Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato...

18
Report Intermedio 11/01/2018

Transcript of Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato...

Page 1: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

Report Intermedio

11/01/2018

Page 2: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

1

Sommario

1. Gli obiettivi

2. Il lavoro svolto fino al 31 dicembre 2107

3. Il programma del frontal learning per gli operatori

4. Le attività di gruppo durante il frontal learning

4.1 Esercitazioni del primo modulo: “Rompighiaccio” e “È nato prima l’uovo o la gallina?”

4.2 Esercitazioni del secondo modulo: l’analisi Swot partecipata del Piano di Indirizzo di Roma Capitale per i Rom

5. I risultati dei questionari

5.1 Le esperienze e le rappresentazioni degli operatori

5.2 I Rom degli insediamenti informali

6. Aspetti critici del progetto

7. Il prosieguo delle attività

Page 3: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

2

1. Gli obiettivi

ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito del Programma Right, Equality and Citizenship – Asse 3: Action to support national and transnational project on non-discrimination and Roma integration, per lo svolgimento di un’azione di Training and Cooperation of relevant professional. La quota finanziata dalla Commissione è pari a Euro 291.168,56.

Il progetto ha l’obiettivo di migliorare le relazioni tra gli operatori dei servizi e la popolazione Rom residente a Roma, favorendo così il processo di inclusione sociale. Secondo le ultime stime, sono circa 7000 i Rom presenti sul territorio romano, di cui 5403 residenti nei villaggi attrezzati e quasi 2500 in insediamenti informali1. Tra villaggi attrezzati e insediamenti informali si contano oltre 200 campi Rom.

Attraverso un’azione di Frontal e Mutual Learning, diretta tanto al polo istituzionale dell’offerta quanto al polo della domanda di servizi per lo specifico ambito di intervento, il progetto intende accrescere la capacity building istituzionale dei servizi e sensibilizzare entrambe le parti verso il ricorso a pratiche non-discriminatorie, a procedure d’intervento standardizzate – ovvero non particolaristiche o dettate dall’emergenza continua – e a forme di comunicazione più funzionali all’efficienza e alla qualità dei servizi e degli interventi. In particolare, gli obiettivi specifici del progetto sono:

• formare gli operatori dei servizi (dirigenti ed operatori dei front-office di Roma Capitale e delle ONG) verso lo sviluppo di procedure antidiscriminatorie standardizzate per favorire la creazione, l’implementazione e la disseminazione di standard procedurali di qualità per l’accoglienza ai Rom e ad altre categorie svantaggiate;

• formare i Rom su come usufruire dei servizi e sostenere il loro coinvolgimento fornendo formazione di base sui diritti e doveri e sulle pratiche di cittadinanza attiva;

• diffondere una maggiore consapevolezza circa l’importanza dei principi e delle procedure antidiscriminatorie come requisito europeo funzionale ad una più corretta, efficace e sostenibile, esecuzione delle azioni poste in essere;

1 Il dato riguardante la popolazione presente nei villaggi attrezzati è tratto dal censimento realizzato dalla Polizia Locale nel 2016, mentre la stima della popolazione negli insediamenti informali è stata effettuata dall’Associazione 21 luglio (Oltre le baraccopoli. Agenda per ripartire dalle periferie dimenticate. Elezioni Amministrative 2016).

Page 4: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

3

• creare una piattaforma aperta per lo scambio di know-how tecnico e di buone pratiche, migliorando così sia la capacità istituzionale sia la partecipazione dei Rom;

• creare strumenti pratici per i lavoratori del settore al fine di facilitare e migliorare il loro lavoro con la popolazione Rom;

• disseminare i risultati a partire dalle città che hanno aderito al Progetto (Roma, Milano, Lecce e Londra) con la creazione di un network per il mutuo apprendimento.

La partnership del progetto è composta dall’Istituto di Ricerche sulla Popolazione e Politiche Sociali (IRPPS) del CNR, quale ente capofila, dal Dipartimento di Politiche Sociali, Salute e Sussidiarietà (DPSSS) di Roma Capitale, da ARES 2.o srl e da POPÍCA Onlus. Al suo interno si possono riconoscere diverse skill professionali: ricerca, formazione, promozione sociale e amministrazione pubblica locale. Quattro aree professionali con il compito di disseminare, condividere e stimolare gli obiettivi perseguiti dall’Unione Europea contenuti nella Strategia Nazionale di Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti (RSC) dell’UNAR per il periodo 2012-2020 (UNAR 2012).

Dal mese di settembre 2016, collabora allo svolgimento delle attività anche il Dipartimento Progetti di Sviluppo e Finanziamenti Europei del Comune di Roma.

