RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE 8.pdf · La Pericolosità sismica di base...
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RELAZIONE SULLA PERICOLOSITA’ SISMICA DI BASE
Il presente lavoro è allegato allo studio geologico eseguito dalla sottoscritta per i
lavori da realizzare, nel Comune di Catanzaro, per gli Interventi di
consolidamento del centro abitato di Catanzaro (via Siciliani e via Carlo V) e
della frazione Gagliano ( via Smaldone e via Gradoni Giglio).
I siti oggetto di intervento ricadono nel Centro Abitato di Gagliano e nel Centro
Abitato di Catanzaro e sono stati cosi suddivisi.
- Intervento 1: Quartiere Gagliano Via Smaldone
- Intervento 2: Quartiere Gagliano Via Gradoni Giglio
- Intervento 3: Centro abitato CZ Via Siciliani
- Intervento 4: Centro abitato CZ Via Carlo V
Nell’ambito dei suddetti interventi, i quali sono compiutamente dettagliati nella
Relazione Generale, si individuano l’intervento 3 relativo al centro abitato – Via
Siciliani e l’intervento 4 relativo al centro abitato – Via Carlo V, oggetto della
presente, e consistenti nel consolidamento corticale del pendio individuato al fine di
stabilizzarne e consolidarne la porzione superficiale, oggi potenzialmente oggetto di
movimento.
La Pericolosità sismica di base costituisce l’elemento primario di conoscenza per la
determinazione delle azioni sismiche, ma riguarderà soltanto la prima parte degli
argomenti che devono essere trattati in seguito nella Relazione sulla Modellazione
Sismica (come è indicato nelle NTC).
I risultati del presente studio riguarderanno:
- i valori di accelerazione orizzontale massima ed i parametri che permettono di
definire gli spettri di risposta ai sensi delle NTC, nelle condizioni di sito di
riferimento rigido;
1
- in corrispondenza dei punti di un reticolo (reticolo di riferimento) i cui nodi sono
sufficientemente vicini fra loro (non distano più di 10 Km);
- per diverse probabilità di superamento in 50 anni e/o diversi periodi di ritorno Tr
ricadenti in un intervallo di riferimento compreso almeno tra 30 e 2475 anni.
L’azione sismica è naturalmente condizionata dalle caratteristiche locali, quali
la stratigrafia del sottosuolo nel sito interessato e la morfologia della superficie.
Indicati nelle NTC rispettivamente, come coefficiente stratigrafico (SS) e coefficiente
di amplificazione topografica (ST).
Tali informazioni sono indispensabili nella progettazione e verifica delle
costruzioni, adottando valori dell’azione sismica correlati alla effettiva pericolosità
sismica del sito, alla vita nominale della costruzione ed all’uso cui essa è destinata.
Le azioni di progetto si ricavano dalle accelerazioni ag e dalle relative forme spettrali.
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1.CARATTERISTICHE SISMICHE DELL’AREA
Il comune di Catanzaro secondo la nuova Ordinanza del Presidente del Consiglio dei
Ministri n.3274 del 20 marzo 2003 ("Primi elementi in materia di criteri generali per
la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le
costruzioni in zona sismica"), recepita dalla Regione Calabria con delibera della
Giunta Regionale nell’Aprile 2004, entrata in vigore il 10 ottobre 2005, è inserito
nella "zona 2" con accelerazione efficace di 0,25g.
Come nella precedente Ordinanza n°2788 del 12 Giugno 1998 della Presidenza
del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, ai sensi dell’art.12
della Legge N°449 del 27.12.97, dove era classificato nella Seconda Categoria.
Con le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni è stato abbandonato in modo
definitivo il concetto di “Zone Sismiche”, ovvero la suddivisione del territorio
italiano in quattro categorie sismiche. Infatti, la normativa introduce un nuovo
concetto nei riguardi dell’azione sismica, che interessa la verifica del grado di
danneggiamento della costruzione a fronte dei terremoti che possono verificarsi sul
sito di costruzione. In considerazione di ciò, l’azione sismica è definita dai valori di
alcuni parametri fisici che ne descrivono il moto del suolo in condizioni di campo
libero e della risposta sismica, relativa alla struttura, in merito a prefissate probabilità
di superamento che possono avvenire in un determinato periodo di tempo.
