Relazione booktrailer accessibile "Mia madre odia le carote"

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razione

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relazione

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Mia madre odia le carote è la fedele trascrizione di una corrispondenza psicanalitica avvenuta tramite mail fra due differenti, e tra loro sconosciuti, protagonisti. Si tratta di Zoe, giovane donna tormentata da ciò che era e ciò che è, dall’universo devastante dell’anoressia, della bulimia e dell’autolesionismo e Paolo Cotrufo, psicanalista trovato sul web. Dal susseguirsi delle diverse mail emergeranno i tratti caratteristici della protagonista analizzati e indagati attraverso l’occhio esperto dello psicanalista. Lo scambio di mail, il fatto che i due protagonisti non si conoscano, il rapporto che si instaura fra i due è il punto focale del libro e così anche del booktrailer, un nuovo modo di guardare alla psicoanalisi e di affrontare ed indagare un tema delicato come quello dell’anoressia.

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fase di ricerca

Nella realizzazione del booktrailer è stata decisiva la fase di ricerca; analizzare le difficoltà di persone con disabilità sensoriali ha fatto sì che si guardasse al progetto da un differente punto di vista cercando di rendere il tutto il più completo possibile.

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Il cortometraggio “Mojito” pensato e realizzato proprio per essere fruito sia da un pubblico normodotato che da un pubblico non vedente tratta proprio quello che è un tema sociale, la difficoltà e dall’altro lato l’abilità, di chi non vede totalmente o in parte, di saper guardare con altri occhi. Analizzando il cortometraggio ci si è resi conto di quanto sia fondamentale soffermarsi su dettagli che possono considerarsi decisivi per realizzare un prodotto che risulti accessibile a tutti, dettagli che spesso vengono lasciati in secondo piano ma fondamentali per avere una visione maggiormente chiara e completa del prodotto audiovisivo. Fondamentale e di forte ispirazione per la realizzazione del booktrailer accessibile di “Mia madre odia le carote” è stata l’importanza data, all’interno del cortometraggio, alle voci dei due protagonisti, essi stessi anche narratori, che non si limitano a recitare la parte ma che utilizzano dettagli cinematografici tipici di un copione, quali il numero della scena o la descrizione degli ambienti (esterno / interno), per dare un quadro completo a chi è impossibilitato a vedere e senza appesantire però la visione a chi invece non presenta disabilità sensoriali.

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Altre caratteristiche decisive ai fini della realizzazione del booktrailer sono emerse dalla visione del trailer Aurora che mette in evidenza, attraverso uno sport praticato da non vedenti, la diversa percezione sensoriale del singolo, dando quindi risalto al tempo, all’importanza delle pause, dei silenzi, dei suoni d’ambiente.

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Attraverso la visione di alcuni minuti del film Safe Haven si è prestata attenzione alla centralità data alla voce fuori campo che legge e accompagna un testo scritto, permettendo anche a chi semplicemente ascolta di poter essere coinvolto totalmente nelle dinamiche della narrazione.

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Word as Image di Ji Lee sottolinea invece l’importanza della tipografia in un prodotto audiovisivo, qui infatti le parole si animano in base al loro significato, accompagnate da differenti suoni che rimandano anche essi al senso effettivo del termine. Se si provasse quindi a prendere visione del video senza audio e senza conoscere l’inglese, ad esempio, si potrebbe capire semplicemente dai cinetismi qual è il concetto che si vuole rappresentare.

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Nel video realizzato invece per il testo scritto da Neil Hilborn, OCD , dedicato alla fidanzata dell’autore, è proprio la voce del giovane affetto da disturbo ossessivo compulsivo ad accompagnare riprese e testi sovrapposti ad esse. Testi che si mostrano alla spettatore proprio con la stessa enfasi, lo stesso impatto, la stessa velocità con cui Hilborn recita il testo, creando quindi una relazione audio video che permette allo spettatore di ritrovarsi coinvolto nel disordine psichiatrico e nella relazione amorosa del giovane.

