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Requisiti Acustici Passivi degli Edifici D.P.C.M. 5.12.97
Relazione tecnica di valutazione previsionale
requisiti acustici passivi degli edifici Art. 3, comma 1, lettera e L. 26/10/95 n. 447 - D.P.C.M. 5/12/97
“Progetto Struttura Socio Assistenziale Integrata”
Via Galluzzi
Comune di Torrevecchia Pia (PV)
Committenza
Gabbiano Group S.r.l.
Via San Martino, 14 – 20122 MILANO
Relazione elaborata da:
Ambiente&Sicurezza Consulting S.n.c. VViiaa VViillllaa EElleeoonnoorraa 2233 –– 2277110000 PPaavviiaa -- TTeell.. FFaaxx 00338822 446600990088
www.ambienteesicurezzaconsulting.it
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Torrevecchia Pia (PV) – Calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici
Indice
1.0 Premessa ............................................................................................................................. 3
2.0 Legislazione di riferimento .................................................................................................... 4
2.1 D.P.C.M. 5/12/1997 .......................................................................................................... 4
3.0 Riferimenti normativi ............................................................................................................. 7
3.1 Elenco norme tecniche per l'esecuzione degli algoritmi di calcolo previsionali da utilizzare per i requisiti acustici passivi degli edifici ..................................................................................... 7
3.1 Elenco norme tecniche per l'esecuzione dei calcoli da utilizzare per le verifiche in opera di rispetto dei requisiti acustici passivi ............................................................................................. 7
4.0 Descrizione dell’intervento edilizio ........................................................................................ 9
5.0 Identificazione dei limiti di legge ......................................................................................... 12
6.0 Descrizione delle strutture .................................................................................................. 13
7.0 Isolamento acustico per via aerea delle facciate ................................................................ 21
8.0 Isolamento dal rumore di calpestio di solai ......................................................................... 28
9.0 Accorgimenti Isolamento acustico per via aerea dei divisori verticali tra le degenze ........... 33
10.0 Mitigazione della rumorosità degli impianti tecnologici ........................................................ 36
11.0 Conclusioni ......................................................................................................................... 41
12.0 Allegati ............................................................................................................................... 43
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1.0 Premessa Oggetto di questa relazione tecnica è l’analisi dei requisiti acustici passivi relativamente al progetto
di realizzazione di una Struttura Socio Assistenziale Integrata, ubicata nel territorio Comunale di
Torrevecchia Pia (PV), in Via Galluzzi.
La relazione è stata redatta sulla base del progetto e delle indicazioni su stratigrafie e materiali
costruttivi forniti dalla committenza.
I requisiti calcolati vengono confrontati con i limiti imposti dal D.P.C.M. 5/12/1997 “Determinazione
dei requisiti acustici passivi degli edifici”.
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2.0 Legislazione di riferimento 2.1 D.P.C.M. 5/12/1997
In attuazione dell’art. 3, primo comma, lettera e), della Legge quadro sull’inquinamento acustico n.
447 del 26/10/1995, in data 5 dicembre 1997 è stato emanato dalla Presidenza del Consiglio dei
ministri il decreto dal titolo <<Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici>>.
Tale provvedimento è stato pubblicato sulla G.U. n. 297 del 22/12/1997 ed è entrato in vigore il 21
febbraio 1998.
Per quanto riguarda i requisiti acustici passivi degli edifici vengono assunti come parametri di
riferimento quelli di seguito elencati:
- Indice di valutazione dell’isolamento acustico standardizzato di facciata D2m,nT,w;
- Indice di valutazione del potere fonoisolante apparente di partizioni verticali e orizzontali tra
ambienti R’w, da riferirsi ad elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari;
- Indice di valutazione del rumore di calpestio di solai normalizzato L’n,w.
Rumore prodotto da impianti tecnologici
La rumorosità prodotta dagli impianti tecnologici non deve superare i seguenti limiti :
- LASmax con costante di tempo slow per i servizi a funzionamento discontinuo;
- LAeq per i servizi a funzionamento continuo.
Sono servizi a funzionamento discontinuo gli ascensori, gli scarichi idraulici, i bagni, i servizi
igienici e la rubinetteria. Sono servizi a funzionamento continuo gli impianti di riscaldamento,
aerazione e condizionamento.
Il Decreto impone che ad opera ultimata i requisiti acustici siano rispettati.
A seconda delle tipologie degli edifici considerati e della loro destinazione d’uso, si hanno differenti
requisiti acustici passivi da rispettare (Vedasi tabelle A – B).
Tabella A : classificazione degli ambienti abitativi Categoria A : edifici adibiti a residenza o assimilabili; Categoria B : edifici adibiti a uffici e assimilabili; Categoria C : edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili; Categoria D : edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili; Categoria E : edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili; Categoria F : edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili; Categoria G : edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili;
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Tabella B : requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici Categorie di cui alla Tab. A
Parametri
R'w D2m,nT,w L’ n,w LAsmax LAeq
D 55 45 58 35 25
A,C 50 40 63 35 35
E 50 48 58 35 25
B,F,G 50 42 55 35 35
Il 14 agosto 2001 è poi entrata in vigore la Legge Regionale n. 13 <<Norme in materia di inquinamento acustico>>, il cui articolo 7 è dedicato proprio ai requisiti acustici passivi degli edifici prevedendo esplicite richieste di verifica fin dalla fase progettuale. Dove:
R’w (Indice di potere fonoisolante apparente)
è il valore minimo di isolamento al rumore tra differenti unità immobiliari
D2m,nT,w (Indice di isolamento acustico di facciate)
è il valore minimo di isolamento dai rumori provenienti dall’esterno
L’n,w (Indice di livello di rumore di calpestio di solai)
è il valore massimo di rumore di calpestio percepito
LASmax (Livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo slow)
è il valore massimo di rumore per gli impianti a funzionamento discontinuo
LAeq (Livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A)
è il valore massimo di rumore per gli impianti a funzionamento continuo
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La norma UNI 8199/98 “Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e ventilazione – Linee
guida contrattuali e modalità di misurazione”, fissa i limiti di rumorosità a seconda della
destinazione d’uso degli ambienti in esame.
In Tabella 2 si riporta la classificazione degli ambienti abitativi in base alla destinazione d’uso,
nonché i relativi livelli equivalenti di pressione sonora ponderati A da non superare al fine di
garantire condizioni di comfort acustico.
