Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE...

49
Comune di Mortara Titolo Elaborato Marzo 2010 Scala - N°Elaborato PGT MORTARA IL SISTEMA AGROFORESTALE 12 Studio Terra Viva Via Biffignandi, 37 27029 Vigevano (PV) Tel. 0381/83698 FAX 0381/83352 Email [email protected] Il Progettista RELAZIONE

Transcript of Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE...

Page 1: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

Comune di Mortara

Titolo Elaborato

Marzo 2010

Scala

-

N°Elaborato

PGT MORTARA

IL SISTEMA AGROFORESTALE

12

Studio Terra VivaVia Biffignandi, 3727029 Vigevano (PV)Tel. 0381/83698FAX 0381/83352Email [email protected]

Il Progettista

RELAZIONE

Page 2: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

1

INDICE

ASPETTI AGRICOLI 3

1. INTRODUZIONE 4

2. MATERIALI E METODI 6

2.1. AREE AGRICOLE DI INTERESSE STRATEGICO 6

2.2. RILIEVO DEI CENTRI AZIENDALI 12

3. RISULTATI 14

3.1. AREE AGRICOLE DI INTERESSE STRATEGICO 14

3.2. RILEVO DEI CENTRI AZIENDALI 17

4. ALLEGATO I – TABELLE E DATI 20

4.1. DATI GENERALI COMUNALI 20

4.2. DATABASE DELLE AZIENDE AGRICOLE 20

4.2.1. Aziende agricole operanti sul territorio comunale 20

4.2.2. Aziende agricole mortaresi 20

4.3. AREE AGRICOLE DI INTERESSE STRATEGICO 21

4.3.1. Aree potenzialmente strategiche per funzione produttiva 21

4.3.2. Aree potenzialmente strategiche per funzione di presidio 21

4.3.3. Aree agricole di interesse strategico - AIS 21

ASPETTI ECOSISTEMICI E FORESTALI 22

1. INTRODUZIONE 23

1.1. PREMESSA 23

2. MATERIALI E METODI 23

2.1. PREMESSA 23

2.2. CENSIMENTO DEI BOSCHI E DEI SISTEMI ARBOREI 23

2.3. USO DEL SUOLO 30

2.4. PROPOSTE DI INCREMENTO E GESTIONE DELLA BIODIVERSITÀ 30

2.5. LA RETE ECOLOGICA LOCALE 31

2.5.1. Premessa 31

2.5.2. Elementi costitutivi della Rete Ecologica 31

2.5.3. La Rete Ecologica Regionale 33

3. CENSIMENTO DEI BOSCHI E DEI SISTEMI ARBOREI 35

3.1. INQUADRAMENTO FORESTALE 35

3.1.1. La Regione Forestale 35

3.1.2. Il Substrato 36

3.1.3. Il Distretto geobotanico 37

3.1.4. Vegetazione potenziale 37

3.2. VEGETAZIONE REALE E ASSETTO FORESTALE 38

3.3. EMERGENZE FORESTALI-NATURALISTICHE 39

3.3.1. Eccellenze forestali 39

Page 3: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

2

4. LA RETE ECOLOGICA LOCALE 42

4.1. LA RETE ECOLOGICA REGIONALE 42

4.2. LA RETE ECOLOGICA DEL COMUNE DI MORTARA 43

5. PROPOSTE DI INCREMENTO E GESTIONE DELLA BIODIVERSITÀ 45

6. CONCLUSIONI 48

Page 4: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

3

ASPETTI AGRICOLI

Page 5: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

4

1. Introduzione

L'agricoltura è una tecnica volta alla trasformazione di elementi primari in generi alimentari di diretto

utilizzo o a loro volta destinati a trasformazione in alimenti più nobili. Negli anni più recenti e nei paesi più

avanzati, l’aspetto di approvvigionamento alimentare ha progressivamente perso importanza, per lasciare

spazio a funzioni complementari quali la tutela e la manutenzione del territorio, la conservazione del

paesaggio e delle tradizioni, la salvaguardia del patrimonio architettonico, culturale, gastronomico di una

regione.

L’area studiata è caratterizzata per lo più da un'agricoltura estremamente moderna ed evoluta, capace di

mantenere a pieno titolo la fisionomia di settore produttivo e di competere sul mercato europeo per

quantità e qualità delle produzioni. Ciononostante, per quanto detto sopra, non è più possibile descriverla e

analizzarla senza fare attenzione a una serie di attività connesse, quasi assenti solo quindici anni fa, che

contribuiscono in misura crescente alla formazione del reddito. Nel territorio studiato, inoltre, l’agricoltura

ha potuto evolversi in maniera pressoché indisturbata, data l’assenza di grandi opere di livello regionale

negli ultimi decenni. Ciò ha permesso al settore agricolo di seguire senza distorsioni le dinamiche più forti,

da un lato sviluppando costantemente l’aspetto produttivo (incremento della meccanizzazione,

organizzazione dell’azienda, appezzamenti di maggiori dimensioni, crescita delle capacità di stoccaggio),

dall’altro introducendo attività complementari.

In un contesto territoriale come quello appena descritto, il rapporto fra agricoltura e pianificazione

comunale assume una valenza strategica. L’agricoltura, infatti, è innanzitutto un’attività economica di

primaria importanza; inoltre essa rappresenta uno degli elementi più rilevanti per il raggiungimento degli

equilibri territoriali e ambientali. Nel perseguire la propria finalità economica, infatti, l’agricoltura svolge

una pluralità di funzioni di gestione e tutela diffusa del territorio di riconosciuto valore sociale e non

demandabili ad altri soggetti. Si pensi, ad esempio, alla regimazione delle acque e al disegno del paesaggio.

Tale ruolo, peraltro ampiamente rimarcato nel panorama normativo comunitario, nazionale e regionale, è

ancor più cruciale in un contesto come quello lomellino, caratterizzato da un’agricoltura fortemente

evoluta (risicoltura), da elevati valori paesaggistico-ambientali (garzaie, querceti, dossi, cascine storiche,

pievi, abbazie, ecc…) e da una preoccupante tendenza all’erosione di suolo agricolo a favore di usi

alternativi non reversibili. L’assunto fondante di tutto il presente studio è che la principale garanzia del

mantenimento dei tratti specifici del territorio e del paesaggio risiede proprio nella presenza di un

sistema agricolo efficiente.

L’unità elementare operante sul territorio agricolo sul piano organizzativo, economico e gestionale è

costituita dall’azienda, ovvero dall’organizzazione di fattori produttivi in capo ad un imprenditore. Il

Page 6: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

5

governo del territorio rurale non potrà quindi prescindere dalla conoscenza approfondita del tessuto di

aziende esistente e dovrà tenere conto di tali soggetti e delle loro esigenze sia come entità singole sia come

sistema organizzato.

Scopo del presente lavoro è pertanto quello di fornire una disamina delle caratteristiche principali del

territorio rurale del Comune di Mortara, evidenziando la trama delle aziende agricole operanti sul territorio

e individuandone le peculiarità più rilevanti.

L’instaurarsi di un rapporto armonico fra le esigenze di sviluppo e di conservazione, che si riflette nella

possibilità di un equilibrio nelle scelte urbanistiche ed economiche, non può prescindere dalla

considerazione delle realtà rurali presenti sul territorio. Un’approfondita analisi del contesto agricolo

comunale costituisce dunque l’indispensabile premessa per la formulazione di scenari di piano realmente

efficaci, in un’ottica di cooperazione e sinergia fra mondo agricolo e scelte urbanistiche, sociali ed

economiche. In sintesi, dunque, la conoscenza del comparto rurale comunale permetterà di

salvaguardare la vitalità dell’agricoltura, garantendo così la sua funzione di presidio, supportando e

incentivando al contempo le iniziative più virtuose del settore rurale in termini di conservazione e

miglioramento dell’ambiente e del territorio.

Tale analisi ha anche permesso di delineare una proposta di definizione delle Aree Agricole di Interesse

Strategico (AIS), ai sensi della l.r. 15/2005. La perimetrazione di tali aree costituisce un passaggio

fondamentale nella definizione degli indirizzi urbanistici delle aree rurali: per tali motivi la definizione delle

AIS costituisce un obiettivo prioritario del presente lavoro.

Page 7: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

6

2. Materiali e metodi

2.1. Aree agricole di interesse strategico

Il rapporto fra agricoltura, urbanistica e pianificazione territoriale ha assunto negli ultimi anni un ruolo

cruciale anche nelle indicazioni normative e metodologiche del legislatore regionale. Il nuovo Piano

Territoriale Regionale, ed in generale la politica pianificatoria di Regione Lombardia degli ultimi anni, ha

rivestito di un’importanza strategica il territorio non edificato e l’agricoltura intesa nel suo ruolo

multifunzionale. Uno dei cardini pianificatori volti a tutelare e valorizzare il territorio rurale è

l’identificazione delle aree agricole di interesse strategico, definite dalla DGR 8/8059 del 19/09/2008 come

“quelle parti di territorio connotate da uno specifico e peculiare rilievo, sotto il profilo congiunto

dell’esercizio dell’attività agricola, dell’estensione e delle caratteristiche agronomiche del territorio”. La

delimitazione delle aree spetta alla Provincia, che esercita questa sua funzione nell’ambito del PTCP. Il

Comune, tuttavia, svolge un ruolo non marginale, potendo agire su 3 fronti:

1. Deve essere obbligatoriamente consultato dalla Provincia per la formulazione di una proposta di

perimetrazione delle aree nel corso della redazione del PTCP

2. Recepisce, nel Piano delle Regole, le aree agricole strategiche delimitate dal PTCP, con la facoltà di

apportarvi “rettifiche, precisazioni e miglioramenti derivanti da oggettive risultanze riferite alla

scala comunale

3. Delimita le “altre aree di rilevanza per l’attività agricola” e per le sue funzioni plurime, sebbene non

connotate da un rilievo provinciale. Le aree di interesse strategico e le altre aree di rilevanza per

l’attività agricola costituiscono, nel loro complesso, le “aree agricole”, assoggettate ai disposti della

Parte II – Titolo III della l.r. 12/05.

Si è pertanto provveduto, in questa sede, ad effettuare una prima perimetrazione delle aree strategiche,

che viene a supporto della futura proposta di delimitazione da realizzarsi nell’ambito del PTCP. Le solide

analisi alla base, inoltre, potranno parimenti costituire un utile strumento nella successiva fase di

recepimento della delimitazione provinciale definitiva nell’ambito del PGT, qualora si voglia procedere ad

una rettifica di tale delimitazione. L’obiettivo fondante della perimetrazione a livello comunale è quello di

individuare le porzioni di territorio agricolo in cui il sistema produttivo appare in grado di mantenere i tratti

peculiari del paesaggio, in quanto capace di mantenersi validamente operativo sul mercato.

La metodologia adottata per la delimitazione delle aree a livello comunale deve innanzitutto partire dai tre

criteri provinciali, elencati nel Paragrafo 2.1 dell’Allegato 1 della DGR 8/8059:

Page 8: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

7

• Rilevanza dell’attività agricola

• Estensione e continuità territoriale

• Produttività dei suoli

A questi tre criteri di scala sovracomunale si aggiungono numerosi altri criteri di scala locale, elencati

nell’Allegato 5 della succitata DGR. Tra questi ricordiamo, in quanto coerenti con la metodologia adottata:

• Numero, tipologia e consistenza delle aziende agricole operanti sul territorio comunale

• Entità dei contributi comunitari assegnati alle aziende

• Presenza di attività agrituristiche o connesse

• Presenza di elementi distintivi del paesaggio agricolo tradizionale

• Stato e dinamica delle attività di frangia periurbana con individuazione delle aree che possono

svolgere una funzione di presidio a fenomeni di conurbazione

La metodologia adottata si è necessariamente basata su quanto indicato nei criteri guida regionali.

