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MERCATO V° ALIMENTARE edizione luglio 2005

RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE STRUTTURALI

L2147_PE_STR_REL.TEC_13.07.05.don.doc 1

MERCATO V° ALIMENTARE DI PORTA PALAZZO

PROGETTO ESECUTIVO

RELAZIONE SPECIALISTICA

OPERE STRUTTURALI

G. Donna 13.07.2005

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INDICE

1 PREMESSA......................................................................................................................3

2 NUOVE OPERE IN PROGETTO .................................................................................4

2.1 Corpo interrato e copertura dei cortili ..........................................................................4

2.2 Corpi emergenti dei cortili ..............................................................................................4

2.3 Interno dell’edificio..........................................................................................................4

2.4 Copertura .........................................................................................................................4

3 DESCRIZIONE TIPOLOGICA DEI LAVORI ...........................................................5

3.1 Interventi di nuova realizzazione ...................................................................................6

3.2 Interventi sulle strutture esistenti ..................................................................................8

3.2.1 Strutture dell’interrato...........................................................................................8

3.2.2 Murature in elevazione dal piano terreno ...........................................................10

3.2.3 Piano primo - Sottotetto .......................................................................................11

4 PROBLEMATICHE SISMIHE ...................................................................................11

5 REQUISITI E PRESTAZIONI ....................................................................................12

5.1 Caratteristiche antincendio...........................................................................................12

5.2 Durabilità del calcestruzzo............................................................................................14

5.3 Prescrizioni di progetto .................................................................................................16

6 MATERIALI..................................................................................................................17

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1 PREMESSA

Sono riportate di seguito le descrizioni delle nuove opere strutturali in progetto e delle

lavorazioni previste per i vari elementi portanti esistenti senza entrare nel merito delle

verifiche e dei dimensionamenti strutturali che trovano luogo nell’apposito fascicolo in cui

sono anche evidenziate le normative adottate e i carichi considerati.

Nota Bene: nel seguito si inserisce lo schema di DEFINIZIONE DELLE PARTI per consentire

una più agevole lettura della presente relazione tecnica e si riporta, per chiarezza espositiva,

la descrizione di tutte le nuove opere ed attività previste anche se alcuni degli interventi

struttturali sono già stati eseguiti daImpresa che opera in ambito di altro appalto sull’intera

piazza della Repubblica (il c.d. Cantiere del Plateatico); per la individuazione delle opere

“scorporate”si rimanda alla Relazione Generale che accompagna il presente progetto

esecutivo.

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2 DESCRIZIONE DI TUTTE LE NUOVE OPERE PREVISTE

2.1 Corpo interrato e copertura dei cortili

Comprendono i locali di servizio e tecnici posti nell’interrato: gli spogliatoi del personale

del mercato, il locale di sbarco per il montacarichi di uso generale, i vani a disposizione.

Gli interventi nei cortili sono effettuati previa esecuzione di un muro controterra sul

“confine” (linea spezzata fra i punti I-N ed E-H) già realizzato dall’Impresa Plateatico.

Al piano interrato del fabbricato esistente, sono disposti i magazzini per gli alimentaristi e le

celle frigorifere delle botteghe dei macellai; questi ultimi impianti necessitano di prese

d’aria per raffreddamento che hanno comportato la creazione - in esterno sulle testate delle

ali EST ed OVEST - di intercapedini già realizzate dall’Impresa Plateatico ( fra i punti E-D

e A-N ).

Analogamente sono state realizzate dall’Impresa Plateatico l’intercapedine sul fronte del

corpo centrale (fra i punti I-H) e un risanamento in ghiaia vagliata sul perimetro interrato

delle botteghe esterne del “Settore Patrimonio” della Città (linea spezzata fra A-B-C-D).

I solai, a copertura dei locali sopra elencati, aventi la funzione di nuovo piano cortile sono

accessibili ai mezzi di carico-scarico merci e di servizio; una parte di essi –necessaria al

posizionamento della cabina elettrica e dei locali contatori a servizio del mercato ortofrutta

– è già stata realizzata, come anche i locali suddetti, dall’Impresa Plateatico.

