REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE · anno xxx - n. 91 spedizione in abb. post. art. 2, comma...

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Spedizione in abb. post. art. 2, comma 20/c - Legge 662/96 Anno XXX - N. 91 REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LOMBARDIA MILANO - LUNEDI ` , 3 APRILE 2000 SERIE EDITORIALE ORDINARIA N. 14 AVVISO AGLI INSERZIONISTI Si comunica che in occasione delle festivita ` di Pasqua il termine per la consegna degli avvisi e/o bandi in pubblicazione nel BUR Se.I. e Se.I. Concorsi n. 17 del 26 aprile 2000 sara ` il seguente: MARTEDI ` 18 APRILE 2000 - ORE 12.00

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Spedizione in abb. post. art. 2, comma 20/c - Legge 662/96Anno XXX - N. 91

REPUBBLICA ITALIANA

BOLLETTINO UFFICIALEDELLA

REGIONE LOMBARDIA

MILANO - LUNEDI, 3 APRILE 2000

SERIE EDITORIALE ORDINARIA N. 14

AVVISO AGLI INSERZIONISTI

Si comunica che in occasione delle festivita di Pasqua il termine perla consegna degli avvisi e/o bandi in pubblicazione nel BUR Se.I. eSe.I. Concorsi n. 17 del 26 aprile 2000 sara il seguente:

MARTEDI 18 APRILE 2000 - ORE 12.00

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

S O M M A R I O

A) DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE[4.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1528

Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 del progetto infrastrutturale di rilevanza regionale:«Residenza e servizi universitari» (Progetto Bicocca), localizzato in Milano, riconducibile al progetto strate-gico n. 15 «Infrastrutture per la competitivita» del PRS vigente . . . . . . . . . . . . 772

[4.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1529Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 del sub-progetto di rilevanza regionale: «Residenzauniversitaria del Politecnico di Milano. Incremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti –Area Campus Leonardo» a parziale attuazione del progetto di rilevanza regionale: «Progetto per le residen-ze universitarie del Politecnico di Milano; A) Residenza universitaria del Politecnico di Milano. Incrementodelle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti. Area: Campus Bovisa; B) Residenza universitaria delPolitecnico di Milano. Incremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti. Area Campus Leo-nardo» riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infrastrutture per la competitivita» del P.R.S. vigente 773

[4.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1530«Approvazione ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 del progetto infrastrutturale di rilevanza regionale:«Ampliamento e adeguamento del quartiere fieristico di Cremona», riconducibile al progetto strategicon. 15 «Infrastrutture per la competitivita» del PRS vigente . . . . . . . . . . . . . 774

[5.3.1]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1531Progetto di bonifica dell’area «F.lli Pigni» localizzata nel comune di Fagnano Olona (VA) – riconducibile alprogetto strategico n. 7 «Bonifica e riqualificazione delle aree inquinate» del PRS vigente . . . . . 776

[3.5.0]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1533Piano di riparto dei contributi per specifiche iniziative in campo musicale, stagione 2000, ai sensi e per glieffetti dell’art. 6 della l.r. 18 dicembre 1978, n. 75 «Interventi promozionali della Regione Lombardia incampo musicale» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 777

[4.2.2]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1534Legge 13 luglio 1966, n. 615 ed art. 17 d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203 – parere richiesto dal ministero dell’in-dustria, del commercio e dell’artigianato con nota 12460 del 16 marzo 1999 ai sensi dell’art. 17 del d.P.R.203/88 relativo alla richiesta di autorizzazione per l’ampliamento di un impianto per la produzione di ener-gia elettrica e calore (Installazione di un nuovo motore con potenza termica di 5.335 KW, alimentato ametano), da parte della Ditta Raffmetal, localita Ferriera, Casto (BS). . . . . . . . . . . 780

[4.2.2]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1535Legge 615/66 ed art. 17 d.P.R. 203/88 – Parere richiesto dal ministero dell’industria, del commercio e dell’ar-tigianato con nota n. 22830 del 10 maggio 1999 ai sensi dell’art. 17 del d.P.R. 203/88 relativo alla richiestadi installazione di una centrale termoelettrica di cogenerazione alimentata a metano da parte della dittaConsorzio Energetico Gaviratese C.E.G., via Milano 5, Gavirate (VA) . . . . . . . . . . . 782

[5.3.1]Deliberazione Consiglio regionale 29 febbraio 2000 – n. VI/1540Programma provvisorio di bonifica del territorio lombardo di competenza dell’associazione irrigazione estSesia ai sensi dell’art. 2, l.r. 14 gennaio 1995, n. 5 e dell’art. 9, l.r. 26 novembre 1984, n. 59 . . . . . 784

[3.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 1 marzo 2000 – n. VI/1544Ordine del giorno concernente le conclusioni della commissione d’inchiesta sulla spesa sanitaria in Lom-bardia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 784

[4.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 1 marzo 2000 – n. VI/1545Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31, del progetto infrastrutturale di rilevanza regionale,riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infrastrutture per la competitivita del vigente PRS denominato:A) «IFOM-Istituto FIRC di Oncologia Molecolare» localizzato nel comune di Milano. . . . . . . 785

[4.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 1 marzo 2000 – n. VI/1548Assunzione ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 della deliberazione di approvazione del progetto «CentroEspositivo Permanente Polivalente di Bergamo» riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infrastruttureper la competitivita del PRS vigente» . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 787

[4.0.0]Deliberazione Consiglio regionale 1 marzo 2000 – n. VI/1549Mozione concernente la situazione del calzificio Carabelli s.p.a. con sede in Solbiate Arno (VA) . . . 788

[3.2.0]Deliberazione Consiglio regionale 1 marzo 2000 – n. VI/1550Tickets ed accorpamenti di prestazioni sanitarie. (Deliberazione di non passaggio all’esame del provvedi-mento) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 788

C) DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE[5.2.3]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48785

Presa d’atto dell’accordo di programma quadro in materia di trasporti – aeroporto intercontinentale diMalpensa 2000 avente ad oggetto: «Interventi di mitigazione d’impatto ambientale e di delocalizzazionedegli insediamenti residenziali ricompresi nell’ambito territoriale prioritario del piano territoriale d’areaMalpensa, ed in particolare, in prima istanza, siti nel territorio dei comuni di Somma Lombardo, LonatePozzolo e Ferno, adiacenti al sedime aeroportuale» . . . . . . . . . . . . . . . 789

[4.6.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48802Modalita per la fruizione della riduzione del prezzo alla pompa delle benzine – Legge regionale 20 dicembre1999, n. 28 «Disposizioni in materia di riduzione del prezzo alla pompa delle benzine» . . . . . . 797

4.2.0 SVILUPPO ECONOMICO / Infrastrutture generali5.3.1 AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Beni ambientali e aree protette3.5.0 SERVIZI SOCIALI / Attivita culturali4.2.2 SVILUPPO ECONOMICO / Infrastrutture generali / Energia3.2.0 SERVIZI SOCIALI / Sanita4.0.0 SVILUPPO ECONOMICO5.2.3 AMBIENTE E TERRITORIO / Infrastrutture di comunicazione / Aeroporti ed eliporti4.6.1 SVILUPPO ECONOMICO / Attivita terziarie / Commercio

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

[5.3.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48841Assegnazione ai comuni di contributi finanziari per la gestione subdelegata delle competenze autorizzativein materia di beni ambientali di cui alla legge regionale 9 giugno 1997, n. 18. . . . . . . . . 799

[3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48843Estinzione a’ sensi del comma 33 dell’art. 4 della l.r. 5 gennaio 2000 dell’I.P.A.B. «Asilo Infantile LuisaBassetti» di Sesto Calende (VA), provvedimenti conseguenti e contestuale revoca della d.g.r. 6/47225 del 22dicembre 1999 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 800

[3.1.0]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48848Proroga dei termini previsti dalla d.g.r. 12 marzo 1999, n. 6/41878, per la conclusione da parte delle A.S.L.delle istruttorie e verifiche per l’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture di riabilitazione e reinse-rimento di soggetti tossicodipendenti gia provvisoriamente accreditate, e contestuale aggiornamento dellerette a carico del Fondo Sanitario Regionale . . . . . . . . . . . . . . . . . 800

[3.2.0]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48854Integrazione alla d.g.r. n. 6/37597 del 24 luglio 1998 «Aggiornamento delle tariffe delle prestazioni ospeda-liere in regime di ricovero e attuazione del punto 3) del dispositivo della d.g.r. n. 6/34437 del 4 febbraio1998»: Introduzione di tre nuovi d.r.g. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 801

[5.2.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48886Legge regionale 29 ottobre 1998, n. 22 – «Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia» – Delibera-zione della Giunta Regionale n. 6/44313 del 16 luglio 1999 avente ad oggetto: «Approvazione dello schemadi accordo di programma tra la Regione Lombardia e le comunita montane per il conferimento, di funzioniamministrative in materia di impianti a fune e di risalita in genere non classificati di trasporto pubblicolocale» – Modifica art. 7, c. 2, dell’accordo di programma approvato con d.g.r. n. 6/44313/99 . . . . 801

[5.2.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48887Approvazione delle direttive per l’esercizio delle funzioni conferite alle province ed ai comuni in materiadi impianti fissi e sistemi a guida vincolata – L.r. 29 ottobre 1998 n. 22 – «Riforma del trasporto pubblicolocale in Lombardia». . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 802

[2.2.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48906Presa d’atto del protocollo di accordo tra la Regione Lombardia, la provincia di Milano, il comune di Milanoed il comune di Assago in ordine alla attivazione dell’accordo di programma finalizzato alla realizzazionedel collegamento Milano Famagosta – Assago Milanofiori mediante prolungamento della linea 2 della me-tropolitana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 807

[2.2.1]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48907Approvazione dello schema di Convenzione da stipularsi tra Regione Lombardia, provincia di Pavia, CCIAAdi Pavia, comune di Voghera, comune di Casei Gerola, comune di Silvano Pietra e I.Re.R. – Istituto Regiona-le di Ricerca – per lo studio di fattibilita relativo alla «Realizzazione di un centro polifunzionale finalizzatoa sostenere lo sviIuppo economico ed imprenditoriale dell’Oltrepo pavese» di cui all’accordo di programmapromosso con d.g.r. n. 43752 del 18 giugno 1999 . . . . . . . . . . . . . . . . 809

[4.6.4]Deliberazione Giunta regionale 1 marzo 2000 – n. 6/48918Approvazione del Programma Esecutivo Annuale ai sensi della l.r. 11 agosto 1973 n. 28 cosı come modifica-ta dalla l.r. 27 gennaio 1998 n. 1. Punto 5.3.2 e 5.3.2.bis «Sostegno all’attivita promozionale di consorzituristici». Anno 2000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 813

D) CIRCOLARI E COMUNICATI[3.5.0]Comunicato regionale 27 marzo 2000 – n. 69

Direzione Generale Presidenza – Comunicato del Presidente della Giunta Regionale relativo alla presenta-zione delle proposte di candidatura al premio «La Lombardia per il Lavoro» per l’anno 2000 . . . . 815Comunicato regionale 28 marzo 2000 – n. 70Comunicato della Direzione Generale Presidenza – Segreteria di Giunta – Riepilogo fascicoli BURL delmese di febbario 2000 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 815

5.3.1 AMBIENTE E TERRITORIO / Ambiente / Beni ambientali e aree protette3.1.0 SERVIZI SOCIALI / Assistenza3.2.0 SERVIZI SOCIALI / Sanita5.2.1 AMBIENTE E TERRITORIO / Infrastrutture di comunicazione / Trasporti2.2.1 ORDINAMENTO FINANZIARIO / Programmazione / Accordi di programma4.6.4 SVILUPPO ECONOMICO / Attivita terziarie / Turismo3.5.0 SERVIZI SOCIALI / Attivita culturali

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A) DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE

[BUR2000011] [4.2.0]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1528Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 delprogetto infrastrutturale di rilevanza regionale: «Resi-denza e servizi universitari» (Progetto Bicocca), localizza-to in Milano, riconducibile al progetto strategico n. 15«Infrastrutture per la competitivita» del PRS vigente

Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 «Norme concernenti la

disciplina del fondo per la realizzazione di progetti infrastrut-turali di rilevanza regionale» e sue successive modificazionied integrazioni ed in particolare l’art. 3;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/48211 del14 febbraio 2000 con la quale si propone al Consiglio Regio-nale l’approvazione del progetto infrastrutturale di rilevanzaregionale: «Residenza e Servizi Universitari» (Progetto Bicoc-ca), localizzato in Milano;

Vista la scheda allegata al progetto ex art. 3, comma 5, dellal.r. 31/1996;

Visto il Programma regionale di sviluppo (PRS) vigente;Visto il Documento di programmazione economico-finan-

ziaria regionale (DPEFR) per gli anni 2000-2002, approvatodal Consiglio Regionale con d.c.r. n. VI/1324 del 5 ottobre1999;

Dato atto che il suindicato progetto rientra:a) nell’area di intervento «Realizzazione delle infrastrutture

per la competitivita e di strutture universitarie e formativeintegrate», di cui alla lettera e) dell’art. 2 della l.r. 31/1996;

b) nel progetto strategico n. 15 previsto dal PRS vigente,denominato «Infrastrutture per la competitivita», attivita diprogetto 15.4.2 «Sviluppo delle infrastrutture universitarie eper il diritto allo studio», cosı come modificata dal precitatoDPEFR;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e sue successive modifica-zioni ed integrazioni;

Sentita la relazione della VII commissione consiliare «Cul-tura – informazione e formazione professionale – commercio– turismo, sport e giovani»

Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1) di approvare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 della l.r.

31/1996, il seguente progetto infrastrutturale di rilevanza re-gionale, come di seguito specificato:

A) «Residenza e servizi universitari» (Progetto Bicocca),localizzato in Milano, riconducibile al progetto strategicon. 15 «Infrastrutture per la competitivita del PRS vigente, neltesto di cui agli elaborati progettuali allegati alla d.g.r.n. 6/48211 del 14 febbraio 2000 e descritti in premessa, checostituiscono parte integrante della presente delibera-zione (1);

2) che l’erogazione del cofinanziamento regionale e subor-dinata alla previa verifica dell’effettiva disponibilita comples-siva della quota a carico dell’ISU – Istituto Universitario del-l’Universita degli Studi di Milano;

3) di far fronte agli oneri finanziari a carico della RegioneLombardia, conseguenti all’approvazione del precitato pro-getto, con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regionale2000-2002, che verranno iscritti in apposito capitolo con deli-berazione di variazione del bilancio della Giunta Regionale,ai sensi della l.r. 22 gennaio 1999, n. 2 – art. 1, comma 2,lettera c) – sostitutivo dell’art. 6 della l.r. 28 ottobre 1996,n. 31.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———

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ALLEGATOalla deliberazione di Consiglio

A.01 Scheda ex art. 3, comma V, l.r. n. 31/96 del progetto«Residenza e servizi universitari» (Progetto Bicocca),localizzato in Milano.

A.02 Comparto 1H – Unita edilizia 14 – Bicocca Milano (12marzo 1999) (Omissis);

A.03 Planimetria (12 marzo 1999) (Omissis);A.04 Planimetria comparto 1H (12 marzo 1999) (Omissis);A.05 Pianta – 8.85 Piano terzo int. (12 marzo 1999) (Omis-

sis);A.06 Pianta – 6.06 Piano secondo int. (12 marzo 1999) (Omis-

sis);A.07 Pianta – 2.80 Piano primo int. (12 marzo 1999) (Omis-

sis);A.08 Pianta + 0.01 Piano terra (12 marzo 1999) (Omissis);A.09 Pianta + 4.54 Piano primo (12 marzo 1999) (Omissis);A.10 Pianta + 9.07 Piano secondo (12 marzo 1999) (Omissis);A.11 Pianta + 13.60 Piano terzo (12 marzo 1999) (Omissis);A.12 Pianta + 18.13 Piano quarto 12 marzo 1999) (Omissis);A.13 Pianta + 22.66 Piano quinto (12 marzo 1999) (Omissis);A.14 Pianta + 25.82 Piano sesto (12 marzo 1999) (Omissis);A.15 Pianta + 28.98 Piano settimo (12 marzo 1999) (Omissis);A.16 Pianta + 32.14 Piano ottavo (12 marzo 1999) (Omissis);A.17 Pianta + 35.30 Piano nono (12 marzo 1999) (Omissis);A.18 Pianta + 38.46 Piano decimo (12 marzo 1999) (Omissis);A.19 Pianta + 41.62 Piano undicesimo (12 marzo 1999) (O-

missis);A.20 Pianta + 44.78 Pianta dodicesimo (12 marzo 1999) (O-

missis);A.21 Profilo (12 marzo 1999) (Omissis);A.22 Sezione trasv. (12 marzo 1999) (Omissis);A.23 Prospetto sud (12 marzo 1999) (Omissis);A.24 Progetto Grande Bicocca – Planimetria generale (28 set-

tembre 1999) (Omissis);A.25 Planimetria generale localizzazione ISU (30 settembre

1999) (Omissis);A.26 Comparto 1H – Planimetria generale (30 settembre

1999) (Omissis);A.27 Pianta – 8.85 – Piano terzo int. (30 settembre 1999) (O-

missis);A.28 Pianta – 6.07 – Piano secondo int. (30 settembre 1999)

(Omissis);A.29 Pianta – 3.05 – Piano primo int. (30 settembre 1999)

(Omissis);A.30 Pianta + 0.01 – Piano terra (30 settembre 1999) (Omis-

sis);A.31 Pianta + 5.82 – Piano primo (30 settembre 1999) (Omis-

sis);A.32 Pianta + 10.03 – Piano secondo (30 settembre 1999) (O-

missis);A.33 Pianta + 14.24 – Piano terzo (30 settembre 1999) (Omis-

sis);A.34 Pianta + 18.45 – Piano quarto (30 settembre 1999) (O-

missis);A.35 Pianta + 22.66 – Piano quinto (30 settembre 1999) (O-

missis);A.36 Pianta + 25.82 – Piano sesto (30 settembre 1999) (Omis-

sis);A.37 Pianta + 28.98 – + 32.14 – + 35.30/Piano 7/8/9 (30 settem-

bre 1999) (Omissis);A.38 Pianta + 38.46 – + 41.62 – + 44.78/Piano 10/11/12 (30

settembre 1999) (Omissis);A.39 Pianta + 47.94 – Piano tredicesimo (30 settembre 1999)

(Omissis);A.40 Sezione trasversale (30 settembre 1999) (Omissis);A.41 Prospetto nord (30 settembre 1999) (Omissis);A.42 Prospetto sud piano sesto (30 settembre 1999) (Omis-

sis);A.43 Prospetto ovest (30 settembre 1999) (Omissis);A.44 Profilo nord sul parco (30 settembre 1999) (Omissis);A.45 Profilo sud sulla piazza comm. Ribassata (30 settembre

1999) (Omissis);

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A.46 Calcolo superfici schemi riassuntivi (30 settembre 1999)(Omissis).

——— • ———All. A.01

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO, l.r. n. 31/96Progetto PRS 15.4.2 – Sviluppo delle infrastrutture uni-

versitarie e per il diritto allo studio.Progetto di intervento:Residenza e servizi universitari dell’Universita di Mila-

no Bicocca.

Obiettivi e risultatiIl progetto prevede l’inserimento nell’edificio 14 del com-

parto 1H dell’area Bicocca di una serie di servizi collegati conl’universita quali ricerca, auditorium, mediateca, residenze u-niversitarie, spazi per lo studio e l’attivita fisica per una super-ficie di 10.725 mq. di S.L.P.

Risorse impiegateL. 52.934 ML. (IVA inclusa) di cui L. 25.408 ML Regione

Lombardia – L.r. 31/96, L. 16.000 ML ISU. Universita Statale,L. 11.526 MURST Universita degli Studi di Milano Bicocca.

Soggetti responsabiliRegione Lombardia, Universita degli Studi di Milano Bi-

cocca, ISU.

Localizzazione territorialeComune di Milano, l’intervento si trova nella Zona Speciale

Z4 Bicocca.

Durata progetto, attuazione e previsione di spesaRealizzazione delle opere previste in 24 mesi.La previsione di spesa ammonta a L. 52.934 ML. (IVA in-

clusa).

Costi/anno 2000 2001 2002

Finanziamento Regionalea fondo perduto 8.408 2.000 15.000

ISU 8.000 8.000MURST 5.646 5.880

TOTALE 22.054 15.880 15.000

Modalita di verifica di conseguimento degli obiettivi– Creazione di 208 posti letto da assegnare agli aventi di-

ritto– Economicita dell’impatto degli studi universitari sulle fa-

miglie dei meno agiati– Riduzione del pendolarismo abitazione/ateneo– Creazione di servizi per il sostegno allo studio– Riduzione della percentuale degli abbandoni– Riduzione della percentuale degli studenti fuori corso

[BUR2000012] [4.2.0]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1529Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 delsub-progetto di rilevanza regionale: «Residenza universi-taria del Politecnico di Milano. Incremento delle struttu-re edilizie per l’ospitalita degli studenti – Area CampusLeonardo» a parziale attuazione del progetto di rilevanzaregionale: «Progetto per le residenze universitarie del Po-litecnico di Milano; A) Residenza universitaria del Poli-tecnico di Milano. Incremento delle strutture edilizie perl’ospitalita degli studenti. Area: Campus Bovisa; B) Resi-denza universitaria del Politecnico di Milano. Incrementodelle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti. AreaCampus Leonardo» riconducibile al progetto strategicon. 15 «Infrastrutture per la competitivita» del P.R.S. vi-gentePresidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 «Norme concernenti la

disciplina del fondo per la realizzazione di progetti infrastrut-turali di rilevanza regionale» e sue successive modificazionied integrazioni ed in particolare l’art. 3;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/48213 del14 febbraio 2000 con la quale si propone al Consiglio Regio-nale l’approvazione del sub-progetto di rilevanza regionale:

773

A) Residenza universitaria del Politecnico di Milano. Incre-mento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti –Area: Campus Leonardo;

Vista la scheda allegata ai progetti ex art. 3, comma 5, dellal.r. 31/1996;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) vigente;Visti i Documenti di programmazione economico-finan-

ziaria regionale (DPEFR) per gli anni 1999-2001 e per gli anni2000-2002 rispettivamente approvati dal Consiglio Regionalecon d.c.r. 8 ottobre 1998, n. VI/1038 e con d.c.r. 5 ottobre1999, n. VI/1324;

Dato atto che il suindicato sub-progetto rientra:a) nell’area di intervento «Realizzazione delle infrastrutture

per la competitivita e di strutture universitarie e formativeintegrate, di cui alla lettera e) dell’art. 2, della l.r. 31/1996;

b) nel progetto strategico n. 15 previsto dal PRS vigente,denominato «Infrastrutture per la competitivita», attivita diprogetto 15.4.2 «Sviluppo delle infrastrutture universitarie eper il diritto allo studio», cosı come prevista dai predettiDPEFR;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e sue successive modifica-zioni ed integrazioni;

Sentita la relazione della VII commissione consiliare «Cul-tura – informazione e formazione professionale – commercio– turismo, sport e giovani»

Con votazione palese, per alzata di mano:Delibera

1) di approvare, ai sensi e per gli effetti dell’art. 3 della l.r.31/1996, il seguente sub-progetto infrastrutturale di rilevanzaregionale, come di seguito specificato:

A) «Residenza universitaria del Politecnico di Milano. In-cremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli studenti– Area Campus Leonardo, a parziale attuazione del Progettodi rilevanza regionale: «Progetto per le residenze universitariedel Politecnico di Milano A) Residenza universitaria del Poli-tecnico di Milano. Incremento delle strutture edilizie per l’o-spitalita degli studenti. Area: Campus Bovisa B) Residenzauniversitaria del Politecnico di Milano. Incremento dellestrutture edilizie per l’ospitalita degli studenti. Area: CampusLeonardo, riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infra-strutture per la competitivita» del PRS vigente, nel testo dicui agli elaborati progettuali allegati alla d.g.r. n. 6/48213 del14 febbraio 2000 e descritti in premessa, che costituisconoparte integrante della presente deliberazione (1);

2) di far fronte agli oneri finanziari a carico della RegioneLombardia, conseguenti all’approvazione del precitato sub-progetto, con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regionale2000/2002, che verranno iscritti in apposito capitolo con deli-berazione di Giunta di variazione di bilancio, ai sensi dellal.r. 22 gennaio 1999, n. 2, lettera c) – sostitutivo dell’art. 6della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———ALLEGATI

alla deliberazione di ConsiglioA.01 Scheda ex art. 3, comma V, l.r. n. 31/96 relativa al sub-

progetto «Residenza universitaria del Politecnico di Mi-lano. Incremento delle strutture edilizie per l’ospitalitadegli studenti – Area Campus Leonardo»;

A.02 Indicazione della localizzazione – inquadramento terri-toriale dei due interventi (Campus Bovisa e CampusLeonardo) (tav. 1) (Omissis);

A.03 Indicazione della localizzazione – inquadramento nel-l’ambito del PRU – (tav. 3) (Omissis);

A.04 Schemi grafici per l’individuazione delle caratteristichedei lavori da realizzare – piante piani terra e primo (tav.9) (Omissis);

A.05 Schemi grafici per l’individuazione delle caratteristichedei lavori da realizzare – piante piani 1-7 (tav. 10) (O-missis);

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

A.06 Schemi grafici per l’individuazione delle caratteristichedei lavori da realizzare – schemi di prospetti (tav. 11)(Omissis);

A.07 Progetto definitivo – Relazione (Omissis);A.08 Progetto definitivo – Planimetria generale (tav. 1) (O-

missis);A.09 Progetto definitivo – Verifica indici urbanistici (tav. 2)

(Omissis);A.10 Progetto definitivo – Verifica legge 24 marzo 1989,

n. 122 (tav. 3) (Omissis);A.11 Progetto definitivo – Pianta piano interrato – quota -

3.05 (tav. 4) (Omissis);A.12 Progetto definitivo – Pianta piano terra – quota + 0,05

(tav. 5) (Omissis);A.13 Progetto definitivo – Pianta piano primo – quota + 3,10

(tav. 6) (Omissis);A.14 Progetto definitivo – Pianta piano secondo – quota +

6,15 (tav. 7) (Omissis);A.15 Progetto definitivo – Pianta piano terzo – quota + 9,20

(tav. 8) (Omissis);A.16 Progetto definitivo – pianta piani quarto e quinto – quo-

te: + 12,25, + 15,30 (tav.9) (Omissis);A.17 Progetto definitivo – pianta piano sesto – quota + 18,35

(tav.10) (Omissis);A. 18 Progetto definitivo – pianta piano settimo – quota +

21,40 (tav. 11) (Omissis);A.19 Progetto definitivo – pianta piano copertura (tav. 12) (O-

missis);A.20 Progetto definitivo – prospetto nord (tav. 13) (Omissis);A.21 Progetto definitivo – prospetto sud (tav. 14) (Omissis);A.22 Progetto definitivo – prospetto est (tav. 15) (Omissis);A.23 Progetto definitivo – prospetto ovest (tav. 16) (Omissis);A.24 Progetto definitivo – sezione AA (tav. 17) (Omissis);A.25 Progetto definitivo – sezione BB (tav. 18) (Omissis);A.26 Progetto definitivo – sezione CC (tav. 19) (Omissis);A.27 Progetto definitivo – particolare di facciata (tav. 20) (O-

missis);A.28 Progetto definitivo – schema fognatura piano interrato

(tav. 21) (Omissis).——— • ———

All. A.01

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO, l.r. n. 31/96Progetto PRS 15.4.2 – Sviluppo delle infrastrutture uni-

versitarie e per il diritto allo studio.

Progetto di intervento:Progetto per le residenze universitarie del Politecnico

di Milano:a) Residenza universitaria del Politecnico di Milano. In-

cremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli stu-denti. Area: Campus Bovisa.

b) Residenza universitaria del Politecnico di Milano. In-cremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli stu-denti. Area: Campus Leonardo.Intervento relativo al sub-progetto:Residenza universitaria del Politecnico di Milano. In-

cremento delle strutture edilizie per l’ospitalita degli stu-denti. Area: Campus Leonardo.

Obiettivi e risultatiIncremento (di circa 190 posti letto) delle strutture edilizie

per l’ospitalita degli studenti.

Risorse impiegateL. 25,0272 miliardi (IVA inclusa) di cui L. 13,761 miliardi

Regione Lombardia – L.r. 31/96 – e L. 11,2662 miliardi dallaFondazione Pier Giorgio Falciola.

Soggetti responsabiliRegione Lombardia, Politecnico di Milano, Fondazione

Pier Giorgio Falciola.

Localizzazione territorialeL’intervento si inserisce all’interno del PRU ed e localizzato

a sud del nuovo asse viario di via Crespi immediatamente a

774

est dell’edificio commerciale posto ad angolo tra via Crespi evia Pitteri.

Durata progetto, attuazione e previsione di spesaInizio lavori aprile 2000, completamento entro 20 mesi. La

previsione di spesa ammonta a L. 25,0272 miliardi (IVA com-presa)

(in milioni di lire)

2000 2001 Totale

Finanziamento Regionale(ex l.r. 31/96) 9.253,98 4.507,02 13.761

Privati 5.057,22 6.208,98 11.266,2

TOTALE 14.311,20 10.716 25.027,2

Modalita di verifica di conseguimento degli obiettivi– Maggiori posti letto assegnati ad ogni avente diritto– Economicita dell’importo degli studi universitari sulle fa-

miglie meno agiate– Riduzione del pendolarismo abitazione/ateneo– Positivo impatto economico sulla zona in cui si inserisce.

[BUR2000013] [4.2.0]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1530«Approvazione ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 delprogetto infrastrutturale di rilevanza regionale: «Amplia-mento e adeguamento del quartiere fieristico di Cremo-na», riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infrastrut-ture per la competitivita» del PRS vigente

Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 «Norme concernenti la

disciplina del fondo per la realizzazione di progetti infrastrut-turali di rilevanza regionale» e sue successive modificazionied integrazioni;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/48212 del14 febbraio 2000 con la quale si propone al Consiglio Regio-nale l’approvazione del progetto infrastrutturale di rilevanzaregionale «Ampliamento e adeguamento del Quartiere fieri-stico di Cremona»;

Vista la scheda allegata al progetto ex art. 3, comma 5 dellal.r. 31/96;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo (PRS) vigente;Visto, in particolare, il «Documento di programmazione e-

conomico-finanziaria regionale» (D.P.E.F.R.) per gli anni2000-2002, approvato dal Consiglio Regionale con d.c.r.n. VI/1324 del 5 ottobre 1999;

Dato atto che il suindicato progetto rientra:a) nell’area di intervento «Realizzazione delle infrastrutture

per la competitivita e di strutture universitarie e formativeintegrate», lettera e) dell’art. 2, della l.r. 31/96;

b) nel progetto strategico n. 15 previsto dal PRS vigente,denominato «Infrastrutture per la competitivita», attivita diprogetto 15.2.1. «Sviluppo di un efficiente sistema fieristicolombardo», cosı come modificato dal precitato D.P.E.F.E.R.;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e sue successive modifica-zioni;

Sentita la relazione della VII commissione consiliare «Cul-tura – informazione e formazione professionale – commercio– turismo, sport e giovani»

Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1. di approvare, ai sensi della l.r. 31/96, il seguente progetto

infrastrutturale di rilevanza regionale, come di seguito speci-ficato:

A) «Ampliamento e adeguamento del Quartiere fieristicodi Cremona» nel testo di cui gli elaborati progettuali allegatialla d.g.r. n. 6/48212 del 14 febbraio 2000 e descritti in pre-messa, che costituiscono parte integrante della presente deli-berazione (1);

2. di far fronte agli oneri finanziari a carico della RegioneLombardia, conseguenti all’approvazione del precitato pro-getto, con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regionale2000/2002, che verranno iscritti in apposito capitolo con deli-berazione di variazione del bilancio della Giunta Regionale,ai sensi della l.r. 22 gennaio 1999, n. 2 – art. 1, comma 2,

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

lettera c) – sostitutivo dell’art. 6 della l.r. 28 ottobre 1996,n. 31.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———ALLEGATO

alla deliberazione di ConsiglioA.01 Scheda ex art. 3, comma V, l.r. n. 31/96 del progetto

«Ampliamento e adeguamento del Quartiere fieristico diCremona».

A.02 Nuovo padiglione espositivo – 5 – progetto definitivo –Relazione tecnica architettonica e funzionale (Omissis);

A.03 Nuovo padiglione espositivo – computo metrico esposi-tivo parametrico (Omissis);

A.04 Lavori di costruzione del nuovo padiglione fieristico «5»– interventi di adeguamento viabilistico del comparto –quadro economico generale (Omissis);

A.05 Nuovo padiglione espositivo – Cronoprogramma (Omis-sis);

A.06 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Rilie-vo plano-altimetrico del quartiere fieristico in localitaCa’ de’ Somenzi (Cremona) – tav. A01 (Omissis);

A.07 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Rilie-vo plano-altimetrico del quartiere fieristico in localitaCa’ de’ Somenzi (Cremona): stato di progetto – tav. A02(Omissis);

A.08 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Pian-ta piano terra – tav. A03 (Omissis);

A.09 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Bloc-co 1 – Piante – tav. A04 (Omissis);

A.10 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Bloc-co 2 – Piante – tav. A05 (Omissis);

A.11 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo, – Bloc-co 3 – Piante – tav. A06 (Omissis);

A.12 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Bloc-co 4 – Piante – tav. A07 (Omissis);

A.13 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Pian-ta copertura – tav. A08 (Omissis);

A.14 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Se-zioni A-A, B-B, C-C – tav. A09 (Omissis);

A. 15 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Pro-spetto sud prospetto ovest – tav. A10 (Omissis);

A.16 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Parti-colari costruttivi – tav. A.11 (Omissis);

A.17 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – Parti-colari prospetti – tav. A12 (Omissis);

A.18 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Relazionetecnica (Omissis);

A.19 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Computometrico estimativo (Omissis);

A.20 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Stralcio dellostrumento urbanistico generale (Omissis);

A.21 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Planimetriagenerale – Stato attuale (Omissis);

A.22 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Planimetriagenerale – Progetto (Omissis);

A.23 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Reti impiantitecnologici – Stato attuale (Omissis);

A.24 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Interventisulle aree (Omissis);

A.25 Sistemazioni esterne: progetto definitivo – Rete impian-ti tecnologici – progetto (Omissis);

A.26 Sistemazioni esterne – Sezione tipo pavimentazionestradale (Omissis);

A.27 Nuovo padiglione fieristico: rapporto, progetto geotec-nico delle fondazioni (Omissis);

A.28 Nuovo padiglione fieristico: progetto definitivo, compu-to metrico estimativo parametrico (Omissis);

775

A.29 Nuovo padiglione fieristico: progetto definitivo, relazio-ni e specifiche tecniche (Omissis);

A.30 Nuovo Padiglione Espositivo: progetto definitivo – sche-ma impianto di riscaldamento (Omissis);

A.31 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – sche-ma impianto di ventilazione principale (Omissis);

A.32 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – sche-ma impianto di trattamento aria blocchi (Omissis);

A.33 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – sche-ma rete idrica antincendio (Omissis);

A.34 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria impianto aerotermi (Omissis);

A.35 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria canali di ventilazione (Omissis);

A.36 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria impianto rete idrica antincendio (Omissis);

A.37 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria locali tecnologici (Omissis);

A.38 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria impianti rivelazione fumi ed evacuatori (Omis-sis);

A.39 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria impianto di terra (Omissis);

A.40 Nuovo padiglione espositivo: progetto definitivo – plani-metria impianto elettrico (Omissis).

——— • ———All. A.01

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO, l.r. n. 31/96Progetto PRS 15.2.1

Progetto di interventoAmpliamento e adeguamento del quartiere fieristico di

Cremona.

Obiettivi e risultati– 1. Aumento capacita espositiva a 28.000 mq. con nuovo

padiglione di 20.000 mq.– 2. Incremento attivita fieristica– 3. Incremento indotto economico occupazionale– 4. Creazione primato nazionale per il settore agro-zootec-

nico– 5. Lancio nuove manifestazioni fieristiche

Risorse impiegateL. 6.500.000.000 contributo l.r. 31/96L. 7.913.000.000 comune di CremonaL. 2.500.000.000 provincia di CremonaL. 2.500.000.000 altri soggetti pubblici (CCIAA)L. 3.013.000.000 Ente autonomo manifestazioni fieristiche

di Cremona.Per il reperimento di parte delle risorse necessarie (pari a

L. 7.500.000.000) l’Ente Autonomo Manifestazioni Fieristichedi Cremona contrarra mutuo immobiliare presso la BancaPopolare di Cremona che verra rimborsato anche con i con-tributi degli EELL e Territoriali per la quota parte previstanel piano finanziario.

Soggetti responsabiliComune di CremonaProvincia di CremonaCCIAA di CremonaEnte Autonomo Manifestazioni Fieristiche di Cremona

Localizzazione territorialeComune di Cremona

Durata progetto, attuazione e previsione di spesaIl completamento delle opere e previsto per il 31 maggio

2001.Il costo complessivo e di L. 22.426.000.000.Finanz. regionale a fondo perduto anno 2000

L. 4.500.000.000 anno 2001 L. 2.000.000.000.Finanz. comune di Cremona anno 2000 L. 7.613.000.000

anno 2001 L. 300.000.000.Finanz. provincia di Cremona anno 2000 L. 2.500.000.000.

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Finanz. altri soggetti pubblici (CCIAA) anno 2000L. 2.500.000.000.

Finanz. Cremona fiere anno 1999 L. 425.000.000 anno 2000L. 2.375.000.000 anno 2001 L. 213.000.000.

Modalita di verifica di conseguimento degli obiettiviLa verifica avverra a cura del centro di coordinamento sulla

base delle infrastrutture di ricerca e misura realizzate, me-diante l’analisi dei servizi previsti.

[BUR2000014] [5.3.1]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1531Progetto di bonifica dell’area «F.lli Pigni» localizzata nelcomune di Fagnano Olona (VA) – riconducibile al proget-to strategico n. 7 «Bonifica e riqualificazione delle areeinquinate» del PRS vigente

Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la legge regionale 28 ottobre 1996, n. 31 (Norme con-

cernenti la disciplina del fondo per la realizzazione di progettiinfrastrutturali di rilevanza regionale) e sue successive modi-ficazioni ed integrazioni;

Richiamate le deliberazioni della Giunta Regionale:– 18 febbraio 1997, n. 24846 di istituzione del nucleo di

valutazione di cui all’art. 5 della sopracitata legge regionale esue successive modificazioni ed integrazioni;

– 6 marzo 1998, n. 34893 con la quale e stato approvato loschema tipo applicabile a tutte le tipologie di progetti infra-strutturali finanziabili ai sensi della suindicata l.r. n. 31/1996e sono stati individuati i relativi responsabili;

– 24 giugno 1999, n. 43864, relativa agli indirizzi alle dire-zioni generali circa la presentazione di progetti al nucleo divalutazione ex l.r. 31/1996;

– 22 ottobre 1999, n. 45821, relativa alla presa d’atto dellacomunicazione del presidente della Giunta Regionale aventead oggetto «Esiti seminario di Giunta del 14 ottobre 1999»;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 47869 del28 gennaio 2000 con la quale viene proposta al Consiglio Re-gionale l’approvazione del progetto infrastrutturale di rilevan-za regionale:

A) «Progetto di bonifica dell’area ex cava F.lli Pigni» localiz-zata nel comune di Fagnano Olona (VA)

contrassegnato come allegato A al presente atto, di cui co-stituisce parte integrante, comprensivo della relativa schedapredisposta ai sensi dell’art. 3 – comma 5 l.r. n. 31/1996;

Vista la d.c.r. 22 ottobre 1996, n. VI/397 «Programma Re-gionale di Sviluppo (P.R.S.)» vigente;

Visti i Documenti di programmazione economico-finan-ziaria regionale (D.P.E.F.R.) per gli anni 1999-2001 e per glianni 2000-2002 rispettivamente approvati con d.c.r. 8 ottobre1998, n. VI/1038 e con d.c.r. 5 ottobre 1999, n. VI/1324;

Dato atto che il suindicato progetto rientra:a) nell’area d’intervento «Bonifica e riqualificazione delle

aree inquinate e attivazione degli strumenti di gestione inte-grata territorio/ambiente», prevista dalla lettera d) dell’art. 2,l.r. n. 31/1996;

b) nel progetto strategico n. 7 del P.R.S. vigente, denomina-to «Bonifica e riqualificazione delle aree inquinate», attivitadi progetto 7.1.1 «Pianificazione e realizzazione dei progettidi bonifica (delle aree inquinate) con l’alta sorveglianza dellaRegione» cosı come modificata dai citati D.P.E.F.R.;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 (Norme sulle proceduredella programmazione, sul bilancio e sulla contabilita dellaRegione) e sue successive modificazioni ed integrazioni;

Udita la relazione della VI commissione «Ambiente, ener-gia e protezione civile» ed acquisito il parere della I commis-sione «Programmazione e bilancio»;

Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1) di approvare, ai sensi della l.r. n. 31/1996, il progetto in-

frastrutturale di rilevanza regionale, contrassegnato A:A) «Progetto di bonifica dell’area ex cava F.lli Pigni» loca-

lizzata nel comune di Fagnano Olona (VA)allegato al presente atto del quale costituisce parte inte-

grante (1), riconducibile al Programma Regionale di Sviluppo(P.R.S.) vigente, progetto strategico n. 7 «Bonifica e riqualifi-cazione delle aree inquinate», attivita di progetto 7.1.1 «Piani-

776

ficazione e realizzazione dei progetti di bonifica (delle areeinquinate) con l’alta sorveglianza della Regione», cosı comemodificata dai D.P.E.F.R. approvati con d.c.r. n. VI/1038/98 econ d.c.r. n. VI/1324/99;

2) di far fronte agli oneri finanziari a carico della RegioneLombardia, conseguenti all’approvazione del precitato pro-getto, con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regionale2000/2002, che vengono iscritti in apposito capitolo con deli-berazione di Giunta di variazione del bilancio, ai sensi del-l’art. 6 della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31, come sostituito dallal.r. 22 gennaio 1999, n. 2, art. 1, comma 2, lett. c).

