Relazione - Visita di studio in Cornovaglia

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO nel REGNO UNITO 9 13 Luglio 2012 Relazione Visita di Studio in Cornovaglia Giovanna Lenzo, Associazione Terra dOrto Casa Santa Rosa - Opera Femminile Don Guanella

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Articolo SV2 Giovanna Lenzo

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO nel REGNO UNITO 9 – 13 Luglio 2012

Relazione

Visita di Studio in Cornovaglia

Giovanna Lenzo, Associazione Terra d’Orto

Casa Santa Rosa - Opera Femminile Don Guanella

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Articolo Testimonianza Giovanna Lenzo, Associazione ‘Terra d’Orto’ Casa Santa Rosa – Opera Femminile Don Guanella

VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO nel REGNO UNITO 9 – 13 Luglio 2012

Relazione – Visita di Studio in Cornovaglia

Da anni mi dedico, in qualità di educatrice professionale presso il centro di riabilitazione “Casa

Santa Rosa” dell’Opera femminile Don Guanella, all’ attività di ortocoltura. Essa rappresenta un

valido strumento per contribuire al miglioramento delle abilità relazionali, sociali, fino-motorie,

grosso-motorie, di quelle relative all’addestramento lavorativo e dei comportamenti problematici e,

pertanto, al miglioramento della qualità della vita in un percorso di concreta integrazione sociale

delle donne con disabilità mentale con cui lavoro.

In tale ottica l’istituzione degli “Orti urbani” e la diffusione della filosofia della promozione del

territorio agricolo del comune Roma mi è apparsa un mezzo efficacie non solo per salvaguardare le

aree destinate alla coltivazione, ma anche per valorizzare “risorse umane” che, come le terre, devono

e possono essere preservate dal degrado e dall’abbandono.

Partendo da una personale esigenza di dover imparare e sperimentare e forte della convinzione

dell’importanza dell’educazione degli adulti ho partecipato con grande entusiasmo al progetto

EU’GO, in quanto occasione privilegiata di apprendimento attraverso la mobilità internazionale.

Ho, innanzitutto, avuto la possibilità di conoscere l’associazione CEMEA del Mezzogiorno, che ha

fornito tutte le informazioni rispetto al progetto in generale e, in particolare alla visita di studio

prima, durante e dopo la partenza.

La visita in Cornovaglia si è rivelata, quindi, una preziosa fonte per conoscere, confrontare e

scambiare idee, pratiche ed esperienze relative al mondo dell’agricoltura sociale, nell’ottica comune

della diffusione della filosofia dello “stare bene”, anche in situazioni di disagio, e dell’arte del riciclo

fondamentale per l’attuazione del principio universale di uno sviluppo sostenibile.

Il primo orto che abbiamo visitato, “Diggin’it” a Plymouth, si è presentato con uno scenario

particolarissimo che, al primo impatto, ha dato l’impressione di un ambiente “confusionario” sia per

le caratteristiche del terreno scosceso sia per la coltivazione “disordinata” dove ortaggi, fiori, erbe

aromatiche prendevano vita in un caos di profumi e colori.

Mi sono subito venute in mente i volti felici delle “mie” ragazze quando abbiamo piantato lungo

un solco iris e gladioli e pensandoci bene, seppur in maniera meno caotica, il connubio tra fiori,

verdure e ortaggi lo abbiamo creato anche noi circondando il nostro orto di girasoli!

Importante è sicuramente l’attenzione dedicata all’educazione alimentare: se le abitudini

culinarie ed il tipo di cibo consumato sono peculiari di ogni popolazione, chissà se l’UK perderà la

nomea di paese dove regna sovrano il “fish and chips”?!

Altamente interessanti ed ingegnosi sono il sistema di riciclo dell’acqua e la casa degli insetti.

L’utilizzo del letame equino e dell’ insetticida biologico sono, poi, fondamentali per coltivare un

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VISITA DI STUDIO Progetto EU’GO nel REGNO UNITO 9 – 13 Luglio 2012

orto in maniera veramente ecologica.

Incredibile è la forma di finanziamento da parte della Lotteria nazionale che potrebbe segnare

una svolta per il “fund raising” anche in Italia.

La seconda realtà visitata è stata l’ “Eden Project”: un complesso ricavato da un’ex cava di Kaolinite che

ospita, all’interno di due enormi biosfere, il bioma tropicale e quello mediterraneo. Di grande effetto è

l’idea progettuale legata all’educazione ambientale che accomuna “The core”, lo spazio didattico e

l’immenso giardino ricco, oltre che di una quantità enorme di piante, di creazioni artistiche e didattiche.

Questo è l’unico aspetto che vedo vicino alla mia realtà: noi abbiamo iniziato a programmare percorsi

didattici con le scuole. Per il resto mi è apparsa un’attrazione prettamente turistica volta soprattutto ad

ottenere elevati guadagni anche grazie alla presenza di negozi, di strutture di ristorazione e del Teatro.

L’ “Horticultural Healing Project” mi è sembrato un contesto più “familiare”, più simile a quello in cui

opero quotidianamente. Si tratta di un giardino terapeutico per persone con disabilità, nato su una

proprietà militare e convenzionato con il Sistema Sanitario Nazionale. L’aspetto più importante, che

purtroppo manca in Italia, è il riconoscimento del valore terapeutico dell’ortocoltura e, proprio per questa

ragione, la visita è stata indubbiamente la più proficua per la mia attività. A livello pratico ho potuto

apprezzare l’utilità di letti di coltivazione rialzati, che ne permettono la fruizione anche a persone con

difficoltà motorie. Mi piacerebbe realizzarli anche nel mio orto: al momento noi usufruiamo solo dei bancali

all’interno della serra. Ho, inoltre, avuto modo di prendere contatti con un’operatrice che si è subito

dimostrata disponibile ad un confronto sulle schede di valutazione utilizzate per i pazienti.

Purtroppo a causa delle avverse condizioni climatiche non è stato possibile visitare Mount Edgcumbe,

tuttavia Lawrence ci ha mostrato l’area costruita per “ospitare” i pipistrelli.

Il progetto EUGO, come il progetto ERASMUS ai tempi dell’università, ha costituito un momento

estremamente significativo per la mia crescita personale e professionale: sicuramente ho affinato le mie

conoscenze in tema di agricoltura sociale, ma soprattutto si sono poste basi concrete per intensificare e

realizzare nuovi scambi di esperienze nell’ambito di una sempre più ampia rete europea di orti.

Fondamentale è stato il rapporto instauratosi con i miei compagni di viaggio, l’agronomo Franco, con

Ilenia, la coordinatrice CEMEA, e gli altri ortisti, sia con gli inglesi sia con quelli provenienti dagli altri paesi

partner del progetto: Spagna, Francia e Germania. Il racconto delle rispettive esperienze e i momenti di

confronto (soprattutto con i francesi e le spagnole) sono stati una ricchezza da un punto di vista conoscitivo

ed anche una fonte di ispirazione per i lavori futuri.

La brevità del soggiorno non ha permesso di sfruttare a pieno i vantaggi di un’esperienza di così ampia

portata ma forse si sarebbe potuto ottimizzare il tempo dedicando più spazio agli incontri di presentazione

e di scambio con gli altri partecipanti.

A cura di Giovanna Lenzo, Luglio 2012