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COMUNE DI MONTESE Provincia di Modena VARIANTE AL PRG 2013 ADEGUAMENTO ALLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA (PTCP2009), RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO, ADEGUAMENTO ALLA DAL RER 279/2010, COORDINAMENTO DEL PRG QUADRO CONOSCITIVO RELAZIONE ILLUSTRATIVA E VALSAT Dott. Ing. Roberto Farina Studio OIKOS Ricerche Bologna

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COMUNE DI MONTESE Provincia di Modena

VARIANTE AL PRG

2013

ADEGUAMENTO ALLA PIANIFICAZIONE SOVRAORDINATA (PTCP2009), RIDUZIONE DEL RISCHIO SISMICO,

ADEGUAMENTO ALLA DAL RER 279/2010, COORDINAMENTO DEL PRG

QUADRO CONOSCITIVO

RELAZIONE ILLUSTRATIVA E VALSAT

Dott. Ing. Roberto Farina

Studio OIKOS Ricerche

Bologna

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RELAZIONE ILLUSTRATIVA E VALSAT La presente Variante al PRG del Comune di Montese si è resa necessaria:

al fine di effettuare un coordinamento coerente delle numerose varianti specifiche adottate ed approvate dopo la redazione del PRG redatto in forma associata dai Comuni di Guiglia, Montese e Zocca (DGP 478/2000)1;

realizzare un completo adeguamento alle prescrizioni del PTCP 2009 della Provincia di Modena;

assumere nel PRG le prescrizioni che derivano dall'aver realizzato la Microzonazione Sismica dell'intero territorio comunale.

E' opportuno premettere che, al fine di addivenire all'aggiornamento della propria pianificazione i Comuni di Bastiglia, Guiglia, Marano s/P, Montese e Zocca da un lato e la Provincia di Modena dall’altro, hanno ritenuto utile giungere alla definizione di un Accordo territoriale, stipulato ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 della LR 20/2000, quale strumento di collaborazione e supporto per l’integrazione e coordinamento delle informazioni, delle azioni, delle risorse umane e strumentali, finalizzate:

alla revisione della pianificazione urbanistica di livello comunale ed al suo aggiornamento e coordinamento con il vigente PTCP;

alla redazione, di concerto con i professionisti individuati dai Comuni, della microzonazione sismica del territorio comunale, ai sensi della LR 19/2008.

alla redazione del Quadro Conoscitivo dei singoli Comuni necessario per la eventuale elaborazione del Documento preliminare e quindi del Piano Strutturale Comunale (PSC), ai sensi della LR 20/2000;

a possibili approfondimenti relativi a segmenti specifici della pianificazione sovraordinata.

L'Accordo è stato approvato dal Comune di Montese con DCC 37 del 30/07/2010 e dalla Provincia di Modena con Delibera G.P. n. 318 del 31/08/2010.

In ottemperanza alle disposizioni della vigente Legge urbanistica (LR20/2000) e delle successive norme attuative, facendo specifico riferimento alla DAL 279 del 04/02/2010 "Approvazione dell'atto di coordinamento sulle definizioni tecniche uniformi per l'urbanistica e l'edilizia .." si è inoltre ritenuto necessario procedere ad un aggiornamento del piano e delle sue NTA alla luce delle prescrizioni regionali.

Il lavoro svolto in collaborazione tra la Provincia di Modena, i Comuni e i professionisti individuati dai Comuni per la realizzazione delle Microzonazioni sismiche e del coordinamento del piano, ha portato alla condivisione di una grande quantità di informazioni che ha consentito di produrre un Quadro conoscitivo del territorio, utile anche alla predisposizione dei futuri Piani Strutturali, ma che ora è alla base della redazione della presente variante e che viene a costituire parte integrante del piano .

Il coordinamento dei materiali di cui sopra ha quindi reso necessario un adeguamento generale del piano nel quale vengono integrate ed aggiornate le previsioni del precedente PRG con le prescrizioni:

del PTCP2009 della Provincia di Modena;

della Microzonazione sismica;

delle Delibere RER di definizione dei parametri urbanistici.

Gli adempimenti di cui sopra hanno comportato anche l'indispensabile adeguamento delle cartografie di piano che sono state integralmente aggiornate al fine di rendere coerenti le previsioni urbanistiche con l'assunzione nel piano di vincoli sovraordinati o necessari al fine di garantire la sicurezza del territorio e con l'aggiornamento alle sopravvenute disposizioni normative.

Nel seguito sono dettagliati i principali temi che hanno portato alla redazione della presente Variante.

1 Varianti specifiche approvate con: D.C.C. n. 16 del 18.04.2001, D.C.C. n .63 del 29.10.2001, D.C.C. n. 26 del 30.05.2003, D.C.C. n.35 del 07.04.2004, D.C.C. n. 35 del 07.04.2004, D.C.C. n.58 del 21.06.2004; D.C.C. n.34 del 22.06.2005, D.C.C. n.40 del 21.09.2006, D.C.C. n.25 del 23.06.2007, D.C.C. n. 36 del 29.11.2009, D.C.C. n. 69 del 26.11.2010 rettificata con D.C.C. n. 34 del 29.4.2011, D.C.C. n. 50 del 26.09.2011, D.C.C. n. 37 del 11.08.2012.