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———ALLEGATO A)

alla deliberazione di ConsiglioA.01 Scheda ex art. 3, comma V, l.r. n. 31/96 del progetto

«Progetto di bonifica dell’area ex cava «F.lli Pigni» loca-lizzato nel comune di Fagnano Olona (VA);

A.02 Piano di bonifica (febbraio 1998): relazione generale erelativi allegati 1, 2, 3, 4, 5 (esclusa documentazione fo-tografica) (Omissis);

A.03 Piano di bonifica: tav. 1 «Caratteri geologici e geomorfo-logici» (Omissis);

A.04 Piano di bonifica: tav. 2 «Caratteri idrogeologici territo-riali» (Omissis);

A.05 Piano di bonifica: tav. 3/1 «Sezioni idrogeologiche» (O-missis);

A.06 Piano di bonifica: tav. 3/2 «Sezioni idrogeologiche» (O-missis);

A.07 Piano di bonifica: tav. 3/3 «Sezioni idrogeologiche» (O-missis);

A.08 Piano di bonifica: tav. 4 «Risultati delle indagini geo-gnostiche preliminari» (Omissis);

A.09 Piano di bonifica: tav. 5 «Sezioni geognostiche di detta-glio» (Omissis);

A.10 Integrazione alla documentazione presentata in datafebbraio 1998 (Omissis);

A.11 Rilievo celerimetrico (Omissis).——— • ———

All. A.01

DIREZIONE GENERALE TUTELA AMBIENTALE

Servizio Rifiuti e Residui Recuperabili

U.O.O. n. 3 «Piani e Programmi di Bonificadelle aree contaminate»

PROGETTI F.I.P.(Fondo progetti infrastrutturali) ex l.r. 31/96

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO, l.r. 31/96Progetto PRS 7.1.1 – «Pianificazione e realizzazione dei

progetti di bonifica delle aree inquinate con l’alta sorve-glianza della Regione»

Progetto d’intervento:Progetto di bonifica dell’area ex cava «F.lli Pigni».

Obiettivi e risultatiLe conoscenze acquisite hanno messo in evidenza la neces-

sita di un sollecito intervento per la messa in sicurezza delsito ex Cava F.lli Pigni in quanto e accertata una situazionedi rischio ambientale e di danno ecologico in essere.

Ai sensi della d.g.r. 17252/96 si ritiene che l’intervento dibonifica debba perseguire l’obbiettivo di ridurre in modo de-finitivo il rischio di propagazione di inquinamento nella faldaidrica sotterranea, di cui si e riconosciuta l’elevata vulnerabi-lita nonche la comunicazione con i livelli acquiferi a maggio-re profondita.

L’intervento dovra quindi costituire una soluzione di sicu-

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

rezza duratura nel tempo che non obblighi necessariamentead onerosi monitoraggi a lungo termine, ridando all’area unavalenza naturalistica propria dell’ambiente in cui e collocata.

A questo proposito si rammenta che le amministrazioni lo-cali stanno promuovendo il riconoscimento di un parco re-gionale della Valle Olona comprendente il territorio comuna-le di Fagnano Olona e quindi l’area della ex Cava F.lli Pigni.

L’intervento di bonifica prevede che dopo la fase di selezio-ne vengano smaltiti in discarica solo le frazioni piu pericolosee vengano invece mantenuti in loco i rifiuti speciali e gli RSUnon pericolosi. E prevista a tale scopo una adeguata imper-meabilizzazione del fondo del settore settentrionale dellacava.

Questa soluzione permette di conseguire un migliore rap-porto costi/benefici con riduzione dei costi di trasporto esmaltimento di buona parte dei rifiuti che non presentano ca-ratteristiche di pericolosita per l’ambiente.

Il finanziamento regionale, di cui al presente progetto infra-strutturale, al comune di Fagnano Olona, chiamato d’ufficioalla realizzazione degli interventi previsti dal progetto di bo-nifica, a seguito dell’inottemperanza all’ordinanza n. 21050del 21 dicembre 1990, emessa dal sindaco di Fagnano Olonaavverso i responsabili dell’illecito, in cui si fa obbligo agli stes-si di provvedere alla bonifica dell’area della ex Cava F.lli Pi-gni, consentiranno all’amministrazione comunale di raggiun-gere gli obiettivi previsti dal progetto di bonifica.

Risorse impiegateSpesa complessiva prevista per la realizzazione del progetto

infrastrutturale: L. 8.889.694.390.Spesa ripartita per annualita:– anno 2000 – 1.000.000.000– anno 2001 – 7.889.694.390.L’intervento in questione supera la soglia del 50% della spe-

sa ritenuta ammissibile (comma 4, art. 1 l.r. n. 31/1996), inquanto lo stesso, e di notevole rilevanza ambientale, urgenteed indifferibile; inoltre, il soggetto interessato, cioe il comune,al quale e rivolto il finanziamento pubblico, e nella comprova-ta impossibilita di disporre e di impegnare le somme indi-spensabili a valere sul proprio bilancio.

Soggetti responsabiliGiunta Regionale della Lombardia – Direzione Generale

Tutela Ambientale – via Fabio Filzi, 22 – 20124 Milano.Comune di Fagnano Olona – piazza Cavour, 9 – 21054 Fa-

gnano Olona.

Localizzazione territorialeL’area oggetto di intervento e ubicata nel comune di Fagna-

no Olona, in provincia di Varese raggiungibile da un unicopercorso di tipo campestre (via delle Paschelle).

Durata progetto, attuazione e previsione di spesaLa programmazione economico finanziaria e stata propo-

sta fino a tutto il 2001. In merito ai tempi, di esecuzione degliinterventi, si prevedono tre fasi successive:

– indagine di dettaglio e predisposizione dell’area di inter-vento di bonifica vero e proprio, durata circa 9 mesi;

– movimentazione, smaltimento di rifiuti pericolosi e mes-sa in sicurezza di quelli non pericolosi, durata circa 6 mesi;

– recupero ambientale dell’area, durata circa 4 mesi.Per quanto riguarda l’attuazione e la previsione di spesa si

rimanda alla lettura degli allegati alla scheda di predisposi-zioni dei progetti, in particolare il programma temporale dimassima e la tabella riepilogativa degli interventi, che co-munque riporta i dati gia evidenziati al secondo punto dellapresente scheda.

Modalita di verifica di conseguimento degli obiettiviLa verifica dei risultati previsti dal progetto sono essenzial-

mente indirizzati nell’approntamento di una barriera dinami-ca di bonifica e di controllo della falda idrica a valle dell’area

Codice Codice ImportoDenominazione Oggettodestinatario territorio Assegnato

A.GI.MUS. SEZIONE DI MANTOVA BRESCIA E PROVINCIA CONCERTI DELLA DOMENICA CONCERTI DI FINE SETTI-CASTIGLIONE DELLE STIVIERE MANA CONCERTI ROMANTICI 10.000.000

113338.4 ACCADEMIA CONCERTANTE D’ARCHI DI MILANO – ACAM STAGIONE CONCERTISTICA 2000 – XIII EDIZIONE– ASSOC. ONLUS MILANO 01.15146 25.000.000

777

che prevede la perforazione di due pozzi in grado di intercet-tare il flusso idrico inquinato durante le operazioni di bonifi-ca e di monitoraggio a conclusione degli interventi stessi. Ilchimismo delle acque costituisce un parametro di raffrontoper la verifica della positivita dell’intervento ambientale effet-tuato.

La provincia di Varese provvedera a rilasciare l’attestazionedi avvenuta bonifica, per il raggiungimento degli obiettivi in-dicati nel progetto (d.lgs. n. 22/1997); fatta salva la competen-za attribuita a soggetto diverso, in applicazione di nuovi di-spositivi normativi statali e/o regionali, intervenuti nella spe-cifica materia.

[BUR2000015] [3.5.0]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1533Piano di riparto dei contributi per specifiche iniziative incampo musicale, stagione 2000, ai sensi e per gli effettidell’art. 6 della l.r. 18 dicembre 1978, n. 75 «Interventipromozionali della Regione Lombardia in campo musi-cale»

Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la l.r. 18 dicembre 1978, n. 75 «Interventi promozio-

nali della Regione Lombardia in campo musicale» ed in parti-colare il secondo comma dell’art. 6 che attribuisce al Consi-glio Regionale il compito di approvare il piano di riparto deicontributi per specifiche iniziative in campo musicale;

Richiamati gli obiettivi e i criteri per la predisposizione ditale piano di riparto, approvati con d.c.r. n. VI/1176 del 10marzo 1999 e confermati con d.c.r. esecutiva n. VI/1399 del17 novembre 1999;

Dato atto che la consulta per i problemi della musica, appo-sitamente convocata nella seduta del 4 febbraio 2000, si e e-spressa rispetto alla rispondenza del piano agli obiettivi e cri-teri soprarichiamati;

Vista la l.r. 15 gennaio 2000, n. 4 concernente il bilancioper l’esercizio finanziario 2000;

Vista la proposta della Giunta Regionale approvata con de-liberazione n. 6/48159 del 14 febbraio 2000;

Sentita la relazione della VII commissione consiliare «Cul-tura – informazione e formazione professionale – commercio– turismo, sport e giovani»

Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1. di approvare il piano di riparto dei contributi per speci-

fiche iniziative in campo musicale per l’anno 2000 cosı comeformulato nell’allegato A che fa parte integrante e sostanzialedella presente deliberazione;

2. di disporre che all’impegno di spesa, alla liquidazione edal pagamento delle somme assegnate a ciascuno dei benefi-ciari si provveda con decreto del direttore generale competen-te o di suo delegato, con imputazione al cap. 2431/1106 delbilancio per l’esercizio finanziario 2000 che prevede lo stan-ziamento di L. 4.100.000.000.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri——— • ———

Allegato «A»Oggetto: Piano di riparto dei contributi assegnati per speci-

fiche iniziative in campo musicale (anno 2000) ai sensi e pergli effetti dell’art. 6 della legge regionale n. 75/78.

Atto d.g.r. n. 48159Impegno n. Capitolo di bilancio 2.4.3.1/1106Anno 2000 Stanziamento L. 4. 100.000.000 Territorio Codi-

ce: DIVERSI

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Codice Codice ImportoDenominazione Oggettodestinatario territorio Assegnato

11605.5 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MANTOVA MANTOVA MANTOVA JAZZ FESTIVAL – MJF V EDIZIONE 08.00020 10.000.000

11606.9 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI MILANO MILANO RASSEGNA SUONI E VISIONI 08.00015 45.000.000

11602.4 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BRESCIA BRESCIA I MARTEDI MUSICALI 08.00017 10.000.000

11609.9 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI VARESE VARESE STAGIONE CONCERTISTICA – RASSEGNA ANTICHI ORGA-NI PATRIMONIO D’EUROPA – RASSEGNE MUSICALI «PRE-ZIOSITA DA VIVERE» 08.00012 10.000.000

11601.0 AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI BERGAMO BER- CIRCUITO MUSICALE DELLA PROVINCIA DI BERGAMOGAMO 08.00016 15.000.000

100553.9 ARCI MILANO MILANO XIII EDIZIONE DEL FESTIVAL «LA NOTTE DI SAN LOREN-ZO» 01.15146 10.000.000

28074.2 AS.LI.CO. ASSOCIAZIONE LIRICO-CONCERTISTICA MI- ATTIVITA LIRICO CONCERTISTICA ANNO 2000LANO 01.15146 170.000.000

100236.5 ASSOCIAZIONE AGON MILANO FESTIVAL REGOLA GIOCO 2000 – KOINE O LA LINGUACOMUNE 01.15146 15.000.000

120162.3 ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MUSICA DI CASTEGGIO CA- FESTIVAL MUSICALE BORGHI E VALLI DELL’OLTREPO’STEGGIO 01.18037 10.000.000

103443.9 ASSOCIAZIONE AMICI SCUOLA DIOCESIANA S. CECILIA ITINERARI ORGANISTICI BRESCIANI INCONTRI CON LABRESCIA MUSICA 01.17029 10.000.000

ASSOCIAZIONE APPUNTAMENTI MUSICALI BRUNATE APPUNTAMENTI MUSICALI A BRUNATEBRUNATE 10.000.000

139239.5 ASSOCIAZIONE ARTEMUSICA SCANZOROSCIATE V FESTIVAL MUSICALE DI CASELGAVARNO 01.16194 15.000.000

113339.8 ASSOCIAZIONE CULTURALE SECONDO MAGGIO MILANO ATELIER MUSICALE DEL VENTESIMO SECOLO VI EDI-ZIONE 01.15146 10.000.000

ASSOCIAZIONE CULTURALE DANZARTE BRESCIA CIRCUITO DANZA LOMBARDA – «INCASTRO DANZA» –«USCITE D’EMERGENZA» – «DANZA ESTATE» 10.000.000

ASSOCIAZIONE CULTURALE MUSICA OGGI MILANO ORCHESTRE SENZA CONFINE 10.000.000

ASSOCIAZIONE GIOSUE CARDUCCI COMO STAGIONE CONCERTISTICA 2000 10.000.000

ASSOCIAZIONE MOZART ITALIA MILANO W.A. MOZART: L’OPERA OMNIA DELLA PRODUZIONE CA-MERISTICA W.A. MOZART: REQUIEM KW626 IN OCCASIO-NE DEL GIUBILEO 10.000.000

100234.8 ASSOCIAZIONE MUSICA APERTA BERGAMO INCONTRI CON LA MUSICA XIX – COMPORRE OGGI NUO-VA MUSICA ITALIANA ALL’ESTERO COMPLESSI STABILI 01.16024 10.000.000

151162 ASSOCIAZIONE MUSICALE «ALL’UNISONO» LUMEZZANE FESTIVAL MUSICALE DI LUMEZZANE INCANTESIMI 01.17096 10.000.000

120149.9 ASSOCIAZIONE NOVURGIA MILANO ARTE 2000 – CICLO DEDICATO ALLA MUSICA CONTEMPO-RANEA E AI MAESTRI DELLE ALTRE ARTI 01.15146 10.000.000

120150.1 ASSOCIAZIONE ORCHESTRA STABILE DI COMO COMO STAGIONE SINFONICA 2000 01.13075 35.000.000

120169.9 ASSOCIAZIONE SERATE MUSICALI MILANO ATTIVITA CONCERTISTICA 2000 – FESTIVAL OMAGGIO AMILANO 01.15146 72.000.000

120163.7 ASSOCIAZIONE SOCIETA DELL’ACCADEMIA VOGHERA FESTIVAL ULTRAPADUM MUSICA IN CASTELLOFESTIVAL ULTRAPADUM SUONI DELL’ALTRO MONDO 01.18182 30.000.000

129720.8 ASSOCIAZIONE SOCIETA DELLA MUSICA MANTOVA CONCERTI DI SOCIETA DELLA MUSICA 01.20030 10.000.000

26324.3 C.I.D. CENTRO INFORMAZIONE E DOCUMENTAZ. SON- XXXIX STAGIONE CONCERTISTICADRIO 01.14061 10.000.000

69502.6 C.R.A.M.S. – CENTRO RICERCA ARTE MUSICA E SPETTA- MUSIQUE MOSAIQUE – MUSICHE TRA GENERI E GENE-COLO – COOP. A.R.L. LECCO RAZIONI 01.13124 10.000.000

20347.5 CENTRO ATTIVITA MUSICALI TEATRALI AUTUNNO MUSI- FESTIVAL INTERNAZIONALE AUTUNNO MUSICALE ACALE COMO COMO 2000 01.13075 110.000.000

120164.0 CIVICA ISTITUZIONE TEATRO G. FRASCHINI PAVIA STAGIONE CONCERTISTICA, DI DANZA, JAZZ, OPERETTA 01.18110 80.000.000

46826.2 CLUSONE JAZZ CLUSONE CLUSONE JAZZ FESTIVAL 01.16077 20.000.000

122769.4 COMITATO LOMBARDIA EUROPA MUSICA 2000 LODI FESTIVAL LOMBARDIA EUROPA MUSICA 01.98031 70.000.000

122769.4 COMITATO LOMBARDIA EUROPA MUSICA 2000 LODI IL CANTO DELLE PIETRE 2000 01.98031 225.000.000

COMO JAZZ CLUB COMO – BRECCIA JAZZ & CO – IDEA MUSICA 10.000.000

10025.5 COMUNE DI BERGAMO BERGAMO STAGIONE DI BALLETTO ESTIVA TEATRO DELLE NOVITA 01.16024 20.000.000

10915.9 COMUNE DI BOLLATE BOLLATE INSIEME GROANE 01.15027 40.000.000

COMUNE DI BRESCIA BRESCIA FESTE D’ESTATE 35.000.000

10724 COMUNE DI CASALMAGGIORE CASALMAGGIORE MOMENTI MUSICALI – PROGETTO JAZZ – OBERLIN A CA-SALMAGGIORE 01.19021 10.000.000

10739.2 COMUNE DI CREMONA CREMONA STAGIONE CONCERTISTICA 01.19036 25.000.000

10739.2 COMUNE DI CREMONA CREMONA RASSEGNA LA DANZA XII EDIZIONE 01.19036 35.000.000

10739.2 COMUNE DI CREMONA CREMONA FESTIVAL C. MONTEVERDI 01.19036 140.000.000

11006.6 COMUNE DI LEGNANO LEGNANO IX FESTIVAL CORALE INTERNAZIONALE «LA FABBRICADEL CANTO» 01.15118 30.000.000

COMUNE DI S. BENEDETTO PO S. BENEDETTO PO FESTIVAL DI MUSICA ANTICA 10.000.000

10420.9 COMUNE DI SALO SALO ESTATE GIOVANI NOTE SUL LAGO EDIZ. 2000 01.17170 35.000.000

11110.4 COMUNE DI TREZZO SULL’ADDA TREZZO SULL’ADDA FESTIVAL NAZIONALE E INTERNAZIONALE DELLA DANZA«ADDA DANZA 2000» 01.15221 25.000.000

77340.0 FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E XXXVII FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE ARTUROBERGAMO BRESCIA BENEDETTI MICHELANGELI DI BRESCIA E BERGAMO 01.7029 180.000.000

778

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Codice Codice ImportoDenominazione Oggettodestinatario territorio Assegnato

16628.7 FONDAZIONE DE «I POMERIGGI MUSICALI» MILANO MI- STAGIONE LIRICA E SINFONICA ANNO 2000LANO 01.15146 973.000.000

120168.5 FONDAZIONE ORCHESTRA GUIDO CANTELLI MILANO STAGIONE SINFONICA 2000 01.15146 50.000.000

21886.3 G.M.I. – FEDERAZIONE LOMBARDIA MILANO FESTIVAL LAGO MAGGIORE MUSICA VIII ED – RASSEGNAOMAGGIO ALL’EUROPA – RASSEGNA I PREMI INTERNA-ZIONALI 01.15146 85.000.000

111804.0 GRUPPO DA CAMERA CARONTE BRESCIA GIROVAGANDO IN MUSICA 01.17029 10.000.000

113340.9 GRUPPO MUSICA INSIEME CREMONA RASSEGNA SPAZIO NOVECENTO 2000 01.19036 10.000.000

48045.7 HARMONIA GENTIUM LECCO PROGETTO GIUBILEO TERZO MILLENNIO «LA BIBBIA NEL-LA MUSICA» 01.97042 15.000.000

113320.0 I CONCERTI DEL QUARTETTO MILANO SETTIMANE BACH XIII E XIV CICLO 01.15146 70.000.000

120166.8 I MADRIGALISTI AMBROSIANI MILANO FESTIVAL PER LE VIE DEL BAROCCO 01.15146 10.000.000

113321.4 LA SOCIETA DEI CONCERTI MILANO STAGIONE CONCERTISTICA 2000 01.15146 65.000.000

120167.1 LA SOCIETA DELL’OPERA BUFFA MILANO FESTIVAL DELL’OPERA BUFFA 2000 01.15146 115.000.000

103448.7 MILANO CLASSICA A R.L. MILANO STAGIONE CONCERTISTICA 2000 01.15146 80.000.000

100241.1 MILANO MUSICA ASSOCIAZIONE PER LA MUSICA CONT. FESTIVAL LUIGI NONO E IL SUONO ELETTRONICOMILANO 01.15146 80.000.000

24681.3 NUOVA POLIFONICA AMBROSIANA MILANO STAGIONE CONCERTISTICA DI MUSICA CLASSICA 01.15146 15.000.000

93833.3 ORCHESTRA DA CAMERA DI MANTOVA MANTOVA STAGIONE CONCERTISTICA «TEMPO D’ORCHESTRA» 01.20030 55.000.000

108676.6 ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO G. VERDI MILANO STAGIONE CONCERTISTICA 01.15146 210.000.000

108671.8 ORCHESTRA STABILE DI BERGAMO «GAETANO DONIZET- ATTIVITA CONCERTISTICA 2000 STAGIONE SINFONICATI» BERGAMO 01.16024 90.000.000

21880.1 SOCIETA DEI CONCERTI DI BRESCIA BRESCIA STAGIONI CONCERTISTICHE «ITINERARI NELLA MUSICA» 01.17029 10.000.000

19860.6 SOCIETA UMANITARIA FONDAZIONE P.M. LORIA MILANO XV STAGIONE DEI CONCERTI DELL’UMANITARIA «DALLERADICI DI BACH» 01.15146 10.000.000

40615.3 SOCIETA DEL QUARTETTO BUSTO ARSIZIO STAGIONE CONCERTISTICA DI MUSICA CLASSICA SABA-TO IN CONCERTO 01.12026 10.000.000

8727.4 TRAIETTORIE SONORE COMO RASSEGNA DI MUSICA MODERNA E CONTEMPORANEA 01.13075 10.000.000

ATTIVITA DI RICERCA23051.0 A.M.I.S. – COMO ANTIQUAE MUSICAE ITALICAE STUDIOSI ANTICHI ORGANI DELLA PROVINCIA DI COMO RICERCA-

COMO CONVEGNO CAPPELLE MUSICALI IN AREA LOMBARDOPADANA 01.13075 10.000.000

100236.5 ASSOCIAZIONE AGON MILANO PROGETTO CATALOGO DI MUSICA ELETTROACUSTICA 01.15146 10.000.000

151163 ASSOCIAZIONE MUSICALE «G. CARISSIMI» ARCHIVIO MA- RIORDINO E CATALOGAZIONE DELL’ARCHIVIO MUSICALENUSARDI MILANO «GIANMARCO MANUSARDI» DI MILANO 01.15146 10.000.000

CENTRO STUDI ARCIPELAGO MUSICA MILANO BIBLIOTECA MULTIMEDIALE DI MUSICA 10.000.000

16484.9 CENTRO STUDI MUSICALI LUCA MARENZIO BRESCIA RICERCA STORICO-BIBLIOGRAFICO-MUSICOLOGICA 01.17029 16.000.000

11247.9 COMUNE DI PAVIA PAVIA VITA MUSICALE PAVESE: RIPRESA, VALORIZZAZIONE EDIFFUSIONE DEL PATRIMONIO MUSICALE D’AMBIENTEPAVESE 01.18110 10.000.000

24252.1 FONDAZIONE RUSSOLO PRATELLA – VARESE VARESE I PIONIERI DEL NUOVO SUONO IN MUSICA DAGLI INTO-NA-RUMORI DI L. RUSSOLO ALLA MUSICA ELETTROACU-STICA 01.12133 10.000.000

16630.2 ISTITUTO DISCIPLINE MUSICOLOGICHE UNIVERSITA STA- RICERCA SULLA RICOSTRUZIONE DELLA VITA MUSICALETALE MILANO E TEATRALE MILANESE DAL XVII ALLA FINE DEL XVIII

SECOLO 01.15146 10.000.000

113322.8 MM&T – MUSICA MUSICISTI E TECNOLOGIE MILANO ELARKIV 2 01.15146 10.000.000

24681.3 NUOVA POLIFONICA AMBROSIANA MILANO I PARTE: LA NUOVA POL. AMBR. 1947/1999 OLTRE MEZZOSECOLO DI MUSICHE... Il PARTE: IL FONDO BIELLA SPI-NELLI 01.15146 10.000.000

139614.9 RES MUSICA – CENTRO RICERCA E PROMOZIONE MUSI- IL CANTO LITURGICO DI TRADIZIONE ORALE NELLE AREECALE LECCO LOMBARDE DELL’ANTICO RITO PATRIARCHINO REGISTR.

SONORA E DISCOGRAFICA 01.97042 10.000.000

120170.0 U.R.F.M. – ASSOCIAZIONE ufficio RICERCA FONDI MUSI- ARCHIVIO PER LA STORIA DELLA MUSICA IN LOMBARDIACALI MILANO 01.15146 10.000.000

11601.0 PROVINCIA DI BERGAMO Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00016 61.700.000

11602.4 PROVINCIA DI BRESCIA Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00017 45.000.000

11603.8 PROVINCIA DI COMO Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00013 32.400.000

11604.1 PROVINCIA DI CREMONA Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00019 5.000.000

113958.6 PROVINCIA DI LECCO Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00097 23.900.000

114451.9 PROVINCIA DI LODI Iniziative musicali, complessi bandistici. strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00098 3.900.000

11605.5 PROVINCIA DI MANTOVA Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00020 6.300.000

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Codice Codice ImportoDenominazione Oggettodestinatario territorio Assegnato

11606.9 PROVINCIA DI MILANO Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00015 52.200.000

11607.2 PROVINCIA DI PAVIA Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00018 8.600.000

11608.6 PROVINCIA DI SONDRIO Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00014 18.000.000

11609.9 PROVINCIA DI VARESE Iniziative musicali, complessi bandistici, strumentali e corali (e-rogazioni delegate ex art. 6 ultimo comma l.r. 75/78) 08-00012 32.000.000

TOTALE COMPLESSIVO L. 4.100.000.000

[BUR2000016] [4.2.2]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1534Legge 13 luglio 1966, n. 615 ed art. 17 d.P.R. 24 maggio1988, n. 203 – parere richiesto dal ministero dell’indu-stria, del commercio e dell’artigianato con nota 12460 del16 marzo 1999 ai sensi dell’art. 17 del d.P.R. 203/88 relati-vo alla richiesta di autorizzazione per l’ampliamento diun impianto per la produzione di energia elettrica e calo-re (Installazione di un nuovo motore con potenza termicadi 5.335 KW, alimentato a metano), da parte della DittaRaffmetal, localita Ferriera, Casto (BS)Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAConsiderato che il ministero dell’industria, del commercio

e dell’artigianato, con nota n. 12460 del 16 marzo 1999, hapresentato alla Regione Lombardia una richiesta di parere aisensi dell’art. 17 del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, relativaalla domanda di autorizzazione per l’ampliamento di un im-pianto per la produzione di energia elettrica e calore (installa-zione di un nuovo motore con potenza termica di 5.335 Kw,alimentato a metano), da parte della ditta Raffmetal, localitaFerriera, Casto (BS);

Vista la legislazione statale e regionale in materia:legge 13 luglio 1966, n. 615: «Provvedimenti contro l’inqui-

namento atmosferico.»;d.P.R. 15 aprile 1971, n. 322: «Regolamento per l’esecuzio-

ne della legge 13 luglio 1966, n. 615, limitatamente al settoredelle industrie.»;

d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616: «Attuazione della delega dicui all’art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382.»;

d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, concernente norme in mate-ria di qualita dell’aria, relativamente a specifici inquinanti edi inquinamento prodotto dagli impianti industriali;

d.p.c.m. 21 luglio 1989, costituente atto di indirizzo e coor-dinamento alle Regioni, ai sensi dell’art. 9 della l. 349/1986,per l’attuazione e l’interpretazione del d.P.R. n. 203/1988;

d.m. 12 luglio 1990: «Linee guida per il contenimento delleemissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazionedei valori minimi di emissione.»;

d.P.R. 25 luglio 1991: «Modifiche dell’atto di indirizzo ecoordinamento in materia di emissioni poco significative edi attivita a ridotto inquinamento atmosferico, emanato cond.p.c.m. del 21 luglio 1989.»;

d.P.R. 11 febbraio 1998, n. 53 «Regolamento recante disci-plina dei procedimenti relativi alla autorizzazione, alla co-struzione e all’esercizio di impianti di produzione di energiaelettrica che utilizzano fonti convenzionali, a norma dell’art.20, comma 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59»;

Vista la proposta di deliberazione formulata dalla GiuntaRegionale con d.g.r. n. 6/46641 del 26 novembre 1999, nellaquale si da conto:

a) del contenuto e dell’esito dell’istruttoria tecnico-ammini-strativa relativa all’istanza presentata dalla ditta, conclusasicon una valutazione positiva delle caratteristiche tecnologi-che dell’impianto in oggetto, con particolare riferimento allecaratteristiche chimico-fisiche delle emissioni in atmosfera edai principi di funzionamento dei sistemi di contenimento del-le emissioni stesse;

b) del parere espresso in data 28 febbraio 1996 dalC.R.I.A.L., di cui all’art. 2 della l.r. 13 luglio 1984, n. 35, favo-revole all’accoglimento delle istanze di autorizzazione perquesta tipologia di impianti, secondo le condizioni riportatein dispositivo;

c) che per l’individuazione dei limiti delle emissioni viene

780

fatto riferimento alla classificazione degli inquinanti indicatadal d.m. 12 luglio 1990, alla classificazione adottata con deli-berazione della Giunta Regionale 4/20998 del 26 maggio 1987e alle indicazioni fissate dal C.R.I.A.L. nella seduta del 6 aprile1989, unicamente per le sostanze non previste nell’allegato 1del citato decreto ministeriale;

Visto l’art. 6, comma 5, punto 13 dello Statuto;Udita la relazione della VI commissione consiliare «Am-

biente, energia e protezione civile»;Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1) di esprimere parere favorevole ai sensi dell’art. 17 del

d.P.R. 203/1988 alla richiesta del ministero dell’industria, delcommercio e dell’artigianato relativa alla domanda di auto-rizzazione per l’ampliamento di un impianto per la produzio-ne di energia elettrica e calore (installazione di un nuovo mo-tore con potenza termica di 5.335 Kw, alimentato a metano),da parte della ditta Raffmetal, localita Ferriera, Casto (BS);

2) di imporre che gli impianti siano realizzati come da pro-getto e siano inoltre rispettate le condizioni riportate nell’alle-gato tecnico che fa parte integrante della presente delibera-zione;

3) di far presente che ai sensi dell’art. 8 del d.P.R. 203/1988la ditta deve comunicare, almeno quindici giorni prima, alsindaco e alla Regione la data della messa in esercizio dell’im-pianto;

4) di far presente gli adempimenti previsti dall’art. 8, non-che quanto prescritto dagli artt. 10, 11 e 15 del d.P.R.203/1988;

5) di demandare all’ente responsabile del servizio di rileva-mento della provincia interessata la verifica ed il controllodell’osservanza da parte della ditta di quanto riportato nel-l’autorizzazione;

6) di richiamare l’attenzione del comune e della ASL, suicontrolli di competenza in relazione a quanto riportato nel-l’autorizzazione;

7) di richiamare l’attenzione del Sindaco sul fatto che, pri-ma del rilascio dell’autorizzazione all’esercizio degli impiantidi cui alla presente deliberazione, e necessario controllare chela ditta sia in possesso di tutte le autorizzazioni previste dallalegge. E necessario inoltre verificare che siano rispettate lenorme di prevenzione e di sicurezza contro incendi, scoppi,esplosioni e propagazione dell’elemento nocivo;

8) di far salve le autorizzazioni e le prescrizioni di compe-tenza di altri enti;

9) di disporre la trasmissione del presente provvedimentoal ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato,nonche al ministero della sanita, al ministero dell’ambiente ealla commissione istituita presso il ministero dell’ambienteai sensi dell’art. 1 dell’accordo procedimentale del 10 aprile1991.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri——— • ———

ALLEGATO TECNICO

Identificazione della dittaDitta Raffmetal, localita Ferriera, Casto (BS). fasc.

6843/50860/99

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Attivita dell’AziendaL’attivita dello stabilimento consiste nel recupero di mate-

riali metallici con la successiva fusione per la preparazione dilingotti.

Durante la fase della fusione Si utilizza una salomoia perla depurazione. Successivamente per il recupero del sale e ilsuo successivo riutilizzo, si impiegano degli evaporatori ri-scaldati con olio diatermico prodotto da una caldaia tradizio-nale a gas metano.

A – Descrizione tecnicaA1 – Informazioni relative al ciclo tecnologico dichiarato

da autorizzare.Per soddisfare i fabbisogni energetici e entrato in esercizio

un impianto di cogenerazione, gia autorizzato, che e caratte-rizzato dalle seguenti prestazioni.

potenza elettrica lorda 3.000 Kwconsumi elettrici ausiliari 14,5 Kwpotenza elettrica netta 2.985,5 Kwpotenza termica utilizzata 2.709 Kwpotenza assorbita 8.643 Kwore esercizio 7.000 ore/anno

Oggetto della presente richiesta di autorizzazione e l’am-pliamento di un impianto di cogenerazione, gia in esercizio,e della potenza elettrica di circa 2.990 kW.

La ditta dichiara che il nuovo gruppo di cogenerazione per-mette il recupero di 2.095 Kw e che il primo impianto forniva2.709 Kw. Il calore totale recuperabile, pari a 4.804 Kw, saratotalmente assorbito ed utilizzato.

L’impianto di cogenerazione e composto da:– motore a combustione interna del tipo a ciclo otto ali-

mentato con gas metano;– un generatore elettrico sincrono accoppiato al motore a

gas;– una serie di recuperatori di calore;– quadri controllo e parallelo con rete elettrica.Il nuovo impianto di cogenerazione e composto da 1 coge-

neratore, cosı costituito:

• Motore primocostruttore Cimins Wartsilatipo 220 SG 12Wvelocita 1.500 giri/minciclo otto 4 tempinumero cilindri 12potenza meccanica 2.180 Kwpotenza assorbita 5.335 Kwconsumo gas metano 540 mc/h

• Generatoretipo sincronovelocita di rotazione 1.500 giri/mintensione 400 voltsfrequenza 50 Hzpotenza nominale 2.625 KVApotenza attiva a costi 2.100 Kw

• Recupero termico1) costituito da scambiatori a piastre per il recupero calore

dei circuiti di raffreddamento dall’acqua delle camicie motoresotto forma di acqua calda;

2) recupero di calore dai fumi di scarico;In caso di parziale assorbimento da parte delle utenze, del

calore recuperato, intervengono:– elettroventilatore di emergenza per il raffreddamento

olio-motore ed acqua camicie,– by-pass fumi di scarico

L’impianto dispone anche di quadri elettrici di controllo eparallelo rete, accessori idraulici, accessori elettrici.

La ditta dichiara le seguenti emissioni:consumo gas metano 540 mc/hgas di scarico 15.160 kg/h (pari a circa 11.710 Nmc/h)temperatura gas di scarico all’uscita del motore prima del

recupero termico 400 C.

781

temperatura fumi di scarico 170 C.tenore di ossigeno 5%polveri 130 mg/NmcCO 300 mg/Nmcossidi d’azoto 250 mg/NmcIl sistema di combustione adottato nelle testate dei motori

e l’installazione del catalizzatore, permette di ottenere i so-pracitati valori in emissione, con un tenore di ossigeno parial 5%, anche per il nuovo motore.

B – PrescrizioniLe prescrizioni valgono per tutti i motori della centrale ter-

moelettrica della ditta.

B1 – Limiti alla emissioneAltezza geometrica del punto di emissione: in analogia a

quanto previsto dall’art. 6 del d.P.R. 22 dicembre 1970n. 1391 deve risultare piu alto almeno un metro rispetto alcolmo dei tetti, ai parapetti ed a qualunque altro ostacolo ostruttura distante meno di 10 metri e comunque dato i consu-mi di combustibile non inferiore a 12 m.

Ogni motore dovra rispettare i seguenti limiti:

Limiti mg/Nmc

– NOX (come NO2) 450– CO 300

I limiti sono riferiti ad un tenore di 02 libero nei fumi del5%.

– Le concentrazioni sono le massime ammesse su base ora-ria da ogni punto di emissione.

– Tali limiti dovranno comunque essere rispettati nelle e-missioni dal motore, nelle piu gravose condizioni di esercizio.

• Sistemi di controllo e criteri di manutenzioneLa frequenza delle operazioni di manutenzione parziale

deve essere settimanale. quella totale del sistema deve esseresemestrale.

– le operazioni di manutenzione dovranno essere riportatesu apposito registro con la relativa data di effettuazione; taleregistro dovra essere tenuto a disposizione delle autorita dicontrollo.

• Messa in esercizio ed a regime– Il termine per la messa a regime degli impianti e fissato

in 90 gg. a partire dalla data della messa in esercizio deglistessi.

• Controllo emissioni– Entro 15 gg. a partire dalla data di messa a regime, ovve-

ro entro 105 gg. dalla data di entrata in esercizio, la ditta do-vra presentare i referti analitici alla Regione ed agli enti pre-posti al controllo.

– Le analisi di controllo degli NOX nei punti di emissionedovranno successivamente essere eseguite con cadenza seme-strale per i primi due anni, poi con cadenza annuale, a partiredalla data di messa in esercizio dell’attivita, ed i risultati do-vranno essere trasmessi alla Regione Lombardia ed agli entipreposti al controllo.

• Metodologia analitica e modalita del controlloDevono essere analizzati in continuo il CO e l’O2 in emis-

sione.Le misurazioni degli NOX dovranno essere effettuate adot-

tando le metodologie di campionamento e di analisi previstedall’allegato 4 del d.m. 12 luglio 1990 o equivalenti concorda-te con il dirigente del servizio di rilevamento.

– I campionamenti degli inquinanti dovranno essere ese-guiti nelle piu gravose condizioni di esercizio

– I risultati delle analisi eseguite all’emissione, dovrannoriportare i seguenti dati:

- concentrazione degli inquinanti espressa in mg/m3

- portata aeriforme espressa in m3/h.- temperatura dell’aeriforme in ºC.

N.B. Le portate di cui sopra si intendono normalizzate a273 K e 101,323 KPa.

L’accesso ai punti di prelievo dovra essere a norma di sicu-rezza.

I condotti di adduzione e di scarico nonche i punti di cam-

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

pionamento dovranno essere disposti a norma di legge (art.3.6 d.P.R. 322/71 «i condotti di adduzione e di scarico degliimpianti di abbattimento devono essere provvisti di fori didiametro 100 mm per il campionamento analitico».

I punti di emissione dovranno essere chiaramente identifi-cati mediante apposizione di idonee segnalazioni.

[BUR2000017] [4.2.2]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1535Legge 615/66 ed art. 17 d.P.R. 203/88 – Parere richiestodal ministero dell’industria, del commercio e dell’artigia-nato con nota n. 22830 del 10 maggio 1999 ai sensi del-l’art. 17 del d.P.R. 203/88 relativo alla richiesta di installa-zione di una centrale termoelettrica di cogenerazione ali-mentata a metano da parte della ditta Consorzio Energe-tico Gaviratese C.E.G., via Milano 5, Gavirate (VA)Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAConsiderato che il ministero dell’industria, del commercio

e dell’artigianato, con nota n. 22830 del 10 maggio 1999, hapresentato alla Regione Lombardia una richiesta di parere aisensi dell’art. 17 del d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, relativaalla domanda di autorizzazione per l’installazione di una cen-trale termoelettrica di cogenerazione alimentata a metano daparte della ditta Consorzio Energetico Gaviratese C.E.G., viaMilano, 5 Gavirate (VA);

Vista la legislazione statale e regionale in materia:legge 13 luglio 1966, n. 615: «Provvedimenti contro l’inqui-

namento atmosferico.»;d.P.R. 15 aprile 1971, n. 322: «Regolamento per l’esecuzio-

ne della legge 13 luglio 1966, n. 615, limitatamente al settoredelle industrie.»;

d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616: «Attuazione della delega dicui all’art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382.»;

d.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, concernente norme in mate-ria di qualita dell’aria, relativamente a specifici inquinanti edi inquinamento prodotto dagli impianti industriali;

d.p.c.m. 21 luglio 1989, costituente atto di indirizzo e coor-dinamento alle regioni, ai sensi dell’art. 9 della l. 349/1986,per l’attuazione e l’interpretazione del d.P.R. n. 203/1988;

d.m. 12 luglio 1990: «Linee guida per il contenimento delleemissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazionedei valori minimi di emissione.»;

d.P.R. 25 luglio 1991: «Modifiche dell’atto di indirizzo ecoordinamento in materia di emissioni poco significative edi attivita a ridotto inquinamento atmosferico, emanato cond.p.c.m. del 21 luglio 1989.»;

d.P.R. 11 febbraio 1998, n. 53 «Regolamento recante disci-plina dei procedimenti relativi alla autorizzazione, alla co-struzione e all’esercizio di impianti di produzione di energiaelettrica che utilizzano fonti convenzionali, a norma dell’art.20, comma 8 della legge 15 marzo 1997, n. 59»;

Vista la proposta di deliberazione formulata dalla GiuntaRegionale con d.g.r. n. 6/47017 del 13 dicembre 1999, nellaquale si da conto:

a) del contenuto e dell’esito dell’istruttoria tecnico-ammini-strativa relativa all’istanza presentata dalla ditta, conclusasicon una valutazione positiva delle caratteristiche tecnologi-che dell’impianto in oggetto, con particolare riferimento allecaratteristiche chimico-fisiche delle emissioni in atmosfera edai principi di funzionamento dei sistemi di contenimento del-le emissioni stesse;

b) del parere espresso in data 28 febbraio 1996 dalC.R.I.A.L., di cui all’art. 2 della l.r. 13 luglio 1984, n. 35, favo-revole all’accoglimento delle istanze di autorizzazione perquesta tipologia di impianti, secondo le condizioni riportatein dispositivo;

c) che per l’individuazione dei limiti delle emissioni vienefatto riferimento alla classificazione degli inquinanti indicatadal d.m. 12 luglio 1990, alla classificazione adottata con deli-berazione della Giunta Regionale 4/20998 del 26 maggio 1987e alle indicazioni fissate dal C.R.I.A.L. nella seduta del 6 aprile1989, unicamente per le sostanze non previste nell’allegato 1del citato decreto ministeriale;

Visto l’art. 6, comma 5, punto 13 dello Statuto;Udita la relazione della VI commissione consiliare «Am-

biente, energia e protezione civile»;Con votazione palese, per alzata di mano:

782

Delibera1) di esprimere parere favorevole ai sensi dell’art. 17 del

d.P.R. 203/1988 alla richiesta del ministero dell’industria, delcommercio e dell’artigianato relativa alla domanda di auto-rizzazione per l’installazione di una centrale termoelettricamediante turbogas alimentata a metano da parte della dittaConsorzio Energetico Gaviratese C.E.G., via Milano, 5, Gavi-rate (VA);

2) di imporre che gli impianti siano realizzati come da pro-getto e siano inoltre rispettate le condizioni riportate nell’alle-gato tecnico che fa parte integrante della presente delibera-zione;

3) di far presente che ai sensi dell’art. 8 del d.P.R. 203/1988la ditta deve comunicare, almeno quindici giorni prima, alsindaco e alla Regione la data della messa in esercizio dell’im-pianto;

4) di far presente gli adempimenti previsti dall’art. 8, non-che quanto prescritto dagli artt. 10, 11 e 15 del d.P.R.203/1988;

5) di demandare all’ente responsabile del servizio di rileva-mento della provincia interessata la verifica ed il controllodell’osservanza da parte della ditta di quanto riportato nel-l’autorizzazione;

6) di richiamare l’attenzione del comune e della ASL, suicontrolli di competenza in relazione a quanto riportato nel-l’autorizzazione;

7) di richiamare l’attenzione del Sindaco sul fatto che, pri-ma del rilascio dell’autorizzazione all’esercizio degli impiantidi cui alla presente deliberazione, e necessario controllare chela ditta sia in possesso di tutte le autorizzazioni previste dallalegge. E necessario inoltre verificare che siano rispettate lenorme di prevenzione e di sicurezza contro incendi, scoppi,esplosioni e propagazione dell’elemento nocivo;

8) di far salve le autorizzazioni e le prescrizioni di compe-tenza di altri enti;

9) di disporre la trasmissione del presente provvedimentoal ministero dell’industria, del commercio e dell’artigianato,nonche al ministero della sanita, al ministero dell’ambiente ealla commissione istituita presso il ministero dell’ambienteai sensi dell’art. 1 dell’accordo procedimentale del 10 aprile1991.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri——— • ———

ALLEGATO TECNICO

Identificazione della ditta:Ragione Sociale: Ditta Consorzio Energetico Gaviratese

C.E.G., via Milano 5, Gavirate (VA)Fasc. 30321

Attivita dell’aziendaIl consorzio e formato da 7 ditte, con la finalita di ottimiz-

zare le proprie necessita energetiche, sfruttando un sistemacogenerativo atto a produrre le energie termiche ed elettriche,totalmente o parzialmente necessarie.

