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Progetto:

REGIONE AUTONOMA FRIULI – VENEZIA GIULIA

PROVINCIA DI UDINE

COMUNE DI CAVAZZO CARNICO

Committente: TAL – Società Italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.A., Via Muggia 1, San Dorligo della Valle (TS)

REALIZZAZIONE NUOVO VOLUME TECNICO PER RILOCAZIONE

VALVOLA TAGLIAMENTO NORD – FOGLIO 23, MAPPALI 65 E 66, IN

COMUNE DI CAVAZZO CARNICO

VARIANTE N° 33

RELAZIONE GEOLOGICA

Danilo Simonetti – dottore geologo – Vicolo S. Giacomo, 20/a – 33026 PALUZZA (Udine)

Tel.: 0433 – 775655 Cell. 339 – 5474708 E-mail: [email protected] C.F.: SMNDNL65B11L195C P.I.V.A. : 02079150302

Il Tecnico: dott. geol. Danilo Simonetti

Paluzza, settembre 2015

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INDICE

pag.

PREMESSA 3 1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO 3 2 RELAZIONE GEOLOGICA 4 3 PERICOLOSITA’ NATURALI 6 5 CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO 7 6 MODELLAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI DI FONDAZIONE 7 7 CONCLUSIONI 8

ALLEGATI 10 e seg.

Corografia

Progetto di Piano – Zonizzazione (estratto da Tav. 1, non alla scala)

Progetto di Piano – Vincoli (estratto da Tav. 2, non alla scala)

Planimetria di progetto, 1:250

Sezione A-A di progetto

Indagine geofisica a rifrazione

Indagine geofisica di tipo MASW

Documentazione fotografica

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

Autorità di bacino del fiume Tagliamento: “Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico dei bacini del fiume Tagliamento – pericolosità geologiche, idrauliche, valanghive. (G.U. n.280 del 30 nov.2012). ISPRA: “Catalogo delle faglie attive e capaci ITHACA “ItalY Hazard from Capable faults”, disponibile on-line all’indirizzo http://sgi.isprambiente.it/geoportal/catalog/main/home.page Locati M., Camassi R. e Stucchi M. (a cura di), 2011. DBMI11, versione 2011 del Database Macrosismico Italiano. Milano, Bologna, http://emidius.mi.ingv.it/DBMI11. DOI: 10.6092/INGV.IT-DBMI11.

Sgobino F. 1998: Studio geologico relativo al P.R.G.C.". Zanferrari A., Masetti D., Monegato G., Poli M.E. (a cura di) 2013: “Note illustrative della Carta geologica d’Italia alla scala 1:50.000 – Foglio 049 Gemona del Friuli”, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Servizio Geologico d’Italia.

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Premessa Su incarico conferito dalla Ditta TAL – Società italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.A., è stata

redatta la presente relazione geologica di variante N° 33 al P.R.G.C. per la realizzazione di un nuovo

volume tecnico per la rilocazione valvola Tagliamento Nord – Foglio 23, mappali 65 e 66, in Comune

di Cavazzo Carnico (Ud).

La previsione di variante da adottare prevede la modifica da zona omogenea E4 (Zone agricole e

forestali agricolo paesaggistiche, Art. 12 del P.U.R.) a P-Fint (Impianti per le infrastrutture, Art. 14 del

P.U.R.) limitatamente ai mappali n. 65 e 66 del Foglio 23.

Nella Tavola vincoli del Progetto di Piano l’area è sottoposta unicamente a “Vincolo Galasso bosco”.

Ai sensi delle nuove Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14 gennaio 2008) l’indagine è stata

condotta come segue:

a) Raccolta di dati: Sono state raccolte le informazioni di carattere geologico e geotecnico deducibili

dalla letteratura in possesso, in particolare dagli elaborati geologici redatti per il P.R.G.C. vigente

(Sgobino F. 1998), di zonizzazione di Piano e dagli elaborati del P.A.I. del Fiume Tagliamento

(revisione 2012).

b) Studio geologico: Sono stati trattati in particolare i seguenti punti:

- caratterizzazione e modellazione geologica del sito con la ricostruzione dei caratteri litologici,

stratigrafici, strutturali, idrogeologici, geomorfologici e, più in generale di pericolosità geologica del

territorio;

- ricostruzione del modello geologico del terreno di fondazione con determinazione dei suoi

parametri geotecnici sulla base di due saggi geognostici realizzati in sito e di specifiche indagini

geofisiche (sismica a rifrazione, MASW);

- caratterizzazione sismica del territorio ai sensi delle N.T.C. 14.01.2008.

c) Conclusioni

A sintesi di quanto emerso dallo studio geologico si riporta il parere sulla compatibilità dell’intervento

con le previsioni dello strumento urbanistico vigente.

1. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

Il sito di variante sorge a 268 m slm su una vasta piana agricola che si estende in sponda destra del

torrente Faeit a lato della pista ciclabile Cavazzo Carnico – Pioverno.

La piana è delimitata a sud da una cresta rocciosa poco elevata che si allunga con direzione NW – SE

da Cavazzo Carnico al M. Festa, mentre a nord si apre l’esteso fondovalle sovralluvionato del Fiume

Tagliamento.

Nella Carta Tecnica Regionale alla scala 1:5.000 la località è compresa nell’elemento 049012

“Cesclans”, mentre le sue coordinate geografiche secondo il sistema di riferimento WGS84 sono le

seguenti:

- Latitudine: 46,359°N

- Longitudine: 13,058°E

Per fornire un inquadramento geografico generale della località, si riporta di seguito un estratto dalla

Carta Tecnica Regionale, con l'ubicazione del sito di variante.

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2. RELAZIONE GEOLOGICA

- Aspetti geologici e geomorfologici

Il Torrente Faeit nei pressi della sua confluenza nel Fiume Tagliamento sviluppa in sponda destra

una estesa spianata adibita in parte a terreni agricoli e in parte boscata che si esaurisce alcune

centinaia di metri a valle del sito di progetto.

Dal punto di vista urbanistico l’area è priva di insediamenti abitativi stabili o temporanei e ricade nella

zona omogenea E4 “Zone agricole e forestali agricolo paesaggistiche” (Art. 12, così come definito dal

P.U.R.).

Nella Tavola dei Vincoli (Tav. 2 alla scala 1:10.000 del Progetto di Piano del P.R.G.C. del Comune di

Cavazzo Carnico) la stessa area ricade in zona di “vincolo Galasso Bosco”.

La morfologia dell’area è particolarmente dolce con terreni posti in debolissimo declivio verso est e

costituiti da alluvioni grossolane con prevalenza di sabbie e ghiaie fini con qualche ciottolo, a

testimoniare la ridotta capacità di trasporto del Torrente Faeit in prossimità della confluenza nel

Tagliamento.

Al piede della cresta rocciosa che funge da spartiacque fra il bacino del Tagliamento e del lago di

Cavazzo corre una pista ciclabile realizzata su un preesistente rilevato stradale che funge da

collegamento fra Cavazzo Carnico e Pioverno.

Il tracciato dell’oleodotto SIOT, oltrepassata la soglia rocciosa di Mena, percorre con direzione NNW –

SSE le alluvioni recenti del Torrente Faeit e quindi la piana di Cavazzo Carnico a est del centro abitato.

Nel sito in esame, dai saggi eseguiti la condotta di un metro di diametro è stata intercettata da 1,5 m a

1,7 m dal piano campagna.

- Saggi geognostici

Sono stati realizzati in sito due saggi geognostici distanziati di circa 7 ml in corrispondenza della

condotta SIOT. Il primo ha intercettato la stessa condotta a circa 1,5 m di profondità, il secondo a 1,7

m dal p.c.

La stratigrafia, comune per entrambi ha messo in luce a partire dal piano campagna 10 – 20 cm di

terreno agricolo bruno sciolto poggianti su sabbie e ghiaietto grigi asciutti di natura carbonatica con

qualche ciottolo poco arrotondato (diametri medi di 10 – 15 cm).

In profondità, fino a fondo foro, le stesse sabbie e ghiaie sono legate da limi colore nocciola poco

abbondanti, entro cui si riconoscono localmente lenti decimetriche di sabbie gradate grigie e sottili

orizzonti discontinui di paleosuoli bruni.

