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Anno III - Numero 19 / 15 novembre 2010 Attualità - Politica - Cronaca - Turismo - Cultura - Economia Ripetizioni, baby sitter, lavoretti in ambito no profit solo queste attività per i giovani cervelli del litorale Un cimitero senza simboli religiosi, motti o dediche, solo la foto e i dati anagrafici del defunto Molti credono che sia arrivato il momento di mettersi l’anima in pace. Altri non si arrendono, e cercano di far fruttare al massimo il titolo di studio raggiunto.Eppure il fenomeno del sottoinquadramento sembra essere diventato una consuetudine per quanti si affacciano nel mercato del lavoro. Bove a pag. 16 e 17 Boxeur e “cravattaro”. Un ex campione del mondo di pugilato, recuperava i crediti con la forza. Tassi d’interesse del 70% Festa del novello Durante l’estate di San Martino, che ricorre a novembre, si festeggiava la fine della vendemmia e si assaggiava il vino nuovo, il Novello: fresco, fruttato, di un bel colore rosso vivace Vela ‘tout court’ L’appuntamento è il 21 novembre per la terza giornata del XXX Campionato Invernale di Roma, Trofeo Città di Fiumicino Pasolini bipartisan In nome e in ricordo di Pier Paolo Pasolini ora litigano anche Destra e Sinistra. A dare il via a questa revisione “storica” per la Destra romana dell’opera di Pasolini è stato Gianni Alemanno Benetti a pag. 13 Contiero a pag. 19 Fiumicino Ostia

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Vela ‘tout court’ Attualità - Politica - Cronaca - Turismo - Cultura - Economia Fiumicino Molti credono che sia arrivato il momento di mettersi l’anima in pace. Altri non si arrendono, e cercano di far fruttare al massimo il titolo di studio raggiunto.Eppure il fenomeno del sottoinquadramento sembra essere diventato una consuetudine per quanti si affacciano nel mercato del lavoro. Bove a pag. 16 e 17 Ostia Contiero a pag. 19 Benetti a pag. 13 Anno III - Numero 19 / 15 novembre 2010

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Anno III - Numero 19 / 15 novembre 2010

Attualità - Politica - Cronaca - Turismo - Cultura - Economia

Ripetizioni, baby sitter, lavoretti in ambito no profitsolo queste attività per i giovani cervelli del litorale Un cimitero senza simboli

religiosi, motti o dediche,solo la foto e i datianagrafici del defunto

Molti credono che sia arrivato il momento di mettersi l’anima in pace. Altri non siarrendono, e cercano di far fruttare al massimo il titolo di studio raggiunto.Eppureil fenomeno del sottoinquadramento sembra essere diventato una consuetudineper quanti si affacciano nel mercato del lavoro.

Bove a pag. 16 e 17

Boxeur e “cravattaro”. Un ex campione del mondo di pugilato,recuperava i crediti con la forza. Tassid’interesse del 70%

Festa del novello Durante l’estate di San Martino,che ricorre a novembre, sifesteggiava la fine dellavendemmia e si assaggiava il vinonuovo, il Novello: fresco, fruttato,di un bel colore rosso vivace

Vela ‘tout court’ L’appuntamento è il 21novembre per la terzagiornata del XXXCampionato Invernale di Roma, Trofeo Città di Fiumicino

Pasolini bipartisan In nome e in ricordo di PierPaolo Pasolini ora litigano ancheDestra e Sinistra. A dare il via aquesta revisione “storica” per laDestra romana dell’opera diPasolini è stato Gianni Alemanno

Benetti a pag. 13

Contiero a pag. 19

Fiumicino

Ostia

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 02 Primo Piano

Così non va bene. La famigliadeve essere tutelata in quantomotore primo di un’intera nazio-ne. Non si possono abbandonarei cittadini a loro stessi, lascian-doli soli a fare i conti con le bol-lette pazze che piovono in casa daogni angolo, frutto della priva-tizzazione dei servizi primari edelle aziende che ovviamente cu-rano i loro interessi; non si pos-sono tagliare servizi e posti lettonegli ospedali, in nome di un’au-sterity che affonda le proprie ra-dici in amministrazione scellera-te; non si può rischiare di porta-re un’intera nazione nel baratrodella povertà. A preoccupare nonsono tanto i numeri dell’Istat, an-che se questi non mentono mai, checonsegnano all’opinione pubblicala fotografia di una nazione incrisi, quanto il pericoloso circolovizioso nel quale è precipitato ilBelpaese. Se non ci sono aiuti perla famiglia questa non è in gra-do di spendere e di conseguenzal’economia non riparte, mentre igiovani non riescono a trovare la-voro e quindi non possono af-francarsi dal proprio nucleo fa-miliare d’origine, continuando agravare su di esso. E così avantiall’infinito. Quello che succede alivello nazionale, inoltre, si spec-chia inevitabilmente con la con-dizione delle famiglie del Mare diRoma. Che hanno apportato ognitipo di taglio possibile al propriobudget, ma almeno loro hanno unasperanza. Il tratto di costa com-preso tra Fiumicino e Nettuno haenormi potenzialità e proprio daquesta zona potrebbe partire la ri-nascita. Vecchie e nuove genera-zioni sognano l’apertura dei ca-sinò di Anzio e Ostia, guardanocon fiducia ai porti turistici incantiere, come quello di Fiumici-no e di nuovo Anzio, e aspettanosegnali positivi. Anche le famigliedel litorale soffrono lo stato di ab-bandono in cui versano ma san-no di avere le potenzialità per rial-zarsi. E forse questo fa ancora piùmale. Perché sognare è sicuramentebello, ma di soli sogni non si vive.(M.S.)

L’Italia non protegge le suefamiglie, non tutela i suoi

cittadini che rischiano di essereinghiottiti dal vortice della po-vertà e non è in grado di offri-re lavoro ai suoi giovani. La fa-miglia italiana è sull’orlo delbaratro. La terribile fotografiadelle condizioni tricolore dellapiù importante istituzioni pri-maria arriva dall’Istat, che hapreso in analisi il prodotto in-terno lordo del Belpaese e lo hamesso in relazione con quellodegli altri paesi dell’Unione Eu-ropea. E i dati non lasciano as-solutamente scampo: in terminidi spesa media pro capite l’Ita-lia è al quindicesimo posto, am-piamente dietro a Svezia, Da-nimarca, Belgio e Francia; perquanto riguarda le politiche disostegno alla famiglia il posto oc-cupato in classifica è il penulti-mo, con il 4,7% del Pil; in temadi lottà alla povertà l’Italia è l’ul-timo paese del Vecchio Conti-nente, con solo lo 0,2% del pro-dotto interno lordo. A questidati, già pessimi di loro, poi bi-sogna anche aggiungere il fattoche lo Stivale appare un paeseimmobile, fermo in una fasa distallo apparentemente impossi-bile da superare, visto che anchegli investimenti suoi giovanisono pressocchè nulli, con solol’1,8% del Pil stanziato per com-battere la disoccupazione gio-

vanile, mentre gli altri paesi Ueimpegnano ogni anno il 5,1%del loro prodotto interno. E se igiovani non hanno un lavoro

non possono crearsi una nuovafamiglia, indipendente da quel-la di nascita, e continuano a gra-vare sul proprio nucleo origina-

le. In sostanza un cane che simorde la coda, e soffre ancheparecchio pur senza addentarsida solo. In questo contesto a sal-varsi sono solamente gli anzia-ni, visto che i fondi per le pre-stazioni di vecchiaia rappresen-tano oltre la metà dell’interasomma destinata alla spesa so-ciale (51,4% contro la media eu-ropea pari al 39,6%). Scenden-do nel locale, poi, la situazionenon migliora di certo, con i Co-muni che spendonodue miliardie 700mila euro per aiutare leproprie famiglie, anche se vadetto che negli ultimi anni glistanziamenti sono aumentati.La maggior parte dei soldi, il56%, viene stanziata per le strut-ture e a incidere in manieraparticolare sono gli asili nido,mentre il 19% della somma èdestinato a servizi e interventi.Il servizio con spesa media piùelevata, invece, è l’assistenzadomiciliare alle famiglie conminori, che ammonta a circaduemila euro per utente.

Minimi storici

Di sogninon si vive

La famiglia sola e abbandonataItalia fanalino di coda dell’Europadi Mario Scagnetti

(mario.scagnetti@repor-

Stanziato appena il 4,1% del Pil per il sostegnoai meno abbienti.Ignorati anche giovani e disoccupati

120 euro di risparmio Irpef all'anno per il nido

40 euro per le attività sportive del bambino

48 euro se il piccolo va a scuola con i mezzi pubblici

Deduzione dei contributi per colf e baby sitter

19 euro per ogni cento spesi in tasse scolastiche

Ecco il (magro) elenco delle agevolazioni cui le coppie sposate con figli hanno diritto

compilando la dichiarazione dei redditi

La famiglia sola e abbandonataItalia fanalino di coda dell’Europa

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Primo Piano 31 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Mezzi troppo costosiMobilità

Mobilità e comunicazioni por-tano via alle famiglie italianeben 2.400 euro l’anno. unabella fetta di budget senza dub-bio. La voce maggiormente si-gnificativa è quella relativa allespese per i mezzi di trasporti,per la quale gli italiani stan-ziano 1.200 euro l’anno.

L’acqua è un lussoServizi

Le famiglie italiane spendonoper il servizio idrico una mediadi 134 euro l'anno per un con-sumo di 100 metri cubi e 201euro se, come avviene piu'spesso, il consumo e' di 150 metricubi.  Tutta colpa dei continuiaumenti voluti dalle compagnieche gestiscono il servizio.

Spesa al risparmioDiscount

Per arrivare a fine mese è indi-spensabile fare la spesa in un di-scount. In media ogni nucleofamiliare italiano riesce a cavar-sela con 416 euro di spesa almese, affidando il proprio palatoa prodotti di qualità inferiore ealle frequente promozione nelsettore agroalimentare.

Bollette, affitto di casa e spese sanitarie. Sono questi i settori chemettono maggiormente in difficioltà le famiglie del Mare diRoma. E proprio su questi la Regione Lazio e i Comuni han-no deciso di intervenire in soccorso dei propri cittadini. La Pi-sana ha stanziato dei fondi per partecipare alla spesa relativa allaresidenze sanitarie assistenziali, ridividendo come le riosorse trai vari territori: Anzio potrà contare su 647.723 euro, Ardea su88.477 euro e Fiumicino su 178.102 euro, mentre Nettuno ePomezia riceveranno rispettivamente 531.058 e 67.987 euro.Il distretto sociosanitario di Anzio e Nettuno, invece, ha stan-ziato 600 euro a famiglia per il contributo nel pagamento del-le bollette della luce, dell’acqua, del gas e del telefono, delle spe-se sanitarie non coperte dal servizio nazionale e dell’affitto.

Il Quoziente Familiare è stato mandato in pensione senza mainascere. Al suo posto arriva il Fattore Famiglia, che si basasul principio di sussidiarietà alla tedesca e già riscuote un gran-de successo in quasi ogni ambito familiare. In sostanza nonsi tolgono le risorse alla famiglia e si tassa solo il reddito cheè al di sopra del livello minino di vita decente. Una volta en-trato a regime questo strumento costerà ben 16 miliardi dieuro, all’incirca quanto il suo predecessore che non ha maivisto la luce, ma dalla sua ha il vantaggio legato a un’intro-duzione graduale. Altra risorsa utile al vaglio, importata sem-pre dalla Germania, infine è quella delle Alleanza Locali perla Famiglia con reti per il welfare in cui cooperano aziende,enti locali, non profit.

Le famiglie italiane non se lapassano certo bene. Anzi sono

sempre di più i nuclei in difficoltàche rischiano di essere risucchiatinel vortice della povertà e aspettanogli aiuti istituzionali per arrivare allafine del mese. L’ultima Conferen-za Nazionale sulla Famiglia deigiorni scorsi è servita per certificarelo stato di crisi e per mettere in evi-denza il fatto che l’Italia spendetroppo poco per una delle sue isti-tuzioni primarie, ma è stata ancheutile per lanciare sia idee che pro-getti. E così tutte le famiglie delMare di Roma hanno scoperto dipoter contare sulla Regione Lazio,pronta a aiutarle erogando finan-ziamenti alle singole città di Fiu-micino, Ostia, Ardea, Pomezia,Anzio e Nettuno e costituendo

nuovi organismi a loro tutela. «Lafamiglia è al centro delle politicheregionali – spiega l’Assessore com-petente della Pisana Aldo Forte –e per raggiungere l’obiettivo stia-mo mettendo in campo un grannumero di risorse ed idee». Ecco inconcreto i primi aiuti della Giun-ta Polverini: sei milioni di euro perle famiglie affidatarie di minori, 1,6milioni per chi ha in casa una per-sona affetta da Alzheimer, 15 mi-lioni e mezzo per il potenziamen-to dell’assistenza domiciliare equattro milioni di euro per la lot-ta alle droghe. La vera rivoluzione,però, riguarda la creazione del-l’Osservatorio Permanente sulleFamiglie, ente che sarà formatodalle associazioni laziali più rap-presentative, da un comitato tec-nico e scientifico composto daesperti di sociologia e dai diretto-ri regionali competenti in ambito

familiare e sanitario. L’Osservato-rio dovrà studiare e proporre prov-vedimenti per risolvere i problemiche le famiglie del Mare di Romasaranno costrette ad affrontarenei prossimi anni; inoltre sarà an-

che promotore di momenti di con-fronto con la pubblica ammini-strazione, i servizi sociali, sanitaried educativi, le organizzazioni divolontariato e le singole associa-zioni. In tema di tasse e sanità, in-

fine, a breve la Pisana istituirà untavolo tecnico che avrà il compitodi stuidiare nuovi metodi di rimo-ludazione per la spesa che le fa-miglie devono sostenere per leprestazioni sociosanitarie.

È l’ora della svolta. Arrivano i soccorsiLa Pisana istituisce anche l’OsservatorioPermanente, che avrà il compitodi studiare e proporre provvedimenti,pure normativi, per guidare i nuclei attraverso la crisi economica

La Regione in aiuto dei cittadini del Mare di Roma. Già pronti oltre 25 milioni

di Gianluca Con-tiero

Bollette e affitto dalle istituzioni:fine mese più vicina

Fattore e Alleanze:tante belle idee ma nulla di concreto

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Primo Piano 51 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Aumentare le tasse a gay e singleper aiutare le famiglie in diffi-coltà. Ha scatenato una ridda dipolemiche l’esternazione del sin-daco di Roma, Gianni Aleman-no, durante la Conferenza na-zionale della famiglia. «In tempidi crisi occorre fare dei distinguo:aiutare le famiglie, quelle sposa-te, e con molti figli, vuol dire au-mentare le tasse ai single perchébisogna sfuggire alla tentazionedi voler dare tutto a tutti, e quin-di ai gay e ai single, altrimentinon faremo mai politiche fami-liari». Immediata la replica del-l’Arcigay, per bocca di FabrizioMarrazzo. «Le istituzioni devo-no portare avanti interventi cheaiutino tutti i nuclei familiari in-dipendentemente dall’orienta-mento sessuale. Serve una leggenazionale. Il nostro Paese è in-giusto quando impedisce a unomosessuale di visitare il propriocompagno in ospedale o quandonon riconosce agevolazioni nel-l’iscrizione ai nidi e agli asilipubblici alle famiglie gay». (C.B.)

«Non si puòdare tutto

a tutti»La proposta di

Gianni Alemanno:«Più tributi ai single»Il paradosso è evidente. Ognu-

no cerca di far valere i propridiritti, specialmente consideran-do la scarsità delle risorse a di-sposizione. E’ così che oggi age-volare le famiglie, significa ne-cessariamente penalizzare singlee gay. Ed è proprio su questo fron-te che sembra essersi spostata labattaglia. Omosessuali, single ecoppie di fatto da un lato, coppiesposate con figli dall’altro. «Sia-mo esausti delle parole, dellefiaccolate e delle polemiche del-le associazioni gay. – spiega Gian-luigi De Palo, presidente del Fo-rum delle Associazioni Familiaridel Lazio - Ormai si cerca di stru-mentalizzare le parole di chiun-que (in questo caso del sindaco diRoma Gianni Alemanno, nel co-lonnino accanto, ndr), per attac-care la famiglia e per farsi un po’di pubblicità. Qui non si tratta didiscriminare qualcuno ma di pro-muovere quanto afferma la Co-stituzione italiana agli articoli29, 30 e 31. Gli omosessuali sonoindignati? Ma di quello che pen-

sano le famiglie interessa a qual-cuno? Noi non abbiamo il tempodi fare le fiaccolate!». E a parla-re, per bocca di De Palo, sono150mila famiglie del Lazio,400mila persone figli compresi.«Siamo stanchi di queste pole-miche sterili che hanno l’unicomerito di distogliere l'attenzionedai problemi reali. E’ inutileprenderci in giro: è giusto privi-legiare fiscalmente le famigliecon figli, a scapito anche di sin-gle. Non si tratta di ipotizzare unatassa sul celibato, ma di ridistri-buire i carichi fiscali più equa-mente sostenendo chi investe sulfuturo del paese attraverso i figli.E poi sia chiaro: non esiste la fa-miglia tradi-zionale, masolo quella co-stituzionale».Fatto sta che lespese per le fa-miglie, sposateo meno chesiano, hannosubito rincaridi quasi 11.500euro dal 2002al 2010, così

come segnalato dall’Osservatorionazionale di Federconsumatori, eche il potere d’acquisto è sceso diquasi il 10% in poco meno di treanni. E’ su questi dati che tutti,gay ed eterosessuali, famiglie ecoppie di fatto, vorrebbero spo-stare l’attenzione. Eppure sembrache tutto si riduca ad una guer-ra dei sessi.