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Adeguamento del piano in conformità alle disposizioni del PTCP

La necessità di conformare il PRG alle disposizioni del PTCP ha portato all'inserimento nel piano dei seguenti titoli normativi e delle conseguenti serie cartografiche:

NTA -

TITOLO II-a - Invarianti di Piano (ex art. 12)

TITOLO II-b - Condizioni di sicurezza delle componenti idrogeologiche e geologiche del territorio -

Attività consentite di trasformazione e d’uso dei suoli

Capo I Dissesto (art. 13)

Capo II Riduzione del rischio sismico (art. 14)

Capo III Rischio idraulico (art. 15)

TITOLO II c - Tutele e vulnerabilità ambientali (art. 16)

In particolare integrate le seguenti Zone di tutela naturalistica (art. 24 PTCP) Art. 16.6:

D - Grotta e orrido di Gea (ampliata sulla base delle curve di livello)

E - Cascata di Striscia l'acqua (ampliata sulla base delle curve di livello)

F - Lago di Bracciano (ampliata)

G - Monte Belvedere-Gorgolesco (ampliata e fatta coincidere con l'area di ricarica delle sorgenti)

TITOLO II d - Struttura e tutela del paesaggio identitario: elementi storico-culturali, archeologici e paesaggistici (art. 17)

In particolare sono state riconosciuti:

Gli elementi di interesse storico-testimoniale: viabilità storica (art. 44A PTCP - NTA Art. 20.1)

Integrati gli elementi di interesse storico-testimoniale: viabilità panoramica (art. 44A PTCP - NTA Art. 20.1)

Integrati gli elementi di interesse storico-testimoniale: strutture di interesse storico-testimoniale (Art. 20.4 -)

CARTOGRAFIE -

CARTE DELLE SICUREZZE DEL TERRITORIO

DISSESTO - Tavole 2.2 (6 tavole)

MICROZONAZIONE SISMICA Tavole 2.1.3 (3 TAVOLE)

CARTE DELLE TUTELE E DELLE VULNERABILITA' AMBIENTALI

VULNERABILITA' Tavole 3.1 (6 tavole)

TUTELE PAESAGGISTICHE E STORICO CULTURALI Tavole 3. 2 (6 tavole)

RISORSE NATURALI Tavole 3.3 (6 tavole)

L'adeguamento del piano è stato realizzato recependo integralmente le prescrizioni del PTCP ed integrandole, ove necessario, con specifici approfondimenti che hanno riguardato, in particolare, gli aspetti del patrimonio geologico (Allegato 1), delle compagini boscate (Allegato 2), dei ritrovamenti archeologici (Allegato3) della tutela delle acque (Allegato 4), dei fabbricato vincolati (Allegato 5).

Microzonazione Sismica

L’analisi di microzonazione sismica è stata realizzata con il contributo di cui all’OPCM 3097/2010 ed è stata sviluppata in coordinamento con il Servizio Geologico Sismico e dei Suoli, Dr. Luca Martelli, Dr. Raffaele Pignone, della Regione Emilia Romagna, in collaborazione e coordinamento con l’Ufficio S.I.T. della Provincia di Modena, Arch. Antonella Manicardi del Settore Urbanistica Provincia di Modena.

Le analisi sono state eseguite in ottemperanza ai dettati delle leggi nazionali, in riferimento al D.M. 11/03/88, circ. LL.PP. N° 30483 del 24/09/88; L.R. RER N° 20 del 24/03/2000, N.A. Piano stralcio Assetto

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Idrogeologico allegato 7, Disposizioni R.E.R. concernenti l’attuazione del P.A.I. del 06/02, NA PTCP Modena, D.M. 14 - 01 – 2008, Delibera Assemblea Legislativa R.E.R. n° 112 del 02-05-2007, Delibera di Giunta Regionale dell’Emilia Romagna n. 1051 del 18/07/2011 (DGR 1051/2011), “Indirizzi e Criteri per la Microzonazione Sismica” del Dipartimento Protezione Civile e Conferenza delle Regioni e P.A. (Gruppo di lavoro MS, 2008).

Tali analisi costituiscono un supporto fondamentale per tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica comunale e per le relative Norme tecniche di attuazione/Regolamenti urbanistici edilizi, al fine di indirizzare le scelte insediative verso le aree a minore pericolosità sismica e/o all’utilizzo di tipologie edilizie a minor vulnerabilità rispetto ai possibili effetti locali; e concorrono alla definizione delle scelte di Piano rappresentando un riferimento necessario per la Valutazione di Sostenibilità Ambientale e Territoriale preventiva; forniscono indicazioni sui limiti e condizioni della pianificazione comunale ai fini della riduzione del rischio sismico nell’attuazione delle previsioni urbanistico-edilizie.