Tabella 1: Limiti di rumorosità per impianti di climatizzazione e ventilazione proposti dalla norma UNI 8199:1998. Livelli di riferimento. Valori indicativi.
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3.0 Riferimenti normativi
3.1 Elenco norme tecniche per l'esecuzione degli algoritmi di calcolo previsionali da utilizzare per i requisiti acustici passivi degli edifici
Per il calcolo dei requisiti acustici passivi sono state utilizzate le indicazioni riportate nelle seguenti
norme tecniche:
Calcolo dell’indice di valutazione del potere fonoisolante apparente, R’w, tra ambienti adiacenti: � UNI EN ISO 12354-1:2002 “Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di
edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento dal rumore per via aerea tra ambienti”.
Calcolo dell’indice di valutazione del livello di rumore di calpestio di solai normalizzato, L’nw, tra ambienti sovrapposti:
� UNI EN ISO 12354-2:2002 “Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico al calpestio tra ambienti”.
Calcolo dell’indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato di facciata, D2mnTw: � UNI EN ISO 12354-3:2002 “Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di
edifici a partire dalle prestazioni di prodotti - Isolamento acustico contro il rumore proveniente dall'esterno per via aerea”.
� Rapporto Tecnico UNI TR 11175: “Acustica in edilizia. Guida alle norme serie UNI EN 12354 per la previsione delle prestazioni acustiche degli edifici. Applicazione alla tipologia costruttiva nazionale”.
Calcolo della rumorosità degli impianti tecnologici a funzionamento continuo: � UNI EN 12354-5:2009 “Acustica in edilizia - Valutazioni delle prestazioni acustiche di edifici
a partire dalle prestazioni di prodotti - Livelli sonori dovuti agli impianti tecnici”.
In alcuni casi, considerate le tipologie costruttive adottate, sono state utilizzate formule
matematiche tratte dalla più recente bibliografia, le quali, in base alla nostra esperienza, risultano
essere maggiormente aderenti ai risultati delle misurazioni in opera ed a favore di sicurezza.
Il problema dei rumori generati dagli impianti tecnologici viene affrontato proponendo una serie di
prescrizioni di dettaglio.
3.1 Elenco norme tecniche per l'esecuzione dei calcoli da utilizzare per le verifiche in
opera di rispetto dei requisiti acustici passivi
Le norme tecniche da utilizzarsi in fase di verifiche in opera di rispetto dei requisiti acustici passivi sono le seguenti:
Misura del potere fonoisolante apparente tra ambienti adiacenti: � UNI EN ISO 140-4:2000 “Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di
elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea tra ambienti”.
� UNI EN ISO 140-14:2004 ”Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di elementi di edificio - Parte 14: Linee guida per situazioni particolari in opera”.
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Misura del livello di rumore di calpestio di solai normalizzato: � UNI EN ISO 140-7:2000 “Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di
elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento dal rumore di calpestio di solai”.
� UNI 10052:2005 “Acustica - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea, del rumore da calpestio e della rumorosità degli impianti - Metodo di controllo”.
Misura dell’isolamento acustico normalizzato di facciata: � UNI EN ISO 140-5:2000 “Acustica - Misurazione dell'isolamento acustico in edifici e di
elementi di edificio - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea degli elementi di facciata e delle facciate”.
Misura della rumorosità interna degli impianti: � UNI 8199:1998 “Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e
ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione”. � UNI 10052:2005 “Acustica - Misurazioni in opera dell'isolamento acustico per via aerea,
del rumore da calpestio e della rumorosità degli impianti - Metodo di controllo”; � UNI EN ISO 16032:2005 “Acustica - Misurazione del livello di pressione sonora di impianti
tecnici in edifici - Metodo tecnico progettuale”. � UNI 11367:2010 “Acustica in edilizia – Classificazione acustica delle unità immobiliari:
procedura di valutazione e verifica in opera”.
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4.0 Descrizione dell’intervento edilizio L’intervento edilizio consiste nella realizzazione di una Struttura Socio Assistenziale Integrata,
ubicata nel territorio Comunale di Torrevecchia Pia (PV), in Via Galluzzi.
Di seguito si riportano alcuni disegni, non in scala dell’intervento.
Figura 1 – Area oggetto di intervento Struttura Socio Assistenziale Integrata
L’area oggetto dell’intervento è ubicata a Sud/Ovest del Comune di Torrevecchia Pia (PV); il
contesto urbanistico-territoriale in cui verrà inserito il complesso architettonico in progetto risulta
essere, a carattere residenziale, con media densità di popolazione e con limitata presenza di
attività artigianali (lato sud/ovest).
Nelle immediate vicinanze del sito di progetto, si rilevano le seguenti adiacenze. � A Nord e a Ovest , il perimetro limite di proprietà è delimitato da un’area adibita ad attività ludico
- sportiva.
� A Sud , lungo tutto il fronte sorge un’area adibita a futura urbanizzazione. � A Est , l’area oggetto d’intervento è delimitata da Via Galluzzi. Sul lato opposto della strada si rilevano:
- Edifici residenziali su due/tre livelli fuori terra fino a 9 m c.a. max di altezza dal suolo.
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Figura 2 – Pianta Piano Terra
Figura 3 – Pianta Piano Primo
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Figura 4 – Pianta Piano Secondo
Figura 5 – Sezione DD
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5.0 Identificazione dei limiti di legge L’intervento ha destinazione d’uso “casa di cura” – CAT. D, per la quale il DPCM 5-12-1997
individua i seguenti limiti:
� Le partizioni divisorie tra differenti unità immobiliari dovranno essere dotate di un indice di
potere fonoisolante apparente (R’w) maggiore o uguale a 55 dB
� Le facciate dei singoli ambienti abitativi dovranno essere caratterizzate da un indice di
isolamento acustico (D2m,nT,w) superiore o uguale a 45 dB
� I solai divisori tra differenti ambienti abitativi dovranno essere dotati di un indice di livello di
rumore a calpestio (L’n,w) inferiore o uguale a 58 dB
� Gli impianti a funzionamento discontinuo dovranno immettere negli ambienti diversi da
quelli in cui il rumore si genera un livello di rumore LASMAX massimo inferiore o uguale a 35
dBA
� Gli impianti a funzionamento continuo dovranno immettere negli ambienti diversi da quelli in
cui il rumore si genera un livello di rumore LAeq inferiore o uguale a 25 dBA
Poiché la Nuova Struttura Socio Assistenziale Integrata, non confina con unità immobiliari differenti, non si riscontra la necessità di rispettare i limiti di R’w imposti dal Decreto, tuttavia nella relazione verranno fornite comunque alcune indicazioni per limitare il disturbo tra gli ambienti abitativi (locali degenza).