Le coppie tradizionali «Noi non abbiamo tempo per le fiaccolate»

Gay e famiglie litigano per le tasse

Le famiglie non sono più quel-le di una volta. Non più donnecasalinghe e uomini fuori casaore per andare a lavoro. I tem-pi sono cambiati: oggi l’uomocollabora in casa, fa la spesa econtribuisce all’educazione edalla crescita dei figli. O almeno,a modo suo, ci prova. Poco più

di due ore al giorno, rispetto alle5 ore e 23 minuti delle donne.Un abisso. E molti possono purepermettersi il lusso di scegliere leproprie mansioni. È così chequasi tutti decidono di occu-parsi della spesa, della cura diauto e animali, e di giocare coni propri figli. La differenza sta

tutta qui, con il 76% del lavorofamiliare delle coppie ancorasaldamente nelle mani delle don-ne (addirittura l’83% nel caso didonne casalinghe), che hanno inmedia un’ora in meno al giornodi svago rispetto ai loro partner.L’Istat ha parlato, analizzandoun campione di 18.250 famiglie

nell’ultimo anno. Con risultatineanche troppo sorprendenti.Poi ognuno nell’intimità di casasua stabilisce regole e ruoli. Ledinamiche di coppia, oggi piùche mai, seguono spesso deipercorsi troppo soggettivi per po-ter essere standardizzate in unastatistica. (C.B.)

L’Istat non lascia spazio ai dubbi: «Alle donne spetta il 76% del lavoro domestico»

«Gli uomini? Restano un branco di sfaticati»

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 06 Politica

Anzio e Latina litigano per larealizzazione del nuovo por-

to nella città neroniana. Una verae propria battaglia politica che havisto come protagonisti l’assesso-re all’Ambiente della Provinciadi Latina, Gerardo Stefanelli, il sin-daco di Anzio, Luciano Bruschini,ed il presidente della Capo d’An-zio (la società che sta realizzandoil porto), Luigi D’Arpino. A farscattare le polemiche tra le parti èstata, qualche giorno fa, una di-chiarazione dell’amministratorepontino. «Bisogna discutere - haspiegato - sull’opportunità del pro-getto di ampliamento del Porto di

Anzio. Come ha ben spiegato neigiorni scorsi il geologo Ialongo,quel progetto rappresenta un ri-schio per le spiagge e le dune diLatina e Sabaudia. Queste po-trebbero vedersi ridotte, se nonsparire del tutto. E causare ingentidanni non solo dal punto di vistaambientale, ma anche economico.Le conseguenze del porto di Net-tuno sulle spiagge di Foce Verde edel porto di San Felice Circeo perquanto riguarda Terracina sonosotto gli occhi di tutti». Immedia-ta la replica del sindaco Bruschi-ni. «Il nuovo Porto di Anzio ancoranon è stato realizzato, e la pro-

blematica dell’erosione della costapontina esiste da tempo. Sarebbeinteressante sapere cosa ha fattol’assessore Stefanelli per fronteg-giare il fenomeno. Forse, sia lui chel’ex sindaco di Sabaudia Ialongo,sarebbe il caso si occupassero diquesto e del nuovo porto di Formiarispetto al quale non mi sembrasiano preoccupati. Nessun progettodi porto in Italia ha tutti i pareri ele carte in regola come quello diAnzio a cominciare dall’impattoambientale, dall’approvazione delpiano regolatore portuale e dai pa-reri di ben quindici Enti, tra i qua-li la Provincia e la Regione, che con

tecnici, esperti e rappresentantiqualificati che hanno espresso pa-rere favorevole all’opera». Sullastessa linea la replica di D’Arpino.«L’assessore - spiega - ci fa venirein mente il protagonista del cele-bre romanzo di Tabucchi, “So-stiene Pereira”. Infatti, lo stesso Ta-bucchi spiega in una nota che “in

portoghese Pereira significa albe-ro del pero”. E Stefanelli, sembraproprio cadere dal pero, quandoi suoi occhi indagatori arrivano ascorgere la pagliuzza annidata nelporto di Anzio, da lui ben distan-te, e non scorge le numerose tra-vi che lo minacciano più da vici-no». (C.B.)

Botta e risposta ad Anzio tra il sindaco Bruschini e l’assessore Gerardo Stefanelli

Comune e Provincia si sfidano sul portoL’amministratore pontino: «Quel progetto rappresenta un rischioper le dune di Latina e Sabaudia. La replica del primo cittadino: «Nessuno ha le carte in regola come noi. Pensi ai fatti suoi»

Nei giorni scorsi, nella halld’ingresso della sede del Co-mune di Fiumicino in via Por-tuense, è stato istallato un mo-nitor al plasma che trasmettelo stato dei lavori del porto tu-ristico. Un’iniziativa realizzatadi comune accordo tra la so-cietà Acqua Marcia (che sta co-struendo il porto) ed il Comu-ne di Fiumicino. Attraverso il

posizionamento di questo mo-nitor, la società e l’ammini-strazione comunale voglionocoinvolgere la città nella rea-lizzazione di questa faraonicaopera, dimostrando un forte

senso di trasparenza. Ad oggi,come appare dallo schermo,dopo circa 6 mesi dall’inizio ef-fettivo dei lavori, sono stati giàcompletati circa 800 metri del-la diga di sopraflutto che deli-

mita e protegge l’intero bacinoportuale, poco più . La diga disopraflutto, denominata MoloTraiano, a fine lavori misureràben 1.350 metri. Il porto turi-stico di Fiumicino, battezzato

“Porto della Concordia”, saràil più grande del Mediterraneo:un investimento di 400 milionidi euro, 1.445 posti barca (piùdi 400 per barche sopra i 18metri), 4 darsene principali,un cantiere nautico per im-barcazioni sino ai 100 metri,due yacht clubs, albergo, spa ecentro congressi, 80.000 mqdi aree verdi.

Un monitor in Municipio per “controllare” in tempo reale i lavori del nuovo molo

Acqua Marcia

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Politica 71 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Futuro e Libertà per l’Italia èpronto per muovere i primipassi nel mondo della politica,dopo la convention di Perugia.E a Fiumicino il partito è ingrado di partire spedito grazieall’ottima gestazione portataavanti da Generazione Italia,guidata dal presidente Gio-vanni Pansieri. «La nostra re-altà è cresciuta in maniera ve-loce, il clima interno è ottimoe non siamo dilaniati da nes-suna rivalità. L’adesione diClauidio Biselli, vicepresiden-te del consiglio comunale diFiumicino con un passato nelPd, inoltre conferma che siamoin grado di aggregare persone

provenienti da alti movimentipolitici. D’altronde Genera-zione Italia si è proposto comeun laboratorio di idee, e non diideologie, fin dal primo giornodi lavoro». E gli spunti da por-tare avanti non mancano dav-vero, così come sono tanti itemi sui cui Fli ha intenzionedi lavorare. «Prima di tutto cioccuperemo dell’occupazionegiovanile – spiega GiovanniPansieri – e poi lavoreremoanche per avere un territoriocomunale omogeneo, senzanessuna distinzione tra la zonaNord e quella Sud di Fiumici-no. Senza più nessuna diversi-tà locale. E poi ci impegnere-

mo anche in temi come la via-bilità, la sicurezza stradale, lasanità e la modernizzazione delComune. In sostanza mettere-mo in campo un ascolto attivodelle problematiche dei citta-dini e poi tradurremo questi bi-sogni in soluzioni. Senza, perforza, dover fare la guerra atutto e tutti». I residenti diFiumicino, quindi, sono al cen-tro dell’azione politica di Fu-turo e Libertà e di questo se nesono accorte immediatamentetutte le donne del territorio,tanto che in molte stanno chie-dendo di portersi iscrivere almovimento e di entrare a fareufficialmente parte del pro-

getto. Il leit motiv del partito,comunque, è quello che ogniprogetto, programma, inter-vento deve avere una ricaduta

positiva per l’intera città delMare di Roma, senza curare gliinteressi particolari di chic-chessia. (M.S.)

Pansieri indica la strada da seguire«Giovani e donne i nostri interlocutori»

Fiumicino

Continua il pellegrinaggio po-litico di Sebastiano Attoni e Ro-berto Giacoponi. I due consi-glieri eletti con La Destra nel2008 e ora passati al movi-mento culturale Libero Pen-siero, fondato proprio da Atto-ni. Nel mezzo c’è stata ancheuna toccata e fuga con Fli, che

è durata davvero pochissimigiorni. Il nuovo movimento,che ha affidato la gestione del-la segreteria a Vincenzo Ca-polei, già componente del-l’esecutivo provinciale del Po-polo della Libertà, ha deciso dischierarsi al fianco del sindacoBruschini e di appoggiarel’azione di governo dell’attua-le maggioranza. D’altronde At-

toni e Giacoponi hanno tenutoquesta linea già dai primi gior-ni post elezioni, in cui si trova-vano ancora all’opposizione ealla fine sono entrati a far par-te della maggioranza, pur cam-biando diversi gruppi. L’unicarichiesta che arriva da LiberoPensiero riguarda la precisionenelle scadenze per attuare ipunti programmatici.

Sebastiano Attoni lancia l’ennesimo movimento. E Roberto Giacoponi risponde «Presente»

Credere a una duratura e pa-cifica convivenza era difficile

fin dall’inizio. Ma ora si corresempre più velocemente versouna spaccatura netta e improv-visa, talmente forte che sor-prende quanto l’ipotesi che Fli ePdl governassero Anzio tenen-dosi sotto braccio e sussurrandosiparole dolci all’orecchio. La sfi-da l’hanno lanciata proprio icinque consiglieri comunali ne-roniani, che hanno abbandona-to il partito di Berlusconi perschierarsi dalla parte di Fini,durante l’ultima seduta d’assise:Nello Monti, Giulio Godente,Elio Castaldi, Vito Presicce ePierluigi Campomizzi hannominacciato i presenti di non tor-nare più in quell’aula. E se cosìfosse la poltrona dell’attuale sin-daco Luciano Bruschini inzie-rebbe a tremare sul serio. «Nonaccetteremo più di partecipare aun consiglio comunale senza lapossibilità di discutere primaciò che viene messo ai voti e ac-

cettando un ruolo marginale al-l’interno della maggioranza dicui facciamo parte a pieno di-ritto. Se poi non fosse così qual-

cuno deve avvisarci. Vogliamopartecipare all’attività ammini-strativa e per questo chiediamoche Fli venga rappresentato nel-

le commissioni consiliari, ri-componendo le stesse». A de-stabilizzare maggiormente lapolitica di Anzio, però, è stata laprese di posizione dei consiglie-ri comunali di Futuro e Libertàsul nuovo porto di Anzio. I ma-gnifici cinque, infatti, hanno ac-cusato il Popolo della Libertà ditogliere il progetto a un’interacittà. «Il nuovo porto non è piùdi tutta la città, ma sta diven-tando frutto e competenza esclu-sivamente del Pdl. Così, però,non va bene. Al convegno del 18novembre non andavano invita-ti gli Assessori regionali, cheprima erano consiglieri e nonhanno mosso un dito quando ilsindaco di Anzio passava gior-nate intere nella sala d’attesa del-l’ufficio di Montino, allora vice-presidente della Regione. Non sipossono escludere tutti coloroche fino a oggi hanno parteci-pato alla battaglia per il nostroapprodo turistico, come i citta-dini, gli operatori e l’attuale se-natore Candido De Angelis».Insomma, la miccia è accesa eAnzio rischia di esplodere.

I “magnifici cinque” neroniani minacciano di disertare le prossime assemblee

Terremoto Fli. Trema il ConsiglioSul piatto la modifica delle Commissioni e la paternità del bacino turistico

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

di Gianluca Con-

Pomezia entra nell’orbita diFuturo e Libertà per l’Italia.L’ex segretario dell’Unionedi Centro Bruno Massaccesi,infatti, ha deciso di aderire almovimento lanciato daGianfranco Fini e di costi-tuire un circolo territoriale dicui è diventato Presidente.«Il progetto di Fini meritasupporto e credibilità.L’obiettivo è quello di fartornare la vera politica a Po-mezia, lavorando nell’esclu-sivo interesse dei cittadini».

Ecco MassaccesiPomezia

Walter Giustini, WilliamSpina, Elisiana Recine eLinda Coppola hanno la-sciato La Destra per fondareil circolo di Generazione Ita-lia di Ardea. Il fatto che icomponenti siano tutti se-guaci di Storace indica ilprogressivo svuotamentodell’ala più conservatrice delPdl e un avvicinamento aquella più moderata. Sup-porto alle fasce deboli e tu-tela dei diritti gli obiettivi delnuovo circolo.

Addio StoraceArdea

Liberopensiero

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 08 Cronaca

Altro che aiuti alle famiglie,previdenza sociale e soste-

gno agli anziani. La realtà è bendiversa. I sindacati dei pensio-nati segnalano delle situazioniche in taluni casi vanno ben ol-tre le più nere aspettative. Og-getto del contendere, la sedeInps di Anzio, punto di riferi-mento per gli ultrasessantennidella zona del litorale a suddella capitale. «Non si contanopiù ormai - spiegano Rosa Car-bone, Sergio Riggi, Aldo Pa-gliaro e Mario Pompeo, re-sponsabili sindacali dei pensio-nati della zona - i pensionati no-stri assistiti, i lavoratori e tutticoloro che hanno la necessità diusufruire di servizi previden-ziali ed assistenziali, che si ri-volgono alle nostri sedi per ma-nifestare il loro malumore e laloro insofferenza per i disagi cuisono costretti a sottostare quan-do si recano presso gli uffici Inpsdel Centro Anteo, ad Anzio.La scarsa accessibilità dei loca-li, le file interminabili a causadello scarso numero di sportel-li funzionanti, le difficoltà nelcomunicare o nel ricevere ri-sposte esaurienti e tempestive daparte degli operatori, rendonosicuramente poco dignitoso pergli utenti ciò che dovrebbe in-vece rappresentare un diritto dafruire in maniera semplice, age-vole ed efficace». E fin qui,dato ciò che accade in ognisportello pubblico d’Italia, sem-brerebbe di assistere ad una si-

tuazione quasi normale, con-suetudinaria. Il peggio però, adetta dei sindacati, deve ancoravenire. «I vertici dell’Inps - con-tinuano i pensionati - fanno sa-pere che devono procedere aduna razionalizzazione e riorga-nizzazione interna e progettanodi chiudere la sede decentratache offre servizi su questo ter-ritorio. Un’ipotesi del genereperò, costituirebbe un grave di-sagio per le numerose famigliedel litorale che si troverebberoa doversi spostare presso altre

sedi con maggiori difficoltà. Lasede distaccata di Anzio an-drebbe piuttosto potenziata ne-gli orari, nella qualità e quanti-tà dei servizi offerti, nel perso-nale messo a disposizione del-l’utenza, proprio per venire in-contro all’incremento della do-manda che proviene da questoterritorio». E la soluzione sem-bra essere più semplice di quel-lo che appare. «L’Ente deve re-cedere da questo proposito edaccogliere formalmente la pro-posta che proviene dai Sindaci

dei Comuni interessati di spo-stare la sede in locali maggior-mente idonei messi a disposi-zione dal Comune di Anzio».Locali di ex proprietà dell’Ater,sempre ad Anzio2, dove po-trebbero essere adeguatamentesistemati sia gli uffici dell’Inpsche quelli del Centro per l’im-piego di Anzio colonia. La pal-la passa all’Inps. La previdenzanon ha confini geografici. E il li-torale romano ha bisogno disentire la presenza delle istitu-zioni. Oggi più che mai.

Non solo anziani. A chiedereaiuto per le richieste dell’Inpsnelle ultime settimane sonostati anche molti disabili resi-denti nella zona del litorale suddella capitale. «Lettere reca-pitate con termine ultimo di 15giorni, tempo utile concessodall’Inps per certificare lo sta-to di handicap attuale, chenel 50% dei casi risulta ag-gravato dalla progressione del-la patologia. Drammi di de-cenni di vita da certificare in15 giorni e nelle sede di Po-mezia non raggiungibile con imezzi pubblici».

In breve

Ultimatum

Troppe file, troppi disagi per gliutenti, sportelli spesso presi d’assaltosenza arrivare ad una conclusione.Oggi, per evitare tutti questi pro-blemi, l’Inps punta verso la crea-zione di uno sportello online. Dalprossimo gennaio sarà possibile ac-cedere a molti servizi online, condelle pratiche che saranno fruibi-li solo in via telematica, come lapresentazione di una ventina di do-mande per diverse prestazioni (in-dennità di disoccupazione, iscri-zione di lavoratori domestici, cer-tificazioni reddituali, iscrizione e ri-chiesta di variazione dei lavorato-ri dipendenti).

