RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per...

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RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011

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BILANCIO

al

31 DICEMBRE 2011

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Relazioni e Bilancio

Al 31 Dicembre 2011

Banca Regionale Europea

Società per Azioni

Appartenente al “Gruppo UBI Banca”

Capitale sociale € 468.880.348,04

Codice ABI 6906.2 - CCIAA 0174941

Iscrizione al registro delle imprese di Cuneo, Codice Fiscale e Partita Iva 01127760047

Iscritta all’Albo delle Banche al n. 5240.70

Sede Legale: Via Roma, 13 - 12100 Cuneo

Aderente al Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia

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Indice La nostra “Missione” .................................................................................................... 4 Cariche Sociali e Direzione Generale ............................................................................ 5 Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca ........................................................... 6 Il Rating ....................................................................................................................... 7 Principali dati e indicatori ......................................................................................... 10 Relazione sulla Gestione ............................................................................................ 11

Lo scenario di riferimento ............................................................................................. 12 L’attività della Banca Regionale Europea nel 2011 ......................................................... 25 Il sistema di controllo interno ....................................................................................... 37 Prospetti di bilancio riclassificati ................................................................................... 38 L’attività di ricerca e sviluppo ....................................................................................... 51 Rapporti contrattuali con Società del Gruppo ................................................................ 52 Altre informazioni ......................................................................................................... 53 Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio ................................................... 69 Evoluzione prevedibile della gestione ............................................................................. 69 Proposte all’assemblea .................................................................................................. 70

Prospetti Contabili ..................................................................................................... 71 Stato Patrimoniale ........................................................................................................ 72 Conto Economico ......................................................................................................... 73 Prospetto della Redditività Complessiva ........................................................................ 74 Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto .............................................................. 75 Rendiconto Finanziario ................................................................................................. 77

La Nota Integrativa .................................................................................................... 78 Parte A - Politiche Contabili ....................................................................................... 79

A.1 - Parte Generale .................................................................................................. 79 Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali .............. 79 Sezione 2 Principi generali di redazione ................................................................ 79 Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio ............................ 80 Sezione 4 Altri aspetti .......................................................................................... 82 Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea ....................... 84

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio ....................................................... 87 A.3 - Informativa sul fair value ................................................................................ 108

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale ........................................................ 111 Parte C - Informazioni sul conto economico ............................................................. 160 Parte D - Redditività complessiva ............................................................................ 182 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura .................... 183

Sezione 1 Rischio di credito ............................................................................... 183 Sezione 2 Rischi di mercato ............................................................................... 207 Sezione 3 Rischio di liquidità ............................................................................. 236 Sezione 4 Rischi operativi .................................................................................. 244

Parte F - Informazioni sul patrimonio ...................................................................... 251 Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda ............. 257 Parte H - Operazioni con parti correlate ................................................................... 258 Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali ................... 262 Parte L - Informativa di settore ................................................................................ 264 Allegati al Bilancio d’esercizio ................................................................................. 265 Relazione della Società di Revisione ........................................................................ 289 Relazione del Collegio Sindacale .............................................................................. 291

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La nostra “Missione”

Creare valore per i clienti e per tutti i nostri stakeholder,

generando profitto in maniera sostenibile nel tempo

attraverso la capacità di interpretare, servire e favorire

lo sviluppo economico e il benessere sociale dei territori

in cui operiamo.

Lavoriamo ogni giorno con la passione, l’esperienza e

la capacità di armonizzare tradizione e innovazione,

per fornire alle famiglie e alle imprese prodotti e servizi

bancari, finanziari e assicurativi di eccellenza, costruendo

con i clienti e con tutti gli stakeholder relazioni durature

fondate sulla fiducia.

(da “La Carta dei Valori” del Gruppo UBI Banca, approvata il 29 gennaio 2008)

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Cariche Sociali e Direzione Generale

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente Dott. Luigi Rossi di Montelera (*) Vice Presidente Vicario Dott. Livio Strazzera (*) Vice Presidente Avv. Prof. Maurilio Fratino (*) Consiglieri Dott.ssa Adriana Acutis

Dott. Mario Cismondi

Dott. Ferruccio Dardanello

Dott. Argante Del Monte Rag. Giancarlo Drocco

Dott. Filippo Ferrua Magliani

Sig. Giacomo Lodi Prof. Rodolfo Luzzana (*)

Arch. Marco Manfredi Dott. Tito Musso (*) Avv. Mario Napoli

Dott. Paolo Pedrazzoli

(*) componenti del Comitato Esecutivo

COLLEGIO SINDACALE

Presidente Dott. Filippo Rovetta

Sindaci effettivi Dott. Paolo Delfino

Prof. Piero Mella Sindaci supplenti Dott. Giampietro Rubino

Dott. Claudio Uberti

DIREZIONE GENERALE

Direttore Generale Dott. Riccardo Barbarini

SOCIETÀ DI REVISIONE

Reconta Ernst & Young S.p.A.

- situazione aggiornata al 12 marzo 2012 -

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Articolazione territoriale del Gruppo UBI Banca

Si segnala che con efficacia 27 febbraio 2012, il Gruppo ha posto in essere una serie di chiusure/riqualificazioni che hanno interessato più Banche rete.

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Il Rating A partire dai mesi estivi, in parallelo con l’acuirsi della crisi sui debiti sovrani, tutte le

agenzie hanno rivisto, in più riprese, i giudizi assegnati all’Italia. A loro volta, i downgrade

del debito della Repubblica Italiana hanno dato luogo a generalizzate revisioni al ribasso dei

rating assegnati alle banche italiane, fra le quali UBI Banca.

Il 19 settembre 2011, a conclusione del processo di revisione avviato il 20 maggio, Standard & Poor’s

ha abbassato il rating della Repubblica Italiana di un notch, da A+ ad A con Outlook Negativo. Il 13 gennaio 2012, nell’ambito di una più generalizzata revisione di 16 paesi dell’Euro zona, in Credit Watch con possibili implicazioni negative dal dicembre 2011, l’Agenzia ha abbassato di altri 2 notch il rating a lungo termine del nostro Paese, portandolo da A a BBB+, sempre con Outlook Negativo. In seguito al primo downgrade, il 18 ottobre, S&P aveva comunicato il declassamento del BICRA (Bank Industry Country Risk) dell’Italia, il giudizio che sintetizza la visione sulle forze e debolezze proprie di ciascun sistema bancario, portandolo da 2 a 3 (secondo una scala dove 1 equivale al migliore). Tale peggioramento aveva dato luogo ad una serie di interventi su un ampio numero di banche e istituzioni

finanziarie italiane: con riferimento specifico ad UBI Banca, il rating a lungo termine era stato ridotto da A ad A-, con Outlook Stabile, mentre il rating a breve termine era passato da A-1 ad A-2. Il 10 febbraio 2012, per effetto dell’ulteriore declassamento del debito sovrano e del conseguente peggioramento del BICRA italiano (da 3 a 4), l’agenzia ha attuato una serie di azioni negative su 37 istituzioni finanziarie italiane, tra le quali anche UBI Banca il cui rating a lungo termine è stato nuovamente abbassato da A- a BBB+, con Outlook Negativo. Il 4 ottobre 2011, a conclusione della revisione avviata il 23 giugno, Moody’s ha diminuito di tre livelli (notch) il rating sui titoli del debito pubblico italiano, da Aa2 ad A2 con Outlook Negativo. Il 13 febbraio 2012, nell’ambito di un più ampio esame dei rating sovrani europei, il rating dell’Italia è stato nuovamente abbassato, da A2 ad A3, sempre con Outlook Negativo. Il primo intervento era stato seguito, il 5 ottobre, da un’estesa manovra di riduzione dei rating a medio lungo termine delle banche italiane, di entità compresa fra 1 e 3 notch, anche in relazione ad una revisione delle assunzioni sul supporto sistemico incorporato in tali rating dopo il downgrade del debito sovrano. In tale contesto il rating sui depositi a lungo termine di UBI Banca era stato portato da A2 ad A3 (-1 notch) con Outlook Stabile mentre il rating a breve termine era sceso da P-1 a P-2. Era invece rimasto invariato il Bank Financial Strenght Rating, che il 1° settembre 2011 era stato diminuito da C a C-, con Outlook Stabile1, per riflettere l’impatto del difficile contesto operativo italiano sulla redditività aziendale, ed in particolare sulla possibilità di un miglioramento significativo

nel breve periodo. Il 15 febbraio 2012, in considerazione di un contesto di riferimento reso difficile dagli avversi e prolungati impatti della crisi dell’euro, Moody’s ha annunciato una generalizzata revisione per possibile downgrade dei rating di 114 istituzioni finanziarie operanti in 16 paesi europei, tra le quali anche UBI Banca. Il 7 ottobre 2011 Fitch Ratings ha ridotto di un notch il rating a lungo termine della Repubblica Italiana, da AA- ad A+, con Outlook Negativo. Il 27 gennaio 2012, nell’ambito di un intervento su sei Paesi dell’Euro-zona (posti in Rating Watch Negativo il 16 dicembre), il giudizio sull’Italia è stato peggiorato da A+ ad A- (-2 notch), sempre con Outlook Negativo. Dopo il primo declassamento italiano, l’11 ottobre l’Agenzia aveva operato una serie di riduzioni sui rating delle cinque maggiori banche italiane: in tale ambito, il rating a lungo termine di UBI Banca era stato portato da A ad A-, con Outlook Negativo, il Viability Rating da a ad a-, il rating a breve da F1 a F2.

Il 6 febbraio 2012, in seguito all’ulteriore downgrade dell’Italia, Fitch ha rimosso i Rating Watch Negativi attribuiti il 20 dicembre operando una nuova serie di tagli alle valutazioni sulle principali banche italiane. Nel caso di UBI Banca, il rating a lungo termine ed il Viability Rating sono stati ridotti da A-/a- a BBB+/bbb+, sempre con Outlook Negativo.

Le tabelle di seguito riportate riepilogano i giudizi di rating attualmente assegnati al Gruppo

dalle tre agenzie internazionali.

1 La riduzione del Bank Financial Strenght Rating era stata accompagnata da una diminuzione del rating sui

depositi a lungo termine da A1 ad A2 con Outlook negativo.

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(i) L’Issuer Credit Rating riflette il giudizio sul merito creditizio

intrinseco della banca unitamente ad una valutazione del potenziale futuro supporto che la banca potrà ricevere in caso di difficoltà (dal governo o dal gruppo di appartenenza). Breve termine: capacità di ripagare

il debito con durata inferiore ad un anno (A-1+: miglior rating – C: peggior rating) Lungo termine: capacità di pagamento degli interessi e del capitale su debiti di durata superiore ad 1 anno (AAA: miglior rating – D: default)

(ii) Il SACP rappresenta il giudizio sul merito creditizio intrinseco della banca, in assenza di supporto

esterno (da parte del governo o del gruppo di appartenenza). Viene ottenuto partendo da un “Anchor SACP” che sintetizza la valutazione dei rischi economici e industriali propri del settore bancario italiano, poi rettificato per tenere conto di specifici fattori della banca quali la capitalizzazione, la posizione commerciale, l’esposizione al rischio, la raccolta e la situazione di liquidità, valutati anche in ottica comparativa.

(I) Capacità di rimborso del debito

in valuta locale a lungo termine (scadenza pari o superiore a 1 anno). Attraverso la metodologia JDA (Joint Default Analysis) questo rating associa alla solidità finanziaria intrinseca (Bank Financial Strength

Rating) la valutazione circa le probabilità di intervento, in caso di necessità, da parte di un supporto esterno (azionisti, gruppo di appartenenza o istituzioni ufficiali) (Aaa: miglior rating – C: default)

(II) Capacità di rimborso del debito in valuta locale a breve termine (scadenza inferiore a 1 anno) (Prime -1: massima qualità – Not Prime: grado speculativo)

(III) Questo rating non si riferisce alla capacità di rimborso del debito, ma prende in considerazione la solidità finanziaria intrinseca della banca (attraverso l’analisi di fattori quali l’articolazione

territoriale, la diversificazione dell’attività, i fondamentali finanziari), in assenza di supporti esterni (A: miglior rating – E: peggior rating)

(IV) Il Baseline Credit Assessment rappresenta l’equivalente del Bank Financial Strength Rating nella scala tradizionale dei rating a lungo termine.

STANDARD & POOR’S

Short-term Counterparty Credit Rating (i) A-2

Long-term Counterparty Credit Rating (i) BBB+

Stand Alone Credit Profile (SACP) (ii) bbb+

Outlook Negativo

MOODY'S

A3

on review for possible

downgrade

Prime-2

on review for possible

downgrade

C-

on review for possible

downgrade

Baa1

on review for possible

downgrade

Baseline Credit Assessment (BCA) (IV)

Short-term debt and deposit rating (II)

Bank Financial Strength Rating (BFSR) (III)

Long-term debt and deposit rating (I)

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(1) Capacità di rimborso del debito nel breve termine (durata inferiore ai 13 mesi) (F1+: miglior rating - C: peggior rating)

(2) Capacità di fronteggiare puntualmente gli impegni finanziari nel lungo termine indipendentemente dalla scadenza delle singole obbligazioni. Questo rating è un indicatore della probabilità di default dell’emittente (AAA:

miglior rating - D: default)

(3) Valutazione della solidità intrinseca della banca, vista nell’ipotesi in cui la stessa non possa fare affidamento su forme di sostegno esterno (a: miglior rating - d: default). Dal 20 luglio 2011 il Viability Rating ha sostituito il Bank Individual Rating.

(4) Giudizio sull’eventuale probabilità, adeguatezza e tempestività di un intervento esterno (da parte dello Stato o di azionisti istituzionali di riferimento) nel caso la banca si trovasse in difficoltà (1: miglior rating - 5: peggior rating)

(5) Questo rating costituisce un elemento informativo accessorio, strettamente correlato al Support Rating, in quanto identifica, per ogni livello del Support Rating, il livello minimo che, in caso di eventi negativi, potrebbe raggiungere l’Issuer Default Rating.

FITCH RATINGS

Short-term Issuer Default Rating (1) F2

Long-term Issuer Default Rating (2) BBB+

Viability Rating (3) bbb+

Support Rating (4) 2

Support Rating Floor (5) BBB

Outlook (Long-term Issuer Default Rating) Negativo

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Principali dati e indicatori (in milioni di euro)

BANCA REGIONALE EUROPEA S.p.A. 31/12/2011 31/12/2010

DATI PATRIMONIALI, ECONOMICI, OPERATIVI E DI STRUTTURA

Crediti verso clientela 6.917 6.852

di cui deteriorati 361 306

Raccolta diretta da clientela 5.810 5.593

Raccolta indiretta da clientela, compreso il risparmio assicurativo (al valore di mercato) 9.832 10.468

Totale ricchezza finanziaria 15.642 16.061

Patrimonio Netto (escluso utile di esercizio) 1.440 1.216

Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 51 265

Utile dell'esercizio 30 246

Numero dei dipendenti effettivi 1.513 1.552

Numero sportelli bancari operativi (*) 229 229

INDICI DI STRUTTURA

Crediti verso clientela/raccolta da clientela 119,05% 122,51%

Raccolta gestita (compreso assicurazioni)/raccolta indiretta 56,22% 58,03%

INDICI DI REDDITIVITA', EFFICIENZA E PRODUTTIVITA'

ROE (Utile dell'esercizio/Patrimonio netto escluso utile dell'esercizio) 2,10% 20,25%

ROE al netto delle componenti non ricorrenti 2,09% 1,86%

COST/INCOME 1 (oneri operativi/proventi operativi) 70,68% 77,24%

COST/INCOME 1 al netto delle componenti non ricorrenti 70,75% 76,33%

COST/INCOME 2 (oneri operativi + rettifiche di valore su crediti/proventi operativi) 80,55% 87,96%

COST/INCOME 2 al netto delle componenti non ricorrenti 80,63% 87,05%

Tax rate 40,50% 6,87%

Tax rate normalizzato 40,55% 37,41%

Margine di interesse/proventi operativi 61,67% 57,59%

Commissioni nette/proventi operativi 35,87% 38,82%

Commissioni nette/spese del personale al netto delle componenti non ricorrenti 89,36% 92,16%

Rettifiche nette su crediti/crediti verso clientela 0,39% 0,40%

INDICI DI RISCHIOSITA'

Sofferenze/crediti verso clientela 2,18% 1,88%

Crediti deteriorati/crediti verso clientela 5,21% 4,47%

% copertura sofferenze 44,18% 48,77%

% copertura totale crediti deteriorati 28,39% 31,90%

% copertura crediti in bonis 0,36% 0,38%

COEFFICIENTI PATRIMONIALI (**)

Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate 26,19% 25,38%

Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate 28,52% 27,69%

(*) comprendono 3 Filiali Francesi

(**) Le attività di rischio ponderate utilizzate per la determinazione dei coefficienti esposti comprendono lo sconto del 25% previsto per le Banche appartenenti ad un Gruppo Bancario che a livello consolidato rispetti il requisito minimo obbligatorio.

Gli indicatori sono stati costruiti utilizzando i dati riclassificati riportati nel capitolo

“Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico riclassificati”.

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Relazione sulla

Gestione

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Lo scenario di riferimento

In un contesto generale già caratterizzato da crescenti difficoltà nel superamento della

grande crisi del 2008-2009, l’anno appena concluso si è contraddistinto per un deciso

aggravarsi delle tensioni sui debiti sovrani che, partendo dalla Grecia2, si sono rapidamente

estese a buona parte dei Paesi dell’area euro, in particolare Italia e Spagna, assumendo così rilevanza sistemica.

Ne è conseguito un aumento della volatilità ed un’accentuazione del fenomeno di “flight to

quality” verso i titoli pubblici di Stati Uniti e Germania, che ha dato luogo nei mesi estivi a

pesanti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati – in particolare nel comparto

bancario in ragione dell’esposizione al rischio sovrano dovuta ai titoli pubblici in portafoglio – e ad un deflusso di capitali dai Paesi emergenti. Contemporaneamente è tornata a farsi

difficile la situazione sui mercati interbancari della zona euro, segnale delle rinnovate

difficoltà di finanziamento a breve termine delle banche, con un aumento del ricorso ai

finanziamenti e ai depositi di liquidità presso la BCE. I differenziali di rendimento dei titoli di

Stato dell’area euro rispetto al bund tedesco hanno raggiunto nuovi massimi,

dall’introduzione dell’euro, in Grecia, Portogallo, Italia, Spagna, Belgio e Francia, nonostante gli ingenti acquisti effettuati dalla BCE nell’ambito del Securities Markets Programme.

Le tensioni sull’Italia hanno determinato dall’estate un forte aumento dello spread dei BTP

decennali rispetto agli analoghi bund tedeschi fino ai 550 punti base di novembre,

riflettendo le incertezze che hanno accompagnato dapprima l’approvazione della seconda

manovra di finanza pubblica in agosto e

successivamente la

presentazione del piano di

rilancio dell’economia3.

L’insediamento del nuovo

Governo e i provvedimenti assunti in tema di

consolidamento dei conti

pubblici e di

liberalizzazioni hanno

contribuito ad un’attenuazione del

premio per il rischio,

divenuta più evidente solo

a partire dalla seconda

metà di gennaio 2012 per

le scadenze decennali4.

La crisi di fiducia ha

messo in luce una serie di

mancanze strutturali nella costruzione originaria dell’area monetaria comune e per riflesso,

dell’Unione Europea. In particolare hanno nuociuto la mancanza di una chiara attribuzione di sovranità agli organismi europei e l’incapacità di conseguire un’adesione convinta delle

2 Nel corso della primavera 2011 è nuovamente precipitata la posizione della Grecia, i cui ritardi nel processo di

aggiustamento fiscale hanno rischiato di compromettere l’erogazione di una tranche di aiuti necessaria per far

fronte al rimborso dei titoli in scadenza. A fine giugno, il rischio concreto di una ristrutturazione imminente del debito ha indotto il Parlamento greco ad approvare un nuovo piano di austerità fiscale di medio termine e l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale ad approntare un secondo pacchetto di aiuti.

3 Tra la metà di settembre e la prima decade di ottobre, tutte e tre le principali agenzie di rating (Standard &

Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings) hanno ridotto il merito di credito dell’Italia, con prospettive negative, intervenendo anche sui rating di diversi istituti bancari. Sul finire d’anno le stesse agenzie hanno messo sotto osservazione il merito di credito di quasi tutti gli Stati sovrani dell’area euro, inclusi quelli con rating AAA come la Germania, la Francia e i Paesi Bassi. Il 13 gennaio 2012 S&P’s ha poi declassato il debito sovrano di nove Paesi,

tra cui la Francia (da AAA a AA+), la Spagna (da AA- ad A) e l’Italia (da A a BBB+), abbassando tre giorni più tardi pure il giudizio sul Fondo Europeo per la Stabilità Finanziaria (da AAA ad AA+). Il 27 gennaio anche Fitch ha ridotto i rating di cinque Paesi fra i quali Italia (da A+ ad A-) e Spagna (da AA- ad A), seguita da Moody’s che il 13 febbraio ha tagliato il rating di sei Paesi fra i quali Italia (da A2 ad A3) e Spagna (da A1 ad A3).

4 Nei primi giorni di marzo la discesa dello spread tra BTP e bund ha permesso di raggiungere e scendere al di sotto dell’analogo differenziale tra bonos spagnoli e titoli tedeschi come non accadeva dall’agosto 2011.

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G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

Spread BTP-Bund decennali

2010 2011

Grafico n. 1

Puntibase

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opinioni pubbliche nazionali al progetto europeo. Benché nel corso del 2011 siano state

decise importanti misure di rafforzamento dell’integrazione, sul piano fiscale le innovazioni appaiono limitate, ancora nel solco originario definito dalle regole del Patto di Stabilità

rafforzandone l’aspetto coercitivo e sanzionatorio. Permangono inoltre molto distanti fra loro

le posizioni dei vari Paesi sull’emissione di eurobond, obbligazioni europee garantite in

solido da tutti gli Stati membri della zona euro.

In dettaglio:

● è stato adottato per la prima volta il semestre europeo, introdotto nella riunione Ecofin

del settembre 20105;

● in marzo sono stati creati fondi temporanei (European Financial Stability Facility, EFSF)

e permanenti (European Stability Mechanism, ESM) di supporto ai Paesi in difficoltà

finanziaria, in sostituzione dei prestiti bilaterali precedentemente utilizzati; ● in giugno il Parlamento Europeo ha approvato una riforma del Patto di Stabilità e

Crescita tesa ad incrementare il peso attribuito all’indicatore del debito rispetto

all’indebitamento netto con l’introduzione di un severo percorso di rientro e di un

opportuno meccanismo sanzionatorio;

● nei vertici del 26 ottobre, del 9 dicembre e del 30 gennaio 2012 i Capi di Stato e di Governo dell’area hanno gradualmente adottato ulteriori decisioni volte a:

● migliorare la governance europea

È stato ribadito l’impegno, già concordato nel marzo 2011, a recepire nella legislazione nazionale, a livello costituzionale o equivalente, regole di bilancio coerenti con quelle fissate in ambito europeo con il Patto di Stabilità. Nel vertice di dicembre si è inoltre deciso che tali regole debbano comprendere un meccanismo di correzione automatica delle eventuali deviazioni e che spetterà alla Corte di giustizia dell’UE la formulazione di un giudizio di conformità della legislazione nazionale con le regole europee6. Nella stessa occasione è stato sollecitato l’esame da parte delle istituzioni europee delle proposte di regolamento presentate dalla Commissione a fine novembre che prevedono, per i Paesi dell’area euro un maggior coordinamento nella fase di preparazione dei programmi di bilancio attraverso la definizione di un calendario comune per la presentazione dei programmi alla Commissione prima della loro approvazione da parte dei

rispettivi parlamenti nazionali, nonché maggiori poteri di sorveglianza da parte della Commissione sui Paesi che ricevono assistenza finanziaria o sono comunque in grave difficoltà finanziaria.

● chiarire il ruolo degli investitori privati nella soluzione della crisi greca

Il governo greco e gli investitori privati (banche e assicurazioni) sono stati esortati a raggiungere un accordo volontario volto a favorire il ritorno del debito pubblico al 120% del Pil entro il 2020,

attraverso la riduzione del 50% del valore nominale dei titoli di Stato greci detenuti da investitori privati7. È stato inoltre deciso che l’eventuale futuro coinvolgimento degli investitori privati nella risoluzione delle crisi sovrane si baserà sui principi e le pratiche dell’FMI, che le decisioni riguardanti la Grecia sono da considerarsi uniche ed eccezionali e che verranno introdotte clausole di azione collettiva uniformi su tutte le nuove emissioni di titoli di Stato dell’area euro.

● rafforzare gli strumenti di stabilizzazione finanziaria

È stato deciso un incremento della capacità di intervento dell’EFSF aumentandone la leva finanziaria attraverso due opzioni, eventualmente utilizzabili simultaneamente, che prevedono in un caso la concessione di garanzie parziali sulle nuove emissioni di titoli di Stato dei Paesi dell’area e nell’altro la costituzione di una o più società veicolo (co-investment funds, CIF) che acquisterebbero titoli pubblici sul mercato primario e secondario, utilizzando le risorse fornite da investitori privati e dall’EFSF. In entrambi i casi l’intervento sarebbe subordinato all’accettazione da parte dei Paesi beneficiari di vincoli stringenti sulle politiche da adottare per ristabilire condizioni di stabilità finanziaria. È stato poi accelerato il processo di approvazione del trattato

5 La nuova procedura ha condotto ad un’armonizzazione dei tempi per l’approvazione delle leggi di bilancio nei

Paesi membri e mira, attraverso un miglior coordinamento delle politiche, a condurre ad una maggiore integrazione delle politiche fiscali.

6 La correzione del debito pubblico in eccesso alla soglia del 60% del Pil è valutata secondo un parametro numerico e deve essere pari a un ventesimo della differenza rispetto alla suddetta soglia. Questa disposizione si aggiunge a

quella per cui il deficit strutturale non deve superare lo 0,50% del Pil nel corso di ciascun ciclo economico. In caso contrario sono previste sanzioni automatiche qualora il deficit si attesti al di sopra del 3% del Pil.

7 Solo l’accordo su un più ampio taglio (53,5%) del valore nominale dei titoli detenuti dai creditori privati ha consentito il 21 febbraio 2012 lo sblocco di un secondo pacchetto di aiuti per 130 miliardi di euro grazie al quale

è stato evitato il default della Repubblica ellenica, assicurando il raggiungimento di un rapporto debito pubblico/Pil del 120,5% nel 2020.

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istitutivo dell’ESM con l’obiettivo di anticiparne al luglio 2012 l’entrata in vigore. L’EFSF resterà attivo per il finanziamento dei programmi avviati entro la metà del 2013 affiancandosi per un anno all’ESM, mentre è stata confermata in 500 miliardi di euro la capacità di prestito complessiva dei due organismi. L’adeguatezza di tali risorse sarà oggetto di riesame nel marzo 2012.

● aumentare la solidità patrimoniale delle banche e favorirne l’accesso alla raccolta a

più lungo termine

Nell’ottica di sviluppare la fiducia verso il sistema bancario, la European Banking Authority (EBA) ha approvato una raccomandazione che prevede per le maggiori banche europee la costituzione di un buffer temporaneo di capitale che consenta loro di raggiungere, entro la metà del 2012, un coefficiente di patrimonializzazione del 9% (espresso in termini di capitale di migliore qualità), tenendo conto del valore di mercato dei titoli pubblici in portafoglio alla fine di settembre 2011. Per attenuare le difficoltà nella raccolta di fondi a medio/lungo termine, la Commissione ha stabilito regole uniformi per tutti i Paesi dell’UE per quanto riguarda l’accesso delle banche alle garanzie pubbliche nazionali (in termini di condizioni e costi).

● accrescere le risorse finanziarie a disposizione del Fondo Monetario Internazionale

(FMI) per il sostegno ai Paesi in difficoltà

I Paesi dell’UE si sono impegnati a valutare la possibilità di fornire all’FMI risorse aggiuntive fino a 200 miliardi, per adeguarne le disponibilità alle necessità determinate dalla crisi.

In parallelo con gli interventi

descritti anche l’azione della

Banca Centrale Europea

(BCE) in tema di politica

monetaria è divenuta particolarmente incisiva. In presenza di un acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari, di prospettive sfavorevoli per la crescita nell’area e di un’attenuazione delle pressioni

inflazionistiche, il nuovo Consiglio direttivo della BCE ha ridotto il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali di 25 punti base in ciascuna delle riunioni di inizio novembre e di inizio dicembre, riportandolo all’1% ed annullando così i due aumenti della medesima entità operati in aprile e luglio8. In dicembre sono state decise nuove misure di sostegno alla liquidità delle banche e alla loro attività di prestito a famiglie e imprese: in particolare due operazioni di rifinanziamento con durata di 36 mesi, piena aggiudicazione degli importi richiesti e tasso pari a quello

8 Al di fuori dell’area euro, nei principali Paesi avanzati le politiche monetarie sono rimaste fortemente espansive:

la Federal Reserve da un lato ha annunciato di voler mantenere invariato a 0-0,25% il tasso d’interesse sui federal funds sino alla fine del 2014 e dall’altro ha proseguito la ricomposizione del proprio portafoglio di titoli di Stato, volta ad allungarne la scadenza media, nonché il reinvestimento dei proventi dei rimborsi di mortgage-backed securities in analoghi strumenti; sia la Banca d’Inghilterra che la Bank of Japan hanno lasciato

invariati i tassi di riferimento rispettivamente allo 0,5% e allo 0-0,1%, mantenendo attivi i propri programmi di acquisto di titoli. Le banche centrali dei principali Paesi emergenti hanno avviato negli ultimi mesi del 2011 un graduale allentamento delle condizioni monetarie. La Cina ha ridotto all’inizio di dicembre i coefficienti di riserva

obbligatoria di 50 punti base al 21% dopo i sei rialzi effettuati nella prima parte dell’anno quando anche il tasso sui prestiti bancari era stato alzato tre volte al 6,56%. In Brasile il tasso di riferimento, ora al 9,75%, è stato oggetto di cinque riduzioni in agosto, ottobre, novembre, gennaio e febbraio 2012 dopo i cinque aumenti intervenuti tra gennaio e luglio 2011. In Russia il tasso di riferimento è sceso di 25 p.b. in dicembre, all’8%, dopo

i due rialzi di febbraio e maggio. Per contro la Banca centrale indiana, preoccupata da un livello di inflazione ancora elevato, ha progressivamente aumentato il tasso di riferimento all’8,50%, con sette manovre consecutive.

dic-11

A

set-11

B

giu-11

C

mar-11

D

dic-10

E

Var. %

A/E

Euro/Dollaro 1,2945 1,3384 1,4504 1,4165 1,3377 -3,2%

Euro/Yen 99,57 103,11 116,79 117,77 108,60 -8,3%

Euro/Yuan 8,1449 8,5363 9,3747 9,2757 8,8148 -7,6%

Euro/Franco CH 1,2133 1,2151 1,2185 1,3009 1,2486 -2,8%

Euro/Sterlina 0,8328 0,8587 0,9037 0,8833 0,8572 -2,8%

Dollaro/Yen 76,94 77,04 80,52 83,15 81,15 -5,2%

Dollaro/Yuan 6,2939 6,3780 6,4635 6,5483 6,5900 -4,5%

Futures - Brent (in $) 107,38 102,76 112,48 117,36 94,75 13,3%

Indice CRB (materie prime) 305,30 298,15 338,05 359,43 332,80 -8,3%

Fonte: Thomson Financial Reuters

Principali cambi, quotazioni del petrolio (Brent) e delle materie prime

a fine periodo

75

77

79

81

83

85

87

89

91

93

95

97

99

101

103

1,06

1,10

1,14

1,18

1,22

1,26

1,30

1,34

1,38

1,42

1,46

1,50

1,54

1,58

1,62

G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

Andamento del cambio euro-dollaro e dollaro-yen (2009-2011)

€/$ $/Yen (scala dx.)

Grafico n.2

2009 20112010

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medio delle operazioni di rifinanziamento principali nell’arco della durata di ciascuna operazione, per le quali si prevede l’opzione di rimborso anticipato dopo un anno9. È stato inoltre previsto l’ampliamento delle attività stanziabili a garanzia nelle operazioni di rifinanziamento, riducendo i requisiti di rating per alcuni titoli ABS e permettendo alle banche centrali nazionali, sotto la propria responsabilità, di accettare prestiti bancari che soddisfino precisi criteri di idoneità. A partire dal primo periodo di mantenimento del 2012, infine, il coefficiente di riserva obbligatoria per le banche è stato ridotto dal 2 all’1% allo scopo di liberare liquidità e sostenere l’attività nel mercato monetario. Da novembre è inoltre ripreso il programma di acquisti di covered bond bancari fino ad un ammontare complessivo di 40 miliardi.

* * *

Il difficile percorso verso una normalizzazione delle condizioni di mercato richiederà in primo luogo una concreta applicazione di tutte le nuove regole di governo economico dell’UE

approvate di recente. Nel contempo, sarà importante rendere rapidamente operativo il

rafforzamento degli strumenti europei per la stabilità finanziaria, quali l’EFSF e l’ESM,

aumentandone l’efficacia e sfruttandone tempestivamente le potenzialità.

La crisi dei debiti sovrani, sollevando incertezze sul futuro della moneta unica, ha

determinato una perdita di valore dell’euro nei confronti di tutte le principali valute

internazionali. Come evidenziato dal grafico 2, dopo un temporaneo recupero fino a superare

in aprile quota 1,48 dollari per euro, la moneta unica ha subito una forte flessione, divenuta

più consistente da agosto. Nelle prime settimane del nuovo anno si sono registrati segnali di

recupero in parallelo con l’allentarsi delle tensioni sui mercati finanziari.

Il quadro macroeconomico

Nel corso del 2011 la ripresa a livello mondiale si è progressivamente affievolita10, a causa del forte rallentamento in

atto nei Paesi industrializzati,

soprattutto nell’area euro ed

in Giappone, e di una

moderata decelerazione delle economie emergenti, mentre

gli Stati Uniti hanno

beneficiato di alcune misure

di stimolo fiscale attuate

negli ultimi anni. La

congiuntura è stata caratterizzata dal permanere

di elevati livelli di

disoccupazione mentre le

tensioni inflazionistiche che

erano emerse nei mesi estivi sono andate attenuandosi

grazie al calo dei corsi delle

materie prime.

Dopo un rialzo nel primo

trimestre, i prezzi delle principali risorse non energetiche hanno infatti mostrato una

generalizzata riduzione, incorporando le diminuite aspettative di crescita. Per contro il petrolio di qualità Brent, salito oltre i 125 dollari al barile in concomitanza con lo scoppio

della guerra civile libica, si è poi stabilizzato tra i 100 e i 120 dollari – sempre sostenuto

dalle tensioni geopolitiche nell’area nordafricana ed in Medio Oriente – , salvo superare

nuovamente i 125 dollari nel febbraio 2012 in seguito all’aggravarsi della crisi legata agli

esperimenti nucleari iraniani.

9 Alla prima operazione, condotta il 21 dicembre 2011, hanno aderito 523 banche che hanno ottenuto fondi per

circa 490 miliardi di euro. L’effettiva nuova immissione di liquidità da parte dell’Eurosistema, al netto delle operazioni in scadenza, è stata pari a circa 210 miliardi. Nella seconda operazione effettuata il 29 febbraio 2012, la BCE ha collocato 529,5 miliardi di euro alle 800 banche che hanno presentato richiesta.

10 Secondo i più recenti aggiornamenti dell’FMI (World Economic Outlook update, gennaio 2012), nell’anno appena concluso il Pil mondiale sarebbe cresciuto del 3,8% (5,2% nel 2010).

35

40

45

50

55

60

65

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105

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120

125

130

G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

Andamento del prezzo del petrolio Brent (2009-2011) Grafico n. 3

2009 2010 201

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Archiviato un primo trimestre a crescita quasi nulla, l’economia statunitense ha in seguito mostrato segnali di ripresa. L’ultimo periodo dell’anno si è chiuso con il Prodotto in aumento

nei tre mesi del 3% su base annualizzata (+1,8% nel terzo trimestre e +1,3% nel secondo),

trainato dai consumi privati e dalla ricostituzione delle scorte, mentre si è attenuato il

contributo degli investimenti fissi. Per contro l’interscambio commerciale ha fornito un

apporto sostanzialmente nullo risentendo anche del rallentamento in atto nell’area euro. Complessivamente, in media d’anno il Pil degli Stati Uniti è migliorato dell’1,7%, rispetto al

+3% del 2010.

Nella parte finale dell’anno il mercato del lavoro ha fornito segnali confortanti con il tasso di

disoccupazione passato dall’8,9% di ottobre all’8,5% di dicembre dopo essersi mantenuto

stabilmente intorno al 9% nei mesi precedenti. L’ulteriore flessione all’8,3% nel gennaio

2012 ha riportato l’indicatore sui livelli del febbraio 2009. Il dato medio del 2011, pur confermandosi storicamente elevato (8,9%), appare in flessione rispetto all’anno precedente

(9,6%).

In progressivo aumento sino alla punta di settembre (3,9%), l’inflazione si è rapidamente

ridotta nei mesi successivi chiudendo l’anno al 3% (1,5% a fine 2010). L’inflazione “core” (al

netto dei prodotti alimentari ed energetici) sembra invece essersi stabilizzata al 2,2% in novembre e dicembre (0,8% a dicembre 2010), sui livelli massimi dall’autunno 2008.

Nei dodici mesi il saldo negativo della bilancia commerciale si è ampliato a 558 miliardi di

dollari (+11,6%), con un incremento ascrivibile prevalentemente ai rapporti con i Paesi Opec,

con la Cina e con l’area euro.

Ormai consolidatasi seconda potenza economica mondiale, la Cina ha mantenuto una dinamica sostenuta, seppure in progressiva decelerazione, con il Pil in aumento del 9,2%

(10,4% nel 2010). Tutte le componenti della domanda interna hanno fornito contributi

significativi: +23,9% per gli investimenti fissi con picchi particolarmente elevati nel settore

manifatturiero (+44,6% per macchinari elettrici ed attrezzature); +17,1% per le vendite al

dettaglio di beni di consumo; +13,9% per la produzione industriale, sempre trainata

dall’industria pesante, con incrementi superiori al 15% in alcuni comparti del manifatturiero. Nonostante un’ulteriore riduzione del saldo positivo della bilancia

commerciale a 155,1 miliardi di dollari (-15,3% rispetto al 2010) – quale effetto di una più

intensa crescita delle importazioni (+24,9%) rispetto alle esportazioni (+20,3%) – le riserve

valutarie a dicembre risultavano salite a circa 3.181 miliardi di dollari (2.847 miliardi a fine

2010). Dello stock complessivo di riserve – rimasto sostanzialmente stabile a partire da giugno – oltre un terzo continua ad essere investito in titoli di Stato statunitensi.

Dal picco raggiunto nel mese di luglio (6,5%), l’inflazione è andata riducendosi sino al 4,1%

di dicembre (5,4% in media d’anno) – quale effetto anche dei ripetuti interventi restrittivi

compiuti nei primi sette mesi dalla Banca centrale cinese – salvo risalire al 4,5% nel gennaio

2012.

Consuntivi e previsioni: principali Paesi emergenti

Valori percentuali 2010 2011 2012(1) 2010 2011 2012

(1) 2010 2011 2012(1) dic-10 dic-11

Cina 10,4 9,2 8,1 3,3 5,4 3,3 4,1 4,0 4,0 5,81 6,56

India 9,9 7,6 6,8 12,0 10,6 8,6 n.d. n.d. n.d. 6,25 8,50

Brasile 7,5 2,7 3,0 5,0 6,6 5,2 6,7 6,7 7,5 10,75 11,00

Russia 4,0 4,1 3,3 6,9 8,9 7,3 7,5 7,3 7,1 7,75 8,00

, , , , , ,(1) Previsioni Fonte: Prometeia, FMI e Statistiche ufficiali

Prodotto Interno Lordo Prezzi al consumo(tasso medio annuo)

Disoccupazione(tasso medio annuo)

Tassi di riferimento

Anche negli altri principali Paesi emergenti lo sviluppo è andato moderandosi. Nel terzo trimestre il Pil

dell’India è cresciuto del 6,9% in termini tendenziali, risentendo in particolare del calo degli investimenti – determinato dalla debolezza della domanda estera e dall’inasprimento della politica monetaria – mentre le esportazioni hanno confermato una dinamica elevata. I consumi si presentano in marginale rallentamento a causa del permanere di elevati livelli d’inflazione (9,1% a novembre). In Brasile l’attività economica ha registrato una frenata per l’effetto combinato di molteplici fattori: l’adozione di una politica monetaria particolarmente restrittiva nella prima parte dell’anno, la decelerazione della domanda estera e la riduzione dei prezzi delle materie prime di cui il Paese è rilevante esportatore.

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L’economia russa al contrario appare in ulteriore espansione (+4,8% la variazione tendenziale del Pil nel terzo trimestre) – pur se con dinamiche inferiori agli anni pre-crisi – in virtù di un positivo andamento dei consumi e degli investimenti, mentre l’inflazione – 6,1% a dicembre – risulta in diminuzione rispetto ai massimi di inizio 2011 (9,6% a gennaio) anche per il venir meno delle tensioni sui prezzi dei prodotti alimentari.

In Giappone l’attività economica si è nuovamente indebolita nel quarto trimestre del 2011

dopo la ripresa osservata nel corso dell’estate. La riduzione congiunturale del Pil, pari allo 0,6% (rispettivamente -1,8%, -0,4% e +1,7% nei tre periodi precedenti), ha riflesso una

diminuzione della domanda interna per consumi e scorte, ma soprattutto un contributo

negativo dell’interscambio commerciale influenzato dalla decelerazione della domanda

mondiale e dall’apprezzamento dello yen. Nell’ultimo quarto d’anno, la produzione

industriale si è contratta dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, nonostante un

andamento superiore alle attese in dicembre (+3,8% rispetto a novembre), confermando la situazione di incertezza evidenziata nelle previsioni del rapporto Tankan. Sul mercato del

lavoro il tasso di disoccupazione, scesa fino al 4,1% in settembre, si è riportato al 4,6% in

dicembre (4,9% a fine 2010). Sul fronte dei prezzi l’economia giapponese permane in una

situazione di sostanziale deflazione che si protrae ormai dal 2009 (-0,2% a dicembre 2011).

Consuntivi e previsioni: Paesi industrializzati

Valori percentuali 2010 2011 2012(1) 2010 2011 2012

(1) 2010 2011 2012(1) 2010 2011

(1)2012

(1) dic-10 dic-11

Stati Uniti 3,0 1,7 1,5 1,6 3,2 2,1 9,6 8,9 8,4 10,7 8,3 7,6 0-0,25 0-0,25

Giappone 4,4 -0,7 1,8 -0,7 -0,3 0,4 5,0 4,5 4,3 8,4 11,1 9,4 0-0,10 0-0,10

Area Euro 1,9 1,4 -0,3 1,6 2,7 2,2 10,1 10,1 10,7 6,2 4,3 2,7 1,00 1,00

Italia 1,8 0,4 -1,3 1,6 2,9 2,6 8,4 8,2 8,4 4,6 3,9 2,5 - -

Germania 3,7 3,0 0,6 1,2 2,5 2,0 7,1 5,9 6,0 4,3 1,3 0,1 - -

Francia 1,5 1,7 0,4 1,7 2,3 2,1 9,8 9,8 10,0 7,1 5,7 4,3 - -

Portogallo 1,4 -1,6 -3,3 1,4 3,6 2,4 12,0 12,7 13,5 9,8 5,7 5,9 - -

Irlanda -0,4 0,9 0,5 -1,6 1,2 1,4 13,7 14,5 14,5 31,3 9,9 8,5 - -

Grecia -3,5 -6,8 -4,4 4,7 3,1 2,0 12,5 16,5 21,0 10,6 9,6 7,1 - -

Spagna -0,1 0,7 -1,0 2,0 3,1 1,7 20,1 21,7 23,1 9,3 8,0 5,0 - -

Regno Unito 2,1 0,8 0,6 3,3 4,5 2,1 7,9 7,8 8,2 10,3 9,6 7,7 0,50 0,50

, ,(1) Previsioni Fonte: Prometeia e Statistiche uff iciali

Prodotto Interno LordoPrezzi al consumo

(tasso medio annuo)

Disoccupazione(tasso medio annuo)

Disavanzo Settore Pubblico

(% del PIL)Tassi di riferimento

Per l’area euro il 2011 è stato caratterizzato da un progressivo rallentamento dell’attività

economica con il Pil in diminuzione nel quarto trimestre dello 0,3% in termini congiunturali

(rispettivamente +0,8%, +0,1% e +0,1% nei periodi precedenti), principalmente in ragione di una brusca frenata della Germania e dell’entrata in recessione da parte dell’Italia. Il

risultato riflette un indebolimento di tutte le componenti, in partivolare della domanda

estera netta nell’ambito della quale alla brusca riduzione delle esportazioni si è contrapposto

un altrettanto evidente recupero delle importazioni.

Complessivamente in media d’anno il Pil è aumentato dell’1,5% (+1,9% nel 2010). Da settembre il trend su base mensile della produzione industriale è divenuto negativo (-

1,1% in dicembre), in linea con il responso dei principali indicatori sul clima di fiducia.

Conseguentemente il tasso di disoccupazione, stabile fino a giugno al 10%, è risalito nella

seconda parte dell’anno fino al 10,6% di dicembre con situazioni di forte criticità in Spagna

(23,1%) e Grecia (19,9% a novembre).

L’inflazione, misurata dall’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo, ha manifestato un’accresciuta volatilità salendo fino al 3% tra settembre e novembre, ai livelli massimi

dall’autunno 2008, prima di chiudere l’anno al 2,7% (2,2% dodici mesi prima). Anche

l’indice depurato delle componenti alimentari fresche ed energetiche è quasi raddoppiato nei

primi nove mesi dell’anno, stabilizzandosi successivamente al 2% (1,1% a fine 2010) 11.

Sulle prospettive economiche dell’area euro gravano politiche di bilancio restrittive pro-cicliche adottate da molti Paesi per riportare rapidamente il disavanzo pubblico in pareggio,

un possibile restringimento delle condizioni di credito legato alla necessità delle banche di

11 Ai rincari dei prodotti energetici sono andati a sommarsi gli effetti dell’aumento delle imposte indirette (Grecia,

Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia) e gli effetti statistici relativi al nuovo trattamento dei prodotti stagionali

(Italia, Grecia e Portogallo). L’inflazione massima e minima osservata tra tutti i Paesi che adottano la moneta unica ha quindi registrato importanti divergenze rispetto alla media dell’area euro.

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ricapitalizzarsi, in linea con quanto previsto dall’EBA, e un profondo deterioramento del

clima di fiducia degli operatori.

Dall’estate la crisi di fiducia a livello internazionale ha pesantemente contagiato l’Italia

rendendo inderogabili molteplici interventi di natura finanziaria e legislativa che incideranno

sulle potenzialità di sviluppo futuro del nostro Paese.

Nell’ultimo quarto d’anno l’economia italiana è entrata tecnicamente in recessione con una riduzione congiunturale del Pil pari allo 0,7% dopo il -0,2% del trimestre precedente.

Nel 2011 il Prodotto è invece complessivamente aumentato dello 0,4% (+1,8% nel 2010)

beneficiando principalmente del contributo dell’interscambio commerciale, grazie

all’aumento delle esportazioni, a fronte di una stazionarietà dei consumi e di una flessione

degli investimenti e delle scorte.

La flessione registrata negli ultimi mesi era peraltro attesa alla luce dell’andamento dell’indice della produzione industriale (corretta per gli effetti del calendario) che, dopo otto

mesi caratterizzati da una dinamica tendenziale prevalentemente positiva ancorché

modesta, da settembre ha invertito il trend (-1,8% in dicembre dopo il -4,1% di novembre).

In media d’anno la produzione industriale è rimasta invariata rispetto al 2010, evidenziando

in termini settoriali variazioni negative per quasi tutti i comparti ed in particolare per il “Tessile” (-7,3%), il “Chimico” (-5,8%) e le “Apparecchiature elettriche” (-4,9%), mentre la

“Fabbricazione macchinari e attrezzature” (+8,6%), il “Metallurgico” (+3,9%) e l’“Estrattivo”

(+2,1%) sono tra i pochi ad essersi mossi in controtendenza.

Anche il tasso di disoccupazione, sceso fino al 7,9% in agosto (8,3% a fine 2010), è

rapidamente risalito all’8,9% in dicembre con un picco del 30% tra i giovani. Il dato è

ulteriormente aumentato al 9,2% nel gennaio 2012. Si è invece registrata una generalizzata riduzione del ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni (CIG) – più evidente nella

componente straordinaria – con 953 milioni di ore autorizzate rispetto ai 1.203 milioni del

2010 (-20,8%).

In tema di prezzi, dopo una prima impennata in marzo intorno al 3% ed una temporanea

flessione in luglio e agosto, l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo ha bruscamente

accelerato da settembre con variazioni che non si registravano dall’autunno 2008 (3,7% a dicembre 2011 a fronte del 2,1% di dodici mesi prima), riflettendo principalmente il rialzo

delle imposte indirette12. In media d’anno l’inflazione è risultata pari al 2,9% (1,6% nel

2010).

Nei dodici mesi, il disavanzo della bilancia commerciale italiana ha totalizzato 24,3 miliardi

di euro, in miglioramento rispetto ai 30 miliardi del 2010 nonostante l’accresciuto peso del deficit energetico. La dinamica delle esportazioni (+11,4%) ha superato quella delle

importazioni (+8,9%) ed in entrambi i casi è risultata più sostenuta nei confronti dei Paesi

extra UE.

Sul fronte della finanza pubblica, il drastico peggioramento delle condizioni di finanziamento

ha reso necessario in novembre un ulteriore intervento di correzione dei conti pubblici per

gli anni 2012-14, il terzo a partire dal mese di luglio. La manovra “Salva Italia”13, approvata in dicembre, mira a riequilibrare stabilmente i conti pubblici e a rispettare l’impegno,

assunto in ambito europeo, di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013.

Al fine di creare le condizioni per un rilancio dell’economia italiana, al provvedimento hanno

fatto seguito, nel 2012, nuove misure in tema di liberalizzazioni e di semplificazioni ed il

parallelo avvio del confronto con le parti sociali per una riforma del mercato del lavoro. Con riferimento al 2011 le più recenti stime elaborate dall’Istat prevedono una riduzione al

3,9% del rapporto deficit/Pil (4,6% nel 2010) e un rapporto debito/Pil al 120,1% (118,7%

nel 2010).

12 L’elevata volatilità registrata in corso d’anno è connessa anche alle innovazioni metodologiche introdotte da

inizio anno nella rilevazione dei prezzi dei prodotti stagionali, i cui effetti sono più pronunciati nei mesi in cui si concentrano le vendite promozionali e in quelli immediatamente successivi; ne risultano conseguentemente distorti i confronti con l’anno precedente.

13 Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella Legge 22 dicembre 2011, n. 214. Secondo le valutazioni

ufficiali, la manovra reperisce risorse per 32,1 miliardi nel 2012, 34,8 nel 2013 e 36,7 nel 2014; tali risorse sono destinate a correggere l’indebitamento netto per oltre 20 miliardi (1,3 punti percentuali del Pil) in ciascun anno del prossimo triennio, a finanziare un pacchetto di interventi a favore della crescita e a ridurre il contributo al contenimento del disavanzo che dovrà derivare dalla riforma fiscale e assistenziale. Insieme le tre manovre

varate dall’estate 2011 dovrebbero ridurre il disavanzo di 3 punti percentuali del Pil nel 2012 e di 4,7 punti in media l’anno nel biennio 2013-14.

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19

Contesto regionale 2011

La produzione industriale piemontese, dopo 7 trimestri di crescita ininterrotta, seppur in

calo costante da luglio 2010, nel quarto trimestre 2011 ha fatto segnare un valore negativo.

Tale risultato è sintomatico di un’industria regionale in difficoltà, in un quadro di preoccupazione per l’evoluzione del quadro congiunturale del 2012 e per l’ulteriore

indebolimento della domanda interna, effetto dell’avvio del necessario cammino di

risanamento dei conti pubblici che pesa sia sulle famiglie che sulle imprese. Rispetto

all’ultimo trimestre dello scorso anno tutti i comparti industriali registrano performance

negative, eccezion fatta per le industrie meccaniche ed alimentari, in andamento anticiclico,

seppur modesto. Anche le aspettative per il 2012 risentono del peggioramento del clima di fiducia, tenuto conto del calo degli ordinativi interni, nonostante le esportazioni registrino

un dato leggermente positivo.

I mercati finanziari

Nel corso della seconda parte dell’anno le curve dei rendimenti statunitense ed europea

hanno mostrato entrambe uno slittamento verso il basso per scadenze superiori all’anno

riflettendo uno spostamento degli investimenti verso i titoli meno rischiosi di USA e

Germania. Se nel caso degli Stati Uniti la dinamica è stata influenzata anche

dall’indebolimento delle aspettative di crescita e dal conseguente mantenimento di una politica monetaria particolarmente accomodante, l’andamento della curva europea risente

delle due riduzioni del tasso di riferimento operate in autunno dal nuovo presidente della

BCE Draghi e dell’attesa di un ulteriore possibile taglio alla luce di un raffreddamento delle

tensioni inflazionistiche. Nel breve termine invece la curva europea si pone su livelli più

elevati rispetto a quella americana incorporando una maggiore percezione del rischio.

Dopo un avvio positivo, nel corso del secondo trimestre i mercati azionari delle principali

economie mondiali hanno cominciato a risentire dell’amplificarsi della crisi dei debiti sovrani

registrando forti perdite

nel periodo estivo che

hanno condizionato in larga misura l’andamento

complessivo nei dodici

mesi, nonostante i

segnali di recupero

mostrati nel quarto trimestre.

Come evidenziato dalla

tabella, quasi tutti i

principali listini hanno

Andamenti dei principali indici azionari espressi in valuta locale

dic-11

A

set-11

B

giu-11

C

mar-11

D

dic-10

E

Var. %

A/E

Ftse Mib (Milano) 15.090 14.836 20.187 21.727 20.173 -25,2%

Ftse Italia All Share (Milano) 15.850 15.570 20.913 22.454 20.936 -24,3%

Xetra Dax (Francoforte) 5.898 5.502 7.376 7.041 6.914 -14,7%

Cac 40 (Parigi) 3.160 2.982 3.982 3.989 3.805 -17,0%

Ftse 100 (Londra) 5.572 5.128 5.946 5.909 5.900 -5,6%

S&P 500 (New York) 1.258 1.131 1.321 1.326 1.258 0,0%

DJ Industrial (New York) 12.218 10.913 12.414 12.320 11.578 5,5%

Nasdaq Composite (New York) 2.605 2.415 2.774 2.781 2.653 -1,8%

Nikkei 225 (Tokyo) 8.455 8.700 9.816 9.755 10.229 -17,3%

Topix (Tokyo) 729 761 849 869 899 -18,9%

MSCI emerging markets 916 880 1.146 1.171 1.151 -20,4%

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chiuso l’anno con perdite significative fatta eccezione per gli indici statunitensi che, grazie

ad una minor volatilità, si sono sostanzialmente confermati sui livelli di fine 2010. Le turbolenze dei mesi estivi hanno interessato anche i mercati emergenti (-20,4% per

l’indicatore MSCI).

Nelle prime settimane del 2012 le tensioni sembrano essersi allentate in ragione delle mosse

della BCE e delle azioni di correzione dei conti pubblici varate in alcuni Paesi dell’area euro

tra i quali l’Italia.

I mercati azionari gestiti da Borsa Italiana sono risultati penalizzati più delle altre principali

piazze europee chiudendo il 2011 con perdite di circa il 25% su base annua. Ancor più che

nel recente passato esse sono riconducibili al rilevante peso del settore bancario che,

nonostante la solidità delle banche italiane, si è rivelato particolarmente sensibile ai

molteplici shock generati dal progressivo allargamento della crisi dei debiti sovrani. Gli scambi azionari sono aumentati in termini di numero dei contratti (68,5 milioni;

+10,1%), ma il loro controvalore si è ridotto rispetto all’anno precedente (709,7 miliardi; -

5,1%).

Nonostante la criticità del contesto, i mercati gestiti da Borsa Italiana sono comunque

riusciti a stabilire ulteriori primati: nuovi massimi storici per l’ETF Plus, il mercato dove vengono negoziati ETF (Exchange Traded Fund) ed ETC (Exchange Traded Commodities),

con 85,8 miliardi di controvalore ed oltre 3,6 milioni di contratti; nuovi massimi storici per

gli scambi sul Fixed Income (MOT ed ExtraMOT) con complessivi 4,7 milioni di contratti

(206,8 miliardi di controvalore); scambi record per i derivati azionari dell’IDEM (Italian

Derivatives Market), con una media giornaliera di 187 mila contratti standard e 47,8 milioni

di contratti standard complessivamente scambiati (massimo storico per il terzo anno consecutivo); la conferma della leadership europea per contratti scambiati sui mercati

telematici sia su ETF plus che sul MOT.

A fine anno le società quotate a Piazza Affari erano 328, in diminuzione rispetto alle 332 di

dodici mesi prima per effetto di 10 nuove ammissioni e 14 revoche. Anche la capitalizzazione

complessiva delle società quotate risultava ridotta a 332,4 miliardi di euro, dai 425,1

miliardi di fine 2010. equivalenti a circa un quinto del Pil italiano. Quale riflesso dell’accresciuto controvalore degli scambi azionari in presenza di una

diminuita capitalizzazione, nei dodici mesi la turnover velocity14 si è portata al 214%, dal

176% di fine 2010.

1,50

2,00

2,50

3,00

3,50

4,00

4,50

5,00

5,50

6,00

6,50

7,00

7,50

G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D

Andamento dei principali tassi a lungo termine (2010-2011)

US Treasury 10 anni BTP 10 anni Bund 10 anni

Grafico n. 6

2010 2011

14 Indicatore che – rapportando il controvalore degli scambi telematici alla capitalizzazione – segnala il tasso di

rotazione delle azioni.

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21

Il 29 giugno 2011 London Stock Exchange Group, società che controlla Borsa Italiana, e TMX Group, proprietario della Borsa di Toronto hanno annunciato in un comunicato congiunto di aver rinunciato all’accordo di fusione anticipato il precedente 9 febbraio.

Alla luce della profonda crisi che sta interessando i mercati finanziari, il 2011 è stato un

anno particolarmente sfavorevole per il comparto dei fondi comuni di investimento

malgrado l’entrata in vigore, dal 1° luglio, dell’attesa riforma del regime di tassazione che ha

introdotto anche per i prodotti italiani la tassazione sul “realizzato”, cioè sulla plusvalenza o

minusvalenza registrata all’atto della cessione della quota, anziché sul “maturato”,

equiparandone il trattamento fiscale a quello previsto per i fondi esteri. La raccolta netta dell’anno, negativa per 33,3 miliardi di euro15 (nel 2010 era stata positiva

per 5,7 miliardi), riflette la flessione dei prodotti di diritto italiano (-34,5 miliardi) a fronte di

un modesto incremento per i fondi di diritto estero (+1,2 miliardi), la cui incidenza sul

patrimonio è giunta a sfiorare il 64%.

In termini di tipologie, il deflusso è stato generalizzato ed ha interessato in misura più

significativa i prodotti di liquidità (-12,2 miliardi), gli obbligazionari (-9,2 miliardi), gli azionari (-4,3 miliardi) e i flessibili (-4 miliardi), mentre più contenute sono risultate le

variazioni dei fondi hedge (-2,1 miliardi) e dei bilanciati (-1,5 miliardi).

A fine dicembre il patrimonio gestito era pertanto sceso a 419,1 miliardi, dai 460,4 miliardi

di fine 2010, evidenziando una ricomposizione a favore dei fondi obbligazionari (saliti dal

41,6% al 43,3%) e dei flessibili (dal 13,4% al 14,5%), a fronte di una riduzione nella quota dei prodotti di liquidità (dal 13,7% all’11,6%).

Il sistema bancario

Le tensioni sul mercato dei titoli di Stato e la conseguente incertezza diffusasi sui mercati

finanziari hanno condizionato la raccolta delle banche, soprattutto all’ingrosso, per quanto il

fenomeno sia andato attenuandosi grazie alla possibilità per le banche di fare ampio ricorso

alle operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema. L’attività di impiego all’economia è

risultata in progressivo rallentamento risentendo di fattori di domanda, legati al

peggioramento congiunturale in atto, ma anche di possibili fattori di offerta connessi alla situazione di liquidità e al deterioramento della qualità del credito.

Sulla base delle informazioni rese disponibili dalla Banca d’Italia16, a fine dicembre il tasso di variazione annua della raccolta diretta (depositi di residenti e obbligazioni) si presentava

pari al +3,3%, in ripresa rispetto al minimo di giugno (+1,2%) e al +1,4% di novembre(+3,3%

anche a dicembre 2010). La dinamica dell’aggregato è stata trainata dalla componente obbligazionaria (+13,4% dal -1,6% di dodici mesi prima) il cui stock in dicembre ha

beneficiato anche delle emissioni con garanzia statale rese possibili dal Decreto Salva Italia

al fine di favorire l’adesione delle banche italiane alle operazioni di rifinanziamento a tre

anni effettuate dalla BCE17. Per contro le altre forme tecniche hanno complessivamente

mostrato una variazione negativa (-2,6% dal +6,6% di fine 2010) a causa di un’importante contrazione delle operazioni pronti contro termine (-39%), ma anche dei depositi in conto

corrente, solo parzialmente controbilanciata dall’aumento dei depositi con durata

prestabilita.

Per quanto attiene invece agli impieghi a residenti appartenenti al settore privato, dopo le

punte raggiunte nel primo semestre (+6,7% in febbraio; +6,1% in maggio) il tasso di crescita é andato riducendosi fino al minimo di dicembre (+1,8% a fronte del +4,2% di dodici mesi

prima).

In termini di destinatari, i dati di Banca d’Italia mostrano un generalizzato indebolimento

della quota destinata alle famiglie (+4,3%; +19,4% a dicembre 2010), particolarmente

15 Assogestioni, Mappa del Risparmio gestito (gestione collettiva e di portafoglio) 4° Trimestre 2011 del febbraio

2012. 16 Banca d’Italia, Supplemento al Bollettino Statistico “Moneta e Banche”, marzo 2012. 17 Escludendo i titoli riacquistati e forniti a garanzia delle suddette operazioni di rifinanziamento, la variazione su

base annua delle obbligazioni è del +8,4% mentre la dinamica complessiva della raccolta risulta pari al +1,3% (ABI Monthly Outlook Relazione Annuale, “Evoluzione dei Mercati Finanziari e Creditizi”, febbraio 2012).

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accentuato nella componente prestiti per l’acquisto di abitazioni (+4,4%; +25,6% a fine

2010), ma evidente anche nel comparto del credito al consumo (+2,1% dal +8,5%) e degli altri prestiti (+4,9% dal +12,3%).

La dinamica tendenziale dei crediti verso imprese, in moderazione dall’estate rispetto al

massimo raggiunto in maggio (+6,1%), a dicembre si era riportata sui livelli di fine 2010

(+3,1% rispetto al +2,1% di dodici mesi prima) anche in relazione ad una contrazione degli

stock che sembra essere intervenuta nel mese di dicembre, prevalentemente riconducibile alla componente a breve termine (fino ad 1 anno).

Sotto il profilo della rischiosità, a dicembre le sofferenze del settore privato al lordo delle svalutazioni avevano superato i 106,8 miliardi (+17,7% rispetto ai 90,8 miliardi di

gennaio18), dei quali 36 miliardi riferibili alle famiglie e 70,2 miliardi alle imprese. Il rapporto

sofferenze lorde del settore privato/impieghi al settore privato si attestava al 6,24% (4,61% a

fine 2010), mentre il rapporto sofferenze lorde del settore privato/capitale e riserve era pari al

28,16% (22,20%). Le sofferenze nette totalizzavano invece 59,4 miliardi – in aumento di 10,5 miliardi rispetto

ai 48,9 miliardi di gennaio (+21,5%) – con un rapporto sofferenze nette/impieghi totali salito

al 3,09% dal 2,43% del dicembre 2010 ed un rapporto sofferenze nette/capitale e riserve al

15,65% (13,31%)19.

A fine esercizio, i titoli emessi da residenti in Italia nel portafoglio delle banche italiane

registravano un incremento tendenziale del 20,9% a 670,6 miliardi (+115,8 miliardi)

sostenuto dal trend di crescita dello stock complessivo in atto da aprile e rafforzatosi a dicembre (+60,2 miliardi rispetto al mese precedente) anche in seguito agli investimenti nelle

già citate obbligazioni con garanzia dello Stato. L’incremento ha infatti interessato

principalmente la categoria degli “altri titoli” (+99,2 miliardi nei dodici mesi di cui +55,1

miliardi nell’ultimo mese) ed in particolare le obbligazioni bancarie (+88,5 miliardi di cui

+52,2 miliardi solo in dicembre), giunte a rappresentarne il 64% (57,1% a fine 2010). Più modesta è stata invece la variazione tendenziale dei titoli di Stato italiani (+8,6%),

sostenuta sia dai titoli a breve (BOT e CTZ; +17%) che dai titoli di Stato a più lunga

scadenza (BTP e CCT; +5,1%) nonostante la flessione accusata da questi ultimi tra

settembre e novembre in concomitanza con l’aggravarsi della crisi di fiducia nei confronti del

nostro Paese.

A fine dicembre, il tasso medio della raccolta bancaria da clientela calcolato dall’ABI20 (che

include il rendimento dei depositi, delle obbligazioni e dei pronti contro termine in euro per le famiglie e le società non finanziarie) era salito al 1,99% (1,50% dodici mesi prima). Il tasso medio ponderato sui prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie si era invece portato al

4,23% (3,62% a fine 2010).

* * *

Oltre alle già citate evoluzioni in atto nella regolamentazione internazionale, il contesto

normativo di riferimento per le banche italiane è stato interessato nel corso del 2011 e nelle

prime settimane del 2012 da molteplici novità:

● il 12 luglio è stata approvata la Legge n. 120, entrata in vigore il successivo 12 agosto, con la quale, analogamente a quanto avvenuto in diversi ordinamenti

europei, sono state introdotte in Italia le quote di genere per la composizione degli

organi delle società quotate e delle società a controllo pubblico non quotate. La

nuova normativa sulle “quote rosa” impone alle suddette società di attribuire al

genere meno rappresentato almeno un terzo degli organi di amministrazione e

18 A partire dal mese di gennaio 2011, i dati relativi alle sofferenze lorde e nette sono influenzati da discontinuità

statistiche rispetto al passato in seguito alla realizzazione di operazioni societarie da parte di alcuni gruppi

bancari. Di conseguenza, per entrambi gli aggregati, i tassi di variazione su base annua non risultano più significativi.

19 Sulla dinamica dei crediti deteriorati dal 2012 dovrebbe gravare anche lo scadere del periodo di deroga concesso da Basilea 2 alle banche italiane per effettuare la segnalazione degli sconfinamenti dopo 180 giorni, portando

l’obbligo di segnalazione dopo 90 giorni, come già avviene negli altri sistemi bancari europei. 20 ABI Monthly Outlook Relazione Annuale, “Evoluzione dei Mercati Finanziari e Creditizi”, febbraio 2012.

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controllo. Tali disposizioni si applicano a decorrere dal primo rinnovo successivo ad

un anno dall’entrata in vigore della Legge. Per il primo mandato, in via transitoria, la quota del genere meno rappresentato dovrà essere almeno pari ad un quinto degli

organi sociali eletti;

● la Legge 15 dicembre 2011, n. 217 (Legge comunitaria 2010), in vigore dal 17

gennaio 2012, ha ampliato i poteri della Banca d’Italia in materia di vigilanza sulle

banche. In particolare il Testo Unico Bancario (TUB) è stato integrato riconoscendo alla Banca centrale la possibilità di emanare disposizioni di carattere generale aventi

ad oggetto il governo societario, l’organizzazione amministrativa e contabile, nonché i

controlli interni e i sistemi di remunerazione e di incentivazione. Banca d’Italia potrà

inoltre adottare per tali materie, ove la situazione lo richieda, provvedimenti specifici

nei confronti di singole banche, riguardanti anche: la restrizione delle attività o della

struttura territoriale; il divieto di effettuare determinate operazioni, anche di natura societaria, e di distribuire utili o altri elementi del patrimonio, nonché, con

riferimento a strumenti finanziari computabili nel patrimonio a fini di vigilanza, il

divieto di pagare interessi; la fissazione di limiti all’importo totale della parte variabile

delle remunerazioni nella banca, quando sia necessario per il mantenimento di una

solida base patrimoniale. Per le banche che beneficiano di eccezionali interventi di sostegno pubblico, Banca d’Italia può inoltre fissare limiti alla remunerazione

complessiva degli esponenti aziendali;

● il Decreto Legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetto Decreto Salva Italia),

convertito con Legge 22 dicembre 2011, n. 214 pubblicata sulla GU del 27

dicembre 2011, oltre alla riforma del sistema previdenziale e ad una serie di aspetti a

rilevanza fiscale21, ha introdotto altre importanti novità che interessano il settore bancario. Si segnalano:

nei contratti di apertura di credito, la previsione, quali unici oneri a carico del

cliente, di una commissione onnicomprensiva, calcolata in maniera

proporzionale rispetto alla somma messa a disposizione del cliente e alla durata

dell’affidamento, e un tasso di interesse debitore sulle somme prelevate.

L’ammontare della commissione non può superare lo 0,5%, per trimestre, della somma messa a disposizione del cliente. Per gli sconfinamenti in assenza di

affidamento ovvero oltre il limite del fido possono essere previsti, quali unici

oneri a carico del cliente, una commissione di istruttoria determinata in misura

fissa, commisurata ai costi, ed un tasso debitore sull’ammontare dello

sconfinamento; la possibilità per le banche italiane di beneficiare, fino al 30 giugno 2012, di una

garanzia dello Stato sulle passività con scadenza da 3 mesi fino a 5 anni o, a

partire dal 1° gennaio 2012, a sette anni per le obbligazioni bancarie garantite,

emesse successivamente alla data di entrata in vigore del Decreto. L’ammontare

delle garanzie concesse è limitato a quanto strettamente necessario per

ripristinare la capacità di finanziamento a medio-lungo termine delle banche beneficiarie e, per singola banca, non può eccedere il patrimonio di vigilanza, ivi

incluso il patrimonio di terzo livello;

la riduzione da 2.500 a 1.000 euro del limite per l’utilizzo legale dei contanti e

dei titoli al portatore come mezzo di pagamento22 ed una correlata riduzione delle

commissioni interbancarie a carico degli esercenti sulle transazioni effettuate mediante carte di pagamento elettronico;

quali misure di tutela della concorrenza nel settore del credito, l’introduzione del

divieto, per i titolari di cariche negli organi gestionali, di sorveglianza e di

controllo operanti nei mercati del credito, assicurativi e finanziari, di assumere

ed esercitare cariche in imprese concorrenti. In sede di stipula di un mutuo

bancario, viene considerata pratica scorretta quella di obbligare i clienti a sottoscrivere una polizza erogata da una compagnia controllata dalla medesima

banca o intermediario;

21 Per i quali si rinvia al successivo capitolo “Altre informazioni”. 22 A tal proposito l’ABI nella Circolare dell’11 gennaio 2012 e il Ministero dell’Economia e delle Finanze nella

Circolare n. 2 del 16 gennaio 2012 hanno specificato che il limite al contante non può trovare applicazione sui versamenti e prelievi effettuati in banca.

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24

● a completamento di quanto contenuto nel Decreto Salva Italia, il Decreto Legge del

20 gennaio 2012, n.1 (provvedimento sulle liberalizzazioni) ha previsto che qualora le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari condizionino

l’erogazione del mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita siano

tenuti a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi

assicurativi. Il medesimo decreto ha inoltre stabilito l’istituzione di un nuovo conto

corrente “di base” le cui caratteristiche verranno fissate da un decreto del Ministero dell’Economia, sentita Banca d’Italia, che stabilirà anche un tetto massimo alle

commissioni bancarie sui prelievi effettuati presso gli sportelli Bancomat di una

banca diversa da quella del titolare della carta;

● con riferimento alla vigilanza prudenziale su banche e SIM, le Direttive 2006/48/CE

e 2006/49/CE sono state modificate il 24 novembre 2010 dalla Direttiva

2010/76/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio (c.d. “CRD III”), le cui previsioni si applicano a partire dalle segnalazioni di vigilanza relative al 31 dicembre

2011. Le nuove disposizioni riguardano la disciplina in materia di patrimonio di

vigilanza, politiche di remunerazione e incentivazione, rischio di credito, operazioni di

cartolarizzazione, rischi di mercato e informativa al pubblico. In particolare, la CRD

III ha completato la trasposizione in ambito europeo delle indicazioni fornite dal Comitato di Basilea nel documento “Enhancements to the Basel II framework” del

luglio 2009.

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25

L’attività della Banca Regionale Europea nel 2011

L’attività del 2011 della Banca Regionale Europea è stata segnata da due tappe

fondamentali: a gennaio è stata trasferita la Direzione Generale da Milano a Torino; ad

agosto sono state costituite le 6 Direzioni Territoriali. Questi due passaggi fondamentali

presentano un comune denominatore, posto in evidenza dal Piano Industriale di UBI. La riorganizzazione territoriale, che ha comportato la cessione e l’acquisizione nel corso del

2010 di sportelli tra le Banche del Gruppo, risponde infatti all’esigenza di un aumento del

presidio sul territorio, avvicinando ulteriormente la Banca alla realtà locale, sostenendone la

crescita e migliorando la soddisfazione della Clientela.

Nel corso dell’esercizio sono stati aperti gli sportelli di Ovada, Torino C.so Regina Margherita, Chieri e ne sono stati chiusi 2 sulle Piazze di Novara e Pinerolo. Al termine

dell’esercizio la Banca conta complessivamente su una rete di 229 sportelli operativi. E’

inoltre proseguito il progetto di razionalizzazione e riqualificazione della rete sportellare, che

ha interessato 5 unità operative.

L’attività commerciale

In adesione alle linee strategiche di Gruppo, anche nel corso del 2011 l’azione commerciale

della Banca è stata impostata secondo gli obiettivi di sviluppo pianificati ad inizio anno in

accordo con la Capogruppo, nonostante il persistere della situazione di crisi di mercato

abbia sensibilmente inciso sui comportamenti di consumo della clientela e sui relativi modelli di riferimento.

Il Mercato Retail

Il 2011 si è caratterizzato per una buona crescita della raccolta diretta, con particolare

riferimento alla componente a medio e lungo termine. Pur in un contesto molto difficile di mercato, in particolare nel secondo semestre dell’anno

sono stati collocati con successo prestiti obbligazionari Ubi Banca che hanno favorito

l’afflusso di nuove masse; queste emissioni fanno seguito ad analoghe iniziative nel primo

semestre con alcune emissioni di prestiti obbligazionari di terzi emittenti che hanno trovato

il favorevole apprezzamento della clientela. Il comparto della Banca Assicurazione, ramo vita, ha confermato un brillante andamento,

favorito dalle caratteristiche dei prodotti collocati che, per effetto della gestione separata,

sono in grado di assicurare ai sottoscrittori un rendimento minimo garantito ed un

rendimento effettivo stabile nel tempo, caratteristica quest’ultima particolarmente

apprezzata dalla clientela in questa fase di mercati molto instabili.