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moodboard

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L’idea progettuale nasce dall’esigenza di non far sopperire un senso rispetto l’altro, ma piuttosto integrarli nel miglior modo possibile. Per questo motivo il video è la somma di differenti elementi visivi e sonori che coesistono ma che comunicano anche se separati. La presenza all’interno del libro di due diversi protagonisti e della corrispondenza che nasce tra i due è il punto di partenza nella fase di ideazione del progetto, essendo un fattore dominante e fondamentale. Per spiegare al meglio i contenuti del testo, che ci ha posti davanti a diversi dubbi e difficoltà per la sua resa, si è scelto di introdurre due differenti voci che, accompagnate da diverse tipologie di riprese ed effetti visivi e sonori, potessero al meglio evidenziare le caratteristiche dei due.

Nel testo, edito da Mimesis edizioni, grande rilevanza è data alla figura della giovane protagonista, per questa ragione si è scelto di inserire nella parte iniziale del video, una terza voce narrante, finalizzata alla descrizione dei tormenti di Zoe, che riuscisse ad accompagnare al meglio il messaggio scritto, dando così la possibilità anche a chi non vede di poter essere introdotto all’interno del tema principale del libro.

Nella prima parte del video l’obiettivo quindi è proprio quello di raccontare, in modo meno esplicito le difficoltà della protagonista e l’effettivo bisogno di un aiuto esterno, palesato dall’invio della prima mail da parte di Zoe, un aiuto che le permetta di conoscersi, di capire le ragioni delle sue sofferenze e delle sue paure. La voce femminile, che introduce quindi queste sofferenze, è accompagnata da una musica malinconica che fa da sottofondo ma che, grazie al suo ritmo, è anche protagonista fondamentale per l’inserimento dei testi scritti che, a tempo di musica, accompagnano le scene.

il progetto

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E’ proprio grazie alla coesistenza della voce e della musica che viene introdotto il passaggio ad una seconda voce, quella della protagonista, che inizialmente definisce, attraverso la data, la temporalità dell’azione, ed inizia poi a recitare il testo della prima mail. Il tutto accompagnato dal suono della battitura sulla testiera che permette a chi non vede di presagire che si tratta di una mail.

La seconda parte del video è invece dedicata all’attesa che vive Zoe prima di ricevere una risposta da parte del professor Cotrufo. Attesa e passaggio temporale resi visivamente attraverso l’uso del nero e l’inserimento della data al centro della scena che, da un punto di vista uditivo, vengono esplicitati dal ticchettio dell’orologio e dall’inserimento di una terza voce, quella dell’altro protagonista, che scandisce la data e che viene, in seguito, rappresentato nel boktrailer attraverso poche riprese con dettagli ed elementi tipici di uno psicanalista tipo. Lo psicanalista risponde così alla prima mail mandata dalla giovane donna, sempre con il leggero effetto sonoro di battitura che accompagna la voce, dando così inizio alla loro corrispondenza.

Per la realizzazione quindi del booktrailer accessibile sono state utilizzate una serie di accortezze tecniche ed un accurato lavoro sull’audio, al fine di rendere il progetto il più completo possibile unendo alla tecnica un’evidente logica narrativa.

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Rendere accessibile un tema così delicato e intimo è stato sia complicato che stimolante. Si è cercato di realizzare un prodotto audiovisivo che potesse essere fruibile e accessibile non solo da un punto di vista puramente visivo o puramente uditivo ma che riuscisse a comunicare anche attraverso la coesistenza e la relazione della parte audio e della parte video, essendo così fruibile nelle tre diverse modalità, audio/video, solo audio e solo video.

L’accessibilità

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La musica, le varie situazioni sonore in cui ci immergiamo, la presenza di tre diverse voci che accompagnano le scene, vogliono permettere all’utente non vedente di essere coinvolto a 360 gradi: la penna che si apre, le pagine che si sfogliano, il suono della battitura sulle tastiere, il click di invio, la voce narrante e le diverse voci dei protagonisti, il ticchettio dell’orologio, sono sonorità studiate per far si che ogni utente possa in qualche modo guardare, non solo attraverso gli occhi.