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6.0 Descrizione delle strutture 1 – Facciata
Gruppo struttura Parete esterna Abaco murature M15
Spessore totale 40,0 cm Potere fonoisolante Rw 66 dB
(Certificato n° Nº AC3-D2-05-XXIV)
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2 – Pareti interne in lastre di gesso rivestito – struttura singola
Gruppo struttura Parete interna Abaco murature M01 – M02 – M03 – M04 – M05 – M06 – M09 –
M10 – M11 – M14
Spessore totale 12,5 cm
Potere fonoisolante Rw 52 dB (Certificato n° 304156 – Istituto Giordano)
3 – Pareti interne in lastre di gesso rivestito – struttura doppia
Gruppo struttura Parete interna Abaco murature M07 – M08 – M12 – M13
Spessore totale 32,0 cm Potere fonoisolante Rw 62,5 dB
(Valore calcolato)
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La determinazione di Rw di una determinata partizione può essere effettuata basandosi su (in ordine di attendibilità)
• Prove di laboratorio
• Prove di laboratorio effettuate su partizioni simili a quelle in esame
• Algoritmi matematici
Il potere fonoisolante Rw delle Pareti in lastre di gesso rivestito è stato calcolato mediante le
seguenti formule:
Valida per partizioni realizzate con struttura singola:
Rw= 20 log (m’) + 10 log (d) + e + 5 dB
Valida per partizioni realizzate con struttura doppia:
Rw= 20 log (m’) + 10 log (d) + e +10 dB
Dove:
d = profondità dell’intercapedine e spessore del pannello in fibra minerale (cm)
e = spessore del pannello in fibra minerale (cm)
Per ottenere il rispetto della normativa riguardo all’indice di isolamento acustico di facciata, nei
locali sensibili, adibiti a degenza, sarà necessario impiegare vetrocamere caratterizzate da un
indice di valutazione del potere fonoisolante Rw ≥ 43 dB.
Di tali elementi, il valore acusticamente significativo è l’indice di valutazione del potere
fonoisolante Rw.
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Torrevecchia Pia (PV) – Calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici
E’ dunque possibile che un produttore di questo elemento, sia in grado di realizzare (in base a
diverse tecniche costruttive) un articolo caratterizzato dallo stesso indice Rw con spessori
dell’elemento stesso differenti. In questo caso, se certificato, la scelta avviene esclusivamente in
base ad altri fattori (economici, estetici, ecc), in quanto dal punto di vista acustico, i due elementi
sono da considerarsi equivalenti.
I serramenti relativi alle specchiature suddette, dovranno essere caratterizzati da una classe di
permeabilità all’ aria uguale alla A4 (secondo la classificazione prevista dalle norme UNI EN 1026
del 2001 e UNI EN 12207 del 2000) ed essere caratterizzati da un indice di valutazione del potere
fonoisolante Rw non inferiore a quello della porzione vetrata.
Di fondamentale importanza, pena un importante decadimento delle prestazioni di isolamento
acustico e termico, l’accuratezza della posa del telaio e falso telaio, affinché non siano presenti
interstizi tra essi.
Si ricorda come, ai sensi della direttiva 92/59/CEE e successiva 2001/95/CE, recepita con il DM
n° 115 del 1995, seguita dal D.P.R- 16/01/96 e relativa circolare N° 156 AA.GG/STC del 1996, le
superfici vetrate debbano sottostare ai requisiti di sicurezza e resistenza meccanica prescritti. Ciò
comporta, per la gran parte delle specchiature, l’utilizzo di elementi stratificati.
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Torrevecchia Pia (PV) – Calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici
4 – Solaio interpiano con pavimentazione in PVC
Gruppo struttura Solaio interpiano Abaco murature SO.I.P 01 – SO.I.P.02 – SO.P. 04 – SO.IP.05
Spessore totale
30,0 cm
Potere fonoisolante Rw 61,0 dB (Valore calcolato)
Calcolo massa superficiale Materiale Spessore
(cm) Massa superficiale
(Kg/m 2) Pavimentazione in PVC 1,0 13,7 Sottofondo in cemento 5,0 90,0 Isolmant BiPlus 1 - Cls alleggerito per passaggio impianti 8,0 32,0 Solaio in c.a. + lamiera grecata 15,0 360,0 Totale 30,0 495,7
La rigidità dinamica s’ dello strato isolante è pari a 11,0 MN/m3 (vedere scheda tecnica allegata)
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Torrevecchia Pia (PV) – Calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici
5 – Solaio interpiano con pavimentazione in gres porcellanato
Gruppo struttura Solaio interpiano Abaco murature SO.I.P 03
Spessore totale
30,0 cm
Potere fonoisolante Rw 61,0 dB (Valore calcolato)
Calcolo massa superficiale Materiale Spessore
(cm) Massa superficiale
(Kg/m 2) Pavimentazione in gres porcellanato 1,0 23,0 Sottofondo in cemento 5,0 90,0 Isolmant BiPlus 1 - Cls alleggerito per passaggio impianti 8,0 32,0 Solaio in c.a. + lamiera grecata 15,0 360,0 Totale 30,0 505,0
La rigidità dinamica s’ dello strato isolante è pari a 11,0 MN/m3 (vedere scheda tecnica allegata)
Gres porcellanato
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Torrevecchia Pia (PV) – Calcolo dei requisiti acustici passivi degli edifici
6 – Solaio di copertura piano terra
Gruppo struttura Solaio di copertura Abaco murature SO.C. 02
Spessore totale
49,0 cm
Potere fonoisolante Rw 61,0 dB (Valore calcolato)
Calcolo massa superficiale Materiale Spessore
(cm) Massa su perficiale
(Kg/m 2) Pavimentazione in ghiaia 10,0 150,0 Sottofondo in cemento 4,0 72,0 Cls alleggerito 10,0 40,0
Lana di roccia 10,0 7,0 Solaio in c.a. + lamiera grecata 15,0 360,0 Totale 49,0 629,0
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7 – Solaio di copertura piano primo
Gruppo struttura Solaio di copertura Abaco murature SO.C. 01
Spessore totale
47,0 cm
Potere fonoisolante Rw 60,0 dB (Valore calcolato)
Calcolo massa superficiale Materiale Spessore
(cm) Massa superficiale
(Kg/m 2) Pavimentazione in ghiaia 8,0 120,0 Sottofondo in cemento 4,0 72,0 Cls alleggerito 10,0 40,0 Lana di roccia 10,0 7,0 Solaio in c.a. + lamiera grecata 15,0 360,0 Totale 47,0 599,0
L’eventuale sostituzione di prodotti indicati in questa relazione può avvenire solo mantenendo
inalterate le caratteristiche fisiche degli stessi (spessore, densità, percentuale di foratura, rigidità
dinamica degli strati anticalpestio ecc..) e sotto esclusiva responsabilità del progettista e/o del D.L.
