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Regione PugliaAssessorato alle Politiche della Salute
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE
DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
EDIZIONE 2005
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Regione PugliaAssessorato alle Politiche della Salute
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE
DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
EDIZIONE 2005
A CURA DI:
Osservatorio Epidemiologico Regione Puglia
Salvatore Barbuti, Michele Quarto, Cinzia Germinario, Pierluigi Lopalco, Rosa Prato, Maria Chironna
WORKING GROUP:
Maria Teresa Balducci, Tatiana Battista, Giovanni Caputi, Vincenzo Corcelli, Anna Rita Fusco,
Michele Labianca, Concetta Ladalardo, Domenico Martinelli, Antonia Mincuzzi, Rosa Mongelli,
Roberta Pastore, Pasquale Pedote, Gianvito Schena, Antonella Spica, Silvio Tafuri.
Agenzia Regionale Sanitaria - Puglia
Mario Morlacco, Antonio Battista
Finito di stampare nel mese di luglio 2006
Impaginazione, Fotolito e Stampa:
Grafiche Eurostampa srl - Bari, Via S. Milella, 10
Riproduzione, anche parziale, vietata.
Tutti i diritti riservati.
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INDICE DEI CONTENUTI
Presentazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
Prima sezione - Indicatori socio-demografici e stili di vita
1. Indicatori demografici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13
2. Indicatori socio-economici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
3. Stili di vita e abitudini alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
3.1. Obesità e abitudini alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 19
Seconda sezione - Mortalità e ospedalizzazione
4. Valutazione della mortalità generale e per cause
attraverso il Registro nominativo regionale delle cause di morte . . . . . . . . . . 27
5. Valutazione della morbosità generale
attraverso l’analisi dei ricoveri ospedalieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Terza sezione - Problematiche di salute
6. Approfondimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
6.1. Note metodologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
6.2. Malattie del sistema cardiocircolatorio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
6.2.1. Infarto del miocardio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
6.2.2. Disturbi di circolo cerebrale - Ictus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 46
6.3. Broncopneumopatia cronica ostruttiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
6.4. Tumori polmonari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 51
6.5. Tumore mammario - Mastectomia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
6.6. Tumore della cervice uterina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57
6.7. Tumori del colon retto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60
6.8. Demenze e deficit cognitivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
6.9. Diabete e nefropatia cronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
6.9.1. Diabete . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 64
6.9.2. Nefropatia cronica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
6.10. Malattie infettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 72
6.10.1. Epatite A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73
6.10.2. Morbillo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74
6.10.3. Coperture vaccinali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
6.10.4. Influenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
6.10.5. Aids . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84
7. Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
(Studio PASSI): sintesi del rapporto per la Regione Puglia . . . . . . . . . . . . . . 86
Considerazioni conclusive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 93
AppendiciA Ospedalizzazione generale per provincia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95B Notifiche delle Malattie infettive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 107C Popolazione ISTAT al 1 gennaio 2003 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 113D Referenti e responsabili . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117
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PRESENTAZIONE
Conoscere per progettare. Progettare per costruire.
Il Preambolo della Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma:
“Il godimento del livello di salute più elevato possibile è uno dei diritti fondamentali di
ogni essere umano, senza distinzione di razza, religione, credo politico, condizioni eco-
nomiche e sociali… “.
Tale fondamentale diritto si scontra, però, con la quotidiana consapevolezza della
disponibilità di una quantità limitata di risorse e con la necessità di operare delle scel-
te anche in termini di “Salute”.
Alla luce di queste considerazioni, da tempo è cambiato il modo di “Progettare per
Salute”, da più parti non più inteso semplicemente come l’organizzazione di prestazio-
ni e servizi, ma ripensato come un piano organico, in cui a prestazioni e servizi si affian-
cano la prevenzione, il miglioramento delle abitudini di vita e la riqualificazione dell’am-
biente.
Questo nuovo modo di “Progettare” si fonda sulla lettura dei bisogni, intesa come
capacità di cogliere le reali esigenze di salute di un territorio, attraverso indicatori con-
divisi e confrontabili.
Da qui l’idea di questo testo inteso come uno strumento che, a partire dalle fonti
di dati disponibili (Statistiche demografiche, Schede di dimissione ospedaliera, Schede
di morte, Sistemi di sorveglianza, Notifiche di Malattie infettive), permetta una valuta-
zione dello Stato di salute dei cittadini pugliesi. Tale valutazione nel presente volume si
realizza attraverso l’analisi delle caratteristiche socio-demografiche della popolazione,
la disamina di mortalità e ospedalizzazione e la stima dell’impatto che diverse patolo-
gie hanno sul territorio. La lettura dei diversi fenomeni viene proposta attraverso gra-
fici, cartogrammi e tabelle che permettano al lettore di cogliere rapidamente gli aspet-
ti che più gli possono interessare o essere utili.
Un strumento pratico, dunque, a disposizione di chi si occupa quotidianamente di
Salute, ma non solo. Uno strumento per tutti coloro che lavorano per realizzare
l’“assenza di malattia” ma, soprattutto, per concretizzare il “benessere fisico, mentale
e sociale” della nostra comunità.
L’Assessore alle Politiche della Salute
ALBERTO TEDESCO
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PREFAZIONE
L’epidemiologia al servizio della programmazione. É questa la filosofia che ormai
da molti anni ispira la collaborazione fra Università di Bari, Assessorato alla Sanità ed
Agenzia Regionale per la Sanità pugliesi e che si concretizza nelle attività dell’Osserva-
torio Epidemiologico Regionale (OER).
Ed è questa stessa fisolofia che ha guidato la stesura del primo Rapporto sullo Sta-
to di Salute della popolazione pugliese.
Questo documento può essere considerato la summa di un gran numero di rap-
porti ed evidenze che sono il risultato del lavoro svolto dall’OER negli ultimi anni; il tut-
to armonizzato in un unico disegno ed aggiornato con gli ultimi dati disponibili.
Oltre al proficuo supporto degli organi centrali regionali, comunque, questo Rap-
porto deve anche essere considerato il frutto della collaborazione quotidiana e costan-
te con un elevatissimo numero di operatori della sanità pubblica che ogni giorno, silen-
ziosamente, svolge il proprio lavoro con professionalità e dedizione.
Sono passati oltre quindici anni da quando, con il Progetto Pertosse, la sanità pub-
blica pugliese ha avviato con l’Università di Bari un percorso virtuoso che le ha procu-
rato riconoscimenti anche in campo internazionale. Da allora la rete di collaborazione
fra l’Igiene Universitaria ed il territorio si è andata sempre più allargando, fino a rap-
presentare oggi un punto di forza e di orgoglio per l’intera Regione.
É questa l’occasione per ringraziare tutti i colleghi che con il loro lavoro hanno per-
messo la realizzazione di questo Rapporto.
Gli elementi di discussione e di riflessione che emergono da questo Rapporto sono
tanti. Crediamo fermamente che esso testimoni i tanti passi avanti compiuti dalla sani-
tà pubblica della nostra regione, che si concretizzano in effettivo miglioramento della
salute collettiva. L’abbassamento della mortalità generale, l’incremento della vita
media, la bassissima mortalità infantile, il progressivo e costante controllo delle princi-
pali malattie infettive, sono risultati incontestabili.
Nella stessa maniera, emergono anche aree critiche di intervento ed aspetti che
necessitano ulteriore approfondimento di conoscenze.
Ci impegnato, a tal proposito, a fare di questo Rapporto un appuntamento fisso
annuale che possa rappresentare davvero la base informativa e scientifica per una cor-
retta programmazione sanitaria basata sulle evidenze e sui bisogni.
Il Responsabile Scientifico OER
Prof. S. BARBUTI
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PRIMA SEZIONE
Indicatori socio-demograficie stili di vita
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RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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1. Indicatori demografici
La Puglia conta 4.068.167 residenti (rilevazione ISTAT, al 1 gennaio 2005), circa
27.000 in più rispetto all’anno precedente. Nel Grafico 1.1 è evidente un netto incre-
mento demografico della popolazione residente nell’ultimo quinquennio, speculare
all’andamento nazionale.
Grafico 1.1. Popolazione Italia e Puglia dal 1998 al 2005 (rilevazione ISTAT al 1 Gen-
naio di ogni anno considerato).
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
13
Grafico 1.2. Piramide dell’età, popolazione Italia e Puglia (rilevazione ISTAT al 1 gen-
naio 2005).
Struttura della popolazione
Analizzando la piramide dell’età della popolazione pugliese (Grafico 1.2) emergo-
no le seguenti differenze rispetto alla popolazione italiana:
• nella popolazione pugliese la base rappresentata dalle fasce di età 0-30 anni risulta
più consistente, soprattutto intorno alla seconda decade;
• le due piramidi tendono invece a sovrapporsi nelle prime fasce (0-1 anni) a conferma
che la tendenza alla riduzione della natalità interessa anche la nostra regione;
• la quota di ultrasessantacinquenni è maggiore nella popolazione nazionale, in parti-
colare nel sesso femminile, mentre le ultime fasce di età (ultraottantenni) sono pra-
ticamente sovrapponibili.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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Tabella 1.1. Indicatori di crescita della popolazione, per compartimento geografico,
dal 2001 al 2004 (Fonte ISTAT).
Dall’analisi globale dei diversi indicatori di crescita (Tabella 1.1), emerge nella
nostra regione un andamento sostanzialmente stazionario. La natalità e la mortalità
generale presentano una tendenza all’allineamento con i dati nazionali. La popolazione
comunque presenta ancora un bilancio positivo di crescita e l’indice di nuzialità è leg-
germente superiore alla media nazionale.
Tabella 1.2. Numero medio di figli per donna e speranza di vita alla nascita, per com-
partimento geografico, dal 2001 al 2004 (Fonte ISTAT).
La tendenza sopra descritta viene confermata dal numero medio di figli per don-
na che è in linea con la media nazionale ed inferiore a quello dell’Italia meridionale. La
speranza di vita alla nascita è più elevata rispetto al resto del meridione d’Italia e del-
le regioni del Nord (Tabella 1.2).
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
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Natalità Mortalità2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004
Puglia 10,4 10,0 9,9 10,0 7,9 7,9 8,3 7,7Mezzoggiorno 10,3 10,1 10,1 10,1 8,5 8,7 9,1 8,4Centro 8,7 8,9 9,0 9,4 10,2 10,3 10,7 10,1Nord 9,0 9,1 9,1 9,5 10,3 10,4 10,7 9,9Italia 9,4 9,4 9,4 9,7 9,6 9,8 10,1 9,4
Crescita naturale Nuzialità2001 2002 2003 2004 2001 2002 2003 2004
Puglia 2,5 2,1 1,6 2,3 5,3 5,2 5,2 4,7Mezzoggiorno 1,8 1,4 1,0 1,7 5,2 5,2 5,1 4,8Centro -1,5 -1,4 -1,8 -0,7 4,6 4,9 4,7 4,6Nord -1,3 -1,3 -1,7 -0,4 4,1 4,1 4,0 3,8Italia -0,2 -0,4 -0,8 0,3 4,6 4,7 4,5 4,3
Numero di figli per donna Speranza di vita alla nascita
2001 2002 2003 2004* 2001 2002 2003* 2004*
M F M F M F M F
Puglia 1,32 1,30 1,30 1,33 77,30 82,70 77,80 83,00 77,60 82,82 78,69 84,04
Sud/Isole 1,33 1,33 1,34 1,35 76,60 82,20 76,87 82,28 76,69 82,09 77,63 83,22
Centro 1,13 1,20 1,22 1,28 77,10 83,00 77,55 83,21 77,38 82,80 78,10 83,75
Nord 1,18 1,23 1,25 1,32 76,60 83,10 77,09 83,30 76,75 82,74 77,71 83,93
Italia 1,23 1,27 1,29 1,33 76,70 82,80 77,11 82,96 76,86 82,56 77,77 83,68
*Stime
Tabella 1.3. Composizione percentuale della popolazione in fasce di età, per compar-
timento geografico, dal 2001 al 2004 (Fonte ISTAT).
Nell’ultimo triennio si assiste anche nella nostra regione ad una presenza sempre
maggiore di ultrasessantacinquenni, con una tendenza all’allineamento con il resto del-
la popolazione italiana. La quota di anziani, al momento, resta comunque inferiore di
3-4 punti percentuali rispetto alle regioni del centro-nord (Tabella 1.3.).
La popolazione pugliese, inoltre, presenta al suo interno variazioni sensibili, anche
se non significative, con una maggiore presenza di anziani nella provincia di Lecce e
nella AUSL FG3. La AUSL BA3 rappresenta il territorio con la popolazione più giovane
(Grafico 1.3).
Grafico 1.3. Distribuzione percentuale della popolazione per fasce di età nelle dodici
AUSL pugliesi. Confronto con la media regionale.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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2002 2003 2004 2005
0-14 15-64 ≥65 0-14 15-64 ≥65 0-14 15-64 ≥65 0-14 15-64 ≥65
Puglia 16,7 67,4 15,9 16,4 67,3 16,3 16,2 67,2 16,6 15,9 67,1 17,0
Sud/Isole 16,8 66,9 16,3 16,6 66,8 16,6 16,3 66,9 16,8 16,1 66,8 17,1
Centro 12,9 66,8 20,3 13,0 66,4 20,7 13,1 66,1 20,8 13,1 65,9 21,0
Nord 12,7 67,4 19,9 12,8 66,9 20,2 13,0 66,6 20,4 13,1 66,2 20,7
Italia 14,2 67,1 18,7 14,2 66,8 19,0 14,2 66,6 19,2 14,2 66,6 19,2
Tabella 4a. Indicatori di struttura della popolazione, per compartimento geografico,
dal 2001 al 2005 (Fonte ISTAT).
Tabella 4b. Indicatori di struttura della popolazione, per compartimento geografico,
dal 2001 al 2005 (Fonte ISTAT).
Anche dall’analisi della struttura della popolazione emerge una situazione che, se
pur al momento pone la Puglia in una posizione favorevole rispetto alle altre regioni,
mostra comunque una tendenza ad allinearsi al resto del Paese: aumento degli indici
di vecchiaia e di dipendenza strutturale degli anziani e innalzamento della età media.
In definitiva, il quadro demografico attuale dipinge una popolazione che, nei pros-
simi anni e probabilmente in anticipo rispetto alle altre regioni meridionali, potrebbe
presentare tutte le problematiche che oggi si trovano ad affrontare le regioni del nord
Italia: aumento degli anziani accompagnato da una riduzione della forza lavoro attiva.
Un secondo elemento, inoltre, riguarda differenze nella struttura della popolazio-
ne delle diverse AUSL, che potrebbero in un prossimo futuro divenire significative ed
essere pertanto prese in considerazione in una programmazione di medio-lungo ter-
mine.
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
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Vecchiaia dipendenza strutturale
2001 2002 2003 2004 2005 2001 2002 2003 2004 2005
Puglia 95,5 99,3 97,3 102,8 106,4 48,4 48,7 48,4 48,8 49,04
Sud/Isole 96,8 100,1 98,2 103,1 106,59 49,5 49,7 49,6 49,6 49,7
Centro 157,1 159,1 155,3 160,3 160,68 49,7 50,7 50,3 51,1 51,8
Nord 156,9 157,5 157,3 158,1 157,9 48,5 49,4 49,2 50,1 51,0
Italia 131,4 133,8 132,1 135,9 137,7 49,1 49,8 49,6 50,1 50,69
Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra la popolazione ≥65 anni e la popolazione di 0-14 anni.
Indice di dipendenza strutturale: rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni
e 65 anni e più) e la popolazione in età attiva (15-64 anni).
dipendenza strutturale degli anziani età media2001 2002 2003 2004 2005 2001 2002 2003 2004 2005
Puglia 23,6 24,3 23,9 24,7 25,28 39,3 39,6 39,5 39,9 40,2Sud/Isole 24,3 24,9 24,6 25,2 25,64 39,3 39,7 39,6 39,9 40,2Centro 30,4 31,1 30,6 31,5 31,93 43,3 43,5 43,4 43,6 43,68Nord 29,6 30,2 30,1 30,7 31,22 43,4 43,6 43,6 43,7 43,72Italia 27,9 28,5 28,2 28,9 29,4 41,9 42,2 42,1 42,3 42,46
Indice di dipendenza strutturale degli anziani: rapporto percentuale tra la popolazione di età 65
anni e più e la popolazione in età attiva (15-64 anni).
2. Indicatori socio-demografici1
Tabella 2.1. Popolazione di 15 anni e oltre di età. Situazione occupazionale. Anno
2003.
Tabella 2.2. Unità locali attive e disoccupazione. Anno 2003.
Nella Tabella 2.1 è rappresentata la situazione occupazionale della popolazione
pugliese. Complessivamente si contano quasi 200.000 persone in cerca di lavoro, per
un tasso di disoccupazione medio regionale pari quasi al 14%. Alla provincia di Lecce
si riferisce il più elevato tasso di disoccupazione, mentre le province di Bari e Brindisi
riportano tassi di disoccupazione inferiori alla media regionale.
In una famiglia su cinque vive un disoccupato ed è presente un anziano ogni 1,6
famiglie (crf. nota 1).
Nella tabella 2.2 il numero di disoccupati è rapportato al numero di unità locali
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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Persone incerca di Non forze Totale Tasso di Tasso di
Occupati occupazione di lavoro popolazione occupazione disoccupazione(a) (b) (c) a/c b/(a+b)
Foggia 202.452 32.561 346.708 581.721 34,8% 13,9%Bari 505.888 65.940 730.729 1.302.557 38,8% 11,5%Taranto 175.543 34.184 264.051 473.778 37,1% 16,3%Brindisi 130.039 16.619 195.979 342.637 38,0% 11,3%Lecce 233.087 49.939 392.384 675.410 34,5% 17,6%Puglia 1.247.009 199.243 1.929.851 3.376.103 36,9% 13,8%
Persone in cerca di occupazione: già occupate e in cerca di nuova occupazione oppure in cerca diprima occupazione;Forze di lavoro: totale degli occupati e delle persone in cerca di occupazione;Non forze di lavoro: persone in età non lavorativa oppure in età lavorativa che dichiarano di non esse-re in cerca di occupazione (studenti, militari di leva, casalinghe, benestanti, ecc.);Tasso di occupazione: proporzione di occupati sulla popolazione di 15 anni e più;Tasso di disoccupazione: proporzione di persone in cerca di occupazione sul totale delle forze lavoro.
