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CO/AULETTA _ Le tue idee abitano qui PIANO STRATEGICO DI VALORIZZAZIONE_relazione illustrativa GRUPPO di PROGETTAZIONE Capogruppo Donato TARTAGLIA architetto, direttore del museo etnografico di aquilonia; Aldo VELLA architetto, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale; Luca LO PRIORE, ingegnere grafic designer; Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali; Antonio CICOIRA architetto; Agostino DELLA GATTA promotore turistico. Corso Vittorio Emanuele 56 83041 AQUILONIA _AV _ www.donatotartaglia.it [email protected] _ tel_ 082783553_ 3485828541 tra parchi….e grotte svelate

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PRIORE, ingegnere grafic designer; Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali; Antonio CICOIRA architetto; Agostino DELLA GATTA promotore turistico. Corso Vittorio Emanuele 56 83041 AQUILONIA _AV www.donatotartaglia.it [email protected] – tel_ 082783553_ 3485828541

 

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SOMMARIO  

Premessa ................................................................................................................................................................. 2

L’ambito territoriale................................................................................................................................................... 3

L’Offerta................................................................................................................................................................... 4

Il Parco che verrà...................................................................................................................................................... 5

Individuazione delle criticità e dei fattori potenziali...................................................................................................... 7

Strategia d’intervento................................................................................................................................................ 8

Il Progetto .............................................................................................................................................................. 11

Caratteristiche del piano.......................................................................................................................................... 15

Struttura organizzativa per la gestione del PSV ......................................................................................................... 16

Investimento previsto e sostenibilità ........................................................................................................................ 18

Coinvolgimento del gruppo ...................................................................................................................................... 19

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PREMESSA I centri storici minori rappresentano una “consistenza” territoriale rilevante nel panorama nazionale, sia per quanto riguarda l’estensione geografica che per il valore del loro patrimonio culturale. Non si deve pensare ai centri storici minori, in senso stretto, ma a “territori” che al loro interno sedimentano la coesistenza di patrimoni insediativi e di specifiche risorse ambientali , paesaggistiche e storiche. In queste aree, che dal punto di vista della superficie costituiscono la parte più consistente dell’Italia, si registra un significativo e progressivo fenomeno di abbandono della popolazione, che si manifesta in due forme: marginalizzazione del nucleo storico con trasferimento in aree residenziali esterne ed abbandono definitivo e trasferimento in altre aree urbane, per lo più metropolitane. Le politiche nazionali messe in atto per la valorizzazione delle “aree interne” sono disarticolate, frammentate e non riconducibili a unitarietà. Si pensi al disegno di legge del luglio 2005 “Disposizioni per il recupero e la riqualificazione dei centri storici”, alla prevista riduzione dei finanziamenti per i beni culturali che caratterizza, e non solo, la stagione delle politiche di coesione di cui alla programmazione europea 2007-2013; all’impostazione del documento strategico nazionale predisposto dal Ministero delle infrastrutture e trasporti che sembra puntare su sistemi di città intermedie; al Piano strategico nazionale dello sviluppo rurale che appare come elemento distinto da un programma strategico nazionale, come se le aree rurali e le relative comunità fossero soggetti con “dignità” diversa dagli aggregati urbani di dimensione più “significativa”. Un “filo conduttore” comune alle citate azioni appare la circostanza che, nonostante tutte le esperienze che hanno ruotato intorno ai Progetti Integrati Territoriali e alla programmazione negoziata e che hanno visto anche importanti applicazioni in centri storici minori, si ragioni considerando il “centro rurale” come isolato dal “contesto”, come se non esistessero spinte locali all’attività e al rinnovamento, come se ogni intervento fosse una parte a sé stante. D’altro canto le sperimentazioni “sul campo” appaiono numerose, interessanti e sensibilmente più ricche. Emergono, in tale contesto, come innovative le esperienze di valorizzazione in senso ampio che, oltre al centro rurale/storico, hanno coinvolto anche il sistema ambientale e paesaggistico e le risorse territoriali a scala vasta; che hanno coinvolto i cittadini in processi di partecipazione condivisa sulle trasformazioni e valorizzazioni, sulla decisione di nuove funzioni da localizzare; che hanno visto le amministrazioni lavorare su modalità di comunicazione tese a creare condivisione e ad attivare forme varie di governance, volte a ricostituire le identità territoriali. La richiamata stagione della Programmazione negoziata e dei Progetti Integrati ha riconsegnato un bilancio di risultati contraddittorio e sostanzialmente non in linea con le aspettative e i bisogni dei territori. La programmazione dei fondi comunitari 2000-2006 ha coinvolto le Amministrazioni locali all’interno dei PIT che si sono ispirati ai principi posti alla base delle politiche comunitarie e nazionali di sviluppo: sussidiarietà, concertazione, integrazione degli interventi e concentrazione delle risorse finanziarie, sostenibilità ambientale. Gli ambiti territoriali e tematici per l’attuazione dei Progetti Integrati in Campania sono stati strutturati sulle Città Capoluogo, sui Distretti Industriali, sui Parchi Naturali, sugli Itinerari Culturali Regionali, sui Sistemi Locali a vocazione turistica, nonché sui grandi attrattori. I Progetti Integrati a sostegno dello sviluppo nei Parchi Naturali e quelli relativi agli Itinerari Culturali Regionali hanno proposto strategie di sviluppo centrate sull’attivazione di flussi turistici sostenibili mediante la valorizzazione del territorio basata sul binomio natura-cultura e sul miglioramento dei servizi di accoglienza. Si era inteso generare opportunità di crescita economica e sociale e di miglioramento della qualità della vita in ambiti rimasti ai margini delle politiche di sviluppo regionale, quali anche quelli dei comuni del territorio campano delle aree interne. In tali ambiti la progettazione integrata ha rappresentato anche un quadro di riferimento per la sperimentazione di nuove modalità di intervento sul territorio, caratterizzate dalla ricerca di un migliore inserimento nel contesto naturale e culturale. Anche nel settore della ricettività, si è tentato di favorire lo sviluppo di un sistema di ospitalità diffusa, costituito da piccole realtà a distribuzione capillare, in grado di generare ricadute dirette sulle comunità locali. I Progetti Integrati dei Sistemi Locali a Vocazione Turistica hanno visto l’elaborazione di strategie finalizzate al rilancio di territori e settori tradizionali del turismo campano, ma anche a favorire la diversificazione dell’offerta mediante interventi in aree scarsamente valorizzate. In quest’ottica si sono realizzati interventi a sostegno della valorizzazione dei prodotti tipici dei vari territori provinciali fino ad oggi caratterizzati da flussi turistici con ricadute economiche poco significative per le comunità locali. L’attività di programmazione dei fondi europei nel periodo 2000-2006 ha comportato, anche nelle aree interne della Campania, per quanto attiene al patrimonio culturale ed ambientale, una massiccia azione di recupero, salvaguardia, messa in sicurezza, di un gran numero di emergenze architettoniche e

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archeologiche. Le consistenti risorse attribuite agli Enti pubblici locali e a quelli pubblici territoriali hanno consentito il recupero e la restituzione alla fruibilità pubblica di numerose opere architettoniche, monumentali, archeologiche altrimenti non fruibili.