Sempre per effetto della forte instabilità dei mercati finanziari, il 2011 si è caratterizzato nel comparto del risparmio gestito per un significativo deflusso di masse, particolarmente

concentrate nei fondi liquidità ed a breve termine.

La clientela ha invece dimostrato di apprezzare la proposta commerciale di un nuovo

prodotto denominato Ubi Sicav Cedola Certa in grado di affiancare i vantaggi della gestione

professionale tipica delle Sicav a quella di una significativa cedola certa per i primi anni. Sempre nel comparto del Risparmio Gestito è proseguita con successo la sottoscrizione dei

piani di accumulo, seppur con un rallentamento nell’ultimo bimestre a motivo delle

incertezze dei mercati finanziari.

E’ stato ulteriormente perfezionato il modello di servizio di consulenza in ambito di

collocamento di prodotti finanziari e di gestione della relazione con la clientela titolare di

deposito titoli, garantendo un’analisi delle proposte di investimento, nel rispetto della direttiva Mifid, coerenti con il profilo della clientela e con i portafogli modello ad essa

abbinati.

E’ proseguita e con risultati di rilievo, l’attività degli sviluppatori del segmento Imprese che

ha favorito l’acquisizione dei nuova clientela; con l’avvio del 2012 tale progetto è stato

rafforzato in termini di risorse ad esso destinate ed è stato esteso anche al segmento dei privati.

L’acquisizione della clientela privata è stata inoltre supportata dal lancio di nuovi prodotti:

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26

● I want tUbì destinato alla clientela dei ragazzi dai 13 ai 17 anni che ha consentito il

completamento della gamma di prodotti destinati ai giovani; ● La Carta Enjoy con la possibilità di personalizzazione della grafica. In particolare è

stata creata la Carta Enjoy Volley, specificamente destinata ai tifosi della squadra di

Pallavolo di Cuneo.

Relativamente al segmento Privati si segnala a fine anno l’avvio dell’iniziativa denominata “Risparmi Brillanti”, finalizzata ad incrementare la raccolta diretta da parte di clienti attuali

e potenziali.

Sempre strategico il comparto della multicanalità integrata, finalizzata a far interagire la

clientela a distanza grazie a prodotti quali Qui Ubi, Qui Ubi Affari, Atm Evoluti

(apparecchiature che consentono di effettuare anche operazioni di versamento).

In quest’ambito si è completato il processo di conversione delle carte bancomat dotate di tecnologia a microchip, che dispone di livelli di sicurezza più elevati rispetto alla tradizionale

tecnologia a banda magnetica.

Il comparto dei Prestiti Personali, erogati tramite B@nca 24-7, ha registrato un sostanziale

consolidamento, mentre è in crescita il comparto della Cessione del Quinto dello stipendio e

della pensione anche favorito dall’utilizzo della nuova piattaforma informatica. Analogo andamento anche nel comparto dei finanziamenti a medio e lungo termine a favore

del segmento imprese, penalizzati, in particolare nel secondo semestre, da una situazione

economica e finanziaria fortemente instabile.

Nell’ambito di quest’ultimo segmento, si segnala invece un ulteriore incremento delle

erogazioni assistite da garanzia dei Consorzi Fidi.

A fronte del contesto esterno ed alla luce delle difficoltà incontrate dalle Piccole e Medie Aziende, sono state avviate importanti iniziative locali finalizzate ad agevolare l’anticipo dei

crediti che queste vantano nei confronti degli Enti Pubblici (convenzioni con Comuni di

Cuneo e Tortona e con l’ASL Cuneo 2).

In argomento si segnalano anche le iniziative volte al sostegno delle famiglie in difficoltà

attraverso accordi locali finalizzati all’anticipo della Cassa Integrazione Guadagni, oltre alle

Convenzioni Microcredito avviate sul territorio in collaborazione con Fondazioni, Caritas ed altri Enti.

Si è come di consueto data molta attenzione a tutte le attività poste in essere, di concerto

con la Direzione Crediti, finalizzate al miglioramento della qualità del credito.

Rete Estera: Succursale di Nizza e Agenzie di Mentone e Antibes

Seppur in un contesto di recessione economica, a cui ha fatto seguito l’adozione di politiche

più prudenti nell’erogazione del credito, si registra, anche nel 2011, una crescita del numero

di rapporti con la clientela ed incrementi sia negli impieghi sia nella raccolta diretta e

indiretta.

Le attività orientate al progressivo adeguamento del sistema informatico con procedure SAB, con predisposizione e attualizzazione di applicativi che soddisfino pienamente le concrete

esigenze produttive e gestionali specifiche della Rete Estera, sono costantemente monitorate

anche con il diretto coinvolgimento della società informatica del Gruppo, UBI Sistemi e

Servizi.

I lavori di ristrutturazione dei locali di Boulevard Victor Hugo, acquisiti in locazione e finalizzati al trasferimento della Succursale di Nizza in un ambiente più adeguato alle

accresciute necessità operative della Rete Estera, risultano in avanzato stato di

completamento. Il trasferimento è previsto entro la chiusura del primo trimestre 2012.

A completamento del piano di copertura territoriale della Costa Azzurra, sono stati

individuati i locali per l’Agenzia di Cannes.

Il Mercato Corporate

Nel corso del 2011 il Segmento Corporate, strutturato in 8 Business Unit operanti sul

territorio, ha perseguito gli obiettivi di budget identificando quali direttive principali la

politica di crescita selettiva degli impieghi e la gestione strategica del pricing (GSP: una serie di strumenti di analisi e pianificazione resi disponibili dal servizio di customer value

management di gruppo).

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L’applicazione su vasta scala degli strumenti di GSP ha consentito l'allineamento della

struttura di portafoglio alle best practice di gruppo sia in termini di remunerazione dei fattori produttivi, sia di qualità di servizio al cliente, nonché un’ulteriore focalizzazione delle

attività nei confronti di imprese operanti sul territorio.

Nel corso dell'anno è proseguita l’attività della rete di sviluppatori (hunter corporate)

espressamente dedicata all’ampliamento della base clientela.

Il modello di business è stato inoltre allargato, con la declinazione della clientela cd Top Large che, per caratteristiche dimensionali o fabbisogni specifici, sarà servita per il tramite

di una Business Unit dedicata, direttamente riconducibile all'Area Commerciale.

Il Mercato Private

Anche il 2011 è stato un anno difficile per gli investimenti finanziari: performances negative su titoli di Stato, obbligazioni ed azioni, con poche eccezioni. Un’opportuna diversificazione

ha comunque attenuato le perdite in misura importante.

L’investimento in titoli di Stato, tradizionale “rifugio” nelle fasi di crisi per chi non vuole

correre rischi, ha creato parecchie ansie e paure.

In questo scenario l’investitore ha privilegiato la liquidità, sotto forma di conti correnti e conti di deposito ovvero operazioni comunque a brevissima scadenza.

Più che soddisfacente l’incremento dello stock di raccolta diretta sia a breve che a

medio/lungo termine, performances positive su collocamenti e Banca Assicurazione.

Nel settore del risparmio gestito si è assistito ad una contrazione delle masse in

amministrazione, prevalentemente sui comparti liquidità e obbligazionario breve termine, a

seguito dei rendimenti negativi dovuti alla valorizzazione dei titoli di Stato detenuti in portafoglio.

Da segnalare l’importante attività di sviluppo intrapresa, indirizzata sia verso nuovi clienti

che nei confronti di quelli già esistenti. I risultati, particolarmente sulla piazza di Torino ma

non solo, sono importanti ed incoraggianti.

Le Partecipazioni

La voce comprende prevalentemente partecipazioni in società del Gruppo.

Partecipazioni in Società del Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Regionale Europea S.p.A. ha deliberato in data

21 marzo 2011 di partecipare all’aumento di capitale del Banco di San Giorgio S.p.A. per

complessivi 20 milioni di euro con la sottoscrizione di 2.969.606 delle 5.000.000 nuove

azioni emesse, aumentando al 57,50% la quota di partecipazione al Capitale sociale.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca Regionale Europea S.p.A., in data 21 dicembre 2011, ha deliberato la fusione per incorporazione della controllata Banco di San Giorgio

S.p.A. che avra’ decorrenza contabile/fiscale dal 1° gennaio 2012. L'invio del Progetto di

fusione a Banca d'Italia, il 4 gennaio 2012, ha dato via all'iter autorizzativo.

Sotto il profilo strategico, l’operazione, che rientra in un più ampio progetto volto a rafforzare

la posizione del Gruppo sia in termini di efficacia commerciale che di efficienza operativa, è finalizzata essenzialmente ad ottimizzare e semplificare la struttura del Gruppo UBI, con

l’attribuzione a BRE del presidio e della gestione diretta delle attività bancarie del Gruppo

nell'area nord occidentale del Paese e conseguente rafforzamento della stessa BRE sia in

termini di volumi intermediati che di ritorni economici.

Sempre in ambito di Gruppo, si segnala che la partecipazione detenuta nella GE.SE.RI.

S.p.A. in liquidazione, pari al 100% del capitale sociale, è stata azzerata in quanto la Società stessa è stata fusa per incorporazione nella Banca Regionale Europea S.p.A. con decorrenza

21 dicembre 2011.

Il 15 settembre 2011 è stata inoltre formalizzata la cessione a Banca Popolare Commercio e

Industria S.p.A. della partecipazione detenuta nella Società PASVIM S.p.A., definita nel

contesto dell’attuazione del Progetto di Ottimizzazione Territoriale del Gruppo.

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Altre partecipazioni.

Tra le altre partecipazioni, si segnala quella al capitale della Banca d’Italia con una quota dello 0,2530% pari a n. 759 azioni - di cui 150 già detenute dall’incorporata Cassa di

Tortona - del valore unitario di euro 0,52 per un valore di bilancio di euro 1,8 milioni, così

determinato:

BRE n. 609 quote Val. bilancio unitario euro 533 Val. bilancio totale euro 324.775

Ex CRT n. 150 quote Val. bilancio unitario euro 9.993 Val. bilancio totale euro 1.499.016

Totale BRE n. 759 quote Val. bilancio unitario euro 2.403 Val. bilancio totale euro 1.823.791

Il valore delle quote BRE è sempre stato mantenuto al valore iniziale di costo, mentre la ex

Cassa di Tortona ha nel pregresso proceduto alla rivalutazione della partecipazione.

***

La Società non detiene in portafoglio azioni proprie né della controllante e non ha effettuato

operazioni sulle stesse nel corso del 2011 né direttamente né per il tramite di Società Fiduciarie o per interposta persona.

Di seguito si rappresenta l’andamento della controllata Banco di San Giorgio S.p.A..

Stato patrimoniale riclassificato

(in migliaia di euro)

31/12/2011 31/12/2010 Variazione Variazione %

10. Cassa e disponibilità liquide 15.743 15.478 265 1,7

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.566 12.409 (1.843) (14,9)

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 282 294 (12) (4,1)

60. Crediti verso banche 136.588 151.081 (14.493) (9,6)

70. Crediti verso clientela 2.811.916 2.787.617 24.299 0,9

80. Derivati di copertura 8.734 5.076 3.658 72,1

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 26.996 11.729 15.267 130,2

100. Partecipazioni 886 886 - -

110. Attività materiali 12.806 13.191 (385) (2,9)

120. Attività immateriali 72.387 73.367 (980) -

di cui: avviamento 60.382 60.382 - -

130. Attività fiscali 11.281 9.274 2.007 21,6

150. Altre attività 25.910 19.396 6.514 33,6

Totale dell'attivo 3.134.095 3.099.798 34.297 1,1

VOCI DELL'ATTIVO

31/12/2011 31/12/2010 Variazione Variazione %

10. Debiti verso banche 423.990 935.138 (511.148) (54,7)

20. Debiti verso clientela 1.206.066 1.237.433 (31.367) (2,5)

30. Titoli in circolazione 1.209.730 667.460 542.270 81,2

40.+ 50. Passività finanziarie di negoziazione e valutate al fair value 10.322 12.564 (2.242) (17,8)

60. Derivati di copertura 35.862 18.725 17.137 91,5

80. Passività fiscali 7.461 6.282 1.179 18,8

100. Altre passività 30.579 33.266 (2.687) (8,1)

110. Trattamento di fine rapporto del personale 6.446 6.268 178 2,8

120. Fondi per rischi e oneri: 2.183 2.103 80 3,8

b) altri fondi 2.183 2.103 80 3,8

130. Riserve da valutazione (570) (365) (205) 56,2

16 0 .+170 .+18 0 Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve 200.836 180.549 20.287 11,2

200. Utili d'esercizio 1.190 375 815 217,3

Totale del passivo e del patrimonio netto 3.134.095 3.099.798 34.297 1,1

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO

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Conto economico riclassificato

(in migliaia di euro)

3 1/ 12 / 2 0 11 3 1/ 12 / 2 0 10Va ria z io ne

a nnua

Va ria z io ne %

a nnua

10 .- 2 0 . Margine di inte res s e 53.720 50.868 2.852 5,6

7 0 . Dividendi e pro venti s imili 9 13 (4) (30,8)

4 0 . - 5 0 . Co mmis s io ni ne tte 24.988 24.799 189 0,8

8 0 .+ 9 0 .+10 0 .+110 . Ris ulta to ne tto de ll'a ttivita 'di nego ziazio ne e di co pertura (458) (2.399) 1.941 (80,9)

19 0 . Altri o neri/pro venti di ges tio ne 1.456 1.340 116 8,7

P ro v e nt i o pe ra t iv i 7 9 .7 15 7 4 .6 2 1 5 .0 9 4 6 ,8

15 0 a . Spes e per il pers o nale (28.269) (27.523) (746) 2,7

15 0 b. Altre s pes e amminis tra tive (22.446) (22.568) 122 (0,5)

17 0 . + 18 0 . Rettifiche di va lo re ne tte s u a ttivita ' materia li e immateria li (2.439) (2.373) (66) 2,8

One ri o pe ra t iv i (5 3 .15 4 ) (5 2 .4 6 4 ) (6 9 0 ) 1,3

R is ulta to de lla g e s t io ne o pe ra t iv a 2 6 .5 6 1 2 2 .15 7 4 .4 0 4 19 ,9

13 0 a . Rettifiche /Ripres e di va lo re ne tte per de terio ramento di c rediti (20.076) (17.838) (2.238) 12,5

13 0 b. + c .+d. Rettifiche /Ripres e di va lo re ne tte per de terio ramento di a ltre a ttivita '/pas s ivita ' 62 (235) 297 n.s .

16 0 . Accanto namenti ne tti a i fo ndi per ris chi ed o neri (95) (214) 119 (55,6)

Utile / pe rdita de lla o pe ra t iv ita ' c o rre nte a l lo rdo im po s te 6 .4 5 2 3 .8 7 0 2 .5 8 2 6 6 ,7

2 6 0 . Impo s te s ul reddito d'es erc izio de ll'o pera tivita ' co rrente (5.263) (3.495) (1.768) 50,6

2 9 0 . Ut ile d'e s e rc iz io 1.19 0 3 7 5 8 15 n .s .

VOC I D EL C ON TO EC ON OM IC O

Crediti e debiti verso banche

Al 31 dicembre 2011 il saldo negativo dell’interbancario, al netto delle operazioni in pronti

contro termine effettuate con la Capogruppo è di 352,2 milioni di euro, in netto calo rispetto

al 31 dicembre 2010 (-59,7%).

Si precisa che i depositi vincolati passivi in essere alla fine dell’esercizio 2010 per 616

milioni di euro, sono stati estinti e il fabbisogno di liquidita’ risulta soddisfatto da emissioni obbligazionarie a medio e lungo termine per 467,5 milioni di euro e da depositi a breve per

338 milioni di euro. Escludendo tali depositi dall’aggregato dei debiti verso banche la

posizione interbancaria risulterebbe negativa per 14,2 milioni contro i 257,4 di fine anno.

(valori in migliaia di euro)

A s s o lute %

C re dit i v e rs o ba nc he 13 6 .5 8 8 15 1.0 8 1 (14 .4 9 3 ) (9 ,6 )

D e bit i v e rs o ba nc he 4 2 3 .9 9 0 9 3 5 .13 8 (5 11.14 8 ) (5 4 ,7 )

P OS IZIONE INTER B A NCA R IA NETTA (287.402) (784.057) 496.655 (63,3)

(-) P ro nti co ntro termine a ttivi (64.828) (89.366) 24.538 (27,5)

P OS IZION E IN TER B A N C A R IA N ETTA (3 5 2 .2 3 0 ) (8 7 3 .4 2 3 ) 5 2 1.19 3 (5 9 ,7 )

Va r. dic e m bre '11/ dic e m bre '103 1/ 12 / 2 0 11 3 1/ 12 / 2 0 10

Al 31 dicembre 2011 gli impieghi complessivi verso clientela ammontano a 2.811,9 milioni

di euro, in crescita di 24,3 milioni di euro (+0,9%) rispetto alla consistenza di fine 2010.

L’aggregato, al netto delle attività deteriorate, risulta in linea con l’anno precedente, in

particolare aumentano gli impieghi commerciali classificati nella voce “Conti correnti” (7,7%); stabili le forme tecniche a medio e lungo termine, che rappresentano il 75,3% dei

crediti in bonis, in calo le “Altre operazioni” (-21,6%) che comprendono sovvenzioni non

regolate in conto corrente, anticipi su effetti e documenti Sbf.

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Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2011

(valori in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

complessive

Esposizione

netta

a) Sofferenze 120.238 45.753 74.485

b) Incagli 159.678 10.179 149.499

c) Esposizioni ristrutturate 13.157 831 12.326

d) Esposizioni scadute 17.241 211 17.030

Totale crediti deteriorati 310.314 56.974 253.340

e) Crediti in Bonis 2.572.726 14.150 2.558.576

TOTALE 2.883.040 71.124 2.811.916

I crediti deteriorati netti sono risultati pari a 253,3 milioni di euro, con un aumento del

29,1%; in particolare:

le sofferenze nette ammontano a 74,5 milioni di euro; il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi è del 2,7%, il livello di copertura è del 38,1%. Considerando anche le cancellazioni delle esposizioni verso clienti assoggettati a procedure

concorsuali, per le quali alla data di riferimento del presente bilancio la procedura

non si è ancora chiusa, il livello di copertura delle sofferenze è pari al 48,3% contro il

53,2% del precedente esercizio.

i crediti incagliati passano da 120,9 a 149,5 milioni di euro e presentano un livello di copertura del 6,4% contro il 5,3% dell’esercizio precedente;

le esposizioni ristrutturate sono pari a 12,3 milioni di euro, in flessione di 907 mila euro (-6,9%) per effetto di pagamenti eseguiti nel periodo e per la conversione in capitale di parte del debito di una controparte precedentemente ristrutturata;

le esposizioni scadute nette sono passate da 15,2 a 17 milioni di euro con un livello di copertura dell’1,2%, compresi sconfini tra i 90 e 180 giorni relativi ad esposizioni

garantite da immobili riclassificate fra le deteriorate; quest’ultimo aggregato

ammonta a 13,5 milioni circa contro i 12 milioni di euro in essere al termine

dell’esercizio 2010.

La dotazione di riserva generica della Banca (14,2 milioni di euro) evidenzia un livello di copertura dei crediti in bonis pari allo 0,55%, in leggero aumento rispetto al dato dello

scorso esercizio (0,53%).

Le attività finanziarie hanno presentato le seguenti dinamiche:

le “attività finanziarie di negoziazione” ammontano a 10,6 milioni di euro, in calo rispetto alla fine dell’anno precedente (-14,9%) e si riferiscono principalmente al valore positivo dei contratti derivati posti in essere con finalità di negoziazione;

le “attività finanziarie disponibili per la vendita”, sono pari a 282 mila euro, la variazione del periodo, pari a circa 12 mila euro, e’ dovuta alla sottoscrizione,

nell’ambito di un accordo di ristrutturazione, di titoli di capitale, con contestuale

conversione di crediti, per circa 120 mila euro, ed all’impairment del portafoglio al 31

dicembre, per circa 132 mila euro.

i “derivati di copertura” ammontano a 8,7 milioni di euro, in netto aumento rispetto al 31 dicembre 2010 (+72,1%), e coprono principalmente i prestiti obbligazionari.

l’“adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica” registra un forte incremento, attestandosi a 27 milioni di euro, contro gli 11,7 di fine anno precedente e rappresenta la variazione di fair value dei crediti verso la clientela

oggetto di macrohedging. Il forte incremento della voce e’ dovuto essenzialmente

all’andamento dei tassi, favorevole per le attività a tasso fisso, e si riflette nell’aumento dei fair value negativi dei derivati di copertura iscritti alla voce 60 del

passivo, pari a 15,4 milioni di euro, nonché nel sostanziale azzeramento dei fair

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value positivi dei derivati di copertura iscritti alla voce 80 dell’attivo, per un effetto di

0,6 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2011 i mezzi amministrati della clientela si sono attestati a 3.856,5 milioni

di euro, con un incremento dell’ 8,6% rispetto alla consistenza di fine anno 2010;

escludendo le obbligazioni sottoscritte dalla Capogruppo (valore di bilancio 713,7 milioni di

euro) la raccolta da clientela si attesta a 3.142,8 milioni di euro, contro 3.307,4 milioni

dell’anno precedente.

La raccolta diretta pari a 2.415,8 milioni di euro registra un incremento del 26,8%,

essenzialmente ascrivibile ai titoli in circolazione (+81,2%); i debiti verso la clientela

registrano una leggera contrazione (-2,5%), riconducibile alle operazioni in pronti contro

termine che passano da 87,9 a 47,4 milioni di euro; in linea con il valore di fine anno 2010 i conti correnti che si attestano a 1.142,3 milioni di euro e che rappresentano il 94,7%

dell’aggregato.

I titoli in circolazione sono risultati pari a 1.209,7 milioni di euro, +542,3 milioni di euro;

l’incremento si attesta a 75,3 milioni di euro, qualora si escludessero i prestiti obbligazionari

sottoscritti dalla Capogruppo. Risulta altresì in crescita il comparto degli altri titoli, +15 milioni di euro, dovuta a nuove

sottoscrizioni di certificati di deposito in euro e valuta; in particolare, buon successo

commerciale ha avuto il certificato di deposito a 9 mesi destinato a clientela di nuova

acquisizione, con sottoscrizioni per 9,3 milioni di euro circa; inoltre sono stati costituiti

certificati in valuta per un controvalore di 4,4 milioni circa.

La raccolta indiretta complessiva, ai valori di mercato, ammonta a 1.440,7 milioni di euro,

in calo (-12,4%) rispetto all’ammontare di fine 2010.

Con riferimento alla clientela ordinaria la raccolta indiretta amministrata si è attestata a

937,3 milioni di euro (-6,9%). Si precisa che nel corso dell’anno i collocamenti di emissioni

obbligazionarie del Gruppo e di terzi ammontano a 53,6 milioni di euro. Il comparto del risparmio gestito evidenzia un calo del 22,9%, dovuto essenzialmente

all’effetto volume (-104 milioni di euro, di cui 48 milioni nell’ultimo trimestre); anche l’effetto

mercato e’ negativo (-12 milioni), pur con una ripresa nell’ultimo trimestre. Trend simile e’

seguito dal comparto delle polizze vita, calato di 27 milioni circa nell’anno.

Al 31 dicembre 2011 il patrimonio netto della banca, escluso l’utile di periodo, è pari a 200,3

milioni di euro, in aumento rispetto all’aggregato dell’esercizio precedente (180,2 milioni).

Sul fronte economico il margine di interesse al 31 dicembre 2011 si attesta a 53,7 milioni di

euro, con un aumento del 5,6% rispetto al 31 dicembre 2010.

Le commissioni nette ammontano a 25 milioni di euro, sostanzialmente in linea rispetto

all’esercizio precedente.

L’attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato negativo pari a 458 mila

euro, migliore rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (-1,9 milioni di euro).

Le principali componenti di tale risultato sono le seguenti:

impatto negativo della copertura dei mutui a tasso fisso per complessivi 2,1 milioni, generato dall’effetto combinato delle estinzioni anticipate, rinegoziazioni e default dei

mutui coperti rilevate nel periodo, nonché dell’andamento della curva dei tassi, che

presenta un calo per le scadenze a medio e lungo termine. Gli oneri registrati per l’unwinding delle coperture, iscritti alla voce 80 del conto economico, ammontano ad

1,4 milioni di euro, mentre l’effetto della componente valutativa, iscritto alla voce 90,

è negativo per 0,7 milioni. Al 31 dicembre 2010 l’impatto della copertura dei mutui

era stato complessivamente negativo per 3,3 milioni di euro;

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impatto positivo delle coperture dei prestiti obbligazionari per 0,9 milioni; in particolare nell’esercizio sono stati conseguiti utili da realizzo per 0,3 milioni e

valutazioni positive delle coperture in essere a fine esercizio per 0,6 milioni;

impatto positivo dell’operatività in derivati corporate, comprensiva del credit risk adjustment, pari a 0,5 milioni di euro; al 31 dicembre 2010 l’operatività’ in questione

aveva apportato utili per 225 mila euro;

l’operatività in cambi e derivati su valute ha generato utili per 252 mila euro.

A seguito di tali dinamiche, i proventi operativi si sono attestati a 79,7 milioni di euro

(+6,8%).

Le “spese per il personale” ammontano a 28,3 milioni di euro, in lieve aumento rispetto

all’anno precedente; escludendo le componenti non ricorrenti, i costi del personale si sono

incrementati del 5,3%, passando da 27 a 28,4 milioni di euro.

A fronte di un’evoluzione degli organici corrispondenti ad una riduzione di 6 risorse medie,

sono stati registrati incrementi di costo per evoluzione delle retribuzioni, incrementi CCNL e premio aziendale.

Le “altre spese amministrative” si sono attestate a 22,4 milioni di euro, sostanzialmente in

linea con l’anno precedente.

Complessivamente gli oneri operativi sono risultati pari a 53,2 milioni di euro, al netto dei componenti non ricorrenti, l’incremento rispetto al 31 dicembre 2010 e’ pari al 2,6%. L’indicatore cost/income, calcolato rapportando i costi operativi ai proventi operativi, è pari

al 66,7% contro il 70,3% al 31 dicembre 2010; al netto dei componenti non ricorrenti dal

69,6% del 2010 si passa al 66,9%.

Il risultato della gestione operativa si è attestato a 26,6 milioni di euro contro i 22,2 dell’anno precedente (26,4 milioni di euro al netto dei componenti non ricorrenti).

Le rettifiche/riprese nette di valore per deterioramento di crediti, in aumento rispetto al

periodo di raffronto (+12,5%), ammontano a 20,1 milioni di euro e sono costituite da rettifiche analitiche su crediti non performing per 18,2 milioni di euro (14,6 a dicembre

2010) nonché rettifiche collettive su crediti performing per 1,9 milioni di euro (3,2 l’esercizio

precedente).

Le rettifiche analitiche sono principalmente riconducibili a crediti in sofferenza (13,5

milioni).

Il costo del credito si attesta allo 0,71% su base annua contro lo 0,64% del dicembre 2010.

L’utile lordo dell’operatività corrente è risultato pari a 6,5 milioni di euro;

Le imposte ammontano a 5,3 milioni, il tax rate si attesta all’81,6%, contro il 90,3% del

precedente esercizio.

L’elevato valore del tax rate e’ connesso al peso di componenti negativi di reddito non

rilevanti ai fini Irap; la riduzione rispetto al dato dell’esercizio precedente e’ dovuta al minor peso percentuale di tali componenti, tale da compensare l’impatto negativo della nuova

aliquota Irap.

L’utile di periodo è pari a 1,2 milioni di euro.

*****

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Attività di Tesoreria Enti

Con riferimento all’oggetto, si sottopone, come di consueto, l’aggiornamento dei dati relativi

all’andamento del comparto Tesoreria Enti del corrente anno:

Enti gestiti al

31/12/2010

al

31.12.2011 Variaz.

Università e Aziende Universitarie 1 1

Istituzioni Scolastiche Statali 56 50 -6

Aziende Ospedaliere 1 1

Aziende Sanitarie Locali 3 3

Enti di derivazione Az. Sanitarie Locali 0 2 +2

Amministrazioni comunali 171 165 -6

Comunità Montane 5 6 +1

Unione di Comuni 3 4 +1

Consorzi di Comuni 7 7

Altri Consorzi 72 63 -9

C.C.I.A.A 1 1

Enti Pubblici Economici 1 1

Enti diversi 79 75 -4

Totale 400 379 -21

L’elenco sintetico sopra riportato evidenzia le variazioni intervenute, a decorrere dall’1.1 e

sino al 31.12.2011, rispetto alla situazione al 31.12.2010, a seguito di gare ovvero

estinzioni/accorpamenti di Enti.

Enti per i quali è cessato il servizio di tesoreria e/o cassa:

1. Comune di Allein (AO)

2. Comune di Benevello (CN)

3. Comune di Inverso Pinasca (TO) 4. Comune di Macra (CN)

5. Comune di Vernante (CN)

6. Comune di Villar Perosa (TO)

7. Ist. Comprensivo “Riberi” – Caraglio (CN)

8. Ist. Professionale Servizi Alberghieri “Giolitti” – Mondovì (CN)

9. Ist. Superiore Statale “Leardi” – Casale Monferrato (AL) 10. Ospedale Civile Camillo De Lellis – Dronero (CN)

11. C.I.S.S. - I° Distr.Irr. Elettrico "F.Olivero" – Cuneo

12. C.I.S.S. (Cons.Irrigaz.Sinistra Stura) – Cuneo

13. C.I.S.S. Canale Miglia di Vignolo (CN)

14. C.I.S.S. Canale Morra – Cuneo 15. C.I.S.S. Canale Roero – Cuneo

16. C.I.S.S. Ronchi Miglia – Cuneo

17. Consorzio Irriguo Canale Losa – Villafalletto (CN)

18. Consorzio strada “Capanna” – Stazzano (AL)

19. Consorzio Strada “Cascinotti” – Stazzano (AL)

20. Biblioteca Civica Comune di Sozzago (NO)

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21. Centro di Documentazione Comunità Montana Val Curone – Brignano F.ta (AL)

22. Distetto Scolastico – Dronero (CN) 23. Distretto Scolastico – Alba (CN)

24. Istituto Sociale "Angelo Sibilla" di Frabosa Soprana (CN)

25. Autorità d’Ambito n.4 del Cuneese – Cuneo

26. Casa di Riposo “M.Farinasso” – Monticello d’Alba

Enti per i quali abbiamo acquisito il servizio di tesoreria e/o cassa:

1. Comunità Montana Alpi del Mare – Robilante (CN)

2. Ospedale Civile – Carrù (CN)

3. Unione dei Comuni “Sei in Langa “ – Neive (CN)

4. ASL AL – Gestione socio assistenziale - Casale M.to (AL)

5. ASL AL – Gestione socio assistenziale Valenza (AL)

Si segnalano altresì i seguenti dati aggiuntivi:

Con decorrenza 1° gennaio 2012 sono cessati i seguenti servizi:

1. Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigiano di Cuneo

2. A.C.I. Cuneo 3. Comune di Albaretto Torre (CN)

4. Comune di Cravazzana (CN)

5. Comune di Lequio Berria (CN)

6. Comune di Magliano Alpi (CN)

7. Comune di Monforte (CN)

8. Comune di Narzole (CN)

Con decorrenza 1° gennaio 2012 sono stati acquisiti i seguenti servizi:

1. Azienda Ospedaliera SS. Antonio e Biagio di Alessandria

2. Consorzio Irriguo Bealera Nuova – Borgo San Dalmazzo (CN)

I flussi di entrata al 31.12.2011 sono passati, rispetto all’anno precedente:

da € 3.570,3 milioni a € 3.647,4 milioni + 77,1 milioni

La Banca ha proseguito nell’opera di attenzione nella gestione degli Enti (Ospedali, Aziende

Ospedaliere, Comuni, ecc.) secondo la linea consueta e nell’ambito del ruolo di primo piano

ricoperto nel territorio di insediamento.

Risorse umane

Sotto il profilo delle Risorse Umane, il 2011 è stato caratterizzato dal trasferimento della

Direzione Generale da Milano a Torino, a conclusione del processo di riordino territoriale del

Gruppo che ha visto la BRE focalizzarsi sul territorio del Piemonte.

Nel secondo semestre del 2011 ha preso avvio l’introduzione del nuovo Modello Distributivo a “clessidra”, con la nascita, in particolare, delle Direzioni Territoriali quali principali presidi

della Banca sul territorio al fine di consentire:

forte interconnessione cross mercato (Retail, Corporate e Private);

forte interconnessione cross filiera (commerciale e creditizia);

ulteriore rafforzamento del presidio del territorio di riferimento;

il miglioramento del servizio e dei tempi di risposta alla clientela;

la semplificazione dei meccanismi di coordinamento commerciale, creditizio e operativo della Rete.

L’attivazione del Modello a “clessidra” si è completata nel corso del mese di gennaio 2012

con l’introduzione del nuovo assetto della filiera creditizia, con l’attivazione nelle filiali Retail di una più flessibile ed efficace organizzazione per la gestione della relazione con la clientela

privata, e con il potenziamento del modello di servizio tramite gli Sviluppatori per

incrementare l’azione di acquisizione di nuova clientela Retail nei segmenti ad alto valore.

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Dal punto di vista quantitativo, l’organico effettivo (calcolato tenendo conto dei distacchi

verso e da altre società del Gruppo) al 31 dicembre 2011 è pari a 1.513 unità, in diminuzione di 39 unità rispetto al 31 dicembre 2010.

L’organico effettivo comprende 53 risorse distaccate da altre società del Gruppo, mentre

sono escluse 117 risorse che la Banca ha a sua volta distaccato presso altre società del

Gruppo, in prevalenza in Lombardia a seguito del trasferimento della Direzione Generale a

Torino. Nel corso del 2011 sono state effettuate 10 assunzioni, tutte finalizzate all’apertura di nuove

filiali; vi sono state inoltre 18 cessazioni e un flusso di mobilità da e verso altre Società del

Gruppo negativo per 31 unità.

Al 31 dicembre 2011 il personale impegnato in rete (Retail, Corporate, Private) è pari a 1.332

unità (88% dell’organico), in Direzione Centrale operano 121 risorse (8%) e il restante

personale (maternità, lunghe malattie, ecc.) ammonta a 60 unità.

La comunicazione istituzionale

All’inizio dell’anno si è compiuto il trasferimento della Direzione Generale della banca da

Milano a Torino, accompagnato da una intensa ed efficace campagna multimediale di comunicazione, curata dalla Capogruppo, a Torino e su tutto il territorio piemontese, e

tramite la rete di filiali . Con questo passaggio, significativo nella storia della banca, si è di

fatto completato quanto previsto dal Piano di Organizzazione Territoriale, che ha assegnato

alla BRE, nell’ambito del Gruppo UBI Banca, il ruolo di banca di riferimento per il Piemonte.

L’inaugurazione ufficiale della nuova sede nel prestigioso palazzo Pallavicino Mossi si è

svolta nel mese di marzo, alla presenza dei vertici della Capogruppo, degli Amministratori e del management della banca, delle Autorità e di rappresentanti significativi del tessuto

economico piemontese.

In ogni occasione la banca ha confermato il rafforzato rapporto con il territorio piemontese,

ricevendone ampio consenso, e la sua attenzione alle esigenze delle famiglie e delle imprese.

Con riferimento alle imprese, è stato dato risalto, anche con incontri a livello provinciale,

all’accordo tra la banca ed il Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Piemonte, che prevede finanziamenti alle piccole e medie imprese industriali piemontesi per

un importo di 150 milioni di euro. Molto apprezzata è stata l’organizzazione a Torino, nel

mese di giugno, del primo International Open Day, promosso in partnership con la

Capogruppo con l’obiettivo di fornire uno scenario di riferimento sulle opportunità

dell’internazionalizzazione. Allo scopo di presentare la banca a nuova clientela, sono state avviate specifiche campagne

pubblicitarie multimediali in occasione dell’apertura di nuove filiali, in Italia, ed a sostegno

della filiale di Antibes, in Francia, operativa dalla fine dello scorso anno. Alla campagna

pubblicitaria è poi seguita una seconda fase, con l’inaugurazione della filiale alla presenza di

clientela, autorità, giornalisti.

Oltre alle campagne pubblicitarie e la partecipazione ad iniziative e convegni promossi in collaborazione con enti ed associazioni di categoria, la comunicazione si è articolata

attraverso l’attività editoriale e le sponsorizzazioni culturali e sportive.

La rivista “Rassegna” è stato lo strumento di comunicazione istituzionale della banca.

Diffusa in circa 30.000 copie, ha concentrato la sua attenzione all’area di riferimento della

banca, trattando tematiche legate all’economia del Piemonte e proponendo servizi illustrati sul territorio. Ampi spazi sono stati riservati alla banca, presentandone la struttura,

l’operatività, le strategie, i prodotti e le diverse iniziative.

Con riguardo alle sponsorizzazioni culturali, sono state individuate nella Fondazione Torino

Musei e nella Sovrintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte

partnership di elevata visibilità su Torino. In particolare, la banca ha assunto il ruolo di

“mecenate” della Fondazione, che comprende Palazzo Madama, la GAM (Galleria d’Arte Moderna), il Museo di Arti Orientali e il Borgo Medievale, ed ha sponsorizzato la mostra “Gli

appartamenti barocchi e la pittura del Legnanino”, allestita a Palazzo Carignano in

occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Nel mese di luglio, si è voluto creare un evento particolare dedicato ai 150 anni dell’Unità

d’Italia, a Palazzo Madama, sede del Senato Subalpino e del primo Senato del Regno d’Italia. Nella Sala del Senato, fedelmente ricostruita dagli scenografi del Teatro Regio di Torino come

quella originale del 1848, è stato organizzato un concerto lirico con l’interpretazione delle

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più significative arie di Giuseppe Verdi, oltre all’Inno di Mameli. All’evento hanno preso parte

esponenti dell’imprenditoria piemontese. Vi sono state altre collaborazioni in singole occasioni di qualità, quale il Consiglio Nazionale

dell’Ordine dei Giornalisti che si è riunito a Torino per ricordare il ruolo determinante del

giornalismo italiano nel processo di unificazione nazionale, ed il tradizionale Concerto di

Ferragosto dell’Orchestra Bruni di Cuneo, trasmesso in diretta nazionale Rai dalla collina di

Superga, a Torino. Con la Camera di Commercio Italiana a Nizza è stata realizzata una pubblicazione sulla tassazione dei redditi di provenienza immobiliare in Francia.

A livello di sponsorizzazioni sportive, la squadra di volley BreBanca Lannutti ha concluso al

secondo posto la stagione di A1, ha vinto per la quinta volta la Coppa Italia e la quarta

Supercoppa italiana, ed ha conseguito un ottimo piazzamento in Champions League, la

squadra Under 18 ha conquistato il titolo di Campione d’Italia: importanti successi che

hanno accresciuto la visibilità per la banca. Come sempre, nell’ambito della sponsorizzazione sono state promosse iniziative dedicate agli studenti, con l’obiettivo di

promuovere la banca e l’acquisizione di nuovi clienti. La sponsorizzazione è stata confermata

anche per la stagione 2011/2012, con la squadra cuneese impegnata in Campionato e nella

Champions League. Per il piazzamento in classifica, a fine anno ha conseguito il diritto a

partecipare alla Coppa Italia 2012. Con lo scopo di fidelizzare la clientela e di segnare ulteriormente il legame della banca con la

pallavolo, la banca ha lanciato una speciale versione della carta Enjoy personalizzabile con

immagini, a scelta del cliente, degli atleti e delle azioni di gioco della Brebanca Lannutti.

Anche nel 2011, la banca è stata main sponsor del torneo “International Country Club –

Banca Regionale Europea”, a Cuneo, uno tra i più importanti eventi nel tennis femminile.

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Il sistema di controllo interno

Modello di governance amministrativo finanziario adottato ai sensi della Legge

262/05

La legge 262 del 28 dicembre 2005 (e successive modifiche) “Disposizioni per la tutela del risparmio e la disciplina dei mercati finanziari” con l’inserimento nel TUF dell’art. 154 bis ha

introdotto nell’organizzazione aziendale delle Società quotate in Italia, la figura del Dirigente Preposto a cui è affidata la responsabilità di predisporre la redazione della documentazione

contabile dell’impresa. La citata riforma si propone, fra gli altri obiettivi, quello di potenziare

il sistema dei controlli interni in relazione alla comunicazione finanziaria prodotta dagli

emittenti quotati.

Il Gruppo UBI Banca è tenuto all’applicazione del nuovo disposto normativo e a tal fine si è dotato di un impianto organizzativo e metodologico (modello di governance amministrativo finanziaria) che, inserito in un contesto di compliance integrata, consente di regolare in via

continuativa le attività inerenti alla verifica del livello di adeguatezza ed effettiva

applicazione dei presidi relativi al rischio di informativa finanziaria e, conseguentemente,

effettuare una corretta valutazione del sistema di controllo interno di riferimento.

Il modello adottato ha previsto tra l’altro l’individuazione del perimetro di applicazione

costituito dalle società del Gruppo UBI Banca, dai conti e dai processi ritenuti significativi ai

fini della produzione dell’informativa finanziaria della Capogruppo. Sulla base della relativa

rilevanza, la Banca è stata inclusa nel perimetro progettuale.

Le attività di verifica svolte sull’adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio dell’esercizio 2011, hanno

confermato il giudizio positivo di sintesi sulla bontà ed efficacia del sistema di controllo

interno amministrativo contabile della Banca. Tale conclusione è stata inoltre supportata da

specifiche attestazioni interne, prodotte dagli organi delegati delle singole

Società/outsourcer del Gruppo UBI Banca come previsto dal “Sistema di attestazioni a cascata” contemplato nel modello di governance amministrativo finanziario definito.

Sulla base del lavoro svolto la Direzione Generale della Banca deve rilasciare apposita

attestazione, su delega del Consiglio di Amministrazione, alla Capogruppo che contiene:

asserzione sulla veridicità, completezza e rispondenza delle scritture contabili dei dati patrimoniali, economici e finanziari e delle informazioni aggiuntive del bilancio

individuale fornite per l’elaborazione del bilancio consolidato e della relazione sulla gestione;

valutazione dell’adeguatezza e dell’effettiva applicazione nel periodo delle procedure amministrative e contabili.

Ambiente di lavoro Per quanto riguarda le tematiche disciplinate dal D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81 (Tutela della

salute e sicurezza nei luoghi di lavoro) si rinvia al capitolo “Principali rischi e incertezze cui è

esposta la Banca”, mentre gli aspetti di responsabilità ambientale sono trattati nell’ambito

dell’informativa sulla responsabilità sociale e ambientale contenuta nel capitolo “Altre

informazioni”.

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Prospetti di bilancio riclassificati

Informazioni sullo stato patrimoniale e sul conto economico Al fine di agevolare l’analisi dell’evoluzione economica della Banca ed in ottemperanza

alla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006, fra i prospetti

riclassificati è stato inserito un apposito prospetto per evidenziare l’impatto economico

dei principali eventi ed operazioni non ricorrenti - essendo i relativi effetti patrimoniali

e finanziari non significativi - che così si riassumono:

anno 2011:

rilascio fondi eccedenti

anno 2010:

incentivi all’esodo (Accordo Sindacale del 20 maggio 2010);

plusvalenza su cessione partecipazione in Banca Popolare Commercio Industria a Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Nei prospetti che seguono sono rappresentati gli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e

di Conto Economico.

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Stato patrimoniale riclassificato

(in migliaia di euro)

31/12/2011 31/12/2010 Variazione Variazione %

10. Cassa e disponibilità liquide 39.175 38.098 1.077 2,8

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 19.406 25.269 (5.863) (23,2)

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.912 9.610 3.302 34,4

60. Crediti verso banche 396.007 574.218 (178.211) (31,0)

70. Crediti verso clientela 6.916.708 6.851.620 65.088 0,9

80. Derivati di copertura 21.912 22.147 (235) (1,1)

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 25.891 15.735 10.156 64,5

100. Partecipazioni 168.359 156.480 11.879 7,6

110. Attività materiali 209.603 212.914 (3.311) (1,6)

120. Attività immateriali 80.287 80.414 (127) (0,2)

di cui: avviamento 80.084 80.320 (236) (0,3)

130. Attività fiscali 56.123 64.795 (8.672) (13,4)

150. Altre attività 86.869 81.006 5.863 7,2

Totale dell'attivo 8.033.252 8.132.306 (99.054) (1,2)

VOCI DELL'ATTIVO

31/12/2011 31/12/2010 Variazione Variazione %

10. Debiti verso banche 497.906 769.715 (271.809) (35,3)

20. Debiti verso clientela 4.009.022 3.871.423 137.599 3,6

30. Titoli in circolazione 1.800.691 1.721.361 79.330 4,6

40.+ 50. Passività finanziarie di negoziazione e valutate al fair value 20.457 17.058 3.399 19,9

60. Derivati di copertura 34.392 27.855 6.537 23,5

80. Passività fiscali 17.651 18.428 (777) (4,2)

100. Altre passività 110.036 173.724 (63.688) (36,7)

110. Trattamento di fine rapporto del personale 35.772 35.084 688 2,0

120. Fondi per rischi e oneri: 37.166 34.784 2.382 6,8

a) quiescenza e obblighi simili 24.584 23.526 1.058 4,5

b) altri fondi 12.582 11.258 1.324 11,8

130. Riserve da valutazione 111.210 114.224 (3.014) (2,6)

160.+170.+180 Capitale, sovrapprezzi di emissione e riserve 1.328.763 1.102.275 226.488 20,5

200. Utili d'esercizio 30.186 246.375 (216.189) (87,7)

Totale del passivo e del patrimonio netto 8.033.252 8.132.306 (99.054) (1,2)

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO

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Conto economico riclassificato

(in migliaia di euro)

31/12/2011 31/12/2010Variazione

annua

Variazione %

annua

10.- 20. Margine di interesse 168.367 147.363 21.004 14,3

70. Dividendi e proventi simili 403 1.318 (915) (69,4)

40. - 50. Commissioni nette 97.927 99.329 (1.402) (1,4)

80.+ 90.+100.+110. Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura (500) (946) 446 (47,1)

190. Altri oneri/proventi di gestione 6.817 8.810 (1.993) (22,6)

Proventi operativi 273.015 255.874 17.141 6,7

150a. Spese per il personale (109.376) (110.126) 750 (0,7)

150b. Altre spese amministrative (75.927) (80.869) 4.942 (6,1)

170. + 180. Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (7.653) (6.644) (1.009) 15,2

Oneri operativi (192.956) (197.639) 4.683 (2,4)

Risultato della gestione operativa 80.058 58.235 21.823 37,5

130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (26.965) (27.430) 465 (1,7)

130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre attivita'/passivita' (1.162) (169) (993) n.s.

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (975) 3.253 (4.228) n.s.

210. + 230. +240. Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni e rettifica di valore dell'avviamento (227) 230.662 (230.889) n.s.

Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte 50.730 264.551 (213.821) (80,8)

260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente (20.544) (18.176) (2.368) 13,0

290. Utile d'esercizio 30.186 246.375 (216.189) (87,7)

VOCI DEL CONTO ECONOMICO

Metodologia di costruzione del conto economico riclassificato

Principali regole di classificazione:

• le commissioni di massimo scoperto iscritte alla voce 10 - 20 “Margine di interesse” (euro 111 mila al 31/12/2011 e 356 mila al

31/12/2010) sono riclassificate nella voce 40 - 50 “Commissioni nette”;

• i recuperi di imposta iscritti alla voce 190 “Altri oneri/proventi di gestione” (euro 13.609 mila al 31/12/2011 e 12.176 mila al 31/12/2010) sono riclassificati a riduzione delle imposte indirette incluse tra le altre spese amministrative;

• la voce rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali include le voci 170 e 180 dello schema contabile e le quote di

ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi (euro 613 mila al 31/12/2011 e 659 mila al 31/12/2010) classificate alla

voce 190 dello schema obbligatorio; la voce altri proventi/oneri di gestione include la voce 190, al netto delle riclassifiche sopramenzionate.

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Conto economico riclassificato al netto delle principali componenti non ricorrenti

(in migliaia di euro)

Rilascio fondi

eccedentiIncentivi all'esodo

Plusvalenza su

cessione

partecipazione BPCI

10.- 20. Margine di interesse 168.367 168.367 147.363 147.363 21.004 14,3

70. Dividendi e proventi simili 403 403 1.318 1.318 (915) (69,4)

40. - 50. Commissioni nette 97.927 97.927 99.329 99.329 (1.402) (1,4)

80.+ 90.+100.+110. Risultato netto dell'attivita'di negoziazione e di copertura (500) (500) (946) (946) 446 (47,1)

190. Altri oneri/proventi di gestione 6.817 6.817 8.810 8.810 (1.993) (22,6)

Proventi operativi 273.015 - 273.015 255.874 - - 255.874 17.141 6,7

150a. Spese per il personale (109.376) (207) (109.583) (110.126) 2.342 (107.784) (1.799) 1,7

150b. Altre spese amministrative (75.927) (75.927) (80.869) (80.869) 4.942 (6,1)

170. + 180. Rettifiche di valore nette su attivita' materiali e immateriali (7.653) (7.653) (6.644) (6.644) (1.009) 15,2

Oneri operativi (192.956) (207) (193.163) (197.639) 2.342 - (195.297) 2.134 (1,1)

Risultato della gestione operativa 80.058 (207) 79.852 58.235 2.342 - 60.577 19.275 31,8

130a. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti (26.965) (26.965) (27.430) (27.430) 465 (1,7)

130b. + c.+d. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre attivita'/passivita' (1.162) (1.162) (169) (169) (993) n.s.

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (975) (975) 3.253 3.253 (4.228) n.s.

210. + 230. +240. Utile/perdite della cessione di investimenti e partecipazioni e rettifica di valore dell'avviamento (227) (227) 230.662 (230.660) 2 (229) n.s.

Utile/perdita della operativita' corrente al lordo imposte 50.730 (207) 50.523 264.551 2.342 (230.660) 36.233 14.290 39,4

260. Imposte sul reddito d'esercizio dell'operativita' corrente (20.544) 57 (20.487) (18.176) (644) 5.264 (13.556) (6.931) 51,1

290. Utile d'esercizio 30.186 (150) 30.036 246.375 1.698 (225.396) 22.677 7.359 32,5

VOCI DEL CONTO ECONOMICO 31/12/2011

Componenti non

ricorrenti 31/12/2011

al netto delle

componenti non

ricorrenti

variazione

% 31/12/2010 variazione

Componenti non ricorrenti31/12/2010

al netto delle

componenti non

ricorrenti

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42

Informazioni sullo stato patrimoniale riclassificato

Crediti e debiti verso banche

Al 31 dicembre 2011, si evidenzia un saldo negativo (240,8 milioni rispetto ai 442 del 31 dicembre 2010) della posizione interbancaria della Banca, al netto delle operazioni in pronti

contro termine effettuate con la Capogruppo a fronte di raccolta in pronti contro termine da

clientela.

Il comparto, che comprende quasi esclusivamente rapporti con la Capogruppo, presenta le

seguenti dinamiche:

• nell’ambito degli impieghi la riduzione per circa 42,1 milioni di depositi vincolati attivi;

• nell’ambito della raccolta si rileva una contrazione dell’interbancario nella forma

tecnica del conto corrente (-433 milioni), controbilanciata dall’ incremento dei depositi

vincolati passivi (+115 milioni), finalizzati all’equilibrio strutturale delle poste attive e passive della banca.

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

Crediti verso banche 396.007 574.218 (178.211) (31,0)

Debiti verso banche 497.906 769.715 (271.809) (35,3)

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA (101.899) (195.497) 93.598 (47,9)

(-) Pronti contro termine attivi (138.869) (246.462) 107.593 (43,7)

POSIZIONE INTERBANCARIA NETTA (240.768) (441.959) 201.191 (45,5)

Var. dicembre '11/dicembre '1031/12/2011 31/12/2010

Crediti verso clientela

Gli impieghi complessivi verso clientela hanno raggiunto quota 6.916,7 milioni di euro (comprensivi di 127,5 milioni relativi alle Filiali estere), in crescita di 65,1 milioni di euro

(+0,9%) rispetto alla consistenza di fine 2010.

L’aggregato, al netto delle attività deteriorate, evidenzia un decremento dei ‘Conti correnti’ di

32,5 milioni di euro (-2,7%) ed un incremento dei ‘Mutui’ di 174 milioni di euro (+4,7%);

questi ultimi rappresentano il 58,6% degli impieghi complessivi. In calo le “Altre operazioni” (-134,4 milioni di euro pari all’ 8,2%), dove sono principalmente

classificati i finanziamenti per anticipi su effetti e documenti Sbf, i finanziamenti in pool e le

sovvenzioni non regolate in conto corrente.

Ripartizione dei crediti verso clientela

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

Conti correnti 1.165.600 1.198.052 (32.452) (2,7)

Pronti contro termine attivi 7.683 - 7.683 -

Mutui 3.843.073 3.669.074 173.999 4,7

Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 28.045 32.173 (4.128) (12,8)

Altre operazioni 1.511.650 1.646.087 (134.437) (8,2)

Totale Crediti in Bonis 6.556.051 6.545.386 10.665 0,2

Attività deteriorate 360.657 306.234 54.423 17,8

TOTALE CREDITI VERSO CLIENTELA 6.916.708 6.851.620 65.088 0,9

31/12/2011 31/12/2010Var. dicembre '11/dicembre '10

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43

Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2011

(valori in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

complessive

Esposizione

netta

a) Sofferenze 270.135 119.344 150.791

b) Incagli 185.795 16.949 168.846

c) Esposizioni ristrutturate 37.133 6.365 30.768

d) Esposizioni scadute 10.600 348 10.252

Totale crediti deteriorati 503.663 143.006 360.657

e) Crediti in Bonis 6.580.038 23.987 6.556.051

TOTALE 7.083.701 166.993 6.916.708

Situazione dei crediti per cassa al 31 Dicembre 2010

(valori in migliaia di euro)

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

complessive

Esposizione

netta

a) Sofferenze 250.766 122.295 128.471

b) Incagli 145.732 14.755 130.977

c) Esposizioni ristrutturate 25.974 5.650 20.324

d) Esposizioni scadute 27.207 745 26.462

Totale crediti deteriorati 449.679 143.445 306.234

e) Crediti in Bonis 6.570.341 24.955 6.545.386

TOTALE 7.020.020 168.400 6.851.620

Dal punto di vista della qualità degli impieghi i crediti deteriorati netti della Banca sono

risultati pari a 360,7 milioni di euro, in aumento del 17,8% rispetto al valore del 31

dicembre 2010.

In particolare:

le sofferenze nette, pari a 150,8 milioni di euro, sono aumentate del 17,4% rispetto al valore di fine dicembre 2010; il loro rapporto rispetto agli impieghi complessivi è del

2,2% contro 1,9% del dicembre 2010;

i crediti incagliati risultano pari a 168,8 milioni di euro, contro i 131 milioni di euro del 31/12/2010 e registrano un aumento del 28,9%; il loro rapporto sugli impieghi

passa dall’ 1,9% al 2,4%.

le esposizioni ristrutturate sono pari a 30,8 milioni di euro in aumento del 51,4% rispetto a fine anno precedente, per ingresso di tre nuove posizioni;

le esposizioni scadute si riducono da 26,5 a 10,3 milioni di euro. Esse comprendono anche gli sconfini tra i 90 e i 180 giorni, relativi ad esposizioni garantite da immobili

riclassificate fra le deteriorate come previsto dalla normativa di vigilanza per le

Banche che effettuano le segnalazioni prudenziali secondo il metodo standard;

quest’ultimo aggregato ammonta a 7,9 milioni, contro i 22,6 milioni di fine 2010.

Il livello di copertura delle sofferenze è pari al 44,2% contro il 48,8% del dicembre 2010 mentre quello dei crediti incagliati è passato dal 10,1% al 9,1%. Considerando anche le

cancellazioni delle esposizioni verso clienti assoggettati a procedure concorsuali, per le quali

alla data di riferimento del presente bilancio la procedura non si è ancora chiusa, il livello di

copertura delle sofferenze è pari al 65,6% contro il 68,9% circa del precedente esercizio.

La dotazione di riserva generica della Banca (24 milioni di euro) presenta un livello di copertura dei crediti in bonis pari allo 0,36%, contro lo 0,38% del fine anno 2010. In

generale la copertura delle attività deteriorate è ritenuta adeguata a fronteggiare le perdite

attese, anche in considerazione delle garanzie che assistono le posizioni.

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44

Attività finanziarie

Al 31 dicembre 2011, le attività presentano le seguenti dinamiche:

le “attività finanziarie di negoziazione”, si attestano a 19,4 milioni di euro (-23,2%); il calo è imputabile principalmente ai Certificati di Credito del Tesoro, per un valore

nominale di 9,5 milioni, giunti a scadenza nel mese di maggio 2011;

le “attività finanziarie disponibili per la vendita” sono passate da 9,6 a 12,9 milioni di euro. L’incremento è da attribuirsi principalmente all’acquisto di Titoli di Stato (CCT)

per un valore nominale di 5,5 milioni di euro;

i “derivati di copertura” pari a 21,9 milioni evidenziano un decremento di 235 mila euro, imputabile alla valutazione dei derivati a copertura dei prestiti obbligazionari (-5.576 mila euro), alla valutazione sui mutui (-436 mila euro) controbilanciate dal fair

value delle coperture dei DCS (+5.777 mila euro);

l’“adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica” si attesta a 25,9 milioni di euro contro i 15,7 milioni di fine anno precedente e

rappresenta l’adeguamento di fair value sui crediti verso la clientela oggetto di

“macrohedging”. L’aumento della voce è da valutare unitamente al risultato

evidenziato nella voce 60 del passivo “Derivati di copertura” che comprende, per circa 26,8 milioni di euro, la valutazione del derivato a copertura dei mutui in aumento di

9 milioni di euro rispetto a dicembre 2010. L’aumento è da attribuirsi alla

diminuzione dei tassi a medio e lungo termine che ha determinato un sensibile

riprezzamento del fair value dei mutui a tasso fisso.

Partecipazioni

La voce comprende esclusivamente partecipazioni in società del Gruppo (UBISS e Banco di

San Giorgio). In data 12 ottobre 2011 la Banca ha aderito all’aumento di capitale sociale del

Banco di San Giorgio mediante sottoscrizione di numero 2.969.606 azioni al controvalore

totale di euro 11.878.424 portando la quota di partecipazione al 57,5%. In data 21 dicembre 2011 si e proceduto alla fusione per incorporazione della GE.SE.RI.

S.p.A. in liquidazione, precedentemente iscritta alla voce partecipazioni per euro 1.

Attività materiali

Le attività materiali, rappresentate da terreni e fabbricati, mobili e arredi, impianti

elettronici ed attrezzature, ammontano ad euro 209,6 milioni. Nel corso dell’anno i

principali incrementi sono relativi ai fabbricati (ristrutturazione dell’immobile di Villafalletto

e della Sede di Torino) per 1,7 milioni di euro e all’acquisto di impianti di condizionamento e

allarme per circa 1,7 milioni.

L’ammortamento è stato pari ad euro 7 milioni.

Attività immateriali

Le attività immateriali, costituite quasi interamente da avviamento, ammontano a 80,3 milioni in calo di 127 migliaia di euro rispetto al 31 dicembre 2010, dovuto all’impairment

del diritto di affitto per il rilascio anticipato dei locali della Succursale di Nizza per 236,3 mila euro controbilanciato dall’implementazione del Software delle Filiali estere.

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45

Raccolta da clientela

I mezzi amministrati della clientela si sono attestati alla fine di dicembre 2011 a 15.641,9 milioni di euro, in calo di 418,7 milioni, pari a -2,6%.

Massa amministrata

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

Raccolta diretta da clientela 5.809.713 5.592.784 216.929 3,9

Debiti verso clientela 4.009.022 3.871.423 137.599 3,6

Titoli in circolazione 1.800.691 1.721.361 79.330 4,6

Raccolta indiretta da clientela 9.832.198 10.467.813 (635.615) (6,1)

di cui: Risparmio gestito 5.527.583 6.074.597 (547.014) (9,0)

TOTALE MEZZI AMMINISTRATI CLIENTELA 15.641.911 16.060.597 (418.686) (2,6)

Var. dicembre '11/dicembre '1031/12/2011 31/12/2010

Raccolta diretta

A dicembre 2011 la consistenza della raccolta diretta è risultata pari a 5.809,7 milioni di

euro (+3,9%).

I debiti verso la clientela, si sono attestati a 4.009 milioni di euro (di cui 45,2 relativi alle Filiali estere), ed evidenziano un incremento pari a 137,6 milioni di euro (+3,6%) rispetto a

fine anno precedente. Alla contrazione delle operazioni in pronti contro termine (-104,7

milioni), si contrappone una crescita delle giacenze dei conti correnti e depositi liberi

(+6,4%), passate da 3.559,3 a 3.788,5 milioni di euro.

Ripartizione dei debiti verso clientela

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

Conti correnti e depositi liberi 3.788.466 3.559.261 229.205 6,4

Depositi vincolati 15.960 13.847 2.113 15,3

Finanziamenti 138.559 243.281 (104.722) (43,0)

- Pronti contro termine passivi 138.559 243.281 (104.722) (43,0)

Altri debiti 66.037 55.034 11.003 20,0

TOTALE DEBITI VERSO CLIENTELA 4.009.022 3.871.423 137.599 3,6

31/12/2011 31/12/2010Var. dicembre '11/dicembre '10

I titoli in circolazione al 31 dicembre 2011 ammontano a 1.800,7 milioni, contro un saldo di fine 2010 pari a 1.721,4 milioni.

Le obbligazioni di propria emissione, al netto dei riacquisti, ammontano a 1.636,7 milioni di

euro, contro un valore di bilancio 2010 pari a 1.659,2 milioni circa. Nel corso dell’anno il

flusso netto dei collocamenti è stato negativo per quanto concerne le obbligazioni strutturate

( -22,3 milioni) e invariato per le altre obbligazioni.

I certificati di deposito sono notevolmente aumentati passando da 62,1 milioni a 164

milioni. L’incremento dell’aggregato è essenzialmente ascrivibile ai cosiddetti CD “swappati”,

denominati in Yen. Alla data del 31 dicembre 2011 risultano in circolazione certificati per un

valore nominale di 8,7 miliardi di Yen, corrispondenti ad un controvalore in euro di circa

86,7 milioni, con un aumento di 51,7 milioni rispetto al 31 dicembre 2010. Considerata la

variazione della valuta giapponese sull’euro, al cambio di 100,2 al 31 dicembre 2011, l’incremento dell’aggregato può pertanto ripartirsi in effetto volume per 44,9 milioni di euro,

ed effetto cambio per 6,7 milioni.

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Raccolta indiretta

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

- In amministrazione 3.122.617 45,6 3.062.610 42,1 60.007 2,0

- Risparmio gestito 3.719.508 54,4 4.205.324 57,9 (485.816) (11,6)

Gestioni di Patrimoni Mobiliari 499.555 7,3 600.929 8,3 (101.374) (16,9)

Fondi Comuni di investimento e Sicav 1.696.070 24,8 2.092.710 28,8 (396.640) (19,0)

Prodotti assicurativi 1.523.883 22,3 1.511.685 20,8 12.198 0,8

CLIENTELA ORDINARIA 6.842.125 100,0 7.267.934 100,0 (425.809) (5,9)

- In amministrazione 1.181.998 39,5 1.330.606 41,6 (148.608) (11,2)

- Risparmio gestito 1.808.075 60,5 1.869.273 58,4 (61.198) (3,3)

CLIENTELA ISTITUZIONALE 2.990.073 100,0 3.199.879 100,0 (209.806) (6,6)

TOTALE RACCOLTA INDIRETTA 9.832.198 10.467.813 (635.615) (6,1)

31/12/2011

A

Incidenza

%

Variazione A/BIncidenza

%

31/12/2010

B

Al 31 dicembre 2011 la raccolta indiretta complessiva, ai valori di mercato, è risultata pari a

9.832,2 milioni di euro, in diminuzione del 6,1% rispetto a fine 2010.

Con riferimento alla clientela ordinaria, la raccolta indiretta amministrata si è attestata a

3.122,6 milioni di euro (+2%). In flessione il comparto del gestito (-11,6%), pari a 3.719,6 milioni di euro, particolarmente rilevante nel settore Fondi comuni di investimento e Sicav,

mentre registrano una lieve crescita dello 0,8% i prodotti assicurativi; di questi ultimi nel

corso del 2011 ne sono stati collocati circa 167 milioni.

La raccolta indiretta delle controparti istituzionali è pari a 2.990,1 milioni di euro e risulta

in calo del 6,6% rispetto al dato del 31 dicembre 2010; la flessione e’ ascrivibile principalmente a due posizioni rilevanti.

Patrimonio netto

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2011, al netto del risultato di periodo, evidenzia un saldo di 1.440 milioni di euro; le riserve da valutazione hanno determinato, nel periodo, un

decremento di patrimonio netto pari a 3 milioni di euro.

Per un maggior dettaglio informativo si rinvia all’apposito “Prospetto di variazione del

Patrimonio netto” .

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47

Informazioni sul conto economico riclassificato

Il margine di interesse si è attestato a 168,4 milioni di euro, con un incremento del 14,3% rispetto all’analogo valore dell’anno precedente.

Assolute %

Margine clientela 166.357 142.605 23.752 16,7

Margine Tesoreria (1.764) 982 (2.746) n.s.

Altri interessi 3.774 3.776 (2) (0,1)

TOTALE MARGINE D'INTERESSE 168.367 147.363 21.004 14,3

31/12/2011 31/12/2010Var. dicembre '11/dicembre' 10

Il margine clientela ammonta a 166,4 milioni di euro ed è in aumento del 16,7% rispetto

all’analogo periodo dell’anno precedente. L’impatto positivo è da attribuirsi principalmente al

riprezzamento degli impieghi complessivi, in particolare ai mutui. Nel comparto della

raccolta si rileva una ricomposizione dell’aggregato verso il breve termine con un costo

complessivo in aumento per l’andamento dei tassi.

Il margine di tesoreria ha dato luogo ad un flusso netto negativo di 1.764 migliaia di euro

contro un flusso positivo di 982 migliaia di euro dell’anno precedente. La variazione è da

attribuirsi ai minori volumi impiegati, conseguenti all’evoluzione delle masse intermediate

con la clientela ed al maggior costo della raccolta interbancaria.

Gli altri interessi comprendono le Filiali Estere per 2,6 milioni di euro (2,3 milione al 31

dicembre 2010).

I dividendi al 31 dicembre 2011 ammontano a 403 mila euro contro 1,3 milioni di euro del

medesimo periodo 2010; sono costituiti principalmente dagli incassi da Banca d’Italia ed

Epta Sviluppo mentre nel 2010 erano relativi agli incassi dal Banco di San Giorgio, dalla

Banca d’Italia e dalla Soprin.

Le commissioni nette ammontano a 97,9 milioni di euro, in riduzione di circa 1,4 milioni

rispetto a dicembre 2010 (-1,4%). Nel comparto della raccolta indiretta, in calo del 10,1%, si

evidenzia un decremento nel risparmio amministrato; in particolare si riducono le

commissioni su collocamenti titoli di terzi (2,5 milioni di euro contro 6,1 milioni al 31

dicembre 2010). In flessione anche le commissioni sulla monetica (-0,9%) mentre si registra un aumento sia delle commissioni relative ai Sistemi di pagamento (+3,2%) che delle

commissioni su conti correnti (+6,5%).

L’attività di negoziazione e di copertura ha prodotto un risultato negativo di 500 mila euro

contro i -946 mila euro del medesimo periodo dello scorso anno.

Le principali componenti di tale risultato sono le seguenti:

impatto negativo della copertura dei mutui a tasso fisso per complessivi 2,2 milioni, generato essenzialmente per il fenomeno delle estinzioni anticipate, rinegoziazioni e

default dei mutui coperti rilevate nel periodo. Gli oneri registrati alla voce 80 del conto economico per l’unwinding delle coperture ammontano a 2,1 milioni, mentre

l’effetto negativo della componente valutativa, iscritto alla voce 90, e’ trascurabile.

Nell’esercizio precedente, l’impatto della copertura dei mutui era stato negativo per

2,7 milioni.

la valutazione delle coperture dei prestiti obbligazionari ha generato plusvalenze per circa 609 mila euro iscritti alla voce 90; al 31 dicembre 2010 l’impatto della

valutazione dei prestiti ammontava a 979 mila euro.

Impatto negativo di 298 mila euro (367 mila al 31 dicembre 2010) iscritto alla voce 100, derivante principalmente dal riacquisto sul mercato secondario di propri prestiti

obbligazionari.

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48

Gli altri proventi ed oneri di gestione sono risultati pari a 6,8 milioni di euro, in calo di 2

milioni rispetto all’anno precedente, dovuti alla componente straordinaria che nel 2010 recepiva 1 milione di euro relativo all’incasso delle partecipazioni agli utili del mutuo sicuro

e 2 milioni quale recupero su posizioni a sofferenza già’ estinte, controbilanciati da minori

oneri per 0,4 milioni di euro.

A seguito di tali dinamiche, i proventi operativi si sono attestati a quota 273 milioni di euro in aumento di 17,1 milioni rispetto all’anno precedente (+6,7%).

Le spese del personale, ammontano a 109,4 milioni di euro in diminuzione dello 0,7% rispetto a dicembre 2010. Tale dinamica è essenzialmente riconducibile alla diminuzione

degli organici (-54 risorse) e all’aumento del costo medio delle varie componenti contrattuali

(premio aziendale, evoluzione retribuzioni, incremento CCNL, sistemi incentivanti).

Si precisa che il dato del 31 dicembre 2010 conteneva maggiori oneri di incentivazione

all’esodo di cui all’Accordo Sindacale del 20 maggio 2010 e rilevati come evento non ricorrente; al netto di tale componente la voce evidenzierebbe un incremento dell’1,7%.

Le altre spese amministrative, pari a 75,9 milioni di euro, registrano un significativo decremento (-6,1%) rispetto al periodo di raffronto, frutto di un’attenta politica di controllo

dei costi e miglioramento dell’efficienza. I principali risparmi di spesa si rilevano nei

comparti “premi assicurativi”, “servizi in outsourcing” “servizi professionali e consulenze”,

“spese postali” e “spese per recupero crediti”. In particolare si precisa che al 31 dicembre

2010, la voce “Telefoniche e trasmissione dati” comprendeva il maggior costo per l’adesione al servizio di garanzia finalizzato alla copertura dei danni conseguenti l’utilizzo fraudolento

di carte a banda magnetica (carte sostituite in misura massiva nel corso del 2010 con carte a microchip).

Altre spese amministrative: composizione

(valori in migliaia di euro)

Assolute %

Affitti passivi (6.863) (6.860) (3) 0,0

Servizi professionali e consulenze (1.752) (2.305) 553 (24,0)

Canoni di locazione HW, SW e altri beni (1.463) (1.471) 8 (0,5)

Manutenzione HW, SW e altri beni (1.248) (995) (253) 25,4

Conduzione immobili (5.123) (4.443) (680) 15,3

Manutenzione immobili ed impianti (2.258) (2.214) (44) 2,0

Contazione, trasporto e gestione valori (1.369) (1.483) 114 (7,7)

Contributi associativi (630) (706) 76 (10,8)

Informazioni e visure (1.180) (1.326) 146 (11,0)

Periodici e volumi (119) (123) 4 (3,3)

Postali (2.003) (2.528) 525 (20,8)

Premi assicurativi (2.420) (3.771) 1.351 (35,8)

Pubblicità e promozione (2.528) (2.204) (324) 14,7

Spese di rappresentanza (181) (94) (87) 92,6

Telefoniche e trasmissione dati (2.769) (4.731) 1.962 (41,5)

Servizi in outsourcing (2.188) (3.052) 864 (28,3)

Spese di viaggio (2.050) (1.822) (228) 12,5

Spese recupero crediti (2.257) (2.651) 394 (14,9)

Stampati, cancelleria e mat. di consumo (554) (852) 298 (35,0)

Trasporti e traslochi (574) (669) 95 (14,2)

Vigilanza (920) (593) (327) 55,1

Altre spese (202) (142) (60) 42,3

Filiale estera (1.241) (1.139) (102) 9,0

Canoni servizi resi da Società del Gruppo (31.791) (32.236) 445 (1,4)

Imposte indirette (15.853) (14.636) (1.217) 8,3

Totale (89.536) (93.046) 3.510 (3,8)

Riclassifica "recuperi di imposte" 13.609 12.177 1.432 11,8 - -

TOTALE ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE (75.927) (80.869) 4.942 (6,1)

31/12/2011 31/12/2010Var. dicembre '11/dicembre' 10

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49

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali sono pari a 7,7 milioni di euro in

aumento del 15,2% rispetto all’anno precedente e sono costituite da ammortamenti su attività materiali e migliorie su beni di terzi. L’incremento è principalmente dovuto

all’ammortamento della nuova sede di Torino.

Complessivamente gli oneri operativi ammontano a 193 milioni di euro, in diminuzione di

4,7 milioni rispetto al periodo precedente pari al 2,4% (-1,1% rispetto al dato normalizzato). Il cost/income, calcolato rapportando i costi operativi ai proventi operativi è risultato pari al

70,7% in miglioramento del 6,5% rispetto al periodo di raffronto.

A seguito delle suddette dinamiche, il risultato della gestione operativa si è attestato a 80,1

milioni di euro in aumento di 21,8 milioni (+37,5%); al netto delle componenti non ricorrenti si registra un aumento di 19,3 milioni di euro (+31,8%).

Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono pari a 27 milioni di euro in

diminuzione rispetto all’anno precedente. In particolare sono passate da 23,4 a 25,2 milioni di euro le rettifiche analitiche su crediti non performing mentre le rettifiche collettive sui

crediti in bonis passano da 4 milioni di euro a 1,8 milioni. Il costo del credito si attesta, su

base annua, allo 0,39% rispetto allo 0,40% del dicembre 2010.

Le rettifiche/riprese nette di valore per deterioramento di altre operazioni finanziarie

evidenziano un risultato negativo di 1,2 milioni euro (169 mila euro al 31 dicembre 2010). In

dettaglio, sono state rilevate rettifiche di valore su attività finanziarie disponibili per la

vendita per 625 mila euro e rettifiche su crediti di firma per 537 mila euro.

Gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri si attestano a 975 mila euro. Nell’anno sono

stati rilevati accantonamenti per 2 milioni di euro a fronte del rischio per contenzioso in

essere per revocatorie, anatocismo, bond e cause del personale; contestualmente sono stati

contabilizzati rilasci per 1 milione di euro dovuti principalmente a cause del personale e al

fondo a suo tempo costituito a copertura delle perdite della Ge.Se.Ri. SpA, ora incorporata. L’anno precedente includeva un rilascio di circa 4 milioni conseguente all’accordo

transattivo a definizione del contenzioso con il Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’utile/perdita della cessione di investimenti e partecipazioni e le rettifiche di valore

dell’avviamento registra a dicembre 2011 una perdita di 227 mila euro e include l’impairment dell’avviamento della Succursale di Nizza per 236 mila euro. Il dicembre 2010,

pari a 230,7 milioni di euro, era costituito dalla plusvalenza realizzata sulla cessione della

partecipazione Banca Popolare Commercio e Industria, acquisita a seguito del processo di

ottimizzazione territoriale avvenuto lo scorso 25 gennaio 2010, alla Fondazione Banca del

Monte di Lombardia. Tale componente era evidenziata come evento non ricorrente.

