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DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA numero 10 | dicembre 2016 ALL’INTERNO: 15 PAGINE DI SCHEDE OPERATIVE E MODELLI PRATICI PRONTI PER L’USO! POSTE ITALIANE S.P.A. – SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N.46) ART. 1, COMMA 1 - NE/PD – CONTIENE I.R. + I.P. RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR: ISTRUZIONI PER LA GESTIONE INFORMATIZZATA MEDIANTE LA PIATTAFORMA GPU GESTIONE FONDI DELLA LEGGE 440 QUADRO RIEPILOGATIVO TRATTATIVA DIRETTA LA PROCEDURA SUL MEPA PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E SIDI SPIEGAZIONE SULLE NUOVE FUNZIONI LEGGE DI STABILITÀ 2017 NOVITÀ E IMPATTO SULLA SCUOLA

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1DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

DSGA al lavoroRIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

numero 10 | dicembre 2016

ALL’INTERNO: 15 PAGINE DI SCHEDE OPERATIVE E MODELLI PRATICI PRONTI PER L’USO!

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RENDICONTAZIONE DEIPROGETTI PON FESR: ISTRUZIONI PER LA GESTIONEINFORMATIZZATA MEDIANTELA PIATTAFORMA GPU

GESTIONE FONDI DELLA LEGGE 440QUADRO RIEPILOGATIVO

TRATTATIVA DIRETTALA PROCEDURA SUL MEPA

PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E SIDISPIEGAZIONE SULLE NUOVE FUNZIONI

LEGGE DI STABILITÀ 2017 NOVITÀ E IMPATTO SULLA SCUOLA

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INGLESE PER STUDENTI CON DSALe indicazioni della L.170/10 in materia di insegnamento delle lingue straniere; qual è il migliore approccio comunicativo e quali sono le strategie didattiche da adottare?

MATEMATICA PER STUDENTI CON DSAProposte per attività ed esercizi per studenti con difficoltà di calcolo, recupero e potenziamento per diversi gradi scolastici

ADHD IN CLASSE: COME GESTIRE LA LEZIONEIperattività, difficoltà di attenzione, impulsività: quando l’ADHD può sfociare in bullismo?

VALUTARE L’ALUNNO CON BES E DSA NEL 2° QUADRIMESTREEsami di stato per DSA, dispense ed esoneri, preparare l’alunno Bes all’esame, prove INVALSI

LAVORARE NELLA SEGRETERIA SCOLASTICAIndicazioni pratiche per la corretta gestione del personale

PON 2014/2020“PER LA SCUOLA”: ISTRUZIONI PRATICHEIndicazioni operative per la corretta presentazione, la realizzazione e la rendicontazione dei progetti.

GUIDE DIGITALI PRATICHE PER LE ATTIVITÀ IN CLASSE

4 LEZIONI IN FORMATO PDF ricche di indicazioni ed esercitazioni pratiche per per supportarLa nella scelta delle strategie didattiche e negli approcci comportamentali con gli studenti BES.

Ogni settimana riceverà una nuova lezione direttamente via e-mail.

Per ordinare il prodotto invii il modulo via fax al n. 0458130370Sì, desidero ordinare “Inglese per studenti con DSA”Sì, desidero ordinare “Matematica per studenti con DSA”Sì, desidero ordinare “ADHD in classe: come gestire la lezione“Sì, desidero ordinare “Compiti per le vacanze per DSA”Sì, desidero ordinare “Potenziare i processi attentivi”Sì, desidero ordinare “Valutare l’alunno con BES e DSA”

Prezzo 1 e-seminar: € 95,00 anziché € 105,00 (IVA assolta dall’editore*)Pacchetto 3 e-seminar: € 270,00 anziché € 315,00 (IVA assolta*)Pacchetto 6 e-seminar: € 500,00 anziché € 630,00 (IVA assolta*)

Aggiungi solo 29 € (IVA assolta*) e ricevi anche la versione stampata a colori!

*In caso di fattura a soggetto o ente privato, la quota è da intendersi + IVA

I Suoi dati sono gestiti in piena ottemperanza alle norme vigenti in materia di Privacy (art. 40, Decreto Monti, DL 201/2011). Confidiamo che il messaggio sia di Suo interesse, se così non fosse, ci scusiamo per il disturbo arrecatoLe e Le ricordiamo che, quando desidera, può richiedere la cancellazione dei Suoi dati dai nostri archivi scrivendo a [email protected].

Servizio Clienti Tel: 045.810.1518 - [email protected] - Fax: 045.813.0370 - www.forum-media.it BANCO POPOLARE S.C. - IBAN: IT03J0503411723000000000355 - Intestato a: FORUM MEDIA EDIZIONI SRL

www.forum-media.it/scuole

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INGLESE PER STUDENTI CON DSALe indicazioni della L.170/10 in materia di insegnamento delle lingue straniere; qual è il migliore approccio comunicativo e quali sono le strategie didattiche da adottare?

MATEMATICA PER STUDENTI CON DSAProposte per attività ed esercizi per studenti con difficoltà di calcolo, recupero e potenziamento per diversi gradi scolastici

ADHD IN CLASSE: COME GESTIRE LA LEZIONEIperattività, difficoltà di attenzione, impulsività: quando l’ADHD può sfociare in bullismo?

VALUTARE L’ALUNNO CON BES E DSA NEL 2° QUADRIMESTREEsami di stato per DSA, dispense ed esoneri, preparare l’alunno Bes all’esame, prove INVALSI

LAVORARE NELLA SEGRETERIA SCOLASTICAIndicazioni pratiche per la corretta gestione del personale

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3DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

Cari lettori,siamo alla decima uscita della rivista DGSA al lavoro e, in prossimità della pau-sa natalizia, vi ringrazio per aver continua-to a scegliere il nostro servizio per la vo-stra formazione.In questo nuovo numero spiegheremo la

proposta di Legge di Stabilità 2017, chiarendo l’impatto delle misure previste dalla manovra sul settore scolastico; analizzeremo nel dettaglio gli strumenti di programma-zione a fronte delle previsioni della L. 107/15 e parleremo della funzione datoriale del Dirigente Scolastico.Con una comunicazione dello scorso 12 ottobre il MIUR ha segnalato le nuove funzioni di collegamento tra SIDI e piattaforma di Certificazione dei Crediti: nelle prossime pagine potete trovare un articolo dedicato alle nuove fun-zioni e al loro utilizzo. E ancora, abbiamo predisposto una pratica scheda di sin-tesi sulla procedura per la rendicontazione dei progetti PON FESR, e, sempre in materia di reperimento fondi, è presente uno schema riepilogativo sulla gestione dei fondi della Legge 440 all’interno del PTOF.Tratteremo anche in questo numero di gestione del proto-collo informatico, per capire quali sono i prossimi passi da compiere e quali le scadenze fissate e ancora da fissare a partire dalle disposizioni dell’ultimo D.Lgs. 179/16.Nelle ultime pagine i nostri autori si sono soffermati sull’importanza della corretta gestione degli infortuni a scuola, sempre analizzandone aspetti e criticità sul piano amministrativo.La parte centrale della rivista è riservata, come in ogni nu-mero, alla documentazione (fotocopiabile oppure scarica-bile con la versione in abbonamento “Premium” e “Pre-mium Plus”) esemplificativa di quanto presentato negli articoli. Vi ricordo inoltre che con la versione “Premium Plus” è possibile accedere a contenuti digitali non presenti nel numero cartaceo.Invitandovi ad inviarci qualsiasi tipo di richiesta, quesito o spunto per migliorare la rivista scrivendo a [email protected], vi auguro buona lettura e buone festività!

Giada CorràDirettore Editoriale

EDITORIALEPeriodico trimestrale in abbonamento annuale

Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (Con. In L. 27/02/2004 n°46) art. 1, comma 1 – Tariffa R.O.C. Poste Italiane SpAPubblicazione registrata nell’elenco pubblicodegli operatori di Comunicazione con nr. ROC 17760 del 13/01/2009 – Testata registrata al ROC il 07/08/2014 avvalendosi della facoltà di cui all’art. 16 della legge 7 marzo 2001, n. 62IVA assolta dall’editore a normadell’art. 74/DPR 633 del 26/10/72

Numero chiuso in redazione il 29/11/2016, Verona

Direttore responsabile: Maria Rosaria Tosiani

Direttore editoriale e vice direttore responsabile: Giada Corrà

Proprietario ed Editore: Forum Media Edizioni srl

Direzione e Redazione:Forum Media Edizioni srl, Via Evangelista Torricelli 37, 37136, VeronaTel 045.810.1518Fax 045.813.0370Email [email protected] www.dsgaallavoro.it Pubblicità: [email protected] Grafica: Alessandro Tarocco

Stampa: Tecnopak sas, Via Rezzonico 17/1, 35011,Campodarsego, Padova

Condizione e Modalità di Abbonamentoalla rivista DSGA al lavoro:Il prezzo dell’abbonamento è di € 99,00(IVA e spedizione inclusi).Dalla data di attivazione dell’abbonamento decorre il diritto al ricevimento di 4 numeri più relativi inserti speciali nell’arco di 12 mesi, emessi con periodicità trimestrale.Il prezzo di una copia arretrata è di € 25,00(IVA e spedizione inclusi).I numeri arretrati sono disponibili su richiesta,fino ad esaurimento scorte.

Al termine dei 12 mesi l’abbonamento si intende tacitamente rinnovato per un anno salvo invio di regolare disdetta scritta da Notificarsi all’Editore almeno 30 giorni prima della scadenza. I fascicoli respinti non tornano all’Editore, pertanto non possono costituire disdetta.

Tutti i diritti sono riservati. La riproduzione totale o parziale degli articoli e delle illustrazioni pubblicate in questa rivista è permessa previa specifica autorizzazione della direzione.

DSGA al lavoroRIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

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4 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

IN QUESTO NUMERO

TI INTERESSANO STRUMENTI O ARGOMENTI SPECIFICI DA APPROFONDIRE NEL PROSSIMI NUMERI?Scrivi a: [email protected]

GESTIONE DELPERSONALE ATA

GLI ATTI DI GESTIONE DEL PERSONALE ATAProvvedimenti datoriali e atti di micro-organizzazione 11

STRUMENTIPRATICI

STRUMENTI PRATICIRaccolta di modelli pratici e fotocopiabili per applicare direttamente le nozioni apprese negli articoli

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GESTIRE E REPERIRE I FONDI

CHECKLIST PRATICA:LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR La gestione informatizzata dei progetti mediante la piattaforma GPU

40LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF Un quadro riepilogativo sull'acquisizione di risorse

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CONTROLLI,SICUREZZA, PRIVACY

LE NUOVE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE PRATICHE D’INFORTUNIO A SCUOLA Indicazioni pratiche per agire secondo le norme

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CHIEDIALL’ESPERTO

DOMANDE E RISPOSTEI suggerimenti e i consigli dei nostri esperti ai vostri bisogni quotidiani (scrivi a [email protected])

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CHECKPOINT NORMATIVO

5RAV, PTOF, PROGRAMMA ANNUALE E CONTRATTAZIONE D’ISTITUTOGli strumenti di programmazione delle istituzioni scolastiche alla luce delle previsioni L. 107/2015

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LEGGE DI STABILITÀ 2017Le principali novità previste e l’impatto sulla Scuola

ACQUISTI E UTILIZZO DEL MEPA

LA NUOVA TRATTATIVA DIRETTA PREVISTA SUL PORTALE MEPA Differenze tra procedura di affidamento diretto e trattativa diretta alla luce del nuovo Codice dei Contratti Pubblici

14

SEMPLIFICAZIONE EDEMATERIALIZZAZIONE

IL SISTEMA DI GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI NELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE Scadenze e adempimenti

50

CONTABILITÀ, FINANZA E SCADENZE

AMMINISTRATIVE

GLI ADEMPIMENTI INPS PER GLI ISTITUTI SCOLASTICIindicazioni per le richieste di censimento e apertura/chiusura della posizione previdenziale

18ADEMPIMENTI DELLA SCUOLA SULLA PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E COLLEGAMENTI CON IL SIDI E SCUOLA IN CHIAROLe nuove funzioni spiegate dal punto di vista procedurale

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LE SCADENZE DI GENNAIO / FEBBRAIO / MARZO 39CONTABILITÀ, FINANZA

E SCADENZEAMMINISTRATIVE

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5DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

Il 15 ottobre 2016, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2017 (Legge di Stabilità 2017) e per il triennio 2017-2019.La manovra si compone del disegno di legge di Bilancio e di un decreto legge che contiene misure aventi carattere di particolare urgenza, tra le quali l’avvio del processo di chiusura di Equitalia.Vediamo alcune anticipazioni sulle misure fiscali, previdenziali e lavoro ed in modo particolare quelle che riguardano la scuola ed il suo personale.Il Parlamento avrà tempo per l’approvazione del disegno di legge sulla Legge di Stabilità fino al 31 dicembre 2016.Prima di analizzare nel dettaglio alcune delle novità previste dalla Legge di Bilancio, vediamo quali interventi finanzierà il miliardo di euro stanziato per la Scuola. Ecco una lista degli interventi più significativi:• 100 milioni di euro verranno destinati alle

scuole paritarie materne in cui sono iscritti molti alunni disabili;

• 300 milioni di euro sono stati stanziati per le deleghe previste dalla Buona scuola, inclusa la riforma 0-6 e le nuove regole per la formazione e il reclutamento insegnanti;

• raddoppiati i finanziamenti per gli Istituti Tecnici Superiori;

• 5 milioni sono stati stanziati con l’obiettivo di potenziare l’orientamento nelle scuole;

• stabilizzato l’incremento del fondo per il diritto allo studio per le Università attraverso un investimento di 50 milioni di euro;

• sempre per le Università è prevista una no tax area per i redditi bassi;

• infine, uno degli interventi più significativi

riguarda la trasformazione di 25mila cattedre da organico di fatto a organico di diritto. Per i 25mila posti per mobilità e assunzioni sono stati stanziati 200 milioni di euro.

Trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto

Nella Legge di Stabilità 2017 è previsto un piano assunzione per 25mila nuovi insegnanti. Ciò avverrà attraverso la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto. Ciò, secondo il Ministero, porterà alla creazione di 25mila nuove cattedre utili per mobilità e immissioni in ruolo e per le quali sono stati stanziati 140milioni di euro per il 2017 e 400 a partire dal 2018. La creazione di queste cattedre avverrà accorpando spezzoni di orario aggregabili, anche in più scuole.

Confermato il bonus insegnanti da 500€

Su questo aspetto non c’era alcun dubbio: il bonus docenti da 500€ è stato confermato anche per il 2016/2017 e stavolta verrà erogato in una carta elettronica prepagata. Per il bonus

LEGGE DI STABILITÀ 2017LE PRINCIPALI NOVITÀ PREVISTE E L’IMPATTO SULLA SCUOLA

di Maria Rosaria TosianiSommario• Trasformazione dell’organico di fatto in

organico di diritto• Confermato il bonus insegnanti da 500€• Rinnovo contratti pubblico impiego• Le novità sulle pensioni: debutta l’APE• Altre misure previste dalla legge di

stabilità• Le misure fiscali per famiglie e imprese

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6 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

è previsto un investimento di 1,1 miliardo per i prossimi tre anni, a cui bisogna aggiungere i 325 milioni di euro per l’attuazione del nuovo Piano Formazione.In totale, per il periodo 2016/2019 l’investimento per la formazione obbligatoria è di 1,4 miliardi di euro e nei prossimi giorni vedremo quanti ne verranno stanziati con la Legge di Bilancio 2017.

Rinnovo contratti pubblico impiego

Sono previsti 1,9 miliardi da impegnare per il rinnovo dei contratti nella Pubblica Amministrazione, per le retribuzioni di forze armate, dei corpi di polizia e per nuove assunzioni.

Le novità sulle pensioni: debutta l’APE

Se il disegno di legge venisse approvato, l’anticipo pensionistico entrerà in vigore il primo maggio con risorse nella Legge di Bilancio (Stabilità) pari a 7 miliardi in tre anni. • L’APE volontario (da 63 anni di età, con 3 anni

e 7 mesi di anticipo sull’età pensionabile), a carico del lavoratore, richiede 20 anni di contributi e prevede una rata di restituzione del prestito pari a un taglio medio del 4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione, quindi con un costo massimo fino al 20% sulla pensione percepita per 20 anni.

• L’APE sociale a carico dello Stato richiede 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con parenti 1° grado con disabilità grave; servono 36 anni se in costanza di rapporto di lavoro di tipo usurante. Per queste categorie è necessario un reddito lordo massimo di 1.500 euro. Se il reddito è maggiore si paga una rata corrispondente alla parte eccedente. Il trattamento è riservato, come dicevamo, a disoccupati, disabili e categorie di lavoratori impegnati in attività usuranti, tra i quali il Governo ha aggiunto: maestre, operai edili, alcune categorie di infermieri, macchinisti, autisti di mezzi pesanti (bisogna aver svolto

lavori usuranti per almeno metà dell’attività lavorativa o 7 anni negli ultimi 10 di lavoro).

• L’APE imprese è a carico del datore di lavoro e si applica come incentivo alla pensione anticipata nell’ambito di ristrutturazioni aziendali, prevedendo un’agevolazione fiscale che compensi in parte il costo del trattamento.

I lavoratori precoci (con almeno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni di età) potranno andare in pensione anticipata con 41 anni di contributi indipendentemente dal requisito anagrafico se disoccupati o comunque rientranti nella platea dell’APE sociale (quota 41).

Altre misure previste dalla legge di stabilità

• Pensione anticipata prima dei 62 anni senza la penalizzazione dal 2019.

• RITA: rendita integrativa anticipata, consente di riscattare la pensione complementare per avere una rendita temporanea nel periodo che manca alla pensione. Previste agevolazioni fiscali e incentivi per sfruttare il TFR accantonato in azienda.

• Pensioni minime: quattordicesima ai pensionati fino a 2 volte il minimo (circa 1.000 euro al mese), oggi destinata a trattamenti fino a 1,5 volte il minimo (750 euro al mese), con aumento dell’assegno per chi già lo percepisce; innalzamento no tax area a 8.125 euro per i pensionati sopra i 75 anni.

• Cumulo contributi: applicazione del cumulo per raggiungere la pensione anticipata, contando anche il riscatto della laurea, sempre con calcolo della pensione pro-rata in base alle regole delle diverse gestioni.

Le misure fiscali per famiglie e imprese

Tra le misure annunciate dal Tesoro per favorire gli investimenti spicca il super ammortamento sui beni strumentali che verrà potenziato rispetto a quello del 2016, portandolo dal 140% al 250% per

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7DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

primo gennaio 2016, fino al compimento dei tre anni d’età. Unico vincolo: il bambino deve rimanere iscritto al nido tutto l’anno, pena una riduzione del bonus.Prevista inoltre la costituzione nel corso dei prossimi tre anni, inoltre di un fondo pari a 60 milioni di euro complessivi per i prossimi tre anni, volto a garantire prestiti a tasso agevolato a favore delle famiglie per le spese legate all’arrivo di un nuovo bimbo.Confermato il Bonus bebè destinato alle famiglie a basso reddito, pari ad 80 euro al mese per tre anni a partire dalla nascita del figlio. Qui il vincolo di reddito è fissato ad un ISEE familiare inferiore ai 25mila euro. Nel caso in cui l’ISEE risulti inferiore a 7.000 euro l’anno il Bonus bebè spettante è di 160 euro al mese sempre per tre anni.Viene inoltre raddoppiato l’assegno per le famiglie che hanno un reddito lordo annuo inferiore ai 7.000 euro.Confermato anche il “Voucher Baby Sitter” destinato alle mamme lavoratrici che rientrano al lavoro subito dopo i cinque mesi di maternità obbligatoria: si tratta di 600 euro mensili per pagare nido o baby sitter per sei mesi, tre per le lavoratrici autonome. Lo stanziamento per il 2017 è stato raddoppiato, visto il successo dello scorso anno, a 40 milioni di euro. Per le lavoratrici autonome il finanziamento passa da tre a dieci milioni di euro.

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le imprese innovative e per favorire lo sviluppo digitale delle aziende.Per l’acquisto degli autoveicoli sembra invece che il super ammortamento sarà contenuto al 120%.La manovra conterrà il taglio IRES al 24%, dall’attuale 27,5%, la proroga del maxi-ammortamento al 140% per l’acquisto di nuovi macchinari (e non solo) e una misura analoga per lo sviluppo dell’Industria 4.0: un altro ammortamento, forse anche di maggior consistenza (potrebbe arrivare al 2005) per la digitalizzazione dell’azienda.Altre misura in arrivo: potenziamento ACE (Aiuto alla Crescita economica) per stimolare l’investimento degli utili nell’impresa e del Bonus Ricerca. Non si esclude (ne ha parlato Matteo Renzi in diverse occasioni), una misura di revisione dell’aliquota IRI, imposta sul reddito dell’imprenditore finora mai applicata ma che potrebbe diventare operativa nel 2017 al 27%. Infine, si attendono misure per settori specifici (come il bonus alberghi) e novità in materia di finanza per le imprese.In arrivo la Riforma degli Studi di Settore (sostituiti da indicatori di compliance) e la riduzione dei contributi previdenziali per professionisti senza cassa.Il piatto forte dovrebbe essere rappresentato dal salario di produttività, con l’innalzamento del tetto a cui applicare l’aliquota al 10%, oggi prevista su un premio massimo di 2mila euro per stipendi fino a 50mila euro (l’ipotesi è quella di portare il tetto del salario di produttività a 4-5mila euro, su stipendi fino a 80mila euro). Il Governo studia anche la riproposizione degli incentivi alle assunzioni ma in misura ridotta (non si esclude che vengano limitati al Sud).Proroga al 2017 delle detrazioni per ristrutturazioni edilizie e riqualificazioni energetiche nelle attuali misure, 50 e 65%, con possibili rivisitazioni ed unificazioni (in ottica premiale).In vista, poi, nuove agevolazioni fiscali per interventi antisismici. Non si escludono una serie di misure per le famiglie: bonus bebè, voucher asili nido, sconti fiscali prodotti per la prima infanzia. Infine, una voluntary disclosure bis.Inserito un “Bonus Mamma Domani” destinato a tutte le nascite che avverranno nel corso del 2017: si tratta di 800 euro che potranno essere erogati anche prima della nascita per aiutare le famiglie a far fronte alle spese della gravidanza. Il Bonus sembra essere vincolato ad un reddito ISEE familiare inferiore ai 25mila euro, in caso di ISEE inferiore a 7.000 euro il Bonus raddoppia a 1.600 euro.Previsto inoltre un “Bonus Nido” di 1000 euro l’anno per i primi tre anni destinato alle famiglie che abbiano la necessità o la volontà di portare il piccolo all’asilo nido, indipendentemente dal fatto che sia una struttura pubblica o privata. In questo caso non vi sono vincoli di reddito e l’agevolazione spetta a tutti i bambini nati dal

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Maria Rosaria Tosiani, è DSGA a Bologna. Abilitata all’esercizio della professione di dottore commercialista ed iscritta all’Albo dei Revisori dei Conti, è autrice di articoli e pubblicazioni connesse al mondo della scuola e svolge compiti di relatrice in corsi di formazione e aggiornamento per dirigenti scolastici, docenti, direttori S.G.A. e personale A.T.A.