Il primo passaggio dell’elaborazione è stato la costruzione del database delle aziende agricole presenti sul

territorio comunale di Mortara. Questo elemento ha permesso, a sua volta, la realizzazione di diversi altri

elaborati, non solo cartografici, funzionali a loro volta alla definizione delle aree strategiche. Si tratta, in

particolare, dello sviluppo dei seguenti temi:

1. Carta delle Aziende agricole – Ripartizione per classi dimensionali

2. Carta delle Aziende agricole – Trama aziendale per classi dimensionali

3. Carta delle Aziende mortaresi – Ripartizione per classi dimensionali

4. Carta delle Aziende mortaresi – Trama aziendale per classi dimensionali

Le basi informative utilizzate per l’elaborazione delle suddette carte sono state due, entrambe derivate dal

database del Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia1: 1) shapefile2 contenente la suddivisione

catastale del territorio rurale; 2) file di testo riportante l’attribuzione del CUAA ad ogni particella catastale.

L’unione del dato tabellare e dello shapefile ha permesso di attribuire un CUAA, e dunque ogni azienda, ai

mappali censiti a SIARL. Appare qui doveroso precisare che il dato regionale mostra, sin dalla sua forma

grezza, alcune lacune nella copertura spaziale delle particelle catastali, a causa dell’assenza del dato

1 Per la cortesia e la celerità mostrate si ringrazia, a questo proposito, il dott. Zaninelli, responsabile del coordinamento gestione banche dati e

applicativi SIARL della DG Agricoltura di Regione Lombardia. 2 Lo shapefile è il più diffuso formato di file utilizzato nei Sistemi Informativi Territoriali (SIT o GIS)

Page 9: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

8

cartografico completo. Per ovviare tale incompletezza nei dati, si è proceduto comunque ad elaborare

anche le informazioni relative al solo dato tabellare, maggiormente completo rispetto all’estensione dello

shapefile.

Sempre grazie al ricorso al database SIARL è stato possibile associare ad ogni azienda il dato di superficie

agricola coltivata (SAU). Tale dato è stato poi classificato in quattro classi dimensionali, i cui intervalli

rappresentano delle soglie significative in termini di struttura e organizzazione aziendale:

1. Aziende con superficie inferiore a 30 ettari: si tratta di aziende del tutto marginali nelle dinamiche

economiche attuali del settore rurale. Le ridotte dimensioni, infatti, le pongono al di fuori di una

prospettiva di permanenza duratura nel mercato.

2. Aziende con superficie compresa tra 30 e 70 ettari: possono essere definite aziende submarginali.

Le dimensioni aziendali consentono una funzionalità sufficiente, sebbene questa classe sia affetta

da un’intrinseca fragilità e una maggiore esposizione a fenomeni di disgregazione.

3. Aziende con superficie compresa tra 70 e 120 ettari: sono aziende di buone dimensioni, efficienti e

funzionali, inserite nel mercato.

4. Aziende con superficie superiore a 120 ettari: tali aziende mostrano una dimensione ottimale, tale

da consentire una presenza sul mercato duratura.

Grazie alle classi sopra descritte, è stato possibile realizzare le due carte relative alle aziende agricole

presenti sul territorio comunale. La differenza fra i due elaborati consiste nella rappresentazione grafica:

nel caso della carta della ripartizione per classi dimensionali, si è optato per un unico colore per ogni classe.

(Elaborato 11 - “Analisi delle aziende agricole”). Nella carta della trama aziendale, invece, ogni singola

aziendale è stata rappresentata con un colore diverso o meglio con una sfumatura differente dei colori

precedentemente utilizzati per le classi dimensionali, al fine di rendere l’effettiva distribuzione delle

aziende sul territorio. (Elaborato 11)

Grazie infine al dato relativo ai centri aziendali sul territorio comunale, è stato possibile identificare grazie

al CUAA le aziende con sede centro aziendale in Mortara, e di conseguenza costruire le carte relative alle

aziende mortaresi. Tale elaborato è rivestito di un’importanza particolare, alla luce delle premesse

enunciate nel Capitolo precedente. Le aziende mortaresi, infatti, specie se presentano il baricentro

produttivo all’interno del territorio comunale, sono espressione di soggetti economici radicati, interessati al

mantenimento di condizioni di operatività che permettano la prosecuzione e anzi il miglioramento

dell’attività agricola, con conseguenti ripercussioni positive sul mantenimento di un assetto paesaggistico

Page 10: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

9

equilibrato. Tali aziende costituiscono per tale ragione il primo riferimento anche per la definizione delle

aree agricole strategiche. (Elaborato 11)

Una volta costruito il database delle aziende agricole, si è proceduto ad identificare le aree potenzialmente

strategiche per la funzione produttiva (Elaborato 11). Queste devono la loro importanza alla redditività

garantita dai parametri classici dell’economia agraria: dimensioni e assetto produttivo, inteso come

disponibilità di terra, capitale e lavoro. È stato considerato come potenzialmente strategico il territorio

rurale afferente alle seguenti classi di aziende:

1. Aziende agricole con sede operativa e baricentro produttivo nel Comune di Mortara: la semplice

presenza di un centro aziendale nel territorio comunale non è stata considerata condizione

sufficiente alla classificazione dell’azienda come potenzialmente strategica. Si è voluto in questo

modo sottolineare come il vero presupposto per la presenza di un interesse nella conservazione e

nel potenziamento del comparto rurale comunale sia il reale radicamento dell’azienda.

2. Le aziende agricole con sede esterna ma baricentro produttivo localizzato nel territorio comunale:

al pari di quanto detto prima, le aziende prive di un centro aziendale nel territorio comunale ma

con una percentuale significativa della loro superficie aziendale nel territorio comunale (> 60%)

sono state considerate come potenzialmente strategiche.

3. Le aziende agricole che detengono sul territorio comunale corpi fondiari di dimensioni significative,

superiori ai 25 ettari: anche in questo caso vale il principio della prevalenza dell’interesse

dell’azienda nel mantenimento e del potenziamento dell’attività agricola, sulla base della proprietà

di corpi fondiari di dimensioni tali da garantire un esercizio ottimale dell’agricoltura.

L’analisi delle classi dimensionali del territorio potenzialmente strategico per funzione produttiva

(Elaborato 11) ed in generale della ripartizione delle tipologie aziendali sul territorio comunale ha permesso

di delineare un criterio di selezione delle aree agricole effettivamente strategiche per funzione produttiva

su base dimensionale. È emersa, infatti, una maggior presenza di aziende agricole di piccole e piccolissime

dimensioni nel quadrante settentrionale del territorio comunale, anche in virtù di un differente contesto

pedomorfologico di tali aree (presenza di dossi sabbiosi, limitazioni alla risicoltura, presenza di colture

arboree, ecc…).

Su tale base, si è deciso di considerare come effettivamente strategiche le aziende potenzialmente

strategiche con superficie aziendale superiore a 70 ettari su tutto il territorio comunale e con superficie

aziendale superiore a 30 ettari se localizzate nel quadrante settentrionale del comune.

Page 11: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

10

A questo set di aziende sono state aggiunte come effettivamente strategiche:

1. Tutte le aziende agrituristiche operanti sul territorio comunale

2. Tutte le aziende che hanno percepito dei contributi regionali grazie al nuovo PSR 2007-2013, per le

misure 121 e 112

È stato così possibile identificare in via definitiva il territorio agricolo comunale strategico. La funzione

produttiva, tuttavia, non esaurisce le ragioni per le quali il comparto agricolo deve essere considerato

importante per mantenere l’assetto paesaggistico. In determinate condizioni, infatti, anche dove le aziende

si presentano economicamente marginali, la funzione di presidio assume una rilevanza particolare e deve

essere in tal guisa evidenziata.

A questa classe è stato pertanto affiancato anche il territorio effettivamente strategico per prevalente

funzione di presidio, rappresentato dalle porzioni di territorio comunale in cui l’agricoltura svolge e deve

continuare a svolgere un freno ai fenomeni di urbanizzazione e conurbazione.

A tale scopo si è proceduto ad identificare, in primo luogo, delle porzioni di territorio potenzialmente

strategico rispetto alla funzione di presidio (Elaborato 11), definite sulla base delle tendenze evolutive

dell’espansione delle aree urbanizzate (Elaborato 11) e della struttura ecologica del territorio comunale

(Elaborato 4 “Rete Ecologica Locale”)

La perimetrazione delle aree effettivamente strategiche per funzione di presidio è stata condotta

escludendo dalle aree potenziali gli appezzamenti già classificati come strategici per funzione produttiva. Si

è ritenuto infatti che tali aree svolgano già di fatto una funzione di tutela del territorio.

Il risultato, ovvero le Aree Agricole di Interesse Strategico, è riportato nell’Elaborato 6 “Aree Agricole di

Interesse Strategico”

Page 12: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

11

METODO DI IDENTIFICAZIONE DELLE AREE AGRICOLE DI INTERESSE STRATEGICO

Figura 1 – Diagramma di flusso del metodo di identificazione delle Aree Agricole di Interesse Strategico

Page 13: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

12

2.2. Rilievo dei centri aziendali

Il secondo passo nell’analisi del territorio agricolo comunale ha riguardato il censimento e il rilievo dei

centri aziendali comunali, ovvero dei fabbricati agricoli presenti sul territorio comunale connessi

all’esercizio dell’attività agricola e pertanto riconducibili ad una specifica azienda. Tale fase elaborativa è

stata realizzata mediante analisi delle banche dati regionali e supportata da un puntuale rilievo in campo.

Essa ha permesso non solo di identificare i centri aziendali effettivamente presenti, ma anche di raccogliere

informazioni utili alla formulazione degli scenari di piano e delle regole urbanistiche.

Il set iniziale di centri da rilevare è stato costruito analizzando la Carta Tecnica Regionale e le ortofoto del

territorio comunale (volo 2007), evidenziando tutti gli edifici che per forma, dimensione e collocazione

spaziale potessero essere riconducibili a centri aziendali. Tale elenco è stato integrato considerando tutte le

particelle catastali censite nel Sistema Informativo Agricolo di Regione Lombardia (SIARL), opportunamente

localizzate su carta. I dati così acquisiti sono stati verificati mediante rilievi in campo, con i seguenti

obiettivi:

1. Verificare la natura di centro aziendale dell’edificio indicato, escludendo in tal modo dalle ulteriori

analisi i fabbricati erroneamente inseriti (industrie, cascine totalmente convertite all’uso

residenziale, fabbricati demoliti, ecc…)

2. Effettuare un rilievo fotografico

3. Stabilire il grado di attività del centro, distinguendo in tal modo i centri aziendali attivi (o

parzialmente attivi) dal punto di vista dell’esercizio dell’attività agricola da quelli totalmente

abbandonati (ma non convertiti all’uso residenziale)

Sulla base dell’elenco consolidato e verificato in campo, si è proceduto ad assegnare ad ogni centro

aziendale ulteriori informazioni, quali il CUAA, il toponimo e gli estremi catastali. Tutti i dati raccolti sono

stati ordinati in un Abaco delle Cascine, riportante inoltre anche l’inquadramento corografico su CTR, il

fotopiano e l’estratto catastale del fabbricato rurale.

