Reporternews14

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Anno I - Numero 14 / 15 novembre 2008 Attualità - Cronaca - Economia - Turismo - Cultura www.reporternews.eu Scuola Tra mille proteste per l’attuazione del decreto Gelmini anche una piccola oasi felice, a Nettuno, dove due scuole medie del territorio, anche grazie ad un finanziamento della Fondazione Roma, investono su cultura e tecnolo- gia, incentivando i ragazzi con la creazione di laboratori informatici e di lingua. A Ostia intanto il rovescio della medaglia, con gli studenti in piazza per protesta sup- portati dagli insegnanti. Tra questi, la professoressa Te- resa Niro, dell’Itis Faraday. «La nuova legge - spiega - riduce notevolmente le possibilità per studenti e profes- sori». a pag. 8 Nettuno va controcorrente I tagli non toccano la cultura Ncc in rivolta ad Anzio. Guadagni scarsi, difficoltà crescenti ogni giorno che passa, macchine abusive, licenze asse- gnate ed immediatamente sparite. Senza contare i problemi con le Ztl di Roma, per le quali è necessario prima della corsa inviare dei fax per ottenere auto- rizzazioni che rischiano di non essere ri- lasciate. «Tanto più che questo fax non si capisce neanche in che mani finisca» a pag. 10 La rivolta dei taxi, tra fax misteri e licenze sparite Anzio Ostia Il debutto è arrivato con largo anticipo, per essere pronti ed efficienti in tempo per l’estate. Ad Ostia cinque stabi- limenti balneari, Sporting Beach, La Bonaccia, La Ca- pannina a mare, La Playa e la Lega Navale producono energia fotovoltaica per alimentare le strutture. Un pro- getto ideato da Regione Lazio ed Assobalneari che si pro- pone come obiettivo quello di promuovere il rispetto dell’ambiente cercando al tempo stesso di abbattere i costi per il mantenimento delle strutture turistiche presenti sul litorale. a pag. 18 L’ultima tendenza sono i nuovi eco-stabilimenti Il sogno americano può essere vissuto fino in fondo, al di là dei classici viaggi turistici proposti dalle agenzie. Ad insegnare agli italiani come vivere fino in fondo lo spirito degli States, è Gianluca Sposito, imprenditore romano quarantenne che crea per i propri clienti itinerari in America per viaggiatori doc, con la voglia di apprezzarne tutte le qualità. Tra le mete più caratteristiche, la Route 66 in Harley Davidson e la “rotta del- l’oro” in Alaska. a pag. 23 Il sogno americano rinasce grazie a Gianluca Sposito Il personaggio L’intervista Il giornalista e scrittore Corrado Augias, che presenterà a Fiumicino il suo libro in uscita, “Inchiesta sul Cristiane- simo”, si racconta a Reporter, spiegando il suo interesse per la religione. «Le ragioni - racconta Augias - principalmente sono due: la prima è che la religione ha occupato un posto di rilievo, forse eccessivo, nella vita pubblica, mentre la se- conda è che la storia sacra, come è stata raccontata dalla chiesa, viene proposta agli uomini come una serie di favo- lette». a pag. 24 Corrado Augias alle prese con la passione di Cristo La voce del Mare di Roma € 0,50 COPIA OMAGGIO Ribelli d’Italia Piloti e hostess dichiarano sciopero “a sorpresa” e lasciano a terra migliaia di viaggiatori a Fiumicino. Aperta un’inchiesta giudiziaria per trovare i responsabili. Anpac, Up, Anpav, Avia e SdL chiedono il ritiro del Lodo Letta per far ripartire la trattativa

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giornale freepress del litorale laziale

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Anno I - Numero 14 / 15 novembre 2008

Attualità - Cronaca - Economia - Turismo -Cultura

www.reporternews.eu

Scuola

Tra mille proteste per l’attuazione del decreto Gelminianche una piccola oasi felice, a Nettuno, dove due scuolemedie del territorio, anche grazie ad un finanziamentodella Fondazione Roma, investono su cultura e tecnolo-gia, incentivando i ragazzi con la creazione di laboratoriinformatici e di lingua. A Ostia intanto il rovescio dellamedaglia, con gli studenti in piazza per protesta sup-portati dagli insegnanti. Tra questi, la professoressa Te-resa Niro, dell’Itis Faraday. «La nuova legge - spiega -riduce notevolmente le possibilità per studenti e profes-sori».

a pag. 8

Nettuno va controcorrenteI tagli non toccano la cultura

Ncc in rivolta ad Anzio. Guadagniscarsi, difficoltà crescenti ogni giornochepassa, macchine abusive, licenze asse-gnate ed immediatamente sparite. Senzacontare i problemi con le Ztl di Roma,per le quali è necessario prima dellacorsa inviare dei fax per ottenere auto-rizzazioni che rischiano di non essere ri-lasciate. «Tantopiù chequesto faxnon sicapisce neanche in chemani finisca»

a pag. 10

Larivoltadei taxi, tra faxmisteri e licenzesparite

Anzio

Ostia

Il debutto è arrivato con largo anticipo, per essere prontied efficienti in tempo per l’estate. Ad Ostia cinque stabi-limenti balneari, Sporting Beach, La Bonaccia, La Ca-pannina a mare, La Playa e la Lega Navale produconoenergia fotovoltaica per alimentare le strutture. Un pro-getto ideato daRegione Lazio edAssobalneari che si pro-pone come obiettivo quello di promuovere il rispettodell’ambiente cercando al tempo stesso di abbattere i costiper il mantenimento delle strutture turistiche presenti sullitorale.

a pag. 18

L’ultima tendenza sonoi nuovi eco-stabilimenti

Il sogno americano può esserevissuto fino in fondo, al di là deiclassici viaggi turistici propostidalle agenzie. Ad insegnare agliitaliani come vivere fino infondo lo spirito degli States, èGianluca Sposito, imprenditoreromano quarantenne che creaper i propri clienti itinerari inAmerica per viaggiatori doc,con la voglia di apprezzarnetutte le qualità. Tra le mete piùcaratteristiche, la Route 66 inHarleyDavidson e la “rotta del-l’oro” in Alaska.

a pag. 23

Il sogno americano rinascegrazie a Gianluca Sposito

Il personaggio

L’intervista

Il giornalista e scrittore Corrado Augias, che presenterà aFiumicino il suo libro in uscita, “Inchiesta sul Cristiane-simo”, si racconta aReporter, spiegando il suo interesse perla religione. «Le ragioni - raccontaAugias - principalmentesono due: la prima è che la religione ha occupato un postodi rilievo, forse eccessivo, nella vita pubblica, mentre la se-conda è che la storia sacra, come è stata raccontata dallachiesa, viene proposta agli uomini come una serie di favo-lette».

a pag. 24

CorradoAugias alle presecon la passione di Cristo

La voce delMare di Roma€ 0,50 COPIA OMAGGIO

Ribelli d’ItaliaPiloti e hostess dichiarano sciopero

“a sorpresa” e lasciano a terramigliaia di viaggiatori a Fiumicino.

Aperta un’inchiesta giudiziariaper trovare i responsabili.

Anpac, Up, Anpav, Avia e SdLchiedono il ritiro del Lodo Letta

per far ripartire la trattativa

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 822 Primo Piano

Hanno ragione i piloti a volerlottare per un ottenere uncontratto adeguato che garan-tisca sicurezza e tutele socialicon la Cai. Hanno ragione lehostess a battersi affinché nonvenga tolta alle madri lavora-trici della Nuova Alitalia lapossibilità di non effettuareturni la notte se hanno a ca-rico figli minori oppure fami-liari disabili. Hanno ragionegli steward a voler essere con-siderati operatori del trasportoaereo e non “schiavi” da sbat-tere in capo al mondo per farquadrare il bilancio d’azienda.E hanno ragione pure Anpac,Unione piloti, Anpav, Avia eSdL, i sindacati autonomi chedifendono gli equipaggi e chechiedono il rispetto degli ac-cordi di settembre da partedella Cai, quegli accordi rag-giunti a fatica e che prevedonogià sacrifici (10mila licenzia-menti e taglio dello stipendioper chi resta) per i lavoratoriAlitalia. Ma hanno ragioneanche le migliaia di passeggeririmasti intrappolati nello“sciopero selvaggio” a chie-dere una compagnia aereache funzioni.Insomma, nella vicenda Alita-lia tutti hanno ragione. E pi-loti, hostess e steward, che laprotesta hanno portato avantitra l’incredibile silenzio dellemigliaia di impiegati dellaMagliana, si trovano ora conil cappio al collo. Perché se larivolta dovesse proseguirefuori della legalità, paghe-ranno duramente con san-zioni pecuniarie e penali labattaglia. Se, al contrario, lalotta per scongiurare l’annul-lamento delle tutele sociali peri lavoratori dovesse proseguirecomunque, nel rispetto dellalegge, la Compagnia aerea ita-liana potrebbe considerare“troppo costosa” l’operazionee ritirarsi di nuovo. E a restaredisoccupati saranno tutti.

(A.Z.)

Piloti e hostess “ribelli” bloccano icieli d’Italia e finiscono in tribu-

nale. La Procura della Repubblica diRoma ha aperto un fascicolo per ac-certare se lo sciopero selvaggio cheha paralizzato il Paese nei giorniscorsi possa rappresentare “interru-zione di pubblico servizio e inosser-vanza dei provvedimentidell’autorità”. Cioè della precetta-zione del Ministero dei Trasporti.Un’altra indagine è stata avviatadalla procura di Civitavecchia suidisservizi prodotti dallo sciopero par-tito da Fiumicino e poi dilagatocome un’onda anomala negli altriaeroporti. Per ora il fascicolo è inte-stato come “Atti relativi” in attesa diapprofondire la situazione. La procura ha ricevuto dal commis-sariato di Fiumicino segnalazioni dicancellazioni di voli e disservizi su-biti dai passeggeri, costretti a centi-naia a dormire sulle panchedell’aeroporto e poi a restare in coda

per ore nella speranza di ottenere ilposto su un nuovo volo. Lo “scio-pero selvaggio”, dichiarato dal Co-mitato di lotta lunedì scorsocontrario alle condizioni proposte daCai per acquisire Alitalia, di fatto èdurato una manciata di ore. Finchènon è arrivata la precettazione. Maha prodotto disagi per tre giorni, conoltre 200 voli cancellati soltanto alLeonardo da Vinci e decine di mi-gliaia di passeggeri rimasti a terradalle Alpi alla Sicilia.Sciopero che però ha visto contrari i

sindacati ribelli Anpac, Unione pi-loti, Anpav, Avia e SdL. “Azioni dilotta non programmate rischiano didanneggiare la vera battaglia -spiega Andrea Cavola, coordinatorenazionale dell’SdL - Il piano presen-tato da Cai per rilevare gli asset diAlitalia può essere valido a patto chevengano rispettati gli accordi presi aPalazzo Chigi lo scorso settembre”.“Diecimila lavoratori e 4mila precariresteranno disoccupati con l’Opera-zione Cai, avallata da Cgil, Cisl, Uile Ugl - sottolinea Antono Divietri,

segretario dell’Avia - Ma ci sono di-versi modi per portare avanti la trat-tativa sindacale e bloccare iltrasporto aereo in Italia senza pre-avviso non mi sembra la soluzionegiusta”. Loro, i sindacati ribelli, ilpreavviso lo hanno infatti dato. Domenica scorsa hanno annunciato15 giornate di sciopero, a partire dal25 novembre e fino al 26 maggioprossimo “affinché Cai intenda chese vorrà imporre regole e contrattiunilateralmente, non avrà vita fa-cile”. Intanto l’Enac, l’ente nazio-nale dell’aviazione civile, ha chiestoad Alitalia di fornire i nominativi deimembri di equipaggio che non sisono presentati al lavoro per avviarela procedura sanzionatoria. El’Unione Europea ha dato l’okay al-l’operazione Cai, bocciando il pre-stito ponte da 300 milioni di euroconsiderato un aiuto di Stato: dovràessere rimborsato dalla 'bad com-pany' di Alitalia.

Il punto

Il cappioal collo

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Primo Piano 331 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Saranno 861 i piloti Alitaliache resteranno disoccupati se

verrà attuato il Piano Fenice.Quello messo a punto da Cai perrilevare la compagnia di ban-diera. E loro, le Aquile Ribelli,non ci stanno. “Non perché nonsiamo disposti a fare sacrifici, maperché hanno cambiato le cartein tavola e poi vogliono addossareun eventuale fallimento dell’ope-razione su di noi”, spiega FabioBerti, presidente dell’Anpac, ilsindacato autonomo che tutela ipiloti dell’aviazione civile. “Chie-diamo il rispetto degli accordi fir-mati lo scorso settembre aPalazzo Chigi riguardo ilpiano di salvataggio diAlitalia e la cancellazionedel Lodo Letta”, inter-viene Massimo Notaro,presidente dell’Up, l’al-tro sindacato dei piloti.Berti e Notaro sono ileader della rivoltascoppiata nei cockpit diAlitalia. Dei 1.800 pilotineppure 300 “stanno”conCgil, Cisl, Uil e Ugl, chelo scorso 31 ottobrehanno sotto-scritto

il Lodo Letta. “Con questo attosono state cambiate le carte in ta-vola - accusa Berti - Un meseprima avevamo firmato un docu-mento e poi ce ne siamo ritrovatidavanti un altro, che riduceva letutele sociali per i lavoratori. Lanostra è una battaglia per i postidi lavoro e la sicurezza, non certoper i privilegi. Il contratto Cai così com’è nel-l’ultima stesura è fuori da ognicontesto europeo”.“Avevamo accettato sacrifici e cieravamo impegnati ad accettareun contratto simile a quello di Ai-rOne - riprende Notaro - Poi, perqualche misterioso e incompren-sibile motivo, tutto è cambiato,

annullando il per-corso sindacaleche era riuscito,pur tra le diffi-coltà, a trovareun’intesa. Inquesto conte-sto è scattato lo“sciopero sel-vaggio” che habloccato i cielid’Italia e chenon ci ha tro-vato d’accordo.

N o n

possiamo, però, essere d’accordoneppure con la Cai”. “Avevamodato disponibilità a lavorare 900ore al mese, come fanno i colle-ghi di molte compagnie europee,che comunque hanno stipendimaggiori dei nostri - incalza No-taro - Ma non possiamo metterein discussione la sicurezza deiviaggiatori. E il presidente di CaiRoberto Colaninno che cosa harisposto di fronte alle nostre, le-gittime rivendicazioni? Che assu-merà i piloti di Ryanair,dimostrando la totale inespe-rienza e incompetenza a trattaredi argomenti aeronautici”. “Ep-pure è il presidente dellaCompagnia aereaitaliana!”, sotto-linea con ironiail presidentedell’Up. “ForseColaninno emolti dei sociCai non sannoche ogni pilotaè abilitato a gui-dare un solo tipodi jet per volta.Comandanti eprimi ufficialidella low cost ir-landese al mo-mento hannola certifica-zione percondurre iB o e i n g7 3 7 ,l ’ u n i c otipo di ve-l i v o l oche ha

Ryanair. E l’unico tipo di velivoloche Alitalia non ha mai avuto”.“Certo - aggiunge Berti - Cai po-trebbe far loro il corso per il “pas-saggio di macchina” che dura tremesi e costa 30mila euro per ognipilota. Questo significa che senessuno di noi firmerà il con-tratto quando arriveranno lechiamate individuali e Cai dovràattendere 90 giorni per decollarecon i piloti Ryanair, a patto cheloro accettino un contratto cosìpenalizzante”. “Io non lavoreròcon Cai, questo è sicuro”, af-ferma Notaro. “Ai miei colleghilasciò comunque la libertà di sce-gliere ma mi aspetto compatezza

nell’azione, perché è in gioconon soltanto un semplicecontratto ma il futurodel trasporto aereo edel lavoro in Italia. Se passa il contrattoCai molte aziendesono pronte ad unifor-marsi, per abbattere ilcosto del lavoro, indanno poi dei consuma-

tori e cioè dei passeg-geri”.

Fabio Berti (Anpac) e Massimo Notaro (Up) spiegano le ragioni del Fronte del No

I piloti accusano il presidente Colaninno di aver cambiato le carte in tavola«Quello sporco poker della Cai»

Un decalogo per protestare senzaviolare la legge. Si intitola “Evi-tiamo il degrado della sicurezza,eleviamo il livello di attenzione”. Lohanno distribuito piloti e hostess diAlitalia all’aeroporto di Fiumicino.Il decalogo invita gli equipaggi a“rispettare scrupolosamente le di-sposizioni di legge vigenti e i rego-lamenti della compagnia” edelenca una serie di “consigli ai na-viganti” per produrre disagi e dis-

servizi, garantendo la massima si-curezza ai passeggeri. Ad esempioviene suggerito agli equipaggi di ve-rificare la documentazione relativaal volo da effettuare. Viene poi con-sigliato di “verificare l’effettivo statodi efficienza dell’aeromobile”, con-trollando l’usura degli pneumatici,le tracce di perdite dagli impiantiidraulici, la pulizia dei vetri, delcockpit e delle toilette. Si possonorichiedere pure i test per l’accerta-

mento dell’eventuale presenza diacqua nel cherosene e, prima dichiudere il portellone, si possonocontare “a mano” i passeggeri per

verificare che il numero dei viag-giatori presenti corrisponda aquello indicato sulla lista d’im-barco.