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7.0 Isolamento acustico per via aerea delle facciat e Il metodo di calcolo dell’indice di valutazione dell’isolamento acustico normalizzato della facciata
utilizzato per le valutazioni è quello esplicitato nel Capitolo 3.1 del presente elaborato.
I serramenti considerati rispondono ai requisiti delle norme UNI EN 12207:00 e UNI EN
12152:2003 e presentano come caratteristica della tenuta all’aria un valore pari a 4.
Di seguito sono riportate le piante degli ambienti rispetto ai quali sono stati effettuate le valutazioni
e i relativi risultati di calcolo.
R’w = -10 ⋅ log (S1/S·10 - R1w/10 + S2/S·10 – R2w/10 + A0/S·10 – Dnw/10) - K
Re,i,w = è l'indice di valutazione del potere fonoisolante dell'elemento (i), in decibel (dB);
S1/S2 =è l’area dell'elemento (i), in metri quadrati (m2);
S = è l’area totale della facciata, vista dall’interno (cioè la somma delle aree di tutti gli elementi), in metri quadrati (m2);
Dne,wi =è l'indice di valutazione dell'isolamento acustico normalizzato rispetto all’assorbimento equivalente del "piccolo elemento"(i), in decibel (dB);
K = è la correzione relativa al contributo della trasmissione laterale pari a 0, per elementi di facciata non connessi, e pari a 2 per elementi di facciata pesanti con giunti rigidi;
A0 = è l’area di assorbimento equivalente di riferimento; per le abitazioni pari a 10 m2.
D2m,n,T,w = R’w + ∆Lfs + 10⋅log(V/6·To·S)
V = volume dell'ambiente ricevente (m3 )
T0 = 0.5 (s)
S = superficie di facciata vista dall'interno (m2)
∆L fs = influenza della caratteristica di facciata Locale degenza D.0.9 (piano terra) Nelle Figure 6 e 7 si riportano la pianta del Piano Terra e il dettaglio della parete rispetto al quale è stato calcolato l’indice di valutazione dell'isolamento acustico standardizzato di facciata.
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Figura 6 – Pianta Piano Terra con individuazione ambiente analizzato
Figura 7 – Dettaglio pianta Piano Terra con individuazione della parete di facciata
FACCIATA M15
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Locale degenza D.1.7 (piano primo) Nelle Figure 8 e 9 si riportano la pianta del Piano Primo e il dettaglio della parete rispetto al quale è stato calcolato l’indice di valutazione dell'isolamento acustico standardizzato di facciata.
Figura 8 – Pianta Piano Primo con individuazione ambiente analizzato
Figura 9 – Dettaglio pianta Piano Primo con individuazione della parete di facciata
FACCIATA M15
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Locale degenza D.2.19 (piano secondo) Nelle Figure 10 e 11 si riportano la pianta del Piano Secondo e il dettaglio della parete rispetto al quale è stato calcolato l’indice di valutazione dell'isolamento acustico standardizzato di facciata.
Figura 10 – Pianta Piano Secondo con individuazione ambiente analizzato
Figura 11 – Pianta Piano Secondo con individuazione della parete di facciata
FACCIATA M15
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Piano Locale considerato
Rw serramento
D2m,nt,W D2m,nT,w
Limite di Legge
Terra Locale degenza D.0.9
43,0 46,5 ≥ 45,0
Primo Locale degenza D.1.7
43,0 46,7 ≥ 45,0
Secondo Locale degenza D.2.19
43,0 46,7 ≥ 45,0
Tabella 2: Tabella riassuntiva dei valori dell'indice di valutazione dell'isolamento acustico normalizzato.
La parete di tamponamento verticale W388+1, è costituita da una doppia orditura metallica e
rivestimento in lastre Knauf Aquapanel Outdoor, lastre in gesso rivestito e gesso fibra.
L’orditura metallica interna sarà realizzata con profili Knauf serie “E” in acciaio zincato DX51D+Z-
N-A-C spessore 0,6 mm a norma EN 14195 – 2005 – 02 e UNI EN 10327 a marchio CE delle
dimensioni:
- guide a “U” 40/100/40 mm, distanziata di 25 mm dall’orditura in Magizink;
- montanti a “C” 50/100/50 mm posti ad interasse non superiore a 600 mm ed isolata dalle
strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo Knauf con funzione taglio acustico,
dello spessore 3,5 mm.
Nell’intercapedine saranno inseriti due strati di materiale isolante Knauf ISOROCCIA in lana di
roccia, uno di spessore 80 mm e densità 70 kg/m3 e l’altro di spessore 120 mm e
densità 110 kg/m3.
Il rivestimento sul lato interno della parete sarà realizzato con doppio strato di lastre:
- La prima lastra di rivestimento, quella interna, a contatto con l’orditura, sarà in gesso
rivestito dello spessore di 15 mm avvitata all’orditura con viti autoperforanti fosfatate poste
ad interasse non superiore di 75 mm.
- La seconda lastra in gesso rivestito sarà di spessore 12,5 mm accoppiata con barriera al
vapore; tutte le lastre saranno avvitate all’orditura con viti autoperforanti fosfatate poste ad
interasse non superiore a 250 mm.
Il rivestimento su lato interno dell’orditura in Magizink sarà costituito da una singola lastra in gesso
rivestito di spessore 15 mm, avvitate con viti auto perforanti fosfatate.