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La tipografia è stata trattata non come semplice sottotitolo, una banale trascrizione delle parole pronunciate dalla voce, ma ne si è esaltato il significato con degli appositi cinetismi al fine di garantire una completa percezione anche a chi privo di udito. La parola ansia non smette così mai di tremare, la parola corpo appare inizialmente molto spessa andandosi via via ad assottigliare, diversa viene invece rappresentata da un cambio di font a ritmo di musica, cercando quindi di tradurre visivamente, non solo il significato effettivo del termine, ma anche il ritmo musicale della canzone.

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Le poche riprese presenti all’interno del booktrailer servono ad enfatizzare ulteriormente i tratti caratteristici dei due protagonisti, da un lato infatti le angosce, le ansie, la malattia di Zoe rappresentate dai dettagli del corpo e dei movimenti nervosi, dall’altro lato poche e brevi riprese dei dettagli legati a quello che può essere considerato uno psicanalista tipo con oggetti che lo identificano come la penna stilografica, l’agenda, gli occhiali da vista. La tipografia e le riprese sono così in stretta relazione tra loro per permettere a chi non sente di poter ugualmente avere un quadro completo delle sensazioni trasmesse attraverso la parte sonora del video.

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testo scritto e orale

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narratore

“Mia madre odia le carote”.

Zoe è diventata donna con l’ansia di non farcela, con la consapevolezza di essere diversa. Ha rinchiuso se stessa in una lotta silenziosa contro il proprio corpo.Giorno dopo giorno.Le sue paure si rivelano in ogni riflesso, i suoi tormenti la soffocano.Zoe ha bisogno di salvarsi.

Mia madre odia le carote, un libro di Paolo Cotrufo e Zoe, Mimesis edizionivideo realizzato da: Vincenzo Bisceglia, Marta Callegari, Simona Nuccioaudio: Silent partner, Ether, 2014voci di: Marta Callegari, Roberto Callegari, Lorenza Merolaprofessori: Dina Riccò, Gianluca Balzeranocultori: Alberto Barone, Giulia Martimucci, Alessandro Zamperiniscuola del design, Politecnico di Milano, 2015/2016

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Zoe

12 gennaio 2014, domenica

Salve professor Cotrufo, mi scusi se la contatto via mail, non ci conosciamo.Cercavo qualcuno molto lontano da me, qualcuno cui dire che ho paura senza avvertire l’imbarazzo di un contatto visivo.

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Paolo Cotrufo

13 gennaio 2014, lunedì

Cara Zoe,sembra incredibile ma spesso capita che si riesca a essere autentici mantenendosi anonimi, più di quanto si riesca a fare presentandosi di persona.Se vuole mi scriva ancora.

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packaging

Il packaging vuole ricordare il punto focale del libro: la corrispondenza. Per questo motivo la scelta progettuale è ricaduta sulla classica busta per pacchi, rivisitata nei materiali e nelle chiusure. Il filo cucito vuole essere un dettaglio dal gusto handmade, più intimo e personale, non la perfetta copia di altre. Zoe è un personaggio che si svela sempre più mail per mail, unico e fragile, mostrando la sua tormentata natura.

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Per questo abbiamo utilizzato un cartoncino rigido e ruvido al tatto e nero alla vista. All’esterno quindi sia visivamente che al tatto avremo una sensazione di fragilità, di insicurezza, di non sapere cosa è racchiuso al suo interno. Il colore nero è sinonimo di dolore e mistero e la sensazione di ansia e incertezza è quella che volevamo ottenere. Tutto è tenuto insieme dal filo. Tutto in un attimo può rompersi e disfarsi. L’assenza di segni grafici e la costanza della tinta piatta vuole anche richiamare la volontà di Zoe di non svelare mai il suo vero nome.

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Aperta la busta, il contenuto racchiuso al suo interno creerà una netta sensazione di contrasto, visivo e tattile, percepibile attraverso i diversi materiali utilizzati. La differenza quindi tra interno ed esterno è ben definita ed adottata al fine di rappresentare l’intimità raggiuntà dai due protagonisti, inizialmente sconosciuti. Il susseguirsi delle diverse mail tra Zoe e Paolo Cotrufo è esplicitato grazie all’utilizzo di pagine singole per la relazione di progetto che vogliono quindi ricollegarsi al loro rapporto epistolare.