L’identificazione dei centri aziendali in Mortara costituisce anche un dato utile alla classificazione delle

aziende agricole sul territorio, distinguendo appunto quelle con centro aziendale nel territorio comunale e

quelle con centro esterno.

Page 14: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

13

METODO DEL CENSIMENTO DEI CENTRI AZIENDALI

Figura 2 – Diagramma di flusso del metodo del Censimento dei Centri Aziendali

Page 15: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

14

3. Risultati

3.1. Aree agricole di interesse strategico

La realizzazione del database delle aziende agricole, primo passo per la definizione delle aree strategiche,

ha permesso di realizzare un supporto informativo di assoluto rilievo, sia in funzione delle informazioni

estratte contestualmente a questo studio (analisi delle classi dimensionali, aree strategiche), sia in

relazione alle presenti e future esigenze di gestione e pianificazione del territorio del Comune.

L’analisi della struttura e della distribuzione delle aziende agricole ha permesso di evidenziare la presenza

sul territorio comunale di 138 aziende agricole sulle quali si possono svolgere le seguenti considerazioni:

1. La trama aziendale sottolinea, come già accennato, la suddivisione del territorio in due distinte

zone. I quadranti occidentale e soprattutto meridionale spiccano per la trama omogenea e

regolare, con corpi aziendali continui e poco frammentati. I quadranti orientali e settentrionali, al

contrario, mostrano una estrema frammentazione, massima nei pressi delle frazioni orientali, con

una trama discontinua.

2. L’analisi delle classi dimensionali e della loro distribuzione permette di delineare, ancora una volta,

un quadro di sostanziale suddivisione del territorio comunale in due zone. La zona delle frazioni

orientali presenta la massima concentrazione di aziende piccole e piccolissime, peraltro

ampiamente diffuse anche nella zona delle fraz. Medaglia e Madonna del Campo. Le aziende di

medie e grandi dimensioni, invece, si raggruppano a sud, verso Olevano e a nord ovest verso

Nicorvo.

3. A livello statistico, risulta significativo che più della metà della SAU comunale (ed in particolare il

58%) ricade nelle due classi dimensionali maggiori (vedi Paragrafo 4.2), ovvero di aziende con una

buona struttura e potenzialità economica. Bassa risulta essere la percentuale di territorio afferente

ad aziende sub marginali (meno del 15%), sebbene la concentrazione di tali aziende in alcuni luoghi

induce ad una particolare considerazione del fenomeno, vista la maggior esposizione in tali aziende

alla trasformazione del suolo in usi concorrenti ed alternativi a quello agricolo.

4. Le percentuali delle singole classi dimensionali rispetto al numero di aziende risultano invertite, con

una netta predominanza delle aziende di piccole dimensioni (44%). Di fronte ad uno scenario così

complesso e variegato, appare evidente che un supporto operativo come il database delle aziende

mostra tutta la sua utilità, consentendo di interfacciarsi correttamente con una realtà strategica per

gli assetti territoriali.

5. L’identificazione dei centri aziendali e la conseguente definizione del sottoinsieme delle aziende

mortaresi ha permesso di valutare la distribuzione delle classi dimensionali e di calcolare le

percentuali di ciascuna classe rispetto al totale della SAU rappresentata e del numero di aziende. È

emerso innanzitutto che le aziende mortaresi, o meglio le aziende con centro operativo in Mortara

Page 16: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

15

riconosciuto e censito secondo i parametri enunciati nel Paragrafo 2.1, risultano essere 40, pari al

30% circa delle aziende operanti in Mortara. La SAU rappresentata è pari a 2361 ettari,

corrispondente al 60% circa del totale comunale (vedi Paragrafo 4.2). La ripartizione in classi

dimensionali della SAU mostra una maggiore rilevanza percentuale delle aziende di medie e grandi

dimensioni rispetto ai dati emersi per l’intero comparto comunale. Ciò è probabilmente dovuto alla

metodologia adottata, basata sull’identificazione del centro aziendale: in questo modo le aziende di

piccole dimensioni, spesso prive di un vero e proprio centro aziendale, possono risultare

leggermente sottostimate. Ciò tuttavia rispecchia di fatto la loro natura “border-line” rispetto alle

dinamiche attuali di mercato.

La delimitazione delle aree potenzialmente strategiche per funzione produttiva si è tradotta nella

perimetrazione di un’ampia parte della SAU comunale. Si tratta, infatti, di circa l’87% delle aree agricole

comunali, per un totale di 3456 ha.

La perimetrazione delle aree agricole effettivamente strategiche ha condotto all’individuazione di un totale

di circa 2550 ettari di territorio in cui l’agricoltura svolge un ruolo chiave sia in funzione produttiva sia in

virtù del suo ruolo di presidio del territorio. Si tratta di una porzione consistente del territorio comunale,

pari al 64% della SAU complessiva comunale. Tale dato si compone, come specificato nel paragrafo relativo

alla metodologia di calcolo, di due distinti tematismi, ovvero delle aree a prevalente funzione produttiva e

di quelle a prevalente funzione di presidio. Le prime concorrono al totale con circa 2060 ettari (circa il 52%

della SAU comunale), mentre quelle di presidio coprono circa 490 ettari (12%). Queste ultime, in

particolare, si concentrano in due porzioni di territorio:

1. Area delle frazioni orientali: è una fascia allungata di territorio, a cavallo della SP 106, dalla SP 494

fino alla SS 596. È delimitata ad est dal confine comunale e ad ovest principalmente dal reticolo

idrografico (Cavo Magnaghi, Roggia Biraga). In questa porzione di territorio, di assoluto rilievo per

gli aspetti ecologici e paesaggistici, sono in atto fenomeni di conurbazione e trasformazione d’uso

dei suoli. Si pensi, ad esempio, alla pressione esercitata dal polo commerciale-ricreativo-industriale

realizzato in Comune di Parona esattamente a ridosso del confine comunale con Mortara. Si denota

anche, per la struttura storica degli abitati delle frazioni, una certa esposizione a fenomeni di

saldatura fra i singoli centri (vedi, ad esempio, il caso della Cattanea e dei Casoni dei Peri)

2. Area tra il Polo Logistico e la frazione Madonna del Campo: porzione del territorio comunale

delimitata a sud dalla SP 26, ad ovest dal territorio comunale, a nord dalla linea FS Vercelli-Mortara

e dalla Roggia Regola, ad est dalla stessa Roggia Regola e dall’abitato di Mortara. Si tratta di un’area

esposta al rischio di perdita dei caratteri paesaggistici agricoli, per la pressione a sud del polo

Page 17: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

16

logistico, ad est dell’avanzata dell’abitato di Mortara e a nord est dalla conurbazione in atto in loc.

Molino della Fontana a cavallo della SS 211.

A livello generale, non deve stupire la consistente percentuale di aree agricole strategiche nel territorio di

Mortara. Come già più volte premesso e anticipato, l’agricoltura in Mortara, ed in generale in Lomellina,

mostra caratteristiche di assoluta rilevanza. In questi luoghi, infatti, probabilmente più che altrove, si coglie

il legame fra agricoltura e territorio, fra agricoltura e paesaggio, sia in termini di estensione territoriale delle

aree rurali sia per le funzioni svolte. L’agricoltura in Lomellina rappresenta una delle forze economiche e

territoriali più importanti e più diffuse, con forme di organizzazione aziendale di assoluta eccellenza.

Agricoltura in Lomellina significa, anche in virtù di quanto detto finora, paesaggio tipico e tradizionale,

percezione dell’equilibrio del territorio e linguaggio paesistico dominante. La natura rurale del territorio

comunale, ed in generale del territorio, è un dato di fatto che si percepisce appena oltrepassata la cerchia

cittadina: come tale l’agricoltura costituisce una forza di tutela e un valore da conservare là dove

maggiormente è in trasformazione ed evoluzione l’uso del suolo (aree con funzione di presidio). È dunque

ragionevole che in ampie porzioni del territorio comunale l’agricoltura si rivesta di carattere strategico,

pena la banalizzazione e la destrutturazione.

In conclusione, dunque, la conoscenza della trama aziendale e delle peculiarità delle aziende operanti sul

territorio consentirà una più attenta valutazione delle scelte urbanistiche e di trasformazione, consentendo

non solo di valutare ex-post i danni subiti dal comparto e dalle singole unità economiche aziendali, ma

rendendo di fatto possibile incorporare le tematiche agricole fin dalla fase di progettazione delle

alternative, permettendo di indirizzare le istanze di trasformazione anche in funzione degli impatti sul

comparto rurale. Si potrà così evitare l’ingenerarsi di danni non considerati (frammentazione della maglia

fondiaria, marginalizzazione, ecc…) o quanto meno adottare le necessarie misure mitigative-compensative-

risarcitorie per la gestione di tali esternalità negative. In tal senso, la conoscenza puntuale della trama delle

aziende potrà consentire la formulazione di ipotesi di compensazione mirate, estendendo tale concetto,

oltre gli aspetti meramente ecologici, a tutto ciò che concorre al mantenimento in essere dell’agricoltura

come realtà economica competitiva.

Page 18: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

17

3.2. Rilevo dei centri aziendali

L’analisi dei fabbricati rurali ha permesso di identificare 46 centri corrispondenti ai criteri enunciati nel

Capitolo precedente, partendo da un dataset iniziale di oltre 80. Per ciascun centro è stata compilata una

scheda, riportante il rilievo fotografico, l’inquadramento cartografico, l’ortofoto, lo stralcio catastale e

alcuni dati testuali (toponimo, inquadramento catastale, CUAA, tipologia aziendale, descrizione,

strategicità). A ciascun centro è stato inoltre assegnato un codice identificativo univoco alfanumerico. I

risultati sono riassunti in un albo e rappresentati a livello cartografico nell’Elaborato 8 “Censimento delle

cascine”.

Sulla base dei dati raccolti è possibile esprimere alcune considerazioni:

A. Le tipologie dei fabbricati rurali rispecchiano l’assetto bipartito del territorio comunale, con una

netta distinzione fra la zona delle frazioni orientali (ed in generale il quadrante nord orientale) e il

resto del territorio comunale, ed in particolare il quadrante sud occidentale.

B. I quadranti occidentali e meridionali mostrano centri aziendali di medie e grandi dimensioni, spesso

ancora attivi o solo parzialmente riattati all’uso residenziale. Si riscontrano in queste zone anche le

cascine di maggior pregio paesistico, anche di antica formazione e di interesse storico, con la

presenza della tipologia costruttiva “a corte chiusa”. Tale fenomeno è dovuto alla predominanza

della risicoltura, con un assetto fondiario a maglia più larga e una netta prevalenza della media e

grande proprietà.