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8 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

Il Dirigente Scolastico risponde dei risultati raggiunti in rapporto agli obiettivi e alle direttive, tenendo conto della specificità delle funzioni. Il potere di adottare provvedimenti amministrativi, di gestione delle risorse e del personale, è evidentemente correlato con la responsabilità della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio. In tale quadro generale si inserisce la Legge 13 luglio 2015, n. 107 che tende a rafforzare l’autonomia dell’Istituzione scolastica e la relativa responsabilità nella gestione da parte dei dirigenti scolastici. Infatti la legge prevede che il Dirigente Scolastico definisca gli indirizzi, le scelte di merito nella gestione sia formative e didattiche sia organizzative e gestionali del Piano dell’Offerta formativa della scuola, che avrà una valenza triennale e che verrà elaborato successivamente dal Collegio dei Docenti e approvato dal Consiglio di Istituto. Dovrà, inoltre, contenere i piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche, dopo una compiuta analisi del Rapporto di Autovalutazione, utilizzandone i dati e operando le necessarie scelte tenendo conto di quanto contenuto nel comma 7 della Legge 107. La predisposizione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa richiede dunque lo sviluppo di una mentalità progettuale sistemica, capacità di governo della progettazione d'istituto, centrata sull’elaborazione di strumenti di pianificazione, organizzazione, misurazione, controllo, valutazione, autovalutazione, monitoraggio delle attività e dei processi organizzativi della scuola.Il processo di elaborazione del nuovo Piano Triennale dell’offerta formativa, sarà un processo complesso che partirà dal ricevere le informazioni, a trasformarle, emettendo a propria volta informazioni, in un movimento a spirale che ne rappresenta l'evoluzione e l'innovazione.

RAV, PTOF, PROGRAMMA ANNUALE E CONTRATTAZIONE D’ISTITUTO

Sommario• Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa• Dal PTOF al programma annuale• Il Programma annuale• Gli attori• La tempistica di riferimento

GLI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ALLA LUCE DELLE PREVISIONI L. 107/2015

di Maria Rosaria Tosiani

Nelle istituzioni scolastiche la pianificazione è data da quel processo che ha origine da una situazione di partenza definita, pianifica il miglioramento, definisce obiettivi da raggiungere. Le finalità di un piano per la scuola tendono a orientare le decisioni del management scolastico.

Schema concettuale dei piani di miglioramentoPLAN, DO, CHECK, ACT • si parte dall’autovalutazione – RAV • il dirigente formula gli indirizzi • il collegio docenti progetta e attua • al termine, la rendicontazione sociale • ma, ora come ora, non sono in fase servirà un

intervento normativo di modifica del regolamento di contabilità

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Gli elementi da valutare per la pianificazione sono:• la situazione di partenza; • le possibilità di sviluppo e delle risorse umane,

strumentali e finanziarie disponibili.

La situazione di partenza non può che partire dal Rapporto di autovalutazione (RAV), obbligatorio dall’A.S. 2015/2016. Tale rapporto deve essere visto come un percorso di riflessione interno ad ogni scuola autonoma, finalizzato ad individuare concrete piste di miglioramento, grazie alle informazioni qualificate di cui ogni istituzione scolastica dispone. Tale percorso non va considerato in modo statico, ma come uno stimolo alla riflessione continua, con il coinvolgimento di tutta la comunità scolastica, sulle modalità organizzative, gestionali e didattiche messe in atto nell’anno scolastico di riferimento. La gestione del processo di autovalutazione interna è affidata al Dirigente Scolastico, attraverso la costituzione di un’unità di autovalutazione. Essa, come già proposto nella Circolare n. 47/2014 e fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche, è costituita preferibilmente dal Dirigente Scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei docenti. Partendo dal Piano di Miglioramento derivante dal RAV i dirigenti scolastici dovrebbero mettere a fuoco:• gli obiettivi di miglioramento, obiettivi di

processo;• I percorsi di miglioramento;• le azioni organizzative e didattiche necessarie;• le risorse umane aggiuntive necessarie;• le risorse finanziarie e strumentali;• Il piano di formazione.

La programmazione finora svolta nella scuola si è limitata a volte alla semplice programmazione, altre volte a un semplice controllo dei risultati, ma il sistema di pianificazione strategica sinergica tenderà a: a. verificare che il sistema stia sviluppando la

traiettoria migliore per raggiungere gli obiettivi prefissati (controllo di efficienza);

b. che stia conseguendo i livelli prestabiliti di quelli obiettivi (controllo di efficacia);

c. porre in essere le azioni di correzione per fare in modo di raggiungere gli obiettivi anche nel caso in cui intervengano ostacoli.

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa

Il POF triennale sarà l'anima dell'autonomia scolastica e dovrà essere predisposto entro il mese di ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento. Il piano ha valore triennale, anche se potrà essere rivisto annualmente, sempre entro il mese di ottobre.Costituisce un vero e proprio “atto di indirizzo” che impegna tutte le componenti scolastiche nei confronti degli "utenti" del servizio educativo e della più ampia comunità sociale. Tale impegno è esplicitamente richiamato dall'art. 3 del Regolamento attuativo dell'autonomia (DPR 8/3/1999, n. 275). Deve dare conto delle scelte educative di fondo a cui si ispira il progetto della scuola.Parte dal processo di autoanalisi e di miglioramento

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e si innesca all'interno della scuola e nei confronti con la realtà esterna.Al centro del POF sono i compiti formativi essenziali - di istruzione e educazione - propri di ogni istituzione educativa. Circa la procedura di approvazione, essa è costruita in modo tale che il PTOF continui a condensare in sé ed esprimere l’insieme delle scelte di merito compiute dall’istituzione autonoma, sia formative e didattiche, sia organizzative e gestionali.È dunque un documento “globale” che deve tener conto del seguente contenuto fondamentale:A. per effetto del comma 12: - programmazione delle

attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario;

B. per effetto del comma 14: - progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa;1. fabbisogno dei posti comuni; 2. fabbisogno dei posti di sostegno; 3. fabbisogno dei posti per il potenziamento

dell'offerta;4. fabbisogno relativo ai posti del personale ATA;5. il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature

materiali;6. i piani di miglioramento che scaturisce dal RAV;

C. per effetto del comma 16: principi di pari opportunità e prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni;

D. per effetto del comma 28: insegnamenti opzionali nel secondo biennio e nell’ultimo anno;

E. per effetto del comma 33: percorsi di alternanza scuola-lavoro per una durata complessiva, nel secondo biennio e nell’ultimo anno del percorso di studi, di almeno 200 ore;

F. per effetto del comma 57: azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel futuro Piano nazionale per la scuola digitale ex comma 56.

G. per effetto del comma 124: il piano triennale dell’offerta formativa e i piani di miglioramento ex RAV determinano le opzioni in materia di formazione del personale.

Dal PTOF al programma annuale

Così come il POF anche il PTOF è strettamente interconnesso alla gestione amministrativo-contabile della scuola. Il Decreto Interministeriale n. 44 del 1° febbraio 2001 detta le istruzioni generali per tutti gli adempimenti amministrativo contabili, tuttavia, al fine poi di incrementare l'autonomia contabile delle istituzioni scolastiche e educative statali e di semplificare gli adempimenti amministrativi e contabili, la Legge n. 107/2015 al comma 143 prevedeva l’adozione di un nuovo regolamento di contabilità, ad oggi ancora non approvato.Dunque, Il documento contabile fondamentale dell'istituzione scolastica è il Programma annuale, che costituisce la traduzione finanziaria delle attività e dei progetti che la scuola definisce nel P.O.F. ora con valenza triennale ma rivedibile annualmente. Il Dirigente scolastico e il Direttore dei servizi generali e amministrativi operano di concerto nella redazione dei documenti che, dalla progettazione espressa dal Collegio dei docenti, coerentemente alle linee generali approvate dal Consiglio di Istituto, tenendo conto delle risorse umane, finanziarie, strutturali,

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disegna il percorso operativo per l'attuazione del PTOF, realizzando l'integrazione tra progettazione didattica e progettazione finanziaria.

Il programma annuale

Con la nota prot. n. 14207 del 29/9/2016 il MIUR, Direzione generale per la politica finanziaria e per il bilancio, ha fornito indicazioni riepilogative per il Programma annuale per l’anno 2017. La nota, inviata per e-mail alle singole scuole sulla rispettiva casella istituzionale, fa riferimento a quanto previsto dall’art. 11 della Legge 107/2015 cd “Buona scuola” e comunica in via preventiva gli importi messi a disposizione per la programmazione riguardante il periodo “Gennaio - Agosto 2017, che saranno poi oggetto di ulteriore comunicazione ed erogazione, allo scopo di fornire il quadro completo dei finanziamenti a disposizione per le attività, fermo restando la necessità di conformarsi a quanto sarà disposto alla legge di stabilità 2017 o da interventi normativi sopravvenuti”.

Gli attori

A partire dallo scorso anno scolastico, a seguito dell’introduzione di quanto previsto dalla Legge n. 107 del 13 luglio 2015, nonché dal D.P.R. 80/2013 in tema di Piano di miglioramento di cui al Rapporto di autovalutazione (RAV), gli “attori” della progettazione sono qui di seguito indicati in base al loro ruolo o alle loro funzioni nei vari momenti dell’anno scolastico.

Momento preliminare (inizio dell’anno scolastico):• impulso e promozione. Il Dirigente Scolastico

– sulla base dell’esperienza, della storia e della tradizione della scuola, dei contatti tenuti, e di ogni altro elemento in suo possesso, propone la progettazione d’Istituto annuale, avvalendosi anche di commissioni di lavoro, ed in considerazione delle risultanza dell’autoanalisi condotta tramite il RAV dell’anno precedente;

• analisi di fattibilità. Il Dirigente Scolastico – sulla base della situazione contabile della scuola, del rapporto costi/benefici, dei rilievi eventuali dei revisori dei conti per gli anni precedenti, indica le priorità e i limiti da rispettare;

• stesura dei singoli progetti. Docenti, esperti, associazioni, ecc. propongono i singoli progetti in coerenza con le finalità e gli obiettivi delineati nel POF “di base”, e nel rispetto dei limiti posti con l’ analisi di fattibilità;

• delibera degli OO.CC.: elaborazione da parte del Collegio dei docenti per la parte educativo-didattica, e approvazione da parte del C.d.I.;

• regolarità burocratica: il Dirigente Scolastico attribuisce gli incarichi, fa le nomine, stipula i contratti con l’esterno avvalendosi della collaborazione del Direttore SGA.

Azione continua in corso d’opera (intero anno scolastico):• rapporti con il territorio. Il Dirigente Scolastico

quale esecutore delle delibere degli OO.CC., tiene i necessari contatti, delegando, se necessario, compiti e funzioni a docenti e responsabili di settore. I docenti referenti se ne occupano

direttamente per i singoli progetti;• controllo della coerenza delle scelte. Il docente

con Funzione Strumentale insieme al D.S. vigila che ogni voce del PTOF tenga conto dell'intero insieme, e che vi sia coerenza tra obiettivi e contenuti; tra contenuti e mezzi, e cosi via;

• uso di strumenti di monitoraggio e valutazione. Il docente con Funzione Strumentale fornisce eventuali modelli, schede, materiale vario per ottenere omogeneità nella verifica del PTOF.

Momento finale:• relazione dei docenti referenti. A conclusione di

ciascun progetto il docente referente presenta al D.S e al Direttore SGA il resoconto del lavoro svolto, le “pezze d’appoggio” per i pagamenti (fogli firme, registri, ecc.), una relazione con eventuali osservazioni, e quant’altro serve alla valutazione degli esiti del progetto (schede, elaborati, ecc.);

• verifica e valutazione. I docenti con Funzioni Strumentali presentano al Collegio dei Docenti i risultati dell’attività annuale in base all’analisi compiuta grazie agli strumenti forniti ed alle relazioni dei referenti.

La tempistica di riferimento

L’iter procedimentale dovrà in linea di massima rispettare la seguente tempistica: – entro il 15 Settembre il dirigente apre la trattativa

integrativa d’istituto; – entro il 30 Settembre le istituzioni scolastiche

possono rivedere ed integrare il RAV; – nella revisione del RAV e proprio a seguito di

quanto emerge dallo stesso, il Dirigente scolastico detta gli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione tenendo conto dei necessari rapporti con il contesto esterno (enti territoriali, famiglie, alunni, imprese);

– nel mese di ottobre il Collegio docenti elabora il PTOF;

– ENTRO IL 31/10 il Consiglio d’Istituto approva e/o aggiorna il PTOF;

– ENTRO IL 30/11 è chiusa la contrattazione integrativa d’Istituto.

STRUMENTI PRATICIPuoi applicare quanto appreso in questo articolo aiutandoti con le schede:

• Modello esemplificativo: RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA (da p. 33 a p. 38)

RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA DELLACONTRATTAZIONE INTEGRATIVA

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11DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

Uno degli aspetti più rilevanti della Riforma Brunetta è l’enfasi posta sul ruolo “datoriale” del dirigente, riaffermando, ma anche innovando, alcuni principi normativi che fanno parte della storia della riforma del pubblico impiego, avviata nel 1993 con il D.Lgs. 29.Il legislatore ha sviluppato l’odierno disegno organizzativo della PA attraverso una serie di step normativi finalizzati all’estensione dei modelli e regole privatistiche al sistema pubblico. L’obiettivo è stato, e lo è tutt’ora, quello dell’efficientamento dell’azione amministrativa.Da ultimo, il modello introdotto dalla Riforma Brunetta definisce in modo molto dettagliato i principi di organizzazione e gli strumenti della loro attuazione, anche a salvaguardia dei diritti dei cittadini. Nonostante il rinvio di parte delle disposizioni del D.Lgs. 150/2009, l’impianto della Riforma è valido anche per il sistema scolastico, in particolare per quanto riguarda la micro organizzazione dell’Ufficio e la gestione del personale ATA. Tale parziale applicazione diretta della Riforma deriva dal fatto che, per quanto riguarda i docenti, ad oggi non possiamo affermare che essi siano “in toto” dipendenti gerarchicamente dal dirigente e ciò non consente allo stesso di esercitare pienamente il ruolo datoriale. Ci soffermeremo, dunque, all’espressione di tale funzione nei confronti del personale ATA.

Prima, però, bisogna accennare alla distinzione tra atti di micro-organizzazione e atti di gestione del personale. Il confine non è sempre definito, ma si può cercare di dare una definizione dei due ambiti. La micro organizzazione attiene

all’organizzazione interna dell’Ufficio, consistente nella ripartizione in particolari sezioni operative, con conseguente attribuzione di funzioni. Tali atti, direttamente ed unicamente incidenti sulla concreta gestione del rapporto di lavoro, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario. La gestione del personale attiene all’esercizio diretto del potere direttivo datoriale sul lavoratore (ordini di servizio, deleghe, assegnazione di mansioni e compiti) ed anch’essa comporta atti rientranti nella giurisdizione del giudice ordinario.

Atti con i quali il DS può esercitare la funzione datoriale

Con quali atti il Dirigente Scolastico può esercitare la funzione datoriale? Si tratta, dunque, di atti governati dal diritto privato, che hanno perso la configurazione di provvedimenti amministrativi. Essi hanno i limiti e le regole del Codice Civile e delle norme sul lavoro dell’impresa. Costituiscono limiti generali al potere organizzativo e direttivo del datore di lavoro; tra gli altri, il divieto di atti discriminatori (v. art. 15, L. 300/1970), il divieto di indagini sulle opinioni, il divieto di atti diretti ad impedire l’esercizio dei diritti dei lavoratori all’interno dei luoghi di lavoro (a cominciare dall’art. 1, L. 300/1970 sulla libertà di opinione), gli obblighi di protezione della persona del lavoratore desumibili dall’art. 2087

GLI ATTI DI GESTIONE DEL PERSONALE ATAPROVVEDIMENTI DATORIALI E ATTI DI MICRO-ORGANIZZAZIONE

di Anna Armone Sommario• Atti con i quali il DS può esercitare la

funzione datoriale • Piano delle attività del personale ATA• Funzioni del Dirigente / Direttore sga

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compiuta dal legislatore sul piano sostanziale, assegnando all’area del diritto privato gli atti di gestione dei rapporti di lavoro e le determinazioni organizzative adottate con i poteri e la capacità del privato datore di lavoro ex art. 5, co. 2, D.Lgs. 165/2001, e di riservare alla sfera pubblicistica soltanto quegli atti di macro-organizzazione di cui all’art. 2, co 1, D.Lgs. 165/2001.Abbiamo già accennato al fatto che il potere datoriale si manifesta attraverso atti di micro organizzazione e di gestione del personale.

Piano delle attività del personale ATA

Il piano delle attività del personale ATA costituisce il documento di micro-organizzazione che risponde a questa logica. Nell’ottica di un legame funzionale tra tutti i documenti di programmazione della scuola, possiamo dire che il Piano annuale delle attività segue il PTOF e ne costituisce l’aspetto operativo. L’articolo che lo disciplina è l’art. 53 del CCNL 29/11/2007, che stabilisce che “all'inizio dell'anno scolastico il Direttore sga formula una proposta di piano dell'attività inerente la materia del presente articolo, sentito il personale ATA. Il Dirigente Scolastico, verificatane la congruenza rispetto al POF fa proprio il piano delle attività”. Il momento dell’adozione, prima del D.Lgs. n. 150/2009, era successivo alla contrattazione integrativa di istituto avente come oggetto l’organizzazione del personale. Essendo stati riformulati gli oggetti della contrattazione, oggi il Dirigente Scolastico va in contrattazione con il piano che costituisce un atto presupposto rispetto al quale le RSU non possono assumere posizioni ostative (in pratica, esso costituisce la piattaforma contrattuale proposta dal dirigente). Insomma, si parte dal piano per discutere la ripartizione del fondo di istituto.La fase propositiva “tecnica”, affidata al

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c.c. e dalla legislazione speciale. Limiti specifici sono quelli espressamente previsti dalla legge o dalla contrattazione collettiva per i singoli istituti del rapporto di lavoro: le “comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive” per i trasferimenti (art. 2103 c.c.), l’equivalenza delle mansioni (a tutela della professionalità del lavoratore) per l’esercizio dello ius variandi (art. 52, D.Lgs. 165/2001); la durata della prestazione lavorativa, etc.. Si applicano altresì gli artt. 1175 e 1375 c.c. ai sensi dei quali “il debitore e il creditore devono comportarsi secondo le regole della correttezza” e “il contratto deve essere eseguito secondo buona fede”: principi di correttezza e buona fede, quindi, quali criteri atti a verificare che i poteri del datore di lavoro siano esercitati in maniera coerente con la funzione per la quale gli stessi sono riconosciuti dall’ordinamento e non in maniera arbitraria o irrazionale.Questi principi si rivelano utili “soprattutto in relazione a certe zone franche di esercizio del potere direttivo, tali perché carenti di una disciplina legale (o contrattuale) espressa. Buona fede e correttezza, allora, possono essere invocate come un limite interno all’esercizio dei poteri del datore di lavoro, ovvero come criteri atti a verificare che quei poteri non siano esercitati in maniera arbitraria o irrazionale, bensì in coerenza con la funzione per la quale essi sono riconosciuti dall’ordinamento” (M. Roccella).Il legislatore ha dunque devoluto quasi interamente al tribunale ordinario, in funzione di giudice del lavoro, le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze della PA, mentre ha individuato una significativa eccezione nella conservazione della giurisdizione generale di legittimità del giudice amministrativo in relazione alle procedure concorsuali finalizzate all’assunzione dei dipendenti pubblici. In dottrina si è fatta largo l’idea che il riparto di giurisdizione sia la traduzione in termini processuali della scelta

GLI ATTI DI GESTIONE DEL PERSONALE ATA

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Il Dirigente Scolastico, una volta adottato il piano delle attività del personale ATA, conferisce al personale gli incarichi definitivi che tengano conto, tra le altre cose, delle risorse economiche contrattualizzate con la RSU della scuola. La puntuale attuazione dello stesso è affidata al Direttore sga”. Relativamente al capitolo “gestione del personale”, esso costituisce il cuore dell’attività datoriale. Nella scuola tale attività presenta una consistente differenza in relazione alla tipologia di personale da gestire. Il personale docente mantiene, anche rispetto alla gestione del personale, una sorta di sfera di competenza protetta. In particolare la competenza deliberativa sul funzionamento didattico, prevista dall’art. 7 del D.Lgs. 297/1994, fa si che alcune decisioni vengano assunte dal collegio o siano dallo stesso partecipate (individuazione delle funzioni strumentali, assegnazione dei docenti alle classi…). Per quanto riguarda il personale ATA, la competenza del direttore è ritagliata nell’ambito delle direttive di massima impartite dal dirigente, ma il profilo prevede lo svolgimento di funzioni di coordinamento, promozione delle attività e verifica dei risultati conseguiti, rispetto agli obiettivi assegnati e agli indirizzi impartiti, al personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Inoltre, organizza autonomamente l'attività del personale ATA nell'ambito delle direttive del Dirigente Scolastico.Gli atti datoriali di gestione del personale ATA, pertanto, non rientrando in toto nella competenza del DSGA, possono essere oggetto di specifica delega al direttore ai sensi dell’art. 17, u.c. del D.Lgs. 165/2001.Tale norma consente, di fatto, un’organizzazione più efficiente, ma sulla base di pregiudiziali chiare, in particolare il rapporto di fiducia che caratterizza il potere di delega dirigenziale.

Direttore sga si concretizza in una proposta che:• pianifichi le prestazioni dell’orario di lavoro; • regoli l’attribuzione degli incarichi organizzativi,

comprese le ulteriori mansioni alle posizioni economiche;

• individui criteri generali e modalità operative per l’attribuzione degli incarichi specifici, tra i quali assume particolare rilevanza quello della sostituzione del Direttore;

• delinei razionalmente l’intensificazione delle prestazioni lavorative, giustifichi le prestazioni eccedenti l’orario d’obbligo.

Trattandosi di atto datoriale, il dirigente potrebbe anche non accogliere la proposta del Direttore sga, non trovandola coerente con gli altri documenti di pianificazione (il PTOF e le esigenze organizzative) e con gli standard di prestazione fissati nella Carta dei servizi. Parliamo, ovviamente del caso estremo della patologia della relazione Dirigente - Direttore sga. Una corretta impostazione di tale relazione, finalizzata all’impostazione del piano delle attività del personale ATA, deve partire dalla necessaria partecipazione del direttore e dell’opportuna partecipazione del personale ATA al disegno gestionale. Non si tratta di co-decisione, ma di un processo che vede il coinvolgimento del personale ATA (direttore compreso) nell’elaborazione di idee e proposte operative. Certamente la decisione finale compete al dirigente, come la responsabilità, ma le stesse determinazioni dirigenziali, se raggiunte con tale processo partecipativo, contengono, anche se presupposte, la motivazione della decisione.

Funzioni del Dirigente / Direttore sga

In pratica, la sequenza è la seguente:• il Dirigente emana le direttive per il Direttore

sga (possono anche avere valore pluriennale);• il Direttore sga convoca il personale ATA

aprendo la discussione sull’organizzazione funzionale alla realizzazione dell’offerta formativa e all’organizzazione dei servizi;

• il direttore elabora la proposta per il dirigente, tenendo conto delle prescrizioni dell’art. 47 del CCNL vigente;

• il dirigente, se d’accordo, adotta la proposta di piano dopo aver informato le RSU.