La determinazione delle azioni sismiche rappresenta una delle più importanti
novità introdotte dalle N.T.C
Infatti per descrivere la pericolosità sismica di un sito sia in termini geografici
che in termini temporali e con un buon grado di precisione è necessario che i risultati
siano forniti:
- attraverso un reticolo di riferimento geografico i cui nodi estremi siano intervallati
da un valore ≤ 0,05°;
- da un intervallo temporale di riferimento compreso tra i 30 ed i 2475 anni, relativo
3
alle diverse probabilità di superamento in 50 anni e per i diversi periodi di ritorno
TR;
- da valori di accelerazione massima orizzontale ag insieme ai parametri che
consentono di definire gli spettri di risposta elastici per il sito di riferimento;
La disponibilità d’informazioni così puntuali e dettagliate consente di adottare
nelle fasi progettuali e di verifica valori che rispondono meglio alla realtà.
Lo scuotimento del suolo così individuato viene successivamente corretto in
funzione delle condizioni morfologiche e stratigrafiche locali. Tali modifiche
caratterizzano la risposta sismica locale in termini di scuotimento del suolo.
Qui di seguito vengono forniti i dati relativi agli eventi sismici avvenuti a
Catanzaro, forniti dall’INGV e la Carta della Vulnerabilità Sismica del PTCP della
Provincia di Catanzaro.
Dalla tabella della sismicità storica si evince che le intensità di sito (Is)
maggiori (8-9 MCS), Catanzaro le ha avute in coincidenza dei terremoti del 1638 e
del 1832 con magnitudo Mw rispettivamente di 6.60 e 6.48. Mentre i terremoti
massimi avuti in Calabria e mai superati in Italia, sono quelli del 1908 con 7,24 di
Mw (Reggio Calabria e Messina) e del 1905 con 7,06 di Mw (Vibo Valentia).
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STORIA SISMICA DI CATANZARO
Effetti In occasione del terremoto:
Is Anno Me Gi Or Mi Se AE Io Mw
8-9 1638 06 08 09 45 Crotonese 9-10 6.60
8-9 1832 03 08 18 30 Crotonese 9-10 6.48
8 1659 11 05 22 15 Calabria centrale 10 6.50
8 1783 03 28 18 55 Calabria 10 6.94
7-8 1626 04 04 12 45 Girifalco 9 6.08
7-8 1638 03 27 15 05 Calabria 11 7.00
7-8 1743 12 07 CALABRIA MERID. 7-8 5.79
7-8 1821 08 02 CATANZARO 7-8 5.37
7 1743 02 20 16 30 Basso Ionio 9-10 6.90
7 1905 09 08 01 43 11 Calabria 11 7.06
7 1947 05 11 06 32 15 Calabria centrale 8 5.71
6 1783 02 05 12 Calabria 11 6.91
6 1783 03 01 01 40 Calabria centrale 9 5.92
6 1854 02 12 17 50 Cosentino 9-10 6.15
6 1886 03 06 COSENTINO 7-8 5.56
6 1908 12 28 04 20 27 Calabria meridionale 11 7.24
5-6 1783 02 07 13 10 Calabria 10-11 6.59
5-6 1928 03 07 10 55 CAPO VATICANO 7-8 5.90
5 1767 07 14 01 05 Cosentino 8-9 5.83
5 1783 02 06 20 Calabria meridionale 8-9 5.94
5 1791 10 13 01 20 Calabria centrale 9 5.92
5 1836 04 25 20 Calabria settent. 9 6.16
5 1870 10 04 16 55 Cosentino 9-10 6.16
5 1894 11 16 17 52 Calabria meridionale 8-9 6.05
5 1907 10 23 20 28 19 Calabria meridionale 8-9 5.93
5 1913 06 28 08 53 02 Calabria settentrion 8 5.65
4-5 1869 11 28 VIBO VALENTIA 6-7 5.03
4-5 1910 06 07 02 04 Irpinia-Basilicata 8-9 5.87
4 1978 04 15 23 33 47 Golfo di Patti 9 6.06
4 1980 11 23 18 34 52 Irpinia-Basilicata 10 6.89
F 1916 07 03 23 21 STROMBOLI 6-7 5.07
3-4 1908 03 01 05 23 NICASTRO 5-6 4.81
3 1887 12 03 03 45 Calabria settent. 8 5.52
3 1926 08 17 01 42 ISOLA DI SALINA 7-8 5.32
3 1978 03 11 19 20 44 Calabria meridionale 8 5.36
2-3 1857 12 16 21 15 Basilicata 10-11 6.96
NF 1990 05 05 07 21 17 POTENTINO 7 5.84
RS 1905 11 26 IRPINIA 7 5.32
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2.RISPOSTA SISMICA LOCALE
La microzonazione sismica consiste essenzialmente nella individuazione di un
insieme di criteri di uso del territorio, volti a minimizzare gli effetti del terremoto.