A – Descrizione tecnicaA1 – Informazioni relative al ciclo tecnologico dichiarato

da autorizzare.L’impianto e conformato per la generazione e la distribu-

zione dell’energia termica con un sistema di teleriscaldamen-to composto da una rete di distribuzione vapore collegante lacentrale con 5 delle 7 aziende.

La tecnologia processuale prevista e quella del turbogascon recupero di energia termica per la generazione di vaporetecnologico. La centrale avra una capacita produttiva di circa3,9 MkWe, alimentata a gas naturale.

La ditta dichiara che, sulla base di un rendimento elettricoa regime del 39% e di un rendimento termico a regime del32%, e previsto un assorbimento di circa 1.042 Nmc/h per unconsumo annuo di circa 8.500.000 mc/anno di gas metano.

La centrale sara alimentata a gas naturale, ivi compresi isistemi di potenza meccanica di emergenza.

Il fluido vettore previsto e il vapore a bassa pressione (4,2t/h di vapore saturo a 12 bar). L’assetto iniziale della centrale

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

non prevede alcun tipo di recupero di fluidi secondari qualila condensa.

L’impianto operera adottando la tecnologia di cogenerazio-ne con turbogas a rigenerazione e recupero semplice. Taleassetto prevede, a valle di una combustione del metano, svi-luppata nella camera di combustione della turbina a gas, l’in-stallazione di una caldaia per il recupero del calore dei gascombusti, con generazione di vapore, sviluppato congiunta-mente alla produzione di energia meccanica attraverso unasse sul quale sono calettante alcune ruote di palettatura eun alternatore. Lo schema impiantistico prescelto prevede lasuccessiva distribuzione del calore in forma di vapore attra-verso una rete di trasporto collegante la centrale termoelettri-ca e le varie utenze.

La centrale si compone di:1) impianto di riduzione e contabilizzazione del gas me-

tano;2) turbina a gas rigenerativa e accessori;3) generatore di vapore saturo e accessori;4) impianto di trattamento dell’acqua;5) rete di distribuzione del vapore;6) sistema di regolazione e sistema elettrico di potenza;Il sistema consente i seguenti modi funzionali indipen-

denti:a) solo energia elettrica, mediante turbogas con fumi di

scarico portati dal by-pass ala caminob) produzione integrata elettrica e termica con il turbogas

e la caldaia a recupero.Strutture dell’impianto.1) impianto di riduzione e contabilizzazione del gas me-

tano;Il gas naturale viene elevato in pressione.2) Turbina a gas;Trattasi di turbina a gas di tipo aeroderivato, accoppiata

tramite giunto riduttore ad alternatore asincrono. La macchi-na e provvista di uno stadio di compressione assiale, subito avalle di un sistema di filtrazione dell’aria, di uno scambiatorerigenerativo, di uno stadio di combustione a media tempera-tura. La ditta dichiara che la quantita di aria di combustione,opportunamente dosata in questa fase di combustione, per-mette di mantenere a livelli accettabili la produzione di NOX.La quantita di combustibile introdotta e sempre controllatain rapporto all’aria comburente immessa. La successiva fasedi trasformazione del gas avviene negli stadi della turbina, neiquali si riduce pressione e temperatura fino a valori intorno ai550 C. e pressione prossima a quella atmosferica. Successiva-mente lo scambiatore rigenerativo riduce la temperatura deigas poi immessi nella caldaia;

3) Generatore di vapore;4) Camino;5) Impianto di trattamento acqua mediante resine a scam-

bio ionico;6) Rete di distribuzione del vapore;7) sistema di regolazione e sistema elettrico di potenza;La ditta dichiara che per contenere le emissioni di NOX si

adotta il seguente sistema:– ottimizzazione del rapporto aria/combustibile; la ridu-

zione della temperatura della fiamma all’interno della cameradi combustione diventa efficace nel ridurre le emissioni diNOX;

Caratteristiche della centrale di autoproduzione e cogene-razione a ciclo semplice 3.900 kW (4146 kW s/ISO).

ore anno 7.500 h/annopotenza termica media immessa 10.002 kWpotenza elettrica media prodotta 3.892 kWpotenza termica media prodotta 3.150 kWcombustibile metanoconsumo orario 1.042 Nmc/h

• Emissioni

E1provenienza turbogruppo di cogenerazionecombustibile metanopotenzialita 10.002 kWt

783

durata emissione continuafrequenza circa 24 h/gg, 350 gg/annoinquinanti NOX < 100 mg/Nmc

CO < 80 mg/NmcAltezza del camino 15 metri

E2provenienza camino di BY-PASScombustibile metanodurata emissione discontinuafrequenza occasionale

E3provenienza aria di raffreddamento container del turboge-

neratoreportata n. ddurata emissioni discontinuafrequenza occasionaleinquinanti aria ambientealtezza camina 7 metriemissioni riferite al 15% di O2 liberoNOX 100 mg/NmcCO 80 mg/Nmcaltezza camino 15 m

• Prescrizioni1 Di imporre che gli impianti siano realizzati come da pro-

getto e siano inoltre rispettate le condizioni riportate di se-guito:

• TurbogasLa turbogas deve essere alimentata con gas naturale.I fumi provenienti dalla turbina a gas in emissione devono

rispettare i seguenti limiti espressi in mg/Nmc e riferiti ad uncontenuto di ossigeno libero nei fumi del 15%

NOX espressi come NO2 100CO 100I limiti valgono anche nel caso di funzionamento del post-

combustore.Il camino di esercizio deve avere un’altezza minima di 15

m ed una velocita di emissione dei fumi maggiore di 15 m/s.I limiti di NOX e CO si intendono medi sulle ore di effettivo

funzionamento nell’arco di 24 ore e ciascun valore di concen-trazione oraria non deve superare il 125% del limite.

Deve essere installato un analizzatore in continuo dell’O2libero e del CO.

Le apparecchiature relative devono essere esercite, verifi-cate e calibrate ad intervalli regolari secondo le modalita pre-viste dal d.m. 21 dicembre 1995.

• Prescrizioni generaliLe altezze dei camini soprafissati devono essere alzate qua-

lora dovessero ricorrere le condizioni di seguito riportate:Come minimo le bocche dei camini devono risultare piu

alte di almeno un metro rispetto al colmo dei tetti, ai parapet-ti ed a qualunque ostacolo o struttura distante meno di 10 m.

Le bocche dei camini situati a distanza compresa tra 10 e50 m da aperture di locali abitati possono sboccare ad altezzanon inferiore a quella del filo superiore dell’apertura piu alta,diminuita di 1 metro per ogni metro di distanza orizzontaleeccedente i 10 metri.

L’azienda, oltre agli obblighi fissati dall’art. 8 d.P.R. 203/88deve, con cadenza semestrale, effettuare analisi di controllodelle emissioni dandone preavviso di almeno 15 gg. alla USSLed adottando le metodiche di prelievo ed analisi ritenute ido-nee dal dirigente del servizio di rilevamento.

I prelievi devono essere almeno due in ogni occasione. Idati, che devono servire anche per una taratura degli analiz-zatori in continuo, devono essere trasmessi alla Regione edalle autorita preposte al controllo al termine della stagionetermica (30 marzo), unitamente ad una relazione sui valorimisurati in continuo.

La documentazione relativa ai risultati analitici deve esserecorredata dei seguenti dati:

– localizzazione dei punti di prelievo e indicazione dei cari-chi in atto al momento del prelievo

– metodologia di prelievo e di analisi

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

– portata e temperatura dell’aeriforme– concentrazione e denominazione chimica degli inqui-

nanti2 L’impianto deve andare a regime entro 120 giorni dalla

messa in esercizio degli impianti.3 La ditta deve trasmettere i risultati di una indagine anali-

tica eseguita ai punti di emissione attenendosi a quanto indi-cato all’art. 8, comma 2, del d.P.R. 203/88 e al punto 22 deld.p.c.m. 21 luglio 1989; in particolare, nell’arco di un periododi dieci giorni di marcia controllata degli impianti, devonoessere effettuati campionamenti di aeriforme.

– nel caso di un’emissione proveniente da un processo pro-duttivo di tipo continuo, devono essere effettuati almeno cin-que campionamenti.

4 Di far presente che ai sensi dell’art. 8 d.P.R. 203/88, laditta deve comunicare, almeno quindici giorni prima, al sin-daco e alla Regione, la data della messa in esercizio degli im-pianti.

5 Di far presente gli adempimenti previsti dall’art. 8 nonchequanto prescritto dagli artt. 10, 11, 15 del d.P.R. 203/88.

[BUR2000018] [5.3.1]

D.c.r. 29 febbraio 2000 – n. VI/1540Programma provvisorio di bonifica del territorio lombar-do di competenza dell’associazione irrigazione est Sesiaai sensi dell’art. 2, l.r. 14 gennaio 1995, n. 5 e dell’art. 9,l.r. 26 novembre 1984, n. 59Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto l’articolo 2 della legge regionale 14 gennaio 1995, n. 5

(Modifiche ed integrazioni alla l.r. 26 novembre 1984, n. 59.Riordino dei consorzi di bonifica, cosı come modificata dallal.r. 25 maggio 1989, n. 18) che stabilisce che nelle more del-l’approvazione del programma generale di bonifica i consorzipredispongano programmi provvisori di bonifica;

Visti gli articoli 7, 8 e 9 della legge regionale 26 novembre1984, n. 59 (Riordino dei consorzi di bonifica) in merito alleprocedure di adozione e approvazione dei programmi di bo-nifica;

Vista la delibera della Giunta Regionale del 18 aprile 1996n. 6/11982 (Approvazione dei criteri regionali di indirizzo ecoordinamento per la realizzazione dei programmi provvisoridi bonifica);

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/44128 del9 luglio 1999 con la quale viene approvato il documento diret-tore per la bonifica, l’irrigazione e il territorio rurale;

Visto il verbale di riunione del consiglio dei delegati per lagestione speciale di bonifica dell’associazione irrigazione estSesia in data 26 febbraio 1999, durante il quale e stato appro-vato il programma provvisorio di bonifica per il territorio dicompetenza ricadente in Regione Lombardia;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/47907 del28 gennaio 2000;

Preso atto che il presidente dell’associazione irrigazione estSesia con dichiarazione inviata alla direzione generale agri-coltura con nota n. 496 del 3 settembre 1999, agli atti dellastessa direzione generale, attesta quanto segue:

– l’adozione del programma provvisorio di bonifica sopra-citato, e stata pubblicizzata mediante avviso sul Bollettino Uf-ficiale della Regione Lombardia n. 22 del 2 giugno 1999 e suiquotidiani «La Provincia Pavese» e «La Stampa dello»;

– per trenta giorni, a decorrere dal 2 giugno 1999, e statopubblicato avviso dell’avvenuta adozione del programmaprovvisorio di bonifica agli albi dei comuni del territorio inte-ressato dal programma;

– la suddetta deliberazione di adozione del programma, u-nitamente alla documentazione relativa, e stata depositata inpubblica visione presso la segreteria dell’associazione irriga-zione est Sesia e presso il servizio tecnico amministrativoprovinciale (STAP) della provincia di Pavia per trenta giorniconsecutivi a partire dal 2 giugno 1999;

– entro i trenta giorni successivi alla scadenza del periododi deposito non sono state presentate osservazioni e opposi-zioni;

Considerato che:– il suddetto programma e stato predisposto tenendo conto

dei criteri regionali di indirizzo e coordinamento per la realiz-zazione dei programmi provvisori di bonifica;

784

– sulla base del succitato articolo 9 della l.r. 59/1984 il Con-siglio Regionale delibera l’approvazione dei programmi di bo-nifica decidendo sulle eventuali osservazioni;

Valutato che il programma provvisorio di bonifica adottatodell’associazione irrigazione est Sesia e in linea con gli obiet-tivi regionali in materia di bonifica, irrigazione e territoriorurale, cosı come contenuti anche nel «Documento direttoreper la bonifica, l’irrigazione e il territorio rurale» e che neiconfronti dello stesso programma non sono state presentateopposizioni e osservazioni;

Udita la relazione della IV commissione consiliare «Svilup-po economico»;

Con votazione palese, per alzata di mano:

Deliberadi approvare il programma provvisorio di bonifica per il

territorio lombardo di competenza dell’associazione irriga-zione est Sesia di cui all’allegato A, parte integrante del pre-sente atto. (1)

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———Allegato A

– Relazione programma provvisorio di bonifica del territo-rio lombardo di competenza dell’associazione irrigazione estSesia (Omissis);

– Relazione di pagine 1311 (Omissis);– n. 16 cartografie (Omissis).

[BUR2000019] [3.2.0]

D.c.r. 1 marzo 2000 – n. VI/1544Ordine del giorno concernente le conclusioni della com-missione d’inchiesta sulla spesa sanitaria in Lombardia

Presidenza del vice Presidente Adamo

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto l’ordine del giorno n. 0807 presentato in data 1 marzo

2000 collegato alla relazione del presidente della commissio-ne d’inchiesta sulla spesa sanitaria della Regione Lombardia;a norma dell’art. 74 del regolamento interno, con votazionepalese, per alzata di mano

Deliberadi approvare l’ordine del giorno n. 0807 concernente le con-

clusioni della commissione d’inchiesta della spesa sanitariain Lombardia, nel testo che cosı recita:

«Il Consiglio regionale della LombardiaVisto il documento conclusivo approvato all’unanimita dal-

la commissione d’inchiesta sulla spesa sanitaria in Lombar-dia;

Constatato che la commissione in oggetto ha espletato ilmandato affidatogli sia nei tempi stabiliti che in modo deltutto soddisfacente per i risultati alla quale e pervenuta;

Considerato che il lavoro della commissione potra essereutilizzato dal Consiglio Regionale come asse portante per mi-gliorare sia il controllo, che lo stato della spesa sanitaria inLombardia e potra essere utile elemento per la realizzazionedel “Progetto salute” che auspicabilmente tutto il ConsiglioRegionale dovra considerare un importante obiettivo da rea-lizzare nell’interesse dei cittadini della Lombardia;

Udita la relazione del presidente della commissione;

approvail documento presentato dalla commissione d’inchiesta sul-

la spesa sanitaria in Lombardia e fa proprie le proposte inesso contenute.»

Il vice presidente: Marilena AdamoI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri——— • ———

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Documento approvato ex art. 112, comma 5 del regolamen-to interno nella seduta del 22 dicembre 1999

Dall’esame del caso Poggi-Longostrevi e dalle altre informa-zioni raccolte su altri casi (Galeazzi, S. Raffaele), nonche at-traverso la verifica dei primi risultati del lavoro avviato daiNOC, sono emerse indicazioni utili sulle cause specifiche chehanno determinato il verificarsi di certi episodi sui meccani-smi che hanno portato ad un gonfiamento ingiustificato dellaspesa sanitaria, nonche sul funzionamento (o non funziona-mento) delle procedure di controllo sulla spesa.

Indipendentemente dagli aspetti morali o penali (che esula-no ovviamente dai compiti della commissione) e importanteriassumere i principali elementi emersi da questa parte dellavoro svolto perche da essi possono essere tratti suggerimen-ti e proposte per migliorare gli strumenti di controllo dellaspesa e in particolare per adeguare il sistema dei controlli,compito questo che costituisce certamente uno degli obiettiviimportanti della commissione.

La commissione e cosciente naturalmente del fatto che icontrolli sono solo un aspetto del complesso problema dellaspesa sanitaria, e spesso agiscono solo «a valle» delle proce-dure di organizzazione dei servizi sanitari, ma e indubbio cheun miglioramento dei sistemi di controllo puo dare un contri-buto notevole al contenimento della spesa sanitaria.

La sintesi che segue dalle conclusioni della commissione suquesta parte del lavoro tiene conto naturalmente delle valuta-zioni gia espresse nelle relazioni predisposte dal presidenteBaruffi, che sono agli atti.

LE CAUSE– La causa generale da cui derivano i numerosi episodi di

aumento ingiustificato della spesa evidenziati dall’indaginedella commissione, e quello delle prescrizioni improprie (siadi esami, come di farmaci o di ricoveri) che traggono originicioe non da un reale e corretto riferimento al bisogno del pa-ziente, ma che rispondono ad altri criteri (spesso di materia«economica»).

– Sul fenomeno diffuso delle prescrizioni improprie si notaun sistema di controlli inadeguato perche basato quasi esclu-sivamente su controlli solo formali e non sostanziali e senzaalcun coordinamento fra la fase della prescrizione e quellodella fatturazione. Non vi e alcun controllo cioe sulla corri-spondenza fra cio che viene prescritto e cio che viene contabi-lizzato come costo della prescrizione. Non vi e inoltre «amonte» nessun controllo sistematico sulla appropriatezzadelle prescrizioni.

– I due fattori sopra indicati, fra loro combinati, hannoreso possibile una serie di modalita concrete con le quali sie determinato un aumento ingiustificato della spesa, che simanifesta, in qualche caso, attraverso la fattispecie di vere eproprie truffe di rilevanza anche penale (e stato rilevato peresempio che il 20% del fatturato nel caso Poggi-Longostrevisia classificabile come truffa) e in altri casi con irregolaritaamministrativo-contabili, o con pratiche di erogazione deiservizi ispirate a convenienza economica, anche in disprezzodei bisogni dell’utente. Ricordiamo le principali di queste mo-dalita:

– fatture gonfiate e con aggiunte apocrife;– fatture di esami non inclusi nella prescrizione;– fatturazione di esami non convenzionati col SSN;- ricoveri in day-hospital per prestazioni eseguibili per via

ambulatoriale; o ricoveri ospedalieri per prestazioni ese-guibili in day-hospital;

- riduzioni «ingiustificate» delle giornate di degenza;- manipolazioni ingiustificate dei DRG per aumentarne il

valore;- non corrispondenza fra DRG richiesto e cause reali del

ricovero;- forte aumento ingiustificato di determinate prestazioni

chirurgiche o di esami ambulatoriali.

I RIMEDIDistinguendo tra la fase «a monte» del determinarsi dell’e-

vento prescrizione, che potremmo definire dei controlli pre-ventivi, da quella «a valle» che prende avvio dal momento del-la prescrizione, che potremmo definire dei controlli successi-vi, la commissione ha individuato alcune proposte possibiliper migliorare il controllo della spesa.

785

CONTROLLI PREVENTIVI– Monitoraggio sistematico dell’andamento delle prescri-

zioni (esami, ricoveri, interventi chirurgici.....) con conse-guente segnalazione dei «picchi» anomali;

– applicazione della normativa esistente che prevede che leRegioni predispongano attraverso apposite linee guida, speci-fici iter diagnostico terapeutici per le patologie di rilevanzasociale, al fine di favorire a monte l’appropriatezza delle pre-scrizioni;

– valorizzazione del ruolo del medico di base anche attra-verso la messa in atto di una procedura che consenta la se-gnalazione di prescrizioni improprie originate dai medici spe-cialisti;

– controllo delle schede di dimissione quale elemento car-dine della spesa ospedaliera, che risulta la voce piu impor-tante;

– riconducibilita ed addebitamento all’amministrazione o-spedaliera di rispettivo ricovero di tutte le spese derivanti dal-la prescrizione di farmaci, esami e visite strettamente connes-se all’ospedalizzazione, con inclusione delle stesse nel corri-spondente DRG e conseguente sgravio del medico di famigliadall’onere delle prescrizioni etero-indotte;

– verifica periodica del sistema dei DRG per apportare leeventuali modifiche necessarie per ridurre le possibilita dimanipolazioni e abusi;

– realizzare le forme di partecipazione democratica previ-ste dalle leggi nazionali e regionali.CONTROLLI SUCCESSIVI

– Passaggio da un sistema di controlli formali ad un siste-ma di controlli sostanziali di merito con il conseguente ade-guamento quantitativo e qualitativo del personale e la parteci-pazione di personale medico. A tal fine si puo far riferimentoanche alle proposte formulate dall’Associazione dei Revisoridei Conti (A.N.C.R.E.L.);

– in particolare si dovra garantire la possibilita di control-lare sia la corrispondenza fra prescrizioni e fatturazione, siala coerenza tra la prescrizione (e relativo DRG) e la causareale del ricovero o della richiesta di esame specialistico;

– per realizzare compiutamente un sistema di controlli so-stanziali e necessario garantire uno stretto coordinamento frai soggetti e le strutture preposte al momento della prescrizio-ne e quelle incaricati dei controlli.GLI STRUMENTI OPERATIVI

A questo proposito la commissione ha formulato le seguen-ti proposte:

1. potenziamento del lavoro dei NOC, sia a livello regionaleche a livello di ASL, per disporre in modo sistematico di datie informazioni su tutte le fattispecie di aumenti ingiustificatidi spesa;

2. costituzione in tutte le ASL di «uffici» di coordinamentofra le varie fasi che determinano poi il momento finale dellacontabilizzazione del costo dell’intervento sanitario;

3. costituzione di un comitato tecnico regionale con funzio-ni consultive per l’assessorato, per la formazione del persona-le e le metodiche dei controlli.[BUR20000110] [4.2.0]

D.c.r. 1 marzo 2000 – n. VI/1545Approvazione, ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31, delprogetto infrastrutturale di rilevanza regionale, ricondu-cibile al progetto strategico n. 15 «Infrastrutture per lacompetitivita del vigente PRS denominato: A) «IFOM-Isti-tuto FIRC di Oncologia Molecolare» localizzato nel comu-ne di MilanoPresidenza del vice presidente Adamo

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la legge regionale 28 ottobre 1996, n. 31 «Norme con-

cernenti la disciplina del fondo per la realizzazione di progettiinfrastrutturali di rilevanza regionale» e sue successive modi-ficazioni ed integrazioni;

Viste le deliberazioni della Giunta Regionale:– 18 febbraio 1997, n. 24846 di istituzione del nucleo di

valutazione di cui all’art. 5 della sopracitata legge e sue suc-cessive modificazioni ed integrazioni;

– 6 marzo 1998, n. 34893 con la quale e stato approvato loschema tipo applicabile a tutte le tipologie di progetti infra-strutturali finanziabili ai sensi della suindicata l.r. n. 31/96 esono stati individuati i relativi responsabili;

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

– 24 giugno 1999, n. 43864, relativa alla presa d’atto dellacomunicazione del vice presidente della Giunta Regionale a-vente ad oggetto «indirizzi alle direzioni generali circa le pre-sentazioni di progetti al nucleo di valutazione ex l.r. n. 31/96»;

– 22 ottobre 1999, n. 45821, relativa alla presa d’atto dellacomunicazione del presidente Formigoni avente ad oggetto«Esiti seminario di Giunta del 14 ottobre 1999»;

– Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 48210del 14 febbraio 2000 con la quale:

1. Viene adottato il seguente progetto infrastrutturale dirilevanza regionale «IFOM -Istituto FIRC di Oncologia Mole-colare» localizzato nel comune di Milano;

2. Viene sottoposta all’approvazione del Consiglio Regio-nale la proposta di deliberazione concernente il suindicatoprogetto, di cui costituisce parte integrante, comprensiva del-la relativa scheda predisposta ai sensi dell’art. 3 – comma V –l.r. 31/96;

Visto il progetto di che trattasi;Visto il Programma Regionale di Sviluppo (P.R.S.) vigente;Visto, in particolare, il «Documento di Programmazione E-

conomico-Finanziaria Regionale» (D.P.E.F.R.) per gli anni2000-2002, approvato dal Consiglio Regionale con d.c.r. 5 ot-tobre 1999, n. VI/1324;

Dato atto che il suindicato progetto rientra:– Nell’area d’intervento «realizzazione delle infrastrutture

per la competitivita e di strutture universitarie e formativeintegrate», prevista alla lettera e) dell’art. 2, l.r. n. 31/96;

– Nel progetto strategico n. 15 previsto dal P.R.S. vigente,denominato «Infrastrutture per la competitivita», attivita diprogetto 15.3.1 «Sostegno e sviluppo dei centri per l’innova-zione, presenza sul territorio e promozione dei centri di eccel-lenza», cosı come modificata dal precitato D.P.E.F.R.;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e sue successive modifica-zioni ed integrazioni;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta acontrollo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997,n. 127;

Sentita la relazione della III commissione «Sicurezza so-ciale»;

Con votazione palese, per alzata di mano:Delibera

1. Di approvare, ai sensi della l.r. 31/96, il seguente progettoinfrastrutturale:

A) «IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare» localiz-zato nel comune di Milano, allegato al presente atto del qualecostituisce parte integrante, (1) riconducibile al ProgrammaRegionale di Sviluppo (P.R.S.) vigente, progetto strategicon. 15 «Infrastrutture per la competitivita», attivita di progetto15.3.1 «Sostegno e sviluppo dei centri per l’innovazione, pre-senza sul territorio e promozione dei centri di eccellenza»,cosı come modificata dal D.P.E.F.R. approvato con d.c.r.n. VI/1324/99;

2. Che agli oneri finanziari a carico della Regione Lombar-dia, conseguenti all’approvazione del precitato progetto, sifara fronte con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regiona-le 2000/2002, che verranno iscritti in apposito capitolo condeliberazione di Giunta di variazione di bilancio, ai sensi del-la l.r. 22 gennaio 1999, n. 2 – art. 1, comma 2, lettera c) –sostitutivo dell’art. 6 della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31.

Il vice presidente: Marilena AdamoI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

——— • ———ALLEGATO A)

alla deliberazione di ConsiglioA.01 Scheda ex art. 3, comma V, l.r. n. 31/96 del progetto

«IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare» loca-lizzato nel comune di Milano;

A.02 Nuovo Istituto di Ricerca – IFOM (complesso edifici divia Serio – via Adamello Milano): Progetto definitivo –Relazione descrittiva – Quadro economico riassuntivo(Omissis);

786

A.03 PCO: Estratto PRG – Aerofotogrammetrico – Planime-tria generale (Omissis);

A.04 PCO: Edifici 2-3-4 – Stato di fatto – Pianta piano 1ºinterrato/piano terra (Omissis);

A.05 PCO: Edifici 2-3-4 – Stato di fatto – Pianta piano1º/2º/3º/4º (Omissis);

A.06 PCO: Edifici 5-6-7 – Stato di fatto – Pianta piano terra(Omissis);

A.07 PCO: Edificio 9 – Stato di fatto – Pianta piano terra (O-missis);

A.08 PCO: Edificio 9 – Stato di fatto – Pianta piano 1º (Omis-sis);

A.09 PCO: Edifici 2-3-4 – Stato sovrapposto – Pianta piano 1ºinterrato/piano terra (Omissis);

A.10 PCO: Edifici 2-3-4 – Stato sovrapposto – Pianta piano1º/2º/3º/4º (Omissis);

A.11 PCO: Edifici 5-6-7 – Stato sovrapposto – Pianta pianoterra/Sezione C-C/Prospetto sud (Omissis);

A.12 PCO: Edificio 9 – Stato sovrapposto – Pianta piano terra(Omissis);

A.13 PCO: Edificio 9 – Stato sovrapposto – Pianta piano 1º(Omissis);

A.14 DEF: Planimetria generale di progetto (Omissis);

A.15 DEF: Ed. 2-3-4 e autorimessa – Pianta piano seminter-rato (Omissis);

A.16 DEF: Ed. 2-3-4-5-7 – Pianta piano rialzato/terra (Omis-sis);

A.17 DEF: Ed. 2-3-4 – Pianta piano tipo (Omissis);

A.18 DEF: Ed. 4 – Pianta piano 1º e 4º (Omissis);

A.19 DEF: Ed. 2-3-4 – Sezione longitudinale (Omissis);

A.20 DEF: Ed. 9 – Piante piano terra/1º – Sezioni (Omissis);

A.21 Abstract – Progetto IFOM – Promosso da FIRC (Fonda-zione Italiana Ricerca Cancro) settembre 1999.

——— • ———All. A.01

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO, l.r. n. 31/96Progetto PRS 15.3.1Progetto d intervento:IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare

Obiettivi e risultatiCostruzione di strutture ove sviluppare la ricerca di oncolo-

gia molecolare nelle aree:– 1. genetica molecolare;– 2. immunoterapie e terapia genetica;– 3. controllo proliferazione tumorale;– 4. angiogenesi;– 5. validazione di nuovi bersagli terapeutici.

Risorse impiegateL. 10.115.000.000 contributo l.r. 31/96L. 10.525.000.000 FIRC

Soggetti responsabiliIFOM

Localizzazione territorialeComune di Milano

Durata progetto, attuazione e previsione di spesaIl completamento delle opere e previsto per il 31 agosto

2001.Il costo complessivo e di L. 20.640.000.000.Finanz. regionale a fondo perduto anno 2000

L. 5.804.000.000 anno 2001 L. 4.311.000.000.Finanz. FIRC anno 2000 L. 6.039.000.000 anno 2001

L. 4.486.000.000.Modalita di verifica di conseguimento degli obiettivi

La verifica avverra a cura del centro di coordinamento sullabase delle infrastrutture di ricerca e misura realizzate, me-diante l’analisi dei servizi previsti.

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

[BUR20000111] [4.2.0]

D.c.r. 1 marzo 2000 – n. VI/1548Assunzione ai sensi della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 delladeliberazione di approvazione del progetto «Centro Espo-sitivo Permanente Polivalente di Bergamo» riconducibileal progetto strategico n. 15 «Infrastrutture per la compe-titivita del PRS vigente»Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la l.r. 28 ottobre 1996, n. 31 «Norme concernenti la

disciplina del fondo per la realizzazione di progetti infrastrut-turali di rilevanza regionale» e sue successive modificazionied integrazioni;

Vista la deliberazione della Giunta Regionale n. 6/48421 del21 febbraio 2000 con la quale si propone al Consiglio Regio-nale l’approvazione del seguente progetto infrastrutturale dirilevanza regionale «Centro Espositivo Permanente polivalen-te di Bergamo»;

Vista la scheda allegata al progetto ex art. 3, comma 5 dellal.r. 31/96;

Visto il Programma Regionale di Sviluppo (P.R.S.) vigente;Visto, il «Documento di programmazione economico-fi-

nanziaria regionale» (D.P.E.F.R.) per gli anni 2000-2002 ap-provato dal Consiglio Regionale con d.c.r. n. VI/ 1324 del 5ottobre 1999;

Dato atto che il suindicato progetto rientra:a) nel progetto strategico n. 15 del vigente P.R.S. «Infra-

strutture per la competitivita», attivita di progetto 15.2.1 «Svi-luppo di un efficiente sistema fieristico lombardo» cosı comemodificata dal precitato D.P.E.F.R.;

b) nell’area di intervento «Realizzazione delle infrastruttureper la competitivita e di strutture universitarie e formativeintegrate» prevista alla lettera e) dell’articolo 2, della l.r.31/96;

Atteso che l’erogazione del contributo regionale ai fini dicui al presente atto e subordinata:

– alla verifica dell’effettiva disponibilita complessiva dellarelativa quota di cofinanziamento non regionale;

– all’acquisizione dell’area destinata alla realizzazione delnuovo centro fieristico, di proprieta di privati e dell’ammini-strazione comunale di Bergamo;

Vista la l.r. 31 marzo 1978, n. 34 e sue successive modifica-zioni;

Sentita la relazione della VII commissione consiliare «Cul-tura – informazione e formazione professionale – commercio– turismo, sport e giovani»

Con votazione palese, per alzata di mano:Delibera

1. di approvare, ai sensi della l.r. n. 31/96 il seguente proget-to infrastrutturale di rilevanza regionale, come di seguito spe-cificato:

A) «Centro Espositivo Permanente Polivalente di Berga-mo» riconducibile al progetto strategico n. 15 «Infrastruttureper la competitivita» del PRS vigente, nel testo di cui agli ela-borati alla d.g.r. n. 6/48421 del 21 febbraio 2000 e descritti inpremessa, che costituiscono parte integrante della presentedeliberazione (1);

2. di subordinare l’erogazione del cofinanziamento regiona-le alla previa verifica dell’effettiva disponibilita complessivadella relativa quota di cofinanziamento non regionale ed allaprevia acquisizione dell’area destinata alla realizzazione delnuovo centro fieristico, di proprieta di privati e dell’ammini-strazione comunale di Bergamo;

3. di far fronte agli oneri finanziari a carico della RegioneLombardia, conseguenti all’approvazione del precitato pro-getto, con gli stanziamenti, previsti nel bilancio regionale2000/2002, che verranno iscritti in apposito capitolo con deli-berazione di Giunta di variazione del bilancio, ai sensi dellal.r. 22 gennaio 1999, n. 2 – art. 1, comma 2, lettera c) – sostitu-tivo dell’art. 6 della l.r. 28 ottobre 1996, n. 31.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

(1) Gli originali degli atti che risultano dichiarati allegati alla pre-sente deliberazione e non vengono riprodotti nel presente bollettino,possono essere consultati presso la sede del Consiglio regionale.

787

ALLEGATO A)alla deliberazione di Consiglio

A.01 Scheda ex art. 3, comma V. l.r. n. 31/96 del progetto«Centro Espositivo Permanente Polivalente di Ber-gamo»;

Progetto preliminare 1ª fase:A.02 Preventivo di massima (Omissis);A.03 Documentazione integrativa (Omissis);A.04 Studio di fattibilita economica (Omissis);A.05 Relazione tecnica urbanistico-architettonica (Omissis);A.06 Relazione tecnica strutturale (Omissis);A.07 Relazione Tecnica impianti tecnologici ed elettrici (O-

missis);A.08 Centro Espositivo Permanente Polivalente di Bergamo:

Cronogramma della esecuzione dei lavori – 1ª fase (O-missis);

Centro Espositivo Permanente Polivalente di Bergamo – Areavia Lunga

A.09 Piante palazzina polifunzionale (Omissis);A.10 Grande viabilita (Omissis);A.11 Estratto aerofotogrammetrico stato di fatto (Omissis);A.12 Estratto catastale (Omissis);A.13 Estratto P.R.G. adottato il 24 luglio 1995 ripubblicato il

15 dicembre 1998 (Omissis);A.14 Estratto P.R.G. vigente (Omissis);A.15 Planimetria generale viabilita (Omissis);A.16 Planimetria generale prima fase (Omissis);A.17 Planimetria generale ipotesi di sviluppo futuro (Omis-

sis);A.18 Prospetto, sez. A-A1, sez. B-B1 (Omissis);A.19 Piante e sezioni padiglione uno (Omissis);A.20 Piante e sezioni padiglione due (Omissis);A.21 Prospetto sviluppo finale (Omissis).

——— • ———All. A.01

SCHEDA ART. 3, COMMA QUINTO. l.r. n. 31/96Progetto PRS 1521Progetto di interventoCentro espositivo permanente Polivalente di Bergamo.

Obiettivi e risultati– Principale obiettivo del progetto infrastrutturale e quello

di dotare la provincia di Bergamo di una struttura espositivaadeguata alle esigenze commerciali e promozionali delle real-ta produttive presenti sul territorio bergamasco.

– Altra nota risultante nel sistema infrastrutturale berga-masco e l’insufficienza di adeguate strutture congressuali chepossano raccogliere le diverse attivita convegnistiche e con-gressuali promosse dalle realta economiche e culturali dellaprovincia.

– In aggiunta alle iniziative tipicamente fieristiche il quar-tiere potra ospitare altri tipi di eventi quali: mostre d’arte,concerti avvenimenti sportivi.

– Per ultimo si evidenzia l’indotto generato dalla venditadi servizi connessi all’attivita fieristica, con evidenti riflessioccupazionali.Risorse impiegate

L. 9.000.000.000 contributo l.r. 31/96L. 25.171.500.000 Bergamo Fiera NuovaL. 4.428.500.000 Prestito bancarioL. 1.000.000.000 Ente Fiera Promoberg

Soggetti responsabiliBergamo Fiera NuovaEnte Fiera Promoberg

Localizzazione territorialeComune di Bergamo

Durata del progetto, attuazione e previsione di spesa36 mesi dall’erogazione (primo lotto).Costo complessivo: L. 39.600.000.000.

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

Finanziamento regionale anno 2000 L. 250.000.000 anno2001 L. 2.000.000.000 anno 2002 L. 6.750.000.000.

Finanziamento Bergamo Fiera Nuova anno 2000L. 6.000.000.000 anno 2001 L. 9.000.000.000 anno 2002L. 10.171.500.000

Prestito bancario anno 2000 L. 428.500.000 anno 2001L. 2.000.000.000 anno 2002 L. 2.000.000.000.

Finanziamento Ente Fiera Promoberg anno 2001L. 1.000.000.000.

Il prestito bancario sara attivato da Bergamo Fiera Nuovas.p.a. che ne risultera il beneficiario, presso l’istituto di credi-to Banca Popolare di Bergamo – Credito Varesino.

Modalita di verifica di conseguimento degli obiettiviLa verifica degli obiettivi avverra a mezzo delle prassi pro-

cedurali di cui all’Accordo di Programma avviato.

[BUR20000112] [4.0.0]

D.c.r. 1 marzo 2000 – n. VI/1549Mozione concernente la situazione del calzificio Carabellis.p.a. con sede in Solbiate Arno (VA)

Presidenza del Presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVista la mozione n. 875 presentata in data 1 febbraio 2000;A norma degli artt. 97 e 98 del regolamento interno, con

votazione palese, per alzata di mano

Deliberadi approvare la mozione n. 0875 concernente la situazione

del calzificio Carabelli s.p.a. con sede in Solbiate Arno (VA),nel testo che cosı recita:

«Il Consiglio regionale della LombardiaPremesso che il calzificio Carabelli s.p.a. di Solbiate Arno e

in gravi difficolta finanziarie con notevole pregiudizio per i349 posti di lavoro;

l’azienda era stata ceduta, con trasferimento di ramo d’a-zienda, alla fine di giugno’99, dopo 11 mesi di trattativa, dallavecchia proprieta, famiglia Carabelli, alla Holding belga Uni-wear, il cui amministratore delegato, dottor Cattaneo DellaVolta, assumeva la presidenza del consiglio di amministra-zione;

l’operazione avrebbe dovuto consentire alla Carabelli di ri-sollevarsi dai suoi notevoli problemi finanziari (debiti moltoconsistenti, garantiti da ipoteche, nei confronti di banche enei confronti dell’INPS), che avevano ormai compromesso lacontinuita dell’azienda;

l’impegno della proprieta, oltre all’accollarsi i debiti accu-mulati negli anni, prevedeva l’immissione di nuovo capitaleper una cifra pari a 10 miliardi in 18 mesi;

al momento del passaggio, il dottor Cattaneo Della Volta,marchese di Belfiore, di origine genovese, aveva presentato alsindacato un piano industriale che prevedeva un potenzia-mento del fatturato di circa 10/15 miliardi, attraverso il tra-sferimento della produzione di calze da bambino, dall’inglesePEX (azienda del gruppo Uniwear) alla Carabelli;

il piano prevedeva, quindi, anche il relativo spostamento di120 macchine (dalla Pex alla Carabelli) adibite a quel tipo diproduzione;

la collaborazione della Carabelli all’interno di un gruppoeuropeo avrebbe consentito una possibile espansione delmercato, soprattutto all’estero;

nel corso dell’incontro del 17 novembre, il dottor Cattaneo,faceva rilevare alcune difficolta mai dichiarate prima:

– problemi relativi al gruppo Uniwear: la Pex era in con-cordato preventivo e le notizie apparse sulla stampa interna-zionale avevano irrigidito le banche;

– necessita per Carabelli di un nuovo partner finanziario;– previsioni di fatturato eccessivamente stimate al momen-

to del passaggio e crediti verso clienti trattenuti dalla vecchiaproprieta;

– difficolta di liquidita dovute alla cattiva fama della prece-dente gestione Carabelli nei confronti delle banche;

– atteggiamenti di resistenza da parte di alcuni settori dellaproduzione nei confronti della nuova proprieta;

tutto questo spingeva l’organizzazione sindacale a chiedereun incontro di verifica con la vecchia proprieta per approfon-dire gli aspetti relativi al passaggio; nell’incontro tenutosi il 1

788

dicembre, emergevano una serie di interrogativi circa la cor-rettezza della nuova gestione, tali da far richiedere una veri-fica al collegio sindacale della societa;

tutto cio premesso chiede alla Giunta Regionaledi attivare un tavolo di concertazione tra le parti (Azienda,

sindacato, Regione, governo) per verificare i piani dell’azien-da, garantire le salvaguardie occupazionali e il rilancio delleattivita produttive».