2. Il lavoro svolto fino al 31 dicembre 2107

ROMunicare è partito a fine ottobre del 2016 e terminerà a fine giugno 2018. Il progetto è suddiviso in 4 azioni o fasi di lavoro (workstream):

1. Need Assessment;

2. Frontal Learning;

3. Mutual Learning;

4. Dissemination.

Durante la prima fase è stato avviato il reclutamento dei partecipanti ed è stata realizzata l’analisi dei fabbisogni formativi. Al progetto è stata prevista la partecipazione di 190 persone – di cui 140 tra operatori e dirigenti di Roma Capitale (rispettivamente 120 e 20), 20 operatori del Terzo settore, e 50 Rom degli insediamenti informali selezionati da una platea più ampia di persone sulla base delle informazioni raccolte tramite il questionario.

Page 5: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

4

Le adesioni hanno superato le aspettative. Al progetto si sono iscritti 168 operatori: istruttori (livello C) e funzionari (livello D) dei Municipi e di Roma Capitale (138), 10 psicologi dell’azienda speciale Farmacap, che la partnership ha ritenuto utile integrare nel progetto come servizio di front-office, e 20 operatori del Terzo settore e del servizio civile (10 provenienti dal CESV, 3 dallo SPES, 2 dal Programma Integra, 4 dal servizio civile presso il DPSSS e 1 dall’Associazione ROWNI2). Da parte dei dirigenti, invece, è stata registrata una sola iscrizione.

Per l’analisi dei fabbisogni formativi sono stati predisposti due questionari semistrutturati: uno rivolto agli operatori, l’altro ai Rom. Riguardo al primo, al fine di agevolare l’attività, si è deciso di optare per la modalità dell’auto-somministrazione con compilazione on-line del questionario sulla piattaforma di Roma Capitale, a cui i partecipanti potevano accedere con le loro credenziali. A metà luglio scorso erano pervenuti per questa via 34 questionari, ragion per cui è stato necessario – per non venire meno anche agli impegni assunti con la Commissione Europea – ricorrere alla sua compilazione all’inizio del frontal learning, contando alla fine 114 questionari.

Per quanto riguarda la partecipazione dei Rom, sono stati intervistati 150 Rom abitanti in insediamenti informali del quadrante est della città di Roma. Questa attività è durata sette mesi, mentre dal 15 al 19 gennaio 2018 avrà luogo il corso formativo diretto ai 5o Rom in corso di selezione.

Una prima elaborazione statistica dei risultati di entrambi i questionari è presente in appendice.

Nel corso della prima fase è iniziata anche la realizzazione di sei video diretti a spiegare ai Rom le modalità di accesso ai servizi ed è stato creato il sito web del progetto (www.ROMunicare.eu.)

3. Il programma del frontal learning per gli operatori

La formazione frontale, durante la quale hanno avuto luogo anche attività di gruppo, si è svolta tra settembre e ottobre 2017 sviluppando un programma composto di tre moduli formativi:

1. Diritti umani, non discriminazione e integrazione delle minoranze (a cura dell’IRPPS-CNR);

2 L’acronimo CESV sta per Centro Sevizi Volontariato, nel caso specifico del Lazio; SPES per Associazione Promozione e Solidarietà, sempre del Lazio; ROWNI per Roma Women Network Italy. Infine, il Programma Integra è una società cooperativa sociale il cui scopo è attivare e sostenere i processi di integrazione sociale di migranti e rifugiati.

Page 6: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

5

2. Il nuovo Piano Rom e la valutazione delle politiche di inclusione (a cura di ARES 2.0);

3. L’esperienza di Roma Capitale: tra buone pratiche e difficoltà di integrazione (a cura del DPSSS di Roma Capitale).

Il primo modulo è servito ad inquadrare il contesto del discorso sui Rom alla luce di due argomenti. Da un lato, il riconoscimento dei diritti umani come nuova frontiera della cittadinanza sociale nell’Unione Europea, con la sua enfasi sulla “persona” quale soggetto titolare di tali diritti e non più soltanto sul “cittadino”3. Dall’altro, si è illustrato come la “questione Rom” trovi la sua origine nel mancato riconoscimento dei Rom come minoranza linguistica e nel disequilibro giuridico/normativo che li ha esclusi dal processo di concessione dei diritti comunitari, riservata invece ad altre minoranze consentendone il riconoscimento sociale e la conseguente immissione in percorsi inclusivi.

Grazie anche alle interazioni con gli operatori ricercate durante le giornate formative, il modulo si è arricchito dei loro vissuti tra le difficoltà amministrative quotidiane “dell’avere a che fare” con i Rom, le ‘distanze’ culturali e del relazionarsi dei Rom con i servizi, la gestione del territorio e dei luoghi del vivere tra emergenze campi e sgomberi.

Nel secondo modulo è stato presentato e discusso il nuovo Piano Rom cittadino. L’obiettivo del graduale superamento dei campi presuppone un faticoso lavoro progettuale di accompagnamento all’inclusione, che prevede la multidimensionalità dell’azione nei 4 assi principali: salute, istruzione e formazione, lavoro, abitazione. I risultati sono complessi da conseguire, ma la gestione dei campi deve trovare una soluzione anche per non incorrere in una procedura di infrazione contro l’Italia da parte della Commissione Europea per le politiche segregative dei Rom adottate con la creazione dei campi. Nei tempi richiesti per l’implementazione del Piano Rom è necessario dare vita a una attenta e continua attività di monitoraggio e valutazione ad ampio raggio: dei progetti e dei suoi risultati, dell’ascolto del territorio con le sue opportunità inclusive e le complesse dinamiche interistituzionali e interdipartimentali da cui dipende anche la tempistica di realizzazione del Piano stesso.