E' noto che i danni che si manifestano durante un terremoto possono avere
dimensioni molto diverse in località tra loro vicine, a causa di una differente
risposta sismica locale (Cap. 7.11.3 delle NTC).
Sintetizzando, in un territorio comunale esiste una varietà di situazioni
geolitologiche, geomorfologiche, geoidrologiche e geofisiche che determina una
molteplicità di situazioni da cui, in definitiva, dipenderà l'effettivo modo di
presentarsi delle accelerazioni prodotte da un sisma.
ZONAZIONE SISMOGENETICA
Fino al 2002, il punto
di riferimento per la
valutazione della
pericolosità sismica
nell’area italiana è
stata la zonazione
sismogenetica ZS4
(Scandone e
Stucchi, 2000).
Zonazione sismogenetica ZS4
7
Tale zonazione era stata realizzata nel 1996, ma gli sviluppi più recenti in materia
di sismo genesi hanno però evidenziato alcune incoerenze con il catalogo CTPI.
Per tale motivo, al fine di
ottenere un modello più
coerente con i nuovi dati e
con il quadro
sismotettonico oggi
disponibile, è stata
sviluppata una nuova
zonazione sismogenetica,
denominata ZS9. La
zonazione sismogenetica
ZS9 è il risultato degli
accorpamenti e delle
elisioni delle numerose
zone di ZS4 e
dell’introduzione di nuove
zone.
Zonazione sismogenetica ZS9
Le zone-sorgente della Calabria (da 65 a 72 in ZS4), sono state modificate in due
nuove zone, una sul lato tirrenico della regione (zona 929) ed una sul lato ionico
(zona 930). L’esistenza di queste due distinte zone rispecchia livelli di sismicità
ben differenti. I terremoti con più elevata magnitudo hanno interessato i bacini del
Crati, del Savuto e del Mesima fino allo Stretto di Messina (zona 929). Tra questi
eventi spiccano la sequenza del 1783 ed i terremoti del 1905 e del 1908.
Viceversa sul lato ionico della Calabria solo quattro eventi hanno superato un
8
valore di magnitudo pari a 6, e tra questi il terremoto del 1638 appare come
l’evento più forte verificatosi. In particolare l’area in oggetto ubicata nel comune
di Catanzaro ricade nella zona sismogenetica 930.
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3. NORMATIVE DI RIFERIMENTO
La progettazione strutturale è condotta con riferimento ai seguenti strumenti
normativi:
− D.M. 14.01.2008.
− Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti 02.02.2009 n. 617.
− D.P.R. n. 380/2001.
− D.Lgs n. 163/2006 e relativo regolamento di attuazione.
Per quanto non espressamente stabilito dalle predette norme, si è fatto riferimento
agli Eurocodici Strutturali pubblicati dal CEN, alle norme per prove materiali e
prodotti pubblicate da UNI ed alle istruzioni e linee guida del Consiglio Superiore
dei LL.PP.
- SICUREZZA E PRESTAZIONI DELLE STRUTTURE
Per quanto attiene infine la scelta della vita nominale e della classe d’uso,
propedeutiche alla definizione del periodo di riferimento per il calcolo delle azioni
sismiche da utilizzare nelle verifiche sismiche del pendio nelle condizioni ante e post
intervento, si osserva che in mancanza di specifiche richieste prestazionali riportate
nel bando di gara ci è riferiti alla vigente normativa nazionale e regionale.
All’uopo, il presente intervento è stato da prima inquadrato da un punto di vista
tipologico in relazione ai disposti di legge di seguito riportati:
- punti 2.4.1 e 2.4.2 del D.M. 14.01.2008 (Normativa nazionale);
- allegati A e B della D.G.R. n. 786 del 29.11.2009 (Normativa regionale).