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

[BUR20000113] [3.2.0]

D.c.r. 1 marzo 2000 – n. VI/1550Tickets ed accorpamenti di prestazioni sanitarie. (Delibe-razione di non passaggio all’esame del provvedimento)Presidenza del presidente Morandi

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIAVisto il Pdl n. 383 «Tickets ed accorpamenti di prestazioni

sanitarie» d’iniziativa popolare;Udita l’illustrazione del progetto svolta dai proponenti;Valutate positivamente le finalita del Pdl n. 0383, che mira

sia a facilitare l’accesso alle prestazioni sanitarie per le pato-logie di maggiore rilevanza sociale, sia ad introdurre agevola-zioni economiche;

Visto tuttavia il d.lgs. 29 aprile 1998 n. 124, che ha ridefini-to tutto il sistema di partecipazione al costo delle prestazionisanitarie e del regime delle esenzioni;

Visto il regolamento ministeriale pubblicato sulla G.U. del25 maggio 1999 in attuazione del d.lgs. 124/98, con il qualesono state previste le esenzioni per le malattie croniche invali-danti;

Rilevato altresı che il regolamento ministeriale che prevedele esenzioni per le malattie rare e in fase di emanazione;

Ritenuto che la disciplina delle esenzioni, gia compiuta-mente delineata a livello statale, risponda alla finalita, del Pdl0383, di riduzione della partecipazione alla spesa sanitaria erenda pertanto superfluo un intervento della regione in me-rito;

Vista altresı la d.g.r. 23 dicembre 1999, n. 6/47508 che alpunto 1, art. 5, allegato 1 stabilisce che entro 30 giorni dallastipula del contratto per la definizione dei rapporti giuridicied economici tra l’azienda sanitaria locale e i soggetti eroga-tori di prestazioni in regime di servizio sanitario regionale, lastruttura accreditata depositi presso l’ASL i protocolli diagno-stici e terapeutici adottati che riguardano le patologie piu fre-quenti, corrispondenti ad almeno il 30% della casistica trat-tata;

Osservato che con la previsione sopra citata e da conside-rarsi gia vigente in Regione Lombardia l’obbligo di individua-re percorsi di cura unitari per le patologie di maggiore rile-vanza sociale;

Considerato che per raggiungere completamente le finalitadel Pdl 383 sarebbe sufficiente prevedere che piu prestazionirelative ad una medesima patologia possano essere prescrittesu un’unica ricetta e con pagamento di un solo ticket;

Ritenuto non congruo lo strumento legislativo per il rag-giungimento di tale scopo;

Considerato che la modalita operativa sopracitata possa es-sere piu opportunamente raggiunta mediante l’adozione diun provvedimento amministrativo;

Valutata l’opportunita di raccomandare all’assessorato allasanita di attivarsi al fine di rendere possibile un’unica ricettae un solo pagamento di ticket per i percorsi diagnostici-tera-peutici di cui al punto 1, art. 5, all. 2, della d.g.r. n. 6/47508del 1999;

Udita la relazione della III commissione consiliare «Sicu-rezza sociale»

Con votazione palese, per alzata di mano:

Delibera1. Di raccomandare all’assessore alla sanita di attivarsi al

fine di rendere possibile un’unica ricetta e il pagamento di unsolo ticket per i percorsi diagnostici-terapeutici corrispon-denti alle patologie di maggiore rilevanza sociale di cui alpunto 1, art. 5, allegato 1 della d.g.r. n. 47508 del 1999;

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2. Il non passaggio all’esame degli articoli del Pdl n. 0383«Tickets ed accorpamenti di prestazioni sanitarie» d’iniziati-va del signor Proietto ed altri.

Il presidente: Giancarlo MorandiI consiglieri segretari:

Luciano Valaguzza – Corrado TomassiniIl segretario del consiglio:

Maria Emilia Paltrinieri

789

C) DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE[BUR20000114] [5.2.3]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48785Presa d’atto dell’accordo di programma quadro in mate-ria di trasporti – aeroporto intercontinentale di Malpensa2000 avente ad oggetto: «Interventi di mitigazione d’im-patto ambientale e di delocalizzazione degli insediamentiresidenziali ricompresi nell’ambito territoriale priorita-rio del piano territoriale d’area Malpensa, ed in particola-re, in prima istanza, siti nel territorio dei comuni di Som-ma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno, adiacenti al sedi-me aeroportuale»

LA GIUNTA REGIONALEConsiderata la legge regionale 12 aprile 1999, n. 10 con la

quale si approva il piano territoriale d’area Malpensa ed in cuila Giunta Regionale, in prima attuazione, individua le risorsefinanziarie necessarie all’elaborazione, attuazione e realizza-zione prioritaria di programmi di riqualificazione diretti allariduzione di situazioni di particolare disagio dei nuclei abitatie dei centri storici prossimi alla sede aeroportuale;

Considerato che il piano territoriale d’area Malpensa indivi-dua le frazioni di Case Nuove in Somma Lombardo ed ilQuartiere Moncucco in Lonate Pozzolo quali nuclei abitati daassoggettare a interventi di riqualificazione diretti alla ridu-zione dei disagi per i residenti o di eventuale trasformazioneurbanistica;

Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662 «Misure di raziona-lizzazione della finanza pubblica» ed in particolare l’art. 2,comma 203, lettera c) che definisce normativamente l’accor-do di programma quadro (d’ora innanzi semplicemente ac-cordo quadro);

Vista la deliberazione CIPE del 21 marzo 1997 «Disciplinadella programmazione negoziata», per la parte del dispositivoche disciplina finalita, oggetto e procedura dell’accordo qua-dro, ed in particolare, il punto 1, lettera b) in cui si prevedeche gli accordi di programma quadro da stipulare dovrannocoinvolgere nel processo di negoziazione gli organi perifericidello Stato, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni al-tro soggetto pubblico e privato interessato al processo;

Visto il d.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modifica-zioni ed integrazioni, recante: «Razionalizzazione dell’orga-nizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione delladisciplina in materia di pubblico impiego», a norma dell’art.2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421;

Vista la legge regionale 23 luglio 1996, n. 16, recante: «Or-dinamento della struttura organizzativa e della dirigenza del-la Giunta Regionale»;

Vista la legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modifichee integrazioni «Norme in materia di procedimento ammini-strativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi»;

Vista la legge 8 giugno 1990, n. 142, e successive modificheed integrazioni concernente «Ordinamento delle autonomielocali»;

Vista la legge 15 marzo 1997, n. 59 e successive modificheed integrazioni recante: «Delega al governo per il conferimen-to di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali per la rifor-ma della pubblica amministrazione e per la semplificazioneamministrativa»;

Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127 e successive modifi-cazioni ed integrazioni, recante: «Misure urgenti per lo snelli-mento dell’attivita amministrativa e dei procedimenti di deci-sione e di controllo»;

Visto il d.lgs. 31 marzo 1998, n. 112, recante: «Conferimen-to di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regio-ni e agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15marzo 1997, n. 59»;

Visto l’articolo 15 comma 4 del d.l. 30 gennaio 1998, n. 6,convertito con modificazioni dalla legge 30 marzo 1998, n. 61,che integra l’articolo 2, comma 203, lettere b) della legge 23dicembre 1996, n. 662 e l’articolo 10, comma 5 del d.P.R. 20aprile 1994, n. 367;

Visto il d.P.R. 20 aprile 1994, n. 367 e successive modifichee integrazioni, concernente: «Regolamento recante semplifi-cazione e accelerazione della procedura di spese e contabili»;

Visto che in data 3 marzo 1999 la Regione Lombardia hasottoscritto con il governo l’intesa istituzionale di programmaai sensi della lettera b), comma 203, art. 2 della legge 23 di-cembre 1996, n. 662, approvata dal CIPE il 19 febbraio 1999,in cui s’individuano:

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Serie Ordinaria - N. 14 - 3 aprile 2000Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

– il superamento del deficit di dotazione infrastrutturaledella Lombardia, orientando altresı gli investimenti su politi-che di settore che pongono al centro il rapporto tra territorio,infrastrutture ed ambiente tra gli obiettivi dell’azione di svi-luppo che s’intende promuovere,

– gli accordi di programma quadro quali strumenti di at-tuazione degli obiettivi e dei relativi piani d’intervento nei set-tori di interesse comune ivi indicati;

Considerato in particolare l’impegno sottoscritto nella sud-detta intesa istituzionale di programma di stipulare un accor-do di programma quadro in materia di trasporti e mobilita,concernente il sistema integrato di accessibilita a Malpensa2000, di cui alle tabelle b) e c), nonche all’allegato tecnicodella suddetta intesa;

Vista la deliberazione regionale n. VI/41334 del 12 febbraio1999 che approva l’intesa istituzionale di programma e l’ipo-tesi di accordo di programma quadro in materia di trasporti:«Realizzazione di un sistema integrato di accessibilita ferro-viaria e stradale all’aeroporto di Malpensa 2000»;

Visto l’art. 43 della legge 17 maggio 1999 n. 144, che preve-de l’esecuzione di interventi destinati alla delocalizzazionedegli insediamenti residenziali nei comuni sul cui territorioricade il sedime aeroportuale;

Visto l’art. 54, Iº comma della legge 23 dicembre 1999,n. 488, che prevede finanziamenti per la realizzazione di ope-re funzionali al progetto Malpensa 2000;

Considerato che con decreto del ministero dei trasporti 8luglio 1999, n. 82 T sono stati assegnati finanziamenti alla Re-gione Lombardia per la realizzazione di interventi di conteni-mento e riduzione dell’inquinamento acustico;

Preso atto che in data 29 febbraio 2000 presso il ministerodei trasporti e stato sottoscritto, dal ministero dei trasportie navigazione, ministero dell’ambiente, Regione Lombardia,province di Varese e Milano, comuni di Somma Lombardo,Lonate Pozzolo e Ferno, l’accordo quadro in materia di tra-sporti – aeroporto intercontinentale di Malpensa avente adoggetto: «Interventi di mitigazione d’impatto ambientale e didelocalizzazione degli insediamenti residenziali ricompresinell’ambito territoriale prioritario del piano territoriale d’areaMalpensa, ed in particolare, in prima istanza, siti nel territo-rio dei comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Fer-no, adiacenti al sedime aeroportuale», allegato «A» del pre-sente atto deliberativo, del quale costituisce parte integrantee sostanziale;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta acontrollo ai sensi dell’art. 17, comma 32 della legge 15 maggio1997, n. 127;

Delibera1. di prendere atto dell’accordo quadro in materia di tra-

sporti – aeroporto intercontinentale di Malpensa avente adoggetto: «Interventi di mitigazione d’impatto ambientale e didelocalizzazione degli insediamenti residenziali ricompresinell’ambito territoriale prioritario del piano territoriale d’areaMalpensa, ed in particolare, in prima istanza, siti nel territo-rio dei comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Fer-no, adiacenti al sedime aeroportuale» allegato al presente attoquale parte integrante e sostanziale dello stesso;

2. di dare mandato, nel rispetto delle competenze di cui ald.lgs. 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modifiche e integra-zioni e alla legge regionale 23 luglio 1996, n. 16, all’assessoreal territorio ed edilizia residenziale, nonche al direttore delladirezione generale territorio ed edilizia residenziale, per ladefinizione e realizzazione degli adempimenti ad esso con-nessi e conseguenti.

Il segretario: Sala——— • ———

PROTOCOLLO D’INTESA TRA:Il Ministero dei Trasporti e della Navigazione,Il Ministero dell’Ambiente,La Regione Lombardia,La Provincia di Milano,La Provincia di Varese,Il Comune di Somma Lombardo,Il Comune di Lonate,Il Comune di Ferno.

Definito in Roma in data 29 febbraio 2000 per l’autorizza-zione alla sottoscrizione dell’accordo di programma quadro

790

di cui all’articolo 43 della legge 17 maggio 1999 n. 144, con-cernente interventi di mitigazione di impatto ambientale e didelocalizzazione degli insediamenti residenziali nell’area del-l’infrastruttura aeroportuale di Malpensa 2000, che viene alle-gato al presente protocollo e ne costituisce parte integrante.

Il ministro dei trasporti e della navigazione .....Il ministro dell’ambiente .....Per il presidente della Regione Lombardia,l’assessore al territorio ed edilizia residenziale .....Il presidente della provincia di Milano .....Il presidente della provincia di Varese .....Il sindaco di Somma Lombardo .....Il sindaco di Lonate .....Il sindaco di Ferno .....

Accordo di programma quadro in materia di trasportiaeroporto intercontinentale di Malpensa 2000

Interventi di mitigazione d’impatto ambientale e di deloca-lizzazione degli insediamenti residenziali ricompresi nell’am-bito territoriale prioritario del piano territoriale d’area Mal-pensa, ed in particolare, in prima istanza, siti nel territoriodei comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno,adiacenti al sedime aeroportuale.

SOMMARIO:Art. 1 – PremesseArt. 2 – Finalita e obiettiviArt. 3 – Impegni dei soggetti sottoscrittoriArt. 4 – Individuazione dei soggetti attuatoriArt. 5 – Interventi finalizzati alla mitigazione ambienta-

le: insonorizzazione di edifici pubblici e di pub-blico interesse

Art. 6 – Interventi di delocalizzazione di edifici privati adestinazione residenziale – Previsione dei duepiani operativi

Art. 7 – Interventi finalizzati alla mitigazione ambienta-le: insonorizzazione di edifici privati a destina-zione residenziale

Art. 8 – Comitato dell’accordo di programma quadroArt. 9 – Tempi di attuazioneArt. 10 – Soggetto responsabile dell’accordo di program-

ma quadroArt. 11 – Copertura finanziariaArt. 12 – Poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardi e ina-

dempienzeArt. 13 – Procedimenti di conciliazione o definizione di

conflitti tra i soggetti partecipanti all’accordoArt. 14 – Disposizioni generaliArt. 15 – Disposizione finale.

Visto l’articolo 2, comma 203, della legge 23 dicembre 1996n. 662 e successive modificazioni ed integrazioni, che detta ladisciplina della programmazione negoziata;

Vista in particolare la lettera c) dello stesso articolo 2, com-ma 203, che definisce e delinea i contenuti dell’accordo diprogramma quadro, quale strumento della programmazionenegoziata, dedicato alla attuazione di una intesa istituzionaledi programma per la definizione di un programma esecutivodi interventi di interesse comune o funzionalmente collegatie che fissa le indicazioni che l’accordo quadro deve contenere;

Visto il d.lgs. 3 febbraio 1993 n. 29 e successive modifica-zioni ed integrazioni, recante «Razionalizzazione dell’orga-nizzazione delle amministrazioni pubbliche e revisione delladisciplina in materia di pubblico impiego», a norma dell’arti-colo 2 della legge 23 ottobre 1992 n. 421;

Vista la legge regionale 23 luglio 1996 n. 16 recante «Ordi-namento della struttura organizzativa e della dirigenza dellaGiunta Regionale»;

Vista, per quanto occorrer possa, in materia di lavori pub-blici la legge 11 febbraio 1994 n. 109 e successive modifica-zioni e integrazioni;

Vista la legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive modifica-zioni ed integrazioni, recante «Nuove norme in materia diprocedimento amministrativo e di diritto di accesso ai docu-menti amministrativi»;

Vista la legge 8 giugno 1990 n. 142 e successive modifica-

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zioni ed integrazioni, concernente «Ordinamento delle auto-nomie locali»;

Vista la legge 15 marzo 1997 n. 59 e successive modifica-zioni ed integrazioni, recante: «Delega al governo per il confe-rimento di funzioni e compiti alle regioni ad enti locali, perla riforma della pubblica amministrazione e per la semplifi-cazione amministrativa»;

Vista la legge 15 maggio 1997 n. 127 e successive modifi-cazioni ed integrazioni, recante: «Misure urgenti per lo snelli-mento dell’attivita amministrativa e dei procedimenti di deci-sione e di controllo»;

Visto il d.lgs. 31 marzo 1998 n. 112, recante «Conferimentodi funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni eagli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo1997 n. 59»;

Visto il d.P.R. 20 aprile 1994 n. 367 e successive modifica-zioni ed integrazioni concernente «Regolamento recante sem-plificazione e accelerazione della procedura di spese e conta-bili»;

Visto l’articolo 15 comma 4 del d.l. 30 gennaio 1998 n. 6convertito con modificazioni nella legge 30 marzo 1998 n. 61,che integra l’articolo 2, comma 203, lett. b) della legge 23 di-cembre 1996 n. 662 e l’articolo 10, comma 5, del d.P.R. 20aprile 1994 n. 367;

Vista la deliberazione del C.I.P.E. del 21 marzo 1997, con-cernente la disciplina della programmazione negoziata ed inparticolare il punto 1 sull’intesa istituzionale di programmanel quale, alla lettera b), e previsto che gli accordi di program-ma, quadro da stipulare dovranno coinvolgere nel processodi negoziazione gli organi periferici dello Stato, gli enti sub-regionali, gli enti pubblici ed ogni altro soggetto pubblico eprivato interessato al procedimento e contenere tutti gli ele-menti di cui alla lettera c) del comma 203 dell’articolo 2 dellalegge n. 662 del 1996;

Vista l’intesa istituzionale di programma tra il presidentedel consiglio dei ministri e il presidente della Regione Lom-bardia approvata dal C.I.P.E. il 19 febbraio 1999, con la deli-berazione n. 30/99 e pubblicata sulla G.U. n. 113 del 17 mag-gio 1999.

Visto l’accordo di programma quadro per l’accessibilita fer-roviaria e stradale all’aeroporto di Malpensa 2000;

Visto l’art. 43 della legge 17 maggio 1999 n. 144, che preve-de l’esecuzione di interventi destinati alla delocalizzazionedegli insediamenti residenziali nei comuni sul cui territorioricade il sedime aeroportuale;

Vista la deliberazione regionale n. 41334 del 12 febbraio1999 che approva l’intesa istituzionale di programma (con laconseguente ipotesi di accordo di programma quadro), desi-gnando altresı i componenti regionali in seno al comitato isti-tuzionale di gestione ed al comitato paritetico di attuazione,di cui agli articoli 10 e 11 dell’intesa stessa;

Considerato che la suddetta intesa istituzionale di pro-gramma ha individuato i programmi di intervento nei settoridi interesse comune, da attuarsi prioritariamente attraversola stipulazione di accordi di programma quadro, dettando al-tresı i criteri, i tempi ed i modi per la sottoscrizione degliaccordi stessi;

Visto il d.m. del 31 ottobre 1997, riguardante le proceduree la metodologia per la definizione delle curve isofoniche edelle relative fasce;

Visto il P.R.G. «Malpensa 2000» approvato nel giugno 1986dal ministero dei trasporti per il quale la Regione Lombardiaha espresso parere ai sensi della legge 22 agosto 1985, n. 449con deliberazione di Consiglio Regionale del 3 giugno 1986,n. VI/274;

Visto il decreto n. 4231 del 26 novembre 1999 con il quale ilministro dell’ambiente, di concerto con il ministro per i beniculturali ed ambientali, ha espresso il proprio parere sullaprocedura di valutazione di impatto ambientale VIA;

Visto il decreto del presidente del consiglio dei ministri del13 dicembre 1999 avente per oggetto «Conferma del trasferi-mento programmato dei voli di linea da Linate a Malpensa, anorma dell’art. 6, comma 5, della legge 8 luglio 1986, n. 349ed in particolare il punto C dell’allegato.

Vista la legge finanziaria per l’anno 2000.Considerato che risulta opportuno definire le azioni neces-

sarie alla realizzazione del programma di mitigazione am-bientale e di delocalizzazione delle residenze classificate in-

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compatibili con le attivita aeroportuali secondo la metodolo-gia e le procedure indicate dal d.m. del 31 ottobre 1997, conl’esplicito impegno ad adeguare tale programma dopo la de-finizione dello «scenario di minino impatto ambientale» chenon dovra concentrare il disagio su una sola parte del territo-rio circostante l’aeroporto e che dovra altresı tener conto del-la valutazione d’impatto ambientale e del suo partecipatocompletamento.

Ritenuto altresı opportuno acquisire l’adesione degli altrisoggetti pubblici eventualmente interessati alla realizzazionedel programma cosı come individuato a seguito della interve-nuta definizione dello scenario di minimo impatto ambienta-le, nonche di estendere a questi i medesimi effetti giuridicidella sottoscrizione originale.

– La Regione Lombardia;– il ministero dei trasporti e della navigazione;– il ministero dell’ambiente;– la provincia di Varese, relativamente al territorio di pro-

pria competenza;– la provincia di Milano, relativamente al territorio di pro-

pria competenza;– il comune di Somma Lombardo;– il comune di Lonate Pozzolo;– il comune di Ferno,nonche, quali soggetti strumentali attuatori delle prestazio-

ni infra meglio specificate per conto della Regione Lombar-dia:

– la Finlombarda – Finanziaria per lo sviluppo della Lom-bardia s.p.a., con sede in Milano, piazza Belgioioso n. 2, so-cieta a prevalente capitale pubblico controllata dalla RegioneLombardia avente nel proprio oggetto sociale, fra l’altro, l’as-sistenza e la consulenza finanziaria ed amministrativa su in-terventi e progetti finanziati da istituzioni ed enti ivi compre-se istruttorie, rendicontazioni ed impegni ad erogare fondi»(cfr. l’art. 4, comma 2, dello statuto sociale);

– L’A.L.E.R. di Varese, azienda lombarda edilizia residen-ziale, ente pubblico di natura economica, cosı come definitoai sensi della l.r. 10 giugno 1996 n. 13,

stipulano il seguente

ACCORDO DI PROGRAMMA QUADRO

Art. 1 – Premesse1.1 Le premesse fanno parte integrante del presente accor-

do di programma quadro.

Art. 2 – Finalita e obiettivi2.1 Il presente accordo di programma quadro assume quale

finalita la soluzione dei problemi causati dall’inquinamentoacustico ed atmosferico, indotti dall’attivita e dal traffico del-l’aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000, agli attualiinsediamenti residenziali ricompresi nell’ambito territorialeprioritario del piano territoriale d’area Malpensa, ed in parti-colare, in prima istanza, siti nel territorio dei comuni di Som-ma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno, adiacenti al sedimeaeroportuale.

2.2 In particolare, gli interventi oggetto del presente accor-do di programma quadro, in conformita alle previsioni conte-nute nell’art. 43 della legge 17 maggio 1999, n. 144, e succes-sive eventuali modificazioni ed integrazioni dovranno essererivolti:

a) alla realizzazione d’interventi di mitigazione ambientaleper l’insonorizzazione di edifici pubblici e di pubblico interes-se, in relazione agli adempimenti di cui al successivo art. 5;

b) alla delocalizzazione degli insediamenti residenziali po-sti sempre nei comuni di cui sopra, ricadenti nell’ambito ap-plicativo meglio specificato nel successivo art. 6, in favore deiproprietari residenti a titolo principale da almeno cinqueanni all’atto dell’entrata in vigore della legge 17 maggio 1999,n. 144 ed eventuali successive modifiche e integrazioni, cheintendono trasferirsi altrove, nonche alla delocalizzazione deic.d. «ricettori sensibili» (per tali intendendosi, a titolo esem-plificativo, scuole, ospedali, case di cura, eccetera). Cio, me-diante l’erogazione di indennizzi, nonche di altri contributiaccessori, destinati all’acquisizione delle relative proprietaimmobiliari in favore del patrimonio disponibile della regio-ne ovvero mediante l’offerta, in alternativa, di alloggi in per-muta precedentemente acquisiti alla disponibilita della regio-ne medesima. Il tutto, in relazione agli adempimenti di cui alsuccessivo art. 6;

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c) alla realizzazione di interventi di mitigazione ambientaleper gli insediamenti residenziali posti nell’ambito applicativodi cui alla precedente lett. b), in favore dei residenti che nonintendono trasferirsi altrove, nonche per gli insediamenti re-sidenziali posti nel diverso ambito applicativo meglio speci-ficato nel successivo art. 6. Il tutto, in relazione agli adempi-menti di cui ai successivi artt. 6 e 7.

Art. 3 – Impegni dei soggetti sottoscrittori3.1 Ciascun soggetto, sottoscrittore del presente accordo di

programma quadro, s’impegna nello svolgimento dell’attivitadi propria competenza:

a) a rispettare i termini massimi concordati ed indicati nelpresente accordo di programma quadro, nel cronoprogram-ma di cui alla tabella 1 (costituente a tutti gli effetti parteintegrante del presente accordo di programma quadro) e neipiani operativi previsti nel successivo art. 6;

b) ad utilizzare forme di immediata collaborazione e distretto coordinamento, con il ricorso in particolare agli stru-menti di semplificazione dell’attivita amministrativa e di snel-limento dei procedimenti di decisione e di controllo previstidalla vigente normativa, eventualmente facendo ricorso agliaccordi previsti dall’art. 15 della legge 7 agosto 1990 n. 241;

c) a procedere periodicamente alla verifica dell’accordo e,se necessario, a proporre gli eventuali aggiornamenti al sog-getto responsabile dell’attuazione del presente accordo di pro-gramma quadro, di cui al successivo art. 10;

d) ad attivare ed utilizzare a pieno ed in tempi rapidi tuttele risorse finanziarie individuate nel presente accordo di pro-gramma quadro per la realizzazione delle diverse attivita etipologie d’intervento;

e) a rimuovere qualsivoglia ostacolo, in ogni fase procedi-mentale di realizzazione degli interventi, accettando sin d’orain caso d’inerzia, ritardo o inadempienza, gli effetti dell’inter-vento sostitutivo dell’autorita competente, individuato ai sen-si del successivo art. 12;

f) ad utilizzare tutte le forme di semplificazione ammini-strativa volte all’ottenimento in tempi rapidi di variazioni ur-banistiche e cambi di destinazione funzionale, finalizzati apromuovere la valorizzazione del territorio secondo i principidello sviluppo sostenibile ed in relazione allo specifico conte-nuto del successivo art. 6, paragrafo 6.4.

Art. 4 – Individuazione dei soggetti strumentali attuatoridi prestazioni per conto della Regione Lombardia

4.1 Per realizzare la gestione del fondo, nonche per l’esple-tamento delle ulteriori funzioni previste nel presente accordodi programma quadro, le parti riconoscono e si danno reci-procamente atto che la Regione Lombardia s’avvarra in viaprioritaria di Finlombarda s.p.a., secondo le modalita megliospecificate nei successivi articoli, nonche nei piani operativiprevisti in base al successivo art 6.

4.2 In relazione alle funzioni puntualizzate sempre nei suc-cessivi artt. 5, 6 e 7, nel cronoprogramma di cui alla tabella1, nonche per gli ulteriori specifici compiti di supporto chedovessero venir individuati dal comitato per l’accordo di pro-gramma quadro di cui al successivo art. 8, la Regione Lom-bardia s’avvarra altresı dell’A.L.E.R. della provincia di Varese.

4.3 Qualora, alla luce degli indirizzi formulati dal comitatoper l’accordo di programma quadro di cui al successivo art.8, emerga la necessita di acquisire ulteriori prestazioni di ca-rattere specialistico, la Regione Lombardia potra utilizzarealtri soggetti strumentali della Regione medesima, nonche av-valersi di altri enti o uffici pubblici in conformita alla norma-tiva vigente.

4.4 Sulla base degli indirizzi determinati dal comitato perl’accordo di programma quadro di cui al successivo art. 8,nei 30 giorni successivi all’approvazione del primo dei pianioperativi previsti dal successivo art. 6, paragrafi 6.1.1.e 6.1.2.,la Regione Lombardia procedera alla sottoscrizione di appo-site convenzioni con Finlombarda s.p.a., con l’A.L.E.R. dellaprovincia di Varese e con gli eventuali ulteriori soggetti attua-tori di cui al precedente paragrafo 4.3. Tali convenzioni, inparticolare, determineranno le modalita di gestione del fon-do, con specifico riferimento all’attuazione degli interventifinanziati, nonche all’individuazione delle forme di remune-razione e di rimborso dei costi anticipati o da sostenersi acarico del fondo medesimo, costituito con gli stanziamentiprevisti all’art. 11, paragrafo 11.4, ed alla specificazione degliobblighi di rendicontazione per ciascuno dei soggetti sunno-minati. Nella determinazione della remunerazione, le predet-

792

te convenzioni terranno conto della complessita (sia sotto ilprofilo qualitativo sia sotto il profilo quantitativo) delle pre-stazioni richieste ai soggetti attuatori anche in relazione al-l’assistenza tecnica, economica, amministrativa e giuridica,prevista a carico dei soggetti medesimi. La sottoscrizione del-le convenzioni, di cui al presente paragrafo, costituisce e-spressa condizione sospensiva dell’efficacia degli impegni as-sunti da Finlombarda s.p.a. e dall’A.L.E.R. della provincia diVarese quali soggetti attuatori di singole prestazioni per con-to della Regione Lombardia, fatto salvo quanto ulteriormenteprevisto nel successivo art. 11, paragrafo 11.3, per quel checoncerne le prestazioni attinenti alla redazione del primo deipiani operativi di cui all’art. 6 nonche alle conseguenti attivitaidentificate nel paragrafo 6.1.2., del medesimo art. 6.

Art 5 – Interventi finalizzati alla mitigazione ambientale:insonorizzazione di edifici pubblici e di pubblico interesse5.1 Al fine della soluzione delle problematiche connesse alla

mitigazione dell’impatto dovuto all’inquinamento acustico, leparti concordano sulla necessita di realizzare una serie d’in-terventi d’insonorizzazione di edifici pubblici e di pubblicointeresse ricompresi nell’ambito territoriale prioritario delpiano territoriale d’area Malpensa ed in particolare, in primaistanza, nei comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo eFerno (adiacenti al sedime aeroportuale di Malpensa 2000).

5.2 In particolare, le parti si danno reciprocamente atto chela Regione Lombardia, in forza della deliberazione dellaGiunta Regionale del 30 luglio 1999, n. 44606, ha gia stipula-to con CNR-ICITE un contratto di ricerca, avente ad oggettolo svolgimento di attivita di studio finalizzate alla progettazio-ne e sperimentazione di interventi di insonorizzazione sugliedifici pubblici e di pubblico interesse.

5.3 La Regione Lombardia s’impegna ad acquisire e mette-re a disposizione degli altri soggetti sottoscrittori del presenteaccordo di programma quadro, i risultati dell’attivita effettua-ta da CNR-ICITE.

5.4 L’ALER della provincia di Varese si impegna a fornireai comuni, attraverso la propria struttura tecnica, quanto ne-cessario alle fasi di: appalto, direzione lavori, sicurezza, con-tabilita e collaudi dei lavori.

5.5 Gli enti locali sottoscrittori del presente accordo di pro-gramma quadro s’impegnano a fornire alla Regione Lombar-dia e al CNR-ICITE ogni elemento documentale (piante, se-zioni, prospetti, particolari costruttivi di ogni singolo immo-bile) necessario all’espletamento delle attivita individuate; i-noltre s’impegnano ad approvare i progetti relativi agli inter-venti entro 30 giorni dalla consegna da parte di CNR-ICITEdegli elaborati di cui al presente articolo e, conseguentemen-te, ad individuare il responsabile unico del procedimento che,con il supporto dell’ALER, provvedera ad attivare tutte le pro-cedure di appalto, esecuzione, direzione lavori e collaudodandone comunicazione al responsabile dell’accordo di pro-gramma quadro di cui al successivo art. 10.

5.6 Il comitato per l’accordo di programma quadro di cuial successivo art. 8, verifichera e/o prescrivera i criteri perl’impiego delle somme stanziate, sulla base della coperturafinanziaria di cui al successivo art. 11, paragrafi 11.2 e 11.2.1,per gli interventi previsti nel presente articolo, nonche perl’assunzione di eventuali oneri aggiuntivi (rispetto ai prezzicontrattuali previsti per ciascun contratto d’appalto), proce-dendo alle relative verifiche periodiche.

5.7 In caso d’inadempimento da parte del singolo ente loca-le, nell’esercizio delle funzioni rientranti nella propria vestedi amministrazione appaltante, trovano applicazione le di-sposizioni contenute nei successivi artt. 12 e 13.

Art. 6 – Interventi di delocalizzazione di edifici privatia destinazione residenziale-Previsione dei due piani operativi6.1 Le parti sottoscrittrici promuovono, attraverso il pre-

sente accordo di programma quadro, un procedimento fina-lizzato alla delocalizzazione attraverso il trasferimento delleresidenze, anche previa effettuazione di permute immobiliari,dai centri abitati dei comuni sottoscrittori o dalle frazioni diessi soggette a fenomeni di inquinamento acustico e/o atmo-sferico, tali da non consentire la prosecuzione della resi-denza.

Per l’attuazione della delocalizzazione la Regione Lombar-dia procedera all’erogazione d’indennizzi destinati all’acquisi-zione degli edifici residenziali soggetti alla delocalizzazionemedesima. Gli edifici cosı acquisiti entreranno a fare partedel patrimonio disponibile della Regione Lombardia.

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In particolare, saranno soggette a delocalizzazione le resi-denze ricadenti nella zona «B» – come definita dal detto art.6 del d.m. 31 ottobre 1997 – individuate nello scenario di traf-fico di minimo impatto ed in particolare, a quanto definitonel punto 6.1.2.

Per quanto attiene ai fenomeni di inquinamento atmosferi-co, le provincie di Varese e di Milano e le AA.SS.LL. compe-tenti avvieranno una campagna di indagine estesa al territo-rio dei comuni compresi nel piano d’area Malpensa, la cuiconclusione e prevista entro sei mesi dalla sottoscrizione delpresente accordo di programma quadro; sulla scorta dei risul-tati di tale campagna di indagine saranno individuati gli ulte-riori soggetti che potranno essere ammessi al procedimentodi delocalizzazione ed agli interventi di mitigazione ambien-tale, con forme e modalita analoghe a quelle gia previste peri soggetti destinatari dei fenomeni di inquinamento acustico.

Il procedimento di delocalizzazione, in relazione alle pre-scrizioni contenute nei successivi paragrafi del presente arti-colo, verra attuato secondo le seguenti fasi:

I) individuazione dei soggetti complessivamente interessatidai fenomeni di inquinamento acustico e/o atmosferico;

II) raccolta delle domande di delocalizzazione formulatedai cittadini residenti tramite procedure di evidenza pub-blica;

III) definizione di una graduatoria per l’attuazione dei pro-cedimenti di delocalizzazione. Tale graduatoria dovra tenerconto dell’ubicazione delle residenze da delocalizzare rispettoalla fascia «B» di inquinamento acustico, rispetto ai livelli diinquinamento atmosferico, nonche di particolari condizionisocio-sanitarie sussistenti in capo ai residenti o determinatein seguito alle attivita dell’aerostazione.

6.1.1 I tempi e le modalita dell’erogazione degli indennizziprevisti nel precedente paragrafo 6.1 avverranno sulla basedel primo dei due piani operativi che saranno predisposti daFinlombarda s.p.a., da questa sottoposti al comitato dell’ac-cordo di programma quadro di cui all’art. 8, che li approva.

6.1.2 Piu precisamente, in attesa della definitiva classifica-zione delle fasce acustiche cosı come indicato dal d.m. 31 ot-tobre 1997, nonche in attesa della definizione dello scenariodi minimo impatto, cosı come inteso nelle premesse, il primopiano operativo dovra essere finalizzato alla definizione dellemodalita di soluzione dei problemi urgenti ed indifferibili at-tinenti alla fase di emergenza per gli insediamenti residenzia-li siti, in via prioritaria, nei comuni di Somma Lombardo,Lonate Pozzolo, Ferno e rispettivamente nelle frazioni di CaseNuove, Moncucco, S. Maria ricadenti nella fascia «B» di in-quinamento acustico (di cui al citato d.m. 31 ottobre 1997,art. 6) e/o soggetti ai livelli piu elevati di inquinamento atmo-sferico, nonche per particolari necessita sanitarie ed altre e-ventuali «priorita sociali» dei residenti ricadenti nella fascia«A» di inquinamento acustico (di cui al predetto d.m. 31 otto-bre 1997, art. 6), definite dal comitato per l’accordo di pro-gramma quadro di cui all’art. 8, nonche infine per i c.d. «ricet-tori sensibili» (quali a titolo esemplificativo scuole, ospedali,case di cura, eccetera) ubicati in entrambe le predette fasce«A» e «B».

Tale primo piano operativo dovra prevedere lo svolgimentodegli interventi di delocalizzazione connessi con la predettafase di emergenza in esito al completamento dell’iter definitonel cronoprogramma di cui alla tabella 1, costituente parteintegrante del presente accordo di programma quadro.

La predisposizione del predetto primo piano operativo av-verra a cura di Finlombarda s.p.a. nei termini del cronopro-gramma di cui alla citata tabella 1, e comunque dovra inten-dersi subordinata alla sottoscrizione della convenzione con laRegione Lombardia di cui all’art. 11, paragrafo 11.3. Lo stes-so piano operativo dovra essere approvato dal comitato del-l’accordo di programma quadro.

6.1.3 A seguito della definizione dello scenario di minimoimpatto, cosı come inteso nelle premesse, nonche dopo la de-finizione delle conseguenti fasce A, B, C, secondo la metodo-logia e le procedure indicate dal d.m. 31 ottobre 1997, si de-finira il secondo piano operativo che dovra essere finalizzato:

– al completamento del programma di mitigazione am-bientale e di delocalizzazione delle residenze classificate in-compatibili in base a quanto previsto dal citato decreto;

– alla soluzione dei problemi afferenti a tutte le restantiaree ricadenti nella fascia «A» (di cui al d.m. 31 ottobre 1997,art. 6) e soggette a fenomeni di inquinamento atmosferico,riscontrati con le procedure di rilevazione di cui al preceden-

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te paragrafo 6.1, non tali da prevedere il ricorso alla delocaliz-zazione in base al precedente paragrafo 6.1.2 ed al relativoprimo piano operativo.

Tale secondo piano operativo, dovra acquisire tutti gli ele-menti in ordine agli interventi da realizzare sugli immobilidei residenti nella fascia «B» (di cui al d.m. 31 ottobre 1997,art. 6) che avranno optato per rimanere nell’attuale abitazio-ne e, pertanto, di usufruire del contributo per la realizzazionedi opere d’insonorizzazione, di cui al successivo art. 7. Tuttele opere previste nel secondo piano operativo dovranno essereattuate tenuto conto delle soluzioni tecnologiche individuatenel manuale redatto dal CNR-ICITE, di cui al precedente art.5. La predisposizione del secondo piano operativo avverra,sempre a cura di Finlombarda s.p.a., sulla base degli indirizziformulati dal comitato dell’accordo di programma quadro. Lostesso secondo piano operativo, dovra essere approvato dalcomitato per l’accordo di programma quadro.

6.1.4 Entro 60 giorni dalla definizione dello scenario di mi-nimo impatto, cosı come inteso nelle premesse, le ammini-strazioni comunali s’impegnano ad adeguare i propri stru-menti urbanistici, assumendo varianti urbanistiche che esclu-dano la funzione residenziale nelle parti di territorio ritenuteincompatibili con la presenza aeroportuale, nonche, con spe-cifica normativa, a prescrivere particolari modalita costrutti-ve finalizzate alla tutela da inquinamento acustico. Tali va-rianti dovranno comunque garantire almeno il recupero dellevolumetrie esistenti nelle aree delocalizzate al fine di garanti-re le risorse di cui al successivo punto 6.3.2.