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E’ stato scelto di utilizzare materiali differenti per richiamare al tatto e alla vista differenti sensazioni, per rimarcare la differente natura dei due protagonisti e per ricordare le scelte di montaggio adottate nella realizzazione del booktrailer accessibile. La carta pergamenata, posta sopra le copertine della relazione e dello storyboard, è utilizzata proprio per creare quell’effetto di sovrapposizione e distorsione presente nel video. La carta scelta vuole anche rimarcare le tre differenti voci, la loro differente natura nella narrazione, i due protagonisti vengono rappresentati evecando sensazioni differenti differenti alla vista e al tatto, ruvida e irregolare la carta scelta per lei, liscia e lucida quella utilizzata per lui, la voce narrante è invece rappresentata attraverso una carta trasparente ma corposa per ricordare si la sua natura esterna al testo ma l’importanza della sua presenza all’interno del booktrailer accessibile.

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storyboard

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introduzione

Il booktrailer si apre con un’immagine di sfondo che si scoprirà alla fine del video essere la copertina del libro, mentre una voce pronuncia il titolo. Dopo pochi secondi, la scena diventa bianca e si sente il respiro affannato di una donna che fa da sottofondo per arrivare poi al dettaglio di un profilo, ripresa che resta nella scena per pochissimo tempo in trasparenza e con un effetto di sovrapposizione che vuole rimarcare le angosce e le ansie della protagonista. Sull’ultimo sospiro inizia una canzone. La scena ritorna così bianca mentre la canzone inizia con il suo ritmo malinconico e dopo pochi secondi la voce del narratore prosegue con la lettura di testi di commento del libro. Il testo scritto è pensato per introdurre completamente l’utente dentro le più intime e nascoste paure di Zoe, per far capire la natura tormentata e sincera del libro. La scelta del font non è casuale, senza grazie e sottile vuole rimarcare la malattia con cui convive la protagonista, mai espressamente palesata, ma piuttosto suggerita dalla coesione di immagini suggestive, cinetismo tipografico e sonorità specifiche.

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Si susseguono quindi diverse riprese che si sovrappongono per non far mai trasparire il corpo completamente, ma piuttosto per rendere l’immagine più distorta al fine di accentuare il disagio interiore e fisico. Nel video è poi presente un cambiamento, le riprese lasciano infatti il posto a delle fotografie di piatti che si alternano a tempo di musica, contenenti minuscole razioni di cibo, fino ad arrivare un piatto completamente vuoto, che rimarca le difficoltà alimentari della protagonista.

Si torna poi alle riprese dei dettagli del corpo, mentre sia la musica che la voce narrante proseguono nella descrizione dell’atmosfera del booktrailer. La musica si interrompe dopo che il narratore pronuncia l’ultima frase che si apre con “Zoe” e nel momento del silenzio continua fino a concluderla, momento nel quale la musica riparte con un tono più incalzante e alto.

Si arriva alla manifestazione della ricerca di aiuto da parte della protagonista con la ripresa di mani che scrivono al computer, si sente una nuova voce femminile, che pronuncia la data in cui Zoe scrive per la prima volta al professor Cotrufo e suoni dei tasti battuti su una tastiera. La ripresa si dissolve, lasciando spazio a uno sfondo bianco che lascia maggior visibilità al testo della mail mentre la voce continua nella recitazione. Dopo che la voce ha finito di leggere la mail, il testo rimane per un attimo sullo schermo bianco per poi, pochi secondi dopo, scomparire dietro a uno sfondo completamente nero in seguito al suono di un semplice “click” che rimarca il momento di invio della mail. La musica segue la stessa logica.