Rivoluzione online

La sede Inps di Anzio rischia la chiusura per la riorganizzazione dell’Ente

Intanto gli anziani sono costretti a file interminabili agli sportelli

La via Crucis dei pensionati

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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Cronaca 91 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Itagli voluti da Renata Polverinisi stanno abbattendo sul Mare di

Roma come una scure dalla qua-le sembra impossibile fuggire. Ep-pure il nuovo piano sanitario re-gionale, che ha dovuto fare i con-ti con una situazione finanziariadrammatica, ha diviso il mondopolitico tra chi applaude le sceltedella Pisana e chi prospetta scenaricatastrofici. Da Nettuno a Fiumi-cino i complimenti a Renata Pol-verini sono arrivati dalle ammini-strazioni di Centrodestra, che co-munque hanno avuto ampie ras-sicutrazioni sui presidi ospedalie-ri delle loro città e non si sonoschierati con il Gvernatore delLazio per spirito di partito, men-tre le critiche arrivano dal Cen-trosinistra. Insomma gli utenti del-

le Asl RmH (Anzio, Nettuno e Ar-dea) e quelli del distretto D del-l’azienda sanitaria (Ostia e Fiu-micino) si trovano davanti a unadoppia chiave di lettura che non la-scia spazio a una semplice com-prensione delle possibilità di curache avranno nei prossimi anni. Eallora ecco i dati, nudi e crudi: nelterritorio comunale neroniano enettunese la struttura più colpita èquella di Villa Albani, con la ri-duzione da 60 a 50 posti letto perla riabilitazione, la soppressione disei letti nel reparto Day Hospitaldi Oncologia e quella di altrettantiposti letto per NeuropscihiatriaInfantile; mentre a Ostia e Fiumi-cino nel mirino della Regione è fi-nito il Grassi, che vedrà chiudereil suo reparto di Day Hospitaloculistico, dove vengono effettua-ti ben 600 interventi l’anno. A que-sti numeri, poi, bisogna aggiungere

l’aspetto paradossale che alcunescelte effettuate nella stanza deibottoni della Pisana portano conloro. Ad Anzio e Nettuno la mediarelativa ai tumori al sangue e allatiroide è superiore a quella nazio-nale, eppure vengono tolti posti let-to a Oncologia, costringendo chideve sottoporsi a sedute di che-mioterapia a lunghi viaggi verso iCastelli Romani; a Ostia e Fiumi-cino, invece, ci sono sempre menostrutture e i cittadini non hanno al-tra scelta che affidarsi al Grassi, chepraticamente da solo deve copri-re un bacino d’utenza di 550milapazienti. Ma non è ancora finitaqui, perché la Regione Lazio è sta-ta accusata di non ascoltare i Sin-daci durante la redazione del pia-no sanitario, di effettuare troppi ta-gli e di abbandonare i territori pro-vinciali. E così le forze di Centro-sinistra del Mare di Roma – Pd,

Sul Mare di Roma si abbatte la scure dei tagli regionali del nuovo piano sanitario

Nervi a fior di pelle negli ospedaliItalia dei Valori e Sinistra Ecolo-gia e Libertà – si sono scagliatecontro la Polverini, al Villa Alba-ni di Anzio è stato addirittura or-ganizzato un presidio per difenderela struttura, mentre quelle di Cen-trodestra sono davvero soddisfat-te del piano regionale, il Sindaconeroniano Luciano Bruschini haaddirittura ricevuto rassicurazionisul fatto che saranno ascoltate tut-te le valutazioni neroniane in me-rito al Riuniti e che presto saràaperto il padiglione Faina, da ol-tre 30 anni in attesa del taglio delnastro.

Partito Democratico, Italiadei Valori e Sinistra Ecolo-gia e Libertà. Questi i partitiche hanno dato il via allabattaglia contro il nuovopiano sanitario voluto dallaRegione Lazio. Sotto accusaci sono i 2.865 posti letto inmeno, il fatto che 28 ospe-dali saranno costretti a chiu-dere i battenti e che adAnzio e Nettuno gli utentisaranno obbligati a rinun-ciare a numerosi reparti.Tutto ciò comporta un ulte-riori allungamento dei tempidelle liste d’attesa per visite,esami e terapie e costringe imalati a faticosi viaggi perottenere le cure di cui hannobisogno. I pazienti, infatti,saranno costretti a sposatrsidal litorale ai Castelli Ro-mani, a Latina e a Roma.

Bianco e nerosenza nessuna

sfumaturaNuovo capitolo dell’inchiestagiudiziaria che ha per prota-gonista Luciano Mingiacchi.L’ex Sindaco di Anzio e di-rettore generale dell’AslRmH, infatti, ha ottenuto lascrcerazione dal Gip Salva-tore Fanti. Mingiacchi era fi-nito in carcere lo scorso 15settembre, nell’ambito diun’inchiesta partita da Vi-terbo e riguardante le tan-genti versate da una societàad alcuni pezzi grossi dellasanità laziale. Il Giudice perle Indagini Prelimari, però,ha accettato l’istanza presen-tata dai legali difensori Fau-sto Amato e AntonioRizzello e ha assegnato l’ob-bligo di dimora a Mingiac-chi. Il processo con ritoimmediato partirà il 14 di-cembre.

L’inchiesta Punti di vista

A dicembreMingiacchi

in aula

Villa Albanie Grassiin difficoltà.Meno postiletto perOncologia,NeuropsichiatriaInfantilee Oculistica

di Mario Scagnetti(mario.scagnetti@repor-

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 010 Cronaca

Vivono letteralmente “imboscati”nella pineta delle Acque Rosse. Resi-stono agli sgomberi e poi tornano.Non lavorano e passano le giornate ingiro per Ostia, divisi in squadre a ro-vistare nei cassonetti spingendo dei pas-seggini abbandonati usati come car-relli. Portano i rifiuti nel loro accam-pamento, scelgono “i migliori” e li van-no a vendere in un assurdo mercati-no abusivo tre volte a settimana in Viadella Vittoria, sotto la torre Acea. Sonorumeni di un piccolo centro di nomeDrobeta, sono anziani, uomini, don-ne, bambini e adolescenti. Sono po-veri, analfabeti e inspiegabilmenteintoccabili. Si, perché senza scadere in

malintesi o in facili slanci di intolleranzala loro presenza sul territorio di Ostiasta toccando i limiti dell’assurdo. Addi là dell’aspetto igenico, con cassonettipraticamente svuotati con totale in-differenza mentre i cittadini gettanol’immondizia, passeggini in giro per lestrade carichi di rifiuti e ammassi disacchetti lasciati in strada, il loro gi-rovagare incessante alla ricerca del cas-sonetto giusto è divenuto quasi una sce-na abitudinaria. Non c’è strada, nonc’è quartiere, non c’è fascia oraria dovenon si incontrino. Non operano di na-scosto, anzi, ma con una sfacciataggineche fa quasi sconcerto. E qualcuno trai cittadini inizia a storcere il naso.

Come Roberto Caporilli, commer-ciante con un’attività proprio di fron-te a dove si tiene il mercato dei rifiu-ti, che dice: «Il mercataccio c’è tre vol-te a settimana a 500 metri dal mio ne-gozio. Nessuno fa niente per cercaredi migliorare questo quartiere che vasempre più in decadenza. Si denun-cia il fatto alla Polizia che dopo sei di-rottamenti di chiamata "scarica bari-li" ti risponde che non ci possono farenulla, tanto ci si rimettono. Però poivengono da me a fare i controlli pervedere se sono in regola col nulla ostatecnico e sanitario e a farmi toglierelo scooter dal marciapiede largo quat-tro metri».

Ostia è loro. Rovistano nei secchi e rivendono ciò che trovano in un mercatino fatto in casa

Il nuovo Centro Commercialeprevisto nei Patti Territoriali e

giunto, praticamente, a conclu-sione del suo iter procedurale, sca-tena le proteste dei commercian-ti del litorale romano, semprepiù compressi ed accerchiati dal-la crescita esponenziale di centricommerciali e maxisupermerca-ti. «Siamo seriamente preoccupati– denuncia Luca Capobianco,Presidente dell’Ascom – per le no-tizie che ci giungono riguardo ilnuovo centro commerciale che sivuole costruire nella zona Cana-le della Lingua (Infernetto), nelterritorio di Ostia. Sembra, infatti,che l’iter burocratico stia andan-do avanti. Se così fosse siamopronti a mobilitarci duramentecon tutti gli strumenti a nostra di-sposizione». Ostia si mobilita,

dunque, ed a passi lunghi si ap-presta a manifestare con fatticoncreti (luci delle insegne spen-te o addirittura una chiusura an-ticipata degli esercizi) il propriomalcontento per quello che sa-rebbe davvero il colpo finale ai bi-lanci, già provati, delle piccole emedie aziende del territorio. «Larealizzazione di un simile pro-getto, di cui davvero non avver-tiamo il bisogno – spiega Capo-bianco – comporterà un vero eproprio trauma per il tessutocommerciale di tutto il territorio,già messo a dura prova dall’esi-stenza di altri grandi poli com-merciali nel quadrante Eur –Cristoforo Colombo – Portuensee Castel Romano. Le prime a ri-metterci saranno le piccole e me-die imprese di vendita al dettaglio,per non parlare poi – continuaCapobianco – del traffico internoche si verrebbe a creare sulla

Cristoforo Colombo, un’arteriagià adesso caotica e trafficata adogni ora del giorno e della notte».La situazione è grave, anche per-ché nei Patti Territoriali i centricommerciali sarebbero addirit-tura due, oltre quello dell’Infer-netto ci sarebbe, infatti, anche la

riconversione dell’Italsider. “Inquesto caso, però – fa notare Ca-pobianco – si tratta di un edificiogià esistente e quindi, rientrereb-be pienamente nello spirito deiPatti, mentre per quello di via Ca-nale della Lingua all’Infernetto, sitratta di costruire ex-novo il ma-

nufatto». Intanto, però, per lePmi il Comune ha messo a pun-to un bando per il finanziamen-to (massimo 20mila euro) allemicroimprese delle aree periferi-che del territorio di Roma. Sullaquestione e sulle modalità di ac-cesso al credito agevolato il XIIIMunicipio ha organizzato un in-contro con gli imprenditori.«Si tratta di un’ottima opportunitàper il territorio – dice GiacomoVizzani, Presidente XIII Muni-cipio – che a differenza di prece-denti provvedimenti prevede so-stegni anche alle aziende neo-co-stituite o da costituire e ad altre fi-gure giuridiche in fase di start up,e dunque non consolidate sulpiano dell’operatività. Un bandoche apre nuovi spiragli in campolavorativo e professionale e, allostesso tempo, distribuisce ulte-riori risorse che saranno a dispo-sizione del territorio».

Tutto pronto per la nuova struttura dell’Infernetto. Ma chi ha negozi in città si ribella

La fobia dei centri commercialiLuca Capobianco (Ascom): «Rischiamo il fallimento». Insegne spente e serrata per protestaredi Maurizio Lercher

L’invasionedegli zingariL’invasionedegli zingari

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Cronaca 111 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Ormai si litiga online. Le dia-tribe politico-sociali lasciano lepiazze e si rintanano sui socialnetwork, e una storia comequella di via Mar Rosso non po-teva esimersi da provare questostrano tipo di battibecco a di-stanza. E’ bastato pubblicare suFacebook un articolo di un quo-tidiano nazionale in cui veni-vano riportate le dichiarazionidi Vizzani sulla vicenda perscatenare il finimondo. Cento-cinquantadue commenti in do-dici giorni, la maggioranza deiquali sono botta e risposta traparti avverse in materia. Tra i

più vivaci c’è senza dubbio Sa-verio Di Lillo, portavoce del-l’Osservatorio Civico XIII estoricamente favorevole al-l’apertura: «Completare unastrada può essere utile, come nelcaso in questione, se serve adare più sicurezza e meno in-quinamento e degrado, e senzache si debba abbattere nem-meno un albero, contrariamentese si allargasse via Mar dei Co-ralli ci sarebbe un'ecatombe dialberi da tagliare, alla faccia del-lo stesso ambientalismo cheinaugurò il parco dello stagno».Chiaro, deciso, e difficilmente

controbattibile. Polemico versole decisioni del Minisindaco in-vece è il Comitato Civico 2013,che in un’affermazione firmataA.S. dichiara: «Aprire una stra-da, chiudere una strada, fareuna rotatoria, etc. sono opereche influiscono sull’intero si-stema viario e che dovrebberoriportare a un piano generaledel traffico. Sentire parlare diviabilità personaggi come Pal-lotta e Vizzani è come se io mimettessi a parlare della forma-zione dell'Italia. Se questo è il li-vello della discussione, meglioche rimanga chiusa». (M.C.)

«L’apertura di via Mar Ros-so fa parte dei nostri pro-

getti, e soprattutto del nostroprogramma elettorale, per ilquale siamo stati votati. E noi ipatti siamo abituati a rispettar-li». Giacomo Vizzani, presi-dente del XIII Municipio haforse messo la parola fine alladiatriba più lunga della storia diOstia. Aprire, anzi riaprire viaMar Rosso al traffico veicolare,in quel tratto di strada interrottalunga 270 metri che sbuca suvia dei Pescatori sembra ormaiun’opera vicina alla realizza-zione. Ma cosa c’è dietro tuttoquesto? Come una piccolissimaopera urbanistica diventa temaportante su cui dibattere, liti-gare e animare consigli muni-cipali? Facciamo un piccolopasso indietro. Almeno fino al-l’inizio degli anni ’90, quandoin via Mar Rosso vengono com-pletate le ultime palazzine, sulversante che “poggia” versovia dei Pescatori. La strada èsterrata, e mano a mano chevengono su i palazzi i costruttoriprovvedono a realizzare il man-to stradale. Tranne che nell’ul-timo tratto (circa 270 metri dilunghezza) dove nessuno co-

struisce, e dove di conseguenzala strada rimane sterrata. Maaperta al traffico: via Mar Ros-so finisce su via dei Pescatori,validissima alternativa a viaMar dei Coralli, strada parallelasu cui poggia gran parte deltraffico di zona (dove ricordia-mo essere presente uno stadio,l’ospedale Grassi, tre scuole e lacaserma della Gdf). Ma la tre-dicesima circoscrizione non hafondi a sufficienza per comple-tare l’opera, e le condizioni delmanto stradale iniziano a crea-re problemi. Buche, dossi, ra-dici: le automobili devono ral-lentare e quando non lo fannorischiano danni. La strada vaasfaltata, ma visto il deficit siprovvede a qualcosa di più eco-nomico: nel 1993 arriva la chiu-sura temporanea ad opera di unpiccolo tratto di guardrail e ladeviazione automatica del traf-fico su via Mar dei Coralli.Che inizia ad intasarsi. La par-

te sterrata, ormai chiusa, iniziaa veder crescere in modo natu-rale dei canneti, e in maniera unpo’ meno naturale orti irrego-lari, piccole baracche e un prin-cipio di abusivismo che con glianni sfiorerà i limiti dell’assur-do. Tre anni dopo viene istitui-ta la Riserva Naturale LitoraleRomano, che delimita i confinidel tratto sterrato. Li dentro or-mai è riserva naturale. E va tu-telata. Ma non avviene mai.L’abusivismo continua a im-perversare all’interno della mac-chia di terreno, facendolo di-ventare terra inaccessibile aicivili, mentre sull’apertura ipareri e le sentenze si sprecano.Dal 1998 al 2000 l’opera rice-ve l’approvazione di Regione eCircoscrizione, ottiene il finan-ziamento Comunale, e trova lasola opposizione del decimodipartimento. La commissionedi riserva rimette il parere allaCircoscrizione (che già si è

espressa). Ma poi succede qual-cosa di strano: pareri negativi,discordanza di vedute. Straniconsigli municipali boicottati,assenza delle rappresentanzeComunali quando interpellatein materia. Mentre il traffico suvia Mar dei Coralli imbotti-glia autoambulanze e pendola-ri e mentre le baracche e vitaallo stato brado imperversano apochi metri da palazzi a cinquepiani. I pareri e le lotte si sus-seguono ma conducono neglianni a uno strano nulla di fat-to. La giunta Orneli non pren-de posizione chiara sull’argo-mento, ma in fase di campagnaelettorale Giacomo Vizzani in-serisce il prolungamento dellastrada nel programma. Il can-didato Pdl vince le elezioni, eora parla di “mantenere” laparola. I soldi sono stanziati, ipareri sono favorevoli. Il mini-sindaco è d’accordo. Forse cisiamo. Forse.