Il fatto che l’organizzazione del lavoro non sia più oggetto di contrattazione integrativa, non significa che il Dirigente non possa coinvolgere le RSU in un confronto informale prima dell’adozione del piano, finalizzato a condividere, quanto più possibile, la visione dell’organizzazione del lavoro basata sull’efficienza organizzativa e sulla valorizzazione del personale. Siamo nello spirito dell’esame congiunto, istituto che potrà essere previsto nel prossimo CCNL. Insomma, la partecipazione è deflattiva per definizione e questo è un bene ed un vantaggio per la gestione dirigenziale.

GLI ATTI DI GESTIONE DEL PERSONALE ATA

Anna Armone è Funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri e pubblicista. Svolge attività di formazione nelle materie afferenti la scienza dell'amministrazione scolastica e il diritto amministrativo

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14 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

Con un comunicato del 6 agosto u.s., Consip, per il tramite del portale “acquistinretepa” istituisce la possibilità di utilizzare un nuovo strumento telematico. Come per la RdO, la Trattativa Diretta può essere avviata da un’offerta a catalogo o da un oggetto generico di fornitura (metaprodotto) chiamato “Trattativa Diretta“.La trattativa diretta si configura come una modalità di negoziazione, semplificata rispetto alla tradizionale RDO, rivolta ad un unico operatore economico, utilizzabile per espletare i c.d. “affidamenti diretti”.La trattativa diretta è uno strumento telematico di negoziazione nuovo e differente rispetto all’Ordine diretto di Acquisto (Oda) e alla Richiesta di Offerta (RdO); infatti il comunicato chiarisce che «Oltre all’Ordine Diretto e alla Richiesta di Offerta, gli utenti delle Pubbliche Amministrazioni potranno selezionare nel Carrello degli acquisti la “Trattativa Diretta”».Non dovendo garantire pluralità di partecipazione, la Trattativa Diretta non ne presenta le tipiche richieste informative (criterio di aggiudicazione, parametri di peso/punteggio, invito dei fornitori, gestione dei chiarimenti, gestione delle Buste di Offerta, fasi di aggiudicazione).Viene indirizzata ad un unico Fornitore, e risponde a due precise fattispecie normative:• Affidamento Diretto, con procedura negoziata,

ai sensi dell’art.36, comma 2, lettera A) - D.Lgs. 50/2016;

• Procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando, con un solo operatore economico, ai sensi dell’art.63 D.Lgs. 163/2006 (per importi fino al limite della soglia comunitaria nel caso di Beni e Servizi, per importi fino a 1 milione di € nel caso di Lavori di Manutenzione).

Gli oggetti di fornitura richiesti possono appartenere anche a Bandi diversi, in tal caso il Fornitore dovrà

essere abilitato a tutti i Bandi oggetto della trattativa per poter sottomettere la propria offerta.Come per la RDO, anche nella trattativa diretta le operazioni di trasmissione della richiesta, di risposta del fornitore e dell’eventuale formalizzazione del contratto, vanno effettuate a sistema, secondo le consuete modalità di formalizzazione (caricamento a sistema dei documenti firmati digitalmente).

Affidamento diretto

Al di sotto di determinate soglie economiche, sia il (vecchio) D.Lgs. 12 aprile 2006, n. 163 sia il D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, nuovo Codice dei contratti pubblici, permettono alle amministrazioni pubbliche di affidare lavori, servizi e forniture direttamente e al di fuori di una procedura competitiva, contravvenendo alle regole dell’evidenza pubblica.Il legislatore ha comunque previsto, in questo caso, il rispetto di determinate tutele connesse ai principi cardine dei contratti pubblici e dell’agire amministrativo in generale.In tali circostanze, deve essere infatti fornita adeguata motivazione, con il contestuale rispetto dei principi di diretta derivazione comunitaria.Non possono essere quindi disposti affidamenti diretti con lo scopo di “aggirare” il divieto di frazionamento artificioso delle prestazioni (articolo 31 comma 11 del nuovo Codice) e deve essere rispettato il principio di rotazione, consentendo così che più operatori possano avvantaggiarsi di questo tipo di procedura.

LA NUOVA TRATTATIVA DIRETTA PREVISTA SUL PORTALE MEPA

di Maria Rosaria Tosiani

Sommario• Affidamento diretto• Gli affidamenti diretti nello schema di

linee guida• La differenza sostanziale tra

affidamento diretto e trattativa diretta

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DIFFERENZE TRA PROCEDURA DI AFFIDAMENTO DIRETTO E TRATTATIVA DIRETTA ALLA LUCE DEL NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI

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La norma cardine prevista dalla normativa è data dall’art. 36 del D.Lgs. 50/2016 che introduce un’innovativa procedura in tema di affidamento diretto, destinata a rivoluzionare la precedente disciplina. Le istituzioni scolastiche devono, altresì, tener conto di quanto previsto dal D.I. 44/2001 tuttora in vigore in attesa della revisione già prevista per legge con tempi precisi di scadenza (gennaio 2016, secondo il comma 143 della Legge 107/2015). La nuova normativa, all'art. 36 precisa, al comma 1, che l'affidamento e l'esecuzione dei lavori, servizi e forniture “sotto-soglia” deve seguire i principi di concorrenzialità di cui all'art. 30 del medesimo Codice e i principi di rotazione "in modo da assicurare l'effettiva possibilità di partecipazione delle microimprese, piccole e medie imprese".L'art. 36 prevede, poi, al comma 2 lett. a), la possibilità di ricorrere alla procedura di affidamento diretto (i) per lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40.000,00 Euro (stessa soglia contenuta nel Vecchio Codice); per i lavori in amministrazione diretta.L'affidamento inoltre deve essere “adeguatamente motivato” dalla stazione appaltante.Si evidenzia, al riguardo, che il Vecchio Codice non prevedeva l'obbligo di motivazione per gli affidamenti diretti, limitandosi a sancire solo un divieto di artificioso frazionamento (art. 125 comma 13 del Vecchio Codice).L'art. 36, comma 2, alle lettere b), c) e d) consente poi:i. per affidamenti di importo pari o superiore a

40.000,00 Euro e inferiore a 150.000,00 Euro per i lavori, o alle soglie di cui all'articolo 35 per le forniture e i servizi, mediante procedura negoziata previa consultazione, ove esistenti, di almeno cinque operatori economici individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti. L'avviso sui risultati della procedura di affidamento contiene l'indicazione anche dei soggetti invitati (lett. b);

ii. per i lavori di importo pari o superiore a 150.000,00 euro e inferiore a 1.000.000,00 di Euro, mediante procedura negoziata di cui all'articolo 63 con consultazione di almeno dieci operatori economici, ove esistenti, nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, individuati sulla base di indagini di mercato o tramite elenchi di operatori economici. L'avviso sui risultati della procedura di affidamento contiene l'indicazione anche dei soggetti invitati (lett. c);

iii. per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000,00 di Euro mediante ricorso alle procedure ordinarie (lett. d).

Enunciati i principi sui quali si fonda questa “procedura”, nell’ambito del D.Lgs. 18 aprile 2016, n. 50, le più rilevanti ipotesi di affidamento diretto sono:• per affidamenti di importo inferiore a 40.000

euro, adeguatamente motivati (articolo 36 comma 1 lett. a);

• per i concorsi di progettazione, in merito all’incarico alla progettazione esecutiva al soggetto che abbia presentato il miglior progetto definitivo (articolo 154, comma 5);

• per gli incarichi di progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per importi pari o superiori alle soglie

previste dal Codice, per motivate ragioni e ove sia espressamente previsto dal bando di gara della progettazione (articolo 157 comma 1);

• nell’ambito dei lavori di somma urgenza e di protezione civile, il responsabile del procedimento e il tecnico dell’amministrazione competente, che si reca per primo sul luogo, può disporre l’immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 200.000 euro o di quanto sia indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità (articolo 163 comma 1). In via eccezionale, l’affidamento diretto può essere autorizzato anche al di sopra di 200.000 euro, per un arco temporale non superiore a trenta giorni e solo per singole specifiche fattispecie il cui valore non sia pari o superiore alla soglia europea (articolo 163 comma 8);

• nell’ambito degli affidamenti in house, da parte di amministrazioni aggiudicatrici iscritte in un apposito elenco tenuto presso l’ANAC, nei confronti di proprie società in house;

• le previsioni derogatorie contenute nell'articolo 63, per gli appalti nei settori ordinari, e 125, per gli appalti nei settori speciali, che ricalcano - sostanzialmente - la casistica già disciplinata con l'articolo 57 del vecchio Codice.

Gli affidamenti diretti nello schema di linee guida

Lo Schema di Linee Guida emanato dall'ANAC ai sensi dell'art. 36 comma 7:a. all'art. 3 ribadisce i principi comuni che devono

caratterizzare le procedure di affidamento "sotto-soglia";

b. all'art. 4 definisce la procedura di affidamento diretto.

Nel dettaglio:A. con riferimento ai principi comuni.

L'ANAC nello Schema indirizza le stazioni appaltanti “a ricorrere nell'esercizio della propria discrezionalità, alle procedure ordinarie, anziché a quelle semplificate, qualora le esigenze del mercato suggeriscano di assicurare il massimo confronto concorrenziale”, rafforzando tale obbligo “nelle ipotesi in cui il mercato risulti particolarmente ampio” nelle quali “le stazioni appaltanti, nella determina o delibera a contrarre” non devono “limitarsi ad individuare la procedura applicabile” ma “dovrebbero, ad esempio, dare conto delle ragioni che le hanno indotte ad optare per un sistema di affidamento non aperto alla partecipazione di tutte le imprese potenzialmente interessate”. Lo Schema inoltre (i) individua e delinea i principi che devono essere rispettati nell'affidamento e nell'esecuzione di lavori, servizi e forniture "sotto-soglia", ossia i principi di "economicità, efficacia, tempestività, correttezza, libera concorrenza, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità, pubblicità e rotazione” (da intendersi come il “non consolidarsi dei rapporti solo con alcune imprese”) al fine di evitare che gli “affidamenti sotto soglia, ivi incluso l'affidamento diretto, possano essere frutto di scelte arbitrarie”; (ii) “impone alle stazioni appaltanti di predefinire ed esplicitare i criteri per la selezione degli operatori economici, con riferimento allo specifico contratto, nonché di assicurare adeguate forme di pubblicità agli esiti delle procedure di affidamento”; e (iii) raccomanda alle stazioni appaltanti di individuare i requisiti

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16 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

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degli affidamenti cercando di promuovere anche la partecipazione “delle micro, piccole e medie imprese”.

B. con riferimento, in particolare, alla procedura di affidamento diretto.

L'ANAC chiarisce che tale procedura:i. deve essere avviata con una delibera a contrarre

nella quale indicare “l'esigenze che si intendono soddisfare, le caratteristiche delle opere/beni/servizi che intendono conseguire, i criteri per la selezione degli operatori economici e delle offerte” nonché “l'importo massimo stimato dell'affidamento” e “la relativa copertura, nonché alle principali condizioni contrattuali”;

ii. deve preferibilmente prevedere “una preliminare indagine, semplicemente esplorativa del mercato, volta a identificare la platea dei potenziali affidatari” in ossequio ai principi di imparzialità, parità di trattamento e trasparenza;

iii. deve effettuare la scelta dell'affidatario sulla base del possesso dei “requisiti generali” di cui all'art. 80 del Nuovo Codice e sulla base di “criteri di selezione connessi al possesso di requisiti minimi di: a) idoneità professionale; b) capacità economica e finanziaria; e c) capacità tecniche e professionali” nonché di eventuali “criteri preferenziali di selezione” fondati su “accertamenti definitivi concernenti il rispetto dei tempi e dei costi nell'esecuzione dei contratti pubblici, quali i criteri reputazionali di cui all'art. 83, comma 10, del Codice” (ossia il c.d. sistema di rating delle imprese che dovrà essere predisposto dall'ANAC con appositi Linee Guida).

Chiarito quanto sopra, l'Autorità delinea nel dettaglio come deve essere “adeguatamente motivato” da parte della stazione appaltante il ricorso alla procedura di affidamento diretto. A tal riguardo, infatti, lo Schema chiarisce che una motivazione si considera adeguata quando “dà dettagliatamente conto del possesso da parte dell'operatore economico selezionato dei requisiti richiesti nella delibera a contrarre, della rispondenza di quanto offerto alle esigenze della stazione appaltante, di eventuali caratteristiche migliorative offerte dal contraente e della convenienza del prezzo in rapporto alla qualità della prestazione”.E, in particolare, per soddisfare tale onere motivazionale, l'ANAC suggerisce alle stazioni appaltanti di “procedere alla valutazione comparativa dei preventivi di spesa forniti da due o più operatori economici”.La suddetta Autorità chiarisce altresì che “in caso di affidamento all'operatore economico uscente, è richiesto un onere motivazionale più stringente”, onere che deve riguardare “il grado di soddisfazione maturato a conclusione del precedente rapporto contrattuale (esecuzione a regola d'arte nel rispetto dei tempi e dei costi pattuiti)” e “la competitività del prezzo offerto rispetto alla media dei prezzi praticati nel settore di mercato di riferimento, anche tenendo conto della qualità della prestazione”.Lo Schema impone altresì “alle stazioni appaltanti la pubblicazione nei propri siti web istituzionali, delle motivazioni, almeno in sintesi, che hanno condotto alla scelta dell'affidatario del contratto” in ossequio al principio di trasparenza, fatto salvo quanto previsto dall'art. 1, comma 32, Legge 190/2012 (concernente gli obblighi di trasmissione all'ANAC) e dal D.Lgs. 33/2013 (riguardante gli obblighi di trasparenza).

Alla luce di quanto sopra esposto è evidente che - se venissero confermate le stringenti indicazioni contenute nello Schema di Linee Guida - l'affidamento “diretto” di lavori, servizi e forniture di importo inferiore a 40.000,00 Euro si avvicinerebbe sempre più ad una vera e propria procedura di gara informale, con tutte le conseguenze del caso.

La differenza sostanziale tra affidamento diretto e trattativa diretta

Un’amministrazione che abbia dichiarato di aver bisogno di un qualsivoglia oggetto, può, dopo che le siano pervenute offerte, addivenire a trattativa diretta con la motivazione che determinate caratteristiche di uno degli oggetti offertile, che lo rendono unico e ne rendono unico il fornitore, sono le più adatte alle sue esigenze.Nella “procedura negoziata l’amministrazione aggiudicatrice consulta le imprese di propria scelta e negozia con una o più di esse i termini del contratto”. A tale procedura è consentito far ricorso quando una precedente gara, aperta o ristretta, ha avuto esito negativo, e in tal caso l’amministrazione emana un apposito bando per il prosieguo a trattativa diretta, oppure ammette alla comparazione le imprese già ammesse alla precedente procedura; inoltre è consentita la trattativa diretta senza bando, è previsto che le “forniture la cui fabbricazione o consegna può essere affidata, a causa delle particolarità tecniche, artistiche o per ragioni inerenti alla protezione dei diritti di esclusiva, unicamente a un fornitore determinato”: naturalmente, l’unicità del fornitore dev’essere certa prima di addivenire a trattativa privata, e l’“indagine di mercato” può avere il solo scopo di acquisire la certezza di tale unicità o di escluderla.Merita di essere segnalata la decisione numero 5766 del 7 novembre 2007 emessa dal Consiglio di Stato che nel caso di un’indagine di mercato a cui è seguita l’aggiudicazione di un appalto, il Supremo Giudice amministrativo segnala che: “Ciò premesso, l’Azienda, la quale col primo motivo sostiene di aver rispettato le regole della procedura negoziata e col secondo sostiene di avere legittimamente fatto ricorso alla trattativa privata, confonde le due procedure: nel caso in esame non si è trattato di procedura negoziata, bensì di trattativa privata, perché non c’è stato nessun bando. Il primo motivo dell’appello dell’Azienda, perciò, è infondato”.Allora il problema è: “La questione specifica è se l’amministrazione che abbia dichiarato di aver bisogno di un qualsivoglia oggetto (automobile, litotritore, apparecchio per l’ablazione del tessuto prostatico), possa poi, dopo che le siano pervenute offerte, addivenire a trattativa privata con la motivazione che determinate caratteristiche di uno degli oggetti offertile, che lo rendono unico e ne rendono unico il fornitore, sono le più adatte alle sue esigenze”.La risposta arriva chiaramente:“Posta la questione in questi semplici termini generali, apparirà chiaro che in tal caso, di fornitore unico individuato mediante caratteristiche dell’oggetto palesate a posteriori, dopo un’indagine di mercato, come conformi alle necessità dell’amministrazione, la trattativa privata non è consentita, perché altrimenti l’obbligo delle gare sarebbe vanificato, e la postuma dichiarazione delle proprie esigenze si presterebbe a giustificare qualsiasi scelta effettuata, appunto, senza gara”.

LA NUOVA TRATTATIVA DIRETTA PREVISTA SUL PORTALE MEPA

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17DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

La norma attuale nella quale è possibile effettuare la trattativa diretta ad avviso di chi scrive è data da tutte quelle fattispecie qui di seguito riportate e previste dall’art. 125 del D.Lgs 50/2016 ossia nei seguenti casi:a. quando, in risposta a una procedura con previa

indizione di gara, non sia pervenuta alcuna offerta o alcuna offerta appropriata, né alcuna domanda di partecipazione o alcuna domanda di partecipazione appropriata, purché le condizioni iniziali dell’appalto non siano sostanzialmente modificate. Un’offerta non è ritenuta appropriata se non presenta alcuna pertinenza con l’appalto ed è quindi manifestamente inadeguata, salvo modifiche sostanziali, a rispondere alle esigenze dell’ente aggiudicatore e ai requisiti specificati nei documenti di gara. Una domanda di partecipazione non è ritenuta appropriata se l’operatore economico interessato deve o può essere escluso o non soddisfa i criteri di selezione stabiliti dall’ente aggiudicatore a norma degli articoli 80, 135, 136;

b. quando un appalto è destinato solo a scopi di ricerca, di sperimentazione, di studio o di sviluppo e non per rendere redditizie o recuperare spese di ricerca e di sviluppo, purché l’aggiudicazione dell’appalto non pregiudichi l’indizione di gare per appalti successivi che perseguano, segnatamente, questi scopi;

c. quando i lavori, servizi e forniture possono essere forniti unicamente da un determinato operatore economico per una delle seguenti ragioni:i. lo scopo dell’appalto consiste nella creazione

o nell’acquisizione di un’opera d’arte o di una rappresentazione artistica unica;

ii. la concorrenza è assente per motivi tecnici. L’eccezione di cui al presente punto si applica solo quando non esistono sostituti o alternative ragionevoli e l’assenza di concorrenza non è il risultato di una limitazione artificiale dei parametri dell’appalto;

iii. tutela di diritti esclusivi, inclusi i diritti di proprietà intellettuale. L’eccezione di cui al presente punto si applica solo quando non esistono sostituti o alternative ragionevoli e l’assenza di concorrenza non è il risultato di una limitazione artificiale dei parametri dell’appalto.

d. nella misura strettamente necessaria quando, per ragioni di estrema urgenza derivanti da eventi imprevisti e imprevedibili dall’ente aggiudicatore, ivi compresi comunque i casi di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati ai sensi della Parte quarta, Titolo V, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e di pericolo concreto e attuale di danni irreparabili a beni culturali, i termini stabiliti per le procedure aperte, per le procedure ristrette o per le procedure negoziate precedute da indizione di gara non possono essere rispettati. Le circostanze invocate per giustificare l’estrema urgenza non devono essere in alcun caso imputabili all’ente aggiudicatore;

e. nel caso di appalti di forniture per consegne complementari effettuate dal fornitore originario e destinate al rinnovo parziale di forniture o di impianti o all’ampliamento di forniture o impianti esistenti, qualora il cambiamento di fornitore obbligasse l’ente aggiudicatore ad acquistare forniture con caratteristiche tecniche differenti, il cui impiego o la cui manutenzione comporterebbero incompatibilità o difficoltà tecniche sproporzionate;

f. per nuovi lavori o servizi consistenti nella

ripetizione di lavori o servizi analoghi assegnati all’imprenditore al quale gli stessi enti aggiudicatori hanno assegnato un appalto precedente, a condizione che tali lavori o servizi siano conformi a un progetto a base di gara e che tale progetto sia stato oggetto di un primo appalto aggiudicato secondo una procedura di cui all’articolo 123. Il progetto di base indica l’entità di eventuali lavori o servizi complementari e le condizioni alle quali essi verranno aggiudicati. La possibilità di ricorrere a tale procedura è indicata già al momento dell’indizione della gara per il primo progetto e gli enti aggiudicatori, quando applicano l’articolo 35 tengono conto del costo complessivo stimato per i lavori o i servizi successivi;

g. per forniture quotate e acquistate sul mercato delle materie prime;

h. per gli acquisti d’opportunità, quando è possibile, in presenza di un’occasione particolarmente vantaggiosa ma di breve durata, acquistare forniture il cui prezzo è sensibilmente inferiore ai prezzi normalmente praticati sul mercato:i. per l’acquisto di forniture o servizi a condizioni

particolarmente vantaggiose presso un fornitore che cessi definitivamente l’attività commerciale o presso il liquidatore in caso di procedura di insolvenza, di un accordo con i creditori o di procedure analoghe;

ii. quando l’appalto di servizi consegue a un concorso di progettazione organizzato secondo le disposizioni del presente codice ed è destinato, in base alle norme previste nel concorso di progettazione, a essere aggiudicato al vincitore o a uno dei vincitori di tale concorso; in tal caso, tutti i vincitori del concorso di progettazione sono invitati a partecipare alle negoziazioni.