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La scena ormai completamente nera resta sullo schermo per alcuni attimi prima che inizi il ticchettio di un orologio, che mette in evidenza l’attesa, le ore che trascorrono per ricevere la risposta, rese visibili dalla comparsa della data e dalla recitazione di una voce maschile e profonda della prima mail inviata dal professore, ovvero il giorno dopo. Lo sfondo nero scompare, la musica che si era interrotta ricomincia e brevi scene di dettagli di quello che potrebbe essere uno psicanalista tipo si susseguono. Contemporaneamente a ogni gesto che l’attore produce viene associata una sonorità: ecco che si sovrappongono quindi musica e suoni delle pagine sfogliate, della penna che viene aperta, del battito dei tasti sulla tastiera, mentre il professore risponde a Zoe. La voce inizia la lettura della mail mentre lo sfondo si dissolve per restare completamente bianco, scelta fatta in funzione di rendere maggiore la leggibilità. Come nel caso di Zoe, un click finale fa diventare lo sfondo completamente nero, simulando l’invio della mail, che segna l’inizio della corrispondenza psicoanalitica, che va oltre quella tradizionale, tra i due protagonisti.

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Audio: La voce del narratore pronuncia il nome del libro: “Mia madre odia le carote”.

Video: Il video si apre con il nome del libro al centro dello schermo e con uno sfon-do non ben definito che si rivelerà essere la copertina solo a fine video.

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Audio: Si sente più volte l’ansimare di una donna in preda all’ansia, durante l’ultimo sospiro iniziano le prime note della canzone scelta.

Video: La prima scena è molto opaca e si intravede il volto e il petto di una donna che ansima e compie profondi respiri.

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Audio: Musica cadenzata e malinconica; la voce narrante inizia a pronunciare delle frasi: “Zoe è diventata donna”.

Video: Compaiono le prime parole che descrivono la donna che continuiamo a intravedere sullo sfondo.

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Audio: La musica continua. La voce finisce di pronunciare il primo periodo: “con l’ansia di non farcela, con la consapevolezza di essere diversa”.

Video: Vediamo ora completo il testo della prima frase con le parole “ansia” e “diversa” che si animano per sottolineare il loro senso.Intanto sullo sfondo è scomparsa il dettaglio della schiena che vedevamo prima lasciando uno sfondo bianco, per permette una maggiore leggibilità.

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Audio: La musica continua. Ora possiamo ascoltare una prima parte della seconda frase detta dal narratore: “Ha rinchiuso se stessa in una lotta silenziosa”.

Video: Compaiono altre due righe di testo e sullo sfondo in dissolvenza appare il dettaglio di corpo di donna che si avvolge con movimenti nevrotici dentro delle lenzuola bianche. E’ una scena suggestiva per richiamare il senso del testo.

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Audio: La musica continua. La voce completa la seconda frase: “contro il proprio corpo”.

Video: La ripresa del video si dissolve, lasciando spazio a uno sfondo totalmente bianco. Il terzo rigo del testo è comparso e la parola “corpo” simula il ridursi del corpo della protagonista assottigliando progressivamente lo spessore delle lettere.

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Audio: A tempo di musica, possiamo ascoltare le tre parole della frase “Giorno dopo giorno”.

Video: Allo stesso modo, sempre a tempo di musica, si alternano delle foto di piatti sulla destra del video che contengono piccole porzioni di cibo per poi sparire totalmente. Si cerca di far capire il problema senza esplicitarlo troppo. Dal lato opposto appaiono le parole della frase pronunciata.

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Audio: Musica.

Video: Compare rapidamente un metro che penzola davanti un muro sul quale si sovrappone un’altra ripresa: quella di un corpo riflesso in uno specchio.

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Audio: Musica.

Video: Abbiamo di nuovo il metro, ma ora è nelle mani della donna che lo utilizza per misurarsi la vita. Si vuole sempre trattare il tema dell’anoressia, suggerendo l’abitudine di misurarsi della protagonista.

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Audio: La musica continua. Dopo una breve pausa della voce narrante, ora la sentiamo di nuovo che pronuncia una nuova frase: “Le sue paure si rivelano in ogni riflesso”.

Video: La ripresa di sfondo ora inquadra la donna più in alto, riprende il suo petto. Al centro compare una frase e, in modo speculare, il suo riflesso capovolto e sbiadito.