I Dieci Comandamentiper “rallentare” i voli

A bordo“Fiumicino non va penaliz-zato e deve restare al centrodel sistema, qualsiasi solu-zione venga applicata per ri-lanciare Alitalia”. Lo scriveCristian Terrevoli, del Dipar-timento regionale per gli ae-roporti del Lazio di Alleanzanazionale. “Da anni ci si chie-deva quando si scoprissero lecarte e che soluzione trovarealle conseguenze di una possi-bile crisi. Questo è avvenuto esi è notato lo spirito di respon-sabilità dimostrato da Cigl,Cisl, Uil e Ugl. Nonostanteciò abbiamo assistito ad unoscontro con chi ancora portaavanti vecchie concezioni nonpiù applicabili”.

«Fiumicinoal centro»

Cristian Terrevoli

di Alessandra Zavatta

Passeggeri in coda

Aerei a terra

Equipaggi in sciopero

La rivolta nel cockpit

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 844 Primo Piano

Hostess Alitalia

Facchino in aeroporto

Operaio in rampa

“I piloti devono sacrificarsi. Nonsi può far chiudere Alitalia e le de-cine di aziende dell’indotto aero-portuale. Perché l’indotto non hacassa integrazione e i lavoratori indifficoltà con il pagamento delmutuo e del canone di affitto ver-ranno a bussare al Comune e dif-ficilmente potremo far fronte alproblema per tutti”. Il sindaco diFiumicino Mario Canapini mettein guardia contro gli “scioperi sel-

vaggi” e mobilitazioni a oltranza.“A Fiumicino vivono centinaia didipendenti di Alitalia che tra qual-che settimana potrebbero restaresenza lavoro e non avrà soldi persaldare l’affitto e il mutuo”, sotto-linea il Sindaco, che chiede al Go-verno l’apertura di un “tavolointeristituzionale” per delineareprocedure che permettano allepiccole imprese creditrici di Alita-lia di essere pagate.

Il sindaco Mario Canapini: «Il Comune non può far fronte all’emergenza sociale»

Cuochi contro piloti. Donnedelle pulizie contro hostess.

Facchini contro steward. A Fiu-micino la crisi Alitalia ha giàmesso in difficoltà le aziende del-l’indotto, che non riescono a pa-gare gli stipendi ai dipendenti.Gli operai delle imprese di puli-zie, catering e facchinaggio cheoperano al Leonardo da Vinci,quattromila persone che lavo-rano per Snam Lazio Sud, Bona-dea, Linda, Phedra, Team Italia,Ades, Sodexo, Giacchieri, Iet eLa Nitida Vesuviana, martedìscorso hanno scioperato per 24ore consecutive, lasciando loscalo romano nell’immondizia ebloccando i servizi. A fine no-vembre cuochi, pulitori, vigilan-tes potrebbero ritrovarsi con labusta paga vuota. “Alitalia -spiega la Fisascat Cisl - non stapagando più le imprese dell’in-dotto a cui ha appaltato determi-nati servizi. E così le societàappaltatrici non sono più in

grado di versare gli stipendi aipropri dipendenti”. “Confer-miamo il nostro gravissimo statodi liquidità e l’impossibilità di farfronte al pagamento degli sti-

pendi che matureranno - recita lalettera inviata il 6 novembrescorso da La Nitida Vesuviana alcommissario straordinario dellacompagnia di bandiera Augusto

Fantozzi - Il debito di Alitalia spanei nostri confronti ha esposto lasocietà verso le banche, che cihanno di recente revocato i fidirichiesti proprio per far fronte aimancati incassi”. All’impresa na-poletana la compagnia di ban-diera “deve” 189mila euro. “Conla Lsg Sky Chef, che prepara sol-tanto a Fiumicino 18mila pasti dibordo al giorno, Alitalia ha debitiper 15 milioni di euro - intervieneNicola Merli del direttivo provin-ciale dell’Ugl - Nello scalo ro-mano metà degli 800 lavoratoridella Lsg allestisco pasti per Ali-talia e, nonostante la Lsg sia uncolosso europeo del catering,prima o poi i problemi arrive-ranno pure qui”. Con Aeroportidi Roma il debito della compa-gnia aerea, pare, superi i 40 mi-lioni di euro. Sono 60mila,secondo l’Ugl, i lavoratori del-l’indotto aeroportuale che po-trebbero restare disoccupati nellaprovincia di Roma.

Quattromila dipendenti dell’indotto potrebbero restare a casa

In pericolo la busta paga e lo stipendio di novembreI cuochi contro le hostess

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Primo Piano 551 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Oltre al danno il rischio èquello di subire una vera e

propria beffa. A renderlo noto, at-traverso un comunicazione sinda-cale rivolta a tutti i lavoratoriAlitalia, è il Cub, Confederazioneunitaria di base. «In merito alla ge-stione della procedura di ammini-strazione straordinaria che inquesto momento occupa tutti i la-voratori del Gruppo Alitalia - spie-gano dal sindacato - dopo averrichiesto pareri e informazioni alnostro ufficio legale riteniamo op-portuno precisare che ciascun la-voratore deve presentareun'istanza di ammissione del pro-prio credito alla procedura di in-solvenza in atto per i creditimaturati, come Tfr, permessi, ferie,retribuzioni non corrisposte, festi-vità, compensativi, rol, ratei 13°,ratei 14°, indennità varie, preav-viso, ed ore extra, ossia le cosid-dette competenze finali delrapporto, per le quali è opportunoche ogni lavoratore effettui unaprima verifica della esattezza dellecifre indicate dal Commissario

Straordinario esegnali eventualiincongruenze». La stessaistanza con laquale do-vranno essererichiesti ulte-riori creditivantati dailavoratoric o m esomme noncorrisposte avario titolo,richiesta disuperiore li-vello, Eda, ed altro.Tanta la carne sul fuocomessa dai sindacalistidel Cub, che attraversoil loro ufficio legalehanno cercato di trovareuna soluzione anche aiproblemi paventati daiprecari. «E’ opportunoconsiderare - continuano isindacalisti Cub nell’infor-mativa stilata per i lavora-

tori - che i cosiddettiprecari (con contrattosubordinato a tempode te r- minato, di

collabo-r a -z ioneoal tro)p o s -s o n opuntare,

tra gli ulte-riori crediti,al riconosci-mento delcontratto atempo in-determinato(ossia al rico-

noscimento del-l’illegittimità delle tipologiecontrattuali e delle modalità diutilizzo con cui sono stati as-sunti negli anni precedenti)presentando una istanza di am-missione al passivo: l’unica con-dizione per tentare di accedereanche agli ammortizzatori so-

ciali previsti per i dipendenti “fissi”del Gruppo AZ». Richieste chepotrebbero non essere accolte nel-l'immediato, ma l'eventuale giudi-zio per tali ulteriori crediti non è diostacolo all'ammissione delle altredomande (cioè degli importi indi-cati nei documenti forniti dal-l’azienda) che saranno liquidatenei tempi e nelle modalità previsteper tutte le lavoratrici ed i lavora-tori. E’ importante sottolinearecome tutti coloro che abbianocause pendenti, dovranno presen-tare istanza con le modalità sopradescritte, pena la perdita di ogniloro diritto e rivendicazione. L’attenzione dei lavoratori quindidovrà essere rivolta al calendariostilato dal Tribunale di Roma perla presentazione delle domande,che dovranno essere spedite neces-sariamente entro il 16 novembreper i lavoratori di Alitalia – Lineeaeree italiane, entro il 13 gennaio2009 per quelli di Alitalia Expresse Volare, ed entro il 19 gennaio2009 per i lavoratori di AlitaliaServizi e Alitalia Airport.

Il sindacato autonomo Cub mette in allerta i lavoratori del Gruppo Alitalia

«Presentate un’istanza di ammissione al credito per avere quanto vi spetta»A rischio liquidazione e indennità

Sciopero bianco per evitare laprecettazione del ministro Mat-teoli. I dipendenti Alitalia non sisono persi d’animo, scegliendodi attenersi rigidamente all’ap-plicazione del regolamento. Main che modo il rispetto delle re-gole può influire sul servizio of-ferto ai clienti Alitalia? Tanti ipassaggi necessari prima del de-collo di un aereo in partenza.Da briefing fino alla richiesta diuna rotta diretta fino a destina-zione sono tante le occasioni perfar ritardare un volo. Si comin-cia col briefing center, dove il pi-lota riceve informazioni sullecondizioni meteo, il carburantee le rotte, prima di raggiungere ilsuo aereo in 15/20 minuti, a se-conda dei ritardi del pullman.La seconda fase, anche questapassibile di ritardi, è quella deicontrolli interni, con gli assistentidi volo impegnati nella ricercadi oggetti smarriti nelle taschedei sedili e nei bagni, oltre adaltre operazioni di routine. Laterza fase invece vede impe-gnato il pilota, che dalla cabinacontrolla che tutto fili liscio trapersonale di terra ed aeroportoe dopo una firma dà il via al de-collo. Quarto passaggio, in molticasi decisivo, la puntualità deibus per il trasporto dai terminalfino all’aereo, spesso ritardatari.Ultima, ma solo per una que-stione cronologica, la fase chevede il pilota impegnato in unavera e propria”preghiera” aicontrollori dello spazio aereoper avere una rotta diretta finoall’aeroporto di destinazione ecercare di recuperare un po’ ditempo perso. Operazione cheperò in molti casi anziché age-volare gli utenti li danneggia, fa-cendo accumulare al volo altriminuti di ritardo.

(C.B.)

Lo sciopero biancova in scena così

Curiosità

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Mentre i residenti si schieranoquasi completamente contro

il progetto di Area metropolitana, laProvincia di Roma cerca di avvici-narsi il più possibile ai 121 comunidel territorio per coinvolgerli e ren-derli partecipi dell’iniziativa. A darevoce all’Ente presieduto da NicolaZingaretti, è Piero Cucunato, Presi-dente della Commissione Riformeper l’Area metropolitana della Pro-vincia di Roma. «Stiamo predispo-nendo un vademecum il più ampiopossibile - spiega Cucunato al ter-mine della Commissione che si èsvolta la scorsa settimana a PalazzoValentini - all’interno del quale tuttigli amministratori degli enti locali

dei 121 comuni della Provincia e iConsiglieri dei 19 Municipi Ro-mani possano trovare quanto è statoprodotto in sede normativa suRoma Capitale e sulla riforma dellafutura Area Metropolitana da partedi tutte le forze politiche e da partedi tutte le associazioni degli enti lo-cali». Un modo come un altro percoinvolgere tutti nel progetto spie-

gando quali saranno le novità rela-tive ai comuni dopo la costituzionedell’Area metropolitana. «E’ un la-voro preparatorio - continua Cucu-nato - per dare unacomunicazione-informazione la piùè dettagliata possibile ai tanti am-ministratori, forze sociali ed econo-miche - continua il Presidente PieroCucunato - a molti cittadini che

non conoscono bene il tema delleRiforme e fanno confusione sulRuolo che dovranno avere le nuoveentità amministrative. Dare stru-menti per poter accedere ad un in-formazione ampia e dettagliata,non solo è un dovere istituzionale,ma anche un modo per raccogliereidee e confronti, per poi lavorare percostruire un’idea condivisa e propo-sta comune. Questo è il propositoche porterò avanti, sperando di tro-vare la sintesi migliore da proporreal Consiglio Provinciale prima e alGoverno Nazionale poi». Resteràda capire, considerato lo scetticismodei residenti, che nel referendumlanciato da Reporter si sono schie-rati nettamente contro il progetto,come reagiranno i sindaci dei 121comuni a questa mano tesa dallaProvincia di Roma.

Chiari i risultati parziali del sondaggiodi Reporter: residenticontrari al progetto che toglie autonomiaalle piccole città

Proposta di Piero Cucunato, presidentedella Commissione Riforme: «Informiamogli amministratorisui loro ruoli futuri»

L’Area metropolitana non decollaLa Provincia si avvicina ai Comuni

Giancarlo Della Millia non è piùil segretario comunale dell’Udcdi Nettuno. La decisione è statapresa dallo stesso Della Millia neigiorni scorsi, attraverso una let-tera inviata a Pierferdinando Ca-sini, Lorenzo Cesa e LucianoCiocchetti. «Le note vicende po-litiche di Nettuno – spiega l’ex se-gretario comunale dell’Udc, incarica dal ’94 – hanno sconvoltola vita politica locale. Avremmovoluto la vicinanza dei vertici manon è mai arrivata. Un po’quanto accaduto durante le ele-zioni per il rinnovo del consigliocomunale. Così, dopo 14 anni hodeciso di rassegnare le dimissioni,non identificandomi più nel par-tito». Una sorpresa per i verticidell’Udc, che nei giorni seguentialle dimissioni di Della Millia,hanno nominato il nuovo com-missario del partito a Nettuno:Alberto De Carolis. «Con la no-mina di De Carolis - spiegano ilsegretario provinciale Mario Fer-rante e dal segretario regionaleLuciano Ciocchetti - l'Udc vuoleaprire a Nettuno una nuova fa-medi rilancio. In città abbiamouna tradizione che va recupe-rata, soprattutto da un punto divista organizzativo. Riteniamoche De Carolis abbia esperienzanecessaria e caratteristiche giu-ste».

Della Milliadopo 14 annidà le dimissioni

Scossa nell’Udc

1 5 n o v e m b r e 2 0 0 866 Politica

di Cosimo Bove([email protected])

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Educare i più piccoli alla parte-cipazione alla vita attiva e am-ministrativa e alla politica diuna città serve a creare, per glianni a venire, cittadini più con-sapevoli dei loro diritti e doverie più smaliziati di fronte allaclasse politico – amministrativache governerà le loro città. Perquesto riveste un importante si-gnificato l’approvazione daparte della Regione Lazio del-l’istituzione del “Consiglio deibambini e dei ragazzi diArdea”, un progetto già appro-vato dal consiglio comunale“dei grandi” nello scorso giu-gno. Il consiglio dei ragazzi saràun’assemblea di 15 compo-nenti, dagli 8 ai 14 anni, chepotrà esprimere pareri, formu-lare proposte e svolgere interro-gazioni alla massima assisecittadina. L’ideale sarebbe chela freschezza delle idee dei pic-coli smuovesse idee e progetti diconsiglieri e amministratori incarica. «L’idea dell’amministra-zione – spiega il delegato per lePolitiche giovanili, RiccardoIotti – è quella di impostare unapolitica a favore dei giovani informa sistemica, con l’obiettivoprioritario di favorire la parteci-pazione alla vita civile ed asso-ciativa della città edincentivando il senso di appar-tenenza anche con strumentiinnovativi che ridefiniscano ilpatto tra giovani e istituzioni».

(G.S.)

Dai giovaninuove idee

per la politica

Bit generation

APomezia, i cittadini possonocontribuire a determinare

come l’amministrazione comu-nale può spendere i loro soldi, at-traverso la partecipazione allastesura del bilancio comunale.Non presentando specifici pro-getti e iniziative, bensì (sola-mente) indicando i settori e lepriorità di intervento, di cui ilComune dovrà (dovrebbe) tenereconto. È il progetto del BilancioPartecipato, avviato ancora in viasperimentale dall’amministra-zione De Fusco, che può essere –se effettivamente concretizzato –un importante strumento di de-mocrazia diretta e volontaria, at-traverso il quale la popolazione

può partecipare attivamente allavita pubblica della propria città ediscutere ed effettuare proposteconcrete sulle politiche pubbli-che: un’iniziativa resa possibile

anche grazie al contributo dellaRegione Lazio, che da tempo so-stiene i processi di partecipazionedella cittadinanza alle scelte fi-nanziarie. In particolare, su quat-tro specifici ambiti d’intervento(Ambiente, Servizi Sociali, Cul-tura e Trasporti) è stato avviatoun percorso di coinvolgimentodei cittadini e degli enti pubblici eprivati, che attraverso un que-stionario potranno fornire agliamministratori la propria opi-nione. Al termine delle consulta-zioni sarà redatto un“Documento di partecipazione”che raccoglierà i contributiespressi dalla collettività e chesarà allegato alla proposta di bi-lancio previsionale. In tal modo,il Comune potrà verificare le esi-genze e le priorità d’interventosegnalate, per tenerne conto in

sede di decisione sulle scelte di bi-lancio. Scelte che, alla fine, spet-teranno comunqueall’amministrazione comunale.«È un modo per ascoltare la vocedella popolazione – dice l’asses-sore pometino Francesco Pa-lazzo, presente al lanciodell’iniziativa – che ci indicheràquelle che sono le priorità di in-tervento, i problemi maggior-mente sentiti. In base a questeindicazioni il Comune stilerà ilbilancio». L’esperienza più fa-mosa di bilancio partecipativo èquella iniziata nel 1989 in Brasile,a Porto Alegre, città di 1,3 mi-lioni di abitanti, per permettereai cittadini di partecipare attiva-mente allo sviluppo e all'elabora-zione della politica municipale.In questo caso – poiché le ammi-nistrazioni comunali, per i vincolidi bilancio cui sono tenuti perlegge, riconoscono alle proposteavanzate dai gruppi di cittadini lapossibilità di incidere su unacerta percentuale del bilancio co-munale – si è partiti dal 10% delbilancio comunale, fino ad arri-vare, lentamente, al 25%. In Ita-lia, invece, il Bilancio Partecipatoha iniziato ad avere una certa dif-fusione, soprattutto nei comunidel centro Italia, a partire dallafine degli anni ‘90. A Pomezia èancora in via sperimentale e, in-fatti, in una prima fase è ancoranecessaria un’opera di informa-zione e sensibilizzazione nei con-fronti di associazioni, enti,comitati di quartiere e singoli cit-tadini per spiegare il loro ruolo ele possibilità di intervento nel-l’iniziativa. Il prossimo incontro èin programma il 27 novembre aTorvaianica, nella sala espositivada poco inaugurata all’internodell’ex ostello della gioventù sullungomare delle Sirene.