Poiché l’intervento in oggetto riveste esclusivamente una natura geotecnica,
interessando unicamente la porzione corticale di un pendio ricompreso entro il
perimetro urbano cittadino, il quale è privo di alcun manufatto, ed inoltre codesto
intervento non prevede la realizzazione di alcuna opere d’arte, ne consegue che
l’intervento medesimo non rientra negli elenchi A e B della succitata D.G.R. n. 786,
10
recanti rispettivamente gli insiemi delle opere di interesse strategico (A) e rilevanza
in caso di sisma (B).
Pertanto le relative verifiche debbono necessariamente essere condotte nella II
classe d’uso con l’adozione di una vita nominale pari a 50 anni.
Alla stessa stregua è possibile esprimersi nei riguardi della normativa
nazionale, non essendo l’intervento ricompreso entro le tipologie di opere in classe
d’uso III e IV, di cui al punto 2.4.2. Tuttavia, operando a vantaggio di sicurezza il
Progettista ha ritenuto di eseguire la progettazione e le relative verifiche assumendo i
seguenti parametri:
- vita nominale dell’intervento: VN = 50 anni;
- classe d’uso dell’intervento: III.
Codesta scelta, avallata dall'impresa proponente, costituisce evidentemente una
miglioria al progetto preliminare posto a base di gara, in quanto garantisce un
maggiore livello di protezione sismica dell’intervento, rispetto a quello strettamente
necessario da norma.
I parametri posti alla base della progettazione, per come indicato dal progettista e
dal R.U.P., sono i seguenti:
- tipo di costruzione: strategica VN = 50 anni (vita nominale della costruzione);
- classe d’uso: III CU = 1.5;
VR = VN * CU = 50* 1.5 = 75 anni (periodo di riferimento per il calcolo
dell’azione sismica)
Costone Via Carlo V
Coordinate geografiche del sito in WGS84: N 38,534623° E 16,354802°
Via Siciliani
Coordinate geografiche del sito in WGS84: N 38,535557° E 16,354012°
11
Tipi di costruzione VN
[anni] Opere provvisorie – opere provvisionali – strutture in fase
costruttiva, con durata prevista di progetto ≥ 2 anni
≤ 10
Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni
contenute o di importanza normale
≥ 50
Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica
≥ 100
L’azione sismica è riferita ad un periodo di riferimento (VR) dell’opera e
allo stato limite (SL) da verificare, cui è associato un periodo di ritorno TR.
VR definisce il periodo di osservazione durante il quale viene definito un terremoto
di intensità prefissata in base a TR e a cui è associata una probabilità di eccedenza,
durante tale periodo, dell’azione da considerare.
VR = VN x CU P 35 anni
VN = vita nominale
CU = coefficiente d’uso, definito in base alla classe d’uso
* Questo limite corrisponde alla necessità di fissare un livello minimo
irrinunciabile
Vita nominale, VN: “numero di anni nel quale la struttura, perché soggetta alla
manutenzione ordinaria, deve poter essere usata per lo scopo al quale è destinata”.
Deve essere espressamente indicata negli elaborati di progetto.
Vengono definiti tre valori, a seconda dell’importanza dell’opera e quindi delle
esigenze di durabilità
Per VN<2 anni le verifiche sismiche possono essere omesse.
In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una
interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise
in classi d’uso, a ciascuna delle quali è associato un valore del coefficiente d’uso
CU.
12
Classe
Tipi di costruzione
CU
I Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli 0.7
II Strutture con normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza funzioni pubbliche e sociali essenziali.
Industrie con attività non pericolose per l’ambiente. Ponti, opere infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in classe d’uso III o IV.
Reti ferroviarie la cui interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze rilevanti.
1.0
III Strutture con affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l’ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in classe d’uso IV. Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le conseguenze di
un loro eventuale collasso
1.5
IV Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di
calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l’ambiente. Reti viarie di tipo A o B, di cui al DM 5 novembre 2001
n. 6792, “Norme funzionali e geometriche per la costruzionie delle strade”, e di tipo C quando appartenenti a itinerari di collegamento tra capoluoghi di provincia non altresì serviti da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per
il mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al funzionamento di
acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica.
2.0
Tali classi sono concettualmente equivalenti alle categorie di importanza,
mentre CU è equivalente al coefficiente di importanza
In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una
interruzione di operatività o di un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise
in classi d’uso, a ciascuna delle quali è associato un valore del coefficiente d’uso
CU.