Lo studio di Microzonazione Sismica, necessario alla sicurezza del territorio con riguardo alla riduzione del rischio sismico, è stato integrato nel Quadro conoscitivo del piano ed è formato da:

Relazione di Microzonazione sismica del territorio

Banche-dati

Prove geognostiche e sismiche

Tavole serie 02.1 - Elaborati cartografici di Quadro Conoscitivo (8 tavole) suddivisi in:

Primo livello di approfondimento (1:10.000)

Carta delle Indagini pregresse e nuove

Carta Lito-Morfologica

Sezioni Geologiche

Carta delle Aree Suscettibili di Effetti Locali (MOPS)

Carta delle frequenze naturali dei terreni (scala 1:5.000)

Secondo livello di approfondimento (scala 1:5.000)

Carta delle nuove indagini

Carta delle velocità delle onde di taglio s (vs)

Carta dei fattori di amplificazione (MZ)

La predisposizione dello studio di microzonazione sismica ha portato alla integrazione nelle NTA di specifiche norme attuative:

TITOLO II-b - Condizioni di sicurezza delle componenti idrogeologiche e geologiche del territorio -

Capo II Riduzione del rischio sismico (art. 14)

Modifiche Normative ed Urbanistiche

L'inserimento nel piano delle norme e delle conseguenti individuazione cartografiche sopradescritte, unitamente alla necessità di coordinare il piano alle numerose varianti urbanistiche approvate dal 2000 ad oggi; ha reso opportuna una revisione del perimetro del territorio urbanizzato che prendesse atto dell'effettivo stato del territorio. Si è quindi proceduto a rinnovare integralmente tali perimetri, aggiornandoli all'effettivo stato di sviluppo territoriale dei tessuti edilizi. I nuovi perimetri hanno comportato minimi aggiornamenti al fine di realizzare una coerente individuazione delle frange territoriali che si sono venute a creare tra il territorio urbano e quello rurale.

Parallelamente le NTA sono state aggiornate con il recepimento della definizioni urbanistiche ed edilizie derivanti dalla DAL 279 del 04/02/2010 "Approvazione dell'atto di coordinamento sulle definizioni tecniche uniformi per l'urbanistica e l'edilizia .." (art. 6).

Sono state introdotte nel piano alcune specifiche modifiche, che di seguito si illustrano dettagliatamente, che comunque non comportano alcuna variazione del carico urbanistico definito dal PRG 2000.

Località il Montello

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In quest'area il PRG individuava un perimetro di Piano Particolareggiato, in territorio agricolo, all'interno del quale erano previste norme di tutela delle compagini boscate, minimi vincoli all'attività agricola, alcune possibilità di edificazione per la realizzazione di attività turistico ricreative e per un villaggio turistico. Nel tempo ciò ha portato alla realizzazione di un camping, costituito esclusivamente da bungalow, la cui tipologia edilizia è positivamente inserita nel contesto di pertinenza. A fianco del camping è ora presente una vasta area occupata da un maneggio, un locale disco/bar all'aperto ed altre attività di servizio turistico. Appare oggi ragionevole emendare il piano e riconoscere la consistenza di tali attività sia da un punto di vista residenziale che di servizio turistico. Per questo motivo tali aree vengono ora individuate come:

SOTTOZONA B.7 insediamento residenziale del Montello - NTA Art. 37.7 -

SOTTOZONA D.9 Insediamento turistico ricreativo del Montello - NTA Art. 39.8 -

Trattandosi semplicemente del riconoscimento urbanistico di quanto già previsto dal previgente PRG, la presente modifica costituisce un semplice aggiornamento della previsione normativa. Si è inoltre proceduto ad una integrazione della perimetrazione del parco con quella introdotta per gli Ambiti con valore di dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale, in quanto questa integrazione consente di mantenere il livello di tutela ambientale che già il PRG prevedeva.

Caseifici e Macelli.

Le previgenti individuazioni cartografiche di tali tipologie2 di insediamenti vengono ora aggiornate coerentemente individuando: per quanto riguarda i Caseifici, le corrispondenti - Aree di valorizzazione della filiera lattiero casearia-; per quanto riguarda i macelli, le corrispondenti - Presenze produttive in zona agricola- normate ai commi 4.3 e 4.4 dell'art. 41 delle NTA.

Ambiti con valore di dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale.

In parallelo alla individuazione dei vincoli sovraordinati derivanti dal PTCP è inoltre parso necessario individuare sul territorio degli Ambiti con valore di dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale. Questi nuovi ambiti corrispondono a parti del territorio caratterizzate da rilevanti componenti naturalistiche, vegetazionali anche in ragione delle qualità forestali presenti; da fragilità territoriali in ragione di caratteristiche ed emergenze geologiche quali sorgenti, sistemi di forme paracarsiche, aree di possibili aree di alimentazione delle sorgenti, ecc.; dalla compresenza di diverse valenze di carattere sia storico-antropico o sociologico che culturale e percettivo.

Tali componenti, tutte perimetrate sulle tavole serie 3 del PRG, generano, per l’azione congiunta, un rilevante interesse paesaggistico ed ambientale nei confronti anche di limitrofi insediamenti urbani, rispetto ai quali sono considerate "dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale" ai sensi dell’art. A-25 della L.R.20/2000, in quanto costituiscono un sistema di spazi, talvolta anche periurbani, che concorrono a migliorare la qualità dell'ambiente, mitigandone gli impatti negativi.

Tali ambiti sono :

Tufi - Monte Saltino

Monte Terminale - Iola

Montalto Vecchio

Semelano

Gea - Montello

Bago - Monte Aurigola (Capoluogo)

Monte Belvedere

Montespecchio

Monte Maiolo.