2.2 Corpi emergenti dei cortili

Sono la tettoia di riparo del compattatore dei rifiuti, i blocchi servizi igienici, il locale

contatori elettrici per il V° e per le bancarelle del mercato ortofrutta con cabina di consegna

e trasformazione MT \ BT (di questi ultimi si è detto al punto precedente). Queste

costruzioni sono ricomprese nell’appalto edile.

2.3 Interno dell’edificio

Si tratta del ballatoio di servizio, ispezione e manutenzione realizzato con passerella

metallica sospesa; dei locali per CT nel piano primo dell’ala centrale.

2.4 Copertura

Si realizza la sostituzione completa della copertura attuale.

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3 ELENCAZIONE DEI LAVORI

Gli interventi in appalto, per comodità espositiva, sono elencati con divisione in:

interventi di nuova realizzazione;

attività di demolizione, ricostruzione, creazione di varchi;

interventi di rinforzo sulle strutture esistenti.

Appartengono al primo gruppo:

nuove fondazioni per i locali interrati dei cortili EST ed OVEST ed in aderenza alle

murature esistenti;

elevazioni e orizzontamento carrabile di copertura dei cortili;

scale di accesso al piano interrato in calcestruzzo e/o acciaio con pedate in pietra;

ballatoio-passerella di manutenzione in acciaio con camminamento in legno;

struttura a capriate reticolari miste legno-acciaio a copertura di tutto il fabbricato;

manufatti minori.

Sono attività del secondo gruppo:

chiusura di passaggi di scale abbandonate;

eliminazione di campi voltati per realizzazione delle scale interne n. 4,5,6;

creazione di varchi nelle pareti per passate di porte e nelle volte per transito di

canalizzazioni.

Sono compresi nel terzo gruppo:

rinforzi delle opere fondali dei pilastri;

rinforzo dei pilastri in muratura;

rinforzo delle murature di elevazione dell’interrato;

rinforzo di volte ed archi;

rinforzi sulle murature di elevazione fuori terra.

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3.1 Tipologia degli interventi di nuova realizzazione

Le fondazioni delle strutture dei cortili sono in conglomerato cementizio armato come pure

le elevazioni, gli orizzontamenti sono con solaio in latero cemento gettato in opera (con

possibile uso di lastre prefabbricate tipo “predalles”); sempre in cemento armato ordinario

sono le murature delle scale e la canna del montacarichi di servizio fra cortile e interrato.

Per lo più si tratta di fondazioni a nastro aventi sezione 90*h30 cm da cui spiccano muri in

elevazione di spessore 30cm; in “aderenza” alle murature del fabbricato –da cui si prevede

un distacco di circa 20cm –le fondazioni sono zoppe con sezione 45-50*h30 e da esse si

elevano murature di spessore 15-20cm; infine i solai sono di altezza strutturale pari a

28+6=34cm (nel caso di predalles si ipotizza una composizione 4+26+6cm rispettivamente

di lastra+alleggerimento+soletta superiore).

Le lavorazioni per la realizzazione comprendono:

scavi a sezione obbligata;

getto in opera di calcestruzzo magro;

casseratura, armatura, getto di calcestruzzo per fondazioni;

rinterri;

casseratura, armatura, getto di calcestruzzo per elevazioni;

casseratura, posa dei blocchi in laterizio, [oppure: fornitura, sollevamento e posa di

prefabbricati in lastre prodotte in stabilimento], completamento degli orizzontamenti

con fornitura di armatura metallica e posa di ferro integrativo, getto di calcestruzzo

per solaio, soletta superiore in cls armata con rete elettrosaldata; cordoli e travi in

spessore di solaio.

Il ballatoio-passerella di manutenzione in acciaio, disposto ad una quota inferiore di circa

80-90cm dal livello delle finestrature, corre sull’intero perimetro interno delle ali del

mercato. Il piano di camminamento superiormente ai profili metallici portanti è in legno;

inferiormente ai profili esiste una foderatura in doghe sempre di legno; fra i due “tavolati”

citati sono poste alcune dorsali di distribuzione degli impianti elettrici accessibili con

sollevamento del piano di calpestio.

La passerella formata con laminati IPE e UNP 140 è ancorata alla muratura e sospesa - a

passo compreso fra 3,00 e 3,60m - alle capriate di copertura mediante doppio tirante

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diametro 20mm. Nel caso dell’attraversamento dell’ala e delcorpo centrale la tipologia resta

sostanzialmente invariata ma la passerella è interamente sospesa alle capriate.