L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 50,7 milioni di euro, in netta

diminuzione rispetto al 2010; al netto delle componenti non ricorrenti risulta in crescita di

14,3 milioni pari al 39,4%. L’apporto della rete estera, costituita dalla succursale di Nizza e

dalle agenzie di Mentone e Antibes, è stato di 382,7 mila euro, e comprende il già citato impairment dell’avviamento per 236,3 mila euro; nel 2010 l’utile era di 467,7 mila euro.

Le imposte sul reddito d’esercizio dell’operatività corrente si attestano a 20,5 milioni di euro con un tax rate del 40,5%.

Le imposte sono state conteggiate con la nuova aliquota prevista dalla manovra finanziaria.

E’ stato inoltre contabilizzato il beneficio di circa 1,7 milioni di euro derivante

dall’applicazione della nuova normative prevista dal Decreto “SalvaItalia” (c.d. ACE). Per

maggiori dettagli si rimanda alla “Relazione sulla Gestione – Altre Informazioni- Aspetti Fiscali”.

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50

L’utile d’esercizio è risultato pari a 30,2 milioni di euro. Al netto delle componenti non

ricorrenti si evidenzia un incremento di 7,4 milioni di euro (+32,5%).

In relazione agli andamenti sopra descritti, la gestione economica della Banca esprime un ROE (Return on Equity) del 2,10%. Al netto degli eventi non ricorrenti il ROE risulta pari al

2,09% a Dicembre 2011 (1,86% al Dicembre 2010).

Per effetto delle variazioni delle riserve da valutazione registrate al 31 dicembre 2011, la redditività complessiva si è attestata a 27,2 milioni di euro.

*****

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51

L’attività di ricerca e sviluppo

Le attività di ricerca e sviluppo vengono portate avanti in forma accentrata dalla Società di

servizi del Gruppo. Le principali linee progettuali sviluppate nel 2011 hanno riguardato in

alcuni casi il proseguimento di iniziative già impostate nell’esercizio precedente; in altri, di

nuove opportunità suggerite dall’evoluzione della tecnologia a supporto dei processi aziendali, nonché nei rapporti con la clientela.

Nel primo ambito rientra il progetto “nuova postazione di lavoro” indirizzato, quale iniziale

ambito di applicazione, alla semplificazione e all’efficientamento delle attività connesse

all’erogazione dei mutui alla clientela retail. Completata la prima fase, con l’attivazione di una piattaforma di gestione documentale in ottica di smaterializzazione (paperless), dal

mese di giugno è stata avviata, in via sperimentale su alcune filiali, la comunicazione

digitalizzata verso gli Studi Notarili attraverso l’utilizzo combinato della firma digitale, della

posta elettronica certificata e della conservazione sostitutiva.

Nel settore del Mobile Internet - dove appaiono sempre più evidenti le potenzialità della

telefonia mobile per l’erogazione/fruizione di contenuti e servizi bancari – è stato completato l’adeguamento a tutti i principali dispositivi e terminali esistenti (iPhone, Android,

BlackBerry) dell’applicazione abilitante ai servizi di Home Banking. Nel contempo sono state

messe a punto alcune evoluzioni che verranno rese disponibili a breve: l’estensione

dell’operatività all’intermediazione titoli ed una versione espressamente dedicata ai tablet.

In seguito al positivo riscontro ottenuto con l’introduzione della piattaforma iPad per la

gestione e la condivisione di documenti, da parte del top management, nell’ambito delle

riunioni consiliari e dei vari Comitati, è in corso una prima attivazione presso le sedi

direzionali di Capogruppo della rete Wi-Fi che, basandosi su una più articolata profilazione

dell’utente, garantirà, in totale sicurezza, una migliore fruibilità del servizio grazie

all’integrazione con il sistema di gestione documentale aziendale.

Con specifico riferimento alle nuove tendenze di mercato e all’evoluzione tecnologica, sono

state da un lato intraprese nuove attività di ricerca e sviluppo nel settore della de-

materializzazione dei documenti, in particolare nell’ambito delle procedure di sportello, mentre dall’altro è stato avviato il progetto dei servizi enterprise (web) 2.0 (blog e forum).

Nel filone di ricerca legato alla de-materializzazione dei documenti è stata analizzata e sperimentata la firma biometrica/grafometrica23 che permette di produrre documenti digitali

sin dall’origine, eliminando di conseguenza le necessità di stampa e di conservazione in

forma cartacea. Dopo il buon esito della sperimentazione, nell’ultima parte dell’anno la

soluzione è stata adottata in cinque filiali della Banca Popolare di Bergamo per le operazioni

numericamente più elevate (versamenti e prelievi effettuati allo sportello), con l’obiettivo di

estenderne l’utilizzo nel 2012 ad altre tipologie operative, tra le quali i bonifici. Per quanto riguarda gli strumenti web 2.0, in particolare blog e forum, stante il loro ormai

ampio utilizzo in numerosi contesti grazie alla semplicità d’uso ed efficacia, sono allo studio

possibili applicazioni per migliorare i processi aziendali e rendere più efficace e rapida la

diffusione delle informazioni all’interno del Gruppo. È in atto una sperimentazione continua di soluzioni e tecnologie enterprise 2.0 nel perimetro

Sistemi Informativi di UBI Sistemi e Servizi che ha già portato a concrete soluzioni in tale

ambito, come pure nel nuovo portale aziendale di Gruppo, operativo dall’ultimo trimestre del

2011, all’interno del quale sono stati attivati sia blog, ovvero spazi per iniziative societarie e individuali (“YOUBI live”), sia veri e propri forum (“La cassetta delle idee”).

23 La firma biometrica/grafometrica è una tecnologia che consente di inserire nei documenti una firma digitale

prodotta in modo naturale ovvero apponendo il tratto grafico (la firma) su un’apposita tavoletta in grado di “catturare” i cinque parametri caratteristici: il ritmo, la velocità, la pressione, l’accelerazione e il movimento.

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52

Rapporti contrattuali con Società del Gruppo

Conformemente alla Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 emanata dalla Banca d’Italia, I°

aggiornamento del 18 novembre 2009, ed ai sensi dello IAS 24, il commento e le

informazioni relative ai rapporti patrimoniali ed economici con le imprese del Gruppo e parti

correlate è stato inserito in nota integrativa, parte H, alla quale si rimanda.

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53

Altre informazioni

Informativa su azioni proprie e di Controllanti art. 2428 cc.

Si rileva che la Banca non ha effettuato, a valere sul portafoglio titoli di proprietà, operazioni

di acquisto e/o vendita di azioni proprie, né di quote della Controllante ed a fine periodo non

risultano in portafoglio né azioni proprie né azioni della Controllante.

Aspetti fiscali

Sintesi delle novità intervenute nell’esercizio

Nell’esercizio 2011 sono stati emanati alcuni provvedimenti che hanno interessato il settore finanziario - in particolare v. il “Decreto sviluppo” D.L. n. 70 del 13 maggio 2011 e i “Decreti

di stabilizzazione finanziaria” D.L. n. 98 del 6 luglio 2011,D.L. n. 138 del 13 agosto 2011 e il

“Decreto SalvaItalia” D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 - alcuni dei quali ancora privi di un

quadro interpretativo definitivo. I medesimi sono pure oggetto di interventi modificativi sul

finire dell’anno - con il “Decreto Milleproroghe” D.L. n. 216 del 29 dicembre 2011 – o nella

prima parte del 2012 - con il “Decreto Liberalizzazioni” D.L. n. 1 del 24 gennaio 2012. I punti salienti di tali provvedimenti sono i seguenti:

Decreto Sviluppo – D.L. 70/2011

Il Decreto, convertito nella Legge n. 106 del 12 luglio 2011, introduce semplificazioni sugli

adempimenti tributari dei contribuenti, in particolare per quanto concerne:

• verifiche fiscali;

• accertamenti esecutivi;

• riscossione dei tributi;

• dichiarazione dei redditi e/o dei sostituti d’imposta;

• documentazione di talune operazioni;

• rideterminazione del valore fiscale di taluni beni.

Di particolare importanza sono gli interventi sul regime fiscale dei fondi immobiliari, con l’introduzione di una tassazione del 20% sui redditi riconosciuti ai sottoscrittori a condizione

che questi non detengano più del 5% del fondo stesso. In tale evenienza si procede alla

tassazione per trasparenza.

Decreto di stabilizzazione finanziaria – D.L. 98/2011

Il Decreto, convertito nella Legge n. 111 del 15 luglio 2011, prevede significative novità per il

settore bancario:

• l’aumento di 0,75 punti percentuali, dal 3,90% al 4,65%, dell’aliquota base

dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP) per banche e intermediari

finanziari. A tale aliquota vanno poi sommate le percentuali di maggiorazione regionale. La misura ha effetto dal 1° gennaio 2011;

• un sensibile incremento dell’imposta di bollo applicata sulla comunicazione relativa

ai depositi titoli della clientela. La nuova misura dell’imposta è modulata da un

minimo di 34,20 euro ad un massimo di 680 euro annui in funzione del valore del

deposito. Con i successivi D.L. n. 138/2011 e D.L. n. 201/2011 l’imposta di bollo in parola è stata oggetto di significative ulteriori modifiche;

• l’introduzione della facoltà di riallineare sul piano fiscale il maggior valore attribuito

alle partecipazioni detenute da soggetti tenuti, per le stesse, alla redazione del

bilancio consolidato o acquisite nell’ambito di cessione d’azienda.

• ulteriori interventi di natura procedimentale in tema di accertamenti fiscali e di

rapporti economici nell’ambito di società partecipate residenti in Paesi UE.

Ulteriore Decreto di stabilizzazione finanziaria – D.L. 138/2011

Il decreto, convertito nella Legge n. 148 del 14 settembre 2011, introduce:

• l’aumento dell’aliquota ordinaria IVA dal 20% al 21%;

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54

• la rimodulazione al 20% delle ritenute fiscali applicabili su redditi di capitale e capital gain già soggette ad aliquota del 12,5% ovvero del 27% per depositi, conti

correnti bancari e certificati di deposito. La nuova aliquota non interessa i titoli di

Stato italiani ed è entrata in vigore il 1° gennaio 2012 fatti salvi appositi meccanismi

transitori. Ciò ha comportato un oneroso adeguamento procedurale sia sul piano

informatico, sia su quello documentale nei riguardi della clientela;

• la riduzione della soglia per l’utilizzo del contante e di titoli al portatore portata ad Euro 2.500. Tale limite è stato nuovamente ridotto a Euro 1.000 con il successivo

D.L. n. 201/2011;

• maggiori obblighi segnaletici all’Amministrazione Finanziaria circa i rapporti

finanziari della clientela (c.d. liste selettive). Tale disposizione è stata nuovamente modificata dal D.L. n. 201/2011.

Decreto “SalvaItalia” - D.L. 201/2011

Il decreto, convertito nella Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, per quanto di interesse

prevede:

• a partire dal 1° gennaio 2012, un nuovo intervento sull’imposta di bollo inerente le

comunicazioni relative ai prodotti e agli strumenti finanziari inviate alla clientela.

L’imposta di bollo si rende applicabile alle comunicazioni aventi ad oggetto ogni

investimento finanziario, anche se non riconducibile a depositi a custodia. L’imposta

viene determinata in misura proporzionale annua dell’1 per mille dal 2012 e dell’1,5 per mille a partire dal 2013, con un importo minimo di € 34,20. Per il solo anno

2012 è previsto anche un importo massimo pari ad € 1.200;

• a partire dal 1° gennaio 2012, alcune modifiche all’imposta di bollo dovuta sugli

estratti conto inviati dalle banche alla propria clientela. L’imposta di bollo è stata

estesa anche ai rendiconti dei libretti di risparmio. La misura dell’imposta è stata complessivamente elevata per i soggetti diversi dalle persone fisiche da € 73,80 ad €

100, mentre rimane complessivamente invariata per le persone fisiche (€ 34,20). E’

prevista l’esenzione dall’imposta per i clienti persone fisiche qualora il valore medio

di giacenza annuo risultante dagli estratti e dai libretti sia complessivamente non

superiore a € 5 mila. E’ prevista l’emanazione di un decreto attuativo;

• un’imposta di bollo speciale nella misura del 4 per mille con riferimento alle attività

che dal 2001 al 2010 sono state oggetto di rimpatrio o di regolarizzazione con i cd.

Scudi fiscali ed ancora segretate al 31 dicembre dell’anno precedente. Per gli anni

2012 e 2013 l’imposta è dovuta nella misura del 10 e del 13,5 per mille. Tale nuova

previsione appare estremamente gravosa sul piano operativo per gli intermediari;

• per il solo anno 2012 un’imposta straordinaria, nella misura del 10 per mille, con

riferimento alle attività oggetto di emersione che, alla data del 6 dicembre 2011, sono

state in tutto o in parte prelevate dal rapporto di deposito, amministrazione o

gestione acceso per effetto della procedura di emersione o comunque dismesse;

• con effetto dal periodo d’imposta in corso al 31/12/2011, un aiuto alla crescita economica (c.d. ACE) consistente nella deduzione dal reddito d’impresa (IRES) del

rendimento figurativo dell’incremento del capitale proprio rispetto a quello esistente

alla chiusura dell’esercizio in corso al 31/12/2010. Tale rendimento è fissato nella

misura del 3% per il primo triennio;

• a decorrere dal periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2012, la deduzione ai fini

IRES di un importo pari all’IRAP corrispondente alla quota imponibile delle spese per

il personale dipendente e assimilato, peraltro al netto delle deduzioni già spettanti;

• a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2011, alcune modifiche al cd. cuneo fiscale. In particolare la deduzione (€ 4.600) prevista ai

fini IRAP per ogni lavoratore dipendente a tempo indeterminato impiegato nel periodo

di imposta è aumentata a € 10.600 per i lavoratori di sesso femminile nonché per

quelli di età inferiore ai 35 anni;

• una nuova ipotesi di trasformazione delle imposte differite attive in crediti d’imposta con riguardo alle perdite fiscali (cfr. art. 84 TUIR) generate dalla deduzione di alcuni

componenti negativi di reddito (svalutazioni crediti, ammortamento avviamento e

altre attività immateriali) già prevista originariamente dall’art. 2, commi da 55 a 58,

del DL n. 225/2010, convertito con la Legge n. 10/2011. Al riguardo si segnala che

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55

in data 22 settembre 2011 l’Agenzia delle Entrate ha emanato la Risoluzione n. 94/E

con cui è stata disciplinata la trasformazione in crediti verso l’Erario delle imposte differite attive così come previsto dal citato D.L. 225/2010. In particolare, in

presenza di perdite civilistiche le società potranno usufruire di tale normativa a far

tempo dall’approvazione del relativo bilancio;

• a partire dal 1° gennaio 2012, l’obbligo per gli operatori finanziari a comunicare

periodicamente all'anagrafe tributaria le movimentazioni ed ogni informazione che abbiano interessato i rapporti con la clientela ciò ai fini dei controlli fiscali. I suddetti

dati confluiranno in apposita sezione dell’Anagrafe tributaria; è prevista l’emanazione

di un apposito provvedimento attuativo del Direttore dell'Agenzia delle entrate, sentiti

le associazioni di categoria degli operatori finanziari e il Garante per la protezione dei

dati personali. Le suddette informazioni potranno essere utilizzate dall'Agenzia delle entrate anche per l’elaborazione con procedure centralizzate, secondo i criteri

individuati con provvedimento del Direttore della medesima Agenzia, di specifiche

liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione. Anche in tal caso gli

intermediari risultano coinvolti in onerosi adempimenti sia sul piano operativo che di

connesse responsabilità;

• la riduzione della soglia per l’utilizzo del contante e di titoli al portatore portata ad € 1.000;

• a decorrere dal 1° gennaio 2012, è stata prevista l’applicazione in via sperimentale

dell’Imposta Municipale Propria (IMU) per gli anni 2012, 2013 e 2014. Tale imposta,

che determina un generale inasprimento dell’imposizione sulla proprietà immobiliare, accorpa l’ICI e l’IRPEF sui redditi fondiari degli immobili non locati. In

particolare per le imprese l’aliquota base sarà pari allo 0,76%, con possibilità di

aumento/diminuzione dello 0,30% ad opera dei comuni, della rendita catastale

rivalutata.

Decreto “Milleproroghe” - D.L. 216/2011 e Decreto “Liberalizzazioni” - D.L. 1/2012

Con tali provvedimenti sono stati introdotti correttivi alla riforma della tassazione delle

attività finanziarie decorrente dal 1° gennaio 2012 con particolare riguardo alla tassazione

degli interessi dei conti correnti nonchè per le operazioni di pronti contro termine e di

prestito titoli aventi ad oggetto strumenti finanziari con aliquota agevolata.

Fiscalità dei soggetti ias adopter

In data 13 giugno 2011 è stato pubblicato il Decreto 8/06/2011 che va ad integrare la

precedente normativa inerente il trattamento fiscale ai fini IRES/IRAP dei redditi dei soggetti

IAS adopter e segnatamente il c.d. principio di derivazione rafforzata. In tale decreto risultano di particolare interesse

• la definizione di copertura ai fini fiscali nella quale è riconducibile anche la c.d. fair

value option;

• il regime fiscale degli strumenti finanziari trasferiti nell’ambito dei diversi portafogli previsti dallo IAS 39;

• il regime fiscale, con riguardo all’impresa, delle assegnazioni di azioni ai dipendenti;

• la conferma delle categorie fiscali degli immobili indipendentemente dalla diversa

classificazione prevista dai principi IAS/IFRS;

• il trattamento fiscale di accantonamenti o altre passività come designati dai principi

IAS/IFRS;

• la prevalenza ai fini fiscali delle qualificazioni fornite dal TUIR in tema di azioni e

obbligazioni rispetto alle previsioni del principio IAS 32.

* * * * *

Sul piano interpretativo si segnalano le seguenti circolari emanate dall’Agenzia delle Entrate:

• la Circolare n. 7/2011, che illustra il trattamento ai fini IRES delle poste di bilancio redatto secondo i principi IAS/IFRS e ciò sulla base del combinato disposto del D.Lgs

38/2005, della Legge 244/2007 e del D.M. 48/2009. Ricordiamo come il reddito dei

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soggetti IAS adopter, tali essendo tutte società facenti parte del Gruppo, fu dapprima

determinato secondo il principio di c.d. “derivazione semplice” mentre a far tempo del 1° gennaio 2008 opera la c.d. “derivazione rafforzata”. Quest’ultimo principio vale

anche con effetto retroattivo al verificarsi di talune condizioni. La Circolare ha

confermato i comportamenti tenuti dalle società del Gruppo in tali annualità e

pertanto confidiamo che i contenziosi fiscali in essere su tali fattispecie possano

concludersi in via di autotutela ovvero di rinuncia ad ogni accertamento.

• la Circolare n. 23/2011 ad integrazione della precedente Circolare n. 51/2010

fornisce ulteriori chiarimenti sulla disciplina CFC “Controlled Foreign Companies”

introdotta al fine di contrastare l’attribuzione a società estere localizzate in paesi

“black list”, o con livelli di tassazione inferiore al 50% della corrispondente IRES

nazionale, di redditi altrimenti pertinenti l’impresa italiana partecipante. Ciò anche ai fini della predisposizione dei relativi interpelli disapplicativi.

• la Circolare n. 33/2011 illustrativa del nuovo regime fiscale dei fondi comuni di

investimento mobiliare italiani ed esteri in vigore dall’1/07/2011. Ricordiamo che da

tale data è stato abrogato il regime di tassazione dei redditi del fondo basato sul

principio della maturazione, spostando il momento della tassazione alla percezione dei proventi da parte dei partecipanti ovvero del disinvestimento. Quanto sopra a

seguito dell’approvazione del DL 29/12/2010 n. 225, convertito nella Legge

26/02/2011 n. 10, che ha rimosso la sfavorevole tassazione dei fondi domestici

rispetto agli omologhi fondi di diritto estero. Sul piano operativo la modifica

legislativa ha comportato rilevanti interventi procedurali e soprattutto l’esigenza di “sterilizzare” i valori e la fiscalità al 30 giugno 2011 di tali strumenti detenuti dalla

clientela. La Circolare in parola contiene importanti chiarimenti circa l’operato dei

sostituti d’imposta - intermediari e, segnatamente, sulla documentazione e sulle

procedure da essi applicabili per il corretto svolgimento della nuova fiscalità.

Il contenzioso fiscale

A seguito del ricorso contro una cartella notificata dall’ Agenzia delle Entrate di Cuneo il 20

marzo 2007, parzialmente annullata con residuo non sgravato di euro 1,248 milioni quale

sanzione per asserito omesso versamento d'imposta (totali euro 1,346 milioni inclusi interessi e compensi di riscossione), la Commissione Tributaria Regionale di Torino ha

accolto il ricorso ritenendo corretto il comportamento tenuto dalla Banca che aveva

rettificato la propria dichiarazione dei redditi relativa all’anno 2003. L'Ufficio ha effettuato

ricorso alla Corte di cassazione il 14/12/2009 e la Banca si è costituita in tale sede con

controricorso notificato il 25/01/2010. Si è in attesa dell'udienza di trattazione.

In data 29 settembre 1985 l’allora Banca del Monte di Pavia e Bergamo presentava istanza

di rimborso all’Intendenza di Finanza di Pavia per interessi su crediti d’imposta assoggettati

a tassazione nel 1983 e nel 1984 chiedendo rimborso di euro 677 mila oltre interessi.

Le Commissioni Tributarie di primo e di secondo grado hanno riconosciuto il diritto di

credito della Banca. L’Ufficio ha quindi proposto ricorso in Commissione Centrale e la

relativa udienza di trattazione si è tenuta il 17 dicembre 2010. Si è in attesa del deposito della relativa decisione.

In data 21 ottobre 1986 l’allora Banca del Monte di Milano presentava istanza di rimborso

all’Intendenza di Finanza di Milano per interessi su crediti d’imposta assoggettati a

tassazione nel 1984 chiedendo il rimborso di euro 367 mila oltre interessi. La decisione della Commissione Tributaria di primo grado, che ha rigettato il ricorso della

Banca, è stata integralmente riformulata dalla Commissione Tributaria di secondo grado, e

da ultimo la Commissione Tributaria Centrale - adita dall’Ufficio soccombente, a seguito di

udienza di trattazione tenutasi il 23 novembre 2011, ha respinto il ricorso dell’Ufficio con

decisione n. MI-111/2012 depositata il 13 gennaio 2012.

Il 20 dicembre 2011 i verificatori dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale del

Piemonte, a conclusione delle attività di verifica sull'esercizio 2008 hanno consegnato il

processo verbale di constatazione (PVC) con cui viene contestata la deduzione fiscale della

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perdita derivante dalla cessione pro soluto dei crediti vantati nei confronti di un cliente in

situazione di difficoltà effettuata nel corso del 2008 dalla Banca unitamente ad altre banche e società finanziarie creditori nel più ampio contesto della ristrutturazione del debito dello

stesso gruppo societario di appartenenza del cliente. Nello specifico i verificatori contestano

la mancanza dei presupposti di certezza e definitività della cessione in virtù della esistenza

di talune garanzie a favore dei creditori riconosciute dall'acquirente. Per conseguenza è stato

contestato alla Banca un maggior imponibile IRES/IRAP pari ad € 2.836 mila, da cui

scaturiscono maggiori imposte IRES/IRAP complessivamente per circa € 916 mila, oltre sanzioni - stimabili da € 152 mila a € 305 mila - ed interessi.

I verificatori non hanno considerato il principio della cd. derivazione rafforzata (del reddito

imponibile dal risultato di bilancio), valido per i soggetti IAS adopter quale è la Banca, dal

momento che nel caso di specie sussistevano i requisiti per la cd. derecognition (v.

cancellazione) dei crediti in parola. Allo stato attuale, viste le circostanze di cui sopra, si ritiene utile attendere l’emanazione

dell’avviso di accertamento per verificare quale soluzione adottare, ciò anche nelle more

dell’emanazione dell’attesa circolare dell’Agenzia delle Entrate sul trattamento fiscale dei crediti da parte dei soggetti Ias adopter.

Gli interventi sull’articolazione territoriale del Gruppo

In parallelo con l’introduzione del nuovo Modello Distributivo “a clessidra”, nel corso del

2011 il Gruppo UBI Banca ha condotto una graduale e progressiva razionalizzazione e

riorganizzazione della copertura territoriale dando continuità agli interventi che avevano

accompagnato e seguito l’operazione di “switch sportelli” del gennaio 2010.

Interventi sull'articolazione territoriale del Gruppo in Italia realizzati nel 2011

filiali minisportelli filiali minisportelli

Banca Popolare di Bergamo Spa 1 1 - 3 6 2 1

Banco di Brescia Spa - 2 - - - - -

Banca Popolare Commercio e Industria Spa - 1 - - - - -

Banca Regionale Europea Spa 3 2 - 2 3 1 -

Banca Popolare di Ancona Spa 1 1 4 6 10 9 -

Banca Carime Spa 1 - - - 1 - -

Banca di Valle Camonica Spa - - 2 - - - -

Banco di San Giorgio Spa 1 - - - 1 1 -

UBI Banca Private Investment Spa - - - 5 - - -

TOTALE 7 7 6 16 21 13 1

Trasformazione

di minisportelli

in filiali

Chiusure di: Trasformazione

di filiali

in minisportelli

Aperture di: Trasformazione

di tesorerie

in minisportelli

Nella primavera del 2011 la Capogruppo e le Banche Rete coinvolte hanno approvato un

pacchetto di interventi volti ad eliminare sovrapposizioni territoriali e migliorare l’efficienza nei rapporti con la clientela. Tali interventi, che hanno riguardato Banca Popolare di

Bergamo, Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Ancona e UBI Banca Private

Investment, hanno avuto efficacia dal 18 aprile 2011 e sono così sintetizzabili:

chiusura di 16 filiali e di 12 minisportelli;

riqualificazione di 13 filiali di ridotte dimensioni in minisportelli e di 1 minisportello in filiale.

L’operazione massiva è stata rafforzata da ulteriori chiusure di minisportelli effettuate da

alcune Banche in corso d’anno.

Nel contempo il Gruppo non ha rinunciato ad una crescita per via endogena attivando 13

nuove dipendenze24 e trasformando in minisportelli 6 unità precedentemente adibite all’attività di tesoreria.

Nel corso del primo semestre il Gruppo ha inoltre dato attuazione ad un’evoluzione della

struttura distributiva con l’introduzione delle nuove tipologie di “Filiali Capofila” e “Filiali

24 Il dato non include il trasferimento tra Banche del Gruppo di un minisportello, con chiusura e successiva

riapertura invece compresi tra i movimenti del 2011 indicati in tabella.

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Aggregate”25 e la conseguente realizzazione di un livello di coordinamento tra strutture retail

fondato su filiali capofila chiamate a coordinare una o più filiali aggregate. Seppure con diversi gradi di estensione, il processo ha complessivamente interessato 552 unità (di cui

391 filiali aggregate e 161 filiali capofila) di 4 Banche Rete (Banco di Brescia, Banca Carime,

Banca di Valle Camonica e Banca Regionale Europea)

L’ulteriore peggioramento del contesto economico di riferimento avvenuto nella seconda metà dell’anno, particolarmente accentuato per il comparto creditizio, ha imposto una

valutazione sempre più ponderata a livello di intero settore in merito al costo del servizio alla

clientela offerto tramite la rete degli sportelli (il c.d. cost-to-serve) e alle operazioni di

attuazione dei Piani Industriali già definiti.

Il Gruppo UBI, successivamente alla chiusura dell’esercizio, ha pertanto annunciato e realizzato con efficacia 27 febbraio 2012 una nuova manovra che ha interessato la quasi

totalità delle Banche Rete, finalizzata a razionalizzare ulteriormente la presenza sul territorio

nelle aree insistenti su mercati saturi o con limitati margini di sviluppo mediante interventi

sulle strutture con insufficiente redditività attuale e/o potenziale ed il contestuale

rafforzamento delle dipendenze prossime a quelle oggetto di intervento, potenziando altresì quelle con migliori prospettive di crescita. L’azione massiva – che permetterà anche un

contenimento dei costi di gestione attraverso la dismissione di alcuni onerosi contratti di

locazione in essere – ha determinato:

la chiusura di 32 filiali26

e di 46 minisportelli;

la riqualificazione di 40 filiali in minisportelli e di 1 minisportello in filiale;

il trasferimento parziale dei rapporti inerenti ad 1 filiale e la modifica dell’unità operativa madre di tre minisportelli.

Interventi sull'articolazione territoriale del Gruppo in Italia realizzati sino al 27 marzo 2012

filiali minisportelli filiali minisportelli

Banca Popolare di Bergamo Spa 1 - 1 - 2 -

Banco di Brescia Spa - - 16 6 - -

Banca Popolare Commercio e Industria Spa - - 9 1 20 1

Banca Regionale Europea Spa - 1 - 5 7 -

Banca Popolare di Ancona Spa 1 - 4 9 11 -

Banca Carime Spa - - 1 23 - -

Banco di San Giorgio Spa - - - 2 - -

UBI Banca Private Investment Spa - - 1 - - -

TOTALE 2 1 32 46 40 1

Aperture di: Chiusure di: Trasformazione

di filiali

in minisportelli

Trasformazione

di minisportelli

in filiali

Quanto sopra descritto è avvenuto in parallelo con una revisione in senso più prudenziale della strategia di breve e medio periodo relativa alle nuove aperture le quali saranno limitate

alle effettive opportunità commerciali che emergeranno di volta in volta nei territori di

riferimento, ferma restando la politica di sviluppo sui canali commerciali alternativi a quello

fisico. Sarà inoltre previsto anche il trasferimento logistico di unità operative nell’ambito

degli attuali comuni di ubicazione, nell’ottica da un lato di un più appropriato dimensionamento delle strutture e dall’altro di un’ottimizzazione dei relativi costi.

25 Le Filiali Aggregate sono caratterizzate dalla presenza di un Direttore e sono dotate di autonomie sul piano

contabile, creditizio (delibere su fidi e sconfini) e commerciale (deleghe e facoltà su tassi, condizioni e rimborsi). Le Filiali Capofila sono di dimensioni maggiori, con più ampie facoltà di delibera in materia commerciale e

creditizia e più strutturate (grazie anche alla presenza di tutti i ruoli commerciali), in grado quindi di costituire un punto di riferimento sul territorio e di supportare le Filiali Aggregate sul piano operativo.

26 Per ragioni di carattere logistico e organizzativo, le chiusure di 2 filiali della Banca Popolare di Bergamo potranno essere realizzate solo successivamente ad una fase propedeutica di trasformazione in minisportello. Nella tabella

inerente alle movimentazioni del 2012 tali sportelli sono stati pertanto conteggiati tra le riqualificazioni in minisportelli.

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Il piano di incentivazione all’esodo ex Accordo del 14 agosto 2007

Con il 2011 si è concluso il Piano di Incentivazione all’esodo attivato dal Gruppo UBI Banca in base all’accordo sindacale del 14 agosto 2007. Nel corso dell’anno si sono perfezionate le

ultime uscite per accesso al Fondo di Solidarietà di Settore – posticipate per effetto delle

disposizioni introdotte dal D.L. 78/2010 convertito nella Legge 122/2010.

I numerosi interventi legislativi susseguitisi dal 2010 ad oggi che hanno interessato il sistema previdenziale – da ultimo le previsioni contenute nel Decreto c.d. “Salva Italia”27 – non hanno comportato effetti significativi per coloro che già avevano avuto accesso al “Fondo di Solidarietà istituito con il DM 158/2000” in base ai Piani di incentivazione all’esodo attuati nell’ambito del Gruppo.

Il rinnovo del Contratto Nazionale e le modifiche al sistema previdenziale

Il 19 gennaio 2012 è stato sottoscritto l’accordo di rinnovo del CCNL 8 dicembre 2007 –

scaduto il 31 dicembre 2010 – per i Quadri Direttivi e per il Personale inquadrato nelle Aree

Professionali che sarà sottoposto a ratifica da parte delle assemblee dei lavoratori ed i cui

effetti economici e normativi avranno decorrenza dal 2012. L’accordo è maturato in un contesto di notevole complessità per il peggioramento del quadro

macroeconomico e delle condizioni del sistema economico e finanziario del nostro Paese, per

cui le Parti, responsabilmente, si sono assunte l’onere di adottare correttivi per contrastare

il potenziale declino competitivo delle banche e nel contempo sostenere il recupero della

redditività, la crescita della produttività e la creazione di nuova occupazione stabile. Con tale ultima finalità è stato istituito un “Fondo nazionale per il sostegno dell’occupazione nel settore del credito” che costituisce un’assoluta novità nel panorama delle relazioni

sindacali nazionali. Il Fondo sarà alimentato dal contributo di tutti i dipendenti e favorirà

l’assunzione a tempo indeterminato di giovani, di categorie di lavoratori/lavoratrici

svantaggiati o in mobilità e la stabilizzazione dei contratti di lavoro diversi da quelli a tempo

indeterminato.

Sempre al fine di favorire nuova occupazione, è stato previsto che ai lavoratori assunti dal 1° febbraio 2012 al 1° Livello della 3a Area Professionale a tempo indeterminato, ivi compreso

l’apprendistato, sia attribuito uno stipendio in misura ridotta per un periodo di 4 anni, ma,

contestualmente, i datori verseranno, per il medesimo periodo, un contributo del 4% alla

previdenza complementare.

Il Gruppo sta inoltre valutando l’applicazione delle nuove previsioni in tema di orario di

sportello contenute nell’accordo di rinnovo, volte a sostenere i processi produttivi razionalizzando i costi di gestione. Le imprese avranno infatti la libertà, previa

comunicazione agli Organismi Sindacali, di fissare l’orario di sportello tra le ore 8.00 e le ore

20.00, con possibilità di ampliare tale fascia dalle ore 7.00 alle ore 22.00 previa intesa con le

Organizzazioni Sindacali.

In data 29 febbraio 2012 è stato inoltre sottoscritto l’accordo di proroga del CCNL per i

dirigenti dipendenti dalle imprese creditizie, finanziarie e strumentali con il quale le Parti

hanno convenuto di prolungare fino al 30 giugno 2014 i contenuti normativi ed economici

del contratto collettivo del 10 gennaio 2008.

***

Dal 1° gennaio 2012 il D.L. 201 del 6 Dicembre 2011 – c.d. “Salva Italia” – convertito nella

Legge n. 214 del 22 dicembre 2011 ha introdotto rilevanti modifiche al sistema pensionistico

finalizzate a rafforzare la sostenibilità di lungo periodo del sistema previdenziale, in termini

di incidenza sulla spesa pubblica. In particolare il nuovo sistema di welfare prevede esclusivamente tre tipologie di

trattamenti:

27 Si veda in proposito il successivo paragrafo.

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60

a) la “pensione di vecchiaia” conseguita esclusivamente in base ai requisiti anagrafici

(62 anni per le donne e 66 per gli uomini, fino ad un’armonizzazione a 67 anni nel 2021);

b) la “pensione anticipata” conseguita esclusivamente sulla base dei requisiti

contributivi (42 anni ed un mese per gli uomini per l’anno 2012 e 41 anni ed un

mese per le donne, entrambi incrementati di un mese per ogni anno successivo al

2012); c) in via eccezionale, per i soggetti che maturano nel corso del 2012 la vecchia pensione

di anzianità (Quota 96 per i lavoratori dipendenti) e di vecchiaia (per le donne con 60

anni ed almeno 20 anni di contributi) il trattamento pensionistico può essere

conseguito al compimento del 64° anno di età.

Inoltre i requisiti di cui alle precedenti lettere a) e b) dovranno essere aggiornati in base alle aspettative di vita, a partire dal 2013, con cadenza triennale.

Il repentino e non programmato posticipo dei requisiti pensionistici – sopra sinteticamente

esposti – ha comportato rilevanti variazioni sui potenziali esodi previsti dal Piano Industriale

del Gruppo UBI Banca che sono ancora in corso di concreta definizione, riducendo considerevolmente il bacino di dipendenti pensionabili nel periodo.

In tale contesto si inserisce la Proposta Generalizzata di Incentivazione all’Esodo varata dal

Gruppo nel mese di marzo 2012, rivolta ai dipendenti che rientrano nella salvaguardia

prevista dal citato Decreto “Salva Italia” nei confronti dei soggetti che abbiano maturato i

requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2011.

UBI Academy

Per il secondo trimestre 2012 è prevista la costituzione di UBI Academy, la nuova Corporate University del Gruppo UBI Banca. La società, in forma consortile per azioni, avrà per oggetto

lo studio, la progettazione, la consulenza e la prestazione di servizi per la formazione permanente, nonché lo sviluppo professionale e manageriale del personale appartenente alle

Società del Gruppo UBI Banca.

Se da un lato, attraverso l’accentramento delle attività formative di Gruppo, UBI Academy si pone l’obiettivo di favorire la diffusione di una corporate identity unitaria, in coerenza con le

strategie ed i valori aziendali, dall’altro la nuova Società intende porsi quale agente di valorizzazione dei legami con il territorio, al servizio di uno sviluppo sostenibile del tessuto

sociale, economico ed imprenditoriale in cui il Gruppo opera. A tal fine sono infatti previste

iniziative di promozione sociale, eventi ed interventi in ambito culturale, di ricerca e

formazione universitaria.

Covered Bond

Nel corso dei precedenti esercizi il Gruppo UBI ha proceduto a realizzare un’ulteriore

diversificazione delle proprie fonti di funding istituzionale effettuando alcune emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) nell’ambito di un Programma di massimi

10 miliardi di euro pubblicato nel luglio 2008; tale programma, “multioriginator” , prevede a

regime la partecipazione di 10 Banche del Gruppo, fra cui Banca Regionale Europea.

Garante delle emissioni è la società veicolo UBI Finance Srl, presso la quale è stato costituito un portafoglio di mutui residenziali ceduti dalle Banche del Gruppo aderenti al

programma; in tale ambito la Banca ha apportato un portafoglio complessivo di 1.060

milioni di euro pari al 10,99 % del totale (debito residuo capitale al 31/12/2011).

Nell’ambito di tale programma, le prime due emissioni - pubbliche - sono state effettuate nel

secondo semestre 2009; nel corso del 2010 ne sono state fatte altre tre (due pubbliche ed una privata), mentre nel corso del 2011 sono state fatte tre ulteriori emissioni (anche in

questo caso una privata e due pubbliche). Le ultime emissioni, private, sono state fatte nel

mese di febbraio 2012.

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61

Al 31 dicembre 2011 i rating dei Covered Bond emessi dal Gruppo UBI sotto il proprio Programma erano rispettivamente Aaa di Moody’s e AAA di Fitch. A seguito delle azioni di

rating intraprese dalle suddette agenzie sulla Repubblica Italiana e conseguentemente sui

Gruppi bancari italiani tra la seconda parte dell’anno 2011 ed i primi mesi del 2012 anche i

Covered Bond emessi dal Gruppo UBI hanno conseguentemente subito dei downgrades:

attualmente il rating di Moody’s è Aa2 (dal 16/1/2012) e quello di Fitch è AA+ negative watch (dal 8/2/2012).

Riportiamo di seguito un prospetto riepilogativo delle emissioni di Covered Bond in essere

alla data della presente Relazione, e facciamo rimando per ulteriori dettagli sull’operazione,

sul ruolo svolto dalla Banca in seno al Programma Covered Bond e sulla evoluzione dello

stesso nel corso del 2011, a quanto indicato in Nota Integrativa – Parte E – Sezione 1 - . Rischio di Credito - C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività.

Programma Obbligazioni Bancarie Garantite UBI Banca - Emissioni in essere

N. serie Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Capitale Cedola

1 (pubblica) UBI BANCA 3,625% CB due

23/9/2016 23/09/2009 23/09/2016 1.000.000.000 36.250.000

2 (pubblica) UBI BANCA 4,000% CB due

16/12/2019 16/12/2009 16/12/2019 1.000.000.000 40.000.000

3 (privata) UBI BANCA Floating CB due

30/04/2022 30/04/2010 30/04/2022 238.636.365 2.796.527

4 (pubblica) UBI BANCA 3,375% CB due

15/09/2017 15/09/2010 15/09/2017 1.000.000.000 33.750.000

5 (pubblica) UBI BANCA 3,125% CB due

18/10/2015 18/10/2010 18/10/2015 500.000.000 15.625.000

6 (pubblica) UBI BANCA 5,250% CB due

28/01/2021 28/01/2011 28/01/2021 1.000.000.000 52.500.000

7 (pubblica) UBI BANCA 4,500% CB due

22/02/2016 22/02/2011 22/02/2016 750.000.000 33.750.000

8 (privata) UBI BANCA Floating CB due

18/11/2022 18/11/2011 18/11/2022 250.000.000 5.669.806

9 (privata) UBI BANCA Floating CB due

17/02/2014 22/02/2012 17/02/2014 250.000.000 2.084.271

10 (privata) UBI BANCA Floating CB due

18/02/2014 22/02/2012 18/02/2014 250.000.000 2.108.792

11 (privata) UBI BANCA Floating CB due

19/02/2014 22/02/2012 19/02/2014 250.000.000 2.182.354

(*) per le serie a tasso variabile 3l’importo indicato si riferisce alla prossima cedola in scadenza.

Cessione massiva di crediti in sofferenza

Nel corso del mese di giugno, la Banca, unitamente ad altre banche del Gruppo ha dato

corso ad un’operazione di cessione pro soluto di crediti chirografari in sofferenza,

analiticamente individuati, con data di efficacia 31 marzo 2011.

A livello di Gruppo, l’operazione ha interessato esposizioni verso 3.694 clienti, per un

portafoglio complessivo di 36,1 milioni di euro.

E‟ stata eseguita una gara d’asta, alla quale hanno preso parte alcune società specializzate

nella gestione di crediti problematici, che hanno potuto eseguire una due diligence sul portafoglio individuato. La società aggiudicataria ha presentato un’offerta per un importo

pari a 900 mila euro, corrispondente al 2,49% dei crediti lordi. Il pagamento è stato

immediatamente eseguito e la cessione è stata perfezionata entro il 30 giugno.

La Banca Regionale Europea ha ceduto 827 posizioni, per un’esposizione lorda pari a 10,1

milioni di euro, precedentemente rettificati per 9,8 milioni; il corrispettivo incassato

Page 62: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

62

ammonta a 250,5 migliaia di euro, determinando perdite nette da cessione per 42,7 migliaia

di euro, iscritte a conto economico nella voce 100 a).

Provvedimento della Banca d’Italia in materia di filtri prudenziali

In data 18 maggio 2010 è stato emanato il provvedimento relativo alle disposizioni di

vigilanza sul trattamento prudenziale delle riserve di valutazione sui titoli di Stato di Paesi UE detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)” ai fini del

calcolo del patrimonio di vigilanza.

Tale normativa dà l’opportunità, in alternativa all’approccio “asimmetrico” (integrale

deduzione della minusvalenza netta dal Tier 1 e parziale inclusione della plusvalenza netta

nel Tier 2) attualmente utilizzato, di avvalersi della possibilità di neutralizzare

completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve (approccio “simmetrico”).

Poiché la metodologia attualmente utilizzata, in situazioni di forte turbolenza sui mercati

come quelle registrate sui titoli di Stato, rischia di determinare un’ingiustificata volatilità del

patrimonio di vigilanza per effetto di variazioni repentine dei corsi dei titoli non legate a

durature variazioni del merito creditizio degli emittenti; il Gruppo ha scelto di avvalersi dell’approccio “simmetrico”.

Tale scelta è stata applicata in modo omogeneo da tutte le componenti del Gruppo Bancario,

come previsto dalla normativa, a partire dalla segnalazione prudenziale di giugno 2010.

L’art. 15 del decreto legge n.185/2008 (“Misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoro e

impresa”), convertito con la legge n.2 del 28 gennaio 2009, ha dato facoltà, alle società che redigono il bilancio secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS), di allineare il

valore fiscale dell’avviamento a quello contabile, previo versamento di un’imposta sostitutiva

ad aliquota ridotta. Nell’esercizio 2009, la Banca ha optato per la rilevazione immediata a

conto economico sia del costo relativo all’imposta sostituiva sia dei benefici fiscali attesi

(ovvero il risparmio d’imposta conseguito attraverso l’ammortamento fiscale

dell’avviamento). Con comunicazione dell’11 marzo 2009, Banca d’Italia ha introdotto, ai fini del calcolo del patrimonio di vigilanza, un filtro prudenziale negativo da applicarsi sulla

plusvalenza netta iscritta a conto economico. Ora, l’art.2, comma 55, della legge n.10 del 26

febbraio 2011, che ha convertito con modifiche il decreto legge n.225 del 29 dicembre 2010

(cd. Decreto “Milleproroghe”), ha disposto che talune attività per imposte anticipate, tra cui

quelle relative al valore dell’avviamento, siano trasformate in crediti d’imposta, qualora nel bilancio individuale della società venga rilevata una perdita d’esercizio. Per effetto di tale

provvedimento, vengono meno pertanto le ragioni che avevano spinto Banca d’Italia a

introdurre il filtro prudenziale suddetto, che è da ritenersi abrogato a partire dalle

segnalazioni riferite al 31 marzo 2011.

Consorzio PattiChiari: gli Impegni per la Qualità

Nel 2011 si è conclusa l’attività di razionalizzazione degli Impegni per la Qualità promossi

dal Consorzio PattiChiari, con l’obiettivo sia di renderli più chiari e maggiormente

comunicabili alla clientela, sia di riallineare il quadro complessivo dell’autoregolamentazione

all’evoluzione normativa nel frattempo intervenuta, evitando inutili sovrapposizioni. La natura dinamica del progetto ha così portato ad escludere dal perimetro PattiChiari

alcuni degli Impegni inizialmente previsti e ad accorparne altri per aree omogenee (confronto

dei conti correnti; trasferibilità dei servizi; sicurezza e assistenza home banking e carte di

pagamento; assistenza al credito), pur mantenendo nella sostanza i contenuti di servizio

preesistenti28.

Su tutte le Banche Rete sono attualmente applicati in via ordinaria tutti gli standard definiti all’interno del progetto PattiChiari per consentire alla clientela scelte maggiormente

28 Allo stato attuale il perimetro del progetto è rappresentato da 11 Impegni per la Qualità (conti correnti a

confronto, conto di base, tempi medi di chiusura dei conti correnti, trasferibilità dei servizi di pagamento, trasferibilità dei dati del mutuo, trasferibilità del dossier titoli, trasferibilità delle Ri.Ba., servizi FARO, sicurezza home banking, sicurezza carte di pagamento, certificazione interessi e spese sul mutuo) e da 2 iniziative ad

adesione facoltativa (elenco dei servizi gestiti sul conto, informazioni per l’accesso al credito delle piccole e medie imprese).

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consapevoli e informate. L’impegno prioritario per il 2012 è quello di consolidarne la

conoscenza e di garantirne il corretto funzionamento anche attraverso il costante monitoraggio dei risultati raggiunti.

Anche sul fronte dell’educazione finanziaria è proseguito attivamente l’impegno delle Banche

del Gruppo nella diffusione dei programmi didattici per le scuole sui territori presidiati. La

qualità e la rilevanza complessiva dei risultati ottenuti hanno indotto il Consorzio

PattiChiari a formalizzare un’esplicita lettera di apprezzamento per sottolinearne i meriti all’interno del settore.

Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196 del 30 giugno 2003)

Si rende noto che è stato completato l’aggiornamento annuale del Documento

Programmatico sulla Sicurezza (DPS). Tale adempimento, precedentemente prescritto dall’art. 34, comma 1, lettera g), del d.lgs. 196/2003, è stato compiuto nonostante l'art. 45

del decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5 (c.d. decreto semplificazioni) abbia abrogato tutte le

disposizioni relative all'obbligo di redazione e aggiornamento del DPS. Si rende comunque

noto che per quanto concerne i trattamenti effettuati con strumenti informatici che la Banca

ha esternalizzato presso UBI Sistemi e Servizi S.c.p.A., quest’ultima garantisce, nell’ambito del contratto di service, il rispetto delle norme e l’adozione nei termini di legge delle misure

di sicurezza previste dalla normativa vigente.

La responsabilità sociale e ambientale

Il Piano di Responsabilità Sociale

A conclusione di un percorso condiviso che ha coinvolto il management, attraverso una serie

di interviste, e un gruppo di lavoro interfunzionale costituito dalle Macro Aree di UBI Banca,

dalle Banche Rete e dalle principali Società Prodotto, in data 13 e 14 dicembre 2010 il

Consiglio di Sorveglianza e il Consiglio di Gestione di UBI Banca avevano approvato il

Codice Etico, che è parte integrante del “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex

D.Lgs. 231/2001”. Con l’avvio del 2011 il medesimo testo è stato adottato da tutte le società controllate, mediante formale approvazione dei propri Organi amministrativi, è stato diffuso

a tutto il Personale del Gruppo tramite apposite circolari interne e tramite la pubblicazione

nel portale Intranet aziendale, ed è stato trasmesso a tutte le società partecipate e reso

pubblico attraverso la pubblicazione, anche tradotto in lingua inglese, nel sito Internet

istituzionale di Gruppo. Come previsto, nel corso dell’anno si è dato corso alle prime iniziative di attuazione del

Codice Etico ed è stata avviata la redazione del Codice di Comportamento, il cui iter si è

concluso nel mese di dicembre con l’approvazione da parte degli Organi amministrativi di

UBI Banca e la trasmissione alle società controllate per il recepimento con formale delibera

dei propri Organi amministrativi.

Il programma di formazione sul Codice Etico è stato articolato in un corso in aula, che ha coinvolto oltre 1.900 responsabili di unità centrali e di rete, e un corso di formazione a

distanza – di tipo multimediale – destinato a tutto il Personale del Gruppo e fruito da oltre

9.000 colleghi. Nel 2012 proseguirà l’attività di formazione per recuperare coloro che non

hanno potuto essere formati nel 2011 e per gli eventuali nuovi entrati in ruolo, con la

pianificazione di ulteriori sessioni d’aula e la riattivazione del corso on line.

Il piano formativo è stato strutturato con l’obiettivo trasmettere in modo semplice e diretto le finalità e i contenuti più rilevanti del Codice Etico del Gruppo UBI, collegandoli ai più ampi

temi della Responsabilità Sociale d’Impresa. Si è in così inteso così da supportare la

declinazione della CSR nelle strategie di impresa e renderla fonte di innovazione,

reputazione e competitività sensibilizzando il personale rispetto alla strategicità

dell’approccio CSR nel settore del credito, aumentandone la consapevolezza circa il valore economico della CSR per il Gruppo e le azioni messe in campo per potenziarne l’impatto.

Ai responsabili di unità organizzative è stato somministrato anche un questionario di

valutazione, dal punto di vista etico, dei comportamenti osservati in azienda. L’indagine è

stata gestita da una società esterna che ne ha garantito l’anonimato e le sue risultanze sono

ora in corso di analisi.

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Responsabilità ambientale

Il Gruppo, oltre a perseguire il pieno e sostanziale rispetto della normative vigente, si propone di contribuire allo sviluppo economico sostenibile, dando così concreta attuazione

anche ai principi sottoscritti dal Global Compact.

La policy ambientale, approvata nel dicembre 2008, impegna il Gruppo a ridurre il proprio

impatto ambientale attraverso una gestione intelligente e responsabile sia degli impatti

diretti (ovvero degli impatti generati dall’attività dell’impresa attraverso il consumo di risorse, la produzione di rifiuti e le emissione di sostanze nocive) sia degli impatti indiretti

(ovvero degli impatti generati dai comportamenti posti in essere da soggetti terzi con i quali

la Banca intrattiene rapporti, come i clienti e i fornitori). L’Energy Manager e il Mobility

Manager di Gruppo, nominati rispettivamente nell’ambito della Direzione Real Estate di UBI

Sistemi e Servizi e dell’Area Risorse Umane di Capogruppo, sono i principali attori ai quali è

assegnato il compito di promuovere e sostenere l’attuazione della policy attraverso iniziative mirate, in collaborazione con la Funzione Corporate Social Responsibility del Gruppo.

Rispetto agli impatti ambientali diretti del Gruppo, nel 2011 si è riconfermato l’utilizzo

esclusivamente di energia elettrica certificata da fonti rinnovabili (certificati RECS) e, per il

primo anno, sono stati utilizzati 184.099 KwH di energia prodotta dall’impianto fotovoltaico

installato a Jesi. Ciò ha consentito di ridurre, rispetto al 2009, le emissioni totali di CO2 del 46,6%. I consumi più rilevanti, che sono quelli di energia e di carta, sono stati pari

rispettivamente a 772.320 Gj29 (+15,9% rispetto al 2010) e 1.977.500 kg (-3,5% rispetto al

2010). La produzione di rifiuti è rimasta sostanzialmente stabile -0,4% per un totale di

2.161 ton).

Con riferimento agli impatti indiretti, il Gruppo è attivo da tempo in ambito commerciale

attraverso l’offerta di finanziamenti “verdi”, ovvero di linee di credito finalizzate alla realizzazione di investimenti per il risparmio energetico e per la diversificazione delle fonti

energetiche, con particolare riferimento alla produzione di energia da fonti rinnovabili o a

basso impatto ambientale, i cui volumi sono riportati nel capitolo relativo alle attività

commerciali.

Principali rischi e incertezze cui è esposta la Banca

Rischi

La Banca attribuisce valenza primaria alla misurazione, gestione e controllo dei rischi, quali

attività necessarie a garantire una creazione di valore sostenibile nel tempo e a consolidarne

la reputazione sui mercati di riferimento. In ottemperanza alle vigenti disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circ.

263/2006 di Banca d’Italia), la Banca si è dotata di un processo per determinare le risorse

patrimoniali adeguate - in termini attuali e prospettici - a fronteggiare tutti i rischi rilevanti

cui è o potrebbe essere esposto, (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process).

In quest’ottica viene effettuata, in via continuativa, un’accurata identificazione dei rischi da sottoporre a valutazione. L’attività d’individuazione dei rischi è finalizzata a verificare la

rilevanza dei rischi già oggetto di valutazione e a cogliere i segnali del manifestarsi di

eventuali altre categorie. L’identificazione prevede una precisa definizione concettuale dei

rischi cui la Banca è esposta, l’analisi dei fattori che concorrono a generarli, nonché la

descrizione delle relative modalità di manifestazione. Tale attività è stata realizzata attraverso un processo analitico centralizzato, integrato da un self assessment condotto con

riferimento a tutte le entità del Gruppo.

Una volta completata l’attività di individuazione dei rischi rilevanti, il processo ICAAP

prevede la valutazione dei rischi individuati e la determinazione del capitale complessivo30

adatto a fronteggiarli (capital adequacy), in ottica corrente e prospettica. Per una migliore valutazione dell’esposizione ai rischi, dei sistemi di attenuazione e controllo e

29 La tonnellata equivalente di petrolio (TEP, in inglese tonne of oil equivalent, TOE) è un'unità di misura che

rappresenta la quantità di energia rilasciata dalla combustione di una tonnellata di petrolio grezzo e vale circa 42 GJ (miliardi di joule). Il valore è fissato convenzionalmente, dato che diverse varietà di petrolio posseggono

differenti poteri calorifici e molteplici sono le convenzioni attualmente in uso. 30 Per la definizione di capitale complessivo si veda la Parte F, sezione 1, punto A. della Nota Integrativa.

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dell’adeguatezza di capitale, ci si avvale anche di prove di stress specifiche (mediante le quali

si valutano gli impatti su di un singolo rischio) e globali (mediante le quali si valutano gli impatti su tutti i rischi contestualmente).

La Banca si è dotata di un sistema di governo e di presidio dei rischi che contempla gli

ambiti organizzativo, regolamentare e metodologico al fine di garantire la coerenza

dell’operatività alla propria propensione al rischio. Considerate la mission e l’operatività, nonché il contesto di mercato in cui si trova ad

operare, sono stati individuati i rischi da sottoporre a valutazione nel processo ICAAP,

suddivisi nelle categorie Primo Pilastro e Secondo Pilastro, così come indicato nella

normativa di riferimento.

I rischi di Primo Pilastro - già presidiati dal requisito regolamentare richiesto dalla Vigilanza

– sono i seguenti:

rischio di credito (incluso rischio di controparte): rischio di subire perdite derivanti dall’inadempienza di una controparte nei confronti della quale esiste un’esposizione

creditizia. E’ compreso nella definizione anche il rischio di controparte, che ne

costituisce una particolare fattispecie, rappresentando il rischio che la controparte di

una transazione avente ad oggetto determinati strumenti finanziari risulti inadempiente prima del regolamento della transazione stessa;

rischi finanziari: rischio di variazioni del valore di mercato degli strumenti finanziari detenuti per effetto di variazioni inattese delle condizioni di mercato e del merito

creditizio dell’emittente;

rischio operativo: rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni;

rientrano in tale tipologia le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni

dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali; è compreso il rischio legale.

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro, sono stati identificati rischi di Secondo Pilastro che si

dividono a loro volta in:

rischi definiti misurabili, per i quali sono state identificate metodologie quantitative

consolidate che conducono alla determinazione di un capitale interno o per i quali

possono essere definiti utilmente delle soglie o limiti quantitativi che consentono, unitamente a misure di natura qualitativa, la definizione di un processo di

allocazione e monitoraggio;

rischi definiti non misurabili, per i quali si ritengono più appropriate policy, misure di

controllo, attenuazione o mitigazione non esistendo approcci consolidati per la stima

del capitale interno utili ai fini del processo di allocazione.

I rischi di Secondo Pilastro oggetto di analisi sono i seguenti:

Rischi misurabili:

rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni nel portafoglio bancario verso controparti, o gruppi di controparti del medesimo settore economico o che

esercitano la stessa attività o appartenenti alla medesima area geografica; il rischio

di concentrazione può essere distinto nei sottotipi single name concentration risk e

sector concentration risk;

rischio di tasso d’interesse: rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore economico del Gruppo, a seguito di variazioni

inattese dei tassi d’interesse che impattano il portafoglio bancario;

rischio di business: rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini rispetto ai dati previsti, legati a volatilità dei volumi dovuta a pressioni competitive e

situazioni di mercato;

rischio partecipativo: rischio di variazione del valore delle partecipazioni non consolidate integralmente;

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rischio immobiliare: rischio di variazione di valore delle immobilizzazioni materiali del

Gruppo.

Tra i rischi misurabili sono convenzionalmente inclusi anche quei rischi per i quali, pur non

esistendo approcci consolidati per la stima del capitale interno, sono definibili limiti

operativi di natura quantitativa, condivisi anche in letteratura, utili per la loro misurazione,

monitoraggio ed attenuazione. Tali rischi sono:

rischio di liquidità: rischio di inadempimento ai propri impegni di pagamento che può essere causato da incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a

quelli di mercato (funding liquidity risk) o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle

attività (market liquidity risk) incorrendo in perdite in conto capitale;

rischio di liquidità strutturale: rischio derivante da uno squilibrio tra le fonti di finanziamento ed impiego.

Rischi non misurabili:

rischio di compliance: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di

norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti,

codici di condotta, codici di autodisciplina);

rischio di reputazione: rischio di subire perdite derivanti da una percezione negativa dell’immagine della banca da parte di clienti, controparti, azionisti della banca,

investitori, autorità di vigilanza o altri stakeholder;

rischio residuo: rischio di subire perdite derivanti da un’imprevista inefficacia delle tecniche riconosciute per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla società

(es. garanzie ipotecarie);

rischio strategico: rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo, attuazione inadeguata di decisioni,

scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.

Di seguito vengono rappresentati i rischi con potenziali impatti significativi per la Banca e le azioni che sono state poste in essere per mitigarli. I rischi diversi da quelli di seguito citati,

di marginale rilevanza all’interno della Banca, non ci si attende debbano subire variazioni

significative nel corso dell’esercizio.

Rischio di credito

Il rischio di credito costituisce il rischio caratteristico di maggior rilevanza della Banca.

L’anno appena trascorso è stato caratterizzato dalla debolezza della domanda interna,

confermata dagli indicatori più recenti (calo del PIL italiano nel terzo trimestre 2011) e dalle

opinioni delle imprese. Il permanere delle difficoltà in cui si trova il sistema produttivo in generale e la correlata crisi dei consumi hanno continuato ad influenzare negativamente la

capacità delle imprese e dei privati di far fronte ai propri impegni, mantenendo elevato il

rischio di credito e - di conseguenza - i flussi di credito anomalo e gli accantonamenti. La

Banca tuttavia, in tale situazione di oggettiva difficoltà per il sistema produttivo, ha rivisto il

processo di monitoraggio e controllo del credito al fine di prevenire un ulteriore

deterioramento del portafoglio nonché di massimizzare il recupero su quanto già deteriorato.

Rischio Liquidità

I problemi di fiducia sui mercati istituzionali e interbancari, soprattutto a causa dei timori

sulla solvibilità di alcuni Stati sovrani, in un contesto di rallentamento della dinamica della

raccolta tradizionale, a causa del minor reddito disponibile delle famiglie, comporta il rischio di carenza di liquidità necessaria per finanziare gli impieghi caratteristici della Banca. In

tale contesto, le recenti operazioni di rifinanziamento dell’Eurosistema, hanno determinato

un allentamento delle tensioni sul funding. Tuttavia la recente raccomandazione sul capitale

emanata dall’EBA (European Banking Authority) lo scorso 8 dicembre, volta a rafforzare la

posizione patrimoniale delle banche europee costituendo un buffer di capitale eccezionale e temporaneo entro la fine di giugno 2012 tale da portare il Core Tier 1 ratio al 9%, potrebbe

determinare ripercussioni sul versante degli impieghi bancari. In tale contesto il Gruppo ha

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partecipato alle operazioni LTRO della BCE e ha predisposto un piano di capital

management compatibile con le raccomandazioni dell’EBA.

L’informativa di dettaglio sugli obiettivi e le politiche in materia di gestione del rischio

finanziario, nonché sull’esposizione della Banca al rischio di prezzo, al rischio di credito, al

rischio di liquidità e la rischio di variazione dei flussi finanziari – prevista dall’art. 2428 C.C.

- è riportata nella parte E della Nota Integrativa, alla quale si rimanda.

Incertezze

L’incertezza è definita come un evento possibile il cui potenziale impatto, riconducibile ad

una delle categorie di rischio identificate sopra, non è al momento determinabile e quindi

quantificabile.

Lo scenario nel quale la Banca si trova ad operare è caratterizzato dalla fase di recessione

già in corso - e che probabilmente si estenderà per buona parte del 2012 - con consistenti

rischi al ribasso, dovuti principalmente all’allungamento ed all’incertezza degli esiti del

processo di soluzione della crisi del debito sovrano europeo, nonostante i passi avanti compiuti negli ultimi giorni con l’approvazione del patto di disciplina di bilancio e del fondo

di stabilità permanente (Fiscal Compact e ESM). Una soluzione definitiva e, quindi, in grado

di ripristinare almeno in parte la fiducia degli investitori, sembra tuttavia ad oggi solo

all’orizzonte, in un frangente in cui, solamente nel primo semestre del 2012, l’Area Euro

dovrà far fronte a consistenti emissioni di titoli del debito pubblico (circa 500 miliardi di

euro).

Gli elementi di incertezza individuati potrebbero manifestarsi con impatti riconducibili

essenzialmente ai rischi di credito, di tasso di interesse e di business, pur senza intaccare la

solidità patrimoniale della Banca.

In particolare, le principali incertezze individuate per l’esercizio 2012 attengono i seguenti aspetti:

evoluzione del quadro macroeconomico. Le persistenti tensioni sul debito sovrano dell’Area euro nonché la perdurante incertezza sul processo di consolidamento delle

finanze statunitensi, si ripercuotono sulle prospettive di crescita delle economie

avanzate. A tutto ciò in Italia fa eco un clima della domanda interna fortemente

depresso, e contrassegnato da redditi delle famiglie ancora in contrazione, da un livello di disoccupazione elevato ed in crescita, e dal consolidamento dei conti

pubblici che contribuirà ulteriormente al raffreddamento del clima economico.

Alla luce di tali considerazioni, ci si attende, nel corso del 2012, una stabilità dei flussi di default sui livelli elevati raggiunti nel corso della crisi; il rischio di credito potrà infatti ridursi in maniera significativa solo al termine del processo di

ristrutturazione che sta interessando l’intero sistema produttivo nazionale, ed in

particolare il settore industriale.

cambiamenti nel contesto normativo. Il contesto normativo è sottoposto a diverse dinamiche di mutamento a seguito sia dell'emanazione di vari provvedimenti

normativi, a livello comunitario e nazionale, con le relative disposizioni regolamentari

di attuazione, in materia di prestazione di servizi bancari, sia di correlati indirizzi giurisprudenziali (ad es. in tema di forma, contenuto e modifica dei contratti,

interessi, altre voci di remunerazione degli affidamenti e degli sconfinamenti, vendita

di polizze assicurative); tale scenario, che ha introdotto momenti di discontinuità e

talvolta ha inciso direttamente sui profili di redditività delle banche e/o sui costi per

la clientela, richiede un particolare sforzo sia interpretativo che attuativo.

Tra i recenti provvedimenti vanno segnalati, fra l’altro, i possibili impatti negativi,

introdotti dai decreti Salva Italia e Liberalizzazioni, sui profili di redditività. Il Gruppo

UBI sta valutando manovre per attenuare le conseguenze di tali provvedimenti,

anche tramite il costante e attento monitoraggio degli oneri operativi ed una costante ricerca di maggiore efficienza dei processi interni.

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* * *

I rischi e le incertezze sopra illustrati sono stati oggetto di un processo di valutazione teso anche ad evidenziare gli impatti di variazioni di parametri e condizioni di mercato sulla performance aziendale. La Banca infatti è dotata di strumenti di misurazione dei possibili impatti di rischi e incertezze sulla propria operatività (in particolare attraverso analisi di sensitivity e prove di stress), che consentono, con tempestività e continuità, l’adeguamento delle proprie strategie – in termini di modello distributivo, organizzativo e di gestione/razionalizzazione dei costi – rispetto ai mutamenti del contesto di riferimento. I rischi e le incertezze sono altresì oggetto di costante osservazione attraverso il corpo normativo di policy di rischio adottate dal Gruppo: le policy vengono aggiornate in relazione a cambiamenti della strategia, del contesto e delle aspettative di mercato. L’attività di monitoraggio periodico delle stesse è finalizzata alla verifica del loro stato di attuazione e della loro adeguatezza. Le analisi svolte indicano che il Gruppo è in grado di fronteggiare i rischi e le incertezze a cui è esposto, confermando pertanto i presupposti della propria continuità.

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Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio

Si rimanda a quanto indicato nelle Politiche contabili - Sezione 3 - Eventi successivi alla

data di riferimento del bilancio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Il contesto di riferimento che si caratterizzerà per un modesto recupero dell'economia unito

ad un basso livello dei tassi di interesse condizionerà la redditività dell’esercizio 2012.

Nel budget gli oneri operativi evidenziano un lieve calo dovuto alla prosecuzione delle azioni di contenimento dei costi; le azioni intraprese sul fronte del monitoraggio della qualità del

credito dovrebbero consentire di contenerne il costo al un livello prossimo a quello registrato

nel 2011.

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Proposte all’assemblea

Signori Azionisti,

sottoponiamo alla Vostra approvazione il Bilancio per l’esercizio 2011 in tutte le sue

componenti.

Sottoponiamo altresì alla Vostra approvazione, il riparto dell’utile di esercizio di 30.186.233

euro come segue:

31/12/2011 31/12/2010

Utile netto 30.186.233 246.375.155

a Riserva Legale 1.509.312 12.318.758

a Riserva Facoltativa 31.822 214.179.700

Utile da distribuire

- alle n. 46.310.550 azioni di risparmio per ognuna Euro 0,0709 per ognuna Euro 0,0611

per un totale di Euro 3.283.418 per un totale di Euro 2.829.575

- alle n. 68.591.443 azioni privilegiate per ognuna Euro 0,0371 per ognuna Euro 0,0260

per un totale di Euro 2.544.742 per un totale di Euro 1.783.377

- alle n. 786.790.984 azioni ordinarie per ognuna Euro 0,029 per ognuna Euro 0,0194

per un totale di Euro 22.816.939 per un totale di Euro 15.263.745

Se le presenti proposte saranno da Voi approvate, potrà essere distribuito un dividendo di

euro 28.645.099.

Cuneo, 19 marzo 2012

Il Consiglio di Amministrazione

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Prospetti Contabili

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Stato Patrimoniale (in unità di euro)

VOCI DELL' ATTIVO 31/12/2011 31/12/2010Variazione

annua

Variazione %

annua

10. Cassa e disponibilità liquide 39.174.595 38.097.822 1.076.773 2,83

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 19.405.754 25.268.903 (5.863.149) (23,20)

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 12.912.227 9.609.532 3.302.695 34,37

60. Crediti verso banche 396.007.225 574.218.493 (178.211.268) (31,04)

70. Crediti verso clientela 6.916.708.351 6.851.619.637 65.088.714 0,95

80. Derivati di copertura 21.912.412 22.147.082 (234.670) (1,06)

90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 25.890.929 15.735.215 10.155.714 64,54

100. Partecipazioni 168.358.745 156.480.322 11.878.423 7,59

110. Attività materiali 209.603.233 212.913.579 (3.310.346) (1,55)

120. Attività immateriali 80.286.543 80.413.844 (127.301) (0,16)

di cui:

avviamento 80.084.103 80.320.399 (236.296) (0,29)

130. Attività fiscali: 56.123.480 64.795.467 (8.671.987) (13,38)

a) correnti 12.303.939 21.387.808 (9.083.869) (42,47)

b) anticipate 43.819.541 43.407.659 411.882 0,95

150. Altre attività 86.868.649 81.005.566 5.863.083 7,24

Totale dell'attivo 8.033.252.143 8.132.305.462 (99.053.319) (1,22)

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31/12/2011 31/12/2010Variazione

annua

Variazione %

annua

10. Debiti verso banche 497.905.559 769.714.764 (271.809.205) (35,31)

20. Debiti verso clientela 4.009.022.398 3.871.422.867 137.599.531 3,55

30. Titoli in circolazione 1.800.691.311 1.721.361.010 79.330.301 4,61

40. Passività finanziarie di negoziazione 20.456.403 17.058.168 3.398.235 19,92

60. Derivati di copertura 34.392.317 27.854.738 6.537.579 23,47

80. Passività fiscali: 17.651.404 18.427.637 (776.233) (4,21)

a) correnti 14.021.173 13.519.396 501.777 3,71

b) differite 3.630.231 4.908.241 (1.278.010) (26,04)

100. Altre passività 110.034.978 173.723.555 (63.688.577) (36,66)

110. Trattamento di fine rapporto del personale 35.772.282 35.084.456 687.826 1,96

120. Fondi per rischi e oneri: 37.166.074 34.784.413 2.381.661 6,85

a) quiescenza e obblighi simili 24.583.501 23.526.182 1.057.319 4,49

b) altri fondi 12.582.573 11.258.231 1.324.342 11,76

130. Riserve da valutazione 111.210.043 114.224.145 (3.014.102) (2,64)

160. Riserve 859.882.793 633.394.206 226.488.587 35,76

180. Capitale 468.880.348 468.880.348 - -

200. Utile d'esercizio 30.186.233 246.375.155 (216.188.922) (87,75)

Totale del passivo e del patrimonio netto 8.033.252.143 8.132.305.462 (99.053.319) (1,22)

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73

Conto Economico (in unità di euro)

10. Interessi attivi e proventi assimilati 230.790.987 203.156.370 27.634.617 13,60

20. Interessi passivi e oneri assimilati (62.312.533) (55.437.499) (6.875.034) 12,40

30. Margine di interesse 168.478.454 147.718.871 20.759.583 14,05

40. Commissioni attive 102.610.334 104.384.806 (1.774.472) (1,70)

50. Commissioni passive (4.793.906) (5.411.370) 617.464 (11,41)

60. Commissioni nette 97.816.428 98.973.436 (1.157.008) (1,17)

70. Dividendi e proventi simili 402.765 1.317.663 (914.898) (69,43)

80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (687.422) (2.586.706) 1.899.284 (73,42)

90. Risultato netto dell'attività di copertura 485.615 2.007.578 (1.521.963) (75,81)

100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto di: (298.090) (367.201) 69.111 (18,82)

a) crediti (42.700) (1) (42.699) n.s.

b) attività finanziarie disponibili per la vendita 5.237 (5.942) 11.179 (188,14)

d) passività finanziarie (260.627) (361.258) 100.631 (27,86)

120. Margine di intermediazione 266.197.750 247.063.641 19.134.109 7,74

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (28.126.642) (27.599.247) (527.395) 1,91

a) crediti (26.964.683) (27.430.162) 465.479 (1,70)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita (625.133) (28.824) (596.309) n.s.

d) altre operazioni finanziarie (536.826) (140.261) (396.565) n.s.

140. Risultato netto della gestione finanziaria 238.071.108 219.464.394 18.606.714 8,48

150. Spese amministrative (198.912.169) (203.171.177) 4.259.008 (2,10)

a) spese per il personale (109.376.415) (110.125.665) 749.250 (0,68)

b) altre spese amministrative (89.535.754) (93.045.512) 3.509.758 (3,77)

160. Accantonamenti netti fondi per rischi e oneri (975.312) 3.252.913 (4.228.225) n.s.

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (6.960.406) (5.934.661) (1.025.745) 17,28

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (79.652) (49.936) (29.716) 59,51

190. Altri oneri/proventi di gestione 19.812.961 20.326.866 (513.905) (2,53)

200. Costi operativi (187.114.578) (185.575.995) (1.538.583) 0,83

210. Utili (perdite) delle partecipazioni - 230.658.972 (230.658.972) n.s.

230. Rettifiche di valore dell'avviamento (236.296) - (236.296) n.s.

240. Utili (perdite) della cessione di investimenti 9.755 3.196 6.559 n.s.

250. Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 50.729.989 264.550.567 (213.820.578) (80,82)

260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (20.543.756) (18.175.412) (2.368.344) 13,03

270. Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 30.186.233 246.375.155 (216.188.922) (87,75)

290. Utile d'esercizio 30.186.233 246.375.155 (216.188.922) (87,75)

Variazione %

annua VOCI 31/12/2011 31/12/2010

Variazione

annua

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74

Prospetto della Redditività Complessiva (in unità di euro)

31/12/2011 31/12/2010

10. Utile (perdita) di esercizio 30.186.233 246.375.155

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita (508.148) 282.935

60. Copertura dei flussi finanziari (149.908) (21.728)

90. Utile (Perdita) attuariali su piani a benefici definiti (2.371.665) (1.443.007)

110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.029.721) (1.181.800)

120 Redditività complessiva (Voce 10+110) 27.156.512 245.193.355

Voci

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75

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 Dicembre 2011

(in unità di euro)

riservedividendi e altre

destinazioni

Emissione

nuove azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzione

straordinaria

dividendi

Variazione

strumenti di

capitale

Derivati su

proprie

azioni

Stock

options

Capitale: 468.880.348 X 468.880.348 - X X - - X X X X X 468.880.348

a) Azioni ordinarie 468.880.348 x 468.880.348 - X X - - X X X X X 468.880.348

b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X -

Sovrapprezzi di emissione - X - - X X - X X X X X X -

Riserve: 633.394.206 - 633.394.206 226.498.459 X (9.872) - - - X - - X 859.882.793

a) di utili 336.608.403 - 336.608.403 226.498.459 X (15.619) - - - X X X X 563.091.243

b) altre 296.785.803 - 296.785.803 - X 5.747 - X - X - - X 296.791.550

Acconti su dividendi

Riserve da valutazione 114.224.145 - 114.224.145 X X 15.619 X X X X X X (3.029.721) 111.210.043

Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X X -

Azioni proprie - X - X X X - - X X X X X -

Utile (Perdita) di esercizio 246.375.155 - 246.375.155 (226.498.459) (19.876.696) X X X X X X X 30.186.233 30.186.233

Patrimonio Netto 1.462.873.854 X 1.462.873.854 - (19.876.696) 5.747 - - - - - - 27.156.512 1.470.159.417

Patrimonio netto al

31/12/2011Variazioni di

riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Reddittività

complessiva

esercizio 2011

Esistenze al 31/12/2010

Modifica

saldi di

apertura

Esistenze al

01/01/2011

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio

Gli importi indicati nella colonna “Variazioni di Riserve” corrispondono:

- voce “Riserve a) di utili : alla quota parte della “Riserva da valutazione utili/perdite attuariali su piani previdenziali a benefici definiti” riclassificata ad apposita riserva di utili;

- voce “Riserve b) altre : rilevazione per l’esercizio 2011 della riserva da stock granting connessa al sistema di incentivazione del Top

Management.