Il previgente PRG conteneva già una normativa analoga a quella che ora viene introdotta, in corrispondenza del Parco del Montello, ed è parso opportuno riprendere tale norma estendendola agli ambiti sopra individuati, per salvaguardare gli aspetti di valore naturalistico e paesaggistico che li caratterizzano e

2 il PRG prevedeva delle aree di completamento produttivo tout court

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costituiscono uno dei principali elementi di valorizzazione paesaggistica dell'intero territorio comunale. A tali ambiti si applicano le disposizioni di cui al comma 4.1 dell'art. 41 delle NTA.

Castagneti Secolari

In analogia con l'individuazione degli Ambiti con valore di dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale, di cui sopra, e con le medesime motivazioni, è apparso opportuno procedere anche alla individuazione delle compagini boschive costituite principalmente da Castagneti, in quanto questi costituiscono una specifica ricchezza sia agronomica che paesaggistica del territorio comunale. Nell'ambito del sistema forestale e sulla base del PTCP, il PRG individua quindi i boschi con prima specie castagno e, tra questi, le porzioni interessate da castagneti secolari, come di seguito identificate:

- Castagneto secolare di Monte Saltino

- Castagneto secolare di Cà dell'Eremita

- Castagneto secolare di Malalbergo-Castelluccio

- Castagneto secolare di Alberelli.

A tali individuazioni si applicano le norme di cui all' Art. 17.4 delle NTA

Specificazione cartografica delle zone soggette a vincolo o tutele

La Variante ha introdotto nel piano le seguenti tavole di zonizzazione : TERRITORIO URBANO E ZONE AGRICOLE Tavole 1 in scala 1:5.000 (5 tavole) CARTE DELLE SICUREZZE DEL TERRITORIO DISSESTO - Tavole 2.2 (6 tavole) MICROZONAZIONE SISMICA Tavole 2.1. (3 TAVOLE) CARTE DELLE TUTELE E DELLE VULNERABILITA' AMBIENTALI VULNERABILITA' Tavole 3.1 (6 tavole) TUTELE PAESAGGISTICHE E STORICO CULTURALI Tavole 3. 2 (6 tavole) RISORSE NATURALI Tavole 3.3 (6 tavole) Osservando che il territorio del Comune di Montese è gravato da innumerevoli vincoli e tutele che interessano per la maggior parte il territorio rurale e che sono individuati specificatamente sulle Carte delle Sicurezze del Territorio e sulle Carte delle tutele e delle vulnerabilita' ambientali, è apparso utile evidenziare anche sulle carte del Territorio Urbano e zone Agricole due specifici macroambiti che consentano una immediata valutazione dell'impatto dei vincoli e delle tutele sulla gestione del territorio.

Tali macroambiti sono individuati come:

ZONE NON IDONEE ALL'EDIFICAZIONE: ovvero quelle parti del territorio che, in relazione a specifiche condizioni idro-geomorfologiche ed ambientali, comportano severe controindicazioni all'edificazione. Esse sono costituite dall'insieme dei territori che presentano le seguenti caratteristiche: dissesto idrogeologico e instabilità conclamati (frane attive e zone classificate 1 e 2 a rischio idrogeologico molto elevato); calanchi; invasi ed alvei di laghi, bacini e corsi d’acqua e relative fasce di espansione inondabili; principali elementi del patrimonio geologico ed altre zone di tutela naturalistica; aree interessate dal sistema forestale e boschivo;

ZONE PARZIALMENTE IDONEE ALL'EDIFICAZIONE: ovvero quelle parti del territorio per le quali emergono altre accertate esigenze di cautela nei confronti della nuova edificazione che devono essere preventivamente considerate, sia in ragione di condizioni di fragilità intrinseca che per caratteri ambientali meritevoli di tutela e valorizzazione. Esse sono costituite dall'insieme dei territori che presentano le seguenti caratteristiche: fenomeni di dissesto o di instabilità per altre cause; zone di tutela ordinaria di laghi, bacini e corsi d’acqua ed di elementi funzionali della rete ecologica; zone di interesse paesaggistico-ambientale, zone del patrimonio geologico e superfici relitte.

Tali macroambiti sono normati dalle NTA al comma 2 dell'art. 41 delle NTA. La norma ovviamente effettua un rimando ai singoli vincoli o tutele previste sul territorio indagato, come individuati nelle Carte delle Sicurezze.

Zone Agricole

Come evidente dalla semplice lettura delle Tavole di zonizzazione del Territorio urbano e Zone agricole (Tavole 1 in scala 1:5.000 - 5 tavole), il territorio rurale del Comune di Montese appare in gran parte

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interessato da vincoli e tutele che ne precludono o ne limitano l'edificabilità per fini agricoli. E' quindi parso opportuno procedere ad un coordinamento e semplificazione delle precedenti norme, ma mantenendone intatte la capacità edilizie e le indicazioni specifiche. Questo al fine di facilitare da una parte gli imprenditori agricoli che hanno interesse ad intervenire assicurando una oculata gestione del territorio e dall'altra i professionisti che utilizzano le NTA.

PLERT

Si è provveduto al recepimento nel piano delle individuazioni e delle conseguenti previsioni normative derivanti dal PLERT3 provinciale (art. 49 delle NTA).

ELABORATI DI VARIANTE

La variante al PRG non sostituisce integralmente gli elaborati costitutivi del vigente PRG.