Pit Antica Volcei Tuttavia, l’eccessiva parcellizzazione degli interventi ha comportato evidenti difficoltà di raccordo fra loro, anche nell’ambito del medesimo Progetto integrato e, a meno di qualche esempio virtuoso, al termine della fase di “rendicontazione della spesa” si è ripiombati nel proprio specifico territoriale a ripercorse strade autonome di ricerca solitaria di specifiche azioni di sviluppo. Anche le politiche di sostegno all’interno dell’attuale fase di programmazione 2007/2013 non appaiano contribuire a disegnare un orizzonte certo e strutturale per il futuro delle aree interne della Campania, riservando ad esse esclusivamente occasioni di puntuale e marginale progettualità. L’esperimento di CO/AULETTA in tale contesto può rappresentate un fertile terreno di sperimentazione da parte delle comunità locali per ripensare al proprio futuro anche in considerazione delle difficoltà connesse alle politiche economiche congiunturali e ad un persistente e pervasivo atteggiamento di “autonoma ed esclusiva centralità”, atteggiamento culturale questo per la verità strutturalmente diffuso nella aree meridionali e caratterizzante anche l’azione delle classi dirigenti locali. L’AMBITO TERRITORIALE Il territorio di AULETTA e ricompresso all’interno del PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO e ALBURNI , istituito nel 1991. L'area protetta di circa 36 000 ettari, interamente compresa nella provincia di Salerno, è stata successivamente estesa fino a portare la sua superficie a 181 048 ettari. Corrisponde oggi alla parte meridionale della provincia, compresa tra la piana del Sele a Nord, la Basilicata a Est e a Sud, e il mar Tirreno ad Ovest. Fermo restando, per il territorio di AULETTA, le specifiche competenze di tutela e promozione proprie del Parco Nazionale del Cilento, viene assunto quale riferimento territoriale oggetto della presente ipotesi di offerta turistica territoriale il comprensorio definito anche dai territori comunali di CAGGIANO, PERTOSA, SALVITELLE , ROMAGNANO AL MONTE e BUCCINO, questi non ricompresi all’interno del Parco del Cilento. La definizione di tale comprensorio è stata determinata dalla riscontrata e diffusa azione programmatica di tali comuni nell’ottica della valorizzazione delle proprie identità culturali e rurali. Buccino ha, con l’esperienza del PIT Antica Volcei, consolidato un ruolo preminente in tale direzione; CAGGIANO si distingue per il suo rilevante patrimonio storico/architettonico; Pertosa, Salvitelle e Romagnano al Monte hanno investito nella valorizzazione dei propri borghi rurali e sono fra i pochi comuni della provincia di Salerno che potranno predisporre importanti progetti di valorizzazione, in sinergia con i privati, del patrimonio culturale e rurale all’interno dell’emanando Bando regionale di cui alla Misura 322 del PSR 2007/2013 “Recupero e rinnovamento dei villaggi rurali”. Attenzione particolare va rivolta a Romagnano al Monte che, in parallelo all’azione di CO/Auletta, ha programmato ed in parte sta già realizzando interventi di valorizzazione del borgo medievale abbandonato al fine di destinarlo ad albergo diffuso.

Il Borgo Albergo di Romagnano al Monte

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L’OFFERTA L’ individuazione di tale contesto territoriale, evidentemente suscettibile di integrazione, è stato definita quale soglia compiuta al fine di poter costruire un’offerta attrattiva in grado di potersi collocare in modo competitivo sul mercato del turismo culturale. COMUNE BENI STORICI ARCHITETTONICI BENI AMBIENTALI FOLCLORE/ENOGASTRONOMIA/

EVENTI BUCCINO Parco Archeologico dell’Antica

Volcei Museo Archeologico Nazionale

""Marcello Gigante" Convento di S. Agostino Chiesa di Sant'Antonio Convento Santa Maria delle Grazie Castello Imperiali Area sacra di Santo Stefano

Parco Dardano - Melara Parco fluviale Sele-

Tanagro-Calore

Carnevale Buccinese Sagra della pasta di

casa Festa di Santa Maria

Immacolata Festa di San Vito Feriae volceiane

AULETTA Il Castello Marchesale Parco a Ruderi Chiesa Santa Maria Assunta Chiesa di San Nicola di Mira Il Casino dei Monaci Centro storico

Monti Alburni Il fiume Tanagro La Grotta dell'Acqua

Sagra del "cuculo “Mangiamo con i

contadini” Sagra dell'uva Sagra dell'olio d'oliva Fiera di San Pietro Festa di San Donato

PERTOSA Museo MIdA - Sezione geo-speleo-archeologica MIdA01

Museo MIdA02 Sezione botanica Stazione Ferroviaria

Grotte dell’Angelo “L’Inferno” di Dante nelle Grotte a Pertosa

Negro Festival

CAGGIANO Il Castello e Mura di Cinta Antiquarium Cappella di S. Luca Evangelista Chiesa di S. Antonio Chiesa di Santa Caterina Vergine

e Martire Chiesa di Santa Veneranda Santa Maria dei Greci San Salvatore Ospedale di San Luca Il Monastero di S. Antonio

Grotte dello Zachito Il fiume Melandro

I falò della settimana santa

Festa di S. Antonio Festa della Madonna di

Viggiano e di San Feliciano

Festa di San Giacomo Apostolo  

Percorso culinario in centro storico 

ROMAGNANO AL MONTE

Borgo abbandonato di Romagnano al Monte

Mulino di Carpenino

Fiume Platano Fiume Bianco Aree boschive di Mancosa

e di Carpenino

Festa della Madonna del Carmine

Festa della Madonna del Rosario

SALVITELLE Chiesa del Santo Rosario Chiesa Madre dello Spirito Santo Cappella di San Sebastiano