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76

Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto Movimentazione al 31 Dicembre 2010

(in unità di euro)

riservedividendi e altre

destinazioni

Emissione

nuove azioni

Acquisto

azioni

proprie

Distribuzione

straordinaria

dividendi

Variazione

strumenti di

capitale

Derivati su

proprie

azioni

Stock

options

Capitale: 442.000.000 X 442.000.000 - X X 26.880.348 - X X X X X 468.880.348

a) Azioni ordinarie 442.000.000 x 442.000.000 - X X 26.880.348 - X X X X X 468.880.348

b) altre azioni - X - - X X - - X X X X X -

Sovrapprezzi di emissione - X - - X X - X X X X X X -

Riserve: 367.612.568 - 367.612.568 2.748.014 X 263.033.624 - - - X - - X 633.394.206

a) di utili 333.860.389 - 333.860.389 2.748.014 X - - - - X X X X 336.608.403

b) altre 33.752.179 - 33.752.179 - X 263.033.624 - X - X - - X 296.785.803

Acconti su dividendi

Riserve da valutazione 115.405.945 - 115.405.945 X X - X X X X X X (1.181.800) 114.224.145

Strumenti di capitale - X - X X X X X X - X X X -

Azioni proprie - X - X X X - - X X X X X -

Utile (Perdita) di esercizio 54.617.527 - 54.617.527 (2.748.014) (51.869.513) X X X X X X X 246.375.155 246.375.155

Patrimonio Netto 979.636.040 X 979.636.040 - (51.869.513) 263.033.624 26.880.348 - - - - - 245.193.355 1.462.873.854

Patrimonio netto al

31/12/2010Variazioni di

riserve

Operazioni sul patrimonio netto

Reddittività

complessiva esercizio

2010

Esistenze al

31/12/2009

Modifica

saldi di

apertura

Esistenze al

01/01/2010

Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell'esercizio

In adesione agli orientamenti Assirevi (c.d. OPI), nell’ambito dell’operazione di Ottimizzazione Territoriale, è stata costituita una riserva positiva

pari a 263.033.624 euro, così composta:

riserva negativa per euro 26.880.348 in contropartita dell’aumento di capitale sociale a servizio dei rami acquisiti, cui vanno aggiunti oneri accessori per euro 651.319 (oneri notarili per euro 898.372, al netto della fiscalità per euro 247.053);

riserva positiva per euro 192.398.931 in contropartita delle partecipazioni iscritte a fronte dei rami conferiti;

riserva negativa per euro 555.987 in contropartita dello scarico dell’avviamento corrispondente a 9 filiali cedute alla Banca Popolare Commercio e Industria (euro 839.800, al netto della fiscalità per euro 283.813);

riserva positiva per euro 98.722.347 quale plusvalenza da cessione delle partecipazioni iscritte a fronte dei rami conferiti (euro 100.669.313, al netto della fiscalità per euro 1.946.966).

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77

Rendiconto Finanziario (in unità di euro)

METODO INDIRETTO 31/12/2011 31/12/2010

A. ATTIVITA' OPERATIVA

1. Gestione 91.683.553 299.327.327

- risultato d'esercizio (+/-) 30.186.233 246.375.155

- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su

attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+)(4.065.556) 60.098

- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (485.615) (2.007.578)

- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 33.504.830 35.051.013

- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 7.276.354 5.984.597

- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-) 4.723.551 (4.311.370)

- imposte e tasse non liquidate (+) 20.543.756 18.175.412

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 94.100.628 1.480.852.159

- attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.928.705,00 21.955.422

- attività finanziarie disponibili per la vendita (4.711.069) 2.565.465

- crediti verso banche: a vista (59.140.109) 594.148.422

- crediti verso banche: altri crediti 237.351.377 463.665.483

- crediti verso clientela (92.137.180) 389.251.480

- altre attivita' 2.808.904 9.265.887

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (149.516.346) (2.077.211.737)

- debiti v/banche a vista (432.819.502) 392.851.717

- debiti v/banche altri debiti 161.010.297 40.092.182

- debiti v/clientela 137.599.531 (1.600.551.884)

- titoli in circolazione 79.876.393 (757.891.414)

- pass.finanz.di negoziazione 3.398.235 (20.538.019)

- altre passività (98.581.300) (131.174.319)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (+/-) 36.267.835 (297.032.251)

B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO

1. Liquidità generate da 439.869 384.132.307

- vendite di partecipazioni - 382.804.642

- dividendi incassati su partecipazioni 402.765 1.317.663

- vendite di att.materiali 37.104 10.002

2. Liquidità assorbita da : (15.754.234) (50.079.270)

- acquisti di partecipazioni (11.878.423) (14.635.532)

- acquisti di att.materiali (3.687.164) (35.290.002)

- acquisti di att.immateriali (188.647) (153.736)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (+/-) (15.314.365) 334.053.037

C. ATTIVITA' DI PROVVISTA

- distribuzione dividendi e altre finalità (19.876.697) (51.869.513)

Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (+/-) (19.876.697) (51.869.513)

LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 1.076.773 (14.848.727)

Legenda: (+) Generata (-) Assorbita

Riconciliazione rendiconto finanziario

VOCI DI BILANCIO 31/12/2011 31/12/2010

Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 38.097.822 52.946.549

Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 1.076.773 (14.848.727)

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 39.174.595 38.097.822

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78

La Nota Integrativa

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79

La nota integrativa

La nota integrativa è suddivisa nelle seguenti parti:

1) Parte A - Politiche contabili

2) Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

3) Parte C - Informazioni sul conto economico 4) Parte D – Redditività complessiva

5) Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

6) Parte F - Informazioni sul patrimonio

7) Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti impresa o rami d’azienda

8) Parte H - Operazioni con parti correlate 9) Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

10) Parte L - Informativa di settore

Parte A - Politiche Contabili

A.1 - Parte Generale

Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili

internazionali

Il presente bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili internazionali emanati

dall’International Accounting Standards Board (IASB) e omologati alla data di redazione dello stesso nonché alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting

Interpretation Committee (IFRIC)31.

Il bilancio è composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico, Prospetto della Redditività

complessiva, Prospetto di variazione del patrimonio netto, Rendiconto Finanziario, dalla Nota Integrativa e corredato dalla Relazione sull’andamento della Gestione.

Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte della società di revisione Reconta

Ernst & Young S.p.A., ai sensi dell’art. 155 del D. Lgs 24 febbraio 1998 n. 58 ed in

esecuzione della delibera assembleare dell’11 aprile 2007 che ha attribuito l’incarico fino

alla redazione del bilancio d’esercizio del 2012.

Il bilancio al 31 dicembre 2011 è stato redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero

e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico del

periodo, la variazione del patrimonio netto e i flussi di cassa.

Sezione 2 Principi generali di redazione

Il presente bilancio è redatto nel rispetto dei principi generali previsti dallo IAS 1 “Presentazione del bilancio” e pertanto riporta le informazioni nell’ottica della continuità

aziendale, imputando costi e ricavi secondo la competenza economica degli stessi, evitando

compensazioni tra attività e passività, costi e ricavi.

Le informazioni riportate nel presente fascicolo di bilancio, se non diversamente specificato,

sono espresse in euro quale moneta di conto e le situazioni finanziarie, patrimoniali, economiche, le note informative/commento e le tabelle esplicative sono esposte in migliaia di

euro. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate

da Banca d’Italia. Le voci che non riportano valori per il periodo corrente e precedente sono

omesse.

31 Si veda, in proposito, l’ “Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea” pubblicato nella Parte

A.1 della Nota Integrativa del bilancio. I principi ivi elencati, nonché le relative Interpretazioni, sono applicati in funzione del verificarsi degli eventi da questi disciplinati e dell’anno da cui diventano applicabili.

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80

Gli schemi di bilancio utilizzati nel presente bilancio sono conformi a quelli definiti dalla

Circolare di Banca d’Italia n. 262/2005 così come modificata dal I° aggiornamento del 18 novembre 200932; essi forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2011, l’analoga

informazione comparativa al 31 dicembre 2010.

In data 10 febbraio 2012 la Banca d’Italia ha emanato la lettera “roneata”, osservata per la

redazione del presente bilancio, n. 0125853/12 ad oggetto “bilancio e segnalazioni di vigilanza” con la quale ha rese note, a banche e intermediari finanziari, le risposte ad alcune

richieste di chiarimenti, pervenuti all’Organo di Vigilanza, in ordine alle corrette modalità di

rilevazione di talune operazioni.

Da un primo esame del documento risulterebbe che le indicazioni in esso contenute siano

sostanzialmente in linea con le prassi seguite dalla Banca.

Principi contabili

I principi contabili esposti nella Parte A.2, relativamente alle fasi di classificazione,

valutazione e cancellazione, sono i medesimi adottati per la redazione del bilancio relativo all’esercizio 2010.

I principi contabili utilizzati sono tendenzialmente diretti all’applicazione del costo ad

eccezione delle seguenti attività e passività finanziarie il cui valore è stato determinato applicando il criterio del fair value: strumenti finanziari detenuti per negoziazione (inclusi i

prodotti derivati) e strumenti finanziari disponibili per la vendita.

Per completezza si segnala che le attività non correnti disponibili per la vendita (e le

passività ad esse associate) sono iscritte al valore più basso tra il valore di bilancio e il fair

value (al netto dei costi di vendita).

Con particolare riguardo all’evoluzione normativa dei principi contabili internazionali

IAS/IFRS si segnala che, nel corso dell’esercizio in esame, è stato pubblicato dalla

Commissione Europea il Reg. CE n. 149/2011 che, nel quadro del processo annuale di

miglioramento volto a semplificare e chiarire i principi contabili internazionali, introduce

diverse marginali modifiche ai medesimi.

Tali modifiche, obbligatoriamente applicabili dall’esercizio 2011, hanno riguardato diversi principi contabili come si può evincere dal dettaglio di cui al successivo “Elenco dei principi

IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea”

Per completezza si riporta che nell’esercizio 2011 sono divenute obbligatoriamente

applicabili anche le previsioni dei seguenti regolamenti comunitari, pubblicati dalla Commissione Europea nel corso del 2010:

• Regolamento n. 574/2010 – “Modifiche agli IFRS 1 e IFRS 7”;

• Regolamento n. 632/2010 – IAS 24 “Operazioni con parti correlate”

• Regolamento n. 633/2010 – IFRIC 14 “Il limite relativo a un’attività a servizio di un piano a benefici definiti”;

• Regolamento n. 662/2010 – IFRIC 19 “Estinzione di passività con strumenti di

capitale”.

Tali novità normative hanno avuto nel presente bilancio carattere esclusivamente

informativo.

Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Per quanto riguarda gli eventi sull’articolazione territoriale si rimanda a quanto indicato

nella “Relazione sulla Gestione – Altre informazioni – Gli interventi sull’articolazione territoriale del Gruppo” .

32 Nonché da successive comunicazioni dell’Organo di Vigilanza.

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Secondo programma di Covered Bond UBI Banca

Si segnala che è in fase di strutturazione un secondo programma di Covered Bond di UBI Banca; tale programma, che sarà completato presumibilmente entro il mese di Aprile 2012,

è atto ad effettuare emissioni che saranno sottoscritte dalla stessa UBI Banca al fine di

disporre di nuove poste stanziabili. Al veicolo a garanzia delle emissioni di queste nuove

serie di Covered Bond , denominato UBI Finance CB2 Srl, verranno ceduti principalmente

mutui commerciali e, in aggiunta, mutui residenziali eleggibili per la normativa nazionale ma non contemplati nelle metodologie delle agenzie di rating per il 1° programma di Covered

Bond . Il programma non avrà infatti alcun rating specifico ma beneficerà esclusivamente

dei rating senior della Capogruppo UBI. Le emissioni effettuate sotto questo secondo

programma saranno interamente sottoscritte dalla stessa UBI Banca e costituiranno nuove

poste stanziabili per il Gruppo Bancario.

In data 1° marzo è stata perfezionata la prima cessione di attivi da parte della Banca che ha trasferito ad UBI Finance CB2 mutui già detenuti nei propri attivi per complessivi euro

356,5 milioni.

Progetto “Gestione degli RWA”

A gennaio 2012 è stato avviato un progetto specifico, per sviluppare e realizzare iniziative di gestione degli attivi ponderati per il rischio (Risk Weighted Assets) e di razionalizzazione di

alcune poste patrimoniali, con l’obiettivo di ottenere benefici in termini di patrimonio di

vigilanza già dalla prossima semestrale.

In tale ambito, è stata individuata l’opportunità di utilizzare le Riserve da valutazione,33

per

117,2 milioni di euro (derivanti da rivalutazione di immobili autorizzate per legge), per

effettuare un aumento di capitale gratuito finalizzato a rafforzare il Core Tier 1 ratio sia della

Banca che del Gruppo (a livello consolidato)34

, con effetti positivi in ottica regolamentare

anche alla luce delle richieste effettuate dall’EBA.

Come previsto dall’art. 2442, comma 3, del Codice Civile si darà corso, previa autorizzazione

da parte degli Organi competenti, all’aumento gratuito del valore nominale delle azioni in

circolazione secondo le specifiche sotto riportate (dati al 28.02.2012).

Numero azioni Ordinarie – 786.790.984 Privilegiate – 68.591.443 Risparmio – 46.310.550

Totale azioni – 901.692.977 Valore azioni 0,52 euro Capitale sociale 468.880.348 euro Riserva da Valutazione 117.220.087 euro Valore azioni post aumento di Capitale Sociale 0,65 euro Capitale Sociale post aumento di Capitale 586.100.435 euro

33 In particolare Riserve da valutazione: da leggi speciali di rivalutazione, posta inclusa nella voce 130, Stato

Patrimoniale, Riserve da valutazione 34 Ai fini del calcolo dei coefficienti patrimoniali le Riserve da valutazione sono computate nel patrimonio

supplementare (Tier 2) mentre il capitale sociale è computato nel Core Tier 1

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82

Sezione 4 Altri aspetti

Predisposizione del bilanci consolidato

La Banca, pur detenendo partecipazioni di controllo, non predispone il bilancio consolidato, poiché facendo parte del Gruppo UBI Banca il bilancio viene redatto a norma di legge dalla

Capogruppo.

Rettifiche collettive su crediti performing

Con l’esercizio 2010 si era concluso il processo di adeguamento della gestione e

monitoraggio del credito, anche con riferimento alla determinazione delle rettifiche collettive

sui crediti performing delle banche rete affinando e aggiornando l'approccio basato sui

parametri di rischio Basilea 2.

Nell’esercizio 2011 si è provveduto ad applicare un'evoluzione delle modalità di classificazione di rischio della clientela e dei modelli interni di misurazione del rischio di

credito, recependo altresì l’allungamento del periodo preso a riferimento nelle serie storiche

per la determinazione della PD.

Si precisa che l'aggiornamento dei modelli interni ha interessato principalmente il segmento

regolamentare imprese, interessato dal processo di validazione del metodo avanzato,

attualmente in corso con Banca d’Italia.

Modifiche Aliquote IRAP

L’articolo 23, comma 5, del succitato Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011, prevede

l’innalzamento, pari allo 0,75%, dell’aliquota IRAP gravante su banche e società finanziarie; di conseguenza

l’aliquota passa dall’attuale 3,9% (4,82% per le banche che svolgono l’attività in regioni che

applicano la maggiorazione) al 4,65% (5,57% per le banche operanti in regioni che applicano

la maggiorazione).

La modifica si applica a decorrere dal periodo d’imposta 2011 ed ha comportato l’iscrizione

di maggiori imposte correnti pari a euro 1.210 mila e un adeguamento positivo della fiscalità differita rilevata al 31 dicembre 2010 pari a euro 474 mila.

Incorporazione GE.SE.RI S.p.A. in liquidazione

In data 21 dicembre 2011, con efficacia contabile/fiscale 1/1/2011, si è proceduto alla incorporazione della GE.SE.RI S.p.A. in liquidazione, senza alcuna operazione di concambio

né di conguaglio in quanto già totalmente posseduta.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

In conformità a quanto disposto dal principio contabile IFRS 7 e tenuto conto delle indicazioni contenute nella Comunicazione Consob n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011

(che a propria volta riprende il documento ESMA N. 2011/266 del 28 luglio 2011) in materia di informazioni da rendere nelle relazioni finanziarie in merito al “debito Sovrano” 35, si

precisa che tali esposizioni detenute dalla Banca sono quasi esclusivamente nei confronti

dello Stato Italiano come evidenziato nella tabella sotto riportata.

35 Per “debito Sovrano” si intendono i titoli obbligazionari emessi dai governi centrali e locali e dagli enti governativi

nonché i prestiti erogati dagli stessi.

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valori in migliaia di euro Valore di Bilancio

Italia 294.095

- Titoli di debito 4.295

- Crediti 198.372

- Garanzie e Impegni 91.428

Totale esposizione 294.095

Utilizzo di stime ed assunzioni nella predisposizione del bilancio d’esercizio

Gli aggregati di bilancio sono valutati secondo i principi declinati nella successiva Parte A.2

“Parte relativa alle principali voci di bilancio” delle Politiche Contabili.

L’applicazione di tali principi, nell’impossibilità di valutare con precisione alcuni elementi di bilancio, comporta talora l’adozione di stime ed assunzioni in grado di incidere anche

significativamente sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico.

Nel ribadire che l’impiego di stime ragionevoli è parte essenziale della predisposizione del

bilancio, si segnalano qui di seguito le voci di bilancio in cui è più significativo l’utilizzo di

stime ed assunzioni:

valutazione dei crediti; valutazione di attività finanziarie non quotate su mercati attivi;

valutazione di attività intangibili e di partecipazioni;

quantificazione degli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri;

quantificazione della fiscalità differita;

definizione della quota di ammortamento delle attività materiali ed immateriali a vita

utile definita.

A tal proposito si evidenzia, inoltre, come la rettifica di una stima possa avvenire a seguito

dei mutamenti nelle circostanze sulle quali la stessa si era basata o in seguito a nuove

informazioni o, ancora, di maggiore esperienza. L’eventuale mutamento della stima è

applicato prospetticamente e genera quindi impatto sul conto economico dell’esercizio in cui avviene il cambiamento ed, eventualmente, su quello degli esercizi futuri.

Il presente esercizio non è caratterizzato da mutamenti significativi nei criteri di stima già

applicati per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2010.

Le modifiche dello IAS 39

Il processo di revisione integrale dello IAS 39 è tuttora in itinere e, allo stato attuale, nessun

documento emesso dallo IASB è stato oggetto di omologazione da parte della Commissione

Europea. Per ciò che concerne l’adozione obbligatoria delle nuove regole contabili, in data 16 dicembre 2011, lo IASB ha emesso l’amendament “Mandatory Effective Date of IFRS 9 and Transition Disclosures” che posticipa il termine in parola al 1° gennaio 2015 in funzione del

fatto che i progetti relativi all’impairment degli strumenti finanziari valutati al costo

ammortizzato e all’hedge accounting (rispettivamente Fase 2 e Fase 3 del progetto di

revisione integrale dello IAS 39), nonché quello relativo ai contratti assicurativi, sono ancora

in fase di realizzazione.

Nel corso del 2012 è attesa la definizione della Fase 2 “Impairment” nonché della prima

parte della Fase 3 relativa al “General hedge Accounting”; per ciò che concerne la seconda parte della Fase 3, relativa al “Macro hedge accounting”, allo stato attuale è prevista

l’emissione di un Exposure Draft per il terzo trimestre del 2012.

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Elenco dei principi IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea

IAS/IFRS PRINCIPI CONTABILI OMOLOGAZIONE

IAS 1 Presentazione del bilancio

Reg. 1274/2008, 53/2009, 70/2009,

494/2009, 243/2010, 149/2011

IAS 2 Rimanenze Reg. 1126/2008

IAS 7 Rendiconto finanziario Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009, 494/2009, 243/2010

IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime ed errori Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009

IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009, 1142/2009

IAS 11 Commesse a lungo termine Reg. 1126/2008,

1274/2008

IAS 12 Imposte sul reddito Reg. 1126/2008,

1274/2008, 495/2009

IAS 16 Immobili, impianti e macchinari Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009, 495/2009

IAS 17 Leasing Reg. 1126/2008,

243/2010

IAS 18 Ricavi Reg. 1126/2008, 69/2009

IAS 19 Benefici per i dipendenti Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009

IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull’assistenza pubblica

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009

IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere Reg. 1126/2008,

1274/2008, 69/2009, 494/2009, 149/2011

IAS 23 Oneri finanziari Reg. 1260/2008, 70/2009

IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate Reg. 632/2010

IAS 26 Fondi di previdenza Reg. 1126/2008

IAS 27 Bilancio consolidato e separato Reg. 494/2009

IAS 28 Partecipazioni in collegate

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009,

494/2009, 495/2009, 149/2011

IAS 29 Informazioni contabili in economie iperinflazionate Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009

IAS 31 Partecipazioni in joint venture Reg. 1126/2008,

70/2009, 494/2009, 149/2011

IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 495/2009,

1293/2009, 149/2011

IAS 33 Utile per azione Reg. 1126/2008,

1274/2008, 495/2009

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IAS 34 Bilanci intermedi Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009, 495/2009, 149/2011

IAS 36 Riduzione di valore delle attività

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 69/2009,

70/2009, 495/2009, 243/2010

IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali Reg. 1126/2008,

1274/2008, 495/2009

IAS 38 Attività immateriali Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009, 495/2009, 243/2010

IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009,

70/2009, 494/2009, 495/2009, 824/2009, 839/2009, 1171/2009, 243/2010, 149/2011

IAS 40 Investimenti immobiliari Reg. 1126/2008, Reg.

1274/2008, Reg. 70/2009

IAS 41 Agricoltura Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009

IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali

Reg. 1126/2009, 1164/2009, 550/2010, 574/2010, 662/2010,

149/2011

IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni Reg. 1126/2008,

1261/2008, 495/2009, 243/2010 , 244/2010

IFRS 3 Aggregazioni aziendali Reg. 495/2009, 149/2011

IFRS 4 Contratti assicurativi Reg. 1126/2008,

1274/2008, 1165/2009

IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 70/2009, 494/2009, 1142/2009,

243/2010

IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie Reg. 1126/2008

IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative

Reg. 1126/2008, 1274/2008, 53/2009, 70/2009, 495/2009,

824/2009, 1165/2009, 574/2010, 149/2011

IFRS 8 Settori operativi Reg. 1126/2008,

1274/2008, 243/2010, 632/2010

SIC/IFRIC DOCUMENTI INTERPRETATIVI OMOLOGAZIONE

IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini e passività similari

Reg. 1126/2008, 1274/2008

IFRIC 2 Azioni dei Soci in entità cooperative e strumenti simili Reg. 1126/2008, 53/2009

IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing Reg. 1126/2008, 70/2009

IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali

Reg. 1126/2008

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IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche

Reg. 1126/2008

IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione ai sensi dello IAS 29 “Informazioni contabili in economie iperinflazionate”

Reg. 1126/2008, 1274/2008

IFRIC 9 Rivalutazione dei derivati incorporati Reg. 1126/2008,

495/2009, 1171/2009, 243/2010

IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore Reg. 1126/2008,

1274/2008

IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione Reg. 254/2009

IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela Reg. 1262/2008,

149/2011

IFRIC 14 Pagamenti anticipati relativi a una previsione di contribuzione

minima

Reg. 1263/2008, Reg.

1274/2008, 633/2010

IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili Reg. 636/2009

IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera Reg. 460/2009, Reg.

243/2010

IFRIC 17 Distribuzioni ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide

Reg. 1142/2009

IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela Reg. 1164/2009

IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale

Reg. 662/2010

SIC 7 Introduzione dell’Euro Reg. 1126/2008,

1274/2008, 494/2009

SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione alle attività operative

Reg. 1126/2008, 1274/2008

SIC 12 Consolidamento – Società a destinazione specifica (Società veicolo)

Reg. 1126/2008

SIC 13 Imprese a controllo congiunto – Conferimenti in natura da parte dei partecipanti al controllo

Reg. 1126/2008, 1274/2008

SIC 15 Leasing operativo – Incentivi Reg. 1126/2008,

1274/2008

SIC 21 Imposte sul reddito – Recupero delle attività rivalutate non ammortizzabili

Reg. 1126/2008

SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti di condizione fiscale di un’impresa o dei suoi azionisti

Reg. 1126/2008, 1274/2008

SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing

Reg. 1126/2008

SIC 29 Informazioni integrative – Accordi per servizi di concessione Reg. 1126/2008,

1274/2008, 70/2009

SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti servizi pubblicitari Reg. 1126/2008

SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web Reg. 1126/2008,

1274/2008

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A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito vengono indicati, per i principali aggregati di bilancio, i criteri di iscrizione,

classificazione, valutazione e cancellazione.

Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione

Definizione Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione

Un’attività o una passività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione (c.d. Fair Value Through Profit or Loss - FVPL), ed iscritta nella voce “20 Attività finanziarie

detenute per la negoziazione” o voce “40 Passività finanziarie di negoziazione”, se è:

acquisita o sostenuta principalmente al fine di venderla o riacquistarla a breve;

parte di un portafoglio di identificati strumenti finanziari che sono gestiti unitariamente e per i quali esiste evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all’ottenimento di un profitto nel breve periodo;

un derivato (fatta eccezione per un derivato che sia designato ed efficace strumento di copertura - vedasi successivo specifico paragrafo).

Strumenti finanziari derivati

Si definisce “derivato” uno strumento finanziario o altro contratto con le seguenti

caratteristiche:

il suo valore cambia in relazione al cambiamento di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta

estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di

altra variabile prestabilita;

non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe

una risposta simile a cambiamenti di fattori di mercato;

è regolato a data futura. La Banca detiene strumenti finanziari derivati sia per finalità di negoziazione che per finalità

di copertura (per questi ultimi si veda successivo specifico paragrafo).

Strumenti finanziari derivati incorporati

Si definisce “strumento finanziario derivato incorporato” la componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non derivato, con l’effetto che

alcuni dei flussi finanziari dello strumento combinato variano in maniera similare a quelli

del derivato preso a sé stante. Il derivato implicito viene separato dal contratto primario e

contabilizzato come un derivato a sé stante se e soltanto se:

le caratteristiche economiche ed i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto

primario;

uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;

lo strumento ibrido (combinato) non è iscritto fra le attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari “Attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione e

attività e passività finanziarie valutate al fair value” sono iscritti rispettivamente:

al momento di regolamento, se titoli di debito o di capitale; o

alla data di sottoscrizione, se contratti derivati.

Il valore di prima iscrizione è pari al costo inteso come il fair value dello strumento, senza

considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti

stessi.

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Criteri di valutazione

Successivamente all’iscrizione iniziale, gli strumenti finanziari in questione sono valutati al fair value con imputazione delle variazioni riscontrate a conto economico nella voce “80

Risultato netto dell’attività di negoziazione”. La determinazione del fair value delle attività o

passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su

modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria descritti come

più dettagliatamente esposto nella Parte A.3.2 della Nota Integrativa “Gerarchia del fair value”.

Criteri di cancellazione

Le “Attività e Passività finanziarie detenute per negoziazione” vengono cancellate dal bilancio

quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività o passività

finanziarie o quando l’attività o passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse. Il risultato della cessione di

attività o passività finanziarie detenute per la negoziazione è imputato a conto economico

nella voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”.

Attività finanziarie disponibili per la vendita

Definizione

Si definiscono disponibili per la vendita (c.d. Available for Sale - AFS) quelle attività

finanziarie non derivate che sono designate come tali o non sono classificate come:

(1) crediti e finanziamenti (vedasi successivo paragrafo); (2) attività finanziarie detenute sino alla scadenza (vedasi successivo paragrafo); (3) attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair value rilevato a

conto economico (vedasi paragrafo precedente).

Tali attività finanziarie sono iscritte nella voce “40 Attività finanziarie disponibili per la

vendita”.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari disponibili per la vendita sono iscritti inizialmente quando, e solo

quando, l’azienda diventa parte nelle clausole contrattuali dello strumento, ossia al momento del regolamento, ad un valore pari al fair value generalmente coincidente con il

costo degli stessi. Tale valore include i costi o i proventi direttamente connessi agli strumenti stessi.

L’iscrizione delle attività finanziarie disponibili per la vendita può derivare anche da

riclassificazione dal comparto “Attività finanziarie detenute sino alla scadenza” oppure, solo

e soltanto in rare circostanze e comunque solamente qualora l’attività non sia più posseduta

al fine di venderla o riacquistarla a breve, dal comparto “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”; in tale circostanza il valore di iscrizione è pari al fair value dell’attività al

momento del trasferimento.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività finanziarie disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value con imputazione a conto economico della quota

interessi (come risultante dall’applicazione del costo ammortizzato) e con imputazione a patrimonio netto nella voce “130 Riserve da valutazione” delle variazioni di fair value, ad

eccezione delle perdite per riduzione di valore, fino a quando l’attività finanziaria è eliminata,

momento in cui l’utile o la perdita complessiva rilevata precedentemente nel patrimonio

netto deve essere rilevata a conto economico. I titoli di capitale per cui non può essere definito in maniera attendibile il fair value, secondo le metodologie esposte, sono iscritti al

costo.

La determinazione del fair value delle attività disponibili per la vendita è basata su prezzi

rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati ella

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pratica finanziaria come più dettagliatamente descritto nella Parte A.3.3 della Nota

Integrativa “Gerarchia del fair value”.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale viene effettuata la verifica

dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore che, nel caso di titoli di capitale, si

ritengano inoltre significative o prolungate.

Con riferimento alla significatività della riduzione di valore, si è in presenza di significativi segnali di impairment nel caso in cui il valore di mercato del titolo azionario risulti inferiore

di più del 35% rispetto al costo storico di acquisto. In questo caso si procede, senza ulteriori

analisi, alla contabilizzazione dell’impairment a conto economico. Nel caso di riduzione di

valore di entità inferiore si contabilizza l’impairment solo se la valutazione del titolo

effettuata sulla base dei suoi fondamentali non confermi la solidità dell’azienda ovvero delle

sue prospettive reddituali. Con riferimento alla durevolezza della riduzione di valore, questa è definita come prolungata

qualora il fair value permanga continuativamente al di sotto del valore del costo storico di

acquisto per un periodo superiore a 18 mesi: in tal caso si procede alla contabilizzazione

dell’impairment a conto economico senza ulteriori analisi. Nel caso di permanenza

continuativa del fair value al di sotto del valore del costo storico di acquisto per periodi di durata inferiore a 18 mesi, l’eventuale impairment da imputare a conto economico viene

individuato anche in considerazione del fatto che la riduzione di valore sia imputabile ad un

generalizzato andamento negativo di Borsa piuttosto che allo specifico andamento della

singola controparte.

In presenza di perdite di valore, la variazione cumulata, inclusa quella precedentemente iscritta a Patrimonio nella voce anzidetta, è imputata direttamente a conto economico nella

voce “130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b) attività finanziarie

disponibili per la vendita”.

La perdita di valore è registrata nel momento in cui il costo di acquisizione (al netto di

qualsiasi rimborso di capitale e ammortamento) di un’attività finanziaria disponibile per la

vendita eccede il suo valore recuperabile. Eventuali riprese di valore, possibili solo a seguito della rimozione dei motivi che avevano originato la perdita di valore, sono così contabilizzate:

se riferite a investimenti in strumenti azionari, con contropartita diretta a riserva di patrimonio;

se riferite a investimenti in strumenti di debito, sono contabilizzate a conto economico nella voce “130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di b)

attività finanziarie disponibili per la vendita”.

In ogni caso, l’entità della ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo

strumento, in assenza di precedenti rettifiche, avrebbe avuto a quel momento.

In funzione del fatto che la Banca applica lo IAS 34 “Bilanci intermedi” alle relazioni

finanziarie semestrali, con conseguente identificazione di un “interim period” semestrale, le

eventuali riduzioni di valore registrate vengono storicizzate in sede di chiusura del semestre.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie disponibili per la vendita vengono cancellate dal bilancio quando

scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando

l’attività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà dell’attività stessa. Il risultato della cessione di attività finanziarie

disponibili per la vendita è imputato a conto economico nella voce “100 Utili (perdite) da

cessione o riacquisto di b) attività finanziarie disponibili per la vendita”. In occasione della

cancellazione si procede inoltre all’azzeramento, contro conto economico, per la quota

eventualmente corrispondente, di quanto in precedenza imputato nella riserva di patrimonio

“130 Riserve da valutazione”.

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Crediti e Finanziamenti

Definizione

Si definiscono Crediti e finanziamenti (c.d. Loans and Receivables - L&R) le attività

finanziarie non derivate, aventi pagamenti fissi o determinabili, che non sono state quotate

in un mercato attivo. Fanno eccezione:

a) quelle che si intendono vendere immediatamente o a breve, che vengono classificate

come possedute per la negoziazione, e quelle eventualmente iscritte al momento della rilevazione iniziale al fair value rilevato a conto economico;

b) quelle rilevate inizialmente come disponibili per la vendita;

c) quelle per cui il possessore può non recuperare sostanzialmente tutto l’investimento

iniziale per cause diverse dal deterioramento del credito; in tal caso sono classificate

come disponibili per la vendita.

I Crediti e finanziamenti sono iscritti nelle voci “60 Crediti verso banche” e “70 Crediti verso

clientela”.

Criteri di iscrizione

I crediti e finanziamenti sono iscritti in bilancio inizialmente quando l’azienda diviene parte di un contratto di finanziamento ossia quando il creditore acquisisce il diritto al pagamento

delle somme contrattualmente pattuite. Tale momento corrisponde alla data di erogazione

del finanziamento.

L’iscrizione in questa categoria può derivare anche da riclassificazione dal comparto “Attività

finanziarie disponibili per la vendita” oppure, solo e soltanto in rare circostanze qualora

l’attività non sia più posseduta al fine di venderla o riacquistarla a breve, dalle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”. Il valore di iscrizione iniziale è pari al fair value dello strumento finanziario che corrisponde

all’ammontare erogato comprensivo dei costi o proventi direttamente riconducibili allo stesso

e determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati.

Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso

da parte della controparte debitrice o che sono riconducibili a costi interni di carattere amministrativo. Qualora l’iscrizione derivi da riclassificazione, il fair value dell’attività rilevato al momento

del trasferimento, è assunto quale nuova misura del costo ammortizzato dell’attività stessa. Nel caso di crediti e finanziamenti erogati a condizioni non di mercato, il fair value iniziale è

calcolato mediante l’applicazione di apposite tecniche valutative descritte nel prosieguo; in tali circostanze, la differenza tra il fair value così determinato e l’importo erogato è imputata

direttamente a conto economico nella voce interessi. I contratti di riporto e le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di

rivendita a termine sono iscritti in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In

particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in

bilancio come debiti per l’importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a

pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l’importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

I crediti e finanziamenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio

dell’interesse effettivo.

Il costo ammortizzato di un’attività o passività finanziaria è il valore a cui la stessa è stata

misurata al momento della rilevazione iniziale al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall’ammortamento complessivo utilizzando il criterio dell’interesse effettivo su

qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza, e dedotta qualsiasi riduzione (a

seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità).

Il criterio dell’interesse effettivo è il metodo di calcolo del costo ammortizzato di un’attività o

passività finanziaria (o gruppo di attività e passività finanziarie) e di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la relativa durata. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che

attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri stimati lungo la vita attesa dello

strumento finanziario. Al fine della determinazione del tasso di interesse effettivo è

necessario valutare i flussi finanziari tenendo in considerazione tutti i termini contrattuali

dello strumento finanziario (per esempio, il pagamento anticipato, un’opzione all’acquisto o

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simili), ma non vanno considerate perdite future su crediti. Il calcolo include tutti gli oneri e

punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante del tasso di interesse effettivo, i costi di transazione, e tutti gli altri premi o sconti.

Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l’eventuale obiettiva

evidenza che un’attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie abbia subito una

riduzione di valore. Tale circostanza ricorre quando è prevedibile che l’azienda non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto, sulla base delle condizioni contrattuali originarie

ossia, ad esempio, in presenza:

a) di significative difficoltà finanziarie dell’emittente o debitore;

b) di una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento

degli interessi o del capitale;

c) del fatto che il finanziatore per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria del beneficiario, estende al beneficiario una concessione che il

finanziatore non avrebbe altrimenti preso in considerazione;

d) della probabilità che il beneficiario dichiari procedure di ristrutturazione finanziaria;

e) della scomparsa di un mercato attivo di quell’attività finanziaria dovuta a difficoltà

finanziarie; f) di dati rilevabili che indichino l’esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri

flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie similari sin dal momento

della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere

ancora identificata con le singole attività finanziarie nel gruppo.

La valutazione dei crediti non performing (crediti che, in funzione delle definizioni attribuite da Banca d’Italia, si trovano in stato di sofferenza, incaglio, ristrutturati, esposizioni scadute

incluse le esposizioni sconfinanti da 90 a 180 giorni garantite da immobili) avviene secondo

modalità analitiche. La valutazione dei restanti crediti avviene secondo tecniche collettive,

mediante raggruppamenti in classi omogenee di rischio.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti non performing si basano sull’attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto

delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti. Ai fini della

determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati

dall’individuazione degli incassi stimati, delle relative scadenze e del tasso di attualizzazione

da applicare. L’entità della perdita risulta pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari attesi, scontati al tasso di interesse

effettivo originario.

La valutazione dei crediti performing riguarda portafogli di attività per le quali non sono

riscontrati elementi oggettivi di perdita e che pertanto vengono assoggettati ad una

valutazione collettiva. Ai flussi di cassa stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, vengono applicate le percentuali di

perdita desumibili dalle serie storico statistiche stimate, per le banche rete del Gruppo,

secondo la metodologia valutativa basata sulla normativa di Basilea 2, cui vengono

opportunamente applicati fattori correttivi al fine di esprimere una valutazione coerente con

quanto richiesto dal principio contabile di riferimento.

Le perdite di valore riscontrate sono iscritte immediatamente a conto economico nella voce

“130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di a) crediti” così come i recuperi

di parte o tutti gli importi oggetto di precedenti svalutazioni. Le riprese di valore sono iscritte

sia a fronte di una migliorata qualità del credito tale da far sorgere la ragionevole certezza

del recupero tempestivo del capitale e degli interessi, secondo i termini contrattuali originari del credito, sia a fronte del progressivo venir meno dell’attualizzazione calcolata al momento

dell’iscrizione della rettifica di valore. Nel caso di valutazione collettiva, le eventuali rettifiche

aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento a

ciascun credito in bonis alla data di valutazione.

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Metodologie determinazione Fair Value

Il fair value di crediti e finanziamenti a medio/lungo termine è determinato considerando i

flussi di cassa futuri, attualizzati al tasso di sostituzione ossia al tasso di mercato in essere

alla data di valutazione relativo ad una posizione con caratteristiche omogenee al credito oggetto di valutazione. Il Fair Value è determinato per tutti i crediti ai soli fini di informativa.

Nel caso di crediti e finanziamenti oggetto di coperture efficaci, viene calcolato il fair value in

relazione al rischio oggetto di copertura per fini valutativi.

Criteri di cancellazione

I crediti e finanziamenti vengono cancellati dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali

sui flussi finanziari dagli stessi derivanti o quando tali attività finanziarie sono cedute con

trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà. In caso

contrario i crediti e finanziamenti continuano ad essere rilevati in bilancio, sebbene la loro

titolarità giuridica sia trasferita ad un terzo, per un importo pari al coinvolgimento residuo. Le attività in parola sono cancellate dal bilancio anche quando la Banca mantiene il diritto

contrattuale a ricevere i flussi finanziari derivanti dalle stesse, ma contestualmente assume

l’obbligazione contrattuale a pagare i medesimi flussi ad un soggetto terzo.

Il risultato economico della cessione di crediti e finanziamenti è imputato a conto economico

nella voce “100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di a) crediti”.

Derivati di copertura

Definizione

Le operazioni di copertura sono finalizzate a neutralizzare le perdite rilevabili su un determinato elemento (o gruppo di elementi) attribuibili ad un determinato rischio tramite

gli utili rilevabili su un diverso elemento (o gruppo di elementi) nel caso in cui quel

particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

La Banca pone in essere la seguente relazione di copertura, che trova coerente

rappresentazione contabile, e che è descritta nel prosieguo:

Fair Value Hedge: l’obiettivo è quello di contrastare variazioni avverse del fair value

dell’attività o passività oggetto di copertura;

Cash Flow Hedge: l’obiettivo perseguito è quello di contrastare il rischio di variabilità

dei flussi finanziari attesi rispetto alle ipotesi iniziali.

I prodotti derivati stipulati con controparti esterne all’azienda sono designati come

strumenti di copertura.

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value e sono classificati nella voce di bilancio di

attivo patrimoniale “80 Derivati di copertura” e di passivo patrimoniale “60 Derivati di

copertura”.

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, se e soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

all’inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della

strategia nell’effettuare la copertura. Tale documentazione include l’identificazione

dello strumento di copertura, l’elemento o l’operazione coperta, la natura del rischio

coperto e come l’impresa valuta l’efficacia dello strumento di copertura nel compensare l’esposizione alle variazioni di fair value dell’elemento coperto o dei flussi

finanziari attribuibili al rischio coperto;

la copertura è attesa altamente efficace;

la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un’esposizione alle variazioni di flussi finanziari che

potrebbe incidere sul conto economico;

l’efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;

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la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era

designata. Metodologie di esecuzione test efficacia

La relazione di copertura è giudicata efficace, e come tale trova coerente rappresentazione contabile, se all’inizio e durante la sua vita i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa

dell’elemento coperto, riferiti al rischio oggetto di copertura, sono quasi completamente compensati dai cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa del derivato di copertura.

Tale conclusione è raggiunta qualora il risultato effettivo si colloca all’interno di un

intervallo compreso tra 80% e 125%.

La verifica dell’efficacia della copertura avviene in fase iniziale mediante l’esecuzione del test

prospettico ed in occasione della redazione del bilancio annuale mediante l’esecuzione del

test retrospettivo; l’esito di tale test giustifica l’applicazione della contabilizzazione di

copertura in quanto dimostra la sua attesa efficacia. Con cadenza mensile viene inoltre condotto il test retrospettivo su base cumulata che si

pone l’obiettivo di misurare il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo di

riferimento e quindi verificare che nel periodo trascorso la relazione di copertura sia stata

effettivamente efficace.

Gli strumenti finanziari derivati che sono considerati di copertura dal punto di vista

economico, ma che non soddisfano i requisiti per essere considerati efficaci strumenti di copertura, sono registrati nella voce “20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione”

ovvero “40 Passività finanziarie detenute per la negoziazione” e gli effetti economici nella

corrispondente voce “80 Risultato netto dell’attività di negoziazione”.

Criteri di valutazione

Copertura di Fair Value

La copertura di fair value è contabilizzata come segue:

l’utile o la perdita risultante dalla misurazione dello strumento di copertura al fair value è iscritto a conto economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di

copertura”;

l’utile o la perdita sull’elemento coperto attribuibile al rischio coperto rettifica il valore contabile dell’elemento coperto ed è rilevato immediatamente, a prescindere

dalla categoria di appartenenza dell’attività o passività coperta, a conto economico

nella voce anzidetta.

La contabilizzazione della copertura cessa prospetticamente nei seguenti casi:

1. lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato;

2. la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra

detti;

3. l’impresa revoca la designazione.

Nel caso sub 2, qualora l’attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della

copertura divenuta inefficace viene imputato a conto economico secondo il metodo del tasso

di interesse effettivo vigente al momento di revoca della copertura. Le metodologie utilizzate al fine della determinazione del fair value del rischio coperto nelle

attività o passività oggetto di copertura sono descritte nei paragrafi di commento alle attività

finanziarie disponibili per la vendita, crediti e finanziamenti.

Copertura di flussi finanziari

Quando uno strumento finanziario derivato è designato a copertura della variabilità dei

flussi finanziari attesi da una attività o passività iscritta in bilancio o di una transazione futura ritenuta altamente probabile, la contabilizzazione della copertura avviene nel

seguente modo:

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gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte efficace della copertura sono registrate nell’apposita riserva di patrimonio

denominata “130 Riserve da valutazione”;

gli utili o le perdite (della valutazione del derivato di copertura) connesse alla parte inefficace della copertura sono registrate direttamente a conto economico nella voce

“90 Risultato netto dell’attività di copertura”;

l’attività o passività coperta è valutata secondo i criteri propri della categoria di appartenenza.

Se una transazione futura si verifica comportando l’iscrizione di una attività o passività non

finanziaria, i corrispondenti utili o perdite imputati inizialmente nella voce “130 Riserve da valutazione” sono contestualmente stornati da tale riserva ed imputati quale costo iniziale

all’attività o passività oggetto di rilevazione. Qualora la transazione futura oggetto di

copertura comporti successivamente l’iscrizione di una attività o passività finanziaria, gli

utili o perdite associati che erano stati inizialmente rilevati direttamente nella voce “130

Riserve da valutazione” sono riclassificati a conto economico nello stesso esercizio o negli esercizi durante i quali l’attività acquistata o passività assunta ha un effetto sul conto

economico. Qualora una parte degli utili o perdite imputati alla predetta Riserva non sia

considerata recuperabile, è riclassificata a conto economico nella voce “80 Risultato netto

dell’attività di negoziazione”.

In tutti i casi diversi da quelli descritti in precedenza, gli utili o le perdite inizialmente imputati nella voce “130 Riserve da valutazione” sono stornati ed imputati a conto

economico con le stesse modalità ed alle stesse scadenze con cui la transazione futura

incide sul conto economico.

In ciascuna delle seguenti circostanze un’impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura:

(a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a

questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro

strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o

riporto è parte della documentata strategia di copertura dell’impresa). In tal caso,

l’utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto fino all’esercizio in cui la copertura era efficace e

resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata

operazione, oggetto di copertura, si verifica;

(b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal caso,

l’utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta

separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione

si verifica;

(c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso

qualsiasi correlato utile o perdita complessiva sullo strumento di copertura rilevata

direttamente nel patrimonio netto dall’esercizio in cui la copertura era efficace va rilevata a conto economico;

(d) l’impresa revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione,

l’utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel

patrimonio netto a partire dall’esercizio in cui la copertura era efficace resta

separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione

si verifica o ci si attende non debba più accadere.

Se ci si attende che l’operazione non debba più accadere, l’utile (o la perdita) complessivo

che era stato rilevato direttamente nel patrimonio netto è stornato a conto economico.

Copertura di portafogli di attività e passività

La copertura di portafogli di attività e passività (c.d. “macrohedging”) e la coerente

rappresentazione contabile è possibile previa:

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identificazione del portafoglio oggetto di copertura e suddivisione dello stesso per scadenze;

designazione dell’oggetto della copertura;

identificazione del rischio di tasso di interesse oggetto di copertura;

designazione degli strumenti di copertura;

determinazione dell’efficacia.

Il portafoglio oggetto di copertura dal rischio di tasso di interesse può contenere sia attività che passività. Tale portafoglio è suddiviso sulla base delle scadenze previste di incasso o di

“riprezzamento” del tasso previa analisi della struttura dei flussi di cassa. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento coperto sono imputate a conto

economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato patrimoniale

nella voce “90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica”

oppure “70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica”. Le variazioni di fair value registrate sullo strumento di copertura sono imputate a conto

economico nella voce “90 Risultato netto dell’attività di copertura” e nello stato patrimoniale

attivo nella voce “80 Derivati di copertura” oppure nella voce di stato patrimoniale passivo

“60 Derivati di copertura”.

Partecipazioni

Definizione

Partecipazione controllata

Si definisce “controllata” la società in cui la Banca esercita il controllo. Tale condizione esiste quando quest’ultima ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le

scelte amministrative e gestionali dell’impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Per

determinare la presenza del controllo, è valutata la presenza di diritti di voto potenziali

esercitabili prontamente. Le partecipazioni in società controllate sono incluse nel bilancio

dalla data in cui si inizia ad esercitare il controllo e fino a quando questo rimane in essere. Partecipazione collegata

Si definisce “collegata” la società in cui si detiene almeno il 20% dei diritti di voto o su cui la

partecipante esercita influenza notevole e che non è né una controllata né una controllata

congiunta per la partecipante. L’influenza notevole è il potere di partecipare alla

determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto.

Partecipazione controllata congiuntamente

Si definisce “controllata congiuntamente” la società regolata da un accordo contrattuale con

il quale due o più parti intraprendono un’attività economica sottoposta a controllo congiunto.

Criteri di iscrizione e valutazione

La voce include le partecipazioni in società direttamente controllate e/o collegate, nonché le

partecipazioni di minoranza in società controllate e/o collegate da/a altre società

appartenenti al Gruppo, iscritte in bilancio secondo il metodo del costo. Le partecipazioni di minoranza detenute dalla Banca sono incluse nella voce “Attività finanziarie disponibili per

la vendita” il cui trattamento contabile è stato in precedenza descritto.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si

procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del

valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il

valore di dismissione finale dell’investimento. Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza, se ritenuta di natura durevole, è rilevata a

conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un

evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono

effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, nel limite del costo storico di

acquisto.

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Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui

flussi finanziari derivanti dalle attività finanziarie o quando sono cedute con trasferimento

sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla loro proprietà.

Attività Materiali

Definizione attività ad uso funzionale

Sono definite “Attività ad uso funzionale” le attività tangibili possedute per essere utilizzate

ai fini dell’espletamento dell’attività sociale ed il cui utilizzo è ipotizzato su un arco

temporale maggiore dell’esercizio.

Definizione attività detenute a scopo di investimento

Sono definite “Attività detenute a scopo di investimento” le proprietà possedute con la

finalità di percepire canoni di locazione o per l’apprezzamento del capitale investito. Di

conseguenza, un investimento immobiliare si distingue dall’attività detenuta ad uso del proprietario per il fatto che origina flussi finanziari ampiamente differenziati dalle altre

attività possedute dalla Banca.

Sono ricompresse tra le attività materiali (ad uso funzionale e detenute a scopo di

investimento ) anche quelle iscritte a seguito di contratti di leasing finanziario sebbene la

titolarità giuridica delle stesse rimanga in capo all’azienda locatrice.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali, strumentali e non, sono iscritte inizialmente ad un valore pari al costo

(nella voce “110 Attività Materiali”), comprensivo di tutti i costi direttamente connessi alla

messa in funzione del bene ed alle imposte e tasse di acquisto non recuperabili. Tale valore è successivamente incrementato delle spese sostenute da cui ci si aspetta di godere dei

benefici futuri. I costi di manutenzione ordinaria effettuata sull’attività sono rilevati a conto

economico nel momento in cui si verificano di contro le spese di manutenzione straordinaria

(migliorie) da cui sono attesi benefici economici futuri sono capitalizzate ad incremento del

valore dei cespiti cui si riferiscono.

Le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi dalle quali si attendono benefici futuri sono iscritte:

se dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, nella categoria più idonea, sia che si riferiscano a beni di terzi utilizzati in

forza di un contratto di locazione che a beni detenuti in forza di un contratto di

leasing finanziario;

se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità nella voce “110 Attività materiali”, ad incremento dell’attività cui si riferiscono, se utilizzate in forza di un

contratto di leasing finanziario ovvero nella voce “150 Altre attività” qualora riferite a beni utilizzati per effetto di un contratto di locazione.

Il costo di un’attività materiale è rilevato come un’attività se, e soltanto se:

è probabile che i futuri benefici economici associati al bene affluiranno all’azienda;

il costo del bene può essere attendibilmente determinato.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali strumentali sono iscritte al

costo, come sopra definito, al netto degli ammortamenti cumulati e di qualsiasi perdita di

valore cumulata. Il valore ammortizzabile, pari al costo meno il valore residuo (ossia

l’ammontare previsto che si otterrebbe normalmente dalla dismissione, dedotti i costi attesi

di dismissione, se l’attività fosse già nelle condizioni, anche di vecchiaia, previste alla fine

della sua vita utile), è ripartito sistematicamente lungo la vita utile dell’attività materiale adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. La vita utile, oggetto

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di periodica revisione al fine di rilevare eventuali stime significativamente difformi dalle

precedenti, è definita come:

il periodo di tempo nel quale ci si attende che un’attività sia utilizzabile dall’azienda o,

la quantità di prodotti o unità similari che l’impresa si aspetta di ottenere dall’utilizzo dell’attività stessa.

In considerazione della circostanza che le attività materiali possono ricomprendere

componenti di diversa vita utile, i terreni, siano essi a sé stanti o inclusi nel valore del

fabbricato, non sono soggetti ad ammortamento in quanto immobilizzazioni a cui è associata vita utile indefinita. Lo scorporo del valore attribuibile al terreno dal valore complessivo

dell’immobile avviene, per tutti i fabbricati, in proporzione alla percentuale di possesso. I

fabbricati sono per contro ammortizzati secondo i criteri sopra esposti.

Le opere d’arte non sono soggette ad ammortamento in quanto il loro valore è generalmente

destinato ad aumentare con il trascorrere del tempo. L’ammortamento di una attività ha inizio quando la stessa è disponibile per l’uso e cessa

quando l’attività è eliminata contabilmente momento corrispondente alla data più recente

tra quella in cui l’attività è classificata per la vendita e la data di eliminazione contabile. Di

conseguenza, l’ammortamento non cessa quando l’attività diventa inutilizzata o è ritirata

dall’uso attivo, a meno che l’attività non sia completamente ammortizzata.

Le migliorie e le spese incrementative sono ammortizzate:

se dotate di autonoma identificabilità e separabilità, secondo la vita utile presunta come sopra descritta;

se non dotate di autonoma identificabilità e separabilità, nel caso di beni utilizzati in forza di un contratto di locazione, secondo il periodo più breve tra quello in cui le

migliorie e le spese possono essere utilizzate e quello di durata residua della

locazione tenendo anche conto di un eventuale singolo rinnovo ovvero, nel caso di

beni utilizzati in forza di un contratto di leasing finanziario, secondo la vita utile

attesa dell’attività cui si riferiscono.

L’ammortamento delle migliorie e delle spese incrementative su beni di terzi rilevate alla

voce “150 Altre Attività” è iscritto alla voce “190 Altri oneri/proventi di gestione”.

Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’eventuale esistenza di indicazioni che dimostrino la perdita di valore subita da un’attività. La perdita

risulta dal confronto tra il valore di carico dell’attività materiale ed il minor valore di recupero. Quest’ultimo è il maggior valore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di

vendita, ed il relativo valore d’uso inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal

cespite. La perdita viene iscritta immediatamente a conto economico nella voce “170

Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali”; in tale voce confluisce anche l’eventuale futura ripresa di valore qualora vengano meno i motivi che hanno originato la

precedente svalutazione.

Definizione e determinazione del fair value

Immobili

Il fair value viene determinato con riferimento al valore di mercato inteso come il miglior

prezzo al quale la vendita di un bene immobile potrà ragionevolmente ritenersi come

incondizionatamente conclusa contro corrispettivo in denaro, alla data della valutazione,

presupponendo:

che il venditore ed il compratore siano controparti indipendenti;

che la parte venditrice abbia la reale intenzione di alienare i beni;

che ci sia un ragionevole periodo di tempo (considerando la tipologia del bene e la situazione del mercato) per effettuare una adeguata commercializzazione, concordare

il prezzo e le condizioni necessarie per portare a termine la vendita;

che il trend di mercato, il livello di valore e le altre condizioni economiche alla data di stipula del preliminare del contratto di compravendita siano identici a quelli esistenti alla data della valutazione;

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che eventuali offerte da parte di acquirenti per i quali la proprietà abbia caratteristiche tali da farla considerare come “fuori mercato” non vengano prese in

considerazione.

Le metodologie adottate ai fini della determinazione del valore di mercato si rifanno ai

seguenti metodi:

metodo comparativo diretto o del mercato, basato sul confronto fra il bene in oggetto ed altri simili oggetto di compravendita o correntemente offerti sullo stesso mercato o

su piazze concorrenziali;

metodo reddituale basato sul valore attuale dei redditi potenziali di mercato di una proprietà simile, ottenuto capitalizzando il reddito ad un tasso di mercato.

I metodi di cui sopra sono stati eseguiti singolarmente ed i valori ottenuti tra loro

opportunamente mediati.

Determinazione valore terreno

La metodologia utilizzata per l’individuazione della percentuale del valore di mercato

attribuibile al terreno si è basata sull’analisi della localizzazione dell’immobile, tenuto conto

della tipologia costruttiva, dello stato di conservazione e del costo di ricostruzione a nuovo

dell’intero immobile.

Attività materiali acquisite in leasing finanziario

Il leasing finanziario è un contratto che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici

derivanti dalla proprietà del bene. Il diritto di proprietà può essere trasferito o meno al

termine del contratto.

L’inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all’esercizio del suo diritto all’utilizzo del bene locato e corrisponde quindi alla data di rilevazione iniziale

del leasing.

Al momento della decorrenza del contratto, il locatario rileva le operazioni di leasing finanziario come attività e passività nel proprio bilancio a valori pari al fair value del bene

locato o, se inferiore, al valore attuale dei pagamenti minimi dovuti. Nel determinare il valore

attuale dei pagamenti minimi dovuti il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse contrattuale implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso

di interesse del finanziamento marginale del locatario. Eventuali costi diretti iniziali

sostenuti dal locatario sono aggiunti all’importo rilevato come attività.

I pagamenti minimi dovuti sono suddivisi tra costi finanziari e riduzione del debito residuo. I

primi sono ripartiti lungo la durata contrattuale in modo da determinare un tasso d’interesse costante sulla passività residua.

Il contratto di leasing finanziario comporta l’iscrizione della quota di ammortamento delle

attività oggetto di contratto e degli oneri finanziari per ciascun esercizio. Il criterio di

ammortamento utilizzato per i beni acquisiti in locazione è coerente con quello adottato per i

beni di proprietà al cui paragrafo si rinvia per una descrizione più dettagliata.

Criteri di cancellazione

L’attività materiale è eliminata dal bilancio al momento della dismissione o quando la stessa

è permanentemente ritirata dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici

economici futuri. Le eventuali plusvalenze o le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o

dalla dismissione dell’attività materiale, pari alla differenza tra il corrispettivo netto di cessione ed il valore contabile dell’attività, sono rilevate a conto economico nella voce “240

Utili (Perdite) da cessione di investimenti”.

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Attività immateriali

Definizione

E’ definita immateriale un’attività non monetaria, identificabile, priva di consistenza fisica

ed utilizzata nell’espletamento dell’attività sociale.

L’attività è identificabile quando:

è separabile, ossia capace di essere separata o scorporata e venduta, trasferita, data in licenza, locata o scambiata;

deriva da diritti contrattuali o altri diritti legali indipendentemente dal fatto che tali

diritti siano trasferibili o separabili da altri diritti e obbligazioni.

L’attività si caratterizza per la circostanza di essere controllata dall’impresa in conseguenza

di eventi passati e nel presupposto che tramite il suo utilizzo affluiranno benefici economici

all’impresa. La Banca ha il controllo di un’attività se ha il potere di usufruire dei benefici

economici futuri derivanti dalla risorsa in oggetto e può, inoltre, limitare l’accesso a tali benefici da parte di terzi.

I benefici economici futuri derivanti da un’attività immateriale possono includere i proventi

originati dalla vendita di prodotti o servizi, i risparmi di costo od altri benefici derivanti

dall’utilizzo dell’attività da parte della Banca.

Un’attività immateriale è rilevata come tale se, e solo se:

a) è probabile che affluiranno all’impresa benefici economici futuri attesi attribuibili

all’attività;

b) il costo dell’attività può essere misurato attendibilmente.

La probabilità che si verifichino benefici economici futuri è valutata usando presupposti ragionevoli e sostenibili che rappresentano la migliore stima dell’insieme di condizioni

economiche che esisteranno nel corso della vita utile dell’attività.

Il grado di probabilità connesso al flusso di benefici economici attribuibili all’utilizzo

dell’attività è valutato sulla base delle fonti d’informazione disponibili al tempo della

rilevazione iniziale, dando un maggior peso alle fonti d’informazione esterne.

La Banca considera attività immateriali l’avviamento ed il software ad utilità pluriennale. Attività immateriale a vita utile definita

E’ definita a vita utile definita l’attività per cui è possibile stimare il limite temporale entro il

quale ci si attende la produzione dei correlati benefici economici.

Tra le attività intangibili iscritte sono considerate a vita utile definita il software. Attività immateriale a vita utile indefinita

E’ definita a vita utile indefinita l’attività per cui non è possibile stimare un limite prevedibile

al periodo durante il quale ci si attende che l’attività generi benefici economici per l’azienda.

L’attribuzione di vita utile indefinita del bene non deriva dall’aver già programmato spese

future che nel corso del tempo vadano a ripristinare il livello di performance standard dell’attività, prolungando la vita utile.

L’avviamento è considerato a vita utile indefinita.

Criteri di iscrizione

L’attività, esposta nella voce di stato patrimoniale “120 Attività immateriali”, è iscritta al costo ed eventuali spese successive all’iscrizione iniziale sono capitalizzate solo se in grado

di generare benefici economici futuri e solo se tali spese possono essere determinate ed

attribuite all’attività in modo attendibile.

Il costo di un’attività immateriale include:

il prezzo di acquisto incluse eventuali imposte e tasse su acquisti non recuperabili dopo aver dedotto sconti commerciali e abbuoni;

qualunque costo diretto per predisporre l’attività all’utilizzo.

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Criteri di valutazione

Successivamente all’iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente

verificatesi. L’ammortamento è calcolato su base sistematica lungo la miglior stima della vita

utile dell’immobilizzazione (vedasi definizione inclusa nel paragrafo “Attività Materiali”)

utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti.

Il processo di ammortamento inizia quando l’attività è disponibile all’uso e cessa alla data in

cui l’attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali aventi vita utile indefinita (vedasi avviamento, così come definito nel

paragrafo successivo qualora positivo) sono iscritte al costo al netto delle eventuali perdite di

valore riscontrate periodicamente in applicazione del test condotto per la verifica dell’adeguatezza del valore di carico dell’attività (vedasi paragrafo successivo). Per tali

attività, di conseguenza, non si procede al calcolo dell’ammortamento.

Nessuna attività immateriale derivante da ricerca (o dalla fase di ricerca di un progetto

interno) è oggetto di rilevazione. Le spese di ricerca (o della fase di ricerca di un progetto interno) sono rilevate come costo nel momento in cui sono sostenute.

Un’attività immateriale derivante dallo sviluppo (o dalla fase di sviluppo di un progetto

interno) è rilevata se, e solo se, può essere dimostrato quanto segue:

a) la fattibilità tecnica di completare l’attività immateriale in modo da essere disponibile

per l’uso o la vendita; b) l’intenzione aziendale di completare l’attività immateriale per usarla o venderla;

c) la capacità aziendale di usare o vendere l’attività immateriale.

Ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale si procede alla verifica dell’esistenza

eventuale di perdite di valore relative ad attività immateriali. Tali perdite risultano dalla

differenza tra il valore d’iscrizione delle attività ed il valore recuperabile e sono iscritte, come le eventuali riprese di valore, nella voce “180 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività

immateriali” ad esclusione delle perdite di valore relative all’avviamento che sono iscritte

nella voce “230 Rettifiche di valore dell’avviamento”.

Avviamento

Si definisce avviamento la differenza tra il costo di acquisto ed il fair value delle attività e

passività acquisite nell’ambito di una aggregazione aziendale che consiste nell’unione di

imprese o attività aziendali distinte in un’unica impresa tenuta alla redazione del bilancio. Il

risultato di quasi tutte le aggregazioni aziendali è costituito dal fatto che una sola impresa,

l’acquirente, ottiene il controllo di una o più attività aziendali distinte riferibili all’acquisito.

Quando un’impresa acquisisce un gruppo di attività o di attivi netti che non costituiscono un’attività aziendale, questa alloca il costo dell’assieme alle singole attività e passività identificabili in base ai relativi fair value alla data di acquisizione.

Un’aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo e

controllata nel quale l’acquirente è la controllante e l’acquisito una controllata

dell’acquirente.

Tutte le aggregazioni aziendali sono contabilizzate applicando il metodo dell’acquisto (c.d.

purchase method).

Il metodo dell’acquisto prevede le seguenti fasi:

a) identificazione dell’acquirente (l’acquirente è l’impresa aggregante che ottiene il

controllo delle altre imprese o attività aziendali aggregate);

b) determinazione della data di acquisizione; c) determinazione del costo dell’aggregazione aziendale inteso come il “corrispettivo”

trasferito dall’acquirente ai soci dell’acquisita;

d) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale mediante

rilevazione, classificazione e valutazione delle attività identificabili acquisite nonché

delle passività identificabili assunte;

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e) rilevazione dell’eventuale avviamento.

Le operazioni di aggregazione realizzate con società controllate o appartenenti allo stesso

gruppo sono contabilizzate in coerenza al riscontro della significativa sostanza economica

delle stesse.

In applicazione di tale principio, l’avviamento derivante da tali operazioni, è iscritto:

a) a voce 120 dell’attivo di stato patrimoniale nell’ipotesi di riscontro della significativa sostanza economica;

b) a deduzione del patrimonio netto in caso contrario.

Allocazione del costo di un’aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte

L’acquirente:

a) rileva l’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale come attività;

b) misura tale avviamento al relativo costo, in quanto costituisce l’eccedenza del costo dell’aggregazione aziendale rispetto alla quota d’interessenza dell’acquirente nel fair value delle attività, passività e passività potenziali identificabili.

L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale rappresenta un pagamento effettuato

dall’acquirente in previsione di benefici economici futuri derivanti da attività che non

possono essere identificate individualmente e rilevate separatamente.

Dopo la rilevazione iniziale, l’acquirente valuta l’avviamento acquisito in un’aggregazione

aziendale al relativo costo, al netto delle perdite di valore accumulate.

L’avviamento acquisito in un’aggregazione aziendale non deve essere ammortizzato. L’acquirente, invece, verifica annualmente se abbia subìto riduzioni di valore, o più

frequentemente se specifici eventi o modificate circostanze indicano la possibilità che

potrebbe aver subito una riduzione di valore, secondo quanto previsto dall’apposito principio

contabile.

Il principio stabilisce che, un’attività (ivi incluso l’avviamento) ha subito una riduzione di valore quando il relativo valore contabile supera il valore recuperabile, quest’ultimo inteso

come il maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il valore d’uso, definito dal par.

6 dello IAS 36.

Ai fini della verifica di impairment l’avviamento deve essere allocato ad unità generatrici di

flussi finanziari, o a gruppi di unità, nel rispetto del vincolo massimo di aggregazione che

non può superare il segmento di attività identificato ai sensi dell’IFRS 8. Avviamento negativo

Se la quota di interessenza dell’acquirente nel fair value (valore equo) netto delle attività,

passività e passività potenziali identificabili eccede il costo dell’aggregazione aziendale,

l’acquirente:

a) rivede l’identificazione e la misurazione delle attività, passività e passività potenziali identificabili dell’acquisito e la determinazione del costo dell’aggregazione;

b) rileva immediatamente a conto economico l’eventuale eccedenza residua dopo la

nuova misurazione.

Criteri di cancellazione

L’attività immateriale è cancellata dal bilancio a seguito di dismissione ovvero quando

nessun beneficio economico futuro è atteso per il suo utilizzo o dismissione.

Il metodo dell’acquisto prevede le seguenti fasi:

f) identificazione dell’acquirente (l’acquirente è l’impresa aggregante che ottiene il controllo delle altre imprese o attività aziendali aggregate);

g) determinazione della data di acquisizione;

h) determinazione del costo dell’aggregazione aziendale inteso come il “corrispettivo”

trasferito dall’acquirente ai soci dell’acquisita;

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i) allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell’aggregazione aziendale mediante

rilevazione, classificazione e valutazione delle attività identificabili acquisite nonché delle passività identificabili assunte;

j) rilevazione dell’eventuale avviamento.

Debiti, titoli in circolazione (e passività subordinate)

Le varie forme di provvista interbancaria e con clientela sono rappresentate nelle voci di

bilancio “10 Debiti verso banche”, “20 Debiti verso clientela”, “30 Titoli in circolazione”. In

tali voci sono ricompresi anche i debiti iscritti dal locatario nell’ambito di operazioni di

leasing finanziario.

Criteri di iscrizione

Le passività in questione sono iscritte in bilancio nel momento corrispondente all’atto della

ricezione delle somme raccolte o all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte è pari al relativo fair value comprensivo degli eventuali costi/proventi aggiuntivi

direttamente attribuibili all’operazione e determinabili sin dall’origine, indipendentemente

dal momento in cui vengono liquidati. Non sono inclusi nel valore di iscrizione iniziale tutti gli oneri che sono oggetto di rimborso da parte della controparte creditrice o che sono

riconducibili a costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie a medio/lungo termine sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo così come definito

nei paragrafi precedenti.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando estinte o scadute.

Il riacquisto di titoli di propria emissione comporta la cancellazione contabile degli stessi con conseguente ridefinizione del debito per titoli in circolazione. L’eventuale differenza tra il

valore di riacquisto dei titoli propri ed il corrispondente valore contabile della passività viene

iscritto a conto economico nella voce “100 Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di d)

passività finanziarie”. L’eventuale successivo ricollocamento dei titoli propri, oggetto di

precedente annullo contabile, costituisce, contabilmente, una nuova emissione con conseguente iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto

economico.

Attività e passività fiscali

Le attività e le passività fiscali sono esposte nello stato patrimoniale nelle voci “130 Attività

fiscali” e “80 Passività fiscali”.

Attività e passività fiscali correnti

Le imposte correnti dell’esercizio e di quelli precedenti, nella misura in cui esse non siano state pagate, sono rilevate come passività; l’eventuale eccedenza rispetto al dovuto è rilevata

come attività.

Le passività (attività) fiscali correnti, dell’esercizio in corso e di quelli precedenti, sono

determinate al valore che si prevede di versare/recuperare nei confronti delle autorità fiscali,

applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigenti. Le attività e passività fiscali correnti vengono cancellate nell’esercizio in cui le attività

vengono realizzate o le passività risultano estinte.

Attività e passività fiscali differite

Per tutte le differenze temporanee imponibili è rilevata una passività fiscale differita, a meno

che la passività fiscale differita derivi:

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da avviamento il cui ammortamento non sia fiscalmente deducibile o

dalla rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che:

non sia un’aggregazione di imprese e

al momento dell’operazione non influisca né sull’utile contabile né sul reddito imponibile.

Non sono calcolate imposte differite con riguardo a maggiori valori dell’attivo in sospensione

d’imposta relativi a partecipazioni e a riserve in sospensione d’imposta in quanto si ritiene,

allo stato, ragionevole che non sussistano i presupposti per la loro futura tassazione.

Le passività fiscali differite sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “80 Passività fiscali

b) differite”.

Per tutte le differenze temporanee deducibili è rilevata un’attività fiscale differita se sarà

probabile che sarà utilizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata

la differenza temporanea deducibile, a meno che l’attività fiscale differita derivi da:

avviamento negativo che è trattato come ricavo differito;

rilevazione iniziale di un’attività o di una passività in un’operazione che:

non rappresenta una aggregazione di imprese e al momento dell’operazione non influenza né l’utile contabile né il reddito

imponibile.

Le attività fiscali anticipate sono rilevate nella voce di stato patrimoniale “130 Attività fiscali

b) anticipate”.

Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite sono oggetto di costante

monitoraggio e sono quantificate secondo le aliquote fiscali che si prevede saranno

applicabili nell’esercizio nel quale sarà realizzata l’attività fiscale o sarà estinta la passività

fiscale, tenuto conto della normativa fiscale derivante da provvedimenti attualmente in

vigore.

Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite vengono cancellate nell’esercizio in

cui:

la differenza temporanea che le ha originate diventa imponibile con riferimento alle passività fiscali differite o deducibile con riferimento alle attività fiscali anticipate;

la differenza temporanea che le ha originate perde rilevanza fiscale. Le attività fiscali anticipate e le passività fiscali differite non vengono attualizzate e neppure,

di norma, tra loro compensate.

Accantonamenti a fondi per rischi ed oneri

Definizione

L’accantonamento è definito come una passività con scadenza o ammontare incerti.

Per contro, si definisce passività potenziale:

un’obbligazione possibile che scaturisce da eventi passati e la cui esistenza sarà confermata solamente dal verificarsi o meno di uno o più eventi futuri non totalmente sotto il controllo della Banca;

un’obbligazione attuale che scaturisce da eventi passati, ma che non è rilevata perché:

non è probabile che per estinguere l’obbligazione sarà necessario l’impiego di

risorse finanziarie;

l’ammontare dell’obbligazione non può essere determinata con sufficiente

attendibilità.

Le passività potenziali non sono oggetto di rilevazione contabile, ma solo di informativa, a

meno che siano giudicate remote.

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Criteri di iscrizione e valutazione

L’accantonamento è rilevato in contabilità se e solo se:

vi è un’obbligazione in corso (legale o implicita) quale risultato di un evento passato e

è probabile che per adempiere all’obbligazione si renderà necessario l’impiego di risorse atte a produrre benefici economici; e

può essere effettuata una stima attendibile dell’importo derivante dall’adempimento dell’obbligazione.

L’importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della spesa richiesta

per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze che inevitabilmente caratterizzano una pluralità di fatti e circostanze.