Restano non modificati i seguenti elaborati:

la Disciplina particolareggiata delle zone omogenee A

l' Indagine Geologica;

indicati come elaborati 3 e 7 dall'art. 3 delle NTA.

Per tali elaborati continua a farsi riferimento agli elaborati approvati con Delibera di Giunta Provinciale n. 478 del 28/08/2000.

La Variante al PRG è quindi costituita da:

1 - RELAZIONE ILLUSTRATIVA

2 - NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE

4 - TAVOLE DI ZONIZZAZIONE : − TERRITORIO URBANO E ZONE AGRICOLE Tavole 1 in scala 1:5.000 (5 tavole)

5 - CARTE DELLE SICUREZZE DEL TERRITORIO

− DISSESTO - Tavole 2.2 (6 tavole) − MICROZONAZIONE SISMICA Tavole 2.1 (3 TAVOLE)

6 - CARTE DELLE TUTELE E DELLE VULNERABILITA' AMBIENTALI

− VULNERABILITA' Tavole 3.1 (6 tavole) − TUTELE PAESAGGISTICHE E STORICO CULTURALI Tavole 3. 2 (6 tavole) − RISORSE NATURALI Tavole 3.3 (6 tavole)

QUADRO CONOSCITIVO

E' necessario evidenziare che, a conclusione del lavoro congiunto svolto dal Comune di Montese e dalla Provincia di Modena nell'ambito dell'Accordo territoriale richiamato in premessa, agli effetti dell’art. 15 della LR 20/2000, e finalizzato:

alla revisione della pianificazione urbanistica di livello comunale ed al suo aggiornamento e coordinamento con il vigente PTCP;

alla redazione, di concerto con i professionisti individuati dai Comuni, della microzonazione sismica del territorio comunale, ai sensi della LR 19/2008.

alla redazione del Quadro Conoscitivo necessario per la eventuale elaborazione del Documento preliminare e quindi del Piano Strutturale Comunale (PSC), ai sensi della LR 20/2000;

a possibili approfondimenti relativi a segmenti specifici della pianificazione sovraordinata;

l'ufficio di piano in collaborazione con il sottoscritto, ha provveduto alla redazione del Quadro Conoscitivo del territorio comunale.

Gli elaborati del quadro conoscitivo, ai sensi dell'art. 4 della LR 20/2000 sono elemento costitutivo degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica.

3 Piano di localizzazione emittenze radio televisive

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In questo senso il Quadro Conoscitivo, ufficialmente consegnato dalla Provincia di Modena al Comune di Montese a conclusione dell'Accordo stipulato; ha costituito la base delle elaborazioni effettuate per la redazione della Variante.

Il Quadro Conoscitivo del territorio, formato ai sensi della LR 20/2000, e costituito da:

Relazione illustrativa

Struttura insediativa tav. 4.2

Tavole delle infrastrutture tecnologiche a rete e dei relativi impianti: acquedotti tav. 4.1.1

rete fognaria tav. 4.1.2

rete elettrica tav. 4.1.3

gas metano tav. 4.1.4

Studio di Microzonazione Sismica:

Relazione di Microzonazione sismica del territorio

Banche-dati

Prove geognostiche e sismiche

Tavole serie 02.1 - (8 tavole) suddivise in:

Primo livello di approfondimento (1:10.000)

Carta delle Indagini pregresse e nuove

Carta Lito-Morfologica

Sezioni Geologiche

Carta delle Aree Suscettibili di Effetti Locali (MOPS)

Carta delle frequenze naturali dei terreni (scala 1:5.000)

Secondo livello di approfondimento (scala 1:5.000)

Carta delle nuove indagini

Carta delle velocità delle onde di taglio s (vs)

Carta dei fattori di amplificazione (MZ)

VALSAT

Preso atto di quanto dettagliato in precedenza in ordine ai contenuti della presente Variante e richiamato quanto disposto dalla LR 20/000 art. 5 comma 5 in ordine alla Valsat, ovvero:

5. Sono esclusi dalla procedura di valutazione prevista dal presente articolo le varianti che non riguardano le tutele e le previsioni sugli usi e le trasformazioni dei suoli e del patrimonio edilizio esistente stabiliti dal piano vigente, e che si limitino a introdurre:

a) rettifiche degli errori materiali;

b) modifiche della perimetrazione degli ambiti di intervento, che non incidono in modo significativo sul dimensionamento e la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e delle opere ivi previsti;

c) modifiche delle caratteristiche edilizie o dei dettagli costruttivi degli interventi;

d) modifiche necessarie per l’adeguamento del piano alle previsioni localizzative immediatamente cogenti contenute negli strumenti nazionali, regionali o provinciali di pianificazione territoriale, di cui è già stata svolta la valutazione ambientale;

e) varianti localizzative, ai fini dell’apposizione del vincolo espropriativo, per opere già cartograficamente definite e valutate in piani sovraordinati o per la reiterazione del vincolo stesso.

si può agevolmente concludere che le modifiche introdotte nel PRG:

per quanto inerente il recepimento nel piano dei contenuti: del PTCP e delle analoghe individuazioni paesaggistiche (Ambiti con valore di dotazioni ecologiche ed ambientali di valenza territoriale, e Castagneti Secolari che costituiscono specificazioni delle compagini boschive ai sensi del comma 7 dell'art. 21 del PTCP); del PLERT e della Microzonazione sismica, ricadono nell'esclusione di cui al punto d);