Rapporto disoccupatiPersone in cerca di occupazione Unità locali attive /
unità locali attiveFoggia 32.561 71.705 0,45Bari 65.940 149.219 0,44Taranto 34.184 46.167 0,74Brindisi 16.619 36.927 0,45Lecce 49.939 69.509 0,72Puglia 199.243 373.527 0,53
Unità locali attive: impianto (o corpo di impianti) produttivo situato in un dato luogo.
1 Istituto Pugliese di Ricerche Economiche, Puglia in cifre 2004, Bari.
attive, dato che può rappresentare un buon indicatore delle potenzialità di offerta di
lavoro del territorio. Emerge che le province di Taranto e Lecce riportano valori supe-
riori alla media regionale.
3. Stili di vita
3.1 Obesità e abitudini alimentari
L’obesità, in particolare nei paesi industrializzati, rappresenta uno dei fenomeni di
salute pubblica più preoccupanti degli ultimi decenni, tanto da spingere l’Organizzazio-
ne Mondiale della Sanità a parlare del fenomeno in termini di vera e propria “epide-
mia”1/2/3.
Anche l’Italia è ampiamente interessata da questa “epidemia”: nel nostro Paese
nell’ultima Indagine Mulitiscopo dell’ISTAT (anno 2003) si è stimato che oltre il 40%
della popolazione è globalmente in sovrappeso, mentre quasi il 10% è francamente
obesa.
La Regione Puglia si allinea alla condizioni delle altre Regioni Meridionali dove la
proporzione di soggetti in sovrappeso si attesta intorno al 45%4.
Grafico 3.1.1. Proporzione di persone, per stato nutrizionale - anno 2003
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
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1 Bellizzi MC, Horgan GW, Guillaume M, Dietz WH. Prevalence of Childwood and Adolescent Overweight and Obesitàin Asian and European Countries. Nestlè Nutrition Workshop Series, Pediatric Program 2002; 49: 26-33
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3 World Health Organ Tech Rep Ser. Obesity: Preventing and Managing the Global Epidemic. 2000; 894:i-xii, 1-2534 ISTAT, Stili di vita e condizioni di salute - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, Anno
2003, Roma, 2005
Per quanto riguarda le abitudini alimentari, i dati forniti dall’Istat rivelano che
mentre globalmente a livello nazionale è forte la consapevolezza della necessità di una
colazione adeguata (dimostrato fattore protettivo nella prevenzione dell’obesità), per i
pugliesi, come più in generale per tutti i meridionali, tale abitudine è meno radicata5
(Tabella 3.1.1).
Tabella 3.1.1. Proporzione di persone su 100 abitanti della stessa zona per alcune abi-
tudini alimentari - anno 2003.
Di contro, la dieta dei pugliesi è abbastanza omogenea a quella del resto del Pae-
se, anche se si consumano più carboidrati. L’introito di proteine e grassi sembra esse-
re elevato. Il consumo di verdura è al di sotto della media nazionale, mentre il consu-
mo di frutta è al di sopra. I consumi di legumi e pesce superano in maniera significati-
va i valori medi nazionali. I pugliesi fanno anche un largo consumo di olio di oliva6
(Tabella 3.1.2 a, b, c).
Tabella 3.1.2 a. Proporzione di persone su 100 abitanti della stessa zona per consumo
di alcuni cibi - anno 2003.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
20
5 ISTAT, Stili di vita e condizioni di salute – Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, Anno 2003,Roma, 2005
6 ISTAT, Stili di vita e condizioni di salute – Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, Anno 2003,Roma, 2005.
Colazione Pranzo al Pranzo Pasto PastoColazione latte e Pranzo Pranzo ristorante Pranzo sul posto principale principaleadeguata mangia in casa in mensa o trattoria in un bar di lavoro pranzo cena
(a) qualcosaItalia 77,5 44,0 75,6 8,2 3,0 2,6 5,0 70,6 21,7Italia merid. 71,8 41,5 84,7 4,6 1,3 0,7 3,7 81,4 11,3Puglia 74,5 44,9 87,9 3,7 1,0 0,8 2,2 87,2 7,6
(a) Per adeguata, si intende una colazione in cui non si assumono soltanto tè o caffè, ma si beve lattee/o si mangia qualcosa.
Fonte ISTAT
Pane, Salumi Carni Carni Carni Latte Formaggio Uovapasta, riso almeno bianche bovine di maiale almeno almeno almeno
almeno qualche almeno almeno almeno una volta una volta qualcheuna volta volta alla qualche qualche qualche al giorno al giorno volta allaal giorno settimana volta alla volta alla volta alla settimana
settimana settimana settimana Italia 87,7 62,5 80,2 72,1 45,1 60,5 26,7 57,5
Italia merid. 88,8 64,4 79,9 72,8 48,7 60,4 19,4 65,2
Puglia 89,5 62,6 74,9 70,2 46,3 65,9 23,3 62,7
Fonte ISTAT
Tabella 3.1.2 b. Proporzione di persone su 100 abitanti della stessa zona per consu-
mo di alcuni cibi - anno 2003.
Tabella 3.1.2 c. Proporzione di persone su 100 abitanti della stessa zona per consumo
di alcuni cibi - anno 2003.
Per quanto concerne il livello di sedentarietà della popolazione, l’ISTAT ha stima-
to che nel 2003 il 20% degli Italiani hanno praticato sport in maniera continuativa e il
10% in maniera saltuaria mentre chi non ha fatto attività fisica è stato circa il 40%. In
Puglia il livello di sedentarietà è più elevato rispetto alla media nazionale: nell’anno
2003, il 50% della popolazione non ha fatto mai attività fisica, e solo il 17% ha svolto
una attività continuativa7.
Tabella 3.1.3. Proporzione di persone di 3 anni e più che praticano sport, qualche atti-
vità fisica e persone non praticanti - anno 2003
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
21
Verdure Ortaggi Frutta Verdure, Porzioni di verdura, almeno almeno almeno ortaggi ortaggi o frutta consumate al giorno
una volta una volta una volta o fruttaal giorno al giorno al giorno almeno 1 da 2 a 4 5 e più
una volta porzione porzioni porzionial giorno
Italia 48,5 42,4 76,7 84,3 16,8 70,5 4,5Italia merid. 33,5 30,7 79,9 84,3 20,5 67,3 4,4Puglia 31,8 31,7 84,9 88,3 19,9 67,9 4,4
Fonte ISTAT
Legumi Pesce Snack Dolci Cottura Condimento Presta Usa salein scatola almeno almeno almeno con olio a crudo con attenzione arricchito
almeno qualche qualche qualche qualche di oliva olio di oliva al consumo di iodiovolta alla volta alla volta alla volta alla o grassi o grassi di sale e/o
settimana settimana settimana settimana vegetali vegetali di cibi salati Italia 45,0 57,2 23,8 48,6 95,4 97,0 60,7 26,9Italia merid. 65,1 65,6 28,4 45,8 97,6 97,7 61,5 28,6Puglia 60,8 65,4 27,4 45,3 98,4 98,3 57,8 24,4
Fonte ISTAT
Praticano sport Praticano Non Non Totalesolo qualche praticano indicato
In modo In modo attività fisica sport nécontinuativo saltuario attività fisica
Italia 20,8 10,2 27,4 41,0 0,6 100,0Italia meridionale 16,2 8,2 23,1 51,8 0,7 100,0Puglia 16,9 8,2 24,8 49,2 0,8 100,0
Fonte ISTAT
7 ISTAT, Cultura, società e tempo libero - Indagine multiscopo sulle famiglie “Aspetti della vita quotidiana”, Anno2003, Roma, 2005
Uno degli aspetti più rilevanti nell’epidemiologia dell’obesità è quello legato alla
sua ampia distribuzione anche tra bambini e adolescenti. Se è, infatti, dimostrato che
un ragazzo obeso rischia di essere un adulto in sovrappeso, il precoce instaurarsi della
patologia produce conseguenze fisiche e psichiche già durante lo sviluppo del soggetto
che ne è affetto.
Infatti, nelle fasce più giovani della popolazione (bambini ed adolescenti) il feno-
meno sembra in continuo e inesorabile aumento: in Italia si stima che il 4% dei bam-
bini sia obeso e il 20% in sovrappeso, con punte di Sovrappeso e Obesi che vanno dal
14% della Valle d’Aosta fino al 36% della Campania. In Puglia i ragazzi in sovrappeso
sono circa il 26%8.
È ormai ampiamente dimostrato che una delle cause più importanti dell’obesità è
rappresentata da un bilancio energetico positivo che si prolunga nel tempo, il più del-
le volte legato ad uno scorretto comportamento alimentare e ad una ridotta attività
fisica9.
Numerosi studi sono stati condotti nella regione Puglia al fine di valutare la pre-
valenza di obesità nei bambini e negli adolescenti. Caroli et al.10. (2004) hanno rileva-
to una prevalenza pari al 37.9% in 700 bambini della provincia di Brindisi, rispetto ad
una media nazionale, nella stessa fascia d’età, del 35%. Questo dato si correlava, in
maniera inversa, con il livello di istruzione delle mamme. Martinelli e al.11 (2005) han-
no esaminato una coorte di 721 bambini della provincia di Taranto di età compresa tra
11 e 14 anni. Più del 70% (512) dei soggetti era in una condizione di normopeso, il
restante 30% (209) in una condizione di complessivo soprappeso (il 24,5% è risultato
in una condizione di sovrappeso e il 5,5% erano francamente obesi). Oltre 83 su 100
soggetti normopeso faceva regolarmente colazione la mattina, mentre questa propor-
zione era del 75% nei sovrappeso (p <0,01). Inoltre, più del 94% dei normopeso ave-
va l’abitudine di intervallare i pasti principali (pranzo e cena) con colazioni o piccoli
spuntini; tra i sovrappeso questa abitudine è stata riscontrata nell’ 82% dei casi
(p<0,01). La dieta in generale era abbastanza omogenea tra i ragazzi in studio: tutti
preferivano la carne al pesce e mangiavano volentieri pane e pasta. L’unico dato real-
mente rilevante era il diverso approccio alla verdura, poco assunta dai ragazzi in
soprappeso.
Lopalco et al.12 (2000) hanno valutato il ruolo della televisione nella popolazione
infantile come determinante di sedentarietà, ma soprattutto come elemento di comu-
nicazione e marketing. La TV, infatti, gioca un ruolo fondamentale nell’indirizzare le
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
22
8 L. Gargiulo, E. Granicolo, S. Bresciani, Eccesso di peso in bambini e adolescenti, in Atti del Convegno Informazionestatistica e politiche per la promozione della salute, Roma 10 -12 settembre 2002.
9 Veugelers PJ, Fitzgerald AL. Prevalence of and risk factors for childhood overweight and obesità. CMAJ 2005; 173 (6):607-613.
10 Caroli M, Tommaselli MA, Argentieri L, Turrini A, Censi L, Childhood obesità prevalence in the Apulia Region11 D. Martinelli, G. Colucci, P. Iacovazzo, F. Pavone, R. Prato, C. Germinario, Obesità e stili di vita in un campione di ado-
lescenti pugliesi. L’esperienza di un gruppo di medici di medicina generale, Annali di Igiene, 2006 (in press).12 Lopalco PL, Piccininno G, Germinario CA, Prato R, Quarto M, Pubblicità TV ed alimentazione: indagine conoscitiva
fra gli alunni delle scuole elementari, Educazione sanitaria e promozione della salute, 2000: 30(2).
scelte alimentari dei bambini ed i loro futuri comportamenti nei confronti del cibo. Dal-
l’analisi eseguita su un campione di 981 bambini è emerso che questi sono risultati
grandi consumatori di TV, il 70% trascorre due o più ore davanti alla TV ed il 30% pos-
siede un apparecchio televisivo nella propria camera che viene gestito autonomamen-
te senza l’intervento critico dei genitori. Il condizionamento pubblicitario della TV si fa
sentire maggiormente sui fuoripasto, fonte importante di apporto calorico nell’arco del-
la giornata. Il 42% dei bambini intervistati conosceva più di tre marche di merendine.
PRIMA SEZIONE - INDICATORI SOCIO-DEMOGRAFICI E STILI DI VITA
23
SECONDA SEZIONE
Mortalità e ospedalizzazione
25
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
26
4. Valutazione della mortalità generale e per cause attraver-so il Registro Nominativo regionale delle Cause di Morte
Il Registro Regionale Nominativo delle Cause di Morte (RENCAM), curato dall’Os-
servatorio Epidemiologico Regionale, utilizza un flusso informativo parallelo a quello
dell’ISTAT. All’ISTAT pertanto fa riferimento per la valutazione della completezza e del-
la qualità della codifica. Nella tabella 4.1 sono riportati, in valore assoluto e in tassi per
10.000 residenti, i dati di mortalità ISTAT a confronto con i valori calcolati dal RENCAM.
Il livello di sovrapposizione può essere considerato soddisfacente. Quale importante
valore aggiunto il RENCAM presenta un livello di aggiornamento superiore e la disponi-
bilità di dati nominativi che consentono di calcolare i tassi di mortalità con il dettaglio
desiderato e il linkage con altre fonti di dati.
Tabella 4.1. Tassi grezzi di mortalità in Italia e Puglia. Dati ISTAT e RENCAM a con-
fronto.
Nelle tabelle 4.2a e 4.2b sono riportati i tassi di mortalità specifici per causa in
Puglia ed in Italia. Dal 1998 al 2002 il tasso grezzo di mortalità è in lieve diminuzione
sia in Italia che in Puglia. Sono invece costantemente più elevati i tassi di mortalità regi-
strati in Italia rispetto a quelli pugliesi. Questo fenomeno è certamente ascrivibile alla
maggiore età media della popolazione nazionale. I tassi risultano proporzionalmente
più elevati in ogni gruppo di cause.
Dall’analisi dei tassi grezzi si rileva che le malattie dell’apparato cardiovascolare
sono in Puglia la prima causa di morte (33,67 x10.000), seguite dai tumori (22,05
x10.000) e quindi dalle malattie dell’apparato respiratorio (5,6 x10.000) e digerente
(4,3 x10.000). Fra i decessi causati dalle malattie dell’apparato cardiovascolare va sot-
tolineato che circa un terzo sono da ascrivere ai disturbi circolatori dell’encefalo.
SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
27
Italia1 Puglia (ISTAT) Puglia (RENCAM)
Anni N° tassi N° tassi N° Tassi
1998 574.231 99,7 34.062 84,7 32.636 82,0
1999 567.741 98,5 32.584 81,1 31.660 79,6
2000 560.121 97,0 32.712 81,4 31.730 79,7
2001 556.892 97,8 31.988 79,6 31.131 78,2
2002 560.390 98,0 31.843 79,2 30.900 77,6
1 ISTAT, Cause morte, Roma, 2005.
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RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
28
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2 ISTAT, Cause morte, Roma, 2005.
Standardizzando per età i tassi di mortalità nei singoli comuni pugliesi si eviden-
ziano aggregazioni territoriali a mortalità più elevata, in particolar modo nell’area del
subappennino dauno, nell’area del nord barese, in alcuni comuni a nord di Brindisi e nel
basso Salento (Cartogramma 4.1).
Cartogramma 4.1. Tassi standardizzati di mortalità, per comune, in Puglia. Anni 1998-
2002
Nella tabella 4.3 sono riportati i tassi di mortalità distinti per cause, specifici per
fasce di età. Informazioni significative emergono dal confronto dei tassi del primo bien-
nio verso quelli del secondo biennio e dell’ultimo anno del quinquennio in esame.
Risultano in crescita i decessi per tumore, per infarto del miocardio e per malat-
tie del sistema nervoso centrale (queste ultime comprendenti le diverse forme di
demenza) nell’ultima fascia di età (≥ 80 anni). In discesa risultano invece le morti per
malattie dell’apparato respiratorio negli ultrasessantenni. In diminuzione, anche, nei
soggetti di età compresa fra 60 e 79 anni, le malattie dell’apparato cardiocircolatorio,
con particolare riferimento ai disturbi circolatori del circolo cerebrale.
SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
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SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
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Nella tabella 4.4 è riportato il confronto della mortalità tra le cinque province
pugliesi. In grassetto sono riportati i valori che si discostano significativamente dalla
media regionale. Fra questi vanno segnalati in particolare l’eccesso di mortalità per
tumore (in particolare di carcinoma polmonare) nei residenti nella provincia di Lecce
(Cartogramma 4.2).
Cartogramma 4.2. Tassi standardizzati di mortalità per tumore, per comune, in
Puglia. Periodo 1998-2002.
5. Valutazione della morbosità generale attraverso l’analisidei ricoveri ospedalieri
Tabella 5.1. Ospedalizzazione dei residenti in Puglia: ricoveri nelle strutture regiona-
li ed extraregionali (mobilità passiva). Numeri assoluti e tassi x 1.000 residenti.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
32
ricoveri nella regione mobilità passivaanno ordinari day hospital day hospital tasso di ordinari day hospital tasso di
% ospedalizz. ospedalizz. compresa
mob. passiva1998 840.204 116.193 12,1% 237,9 50.530 10.361 253,11999 815.129 151.454 15,7% 240,5 49.298 9.421 255,12000 796.298 160.361 16,8% 238,0 48.212 11.136 252,82001 771.257 159.224 17,1% 231,5 48.403 12.727 246,72002* 730.778 112.672 13,4% 209,8 48.833 13.980 225,52003* 677.288 120.435 15,1% 198,5 50.416 15.128 214,82004* 649.757 152.740 19,0% 199,7 52.465 17.092 217,0
* negli ultimi tre anni sono stati sottratti dal computo della mobilità passiva i ricoveri fuori regione eseguiti per lacorrezione di difetti rifrattivi dell’occhio non compresi nei LEA e quindi non rimborsabili dal sistema sanitario regio-nale. Di tali ricoveri sarà tenuto conto nelle tabelle analitiche successive e negli allegati.