Il terzo modulo, infine, ha presentato le attività svolte dall’Ufficio Rom, ora Ufficio di scopo denominato “Ufficio Speciale Rom, Sinti e Caminanti”, motore organizzativo del Piano. E’stata ripercorsa la storia degli interventi di Roma Capitale sulla popolazione Rom, le pratiche e le esperienze con la popolazione RSC,

3 Si veda in proposito Marra C., La persona e il welfare, in Del Forno M. (a cura di), Nel complesso mondo del welfare, Milano, Franco Angeli, 2016, pp. 59-73.

Page 7: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

6

di quella dell’ex Jugoslavia di più vecchio insediamento e più stabile e di quella più recente rumena particolarmente presente negli insediamenti informali. Con particolare riguardo a questi ultimi, sono stati proiettati i video informativi di accesso ai servizi (anagrafici, sanitari e uno specifico sulle misure per la gravidanza, all’istruzione, al lavoro, nonché uno sulle discriminazioni), realizzati dalla partnership. Sono in lingua rumena e la loro proiezione sarà replicata durante il corso formativo a loro diretto. Dal punto di vista dell’Ufficio Speciale RSC, il nuovo Piano Rom rappresenta un nuovo modo di lavorare, centrato su progetti familiari di fuoriuscita dal campo verso percorsi di inclusione più risolutivi di emergenze e discriminazioni. Ma le emergenze si potranno con più forza contrastare se intorno ai progetti si consoliderà tutta l’infrastruttura organizzativa e comunicativa relativa all’accompagnamento sociale, coinvolgente il Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute, gli altri Dipartimenti interessati alla realizzazione della Strategia nazionale e i Municipi coinvolti nel “Tavolo Rom”.

Dei 167 operatori iscritti a ROMunicare, 81 hanno partecipato a tutti e tre i moduli formativi realizzati, 25 a due, 20 a uno soltanto, mentre i restanti 40 a nessuno. Raggruppando tutti quelli che hanno registrato almeno una presenza, e che saranno invitati al mutual learning, hanno preso parte al corso circa il 75% delle persone iscritte.

4. Le attività di gruppo durante il frontal learning

Le attività di gruppo sono state parte integrante dei primi due moduli del frontal learning. Tali esercitazioni hanno avuto lo scopo di stimolare la reazione dei corsisti in merito al tema oggetto della discussione.

4.1 Esercitazioni del primo modulo: “Rompighiaccio” e “È nato prima l’uovo o la gallina?”

La fase del frontal learning, in considerazione della composizione dell’aula e alla luce degli obiettivi del progetto e dei principi dell’educazione degli adulti, è stata gestita con metodologie partecipative.

Prima ancora di iniziare con le proposte frontali, i partecipanti sono stati coinvolti in un esercizio “Rompighiaccio”, una presentazione relazionale, mirata a facilitare la comunicazione e a mettere in contatto i partecipanti sul piano personale, andando oltre i legami organizzativi. Il fatto che il gruppo aula fosse formato quasi interamente da dipendenti della stessa amministrazione ha costituito un fattore di sostegno per la scelta. È stato quindi chiesto ad ognuno di rappresentarsi con

Page 8: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

7

un disegno, dando la chiave di interpretazione ad un compagno di corso, che l’avrebbe poi riproposta in plenaria. In questo modo, è stato possibile, con un tempo limitato, raggiungere l’obiettivo di ottenere un clima relazionale di effettiva apertura che si è riverberato sull’intero corso.

Tale obiettivo ha assunto maggiore importanza in relazione alla composizione dell’aula. Anche non avendo a disposizione i dati dei questionari, infatti, era sembrato realistico ipotizzare che molti dei partecipanti potessero leggere i contenuti proposti su piani emotivi diversi, magari anche per dissimili esperienze personali e che una trattazione del fenomeno sul piano dei diritti umani potesse suscitare resistenze e conflitti. In questo senso, il buon clima d’aula ha consentito di gestire anche i passaggi più difficili e controversi delle proposte dei docenti.

A seguito delle relazioni frontali sull’approccio ai diritti umani e sulla condizione socio-economica dei Rom a Roma, è stato possibile svolgere con i partecipanti una esercitazione di gruppo. La denominazione “È nato prima l’uovo o la gallina?” voleva ironicamente mettere in luce l’origine delle difficoltà di relazione con una minoranza dalle caratteristiche e dalla storia peculiare come quella dei Rom. L’obiettivo, questa volta, era attivare un processo riflessivo sulla propria azione di ruolo verso i Rom, valorizzando la riflessione sull’agire organizzativo, al di là della responsabilità o della disponibilità individuale. Con questa impostazione l’esercitazione doveva far emergere le criticità incontrate dagli operatori, senza stigmatizzare alcun comportamento o pensiero. In questo modo sarebbe stato possibile attivare un processo riflessivo teso ad incoraggiare l’analisi della relazione tra l’amministrazione e i Rom, neutralizzando le difese che necessariamente gli operatori avrebbero potuto sollevare per non sentirsi messi in discussione.