Servizi Sociali, Ambiente, Cultura e Trasporti i temi sui cui esprimerele proprie opinioni

De Fusco sperimenta il Bilancio Partecipato.I cittadini potranno indicare le priorità d'intervento

A Pomezia decide chi paga

Torna nel pantano l’attività delconsiglio comunale di Ardea e l’as-sise saltata lo scorso 6 novembre hasuscitato pesanti polemiche tra i cit-tadini, sempre in attesa di vedere ri-solti i tanti problemi che affliggonola città. Già prima della riunioneandata deserta (per l’assenza di 5esponenti della maggioranza: Ful-vio Bardi e Ettore Antinucci di An,Bruno Cimadon di Fi, Romolo DePaolis della Dc, e Gino Marcocciadella Lista Eufemi), e che ha vissutomomenti di tensione, RifondazioneComunista aveva pesantemente at-taccato l’amministrazione, par-lando di paralisi amministrativa. Eil comitato di quartiere Nuova Flo-rida non usa mezze misure: «Il

mancato svolgimento del consigliocomunale – sostiene il comitato – èun grave schiaffo ai cittadini. L’im-pedirne scientemente lo svolgi-mento equivale non solo a tradireil mandato ricevuto dagli elettori,ma è anche una grave mancanzanei confronti di tutti coloro interes-sati a seguirne i lavori». Invece, ilsindaco Carlo Eufemi (anche luigiunto in ritardo all’assise) smorza i

toni: «Credo – dice il primo citta-dino – si sia trattato solo di superfi-cialità, non credo la maggioranzasia spaccata. L’amministrazione stacontinuando a lavorare attraversoimportanti delibere di giunta». In-tanto, pur con le difficoltà della po-litica locale, diversi politici di Ardeaottengono importanti riconosci-menti a livello sovracomunale: An-tonino Abate del Pd è membrodella commissione garanzia per iltesseramento del partito, RiccardoIotti di An è membro dell'esecutivoprovinciale di Azione Giovani el’assessore Roberta Ucci è entratanella segreteria dell’assessore ai ser-vizi sociali di Roma Sveva Belviso.

(G.S.)

La maggioranza diserta il consiglioRifondazione va all'attacco

Ardea

Politica 771 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

di Giovanni Salsano([email protected])

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 888 Cronaca

Il mondo della scuola è in ri-volta, tra proteste e scioperi.Tra tagli e riforme che non piac-ciono agli addetti ai lavori. Ep-pure delle oasi felici ci sono. Sitrovano a Nettuno e portano inomi di Ennio Visca e Mario DeFranceschi. Le due scuole mediesi trovano rispettivamente in viaOlmata e via Romana, sono gui-date dal dirigente scolastico AnnaMaria Cervoni e sono al centrodel progetto della FondazioneRoma. La Fondazione che halanciato un'iniziativa per favorirel'innovazione tecnologica in am-bito didattico, mettendo a dispo-sizione delle scuole medie delLazio dei lauti finanziamenti. Peravere accesso a questi fondi biso-gnava, però, redigere dei pro-getti, che poi sarebbero dovutipassare al vaglio dello stesso ente.«Abbiamo realizzato il progetto– spiega Anna Maria Cervoni –e questo è stato accolto dalla Fon-

dazione. Con il consistente finan-ziamento che ci è arrivato ab-biamo allestito ben sei laboratorimultimediali, che possono con-tare su tecnologie di ultima gene-razione. Le sedi di via Olmata edi via Romana ora hanno a di-sposizione un laboratorio lingui-stico, uno d'informatica e un altrod'informatica per diversamenteabili. Inoltre alla De Franceschisiamo riusciti anche a completarel'aula del Centro Territoriale Per-manente, dove 200 adulti pos-sono imparare a utilizzare ilcomputer». Tornando ai giovanistudenti, adesso circa 850ragazzi possono con-tare su 100 nuovipersonal compu-ter; elaboratoriche vengono uti-lizzati in partico-lar modo dalleinsegnati di ma-tematica e di

eduzione tecnica. «Conquesto progetto la scuoladiventa un supporto perun utilizzo teorico ecognitivo dello stru-mento computer. Iragazzi stannoimparando autilizzare di-versi pro-grammi percreare le loro

presentazioni da por-tare in classe e agliesami di terza media,dove presentano ilpercorso interdisci-

plinare chehanno svilup-pato. Perquanto ri-guarda il la-borator ioriservato aid i v e r s a -m e n t eabili, in-vece, cisono dei

software che permettono agli stu-denti di avere un approccio mi-gliore con il pc, ovviamente inbase alla loro diversità. L'inaugu-razione delle nuove strutture cisarà il 10 dicembre». Da que-st'anno, poi, all'interno dellescuole è stata anche installatal'adsl e quindi per gli alunni c'è lapossibilità di navigare più veloce-mente, scandagliando ogni an-golo del web alla ricerca delleinformazioni necessari ai lorostudi. Altri computer, in questocaso portatili, e un videoproiet-tore sono stati installati all'internodella biblioteca di via Romana edella sala teatro di via Olmata.Grazie a un contributo arrivatodalla Banca di Credito Coo-perativo di Nettuno, infine,Anna Maria Cervoni ha po-tuto disporre la messa in si-curezza delle scuole e dellaboratorio linguistico dellaDe Franceschi.

Mentre dilaga la rivolta a Nettuno arriva il progetto della FondazioneRoma

Hanno paura del futuro e siaspettano uno standard di vitainferiore a quello dei genitori.Tempi duri questi per gli stu-denti. E non soltanto per quelliuniversitari che stanno gui-dando la protesta; a preoccu-parsi dei tagli sono anche icolleghi delle scuole superiori diAnzio e Nettuno, in procinto discegliere la propria facoltà.Nella città neroniana, poi,quella di continuare il propriopercorso di studio all'interno diun ateneo è una scelta quasi ob-bligata per gli studenti del liceoclassico e dello scientifico. Duescuole che storicamente non ga-rantiscono una formazione ri-volta al mondo del lavoro. Il

classico e lo scientifico sonoanche le scuole che vantano ilmaggior numero di studenti.Meno problemi, invece, per icolleghi degli istituti professio-nali come il Colonna (commer-ciale e aziendale) e il MarcoGavio Apicio (alberghiero): loroterminati gli studi potranno ten-

tare direttamente l'avventura nelmondo del lavoro, ma il compitodella scuola è quello di formarlie quindi la preoccupazione perquanto sta succedendo è anchela loro. Nella città di Nettunol'unico liceo è quello tecnologicoscientifico, ma a farla da pa-drone è l'istituto tecnico indu-striale Luigi Trafelli, l'Itis dovesono passati migliaia di studenti.Poi ci sono anche gli istituti neiquali si studia turismo e moda,il Gatti, e ragioneria, l'Ema-nuela Loi. Di possibilità di sceltaper chi ha voglia di impegnarsitra i banchi, quindi, ce ne sonoparecchie. Come parecchie,però, sono le preoccupazioniper il proprio futuro.

Gli studenti

Un futuro che mette paura Nuove aule per il Chris CappellCollege. Di pari passo con l'in-cremento della popolazionescolastica, e con l'aumento dellerichieste di iscrizioni, cresceanche la struttura che ospita illiceo classico di Anzio. Unastruttura che la famiglia Cap-pelluti ha voluto regalare allacittà, in memoria del giovaneChristian. Un musicista di ta-lento strappato prematura-mente all'affetto dei propri cari,al quale oggi è dedicata unascuola che rappresenta unpunto di riferimento per i gio-vani di Anzio, Nettuno, Ardea,Aprilia, Pomezia e Latina. I la-vori di ampliamento sono statipresentati alle 10 del 14 novem-

bre, alla presenza ovviamente dipapà Franco e mammaAdriana, i signori Cappelluti.Per la nuova struttura, cheospita la scuola neroniana ne-roniana, inoltre è arrivataanche la benedizione di monsi-gnore Giovanni D'Ercole. Leaule si vanno ad aggiungere ainumerosi e innovativi laboratorigià presenti e alla bibliotecamultimediale. «A nome dellacittà – conclude il sindaco Lu-ciano Bruschini – ringrazio i co-niugi Cappelluti per questonuovo e nobile gesto, che con-sentirà a tanti giovani del terri-torio di studiare in un ambienteconfortevole e tecnologica-mente avanzato».

Nel segno dei CappellutiLavori di ampliamento al liceo classico

850Gli alunni coinvolti

100I nuovi personal computer

6I laboratori di informatica, di informatica per diversamente abili e di lingue

200Gli adulti a lezione di pc nel Centro Territoriale Permanente di via Romana

10Il giorno di dicembre in cui è prevista l'inaugurazione delle nuove strutture

I numeri dell'iniziativa

Alle mediecontrocorrente

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Cronaca 991 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

«La scuola non si tocca, nonabbiamo paura. La nostra

lotta sarà ancora più dura». Erauno degli slogan più cantanti neigiorni di protesta, quelli che hannopreceduto l’approvazione da partedella Camera dei deputati del de-creto Gelmini. L’hanno cantatomilioni di studenti in tutta Italia,uniti da un solo obiettivo: opporsialla riforma, che a loro dire,avrebbe distrutto l’istruzione. E perla prima volta nella storia delle ma-nifestazioni studentesche si è assi-stito a qualcosa di unico: assieme airagazzi, con la testa rasata, i capelliingelatinati, i piercing o la barbalunga, assieme alle ragazze con lachefia o con la messa in piega, as-sieme a brufoli e a ormoni impaz-ziti, c’erano loro. I professori, conle giacche di velluto, i capelli grigi euna laurea nel cassetto. Uniti nellalotta per difendere la scuola. Traloro, la professoressa Teresa Niro,insegnante di informatica nell’isti-tuto tecnico industriale di Ostia ItisFaraday, che alle colonne di Re-porter ha spiegato il suo punto divista.Professoressa, qual è la suaposizione nei confronti deldecreto Gelmini?«Innanzitutto ci tengo a precisareche troppo presto ci si è affrettati adefinire la riforma della scuolacome decreto Gelmini. Se an-diamo a vedere i dettagli ci accor-geremo che, a parte il voto incondotta e il ritorno al maestrounico, si tratta esclusivamente di

manovre incluse nell’ultima leggefinanziaria. Tagli, esclusivamentetagli. E come può essere il pareredi una professoressa, madre di fa-miglia rispetto a una legge che ri-duce notevolmente le possibilitàper studenti e professori? Negativo,ecco».Tagli, dunque. Che coinvol-gono molti suoi colleghi...«Certo. Moltissimi insegnanti nondi ruolo, precari a cinquant’anniverranno fatti fuori da queste ri-forme. Non ci sarà posto dopo itagli di personale, mentre inveceaumenterà il numero degli alunni.I colleghi che rimarranno in servi-zio si troveranno a far fronte a classidi trenta persone, mentre gliesclusi... che ne sarà di loro?»E i ragazzi? Come stanno vi-vendo questo momento?

«Beh, noi abbiamo cercato di in-formali il più possibile. Provando inogni modo a non influenzarli, malimitandoci a spiegargli cosa stavasuccedendo. E devo dire che sep-pur giovani e immaturi hannoespresso preoccupazione sul lorofuturo, sulle difficoltà che incontre-ranno nel cercare di accedere al-l’università, una volta che saràdiventata fondazione privata. Si,hanno dimostrato interesse. Anchese devo dire che negli ultimi anni illivello culturale medio degli stu-denti si è abbassato. Ma non percolpa dei ragazzi».E per colpa di chi, o cosa?Quando c’è stato questo cam-biamento?«Sicuramente nel momento in cuisono aboliti gli esami di ripara-zione. Da lì gli studenti si sono sen-

titi legittimati a non studiare. E leconseguenze si sono viste. La vitache si conduce fuori dalla scuola,poi, non è adattissima a formareuna forte base culturale. I modelliforniti dalla tv, dai fatti di cronacanon aiutano. La scuola potrà aiu-tare a far tornare la cultura nei ra-gazzi ma ci vorranno molti anni.»Anche se la scuola è quellache verrà cambiata dalla Gel-mini?«No. Dovrà essere prima la scuolaa cambiare, per poi cambiare chene usufruisce. Attualmente sembraquasi che ci sia l’intenzione a creareun popolo di ignoranti, e a far di-ventare l’università un qualcosa diaccessibile solamente a una cerchiaristretta di persone più benestanti.Così ci ritroveremo un popolo dicaproni ignoranti e manovrabili».

Intervista alla professoressa Teresa Niro dell’Itis Faraday di Ostia

Nodo cruciale delle proteste il taglio all’istruzione pubblica«La scuola non si tocca»

Fausto ha 17 anni, adora laRoma, ascolta musica hip hop efrequenta il quarto superiore. Epensa che l'università non lo vedràprotagonista. «Ma non perché ionon sia portato per lo studio –spiega – ma perché se diverrannofondazioni private non potrò per-mettermi di frequentarla. So qualisono le condizioni economichedella mia famiglia, e so benissimogià da subito che tra due annidovrò andare a lavorare. Peccato,si, ma non possiamo fare mira-coli». A lui si aggiunge Elisa, 16anni di combattività, determina-zione e voglia di lottare: «E' un di-segno criminale, vogliono unpopolo di ignoranti, ma non cistaremo. Uccideranno la scuola?E noi riempiremo le biblioteche, icineforum, faremo cultura fai date. Non fermeranno la nostra vo-glia di sapere». Profonda, nono-stante la giovane età, la riflessionefatta da Maurizio, 18 anni:«Strano eh... vedono la scuolacome fonte di sprechi, noi crede-vamo che fosse una risorsa...»

(M.C.)

La marcia dei giovani:«Fatecistudiare»

Le reazioni

di Marco Ciapetti([email protected])

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 81100 Cronaca

Un fischio arriva dal marcia-piede, una macchina gialla

riconosce il segnale e accosta, unavventore sale e chiede a un per-fetto sconosciuto di portarloverso la propria metà. L'imma-gine romantica dei taxi non reggepiù. Il mondo dei tassisti si è tra-sformato in una vera giungla, alpunto che molti di loro hanno de-ciso di riciclarsi in Ncc, auto anoleggio con conducente. AdAnzio la trasformazione è avve-nuta tra il 1991 e il 1992, quandola nuova legge quadro dei tra-sporti individuali non di linea haimposto delle regole più rigide,come la possibilità di scovareclienti soltanto all'interno del co-

mune che ha rilasciato la licenza.Il mondo del noleggio, invece,non è così restrittivo e gli Nccpossono sia muoversi liberamentein diverse città che lavorareanche su prenotazione. «Conl'entrata in vigore della leggequadro – spiega Piero Scenna,noleggiatore storico della cittàneroniana – il nostro lavoro ditassisti è diminuito del 50% e al-lora abbiamo deciso di diventareauto a noleggio con conducente».La trasformazione, però, non èstata la panacea di tutti i mali, eoggi i problemi sono parecchi.Talmente tanti che gli addetti ailavori neroniani hanno inviatouna relazione all'amministra-zione comunale: il nodo princi-pale riguarda i parcheggi riservatiagli Ncc, che grazie a una deli-bera del 15 febbraio del 2001 –

firmata dall'allora sin-daco Candido De An-gelis – hanno il diritto dioccupare le aree pubbli-che riservate ai taxi, vistoche quest'ultimoservizio è stato as-sorbito in granparte da quello dinoleggio con con-ducente. «Il par-cheggio di viaMimma Pollastriniè sempre occupato– è scritto nel do-cumento – cosìcome i due dellastazione ferro-viaria, quello delporto nella zonadi imbarco esbarco di tra-ghetti e ali-

scafi e quello di piazza Lavi-nia. Inoltre chiediamo anchedei permessi scritti per en-

trare e uscire dalla zonaa traffico limi-tato del porto,mentre que-st'estate l'au-torizzazioneci è statac o n c e s s asoltanto inf o r m aorale, e l'in-stallazionedi cordoli ing o m m a ,

come quelliche segnalano lecorsie preferen-ziali nellegrandi città,nei parcheggi

di via Mimma Pollastrini». Dalmondo degli Ncc, comunque,non sono arrivate soltanto dellelamentele ma anche delle propo-ste per migliorare il servizio.Oltre alla creazione di nuovi par-cheggi nei pressi del pronto soc-corso dell'ospedale Riuniti, c'èanche l'idea della realizzazione divere e proprie corsie preferen-ziali. Gli uomini dell'Ncc, inoltre,inoltre chiedono anche «l'aper-tura di un tavolo di concertazionesulla viabilità e le nuove norma-tive, la presenza di addetti ai la-vori nella commissione trasporti,il blocco di eventuali e ulteriori li-cenze stagionali e annuali el'apertura di un'indagine su duetaxi di Lido dei Pini e Lavinio,che non si sono trasformati inNcc e che operano abusivamentesul territorio di Pomezia».