Le attività di realizzazione di questi manufatti comportano:

fornitura, tiro in quota e posa di semilavorati metallici realizzati in officina [profili

laterali, traverse, controventi, tiranti di sospensione];

realizzazione degli orizzontamenti con fornitura e posa in opera di tavole e doghe in

legno.

Il nuovo tetto ha struttura principale costituita da capriate reticolari del tipo Polonceau a

composizione mista legno lamellare e metallo: le arcarecciature sono in legno e su di esse

un tavolato di tipo maschiato realizza il piano di posa del pacchetto –ventilato –di

copertura (schermo al vapore\guaina\coibente\listelli di distanziamento\doppio tavolato) e la

finitura esterna in lastre metalliche.

Il dimensionamento strutturale conduce a sezioni in legno lamellare di 16*25cm corrente

superiore; 16*16cm puntoni; tiranti metallici in doppio piatto 15*60mm; catena centrale in

tondo diametro 36mm; arcarecci 12*18cm interamente alloggiati nello spessore del corrente

superiore.

Per queste strutture le attività da prevedersi sono:

creazione dei piani di appoggio sulla testa della muratura ottenute con risanamento

consolidante della muratura e cordolo in cls lungo tutto il perimetro;

assemblaggio a piè d’opera delle parti componenti le “semicapriate” eseguite in

officina;

sollevamento in quota;

assiemaggio delle capriate con arcarecci e controventature di montaggio e finali;

realizzazione del tavolato continuo in estradosso falda;

collocazione sul tavolato, in alcune campate, di piatti metallici 10*60mm atti a

costituire una controventatura rigida per l’intera copertura.

Completa il lavoro la posa del pacchetto di copertura e della lamiera esterna

opportunamente graffata (oneri questi computati nell’appalto delle opere edili).

I manufatti minori sono rappresentati da:

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cunicoli di distribuzione impianti;

corridoio tecnico di ventilazione delle celle frigo;

vano montacarichi;

tubazioni di presa (per locali spogliatoio) ed espulsione aria di raffreddamento delle

celle frigo.

Per i cunicoli si tratta di manufatti scatolari di sezione utile 50*55, 80*15 e 50*15 cm con

pareti di spessore 10cm.

Nel corridoio di ventilazione si realizza una separazione fra mandata ed estrazione costituita

da un tavellonato (8cm) con soprastante getto di cls (3cm) armato con rete elettrosaldata

disposto fra murature strutturate in blocchi cavi di calcestruzzo.

3.2 Interventi sulle strutture esistenti

Le fondazioni, i pilastri e le elevazioni perimetrali (controterra) del piano interrato e del

piano primo del fabbricato esistente sono in muratura di mattoni pieni; gli orizzontamenti

sono costituiti da volte.

Degli interventi sulle strutture esistenti viene fornito uno sviluppo progettuale tipico

lasciando, utilmente in corso di Appalto, l’esatta effettiva definizione delle lavorazioni alla

DL poiché nella fase di realizzazione di cantiere sarà possibile conoscere nel dettaglio il

costruito e valutare caso per caso le eventuali situazioni anomale sia derivate dal tipo di

terreno sia dovute ad inadeguatezza delle caratteristiche del materiale in opera sia a carenze

dimensionali delle strutture.

La descrizione dei vari interventi “tipo” è fatta elencandoli dal basso verso l’alto; così infatti

–esecutivamente –è necessario procedere operando prima al risanamento e rinforzo delle

fondazioni poi delle elevazioni e infine degli orizzontamenti in modo cioè da rendere

l’intervento sulle volte e l’intervento di sostituzione della copertura adeguatamente fondati e

supportati.

3.2.1 Strutture dell’interrato

Strutture fondali. Si considera una lavorazione di:

infissione di micropali valvolati in contorno e/o attraverso la fondazione;

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scavo perimetrale;

creazione di trave di cerchiaggio al contorno della fondazione sulla testa dei

micropali realizzati;

eventuale intirantatura nelle due direzioni ortogonali attraverso la fondazione per il

trasferimento del carico al nuovo anello.