Attraverso le considerazioni dei partecipanti stimolate dall’esercitazione e l’arricchimento dell’analisi a partire da quanto proposto dai ricercatori del CNR, lo sforzo di riflessività è stato orientato a individuare possibili spazi di cambiamento organizzativo.

L’esercitazione prevedeva un lavoro in gruppi, omogenei per ruolo, che mettesse in evidenza il mandato formale, gli aspetti critici dell’operatività di ognuna delle figure presenti e la restituzione in plenaria delle evidenze raggiunte.

La disponibilità degli operatori è stata molto ampia e i risultati hanno sottolineato le difficoltà di un agire istituzionale condotto nella turbolenza ambientale, relativa non solo al gruppo target, ma anche alla capacità dell’Amministrazione di assumere su di sé la responsabilità di dare risposte a bisogni complessi e di incorniciare in un contesto chiaro e responsabile l’insieme di norme, strumenti,

Page 9: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

8

ruoli e funzioni, che disegnano l’operatività quotidiana e di front office di Roma Capitale.

L’eccessiva responsabilità del singolo è apparsa come una costante e ridondante caratteristica dell’agire organizzativo dell’Amministrazione, rappresentata come una pesante macchina nella quale risulta difficile coniugare efficienza ed efficacia ad orientamenti al risultato. Gli interventi rituali, la mancanza di strade per la soluzione di problemi non di routine e l’impossibilità di ottenere risposte da servizi connessi e indispensabili, sembrano segnare le problematicità maggiori del contesto e rendere difficile agli operatori sentirsi protetti dall’istituzione per la quale lavorano.

Queste, sinteticamente, le criticità più forti che sono state riscontrate e che accendono una luce sulla concreta possibilità che gli atteggiamenti dei singoli operatori possano essere protagonisti di un incremento delle capacità di Roma Capitale di dare risposte alla minoranza Rom. Anche a fronte di ampie disponibilità, infatti, se gli sforzi rimarranno su un piano individuale o di singoli servizi, non saranno in grado di conseguire gli effetti desiderati.

4.2 Esercitazioni del secondo modulo: l’analisi Swot partecipata del Piano di Indirizzo di Roma Capitale per i Rom

La SWOT Analysis (Strengths-Weaknesses-Opportunities-Threats da tradurre in Punti di Forza-Punti di debolezza-Opportunità-Minacce) è un’analisi di supporto alle scelte che risponde ad una esigenza di razionalizzazione dei processi decisionali, sviluppata in origine per definire strategie aziendali in presenza di forte competitività e incertezza ma utilizzata da molti anni anche nelle scelte di intervento pubblico per analizzare scenari e programmare strategie di sviluppo locale e, in generale, nell’implementazione di politiche a scala territoriale.

La analisi Swot partecipata, condotta in aula, rappresenta una fonte di informazioni e di analisi utile per la prosecuzione delle attività progettuali che prevedono la messa a punto condivisa di procedure per migliorare i processi di servizio per l’inclusione sociale dei Rom ed in generale dei soggetti svantaggiati. Il set di analisi raccolto restituisce un quadro valutativo dei programmi capitolini sui Rom e sui risvolti operativi inerenti al nuovo Piano Rom di sicuro interesse per l’Amministrazione, dal momento che origina da un gruppo ampio e qualificato di operatori con una lunga esperienza professionale alle spalle, direttamente o indirettamente coinvolto in funzioni o nell’erogazione di servizi a persone Rom o, comunque, svantaggiate.

Page 10: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

9

Dal quadro completo delle valutazioni, per il quale si rinvia alle schede in appendice, si evidenzia come punto di forza su cui hanno insistito gli operatori l’indiscussa presenza dentro l’Amministrazione di risorse umane qualificate e di aspetti motivazionali e atteggiamenti positivi in merito al contrasto delle discriminazioni: due leve importanti per sviluppare efficacemente questo tipo di interventi. Del resto, l’Amministrazione capitolina vanta una lunga storia di progettazione di interventi di inclusione sociale e di conduzione di interventi mirati per i gruppi di Rom, e molti dipendenti hanno sviluppato una grande consapevolezza rispetto alle problematiche connesse ai fenomeni di esclusione che investono questi gruppi. Proprio per questo Roma Capitale ha tutta la possibilità di riorganizzare una risposta corale ed efficace per affrontare e risolvere il tema dell’esclusione sociale dei Rom.

