Relazioni romantiche e fasi del rapporto di coppia

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RELAZIONI ROMANTICHE E FASI DEL RAPPORTO DI COPPIA La domanda classica che si sente o si è sentita pronunciare quando si è giovani è la seguente: Perchè mi innamoro sempre della persona sbagliata, che non corrisponde mai il mio amore? ” “ Perchè l’amore fa soffrire così tanto? ” “ Perchè uno ama sempre più dell’altro? “ Tutte queste domande nascono dal fatto che non vi è comprensione di che cosa sia l’amore romantico e si tratta l’amore non conoscendolo appieno e nella maniera non corretta. L’origine dell’amore romantico è l’amore di carattere fisico, cioè quello esclusivamente di carattere fisico (ad es.: istinto che obbedisce a una legge che non può esimersi, è un qualcosa di obbligatorio, che non riguarda la coscienza ma la costituzione dell’essere che vive questo amore). L’amore fisico o primordiale è il primo tipo di amore che è esistito tra gli esseri fisici nell’evoluzione del pianeta Terra, mentre l’origine dell’amore romantico porta al concetto di coppia. Ma a cosa serve l’amore romantico? Rispondere a questa domanda serve ad amare in modo giusto. Qual è la sua funzione? in che contesto si inserisce? Fa parte di qualcosa o è fine a sè stesso? E’ la fase ulteriore alll’amore fisico, che è l’amore chiamato in greco epitumia, che ha a che fare con l’etere chimico. Come sappiamo, esistono 4 eteri: chimicovitaleluminosoriflettente. I canali attraverso cui possono scorrere questi eteri per raggiungerci e darci energia non sono molteplici, ma è un solo canale; quindi se questo canale viene impiegato in maggior misura per gli eteri bassi, vi sarà gioco forza poco posto per gli eteri alti o viceversa, quindi sono fasi separate. L’etere chimico, che è quello che permette alla materia di esistere è legato all’amore fisico (infatti molto spesso si parla di chimica nell’amore), come se fosse una cosa sublime. Nella nostra società si è abituati ad elevare a vette assurde cose estremamente basse: si dice che c’è la chimica, questo sta a significare che dal punto di vista elettromagnetico, avviene una reazione chimica; tale fenomeno è riferito all’etere chimico e all’amore fisico, tutte le volte che si registra una sensazione siamo di fronte all’energia eterica, se si vive emozione siamo di fronte ad energia astrale, se si manifesta una concezione siamo di fronte ad energia mentale, se sovviene un’ispirazione siamo di fronte alla energia spirituale. Con l’energia astrale, si fa riferimento all’amore romantico, che è di due tipi: 1) Astrale inferiore romantico chiamato EROS, formato da etere vitale e chimico (c’è desiderio dal punto di vista emozionale e anche chimica) 2) Astrale superiore chiamato STORGE, meglio conosciuto come affetto: è composto da etere vitale ed etere luminoso, c’è emozione e anche comprensione, intelligenza, la mente inizia ad avere un ruolo nell’affetto , mentre nell’eros la mente non ha un ruolo. Con l’amore mentale registriamo intesa fra i partner e quindi c’è il ruolo preponderante dell’etere luminoso. 1

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Descrizione esoterica spirituale delle diverse fasi del rapporto di coppia.

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RELAZIONI ROMANTICHE E FASI DEL RAPPORTO DI COPPIA La domanda classica che si sente o si è sentita pronunciare quando si è giovani è la seguente: “Perchè mi innamoro sempre della persona sbagliata, che non corrisponde mai il mio amore? ” “ Perchè l’amore fa soffrire così tanto? ” “ Perchè uno ama sempre più dell’altro? “ Tutte queste domande nascono dal fatto che non vi è comprensione di che cosa sia l’amore romantico e si tratta l’amore non conoscendolo appieno e nella maniera non corretta. L’origine dell’amore romantico è l’amore di carattere fisico, cioè quello esclusivamente di carattere fisico (ad es.: istinto che obbedisce a una legge che non può esimersi, è un qualcosa di obbligatorio, che non riguarda la coscienza ma la costituzione dell’essere che vive questo amore). L’amore fisico o primordiale è il primo tipo di amore che è esistito tra gli esseri fisici nell’evoluzione del pianeta Terra, mentre l’origine dell’amore romantico porta al concetto di coppia. Ma a cosa serve l’amore romantico? Rispondere a questa domanda serve ad amare in modo giusto. Qual è la sua funzione? in che contesto si inserisce? Fa parte di qualcosa o è fine a sè stesso? E’ la fase ulteriore alll’amore fisico, che è l’amore chiamato in greco epitumia, che ha a che fare con l’etere chimico. Come sappiamo, esistono 4 eteri: chimico­vitale­luminoso­riflettente. I canali attraverso cui possono scorrere questi eteri per raggiungerci e darci energia non sono molteplici, ma è un solo canale; quindi se questo canale viene impiegato in maggior misura per gli eteri bassi, vi sarà gioco forza poco posto per gli eteri alti o viceversa, quindi sono fasi separate. L’etere chimico, che è quello che permette alla materia di esistere è legato all’amore fisico (infatti molto spesso si parla di chimica nell’amore), come se fosse una cosa sublime. Nella nostra società si è abituati ad elevare a vette assurde cose estremamente basse: si dice che c’è la chimica, questo sta a significare che dal punto di vista elettromagnetico, avviene una reazione chimica; tale fenomeno è riferito all’etere chimico e all’amore fisico, tutte le volte che si registra una sensazione siamo di fronte all’energia eterica, se si vive emozione siamo di fronte ad energia astrale, se si manifesta una concezione siamo di fronte ad energia mentale, se sovviene un’ispirazione siamo di fronte alla energia spirituale. Con l’energia astrale, si fa riferimento all’amore romantico, che è di due tipi:

1) Astrale inferiore romantico chiamato EROS, formato da etere vitale e chimico (c’è desiderio dal punto di vista emozionale e anche chimica)

2) Astrale superiore chiamato STORGE, meglio conosciuto come affetto: è composto da etere vitale ed etere luminoso, c’è emozione e anche comprensione, intelligenza, la mente inizia ad avere un ruolo nell’affetto , mentre nell’eros la mente non ha un ruolo.

Con l’amore mentale registriamo intesa fra i partner e quindi c’è il ruolo preponderante dell’etere luminoso.

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Poi annoveriamo l’amore spirituale che ha a che fare con l’etere riflettore, viene anche definito con la parole greca AGAPE, tradotto come il dono di sè o amore del sacrificio di sè stessi, con sacrificio che deve intendersi come offerta sacra. Come sappiamo noi abbiamo 4 eteri che sono collegati in un certo qual modo a quattro dimensioni. Un etere chimico è energia eterica strettamente collegata alla materia; l’etere vitale, invece, è legato alla riproduzione, alla vitalità e quindi è collegato al mondo astrale e del desiderio. Comprendendo che tipo di reazione abbiamo, cosa stiamo provando siamo in grado di capire quale tipo di etere stiamo utilizzando. Cosa succede con questi eteri? Tutti questi eteri, di composizione varia, sono in noi, ne abbiamo in percentuale differente in ognuno di noi. Quando scatta l’innamoramento, cosa succede? Perchè si sente il bisogno di stare sempre vicini? La coppia si sta scambiando gli eteri: tutti e quattro i tipi di eteri hanno 2 polarità, maschile e femminile; quando si forma una coppia, l’etere maschile della donna entra nell’uomo così come l’etere femminile dell’uomo va nella donna che si sente riempire e completare della sua parte mancante. Questi eteri, quando si scambiano, trasmettono tutte queste sensazioni intensissime: Quando avviene lo scambio di eteri? Quando la coppia ha intimità fino al rapporto sessuale e/o quando la coppia dorme insieme. Quando il passaggio degli eteri da maschio a femmina rallenta fino a stabilizzarsi, l’uomo è uomo (etericamente si intende) al 100%, altrettanto la donna è donna al 100%, per questo paradossalmente, quando si è in coppia si è più corteggiati e desiderati di altri e di quando si era single; raggiunto l’equilibrio eterico le sensazioni di prima non vi sono più e l’innamoramento cessa. Quando lo scambio di eteri si stabilizza, viene meno tutto quell’insieme di fenomeni tipici dell’innamoramento legati alla scambio massivo di eteri. Qual è la funzione dell’amore romantico? L’amore romantico ha lo scopo, attraverso i vari passaggi fra le tipologie d’amore, di raffigurare l’evoluzione dell’individuo: la coppia è la raffigurazione simbolica dell’unione della persona con il proprio spirito, della personalità con il proprio maestro interiore, dell’essere umano con il suo angelo custode,, in altre parole è l’anelito all’amore universale divino. L’evoluzione deve passare dalla fase fisica a quella spirituale: tutti i vari passaggi possono essere attraversati dalla coppia, tuttavia quando viene attraversato risulta evidente che l’amore romantico viene sostituito dall’intesa mentale, che verrà poi sostituito dall’unione spirituale, come metafora dell’amore divino. Se questa metafora avviene in modo corretto, la coppia ha un’armoniosa unione. Se l’unione non avviene in modo corretto, non è più una metafora dell’essere divino, e quindi si corrode e perverte e diventa qualcosa d’altro. Interrompere la fase evolutiva, quindi restare nel romantico, porta la coppia in futuro a pensare “siamo come fratello e sorella, non è più come una volta, l’amore è finito, siamo ancora giovani