Giacomo Vizzani, Presidente del XIII Municipio, assicura: «Presto il via ai lavori»

Ambulanze prigioniere di via Mar Rosso

di Marco Ciapetti

Botta e risposta tra i comitati«Utile la riapertura». Il fronte dei contrari: «Se questo è il livello meglio di no»

La strada, ormai covo di disperati, è piena di baracche.La sua riqualificazione assicurerebbe unpunto d’accesso diretto all’ospedale Grassi per le emergenze

Un quartiere in espansione ha bi-sogno di infrastrutture. E Ostianon è la stessa di vent’anni fa.Aprire via Mar Rosso è quan-to di più doveroso sia necessariofare per cercare di salvare il traf-fico del quartiere Stella Polare eper risolvere l’annoso problemadel degrado ormai radicato al suointerno: non è solo questione disporcizia. Li dentro c’è qualco-sa di più pericoloso, e i residen-ti lo sanno bene. Gli stessi resi-denti che ora si dividono in fa-zioni spostando la discussione sufutili livelli personali piuttosto diunirsi e pensare al bene del pro-prio quartiere. Ostia è cresciutae ha bisogno di un vestito nuo-vo. I cittadini possono darglie-lo. (M.C.)S

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Cartoline dal degrado

Auto abbandonate

Una carcassa di una macchina ru-bata, usata, nascosta davanti a unadelle baracche e poi bruciata. Suc-cede anche questo nella terra di nes-suno, dove anche i residenti dellazona hanno paura ad entrare.

Favelas tra gli alberi

Residui di una baracca smantella-ta. Struttura di una minuscola abi-tazione, due reti abbandonate. Gliabitanti della macchia sono polac-chi e moldavi, operai nei cantieri digiorno e spesso ubriachi la sera.

Civici fantasma

Baracca transennata da pali ar-rugginiti, chiusa da un portone diondulato, braccato da una catenae riconoscibile da un’incredibilenumero civico. Al suo internospuntano roulotte con compressorie antenne satellitari.

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Cronaca 131 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Un cimitero senza crocifissonon s’è mai visto. Eppure

esiste. A Fiumicino. Il campo-santo di Santa Ninfa, di fronteall’aeroporto di Fiumicino, nonha simboli religiosi. E così unbattagliero prete, MassimoConsolaro, parroco di San Lui-gi Gonzaga, a Focene, ha deci-so di porre fine alla vicenda.«Lo comprerò io il crocifisso -spiega - Ad un anno dall’aper-tura nessuno s’è preso la brigadi mettere il simbolo di Cristo.I fedeli me lo chiedono da seimesi. Avere il conforto della re-ligione è importante nel mo-mento della sepoltura soprat-tutto per i familiari e gli amicidel defunto». Invece a SantaNinfa niente. Nessuna crocetranne quelle sulle tombe ac-quista dai parenti del caro estin-to. Nonostante le ripetute ri-chieste da parte dei fiumicine-si, nessuno ci ha pensato. Stra-no ma vero. Eppure quello di

Fiumicino non è certo un ci-mitero di second’ordine. Anzi.Con trentamila tombe (in granparte ancora vuote, però) è unodei più grandi della provincia diRoma. E’ il più moderno, conspazi riservati a defunti di reli-gione ebraica e mussulmana.Ma anche per loro niente sim-boli.Per i cristiani intanto provve-derà Don Massimo. Che, inqualità di parroco di Focene, èpure cappellano del campo-santo che rientra nella propriagiurisidizione. «Sarà la parroc-chia ad acquistare il crocifissoper il cimitero di Santa Ninfa -sottolinea - Non siamo certoricchi ma neppure così poveri.Ce la caveremo con qualchecentinaia di euro raccolte con laquestua». «Il direttore del ci-mitero ha ben compreso questaesigenza dell’anima - aggiungeil cappellano - Il crocifisso, inalluminio, alto un metro e mez-

zo, verrà messo sulla cappella.Certo c’è chi vorrebbe la crocepure all’ingresso, così anoni-mo». La vita eterna per moltifedeli è simboleggiata dalla cro-ce sulla quale Gesù è morto.Trait-d’union con la resurre-zione di Cristo e quella attesada ogni cristiano.«La religione ha bisogno anchedi simboli - interviene il capo-gruppo del Pdl a Fiumicino,

Massimiliano Graux, che haripreso a livello politico la bat-taglia di Don Massimo - I ci-miteri non devono essere de-positi di salme ma luoghi dovedi congiunzione tra la vita ter-rena e quella eterna dove si puòpregare, ricordare, trascorreredel tempo in contemplazione.In questo contesto i simboliacquistano un ruolo importan-te». «A Santa Ninfa non c’è al-

cun elemento, né nell’architet-tura né tantomeno nel design,che dall’esterno fa capire che cisi trova dinanzi ad un campo-santo, al contrario di quanto ac-cade a Fiumicino, Palidoro eMaccarese con i vecchi e rico-noscibilissimi cimiteri», insisteGraux. «Mettere il crocifisso èdunque utile e, secondo me,pure una testimonianza di so-lidarietà per i credenti». (A.B.)

All’interno del nuovo camposanto costruito a Fiumicino non campeggia nessun simbolo religioso

Quel cimitero senza crocifissoI fedeli però lo invocano a gran vocee allora il cappellano ha deciso di intervenireper comprarlo con i soldi delle offerte

Decollo riuscito per il progettoAstronautica in Classe. Gli stu-denti del Chris Cappell Collegedi Anzio, scelti per il secondoanno consecutivo dalla Scuola diIngegneria Aerospziale diRoma, infatti hanno visitato ilcentro di gestione e controllo sa-tellitare Sicral (Sistema Italianoper Comunicazioni Riservatee Allarme) di Vigna di Valle. Adaccogliere gli alunni, il profes-sore Armando Clementi, il co-ordinatore del progetto Tenen-te Generale del Ruolo d’Onoredel Corpo degli Ingegneri An-tonino Iaria e i coniugi Cap-pelluti, fondatori del liceo clas-sico neroniano, è stato il diret-

tore del centro, Comandante diVascello Tommaso Fracasso.Aperte le porte di Vigna di Val-

le gli studenti di Anziohanno potuto osservareda vicino le sale operati-ve del Sicral, e cioè ilcuore degli impianti adaltissima tecnologia checonsentono di monito-rare 24 ore su 24 il sa-tellite italiano. E per-mettono anche di inter-

venire in caso di necessità pro-prio dal segmento terrestre vi-sitato dai liceali anziati e di eli-minare eventuali anomalie, ri-posizionando il più in orbitapossibile lo stesso satellite. Dopoil giro servito per prendere con-fidenza con la struttura i ragazzi,poi, hanno assistito alla lezioneteorica con la proiezione del vi-deo del Sicral 1 e del lancio dal-la base del poligono di Kourou,che si trova nella Guyana Fran-cese. Alla fine della lezione,poi, il direttore del centro ha re-

galato una graditissima sorpre-sa ai suoi ospiti, consentendoloro di accedere alle zone off li-mits, dove i tecnici militari han-no illustrato ai presenti l’attivi-tà che svolgono quotidiana-mente di monitoraggio e ge-stione del satellite. Che si trovain orbita geostazionaria a36mila chilometri da terra. Il se-condo anno del progetto Astro-nautica in Classe, però, è ap-pena cominciato e la visita al Si-cral rappresenta, anche se ov-viamente di altissima qualitàdal punto di vista didattico,solo la prima tappa del lungopercorso che attende gli stu-denti neroniani. La seconda è inprogramma il prossimo 25 no-vembre, quando al Chris Cap-pell College arriverà Saman-tha Cristoforetti, la prima don-na italiana a essere selezionatadall’Agenzia Spaziale Europeae la terza in assoluto. (M.S.)

Astronautica in Classe

Il progetto riparteda Vigna di Valle. Visita hi-tech al centro Sicral

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 014 Cronaca

Claudio Caligari. A molti questonome non dice nulla. E’ stato in-vece un regista innovativo, chenel 1983 decise di affrontare unasfida pericolosa per la sua car-riera: descrivere il mondo deglieroinomani, in un periodo in cui“la lenta” stava mietendo vittimecome una guerra. Caligari girò“Amore tossico”, storia di unagruppo di tossici di Ostia e delleloro giornate in giro a trovare isoldi per la dose, la siringa e a ru-bare un limone per farsi. Il filmfa giudicato troppo duro per lacensura dell’epoca, e la carrieradel promettente Caligari fustroncata. Ma aprì gli occhi suun tema assai duro, quello del-l’eroina, del buco, della condi-zione di vita dei drogati. Fino adallora i tossici si vedevano soloper strada, fatti in un angolo ointenti a scappare dopo unoscippo. “Amore tossico” descrissela loro drammatica generazionein ogni sfaccettatura: il sert, gliamori (tossici appunto), la vita dazero prospettive e giovani ra-gazze che si vendevano per unadose. Aprì gli occhi su un pano-rama disastroso, che ora rischiadi ritornare. (M.C.)

Ecco comeera l’epocadelle dosi

“Amore tossico”

A Ostia e Fiumicino tornano le siringhe nei giardini pubblici

L’eroina è sempre in voga

La prima dose La crisi d’astinenza La morte per overdoseLa droga

L’eroina è l’ultimo stadio dellatossicodipendenza. Dal buco,

quasi sempre, non si esce se noncon l’aiuto di terapie mediche. Ilcucchiaino su cui poggiare la dose,l’accendino sotto che la squaglia,la siringa che l’aspira. Il laccioemostatico che stringe l’avam-braccio e fa gonfiare la vena, la si-ringa che inietta la dose in cinquesecondi di dolore. E “la lenta” vain circolo. Inzia la sensazione dipiacere, simile a un flash, accom-pagnato da vampate di calore sullapelle, labbra secche, pesantezzadelle articolazioni, e dopo qualcheora un lungo stato di sonnolenza.Le funzioni mentali sono anneb-biate visto che la droga fa effettodirettamente al sistema nervosocentrale e le funzioni cardiache erespiratorie rallentano. A lungo

termine l’eroinomane presenta in-fezioni dei vasi sanguigni e dellevalvole cardiache, ascessi e altre in-fezioni dei tessuti molli, malattierenali o del fegato, complicazionipolmonari ed effetti depressividella respirazione. L’eroinomaneabitudinario modifica la tolleranza

del suo corpo nel ricevere la droga,e quando divenuto consumatoreabituale rischia grandi problemicon le crisi di astinenza. Che sipresentano circa 36 ore dopo l’as-sunzione dell’ultima dose: dolorimuscolari, ossei, vomito, diarrea,crampi allo stomaco. Le crisi du-

rano anche una settimana, e avolte tornano negli anni. Mal’eroina significa anche overdose.Il tossico a un certo punto della suadipendenza non riconosce più lapurezza della sostanza, né dosabene le quantità, e a volte rischiadi sovraccaricare il suo fisico di so-stanza rispetto alla tolleranza. Emuore. Con l’ago in vena, come itanti caduti negli anni ‘80 e chestanno tornando spaventosamentedi moda per le strade di Ostia eFiumicino. Si, è successo di re-cente, e qualche siringa si inizia arivedere nei cespugli. E la cosaspaventa, ci si chiede come con imezzi di informazione di oggi unadroga così antica e così ufficial-mente letale possa tornare d’inte-resse tra le nuove generazioni.L’eroina non è solo una droga. Si-gnifica molto di più, rappresentauna morte assurda e precoce.

di Marco Ciapetti

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Cronaca 151 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Una sfida al limite delle possibi-lità umane, come ci ha abi-

tuato da sempre. Un’impresa dacompiere per dare forza e sostegnoad un’altra prestigiosa operazione,la realizzazione di nuovi pozzi d’ac-qua in Africa. E’ partita il 16 no-vembre la “Lake Victoria Kajak Ex-pedition”, la nuova avventura trasport e solidarietà di FrancescoGambella, campione mondiale diOstia di kajak che affronterà l’at-traversamento del Lago Vittoria, daJinja (Uganda) a Kisumu (Kenya).Trecento chilometri in totale, 50 chi-lometri al giorno, dal 16 al 21 no-vembre, a pagaiare per sei giorni in

canoa doppia, con Vincent Ou-dungo, 25 anni, pescatore di un vil-laggio africano che ha un sogno,prendere parte alle Olimpiadi diLondra del 2012 e costruire pozziper dare acqua a popolazioni cheancora non ce l’hanno. FrancescoGambella, 37 anni, con il suppor-to di Amref, dunque parte per unanuova impresa. Ogni anno, infatti,il canoista individua una nuova epossibile impresa collegandola ad unprogetto di solidarietà da portare atermine. E dopo la Mombasa-Ma-lindi, servita per costruire una scuo-la, ed il giro d’Italia, che è invece ser-vito per curare l’assistenza medica

e chirurgica in alcuni villaggi, dovenon c’era mai stata, oggi, con Ka-jak expedition, e con il supporto ditre sponsor, Royal Caribbean, laG40 travel e Salini Costruzioni,l’obiettivo sarà costruire cinquepozzi in Kenia realizzando un pro-getto per dotare alcuni villaggi difonti idriche pulite. «Per me, ap-passionato di canoa - ha spiegatoFrancesco Gambella - poter unirequesto sport al contatto con la na-tura e ad un progetto per le popo-lazioni africane, è quanto di megliosi possa immaginare. Mi accompa-gna, il mio amico Vincent, cono-sciuto tre anni fa durante un’altra

impresa. Si tratta di un impegno par-ticolarmente rischioso che ci vedràsfidare non soltanto l’acqua maanche ippopotami e coccodrilli e tut-te le altre difficoltà che incontrere-mo a terra, durante le soste di not-te. Tutto - ha aggiunto Gambella -per sensibilizzare l’opinione pubblicaalle problematiche di un Paesecome l’Africa e per far capire che

quelle popolazioni, ogni giorno e pertutta la loro vita devono confrontarsicon i disagi che noi affronteremo insoli sei giorni». L’ennesima missio-ne di solidarietà dunque, a caccia diun sogno per regalare ad alcuni vil-laggi pozzi e acqua pulita per ogniloro esigenza. Con la speranza chequesta impresa possa davvero tra-sformarsi in realtà.

Nuova sfida in Africa per Francesco Gambella, campione mondiale di kajak del Lido

A colpi di pagaia per solidarietàIl 37enne affronterà l’attraversamento del lago Vittoria, da Jinja (Uganda) a Kisumu (Kenya). Più di 300 chilometri in sei giorni con l’obiettivo di costruire cinque pozzi nel Continente Nero,realizzando un progetto per dotare alcuni villaggi di fonti idriche pulite

Monica

Monica: il giorno della partenza daLourdes, le dame sono andate a sve-gliarla e l’hanno trovata inchiodata alletto con un cuscino sulla faccia. L’uni-co modo per schiodarla dal letto è sta-to prometterle che, durante il viaggioin treno, avrebbe indossato la cuffiet-ta bianca delle dame dell’Unitalsi.

Un cappellino per amico

Catia

In fuga dalla “Malefica”

Federica

Possessiva sì, ma per gioco

Da Nettuno a Lourdes per un viaggiodi speranza e spensieratezza, almenoper pochi giorni. Ogni anno, milionidi malati si recano a Lourdes per cer-care speranze, e sotto la grotta cono-scono il miracolo della carità umana,quella delle dame e barellieri volontaridell’Unione Nazionale Trasporto Am-malati a Lourdes e nei Santuari In-ternazionali (Unitalsi). Sono rientratiin Italia da pochi giorni i treni bianchidel Gruppo di Anzio e Nettuno, chenon manca mai all’appuntamentoannuale sotto la grotta di Massabiel-le, dove, nel 1858, l’Immacolata Con-cezione apparve a Santa Bernadetta.Per i volontari il pellegrinaggio aLourdes è un’esperienza di vita, che ini-zia al momento della partenza con iltreno bianco, da Roma Ostiense, e nonfinisce più. Al di là della fede, ogni “fra-tello” e “sorella” che decide di indos-sare la divisa dell’Unione, con essa sce-glie anche di mostrarsi disponibile ver-

so ogni malato, sceglie di mettersi al suoservizio e di diventare suo amico, nonsolo per una settimana l’anno, ma pertutta la vita. Il viaggio in treno è lun-go circa 22 ore, durante le quali, i vo-lontari dell’Unitalsi, puliscono i bagni,servono i pasti, e scambiano qualchechiacchiera con i malati. All’arrivo nel-la stazione di Lourdes i malati vengonoaccompagnati negli ospedali, mentredame e barellieri aiutano a scaricare

i bagagli. Da questo momento, iltempo scorre velocemente, tra funzionireligiose, pranzi, cene, e shoppingnei negozi di souvenir. Quando arri-va il momento di ripartire, alcuni ma-lati non vogliono tornare a casa. E’questa la magia di Lourdes: un luogoin cui i malati godono di mille atten-zioni, coccolati da dame e barellieri chenon chiedono nulla in cambio, ma ri-cevono il doppio.

Sul treno della speranzaDame e barellieri in gita alla grotta di Massabielle, dovenel 1858 l’Immacolata Concezione apparve a Santa Bernadette. E in una settimana la loro vita è cambiata

Tornate da Lourdes con i malati le volontarie dell’Unitalsi

Catia si è rifugiata a Lourdes perfuggire dalla sua dietologa, “La Ma-lefica”, come la chiama. «Adessoquando mi vede La Malefica midice che sono ingrassata, che nondevo mangiare pane e pasta. Vor-rei vedere lei a fare la dieta mentregli altri davanti mangiano di tutto».