C. Il quadrante settentrionale e orientale spicca per la presenza delle frazioni (Madonna del Campo,

Medaglia e frazioni orientali), in cui permane talvolta la presenza di fabbricati con uso agricolo. Si

denota l’assenza pressoché totale della cascina a corte chiusa, una generale ridotta dimensione dei

centri aziendali, spesso anche per la probabile funzione “attrattiva” svolta dai centri abitati nei

confronti delle nuove costruzioni. Anche in questo caso i fabbricati rispecchiano storia e realtà

produttive consolidate, con una diversa organizzazione fondiaria, maggiormente polverizzata e

dominata dalla piccola e piccolissima proprietà. La risicoltura perde il suo carattere monoculturale,

finanche la sua posizione di primato in termini di estensione, e viene affiancata da colture

alternative (pioppi, mais, ortaggi). Si sottolinea, inoltre, come proprio in queste zone si siano

sviluppati gli unici due esempi di diversificazione verso attività agrituristiche.

D. La distinzione in due zone si riscontra anche a livello di dinamiche di evoluzione attuale dei

fabbricati rurali. La zona nord orientale, infatti, mostra i segni più evidenti di abbandono della

funzione agricola e di conversione verso usi alternativi, primo fra tutti quello residenziale. Le

frazioni mostrano di fatto traccia di questo processo: in alcuni casi, come la fraz. Guallina, l’uso

rurale è del tutto scomparso, in altri è maggiormente presente (Casoni di Sant’Albino) o convertito

Page 19: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

18

ad uso agrituristico (Cattanea). Anche i fabbricati sparsi mostrano un maggior gradi di conversione

o abbandono, sia in virtù della maggiore vicinanza a centri abitati (maggiore domanda di

conversione) sia per la presenza di aziende agricole marginali o addirittura submarginali rispetto

alle attuali dinamiche di mercato (si pensi, ad esempio, a piccole e piccolissime aziende i cui fondi

non vengono più direttamente gestite dalla proprietà ma dati in affitto).

L’analisi svolta, congiuntamente alla perimetrazione delle aree agricole di interesse strategico, ha permesso

di identificare il carattere strategico dei diversi centri aziendali, in virtù della loro appartenenza ad aziende

strategiche o all’inclusione in aree strategiche. Questa classificazione a sua volta permette, congiuntamente

ad altri dati sulla natura dei fabbricati rurali, di fornire alcune indicazioni sul possibile indirizzo urbanistico

di tali centri:

• Cascine poste in aree agricole strategiche e non completamente abbandonate: per tale classe di

fabbricati si suggerisce che qualsiasi indirizzo urbanistico tenga conto della necessità di

salvaguardare e incentivare l’uso agricolo delle strutture. Si potrà, in tal modo, cooperare al

mantenimento di un sistema agricolo vitale di presidio del territorio. A livello concreto, si potrebbe

operare consentendo su tali fabbricati tutti gli interventi connessi all’esercizio dell’attività agricola,

vincolando le eventuali parziali trasformazioni ad uso residenziale al contestuale presidio e

potenziamento delle funzioni rurali.

• Cascine di particolare interesse paesistico: una delle opportunità in capo al PGT è la valorizzazione

architettonico-paesaggistica dei centri di maggior pregio estetico e storico, anche vista la relativa

scarsità della tipologia “a corte chiusa”. Per tale tipologia si suggerisce, ovviamente, un particolare

riguardo per il mantenimento dei tratti architettonici distintivi e delle visuali esistenti,

possibilmente senza penalizzare le unità economico-produttive ancora attive. L’analisi svolta ha

permesso anche di formulare una prima proposta di elenco di fabbricati che mostrano un

particolare rilievo paesaggistico, riassunto nella tabella in calce al presente paragrafo

• Altre cascine: la trasformazione residenziale dovrebbe essere sempre possibile, sempre nel rispetto

dei caratteri distintivi e del linguaggio paesistico esistente. Si sottolinea, infatti, come il riutilizzo dei

fabbricati rurali a scopo residenziale permetta al contempo di contenere il consumo di suolo e di

garantire un presidio e una manutenzione del territorio, particolarmente là dove non sia più

presente un uso agricolo delle strutture.

Page 20: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

19

Codice cascina Toponimo

A1 C.na Burattina

A5 C.na Chiappona

A6 C.na Taverna

A10 C.na Panizzina

A11 C.na Gianolo

A17 C.na Cerro

A18 C.na Costa

A19

A20

A21 C.na Zermagnona

A22 C.na Panza

A23 C.na Alberona

A26 C.na Afficciati

A27 C.na Cordara

A30 C.na Nuova

A31

A36 C.na Borghesa

A37

A38

A39 C.na Barza

A41 C.na Gobbina

A42

A46 C.na Borghesa

superiore Tabella 1 – Cascine di interesse paesistico

Page 21: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

20

4. Allegato I – Tabelle e dati

4.1. Dati generali comunali

Parametro Valore

Superficie comunale (ha) 5212

Superficie agricola utilizzata – SAU (ha) 3987

Rapporto SAU/Superficie Comunale (%) 76.5%

4.2. Database delle aziende agricole

4.2.1. Aziende agricole operanti sul territorio comunale

Classe dimensionale SAU (ha) Sau cl / SAU Mortara N°aziende Az. classe/ totale aziende

A - Superiore a 120 ha. 1622 40.68% 20 14.49%

B - Tra 70 e 120 ha. 667 16.73% 19 13.77%

C - Tra 30 e 70 ha. 1208 30.30% 38 27.54%

D - Inferiore a 30 ha. 490 12.29% 61 44.20%

Totale 3987 100% 138 100%

4.2.2. Aziende agricole mortaresi

Classe dimensionale SAU (ha) Sau cl / SAU Mortara N° aziende Az. classe/ totale aziende

A - Superiore a 120 ha. 1254 31.45% 9 6%

B - Tra 70 e 120 ha. 427 10.71% 5 4%

C - Tra 30 e 70 ha. 502 12.59% 11 8%

D - Inferiore a 30 ha. 179 4.49% 15 11%

Totale 2362 59.24% 40 29%

Page 22: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

21

4.3. Aree agricole di interesse strategico

4.3.1. Aree potenzialmente strategiche per funzione produttiva

Parametro Valore

SAU potenzialmente strategica per funzione produttiva (ha) 3456

Rapporto con la SAU comunale 87%

4.3.2. Aree potenzialmente strategiche per funzione di presidio

Parametro Valore

SAU potenzialmente strategica per funzione di presidio (ha) 1089

Rapporto con la SAU comunale 27%

4.3.3. Aree agricole di interesse strategico - AIS

Dato Valore

AIS con prevalente funzione produttiva (ha) 2060

AIS con prevalente funzione di presidio (ha) 490

Totale AIS (ha) 2550

Rapporto AIS/SAU comunale (%) 64%

Page 23: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

22

ASPETTI ECOSISTEMICI E FORESTALI

Page 24: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

23

1. Introduzione

1.1. Premessa

E’ dimostrato come l’assetto ecosistemico di un territorio extraurbano, filari, siepi, boschi, zone umide,

fontanili, corsi d’acqua, ecc., sia una componente importante per lo sviluppo di una città. Questa indagine

ha cercato di esprimere una valutazione il più possibile verificabile, sulla qualità del paesaggio/sistema

ecosistemico del territorio comunale di Mortara.

Per fare questo si è avvalsa del metodo conosciuto come landscape ecology, ecologia del paesaggio: un

sistema che permette l’analisi puntuale e complessiva, sistemica, del territorio.

L’indagine ha lo scopo di essere uno strumento per le scelte generali di pianificazione del PGT. Essa stessa

ha comunque prodotto in conclusione una sua proposta progettuale.

2. Materiali e metodi

2.1. Premessa

Lo studio degli aspetti ecosistemici e forestali è stato organizzato in diverse fasi di lavoro, ed ha previsto il

ricorso alle basi cartografiche regionali, debitamente integrate, corrette e modificate mediante il rilievo in

campo. In sintesi, il lavoro si è concentrato su quattro macro aree tematiche:

2.2. Censimento dei boschi e dei sistemi arborei

Il censimento dei boschi ha previsto una prima fase di analisi e verifica dei dati di bibliografia e un

successivo rilievo in campo delle biocenosi. I risultati ottenuti sono stati sintetizzati nella Tavola 2 “Boschi e

assetto geomorfologico” e nella Tavola 4 “Tipi forestali e sistemi arborei”.

Il punto di partenza è stata la carta in corso di elaborazione per il Piano di Indirizzo Forestale (PIF) della

Provincia di Pavia, attualmente in fase di stesura. Nel corso di questo progetto, infatti, si è proceduto ad

una fotointerpretazione dell’intero territorio d’interesse del Piano. La base cartografica di riferimento

assunta è stato il progetto DUSAF 2.0 di Regione Lombardia, ovvero la carta della Destinazione d’Uso del

Suolo delle aree Agricole e Forestali, costruita sulla base della fotointerpretazione dei voli 2005-2007.

Data la non perfetta corrispondenza fra le classi d’uso proposte dal DUSAF e le specifiche regionali in

merito alle definizione di “bosco”, si è proceduto ad un’opera di fotointerpretazione per aree di saggio, al

fine di eliminare qualsiasi forma di confusione o errore. La fotointerpretazione è stata condotta mediante

Page 25: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

24

l’utilizzo di ortofoto georeferenziate riferite agli anni 2007-2008, con la possibilità, in caso di dubbio, di

ricostruzione della serie storica con cadenza pressoché annuale fino al 1995.

In particolare, si è identificato un sottoinsieme delle classi DUSAF meritevole d’indagine, escludendo tutte

le destinazioni palesemente contraddittorie rispetto alla presenza del bosco (come, ad esempio, i

seminativi). Si riporta di seguito un elenco delle classi DUSAF e dei relativi codici che sono stati esaminati

mediante fotointerpretazione:

Page 26: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

25

Codice Descrizione

31111 Boschi di latifoglie a densità media e alta

31112 Boschi di latifoglie a densità media e alta

31121 Boschi di latifoglie a densità bassa

31122 Boschi di latifoglie a densità bassa

3113 Formazioni ripariali

3114 Castagneti da frutto

3121 Boschi di conifere a densità media e alta

31311 Boschi misti a densità media e alta

31312 Boschi misti a densità media e alta

3222 Vegetazione dei greti

3223 Vegetazione degli argini sopraelevati

3241 Cespuglieti con significativa presenza di specie arbustive alte e arboree

3242 Cespuglieti in aree agricole abbandonate

333 Vegetazione rada

4111 Vegetazione delle aree umide interne e delle torbiere

Tabella 1: Classi DUSAF esaminate mediante fotointerpretazione per aree di saggio

Queste classi di uso del suolo sono state analizzate mediante aree di saggio, al fine di verificare la

corrispondenza della classificazione con le specifiche della definizione di “bosco”. La verifica è stata

condotta mediante rilievi in campo e fotointerpretazione. Questa prima fase di analisi ha permesso di

identificare quali classi corrispondevano con certezza a formazioni boschive, quali classi non

corrispondevano assolutamente a tali specifiche e quali classi, infine, erano meritevoli di un maggiore

approfondimento. Si riportano le tre tabelle relative alle casistiche sopra descritte:

Page 27: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

26

Codice Descrizione

31111 Boschi di latifoglie a densità media e alta

31112 Boschi di latifoglie a densità media e alta

31121 Boschi di latifoglie a densità bassa

31122 Boschi di latifoglie a densità bassa

3113 Formazioni ripariali

3114 Castagneti da frutto

3121 Boschi di conifere a densità media e alta

31311 Boschi misti a densità media e alta

31312 Boschi misti a densità media e alta

Tabella 2: Classi DUSAF sicuramente corrispondenti a “bosco”

Codice Descrizione

3222 Vegetazione dei greti

3223 Vegetazione degli argini sopraelevati

4111 Vegetazione delle aree umide interne e delle torbiere

Tabella 3: Classi DUSAF sicuramente non corrispondenti a “bosco”

Codice Descrizione

3241 Cespuglieti con significativa presenza di specie arbustive alte e arboree

3242 Cespuglieti in aree agricole abbandonate

333 Vegetazione rada

Tabella 4: Classi DUSAF meritevoli di approfondimento e verificate nella loro interezza mediante fotointerpretazione

Queste ultime tre classi DUSAF, dato l’elevato grado di incertezza, sono state sottoposte nella loro interezza

ad una verifica mediante fotointerpretazione. Si è trattato di un lavoro che ha coinvolto, a livello

Page 28: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

27

provinciale, una superficie superiore ai 2800 ettari. Nella sola Mortara si è proceduto a fotointerpretare

circa 85 ettari

Dopo aver corretto i tematismi DUSAF, si è proceduto ad un’opera di riperimetrazione delle aree boscate

grazie all’utilizzo dei fotopiani georeferenziati.