Murature del piano interrato. Non si ritiene di dover effettuare dei rinforzi sistematici

generalizzati sulle murature perimetrali ma solo puntuali, laddove, al momento dei lavori,

emergessero degli ammaloramenti. Per la descrizione si rimanda al successivo punto delle

murarie fuori terra.

Si prevede l’inserimento di catene di intirantamento (o la sostituzione/surrogazione delle

catene di estradosso se presenti) anche in conseguenza del previsto scavo dei cortili che oggi

fungono da contrasto alle azioni orizzontali di spinta.

Pilastri. A rinforzo dei pilastri si prevedono cerchiature di spessore contenuto in malta

speciale applicata a spruzzo previa stesa di armatura - in rete elettrosaldata - ancorata con

barre passanti nel corpo del pilastro da rinforzare. In questo modo si contiene il ringrosso

del pilastro e non si perde prezioso spazio nei locali interrati principalmente destinati a celle

frigorifere. In alternativa, se le condizioni del laterizio lo consentono, potranno essere

eseguiti consolidamenti della muratura mediante iniezioni di malte speciali predisponendo,

ove necessario, intonaco di sacrificio.

3.2.2 Orizzontamenti del piano terreno

Il pavimento al piano terra delle ali e del corpo centrale è supportato da volte a vela e a botte

che si scaricano sulle murature d’ambito e/o su arconi disposti fra i pilastri sottostanti. Si

prevede di dover eseguire interventi di consolidamento delle volte mediante spillatura e

getto di cappa estradossale.

La sequenza temporale e le modalità esecutive delle operazioni illustrate sono (dopo

puntellamento, la rimozione dei pavimenti e dei sottofondi con la messa a nudo

dell’estradosso delle volte) :

ispezione della situazione statica ed eventuali puntuali interventi di riparazione;

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realizzazione di fori sulle pareti perimetrali (o in asse agli esistenti pilastri sottostanti)

per l’inserimento di barre di ancoraggio;

inserimento e inghisaggio delle barre di ancoraggio;

pulizia dell’estradosso;

fori e “spillatura” dell’estradosso;

realizzazione del getto di riempimento perimetrale in conglomerato cementizio

alleggerito all’imposta delle volte previo posizionamento delle barre di

incatenamento perimetrale;

posizionamento dei ferri di armatura della soletta superiore;

getto della soletta superiore.

3.2.3 Murature in elevazione dal piano terreno

Le murature d’ambito sono con mattoni intonacati, si presentano in stato di conservazione

come descritto nella RELAZIONE DEL DEGRADO del progetto di restauro; dal punto di vista

strutturale essendo presenti lacune, fessurazioni verticali e orizzontali, deficienza di malta

nelle connessure, piccoli spanciamenti, sconnessioni fra le murature in corrispondenza

dell’innesto di pareti trasversali sulle pareti d’ambito e fra pareti perimetrali dei punti di

cambio di direzione sono valutati necessari interventi di rinforzo strutturale atti a

consolidare le murature e ripristinare i collegamenti fra le varie parti: sono pertanto

progettate opere di cuci e scuci per ridare continuità all’apparecchio murario, operazioni di

cucitura delle murature d’ambito con quelle interne ortogonali mediante barre di acciaio (o

fibre artificiali), operazioni di riconciatura per riprendere le zone impoverite di malta

legante, iniezioni di malte speciali superfluide a base di calce a componenti micronizzati,

per rendere coerenti i muri.

Le principali attenzioni esecutive delle lavorazioni sopra elencate –ad avvenuta rimozione

degli intonaci–sono:

utilizzo di mattoni e malta di caratteristiche analoghe a quella in opera (previa analisi

chimica e caratterizzazione meccanica del modulo elastico), in qualunque caso mai a

base cementizia, in modo da non creare inserimenti “duri” responsabili della perdita

di congruenza nel tempo;

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riconciatura dei paramenti previa rimozione delle parti pulverulente e lavaggio con

acqua a bassa pressione;

realizzazione dell’eventuale intonaco di sacrificio per permettere la corretta

esecuzione delle iniezioni di consolidamento da effettuare a bassa pressione

procedendo dal basso verso l’alto;

realizzazione di fori per l’inserimento di catene all’interno delle murature con utilizzo

di attrezzature speciali a recupero d’acqua.