Nella tabella 5.1 sono riportati in estrema sintesi i dati di ospedalizzazione regi-
strati in Puglia dal 1998 al 2004. Dall’analisi sono stati esclusi i ricoveri negli ospedali
pugliesi di cittadini residenti in altre regioni (mobilità attiva). I tassi di ospedalizzazio-
ne sono stati calcolati includendo i ricoveri in regime diurno (con e senza la mobilità
passiva).
Grafico 5.1. Tassi di ospedalizzazione generale per 1.000 abitanti, Puglia (senza mobi-
lità passiva – solo residenti) e Italia. Anni 1998-2004
Si può osservare che il tasso di ospedalizzazione si è drasticamente ridotto tra il
2001 e il 2003, mentre nel 2004 è leggermente risalito, rimanendo, comunque, al di
sotto della media nazionale (Grafico 5.1). La riduzione maggiore si è registrata nel
2003, quando i ricoveri ordinari si sono ridotti di circa 53.500 unità, all’anno prece-
dente.
Contestualmente si è osservata una tendenza all’aumento dei ricoveri in day-
hospital, che si attestano nell’ultimo anno intorno al 19% del totale (Grafico 5.2). Tale
tendenza rispecchia il trend nazionale (Grafico 5.3), pur rimanendo ancora lontana dal-
la media nazionale che risulta pari al 26,2%.
SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
33
Grafico 5.2. Proporzione di ricoveri Ordinari e Day Hospital, Puglia (senza mobilità
passiva - solo residenti). Anni 1998-2004
Grafico 5.3. Proporzione di ricoveri Ordinari e Day Hospital. Italia, anni 1998-2003.
Da sottolineare il tasso di ospedalizzazione generale registrato nel 2003 (214,4
x1.000) che, pur includendo la mobilità passiva, è comunque il più basso mai registra-
to nella regione.
Per quanto riguarda la mobilità passiva, negli ultimi 3 anni si è registrato un
aumento, sia pur poco significativo, passando dal valore di 61.130 del 2001 a quello di
69.557 del 2004. In particolare, negli ultimi tre anni sono aumentati di circa 2.300 uni-
tà i day-hospital effettuati fuori regione (Grafico 5.5).
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
34
Grafico 5.4. Tassi di ospedalizzazione generale per 1.000 abitanti, Puglia (con mobili-
tà passiva) e Italia. Anni 1998-2004
Grafico 5.5. Ricoveri effettuati in Puglia e fuori regione dagli utenti pugliesi. Le linee
tratteggiate si riferiscono alla mobilità passiva (scala sulla destra).
SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
35
Tabella 5.2. Andamento nel triennio 2001-2003 del prodotto ospedaliero (escuso la
mobilità attiva e passiva), in Puglia.
Parallelamente alla riduzione dei ricoveri a partire dal 2001, si può registrare una
riduzione della durata dei ricoveri ordinari. Nel periodo considerato, infatti, il risparmio
totale può essere quantificato in oltre 400.000 giornate di degenza. Nello stesso perio-
do, la degenza media non ha presentato variazioni significative, attestandosi su 6,3
giorni nel 2004 (degenza media nazionale: 6,7 nel 2003). Inoltre, la proporzione di
ricoveri di un giorno è rimasta sostanzialmente costante (Tabella 5.2).
Un altro aspetto da sottolineare è che la riduzione dei ricoveri ordinari registrata
nel triennio 2001-2003 ha interessato principalmente i DRG segnalati dal Ministero del-
la Salute ad “elevato rischio di inappropriatezza” qualora eseguiti in regime di ricovero
ordinario (DGR n° 1073) (Grafico 5.6 e 5.7). Tale riduzione è statisticamente significa-
tiva (chi square for trend, p <0,001).
Grafico 5.6. Andamento dei ricoveri (solo residenti) per gli anni 2001-2004 in Puglia
distinti per DRG in base alla definizione dei LEA quali ad “elevato rischio di inappro-
priatezza” e non.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
36
ricoveri giornate di degenza ricovero 0-1 giorni
anno ordinari ricovero media # %
2001 771.257 4.545.565 5,89 93.555 12,1
2002 730.778 4.390.050 6,01 88.963 12,2
2003 677.288 4.189.202 6,19 85.325 12,6
2004 649.757 4.119.663 6,3 80.897 12,5
Grafico 5.7. Andamento dei ricoveri (mobilità passiva) per gli anni 2001-2004 in
Puglia distinti per DRG in base alla definizione dei LEA quali ad “elevato rischio di
inappropriatezza” e non.
A fronte della riduzione dei ricoveri intraregionali per i DRG inappropriati, non si
evidenzia un significativo aumento degli stessi in mobilità passiva. Il citato aumento del-
la mobilità passiva generale ha, infatti, interessato solo gli altri DRG (Grafico 5.6 e 5.7).
Tabella 5.3. Mobilità passiva in Puglia. Dettaglio dei primi cinque DRG per ordine di
frequenza. Anno 2003.
SECONDA SEZIONE - MORTALITA’ E OSPEDALIZZAZIONE
37
Foggia Bari Taranto Brindisi LecceDRG Totale
RO DH RO DH RO DH RO DH RO DHchemioterapia non associata adiagnosi secondaria di leucemia acuta 410 371 318 452 220 186 150 224 95 355 240 2611
interventi sul cristallino cono senza vitrectomia 39 508 238 218 542 83 149 45 107 218 209 2317
interventi sulle strutture intraocularieccetto retina, iride e cristallino 42 120 28 1169 54 87 27 83 7 129 41 1745
interventi sul ginocchio senza cc 222 455 66 261 86 108 18 126 11 275 36 1442
interventi su articolazioni maggiori ereimpianti di arti inferiori 209 426 1 307 0 167 0 108 0 230 0 1239
Analizzando la mobilità passiva, si può notare come le voci principali siano rappre-
sentate dai tumori, dalle malattie dell’apparato cardiovascolare e dalle malattie degli
organi di senso (Tabella 5.5).
Nella tabella 5.3 si riportano i primi cinque DRG che, da soli, rappresentano circa
il 14% di tutta la mobilità passiva extraregionale. Da sottolineare situazioni, quale quel-
la della provincia di Bari, da cui emigrano in un anno ben 1.169 pazienti per l’interven-
to di cataratta.
Nella tabella 5.4 sono riportati in dettaglio i ricoveri distinti per causa nel periodo
1998-2003. Nella tabella 5.5 i dati si riferiscono invece alla sola mobilità passiva extra-
regionale.
I dati più salienti che emergono dalla ospedalizzazione per cause possono essere
così riassunti:
• a fronte di una generale riduzione della ospedalizzazione, resta invariato nell’ul-
timo periodo il numero di ricoveri per “disturbi circolatori dell’encefalo”, “infarto
del miocardio”, broncopneumopatie croniche ostruttive e demenze
• i ricoveri per tumori si riducono proporzionalmente all’ospedalizzazione gene-
rale
• anche i ricoveri per cause accidentali e violente si riducono significativamente.
Tali evidenze mostrano come eventi acuti (infarto, ictus, ecc.) non hanno mostra-
to riduzioni nell’ospedalizzazione. Anzi, i ricoveri per infarto del miocardio hanno
mostrato un incremento di 300 unità circa fra il 2001 ed il 2003.
Questo dato, insieme ad una riduzione dei ricoveri per cause accidentali, potreb-
be essere letto come un miglioramento generale dell’efficienza del sistema dell’emer-
genza.
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TERZA SEZIONE
Problematiche di salute
41
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
42
6. Approfondimenti
6.1. Note metodologicheNei seguenti approfondimenti si producono stime della frequenza di specifiche
patologie o gruppi di patologie. Le stime sono state effettuate a partire dagli archivi
SDO, per gli anni compresi tra il 1998 e il 2004.
Da ciascun archivio, per ogni patologia sono stati estratti tutti i casi presenti, valu-
tando il codice specifico solo nel campo della “Diagnosi Principale”. Sono stati conside-
rati i soggetti in regime di ricovero ordinario, residenti in Puglia e ricoverati sia in Puglia
che fuori regione.
Nell’arco dei sette anni in esame, ogni soggetto è stato considerato solo una vol-
ta, eliminando tutti i ricoveri ripetuti (è stato utilizzato come criterio identificativo, ove
presente, il Codice Fiscale del paziente o, in alternativa, Cognome, Nome e Data di
Nascita, Comune di Residenza).
A partire dai dati così organizzati, è stata calcolata frequenza media e tassi medi
per il periodo considerato.
Per ogni comune della regione è stato elaborato il tasso specifico per fascia di età,
riportato poi su cartogrammi. La scala di colore evidenzia l’intensità del fenomeno. Gli
intervalli sono calcolati distintamente per ogni cartogramma e quindi variano in funzio-
ne del fenomeno che si sta descrivendo e della popolazione di riferimento.
Pur risentendo di un certo margine di errore legato all’incompletezza che la valu-
tazione delle semplici ospedalizzazioni comporta, il dato di incidenza così calcolato può
essere considerato un buon indicatore per le patologie di seguito valutate. Per la loro
cura, infatti, è necessario il trattamento ospedaliero.
6.2 Malattie del sistema cardiocircolatorio
6.2.1. Infarto del miocardio (ICD IX: 410.xx)
L’infarto acuto del miocardio ha interessato tra il 1998 e il 2004 quasi 30.000 per-
sone con un rapporto maschi/femmine nel tempo di 2:1, registrabile in tutte le provin-
ce (Tabella 6.2.1.1).
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
43
Tabella 6.2.1.1. Distribuzione dei casi IMA per provincia e sesso. Puglia, anni 1998-
2004
Le classi di età maggiormente interessate dal fenomeno sono quelle degli ultras-
santenni (Tabella 6.2.1.2).
Tabella 6.2.1.2. Tasso annuale medio di IMA per classi d’età e per provincia (tassi per
10.000). Puglia, anni 1998-2004
L’andamento della incidenza di IMA (Grafico 6.2.1.1), parallelamente a quello del-
l’ospedalizzazione (Tabella 5.4), mostra un lieve ma evidente aumento nel tempo.
Grafico 6.2.1.1. Distribuzione della stima dei casi di IMA per anno. Puglia, anni 1998-
2004.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
44
Sesso Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
Maschi 7060 2220 3101 4229 2984 19594
Femmine 3371 1190 1462 2160 1267 9450
Totale 10431 3410 4563 6389 4251 29044
Fasce eta’ Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
0-49 1,34 1,60 1,36 1,47 1,73 1,43
50-59 14,22 17,28 14,85 15,97 16,82 15,38
60-69 24,99 28,35 23,99 25,18 26,75 25,47
70-79 37,78 45,28 36,23 41,79 21,61 39,41
80 e oltre 48,54 63,19 47,72 61,50 49,60 55,99
Totale 9,55 12,12 9,44 11,59 10,48 10,75
* Dato incompleto.
Nei Cartogrammi 6.2.1.1 e 6.2.1.2 sono riportati i tassi medi per 10.000 residen-
ti specifici per fascia di età e distinti per comune nel periodo 1998-2004.
Nella fascia di età 50-69 anni si nota una maggiore frequenza nel basso Salento,
nella provincia di Brindisi, a Taranto città, in un gruppo di comuni dell’entroterra a nord
di Bari, a Foggia e in alcuni comuni del suo entroterra.
Nella fascia d’età >69 anni si evidenzia una maggiore frequenza sempre nel bas-
so Salento, nella città di Foggia insieme ad alcuni comuni limitrofi ed in un gruppo di
comuni dell’entroterra a sud di Bari.
Cartogramma 6.2.1.1. Stima di incidenza per IMA nella fascia di età 50-69, Puglia,
media anni 1998-2004.
Cartogramma 6.2.1.2. Stima di incidenza per IMA nella fascia di età ≥ 70, Puglia,
media anni 1998-2004.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
45
Nel Cartogramma 6.2.1.3 sono riportati i tassi standardizzati di mortalità per
infarto acuto del miocardio distinti per comune di residenza. Aree di maggiore aggre-
gazione sono distinguibili nella provincia di Brindisi e nei piccoli comuni del Subappen-
nino Dauno. Sono inoltre evidenziati alcuni comuni sparsi nel basso Salento e un grup-
po di tre comuni al confine fra le province di Bari e Taranto.
Cartogramma 6.2.1.3. Mortalità per IMA, Puglia, anni 1998-2002
6.2.2. Disturbi di circolo cerebrale - Ictus (ICD IX: 430.xx - 438.xx)
I disturbi di circolo dell’encefalo (ictus) hanno interessato tra il 1998 e il 2004 qua-
si 70.000 persone, con un andamento che, se pur variabile, mostra una lieve tenden-
za alla riduzione, soprattutto negli ultimi anni (Grafico 6.2.2.1).
Grafico 6.2.2.1. Distribuzione dei casi di ictus per anno. Puglia, anni 1998-2004
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
46
Gli uomini sono interessati dalla patologia in misura maggiore delle donne, men-
tre la classe più a rischio è quella compresa tra i 60 e gli 80 anni (Tabelle 6.2.2.1 e
6.2.2.2).
Tabella 6.2.2.1. Distribuzione dei casi di Ictus per sesso e per anno. Puglia, anni 1998-
2004
Tabella 6.2.2.2. Distribuzione dei casi di Ictus per fasce di età e per anno. Puglia, anni
1998-2004
La distribuzione geografica della malattia, nella fascia di età compresa tra 50 e 69
anni, mostra due aree a maggiore incidenza nelle province di Foggia e di Lecce (Carto-
gramma 6.2.2.1).
Cartogramma 6.2.2.1. Stima di incidenza per Ictus nella fascia di età 50-69, Puglia,
media anni 1998-2004.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
47
Sesso 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 TotaleMaschi 6542 5428 5842 6377 7297 6500 6986 44972Femmine 4121 3945 6425 3319 3051 2009 2108 24978Totale 10663 9373 12267 9696 10348 8509 9094 69950
Classe di età 1998 1999 2000 2001 2002 2003 20040-19 114 51 59 44 49 32 2720-39 241 165 196 137 172 157 15440-59 1325 1110 1325 1111 1298 1094 115760-79 6180 5522 6950 5605 5975 4851 5146>80 2803 2525 3737 2799 2854 2375 2610Totale 10663 9373 12267 9696 10348 8509 9094
Negli ultrasettantenni resta confermato il dato precedente; è inoltre evidente
un’area a maggiore incidenza nella provincia di Taranto.
Cartogramma 6.2.2.2. Stima di incidenza per Ictus nella fascia di età ≥69, Puglia,
media anni 1998-2004.
Per valutare quanto il ricorso precoce a strutture sanitarie specializzate condizio-
ni favorevolmente la prognosi di tali patologie e per valutare la sopravvivenza all’Ictus,
sono stati selezionati i pazienti ricoverati per disturbi di circolo cerebrale negli anni
1998 – 2001. I record individuati sono stati incrociati con l’archivio delle schede di mor-
te relativo agli stessi anni. Su 59.395 pazienti ricoverati, i deceduti sono risultati 5.673
(9,55%). Di questi, sono stati selezionati solo i deceduti entro una settimana dal rico-
vero (1.298 ovvero il 2,2% dei ricoverati), quelli cioè il cui decesso è presumibilmente
legato all’ictus.
La differenza per provincia nelle curve di sopravvivenza (Kaplan-Meier; Figura
6.2.2.1), seppur esigua, risulta significativa (p=0.00 per log-rank e p=0.00 per wilco-
xon): la probabilità di morire a una settimana dal ricovero passa dall’1,5% nella pro-
vincia di Bari a circa il 3% nella provincia di Foggia.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
48
Figura 6.2.2.1. Sopravvivenza a 1 settimana dal ricovero per un episodio di disturbo
di circolo cerebrale. Distribuzione per provincia. Puglia, anni 1998-2001.
6.3. Broncopneumopatia cronica ostruttiva – BPCO (ICD IX: 491.2x)Il numero medio per anno di BPCO in Puglia nel periodo compreso tra il 1998 e
2004 è di 9.926 casi, con un andamento stazionario nel tempo (Grafico 6.3.1).
Grafico 6.3.1. Distrubuzione di casi di BPCO per anno. Puglia, anni 1998-2004
La malattia risulta costantemente più frequente nei soggetti di sesso maschile.
(Tabella 6.3.1.)
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
49
Tabella 6.3.1. Numero di casi di BPCO per sesso e per provincia. Puglia, anni 1998-
2004
Le fasce di età più interessate dalla BPCO sono quelle comprese tra 70 e 79 anni
e 80 e oltre. (Tabella 6.3.2)
Tabella 6.3.2. Tasso annuale medio di BPCO per provincia e per classi di età (tassi
x10.000). Puglia, anni 1998-2004
Le aree maggiormente interessate sono quelle di Brindisi e di Taranto con una
maggiore frequenza nei comuni limitrofi ai capoluoghi e nell’area compresa tra il Nord
Barese e la Provincia di Foggia. Da segnalare anche un eccesso di morbosità per BPCO
in un gruppo di piccoli comuni nel basso Salento (Cartogrammi 6.3.1 e 6.3.2).