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e dobbiamo rifarci una vita”; quindi si ricomincia con un nuovo innamoramento senza passare oltre, verso la fase mentale e spirituale, interrompendo la funzione evolutiva. Dato che è un errore, viene corretto e la correzione avviene con il dolore, l’errore tenderà a ripetersi fino a quando si assumerà un comportamento diverso e corretto. L’amore romantico nella sua funzione evolutiva è quindi una fase, è destinato a estinguersi per essere sostituito dall’intesa mentale e poi dall’unione spirituale. Se una persona non vuole fare questo, ma vuole restare nell’amore romantico, cosa succederà? Una risposta a questa domanda è rinvenibile in tutta la storia dell’umanità, il mito più calzante è quello di Eros (Amore) e Psiche. Nella vicenda narrata da Apuleio: Psiche, bella quanto Venere, divente la sposa di amore ossia Cupido, ma non sa che questo avviene perchè lui arriva solamente al buio, di notte, la mancanza di luce da intendersi nel senso di assenza di intesa mentale, così l’etere luminoso è poco. Ma quando Psiche scopre chi è il proprio marito, non riesce più a ricongiungersi con lui, nemmeno di notte. Una volta saputo che Eros è un angelo, non può più ricongiungersi con lui, deve superare un sacco di prove tremende e alla fine ottiene l’immortalità oppure secondo altre versioni la ragazza muore prima dell’ultima prova; ma le due versioni sono la stessa cosa: Perchè deve morire prima di ottenere l’immortalità? Finchè non c’è abbondanza di etere luminoso, manca la ragione; nelle raffigurazioni pittoriche perchè Eros ha le ali piccole e non bianche? Il pittore non ha potuto rendere il movimento, le ali stanno scomparendo, smettono di essere bianche e si ritirano. Eros non è più un angelo, una volta che Egli scende ma Psiche non sale, si ha involuzione. Perchè nelle raffigurazioni pittoriche, Psiche con una mano si copre l’inguine e con l’altra si copre un po’ la gola, la testa chinata dalla parte opposta a quella in cui Eros l’abbraccia e guarda dall'altra parte con un fare che qualcuno ha interpretato come languido, mentre in realtà sembra dire “cosa ha mai fatto”? Che ne sapevo che quell’angelo sarebbe diventato senza ali e grassoccio? Una volta scoperto chi è, una volta incontrato alla luce, non l’ha più visto in cielo ma l’ha visto come uomo e non ha visto quello che vedeva prima, non poteva più unirsi, non era più lui; l’unico modo era morire o diventare immortale, per tornare nella dimensione angelica superiore. Questo andava fatto nel modo giusto, trovando il modo di salire verso Eros e non viceversa, cioè fare il percorso nel verso giusto, dal fisico verso lo spirituale. Altri miti simili: Morfeo ed Euridice, Sigfrido e Brunilde, amori immensi e bellissimi che definiscono l’amore divino ma che finiscono in tragedia perchè tentano di realizzarlo nella maniera sbagliata. Quando l’amore di coppia diventa piatto, è tempo di usare il cervello e l’intelligenza del cuore per arrivare al dono di sè. Ritornando al rapporto di coppia, come possiamo identificare, trovare, vivere e conservare l’amore?