Monte San Giacomo Il fiume Bianco

Corsa a piedi nudi “Serra S. Giacomo”

Sagra del “coniglio” Fiera di SanSebastiano

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SUPERFICIE E POPOLAZIONE TERRITORIO DEL SISTEMA INTEGRATO CULTURALE

IL PARCO CHE VERRA’ Per necessaria sintesi e per evitare ripetitive descrizioni del contesto territoriale di riferimento, puntualmente definite all’interno del Bando (rif. Punto 4_descrizione del contesto progettuale), in questa relazione illustrativa le stesse vengono espressamente richiamate e fatte proprie. Nucleo centrale di riferimento dell’ operazione CO/AULETTA è rappresentato dal recupero dell’area del centro storico destinata a Parco a ruderi definendone le condizioni per costituirne “ l’opportunità di non dimenticare le cicatrici del terremoto e di trasformare una tragedia in risorsa per la comunità. Le possibili utilizzazioni della zona restaurata sono svariate, museo della cultura materiale, albergo diffuso, città laboratorio per attività di ricerca e studio e tante altre declinazioni... tutto questo vorrà essere il Parco a Ruderi, senza soluzione di continuità tra la memoria, la fruizione e la ricerca” .

Evitando di farsi trascinare in un’operazione “agiogafrica” delle rovine il Parco a Ruderi così come presentato rappresenta una originale occasione per “catturare” interessi di un turismo culturale sempre più affinato ed alla ricerca di microcosmi virtuosi. Le aree interne e montane dell’Appennino meridionale, da sempre terre di confine, terre di lupi e, antropologicamente, continuando nei clichè, terra di eremi e di briganti, sono state sempre più marginalizzate rispetto alle economie trainanti dello sviluppo. Negli ultimi decenni, con il diffondersi delle attività legate al turismo, questi territori sono rimasti fuori da significativi circuiti (con esclusione, parziale, del ruolo di PERTOSA) conservando economie marcatamente chiuse e culture autoctone poco soggette alle suggestioni esterne. Ragionevoli aspettative e precise indicazioni di mercato potrebbero far supporre che proprio le aree del Cilento interno, ad integrazione dell’offerta della omonima costa, potrebbero diventare un nuovo obiettivo per un turismo qualificato. Un “viaggiatore” colto e aperto a nuovi stimoli, da sempre ricerca in Italia non solo monumenti della classicità e del Rinascimento, ma anche un’Italia meno conosciuta, tutt’oggi pregna di quegli echi, sensazioni

Provincia Comune Superficie(kmq)

Popolazione residente(Istat 2012)

Densità demografica(ab/kmq)

1 Salerno Auletta 35,62 2.440 68,5

2 “ Buccino 65,45 5.394 82,4

3 “ Caggiano 36,26 2.858 81,01

4 “ Romagnano al Monte 9,67 399 41,3

5 “ Pertosa 6,21 714 115,0

6 “ Salvitelle 9,50 600 63,2

TOTALE 162,71 12.405

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ed emozioni che nella loro indivisibile unità caratterizzano quei borghi storici che hanno conservato i propri patrimoni e le proprie culture territoriali più (in)violabili e profonde. In tale orizzonte l’intervento in corso di realizzazione del Parco a Ruderi, relativamente alla funzione preminente della recettività , non deve limitarsi meramente al recupero delle condizione degli opportuni livelli di sicurezza sismica e dell’abitabilità ( come ASL vuole) dei manufatti oggetto d’intervento, ma deve saper restituire ai fruitori la singolare integrità storico culturale che AULETTA è riuscita a conservare anche in conseguenza dei destini di marginalità di parte dei territori dell’Appennino campano che non hanno subito le più invasive e massicce trasformazioni del secolo appena trascorso, ricadute al contrario su quei borghi storici del centro Italia. Sono state drammatiche le storie di miseria di queste terre; una emigrazione di non ritorno che ha preservato quelli che appaiono oggi essere il vero valore aggiunto e la caratteristica peculiare del borgo di AULETTA e del suo territorio: la conservazione quasi integrale del patrimonio ambientale, storico ed architettonico. La realizzazione dell’intervento di recupero del Parco a Ruderi deve essere portata a termine secondo il criterio filologico arrivando a contemplare i più minuti particolari, gli asciugamani, i materassi di lana, le lenzuola e le coperte realizzate con i tradizionali telai in legno, con i colori naturali e secondo i modelli consolidati del luogo. Per le stesse ragioni di tutela del “microcosmo” abitativo contadino va riposta cura nell’uso di tecniche e tecnologie non invasive ed innovative, quali l’impiego di un sistema di teleriscaldamento e di telegestione con impianti radianti a pavimento in modo da non compromettere, con l’introduzione di elementi estranei l’unitarietà architettonico/culturale degli ambienti di vita e di lavoro. La distribuzione dell’impianto elettrico con un sistema di segnale a bassa tensione, evita la presenza diffusa degli elementi costitutivi degli impianti comunemente utilizzati (interruttori, prese, etc.); gli ambienti dotati di collegamenti multimediali non direttamente visibili manterranno l’ascetico rigore dell’ “arte povera” della cultura contadina locale.

La complessa articolazione spaziale , l’elevata densità edilizia, lo stato di avanzato degrado delle strutture e dei materiali originari dovranno costituire nell’esecuzione dei lavori gli elementi di base per un complesso intervento di recupero avendo come premessa un obiettivo di rigorosa tutela delle puntuali caratteristiche del costruire locale e del genius loci. La prioritaria necessità di restituzione del Parco a Ruderi al suo più autentico aspetto non dovrà mai venir meno; dovranno essere mantenuti in sito tutti i materiali originali recuperabili e restaurabili; dovranno essere smontati, restaurati e ricollocati i solai in legno, i pavimenti in cotto locale, in legno e in basoli in pietra; dovranno essere reintegrate le travature di recupero, consolidate risarcite e ricostruite murature in pietra, consolidati intonaci mantenuti in sito reintegrandoli ove non più esistenti; bisogna conservare ed “enfatizzare” tutti i segni di secoli di vita e di lavoro di una comunità. La filosofia di fondo dell’intervento dovrà completarsi e far riferimento a specifici studi sul campo con l’ausilio di qualificate istituzioni (Università di Salerno, Fondazione MIdA-Musei Integrati dell’Ambiente) ed alcuni tra i rappresentanti della migliore “intellighenzia” regionale in ambito demoetnoantropologico, quale presupposto della corretta attuazione dell’albergo diffuso e delle attività connesse. Non meno importanti potranno essere le ricerche propriamente storiche e le indagini con l’ausilio della memoria degli anziani del luogo, per definire l’organizzazione dell’ albergo diffuso le destinazioni d’uso storiche degli immobili prima del sisma e del