L'occhio elettronico che regola l'en-trata nelle zona a traffico limitato diRoma. Questo l'incubo più grandedi tutti gli addetti ai lavori del set-tore Ncc di Anzio. Per entrare nelcentro storico capitolino, infatti,l'Atac chiede agli stessi conducentidi avere una copia di diversi docu-menti, in maniera tale da effettuaredei controlli incrociati tra i dati insuo possesso e la vettura che entranel cuore della Capitale in un datomomento. Altrimenti nulla è per-messo. Una copia della patente, ilcertificato di abilitazione professio-nale, l'autorizzazione comunale aesercitare la professione, una copiadel libretto di circolazione e una delbollino blu, ad indicare che la mac-china non inquina. Altri documentiinvece devono essere all'interno delmezzo, come il libro dei corrispet-tivi e il blocco delle fatture. Le stesseregole valgono anche per i pullman

turistici. Ma non è ancora finitaqui: «Alemanno – conclude PieroScenna – ha deciso che dobbiamoanche scaricare un modulo dal sitointernet del Comune e riempirlocon i nostri dati personali, con tantodi posizione Inail e Inps, d'indica-zione della rimessa di partenza edel percorso da coprire. Lo stessomodulo poi deve essere inviato a unnumero di fax, prima della par-

tenza per Roma e del passaggionelle zone ztl. Il problema è che noinon sappiamo in mano a chi fini-scono i nostri dati, sul modulo nonc'è nessuna intestazione ma sol-tanto un numero di fax, e poi cosìse ci capita un cliente da prendereal volo diventa tutto più complicatoperché prima dobbiamo inviare ilfax e non sempre troviamo un'atti-vità aperta da dove spedirlo».

Roma

L'occhio indiscreto delle Ztl

In origine erano dieci ederano taxi. Poi si sono trasfor-mati in Ncc e lo hanno fatto indue differenti tranche da cin-que conducenti. In questopassaggio, avvenuto agli inizidegli anni '90, la situazione siè fatta caotica: alcune licenzesono state restituite e altrevendute. Oggi, però, all'appello nemancano due che sono fermein garage, visto che gli Nccoperativi sul territorio comu-nale di Anzio sono soltantootto. Altri due taxi, che primaoperavano a Lavinio e Lidodei Pini invece non si sono tra-sformati in Ncc e, a quantopare, oggi lavorano abusiva-mente in altri comuni limitrofia quello di Anzio.

La trasformazione

La piaga dell'abusivismo hacolpito anche il mondo del no-leggio con conducente diAnzio. Tre le auto in competi-zione illegale con gli Ncc rego-lari: una Fiat Idea, una VolvoStation Wagon e una Passatnera Station Wagon. A segna-lare il problema sono gli ad-detti ai lavori, che hannoinviato una relazione all'ammi-nistrazione neroniana e chehanno anche trovato dei bi-glietti per pubblicizzare il ser-vizio, lasciati nei pressidell'ospedale di Anzio e Net-tuno. A incentivare il feno-meno è anche la cattivaabitudine di alcuni comuni,che pur avendo pochissimi abi-tanti rilasciano un elevato nu-mero di licenze.

Un fenomenodilagante

Macchine abusive

Corsie preferenzialiI conducenti chiedono la creazione di carreggiateesclusive per il passaggio dei loro mezzi

Tavolo di concertazioneDagli addetti ai lavori la richiesta di un vertice su viabilità e nuove normative

ParcheggiQuelli riservati agli Ncc sono sempre occupati da altre macchine

ZtlPer entrare nel centro di Roma i conducenti sono costretti a inviare una richiesta preventiva all'Atac

Problemi&Proposte

di Mario Scagnetti([email protected])

Le licenzescomparse

Ad Anzio Ncc sul piede di guerra. Troppe le difficoltà, pochi i guadagni

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Cronaca 11111 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Casal Palocco, Infernetto eAxa scendono in strada per

protestare contro il traffico-caosin via Cristoforo Colombo. I pen-dolari sono costretti a trascorrerealmeno due ore in fila sull’arteriaper raggiungere uffici e fabbrichea Roma. Si calcola, infatti, cheogni pendolare passi mediamente15 ore in auto a settimana perpercorrere quaranta chilometri algiorno. All’incrocio tra via Co-lombo e via Pindaro si sono datiappuntamento oltre 800 residentiper chiedere interventi urgenti,sia per la messa in sicurezza del-l’arteria e sia per snellire un traf-fico sempre più caotico. Iresidenti sono preoccupati: nelXIII Municipio sono previstinuovi insediamenti, soprattutto aMadonetta, all’Infernetto e al-l’Axa, che si tradurranno, inevi-tabilmente, in un nuovo aumentodel traffico. “Servono più stradee meno case - ha spiegato PieroDosio, del Comitato civico “So-strafficolombo” - La Colombo èun’arteria tracciata sessant’annifa, quando le esigenze erano di-

verse. Ora servono interventistrutturali per adeguarla allenuove realtà. Abbiamo redatto labozza di un progetto per il pro-lungamento delle corsie laterali,da Acilia sino a via di Mezzoca-mino, l’interramento ove possi-bile della Colombo nel trattocompreso tra via Pindaro e Ma-lafede, lasciando al traffico in-terno le strade attuali”.

Sul tappeto ci sono già due pro-getti operativi: il sottopasso di viadi Acilia, che deve essere realiz-zato dai privati per le opere di ur-banizzazione, il sottopasso di viadi Malafede, finanziato dal Co-mune di Roma con circa 12 mi-lioni di euro. L’assessorecapitolino alla Mobilità SergioMarchi, presente alla manifesta-zione, ha annunciato una serie di

interventi: “Il primo punto saràquello del potenziamento dellelinee Atac e l’istituzione di un ta-volo permanente per la proget-tualità della mobilità urbana. Insecondo luogo dobbiamo indivi-duare le risorse disponibili per ilprolungamento delle complanaria via Colombo”. “Il terzo punto- ha aggiunto Marchi - sarà il po-tenziamento della Roma-Lido. Si

tratta però di un piano a lungotermine. C’è da risolvere, adesempio, con la Regione Lazio laquestione della proprietà dellalinea ferroviaria. Oggi il Comuneè responsabile dei treni utilizzatisulla tratta ferroviaria e la Re-gione detiene la proprietà dellalinea”. Sulla stessa lunghezzad’onda il consigliere provincialePiero Cucunato: “Ho già solleci-tato con un programma d’inter-venti gli organi competenti peraccelerare i lavori sulla Colombo.Inoltre ho chiesto l’istituzione diun fondo permanente per la ma-nutenzione dell’arteria, cosìcome per la via del Mare e laPontina”. “Avvieremo una cabinadi regia per risolvere le criticitàlegate alla Colombo e che inte-ressano, in modo particolare, l’in-crocio tra via Pindaro e via WolfFerrari - ha annunciato DavideBordoni, assessore comunale alleAttività produttive e a al Litorale– E’ già allo studio il progetto perle complanari e verrà finanziatoil sottopasso tra Axa e Infernetto.Senza dimenticare gli altri sotto-passo all’altezza di Acilia, di Ma-lafede e di via Canale dellaLingua”.

I pendolari di Casal Palocco, Infernetto e Axa protestano per la viabilità bloccata

Colombo, soffocati dal trafficoI comitati civici presentano il progetto per la realizzazione delle complanari

Il comune di Roma: «Subito autobus per la mobilità interna, poi il sottopasso»

di Enzo Bianciardi

Punti chiave

I pendolari 15 orea settimana in coda

Oggi ci vogliono 2 orein auto da Ostia all’Eur

Via Cristoforo Colomboè stata inaugurata nel 1952

Punti chiave

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 81122 Cronaca

Una strada da creare, prolun-gando via delle Acque Rosse

fino a congiungerla con via delleAzzorre. Perché? Per alleggerire iltraffico nel quadrante del nuovocommercio di Ostia, secondo il co-mune di Roma. Secondo i Verdi delXIII municipio, invece, si tratta diun'opera inutile, dannosa all'ecosi-stema della natura lidense. «In basealla legge sulla trasparenza - ha di-chiarato Gianluca Cavino, porta-voce dei Verdi nel XIII municipio -siamo venuti in possesso di lettereche testimoniano l'intenzione, daparte del Comune di voler portare atermine un'opera che da subito ab-biamo definito dannosa e inutile».Dopo ogni bocciatura, come diconsuetudine, ecco una contropro-posta. «Non capisco - ha aggiunto

Cavino - il motivo per cui il comunedi Roma non ha voluto recepire lanostra richiesta sostenuta da oltremille firme, che chiedeva di portarea termine il primo troncone dellastrada fino al parcheggio che serviràalla scuola Acque Rosse rinun-ciando al secondo troncone che ser-virebbe solamente a doppiare viadelle Azzorre e a far morire unagrossa porzione di pineta in areaprotetta». Si, perché il tratto di verdeinteressato non è una porzione dinatura qualunque, bensì si tratta diarea compresa nella riserva Stataledel litorale Romano. Etichetta cheper molte opere di viabilità ha rap-presentato da sempre un niet auto-matico (vedi via Mar Rosso...),dunque la decisione del Campido-glio appare ancor più strana allaluce dei fatti. I verdi, però, non sonostati con le mani in mano. Dopoaver richiesto alla Regione Lazio unparere a riguardo si sono sentiti ri-

spondere che l'opera avrebbe po-tuto vedere luce solamente in se-guito a una valutazione di impattoambientale. Che riportiamo qui diseguito, redatta in data 21 gennaio2008: «... da tali riscontri si rilevacome qualora si fosse voluto allar-gare la sezione stradale si sarebbepotuto fare senza provocare un'in-terruzione della normale continuità

di un ecotipo. Al contrario l'interru-zione della continuità della pineta eil depauperamento sia vegetazio-nale che degli habitat della micro-fauna possono derivare effettinegativi». In sostanza: creare unastrada nella pineta danneggerebbel'ambiente, allargare via delle Az-zorre no. E non solo. «Si determi-nerebbe un'ulteriore estensione del

piano stradale sconnesso, pericolosoe inadatto alla fluidità del traffico».E al coro di proteste si è unito San-dro Lorenzatti, dell'esecutivo regio-nale dei Verdi del Lazio: «Pensaredi realizzare una strada in pienocentro urbano, a poche decine dimetri da altre strade, in una pinetain area protetta, è una follia, oltreche un non senso».

A Ostia i Verdi si oppongono all’opera di prolungamento di via Acque Rosse

«Cemento nella Riserva? No grazie»Il portavoce Gianluca Cavino spiega:«E’ un’idea dannosa e inutile». Quindi la controproposta:«Si potrebbe portare a termine solo il primo troncone della strada fino al parcheggio per la scuola»

Martial Arts in tour. Il più grande evento sportivoitaliano di arti marziali a scopo benefico diventaun appuntamento itinerante. La manifestazioneideata ed organizzata dall’associazione Nereidepresieduta da Federico Coccorese, dopo il successodell’edizione 2008 a Nettuno, parte per un “viag-gio” all’insegna della solidarietà nei confronti deimeno fortunati. L’idea è quella di realizzare unacasa famiglia per ragazzi disabili sul litorale ro-mano. Il primo appuntamento del tour, che toc-cherà varie città in tutta Itala, è al palazzetto dellosport di Fiumicino, il prossimo 30 novembre, gra-zie alla collaborazione dell’associazione locale “IlFaro all’orizzonte”, di Stefano Conforzi. Ospiti diprestigio, Marcello Pezzolla, allenatore della na-zionale olimpica di taekwondo, e Simone Lettere,olimpionico di lotta greco-romana. L’incasso dellaserata verrà così diviso: il 70% all’associazione “IlFaro all’orizzonte”, che lo devolverà in beneficenza

a progetti locali, ed il 30% all’associazione Ne-reide, che li impegnerà a appunto per la realizza-zione di una casa famiglia.

Martial Arts, il più grande evento beneficodi arti marziali sbarca a Fiumicino

Messa in sicurezza

Via ai lavori di manutenzione delponte 2 Giugno, a Fiumicino.Fino al 25 novembre saranno so-spese le manovre di sollevamentoper consentire alla Fiumicino Ser-vizi SpA di effettuare i lavori disomma urgenza per la messa insicurezza del viadotto.

Interventi sul Ponte 2 Giugno

Lavori pubblici

Una circonvallazione per de-congestionare il traffico tra Fiu-micino e Isola Sacra, tra viaConi Zugna e via della Scafa,parallela a via del Faro. Lanuova strada sarà larga 7 metricon marciapiedi su ambo i latidi 2 metri.

Rivoluzione nella viabilità

La segnalazione

Elettrodomestici e rottami mec-canici all’interno della pineta diProcoio. Un’interrogazione èstata presentata dal consigliereAlessandro Onorato (Pd), alsindaco Alemanno. «E’ unavergogna – spiega – serve un in-tervento urgente».

Degrado alla Pineta di Procoio

di Marco Ciapetti([email protected])

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Cronaca 11331 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Seconda puntata di Reportersui parchi del XIII municipio,

o meglio, tra quello che ne ri-mane. Si, perché uno sconfor-tante paesaggio di desolazione hapreso il posto di quello che unavolta era il verde pubblico delmare di Roma. Non si tratta del-l'ingiallire delle foglie autunnali,né dei fiorellini estivi che lascianoil posto al gelido inverno. No. Sitratta di degrado, desolazione ab-bandono, incuria. Inciviltà.Come nel caso del parco dipiazza Ener Bettica, a due passida via Costanzo Casana. Bastaguardare a terra per capire cosanon va: cartacce, giornali vecchi(anche di due settimane!), botti-glie di birra (alla faccia dell'ordi-nanza antivetro,,,) e tutto quelloche servirebbe per evitare un cor-retto utilizzo del parco giochi.Dove almeno tre generazioni dibambini hanno improvvisato verie propri tornei di calcio, cosa cheora risulterebbe alquanto diffi-cile. Il commento di una mammaa passeggio con il suo piccolo di

sette anni la dice lunga sul puntodi vista dei cittadini: «Vivo qui daquando sono nata, anche ora cheho un figlio. Posso affermare cheda bambina sono letteralmentecresciuta in questo parco, e scenecome queste non ne ho mai viste.Mio figlio è iscritto a una scuolacalcio, non voglio che si rotolinell'immondizia». Un esempioancora più palese, è quello offertodal parco Pallotta. Nato inun’area di Ostia Ponente com-

pletamente abbandonata e cheda tempo era diventata una verae propria discarica a cielo aperto,ha visto la luce grazie all’ammi-nistrazione Veltroni, che con uninvestimento di oltre un milionedi euro, nel maggio del 2006, haconsegnato a quel quadrante diOstia un polmone verde di circa25.000mq. A distanza di soli dueanni, però, l'area è totalmenteabbandonata a se stessa e agli attidi alcuni vandali e di alcuni ladri,

come il caso delle sedici centra-line per l’irrigazione smontate eportate via nel mese di settembre,che quotidianamente lo danneg-giano e lo vandalizzano. Lo spet-tacolo che si offre a chi passa perquella che dovrebbe essereun’area verde attrezzata è assolu-tamente indecoroso: si va dai ce-stini dell’immondizia chestraboccano alle vasche colme diogni tipo di rifiuti, dalle scrittecon vernice spray sui monumentiall’abbandono e alla totale incu-ria del verde e della vegetazione.Ma oltre al pessimo spettacoloche si offre ai cittadini c’è ancheun problema di incolumità e disicurezza per chi frequenta ilparco. Infatti numerosi residentihanno già denunciato la presenzae la relativa pericolosità di diversitombini rialzati rispetto al livellodella strada e di almeno altri duedi collegamento alla correnteelettrica parzialmente scoperti enon sigillati.