6.2 Sin d’ora le parti sottoscrittrici, ai fini della predisposi-zione e dell’attuazione dei due piani operativi di cui al presen-te articolo, dichiarano di condividere e fare propri i seguenticriteri orientativi:

a) affidamento all’A.L.E.R. della provincia di Varese delmonitoraggio del proprio patrimonio da mettere a disposizio-ne per l’eventuale cessione di immobili in permuta ai soggettiresidenti ed aventi titolo interessati, nonche degli ulterioricompiti di assistenza tecnica previsti nei piani operativi di cuial presente articolo;

b) affidamento a Finlombarda s.p.a., con l’avvalimento del-l’A.L.E.R. della provincia di Varese nonche eventualmente –in presenza delle condizioni di cui al precedente art. 4, para-grafo 4.3 – di altri soggetti strumentali della Regione Lombar-dia, dei seguenti compiti:

b1) supporto alla Regione Lombardia nella gestione dellafase di emergenza, individuata in base al primo piano opera-tivo;

b2) predisposizione dei criteri per l’acquisizione delle ma-nifestazioni di interesse alla delocalizzazione delle residenzeattraverso il trasferimento delle residenze medesime (even-tualmente anche previa effettuazione di permute immobilia-ri) e/o all’esecuzione di interventi di mitigazione ambientalee per lo svolgimento dei relativi procedimenti amministrativi,da sottoporre all’approvazione del comitato dell’accordo diprogramma quadro in relazione al contenuto dei due pianioperativi di cui al presente articolo. A questo proposito Fin-lombarda s.p.a. procedera altresı alla predisposizione dei cri-teri per il reperimento di offerte d’immobili da destinare inpermuta ai soggetti interessati entro un’area ricompresa indi-cativamente in 15 km (salvo diversa indicazione del comitatoper l’accordo di programma quadro);

b3) definizione dei valori delle voci d’indennizzo per l’ac-quisto dei beni sulla base degli indirizzi stabiliti dal comitatodell’accordo di programma quadro, garantendo comunque lasalvaguardia del valore del patrimonio immobiliare possedu-to dal soggetto indennizzato. Per la determinazione di tali va-lori verra comunque fatto riferimento al valore venale attua-lizzato dei beni senza tenere conto del deprezzamento conse-guito alla localizzazione dell’aeroporto intercontinentale diMalpensa 2000, maggiorato di ulteriori voci d’indennizzo atitolo di rimborso delle spese sostenute per il trasferimentodella residenza principale nonche per gli oneri fiscali conse-guenti al trasferimento della proprieta;

b4) redazione e pubblicazione, nel rispetto dei termini fis-sati nel cronoprogramma di cui alla tabella 1 e, sulla basedegli indirizzi determinati dal comitato dell’accordo di pro-gramma quadro, dei bandi per l’erogazione dei contributiprevisti per la delocalizzazione dei residenti proprietari se-condo quanto previsto nel presente articolo, nonche per l’ero-gazione degli ulteriori contributi previsti in favore dei locatariresidenti da almeno cinque anni all’atto dell’entrata in vigore

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della legge 17 maggio 1999, n. 144 limitatamente al rimborsodelle spese sostenute per il trasferimento della residenza prin-cipale, da sottoporre per l’approvazione al comitato per l’ac-cordo di programma quadro, nonche approvazione delle rela-tive graduatone.

Qualora si presentino casi di particolare problematicita perla presenza di funzioni miste e comunque non prevedibili adoggi, la determinazione delle azioni da attivare e messa incapo al comitato per l’accordo di programma quadro.

b5) redazione di modelli contratuali standard per l’eroga-zione dei contributi predetti e per il perfezionamento dei con-seguenti trasferimenti di proprieta, nonche in alternativa perla conclusione delle permute immobiliari previste dal presen-te accordo di programma quadro, da sottoporre all’approva-zione del comitato dell’accordo di programma quadro di cuiall’art. 8;

b6) supporto alla Regione Lombardia negli ulteriori adem-pimenti previsti in favore dei soggetti residenti che optino perla cessione in permuta degli immobili attualmente di proprie-ta, in alternativa alla percezione dell’indennizzo;

b7) supporto alla Regione Lombardia nella gestione deiflussi finanziari connessi al fondo oggetto del presente accor-do di programma quadro, nonche nella gestione (amministra-tiva, e finanziaria) dell’acquisizione e del successivo trasferi-mento della proprieta degli immobili provenienti dai proprie-tari attualmente residenti, in relazione alla finalita rotativadi gestione del fondo medesimo, puntualizzata nel successivoparagrafo 6.3.

6.3 Sulla base degli indirizzi formulati dal comitato dell’ac-cordo di programma quadro di cui all’art. 8, la Regione Lom-bardia col supporto di Finlombarda s.p.a. di cui al precedenteparagrafo 6.2, procedera all’acquisizione delle unita immobi-liari interessate dalla delocalizzazione dei residenti al propriopatrimonio disponibile.

Successivamente, anche in relazione ad una gestione rotati-va del fondo, tali beni potranno essere alienati a terzi, colvincolo d’utilizzo a funzione non residenziale ivi compresi glienti locali sottoscrittori del presente accordo che godrannodel diritto di prelazione corrispondendo un prezzo stabilitodal comitato per l’accordo.

6.3.1 L’acquisto degli immobili oggetto della delocalizza-zione nonche la loro alienazione a terzi, verra effettuata dallaRegione Lombardia, tenuto conto di quanto previsto nel pre-cedente paragrafo 6.3, con forme e modalita che verrannopreviamente concordate col comitato dell’accordo di pro-gramma quadro e conseguentemente trasfuse in apposita de-liberazione della Giunta Regionale. Il tutto nel rispetto delledisposizioni contenute nella l.r. del 14 dicembre 1999 n. 178,assicurando in ogni caso il rispetto di regole di trasparenzae di concorrenzialita congrue in relazione all’attuazione delpresente accordo di programma quadro.

6.3.2 I proventi conseguiti dalla Regione Lombardia per ef-fetto dell’alienazione dei beni di cui al presente articolo sa-ranno soggetti al vincolo espresso di destinazione all’attuazio-ne del presente accordo di programma quadro, prioritaria-mente ai comuni interessati alla delocalizzazione e in pro-spettiva potranno essere usati per gli interventi di mitigazionee riqualificazione ambientale previsti dal piano d’area e dal-l’accordo procedimentale di cui al d.p.c.m. 13 dicembre 1999,nonche per la risoluzione di ulteriori problemi di incompati-bilita legati alla funzione residenziale. Tali risorse verranno,comunque, destinate secondo modalita previamente determi-nate dal comitato dell’accordo di programma quadro.

6.3.3 Con le medesime forme e modalita di cui ai preceden-ti paragrafi 6.3, 6.3.1 e 6.3.2, la Regione Lombardia procederaalle operazioni di permuta fra le unita immobiliari attual-mente di proprieta dei soggetti residenti interessati ed aventititolo, da un lato, e, dall’altro lato, le unita immobiliari messea disposizione dall’A.L.E.R. della provincia di Varese, nonchedagli altri soggetti pubblici e privati.

6.4 In relazione alle esigenze di modificazioni della destina-zione urbanistica, che si renderanno necessarie in base ai pre-cedenti paragrafi 6.3, 6.3.1, 6.3.2 e 6.3.3, la Regione Lombar-dia e gli enti locali sottoscrittori s’impegnano a promuovere,nel rispetto dei generali principi d’efficienza e d’efficacia del-l’azione amministrativa, con la massima celerita, gli occor-renti procedimenti amministrativi per il conseguimento deglieffetti di variante ai vigenti strumenti urbanistici, ricorrendo– in mancanza di forme piu celeri – all’istituto dell’accordo diprogramma, di cui all’art. 27 della legge 8 giugno 1990 n. 142ed alla l.r. 15 maggio 1993 n. 14.

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Art. 7 – Interventi finalizzati alla mitigazione ambientale:insonorizzazione di edifici privati a destinazione residenziale7.1 Qualora i soggetti, attualmente residenti nell’area di ter-

ritorio ricompresa nella fascia qualificata come «B» (ai sensidel d.m. 31 ottobre 1997 art. 6), adiacente al sedime aeropor-tuale di Malpensa 2000 ed ubicata nei comuni sottoscrittoridel presente accordo, optino per il mantenimento dell’attualeresidenza, potranno ricevere i contributi occorrenti per larealizzazione dei necessari interventi di insonorizzazione, inforza del contenuto del secondo dei piani operativi di cui alprecedente art. 6. Tale secondo piano operativo terra contodel contenuto del precedente art. 5 per l’insonorizzazione de-gli edifici pubblici e di pubblico interesse e prevedera l’inter-vento dei soggetti attuatori sulla base di modalita analoghe aquelle previste dal precedente art. 6.

7.1.1 Con le stesse forme e modalita previste nel precedenteparagrafo 7.1 si procedera altresı all’erogazione dei contributioccorrenti per la realizzazione dei necessari interventi di in-sonorizzazione in favore dei soggetti attualmente residentinell’area ricompresa nella fascia qualificata come «A» (in baseal d.m. 31 ottobre 1997, art. 6), adiacente al sedime aeropor-tuale di Malpensa 2000 ed ubicata nei comuni sottoscrittoridel presente accordo, oltreche dai soggetti residenti in comu-ni ricompresi nel piano d’area Malpensa che dovessero in fu-turo (sulla base della ridefinizione dello scenario di minimoimpatto) ricadere nella fascia qualificata come «A».

7.2 In ogni caso, la corresponsione dei contributi previstidal presente articolo dovra essere subordinata alle seguenticondizioni:

a) dimostrazione della proprieta dell’immobile nonche del-la residenza principale nello stesso da almeno cinque anniall’atto dell’entrata in vigore della legge 17 maggio 1999n. 144;

b) sottoscrizione, nelle forme giuridicamente vincolanti, diun’espressa dichiarazione di rinunzia ad ogni futura richiestad’indennizzo, salvo variazioni dello scenario di riferimento, aqualsivoglia titolo, nei confronti dei soggetti sottoscrittori delpresente accordo di programma quadro in relazione all’aper-tura dell’aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000.

Art. 8 – Comitato dell’accordo di programma quadro8.1 Per l’attuazione dei programmi contenuti nel presente

accordo e istituito, presso la Regione Lombardia, il comitatodell’accordo di programma quadro.

8.2 Tale comitato e composto dall’assessore regionale al ter-ritorio ed edilizia residenziale quale garante dell’attuazionedell’accordo di programma quadro, che lo presiede, dall’as-sessore regionale ai trasporti e mobilita, dall’assessore regio-nale all’ambiente ed energia, dal ministro dei trasporti o suodelegato, dal ministro dell’ambiente o suo delegato, dai sinda-ci, o assessori delegati, dei comuni di Somma Lombardo, Lo-nate Pozzolo e Ferno nonche dai presidenti o assessori dele-gati, delle province di Varese e Milano e dai presidenti o ri-spettivi rappresentanti di Finlombarda s.p.a. e dell’A.L.E.R.,della provincia di Varese nonche degli eventuali ulteriori sog-getti attuatori ai sensi dell’art. 4, paragrafo 4.3.

In particolare il comitato, con riguardo al programma degliinterventi previsti dal presente accordo, provvede:

a) per gli interventi di delocalizzazione, a:a1) determinare gli indirizzi e procedere agli atti di appro-

vazione previsti per l’esercizio delle funzioni affidate alla Re-gione Lombardia, a Finlombarda s.p.a., all’A.L.E.R. della pro-vincia di Varese ed agli altri eventuali soggetti attuatori inforza del precedente art. 7;

a2) approvare i piani operativi, di cui agli artt. 5 e 6;a3) formulare gli indirizzi per l’individuazione dei compiti

di supporto da attribuire all’A.L.E.R. della provincia di Varesenonche, ove emerga la necessita di acquisire ulteriori presta-zioni di carattere specialistico, ad altri soggetti strumentalidella regione medesima;

a4) formulare nei confronti della Regione Lombardia, gliindirizzi per la sottoscrizione di convenzioni con Finlombar-da s.p.a., con l’A.L.E.R. della provincia di Varese e con glieventuali ulteriori soggetti attuatori aventi il contenuto di cuiall’art. 4, paragrafo 4.4;

a5) definire le linee guida, le modalita e le condizioni perl’alienazione a terzi del patrimonio acquisito dalla RegioneLombardia, in base al precedente art. 6, paragrafi 6.3, 6.3.1 e6.3.2, nonche per la permuta fra le diverse unita immobiliariinteressate, in base al precedente art. 6, paragrafo 6.3.3;

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a6) assolvere alle funzioni previste dall’art. 6 per la gestionedella prima fase di emergenza;

a7) disporre, entro trenta giorni dalla sua costituzione, unostudio di fattibilita al fine di verificare le possibilita di riduzio-ne dell’impatto ambientale dell’aeroporto attraverso una mo-difica dei suoi elementi strutturali, nonche definire i contenu-ti e le modalita di redazione e di finanziamento dello studiostesso;

– b) in generale, per tutti gli interventi previsti nel presenteaccordo di programma quadro, a:

– verificare e monitorare la piena attuazione degli inter-venti previsti dal presente accordo, sulla base delle relazionidel soggetto responsabile, di cui al successivo art. 10;

– c) in ogni caso, a svolgere ogni ulteriore incombenza pre-vista in base al presente accordo;

Art. 9 – Tempi di attuazione9.1 Il comitato per l’accordo di programma quadro e costi-

tuito contestualmente alla sottoscrizione del presente ac-cordo.

Il comitato dovra:a) riunirsi, per la prima volta, entro 10 giorni dalla sotto-

scrizione del presente atto;b) approvare un regolamento per il proprio funzionamento;c) provvedere celermente a tutti gli adempimenti rientranti

nelle relative competenze in base al cronoprogramma ricom-preso nella tabella 1 costituente parte integrante del presenteaccordo di programma quadro.

9.2 Finlombarda s.p.a., fatte salve le condizioni sospensivedi cui rispettivamente all’articolo 4 paragrafo 4.4 nonche agliartt. 6, paragrafo 6.1.2, e 11 paragrafo 11.3, procedera ad e-spletare i compiti ad essa affidati in base ai precedenti artt. 6e 7 nonche in base al cronoprogramma ricompreso nella pre-detta tabella 1.

9.3 I tempi di attuazione del presente accordo di programmaquadro, determinati dal cronoprogramma di cui alla citata ta-bella 1, potranno essere derogati soltanto per effetto di circo-stanze sopravvenute ed imprevedibili, accertate da parte delcomitato dell’accordo di programma quadro di cui all’art. 8.

Art. 10 – Soggetto responsabile dell’accordo di programmaquadro

10.1 Onde assicurare il coordinamento e la vigilanza sull’at-tuazione del presente accordo l’assessore competente, in con-fomita, al d.lgs. 3 febbraio 1993 n. 29 (art. 3, comma 2) e suc-cessive modificazioni ed integrazioni nonche alla l.r. 23 luglio1996 n. 16 (artt. 3, 4 e 7), si avvale del direttore generale dellacompetente direzione generale della Regione Lombardia perl’esercizio delle funzioni tecniche, organizzative e gestionaliconnesse all’attuazione dell’accordo medesimo.

Il soggetto responsabile dell’accordo di programma Quadroe della realizzazione degli interventi e il direttore generaledella competente direzione generale della Regione Lombar-dia.

10.2 Quale responsabile dell’attuazione dell’accordo di pro-gramma quadro, il direttore generale ha il compito di:

a) rappresentare in modo unitario gli interessi dei soggettisottoscrittori;

b) coordinare il processo complessivo di realizzazione degliinterventi ricompresi nell’accordo;

c) promuovere, in via autonoma o su richiesta dei respon-sabili dei singoli interventi, le eventuali azioni o iniziative ne-cessarie a garantire il rispetto degli impegni da parte dei sog-getti sottoscrittori dell’accordo;

d) monitorare in modo continuativo lo Stato di attuazionedell’accordo, attraverso il coordinamento delle attivita di mo-nitoraggio svolte dai responsabili dei singoli interventi;

e) trasmettere al comitato paritetico di attuazione (previstonell’intesa istituzionale di programma fra il governo della re-pubblica e la Regione Lombardia) con cadenza semestrale leschede di monitoraggio dei piani operativi;

f) promuovere innanzi al comitato paritetico di attuazionel’esercizio dei poteri sostitutivi di cui all’art. 12 del presenteaccordo, ove ne sussistano i relativi presupposti.

Art. 11 – Copertura finanzia11.1 La copertura finanziaria degli interventi oggetto del

presente accordo di programma quadro, meglio puntualizzatinei precedenti artt. 5 (Interventi finalizzati alla mitigazione

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ambientale: insonorizzazione di edifici pubblici e di pubblicointeresse), 6 (Interventi di delocalizzazione di edifici privati adestinazione residenziale) e 7 (Interventi finalizzati alla miti-gazione ambientale: insonorizzazione di edifici privati a desti-nazione residenziale) risulta complessivamente garantita sul-la base dei paragrafi seguenti.

11.2 In particolare, il fabbisogno finanziario necessario perla realizzazione degli interventi di insonorizzazione degli edi-fici pubblici e di pubblico interesse previsti nel presente ac-cordo di programma quadro (art. 5) ammonta a L. 5 miliardi,di cui:

a) L. 4 miliardi, derivanti dall’imposta in aggiunta ai dirittid’approdo e partenza degli aeromobili assegnati alla RegioneLombardia col decreto del ministero dei trasporti 82 dell’8luglio 1999;

b) L. 1 miliardo, messo a disposizione dalla Regione Lom-bardia ai sensi dell’art. 8 della l.r. n. 10 del 1999, da destinaread opere di mitigazione e alla loro realizzazione.

11.2.1 Il piano di finanziamento relativo agli interventi dicui al precedente paragrafo 11.2, e cosı specificato:

a) per l’attivita del CNR-ICITE:– attraverso lo stanziamento di L. 300 milioni da parte del-

la Regione Lombardia, messo a disposizione ai sensi dell’art.8 della l.r. n. 10 del 1999, per la riduzione di situazioni diparticolare disagio dei nuclei abitati prossimi alla sede aero-portuale;

b) per la realizzazione degli interventi di insonorizzazione:– dal decreto del ministero dei trasporti 82 dell’8 luglio

1999 con cui sono stati assegnati, per l’anno 1999, alla Regio-ne Lombardia L. 4 miliardi, a valere sull’imposta in aggiuntaai diritti d’approdo e partenza degli aeromobili;.

– attraverso un ulteriore stanziamento di L. 700 milioni,da parte della Regione Lombardia, messo a disposizione aisensi dell’art. 8 della l.r. n. 10 del 1999, per la riduzione disituazioni di particolare disagio dei nuclei abitati prossimialla sede aeroportuale.

11.3 Per quel che concerne la predisposizione da parte diFinlombarda s.p.a. del primo piano operativo previsto dalprecedente art. 6 nonche conseguenti prestazioni identificatenel paragrafo 6.1.2 del medesimo art. 6 specificate nel crono-programma di cui alla tabella 1, la copertura finanziaria vieneassicurata dalla Regione Lombardia con riferimento all’eser-cizio finanziario 2000 attraverso uno stanziamento di L. 500milioni che verra messo a disposizione con le forme e le mo-dalita di cui alla l.r. 15 maggio 1993 n. 14. Le prestazioni disupporto di Finlombarda s.p.a. verranno regolate sulla basedi un’apposita convenzione da stipularsi con la Regione Lom-bardia, nel rispetto di quanto previsto al punto a.4 dell’art.8.2, la cui sottoscrizione costituisce espressa condizione so-spensiva dell’efficacia degli impegni assunti dalla stessa Fin-lombarda s.p.a..

11.4 La copertura finanziaria necessaria per la redazionedel secondo piano operativo, previsto dall’art. 6, nonche perla realizzazione degli interventi di delocalizzazione e di inso-norizzazione degli edifici privati (artt. 6 e 7), ricompresi neidue piani operativi, tiene conto dello stanziamento di risorseprevisto per l’importo complessivo di L. 30 miliardi annui per15 anni (a partire dall’anno 2001), in base all’art. 54, I com-ma, della legge del 23 dicembre 1999, n. 488.

Art 12 – Poteri sostitutivi in caso di inerzie, ritardie inadempienze

12.1 L’inerzia, l’omissione e l’attivita ostativa, riferite allaverifica e al monitoraggio da parte dei soggetti responsabilidi tali funzioni, costituiscono agli effetti del presente accordofattispecie d’inadempimento.

12.2 Nel caso di ritardo, inerzia o inadempimento, il sog-getto responsabile dell’accordo di programma quadro di cuiall’art. 10, invita il soggetto sottoscrittore al quale il ritardo,l’inerzia o l’inadempimento siano imputabili, ad assicurareche la struttura da esso dipendente adempia entro un termineprefissato.

12.3 Il soggetto sottoscrittore cui e imputabile l’inadempi-mento e tenuto a far conoscere entro il termine prefissato alsoggetto responsabile dell’accordo di cui all’art. 10, le iniziati-ve assunte e i risultati conseguiti.

12.4 In caso d’ulteriore inottemperanza o di mancato ade-guamento alle modalita operative prescritte, il soggetto re-sponsabile dell’accordo invia gli atti, con una motivata rela-

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zione, al comitato paritetico d’attuazione formulando, se delcaso, una proposta circa le misure da adottare in via sostitu-tiva.

12.5 Il comitato paritetico propone al comitato istituziona-le di gestione (sempre previsto nell’intesa istituzionale di pro-gramma tra il governo della repubblica e la Regione Lombar-dia) le misure da adottare in relazione agli inadempimenti.

12.6 Il comitato istituzionale detta, anche sulla base dellemisure individuate dal comitato paritetico d’attuazione, iprovvedimenti che ritenga piu opportuni per risolvere le con-troversie insorte, anche provvedendo alla nomina di commis-sari ad acta nonche, se del caso, ad una riformulazione delpresente accordo.

Art. 13 – Procedimenti di conciliazione o definizione di conflittitra i soggetti partecipanti all’accordo

13.1 In caso d’insorgenza di conflitti tra due o piu dei sog-getti partecipanti agli accordi sottoscritti in ordine all’inter-pretazione e attuazione dello stesso, il comitato pariteticod’attuazione, su segnalazione del responsabile dell’accordo diprogramma quadro di cui all’art. 10 o su istanza di uno deisoggetti interessati dalla controversia o anche d’ufficio, con-voca le parti in conflitto per l’esperimento di un tentativo diconciliazione.

13.2 Qualora in tale sede si raggiunga un’intesa idonea acomporre il conflitto, si redige processo verbale nel qualesono riportati i termini della conciliazione. La sottoscrizionedel verbale impegna i firmatari all’osservanza dell’accordoraggiunto.

13.3 Qualora non risulti possibile addivenire ad una conci-liazione, ciascuno dei soggetti tra cui e sorto il conflitto hafacolta di richiedere al comitato istituzionale di gestione lanomina di un collegio composto da tre arbitri cui competedecidere ai sensi degli artt. 806 e seguenti del codice di proce-dura civile. Qualora il comitato non pervenga alla nomina delcollegio arbitrale, questo sara nominato dal presidente del tri-bunale di Milano su istanza della parte piu diligente.

13.4 Qualora sia accertato l’inadempimento di una delleparti, il collegio arbitrale potra condannare la parte inadem-piente al risarcimento dei danni patiti dagli altri soggetti sot-toscrittori, tenuto conto di quanto stabilito nel successivo art.14, paragrafo 14.4.

Art. 14 – Disposizioni generali14.1 Il presente accordo di programma quadro e vincolante

per tutti i soggetti sottoscrittori.14.2 Previa approvazione del comitato istituzionale di ge-

stione, possono aderire al presente accordo di programmaquadro altri soggetti pubblici e privati rientranti tra quelli in-dividuati alla lettera b) del punto 1.3 della deliberazioneC.I.P.E. 21 marzo 1997, la cui partecipazione sia rilevante perla compiuta realizzazione delle attivita e degli interventi pre-visti dal presente accordo. L’adesione successiva determina imedesimi effetti giuridici della sottoscrizione originale.

14.3 L’accordo ha durata fino al completamento delle operee delle attivita, puo essere modificato o integrato per concor-de volonta dei partecipanti in conformita ai principi di verifi-

TABELLA 1 – Cronoprogramma accordo di programma quadro

1. Entro 30 giorni lavorativi dalla data di stipulazione dell’ac- Elaborazione da parte di Finlombarda s.p.a. dei criteri per lacordo di programma quadro; predisposizione del prebando per l’accertamento preventivo

dei bisogni, da trasmettere per l’approvazione al comitato perl’accordo di programma quadro;

2. Negli stessi 30 giorni lavorativi dalla data di stipulazione Monitoraggio da parte dell’A.L.E.R. della provincia di Varesedell’accordo di programma quadro del patrimonio a disposizione per cessione di immobili in per-

muta ai soggetti residenti interessati

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ca e aggiornamento dell’intesa istituzionale di programma frail governo della repubblica e la Regione Lombardia, di cuiall’art. 12 della stessa intesa, previa approvazione da parte delcomitato istituzionale di gestione.

14.4 Qualora l’inadempimento di una o piu delle parti sot-toscrittrici comprometta l’attuazione di un intervento previ-sto nel presente accordo, sono a carico del soggetto inadem-piente le spese sostenute dalle altre parti per studi, piani, pro-getti e attivita poste in essere al fine esclusivo di manteneregli impegni assunti con l’accordo stesso.

14.5 Allorquando se ne presenti la necessita, il comitato pa-ritetico d’attuazione, su segnalazione del soggetto responsabi-le dell’accordo di cui al precedente art. 10, e incaricato dellarisoluzione delle eventuali incombenze derivanti dalla sussi-stenza di rapporti pendenti e d’attivita non ultimate.

14.6 Il presente accordo sostituisce ed innova ogni diversaed ulteriore pattuizione in precedenza eventualmente inter-corsa fra le parti e che risulti in contrasto con l’accordo mede-simo.

14.7 Le Parti infine convengono che, a fronte d’ogni eventocomportante effetti rilevanti sull’esecuzione degli impegni as-sunti col presente accordo, attinente a cause di forza maggio-re, ivi compresa la sopravvenienza d’ulteriori prescrizioni im-perative, siano esse di natura legislativa, regolamentare o am-ministrativa, il contenuto dell’accordo medesimo venga ne-cessariamente soggetto a revisione, alla luce dei generali prin-cipi di trasparenza, di buon andamento dei pubblici uffici edi leale cooperazione tra i diversi soggetti sottoscrittori.

Art. 15 – Disposizione finaleL’utilizzo delle risorse relative agli interventi a valere sul

fondo di cui all’art. 54 della legge 23 dicembre 1999 n. 488,non compresi fra quelli previsti dall’art. 43 della legge 17maggio 1999, n. 144, e subordinato al recepimento dell’emen-damento al medesimo articolo di legge proposto dalla Regio-ne Lombardia, e di seguito riportato:

Al fine di agevolare lo sviluppo dell’economia e dell’occupa-zione, sono disposti i seguenti finanziamenti... (omissis).........

f) per la prosecuzione degli interventi previsti dall’art. 43,comma 1, della legge 17 maggio 1999, n. 144, nonche per larealizzazione di interventi finalizzati alla compensazione emitigazione ambientale degli effetti conseguenti alle attivitadi Malpensa 2000, e autorizzato il limite d’impegno quindi-cennale di L. 30 miliardi, a partire dall’anno 2001».

Nel caso il citato emendamento non sia accolto i sottoscrit-tori del presente accordo di programma quadro si riservanola possibilita di rivedere i contenuti dello stesso.

Ministero dei trasporti e della navigazioneMinistero dell’ambienteRegione LombardiaProvincia di MilanoProvincia di VareseComune di Somma LombardoComune di Lonate PozzoloComune di Ferno

Roma, 29 febbraio 2000

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3. Entro 30 giorni dalla acquisizione delle dichiarazioni di Redazione, da parte di Finlombarda S.p.A, del primo pianovolonta dei soggetti interessati alla delocalizzazione e alle ma- operativo, che provvede a:nifestazioni di volonta dei soggetti pubblici e privati interes- a) definire il fabbisogno finanziario complessivo per l’attua-sati alla cessione di immobili da destinare in permuta; zione della fase di emergenza dell’accordo di programma

quadro;b) definire in modo puntuale il patrimonio immobiliare inte-ressato dagli interventi di delocalizzazione sempre nella fasedi emergenza;c) definire in modo puntuale i criteri di computo degli inden-nizzi, sulla base delle prescrizioni dell’accordo di programmaquadro, nonche le relative procedure di erogazione;d) definire le modalita di permuta per i soggetti residenti cheabbiano optato per tale situazione;e) definire le procedure di controllo e di rendicontazione

4. Entro i primi 20 giorni lavorativi dalla approvazione del Redazione da parte di Finlombarda s.p.a., del bando definiti-comitato dell’accordo di programma del primo piano opera- vo per l’acquisizione della conferma dell’adesione dei soggettitivo residenti interessati alla delocalizzazione, secondo le due di-

verse opzioni (di cui sub 3, lett. b).

[BUR20000115] [4.6.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48802Modalita per la fruizione della riduzione del prezzo allapompa delle benzine – Legge regionale 20 dicembre 1999,n. 28 «Disposizioni in materia di riduzione del prezzo allapompa delle benzine»

LA GIUNTA REGIONALEVisto l’articolo 3, comma 15, della legge 28 dicembre 1995,

n. 549 «Misure di razionalizzazione della finanza pubblica»;Visto l’articolo 10, comma 1, lettera p), della legge 13 mag-

gio 1999, n. 133 «Disposizioni in materia di perequazione, ra-zionalizzazione e federalismo fiscale»;

Visto l’articolo 12 del decreto legislativo approvato dal Con-siglio dei Ministri in data 18 febbraio 2000 «Disposizioni inmateria di federalismo fiscale», in corso di pubblicazione;

Vista la legge regionale 20 dicembre 1999, n. 28 «Disposi-zioni in materia di riduzione del prezzo alla pompa delle ben-zine»;

Ritenuto opportuno procedere alla definizione di disposi-zioni attuative delle modalita di fruizione della riduzione delprezzo alla pompa delle benzine;

Verificato da parte del Dirigente del Servizio Affari tributarila regolarita dell’istruttoria e della proposta di deliberazionesia dal punto di vista tecnico che sotto il profilo di legittimita;

Vagliate ed assunte come proprie le predette valutazioni econsiderazioni;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta acontrollo ai sensi dell’articolo 17, trentunesimo comma, dellalegge 15 maggio 1997, n. 127;

Ad unanimita di voti espressi nelle forme di legge;

Delibera1. di approvare l’Allegato A), che costituisce parte integran-

te e sostanziale del presente provvedimento, contenente di-sposizioni attuative in materia di riduzione del prezzo allapompa delle benzine;

2. di stabilire che il presente provvedimento venga pubbli-cato sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia.

Il segretario: Sala——— • ———

Allegato A)

Disposizioni attuative della legge regionale 20 dicembre1999 n. 28 «Disposizioni in materia di riduzione del prezzoalla pompa delle benzine»

FinalitaIl presente Allegato definisce le principali procedure ammi-

nistrative relative all’applicazione della legge regionale 20 di-cembre 1999 n. 28 «Disposizioni in materia di riduzione delprezzo alla pompa delle benzine».

DefinizioniAi fini dell’applicazione della legge regionale 20 dicembre

1999 n. 28 vengono definiti:a) con il termine «beneficiari»: le persone fisiche residenti

nel territorio dei comuni individuati con provvedimento dellaGiunta Regionale di cui all’art. 2, comma 1, della predettalegge regionale, intestatari, cointestatari o titolari del diritto

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reale di godimento dei veicoli autorizzati a beneficiare dellariduzione del prezzo alla pompa delle benzine;

b) con il termine «veicoli»: gli autoveicoli e i motoveicolisoggetti ad iscrizione nei Pubblici Registri Automobilistici;

c) con il termine «identificativi»: le tessere rilasciate ai be-neficiari i cui contenuti sono esplicitati nell’appendice allega-ta ed uniformate alle caratteristiche tecniche definite con ap-posito provvedimento;

d) con il termine «POS»: gli apparecchi uniformati alle ca-ratteristiche tecniche definite con apposito provvedimento;

e) con il termine «gestori degli impianti di carburante»: igestori degli impianti di carburante ad uso stradale, con e-sclusione degli impianti ad uso autostradale e raccordi auto-stradali.

Requisiti e modalita per il rilascio degli identificativiL’identificativo per la fruizione della riduzione del prezzo

alla pompa delle benzine, con validita pluriennale, e rilasciatoai soggetti interessati, previa autorizzazione dei rispettivi Co-muni di residenza, a seguito del versamento di una somma,definita in apposito successivo provvedimento, da parte deibeneficiari.

Ai fini del rilascio dell’identificativo, i soggetti interessatipresentano apposita istanza, con i contenuti e le modalita in-dicati nell’appendice allegata, al Comune di residenza previaesibizione dei seguenti documenti:

a) documento di riconoscimento in corso di validita;b) carta di circolazione dalla quale risulti la titolarita, conti-

tolarita o il diritto reale di godimento per il quale si chiede ilrilascio dell’identificativo, la cilindrata del mezzo ed il tipo dibenzina utilizzata;

c) autocertificazione attestante il pagamento annuale dellatassa automobilistica;

L’identificativo deve essere utilizzato esclusivamente per ilrifornimento del veicolo per il quale e stato rilasciato, fermorestando la responsabilita del beneficiario per ogni uso im-proprio dell’identificativo medesimo.

Il beneficiario e tenuto a segnalare al Comune che ha rila-sciato l’autorizzazione la variazione di residenza in altro co-mune, il venir meno dell’intestazione o titolarita del dirittoreale di godimento del veicolo, nonche lo smarrimento, il fur-to, il deterioramento, la distruzione dell’identificativo entrocinque giorni dall’evento o dalla notizia del medesimo.

Le variazioni di residenza nel medesimo territorio comuna-le, ivi comprese quelle derivanti dalla variazione della topono-mastica, non comportano l’obbligo di segnalazione.

Entita delle riduzioni di prezzoLa riduzione di prezzo e determinata in relazione alla fa-

scia di appartenenza del Comune di residenza dei beneficiari.Il beneficiario ha titolo alla riduzione del prezzo alla pompa

per ogni rifornimento effettuato in tutti i punti di vendita do-tati di POS situati nei Comuni interessati dal beneficio dellariduzione del prezzo alla pompa delle benzine e comunquesecondo la propria fascia di appartenenza.

Modalita di erogazionePer l’acquisto della benzina a prezzo ridotto il beneficiario

e tenuto a consegnare al gestore del punto vendita di benzine,

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dotato di POS, l’identificativo relativo al «veicolo» per il qualee stato rilasciato.

Il gestore e tenuto a verificare che il «veicolo» sul qualeviene effettuato il rifornimento sia quello risultante dall’iden-tificativo.

Effettuato il rifornimento, il gestore e tenuto immediata-mente a registrare, tramite il POS, il quantitativo di litri ero-gati e contestualmente memorizzati dall’apparecchio sull’i-dentificativo e a rilasciare al beneficiario lo scontrino emessodal POS, con le modalita e i contenuti indicati nell’appendiceallegata.

Il beneficiario e tenuto a verificare la corrispondenza delquantitativo di litri erogati con quanto riportato nello scontri-no del POS.

Il gestore e tenuto a dare idonea evidenza al pubblico deiprezzi praticati, che devono essere debitamente registrati neiPOS, e della fascia di appartenenza del Comune in cui e ubi-cato l’impianto.

Le inadempienze del gestore dell’impianto di carburanti de-rivanti dall’inosservanza degli adempimenti previsti nei com-mi precedenti comporta in capo allo stesso l’applicazione del-le sanzioni previste dalla legge regionale 20 dicembre 1999n. 28.

Sistema InformativoPer le finalita previste dalla legge regionale 20 dicembre

1999 n. 28, e istituita una banca dati informatica relativa:– all’anagrafe dei beneficiari e dei gestori degli impianti di

distribuzione carburanti;– alla rilevazione e conseguente monitoraggio dei consumi

delle benzine;– alla rilevazione di eventuali anomalie nei consumi delle

benzine;– alle gestioni delle procedure di rimborso;– alle sanzioni amministrative comminate.Per le finalita di cui sopra le Amministrazioni Comunali

comunicano all’Amministrazione Regionale i dati specificatinell’appendice allegata relativi ai cittadini residenti nel pro-prio Comune. Le informazioni sono trasmesse alla banca datiregionale con cadenza settimanale in via informatica.

Nelle funzioni delegate alle Amministrazioni Comunali dal-la legge regionale 20 dicembre 1999 n. 28, l’AmministrazioneRegionale esercita funzioni di vigilanza, anche avvalendosidei poteri sostitutivi in caso di inerzia o ritardi di atti dovutiper legge o da provvedimenti amministrativi.

Per prevenire e contrastare comportamenti elusivi ed evasi-vi delle disposizioni della legge regionale 20 dicembre 1999n. 28 l’Amministrazione Regionale definira con appositoprovvedimento ulteriori parametri superati i quali il sistemainformativo riterra anomali i consumi. In ogni caso si dovran-no esperire apposite verifiche in relazione ai:

a) consumi effettuati a prezzo ridotto la cui quantita, nel-l’ambito della stessa giornata, risulta superiore rispetto allaquantita dei consumi complessivamente rilevati, compresiquelli a prezzo pieno;

b) rifornimenti giornalieri effettuati dallo stesso beneficia-rio superiori a litri 100;

c) rifornimenti mensili effettuati dallo stesso beneficiariosuperiori a litri 500;

d) rifornimenti plurimi e consecutivi effettuati nello stessogiorno e per lo stesso veicolo dallo stesso beneficiario;

e) rifornimenti effettuati in Comuni inseriti in diversa fa-scia territoriale rispetto a quella di residenza del beneficiarioeffettuati in periodi consecutivi superiori a 30 giorni.

Per consentire l’effettuazione dei rimborsi ai gestori degliimpianti di distribuzione carburanti il sistema informativodovra rendere disponibili i dati necessari per l’effettuazionedei rimborsi ai gestori medesimi con cadenza non superioread una settimana.

Funzioni dei ComuniI Comuni provvedono:a) alla raccolta delle domande per il rilascio degli identifi-

cativi;b) alla verifica ed alla certificazione del diritto al rilascio

dell’identificativo in capo al beneficiario;c) alla trasmissione degli elenchi dei beneficiari all’Ammini-

strazione Regionale;

798

d) alle comunicazioni all’Amministrazione regionale dellesospensioni e revoche delle autorizzazioni per il rilascio dell’i-dentificativo;

e) all’aggiornamento dell’anagrafe dei beneficiari;f) agli adempimenti relativi ai controlli sui consumi richie-

sti dall’Amministrazione Regionale con conseguente trasmis-sione dei risultati;

g) agli adempimenti relativi all’applicazione delle sanzioniamministrative di loro competenza.

I Comuni, di propria iniziativa, segnalano all’Amministra-zione Regionale eventuali irregolarita rilevate nei confrontisia dei gestori che dei beneficiari.

L’Amministrazione Regionale emana opportune direttive aifini dell’applicazione della legge 20 dicembre 1999 n. 28, deirelativi provvedimenti attuativi e del coordinamento dell’atti-vita dei Comuni al fine di garantire parita di trattamento trai beneficiari e i gestori degli impianti, anche in relazione al-l’applicazione delle sanzioni amministrative di loro compe-tenza.

Per le funzioni delegate ai Comuni l’Amministrazione Re-gionale riconosce agli stessi una cifra capitaria parametrataal numero degli identificativi rilasciati, ai quantitativi di ben-zine erogati a prezzo scontato e al numero delle operazioni dirifornimento effettuate dagli impianti esistenti sul territoriocomunale.

Autorizzazione alla vendita e relativi adempimentiAi sensi e per gli effetti della legge regionale 20 dicembre

1999 n. 28 si intendono autorizzati alla vendita delle benzinea prezzo ridotto i gestori di punti vendita situati nei Comuniindividuati con provvedimento della Giunta Regionale e chesi sono dotati, con oneri a proprio carico, di POS.

Giornalmente i gestori dei punti vendita sono tenuti a co-municare al sistema informativo i dati memorizzati nei POS,relativi alle benzine con e senza piombo vendute il giorno pre-cedente. Le comunicazioni devono avvenire in via informati-ca. La trasmissione dei dati dai POS avviene tramite rete tele-fonica con collegamento al programma di gestione delle con-nessioni su apposite apparecchiature ad interfaccia.

Ai fini della comunicazione di cui sopra il gestore e altresıtenuto a registrare tramite il POS i dati relativi ai quantitatividi benzine complessivamente vendute, risultanti dalla letturadelle colonnine e riportate nel registro UTF.

Il gestore e inoltre tenuto, all’inizio di ogni giornata lavora-tiva, a verificare l’avvenuto corretto invio dei dati dal POS ri-feriti al giorno precedente.

Il gestore del punto vendita non puo consentire il riforni-mento a prezzo ridotto qualora l’identificativo a tal fine con-segnato risulti rilasciato per un mezzo diverso rispetto a quel-lo per il quale e richiesto il rifornimento o risulti disabilitato.

Le notizie ai gestori relative all’avvenuto corretto invio deidati all’elaboratore ed alle disabilitazioni degli identificativiavvengono mediante comunicazione sui POS, in via informa-tica.

Rimborsi attinenti alle riduzioni di prezzoLe riduzioni di prezzo praticate sono rimborsate con ca-

denza settimanale ai gestori degli impianti presso i quali sonoinstallati i POS.

Per l’effettuazione dei rimborsi il sistema informativo prov-vede a trasmettere al funzionario regionale delegato ai sensidella legge regionale 10.11.1979 n. 57 tutte le informazionisintetiche ed analitiche necessarie per l’accredito al gestoredegli impianti di distribuzione carburanti degli importi deri-vanti dalle riduzioni di prezzo praticate sui consumi rilevatinella settimana precedente.

——— • ———APPENDICE

Modalita di presentazione della domanda per l’otteni-mento dell’identificativo e dati da memorizzare sull’iden-tificativo all’atto del rilascio dello stesso1. La domanda per l’ottenimento dell’identificativo deve conte-nere i seguenti dati:

• Dati anagrafici:a) nome e cognome;b) data di nascita;c) luogo di nascita;d) cittadinanza;

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e) comune di residenza;f) codice fiscale;

• Dati relativi al mezzo:a) targa del veicolo;b) cilindrata;c) tipo di benzina prevalentemente utilizzato.

2. All’atto della presentazione della domanda devono essere esi-biti:

a) documento di riconoscimento in corso di validita;b) carta di circolazione;c) autocertificazione attestante il pagamento annuale del-la tassa automobilistica;

3. Sull’identificativo all’atto del rilascio sono memorizzati i se-guenti dati:

a) codice dell’identificativo;b) nome e cognome;c) codice fiscale;d) codice ISTAT del Comune di residenza;e) targa del veicolo.