Tali classi sono concettualmente equivalenti alle categorie di importanza,
mentre CU è equivalente al coefficiente di importanza .
Dalla circolare 2 febbraio 2009 n. 617 ” Istruzioni per l’applicazione delle
Nuove Norme Tecniche per le costruzioni “
STATI LIMITE E PROBABILITA’ DI SUPERAMENTO
Esistono 4 stati limite: 2 di esercizio e 2 ultimi.
Per ognuno si definisce una probabilità di eccedenza (PVR), che rappresenta
la probabilità di accadimento, nel periodo di riferimento (VR) di almeno un sisma
di periodo di ritorno TR (definito in seguito).
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Gli stati limite ultimi sono:
Stato Limite di Salvaguardia della Vita (SLV):
a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e crolli dei componenti non
strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si
associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali;
la costruzione conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni
Stato limite PVR
Stati limite di
esercizio
Stato limite di
operatività SLO 81%
Stato limite di danno SLD 63%
Stati limite ultimi
Stato limite di
salvaguardia della vita SLV 10%
Stato limite di
prevenzione del collasso SLC 5%
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verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche
orizzontali;
Stato Limite di Prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la
costruzione subisce gravi rotture e crolli dei componenti non strutturali ed
impiantistici e danni molto gravi dei componenti strutturali; la costruzione
conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine
di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.
4 stati limite anziché 2
Ma:
• le verifiche allo SLO sono richieste solo per elementi non strutturali e
impianti di strutture in classe d’uso III e IV.
• lo SLO è inoltre usato per progettare le opere che devono restare
operative durante e subito dopo il terremoto (ospedali, caserme, centri della
protezione civile, etc.).
Le verifiche allo SLC sono necessarie soltanto per costruzioni o ponti con
isolamento e/o dissipazione. Fissato il periodo di riferimento (VR) e la probabilità
di superamento per ogni stato limite (PVR) e ipotizzando che i terremoti seguano
una distribuzione probabilistica Poissoniana, il periodo di ritorno dell’azione
sismica si ottiene da:
I limiti inferiore e superiore di TR sono dovuti all’intervallo di riferimento
della pericolosità sismica attualmente disponibile; azioni sismiche riferite a TR più
elevati possono essere considerate per opere speciali.
TR consente quindi di definire severità della domanda sismica, per ogni stato
limite.
2475)1ln(
30
VR
RR
P
VT
15
L’azione sismica in base alla quale valutare il rispetto dei diversi stati limite
considerati, si definisce a partire dalla conoscenza della “pericolosità sismica di
base” del sito di costruzione, definita da:
− accelerazione orizzontale di picco attesa, ag, in condizioni di campo libero su
sito di riferimento rigido (suolo di categoria A) con superficie topografica
orizzontale;
− spettro di risposta elastico isoprobabile in accelerazione (componente
orizzontale) in condizioni di campo libero su sito rigido (suolo A) con superficie
topografica orizzontale.
In Italia la “pericolosità sismica di base” è stata definita su tutto il territorio
nazionale dall’INGV attraverso un reticolo di riferimento con maglia avente passo
< 10 km per periodi di ritorno ricadenti in un intervallo di riferimento compreso tra
30 e 2475 anni estremi inclusi.
Il calcolo è stato svolto utilizzando il classico metodo probabilistico di Cornell
(1968) con un approccio ad “albero logico” a 16 rami assumendo:
- distribuzione di Poisson per descrivere processo di accadimento temporale dei
terremoti
- catalogo parametrico dei terremoti italiani CPTI04
- zonazione sismogenetica ZS9 con sorgenti sismiche a tasso di sismicità uniforme
- relazioni di attenuazione: Sabetta e Pugliese (1996), Ambraseys et al. (1996) e
due leggi regionali
16
- DISAGGREGAZIONE
La pericolosità sismica di “base”, adottata nella presente progettazione strutturale è
quella definita al sito specifico, nel § 3.2 delle Norme Tecniche per le Costruzioni
(NTC) di cui al D.M. 14.01.2008 attraverso i seguenti parametri di scuotimento:
− accelerazione orizzontale di picco attesa ag in condizioni di campo libero su
suolo di riferimento rigido con superficie topografica orizzontale (suolo di
categoria A);
− parametri Fo e Tc* dello spettro di risposta elastico in accelerazione
(componente orizzontale) su suolo rigido (categoria A) e superficie topografica
orizzontale.