Il risultato ottenuto è stato sintetizzato nella Tavola 2. In questo elaborato, inoltre, si è proceduto ad una

identificazione delle maggiori evidenze geomorfologiche, al fine di evidenziare il legame tra la distribuzione

dei boschi e lo “sfondo” costituito appunto dal diverso assetto geologico, morfologico e idrologico del

territorio comunale. Questi dati sono stati ottenuti riportando i tematismi del Portale Cartografico

Regionale, debitamente integrati dalla cartografia tematica elaborata per il Piano Cave Provinciale.

Le biocenosi forestali ottenute grazie ai passi sopra riportati sono state quindi analizzate rispetto a forma

ed estensione. Si è proceduto a classificare le biocenosi forestali in tre classi:

A. Fasce boscate: formazioni allungate, spesso insediate in ambiente ripariale, di superficie superiore

ai 2000 mq e di larghezza generalmente inferiore ai 25 metri. Si tratta di fitocenosi che, a causa

della loro forma, non presentano i caratteri strutturali ed ecologici tipici dei boschi. Si distinguono

tuttavia dai filari poiché in virtù della loro larghezza non sono ascrivibili alle formazioni lineari

B. Macchie boscate: formazioni di superficie inferiore ai 2000 mq, pertanto non ascrivibili alle

definizione regionale di “bosco”. A livello ecologico, la ridottissima superficie influenza la struttura

della biocenosi, impendendo la differenziazione fra ecotono e area interna.

C. Boschi: biocenosi con superficie superiore ai 2000 mq e di larghezza superiore ai 25 m., con forme

non allungate o comunque idonee alla formazione di una struttura forestale tipica.

Mediante rilievo in campo è stata valutata la correttezza dei passaggi elaborativi fin qui descritti. Il rilievo,

inoltre, ha permesso di escludere dalle aree boscate alcune zone

Si è proceduto inoltre al rilievo di due parametri fondamentali per la descrizione delle fitocenosi:

A. Tipo forestale: la classificazione dei boschi è stata condotta sulla base della pubblicazione “I tipi

forestali della Lombardia”, che costituisce il punto di riferimento fondamentale del settore nella

nostra regione. I tipi forestali regionali, ove necessario, sono stati integrati e meglio dettagliati

specificando delle varianti locali, al fine di mettere in luce caratteristiche e peculiarità ripetute

nello spazio e corrispondenti a caratteristiche ecologiche stazionali precise. Collegate alla tipologia

Page 29: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

28

forestale sono state espresse alcune considerazioni sull’unicità funzionale della fitocenosi (capacità

di soddisfare esigenze ecologiche uniche, soprattutto nei confronti della fauna) e di rarità (ed in

particolare la presenza di tipi forestali locali o “endemici”)

B. Gestione: il rilievo, oltre ad evidenziare la forma di governo del bosco (ceduo, fustaia, ceduo

composto, ecc…) ha identificato se il bosco è ordinariamente gestito o è in stato di abbandono

colturale.

C. Attitudine: tipologia forestale, posizione, estensione e struttura concorrono a determinare

l’attitudine di un bosco. Partendo dall’assunto che le fitocenosi forestali sono sistemi

multifunzionali, è tuttavia doveroso identificare l’attitudine prevalente. Si sono distinte le seguenti

classi: produttiva, naturalistica, didattica e ricreativa.

Nella costruzione della Tavola 4, inoltre, si è proceduto a mappare e riportare tutte le biocenosi arboree

artificiali o antropizzate. Limitando, infatti, l’analisi ai boschi (o meglio alle sole biocenosi naturali,

includendo anche fasce boscate, macchie forestali ed ecosistemi naturali non forestali), non si darebbe una

rappresentazione corretta di un territorio che presenta una ricchezza di sistemi ambientali molto più

ampia. Si tratta di due grandi classi:

A. Impianti di arboricoltura: una delle peculiarità del sistema rurale e ambientale della Lomellina (ed

in generale della Provincia di Pavia) rispetto al contesto di riferimento della Pianura Padana è la

presenza importante di colture arboree. Si tratta sia dei tradizionali pioppeti, oramai parte

integrante del paesaggio e ampiamente diffusi anche in altre zone di pianura, sia degli impianti di

biomasse legnose, che proprio in Provincia di Pavia registrano un’estensione ed una concentrazione

senza pari. Proprio qui, infatti, si è registrato il maggior successo delle iniziative di sostegno alla

creazione di impianti di arboricoltura che da circa 20 anni l’Unione Europea e Regione Lombardia

portano avanti. Anche il territorio di Mortara è interessato dalla presenza di queste colture,

particolarmente virtuose nelle loro performance ambientali in termini faunistici, ecosistemici, di

ciclo del carbonio e di protezione delle falde. Gli impianti sono ascrivibili a due grandi classi: gli

impianti di biomassa, con turni di taglio brevi (massimo 5 anni) e gli impianti di arboricoltura da

legno (con turno ventennale). La loro estensione è stata mappata mediante il ricorso al Sistema

Informativo Agricolo di Regione Lombardia (SIARL), che ha messo a disposizione gli shapefile relativi

a questo tipo di colture3. Tali colture costituiscono un pilastro importante dell’assetto ecologico del

territorio, in quanto permettono di potenziare e migliorare la qualità dell’agroecosistema,

aumentandone la porosità e la permeabilità e svolgendo, come già accennato, importanti “servizi”

3 Si ringrazia, a questo proposito, il dott. Andrea Montagna

Page 30: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

29

d’ecosistema (sostegno alle popolazioni faunistiche, riduzione della pressione antropica sul

territorio rurale, ridotto apporto di fertilizzanti e fitofarmaci, protezione delle falde, miglioramento

del suolo, ecc…).

B. Sistemi di verde urbano: il territorio comunale presenta una discreta ricchezza anche in termini di

parchi (vedasi soprattutto quello dell’Asilo Vittoria) e di aree verdi incolte. Queste ultime, sebbene

di carattere “effimero” (per la loro tendenza ad essere tra le prime ad essere selezionate per le

nuove edificazioni ed in virtù di una generale ridotta qualità ecosistemica), spezzano la maglia

compatta dell’agglomerato urbano e possono svolgere un ruolo ecologico non irrilevante. La classe

degna di maggior attenzione è tuttavia quella del “parco ad uso militare”, con cui è stata classificata

la porzione nord della base radar al confine sud orientale del territorio comunale. L’area della base

è stata oggetto di una fotointerpretazione di dettaglio per la definizione delle aree classificabili

come “bosco” da quelle soggette a maggior gestione e disturbo antropico, afferenti appunto alla

definizione di “parco ad uso militare”.

Si è inoltre proceduto a rappresentare mediante segno grafico lineare le siepi e i filari. Anche in questo caso

si è partiti dai tematismi regionali del Progetto DUSAF 2.0., integrati mediante fotointerpretazione. Si sono

censite e cartografate un totale di 2000 metri di nuove formazioni.

Le valutazioni ed il commento ai risultati sono preceduti da un’analisi del contesto in cui si inserisce il

territorio di Mortara, mediante l’analisi della regione forestale d’appartenenza e della vegetazione

potenziale dell’area.

A ulteriore corredo delle valutazioni svolte, nella prospettiva della formulazione di scenari di progetto, è

stata elaborata anche una “Tavola della connettività e fruizione del territorio agroforestale” (Tavola 7).

L’elaborato riporta i principali attrattori della trama territoriale (boschi, fasce boscate, filari, aree umide,

fontanili, ecc…), inseriti nella trama di piste ciclabili e viabilità interpoderale esistente. Oltre ai dati già

elaborati a livello comunale, si è proceduto alla digitalizzazione ex novo di oltre 100 km di viabilità

interpoderale.

Page 31: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

30

2.3. Uso del suolo

La Tavola 3 “Uso e copertura del suolo” riporta i risultati delle elaborazioni descritte nel paragrafo

precedente e di seguito sinteticamente descritte:

• Valutazione mediante aree di saggio delle classi DUSAF potenzialmente confondibili col bosco

• Verifica caso per caso mediante fotointerpretazione delle classi maggiormente problematiche, per

un totale di 85 ettari

• Integrazione del dato regionale su siepi e filari, per un totale di oltre 2000 metri di nuove

formazioni censite

• Verifica mediante fotointerpretazione e rilievo al suolo delle fitocenosi forestali (classificazione,

riperimetrazione) e degli ecosistemi non forestali

• Integrazione dei tematismi SIARL nella carta di uso del suolo

L’opera di verifica e correzione della carta di uso del suolo è stata completata mediante l’aggiornamento

dell’area del Polo Logistico, di recente completamento e solo in parte riportata nelle carte di uso del suolo

regionali. Si è deciso invece di non riportare la nuova circonvallazione in questa carta, visto che si trova

ancora in fase di cantiere, demandando alla Tavola 9 l’indicazione delle aree interessate dalla nuova opera.

Si è proceduto, invece, a rappresentare il reticolo idrografico. Si sono integrati gli strati informativi regionali

del Portale Cartografico (reticolo e fontanili) con quelli elaborati dalla Provincia di Pavia per il Piano Ittico

Provinciale.

2.4. Proposte di incremento e gestione della biodiversità

Le considerazioni e le prospettive progettuali che delineate a valle delle analisi svolte sono state riassunte

nella Tavola 9 “Proposte di incremento e gestione della biodiversità”. La Tavola, in particolare, riporta il

tracciato della nuova circonvallazione di Mortara e le piste ciclabili in progetto, sia in ambito urbano che

extraurbano, identificate dall’amministrazione comunale nell’ambito del Progetto della Rete Ciclabile

Comunale (RCC).

La Tavola, inoltre, evidenzia alcune possibili linee d’intervento per la gestione/incremento del patrimonio

forestale e naturalistico, per il miglioramento della qualità dell’agroecosistema e dell’ecosistema cittadino,

per il potenziamento della Rete Ecologica.