Caratteristiche del POS4. Dati da registrare per ogni rifornimento a prezzo ridotto:

• Il gestore dell’impianto digita sul POS i seguenti dati:a) tipo di benzina (super o senza piombo);b) litri erogati (fino a due decimali) e corrispondente im-porto a prezzo ridotto;

5. Il POS memorizza, oltre i dati sopra indicati, anche i se-guenti:

c) data e ora;d) codice dell’identificativo;e) targa del veicolo.

6. Nell’identificativo sono trasferiti dal POS i seguenti dati:a) data ed ora;b) codice del POS;c) tipo di benzina (super o super senza piombo);d) litri del rifornimento:

7. Il POS emette uno scontrino contenente i seguenti dati:a) data ed ora;b) estremi identificativi del punto vendita;c) codice dell’identificativo;d) nome e cognome;e) targa del veicolo;f) litri del rifornimento;g) tipo di benzina (super o super senza piombo);h) importo.

8. Dati da riportare nella stampa riepilogativa delle operazioninella giornata ai fini dei rimborsi delle riduzioni di prezzo prati-cate:

a) codice del POS che ha effettuato la registrazione;b) per ogni rifornimento;

• data ed ora;• codice dell’identificativo;• targa del veicolo;• tipo di benzina (super o super senza piombo);• litri;• importo.

c) per ogni fascia:• numero dei rifornimenti effettuati;• numero dei litri erogati;• numero delle riduzioni di prezzo operate;

d) riepilogo complessivo dei litri erogati a prezzo scontatoed importo complessivo degli sconti praticati.

[BUR20000116] [5.3.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48841Assegnazione ai comuni di contributi finanziari per la ge-stione subdelegata delle competenze autorizzative in ma-teria di beni ambientali di cui alla legge regionale 9 giu-gno 1997, n. 18

LA GIUNTA REGIONALEVista la legge regionale 27 maggio 1985, n. 57 «Esercizio

799

delle funzioni regionali in materia di protezione delle bellezzenaturali e subdelega ai comuni» e in particolare l’art. 12 cheprevede l’erogazione ai comuni di contributi per la costituzio-ne di strutture tecniche idonee all’esercizio delle funzioni lorosubdelegate relative alle autorizzazioni di cui all’art. 7 dellalegge 29 giugno 1939, n. 1497;

Visto il decreto legislativo 29 ottobre, n. 490 «Testo unicodelle disposizioni legislative in materia di beni culturali e am-bientali, a norma dell’art. 1 della legge 8 ottobre 1997, n. 352»che ricomprende al Titolo II Capo I, art. 151 i disposti delcitato art. 7 della legge 1497/1939;

Vista la legge regionale 9 giugno 1997, n. 18 «Riordino dellecompetenze amministrative in materia dei beni ambientali edei beni paesaggistici. Subdelega agli Enti Locali», che attri-buisce ai comuni le competenze autorizzative richiamate nelcitato art. 12 della l.r. 27 maggio 1985, n. 57;

Considerato che la stessa l.r. 18/1997 richiede che le Com-missioni Edilizie comunali, nell’esercizio delle sopra dettefunzioni subdelegate, siano integrate da almeno due espertiin materia paesistico-ambientale;

Ritenuto che detta integrazione comporti un significativoonere a carico dei comuni, particolarmente quando per esten-sione e rilevante sensibilita degli ambiti comunali vincolati eper entita dei progetti da esaminare si richieda alle Commis-sioni edilizie e agli esperti ambientali che le integrano un con-sistente impegno;

Considerato, altresı, che ai sensi dello Statuto regionalerientra nelle competenze della Regione la tutela dei valori delpaesaggio;

Ritenuto che l’assegnazione di un contributo economico aicomuni, commisurato ad una dimostrata entita dell’impegnorichiesto, risponda al ruolo regionale di promozione della tu-tela del patrimonio paesistico lombardo;

Constatato che il capitolo di spesa 4.1.1.1.5068 «Contributiagli Enti locali per l’esercizio di funzioni amministrative sub-delegate in materia paesistica» dispone della somma necessa-ria per avviare questa iniziativa;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta acontrollo ai sensi dell’art. 17. Comma 32, della legge 127 del15 maggio 1997;

A voti unanimi espressi nelle forme di leggeDelibera

1. Di provvedere all’assegnazione ai comuni di contributifinanziari per la gestione subdelegata delle competenze auto-rizzative in materia di beni ambientali di cui alla legge regio-nale 9 giugno 1997, n. 18;

2. Di approvare i criteri di valutazione per l’assegnazioneai comuni dei contributi finanziari contenuti nell’allegatoschema, che costituisce parte integrante del presente atto de-liberativo;

3. Di prevedere idonea divulgazione illustrativa dei conte-nuti della presente deliberazione mediante pubblicazione sulBollettino Ufficiale della Regione Lombardia, in congruo nu-mero di copie supplementari rispetto alla tiratura ordinaria.

Il segretario: Sala——— • ———

Criteri di valutazione per l’assegnazione ai comuni di con-tributi finanziari per la gestione subdelegata delle compe-tenze autorizzative in materia di beni ambientali

A decorrere dal corrente anno 2000, la Regione Lombardiaha previsto l’assegnazione ai Comuni di contributi finanziariper la gestione subdelegata delle competenze amministrativein materia di beni ambientali.

E prevista la disponibilita di un importo complessivo paria L. 500.000.000.

Si ritiene opportuno sostenere l’attivita delle Amministra-zioni comunali che hanno operato secondo le disposizionidella legge nella gestione subdelegata delle competenze auto-rizzative in materia di beni ambientali, la valutazione, ovvia-mente, terra conto della corretta applicazione dei principisottesi alla l. 1497/1939 (*), alla l.r. 18/1997, ai criteri che han-no accompagnato quest’ultima, al fine di accertare il realeperseguimento dell’obbiettivo prioritario: la tutela del paesag-gio.

Al fine di poter conseguire il finanziamento regionale i Co-muni potranno presentare, entro e non oltre le ore 12.00 del12 maggio 2000, presso l’Ufficio Protocllo della Direzione Ge-nerale Urbanistica apposita domanda di contributo.

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L’entita del contributo verra determinata sulla base deglielementi di valutazione di seguito indicati e del numero didomande pervenute, e comunque in misura non superiore aL. 10.000.000 per ciascun Comune.

Trattandosi del primo anno di realizzazione della iniziativadi finanziamento regionale, le modalita di riconoscimento delcontributo potranno essere perfezionate ed aggiornate nelcorso dei prossimi anni.

La domanda di contributo dovra essere corredata dellascheda di seguito riportata, con la relativa documentazioneivi richiesta, atta ad evidenziare la consistenza dell’attivitasvolta e le modalita di esecuzione della stessa.A – QUADRO VINCOLISTICO

Quali dei seguenti vincoli sussistono sul territorio comu-nale?

a) vincoli individui ex art. 1 commi 1) e 2) della legge 29giugno 1939, n. 1497 (*)

� sı quanti ..................� no

b) vincoli d’insieme ex art. 1 commi 3) e 4) della legge 29giugno 1939, n. 1497 (*)

� sı � tutto il territorio� parzialmente

dimensione in ha ..................� no

c) vincoli ex art. 1 della legge 8 agosto 1985, n. 431 (*)� sı

quali categoriedimensione ha ..................

� nod) vincoli di immodificabilita temporanea ex art. 1 ter della

legge 8 agosto 1985, n. 431 (*) e della d.g.r. 10 dicembre 1985,n. 3859

� sı� no

E stata redatta una carta di localizzazione dei vincoli di cuisopra?

� sı� no

B – ATTIVITA AMMINISTRATIVA – Anno 1999a) numero pratiche edilizie (concessioni, D.I.A.

ecc.) .............a1) numero sedute della C.E. (totale) .............a2) numero sedute della C.E. (con espressione

di pareri paesistici) .............b) Numero di richieste di autorizzazione ex art.

7 della legge 1497/1939 (*) pervenute .............Di queste ne sono state autorizzatesenza prescrizioni .............con prescrizioni .............non hanno ottenuto autorizzazione .............

c) numero di pratiche di autorizzazione per le quali sonostate richieste integrazioni alla documentazione qualora siastata rilevata carente rispetto all’indicazione espressa nei cri-teri (d.g.r. n. 6/30194 del 25 luglio 1997)

d) il Ministero per i Beni e le Attivita Culturali ha annullato........ (numero) autorizzazioni.C – ESPERTI AMBIENTALI

a) La Commissione Edilizia e integrata con due o piu (indi-care il numero) esperti ambientali

� 2 esperti ambientali� piu esperti ambientali

che hanno il seguente curriculum (allegare copia)c) In quanti casi l’esito della pratica si e discostato dall’indi-

cazione data dagli esperti? .................D – RELAZIONI DEGLI ESPERTI

Si richiede che venga allegata copia delle relazioni scrittestese dagli esperti ambientali nel 1999 (relative tanto a prati-che che abbiano conseguito autorizzazione quanto a praticheche abbiano conseguito un diniego), come previsto dall’art. 5,2º comma, della l.r. 18/97.E – RAPPORTO ANNUALE SULLO STATO

DEL PAESAGGIOSi richiede che venga allegata copia del Rapporto annuale

800

predisposto in base a quanto previsto dal paragrafo 3.9 deiCriteri per l’esercizio delle funzioni amministrative subdele-gate (d.g.r. 6/30194 del 25 luglio 1997).

(*) Ora ricompresa nel Titolo II «beni paesaggistici e ambientali»del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490, «testo unico delle di-sposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali».

[BUR20000117] [3.1.0]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48843Estinzione a’ sensi del comma 33 dell’art. 4 della l.r. 5gennaio 2000 dell’I.P.A.B. «Asilo Infantile Luisa Bassetti»di Sesto Calende (VA), provvedimenti conseguenti e con-testuale revoca della d.g.r. 6/47225 del 22 dicembre 1999

LA GIUNTA REGIONALE

OmissisDelibera

1. Di revocare per le motivazioni addotte in premessa lad.g.r. n. 47225 del 22 dicembre 1999 avente all’oggetto: «E-stinzione a’ sensi del 1º comma, art. 4 della l.r. 28 dicembre1981, n. 72 dell’I.P.A.B. «Asilo Infantile Luisa Bassetti» di Se-sto Calende (VA) e provvedimenti conseguenti. Richiesta diparere ex art. 55, punto a) del 4º comma, della l.r. 7 gennaio1986 n. 1 alla Commissione Consiliare competente;

2. di estinguere, a’ sensi del comma 33, art. 4 l.r. 5 gennaio2000 n. 1, l’I.P.A.B. «Asilo Infantile Luisa Bassetti» di SestoCalende (VA);

3. di disporre l’attribuzione del patrimonio di pertinenzadell’I.P.A.B. in parola e di cui alla deliberazione ricognitivadel Commissario Straordinario n. 5 del 9 luglio 1999, al Co-mune di Sesto Calende (VA) con vincolo di destinazione aservizi sociali, con subentro altresı all’Ente beneficiario nellesituazioni patrimoniali attive e passive, nei rapporti pendentia qualsiasi titolo inerenti ai beni ed alle loro pertinenze oltreche in tutti gli altri rapporti giuridici preesistenti facenti capoall’Ente estinto;

4. di provvedere, allo nomina di un Commissario liquida-tore dell’I.P.A.B. in premessa, nella persona del CommissarioStraordinario incaricato, con il compito di procedere, entro30 gg. dall’avvenuta notifica del presente atto, al compimentodelle operazioni di consegna del patrimonio mediante apposi-ti verbali, da redigersi con l’intervento in contraddittorio dellegale rappresentante dell’Ente destinatario, che dovrannoindi formare oggetto di formale delibera di recepimento daparte di quest’ultimo e con obbligo infine di trasmissione dicopia della suaccennata delibera e dei relativi verbali al Setto-re Regionale Famiglia e Politiche Sociali;

5. di disporre per la comunicazione del presente atto all’I-stituzione interessata, all’A.S.L., all’O.RE.CO. ed al Comuneterritorialmente competenti, per quanto di rispettiva compe-tenza ed alla pubblicazione infine del dispositivo dello stessosul B.U.R.L.

Il segretario: Sala

[BUR20000118] [3.1.0]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48848Proroga dei termini previsti dalla d.g.r. 12 marzo 1999,n. 6/41878, per la conclusione da parte delle A.S.L. delleistruttorie e verifiche per l’autorizzazione e l’accredita-mento delle strutture di riabilitazione e reinserimento disoggetti tossicodipendenti gia provvisoriamente accredi-tate, e contestuale aggiornamento delle rette a carico delFondo Sanitario Regionale

LA GIUNTA REGIONALEVista la deliberazione della Giunta regionale 12 marzo

1999, n. 41878 «Definizione dei requisiti e delle modalita perl’autorizzazione al funzionamento e l’accreditamento dellestrutture di riabilitazione e reinserimento di soggetti tossico-dipendenti e relativa circolare regionale 31 marzo 1999n. 24»;

Atteso che detta deliberazione per il permanere dello «sta-tus» di soggetto accreditato per le strutture gia provvisoria-mente accreditate prevede i seguenti termini:

– presentazione entro 60 gg. dalla pubblicazione dellad.g.r. (B.U.R.L. del 20 aprile 1999) della istanza di accredita-mento corredata da piano di adeguamento da parte dellestrutture;

– conclusione, entro 180 gg. dal deposito della domanda,della fase di istruttoria e verifica con espressione di parereformale da parte delle A.S.L.;

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Atteso che il termine per la conclusione della fase di istrut-toria e verifica con espressione di parere formale da parte del-le A.S.L. e scaduto;

Considerato che per la complessita del processo di istrutto-ria e verifica lo stesso risulta tuttora in corso, ma non conclu-so, per la generalita delle A.S.L.;

Considerata altresı la necessita, pur nel rispetto della nor-mativa, di tutelare gli utenti ospiti delle strutture che contri-buiscono al sistema di assistenza nei confronti dei soggettitossicodipendenti;

Ritenuto quindi necessario prorogare i termini per la con-clusione della fase di istruttoria e verifica con espressione diparere formale da parte delle A.S.L.;

Rilevata altresı l’opportunita di aggiornare le rette a caricodel Fondo Sanitario Regionale in base al tasso di inflazioneannuo, anche in considerazione della sopravvenuta approva-zione Provvedimento del 5 agosto 1999 di determinazione deirequisiti minimi standard per l’autorizzazione al funziona-mento e l’accreditamento dei servizi di assistenza alle personedipendenti da sostanze d’abuso e di porre tale aumento a cari-co delle disponibilita previste dal budget per gli interventi so-cio-sanitari integrati delle A.S.L.;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta alcontrollo, ai sensi dell’art. 17 della legge 127/97;

A voti unanimi espressi nelle forme di legge

Delibera1. Di prorogare alla data del 31 dicembre 2000, per le moti-

vazioni espresse in premessa e che qui si riportano, i terminiultimi per la conclusione della fase di istruttoria e verificacon espressione di parere formale da parte delle A.S.L. neiconfronti delle strutture gia provvisoriamente accreditate.

2. Di richiedere alle Aziende Sanitarie Locali di predispor-re ed inviare alla Direzione Generale Interventi Sociali, entroil 30 giugno 2000, una relazione sul processo di istruttoria everifica delle strutture che hanno richiesto l’accreditamento.

3. Di aggiornare, per le motivazioni di cui in premessa, gliimporti delle rette di cui alla d.g.r. 41878/99, come meglioprecisato nell’allegato 1), che costituisce parte integrante esostanziale del presente atto deliberativo, con esonero di tra-scrizione, composto di una pagina, con decorrenza dal 1º gen-naio 2000.

4. Di disporre la pubblicazione del presente atto nel Bollet-tino Ufficiale della Regione Lombardia.

Il segretario: Sala——— • ———

Valore ordinario Valore 01 die-dh Soglia degenza Valore > sogliaDRG MDC Tipo Descrizione(migliaia di lire) (migliaia di lire) (giornate) (migliaia di lire)

493 07 C Colecistectomia laparoscopica senza esplorazione 9.262 6.947 44 313del dotto comune con CC

494 07 C Colecistectomia laparoscopica senza esplorazione 5.062 3.796 23 302del dotto comune senza CC

495 C Trapianto di polmone 47.085 35.314 60 1.217

2. di dare atto che le tariffe di cui al precedente punto 1 siapplicano ai pazienti dimessi a decorrere dal 1º gennaio 2000;

3. di disporre la pubblicazione del presente atto sul Bollet-tino Ufficiale, ai fini della notifica a tutti i soggetti interessatie sul sito web della d.g. Sanita ai fini della diffuzione dell’atto.

Il segretario: Sala

801

Allegato 1

Rette giornaliere per le prestazioni rese nelle strutture ac-creditate che operano a favore di tossicodipendenti

Rette Nuove retteTipologie strutture in vigore fino al in vigore dalex d.g.r. 41878/99 31 dicembre 1999 1º gennaio 2000

Stutture pedagogico-riabilitative• Retta residenziale L. 61.000 L. 62.000• Retta semi-residenziale L. 31.000 L. 32.000

Stutture terapeutico-riabilitative• Retta residenziale L. 72.000 L. 74.000• Retta semi-residenziale L. 39.000 L. 40.000

Centri psicoterapici• Terapia individuale L. 33.000 L. 34.000• Terapia di gruppo L. 38.000 L. 39.000

(*) gli aumenti sono calcolati in base al tasso di inflazione lordo rilevato dall’Istat aldicembre 1999 (2,1%), e sono arrotondati alle 1.000 lire per eccesso o per difetto.Producono i loro effetti dal 1º gennaio 2000.

[BUR20000119] [3.2.0]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48854Integrazione alla d.g.r. n. 6/37597 del 24 luglio 1998 «Ag-giornamento delle tariffe delle prestazioni ospedaliere inregime di ricovero e attuazione del punto 3) del dispositi-vo della d.g.r. n. 6/34437 del 4 febbraio 1998»: Introduzio-ne di tre nuovi d.r.g.

LA GIUNTA REGIONALERichiamata la d.g.r. n. 6/37597 del 24 luglio 1998 «Aggior-

namento delle tariffe delle prestazioni ospedaliere in regimedi ricovero e attuazione del punto 3) del dispositivo dellad.g.r. n. 6/34437 del 4 febbraio 1998», cosı come modificatadalla d.g.r. n. 6/45079 del 13 settembre 1999 «Modifica allad.g.r. n. 6/37597 del 24 luglio 1998: Aggiornamento delle tarif-fe delle prestazioni ospedaliere in regime di ricovero» e attua-zione del punto 3) del dispositivo della d.g.r. n. 6/34437 del 4febbraio 1998;

Richiamato il decreto del presidente della Regione Lombar-dia n. H/47640 del 24 novembre 1999 «Modifica della schedaregionale di dimissione ospedaliera prevista dall’art. 13 dellal.r. 15 gennaio 1975, n. 5», con il quale, a partire dai casi di-messi dal 1º gennaio 2000, viene modificata nei contenuti lascheda di dimissione ospedaliera, ed in particolare il punto10 che definisce di adottare la versione 14 del Grouper HCFAe di individuare, con successivo provvedimento della Giuntaregionale, l’elenco dei nuovi DRG corrispondenti a tale versio-ne del Grouper, nonche la tariffa in vigore;

Ravvisata, pertanto, la necessita di integrare il suddetto e-lenco con i tre nuovi DRG precisati nel dispositivo del presen-te atto unitamente alle relative tariffe, con decorrenza 1º gen-naio 2000;

Ritenuto di pubblicare il presente atto sul Bollettino Uffi-ciale e sul sito web della d.g. Sanita ai fini della diffusionedell’atto;

A voti unanimi ed espressi nelle forme di legge

Delibera1. di determinare le tariffe di tre nuovi DRG come di segui-

to indicato:

[BUR20000120] [5.2.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48886Legge regionale 29 ottobre 1998, n. 22 – «Riforma del tra-sporto pubblico locale in Lombardia» – Deliberazionedella Giunta Regionale n. 6/44313 del 16 luglio 1999 aven-te ad oggetto: «Approvazione dello schema di accordo diprogramma tra la Regione Lombardia e le comunita mon-tane per il conferimento, di funzioni amministrative inmateria di impianti a fune e di risalita in genere non clas-sificati di trasporto pubblico locale» – Modifica art. 7, c.

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2, dell’accordo di programma approvato con d.g.r.n. 6/44313/99

LA GIUNTA REGIONALEVista la l.r. 29 ottobre 1998, n. 22 di «Riforma del trasporto

pubblico locale in Lombardia»;Vista la d.g.r. n. 6/44313 del 16 luglio 1999, avente ad ogget-

to «Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia». Ap-provazione dello schema di accordo di programma tra la Re-gione Lombardia e le comunita montane per il conferimentodi funzioni amministrative in materia di impianti a fune e dirisalita in genere non classificati di trasporto pubblico loca-le», di cui agli artt. 5, comma 1, lett. a) e lett. b) e 31 della l.r.n. 22/98;

Dato atto che in data 20 luglio 1999 l’accordo di program-ma sopra citato e stato sottoscritto dai presidenti o loro dele-gati di tutte e trenta le comunita montane;

Vista la d.g.r. n. 6/45419 del 1 ottobre 1999, avente ad og-getto «Approvazione delle direttive per l’esercizio delle fun-zioni trasferite alle comunita montane in materia di impiantia fune di risalita in genere non classificati di trasporto pubbli-co locale – l.r. 29 ottobre 1998, n. 22 riforma del trasportopubblico locale in Lombardia»;

Vista la d.g.r. n. 6/45876 del 22 ottobre 1999, avente ad og-getto «l.r. 29 ottobre 1998, n. 22 «Riforma del trasporto pub-blico locale in Lombardia. Conferimento alle comunita mon-tane delle funzioni amministrative e di vigilanza relative agliimpianti a fune e di risalita in genere non classificati di tra-sporto pubblico locale», il cui esercizio effettivo decorre dall’1gennaio 2000;

Visto il decreto n. 2451 del 3 febbraio 2000, a firma dell’as-sessore ai trasporti e viabilita della Regione Lombardia, rela-tivo alla istituzione e nomina del comitato tecnico di gestioneprevisto dall’art. 8, c. 1, dell’accordo di programma approvatocon la richiamata d.g.r. n. 6/44313/99, composto da rappre-sentanti della regione e delle comunita montane;

Dato atto che, ai sensi dell’art. 8, c. 2 del piu volte citatoaccordo di programma, al comitato tecnico di gestione risul-tano attribuite le seguenti competenze:

a) monitorare l’accordo di programma;b) vigilare sulla piena, tempestiva e corretta attuazione

dell’accordo di programma;c) individuare gli ostacoli di fatto e di diritto che si frap-

ponessero all’attuazione dell’accordo di programma, propo-nendo le soluzioni idonee alla loro rimozione;

d) richiedere verifiche al medesimo accordo;e) dirimere in via bonaria le controversie che dovessero

insorgere tra le parti in ordine alla interpretazione dell’accor-do stesso;

Visto, altresı, in particolare, l’art. 7, c. 2, del medesimo ac-cordo di programma, il quale prevede che ai fini della liquida-zione a ciascuna comunita montana delle risorse finanziarieannualmente trasferite per l’esercizio delle funzioni ammini-strative, le comunita montane devono produrre entro il 30giugno di ogni anno apposita certificazione alla competentestruttura della Giunta Regionale attestante il numero di im-pianti esistenti e in esercizio nel proprio ambito territoriale.Per l’anno 2000 tale certificazione deve essere prodotta entroe non oltre il 31 marzo;

Considerato l’impegno assunto dalle competenti strutturedella direzione generale trasporti e mobilita di individuare unpercorso formativo ai responsabili e al personale di area tec-nico – amministrativa delle comunita montante, articolato inspecifiche giornate di formazione specialistica, in attuazionedi quanto previsto nella d.g.r. n. 6/45876 del 22 ottobre 1999;

Considerato che, in data 3 febbraio 2000, si e svolta la se-conda giornata di formazione del personale amministrativo etecnico delle comunita montane nella quale si e proceduto,tra l’altro, all’insediamento del comitato tecnico di gestione,previsto dall’art. 8 dell’accordo di programma e istituito condecreto n. 2451/2000, e all’esame e all’approfondimento dell’i-potesi relativa alle norme tecnico operative di organizzazio-ne, gestione e funzionamento del comitato stesso, necessariaai fini dell’espletamento delle competenze allo stesso attri-buite;

Preso atto che in tale sede, su richiesta unanime dei rappre-sentanti delle comunita montane presenti, si e concordato lospostamento della data, prevista dall’art. 7, c. 2, dell’accordodi programma, per la produzione della certificazione atte-

802

stante il numero degli impianti esistenti ed in esercizio nelproprio ambito territoriale, dal «entro il 30 giugno» al «entroil 30 settembre di ogni anno» per gli anni successivi al 2000;

Considerato che per quanto riguarda l’anno 2000 l’impegnoe la liquidazione delle somme a ciascuna comunita montana,a sostegno delle funzioni conferite, avverra secondo quantoindicato nell’Allegato A) all’accordo di programma approvatocon d.g.r. n. 6/44313 del 16 luglio 1999, come concordato conle stesse comunita montane presenti all’incontro del 3 feb-braio 2000 e che pertanto e da ritenersi superato l’obbligodella produzione della certificazione entro il 31 marzo 2000,di cui all’ultimo periodo del comma 2, art. 7 dell’accordo diprogramma;

Valutate e fatte proprie le predette considerazioni;Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta a

controllo ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 17, comma 32,l. 15 maggio 1997, n. 127;

Ritenuto di pubblicare il presente atto sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lombardia ai sensi dell’art. 26 della l. 7agosto 1990, n. 241;

A voti unanimi espressi nelle forme di legge

Delibera1. di approvare la modifica del termine previsto dall’art. 7,

c. 2, dell’accordo di programma approvato con d.g.r.n. 6/44313 del 16 luglio 1999, dal «entro il 30 giugno» al «en-tro il 30 settembre» per gli anni successivi al 2000 entro ilquale ciascuna comunita montana deve produrre appositacertificazione, alla competente struttura della Giunta Regio-nale, attestante il numero di impianti esistenti ed in esercizionel proprio ambito territoriale;

2. di dare atto che per quanto riguarda l’anno 2000 l’impe-gno e la liquidazione delle somme a ciascuna comunita mon-tana, a sostegno delle funzioni conferite, avverra secondoquanto indicato nell’Allegato A) all’accordo di programma ap-provato con d.g.r. n. 6/44313 del 16 luglio 1999, come concor-dato con le stesse comunita montane presenti all’incontro del3 febbraio 2000 e che pertanto e da ritenersi superato l’obbli-go della produzione della certificazione entro il 31 marzo2000, di cui all’ultimo periodo del comma 2, art. 7 dell’accor-do di programma;

3. di comunicare il presente atto a tutti i componenti delcomitato tecnico di gestione;

4. di pubblicare il presente atto sul Bollettino Ufficiale del-la Regione Lombardia.

Il segretario: Sala

[BUR20000121] [5.2.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48887Approvazione delle direttive per l’esercizio delle funzioniconferite alle province ed ai comuni in materia di impian-ti fissi e sistemi a guida vincolata – L.r. 29 ottobre 1998n. 22 – «Riforma del trasporto pubblico locale in Lombar-dia»

LA GIUNTA REGIONALEVisti gli artt. 4, 6 e 31 della l.r. 29 ottobre 1998 n. 22 «Rifor-

ma del trasporto pubblico locale in Lombardia»;Premesso che l’aspetto fondamentale della l.r. n. 22/98 e il

conferimento agli enti locali di tutte le funzioni in materia ditrasporto pubblico locale che non richiedono l’unitario eserci-zio a livello regionale;

Rilevato che i citati artt. 4, 6 e 31 della l.r. 22/98 prevedono,tra l’altro, il conferimento tramite trasferimento alle provincee ai comuni (Quest’ultimi anche in forma associata medianteil ricorso alle forme organizzative previste dalla l. 142/90) del-le funzioni e dei compiti amministrativi e di vigilanza concer-nenti:

– per le province – art. 4, co. 2, lett. k) l.r. 22/98:* gli impianti fissi, quali le linee tranviarie, filoviarie e me-

tropolitane, di interesse sovracomunale e gli impianti a funee relative infrastrutture di interscambio di cui all’art. 5, co. 1-bis, lettera b) l.r. 22/98 cosı come introdotto dalla l.r.n. 1/2000;

– per i comuni (anche in forma associata) – art. 6, co. 1,lett. f,) n. 1, 2, 3 e 4 l.r. 22/98:

* gli impianti fissi che operano nel territorio comunale enell’area urbana, quali linee tranviarie, filoviarie, metropoli-tane;

* gli ascensori e le scale mobili;

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* le interferenze, quali gli attraversamenti ed i parallelismitra gli impianti fissi e gasdotti, acquedotti, canali, fognature,elettrodotti, linee telefoniche;

* gli impianti a fune e le relative infrastrutture di cui all’art.5 co. 1-bis, lettera a) cosı come introdotto dalla l.r. n. 1/2000.

Richiamata la deliberazione n. 6/44862 del 5 agosto 1999«legge regionale 29 ottobre 1998 n. 22. «Riforma del trasportopubblico locale in Lombardia». Approvazione dello schemadi accordo di programma tra la Regione Lombardia e le am-ministrazioni provinciali per il conferimento di funzioni am-ministrative in materia di servizi di gran turismo, immatrico-lazione e noleggio autobus, impianti fissi e a guida vincolata,ruolo dei tassisti e autonoleggiatori, navigazione interna;

Richiamata la deliberazione n. 6/46345 del 12 novembre1999 «legge regionale 29 ottobre 1998 n. 22. «Riforma del tra-sporto pubblico locale in Lombardia» Approvazione delloschema di accordo di programma tra la Regione Lombardia ele amministrazioni comunali per il conferimento di funzioniamministrative e di vigilanza in materia di impianti fissi esistemi a guida vincolata;

Preso atto della sottoscrizione degli accordi di programmasopra citati tra la Giunta Regionale in persona dell’assessoreai trasporti e viabilita e: le province in persona dei rispettiviassessori ai trasporti da una parte, i comuni interessati in per-sona dei rispettivi sindaci dall’altra, per le rispettive compe-tenze;

Richiamata la deliberazione n. 6/47011 del 13 dicembre1999 «Approvazione delle direttive per il conferimento alleprovince dell’esercizio di funzioni amministrative in materiadi: immatricolazione e noleggio autobus, ruolo dei tassisti edegli autonoleggiatori, legge regionale 29 ottobre 1998 n. 22.Riforma del trasporto pubblico locale in Lombardia»;

Ritenuto pertanto, in ottemperanza alle norme succitate, diemanare specifiche direttive, sulla base delle quali le provinceed i comuni interessati eserciteranno le funzioni loro trasfe-rite;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetto acontrollo ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 17, co. 32, l. 15maggio 1997, n. 127;

A voti unanimi espressi nelle forme di leggeDelibera

1. di prendere atto della sottoscrizione tra la Giunta Regio-nale e le province dell’accordo di programma il cui schema estato approvato con d.g.r. n. . 6/44862 del 5 agosto 1999;

2. di prendere atto della sottoscrizione tra la Giunta Regio-nale e i comuni interessati dell’accordo di programma il cuischema, meglio specificato nelle premesse, e stato approvatocon d.g.r. n. 6/46345 del 12 novembre 1999;

3. di approvare le direttive per l’esercizio del conferimentomediante trasferimento alle province e ai comuni interessati,delle funzioni e dei compiti amministrativi in materia di im-pianti fissi e sistemi a guida vincolata di cui all’allegato A,parte integrante e sostanziale del presente atto;

4. di pubblicare la presente deliberazione sul Bollettino Uf-ficiale della Regione Lombardia.

Il segretario: Sala——— • ———

Allegato A

Direttive per l’esercizio delle funzioni e dei compiti am-ministrativi e di vigilanza, conferiti alle province e ai co-muni, in materia di impianti fissi e sistemi a guida vinco-lataLegge regionale n. 22 del 29 ottobre 1998

INDICEA) PREMESSA.

A.1 Conferimento di funzioni;A.2 Impegni dell’accordo di programma;A.3 Concessioni;A.4 Finalita;A.5 Normativa statale e regionale di riferimento;A.6 Formazione

B) IMPIANTI FISSI, MODALITA OPERATIVE PER LOSVOLGIMENTO DELLE FUNZIONI CONFERITE.

B.1 Articolazione delle attivita per lo svolgimento dellefunzioni;

803

B.2 Attivita tecnico-amministrative, autorizzative e di vi-gilanza per l’approvazione dei progetti di nuovi im-pianti o interventi di adeguamento tecnico ed aper-tura all’esercizio;

B.2.1 Efficacia trasportistica e congruenza con gli attidi programmazione degli enti locali;

B.2.2 Valutazione economiche gestionali;B.2.3 Istruttoria del progetto definitivo;B.2.4 Istruttoria del progetto esecutivo;

B.3 Esame per l’autorizzazione all’apertura al pubblicoesercizio;

B.3.1 verifiche e prove funzionali;B.3.2 autorizzazione all’apertura al pubblico esercizio;

B.4 Attivita di vigilanza e verifiche – prove funzionali.

C) PROCEDURA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AM-BIENTALE (VIA).

C.1 Finalita della VIA;C.2 Evoluzione quadro normativo;C.3 Procedure VIA nel periodo transitorio.

D) IMPIANTI A FUNE DI TPL.

E) INTERFERENZE DI RETI TECNOLOGICHE CON IM-PIANTI FISSI.

E.1 Normativa di riferimento.E.2 Istruttoria

A) Premessa

A.1 Conferimento di funzioniGli artt. 4, 6 e 31 della l.r. 29 ottobre 1998 n. 22, «Riforma

del trasporto pubblico in Lombardia», prevedono, tra l’altro,il conferimento mediante trasferimento alle province (art. 4)e ai comuni (art. 6) delle funzioni e dei compiti amministrati-vi e di vigilanza, nei termini seguenti:

– per le province – art. 4, co. 2, lett. k) l.r. 22/98:- gli impianti fissi, quali le linee tranviarie, filoviarie e me-

tropolitane di interesse sovracomunale e gli impianti afune e relative infrastrutture di interscambio di cui al-l’art. 5, co. 1-bis, lettera b) l.r. 22/98 cosı come introdottodalla l.r. n. 1/2000;

– per i comuni – art. 6, co. 1, lett. f) n. 1, 2, 3, e 4 l.r. 22/98come sostituito dall’art. 3, comma 135, l.r. 5 gennaio 2000,n. 1;

- gli impianti fissi che operano nel territorio comunale enell’area urbana, quali linee tranviarie, filotranviarie,metropolitane;

- gli ascensori e le scale mobili;- le interferenze, quali gli attraversamenti ed i paralleli-

smi tra gli impianti fissi e gasdotti, acquedotti, canalifognature, elettrodotti, linee telefoniche;

- gli impianti a fune e le relative infrastrutture di cui al-l’art. 5 co. 1-bis, lettera a) cosı come introdotto dalla l.r.n. 1/2000.

A.2 Impegni di cui agli accordi di programma, approvaticon d.g.r. 44862 del 5 agosto 1999, (sottoscritto con le pro-vince) e con d.g.r. 46345 del 12 novembre 1999 (sottoscrit-to con i comuni di Bergamo, Cremona e Milano)

Gli accordi di programma succitati prevedono, in partico-lare:

– l’impegno della Giunta Regionale ad emanare, con con-forme deliberazione, le direttive necessarie per l’esercizio del-le funzioni e dei compiti amministrativi trasferiti, fornendoagli enti locali interessati tutta la documentazione tecnico-amministrativa a supporto dello svolgimento delle funzioniconferite;

– la permanenza in capo alla direzione generale trasporti emobilita dei procedimenti amministrativi non conclusi alladata di effettivo conferimento delle funzioni;

– una attivita di supporto tecnico-operativo da parte dellestrutture della direzione generale trasporti e mobilita agli entilocali destinatari del conferimento;

– l’impegno della Giunta Regionale a trasferire annual-mente (a decorrere dall’anno 2000) alle province e ai comunile risorse finanziarie previste nelle tabelle contenute nei ri-spettivi accordi di programma;

– l’istituzione di comitati tecnici di gestione degli accordi

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di programma, nominati con decreto del presidente dellagiunta regionale o suo delegato, composto da rappresentantidella regione e degli enti locali, con il compito di monitorare,vigilare e verificare la piena, tempestiva e corretta attuazionedegli accordi di programma, nonche di dirimere in via bona-ria le controversie che dovessero insorgere tra le parti in ordi-ne all’interpretazione degli accordi stessi.

A seguito dell’entrata in vigore della l.r. 1/2000 sono in viadi definizione i relativi accordi di programma ex art. 31 l.r.22/1998.

A.3. ConcessioniLa l.r. 14 gennaio 2000 n. 2 ha definito le competenze con-

cessorie in ordine agli impianti fissi, agli impianti a fune e aisistemi a guida vincolata, come segue:

– rilascio della concessione di competenza del comunequalora l’impianto operi nel territorio comunale o in area ur-bana;

– rilascio della concessione di competenza della provinciaqualora l’impianto operi nel territorio di piu comuni. Nel casoin cui l’impianto abbia estensione interprovinciale, il rilasciodella concessione compete alla provincia sul cui territorio siestende maggiormente l’impianto.

A.4 FinalitaLe presenti direttive hanno la finalita di mettere in grado

gli enti locali di svolgere le attivita tecniche amministrativerelative alle funzioni conferite.

Nei capitoli successivi si illustrano le principali attivita dasvolgere per l’istruttoria e la predisposizione dei conseguentiatti amministrativi, nonche per la vigilanza degli impiantistessi.

Le attivita tecniche – amministrative di approvazione deiprogetti e di vigilanza da svolgere riguardano:

– gli impianti fissi quali:* filovie;* metropolitane, tram;* attrezzature di deposito e di interscambio connesse ad

impianti fissi;– gli impianti a fune che svolgono funzioni di pubblico tra-

sporto:* funicolari e funivie classificate di TPL;

A.5 Normativa statale e regionale di riferimento.Le direttive necessarie per l’esercizio delle funzioni e dei

compiti trasferiti, illustrate nel presente documento, ottempe-rano a quanto espressamente statuito nella legislazione, stata-le e regionale in materia, ed in particolare fanno riferimentoprecipuo alla seguente normativa:

– l. 23 luglio 1927, n. 1110 (Provvedimenti per la conces-sione all’industria privata dell’impianto e dell’esercizio di fu-nicolari aeree e di ascensori in servizio pubblico);

– d.P.R. 28 giugno 1955 n. 771 (Decentramento dei servizidel ministero dei trasporti, ispettorato generale della motoriz-zazione civile e dei trasporti in concessione);

– l. 29 dicembre 1969 n. 1042 (Disposizioni concernenti lacostruzione e l’esercizio di ferrovie metropolitane);

– d.P.R. 14 gennaio 1972, n. 5 (Trasferimento alle regionia statuto ordinario delle funzioni amministrative statali inmateria di tramvie e linee automobilistiche di interesse regio-nale e di navigazione e porti lacuali e dei relativi personali eduffici);

– l.r. 6 giugno 1972, n. 9 (Determinazione delle competen-ze degli organi regionali per l’esercizio delle funzioni ammini-strative in materia di tramvie e linee automobilistiche di inte-resse regionale e di navigazione e porti lacuali);

– d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616 (Attuazione della delega dicui all’art. 1 della l. 22 luglio 1975, n. 382 norme sull’ordina-mento regionale e sull’organizzazione della pubblica ammini-strazione);

– d.P.R. 11 luglio 1980, n. 753 (Norme in materia di poli-zia, sicurezza e regolarita dell’esercizio delle ferrovie e di altriservizi di trasporto);

– d.m. 15 marzo 1982, n. 706 (Regolamento di disciplinadelle sciovie);

– d.m. 4 agosto 1998 n. 400 (Regolamento generale recantenorme per le funicolari aeree terrestri in servizio pubblicodestinate al trasporto di persone);

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– l.r. 5 aprile 1976, n. 8, cosı come modificata ed integratadalla l.r. 22 dicembre 1989 n. 80 (legge forestale regionale);

– l.r. 23 aprile 1985, n. 36 (Ordinamento delle piste per lapratica dello sci ed interventi per lo sviluppo in Lombardia);

– l.r. 9 giugno 1997, n. 18 (Riordino delle competenze esemplificazione delle procedure in materia di tutela dei beniambientali e di piani paesistici. Sub-deleghe agli enti locali)e d.g.r.l. n. 6/30194 del 25 luglio 1997 (deleghe della regioneagli enti locali per la tutela del paesaggio: criteri per l’eserci-zio delle funzioni amministrative ai sensi della l.r. n. 18/97);

– l.r. 20 aprile 1995, n. 24 (Riorganizzazione delle compe-tenze e funzioni della commissione tecnico amministrativoregionale in materia di opere pubbliche);

– d.P.R. 12 aprile 1996 (Atto di indirizzo e coordinamentoper l’attuazione dell’art. 40, comma 1, della legge n. 146/1994,concernente disposizioni in materia di valutazione di impattoambientale);

– l.r. 3 settembre 1999 n. 20 (Normativa in materia di im-patto ambientale);

– d.lgs. 19 novembre 1997 n. 422 (Conferimento alle regio-ni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di tra-sporto pubblico locale, a norma dell’art. 4, della l. 15 marzo1997, n. 59);

– legge 18 novembre 1998, n. 415 recante modifiche allal. 11 febbraio 1994 n. 109, e ulteriori disposizioni in materiadi lavori pubblici – cd Merloni ter- il d.lgs. 24 luglio 1992n. 358, d.lgs. 17 marzo 1995 n. 157 (attuazione della direttiva9250 CEE in materia di appalti pubblici di servizi);

– legge 7 agosto 1990 n. 241, cosı come modificata ed inte-grata dalla l. 15 maggio 1997 n. 127;

– l.r. 29 ottobre 1998, n. 22;– l.r. 5 gennaio 2000, n. 1;– l.r. 14 gennaio 2000, n. 2.

A.5 FormazioneIl processo di trasferimento delle funzioni amministrative

in materia di impianti fissi e sistemi a guida vincolata, ogget-to della presente direttiva, dovra essere accompagnato da unpercorso formativo rivolto ai responsabili ed al personale diarea tecnico-amministrativo e di vigilanza dei comuni e delleprovince.