Dal punto di vista litostratigrafico nelle Note illustrative della Carta geologica d’Italia alla scala 1:50.000

del Foglio 049 “Gemona del Friuli” (Progetto CARG) detti materiali sono compresi nell’Unità superiore

dei bacini secondari (BTR) (Pleistocene superiore – Olocene): è un’unità informale che comprende in

zona le alluvioni di conoide del T. Faeit presso Cavazzo Carnico e della piana di Somplago formatesi

durante e dopo l’Ultimo Massimo Glaciale. Le facies prevalenti sono date da depositi alluvionali e

fluvioglaciali costituiti da ghiaie sabbiose carbonatiche, con ciottoli subarrotondati, da classate a mal

classate, con tessitura clasto-sostenuta, da sabbie debolmente limose, con tessitura matrice-sostenuta,

da limi sabbiosi. L’addensamento dei depositi è variabile. L’ambiente deposizionale è tipico di corsi

d’acqua a carattere torrentizio, generalmente di conoide alluvionale.

- Basamento roccioso ed assetto strutturale

Facendo ancora riferimento alle Note illustrative della Carta geologica d’Italia alla scala 1:50.000 del

Foglio 049 “Gemona del Friuli” (Progetto CARG), le formazioni riconosciute in affioramento nelle aree

indagate si riassumono come di seguito:

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- La Dolomia Principale (DPR) (Carnico Superiore p.p. – Norico) si presenta in forma di dolomie da

biancastre a nocciola, a grigio chiare in strati da medi a spessi, organizzati in cicli peritidali di

dolomicriti bioturbate a Megalodon gϋmbeli subtidali, facies stromatolitiche inter-sopratidali e

brecce monogeniche a supporto di matrice dolomitica. Di questa formazione di rilevano affioramenti

diffusi in destra idrografica del T. Faiet presso il campo sportivo di Cavazzo Carnico e quindi a

partire dal Borgo Poscolle verso SE in direzione del Cuel Montarec, dove forma parte della dorsale

che delimita a sud l’alveo del Tagliamento e risulta accavallata dalla Linea Idrija – Ampezzo alla

Formazione di Soverzene.

-

- Il Calcare del Dachstein (DAH) (Retico) sostituisce lateralmente la coeva Dolomia Principale, è

formato da micriti biancastre in strati metrici ed organizzate in cicli peritidali alternati a calcari

stromatolitici intertidali. Il passaggio inferiore alla Dolomia Principale è dato da brecce a clasti

angolosi centimetrici, in abbondante matrice dolomicritica. L’unità litostratigrafica si è depositata in

ambiente di piattaforma esterna verso il bacino della Tetide. Le aree di affioramento della

formazione sono concentrate lungo la soglia di Mena, in direzione del Monte Festa, dove sono

dislocate dalla Linea Idrija – Ampezzo. Ulteriori affioramenti si riscontrano a monte della Centrale

Idroelettrica di Somplago (Cuel Band e Cuel Povoleit).

La profondità del substrato roccioso nel sito in esame non è nota, perché l’interfaccia terreno di

copertura-basamento rigido non è emerso dalle prove sismiche eseguite in sito, tuttavia il suo

andamento in zone contermini della piana di Cavazzo Carnico con approfondimenti considerevoli verso

il centro della valle fa ritenere che nel sito di progetto risulti superiore a 30 m – 40 m.

Per quanto riguarda l’assetto strutturale della zona, questa si caratterizza per una sismicità di grado

superiore sia per frequenza che per magnitudo degli eventi rispetto alle aree limitrofe del Sudalpino a

causa del movimento della placca Adriatica verso NW contro la zolla Europea sotto l’effetto della spinta

della zolla Africana. Il movimento tuttora in atto ha provocato un sensibile raccorciamento e

ispessimento crostale, in particolare nell’area friulana, con formazione di faglie subverticali e

sovrascorrimenti a basso angolo con piani immergenti generalmente a Nord e con direzione E – W.

Il risultato di questi movimenti è l’orogenesi Alpina, che nelle Prealpi Friulane si è manifestata in

particolare nel Cretacico superiore tramite l’evento dinarico fase mesoalpina (Paleogene), con la

formazione di sovrascorrimenti WSW – vergenti e direzione degli sforzi attorno a N60° - 80°, e quindi

durante la fase neoalpina, a partire dall’Oligocene Superiore (Chattiano). Quest’ultima, i cui sforzi

principali hanno oscillato tra NW – SE e NNW – SSE, ha rideformato con diversa intensità le preesistenti

unità dinariche, suddividendole in unità minori, o accorpandone più unità.

A partire dal Pliocene le unità tettoniche sono quindi state ulteriormente frammentate dal sistema

trascorrente Idrija – Ampezzo e dal sistema Dof – Auda.