In stato di abbandonoi giardini Pallottae quelli in piazzaEner Bettica.Dimenticato del tuttoil Lido di Ponente

Nelle aree verdi,prima prese d’assaltodai bambini, oggisoltanto cartaccebottiglie di birrae scarsa sicurezza

L'Ecomondo di Rimini è la fierainternazionale leader per l'am-biente e lo sviluppo sostenibile.Anzio e Nettuno non potevanocerto disertare un appunta-mento del genere. E così allavolta della città romagnola sonopartiti Flavio Biondi, assessoreall'ambiente nettunese, e Gio-vanni Garito, portavoce deiVerdi di Anzio e Nettuno. I duehanno curiosato tra gli oltre1000 stand sparsi sui 75milametri quadri della fiera, e hannopreso confidenza con le nuoveopportunità tecnologiche, i si-stemi, le attrezzature e i serviziper risolvere gli scottanti pro-blemi ambientali. «E' stato im-portante partecipare – spiegaBiondi – per conoscere progetti,prodotti e soluzioni già impie-gate in altre parti d'Italia, chepotrebbero tornarci utili».Biondi e Garito si sono soffer-mati in maniera particolare neisettori dedicati al ciclo dei rifiuti,alla riduzione degli imballaggialle varie differenziazioni del ri-fiuto, soprattutto per quanto ri-guarda l'umido, ai prodotti diriciclo, agli acquisti verdi, e neglistand dedicati alle energie rin-novabili. «Da questa fiera – con-clude Giovanni Garito dei Verdi– l'amministrazione di Nettunoha potuto capire come tuttoquello che chiediamo da diversianni sia possibile e anche econo-micamente vantaggioso».

Anzio e Nettunovanno a lezionedi ambiente

di Marco Ciapetti([email protected])

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 81144 Cronaca

Cancelli elettrici che non siaprono, telecomandi in tilt,

schermi dei cellulari che diven-tano completamente bianchi,computer che impazziscono. Suc-cedono cose strane ad Anzio Due.E succedono da tre anni a questaparte. «I primi problemi – spiegauna residente – sono cominciatiquando è stato installato un ripe-titore per cellulari in una zona vi-cino molto vicina al nostroquartiere. Lì per lì nessuno di noici ha fatto caso, ma poi ci siamoritrovati a lamentare gli stessi pro-

blemi di salute: sbalzi di pressione,stati d'ansia dovuti a un precarioequilibrio del nostro corpo, perchéle onde magnetiche influiscono sulsistema nervoso, e tachicardia.Personalmente ho venti referti diurgenze al pronto soccorso delRiuniti, e non sono l'unica a staremale. Secondo i medici si tratta diattacchi di panico, ma non è pos-sibile che la maggior parte di chivive in questo quartiere soffra diattacchi di panico. Io appena miallontano da casa di qualche chi-lometro mi sento immediata-

mente bene». Di sicuro la situa-zione è strana, anche perché in al-cuni momenti cancelli, computer,telecomandi e telefonini funzio-nano alla perfezione e gli abitantidi Anzio Due non lamentano piùnessun disturbo. «Secondo noi la causa di tutto èl'antenna che è stata installatacirca tre anni fa. Per questo mo-tivo abbiamo deciso di organiz-zare una raccolta di firme, inmaniera tale da sensibilizzarel'opinione pubblica nei confrontidi questo problema».

Anzio Due: antenna fa impazzire i telefonini

Un quartiere in tilt

Mantenersi in forma facendo eco-nomia familiare. E’ questo l’obiet-tivo dell’iniziativa promossa dalcomune di Nettuno, in collabora-zione con l’Università Agraria, ri-volta a cittadini residenti nelComune e di età superiore ai 56anni. L’amministrazione promuoveinfatti la nascita di “orti sociali”, ap-pezzamenti di terreno coltivabili nelterritorio comunale o nelle zoneconfinanti, fino ad un raggio didieci chilometri. L’orto sarà con-cesso in comodato d’uso e gratuita-mente, a tutti quei cittadini cheabbiano sufficienti capacità fisichee che non siano proprietari,c om p r o -prietari, oaffittuari diterreni col- tivabili. Un’ini-z i a t i v a sociale interessante,lanciata per incentivare attività disvago, di esercizio fisico, e perchéno, di economia familiare. Chiun-que fosse interessato può presentareentro il 31 dicembre domanda diadesione su apposito modulo di-

sponibile presso l’ufficio Urp del co-mune, a via Matteotti 38. Per informazioni [email protected], o0698889242 – 0698889333-0698889337.

Dal comune di Nettuno “orti sociali” per la terza età

La zappa, l'aratro e il rastrello

di Roberta Sciamanna([email protected])

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Cronaca 11551 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

L’alluvione del 17 ottobre ha la-sciato dietro di sé una scia difango e proteste. A Madonnetta eOstia Antica i residenti hanno fattouna prima stima dei danni, minac-ciando un’azione legale nei confrontidel Comune di Roma per ottenereil rimborso, mentre la sicurezzaidraulica, compromessa da pioggesempre più abbondanti e violente ingrado di riversare in un’ora oltre 110millilitri di pioggia per centimetroquadrato, è diventata la primaemergenza del litorale. Il punto dipartenza nella prevenzione di nuovipossibili allagamenti nell’hinterlanddel XIII Municipio è la realizza-zione di una rete fognante adeguataalle mutate esigenze del territorio. “ACasalbernocchi e nelle aree adia-centi - spiega il minisindaco Gia-como Vizzani -abbiamo individuatole aree più critiche dove bisogneràintervenire con urgenza. Si tratta diuna situazione che è il risultato ne-gativo delle scelte urbanistiche effet-tuate dalle precedentiamministrazioni. Si tratta di errori diprogrammazione che hanno riguar-dato il rilascio di concessioni ediliziesenza tener conto della necessità diprovvedere alla realizzazione delleinfrastrutture e le conseguenza sonosotto gli occhi di tutti. Bastano duegocce d’acqua e il Lido di Roma sitrasforma in una città lagunare”. Ilprimo atto, dunque, per la progetta-zione e la realizzazione di una retefognante adeguata allo sviluppo ur-banistico del Municipio è stato lapubblicazione di un bando interna-zionale da dieci milioni di euro, in-

detto dal XII Dipartimento del Co-mune di Roma per la nuova fogna-tura che dovrà servire i quartieri diCasalbernocchi, Bagnoletto, Dra-goncello, Saline, Madonetta e Sta-gni di Ostia, le aree più soggette agliallagamenti. “E’ una priorità del ter-ritorio - ricorda l’assessore munici-pale ai Lavori pubblici AmerigoOlive - L’attuale rete fognante è in-sufficiente a convogliare ai depura-tori gli scarichi e le acque meteorichedi Acilia. A soffrire sono soprattuttoi quartieri che si trovano sotto il li-vello del mare. L’alluvione delloscorso ottobre ha fatto suonare ilcampanello d’allarme in tutta lazona. Inevitabilmente si tratta di in-terventi radicali per i quali occorre-ranno tempi lunghi. Dal cantonostro stiamo cercando di reperirefondi straordinari per la pulizia deipozzetti assorbenti, mentre per l’areadi Ostia Antica abbiamo dato in ap-palto una prima tranche degli inter-

venti previsti per la ricalibratura deicanali di bonifica (circa 800 milaeuro), opera per la quale ci sonofondi regionali a disposizione”.L’altra emergenza, in fatto di allaga-menti, è la pulizia ordinaria dei poz-zetti assorbenti lungo le strade. NelXIII Municipio sono circa 20mila eper il 2008 la cifra disponibile, com-presi canali e caditoie, per la manu-tenzione ordinaria è di 350 milaeuro. Una spesa sufficiente a garan-

tire la pulizia di soli 2mila pozzetti.La manutenzione ordinaria, infatti,è una delle voci in cui nei bilanci, itagli del Campidoglio sono stati piùsignificativi: nel 1998 l’Ufficio tec-nico del Municipio aveva a disposi-zione un miliardo 800 milioni di lire,ossia, oltre 900mila euro, fondi oggiridotti ad un terzo.“Abbiamo indi-cato una serie di priorità al sindacodi Roma Gianni Alemanno - af-ferma Olive - Abbiamo chiesto piùrisorse anche in considerazione dellenecessità obiettive che investono Aci-lia”. In questi giorni, intanto, si sonosvolti una serie di incontri nella salaoperativa della Protezione civile permettere a punto un piano operativoper prevenire ulteriori allagamenti invista della stagione invernale. Tra ipunti critici è stata indicata la via delMare e il sottopasso di Acilia. L’Amaha garantito un intervento straordi-nario di pulizia che riguarderàanche le vie di fuga del sottopasso.

Terza Farmacia in arrivo all’In-fernetto. Il Coordinamento deiComitati di quartiere dell’Infer-netto ha comunicato nei giorniscorsi che la Regione Lazio hainserito la costituenda terza far-macia nella Pianta Organicadelle farmacie autorizzate eoperanti nel Lazio, dopo che laAsl Roma D ha fornito alla Re-gione la documentazione neces-saria che conferma l’assenso.Prossimamente la RegioneLazio delibererà la graduatoriadelle candidature e assegneràl’incarico per l’apertura dellafarmacia che dovrà essere dislo-cata nell’area compresa tra vialedi Castelporziano, via del Ca-nale della Lingua, via Nicolini, evia Salorno. Inoltre, la AslRoma D ha confermato che iturni del personale medico e iconseguenti orari di aperturadelle farmacie in via Torcegno evia Wolf Ferrari, specie nei wee-kend, introdotti nell’agosto2006, sono entrati in vigore atitolo definitivo. Nei prossimigiorni, in aggiunta, la farmaciadi via Wolf Ferrari dovrebbeoperare in orario continuato,senza la pausa di metà giornata,aumentando il livello di serviziodisponibile ai cittadini. Il Coor-dinamento dei Comitati diquartiere ha fatto rilevare chela mobilitazione dei cittadini,avviata tra la fine del 2005 el’inizio del 2006 in merito allasituazione delle farmacie, hatrovato una soddisfacente solu-zione.

(E.B.)

All’Infernettoarrivala terzafarmacia

Acilia mai più sott’acquaIl XIII Municipio vara il piano di interventi per evitare nuovi allagamenti

Dieci milioni di euro per la nuova rete di raccolta

Autorizzata dalla Asl

di Enzo Bianciardi

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 81166 L’Inchiesta

Altro che crisi economica epreoccupazione per i piccoli

risparmiatori costretti a fare i saltimortali per arrivare a fine mese.La realtà è ancora peggiore diquello che è emerso negli ultimimesi: l’Italia è sempre più povera.

A rendere noti gli ultimi dati sullaricchezza delle famiglie italiane,è l’Istat, l’istituto nazionale di sta-tistica, che ha calcolato, pochesettimane dopo la Caritas l’inci-denza della povertà sugli italiani.E le cifre emerse sono preoccu-

panti: nel 2007 infatti, sono 7 mi-lioni 542 mila i poveri in Italia(12,8% dell'intera popolazione),mentre raggiungono quota 2 mi-lioni 653 mila le famiglie povere(11,1% di quelle residenti sul ter-ritorio). Il calcolo è stato fattosulla soglia convenzionale dispesa per consumi effettuata dallefamiglie italiane, soglia a di sottodella quale una famiglia viene de-

finita povera in termini relativi.«La soglia di povertà per una fa-miglia di due componenti -spiega l'Istituto di statistica - èrappresentata dalla spesa mediamensile per persona, che nel2007 è risultata pari a 986,35

euro. Le famiglie composte dadue persone che hanno una spesamedia mensile pari o inferiore a

tale valore vengono quindi classi-ficate come relativamente po-vere». Certo è che i dati diffusi

dall’Istat, così come quelli resinoti pochi giorni fa dalla Caritas,evidenziano le difficoltà econo-

Aumenta il gap tra ricchi e poveri.L’Italia, secondo un recente rap-porto stilato dall’Ocse, è risultatasesta su 30 tra i campioni di disu-guaglianza, superata soltanto Mes-sico, Turchia, Portogallo, Usa, ePolonia. «Si tratta del più elevatoaumento nei paesi Ocse, dove l’au-

mento medio é stato del 12 percento», avverte l’organizzazioneparigina, e questa tendenza è pro-seguita durante i primi anni no-vanta. In questo modo, da livelli didisuguaglianza in linea con lamedia, ora l’Italia si ritrova a valoriche invece sono più da «Europa del

Sud», dice ancora l’Ocse. Il rap-porto riconosce che sono state adot-tate delle contromisure: «L`Italia hain parte colmato il crescente gap traricchi e poveri aumentando la tas-sazione sulle famiglie e spendendodi più in prestazioni sociali per lepersone povere».

Il rapporto dell’Ocse parla chiaro: Italia al sesto posto nel mondo per disuguaglianza sociale

Le cifre sono state rese note nei giorni scorsi dall’Istituto nazionale di statistica

A rischio quasi sette milioni e mezzo di italiani. Altrettanti quelli appena sopra la soglia di povertà, mentre si cercano soluzioni.Al Sud i problemi maggiori

Famiglie in crisiI soldi sono finiti

I figli, croce e delizia

Focus

Disabili in difficoltàSempre più poveriAnziani in difficoltà

Tante le cause di povertàriscontrate nel rapportostilato prima dalla Cari-tas e poi dall’Istat. Tra lefamiglie più a rischioquelle con anziani, condue o più figli, o con di-sabili

di Cosimo Bove([email protected])

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L’Inchiesta 11771 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

miche del paese, con quasi 15 mi-lioni di persone che vivono al disotto, o poco al di sopra, della so-glia di povertà stabilita con para-metri obiettivi. Povero è, ancoraoggi, secondo l’Istat il 13% dellapopolazione italiana, costretto asopravvivere con meno di metàdel reddito medio italiano, ossiacon meno di 500-600 euro almese. Accanto ai poveri, poi, cisono i “quasi poveri”, ossia per-sone al di sopra della soglia di po-

vertà per una somma esigua, cheva dai 10 ai 50 euro al mese. Eche di certo non possono consi-derarsi fuori pericolo. Ma non è tutto. Il rapporto Istatinfatti evidenzia che in Italia lemisure anti povertà sono tra lemeno efficaci se rapportate agliinterventi messi in atto da Paesicome la Svezia, la Danimarca,l'Olanda, la Germania, l'Irlanda,dove la spesa sociale è in grado diridurre del 50% il rischio po-vertà. In Italia questo impatto èvalutato appena al 4%. Un pri-mato in negativo che viene bat-tuto solo dalla Grecia.

Inoltre, il nostro Paese è al disotto della spesa media per laprotezione sociale: è il costo dellaprevidenza che ha l'effetto di de-stinare ben pochi fondi ad altricomparti del Welfare. Nel 2007 sono state erogate pre-stazioni a fini sociali per 366.878milioni di euro, di cui il 66,3%per pensioni, con un aumento del5,2% rispetto all'anno prece-dente. La spesa per la previdenzaincide sul Pil per il 15,6%, quella

per la sanità per il 6,2%, per l'as-sistenza sociale si scendeall'1,9%.Vero è che l’analisi portata a ter-mine dall’Istat ha evidenziatouna certa stabilità nel livello dipovertà negli ultimi cinque anni,ma i dati in periodi di recessioneeconomica come quello chestiamo vivendo in questo mo-mento non possono non farepaura. Segnali di miglioramentosi osservano, infatti, solo per le fa-miglie toscane, tra le quali l’inci-denza di povertà da 6,8% è scesaal 4%, mentre il Lazio ha confer-mato il suo trend negativo riu-

scendo anche a fare peggio delpassato, e passando dal 7% del2006 al 7,9% del 2007. Percentuali comunque lontaneanni luce dal 27,6% della Siciliao dal 26,3% della Basilicata, maallarmanti se si considera che lamedia di povertà delle regioni delCentro Italia è ferma al 6,4%. Quello della povertà comunque,rimane fenomeno che continua aessere più diffuso nel Mezzo-giorno, dove l'incidenza di po-

vertà relativa è quattro voltesuperiore a quella osservata nelresto del Paese, e tra le famigliepiù ampie, in particolare con treo più figli, soprattutto se mino-renni. E' inoltre più diffuso tra le fami-glie con componenti anziani - no-nostante il miglioramentoosservato negli ultimi anni - so-prattutto se si tratta di più anzianiconviventi tra loro o con altre ge-nerazioni. Ad incidere infine, sono i bassi li-velli di istruzione, bassi profiliprofessionali e l'esclusione dalmercato del lavoro.