A tal fine si provvedera all’approfondimento degli aspettitecnico-amministrativi e di vigilanza connessi alle funzioniconferite ed a fornire le basi operative per l’espletamento del-le funzioni stesse.

Le strutture regionali della direzione generale trasporti emobilita assicureranno, inoltre, una costante attivita di sup-porto tecnico-amministrativo ai comuni e alle province desti-natarie dei conferimenti.

B) Impianti fissi, modalita operative per lo svolgimentodelle funzioni conferite.B.1 Articolazione delle attivita per lo svolgimento delle fun-zioni

Lo svolgimento delle funzioni conferite ai comuni e alleprovince dalla l.r. 22/98 e successive modificazioni si articolain diverse attivita:

– istruttorie – amministrative, finalizzate all’approvazionedei progetti, comprensive qualora richiesto, della valutazionedi impatto ambientale;

– autorizzative, in relazione all’apertura, ed all’eserciziodegli impianti;

– di vigilanza, riguardanti la regolarita dell’esercizio.Le attivita sopra descritte sono da predisporre, ai sensi del-

le leggi nazionali vigenti in stretto rapporto con il ministerodei trasporti tramite il competente «ufficio speciale trasportiimpianti fissi» (USTIF di Milano) per la Lombardia. Esso etenuto ad esprimere il parere tecnico vincolante (nulla osta)relativo ai profili di sicurezza degli impianti nonche ad effet-tuare le necessarie verifiche e prove funzionali atte ad accer-tare la sussistenza dei suddetti requisiti.

B.2 Attivita tecnico-amministrative, autorizzative e di vigi-lanza per l’approvazione dei progetti di nuovi impianti odi intervento di adeguamento tecnico ed apertura all’eser-cizio.B.2.1 Efficacia trasportistica e congruenza con gli atti di pro-grammazione degli enti locali

Nella valutazione dei progetti di realizzazione degli impian-

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ti a guida vincolata e preliminarmente da valutare la con-gruenza del progetto dell’opera proposta con il quadro di pro-grammazione della mobilita e dei trasporti relativo all’areaconsiderata, con particolare riferimento all’integrazione conle altre infrastrutture esistenti e/o di prossima realizzazione.

Altro aspetto rilevante riguarda la compatibilita dell’inter-vento proposto con gli strumenti urbanistici vigenti nonchecon obiettivi di miglioramento ambientale.

A questi fini e importante acquisire elementi circa gli effettidell’intervento considerando ad esempio:

– il miglioramento del rapporto modale nell’area;– la domanda di utenza acquisibile;– la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico e

il risparmio energetico;– i costi di investimento in relazione ai benefici e all’effi-

cienza trasportistica realizzata dall’intervento.

B.2.2 Valutazioni economiche gestionaliAltro elemento importante per la valutazione del progetto

e sicuramente il profilo economico dell’intervento, al fine divalutare l’efficacia trasportistica gestionale rapportata concriteri di efficienza della spesa pubblica per la produzione deiservizi pubblici. Sara quindi necessario, nel corso della faseistruttoria, effettuare una valutazione economico – gestionalein merito alla fattibilita dell’intervento.

B.2.3 Istruttoria del progetto definitivoL’istruttoria sul progetto di livello «definitivo» tiene conto

dei pareri dei vigili del fuoco e T.T.V. ed eventuali ulterioristudi ed indagini tra le quali le procedure VIA, con riguardoalla particolare natura ed alle caratteristiche dell’opera.

L’attivita istruttoria verifichera, ai sensi delle leggi vigenti,che la documentazione prodotta contenga:

– istanza di approvazione del progetto;– progetto definitivo firmato dal progettista e vistato per

accettazione dal soggetto richiedente.Gli elaborati del progetto, dovranno riguardare:– un inquadramento territoriale dell’opera e congruenza

con la programmazione territoriale, urbanistica e socio-eco-nomica;

– il disciplinare (o capitolato) descrittivo degli elementiprestazionali, tecnici ed economici richiesti dalla P.A. conce-dente in capo al concessionario;

– la relazione descrittiva dei criteri utilizzati per le scelteprogettuali, nonche delle caratteristiche dei materiali prescel-ti e dell’inserimento dell’opera nel territorio;

– i disegni generali nelle opportune scale, descrittivi delleprincipali caratteristiche delle opere, delle superfici e dei vo-lumi da realizzare verificando le normative relative ai disabilie delle norme anticendi;

– i calcoli preliminari delle strutture e degli impianti;– gli eventuali ulteriori studi ed indagini occorrenti con ri-

guardo alla particolare natura ed alle caratteristiche dell’o-pera;

– gli eventuali elaborati e convenzioni relativi ad attraver-samenti e parallelismi di reti tecnologiche;

– la documentazione riguardante le aree su cui sara realiz-zata l’opera (disponibilita dei suoli, piani parcellari per even-tuali espropri, convenzioni);

– l’organizzazione servizio;– la relazione economico-finanziaria costituita da:

* computo metrico estimativo;* piano economico comprensivo di tutti gli oneri;* modalita della copertura finanziaria evidenziando gli

eventuali contributi da parte di enti pubblici;– l’elenco dei prezzi unitari delle voci piu significative;– le modalita di appalto, bozza del bando di appalto;– la temporizzazione di tutte le attivita necessarie a dare

compimento all’opera;La fase istruttoria, si conclude con l’invio di una relazione

contenente le valutazioni del progetto definitivo alla commis-sione tecnico – amministrativa regionale (C.T.A.R.) per l’e-spressione del parere consultivo come previsto dalla l.r.n. 24/95.

Quest’ultimo parere di natura tecnica, contenente eventualiprescrizioni, andra poi notificato ai soggetti interessati ai finidella successiva predisposizione del progetto esecutivo.

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B.2.4 Istruttoria del progetto esecutivoL’istruttoria consiste nell’esame tecnico-amministrativo del

progetto esecutivo verificandone la coerenza con il progettodefinitivo. A seguito del rilascio del nulla osta di sicurezza delministero dei trasporti attraverso il competente ufficio specia-le trasporti impianti fissi (U.S.T.I.F. di Milano), l’iter ammini-strativo si conclude con l’atto di approvazione dell’interventoed autorizzazione alla costruzione dell’impianto. Il progettoesecutivo, da redigersi da parte del soggetto concessionarioin conformita al progetto definitivo ed ai pareri e valutazionidescritte al precedente punto, approfondisce in ogni dettagliole opere da realizzare, quantifica il relativo costo previsto edeve essere sviluppato ad un livello di definizione tale da con-sentire che ogni elemento sia identificabile in forma, tipolo-gia, qualita, dimensione e prezzo, pertanto dovra essere costi-tuito da:

– relazione tecnica e calcoli esecutivi delle strutture e degliimpianti, secondo quanto previsto dalla normativa del mini-stero dei trasporti;

– elaborati grafici ed architettonici, strutturali e degli im-pianti nelle scale adeguate a descriverli compiutamente, se-condo quanto previsto dalla normativa del ministero dei tra-sporti;

– piano di manutenzione dell’opera;– computo metrico-estimativo;– elenco dei prezzi unitari delle voci piu significative;– capitolati speciali di appalto (prestazionali/descrittivi),

bandi di gara; piani di sicurezza.L’istruttoria si conclude, acquisito il predetto nulla osta del

ministero (U.S.T.I.F.), con l’atto di approvazione del progettodell’intervento, che autorizza inoltre per quanto di competen-za, ai fini della regolarita e sicurezza, la costruzione dell’im-pianto.

B.3 Esame per l’autorizzazione all’apertura al pubblico e-sercizio

B.3.1 Verifiche e prove funzionaliTerminati i lavori di esecuzione dell’opera, ai fini dell’aper-

tura all’esercizio, e da svolgere una specifica attivita per i pro-fili della regolarita dell’esercizio, mediante verifiche e provefunzionali (visita di ricognizione). L’attivita e da espletare diconcerto con l’U.S.T.I.F che verifica la sicurezza dell’impian-to, a seguito della dichiarazione di ultimazione e regolare ese-cuzione dei lavori rilasciata dal direttore dei lavori (art. 5d.P.R. 753/80). L’esito di dette verifiche e prove risultera daapposito verbale.

B.3.2 Autorizzazione all’apertura al pubblico esercizioAl termine dei lavori, il concessionario richiedera al-

l’U.S.T.I.F. di Milano e all’ente concedente l’effettuazione del-le prescritte verifiche e prove funzionali (visita di ricognizio-ne) per la messa in esercizio dell’impianto.

Si provvedera quindi ad effettuare le verifiche e prove fun-zionali prescritte per legge, indispensabili per l’apertura alpubblico esercizio.

Il provvedimento, che autorizza il pubblico esercizio del-l’impianto, come prescritto dall’art. 4 del d.P.R. 753/80, e rila-sciato solo a seguito dell’acquisizione:

– dell’acquisizione documentazione sottoscritta dal diret-tore dei lavori con verbale di inizio lavori e di fine lavori edichiarazione concernente l’ultimazione dei lavori, la loro e-secuzione a regola d’arte e la conformita al progetto appro-vato;

– dell’individuazione del soggetto gestore del servizio;– della nomina del direttore d’esercizio da parte del sogget-

to gestore, previo nulla osta da parte dell’U.S.T.I.F;– dell’approvazione del regolamento di esercizio, previo

nulla osta dell’U.S.T.I.F.;– del nulla osta di sicurezza all’esercizio dell’impianto rila-

sciato dall’U.S.T.I.F. di Milano.

B.4 Attivita di vigilanza e verifiche – Prove periodiche.Durante la vita tecnica dell’impianto in esercizio, sono da

svolgere verifiche e prove funzionali tese a verificare, su l’i-stanza del richiedente e la relativa documentazione, la sussi-stenza nel tempo delle condizioni di regolarita e sicurezza perespletare il pubblico servizio.

Potra essere altresı richiesto di partecipare alle commissio-

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ni incidenti indette dalle societa esercenti, cosı come stabilitodall’art. 93, d.P.R. 753/80, in caso di anormalita d’esercizioaccadute sull’impianto.

C) Procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA)C.1 Finalita della VIA

Le procedure di VIA e disciplinata dalla l.r. 3 settembre1999 n. 20, in conformita alla direttiva del consiglio della co-munita europea 337/85/CEE del 27 giugno 1985 ed in attua-zione degli indirizzi di cui al d.P.R. 12 aprile 1996 (Atto diindirizzo e coordinamento per l’attuazione dell’art. 40, com-ma 1, della l. 22 febbraio 1994, n. 146).

Le procedure VIA perseguono la finalita di verificare la so-stenibilita ambientale dei nuovi interventi: sono, infatti, davalutare impatti di varia natura su un territorio. Gli studi diimpatto ambientale possono inoltre consentire un corretto in-serimento urbanistico ambientale dei manufatti progettati.

C.2 Evoluzione quadro normativo (l.r. n. 20 del 3 settembre1999)

Il quadro legislativo regionale e oggetto di una recente evo-luzione.

All’uopo, la l.r. n. 20 «Norme in materia di impatto ambien-tale» prevede all’art. 3, comma 4 che: «comuni e le comunitamontane (comma. 4) territorialmente interessati sono autori-ta competenti alle procedure di valutazione di impatto am-bientale e di verifica nei casi e per le tipologie di opere com-presi in specifico elenco approvato dalla giunta regionale pre-disposti ed aggiornati dalle competenti direzioni generali re-gionali, recanti la ricognizione delle opere e degli interventisoggetti alla competenza dei comuni o delle comunita mon-tane.

E in ogni caso in facolta dei comuni e delle comunita mon-tane richiedere anche a mezzo di apposite convenzioni, l’e-spletamento delle procedure in oggetto alla provincia o, qua-lora competente all’emanazione di atti autorizzativi relativiall’intervento, alla regione. E inoltre consentito ai comuni ealle comunita montane di convenire tra loro, ai sensi dell’art.24 della legge 8 giugno 1990, n. 142 (Ordinamento delle auto-nomie locali), e successive modificazioni, la costituzione diunita operative unificate per l’espletamento delle proceduredi verifica e valutazione di impatto ambientale.

C.3 Procedure VIA nel periodo transitorioIn attesa dell’individuazione da parte della giunta regionale

dello specifico elenco, le procedure di via rimangono in capoalla regione (Direzione urbanistica – servizio sviluppo soste-nibile del territorio – ufficio VIA).

Il comune dovra verificare le vigenti casistiche di applicabi-lita, delle procedure di VIA in relazione alle tipologie di inter-vento, sotto illustrate, ai fini di orientare l’invio della docu-mentazione da parte dei soggetti proponenti, alla regione.

Le procedure di VIA e di verifica, previste rispettivamentedagli artt. 5 e 10 del d.P.R. 12 aprile 1996, si applicano con leseguenti modalita:

– progetti sottoposti a procedure di verifica:* sistemi di trasporto a guida vincolata (tramvie e metro-

politane);* funicolari o linee di natura similare, esclusivamente o

principalmente adibite al trasporto di passeggeri.– Progetti sottoposti a procedura di VIA:i progetti ritenuti, in sede di verifica, da sottoporre a proce-

dura VIA e quelli che eventualmente ricadano, anche parzial-mente, all’interno delle aree naturali protette, come definitedalla legge 6 dicembre 1991, n. 394 (legge quadro sulle areeprotette).

D) Impianti a fune di T.P.L.Per le indicazioni sullo svolgimento delle attivita tecniche

relative agli impianti a fune di T.P.L., di cui alla l.r. 22/1998,come modificata ed integrata dalla l.r. 1/2000, si fa riferimen-to alle «direttive per l’esercizio delle funzioni trasferite allecomunita montane in materia di impianti a fune di risalita ingenere non classificati di trasporto pubblico locale – l.r. 29ottobre 1998, n. 22. Riforma del trasporto pubblico locale inLombardia», approvate con deliberazione della Giunta Regio-nale n. 45419 dell’1 ottobre 1999.

E) Interferenze di reti tecnologiche con impianti fissiE1 Normativa di riferimento

La legge regionale del 29 ottobre 1998 n. 22, (art. 6, co. 1,lett. f) n. 3) trasferisce ai comuni le funzioni amministrative

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in materia di interferenze di reti tecnologiche con impiantifissi quali, gli attraversamenti ed i parallelismi tra gli impiantifissi e gasdotti, acquedotti, canali, fognature, elettrodotti, li-nee telefoniche.

Le tipologie di reti sono illustrate nella seguente tabella:

INTERFERENZE PREVISTE DAL D.P.R. 753/1980

Tipologia Normativa

Gasdotti d.m. 1/84, 2445/71; C.M. 938/RC/72,56/74;d.g.r. 13675/75, 35184/98, 35182/98

Acquedotti/ d.m. 2445/71; c.m. 938/RC/72; d.g.r. 35182/98Fognature

Elettrodotti L. 52/82; C.M. 36/71, 938/RC/72;d.g.r. 12879/81, 28210/81, 35178/98, 35182/98

Linee Telefoniche c.m. 938/RC/72, 147/53; d.g.r. 35182/98

Le funzioni conferite sono disciplinate dalle seguenti nor-mative di riferimento:

– leggi:* n. 52 del 16 agosto 1982 (Norme in materia di opere con-

cernenti linee ed impianti elettrici fino a 150.000 volt.)– Decreti ministeriali:* n. 753 dell’11 luglio 1980 ( Norme in materia di polizia,

sicurezza e regolarita dell’esercizio delle ferrovie e di altri ser-vizi di trasporti);

* n. 2445 del 23 febbraio 1971 (Norme tecniche per gli at-traversamenti e i parallelismi di condotte e canali convoglian-ti liquidi e gas con ferrovie e altre linee di trasporto);

* n. 1 del 24 novembre 1984 (Norme di sicurezza antincen-dio per il trasporto, la distribuzione, l’accumulo e l’utilizzo digas naturale con densita non superiore a 0,8).

– Circolari ministeriali:* n. 36 del 15 giugno 1971 (Attraversamenti e parallelismi

di linee di trasporto ad impianti fissi con linee elettriche e-sterne);

* n. 938/RC del 31 marzo 1972 (Delega di funzioni ammini-strative statali alle regioni a statuto ordinario n. 147 del 22maggio 1953);

* n. 147 del 22 maggio 1953 (Prescrizioni generali da osser-varsi per regolare gli attraversamenti o parallelismi di ferro-vie, tramvie, filovie urbane ed extraurbane, funicolari aeree eterrestri ed altri mezzi di trasporto con trazione a fune, conlinee di telecomunicazione escluse quelle in servizio di lineeelettriche);

* n. 56 del 16 maggio 1964 (Metanodotti).– Convenzioni generali per regolare la materiaAi fini di regolamentare la materia sono state sottoscritte

dai soggetti interessati alcune convenzioni, le quali verrannoconsegnate agli enti interessati.

Esse sono:* n. 13675 dell’8 aprile 1975 (Tramvie urbane ed extraurba-

ne del comune di Milano. Attraversamenti con gasdotti allapressione di esercizio fino a 12 Kg/cm, cubo da parte dellaMontedison Gas s.p.a.);

* n. 12879 del 9 dicembre 1981 (Approvazione della «Con-venzione generale» regolante le interferenze (attraversamentie parallelismi) di ferrotramvie e relative pertinenze, in con-cessione all’azienda trasporti milanesi, linee elettriche e di te-letrasmissione dell’E.N.E.L. aventi tensione fino a 150.000volt.);

* n. 28210 del 14 ottobre 1992 (Approvazione dello schemadi «Convenzione generale» regolante interferenze, (paralleli-smi e attraversamenti) di ferrotramvie e relative pertinenze,in concessione all’azienda trasporti milanesi, con linee elettri-che e di teletrasmissione dell’A.E.M. di Milano aventi tensio-ne fino a 150.000 volt);

* n. 35184 del 20 marzo 1998 (Modifica delle procedureconcernenti l’effettuazione delle visite di constatazione per lamessa in esercizio degli attraversamenti da realizzarsi sullarete di pubblico trasporto gestita dall’A.T.M. di Milano, rego-lamentati dalla concessione 281/A approvata con d.g.r.13675/75);

* n. 35719 del 20 marzo 1998 (Modifica delle procedureconcernenti l’effettuazione delle visite di constatazione per lamessa in esercizio delle interferenze (attraversamenti e paral-lelismi) da realizzarsi sulla rete di pubblico trasporto gestitadall’A.T.M. di Milano, regolamentate dalla d.g.r. 12879/81);

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* n. 35178 del 20 marzo 1998 (Modifica delle procedureconcernenti l’effettuazione delle visite di constatazione per lamessa in esercizio delle interferenze (attraversamenti e paral-lelismi) da realizzarsi sulla rete di pubblico trasporto gestitadall’A.T.M. di Milano, regolamentate dalla d.g.r. 28210/92);

* n. 35182 del 20 marzo 1998 (Modifica delle procedureconcernenti l’effettuazione delle visite di constatazione per lamessa in esercizio delle interferenze (attraversamenti e paral-lelismi) da realizzarsi sulla rete di pubblico trasporto gestitadall’A.T.M. di Milano, non regolamentate dalle d.g.r.13675/75, 12879/81, 28210/92).E.2 Istruttoria

Il procedimento istruttorio tendera a verificare quanto sta-bilito dalla normativa sopra descritta e per la sua completez-za dovra contenere la seguente documentazione:

– domanda di autorizzazione (originale in bollo);– domanda del concessionario (copia semplice);– relazione tecnico-descrittiva in (3 copie);– disegni in (3 copie);– convenzione regolante i rapporti tra le parti.

[BUR20000122] [2.2.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48906Presa d’atto del protocollo di accordo tra la Regione Lom-bardia, la provincia di Milano, il comune di Milano ed ilcomune di Assago in ordine alla attivazione dell’accordodi programma finalizzato alla realizzazione del collega-mento Milano Famagosta – Assago Milanofiori medianteprolungamento della linea 2 della metropolitana

LA GIUNTA REGIONALEPremesso che la Regione Lombardia, la provincia di Mila-

no, il comune di Milano e il comune di Assago intendono rea-lizzare il prolungamento della linea metropolitana 2 in attua-zione del quadro programmatico individuato nel protocollodi accordo in ordine alla «Realizzazione del collegamento Mi-lano M2 – Assago nell’area sud Milano», sottoscritto in data28 novembre 1998 (presa d’atto d.g.r. n. 6/41543 del 19 feb-braio 1999);

Considerato che gli enti sottoscrittori intendono accedereai finanziamenti previsti dall’art. 10 della legge n. 30/1998 au-torizzate dall’art. 50, comma 1, lettera a), della leggen. 448/1998 e finalizzate alla prosecuzione del programma diinterventi nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massadi cui alla legge n. 211/192, per la realizzazione del citato in-tervento;

Visto il protocollo di accordo in ordine alla «Attivazionedell’accordo di programma finalizzato alla realizzazione delcollegamento Milano Famagosta – Assago Milanofiori me-diante prolungamento della linea M2», sottoscritto in data 24gennaio 2000 tra Regione Lombardia, provincia di Milano,comune di Milano e comune di Assago, facente parte inte-grante del presente provvedimento, nel quale i sottoscrittorihanno, tra l’altro:

– individuato nel prolungamento della linea M2 in adia-cenza al tracciato dell’autostrada A7 l’intervento atto al poten-ziamento del servizio di trasporto pubblico tra Milano e Assa-go per un costo complessivo di L. 104 miliardi e, a completa-mento dell’intervento, nella realizzazione di un sistema inno-vativo di trasporto del costo di L. 28 miliardi per il collega-mento con il quartiere S. Ambrogio e l’ospedale S. Paolo;

– convenuto che la provincia di Milano presenti istanza dirichiesta di finanziamento al ministero dei trasporti e dellanavigazione ai sensi della sopra citata normativa;

– stabilito che i comuni si impegnino ad adeguare il conte-nuto dei propri strumenti urbanistici vigenti e dei propri stru-menti di pianificazione alle indicazioni progettuali, oltre a ga-rantire l’acquisizione delle aree necessarie alla realizzazionedell’intervento e ad adeguare i propri piani urbani del trafficosecondo quanto previsto dall’art. 1 del d.m. 22 ottobre 1999del capo del dipartimento trasporti terrestri;

– indicata la ripartizione della quota (40% del totale) di fi-nanziamenti non coperta da contributi statali pari a L. 41,6miliardi per l’intervento principale di prolungamento della li-nea 2 della metropolitana dalla stazione di Milano Famagostaalla stazione di Assago Milanofiori come segue:

- Regione Lombardia 0,5 mld di L. , pari a circa lo 0,48%del totale;

- comune di Milano 0,5 mld di L. , pari a circa lo 0,48%del totale;

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- provincia di Milano 0,6 mld di L. , pari a circa lo 0,57%del totale;

- comune di Assago 40 mld di L. , pari a circa il 38% deltotale;

– convenuto che la quota di finanziamento non statale, paria 11,2 miliardi di L. , relativa all’intervento complementare diun sistema innovativo tra la stazione M2 Famagosta, il quar-tiere S. Ambrogio e l’ospedale S. Paolo sara interamente co-perta dal comune di Milano;

– dato atto che il presente protocollo di accordo costituisceil presupposto per l’avvio, a cura della Regione Lombardia, diun accordo di programma, ai sensi dell’art. 27 della l. 142/90;

Precisato che gli enti firmatari attiveranno le procedure direperimento delle quote di finanziamento, di propria compe-tenza successivamente al pronunciamento del ministero inmerito all’ammissibilita del progetto e alla conseguente deli-bera di emissione dei finanziamenti statali;

Considerato che, a seguito della sottoscrizione del protocol-lo oggetto del presente provvedimento, la provincia di Mila-no, di concerto con gli enti locali, definira, nell’ambito dellalegislazione di riferimento in materia di trasporto pubblicolocale, un programma di riorganizzazione delle linee di tra-sporto su gomma operanti nell’area, allo scopo di integrare iservizi e di sfruttare al meglio l’utilizzo delle risorse finanzia-rie destinate alla produzione dei servizi;

Visto che la documentazione preliminare dell’intervento, aisensi dell’art. 4, del d.m. 22 ottobre 1999, e stata predispostada M.M. metropolitana milanese s.p.a. in coerenza con il trac-ciato concordato precedentemente dalle amministrazioni sot-toscrittrici del protocollo di accordo allegato;

Visto che la documentazione preliminare suddetta e statapresentata dalla provincia di Milano alla Regione Lombardianei termini previsti dall’art. 4 del d.m. 22 ottobre 1999 affin-che la regione potesse, nei successivi 45 giorni esprimere del-le priorita nell’ambito delle proposte ricadenti nel territoriodi rispettiva pertinenza;

Vista la d.g.r. n. 6/47962 del 28 gennaio 2000 che approvail documento «Orientamenti per la programmazione in mate-ria di sistemi a guida vincolata in Lombardia: espressione delparere regionale ai sensi del d.m. 22 ottobre 1999 ai fini dellaprosecuzione del programma di interventi di cui alla legge211/92 quale «Parere regionale» cosı come richiesto dall’art.4 del d.m. 22 ottobre 1999 ai fini dell’ammissibilita ai finan-ziamenti per gli interventi in esso indicati;

Considerato che in tale documento il prolungamento M2 alcomune di Assago «e considerato prioritario, nell’ambito del-la programmazione regionale, in quanto configura un efficaceestensione a livello extra comunale del servizio di trasportodella rete metropolitana milanese»;

Preso atto che in data 24 gennaio 2000 e stato sottoscrittoil «Protocollo di accordo tra la Regione Lombardia, la provin-cia di Milano, il comune di Milano ed il comune di Assago inordine alla attivazione dell’accordo di programma finalizzatoalla realizzazione del collegamento Milano Famagosta – Assa-go Milanofiori mediante prolungamento della linea 2 dellametropolitana», allegato «A» del presente atto deliberativo,del quale costituisce parte integrante e sostanziale;

Vista la delibera di giunta provinciale di Milanon. 70386/140/97 del 27 gennaio 2000 in cui si prende atto delprotocollo di accordo allegato al presente atto deliberativo delquale costituisce parte integrante e sostanziale e con la qualesi procede all’inoltro dell’istanza di finanziamento al ministe-ro dei trasporti e della navigazione ai sensi dell’art. 1 del d.m.22 ottobre 1999;

Vista la delibera di giunta comunale di Milano atti P.G.3179.522 seduta del 29 febbraio 2000 in cui si prende atto delProtocollo di Accordo allegato al presente atto deliberativodel quale costituisce parte integrante e sostanziale;

Vista la delibera di giunta comunale di Assago n. 21 del 15febbraio 2000 in cui si prende atto del Protocollo di Accordoallegato al presente atto deliberativo del quale costituisce par-te integrante e sostanziale;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta acontrollo ai sensi dell’art. 17 della legge 15 maggio 1997,n. 127;

All’unanimita dei voti espressi nelle forme di legge,Delibera

1. di prendere atto del Protocollo di Accordo tra la RegioneLombardia, la provincia di Milano, il comune di Assago in

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ordine alla «Attivazione dell’accordo di programma finalizza-to alla realizzazione del collegamento Milano Famagosta –Assago Milanofiori mediante prolungamento della linea M2»sottoscritto in data 24 gennaio 2000, facente parte integrantedel presente provvedimento;

2. di dare mandato all’assessore al territorio ed edilizia resi-denziale e all’assessore ai trasporti e viabilita per la defini-zione degli adempimenti connessi al protocollo medesimo.

Il segretario: Sala——— • ———

Allegato A

PROTOCOLLO DI ACCORDO TRA:REGIONE LOMBARDIAPROVINCIA DI MILANOCOMUNE DI MILANOCOMUNE DI ASSAGO

in ordine all’attivazione dell’accordo di programma fina-lizzato alla realizzazione del collegamento Milano Famago-sta – Assago Milanofiori mediante prolungamento della li-nea 2 della metropolitana

Considerato che:la Regione Lombardia la provincia di Milano, il comune di

Milano, il comune di Assago, intendono realizzare il prolun-gamento della linea 2 della metropolitana da Milano ad Assa-go, nel quadro della programmazione di rete avviata in strettocoordinamento dagli enti interessati con il precedente proto-collo di accordo per la «Realizzazione del collegamento Mila-no M2 – Assago nell’area sud Milano» (d.g.r. di presa d’atton. 6/41543 19 febbraio 1999 e ratifica d.g.p. 101144/89 del 19gennaio 1999):

a seguito delle verifiche di fattibilita effettuate da metropoli-tana milanese s.p.a. gli enti sopracitati hanno concordato untracciato in direzione Assago, al fine di accedere ai finanzia-menti della legge 448/1998 ai sensi del d.m. 22 ottobre 1999.

Visti:la delibera di consiglio provinciale atti n. 98887/1013/97 del

18 marzo 1999, mediante la quale la provincia di Milano hapreso atto del «Progetto di piano territoriale di coordinamen-to», che conferma la necessita di sviluppare i collegamentipubblici a guida vincolata;

• il primo aggiornamento del «Piano generale del trafficourbano» del comune di Milano;

• la «Proposta di indirizzi per il piano regionale della mo-bilita e dei trasporti» della Regione Lombardia;

• la d.g.r. n. 11588 del 12 aprile 1996, in cui la RegioneLombardia ha preso atto del «Piano di fattibilita di una retedi forza del trasporto pubblico a guida vincolata di interesseextraurbano nell’area nord milanese e su alcune direttrici delsud Milano», realizzato da M.M. in collaborazione con A.T.M.e centro studi P.I.M. nel 1995, in cui si sono valutate comeopzioni alternative di collegamento tra Milano ed Assago larealizzazione di una metrotranvia tra la stazione M2 di Fama-gosta e Assago oppure il prolungamento della linea M2 daFamagosta;

• lo «Studio di fattibilita di interventi sulla rete infrastrut-turale di trasporto pubblico in provincia di Milano» redatto acura di M.M. su incarico della provincia di Milano (aprile’99)in cui vengono riprospettati gli interventi di cui sopra;

• lo studio di fattibilita «Ipotesi di interventi infrastruttu-rali e di potenziamento e riassetto della rete di trasporto pub-blico locale nell’area sud Milano» redatto nel 1998 da M.M. suincarico del comune di Milano, in cui si sono valutati diversiscenari infrastrutturali per il sud Milano;

• le integrazioni al precedente studio «Ipotesi di interventiinfrastrutturali di potenziamento e riassetto della rete di tra-sporto pubblico locale nell’area sud Milano», redatto daA.T.M. su incarico del comune di Milano con l’intento di inte-grare le verifiche svolte da M.M. contenente un’analisi deglieffetti sul sistema dei trasporti pubblici dell’area e dei relativiparametri di esercizio mediante esame di uno scenario di reteselezionato sulla base della presunta maggior efficienza ed ef-ficacia nel rispondere alla domanda di mobilita espressa dal-l’area;

• lo studio redatto nel 1999 dal comune di Assago «Studioviabilistico zone D4 – D5 del comune di Assago», che consiste

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in una serie di rilevazioni del traffico indotto dal centro com-merciale e direzionale Milanofiori oltreche chi alcune manife-stazioni presso il centro polivalente «Forum», al fine di valu-tare gli spostamenti non sistematici nell’area;

• il protocollo di accordo per la «Realizzazione del collega-mento Milano M2 – Assago nell’area sud Milano» sottoscrittoin data 28 novembre 1998 da Regione Lombardia. provinciadi Milano, comune di Milano e comune di Assago, in cui sisono definiti i seguenti impegni;

– definizione da parte del comune di Milano, in collabora-zione con la Regione Lombardia, la provincia di Milano ed ilcomune di Assago, della fattibilita dell’intervento di collega-mento Milano M2 – Assago, ai fini della successiva progetta-zione prevista ai sensi dalla legge 211/92;

– ripartizione tra gli enti sottoscrittori dei costi delle attivi-ta previste (studio di fattibilita e progettazione cosı come pre-vista dalla legge 211/92);

– costituzione di una segreteria tecnica composta dai rap-presentanti degli enti sottoscrittori, coordinata dalla RegioneLombardia, quale strumento di supporto alle decisioni istitu-zionali;

• lo studio di fattibilita «Collegamento Milano M2 – Assagonell’area sud Milano» redatto e consegnato in bozza da M.M.su incarico del comune di Milano, previsto dal protocollo diaccordo di cui sopra, in cui sono state esaminate nel dettagliotre alternative di tracciato;

• la relazione finale della segreteria tecnica in merito alProtocollo di accordo in ordine alla «Realizzazione del colle-gamento Milano M2 – Assago nell’area sud Milano», in cui sie evidenziata la fattibilita, congruita e convenienza di due trale soluzioni analizzate e l’esigenza di definire misure coordi-nate di politica tariffaria e concessoria dei parcheggi d’inter-scambio esistenti e previsti, oltreche sul sistema delle autoli-nee interessate dagli interventi;

• la sottoscrizione, in data 16 novembre 1999, della con-venzione tra Regione Lombardia, provincia di Milano, comu-ne di Milano, comune di Assago per la predisposizione dellaprogettazione del prolungamento della linea M2 in direzioneAssago ai fini dell’ammissione ai finanziamenti d.m. 22 otto-bre 1999, in cui tutti gli enti si sono impegnati a reperire laquota di propria competenza per il finanziamento della pro-gettazione.

Atteso che:• la Regione Lombardia intende promuovere, ai sensi del

vigente piano regionale dei trasporti, e alla luce del progettostrategico «Reinfrastrutturazione della Lombardia» sottopro-getto 8.1.4. «Promozione dei sistemi urbani di trasporto inno-vativi», individuato nel programma regionale di sviluppo del-la VI legislatura, ai sensi della legge regionale 31 marzo 1978,n. 34 (d.c.r. 22 ottobre 1996, n. 397), lo sviluppo delle reti ditrasporto a guida vincolata;

• con decreto del 22 ottobre 1999, pubblicato il 2 novem-bre 1999, il ministero dei trasporti e della navigazione d’inte-sa col ministero dei lavori pubblici, ha definito i criteri perla prosecuzione del programma di interventi nel settore deisistemi di trasporto rapido di massa di cui alla legge 211/92a cui assegnare, nella misura massima del 60% del costo com-plessivo delle opere, i finanziamenti previsti dalla legge448/98 e successive modificazioni ed integrazioni da destinar-si nella misura dell’80% alle aree metropolitane ed del 20%alle restanti aree del territorio nazionale;

• in base all’art. 4 del suddetto d.m., i soggetti proponentidevono presentare alla regione entro 45 giorni dalla pubblica-zione del decreto una documentazione preliminare dell’inter-vento che intendono proporre, sulla base della quale l’ammi-nistrazione regionale possa esprimere delle priorita;

• M.M. ha realizzato, su incarico del comune di Milano, laprogettazione dell’intervento ai fini dell’ammissibilita ai fi-nanziamenti della legge 211/92 ai sensi del d.m. 22 ottobre1999; tale progettazione e stata finanziata da Regione Lom-bardia, provincia di Milano, comune di Milano e comune diAssago.

Si conviene quanto segue:1) gli enti sottoscrittori individuano nel prolungamento del-

la linea M2 in adiacenza al tracciato dell’autostrada A7 (tra-mite sbinamento dal ramo in direzione p.le Abbiategrasso asud della stazione di Famagosta) l’intervento atto al potenzia-mento del servizio di trasporto pubblico tra Milano ed Assa-go. Il prolungamento si sviluppa per una lunghezza di circa

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4,5 km e comprende due stazioni (Milanofiori nord e Milano-fiori Forum), per un costo complessivo di 104 mld di lire,comprensivo di oneri di progettazione e direzione lavori. Acomplemento dell’intervento, gli stessi individuano un siste-ma innovativo di trasporto, del costo di 28 mld di lire, com-prensivo di oneri di progettazione e di direzione lavori, qualesoluzione atta al collegamento tra la linea M2 (stazione diFamagosta), il quartiere Sant’Ambrogio e l’Ospedale SanPaolo;

2) gli enti sottoscrittori prendono atto del progetto redattoda M.M. s.p.a, relativo al prolungamento della M2 e al siste-ma innovativo di adduzione secondo quanto previsto al punto1 ai fini della presentazione della richiesta di finanziamentoai sensi della legge 211/92 secondo quanto previsto dal d.m.22 ottobre 1999;

3) la provincia di Milano presenta istanza di richiesta difinanziamento del progetto in questione al ministero dei tra-sporti e della navigazione, ai fini dell’ammissibilita ai contri-buti ai sensi del d.m. 22 ottobre 1999;

4) i comuni si impepano ad adeguare il contenuto dei pro-pri strumenti urbanistici vigenti e dei propri strumenti di pia-nificazione alle indicazioni progettuali, oltre a garantire l’ac-quisizione delle aree necessarie alla realizzazione dell’inter-vento di cui al progetto in parola;

5) i comuni si impegnano ad adeguare il contenuto dei pro-pri piani urbani del traffico secondo quanto previsto dall’art.1 comma d del d.m. 22 ottobre 1999 del dirigente generalecapo del dipartimento trasporti terresti;

6) le parti, in merito alla quota di finanziamenti non coper-ta da contributi statali, pari al 40% del totale (quantificabilein 41,6 miliardi di lire) convengono la seguente ripartizione:Regione Lombardia 0.5 mld di lire, pari a circa lo 0.48% deltotale;

provincia di Milano 0.6 mld di lire, pari a circa lo 0,57%del totale;

comune di Milano 0,5 mld di lire, pari a circa lo 0.48% deltotale;

comune di Assago 40 mld di lire, pari a circa il 38.5% deltotale.

7) successivamente al pronunciamento del ministero in me-rito all’ammissibilita del progetto, gli enti firmatari si impe-gnano ad attivare le procedure di reperimento delle quoted’investimento di competenza;

8) in merito all’intervento integrativo di adduzione alla li-nea M2 dal quartiere Sant’Ambrogio e Ospedale San Paolotramite sistema innovativo di cui al punto 1, la quota di fi-nanziamento non statale e interamente coperta dal comunedi Milano;

9) la provincia di Milano, di concerto con gli enti locali,definisce, nell’ambito della legislazione di riferimento in ma-teria di trasporto pubblico locale, un programma di riorga-nizzazione delle linee di trasporto su gomma operanti nell’a-rea, allo scopo di integrare i servizi e di sfruttare al megliol’utilizzo delle risorse finanziarie destinate alla produzionedei servizi stessi;

10) il presente Protocollo costituisce il presupposto per l’av-vio, a cura della Regione Lombardia, di un Accordo di Pro-gramma, ai sensi dell’art. 27 della legge 8 giugno 1990, n 142.