Facendo riferimento alle “Note illustrative della Carta geologica d’Italia alla scala 1:50.000 – Foglio 049

Gemona del Friuli”, ovvero al Progetto Ithaca (Italy HAzard from CApable faults), le più importanti

discontinuità riconosciute in questo settore del comune di Cavazzo Carnico sono le seguenti:

• faglia Resiutta - Ponte Avons (faglia di Cavazzo Carnico, Progetto Ithaca): celata dalle alluvioni

del fiume Tagliamento, presenta una componente trascorrente destrorsa ed emerge solo a nord di

Cavazzo Carnico in località Curions dislocando la formazione della Dolomia Principale;

• faglia Idrija - Ampezzo (faglia M. Alzut – M. Plauris, Progetto Ithaca): isola a sud la Klippe del

Monte Festa dal Monte San Simeone e prosegue a W ai piedi della soglia di Mena e da qui con

direzione NW verso Cavazzo Carnico e Verzegnis. Mostra una componente trascorrente destrorsa. In

letteratura viene considerata come una faglia attiva (Progetto Ithaca);

La falda acquifera, data la discreta permeabilità dei depositi alluvionali, è da considerarsi assente nei

primi metri di profondità, tuttavia si ritiene che nelle fasi di massima piena dei principali corsi d’acqua

della zona essa possa subire oscillazioni positive significative portandosi a quote inferiori a quelle del

piano fondazioni previsto (circa 2 - 5 m di profondità dal p.c.).

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3. PERICOLOSITA’ NATURALI

- Generalità

Al fine di verificare la compatibilità geologica delle previsioni di progetto è stata condotta un’analisi

mirata all’individuazione di eventuali situazioni di pericolo naturale, in atto o potenziale, legate alle

condizioni geologiche, geomorfologiche e idrologiche del territorio.

I pericoli naturali presenti in un determinato territorio ai sensi delle Norme di Attuazione del P.A.I. Fiume

Tagliamento vengono suddivisi nelle seguenti tre categorie:

• Pericolo idraulico

• Pericolo geologico

• Pericolo valanghivo

Il pericolo geologico ed il pericolo valanghivo nell’area risultano completamente assenti, mentre per

quanto riguarda il pericolo idraulico nell’ambito della piana di Cavazzo in destra idrografica del T.

Faeit sussiste una pericolosità elevata (P3), come evidenziata sotto da un estratto dalla Tavola 31.

Fig. 1: Estratto PAI – pericolosità idraulica elevata P3 (Tav. 31)

Il progetto (v. sez. A-A) prevede la realizzazione di un terrapieno dello spessore medio di 1,25 m sulla

verticale della condotta SIOT, cui si aggiungono i 0,5 m fuori terra della struttura in c.a. interrata prevista

a sostegno del manufatto per l’alloggiamento della valvola. Si ritiene che i 1,75 m totali di altezza dal

piano campagna garantiscano il manufatto da eventuali fenomeni esondativi del F. Tagliamento.

Per quanto riguarda i vincoli paesaggistici del Progetto di Piano vigente (Tav. 2 allegata), sussiste

unicamente il “Vincolo Galasso bosco”, mentre è completamente esterno al “Vincolo Galasso acque”.

La zona è inoltre esterna ad aree di protezione naturalistica, quali S.I.C., Z.P.S., o A.R.I.A.

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4. CARATTERIZZAZIONE SISMICA DEL TERRITORIO Nella classificazione sismica del territorio del Friuli Venezia Giulia secondo l’Ordinanza n.3519 del

28.04.2006 pubblicata sulla G.U. n. 108 del 11.05.2006 – Decreto del Ministro delle Infrastrutture del

14.01.2008 pubblicato sul supplemento ordinario n. 30 della G.U. n. 29 del 04.02.2008, il comune di

Cavazzo Carnico è classificato in Zona 2 (alta sismicità).

I terreni di fondazione sono rappresentati da sedimenti alluvionali formati da massi, ciottoli e ghiaie in

matrice sabbiosa, da poco, a mediamente addensati.

Per la definizione della categoria dei terreni sono state effettuate in sito due prove geofisiche tra cui

una indagine sismica a rifrazione per la determinazione della stratigrafia dei terreni ed una indagine

MASW volta all’individuazione delle velocità delle onde di taglio Vs.

Riassumendo, con la prova sismica a rifrazione sono stati individuati tre strati distinti, di cui i primi due

dello spessore medio rispettivamente di 6,65 m (strato superficiale) e di 8,15 m (strato intermedio).