Troppi poveri in Italia, e controppe, profonde, disugua-glianze. Ad ammetterlo primala Caritas, poi l’Istat, ed infinele associazioni a tutela dei con-sumatori, che sono intervenutesull’argomento chiedendo inter-venti urgenti per porre fine allacrisi delle famiglie. «Anche i datidiffusi dall'Istat - spiegano Adu-sbef e Federconsumatori - sep-pur sottostimati rispetto a quellidella Caritas, confermano ungrave disagio sociale di milionidi famiglie. Il rapporto della Ca-ritas – continuano le due asso-ciazioni di consumatori - menoedulcorato quindi più realistico,denunciava che il 13% degli ita-liani vive con meno di 500-600euro al mese ed è consideratosotto la soglia della povertà, masono a rischio, in totale, circa 15milioni di persone». Tanto cheil rischio concreto sembra esserequello di arrivare ad una spere-quazione sociale, tale da ricor-dare alcuni paesi dell’AmericaLatina, dove il quinto delle fa-miglie con il reddito più alto,percepisce il 40,8% del redditototale. Una situazione di emergenzatale da richiedere interventitempestivi per evitare un au-mento costante della soglia dipovertà. La ricetta delle due as-sociazioni di consumatori èchiara: «Provvidenze urgenti afavore delle famiglie più povere

e sotto i 25.000 euro, come ilbonus fiscale di 1.500 euro. De-tassazione delle tredicesime,provvedimenti per bloccare i pi-gnoramenti e le procedure im-mobiliari, aiuti tangibili a favoredi 3,2 milioni di famiglie inde-bitate a tasso variabile per pre-cise responsabilità dellebanche». Destinatario delle ri-chieste il Governo. «Meno aiu-tini alle banche e maggioriimpegni per le famiglie e le pic-cole e medie imprese», conclu-dono le due associazioni. Sullastessa lunghezza d’onda il rap-porto stilato dalla Caritas in col-laborazione con la FondazioneZancan, che ricorda a malin-cuore la posizione dell’Italia ri-spetto agli altri Paesi Ue.«Insieme alla Grecia e all’Un-gheria - si legge - siamo in Eu-ropa l’unico Paese non dotato dimisure basilari di interventocontro la povertà. Paesi comel’Inghilterra destinano alla lottaall’esclusione sociale l’1,7 percento del Pil, contro lo 0,1% ita-liano. Mentre in Europa lamedia è dello 0,9%». Tra le pro-poste contenute nel Rapporto:l’adozione di una misura uni-versale di sostegno al reddito,maggiori investimenti in servizipubblici essenziali nel Mezzo-giorno, tutela ad anziani e por-tatori di handicap, checostituiscono una «emergenza»per molte famiglie italiane.

Adusbef e Federconsumatoriconfermano i dati.

La ricetta: «Subito bonus fiscali e aiuti concreti»

986,35 €La spesa media

mensile per persona calcolata dall’Istat

7,5 milioni

Le persone in Italia costrette a vivere

al di sotto della soglia di povertà

11%Le famiglie considerate

a rischio povertà sul territorio nazionale

48,9%Quasi la metà delle famiglie

povere è concentrata

nel Mezzogiorno

30mila

Le famiglie che in un anno

sono state trascinatesotto la soglia di povertà

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 81188 Cronaca

AOstia i primi stabilimenti bal-neari con pannelli solari. I cin-

que impianti permettono diprodurre energia pulita in autono-mia ad altrettanti stabilimenti bal-neari: Sporting Beach (46 Kwp =Kilowatt picco), La Bonaccia (19,8Kwp), La Capannina a’ mare (48Kwp), La Playa (48,9 Kwp) e laLega Navale (40 Kwp). La produ-zione è indicata da un cartellonedirettamente collegato all’impiantoche mostra la potenza istantaneagenerata in Kw, l’energia prodottain Kwh e principalmente la quan-tità di anidride carbonica nonemessa in atmosfera grazie all’im-

pianto stesso. L’iniziativa è partitanel 2007 e fa parte del progetto “IlFotovoltaico sul mare”, frutto del-l’accordo tra l’assessorato all’Am-biente della Regione Lazio el’Assobalneari Litorale Romano.“Noi abbiamo colto questa oppor-tunità - spiega Angelo Radano, ge-store dello stabilimento La Playa -L’iniziativa ci venne proposta at-traverso un contributo del 20 percento cumulabile con gli incentiviprevisti dal Conto Energia del2007. Il rispetto per l’ambiente èla nuova regola per gli impianti tu-ristici, tagliando gli sprechi e of-frendo qualità. Per questo motivovorremmo che diventino tutti, alpiù presto, dei veri e propri eco-stabilimenti, attraverso l’adozione

di pratiche sempre più sostenibili, abeneficio degli utenti e più in ge-nerale della collettività”. In meritoa ciò è doveroso ricordare che pro-prio La Playa iniziò, ben tredicianni fa, a muovere i primi passiverso le energie alternative, conl’installazione di una eliopompaper la produzione di acqua calda.Da sette anni, poi, ha definitiva-mente abbandonato il sistema dialimentazione a gasolio. A oggi è ilprimo stabilimento balneare, inEuropa, riuscito ad ottenere la cer-tificazione Emas (verifiche annuesu fonti di energia, acque di sca-rico, gestione rifiuti e servizi offertialla clientela ndr), la più rigorosaper gli standard ambientali.L’unica cosa che è mancata fino ad

oggi è stato il coraggio, di investirein questi campi, ma l’obiettivodella Regione Lazio è ora di esten-dere e incrementare questo pro-getto di autosufficienza energeticaa tutto il sistema balneare delLazio. “Abbiamo la fortuna e laricchezza di essere il paese del sole- aggiunge Pasquale Lubrano daLa Capannina a’ mare - La naturaci offre le condizioni favorevoli perpoter sviluppare al meglio il foto-voltaico, per questo ci auguriamoche un’iniziativa così importantevenga accolta anche dagli altri ge-stori del litorale laziale”. Più chediritto, l’Ambiente diventa un do-vere dell’uomo, al quale corri-sponde quello della natura adessere considerata e protetta. Leemissioni d’anidride carbonicasono il principale nemico da com-battere e ricordiamo che lo 80 percento di queste provengono dallacombustione del petrolio, del me-tano e del carbone. Bisogna, co-munque, liberalizzare il settorecreando concorrenza, e far abbas-sare di molto il prezzo della mate-ria prima, anche per arginare ilfenomeno dei furti “verdi” che stanascendo sul litorale romano: a LaBonaccia i “soliti ignoti” hanno ru-bato novanta nuovissimi pannellisolari appena installati.

Il fotovoltaico in Italia è troppopoco sviluppato anche se sistanno studiando sempre piùnuove tecnologie da applicare al-l’edilizia. Alcuni esempi: mattonifotovoltaici, tegole, piastrelle,pianelle e anche un gel al silicio,in grado di trasformare il doppiovetro in veri e propri pannelli fo-tovoltaici. Nel nostro Paese manca l’uranioe la produzione di petrolio è li-mitata, abbiamo, in compenso,tantissimo silicio. Non potendotrascurare questo importantis-simo particolare, per non la-sciarsi sfuggire un’occasione disviluppo e occupazione, Enel eSharp faranno nascere, tra fine2009 e inizio 2010, la prima fab-brica in Italia (ma forse sarà piùdi una) di pannelli solari dell’ul-tima generazione, quelli a filmsottile di silicio, capaci di assu-mere forme complesse adattan-dosi anche alle costruzioniesistenti. All’inizio i moduli ver-ranno assemblti in Giappone.

(C.P.)

MattonielettriciIl silicio applicato

ai materiali per l’edilizia generacorrente. Il progetto

hi-tech di Enel e Sharp

A Ostia gli eco-stabilimentiLa Playa, La Capannina, La Bonaccia, Lega Navale e Sporting Beachproducono energia fotovoltaica per alimentare le strutture

Debuttano i primi cinque impianti balneari con pannelli solari

di Cinzia Pagliaroli

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Cronaca 11991 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Poliziotti al lavoro

Gli apparati hi-tech

I vigilantes di supporto

Il Grande Fratello a guardia del-l’aeroporto di Fiumicino. Poli-ziotti “armati” di mouse,computer e megaschermi al pla-sma osservano sale d’imbarco,check-in, parcheggi, piste e jet.Loro vedono tutto, attraverso 500telecamere dislocate nello scalo.Ma nessuno può vedere loro.Il pool di agenti ad alta tecnologiadella Polaria lavora nella nuovacentrale di sicurezza del Leonardoda Vinci, inaugurata ieri. Tre stan-zoni celesti incastonati in cima almolo B, due riservati alla polizia euno alle guardie giurate di Adr Se-curity, la società che effettua i con-trolli su passeggeri e bagagli incollaborazione con le forze dell’or-dine. Il Grande Fratello di Fiumi-cino lavora 24 ore su 24 e su 24schermi giganti scruta l’aeroporto.Può “pedinare” un passeggero so-spetto dal check-in all’imbarco,può scovare valigie e borse abban-donate che potrebbero contenerebombe abbandonate da sospettiterroristi. Trenta linee telefoniche,collegamenti radio e software del-l’ultima generazione permettonodi far intervenire, in caso di neces-sità, le pattuglie presenti in aero-porto. I computer ovviamentelavorano con codici criptati e nonc’è possibilità per i pirati informa-tici di entrare nel sistema che devegarantire la sicurezza ai 36 milionidi passeggeri che ogni anno transi-tano nello scalo romano e ai30mila addetti che vi lavorano.Duecentosei decodificatori di se-gnali proteggono i computer dalleintrusioni. E, in caso di black out,niente paura: gli occhi elettroniciresteranno accesi grazie a due ge-neratori di corrente autonomi.“Questa centrale integrata è larealizzazione pratica della “sicu-rezza partecipata” di cui si va par-lando da tempo - ha spiegato il

capo della polizia Antonio Man-ganelli, che ha inaugurato la strut-tura - Un nuovo modo di faresicurezza che può essere esportatain altre realtà, anche con la colla-borazione di Regioni e Comuni”.Per realizzare il Grande Fratelloaeroportuale ci sono voluti sei annie tre milioni di euro di spesa. “Il ri-sultato ottenuto permette ora alLeonardo da Vinci di essere scaloleader in tema di security in Italiae in Europa”, ha sottolineato ilpresidente di Aeroporti di RomaFabrizio Palenzona. Per addestraregli addetti ad utilizzare le dotazionihi-tech della nuova sala operativa,comprese le 200 videocamere co-mandate a distanza e le 14 wor-

kstation operative, ci sono volutemille ore. Parete multiscreen com-posta da otto monitor al plasma da5 pollici, può essere suddivisa innumerosi sottoschermi, in mododa poter vedere contemporanea-mente l’immagine di più teleca-mere. Oppure tenere sottocontrollo nello stesso momento piùviaggiatori che collegati ad uneventuale “pedinamento virtuale”.Il Grande Fratello di Fiumicinonon “osserva” soltanto come il BigBrother televisivo, ma può ancheintervenire per gestire il sistema diallarme delle porte delle aerosta-zioni, il controllo varchi e il con-trollo luci e inserire l’impiantoantintrusione al T5, il terminal

dove fanno scalo le compagnie arischio terrorismo, le statunitensiDelta Airlines, Northwest, US Air-ways, American Airlines, UnitedAirlines e l’israeliana El Al.

Nuova sala operativa ad alta tecnologia per la Polaria e Adr Security

Cinquecento “occhi elettronici” per tutelare 34 milioni di turisti l’annoIl Grande Fratello in aeroporto

Venti occhi elettronici a vigilaresu strade e luoghi pubblici diArdea. E ad accendere la pole-mica. È pronto per passare al va-glio del consiglio comunale rutiloil progetto per l’installazione diun impianto di videosorveglianzain una ventina di luoghi “sensi-bili” con telecamere collegate alcomando della Polizia munici-pale, per garantire maggiore si-

curezza ai cittadini e prevenirereati nei luoghi pubblici, indivi-duare scarichi irregolari di rifiutie ingombranti e controllare laviabilità sulle strade maggior-mente trafficate. Il costo si aggirasui 60 mila euro: da qui la pole-mica. «Puntiamo soprattutto afare opera di prevenzione - spiegail sindaco di Ardea Carlo Eufemi- in modo particolare nei con-fronti di reati contro l’ambiente,quindi scoraggiando l’azione diquei maleducati che scaricano sulterritorio rifiuti ingombranti e

calcinacci. Le videocamere sa-ranno installate nei quartieri incui c’è maggiore presenza di atti-vità ai limiti della legalità e delladecenza e potranno garantire

anche un maggiore rispetto delcodice della strada da parte di co-loro che utilizzano le nostrestrade come se fossero delle pisteda Formula 1».

Ardea

Telecamere&polemicheRaccolta firme indirizzate alsindaco di Fiumicino MarioCanapini e al prefetto diRoma Carlo Mosca per chie-dere più sicurezza a Focene.Promotrice della sottoscri-zione è la Pro Loco del quar-tiere balneare a seguito deiripetuti furti nelle abitazionimessi a segni nelle scorse setti-mane. “Viviamo nel terrore disvegliarci la notte in balia deimalviventi”, scrive il presi-dente della Pro Loco MassimoSforna.

Foceneha paura

La Pro Loco denuncia

Prima del volo

500Le telecamere impiegate

24Monitor al plasma da 50”

206Decodificatori di segnale

1.000Le ore di addestramento

I numeri della sicurezza

di Giovanni Salsano([email protected])

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 82200 Turismo

Air Berlin punta su Fiumicino.La compagnia tedesca farà

decollare, a partire dal 20 feb-braio prossimo, la rotta Roma-Amburgo. In discussione c’èanche la possibilità di aprire col-legamenti diretti tra Fiumicino eNorimberga che, dal 16 febbraio,aprirà nuovi voli per l’aeroportomilanese di Malpensa. E intantoposti esauriti sui collegamenti perBerlino in occasione dei festeg-giamenti per il ventesimo anni-versario della caduta del muroche ha diviso in due la capitale te-desca fino al 1989.Air Berlin, dopo aver acquisito ilcontrollo di NikiFly (la compa-gnia fondata dall’ex pilota di For-mula 1 Niki Lauda); della DbaLuftfahrtgesellschaft Münchenche opera soprattutto voli interniin Germania, e della svizzera Be-

lair, nel 2007 ha sorpassato Alita-lia con 27,9 milioni di passeggeritrasportati. E adesso guarda al-l’espansione nel mercato italiano.

A Malpensa, oltre al nuovo voloper Norimberga, aumenterà da 2a 3 le frequenze per Düsseldorf.La città tedesca verrà unita allo

scalo Marco Polo di Veneziadopo il successo registrato sullatratta Fiumicino- Düsseldorf.“Il nostro traffico in Italia - spiegaMarco Fontana, Country Mana-ger di Air Berlin - è cresciuto del60 per cento soltanto nell’ultimoanno e con i festeggiamenti per lacaduta del Muro di Berlino, chedureranno fino a novembre2009, è destinato ad aumentareancora”.Nel 2007 Berlino ha ospitato 7,6milioni di turisti e ha registrato17,3 milioni di pernottamenti inalberghi e pensioni. A cui vannoaggiunti 132 milioni di turistigiornalieri e 6 milioni di visitatoriche hanno pernottato in appar-tamenti privati. Con 147 milionidi presenze, Berlino è divenuta laterza destinazione turistica dopoLondra e Parigi, sorpassandoRoma. Se i tedeschi che sbarcanonella capitale d’Italia sono in cre-scita, sono comunque di più i ro-

mani che scelgono Berlino per levacanze. Da gennaio a luglio2008 si è registrato un aumentodel 3,6 percento degli arrivi di vi-sitatori italiani, che hanno rag-giunto quota 117.087. Nellostesso periodo, i pernottamentinegli alberghi sono cresciuti del6,5 per cento, raggiungendoquota 339.447. Gli italiani, dopogli inglesi, sono i maggiori fre-quentatori della capitale dellaGermania. Per questo tra Romae Berlino sono in crescita i colle-gamenti aerei. A Fiumicino cisono i voli di Air Berlin e Alitalia,a Ciampino quelli di EasyJet.Ma Berlino può essere anche labase di partenza per viaggi piùlunghi. Air Berlin ha infatti stipu-lato un accordo di codeshare conla russa S7 raggiungendo Moscae formando un network ormai in-ternazionale che conta 138 desti-nazioni dagli Stati Uniti allaThailandia, dall’Egitto a Cuba.

Dal 16 febbraio i nuovi voli per Amburgo. Collegamenti rafforzati con la capitale

Fiumicino diventa “hub” italianodella low cost tedesca Air Berlin

di Alessandra Zavatta

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Turismo 22111 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

BoemiasegretaBoemiasegreta

Wellness per bambini Il tempio della salute

Tutti pazzi per le terme di KarlMarx. A Karlovy Vary, citta-

dina boema nel cuore dell’Europa,amava curare i mali con l’acqua disorgente l’autore del Manifesto delPartito comunista. E ora che il co-munismo non c’è più è divenutameta dei turisti di tutta Europa,italiani in particolare.Più di cento sorgenti di acquacalda rendono Karlovy Vary unameta termale particolarmente pre-ziosa, che offre alle migliaia di vi-sitatori soggiorni curativi erigeneranti in strutture dall’atmo-sfera elegante e confortevole. Auna manciata di chilometri ci sonoMariànske Làzne con le sue qua-ranta sorgenti, Làzne Kynzvartuniche terme della RepubblicaCeca specializzate esclusivamentenella cura delle patologie dei bam-bini, Jàchymov e FrantiskovnyLàzne dove si trovano bel ventiduefonti attive. Terme e cultura, sindai tempi più antichi sono sempreandate di pari passo e quelle diKarlovy Vary citano con orgoglio,i soggiorni di poeti, scrittori e mu-sicisti. Nelle sue acque si sono im-mersi Goethe, Schiller, Chopin,Beethoven, Wagner e Marx, ap-punto. E prima ancora re e impe-

ratori. Dall’anno della sua fonda-zione (1350 per opera di Carlo IV)ad oggi questa città ha guadagnatouna tradizione d’ospitalità cosmo-polita e ai luoghi termali si ag-giungono altre mete affascinantiche la circondano. Come Cheb, il cui castello roma-nico spicca in bellezza e sugge-stione e Teplà con il suomonastero premonstratense la cui

biblioteca storica contiene 82milalibri. Rilassarsi è d’obbligo dopoaver fatto un bel tour della città evisitato il teatro comunale, lachiesa barocca di Santa MariaMaddalena, quella cattolica diSant’Andrea e quella ortodossa deiSantissimi Pietro e Paolo e l’impo-nente colonnato del Pozzo delMulino. In questi luoghi, immunida smog, si può sorseggiare, co-

modamente seduti in uno dei tantibar all’aperto, quello che a oggi ri-mane il souvenir più gradito (danon dimenticare anche le porcel-lane, il vetro Moser e le cialde“rose pietrificate”), Tredicesimafonte, quella della Becherovka, il li-quore color menta che piace econtemporaneamente cura, dive-nuta un simbolo dell’intera re-gione.