Il sistema di offerta dei servizi, del resto, esiste ed ha una sua operatività e capillarità che rappresenta senza dubbio anch’esso un importante punto di forza:

• I servizi di assistenza hanno una elevata operatività coprendo anche attività con un’ampia capacità organizzativa;

• Roma vanta una larga presenza di strutture pubbliche per offrire servizi di residenzialità anche di tipo trasversale.

Roma Capitale può far leva, inoltre, sulla formazione che potrebbe essere indirizzata con moduli ad hoc finalizzati, nello specifico, ad aggiornare competenze e conoscenze utili per accompagnare l’implementazione del Piano Rom o delle misure antidiscriminatorie.

Allo stesso modo anche i servizi di comunicazione web e social, che sono strutturati con personale dedicato, possono supportare la condivisione e promuovere interventi strategici ad alto impatto sull’opinione pubblica, nella consapevolezza che per contrastare i fenomeni di esclusione dei Rom, che la nuova programmazione sta introducendo, è necessario informare in modo corretto tutta la cittadinanza.

Diversi partecipanti hanno sottolineato come dal Piano stesso, pur con tutte le cautele rispetto alla sua specifica attuazione, potrebbe scaturire il cambiamento in relazione a tre aspetti chiave che esso prova ad introdurre:

• l’approccio del Piano mira a superare logiche routinarie e burocratiche; • il set di interventi che prevede l’erogazione dei servizi in una logica

integrata, può rimettere al centro e motivare gli operatori abituati alla dispersione ed estemporaneità degli interventi;

Page 11: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

10

• il Piano introduce logiche di Analisi di impatto e prevede strumenti di Monitoraggio e Valutazione che tendono, necessariamente, a sostenere l’effettività degli interventi programmati.

Gran parte dell’attenzione dei partecipanti alla Swot si è concentrata però sui i punti di Debolezza, restituendo un quadro davvero ampio di problematicità. Si tratta di aspetti che riguardano questioni di governance dei soggetti chiamati ad organizzare ed erogare servizi, come pure deficit più strettamente operativi e organizzativi, o questioni generali rispetto alle risorse umane, alla formazione ed ai processi di attivazione degli operatori pubblici rispetto al loro ruolo chiave di operatori sociali, come pure carenze infrastrutturali come, ad esempio, quella specifica che investe i sistemi informativi e la gestione statistica anche di fonte amministrativa dei dati per l’implementazione delle politiche.

Infine, sono state evidenziate anche carenze nei servizi di Comunicazione Interna ed Esterna o altri gap di tipo sistemico, come il deficit di risorse dedicate alle politiche sociali e agli aspetti legati a norme e regole che condizionano e limitano l’agire dell’Amministrazione. Da ultimo è stata esaminata e posta all’attenzione anche la difficoltà tra gli stessi Rom destinatari degli interventi, di attivarsi per rendere più efficaci le politiche.

5. I risultati dei questionari

Oltre all’obiettivo principale di stabilire i fabbisogni formativi, rispettivamente degli operatori e dei rom, i questionari sono diventati anche momenti per rilevare atteggiamenti e opinioni sui rom e sul lavoro con i rom, nel caso degli operatori, e per guardare dentro la composizione degli insediamenti informali, nel caso dei rom stessi.

Rinviando all’appendice statistica l’esame dettagliato delle singole risposte fornite dagli intervistati, vengono qui di seguito esaminati i principali risultati conseguiti.

5.1 Le esperienze e le rappresentazioni degli operatori

Dai 114 questionari si rileva innanzitutto che coloro che stanno partecipando alle attività progettuali hanno un’età media di 48,5 anni, ma un valore mediano ancora più alto (50 anni). Vantano pertanto una lunga carriera professionale: circa il 60% del campione ha un’anzianità di servizio di 16 anni e più e il 30% addirittura oltre i 25 anni. Poco più della metà è laureata e un altro 42% è diplomato. Solo 5 intervistati hanno dichiarato di avere un titolo di studio inferiore.

Page 12: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

11

Gli operatori dipendenti comunali, comprensivi degli operatori Farmacap, sono 101 e 13 quelli del Terzo settore. I primi sono inquadrati nella quasi totalità dei casi nelle categorie “D” (funzionari) e “C” (istruttori) della nomenclatura amministrativa del personale.

Il gruppo più nutrito del campione è quello appartenente alla Polizia Locale (37 persone). Seguono quello dell’area sociale, scuola e lavoro (31) e quello dell’area amministrativa (Anagrafe, URP e SUAP: 25 operatori). Vi è poi il gruppo degli operatori del Terzo settore, incluso il servizio civile (13) e, infine, quello Farmacap (7).

A dispetto dell’elevata età anagrafica e professionale, per molti (77 operatori, circa 7 su dieci) ROMunicare è il primo progetto/corso formativo sulle discriminazioni a cui partecipano. Dei 20 operatori con precedenti esperienze formative, la maggior parte ha partecipato a un corso LGBT e 2 a uno sui Rom – la restante parte del campione non ha risposto alla relativa domanda.