LA NUOVA TRATTATIVA DIRETTA PREVISTA SUL PORTALE MEPAA

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STRUMENTI PRATICIPuoi applicare quanto appreso in questo articolo aiutandoti con le schede:

• Modello esemplificativo: ESEMPIO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE (da p. 24 a p. 29)

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18 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

Dalla Riforma del 1995 (Legge 335/1995) anche per i dipendenti statali tutti i compensi accessori sono valutabili ai fini pensionistici e, pertanto, sono assoggettati al contributo del fondo pensione e del fondo credito se ed in quanto “sussiste una correlazione tra incarico conferito e qualifica del prestatore d’opera in dipendenza del proprio rapporto di lavoro dipendente” (Circolare INPDAP n. 5 del 3/03/2005). Già la riforma Dini prevedeva la comunicazione annuale ad ogni dipendente della propria posizione assicurativa: art. 1, comma 6, Legge 335/95 “[…] ad ogni assicurato è inviato con cadenza annuale un estratto conto che indichi le contribuzioni effettuate, la progressione del montante contributivo e le notizie relative alla posizione assicurativa […]”. A distanza di anni da tale disposizione ad oggi, per il personale statale non è ancora possibile avere la posizione assicurativa aggiornata di ogni e qualsiasi compenso accessorio percepito. Nell’intento di regolarizzare tale situazione, l’INPS con Circolare n. 172 del 16/10/2015 fornisce indicazioni operative alle istituzioni scolastiche per evitare, come accaduto negli scorsi mesi, di ricevere dall’INPS note per la regolarizzazione della posizione contributiva.In particolare l’INPS ha fornito le indicazioni agli Istituti scolastici statali per le richieste di censimento o di variazione dei dati anagrafici relativi all’Istituto medesimo, nonché sulle modalità di apertura e chiusura della posizione previdenziale per il pagamento di compensi accessori.In premessa, l’INPS evidenzia che - con la

Circolare n. 36/2014 - l’Istituto ha rimodulato l’organizzazione delle strutture dedicate alla gestione delle domande di servizio inerenti al Soggetto Contribuente e alla lavorazione dei flussi informativi (Unità di coordinamento operativo), secondo la duplice logica di miglioramento dei tempi di risposta all’utenza e di ottimizzazione dell’impiego delle risorse, sia in termini quantitativi sia qualitativi.In linea con l’organizzazione delineata dalla Circolare n. 36/2014, con la Circolare n. 172/2015 l’Istituto ha avviato il decentramento di alcune attività residuali gestite a livello centrale, riconducendole alle strutture territoriali preposte alla gestione delle attività relative alla Gestione dipendenti pubblici, segnatamente nell’ambito dell’unità organizzativa “Anagrafica e Flussi” dell’Agenzia Flussi Contributivi delle strutture territoriali.Nella Circolare in esame, l’INPS ha trattato le seguenti questioni:• richiesta iscrizione/chiusura dell’Istituto

scolastico statale quale sede di servizio Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca (MIUR);

• richiesta apertura posizione previdenziale dell’Istituto scolastico statale distinta da quella del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;

• rilascio nuove funzioni Anagrafe SIN – abilitazione al profilo “Operatore scuola”;

di Maria Rosaria Tosiani

Sommario

• Apertura della posizione previdenziale

GLI ADEMPIMENTI INPS PER GLI ISTITUTI SCOLASTICIINDICAZIONI PER LE RICHIESTE DI CENSIMENTO E APERTURA/CHIUSURA DELLA POSIZIONE PREVIDENZIALE

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19DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

• oltre a tutta una serie di ulteriori precisazioni.

Apertura della posizione previdenziale

In particolare per l’apertura della posizione previdenziale, l’Istituto scolastico deve inoltrare una specifica richiesta utilizzando il modulo “Richiesta di apertura posizione previdenziale Istituto Scolastico Statale” disponibile nel sito Internet dell’Istituto, nella sezione modulistica. Tale apertura consentirà di inoltrare le denunce contributive mensili, relative ai compensi accessori erogati direttamente dagli Istituti utilizzando i propri fondi, che dovranno essere elaborate indicando negli elementi di seguito indicati, i seguenti valori:• AZIENDA: C.F. (indicare codice fiscale

dell’Istituto) Progressivo 00001• ENTE DI APPARTENENZA: C.F. (indicare

codice fiscale dell’Istituto) Progressivo 00000• SEDE DI SERVIZIO: C.F. (indicare codice

fiscale dell’Istituto) Progressivo 00000

L’Inps evidenzia inoltre che per utilizzare il software di Compilazione manuale, messo a disposizione dall’Istituto, è necessario che l’istituto scolastico richieda l’abilitazione utilizzando il modulo disponibile nel sito Internet, nella sezione “Moduli – Gestione Dipendenti Pubblici – Richiesta Abilitazione Amministrazioni ed Enti” indicando i nuovi identificativi (codice fiscale e progressivo 00001).I dati retributivi dichiarati dall’Istituto scolastico statale nelle denunce contributive alimenteranno le posizioni assicurative degli iscritti in termini di retribuzioni utili ai fini della misura della pensione calcolata con il sistema contributivo. L’Inps spiega, infatti, che la richiesta di apertura della posizione previdenziale dell’Istituto scolastico statale deve essere distinta da quella del MIUR. La scuola che eroga direttamente compensi qualificabili come redditi da lavoro dipendente a dipendenti delle amministrazioni pubbliche utilizzando le proprie risorse finanziarie e quelle derivanti da altre istituzioni pubbliche o private è tenuta ad elaborare, per i periodi retributivi in cui liquida tali compensi, la denuncia contributiva, richiedendo a tal fine l’apertura di una propria posizione previdenziale, distinta da quella del MIUR. Viceversa le retribuzioni accessorie, pagate invece tramite NoiPA non devono essere denunciate dagli Istituti scolastici.I contributi dichiarati nelle denunce dell’Istituto scolastico saranno incrociati con i flussi di versamento effettuati dall’Istituto medesimo e genereranno l’Estratto Conto Amministrazione (ECA) per verifica la correttezza degli adempimenti contributivi, evidenziando le eventuali partite a credito dell’INPS.Con messaggio n. 2314 del 24/05/2016 l’INPS fornisce chiarimenti in merito alla circolare 172/2015.Il messaggio chiarisce che la circolare

prevede l’apertura di una specifica posizione contributiva (con progressivo 00001) per denunciare i compensi direttamente corrisposti dagli Istituti scolastici statali a dipendenti delle amministrazioni pubbliche statali avvalendosi di fondi propri o finanziamenti derivanti da soggetti pubblici o privati. Essa trova applicazione con riferimento a tutto il personale (supplente e a tempo indeterminato). Numerosi Istituti Scolatici hanno però fatto notare che, in ottemperanza al messaggio n. 178/2011 del MEF – NOI PA, i suddetti compensi accessori sono inseriti nell’applicativo SIDI attraverso la procedura “Accessori fuori sistema” per cui sembrerebbe non necessario effettuare una specifica denuncia contributiva all’Istituto come peraltro specificato al punto 2 della circolare 172/2015. Con riferimento al richiamato messaggio 178/2011, l’INPS chiarisce che il sistema informativo del MEF (NoiPA) trasmette le denunce contributive per il personale per il quale elabora il trattamento economico a valere sui pertinenti capitoli di bilancio degli stati di previsione del Miur: personale a tempo indeterminato, supplenti con incarico annuale nonché, a decorrere dal 01/01/2013, anche per il personale supplente breve e saltuario. Le denunce contributive inviate da NoiPA si riferiscono, quindi, al trattamento economico erogato direttamente attraverso il suddetto sistema informativo e non anche ai compensi erogati dagli Istituti scolastici avvalendosi di fondi propri o derivanti da soggetti pubblici o privati, compresi i fondi europei. L’inserimento dei compensi nel sistema informativo del MEF cui si riferisce il citato messaggio n. 178/2011, non determina l’inserimento degli stessi nelle denunce contributive che alimentano la posizione assicurativa dei lavoratori ma la loro acquisizione ai fini delle operazioni di conguaglio fiscale e, ove ne sussistano i presupposti, di conguaglio contributivo da cui discende l’elaborazione degli elementi V1 causale 7 codice motivo utilizzo 2 (cfr. Circolare n. 5/2015). L’INPS, pertanto, conferma l’obbligo per gli Istituti scolastici che erogano direttamente dei compensi a lavoratori delle amministrazioni statali di aprire una specifica posizione previdenziale, per la trasmissione delle denunce ListaPosPa contenenti le retribuzioni erogate. Si evidenzia che per il personale per il quale sono dovute le contribuzioni minori, la trasmissione delle denunce Uniemens, deve essere effettuata con la matricola aziendale di gestione privata intestata a ciascun istituto scolastico. Per il pagamento delle contribuzioni gli istituti scolastici provvedono in modo autonomo, utilizzando l’F24.

GLI ADEMPIMENTI INPS PER GLI ISTITUTI SCOLASTICIC

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20 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

Integrazione tra SIDI e PCC

Con propria comunicazione del 12.10.2016, il MIUR ha segnalato di aver reso operativa, nell’area Fatturazione Elettronica del SIDI, l’Integrazione tra il SIDI e la Piattaforma di Certificazione dei Crediti (PCC); tale area, infatti, “[…] è stata arricchita con le funzioni che consentono il dialogo automatico tra il sistema SIDI e la piattaforma PCC del MEF. Pertanto le istituzioni scolastiche che utilizzano il SIDI Bilancio potranno sospendere le comunicazioni manuali nei confronti della piattaforma PCC e beneficiare del nuovo dialogo automatico. Le scuole che utilizzano software locali per la gestione del bilancio potranno utilizzare le nuove funzioni grazie ai servizi che saranno presto disponibili per i fornitori locali […]”.Anche sull’homepage della Piattaforma di Certificazione dei Crediti in data 21.10.2016 è riportata tale notizia: “[…] Il MEF ha informato le scuole che, dopo una fase di sperimentazione terminata con successo, è in linea l’aggiornamento automatico della piattaforma per la certificazione dei crediti con le informazioni presenti nel sistema SIDI. L’automatismo è a favore di tutte le scuole che utilizzano il SIDI e riguarderà le comunicazioni di scadenza e le comunicazioni di pagamento, compresi gli eventuali storni.Per le scuole che usano sistemi/software di contabilità diversi dal SIDI l’aggiornamento del sistema PCC è:• automatico per le comunicazioni scadenza;• automatico per la registrazione dei pagamenti,

solo previo inserimento nel sistema SIDI, per ciascuna fattura, del numero del mandato e della data di pagamento della fattura (in alternativa è possibile continuare ad immettere

i dati relativi al pagamento direttamente nel sistema PCC).

Al riguardo, il MIUR comunica che saranno presto disponibili dei Web Services per consentire l’aggiornamento automatico del SIDI con le informazioni di pagamento immesse nei propri sistemi contabili […]”.

Come è noto, l’art. 7bis del D.L. 35/2013, introdotto dall’art. 27 del D.L. 66/2014 prevede una serie di obblighi a carico delle PA in merito al caricamento e alla gestione periodica delle informazioni sulla Piattaforma per la certificazione dei crediti (PCC), utili sia per permettere ai creditori della PA di poter accedere ad operazioni di anticipazione, compensazione e/o cessione dei propri crediti certificati, sia per consentire alla PA di quantificare la propria situazione debitoria e tracciarne l’andamento, anche con riferimento ad ogni singola posizione.Innanzitutto, sulla PCC vanno registrate le informazioni relative al ricevimento delle fatture, alla loro registrazione nei rispettivi sistemi contabili, alle operazioni di liquidazione e pagamento. È poi previsto, entro il giorno 15 di ciascun mese, l’invio della comunicazione obbligatoria dei debiti pagati e/o scaduti nel mese precedente.Tutte le suddette operazioni finora erano gestite operando, senza possibilità di colloquio tra le diverse banche dati, separatamente sia sulla PCC, sia sul SIDI o altro software di gestione della contabilità e delle fatture elettroniche. Per le scuole ciò comportava l’obbligo di gestire le medesime fatture con tre diverse procedure, reinserendo più volte gli stessi dati ed informazioni. La novità introdotta recentemente consente di evitare uno di questi passaggi: ciò che

di Gianna Magnoni

LE NUOVE FUNZIONI SPIEGATE DAL PUNTO DI VISTA PROCEDURALE

ADEMPIMENTI DELLA SCUOLA SULLA PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E COLLEGAMENTI CON IL SIDI E SCUOLA IN CHIARO

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21DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

viene gestito sul SIDI/Fatturazione elettronica ora viene trasmesso periodicamente e automaticamente alla piattaforma PCC, senza necessità dell’intervento manuale dell’operatore.

Comunicazioni automatiche dal SIDI al PCC

Le comunicazioni automatiche dal SIDI alla piattaforma PCC sono le seguenti:• CS - Comunicazione di Scadenza, generata dal sistema al momento

dell’accettazione della fattura. Quando viene accettata una fattura, il sistema SIDI propone in automatico la data di scadenza (di norma 30 giorni o quella impostata dal cedente/prestatore – tale data è evidenziata in rosso se non è compresa entro i 30 o 60 giorni dalla data di emissione della fattura) e chiede di verificarne la correttezza, per poi inviarla alla PCC con apposita comunicazione di scadenza (CS). Se tale data non è corretta e/o non corrisponde alle condizioni contrattuali concordate con il fornitore, è importante rettificarla in tale momento: selezionando il pulsante Cancel, si può inserire la data di scadenza modificata e la motivazione, obbligatoria, della rettifica apportata. La comunicazione di scadenza viene inviata alla PCC anche quando si accetta una fattura dopo la decorrenza dei termini.

• CO – Contabilizzazione, generata automaticamente dalla PCC

al momento della ricezione della CP (comunicazione di pagamento) inviata dal SIDI. Quando una fattura viene rifiutata dopo lo scadere dei suoi termini di decorrenza, la comunicazione di contabilizzazione viene trasmessa automaticamente alla PCC con importo della fattura, stato del debito NOLIQ e causale ATTNC oppure NCRED.

• SC - Storno Contabilizzazione, inviata nel momento dell’eventuale annullo

del rifiuto di una fattura.• CP - Comunicazione di Pagamento, generata quando la fattura viene associata

ad un mandato di pagamento nello stato di trasmesso o pagato. Se la scuola utilizza il SIDI Bilancio, tale associazione viene effettuata nell’area SIDI/Fatturazione Elettronica utilizzando le funzioni:

Bilancio Associazione fatture a mandati oppure Associazione fatture a mandati e impegni

La prevista disponibilità, a breve, di apposite funzionalità utilizzabili anche da altri software locali di gestione del bilancio permetterà di comunicare al SIDI/Fatturazione elettronica l’associazione tra fatture e mandati di pagamento e di inviare alla PCC la relativa comunicazione di pagamento. Nel frattempo, le scuole interessate al trasferimento automatico dei dati alla PCC dovranno

inserire manualmente le informazioni di pagamento nel sistema SIDI/Fatturazione elettronica utilizzando la funzionalità “Bilancio Inserimento manuale dati mandato”. L’inserimento manuale è possibile solo se la scuola ha dichiarato (con la funzionalità “Bilancio Dichiarazione Utilizzo”) di non utilizzare le funzionalità del SIDI Bilancio per l’anno finanziario in corso.

• SP - Storno Pagamento, inviata quando si effettua una disassociazione

tra fattura e relativo mandato di pagamento oppure quando viene modificato l’importo di un mandato già associato ad una fattura. Quando si disassocia una fattura da un certo impegno di pagamento, la disassociazione riguarda tutti i mandati di pagamento legati a quell’impegno e la conseguente comunicazione di storno pagamento inviata alla PCC sarà relativa ad ogni mandato di pagamento disassociato.

• RIF - Ricontabilizzazione Forzata, generata quando nel SIDI la fattura viene

associata/disassociata ad una o più note di credito, in quanto tale operazione modifica la contabilizzazione dell’importo non liquidabile e dell’importo sospeso della fattura.

Per ogni nota di credito associata nel SIDI ad una fattura viene inviata una RIF con stato del debito NOLIQ, causale NCRED ed importo pari a quello della nota di credito. Quando una nota di credito viene disassociata dalla relativa fattura, viene inviata una RIF con stato del debito SOSP, causale NCRED e importo uguale a quello della nota di credito.

Per ogni fattura associata alle note di credito si presentano due casi:

› quando il totale delle note di credito associate è inferiore all’importo della fattura a cui si riferiscono, vengono inviate due comunicazioni RIF con: 1. stato del debito NOLIQ, causale

ATTNC ed importo uguale alla somma delle note di credito;

2. stato del debito SOSP, causale ATTNC ed importo pari alla differenza tra l’importo della fattura e la somma delle note di credito;

› quando la somma delle note di credito associate è uguale all’importo della fattura viene trasmessa una sola comunicazione RIF con stato del debito NOLIQ, causale ATTNC e importo pari a quello della fattura.

Quando una fattura viene disassociata dall’unica nota di credito esistente, viene generata e trasmessa una comunicazione con stato del debito SOSP, causale ATTLIQ ed importo pari alla fattura; se invece restano altre note di credito associate alla fattura, la comunicazione RIF inviata conterrà stato del debito NOLIQ, causale ATTNC ed importo pari alla somma delle note di credito ancora associate alla fattura.

ADEMPIMENTI DELLA SCUOLA SULLA PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E COLLEGAMENTI CON IL SIDI E SCUOLA IN CHIARO

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22 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

Le comunicazioni automatiche predisposte dal SIDI vengono accodate ed inviate alla PCC dopo 3 giorni dalla loro creazione, per dare tempo alla fattura oggetto della comunicazione di transitare dal Sistema di Interscambio alla piattaforma PCC. Si possono visualizzare le comunicazioni sul SIDI/Fatturazione elettronica utilizzando la voce “Gestione PCC ---> Visualizza Comunicazioni”. L’elenco riporta il tipo di comunicazione inviata (CS, CO, RIF, CP...), la data di invio e l’esito ricevuto dalla PCC. In caso di esito negativo dell’invio della comunicazione, compare il semaforo rosso e lo stato “Esito Ricevuto KO”; tramite l’apposita icona si possono consultare i dettagli relativi all’errore segnalato dalla PCC.

Gli errori più comuni sono:• E240 – FATTURA NON TROVATA la fattura,

già sul SIDI, non è ancora transitata dal sistema di interscambio (SDI) alla PCC.

• E262 FATTURA IN STATO LAVORATA la fattura nella PCC è in stato CHIUSA in quanto la PCC ha già tutte le informazioni relative alla fattura e non aspetta altre comunicazioni; è un errore che può essere trascurato.

Stato delle fatture ed indice di tempestività

È possibile visionare lo stato delle fatture anche accedendo direttamente alla piattaforma PCC.Quando è necessario rettificare alcune situazioni, si può operare direttamente anche nella piattaforma PCC, ricordandosi poi di operare le stesse modifiche nel sistema SIDI, per garantire l’allineamento dei due sistemi.

Nell’area SIDI/Fatturazione elettronica/Bilancio è possibile, tramite la funzionalità “Report Stato Pagamento Fatture”, visualizzare l’elenco delle fatture relative ad un periodo preselezionato e verificare il loro stato di pagata/non pagata. Per le fatture pagate, vengono indicati anche i dati relativi ai relativi mandati di pagamento (n°, anno, imposto e stato).

Nella medesima area è presente la funzione “Indice di tempestività”, che consente di calcolare tale indice (previsto dall’art.9 comma 1 del DPCM 22/9/2014), con periodicità sia trimestrale che annuale, e di pubblicarlo automaticamente sul sito “Scuola in chiaro”. Anche nella videata di calcolo dell’indice è possibile rettificare, con motivazione obbligatoria, la data di scadenza del pagamento della fattura, cliccando sul simbolo della matita. Una volta controllata la correttezza dei dati riportati nel riepilogo periodico, si può procedere al calcolo dell’indice di tempestività, cliccando sul pulsante “Salva indice”. Il valore dell’indice calcolato è evidenziato in giallo ad inizio videata. Tramite la funzionalità “Pubblica”, presente nell’ambito dell’area Bilancio/Indice di tempestività, si può rendere visualizzabile l’indice di tempestività sul sito “Scuola in chiaro”, nell’area “Finanza/Amministrazione trasparente - Pagamenti dell’Amministrazione” relativa al codice meccanografico principale dell’istituto scolastico. Se si effettuano più pubblicazioni successive dell’indice relativo al medesimo periodo, il sistema memorizza solo la data dell’ultima pubblicazione avvenuta.Ai fini dell’assolvimento degli obblighi di pubblicità previsti dalla vigente normativa, l’indice di tempestività deve essere pubblicato anche sul sito dell’istituto scolastico stesso, nell’area “Amministrazione Trasparente / Pagamenti dell'amministrazione / Indicatore di tempestività dei pagamenti”. Tale pubblicazione può essere fatta direttamente sul sito della scuola o riportando il link di collegamento al dato già presente su “Scuola in chiaro”.

ADEMPIMENTI DELLA SCUOLA SULLA PIATTAFORMA DI CERTIFICAZIONE CREDITI E COLLEGAMENTI CON IL SIDI E SCUOLA IN CHIARO

Gianna Magnoni è Laureata in Economia e Commercio, iscritta all’Albo dei Dottori Commercia-listi di Bologna e all’Albo dei re-visori Contabili, Dsga dal 1996 e portavoce provinciale del Coor-dinamento dei DSGA della Pro-vincia di Bologna.

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STRUMENTI PRATICI

Questa sezione della rivista DSGA AL LAVORO contiene modelli pratici e schede operative che Lei potrà fotocopiare ed utilizzare durante la Sua attività quotidiana.In questa edizione troverà i seguenti modelli che Le permetteranno di risparmiare tempo e di applicare nella Sua scuola quanto appreso negli articoli:

Modello esemplificativo - ESEMPIO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

Modelle esemplificativo - MODELLO NOMINA COMMISSIONE PROGETTI PONIL DIRIGENTE SCOLASTICO

Modello esemplificativo - DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DI CAUSE DI INCOMPATIBILITÀ PER ESPERTI ESTERNI PROGETTI PON

Modello esemplificativo - RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA DELLACONTRATTAZIONE INTEGRATIVA

23DSGA al lavorodicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

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| dicembre 201624 RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICADSGA al lavoro

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I MODELLO ESEMPLIFICATIVO

ESEMPIO DI MANIFESTAZIONE DI INTERESSE

Oggetto: manifestazione di interesse acquisto di ………….. A.S. 2016/2017• VISTO il D.Lgs. 30 Marzo 2001 n. 165 recante “Norme generali sull’ordinamento

del lavoro alle dipendenze delle Amministrazioni Pubbliche e ss.mm.ii.; • VISTO il D.I. 44/2001 concernente “Regolamento concernente le Istruzioni ge-

nerali sulla gestione amministrativo contabile delle istituzioni scolastiche;• Visto il Decreto Legislativo n. 50/2016 in Attuazione delle direttive 2014/23/

UE, 2014/24/UE e 2014/25/UE

INVITA

Ai sensi dell’art. 36 comma 7 e art. 216 comma 9 del D.Lgs. 50/2016 a parteci-pare alla manifestazioni di interesse per la partecipazione e la consultazione del maggior numero di operatori economici in modo non vincolante per l’Istituto ………………………., nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti, nonché nel ri-spetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza.

OGGETTO DELL’AVVISO

Si rende noto che l’Istituto ………………………………….. intende affidare mediante affida-mento diretto e/o procedura negoziata sotto soglia, l’acquisto tramite procedure MEPA di ………………………………………… a seconda delle necessità e delle richieste di aule e/o laboratori dell’Istituto.Si precisano inoltre le seguenti caratteristiche di ogni acquisto:• l’istituzione scolastica in base alle richieste del responsabile di laboratorio, del

docente, dell’assistente tecnico procederà nell’acquisto di beni e servizi neces-sari per il buon funzionamento della scuola.

• La procedura di acquisto verrà gestita sul portale “acquistinretepa”, tramite ordine diretto ovvero RDO.

L’Istituto si riserva la facoltà di selezionare le ditte che hanno inviato la manife-stazione di interesse a presentare offerte preventivo. Nel caso le manifestazioni di interesse fossero superiori a cinque, si prenderanno in considerazione le prime cinque secondo l’ordine cronologico di arrivo al protocollo.REQUISITII soggetti interessati dovranno essere in possesso dei seguenti requisiti:• Requisiti in ordine generale ai sensi del art. 80 del D.Lgs. 50/2016• Iscrizioni alla camera di Commercio per le attività di cui trattasi• Iscrizione portale acquistinretepa.it• In regola con gli obblighi di contribuzione previdenziale assistenziale ed Equi-

talia.• Essere in regola con i prescritti collaudi dei BUS eventualmente utilizzati.

MODALITÀ E DATA PRESENTAZIONE CANDIDATURE

Gli operatori economici che desiderano presentare la propria manifestazione di interesse ad essere invitati alla procedura di selezione dovranno far pervenire en-tro le ore 12.00 del …………………….