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L’orditura metallica esterna sarà distanziata di 25 mm dall’orditura interna e verrà realizzata con
profili Knauf “E” in acciaio DX51D+AZ150-A-C rivestito con lega di zinco, magnesio e alluminio di
spessore 0,8 mm resistenti alla corrosione, delle dimensioni di:
- guide a “U” 40/150/40 mm isolata dal solaio mediante opportuno strato di isolante ad alta
densità;
- montanti a “C” con interasse 50/150/50 mm singoli posti ad interasse non superiore a 400
mm ed isolata dalle strutture perimetrali con nastro vinilico monoadesivo Knauf con
funzione di taglio acustico, dello spessore di 3,5 mm.
In mancanza del certificato relativo alla parete in esame cautelativamente si tiene conto della
prestazione acustica della parete descritta nella figura che segue, avente caratteristiche tecniche
analoghe.
La prestazione acustica certificata in laboratorio di cui si è tenuto conto nelle verifiche risulta pari a:
Rw 66dB (Rapporto di prova Nº AC3-D2-05-XXIV).
Figura 12 – Estratto del certificato di laboratorio parete W388
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Accorgimenti tecnici per limitare la trasmissione laterale del rumore
- Desolidarizzare le guide e i montanti di testata della parete dalle strutture portanti tramite
l’applicazione sul loro dorso di una banda resiliente (polietilene a cellule chiuse).
- Mantenere, nell’avvitatura della lastra, il passo vite massimo di 30 cm. L’avvitatura corretta
evita che si formino vuoti tra una lastra e l’altra (leggeri distacchi) che, pur se
apparentemente insignificanti, possono generare pericolosi effetti di spostamento della
risonanza.
- Accostare le lastre contigue in perfetta aderenza tra loro lungo i bordi longitudinali.
- Qualsiasi lastra “fallata” (rotta o bucata) deve essere sostituita.
- Stuccare anche i giunti degli strati interni nel caso di facce a più di una lastra.
- Posizionare con attenzione il materassino isolante in lana minerale avendo cura di
bloccarlo adeguatamente per evitarne lo spostamento dopo la chiusura nell’intercapedine.
Anche in questo caso non è accettabile alcuna incuria quale quella di non sostituire i
pannelli rotti o sfibrati.
- Stuccare accuratamente il perimetro della parete sulle due facce con silicone ad alto
modulo elastico
Si riportano per completezza di dati i seguenti dettagli costruttivi:
Figura 13 – Schema pareti esterne
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8.0 Isolamento dal rumore di calpestio di solai Il metodo di calcolo utilizzato per le valutazioni è quello esplicitato nel Capitolo 3.1 del presente
elaborato.
I calcoli dell’indice di valutazione del livello di rumore da calpestio L’n,w sono stati effettuati per
ambienti tipo, rappresentativi delle dimensioni e delle tecnologie costruttive del caso in esame.
Di seguito sono riportate le piante e le sezioni degli ambienti rispetto ai quali sono stati effettuate le
valutazioni e i relativi risultati di calcolo.
Le grandezze rilevanti assunte dal modello di calcolo, per esprimere le prestazioni dell'edificio
sono l'indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato, L'n,w e l'indice
di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato rispetto al tempo di
riverberazione, L'nT,w definite qui di seguito.
L’n,w = Ln,w,eq - ∆Lw + K
Ln,weq = è l'indice di valutazione del livello equivalente di pressione sonora di calpestio normalizzato relativo al solaio nudo privo di rivestimento;
∆Lw = è l'indice di valutazione dell’attenuazione del livello di pressione sonora di calpestio del rivestimento;
K = è la correzione da apportare per tenere conto della trasmissione laterale nelle strutture omogenee.
L'nT,w = L'n,w - 10 lg V/30 L’indice da confrontare con i limiti normativi è co munque quello normalizzato rispetto
all’assorbimento acustico L’ nw, evidenziato in grassetto nella tabella.
L’indice di valutazione normalizzato rispetto al tempo di riverberazione viene riportato al solo scopo
indicativo e per completezza di risultati.
Locale degenza D.0.9 (piano terra) Nelle Figure 14 e 15 si riportano la pianta del Piano Terra e la sezione relativa all'ambiente rispetto al quale è stato calcolato l’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio.
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Figura 14 – Pianta Piano Terra con individuazione solaio analizzato
Figura 15 – Sezione con individuazione del solaio analizzato
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Locale degenza D.1.7 (piano primo) Nelle Figure 16 e 17 si riportano la pianta del Piano Primo e e la sezione relativa all'ambiente rispetto al quale è stato calcolato l’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio.
Figura 16 – Pianta Piano Primo con individuazione solaio analizzato
Figura 17 – Sezione con individuazione del solaio analizzato
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La valutazione del livello di rumore di calpestio per il solaio è stata eseguita considerando una
rigidità dinamica del materassino resiliente, tipo Isolmant BiPlus o equivalenti, pari a 11 MN/m3.
Tale valore di rigidità dinamica permette di stimare un incremento di isolamento ai rumori di
calpestio ∆LW pari a circa 31 dB.
Ai fini del calcolo è stato considerando un indice di valutazione del livello di pressione sonora di
calpestio normalizzato relativo al solaio nudo (composta da un getto di calcestruzzo armato su
lamiera grecata di 15 cm avente una massa volumica di 2.400 Kg/m3) pari a circa 74 dB ed un
contributo cautelativo per le trasmissioni laterali pari a 6 dB.
Applicando il modello di calcolo della normativa UNI TR 11175 si ottiene un indice di valutazione
del livello di pressione sonora di calpestio normalizzato L’n,w del solaio pari a 49,0 dB e quindi
conforme al limite previsto dal D.P.C.M. 5/12/97 per la destinazione d’uso “case di cura”
pari a 58 dB.
Nel calcolo non si è tenuto della realizzazione del controsoffitto radiante, in quanto porterà
sicuramente dei benefici in termini di miglioramento dell’abbattimento del rumore aereo, mentre
per quanto riguarda i rumori di tipo impattivo al momento non c’è alcuna normativa in grado di
calcolare in modo analitico tale valore.
Di seguito si riportano le indicazioni di posa per la costituzione del controsoffitto radiante pendinato.
� Fissaggio meccanico dei pendini silenziati dotati di molla elastomero, con passo da determinare in base al carico previsto, passo da valutare con l’applicatore di gesso rivestito (passo probabile 80-40 cm).