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successivo spopolamento. La conoscenza delle destinazioni d’uso originarie dovrà rappresentare atto propedeutico e motivo ispiratore per le ipotesi di ridestinazione da assegnare ad ogni singolo vano. In tale visione appaiono incongruenti e dissonanti i risultatati ottenuti nel recupero delle “nuove stanze”

per le quali si ritiene opportuno riconsiderare una loro rivisitazione ricercando un livello di contestualizzazione maggiore. Sono degli inizi degli anni ’90 le prime esperienze di realizzazione di ricettività diffusa; dall’analisi delle varie esperienze di realizzazione e gestione di sistemi di albergo diffuso sviluppatesi negli ultimi anni sul territorio nazionale è possibile individuare quelle best-pratique che fanno di tale sistema, oltre che un servizio di residenza temporanea qualificata, anche, e soprattutto, un attrattore turistico. A supporto di quanto innanzi evidenziato, a titolo meramente esemplificativo, si riportano nella Tavole allegate alla presente relazione, due realizzazioni di albergo diffuso entrambe situate nell’entroterra appenninico, con caratteristiche territoriali quasi del tutto similari a quelle di AULETTA. Il primo realizzato all’interno del borgo medievale di SANTO STEFANO IN SESSANIO, collocato tra le montagne aquilane ad oltre 1250 metri di altitudine, da parte di un gruppo imprenditoriale privato che provvede anche alla sua gestione, ormai diventato un attrattore di rilievo internazionale. Il secondo è stato realizzato all’interno del centro storico di BISACCIA, in provincia di Avellino, dal Comune che ha utilizzato il patrimonio edilizio pervenuto in proprietà dell’Ente in conseguenza della delocalizzazione di nuclei familiari in attuazione della ricostruzione conseguente al sisma del 23 novembre 1980; l’albergo diffuso di Bisaccia è attualmente gestito direttamente dall’Ente comunale che stenta a far fronte ai costi di gestione atteso il marginale ruolo che la struttura “recita” nel panorama provinciale della recettività.

INDIVIDUAZIONE DELLE CRITICITA E DEI FATTORI POTENZIALI Ai fini dell'inquadramento della posizione competitiva dell'area in oggetto, articolato nelle sue componenti di offerta territoriale, è parso necessario procedere ad una prima SWOT analysis delle variabili che possono incidere sul turismo nell'area, definendone gli elementi di forza, debolezza e di opportunità, al fine di poter elaborare strategie, attività ed interventi per uno sviluppo turistico del territorio. I fattori attrattivi (Attraction) sono principalmente legati alle risorse del territorio, in particolare le risorse: naturalistiche, storico-archeologiche e enogastronomiche. Grande risalto sicuramente è da dare al ruolo di traino delle Grotte dell’Angelo; ai prodotti tipici, olio delle colline salernitane e carciofo bianco in primo luogo, i quali godono di una qualità riconosciuta a livello europeo. Molte sono le aree a vocazione vitivinicola con i vini pregiati; non meno nota è la produzione del caciocavallo. Nell'ambito delle tipicità, fondamentale è la presenza di forti tradizioni locali a cui sono legate le lavorazioni in campo artigianale che presentano proprie specificità. Grande importanza, in un’ottica di sviluppo di un turismo naturalistico, hanno le risorse ambientali presenti: paesaggi, montagne, valli e fiumi, ma anche la flora e la fauna. Importanti risultano i siti storico-archeologici, di notevole rilievo è il Parco Archeologico dell’ Antica Volceì ed annesso Museo Archeologico Nazionale ; rilevante è, inoltre, la presenza di castelli ( alcuni di proprietà di privati) e di palazzi nobiliari. Per quanto concerne l'accessibilità (Access) dell'area analizzata, essa costituisce un punto di forza poiché i comuni interessati sono situati in una posizione agevolmente accessibili dall’autostrada Salerno /Reggio Calabria e ben serviti dalla SS n° 19. Interessante, dal punto di vista progettuale, risulta la presenza della