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dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA 25DSGA al lavoro

MODELLO ESEMPLIFICATIVOSTR

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(pena esclusione) la domanda di presentazione della candidatura e le dichiarazio-ni sostitutive (redatte ai sensi del DPR 445/2000) relative al possesso dei requi-siti in busta chiusa a mano o mezzo PEC. Si precisa che nell’oggetto della mail è obbligatorio, pena esclusione, indicare la dicitura “Manifestazione di interesse acquisto di ……………………………….”.Non saranno prese in considerazione domande incomplete o pervenute oltre la data di scadenza.

IMPORTO DELLA GARA

L’importo complessivo presunto delle gare sarà determinato di volta in volta in base alla meta ed al numero dei partecipanti.

CRITERI PER LA SCELTA DEL CONTRAENTE

L’istituzione scolastica procederà all’aggiudicazione del servizio a favore del sog-getto che avrà proposto l’offerta più vantaggiosa (ai sensi dell’art. 95 del D.L-gs.50/2016) in base a criteri determinati di volta in volta nella lettera di invito. La partecipazione alla gara obbligherà la ditta alla conferma delle condizioni offerte per almeno 60 giorni dalla data dell’offerta.

CONDIZIONI REGOLANTI LA PROCEDURA AMMINISTRATIVA

La presente istituzione scolastica selezionerà le ditte da invitare alle gare per con-tratti sotto soglia con procedura negoziata senza pubblicazione del bando con le seguenti modalità: – Se le ditte che avranno prodotto regolarmente domanda saranno meno di 3, si

procederà ad ulteriore ricerca di mercato fino a raggiungere il numero di 3; – Se le ditte che avranno prodotto regolare domanda saranno più di 3 ma meno

di 5 saranno invitate tutte le ditte; – Se le ditte saranno più di 5 potranno essere invitate tutte ovvero si procederà a

rotazione in base all’ordine di arrivo delle manifestazioni di interesse pervenu-te.

INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 DEL D.LGS. 196/2003

Nella procedura di gara saranno rispettati i principi di riservatezza delle informa-zioni fornite, ai sensi del D.Lgs. n. 196/2003 e successive modificazioni, compa-tibilmente con le funzioni istituzionali, le disposizioni di legge e regolamentari concernenti i pubblici appalti e le disposizioni riguardanti il diritto di accesso ai documenti ed alle informazioni.In particolare, in ordine al procedimento instaurato da questa procedura:a. le finalità cui sono destinati i dati raccolti ineriscono alla verifica della capacità

dei concorrenti di partecipare alla gara in oggetto;b. i dati forniti saranno raccolti, registrati, organizzati e conservati per le finalità

di gestione della gara e saranno trattati sia mediante supporto cartaceo che magnetico anche successivamente all’eventuale instaurazione del rapporto contrattuale per le finalità del rapporto medesimo;

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| dicembre 201626 RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICADSGA al lavoro

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c. il conferimento dei dati richiesti è un onere a pena l’esclusione dalla gara;d. i soggetti o le categorie di soggetti ai quali i dati possono essere comunicati

sono: 1) il personale interno dell’Amministrazione; 2) i concorrenti che parteci-pano alla seduta pubblica di gara; 3) ogni altro soggetto che abbia interesse ai sensi della legge n. 241/1990;

e. i diritti spettanti all’interessato sono quelli di cui all’art. 7 del D.Lgs. n. 196/2003, cui si rinvia;

f. soggetto attivo della raccolta è l’Amministrazione aggiudicante e il responsabi-le è il DSGA Dott. ………………..

INFORMAZIONI E RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO

Informazioni di carattere tecnico potranno essere chieste a ……………………..Responsabile del Procedimento: il Dirigente Scolastico Prof. ………………………………….

FORME DI PUBBLICITÀ

Il presente avviso è resto noto con le seguenti forme di pubblicità ai sensi dell’art. 267/2010: sito WEB dell’istituto www….

F.TO IL DIRIGENTE SCOLASTICOFirma autografa sostituita a mezzo stampa

ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del D. Lgs. n. 39 del 1993

MODELLO ESEMPLIFICATIVO

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dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA 27DSGA al lavoro

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Al Dirigente ScolasticoISTITUTO

Via Città

ALLEGATO A MANIFESTAZIONE DI INTERESSE ACQUISTO DI ……………………………

Il sottoscritto __________________________________________,

nato a ______________________________________ (Prov. ____)

il ______________________, C.F. ___________________________, residente a

____________________________ (Prov.____) in __________________________

____________________, Tel. _____________________

Fax ______________________, e-mail ___________________________________

in qualità di legale rappresentante della Ditta ______________________________

P.IVA./Codice Fiscale _______________________________

CHIEDE DI

essere ammesso alla procedura di affidamento di gara sotto soglia: AFFIDAMEN-TO DIRETTO/RDO, di un "pacchetto completo" relativo a vendita seguenti pro-dotti/offerta seguenti servizi …………………...

A tal fine si allega la seguente documentazione:1. Copia semplice del certificato di iscrizione alla C.C.I.A.A. non anteriore a 90 gg.2. Autodichiarazione resa ai sensi del D.P.R. 445/2000 (Allegato B), debitamen-

te compilata e sottoscritta dal legale rappresentante ovvero da Procuratore speciale e prodotta unitamente a copia fotostatica non autenticata di un docu-mento d’identità in corso di validità del sottoscrittore, attestante l’inesistenza delle cause di esclusione di cui all’art. 80 del D.Lgs. 50/2016 e successive mo-dificazioni e integrazioni di cui al Regolamento di Attuazione del Codice dei Contratti Pubblici DPR 207/2010.

3. Copia del documento di identità in corso di validità debitamente firmato.4. Disciplinare tecnico firmato in ogni pagina per accettazione.

Data ____________________

Firma __________________________

MODELLO ESEMPLIFICATIVO

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| dicembre 201628 RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICADSGA al lavoro

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I MODELLO ESEMPLIFICATIVO

Al Dirigente ScolasticoISTITUTO

Via Città

ALLEGATO B

ACQUISTO DI …………………………………….. Oggetto: Dichiarazione rilasciata ai sensi degli artt.46 e 47 del D.P.R. 445/2000

Il sottoscritto __________________________________________,

nato a ______________________________________ (Prov. ____)

il ______________________, C.F. ___________________________, residente a

____________________________ (Prov.____) in __________________________

____________________, Tel. _____________________

Fax ______________________, e-mail ___________________________________

in qualità di legale rappresentante della Ditta ______________________________

P.IVA./Codice Fiscale _______________________________

DICHIARA

ai sensi degli artt.46 e 47 e per gli effetti dell’art. 76 D.P.R. n. 445/2000, consapevole della respon-sabilità e delle conseguenze civili e penali previste in caso di dichiarazioni mendaci e/o formazio-ne od uso di atti falsi nonché in caso di esibizione di atti contenenti dati non più corrispondenti a verità, e consapevole, altresì, che qualora emerga la non veridicità del contenuto della presente dichiarazione, il sottoscritto decadrà dai benefici per i quali la stessa è rilasciata,

1. di essere legale rappresentante dell’impresa _________________________________________, e conse-guentemente di avere l’idoneità alla sottoscrizione degli atti delle presente gara;

2. di non trovarsi, in nessuno dei casi di cui all’art. 80 del D.Lgs n. 80/2016 e ss.mm.ii., ovvero dichiara:a. di non trovarsi in stato di fallimento, di liquidazione coatta, di concordato preventivo salvo il caso di cui

all'articolo 186-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267, o di non avere in corso un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni;

b. che non sussistono procedimenti pendenti per l'applicazione di una delle misure di prevenzione di cui all'arti-colo 3 della legge 27 dicembre 1956, n.1423 o di una delle cause ostative previste dall'articolo 10 della legge 31 maggio 1965, n.575 nei confronti: del titolare o del direttore tecnico nel caso di impresa in-dividuale; dei soci o del direttore tecnico nel caso di società in nome collettivo; dei soci accomandatari o del direttore tecnico nel caso di società in accomandita semplice; degli amministratori muniti di poteri di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci, se si tratta di altro tipo di società;

c. di non avere a suo carico alcuna pronunciata sentenza di condanna passata in giudicato, o emesso decreto penale di condanna divenuto irrevocabile, oppure sentenza di applicazione della pena su ri-chiesta, ai sensi dell'articolo 444 del codice di procedura penale, per reati gravi in danno dello Stato o della Comunità che incidono sulla moralità professionale. E’ comunque causa di esclusione la condanna, con sentenza passata in giudicato, per uno o più reati di partecipazione a un'organizzazione criminale, corruzione, frode, riciclaggio, quali definiti dagli atti comunitari citati all'articolo 45, paragrafo 1, direttiva Ce 2004/18. L'esclusione e il divieto operano se la sentenza o il decreto sono stati emessi nei confronti: del titolare o del direttore tecnico se si tratta di impresa individuale; dei soci o del direttore tecnico, se si tratta di società in nome collettivo; dei soci accomandatari o del direttore tecnico se si tratta di società in accomandita semplice; degli amministratori muniti di potere di rappresentanza o del direttore tecnico o del socio unico persona fisica, ovvero del socio di maggioranza in caso di società con meno di quattro soci, se si tratta di altro tipo di società o consorzio. In ogni caso l'esclusione e il divieto operano anche nei confronti dei soggetti cessati dalla carica nell'anno antecedente la data di pubblicazione del bando di gara, qualora l'impresa non dimostri che vi sia stata completa ed effettiva dissociazione della condotta penalmente sanzionata; l'esclusione e il divieto in ogni caso non operano quando il reato è stato depe-nalizzato ovvero quando è intervenuta la riabilitazione ovvero quando il reato è stato dichiarato estinto dopo la condanna ovvero in caso di revoca della condanna medesima;

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dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA 29DSGA al lavoro

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MODELLO ESEMPLIFICATIVO

d. di non aver violato il divieto di intestazione fiduciaria posto all'articolo 17 della legge 19 marzo 1990, n.55; e. di non aver commesso gravi infrazioni debitamente accertate alle norme in materia di sicurezza e a ogni

altro obbligo derivante dai rapporti di lavoro, risultanti dai dati in possesso dell'Osservatorio; f. di non aver commesso grave negligenza o malafede nell'esecuzione delle prestazioni affidate dalla sta-

zione appaltante che bandisce la gara o errore grave nell'esercizio della loro attività professionale; g. di non aver commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, rispetto agli obblighi relativi al paga-

mento delle imposte e tasse, secondo la legislazione italiana o quella dello Stato in cui sono stabiliti; h. di non essere iscritto nel casellario informatico di cui all’articolo 7, comma 10, per aver presentato falsa

dichiarazione o falsa documentazione in merito a requisiti e condizioni rilevanti per la partecipazione a procedure di gara e per l’affidamento dei subappalti;

i. di non aver commesso violazioni gravi, definitivamente accertate, alle norme in materia di contributi pre-viden-ziali e assistenziali, secondo la legislazione italiana o dello Stato in cui sono stabiliti;

j. di essere in regola con la certificazione di cui all'articolo 17 della legge n.68/99, salvo il disposto del com-ma 2;

k. di non essere stato destinatario di sanzione interdittiva o altra sanzione che comporta il divieto di con-trarre con la pubblica amministrazione, compresi i provvedimenti interdittivi di cui all'articolo 14 del d.lgs. n. 81 del 2008;

k bis) di non essere iscritto nel casellario informatico di cui all'articolo 7, comma 10, per aver presentato falsa dichiarazione o falsa documentazione ai fini del rilascio dell'attestazione SOA;

k ter) di non aver omesso denuncia all’autorità giudiziaria di essere stato vittima dei reati previsti e puniti dagli articoli 317 e 629 del codice penale aggravati ai sensi dell’articolo 7 del decreto-legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 1991, n. 203, salvo che ricorrano i casi pre-visti dall’articolo 4, primo comma, della legge 24 novembre 1981, n. 689;

k quater) di non trovarsi: (barrare l’ipotesi d’interesse) • in alcuna situazione di controllo di cui all'articolo 2359 del codice civile rispetto ad alcun soggetto e

di aver formulato l'offerta autonomamente; • di non essere a conoscenza della partecipazione alla medesima procedura di soggetti che si trovano,

rispetto al concorrente, in una delle situazioni di controllo di cui all'articolo 2359 del codice civile e di aver formulato l'offerta autonomamente;

• di essere a conoscenza della partecipazione alla medesima procedura di soggetti che si trovano, rispetto al concorrente, in una delle situazioni di controllo di cui all'articolo 2359 del codice civile e di aver formulato l'offerta autonomamente.

l. di aver riportato le seguenti condanne penali, comprese quelle per le quali ha beneficiato della non men-zione:____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

m. di aver realizzato negli ultimi tre esercizi un fatturato globale d'impresa pari a €__________________, di cui €____________ relativi ai servizi o forniture nel settore oggetto della gara;

n. di allegare l'elenco dei principali servizi o delle principali forniture prestati negli ultimi tre anni con l'indi-cazione degli importi, delle date e dei destinatari, pubblici o privati, dei servizi o forniture stessi.

3. di essere in regola con la dichiarazione unica della regolarità contributiva D.U.R.C.;4. di essere disponibile ad eseguire il servizio oggetto della gara subito dopo la comunicazione di aggiudica-

zione dello stesso e quindi nelle more della stipulazione del contratto5. di osservare tutte le norme dettate in materia di sicurezza dei lavoratori, in particolare di rispettare tutti gli

obblighi in materia di sicurezza e condizioni nei luoghi di lavoro ex D.Lgs 81/2008;6. di assumere a proprio carico tutti gli oneri retributivi, assicurativi e previdenziali di legge e di applicare nel

trattamento economico dei propri lavoratori la retribuzione richiesta dalla legge e dai CCNL applicabili; 7. di aver preso visione, di sottoscrivere per accettazione e di obbligarsi all’osservanza di tutte le disposizioni,

nessuna esclusa, previste dalla lettera di invito e di accettare in particolare le penalità previste;8. di acconsentire ai sensi e per gli effetti del D.Lgs 196/2003 e ss. mm. ii. al trattamento dei dati per la pre-

sente procedura;9. di essere in possesso dell’autorizzazione all’esercizio concessa nell’ambito della Regione di appartenenza

nonché dell’iscrizione alla F.I.A.V.E.T. o altra ass.di categoria;10. di essere in possesso di propria polizza assicurativa, in corso di validità, per la responsabilità civile,

compreso il massimale assicurato, ed eventuale assicurazione contro possibili annullamenti da parte degli studenti.

11. di essere iscritto alla Camera di Commercio di __________________, con n°_____________ (si allega co-pia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio);

12. di autorizzare la stazione appaltante ad effettuare le comunicazioni di cui all’articolo 80 del D.Lgs 50/2016 al seguente indirizzo mail __________

Si allega fotocopia del documento di identità in corso di validità del legale rappresentante/procuratore/tito-lare

Luogo e data Firma del dichiarante

___________________ ____________________________

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| dicembre 201630 RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICADSGA al lavoro

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MODELLO NOMINA COMMISSIONE PROGETTI PONIL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTOil R.D 18 novembre 1923, n. 2440, concernente l’amministrazione del Patrimonio e la Contabilità Generale dello Stato ed il relativo regolamento approvato con R.D. 23maggio 1924, n. 827 e ss.mm. ii. ;

VISTAla Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme in materia di procedimento ammini-strativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi” e ss.mm.ii.;

VISTAla Legge 15 marzo 1997, n. 59, concernente la “Delega al Governo per il conferi-mento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali per la riforma della Pub-blica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa”;

VISTOil Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente il Regolamento recante norme in materia di autonomia delle Istituzioni Scolastiche, ai sensi della legge 15;

VISTO il Decreto Legislativo 30 marzo 2001, n. 165 recante “Norme generali sull’ordina-mento del lavoro alle dipendenze della Amministrazioni Pubbliche” e ss.mm.ii. ;

VISTOl’art. 36 del D.Lgs. 50/2016 “Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forni-ture”;

VISTOil Regolamento di esecuzione del Codice dei Contratti Pubblici (D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207) nonché le linee guida dell’ANAC per i contratti sotto soglia;

VISTO il Decreto Interministeriale 1 febbraio 2001 n. 44, concernente “ Regolamento con-cernente le Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istitu-zioni scolastiche";

VISTOil bando PON FESR prot. n. AOODGEFID\12810 del 15 Ottobre 2015 “Per la scuola – Competenze e ambienti per l'apprendimento” 2014-2020 - Asse II Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) - Obiettivo spe-cifico 10.8 “Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi” – Azione 10.8.1 “In-terventi infrastrutturali per l'innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l'apprendimento delle competenze chiave”;

VISTAla Nota autorizzativa M.I.U.R. prot. n. AOODGEFID/numero 5893 del 30/03/2016

MODELLO ESEMPLIFICATIVO

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con oggetto: “Autorizzazione progetto e impegno di spesa a valere sull’Avviso pubblico PROT. N. A00DGEFID\12810 DEL 15/10/2015, finalizzato alla realizzazio-ne di ambienti digitali. […]”

VISTE le domande pervenute

RITENUTOpertanto, necessario per l’espletamento della procedura in questione l’individua-zione di una Commissione giudicatrice composta di soggetti dotati di adeguata professionalità

DISPONE

Art. 1La Commissione giudicatrice per la valutazione delle offerte tecniche ed econo-miche pervenute, per la procedura in premessa è così costituita. • Prof. ;• Prof.;• Dott. ;

Art. 2I lavori della Commissione giudicatrice saranno svolti con i criteri di ponderazione e i relativi punteggi indicati nella lettera di invito.Tutte le attività della Commissione giudicatrice saranno verbalizzate e si conclu-deranno con l’indicazione degli operatori economici classificato al primo e secon-do posto in graduatoria, con l’indicazione dei relativi punteggi complessivi.

Art. 3I lavori della Commissione dovranno concludersi entro e non oltre il __/__/____. Ai componenti della Commissione, per le attività svolte in orario non coincidente con quello lavorativo, spetterà il compenso accessorio, individuato in sede di con-trattazione collettiva

IL DIRIGENTE SCOLASTICO  

MODELLO ESEMPLIFICATIVO

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DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DI CAUSE DI INCOMPATIBILITÀ PER ESPERTI ESTERNI PROGETTI PON

Il/La sottoscritto/a ………………………………………………………….……..………………….. nato/a a ………………………..……………………….….il…………..…………………………….. residente a ……………..…………………………………...………… cap ………..………………. via ……………………………………………….…………………………………………………… tel ……………...……...……………………… cell. ………..………………………………………. e-mail …………………………………...………………..………………………………………….. C.F. …………………...…..…………………………………………………………………………..avendo preso visione del Bando indetto dal Dirigente Scolastico dell’ISTITUTO “……………….” di ……………………….. per la selezione di esperti nell’ambito del /. Avviso di selezione per reclutamento di esperti (Personale Interno all’Istituzione Scola-stica) per ………………………..

CONSAPEVOLE

delle sanzioni penali richiamate dall’art. 76 del D.P.R. 28/12/2000 N. 445, in caso di dichiarazioni mendaci e della decadenza dei benefici eventualmente conse-guenti al provvedimento emanato sulla base di dichiarazioni non veritiere, di cui all’art. 75 del D.P.R. 28/12/2000 n. 445 ai sensi e per gli effetti dell’art. 47 del cita-to D.P.R. 445/2000, sotto la propria responsabilità

DICHIARA

di non trovarsi in nessuna della condizioni di incompatibilità previste dal paragra-fo 10 “Incompatibilità” delle Disposizioni e Istruzioni per l’attuazione delle iniziati-ve cofinanziate dai Fondi Strutturali europei 2014/2020, ovvero di: • non aver preso parte, a qualsiasi titolo ai lavori dei nuclei di valutazione no-

minati dall’U.S.R. per la Emilia Romagna, relativamente ai progetti PON FSE 2014/2020;

• non ricoprire la funzione di Dirigente Tecnico né presso il MIUR né presso le strutture territoriali dello stesso;

• non ricoprire in qualità di dipendente dell’Amministrazione centrale o periferi-ca, alcuna funzione di verifica, controllo, consulenza o altra funzione connessa agli stessi;

• non ricoprire la carica di revisore dei conti, controllore audit, ecc. • non trovarsi nella qualità di personale incaricato della valutazione dei curricula

per la nomina delle risorse umane necessarie alla realizzazione del Progetto.Dichiara inoltre, di non essere parente o affine entro il quarto grado del legale rappresentante dell’ISTITUTO ……………………………………. “……………………….” di ………………… o di altro personale incaricato della valutazione dei curricula per la nomina delle risorse umane necessarie alla realizzazione del Progetto di che trattasi.