A Karlovy Vary lo scrittore curava gli “acciacchi” dell’età. Ci andava pure Chopin

Tutti pazzi per le terme di Marxdi Giovanni Scorpati

Rinascere con i massaggi

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 82222 Turismo

Puntare sull'archeologia. Questol'input arrivato dall'assessore al

turismo Umberto Succi e recepitosia dagli uffici che dall'intera am-ministrazione Bruschini. Potenziareil filone culturale e destagionaliz-zare l'offerta turistica, portandogente ad Anzio anche nei mesi dimarzo, aprile, ottobre, novembre edicembre. Gli obiettivi sono chiarie il punto di partenza è la BorsaMediterranea del Turismo Archeo-logico di Paestum, in programmadal 13 al 16 novembre. La città ne-roniana sarà presente con un pro-prio stand all'interno del quale saràpubblicizzato proprio il pacchettorelativo al soggiorno archeologico.«La fiera di Paestum – spiega Um-berto Succi – è soltanto il punto dipartenza. Abbiamo deciso di pun-tare sull'aspetto culturale per allar-gare la stagione e uscire dal classicoschema di città balneare. A fare datraino sarà il Museo Civico Ar-cheologico, che per il 2009 ha incantiere numerose iniziative». Traqueste ci sono il Trekking Archeo-logico, il Museo in Bicicletta, ilMuseo in Barca e la mostra il Nin-feo di Ercole, che sarà aperta finoal 31 luglio del prossimo anno. Sututte, però, c'è la mostra su Nerone,che si svolgerà a luglio del 2009 eche sarà organizzata in collabora-zione con un importante museo eu-ropeo. L'evento è stato voluto per

celebrare i primi 10 anni di vita delParco Archeologico, sottratto nel1999 a una lunga serie di abusi e re-stituito alla collettività. A Paestuml'amministrazione ha deciso di ar-rivare preparata e per questo hacommissionato la realizzazione diun video promozionale alla societàMarenostrum, di Roberto Santillo.“Anzio città dell'Archeologia” duraotto minuti e presenta le bellezzeneroniane. Per funzionare il pro-getto ha bisogno dell'appoggio delleassociazioni degli albergatori, deicommercianti e dei ristoratori: «Perquesto motivo – aggiunge ancoraSucci – apriremo un tavolo doveconfrontarci con gli operatori di set-

tore e da dove tirare fuori delle ideeper sfruttare le grandi potenzialitàarcheologiche di Anzio». E le primeidee stanno già arrivando.L'azienda di promozione turisticaGuida Anzio, infatti, ha preparatoun pacchetto di quattro giorni e trenotte da offrire sul mercato. L'ini-ziativa non sarà soltanto legata alterritorio comunale neroniano,visto che durante due di questigiorni i turisti avranno l'occasionedi visitare Roma; nei restanti duegiorni invece potranno scoprire l'ar-cheologia anziate, oltre al BorgoMedievale che al Santuario di No-stra Signora delle Grazie di Net-tuno. Infine, Anzio ha completato

il suo tour mondiale passando perMosca. Il 13 novembre GuidaAnzio, infatti, è stata l'unica asso-ciazione di promozione turistica –dopo aver chiuso un contratto diesclusiva nazionale con L'Enit diMosca – a trattare con 50 operatorirussi, tra tour operator e agenzie diviaggi. Antonio Marino e socihanno rilanciato il marchio Rivieradi Roma, estendendo così i confinidel territorio da visitare. Da aprile asettembre, grazie alla joint venturetra la stessa Guida Anzio e GioiaBus, azienda neroniana di trasporti,i turisti in arrivo dalla Russiaavranno la possibilità di visitaretutte le città del litorale capitolino.

Anzio nel mondo attraverso lasua archeologia. L'idea è quelladi realizzare una guida di tutti ireperti ritrovati nel territorio ne-roniano, oppure a esso collegati,che sono sparsi nei vari musei delmondo. Il progetto è firmato daGiusy Canzoneri, responsabiledel Museo Civico Archeologicodi Anzio, e l'iniziativa è già par-tita. «D'accordo con l'assessore alturismo Umberto Succi abbiamogià cominciato le nostre ricerche.Stiamo indagando in Germania,Francia e Spagna. Al terminedella nostra indagine realizze-remo una vera e propria bro-chure con una mappatura di tuttii reperti archeologici che sonosparsi per il mondo. Sarà unostrumento che potranno utiliz-zare tutti i turisti neroniani in va-canza all'estero, oppure altrivisitatori non del nostro territo-rio, ma comunque interessati aun determinato periodico sto-rico». Oltre all'indicazione delmuseo dove si trova il reperto,sulla stessa guida ci sarà anche lasala dove trovare il pezzo che si èscelto di vedere dal vivo, e ancorasarà possibile sapere se questo èesposto oppure si trova negliscantinati del museo. E cosìanche se magari non sarannomai esposti nella stessa sala i re-perti più importanti di Anzio sa-ranno almeno virtualmente unitida un percorso museale che sisnoderà all'interno delle più im-portanti strutture d'Europa. Fan-ciulla d'Anzio, Venere anziate,Gladiatore Borghese e Ninfeod'Ercole, attraverso la nuovaguida, quindi, porteranno in giroper il mondo il nome di Anzio.

Una guidaper tuttii reperti

Anzio nel mondo

La città tirrenica protagonista alla Fiera del Turismo Archeologico

Nerone sbarca a Paestum

Giusy Canzoneri Roberto Santillo Luciano BruschiniUmberto Succi

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Turismo 22331 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Nel Far West con John Wayne

In moto come gli hippies

Sul set a Hollywood

C’è chi sogna l’America delFar West alla John Wayne,tutta da conquistare. C’è chi sognal’America hi-tech alla Bill Gates,zeppa di computer e futuribili in-venzioni. E c’è pure chi sognal’America ribelle e appassionataalla Rossella O’Hara, dove il pro-fumo della terra del Sud si mescolaai ritmi jazz e blues. Ognuno ha unproprio modo di immaginare ilSogno americano. E lui, GianlucaSposito, quarant’anni, romano,imprenditore decisamente fuoridal comune, ha deciso di venderel’American Dream. Ha creatoun’impresa decisamentefuori dal comune, la Kon-rad Travel, che insegnaagli italiani a viverel’America che, come didice lui, “non è soltantoun continente ma unluogo dello spirito, del-l’anima e dellamente”.“L’Ame-r i c a

non è quella scorre fuori i finestrinidi un pullman extralusso - spiega -L’America è quelle delle piste delFar West dove si respira polvere,quella delle foreste dell’Oregondove la pioggia ti bagna il viso,quella dell’asfalto bollente dellestrade infinite dell’Arizona, dellespiagge deserte della Californiafrustate dalle onde giganti del-l’oceano”. A sognare l’AmericaGianluca ha iniziato fin da bam-bino: “A dieci anni, mentre i mieicompagni di scuola si scatenavanoin interminabili partite di calcio, iostudiavo l’inglese e m’immergevonei libri di John Steinbeck, riper-correndo con “Furore” la Route

66. Con Erskine Cal-dwell sognavo di es-sere sulla “Via deltabacco”. Divo-ravo libri maanche film, can-

zoni e tutto ciò che riguardava gliUsa”. “Ma invece di calmarsi, lamia “fame” d’America crebbe -sottolinea - A diciotto anni sonoandato in California. Non avevosoldi e mi sono iscritto al City Col-lege di Los Angeles, l’universitàpubblica. Mi ero preparato a tra-scorrere ore sui libri. Ma ho subitoscoperto che l’America non è teo-ria ma pratica. Ho trascorso pocotempo in classe, tantissimo invecenei laboratori”. “Tornato a Roma,ho deciso che l’America sarebbestata il mio destino - continua Spo-sito - Ho lavorato in alcune agen-zie di viaggio, pensando direalizzare il mio sogno. Per anni hoaccompagnato gruppi di turistinegli States ma ero insoddisfatto.Ero in America ma non la vivevo.Ho deciso così di licenziarmi ecreare la mia azienda, per far vi-vere a tutti il sogno ame-ricano chemi bru-c i a v a

dentro”. Una scommessa cheGianluca ha intrapreso nel 1998insieme ad un gruppo di amici. Esono arrivati subito i primi “so-gnatori”. Un’ex impiegata sessan-tasettenne che con il marito volevafesteggiare la pensione con unviaggio lungo la Route 66 a bordodella mitica Harley Davidson. Poiun gruppo di studenti che volevaattraversare l’Alaska sulle slitte trai-nate dai cani come ai tempi dellaFebbre dell’oro. E quindi una cop-pia di surfisti in viaggio di nozze acaccia di “un mercoledì da leoni”sulle spiagge della California. I“sognatori” non dormono in lus-suose suite in anonimi grattacieli diNew York ma nelle tende Sioux inDakota. S’inerpicano sulle Monta-gne Rocciose con lo zaino inspalla, viaggiano in bicicletta lungoi sentieri del Kansas, respiranol’aria pungente del Wisconsin e lasalsedine dell’Atlantico nei villaggi

del Massachusettes. Sonoseicento i romani che ognianno realizzano il Sognoamericano. Che, visto il suc-cesso riscosso, è stato allar-gato all’interno continente,dal Canada alla Terra delFuoco. Perché l’America non èsoltanto a “stelle e strisce” e ilSogno c’è chi lo ha realizzatonella pampa argentina, nelle fo-

reste dell’Amazzonia enelle fazendas dello

Yucatan.

Gianluca Sposito, l’imprenditore romano che crea itinerari per viaggiatori doc

Lungo la Route 66 in Harley Davidson e in Alaska sulla “rotta dell’oro”L’uomo che vende l’American Dream

Sono stati 214 gli italiani che nel2007 hanno potuto realizzare ilSogno americano quello vero. Ecioè divenire cittadini statunitensi.Come? Partecipando alla GreenCard Lottery, la singolare lotteriagestita dal Servizio immigrazionedella Repubblica federale degli StatiUniti che mette in palio ogni anno,attraverso il sito Internet www.usa-fis.org, migliaia di permessi di sog-giorno permanente. Con lapossibilità, appunto, di ottenere la

cittadinanza Usa. La lotteria faparte del “Diversity Visa Program”per il rilascio del visto permanente.The intention of the program is tomake America more diversified,which means a balance of differentethnicities joining into the meltingpot of America. L’obiettivo del pro-gramma, nato nel 1995, è quello direndere l’America la più diversifi-cata possibile, facilitando l’ingressodi persone di culture e razze diverse.Alla lotteria possono partecipare i

cittadini di tutte le nazioni delmondo tranne quelle che già pro-ducono rilevanti flussi di immigrativerso gli Usa, come ad esempio ilMessico, la Cina e l’India. Que-st’anno sono già 6,4 milioni i parte-cipanti. Nel 2007 a richiedere la

Green Card sono stati 5 milioni emezzo di persone. Il 30 per centodei “sognatori” non supera il primogradino di selezione. In Italia i “so-gnatori” a stelle e strisce sono dimi-nuiti negli ultimi dieci anni, dai 565vincitori del 1998 ai 214 del 2007.

Strano ma vero

Gli Usa? Si vincono con la Green Card Lottery

C’era una volta Horatio Alger,ex maestro, ex pastore dellachiesa unitaria, che nel 1864,a 32 anni, scoprì il “riscattosociale”. L’impegno dei ragazzi poveridi New York, lustrascarpe,scaricatori di porto, carret-tieri, e lo descrisse in unalunga serie di novelle. In cui iprotagonisti, grazie al lavoro,alla fatica, all’onestà e al co-raggio, riescono sempre a ri-scattarsi, ad uscire dallamiseria ad accedere ad unavita migliore. Cioè a realizzare il propriosogno. Che proprio partendodalle novelle di Alger vennedefinito “sogno americano”.

Il sognodi Horatio

Come nasce il mito

A stelle e striscedi Alessandra Zavatta

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Dottor Augias, lei è unoscrittore, divulgatore cul-

turale a tutto campo. La pas-sione per il “giallo” è unacostante dei suoi scritti. Comemai questa predilezione per ilmistero?“E chi lo sa.. queste passioni affon-dano chissà dove le loro radici. Se poidovessi cercare di capire, direi cheesaminare fatti o personaggi alla lucedi un crimine è una procedura forte-mente rivelatrice. Si capiscono me-glio le cose, si vedono meglio lepersone e si inquadrano gli avveni-menti in un’ottica tutta particolare.Far luce sui misteri, almeno provarci,è un’avventura affascinante”.In una recente intervista tele-visiva lei ha detto che “leggere

non è naturale come, ad esem-pio, guardare”…“E lo confermo. Leggere è una cosadel tutto innaturale”.E, aggiungeva, che “per leg-gere occorre essere invogliatida messaggi seduttivi”. Lei dachi o da cosa è stato sedotto?“Io sono stato “sedotto” sicuramenteai tempi del ginnasio dal mio profes-sore di italiano il quale, in una mat-tina qualunque, leggendo efacendomi leggere “I Sepolcri” diUgo Foscolo improvvisamente mifece capire, e capii io stesso, chequella sarebbe stata la mia passione.Verso “I Sepolcri” ho da sempre eancora oggi un amore forte, inossi-dabile”.Oggi la tecnologia ha quasi del

tutto soppiantato la cartastampata. Ha nostalgia deimezzi di una volta o la suamente si è subito aperta all’in-novazione?“Uso il computer da molti anni enon potrei più farne a meno. Anzi,mi chiedo come ho fatto, in passato,a scrivere non già articoli, ma libri in-teri con la macchina per scrivere.Oggi non potrei sicuramente farlopiù. E’ chiaro che l’elettronica hauna funzione e la carta ne ha un’al-tra e che quest’ultima è possibile chesparisca del tutto tra qualche decen-nio, ma non per gli uomini della miagenerazione”. In una sua tetralogia, lei de-scrive Roma, Parigi, New Yorke Londra, inframmezzando le

città con storie tinte di noir. Legrandi città sono quindi unafucina di racconti di vita?“Certo: le città sono un poderosocontenitore di storie: di accadimentinon fossilizzati nella pietra, ma di vi-cende umane. E se uno le sa, passa in

una strada, davanti ad un portone esa cosa è successo in quel determi-nato portone, allora possiamo tran-quillamente dire che le pietreparlano, i portoni, i palazzi hannodei sentimenti. Faccio passeggiate incampagna, in montagna e al marema il mio habitat naturale, dove stoveramente bene, è la città, a contattocon il duro cemento, con l’asfalto”.Lei presenterà, il prossimo 29novembre al teatro Traiano, aFiumicino, il suo ultimo libro“Inchiesta sul Cristianesimo”:altro argomento, la religione,da lei ripetutamente analiz-zato.“Le ragioni del mio interesse verso lareligione, da non credente, sono due:la prima è che la religione ha occu-pato un posto di rilievo, forse ecces-sivo, nella vita pubblica,intervenendo addirittura su sentenzedella Cassazione; io credo che noncompeta alla religione fare proclamapubblici, ancor meno alla vigilia diuna sentenza, magari a rischio di in-fluenzarla. La religione deve occu-parsi di anime. La seconda ragione èche, secondo me, la storia sacra,come è stata raccontata dalla chiesa,sia un poco riduttiva e proposta agliuomini come una serie di favolette.Con questo libro, ho cercato di ca-pire, aiutato e supportato dal pro-fessor Remo Cacitti, che insegnaStoria del Cristianesimo alla Stataledi Milano, come è stata costruita lareligione cattolica. E’ una storia affa-scinante, bella e drammatica”.La presentazione del suo libroavverrà a Fiumicino, luogo diviaggio per antonomasia.“Fiumicino come foce del Tevere hain sé un destino storico. Sappiamoche venti secoli fa Fiumicino stavamolto più indietro e ha man manoconquistato il territorio, il mare èavanzato, poi c’è stata la costruzionedell’aeroporto e nuove occasioni disviluppo. Mi auguro che si facciabuon uso di queste potenzialità; sonooccasioni ghiotte che offrono pur-troppo fortissime tentazioni di farneun uso cattivo”.