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linea ferroviaria dismessa Sicignano degli Alburni/Lagonegro, che per l’ambito territoriale interessato, rappresenta un originale ed intrigante, nonché innovativo, “percorso di visita”. Rilevante, ai fini delle strutture di accoglienza (amenities), il realizzando Parco a Ruderi di Auletta, la presenza del borgo abbandonato di Romagnano al Monte, la presenze di castelli e palazzi nobiliari e l'elevata presenza di abitazioni, soprattutto localizzate nei centri storici, non occupate , potenzialmente utilizzabili per uso ricettivo. Infine, importante è sicuramente la presenza del supporto (Ancillary Service) di Enti locali e di un’ Associazionismo organizzato diffuso (rif. Fondazione MIdA), sinergicamente predisposto nella realizzazione di una corretta pianificazione dello sviluppo dell'area. Nel contempo, però, i punti di debolezza risultano altrettanto numerosi. Le risorse locali hanno una scarsa visibilità, se si escludono le Grotte di Pertosa, legate principalmente ad un sistema di promozione e distribuzione dei prodotti turistici poco strutturato e impegnato più che altro nel consolidamento della propria autoreferzialità e inadatto a creare collegamenti con i circuiti di commercializzazione. La rete stradale secondaria appare non di eccellente qualità, priva di adeguata segnaletica e cartellonistica mirata. Del tutto insufficiente risulta il trasporto pubblico su gomma per molti centri minori ed inadeguato il collegamento con servizi pubblici anche con i centri maggiori. Marginali risultano anche le attività commerciali d’eccellenza e legate al tempo libero; assenti risultono anche attività di intrattenimento ed i servizi di supporto della fruizione turistica. Sul fronte delle risorse umane, la formazione di figure professionali qualificate nel settore turistico risulta episodica e contenuta, si riscontra anche una cultura imprenditoriale poco diffusa; ciò determina un'offerta polverizzata e poco incline alla sinergia. Non adeguatamente consolidata risulta la programmazione sovracomunale, evidenziata dalla carenza di una strategia per la creazione di un sistema integrato di offerta turistica che permetta la piena fruibilità di tutte le risorse esistenti sul territorio. Non risulta attivo un mirato piano di promozione d'area, che sostenga il ”sistema territoriale” nel suo insieme, attraverso azioni di marketing integrate. Per ciò che riguarda le opportunità, dal punto di vista dell'offerta emerge la possibilità di sfruttare la complementarietà e l'integrazione tra le risorse locali: cultura, ambiente ed enogastronomia. Risulta necessario stimolare l'imprenditorialità e favorire la creazione di prodotti turistici con carattere sistemico da diffondere e promuovere sul mercato. Un aspetto centrale da sottolineare è il processo di espansione della domanda turistica a livello nazionale e internazionale del settore culturale-enogastronimico. Nel mercato turistico si assiste ad una crescita dei comparti che maggiormente interessano l'area ed aumenta l'attenzione verso i mercati stranieri in cui i prodotti turistici individuati presentano le maggiori prospettive. Un'altra rilevante opportunità che dimostra anche le possibilità di superamento di alcuni punti di debolezza è la consapevolezza e propensione, da parte degli attori locali, alla collaborazione. Sul fronte delle minacce si osserva un aumento dell'attrattività di altri territori meridionali in grado di esercitare una forte pressione competitiva nei confronti del mercato nazionale ed europeo, Puglia, Basilicata e Sicilia in primo luogo. Vi è un rischio di aumento della marginalità delle aree interne dovuto al mancato avvio di processi di sviluppo locale legato ad una incertezza sui tempi di attuazione di fattive politiche di sviluppo turistico; la Regione Campania non ha ancora, ad oltre 10 dall’emanazione della 135/2001, legiferato in tema di turismo. Un dato strutturale, però emerge con forza, le imprese turistiche presenti nel territorio soffrono di debolezze strutturali imputabili a fattori come l'assenza di pianificazione concentrata, la mancanza di una strategia di comunicazione, le dimensioni ridotte, la frammentarietà dei modelli di gestione, l'approssimazione degli standard di qualità nei servizi e nella formazione degli addetti, la scarsa capacità di integrazione tra segmenti di settore. E’ palese la scarsa propensione verso comportamenti associativi, una mancanza di coordinamento nella realizzazione di prodotti turistici integrati. STRATEGIA DI INTERVENTO Dall’analisi del territorio, oggetto della proposta progettuale, emerge una realtà in cui esiste una diffusa presenza di risorse territoriali, ambientali e culturali che negli ultimi anni ha registrato un primo processo di conoscenza del proprio potenziale attrattivo in termini culturali e delle capacità di valorizzazione, soprattutto rispetto al ruolo di traino che hanno svolto l’attrattore di riferimento del territorio, le Grotte dell’Angelo di PERTOSA e le connesse attività di eventi (Inferno di Dante, Negro festival, etcc.).

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GRUPPO DI PROGETTAZIONE Capogruppo Donato TARTAGLIA, architetto, direttore del museo etnografico di aquilonia; Aldo VELLA architetto, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale; Luca LO

PRIORE, ingegnere grafic designer; Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali; Antonio CICOIRA architetto; Agostino DELLA GATTA promotore turistico. Corso Vittorio Emanuele 56 83041 AQUILONIA _AV www.donatotartaglia.it [email protected] – tel_ 082783553_ 3485828541

 

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Tuttavia, anche in considerazione dei molteplici interventi progettuali attuati, non solo all’intero del PIT Antica Volcei, volti al recupero e alla salvaguardia di gran parte del patrimonio culturale, materiale e immateriale, e ambientale, si constata il limitato “appelle” che tali beni esternano in un’ottica di fruizione turistica compiuta. La strategia d’intervento proposta è stata definita partendo dalla riscontrata consapevolezza di cui il territorio risulta essere animato, preparato ed ispirato : la possibilità di poter divenire un sistema integrato culturale. Una significativa quantità di beni culturali, materiali e immateriali, sono concentrati nei circa 160 Kmq, di territorio preso a “riferimento” della presente ipotesi di messa in sistema ; la qualità del contesto deriva da una ventennale felice combinazione tra sapere tecnico, capacità amministrativa, volontà politica e progetti virtuosi, calibrati su reali bisogni e condivisi socialmente. Affinché quest’area individuata come “nucleo” dinamico, possa ottenere una giusta riconoscibilità e costituire una risorsa per lo sviluppo turistico, è indispensabile che gli vengano conferiti connotati più immediatamente leggibili in chiave di modello ecologico, come un grande sistema complesso, dove ogni più piccolo suo aspetto contribuisce alla costruzione del modello. In un contesto dove c’è la necessità di dare risposta a problemi complessi di valorizzazione di aree “in ritardo di crescita”, al “gap” di servizi e infrastrutture, la trasformazione dell’intero ambito territoriale deve prospettare un progetto innovativo che dia senso comune al cambiamento. Ciò significa anche passare attraverso politiche di concertazione, una pratica urbanistica consensuale, che crea nuovi modelli, offre immagini e linguaggi in cui tutti possono riconoscersi e dove la collaborazione tra i diversi ambiti amministrativi e la partnership tra iniziativa pubblica e privata sono funzione della soddisfazione di interessi collettivi. L’ambito di riferimento come sistema unitario impone la necessità di salvaguardare i segni caratterizzanti il territorio e di favorire la continuità tra infrastrutture e paesaggio intervenendo seguendo criteri che tengano conto della sua morfologia e delle sue caratteristiche. Le funzioni dovranno costruire un sistema integrato, quale programma di interventi legati da tematismi identificativi del territorio. Pertanto il progetto di valorizzazione delle risorse dell’area non potrà non prevedere un’integrazione dei diversi beni culturali ed ambientali del territorio ed delle loro connessioni con il tessuto produttivo, culturale e sociale. Il piano strategico di valorizzazione deve essere strutturato in un’ottica innovativa: attraverso un quadro di indirizzi, propone interventi mirati a far acquisire al territorio interessato quei prerequisiti che tipicamente caratterizzano e identificano un’area dinamica, orientata allo sviluppo e alla partecipazione attiva. Il modello proposto si articola in funzione di tre elementi principali che costituiscono un sistema integrato su cui incentrare lo sviluppo e la valorizzazione del territorio: - la mission del territorio, identifica l’idea base intorno alla quale orientare le scelte del programma di valorizzazione e di crescita economica e sociale a cui dovranno ispirarsi tutte le azioni del piano per la definizione dell’idea guida “conoscere il territorio, vivere le sue tipicità, valorizzare la risorsa cultura-natura”. Inquadrata coerentemente negli scenari regionali e comunitari, la mission dovrà essere frutto di un processo di concertazione che dovrà trovare il consenso di tutti gli attori locali e i soggetti coinvolti; - i temi/sistemi catalizzatori, costituiscono i presupposti necessari alla realizzazione del piano di valorizzazione e di sviluppo. A partire dalla mission, si definiscono i fattori potenziali dello sviluppo, i temi nell’ambito dei quali vengono individuate le specifiche priorità di intervento; - le priorità d’intervento, rappresentano le scelte strategiche per favorire il piano strategico di valorizzazione del “sistema culturale integrato”. La mission pone, nell’attrattività del territorio, delle sue risorse culturali e naturalistico/ambientali, nella qualità del tessuto insediativo e sociale, le premesse di un modello di sviluppo ecocompatibile e integrato del territorio focalizzato sulla conoscenza, la fruizione dell’offerta culturale e la partecipazione attiva di tutti i soggetti coinvolti. Il territorio interessato è caratterizzato da specificità culturali (materiali e immateriali), naturalistiche e produttive che possono contribuire a creare il sistema culturale integrato “tra parchi …e grotte svelate”, con l’obiettivo di costruirne all’esterno un’immagine forte, differenziata e unitaria, punto di attenzione significativa per flussi turistici e di domanda a livello nazionale e internazionale. I sistemi catalizzatori del territorio sono:

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- l’insieme dei beni culturali diffusi sul territorio, in parte recuperati con gli interventi di cui al PIT Antica Volcei ed in parte in fase di recupero ( ex Casa Comunale, Parco a Ruderi - per citare solo alcuni interventi in corso solo ad AULETTA); - l’insieme dei nuclei storici, di impianto alto-medievale di notevole valore artistico e ambientale (Caggiano Buccino, Auletta, Romagnano al Monte) luoghi d’incontro di storie e culture che attraverso i secoli hanno plasmato l’identità del territorio; - l’insieme dei valori paesaggistici e ambientali dell’area, per le peculiarità, geomorfologiche, del sistema idrografico (le Grotte dell’Angelo a Pertosa, il FiumeTanagro, il fiume Melandro, il fiume Bianco, la Grotta dell'Acqua , la Grotta dello Zachito e l’area SIC del Fiume Tanagro tra Pertosa e Contursi, interessante i Comuni di Auletta, Pertosa e Buccino); - il sistema delle produzioni agroalimentari tipiche locali ad alto valore aggiunto, quali l’olio dop delle colline salernitane, il carciofo bianco, il caciocavallo podolico ed il vino. Il Piano Strategico di Valorizzazione (PSV) del sistema culturale integrato “tra parchi …e grotte svelate”si pone quale strumento operativo per l’avvio di un processo che dovrà consentire al territorio di definire una nuova visione del proprio futuro, attraverso l’attuazione di una programmazione degli interventi strategica e concertativa. Priorità d’intervento/obiettivi di sviluppo che ispirano il piano Promuovere uno sviluppo turistico ecocompatibile Nell’ambito di riferimento, il settore turistico non ha ancora raggiunto una posizione coerente con le potenzialità del territorio. Le risorse culturali e ambientali del territorio, sottoutilizzate, rappresentano il punto di partenza per avviare il rilancio e l’espansione di un segmento ad elevato valore aggiunto e a forte ricaduta occupazionale. Più in generale, bisogna orientarsi sulla capacità di coordinare e integrare in modo più incisivo la strategia di sviluppo turistico con la strategia e gli interventi di valorizzazione delle risorse, in particolare delle risorse culturali e naturalistiche, con l’obiettivo di promuovere processi di sviluppo della filiera promozione dei territori - qualificazione dell’offerta di servizi turistici. Puntando a strutturare interventi “più scientifici” in ambito prettamente turistico, più consapevolmente diretti ad intercettare specifici segmenti di domanda, con una strategia che vada oltre l’attivazione generica di tipologie di progetto basate sulla semplice presenza di risorse, ma che, basandosi sulle indicazioni della domanda, risulti più integrata e possa anche produrre sinergie in termini di qualità della vita e di identità territoriale. In conformità con le politiche europee e nazionali, è evidente che obiettivo generale della priorità delle politiche turistiche sia quello di trasformare in vantaggio competitivo l’insieme delle risorse culturali, naturali e paesaggistiche locali, per aumentare l’attrattività, anche turistica del territorio, migliorare la qualità della vita dei residenti e promuovere nuove forme di sviluppo economico sostenibile. In questa ottica, occorre portare avanti una strategia integrata delle politiche per il turismo dell’intero territorio dell’area. La definizione degli obiettivi di sviluppo turistico deve essere orientata sia dalle caratteristiche ed esigenze dei diversi segmenti di domanda nazionale e internazionale, sia dalla struttura territoriale delle filiere produttive attivabili dal turismo. Ciò al fine di definire una strategia in grado di massimizzare gli effetti economici a livello locale e regionale e di assicurare la sostenibilità ambientale, territoriale e socio-culturale. L’obiettivo è costituire una rete integrata di attrattori di eccellenza e quindi di un sistema di offerta integrata sulla quale costruire politiche di attrazione turistica di qualità sui mercati del prodotto culturale, ambientale e turistico. Obiettivo Generale Accrescere lo sviluppo socio-economico del territorio, attraverso il potenziamento delle attività economiche legate al sistema culturale integrato “tra parchi …e grotte svelate” ed alla maggiore attrattività del territorio, determinare un incremento occupazionale diretto e indiretto. Obiettivi Specifici Obiettivo della presente elaborazione è quello di individuare interventi e proposte mirate in grado di completare e sistemizzare l’operazione di recupero e valorizzazione del complessivo patrimonio storico, architettonico, archeologico, demoetnografico, paesaggistico ed enogastronomico, al fine di consegnare alle aree oggetto d’intervento una originale ed autonoma capacità di attrazione in un’ottica di implementazione dell’offerta turistica della costa cilentana