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per quanto inerente il recepimento delle Definizioni urbanistiche regionali, ricadono nell'esclusione di cui al punto c);

per quanto inerente le singole modifiche (Montello, Caseifici e macelli, Perimetro del TU) esse possono essere in tutto equiparate a rettifiche degli errori materiali4 o a modifiche delle caratteristiche edilizie o dei dettagli costruttivi degli interventi; e quindi ricadono nell'esclusione di cui ai corrispondenti punti a) e c);

per quanto riguarda l'aggiornamento delle norme in zona agricola esse sono equiparabili alle modifiche che non incidono in modo significativo sul dimensionamento e la localizzazione degli insediamenti, delle infrastrutture e delle opere ivi previsti; e quindi ricadono nell'esclusione di cui al punto b).

4 Il PRG prevedeva, singolarmente, un PP in territorio rurale, in cui si consentivano interventi non agricoli; quindi non in linea con le previsioni della LR 47/1978.

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ALLEGATI

Costituiscono allegati della presente relazione:

Beni Geologici del Comune di Montese (Allegato 1)

Ambiti forestali di pregio (Allegato 2)

Relazione Archeologica (Allegato 3)

Corsi d'acqua di rilevanza pubblica (Allegato 4)

Individuazione dei beni tutelati con decreto nel territorio di Montese (Allegato 5)

ALLEGATO 1

Beni Geologici del Comune di Montese

GEOSITI Si definiscono geositi (ovvero "luoghi della geologia") quegli oggetti geologici che presentano caratteri di rarità e unicità. Sono ben visibili e ben conservati, formano paesaggi spettacolari e restituiscono informazioni fondamentali per la conoscenza della Terra. L'insieme dei geositi di un dato territorio costituisce il suo Patrimonio Geologico ed esprime la geodiversità di quel territorio. Le principali finalità del progetto di censimento e schedatura del Patrimonio Geologico regionale sono rivolte alla diffusione-divulgazione delle conoscenze acquisite e alla tutela, valorizzazione e fruizione di tale patrimonio.

DENOMINAZIONE TIPOLOGIA ACCESSIBILITÀ DESCRIZIONE e SCHEDA SITO WEB

Affioramento di Cà Cavalieri

Strutturale facile

Affioramento con evidenze morfologiche di faglie a carattere transtensivoche mettono a contatto differenti formazioni mioceniche epiliguri, ossia la parte superiore della F. di Pantano con la F. di Cigarello, lungo la dorsale di Cà Cavalieri http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1342

Ofiolite di Montespecchio Geomorfologico facile

Piccolo rilievo ofiolitico formato da basalti di colore rosso cupo,dove in un vicono taglio di cava Þ visibile la caratteristica struttura a cuscini,"pillow lavas", molto ben conservata e messa in evidenza dall'erosione selettiva

http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1354

Doline di Semelano e Sorgente di Rosola

Geomorfologico facile

Estesa placca epiligure, costituita dai termini della Formazione di Pantano, deformata in blanda sinclinale, sui cui si sviluppano processi paracarsici e gravitativi. Di notevole interesse il sistema di Semelano, da cui si origina la risorgente di Rosola http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1212

Conche di San Pomponio Morfologie relitte di Zocca e Montese

Geomorfologico

molto facile (accesso per diversamente abili)

Morfologie relitte rappresentate da ampie conche non pi¨ connesse all'idrografia principale, originatesi verosimilmente durante l'ultimo glaciale. Presenza di depositi colluviali rubefatti. Importenti dislocazioni tettoniche attraversano l'area. http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1213

Strapiombo del Monte di Montalto Nuovo

Stratigrafico

molto facile (accesso per diversamente abili)

Affioramento di interesse per la presenza di sottili alternanze di siltiti arenacee e di arenarie pi¨ o meno siltose a stratificazione piano-parallela e caratterizzate da una diffusa bioturbazione, riferite al M. di Montalto Nuovo della F. di Cigarello. http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1268

Sorgente e grotta di Gea facile

Sorgente originata da un circuito “paracarsico" impostato lungo discontinuità tettoniche che attraversano le calcareniti della Formazione di Pantano della placca di Montese. Colata travertinosa sotto cui scorre il torrente, la vicina Grotta Gea crollata http://geo.regione.emilia-romagna.it/schede/gs_pg.jsp?id=1242

Sasso dei Caroli facile

Sasso di Canevaro

Cascata di Striscia l’acqua

facile

Grotta e pozzo di Lavacchi

facile

Fosso della Rosola, a SE di Pendice

Comuni: MONTESE (MO) ZOCCA (MO) Quote: min. 291.8m. s.l.m.; max. 502.1m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Stratigrafico Geotipi presenti: Successione stratigrafica Unità geologiche presenti: APA - Argille a palombini SCB1 - Arenarie di Scabiazza - membro del Monte Mazzano SCB - Arenarie di Scabiazza Litologie presenti: Ammassi rocciosi strutturalmente ordinati costituiti da alternanze tra livelli lapidei (Es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti ecc.) e livelli pelitici con rapporto tra livelli lapidei e livelli pelitici 3 > L/P > 1/3. Ammassi rocciosi strutturalmente ordinati costituiti da alternanze tra livelli lapidei (Es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti ecc.) e livelli pelitici con livelli pelitici prevalenti: rapporto L/P < 1/3. Argille intensamente tettonizzate, argilliti - unità costituite in prevalenza da argille che a causa della loro storia tettonica risultano intensamente piegate e fratturate dalla scala dell'affioramento fino alla scala del campione ("argille scagliose") Valenza: Scientifico Stato di conservazione: Buono Rischio di degrado: Medio Tutela: superflua Accessibilità: difficile