Un’altra turista affezionata di Lour-des è Federica. «A Lello tu seimio», dice a ogni dama e barellie-re che incontra. Guai a contraddirla:potrebbe uscirsene con un «e sta zit-to!». Un gioco infinito da quale nes-suno, in fondo in fondo, vorrebbeuscire alla fine del viaggio.

di Francesca Imbi-

Condizioni ottimali hanno ac-compagnato la disputa della se-conda giornata di regate delXXX Campionato Invernale diRoma dedicata al “Trofeo Aldode Musis”, socio fondatore eprimo presidente del CircoloVelico Fiumicino. Il vento discirocco ha soffiato stabilmen-

te intorno ai 10/12 nodi conleggere oscillazioni nella dire-zione su entrambi i campi diregata predisposti dai rispetti-vi comitati con percorso a ba-

stone orientato a 140°. Il motoondoso inizialmente leggero èandato via via aumentandonel corso della gara. Sul cam-po A davanti al litorale di

Ostia, in acqua circa 75 barcheiscritte nei dei raggruppamen-ti regata Irc, Orc e CrocieraVeloce. A vincere, nelle ri-spettive categorie, sono state

“Splendida Stella di Paolo Ca-varocchi (Irc e Orc) e Milù diAndrea Pietrolucci (Crocieraveloce. Per gli appassionati delgenere ora l’appuntamento è il21 novembre per la terza gior-nata di regate del XXX Cam-pionato Invernale di RomaTrofeo Città di Fiumicino.

Nelle acque di Traiano intanto continuail XXX Campionato invernale di vela

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 016 L’Inchiesta

Giovani e mondo del lavoro.Esperienze difficili, stage il

più delle volte lontani anni luce daquelle promesse formative assicu-rate ai ragazzi, retribuzione sottola soglia del minimo sindacale, oaddirittura inferiori a quelli chepotrebbero essere considerati deisemplici rimborsi spese. Non c’èche dire, risultiamo complessiva-mente il Paese nel quale i giovanicontano meno, dal punto di vistasociale, economico, demograficoe politico. In questo contesto i gio-vani italiani (quelli considerati talinel resto d’Europa) fanno semprepiù fatica ad esprimere le proprieesigenze ed a guadagnare spazio.E il trend sembrerebbe non esseredestinato a cambiare.

L’analisi demograficaL’ha realizzata e mostrata, neigiorni scorsi, l’associazione Teo-rema, che ha presentato a Net-tuno la ricerca “Giovani cervelli,speranze e futuro del territorio”.«L’analisi della struttura demo-grafica di Anzio e Nettuno (cosìcome nel resto del litorale ro-mano, ndr) - spiegano i responsa-bili dell’associazione - fa registrareun andamento temporale nelcomplesso sostanzialmente so-vrapponibile a quello medio na-zionale, ma è da osservare chel’incidenza della popolazione conetà fino a 14 anni è circa il doppio(15%) di quella riferita al totaleItalia (8%), e questo fenomeno sicaratterizza come importante ri-sorsa. Nonostante un certo incre-mento delle classi di età maggioridi 65 anni, tuttavia i dati relativialla struttura demografica di

Anzio e Nettuno fanno emergeredue realtà vive, vivaci, giovani, ingrado di sostenere una concretafase di sviluppo socio economicoa condizione, ovviamente, che siattivino politiche in grado di uti-lizzare al meglio le risorse umanedisponibili. E’ inoltre importanteevidenziare che in valore assoluto,ad Anzio e Nettuno, il numero dilaureati è passato da 39 nel 1961 apiù di 2000 nel 2001 fino a 6600nel 2008. Sarebbe interessanteesaminare quanti laureati abbianotrovato occupazione in città o inzone limitrofe, quanti invece, la-vorino lontano e quanti, infine,siano tuttora in cerca di prima oc-cupazione».

Giovani (non più) disposti atuttoImpazzano su Facebook, lancianocritiche alle improponibili offertedi lavoro e stage formativi presentisulla rete, raccolgono esperienze dicoetanei e si dicono pronti nonsolo a denunciare una situazionetanto drammatica quanto para-dossale riguardo a precariato e la-

voro deregolamentato, ma anchea rendersi indisponibili a questecondizioni. Per questo in pochigiorni i “Giovani disposti a tutto”sono inevitabilmente diventati“Giovani (non più) disposti atutto”. La loro è una critica pun-

gente e ironica al tempo stesso, conmanifestazioni di piazza a colpi diannunci (fasulli) di lavoro. Ecconealcuni: «Società leader nel settorealimentare cerca neodiplomati de-cisi a fare la fame». Oppure «Net-work della comunicazione cerca

giovani talenti pronti a farsi sfrut-tare in silenzio». O un altro:«Gruppo bancario cerca laureaticon Master in Ingegneria Finan-ziaria capaci di campare senzasoldi». Tanto che il messaggio èstato raccolto da migliaia di coeta-nei su Facebook e nelle piazze ita-liane. «Noi - spiegano - siamol’umiliazione che senti davanti achi s’interessa troppo al tuo aspettoe troppo poco alla tua laurea.Siamo l’insofferenza di quando tivogliono giovanissimo ma con unalunga esperienza. Siamo la rabbiadavanti a centinaia di annunci cheoffrono lavoro, ma senza la retri-buzione. E mentre il mondo ti diceche va bene così, che è meglio ras-segnarti e strisciare avanti, noi tidiciamo tutto il contrario. Perchénoi siamo te, quando non ce la faipiù e ti ribelli. Quando smetti diascoltare chi non ti ascolta mai.Quando ti dici che non sei più di-sposto a tutto».

L’esperienza di tirocini estageLa conferma di quanto eviden-ziato, in alcuni passaggi, dai ra-gazzi di “Giovani (non più)disposti a tutto”, arriva dalla ri-cerca dell’associazione Teorema aNettuno. «Il tirocinio, importantestrumento di raccordo tra la for-mazione scolastica ed il mondo dellavoro, viene utilizzato come re-clutamento temporaneo di risorsein sostituzione di personale e noncome lo strumento per l’avvio allavoro qualificato. Veneto, Emilia

Occupazione

Giovani (non più)disposti a tutto

Molti credono che sia arrivato il momento di mettersi l’anima in pace. Altrinon si arrendono, e cercano di far fruttare al massimo il titolo di studio rag-giunto. Eppure il fenomeno del sottoinquadramento sembra essere diven-tato una consuetudine per quanti si affacciano nel mercato del lavoro. Undiscorso che vale almeno per la metà dei giovani alle prime esperienze. «Ilconseguimento del titolo universitario, come pure di quello secondario su-periore - spiega l’Istat in un’indagine su giovani e lavoro - dovrebbe con-sentire un più ampio ingresso nelle professioni a media e alta specializzazione. In realtà, la mancata corrispondenzatra il titolo di studio e la professione svolta segnala la presenza di fenomeni di sottoinquadramento e sottoutilizzodel capitale umano disponibile. Nel secondo trimestre 2009 circa 2,2 milioni giovani fino a 34 anni non più inistruzione laureati e diplomati (il 47,1% del totale) possiede un titolo superiore a quello maggiormente richiestoper svolgere quella professione». L’inadeguatezza del primo lavoro rispetto al livello di istruzione insomma, è dif-

fusa su tutto il territorio nazionale, senza distinzioni. (C.B.)

«Sei laureato? Fai le fotocopie»

Basta creare il proprio profilo e inserire curriculum, fotografia, aspirazioni e sogni.Poi saranno le aziende interessate a contattare l’utente che risponde alle proprie esi-genze. Oggi sono sempre di più i siti Internet che ricoprono il ruolo di mediatoretra chi è disoccupato e sta cercando un impiego e i suoi futuri datori di lavoro.Monster.it, lavoro.org, jobrapido.it, infojob.it, lavoratorio.it ed experteer.it sono soloalcuni dei portali che offrono spazio a chi cerca lavoro e a chi cerca dipendenti. Leimprese pubblicano il proprio annuncio, per loro a pagamento, e gli utenti navi-gano, gratuitamente, tra questi candidandosi al ruolo che ritengono più opportuno

e lasciando la propria mail per essere eventualmente ricontattati.

Internet al posto di Porta Portese

di Cosimo Bove(cosimo.bove@reporter-

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L’Inchiesta 171 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Romagna, Piemonte e Lombar-dia, hanno già disciplinato la ma-teria inserendo articoli specificiall’interno delle più ampie leggi sulmercato del lavoro e della forma-zione. La Regione Lazio invece hasolamente approvato con delibe-razione n.151 del 13 marzo 2009delle Linee Guida dei tirocini for-

mativi e di orientamento. Nonbasta. Queste linee guida devonotramutarsi in qualcosa di concretoe la Regione Lazio deve dotarsi diuna nuova legge sul lavoro. Perquesto la proposta di Teorema èquella di lanciare una raccoltafirme su una proposta di LeggeRegionale sui tirocini e stage».

2.595.000I giovani che trovano il

primo lavoro significativo aun anno dalla fine degli studi

13.982.000I giovani in età compresatra i 15 ed i 34 anni com-presi nell’analisi dell’Istat

2.200.000Le persone sotto i 34 anni

che hanno un titolo di studiosuperiore a quello richiesto

3.800.000I ragazzi che continuano a la-vorare per lo stesso datore dilavoro con il quale iniziano

«Bamboccioni fuori casa a 18 anni? Magari!La Generazione P cerca casa». Una rispostaalle critiche di Brunetta è arrivata nelle scorsesettimane da un gruppo di ragazzi tra i 18 edi 30 anni, tutti precari, studenti universitari efuorisede, che hanno occupato uno stabile abbandonato al Pigneto, allaperiferia della capitale. E il loro malcontento appare nello striscione ap-peso alle mura del palazzo. Un segnale alle istituzioni, per cercare an-cora una volta di far capire che i giovani hanno voglia di fare, econsiderarli semplicemente dei bamboccioni, almeno in alcuni casi, è

da considerarsi un ragionamento fin troppo semplicistico.

I “bamboccioni”chiedono aiuto

Il sistema è sempre lo stesso. Cam-biano le epoche, cambia il livellod’istruzione o le modalità di retri-buzione, ma l’ingresso del mondodel lavoro rimane tale e quale: il 55%dei ragazzi infatti trova lavoro gra-zie alle segnalazioni di parenti edamici. Almeno questo è quantoemerge dall’indagine “Ingresso deigiovani nel mondo del lavoro rea-lizzata dall’Istat nel secondo tri-mestre del 2009, riguardante leesperienze maturate dai giovani trai 15 ed i 34 anni. Solo il 6% invece,decide di avviarsi nel mondo del la-voro in modo autonomo, mettendoin piedi un’impresa. Sono soprattuttouomini, e prevalentemente meri-dionali. Sembrerebbero snobbati in-vece, almeno in apparenza, gli ex Uf-fici di collocamento, oggi noti comeCentri per l’impiego. «La percen-tuale di ingressi favorita dall’inter-mediazione dei Centri per l’impie-go e dalle Agenzie per il lavoro - spie-ga l’Istat nella sua indagine - appa-re piuttosto limitata, interessandopoco meno del 5% del totale dei gio-vani. Nonostante l’ampliamento

del ruolo e dei compiti assegnati siaai Centri sia alle Agenzie, il ricorsoa queste strade per entrare nelmercato del lavoro è ancora forte-mente minoritario rispetto ad altricanali di ingresso». Diversa tra uo-mini e donne, e tra Nord e Sud, latempistica relativa all’ingresso nelmondo del lavoro. Da quanto ana-lizzato dall’Istat, circa il 22% dei gio-vani compresi tra i 15 ed i 34 annisperimentano la prima esperienzasignificativa nell’arco di un anno dal-l’uscita dal sistema di istruzione e perun giovane su 10 il primo lavoro didurata superiore ai 3 mesi è co-minciato prima di finire gli studi. Eil primo impiego qual è? «Le pro-

fessioni meno qualificate di addet-to al commercio e ai servizi (dal com-messo al barista, dal parrucchiere alcameriere), come pure quelle di ope-raio e artigiano (dall’idraulico al mec-canico, dal muratore al falegname)- concludono dall’Istat - interessanocirca la metà dei giovani entrati nelmercato del lavoro. Le figure pro-fessionali relativamente più qualifi-cate di tecnico (dall’infermiere al geo-metra, dall’informatico al contabi-le) e impiegato (dal personale di se-greteria all’addetto alla cassa,dall’hostess di volo al coadiutore giu-diziario) riguardano, invece, pocomeno del 30 per cento delle primeoccupazioni». (C.B.)

Quasi il 55% trova ancora lavoro su segnalazione di amici e parenti

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Ncc incensurato finisce nella retedei Carabinieri di Ostia per de-tenzione di sostanze stupefacenti.I fatti nei giorni scorsi in viaEdoado Almagià, dove l’uomo,D.C.C., 41enne senza preceden-ti di polizia, risiede in un appar-tamento. Una figura impeccabi-le la sua: di giorno espletava il ser-vizio di noleggio conducente traRoma ed Ostia, di notte, a dettadegli inquirenti, arrotondava isuoi guadagni mensili con lo spac-cio di sostanze stupefacenti. tan-to che i militari lo hanno seguitoper giorni, fino a quando hannodeciso di entrare in azione. Nel suoappartamnto, ben nascosti tra gliindumenti, i Carabinieri hannotrovato circa 60 grammi di mari-juana e hashish già pronti per lospaccio. Nella stessa stanza infine,i militari hanno rinvenuto tuttol’occorrente per il confeziona-mento delle dosi, oltre ad unoscanner per intercettare le chia-mae radio delle forze dell’ordine.Per l’uomo a quel punto sono scat-tate le manette.

Lido

Circa 1.000 reperti archeologicisono stati sequestrati nei gior-ni scorsi a Roma, nella zona diCastel di Guido, dalla Guardiadi Finanza di Fiumicino, direttada Gaetano Stramentinoli. Ilblitz delle Fiamme Gialle con-tro un gruppo di tombaroli, riu-sciti a fuggire alla vista dei fi-nanzieri, ha permesso così direcuperare frammenti di ossa dianimali di varie dimensioni,ciotoli in pietra, cuspidi di frec-cia, frammenti di ceramicapreistorica, lame in selce, scheg-ge di pietra calcarea e tanto al-tro ancora. Gli oggetti, in to-tale 948 pezzi di vario tipo,sono stati quindi visionati dal-la Soprintendenza archeolo-gica di Roma, e ritenuti di«eccezionale interesse paleon-tologico, antropologico ed ar-cheologico, datandoli in un'erageologica compresa fra il pa-leolitico ed il neolitico». Leindagini delle Fiamme Gialleora proseguiranno ala ricercadei tombaroli fuggiti.

Fiumicino

Prestavano soldi a strozzo a gen-te in preda alla disperazione,

chiedendo in cambio tassi d’inte-resse che in molti casi arrivavanofino al 70%. E’ stato scoperto neigiorni scorsi dai Carabinieri delGruppo di Ostia un giro di usuratra Roma, Fiumicino e Viterbo. Tragli arrestati, che dovranno rispon-dere davanti al giudice dell’accusadi usura, estorsione ed abusiva at-tività finanziaria, anche MauroGalvano, 46enne di Fiumicino excampione del mondo di pugilato,categoria supermedi. Il suo compitoall’interno dell’organizzazione era,neanche a dirlo, il recupero forza-to del credito. Assieme a Galvano,in manette sono finiti poi A.M.,60enne di Fiumicino, che mettevaa disposizione il capitale da prestare,F.F., 50enne di Acilia che aveva ilcompito di intermediatore finan-ziario, e B.N., 26enne rumeno cheaccompagnava Galvano nelle spe-

dizioni punitive contro coloro chesi rifiutavano di restituire all’asso-ciazione le somme pattuite. Alme-no dieci, dal 2007 (anno in cui sonopartite le indagini sulla scorta di unadenuncia) ad oggi, i casi accertati diCarabinieri del Lido. Infine una cu-riosità: nel corso del blitz, i milita-ri hanno tratto in arresto (ai domi-ciliari) un carabiniere della Com-

pagnia di Fiumicino, che stando aquanto appurato, avrebbe riferito al-l’ex campione del mondo di pugi-lato, alcune informazioni riservatecirca i controlli che i suoi colleghistavano per effettuare. Tra le vittime della banda, piccoliesercizi commerciali ed imprendi-tori edili della zona di Ostia, Acilia,Fiumicino e Pomezia.

Boxeur e “cravattaro”Giro d’usura portato alla luce dai Carabinieri di Ostia

Un ex campione del mondo di pugilato, recuperava icrediti con la forza. Chiesti tassi d’interesse del 70%

Un “vizietto” particolare quello diun 56enne di Ostia, sorpreso da-gli agenti del Commissariato delLido dietro ad un cespuglio con uncoltello a serramanico pronto perl’uso. I fatti nei giorni scorsi, quan-do i poliziotti, dopo aver notatoun’autovettura ferma sul cigliodella strada, si sono fermati percontrollare se il conducente aves-se avuto un malore o avesse biso-

gno di aiuto. Mentre parlavano conl’automobilista in sosta però, gliagenti hanno notato la presenza diun uomo dietro un cespuglio a po-chi metri dall’autovettura. A quelpunto è scattato l’inseguimento, du-rato poche decine di metri, ed il fer-mo del 56enne di Ostia, P.A., cheha raccontato di essersi fermato die-tro al cespuglio per una semplicenecessità fisiologica. Peccato che la

sua fuga, ed il possesso di un col-tello a serramanico nascosto nelgiubbotto, non abbiano indotto gliagenti a credere alla sua versione.Nella sua auto parcheggiata pocolontano, gli investigatori hannorinvenuto una roncola. Per l’uomo,accompagnato presso gli uffici delCommissariato del Lido, è scattatala denuncia per porto abusivo diarma da taglio.