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Come è possibile trovare qualcosa senza sapere cosa è? Una persona che cerca l’amore romantico ha idea di che cosa stia cercando?Come può trovarlo se non sa nemmeno cosa sia? Dopo il primo rapporto di coppia, c’è chi continuerà a sperare in qualcosa di meglio. Prima di tutto, per trovare l’amore romantico, è necessario identificarlo. Una volta trovato va vissuto e mentre lo si vive bisogna tentare di non rovinarlo e di conservarlo. Le caratteristiche dell’amore che cerchiamo non dovrebbero essere quelle che desideriamo, perchè le caratteristiche che noi desideriamo non sono di solito le caratteristiche adatte per un rapporto felice; sono adatte per per un rapporto intenso intriso di problemi e di dolore. Invece un rapporto felice richiede un amore con caratteristiche adatte a vivere insieme felici: quindi se l’altra persona non conosce le caratteristiche dell’amore romantico, non bisogna insegnargliele, ma questa persona va guidata. Se nessuno dei due conosce queste caratteristiche, si vedrà in seguito come affrontare il tema. Come si fa a ritrovare questo amore? Non è cercandolo che si può trovare, anzi, cercandolo è garantito di non trovarlo quasi mai. Occorre aspettare che arrivi, senza nessuna fretta; ma non aspettare che arrivi in maniera ansiosa, occorre essere felici anche quando non si è in coppia, essere in grado di farne a meno. Se non si è in grado di essere felici mentre non si ha l’amore, si potrebbero trovare persone dotate di scarso equilibrio che porterebbero dolore nella propria esistenza. Se si vuole una persona in grado di vivere l’amore in modo equilibrato, prima di pensare che quello è un partner potenziale, bisogna essere capaci di essere felici senza l’amore e non desiderarlo. Se per caso qualcuno ci corteggia, ovviamente non bisogna essere contrariati, ma non lusingati, occorre essere disinteressati. Vanno coltivate tutte le amicizie possibili, le più importanti e interessanti, creando così una conoscenza approfondita con più persone nel lungo tempo su base esperienziale, non su base meramente conversativa. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, conoscendosi, frequentandosi, essendo in contatto nelle varie vicissitudini della vita, le persone si conoscono in maniera approfondita. Dopo la fase della conoscenza approfondita, vi è quella dell’accettazione. Accettazione cosa significa? Dopo una conoscenza così approfondita dell’altro, si conoscono i difetti delle persone, accettazione significa non cercare di cambiare l’altro, offrire la propria disponibilità nel limite di come si è. Gli interessi in comune non sono molto importanti per creare un rapporto sentimentale; all’inizio sono necessari per avere un po’ di frequentazione stimolante, ma se mancano gli interessi in comune se ne possono creare di nuovi per trascorrere un po’ di tempo insieme; tuttavia quando la coppia si è creata, gli interessi in comune non sono importanti, il rapporto non deve terminare perchè uno dei due cambia gusto. Nella fase in cui si frequentano più persone per conoscerle a fondo, occorre evitare l’erotizzazione dei rapporti sociali: ossia tutte le volte che si incontra qualcun altro non ci si deve domandare se potrebbe essere un partner sessuale, oppure interessarsi a quelle persone verso cui si nutre un minimo interesse o di non repulsione. Questo atteggiamento continuato viene chiamato erotizzazione dei rapporti sociali.

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Evitare di erotizzare i rapporti sociali è una mossa essenziale per arrivare a una conoscenza approfondita delle persone; ma occorre anche evitare di senitimentalizzare i rapporti sociali: non limitarsi a chiedere se quella persona potrebbe essere un partner sentimentale o romantico, ma semplicemente quella persona è una persona che va frequentata in quanto tale, che va conosciuta approfonditamente; questo permette di sviluppare l’accettazione reciproca, il rispetto e l’intesa. Sentimentalizzare o erotizzare le relazioni sociali blocca la possibilità di trovare l’amore. L’amore segue chi non lo insegue, ma è necessario comunque creare le giuste condizioni: occorre frequentare persone, creare dei rapporti di conoscenza approfondita con accettazione, più ci si conosce e si aiuta una persona, più si alimenta l’amore. Il corteggiamento efficace non è il mazzo di rose o le dichiarazioni d’amore, ma la propria presenza nei momenti di necessità, fino a quando l’altra persona inizia a vederci come fortemente desiderabile e di grande sostegno,quasi indispensabile. Alcuni psicologi hanno sperimentato il transfert, ossia l’aiuto che lo psicologo dà alla paziente che poi finisce con l’innamorarsi, ma lo psicologo deve deontologicamente ed eticamente non cogliere la situazione; e chi non è psicologo? Cosa non impedisce di generare un transfert per motivi non professionali? Lo psicologo fa innamorare perchè aiuta, accoglie, non giudica, non abbandona e non respinge. Lo psicologo non impone le proprie idee, ma ascolta e comprende; egli cerca di comprendere a fondo la persona. Una persona che non è uno psicologo può comportarsi in questo modo e generare un transfert, per cui una persona trattata così con una certa regolarità si innamora. Una volta trovato l’amore, occorre sapere quali sono le fasi dell’amore e accompagnarle mentre avvengono, non ostacolandole. Se noi ostacoliamo o invertiamo le fasi dell’amore arriviamo a risultati dolorosi. Vivere l’amore richiede sapere cosa è una coppia: quello che forma una coppia è lo scambio degli eteri, l’accompagnamento di questo scambio dall’etere chimico fino all’etere riflettore per l’unione spirituale profonda finale, che passa dall’unione fisica fino a quella spirituale. La funzione della coppia è rappresentare l’unione con il divino, quindi litigare con il partner equivale a litigare con Dio, ogni litigio è una bestemmia, abbandonare il partner equivale voltare le spalle a Dio, quindi ogni partner abbandonato è un nuovo Caino che nasce. Una volta che il rapporto di conoscenza è approfondito e sono presenti amicizia, rispetto e accettazione, si può generare la passione nel momento in cui si ha la sensazione che quella persona sia intima e desiderabile. L’amicizia deve esserci fin dall’inizio assieme al rispetto, ossia il non voler cambiare la persona, il lasciar essere sè stessa la persona in questione, accettare le scelte dell’altro o dell’altra. Una volta offerto in modo perfetto, il rispetto va insegnato non a parole ma pretendendolo nei fatti, almeno nelle cose fondamentali eventualmente tralasciando le secondarie. Alla fine deve nascere l’affetto e poi la passione o eros; spesso le fasi non sono rispettate e si inizia spesso dall’atto finale. Come si fa a conservare l’amore?