……, …………………………………………… FIRMA

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dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA 33DSGA al lavoro

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MODELLO ESEMPLIFICATIVO

RELAZIONE TECNICO FINANZIARIA DELLACONTRATTAZIONE INTEGRATIVA

a cura del DSGA

Intestazione della scuola

Prot. n°_______

Ai Revisori dei Conti AMBITO______ Dott ________________________ membro MEF Dott._______________________ membro MIUR

OGGETTO: relazione tecnico-finanziaria inerente l’ipotesi di contrattazione integrativa di istituto dell’Anno Scolastico 2012 / 2013

Il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi

• VISTO l’art. 40 del D.Lgs. n. 165/2001, in forza del quale le pubbliche amministrazioni nella stipulazione dei contratti integrativi debbano tenere conto dei limiti stabiliti dai contratti collettivi nazionali o degli oneri previsti nei propri strumenti di programma-zione;

• VISTO, in particolare, il comma 3 sexies dell’art.40 del D.Lgs. n.165/2001, il quale pre-vede che le amministrazioni pubbliche a corredo dei contratti integrativi predisponga-no una relazione tecnica finanziaria;

• VISTA la circolare n.25 del 19 luglio 2012 emanata dalla Ragioneria Generale dello Sta-to e contenente lo schema standard della relazione tecnico-finanziaria;

• VISTO l’art. 6, comma 6, del CCNL 29/11/2007;• VISTA la bozza di Contratto integrativo di istituto siglato in data _____ concernente

i criteri generali per l’impiego delle risorse del fondo dell’istituzione scolastica e degli altri finanziamenti destinati ai compensi accessori del personale;

• VISTA l’ipotesi di CCNL sottoscritta in data 12 dicembre 2012 relativo al persona-le del comparto scuola per il reperimento delle risorse da destinare per le finalità di cui all’art. 8, comma 14, del Decreto Legge n° 78/2010, convertito dalla Legge 122/2010 e dell’art. 4, comma 83 della Legge 183/2011, sottoscritta in via definitiva in data_____________ ; nonché l’intesa siglata dall’Aran e le OO.SS. firmatarie di con-tratto;

• VISTA la deliberazione del Consiglio di Istituto del _________________ n°______ , relativa all’adozione del POF ;

• VISTA la deliberazione del Consiglio di Istituto del______ n°___ , relativa alla riparti-zione del fondo con riferimento alle consistenze organiche delle aree, docenti ed ATA, dei vari ordini e gradi di scuola eventualmente presenti nell'unità scolastica e delle diverse tipologie di attività (eda, scuola ospedaliera, carceraria, corsi serali, convitti) ai sensi dell’art. 88 CCNL 29/11/2007;

• VISTO il piano annuale delle attività del personale docente;• VISTO il piano delle attività del personale ATA, predisposto dal Direttore SGA

e adottato dal Dirigente Scolastico con provvedimento prot. n°__________ del _____________;

• VISTA la comunicazione MIUR prot. n°______ del _________ a mezzo della quale è stato comunicato l’ammontare delle risorse per il MOF spettanti a questa Istituzione Scolastica per l’anno scolastico 2016/2017 ;

• CONSIDERATO che la spesa prevista nella bozza di contratto integrativo deve trovare copertura finanziaria nel budget del fondo di istituto derivante dall’applicazione dei parametri fissati dall’art. 85 del CCNL del 2007 come novellato dalla sequenza con-

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trattuale siglata l’8/4/2008 e dall’art. 4 comma 2 del CCNL comparto scuola sotto-scritto il 23/1/2009 maggiorato dall’avanzo del fondo dell’ istituzione scolastica E.F…., e dalle somme relative ai progetti di finanziamento esterno (fondo UE, privati etc..) per la parte destinata ai compensi per il personale;

DICHIARA CHE:

MODULO 1 – LA COSTITUZIONE DEL FONDO PER LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA Le risorse finanziarie per l’attuazione di quanto previsto dalla bozza di contratto integra-tivo siglato il ________ ammontano complessivamente a € _________ come appresso illustrato:

Risorse fisse aventi carattere di certezza e stabilità

Sezione II - Risorse variabili• ulteriori finanziamenti per corsi di recupero (quota destinata al personale docente

dell’istituzione scolastica) € (comunicazione successiva)• risorse progetti aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l’emarginazione

scolastica €______(comunicazione successiva)• legge 440/97( quota relativa ai compensi al personale) €______• finanziamento compensi personale progetto finanziato da Ente locale €______• finanziamento compensi personale progetto finanziato da etc. €______• finanziamento compensi personale progetti comunitari €______• economie pregresse €______• Sezione III - (eventuali) Decurtazioni del FondoNon sono previste decurtazioni

Sezione IV - Sintesi della costituzione del Fondo sottoposto a certificazione• Totale risorse fisse aventi carattere di certezza e stabilità € ______• Totale risorse variabili € ______• Totale fondo sottoposto a certificazione € ______• Sezione V - Risorse temporaneamente allocate all’esterno del FondoNon previste

Risorse anno scolastico 2016/2017

Fondo dell’Istituzione Scolastica

Funzioni strumentali al POF (art. 33 CCNL 29/11/2007)

Incarichi specifici al personale ATA

Attività complementari di educazione fisica Assegnazioni relative a progetti nazionali e comunitari (lordo Stato)

Ore di sostituzione docenti

TOTALE

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MODELLO ESEMPLIFICATIVO

MODULO 2 - DEFINIZIONE DELLE POSTE DI DESTINAZIONE DEL FONDO PER LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVASezione I - Destinazioni non disponibili alla contrattazione integrativa o comunque non regolate specificamente dal Contratto Integrativo sottoposto a certificazione

Sezione II - Destinazioni specificamente regolate dal Contratto IntegrativoLe attività da retribuire, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, sono quelle relative alle diverse esigenze didattiche e organizzative e alle aree di personale interno alla scuola, in correlazione con il P.O.F.. Relativamente al personale docente:

Risorse anno scolastico 2016/2017

Compenso quota variabile dell’indennità di direzione del DSGACompenso per il sostituto del DSGA: quo-ta fissa e quota variabile dell’indennità di direzione

TOTALE

Risorse anno scolastico 2016/2017

(lordo dipendente)

Particolare impegno professionale 'in aula' con-nesso alle innovazioni e alla ricerca didattica e flessibilità organizzativa e didattica

Attività aggiuntive di insegnamento

Ore aggiuntive per l'attuazione dei corsi di recu-pero

Attività aggiuntive funzionali

Compensi attribuiti ai collaboratori del dirigente scolastico

Funzioni strumentali al POF

Indennità di turno notturno, festivo e nottur-no-festivo del personale educativo

Indennità di bilinguismo e trilinguismo

Compensi per il personale docente ed educativo per ogni altra attività deliberata nell'ambito del POF

Particolari impegni connessi alla valutazione de-gli alunni

Compensi per attività complementari di ed. fisica

Compensi per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emargi-nazione scolastica

Compensi per ore eccedenti

Compensi relativi a progetti nazionali e comuni-tari

TOTALE COMPLESSIVO

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Relativamente al personale ATA:

Sezione III - (eventuali) Destinazioni ancora da regolareParte non pertinente allo specifico accordo illustrato in quanto i contratti integrativi delle istituzioni scolastiche debbono risolversi in un’unica sessione negoziale

Sezione IV - Sintesi della definizione delle poste di destinazione del Fondo per la con-trattazione integrativa sottoposto a certificazione• Totale destinazioni specificatamente regolate dal contratto integrativo:• personale docente € • Personale ATA € • TOTALE COMPLESSIVO €

Sezione V - Destinazioni temporaneamente allocate all’esterno del Fondo(parte non pertinente allo specifico accordo illustrato)

Sezione VI - Attestazione motivata, dal punto di vista tecnico-finanziario, del rispetto di vincoli di carattere generaleA fronte di un'assegnazione complessivamente quantificata in € , è stata prevista un'u-tilizzazione totale di risorse pari ad € (in percentuale: %); € personale docente in percentuale %, € , % personale ATA. La distribuzione in percentuale rientra nei parame-tri deliberati dal Consiglio d’Istituto in sede di ripartizione del fondo per il personale ATA e Docente. Le unità di personale interessato sono complessivamente n. di cui n° docenti e n° di personale A.T.A.

Risorse anno scolastico 2016/2017

(lordo dipendente)

Prestazioni aggiuntive del personale ATA

Compensi per il personale ATA per ogni altra attività deliberata nell'ambito del POF Indennità di turno notturno, festivo e not-turno-festivo del personale educativo

Indennità di bilinguismo e trilinguismo

Incarichi specifici

Compensi per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione scolastica

Compensi relativi a progetti nazionali e comunitari

TOTALE COMPLESSIVO

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MODELLO ESEMPLIFICATIVO

MODULO III – SCHEMA GENERALE RIASSUNTIVO DEL FONDO PER LA CONTRATTA-ZIONE INTEGRATIVA E CONFRONTO CON IL CORRISPONDENTE FONDO CERTIFICA-TO DELL’ANNO PRECEDENTE

MODULO IV- COMPATIBILITÀ ECONOMICO-FINANZIARIA E MODALITÀ DI COPERTURA DEGLI ONERI DEL FONDO CON RIFERIMENTO AGLI STRUMENTI ANNUALI E PLURIEN-NALI DI BILANCIOSezione I - Esposizione finalizzata alla verifica che gli strumenti della contabilità eco-nomico finanziaria dell’Amministrazione presidiano correttamente i limiti di spesa del Fondo nella fase programmatoria della gestione• I finanziamenti specifici come quantificati nel Modulo II, saranno utilizzati per retribu-

ire le relative fattispecie, il budget del fondo di istituto verrà utilizzato per retribuire le attività aggiuntive prestate dal personale docente ed ATA indicate nei progetti/attività inseriti nel POF. Dette fattispecie risultano inserite nel programma annuale approvato (o da approvare) dal Consiglio d’istituto e oggetto della bozza di contratto integrativo siglato in data_______ con le RSU;

PROGRAMMAZIONE ANNUALEPARTITARI PROGETTI:ESEMPIO PROGETTO ALUNNI STRANIERIENTRATEECONOMIA FORTE PROCESSO MIGRATORIOUSCITE_____

CEDOLINO UNICO

ANNO SCOLASTICO 2015/2016 ANNO SCOLASTICO 2016/2017

Fondo Totale(dati del modulo 1)

Totale poste di destinazione

(dati del modulo 2)Fondo Totale

(dati del modulo 1)Totale poste di destinazione

(dati del modulo 2)

PIANO GESTIONALE Importo massimo disponibile

Importo massimo da impegnare Differenza

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Sezione II - Esposizione finalizzata alla verifica a consuntivo che il limite di spesa del Fondo dell’anno precedente risulta rispettato• Rispetto all’utilizzo del fondo relativo all’anno precedente si registra una economia

contrattuale pari a € 0,00 da destinare ad incremento, a titolo di risorsa variabile, del fondo dell’anno successivo.

Sezione III - Verifica delle disponibilità finanziarie dell’Amministrazione ai fini della copertura delle diverse voci di destinazione del Fondo• Verificato che le destinazioni finanziarie al personale docente e ATA sono conformi

agli istituti contrattuali; • Verificato che con gli impegni di spesa, si assicura il servizio didattico agli alunni, in

primis quello curriculare, nonché tutte le altre attività extracurriculari previste dal POF;

• Considerato che i fondi impegnati nella contrattazione di istituto, come risulta dagli allegati indicati in premessa sono inferiori alle disponibilità sopra riportate e quindi la capienza finanziaria è soddisfatta;

• Visto che le somme impegnate in sede di contrattazione rispecchiano gli indirizzi det-tati dal Consiglio di istituto per dare supporto a tutte le attività previste nel POF per l’anno scolastico 2016/2017,

ATTESTA

che la presente relazione tecnico-finanziaria, in tutti i passaggi che precedono, dimostra la totale copertura delle spese derivanti dall’ipotesi di contrattazione che le parti hanno siglato.

La presente relazione, a corredo della bozza di contratto integrativo del ______, viene redatta al fine di ottenere la certificazione di compatibilità economico-finanziaria da par-te dei revisori dei conti.

IL DIRETTORE S.G.A.

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39DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

MESE DI GENNAIO 2017

05/01/2017 Invio flussi finanziari al Sidi, impegni del mese precedente

15/01/2017 Comunicazione PCC ai sensi del D.L. 66/2014, convertito nella L. 89/2014, fatture li-quidate mese precedente

15/01/2017 Presentazione telematica Mod.TFR/1 personale non di ruolo

16/01/2017 Pagamento F24 per ritenute su compensi liquidati nel mese precedente

20/01/2017 Comunicazioni obbligatorie ai Centri per l'Impiego assunzioni, proroghe, trasformazio-ne e cessazione, al servizio.

31/01/2017Entro il 31 gennaio di ogni anno, le Stazioni Appaltanti sottoposte alle normative sugli appalti pubblici devono adempiere agli obblighi imposti dall’art. 1, comma 32, Legge 190/2012 ed inviare apposita comunicazione all’AVCP

31/01/2017 Pubblicazione indicatore annuale di tempestività dei pagamenti seguendo le indicazio-ni fornite dal DPCM 22/9/14

SCADENZARIO

MESE DI FEBBRAIO 2017

05/02/2017 Invio flussi finanziari al Sidi, impegni del mese precedente

14/02/2017TERMINE PERENTORIO per la presentazione da parte della G.E. del programma an-nuale 2017, per le IISS che non hanno eseguito le istruzioni impartite con nota prot. N. prot. N. 14207 del 29/9/2015

15/02/2017 Presentazione telematica Mod.TFR/1 personale non di ruolo

15/02/2017 Comunicazione PCC

16/02/2017 Pagamento F24

20/02/2017 Comunicazioni obbligatorie ai Centri per l'Impiego

MESE DI MARZO 2017

01/03/2017 Pubblicazione sito web programma annuale scuola

01/03/2017 Nel caso in cui il Cdi non approva il Programma Annuale entro il termine perentorio del 14 febbraio l’USR nomina entro il 1° marzo un commissario “ad acta” per l’approvazione

05/03/2017 Invio flussi finanziari al Sidi, impegni del mese di Ottobre

15/03/2017Il DSGA predispone del conto consuntivo entro il 15 marzo di ogni anno, corredato da una relazione illustrativa dell’andamento della gestione contabile a cura del Dirigente Scolastico

15/03/2017 Presentazione telematica Mod.TFR/1 personale non di ruolo

15/03/2017 Comunicazione PCC

16/03/2017 Pagamento F24

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40 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

CHECKLIST PRATICA:LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR

di Stefania Saccone

LA GESTIONE INFORMATIZZATA DEI PROGETTI MEDIANTE LA PIATTAFORMA GPU

1. ACCESSO AL SISTEMA

2. AREA DI GESTIONE DEI PROGETTI FESR

Alla piattaforma GPU si accede dall'area del sito del MIUR dedicata ai Fondi strutturali all'indirizzo http://www.istruzione.it/web/istruzione./pon/2014_2020, selezionando la voce “Gestione interventi”, cliccando succes-sivamente sul tasto “Entra” alla voce “Accesso al sistema” e infine selezionando la modalità “Accesso tramite SIDI”.

› Le credenziali (nome utente e password) sono quelle abi-tualmente utilizzate dal Dirigente Scolastico e dal DSGA per l'accesso a tutte le aree del SIDI.

› Al primo accesso è necessario che sia il DS, sia il DSGA completino la propria scheda anagrafica e la scheda ana-grafica della scuola.

Dopo aver completato le operazioni preliminari sopra de-scritte e una volta effettuato il login, il sistema presenta al DS o al DSGA l'elenco delle istituzioni scolastiche per le quali sono abilitati: cliccando sul pulsante “Entra” posto a destra del nome dell'istituzione scolastica di interesse, si accede all'area di lavoro dedicata alla gestione dei progetti.

› Selezionare tra le voci poste in alto la voce “Gestione dei progetti” e successivamente scegliere dal menù a tendina prospettato dal sistema la voce “Progetti FESR”

› Per accedere all'area di gestione dei progetti cliccare sul pulsante “Apri” posto in corrispondenza dell'Avviso di in-teresse

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41DSGA al lavoro dicembre 2016 | RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA

CHECKLIST PRATICA: LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR

3. SEZIONE “FUNZIONI PER LA GESTIONE DEL PROGETTO”

La sezione “Funzioni per la gestione del progetto” è suddivisa nelle seguenti aree:

Scheda iniziale: in quest'area è necessario valorizzare le date di inizio e di fine del progetto, il numero di protocollo e la data del provvedimento di iscrizione a bilancio del finanzia-mento dedicato al progetto, la data prevista per l'inizio della prima fornitura, la data prevista per il primo contratto; è inol-tre obbligatorio “spuntare” la dichiarazione di consultazione della convenzione Consip.

› La data prevista di fine progetto non può superare quella fissata dall'Autorità di gestione nel relativo Avviso.

› Nel caso dell'Avviso inerente la realizzazione/l'ampliamen-to della rete LAN/WLAN, è necessario acquisire, mediante la specifica funzione di upload, la comunicazione all'Ente locale proprietario dell'immobile di voler aderire al proget-to in questione; in fase di chiusura del progetto sarà neces-sario acquisire anche l'autorizzazione a procedere da parte dell'Ente locale proprietario.

› La corretta compilazione della “Scheda iniziale” è prope-deutica e pertanto necessaria per attivare la compilazione della successiva sottosezione “Gestione forniture”.

Gestione forniture: in quest'area sono riportati l'importo au-torizzato del progetto comprensivo delle spese generali, l'im-porto effettivo del progetto ugualmente comprensivo delle spese generali e le economie del progetto. › L'importo autorizzato del progetto corrisponde a quello ri-

chiesto in fase di presentazione della candidatura. › L'importo effettivo del progetto corrisponde all'importo

complessivo realmente impegnato per l'acquisto delle for-niture e per le spese generali e pertanto può subire varia-zioni/aggiornamenti nel corso della gestione del progetto.

› Le economie del progetto si generano sulla base delle va-riazioni/aggiornamenti apportati ai costi relativi agli acqui-sti e alle spese generali e possono eventualmente essere ripartite tra le forniture.

› Cliccando sul tasto “Spese generali” si accede alla gestio-ne delle relative voci di costo: l'importo di ciascuna voce può essere modificato/aggiornato rispetto all'importo in-serito in fase di presentazione della candidatura, purché non lo superi e, per una corretta rendicontazione dei costi di gestione del progetto, deve corrispondere esattamente agli impegni di spesa effettivamente assunti.

› Cliccando sul tasto “Entra” in corrispondenza di ciascun modulo inerente il progetto si accede alla tabella di gestio-ne dei costi effettivi delle singole forniture: è necessario che, attraverso le funzionalità di conferma/modifica/can-cellazione, l'elenco delle forniture sia del tutto aggiornato rispetto alle effettive acquisizioni, sia in relazione alla tipo-logia, sia in relazione ai costi delle attrezzature acquistate.

› Il tasto “Aggiorna stato” ha la funzione di registrare la data relativa all'ultima operazione di aggiornamento/variazione della tabella delle forniture; per attivare tale tasto è neces-sario confermare/modificare/cancellare ciascuna fornitu-ra; l'operazione di “Aggiorna stato” è necessaria per acce-dere alla sezione “Procedure di acquisizione beni/servizi”.

› La funzionalità di “Convalida finale”, una volta attivata, inibisce la possibilità di apportare ulteriori modifiche alla tabella di gestione delle forniture; è pertanto necessario, prima di attivarla, anche al fine della chiusura del progetto,

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42 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

CHECKLIST PRATICA: LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR

4. SEZIONE “GESTIONE DEL-LE PROCEDURE DI EVIDENZA PUBBLICA”

› che le procedure di acquisizione delle forniture siano state completate e del tutto definite.

Gantt del progetto: attraverso quest'area è possibile visua-lizzare/consultare il cronoprogramma che descrive le fasi di avanzamento del progetto di interesse. › All'interno di quest'area è possibile attivare la funzionalità

dedicata alla richiesta e gestione di una eventuale proroga.

La sezione “Gestione delle procedura di evidenza pubblica” è suddivisa nelle seguenti aree:

Procedure di acquisizione beni/servizi: attraverso le funzio-nalità di quest'area è possibile gestire le procedure di acqui-sizione delle forniture.

› Attraverso il tasto “Nuova procedura” è obbligatorio inse-rire la descrizione della procedura di acquisizione che si intende documentare.

› Attraverso il menù a tendina “Modalità di espletamento del bando” è obbligatorio selezionare con attenzione la tipolo-gia di procedura adottata per l'acquisizione di interesse e successivamente riportare l'oggetto del bando.

› Attraverso il menù a tendina “Criterio di selezione” è ob-bligatorio selezionare il criterio di aggiudicazione scelto e successivamente cliccare sul tasto “Avanti”.

› In relazione alla tipologia di procedura di selezione scelta, il sistema richiede l'inserimento di differenti dati e la compi-lazione di differenti schede e campi, secondo quanto anali-ticamente descritto nei manuali per la gestione informatiz-zata dei progetti, Avviso 9035/2015 e Avviso 12810/2015 e negli Aggiornamenti del 4 maggio 2016, ai quali espres-samente si rimanda, raccomandandone un'attenta lettura.

› Il sistema controlla che la somma degli importi inseriti re-lativamente a ciascun bando sia inferiore oppure uguale all'importo complessivamente autorizzato per il progetto di interesse.

› Dopo aver definito ciascun bando è necessario associarlo, mediante flag, al modulo del progetto cui si riferisce.

› Una volta che il bando è stato definito completamente e che tutti i dati richiesti sono stati coerentemente e corret-tamente inseriti, l'indicatore in corrispondenza del bando medesimo è verde.

› Attraverso la scheda “Aggiudicazione e contratto” è ne-cessario inserire la documentazione relativa all'aggiudica-zione del bando e quella relativa al contratto; è sempre obbligatorio inserire, indipendentemente dalla procedura di selezione scelta, l'importo di aggiudicazione, il fornitore aggiudicatario e successivamente la data del contratto e l'allegato del contratto.

Conferimento incarichi a personale interno/esterno: acce-dendo alle funzionalità di quest'area è possibile acquisire i dati relativi al conferimento degli incarichi per i ruoli di pro-gettista, collaudatore e addestratore e la relativa documen-tazione, cliccando sul tasto “Nuova procedura di selezione”. › È sempre necessario indicare se gli incarichi sono conferiti

a personale interno o a personale esterno, selezionando la relativa scheda.

› Nel caso in cui non sia previsto alcun compenso per gli incarichi in parola e conseguentemente l'importo riporta-

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CHECKLIST PRATICA: LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR

to nella relativa voce delle spese generali sia pari a zero, il sistema prospetta anche il tasto “Registra incarichi non onerosi”, cliccando il quale si attiva la funzionalità di regi-strazione degli incarichi.

› Nel caso in cui sia previsto un compenso per gli incarichi sopra indicati, il sistema richiede la successiva acquisizione dei seguenti dati: data dell'avviso di selezione, protocollo dell'avviso di selezione, data di inizio della selezione, data di scadenza della selezione, link alla procedura pubblicata sul sito istituzionale della scuola, nominativo del responsa-bile del procedimento, mail e telefono.

› Nel caso in cui il Dirigente Scolastico abbia proceduto per-sonalmente alla valutazione delle candidature pervenute, è obbligatorio apporre il flag in corrispondenza della voce “Attestazione di valutazione da parte del DS”.

› Nel caso in cui sia stata nominata una commissione per procedere alla valutazione delle candidature pervenute, il sistema richiede l'acquisizione, mediante upload, del ver-bale di istituzione della commissione, l'avviso di selezione per il conferimento dell'incarico e il verbale di selezione con la relativa griglia di valutazione.

› Nel caso in cui non sia stato ancora inserito alcun nomina-tivo, sarà necessario cliccare sul tasto “Registra incarico” e procedere ad acquisire l'anagrafica di interesse.

› Nel caso in cui sia già stato inserito un nominativo, il si-stema ripropone il nominativo inserito nella parte inferiore della pagina e consente il recupero della relativa anagra-fica.

› Prima di procedere alla convalida della procedura di sele-zione, è obbligatorio acquisire, oltre che il numero di pro-tocollo e la data dell'incarico, la seguente documentazione mediante upload: istanza di partecipazione alla selezione, incarico, curriculum, dichiarazione di insussistenza di moti-vi di incompatibilità.

Collaudo: attraverso le funzionalità di quest'area è possibile gestire i dati e la documentazione relativi al collaudo delle forniture acquisite. › Il sistema non consente di acquisire i dati relativi al col-

laudo se non è stata correttamente conclusa l'acquisizione della procedura di selezione dell'incarico di collaudatore.

› Dal menù a tendina posto nella parte inferiore della pagina è necessario selezionare una delle voci tra documento di collaudo, dichiarazione di conformità, certificato di rego-lare esecuzione.

› È necessario acquisire i seguenti dati: la data di fine con-segna delle forniture, il numero di protocollo e la data del collaudo, l'allegato del collaudo mediante upload.

Documentazione di chiusura: attraverso le funzionalità di quest'area è possibile effettuare la chiusura di realizzazione del progetto, dopo aver acquisito correttamente tutti i dati richiesti dalle sette sezioni in cui l'area è suddivisa. › Chiusura dell'attività negoziale: dopo aver effettuato la

chiusura dell'attività negoziale non è più possibile modi-ficare i dati precedentemente inseriti nelle altre aree della piattaforma GPU; il sistema controlla che l'importo utiliz-zato sia congruente con l'importo effettivo delle forniture e che non sia superato l'importo autorizzato del progetto.

› Conferma sedi per modulo: è necessario valorizzare se ogni sede dell'istituzione scolastica riportata nella candi-datura è stata selezionata in fase di gestione del progetto.