Bibliografia: BETTELLI G. & PANINI F. 1992 BETTELLI G., CAPITANI M. & PANINI F. 1996 BETTELLI G., BONAZZI U., FAZZINI P. & PANINI F. 1989 BETTELLI G. & PANINI F. 1992

Cà Cavalieri

Comuni: MONTESE (MO) ZOCCA (MO) Quote: min. 755.9m. s.l.m.; max. 864.2m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Strutturale Geotipi presenti: Faglia Unità geologiche presenti: CIG1 - Formazione di Cigarello - membro di Montalto Nuovo CIG - Formazione di Cigarello PAT2 - Formazione di Pantano - membro di Montecuccolo PAT - Formazione di Pantano Litologie presenti: Argille, argille marnose e argille siltose strutturalmente ordinate, stratificate, con eventuale rara presenza di livelli arenitici Materiale lapideo stratificato (in cui la stratificazione non influenza in maniera significativa le caratteristiche di resistenza dell'ammasso) Valenza: Scientifico Stato di conservazione: Buono Rischio di degrado: Medio Tutela: superflua Accessibilità: facile

Ofiolite di Montespecchio

Comuni: MONTESE (MO) Quote: min. 501.4m. s.l.m.; max. 656.8m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Geomorfologico Petrografico Geotipi presenti: Basalto a cuscini Varioliti Ex cava Unità geologiche presenti: APA - Argille a palombini APAc - Argille a Palombini - litofacies calcarea AVV - Argille Varicolori di Cassio beta - Basalti bp1 - Brecce poligeniche Litologie presenti: Argille a struttura primaria caotica ( debris flow e mud flow) - unità costituite in prevalenza da argille con a luoghi subordinati inclusi lapidei che determinano una tessitura clastica, dalla scala dell'affioramento (tipo blocchi in matrice similare alla unità D3)fino alla scala microscopica, originata dalla messa in posto di colate sottomarine di fango e detrito (es.: MVT). Argille intensamente tettonizzate, argilliti - unità costituite in prevalenza da argille che a causa della loro storia tettonica risultano intensamente piegate e fratturate dalla scala dell'affioramento fino alla scala del campione ("argille scagliose") Materiale lapideo massiccio (non stratificato o con bancate di spessore > 3m) (Possono rientrare in questa classe anche le brecce ed i conglomerati ad elevato grado di cementazione) Interessi contestuali: Paesaggistico Valenza: Scientifico Stato di conservazione: Buono Rischio di degrado: Nessuno Tutela: superflua Accessibilità: facile

Bibliografia: BERTACCHINI M., BONACINI P. 1993 BERTOLANI M. & CAPEDRI S. 1966 BERTOLANI M., CAPEDRI S. & LIGABUE G. 1963

Morfologie relitte di Zocca e Montese

Comuni: MONTESE (MO) ZOCCA (MO) Quote: min. 710.8m. s.l.m.; max. 790.7m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Geomorfologico Strutturale Geotipi presenti: Faglia Bacino intermontano Paleosuperficie Unità geologiche presenti: CIG1 - Formazione di Cigarello - membro di Montalto Nuovo CIG2 - Formazione di Cigarello - membro di Monte Luminasio CIG - Formazione di Cigarello PAT2 - Formazione di Pantano - membro di Montecuccolo Litologie presenti: Ammassi rocciosi strutturalmente ordinati costituiti da alternanze tra livelli lapidei (Es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti ecc.) e livelli pelitici con livelli lapidei prevalenti: rapporto L/P > 3. Argille, argille marnose e argille siltose strutturalmente ordinate, stratificate, con eventuale rara presenza di livelli arenitici Materiale lapideo stratificato (in cui la stratificazione non influenza in maniera significativa le caratteristiche di resistenza dell'ammasso) Interessi contestuali: Paesaggistico Valenza: Scientifico Stato di conservazione: Discreto Rischio di degrado: Medio Tutela: superflua Accessibilità: molto facile (accesso per diversamente abili) Bibliografia: Amorosi A. 1990 - BETTELLI G., BONAZZI U., FAZZINI P. & PANINI F. 1989 - BETTELLI G. & PANINI F. 1992 - COLOMBETTI A. 1975

Montalto Nuovo

Comuni: MONTESE (MO) Quote: min. 786.4m. s.l.m.; max. 820.7m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Stratigrafico Geotipi presenti: Successione stratigrafica Area di riferimento Unità geologiche presenti: CIG1 - Formazione di Cigarello - membro di Montalto Nuovo CIG2 - Formazione di Cigarello - membro di Monte Luminasio Litologie presenti: Ammassi rocciosi strutturalmente ordinati costituiti da alternanze tra livelli lapidei (Es: arenarie cementate, calcareniti, calcilutiti ecc.) e livelli pelitici con livelli lapidei prevalenti: rapporto L/P > 3. Argille, argille marnose e argille siltose strutturalmente ordinate, stratificate, con eventuale rara presenza di livelli arenitici Valenza: Scientifico Stato di conservazione: Discreto Rischio di degrado: Medio Tutela: superflua Accessibilità: molto facile (accesso per diversamente abili)