L’importo dell’accantonamento è rappresentato dal valore attuale delle spese che si suppone

saranno necessarie per estinguere l’obbligazione laddove l’effetto del valore attuale è un

aspetto rilevante. I fatti futuri che possono condizionare l’ammontare richiesto per

estinguere l’obbligazione sono tenuti in considerazione solo se vi è sufficiente evidenza oggettiva che gli stessi si verificheranno.

Gli accantonamenti ai fondi per rischi e oneri includono il rischio derivante dall’eventuale

contenzioso tributario.

Criteri di cancellazione

L’accantonamento viene stornato quando diviene improbabile l’impiego di risorse atte a

produrre benefici economici per adempiere l’obbligazione.

Operazioni in valuta estera

Definizione

La valuta estera è una valuta differente dalla valuta funzionale della Banca, che a sua volta

è la valuta dell’ambiente economico prevalente in cui la Banca stessa opera.

Criteri di iscrizione

Un’operazione in valuta estera è registrata, al momento della rilevazione iniziale, nella valuta

funzionale applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti tra la valuta

funzionale e la valuta estera in vigore alla data dell’operazione.

Criteri di valutazione

A ogni data di riferimento del bilancio:

a) gli elementi monetari36 in valuta estera sono convertiti utilizzando il tasso di

chiusura;

b) gli elementi non monetari37 che sono valutati al costo storico in valuta estera sono

convertiti usando il tasso di cambio in essere alla data dell’operazione; c) gli elementi non monetari che sono valutati al fair value in una valuta estera sono

convertiti utilizzando i tassi di cambio alla data in cui il fair value è determinato.

Le differenze di cambio derivanti dall’estinzione di elementi monetari o dalla conversione di

elementi monetari a tassi differenti da quelli ai quali erano stati convertiti al momento della

rilevazione iniziale durante l’esercizio o in bilanci precedenti, sono rilevate nel conto

economico dell’esercizio in cui hanno origine. Quando un utile o una perdita di un elemento non monetario viene rilevato direttamente nel

patrimonio netto, ogni componente di cambio di tale utile o perdita è rilevato direttamente

nel patrimonio netto. Viceversa, quando un utile o una perdita di un elemento non

36 Si definiscono “monetari” gli elementi rappresentati da importi determinati di valuta ovvero da attività e passività

che devono essere incassate o pagate per un importo determinato di valuta. La caratteristica di un elemento monetario è quindi il diritto a ricevere o un’obbligazione a pagare un numero fisso o determinabile di unità di valuta.

37 Vedasi, a contrario, quanto detto per gli elementi “monetari”.

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monetario è rilevato nel conto economico, ciascuna componente di cambio di tale utile o

perdita è rilevata nel conto economico.

Altre informazioni

- Accantonamenti per garanzie rilasciate e impegni

Gli accantonamenti su base analitica e collettiva relativi alla stima dei possibili esborsi

connessi all’assunzione del rischio di credito insito nelle garanzie rilasciate e negli impegni

assunti sono determinati in applicazione dei medesimi criteri esposti con riferimento ai

crediti.

Tali accantonamenti sono rilevati nella voce 100 “Altre passività” in contropartita alla voce

di conto economico 130d “Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie”.

- Benefici ai dipendenti

Definizione

Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall’azienda in

cambio dell’attività lavorativa svolta dai dipendenti. I benefici ai dipendenti si suddividono

tra:

benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al

capitale) dovuti interamente entro dodici mesi dal termine dell’esercizio nel quale i

dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa;

benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro;

programmi per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro ossia accordi in virtù dei quali l’azienda fornisce benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro;

benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, dovuti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell’esercizio in cui i dipendenti hanno svolto il lavoro

relativo.

Trattamento di Fine Rapporto

Criteri di iscrizione

A seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 252/2005, le quote

di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007

configurano un “piano a contribuzione definita”.

L’onere relativo alle quote è determinato sulla base dei contributi dovuti senza applicazione di alcuna metodologia di natura attuariale.

Diversamente, il trattamento di fine rapporto del personale maturato sino al 31 dicembre

2006 continua a configurare un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” della serie

“piano a benefici definiti” e, come tale, richiede la determinazione del valore dell’obbligazione

sulla base di ipotesi attuariali e l’assoggettamento ad attualizzazione in quanto il debito può

essere estinto significativamente dopo che i dipendenti hanno prestato l’attività lavorativa relativa.

L’importo contabilizzato come passività è pari a:

a) il valore attuale dell’obbligazione a benefici definiti alla data di riferimento del

bilancio;

b) più eventuali utili attuariali (meno eventuali perdite attuariali) contabilizzati in apposita riserva di patrimonio netto;

c) meno gli eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non

ancora rilevate; d) meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle eventuali attività poste a

servizio del piano.

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106

Criteri di valutazione

La Banca, relativamente alla contabilizzazione degli utili/perdite attuariali, ha optato per la rilevazione diretta a patrimonio netto tra le riserve da valutazione di tali componenti.

Gli “Utili/perdite attuariali” comprendono gli effetti di aggiustamenti derivanti dalla

riformulazione di precedenti ipotesi attuariali per effetto di esperienze effettive o a causa di

modificazioni delle stesse ipotesi.

Ai fini dell’attualizzazione viene utilizzato il metodo della “Proiezione unitaria del credito”

che considera ogni singolo periodo di servizio come dante luogo ad una unità addizionale di

TFR misurando così ogni unità, separatamente, per costruire l’obbligazione finale. Tale

unità addizionale si ottiene dividendo la prestazione totale attesa per il numero di anni

trascorsi dal momento dell’assunzione alla data attesa della liquidazione. L’applicazione di

tale metodo prevede la proiezione degli esborsi futuri sulla base di analisi storiche statistiche e della curva demografica e l’attualizzazione finanziaria di tali flussi sulla base di

un tasso di interesse di mercato. Il tasso utilizzato ai fini dell’attualizzazione è determinato

come media dei tassi swap, bid e ask alla data di riferimento della valutazione

opportunamente interpolata per le scadenze intermedie.

- Stock Option/Stock Granting

Si definiscono piani di stock option/stock granting i piani di remunerazione del personale

ovela prestazione di un’attività da parte di un dipendente o di un terzo remunerata tramite

strumenti rappresentativi di capitale (incluse opzioni su azioni).

Il costo di tali operazioni è valutato al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale assegnati ed è imputato nella voce di conto economico “150 Spese Amministrative a) spese

per il personale” in quote costanti rispetto alla durata originaria del piano. Il fair value

determinato è riferito agli strumenti rappresentativi di capitale assegnati alla data di

assegnazione e tiene conto dei prezzi di mercato, se disponibili, dei termini e delle condizioni

in base ai quali tali strumenti sono stati assegnati.

- Ricavi

Definizione

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell’attività

ordinaria dell’impresa, quando tali flussi determinano incrementi del patrimonio netto diversi dagli incrementi derivanti dall’apporto degli azionisti.

Criteri di iscrizione

I ricavi sono valutati al fair value del corrispettivo ricevuto o spettante e sono rilevati in

contabilità quando possono essere attendibilmente stimati.

Il risultato di un’operazione di prestazione di servizi può essere attendibilmente stimato

quando sono soddisfatte tutte le seguenti condizioni:

l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato;

è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione affluiranno alla società;

lo stadio di completamento dell’operazione alla data di riferimento del bilancio può essere attendibilmente misurato;

i costi sostenuti per l’operazione e i costi da sostenere per completarla possono essere attendibilmente calcolati.

I ricavi iscritti a fronte della prestazione di servizi sono iscritti coerentemente alla fase di completamento dell’operazione.

I ricavi sono rilevati solo quando è probabile che i benefici economici derivanti

dall’operazione saranno fruiti dalla Banca. Tuttavia quando la recuperabilità di un valore già

ricompreso nei ricavi è connotata da incertezza, il valore non recuperabile, o il valore il cui

recupero non è più probabile, è rilevato come costo piuttosto che come rettifica del ricavo

originariamente rilevato.

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107

I ricavi che derivano dall’utilizzo, da parte di terzi, di beni della società che generano interessi o dividendi sono rilevati quando:

è probabile che i benefici economici derivanti dall’operazione saranno fruiti dall’impresa;

l’ammontare dei ricavi può essere attendibilmente valutato.

Gli interessi sono rilevati con un criterio temporale che consideri il rendimento effettivo del

bene. In particolare:

gli interessi attivi comprendono il valore degli ammortamenti di eventuali scarti, premi o altre differenze tra il valore contabile iniziale per un titolo e il suo valore alla scadenza.

gli interessi di mora sono contabilizzati nella voce 10 “Interessi attivi e proventi assimilati” per la parte ritenuta recuperabile.

I dividendi sono iscritti contabilmente in corrispondenza del diritto degli azionisti a ricevere

il pagamento.

I costi o ricavi derivanti dalla compravendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello

strumento sono iscritti a conto economico in sede di iscrizione dello strumento finanziario solamente quanto il fair value è determinato:

facendo riferimento a transazioni di mercato correnti e osservabili del medesimo strumento;

attraverso tecniche di valutazione che utilizzano, quali variabili, solamente dati derivanti da mercati osservabili.

- Costi

I costi sono iscritti contabilmente nel momento in cui sono sostenuti nel rispetto del criterio

della correlazione tra costi e ricavi che derivano direttamente e congiuntamente dalle

medesime operazioni o eventi. I costi che non possono essere associati ai ricavi sono rilevati immediatamente nel conto economico.

I costi direttamente riconducibili agli strumenti finanziari valutati a costo ammortizzato e

determinabili sin dall’origine, indipendentemente dal momento in cui vengono liquidati,

affluiscono a conto economico mediante applicazione del tasso di interesse effettivo per la

definizione del quale si rinvia al paragrafo “Crediti e Finanziamenti”. Le perdite di valore sono iscritte a conto economico nell’esercizio in cui sono rilevate.

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108

A.3 - Informativa sul fair value A.3.1 Trasferimenti tra portafogli

La Banca non ha effettuato, né nell’esercizio in corso né in quello precedente, riclassifiche di

portafoglio delle attività finanziarie in seguito a variazioni nello scopo o nell’utilizzo di tali

attività.

A.3.2 Gerarchia del fair value

Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla

base dei criteri, di seguito esposti, che assumono l’utilizzo di input c.d. osservabili o non

osservabili.

Gli input osservabili sono parametri sviluppati sulla base di dati disponibili di mercato e riflettono le assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero usare quando prezzano lo

strumento finanziario; diversamente gli input non osservabili sono parametri per i quali non

sono disponibili dati di mercato e che sono quindi sviluppati sulla base delle migliori

informazioni disponibili relative alle assunzioni che i partecipanti al mercato dovrebbero

usare quando prezzano lo strumento finanziario.

Fair value determinato sulla base di input di livello1:

la valutazione si basa su input osservabili ossia prezzi quotati in mercati attivi per identici

strumenti finanziari ai quali l’entità può accedere alla data di valutazione dello strumento. Il

mercato è definito attivo quando i prezzi espressi riflettono le normali operazioni di mercato,

sono regolarmente e prontamente disponibili e se tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato.

Fair value determinato sulla base di input di livello 2:

la valutazione viene effettuata attraverso metodi che sono utilizzati qualora lo strumento

non sia quotato in un mercato attivo e si basa quindi su input diversi da quelli di livello 1.

La valutazione dello strumento finanziario è basata su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili oppure mediante tecniche di valutazione per cui tutti i fattori

significativi – spread creditizi e di liquidità – sono desunti da parametri osservabili sul

mercato. Benché si tratti dell’applicazione di una tecnica valutativa, la quotazione risultante

è sostanzialmente priva di discrezionalità in quanto i più rilevanti parametri utilizzati

risultano attinti dal mercato e le metodologie di calcolo utilizzate replicano quotazioni presenti su mercati attivi.

Fair value determinato sulla base di input di livello 3:

la valutazione viene effettuata attraverso metodi che consistono nella valorizzazione dello

strumento non quotato mediante impiego di input significativi non desumibili dal mercato e

pertanto comportano l’adozione di stime ed assunzioni da parte del management.

La scelta tra i succitati metodi di determinazione del fair value non è opzionale dovendo i

medesimi essere applicati in ordine gerarchico.

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109

A.3.2.1 Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 68 19.338 - 9.560 15.709 -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.308 172 8.432 41 564 9.005

4. Derivati di copertura - 21.912 - - 22.147 -

Totale 4.376 41.422 8.432 9.601 38.420 9.005

1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - 20.456 - - 17.058 -

2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

3. Derivati di copertura - 34.392 - - 27.855 -

Totale - 54.848 - - 44.913 -

31/12/2011 31/12/2010

Attività/Passività finanziarie misurate al fair value

A.3.2.2 Variazioni annue delle attività finanziarie valutate al fair value (livello 3)

1. Esistenze iniziali - - 9.005 -

2. Aumenti - - 58 -

2.1. Acquisti - - - -

2.2. Profitti imputati a: - - 58 -

2.2.1. Conto Economico - - - -

- di cui plusvalenze - - - -

2.2.2. Patrimonio netto X X 58 -

2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - -

2.4. Altre variazioni in aumento - - - -

3. Diminuzioni - - (631) -

3.1.Vendite - - (627) -

3.2. Rimborsi - - - -

3.3. Perdite imputate a: - - - -

3.3.1. Conto Economico - - - -

- di cui minusvalenza - - - -

3.3.2. Patrimonio netto X X - -

3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - -

3.5. Altre variazioni in diminuzione - - (4) -

4. Rimanenze finali - - 8.432 -

ATTIVITA' FINANZIARIE

valutate al fair valuedisponibili per la

venditadi copertura

detenute per la

negoziazione

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110

A.3.2.3 Variazioni annue delle passività finanziarie valutate al fair value (livello 3)

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

A.3.3 Informativa sul c.d. “day one profit/loss”

L’informativa fa riferimento al paragrafo 28 dell’IFRS 7 che tratta le eventuali differenze tra il

prezzo della transazione ed il valore ottenuto attraverso l’utilizzo di tecniche di valutazione

che emergono al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario e non rilevate

immediatamente a conto economico in base a quanto previsto dai paragrafi AG76 e AG76A

dello IAS 39. Laddove si dovesse presentare tale fattispecie devono essere indicate le politiche contabili

adottate dalla Banca per imputare a conto economico, successivamente alla prima iscrizione

dello strumento, le differenze così determinate.

Tenuto anche conto di quanto espresso nel paragrafo delle Politiche di Bilancio, la Banca

non ha posto in essere operazioni per le quali emerge, al momento della prima iscrizione di uno strumento finanziario, una differenza tra il prezzo di transazione ed il valore dello

strumento ottenuto attraverso una tecnica di valutazione interna.

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111

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 -

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

a) Cassa 39.175 38.098

b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -

Totale 39.175 38.098

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Sezione 2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20 -

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 56 - - 9.539 - -

1.1 Titoli strutturati - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito 56 - - 9.539 - -

2. Titoli di capitale 12 - - 20 - -

3. Quote di O.I.C.R - - - - - -

4. Finanziamenti - - - - - -

4.1. Pronti contro termine - - - - - -

4.2 Altri - - - - - -

Totale A 68 - - 9.559 - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari: - 19.338 - 1 15.709 -

1.1 di negoziazione - 19.338 - 1 15.709 -

1.2. connessi con la fair value option - - - - - -

1.3 altri - - - - - -

2. Derivati creditizi: - - - - - -

2.1 di negoziazione - - - - - -

2.2 connessi con la fair value option - - - - - -

2.3 altri - - - - - -

Totale B - 19.338 - 1 15.709 -

Totale (A+B) 68 19.338 - 9.560 15.709 -

Totale

31/12/2010Voci / Valori

Totale

31/12/2011

Il punto A.1.1.2 “livello 1” - “Altri titoli di debito” al dicembre 2010 era costituito da Certificati di Credito del Tesoro scaduti nel maggio 2011.

L’aumento relativo ai derivati finanziari è da attribuirsi alla valutazione dei derivati di

trading pareggiati.

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113

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

A. ATTIVITA' PER CASSA

1.Titoli di debito 56 9.539

a) Governi e Banche Centrali 56 9.539

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri emittenti - -

2. Titoli di capitale 12 20

a) Banche 1 3

b) Altri emittenti: 11 17

- imprese di assicurazioni - -

- società finanziarie - -

- imprese non finanziarie 11 17

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. - -

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale A 68 9.559

B. STRUMENTI DERIVATI

a) Banche

- fair value 2.618 749

b) Clientela

- fair value 16.720 14.961

Totale B 19.338 15.710

Totale (A+B) 19.406 25.269

Voci / ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Non ci sono titoli di capitale emessi da soggetti a sofferenza o incaglio.

2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

Esistenze iniziali 9.539 20 - - 9.559

B. Aumenti 195.660 179 - - 195.839

B.1 Acquisti 195.206 179 - - 195.385

B.2 Variazioni positive di fair value 56 - - - 56

B.3 Altre variazioni 398 - - - 398

C. Diminuzioni (205.143) (187) - - (205.330)

C.1 Vendite (195.591) (179) - - (195.770)

C.2 Rimborsi (9.520) - - - (9.520)

C.3 Variazioni negative di fair value - (8) - - (8)

C.4 Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C.5 Altre variazioni (32) - - - (32)

D. Rimanenze finali 56 12 - - 68

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Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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Sezione 4 Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40 -

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 4.295 - - - - -

1.1 Titoli strutturati - - - - - -

1.2 Altri titoli di debito 4.295 - - - - -

2. Titoli di capitale 13 92 8.432 41 286 9.005

2.1 Valutati al fair value 13 92 679 41 286 1.251

2.2 Valutati al costo - - 7.753 - - 7.754

3. Quote di O.I.C.R. - 80 - - 278 -

4. Finanziamenti - - - - - -

Totale 4.308 172 8.432 41 564 9.005

Voci/Valori

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

L’aumento relativo agli “altri titoli di debito” (Punto 1.1.2 – “livello 1”) è dovuto all’acquisto di

Certificati di Credito del Tesoro a garanzia dell’emissione di assegni circolari di nominali 5,5

milioni, mentre la relativa valutazione è stata rilevata a patrimonio netto, tra le riserve di

valutazione.

La variazione di fair value dei Titoli di capitale (livello 3) e’ dovuta principalmente alla

cessione a Banca Popolare Commercio e Industria di numero 625.000 azioni, pari al 5%,

della partecipazione Partner Sviluppo Imprese S.p.A. PASVIM per 0,6 milioni di euro.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci / Valori

1.Titoli di debito 4.295 -

a) Governi e Banche Centrali 4.295 -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri emittenti - -

2. Titoli di capitale 8.537 9.332

a) Banche 1.824 1.824

b) Altri emittenti: 6.713 7.508

- imprese di assicurazione - -

- società finanziarie 2.300 4.287

- imprese non finanziarie 4.413 3.221

- altri - -

3. Quote di O.I.C.R. 80 278

4. Finanziamenti - -

a) Governi e Banche centrali - -

b) Altri enti pubblici - -

c) Banche - -

d) Altri soggetti - -

Totale 12.912 9.610

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

I titoli di capitale ricomprendono azioni acquisite a seguito della conversione parziale di una

esposizione creditizia ristrutturata per 104,8 migliaia di euro (327 migliaia di euro al

31/12/2010).

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4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Non sono state poste in essere coperture specifiche di attività finanziarie disponibili per la

vendita.

4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti Totale

Esistenze iniziali - 9.332 278 - 9.610

B. Aumenti 5.449 58 321 - 5.828

B.1 Acquisti 5.411 - - - 5.411

B.2 Variazioni positive di FV - - - - -

B.3 Riprese di valore - - 321 - 321

- imputate al conto economico - X - - -

- imputate al patrimonio netto - - 321 - 321

B.4 Trasferimenti da altri portafogli - - - - -

B.5 Altre variazioni 38 58 - - 96

C. Diminuzioni (1.154) (853) (519) - (2.526)

C.1 Vendite - (627) - - (627)

C.2 Rimborsi - - (116) - (116)

C.3 Variazioni negative di FV (1.154) - - - (1.154)

C.4 Svalutazioni da deterioramento - (223) (403) - (626)

- imputate al conto economico - (223) (403) - (626)

- imputate al patrimonio netto - - - - -

C.5 Trasferimenti ad altri portafogli - - - - -

C.6 Altre variazioni - (3) - - (3)

D. Rimanenze finali 4.295 8.537 80 - 12.912

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Sezione 5 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza- Voce 50 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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Sezione 6 Crediti verso banche - Voce 60 -

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Crediti verso banche Centrali

1. Depositi vincolati - -

2. Riserva obbligatoria - -

3. Pronti contro termine - -

4. Altri - -

B. Crediti verso banche

1. Conti correnti e depositi liberi 45.694 36.606

2. Depositi vincolati 88.648 126.579

3. Altri finanziamenti: 231.622 375.000

3.1 Pronti contro termine attivi 138.869 246.462

3.2 Leasing finanziario - -

3.3 Altri 92.753 128.538

4. Titoli di debito 30.043 36.033

4.1 Titoli strutturati - -

4.2 Altri titoli di debito 30.043 36.033

Totale (valore di bilancio) 396.007 574.218

Totale (fair value ) 391.815 572.929

Non sono presenti crediti verso Banche Centrali in quanto la Banca è stata autorizzata ad

assolvere gli obblighi di riserva in via indiretta per il tramite della Capogruppo. Il deposito allo scopo costituito, contenuto al punto “B.2 Depositi vincolati”, ammonta a 79.947 mila

euro (75.701 mila euro al 31.12.2010).

Nell’ambito dei depositi vincolati si evidenzia la riduzione per nominali 42,1 milioni di euro

in essere con la Capogruppo.

Il calo dei “pronti contro termine” di 107.593 mila euro (operazioni effettuate esclusivamente

con la Capogruppo) è strettamente correlato con le analoghe operazioni di raccolta con la

clientela.

Non sono presenti attività deteriorate.

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura specifica.

6.3 Leasing finanziario

Non sono state poste in essere locazioni finanziarie con banche.

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119

Sezione 7 Crediti verso clientela - Voce 70 -

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Conti correnti 1.165.600 81.964 1.198.052 63.758

2. Pronti contro termine attivi 7.683 - - -

3. Mutui 3.843.073 227.395 3.669.074 190.026

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 28.045 2.767 32.173 3.398

5. Leasing finanziario - - - -

6. Factoring - - - -

7. Altre operazioni 1.511.650 48.531 1.646.087 49.052

8. Titoli di debito - - - -

8.1 Titoli strutturati - - - -

8.2 Altri titoli di debito - - - -

Totale (valore di bilancio) 6.556.051 360.657 6.545.386 306.234

Totale (fair value ) 6.770.482 360.657 6.714.716 306.234

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

La voce “Mutui” comprende 1.064.999,8 mila euro, di cui 15.677,9 mila euro deteriorati (765.343,8 mila euro di cui 8.477 mila euro deteriorati al 31.12.2010) a garanzia delle

emissioni di Covered Bond effettuate dalla Capogruppo. Per maggiori dettagli si rimanda alla

specifica sezione Altre Informazioni - Covered Bond.

La voce “Altre operazioni” comprende principalmente finanziamenti per anticipi su effetti e

documenti Sbf, finanziamenti in pool e sovvenzioni non regolate in conto corrente.

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori

Bonis Deteriorate Bonis Deteriorate

1. Titoli di debito - - - -

a) Governi - - - -

b) Altri Enti pubblici - - - -

c) Altri emittenti - - - -

- imprese non finanziarie - - - -

- imprese finanziarie - - - -

- assicurazioni - - - -

- altri - - - -

2. Finanziamenti verso: 6.556.051 360.657 6.545.386 306.234

a) Governi 2.888 - 5.595 -

b) Altri Enti pubblici 195.484 - 206.952 -

c) Altri soggetti 6.357.679 360.657 6.332.839 306.234

- imprese non finanziarie 3.846.714 246.670 3.876.075 205.864

- imprese finanziarie 467.655 796 432.735 738

- assicurazioni 908 - - -

- altri 2.042.402 113.191 2.024.029 99.632

Totale 6.556.051 360.657 6.545.386 306.234

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

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120

7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specifica

Tipologia operazioni/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value:

a) rischio di tasso di interesse 65.677 127.514

b) rischio di cambio - -

c) rischio di credito - -

d) più rischi - -

2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:

a) rischio di tasso di interesse - -

b) rischio di cambio - -

c) altro - -

Totale 65.677 127.514

7.4 Leasing finanziario

Non sono state poste in essere locazioni finanziarie con clientela.

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121

Sezione 8 Derivati di copertura - Voce 80 -

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Derivati finanziari - 21.912 - 1.311.972 - 22.147 - (1.155.620)

1) Fair value - 14.902 - 1.226.951 - 20.914 - (1.122.224)

2) Flussi finanziari - 7.010 - 85.021 - 1.233 - (33.396)

3) Investimenti esteri - - - - - - - -

B. Derivati creditizi - - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - - -

Totale - 21.912 - 1.311.972 - 22.147 - (1.155.620)

VN

31/12/2010

VN

31/12/2011

FV 31/12/2011 FV 31/12/2010

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = livello 1

L2 = livello 2 L3 = livello 3

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122

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Rischio

di tasso

Rischio

di cambio

Rischio

di credito

Rischio

di prezzoPiù rischi

1. Attività finanziarie disponibili

per la vendita- - - - - X - X X

2. Crediti - - - X - X - X X

3. Attività finanziarie detenute

sino alla scadenzaX - - X - X - X X

4. Portafoglio X X X X X - - X

5, Altre operazioni - - - - - - -

Totale Attività - - - - - - - - -

1. Passività finanziarie 14.902 - - X - X 7.010 X X

2. Portafoglio - - X

Totale Passività 14.902 - - - - - 7.010 - -

1. Transazioni attese X X X X X X - X X

2. Portafoglio di attività e

passività finanziarieX X X X X - X - -

Investimenti

esteri

Operazioni / Tipo di

copertura

Fair Value Flussi Finanziari

Specifica

Generica Specifica Generica

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123

Sezione 9 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di

copertura generica - Voce 90 -

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Adeguamento positivo

1.1 di specifici portafogli: 25.891 15.735

a) crediti 25.891 15.735

b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -

1.2 complessivo - -

2. Adeguamento negativo

2.1 di specifici portafogli - -

a) crediti - -

b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -

2.2 complessivo - -

Totale 25.891 15.735

9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse

Attività coperte 31/12/2011 31/12/2010

1. Crediti 334.687 469.407

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - -

3. Portafoglio - -

Totale 334.687 469.407

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124

Sezione 10 Le partecipazioni - Voce 100 -

10.1 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni SedeQuota di

partecipazione %

A. Imprese controllate in via esclusiva (*)

Banco di San Giorgio SpA Genova 57,5

UBI SISTEMI E SERVIZI SCpA Brescia 2,96

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. imprese sottoposte ad influenza notevole

(*) Vengono comprese le partecipazioni in società del Gruppo ancorché di minoranza.

10.2 Partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto o sottoposte

ad influenza notevole: informazioni contabili

DenominazioniTotale

attivo

Ricavi totali

(*)Utile (perdita)

Patrimonio

netto

(**)

Valore di

bilancio

A. Imprese controllate in via esclusiva

Banco di San Giorgio SpA 3.134.095 78.260 1.190 201.456 166.793

UBI Sistemi e Servizi SCpA 216.555 (456) - 51.352 1.565

B. imprese controllate in modo congiunto

0 - - - - -

C. Imprese sottoposte ad influenza notevole

0 - - - - -

Totale 3.350.650 77.804 1.190 252.808 168.358

(*) Gli importi rappresentano il margine d'intermediazione.

(**) Il patrimonio netto comprende l'utile risultante dai progetti di Bilancio dell'esercizio 2011.

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125

10.3 Partecipazioni: variazioni annue

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Esistenze iniziali 156.480 141.845

B. Aumenti 11.878 538.958

B.1 Acquisti 11.878 14.637

B.2 Riprese di valore - -

B.3 Rivalutazioni - -

B.4 Altre variazioni - 524.321

C. Diminuzioni - 524.323

C.1 Vendite - 382.805

C.2 Rettifiche di valore - 2

C.3 Altre variazioni - 141.516

D. Rimanenze finali 168.358 156.480

E. Rivalutazioni totali - -

F. Rettifiche totali - -

Per l’esercizio in commento il punto B.1 Acquisti è relativo all’adesione all’aumento di capitale di Banco di San Giorgio del 12/10/2011 mediante sottoscrizione di n. 2.969.606

azioni, mentre per il periodo in raffronto a seguito dell’operazione di Ottimizzazione

Territoriale era stata acquisita la partecipazione in Banco di San Giorgio, evidenziata alla

voce B.1 “Acquisti” e contestualmente erano state iscritte le partecipazioni relative a Banco

di Brescia, Banca Popolare di Bergamo e Banca Popolare Commercio e Industria per un

importo di 193 milioni di euro, in ossequio agli OPI Assirevi; la movimentazione di quest’ultime era stata inserita tra le altre variazioni in aumento.

Nel mese di luglio 2010, le partecipazioni in discorso sono state tutte cedute alla

Capogruppo per un controvalore di 141,5 milioni di euro, interamente iscritto tra le altre

variazioni in diminuzione. Si segnala inoltre la cessione di quota parte della partecipazione

in Banca Popolare Commercio e Industria alla Fondazione Banca del Monte di Lombardia

per 382,8 milioni di euro iscritta al punto C.1 “Vendite”, che ha determinato una plusvalenza a conto economico di euro 230,7 milioni compresa fra le “Altre variazioni” in

aumento.

Le ulteriori plusvalenze pari a 100,7 milioni di euro erano state contabilizzate a patrimonio

netto ed anch’esse evidenziate fra le “Altre variazioni” in aumento.

Alla data di redazione del bilancio non sussistono impegni di alcun tipo relativi alle

partecipazioni.

10.4 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate

Non sono presenti impegni riferiti a partecipazioni in società controllate.

10.5 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non sono presenti impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Non sono presenti impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza

notevole.

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126

Sezione 11 Attività materiali - Voce 110 -

Le attività materiali della banca sono valutate al costo al netto degli ammortamenti come precisato nella parte A della presente nota integrativa.

11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo

Attività/valoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Attività ad uso funzionale

1.1 di proprietà 100.746 103.845

a) terreni 49.839 50.686

b) fabbricati 35.560 35.880

c) mobili 4.824 5.471

d) impianti elettronici 3.061 3.745

e) altre 7.462 8.063

1.2 acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

c) mobili - -

d) impianti elettronici - -

e) altre - -

Totale A 100.746 103.845

B. Attività detenute a scopo di investimento

2.1 di proprietà 108.857 109.069

a) terreni 88.265 87.989

b) fabbricati 20.592 21.080

2.2 acquisite in leasing finanziario - -

a) terreni - -

b) fabbricati - -

Totale B 108.857 109.069

Totale (A+B) 209.603 212.914

11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate

Le attività materiali sono valutate al costo, pertanto non esiste la fattispecie.

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127

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati MobiliImpianti

elettroniciAltre Totale

A. Esistenze iniziali lorde 67.340 48.442 21.316 25.422 41.875 204.395

A.1 Riduzioni di valore totali nette (16.654) (12.562) (15.845) (21.677) (33.812) (100.550)

A.2 Esistenze iniziali nette 50.686 35.880 5.471 3.745 8.063 103.845

B. Aumenti - 1.705 456 712 1.754 4.627

B.1 Acquisti - - 456 712 1.717 2.885

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.705 - - - 1.705

B.3 Riprese di valore - - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -

B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - - - - -

B.7 Altre variazioni - - - - 37 37

C. Diminuzioni (847) (2.025) (1.103) (1.396) (2.355) (7.726)

C.1 Vendite - - - - (37) (37)

C.2 Ammortamenti - (1.394) (1.101) (1.369) (2.279) (6.143)

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a: - - - - - -

a) patrimonio netto - - - - - -

b) conto economico - - - - - -

C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -

C.6 Trasferimenti a: (676) (461) - - - (1.137)

a) attività materiali detenute a scopo di investimento (676) (461) - - - (1.137)

b) attività in via di dismissione - - - - - -

C.7 Altre variazioni (171) (170) (2) (27) (39) (409)

D. Rimanenze finali nette 49.839 35.560 4.824 3.061 7.462 100.746

D.1 Riduzioni di valore totali nette (16.506) (13.666) (16.947) (23.013) (35.717) (105.849)

D.2 Rimanenze finali lorde 66.345 49.226 21.771 26.074 43.179 206.595

E. Valutazione al costo - - - - - -

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128

Gli ammortamenti sono calcolati sulla base della vita utile stimata del bene a partire dalla data di entrata in funzione.

La vita utile stimata in mesi per le principali classi di cespiti è sotto riportata.

Descrizione Ammortamento Vita utile

Terreni relativi ad immobili NO Indefinita

Immobili - Immobili in leasing SI Sulla base di perizia

Impianti di sollevamento e pesatura SI 160 mesi

Costruzioni leggere e scaffalature SI 120 mesi

Mobili e arredi diversi SI 120 mesi

Mobili e macchine ordinarie d'ufficio SI 100 mesi

Apparecchiature ATM SI 96 mesi

Mezzi forti e blindature prefabbricate SI 80 mesi

Macchinari, apparecchi e attrezzature varie SI 80 mesi

Macchinari vari, mobili ed arredi SI 80 mesi

Banconi blindati o con cristalli blindati SI 60 mesi

Personal Computer SI 60 mesi

Attrezzatura mensa SI 48 mesi

Impianti interni speciali di comunicazione SI 48 mesi

Piattaforme Tecnologiche Centrali SI 48 mesi

Impianti di allarme SI 40 mesi

Impianti antincendio SI 40 mesi

Macchine Ufficio elettriche-elettroniche SI 30 mesi

Autoveicoli da trasporto SI 30 mesi

Autovetture SI 24 mesi

Autovetture in leasing SI Sulla base della durata del contratto

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Terreni Fabbricati

A. Esistenze iniziali 110.413 32.026

A.1 Riduzione di valore totali nette (22.424) (10.946)

A.3 Esistenze iniziali nette 87.989 21.080

B. Aumenti 676 461

B.1 Acquisti - -

B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -

B.3 Variazioni positive di fair value - -

B.4 Riprese di valore - -

B.5 Differenze di cambio positive - -

B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 676 461

B.7 Altre variazioni - -

C. Diminuzioni (400) (949)

C.1 Vendite - -

C.2 Ammortamenti - (817)

C.3 Variazioni negative di fair value - -

C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -

C.5 Differenze di cambio negative - -

C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività: - -

a) immobili ad uso funzionale - -

b) attività non correnti in via di dismissione - -

C.7 Altre variazioni (400) (132)

D. Rimanenze finali 88.265 20.592

D.1 Riduzione di valore totali nette (22.334) (11.774)

D.2 Rimanenze finali lorde 110.599 32.366

E. Valutazione al fair value 100.866 56.773

Totale

31/12/2011

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129

11.5 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)

Attività / Valori 31/12/2011 31/12/2010

A. Attività ad uso funzionale

1.1 Di proprietà: - 1.987

- terreni - -

- fabbricati - 1.175

- mobili - 52

- impianti elettronici - 760

- altre - -

1.2 In locazione finanziaria: - -

- terreni - -

- fabbricati - -

- mobili - -

- impianti elettronici - -

- altre - -

Totale A - 1.987

B. Attività detenute a scopo di investimento

2.1 Di proprietà: - -

- terreni - -

- fabbricati - -

2.2 In locazione finanziaria: - -

- terreni - -

- fabbricati - -

Totale B - -

Totale A+B - 1.987

Non si rilevano impegni con riferimento all’anno 2011.

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130

Sezione 12 Attività immateriali - Voce 120 -

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita

A.1 Avviamento X 80.084 X 80.320

A.2 Altre attività immateriali 203 - 94 -

A.2.1 Attività valutate al costo: 203 - 94 -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività 203 - 94 -

A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -

a) Attività immateriali generate internamente - - - -

b) Altre attività - - - -

Totale 203 80.084 94 80.320

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010Attività/Valori

Gli avviamenti iscritti rappresentano quanto pagato dalla Banca a fronte della capacità

dell’unità oggetto di aggregazione, di produrre benefici economici futuri per la società

“aggregante”. Di seguito vengono in dettaglio riportati:

• acquisizione di 4 Filiali da Banco di Brescia per 5.374,5 mila euro;

• riacquisizione post-fusione di 4 Filiali precedentemente cedute alla Cassa di

Risparmio di Tortona per 2.811 mila euro;

• incorporazione della Cassa di Risparmio di Tortona per 71.789 mila euro;

• diritto di affitto per la Filiali Estere Francesi per 110 mila euro; la diminuzione di euro 236,3 mila è relativa all’ impairment dell’immobile della Succursale di Nizza

registrato alla voce 230 di conto economico “Rettifiche di valore dell’avviamento”.

L’aumento al punto A.2.1 b) “altre attività” di 109 mila euro è relativo all’ampliamento del

software delle Filiali Estere per 188,6 migliaia di euro ed all’ ammortamento per 79,6 mila

euro.

Come indicato dallo IAS 36, una società deve valutare a ogni data di riferimento del bilancio

se esiste un'indicazione che un’attività possa aver subito una riduzione di valore (c.d. impairment test). Con riferimento all’avviamento è necessario effettuare la citata verifica

almeno annualmente. Ai sensi del citato IAS 36, un’attività ha subito una riduzione durevole

di valore quando il suo valore contabile supera il suo valore recuperabile inteso come il maggiore tra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d’uso.

L’avviamento è stato allocato sull’intera entità legale quale complessiva unità generatrice di flussi finanziari. Pertanto la verifica di impairment dell’avviamento iscritto in bilancio al 31

dicembre 2011 è stata effettuata confrontando il valore d’uso dell’intero complesso aziendale (che costituisce una unica cash generating unit) con il relativo valore contabile.

La stima del valore d’uso è stata effettuata in base all’attualizzazione dei flussi reddituali,

determinati sulla base del budget 2012 ed estrapolati sulla base dei tassi di crescita 2013-

2016 delle principali componenti chiave, di seguito riportate, approvate dal Consiglio di

Amministrazione della Banca:

Crediti verso clientela cagr% 2011-2016 RWA Impieghi cagr% 2011-2016

Raccolta diretta cagr% 2011-2016

Risparmio gestito cagr% 2011-2016

Raccolta amministrata cagr% 2011-2016

Raccolta totale cagr% 2011-2016

Proventi Operativi cagr% 2011-2016 - di cui Commissioni nette cagr% 2011-2016

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131

Oneri operativi cagr% 2011-2016

Cost income anno 2016 Costo del credito anno 2016

Mark up medio 2016

Mark down medio 2016

Spread raccolta indiretta 2016

Il tasso di attualizzazione post tax degli utili netti è pari al 11,45%. Questo tasso unitamente

al saggio di crescita oltre il periodo di previsione esplicita del 2% concorre a definire un

saggio di capitalizzazione ai fini della stima del valore terminale pari al 9,45%.

La metodologia sopra descritta e le informazioni quantitative a supporto sono state

approvate in via autonoma e formale da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca. L’analisi compiuta ha permesso di riscontrare l’assenza di perdite durevoli di valore (c.d.

impairment losses) dell’avviamento iscritto nel bilancio della Banca al 31 dicembre 2011.

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132

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita

A. Esistenze iniziali 80.320 - - 685 - 81.005

A.1 Riduzione di valore totali nette - - - (591) - (591)

A.2 Esistenze iniziali nette 80.320 - - 94 - 80.414

B. Aumenti - - - 189 - 189

B.1 Acquisti - - - 189 - 189

B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -

B.3 Riprese di valore X - - - - -

B.4 Variazioni positive di fair value - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -

B.6 Altre variazioni - - - - - -

C. Diminuzioni (236) - - (80) - (316)

C.1 Vendite - - - - - -

C.2 Rettifiche di valore (236) - - (80) - (316)

- Ammortamenti X - - (80) - (80)

- Svalutazioni (236) - - - - (236)

+ patrimonio netto X - - - - -

+ conto economico (236) - - - - (236)

C.3 Variazioni negative di fair value - - - - -

- a patrimonio netto X - - - - -

- a conto economico X - - - - -

C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in

via di dismissione- - - - - -

C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -

C.6 Altre variazioni - - - - - -

D. Rimanenze finali nette 80.084 - - 203 - 80.287

D.1 Rettifiche di valore totali nette (236) - - (670) - (906)

E. Rimanenze finali lorde 80.320 - - 873 - 81.193

F. Valutazione al costo - - - - - -

Altre attività immateriali: generate

internamente Altre attività immateriali: altre

31/12/2011Avviamento

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133

12.3 Altre informazioni

Si forniscono le seguenti ulteriori informazioni:

a) non vi sono impedimenti alla distribuzione agli azionisti delle plusvalenze relative

alle attività immateriali rivalutate; b) non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa;

c) non vi sono attività immateriali costituite a garanzia di propri debiti;

d) non vi sono impegni per l’acquisto di attività immateriali;

e) non vi sono attività immateriali oggetto di operazioni di locazione.

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134

Sezione 13 Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo

e Voce 80 del passivo -

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Ammontare

delle differenze

temporanee

Effetto fiscale

(aliquota IRES

27,5%, 5,57%

IRAP)

Ammontare

delle differenze

temporanee

Effetto fiscale

(aliquota IRES

27,5%, 4,82%

IRAP)

Imposte anticipate con contropartita a conto economico 140.601 41.296 140.058 41.536

- Crediti 52.132 14.336 44.367 12.201

- Strumenti finanziari - - - -

- Attività materiali 7.927 1.584 10.661 2.832

- Fondi per rischi ed oneri 9.252 2.574 6.277 1.763

- Costi del Personale 13.207 3.632 14.694 4.041

- Riallineamento avviamento ex CRT 54.163 17.912 61.029 19.725

- Avviamento 3.227 1.067 2.869 928

- Rettifiche di valore su oneri pluriennali 539 148 - -

- Spese di rappresentanza - - 48 15

- Operazioni straordinarie - - - -

- Rettifiche di valore su partecipazioni e titoli disponibili per la vendita - - - -

- Altre minori 154 43 113 31

Imposte anticipate con contropartita a patrimonio netto 8.890 2.524 6.676 1.872

- Costi del Personale 7.480 2.057 4.879 1.342

- Avviamento - - 675 218

- Titoli AFS 1.154 382 371 104

- Altre minori 256 85 751 208

Totale imposte anticipate iscritte 149.491 43.820 146.734 43.408

- Differenze temporanee escluse dalla determinazione delle imposte anticipate - - - -

- - - - -

Totale imposte anticipate iscrivibili 149.491 43.820 146.734 43.408

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

13.2 Passività per imposte differite: composizione

Ammontare

delle differenze

temporanee

Effetto fiscale

(aliquota IRES

27,5%, 5,57%

IRAP)

Ammontare

delle differenze

temporanee

Effetto fiscale

(aliquota IRES

27,5%, 4,82%

IRAP)

Imposte differite con contropartita a conto economico 8.230 3.606 20.422 4.886

- Attività materiali in leasing - - - -

- Strumenti finanziari - - - -

- Attività materiali 3.904 590 9.744 1.979

- Avviamento 2.121 701 1.590 514

- Fondi rischi su crediti - - - -

- Plusvalenze rateizzate 68 19 183 52

- Costi del Personale 2.105 579 1.821 501

- Altre minori - 1.708 2 1

- Neutralità fiscale 32 9 7.082 1.839

Imposte differite con contropartita a patrimonio netto 351 24 351 22

- Valutazione titoli disponibili per la vendita 351 24 351 22

- Costi del personale - - - -

- - - - -

Totale imposte differite iscritte 8.581 3.630 20.773 4.908

- Differenze temporanee escluse dalla determinazione delle imposte differite - - - -

- - - - -

Totale imposte differite iscrivibili 8.581 3.630 20.773 4.908

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

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135

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

1. Importo iniziale 41.536 42.136

2. Aumenti 6.083 5.483

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 5.156 4.871

a) relative a precedenti esercizi 1.559 21

b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

c) riprese di valore - -

d) altre 3.597 4.850

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 511 -

2.3 Altri aumenti 416 612

3. Diminuzioni (6.322) (6.083)

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (6.322) (5.533)

a) rigiri (6.322) (5.533)

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) mutamento dei criteri contabili - -

d) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - (550)

4. Importo finale 41.297 41.536

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Importo iniziale 4.886 4.635

2. Aumenti 327 1.393

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 290 1.104

a) relative a precedenti esercizi - 147

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 290 957

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 37 -

2.3 Altri aumenti - 289

3. Diminuzioni (1.608) (1.142)

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.608) (532)

a) rigiri (1.608) (532)

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - (610)

4. Importo finale 3.605 4.886

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136

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

1. Importo iniziale 1.872 1.329

2. Aumenti 1.180 626

2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.177 626

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento di criteri contabili - -

c) altre 1.177 626

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 3 -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni (529) (83)

3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (113) (17)

a) rigiri (6) (17)

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -

c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

d) altre (107) -

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni (416) (66)

4. Importo finale 2.523 1.872

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Importo iniziale 22 21

2. Aumenti 3 1

2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - 1

a) relative a precedenti esercizi - -

b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

c) altre - 1

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali 3 -

2.3 Altri aumenti - -

3. Diminuzioni - -

3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio - -

a) rigiri - -

b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -

c) altre - -

3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -

3.3 Altre diminuzioni - -

4. Importo finale 25 22

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137

13.7 Altre informazioni

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Acconti versati al Fisco 6.673 10.707

Credito d'imposta 5.631 10.681

12.304 21.388

Sezione 14 Attività non correnti e gruppi di attività in via di

dismissione e passività associate - Voce 140 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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138

Sezione 15 Altre attività - Voce 150 -

15.1 Altre attività: composizione

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Partite connesse alle operazioni in Covered Bond 29.685 17.318

Altre attività - consolidato fiscale 12.232 21.253

Crediti verso l'Erario 13.442 16.133

Migliorie su immobili di terzi 3.733 3.130

Partite viaggianti 9.430 1.534

Competenze da incassare 6.407 10.429

Scarti valuta su operazioni in cambi e portafoglio 3 1.530

Assegni tratti su terzi 3 -

Partite in corso di lavorazione 4.936 4.031

Altre partite 6.998 5.648

TOTALE 86.869 81.006

Le partite connesse alle operazioni in covered bond rappresentano il differenziale tra il

prestito subordinato erogato alla società veicolo emittente ed il debito verso la stessa che

rappresenta il valore residuo dei crediti ceduti a garanzia.

I crediti per consolidato fiscale rappresentano gli acconti e i crediti di imposte dirette

trasferiti alla Capogruppo in ossequio alla normativa del consolidato fiscale nazionale.

Le altre partite ricomprendono ratei e risconti non ricondotti per complessivi 1,3 milioni di euro.

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139

PASSIVO

Sezione 1 Debiti verso banche - Voce 10 -

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Debiti verso banche centrali - -

2. Debiti verso banche 497.906 769.715

2.1 Conti correnti e depositi liberi 257.119 689.939

2.2 Depositi vincolati 165.802 50.807

2.3 Finanziamenti 66.305 22.632

2.3.1 Pronti contro termine passivi 7.683 -

2.3.2 Altri 58.622 22.632

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

2.5 Altri debiti 8.680 6.337

Totale 497.906 769.715

Fair Value 497.906 769.715

Il decremento della voce “Conti correnti e depositi liberi” è ascrivibile principalmente al

rapporto in essere con la Capogruppo.

L’aumento dei “Depositi vincolati” è riconducibile principalmente alla movimentazione dei

depositi vincolati passivi con la Capogruppo (accensione di due depositi per 130.000 mila euro nel dicembre 2011 ed estinzione di un deposito di 17.000 mila euro).

I pronti contro termine sono stati accesi con la Capogruppo a fronte di pronti contro termine

attivi con la clientela.

La voce “Finanziamenti - Altri” comprende il finanziamento ricevuto dalla Capogruppo finalizzato all’erogazione di prestiti agevolati alle piccole e medie imprese in base agli accordi

stipulati con la Cassa Depositi e Prestiti per 53.263 mila euro in aumento rispetto ai 16.252

mila euro del 31 dicembre 2010.

La voce “altri debiti” rappresenta i debiti di funzionamento.

1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinati

Non sono presenti debiti subordinati verso banche.

1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturati

Non sono presenti debiti strutturati verso banche.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Non sono presenti debiti oggetto di copertura specifica verso banche.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Non sono presenti debiti verso banche per operazioni di leasing finanziario.

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140

Sezione 2 Debiti verso clientela - Voce 20 -

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni /ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Conti correnti e depositi liberi 3.788.466 3.559.261

2. Depositi vincolati 15.960 13.847

3. Finanziamenti 138.559 243.281

3.1 Pronti contro termine passivi 138.559 243.281

3.2 Altri - -

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -

5. Altri debiti 66.037 55.034

Totale 4.009.022 3.871.423

Fair Value 4.009.022 3.871.423

La voce “altri debiti” comprende gli assegni circolari.

2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinati

Non sono presenti debiti subordinati verso clientela.

2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturati

Non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Non sono presenti debiti oggetto di copertura specifica verso clientela.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Non sono presenti debiti verso clientela per operazioni di leasing finanziario.

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Sezione 3 Titoli in circolazione - Voce 30 -

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

Tipologia titoli/Valori Fair Value Fair Value

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Titoli

1. obbligazioni 1.636.686 - 1.579.511 - 1.659.215 - 1.646.178 -

1.1 strutturate 32.076 - 30.607 - 54.410 - 54.326 -

1.2 altre 1.604.610 - 1.548.904 - 1.604.805 - 1.591.852 -

2. altri titoli 164.005 - 164.005 - 62.146 - 62.146 -

2.1 stutturati - - - - - - - -

2.2 altri 164.005 - 164.005 - 62.146 - 62.146 -

Totale 1.800.691 - 1.743.516 - 1.721.361 - 1.708.324 -

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Valore

Bilancio

Valore

Bilancio

Le obbligazioni strutturate collocate presso la clientela sono prevalentemente del tipo step

up.

Le altre obbligazioni comprendono 200 milioni di euro relativi al Prestito Obbligazionario sottoscritto nell’aprile del 2010 dalla Capogruppo, quale retrocessione parziale del funding

derivante dal collocamento dei covered bond. La voce “Altri titoli - altri” è costituita da Certificati di Deposito comprensivi di quelli

denominati in valuta, principalmente yen giapponesi.

3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinati

Non sono presenti titoli subordinati.

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specifica

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 1.196.594 1.193.038

a) rischio di tasso di interesse 1.196.594 1.193.038

b) rischio di cambio - -

c) più rischi - -

2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: 85.235 35.297

a) rischio di tasso di interesse - -

b) rischio di cambio 85.235 35.297

c) altro - -

Nella tabella sono riportati i valori di bilancio delle obbligazioni coperte dal rischio di tasso di interesse (indicate alla riga 1.a) e dei certificati di deposito in yen coperti in cash flow hedging (indicati alla riga 2.b).

Il fair value dei derivati di copertura è iscritto, a seconda del segno, nelle apposite voci

dell’attivo o del passivo dello Stato Patrimoniale.

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142

Sezione 4 Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 -

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa

1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -

3. Titoli di debito - - - - - - - - - -

3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -

3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X

3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X

3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -

3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X

3.2.2 Altri - - - - X - - - - X

Totale A - - - - - - - - - -

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari X - 20.456 - X - 17.058 -

1.1 Di negoziazione X - 20.456 - X X - 17.058 - X

1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X

1.3 Altri X - - - X X - - - X

2. Derivati creditizi X - - - X - - -

2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X

2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X

2.3 Altri X - - - X X - - - X

Totale B X - 20.456 - X X - 17.058 - X

Totale (A+B) - - 20.456 - - - - 17.058 - -

Tipologia operazioni/Valori

Totale

31/12/2011

FVFV

Totale

31/12/2010

FV*VN FV* VN

Legenda:

FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto alla data di emissione. VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

L’aumento è da attribuirsi principalmente alla valutazione dei derivati di trading pareggiati.

4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività

subordinate

Non sono presenti passività finanziarie subordinate di negoziazione.

4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati

Non sono presenti passività finanziarie di negoziazione costituite da debiti strutturati.

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici) di negoziazione:

variazioni annue

Non erano e non sono presenti passività finanziarie per cassa di negoziazione.

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143

Sezione 5 Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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Sezione 6 Derivati di copertura - Voce 60 -

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Derivati finanziari - 34.392 - 451.493 - 27.855 - 636.751

1) Fair value - 34.391 - 451.253 - 27.829 - 634.844

2) Flussi finanziari - 1 - 240 - 26 - 1.907

3) Investimenti esteri - - - - - - - -

B. Derivati creditizi - - - - - - - -

1) Fair value - - - - - - - -

2) Flussi finanziari - - - - - - - -

Totale - 34.392 - 451.493 - 27.855 - 636.751

VN

31/12/2010

Fair Value 31/12/2011 Fair Value 31/12/2010VN

31/12/2011

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

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145

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Rischio

di tasso

Rischio

di cambio

Rischio

di credito

Rischio

di prezzoPiù rischi

1. Attività finanziarie disponibili

per la vendita- - - - - X - X X

2. Crediti 7.471 - - X - X - X X

3. Attività finanziarie detenute

sino alla scadenzaX - - X - X - X X

4. Portafoglio x x x x X 26.833 X - X

5. Altre operazioni - - - - - X - X -

Totale Attività 7.471 - - - - 26.833 - - -

1. Passività finanziarie 87 - - X - X 1 X X

2. Portafoglio - - X

Totale Passività 87 - - - - - 1 - -

1. Transazioni attese X X X X X X - X X

2. Portafoglio di attività e

passività finanziarieX X X X X - X - -

Operazioni / Tipo di

copertura

Fair Value Flussi Finanziari

Investimenti

esteri

Specifica

Generica Specifica Generica

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146

Sezione 7 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto

di copertura generica -Voce 70 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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147

Sezione 8 Passività fiscali -Voce 80 -

Fondo

imposte dirette

Saldo 31/12/2010 13.519

Accantonamento 6.999

Utilizzi per pagamento imposte (6.497)

Saldo 31/12/2011 14.021

La tabella sopra riportata rappresenta la movimentazione delle passività fiscali correnti

avvenuta nell’esercizio. Si specifica che la banca aderisce al c.d. “Consolidato fiscale

nazionale”, ai sensi dell’art. 117 e seguenti del D.P.R. 917 del 22 dicembre 1986 e

successive modifiche ed integrazioni, pertanto crediti e debiti relativi all’IRES sono stati

trasferiti alla Capogruppo e vengono iscritti in bilancio tra le altre attività e passività; le

movimentazioni della tabella si riferiscono all’IRAP. La composizione e la movimentazione delle passività fiscali differite sono esposte con le

attività fiscali anticipate, alla sezione 13 dell’attivo della presente nota.

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148

Sezione 9 Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce

90 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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149

Sezione 10 Altre passività - Voce 100 -

10.1 Altre passività: composizione

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Altre passività - consolidato fiscale 12.613 14.927

Competenze e contributi relativi al personale 7.474 11.547

Debiti verso l'erario per ritenute da versare 9.857 14.214

Scarti valuta su operazioni in cambi 39 86

Somme a disposizione della clientela 699 7.368

Partite in lavorazione 5.156 3.885

Debitori diversi 20.372 15.872

Fornitori 13.841 16.988

Scarti valuta su operazioni di portafoglio commerciale 30.352 79.187

Partite viaggianti con le filiali 1.100 1.177

Deterioramento garanzie rilasciate e impegni 3.905 3.368

Altre partite 4.628 5.105

Totale 110.036 173.724

I debiti per consolidato fiscale sono costituiti dal debito verso la Capogruppo per l’Imposta

sul Reddito delle Società trasferita ai sensi della normativa sul “consolidato fiscale nazionale”.

I debiti per competenze relative al personale includono il debito residuo verso INPS per oneri

relativi ai piani di esodi incentivati, che ammonta a 5,2 milioni di euro. Essi includono

inoltre i debiti verso dipendenti per altre componenti retributive ad erogazione differita.

La voce “Altre”e ricomprende ratei e risconti non ricondotti per complessivi 4,6 milioni di

euro.

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150

Sezione 11 Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 -

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Esistenze iniziali 35.084 47.466

B. Aumenti 1.714 7.191

B.1 Accantonamento dell'esercizio - -

B.2 Altre variazioni 1.714 7.191

C. Diminuzioni (1.026) (19.573)

C.1 Liquidazioni effettuate (1.026) (3.132)

C.2 Altre variazioni - (16.441)

D. Rimanenze finali 35.772 35.084

Le altre variazioni in aumento comprendono la perdita attuariale del periodo per 1.023 migliaia di euro contabilizzata, al netto del relativo effetto fiscale per euro 281 migliaia, a

“Riserva da Valutazione”. Sono altresi’ compresi gli oneri maturati nel corso dell’esercizio

contabilizzati a conto economico.

Nel periodo di raffronto sono contabilizzati i valori del TFR relativo ai dipendenti coinvolti nell’ambito dell’operazione di Ottimizzazione Territoriale; in particolare il valore dei

dipendenti acquisiti è iscritto tra le “Altre variazioni” in aumento, mentre il TFR dei

dipendenti ceduti è iscritto nelle “Altre variazioni” in diminuzione.

11.2 Altre informazioni

Prospetto di sintesi delle Basi Tecniche adottate per la valutazione del Fondo TFR e dei Premi di Anzianità

31/12/2011

Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole RGS48 opportunamente modificate sulla base dei dati storici aziendali.

Tasso di turn over È stata utilizzata apposita tavola ricavata da opportune perequazioni dei dati storici aziendali degli ultimi anni.

Anticipazioni di TFR La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 100%, mentre l’importo medio richiesto, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con la Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100%.

Tassi di inflazione Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel

lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari al 2% annuale.

Tassi di attualizzazione Per la valutazione al 31.12.2011 è stata utilizzata la curva dei tassi EUR composite A al 31 dicembre 2011.

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151

31/12/2010

Tasso di mortalità Sono state utilizzate le tavole RGS48 opportunamente modificate sulla base dei dati storici aziendali.

Tasso di turn over È stata utilizzata apposita tavola ricavata da opportune perequazioni dei dati storici aziendali degli ultimi anni.

Anticipazioni di TFR La probabilità di anticipazione è stata posta pari al 100%, mentre l’importo medio richiesto, determinato sulla base della norma civilistica introdotta con la Legge Finanziaria 2007, è stato stimato pari al 100%.

Tassi di inflazione Lo scenario inflazionistico che si prevede si possa attestare nel lungo periodo ha portato ad utilizzare un tasso pari al 2% annuale

Tassi di attualizzazione Per la valutazione al 31.12.2010 è stata utilizzata la curva dei tassi EUR composite A al 31 dicembre 2010.

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152

Sezione 12 Fondi per rischi e oneri - Voce 120 -

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci / ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Fondi di quiescenza aziendali 24.584 23.526

2. Altri fondi rischi e oneri 12.582 11.258

2.1 controversie legali 3.270 3.411

2.2 oneri per il personale 7.684 5.354

2.3 altri 1.628 2.493

Totale 37.166 34.784

I fondi oneri per il personale sono costituiti dalla valutazione attuariale del premio di

anzianità previsto dai vigenti contratti integrativi, nonché da accantonamenti per premio aziendale, rinnovo contrattuale e sistemi incentivanti, passività ancora incerte

nell’ammontare.

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi di quiescenza Altri fondi Totale

A. Esistenze iniziali 23.526 11.258 34.784

B. Aumenti 3.391 6.255 9.646

B.1 Accantonamento dell'esercizio 50 6.067 6.117

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 1.007 107 1.114

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 13 13

B.4 Altre variazioni 2.334 68 2.402

C. Diminuzioni (2.333) (4.931) (7.264)

C.1 Utilizzo dell'esercizio (2.333) (3.802) (6.135)

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (12) (12)

C.3 Altre variazioni - (1.117) (1.117)

D. Rimanenze finali 24.584 12.582 37.166

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Il Fondo di quiescenza aziendale del personale è rappresentato dall’ammontare degli impegni

presenti e futuri nei confronti del personale in quiescenza che aveva optato, nel 1998, per il mantenimento dei previdenti regolamenti ex Cassa di Risparmio di Cuneo (C.R.C.) ed ex

Banca del Monte di Lombardia (B.M.L.). La consistenza del fondo è determinata sulla base

della riserva matematica calcolata e certificata da un attuario indipendente. Non esistono

attività e passività specifiche a servizio del piano e l’Azienda risponde del debito verso i

beneficiari col suo intero patrimonio.

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153

Obbligazione a benefici definiti: principali ipotesi attuariali

31/12/2011

F.do Pensioni

ex B.M.L.

F.do pensioni

ex C.R.C.

a) Tassi di sconto 4,23% 4,23%

b) Tassi attesi di incrementi retributivi 1,50% 1,50%

c) Tasso di inflazione 2,00% 2,00%

31/12/2010

F.do Pensioni

ex B.M.L.

F.do pensioni

ex C.R.C.

a) Tassi di sconto 4,50% 4,50%

b) Tassi attesi di incrementi retributivi 3,50% 3,50%

c) Tasso di inflazione 2,00% 2,00%

Movimentazione ai fini IAS 19 delle passività nell’anno 2011

F.do Pensioni

ex B.M.L.

F.do pensioni

ex C.R.C.Totale

A. Esistenze iniziali 9.733 13.793 23.526

B. Aumenti 2.212 1.178 3.390

B.1 Interessi passivi in contropartita al conto economico "spese del personale" 423 585 1.007

B.2 Utili attuariali in contropartita a "riserve da valutazione" 1.655 593 2.248

B.3 accantonamenti 50 - 50

B.4 altre variazioni 85 - 85

C. Diminuzioni (715) (1.618) (2.333)

C.1 Benefici pagati per pensioni (715) (1.618) (2.333)

C.2 Perdite attuariali in contropartita a "riserve da valutazione" - - -

D. Rimanenze finali 11.230 13.353 24.584

Gli utili/perdite attuariali, al netto del relativo effetto fiscale, trovano evidenza nel prospetto delle variazioni del patrimonio netto alla voce “Riserve da valutazione: altre riserve”.

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154

12.4 Fondi per rischi e oneri - altri fondi

Accantonamenti Altre variazioni Utilizzi Altre

variazioni

Controversie legali 3.411 1.558 59 1.021 737 3.270

Oneri per il personale 5.354 4.036 115 1.821 - 7.684

Altri fondi 2.493 473 14 960 392 1.628

di cui per azioni revocatorie 1.355 430 8 814 10 969

Totale 11.258 6.067 188 3.802 1.129 12.582

Aumenti Diminuzioni

31/12/201131/12/2010

Gli altri fondi per rischi ed oneri includono principalmente i fondi per revocatorie, gli

accantonamenti per i reclami da investimenti finanziari e gli oneri del personale. Le stime sono state effettuate analiticamente sulle singole posizioni nel caso in cui la controparte

abbia già intrapreso una azione giudiziaria e sulla base del rischio potenziale stimato su

serie storico-statistiche in caso di presenza di elementi oggettivi di rischio (es. presenza di

reclami), non ancora concretizzatisi in azioni giudiziarie. Per i fondi il cui previsto esborso

finanziario è stato stimato oltre l’anno si è proceduto alla determinazione dell’impatto

dell’attualizzazione, utilizzando quale tasso di sconto l’Euribor a 1 anno. I tempi di previsto esborso sono mediamente compresi nell’intervallo da 2 a 5 anni.

In particolare, in relazione ai rischi legali si veda anche quanto riportato nella Sezione 4

della Parte E della presente Nota Integrativa.

Passività potenziali

Sono altresì presenti passività potenziali per contenzioso fiscale per circa 2,16 milioni di

euro.

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155

Sezione 13 Azioni rimborsabili - Voce 140 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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156

Sezione 14 Patrimonio d’impresa

- Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 -

14.1 “Capitale” e “Azioni proprie”: composizione

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Nr azioni ORDINARIE 786.790.984 786.790.984

da nominale Euro cadauna 0,52 0,52

Nr azioni PRIVILEGIATE 68.591.443 68.591.443

da nominale Euro cadauna 0,52 0,52

Nr azioni A RISPARMIO 46.310.550 46.310.550

da nominale Euro cadauna 0,52 0,52

Nr azioni PROPRIE - -

da nominale Euro cadauna - -

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

Nel corso dell’esercizio non è stata rilevata alcuna variazione in merito al numero delle azioni.

14.3 Capitale: altre informazioni

Valore nominale delle azioni

Il capitale sociale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 786.790.984

azioni ordinarie, 68.591.443 azioni privilegiate e 46.310.550 azioni di risparmio del valore nominale di euro 0,52 cadauna. La Banca non è titolare di azioni proprie.

Diritti, privilegi e vincoli sulle azioni

Sulle azioni della banca non vi sono né privilegi né pegni e, per quanto riguarda i vincoli alla

distribuzione dei dividendi e nel rimborso del capitale si rimanda al prospetto di riepilogo

delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità ai sensi dell’art. 2427 comma 1, n. 7 bis c.c. riportato al termine

della successiva voce.

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di utili ammontano ad euro 563.091 mila e sono così composte:

• Riserva legale euro 73.480 mila, l’aumento di 12.319 mila euro corrisponde a quanto deliberato dall’assemblea dei soci dello scorso esercizio, in sede di riparto utili;

• Riserva statutaria euro 412.840 mila al netto delle Riserve First Time Adoptions (-

84.160 mila euro), l’aumento di 214.180 mila euro corrisponde a quanto deliberato

dall’assemblea dei soci dello scorso esercizio, in sede di riparto utili;

• Fondo Riserva L. 124/93 art. 13 euro 217 mila; • Fondo Riserva L. 218/90 art. 7 euro 26.689 mila;

• Fondo Rischi Bancari Generali euro 51.746 mila;

• Fondo riserva riforma previd. Complementare euro -1.864 mila;

• Utile/perdita attuariali Polizza Sanitaria euro -16 mila.

Le Riserve Altre ammontano ad euro 296.792 mila e sono così composte:

• Riserva plusvalenze da operazioni infragruppo euro 33.752 mila; • Riserva OPI 1 swich euro 263.034;

• Riserva per Stock Granting per euro 6 mila.

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157

Composizione del Patrimonio netto secondo origine, disponibilità e distribuibilità al

31/12/2011

per copertura

perdite

per altre

ragioni

A) CAPITALE

-Capitale sociale 468.880 - - 61.256 nessun utilizzo nessun utilizzo

B) RISERVE DI CAPITALE

-Riserva sovrapprezzo azioni - - - - - -

C) RISERVE DI UTILI

-Riserva legale 73.480 B - - nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva statutaria 464.586 ABC 464.586 4.643 nessun utilizzo (2) (3)

-Riserva riforma previd. complementare (1.864) - - - nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva D.Lgs. N.124 / 1993 217 AB - 217 nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva L. 218/90 26.688 AB - 26.689 nessun utilizzo (4)

-Riserva di utili per ACT - polizza sanitaria (16) - - - nessun utilizzo nessun utilizzo

D) RISERVE DI ALTRA NATURA

-Riserva di rivalutazione L. n. 350/2003 118.642 AB - 118.641 nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva da val. strumenti fin. dest.vend. (446) - - - nessun utilizzonessun utilizzo (5)

-Riserva da valutazione IAS (6.986) - - - nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva plusvalenze da operazioni infra gruppo 33.752 - - - nessun utilizzo nessun utilizzo

- Riserva in applicazione degli OPI (6) 263.034 - - - nessun utilizzo nessun utilizzo

-Riserva stock grating 6 - - - - -

TOTALE 1.439.973 464.586 211.446

-Utile dell'esercizio 2011 30.186 - - - - -

TOTALE PATRIMONIO 1.470.159 464.586 211.446

IMPORTO POSSIBILITA' DI

UTILIZZAZIONE

QUOTA

DISPONIBILE

VINCOLO

FISCALE (1)

Riepilogo delle utilizzazioni

effettuate nei tre precedenti

Legenda:

A: per aumento di capitale B: per copertura perdite C: per distribuzione ai soci Note:

(1) Importi in sospensione d'imposta. (2) Riserva vincolata per 4.643 mila euro per ricostituire il vincolo relativamente alle riserve in sospensione di imposta della società incorporata Cassa di Risparmio di Tortona (ai sensi del D.Lgs. 124/93 e delle leggi di

rivalutazione n. 72/83, n. 413/91 e n. 350/03 rispettivamente per 9 mila euro, 827 mila euro, 943 mila euro e per 2.864 mila euro). (3) Nel corso del 2005 la riserva statutaria è stata ridotta per 5.725 mila euro al fine di coprire le riserve negative che si sono originate in sede di passaggio ai principi contabili internazionali.

(4) Riserva vincolata ai sensi della L.218/90 (5) Riserva non distribuibile ai sensi art.6 del D.lgs 28/02/2005 n.38. (6) Riserva derivante dalla cessione di sportelli infragruppo in data 25/01/10 trattata secondo OPI

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non sono presenti strumenti rappresentativi del capitale.

14.6 Altre informazioni

Per la Banca non deve essere data alcuna informativa prevista dallo IAS1, paragrafo 136A, 137 e 80A.

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158

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni Importo

31/12/2011

Importo

31/12/2010

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 217.514 228.910

a) Banche 158.877 158.876

b) Clientela 58.637 70.034

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 517.423 474.491

a) Banche 38.496 20.392

b) Clientela 478.927 454.099

3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi 409.924 626.994

a) Banche 23.329 11.402

i) a utilizzo certo 23.329 11.402

ii) a utilizzo incerto - -

b) Clientela 386.595 615.592

i) a utilizzo certo 1.282 68

ii) a utilizzo incerto 385.313 615.524

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 1.095.221 793.946

6) Altri impegni 18.361 -

Totale 2.258.443 2.124.341

Il rischio di credito connesso a garanzie rilasciate ed impegni è valutato in modo analogo ai

crediti per cassa. La parte stimata di dubbio esito trova esposizione tra le “Altre passività”.

La quota di impegno verso il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è esposta nella voce

“Garanzie rilasciate di natura finanziaria, punto a) Banche”.

L’importo inserito al punto 5) corrisponde:

al debito residuo al 31 dicembre 2011 dei mutui ceduti a garanzia dell’operazione di Covered Bond;

al valore cauzionale dei finanziamenti resi disponibili alla Capogruppo a garanzia delle operazioni di mercato aperto con Banca d’Italia.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

PortafogliImporto

31/12/2011

Importo

31/12/2010

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -

2. Attività finanziarie valutate al fair value - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -

5. Crediti verso banche - -

6. Crediti verso clientela 12.569 6.102

7. Attività materiali - -

3. Informazioni sul leasing operativo

Non sono presenti operazioni di leasing operativo.

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159

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia serviziImporto

31/12/2011

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela

a) Acquisti -

1. Regolati -

2. Non regolati -

b) Vendite -

1. Regolate -

2. Non regolate -

2. Gestioni di portafogli 454.680

a) individuali 454.680

b) collettive -

3. Custodia e amministrazione di titoli 6.822.241

a) titoli di terzi in deposito : connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -

2. altri titoli -

b) Titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 6.648.158

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.499.421

2. altri titoli 5.148.737

c) titoli di terzi depositati presso terzi 4.997.852

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 174.083

4) Altre operazioni 2.063.058

Alla voce “altre operazioni” sono indicati i volumi riferiti all’attività di raccolta ordini per compravendita titoli.

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Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 Gli interessi - Voci 10 e 20 -

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci / Forme tecniche Titoli di Debito Finanziamenti Altre operazioniTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 42 - - 42 103

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 103 - - 103 15

3. Attività finanziarie detenute fino alla scadenza - - - - -

4. Crediti verso banche 631 5.541 - 6.172 6.736

5. Crediti verso clientela - 224.460 - 224.460 187.324

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -

7. Derivati di copertura X X - - 8.933

8. Altre attività x x 14 14 45

Totale 776 230.001 14 230.791 203.156

La voce “Crediti verso clientela-finanziamenti” comprende circa euro 25.968 mila euro di

interessi maturati sui crediti ceduti a garanzia delle future emissioni di Covered Bond.

L’ammontare degli interessi su attività deteriorate è di 12.413 mila euro.

La penale di sconfino ammonta a 8.244,3 mila euro (3.842,3 mila al 31/12/2010).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di

copertura

VociTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: - 41.745

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: - (32.812)

C. Saldo (A-B) - 8.933

Con riferimento al 31 dicembre 2010, gli effetti economici delle operazioni di copertura, in

conformità a quanto prescritto dalle regole di compilazione del bilancio bancario, sono

iscritti a conto economico per sbilancio tra gli interessi attivi, in quanto i differenziali positivi

sono in valore assoluto superiori ai differenziali negativi.

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

VociTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 1.958 1.339

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Non sono presenti interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria.

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1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioniTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Debiti verso banche centrali - X - - -

2. Debiti verso banche (5.540) X - (5.540) (3.843)

3. Debiti verso clientela (20.837) X - (20.837) (10.919)

4. Titoli in circolazione X (35.164) - (35.164) (40.675)

5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -

6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -

7. Altre passività e fondi X X - - -

8. Derivati di copertura X X (772) (772) -

Totale (26.377) (35.164) (772) (62.313) (55.437)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di

copertura

VociTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 36.280 -

B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (37.052) -

C. Saldo (A-B) (772) -

Con riferimento al 31 dicembre 2011, gli effetti economici delle operazioni di copertura, in conformità a quanto prescritto dalle regole di compilazione del bilancio bancario, sono

iscritti a conto economico per sbilancio tra gli interessi passivi, in quanto i differenziali

negativi sono in valore assoluto superiori ai differenziali positivi.

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

VociTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Interessi passivi su passività in valuta (419) (239)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non sono presenti interessi passivi per operazioni di locazione finanziaria.

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Sezione 2 Le commissioni - Voci 40 e 50 -

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

a) garanzie rilasciate 3.564 3.331

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 48.530 53.455

1. negoziazione di strumenti finanziari 23 36

2. negoziazione di valute 825 896

3. gestioni di portafogli - -

3.1. individuali - -

3.2. collettive - -

4. custodia e amministrazione di titoli 771 854

5. banca depositaria - -

6. collocamento di titoli 20.473 23.564

7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 3.387 3.242

8. attività di consulenza 31 21

8.1 in materia di investimenti 31 21

8.2 in materia di struttura finanziaria - -

9. distribuzione di servizi di terzi 23.020 24.842

9.1. Gestioni di portafogli 3.626 3.958

9.1.1. individuali 3.626 3.958

9.1.2. collettive - -

9.2. prodotti assicurativi 10.465 11.275

9.3. altri prodotti 8.929 9.609

d) servizi di incasso e pagamento 12.715 12.981

e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -

f) servizi per operazioni di factoring - -

g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -

h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -

i) tenuta e gestione dei conti correnti 18.114 18.307

j) altri servizi 19.687 16.311

Totale 102.610 104.385

La sottovoce “Collocamento titoli” comprende commissioni per il collocamento di prestiti

obbligazionari riconosciute da altre società per 2.490 mila euro e dalla Capogruppo per

3.049 mila euro (6.117 migliaia di euro da altre società e 2.888 migliaia di euro dalla Capogruppo al 31.12.2010).