Cartogramma 6.3.1. Stima di incidenza della BPCO nella fascia di età 50-69. Puglia,
media anni 1998-2004
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
50
Sesso Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
Maschi 15936 6241 6770 9269 7534 45750
Femmine 6264 3313 2975 3572 2710 18834
Totale 22200 9554 9745 12841 10244 64584
Età Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
0-49 1,3 2,2 1,1 1,4 1,8 1,4
50-59 12,6 23,0 16,4 15,3 18,9 15,8
60-69 47,0 73,9 45,0 50,4 53,9 51,2
70-79 107,2 163,6 102,6 108,0 128,1 115,5
80 e oltre 177,2 234,3 144,8 150,9 202,6 175,4
Totale 20,3 33,9 20,2 23,3 25,3 23,0
Cartogramma 6.3.2. Stima di incidenza della BPCO nella fascia di età ≥70. Puglia,
media anni 1998-2004
6.4 Tumori polmonari (ICD IX: 162.xx)Il numero medio per anno di carcinomi polmonari in Puglia nel periodo compreso
tra il 1998 e 2004 è di 2.076 casi, con un andamento piuttosto costante negli anni (Gra-
fico 6.4.1).
Grafico 6.4.1. Distribuzione della stima dei casi di cr polmonare per anno. Puglia, anni
1998-2004.
Il sesso maschile è costantemente più interessato di quello femminile (Tabella
6.4.1)
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
51
Tabella 6.4.1. Numero di casi di tumore polmonare per sesso e provincia negli anni
1998-2004.
Le classi di età più interessate dal carcinoma polmonare sono quelle comprese tra
70 e 79 anni (Tabella 6.4.2). Le province maggiormente colpite sono quella di Lecce e
Taranto.
Tabella 6.4.2. Tasso medio per anno di tumore polmonare per classi di età e provincia
negli anni 1998-2004.
Dall’analisi della distribuzione per comune si evidenzia, inoltre, una maggiore fre-
quenza della patologia in diversi comuni della provincia di Lecce, Taranto e Brindisi. Il
fenomeno è particolarmente accentuato nella provincia di Lecce per le fasce di età com-
prese tra 50 e 69 anni e nelle province di Brindisi, Taranto e Foggia (Manfredonia) per
la classe di età 70-89 anni (Cartogramma 6.4.1 e 6.4.2).
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
52
Sesso Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
Maschi 3932 1260 1999 3133 2101 12425
Femmine 764 247 306 485 310 2112
Totale 4696 1507 2305 3618 2411 14537
Classi di età Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
0-49 0,37 0,44 0,33 0,47 0,49 0,41
50-59 5,31 6,03 6,55 8,13 8,04 6,57
60-69 12,98 15,36 15,59 19,69 18,56 15,92
70-79 23,88 26,84 22,61 27,74 28,30 25,45
≥ 80 14,73 14,94 15,13 18,67 17,93 16,08
Totale 4,30 5,35 4,77 6,56 5,94 5,17
Cartogramma 6.4.1. Stima di incidenza del cr polmonare nella fascia di età 50-69.
Puglia, media anni 1998-2004
Cartogramma 6.4.2. Stima di incidenza del cr polmonare nella fascia di età ≥70.
Puglia, media anni 1998-2004
La provincia di Lecce, con i comuni del tarantino e quelli localizzati attorno alla cit-
tà di Brindisi sono quelli più interessati dalla mortalità per il carcinoma del polmone.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
53
Cartogramma 6.4.3. Mortalità per cr polmonare. Puglia, anni 1998-2002
6.5 Tumore mammario - Mastectomia (85.4x) Per stimare l’incidenza dei tumori della mammella è stata utilizzata la frequenza
di mastectomie in pazienti con diagnosi principale di neoplasia maligna.
Tabella 6.5.1. Incidenza di mastectomie su donne con neoplasia maligna della mam-
mella. Tassi x 10.000 residenti. Distribuzione per fasce di età.
Sebbene presente anche in donne di età inferiore a 40 anni, le frequenze più signi-
ficative si registrano a partire dai 40 anni. La frequenza maggiore riguarda le fasce di
età 60-69 e 70-79 anni (Tabella 6.5.1).
E’ possibile anche intravedere un trend temporale in sensibile ascesa nell’ultimo
triennio in ogni fascia di età (Grafico 6.5.1).
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
54
Età 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
<30 0,12 0,25 0,40 0,33 0,19 0,20 0,20
30-39 3,12 3,15 4,68 3,79 3,53 3,47 3,53
40-49 11,57 12,53 13,22 14,80 13,48 15,25 15,21
50-59 14,35 17,03 17,19 18,77 19,01 18,77 19,99
60-69 17,02 20,80 19,91 18,79 21,82 22,24 21,03
70-79 16,07 21,35 22,49 22,32 20,39 22,15 24,08
≥80 12,08 12,30 13,08 14,31 17,78 16,77 20,35
Totale 7,40 8,75 9,19 9,35 9,41 9,76 10,10
Grafico 6.5.1. Tassi di incidenza di mastectomie su donne con neoplasia maligna del-
la mammella. Tassi x 10.000 residenti. Distribuzione per anno. Puglia, anni 1998-
2004.
La provincia più interessata dalla patologia è Lecce, seguita da Taranto (Tabella
6.5.2).
Tabella 6.5.2. Incidenza di mastectomie su donne con neoplasia maligna della mam-
mella. Tassi x 10.000 residenti. Distribuzione per provincia di residenza.
Analisi della sopravvivenza.
Sono stati selezionati dall’archivio delle SDO (intraregionali e mobilità passiva) del
1998 i ricoveri effettuati per intervento di asportazione o demolizione di tessuto della
mammella e mastectomia (codici di procedura: 85.2 e 85.4). Sono state sottratte le
pazienti con diagnosi principale di patologia mammaria benigna. Utilizzando il Nome,
Cognome, Data di Nascita delle pazienti si è effettuato un confronto con l’archivio nomi-
nativo delle schede di morte degli anni 1998-2002. Su 1.648 interventi per tumore
maligno della mammella i decessi riscontrati sono 215, ma solo 162 riportano come
causa di morte principale un tumore della mammella. La letalità nel periodo considera-
to, pertanto, è risultata pari al 9,83%.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
55
Provincia 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Foggia 6,70 7,18 8,40 7,47 6,98 7,69 7,64
Bari 6,99 9,26 9,54 10,16 9,70 10,18 11,36
Brindisi 5,93 8,76 10,34 9,38 9,14 10,05 10,77
Taranto 7,82 8,73 8,79 10,10 10,71 10,30 10,97
Lecce 8,31 9,13 8,89 9,18 10,12 10,17 8,82
Totale 7,40 8,75 9,19 9,35 9,41 9,76 10,10
Nel campione selezionato sono state calcolate le curve di sopravvivenza a cinque
anni di ciascuna provincia e relative alle singole classi d’età (Kaplan-Meier; figure 6.5.1
e 6.5.2).
Nelle curve di sopravvivenza si evidenzia una lieve differenza tra le province: la
probabilità di morire a 5 anni dall’intervento varia dall’ 8,5% nella provincia di Lecce
all’11,5% circa nella provincia di Bari; tuttavia tale differenza non è significativa
(p=0.80 per log-rank e p=0.77 per wilcoxon).
Per quanto riguarda le classi d’età invece emerge una differenza quasi significati-
va: con l’aumentare dell’età la probabilità di morire a cinque anni dall’intervento passa
dal 6% al 12% (p=0.06 per log-rank e p=0.06 per wilcoxon).
Figura 6.5.1. Sopravvivenza a cinque anni (60 mesi) in un gruppo di donne affette da
carcinoma mammario, in funzione della provincia di residenza.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
56
Figura 6.5.2. Sopravvivenza a cinque anni in un gruppo di donne affette da carcinoma
mammario, in funzione della classe di età.
6.6 Tumori della cervice uterina (ICD IX: 180.xx)Il tumore della cervice è il tumore più diffuso a carico dell’apparato genitale fem-
minile. Il numero di casi di tumori maligni del collo dell’utero in Puglia, nel periodo com-
preso tra il 1998 e il 2004 è di 1608 casi, con un andamento sostanzialmente costan-
te nel tempo (Grafico 6.6.1)
Grafico 6.6.1. Distribuzione del cr della cervice uterina. Puglia, anni 2001-2004.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
57
I tumori esocervicali (46%) costituiscono la maggior parte dei tipi istologici (Gra-
fico 6.6.2).
Grafico 6.6.2. Distribuzione del cr della cervice uterina per localizzazione. Puglia, anni
1998-2004.
Le classi di età più interessate dal tumore del collo dell’utero sembrano essere
quelle comprese tra 60 e 79 anni. L’età media d’insorgenza è 54 anni (Tabella 6.6.2)
Tabella 6.6.2. Tasso annuale medio di cr del collo dell’utero per classi di età e per pro-
vincia (tassi x 10.000). Anni 1998-2004
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
58
Classe eta’ Bari Brindisi Foggia Lecce Taranto Totale
<30 0,03 0,05 0,04 0,06 0,01 0,03
30-39 0,41 0,52 0,43 0,55 0,36 0,51
40-49 1,03 0,49 0,93 0,88 1,09 0,95
50-59 1,19 1,11 1,09 0,87 1,24 1,11
60-69 1,20 0,87 1,04 1,09 1,46 1,16
70-79 0,99 1,39 1,31 1,20 1,42 1,17
>79 0,78 0,67 0,86 0,97 0,76 0,82
Totale 0,58 0,52 0,55 0,56 0,64 0,57
La patologia presenta una distribuzione territoriale a “macchia di leopardo”. (Car-
togramma 6.4.1 e 6.4.2)
Cartogramma 6.6.1. Stima di incidenza del cr della cervice uterina nella fascia di età
18-54. Puglia, media anni 1998-2004
Cartogramma 6.6.2. Stima di incidenza del cr della cervice uterina nella fascia di età
≥55. Puglia, media anni 1998-2004
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
59
6.7. Tumori del colon retto (ICD IX: 153.xx e 154.xx)Il cancro del colon-retto è una delle neoplasie a più elevata morbosità e mortali-
tà nei Paesi occidentali. In Puglia si stima un’incidenza di 5,5 casi x10.000 abitanti,
negli anni compresi tra il 1998 e il 2004, con un trend in lieve aumento.
Grafico 6.7.1. Distribuzione dei casi di cr colon retto. Puglia, anni 1998-2004
Il numero dei casi di tumore del colon-retto sono simili nei due sessi (Tabella
6.7.1).
Tabella 6.7.1. Casi di cr del colon retto per anno e per sesso. Anni 1998-2004
Le classi di età che ricorrono più frequentemente alla ospedalizzazione, come atte-
so del resto, sono quelle con età superiore ai 60 anni, con punte massime in tutto il
periodo analizzato e in tutte le province, nelle classi di età maggiori di 70 anni. Bassi
sono i tassi relativi ai soggetti con età inferiore ai 50 anni (Tabella 6.7.2).
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
60
Sesso 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004
Maschi 1275 1158 1105 1137 1104 1157 1200
Femmine 1179 1061 963 1080 994 998 972
Totale 2454 2219 2068 2217 2098 2155 2172
Tabella 6.7.2. Tasso x 10.000 di cr del colon retto per anno e per fasce di età. Puglia,
anni 1988-2004
La distribuzione sul territorio della patologia si caratterizza per la presenza di due
clusters di comuni a maggiore incidenza nella provincia di Foggia, uno più piccolo nel
leccese e un andamento a macchia di leopardo nel resto della Regione (Cartogrammi
6.7.1. e 6.7.2).
Cartogrammi 6.7.1. Tasso annuo medio x 10.000 di cr del colon retto nella fascia di
età 50-69. Puglia, anni 1998-2004.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
61
Classi di età1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Media0-49 0,8 0,7 0,6 0,5 0,6 0,6 0,4 0,650-59 8,8 6,4 5,8 6,2 5,7 6,5 5,8 6,560-69 16,3 14,9 13,2 14,9 13,8 13,6 13,9 14,470-79 24,9 24,5 22,4 25,8 23,6 24,3 24,6 24,3≥ 80 28,0 26,5 29,4 27,7 26,5 28,1 32,8 28,4Totale 6,1 5,5 5,1 5,5 5,2 5,4 5,4 5,5
Cartogrammi 6.7.2. Tasso annuo medio x 10.000 di cr del colon retto nella fascia di
età ≥70. Puglia, anni 1998-2004
6.8 Demenze e deficit cognitivi (ICD IX: 331.xx)Le demenze rappresentano oggi una patologia di grande impatto sociale e la loro
diagnosi ed assistenza coinvolge in maniera significativa le strutture sanitarie regionali.
La Malattia di Alzheimer e le patologie neurodegenerative si impongono all’atten-
zione per la loro costante crescita nell’ultimo triennio. La malattia di Alzheimer rappre-
senta la principale, anche se non unica, causa di demenza negli ultimi anni, che
mostra, tra l’altro, un incremento costante (Grafico 6.8.1).
Grafico 6.8.1. Distribuzione delle demenze per anno e diagnosi. Puglia, anni 1998-
2004
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
62
Il sesso più interessato dalla patologia è quello femminile con un rapporto 1,5:1
(tabella 6.8.1).
Tabella 6.8.1. Numero di ricoveri per sesso e per anno. Puglia, anni 1998-2004
La frequenza delle demenze aumenta con l’età, presentando l’acme nella fascia di
età 70-79 anni (Tabella 6.8.2).
Tabella 6.8.2 Tassi x 10.000 per fascia di età. Puglia, anni 1998-2004
Nel 2002 l’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia, in collaborazione con
l’Istituto Superiore di Sanità, ha condotto un’indagine campionaria, lo Studio Argento,
finalizzato alla valutazione dello stato di salute degli anziani. Nell’indagine i disturbi
cognitivi nella popolazione anziana campionata sono stati indagati attraverso un test di
screening basato sul calcolo di un punteggio che combina i risultati del test di memo-
ria a breve termine e del test dell’orologio, secondo il metodo specificato da Scanlan e
Borson (Mini-Cog).
Va sottolineato che una positività ad un simile test di screening non equivale
necessariamente ad una diagnosi di demenza che, invece, necessita di ben più appro-
fondite analisi. Lo screening assume comunque un buon significato epidemiologico in
quanto fornisce una indicazione di massima sulla diffusione nella popolazione di even-
tuali disturbi cognitivi.
In Puglia ben il 36,8% degli intervistati è risultato positivo al test di screening per
i disturbi cognitivi. La presenza di difficoltà cognitive aumenta con il crescere dell’età:
nella fascia 65-74 anni la positività al test è stata registrata nel 22,2% degli intervista-
ti, mentre al di sopra dei 74 anni è stata registrata nel 42,8%. Considerati tali elevati
valori di prevalenza nel campione studiato, si può ipotizzare che il numero di ultrases-
santacinquenni pugliesi che presumibilmente soffrono di disturbi cognitivi sia di
368.739 soggetti nella fascia d’età 65-74 anni e 287.805 soggetti sopra i 74 anni.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
63
Sesso 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Totale
Femmina 381 426 385 519 527 531 667 3436
Maschio 275 313 286 334 345 354 435 2342
Totale 656 739 671 853 873 886 1102 5780
Età 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 Media<50 0,07 0,03 0,04 0,05 0,07 0,03 0,03 0,050 - 59 0,69 0,61 0,61 0,65 0,63 0,77 1,02 0,760 - 69 3,01 3,08 2,51 2,73 3,28 3,38 3,68 3,170 - 79 7,86 9,83 8,64 11,19 12,19 11,48 14,33 10,8>80 17,24 19,53 18,88 25,18 22,60 25,10 32,47 23,0Totale 1,63 1,84 1,67 2,12 2,17 2,20 2,74 2,1
L’analisi, inoltre, ha mostrato correlazioni significative tra la presenza di disturbi
cognitivi ed attività sociali, attitudine a relazionarsi all’esterno, deficit uditivi e capaci-
tà visiva, a conferma di come una situazione di decadimento psichico possa condanna-
re l’anziano all’isolamento e all’emarginazione sociale.
Ad aggravare il quadro concorrono le inevitabili conseguenze della presenza di
deficit cognitivi sul piano dell’autosufficienza e dei bisogni assistenziali: come è emer-
so dall’indagine, gli anziani con Mini-Cog positivo sono decisamente penalizzati rispet-
to al campione generale nello svolgimento delle varie attività della vita quotidiana.
Un elemento interessante emerso dall’indagine è dato dal fatto che il deficit cogni-
tivo si è rilevato più diffuso fra coloro che dichiaravano un livello di istruzione più bas-
so. Considerando che i test utilizzati sono strutturati per non essere influenzati dal gra-
do di istruzione del paziente, il fatto che le persone con un numero medio di anni di
istruzione più basso siano più vulnerabili sotto il profilo dei deficit cognitivi indica l’im-
portanza del mantenimento di una vita culturalmente “attiva” come fattore preventivo
per questa tipologia di disturbi. Da ciò deriva quindi una forte indicazione a favorire le
iniziative culturali dirette a stimolare le attività cognitive dell’anziano (centri sociali,
università per la terza età, ecc.).
6.9 Diabete e nefropatia cronica
6.9.1. Diabete
Al fine di definire, sia pur a livello di stima, la prevalenza di soggetti diabetici in
Puglia, sono stati utilizzati tre archivi: l’archivio SDO, l’elenco degli esenti ticket e il
database delle prescrizioni farmaceutiche (antidiabetici orali e insulina).
E’ stato preso in considerazione per tutti gli archivi l’anno 2003.
Nella tabella 6.9.1 è indicata la numerosità degli archivi selezionati.
Tabella 6.9.1.1. Fonti utilizzate per la stima della prevalenza del diabete. Puglia, anno
2003.
Gli archivi ottenuti, dopo la rimozione dei record ripetuti all’interno di ciascun
archivio, sono stati linkati utilizzando come chiave unica di linkage il codice fiscale. Dal-
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
64
Archivio fonte Totale record Record presenti doporimozione doppi
Schede di dimissione ospedaliera 64.393 45.935Esenti ticket 136.942 136.942Farmaceutica - Antidiabetici orali 208.405 37.992Farmaceutica - Insulina 1.035.277 160.060Totale 1.445.017 380.945
l’incrocio degli archivi sono infine risultati 215.416 record singoli, rappresentanti pre-
sumibilmente il numero totale dei pazienti affetti.