3.2.4 Piano primo - Sottotetto

Il piano di calpestio dei locali destinati ad ospitare la CT sono posti nel “piano primo-

sottotetto” dell’ala centrale costituito da volte in mattoni.

Poiché sono previsti aumenti di carico conseguenti al posizionamento delle macchine

l’intervento previsto è volto ad incrementare la capacità portante dell’orizzontamento.

Le operazioni previste sono:

realizzazione di catene di collegamento fra i muri perimetrali;

irrigidimento della volta in mattoni mediante spillatura e getto di cappa collaborante

in getto di conglomerato cementizio alleggerito per uno spessore medio di 8-10cm

inglobante rete elettrosaldata.

L’intervento è analogo a quello previsto per le volte del piano terreno.

4 PROBLEMATICHE SISMIHE

La nuova <<Normativa antisismica >> prende le mosse dall’Ordinanza PCM n° 3274 del

20marzo2003 [G.U. 8maggio2003] nei cui allegati 1,2,3,4 si definiscono rispettivamente le

zone sismiche in cui è suddiviso il territorio nazionale e le norme tecniche relative a edifici,

infrastrutture, fondazioni (successivamente con ordinanza n° 3316 e 3431 vengono emesse

“errata_corrige” riferita alle sole norme tecniche).

Il documento citato demanda alle Regioni la definizione delle prescrizioni per la zona IV -

la meno sismica - in cui ricade Torino.

La Regione Piemonte con DGR n° 61-11017 del 17 novembre e successiva n° 64-11402 del

23 dicembre 2003 (vedere allegato A) definisce : ... > edifici di interesse strategico ... -

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quelli - la cui funzionalità durante gli eventi sismici assume rilievo fondamentale per le

finalità di protezione civile, ed edifici rilevanti ... - quelli - che possono assumere

importanza in relazione alle conseguenze di un eventuale collasso [leggasi per es. alto

numero di possibili vittime] < .

L’allegato B della citata delibera del dicembre impone per le nuove costruzioni,

appartenenti alla categoria di edifici [ed opere infrastrutturali] “strategici”, il rispetto della

progettazione antisismica e prevede prioritariamente per gli esistenti edifici di interesse

strategico ed edifici rilevanti delle sole zone II e III una verifica delle condizioni di

sicurezza antisismica.

Infine gli ulteriori dettami legislativi, ordinanza 3431 in data 3 maggio 2005, prorogano

all’otto agosto 2005 l’applicazione delle norme antisismiche.

Sulla base di quanto sopra, come da richiesta del gruppo di progetto, l’Aministrazione non

ha ritenuto di procedere alla verifica di rispondenza sismica del fabbricato.

5 REQUISITI E PRESTAZIONI

I requisiti richiesti alle membrature e considerati nella presente relazione sono riconducibili

oltre che agli aspetti connessi con la funzione statica anche a :

•caratteristiche antincendio

•durabilità

5.1 Caratteristiche antincendio

I requisiti di resistenza al fuoco, definite dalle esigenze del progetto antincendio, prevedono

per le strutture le seguenti prestazioni:

fabbricato interrato

•strutture in elevazione classe REI 120

•solaio tra interrato e piano soprastante classe REI 120

copertura

•strutture in legno e ferro classe R 15

Le caratteristiche indicate, sono ottenibili con:

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protezione passiva diretta affidata cioè in toto alla membratura stessa definendo minime

dimensioni degli elementi, ricoprimenti, disposizioni delle armature

protezione passiva indiretta utilizzando cioè elementi aggiuntivi quali intonaci isolanti,

rivestimenti, vernici intumescenti.

Nel progetto si prevede per

Strutture in acciaio: protezione indiretta con intumescente. In ragione delle esigenze

architettoniche la massività degli elementi è tale che gli stessi, senza protezione,

raggiungono temperature non compatibili con il mantenimento della resistenza richiesta.

Strutture in legno: protezione indiretta con apposite vernici protettive coordinate con

la protezione intumescente dell’acciaio. In ragione delle esigenze architettoniche non si

prevede di aumentare la sezione degli elementi (sezione perimetrale di sacrificio) in modo

tale che possano mantenere la resistenza richiesta.