Bibliografia: Amorosi A. 1990 FREGNI P. & PANINI F. 1995 BETTELLI G. & PANINI F. 1992

Sorgente Gea

Comuni: MONTESE (MO) Quote: min. 629.2m. s.l.m.; max. 629.2m. s.l.m. Interessi geoscientifici: Idrogeologico Geotipi presenti: Sorgente Unità geologiche presenti: PAT1 - Formazione di Pantano - membro di Sassoguidano Litologie presenti: Materiale lapideo stratificato (in cui la stratificazione non influenza in maniera significativa le caratteristiche di resistenza dell'ammasso) Stato di conservazione: Cattivo Rischio di degrado: dato non inserito Tutela: dato non inserito Accessibilità: dato non inserito

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1

2

ALLEGATO 2

Ambiti forestali di pregio

Ambiti forestali di pregio

Nel territorio montesino le compagini forestali rappresentano elementi di fondo, sia per la

caratterizzazione ambientale e paesaggistica dei luoghi, sia per le vicende storiche legate

al secondo conflitto mondiale. Esplorare e conoscere i boschi del Comune equivale, in

altre parole, a possederne la chiave di lettura territoriale.

Attraverso lo strumento urbanistico, sfruttando la facoltà attribuita ai Comuni di individuare

Aree forestali di pregio (PTCP2009, art. 21, co. 7) sono stati definiti i seguenti ambiti, entro

i quali le formazioni forestali assommano valori storici, ambientali, paesaggistici e di tutela

della risorsa idrica:

- Semelano;

- Montalto Vecchio;

- Monte Maiolo;

- Gea Montello;

- Montespecchio;

- Bago - Monte Aurigola;

- Tufi – Monte Saltino;

- Monte Terminale – Iola;

- Monte Belvedere

È sufficiente porre a con-

fronto le Carte delle tutele

contenute nel Piano territo-

riale di coordinamento

provinciale per dedurre

come la caratterizzazione

paesaggistica, effettuata

attraverso le Zone di parti-

colare interesse paesaggi-

stico e ambientale (Art.

39), oppure anche attra-

verso i Crinali spartiacque

sia sempre accompagnata

dalla trama dei boschi in

PTCP2009, Carta 1.1

frammezzati da spazi aperti con siepi e coltivi.

In particolare si ricorda che le Zone di particolare interesse paesaggistico e ambientale “

comprendono ambiti territoriali caratterizzati oltre che da rilevanti componenti naturalisti-

che, vegetazionali o geologiche, dalla compresenza di diverse valenze (storico-antropica,

sociologica, culturale, percettiva ecc.) che generano per l’azione congiunta, un rilevante

interesse paesaggistico” (PTCP2009, art. 39, co. 1).

Per quanto riguarda le emergenze geologiche il PTCP individua nelle aree indicate i se-

guenti elementi:

- Sorgente Gea (entro

l’ambito omonimo Gea-

Montello) costituita da

un’emergenza idrica con-

nessa ad un sistema di

fratture tettoniche che inte-

ressano la formazione del-

la Pietra di Bismantova

(Gruppo di Bismantova;

- Doline di Semelano e

sorgente di Rosola ( ambi-

to Montalto Vecchio) carat-

terizzate da un sistema di

forme paracarsiche che si

impostano lungo fratture

tettoniche;

- Ofiolite di Montespec-

chio (entro l’ambito omo-

nimo Montespecchio) co-

stituita da una massa ba-

saltica che presenta aspet-

ti macroscopici caratteri-

stici delle lave dei fondi

oceanicii attuali.

PTCP2009, Carta 1.2

Infine si rileva come le formazioni forestali ricomprese degli ambiti indicati rivestano un

ruolo importante nei confronti della qualità della risorsa idrica in quanto la Tav. 3.2 del

PTCP documenta per le aree in esame (ad eccezione di Montespecchio) la presenza di:

- Possibili aree di alimentazione delle sorgenti;

- Sorgenti captate ad uso idropotabile;

- Sorgenti di interesse

Le disposizioni dell’art. 12 B del PTCP2009 attribuiscono ai Comuni importanti funzioni di

tutela della risorsa idrica da attuare nell’ambito della pianificazione urbanistica. In questa

direzione alle formazioni forestali ricomprese negli ambiti si attribuisce un importante fun-

zione nel rimuovere sostanze dannose discolte nell’acqua; questo ruolo è svolto in partico-

lare dai suoli dei boschi di latifoglie, in grado di assorbire i maggiori quantitativi di azoto.

Affinché il bosco possa svolgere efficacemente questa funzione è necessario assicurare

che l’applicazione delle Prescrizioni di massima e polizia forestale garantisca la

un’ottimale copertura dei suoli in termini di popolamento forestale.

PTCP2009, Carta 3.2

Tufi_Monte_Saltino

Gea_Montello

Bago_Monte Aurigola

Monte Terminale _ Iola

Semelano

Montalto Vecchio