� Posa in opera dell’orditura primaria costituita da profilo a “C” che andrà fissato meccanicamente alle pareti perimetrali con tasselli in teflon e viti fosfatate, previo inserimento di corretto strato resiliente (polietilene autoadesivo) tra telaio e muratura; non dovranno essere concessi punti rigidi di contatto tra parete e struttura metallica.
� Disposizione dell’orditura secondaria sempre costituita da profili a “C” posati perpendicolarmente alla primaria con passo da valutare con l’esecutore dell’opera.
� Applicazione della lastra di gesso rivestito sp. cm 1,25 attraverso fissaggio meccanico e ulteriore sigillatura e stuccatura delle linee di accostamento.
Nel calcolo non si è tenuto conto dell’eventuale finitura in parquet di alcuni locali, in quanto si tratta
di un elemento soggetto fino all’ultimo ad eventuale modifica da parte della committenza. La
finitura in parquet comporta un miglioramento dell’indice del rumore di calpestio compreso
indicativamente tra 3 e 5 dB.
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Per la riduzione della trasmissione del rumore per via solida, anche in questo caso è importante
evitare ponti acustici, pertanto il pavimento non dovrà essere in contatto diretto con le pareti e
l’isolante dovrà essere posato con cura, proseguendo verticalmente sulla parete, fino al battiscopa.
Il massetto ripartitore da realizzare sopra lo strato isolante e sotto la pavimentazione dovrà avere
uno spessore minimo di 5 cm e comunque dimensionato adeguatamente, meglio se armato con
rete metallica e portato a stagionatura prima del transito di cantiere.
Nei sottofondi bistrato per ottenere un corretto disaccoppiamento del masse tto rispetto ai
divisori verticali, è necessario disporre lungo il perimetro del locale, nelle aree di contatto,
delle strisce perimetrali, “Isolmant fascia perimetrale tecnica” in aderenza a tutte le murature,
pilastri, soglie ecc. onde evitare connessioni rigide tra le strutture orizzontali e quelle verticali.
Sarebbe preferibile se tale fascia partisse direttamente dal solaio e desolidarizzasse anche lo
strato di livellamento.
Spessori del massetto inferiori ai 5 centimetri (anche solo localmente) sono a rischio dal punto di
vista della resistenza meccanica a compressione, altamente esposti a rischio di fessurazione per
scarsa consistenza del getto stesso o per elevata sofferenza in fase di stagionatura ed
asciugamento.
Onde evitare una penalizzazione importante dell’iso lamento acustico, dove è previsto un
rivestimento verticale con zoccolature di ceramica o materiali lapidei è assolutamente
indispensabile una sua desolidarizzazione dal pavim ento con opportuni giunti elastici.
Piano Locale considerato
L’ n,w L’ nT,w L’ n,w
Limite di Legge
Terra Locale degenza D.0.9
49,0 46,0 ≤ 58,0
Primo Locale degenza D.1.7
49,0 46,0 ≤ 58,0
Tabella 3: Tabella riassuntiva dell’indice di valutazione del livello di pressione sonora di calpestio
normalizzato.
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9.0 Accorgimenti Isolamento acustico per via aerea dei divisori verticali tra le degenze
Al fine di garantire un accettabile isolamento tra la stanze di degenza, si riportano di seguito alcuni
accorgimenti per la corretta posa in opera delle pareti divisorie in cartongesso; inoltre in tali
ambienti dovrà essere particolarmente curata la parte impiantistica.
- Desolidarizzare le guide e i montanti di testata della parete dalle strutture portanti tramite
l’applicazione sul loro dorso di una banda resiliente (polietilene a cellule chiuse).
- Mantenere, nell’avvitatura della lastra, il passo vite massimo di 30 cm. L’avvitatura corretta
evita che si formino vuoti tra una lastra e l’altra (leggeri distacchi) che, pur se
apparentemente insignificanti, possono generare pericolosi effetti di spostamento della
risonanza.
- Accostare le lastre contigue in perfetta aderenza tra loro lungo i bordi longitudinali.
- Qualsiasi lastra “fallata” (rotta o bucata) deve essere sostituita.
- Stuccare anche i giunti degli strati interni nel caso di facce a più di una lastra.
- Posizionare con attenzione il materassino isolante in lana minerale avendo cura di
bloccarlo adeguatamente per evitarne lo spostamento dopo la chiusura nell’intercapedine.
Anche in questo caso non è accettabile alcuna incuria quale quella di non sostituire i
pannelli rotti o sfibrati.
- Stuccare accuratamente il perimetro della parete sulle due facce con silicone ad alto
modulo elastico
Ulteriori accorgimenti; in tutti gli ambienti nei quali vi siano adiacenze tra le stanze di degenza è
importante evitare che le teste letto siano contrapposte, evitare la collocazione delle teste letto a
ridosso di pareti esterne.
E’ inoltre consigliabile che tutte le pareti divisorie suddette, siano sgombere da sistemazioni
elettriche ed idrico-sanitarie: tutti gli impianti, dovranno essere disposti sulle pareti divisorie interne
all’alloggio medesimo.
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Figura 18 – Parete divisoria locali degenza
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Si riportano per completezza di dati i seguenti dettagli costruttivi:
Figura 19 – Schema pareti distributive
Figura 20 – Schema pareti separative
Per quanto concerne l’isolamento dell’impiantistica stessa si faccia riferimento al capitolo
“Mitigazione della rumorosità degli impianti tecnologici”.
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10.0 Mitigazione della rumorosità degli impianti te cnologici Impianto ad uso idrosanitario: i rumori nelle condotte sono legati a fenomeni di turbolenza,
cavitazione e al cosiddetto “colpo d’ariete”.
La turbolenza è dovuta al fatto che il moto di un fluido in una condotta raramente è laminare:
considerate le usuali velocità di flusso nelle tubazioni (ordine di grandezza di 2,5 m/s) e le
caratteristiche fisiche del fluido (di solito acqua), le caratteristiche del moto sono tipicamente
turbolente (numero di Reynolds superiore a 2200).
Le emissioni rumorose maggiori, quindi più fastidiose, si hanno in corrispondenza di componenti
relativi alle tubazioni come gomiti, ostruzioni ed espansioni, ove si possono realizzare situazioni di
intensa turbolenza.
La cavitazione è un fenomeno che si verifica in corrispondenza di una restrizione locale nel
cammino del flusso che provoca elevate velocità e basse pressioni. Se la pressione diminuisce al
di sotto di un valore critico, si possono formare bolle di vapore che si muovono a valle della
restrizione.