Le velocità delle onde di taglio Vs nei primi 30 m di profondità fornite dalla prova geofisica di tipo MASW,

se riferite al piano campagna risultano pari a 365,51 m/s, mentre se valutate a partire dai 4,0 m di

profondità sono pari a 469,09 m/s.

In ogni caso, ai sensi delle N.T.C. (D.M. 14.01.2008) i materiali di fondazione possono essere inquadrati

all’interno della categoria del sottosuolo di tipo “B”.

La descrizione delle caratteristiche tecniche di questi terreni facendo riferimento alla Tab. 3.2.II delle

N.T.C.2008 è la seguente:

B – Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti

con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con

la profondità e da valori di Vs30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a grana

grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).

La localizzazione dell’area in zona di fondovalle permette l’inserimento del sito nella categoria

topografica T1, cui è associato un coefficiente di amplificazione topografica ST pari a 1,0.

- Fenomeni di “liquefazione” e sprofondamento dei terreni

La natura schiettamente grossolana e mal classata dei terreni di fondazione esclude a priori la

possibilità dell’innesco di fenomeno di liquefazione a seguito di sollecitazioni cicliche intense da

terremoti con Magnitudo > 5.

Si ritiene inoltre che nell’area indagata non sussistano situazioni di rischio di sprofondamento dei terreni

superficiali, data l’assenza a debole profondità dal p.c. di materiali lapidei suscettibili di dissoluzione, se

soggetti a percolazione idrica.

5. MODELLAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI DI FONDAZIONE

Da quanto emerso dal rilievo effettuato e dalle risultanze bibliografiche è possibile pervenire alla

modellazione geotecnica dei terreni di fondazione.

Dalla indagine geofisica effettuata la stratigrafia può essere descritta come un deposito alluvionale

grossolano incoerente (ciottoli e ghiaie in scarsa matrice sabbiosa, o sabbiosa limosa) a tre strati dotati

di grado di addensamento via via più elevato con la profondità.

Il basamento roccioso rigido è posto ad alcune decine di metri dal piano campagna, pertanto ai fini

della presente non si tiene conto della sua influenza sulla capacità portante delle fondazioni previste.

Di seguito si riassumono i principali parametri tecnici dei terreni alluvionali indagati:

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Strato n. 1: 0,0 – 6,65 (*) m da p.c.

- Peso di volume del terreno di fondazione γ = 18 kN/m3

- Angolo di attrito del terreno ϕ = 32 (°)

- Coesione c = 0,0

- velocità onde sismiche longitudinali Vp = 222,86 m/s

- velocità onde sismiche di taglio Vs = 107,06 m/s

Strato n. 2: 6,65 – 14,8 (*) m da p.c.

- Peso di volume del terreno di fondazione γ = 18,5 kN/m3

- Angolo di attrito del terreno ϕ = 33 (°)

- Coesione c = 0,0

- velocità onde sismiche longitudinali Vp = 416,32 m/s

- velocità onde sismiche di taglio Vs = 199,99 m/s

Strato n. 3: profondità > 14,8 m da p.c.

- Peso di volume del terreno di fondazione γ = 19 kN/m3

- Angolo di attrito del terreno ϕ = 35 - 36 (°)

- Coesione c = 0,0

- velocità onde sismiche longitudinali Vp = 811,09 m/s

- velocità onde sismiche di taglio Vs = 389,30 m/s

(*) valore medio I terreni di fondazione, costituiti da alluvioni grossolane, escludono la possibilità dell’innesco di

cedimenti di consolidazione; per quanto riguarda i cedimenti di tipo immediato l’entità dei carichi previsti

consente di mantenere il loro valore entro i limiti imposti dalla normativa vigente.

Trattando della profondità della falda acquifera, la possibilità di una sua sensibile oscillazione positiva

in concomitanza con eventi di piena estremi del fiume Tagliamento consiglia l’impermeabilizzazione

delle murature interrate al fine di garantire il vano da possibili infiltrazioni e le murature da un precoce

ammaloramento.

6. CONCLUSIONI

Su incarico conferito dalla Ditta TAL – Società italiana per l’Oleodotto Transalpino S.p.A., è stata

redatta la presente relazione geologica di variante N° 33 al P.R.G.C. per la realizzazione di un nuovo

volume tecnico per la rilocazione valvola Tagliamento Nord – Foglio 23, mappali 65 e 66, in Comune

di Cavazzo Carnico (Ud).