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Il progetto nel suo complesso è finalizzato alla creazione di un network istituzionale di enti locali e mondo dell’imprenditoria in grado di attivare un ambizioso programma di valorizzazione nel quale si intrecciano aspetti storici, naturalistici, enogastronomici, religiosi e archeologici, propri della tipicità delle aree interne della Provincia di Salerno, riletti in un’unica strategia integrata di riscoperta e di riqualificazione delle risorse identitarie. Il grande impulso dovrà essere esercitato dal ruolo collegiale che le Amministrazioni locali dovranno assumere e dalle reti di aggregazione di attori territoriali attivate (Fondazione MiDA), e in via di attivazione, che pur conservando le singole identità operative, con la piattaforma proposta, attiveranno processi congiunti di programmazione su tematiche strategiche condivise sul tema dello sviluppo sostenibile. Il programma di interventi, strutturato sulle tematiche della “sostenibilità del turismo”, delle “produzioni tipiche” e della “mobilità sostenibile”, ritenute strategiche per la definitiva qualificazione del territorio quale sistema di offerta turistica locale , è finalizzato al perseguimento dei seguenti obiettivi:

la valorizzazione delle risorse identitarie, attraverso l’integrazione tra territorio e autonomie locali e una mobilità sostenibile;

la promozione dell’identità locale come matrice culturale comune dell’area, attraverso la valorizzazione e la riqualificazione delle eccellenze e delle specificità locali poste in rete;

l’organizzazione di incontri tra operatori locali ed esterni, finalizzati a individuare opportunità di scambi sui temi del commercio e del turismo;

la creazione di una rete integrata territoriale del sistema culturale integrato “tra parchi … e grotte svelate” volta a favorire la conoscenza e la messa in valore delle risorse locali, in particolare attraverso la condivisione e la diffusione di buone pratiche condivise;

l’attivazione di relazioni pubblico-private volte ad individuare forme innovative e concertate di gestione e di realizzazione di progetti di riqualificazione e sviluppo locale;

il coinvolgimento attivo dei giovani nei processi di riqualificazione integrata; la diffusione e condivisione dei risultati mediante una piattaforma di cooperazione duratura in

continua connessione per intensificare e sviluppare i rapporti partenariali con tutti i soggetti coinvolti.

Resta poi incontestabile il fatto che un territorio che voglia competere sul mercato del turismo nazionale e internazionale debba essere in grado di offrire una accoglienza adeguata, così come deve essere in grado di offrire letture differenziate e stratificate del suo patrimonio che possano adattarsi alle esigenze ed alle aspettative di fruitori non omologati (ecco allora il delinearsi, accanto all’immagine “natura” di un territorio peculiare soprattutto per le sue risorse naturalistiche, quella storica, quella archeologica, quella dei prodotti enogastronomici, quella delle sue manifestazioni tipiche, e via, in una moltiplicarsi di accostamenti e rimandi). Diviene pertanto essenziale coniugare questi strumenti con quanto la tecnologia contemporanea consente, perché il territorio sia accessibile, sia fisicamente che virtualmente in ogni suo aspetto. L’offerta turistica costituisce l’insieme delle risorse di cui il territorio dispone e il modo in cui risultano accessibili e fruibili al turista. Il territorio deve essere in grado di formulare un’offerta che risulti il più possibile unitaria e di facile accesso, attraverso una rete tra tutti gli attori che contribuiscono a determinare l’offerta: istituzioni pubbliche, intermediari di viaggio, operatori del trasporto, operatori della ricettività, risorse culturali, ecc. Le nuove tecnologie costituiscono un prezioso supporto all’integrazione dei servizi e un indispensabile strumento di governo delle interazioni tra i diversi soggetti della rete di offerta turistica. Sarà necessario consolidare le relazioni sul territorio, attraverso protocolli d’intesa, progettazione integrata, rafforzamento di legami di fiducia tra pubblico e privato e tra gli operatori. Lo sviluppo di sinergie e di accordi, fra soggetti della stessa categoria ed erogatori di servizi complementari e le amministrazioni locali è la premessa fondamentale al fine di sfruttare economie di scala in un’ottica di competitività e di gestione totale del turista. Offerta Potenziale La puntuale ricognizione delle specificità culturali dei comuni contemplati nell’ipotesi di sistema integrato culturale “tra parchi …e grotte svelate” ha evocato il valore di un ricco patrimonio di storia, cultura, arte, natura, unito a quello di tradizioni, riti religiosi, colture, prodotti tipici dei luoghi, artigianali ed enogastronomici. L’analisi si è rivolta anche a quegli elementi di dettaglio che connotano fortemente gli ambienti urbani, quali elementi “muti” che sottendono ad una qualità diffusa di dignità culturale ed artistica anche in quelle parti in cui sono assenti quei caratteri architettonici “colti”, ma fortemente presenti i segni

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del vivere quotidiano di una comunità contadina, segni che esprimono altrettante testimonianze della storia e della cultura locale. A dispetto dei ciclici terremoti e conseguenti cicliche “ricostruzioni”, il territorio custodisce secoli di storia, di cultura, di tradizioni, di castelli, di palazzi nobiliari, chiese, e reperti archeologici che, associati ai prodotti della terra, forniscono un eccezionale invito a un turismo sempre più esigente e “colto”. IL PROGETTO La presente proposta di Piano Strategico di Valorizzazione (PSV) si propone di strutturare un percorso di valorizzazione individuando le principali azioni d'intervento da attivare con l’obiettivo di rendere l’area territoriale individuata quale destination, ossia luogo in grado di generare autonomamente domanda turistica. L’ambizione è quella di pervenire alla strutturazione di un sistema di offerta che riesca a rispondere ad una domanda turistica sempre più di qualità e che chiede di vivere il territorio fruendone in modo compiuto le peculiari ricchezze naturalistiche e storico-culturali. La destination è un sistema turistico in grado di generare autonomamente domanda. Il concetto di destination è inteso quale insieme di attività e fattori di attrattiva che, collocati in un ambito territoriale definito sia in grado di proporre un'offerta turistica varia ed integrata attraverso la realizzazione di forme di offerta complesse, caratterizzate da una stretta sinergia tra gli attori del contesto che, pur mantenendo la propria autonomia, avviano processi di sviluppo strategico, organizzativo e di marketing condivisi. La possibilità di sviluppare un sistema turistico nell'area in esame è correlata alla capacità degli attori locali, pubblici e privati, di creare un prodotto turistico composito ed integrato, fondato sulle risorse ambientali, culturali ed enogastronomiche del territorio. La capacità di attrarre flussi turistici è correlata alla creazione di un sistema di accoglienza che consenta al turista di soggiornare soddisfacendo motivazioni del viaggio variegate. Fondamentale, in tale ottica , è la capacità degli attori locali di potenziare ed integrare le diverse offerte turistiche presenti nell'area, legate a differenti motivazioni del viaggio, creando un prodotto turistico in grado di soddisfare esigenze turistiche diversificate. La strutturazione di un prodotto turistico legato ai diversi fattori di attrattiva del territorio, opportunamente integrati e promossi, può creare i presupposti per il miglioramento della competitività dell'area ed il suo definitivo decollo sui mercati di riferimento.