La prevalenza così stimata di pazienti diabetici risulta essere pari al 5,4% dell’in-
tera popolazione pugliese.
Nel 2004 è stato condotto lo studio QUADRI che ha analizzato il problema della
qualità dell’assistenza e la gestione integrata sul territorio della malattia diabetica uti-
lizzando il punto di vista del paziente.
Obiettivo dello studio era descrivere le caratteristiche socio-demografiche del
campione, la frequenza delle complicanze e i relativi fattori di rischio, i modelli di assi-
stenza e di follow-up clinici realizzati dalle strutture preposte, l’aderenza alle linee gui-
da in uso in Italia, le conoscenze sulla malattia e le misure comportamentali e terapeu-
tiche intraprese dai pazienti stessi per controllare la malattia oltre che la loro percezio-
ne sulla qualità dell’assistenza erogata ed il grado di informazione sui propri diritti.
A tal fine è stata condotta un’indagine campionaria, con disegno di tipo trasversale
(di prevalenza) in 21 regioni italiane. La popolazione in studio è stata costituita da sog-
getti inclusi nelle liste di esenzione ticket per diabete di età compresa fra 18 e 64 anni.
Nel campione regionale il 57% delle persone intervistate era rappresentato da
uomini, il 43% da donne. Il 52% apparteneva alla fascia di età compresa tra 55–64
anni (Grafico 6.9.1.1).
Grafico 6.9.1.1. Distribuzione del campione per sesso ed età.
In Puglia l’età media alla diagnosi del campione era di 42 anni.
La classe di età alla diagnosi maggiormente rappresentata era quella intermedia
che va da 40 a 54 anni (49%). Una diagnosi prima dei 40 anni è stata posta nel 37%
degli intervistati.
In Puglia il 57% degli intervistati giudicava il suo stato di salute buono ed il 4%
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
65
molto buono: il 32% del campione esprimeva un giudizio non buono e l’8% decisamen-
te cattivo.
La durata media della malattia è risultata di 11 anni. Il 25% del campione aveva
il diabete da meno di 4 anni, il 50% da 5-14 anni ed il 25% da più di 15 anni.
La percentuale di intervistati che ha dichiarato di essere stato seguito, nell’ultimo
anno, principalmente da un Centro Diabetologico è stata più bassa che in Italia (52%
contro il 64% del resto del Paese). Più elevata è stata la quota di soggetti che si sono
rivolti al proprio Medico di Medicina Generale (43% contro il 29%) (Grafico 6.9.2).
Grafico 6.9.1.2. Principale erogatore di cure.
La terapia con ipoglicemizzanti orali è risultato il trattamento più frequente (66%),
seguito dalla terapia insulinica (18%) e dalla terapia dietetica. Complessivamente al
24% dei pazienti viene somministrata insulina da sola o in associazione con antidiabe-
tici orali (6%). (Grafico 6.9.3)
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
66
Grafico 6.9.1.3. Approccio terapeutico.
Il 23% degli intervistati è stato ricoverato almeno una volta nell’ultimo anno.
La Puglia mostrava una prevalenza lievemente superiore di complicanze singole e
associate nelle persone con diabete rispetto al resto d’Italia.
In Puglia, il 22% del campione esaminato presentava una delle complicanze, il 9%
ne riferiva 2 e il 2% era affetto da 3 o più complicanze (Grafico 6.9.4).
Grafico 6.9.1.4. Prevalenza delle complicanze.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
67
La prevalenza delle complicanze aumentava con l’aumentare dell’età e con la
durata del diabete; nei soggetti di età compresa tra 55 e 64 anni affetti da diabete da
più di 15 anni, la prevalenza delle complicanze raggiungeva il 45%.
In Puglia la percentuale di soggetti che dichiara di avere complicanze oculari asso-
ciate al diabete è stata del 24% (Italia 19%, I.C. 17% – 20%).
Benché la prevalenza aumenti con l’età, la durata della malattia sembrava gioca-
re un ruolo più importante: la prevalenza cresceva dal 6% nei pazienti con una durata
del diabete inferiore a 5 anni fino al 51% nei pazienti affetti da diabete da più di 15
anni.
In Puglia le complicanze cardiovascolari (infarto/angina) hanno interessato il 16%
del campione esaminato (Italia 13%, I.C. 12% – 15%). La prevalenza aumentava con
l’aumentare dell’età passano dal 3% nei soggetti di età inferiore a 45 anni al 22% nei
soggetti di età compresa tra 55 e 64 anni.
Le rimanenti tre complicanze (ictus, nefropatia, amputazione) sono risultate meno
frequentemente osservate nella nostra popolazione, che è relativamente più giovane
del resto del Paese. L’1% ha dichiarato di aver avuto un ictus. L’1% ha subito un’am-
putazione.
Al 6% è stato diagnosticato un problema renale dovuto al diabete.
Lo studio QUADRI ha esplorato, tra l’altro, l’informazione ricevuta dai pazienti su
come gestire la propria malattia e riconoscere potenziali complicanze, sui comporta-
menti ed i corretti stili di vita adottati.
Quasi tutti i pazienti (98%) dichiaravano di aver ricevuto informazioni sull’impor-
tanza di una dieta mirata al controllo del diabete; il 73% ha ricevuto una dieta scritta,
e il 41% ha fatto ricorso a un dietologo o a un nutrizionista.
Le fonti d’informazione sull’importanza di rispettare una dieta corretta sono stati
il centro antidiabetico (72%), seguito dai MMG (54%).
Il 64% dei diabetici trattati con farmaci antidiabetici dichiara di aver ricevuto infor-
mazioni su come gestire l’ipoglicemia (69% Italia).
Il 52% dei diabetici dichiara di aver ricevuto consiglio su come controllare i propri
piedi (50% Italia).
Dallo Studio è emerso che è, comunque, necessario che il paziente riceva le infor-
mazioni necessarie: solo il 64% degli intervistati ha ricevuto informazioni su come
gestire una crisi ipoglicemica e solo la metà del campione ha ricevuto istruzioni appro-
priate sulle cure da prestare ai piedi.
A un buon livello di consapevolezza dei pazienti sui corretti stili di vita da adotta-
re corrisponde, di contro, una difficoltà nel modificare alcuni comportamenti: 1 pazien-
te su 2, nella nostra regione, è consapevole dell’importanza dell’autocontrollo dei pie-
di, ma solo 1/3 lo pratica con la frequenza attesa; inoltre, benché tutti i pazienti in
sovrappeso sanno di esserlo, soltanto la metà si impegna a perdere peso.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
68
6.9.2. Nefropatia cronicaTratto da: “Censimento 2004 dei centri di nefrologia e dialisi italiani Basilicata-Calabria-Puglia” di
Gesualdo L, Alloatti S, Cicchetti, Iannunziello, Ktena M, Roselli D, Casino. Zoccali C.
I dati analizzati in questa sezione fanno riferimento al sesto di una serie di sette
report regionali o interregionali, realizzati per censire sul territorio le risorse struttura-
li, umane e strumentali nonchè gli aspetti organizzativi e di attività nell’ambito del trat-
tamento della nefropatia cronica. Il controllo di qualità è stato effettuato paragonando
i dati ottenuti dal censimento (dati aggregati) con quelli ottenuti in modo disaggrega-
to dal Registro Dialisi e Trapianto della Regione Puglia.
Tale censimento è stato realizzato nel 2005 con i dati raccolti al 31/12/2004
mediante un questionario on line di 158 voci, presente sul sito web della SIN, a cui sono
stati invitati a rispondere tutti i Direttori dei Centri di Nefrologia e Dialisi secondo l’elen-
co fornito dai Presidenti delle Sezioni regionali.
Dal quadro sinottico degli indicatori epidemiologici presi in considerazione (Tabel-
la 6.9.2.1) emerge che il numero dei ricoveri risulta molto elevato in Puglia (quasi il
doppio della media nazionale), cade nella media in Calabria ed è inferiore in Basilicata.
Conseguentemente, il peso medio dei corrispondenti DRG si avvicina alla media dei
dati nazionali per la Basilicata (1,38) e la Calabria (1,33), è più basso per la Puglia
(1,24 vs 1,41). Paragonata alla Basilicata e alla Calabria, la Puglia presenta comunque
il più alto numero di biopsie renali pmp di poco superiore alla media nazionale. Inol-
tre, i casi di IRA trattati sono inferiori alla media nazionale in Calabria e Basilicata,
superiori in Puglia. Anche la prevalenza dei pazienti in dialisi è superiore alla media
nazionale in Puglia (886 vs 741 pazienti pmp), inferiore in Basilicata (729 pazienti pmp)
e Calabria (694 pazienti pmp1). Modesta è la percentuale di pazienti in dialisi peritonea-
le in Basilicata (1,4%), si avvicina alla media nazionale (10,3%) in Puglia (9,4%) e in
Calabria (11,5%). Questi dati sono di gran lunga inferiori a quelli riscontrati in molte
regioni del Nord. Come la prevalenza, anche l’incidenza dei nuovi pazienti avviati al
trattamento è superiore alla media nazionale in Puglia, inferiore in Basilicata e Calabria.
In linea con i dati nazionali sono i valori di mortalità grezza per la Basilicata e la Cala-
bria, un po’ più bassi in Puglia.
Buona è la situazione del trapianto nelle tre Regioni. Le percentuali dei pazienti
trapiantati nel 2004 rispetto al pool dei pazienti in dialisi sono state rispettivamente di
3,7, 3,3, e 2,8 per la Calabria, la Basilicata e la Puglia rispetto ad una media naziona-
le di 3.7%. Per motivi di bacino d’utenza, l’attività di trapianto è svolta solo in Puglia e
Calabria. Nessuna delle tre regioni è in grado di soddisfare le proprie richieste. Il nume-
ro di trapianti pmp risulta essere la metà (23-27 pmp) di quelli effettuati in molte regio-
ni del Nord (40-45 pmp). La prevalenza dei pazienti trapiantati è anche buona sebbe-
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
69
1 Pazienti per milione di abitanti
ne sia doveroso precisare che in alcuni casi, guardando le discordanze tra i dati del cen-
simento e quelli del registro riportate nella Tabella 6.9.2.2, ci possa essere nel Censi-
mento una doppia segnalazione dello stesso paziente sia da parte del Centro che ha
effettuato il trapianto, sia dal Centro che prende in carico il paziente successivamente.
Guardando, comunque, le incidenze questa ipotesi viene messa in discussione e sup-
porta ancora una volta il concetto che in epidemiologia il doppio controllo porta ad iden-
tificare l’eventuale errore. Come atteso, la mortalità dei pazienti con trapianto di rene
funzionante è risultata di gran lunga inferiore a quella del trattamento dialitico. Il con-
fronto tra le due mortalità riportate nella Tabella 6.9.2.2 tra Censimento e Registro
lascia non pochi dubbi sulla mancanza di registrazione dei morti da parte del registro.
La differenza potrebbe essere spiegata dalla mancanza di registrazione di dati ormai
archiviati che una indagine aggregata, quale è quella del censimento, non richiede. Infi-
ne, per quanto riguarda la prevalenza degli accessi vascolari, la situazione ricalca i dati
nazionali, sebbene in Calabria le percentuali di utilizzo di CVC e di protesi vascolari sia-
no più basse.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
70
Tabella 6.9.2.1. Analisi dei principali indicatori epidemiologici per l’insufficienza
renale.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
71
BASILICATA CALABRIA PUGLIA ITALIARicoveri (pmp) 1.378 1.834 3.439 1.800Peso medio Drg 1.38 1.33 1.24 1.41Biopsie renali eseguite nella struttura 24 128 435 5.774
pmp 40 64 107 99Visite ambulatoriali 4.964 23.864 32.420
pmp 7.123 11.877 7.969% di Centri che eseguono biopsie 22 14 46DIALISI - TRAPIANTODati di prevalenzaPz in extracorporea in centro 411 1.062 2.407Pz in extracorporea centri satelliti 18 172 855Pz in extracorporea domiciliare 0 0 4Tot pz in dialisi extracorporea 429 1.234 3.266
719 614 803Pz. in dialisi peritoneale 6 160 340
pmp 10 80 84% pz in DP rispetto a pz in dialisi 1.4 11.5 9.4 10.3Totale pz in dialisi 435 1.394 3.606 43.293
pmp 729 694 886 741Pz con trapianto funzionante 112 531 1.015
pmp 188 264 249% pz trapiantati rispetto a pz dialisi + trapianto 21 28 22Dati di incidenza nel 2004Pz avviati alla dialisi extracorporea 83 222 603Pz avviati alla dialisi peritoneale 2 46 88Pazienti avviati al preemptive transplantation 4 1 7Totale incidenti 89 269 698 9.858
pmp 149 134 172 168ATTIVITA’ DI TRAPIANTOTrapianti eseguiti dal proprio o da altri Centri su pz in trattamento nel Centro 16 46 101
pmp 27 23 25Totale trapianti eseguiti dai Centri trapianto regionali 0 21 87
pmp 0 10 21% pz trapiantati nel 2004 rispetto a pz in dialisi 3.7 3.3 2.8 3.7IRAPz con IRA degenti nel reparto trattati con intra-extracorp. 9 137 480Come sopra, ma degenti in altri reparti 74 276 685Totale pz IRA 83 413 1.165 13.456
pmp 139 206 286 230DECESSIdecessi in dialisi extracorporea 66 168 424decessi in dialisi peritoneale 0 34 33tot decessi in dialisi 66 202 457 6.444Decessi con trapianto renale funzionante 2 6 8mortalità grezza in dialisi 12.7 12.2 10.8 12.9mortalità grezza in pz trapiantati 1.8 1.1 0.8ACCESSI VASCOLARI E PERITONEALI% di accessi nei pazienti in extracorporeaFAV 83.9 87.7 86.5 83.9protesi 1.9 3.9 2.3 4.6CVC 14.2 8.4 11.2 11.5Interventi (non revisioni) di:FAV 74 308 785
pmp 124 153 193CVC 67 214 400
pmp 112 107 98cateteri peritoneali 2 54 108
pmp 3 27 27
Tabella 6.9.2.2. Confronto tra i dati disaggregati (registro) e dati aggregati (censi-
mento)
6.10 Malattie infettiveIn Puglia, dal 1996, è attivo il Sistema Informatizzato delle Malattie Infettive
(SIMI). Da allora il sistema ha documentato mensilmente l’andamento delle malattie
infettive di Classe II, III e IV e ha permesso di operare numerosi interventi di sanità
pubblica (Appendice B).
Si riporta di seguito una sintesi relativa alle malattie infettive che, più delle altre,
caratterizzano la situazione epidemiologica della Regione.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
72
REGISTRO CENSIMENTO ITALIA
DATI DI PREVALENZA
Pz in extracorporea in centro 2404 2.407
Pz in extracorporea centri satelliti 649 855
Pz in extracorporea domiciliare 0 4
Tot pz in dialisi extracorporea 3053 3.266
pmp 750 803
Pz. in dialisi peritoneale 279 340
pmp 69 84
% pz in DP rispetto a pz in dialisi 8,4 9.4 10.3
Totale pz in dialisi 3332 3.606 43.293
pmp 819 886 741
Pz con trapianto funzionante 843 1.015
pmp 207 249
% pz trapiantati rispetto a pz dialisi + trapianto 20 22
DATI DI INCIDENZA
Pz avviati alla dialisi extracorporea 630 603
Pz avviati alla dialisi peritoneale 78 88
Pz avviati al Tx preemptive 0 7
Totale incidenti 708 698 9858
pmp 174 172 168
Pz trapiantati 128 101
pmp 31 25
DECESSI
decessi in dialisi extracorporea 287 424
decessi in dialisi peritoneale 18 33
tot decessi in dialisi 305 457 6.444
Decessi con trapianto renale funzionante 3 8
mortalità grezza in dialisi 8.4 10.8 12.9
mortalità grezza in pz trapiantati 0.3 0.8
6.10.1 Epatite A
L’ultima importante epidemia di Epatite A in Puglia si è verificata nel biennio 96/97
con oltre 11.000 casi notificati. Le province maggiormente colpite sono state Bari, Brin-
disi e Taranto (Cartogramma 6.10.1.1).
Cartogramma 6.10.1.1. Incidenza media annuale di Epatite A. Puglia anni 1996-2003.
Sulla scorta dell’epidemia, nel 1997 ha preso il via una campagna di vaccinazione
estensiva. A partire dal 1998 si è registrato un netto calo di incidenza, legato soprat-
tutto all’entità dell’evento epidemico precedente che ha prodotto una larga quota di
immuni. Negli anni successivi, comunque, si è assistito ad un lungo periodo di bassa
endemia culminato proprio nel triennio 2002/2004, quando sono stati segnalati, per la
prima volta nella storia recente, mediamente meno di 100 casi l’anno.
In particolare, il numero dei casi notificati nella Regione Puglia è passato da 451
nel 2001 a 114 nel 2002, 31 nel 2003 e 94 nel 2004, con una progressiva riduzione
dell’incidenza, con valori che negli ultimi anni si attestano sotto la media delle regioni
vicine (Grafico 6.10.1.1). In questo senso, l’incremento registrato durante il 2004 è
probabilmente legato all’evento epidemico che ha interessato, nello stesso anno, la vici-
na Regione Campania.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
73
In rosso i comuni con un livello medio annuale >20 casi per 100.000in azzurro i comuni con livelli medi annuali <20 casi per 100.000.
Grafico 6.10.1.1. Tassi di incidenza in Puglia e nel Sud Italia nel periodo 1998/2004.