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CHECKLIST PRATICA: LA RENDICONTAZIONE DEI PROGETTI PON FESR

STRUMENTI PRATICIPuoi applicare quanto appreso in questo articolo aiutandoti con le schede:

• Modello esemplificativo: MODELLO NOMINA COMMISSIONE PROGETTI PON IL DIRIGENTE SCOLASTICO (p. 30-31)

• Modello esemplificativo: DICHIARAZIONE DI INSUSSISTENZA DI CAUSE DI INCOMPATIBILITÀ PER ESPERTI ESTERNI PROGETTI PON (p. 32)

› Sedi per modulo dati generali: per ciascuna sede selezio-nata in fase di gestione del progetto è necessario acquisire i dati circa il numero degli studenti coinvolti nel progetto, l'apertura in orario extracurricolare, la larghezza di banda, il tipo di connessione, l'utilizzo del registro elettronico.

› Rilevazione stato connessione delle sedi coinvolte nel progetto: all'interno di questa sezione è necessario ac-quisire il numero degli ambienti presenti, il numero com-plessivo degli ambienti connessi e il numero degli ambienti connessi grazie al progetto.

› Questionario di autorilevazione: una volta chiuso il que-stionario non può più essere modificato.

› Dotazione di servizi online disponibili: all'interno di que-sta sezione è possibile acquisire i dati relativi ai cambia-menti intervenuti grazie al progetto.

› Documentazione pubblicità ed interventi realizzati: at-traverso questa sezione è necessario acquisire, nel caso dell'Avviso 9035/2015, l'autorizzazione a procedere alla realizzazione del progetto da parte dell'Ente locale pro-prietario dell'immobile; è inoltre possibile acquisire la do-cumentazione fotografica delle misure di informazione e pubblicità adottate.

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Stefania Saccone è Laureata in Lettere Classiche e diplomata presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomata all'Ar-chivio di Stato di Bologna. DSGA dal 1996, da circa dieci anni si oc-cupa di attività di formazione e tutoraggio per il personale ATA.

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I cambiamenti introdotti dalla Legge n. 107/2015 impattano su tutte le attività di gestione della scuola e, ovviamente, non fa eccezione l'acquisizione di risorse finanziarie per realizzare il Piano Triennale dell'Offerta Formativa. Infatti, questo strumento fondamentale è strutturato in modo che - accanto alla richiesta di risorse professionali e materiali - ci sia la previsione di finanziamenti e la capacità di intercettarli. Ovviamente a supporto della progettualità della scuola strettamente derivata dagli esiti del Rapporto di Autovalutazione.Stiamo parlando, nello specifico, dei fondi della Legge 440/1997 che, ormai da un ventennio, rappresentano la base di tutta la progettualità degli istituti scolastici e non solo perché riguardano anche la progettualità del MIUR. Sappiamo che in questi ultimi anni questi fondi - almeno per le scuole - hanno conosciuto un progressivo assottigliamento operato direttamente dal MIUR che, ovviamente, ha depauperato questo importante canale di finanziamento a favore di coperture finanziarie più urgenti. Da quest'anno la logica dei flussi finanziari varia profondamente in quanto tutte le azioni - sia quelle del centro che delle periferie - sono orientate esclusivamente alle priorità individuate nella Legge 107/2015 e poi fatte oggetto di pianificazione nella direttiva del Ministro.Se, in passato, le scuole, una volta ottenuti questi fondi, li hanno soprattutto destinati a progetti di arricchimento ed ampliamento dell'offerta formativa che negli anni hanno assunto la forma di un “curricolo parallelo” dalla vaga funzione integrativa, oggi non è più possibile acquisirli “non vincolati” e spenderli nella più ampia autonomia.

Così spesso sono stati utilizzati in modo frammentato perché era necessario “accontentare” un po' tutti gli insegnanti progettisti e - soprattutto - continuare a realizzare quei progetti che erano ormai diventati una sorta di tradizione per la stessa scuola, a prescindere dalla loro capacità di migliorare l'offerta formativa, ma soltanto per arricchirla ed ampliarla.La Legge 107/2015 segna una svolta importante perché chiaramente si afferma che i finanziamenti non possono essere utilizzati per un generico arricchimento dell'offerta formativa, ma in coerenza con il PTOF, a sua volta allineato con le priorità elencate nella Legge 107/2015. Non è una cosa di poco conto perché si tratta, da parte del collegio dei docenti, di sintonizzarsi con un approccio progettuale di tipo strategico e, per il dirigente e il direttore di supervisionare e vigilare la “tenuta”, in termini di coerenza, di tutta la progettazione.

La Nota del 04/10/2016

La Nota n. 2998 accompagna il D.M. n. 663 del 10 settembre 2016 - Fondi ex Legge n. 440/1997. Comunicazione relativa alle procedure di titolarità del Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione - ed infatti indica le modalità di espletamento delle procedure propedeutiche all'assegnazione di finanziamenti

di Ivana Summa

LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF

Sommario• La Nota del 04.10.2016• Decreto MIUR 01.09.2016, prot. n.

663• Quadro riepilogativo sintetico

UN QUADRO RIEPILOGATIVO SULL'ACQUISIZIONE DI RISORSE

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alle istituzioni scolastiche. Si danno, dunque, indicazioni precise allo scopo di orientare le scuole verso un utilizzo sempre più forte di integrazione “di tutti gli strumenti finanziari e organizzativi nell'ottica della valorizzazione della progettualità scolastica”, ma anche per fornire i criteri secondo cui selezionare le scuole (o le reti) che partecipano ai bandi curati dall'Amministrazione centrale e periferica.Sotto il primo profilo, viene ribadito ancora una volta che tutti gli strumenti (organizzativi, operativi e finanziari) sono finalizzati agli obiettivi del PTOF che, a sua volta, rappresenta la pianificazione strategica dei processi di miglioramento conseguenti al RAV.Dunque, anche la Legge 440/1997 deve armonizzarsi con la Legge 107/2015 che, come è noto, è finalizzata all'attuazione piena all'autonomia delle istituzioni scolastiche (art. 1, comma 1).È perciò importante che la nota citata venga letta con attenzione da tutti coloro che, all'interno della scuola, hanno delle responsabilità, perché l'accreditamento delle somme non avviene in modo automatico soltanto a fronte di un bel progetto. In questa prospettiva ed anche allo scopo di tenere costantemente informati gli Uffici scolastici regionali e le scuole, sulla homepage del MIUR è stato predisposto un apposito Banner denominato “Ampliamento dell'offerta formativa- ex Legge 440”. Prima di riportare le aree tematiche di interesse per le istituzioni scolastiche, ricordiamo che per ciascuna di esse viene indicato:• l'articolo del decreto, con l’importo finanziario

complessivo assegnato;• una sintesi che descrive le caratteristiche

dell’azione progettuale proposta; • il soggetto destinatario, una scuola capo-fila

di rete oppure tutte le scuole interessate ad un certo fenomeno (ad es. gli allievi ospedalizzati) oppure solo alcuni istituti individuati con avvisi pubblici;

• il soggetto che valuterà le candidature delle scuole. In linea di massima molti dei finanziamenti saranno valutati direttamente dal Miur (da comitati ad hoc istituiti), altri vedranno una sede decisionale regionale (in tal caso viene citato l’USR: es.: alternanza, apprendistato, sistema di valutazione e miglioramento, debate e service learning);

• viene indicata la tempistica - non sempre precisa nella data di apertura/scadenza - per la pubblicazione degli avvisi, la presentazione delle candidature, la conclusione della valutazione, la comunicazione alle scuole.

Sempre in questo Banner le scuole potranno verificare gli esiti delle valutazioni delle proposte e l'eventuale finanziamento assegnato.Poiché le procedure per acquisire queste risorse sono particolarmente complesse, l’attenzione va posta in prima istanza alla coerenza con le aree progettuali fatte oggetto di pianificazione

nel PTOF. Nella nota 2998 citata si precisa che ogni scuola non possa presentare più di tre candidature per i progetti predisposti dalla Direzione Generale per lo Studente, le cui aree di intervento sono disabilità, integrazione, attività sportive, salute, legalità, bullismo, e tutte quelle esigenze che vanno in questa direzione.

Decreto MIUR 01/09/2016, prot. n. 663

Come già accennato, il decreto in parola riguarda i Criteri e parametri per l'assegnazione diretta alle istituzioni scolastiche nonché per la determinazione delle misure nazionali relative la missione Istruzione Scolastica, a valere sul Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche.Il Capo I è dedicato allo Studente e riguarda le seguenti aree progettuali:• Integrazione ed Inclusione: incremento

dell'offerta formativa per gli alunni e studenti disabili e con disturbi specifici dell'apprendimento; scuola in ospedale e istruzione domiciliare; portale nazionale per inclusione; processi di integrazione dei minori non accompagnati e degli studenti stranieri di recente immigrazione; consulte provinciali studentesche; giornata nazionale della scuola.

• Sport Cultura ed Educazione Stradale: potenziamento dell'educazione sportiva scolastica territoriale; piano nazionale per l'educazione stradale; piano nazionale per la promozione dell'educazione alla salute dell'educazione alimentare e a corretti stili di vita.

• Cittadinanza attiva e legalità: piano nazionale per la cittadinanza attiva e l'educazione alla legalità; piano nazionale per la prevenzione dei fenomeni di bullismo e cyber-bullismo; piano nazionale orientamento scolastico; scuola in carcere; welfare dello studente e diritto allo studio; Italian Teacher Prize; settimana del piano nazionale per la scuola digitale; progetti di social innovation; ambienti a supporto della didattica integrata; biblioteche scolastiche innovative; scuole accoglienti; giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole.

• Scuola, lavoro e dispersione: apprendistato di primo livello e progetto di eccellenza nell'alternanza scuola-lavoro.

• Carta dello studente e Curriculum dello studente: realizzazione del curriculum dello studente e potenziamento della carta dello studente.

Il Capo 2 è dedicato al Personale scolastico e queste sono le aree di intervento:• Formazione: formazione dei dirigenti scolastici;

formazione del personale ATA della scuola; formazione dei mobility manager.

• Ordinamenti scolastici: sviluppo del sistema nazionale di valutazione e formazione dei dirigenti scolastici e dei nuclei di valutazione; istruzione degli adulti; sviluppo della

LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF

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metodologia CLIL; corsi di recupero.• Funzionamento delle istituzioni scolastiche

e monitoraggio: laboratori scientifico-tecnologici; funzionamento amministrativo e didattico; fondo per atti vandalici; supporto amministrativo-contabile alle istituzioni scolastiche; semplificazione adempimenti delle segreterie scolastiche; formazione su temi amministrativo contabili della scuola; modalità di finanziamento e rendicontazione delle attività; monitoraggio.

Prima di presentare un quadro degli articoli relativi ai finanziamenti che possono essere acquisiti dalle istituzioni scolastiche, dobbiamo

Quadro riepilogativo sintetico

sottolineare che le azioni pianificate nel PTOF possono usufruire dei fondi della Legge 440 e, contemporaneamente, di finanziamenti diversificati come i Fondi Europei o i fondi degli enti locali, dei genitori o di partner privati. Questi ultimi, peraltro, sono un pianeta sconosciuto e ancora tutto da esplorare, anche e soprattutto se si pone mente alle agevolazioni fiscali, in termini di detrazione o deduzione, di cui godono le rogazioni liberali alle scuole. Ogni scuola, dunque, nell'analizzare le opportunità della Legge 440/1997, di cui alla nota 2998 citata, dovrà essere in grado di ricondurre ad un quadro unitario tutta la gestione del PTOF, sia in termini di progettualità sia in termini di finanziamenti.

LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF

CAPO 1 Entità del finanziamento in

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Destinatari Scadenza per la pubblicazione

degli avvisi e pre-sentazione delle

candidature

Data restituzione esiti

Art. 1 - Studenti disabili e con di-sturbi specifici di apprendimento

2.000.000 Scuole e reti di scuole

10/10/2016- 05/11/2016

Entro 12/12/2016

Art.2 - Scuola in ospedale ed istru-zione domiciliare

2.500.000 Scuole con sezio-ni ospedaliere e istruzione domici-liare

Sarà emanato un apposito D.M.

Art. 3 - Portale Nazionale per l'in-clusione

268.500 Singole istituzioni scolastiche

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 4 -Processi di integrazione dei minori non accompagnati e degli studenti italiani di recente immigrazione

1.000.000 Singole istituzioni scolastiche statali o loro reti

Avvisi emanati dagli UU.SS.RR. 10/10/2016 al 20/10/2016

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Art. 7- Potenzia-mento dell'edu-cazione sportiva scolastica territo-riale a) Competizioni e manifestazioni sportive regionali e provinciali Istitu-zioni scolastiche statali;

1.700.000 Singole istituzioni scolastiche statali

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 7- b) promo-zione educazione fisica e sportiva e di contrasto ad atteggiamenti che possano causare dipendenze

1.100.000 Istituzioni scolasti-che statali

10/10/2016 - 05/11/2016

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Art. 7- d) creazio-ne e funzionamen-to di un Portale Nazionale connes-so alle politiche sportive scolasti-che

350.000 Istituzioni scolasti-che statali

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art.7 - e) poten-ziamento delle attrezzature sportive e il fun-zionamento degli impianti sportivi scolastici com-preso l'acquisto di defibrillatori

1.500.000 Istituzioni scolasti-che statali

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 7 -f) attività sportive connesse ai progetti nazio-nali

1.000.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 7 - g) avvia-mento alla pratica sportiva anche da parte di alunni di-versamente abili

4.000.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 7 - h) forma-zione per la speri-mentazione didat-tica in favore degli studenti-atleti di alto livello

200.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

Sarà emanato un apposito Decreto Direttoriale

Art. 8 - Piano Na-zionale di preven-zione e di educa-zione stradale

350.000 Istituzioni scolasti-che statali

10/10/2016- 05/11/2016

12/12/16

Art. 9- Piano Na-zionale per la pro-mozione dell'edu-cazione alla salute dell'educazione alimentare e a cor-retti stili di vita

1.500.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

10/10/2016- 05/11/2016

12/12/16

Art. 10- Piano Nazionale per la cittadinanza attiva e l'educazione alla legalità

24.000.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

10/10/2016- 05/11/2016

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Art.11 -Piano Na-zionale per la pre-venzione dei feno-meni di bullismo e cyber bullismo

2.000.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

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LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF

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Art.12 - Piano Nazionale per l'o-rientamento sco-lastico

2.328.222 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

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Art.14- Welfare dello studente e diritto allo studio.

3.500.000 Istituzioni scolasti-che interessate a fenomeni di grave disagio

10/10/2016- 05/11/2016

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Art. 22- Appren-distato di I livello e progetto di eccellenza nell'al-ternanza scuola lavoro - a)

1.000.000 Istituzioni scola-stiche statali di 2° grado o loro reti di territorio

10/10/2016- 05/11/2016

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Art. 22- Appren-distato di I livello e progetto di eccellenza nell'al-ternanza scuola lavoro - b)

600.000 Istituzioni scola-stiche statali di 2° grado o loro reti di territorio

10/10/2016- 05/11/2016

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Art.23 - Carta dello studente e curriculum dello studente

450.000 Istituzioni scola-stiche statali di 2° grado o loro reti

10/10/2016- 05/11/2016

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Art. 24 - Forma-zione dei dirigenti scolastici

1.000.000 Scuole Polo di am-bito territoriale

Nota MIUR del 15/09/2016

Art. 25-Formazio-ne del personale ATA della scuola

632.560.000 Scuole Polo di am-bito territoriale

Nota MIUR del 15/09/2016

Art. 26-Forma-zione "mobility manager della scuola"

300.000 Scuole Polo di am-bito territoriale

Nota MIUR del 15/09/2016

Art. 27- a) Svilup-po del sistema nazionale di valu-tazione e forma-zione dei dirigenti scolastici e dei nu-clei di valutazione

4.000.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

10/10/2016- 05/11/2016

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Art. 27 - b) 600.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

10/10/2016- 05/11/2016

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Art. 28 - Istruzione degli adulti

1.900.000 CIPIA singoli o in rete

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Art. 29 - Sviluppo della metodologia CLIL

1.500.000 Istituzioni scola-stiche statali e/o in rete

10/10/2016- 05/11/2016

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Ivana SummaGià dirigente scolastica, è stata ricercatrice per un decennio all'Irre dell'Emilia-Romagna.Esperta INDIRE, si occupa di formazione nei confronti di docenti,

Dirigenti Scolastici e personale amministrativo soprattutto sulle tematiche organizzative.

LA GESTIONE DEI FONDI DELLA LEGGE 440 ALL'INTERNO DEL PTOF

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50 DSGA al lavoro RIVISTA PRATICA PER L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA | dicembre 2016

La dematerializzazione della gestione documentale: a che punto siamo?

L'inizio del corrente anno scolastico porta con sé un'importante novità in termini di scadenze e adempimenti in capo alle segreterie scolastiche: il 14 settembre 2016 è entrato in vigore il D.Lgs. n. 179, recante modifiche ed integrazioni al Codice dell'amministrazione digitale, con il quale è stata rinviata un'importante scadenza: il termine del 12 agosto 2016, inizialmente fissato per dare piena attuazione a quanto previsto dal DPCM 13 novembre 2014, recante le “Regole tecniche in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale dei documenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni ai sensi degli articoli 20, 22, 23-bis, 23-ter, 40, comma 1, 41, e 71, comma 1, del Codice dell'amministrazione digitale”, è stato di fatto sospeso in attesa che, con decreto del Ministro delegato per la semplificazione e la pubblica amministrazione, da adottare entro il 14 gennaio 2017, vengano “aggiornate e coordinate” le regole tecniche previste dall'articolo 71 del D.Lgs. n. 82/2015. Fino all'adozione del predetto decreto ministeriale, l'obbligo per tutte le pubbliche amministrazioni, comprese le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, di adeguare i propri sistemi di gestione informatizzata dei documenti, è ugualmente sospeso, fatta salva la facoltà per le amministrazioni medesime di adeguarsi anteriormente, dal momento che rimangono in vigore, seppur transitoriamente, le disposizioni attualmente in essere. Alla luce di quanto brevemente esposto, è più

che mai necessario cercare di fare chiarezza circa gli adempimenti per i quali, in materia di digitalizzazione dei flussi documentali, il legislatore ha già dato completa definizione e per i quali vige l'obbligo di attuazione.

Il DPCM 3 dicembre 2013 contenente le regole tecniche in materia di protocollo informatico: scadenze e adempimenti

L'11 ottobre 2015, com'è ormai ampiamente consolidato, è scaduto il termine per l'adeguamento da parte di tutte le Amministrazioni dello Stato, ivi comprese le Scuole di ogni ordine e grado, a quanto previsto dall'articolo 3 del DPCM 3 dicembre 2013, contenente le regole tecniche in materia di protocollo informatico; gli adempimenti individuati dal legislatore si possono sintetizzare come segue: › individuare le aree organizzative omogenee e

di Stefania Saccone

IL SISTEMA DI GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI NELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE

Sommario• La dematerializzazione della gestione

documentale: a che punto siamo?• Il DPCM 3 dicembre 2013 contenente le

regole tecniche in materia di protocollo informatico: scadenze e adempimenti

• Il manuale di gestione del protocollo informatico

• Il registro giornaliero di protocollo• La registrazione di protocollo• Le principali caratteristiche del

documento informatico secondo quanto attualmente previsto dal DPCM 13 novembre 2014

SCADENZE E ADEMPIMENTISEM

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i relativi uffici di riferimento ai sensi dell'art. 50 del DPR 28 dicembre 2000, n. 445; considerata la struttura organizzativa delle Istituzioni scolastiche, è opportuno che all'interno di ciascuna di esse sia definita una sola area organizzativa omogenea coincidente con l'Istituzione scolastica stessa;

› nominare in ciascuna delle aree organizzative omogenee individuate ai sensi dell'art. 50 del già citato DPR 28 dicembre 2000, n. 445 il responsabile della gestione documentale e un suo vicario in caso di vacanza, assenza o impedimento del primo;

› adottare il manuale di gestione del protocollo informatico su proposta del responsabile della gestione documentale;

› trasmettere al sistema di conservazione il registro giornaliero di protocollo entro la giornata lavorativa successiva a quella della sua produzione, garantendone l'immodificabilità del contenuto.

Il manuale di gestione del protocollo informatico

L'articolo 5 del DPCM 3 dicembre 2013 è un vero e proprio “sommario” del manuale di gestione del protocollo informatico, al quale sono demandate due specifiche funzioni: › la descrizione, anche ai fini della conservazione, del sistema di gestione dei documenti informatici;

› le istruzioni per il corretto funzionamento del servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi.

Il manuale di gestione deve riportare, in particolare: › la pianificazione, le modalità e le misure organizzative e tecniche finalizzate all'eliminazione di tutti i protocolli diversi dal protocollo informatico;

› il piano di sicurezza dei documenti informatici; › le modalità di utilizzo di strumenti informatici per la formazione dei documenti informatici e per lo scambio degli stessi all'interno e all'esterno dell'Istituzione scolastica, ivi comprese le caselle di posta elettronica, anche certificata, utilizzate;

› la descrizione del flusso di lavorazione dei documenti ricevuti, spediti o interni, incluse le regole di registrazione dei documenti pervenuti secondo particolari modalità di trasmissione, tra i quali, in particolare, documenti informatici pervenuti attraverso canali diversi dalla posta elettronica certificata e dalla cooperazione applicativa, nonché tramite fax, raccomandata o assicurata;

› l'indicazione delle regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti con la specifica dei criteri per l'ulteriore eventuale inoltro dei documenti verso singole unità organizzative della stessa Istituzione scolastica o verso altre amministrazioni;

› le modalità di formazione, implementazione e gestione dei fascicoli informatici;

› l'elenco dei documenti esclusi dalla registrazione di protocollo, ai sensi dell'articolo 53, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445;

› l'elenco dei documenti soggetti a registrazione particolare e le relative modalità di trattamento;

› il sistema di classificazione, con l'indicazione delle modalità di aggiornamento, integrato con le informazioni relative ai tempi, ai criteri e alle regole di selezione e conservazione, con riferimento alle procedure di scarto;

› le modalità di produzione e di conservazione delle registrazioni di protocollo informatico e, in particolare, l'indicazione delle soluzioni tecnologiche ed organizzative adottate per garantire l'immodificabilità della registrazione di protocollo, la contemporaneità della stessa con l'operazione di segnatura ai sensi dell'articolo 55 del decreto del Presidente della

IL SISTEMA DI GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI NELLE SEGRETERIE SCOLASTICHE

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Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, nonché le modalità di registrazione delle informazioni annullate o modificate nell'ambito di ogni sessione di attività di registrazione;

› i criteri e le modalità per il rilascio delle abilitazioni di accesso interno ed esterno alle informazioni documentali;

› le modalità di utilizzo del registro di emergenza ai sensi dell'articolo 63 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, inclusa la funzione di recupero dei dati protocollati manualmente.

Il registro giornaliero di protocollo

L'articolo 7, comma 5 del DPCM 3 dicembre 2013 ha posto a carico di tutte le amministrazioni dello stato, ivi comprese le Istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, a decorrere dal 12 ottobre

FINO ALL'ADOZIONE DEL PREDETTO DECRETO MINISTERIALE,

L'OBBLIGO PER TUTTE LE PUBBLICHE

AMMINISTRAZIONI, COMPRESE LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DI OGNI ORDINE E GRADO, DI ADEGUARE

I PROPRI SISTEMI DI GESTIONE INFORMATIZZATA DEI

DOCUMENTI, È UGUALMENTE SOSPESO, FATTA SALVA

LA FACOLTÀ PER LE AMMINISTRAZIONI MEDESIME DIADEGUARSI ANTERIORMENTE,

DAL MOMENTO CHE RIMANGONO IN VIGORE, SEPPUR

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2015, la trasmissione al sistema di conservazione del registro giornaliero di protocollo entro la giornata lavorativa successiva a quella della sua produzione, garantendone l'immodificabilità del contenuto. L'Agenzia per l'Italia Digitale, con il documento del 01.10.2015, ha inteso fornire a tutte le Pubbliche Amministrazioni tenute all'assolvimento di tale obbligo precise istruzioni circa la corretta produzione e conservazione del registro giornaliero di protocollo.