La riduzione della sottovoce “Distribuzione di servizi di terzi: altri prodotti” è connessa

essenzialmente alla variazione del regime provvigionale relativo alle carte di credito, che

prevede a partire dall’esercizio 2011 la liquidazione di commissioni “nette” da parte della

società prodotto, anziché la liquidazione separata di provvigioni attive e passive. Correlativamente si sono ridotte le commissioni passive per servizi di incasso e pagamento.

La voce “Altri servizi” comprende la Commissione di Messa a Disposizione Fondi per

complessivi 12.227 migliaia di euro, 9.842 migliaia nel precedente esercizio.

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Il dettaglio delle commissioni conseguite su altri servizi è riportato nella tabella sottostante.

Dettaglio commissioni "altri servizi"Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

- finanziamenti, mutui e CDF 16.460 13.711

- prestiti su pegno - 178

- estero 747 720

- altre 2.480 1.702

Totale 19.687 16.311

La mancanza di commissioni relative ai “prestiti su pegno” è da imputare all’intero

trasferimento alla Banca Popolare Commercio e Industria dell’attività a seguito

dell’Operazione di Ottimizzazione Territoriale (25 gennaio 2010).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

a) Presso propri sportelli: 43.493 48.406

1. Gestioni di portafogli - -

2. Collocamento di titoli 20.473 23.564

3. Servizi e prodotti di terzi 23.020 24.842

b) Offerta fuori sede: - -

1. Gestioni di portafogli - -

2. Collocamento di titoli - -

3. Servizi e prodotti di terzi - -

c) Altri canali distributivi: - -

1. Gestioni di portafogli - -

2. Collocamento di titoli - -

3. Servizi e prodotti di terzi - -

I prodotti e servizi sono interamente collocati presso propri sportelli.

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2.3 Commissioni passive: composizione

Servizi/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

a) garanzie ricevute (292) (162)

b) derivati su crediti - -

c) servizi di gestione e intermediazione: (1.315) (1.292)

1. negoziazione di strumenti finanziari (672) (755)

2. negoziazione di valute (23) (34)

3. gestioni di portafogli: (350) (353)

3.1. proprie - -

3.2. delegate da terzi (350) (353)

4. custodia e amministrazione di titoli (270) (150)

5. collocamento di strumenti finanziari - -

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -

d) servizi di incasso e pagamento (3.156) (3.846)

e) altri servizi (31) (111)

Totale (4.794) (5.411)

Le commissioni passive di negoziazione di strumenti finanziari si riferiscono a commissioni

di intermediazione da riconoscere alla Capogruppo.

La riduzione delle commissioni passive su servizi di incasso e pagamento è connessa alla

variazione del regime provvigionale relativo alle carte di credito, commentata in calce alla

tabella delle commissioni attive.

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Sezione 3 Dividendi e proventi simili - Voce 70 -

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione ERRORE! ERRORE!

DividendiProventi da quote

O.I.C.R.Dividendi

Proventi da quote

O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 1 -

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 221 182 320 -

C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -

D. Partecipazioni - X 997 X

Totale 221 182 1.318 -

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010Voci/Proventi

La voce “D. Partecipazioni” del 31 dicembre 2010 è relativa al dividendo distribuito dal Banco di San Giorgio.

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Sezione 4 Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80 -

4.1 Il risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti redditualiPlusvalenze

(A)

Utile da

negoziazione

(B)

Minusvalenze

(C)

Perdite da

negoziazione

(D)

Risultato netto

[(A+B)-(C+D)]

Totale

31/12/2010

1. Attività finanziarie di negoziazione 99 2.979 (7.938) (6.030) (10.890) (1.340)

1.1 Titoli di debito 99 378 - (3) 474 342

1.2 Titoli di capitale - - (8) (1) (9) (1)

1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -

1.4 Finanziamenti - - - - - -

1.5 Altre - 2.601 (7.930) (6.026) (11.355) (1.681)

2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - - -

2.1 Titoli di debito - - - - - -

2.2 Debiti - - - - - -

2.3 Altre - - - - - -

3. Attività e passività finanziarie: differenze di

cambioX X X X -

-

4. Strumenti derivati 3.436 18.650 (3.445) (20.352) 10.203 (1.247)

4.1 Derivati finanziari: 3.436 18.650 (3.445) (20.352) 10.203 (1.247)

- Su titoli di debito e tassi di interesse 3.436 18.649 (3.445) (20.352) (1.712) (3.448)

- Su titoli di capitale e indici azionari - 1 - - 1 -

- Su valute e oro X X X X 11.914 2.201

- Altri - - - - - -

4.2 Derivati su crediti - - - - - -

Totale 3.535 21.629 (11.383) (26.382) (687) (2.587)

Il risultato negativo rilevato al 31 dicembre 2010 è dovuto essenzialmente alle perdite nette derivanti dagli unwinding degli strumenti finanziari di macrocopertura dell’attivo,

conseguenti alla riduzione delle attività coperte per estinzioni, rinegoziazione e passaggi a

default, per un ammontare di 3.706 migliaia di euro (negative per 2.062 migliaia al 31

dicembre 2011), ed è inclusa tra le perdite di negoziazione dei derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse.

Si precisa che le componenti negative di reddito indicate alla riga 1.5 della tabella, e le

componenti positive di reddito indicate alla riga 4.1, dettaglio “su valute ed oro”, fanno riferimento principalmente ai certificati di deposito “swappati” ed ai correlati domestic currency swap,

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Sezione 5 Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90 -

5.1 Il risultato netto dell’attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Proventi relativi a:

A.1 Derivati di copertura del fair value 11.278 19.055

A.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) 16.350 19.853

A.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) 10.301 16.847

A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

A.5 Attività e passività in valuta - -

Totale proventi dell'attività di copertura (A) 37.929 55.755

B. Oneri relativi a:

B.1 Derivati di copertura del fair value (26.648) (37.268)

B.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) (1.040) (11.370)

B.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) (9.755) (5.109)

B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -

B.5 Attività e passività in valuta - -

Totale oneri dell'attività di copertura (B) (37.443) (53.747)

C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 486 2.008

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Sezione 6 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 -

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto

Attività Finanziarie

1. Crediti verso banche - - - - - -

2. Crediti verso clientela 222 (265) (43) - - -

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5 - 5 13 (19) (6)

3.1 Titoli di debito - - - - - -

3.2 Titoli di capitale 5 - 5 13 (19) (6)

3.3 Quote di O.I.C.R - - - - - -

3.4 Finanziamenti - - - - - -

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

Totale attività 227 (265) (38) 13 (19) (6)

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche - - - - - -

2. Debiti verso clientela - - - - - -

3. Titoli di circolazione 139 (400) (261) 110 (471) (361)

Totale passività 139 (400) (261) 110 (471) (361)

Voci/Componenti reddituali

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Relativamente al punto “2 . Crediti verso clientela”, si rimanda, per maggiori dettagli, alla “Relazione sulla Gestione” sezione “Altre Informazioni

- Cessione massiva di crediti in sofferenza”.

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Sezione 7 Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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Sezione 8 Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130 -

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore

Specifiche

A. Crediti verso banche - - - - - - - - -

- Finanziamenti - - - - - - - - -

- Titoli di debito - - - - - - - - -

B. Crediti verso clientela (7.587) (28.830) (1.773) 3.967 7.258 - - (26.965) (27.430)

- Finanziamenti (7.587) (28.830) (1.773) 3.967 7.258 - - (26.965) (27.430)

- Titoli di debito - - - - - - - - -

C. Totale (7.587) (28.830) (1.773) 3.967 7.258 - - (26.965) (27.430)

Cancellazioni Altre

Specifiche

Da interessi Altre riprese

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Operazioni/Componenti

redditualiDi portafoglio

Di portafoglio

Da interessi Altre riprese

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8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Cancellazioni Altre da interessi altre riprese

A. Titoli di debito - - - - - -

B. Titoli di capitale - (223) X X (223) (29)

C. Quote O.I.C.R. - (403) X - (403) -

D. Finanziamenti a banche - - - - - -

E. Finanziamenti a clientela - - - - - -

Totale - (626) - - (626) (29)

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Operazioni/Componenti

reddituali

Rettifiche di valore

Specifiche Specifiche

Riprese di valore

Le rettifiche relative nei “Titoli di Capitale” si riferiscono agli strumenti partecipativi acquisiti a fronte di ristrutturazioni di credito; quelle rilevate nelle “Quote O.I.C.R.” si riferiscono all’investimento nel Fondo Eptasviluppo. Entrambe sono classificate nel portafoglio disponibile per

la vendita; la svalutazione ottenuta è stata giudicata duratura ed è pertanto rilevata nel Conto Economico.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Non sono presenti rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza-

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8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Cancellazioni Altre Da interessi Altre riprese Da interessi Altre riprese

A. Garanzie rilasciate - (197) (372) - 5 - - (564) 131

B. Derivati su crediti - - - - - - - - -

C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - 27 27 (271)

D. Altre operazioni - - - - - - - - -

E. Totale - (197) (372) - 5 - 27 (537) (140)

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Operazioni/Componenti

reddituali

Rettifiche di valore Riprese di valore

Specifiche Di portafoglioSpecifiche

Di portafoglio

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173

Sezione 9 Le spese amministrative - Voce 150 -

9.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1) Personale dipendente (112.712) (111.058)

a) Salari e Stipendi (77.752) (74.781)

b) Oneri sociali (21.179) (19.882)

c) Indennità di fine rapporto (4.928) (5.284)

d) Spese previdenziali - -

e) Accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (678) (692)

f) Accantonamento al fondo di trattamento di quescienza e obblighi simili: (1.057) (1.152)

- a contribuzione definita - -

- a benefici definiti (1.057) (1.152)

g) Versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.599) (3.800)

- a contribuzione definita (3.599) (3.800)

- a benefici definiti - -

h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - -

i) Altri benefici a favore dei dipendenti (3.519) (5.467)

2) Altro personale in attività (375) (721)

3) Amministratori e sindaci (1.019) (1.111)

4) Personale collocato a riposo 207 (15)

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 8.384 4.896

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (3.861) (2.117)

Totale (109.376) (110.126)

Al 31 dicembre 2011 l’importo positivo evidenziato al punto “4) Personale collocato a riposo“

si riferisce al rilascio di somme contabilizzate in esercizi precedenti a fronte del ricalcolo

attuariale di prestazioni, ritenute non più dovute, a favore del personale per i periodi

successivi alla quiescenza. In particolare nel trimestre si è proceduto conseguentemente alla cancellazione del c.d. “DBO” (Defined Benefit Obligation) e della riserva matematica in essere

e alla riclassifica della quota parte della “Riserva da valutazione utili/perdite attuariali su

piani previdenziali a benefici definiti” tra le “Riserve di utili”.

Al 31 dicembre 2010 la voce di spesa “Altri benefici a favore dei dipendenti” comprendeva

2.342 migliaia di euro relativi all’incentivo all’esodo previsto dall’Accordo Sindacale del 20

maggio 2010.

Posta la natura non ricorrente degli eventi in parola i citati effetti sono stati oggetto di normalizzazione nell’ambito del conto economico.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1) PERSONALE DIPENDENTE 1.438 1.489

a. dirigenti 22 26

b. totale quadri direttivi 524 516

c. restante personale 892 947

2) ALTRO PERSONALE 18 22

Il numero dei dipendenti include il personale di altre società distaccato presso l’azienda ed

esclude i dipendenti dell’azienda distaccati presso altre società. Nella voce altro personale

sono compresi gli amministratori, i sindaci e i lavoratori con contratto interinale.

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174

9.3 Fondi di quiescenza aziendali benefici definiti: totale costi

Come già specificato nella tabella 12.3.1 della sezione 12-Fondi per rischi ed oneri, i costi ammontano ad euro 1.007 mila e rappresentano l’interest cost.

9.4 Altri benefici a favore di dipendenti

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Incentivi all'esodo e fondi sostegno al reddito (51) (2.012)

Spese relative ai buoni pasto (1.463) (1.813)

Spese assicurative (1.257) (1.206)

Altre spese (748) (172)

Totale (3.519) (5.467)

Nel periodo di raffronto gli incentivi all’esodo e sostegno al reddito comprendono 2.342

migliaia di euro dovuti all’accordo del 20 maggio 2010 considerato evento non ricorrente;

Si precisa che non sono presenti componenti di costo di cui allo IAS 19, paragrafi 131, 141 e

142.

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175

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia servizi/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Altre spese amministrative (73.662) (78.348)

Affitti passivi (7.174) (7.141)

Servizi professionali e consulenze (1.888) (2.446)

Canoni locazione hardware, software ed altri beni (1.516) (1.517)

Manutenzioni hardware, software ed altri beni (1.275) (1.017)

Conduzione immobili (5.174) (4.480)

Manutenzione immobili e impianti (2.258) (2.214)

Contazione, trasporto e gestione valori (1.369) (1.483)

Contributi associativi (685) (764)

Informazioni e visure (1.192) (1.339)

Periodici e volumi (140) (141)

Postali (2.073) (2.581)

Premi assicurativi (2.432) (3.782)

Pubblicità e promozione (2.563) (2.228)

Rappresentanza (188) (100)

Telefoniche e trasmissione dati (3.120) (5.012)

Servizi di outsourcing (2.188) (3.052)

Spese di viaggio (2.071) (1.848)

Canoni service resi da società del Gruppo (31.791) (32.236)

Spese per recupero crediti (2.257) (2.651)

Stampati, cancelleria e mat. consumo (596) (895)

Trasporti e traslochi (574) (669)

Vigilanza (920) (593)

Altre spese (218) (159)

B. Imposte indirette (15.874) (14.698)

- Imposte indirette e tasse (809) (803)

- Imposte di bollo (11.920) (10.785)

- Imposte comunale sugli immobili (637) (581)

- Altre imposte (2.508) (2.529)

Totale (89.536) (93.046)

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Sezione 10 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri

- Voce 160 -

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Accantonamenti nettiTotale

31/12/2010

Controversie legali (1.617) 737 (880) (727)

Altri fondi (487) 392 (95) 3.980

di cui per azioni revocatorie (438) 10 (428) (24)

Totale (2.104) 1.129 (975) 3.253

Sezione 11 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170 -

11.1Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente redditualeAmmortamento

(a)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c )

Risultato netto

(a+b-c) 31/12/2010

A. Attività materiali

A.1 Di proprietà (6.960) - - (6.960) (5.934)

- Ad uso funzionale (6.143) - - (6.143) (4.866)

- Per investimento (817) - - (817) (1.068)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - (1)

- Ad uso funzionale - - - - (1)

- Per investimento - - - - -

Totale (6.960) - - (6.960) (5.935)

Per quanto attiene le rettifiche di valore nette su attività materiali detenute a scopo di

investimento si rimanda a quanto indicato nella Sezione 11 dell’Attivo.

Sezione 12 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180 -

12.1 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente redditualeAmmortamento

(a)

Rettifiche di

valore per

deterioramento

(b)

Riprese di valore

(c)

Risultato netto

(a+b-c) 31/12/2010

A. Attività immateriali

A.1 Di proprietà (80) - - (80) (50)

- Generate internamente dall'azienda - - - - -

- Altre (80) - - (80) (50)

A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -

Totale (80) - - (80) (50)

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177

Sezione 13 Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 -

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Dettaglio Altri oneri di gestioneTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Oneri per contratti di tesoreria agli enti pubblici (744) (1.111)

Ammortamento migliorie su beni di terzi (613) (659)

Oneri per interventi richiesti dal F.I.T.D. (319) (36)

Altri (3.046) (2.932)

Totale (4.722) (4.738)

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Dettaglio Altri proventi di gestioneTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Fitti attivi su immobili 273 542

Recupero imposta di bollo e imposta sostitutiva 13.609 12.176

Recupero spese ed altri ricavi su depositi e conti correnti 1.955 2.060

Proventi da Covered Bond 439 7

Recupero di costi da società del gruppo 4.563 4.050

Recupero pratiche estinte 358 2.135

Altri proventi e recuperi di spese 3.338 4.095

Totale 24.535 25.065

Sbilancio oneri/proventi di gestione 19.813 20.327

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178

Sezione 14 Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210 -

14.1 Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Proventi - 230.659

1. Rivalutazioni - -

2. Utili da cessione - 230.659

3. Riprese di valore - -

4. Altri proventi - -

B. Oneri - -

1. Svalutazioni - -

2. Rettifiche di valore da deterioramento - -

3. Perdite da cessione - -

4. Altri oneri - -

Risultato netto - 230.659

L’utile da cessione relativo al 31/12/2010 è afferente alla plusvalenza derivata dalla

cessione della partecipazione in Banca Popolare Commercio e Industria alla Fondazione Banca del Monte di Lombardia.

Sezione 15 Risultato netto della valutazione al fair value delle

attività materiali e immateriali - Voce 220 -

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

Sezione 16 Rettifiche di valore dell’avviamento - Voce 230 -

16.1 Rettifiche di valore dell’avviamento: composizione

La rettifica di 236 migliaia di euro è relativa all’impairment dell’avviamento della Succursale

di Nizza.

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Sezione 17 Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 -

17.1 Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. Immobili - 3

- Utili da cessione - 3

- Perdite da cessione - -

B. Altre attività 10 -

- Utili da cessione 37 -

- Perdite da cessione (27) -

Risultato netto 10 3

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Sezione 18 Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente - Voce 260 -

18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/ValoriTotale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

1. Imposte correnti (-) (19.659) (16.972)

2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (1.481) -

3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (553) (683)

5. Variazione delle imposte differite (+/-) 1.149 (520)

6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+/-4+/-5) (20.544) (18.175)

Si precisa che in corso d’anno, ha avuto impatto particolarmente significativo la variazione

di aliquota IRAP dell’0,75%, per maggiori informazioni si rimanda a quanto dettagliato nella

“Nota Integrativa - Altri aspetti - Modifiche aliquote IRAP”.

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Onere fiscale IRES teorico 50.730 (13.951) 27,50%

Variazioni in aumento permanenti

- svalutazione titoli AFS non deducibile 0 0 0,00%

- interessi passivi non deducibili 2.019 (555) 1,09%

- altri oneri non deducibili 3.975 (1.093) 2,15%

Variazioni in diminuzione permanenti 0

- dividendi non tassati (210) 58 (0,11%)

- IRAP versata 2011 deducibile (669) 184 (0,36%)

- plusvalenze cessione partecipazioni non tassabili (PEX) (3) 1 (0,00%)

- Aiuto alla Crescita Economica D.L. 201/2011 art. 1 conv. L. 214/2011 (6.025) 1.657 (3,27%)

- altre variazioni (673) 185 (0,36%)

- variazioni imposte esercizio precedente 0 (119) 0,23%

Onere fiscale IRES effettivo 49.145 (13.634) 26,88%

Onere fiscale IRAP teorico 50.730 (2.826) 5,57%

Variazioni in aumento permanenti

- costi del personale non deducibili ai fini IRAP 104.979 (5.847) 11,53%

- rettifiche di valore su crediti non deducibili ai fini IRAP 28.127 (1.567) 3,09%

- interessi passivi indeducibili 2.493 (139) 0,27%

- accantonamenti vari non deducibili 975 (54) 0,11%

- altri oneri indeducibili 12.387 (690) 1,36%

Variazioni in diminuzione permanenti

- dividendi (111) 6 (0,01%)

- rettifiche alla base imponibile (643) 36 (0,07%)

- deduzioni Cuneo fiscale (27.752) 1.546 (3,05%)

- altre variazioni (2.714) 151 (0,30%)

- effetto adeguamento aliquote (DL 98/11 art. 23 c. 5) 0 474 (0,93%)

Onere fiscale IRAP effettivo 168.470 (8.910) 17,56%

- Altri oneri fiscali 2.000 (3,94%)

Totale onere fiscale effettivo IRES e IRAP 50.730 (20.544) 40,50%

IRES Imponibile IRES %

IRAP Imponibile IRAP %

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181

Sezione 19 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al

netto delle imposte - Voce 280 – Per la Banca non esiste tale fattispecie.

Sezione 20 Altre informazioni

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

Sezione 21 Utile per azione Le azioni della Banca non sono negoziate su mercati finanziari, pertanto non viene fornita

l’informativa relativa all’utile per azione.

Di seguito si riporta la tabella di distribuzione degli utili specificando che la quota relativa al

2010 è conseguente all’approvazione dell’assemblea in data 11 aprile 2011 e che per il 2011

la proposta di riparto è in corso di approvazione.

31/12/2011 31/12/2010

Utile netto 30.186.233 246.375.155

a Riserva Legale 1.509.312 12.318.758

a Riserva Facoltativa 31.822 214.179.700

Utile da distribuire

- alle n. 46.310.550 azioni di risparmio per ognuna Euro 0,0709 per ognuna Euro 0,0611

per un totale di Euro 3.283.418 per un totale di Euro 2.829.575

- alle n. 68.591.443 azioni privilegiate per ognuna Euro 0,0371 per ognuna Euro 0,0260

per un totale di Euro 2.544.742 per un totale di Euro 1.783.377

- alle n. 786.790.984 azioni ordinarie per ognuna Euro 0,029 per ognuna Euro 0,0194

per un totale di Euro 22.816.939 per un totale di Euro 15.263.745

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182

Parte D - Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

Importo LordoImposta sul

redditoImporto netto

10. Utile (perdita) di esercizio X X 30.186

Altre componenti reddituali

20. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (783) 275 (508)

a) variazioni di fair value (1.154) 382 (772)

b) rigiro a conto economico 371 (104) 267

- rettifiche da deterioramento 313 (101) 212

- utile/perdite da realizzo 58 (3) 55

c) altre variazioni - (3) (3)

30. Attività materiali - - -

40. Attività immateriali - - -

50. Copertura di investimenti esteri: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

60. Copertura dei flussi finanziari: (224) 74 (150)

a) variazioni di fair value (224) 74 (150)

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

70. Differenze di cambio: - - -

a) variazioni di valore - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

80. Attività non correnti in via di dismissione: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

c) altre variazioni - - -

90. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (3.272) 900 (2.372)

100. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - - -

a) variazioni di fair value - - -

b) rigiro a conto economico - - -

- rettifiche da deterioramento - - -

- utile/perdite da realizzo - - -

c) altre variazioni - - -

110. Totale altre componenti reddituali (4.279) 1.249 (3.030)

120. Redditività complessiva (Voce 10+110) X X 27.156

Voci

Le altre variazioni di cui alla voce 20, fanno riferimento agli effetti della rettifica dell’aliquota

IRAP sulle relative imposte differite stanziate nei precedenti esercizi.

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183

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nel rispetto delle vigenti previsioni normative, il Gruppo UBI si è dotato di un sistema di

controllo dei rischi che regola in modo integrato le linee guida del Sistema dei Controlli

Interni, da intendersi come ambito organizzativo, regolamentare e metodologico a cui tutte le

società del Gruppo devono attenersi al fine di consentire alla Capogruppo di poter esercitare, in modo efficace ed economico, le attività d’indirizzo e di controllo strategico, gestionale e

tecnico-operativo.

La Banca collabora pro-attivamente all’individuazione dei rischi cui è soggetta e alla

definizione dei relativi criteri di misurazione, gestione e controllo.

I principi cardine ai quali fanno riferimento l’analisi e la gestione dei rischi del Gruppo, al

fine di perseguire una sempre più consapevole ed efficiente allocazione del capitale

economico e regolamentare, sono:

● rigoroso contenimento dei rischi finanziari e creditizi e forte presidio su tutte le

tipologie di rischio; ● utilizzo di logiche di sostenibile creazione del valore nel processo di definizione della

propensione al rischio ed allocazione del capitale;

● declinazione della propensione al rischio del Gruppo con riferimento alle specifiche

fattispecie di rischio e/o specifiche attività in un corpo normativo di policy a livello di

Gruppo e di singola entità.

Nella presente Parte sono fornite le informazioni riguardanti i profili di rischio di seguito

indicati, le relative politiche di gestione e copertura messe in atto dalla Banca, l’operatività

in strumenti finanziari derivati:

a) rischio di credito;

b) rischi di mercato:

● di tasso di interesse,

● di prezzo,

● di cambio,

c) rischio di liquidità;

d) rischi operativi.

Per un quadro complessivo dei rischi e delle incertezze che gravano sulla Banca, si rimanda

allo specifico paragrafo della Relazione sulla Gestione, redatto in ottemperanza a quanto

previsto dal Decreto Legislativo n. 32 del 2 febbraio 2007, di attuazione della direttiva

2003/51/CE.

Sezione 1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Le linee strategiche, le policy e gli strumenti per l’assunzione e per la gestione del rischio di

credito sono definiti, nell’ambito della Capogruppo, dall’Area Risk Management di concerto

con la Macro Area Crediti e Recupero Crediti e con il supporto e la condivisione delle

strutture specialistiche preposte.

Nell’elaborazione delle politiche a presidio dei rischi creditizi viene posta particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo rischio/rendimento e all’assunzione dei

rischi coerenti con la propensione al rischio definita dall’Alta Direzione e, più in generale,

con la mission del Gruppo UBI.

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184

Le politiche a presidio dei rischi creditizi sono prioritariamente orientate al sostegno delle

economie locali, delle famiglie, degli imprenditori, dei professionisti e delle piccole-medie imprese.

La particolare attenzione posta al mantenimento delle relazioni instaurate con la clientela e

al loro sviluppo nel tempo rappresentano un punto di forza del Gruppo, favorendo

l’abbattimento di asimmetrie informative e offrendo continuità di rapporto e supporto alla

clientela stessa, in una prospettiva di lungo periodo. Anche nella perdurante e complessa fase congiunturale in atto, la Banca assicura

un’adeguata disponibilità di credito all’economia, aderendo fra l’altro agli “Accordi” stipulati

fra l’Associazione Bancaria Italiana, il Ministero delle Finanze e le Associazioni di categoria,

pur preservando la qualità degli attivi ed in particolare agendo con estrema selettività per

quanto riguarda le esposizioni “non core”,

Con specifico riferimento alla clientela “imprese” sono declinate e adottate regole creditizie

inerenti l’erogazione e la gestione del credito, che si traducono operativamente in interventi

che vanno dallo sviluppo al contenimento delle esposizioni. Tali regole si basano su una

pluralità di driver rappresentati da:

rating interno della controparte (rating medio ponderato in caso di gruppo economico), abbinato al grado di protezione fornito da eventuali garanzie accessorie;

quota di inserimento del Gruppo UBI sulla controparte / Gruppo Economico;

settore di attività economica di appartenenza della controparte / Gruppo Economico in ottica di:

● livello di rischiosità del settore;

● livello di concentrazione complessivo del Gruppo UBI sul singolo settore

economico (con verifica anche della concentrazione a livello di singola

Banca/Società).

Infine, viene prestata particolare attenzione alla definizione delle linee di trattamento dei

nuovi prodotti, elaborando adeguata informativa ai vertici aziendali circa il rispetto degli

obiettivi rischio/rendimento, calcolo dei tassi minimi di erogazione, qualità del prenditore,

garanzie ricevute e tassi di recupero attesi in caso di insolvenza.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Nello svolgimento dell’attività tradizionale di intermediazione creditizia, la Banca è esposta al

rischio che i crediti erogati non vengano rimborsati dai prenditori alla scadenza e debbano

essere parzialmente o integralmente svalutati. Più in dettaglio, il profilo di rischio degli

impieghi è sensibile all’andamento dell’economia nel suo complesso, al deteriorarsi delle condizioni finanziarie delle controparti (mancanza di liquidità, insolvenza, etc.) o al

mutamento della loro posizione competitiva, ai cambiamenti strutturali o tecnologici delle

imprese debitrici, e ad altri fattori esterni (es. modifiche normative, deterioramento del

valore delle garanzie finanziarie ed ipotecarie legato all’andamento dei mercati). Un ulteriore

elemento di rischio cui si presta particolare attenzione, è il livello di diversificazione del portafoglio impieghi fra i diversi prenditori e fra i diversi settori in cui essi operano.

Il modello organizzativo in base al quale sono state strutturate le unità che presiedono

all’attività creditizia, presenta la seguente articolazione:

Strutture della Capogruppo di controllo accentrato e coordinamento;

Direzioni Generali delle Banche e delle Società controllate, dalle quali dipendono:

● Direzioni Crediti,

● Crediti territoriali, ● Filiali,

● Unità per la gestione della clientela Corporate (CBU),

● Unità per la gestione della clientela Private (PBU).

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185

Le caratteristiche di tale modello organizzativo, oltre a consentire una forte omogeneità tra la

struttura Crediti della Capogruppo e le analoghe strutture delle Banche Rete, con conseguente linearità dei processi ed ottimizzazione dei flussi informativi. La concessione del

credito risulta inoltre differenziata, a livello territoriale, per segmento di clientela

(Retail/Private/Corporate e Istituzionale) e specializzata per stato dello stesso: “in bonis”

(gestito dalle Unità Crediti Retail, Private e Corporate) e a default (gestito dalle Unità di

Credito Anomalo). Nell’ambito delle Banche, inoltre, l’introduzione delle strutture organizzative dei Crediti

Territoriali decentrati, a supporto delle Filiali Retail, delle unità per la gestione della clientela

Corporate e delle strutture a presidio della clientela Private, garantisce l’efficace

coordinamento e raccordo delle unità operanti nel mercato di competenza. La Capogruppo,

attraverso le strutture delle Macro Aree Crediti e Recupero Crediti, Controllo Rischi e

Sviluppo e Pianificazione Strategica e dell’Audit di Capogruppo e di Gruppo, presiede alla gestione delle politiche, al monitoraggio complessivo del portafoglio, all’affinamento dei

sistemi di valutazione, alla gestione del credito problematico ed al rispetto delle norme.

Per tutti i soggetti (singoli o gruppi economici) con affidamenti in essere presso le Banche e

Società del Gruppo (comprese le attività di rischio riconducibili al rischio emittente ed al

rischio derivati) complessivamente superiori ad euro 50 Milioni, la Capogruppo deve deliberare un Limite Operativo da intendersi come limite massimo di affidabilità della

controparte stessa a livello di Gruppo UBI.

Le Banche e le Società del Gruppo, inoltre, devono richiedere alla Capogruppo l’espressione

di un Parere preventivo consultivo non vincolante a fronte di combinazioni di: a) importi di

affidamento e b) determinate classi di rating interno.

Le strutture attraverso le quali si articolano le Banche e le Società prodotto assumono

competenze di ordine creditizio e commerciale, nonché responsabilità di controllo

sull’attività svolta direttamente e su quella posta in essere dalle unità gerarchicamente

dipendenti. In particolare la responsabilità della gestione e del monitoraggio del credito in

bonis è attribuita, in prima istanza, ai Gestori di Relazione che intrattengono

quotidianamente il rapporto con la Clientela e che hanno l’immediata percezione di eventuali segnali di difficoltà o di deterioramento della qualità del credito. Tuttavia, tutti i dipendenti

delle Società del Gruppo sono chiamati a segnalare tempestivamente tutte le informazioni

che possano consentire il riconoscimento precoce di difficoltà o possano consigliare diverse

modalità di gestione dei rapporti, partecipando - di fatto - al processo di monitoraggio.

In seconda istanza l’unità organizzativa preposta al monitoraggio del rischio di credito -

denominata Presidio Monitoraggio Qualità del Credito - svolge attività di controllo,

supervisione ed analisi delle posizioni “in bonis” sia in termini analitici che aggregati, con

intensità e profondità graduate in funzione delle fasce di rischio attribuite alle controparti e

della gravità delle anomalie andamentali rilevate. La struttura - non coinvolta nell’iter

deliberativo degli affidamenti - di propria iniziativa o su proposta, valuta e dispone (o propone agli Organi decisori superiori quando la decisione eccede le proprie competenze)

idonea classificazione peggiorativa di controparti “in bonis” chiedendo all’Area Crediti –

Servizio Crediti Italia – Funzione Pareri di UBI Banca, nei casi previsti dal Regolamento Fidi,

il rilascio di parere preventivo non vincolante.

Nella Macro-Area Crediti e Recupero Crediti di UBI Banca, il Servizio Politiche e Qualità del Portafoglio ha compiti di coordinamento e definizione delle linee guida per il monitoraggio

del portafoglio crediti, di presidio nello sviluppo degli strumenti di monitoraggio, di controllo

delle policies crediti e di predisposizione della reportistica direzionale.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il servizio Rischi di Credito della Capogruppo è responsabile della produzione

dell’informativa sui rischi di credito della Banca, volta a monitorare l’andamento della

rischiosità degli impieghi. I report - sottoposti trimestralmente all’attenzione del Consiglio di Amministrazione della Banca - illustrano le distribuzioni per classi di rating interno, LGD e

Perdita Attesa e quindi l’andamento della rischiosità media del portafoglio crediti, con focus

sul Mercato Corporate, ed il Mercato Retail, distintamente per le imprese e privati;

descrivono l’andamento dei tassi di decadimento degli impieghi; contengono una sezione

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dedicata al monitoraggio trimestrale delle policy di concentrazione e di qualità del credito in

termini di distribuzioni degli impieghi e valori dei parametri di rischio. Il complesso dei modelli che costituisce il Sistema di Rating Interni del Gruppo è gestito

dell’Area Risk Management e dall’Area Crediti della Capogruppo.

Allo stato attuale la struttura prevede l’utilizzo di modelli automatici per i privati e per le

imprese di minori dimensioni e di modelli automatici con integrazione del questionario qualitativo e del modulo geo-settoriale per le imprese medio-grandi. E’ stato invece dismesso

a fare corso dal mese di luglio 2011 un modello prevalentemente judgemental per i grandi

affidamenti (ossia gruppi economici con affidamenti superiori a 20 mln €).

All’interno delle attività relative al progetto Basilea 2, il cui perimetro di prima validazione è

relativo alle Banche Rete e a Centrobanca limitatamente al portafoglio regolamentare “Imprese” è stata stimata una nuova generazione di modelli di rating e di stima della LGD

per tale portafoglio, anche a seguito dell’interazione con l’Autorità di Vigilanza.

Gli elementi principali di tale nuova generazione di modelli di rating hanno riguardato:

la revisione della segmentazione credit risk, che definisce quale modello si applica a ciascuna controparte;

lo sviluppo di una nuova componente quantitativa, che prevede modelli interni di analisi della componente finanziaria, abbandonando l’utilizzo di un modello fornito

da un provider esterno;

lo sviluppo di nuovi motori di integrazione tra le diverse componenti dell’analisi quantitativa

lo sviluppo di nuovi questionari qualitativi;

una diversa modalità di recepimento delle informazioni relative al Gruppo economico di appartenenza all’interno dei modelli di rating automatico;

una diversa modalità di aggiornamento del rating volta a garantire il mix ottimale tra le necessità di recepire informazioni aggiornate e di mantenere un livello di volatilità

contenuto.

Con riferimento alla LGD, si è provveduto alla stima di nuovi modelli per le Banche Rete, basati anche su componenti di stima econometriche ed utilizzati sia in ambito gestionale

che regolamentare; anche per Centrobanca si è provveduto ad una approfondita revisione

del modello di stima, non solo per quanto riguarda l’aggiornamento delle serie storiche di

riferimento, ma anche in termini di revisione dei cluster e delle assunzioni sottostanti, in

ottica prudenziale.

Alla luce delle proposte di modifica della regolamentazione prudenziale (cosiddetta “Basilea

3”) e della prossima entrata in vigore delle regole formulate dall’EBA, la macropianificazione

del Progetto ha avuto una accelerazione di un semestre rispetto all’obiettivo originario, per

cui il primo calcolo del requisito patrimoniale minimo con l’approccio AIRB per il rischio di

credito è stabilito per la segnalazione di Vigilanza di giugno 2012. Nel corso dei mesi di ottobre e novembre la capogruppo UBI Banca è stata oggetto di un accesso ispettivo di pre-

validazione da parte della Banca d’Italia e successivamente il Consiglio di Gestione ed il

Consiglio di Sorveglianza nelle sedute del 15 dicembre hanno approvato la presentazione

all’Autorità di Vigilanza della richiesta formale per l’autorizzazione all’utilizzo del Metodo dei

Rating Interni Avanzato per il calcolo del requisito patrimoniale in ambito rischio di credito. Il Consiglio di Sorveglianza, nella seduta di cui sopra, ha quindi attestato il rispetto dei

requisiti minimi normativi da parte del Gruppo, sia a livello consolidato che individuale,

previsti per il metodo AIRB.

Le unità operative coinvolte nel processo di erogazione e rinnovo del credito utilizzano i

rating interni, che costituiscono elementi essenziali e imprescindibili delle valutazioni formulate in sede di istruttoria e revisione dei fidi; l’articolazione delle deleghe è definita

tenendo conto del profilo di rischio del cliente e della transazione così come rappresentato

dal rating e dalla Perdita Attesa, e gestita tramite l’applicativo della Pratica Elettronica di

Fido (PEF). I rating sono utilizzati anche nel monitoraggio del credito e nell’ambito sia del

sistema di reporting direzionale, sia dei flussi informativi resi disponibili alle strutture della

banca coinvolta nel processo del credito.

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L'attribuzione di una classe di rating diversa da quella calcolata dal Sistema di Rating

Interno in base ai modelli adottati avviene attraverso la proposta di un override sul rating. Tali variazioni sono motivate dalla valutazione di informazioni non già considerate dal

modello di rating, non adeguatamente pesate dal modello o la cui influenza futura si intende

anticipare.

Come prescritto dalla circolare Banca d’Italia n.263/2006 sulle Nuove disposizioni di Vigilanza per le Banche, il Gruppo adotta attualmente la metodologia standardizzata per la

determinazione del capitale regolamentare. In particolare, per la classe regolamentare di

esposizioni “Imprese ed altri soggetti” si è scelto di avvalersi, ove disponibili, delle

valutazione esterne del merito di credito fornite dalle agenzie Moody’s e Cerved Group (già

Lince), riconosciute ECAI (External Credit Assessment Institution) dalla Banca d’Italia.

Per il processo di calcolo dell’impairment collettivo sui crediti – coerentemente con le

determinazioni prese dalla Capogruppo - viene utilizzata una metodologia basata sui rating

interni e sulle stime interne di perdita in caso di insolvenza (LGD).

Nel corso del primo trimestre del 2011 si è concluso il processo per l’adozione della policy a presidio dei rischi creditizi di Gruppo, e dei relativi regolamenti attuativi e documenti di

declinazione dei limiti, sia a livello di Gruppo che a livello di singole Banche e Società. Di

seguito vengono elencate le policy in essere, con un cenno ai principali contenuti.

● Policy a presidio dei Rischi Creditizi, che disciplina in un unico testo, le disposizioni

relative al presidio di fattispecie di rischio di credito in precedenza trattate in diverse

policy. In questa policy vengono normate le seguenti fattispecie:

clientela ordinaria, che stabilisce norme, principi e limiti per la gestione del

credito a clientela ordinaria sulla base della disponibilità dei rating interni.

L’articolazione dei limiti si sostanzia in una serie di indicatori espressi in termini

di: allocazione di capitale, valori massimi di rischiosità (intesa come perdita

attesa massima e target), limiti di assunzione dei rischi in termini di

distribuzione delle esposizioni per classi di rating e in presidi qualitativi; controparti istituzionali e ordinarie residenti in Paesi a rischio, per le quali la

policy a presidio dei rischi e i relativi regolamenti attuativi e documenti di

declinazione limiti stabiliscono norme e principi per la gestione del credito

concesso a clientela istituzionale residente e non residente, nonché a clientela

ordinaria residente in Paesi a rischio. Come nel caso della clientela ordinaria, l’articolazione dei limiti si sostanzia in una serie di indicatori espressi in termini

di: allocazione di capitale, limiti di assunzione dei rischi in termini di

distribuzione delle esposizioni per classi di rating e Paese e in presidi qualitativi; rischio di concentrazione single name, che stabilisce limiti massimi di esposizione

sulla singola controparte, al fine di limitare i rischi di instabilità che

deriverebbero da elevati tassi di concentrazione degli impieghi sui grandi prenditori nel caso di un eventuale default degli stessi;

● Policy di offerta di mutui tramite intermediari, che disciplina le modalità di ricorso a

reti esterne per l’offerta di mutui a clientela non captive, al fine di contenere

potenziali rischi di credito, rischi operativi e rischi reputazionali; ● Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui

della clientela diretta delle banche reti, che fornisce le linee guida del Gruppo UBI per

la realizzazione delle operazioni di portabilità attiva e passiva, di rinegoziazione, di sostituzione e di estinzione anticipata (parziale o totale) dei mutui, nell’ottica di

garantire (anche attraverso la definizione di livelli minimi di servizio) la massima

riduzione dei tempi, degli adempimenti e dei costi connessi, nonché di dotare il

Gruppo degli opportuni processi e strumenti per il presidio dei rischi relativi (di

credito, operativi e reputazionali); ● Policy sulla portabilità, rinegoziazione, sostituzione ed estinzione anticipata dei mutui

intermediati, con riferimento all’operatività sui mutui intermediati sulla base di

convenzioni tra le società/ banche del Gruppo e specifiche reti distributive;

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● Policy risk-adjusted pricing che definisce il processo di definizione ed

implementazione delle logiche Risk Adjusted Pricing per i diversi prodotti che comportano l’assunzione di rischio di credito;

● Policy sul rischio derivante da cartolarizzazioni, che definisce le linee guida che il

Gruppo si pone con riferimento alla gestione del rischio derivante dalle attività di

cartolarizzazione; ● Policy sul rischio residuo, che definisce gli orientamenti strategici relativi alla gestione

del “rischio residuo” definendo il processo di controllo sull’acquisizione e utilizzo

delle tecniche di attenuazione del rischio di credito per la mitigazione del rischio in oggetto.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

La Banca impiega tecniche di mitigazione del rischio tipiche dell’attività bancaria

acquisendo dalla controparte, per talune tipologie di affidamenti, garanzie reali, immobiliari

e finanziarie, e garanzie personali. La determinazione dell’ammontare complessivo degli

affidamenti concedibili allo stesso cliente e/o gruppo giuridico ed economico tiene conto di

appositi criteri per la ponderazione delle diverse categorie di rischio e delle garanzie. In particolare, al valore di stima delle garanzie reali vengono applicati “scarti” prudenziali,

differenziati per tipologia di garanzia.

Le principali tipologie di garanzie reali accettate dal Gruppo sono rappresentate da:

ipoteca reale;

pegno.

Al fine di assicurare la sussistenza dei requisiti generali e specifici richiesti per il

riconoscimento a fini prudenziali delle garanzie reali, annoverate fra le tecniche di Credit

Risk Mitigation (CRM) – secondo quanto previsto dalla Circolare della Banca d’Italia n. 263

del 27/12/2006 e successivi aggiornamenti - il Gruppo UBI ha:

ridefinito i processi del credito relativi alla raccolta e gestione delle garanzie. Con

particolare riferimento alle garanzie ipotecarie, nelle Banche Rete è previsto l’obbligo

di inserimento, nell’apposito applicativo informatico a disposizione dei gestori, di tutti i dati relativi all’immobile necessari a rendere la garanzia eligible. Particolare

attenzione è stata posta all’obbligatorietà della perizia ed alla tempestività di

recupero delle informazioni ad essa inerenti, ivi comprese quelle notarili (estremi di registrazione notarili), elementi determinanti per il perfezionamento della garanzia.

recuperato per le garanzie ipotecarie in essere tutte le informazioni necessarie ad

assicurarne l’ammissibilità in linea con le disposizioni di Basilea 2 in termini di

requisiti specifici.

In generale, nel corso del 2011 sono state consolidate le soluzioni organizzative ed informatiche che permettono la gestione delle garanzie secondo i processi definiti, nelle fasi

di perfezionamento, valorizzazione e monitoraggio.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La classificazione del portafoglio problematico coincide con quanto disposto dalla normativa

e può essere così sintetizzata:

• crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa,

• crediti ristrutturati, • incagli,

• sofferenze.

Oltre alle suddette classi, permane la fattispecie dei crediti problematici relativi al “rischio

paese” per esposizioni non garantite verso la clientela, istituzionale ed ordinaria,

appartenente a paesi definiti “a rischio” come definito dall’Organo di Vigilanza.

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In particolare, per quanto riguarda gli “incagli”, al fine di ottimizzarne il presidio se ne

effettua, ad esclusivo fine gestionale, una suddivisione fra le posizioni in cui la temporanea situazione di obiettiva difficoltà si ritenga risolvibile in brevissimo tempo (entro 9 mesi), e le

restanti posizioni, per le quali si ritenga opportuno il disimpegno dalla relazione con un

recupero extragiudiziale entro un periodo di tempo superiore. Inoltre i “crediti scaduti e/o

sconfinanti in via continuativa” sono oggetto di controlli per determinarne, entro un limite

massimo gestionale di 60 giorni, il rientro “in bonis” ovvero il passaggio ad altri stati di credito anomalo.

La gestione dei crediti problematici è presidiata in funzione del relativo livello di rischiosità:

essa è in carico alle strutture organizzative preposte alla gestione del Credito Anomalo della

Banca per quanto riguarda i “crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa”, gli “incagli”

ed i “crediti ristrutturati”; per quanto riguarda le posizioni a “sofferenza”, la gestione è in

carico al Servizio Sofferenze della Macro Area Crediti e Recupero Crediti della Capogruppo presso la quale è stato completato il processo di accentramento gestionale.

La valutazione dell’adeguatezza delle rettifiche di valore avviene analiticamente, per singola

posizione, assicurando adeguati livelli di copertura delle perdite previste.

L’analisi delle esposizioni deteriorate viene costantemente effettuata dalle singole unità

operative che ne presidiano i rischi e dalla Capogruppo. La risoluzione da parte delle controparti dello stato di difficoltà è il fattore determinante per

il rientro delle posizioni ”in bonis”; tale evento è sostanzialmente concentrato nelle relazioni

con “crediti scaduti e/o sconfinanti in via continuativa” ed in quelle in “incaglio”.

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190

Informazioni di natura quantitativa

A. QUALITÀ DEL CREDITO

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scaduteAltre attività Totale

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 605 287 - 3 18.499 19.394

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 4.295 4.295

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - 396.007 396.007

5. Crediti verso clientela 150.792 168.846 30.768 10.251 6.556.051 6.916.708

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -

8. Derivati di copertura - 24 - - 21.888 21.912

Totale 31/12/2011 151.397 169.157 30.768 10.254 6.996.740 7.358.316

Totale 31/12/2010 129.271 131.244 20.324 26.604 7.165.791 7.473.234

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191

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Esposizione LordaRettifiche

specificheEsposizione Netta Esposizione Lorda

Rettifiche di

portafoglioEsposizione Netta

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.175 (280) 895 X X 18.499 19.394

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - 4.295 - 4.295 4.295

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - 396.007 - 396.007 396.007

5. Crediti verso clientela 503.663 (143.006) 360.657 6.580.038 (23.987) 6.556.051 6.916.708

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - -

8. Derivati di copertura 24 - 24 X X 21.888 21.912

Totale 31/12/2011 504.862 (143.286) 361.576 6.980.340 (23.987) 6.996.740 7.358.316

Totale 31/12/2010 451.087 (143.644) 307.443 7.144.559 (24.955) 7.165.791 7.473.234

Portafogli/Qualità

Attività deteriorate In bonis

Totale

(Esposizione netta)

Come previsto da lettera roneata di Banca d’Italia del 16 febbraio 2011, si fornisce il dettaglio, per portafoglio, delle “esposizioni in bonis” distinguendo tra esposizioni oggetto di rinegoziazione ed altre esposizioni, con un’analisi dell’anzianità degli scaduti.

Scaduti da fino a 3

mesi

Scaduti da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

Scaduti da oltre 6

mesi fino a 1 anno

Scaduti da oltre 1

annoNon scaduti

Scaduti da fino a 3

mesi

Scaduti da oltre 3

mesi fino a 6 mesi

Scaduti da oltre 6

mesi fino a 1 anno

Scaduti da oltre 1

annoNon scaduti

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - - - - - - 18.499 18.499

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - - - - - 4.295 4.295

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - - - - - -

4. Crediti verso banche - - - - - - - - - 396.007 396.007

5. Crediti verso clientela - 1.359 36 - 554.723 - 10.045 445 19 5.989.424 6.556.051

6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - - - - - - -

7. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - - -

8. Derivati di copertura - - - - - - - - - 21.888 21.888

Totale 31/12/2011 - 1.359 36 - 554.723 - 10.045 445 19 6.430.113 6.996.740

Portafogli/Qualità

Esposizione oggetto di rinegoziazione nell'ambito di Accordi Collettivi Altre esposizioni

Totale

(Esposizione netta)

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A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di

portafoglio

Esposizione

Netta

A. Esposizione per cassa

a) Sofferenze - - X -

b) Incagli - - X -

c) Esposizione ristrutturate - - X -

d) Esposizione scadute - - X -

e) Altre attività 396.007 X - 396.007

Totale A 396.007 - - 396.007

B. Esposizione fuori bilancio

a) Deteriorate - - X -

b) Altre 1.311.327 X (189) 1.311.138

Totale B 1.311.327 - (189) 1.311.138

Totale A+B 1.707.334 - (189) 1.707.145

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni/valoriEsposizione

lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di

portafoglio

Esposizione

netta

A. Esposizione per cassa

a) Sofferenze 270.191 (119.344) X 150.847

b) Incagli 185.795 (16.949) X 168.846

c) Esposizione ristrutturate 37.133 (6.365) X 30.768

d) Esposizione scadute 10.600 (348) X 10.252

e) Altre attività 6.584.333 X (23.987) 6.560.346

Totale A 7.088.052 (143.006) (23.987) 6.921.059

B. Esposizione fuori bilancio

a) Deteriorate 12.206 (2.684) X 9.522

b) Altre 980.344 X (1.311) 979.033

Totale B 992.550 (2.684) (1.311) 988.555

Totale A+B 8.080.602 (145.690) (25.298) 7.909.614

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193

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

A. Esposizione lorda iniziale 250.766 145.732 25.974 27.207

- di cui esposizioni cedute non cancellate - - - -

B. Variazioni in aumento 90.646 165.358 25.190 39.099

B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis 8.366 118.417 - 36.379

B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 50.758 33.958 9.076 1.649

B.3 Altre variazioni in aumento 31.522 12.983 16.114 1.071

C. Variazioni in diminuzione (71.221) (125.295) (14.031) (55.706)

C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis - (25.238) - (16.162)

C.2 cancellazioni (31.997) - - -

C.3 incassi (38.905) (39.819) (14.031) (4.341)

C.4 realizzi per cessioni (319) - - -

C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (60.238) - (35.203)

C.6 altre variazioni in diminuzione - - - -

D. Esposizione lorda finale 270.191 185.795 37.133 10.600

- di cui esposizioni cedute non cancellate - - - -

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194

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie Sofferenze IncagliEsposizioni

ristrutturate

Esposizioni

scadute

A.Rettifiche complessive iniziali (122.295) (14.755) (5.650) (745)

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

B. Variazioni in aumento (37.327) (11.945) (795) (353)

B.1 rettifiche di valore (28.635) (9.825) (178) (238)

B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizione deteriorate (6.560) (380) (461) -

B.3 altre variazioni in aumento (2.132) (1.740) (156) (115)

C.Variazioni in diminuzione 40.278 9.751 80 750

C.1 riprese di valore da valutazione 3.886 571 31 11

C.2 riprese di valore da incasso 4.155 2.427 49 96

C.3 cancellazioni 31.997 - - -

C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizione deteriorate 6 6.753 - 643

C.5 altre variazioni in diminuzione 234 - - -

D. Rettifiche complessive finali (119.344) (16.949) (6.365) (348)

- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - -

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195

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni

Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6

A. Esposizioni creditizie per cassa - 532.581 - 61.470 97.702 207.275 6.418.118 7.317.146

B. Derivati - 449 - 408 270 683 39.440 41.250

B.1 Derivati finanziari - 449 - 408 270 683 39.440 41.250

B.2 Derivati creditizi - - - - - - - -

C. Garanzie rilasciate - 111.179 - 5.840 4.406 5.156 1.703.577 1.830.158

D. Impegni a erogare fondi - 21.871 - 5.384 1.134 54.031 345.865 428.285

Totale - 666.080 - 73.102 103.512 267.145 8.507.000 9.616.839

Esposizioni

Classi di rating esterni

Senza rating Totale

Nella seguente legenda si espone la corrispondenza tra le classi di rating esterne indicate in tabella e le classi dalla società di riferimento

Moody’s.

Classe di Rating Rating Moody's

1 Aaa, Aa, Aa1, Aa2, Aa3

2 A, A1, A2, A3

3 Baa, Baa1, Baa2, Baa3

4 Ba, Ba1, Ba2, Ba3

5 B, B1, B2, B3

6 Caa, Caa1, Caa2, Caa3, Ca, C, DDD, DD, D

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196

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating interni

Rating 1 Rating 2 Rating 3 Rating 4 Rating 5 Rating 6 Rating 7 Rating 8 Rating 9 Rating 10 Rating 11 Rating 12 Rating 13 Rating 14

A. Esposizioni per cassa 28.821 138.759 399.525 635.713 1.777.624 192.505 495.315 1.099.479 219.658 463.774 247.221 94.644 105.183 52.369 1.366.476 7.317.066

B. Derivati 85 240 545 172 1.599 897 1.737 2.724 741 4.676 176 85 37 252 27.285 41.251

B.1 Derivati finanziari 85 240 545 172 1.599 897 1.737 2.724 741 4.676 176 85 37 252 27.285 41.251

B.2 Derivati creditizi - - - - - - - - - - - - - - - -

C. Garanzie rilasciate 8.859 45.118 13.136 117.993 187.627 10.665 93.140 25.929 4.851 6.473 2.453 723 999 1.001 1.311.191 1.830.158

D. Impegni a erogare fondi 3.192 18.532 12.523 30.247 57.259 31.159 8.335 36.479 3.833 39.752 3.462 1.613 112 2.949 178.837 428.284

Totale 40.957 202.649 425.729 784.125 2.024.109 235.226 598.527 1.164.611 229.083 514.675 253.312 97.065 106.331 56.571 2.883.789 9.616.759

Classi di rating interni

Esposizioni Senza rating Totale

Le classi di Scala Maestra sono costituite da intervalli di PD (Probabilità di Default) all’interno dei quali sono mappate le PD puntuali

corrispondenti alle singole classi dei diversi modelli di rating interno. Tale rappresentazione garantisce la confrontabilità delle esposizioni

relative a controparti valutate con diversi modelli di rating interno.

Le cinque classi di scala maestra meno rischiose presentano una concentrazione pari al 50,1% del totale delle esposizioni per cassa dotate di

rating interno, mentre solo il 2,6% è concentrato nelle 2 classi più rischiose. La classe 5 e la classe 8 risultano le maggiori in termini di

esposizioni

La classe “Senza rating” comprende le esposizioni deteriorate. Non sono presenti esposizioni cartolarizzate.

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197

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite

Governi e banche

centrali

Altri Enti

pubbliciBanche

Altri

soggetti

1. Esposizioni creditizie per cassa garantite

1.1. totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - -

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

1.2. parzialmente garantite 138.869 - 138.258 - - - - - - - - - - 138.258

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite

2.1. totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - -

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

2.2. parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - -

- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - -

Banche

Valore

esposizione nettaAltri derivati

Derivati su crediti

CLN

Totale (1)+(2)

Garanzie reali (1)

Garanzie personali (2)

Immobili Titoli Altre garanzie realiGoverni e banche

centrali

Altri

soggetti

Crediti di firma

Altri Enti

pubblici

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite

Governi e banche

centrali

Altri Enti

pubbliciBanche

Altri

soggetti

1. Esposizioni creditizie per cassa garantite

1.1. totalmente garantite 4.582.757 10.987.074 85.133 4.685 - - - - - 15 5.623 2.956 4.636.463 15.721.949

- di cui deteriorate 273.283 772.160 1.809 64 - - - - - - 951 1.277 577.920 1.354.181

1.2. parzialmente garantite 238.663 19.808 39.995 2.095 - - - - - - 2.727 90 95.415 160.130

- di cui deteriorate 18.085 1.997 1.091 - - - - - - - 657 90 12.428 16.263

2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite

2.1. totalmente garantite 334.244 282.310 4.862 3.579 - - - - - - - - 316.494 607.245

- di cui deteriorate 4.202 2.172 174 - - - - - - - - - 13.868 16.214

2.2. parzialmente garantite 11.798 141 2.383 1.032 - - - - - - - 487 1.600 5.643

- di cui deteriorate 228 - - - - - - - - - - - 289 289

Totale (1)+(2)

Altri derivatiAltri Enti

pubbliciBanche

Altri

soggetti

Garanzie personali (2)

Crediti di firmaDerivati su crediti

CLNGoverni e banche

centrali

Garanzie reali (1)

Immobili Titoli

Valore

esposizione netta

Altre garanzie reali

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198

B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”verso clientela (valore di bilancio)

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

Esposiz

ione n

ett

a

Rett

ific

he v

alo

re

specif

iche

Rett

ific

he v

alo

re

di

port

afo

gli

o

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze 56 - X - - X 472 (379) X - - X 102.755 (75.198) X 47.564 (43.767) X

A.2 Incagli - - X - - X 324 (67) X - - X 108.430 (12.697) X 60.092 (4.186) X

A.3 Esposizioni ristrutturate - - X - - X - - X - - X 27.808 (6.365) X 2.960 - X

A.4 Esposizioni scadute - - X - - X - - X - - X 7.677 (271) X 2.575 (78) X

A.5 Altre esposizioni 7.183 X - 195.484 X (955) 467.655 X (1.183) 908 X - 3.846.714 X (17.073) 2.042.402 X (4.776)

Totale A 7.239 - - 195.484 - (955) 468.451 (446) (1.183) 908 - - 4.093.384 (94.531) (17.073) 2.155.593 (48.031) (4.776)

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - X - - X - - X - - X 1.892 (2.358) X 10 - X

B.2 Incagli - - X - - X 15 - X - - X 6.886 (316) X 135 (4) X

B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X - - X - - X 584 (5) X - - X

B.4 Altre esposizioni 22.917 X - 91.428 X (253) 129.422 X (184) 71 X - 683.637 X (790) 51.558 X (84)

Totale B 22.917 - - 91.428 - (253) 129.437 - (184) 71 - - 692.999 (2.679) (790) 51.703 (4) (84)

Totale (A+B) 31/12/2011 30.156 - - 286.912 - (1.208) 597.888 (446) (1.367) 979 - - 4.786.383 (97.210) (17.863) 2.207.296 (48.035) (4.860)

Totale (A+B) 31/12/2010 26.044 - - 247.791 - (4) 566.043 (431) (795) 1.394 - (69) 5.020.299 (95.779) (19.120) 2.166.348 (49.640) (6.084)

Esposizioni/Controparti

Imprese non finanziarie Altri soggettiGoverni Altri enti pubblici Società finanziarie Società di assicurazione

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199

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”verso clientela (valore di bilancio)

Esposizione nettaRettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessive

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze 150.770 (118.992) 21 (280) 56 (70) - - - (2)

A.2 Incagli 165.634 (16.910) 3.212 (39) - - - - - -

A.3 Esposizioni ristrutturate 30.768 (6.365) - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute 10.251 (348) 1 - - - - - - -

A.5 Altre esposizioni 6.474.851 (23.951) 84.035 (34) 677 (1) 762 (1) 21 -

TOTALE A 6.832.274 (166.566) 87.269 (353) 733 (71) 762 (1) 21 (2)

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze 1.901 (2.359) - - - - - - - -

B.2 Incagli 7.037 (320) - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate 584 (5) - - - - - - - -

B.4 altre esposizioni 976.260 (1.311) 2.696 - - - 77 - - -

TOTALE B 985.782 (3.995) 2.696 - - - 77 - - -

Totale (A+B) 31/12/2011 7.818.056 (170.561) 89.965 (353) 733 (71) 839 (1) 21 (2)

Totale (A+B) 31/12/2010 7.950.007 (171.563) 76.046 (323) 760 (32) 1.066 (1) 40 (2)

ASIA RESTO DEL MONDO

Esposizioni/Aree geografiche

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA

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200

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio”verso banche (valore di bilancio)

Esposizione nettaRettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessiveEsposizione netta

Rettifiche valore

complessive

A. Esposizioni per cassa

A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

A.2 Incagli - - - - - - - - - -

A.3 Esposizioni ristrutturate - - - - - - - - - -

A.4 Esposizioni scadute - - - - - - - - - -

A.5 Altre esposizioni 378.115 - 14.987 - 2.905 - - - - -

TOTALE A 378.115 - 14.987 - 2.905 - - - - -

B. Esposizioni "fuori bilancio"

B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -

B.2 Incagli - - - - - - - - - -

B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -

B.4 altre esposizioni 1.153.372 (3) 148.877 (143) 173 (1) 6.305 (31) 2.411 (12)

TOTALE B 1.153.372 (3) 148.877 (143) 173 (1) 6.305 (31) 2.411 (12)

Totale (A+B) 31/12/2011 1.531.487 (3) 163.864 (143) 3.078 (1) 6.305 (31) 2.411 (12)

Totale (A+B) 31/12/2010 1.390.202 (3) 138.958 (21) 1.556 - 9.641 (18) 695 (3)

RESTO DEL MONDO

Esposizioni/Aree geografiche

ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA

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201

B.4 Grandi rischi

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Numero posizioni 10 10

Esposizione 2.738.848 3.217.813

Posizione di rischio 1.461.171 1.442.720

A partire dalla segnalazione riferita al 31.12.2010 sono definiti ”grandi rischi” le esposizioni d’importo nominale pari o superiori al 10% del Patrimonio di Vigilanza.

Le singole banche appartenenti a gruppi bancari sono sottoposte ad un limite individuale

pari al 40% del proprio Patrimonio di Vigilanza. Quest’ultimo limite è riferito alla “posizione

di rischio” ovvero l’esposizione ponderata secondo le regole previste dalla normativa vigente.

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202

C. OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE E DI CESSIONE DELLE

ATTIVITÀ

C.1 Operazioni di cartolarizzazione

Non sono state effettuate operazioni di cartolarizzazione.

C.2 Operazioni di cessione

Non sono state effettuate operazioni di cessione.

C.3 Operazioni di covered bond

Obiettivi

Nell’esercizio 2008 il Consiglio di Gestione di UBI Banca ha deliberato di procedere nella

realizzazione di un programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite strutturato, finalizzato al beneficio in termini di funding contestualmente al contenimento del costo della

raccolta.

In particolare, il Consiglio di Gestione ha:

individuato gli obiettivi del programma;

individuato la struttura base di un’operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite alla luce della normativa, enucleando ed esaminando i principali elementi, tra

cui il portafoglio iniziale di crediti e i criteri di selezione dello stesso nonché la struttura finanziaria dell’operazione ed i test;

valutato ed approvato gli impatti ed i necessari adeguamenti collegati di natura organizzativa, informatica e contabile. Tali adeguamenti sono stati realizzati per

garantire il corretto presidio dei rischi anche sulle singole banche partecipanti. Nella

predisposizione delle relative procedure si è altresì tenuto conto dei requisiti fissati dalla

normativa emanata dalla Banca d’Italia;

valutato i rischi connessi con l’operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite;

valutato gli assetti organizzativi e gestionali della società veicolo al fine di verificare che i documenti contrattuali dell’operazione contenessero clausole atte ad assicurare un

regolare ed efficiente svolgimento delle proprie funzioni da parte della società veicolo

stessa;

valutato i profili giuridici, attraverso un’approfondita disamina delle strutture e degli schemi contrattuali impiegati, con particolare attenzione alle caratteristiche della

garanzia prestata dalla società veicolo e al complesso dei rapporti intercorrenti tra la

banca emittente, le banche cedenti e la società veicolo.

La struttura

La struttura base dell’operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite prevede che

vengano realizzate le seguenti attività:

Una banca (la banca cedente) trasferisce un insieme di asset aventi determinate caratteristiche ad un veicolo, formando un patrimonio segregato (cover pool);

La stessa banca cedente (qui come banca finanziatrice) eroga al veicolo un prestito subordinato finalizzato a finanziare il pagamento del prezzo di acquisto degli asset da

parte del veicolo;

La banca (la banca emittente) emette obbligazioni bancarie garantite supportate da una garanzia primaria, non condizionata e irrevocabile emessa dal veicolo ad esclusivo

beneficio degli investitori detentori delle obbligazioni bancarie garantite e delle controparti di hedging coinvolte nella transazione. La garanzia è supportata da tutti gli

asset ceduti al veicolo e che fanno parte del cover pool.

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203

La struttura che è stata adottata prevede peraltro che i portafogli che costituiscono il patrimonio separato della società veicolo siano ceduti da più banche originator (le banche

cedenti) diverse dalla banca emittente.

Gli adeguamenti organizzativi e le procedure di controllo

Nell’ambito del processo di analisi organizzativa si è proceduto ad individuare quattro macro processi ai quali sono state assegnate le principali attività collegate al programma ed in

particolare:

1. Rilevazione delle esigenze di liquidità ed approvazione dell’operazione da parte degli

organi competenti. Tale macro-processo prevede che le ipotesi di emissione di

obbligazioni bancarie garantite vengano valutate all’interno del comitato finanza di UBI

Banca ed approvate nelle loro linee di indirizzo dal Consiglio di Gestione. Successivamente, viene data informativa alle banche rete coinvolte che, sulla base delle

indicazioni ricevute dalla capogruppo, valutano l’opportunità prospettata e l’adesione all’emissione. In questo contesto, viene identificato l’Arranger che curerà l’operazione,

nonché attivate le strutture interne coinvolte.

2. Pianificazione e predisposizione dell’operazione. Tale macro-processo prevede vengano verificati i criteri di estrazione e validati gli asset facenti parte del portafoglio a garanzia

dell’emissione interfacciandosi con le agenzie di rating e le società di revisione,

realizzate le attività propedeutiche alla corretta segregazione patrimoniale del portafoglio

e alla cessione al veicolo e predisposti tutti i contratti relativi all’operazione da parte di

strutture interne ed esterne alla banca.

3. Gestione dell’operazione: Tale macro-processo prevede che vengano aperti i conti

correnti funzionali all’operatività del veicolo, erogato il finanziamento subordinato, stipulati i contratti derivati tra banche rete e società veicolo, determinata la “cascata dei pagamenti”, effettuati i test di efficacia sul portafoglio, individuate le quote dei mutui

destinate al reintegro del portafoglio a garanzia delle obbligazioni bancarie garantite; tali

attività vengono realizzate su base continuativa.

4. Controlli previsti dalla normativa: Tale macro-processo prevede l’allocazione dei controlli

interni ed esterni previsti dalla normativa in particolare per analizzare e monitorare i requisiti per garantire la qualità e l’integrità degli attivi ceduti a garanzia del portafoglio, definire i test di efficacia e produrre i relativi report di sintesi, verificare il rispetto dei

limiti relativi a cessione di attivi idonei, verificare la copertura dei rischi finanziari,

verificare gli adempimenti da parte delle società cessionarie dagli obblighi derivanti

dalla garanzia prestata, verificare gli schemi e le strutture contrattuali adottate,

verificare la completezza dei controlli da effettuare da parte della Capogruppo. Vengono inoltre predisposti controlli esterni per attestare la conformità dei criteri di valutazione

applicati dalla banca a quelli cui la stessa deve attenersi nella redazione del bilancio

d’esercizio, nonché garantire la regolarità dell’operazione e l’integrità della garanzia

rilasciata per il rimborso delle obbligazioni bancarie garantite.

Il programma di Covered Bond UBI Banca da 10 miliardi di euro

Nell’ambito del modello sopra descritto, il Gruppo UBI Banca ha avviato un programma da

dieci miliardi di emissioni di obbligazioni bancarie garantite effettuando nel luglio 2008 le

prime cessioni di mutui da parte di due banche del Gruppo, Banco di Brescia e Banca

Regionale Europea per complessivi 2 miliardi di euro. Più in dettaglio, la struttura adottata per programma di Obbligazioni Bancarie Garantite di

UBI Banca è la seguente:

● è stata costituita un’apposita società veicolo, UBI Finance s.r.l. che in qualità di

garante delle emissioni fatte da UBI Banca ha assunto un portafoglio di mutui

ipotecari residenziali ceduti dalle banche rete del Gruppo partecipanti al programma

sia come Banche Originator, che come Banche Finanziatrici. ● il ruolo di Master Servicer, di Calculation Agent e Cash Manager dell’operazione è

svolto dalla Capogruppo, mentre quello di Paying Agent è svolto da Bank of New York

(Luxembourg) S.A.; il Rappresentante degli Obbligazionisti è BNY Corporate Trustee

Services Limited.

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204

● UBI Banca ha poi delegato alle Banche Originator, in qualità di Sub-servicer, le attività di servicing correlate alla gestione degli incassi e dei rapporti con la clientela

relativi al portafoglio ceduto da ciascun Originator; le banche cedenti svolgono inoltre anche il ruolo di controparti swap nei balance guarantee swap stipulati con la

società veicolo al fine di normalizzare i flussi di cassa generati dal portafoglio mutui.

Nel corso del mese di settembre 2009, con l’assistenza di Barclays Capital in qualità di Arranger, la Banca ha realizzato la prima emissione pubblica di Covered Bond, per un

miliardo di euro.

Alla fine dell’anno 2009 ha aderito al programma anche Banca Popolare di Bergamo,

cedendo una quota del proprio portafoglio mutui, di ammontare pari a ca. 1,3 miliardi di

euro, al servizio della seconda emissione pubblica, sempre per un miliardo di euro,

realizzata nel mese di dicembre 2009.

Di seguito si riportano le caratteristiche delle due emissioni:

Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Valore

nominale Cedola

UBI BANCA 3,625% CB due 23/09/2016 23/09/2009 23/09/2016 1.000.000.000,00 36.250.000,00

UBI BANCA 4,000% CB due 16/12/2019 16/12/2009 16/12/2019 1.000.000.000,00 40.000.000,00

In data 30/4/2010, in seguito alla sottoscrizione fra BEI – Banca Europea degli Investimenti

e Gruppo UBI di un Accordo Quadro finalizzato all’erogazione di finanziamenti a m/l

termine alle aziende, è stata fatta un’apposita emissione, di carattere privato, interamente sottoscritta da BEI.

Queste le caratteristiche dell’emissione BEI:

Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Valore

nominale Cedola (*)

UBI BANCA TV CB due 30/04/2022 30/04/2010 30/04/2022 238.636.365,00 2.796.526,52

(*) la cedola è semestrale a tasso variabile; l’importo indicato si riferisce alla cedola in scadenza a fine aprile 2012

Nel mese di maggio 2010 sono entrati a far parte del Programma di Covered Bond anche il

Banco di San Giorgio e Banca Popolare di Ancona, cedendo i propri attivi nella terza

operazione di cessione che ha visto coinvolte anche le Banche Originator già partecipanti al

Programma, inclusa Banca Regionale Europea. Con tale operazione, effettuata in data 1

maggio 2010, sono stati ceduti attivi per complessivi 2,7 miliardi di euro, di cui ca. 246 milioni di euro relativi a mutui ceduti dal Banco di Brescia.

Successivamente, in data 15/9/2010 è stata fatta una quarta emissione, pubblica, per un

ulteriore miliardo, del quale riportiamo di seguito le caratteristiche:

UBI BANCA 3,375% CB due 15/09/2017 15/09/2010 15/09/2017 1.000.000.000,00 33.750.000,00

Nel corso dell’ultimo trimestre 2010 è stata completata l’adesione al programma da parte

delle banche rete, grazie alla cessione di propri portafogli di mutui ipotecari da parte di

Banca Popolare Commercio ed Industria, Banca CARIME, Banca di Valle Camonica e UBI

Banca Private avvenuta in data 1°ottobre, per un ammontare complessivo di 2,4 miliardi.

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205

Sempre nel mese di ottobre, inoltre, è stata fatta un’ulteriore emissione pubblica per 500

milioni di euro, di durata quinquennale, della quale riportiamo di seguito le principali caratteristiche:

UBI BANCA 3,125% CB due 18/10/2015 18/10/2010 18/10/2015 500.000.000 15.625.000

Nel corso del primo trimestre del 2011, nei mesi di gennaio e febbraio, sono state fatte altre

due emissioni pubbliche di Obbligazioni Bancarie Garantite, per complessivi 1,75 miliardi di

euro, di cui riportiamo di seguito le caratteristiche:

Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Valore

nominale Cedola

UBI BANCA 5,250% CB due 28/01/2021 28/01/2011 28/01/2021 1.000.000.000,00 52.500.000,00

UBI BANCA 4,500% CB due 22/02/2016 22/02/2011 22/02/2016 750.000.000,00 33.750.000,00

Nel secondo trimestre 2011, in data primo maggio, è stata fatta una ulteriore cessione di

attivi al servizio del Programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, a cui hanno partecipato

Banca Popolare di Bergamo e Banco di Brescia, trasferendo alla società Veicolo UBI Finance

mutui già detenuti nel propri attivo per complessivi 1,4 miliardi di euro di debito residuo capitale.

Una successiva cessione è stata fatta in data 31 ottobre 2011 per complessivi 1,6 miliardi di

euro di attivi, a cui Banca Regionale Europea ha partecipato apportando ca. 397 milioni di

portafoglio; le altre banche partecipanti sono state Banca Popolare Commercio ed Industria,

Banca Popolare di Ancona e Banco di San Giorgio.

Successivamente, nel mese di novembre 2011, in seguito alla sottoscrizione fra BEI – Banca Europea degli Investimenti e Gruppo UBI di un’ulteriore Accordo Quadro finalizzato

all’erogazione di finanziamenti a m/l termine alle aziende, è stata fatta una seconda

emissione, di carattere privato, interamente sottoscritta da BEI; queste le caratteristiche

dell’emissione:

Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Valore nominale Cedola (*)

UBI BANCA TV CB due 18/11/2022 18/11/2011 18/11/2022 250.000.000,00 5.669.805,56

(*) la cedola è semestrale a tasso variabile; l’importo indicato si riferisce alla cedola in scadenza a fine maggio 2012

Tutte le obbligazioni sopra indicate hanno ricevuto, all’emissione, il massimo rating da parte

di Fitch (AAA) e di Moody’s (Aaa).

Alla data del 31 dicembre 2011, pertanto, fanno parte del programma Banco di Brescia,

Banca Regionale Europea, Banca Popolare di Bergamo, Banca Popolare di Ancona, Banco di San Giorgio, Banca Popolare Commercio ed Industria, Banca CARIME, Banca di Valle

Camonica e UBI Banca Private.

Il portafoglio complessivo a garanzia delle emissioni, che contabilmente è rimasto iscritto

negli attivi di ciascuna banca cedente, ammonta a tale data, a più di 9,6 miliardi di euro di

debito residuo capitale, di cui più di 1 miliardo originati da Banca Regionale Europea.

Nel corso dell’esercizio 2011 il portafoglio di pertinenza di Banca Regionale Europea ha

generato incassi complessivi per ca. 127 milioni di euro.

Per l’attività di subservicing le Banche Originator percepiscono un compenso, commisurato

all’entità del portafoglio gestito ed alla durata del periodo di servicing; tale compenso per Banca Regionale Europea ammonta, per l’esercizio 2011 a ca. 275 mila euro.

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206

Ricordiamo che nel corso degli ultimi mesi del 2011, e successivamente nel mese di febbraio

2012, la Capogruppo UBI Banca è stata oggetto di azioni di riduzione dei rating attribuiti da parte delle tre Agenzie Moody’s, Fitch e Standard and Poors, a seguito del declassamento del

rating dell’Italia.