Tale situazione, allo stato attuale, deve essere monitorata con estrema attenzio-
ne. Infatti, i livelli medi di copertura vaccinale raggiunti nella regione non sono assolu-
tamente da considerare sufficienti a scongiurare un evento epidemico, proprio perché
la vaccinazione estensiva ha coinvolto finora poche coorti di nascita. Sono altresì anco-
ra segnalati singoli comuni in cui l’incidenza annuale supera i 20 casi x 100.000 resi-
denti. Il 2004 ha rappresentato il terzo anno consecutivo di bassissima circolazione del
virus, ma non si può escludere ad oggi l’innesco di un evento epidemico.
Questi gli interventi di sanità pubblica fortemente raccomandati:
• elevato livello di controllo sulle modalità di conservazione e vendita dei frutti di mare;
• sorveglianza epidemiologica accuratissima della malattia, con la massima attenzione
ad individuare i primi cluster epidemici;
• intervento attivo sui contatti dei casi, eventualmente con l’offerta attiva del vaccino
nei contatti stretti non immuni;
• mantenere elevati i livelli di copertura vaccinale (>80%) negli adolescenti anche
attraverso azioni di recupero dei non vaccinati;
• portare la copertura dei nuovi nati a livelli non inferiori all’’80% su tutto il territorio
regionale.
6.10.2 Morbillo
L’ultima grande epidemia di morbillo registrata in Puglia prima dell’introduzione
della pratica vaccinale risale al 1996/97; negli anni immediatamente successivi sono
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
74
state messe in atto delle campagne vaccinali sul territorio regionale, con risultati però
né soddisfacenti né omogenei.
Dopo una fase interepidemica durata circa quattro anni, il morbillo ha presentato
in Puglia, a partire dalla primavera 2002, un’importante recrudescenza epidemica, al
pari di molte regioni dell’Italia meridionale (Grafico 6.10.2.1).
Grafico 6.10.2.1. Andamento del morbillo in Puglia 1996/2004. Fonte SIMI.
L’epidemia è partita dalla Campania nel febbraio 2002. In Puglia i primi incremen-
ti di incidenza sono stati segnalati nell’aprile dello stesso anno.
L’incidenza ha raggiunto l’acme nel giugno del 2002, per poi decrescere fino ad un
limite minimo in settembre, probabilmente grazie alla chiusura estiva delle scuole che
ha contribuito a contenere la diffusione della malattia.
In autunno, infatti, in assenza di interventi mirati, l’incidenza ha ripreso ad
aumentare fino a raggiungere un picco nell’aprile 2003 ben più importante di quello
raggiunto nel 2002: nel solo mese di aprile 2003 sono stati notificati 1.105 casi. Com-
plessivamente, nel 2002 sono stati segnalati 1.428 casi e ben 5.291 nel 2003, con tas-
si di incidenza pari rispettivamente a 35,4 e 131,1 casi per 100.000 (Grafico 6.10.2.2).
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
75
Grafico 6.10.2.2. Casi di morbillo notificati durante l’epidemia 2002/2003. Distribu-
zione mensile.
L’evento epidemico, pertanto, sembra essere stato per entità sovrapponibile a
quello del biennio 1996/97, quando furono notificati complessivamente più di 8.500
casi di morbillo.
Analizzando la distribuzione geografica è emerso che circa l’80% dei casi sono sta-
ti segnalati in soli 16 comuni, alcuni dei quali molto piccoli, con tassi di incidenza net-
tamente superiori alla media regionale, a dimostrazione che la malattia si è diffusa
localmente laddove ha trovato consistenti sacche di suscettibili, accumulati grazie ai
bassi livelli di copertura vaccinale locale.
Rispetto all’epidemia del 1996/97, quando la fascia di età più frequentemente col-
pita era quella dei 4 anni, l’età media dei casi è risultata nel complesso più elevata: nei
casi notificati nel 2002 è risultata pari a 6 anni e in quelli del 2003 addirittura a 9 anni.
Da segnalare inoltre una significativa proporzione di casi verificatisi nell’adolescente e
nel giovane adulto.
L’evento epidemico si è infatti sviluppato in un contesto laddove erano state svol-
te le prime campagne vaccinali con risultati globalmente insoddisfacenti e coperture
disomogenee “a macchia di leopardo”. A questo fenomeno è dovuto l’innalzamento del-
l’età media dei soggetti colpiti, che ha conseguentemente determinato un aumento del-
la frequenza delle complicanze; da evidenziare tra queste la morte di una bambina di
sei anni, cardiopatica, nel giugno 2002 a Bari.
Il tasso globale di ospedalizzazione fra i casi notificati è risultato superiore al 10%.
L’epidemia si è conclusa nel 2004, quando sono stati segnalati in tutto 36 casi.
In questo scenario è stato avviato, a partire dal 2003, il Piano Nazionale di Elimi-
nazione del Morbillo e della Rosolia Congenita, un piano complesso ed ambizioso che si
è posto l’obiettivo di eliminare il morbillo dal territorio nazionale entro il 2007 e di ridur-
re, entro lo stesso periodo, l’incidenza di rosolia congenita a valori inferiori ad 1 caso
ogni 100.000 nati vivi.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
76
Il Piano ha previsto, oltre alla vaccinazione di tutti i nuovi nati con vaccino triva-
lente antimorbillo - antiparotite - antirosolia (MPR) al quindicesimo mese, una campa-
gna straordinaria di recupero che ha già interessato nel 2004 le coorti di nascita dal ‘93
al ‘97, e nel 2005 le coorti ‘91 e ‘92.
I risultati registrati nel 2004 possono ritenersi soddisfacenti; infatti la copertura
dei nuovi nati (coorte 2002) per MPR ha raggiunto valori dell’88,1%, mentre nelle coor-
ti di recupero sono stati ottenuti valori del 77,6% per la prima dose e del 53% per la
seconda dose, superiori alle rispettive medie nazionali (74% per la prima dose e 30%
per la seconda dose). Come evidenziato nel grafico 6.10.2.3, si è quindi registrato un
incremento delle coperture per le classi interessate del 20% per la prima dose e del
49% per la seconda dose.
Grafico 6.10.2.3. Confronto tra i valori di copertura vaccinale per MPR in Puglia nelle
coorti ’93-’97, prima e dopo la campagna straordinaria di recupero 2004.
Si deve segnalare comunque una disomogeneità nei risultati ottenuti in ciascuna
AUSL; solo nella Fg/3 infatti è stato registrato un valore di copertura del 100% nelle
coorti interessate, mentre nelle AUSL Ba/2, Ba/4, Ba/5, Ta/1, Le/1 e Le/2 si registrano
ancora valori inferiori all’80% (Figura 6.10.3.1).
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
77
Figura 6.10.2.1 Copertura vaccinale per la prima dose per ASL, prima e dopo la cam-
pagna.
6.10.3 Coperture vaccinali
L’analisi dei dati riguardante le coperture vaccinali, desunti dalle indagini campio-
narie ICONA (Indagine Nazionale di Copertura Vaccinale) condotte in Puglia nel 1998
(sulla coorte di nascita 1996) e nel 2003 (sulla coorte di nascita 2001) e dalle rileva-
zioni routinarie 2003 (sulla coorte di nascita 2001) e 2004 (sulla coorte di nascita
2002), così come illustrate nella Tabella 6.10.4.1, offre numerosi spunti di discussione.
Il quadro generale evidenzia una situazione per molti versi in continuo e progres-
sivo miglioramento.
I dati di copertura per le cosiddette vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano,
poliomielite ed epatite B) si confermano, come già osservato negli scorsi anni, più che
soddisfacenti, essendo molto vicini al 100% (Tabella 6.10.3.1).
Tabella 6.10.3.1. Coperture vaccinali stimate nelle indagini ICONA e nelle rilevazioni
routinarie.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
78
ICONA ICONA Routine Routine
1998 2003 2003 2004
DT 92,50% 99,50% 98,8% 94,1%
Polio 92,50% 99,50% 100% 94,8%
HBV 93,00% 99,50% 99,9% 93,3%
Pertosse 82,70% 99,10% 98,8% 94,8%
Hib 14,00% 94,30% 93% 91%
Morbillo 50,60% 76,60% 84,4% 88,1%
La copertura antipertosse ha anch’essa raggiunto valori prossimi al 100%, del tut-
to sovrapponibili a quelli per le vaccinazioni obbligatorie.
Il miglior risultato emerso dalle indagini è senza dubbio l’elevatissimo livello di
copertura raggiunto dall’anti-Hib (94,3%). L’indagine ICONA ‘98, infatti, aveva fornito
dati inferiori al 20%. Tale dato conferma ancora una volta l’importante ruolo svolto dal-
le associazioni vaccinali. L’introduzione sul mercato, infatti, di prodotti esavalenti ha
portato all’innalzamento dei valori di copertura per l’anti-Hib esclusivamente grazie ad
un effetto di “trascinamento”.
Bassissimi risultano ancora i valori di copertura per l’antipneumococcica e l’anti-
meningococcica e ancora del tutto assente la vaccinazione antivaricella (per la quale è
già prevista, a partire dal 1 gennaio 2006, l’offerta attiva e gratuita a tutti i bambini al
15° mese di vita).
Preoccupanti, invece, risultano i ritardi vaccinali. Sebbene, infatti, la quasi totali-
tà dei bambini pugliesi è vaccinata con tre dosi dei vaccini previsti dal calendario e con-
tenuti nei prodotti esavalenti, ancora elevata è la percentuale di schedule vaccinali con-
cluse in ritardo (circa un quarto; ICONA 2003) .
In conclusione, dall’indagine emerge un quadro complessivo delle vaccinazioni
nella nostra Regione abbastanza soddisfacente.
Obiettivi prioritari da perseguire nei prossimi anni restano:
• miglioramento della copertura vaccinale per il morbillo;
• informatizzazione degli archivi vaccinali, al fine di ottenere dati per valutazioni in tem-
po reale delle coperture e per la migliore gestione di tutta l’attività vaccinale;
• miglioramento delle strategie di chiamata attiva delle popolazioni target, attraverso
inviti scritti, telefonici o via SMS;
• avvio di programmi di comunicazione per la popolazione generale, al fine di diffonde-
re le conoscenze sui vaccini, sulla loro sicurezza, sui vantaggi delle vaccinazioni;
• vaccinazione delle popolazioni immigrate.
6.10.4 Influenza
La Sindrome Influenzale, oltre ad essere un frequente motivo di assenza dalle atti-
vità lavorative, consultazione medica e di ricovero ospedaliero, rappresenta la terza
causa di morte in Italia per patologia infettiva dopo TBC e AIDS.
Allo scopo di approfondire l’andamento epidemiologico dell’influenza nella nostra
Regione sono stati analizzati i dati di incidenza desunti dalla sorveglianza epidemiolo-
gica Influnet, i dati di copertura vaccinale, i dati di mortalità del registro RENCAM ed i
ricoveri dall’archivio SDO.
Le curve epidemiche esprimono l’incidenza settimanale dell’influenza rilevata nel-
la regione Puglia dal sistema Influnet istituito dal Ministero della Salute e attivo dal
1999. Si rilevano i picchi d’incidenza raggruppati fra le ultime due settimane del mese
di dicembre e la metà del mese di aprile (Grafico 6.10.4.1).
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
79
Grafico 6.10.4.1 Incidenza settimanale x 1000 ab. per influenza nelle stagioni dal
1999-2000 al 2004-2005.
Il grafico 6.10.4.2, relativo alle coperture vaccinali negli ultrasessantacinquenni,
mostra un marcato aumento dei livelli di copertura nel tempo fino a raggiungere nelle
ultime due stagioni un valore medio del 72%.
Grafico 6.10.4.2. Copertura vaccinale antinfluenzale degli ultrasessantacinquenni
negli anni 1999-2005 nella Regione Puglia
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
80
L’approfondimento riguardante i ricoveri ospedalieri è stato effettuato sull’archivio
delle Schede di Dimissione Ospedaliera della Regione Puglia negli anni 1998-2004 ana-
lizzando il codice ICD IX 487.xx dalla diagnosi principale e successivamente da tutte le
diagnosi, suddivise per sesso, ASL e fasce d’età.
L’analisi della distribuzione dei ricoveri per fasce d’età evidenzia tassi di ospeda-
lizzazione costantemente di gran lunga superiori alla media nella fascia d’età 0-4 anni
e per contro una riduzione dei tassi e del numero dei ricoveri, soprattutto nell’ultimo
triennio, nella fascia d’età over 65, a conferma dell’effetto legato alla stabilizzazione
della campagna di vaccinazione antinfluenzale negli anziani (Tabella 6.10.4.1).
Tabella 6.10.4.1. Tassi di ospedalizzazione x 10.000 in regime ordinario per influen-
za in diagnosi principale. Puglia, anni 1998-2004.
Analizzando i vari semestri degli anni considerati emerge che il numero di ricove-
ri risulta nettamente superiore nei mesi da gennaio a giugno in coincidenza con la com-
parsa del picco epidemico in tutto il territorio pugliese. La distribuzione dei ricoveri per
ASL registra un andamento più o meno uniforme, valori leggermente superiori alla
media si rilevano nelle ASL della provincia di Bari e di Lecce (Tabelle 6.10.4.2-3).
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
81
Età 1998 1999 2000 2001 2002 2003 20040-4 13,26 14,44 16,55 14,19 13,70 16,55 15,525-14 3,15 3,85 3,30 2,99 3,61 3,28 4,3315-25 2,51 2,99 1,99 1,12 1,13 1,28 0,7825-64 1,56 1,67 1,66 0,70 0,60 0,72 0,36Over 65 3,46 2,92 4,65 1,01 0,76 1,43 0,44Totale 2,77 2,94 3,13 1,75 1,70 2,00 1,65
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L’analisi della mortalità per influenza è stata effettuata estraendo dal registro Ren-
cam della Regione Puglia le schede di morte relative agli anni 1998-2002 riportanti il
codice ICD9 487.xx in causa principale di morte e parallelamente quelle riportanti lo
stesso codice nelle cause intermedia e terminale. Infine sono stati calcolati i tassi grez-
zi di mortalità per 10.000 abitanti.
Dai dati analizzati emerge che nella fascia d’età over 65 si registra un numero di
morti in media 5 volte superiore rispetto alle altre fasce d’età e che l’andamento nei
vari anni mostra un notevole calo dei casi nei soggetti di età superiore a 65 anni nel-
l’ultimo biennio rispetto al triennio 1998-2000, certamente effetto della campagna di
vaccinazione ormai entrata a regime (Tabelle 6.10.4.4-5).
Tabella 6.10.4.4. Tassi di mortalità per 10.000 per influenza (causa principale di mor-
te). Puglia, anni 1998-2000.
Tabella 6.10.4.5. Tassi di mortalità per 10.000 per influenza (tutte le cause). Puglia,
anni 1998-2000.
6.10.5 Aids
L’Osservatorio Epidemiologico gestisce dal 1996 il Registro Regionale AIDS, che
raccoglie le segnalazioni di tutti i casi di AIDS residenti in Puglia a partire dall’inizio del-
l’epidemia. Il Registro è costantemente aggiornato e integrato con le informazioni cir-
ca lo stato in vita dei pazienti. Il picco di incidenza è stato raggiunto nel 1996, anno in
cui sono stati segnalati circa 220 casi. Da allora l’andamento ha presentato una forte
tendenza in discesa. Negli ultimi anni, infatti, il numero di casi segnalati è inferiore a
70 (Grafico 6.10.5.1) con un trend del tutto sovrapponibile a quello nazionale.
La distribuzione territoriale risulta abbastanza omogenea, fatte salve oscillazioni,
peraltro scarsamente significative, legate probabilmente ai piccoli numeri registrati
negli ultimi anni nelle singole province. Un altro fenomeno da segnalare in Puglia come
nel resto del Paese è la diminuzione percentuale dei casi legati alla tossicodipendenza
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
84
Anno 1998 1999 2000 2001 2002
Under 65 0,01 0,03 0,01 0,00 0,01
Over 65 0,38 0,40 0,59 0,12 0,20
Totale 0,07 0,09 0,11 0,02 0,04
Anno 1998 1999 2000 2001 2002
Under 65 0,01 0,04 0,03 0,01 0,02
Over 65 0,78 0,84 1,42 0,20 0,40
Totale 0,13 0,17 0,25 0,04 0,08
accompagnato da un aumento significativo della quota di casi dovuti a contatti etero-
sessuali (Grafico 6.10.5.2)
Grafico 6.10.5.1. Casi di AIDS notificati nel periodo 1991-2004. Tassi di incidenza x
100.000 residenti. Distribuzione per provincia di residenza.
Grafico 6.10.5.2. Casi di AIDS notificati nel periodo 1983/2003. Distribuzione percen-
tuale per categoria di esposizione.
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
85
7. Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia(Studio PASSI): Sintesi del rapporto per la Regione PugliaA cura di: Valerio Aprile (Dirigente Medico S.I.S.P. Dipartimento di Prevenzione A.U.S.L. Lecce/1)
Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 affronta il tema della prevenzione sanita-
ria e della promozione della salute, dedicando un’apposita sezione agli stili di vita sani
e all’importanza di sottoporsi per la popolazione adulta a periodici controlli e test di
screening. L’adozione di stili di vita non corretti viene considerata un’emergenza sani-
taria, comportando l’aumento di rischio di malattie cardiovascolari, tumori e diabete,
che insieme rappresentano le principali cause di mortalità e morbilità nella popolazio-
ne adulta. Tra gli obiettivi primari del Piano della Prevenzione 2005-2007 viene pertan-
to indicata la prevenzione attiva del rischio cardiovascolare e delle complicanze del dia-
bete e l’implementazione dei programmi di screening oncologici.