Strutture in c.a.: (pilastri–setti–solaio = REI 120) protezione diretta

La valutazione delle prescrizioni per ottenere la resistenza al fuoco ha come primo

riferimento la Circolare Ministero Interno (Direzione Generale Protezione Civile e Servizi

Antincendi) n. 91 del 14/9/1961 - Norme di sicurezza per la protezione contro il fuoco dei

fabbricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile - [nel seguito CM91]. L’applicazione

delle indicazioni in essa contenute consente, in via preliminare, di stimare le sezioni e i

ricoprimenti delle armature.

In particolare per il cemento armato le tabelle dell’articolo 8 (8.1; 8.2; 8.3; 8.4) della citata

CM91 prevedono vari spessori di strutture e rivestimenti per garantire le prescritte

caratteristiche di resistenza al fuoco.

Definite le seguenti grandezze:

d = distanza dal baricentro delle barre principali alla superficie esterna

r = ricoprimento delle barre principali

c = copriferro del tondo più esterno

per le classi 30, 60, 90, 120, 180 minuti si individua:

in riferimento alla caratteristica di capacità portante R

spessori di ricoprimento > r < di calcestruzzo normale (valori in cm)

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CLASSE 30 60 90 120 180

armatura 1,50 3,00 3,50 4,50 6,00

in riferimento alla caratteristica di tenuta E ed isolamento I

spessori minimi delle membrature (valori in cm) relativamente a

CLASSE 30 60 90 120 180

dim. trasversale setti in c.a. (*) 8 10 10 12 16

dim. solette in c.a. (**) 10 14 16 20 20

dim. solai in laterizio (**) 16 24 24 30 30

(*) per gabbie scale ed ascensori lo spessore minimo per pareti in calcestruzzo armato deve

risultare non inferiore a 20cm.

(**) spessore comprensivo di cappa (=sottofondo) del pavimento se non combustibile e di

1,5cm di intonaco normale.

5.2 Durabilità del calcestruzzo

Gli “ambienti” in cui le nuove strutture sono chiamate ad operare sono individuati seguendo

UNI EN 206-1:2001 attraverso il prospetto 1 delle classi di esposizione rielaborato nel

seguente elenco:

classe descrizione dell’ambiente di esposizione

1- Assenza di rischio di corrosione delle armature o di attacco al calcestruzzo

X0 # calcestruzzo privo di armature o inserti metallici: tutte le esposizioni eccetto

dove c’è gelo-disgelo, abrasione o attacco chimico

# calcestruzzo con armature o inserti metallici in ambiente molto secco

2- Corrosione delle armature indotta da carbonatazione del calcestruzzo

XC1 # asciutto o permanentemente bagnato

XC2 # bagnato, raramente asciutto

XC3 # umidità moderata

XC4 # ciclicamente bagnato e asciutto

3-Corrosione indotta dai cloruri esclusi quelli provenienti dall’acqua di mare

XD1 # umidità moderata

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XD2 # bagnato, raramente asciutto

XD3 # ciclicamente asciutto e bagnato

4-Corrosione indotta dai cloruri presenti nell’acqua di mare

XS1 # esposto a salsedine senza contatto con acqua di mare

XS2 # permanentemente sommerse

XS3 # zone esposte alle onde oppure alla marea

5- Attacco da cicli di gelo/disgelo con o senza sali disgelanti [a_d=agenti disgelanti]

XF1 # moderata saturazione d’acqua senza a_d

XF2 # moderata saturazione con uso di a_d

XF3 # elevata saturazione senza a_d

XF4 # elevata saturazione con a_d

6- Attacco chimico

XA1 # aggressività debole

XA2 # aggressività moderata

XA3 # aggressività forte

e sono correlati alle precedenti norme [UNI 9858 e LineeGuida96] con il supporto del

prospetto seguente:

ambiente di esposizione classi di esposizione secondo

UNI 9858 LineeGuida96

secco / molto secco 1 X0

umido senza gelo 2a XC1–XC2

debolmente aggressivo 5a XC3–XD1–XA1

umido con gelo 2b XF1

marino senza gelo 4a XS1–XD2

moderatamente aggressivo 5b XA2 - XC4

umido con gelo e sali disgelanti 3 XF2

marino con gelo 4b XF3

fortemente aggressivo 5c XD3–XS2-XS3-XF4-XA3

In riferimento a quanto riportato le opere di conglomerato cementizio armato in progetto si

assegnano a:

sottofondazioni X0 [1]