La registrazione di protocollo

Il sistema di gestione informatica dei documenti, nel garantire la corretta registrazione di protocollo dei documenti per i quali l'operazione di registrazione è obbligatoria, vale a dire tutti i documenti in entrata e in uscita, compresi quelli informatici, deve effettuare la memorizzazione delle seguenti informazioni: › il numero di protocollo del documento generato automaticamente dal sistema e registrato in forma non modificabile;

› la data di registrazione di protocollo assegnata automaticamente dal sistema e assegnata in forma non modificabile;

› il mittente per i documenti ricevuti o, in alternativa, il destinatario o i destinatari per i documenti inviati, registrati in forma non modificabile;

› l'oggetto del documento registrato in forma non modificabile;

› la data e il protocollo del documento ricevuto, se disponibili;

› l'impronta del documento informatico, se trasmesso per via telematica, costituita dalla sequenza di simboli binari in grado di identificarne univocamente il contenuto, registrata in forma non modificabile;

› il codice identificativo del registro nell'ambito del quale viene effettuata la registrazione, secondo quanto previsto dall'articolo 9 del DPCM 3 dicembre 2013 in materia di protocollo informatico.

Il sistema di gestione informatica dei documenti

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altre (per esempio la gestione di link); › la capacità di gestire contemporaneamente un numero congruo di formati in relazione alle esigenze dell'utente;

› la diffusione di visualizzatori che consentano la fruibilità delle informazioni in essi contenute indipendentemente dalla possibilità di rielaborarle.

› la capacità di occupare il minore spazio possibile in fase di memorizzazione, anche in riferimento agli eventuali livelli di compressione utilizzabili;

› la possibilità di gestire il maggior numero possibile di metadati, compresi il riferimento a chi ha eseguito modifiche o aggiunte.

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deve inoltre consentire la produzione del registro giornaliero di protocollo e garantire che l'assegnazione delle informazioni sopra riportate nell'operazione di registrazione di protocollo avvenga in unica soluzione, con esclusione di interventi intermedi, anche indiretti, da parte degli operatori, salvaguardando la completezza dell'intera operazione di registrazione o modifica dei dati.

Le principali caratteristiche del documento informatico secondo quanto attualmente previsto dal DPCM 13 novembre 2014

In attesa che, come inizialmente già ricordato, venga data attuazione a quanto previsto dal D.Lgs. 179/2016 in merito all'aggiornamento delle regole tecniche previste dall'articolo 71 del Codice dell'amministrazione digitale e venga conseguentemente fissato un nuovo termine entro il quale le amministrazioni dello stato adeguino i propri sistemi di produzione e gestione dei flussi documentali, le principali caratteristiche del documento informatico attualmente previste possono essere sintetizzate come segue: › autenticità: caratteristica di un documento informatico che garantisce di essere ciò che dichiara di essere, senza aver subito alterazioni o modifiche; l'autenticità può essere valutata analizzando l'identità del sottoscrittore e l'integrità del documento informatico;

› immodificabilità: caratteristica che rende il contenuto del documento informatico non alterabile nella forma e nel contenuto durante l'intero ciclo di gestione e ne garantisce la staticità nella conservazione del documento stesso;

› integrità: insieme delle caratteristiche di un documento informatico che ne dichiarano la qualità di essere completo e inalterato;

› leggibilità: insieme delle caratteristiche in base alle quali le informazioni contenute nei documenti informatici sono fruibili durante l'intero ciclo di gestione dei documenti;

› staticità: caratteristica che garantisce l'assenza di tutti gli elementi dinamici, quali macroistruzioni, riferimenti esterni o codici eseguibili e l'assenza delle informazioni di ausilio alle redazione, quali annotazioni, revisioni, segnalibri, gestite dal prodotto software utilizzato per la redazione.

Le principali caratteristiche relative ai formati adottati per la produzione dei documenti informatici, con conseguente ricaduta sui software di gestione, sono le seguenti: › la diffusione, con riferimento al numero di persone ed organizzazioni che li adotta;

› la portabilità, soprattutto se determinata dall'impiego fedele di standard documentati e accessibili;

› le funzionalità che l'utente ha a disposizione per elaborare le informazioni e collegarle ad

Stefania Saccone è Laureata in Lettere Classiche e diplomata presso la Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomata all'Ar-chivio di Stato di Bologna. DSGA dal 1996, da circa dieci anni si oc-cupa di attività di formazione e tutoraggio per il personale ATA.

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L’art. 21 del D.Lgs. 151 del 14.09.2015 ha apportato numerose semplificazioni agli adempimenti formali previsti per la gestione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. Tali modifiche rientrano nell'ambito degli interventi previsti per la semplificazione dell’attività amministrativa e la dematerializzazione dei flussi documentali, a seguito dei quali la presentazione di istanze, dichiarazioni, dati e lo scambio di informazioni e documenti tra imprese ed amministrazioni pubbliche deve avvenire esclusivamente in via telematica. Esse consentono anche di perseguire l’integrazione con gli obblighi posti a carico del medico certificatore.Il suddetto art. 21, entrato in vigore il 24.09.2015, ha previsto innanzitutto che: “a decorrere dal novantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del presente decreto, è abolito l’obbligo di tenuta del registro infortuni”; con propria circolare n. 92 del 23/12/2015 l’INAIL ha ricordato che il suddetto obbligo è cessato dal 23.12.2015.Permane invece invariato l’obbligo del datore di lavoro di denunciare all’INAIL gli infortuni occorsi ai dipendenti, come previsto dall’art. 53 del DPR 1124/1965, modificato dal D.Lgs. 151/2015 art. 21 comma 1, lett. b). Infatti, l’INAIL con propria Circolare n. 10 del 21.03.2016 ha ricordato che «[…] Nulla cambia, circa gli obblighi del datore di lavoro, in merito al fatto che lo stesso debba inoltrare la denuncia di infortunio all'Istituto entro due giorni, o cinque in caso di malattia professionale, da quello in cui ne ha avuto notizia. A quest'ultimo riguardo, si richiama l'articolo 52 DPR 1124/1965 in base al quale "il lavoratore è obbligato a dare immediata notizia di qualsiasi infortunio che gli accada, anche se di lieve entità, al proprio datore di lavoro", nonché a denunciare

allo stesso datore la malattia professionale entro 15 giorni dalla sua manifestazione sotto pena di decadenza dal diritto all'indennizzo per il tempo antecedente alla denuncia. Il lavoratore, ai sensi del suddetto articolo 52, deve fornire al datore di lavoro il numero identificativo del certificato, la data della sua emissione e i giorni di prognosi relativi all'evento […]».Con la citata circolare n. 10/2016 l’INAIL ha poi illustrato le novità operative per la gestione delle pratiche d’infortunio. Di conseguenza, il MIUR ha quindi provveduto ad aggiornare le funzionalità della procedura SIDI per la gestione delle denunce di infortunio all’INAIL da parte delle scuole, presentandole con la propria nota prot. n. 1904 del 17.06.2016.Come anticipato anche nell’avviso SIDI del 7 aprile 2016, gli interventi sulla procedura SIDI hanno comportato sia l’adeguamento della produzione del file modulo del Datore di Lavoro relativo alla denuncia di infortunio, sia le modifiche di seguito riportate.

Nuova modalità di gestione del numero registro di infortuni

Poiché è stato abolito l’obbligo di gestione del

di Gianna Magnoni

LE NUOVE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE PRATICHE D’INFORTUNIO A SCUOLA

Sommario• Nuova modalità di gestione del

numero registro di infortuni • Dismissione della funzione di

produzione del modulo della pubblica sicurezza

• Nuove modalità di gestione della certificazione medica a corredo della denuncia di infortunio

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INDICAZIONI PRATICHE PER AGIRE SECONDO LE NORME

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numero denuncia di infortunio da parte del datore di lavoro, quando si inserisce una nuova denuncia di infortunio viene creato automaticamente dal sistema un numero identificativo MIUR che caratterizza la denuncia all'interno del SIDI e serve per le varie funzioni di ricerca e stampa. L’INAIL deve invece creare e gestire il numero registro infortunio Datore di Lavoro che viene visualizzato nelle funzioni SIDI a seguito del buon esito dell’invio telematico della denuncia. La consultazione delle denunce pregresse (ante D.Lgs. 151/2015) è sempre possibile mediante le funzioni di ricerca e stampa, inserendo nel nuovo campo “Identificativo MIUR” il numero registro di infortuni che caratterizzava in SIDI la denuncia. Per queste denunce, continuerà ad essere visualizzato un modulo per il datore di lavoro coerente con la vecchia gestione: esso non conterrà i riferimenti dei certificati medici e conserverà la pregressa gestione del numero registro di infortuni riproponendo quello prodotto dal SIDI.

Dismissione della funzione di produzione del modulo della pubblica sicurezza

L'art. 21, comma 1, lettera c), del D.Lgs. 151/2015, modificando l’art. 54 del DPR 1124/1965, ha abolito per il datore di lavoro l’obbligo dell’invio della denuncia all’autorità di pubblica sicurezza. Ora tale compito, relativo agli infortuni mortali o con prognosi superiore a trenta giorni, è stato posto a carico dell’INAIL, che dovrà trasmettere direttamente alla suddetta autorità tutte le informazioni relative alle denunce di infortunio ricevute mediante cooperazione applicativa. Pertanto, nel percorso SIDI “Denunce di Infortunio INAIL - Consultazione Denunce di Infortunio – Stampe” non è più disponibile la funzione "Stampa Denuncia su Modulo per la P.S.", e ciò per tutte le denunce di infortunio, anche quelle pregresse. Concretamente, l’INAIL dovrà mettere a disposizione dell’autorità di pubblica

sicurezza i dati relativi alle predette denunce mediante la cooperazione applicativa. In attesa del completamento degli applicativi informatici necessari per consentire tale operazione, l’INAIL trasmette le denunce d’infortunio tramite PEC alle caselle di posta elettronica delle questure.

Nuove modalità di gestione della certificazione medica a corredo della denuncia di infortunio

L'art. 53 del DPR 1124/1965, modificato dall’art. 21, comma 1), lettera b) del D.Lgs. 151/2015 prevede che, a decorrere dal 22.03.2016, "qualunque medico presti la prima assistenza a un lavoratore infortunato sul lavoro o affetto da malattia professionale è obbligato a rilasciare certificato ai fini degli obblighi di denuncia di cui al presente articolo e a trasmetterlo esclusivamente per via telematica all'Istituto assicuratore […]. I dati delle certificazioni sono resi disponibili telematicamente dall’istituto assicuratore ai soggetti obbligati a effettuare la denuncia in modalità telematica […]". Quindi, il datore di lavoro è esonerato dall’obbligo della trasmissione del certificato medico all’INAIL, in quanto ora deve provvedervi il medico certificatore. Il Ministero della Salute, con propria circolare n. 7348 del 17.03.2016, ha precisato che l’obbligo dell'invio della certificazione medica è correttamente assolto quando la compilazione del certificato ed il suo invio vengano effettuati entro le ore 24 del giorno successivo all'intervento di prima assistenza medica. I medici all’atto della redazione del certificato telematico devono fornire al lavoratore assistito il certificato medico con l’indicazione del numero identificativo, della data di emissione e dei giorni di prognosi. Se non è possibile la trasmissione telematica, per necessità tecnico-organizzative o altre cause oggettive, il certificato medico deve essere inviato tramite PEC alla Sede INAIL competente in base al domicilio dell'assistito ed una sua copia deve essere rilasciata all’assistito

LE NUOVE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE PRATICHE D’INFORTUNIO A SCUOLA

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dal medico via PEC all’INAIL), deve inserire nella denuncia un codice fittizio, sempre di dodici caratteri alfanumerici; nella stampa finale del proprio modulo risulterà riportata, nella sezione relativa al certificato, la precisazione “Non è stato possibile associare la denuncia alla certificazione medica pervenuta all'istituto”.Se i dati “identificativo certificato” e “data rilascio” risultassero diversi da quelli processati dai sistemi dell'INAIL, ciò non provocherà il rigetto delle denuncia e/o l’applicazione di sanzione amministrativa.

A conclusione del presente excursus, si segnala che il D.M. 183 del 25.05.2016 ha istituito, con decorrenza dal 12.10.2016, il SINP Sistema Informativo Nazionale per la Prevenzione nei Luoghi di Lavoro, inteso quale strumento per raccogliere e fornire dati su infortuni, malattie professionali e relative ispezioni, utili per valutare e programmare gli interventi di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e per indirizzare le attività di vigilanza. Dal 12.10.2016 inizia a decorrere il periodo di 6 mesi al termine del quale entra in vigore l’obbligo, ai fini statistici ed informativi, di comunicare i dati e le informazioni relativi agli infortuni sul lavoro che comportano l’assenza dal lavoro di almeno un giorno, escluso quello dell’evento (vedi D.Lgs. n. 81/2008 art. 18 comma 1 lettera r). Tale obbligo, quindi, scatterà concretamente dal 12.04.2017 per tutti i datori di lavoro e la mancata ottemperanza comporterà il rischio di incorrere in una sanzione amministrativa compresa tra 548 e 1972,80 euro. Attualmente si è in attesa dell’emanazione della relative istruzioni operative.

per il successivo inoltro al datore di lavoro.Il lavoratore, a sua volta, deve comunicare al datore di lavoro il numero identificativo del certificato, la data di rilascio e i giorni di prognosi indicati nel certificato stesso. Assolve così al previsto obbligo di dare notizia immediata al datore di lavoro di qualsiasi infortunio o di comunicare al datore di lavoro la malattia professionale entro 15 giorni dalla sua manifestazione. In fase di avvio del nuovo regime, quando il lavoratore non dispone del numero identificativo del certificato deve fornire al datore di lavoro il certificato in formato cartaceo.

Sempre dal 22.03.2016, sono disponibili, in apposita sezione del portale INAIL, gli applicativi per consentire ai datori di lavoro, muniti di apposite credenziali di accesso, di consultare i certificati medici telematici; la ricerca può essere fatta mediante il codice fiscale del lavoratore, il numero identificativo del certificato medico e/o la data di emissione dello stesso. Con avviso del 15.07.2016 il Miur ha comunicato la disponibilità nel SIDI delle nuove funzioni utili per consultare le informazioni relative ai certificati medici registrati nella banca dati INAIL. Le nuove funzioni sono utilizzabili nel percorso SIDI/Denunce di Infortunio INAIL/Consultazione Denunce di Infortunio/ Consultazione Certificati Medici. Resta fermo per il datore di lavoro l’obbligo di trasmettere le denunce entro i termini previsti dalla norma, che decorrono dalla “[…] data in cui il datore di lavoro ha ricevuto i riferimenti del certificato medico dal lavoratore […]”. Proprio a tal fine, la sezione SIDI/Gestione Denunce Di Infortunio/Descrizione Infortunio è stata aggiornata inserendo i due nuovi campi "Identificativo certificato" e "Data rilascio del certificato" nella parte relativa ai certificati medici e modificando il campo "Data in cui il datore di lavoro ha ricevuto [...]" in modo da far riferimento al momento del ricevimento dei dati della certificazione medica.Quando il datore di lavoro si trova nella situazione oggettivamente impossibile di indicare il numero identificativo del certificato medico (ad esempio perché non presente nel certificato trasmesso

LE NUOVE MODALITÀ DI GESTIONE DELLE PRATICHE D’INFORTUNIO A SCUOLA

Gianna Magnoni è Laureata in Economia e Commercio, iscritta all’Albo dei Dottori Commercia-listi di Bologna e all’Albo dei re-visori Contabili, Dsga dal 1996 e portavoce provinciale del Coor-dinamento dei DSGA della Pro-vincia di Bologna.

SE NON È POSSIBILE LA TRASMISSIONE TELEMATICA,

PER NECESSITÀ TECNICO-ORGANIZZATIVE O ALTRE CAUSE

OGGETTIVE, IL CERTIFICATO MEDICO DEVE ESSERE INVIATO TRAMITE PEC ALLA SEDE INAIL

COMPETENTE IN BASE AL DOMICILIO DELL'ASSISTITO ED UNA SUA COPIA DEVE ESSERE RILASCIATA ALL’ASSISTITO PER

IL SUCCESSIVO INOLTRO AL DATORE DI LAVORO.

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COME ASSICURARE L’APERTURA E LA CHIUSURA DELLA SCUOLA IN PRESENZA DI UN NUMERO RIDOTTO DI PERSONALE COLLABORATORE SCOLASTICO?

Sicuramente a causa della massiccia e infondata riduzione di personale Ata, per i Dirigenti Scolastici e per i DSGA in questi ultimi anni è stato un vero rompicapo organizzare gli uffici di segreteria e assicurare le normali e minime attività di apertura delle sedi e di vigilanza all’interno dell’orario curricolare degli alunni, nonché quelle di custodia e pulizia dei locali scolastici.L’unica situazione possibile è quella di adottare, anche coesistendo nella singola scuola, i vari piani orari previsti e disciplinati dal CCNL per il personale Ata ed in particolare: – Orario flessibile. Consiste nell’anticipare o

posticipare l’entrata e l’uscita del personale distribuendolo anche in cinque giornate lavorative.

– Orario plurisettimanale. In particolari periodi di aggravio lavorativo, previa programmazione annuale e tenendo conto delle disponibilità del personale, si può giungere a 42 ore settimanali. Questo orario NON può essere effettuato per più di 3 settimane consecutive e comunque per un massimo di 13 annuali. Il recupero può essere effettuato con riduzione dell’orario ordinario giornaliero, riduzione delle giornate lavorative, con l’accesso al fondo dell’istituzione scolastica ed, inoltre, possono essere accumulate per le ferie. Se per motivate esigenze di servizio o per comprovato impedimento del dipendente non possono essere recuperate, devono essere comunque retribuite.

– Turnazione. Consiste nell’avvicendamento del personale in modo da coprire l’intera durata di

apertura della scuola, quando le altre tipologie di orario non sono sufficienti. La ripartizione del personale nei vari turni, che possono sovrapporsi, dovrà avvenire sulla base delle professionalità necessarie in ciascun turno.

Per cui il piano delle attività del personale ATA deve essere predisposto nel rispetto della normativa ma nel modo più flessibile possibile visto tra l’altro che spesso avendo a disposizione un'unica unità di personale per ogni sede scolastica in caso di assenza della unità dovrà essere sostituita sempre nel rispetto di quanto previsto dalla Legge di stabilità 2015, anche se la nota 2116 del 30 settembre 2015 del MIUR che fornisce chiarimenti in materia di supplenze brevi del personale docente e ATA prende atto dell’impossibilità per le scuole di rispettare il divieto di sostituzione dei docenti assenti nel primo giorno di assenza e collaboratori scolastici assenti nei primi sette giorni di assenza previsto dai commi 332 e 333 della Legge di Stabilità 2015.

CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA ISTITUTO. LEGITTIMO FORNIRE L’ELENCO DEI NOMINATIVI E DEI COMPENSI RETRIBUITI CON IL FONDO DI ISTITUTO ALLE RSU?

L’art. 6, comma 2, lett. n) del CCNL/2007 prevede essere dovuta informazione (successiva) sui nominativi del personale utilizzato nelle attività e progetti retribuiti con il FIS, mentre nulla dice circa i compensi individualmente percepiti, tuttavia il tema dell’informazione successiva nella contrattazione integrativa di istituto sia stato oggetto di disamina in numerose sentenze e in pareri espressi dall’ARAN le conclusioni sono state irrilevanti a determinare una condotta

I SUGGERIMENTI E I CONSIGLI DEI NOSTRI ESPERTI AI VOSTRI BISOGNI QUOTIDIANI

DOMANDE E RISPOSTE

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univoca all’interno delle amministrazioni scolastiche.La Nota Aran prot.28510/90946 del 7 ottobre 2014 attraverso la quale viene data risposta ad un quesito inoltrato al Garante della Privacy che, con cura e determinazione e con un’analisi accurata, conclude che il dirigente scolastico non è tenuto a comunicare i nominativi del personale retribuito con il fondo di istituto se non “in forma aggregata, indicandone l’importo complessivo, eventualmente per fasce o qualifiche”.In materia si è ripetutamente espresso il Garante della Privacy. Si citano due pronunce recenti (n. 431 del dicembre 2012 e n. 358 del luglio 2013): in entrambi i casi è stato dichiarato illegittimo (e sanzionato) il comportamento di una pubblica amministrazione che aveva comunicato alle parti sindacali dati relativi alla retribuzione dei propri dipendenti. In particolare, il Garante afferma con chiarezza che “l'Amministrazione [può] fornire alle organizzazioni sindacali dati numerici o aggregati e non anche quelli riferibili ad uno o più lavoratori individuabili (…)”.Vi è dunque evidenza che l’informazione sulle retribuzioni individuali non è dovuta, mentre può esserlo – a richiesta – quella sulla distribuzione dei compensi in aggregati di spesa che non consentano il riconoscimento di dati personali.

QUANDO È POSSIBILE CHIUDERE LA SCUOLA PER GIORNATE PREFESTIVE?

La chiusura della scuola nei giorni prefestivi è stata prevista dal comma 3 dell'art. 36 del DPR 209/87, ripristinato dall'accordo di sequenza contrattuale del 24/2/2000, in questi termini: “Durante i periodi di interruzione delle attività didattiche e salvaguardando i periodi in cui siano previste attività programmate dagli organi collegiali, è possibile la chiusura della scuola nelle giornate prefestive, fermo restando il rispetto dell'orario settimanale d'obbligo del personale”.Il personale Ata è tenuto, pertanto, al recupero delle ore di servizio previste nelle chiusure prefestive. Laddove i singoli consigli d'istituto deliberino la chiusura prefestiva, le eventuali modifiche dell'articolazione dell'orario di servizio del personale ATA dovrà avvenire secondo le regole stabilite dall'art. 52 del CCNI e nel rispetto di quanto previsto dall'art. 6 del CCNL.Pertanto, il piano delle attività del DSGA ha una funzione propositiva in materia di organizzazione del lavoro del personale Ata ed in esso è compreso anche il recupero, se da effettuare, nel caso di chiusure prefestive. Tale piano viene adottato

dal DS se coerente con il PTOF. Tutto questo è legittimo ma, in ultima analisi, sull'organizzazione del lavoro decidono le parti negoziali (DS/RSU). In conclusione le proposte del DSGA e del DS sono legittime ma rappresentano il punto di vista dell'amministrazione. La contrattazione invece è un patto di regole condivise tra due "soggetti negoziali".È compito del contratto d’istituto, infatti, stabilire:• il tipo di orario adottato in questi periodi;• il recupero delle ore non lavorate.Ricordiamo che, tale chiusura di cui deve essere dato pubblico avviso e comunicato all’Ufficio Scolastico Territoriale, è disposta dal Dirigente Scolastico su proposta del personale ATA.

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mag2/14

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