Armato di coltello e roncola, spiava un automobilsta da dietro un cespuglioSi divertiva a bruciare casso-

netti nel centro di Nettuno,fino a quando i Carabinieri lohanno colto in flagrante. Cosìl’uomo, un 60enne della zona“pizzicato dai militari perdue notti di seguito, è statodenunciato a piede libero allaProcura della Repubblica diVelletri, e dovrà risponderedell’accusa di danneggia-mento seguito da incendio.

Nettuno

Piromane dei cassonetti

Ncc di giornoe pusher di notte

1.000 repertisottratti

ai tombaroli

di Gianluca Con-

Pillole di Nera 191 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 020 Turismo

D’inverno, più che mai, lamontagna è natura selvag-

gia e bellezza, e la neve infondequel senso di libertà, d’equilibrioe di riposo che solo vivendo unavacanza ad alta quota si puòprovare. Lo sanno bene i moltis-simi romani che iniziano a pia-nificare qualche giorno di svagosulle piste innevate del Belpaese,con favorevoli conseguenze per ilturismo nostrano. Le attenzioninella scelta del luogo giusto sonoa oggi una realtà per tutti el’obiettivo è di soddisfare al me-glio i propri desideri, perché la va-canza non sia solo un momentodi sosta ma una meta precisa dove

trovare, o ritrovare, qualcosa ingrado di emozionare. Così, no-nostante sia passato poco tempodalle ferie estive, in molti voglio-no concedersi una nuova pausa,per poter poi affrontare al meglioi lunghi mesi invernali. E allora,come non pensare allora al fa-scino della Val Gardena, conOrtisei in testa? Sono numerosi,infatti, gli abitanti della capitale,specialmente le famiglie, che ado-rano questi luoghi; un mondo chesi lascia esplorare e vivere, of-frendo un paesaggio alpino uni-co. D’altronde come negare, pro-prio la bellezza di Ortisei che coni suoi 1.236 metri brilla dei suoitantissimi visitatori, della sua sto-ria, è luogo d’incontro, di acqui-

sti e di sport. Le strutture alber-ghiere sono concepite nel rispet-to del paesaggio, qui nulla è sta-to immaginato e tantomeno crea-to per essere, piegato a vincoli oa progetti commerciali, riuscen-do proprio per questo a mante-nere una rara purezza. Altremete favorite dal popolo romano,sono anche il Piemonte, la ValD’Aosta e il Veneto, che con leloro estese reti d’impianti per-mettono agli sciatori, di ammirarelo scenario, offerto dalla natura edai tanti pittoreschi villaggi, a pie-ni polmoni. Indubbiamente, l’Ita-lia è bella tutta e offre agli ap-passionati degli sport invernali, re-gioni incantevoli, dove trascorreregiorni indimenticabili. In tutti

questi luoghi, chi è alla ricercadella perfezione del riposo e del-la vacanza ideale, trova tutto ciòche gli occorre, poiché i nostri al-

bergatori con sagacia e sapienzahanno capito che un'altra, loro,vera ricchezza sono gli ospiti e illoro bisogno di comfort.

Inizia l’assalto alle montagne: tra le mete preferite ci sono Ortisei, che con i suoi 1.236 metri offre panorami e strutture uniche, il Piemonte, il Veneto e la Valle d’Aosta

Le ferie estive sono un ricordo ancora fresco ma c’è già chi sta preparando i bagagli per la neve

Per tutti gli amanti della mon-tagna e degli sport invernali, aiquali però gli sci non bastano piùe per questo rincorrono il brivi-do e le elettrizzanti emozioni, ètempo di rimboccarsi le manichee buttarsi a capofitto nell’espe-rienza di tutte le discipline piùinsolite che stanno imperver-sando il mondo innevato. Il ki-tewing è una specie di windsurfcon cui non si cavalcano i ca-valloni d'acqua ma le dune dineve. In Finlandia, la disciplinaregistra già i primi tentativi di re-cord del mondo: alcuni specia-

listi sono riusciti a compiere sal-ti di oltre 500 metri, dei veri epropri voli sulla neve. L’airboardè invece, un attrezzo per af-frontare le discese innevate a te-sta in giù. Si scende sdraiati suuna tavola gonfiabile che assor-be le irregolarità della neve gra-zie a un cuscinetto d'aria inter-no. Gli spostamenti del corpodeterminano la direzione dellacorsa. Emozioni uniche? Unaquilone, una tavola o un paio disci, in totale libertà, semplice-mente guidati dal vento; parlia-mo dello snowkite, la disciplinasportiva, nata recentemente eche ha già conquistato appas-sionati e fan in tutto il mondo.L'unione di due sport: quella delkitesurf con snowboard e degli

sci, e con orgoglio nazionale, ri-cordiamo che gli altopianiabruzzesi, sono uno dei miglio-ri luoghi per praticare lo snow-kite in Europa. Infatti, proprioCampo Imperatore è stato in-serito fra i primi dieci nella clas-sifica “Worldwide Snowkite Le-gendary Location”. C'è anchechi non ama la fatica, ma nonper questo riesce a rinunciarealla velocità: allora la soluzioneè salire in sella a un motore. Èquel che capita nelle gare dimoto da neve, chiamate anchesnowcross, come quelle che sicorrono ai Winter X-Games,dove campioni degli sport in-vernali si cimentano in gare,alla ricerca di un limite che nonè più solo fisiologico. (C.P.)

Voli, evoluzioni e follie a testa in giùCampo Imperatore entra nella leggenda

Il popolo romano inforca gli sci

Anzio: Bellissime ville a schiera di nuo-va costruzione composte da: Sog-giorno con cucina a vista/angolo cot-tura, doppi servizi, due/tre camere,vano tecnico su uno o due livelli a se-condo della tipologia. Veranda con tet-toia rifinita in legno pregiato. A partire da € 220.000,00

Lido Marechiaro: Porzioni di bi/tri-familiari di ampia metratura composteda: sala hobby con due camere, a/c,servizio con doccia al P.S. Soggiorno,cucina, camera e servizio al P.T. Ca-mera, servizio con doccia e terrazzoal P.P. e lastrico solare con splendidavista mare! A partire da € 280.000,00

Lavinio Mare: Graziosa porzionedi quadrifamiliare bilivello compo-sta da soggiorno con a/c, servizio,ripostiglio e vano tecnico di 18 mqal P.T. Due camere, servizio e sop-palco al P.P. Ampio giardino di130 mq, veranda e posto auto. € 270.000,00

Lavinio Mare: Splendide ville aschiera di ampia metratura com-poste da: Sala hobby con servizioestanza e box di 12 mq al P.S. Sog-giorno, cucina ab., veranda al P.T.Due camere, doppi servizi e terrazzial P.P. Piccolo giardino di 50 mq eposto auto privato. Tratt. in sede

Lavinio: Ville bilivello di nuova costruzio-ne con varie tipologie composte da; Ga-rage di 45 mq con doppia entrata acces-sibili sia dal giardino e sia dalla rampa al P.S.Soggiorno, cucina ab., servizio, ripostiglioe veranda al P.T. Tre camere, servizio e bal-coni di 60 mq. Ampio giardino di 150 mqe posto auto. A partire da € 330.000,00

di Cinzia Pagliaroli

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Turismo 211 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

In zattera lungo il Mekong Il parco di Khao Yai Museo dei fossili a Nakhorn Ratchasima

La foresta, fitta e verdissi-ma, abbraccia l’Isan. Cuo-

re della Thailandia aspra, sel-vaggia e forte. Fiera della pro-pria indipendenza mentre, nelSettecento e Ottocento, l’In-docina diveniva colonia d’Eu-ropa. A Nakhorn RatchasimaFrancia e Inghilterra non han-no mai dettato legge. Se non al-tro la Thai-landia è la “terra de-gli uomini liberi”. Il famosoSiam, ricco di spezie, pietrepreziose e legno. Perché qui adettar legge è la natura. Con imonsoni che rovesciano pioggia,calda o fredda a seconda dellestagioni, ma che regalano allaterra una fertilità straordinaria.Le risaie si stendono a perditad’occhio. Le orchidee, fioresimbolo del Siam, cresconodappertutto, coloratissime e gi-ganti. L’abbondanza d’acquaregala stupefacenti sfumature aigiardini della residenza estivadella famiglia reale, a Bang Pa.Il monarca, Bhumibol Adu-lyadej, salito al trono nel 1946con il nome di Rama IX, sor-ride occhialuto dal grande qua-dro appeso alla parete. Unastretta strada di campagna se-

para Bang Pa da Ayuttaya, glo-riosa e antica capitale. I re delSiam ne fecero la residenza perquattro secoli prima che Ban-gkok prendesse il sopravvento.Le tre singolari pagode cam-paniformi del Wat Sri Sam-phet, il tempio del grande pa-lazzo, domina la città. Nel vi-cino Wat Monkhon Bophit il

Buddha gigante osserva, a gam-be incrociate, i turisti che sbar-cano numerosi non solo percarpire i segreti della Thailan-dia ma anche per viverne l’av-ventura quotidiana.Dai fasti di Ayuttaya alle fore-ste del parco nazionale di KhaoYai il passo è breve. Due ore ditrekking nel bosco ed ecco le ca-

scate Heu Narok. Una ripidascala in legno con cento irre-golari gradini permette di scen-dere la parete rocciosa lungo ilfianco della cascata fino a rag-giungere la piattaforma sospe-sa sul precipizio dove tonnella-te d’acqua s’infilano rombandotra le rocce. Quindi l’imman-cabile scalata del Khao Rom, la

vetta più alta del parco, 1.300metri di altitudine e una vistamozzafiato sulla jungla. Poi sa-fari notturno a caccia degli ani-mali della foresta, cervi, sco-iattoli, antilopi, porcospini. Eun’infinita e chiassosa varietà diuccelli che accendono la giun-gla dopo il tramonto. Al risve-glio, gita a dorso di elefante.Dove? Alla Thai ElephantSchool dove i pachidermi im-parano dai mamout come com-portarsi con i visitatori e con idatori di lavoro. Perché gli ele-fanti vengono ancora impiega-ti come forza lavoro al posto digru, trattori e ruspe. Per chi nonfosse ancora stanco salita a cor-da doppia a Phu Kradueng,maestosa montagna che domi-na l’Isan. Nelle radure si puòperfino campeggiare e attenderel’alba far capolino dalla nebbia.Immaginando i guerrieri khmerche dalla cambogiana Angkhorsi spingevano in terra thai. Unastradina che scavalcava le mon-tagne congiungeva Angkor conil cuore di Phimai, oggi villag-gio incorniciato da esotici pae-saggi a sessanta chilometri daNakhorn Ratchasima, dove leforeste preistoriche, pietrificate,fanno bella mostra nel museocon i tetti a pagoda.

Viaggio nell’Isan, cuore verde della Thailandia, alla ricerca degli antichi Khmer

Sulle cascate a dorso di un elefante

Natura&AvventuraNatura&Avventura

di Arturo Benetti

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 022 Cultura

Dopo essere stato per de-cenni abbandonato all'incu-ria, tra discariche, abusivismodi ogni sorta ed animali alpascolo, tra fine anni '90 edi primi anni del nuovo seco-lo, con l’istituzione dell'oasiLipu il tratto di Idroscalo incui Pasolini trovò dramma-ticamente la morte è statoprogressivamente recuperato,dapprima con un’accuratabonifica e successivamentecon la realizzazione di una ri-costruzione ambientale diuna laguna mediterranea conal centro il “Giardino lette-rario Pier Paolo Pasolini”,comprendente il rifacimentodella stele di Mario Rosati ela realizzazione di percorsibibliografici e letterari. Seper decenni il degrado avevareso impossibile rendereomaggio all'artista (causandoanche imbarazzanti incidentidiplomatici con personaggidel calibro di Mitterrand), daalcuni anni è stato final-mente possibile ricordare ilpoeta in un luogo restituitoalla natura. Il luogo scelto, vi-cino all’idroscalo all’internodi Tor San Michele, è adoggi di proprietà dello Stato,ma la Sovrintendenza ai Beniambientali lo darà in como-dato d’uso al Campidoglio.Un progetto da circa duemilioni di euro, che per il50% verranno elargiti dallasocietà che gestisce il porto diOstia. Un modo come un al-tro per ricordare, nel rispet-to del personaggio e della suastoria, una figura importan-te della letteratura italianacome Pasolini.

Omaggio

Il Giardinoletterario

In nome ed in ricordo di PierPaolo Pasolini ora litigano an-

che destra e sinistra. A dare il viaa questa revisione “storica” perla destra romana dell’opera di Pa-solini è stato Gianni Alemannoche, lo scorso 2 novembre, è ve-nuto all’Idroscalo a deporre unacorona d’alloro sul monumentodi Paolo Rosati che ricorda il luo-go dove 35 anni fa venne ritro-vato il corpo del poeta. «In que-sto giorno - ha spiegato il sinda-co di Roma Gianni Alemanno -ricordiamo un grande uomo e ungrande poeta che ha saputo can-tare le periferie di Roma de-nunciando l’omologazione, ilconsumismo e la mercificazioneche è stata fatta in quei luoghi.Una persona che senza veli e sen-za pudori continua a parlare atutte le parti politiche. E’ fonda-mentale evitare che il personag-gio Pasolini venga etichettato inschemi che sicuramente non gli

appartengono». In Campido-glio, Federico Mollicone, presi-dente della Commissione Culturadi Roma ha scatenato polemichea Sinistra: «E’ noto a tutti comePasolini non fu particolarmenteamato dalla Sinistra, che ne de-cretò l’espulsione dal Pci nel1949». Si tratta di un episodio le-gato al Pasolini giovane (aveva 27anni) espulso per «indegnità mo-rale» e successivamente assolto ereintegrato nel ’52 «… perché ilfatto non costituisce reato e permancanza di querela». Per di-mostrare la nuova visione del-l’opera di Pasolini, Molliconeha fatto anche riferimento alconvegno del 3 dicembre 1988,nella sezione romana del Msi divia Acca Larenzia in cui Pasoli-ni venne rivalutato e riconside-rato dalla Destra. Una revisioneche non ha però mai convinto la

sinistra, che lo scorso 2 novem-bre ha rievocato il poeta mez-z’ora dopo l’arrivo del Sindaco,che dopo la deposizione della co-rona d’alloro era andato a pre-sentare in Municipio il progettodi ristrutturazione della vecchiaTor San Michele. «Dopo dueanni e mezzo di totale silenzio -ha detto Paola De Jesus (PD) è

davvero singolare che si com-memori oggi la morte, e non lavita, di uno dei più grandi intel-lettuali che il nostro Paese abbiaavuto, presentando al pubblico ilprogetto di riqualificazione diTorre San Michele». Intanto,presso il Giardino Letterario PierPaolo Pasolini si svolgeva unasemplice cerimonia di comme-morazione dell'artista. Tanti gliartisti intervenuti, tra cui MarioRosati, autore della stele, il poe-ta Lillo Di Mauro, che ha recitatouna poesia e ripercorso la storiadella vita di Pier Paolo Pasolini,il poeta Silvio Parrello, che ha ri-cordato alcuni momenti dellavita del poeta ed i rappresentantidella Fondazione Massimo Con-soli, che hanno recitato la “Bal-lata per la morte di Pasolini”,composta da Massimo Consolinel lontano 1975.

Destra e Sinistra si contendono Pasolini

Siamo stanchi di diventaregiovani seri,o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.Non vogliamo essere subito già così senza sogni.

Pier Paolo Pasolini

Alemanno all’Idroscalo smorza i toni: «Un personaggio così non va etichettato»

Mollicone, Presidentedella CommissioneCultura, alimentale polemiche:«Nel ‘49 lo hanno espulso dal Pci». La replica del Pd:«Si ricordano di luidopo la morte»

I bambini e il teatro. Unconnubio nel quale i respon-sabili del Teatro Dafne1 diOstia Lido (via Mar Rosso327) credono profondamen-te, tanto da replicare ancoraper tutto il mese di novembre,a grande richiesta, lo spetta-colo teatrale per bambini «IlSole e la Cometa», trattodall'omonimo libro del pe-ruviano Sergio Barbaren, perla regia di Gianni Pontillo. Inscena, per la felicità di adul-ti e bambini, verrà quindi por-tata ancora una volta la dolce e poetica sto-ria d'amore tra il sole e la cometa, che d’im-provviso sul palcoscenico del teatro lidense sitrasforma in una gioiosa, multicolore ed im-

prevedibile giostra di imma-gini, musica, colori e danze.Gli attori recitano accompa-gnati da fondali proiettati ecommenti musicali e, mentrela storia si snoda, la danza del-la cometa e il potere del soleavvolgono la scena, perme-ando i sensi di chi assiste in uncaleidoscopio suoni e luci.La scintillante cometa è Mar-ta Laganà, la bellissima missFiumicino Top Star 2010, checon il suo sorriso e la sua gra-zia affascina grandi e piccini.