Per la Regione Lombardial’assessore ai trasporti e mobilita: Giorgio Pozzi

Per la Regione Lombardial’assessore al territorio

ed edilizia residenziale: Alessandro MonetaPer la provincia di Milano

il vice presidente: Dario VermiPer la provincia di Milano

l’assessore al territorio: Marco Di TollePer il comune di Milano

l’assessore ai trasporti: Giorgio GoggiPer il comune di Milano

l’assessore all’urbanistica: Maurizio LupiPer il comune di Assago

il sindaco: Graziano MusellaMilano, 24 gennaio 2000[BUR20000123] [2.2.1]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48907Approvazione dello schema di Convenzione da stipularsitra Regione Lombardia, provincia di Pavia, CCIAA di Pa-

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via, comune di Voghera, comune di Casei Gerola, comunedi Silvano Pietra e I.Re.R. – Istituto Regionale di Ricerca– per lo studio di fattibilita relativo alla «Realizzazione diun centro polifunzionale finalizzato a sostenere lo sviIup-po economico ed imprenditoriale dell’Oltrepo pavese» dicui all’accordo di programma promosso con d.g.r.n. 43752 del 18 giugno 1999

LA GIUNTA REGIONALEVista la legge 8 giugno 1990, n. 142 e successive modifiche

ed integrazioni ed in particolare l’art. 27 concernente la disci-plina degli accordi di programma;

Vista la legge regionale 15 maggio 1993, n. 14 e successivemodifiche ed integrazioni, concernente la disciplina degli ac-cordi di programma di competenza regionale ed in particolare:

– l’art. 4, lett. e), che riconosce al comitato per l’accordodi programma il compito di proporre eventuali consulenzetecnico-specialistiche, indicando le fonti di finanziamento;

– l’art. 8, che prevede, al fine di favorire l’attuazione degliaccordi di programma, la facolta per la Regione di erogarecontributi per la predisposizione degli strumenti tecnici e de-gli studi preliminari ovvero realizzare gli stessi direttamente,anche avvalendosi di enti regionali;

Vista la d.g.r. n. 43752 del 18 giugno 1999, con la quale laRegione Lombardia ha promosso l’Accordo di Programmaper la «Realizzazione di un centro polifunzionale finalizzatoa sostenere lo sviluppo economico ed imprenditoriale dell’Ol-trepo Pavese»;

Visto il d.p.g.r. n. 34295 del 6 luglio 1999, con il quale ilpresidente ha delegato l’assessore regionale al territorio ededilizia residenziale Alessandro Moneta a svolgere tutti gli a-dempimenti di propria competenza connessi alle procedurepreviste dalla legge regionale 15 maggio 1993, n. 14 e succes-sive modifiche ed integrazioni, per l’attuazione del sopracita-to accordo di programma;

Rilevato che in data 25 ottobre 1999 si e insediato, comeprevisto dell’art. 3 della legge regionale 15 maggio 1993, n. 14,il comitato per l’Accordo di Programma di cui alla citata d.g.r.n. 43752 del 18 giugno 1999;

Considerato che nella predetta riunione il comitato perl’Accordo di Programma ha condiviso l’esigenza di avvalersi,al fine di meglio perseguire gli obiettivi indicati nell’Accordostesso, di un apposito studio di fattibilita per definire l’arca ele caratteristiche del sistema insediativo, ambientale, infra-strutturale e socio-economico, oltre che per valutarne la fatti-bilita amministrativa ed economico-finanziaria, stipulandoapposita convenzione con l’I.Re.R.;

Rilevato altresı che nella medesima riunione:– sono state individuate quali principali attivita connesse

allo studio preliminare:a) Definizione dell’areab) Caratteristiche del sistema insediativo ed ambientalec) Accessibilita ed integrazione con le reti di mobilitad) Caratteristiche del sistema socio-economicoe) Proposta d’interventof) Possibili assetti territoriali urbanistici e l’organizzazio-

ne funzionale dell’areag) L’impatto socio-economico e le misure appropriate per

governarloh) I possibili percorsi procedurali finalizzati all’efficace at-

tuazione dell’accordo– e stato determinato che il contributo da erogarsi per tale

attivita di studio, pari a L. 400 milioni, sara ripartito tra laRegione Lombardia, la provincia di Pavia, la CCIAA di Pavia,il comune di Voghera, il comune di Casei Gerola e il comunedi Silvano Pietra secondo le quote di seguito riportate:

- 240 milioni Regione Lombardia- 50 milioni provincia di Pavia- 50 milioni CCIAA di Pavia- 50 milioni comune di Voghera- 5 milioni comune di Casei Gerola- 5 milioni comune di Silvano Pietra

Ritenuto, quindi, di stipulare una convenzione con l’I.Re.R.per il raggiungimento degli scopi sopra citati, individuando itempi, i criteri guida, le specificita operative dell’attivita distudio e di ricerca e le modalita di erogazione del contributo;

Dato atto che trattasi di attivita che I.Re.R. esplica per il

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perseguimento dei fini istituzionali e che pertanto tali attivitanon assumono il carattere della commercialita;

Atteso, conseguentemente, che i contributi erogati per l’e-spletamento dell’attivita stessa, non rientrano nell’ambito diapplicazione dell’IVA;

Visto lo schema di convenzione che costituisce parte inte-grante e sostanziale del presente atto avente ad oggetto «Con-venzione tra Regione, Lombardia, provincia di Pavia, CCIAAdi Pavia, comune di Voghera, comune di Casei Gerola, comu-ne di Silvano Pietra e I.Re.R. – Istituto Regionale di Ricerca– per lo studio di fattibilita» relativo alla «Realizzazione diun centro polifunzionale finalizzato a sostenere lo sviluppoeconomico ed imprenditoriale dell’Oltrepo pavese» di cui al-l’accordo di programma promosso con d.g.r. n. 43752 del 18giugno 1999;

Preso atto che l’I.Re.R., con nota prot. n. 21/22320 del 2dicembre 1999, ha espresso il proprio consenso allo schemadi convenzione di cui sopra;

Vista la legge regionale 27 gennaio 1998, n. 1, ed in partico-lare, l’art. 4, comma 17, ai sensi del quale agli oneri conse-guenti l’applicazione dell’art. 8, legge regionale 15 maggio1993, n. 14 e successive modifiche ed integrazioni, si provve-de con le somme stanziate nel bilancio di previsione per l’e-sercizio in corso sul cap. 5.5.4./4548, avente ad oggetto «Con-tributi per la predisposizione degli strumenti tecnici e deglistudi preliminari relativi agli interventi oggetto di Accordi diprogramma»;

Vista la nota della D.G. Presidenza, Servizio programma-zione e sviluppo, prot. n. 2000.0005083 del 4 febbraio 2000nella quale si attesta che il capitolo di spesa 5.5.4.1.4548«Contributi per la predisposizione degli strumenti tecnici edegli studi preliminari relativi ad interventi oggetto di accordidi programma» presenta la necessaria disponibilita;

Dato atto che il presente provvedimento non e soggetto acontrollo ai sensi dell’art. 17 commi 31 e 32, della l. 127/97;

A voti unanimi espressi nelle forme di legge

Delibera1. di approvare, recepite le motivazioni di cui alle premes-

se, lo schema di convenzione, con I.Re.R., di cui all’allegatoA con I.Re.R. che costituisce parte integrante e sostanziale delpresente atto, avente ad oggetto «Convenzione tra RegioneLombardia, provincia di Pavia, CCIAA di Pavia, comune diVoghera, comune di Casei Gerola, comune di Silvano Pietrae I.Re.R. – Istituto Regionale di Ricerca – per lo studio difattibilita relativo alla realizzazione di un centro polifunzio-nale finalizzato a sostenere lo sviluppo economico ed impren-ditoriale dell’Oltrepo pavese», di cui all’Accordo di Program-ma promosso con d.g.r. n. 43752 del 18 giugno 1999;

2. di dare atto che il direttore generale della direzione terri-torio ed edilizia residenziale provvedera alla sottoscrizionedella convenzione di cui al precedente punto;

3. di fissare in L. 240.000.000 IVA esclusa il contributo dicompetenza della Regione Lombardia da erogare all’I.Re.R.ai sensi dell’art. 8 della l.r. 14/93 e successive modificazioni;

4. di dare atto che la somma di 240.000.000 (duecentoqua-rantamilioni) trova capienza al cap. 5.5.4.1./4548 del bilanciodi esercizio 2000, nel rispetto dell’art. 59, comma 1, l.r. 34/78e successive modificazioni ed integrazioni;

5. di provvedere con successivi provvedimenti, all’assunzio-ne dell’impegno corrispondente all’obbligazione pecuniaria acarico della Regione, imputandola al relativo capitolo di bi-lancio, secondo le modalita e i tempi della convenzione ap-provata con il presente provvedimento e con la procedura de-gli art. 60 e 63 della l.r. 34/78 e successive modificazioni edintegrazioni;

6. di provvedere con successivi provvedimenti di liquidazio-ne, all’erogazione del contributo, IVA esente, non assoggetta-bile alla ritenuta del 4%, di cui all’art. 28, comma secondo,del d.P.R. 29 settembre 1973 n. 600, ai sensi dell’art. 88 deld.P.R. 917/86, assegnato all’I.Re.R., secondo le modalita ed itempi della Convenzione approvata con il presente provvedi-mento e con la procedura degli artt. 64 e 65 della l.r. 34/78 esuccessive modificazioni ed integrazioni.

Il segretario: Sala——— • ———

810

Allegato A

Convenzione tra Regione Lombardia, provincia di Pavia,CCIAA di Pavia, comune di Voghera, comune di Casei Ge-rola, comune di Silvano Pietra e I.Re.R. – Istituto Regiona-le di Ricerca – per lo studio di fattibilita relativo alla realiz-zazione di un centro polifunzionale finalizzato a sostenerelo sviluppo economico ed imprenditoriale dell’Oltrepo Pa-vese di cui all’Accordo di Programma promosso con d.g.r.n. 43752 del 18 giugno 1999.

Premesso– che il 16 dicembre 1996 presso la sede dell’Associazione

Industriali Oltrepo Lombardo – Voghera alla presenza delprefetto di Pavia si e costituito il comitato promotore del Pro-getto SAT, costituito da:

Provincia di Pavia – CCIAA di Pavia – Comunita Montanadell’Oltrepo Pavese – comune di Voghera – comune di CaseiGerola – comune di Silvano Pietra – Associazione ArtigianiOltrepo Lombardo – Associazione Industriali Oltrepo Lom-bardo – Confederazione Italiana Agricoltori – FederazioneProvinciale Coltivatori Diretti della provincia di Pavia – Unio-ne Agricoltori della provincia di Pavia – Associazione Com-mercianti della provincia di Pavia;

– che la realizzazione di un insediamento polifunzionale,rientra tra gli obiettivi specifici del progetto strategico 16.3.1«Progetto integrato di sviluppo produttivo, logistico, energeti-co e agro-forestale Oltrepo Pavese», che ha come obiettivostrategico la promozione dello sviluppo economico dell’areadell’oltrepo pavese, sia montano che di pianura, mediante l’at-tivazione di una pluralita di interventi convergenti su di un’a-rea omogenea, e finalizzati a sfruttare ai fini dello sviluppodelle potenzialita imprenditoriali dell’area, la felice colloca-zione di questa entro la rete delle direttrici infrastrutturali edi sviluppo sia regionali che sovra-regionali;

– che la provincia di Pavia ha adottato la revisione del pia-no provinciale attivita estrattive – settore argilla – ambito 150in comune di Casei Gerola, estensione mq 405.000 – superfi-cie da scavare mq 146.500 – volume utile estraibile mc900.000 – classificazione urbanistica attuale: A1 «Zona estrat-tiva» A2 «Parco di interesse sovracomunale» – Uso attuale delsuolo da scavare: coltivo, incolto;

– che la Giunta Regionale con delibera n. 6/42442 del 12aprile 1999 ha riconosciuto il parco di interesse sovracomu-nale «Le Folaghe», in comune di Casei Gerola;

– che il 7 giugno i rappresentanti degli enti coinvolti hannoconcordato sulle finalita di seguito indicate e hanno deciso dichiedere alla Regione Lombardia la promozione di un Accor-do di Programma:

• «Finalizzare l’attivita di escavazione in modo da assicu-rare la continuita di un comparto produttivo, quello dei lateri-zi, da realizzarsi nei termini previsti dal provvedimento di re-visione del Piano Cave Provinciale, secondo una logica econo-mica e gestionale nonche attraverso l’individuazione di ade-guati strumenti – quali una societa d’intervento pubblico-pri-vata – al fine di determinare positive ricadute per il territoriointeressato»

• «Consentire la riqualificazione e la promozione ambien-tale dell’area, sia di quella gia riconosciuta quale parco lacu-stre di interesse sovracomunale – anche attraverso la realizza-zione degli interventi previsti dal Piano Particolareggiato diprossima adozione – che quella oggetto delle previste attivitadi escavazione»

• «Pervenire alla elaborazione di uno studio di fallibilitache definisca le modalita di realizzazione dell’area attrezzataper gli insediamenti produttivi, anche in sinergia con il conte-stuale sviluppo del Polo logistico integrato di Voghera»;

– che la Giunta Regionale con delibera n. 43752 del 18 giu-gno 1999 ha promosso l’Accordo di programma per la «Rea-lizzazione di un centro polifunzionale finalizzato a sostenerelo sviluppo economico ed imprenditoriale dell’Oltrepo Pa-vese;

– che il presidente della Giunta Regionale con decreton. 34295 del 6 luglio 1999 ha delegato l’assessore Moneta pergli atti di competenza in relazione alla promozione dell’Ac-cordo di Programma;

– che il comitato per l’Accordo insediatosi il 25 ottobre1999 ha concordato sulla necessita di procedere all’elabora-zione di uno studio di fattibilita che oltre a definire l’ambitooggetto dell’intervento e le caratteristiche del sistema insedia-

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tivo, ambientale, infrastrutturale e socio-economico dovra va-lutarne la fattibilita amministrativa ed economico-finanzia-ria;

– che il comitato per l’Accordo ha deciso di affidare l’inca-rico all’I.Re.R. per l’elaborazione dello studio di fattibilita;

– che il contributo per l’attivita di studio e stato stimato in400.000.000 (quattrocentomilioni) di cui 240.000.000 (due-centoquarantamilioni) in capo alla Regione Lombardia a va-lersi sul capitolo di spesa 5.5.4.1.4548; la rimanente quotasara a carico degli altri Enti sottoscrittori, cosı di seguito ri-partita:

– 50.000.000 (cinquantamilioni) provincia di Pavia– 50.000.000 (cinquantamilioni) CCIAA di Pavia– 50.000.000 (cinquantamilioni) comune di Voghera– 5.000.000 (cinquemilioni) comune di Casei Gerola– 5.000.000 (cinquemilioni) comune di Silvano PietraTutto cio premesso si conviene e si stipula quanto segueL’anno 1999, il giorno ..................... del mese .....................

negli uffici della Giunta Regionale della Lombardia, Direzio-ne Territorio ed Edilizia Residenziale, siti in Milano, via Fa-bio Filzi 22

TRA:La Regione Lombardia, nella persona del direttore generale

al territorio ed edilizia residenziale, domiciliato per la caricain Milano, via Fabio Filzi 22,

La provincia di Pavia, nella persona del dirigente ...............domiciliato per la carica

La CCIAA di Pavia nella persona del presidente pro tempo-re...................................................................................................domiciliato per la carica

Il comune di Voghera nella persona del dirigente................domiciliato per la carica

Il comune di Casei Gerola nella persona del dirigente.........domiciliato per la carica

Il comune di Silvano Pietra nella persona del dirigente ......domiciliato per la carica

EL’Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia, d’ora in

poi definito I.Re.R., con sede in Milano, via Mauro Macchi,54, nella persona del suo legale rappresentante prof. AdrianoDe Maio, domiciliato per la carica in via Mauro Macchi, 54;quale soggetto incaricato per lo svolgimento dello studio difattibilita relativo alla realizzazione di un centro polifunzio-nale finalizzato a sostenere lo sviluppo economico ed impren-ditoriale dell’Oltrepo Pavese di cui all’Accordo di Programmapromosso con d.g.r. n. 43752 del 18 giugno 1999.

Art. 1 – Oggetto della convenzioneOggetto della presente convenzione e la predisposizione

dello studio di fattibilita relativo alla «Realizzazione di uncentro polifunzionale finalizzato a sostenere lo sviluppo eco-nomico ed imprenditoriale dell’Oltrepo Pavese» di cui all’Ac-cordo di Programma promosso con d.g.r. n. 43752 del 18 giu-gno 1999, il tutto secondo gli obiettivi e i contenuti riportatinei successivi articoli 2 e 3.

Art. 2 – Obiettivi dello studio di fattibilitaL’elaborazione dello studio di fattibilita oltre a definire

l’ambito oggetto dell’intervento, la struttura socio-economica,le prestazioni del sistema infrastrutturale, la competitivita delsistema economico nel suo complesso, al fine di cogliere siale dinamiche spontanee, sia i possibili effetti delle politiche edei progetti avviati, dovra valutarne la fattibilita amministra-tiva ed economico-finanziaria; non solo in considerazionedelle esigenze dell’area dell’Oltrepo Pavese, ma anche rispettoalla felice collocazione di questo ambito entro la rete delledirettrici infrastrutturali e di sviluppo regionale e sovra-regio-nale.

Art. 3 – Contenuti ed elaborati dello studio di fattibilitaLo Studio di fattibilita dovra essere sviluppato, secondo i

contenuti di cui all’allegato A, parte integrante del presenteatto e secondo le fasi e le scadenze operative di cui all’art. 5.

Lo studio, sara composto da una relazione tecnica e da ela-borati cartografici redatti alle scale 1:25.000 e 1:10.000 da re-stituire sia su supporto cartaceo che su supporto informatico,mentre gli elaborati progettuali saranno rappresentati conscale di maggior dettaglio.

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Art. 4 – Forme di collaborazioneL’I.Re.R. potra, nel corso dello studio, avere accesso ai dati,

alle informazioni ed agli studi disponibili presso la RegioneLombardia, la provincia di Pavia, la CCIAA di Pavia, i comunidi Voghera, Casei Gerola e Silvano Pietra e si impegna adutilizzarli esclusivamente ai fini del raggiungimento degli o-biettivi dello studio.

L’I.Re.R. dovra mantenere riservate le notizie di cui entrerain possesso nel corso dei lavori ed agire nel pieno rispettodella legge sulla privacy.

L’I.Re.R. si avvarra della collaborazione della dott.ssa Lilia-na Grancini, con funzione di raccordo tra lo stesso I.Re.R. ela segreteria tecnica dell’Accordo di Programma.

Art. 5 – Prodotti, tempiL’attivita di studio prende avvio con la sottoscrizione della

presente convenzione e dovra concludersi entro i successivi 8(otto) mesi dalla data della ricordata sottoscrizione, termineentro il quale I.Re.R. dovra consegnare al comitato per l’Ac-cordo di Programma, di cui alla d.g.r. n. 43752 del 18 giugno1999, tutti gli elaborati e le risultanze di detto studio in 10copie, unitamente ai relativi supporti informatici, compatibilicon i sistemi operativi in uso presso la Regione Lombardia;secondo le modalita ed i tempi di seguito indicati:

a) Programma dettagliato dell’attivita di studio entro quin-dici giorni dalla sottoscrizione della presente Convenzione

b) Elaborati costituenti lo studio di fattibilita di cui all’alle-gato A (Parti A – B – C – D) ed i relativi allegati cartograficientro centoventi giorni dalla sottoscrizione della presenteConvenzione

A Definizione dell’areaB Caratteristiche del sistema insediativo ed ambientaleC Accessibilita ed integrazione con le reti di mobilitaD Caratteristiche del sistema economico

Tav. 1 Rete stradaleTav. 2 Rete ferroviariaTav. 3 Parchi ed aree protetteTav. 4 Struttura insediativa e principali progetti urbani-stici ed ambientaliTav. 5 Principali interventi infrastrutturali. Rete stradalee ferroviariaTav. 6 Previsioni del PRG comunaliTav. 7 Vincoli e potenzialita dell’area e del suo intornourbanistico

c) Elaborati costituenti lo studio di fattibilita di cui all’alle-gato A (Parti E – F – G – H) ed i relativi allegati cartograficientro duecentoquaranta giorni dalla sottoscrizione della pre-sente Convenzione

E Proposta d’interventoF I possibili assetti urbanistici e territoriali e l’organizzazio-

ne funzionale dell’areaG L’impatto socio-economico e le misure appropriate per

governarloH I possibili percorsi procedurali finalizzati all’efficace at-

tuazione del pianoTav. 8 Misure di compensazione, ripristino, riqualifica-zione e miglioramento ambientale e paesaggistico

Gli elaborati di cui al punto a), b) e c) del presente articolo,formeranno oggetto di approvazione da parte del comitatoper l’Accordo di Programma, mediante parere di conformitae corrispondenza con quanto convenzionato, con il presenteatto, entro 30 giorni dalla data di ricevimento della documen-tazione al presidente del comitato dell’Accordo di Pro-gramma.

Il comitato per l’Accordo di Programma, valutera eventualiriorientamenti, variazioni e integrazioni, compatibili con ilprogramma dei lavori che si rendessero necessari per carenzeo deficienze dei prodotti o a seguito di esigenze emerse nelcorso dell’istruttoria dell’Accordo di Programma, fermo re-stando i termini del contributo di cui al successivo articolo 7.

Le fatture dovranno pervenire agli enti secondo gli importipercentuali indicati al successivo art. 7.

Art. 6 – Proroghe, penaliNel caso non vengano consegnati gli elaborati dello studio

di fattibilita nei termini previsti, verra applicata una penale

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del 2% (duepercento) sul compenso complessivo, previsto,per ogni mese o frazione superiore ai quindici giorni di ritar-do; fatta salva la possibilita di una sola proroga, concessa dalcomitato dell’Accordo di Programma sulla base di elementiprobanti.

Proroga, che nell’eventualita venga concessa, non dovra,comunque essere superiore ai 30 giorni rispetto alle scadenzetemporali fissate dal presente articolo.

L’I.Re.R. dovra notificare per iscritto, al presidente del co-mitato dell’Accordo di Programma, almeno quindici giorniprima dei termini di consegna, l’eventuale necessita di proro-ga per completare i lavori oggetto della presente convenzione,specificando i motivi e la durata che ne giustifichino la richie-sta.

Art. 7 – Modalita di erogazione del contributoIl contributo complessivo da erogarsi all’I.Re.R. per la pre-

disposizione dello studio cosı come indicato agli artt. 2 e 3ammonta a 400.000.000 di lire (quattrocentomilioni).

La Regione Lombardia, per l’esecuzione delle prestazionioggetto della presente convenzione, corrispondera all’I.Re.R.un importo complessivo di 240.000.000 di lire (duecentoqua-rantamilioni); la rimanente quota sara ripartita a carico deglialtri soggetti interessati, secondo le quote e con le modalitadi seguito indicate:

– 50.000.000 provincia di Pavia– 50.000.000 CCIAA di Pavia– 50.000.000 comune di Voghera– 5.000.000 comune di Casei Gerola– 5.000.000 comune di Silvano PietraPrima anticipazione, a carico della Regione Lombardia, per

un importo di 72.000.000 di lire (settantaduemilioni), succes-sivamente alla sottoscrizione del presente atto e previa pre-sentazione ed approvazione, ai sensi dell’art. 5, del program-ma dettagliato dell’attivita di studio, di cui all’art. 5 lettera a),secondo la quota di seguito indicata:

– Regione Lombardia 30% di 240.000.000 = 72.000.000Seconda anticipazione, a carico dei soggetti sotto indicati,

per un importo complessivo di 168.000.000 di lire (centoses-santottomilioni), alla consegna da parte dell’I.Re.R. degli ela-borati di cui all’art. 5, lettera b) e previa approvazione, secon-do le quote di seguito indicate:

– Regione Lombardia 30% di 240.000.000 = 72.000.000– Provincia di Pavia 60% di 50.000.000 = 30.000.000– CCIAA di Pavia 60% di 50.000.000 = 30.000.000– Comune di Voghera 60% di 50.000.000 = 30.000.000– Comune di Casei Gerola 60%

di 5.000.000 = 3.000.000Comune di Silvano Pietra 60% di 5.000.000 = 3.000.000Saldo, a carico dei soggetti sotto indicati, per un importo

complessivo di 160.000.000 di lire (centosessantamilioni),alla consegna da parte dell’I.Re.R. degli elaborati di cui all’art.5, lettera c) e previa approvazione, secondo le quote di seguitoindicate:

– Regione Lombardia 40% di 240.000.000 = 96.000.000– Provincia di Pavia 40% di 50.000.000 = 20.000.000– CCIAA di Pavia 40% di 50.000.000 = 20.000.000– Comune di Voghera 40% di 50.000.000 = 20.000.000– Comune di Casei Gerola 40%

di 5.000.000 = 2.000.000– Comune di Silvano Pietra 40%

di 5.000.000 = 2.000.000

Art. 8 – ArbitratoTutte le controversie che potessero insorgere in ordine al-

l’interpretazione e all’applicazione della presente convenzio-ne, saranno devolute ad un collegio arbitrale composto da trearbitri: uno nominato dal comitato per l’Accordo di Program-ma, uno dall’I.Re.R. ed il terzo, con funzione di presidente,dai due arbitri stessi o, in caso di disaccordo, dal presidentedel tribunale di Milano.

Il collegio, come sopra costituito, avra sede in Milano, giu-dichera ritualmente e, rispettato il principio del contradditto-rio, dovra decidere la controversia entro novanta giorni dallasua costituzione.

Art. 9 – Proprieta e diffusione dei risultatiI risultati della presente ricerca e l’elaborato finale resteran-

no di proprieta della Regione Lombardia della provincia di

812

Pavia, della CCIAA di Pavia, del comune di Voghera, del co-mune di Casei Gerola, del comune di Silvano Pietra che po-tranno disporne, pubblicarli e diffonderli, anche parzialmen-te, con l’impegno comunque alla citazione dell’I.Re.R. comeautore degli stessi.

Art. 10 – RegistrazioneIl presente atto redatto in 8 copie, delle quali una viene con-

servata presso il Servizio risorse strumentali e contratti dellaRegione sara registrato in caso d’uso e le relative spese saran-no a carico della parte che ne chiedera la registrazione.Milano, ...........................per l’I.RE.R. ................................................................................per la Regione Lombardia .........................................................per la provincia di Pavia ............................................................per la CCIAA di Pavia ................................................................per il comune di Voghera ..........................................................per il comune di Casei Gerola ...................................................per il comune di Silvano Pietra .................................................

I soggetti sottoscrittori dichiarano di approvare specificata-mente; ai sensi degli articoli 1341 e 1342 c.c., l’art. 7 dellapresente convenzione relativo alla clausola compromissoria.per l’I.RE.R. ................................................................................per la Regione Lombardia .........................................................per la provincia di Pavia ............................................................per la CCIAA di Pavia ................................................................per il comune di Voghera ..........................................................per il comune di Casei Gerola ...................................................per il comune di Silvano Pietra .................................................

——— • ———Allegato A

A. Definizione dell’area1. L’Oltrepo e la sua apertura alle relazioni interregionali e

internazionali1.1 L’ambito oggetto dell’intervento

B. Caratteristiche del sistema insediativo ed ambientale1. Struttura insediativa urbana1.1 Componenti della struttura insediativa1.2 Elementi dimensionali1.3 Quadro delle principali previsioni in campo urbani-

stico1.4 Quadro delle principali previsioni in campo infrastrut-

turale2. Il verde, il territorio extraurbano e la situazione ambientale2.1 Il sistema ambientale di area vasta2.2 Il paesaggio, i parchi2.3 Il territorio rurale e il paesaggio agrario2.4 Le condizioni ambientali dell’Oltrepo

3. Vulnerabilita e rischi ambientali3.1 Inquadramento geomorfologico3.2 Collettamento, depurazione delle acque e tutela della

falda acquifera

C. Accessibilita ed integrazione con le reti di mobilita1. Struttura infrastrutturale1.1 Gli interventi di priorita assoluta1.2 La maglia di livello intermedio1.3 Lo sviluppo strategico delle connessioni e compatibili-

ta territoriali-ambientali

D. Caratteristiche del sistema socio-economico1. Le caratteristiche demografiche dell’area1.1 L’importanza delle trasformazioni demografiche1.2 Le caratteristiche demografiche attuali1.3 Proiezioni demografiche

2. L’assetto produttivo2.1 Le fonti informative per l’analisi della struttura pro-

duttiva2.2 I caratteri peculiari del sistema industriale2.3 Un tessuto produttivo in profonda trasformazione

3. Il sistema socio-economico dell’Oltrepo alcune linee inter-pretative

3.1 Le tendenze in atto e le «sfide» del futuro

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3.2 I rapporti con le realta al contorno3.3 I punti di forza e di debolezza

4. Quali indicazioni trarre dal contesto socio-economico perla valorizzazione dell’Oltrepo

4.1 Una valutazione qualitativa delle grandezze in gioco4.2 La valorizzazione delle opportunita offerte dall’area

E. Proposta d’intervento1. Definizione e dimensione dell’ambito oggetto dell’inter-

vento2. Caratteristiche dimensionali3. Interventi previsti4. Mix di funzioni e attivita insediabili5. Proposta progettuale6. Stima di massima dei costi di realizzazione7. Ipotesi dei costi di gestione8. Ipotesi di finanziamento pubblico/privato per la realizza-

zione e la gestione dell’intervento

F. I possibili assetti territoriali urbanistici e l’organizzazio-ne funzionale dell’area

1. Assetto urbanistico2. Ipotesi di riassetto della rete infrastrutturale3. Considerazioni sulle problematiche di impatto ambien-

tale

G. L’impatto socio-economico e le misure appropriate pergovernarlo

1. Infrastruttura di servizio all’economia locale2. Valutazione delle grandezze in gioco3. Valorizzazione delle opportunita4. Prospettive per il futuro

H. I possibili percorsi procedurali finalizzati all’efficace at-tuazione dell’accordo

1. Ipotesi di gestione1.1 Costituzione di una societa pubblico-privata1.2 Modalita di costituzione1.3 Caratteristiche1.4 Competenze

——— • ———Allegati cartografici alle parti B – C – F

Tav. 1 Rete stradaleTav. 2 Rete ferroviariaTav. 3 Parchi ed aree protetteTav. 4 Struttura insediativa e principali progetti urbanistici

ed ambientaliTav. 5 Principali interventi infrastrutturali. Rete stradale e

ferroviariaTav. 6 Previsioni del PRG comunaliTav. 7 Vincoli e potenzialita dell’area e del suo intorno ur-

banisticoTav. 8 Misure di compensazione, ripristino, riqualificazione

e miglioramento ambientale e paesaggistico

[BUR20000124] [4.6.4]

D.g.r. 1 marzo 2000 – n. 6/48918Approvazione del Programma Esecutivo Annuale ai sensidella l.r. 11 agosto 1973 n. 28 cosı come modificata dallal.r. 27 gennaio 1998 n. 1. Punto 5.3.2 e 5.3.2.bis «Sostegnoall’attivita promozionale di consorzi turistici». Anno 2000

LA GIUNTA REGIONALEVista la l.r. 11 agosto 1973 n. 28 «Interventi diretti per la

promozione del turismo regionale»;Vista la d.c.r. n. VI/1223 del 30 marzo 1999 «Programma

tecnico-finanziario per l’incremento dei flussi turistici versola Lombardia – triennio 1999-2001»;

Considerato che la l.r. 11 agosto 1973 n. 28, cosı come mo-dificata dalla l.r. 27 gennaio 98 n. 1 «Legge di programmazio-ne economico-finanziaria ai sensi dell’art. 9-ter della l.r. 31marzo 1978, n. 34 «Norme sulle procedure della programma-zione, sul bilancio e sulla contabilita della Regione» e succes-sive modifiche e integrazioni» prevede all’art. 3 che la GiuntaRegionale approvi annualmente i programmi esecutivi an-

813

nuali in attuazione del Programma triennale approvato dalConsiglio Regionale con d.c.r. n. VI/1223 del 30 marzo 1999;

Rilevato che, al punto 5.3.2 Sostegno all’attivita promozio-nale di consorzi turistici e 5.3.2.bis Incentivazione alla loca-zione di seconde case, sono previste le condizioni per accede-re alla misura;

Ritenuto di approvare il Programma esecutivo annuale,cosı come descritto nell’allegato 1 alla presente deliberazione,che contiene la descrizione delle modalita di presentazionedelle domande, l’ammissibilita dei soggetti, dei progetti e del-le spese nonche l’entita del finanziamento e le modalita diesecuzione;

Considerato che, la somma gia impegnata a favore dei con-sorzi e delle associazioni che stanno realizzando i propri pro-getti risulta essere di L. 1.291.913.200 sul cap. 3.5.1.2/4543dell’esercizio finanziaria 2000 e che pertanto la somma resi-dua da impegnare ammonta a L. 708.086.800;

Considerata la normativa relativa al rispetto del regime deminimis stabilito dall’Unione Europea sugli aiuti di stato alleimprese;

Preso atto degli accertamenti compiuti dagli uffici e vagliatidal dirigente di servizio proponente che al riguardo dichiarache sono state rispettate le normative vigenti gia peraltro ri-chiamate nel presente provvedimento;

Vagliate ed assunte come proprie le suddette valutazioni econsiderazioni;

Dato atto che la presente deliberazione non e soggetta alcontrollo ai sensi dell’art. 17 della legge 127 del 15 maggio1997;

Su proposta dell’assessore alle attivita produttive;A voti unanimi espressi nelle forme di legge

Delibera– Di approvare, per le motivazioni espresse in premessa, il

Programma esecutivo annuale relativo al «Sostegno all’attivi-ta promozionale dei consorzi turistici», allegato A alla presen-te deliberazione di cui al punto 5.3.2. e 5.3.2.bis della d.c.r.n. VI/1223 del 30 marzo 1999 «Programma tecnico-finanzia-rio per l’incremento dei flussi turistici verso la Lombardia –triennio 1999-2001. Anno 2000».

– Di prevedere che i contributi verranno assegnati sullabase del rispetto del regime de minimis stabilito dall’UnioneEuropea sugli aiuti alle imprese.

Il segretario: Sala——— • ———

Allegato A

PresentazioneI progetti di intervento devono essere indirizzati al Servizio

promozione economica della Direzione Generale Attivita Pro-duttive della Regione Lombardia e devono pervenire al proto-collo della Direzione Generale Attivita Produttive.

Ammissibilita dei soggettiSono ammissibili a contributo:a) i consorzi,b) le societa consortili,c) le associazioni.Tutti i soggetti sopra elencati devono essere in possesso dei

seguenti requisiti:– assenza di finalita di lucro– avere fra gli associati/consorziati almeno 5 imprese ope-

ranti in campo turistico;– avere la maggioranza delle aziende consorziate e/o asso-

ciate con sede nel territorio regionale– avere fra le finalita statutarie la realizzazione di attivita

promozionale in materia turistica a favore dei propri consor-ziati o associati;

Ammissibilita dei progettiSono ammissibili a contributo le seguenti tipologie di inter-

vento:a) servizi per lo sviluppo ed il sostegno della commercializ-

zazione e delle reti distributive delle imprese consorziate;b) servizi per la promozione dei prodotti turistici delle im-

prese;c) servizi e strutture per la qualificazione dell’offerta turisti-

ca e per l’incentivazione delle vendite;

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d) progetti di sostegno diretto alla commercializzazione deiprodotti turistici dei consorziati;

I progetti devono indicare, pena la loro esclusione dal con-tributo:

a) il contenuto e la tipologia delle azioni;b) le modalita e i tempi di attuazione delle iniziative;c) i risultati attesi e gli indicatori di risultato;d) un dettagliato piano finanziario, con la previsione anali-

tica delle singole voci di costo e di copertura delle spese, ivicompreso il piano relativo alla gestione del servizio dal qualerisultino i mezzi finanziari necessari all’ottenimento del pa-reggio di esercizio del servizio stesso nonche l’indicazione deisoggetti interessati e delle relative quote di partecipazionealla realizzazione dell’intervento;

e) limitatamente agli strumenti pubblicitari, la quantita ela tipologia dello spazio acquistato, eventuali azioni di directmarketing, la tiratura e la veicolazione degli stampati;

f) una relazione sull’attivita svolta negli anni precedenti seoggetto di contributo;

g) l’atto costitutivo del soggetto proponente.Gli interventi dovranno essere coerenti con gli obiettivi ge-

nerali fissati dal presente piano.Non sono finanziabili le iniziative per la cui realizzazione

siano gia stati concessi contributi da parte della RegioneLombardia e da enti e Aziende dipendenti dalla Regionestessa.

Ammissibilita delle speseNell’ambito delle tipologie di intervento evidenziate, sono

ammissibili le seguenti tipologie di spesa:1) per i soggetti di nuova costituzione gli investimenti rela-

tivi alla sede della struttura stessa, alla installazione di attrez-zature ed impianti, arredi, strumentazioni informatiche hard-ware e software e spese relative alla formazione del personaleper la gestione dei servizi previsti dall’intervento, all’acquisi-zione delle consulenze specialistiche relative al progetto di in-tervento, per un periodo di tempo non superiore a due anni;

2) per i soggetti gia esistenti gli investimenti relativi all’am-pliamento e adeguamento di attrezzature e di strumentazioniinformatiche hardware e software e spese relative all’acquisi-zione di consulenze specialistiche relative al progetto presen-tato, per un periodo di tempo non superiore a due anni;

3) spese relative alla diffusione a alla predisposizione dimateriale promozionale;

4) spese relative alla organizzazione e realizzazione di mis-sioni commerciali all’estero nonche alla partecipazione a fiereed iniziative promozionali;

5) spese di interpretariato e di traduzione;6) spese concernenti la realizzazione o l’acquisto di servizi

promozionali;7) spese relative a strutture permanenti come l’acquisto o

l’affitto di locali (o altre forme che garantiscono una stabilepermanenza) destinati a filiali di vendita, punti di informazio-ne e di assistenza escluse le strutture destinate al funziona-mento del consorzio, ivi compresi i costi per il loro funziona-mento, personale, supporti operativi, predisposizione di cata-loghi, vetrinistica, ecc.;

8) spese relative a mezzi di trasporto finalizzati ad una mi-gliore fruizione delle strutture turistiche;

9) incentivi da destinare al sostegno alle azioni di commer-cializzazione.

Entita del finanziamentoLe spese di cui ai precedenti punti 1, 2, 3, 4, 5 e 6 possono

essere finanziate fino ad una percentuale del 50% dei costiammessi a contributo e fino ad un tetto massimo diL. 200.000.000.

Le spese di cui ai precedenti punti 7 e 8 possono esserefinanziate fino ad una percentuale del 70% dei costi ammessia contributo e fino ad un tetto massimo di L. 350.000.000.

Le spese di cui al precedente punto 9 possono essere finan-ziate fino ad una percentuale del 35% e fino ad un tetto massi-mo di L. 200.000.000 per consorzio.

I contributi verranno assegnati sulla base del rispetto delregime de minimis stabilito dall’Unione Europea sugli aiuti diStato alle imprese.

ValutazioneLe domande sono esaminate dai competenti uffici della Di-

rezione Generale Attivita Produttive per verificare la coerenza

814

dei progetti con le linee del presente piano e la sussistenzadei requisiti previsti. Sulla base dei risultati istruttori la Dire-zione Generale Attivita Produttive dispone con cadenza tri-mestrale la concessione dei relativi contributi per l’approva-zione dal parte della Giunta Regionale.

Nei casi in cui l’ammontare del fondo disponibile non per-mette l’accoglimento di tutte le domande ammissibili, verraformata una graduatoria secondo le seguenti priorita:

a) grado di coerenza del progetto con gli obiettivi del pre-sente programma

b) omogeneita del territorio regionale coinvoltoc) numero di imprese direttamente coinvolted) innovativita delle azioni previsteIn caso di presenza sullo stesso territorio di piu realta con-

sortili e associative, ai fini dell’ottimizzazione della spesa, ver-ranno concordate azioni non ripetitive con i soggetti interes-sati.

EsecuzioneGli interventi per i quali e concesso e liquidato il contributo

non possono essere diversi da quelli previsti nella domandadi concessione. Eventuali variazioni in aumento del costocomplessivo degli interventi previsti non incidono sull’am-montare del contributo.

Le pubblicazioni promozionali e gli strumenti per i quali econcesso il contributo dovranno contenere i luoghi turisticiregionali ed essere preventivamente autorizzate al «visto sistampi» dal servizio promozione economica.

Qualora il progetto oggetto del contributo sia realizzato inmisura inferiore al 70% del costo complessivo ammesso, ilbeneficiario perde il diritto al contributo stesso. L’eventualediminuzione delle spese, in ogni caso, non deve pregiudicareil raggiungimento degli obiettivi previsti.

Il contributo concesso verra erogato secondo le seguentimodalita:

• Il 50% del contributo ad avvenuta esecutivita del provve-dimento di assegnazione dello stesso e dietro presentazionedi apposita garanzia fidejussoria per un uguale importo didurata corrispondente al periodo compreso tra la data dellafirma della convenzione e la fine del terzo mese successivoalla presentazione di rendicontazione.

• Il 50% della parte restante, a saldo alla presentazione direndicontazione.

La rendicontazione dovra contenere una relazione finalecirca l’attivita svolta e il resoconto delle spese sostenute equietanzate unitamente ai campioni del materiale promozio-nale prodotto. La liquidazione del contributo e fatta previaverifica della conformita delle iniziative realizzate con riferi-mento agli obiettivi, ai contenuto ed ai risultati ottenuti e cer-tificati da presentarsi alla conclusione delle azioni. In casodi mancata o difforme realizzazione delle azioni previste, ilcontributo viene revocato.

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D) CIRCOLARI E COMUNICATI

[BUR20000125] [3.5.0]

Com.r. 27 marzo 2000 – n. 69Direzione Generale Presidenza – Comunicato del Presi-dente della Giunta Regionale relativo alla presentazionedelle proposte di candidatura al premio «La Lombardiaper il Lavoro» per l’anno 2000

La Giunta Regionale della Lombardia con deliberazione 2dicembre 1996, n. 21085 ha istituito il premio annuale «LaLombardia per il Lavoro», per riconoscere pubblicamentel’impegno di coloro che abbiano significativamente contribui-to allo sviluppo economico e sociale della Lombardia nelmondo del lavoro, delle professioni e dell’impresa anche a ca-rattere mutualistico e solidale.

Si invitano a presentare le proposte di candidatura a talepremio:

– consiglieri regionali– enti locali– fondazioni e associazioni giuridicamente riconosciute– ordini professionali– associazioni di categoriaLe proposte di candidature possono essere presentate, al-

tresı, da almeno cento cittadini iscritti nelle liste elettorali deicomuni lombardi.

Nel caso in cui il proponente sia una persona giuridica, laproposta deve essere sottoscritta dal legale rappresentante.

Le proposte, indicanti un solo nominativo, devono essereredatte in carta semplice e adeguatamente motivate, nonchecorredate dai dati anagrafici del candidato e da dettagliatocurriculum.

Le proposte di candidatura devono essere indirizzate alPresidente della Giunta Regionale e devono pervenire al Pro-tocollo Generale – piazza Duca d’Aosta n. 5 – 20124 Milano,entro e non oltre il 15 maggio 2000.

Il regolamento del premio e pubblicato sul Bollettino Uffi-ciale della Regione Lombardia del 31 dicembre 1998, n. 52,3º Supplemento Straordinario.

Roberto Formigoni

815

[BUR20000126]

Com.r. 28 marzo 2000 – n. 70Comunicato della Direzione Generale Presidenza – Segre-teria di Giunta – Riepilogo fascicoli BURL del mese di feb-bario 2000

Si comunica che nel mese di febbraio 2000 sono stati pub-blicati i seguenti fascicoli del Bollettino Ufficiale della Regio-ne Lombardia

LEGENDASe.O. = Serie Editoriale OrdinariaS.O. = Supplemento OrdinarioS.S. = Supplemento StraordinarioSe.I. = Serie Editoriale InserzioniSe.I.C. = Serie Editoriale Inserzioni ConcorsiSe.I.Bis = Serie Editoriale Inserzioni BisSe.O.Bis = Serie Editoriale Ordinaria Bis

FEBBRAIO 2000

N. BUR DATA EDIZIONE N. POSTA

5 1.2 I S.S. 311.2 II S.S. 312.2 Se.I. 322.2 Se.I.C. 333.2 III S.S. 344.2 IV S.S. 354.2 V S.S. 35

6 7.2 Se.O. 367.2 Se.O.Bis 368.2 I S.S. 379.2 Se.I. 389.2 Se.I.C. 389.2 Se.I.Bis 39

10.2 II S.S. 4011.2 III S.S. 4111.2 I S.O. 42

7 14.2 Se.O. 4314.2 Se.O.Bis 4315.2 I S.S. 4416.2 Se.I. 4516.2 Se.I.Bis 4516.2 Se.I.C. 4617.2 II S.S. 4718.2 III S.S. 48

8 21.2 Se.O. 4921.2 Se.O.Bis 4922.2 I S.S. 5023.2 Se.I. 5123.2 Se.I.Bis 5123.2 Se.I.C. 5224.2 II S.S. 5325.2 I S.O. 5425.2 III S.S. 55

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