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Audio: La musica continua. Ascoltiamo la seconda parte della frase precedente: “i suoi tormenti la soffocano”.

Video: La ripresa del petto continua e le sue mani si stringono al collo nervosame-te. Intanto compare il resto della frase precedente mettendo in evidenza la parola “tormenti” attraverso un cinetismo che fa sfocare e vibrare la parola.

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Audio: Viene pronunciato il nome della donna: “Zoe”, che fa interrompere la musica, la quale, prima di riattaccare in modo più forte e incalzante, è seguita del resto della frase “ha bisogno di salvarsi”, pronunciata durante un brevissimo silenzio della musica.

Video: Sfondo bianco e al centro compare l’ultima frase del narratore, prima la parola “Zoe” seguita da una breve pausa e poi il resto dellla frase.

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Audio: La musica continua. Sentiamo una nuova voce femminile che pronuncia una data: “12 gennaio 2014, domenica”. Inoltre percepiamo il suono di tasti del computer.

Video: Dallo sfondo bianco emergono due mani di donna che digitano sulla tastiera di un computer e appare la data.

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Audio: La musica continua. La voce della donna legge il testo di una mail.

Video: Le mani scompaiono e al suo posto inizia ad apparire, lettera per lettera, il testo di una mail su sfondo bianco, con l’effetto battitura.

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Audio: Conclusa la mail, si sente il “click” dell’invio che interrompe la musica.

Video: Lo schermo diventa improvvisamente nero, per far capire che la mail è stata inviata.

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Audio: Percepiamo il ticchettio di un orologio che simboleggia il passare del tempo. Dopo meno di quattro rintocchi, una voce maschile e matura pronuncia una data: “13 gennaio 2014, lunedi” che quasi sul suo finire prosegue la musica che si era interrotta poco prima .

Video: Sullo schermo ora nero appare una nuova data al centro del video, per far intuire il passare del tempo.

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Audio: La musica continua e si sovrappone il rumore di una penna che si apre.

Video: Vediamo delle mani maschili che aprono una penna stilografica, dettaglio che introduce la natura del nuovo personaggio.

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Audio: Continua la musica e il personaggio compie ancora delle azioni: possiamo sentire il suono di pagine che vengono sfogliate e quello di una penna che scrive.

Video: Le stesse mani della precedente scena sfogliano un’agenda e poi scrivono su di essa.

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Audio: Musica.

Video: Una ripresa dall’alto inquadra un tavolo con sopra un paio di occhiali, la penna e l’agenda delle scene precedenti, e infine un computer portatile che viene aperto.

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Audio: Continua la musica e sentiamo digitare i tasti su una tastiera di un computer e la voce maschile di prima che legge una mail.

Video: Vediamo delle mani che digitano delle lettere sulla tastiera del computer.

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Audio: La musica si dissolve per far sentire meglio la voce che accompagna il video.

Video: La ripresa si dissolve lasciando lo sfondo bianco per dare maggiore leggibilità.

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Audio: Terminata la lettura della mail, si sente un “click”.

Video: Lo schermo diventa improvvisamente nero, per far capire che la mail è stata inviata.

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Audio: La voce del narratore ripete il nome del libro aggiungendo i nomi degli autori (“Paolo Cotrufo e Zoe”), la casa editrice (“Mimesis Edizioni”) e mentre sta per concludere la frase inizia di nuovo la stella melodia che si era sfumata prima.

Video: Dal nero appare lo stesso sfondo che c’era all’inizio del video, oltre che la copertina del libro. Di lato possiamo leggere il nome del libro, gli autori e la casa editrice.

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Audio: La voce continua con l’elencare i titoli di coda con la musica che fa da sottofondo.

Video: Mentre il libro rimane fermo sulla destra e lo sfondo scorre verso il basso, appaiono i titoli di coda in questa sequenza: autori, audio, voci, professori, cultori e nome dell’università.

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Audio: Finita la voce, si sente un “click” della tastiera che interrompe la musica improvvisa, facendo quindi capire la fine del video.

Video: Le immagini scompaiono e diventa tutto nero all’improvviso.