Il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM), recen-
temente istituito in Italia, riconosce tra i propri obiettivi strategici quello di sostenere
il Paese nell’adozione di stili di vita sani attraverso l’individuazione dei programmi ope-
rativi più efficaci e la verifica degli obiettivi di salute raggiunti. Il Ministero della Salu-
te e le diverse Regioni hanno identificato la necessità di testare un sistema di sorve-
glianza su alcuni aspetti riguardanti la salute della popolazione italiana, sui fattori di
rischio comportamentali ed i programmi di intervento che il Paese sta realizzando per
modificare comportamenti a rischio.
Lo studio PASSI si inserisce tra le attività promosse dal Centro Nazionale per la
Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (CCM), recentemente istituito in Italia, che
riconosce tra i propri obiettivi strategici la promozione di stili di vita sani. L’adozione di
stili di vita non corretti rappresenta oggi una vera e propria emergenza sanitaria, che
comporta l’aumento di rischio delle principali cause di mortalità e morbilità nella popo-
lazione adulta (malattie cardiovascolari, tumori, diabete…).
I principali ambiti studiati sono attività fisica, fumo, alimentazione, consumo di
alcol, sicurezza stradale, ipertensione e ipercolesterolemia, screening del cancro della
mammella, del collo dell’utero e del colon retto.
Attualmente i dati sui determinanti di salute e sull’adozione di misure di preven-
zione vengono raccolte a livello nazionale e regionale attraverso indagini periodiche
multiscopo dell’Istat. Le informazioni a livello locale sono carenti: questo limite rende
difficile la valutazione degli effettivi progressi di salute ottenuti a seguito dell’adozione
dei programmi di prevenzione attivati dalle aziende sanitarie locali.
Con PASSI i dati sono stati tempestivi e rappresentativi non solo della realtà regio-
nale, ma anche aziendale. Lo studio sancisce così l’idea che il progresso sanitario di un
sistema di salute (anche quello aziendale) passa per una maggiore interazione fra
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
86
domanda e offerta dei servizi, fra utenti ed erogatori di cure su quali siano le priorità
di salute e sull’evoluzione degli interventi.
Tipo di studioStudio trasversale di prevalenza puntuale tramite somministrazione telefonica di
un questionario standardizzato.
Popolazione in studioLa popolazione in studio è stata costituita dalle persone di 18-69 anni iscritte nel-
le liste dell’anagrafe sanitaria della regione Puglia (2.751.362 persone al 31 dicembre
2004); i criteri di inclusione sono stati: la - residenza nel territorio di competenza del-
le Aziende Sanitarie e la disponibilità di un recapito telefonico, mentre criteri di esclu-
sione - il ricovero o l’istituzionalizzazione durante il periodo dell’indagine.
CampionamentoSi è effettuato un campionamento casuale semplice dalle liste dell’anagrafe sani-
taria regionale (aggiornata al 31/12/ 2002); la dimensione del campione regionale base
è di 600 persone, usando i metodi statistici standard in base alla prevalenza delle varia-
bili principali col fine di ottenere una stima con un buon grado di approssimazione con
un intervallo di confidenza al 95%.
Il campione base è stato suddiviso tra le 12 Aziende Sanitarie della regione in
maniera proporzionale alla numerosità della rispettiva popolazione; oltre a questo cam-
pione con rappresentatività regionale, 1 Azienda Sanitaria (Lecce 1) ha scelto di effet-
tuare anche un campione di 200 persone per ottenere stime con rappresentatività
aziendale per le principali variabili.
Il campione complessivo della Puglia è risultato pertanto costituito da 725 perso-
ne, così suddivise per Azienda Sanitaria:
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
87
Azienda Sanitaria Campione 18-69 anni ASL LE/1 195ASL LE/2 49ASL BR/1 65ASL BA/1 35ASL BA/2 40ASL BA/3 32ASL BA/4 90ASL BA/5 35ASL FG/1 32ASL FG/2 30ASL FG/3 37ASL TA/1 87
* Rappresentatività aziendale
A livello nazionale hanno partecipato all’indagine 123 Aziende Sanitarie (apparte-
nenti a tutte le Regioni italiane) e sono state effettuate circa 16.000 interviste telefo-
niche.
Descrizione del campione aziendaleNella nostra Regione sono state intervistate 725 ( età 18 – 69 anni) persone sele-
zionate con campionamento casuale dall’anagrafe sanitaria. Il 41% degli intervistati è
rappresentato da donne. L’età media del campione intervistato è di 41 anni. Poco più
della metà ha un livello di istruzione alto e il 54,3% ha un lavoro regolare.
Percezione dello stato di saluteNumerosi studi condotti a partire dagli anni ’80 hanno dimostrato come lo stato di
salute percepito a livello individuale sia in relazione con i tradizionali indicatori ogget-
tivi di salute (mortalità e morbosità) e sia correlato alla presenza di patologie croniche
o ai rispettivi fattori di rischio. In Puglia il 67,7% degli intervistati giudica il proprio sta-
to di salute buono o molto buono, in particolare i giovani (18-34 anni) e le persone con
alto livello d’istruzione.
L’analisi della media dei giorni in cattiva salute per motivi fisici e psicologici con-
ferma la più alta percezione negativa del proprio stato di salute nelle classi di età più
avanzate e nelle donne.
Attività fisicaL’attività fisica moderata e regolare gioca un ruolo importante nell’influenzare
l’aspettativa di vita: si stima infatti che riduca di circa il 10% la mortalità per tutte le
cause e diminuisca il rischio di patologie cardiovascolari, diabete, cancro del colon,
osteoporosi, depressione e traumi da caduta. Esiste ormai un largo consenso circa il
livello di attività fisica da raccomandare alla popolazione: 30 minuti di attività modera-
ta per almeno 5 giorni alla settimana oppure attività intensa per più di 20 minuti per
almeno 3 giorni.
In Puglia il 31,3% degli intervistati conduce uno stile di vita sedentario (prevalen-
temente i meno giovani, le donne e le persone con basso livello d’istruzione) ed il
30,5% non pratica sufficiente attività fisica.
Il 29,2% degli intervistati riferisce che un operatore sanitario si è informato sul
livello di attività fisica praticato e il 34,1% ha ricevuto un consiglio generico di svolge-
re attività fisica; solo l’8% degli intervistati ha ricevuto consigli più dettagliati (tipo, fre-
quenza e durata dell’attività fisica). Risulta pertanto importante sensibilizzare gli ope-
ratori sanitari rispetto al loro ruolo di promotori dell’attività fisica.
Abitudine al fumoIl fumo rappresenta uno dei principali fattori di rischio nell’insorgenza di numero-
se patologie cronico- degenerative (prevalentemente a carico dell’apparato respiratorio
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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e cardiovascolare) ed è il maggiore fattore di rischio evitabile di morte precoce. I medi-
ci e gli altri operatori sanitari rivestono un ruolo importante nell’informare gli assistiti
circa i rischi del fumo e sui benefici dell’astensione e della disassuefazione.
La recente entrata in vigore della norma del divieto di fumo nei locali pubblici rap-
presenta inoltre un evidente segnale dell’attenzione al problema del fumo passivo,
importante causa documentata di morbosità.
Un passo iniziale è quello di intraprendere un dialogo con i propri pazienti sull’op-
portunità di smettere di fumare.
In Puglia i fumatori rappresentano il 23,9% degli intervistati, gli ex fumatori il
16% e i non fumatori il 60,1%. La distribuzione dell’abitudine al fumo evidenzia tassi
più alti di fumatori tra i giovani (18-34 anni), gli uomini e le persone con livello di istru-
zione più alto. Il 57,2% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere da parte di un
operatore sanitario. La quasi totalità degli ex fumatori riferisce di aver smesso di fuma-
re da solo, gestendo il problema autonomamente. Risulta pertanto opportuno un ulte-
riore consolidamento del ruolo degli operatori sanitari nella disassuefazione al fumo.
Il 32,5% degli intervistati dichiara che nelle proprie abitazioni si fuma e il 22% che
il divieto sul luogo di lavoro non viene rispettato.
Situazione nutrizionale L’eccesso di peso, definito sulla base del valore del Body Mass Index, aumenta la
probabilità di sviluppare importanti e frequenti malattie (patologie cardiovascolari, iper-
tensione, diabete) fino alla morte prematura.
In Puglia il 31% degli intervistati è in sovrappeso e l’11,7% è obeso.
Tra le persone in eccesso ponderale solo il 30,3% riferisce di effettuare una dieta
ed il 22,6% di praticare attività fisica regolare: appaiono pertanto opportuni interventi
per favorire abitudini alimentari corrette e la pratica di attività fisica regolare.
Abitudini alimentariL’eccesso alimentare e la dieta sbilanciata sono cause rilevanti di malattia e mor-
te nei paesi industrializzati, rappresentando un importante fattore di rischio per malat-
tie cardiovascolari, ipertensione, alcuni tipi di neoplasia, obesità e diabete. È riconosciu-
ta invece l’efficacia protettiva di frutta e verdura per cui se ne raccomanda il consumo
di almeno cinque porzioni (“five a day”).
In Puglia la maggior parte degli intervistati consuma giornalmente, almeno una
volta, frutta e verdura (89%), anche se solo un’esigua parte (9,2%) consuma le cin-
que porzioni giornaliere consigliate.
Il 49% degli intervistati dichiara di conoscere il ‘five a day’ e solo il 15,9% negli
intervistati ha ricevuto l’informazione da un operatore sanitario.
Consumo di alcolL’alcol insieme a fumo, attività fisica e alimentazione sta assumendo un’importan-
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
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za sempre maggiore in ambito preventivo a causa delle conseguenze che il suo uso
eccessivo può avere in termini di mortalità, morbosità, ripercussioni su famiglie e col-
lettività. I medici e gli altri operatori sanitari possono svolgere un ruolo importante nel-
la prevenzione dell’abuso di alcol attraverso interventi rivolti principalmente alle perso-
ne a rischio (forti consumatori, bevitori fuori pasto e consumatori ‘binge’).
In Puglia si stima che circa il 20% degli intervistati abbia abitudini di consumo di
alcol considerabili a rischio; solo l’11% riferisce che un operatore sanitario si è infor-
mato sul consumo di alcol.
Sicurezza stradaleGli incidenti stradali rappresentano la prima causa di morte nei uomini sotto i 40
anni ed una delle cause principali di invalidità. Si stima che il 60% degli incidenti stra-
dali sia conseguente a fattori umani, per cui una rilevante quota del rischio può esse-
re ridotta attraverso l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza e sistematici controlli dell’alco-
lemia dei conducenti.
In Puglia il 70% degli intervistati utilizza sempre il casco e il 60,9% sempre la cin-
tura anteriore; poco diffusa l’abitudine di utilizzare sempre la cintura posteriore
(8,2%).
Il 10,3% degli intervistati (15,7% di coloro che hanno guidato) dichiara di aver
guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista e l’ 8,7% di essere sta-
to trasportato da chi guidava in questa condizione.
Vaccinazione antinfluenzaleL’influenza costituisce un rilevante problema di Sanità Pubblica a causa dell’eleva-
ta contagiosità e delle possibili gravi complicanze nei soggetti a rischio (anziani e por-
tatori di alcune patologie croniche).
La vaccinazione è mirata alla prevenzione delle complicanze della malattia ed è
raccomandata a persone sopra ai 65 anni, a tutte le persone a rischio di complicazioni
secondarie a causa di patologie e agli addetti ai servizi di pubblica utilità (tra cui gli
operatori sanitari).
In Puglia, in base ai dati dei registri vaccinali, si ha una buona copertura nelle per-
sone sopra ai 65 anni (72,7% nel 2004).
Nella fascia 18-64 anni solo il 31,9% delle persone intervistate con almeno una
patologia cronica dichiara di essersi vaccinata contro l’influenza lo scorso anno.
Vaccinazione antirosoliaL’obiettivo principale dei programmi vaccinali contro la rosolia è la prevenzione
dell’infezione nelle donne gravide in quanto in questa condizione l’infezione può essere
causa di aborto spontaneo, natimortalità o gravi malformazioni fetali (sindrome della
rosolia congenita). La strategia che si è mostrata più efficace a livello internazionale per
raggiungere questo obiettivo consiste nel vaccinare tutti i bambini nel secondo anno di
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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età e nell’ individuare le donne in età fertile ancora suscettibili attraverso un semplice
esame del sangue (rubeotest) per poi vaccinarle. Si stima che per eliminare la rosolia
congenita la percentuale di donne in età fertile immuni alla malattia deve essere supe-
riore al 95%.
In Puglia il 48,1% delle donne di 18-45 anni è protetta nei confronti della rosolia
(26,3% vaccinate e 21,9% non vaccinate, ma con rubeotest positivo) ed il 4,4% è
suscettibile all’infezione (non vaccinate e con rubeotest negativo); in quasi la metà del-
le donne (47,6%) lo stato immunitario nei confronti della rosolia è sconosciuto.
IpertensioneL’ipertensione è un importante fattore di rischio cardiovascolare, molto diffuso nel-
la popolazione e responsabile di cospicui costi sia in termini di salute che economici.
In Puglia si stima che sia iperteso circa un quinto della popolazione tra i 18 e 69
anni (41,5% sopra i 50 anni); il 69% degli ipertesi riferisce di essere in trattamento con
farmaci.
La percentuale di persone alle quali non è stata misurata la pressione arteriosa
negli ultimi 2 anni è del 24,5%.
Colesterolemia L’ipercolesterolemia costituisce uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare.
L’eccesso di rischio aumenta in presenza di altri fattori quali ipertensione, fumo e dia-
bete.
In Puglia il 25,4% degli intervistati riferisce di non aver mai misurato il livello di
colesterolo nel sangue; tra coloro che si sono sottoposti ad un esame del colesterolo, il
27,2% dichiara di avere livelli elevati (40,2% sopra ai 50 anni). Il 19,2% delle perso-
ne con alti livelli di colesterolo riferisce di essere in trattamento farmacologico.
Carta di rischio cardiovascolareLa carta del rischio cardiovascolare è uno strumento semplice e obiettivo che il
medico può utilizzare per stimare la probabilità del proprio paziente di avere un primo
evento cardiovascolare maggiore (infarto del miocardio o ictus) nei 10 anni successivi,
in base al valore di questi fattori di rischio: sesso, diabete, abitudine al fumo, età, pres-
sione arteriosa sistolica e colesterolemia.
Solo al 7% delle persone sopra ai 40 anni (età dalla quale si utilizza lo strumen-
to) intervistate è stato calcolato il punteggio cardiovascolare, sottolineando come que-
sto strumento sia solo minimamente ancora utilizzato da parte dei medici.
Screening neoplasia del collo dell’uteroNei Paesi industrializzati la neoplasia del collo dell’utero rappresenta la seconda
forma tumorale nelle donne al di sotto dei 50 anni. Lo screening, tramite esecuzione
del pap test, si è dimostrato efficace nel ridurre incidenza e mortalità di questa neopla-
TERZA SEZIONE - PROBLEMATICHE DI SALUTE
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sia e nel rendere meno invasivi gli interventi chirurgici correlati; l’esecuzione del test è
raccomandata ogni tre anni nelle donne di 25-64 anni.
In Puglia il 62,6% delle donne di 25-64 anni ha eseguito almeno un pap test e il
54,7% l’ha eseguito almeno ogni tre anni. Il motivo prevalente di esecuzione dell’ulti-
mo pap test è l’iniziativa personale (54,5%), il consiglio di un medico (41,3%) e la let-
tera ricevuta dall’AUSL (0,7%).
Screening neoplasie della mammellaIl tumore della mammella rappresenta la neoplasia più frequente tra le donne in
Italia. Lo screening mammografico, consigliato con cadenza biennale nelle donne tra i
50 e i 69 anni, è in grado sia di rendere gli interventi di chirurgia mammaria meno inva-
sivi sia di ridurre di circa il 30% la mortalità.
In Puglia il 56,8% delle donne di 50-69 anni ha effettuato almeno una mammo-
grafia a scopo preventivo e il 41,4% l’ha eseguita negli ultimi due anni. Il motivo prin-
cipale di esecuzione dell’ultima mammografia è stata l’iniziativa personale nel 60,3%,
il consiglio di un medico nel 39,7%. Nessuno tra le donne intervistate riferisce di aver
eseguito l’ultima mammografia in seguito a lettera di invito da parte della AUSL.
Screening neoplasie del colon rettoIl tumore del colon retto rappresenta la seconda causa di morte per neoplasia,
dopo il cancro al polmone tra gli uomini e il cancro al seno tra le donne. I principali test
di screening per la diagnosi in pazienti asintomatici sono la ricerca di sangue occulto
nelle feci e la sigmoidoscopia (da eseguirsi ogni due anni nelle persone di 50-69 anni).
In Puglia i programmi di screening per il tumore colon-retto non sono ancora ini-
ziati: infatti solo il 10,9% degli ultracinquantenni intervistati tra i 50-69 anni ha ese-
guito un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci o una colonscopia a scopo pre-
ventivo e solo il 5,2% lo ha eseguito negli ultimi 2 anni.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
92
Considerazioni conclusive
Il quadro globale emergente in tale relazione mette in evidenza una situazione
generalmente soddisfacente, ma al tempo stesso notevolmente dinamica.
Il quadro demografico è in rapida mutazione e, con esso, sono in evoluzione i biso-
gni di salute.
Al momento attuale sono comunque da segnalare evidenti disparità sul territorio
regionale con aree a più elevata mortalità e morbosità: subappennino dauno, basso
salento, aree metropolitane di Brindisi e Taranto, hinterland del nord barese. Tali evi-
denze necessitano urgentemente di adeguati approfondimenti epidemiologici attraver-
so studi ad hoc che validino le osservazioni rilevate e indaghino sulle eventuali cause.
Questa strada è già stata parzialmente intrapresa dall’Osservatorio Epidemiologico con
le esperienze dello studio Argento e dello studio Quadri.