Page 32: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

31

2.5. La Rete Ecologica Locale

2.5.1. Premessa

L’analisi dell’assetto territoriale mediante il paradigma dell’ecologia del paesaggio (Landscape Ecology)

costituisce uno degli approcci più semplici e al contempo più efficaci per la descrizione, la comprensione e

la gestione di un determinato territorio. L’approccio dell’ecologia del paesaggio, infatti, è flessibile rispetto

alla scala d’indagine (dal livello sub comunale fino alla scala sovra regionale) e permette di descrivere il

territorio come rete o mosaico di elementi (Ecomosaico o Rete Ecologica), ciascuno dotato di un ruolo

funzionale differente. L’approccio della landscape ecology consente inoltre un’efficace lettura della diversa

potenzialità svolta da elementi simili in un diverso contesto: si pensi, ad esempio, al diverso ruolo svolto da

un seminativo collocato nei tre seguenti casi: isolato in un bosco (tessera di disturbo introdotta), in aperta

campagna (matrice ecologica) e racchiuso in contesto urbano (tessera di risorsa residuale). La conoscenza

del diverso ruolo svolto da una medesima unità di paesaggio nei tre diversi contesti permette una diversa

consapevolezza nella formulazione degli scenari di pianificazione del territorio.

Di seguito si riporta una breve descrizione degli elementi costitutivi della Rete Ecologica, riportata nella

Tavola 5 “Rete Ecologica Locale”. Il commento alla Rete Ecologica Locale è affiancato anche da alcune

considerazioni derivanti dall’analisi della Rete Ecologica Regionale, di cui si riporta un breve

inquadramento.

2.5.2. Elementi costitutivi della Rete Ecologica

A. Matrice: Il paesaggio, inteso dal punto vista ecosistemico, è costituito da una matrice, l’elemento

paesaggistico più continuo ed esteso, da macchie e corridoi, elementi nella struttura del paesaggio

meno estesi e più frammentari e discontinui. L’identificazione della matrice è importante, in quanto

quest’ultima svolge un ruolo dominante nel funzionamento del sistema-paesaggio (flussi energetici,

presenza e spostamento delle specie, ecc.).

B. Tessere: sono definite tessere tutti gli elementi areali difformi ed estranei alla matrice. A seconda

della tipologia di matrice, elementi diversi svolgono ruoli diversi e hanno storie e funzioni differenti.

Nel caso dell’area di studio, con una matrice di tipo agricolo, si identificano due tipi di tessere: le

tessere di risorsa ambientale (residue o introdotte) e le tessere di disturbo. Nel primo caso si tratta

di elementi della rete che svolgono una funzione positiva di sostegno alla biodiversità (aree

naturali, paranaturali e antropiche). Nel secondo caso, invece, la tessera svolge un’azione negativa

(aree urbane ed edificate)

Page 33: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

32

C. Corridoi: con questo termine ci si riferisce agli elementi strutturali del territorio di forma allungata,

rettilinea o sinuosa, che collegano i sistemi territoriali ad ogni livello di scala. Nel caso in esame essi

sono rappresentati dai corsi d’acqua, dai filari e dalle siepi. I corridoi agiscono come habitat, come

sorgente di effetti ecologici nei loro dintorni. I corridoi ecologici sono stati suddivisi in due tipologie:

lineari secondari e a striscia primari. I primi hanno una struttura molto semplice, sono costituiti

essenzialmente dalle siepi, dai filari e dai piccoli fossi; i secondi sono più complessi, dove la

larghezza è tale da contenere un habitat interno tipico, differente da quello ecotonale esterno.

Questi corridoi sono costituiti soprattutto da corsi d’acqua, come canali, torrenti. Sono definiti

primari per l’importanza funzionale, maggiore rispetto ai corridoi secondari, che hanno nel

complesso sistema ecologico territoriale. Essi infatti generano ed ospitano specie vegetali e animali

e permettono il passaggio dei flussi trofici da un ecosistema ad un altro. Per questi motivi i corridoi

ecologici sono considerati elementi di risorsa ambientale. La loro funzione ecologica è importante

soprattutto in contesti fortemente antropizzati. In molti casi essi si possono rivelare sorgenti di

rigenerazione, in termini naturalistici, del paesaggio. In ogni caso sono elementi fondamentali e ed

imprescindibili, che contribuiscono sensibilmente ad alimentare la complessità ambientale e quindi

la stabilità ecologica di un sistema.

D. Barriere: al contrario dei corridoi, che permettono la connessione in rete degli elementi e che

aumentano la complessità ambientale dell’ecomosaico, le barriere costituiscono un ostacolo ai

flussi trofico – energetici ed agli spostamenti. Strade di elevata percorrenza e ferrovie costituiscono

l’esempio più classico di barriera ecologica. Di particolare attenzione sono i punti di intersezione fra

le barriere e i corridoi, ovvero là dove maggiore è il rischio di cesura e di blocco nella rete.

E. Gangli: i gangli sono porzioni di territorio ove si concentrano tessere di risorsa e corridoi ecologici al

punto tale da caratterizzare tali aree come capisaldi dell’intero sistema. I gangli sono punti cruciali

dell’ecomosaico e spesso si riscontrano in aree di elevata naturalità o di forte connessione

ecologica, come ad esempio all’incontro fra due corridoi a striscia.

F. Varchi: sono così definite le porzioni di territorio ove si rischia la saldatura fra elementi di disturbo,

tessere o matrice. Lo spazio intercorrente fra due città che tendono a saldarsi lungo un asse

stradale è un classico esempio di varco, aggravato dalla presenza di una barriera. Tali aree

costituiscono dei veri e propri punti di attenzione per la pianificazione del territorio,

particolarmente nei contesti di forte urbanizzazione diffusa. La chiusura di varchi strategici, infatti,

può isolare vaste aree di matrice, determinando una loro conversione di fatto in aree residue.

Page 34: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

33

2.5.3. La Rete Ecologica Regionale

La Rete Ecologica Regionale (d’ora in poi RER) rientra tra la modalità per il raggiungimento delle finalità

previste in materia di biodiversità e servizi ecosistemici, a partire dalla Strategia di Sviluppo Sostenibile

Europea (2006) e dalla Convenzione internazionale di Rio de Janeiro (5 giugno 1992) sulla diversità

biologica. Il progetto di individuazione della RER è stato realizzato da Fondazione Lombardia per

l’Ambiente.

Gli elaborati della RER forniscono un inquadramento di dettaglio del territorio regionale, identificando su di

esso gli elementi fondamentali che compongono la struttura ecologica del paesaggio. In particolare, sono

identificati i seguenti elementi:

• Elementi primari: Costituiscono la RER di primo livello, già designata quale “Infrastruttura prioritaria

per la Lombardia nell’ambito del Piano Territoriale Regionale” con D.d.g. del 3 aprile 2007 – n.

3376. Rientrano in buona parte in aree sottoposte a tutela quali Parchi Regionali, Riserve Naturali

Regionali e Statali, Monumenti Naturali Regionali, Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, Zone di

Protezione Speciale e Siti di Importanza Comunitaria. Si compongono di:

a. Elementi di primo livello (Aree prioritarie per la biodiversità e altre aree primarie derivanti

dalle Reti Ecologiche Provinciali, Aree importanti per la biodiversità):

b. Gangli primari: sono i nodi primari della rete, i capisaldi in grado di svolgere il ruolo di aree

“sorgente” per la biodiversità, ospitando le popolazioni più consistenti di specie.

c. Corridoi primari: elementi fondamentali per garantire la connessione ecologica all’interno

della rete, consentendo la diffusione spaziale di specie animali e vegetali

d. Varchi: situazioni in cui la permeabilità ecologica viene minacciata o compromessa da

interventi antropici

• Elementi di secondo livello: svolgono una funzione di completamento del disegno di rete e di

raccordo e connessione ecologica tra gli elementi primari

• Gangli primari: Si tratta dei nodi prioritari sui quali ‘appoggiare’ i sistemi di relazione spaziale

all’interno del disegno di rete ecologica. Per quanto riguarda le esigenze di conservazione della

biodiversità nella rete ecologica, i gangli identificano generalmente i capisaldi in grado di svolgere la

funzione di aree sorgente (source), ovvero aree che possono ospitare le popolazioni più consistenti

delle specie biologiche e fungere così da ‘serbatoi’ di individui per la diffusione delle specie

all’interno di altre aree, incluse quelle non in grado di mantenere popolazioni vitali a lungo termine

di una data specie (aree sink) da parte delle specie di interesse.

Page 35: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

34

• Corridoi primari: Si tratta di elementi fondamentali per favorire la connessione ecologica tra aree

inserite nella rete ed in particolare per consentire la diffusione spaziale di specie animali e vegetali,

sovente incapaci di scambiare individui tra le proprie popolazioni locali in contesti altamente

frammentati. E’ da rimarcare che anche aree non necessariamente di grande pregio per la

biodiversità possono svolgere il ruolo di corridoio di collegamento ecologico

• Varchi: i varchi rappresentano situazioni particolari in cui la permeabilità ecologica di aree interne

ad elementi della Rete Ecologica Regionale (o ad essi contigue) viene minacciata o compromessa da

interventi antropici, quali urbanizzazione, realizzazione di importanti infrastrutture, creazione di

ostacoli allo spostamento delle specie biologiche. I varchi sono pertanto identificabili con i

principali restringimenti interni ad elementi della rete oppure con la presenza di infrastrutture

medie e grandi all’interno degli elementi stessi, dove è necessario mantenere (evitando ulteriori

restringimenti della sezione permeabile presso le ‘strozzature’), nel primo caso, o ripristinare (nel

caso di barriere antropiche non attraversabili), nel secondo, la permeabilità ecologica. Di

conseguenza, nella cartografia vengono presentati:

a. Varchi “da mantenere”, ovvero aree dove si deve limitare ulteriore consumo di suolo o

alterazione dell’habitat perché l’area conservi la sua potenzialità di ‘punto di passaggio’ per

la biodiversità;

b. Varchi ‘”a deframmentare”, ovvero dove sono necessari interventi per mitigare gli effetti

della presenza di infrastrutture o insediamenti che interrompono la continuità ecologica e

costituiscono ostacoli non attraversabili;

c. Varchi “da mantenere e de frammentare” al tempo stesso, ovvero dove è necessario

preservare l’area da ulteriore consumo del suolo e simultaneamente intervenire per

ripristinare la continuità ecologica presso interruzioni antropiche già esistenti

Page 36: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

35

3. Censimento dei boschi e dei sistemi arborei

3.1. Inquadramento forestale

3.1.1. La Regione Forestale

Essa è la sintesi fra aspetti fitogeografici, climatici e geolitologici. In questo caso ci si trova nella Regione

Planiziale, dove la vegetazione forestale è ridotta a boschi relitti o limitata alle valli dei grandi fiumi, Ticino

in particolare. All’interno di questa grande regione sono individuabili sub-regioni (figura 2.1):

• bassa pianura alluvionale

• alta pianura

• pianalti

In questo caso ci si trova nella Bassa Pianura Alluvionale, costituita da depositi sedimentari fini che

determinano di disponibilità idrica dei suoli.

Figura 0.1 Regioni forestali della Lombardia

Page 37: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

36

3.1.2. Il Substrato

La zona è situata nel gruppo dei Substrati sciolti (valore pedogenetico 3)4, caratterizzati dalla mancanza di

cementazione, da un’elevata permeabilità e macroporosità. In questo gruppo sono compresi i detriti di

falda , i coni di deiezione, le alluvioni attuali e terrazzate, come in questo caso. La stabilità è debole.

