Relazione C.P.A.C. 2009

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relazione relativa al lavoro svolto dal Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento nel periodo dal 01/01/09 al 31/12/09 a Seriate

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Centro di Primo Ascolto Caritas Seriate

Brevemente ricordiamo che il Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Caritas di Seriate è a disposizione dei bisognosi italiani e stranieri che vivono nel territorio che comprende tutti i paesi del Vicariato e dell’Ambito del distretto di Seriate-Scanzo. Riportiamo i dati più significativi per consentire alla comunità di comprendere cosa fanno e come operano i volontari (gratuitamente) a favore degli indigenti, nello spirito di servizio che il Signore ci insegna: “i poveri sono sempre con voi”. È un servizio svolto in nome e per conto della comunità, ma che non sostituisce l’impegno personale a cui è chiamato ogni cristiano.Ecco alcuni dei dati più significativi del servizio svolto dal nostro Centro di Ascolto:

gli operatori e gli utenti del 2009

Le percentuali indicate si riferiscono al raffronto con i valori del 2008. Come si può chiaramente vedere dalla tabella, nonostante la praticamente identica situazione del numero degli utenti complessivi, si è avuto un incremento del 30% delle visite complessive. Ciò significa che la situazione personale e famigliare è notevolmente peggiorata a causa della perdita del lavoro da parte della maggior parte dei nostri assistiti. Siamo stati costretti a rinnovare un notevole numero di progetti trimestrali non solo per gli utenti stranieri, ma anche per gli italiani.La maggior parte dei nuovi arrivati da noi, sono da tempo già presenti in Italia. Si tratta di spostamenti alla ricerca del lavoro o comunque della possibilità di migliorare la propria situazione economica. Abbiamo avuto un notevole incremento di africani ed in particolare di marocchini (+127%) a fronte di un’ulteriore forte riduzione di latino-americani (-70%).Complessivamente abbiamo avuto un incremento di nuovi utenti stranieri del 24%, ma il numero totale tra nuovi e vecchi non è mutato.Anche gli italiani, pur non essendo significativamente aumentati, hanno incrementato il numero di visite per gli stessi motivi dovuti alla difficile situazione economica.La richiesta di badanti e di collaboratrici famigliari per l’assistenza a domicilio o in ospedale ai nostri anziani è invece diminuita perché molte famiglie si vedono costrette a rinunciare a questo aiuto perché troppo oneroso.I progetti trimestrali per gli stranieri sono stati 256 e per gli italiani 20.

Oltre le nazionalità indicate nella tabella, che sono quelle più significative, ve ne sono altre 20 con numeri di utenti inferiori a 5 per un totale di 29 nazionalità.12 stranieri provengono da paesi dell’Europa a 27 e quindi sono esclusi i 13 provenienti da altri paesi geograficamente europei. 65 stranieri hanno il permesso di soggiorno di breve periodo, 7 per asilo politico o motivi umanitari, 26 hanno la carta di soggiorno (permesso di soggiorno di lungo periodo), 10 sono senza permesso o ci mancano informazioni esatte.

Per quanto riguarda la religione, gli immigrati di religione islamica che si sono presentati per la prima volta nel 2009 hanno ampiamente superato numericamente quelli di religioni cristiane (cattolici, ortodossi, evangelici). Ciò ci dovrebbe far pensare perché come comunità parrocchiale dobbiamo cominciare a tenerne conto.

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Per la prima volta i titolari della scheda maschi hanno superato le femmine (53% contro 47%) e questo ci fa comprendere che una buona parte dei maschi hanno più tempo a disposizione per venire da noi in quanto hanno perso il lavoro.

I 120 nuclei famigliari (di cui 14 sono singoli) sono complessivamente composti da 424 persone di cui l’ 81% (62% nel 2007) sono qui da noi ed il 19% (38% nel 2007) sono rimasti nei loro paesi. Da qui comprendiamo come vi sia la tendenza al ricongiungimento famigliare, ma incide anche la nascita qui da noi dei loro bambini. 33 nuclei sono composti da 5 o più persone, 24 da 4.