I parametri ag, Fo e Tc* sono definiti (Allegato B, NTC) in termini
probabilistici con riferimento a prefissate probabilità di eccedenza (PVR) nella
vita di riferimento (VR) del manufatto su tutto il territorio nazionale attraverso lo
stesso reticolo di riferimento dello studio INGV (passo 0,05°). Oltre al valore di
Ag, è importante conoscere per il sito in esame altri parametri sismologici, come in
particolare i dati di disaggregazione (variabilità in termini di magnitudo e
distanza), desumibili dal sito dell’Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Milano.
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- ACCELLERAZIONE MASSIMA
La procedura di calcolo utilizzata è la seguente:
1. definizione della vita di riferimento VR della costruzione;
2. definizione delle probabilità di eccedenza PVR nella vita di riferimento VR,
associate a ciascuno degli stati limite considerati (Tabella 3.2.I delle NTC);
3. calcolo del periodo di ritorno di riferimento corrispondente ai valori PVR e VR
definiti ai precedenti punti mediante l’espressione riportata nell’Allegato A delle
NTC;
4. calcolo dei parametri ag, Fo e Tc* attraverso una media pesata dei valori assunti
nei 4 vertici della maglia elementare mediante la relazione riportata nell’Allegato
A) delle NTC.
Di seguito si riporta la sintesi dei risultati ottenuti ai sensi della nuova
mappatura del rischio sismico, di cui alle citate nuove Norme Tecniche sulle
Costruzioni riportate nel D.M. 14.01.2008, i parametri di pericolosità sismica del
sito sono stati calcolati con il softwares di SPETTRI del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici e con PS di Geostru.
Per quanto riguarda la valutazione degli effetti locali nell’ambito della
definizione della risposta sismica locale, l’art 6 dell’Allegato 3 del R.R. n. 7 del
28.07.2012, così come modificato dal R.R. n. 2 del 19.03.2013, disciplinante le
analisi per le opere in classe d’uso III e IV, rimanda la necessità di analisi specifiche
ai casi previsti dalle NTC – 08.
Le NTC – 08, ai punti 3.2.2 e 7.11.3.2, consentono l’utilizzo dell’approccio
semplificato, secondo i criteri di cui al punto 3.2.2 delle NTC – 08, laddove non
ricorrano le seguenti evenienze:
- sottosuoli appartenenti alle categorie speciali S1 ed S2 di cui alla Tab. 3.2.III;
- presenza di terreni suscettibili di liquefazione e/o argille d’elevata sensitività
che possano comportare fenomeni di collasso dei medesimi.
20
Nel caso in specie, trattandosi di sottosuolo in categoria B, ai sensi della Tab.
3.2.II, ed inoltre non essendo presenti terreni suscettibili di liquefazione e/o argille
d’elevata sensitività, è lecito ritenere che non ricorrano le condizioni strettamente
necessarie per la valutazione degli effetti locali mediante analisi specifiche.
Per quanto sopra, la valutazione degli effetti di risposta sismica locale è stata
eseguita mediante l’approccio semplificato da normativa, basato sulla
individuazione della categoria di sottosuolo e sulla topografia di situ secondo i criteri
di cui al punto 3.2.2 delle NTC – 08.
La classificazione della categoria di sottosuolo è stata effettuata sulla base
dello studio geologico condotto sul sito di intervento, pervenendo alla conclusione
che ai fini della valutazione della risposta sismica locale, la categoria di sottosuolo da
assegnare al sito è la B, corrispondente a “Rocce tenere e depositi di terreni a grana
grossa molto addensati …. omissis” come da tabella 3.2.II delle NTC-08.
La categoria topografica assegnata al sito è la T4, corrispondente a “rilievi con
larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i >30°” come da
tabella 3.2.IV delle NTC-08. Ciò in ragione delle effettive condizioni topografiche
dell’area di intervento.
Per ogni altro dettaglio si rimanda alla allegata Relazione Geologica
- SOFTWARE “SPETTRI” del Consiglio Superiore LL.PP.