Figura 0.2 Substrati della Lombardia

4 valore da 1 a 5 – E. Abramo, 2002 – I tipi forestali della Lombardia

Page 38: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

37

3.1.3. Il Distretto geobotanico

Il distretto geobotanico è quello della Bassa Pianura Diluviale, caratterizzato da massimi di precipitazioni

primaverili-autunnali, con presenza di periodi di subaridità.

3.1.4. Vegetazione potenziale

In ragione dei dati climatici, degli indici bioclimatici, nonché dei numerosi studi pregressi sulla vegetazione

locale, in base alle fasce fitoclimatiche del Pavari si può affermare di essere nella zona del Castanetum.

Nel Castanetum la flora forestale potenziale é la seguente:

castagno, farnia, rovere, cerro, leccio (limite superiore), quercia vallonea; acero loppo, acero minore, acero

del Lobel; frassino, orniello, carpino bianco, carpino nero, ontano napoletano, nocciolo, tigli, sorbo, pioppo

b., pioppo cipressino, salici, corniolo, rovi, ginestra di Spagna, ginestra dei carbonai, erica arborea, edera,

vitalba, ginepro comune.

La vegetazione potenziale può originare, in relazione con l’insieme dei fattori ecologici, biocenosi tipiche

del luogo. Questo accade quando gli elementi ecologici, geomorfologici e idrologici soprattutto, creano

condizioni di vita particolarissime. E’ il caso dei “querceti dei dossi sabbiosi” e degli “alneti tipici di

paleoalveo”. Questi tipi forestali/biocenosi costituiscono le emergenze naturalistiche locali.

Page 39: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

38

3.2. Vegetazione reale e assetto forestale

L’indagine ha identificato nel contesto dell’ecomosaico territoriale i seguenti elementi di natura forestale-

naturalistica:

Elementi areali Biocenosi forestali Ettari

Rimboschimenti * 1,7

Arboricoltura a turno lungo 35,6

Parco della base militare 24,0

Aree verdi incolte delle zone periurbane 73,2

Vegetazione naturale non forestale (canneti,

ecc..)

*

9,6

Fasce boscate * 31.1

Macchie forestali * 1,36

Boschi * 96,4

Dal punto di vista quantitativo dunque la superficie territoriale colonizzata da biocenosi forestali-

naturalistiche assomma a 140 ettari, corrispondente al 2,7% del territorio comunale, di cui i boschi solo

1,8%.

Come si evince dalla cartografia, questa componente è ubicata tutta nella zone orientale del territorio

comunale, ad est del torrente Arbogna. Una zona caratterizzata da una certa diversità geomorfologica,

dovuta alla presenza di dossi sabbiosi e zone paludose, in genere ribassate rispetto al piano fondamentale

della pianura. In questi casi l’opera semplificatrice dell’agricoltura ha trovato maggiori ostacoli. Questo è

confermato anche dal fatto che all’interno della stessa matrice agricola, il settore orientale del territorio

agricolo mortarese si caratterizza per un discreta diversità colturale, mentre il settore occidentale si

caratterizza per un assetto monocolturale del riso. Questo aspetto sarà trattato specificatamente nel

capitolo della rete ecologica.

Page 40: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

39

3.3. Emergenze forestali-naturalistiche

I boschi esistenti non sono omogenei per quanto riguarda la loro composizione floristica. Essi infatti sono

dettagliati secondo specifiche tipologie forestali, che di seguito sono elencate.

Tipologie Forestali Ettari

Robinieto puro 7.52

Querceto dei dossi sabbiosi 54.56

Bosco igrofilo misto 2.39

Alneto di Ontano nero tipico 13.30

Robinieto misto 13.59

Saliceti arbustivi 3.52

Altre formazioni 1.78

La particolarità del comparto forestale, che mitiga in parte la sua ridottissima estensione, è costituita dalla

qualità delle tipologie forestali. Al punto di poter segnalare delle eccellenze forestali.

3.3.1. Eccellenze forestali

Il territorio mortarese conserva alcune biocenosi di elevato valore naturalistico e di grande interesse

forestale, per propri valori intrinseci.

La zona umida della Barza è una biocenosi di circa 20 ettari di notevole valore naturalistico. Il suo valore è

determinato da due fattori.

Il primo fattore è di tipo forestale e consiste nella presenza di lembi di boschi “di pregio” dal punto di vista

naturalistico “habitat prioritari” secondo Rete Natura. E’ il caso dell’alneto tipico di ontano nero,

classificato come Habitat di Interesse Comunitario 91E0. Il dato più interessante è che l’alneto si presenta a

gruppi di diversi gradi di sviluppo e quindi di età. Interessante notare come lo sviluppo naturale abbia

portato l’arbusteto a salicone, rilevato circa 20 anni fa, a diventare attualmente un bosco di ontano (alneto

tipico). Il vecchio governo a ceduo del bosco, ormai abbandonato, necessità di interventi specifici che

garantiscano la perpetuazione del bosco. Interventi già necessari nel precedente piano di gestione del

1990.

Il secondo fattore, il più rilevante, consiste nel grado di elevata biodiversità che caratterizza l’ecomosaico

della Barza. Oltre all’alneto sono presenti una serie di fitocenosi che nell’insieme costituiscono un

Page 41: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

40

ecosistema igrofilo davvero articolato e armonioso. Un laboratorio didattico naturale in piena attività,

interessante per osservare l’evoluzione delle biocenosi umide. Le unità biocenotiche sono le seguenti:

� alneto tipico di paleoalveo

� bosco misto a salici, pioppi e ontano nero

� bosco igrofilo di neoformazione

� cariceto

� canneto

� stagno

� lanca

Le minacce a questo ecosistema provengono dall’estensione ridotta ed eventualmente dall’attività agricola.

Un elemento di forza, per i suoi riflessi sulla gestione, è invece costituito dalla presenza di un’attività

venatoria.

La seconda emergenza è costituita dal querceto dei dossi sabbiosi. Singolarmente, questo raro tipo di

querceto costituisce oltre il 50% del contingente boschivo del territorio comunale. Si tratta di una tipologia

forestale endemica della Lomellina, di cui esistono due biotopi.

Il biotopo più esteso è quello della base militare, a sud della Barza, che colonizza circa 50 ettari.

L’impossibilità dell’accesso non ha reso possibile alcuna misurazione dei caratteri morfologici e

dendrometrici del popolamento. In ogni caso la sua estensione senza soluzioni di continuità, l’assenza di

disturbi antropici, gli permette di assumere un assetto ecologico più stabile.

Da segnalare la vicinanza della biocenosi della Barza, fatto che rende questa zona estremamente

interessante ed importante dal punto di vista ecosistemico.

L’altro biotopo si trova alla frazione Medaglia. Si tratta comunque di una presenza quasi simbolica, un

lembo di un querceto con una superficie che non arriva all’ettaro, un tempo sicuramente più esteso e

purtroppo fortemente penalizzato e disturbato da elementi artificiali, antropici e naturali. Gli elementi

artificiali sono la vicinanza dell’edificato della frazione, la ferrovia confinante a nord, la strada confinante ad

ovest.

L’elemento antropico minaccioso è l’attività agricola, testimoniata da impianti arborei di pioppo (dunque

un tipo di coltura a basso impatto ambientale, soprattutto quando confinante con un bosco). Significativa in

proposito è la striscia di pioppeto che divide in due il bosco.

Page 42: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

41

L’elemento naturale minaccioso per il querceto è la robinia, specie forestale molto invadente, che alla

medaglia ha già soppiantato il querceto nella zona nord-ovest, dove attualmente è presente un robinieto.

Inoltre la robinia si sta insinuando anche all’interno del popolamento di farnia, dove solo il forte

ombreggiamento la contiene, per ora.

Da segnalare la struttura del popolamento arboreo, a fustaia, con soggetti anche di grandi dimensioni,

copertura colma. Buona la dotazione dello strato arbustivo ed erbaceo, per la presenza di specie autoctone.

Oltre a questi due biotopi, tutta la zona orientale del territorio mortarese conserva lembi di questi querceti.

Dalla Guallina, a Cason dei Peri fino alla zona militare, sono evidenti queste piccole tessere di bosco,

miracolosamente sopravvissute alle bonifiche e/o alla pioppicoltura.

Delle rimanenti tipologie forestali, quelle più diffuse sono i robinieti: puri, ovvero con composizione di

robinia al 100%. Questi popolamenti hanno origine o da querceti eccessivamente utilizzati, oppure da

incolti abbandonati dall’agricoltura. Più interessante è il robinieto misto, sicuramente un ex querceto, di cui

conserva in parte le querce, che, rade, svettano nel piano arboreo.

Il saliceto arbustivo ed il bosco igrofilo misto, composto da pioppi e salici, sono localizzati alla Barza, fanno

parte del suo interessante ecosistema, contribuendo in modo significativo al grado di biodiversità

complessivo.

Page 43: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

42

4. La Rete Ecologica Locale

4.1. La Rete Ecologica Regionale

L’analisi della carta della Rete Ecologica Regionale evidenzia la presenza di due aree di primo livello nel

territorio comunale di Mortara: la prima a nord, nella porzione di territorio compresa tra la Madonna del

Campo e Parona. La seconda insiste al confine sud orientale del Comune, nell’area della Barza e della Base

Militare. Viene inoltre segnalata la presenza di un’area di secondo livello, con funzione di collegamento e

connessione, tra l’area della Barza e il Torrente Agogna, nella porzione meridionale del territorio comunale.

Si riporta di seguito lo stralcio cartografico.

Figura 0.3 Stralcio della Rete Ecologica Regionale per il territorio comunale

I tematismi della RER confermano, sostanzialmente, la ripartizione del territorio comunale lungo il Torrente

Arbogna: le aree primarie, infatti, si trovano ad est del corso d’acqua. Si segnala, tuttavia, come la RER

manchi di valorizzare l’area delle frazioni orientali e della Medaglia. Di rilievo è anche l’individuazione di un

varco da de frammentare nell’area della Madonna del Campo, in corrispondenza di una possibile

conurbazione lungo l’asse stradale verso Novara.

Page 44: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

43

4.2. La Rete Ecologica del Comune di Mortara

L’analisi della Tavola 5 permette di trarre alcune considerazioni sulla struttura ecologica del territorio

comunale di Mortara.

A. La matrice ecologica del territorio comunale è nettamente agricola. Le aree rurali costituiscono,

infatti, lo sfondo su cui si innestano gli elementi eterogenei (tessere, corridoi, barriere). L’analisi di

dettaglio della qualità dell’agroecosistema, tuttavia, ha messo in luce una differenziazione interna.

L’area orientale mostra sia la presenza di tessere di risorsa ambientale dotate di buona estensione

e qualità, sia una discreta dotazione di elementi di connessione (corridoi lineari e a striscia). L’area

occidentale, invece, si caratterizza per la quasi totale assenza di fitocenosi forestali, aree naturali ed

elementi di connessione. Si tratta, infatti, di un’area a fortissima vocazione risicola, con una

tendenza all’affermazione di un assetto monoculturale.

B. La distribuzione delle tessere di disturbo mostra una disposizione degna di attenzione nella zona

delle frazioni orientali, della Madonna del Campo e del Polo Logistico. In corrispondenza degli assi

stradali, infatti, le tessere perdono di isodiametricità, con una tendenza alla saldatura e alla

chiusura dei varchi ecologici. L’area più fragile è sicuramente quella del Polo Logistico, anche per la

dimensione e la tipologia delle tessere di disturbo coinvolte.