Per quanto riguarda il Programma di Covered Bond, la riduzione del rating della

Capogruppo ha comportato l’attivarsi di ulteriori meccanismi di garanzia, quali ad esempio

l’aumento del rapporto tra attivi detenuti a garanzia e prestiti emessi, la costituzione di depositi a garanzia quale marginazione dei contratti di swap in cui la Capogruppo o le

banche originator sono controparte, e la sostituzione di UBI Banca International con Bank

of New York Mellon quale account bank dell’operazione; per questi aspetti si fa rimando a

quanto esposto in merito nella “Relazione sulla Gestione”.

Inoltre, anche se il rating di un Programma di Covered Bond - proprio grazie alla particolare

struttura di tali operazioni - non è immediatamente e direttamente correlato al livello di rating dell’emittente, in seguito all’ulteriore azione intrapresa da Fitch e Moodys nel mese di

febbraio 2012, anche il rating delle emissione di Covered Bond in essere è stato ridotto all’attuale livello di rating AA+ negative watch per Fitch e Aa2 per Moodys

* * *

Per completezza d’informazione, segnaliamo che in data 1 febbraio 2012 è stata perfezionata

una ulteriore cessione di attivi a sostegno del Programma Covered Bond, per un ammontare

di circa 1,2 miliardi di euro; le banche cedenti sono stati Banco di Brescia, Banca Popolare

di Bergamo, UBI Banca Private e Banca Carime.

In seguito, in data 22 febbraio 2012, sono state fatte tre ulteriori emissioni di Obbligazioni Bancarie Garantite, a tasso variabile, per 250 milioni ciascuna,di cui si riportano di seguito

le caratteristiche. Tali obbligazioni sono state riacquistate dalla Capogruppo con la finalità

di utilizzarle quali poste stanziabili in operazioni con la banca centrale.

Denominazione Data di

emissione Data di

scadenza Valore

nominale Cedola

UBI BANCA Floating CB due 17/02/2014 22/02/2012 17/02/2014 250.000.000,00 2.084.270,83

UBI BANCA Floating CB due 18/02/2014 22/02/2012 18/02/2014 250.000.000,00 2.108.791,67

UBI BANCA Floating CB due 19/02/2014 22/02/2012 19/02/2014 250.000.000,00 2.182.354,17

(*) le cedole sono trimestrali a tasso variabile; l’importo indicato si riferisce alle cedole in scadenza nel maggio 2012

Entrambe le emissioni hanno ricevuto rating AA+ da part di Fitch e Aa2 da parte di Moody’s.

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207

D. MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO

In merito alla misurazione del rischio di credito, Il Gruppo UBI ha sviluppato un modello di Portfolio Credit Risk attraverso il motore di calcolo PCRE di Algorithmics: esso considera il

rischio complessivo di un portafoglio di crediti modellizzando e catturando la componente

derivante dalla correlazione dei default delle controparti, calcolando le perdite creditizie e il

capitale a rischio di credito a livello di portafoglio. Il modello annovera, fra i vari input, le

variabili di PD e LGD utilizzate per finalità di vigilanza.

Sezione 2 Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Ai fini della compilazione della presente sezione si considerano esclusivamente gli strumenti

finanziari rientranti nel “portafoglio di negoziazione di vigilanza”, come definito nella disciplina relativa alle segnalazioni di vigilanza sui rischi di mercato. Conseguentemente,

sono escluse eventuali operazioni allocate in bilancio nel portafoglio di negoziazione ma non

rientranti nell’anzidetta definizione di vigilanza. Queste operazioni sono comprese

nell’informativa relativa al “portafoglio bancario”.

In linea generale, la gestione dei rischi finanziari del Gruppo è accentrata nella Capogruppo

attraverso la Macro Area Finanza.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del

rischio di prezzo

Si veda il successivo paragrafo A. “Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di

misurazione del rischio di tasso di interesse”.

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Informazioni di natura quantitativa

1.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione EURO

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino

a 6 mesi

Da oltre 6 mesi fino

a 1 anno

Da oltre 1 anno

fino a 5 anni

Da oltre 5 anni fino

a 10 anniOltre 10 anni

Durata

indeterminata

1. Attività per cassa - - 56 - - - - -

1.1 Titoli di debito - - 56 - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - 56 - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - 1.036.001 (18.764) (37.390) (365.736) (201.860) (410.654) -

3.1 Con titolo sottostante - 429 (4) (105) (361) - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 18.816 7.746 5.029 397 - - -

- Posizioni corte - 18.816 7.746 5.029 397 - - -

- Altri derivati - 429 (4) (105) (361) - - -

- Posizioni lunghe - 23.347 22.943 130 361 - - -

- Posizioni corte - 23.776 22.939 25 - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - 1.035.572 (18.760) (37.285) (365.375) (201.860) (410.654) -

- Opzioni - 36 9 - (41) (5) - -

- Posizioni lunghe - 20.657 6.998 1.164 18.918 8.283 1.906 -

- Posizioni corte - 20.693 7.007 1.164 18.877 8.278 1.906 -

- Altri derivati - 1.035.536 (18.769) (37.285) (365.334) (201.855) (410.654) -

- Posizioni lunghe 22.657 455.729 213.468 62.912 823.586 386.944 416.976 -

- Posizioni corte 22.657 1.491.265 194.699 25.627 458.252 185.089 6.322 -

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209

1.2 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione USD (Dollaro USA)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - (129) - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 20.249 7.821 5.433 410 - - -

- Posizioni corte - 20.249 7.821 5.433 410 - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - (129) - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 140 119 199 - - - -

- Posizioni corte - 140 119 199 - - - -

- Altri derivati - (129) - - - - - -

- Posizioni lunghe - 11.827 1.507 348 - - - -

- Posizioni corte - 11.698 1.507 348 - - - -

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210

1.3 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione GBP (Sterlina Inglese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 5 - - - - - -

- Posizioni corte - 5 - - - - - -

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1.4 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione CHF (Franco Svizzero)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - 141 - - - - -

- Posizioni corte - - 141 - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 391 - - - - - -

- Posizioni corte - 391 - - - - - -

Page 212: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

212

1.5 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione CAD (Dollaro Canadanese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 38 - - - - - -

- Posizioni corte - 38 - - - - - -

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213

1.6 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione JPY (Yen Giapponese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - (1.521) - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - 199 - - - - -

- Posizioni corte - - 199 - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - (1.521) - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - (1.521) - - - - - -

- Posizioni lunghe - 1.637 - - - - - -

- Posizioni corte - 116 - - - - - -

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214

1.7 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività

finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione ALTRE DIVISE

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa - - - - - - - -

1.1 Titoli di debito - - - - - - - -

- con opzione rimborso anticipato - - - - - - - -

- altri - - - - - - - -

1.2 Altre attività - - - - - - - -

2. Passività per cassa - - - - - - - -

2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -

2.2 Altre passività - - - - - - - -

3. Derivati finanziari - - - - - - - -

3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -

- Opzioni - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - -

- Altri derivati - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 10.128 - - - - - -

- Posizioni corte - 10.128 - - - - - -

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215

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Quotati

ITALIA

A. Titoli di capitale 11 1

- posizioni lunghe 11 1

- posizioni corte - -

B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale - -

- posizioni lunghe - -

- posizioni corte - -

C. Altri derivati su titoli di capitale - -

- posizioni lunghe - -

- posizioni corte - -

D. Derivati su indici azionari - -

- posizioni lunghe - -

- posizioni corte - -

Tipologia operazioni/Indice quotazione Non quotati

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di

analisi di sensitività

Il portafoglio di negoziazione di vigilanza della Banca Regionale Europea è composto da

derivati negoziati con la Capogruppo e con la propria clientela. Si segnala che Banca

Regionale Europea possiede attività finanziarie in derivati per 19,3 milioni di euro,

compensate da passività finanziarie in derivati per 20,4 milioni di euro.

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216

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - Portafoglio bancario

Il portafoglio bancario è costituito da tutti gli strumenti finanziari attivi e passivi non

compresi nel portafoglio di negoziazione di cui alla sezione 2.1.

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse è definito come il rischio attuale o prospettico di una

variazione del margine di interesse e del valore economico della Banca, a seguito di

variazioni inattese dei tassi d’interesse che impattano il portafoglio bancario. La misurazione, il monitoraggio ed il reporting dell’esposizione al rischio tasso di interesse

sono effettuati dall’Area Risk Management della Capogruppo, che provvede su base mensile:

• ad effettuare analisi di sensitivity del valore economico (fair value risk) finalizzata alla

misurazione della variazione del valore del patrimonio in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento;

• ad effettuare, attraverso un’analisi di gap statico (assumendo cioè che le posizioni

siano costanti nel corso del periodo), un’analisi di sensitivity del margine di interesse

(cash flow risk), che si focalizza sulle variazioni reddituali su un orizzonte temporale

di dodici mesi valutate in scenari di shock paralleli della curva dei tassi di riferimento

L’analisi di sensitivity del valore economico include una stima degli impatti derivanti dal

fenomeno di estinzione anticipata di mutui e prestiti, indipendentemente dalla presenza di

opzioni di rimborso anticipato definite contrattualmente. La stima di variazione del margine include sia una stima dell’effetto

reinvestimento/rifinanziamento dei flussi in scadenza che l’effetto legato alla elasticità e

vischiosità delle poste a vista. I fattori di elasticità e ritardo nell’adeguamento dei tassi

contrattuali sono differenziati per segmento commerciale di classificazione della clientela.

B. Attività di copertura del fair value

Nel corso dell’esercizio 2011 sono state poste in essere coperture specifiche e generiche

tramite strumenti finanziari derivati al fine di ridurre l’esposizione a variazioni avverse di

fair value (fair value hedge) dovute al rischio di tasso di interesse. In particolare, hanno formato oggetto di copertura:

i mutui Prefix (copertura generica) per circa 56 milioni di euro complessivi;

emissioni obbligazionarie (copertura specifica) a tasso fisso per circa 402 milioni di euro di nominale.

I contratti derivati utilizzati sono del tipo Interest Rate Swap e CAP.

L’attività di verifica dell’efficacia delle coperture è svolta dall’Area Risk Management della Capogruppo. Nel dettaglio, le verifiche di efficacia vengono effettuate secondo quanto

previsto dai Principi contabili internazionali attraverso test prospettici all’attivazione della

copertura, cui seguono test retrospettivi svolti con cadenza mensile.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Nel bilancio di Banca Regionale Europea sono presenti gli effetti di relazioni di “copertura di

flussi finanziari” in relazione alle sole emissioni di Certificati di Deposito in valuta

giapponese (JPY); emissioni coperte da Domestic Currency Swap (DCS).

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217

Informazioni di natura quantitativa

1.1 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione EURO

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 3.773.232 2.048.831 189.614 115.003 516.581 368.760 230.368 0

1.1 Titoli di debito 73 0 0 0 30.000 4.265 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 73 0 0 0 30.000 4.265 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 99.639 198.925 39.647 99 1.178 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 3.673.520 1.849.906 149.967 114.904 485.403 364.495 230.368 0

- c/c 1.203.779 0 0 0 0 43.592 0 0

- altri finanziamenti 2.469.741 1.849.906 149.967 114.904 485.403 320.903 230.368 0

- con opzione di rimborso anticipato 1.587.787 1.376.114 120.898 114.646 484.658 213.628 230.244 0

- altri 881.954 473.792 29.069 258 745 107.275 124 0

2. Passività per cassa 4.125.221 378.352 140.995 441.350 1.013.478 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 3.796.918 108.592 29.385 50 6.214 0 0 0

- c/c 3.654.335 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 142.583 108.592 29.385 50 6.214 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 142.583 108.592 29.385 50 6.214 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 318.974 137.675 36 17 3 0 0 0

- c/c 253.255 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 65.719 137.675 36 17 3 0 0 0

2.3 Titoli di debito 9.329 132.085 111.574 441.283 1.007.261 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 9.329 132.085 111.574 441.283 1.007.261 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 21 245.583 524.554 -374.099 -576.055 81.668 175.656 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 21 245.583 524.554 -374.099 -576.055 81.668 175.656 0

- Opzioni 0 -59.349 -1.269 -829 0 0 61.447 0

- Posizioni lunghe 0 59.349 1.269 836 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 7 0 0 61.447 0

- Altri derivati 21 304.932 525.823 -373.270 -576.055 81.668 114.209 0

- Posizioni lunghe 220 442.555 81.255 412.963 703.073 0 0 0

- Posizioni corte 241 747.487 607.078 39.693 127.018 81.668 114.209 0

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218

1.2 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione USD (Dollaro USA)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 25.697 10.384 1.478 0 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 20.196 2.443 821 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 5.501 7.941 657 0 0 0 0 0

- c/c 192 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 5.309 7.941 657 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 5.309 7.941 657 0 0 0 0 0

2. Passività per cassa 27.441 10.202 94 155 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 22.064 1.314 0 155 0 0 0 0

- c/c 21.988 1.314 0 155 0 0 0 0

- altri debiti 76 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 76 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 5.377 8.888 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 5.377 8.888 0 0 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 0 0 94 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 94 0 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 13 -13 0 0 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 13 -13 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 13 -13 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 202 13 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 215 0 0 0 0 0 0 0

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219

1.3 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione GBP (Sterlina Inglese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 1.394 303 0 0 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 1.393 0 0 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 1 303 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 1 303 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 1 303 0 0 0 0 0 0

2. Passività per cassa 1.829 0 0 0 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 1.829 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 1.801 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 28 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 28 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 0 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

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220

1.4 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione CHF (Franco Svizzero)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 1.862 22.380 296 0 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 1.184 0 0 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 678 22.380 296 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 678 22.380 296 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 678 22.380 296 0 0 0 0 0

2. Passività per cassa 1.469 23.281 0 0 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 1.440 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 1.440 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 29 23.281 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 29 23.281 0 0 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 110 0 0 -110 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 110 0 0 -110 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 110 0 0 -110 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 110 0 0 0 0

- Posizioni corte 110 0 0 0 0 0 0 0

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221

1.5 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione CAD (Dollaro Canadese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 0 69 0 0 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 0 0 0 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 0 69 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 0 69 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 69 0 0 0 0 0 0

2. Passività per cassa 78 0 0 0 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 16 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 16 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 62 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 62 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

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222

1.6 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione JPY (Yen Giapponese)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 123 3.075 248 65 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 110 0 0 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 13 3.075 248 65 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 13 3.075 248 65 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 13 3.075 248 65 0 0 0 0

2. Passività per cassa 58 40.891 30.397 18.952 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 33 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 33 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 4 3.184 259 70 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 4 3.184 259 70 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 21 37.707 30.138 18.882 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 21 37.707 30.138 18.882 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 105 -36.200 -30.161 -19.005 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 105 -36.200 -30.161 -19.005 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 105 -36.200 -30.161 -19.005 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 36.200 30.161 19.005 0 0 0 0

- Posizioni corte 105 0 0 0 0 0 0 0

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223

1.7 Portafoglio bancario distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie -

Valuta di denominazione ALTRE VALUTE

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesiDa oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anni

Da oltre 5 anni fino a

10 anniOltre 10 anni Durata indeterminata

1. Attività per cassa 278 0 0 0 0 0 0 0

1.1 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

1.2 Finanziamenti a banche 278 0 0 0 0 0 0 0

1.3 Finanziamenti a clientela 0 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri finanziamenti 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2. Passività per cassa 338 0 0 0 0 0 0 0

2.1 Debiti verso clientela 292 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 292 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.2 Debiti verso banche 46 0 0 0 0 0 0 0

- c/c 46 0 0 0 0 0 0 0

- altri debiti 0 0 0 0 0 0 0 0

2.3 Titoli di debito 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

2.4 Altre passività 0 0 0 0 0 0 0 0

- con opzione di rimborso anticipato 0 0 0 0 0 0 0 0

- altri 0 0 0 0 0 0 0 0

3. Derivati finanziari 0 0 0 0 0 0 0 0

3.1 Con titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

3.2 Senza titolo sottostante 0 0 0 0 0 0 0 0

- Opzioni 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

- Altri derivati 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni lunghe 0 0 0 0 0 0 0 0

- Posizioni corte 0 0 0 0 0 0 0 0

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224

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

L’esposizione al rischio di tasso di interesse di Banca Regionale Europea, misurato

attraverso la sensitivity analysis in uno scenario di shift parallelo della curva dei tassi pari a

+100 bp, si attesta a fine periodo, al lordo dell’effetto derivante dal fenomeno relativo alle

estinzioni anticipate, a -16,67 milioni di euro (-13,80 milioni di euro al 31 dicembre 2010). La misura di rischio, al netto dell’impatto derivante dal fenomeno relativo alle estinzioni

anticipate, si attesta a -9,90 milioni di euro (-6,15 milioni di euro al 31 dicembre 2010), pari

allo 0,73% del Patrimonio di Vigilanza, a fronte della soglia - definita dalla Policy Rischi

finanziari di Gruppo per Banca Regionale Europea su tale indicatore - pari all’1% del

Patrimonio di Vigilanza. L’esposizione include circa -1,17 milioni di euro relativi ad interest rate swap firm commitment su emissioni obbligazionarie ancora in collocamento al 31

dicembre 2011 escluse dalle elaborazioni. Al netto di tale apporto l’esposizione al rischio

tasso di interesse si attesterebbe a -8,73 milioni di euro, pari allo 0,64% del Patrimonio di

Vigilanza.

La tabella sottostante riporta le misure di rischio rilevate nei periodi citati in uno scenario di

variazione parallela dei tassi di riferimento pari a +200 bp, coerentemente con quanto richiesto dalla normativa prudenziale, rapportate al patrimonio di vigilanza di fine periodo.

Indicatori di rischiosità - media annua

shift parallelo di +200 bp

sensitivity/patrimonio di vigilanza

Indicatori di rischiosità - valori puntuali

shift parallelo di +200 bp

sensitivity/patrimonio di vigilanza 0.82%1.29%

Dicembre 2010-2011 Settembre 2010-2011

0.84% 0.73%

31/12/2011 30/09/2011

Al 31 dicembre 2011, l’impatto sul margine di interesse, in ipotesi di shift della curva dei tassi di riferimento pari a +100 basis point, è pari a +19,58 milioni di euro, mentre in ipotesi

di riduzione degli stessi (-100 b.p.) l’impatto sul margine di interesse è stimato in -24,55

milioni di euro. Tali livelli di esposizione includono gli effetti della stima del profilo

comportamentale delle poste a vista in termini di elasticità di trasferimento delle variazioni

di tasso dai tassi di riferimento ai tassi interni, che in termini di ritardo temporale di recepimento delle variazioni stesse.

Di seguito viene riportato il profilo dei capitali per data di repricing in input al modello

interno per il calcolo dell’esposizione al rischio tasso d’interesse.

VISTA 1M 3M 6M 1Y 3Y 5Y 7Y 10Y 15Y 20Y Oltre

Sbilancio Attivo/Passivo -176.48 2163.00 500.20 -28.15 -545.52 -636.67 -182.29 -117.89 -183.98 38.08 21.59 14.62

Derivati di copertura 0.00 -172.10 -135.30 -459.05 389.72 504.56 35.63 -34.29 -39.71 -49.82 -39.65 0.00

Estinzioni Anticipate 0.00 1.62 3.23 4.85 6.42 39.18 32.25 4.60 -18.66 -37.17 -21.63 -14.69

Gap Complessivo -176.48 1990.90 364.89 -487.19 -155.79 -132.10 -146.66 -152.18 -223.69 -11.74 -18.05 14.62

-1000

-500

0

500

1000

1500

2000

2500

Mili

oni

Profilo del GAP di Periodo

Sbilancio Attivo/Passivo Derivati di copertura

Estinzioni Anticipate Gap Complessivo

Nell’ambito del portafoglio bancario, si individuano i seguenti “sottoportafogli”:

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225

● Portafoglio AfS - Available for Sale: costituito principalmente da titoli di stato italiani.

A titolo informativo si segnala che a fine dicembre il VaR complessivo del portafoglio

bancario di Banca Regionale Europea era pari a circa 92 mila euro (45 mila euro al 30

giugno 2011) euro circa con un NAV pari a 4,4 milioni euro circa (5,5 milioni euro al 30

giugno 2011).

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226

2.3 Rischio di cambio

Il rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite, per effetto di avverse variazioni

dei corsi delle divise estere, su tutte le posizioni detenute dalla Banca, indipendentemente dal portafoglio di allocazione.

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell’ambito delle analisi ALM svolte dall’Area Risk Management della Capogruppo,

l’esposizione al rischio cambio viene determinata sulla base della metodologia proposta da

Banca Italia ed è quantificata nell’8% della “posizione netta aperta in cambi”, nel caso in cui quest’ultima sia superiore al 2 per cento del patrimonio di vigilanza.

La "posizione netta aperta in cambi" è determinata:

1. calcolando la posizione netta in ciascuna valuta e in oro;

2. convertendo in euro le posizioni nette sulla base del tasso di cambio o del prezzo per

l'oro; 3. sommando, separatamente, tutte le posizioni nette lunghe e tutte le posizioni nette

corte;

Il maggiore fra il totale delle posizioni nette lunghe e il totale delle posizioni nette corte

costituisce la "posizione netta aperta in cambi “.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L’operatività sui mercati dei cambi è svolta dalla Tesoreria di Gruppo che opera attraverso strumenti quali operazioni in cambio a termine, forex swap, domestic currency swap e

opzioni in cambi, ottimizzando il profilo dei rischi rivenienti dalle posizioni in valuta del

Gruppo.

In relazione a tale attività di copertura si rimanda anche a quanto riportato nel precedente

paragrafo 2.2.C.

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227

Informazioni di natura quantitativa

L’esposizione al rischio di cambio, determinata sulla base della metodologia sopra descritta,

risulta nulla alla data del 31 dicembre 2011.

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

DOLLARI USA STERLINE YENDOLLARI

CANADESI

FRANCHI

SVIZZERIALTRE VALUTE TOTALE

A. Attività finanziarie 37.558 1.698 3.510 69 24.538 277 67.650

A.1 Titoli di debito - - - - - - -

A.2 Titoli di capitale - - - - - - -

A.3 Finanziamenti a banche 23.460 1.393 110 - 1.184 277 26.424

A.4 Finanziamenti a clientela 14.098 305 3.400 69 23.354 - 41.226

A.5 Altre attività finanziarie - - - - - - -

B. Altre attività 220 133 6 10 156 51 576

C. Passività finanziarie 37.891 1.829 90.299 78 24.750 338 155.185

C.1 Debiti verso banche 14.264 - 3.517 62 23.310 46 41.199

C.2 Debiti verso clientela 23.533 1.829 33 16 1.440 292 27.143

C.3 Titoli di debito 94 - 86.749 - - - 86.843

C.4 Altre passività finanziarie - - - - - - -

D. Altre passività 29 - - - 38 30 97

E. Derivati finanziari 129 - 86.782 - - - 86.911

- Opzioni - - - - - - -

+ Posizioni Lunghe 34.370 - 199 - 141 - 34.710

+ Posizioni Corte 34.370 - 199 - 141 - 34.710

- Altri derivati 129 - 86.782 - - - 86.911

+ Posizioni Lunghe 13.682 5 86.898 38 391 10.128 111.142

+ Posizioni Corte 13.553 5 116 38 391 10.128 24.231

Totale attività 85.830 1.836 90.613 117 25.226 10.456 214.078

Totale passività 85.843 1.834 90.614 116 25.320 10.496 214.223

Sbilancio (+/-) (13) 2 (1) 1 (94) (40) (145)

Voci

Valute

2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività

Si veda quanto riportato nella analoga parte relativa al “rischio di tasso di interesse e di

prezzo” (sezione 2.1- 2.2).

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228

2.4 Gli strumenti finanziari derivati

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 2.949.793 - 2.761.170 -

a) Opzioni 575.060 - 693.683 -

b) Swap 2.374.733 - 2.067.487 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - 1 - 1

a) Opzioni - 1 - 1

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro 172.666 - 208.933 -

a) Opzioni 143.825 - 172.458 -

b) Swap - - - -

c) Forward 28.841 - 36.475 -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 3.122.459 1 2.970.103 1

Valori medi 2.785.286 1 2.959.359 1

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Attività sottostanti/Tipologie derivati

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229

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

1. Titoli di debito e tassi d'interesse 1.678.204 - 1.757.069 -

a) Opzioni 38.380 - 11.550 -

b) Swap 1.639.824 - 1.745.519 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

2. Titoli di capitale e indici azionari - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Swap - - - -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

3. Valute e oro 85.261 - 35.303 -

a) Opzioni - - - -

b) Swap 85.261 - 35.303 -

c) Forward - - - -

d) Futures - - - -

e) Altri - - - -

4. Merci - - - -

5. Altri sottostanti - - - -

Totale 1.763.465 - 1.792.372 -

Valori medi 1.686.985 - 1.822.797 -

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Attività sottostanti/Tipologie derivati

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230

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 19.338 - 15.709 1

a) Opzioni 2.304 - 1.885 1

b) Interest rate swap 16.598 - 13.503 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward 436 - 321 -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura 21.912 - 22.147 -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 14.902 - 20.914 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri 7.010 - 1.233 -

C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

Totale 41.250 - 37.856 1

Fair value positivo Fair value positivo

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010Portafogli/Tipologie derivati

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231

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 20.457 - 17.058 -

a) Opzioni 2.304 - 1.885 -

b) Interest rate swap 17.717 - 14.852 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward 436 - 321 -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

B. Portafoglio bancario - di copertura 34.393 - 27.855 -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap 34.392 - 27.829 -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri 1 - 26 -

C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -

a) Opzioni - - - -

b) Interest rate swap - - - -

c) Cross currency swap - - - -

d) Equity swap - - - -

e) Forward - - - -

f) Futures - - - -

g) Altri - - - -

Totale 54.850 - 44.913 -

Fair value negativo

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010Portafogli/Tipologie derivati

Fair value negativo

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232

A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

1) Titoli di debito e tassi di interesse

- valore nozionale - - 1.205.954 1.050.163 - 495.543 198.132

- fair value positivo - - 144 - - 14.742 1.857

- fair value negativo - - 17.717 - - 117 27

- esposizione futura - - 6.767 11.867 - 1.218 21

2) Titoli di capitale e indici azionari

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

3) Valute e oro

- valore nozionale - - 86.348 - - 76.176 10.143

- fair value positivo - - 2.475 - - 90 31

- fair value negativo - - 122 - - 2.364 110

- esposizione futura - - 499 - - 440 101

4) Altri valori

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

Contratti non rientranti in accordi di compensazioneGoverni e Banche

Centrali

Imprese non

finanziarieAltri soggettiAltri enti pubblici Banche Società finanziarie

Società di

assicurazione

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233

A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

1) Titoli di debito e tassi di interesse

- valore nozionale - - 1.678.204 - - - -

- fair value positivo - - 14.902 - - - -

- fair value negativo - - 34.392 - - - -

- esposizione futura - - 7.652 - - - -

2) Titoli di capitale e indici azionari

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

3) Valute e oro

- valore nozionale - - - - - 1.858 83.403

- fair value positivo - - - - - 212 6.798

- fair value negativo - - - - - - 1

- esposizione futura - - - - - 19 834

4) Altri valori

- valore nozionale - - - - - - -

- fair value positivo - - - - - - -

- fair value negativo - - - - - - -

- esposizione futura - - - - - - -

Contratti non rientranti in accordi di compensazioneSocietà di

assicurazione

Imprese non

finanziarieAltri soggetti

Governi e Banche

CentraliAltri enti pubblici Banche Società finanziarie

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234

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino a 1 annoOltre 1 anno e

fino a 5 anniOltre 5 anni Totale

A) Portafoglio di negoziazione di vigilanza

A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 736.290 1.167.967 1.045.535 2.949.792

A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -

A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 170.996 1.669 - 172.665

A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

B) Portafoglio bancario

B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 614.695 830.091 233.418 1.678.204

B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -

B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 85.261 - - 85.261

B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -

Totale 31/12/2011 1.607.242 1.999.727 1.278.953 4.885.922

Totale 31/12/2010 1.555.768 1.804.048 1.402.659 4.762.475

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235

B. DERIVATI CREDITIZI

Non sono presenti derivati creditizi.

C. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

Non sono presenti derivati finanziari e creditizi.

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236

Sezione 3 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di

liquidità

Il rischio di liquidità si riferisce alla capacità o meno della Banca di far fronte alle proprie obbligazioni di pagamento e/o di raccogliere sul mercato fondi addizionali (funding liquidity

risk), oppure alla possibilità che il valore di una eventuale liquidazione di alcune attività

differisca significativamente dai correnti valori di mercato (asset liquidity risk).

A livello consolidato ed individuale il rischio di liquidità è regolato nell’ambito della policy

dei Rischi Finanziari, che oltre alla definizione dei limiti di esposizione e delle relative soglie

di early warning, declina anche le regole volte al perseguimento ed al mantenimento, mediante politiche di raccolta e impiego coordinate ed efficienti, dell’equilibrio strutturale

per le Banche Rete e le Società Prodotto.

La policy ha infine l’obiettivo di rendere omogenee, per tutte le società del Gruppo, sia le

modalità di intervento che i criteri di identificazione delle condizioni economiche,

individuando eventualmente a priori le specifiche eccezioni. I presidi del rischio di liquidità per conto delle Banche Rete sono accentrati presso la

Capogruppo e competono:

• all’Area Finanza ALMO e Funding (presidio di 1° livello) che provvede al monitoraggio

giornaliero della liquidità e alla gestione del rischio nell’ambito dei limiti definiti;

• all’Area Risk Management (presidio di 2° livello), cui compete la misurazione degli

indicatori sintetici di rischio e la verifica periodica del rispetto dei limiti

Con particolare riferimento alla posizione in termini di equilibrio strutturale, il rischio di

liquidità è monitorato principalmente attraverso un modello di liquidity gap in cui viene determinata l’evoluzione temporale dei flussi di cassa netti, allo scopo di evidenziare

eventuali criticità nelle condizioni di liquidità attesa. A livello individuale è stabilito un

livello target di sostanziale equilibrio tra raccolta, valutata in base al grado di stabilità, e

impieghi, valutati in base al grado di liquidabilità.

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237

Informazioni di natura quantitativa

1.1 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione EURO

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 2.046.806 279.354 183.104 207.422 401.107 194.078 281.251 1.627.300 2.052.295 56

A.1 Titoli di Stato 30 - - - - - - - 4.265 56

A.2 Altri titoli di debito 42 - - - - - - 30.000 - -

A.3 Quote OICR 80 - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 2.046.654 279.354 183.104 207.422 401.107 194.078 281.251 1.597.300 2.048.030 -

- Banche 94.691 5.654 13.088 30.265 149.918 38.055 3.365 4.504 - -

- Clientela 1.951.963 273.700 170.016 177.157 251.189 156.023 277.886 1.592.796 2.048.030 -

Passività per cassa 4.048.014 5.259 145.200 55.709 172.623 144.103 445.831 1.046.835 11.689 -

B.1 Depositi 4.028.132 - 130.000 - - 1 50 6.214 - -

- Banche 257.081 - 130.000 - - - - - - -

- Clientela 3.771.051 - - - - 1 50 6.214 - -

B.2 Titoli di debito 9.056 605 2.694 25.720 103.069 111.574 441.292 1.007.279 - -

B.3 Altre passività 10.826 4.654 12.506 29.989 69.554 32.528 4.489 33.342 11.689 -

Operazioni "fuori bilancio" (872) (1.980) 768 (238) 1.265 165 205 408 - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - (2.034) - - (35) 4 105 360 - -

- Posizioni lunghe - 26.143 3.319 3.447 15.056 32.097 5.488 758 - -

- Posizioni corte - 28.177 3.319 3.447 15.091 32.093 5.383 398 - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale (1.118) 54 768 (270) 1.300 - - - - -

- Posizioni lunghe 16.742 54 768 344 3.041 - - - - -

- Posizioni corte 17.860 - - 614 1.741 - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi (21) - - - - 22 - - - -

- Posizioni lunghe 220 - - - - 22 - - - -

- Posizioni corte 241 - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 267 - - 32 - 139 100 48 - -

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238

1.2 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione USD

(Dollaro USA)

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 25.719 465 402 4.487 5.051 1.479 - - - -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 25.719 465 402 4.487 5.051 1.479 - - - -

- Banche 20.196 - - 1.091 1.352 821 - - - -

- Clientela 5.523 465 402 3.396 3.699 658 - - - -

Passività per cassa 26.494 155 - 6.183 4.699 94 261 - - -

B.1 Depositi 21.135 155 - 6.183 4.699 - 261 - - -

- Banche 17 - - 5.024 3.864 - - - - -

- Clientela 21.118 155 - 1.159 835 - 261 - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - 94 - - - -

B.3 Altre passività 5.359 - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" 13 (129) - - (13) - - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - 129 - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 2.541 3.549 10.264 15.722 9.328 5.781 410 - -

- Posizioni corte - 2.412 3.549 10.264 15.722 9.328 5.781 410 - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi (13) - - - 13 - - - - -

- Posizioni lunghe 202 - - - 13 - - - - -

- Posizioni corte 215 - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

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239

1.3 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione GBP (Sterlina Inglese)

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 1.394 - 5 70 229 - - - - -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 1.394 - 5 70 229 - - - - -

- Banche 1.393 - - - - - - - - -

- Clientela 1 - 5 70 229 - - - - -

Passività per cassa 1.801 - - - - - - - - -

B.1 Depositi 1.801 - - - - - - - - -

- Banche - - - - - - - - - -

- Clientela 1.801 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 5 - - - - - - - -

- Posizioni corte - 5 - - - - - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

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240

1.4 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione CHF

(Franco Svizzero)

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 1.231 283 299 818 1.248 187 7 292 20.247 -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 1.231 283 299 818 1.248 187 7 292 20.247 -

- Banche 1.184 - - - - - - - - -

- Clientela 47 283 299 818 1.248 187 7 292 20.247 -

Passività per cassa 1.469 7.815 - 1.234 14.232 - - - - -

B.1 Depositi 1.469 7.815 - 1.234 14.232 - - - - -

- Banche 29 7.815 - 1.234 14.232 - - - - -

- Clientela 1.440 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" 110 - - - - - (110) - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 391 - - - 141 - - - -

- Posizioni corte - 391 - - - 141 - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi (110) - - - - - 110 - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - 110 - - -

- Posizioni corte 110 - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

Page 241: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

241

1.5 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione CAD

(Dollaro Canadese)

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa - - 3 5 60 - - - - -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti - - 3 5 60 - - - - -

- Banche - - - - - - - - - -

- Clientela - - 3 5 60 - - - - -

Passività per cassa 78 - - - - - - - - -

B.1 Depositi 78 - - - - - - - - -

- Banche 62 - - - - - - - - -

- Clientela 16 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 38 - - - - - - - -

- Posizioni corte - 38 - - - - - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

Page 242: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

242

1.6 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione JPY (Yen

Giapponese)

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 124 548 160 900 1.482 249 65 - - -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 124 548 160 900 1.482 249 65 - - -

- Banche 110 - - - - - - - - -

- Clientela 14 548 160 900 1.482 249 65 - - -

Passività per cassa 58 3.379 2.598 10.240 24.673 30.397 18.952 - - -

B.1 Depositi 37 449 110 1.118 1.507 259 70 - - -

- Banche 4 449 110 1.118 1.507 259 70 - - -

- Clientela 33 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito 21 2.930 2.488 9.122 23.166 30.138 18.882 - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" 105 (1.521) - - - - (105) - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - 1.521 - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 1.637 - - - 199 - - - -

- Posizioni corte - 116 - - - 199 - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi (105) - - - - - 105 - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - 105 - - -

- Posizioni corte 105 - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

Page 243: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

243

1.7 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione ALTRE VALUTE

Voci/Scaglioni temporali A vistaDa oltre 1 giorno a 7

giorni

Da oltre 7 giorno a 15

giorni

Da oltre 15 giorni a 1

mese

Da oltre 1 mese fino a

3 mesi

Da oltre 3 mesi fino a

6 mesi

Da oltre 6 mesi fino a

1 anno

Da oltre 1 anno fino a

5 anniOltre 5 anni Durata indeterminata

Attività per cassa 278 - - - - - - - - -

A.1 Titoli di Stato - - - - - - - - - -

A.2 Altri titoli di debito - - - - - - - - - -

A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -

A.4 Finanziamenti 278 - - - - - - - - -

- Banche 278 - - - - - - - - -

- Clientela - - - - - - - - - -

Passività per cassa 338 - - - - - - - - -

B.1 Depositi 338 - - - - - - - - -

- Banche 46 - - - - - - - - -

- Clientela 292 - - - - - - - - -

B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -

B.3 Altre passività - - - - - - - - - -

Operazioni "fuori bilancio" - - - - - - - - - -

C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - 82 - 9.664 382 - - - - -

- Posizioni corte - 82 - 9.664 382 - - - - -

C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.4 Impegni irrevocabili ad erogare fondi - - - - - - - - - -

- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -

- Posizioni corte - - - - - - - - - -

C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -

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244

Sezione 4 Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per rischio operativo s’intende il rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla

disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia tra l’altro le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni

dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. È

compreso nella definizione il rischio legale, definito come il rischio di perdite derivanti da

violazioni di leggi e regolamenti, da responsabilità contrattuale o extra-contrattuale ovvero

da altre controversie.

È altresì compreso il rischio di non conformità (o rischio di compliance), definito come il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative o in perdite finanziarie rilevanti

in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di

autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

È escluso il rischio reputazionale, definito come il rischio attuale o prospettico di flessione

degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell’immagine della Banca da parte di clienti, controparti, azionisti, investitori o autorità di vigilanza. È escluso il rischio

strategico definito come il rischio connesso ad errate decisioni in materia di strategie di

business o ad intempestività nel processo decisionale di adeguamento al mercato.

Il rischio operativo è caratterizzato da relazioni di causa-effetto tali per cui, a fronte di uno o

più fattori scatenanti, si genera l’evento pregiudizievole, o effetto, cui è direttamente

collegabile una perdita economica. Si definisce, pertanto, perdita operativa l’insieme degli effetti economici negativi derivanti da

eventi di natura operativa, rilevati nella contabilità aziendale e tali da avere impatto sul

conto economico.

Nell’elaborazione della policy a presidio dei rischi operativi il Gruppo UBI Banca ha posto

particolare attenzione al mantenimento di un adeguato profilo di rischio coerente con la propensione al rischio definita dall’Alta Direzione. La policy di Gruppo prevede che i rischi

operativi vengano identificati, misurati e monitorati nell’ambito del complessivo processo di

Operational Risk Management con i seguenti obiettivi:

● individuare le cause degli eventi pregiudizievoli che sono all’origine delle perdite

operative e, conseguentemente, incrementare la redditività aziendale e migliorare

l’efficienza della gestione, tramite l’individuazione delle aree critiche, il loro monitoraggio e l’ottimizzazione del sistema dei controlli;

● ottimizzare le politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio quali, ad esempio,

quelle di assicurazione, alla luce dell’entità e dell’effettiva esposizione al rischio;

● ottimizzare l’allocazione e l’assorbimento patrimoniale del rischio operativo e le

politiche di accantonamento in ottica di creazione del valore per gli azionisti; ● supportare il processo decisionale relativo all’apertura di nuovi business, attività,

prodotti e sistemi;

● sviluppare la cultura del rischio operativo a livello di Business Unit sensibilizzando

tutta la struttura;

● rispondere alle richieste regolamentari del Nuovo Accordo di Basilea sul Capitale di

Vigilanza delle Banche e dei gruppi bancari.

Alla luce del contesto regolamentare definito con la pubblicazione della Circolare n. 263 del

27/12/2006 da Banca d’Italia la Banca adotta il metodo Standardizzato (TSA) per il calcolo

del requisito patrimoniale sui Rischi Operativi ed ha avviato l’iter di autorizzazione, da parte

dell’Autorità di Vigilanza, per l'utilizzo di un modello interno di tipo Avanzato (Advanced Measurement Approach-AMA) che dovrebbe concludersi entro il 17 giugno p.v.

Modello Organizzativo

Il Modello Organizzativo a presidio dei Rischi Operativi si basa sulla combinazione di

componenti, in funzione della responsabilità assegnata ed alla specifica posizione ricoperta

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245

nell’organigramma, accentrate e decentrate coerenti con il modello di Gruppo federale,

polifunzionale e integrato, nell’ambito del quale la Capogruppo assume compiti di direzione, coordinamento e controllo, di presidio delle funzioni di business anche attraverso il

supporto alle attività delle Banche Rete e delle Società Prodotto nei loro core-business, di

fornitura di servizi comuni di supporto al business direttamente o attraverso società

controllate.

Il disegno di un assetto organizzativo differenziato è risultato funzione della dimensione e della complessità operativa di ciascuna entità componente il Gruppo: Capogruppo, Società

di Servizi, Banche Commerciali, Società Prodotto. Le responsabilità, ciascuno per il proprio

ambito di competenza, accentrate presso la Capogruppo sono attribuite al:

● Comitato Rischi Operativi: è l’organo di indirizzo, governo e presidio del complessivo

processo di gestione dei Rischi Operativi. La composizione, le regole di funzionamento

e le attribuzioni sono disciplinate dal Regolamento Generale Aziendale; ● Servizio Rischi Operativi: in qualità di struttura responsabile del complessivo

sistema di gestione dei Rischi Operativi è l’unità a cui è demandata la progettazione, lo

sviluppo e la manutenzione delle metodologie aziendali di rilevazione, misurazione,

monitoraggio e verifica dell’efficacia delle misure di mitigazione del rischio operativo e

dei connessi sistemi di reporting. Ad esso sono inoltre demandati i compiti di indirizzo coordinamento e controllo del complessivo sistema di gestione a livello di Gruppo;

● Servizio Metodologie e Modelli: è l’unità incaricata di effettuare il calcolo del

Requisito Patrimoniale per le entità giuridiche che intendono adottare metodologie

Avanzate secondo le istruzioni del validato dal Servizio di Validazione Modelli e

Processi e dagli altri Enti ed Organi aziendali e non, di volta in volta, preposti. Tale

Servizio opera di fatto in service per il Servizio Rischi Operativi; ● Servizio Validazione Modelli e Processi: in qualità di funzione indipendente da

soggetti o unità coinvolti nello sviluppo dei sistemi di gestione e misurazione dei rischi

ad essa sono demandate le attività di valutazione in modo continuativo della qualità

del sistema di gestione dei rischi operativi e la loro rispondenza nel tempo alle

prescrizioni normative, alle esigenze operative aziendali e all’evoluzione del mercato di

riferimento. In tali attività è compresa la verifica dell’affidabilità del calcolo del requisito patrimoniale e l’accertamento dell’utilizzo del sistema di misurazione

nell’ambito dei processi decisionali e nella gestione dei rischi operativi (use test).

● Servizio Risk Policies: è l’unità incaricata di redigere e di revisionare la “Policy a

presidio dei Rischi Operativi Gruppo UBI Banca”. Interviene altresì nel processo di

valutazione e stipula di coperture assicurative per la mitigazione dei rischi operativi secondo le modalità dettagliate nell’ambito del Regolamento di Insurance Risk

Management.

Per le componenti decentrate presso la Banca il modello organizzativo si articola su quattro

livelli di responsabilità:

● Referente Rischi Operativi (RRO): è il responsabile, nell’ambito della propria entità giuridica (Capogruppo/Banche Rete/Società prodotto), della realizzazione del

complessivo framework per la gestione dei rischi operativi definito dalla policy di

Gruppo e il rispettivo regolamento attuativo;

● Supporto Rischi Operativi Locale (SROL): riveste il ruolo principale di supporto al

Referente Rischi Operativi per la realizzazione del complessivo processo di gestione dei rischi operativi per le entità di appartenenza. Per l’entità giuridica di appartenenza,

rappresenta inoltre l’unità di supporto e di coordinamento dei Risk Champion e Risk

Owner di riferimento per i ruoli coinvolti nel Sistema di Gestione dei Rischi Operativi;

● Risk Champion (RC): presidia operativamente lo svolgimento del processo di Gestione

dei rischi operativi (LDC e SRA) ai fini della sua validazione complessiva, in relazione

alla propria area di business, coordinando e supportando i Risk Owner di riferimento. Supporta il processo di monitoraggio dei rischi e partecipa alla definizione ed

attuazione delle strategie di mitigazione;

● Risk Owner (RO): ha il compito di riconoscere e segnalare gli eventi perdita (LDC) e/o

potenziali riconducibili a fattori di rischio operativo (SRA) che si manifestano nel corso

delle attività quotidiane. Partecipa all’attuazione degli interventi correttivi e migliorativi comunicati dai livelli superiori e volti a ridurre il livello di esposizione al rischio.

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246

Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Sistema di Gestione dei Rischi Operativi del Gruppo è composto da:

● un processo decentrato di censimento delle perdite operative (Loss Data Collection)

finalizzato alla rilevazione integrata e sistematica degli eventi dannosi accaduti che

hanno comportato una perdita effettiva, una quasi perdita (“Near Miss”) o un evento profittevole. Le perdite operative rilevate sono periodicamente riconciliate con la

contabilità ed aggiornate in tempo reale dai Risk Owner e/o Risk Champion tramite

una procedura, disponibile sulla rete intranet del Gruppo, con evidenza separata dei

recuperi eventualmente ottenuti, anche attraverso l’attivazione di specifiche polizze

assicurative; ● un processo strutturato di mappatura e valutazione degli scenari di rischio e dei

fattori di contesto operativo e del sistema dei controlli interni rilevanti (Risk

Assessment) insiti nelle aree di business del Gruppo, supportato da una procedura

informatica per la sua gestione integrata, con l’intento di fornire un’autodiagnosi

sull’esposizione potenziale al rischio di perdite future, dell’efficacia del sistema dei

controlli e delle misure di mitigazione in essere; ● un data base delle perdite operative subite dal sistema italiano a partire dal 2003. Il

Gruppo aderisce all’iniziativa dell’Osservatorio DIPO lanciata dall’ABI in tema di rischi

operativi per lo scambio dei dati di perdita di sistema sin dalla sua data di

costituzione;

● un sistema di misurazione del capitale economico e regolamentare, per la determinazione dell’assorbimento patrimoniale del rischio operativo per business unit

tramite il metodo AMA e Standardizzato . La misurazione del rischio operativo

mediante metodologia AMA è eseguita con un approccio di tipo Extreme Value Theory

(EVT) in funzione di tutte le fonti informative viste nei tre punti precedenti (Perdite

Operative rilevate internamente (LDC), valutazione dell’esposizione potenziale al

rischio (SRA) e perdite operative subite dal sistema italiano (DIPO)).

Reporting

A supporto dell’attività di monitoraggio dei rischi operativi è stato realizzato un sistema di reporting che fornisce le informazioni necessarie per la corretta gestione, misurazione e

mitigazione dei livelli di rischio assunti dalla banca.

Tale sistema è articolato sui medesimi livelli di responsabilità previsti dal modello

organizzativo per supportare i molteplici fabbisogni informativi insiti nel modello federale del

Gruppo, con l’obiettivo di garantire la standardizzazione dell’informazione e consentire una regolare verifica dei rischi operativi assunti propedeutici alla definizione di strategie e di

obiettivi di gestione coerenti con gli standard di rischio considerati accettabili.

La reportistica per gli organi societari, l’Alta Direzione della Capogruppo e delle principali

Entità Giuridiche del Gruppo ed il Comitato Rischi Operativi, è periodicamente predisposta

a livello centrale dal Servizio Rischi Operativi ed include, con gradi di dettaglio e frequenza

temporale differenziati in base alle necessità, un’analisi andamentale delle perdite interne e dei relativi recuperi corredata da un confronto con i dati esterni di sistema, i risultati della

valutazione dell’esposizione al rischio con l’identificazione delle aree di vulnerabilità e la

descrizione delle azioni da intraprendere per la prevenzione e attenuazione del rischio e della

rispettiva efficacia.

Meccanismi di trasferimento del rischio

La Banca ha stipulato adeguate polizze assicurative a copertura dei principali rischi

operativi trasferibili tenendo conto dei requisiti richiesti dalla Normativa di Vigilanza Prudenziale (circ. 263/2006, Banca d’Italia). Le polizze sono state stipulate da UBI Banca

Scpa in nome proprio e per conto delle Banche Rete e Società Prodotto del Gruppo

interessate.

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Rischio legale

La Banca è coinvolta in una pluralità di procedimenti giudiziari di varia natura e di

procedimenti legali originati dall’ordinario svolgimento della propria attività. Per quanto non

sia possibile prevederne con certezza l’esito finale, si ritiene che l’eventuale risultato

sfavorevole di detti procedimenti non avrebbe, sia singolarmente che complessivamente, un

effetto negativo rilevante sulla situazione finanziaria ed economica della Banca. A fronte delle richieste ricevute, la Banca ha ritenuto di appostare congrui stanziamenti in

base ad una ricostruzione dei conteggi degli importi potenzialmente a rischio e tenendo

conto della più consolidata giurisprudenza in merito.

Per quanto attiene al contenzioso societario, non direttamente riconducibile allo svolgimento

dell’ordinaria attività, e al contenzioso fiscale si rimanda agli specifici paragrafi.

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Informazioni di natura quantitativa

I grafici sotto riportati evidenziano che la principali fonti di manifestazione del rischio

operativo per la Banca nel periodo gennaio 2008 – dicembre 2011 sono “Processi” (15% delle

frequenze e 66% del totale impatti rilevati) e “Cause esterne” (84% delle frequenze e 30% del

totale impatti rilevati). Il risk driver “Cause esterne”, tra le altre cose, include gli atti umani provocati da terzi e non

direttamente controllabili dalla banca. Il risk driver “Processi”, tra le altre cose, include gli

errori non intenzionali di esecuzione dei processi e la non corretta applicazione della

normativa.

Incidenza delle perdite operative per Risk Driver (rilevazione 01 gennaio 2008 - 31 dicembre 2011)

84,05%0,58%

14,67%

0,70%

29,46%

3,07%

65,81%1,66%

Nell’ultimo esercizio le perdite operative risultano ancora concentrate nei fattori di rischio

“Processi (35% delle frequenze e 60% del totale impatti rilevati) e “Cause esterne” (57% delle

frequenze e 23% del totale impatti rilevati).

Incidenza delle perdite operative per Risk Driver (rilevazione 01 gennaio 2011 – 31 dicembre 2011)

56,99%

4,30%

35,48%

3,23%

22,56%

12,03%

60,22%

5,19%

Impatto economico Numerosità degli eventi

6,1%10,1%

80,8%

3,0%

Numero Eventi

Cause esterne (Contesto Esterno)

Persone (Fattore Umano)

Processi

Sistemi

Impatto economico Numerosità degli eventi

6,1%10,1%

80,8%

3,0%

Numero Eventi

Cause esterne (Contesto Esterno)

Persone (Fattore Umano)

Processi

Sistemi

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249

Le tipologie di evento che nel periodo oggetto di analisi hanno evidenziato una maggiore

concentrazione delle perdite operative sono “Clientela, prodotti e prassi professionali” (7% delle frequenze e 48% del totale impatti rilevati) e “Frode esterna” (81% delle frequenze e

28% del totale impatti rilevati).

Incidenza delle perdite operative per tipologia di evento (rilevazione 01 gennaio 2008 – 31 dicembre 2011)

6,89%

0,86%

7,99%

81,41% 0,15%0,70%

1,99% 47,60%

0,82%18,54%

27,80%

1,51%1,69% 2,05%

Nell’ultimo esercizio le perdite operative risultano prevalentemente concentrata nelle

tipologie di evento “Clientela, prodotti e prassi professionali” (18% delle frequenze e 49% del

totale impatti rilevati) e “Frode esterna” (49% delle frequenze e 18% del totale impatti rilevati).

Incidenza delle perdite operative per tipologia di evento (rilevazione 01 gennaio 2011 - 31 dicembre 2011)

17,74%

3,23%19,35%

48,92%1,08% 3,23%

6,45%48,82%

2,57%

14,44%

18,19%

6,38%5,47% 4,14%

Le perdite operative rilevate nell’ultimo esercizio sono state soprattutto concentrate nelle

linee di business “Retail Banking” (38%), “Retail brokerage” (30%) e Commercial banking

(22%).

Numerosità degli eventi

Impatto economico

23,24%

0,84%

23,54%

44,08%

1,97%

2,37%3,96%

Impatti totali

Clientela, prodotti e prassi professionali Danni da eventi esterni

Esecuzione, consegna e gestione dei processi Frode esterna

Frode interna Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi

Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

23,24%

0,84%

23,54%

44,08%

1,97%

2,37%3,96%

Impatti totali

Clientela, prodotti e prassi professionali Danni da eventi esterni

Esecuzione, consegna e gestione dei processi Frode esterna

Frode interna Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi

Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

Impatto economico Numerosità degli eventi

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Requisito patrimoniale

La Banca adotta dall’esercizio 2008 il metodo Standardizzato (TSA) per il calcolo del requisito patrimoniale sui Rischi Operativi (cfr. Circolare Banca d’Italia n. 263 del

27/12/2006 relativa alle Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le Banche).

Il requisito patrimoniale determinato dalla componente Standardizzata (TSA) risulta dalla moltiplicazione del margine di intermediazione (c.d. “indicatore rilevante” pari alla voce 120

dello schema di conto economico del bilancio consolidato ex circolare Banca d’Italia n. 262

del 22 dicembre 2005), ripartito per linee di business regolamentari, per gli specifici coefficienti beta definiti dalla normativa di vigilanza (cfr. circolari Banca d’Italia n. 263 del

27 dicembre 2006 e n. 155 del 18 dicembre 1991). L’indicatore rilevante per linea di

business regolamentare è stato estrapolato dai dati del controllo di gestione, applicando i criteri di classificazione definiti dalla normativa interna e nel rispetto delle disposizioni

regolamentari.

Il requisito patrimoniale al 31 dicembre 2011, calcolato come media dei requisiti relativi agli

ultimi tre anni, ammonta a 37,8 milioni di euro. Esso è assorbito per il 49% dalla linea di

business Retail banking, il 26% dalla linea di business Commercial Banking e per il 13%

dalla linea di business Retail brokerage e trading and sales. Il coefficiente medio di assorbimento rispetto all’indicatore rilevante è pari al 13%.

Rispetto all’esercizio precedente, nonostante l’aumento (+8%) registrato dal margine di

intermediazione, il requisito patrimoniale presenta una flessione di 7,5 milioni di euro (-

16%) determinata principalmente alla contrazione del margine di intermediazione medio

dell’ultimo triennio di riferimento.

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Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 Il patrimonio dell’impresa

A - Informazioni di natura qualitativa

Il Patrimonio aziendale è costituito dal capitale sociale e dalle riserve, a qualunque titolo

costituite. L’aggregato (i cui valori sono indicati nelle tabelle successive) risulta a presidio di

tutti i rischi aziendali in precedenza commentati. Le politiche ed i processi adottati nella

gestione del patrimonio riguardano l’insieme delle scelte volte a definire la dimensione e la combinazione ottimale tra diversi strumenti di capitalizzazione, affinché la dotazione

patrimoniale sia coerente con gli obiettivi di propensione al rischio della Banca, nel rispetto

dei requisiti di vigilanza.

Secondo le vigenti disposizioni di vigilanza, le banche appartenenti a gruppi bancari possono beneficiare di una riduzione del 25% del requisito patrimoniale complessivo - applicabile su

base individuale - a condizione che il requisito consolidato complessivo sia rispettato.

Essendo verificata quest’ultima condizione, la Banca applica la suddetta riduzione.

L’appartenenza al Gruppo UBI, infine, costituisce una valida e costante garanzia che i

vincoli patrimoniali saranno sempre rispettati ricorrendo, se del caso, ad aumenti di

capitale.

B - Informazioni di natura quantitativa

B 1 Patrimonio dell’impresa: composizione

Voci / ValoriImporto

31/12/2011

Importo

31/12/2010

1. Capitale 468.880 468.880

2. Sovrapprezzi di emissione - -

3. Riserve 859.883 633.394

- di utili 563.091 336.608

a) legale 73.480 61.161

b) statutaria 497.000 282.820

c) azioni proprie - -

d) altre (7.388) (7.373)

- altre 296.792 296.786

3.5 Acconti su dividendi - -

4. Strumenti di capitale - -

5. (Azioni proprie) - -

6. Riserve da valutazione 111.210 114.224

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (446) 62

- Attività materiali - -

- Attività immateriali - -

- Copertura di investimenti esteri - -

- Copertura dei flussi finanziari (172) (22)

- Differenze cambio - -

- Attività non correnti in via di dismissione - -

- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.814) (4.458)

- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -

- Leggi speciali di rivalutazione 118.641 118.641

7. Utile (perdita) d'esercizio 30.186 246.375

Totale 1.470.159 1.462.874

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252

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa

1.Titoli di debito - (773) - -

2. Titoli di capitale 327 - 274 -

3. Quote di O.I.C.R. - - - (212)

4. Finanziamenti - - - -

Totale 327 (773) 274 (212)

Attività/Valori

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita:

variazioni annue

1. Esistenze iniziali - 274 (212) -

2. Variazioni positive - 55 212 -

2.1 Incrementi di fair value - - - -

2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - 55 212 -

da deterioramento - - 212 -

da realizzo - 55 - -

2.3 Altre variazioni - - - -

3. Variazioni negative (773) (2) - -

3.1 Riduzioni di fair value (773) - - -

3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -

3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - - -

3.4 Altre variazioni - (2) - -

4. Rimanenze finali (773) 327 - -

FinanziamentiTitoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R.

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253

Sezione 2 Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza

2.1 PATRIMONIO DI VIGILANZA

A - Informazioni di natura qualitativa

Il Patrimonio di vigilanza è stato determinato secondo la vigente normativa, così come

definito dalle disposizioni dell’Organo di Vigilanza. Nel calcolo del patrimonio di vigilanza al

31 dicembre 2011, la Banca - conformemente alle disposizioni emanate da Banca d’Italia nel

mese di maggio 201038 e facendo seguito alla comunicazione della Capogruppo che ha dato

parere favorevole all'esercizio dell'opzione a partire dal 30 giugno 2010 - si è avvalsa della possibilità di neutralizzare completamente gli effetti sul patrimonio di vigilanza delle

plusvalenze e minusvalenze rilevate nelle riserve da valutazione sui titoli di Stato dei Paesi

UE detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS)”. Tale

approccio si affianca a quello già previsto dalla normativa, che impone di dedurre dal

patrimonio di vigilanza le minusvalenze per intero e di includere le plusvalenze solo in parte.

1. Patrimonio di base

Il Patrimonio di base è costituito dal capitale, dalle riserve di utili e dagli strumenti di capitale oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering), al netto delle attività immateriali;

non sono presenti strumenti innovativi di capitale né strumenti non innovativi di capitale.

2. Patrimonio supplementare

Il Patrimonio supplementare è costituito prevalentemente dalle riserve di valutazione; non

sono presenti passività subordinate di 2° livello né strumenti ibridi di patrimonializzazione.

3. Patrimonio di terzo livello

Non sono presenti prestiti subordinati computabili nel patrimonio di terzo livello (Tier 3).

B - Informazioni di natura quantitativa

A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 1.250.018 1.248.359

B Filtri prudenziali del patrimonio di base: - (4.202)

B.2 filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - (4.202)

C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 1.250.018 1.244.157

D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 912 912

E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 1.249.106 1.243.245

F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 111.982 114.280

G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare (163) (59)

G.2 filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) (163) (59)

H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) 111.819 114.221

I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 912 912

L. Totale patrimonio supplementare (Tier 2) (H-I) 110.907 113.309

N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 1.360.013 1.356.554

P. Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 (N+O) 1.360.013 1.356.554

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

38 Con provvedimento del 18 maggio 2010 e successiva comunicazione del 23 giugno 2010 (“Chiarimenti sulle

disposizioni di vigilanza in materia di patrimonio di vigilanza – filtri prudenziali”), la Banca d’Italia ha emanato nuove disposizioni sul trattamento delle riserve da rivalutazione relative ai titoli di debito detenuti nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita (Available For Sale – AFS)” ai fini del calcolo del

patrimonio di vigilanza (filtri prudenziali). In particolare, in alternativa all’approccio “asimmetrico” (integrale deduzione delle minusvalenze nette dal Tier 1 e parziale inclusione delle plusvalenze nette nel Tier 2) già previsto dalla normativa italiana, è stata riconosciuta – in conformità a quanto previsto dalle linee guida del CEBS del 2004 – la possibilità, limitatamente ai soli titoli emessi da Amministrazioni centrali di Paesi

appartenenti all’Unione Europea, di neutralizzare completamente le plusvalenze e le minusvalenze rilevate nelle citate riserve (approccio “simmetrico”).

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254

Il patrimonio sopra esposto è stato determinato tenendo conto dell’opzione illustrata nella

“Relazione sulla Gestione - Altre informazioni - Provvedimento della Banca d’Italia in materia di filtri prudenziali”.

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255

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

Il presidio dell’adeguatezza patrimoniale della Banca è accentrato presso la Capogruppo UBI

Banca. Quest’ultima, esercitando un’attività di indirizzo e coordinamento delle Società

appartenenti al Gruppo - valuta le esigenze di capitalizzazione, sia in senso stretto, sia

attraverso l’emissione di passività subordinate o strumenti ibridi di patrimonializzazione

delle Società controllate. L’Alta Direzione della Capogruppo formula le proposte d’intervento ai propri Organi Aziendali i quali deliberano in merito. La proposta, una volta approvata

dagli Organi della Capogruppo, viene quindi sottoposta agli Organi competenti delle Società

controllate. Sulla base del Piano industriale e del Budget e dei profili di rischio correlati - nel

rispetto dei vincoli regolamentari e degli obiettivi interni - la Capogruppo analizza e coordina

le esigenze di patrimonializzazione, prestandosi come controparte privilegiata nell’accesso ai mercati dei capitali, in un’ottica integrata di dimensionamento ottimale del patrimonio.

L’approccio adottato per la valutazione dell’adeguatezza patrimoniale si basa su due

presupposti:

sostenere adeguatamente l’operatività della Banca, tenuto conto – innanzitutto – dei fabbisogni patrimoniali correlati agli obiettivi del Piano industriale e del Budget;

rispettare tempo per tempo le indicazioni dell’Organo di Vigilanza per quanto concerne i livelli di patrimonializzazione.

A tale fine è costantemente monitorato l’andamento del Core Tier 1 Ratio e del Total Capital

Ratio. La strategia di crescita degli impieghi viene delineata tenendo conto dei livelli di

remunerazione e rischiosità rispetto al relativo assorbimento patrimoniale.

B. Informazioni di natura quantitativa

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

Totale

31/12/2011

Totale

31/12/2010

A. ATTIVITA' DI RISCHIO

A.1 Rischio di credito e di controparte

1. Metodologia standardizzata 8.569.617 8.578.197 5.885.889 5.965.093

B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte - - 470.871 477.207

B.2 Rischi di mercato - - 24 57

1. Metodologia standard - - 24 57

B.3 Rischio operativo - - 37.825 45.265

2. Metodo standardizzato - - 37.825 45.265

B.5 Altri elementi del calcolo (*) - - (127.180) (130.632)

B.6 Totale requisiti prudenziali - - 381.540 391.897

C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA

C.1 Attività di rischio ponderate - - 4.769.247 4.898.712

C.2 Patrimonio di base / attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) - - 26,19% 25,38% C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3 / Attività di rischio ponderate (Total capital

ratio) - - 28,52% 27,69%

Importi ponderati / requisiti Importi non ponderati

Categorie/Valori

(*) Nel calcolo dei requisiti prudenziali le banche appartenenti ai gruppi bancari italiani tengono conto anche della

riduzione dei requisiti del 25% evidenziate al punto “B.5 - Altri elementi di calcolo”.

Sulla base dei più recenti orientamenti interpretativi le attività di rischio ponderate sono

rappresentate quale reciproco del requisito minimo previsto, pari all’8%, comprendendo lo sconto del 25% per le banche appartenenti ad un gruppo bancario che a livello consolidato

rispetti il requisito minimo obbligatorio. Escludendo tale sconto i coefficienti indicati alla

riga C.2 e C.3 sarebbero rispettivamente pari a 19,64% e 21,39%, mentre quelli di dicembre

2010 sarebbero pari a 19,03% e 20,77%.

Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza sono calcolati sulla base della circolare n. 263/06 (Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche) e della circolare n. 155/91 (Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali), entrambe emanate dalla Banca d’Italia, così come modificate - rispettivamente -

dall’11° aggiornamento del 31 gennaio 2012 e dal 14° aggiornamento del 21 dicembre 2011.

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256

Si precisa l’adozione del sopra citato impianto normativo è avvenuta secondo l’approccio

standard.

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257

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Per la Banca non esiste tale fattispecie.

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258

Parte H - Operazioni con parti correlate

1. Informazione sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Compensi a Dirigenti (1)

Totale

31/12/2011

Benefici a breve termine per i dipendenti (2) 1.898

Benefici successivi alla cessazione del rapporto di lavoro(3) 142

Altri benefici a lungo termine 15

Indennità cessazione del rapporto di lavoro -

Pagamenti in azioni (4) 4

(1) Per “Dirigenti” si intendono i “dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità ivi inclusi gli amministratori dell’entità”

(2) A titolo esemplificativo: salari, stipendi e relativi contributi sociali, pagamenti di indennità sostitutive di ferie e di assenza per malattia, benefici in natura. Nell’importo sono compresi i compensi fissi e variabili corrisposti agli Amministratori in quanto assimilabili al costo del lavoro e agli oneri sociali a carico dell’azienda per i dipendenti. (3) A titolo esemplificativo: pensioni, altri benefici previdenziali, assicurazioni sulla vita e assistenza sanitaria

successive al rapporto di lavoro. (4) La voce si riferisce alla componente variabile della retribuzione che sarà riconosciuta in via differita mediante strumenti finanziari.

In ordine ai compensi sopra indicati si precisa che, in aggiunta alla componente fissa della

retribuzione, è presente anche una componente variabile legata al raggiungimento di

obiettivi economico-patrimoniali stabiliti a livello aziendale.

Con riferimento alla retribuzione fissa si evidenzia la presenza, oltre che della consueta erogazione in forma monetaria, di benefit a completamento del pacchetto remunerativo quali

il fondo di previdenza integrativa, la polizza sanitaria e la polizza infortuni.

In particolare, si evidenziano i seguenti istituti retributivi (per le cui definizioni si rinvia

all’apposito principio contabile):

a) Benefici a breve termine

Nei benefici a breve termine sono ricompresi stipendi, contributi per oneri sociali,

indennità sostitutive per ferie non godute, assenze per malattia, permessi retribuiti,

benefici quali assistenza medica, abitazione.

b) Benefici successivi al rapporto di lavoro

Nei benefici successivi al rapporto di lavoro sono ricompresi piani previdenziali,

pensionistici, assicurativi nonché il trattamento di fine rapporto. Nei confronti dei

dirigenti in questione sono attive forme di assicurazione sulla vita e di previdenza

complementare con orizzonte temporale anche successivo alla cessazione del rapporto di lavoro dipendente.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Conformemente a quanto disposto dalle vigenti disposizioni, si precisa che tutte le

operazioni svolte dalla Capogruppo con le proprie parti correlate sono state effettuate nel

rispetto di criteri di correttezza sostanziale e procedurale, a condizioni analoghe a quelle

applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti.

Ai fini della redazione della presente Relazione, per parte correlata dell’emittente si intende,

ai sensi del principio contabile internazionale (International Accounting Standard – IAS) n.

24, una persona o un’entità che è correlata all’entità che redige il bilancio.

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259

a) Una persona o uno stretto familiare di quella persona sono correlati a un’entità che

redige il bilancio se tale persona:

i. ha il controllo o il controllo congiunto dell’entità che redige il bilancio;

ii. ha un’influenza notevole sull’entità che redige il bilancio; o

iii. è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità che redige il

bilancio o di una sua controllante.

b) Un’entità è correlata a un’entità che redige il bilancio se si applica una qualsiasi delle seguenti condizioni:

i. l’entità e l’entità che redige il bilancio fanno parte dello stesso gruppo (il che

significa che ciascuna controllante, controllata e società del gruppo è

correlata alle altre);

ii. un’entità è una collegata o una joint venture dell’altra entità (o una collegata

o una joint venture facente parte di un gruppo di cui fa parte l’altra entità); iii. entrambe le entità sono joint venture di una stessa terza controparte;

iv. un’entità è una joint venture di una terza entità e l’altra entità è una collegata

della terza entità;

v. l’entità è rappresentata da una piano per benefici successivi alla fine del

rapporto di lavoro a favore dei dipendenti dell’entità che redige il bilancio o di un’entità ad essa correlata. Se l’entità che redige il bilancio è essa stessa un

piano di questo tipo, anche i datori di lavoro che la sponsorizzano sono

correlati all’entità che redige il bilancio;

vi. l’entità è controllata o controllata congiuntamente da una persona

identificata al punto a);

vii. una persona identificata al punto a) i. ha un influenza significativa sull’entità o è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche dell’entità (o di una sua

controllante).

Per quanto concerne l’effetto prodotto dall’attività di direzione e coordinamento della

Capogruppo, così come previsto dall’art. 2497 bis del Codice Civile, si segnala che

coerentemente con il modello organizzativo adottato che prevede l’accentramento presso UBI Banca delle attività di indirizzo strategico e gestionale, e presso UBI Sistemi e Servizi

S.C.p.A. delle attività di tipo tecnico-operativo, la Capogruppo e la sua controllata forniscono

alle diverse Società del Gruppo una serie di servizi, regolati da appositi contratti infragruppo

redatti sulla base dei criteri di congruità, trasparenza ed omogeneità; i corrispettivi pattuiti

per i servizi resi a norma di tali contratti sono stati determinati in conformità a condizioni di mercato o, laddove non siano rinvenibili sul mercato idonei parametri di riferimento anche

in relazione alle caratteristiche peculiari dei servizi resi, sulla base del costo sostenuto.

Tra i principali contratti infragruppo in corso di validità alla data di chiusura dell’anno si

segnalano quelli che attuano l’accentramento presso la Capogruppo delle attività nelle Aree

di Governo, di Business e che coinvolgono la Capogruppo e le principali banche del Gruppo

come pure i contratti attuativi del c.d. consolidato fiscale nazionale (di cui gli articoli da 117 a 129 del D.P.R. n 917/1986 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi) conclusi dalla

Capogruppo. Sono inoltre da segnalarsi tutti i contratti infragruppo che attuano

l’accentramento presso UBI Sistemi e Servizi delle attività di Supporto di tutte le principali

Società del Gruppo UBI.

Ulteriori informazioni in merito alle operazioni con parti correlate sono riportate nelle

successive tabelle.

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260

Rapporti verso le imprese del Gruppo e con le imprese sottoposte ad influenza notevole

Attivià/passività

finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività

finanziarie

disponibili per la

vendita

Attività

finanziarie

detenute sino

alla scadenza

Crediti verso

banche

Crediti verso

clientela

Derivati di

copertura

Debiti verso

banche

Debiti verso

clientela

Titoli in

circolazione

Garanzie

rilasciate e

Impegni

Controllante - - - 251.288 - - 462.887 - 201.296 22.972

Controllate - - - 476 - - 24 - - -

Collegate - - - - (8) - - - - -

Joint venture - - - - - - - - - -

Controllate/Collegate dal/al Gruppo - - - 5.328 10.971 - 12.049 7.933 - 28.750

Dirigenti - - - - 526 - - 539 50 -

Altre parti correlate - - - - 22.030 - - 14.439 1.246 -

Parte correlata

31/12/2011

I rapporti indicati nella riga “Imprese collegate” sono relativi a UBI Sistemi e Servizi, mentre nella riga “Controllate/Collegate dal/al Gruppo” sono indicate le altre aziende del Gruppo consolidate sia integralmente che con il metodo del patrimonio netto.

Interessi attivi e

proventi assimilati

Dividendi e

proventi simili

Commissioni

attive

Altri proventi di

gestione

Interessi passivi e

oneri assimilati

Spese

amministrative

Commissioni

passive

Altri oneri di

gestione

Controllante 4.342 - 3.183 1.004 (9.264) (6.555) (955) -

Controllate 636 - - 2 - (29) - -

Collegate - - - 497 - (22.120) - -

Joint venture - - - - - - - -

Controllate/Collegate dal/al Gruppo 33 - 31.202 3.926 (241) (1.247) (381) (74)

Parte correlata

31/12/2011

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261

Interessi nettiCommissioni

nette

Proventi e oneri

da operazioni

finanziarie

Altri proventi ed

oneri di gestione

Spese

amministrative

Dirigenti 22 4 - - (3)

Altre parti correlate 319 63 - (2) (125)

Parte correlata

31/12/2011

Attivià/passività

finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività

finanziarie

disponibili per la

vendita

Attività

finanziarie

detenute sino

alla scadenza

Crediti verso

banche

Crediti verso

clientela

Derivati di

copertura

Debiti verso

banche

Debiti verso

clientela

Titoli in

circolazione

Garanzie

rilasciate e

Impegni

Con parti correlate - - - 257.092 33.518 - 474.960 22.911 202.592 51.722

Totale (1.051) 12.912 - 396.007 6.916.708 (12.480) 497.906 4.009.022 1.800.691 1.134.755

Incidenza - - - 64,92% 0,48% - 95,39% 0,57% 11,25% 4,56%

Parte correlata

31/12/2011

Interessi netti DividendiCommissioni

nette

Proventi e oneri

da operazioni

finanziarie

Altri proventi ed

oneri di gestione

Spese

amministrative

Con parti correlate (4.153) - 33.117 0 5.354 (30.079)

Totale 168.478 403 97.816 (500) 19.813 (198.912)

Incidenza -2,47% - 33,86% -0,07% 27,02% 15,12%

Parte correlata

31/12/2011

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262

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

In attuazione delle “Politiche di remunerazione e incentivazione del Gruppo UBI Banca” (c.d. Policy), che sono state deliberate dal Consiglio di Sorveglianza, sentito il Comitato per la

Remunerazione, il 25 febbraio 2011, in coerenza con le “Disposizioni di vigilanza in materia

di politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione nelle banche e nei gruppi bancari”,

emanate dalla Banca d’Italia, l’Assemblea ordinaria dei Soci di UBI Banca del 30 aprile 2011

ha approvato la valorizzazione della componente variabile del premio da erogare mediante

l’utilizzo di azioni per il Top Management e i Responsabili di livello più elevato delle Funzioni di Controllo.

I sistemi di incentivazione per l’anno 2011, puntualmente descritti nella “Relazione annuale

all'Assemblea dei Soci sulle Politiche di remunerazione e incentivazione 2011” cui si

rimanda, sono sottoposti a specifiche condizioni di attivazione che garantiscono la stabilità patrimoniale (Core Tier 1) e di liquidità del Gruppo UBI Banca (Net Stable Funding Ratio),

nonché la capacità di generare valore da parte del Gruppo e delle singole Società (Economic Value Added). Il calcolo del premio è correlato al livello di raggiungimento degli obiettivi

assegnati, ciascuno per il relativo peso, in ragione dell’importanza relativa.