In questo modo la velocità diminuisce e di conseguenza la pressione aumenta provocando la
rottura improvvisa delle bolle con vivaci fluttuazioni della pressione locale.
Il colpo dell’ariete si verifica quando un flusso stazionario di un sistema di distribuzione del liquido
viene improvvisamente interrotto, ad esempio chiudendo una valvola ad azione veloce. Infatti,
l’improvvisa interruzione del flusso produce un brusco incremento di pressione nel punto di
interruzione, e l’intero sistema di distribuzione viene eccitato e fatto vibrare dal colpo ricevuto. Il
fronte d’onda prodotto può riflettersi avanti ed indietro numerose volte nelle parti del sistema,
finchè non abbia dissipato tutta la sua energia.
Per la riduzione della rumorosità è sufficiente scegliere valvole che limitino lentamente il flusso
anche quando vengono azionate rapidamente.
Le lamentele più frequenti connesse agli impianti idrosanitari sono dovute a:
1) rumore singolo di breve durata (ad esempio risciacquo del WC)
2) deflusso con rumore continuo (ad esempio scarico della vasca da bagno o del lavandino)
Nelle condotte la rumorosità viene caratterizzata in base alla tratta in cui è generata:
a)rumore di caduta, nella zona verticale della condotta,
b) rumore d’urto, nei cambiamenti di direzione (soprattutto se bruschi, ad angolo retto),
c)rumore di deflusso, nella zona orizzontale della condotta.
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Il contenimento della rumorosità passa attraverso alcuni elementari provvedimenti quali:
1) prevedere sempre che le tubazioni accompagnino il flusso con curve dolci, senza repentini
cambi di direzione;
2) evitare brusche ostruzioni od espansioni, favorendo invece situazioni in cui le variazioni siano
graduali e progressive;
3) scegliere componenti idraulici (rubinetti, valvole, ecc.) efficienti e di qualità superiore;
4) fasciare le tubazioni con sandwich di ovatta vegetale con anima in laminato smorzante
FoniVeg o similare , in modo da limitare la trasmissione del rumore delle tubazioni;
5) curare con particolare attenzione i passaggi strutturali, evitando ancoraggi rigidi ed
utilizzando sempre gli speciali collari in gomma antivibrante per il fissaggio delle tubazioni.
Figura 21 – Particolare tubazione di scarico
Per evitare che la rumorosità prodotta dagli impian ti tecnologici si propaghi a locali di
riposo (degenze), gli aspetti di isolamento acustic o dell’impiantistica andranno trattati con
cura ed approfonditi in fase di appalto delle opere e di realizzazione delle stesse.
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Ascensori: gli impianti di nuova costruzione sono progettati con sistemi a bassa rumorosità e ciò
contribuisce ad alleviare considerevolmente il potenziale disturbo acustico.
E’ importante prevedere, ove necessario, il disaccoppiamento con l’utilizzo di antivibranti che
evitino connessioni rigide che possano costituire ponti acustici.
Riveste poi ulteriore importanza nel tempo l’accurata manutenzione dell’impianto da parte di tecnici
specializzati.
Gli ascensori sono solitamente causa di disturbo in strutture in cui la quiete rappresenta un
elemento essenziale per il loro utilizzo, quali ospedali, alberghi, ecc..
In taluni casi, possono divenire motivo di disturbo anche nelle abitazioni residenziali a causa del
rumore prodotto dai meccanismi di guida della cabina, dall'apertura-chiusura delle porte, dagli
apparecchi di sollevamento; in commercio, esistono due tipi di ascensori: elettrico, con argano alla
sommità dell’impianto e oleodinamico, con centralina idraulica a piano terra.
Dal punto di vista del minor impatto, quelli idraulici sono da preferire, poiché l'unica componente
del rumore rilevante è costituita dal motore idraulico di sollevamento. Tuttavia, questi impianti, a
causa della ridotta lunghezza di corsa, non possono essere impiegati in edifici con molti piani.
Per entrambe le soluzioni, il rumore generato si propaga per via strutturale ed è quindi necessario
intervenire con alcuni accorgimenti basilari:
− realizzare il vano ascensore con pareti in muratura ad elevata massa areica (ad es. in c.l.s. di
almeno 20 cm di spessore);
− applicare elementi elastici a ridosso dei pannelli che supportano i relais e teleruttori;
− montare i motori di sollevamento su supporti antivibranti;
− evitare l'accostamento al vano ascensore di stanze da letto o locali in cui è richiesta
particolare tranquillità.
I locali tecnici di qualsiasi tipo verranno opportunamente isolati con soluzioni dimensionate sulla
base delle specifiche sorgenti sonore che verranno installate, in modo che i livelli di pressione
sonora negli ambienti adiacenti (lateralmente e verticalmente) ed all’esterno siano compatibili con
le prescrizioni normative in materia.
Sarà poi curato l’aspetto di isolamento dalle vibrazioni, introducendo elementi separatori tra le
macchine e la pavimentazione: tali elementi avranno spessore e densità variabile in funzione della
situazione acustica da risolvere.
Gli impianti di climatizzazione e/o unità di climatizzazione moderne a servizio delle unità
abitative sono solitamente immuni da disturbi acustici interni all'edificio, poiché di piccole
dimensioni e con unità di climatizzazione interna appositamente ideata per tali applicazioni.
I problemi possono tuttavia manifestarsi per quegli impianti, di generosa potenza, a servizio di più
unità abitative o quando l'unità refrigerante o l'unità di raffreddamento sono poste all'esterno
all'abitazione. In questo caso, i problemi che si riscontrano sono solitamente di due tipi:
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− rumore aereo prodotto dai gruppi compressori e dalla ventola di raffreddamento;
− vibrazioni trasmesse all'interno dell'edificio.
Relativamente al primo punto, la maggior parte dei produttori riportano oramai da tempo, nella
relativa scheda tecnica, il livello di pressione sonora (LP) misurato ad una data distanza
dall'impianto o, in alternativa, il dato di potenza sonora (Lw).
Attraverso questi dati, è necessario valutare il luogo ove l'impianto risulta meno impattante, avendo
premura, in ogni caso, di garantire il rispetto dei livelli massimi di rumore.
Per quanto riguarda invece l'aspetto vibrazionale, è necessario che le staffe di supporto
dell'impianto siano provviste di idonei giunti antivibranti.