Una classificazione interessante – su cui proseguirà l’elaborazione in vista del report finale – è quella tra operatori con e senza precedenti esperienze di lavoro con i Rom. I primi sono il 58%, e le loro posizioni possono essere ritenute significative per il miglioramento dei servizi rivolti ai Rom.

Il 61% degli operatori rispondenti dichiara di non avere molta conoscenza della normativa antidiscriminazione europea e internazionale; tra quelli che invece la conoscono, in gran parte (59%) ritengono che essa sia efficace per prevenire e combattere le discriminazioni. Inoltre, per il 71% vi è da parte degli operatori una sufficiente attenzione rispetto al tema del contrasto alle discriminazioni, percentuale che risulta maggiore tra gli operatori con esperienze coi Rom e dalle cui risposte si intuisce che essi hanno riflettuto sulla loro pratica professionale. Le risposte del questionario possono essere ritenute quindi un’occasione per far emergere le problematiche delle relazioni tra gli operatori e i Rom.

Nel questionario è stato chiesto agli operatori di esprimere la loro opinione sui Rom tramite un differenziale semantico sulle qualità personali (come, ad esempio, nell’opposizione belli vs brutti su una scala a 5 livelli di prossimità semantica, con un valore intermedio neutro). L’elaborazione dei dati mostra in proposito valori inferiori all’intermedio nella maggior parte delle caratteristiche indicate e, quindi, la persistenza degli stereotipi più diffusi sui Rom. Ci si riferisce in particolare alla sporcizia, la rumorosità, la disonestà, l’inaffidabilità, la chiusura verso gli altri, la non istruzione. Un ulteriore dato interessante va individuato nel fatto che tali rappresentazioni non si siano attenuate attraverso l’esperienza di relazione diretta coi Rom.

Page 13: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

12

Riguardo poi al loro comportamento, tutti gli operatori sono concordi nel ritenere che i Rom vivano di espedienti (76%) e che rifiutino di mandare i figli a scuola (60%). Questi problemi non sono di facile soluzione, tenendo conto del fatto che i Rom tendono prevalentemente a non integrarsi nella città (85%) e a vivere esclusivamente nel proprio gruppo etnico (81%).

Gli operatori sono maggiormente propensi a ritenere che l’integrazione dei Rom sia difficile da realizzare allo stato attuale (71,9%). È la stessa chiusura a determinare in qualche modo la rinuncia all’appartenenza sociale e civile, dimostrata secondo gli operatori dalla mancanza da parte dei Rom della consapevolezza dei propri diritti e doveri (51% che sale al 55% tra gli operatori con esperienza), e quindi la loro mancanza di conoscenza del servizio (44%). Di conseguenza, si determina una situazione in cui i Rom tendono a rivolgersi ai servizi sociali in termini di pretesa (53%).

Alla luce di queste problematiche va interpretata l’idea espressa dagli operatori, e maturata in base all’esperienza diretta, che ci sia di fatto una diffidenza dei Rom nei confronti degli operatori (66% del totale e che sale al 74% tra quelli che hanno sperimentato relazioni dirette) e una complementare diffidenza degli operatori nei confronti dei Rom (43% in totale e 52% degli operatori con esperienza).

Queste problematiche sono da ritenersi un’occasione per riflettere sulle stesse difficoltà relazionali tra gli operatori e i Rom. Il nodo sembra essere quello di superare una relazione assistenzialistica e/o repressiva a favore di una responsabilizzazione dei Rom, in modo da indirizzare i servizi verso la promozione sociale. Occorre, da un lato, superare la prospettiva della sola emergenza, che è stata indicata nel 43% dei casi come il motivo principale degli interventi effettuati dagli operatori nella loro pratica professionale – tra gli interventi maggiormente frequenti è stato indicato lo sgombero del campo (18%). Nello stesso tempo, dall’altro lato, la frequenza degli interventi rivolti all’orientamento ai servizi e alle pratiche anagrafiche (29%), fa comprendere che si possano valorizzare degli interventi più idonei a superare le criticità relazionali.

5.2. I Rom degli insediamenti informali

Secondo le stime più recenti, a Roma circa 2.500 persone vivono in 200 micro insediamenti diffusi in tutta la città. Si tratta il più delle volte di piccole baraccopoli dove è scarso, se non del tutto assente, l’accesso a servizi di primaria importanza come acqua e luce. Composti prevalentemente da rom di nazionalità rumena, molti di questi insediamenti sono attualmente confluiti all’interno di stabili

Page 14: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

13

abbandonati ed occupati. E’quindi probabile che il quadro attuale possa essere complessivamente cambiato

Nella fase di need assessment del progetto ROMunicare sono state coinvolte ed intervistate 150 persone degli insediamenti informali della città di Roma.

