Report tavola rotonda
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REPORT TAVOLA ROTONDA
Il corso formativo si è tenuto in data 1 Dicembre con il sostegno e la collaborazione
dell'Unione Regionale per le Bonifiche ed il Tavolo Nazionale dei Contratti di Fiume, nella
persona del coordinatore nazionale Massimo Bastiani. Il corso in oggetto è stato realizzato
a seguito di un evento pubblico, svoltosi in data 24 Novembre, organizzato dagli stessi enti
per l'avvio di processi virtuosi all'interno del territorio toscano. Il corso è stato fortemente
voluto per dare concretezza operativa alle premesse d'intenti espresse durante il
Convegno, una proposta che è stata indirizzata ai tecnici e agli operatori dei consorzi per
un aggiornamento professionale che potesse essere adeguato all'applicazione operativa di
nuove metodologie e strumenti. Il corso ha permesso un'introduzione allo strumento
Contratto di Fiume volgendo l'attenzione nella sua prima sessione ai concetti e alle pratiche
che consentono un buon successo dello strumento stesso. Dai relatori intervenuti sono
stati approfonditi alcuni temi: dalla gestione del rischio idrogeologico e manutenzione del
territorio, alle direttive europee in merito alle acque per poi concludere la sessione della
mattina con l'illustrazione di esperienze nel territorio regionale. Il corso pur avendo un
taglio tecnico e specifico, ha raccolto l'interesse di una platea di ascoltatori mista, costituita
da Autorità di bacino, operatori dei consorzi, associazioni, assessori e tecnici comunali. Tale
partecipazione è stato uno degli elementi proficui per alimentare i contenuti e gli
approfondimenti trattati nella sessione pomeridiana. In questa sessione, secondo
l'approccio di una tavola rotonda sono stati proposti alcuni quesiti di supporto alla
discussione, per orientare e sollecitare gli interventi dei singoli su aspetti specifici. Il
presente documento riporta una sintesi degli interventi dei partecipanti che in un clima di
scambio e di libera espressione hanno posto delle domande agli esperti che presenziavano
la tavola rotonda.
OGGETTO DELLA TAVOLA ROTONDA: Definizione e criteri di qualità nella costruzione dei
Contratti di Fiume in Toscana.
ESPERTI A LATERE: Massimo Bastiani, Endro Martini, Nicola Berni, Giuseppe Gisotti.
Moderatrice: Silvia Pinferi.
I tre quesiti spunto di riflessione:
• 1. CAPACITA’ E RISORSE LATENTI. Ci sono stati progetti o esperienze con risultati di
successo (in ambito territoriale) da poter mettere a servizio del processo verso il
Contratto di Fiume?
• 2. INDICATORI E PARAMETRI (ambientali, sociali, economici, produttivi). Quali sono i
“fattori di contesto” che possono diventare indicatori o parametri da considerare
nella prima fase di avvio del percorso?
• 3. PROSPETTIVE. Che cosa ci aspettiamo dal Contratto di Fiume?Come può
contribuire a creare valore nei nostri contesti?
Gli interventi hanno presentato le esperienze già avviate in alcuni contesti di riferimento
generando interessi e prospettive interessanti verso la costruzione di un Contratto di
Fiume. L'affluenza e la partecipazione spontanea al corso si sono rivelati i primi indicatori
positivi per la progettazione e realizzazione dei processi nei vari contesti regionali. Pur
riscontrando l'eterogeneità delle caratteristiche territoriali presenti nella regione e dei
diversi portatori d'interesse, è emerso che occorre cogliere la proposta dell'Unione
Regionale dei Consorzi di Bonifica per mutare l'approccio alla riqualificazione fluviale
secondo parametri e criteri condivisibili a livello regionale. Il quesito che più ha interrogato
i partecipanti è stata l'individuazione del soggetto più idoneo ad intraprendere il percorso
prendendo la responsabilità di Promotore del contratto di Fiume. Il soggetto in questione
secondo le opinioni emerse dovrà essere autorevole, essere in grado di assicurare un
generale coordinamento delle azioni e garantire la continuità del percorso al di la delle
volontà dei singoli che possono mutare durante il percorso di costruzione del Contratto. Al
fine di ottenere un ottimo risultato e perché non vi sia una dispersione delle iniziative,
occorre che il Contratto di Fiume di ogni ambito possa essere guidato da una cabina di
regia che avrà lo scopo di coordinare a livello sovralocale i singoli percorsi e di determinare
gli indicatori di armonizzazione, a cui ogni ambito potrà fare riferimento. Gli interessi che
muovono verso la realizzazione di Contratti di Fiume nel contesto regionale devono poter
attingere a delle ipotetiche linee guida e/o criteri di qualità e di confronto, suggeriti per
l'intero contesto regionale.
E' stato ribadito più volte da più voci l'importanza di individuare le risorse economiche che
permettono i finanziamenti per la manutenzione e gestione del territorio. Sotto questo
profilo si è parlato della possibilità di rintracciare fondi dedicati al dissesto idrogeologico e
alla qualità delle acque. Una via risolutiva all'individuazione di fondi, suggerita dagli stessi
partecipanti, potrebbe essere quella di intraprendere un generale riordino della spesa
prevista in modo settoriale verso la costruzione di piani strategici multisettoriali come
quelli previsti nel Contratto di Fiume, che possano catalizzare le singole risorse in un unico
processo. Non si deve però dimenticare che il Contratto di Fiume può generare interessi e
cofinanziamenti che si innescano in modo collaborativo in sede di discussione del
Contratto, diventando uno strumento che può catalizzare gli interessi sia dei privati che del
pubblico.
Per concludere è stato dichiarato che la situazione in cui ci troviamo nel contesto regionale
rappresenta una stagione propizia per far avviare i processi. In Toscana è avvenuta di
recente una vera e propria mutazione e non una trasformazione progressiva nella nuova
gestione dei bacini idrografici e questo impone l'aggregazione delle volontà su specifiche
necessità. Il contratto di Fiume prestandosi ad affrontare criticità e mancanze può andare a
colmare i vuoti che si potranno verificare nelle responsabilità e nelle competenze con la
mutazione che è già stata introdotta con la scomparsa delle Autorità di Bacino e
l'introduzione dei Comprensori di Bonifica.
A cura di Silvia Pinferi, moderatrice della tavola rotonda.
12/12/2014.