Nei confronti del Top Management e dei Responsabili di livello più elevato delle Funzioni di

Controllo, è stato previsto:

- il differimento di una quota (in considerazione del ruolo ricoperto) compresa tra il

40% ed il 60% del premio annuo eventualmente maturato; - l’attribuzione di strumenti finanziari, mediante assegnazione di azioni ordinarie della

Capogruppo UBI Banca, per una quota pari ad almeno il 50% della retribuzione variabile, prevedendo per essa un adeguato periodo di mantenimento (retention), al

fine di allineare gli incentivi con gli interessi di medio-lungo termine della Banca.

In conseguenza di quanto precede, la prima quota di premio commutato in azioni verrebbe assegnata nel corso del terzo anno successivo a quello di riferimento (2014), mentre la

seconda quota verrebbe assegnata nel corso del quinto anno successivo a quello di

riferimento (2016). Al fine di garantire nel tempo la capacità di generare valore da parte del

Gruppo, è altresì previsto che la seconda quota differita sia subordinata al raggiungimento

di predefinite condizioni correlate alla creazione di valore corretta per il rischio, ovvero alla

redditività.

B. Informazioni di natura quantitativa

Ai sensi delle previsioni dell’IFRS 2 “Pagamenti basati su azioni” il piano in parola configura un’operazione c.d. “equity settled”, ovvero un pagamento basato su azioni regolato con

strumenti rappresentativi di capitale. In funzione di ciò, poiché l’IFRS 2 si pone l’obiettivo di

riconoscere nel conto economico, sotto forma di spese per il personale, l’impatto economico

della remunerazione corrisposta mediante elementi del patrimonio netto, UBI Banca, nonché

le società controllate coinvolte nel piano, hanno rilevato il costo di competenza dell’esercizio

alla voce 150a “Spese amministrative: spese per il personale” in contropartita ad un incremento del patrimonio netto mediante valorizzazione di un’ apposita riserva data la

circostanza che l’obbligazione in capo all’azienda verrà estinta mediante consegna di

strumenti di patrimonio netto e tale obbligazione sarà in ogni caso regolata dalla

capogruppo. Con particolare riguardo alla quantificazione del costo del piano si specifica che, in ossequio alle previsioni dell’IFRS 2, nell’impossibilità di quantificare con precisione il valore dei servizi offerti dai dipendenti, il medesimo è calcolato in funzione del fair value dell’azione UBI alla

data di assegnazione39 moltiplicato per il numero di azioni che si stima matureranno.

39 in questo caso corrisponde alla data di acquisto delle azioni proprie in quanto, solo in tale data, risulta stimabile

il numero di strumenti finanziari necessari per onorare l’obbligazione assunta dall’azienda.

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263

Nel dettaglio, il fair value degli strumenti di patrimonio netto assegnati, è determinato

tenendo in considerazione che la consegna dei medesimi avverrà, come previsto, nel 2014 e nel 2016; tale stima, muovendo dal prezzo di mercato delle azioni, esclude l’effetto ascrivibile

agli eventuali dividendi distribuiti nel periodo e, in generale, pondera adeguatamente i

termini e le condizioni in base ai quali gli strumenti sono assegnati.

Il costo complessivo del piano così stimato è pari a 28 mila euro, e risulta così ripartito:

- una quota up-front, valorizzata in n. 5.077 azioni da assegnare nel 2014, equivalente

a 17 mila euro; - una quota differita, valorizzata in n. 3.385 azioni da assegnare nel 2016 (fatta salva

la verifica delle condizioni cui è subordinato il differimento), equivalente a 11 mila

euro.

In funzione delle condizioni di maturazione ipotizzate, il predetto costo del piano è ripartito lungo tutto il periodo di maturazione previsto dal medesimo, imputando a conto economico

la quota parte di competenza che, per l’esercizio in corso, è pari a 7 mila euro. Si segnala

inoltre che l’eventuale variazione del costo avverrà solamente in funzione della non

maturazione dei requisiti, per non soddisfacimento delle condizioni di servizio e/o risultato

previste dal piano in funzione del numero di azioni che saranno effettivamente consegnate, e non anche in funzione delle variazioni di fair value delle azioni UBI.

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264

Parte L - Informativa di settore

La Banca non è tenuta a fornire l’informativa di settore. La stessa viene fornita a livello di

Bilancio Consolidato dalla Capogruppo UBI Banca.

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265

Allegati al Bilancio

d’esercizio

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266

Prospetti riepilogativi dei dati essenziali della società controllante UBI

Banca S.c.p.A. (ex art. 2497 bis del c.c.)

STATO PATRIMONIALE (in migliaia di euro)

31/12/2010

ATTIVITA'

Cassa e disponibilità liquide 195.060

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.143.191

Attività finanziarie valutate al fair value 147.286

Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.698.209

Crediti verso banche 28.424.384

Crediti verso clientela 14.536.121

Derivati di copertura 164.595

Partecipazioni 13.336.899

Immobilizzazioni 1.167.699

Attività fiscali 725.032

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 6.023

Altre attività 353.102

TOTALE DELL'ATTIVO 70.897.601

31/12/2010

PASSIVITA'

Debiti verso clientela e titoli in circolazione 34.790.516

Debiti verso banche 22.589.437

Passività finanziarie di negoziazione 1.542.534

Derivati di copertura 599.874

Passività fiscali 381.642

Altre passività 613.923

Trattamento di fine rapporto del personale 38.130

Fondi per rischi e oneri 13.279

Patrimonio netto 10.044.546

Utile d'esercizio 283.720

TOTALE DEL PASSIVO 70.897.601

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267

CONTO ECONOMICO

(in migliaia di euro)

31/12/2010

Margine di interesse (87.435)

Commissioni nette 13.925

Margine di intermediazione 356.403

Risultato netto della gestione finanziaria 307.038

Costi operativi (170.029)

Utile della operatività corrente al lordo delle imposte 204.669

Imposte sul reddito (4.317)

Utile dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 83.368

Utile d'esercizio 283.720

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268

Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi

dalla revisione a norma del Regolamento Emittenti Consob art. 149 duodecies. Ai sensi di quanto disposto dall’art. 149 duodecies del Regolamento Emittenti Consob si

riportano, nella tabella che segue, le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore

della società di revisione Reconta Ernst & Young SPA ed alle società appartenenti alla stessa

rete per i seguenti servizi:

1) Servizi di revisione che comprendono:

l'attività di controllo dei conti annuali, finalizzata all'espressione di un giudizio

professionale;

l'attività di controllo dei conti infrannuali.

2) Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che ne è

responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che

fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento.

3) Servizi di consulenza fiscale.

4) Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale.

I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell’esercizio 2011, sono quelli

contrattualizzati, comprensivi di eventuali indicizzazioni (ma non anche di spese vive,

dell’eventuale contributo di vigilanza ed IVA).

Non sono inclusi, come da disposizione citata, i compensi riconosciuti ad eventuali revisori

secondari o a soggetti delle rispettive reti.

Tipologia di servizio Soggetto che ha erogato

il servizio Destinatario del servizio

Compensi (€/migliaia)

Revisione contabile Reconta Ernst & Young

SPA Banca Regionale Europea

SPA 266

Servizi di attestazione Reconta Ernst & Young

SPA Banca Regionale Europea

SPA 3

Servizi di consulenza fiscale

Altri servizi

Totale 269

Page 269: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

269

Elenco degli immobili Investimenti

Rivalutazioni di

legge

Rivalutazioni di

fusioni

Rivalutazioni

IASValori lordi

Fondi

Ammortamenti

Altre

MovimentazioniVal. in bilancio

1 BAGNASCO VIA ROMA, 3 6.199,21 311.662,31 0,00 0,00 317.861,52 -163.194,88 0,00 154.666,64

2 DRONERO PIAZZA SAN SEBASTIANO, 7 342.093,07 461.908,20 0,00 0,00 804.001,27 -321.055,32 0,00 482.945,95

3 ALBA VIA TEOBALDO CALISSANO, 9 2.590.902,78 3.809.185,67 0,00 0,00 6.400.088,45 -1.928.158,37 0,00 4.471.930,08

4 ROCCAVIONE PIAZZA BIAGIONI, 27 49.860,84 517.780,46 0,00 0,00 567.641,30 -180.636,58 0,00 387.004,72

5 PEVERAGNO VIA PIAVE, 1 129.296,07 502.826,39 0,00 0,00 632.122,46 -186.416,43 0,00 445.706,03

6 CORTEMILIA PIAZZA CASTELLO, 1 95.788,70 389.859,03 0,00 0,00 485.647,73 -259.097,13 0,00 226.550,60

7 ROCCHETTA LIGURE PIAZZA REGINA MARGHERITA 103.895,01 76.590,50 0,00 0,00 180.485,51 -67.494,69 0,00 112.990,82

8 PONTECURONE PIAZZA GIACOMO MATTEOTTI, 5 83.419,53 555.454,49 0,00 0,00 638.874,02 -218.689,74 0,00 420.184,28

9 CUNEO VIA ROMA, 13/B 1.498.412,76 17.638.403,98 0,00 0,00 19.136.816,74 -4.555.972,18 0,00 14.580.844,56

10 TORINO VIA SANTA TERESA, 9 30.253.128,87 0,00 0,00 0,00 30.253.128,87 -652.425,67 0,00 29.600.703,20

11 ASTI C.SO VITTORIO ALFIERI, 137 1.027.441,42 468.175,56 0,00 0,00 1.495.616,98 -380.452,98 0,00 1.115.164,00

12 ASTI CORSO SAVONA, 100/104 711.809,35 43.853,31 0,00 0,00 755.662,66 -188.332,07 0,00 567.330,59

13 CREMONA PIAZZA ROMA, 31 0,00 486.290,31 0,00 0,00 486.290,31 -98.352,22 0,00 387.938,09

14 CUNEO PIAZZA EUROPA, 1 475.402,07 6.320.506,82 0,00 0,00 6.795.908,89 -1.741.346,15 0,00 5.054.562,74

15 ENTRACQUE VIA DELLA RESISTENZA, 5 14.342,21 119.227,28 0,00 0,00 133.569,49 -68.708,26 0,00 64.861,23

16 MILANO VIA FABIO FILZI, 23 1.487.170,54 1.351.070,11 0,00 0,00 2.838.240,65 -947.470,57 0,00 1.890.770,08

17 ISOLA SANT ANTONIO VIA G. MAZZINI, 29 1.492,51 30.260,86 0,00 0,00 31.753,37 -16.011,21 0,00 15.742,16

18 MILANO VIA MONTE DI PIETA, 5/7/9 15.669.993,13 105.893.270,12 0,00 0,00 121.563.263,25 -27.111.444,11 0,00 94.451.819,14

19 MONDOVI PIAZZALE ELLERO, 20 586.045,60 2.609.138,93 0,00 0,00 3.195.184,53 -1.327.500,46 0,00 1.867.684,07

20 NOVI LIGURE CORSO MARENCO, 141 181.048,02 6.583,40 497.777,26 0,00 685.408,68 -198.561,55 0,00 486.847,13

21 NOVARA LARGO DON LUIGI MINZONI, 5 2.170.299,84 16.259,58 0,00 0,00 2.186.559,42 -961.161,58 0,00 1.225.397,84

22 ROBILANTE VIA UMBERTO I, 22 166.804,01 3.216,57 0,00 0,00 170.020,58 -59.431,36 0,00 110.589,22

23 SAVIGLIANO PIAZZA SCHIAPPARELLI N. 10 836.740,57 433.971,09 0,00 0,00 1.270.711,66 -313.383,13 0,00 957.328,53

24 TORTONA PIAZZA DUOMO, 13 441.164,07 5.582.712,48 0,00 0,00 6.023.876,55 -2.186.412,99 0,00 3.837.463,56

25 VILLAFALLETTO VIA VITTORIO VENETO, 24 424.547,12 431.624,20 0,00 0,00 856.171,32 -195.423,10 0,00 660.748,22

26 TREVIGLIO VIA ALCIDE DE GASPERI, 3 ANG VIA ZARA 609.454,26 0,00 0,00 0,00 609.454,26 -167.605,43 0,00 441.848,83

27 TORINO VIA LOMBROSO, 10 3.054.254,60 73.245,04 0,00 0,00 3.127.499,64 -1.603.024,64 0,00 1.524.475,00

28 TORINO C.SO FRANCIA, 57 ANG. C.SO INGHILTERRA 518.564,04 839.334,40 0,00 0,00 1.357.898,44 -294.403,26 0,00 1.063.495,18

29 CUNEO VIA LUIGI GALLO, 1 1.779.079,25 4.335.926,05 0,00 0,00 6.115.005,30 -2.444.619,08 0,00 3.670.386,22

30 CARAGLIO PIAZZA MADRE TERESA, 8 492.838,40 86.368,57 0,00 0,00 579.206,97 -259.729,25 0,00 319.477,72

31 ALBA VIALE GIOVANNI VICO, 5 351.791,98 2.769.268,06 0,00 0,00 3.121.060,04 -1.267.138,03 0,00 1.853.922,01

32 VERCELLI PIAZZA CAVOUR, 23 1.975.749,67 33.209,31 0,00 0,00 2.008.958,98 -1.007.526,03 0,00 1.001.432,95

33 ALBA VIA TEOBALDO CALISSANO, 9 43.151,79 1.263.994,93 0,00 0,00 1.307.146,72 -445.947,95 0,00 861.198,77

34 LIMONE PIEMONTE VIA ROMA, 62 722.354,98 318.121,64 0,00 0,00 1.040.476,62 -307.537,75 0,00 732.938,87

35 CUNEO VIA DELLA BATTAGLIA, 15 197.076,42 756.196,12 0,00 0,00 953.272,54 -502.392,49 0,00 450.880,05

36 BUSCA PIAZZA SAVOIA, 9 416.062,03 604.939,68 0,00 0,00 1.021.001,71 -596.358,68 0,00 424.643,03

37 VERZUOLO PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA, 13 32.941,03 485.988,36 0,00 0,00 518.929,39 -103.202,10 0,00 415.727,29

38 MONDOVI PIAZZA G. MELLANO, 6 134.388,18 644.494,96 0,00 0,00 778.883,14 -286.954,07 0,00 491.929,07

39 BORGO SAN DALMAZZO PIAZZA LIBERAZIONE, 8-10 23.211,07 593.442,25 0,00 0,00 616.653,32 -189.983,96 0,00 426.669,36

40 CANALE VIA ROMA, 72/76 94.891,89 611.093,60 0,00 0,00 705.985,49 -301.915,82 0,00 404.069,67

41 SANTO STEFANO BELBO CORSO PIAVE, 82 267.407,92 367.694,42 0,00 0,00 635.102,34 -295.368,99 0,00 339.733,35

42 CUNEO C.SO ANTONIO GRAMSCI, 1 33.072,16 346.880,80 0,00 0,00 379.952,96 -65.350,35 0,00 314.602,61

43 MONFORTE D ALBA VIA GIUSEPPE GARIBALDI, 4 42.133,17 146.585,55 0,00 0,00 188.718,72 -99.979,87 0,00 88.738,85

44 VILLANOVA MONDOVI VIA ROMA, 33/A 213.368,11 227.246,49 0,00 0,00 440.614,60 -144.838,60 0,00 295.776,00

45 CORNELIANO D ALBA PIAZZA COTTOLENGO, 42 247.770,59 223.653,62 0,00 0,00 471.424,21 -184.697,46 0,00 286.726,75

46 DEMONTE VIA MARTIRI E CADUTI DELLA LIBERTA, 1 70.406,09 382.170,47 0,00 0,00 452.576,56 -178.424,89 0,00 274.151,67

47 CASTELLETTO STURA VIA GUGLIELMO MARCONI, 6 98.965,83 214.630,83 0,00 0,00 313.596,66 -92.829,85 0,00 220.766,81

48 FARIGLIANO PIAZZA SAN GIOVANNI, 7 37.101,91 337.336,66 0,00 0,00 374.438,57 -191.055,69 0,00 183.382,88

49 VALDIERI C.SO CADUTI IN GUERRA, 13 57.574,95 304.657,50 0,00 0,00 362.232,45 -177.807,14 0,00 184.425,31

50 CHIUSA DI PESIO VIA ROMA, 5 177.003,87 231.834,98 0,00 0,00 408.838,85 -227.170,83 0,00 181.668,02

Ubicazione

Page 270: RELAZIONI E BILANCIO al 31 DICEMBRE 2011...Al 31 Dicembre 2011 Banca Regionale Europea Società per Azioni Appartenente al “Gruppo UBI Banca” Capitale sociale € 468.880.348,04

270

InvestimentiRivalutazioni di

legge

Rivalutazioni di

fusioni

Rivalutazioni

IASValori lordi

Fondi

Ammortamenti

Altre

MovimentazioniVal. in bilancio

51 VALGRANA VIA CARAGLIO, 9 140.716,92 234.738,91 0,00 0,00 375.455,83 -199.160,98 0,00 176.294,85

52 SAN MICHELE MONDOVI VIA NIELLI, 15/A 14.047,61 189.318,66 0,00 0,00 203.366,27 -89.827,82 0,00 113.538,45

53 VINADIO VIA ROMA, 11 42.435,16 249.944,98 0,00 0,00 292.380,14 -157.892,69 0,00 134.487,45

54 BEINETTE VIA VITTORIO VENETO, 4 136.531,02 238.687,72 0,00 0,00 375.218,74 -142.636,01 0,00 232.582,73

55 TARANTASCA VIA CARLETTO MICHELIS, 3 19.733,26 229.195,80 0,00 0,00 248.929,06 -110.891,70 0,00 138.037,36

56 CASTIGLIONE TINELLA VIA CIRCONVALLAZIONE, 12 6.740,76 75.066,94 0,00 0,00 81.807,70 -39.579,83 0,00 42.227,87

57 MAGLIANO ALPI VIA LANGHE, 148 64.555,51 226.791,15 0,00 0,00 291.346,66 -200.192,82 0,00 91.153,84

58 GOVONE PIAZZA VITTORIO EMANUELE II, 9 22.540,41 163.694,70 0,00 0,00 186.235,11 -96.658,72 0,00 89.576,39

59 VICOFORTE VIA DI GARIBOGGIO, 43 45.893,29 105.243,60 0,00 0,00 151.136,89 -73.252,24 0,00 77.884,65

60 SALICETO PIAZZA C. GIUSTA, 1 9.657,74 129.697,00 0,00 0,00 139.354,74 -66.354,14 0,00 73.000,60

61 MONESIGLIO VIA ROMA, 4 62.177,36 137.860,54 0,00 0,00 200.037,90 -138.162,88 0,00 61.875,02

62 FRABOSA SOTTANA VIA GALASSIA, 61 5.164,57 104.357,20 0,00 0,00 109.521,77 -39.294,73 0,00 70.227,04

63 BOSSOLASCO CORSO DELLAVALLE, 29 9.296,22 103.282,99 0,00 0,00 112.579,21 -56.347,75 0,00 56.231,46

64 PRADLEVES VIA IV NOVEMBRE, 108 9.501,63 94.418,26 0,00 0,00 103.919,89 -55.380,81 0,00 48.539,08

65 MURAZZANO VIA L. BRUNO, 6 5.503,55 62.024,38 0,00 0,00 67.527,93 -28.065,86 0,00 39.462,07

66 TORTONA CORSO MONTEBELLO, 62 509.771,46 0,00 0,00 0,00 509.771,46 -189.070,66 0,00 320.700,80

67 VILLAROMAGNANO VIA DELLA CHIESA, 1 9.521,48 130.069,15 0,00 0,00 139.590,63 -59.570,94 0,00 80.019,69

68 SAREZZANO PIAZZA L. SARZANO, 4 2.778,00 98.559,61 0,00 0,00 101.337,61 -38.587,89 0,00 62.749,72

69 MONLEALE CORSO ROMA, 41/43 6.681,90 245.449,59 0,00 0,00 252.131,49 -91.395,44 0,00 160.736,05

70 CABELLA LIGURE PIAZZA DELLA VITTORIA, 7 81.036,86 48.941,20 0,00 0,00 129.978,06 -29.132,13 0,00 100.845,93

71 NEIVE PIAZZA DELLA LIBERTA, 2 38.595,05 302.381,53 0,00 0,00 340.976,58 -134.380,51 0,00 206.596,07

72 POZZOLO FORMIGARO VIA ROMA, 31 326.724,26 0,00 0,00 0,00 326.724,26 -202.224,26 0,00 124.500,00

73 GARBAGNA VIA ROMA, 21 23.845,64 169.960,59 0,00 0,00 193.806,23 -86.028,70 0,00 107.777,53

74 VIGNOLE BORBERA VIA ALESSANDRO MANZONI, 8 188.399,83 208.278,35 0,00 0,00 396.678,18 -166.620,64 0,00 230.057,54

75 STAZZANO VIA FOSSATI, 2/A 250.067,18 0,00 0,00 0,00 250.067,18 -118.067,18 0,00 132.000,00

76 VILLALVERNIA VIA CARBONE, 69 198.785,32 203.501,82 0,00 0,00 402.287,14 -159.515,16 0,00 242.771,98

77 TORINO P.ZZA GRAN MADRE DI DIO, 2 243.751,28 0,00 0,00 0,00 243.751,28 -82.678,92 0,00 161.072,36

78 CUNEO PIAZZA EUROPA, 11 155.468,09 570.822,61 0,00 0,00 726.290,70 -235.311,90 0,00 490.978,80

79 CUNEO VIA TEATRO TOSELLI 600.454,11 7.068.180,86 0,00 0,00 7.668.634,97 -3.191.485,45 0,00 4.477.149,52

80 CREMA PIAZZA ALDO MORO 0,00 258.000,00 0,00 0,00 258.000,00 -47.625,12 0,00 210.374,88

81 CHERASCO VIA MONTE DI PIETA, 43 0,00 309.259,65 0,00 0,00 309.259,65 -85.154,69 0,00 224.104,96

82 PAVIA VIA FERRINI, 77 1.210,30 43.594,68 0,00 0,00 44.804,98 -12.431,66 0,00 32.373,32

83 VARAZZE VIA GIUSEPPE GARIBALDI 2.210.182,07 1.087.500,78 0,00 0,00 3.297.682,85 -752.659,12 0,00 2.545.023,73

84 ALBA VIA TEOBALDO CALISSANO, 9 6.139,29 478.842,28 0,00 0,00 484.981,57 -160.210,65 0,00 324.770,92

85 PAVIA VIALE DELLA LIBERTA, 4 459.872,90 1.392.596,34 0,00 0,00 1.852.469,24 -943.060,86 0,00 909.408,38

86 PAVIA VIA LAZZARO SPALLANZANI, 22 20.756,84 761.750,85 0,00 0,00 782.507,69 -188.595,45 0,00 593.912,24

87 CREMONA VIA FERRANTE APORTI, 8 6.972,17 127.643,90 0,00 0,00 134.616,07 -25.468,91 0,00 109.147,16

88 CHERASCO VIA MONTE DI PIETA' 0,00 2.000,00 0,00 0,00 2.000,00 -66,91 0,00 1.933,09

89 GRINZANE CAVOUR C.NA GUSTAVA 23.154,03 898.694,62 0,00 0,00 921.848,65 -23.848,65 0,00 898.000,00

90 FRUGAROLO LOC. MOTTA 12.911,42 17.088,58 0,00 0,00 30.000,00 0,00 0,00 30.000,00

91 CORTEMILIA LOC. CASTELLO 239,69 3.007,18 0,00 0,00 3.246,87 -310,69 0,00 2.936,18

77.009.725,67 181.028.592,94 497.777,26 0,00 258.536.095,87 -64.280.196,41 0,00 194.255.899,46

Ubicazione

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GLOSSARIO

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ABF (ARBITRO BANCARIO FINANZIARIO)

L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF) è un organismo per la risoluzione stragiudiziale delle controversie previsto dall’art. 128-bis del TUB (Testo Unico Bancario), introdotto dalla legge

sul risparmio (legge n. 262/2005). L’organizzazione ed il funzionamento dell’ABF sono

disciplinati dalle “Disposizioni sui sistemi di risoluzione stragiudiziale delle controversie in

materia di operazioni e servizi bancari e finanziari” emanate dalla Banca d’Italia il 18 giugno

2009. L’adesione è obbligatoria da parte di tutte le banche e degli altri intermediari finanziari.

All’ABF, operativo dal 15 ottobre 2009, possono essere sottoposte tutte le controversie aventi

ad oggetto l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà, indipendentemente dal valore del

rapporto al quale si riferiscono. Se la richiesta del ricorrente ha ad oggetto la corresponsione

di una somma di denaro a qualunque titolo, la controversia rientra nella cognizione dell’ABF

a condizione che l’importo richiesto non sia superiore a 100.000 euro. Sono escluse le controversie attinenti a servizi/attività di investimento e al collocamento di

prodotti finanziari nonché alle operazioni e servizi che siano componenti di prodotti

finanziari, per le quali ci si può attualmente rivolgere all’Ombudsman Giurì Bancario presso

il Conciliatore BancarioFinanziario (cfr. definizione) e in futuro alla Camera di Conciliazione

e Arbitrato di prossima costituzione presso la Consob 40. L’espletamento della fase di reclamo presso l’intermediario costituisce condizione

preliminare e necessaria per adire l’ABF, al quale si può ricorrere nei casi di esito

insoddisfacente del reclamo ovvero di mancato esito del reclamo nel termine dei trenta giorni

dalla ricezione da parte della banca.

Il ricorso è gratuito, salvo il versamento di un importo pari a 20 euro per contributo alle

spese della procedura che deve essere rimborsato dalla banca al ricorrente qualora il collegio accolga il ricorso in tutto o in parte.

A differenza dello strumento della conciliazione, che mira a favorire il raggiungimento di un

accordo fra le parti, l’ABF esprime una decisione sui ricorsi ricevuti attraverso un apposito

collegio giudicante, ferma restando la facoltà delle parti di ricorrere all’Autorità Giudiziaria o

ad ogni altro mezzo previsto dall’ordinamento a tutela dei propri interessi.

L’ABF è costituito da un organo decidente articolato in tre collegi (Milano, Roma e Napoli) e da una segreteria tecnica svolta dalla Banca d’Italia. In ciascun collegio l’organo decidente è

composto da cinque membri, tre dei quali (compreso il presidente) designati dalla Banca

d’Italia, uno dalle associazioni degli intermediari e uno dalle associazioni che rappresentano

i clienti.

ABS (ASSET BACKED SECURITIES)

Strumenti finanziari emessi a fronte di operazioni di cartolarizzazione (cfr. definizione) il cui

rendimento e rimborso sono garantiti dalle attività dell’originator (cfr. definizione), destinate

in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Tecnicamente i titoli di debito vengono emessi da una società veicolo (SPV - cfr. definizione).

Il portafoglio sottostante l'operazione di cartolarizzazione può essere costituito da mutui ipotecari, prestiti, obbligazioni, crediti commerciali, crediti derivanti da carte di credito o

altro ancora. In funzione della tipologia di attivo sottostante, gli ABS possono essere

classificati in:

• credit loan obligation CLO (il portafoglio è costituito da prestiti bancari);

• collateralized bond obligation CBO (il portafoglio è costituito da titoli obbligazionari); • collateralized debt obligation CDO (il portafoglio è costituito da obbligazioni,

strumenti di debito e titoli in generale);

• residential mortgage backed security RMBS (il portafoglio è costituito da mutui

ipotecari su immobili residenziali);

• commercial mortgage backed security CMBS (il portafoglio è costituito da mutui

ipotecari su immobili commerciali).

40 Con Delibera n. 16763 del 29 dicembre 2008 la Consob ha approvato il Regolamento di attuazione del decreto

legislativo 8 ottobre 2007 n. 179, concernente la Camera di conciliazione e di arbitrato e le relative procedure. La piena operatività della Camera prenderà avvio una volta posti in essere i necessari adempimenti. Ad essa

potranno essere sottoposte, su iniziativa dell’investitore, tutte le controversie in materia di servizi di investimento, senza limiti di importo, a condizione che sia stato presentato un reclamo presso l’intermediario.

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ACQUISITION FINANCE

Finanziamenti al servizio di operazioni di acquisizione aziendale.

ADR (ALTERNATIVE DISPUTE RESOLUTION)

In italiano, “risoluzione alternativa delle controversie”. La sigla indica l’insieme dei metodi,

strumenti, tecniche stragiudiziali di risoluzione delle controversie: una o entrambe le parti si

affidano a un terzo imparziale per porre fine a una lite, senza rivolgersi all’autorità giudiziaria.

ALM (ASSET & LIABILITY MANAGEMENT)

Gestione integrata dell’attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un’ottica di

ottimizzazione del rapporto rischio-rendimento.

ALTERNATIVE INVESTMENT

Gamma di forme di investimento che comprende, tra l’altro, gli investimenti di private equity

(cfr. definizione) e gli investimenti in hedge funds (cfr. definizione).

ASSET MANAGEMENT Attività di gestione degli investimenti finanziari di terzi.

ATM (AUTOMATED TELLER MACHINE)

Apparecchiatura automatica per l’effettuazione da parte della clientela di operazioni quali ad

esempio il prelievo di contante, il versamento di contante o assegni, la richiesta di

informazioni sul conto, il pagamento di utenze, le ricariche telefoniche, ecc. Il cliente attiva il terminale introducendo una carta e digitando il codice personale di identificazione.

ATTIVITÀ DI RISCHIO PONDERATE

È l’importo ottenuto moltiplicando il totale dei requisiti patrimoniali di vigilanza (rischi di

credito, rischi di mercato e altri requisiti prudenziali) per un coefficiente pari a:

14,3 per le società appartenenti a gruppi bancari; 12,5 per i gruppi bancari (consolidato) e le società non appartenenti a gruppi bancari.

AUDIT

Processo di controllo sull’attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da

strutture interne (internal audit - cfr. definizione) che da società terze (external audit).

BACKTESTING

Analisi retrospettiva volta a verificare l’affidabilità delle misurazioni di rischio associate alle

posizioni di portafogli di attività.

BANCASSURANCE Espressione che indica l’offerta di prodotti tipicamente assicurativi attraverso la rete

operativa delle aziende di credito.

BANKING BOOK

Solitamente identifica la parte di un portafoglio titoli, o comunque di strumenti finanziari in genere, destinata all’attività “proprietaria”.

BASILEA 2

Nuovo accordo internazionale sul capitale con il quale sono state ridefinite le linee guida per

la determinazione dei requisiti patrimoniali minimi delle banche41.

41 La prima versione dell’accordo, conosciuta come Basilea 1, risale al 1988 e fu anch’essa sottoscritta nella città

svizzera dove ha sede la Bank for International Settlements (BIS), organizzazione che dal 1930 promuove la cooperazione monetaria e finanziaria su scala mondiale, nota in Italia come Banca per i Regolamenti Internazionali (BRI). All’interno di essa opera il Comitato di Basilea, istituito dai governatori delle Banche centrali dei dieci Paesi più industrializzati (G10) alla fine del 1974, a cui si deve la stesura degli accordi. Ne fanno oggi

parte i rappresentanti di Belgio, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito, Stati Uniti.

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La nuova regolamentazione prudenziale si basa su tre pilastri. • Primo pilastro (Pillar 1): fermo restando l’obiettivo di un livello di capitalizzazione pari

all’8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di

regole per la misurazione dei rischi tipici dell’attività bancaria e finanziaria (di credito,

di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo

caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa

autorizzazione dell’Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente; • secondo pilastro (Pillar 2): le banche devono dotarsi di processi e strumenti per

determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy

Assessment Process – ICAAP) adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche

diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro).

All’Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un

giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive; • terzo pilastro (Pillar 3): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni

riguardanti l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche

generali dei sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali

rischi.

BASIS POINT (PUNTO BASE)

Corrisponde a un centesimo di punto percentuale (0,01%).

BASIS SWAP

Contratto che prevede lo scambio, tra due controparti, di pagamenti legati a tassi variabili

basati su un diverso indice.

BENCHMARK

Parametro di riferimento degli investimenti finanziari: può essere rappresentato dagli indici

di mercato più noti ovvero da altri ritenuti meglio rappresentativi del profilo

rischio/rendimento.

BEST PRACTICE Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto

dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

CAGR – COMPOUND ANNUAL GROWTH RATE (TASSO DI CRESCITA ANNUO COMPOSTO)

Tasso di crescita annuale applicato ad un investimento o ad altre attività per un periodo pluriennale. La formula per calcolare il CAGR è [(valore attuale/valore base)^(1/n° anni)-1].

CAPITAL ALLOCATION

Processo che porta alla decisione di come distribuire l’investimento tra le diverse categorie di

attività finanziarie (in particolare obbligazioni, azioni e liquidità). Le scelte di capital

allocation sono determinate dalla necessità di ottimizzare il rapporto rendimento/rischio in relazione all’orizzonte temporale e alle aspettative dell’investitore.

CAPTIVE

Termine genericamente riferito a “reti” o società che operano esclusivamente con clientela

dell’azienda o del gruppo.

CARTOLARIZZAZIONE

Operazione di cessione di crediti o di altre attività finanziarie non negoziabili a una società

veicolo (SPV - cfr. definizione) che ha per oggetto esclusivo la realizzazione di tali operazioni

Il Comitato di Basilea non ha autorità sovranazionale: i Paesi membri possono decidere di aderire agli accordi ma

non sono vincolati ad accettare le decisioni del Comitato. L’obbligatorietà di quanto previsto da Basilea 2 per i Paesi UE discende, infatti, da una direttiva del parlamento Europeo che l’ha recepito nel settembre 2005.

Il primo accordo di Basilea, sottoscritto dalle autorità centrali di oltre 100 Paesi, stabiliva l’obbligo per le banche

aderenti di accantonare una quota di capitale corrispondente all’8% dei finanziamenti erogati indipendentemente dalla valutazione, attraverso procedure di rating, dell’affidabilità delle imprese che li avevano richiesti.

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275

e provvede alla conversione di tali crediti o attività in titoli negoziabili su un mercato

secondario.

CERTIFICATI (ASSICURATIVI) DI CAPITALIZZAZIONE

I contratti di capitalizzazione rientrano nel campo di applicazione della disciplina in materia

di assicurazione diretta sulla vita di cui al D.Lgs. n. 174 del 17 marzo 1995. Così come

definito all’art. 40 del medesimo decreto legislativo, trattasi di contratti con i quali una compagnia assicurativa si impegna a pagare, come corrispettivo del versamento di premi

unici o periodici, un capitale pari al premio versato rivalutato periodicamente sulla base del

rendimento di una gestione interna separata di attività finanziarie o, se più elevato, di un

rendimento minimo garantito. Essi non possono avere durata inferiore a cinque anni ed è

prevista la facoltà per il contraente di ottenere il riscatto del contratto dall’inizio del secondo

anno. Ai sensi dell’art. 31 del già citato D.Lgs. n. 174, le attività finanziarie a copertura delle riserve tecniche sono riservate in modo esclusivo all’adempimento delle obbligazioni

connesse ai contratti di capitalizzazione (gestione separata). Conseguentemente, in caso di

liquidazione della compagnia assicurativa (art. 67), i beneficiari di tali polizze risultano di

fatto titolari di posizioni creditorie assistite da privilegio speciale.

COMMERCIAL PAPER

Titoli a breve termine emessi per raccogliere fondi di terzi sottoscrittori in alternativa ad

altre forme di indebitamento.

CONCILIATORE BANCARIOFINANZIARIO

Il “Conciliatore BancarioFinanziario - Associazione per la soluzione delle controversie bancarie, finanziarie e societarie – ADR” è una iniziativa promossa con il patrocinio dell’ABI dai primi

dieci gruppi bancari, fra i quali il Gruppo UBI Banca, per dare alla clientela servizi per la

soluzione delle controversie rapidi ed efficienti, alternativi alla procedura giudiziaria (ADR

dall’inglese: Alternative Dispute Resolution – cfr. definizione).

I servizi offerti sono: • Conciliazione: consiste nel tentativo di risolvere una controversia affidando ad una

persona esperta ed indipendente (il conciliatore) il compito di agevolare il

raggiungimento di un accordo tra le parti al fine di evitare il ricorso al giudice.

L’accordo raggiunto è vincolante fra le parti e può essere omologato dal Tribunale

diventando così titolo esecutivo. Il servizio di conciliazione presso il Conciliatore

BancarioFinanziario è svolto dall’“Organismo di conciliazione bancaria”, iscritto al registro degli organismi deputati a gestire i tentativi di conciliazione a norma dell’art. 38

del D.Lgs. 17 gennaio 2003, n. 5; • Arbitrato: procedura in cui le parti sottopongono una controversia ad un arbitro o ad

un collegio di arbitri, riconoscendo loro il potere di decidere in merito; • Ombudsman Giurì Bancario: organismo promosso nel 1993 in sede ABI a cui la

clientela, rimasta insoddisfatta delle decisioni dell’ufficio reclami della banca o il cui

reclamo non abbia avuto esito nel termine prescritto, può rivolgersi gratuitamente in seconda istanza. La gestione dell’Ombudsman è stata trasferita al Conciliatore

BancarioFinanziario dal 1° giugno 2007.

All’Ombudsman possono essere sottoposte le controversie in materia di servizi di

investimento aventi ad oggetto l’accertamento di diritti, obblighi e facoltà,

indipendentemente dal valore del rapporto al quale si riferiscono. Se la richiesta ha ad oggetto la corresponsione di una somma di denaro, la questione rientra nella

competenza dell’Ombudsman se l’importo richiesto non è superiore a 100.000 euro;

l’Ombudsman decide entro 90 giorni dalla data di ricezione della richiesta di

intervento. Il ricorso all’Ombudsman non preclude al cliente la facoltà di rivolgersi in

qualsiasi momento all’Autorità giudiziaria, a un organismo conciliativo, o ad un

collegio arbitrale, mentre la decisione è vincolante per l’intermediario.

CONDUIT

Si veda in proposito la voce SPE/SPV.

CONSUMER FINANCE (CREDITO AL CONSUMO)

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Finanziamenti concessi alle famiglie per fini personali collegati al consumo di beni e di

servizi.

CONTRATTO DI SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO

Fattispecie di rapporto di lavoro a termine, regolata dal D.Lgs. 10 settembre 2003, n. 276

(c.d. legge Biagi, sulla base della legge delega 14 febbraio 2003, n. 30), mediante la quale un

soggetto giuridico si avvale della prestazione lavorativa di un lavoratore assunto da un'impresa di somministrazione autorizzata dal Ministero del Lavoro. I rapporti fra

l'utilizzatore e l'impresa di somministrazione sono regolati da un contratto che disciplina

anche i profili retributivi e contributivi (oneri previdenziali e assistenziali).

Tale forma contrattuale ha sostituito il rapporto di lavoro interinale istituito dalla legge 24

giugno 1997, n. 196 (c.d. riforma Treu).

CORE TIER 1 RATIO

Rapporto tra il patrimonio di base (Tier 1 – cfr. definizione) al netto degli strumenti

innovativi di capitale ed il totale delle attività di rischio ponderate (cfr. definizione).

CORPORATE GOVERNANCE Attraverso la composizione ed il funzionamento degli organi societari interni ed esterni, la

struttura della corporate governance definisce la distribuzione dei diritti e delle

responsabilità tra i partecipanti alla vita di una società, in riferimento alla ripartizione dei

compiti, all’assunzione di responsabilità e al potere decisionale. Obiettivo fondamentale della

corporate governance è la massimizzazione del valore per gli azionisti, che comporta, in

un’ottica di medio-lungo termine, elementi di positività anche per gli altri stakeholders, quali clienti, fornitori, dipendenti, creditori, consumatori e la comunità.

COST INCOME RATIO

Indicatore economico definito dal rapporto tra i costi operativi ed il margine di

intermediazione.

COVERED BOND

Speciale obbligazione bancaria che, oltre alla garanzia della banca emittente, può usufruire

anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità

ceduti, per tale scopo, ad un’apposita società veicolo42.

Le banche che intendono emettere covered bond devono disporre di un patrimonio non inferiore a 500 milioni di euro e di un coefficiente patrimoniale complessivo a livello

consolidato non inferiore al 9%. Degli attivi potenzialmente utilizzabili a garanzia, la quota

ceduta non potrà superare i seguenti limiti, fissati in funzione del livello di

patrimonializzazione:

• 25% nei casi di coefficiente patrimoniale 9% e 10% con Tier 1 ratio 6%;

• 60% nei casi di coefficiente patrimoniale 10% e 11% con Tier 1 ratio 6,5%;

• nessun limite nei casi di coefficiente patrimoniale 11% con Tier 1 ratio 7%.

CPI (CREDIT PROTECTION INSURANCE) Polizze assicurative di protezione del credito che possono essere sottoscritte dai debitori di

prestiti finanziari (prestiti personali, mutui e carte di credito) per garantire loro (in qualità di

assicurati) di far fronte al pagamento del debito residuo/o di un certo numero di rate nel

caso di eventi negativi temporanei o definitivi (perdita involontaria del posto di lavoro,

malattia, infortuni, invalidità permanente o morte). Tali polizze possono essere abbinate

anche ai finanziamenti alle imprese, con una copertura assicurativa degli eventi che possono colpire i soci, gli amministratori o le figure chiave dell’azienda.

42 Nell’ordinamento italiano la legge 30 aprile 1999, n. 130, disciplina la fattispecie delle obbligazioni bancarie

garantite (art. 7-bis). Lo schema operativo prevede la cessione da parte di una banca a una società veicolo di attivi di elevata qualità creditizia (crediti ipotecari e verso le pubbliche amministrazioni) e l’emissione da parte di una banca, anche diversa dalla cedente, di obbligazioni garantite dalla società veicolo a valere sugli attivi acquistati e costituiti in un patrimonio separato. I profili applicativi della disciplina sono contenuti nel

regolamento ministeriale n. 310 del 14 dicembre 2006 e nelle disposizioni di vigilanza della Banca d’Italia del 15 maggio 2007.

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CREDIT CRUNCH (STRETTA CREDITIZIA)

Calo significativo (o inasprimento improvviso delle condizioni) dell’offerta di credito alle imprese al termine di un prolungato periodo espansivo, in grado di accentuare la fase

recessiva.

CREDIT DEFAULT SWAP

Contratto col quale un soggetto, dietro pagamento di un premio periodico, trasferisce ad un altro soggetto il rischio creditizio insito in un prestito o in un titolo, al verificarsi di un

determinato evento legato al deterioramento del grado di solvibilità del debitore.

CREDITO RISTRUTTURATO

Posizione per la quale la Banca ha concordato con il debitore una dilazione di pagamento,

rinegoziando l’esposizione a condizioni di tasso inferiori a quelle di mercato.

DEFAULT

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il

pagamento dei relativi interessi.

DERIVATI OTC NEGOZIATI CON LA CLIENTELA

Attività di supporto alla clientela nella gestione dei rischi finanziari, in particolare di quelli

derivanti dall’oscillazione dei tassi di cambio, dei tassi d’interesse e del prezzo delle

commodities (materie prime).

DISASTER RECOVERY GEOGRAFICO Insieme di procedure tecniche ed organizzative attivate a fronte di un evento catastrofico che

provochi l’indisponibilità completa del sito di elaborazione dati. L’obiettivo è riattivare le

applicazioni vitali per l’azienda in un sito secondario (detto di recovery). Il sistema di

disaster recovery si definisce “geografico” quando è locato ad almeno 50 km dal sistema di

origine. L’obiettivo primario è quello di attenuare i rischi derivanti da eventi disastrosi con

possibile impatto su di un’intera area metropolitana (i.e. terremoti, inondazioni, eventi bellici etc.) come prescritto dagli standard di sicurezza internazionali.

DURATION

Riferita ad un titolo ovvero ad un portafoglio obbligazionario, è un indicatore solitamente

calcolato come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati al titolo stesso.

EAD (EXPOSURE AT DEFAULT)

Stima del valore futuro di un’esposizione al momento del default (cfr. definizione) del relativo

debitore.

EONIA (EURO OVERNIGHT INDEX AVERAGE)

Tasso di interesse calcolato come media ponderata dei tassi overnight applicati su tutte le

operazioni di finanziamento non garantite concluse sul mercato interbancario dalle banche

di riferimento (reference banks).

ETF (EXCHANGE TRADED FUND)

Particolare tipologia di fondo di investimento negoziato in Borsa come un’azione, avente

come unico obiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferisce

(benchmark) attraverso una gestione totalmente passiva. L’ETF riassume in sé le

caratteristiche proprie di un fondo e di un’azione, consentendo agli investitori di sfruttare i

punti di forza di entrambi gli strumenti attraverso la diversificazione e la riduzione del rischio proprie dei fondi, garantendo nel contempo la flessibilità e la trasparenza informativa della negoziazione in tempo reale delle azioni.

ETC (EXCHANGE TRADED COMMODITIES)

Strumenti finanziari emessi a fronte dell’investimento dell’emittente o in materie prime

fisiche (in questo caso sono definiti ETC physically-backed) o in contratti derivati su materie prime. Il prezzo degli ETC è, pertanto, legato direttamente o indirettamente all’andamento

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del sottostante. Similarmente agli ETF (cfr. definizione) gli ETC sono negoziati in Borsa come

delle azioni, replicando passivamente la performance della materia prima o degli indici di materie prime a cui fanno riferimento.

EURIBOR (EURO INTERBANK OFFERED RATE)

Tasso di interesse interbancario al quale banche primarie si scambiano depositi in euro a

varie scadenze. Viene calcolato giornalmente come media semplice delle quotazioni rilevate alle ore undici su un campione di banche con elevato merito creditizio selezionato

periodicamente dalla European Banking Federation. All’Euribor sono legati vari contratti di

prestito a tasso variabile (ad esempio i mutui casa).

FACTORING

Contratto di cessione, pro soluto (con rischio di credito a carico del cessionario) o pro solvendo (con rischio di credito a carico del cedente), di crediti commerciali a banche o a

società specializzate, ai fini di gestione e di incasso, al quale può essere associato un

finanziamento a favore del cedente.

FAIR VALUE Corrispettivo al quale, in un regime di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o

una passività estinta, tra parti consapevoli e disponibili. Spesso è identico al prezzo di

mercato. In base agli IAS (cfr. definizione) le banche applicano il fair value nella valutazione

degli strumenti finanziari (attività e passività) di negoziazione e disponibili per la vendita,

nonché dei derivati, e possono altresì usarlo per la valorizzazione delle partecipazioni e delle

immobilizzazioni materiali e immateriali (con diverse modalità di impatto sul conto economico per le differenti attività considerate).

FLOOR

Contratto derivato su tasso d’interesse, negoziato al di fuori dei mercati regolamentati, con il

quale viene fissato un limite minimo alla diminuzione del tasso creditore.

FRA (FORWARD RATE AGREEMENT)

Contratto con cui le parti si accordano per ricevere (pagare) alla scadenza la differenza fra il

valore calcolato applicando all’ammontare dell’operazione un tasso di interesse

predeterminato e il valore ottenuto sulla base del livello assunto da un tasso di riferimento

prescelto dalle parti.

FUNDING

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell’attività

aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

FUTURE Contratti a termine standardizzati, con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo

predefinito e a una data futura, valori mobiliari o merci. Tali contratti di norma sono

negoziati su mercati organizzati dove viene garantita la loro esecuzione. A differenza delle

opzioni (cfr. definizione) che conferiscono il diritto, ma non l’obbligo di comprare, i future

obbligano i due contraenti a vendere o a comprare.

GOODWILL

Identifica l’avviamento pagato per l’acquisizione di una quota partecipativa, pari alla

differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell’attivo della società acquisita.

HEDGE FUND

Fondo comune di investimento che ha la possibilità – negata ai gestori tradizionali – di usare

strumenti o strategie di investimento sofisticati quali lo “short selling” (vendita allo scoperto), i derivati (opzioni o futures, anche oltre il 100% del patrimonio), l’hedging

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(copertura del portafoglio dalla volatilità di mercato attraverso vendite allo scoperto ed uso di

derivati) e la leva finanziaria (l’indebitamento allo scopo di investire denaro preso a prestito).

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International Accounting Standards – IAS) emanati

dall’International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata

costituito nell’aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l’Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of

Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l’eredità

dell’International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di

promuovere l’armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la

trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l’altro, di denominare i nuovi principi

contabili “International Financial Reporting Standards” (IFRS). A livello internazionale è in corso uno sforzo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli US

Gaap (cfr. definizione).

IBAN (INTERNATIONAL BANK ACCOUNT NUMBER)

Standard internazionale utilizzato per identificare l’utenza bancaria. Dal 1° luglio 2008 l’uso del codice IBAN - composto da 27 caratteri - è obbligatorio non solo per i pagamenti esteri,

ma anche per quelli fatti in Italia.

IDENTITY ACCESS MANAGEMENT

Soluzione tecnico-organizzativa che permette di gestire e controllare l’intero ciclo di vita di

assegnazione, gestione e revoca dei privilegi di accesso alle risorse informatiche e quindi alle informazioni aziendali da parte di ciascun utente.

IMPAIRMENT

Nell’ambito degli IAS (cfr. definizione), si riferisce alla perdita di valore di un’attività di

bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di carico sia maggiore del valore recuperabile ossia

dell’importo che può essere ottenuto con la vendita o l’utilizzo dell’attività. Il test di impairment si deve effettuare su tutte le attività, eccezion fatta per quelle valutate al fair

value, per le quali le eventuali perdite (e guadagni) di valore sono implicite.

INCAGLI

Crediti al valore nominale nei confronti dei soggetti in situazione di obiettiva difficoltà, che si ritiene però superabile in un congruo periodo di tempo.

INDEX LINKED

Polizza vita la cui prestazione a scadenza dipende dall’andamento di un parametro di

riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

INDICE TANKAN

Indicatore dell’economia giapponese costruito sulla base dei risultati di un’inchiesta

condotta dalla Banca del Giappone l’ultimo mese di ogni trimestre. Oggetto dell’inchiesta

sono sia il settore manifatturiero che quello dei servizi, con una segmentazione in funzione

della grandezza delle imprese (grandi, medie, piccole imprese).

INTERNAL AUDIT

Funzione alla quale è istituzionalmente attribuita l’attività interna di audit (cfr. definizione).

INVESTIMENTO IMMOBILIARE

Immobile detenuto con lo scopo di ricavarne reddito o di beneficiare del relativo incremento di valore.

INVESTMENT BANKING

L’investment banking costituisce un segmento altamente specializzato della finanza che si

occupa in particolare di assistere società e governi nell’emissione di titoli e più in generale nel reperimento di fondi sul mercato dei capitali.

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INVESTMENT GRADE

Titoli obbligazionari di alta qualità che hanno ricevuto un rating (cfr. definizione) medio-alto (ad esempio non inferiore a BBB nella scala di Standard & Poor’s).

INVESTOR

Soggetto, diverso dall’originator (cfr. definizione) e dallo sponsor (cfr. definizione), che

detiene un’esposizione verso una cartolarizzazione (cfr. definizione).

IRB (INTERNAL RATING BASED)

Approccio dei rating (cfr. definizione) interni nell’ambito di Basilea 2 (cfr. definizione),

suddiviso nei metodi di base e avanzato. Il metodo avanzato è utilizzabile solo dagli istituti di

credito che soddisfano requisiti minimi più stringenti e prevede che tutte le stime degli input

per la valutazione del rischio di credito (PD, LGD, EAD, Maturity – cfr. definizioni) vengano realizzate internamente. Diversamente, secondo il metodo base, solo la PD viene stimata

dalla banca.

JOINT VENTURE

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

JUNIOR

In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione), è la tranche più subordinata dei titoli

emessi, che sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero

delle attività sottostanti.

LEASING

Contratto con il quale una parte (locatore) concede all’altra (locatario) per un tempo

determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e

indicazione del locatario, con facoltà per quest’ultimo di acquistare la proprietà del bene a

condizioni prefissate al termine del contratto di locazione.

LGD (LOSS GIVEN DEFAULT)

Tasso di perdita stimato in caso di default (cfr. definizione) del debitore.

LIBOR (LONDON INTERBANK OFFERED RATE) Tasso d’interesse calcolato, per ogni scadenza prevista, come media aritmetica delle

rilevazioni comprese fra i due quartili centrali dei tassi ai quali un gruppo di banche

aderenti alla British Bankers Association (BBA) sono disposte a concedere depositi nelle

principali divise alla clientela primaria.

LOWER TIER 2 Passività subordinate che concorrono alla formazione del patrimonio supplementare o Tier 2

(cfr. definizione) a condizione che i contratti che ne regolano l’emissione prevedano

espressamente che:

a) in caso di liquidazione dell’ente emittente il debito sia rimborsabile solo dopo che

siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati; b) la durata del rapporto sia pari o superiore a 5 anni e, qualora la scadenza sia

indeterminata, sia previsto per il rimborso un preavviso di almeno 5 anni;

c) il rimborso anticipato delle passività avvenga solo su iniziativa dell’emittente e

preveda il nulla osta della Banca d’Italia.

L’ammontare dei prestiti subordinati ammesso nel patrimonio supplementare è ridotto di un

quinto ogni anno durante i 5 anni precedenti la data di scadenza del rapporto, in mancanza di un piano di ammortamento che produca effetti analoghi.

MARK TO MARKET

Valutazione di un portafoglio titoli e di altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi

espressi dal mercato.

MARK DOWN

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Differenza fra il tasso passivo medio delle forme tecniche di raccolta diretta considerate e

l’Euribor.

MARK UP

Differenza fra il tasso attivo medio delle forme tecniche di impiego considerate e l’Euribor.

MATURITY Vita residua di un’esposizione, calcolata secondo regole prudenziali.

MERCHANT BANKING

Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli – azionari o di

debito - della clientela corporate per il successivo collocamento sul mercato, l’assunzione di

partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l’obiettivo di una successiva cessione, l’attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di

ristrutturazioni.

MEZZANINE

In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione), è la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche junior (cfr. definizione), e quello della

tranche senior (cfr. definizione).

MONOLINE

Compagnie di assicurazione la cui unica linea di business è l’assicurazione finanziaria.

All’interno delle loro attività è compresa l’assicurazione di obbligazioni (del tipo ABS e MBS) avente come sottostante debiti di privati e mutui immobiliari. In cambio di una

commissione, l’assicurazione garantisce il rimborso dell’obbligazione assumendosi

direttamente il rischio di insolvenza del debitore.

MUTUI SUBPRIME

Il concetto di subprime non è riferibile all’operazione di mutuo in sé, quanto piuttosto al prenditore (il mutuatario). Tecnicamente per subprime si intende un mutuatario che non

dispone di una “credit history” pienamente positiva, in quanto caratterizzata da eventi

creditizi negativi quali, ad esempio, la presenza di rate non rimborsate su precedenti

prestiti, di assegni impagati e/o protestati e così via. Tali eventi passati sono sintomatici di

una maggiore rischiosità intrinseca della controparte, cui corrisponde una maggiore remunerazione richiesta dall’intermediario che concede il mutuo.

L’operatività con clientela subprime si è sviluppata nel mercato finanziario americano dove,

a fronte della stipulazione di detti prestiti, solitamente faceva riscontro un’attività di

cartolarizzazione ed emissione di titoli.

Vengono definiti mutui ipotecari Alt-A quelli erogati sulla base di documentazione

incompleta o inadeguata.

NON PERFORMING

Termine generalmente riferito ai crediti aventi un andamento non regolare.

NUTS (NOMENCLATURA DELLE UNITÀ TERRITORIALI PER LE STATISTICHE DELL’ITALIA) Nomenclatura usata per fini statistici a livello europeo (Eurostat), che prevede la seguente

suddivisione: Italia settentrionale: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Trentino Alto Adige,

Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna; Italia centrale: Toscana, Umbria, Marche, Lazio;

Italia meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia,

Sardegna.

OBBLIGAZIONI STRUTTURATE

Obbligazioni i cui interessi e/o valore di rimborso dipendono da un parametro di natura

reale (collegato al prezzo di commodity) o dall’andamento di indici. In tali casi l’opzione

implicita viene contabilmente scorporata dal contratto ospite.

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Nel caso di parametrazione a tassi o all’inflazione (ad esempio i Certificati di Credito del

Tesoro) l’opzione implicita non viene contabilmente scorporata dal contratto ospite.

OPTION

Rappresenta il diritto, ma non l’impegno, acquisito col pagamento di un premio, di

acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo

determinato (strike price) entro (american option) oppure ad una data futura (european option) determinata.

OICR (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO DEL RISPARMIO)

La voce comprende gli OICVM (cfr. definizione) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi

comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM (ORGANISMI DI INVESTIMENTO COLLETTIVO IN VALORI MOBILIARI)

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le

società di investimento a capitale variabile (Sicav).

ORIGINATOR Soggetto che cede il proprio portafoglio di attività a liquidità differita allo SPV (cfr.

definizione) affinché venga cartolarizzato.

OTC (OVER THE COUNTER)

Operazioni concluse direttamente fra le parti, senza utilizzare un mercato regolamentato.

PAST DUE

Esposizioni scadute e/o sconfinanti in via continuativa da oltre 180 giorni, secondo la

definizione prevista nelle vigenti Istruzioni di Vigilanza.

PATRIMONIO DI VIGILANZA

È costituito dalla somma del patrimonio di base – ammesso nel calcolo senza alcuna limitazione - e del patrimonio supplementare, che viene ammesso nel limite massimo del

patrimonio di base.

Vengono dedotti - per il 50% dal patrimonio di base e per il 50% dal patrimonio

supplementare - le partecipazioni, gli strumenti innovativi di capitale, gli strumenti ibridi di

patrimonializzazione e le attività subordinate detenuti in altre banche e società finanziarie (in particolare, vengono dedotte le partecipazioni in banche e società finanziarie superiori al

10% non consolidate, nonché l’insieme delle partecipazioni in banche e società finanziarie

inferiori al 10% e delle attività subordinate verso banche, considerato per la quota che

eccede il 10% del patrimonio di base e supplementare).

Vengono altresì dedotte le partecipazioni in società di assicurazione e le passività

subordinate emesse da queste ultime, nonché le posizioni verso cartolarizzazioni.

PAYOUT RATIO

Identifica la percentuale dell’utile netto distribuita dalla società ai propri azionisti.

PLAIN VANILLA SWAP Interest rate swap (cfr. definizione), in cui una controparte riceve un pagamento variabile

legato al LIBOR (in genere il tasso LIBOR a sei mesi) e corrisponde all’altra controparte un

tasso di interesse fisso, ottenuto aggiungendo uno spread al rendimento di una tipologia

definita di titoli di Stato.

PD (PROBABILITY OF DEFAULT) Probabilità che il debitore raggiunga la condizione di default (cfr. definizione) nell’ambito di

un orizzonte temporale annuale.

POLIZZE DI CAPITALIZZAZIONE

Si veda in proposito la voce “Certificati (assicurativi) di capitalizzazione”.

POS (POINT OF SALE)

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Apparecchiatura automatica mediante la quale è possibile effettuare, con carta di debito, di

credito o prepagata, il pagamento di beni o servizi presso il fornitore.

PMI (PICCOLE E MEDIE IMPRESE)

Secondo la definizione della normativa comunitaria, sono considerate piccole e medie

imprese le entità che esercitano un’attività economica, a prescindere dalla forma giuridica,

impiegando meno di 250 persone, con fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro o con totale di bilancio inferiore ai 43 milioni di euro.

PREFERENCE SHARES

Strumenti innovativi di capitale, emessi da controllate estere incluse nel gruppo bancario,

che associano a forme di remunerazione ancorate ai tassi di mercato caratteristiche di

subordinazione particolarmente accentuate, ad esempio il mancato recupero negli esercizi successivi degli interessi non corrisposti dalla banca controllante e la partecipazione alle

perdite della banca stessa nel caso in cui esse determinino una rilevante riduzione dei

requisiti patrimoniali. Le condizioni in base alle quali le preference shares possono essere

computate nel patrimonio di base delle banche e dei gruppi bancari sono fissate dalle

Istruzioni di Vigilanza della Banca d’Italia.

PRESTITI SUBORDINATI

Strumenti di finanziamento il cui schema negoziale prevede che i portatori dei documenti

rappresentativi del prestito siano soddisfatti successivamente agli altri creditori in caso di

liquidazione dell’ente emittente.

PRICE SENSITIVE

Termine che viene riferito generalmente ad informazioni o dati non di pubblico dominio,

idonei, se resi pubblici, ad influenzare sensibilmente la quotazione di un titolo.

PRIVATE EQUITY

Attività mirata all’acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successiva cessione a controparti specifiche, senza collocamento pubblico.

PROJECT FINANCE

Finanziamento di progetti sulla base di una previsione dei flussi di cassa generati dagli

stessi. Diversamente da quanto avviene nell’analisi dei rischi creditizi ordinari, la tecnica di project finance prevede, oltre all’analisi dei flussi di cassa attesi, l’esame di specifici elementi

quali le caratteristiche tecniche del progetto, l’idoneità degli sponsor a realizzarlo, i mercati

di collocamento del prodotto.

RATING

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive.

RISCHIO DERIVANTE DA CARTOLARIZZAZIONI

Rischio che la sostanza economica dell’operazione di cartolarizzazione non sia pienamente

rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.

RISCHIO DI BUSINESS

Rischio di variazioni avverse e inattese degli utili/margini rispetto ai dati previsti, legati a

volatilità dei volumi dovuta a pressioni competitive e situazioni di mercato.

RISCHIO DI CONCENTRAZIONE Rischio derivante da esposizioni nel portafoglio bancario verso controparti, gruppi di

controparti del medesimo settore economico o che esercitano la stessa attività o

appartenenti alla medesima area geografica. Il rischio di concentrazione può essere distinto

in due sottotipi:

• single name concentration risk; • sector concentration risk.

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RISCHIO DI CREDITO

Rischio di subire perdite derivanti dall’inadempienza di una controparte nei confronti della quale esiste un’esposizione creditizia.

RISCHIO DI COMPLIANCE

Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o

danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (statuti, codici di condotta, codici di

autodisciplina).

RISCHIO DI LIQUIDITÀ

Rischio di inadempimento ai propri impegni di pagamento che può essere causato da

incapacità di reperire fondi o di reperirli a costi superiori a quelli di mercato (funding liquidity risk) o dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk)

incorrendo in perdite in conto capitale. In particolare, viene definito rischio di liquidità

strutturale il rischio derivante da un non adeguato bilanciamento delle scadenze delle poste

dell’attivo e del passivo.

RISCHIO DI MERCATO

Rischio di variazioni del valore di mercato delle posizioni nel portafoglio di negoziazione ai

fini di vigilanza per variazioni inattese delle condizioni di mercato e dei meriti creditizi.

In esso sono inclusi anche i rischi derivanti da variazioni inattese dei tassi di cambio e dei

prezzi delle merci che si riferiscono alle posizioni nell’intero bilancio.

RISCHIO DI REPUTAZIONE

Rischio di subire perdite derivanti da una percezione negativa dell’immagine della banca da

parte di clienti, controparti, azionisti della banca, investitori, autorità di vigilanza o altri

stakeholder.

RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE Rischio attuale o prospettico di una variazione del margine di interesse e del valore

economico della società, a seguito di variazioni inattese dei tassi d’interesse che impattano il

portafoglio bancario.

RISCHIO OPERATIVO Rischio di subire perdite derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure,

risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia le

perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei

sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. È compreso il rischio legale.

RISCHIO PARTECIPATIVO Rischio di perdite originate dal portafoglio Partecipazioni.

RISCHIO RESIDUO

Rischio di subire perdite derivanti da un’imprevista inefficacia delle tecniche riconosciute

per l’attenuazione del rischio di credito utilizzate dalla società (es. garanzie ipotecarie).

RISCHIO STRATEGICO

Rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da:

• cambiamenti del contesto operativo;

• attuazione inadeguata di decisioni;

• scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.

SENIOR

In un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione) è la tranche con il maggior grado di

privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso.

SENSITIVITY ANALYSIS

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Sistema di analisi che ha lo scopo di individuare la sensibilità di determinate attività o

passività correlate a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

SEPA (SINGLE EUROPEAN PAYMENTS AREA)

Area Unica dei Pagamenti in Euro entrata in vigore il 1° gennaio 2008 all’interno della quale

si potranno gradualmente effettuare e ricevere pagamenti in euro con condizioni di base,

diritti e obblighi uniformi. Ad essa hanno aderito 31 Paesi europei (oltre ai 27 Paesi dell’Unione Europea anche Svizzera, Norvegia, Islanda e Liechtenstein). L’introduzione del

nuovo codice unico bancario IBAN (cfr. definizione) è uno degli strumenti utilizzati per

standardizzare le transazioni bancarie.

SERVICER

Nelle operazioni di cartolarizzazione (cfr. definizione) è il soggetto che – sulla base di un apposito contratto di servicing – continua a gestire i crediti o le attività oggetto di

cartolarizzazione dopo che sono state cedute alla società veicolo incaricata dell’emissione dei

titoli.

SIDE POCKET Si tratta di una misura a tutela di tutti i partecipanti ad un fondo hedge (cfr. definizione),

che viene attivata solo in “casi eccezionali” in cui l’improvvisa riduzione del grado di liquidità

delle attività detenute nei portafogli dei fondi, associata a elevate richieste di rimborso delle

quote, può avere conseguenze negative per la gestione dei fondi stessi. Per non pregiudicare

l’interesse dei partecipanti al fondo hedge, nel caso in cui si renda necessario smobilizzare

attività divenute illiquide, in assenza di un mercato che assicuri la formazione di prezzi affidabili, la creazione dei side pocket consente di trasferire le attività illiquide in un fondo

comune d’investimento di tipo chiuso appositamente costituito (c.d. fondo chiuso di side

pocket).

L’operazione si realizza attraverso una scissione parziale del fondo hedge a seguito della

quale le attività liquide continuano ad essere detenute nel fondo stesso, mentre quelle

illiquide sono trasferite al fondo chiuso di side pocket. Il fondo hedge, ridimensionato ma liquido, continua a svolgere la propria attività secondo la politica d’investimento prevista nel

regolamento di gestione, mentre il fondo chiuso di side pocket (che non può emettere nuove

quote) è gestito in un’ottica di smobilizzo delle attività illiquide detenute, procedendo ai

rimborsi delle quote via via che le attività sono liquidate.

SOFFERENZE

Crediti nei confronti dei soggetti in stato d’insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o

in situazioni sostanzialmente equiparabili.

SPONSOR

Soggetto, diverso dall’originator (cfr. definizione), che istituisce e gestisce una struttura di conduit (cfr. definizione) nell’ambito di un’operazione di cartolarizzazione (cfr. definizione).

SPREAD

Con questo termine di norma si indica:

• la differenza tra due tassi di interesse; • lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli;

• la maggiorazione che l’emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta a un tasso

di riferimento.

SPE/SPV

Le Special Purpose Entity (SPE) o Special Purpose Vehicle (SPV) – detti anche “conduit” - sono soggetti (società, “trust” o altra entità) che vengono appositamente costituiti per il

raggiungimento di un determinato obiettivo, ben definito e delimitato, o per lo svolgimento di

una specifica operazione.

Le SPE/SPV hanno una struttura giuridica indipendente dagli altri soggetti coinvolti

nell’operazione e, generalmente, non hanno strutture operative e gestionali proprie.

STAND-STILL

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Accordi volti a consentire alla clientela affidata che si trova in situazione di temporanea

difficoltà economico-finanziaria il congelamento transitorio delle linee di credito in essere, nelle more del superamento dell’originaria condizione di difficoltà ovvero in attesa di definire

la complessiva ristrutturazione del debito e la predisposizione di un nuovo piano industriale.

STAKEHOLDER

Individui o gruppi, portatori di interessi specifici nei confronti di un’impresa o perché dipendono da questa per la realizzazione di loro obiettivi o perché subiscono in modo

rilevante gli effetti positivi o negativi della sua attività.

STOCK OPTION

Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che consentono

di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio predeterminato.

STRESS TEST

Procedura di simulazione utilizzata per valutare l’impatto di scenari di mercato “estremi” ma

plausibili sull’esposizione al rischio della banca.

SURROGA

Procedura mediante la quale il mutuatario (cioè chi ha stipulato un mutuo) contrae con

un’altra banca un nuovo mutuo per estinguere il mutuo originario trasferendo alla nuova

banca finanziatrice le medesime garanzie (in particolare l’ipoteca) che già assistevano la

banca “originaria”.

SWAP (INTEREST RATE SWAP E CURRENCY SWAP)

Operazione consistente nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo determinate

modalità contrattuali. Nel caso di uno swap sui tassi d’interesse (interest rate swap), le

controparti si scambiano flussi di pagamento di interessi calcolati su un capitale nozionale

di riferimento in base a criteri differenziati (ad es. una controparte corrisponde un flusso a

tasso fisso, l’altra a tasso variabile). Nel caso di uno swap sulle valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel tempo

secondo modalità predefinite che riguardano sia il capitale sia gli interessi.

TASSO RISK FREE - RISK FREE RATE

Tasso di interesse di un’attività priva di rischio. Si usa nella pratica per indicare il tasso dei titoli di Stato a breve termine, che pure non possono essere considerati risk free.

TIER 1 (PATRIMONIO DI BASE)

È costituito dal capitale versato, dalle riserve (ivi compreso il sovrapprezzo azioni), dagli

strumenti innovativi di capitale (solo in presenza di condizioni che garantiscano pienamente

la stabilità della banca)43, dall’utile del periodo, dai filtri prudenziali positivi del patrimonio di base. Da tali elementi vanno dedotte le azioni proprie, l’avviamento, le immobilizzazioni

immateriali, le perdite registrate in esercizi precedenti e in quello in corso, le rettifiche di

valore calcolate sul portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza, i filtri prudenziali negativi

del patrimonio di base.

TIER 2 (PATRIMONIO SUPPLEMENTARE)

È costituito dalle riserve da valutazione, dagli strumenti innovativi di capitale non

computabili nel patrimonio di base, dagli strumenti ibridi di patrimonializzazione (passività

irredimibili e altri strumenti rimborsabili su richiesta dell’emittente con il preventivo

consenso della Banca d’Italia), dalle passività subordinate (per un ammontare ridotto di 1/5

durante i cinque anni precedenti la data di scadenza), dalle plusvalenze nette su

43 Gli strumenti innovativi di capitale possono essere computati nel patrimonio di base entro un limite pari al 20

per cento dell’ammontare del patrimonio di base, comprensivo degli strumenti stessi. Nell’ambito di tale limite gli strumenti che prevedono clausole di revisione automatica del tasso di remunerazione (c.d. step-up) connesse con la facoltà di rimborso o clausole di altro tipo atte ad incentivare il rimborso da parte dell’emittente devono essere contenuti nel limite pari al 15 per cento dell’ammontare del patrimonio di base comprensivo degli strumenti

stessi. Le eventuali eccedenze possono essere computate nel patrimonio supplementare, alla stregua di strumenti ibridi di patrimonializzazione.

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partecipazioni, dai filtri prudenziali positivi del patrimonio supplementare, dall’eventuale

eccedenza delle rettifiche di valore nette complessive rispetto alle perdite attese, dalle differenze positive di cambio. Da tali elementi vanno dedotte le seguenti componenti

negative: le minusvalenze nette su partecipazioni, i filtri prudenziali negativi del patrimonio

supplementare, altri elementi negativi.

TIER 3 (PRESTITI SUBORDINATI DI 3° LIVELLO) Prestiti subordinati che soddisfano le seguenti condizioni:

• siano stati interamente versati;

• non rientrino nel calcolo del patrimonio supplementare (cfr. definizione);

• abbiano durata originaria pari o superiore a due anni; qualora la scadenza sia

indeterminata, sia previsto un preavviso per il rimborso di almeno 2 anni;

• rispondano alle condizioni previste per le analoghe passività computabili nel patrimonio supplementare ad eccezione, ovviamente, di quella concernente la durata

del prestito;

• siano soggetti alla “clausola di immobilizzo” (c.d. “clausola di lock in”), secondo la

quale il capitale e gli interessi non possono essere rimborsati se il rimborso riduce

l’ammontare complessivo dei fondi patrimoniali della banca a un livello inferiore al 100% del complesso dei requisiti patrimoniali.

TRADING BOOK

Solitamente identifica la parte di un portafoglio titoli, o comunque di strumenti finanziari in

genere, destinata all’attività di negoziazione.

TROR (TOTAL RATE OF RETURN SWAP)

È un contratto con il quale il “protection buyer” (detto anche “total return payer”) si impegna

a cedere tutti i flussi di cassa generati dalla “reference obligation” al “protection seller” (detto

anche “total return receiver”), il quale trasferisce in contropartita al “protection buyer” flussi

di cassa collegati all’andamento del “reference rate”. Alle date di pagamento dei flussi di

cassa cedolari (oppure alla data di scadenza del contratto) il “total return payer” corrisponde al “total return receiver” l’eventuale apprezzamento della “reference obligation”; nel caso di

deprezzamento della “reference obligation” sarà invece il “total return receiver” a versare il

relativo controvalore al “total return payer”. In sostanza il TROR configura un prodotto

finanziario strutturato, costituito dalla combinazione di un derivato su crediti e di un

derivato sui tassi di interesse (“interest rate swap”- cfr. definizione).

TRADING ON LINE

Sistema di compravendita di attività finanziarie in borsa, attuato in via telematica.

TRIGGER EVENT

Evento contrattualmente predefinito al verificarsi del quale scattano determinate facoltà in capo ai contraenti.

UNIT-LINKED

Polizze vita con prestazioni collegate al valore di fondi di investimento.

UPPER TIER 2

Strumenti ibridi di patrimonializzazione che concorrono alla formazione del patrimonio

supplementare o Tier 2 (cfr. definizione) quando il contratto prevede che:

a) in caso di perdite di bilancio che determinino una diminuzione del capitale versato e

delle riserve al di sotto del livello minimo di capitale previsto per l’autorizzazione

all’attività bancaria, le somme rivenienti dalle suddette passività e dagli interessi maturati possano essere utilizzate per far fronte alle perdite, al fine di consentire

all’ente emittente di continuare l’attività;

b) in caso di andamenti negativi della gestione, possa essere sospeso il diritto alla

remunerazione nella misura necessaria a evitare o limitare il più possibile l’insorgere

di perdite; c) in caso di liquidazione dell’ente emittente, il debito sia rimborsato solo dopo che

siano stati soddisfatti tutti gli altri creditori non ugualmente subordinati.

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Gli strumenti ibridi di patrimonializzazione non irredimibili devono avere una durata pari o

superiore a 10 anni. Nel contratto deve essere esplicitata la clausola che subordina il rimborso del prestito al nulla osta della Banca d’Italia.

US GAAP (GENERALLY ACCEPTED ACCOUNTING PRINCIPLES)

Principi contabili emessi dal FASB (Financial Accounting Statement Board), generalmente

accettati negli Stati Uniti d’America.

VAR (VALUE AT RISK)

Misura la massima perdita potenziale che una posizione in uno strumento finanziario ovvero

un portafoglio può subire con una probabilità definita (livello di confidenza) in un

determinato orizzonte temporale (periodo di riferimento o holding period).

WARRANT

Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall’emittente o di

vendere a quest’ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.

ZERO-COUPON Obbligazione priva di cedola, il cui rendimento è determinato dalla differenza tra il prezzo di

emissione (o di acquisto) ed il valore di rimborso.

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Relazione della Società di Revisione

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Relazione del Collegio Sindacale

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