1 5 n o v e m b r e 2 0 0 82244 Cultura

Corrado Augias,il giornalistascrittore alle presecon la Passionedi Cristo

«Il misteroe il fascinodella fede»

di Mafalda Bruno

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Cultura 22551 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Il Teatro del Lido è chiuso. Nes-suna programmazione, lavoratorilicenziati e l’espulsione del consorzioLe Sirene dalla programmazionedel cartellone.“Senza nessuna ragionevole spiega-zione il Comune di Roma ha postofine alla nostra esperienza - spiegaGiovanni Greco del direttivo dell’as-sociazione - Il Teatro del Lido, dopoi tentativi estivi di privatizzazione - siè parlato anche di Maurizio Co-stanzo direttore artistico - continueràad esistere? Forse sì, forse no, ma, aquanto pare, senza di noi”. Il primonovembre scorso l’associazione le Si-rene ha messo in scena “Pier PaoloPasolini - Una vita futura”, esibi-zione di danza, musica e teatro nelcortile esterno del teatro con lo slo-gan “Riapriamo il Teatro del Lido”scandito dalle associazioni del terri-torio, dal pubblico e dagli artististessi. La Provincia di Roma, la Re-gione Lazio e il XIII Municipio sisono espressi a favore della prorogadel modello di gestione partecipato(che vede il consorzio Le Sirene al-l’interno della commissione di pro-grammazione) e del reinserimentooccupazionale dei lavoratori, mal’assessore capitolino alla CulturaUmberto Croppi non ha ancorapreso una posizione ufficiale. “Otre-tutto - sottolinea Greco - il teatro,anche chiuso, continua a costare aicontribuenti un prezzo salato per icosti della vigilanza armata. Sonostati spesi dal 30 giugno più di cen-tomila euro, risorse che dovevano es-sere invece utilizzate per laprogrammazione culturale, ormai a

rischio a causa dei continui slitta-menti dovuti alle indecisioni politi-che della nuova amministrazionecomunale”. “Oggi il consorzio, cheriunisce venti associazioni culturaliche opera “in rete” è consideratoun’anomalia - aggiunge Greco - Néprivato né pubblico bensì “privatosociale” che negli anni si è sostituitoalle mancanze del pubblico. Il 30giugno è scaduta la convenzione conil Palaexpo, che aveva generato unagestione mista che ha funzionato eha prodotto risultati. Abbiamo avutoincontri con la Giunta Alemanno,poi la notizia che eravamo stati messifuori. Il risultato è il teatro chiuso e ilavoratori a spasso”. La qualità altis-sima dell’offerta, i costi molto acces-sibili degli spettacoli, una politicaattenta alle esigenze formative dei

giovani hanno saputo cogliere e va-lorizzare i fermenti multipli dellascena contemporanea, portando aOstia la danza, la musica, la poesia,la letteratura e la prosa, con grandinomi in ambito nazionale e interna-zionale ma anche con spazi dedicatiai centri anziani, alle compagnie

amatoriali, agli studenti. Un teatrodella città e per la città. “Chi ci co-nosce - prosegue Giovanni Greco -ha apprezzato la programmazioneeclettica e attenta alle differenti esi-genze del pubblico. Lo sa bene ilmondo della scuola e il mondo dellacooperazione: il Teatro del Lido hamantenuto una forte vocazione nelsociale promuovendo politiche par-tecipative con settori vulnerabilidella società: l’infanzia e i minori “arischio”, gli immigrati, gli anziani, lepersone diversamente abili. Il rischioche si corre è la morte del teatro o lanascita di un altro tipo di teatro, ma-gari un teatro privato che, da qui abreve, non assolverà più una fun-zione civile e pedagogica ma rispon-derà solo a logiche commerciali dibotteghino”.

Nettuno e la sua prima rassegnateatrale. E’ l’associazione cul-turale “In Progetto” diretta daRoberto Lucci e Gianni Isaia apromuovere l’iniziativa “Teatroa Nettuno”: tredici spettacoli dialtrettante compagnie locali enon, che daranno vita ad uncartellone teatrale del quale datempo, a Nettuno, si sentiva lamancanza. Fino al primo feb-braio 2009, ogni week endandrà in scena un diversogruppo teatrale, presso la saladella Gts Danza, nel piazzaleScacciapensieri. Il sabato alleore 21 e la domenica in replicaalle ore 18, gli amanti del teatropotranno finalmente sedere co-modi e godersi lo spettacolo.«La nostra iniziativa nasce perlanciare un segnale forte sul ter-ritorio – spiega Roberto Lucci– e per incentivare la culturateatrale in un comune che, pur-troppo, non dispone di unastruttura adeguata ed è forte-mente penalizzato in tal senso. L’intento è mettere insieme leforze, superare ogni forma dicampanilismo, e valorizzare illavoro delle tante compagnieche da sempre seguono la loropassione contando solo sulleproprie forze”. Per informa-zioni sul programma e sui bi-glietti: www.inprogetto.org.

(R.S.)

Trediciappuntamentiper il ritornosul palco

Lido, il sipario strappato

di Angela Valenti

Il Campidoglio ha interrotto i finanziamenti al teatro comunale

Nonostante gli spettacoli bloccati, spesi 100mila euro

A Nettuno

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 82266 Economia

Mai come in questo caso undetto fu più azzeccato. Già

perché quello legato al caro estinto,in periodi di recessione economica edi spese sempre più ridotte, è un bu-siness sempre più caro e redditizio.Altro che la morte è uguale per tutti:si va dall’ultimo viaggio in primaclasse, con trasporto in fuoriserie,cure di tanatoestetica (make up perdefunti) e tombe di marmo pregiatoe bronzi, al funerale low cost, cheper alcuni significa addirittura pas-sare da un istituto di anatomia peressere studiati in cambio del paga-mento delle spese funebri. Tant’èvero che forse proprio per evitare“trattamenti” come questo “l’indu-stria della morte” non risente dicrisi, e le circa 6mila imprese del set-tore (con circa 30mila dipendenti)risulta ancora essere uno dei mer-cati più appetibili. La cifra spesadagli italiani per l’ultimo saluto aipropri cari è stata recentemente sti-mata in due miliardi di euro. E lecifre richieste dalle agenzie funebriper offrire un servizio di primo li-

vello con qualità cortesia non sonocerto di poco conto: la media na-zionale di spesa per un funerale contanto di bara, tomba, lapide, tra-sporto del feretro, fiori, allestimentodella camera ardente, annunci mor-tuari, formalità burocratiche e ceri-monia religiosa, si aggira attorno ai3 mila e 500 euro. Molto di più, perfare un esempio, delle spese soste-nute da portoghesi (1.705 euro) espagnoli (2.907 euro). Con difficoltànotevoli per il bilancio familiare,anche se nessuno potrà mai negarel’ultimo saluto ad un proprio caro.Nota dolente, per molti degli inter-vistati da Altroconsumo, è la man-canza del preventivo: su 100persone solo 29 hanno ricevuto

prima di sostenere le spese per il fu-nerale, un preventivo scritto detta-gliato, mentre 34 hanno avuto solouna stima sommaria a voce e 30

non hanno ricevuto alcun tipo dipreventivo. Solo chiedendoloespressamente all’agenzia funebre,le percentuali cambiano, ma il 61%degli intervistati dimentica di farlo.Una dimenticanza più che lecita,considerando le circostanze. Stessodiscorso per l’emissione della fat-tura, mai consegnata al 10% deiclienti delle onoranze funebri, rila-sciata con un importo inferiore al27%, e precisa e dettagliata soltantoper il 50%. Non tutto però va per ilverso sbagliato: a fronte di dimenti-canze come queste, molte agenziefunebri offrono ai propri clienti effi-cienza e cortesia, mostrando ancheil massimo rispetto per i morti e de-stando quindi ottime impressioni.

Il tabù è evidente. Nonostante permolti rappresenti «l’unica cer-tezza della vita», la morte restaancora uno degli argomenti di cuiparlare il meno possibile. E loconferma l’esigua percentuale dipersone che dichiara di aver rice-vuto indicazioni sull’eventuale se-poltura o cremazione dai propricari prima di morire. Un tabù inpiena regola, anche se tra le ul-time volontà, resta comunque intesta la sepoltura, con il 57% dellepreferenze, seguita dalla crema-zione, all’8%. Cremazione cheper molti resta un mistero. Chefine fa l’urna cineraria con le spo-glie dei propri cari? Pochissimi co-loro che decidono di tenerla incasa (il 6%), oppure, come ripresoda tanti film e serie televisive, di-sperdere le ceneri in mare o nel-l’aria (il 2%). Gran parte delleurne oggi, vengono infatti tumu-late in loculi o nicchie cinerarie(38%), sepolte assieme ad altricari già scomparsi (31%), o piaz-zate all’interno di una tomba difamiglia (16%). Certo è, che l’Ita-lia rimane molto indietro rispettoalla media europea in fatto di cre-mazioni, con una percentuale del12% rispetto al 36% di tanti paesidell’Ue. Un pregiudizio mai ca-duto, tanto che per favorire que-sto genere di sepolture il comunedi Torino tempo fa lanciò uno slo-gan atto a colpire l’immaginariodei parenti delle vittime. «Il fuocobrucia il corpo, non l’anima».

Un tabù annunciatoIl business del caro estinto

Le spese sostenuteper dare l’ultimoaddio ruotanoattorno ai 3.500 euro.Un giro d’affariche oltrepassai due miliardidi euro e che nonconosce crisi

La recessione non colpisce le onoranze funebri, regine del mercato

Quasi nessuno esprime la propriavolontà sui modidi sepoltura.Cremazioni dimenticate

di Francesco Pastoressa([email protected])

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Curiosità dal mondo 22771 5 n o v e m b r e 2 0 0 8

Per superare la recessione nella venditadelle autovetture, un concessionario in-glese ha deciso di dar vita a dei veri epropri saldi: “Paghi uno, prendi due”. Ilsito internet si è bloccato per i troppicontatti ma questo non ha impedito chesi vendessero auto come panini.

Auto: paghi una, prendi dueGran Bretagna

Ha atteso 35 anni prima di ricevere ilprimo conferimento di supplenza. Nel1973 la donna presentò domanda e ilmese scorso si è vista recapitare una let-tera di assunzione, ma dopo un giornodi servizio, le è stato detto di tornarsenea casa.

Diventa supplente a 70 anniReggio Calabria

La nuova frontiera per verificare l’effi-cacia di creme depilatorie e cure controla calvizie, è il software conta-capelli. Acrearlo, alcuni ricercatori dell’Ente na-zionale di ricerca australiano. Il softwaresi affida a immagini catturate da unoscanner pressato sulla pelle.

Software conta-capelliAustralia

Arriva lo stress da crisi per i la-voratori coinvolti nella reces-

sione economica in attonell’ultimo periodo. Questa lascoperta effettuata negli StatiUniti dall’Apa, l’associazionedegli psicologi americani. Un di-sturbo che è stato definito scien-tificamente “money disorder”.Tanto che ad ogni crollo delleBorse mondiali, sale proporzio-nalmente l’ansia dei risparmia-tori. Per questo motivo glipsicologi hanno deciso di scen-dere in campo in aiuto dellostress da crisi economia, e lohanno fatto attraverso la crea-zione di un numero verde,800/430400, grazie al quale untask-force di esperti (del gruppodi psico - emergenze), nel cuoredella finanza italiana, sarà a di-sposizione dei cittadini spiazzatida crack e timori di povertà. Adannunciarlo è stato nei giorniscorsi il presidente dell'Ordinedegli psicologi della Lombardia,Enrico Molinari, a margine delconvegno “La psicologia ri-sponde ai nuovi bisogni dei citta-dini”. «Con la crisi si profilanodue tipi di problemi - spiega Mo-linari - quelli reali di chi ha perso

denaro e quelli legati alla pauragenerata dai media. A pranzo e acena - conferma - ci nutriamo dinotizie catastrofiche sul caos del-l'economia mondiale. E se i più

positivi e creativi restano a galla,questi messaggi deprimono lepersone predisposte». Gli italiani sono un popolo di ri-sparmiatori, e di fronte a crolli re-

pentini delle Borse mondiali, lareazione è di quelle che non tiaspetti. «Se si tocca il risparmio –continua Molinari - si tocca l'au-tostima e si possono generare

paure per il futuro e timori di unimpoverimento incontrollabile. I sintomi sono depressione, rab-bia, irritabilità e in alcuni casi in-sonnia e problemi dialimentazione». Negli States,dove gli studi sul “money disor-der” sono in fase più avanzata, gliesperti hanno già intervistato uncampione di 7500 persone, eduna su sette ha dimostrato di es-sere affetta da questo disturbopsico-finanziario. Il timore, è che questo genere dimalattia posa contagiare prestoanche il popolo di risparmiatoriitaliani. Serve una cura imme-diata. «Se si tratta solo di panicogenerato da paura - concludeMolinari - lo si può attenuare conterapie cognitive che si ricolle-gano alla personalità di partenza.Nei casi più gravi, invece, si puòlavorare a livello individuale masono valide anche le terapie digruppo, magari con l'affianca-mento di un esperto finanziario.Bastano anche un paio di mesi, iltempo di far capire al piccolo ri-sparmiatore, il più colpito dallenevrosi da crisi finanziarie, chepuò sopravvivere anche senzauna riserva aurea».

Gli studiosi americani hanno definito il nuovo fenomeno “money disorder”

Un numero verde aiuterà i risparmiatori italiani con consulenze psicologiche

La Borsa cala? Aumenta lo stress

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1 5 n o v e m b r e 2 0 0 82288 Cucina

Qualità, ampia offerta e atten-zioni particolari nei confronti

di tutti i clienti. Vecchi e nuovi chesiano. Mucho Macho è un friendlybar, un angolo di relax nel pienocentro storico di Anzio. A gestire illocale, che si affaccia su piazza Ga-ribaldi ed è stato aperto nell'apriledel 2008, sono Raffaele, Andrea eMax, che da solo vanta 25 anni diesperienza nel settore della ristora-zione e dei bar; esperienza che hamaturato soprattutto nei lunghi 10anni in cui ha girato tra Londra eMiami. Mucho Macho offre nume-

rose opportunità ai propri clienti,guidandoli sapientemente attraversosapori culinari tradizionali e innova-tivi, in un viaggio che parte dalla co-lazione e arriva fino al dopo cena. Sicomincia la mattina alle 7,30 con lacaffetteria e un'ampia selezione dipasticceria e poi si passa per l'aperi-tivo, fino ad arrivare al lunch a buf-fet, dove è possibile gustare diversiprimi, secondi e contorni a prezzipiù che accessibili. Il pomeriggio siriparte con la sala da thè e la pastic-ceria, per arrivare al secondo aperi-tivo di giornata e alla cena. «Ai

nostri clienti – spiegano i proprietaridel locale anziate – offriamo anchela possibilità di cenare ai tavoli suprenotazione, a loro disposizione cisono piatti a base di pesce e carne, ese poi qualcuno cerca delle pietanzeparticolari è sufficiente mettersi incontatto con noi. All'interno del locale abbiamo de-ciso di puntare sulla qualità e sulleattenzione nei confronti dei clienti,che qui si sentono sempre coccolati.Per quanto riguarda gli aperitivi,inoltre, ogni giorno proponiamo tar-tine, salumi e formaggi Dop, sce-

gliendo tra pietanze particolari comeil tartufo d'Alba e prodotti regionali».Passata l'ora di cena, poi, MuchoMacho si trasforma in un cocktailbar: mojito, caipirinha, caipiroska,negroni e alexander sono i classici,ma Raffaele, Max e Andrea hannodeciso di non fermarsi qui. Infatti nelmenù del locale neroniano ci sonoanche altri cocktail alla frutta fresca,e quindi analcolici, e energetici abase di taurina e guaranà. E poi non manca neppure un'am-pia selezione di vini, sia rossi chebianchi, sia in bottiglia che alla me-scita, di champagne, prosecco eFranciacorta. E per chi ancora nonavesse trovato qualcosa da bere cisono grappe, whiskey e rum, ancheagricoli, e cioè non commerciali e in-vecchiati di 30 anni. Il MuchoMacho è frequentato dai politici ne-roniani, dai giovani e meno giovanidi Anzio in cerca di relax, dai turistiin visita alla città che fu di Nerone, erappresenta anche un punto di rife-rimento per chi arriva da Roma eLatina. È qui che inizia il relax. Tra l'offertamusicale, la possibilità di leggerequotidiani e periodici e quella di as-sistere a tutti gli eventi in onda suSky. «Come locale ci diamo un bel9+ per arrivare al 10 e lode ci mancasoltanto la veranda esterna coperta,in stile via Veneto».

Mucho Macho tra tendenze e relaxAndrea, Max e Raffaele guidano i clienti in un viaggio culinario a base di saporitradizionali e piatti innovativi.Da non perdere il lunch a buffet

Nel centro storico di Anzio cocktail energetici, rum agricoli e aperitivi Dop

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

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