Per definire la pericolosità sismica di base ed il calcolo degli spettri di risposta sismica e di
progetto, si può utilizzare il programma “Azioni sismiche-Spettri di risposta” del
Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici.
Inserendo i dati del sito in esame (coordinate geografiche, vita nominale, classe
d’uso, categoria di sottosuolo, categoria topografica e stato limite considerato), si possono
ricavare i grafici degli spettri di risposta elastici per i quattro stati limite e la tabella con i
corrispondenti parametri sismici.
Nella presente relazione si valuteranno le fasi 1 e 2, ottenendo gli spettri di risposta
elastico (SLE) ed inelastico (SLV) di progetto in accelerazione, per tutti gli stati limite.
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L’Ordinanza del Consiglio dei Ministri N°3274 del 20.03.2003 (Nuova
Normativa Sismica) classifica l’area in esame come Zona Sismica 2, per la
quale è previsto un valore di accelerazione orizzontale massima di ag = 0,25 g,
dove “g” è l’accelerazione di gravità.
Dal calcolo con il software di Geostru, che scaturisce dalla mappa di pericolosità
sismica del territorio nazionale (INGV), riferita ad un suolo rigido (categoria A)
ed orizzontale (categoria T1), si ottiene l’accelerazione massima al suolo pari a
0,286 g per SLV. Mentre, considerando le effettive caratteristiche locali con i
parametri dei coefficienti topografico (T2) e stratigrafico (suolo di categoria
B), utilizzando la formula del D.M. 14 gennaio 2008 (NTC), si ottiene:
Intervento 3 - (per SLV) Amax = ag x S = ag x (SS x ST) = 3,780 m/s2
= 0,38g
Intervento 4 - (per SLV) Amax = ag x S = ag x (SS x ST) = 3,772 m/s2
= 0,38g
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4. CONCLUSIONI
Le risultanze emerse dal rilievo geologico di superficie e dall’analisi della carta
geologica di dettaglio, hanno consentito di ricostruire la geologia dell’area in cui
saranno realizzati gli Interventi di consolidamento del centro abitato di
Catanzaro (via Siciliani e via Carlo V) e della frazione Gagliano ( via Smaldone
e via Gradoni Giglio).
Sono state eseguite n.2 indagini sismiche; lungo il pendio che hanno evidenziato le
coltri instabili del versante in esame. I risultati sono allegati alla presente e ne
costituiscono parte integrante.
Seconda la nuova normativa D.M. 14/01/2008 i terreni ricadono in Categoria B.
(Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana
fine molto consistenti con spessori superiori a 30m caratterizzati da un miglioramento
con la profondità e da valori di Vs30 tra 360 m/s e 800m/s) .
I siti oggetto di intervento ricadono nel Centro Abitato di Gagliano e nel Centro
Abitato di Catanzaro e sono stati cosi suddivisi.
- Intervento 1: Quartiere Gagliano Via Smaldone
- Intervento 2: Quartiere Gagliano Via Gradoni Giglio
- Intervento 3: Centro abitato CZ Via Siciliani
- Intervento 4: Centro abitato CZ Via Carlo V
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Per gli interventi nel quartiere Gagliano si sottolinea che gli stessi sono volti al
ripristino delle condizioni di fatto iniziali al momento della costruzione dei canali e
quindi non aumentano le portanze originarie ma sostanzialmente sono volti al
ristabilimento delle sezioni di deflusso originarie dei singoli manufatti.
Gli interventi sul Centro Abitato, sono volti alla stabilizzazione della porzione più
superficiale del pendio compresa fra gli ancoraggi, favorendo così la stabilità a lungo
termine del sistema trasferendo le sollecitazioni indotte dal suolo sugli ancoraggi. Nel
caso di che trattasi saranno utilizzati, per il rivestimento, i geocompositi metallici con
biorete naturale a maglia aperta in cocco che verrà installata dopo le operazioni
preliminari di pulizia e disgaggio.
Negli interventi 3 e 4 in oggetto è opportuno verificare la regimazione delle acque di
monte al fine di mantenere nel tempo la stabilità del versante post intervento e
limitarne le alterazioni; scorrimenti incontrollati di acque superficiali potrebbero
infatti erodere la coltre superficiale determinando pregiudizio alle odierne previsioni
progettuali.
Catanzaro, Settembre 2014 Il Geologo
Dott.ssa Patrizia Merante