C. La distribuzione delle tessere di risorsa ambientale non è omogenea sul territorio comunale, ma

mostra una struttura aggregata. A mesoscala, si è già precisato come la porzione di territorio

comunale ad est del Torrente Arbogna mostri la qualità ecosistemica più alta, anche come

dotazione di tessere. Aumentando il livello di dettaglio, si nota come esistano tre aree di particolare

concentrazione di tessere (e corridoi) e che pertanto sono state identificate come gangli: la

Medaglia, la Guallina e l’area della Barza e della Base. Si tratta dei caposaldi dell’ecomosaico

comunale, vere e proprie aree sorgente di biodiversità. Al contrario, l’area occidentale mostra una

porosità (numero di tessere nell’unità di superficie) molto bassa, con conseguente bassa

permeabilità ecologica, anche in virtù della scarsità di corridoi.

D. Le tessere di risorsa di origine antropica contribuiscono in maniera significativa alla strutturazione

dell’ecomosaico. Le colture arboree, per quanto temporanee, arricchiscono e diversificano la

matrice risicola e cerealicola. Le tessere di verde ricreativo e ornamentale migliorano la

permeabilità del tessuto urbano, disponendosi come “stepping stones” di supporto al corridoio

ecologico del Torrente Agogna. Le tessere di verde urbano effimero e le tessere agricole residuali

costituiscono anch’esse, sebbene in misura decisamente minore, un fattore di arricchimento

Page 45: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

44

dell’area urbana. Esse inoltre formano un bacino di aree potenziali per la collocazione di zone a

verde e la formazione di tessere di risorsa di maggiore valore ambientale.

E. Il sistema dei corridoi ecologici risulta ben strutturato unicamente nella porzione orientale del

Comune. Si segnala a questo proposito la presenza di numerosi corsi d’acqua con una buona

dotazione vegetazionale (fasce boscate e filari), che permettono la costituzione di corridoi a striscia.

Questo tipo di elementi di connessione garantisce un’efficienza migliore rispetto ai corridoi

semplici. Di particolare interesse è anche l’interconnessione e l’andamento della maglia dei

corridoi: si nota come il sistema dei corridoi di maggiore rilevanza è caratterizzato da un

andamento prevalente nord-sud, con una ridotta interconnessione sull’asse est-ovest. Questo

limite strutturale, tipico del territorio lomellino, non permette la creazione di una vera e propria

rete. Tale struttura si realizza invece, a scala molto più di dettaglio, grazie alla fittissima maglia

irrigua che permea il territorio.

Page 46: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

45

5. Proposte di incremento e gestione della biodiversità

Le considerazioni fin qui svolte hanno suggerito alcuni scenari di progetto, legati a punti/settori chiave del

territorio comunale.

A. Quadrante occidentale del territorio comunale: l’area a maggior vocazione risicola mostra, come

detto, una scarsa complessità e qualità dell’agroecosistema. Proprio l’elevata idoneità dei suoli alla

coltivazione risicola suggerisce la scarsa applicabilità di iniziative di potenziamento della qualità

ambientale come i sistemi verdi o le misure di rimboschimento dei terreni del PSR. Una possibile

strategia di intervento potrebbe essere basata sul concentramento degli interventi di

compensazione proprio in questa porzione del territorio comunale, sfruttando la realizzazione e il

completamento di opere di rilevanza quali il Polo Logistico, la nuova circonvallazione e l’Autostrada

Regionale Broni Mortara. La formazione di interclusi e di aree residue determinerà anche la

creazione di un bacino di aree a ridottissima efficienza in termini agricoli e pertanto idonee ad

ospitare interventi di mitigazione e compensazione ambientale. L’azione di concertazione con i

soggetti deputati alla progettazione delle opere a verde, unitamente ad un’azione di indirizzo svolta

a livello comunale, permetteranno di compensare, almeno in parte, lo squilibrio fra la qualità

ambientale delle due sezioni del territorio comunale. Un ulteriore possibile scenario di

potenziamento della qualità dell’agroecosistema è legato alla futura realizzazione della centrale a

biomasse legnose vergini di Olevano. L’estrema vicinanza al futuro impianto rende tutto il territorio

comunale, ma in particolare proprio le aree occidentali, idonee alla collocazione di impianti di

biomassa e di arboricoltura che godano di una premialità in virtù dei costi di trasporto pressoché

nulli.

B. Area della Barza e della Base Militare: il vasto sistema ambientale e paesaggistico costituito dalla

Barza e dai querceti della Base Militare costituisce l’area di maggior pregio del territorio comunale.

L’alternanza fra aree umide e sabbiose, la persistenza tratti geomorfologici e idrologici tradizionali

quali i dossi e i fontanili, l’indiscusso valore conservazionistico delle biocenosi presenti sia per il loro

valore faunistico (ontaneti) che per il loro carattere di rarità (querceto dei dossi sabbiosi) sono gli

elementi portanti di questa porzione di territorio. Sebbene l’area della Barza sia già sottoposta a

forme di tutela e gestione ambientale, si propone l’istituzione di un Parco Locale di Interesse

Sovracomunale (PLIS), ai sensi dell’art. 34 della l.r. 83 del 1986. L’istituzione di tale forma di tutela

volontaria, di competenza del PGT, eventualmente di concerto anche con i comuni limitrofi,

permetterebbe la formalizzazione di un soggetto gestore e l’accesso ai fondi specifici per questo

tipo di aree protette. Il compito primario del soggetto incaricato dovrebbe essere proprio quello

della gestione e manutenzione delle aree. Uno scenario interessante è inoltre quello dell’apertura

Page 47: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

46

di un percorso condiviso con l’amministrazione delle aree militari della base per consentire

l’accesso a scopi scientifici/didattici. La presenza di fontanili e risorgenze d’acqua, inoltre, permette

il ricorso alla Misura 216 del Piano di Sviluppo Rurale per la riqualificazione di questi biotopi.

C. Area della Medaglia e della Guallina: come per il caso precedente, anche per le aree delle frazioni

Medaglia e Guallina si ipotizza la creazione di un PLIS come strumento per la gestione e il

finanziamento degli interventi di manutenzione delle aree naturali rimaste. A differenza dell’area

della Barza, tuttavia, la scarsa estensione delle biocenosi forestali e naturali suggerisce l’ipotesi di

un piano più ambizioso di riqualificazione e ricostituzione ecosistemica, mediante l’acquisizione di

aree limitrofe ai boschi esistenti e la ricostituzione degli ecosistemi naturali precedenti le bonifiche

agrarie (dossi e aree paludose). In questo senso, anche lo strumento dei Sistemi Verdi e la Misura

221 del PSR possono costituire una valida fonte di risorse finanziarie per questo tipo di interventi.

Vista inoltre l’ampia diffusione di colture arboree, l’amministrazione potrebbe promuovere in

queste aree l’impianto di colture di biomasse legnose, armoniche rispetto al contesto pedologico

dell’area e idonee alla creazione di zone di sostegno alle aree naturali.

D. Piste ciclabili: il piano della Rete Ciclabile Comunale prevede la realizzazione di numerose piste

ciclabili sul territorio extra urbano, con andamento radiale rispetto al centro cittadino. Queste

opere di fruizione sostenibile del territorio agroforestale possono essere l’occasione per un

potenziamento e una riqualificazione dei corridoi ecologici comunali. Le piste, infatti, si pongono

spesso in corrispondenza di corsi d’acqua, di filari e di fasce boscate. L’infrastrutturazione delle

piste potrebbe essere accompagnata da interventi di miglioramento del corredo vegetazionale

esistente e di nuova realizzazione ove esso sia assente. Si segnala, inoltre, come il Comune di

Mortara ricada nell’area dell’Asse IV del PSR, ovvero nell’area Leader della Lomellina. Tale

classificazione consente non solo di partecipare a bandi specifici dedicati a queste aree, ma anche

di poter accedere ai finanziamenti specifici legati al Piano di Sviluppo Locale della Lomellina “Una

Terra fatta d’Acqua”. Questa iniziativa, attualmente gestita dal Gruppo di Azione Locale della

Lomellina di cui il Comune di Mortara è socio, prevede finanziamenti specifici per i progetti che

accoppiano la riqualificazione del reticolo idrografico con la percorribilità delle sponde e il

potenziamento della connettività ecologica dell’ecomosaico (Misure 125A e 313 del PSR).

E. Parco urbano dell’Arbogna: una delle possibili linee d’intervento sulla struttura ecologica del

territorio comunale è quella dell’aumento della permeabilità dell’ecosistema urbano. Filari, parchi e

vie d’acqua che innervano i centri abitati migliorano localmente la qualità dell’ambiente e rendono

meno ostili le aree antropiche al passaggio dei flussi trofico energetici e al movimento delle specie.

Il territorio comunale di Mortara, in questo senso, mostra una concreta opportunità nelle aree

Page 48: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

47

limitrofe il Torrente Arbogna. Su entrambe le sponde, infatti, si collocano diverse aree

potenzialmente idonee alla realizzazione di un Parco Urbano dell’Arbogna. Si tratta di zone a

diversa destinazione (aree agricole residuali, incolti, fitocenosi forestali, parchi, ecc..): senza voler

entrare nelle specifiche progettuali (disponibilità delle aree, scelta delle specie, ecc..) si può

comunque affermare che un sistema di verde urbano così conformato potrà incrementare la

porosità dell’area urbana, incrementando il ruolo di corridoio ecologico del corso d’acqua. Il

beneficio sarà così al contempo percepibile a scala locale (aumento della qualità urbana) e di intera

Rete Ecologica Locale.

Page 49: Relazione agroforestale mortara - Comune di Mortara · PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE 1 INDICE ASPETTI AGRICOLI

PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI MORTARA (PV) – IL SISTEMA AGROFORESTALE RELAZIONE

48

6. Conclusioni

Dal punto di vista ecosistemico l’assetto del territorio mortarese è abbastanza netto: buono, ovvero con

apprezzabile grado di biodiversità , a est dell’Arbogna; pessimo, con un forte grado di semplificazione a

ovest del suddetto torrente. L’incidenza di quest’ultima porzione di territorio sull’assetto complessivo è

molto rilevante e decisiva. In questo contesto la proprietà pubblica fondiaria è praticamente inesistente.

Lo strumento più realistico di mitigazione/compensazione dell’assetto monoculturale del territorio

occidentale può essere l’introduzione di colture ad alta valenza ambientale come gli impianti di biomassa

legnosa. Ovviamente si tratta di una libera scelta degli agricoltori, che potrebbero intravedere interessanti

redditi dovuti alla presenza nelle vicinanze della centrale per la produzione di energia elettrica (18 MW

elettrici). Si tratterà quindi di una dinamica tipica del mercato.

Per quanto riguarda il territorio orientale il primo obiettivo è quello di gestire in modo costante il

patrimonio naturalistico esistente, anche attraverso gli strumenti gestionali previsti dalla normativa

esistente (PLIS, riserve naturali) secondo il principio di sussidiarietà. Valorizzando, sostenendo e

affiancando quindi le organizzazioni spontanee già esistenti, soprattutto quelle che fanno riferimento

all’attività venatoria, vero vettore, quest’ultima, della persistenza e presenza di ambienti naturali.

Infine sarà fondamentale legare sin dall’inizio queste politiche con la possibilità di fruizione didattico-

ricreativa dei suddetti ambienti.