La somministrazione del questionario si è sviluppata da gennaio ad agosto 2017. Il lavoro è andato incontro a dei rallentamenti causati dai seguenti fattori: 1) difficoltà di accesso agli insediamenti informali, 2) elevata instabilità spaziale degli stessi4. Sono stati somministrati in totale 150 questionari semistrutturati. Le unità di analisi sono state selezionante seguendo un reclutamento a valanga. Ogni intervistato ha indicato altre possibili persone da intervistare nella sua rete di relazioni e contatti. Il reclutamento non è quindi avvenuto estraendo i soggetti da una popolazione complessiva, ma è il frutto di una selezione operata dagli intervistati stessi che di volta in volta ci introducevano a nuove persone da coinvolgere. I risultati della rilevazione non possono essere, pertanto, estese all’intera popolazione delle persone residenti negli insediamenti informali romani, anche se ciò non ne inficia il valore in termini di indicazioni.

Obiettivo conoscitivo del questionario è stato quello di sondare i bisogni dei Rom in relazione ad alcune dimensioni rilevanti nell’accesso ai servizi. Sono state individuate complessivamente sette dimensioni: Socio-Anagrafica, Condizione giuridica, Istruzione, Salute, Lavoro, Residenza e Soddisfazione dei servizi. La prima dimensione racchiude le informazioni generali riguardo ai soggetti intervistati, con un’attenzione particolare rivolta alla storia migratoria dei rispondenti. La seconda dimensione punta a rilevare la loro condizione giuridica in termini di possesso di documenti fondamentali per l’accesso ai servizi. Le quattro dimensioni seguenti, si basano sugli assi di intervento della su ricordata Strategia Nazionale di Inclusione RSC 2012-2020.

In particolare era di primario interesse conoscere alcune informazioni generali rispetto alla situazione educativa, sanitaria, lavorativa ed abitativa degli intervistati. L’ultima parte del questionario rileva l’effettivo contatto avuto con i servizi e la percezione avuta di questi ultimi.

Su 150 persone coinvolte nella ricerca sono stati intervistati 79 uomini e 71 donne. L’età media degli intervistati è di 34 anni. L’età media degli uomini è di 35 anni e l’età media delle donne è di 32. Gli intervistati sono tutti di nazionalità rumena.

4 Un insediamento in cui si sono trovate delle persone disposte a collaborare è stato sgomberato pochi giorni dopo il nostro arrivo impedendoci di fatto di condurre le interviste.

Page 15: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

14

La marginalità sociale dei Rom e le discriminazioni di cui sono protagonisti e vittime sono ampiamente confermate dal questionario. In tutti gli ambiti sociali dove si realizza il benessere di una persona (le diverse aree del nostro questionario) si osserva una situazione caratterizzata da forme gravi di esclusione.

Tutti sono in possesso di un documento di identità, o rumeno (80%) o italiano (20%), ma solo la metà del campione è anche in possesso del tesserino Eni per l’accesso ai servizi sanitari da parte di cittadini comunitari in stato di indigenza. Poco più di 1 su 5 possiede la residenza nel Comune di Roma. Nello stesso tempo, la durata della permanenza a Roma è in media di 9 anni.

I nuclei familiari, contrariamente a quello che si può pensare, non risultano molto estesi. Più del 60% delle famiglie è composta da non più di tre o quattro membri. E’da tenere presente che una parte delle persone coinvolte è venuta in Italia lasciando i propri figli in Romania. In questa situazione le motivazioni sono di due tipi: continuare a lavorare in Italia e mandare soldi ai propri figli e famiglia in Romania o provare a trovare una stabilità economica in Italia e ricongiungersi con la famiglia in un secondo momento.

Nella quasi totalità degli intervistati (120 su 150), la ragione principale per cui si è usciti dal paese di origine è la ricerca di lavoro. La raccolta e la rivendita di ferro e di altri oggetti usati si conferma nel nostro campione come la principale attività economica dei rom (circa il 60%). Il reddito mensile individuale non supera i 500 Euro nell’85% dei casi. Anche per i Rom la ricerca di lavoro è affidata molto spesso alla rete familiare e amicale, al cosiddetto “capitale sociale” individuale e familiare. Solo 6 persone hanno dichiarato di aver trovato lavoro tramite i servizi: il più delle volte con l’assegnazione di borse lavoro.

Uno su quattro è analfabeta, ma più di uno su tre è in possesso della licenza media o di diploma (equamente distribuiti). Non vi è nessun laureato. Inoltre, la metà non possiede competenze linguistiche di italiano.

Si rivolgono poco ai servizi pubblici o lo hanno fatto raramente (75%). Tra le diverse problematiche sociali elencate nel questionario, spicca la richiesta di sostegno economico e abitativo.

L’80% del campione è stato sgomberato almeno una volta dal precedente insediamento, e più di uno su quattro è stato sgomberato tre volte

Fra i 150 intervistati, diversi hanno espresso la volontà di essere coinvolti nel prosieguo delle attività progettuali. Ma le 50 persone selezionate per le sessioni di frontal e mutual learning saranno solo in parte le persone coinvolte nelle interviste. Altre persone proverranno da altri insediamenti informali.