Con lei il "Sole" Yuri Simeone, e poi GiorgioSolieri, Gennaro Vecchione, Guido Goitre,Claudio Vitturini, Andrea Falsetti. (per info eprenotazioni 06/5667824)

In scena

La Pro Loco di Fiumicino festeggia i 40anni dalla costituzione. Nata l’8 otto-bre 1970, ha adottato da subito lo sta-tuto tipo previsto dall’allora Ente Pro-vinciale per il Turismo, configurando-si come associazione di promozione tu-ristica, di tutela e valorizzazione dellerisorse storiche, tradizionali, folclori-stiche e enogastronomiche. Oggi, a 40 anni dalla nascita, ad asse-gnare il giusto riconoscimento per il la-voro svolto alla Pro Loco di Fiumicinoè stato l’assessore Gino Percoco, che anome del sindaco Mario Canapini haconsegnato ai componenti dell’asso-ciazione una targa commemorativadell’evento. «Alla Pro Loco di Fiumicino in occa-sione del 40° anniversario della sua co-

stituzione esprime gratitudine ed ap-prezzamento per la fattiva opera svol-ta alla promozione dell’immagine del-la Città». Non solo, perché per il 40esimo anno,la Pro Loco di Fiumicino ha realizza-to la riedizione di un’antica stampa raf-figurante il borgo storico della città.L’opera, tratta da un disegno e inci-sione di Antonio Aquaroni del 1840, èrealizzata dalla Stamperia del Teverein Roma, secondo la tecnica dell’epo-ca con incisione su lastra di rame, stam-pa al torchio e acquerellatura a mano,pezzo per pezzo. Ogni copia (200 intutto) è quindi un originale stampato sucarta pregiata e custodito in appositacartellina con il logo della Pro Loco diFiumicino.

Fiumicino

La Pro Loco festeggia i suoi primi 40 anni di promozione della città

«Il Sole e la Cometa», quando il teatroincontra i gusti di grandi e bambini

di Piero Gimondo

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Cultura 231 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Un bicchiere di vino nonrappresenta soltanto un

modo per scaldarsi durante legiornate d’inverno ma è ancheun fatto di tradizione e cultura.E se poi il liquido che si è versatonel calice è rosso, appena im-bottigliato e di ottima qualità èancora meglio. Da questo pun-to di vista la città di Nettuno nonconosce avversari, visto che daanni produce alcune tra le mi-gliori bottiglie di Novello di tut-ta Italia, nelle quali si incontra-no la tradizione vinicola dellacittà del Mare di Roma, la co-noscenza delle specifiche tecni-che per prepare il nettare deglidei tanto particolare quanto ap-prezzato e il sapiente lavoro del-le cantine presenti sul territorio.Della Millia, Bacco e la DivinaProvvidenza non conoscono ri-vali e ogni anno si presentanopuntuali all’appuntamento conil primo vino dell’anno. QuelNovello che, grazie al particolare

processo di macerazione car-bonica, ha conquistato pratica-mente tutto con il suo bassogrado alcolico, i suoi profumi difragole, lampone e uva fruttatae il suo colore porpora. Visto cheda solo il vino non basta, però,le stesse cantine nettunesi han-no deciso di organizzare un’in-tera giornatadedicata alNovello, nelcorso del qua-le il vino è sta-to presentatoe offerto alpubblico. Nel-le CantineDella Millia èstata una verae propria gior-nata di festa,con 250 per-sone che han-no potuto degustare le primebottiglie dell’anno accompa-gnate dai piatti tipici e dagli stor-nelli romaneschi del Pirata, cheha allietato i presenti con la suamusica. Ai più nostalgici, invece,

qualche lacrima deve esserescappata quando è stato proiet-tato il filmato che ha ripercossodal video le ultime annate di No-vello. Porte aperte anche all’in-terno della Cantina Bacco, che

per presentare nel migliore deimodi il suo prodotto ha ospita-to numerosi curiosi, appassionatie clienti, raccogliendo comeogni anno uno strepitoso suc-cesso. Per chiudere, infine, ilpremio conquistato dalla casaDivina Provvidenza, che ha ri-cevuto una certificazione di qua-lità dei propri prodotti addirit-tura dall’altra parte dell’oceano.Il cabernet sauvignon d’annatadelle sorelle Cosmi, infatti, ha ot-tenuto 92 punti su 100 dal Be-verage Testing Institute di Chi-cago.

L’Organic Chewing Gum diOstia è entrata di diritto nel no-vero delle grandi aziendi che fan-no parte della green economy.Quel particolare settore, attentoalle esigenze dell’ambiente, ingrado di far uscire la nazione dal-la crisi. Nell’ambito del premioSviluppo Sostenibile 2010, infat-ti, l’azienda di Giulio Di Giaco-mo si è meritato una menzioneparticolare all’interno del settoreriservato alle società che operanonel settore dei rifiuti. L’OrganicChewing Gum ha conquistato ilriconoscimento grazie a Chicza,l’innovativa gomma da mastica-re di origine vegetale e prodottacon gomma estratta da alberidella penisola dello Yucatan. Lavittoria, invece, è andata alla MyClima del Gruppo fiorini, allaLecce Pen e alla Plaxtech, chehanno rivoluzionato, rendendolopiù verde, i settori delle pompe dicalore, di riciclo del tetrapak e delsistema di stmpa su carta.

Chiczatra i grandi

La gommada masticarepremiata allo

SviluppoSostenibile 2010

Cin cin. Calici pieni di buon rossoDella Millia abbina piatti e musica al suonettare; Bacco miete successi e la DivinaProvvidenza conquista gli Stati Uniti

A Nettuno le migliori bottiglie di Novello. E le cantine aprono le porte

di Gianluca Con-

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Chi non è mai stato al circo alzila mano. Almeno una volta

nella vita tutti hanno assistito ad unospettacolo circense, per accompa-gnare un nipotino o con gli occhicuriosi che solo un bambino puòavere. Reporter ha intervistato la re-gina del circo: Liana Orfei, espo-nente di una famiglia di artisti va-gabondi, che ha parlato anche delconnubio tra circo e cinema. Com-plici i gustosissimi tortellini fatti incasa.

Qual è la storia della dinastiaOrfei?Sarebbe più semplice spiegare lascissione dell'atomo che cercare dicapire il perché un alto prelato de-gli inizi dell'ottocento decise di la-sciare la tonaca per sposare una, di-cono, bellissima zingara. Storiecome questa rimanevano segretema lui volle renderla pubblica, cosìfu scomunicato e insieme a luimoglie e figli, sino alla settima ge-nerazione. Fortunatamente per mepassata da un bel pezzo. Era un ot-timo solista di clavicembalo e per vi-vere si esibiva nei teatri, ma quan-do si seppe del suo contenzioso conmadre Chiesa gli furono chiuse tut-te le porte. Dovette reinventarsi così

un teatrino viaggiante che arricchìdi artisti e di animali domestici in-telligenti: così è nato il Circo Orfei.

Perché il circo ha ancora suc-cesso? Il circo è parte della vita di ognu-no di noi. Sono ricordi ancestrali.Come scriveva un grande storico acui sono particolarmente affezio-nata, Mario Verdone, il primospettacolo circense si effettuava at-torno al fuoco delle prime tribù riu-nite, appunto, in circolo con lo scia-mano che dava spettacolo. Il circonasce con l'uomo. Oggi tutto è de-mandato alla tecnica, all’automa-

zione. Un bambino non ha mai vi-sto una gallina viva, piange perchénon trova i buchi per inserire le bat-terie ad una tartaruga vera. Non po-trà mai morire, così come i bambininon smetteranno mai di nascere.

A dicembre torna il GoldenCircus festival. Novità, pro-getti?Tante, nell'ambito della pura abi-lità, spettacolarità, coraggio e pe-ricolo come tutte le grandi attra-zioni circensi che in questi 27 annidi storia del Golden Circus Festivalmio marito, Paolo Pristipino, ed ioabbiamo scoperto. Quest'anno la

novità è la vetrina giovani, con pic-coli grandi artisti che giungonodalle scuole circensi d'Europa chesaranno giudicati da una giuriacompetente di importanti perso-naggi della cultura, politica e del-lo spettacolo.

A distanza di anni che effettofa aver fatto parte di un filmimportante come la DolceVita?Il primo provino con Fellini andòbuco per colpa del mio viso dabamboccia, troppo pulito per unaparte di donna piena di problemi,avevo appena 18 anni. Però mi lan-

Nata e cresciuta nei tendoni di famiglia di nuovo in scena con il Golden Festival

Liana Orfei ha lavorato al fiancodi Orson Welles e Dino Risi. «Ilprimo è esaltante e inafferabile; ilsecondo iinvece è dolce e lavora-re con lui è come mangiare un ge-lato pieno di cultura».

«Sono nata in viaggio, precisa-mente in una carovana, e mi ri-tengo molto fortunata. Forse sononata con il gene del viaggio nelmio dna, perché la passione è in-comprensibile anche per me».

«Il mio primo matrimonio è duratopochissimo ma mi ha regalatomia figlia Cristina. Il secondo di-cono che duri da circa 50 anni mase non mi corteggia tutti i giornipenso che non mi ami più».

Welles e Risi i maestri Matrimoni record Una vita in carovana

ciò nel mondo del cinema. Il solofatto che il divino Federico Felliniavesse posato lo sguardo su me fusufficiente per farmi notare dallecase di produzione di Roma e nonsolo, visto che nella mia lunga car-riera (53 film) per un abbondanteterzo ho lavorato all'estero.

Che ricordo ha di lui?E’ stato un grande onore averlocome amico. E’ tutto così vivo chenon mi sembra nemmeno un ri-cordo. Federico amava mangiarebene e mamma Alba, così chia-mava mia madre, era una gran cuo-ca. Emiliana d'origine tirava le sfo-glie a mano per i tortellini che Fe-derico amava più di ogni altracosa. Federico e Giulietta ci veni-vano a trovare quando eravamo aRoma o vicino, cenavamo dentro lacarovana della mamma e si tratte-nevano per le prove. Tanto amavatutto questo che ne fece una se-quenza famosa nel film I Clowns.Ci sentivamo membri della suafamiglia. Una cosa preziosa da cu-stodire nell'angolo più caldo del no-stro cuore.

Quali sono i suoi ricordi legatial mare? Conosce il litorale ro-mano?La vita di tutti noi è legata al mare.Io ne sono schiava. Mi commuove,mi esalta, mi sovraccarica, mi fa ur-lare di gioia come fanno i ragazzi-ni. In riva al mare di notte o di gior-no ho sempre dai sei ai 16 anni, nonuno di più. Conosco il litorale ro-mano, che sarebbe di grande bel-lezza se chi lo abita lo amasse unpoco di più e soprattutto lo rispet-tasse molto di più.

Liana Orfei, la signora del circo

di Lorella Di Carlo

Nella sua carriera anche film d’autore con Fellini. «La spiaggia mi fa tornare bambina. I cittadini del Mare di Roma, però, dovrebbero amare e rispettare di più il loro litorale»

Il Personaggio 251 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 026 Economia

Fa discutere l’intenzione dell’am-ministratore delegato di Alitalia

Rocco Sabelli di chiedere agli azionistidi procedere alla fusione con Air Fran-ce quando, nel 2013, gli azionisti po-tranno cedere le loro quote. Il presi-dente Roberto Colannino è (al mo-mento) contrario. «Ma Alitalia ètroppo piccola per sopravvivere dasola in un mercato dove le compagnieaeree si stanno unendo per formareaziende sempre più grandi in gradodi reggere la concorrenza», sottolineail vicecapogruppo dell’Idv alla Ca-mera dei deputati Antonio Borghe-si. E così all’aeroporto di Fiumicino,base di armamento di Alitalia, è al-larme per i possibili tagli occupazio-nali.«Una eventuale fusione tra Air Fran-ce e Alitalia - scrive il presidente del-la Provincia di Roma Nicola Zinga-retti - può avere ripercussioni pesan-ti sui lavoratori. Non erano queste le

premesse che il presidente del consi-glio Silvio Berlusconi aveva descrittoquando tre anni fa mise in campo ilprogetto di recuperò per la compa-gnia di bandiera, costato alla collet-tività tre miliardi di euro. Con que-sto scenario è evidente che Air Fran-ce ingloberebbe Alitalia, Parigi co-manderebbe su Roma e i conseguentitagli occupazionali della fusione sa-rebbero pagati esclusivamente damigliaia di lavoratori del nostro ter-

ritorio che stanno già rischiando il po-sto».«Più che una fusione - ribatte Sabel-li - La mia raccomandazione agli azio-nisti è di costruire un merger tra le duecompagnie per confluire in un ag-gregato più grande». L’intenzione nonsarebbe condivisa neppure dal Pre-mier secondo il quale «Alitalia deverimanere italiana». Proprio Berlusconinel 2008 aveva favorito l’ingresso nelcapitale di una cordata di imprendi-

L’ad Rocco Sabelli punta all’assorbimento della Cai nella compagnia transalpina

Alitalia-Air France, fusione in vistaContrarioal progettoil presidenteColaninno.Paura peri taglioccupazionalia Fiumicino.Da Pariginessunaconferma

di Arturo Benetti

L’Unione sindacale di basedel trasporto aereo chiedeche si faccia luce sulla realesituazione di Alitalia Cai eche venga riaffrontato il pro-blema occupazionale insiemea quello delle prospettivedella compagnia. Alitalia,rivela il sindacato, «ha av-viato il programma di rifi-nanziamento di 22 AirbusA319, A320 eA321, il qualela modifica della registra-zione dei velivoli da italianaa irlandese. Trasferire laflotta in Irlanda, non appa-re sintomo di benessere del-l’azienda».

Gli Airbusdiventanoirlandesi

tori italiani evitando la cessione ad AirFrance che il governo precedente gui-dato da Romano Prodi aveva indi-viduato come candidato all’acquisto.Lo scorso luglio era stato lo stesso Sa-belli, a margine della firma di un ac-cordo di partnership con Air France-Klm (e con l'americana Delta Airli-nes) a respingere le indiscrezioni suun’operazione di assorbimento diAlitalia in Air France, che già ne pos-siede comunque il 25% del capitaleed è azionista di maggioranza. Se-condo gli accordi sottoscritti nel 2009per quattro anni, e cioè fino al 12 gen-naio 2013, nessun socio italiano po-trà cedere le azioni all’esterno dellacompagine azionaria di Alitalia, népotrà cederle ad AirFrance-Klm. Ameno che non sia approvato dalCda oppure che la società venga quo-tata in Borsa. Ipotesi, queste ultime,non così lontane come si potrebbepensare.

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Curiosità dal mondo 271 5 n o v e m b r e 2 0 1 0

Troppe rughe: licenziataInghilterra

Tira uno squalo per la codaAustralia

La musica di Mozart come deterrentealla microcriminalità. Almeno nel cen-tro di Christchurch, la seconda città del-la Nuova Zelanda, dove da quandosono stati installati altoparlanti che dif-fondono la musica classica i reati sonoscesi da 77 a 2 a settimana in poco menodi due anni. Un piccolo record.

Legalità sulle note di MozartNuova Zelanda

Gli uomini spagnoli sono i“più fortunati del mondo”,

secondo lo studio globale sui“flirt online” le donne spagno-le sono le più inclini, rispetto aquelle di altri paesi a fare la pri-ma mossa via internet. Lo stu-dio mondiale sui comporta-menti dei flirt, infatti, ha ana-lizzato 90 milioni di contattidurante un intero mese, su Ba-doo.com, un social network perincontri e flirt, con 80 milioni diutenti registrati in oltre 240paesi. Le donne spagnole sonoin testa alla “Lega Mondiale diFlirt”, che classifica le donne deiprimi 20 paesi di Badoo per ilnumero dei loro contatti con unuomo avviati nel corso di unmese. Le donne italiane si mo-strano meno “intraprendenti”piazzandosi al quarto posto nelmondo e al terzo in Europa, die-tro la Spagna e la Polonia. I pae-si latini occupano otto dei primidieci posti, mentre il Canada èl'unico paese di lingua ingleseche si piazza tra i primi dieci, alnono posto. «Ci aspettiamosempre che sia l'uomo a fare laprima mossa» ha dichiaratoLloyd Price, direttore marketingdi Badoo. In effetti, i dati di Ba-

doo incontrano queste aspetta-tive, dal momento che gli uo-mini sono di gran lunga più pro-pensi delle donne a fare la pri-ma mossa, in Spagna, Italia edaltrove. «Ma noi volevamo ca-pire e verificare se anche ledonne, in alcuni paesi, sonopotenzialmente più inclini aprendere l'iniziativa rispetto adaltre e volevamo conoscerecome, tutto questo, si riflette ri-

guardo alla società». La mediadelle donne spagnole è di 1.33contatti con un uomo al mese,circa il doppio delle donne in-glesi (0.78) o francesi (0.69). Ledonne italiane invece, in mediaaprono con gli uomini 1.13 con-tatti al mese, circa il doppio del-

le donne americane,che si piazzano al pe-

nultimo posto, poco prima del-le donne dell'Ecuador. Le don-ne spagnole e italiane sono an-che quelle maggiormente di-sposte a pagare per i servizi of-ferti da Badoo che permettonodi rendere più visibile il proprioprofilo all'interno del sito. Anche

se il dato che le donne spagno-le “flirtano” il doppio rispettoalle inglesi o alle americane,potrebbe sorprendere. Comeper l'Italia, infatti, nella societàspagnola la figura della donna ècambiata radicalmente negli ul-timi decenni. «Fino a metà de-gli anni '70, lo status delle don-ne in Spagna era più basso ri-

spetto agli altri paesi europei, adeccezione della Turchia - hadichiarato John Hooper, autoredel libro “The New Spaniards –ma oggi la Spagna è un paesedove proporzionalmente le don-ne dirigenti di grandi società,sono un numero maggiore ri-spetto ai paesi del nord Europa,come ad esempio il Belgio».