Impianti di riscaldamento centralizzati con central e termica
In questo caso i livelli sonori all’interno della centrale termica, determinati dai bruciatori e dalle
pompe, possono oscillare tra i 60 e gli 80 dB(A), in funzione della potenza di tali apparecchi.
Per gli impianti di grande potenza termica è necessario disporre dei dati di rumorosità perché
talvolta i livelli sonori possono superare 85 dB(A) ad un metro dalla sorgente prevalente che è il
bruciatore, anche se il livello sonoro, in assenza di trattamento acustico ambientale della centrale
termica, non presenta apprezzabili variazioni all’interno del locale.
Nell’istallazione delle apparecchiature dovranno essere previsti gli antivibranti per ridurre la
trasmissione del rumore per via solida.
In commercio si trovano diversi tipi di supporti antivibranti che si individuano in funzione del tipo di
apparecchiatura del peso della stessa e del tipo di sollecitazione a cui sono soggetti.
Le centrali termiche devono essere progettate in modo da non essere né adiacenti né sottostanti a
locali adibiti a riposo o comunque utilizzati da persone e devono essere trattate acusticamente con
materiali fonoassorbenti e fonoisolanti resistenti al fuoco.
Nel caso della termoventilazione, con uso di ventilatori e di canale sarà opportuno prevedere dei
sistemi di abbattimento del rumore, come i plenum.
Un altro sistema efficace di abbattimento del rumore è costituito dai silenziatori dissipativi a setti
fonoassorbenti a sezione rettangolare, oppure di tipo cilindrico.
Il locale tecnico dovrà inoltre prevedere il necessario ricambio di aria, per il quale le norme
esplicitano le dimensioni delle aperture.
Per elevati livelli sonori prodotti all’interno della centrale termica potranno essere installati, anche
in questo caso e su tali aperture, i silenziatori suddetti, tenendo conto del contenuto in frequenza.
I silenziatori dissipativi a setti fonoassorbenti devono essere dimensionati in funzione del rumore
prodotto, dell’attenuazione necessaria del livello sonoro e in funzione delle perdite di carico che
derivano dal loro utilizzo; Il produttore dovrà fornire queste caratteristiche.
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I setti solitamente hanno spessori che oscillano tra 100 mm e 200 mm in funzione del contenuto in
frequenza del rumore.
Per le basse frequenze sarà necessario utilizzare spessori maggiori dei setti.
Da tener presente l’area libera del silenziatore che, nel caso di impiego su canale, non deve ridurre
troppo la sezione utile al passaggio dell’aria, evitando di incrementare sensibilmente la velocità e,
conseguentemente, le perdite di carico.
Per quanto concerne le tubazioni, dovranno inoltre essere installati manicotti elastici per ridurre la
propagazione delle vibrazioni nell’impianto e alle strutture cui è fissato.
Tale trasmissione del rumore per via solida può essere ridotta con l’impiego di materiali antivibranti
nel fissaggio delle stesse.
Talvolta è sufficiente utilizzare coppelle o strisce in elastomero sintetico.
Impianti elettrici
Gli impianti elettrici possono dare dei disturbi acustici dovuti ai meccanismi di comando rumorosi e
intermittenti.
Anche le lampade fluorescenti possono presentare inconvenienti dovuti al trasformatore che non
deve riscaldarsi, né entrare in risonanza con il suo involucro.
Le scatole di derivazione devono essere posizionate in modo da non compromettere il
fonoisolamento del fabbricato e deve essere prevista adeguata sigillatura onde evitare la presenza
di fughe.
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11.0 Conclusioni Sulla base dei calcoli esposti in questa relazione, si riportano i risultati ottenuti in merito ai requisiti acustici passivi degli edifici in oggetto: Elemento sottoposto a verifica analitica Valore minimo
richiesto (da conseguire
in opera)
Valore ottenuto (tramite il modello di
calcolo)
Facciate D2m,nTw ≥ 45dB 46,5 ≤ D2m,nTw≤ 46,7 dB Rumori di calpestio L’ n,w ≤ 58 dB 49 dB ≤ L’ n,w
Per l’applicazione dei metodi indicati nella presente relazione, non vengono considerati
discontinuità o mancanza di tenuta dei giunti (fessure, attraversamenti impiantistici, ponti acustici),
poiché la loro valutazione non può in genere essere svolta in modo analitico, e pertanto esulano da
un procedimento di validità generale.
I parametri calcolati, basati sui modelli di calcolo indicati a pag. 7, sono coerenti con i requisiti
acustici previsti dal DPCM 5/12/1997.
Il risultato è subordinato all’attendibilità dei dati di input utilizzati (vedere schede allegate ) fornite
dalle case produttrici dei materiali.
Si ricorda che il DPCM DEL 5/12/1997 prevede che i risultati acustici debbano essere
conseguiti e verificati in opera : l’esecuzione dei lavori deve quindi essere particolarmente
attenta al fine di evitare di ottenere prestazioni inferiori al previsto a causa di una messa in opera
non efficace, in quanto non risulta sufficiente la produzione di certificaz ioni con test di
laboratorio.
I calcoli previsionali sono relativi ai materiali d escritti e riferiti al lay-out dei locali come da
pianta allegata: l’utilizzo di materiali similari ma non conformi a quelli indicati e/o variazioni
della compartimentazione delle unità immobiliari , possono penalizzare l’isolamento acustico
previsto teoricamente in questa relazione tecnica e richiederanno comunque una nuova verifica di
calcolo.
Si richiama inoltre l’assoluta necessità di provved ere ad un adeguato isolamento acustico
dell’impiantistica idrosanitaria.
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Si ricorda infine come, ai sensi della direttiva 92/59/CEE e successiva 2001/95/CE, recepita con il
DM n° 115 del 1995 seguita dal D.P.R 16/01/96 e relativa circolare N° AA.GG/STC del 1996, le
superfici vetrate debbano sottostare ai requisiti di sicurezza e resistenza meccanica prescritti.
La presente relazione è composta da n° 43 pagine numerate da 1 a 43 e dagli allegati elencati
nella pagina seguente.
Pavia, 30 dicembre 2014
Il Relatore Per. Ind. Fabio Pezzoni
Tecnico Competente in Acustica Ambientale DGR n. 13027/09
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12.0 Allegati
a) Pianta piano terreno;
b) Pianta piano primo;
c) Pianta piano secondo;
d) Scheda tecnica Isolmant Biplus.