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Nella sua funzione naturale, la relazione deve comportare a un completamento eterico­fisico­vitale, cioè degli eteri bassi, poi deve essere questo una base per permettere lo sviluppo eterico­luminoso­riflettore individuale, cioè degli eteri alti. Lo sviluppo spirituale e quello mentale non avvengono simultaneamente all’interno della coppia, ma sono individuali, gli eteri si scambiano ma l’evoluzione spirituale non è di coppia. In questo caso serve a stare tranquilli, a essere sereni, a non avere bisogni animali, in modo che si creino le condizioni per l’evoluzione spirituale e mentale del partner, ma negli eteri superiori l’evoluzione è individuale. Vi sono due modi principali per conservare l’amore raggiunto: 1­ Tutti e due sono coscienti della funzione della coppia, si rispettano mentre ciascuno percepisce la propria evoluzione in direzione del divino. 2­ Uno o entrambi i partner non sono consapevoli: bisognerà raggiungere, da parte di uno dei due, la coscienza di coppia, almeno a livello intuitivo se non mentale. Fino a quando questo non è avvenuto, occorre dosare gli eteri in modo che l’aspetto primordiale sia conservato vivo dosando gli eteri, così da calibrare le polarità. Noi abbiamo le polarità elettromagnetiche che generano le attrazioni verso le altre persone; questa polarità deve essere più su uno e meno sull’altro in modo che vi sia l’attrazione, ecco perchè gli eteri quando non si sono ancora scambiati generano un’attrazione massiva in quanto eteri opposti. Quando non sono più opposti, si raggiunge l’equilibrio e l’attrazione viene meno. Quindi è necessario mantenere una tensione, non bisogna raggiungere lo stato di quiete finchè almeno uno dei due non ha la coscenza di coppia e diventa in grado di gestire gli aspetti mentali della coppia. Come si fa? Occorre mantenere viva la fase di ricerca dell’amore anche se l’abbiamo già trovato (frequentare più persone, siamo individui sociali, e dobbiamo avere disponibilità ad aiutare). Questo farà si che si crei uno scambio energetico con queste persone, permettendo di ristabilire la propria identità elettromagnetica che invece tendeva ad appiattirsi con quella del partner. Quando si ritorna dal partner, la ricarica fatta all’esterno rende il soggetto nuovamente interessante. Nell’amore la conoscenza reciproca e l’accettazione sono il fondamento della coppia raffigurata come una casa: il rispetto sono le pareti e la passione è il tetto. Se cadono i muri, sprofonda il tetto e si rimane soffocati. Il dolore inflitto da un abbandono è una prenotazione obbligatoria di uguale dolore in intensità e durata, somministrato prima o poi a chi ha lasciato in questa vita per motivo d’amore. Quando saremo stanchi di soffrire per amore, dovremo pensare a quante persone abbiamo fatto soffrire per amore e capire che siamo noi la conseguenza del nostro dolore. Le persone quindi non si lasciano per nessun motivo; diciamo che se una persona è stata tradita in modo completo, così che lo scambio di eteri si è interrotto e ha cominciato ad avvenire lo scambio di eteri con la terza persona, questo è l’unico motivo che Gesù ammette per divorzio. Il tradimento è quindi la fine dello scambio di eteri, è l’unica base per lasciare una persona, da intendersi anche come un nuovo rapporto. Tuttavia non è obbligatorio lasciare una persona che ci ha tradito, si può scegliere l’opzione dell’innocenza e perdonare.

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