Lo studio effettuato dai responsabili di Badoo, social network con 80 milioni di utenti

Le donne italiane invece sono meno intraprendenti nell’approccio, piazzandosi al quarto posto

Le spagnole regine del flirt mondiale

Non sapeva come salvare la sua collegaazzannata da uno squalo durante unauscita di snorkeling, e ha deciso di tira-re l’animale per la coda facendolo desi-stere dalla presa. La donna, una 19ennedi Garden Island, è riuscita quindi a ri-salire sulla barca aiutata dagli altri turi-sti, ed è ora ricoverata in ospedale.

Disavventura per Mirian O'Reilly, 53anni, giornalista della Bbc, che ha fat-to causa all’azienda sostenendo diessere stata messa da parte a causa del-le troppe rughe. In tribunale ha det-to che 9 mesi prima i suoi superioril'avevano avvisata: «L'alta definizionenon ha pietà».

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1 5 n o v e m b r e 2 0 1 028 Cucina

Il Novello non è un vino nuovoné per storia né per produzio-

ne. Sfatati i tabù più gettonati sul-le prime bottiglie dell’anno eccole spiegazioni: la prima annatadel Novello risale al 1934 e la suaproduzione riguarda un proces-so particolare molto differente daquello classico con cui viene trat-tata l’uva da bere. Tutto è co-minciato 76 anni fa, quandoun’equipe di ricercatori francesiha deciso di conservare dei grap-poli a bassa temperatura e acontatto con dell’anidride car-bonica. Dopo un paio di mesi ilrisultato è stato quello di ottene-re un nettare dal sapore partico-lare, ma per nulla sgradevole. Igrappoli, però, non erano piùcommercializzabili e allora i vi-ticoltori d’oltrealpe hanno deci-so di dare il via al processo di vi-nificazione. E così è nato il No-vello. Vino che tutti gli intenditoriaspettano con ansia e trepida-zione durante i primi giorni delmese di novembre. In Franciaquesto vino ha preso il nome dal-la zona di prduzione, diventandoil Beaujolais Nouveau, ma lavera e propria moda è scoppiatain Italia e in particolare nella cit-tà di Nettuno, territorio dallagrande tradizione vinicola, dove

la Canti-na Bac-co, quel-la DellaMillia ela Divi-na Prov-videnzao g n ia n n osfornano bottiglie di altissimaqualità. Il vero segreto del No-vello, comunque, sta nella ma-cerazione carbonica, che con-sente di avere uva pronta per es-sere imbottigliata a poche setti-mane dalla raccolta e garantisceun grado alcolico piuttosto bas-so. Caratteristica questa che apreal Novello le porte di un pubbli-co giovane e femminile, che vuo-le accostarsi al nettare degli deiin maniera più leggera e morbi-da. Tornando alla tecnica di pro-duzione, invece, gli esperti fer-mentano direttamente gli acini

ancora interi, facendo si che sol-tanto una minima parte deglizuccheri si trasformi in alcool.L’intero processo di produzionedel Novello, come accennato,dura solo poche settimane e co-mincia mettendo l’uva in un con-tenitore chiuso ermeticamenteper un periodo compreso tra i set-te e i 18 giorni, mantenendouna temperatura costante di 30gradi centigradi e creando unambiente saturo di anidride car-bonica. Poi tutta l’uva, insieme almosto prodotto, viene inseritain un tino di fermentazione, dove

nel giro di dueo tre giorni siconclude latrasformazio-ne degli zuc-cheri in alcool.A quel punto èpossibile stap-pare la botti-glia e godersi tutto il profumo delprimo nettare degli dei. Un pro-fumo cha spazia dalla fragola allampone, mantendendo come co-stante quello intenso di uva fruttata.La specifica tenica di produzione,inoltre, regala al Novello un colo-

re particolar-mente vivo,con tonalitàche ricordanoil porpora, eun gusto do-minato dallafreschezza de-gli aromi. E al-lora non restache stappare lebottiglie di No-vello appenaacquistate, ver-sare il vino inun bicchiere,lasciarlo respi-rare qualcheistante e con-

cedersi il primo assaggio dell’anno,degustando un nettare che affon-da le proprie radici al 1934 e cheoggi ha conquistato praticamentetutti. Dagli intenditori ai semplicicuriosi. Nessuno resiste al fascinodi una buona bottiglia di Novello.

Via i tappi dalle bottiglie di NovelloOttenutocon unparticolareprocessodi fermentazionequesto nettaredegli deiha conquistatotuttoil mercato.Donnee giovanine sono pazzi

Il primo vino dell’anno è già nelle cantine di tutta Italia. Da Nettuno la produzione migliore

di Paola Bernieri

San Martino ricorre l’11 novembree rappresenta l’ingresso ufficialedel vino Novello nella società checonta. Si tratta di una ricorrenza fe-steggiata, in gran parte dell’Italia,con scampagnate e grigliate innaf-fiate proprio dalle prime bottigliedell’anno, tanto che un detto po-polare accompagna anche questagiornata: «A San Martino ogni mo-sto diventa vino». E il primo pron-to per essere imbottigliato è proprioil Novello, che in Italia può essereimmesso ufficialmente sul mercatoa partire dal 6 novembre.

San Martino

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Quindicinale di attualità, cronaca, economia, turismo e cultura

Autorizzazione del Tribunale di Velletri n° 7/08 del25 febbraio 2008

Direttore responsabile: Cosimo Bove [email protected] direttore: Mario Scagnetti [email protected]

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FIUMICINO

Aeroporto Leonardoda VinciTutti i terminal partenze a arriviStazione ferroviaria Bar torre uffici Via PortuenseSupermercato Eurospin Andreucci Gomme Edicola Bar Mach 2 Comune di Fiumicino Bar benzinaio AgipVia delle OmbrineSupermercato Emmepiù Studio commercialista Michie-lettoJe.Ga. Bar TabaccheriaBar Il Peperoncino Gran Caffè Conti Ristorante – tavola calda GioiaDue Via Torre ClementinaSupermario Bar Farmacia Santa Maria della Sa-lute Pizza a taglio Ge.Pa.Gi. Tabaccheria Bar Edicola Pizzeria Sancho Mini Bar Porchetta da ToninoProfumidea Tabaccheria Bar paninoteca I Gabbiani Bar Fronte del Porto Pizza Rustica Marina Bar Torre Clementina Bar Sonia Edicola Pizza Al Porto Bar pasticceria Noccioli Via del CanaleBar del Canale Laura Via della Foce MicinaTabacchi… e non solo Taxi Bar Bar Carlo Supermercato Todis Supermercato Risparmio Casa Erboristeria Hair Space Edicola Bar gastronomia della Foce Grafik Team Via Orbetello – TorreClementinaBar caffetteria Patrizi Largo Marinai d’ItaliaPizzeria del Porto Viale TraianoGelateria Rustichelli Bar Bandiera Blu Via delle GomeneBar Cristal Via Fiumara

Hollywood Bar Pizza rustica Nonno Carlo Via Giorgio GiorgisBar Rustichelli Regali tabacchi profumi Bar 7.000 Caffè Edicola Bar gelateria Marcellino Zanzi Bar A Tutta Pizza M&D parrucchieri Bar Bazzana Via delle MeduseBar L’Aliante Non Solo Bar Non ci resta che pizza Via del FaroAlimar Conad Via Coni ZugnaCaffè et Cafè Gianni Supermercato Todis Via della ScafaCross Conad Bar Carlo Il signor 15 palle Via Antonio AngeloniSupermercato Gros Lungomare della SaluteBar Bellavista Bar Baffo Bar Hemingway Via Trincea delle FrascheBar La Dolce Sosta Bar Riccio Bar – ristorante La Lanterna Parco LeonardoAttività commerciali della partenotturna del centro commerciale Stazione ferroviaria

LIDO DI OSTIA

Corso Duca di GenovaBar Remondi Duca Bar Bar L’Angoletto Bar Amigos Caffè del Mare Tabacchi Selvi King Bar Tavola calda Venturi Sport Bar Centro Anziani SommergibileChicco Bar Via dei PanfiliCaffè Luna Forno Causio Via delle AleutineArlecchino Bar Via degli AldobrandiniEdicola Tabacchi SmokeGelateria Frullalà Bar Raffaele Via della Stazione VecchiaBar Maffei Piazza Anco MarzioEdicola

Bar Sisto Bar Casina Fiorita Piazzale della Stazione del LidoBar Europa Ingresso stazione ferroviaria Central Bar Piazza di CastelfusanoBar Al DollaroVia Cardinal GinnasiBar Polo Nord Via Vasco De GamaRingo Bar Caffetteria Millenium Bar Scacco Matto Tabacchi Regalomania Bar – tabacchi Raphael Derby Bar Via Capitan ConsalvoSnack Bar BudapestVia delle GondoleSupermercato Pam Bar Big Bar Forno Briciole di Pane Supermercato Eurospar Bar Prestige Via dell’IdroscaloCaffè Il Castoro Via Pucci BoncambiForno Causio Bar La Parigina Via dell’AppagliatoreSupermercato Panorama Multistore Gli AquiloniCaffè CavalieriVia delle EbridiSupermercato IperfrescoVia della MartinicaCaffè MartinicaPorto TuristicoNabil GelateriaBar Focacceria ToscanaBar Mare MossoVia delle AzzorreUbi BancaBar delle AzzorreVia Isole del CapoverdeAndrew’s BarBar Il GirasoleVia Piola CaselliBar ParadiseSupermercato Carrefour ExpressBar DanyVia Capo SpartiventoDual CaffèBar SpartiventoVia Cesare LaurentiBar dello SportVia Ermanno CarlottoSupermercato ConadBar JollyVia Pietro RosaBar Scala ParadisoCorso Regina Maria PiaProfili CaffèCasa Kebab IstanbulPiazza Stazione VecchiaXIII MunicipioVia Claudio

Bar GrecoUfficio Anagrafe XIII municipioViale della MarinaRossoPizzaBar DiamanteLungomare ToscanelliVicereBar OlivieriLungomare VespucciBar Venezia

OSTIA ANTICA

Viale dei RomagnoliBar Tharro’sDolce caffèBar Il GelataioTabacchi Di MequioAmbulatorioPiazza RavennaRistorante BistròViale Charles LenormantDpmViale Enrico OrtolaniCaffè d’Arte

ACILIA

Via di Macchia SaponaraAle&Johnny barBar DominoSma SupermercatoIl mio fornaio GiacintiSaluini tabacchiBar PiersantiFratelli di pizzaDream’s pizzaBlockbusterSupermercato Conad Supermercato Maxisidis Piazza San Leonardoda Porto MaurizioGran caffè LauraVia AciliaPizza BiagioBar MarikaBar MartinaBar CianfarelliGas Caffè

CASALPALOCCO

Via di CasapaloccoCentro commerciale VecchioSupermercato Di per DiEdicolaLa bottega del fornaioCentro commerciale Le TerrazzeBar EliteForno La bottega del fornaioBar bisteccheria GolaRistorante La LocandaBar Paradiso

INFERNETTO

Supermercato Map CraiBottega del Fornaio

TORVAJANICA

Lungomare delle SireneSolymar barFerramenta Articoli da RegaloBar NicoParanà GelateriaBar la dolce vitaPane pizza rosticceriaBar Luna RossaViale SpagnaRosticceria VivarelliPlacet cafèPasticceria MartinojaViale DanimarcaBar da PinoCaffè centraleViale FranciaBar SayonaraGelateria Cuore di pannaForno Antica PanetteriaBar ErmesCafè del MarLungomare delle MeduseBar Ragno d’oroLungomare degli ArdeatiniBar Bleu MarineBar la Veranda

TOR SAN LORENZO

Lungomare di TS LorenzoBar Me Ce PortiBar ValeriaCentro commerciale ValeriaViale San LorenzoCrazy barSupermercato ConadCaffè degli artistiSupermercato TodisPizza a TaglioOrange BarSupermercato EurospinSupermercato Sisa Bar TrovatoEdicolaMail barParrucchiere Orlando e Luca

ARDEA

Piazza del PopoloComuneBar dei RutuliGolden barVia NisoBar AlbachiaraSupermercato ConadLargo GenovaBar L’incontroLargo UdineConad&Polo supermercatiBarVia Pratica di MareBar Ramses

APRILIA

Centro Commerciale Aprilia DueStazione ferroviaria

ANZIO

Santa TeresaEdicolaViale MencacciStazione ferroviariaEdicola della stazione ferrovia-riaPiazza Cesare BattistiComune di AnzioVia AmbrosiniVilla SarsinaVia FilibeckBar MarottaMarcatissimoVia Giacomo MatteottiCinema AstoriaBar AstoriaFootball FansPiazza PiaEdicolaBar Grand’ItaliaBar L’ImbarcaderoTabacchiBar GraziosiMucho MachoRiviera MallozziBar Lido di NeroneTabacchi BiondiTrattoria Diavoletto 25Zazà kebabGelateria TreccioniPizzeria La RivieraBar Dea FortunaVia Porto InnocenzianoCornetto notteTabaccheria MingiacchiBar del PortoComando della Capitaneria diPortoBar...AondaCorso del PopoloBar CaravellaTeorema HouseGelateria MennellaGelateria DiramarePizzeria La LocandaRiviera ZanardelliBar MalagaVia GramsciEdicola Via RomaMix CafèViale MarconiEdicolaSupermercato SidisBar NolfiCompagnia CarabinieriBar Chicco e BriccoBar SportEdicola Anzio ColoniaPausa CaffèVia ArdeatinaPizzeria Le Sirene

Tutto x Tutti TabacchiBar Machiavelli 2Parrucchiere Immagine&bel-lezzaGreen barHotel Beauty RaphaelEdicolaBar dei PiniGelateria Las VegasBombe caldeForno CameliBar PortioliPiazza LaviniaPizzeria BoccioneGarden barBarVia di Valle SchioiaCaffè LatinoParrucchiera Un’idea per latestaBar MachiavelliBar ScarcellaSupermercato One PriceTabacchiBar stazione ferroviariaVia NettunenseNew Effetto BellezzaBar Sun FlowerMc Donald’sPasticceria StampeggioniBar Il Papero RosaTweety caffèBar Lavinio StazioneEdicola FalascheVia della CannucciaCentro commerciale TontiniViale AntiumCentro commerciale AnteoBar FashionGolosità e tabacchiBar lotto e tabacchiSupermercato Gusto DiVia GoldoniSupermercato PamEuroplanetBarVia Villa ClaudiaEdicola Bar Gemma

NETTUNO

Via delle SterlizieEdicolaBar delle SterlizieVia Santa BarbaraEdicolaSupermercato TodisBar Las VegasSupermercato MarcatissimoPiazza Cavalieri diVittorio VenetoChiosco barLungomare MatteottiCaffè del MarBar della PostaNanarìGran caffè ItalianoSerendipity barBanca di Credito Cooperativo

Lungomare GiovanniPaolo IIPorto turistico Marina di Net-tunoVia CavourEdicolaCentro spesaGec BarStazione ferroviariaCaffè LatinoPizzeria della stazioneTabacchiVia de GasperiMaster cafèVia Santa MariaEdicolaPiazza BerlinguerChiosco barVia RomanaFantasy barEdicola GiulianaCaffè New GardenFantasy on the roadOlivettiVia San GiacomoL’angolo del PaneCaffè CelaniAntica HosteriaPasticceria AdamoForno civico n°40Via DiazDelizie del fornoPlanet Baseball trattoriaBar AmapolaVia Vittorio VenetoL’angolo del PaneTabacchi Non solo fumo Contro-ventooligataBar dei MilleVenere SpaVia della VittoriaComando Polizia MunicipaleVia Don Temistocle Si-gnoriBar 7 BelloVia Aldo MoroSupermercato CraiBar De FeliciVia della LiberazioneBar BadiniBar MarcuccioAntico Forno dell’ArchettoBar BluesTabacchi Lotto ed EnalottoEdicolaBar ScacciapensieriDeposito CotralBar La Dolce VitaVia TraunreutSupermercato ConadStrada provincialeNettuno-CisternaEdicolaCantina BaccoBanca di Credito CooperativoCentro commerciale LeVeleIpersidisKaribù Cafè

La voce del Mare di Roma

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