L’area oggetto di Variante sorge a circa 268 m slm su una vasta spianata agricola in destra idrografica

del torrente Faeit a breve distanza dalla pista ciclabile Cavazzo Carnico – Pioverno.

La piana è costituita da terreni alluvionali grossolani recenti di natura prevalentemente carbonatica, con

ciottoli e ghiaie in scarsa matrice sabbiosa, o sabbiosa limosa.

Le prove geofisiche eseguite in sito hanno permesso di riconoscere la presenza di tre strati dotati di

addensamento via via maggiore con la profondità, mentre il basamento roccioso carbonatico non è

stato intercettato, per cui si ritiene che esso sia ubicato a profondità superiori a 30 – 40 m dal piano

campagna.

Le velocità delle onde sismiche di taglio Vs nei primi 30 m di profondità comprese fra 360 m/s e 800

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m/s permettono di inquadrare i materiali all’interno della categoria del sottosuolo di tipo “B”, mentre

l’ubicazione dell’area in zona di fondovalle riconduce il sito alla categoria topografica T1.

Nella classificazione sismica del territorio regionale il Comune di Cavazzo Carnico (Ordinanza n.3519

del 28.04.2006) è compreso nella zona sismica “2” definita come area ad “alta sismicità”.

La piana in destra idrografica del torrente Faeit, dagli elaborati del P.A.I. fiume Tagliamento (Tav. 31),

risulta soggetta a pericolosità idraulica elevata (P3), pertanto nel sito di Variante gli interventi permessi

devono fare necessariamente riferimento a quanto indicato all’Articolo 10 delle Norme di Attuazione

vigenti relative alla pericolosità elevata (P3) del P.A.I. del Fiume Tagliamento.

Il manufatto per l’alloggiamento della valvola sarà impostato su una struttura in c.a. posta a circa 1,75

m di altezza dal piano campagna, valore che garantisce in ogni caso da eventuali fenomeni esondativi

del F. Tagliamento.

Risultano altresì completamente assenti le pericolosità geologiche e valanghive.

Nulli possono considerarsi anche i rischi di liquefazione dei terreni se sottoposti a scuotimenti sismici

intensi e di sprofondamento dei terreni superficiali per l’assenza a breve profondità di litotipi solubili.

La falda acquifera dai saggi esplorativi eseguiti in sito è risultata assente nei primi 2 metri di profondità

dal p.c., tuttavia sono prevedibili sue oscillazioni positive significative in concomitanza con i principali

eventi di piena del fiume Tagliamento con risalite fino a 2 - 5 m dal piano campagna.

Alla luce dei risultati emersi nel presente studio, si ritiene che le previsioni dello strumento

urbanistico siano compatibili con le condizioni geologiche, geomorfologiche e idrogeologiche del sito.

Paluzza, settembre 2015

dott. geol. Danilo Simonetti

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Committente : T.A.L. – S.I.O.T. S.p.A.

Comune : CAVAZZO CARNICO

Provincia : UDINE

Località : PIANA T. FAEIT

Quota : 268 m.s.l.m.

Sito di progetto:

DATI VALORE

Quota 268 m

Latitudine (ED 50) 46,3590°N

Longitudine (ED 50) 13,0580°E

Elemento C.T.R. 049012 “Cesclans”

Foglio catastale n° 23

Particella N° 65, 66

N

Dr. Geol. Simonetti Danilo

UBICAZIONE TOPOGRAFICA DEL SITO

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COMUNE DI CAVAZZO CARNICO

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

PROGETTO DI PIANO

CAVAZZO CARNICO - ZONIZZAZIONE – TAV. 1 (1:10.000)

(estratto)

Legenda

SITO DI VARIANTE

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COMUNE DI CAVAZZO CARNICO

PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE

PROGETTO DI PIANO

TAVOLA VINCOLI – TAV. 2 (1:10.000)

(estratto)

Sito di variante

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CAVAZZO CARNICO – TAVOLA VINCOLI (estratto da TAV. 2 scala 1:10.000)

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INDAGINE GEOFISICA A RIFRAZIONE

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INDAGINE GEOFISICA DI TIPO MASW

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DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Foto 1: Panoramica da sud

Foto 2: Vista da nord

Foto 3: Scavo esplorativo con

affioramento di ghiaietto e sabbia