Page 16: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

15

6. Aspetti critici del progetto

Dalla partenza a oggi, il piano di lavoro è andato incontro ad alcune correzioni in corso d’opera. Una è quella della composizione del gruppo dei partecipanti riguardante il fronte istituzionale dei servizi nel quale è presente solo un dirigente di Roma Capitale in luogo dei 20 previsti. L’altra correzione di rotta riguarda il questionario rivolto agli operatori e ai dirigenti, la cui auto-somministrazione è stata contestuale all’inizio del frontal learning, fornendo un’analisi a posteriori dei fabbisogni formativi rispetto ai propedeutici obiettivi progettuali.

La mancata partecipazione dei dirigenti è un aspetto critico della realizzazione del progetto. Alla possibilità di recuperare una maggiore partecipazione dei dirigenti nel prosieguo delle attività, fa comunque riscontro un’attiva partecipazione degli operatori durante la formazione in aula.

Le attività del progetto ROMunicare possono rappresentare un’occasione per l’Amministrazione per potenziare la capacity-building istituzionale, ovvero la possibilità di costruire percorsi inclusivi con il contributo di tutte le competenze attivabili rispetto agli obiettivi da conseguire, comprese quelle dei Rom.

7. Il prosieguo delle attività

Nel mese di gennaio 2018, da lunedì 15 a giovedì 18, avrà luogo la formazione diretta ai 50 Rom selezionati dal campione intervistato e da altri insediamenti informali. I partecipanti al corso sono stati selezionati tenendo in considerazione l’interesse e la disponibilità a essere parte del progetto.

Obiettivi generali della formazione frontale saranno:

• Aumentare la consapevolezza sui diritti umani e sulla normativa antidiscriminazione Internazionale ed Europea;

• Aumentare la consapevolezza rispetto ai diritti/doveri civili e sociali e nell’approccio alle istituzioni e ai servizi (saper muoversi/interfacciarsi);

• Aumentare la consapevolezza rispetto ai servizi e alle risorse utilizzabili nel territorio;

• Facilitare l’accesso al sistema dei servizi socio-sanitari e scolastici; • Aumentare le conoscenze rispetto al funzionamento e ai criteri di

accesso alle prestazioni socio sanitarie.

Page 17: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

16

La formazione avrà inoltre l’obiettivo di sviluppare le seguenti competenze nei discenti:

• Capacità di decostruire stereotipi e pregiudizi; • Sviluppo della sensibilità interculturale intesa come competenza nel

relativizzare atteggiamenti e comportamenti propri e degli altri sapendoli collocare in un contesto relazionale specifico;

• Capacità di compiere azioni responsabili e impegnarsi nel processo di sviluppo delle capacità per una trasformazione personale e sociale.

• Resilienza nelle difficoltà.

Sarà erogato un gettone di presenza per garantire la fruizione continuativa di tutte le persone coinvolte. Lo strumento del gettone di presenza ha una doppia finalità: da una parte quella di rimborsare le persone che dovranno interrompere la propria necessaria attività lavorativa per seguire le lezioni dall’altra quella di responsabilizzare i partecipanti al corso. In questa ottica infatti il gettone potrà essere erogato solo a completamento del corso, ogni persona dovrà obbligatoriamente partecipare a tutte le 5 giornate previste.

La formazione affronterà i seguenti temi:

• Giorno 1. Identità • Giorno 2. Pregiudizi Bisogni e Diritti • Giorno 3. Salute • Giorno 4. Scuola, Lavoro e Abitare

Il corso si svolgerà presso il Dipartimento Politiche Sociali Sussidiarietà e Salute che ha già ospitato quello diretto agli operatori.

E’ pertanto auspicabile, compatibilmente con le disponibilità, che anche il mutual learning possa tenersi nella stessa struttura, perché ciò consentirebbe a ROMunicare di mantenere le proprie attività nella dimensione istituzionale più idonea per il progetto, per i partner e per i partecipanti.

Il mutual learning partirà il prossimo 25 gennaio 2018, la settimana successiva a quella della formazione rivolta ai Rom. Presso la Sala Convegni della sede centrale del CNR si svolgerà il primo incontro preparatorio al mutual learning con gli operatori che hanno partecipato alle attività formative, mentre nei successivi mesi di febbraio e marzo avranno luogo le sessioni a cui parteciperanno contestualmente, intorno allo stesso tavolo, operatori e Rom.

Nei successivi mesi e fino al termine del progetto (giugno 2018) avrà luogo la disseminazione dei risultati, attraverso una serie di iniziative seminariali in fase di

Page 18: Report intermedio ROMunicare · 2 1. Gli obiettivi ROMunicare è un progetto europeo finanziato dalla DG Justice e Consumer della Commissione Europea (Grant Agreement 9369) nell’ambito

17

programmazione in cui saranno presentati e discussi i materiali prodotti (report finali, linee guida e la documentazione).

Nel prosieguo di tali attività progettuali, sarebbe altrettanto auspicabile recuperare la partecipazione dei dirigenti, consentendo a ROMunicare di sviluppare appieno i suoi obiettivi.