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fondazioni XC1 [2a]

elevazioni (pilastri/setti/muri) & solai-travi XC3 [5a]

Dalla norma citata si desumono i valori raccomandati per:

rapporto massimo acqua/cemento, resistenza caratteristica minima [C-cil/cub], contenuto

minimo di cemento; ed inoltre si individuanodimensione massima dell’aggregato, classe di

consistenza dei getti, copriferro.

Per le classi di esposizione delle nostre strutture risulta:

classe esp rapp. Rck cemento dim.max classe di copriferro

a / c N/mm2 kg min. aggregato consistenza “cmin+Dh“ mm

X0 - 15 - 30 S3 25

XC1 0,65 25 260 25 S4 35

XC3 0,55 37 280 25 S4 35

5.3 Prescrizioni di progetto

Le prescrizioni di progetto derivate dai valori “richiesti” dalle precedenti analisi antincendio

e di durabilità, sono riassunte nel prospetto seguente dove a fronte di una scelta tecnico-

economica complessiva si prescrivono:

struttura esp. rapp. Rck cemento dim.max classe di copriferro

a / c N/mm2 kg min. aggregato consistenza “ cf “ mm

sottofondazioni X0 0,65 15 200 30 S3 -

fondazioni XC1 0,60 25 260 25 S4 40

elevazioni-completamento solai e travi REI 120

XC3 0,55 30 280 20 S4 45

NOTA BENE

# Qualora non siano rispettate in pieno le raccomandazioni di riferimento si

interviene agendo su alcuni parametri o eseguendo lavorazioni speciali in modo da offrire

una protezione alternativa equivalente: è, per esempio, il caso del cls delle elevazioni dove

si può intervenire con una protezione superficiale dei getti in esterno, oppure è il caso delle

MERCATO V° ALIMENTARE edizione luglio 2005

RELAZIONE SPECIALISTICA OPERE STRUTTURALI

L2147_PE_STR_REL.TEC_13.07.05.don.doc 17

fondazioni dove a fronte di un calcestruzzo con resistenza caratteristica inferiore si può

aumentare il copriferro.

# Per la verifica antincendio quando le armature hanno protezione inferiore a quella

definita dalla CM91 le membrature si verificheranno determinando la mappatura delle

temperature nel tempo e la resistenza al fuoco in accordo alla norma UNI 9502 edizione

2001 - Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi di

conglomerato cementizio armato, normale e precompresso–[nel seguito UNI9502].

Analoghe valutazioni analitiche, ove necessarie, si eseguiranno per i manufatti in acciaio

secondo norma UNI 9503 edizione 1989 - Procedimento analitico per valutare la resistenza

al fuoco degli elementi costruttivi di acciaio –[nel seguito UNI9503]; e per il legno norma

UNI 9504 edizione 1989 - Procedimento analitico per valutare la resistenza al fuoco degli

elementi costruttivi di legno–[nel seguito UNI9504].

6 MATERIALI

Con le indicazioni precedenti risultano:

- Magrone per sottofondazioni Classe 150 (getto in sito)

- Calcestruzzo per fondazioni Classe 250 (getto in sito)

- Calcestruzzo C25/30 per altri elementi strutturali Classe 300 (getto in sito)

- Calcestruzzo con classe di resistenza C30/37 (minimo) per eventuali elementi prefabbricati

- Acciaio ordinario per opere c.a. FeBk 44 controllato di tipo “saldabile”

- Acciaio per carpenteria metallica Fe 430 gradoC

- Legno massiccio cat.II [classi S-10 o MS-10 (DIN 4074) e (EC5)]

- Legno lamellare classe 1 (BS14)

- Elementi prefabbricati per solai:

lastre “predalles” con alleggerimento in polistirene e getto di completamento in opera;

armatura lenta, tipologia a triplo traliccio; armatura principale ed integrativa da porre in

opera separatamente rispetto all’armatura lastra; dimensioni: larghezza 120cm spessore

4cm; Rck > di 370 daN/cm2.