In definitiva possiamo affermare che la strada intrapresa dal Sistema Sanitario
Regionale sia fortemente in linea con gli obiettivi indicati nell’ultimo Piano Sanitario
Regionale. Contestualmente l’osservazione epidemiologica ha messo in evidenza aree
di possibile miglioramento che necessitano di nuove risorse e che dovranno rappresen-
tare le basi per quel processo di verifica continua della qualità necessario a garantire
all’utenza regionale un servizio sempre più incentrato sui reali bisogni di salute.
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APPENDICE A
Ospedalizzazione generale per provincia
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RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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7
APPENDICE B
Notifiche delle malattie infettive
107
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
108
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APPENDICE B - NOTIFICHE DELLE MALATTIE INFETTIVE
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RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
110
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43
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4.2
98
Tabella C.3. Notifiche di tubercolosi e micobatteriosi: distribuzione per ASL di notifica
e tassi di incidenza (x 100.000) per provincia di segnalazione. Puglia, anni 1999-2005.
Tabella B.4. Notifiche di focolaio epidemico. Puglia, anni 2002-2005.
APPENDICE B - NOTIFICHE DELLE MALATTIE INFETTIVE
111
ASL 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005*Ba/1 1 0 0 1 0 0 1Ba/2 21 15 15 9 12 11 9Ba/3 0 1 1 1 3 1 0Ba/4 81 108 69 70 72 48 11Ba/5 6 4 0 4 1 1 1Br/1 24 40 21 24 20 9 14Fg/1 16 10 7 8 8 10 6Fg/2 0 0 0 0 0 1 0Fg/3 48 52 41 35 68 36 33Le/1 29 54 48 52 26 31 33Le/2 15 14 9 15 9 18 7Ta/1 19 12 20 16 10 22 1Totale 260 310 231 235 229 188 116
Provincia 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005*
Bari 6,95 8,16 5,42 5,42 5,61 3,91
Brindisi 5,78 9,64 5,05 5,77 4,81 2,23
Foggia 9,17 8,89 6,88 6,16 10,89 6,80
Lecce 5,39 8,31 6,97 8,06 4,27 6,22
Taranto 3,2 2,03 3,37 2,7 1,69 3,79
Totale 6,09 7,58 5,41 5,48 5,36 4,67
Tipo di focolaio 2002 2003 2004 2005*
Inf. e tossinf. alimentari 21 9 10 8
Pediculosi 3 14 8 7
Scabbia 36 38 43 28
Tigna 1 2 2 0
Altro 0 17 0 2
Totale 61 80 63 45
*dati provvisori
Tabella B.5. Notifiche di focolaio epidemico - distribuzione per ASL di segnalazione
Puglia, anni 2002-2005.
ASL 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005*Ba/1 6 1 2 2 6 1 0Ba/2 2 9 2 3 4 1 3Ba/3 1 1 7 8 12 1 2Ba/4 7 3 4 14 8 10 6Ba/5 1 1 4 1 3 3 2Br/1 5 5 7 4 30 27 22Fg/1 1 9 4 4 5 1 0Fg/2 1 1 2 0 0 0 0Fg/3 12 28 18 5 6 8 7Le/1 3 1 2 13 0 1 0Le/2 2 6 4 7 4 9 3Ta/1 26 10 2 0 2 1 0Totale 67 75 58 61 80 63 45
*dati provvisori
112
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
APPENDICE C
Popolazione ISTAT
113
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
114
APPENDICE C - POPOLAZIONE ISTAT
115
Popolazione ISTAT al 1 gennaio 2003 per sesso ed età
Età Maschi Femmine Totale Età Maschi Femmine Totale0 20.154 19.210 39.364 51 24.036 25.496 49.5321 20.729 19.646 40.375 52 25.023 26.293 51.3162 20.967 20.279 41.246 53 24.956 26.239 51.1953 21.289 20.013 41.302 54 26.462 28.008 54.4704 21.240 20.096 41.336 55 25.040 26.470 51.5105 21.316 20.124 41.440 56 24.756 26.613 51.3696 21.713 20.580 42.293 57 21.510 22.529 44.0397 21.886 20.631 42.517 58 19.219 20.687 39.9068 22.370 21.236 43.606 59 19.460 21.058 40.5189 23.513 21.895 45.408 60 20.031 21.628 41.659
10 24.734 23.243 47.977 61 19.041 20.847 39.88811 24.903 23.126 48.029 62 21.037 22.936 43.97312 24.989 23.465 48.454 63 20.640 23.010 43.65013 24.755 23.500 48.255 64 19.592 22.223 41.81514 25.498 24.043 49.541 65 18.777 21.300 40.07715 25.079 23.619 48.698 66 17.747 20.544 38.29116 25.239 23.865 49.104 67 17.899 20.906 38.80517 25.342 24.417 49.759 68 17.615 20.862 38.47718 26.423 25.418 51.841 69 17.022 20.360 37.38219 27.228 25.714 52.942 70 16.237 19.840 36.07720 27.845 26.865 54.710 71 16.374 20.292 36.66621 28.129 27.280 55.409 72 16.474 20.931 37.40522 28.793 27.870 56.663 73 14.678 18.730 33.40823 29.768 28.656 58.424 74 13.945 18.206 32.15124 30.627 29.658 60.285 75 13.474 18.144 31.61825 31.046 30.523 61.569 76 12.433 16.855 29.28826 31.571 31.309 62.880 77 11.502 15.780 27.28227 32.148 31.940 64.088 78 10.381 14.797 25.17828 32.171 32.866 65.037 79 9.855 14.927 24.78229 30.906 31.348 62.254 80 9.144 14.098 23.24230 30.355 30.639 60.994 81 7.762 12.542 20.30431 30.884 30.985 61.869 82 7.828 12.484 20.31232 30.170 30.654 60.824 83 4.214 7.361 11.57533 30.482 31.464 61.946 84 3.097 5.648 8.74534 30.455 31.372 61.827 85 2.970 5.180 8.15035 30.868 31.392 62.260 86 3.124 5.600 8.72436 31.357 32.202 63.559 87 3.415 6.291 9.70637 30.990 32.478 63.468 88 2.956 5.531 8.48738 31.504 32.701 64.205 89 2.574 4.960 7.53439 29.157 30.701 59.858 90 1.962 4.055 6.01740 28.730 30.025 58.755 91 1.451 3.118 4.56941 28.381 29.865 58.246 92 1.160 2.612 3.77242 27.680 29.001 56.681 93 757 1.889 2.64643 27.031 28.366 55.397 94 592 1.429 2.02144 25.160 27.264 52.424 95 337 966 1.30345 25.925 27.388 53.313 96 234 668 90246 25.271 27.066 52.337 97 157 482 63947 25.135 26.863 51.998 98 87 325 41248 24.592 26.143 50.735 99 51 195 24649 23.795 25.400 49.195 ≥100 62 289 35150 23.161 24.715 47.876 TOTALE 1.952.604 2.071.353 4.023.957
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
116
APPENDICE D
Referenti e responsabili
117
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
118
Referenti SISR
Responsabile di Progetto Regione Puglia: Dott. M. Conversano
Responsabile di progetto SVIM Service: Dott. N. Piccinni
Referenti per SIMI e SEIEVA
AUSL REFERENTE
BA 1 Dr. Matera Riccardo - Sig.ra Capogna Cristina
BA 2 Dott.ssa Colamaria Rosa
BA 3 Dr. Madaro Antonino - Sig. Rella Nicola
BA 4 Dr. Scalzo Giacomo - Sig.ra Armenise Maria
BA 5 Dr. Avella Francesco
BR 1 Dott.ssa Bellino Emanuela
FG 1 Dr. Masullo Mario - Sig.ra Rubino Teresa
FG 2 Dr. Pagano Innocenzo
FG 3 Dr. Di Martino Vincenzo
LE 1 Dr. Fedele Alberto - Dott.ssa Cleopazzo Beatrice - Sig.ra Chiarelli Maria Donata
LE 2 Dr. Turco Giuseppina
TA 1 Dr. Minerba Sante
Referenti RENCAM
AUSL REFERENTE
BA 1 Dr. Coviello Vincenzo - Sig.ra Nocella Maria Pia
BA 2 Dott.ssa Colamaria Rosa
BA 3 Dr. Madaro Antonino - Sig. Rella Nicola
BA 4 Dr. Muciaccia Massimo
BA 5 Dr. Ancona Angelo - Dr. Marino Daniele - Sig.ra Laera Anna
BR 1 Dr. Ardizzone Antonino
FG 1 Dr. Pollice Antongiulio
FG 2 Dott.ssa D’Aprile Angelapia
FG 3 Dr. Di Martino Vincenzo - Sig.ra Manna Miriam
LE 1 Dr. Quarta Fabrizio - Sig.ra De Franciscis Anna Rita
LE 2 Dr. Borgia Oronzo - Dr.ssa Melcarne Anna
TA 1 Dr. Minerba Sante
Referenti per il Piano di Eliminazione del Morbillo e della Rosolia Congenita
AUSL REFERENTI
BAT 1 Dr. Matera Riccardo - Dr. Pollice Francesco - Dr. Napolitano Savino
BA 2 Dr. De Nichilo Vincenzo - Dott.ssa Altomare Anna Elisabetta - Dr. Piazzolla Ruggero
BA 3 Dr. Miale Francesco - Dr. Madaro Antonino - Dr. Schiavariello Nicola
BA 4 Dr. Fanuzzi Giuseppe - Dr. Scalzo Giacomo - Praitano Ermanno
APPENDICE D - REFERENTI E RESPONSABILI
119
BA 5 Dr. Daddabbo Giovannantonio - Dr. Ricci Viatantonio - Dott.ssa Caputo Rosalinda
BR 1 Dr. Martucci Vito - Dott.ssa Bellino Emanuela - Dr. Pastore Francesco
FG 1 Dr. Iannucci Giovanni - Dott.ssa Moffa Giuseppina - Dott.ssa Esposto Libera Maria
Assunta
FG 2 Dott.ssa Forcina Maria Antonietta - Dr. Falciatore Danilo
FG 3 Dr. Lofrese Nicola - Dott.ssa Ferraro Marisa - Dr. Cela Giampaolo
LE 1 Dr. Fedele Alberto - Dott.ssa Maturo Paola - Dr. Casile Claudio
LE 2 Dr. Catamo Eligio - Dr. Giorgino Stefano - Dr. Accogli Vito
TA 1 Dr. Conversano Michele - Dr. Pesare Antonio - Dr. Marranzini Mario
Elenco dei medici sentinella per l’Influenza
Accarrino A., Accogli V., Alba M., Alvino S., Andrani A., Anelli F., Antonaci M., Antonino M., Apri-
le E., Balducci O., Balestrazzi M., Bellalbero M., Bianco G., Boffi M., Borsetti R., Brizzi A., Bruz-
zese R., Bufano G., Caliandro L., Capone R., Caputo S., Capuzzello F., Caracciolo G., Caradonio
A., Caricato M., Carnimeo F., Casile C., Castriotta A., Cavone E., Chieppa R., Ciccarelli G., Cimi-
no S., Colucci G., Conoscitore P., Cosi A., Costantino R., D’ambrosio G., D’angelo A. M., De Bari
A., De Benedictis A., De Cristofaro A., De Felice C.D., De Francesco L., De Giorgi D., De Giovan-
ni L., De Mola C., De Robertis Lombardi V., De Sabato N., De Tommasi F., Dell’edera L., Dell’or-
co M.D., Dell’<orco M.L.R., D’errico G., Di Lecce G., Di Renzo T., Dibari G., Donvito V. L., D’Urso
G. A., Fanelli P., Fanizza B., Fiume D., Frisenna D., Frisotti A., Gadaleta Caldarola G., Gargano
M. A., Gerbino F., Germano F., Ghionda F., Gianfredi F., Giannuoli D., Giove F., Greco M., Gual-
tieri L., Guercia D., Iacovazzo P.M.F., Iannone F., Imbrici A., Infantino A., Inguscio C., Lampu-
gnani F., Legrottaglie F., Leone E., Leone F., Lillo C., Lippolis O., Lisco M.G., Macchia C., Madami
L., Malorgio E., Mancino A., Mangione P., Marcellino G., Mariano C., Martello G., Matera F., Mat-
tei G., Mele E., Metrucci A., Migliore N., Minerva S., Mola E., Monopoli D., Mortato L., Natilla V.,
Natuzzi M., Nicoletti L., Ostilio G., Pavone F., Pazienza F., Pedale R., Piazzolla G., Piazzolla R., Pic-
cininni C., Piva C., Poretti G., Presutto M.R., Puntonio V., Ragnatela G., Ramunni A., Rauzino G.,
Riso V., Rochira C., Salerno S., Sannella A., Santoro G., Santoro L., Saracino D., Scalera P., Sca-
rano L., Scarlato A.M., Schena N., Schiavone C., Schiraldi G., Serio L., Silvestro M., Spani A.,
Tagliente M., Tocci L., Tota M. F., Tricarico G., Triggiani M., Trizza R., Trono F., Trotta F., Urago M.,
Valentino M. F., Valletta D., Vernaleone F., Vico A., Vinci P., Zaccaria A., Zamparella M., Zingaro
A., Zizzari S.
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
120
Referenti Studio QUADRI
ASL DIRETTORE COORDINATORE INTERVISTATORE
BA/1 Dr. P.Marino Dr. P. Marino De Mitri Marcella
BA/2 Dr. Sarcina Dr. Sarcina Dr. Losito Ignazio
Dr. Parente Dr.ssa O. Del Rosso Di Pace Concetta
BA/3 Dr. Zullo Dr. G. Perrucci Dr. G.Perrucci
Dr. S. Troilo Dr. S. Troilo Sblano Annamaria
BA/4 Dr. Scattaglia Dr.ssa E. Tatulli Dr.ssa E. Tatulli
Dr. De Rosa Dr. De Rosa Sinigallia Maurizia
Dr. Scattaglia Dr.ssa E. Tatulli Idrontino Annamaria
Dr. De Nicolò Dr. T. Florio Perillo Rosa
BA/5 Dr. P. De Leonardis Dr. G. Campobasso Anna Longo
Dr. Gigantelli Dr. Gigantelli Tapopgna Antonella
BR/1 Dr. A. De Leonardis Dr. A. De Leonardis Zurlo Maria
Dr. F. Galasso Dr. F. Galasso Santoro Maria
Dr. Morgillo Dr. Morgillo Valente Marilena
FG/1 Dr.ssa Lauriola Dr.ssa De Vanna Dr.ssa De Vanna
Dr.ssa Russi Dr.ssa Russi
Dr. Carnevale Dr.ssa M. L. Pescara Dr.ssa M. L. Pescara
Dr.ssa M. R. Maroni Dr.ssa M. R. Maroni
FG/2 Dr. N. Giannattasio Dr. L. Franco Damato Anna
Benedetti Angela
FG/3 Dr. E. Iorio Dr. E. Iorio Pinto Anna
Dr. E. Iorio Dr. E. Iorio Corvino Anna
LE/1 Dr.L.Lanzolla Dr. G. Santoro Dr.ssa G. De Luca
Dr. D. Carcagnì Dr. Pulli Barba Giuseppina
Dr. U. Caracciolo Dr. U. Caracciolo Sicuro Donata
Dr. U. Caracciolo Dr. U. Caracciolo Quagnano Giovanna
LE/2 Dr. A. Colasso Dr. C. Vincenti Dr. R. De Cesare
Dr. A. Schiavano Dr.ssa Micale Branca Maria Teresa
TA/1 Dr. G. Pirinu Dr. G. Pirinu Dr.ssa E. Tamborrino
Dr.ssa Roccaforte Dr.ssa Roccaforte Petio Giuseppe
Dr.ssa S. Melli Dr.ssa S. Melli Dr.ssa A. Origlia
Dr. Di Campo Dr. Di Campo Matarrelli Cosimo
Dr.ssa. G. Ronzino Dr.ssa. G. Ronzino Dr. G. Mascolo
APPENDICE D - REFERENTI E RESPONSABILI
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Referenti Studio QUADRI
AUSl Referenti Intervistatori e Collaboratori
Ausl Ba/1 Dr Riccardo MATERA Dr.ssa Matilde GRAMEGNA
Dr.ssa Lucia SICILIANO
Ausl Ba/2 Dr. Rosa COLAMARIA
Ausl Ba/3 Dr.Antonio MADARO Dr.ssa Maria Irene MASTROGIACOMO
Ausl Ba/4 Dr. Giacomo SCALZO Sig. Angelo SORANNO
Sig.ra Vera LA FORGIA
Sig.ra Mariella ARMENISE
Sig. ra Giuseppina FRAZZETTO
Dr. Massimo MUCIACCIA
Dr.ssa Chiara MASSARO
Sig. ra Elena FANELLI
Ausl Ba/5 Dr.ssa Maria Antonietta LA GRAVINESE Sig.ra Maria MALLARDI
Ausl Br/1 Dr. Vito MARTUCCI Dr. Pasquale PEDOTE
Dr.ssa Susi EPIFANI
Ausl Fg/1 Dr.ssa Giuseppina MOFFA
Ausl Fg/2 Dr.ssa Angela D’APRILE Dr.ssa BATTISTA Tatiana
Dr.ssa FUSCO Anna Rita
Dr.ssa MONGELLI Rosanna
Ausl Fg/3 Dr. Vincenzo DI MARTINO Dr.ssa Nunzia ANGELINI,
Sig.ra Miriam MANNA
Ausl Le/1 Dr. Valerio APRILE
Ausl Le/2 Dr.ssa Maria Antonietta MOREA Dr.ssa Cesarea PRESICCE,
Sig.ra Delia PAGLIARA,
Sig. Massimo MERICO
Ausl Ta/1 Dr. Antonio Pesare Dr. Davide Zuppiroli
RELAZIONE SULLO STATO DI SALUTE DELLA POPOLAZIONE PUGLIESE
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Finito di stampare nel mese di luglio 2006
negli stabilimenti della
Grafiche Eurostampa srl
Via S. Milella, 10 - 70123 Bari
Tel 080.5378876 - Fax 080.5311070
e-mail: [email protected]
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