I bisogni e le risposte nel 2009

Ecco un resoconto delle richieste che ci sono pervenute nel corso dell’anno e delle risposte che siamo stati in grado di dare per mezzo delle risorse che la comunità ci ha messo a disposizione. Continua nelle chiese delle zone il segno del cesto della carità per la raccolta di alimenti a lunga conservazione e anche di offerte in denaro da destinare ai bisognosi. Questa iniziativa sta dando qualche risultato specialmente in alcune zone, non è ancora stata recepita dalla maggior parte dei parrocchiani che non l’hanno vista come un’esigenza continuativa.

Come si può vedere dalla tabella seguente, i bisogni che ci vengono segnalati sono molteplici e siamo in grado di soddisfarli solo in parte. Sempre comunque diamo almeno qualche suggerimento o inviamo alle istituzioni, ai sindacati o alle associazioni presenti sul territorio se possono essere in grado di affrontare meglio un determinato problema. Le differenze percentuali tra il 2008 e quelle del 2009 vanno interpretate, infatti nonostante il numero degli utenti non sia aumentato, si è avuto un incremento del 30% delle visite e degli interventi per utente. Le richieste sensibilmente aumentate si riferiscono agli alimenti, ai medicinali e a tutta una serie di altri beni per i bambini (120 pacchi di pannolini, 70 confezioni di latte in polvere, 17 passeggini, 4 carrozzine, 5 lettini, 5 box, 120 giocattoli, materiale scolastico e altro ancora) e materiale per la casa (materassi, coperte, lenzuola, stoviglie, televisori, biciclette e molto altro ancora). Abbiamo anche pagato alcune bollette per il gas e l’elettricità e un biglietto aereo per il rientro di un marocchino. Abbiamo anche fornito buoni spesa per circa 600 euro.Abbiamo poi assistito una dozzina di famiglie per l’accesso al fondo diocesano “famiglia-lavoro” per mezzo del quale hanno potuto avere buoni spesa per 400 euro per famiglia e, in alcuni casi, anche la possibilità di utilizzare un contributo di altri 200 euro per il pagamento di alcune bollette.Il servizio doccia ha visto un blocco dopo il mese di aprile a causa della difficoltà di gestire alcune persone che avevano comportamenti di disturbo sul territorio e che pertanto sono state anche da noi allontanate.Gli interventi di tipo sociale e umanitario comprendono i colloqui di approfondimento che determinano in prima battuta la stesura di un progetto d’intervento concordato trimestralmente. Alla scadenza si procede alla verifica della situazione famigliare dal punto di vista economico e sociale per valutare se si debba continuare a sostenere le persone o se si possa ritenere superata l’emergenza. Nei casi più gravi si richiede l’intervento dei servizi sociali per possibili contributi per l’affitto o per la scuola materna o per il pagamento di bollette.Gli interventi per l’assistenza si riferiscono a richieste di “badanti” da parte di nostri anziani ai quali abbiamo sottoposto una serie di alternative che hanno dato origine ad alcune assunzioni.

Dal punto di vista economico segnaliamo che abbiamo avuto entrate pari a 4.700 euro attraverso contributi parrocchiali, offerte private e attraverso i cesti della carità posti nelle chiese. Le spese sono state pari a 4.000 euro per l’acquisto dei

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medicinali e per le altre spese sostenute per gli utenti. Le spesa per la gestione del Centro sono state di poco più di 500 euro.

Ci affidiamo ancora alla comunità parrocchiale nella certezza che non mancherà il sostegno da parte dei molti che hanno contribuito con piccole e grandi offerte di denaro, con gli alimenti a lunga conservazione, il vestiario, le biciclette, i pannolini, i giocattoli, i mobili e tutto il materiale che abbiamo distribuito.Si ringraziano pure: la Caritas parrocchiale, la Caritas diocesana, la Parrocchia, le Scuole dell’infanzia, i catechisti e gli insegnanti che hanno organizzato incontri con i ragazzi e raccolte di materiale.

Centro di Primo Ascolto e CoinvolgimentoCaritas Parrocchiale Seriate(elaborazione dati – Salvatore)