Immaginedestination

Fattori diAttrattività

Servizi

Sistema distributivoSistema relazionale

Sistemi di trasportoAttrattori materiali ed immateriali

Elementi di accoglienza e ricettività

Immaginedestination

Fattori diAttrattività

Servizi

Sistema distributivoSistema relazionale

Sistemi di trasportoAttrattori materiali ed immateriali

Elementi di accoglienza e ricettività

Obiettivo primario della presente proposta è quello di programmare politiche ed interventi orientati allo sviluppo di un territorio in una logica comprensoriale, allo scopo di favorire la realizzazione di un sistema locale di offerta turistica Tale ambizioso obiettivo risulta perseguibile atteso che sul territorio si è riscontrato : l'esistenza di risorse strategiche in termini turistici; una visione unitaria dell'area, con territorio geograficamente omogeneo; una valutazione delle azioni di valorizzazione in atto in termini di reali ricadute sul territorio;

L'area in oggetto,come già detto, è ricca di rilevanti attrattori turistici, in primis le Grotte dell’Angelo, nonché di importanti risorse e potenzialità di integrazione e completamento della proposta ospitale. La situazione è in positiva evoluzione, soprattutto per la determinazione raggiunta e dimostrata da buona parte gli attori istituzionali locali e provinciali, di perseguire uno sviluppo turistico come asse fondamentale di rilancio dell'economia locale e di miglioramento della qualità della vita nell'area.

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La presente proposta, nell’evidenziare la praticabilità della scelta ospitale come strategia di sviluppo per l'area, individua le condizioni programmatiche per il suo successo, a fronte delle dinamiche di un mercato turistico che non consentono investimenti estemporanei e sconnessi da una logica di sistema. Lo sviluppo turistico non è quasi mai conquista "naturale", ma al contrario è, invece, il risultato di una precisa pianificazione che si sviluppa attraverso processi e fasi predefinite. L'area oggetto di studio è caratterizzata da una serie di condizioni estremamente stimolanti sotto tale profilo, quali : la presenza di una vasto panorama di potenziali prodotti turistici di interesse naturalistico, storico-

culturale ed enogastronomico; la posizione di naturale supporto all’attrattiva della costa cilentana; il convergere di importanti risorse finanziarie; la in parte consolidata presenza di investimenti nel settore turistico; una propensione alla concertazione territoriale; l’opportunità di coniugare, in modo equilibrato, sviluppo turistico e qualità della vita; una percepita diffusa volontà di condivisione espressa dagli attori locali.

Il turismo è considerato il settore produttivo su cui investire per il definitivo sviluppo dell'intera area. Preso atto di questa peculiarità la presente ipotesi si propone di strutturare una strategia di sviluppo turistico per l'area con la definizione delle necessarie azioni ed interventi, affinché quest' area possa assurgere a sistema locale di offerta turistica, attraverso la costruzione del sistema integrato culturale “tra parchi …e grotte svelate” In tale ottica risulta necessaria una gestione condivisa dell'intero processo di realizzazione ed erogazione del prodotto turistico, con un duplice obiettivo: 1. conseguire ed implementare in progress le caratteristiche e le peculiarità dell'offerta in un'ottica

dinamica di adeguamento alle necessità del turista; 2. consentire il necessario grado di coordinamento e di diffusione delle informazioni tra gli attori

costituenti il sistema di offerta. Nel caso in questione siamo di fronte ad un sistema da attivare, rispetto al quale risulta fondamentale il ruolo di un soggetto che coordini l'intero processo e che riconduca lo sviluppo del territorio in una logica sistemica di sviluppo sostenibile. Infatti, al fine di rendere realistiche le prospettive e le direttrici di sviluppo indicate, sul territorio in esame è necessaria una di cabina di regia, sia in fase di programmazione che di gestione delle azioni che conducano alla crescita armonica della capacità produttiva ospitale ed all'affermazione della destinazione turistica. Non sembra in tal senso ipotizzabile una sorta di authority di livello sovraordinato agli Enti territoriali, quanto piuttosto un centro di programmazione e coordinamento, in grado di allargare la sfera della progettualità, adeguandola alle tendenze di mercato, e di proporre obiettivi di ampio respiro e di area vasta. In tale direzione può risultare fondamentale il ruolo che l’ipotizzato Consorzio di Promozione Territoriale (CPT), definito in prosieguo della presente, potrà attuare quale Agenzia di sviluppo locale ( anche in previsione della strutturazione dei Sistemi Turistici Locali /STL/ previsti dalla redigenda Legge regionale sul turismo) assumendo anche la responsabilità di garante di un corretto processo di sviluppo che veda una continua osmosi tra i vari attori locali, al fine di condividere i principali indirizzi di sviluppo territoriale. La identificazione di un soggetto in grado di guidare il processo di sviluppo rappresenta il primo passo per l'avvio di un reale processo di sviluppo turistico. Il quadro generale proposto tiene conto delle specifiche peculiarità dell'area, degli indirizzi strategici che le diverse realtà territoriali individuate hanno espresso nelle loro già avviate azioni, proponendo in sintesi un quadro organico e strutturale di interventi. Azione di rete In coerenza con le indicazioni promosse dalla Comunità Europea e dall’Unesco, i modelli di sviluppo culture oriented, hanno l’obiettivo di generare, attivare e incrementare il valore del Bene culturale nella sua funzione patrimoniale, storica, civile, simbolica, sociale e di sviluppo, e sono finalizzati allo sviluppo di piattaforme e sistemi di connessione in grado di connettere i territori e le comunità attraverso cultura e conoscenza, ridisegnando contemporaneamente i rapporti tra locale e globale, tradizione e innovazione, pubblico e privato. L’azione di rete prevede:

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A.Realizzazione di percorsi “privilegiati” di fruizione turistica: architettonico-archeologico-monumentale; naturalistico, enogastronomico e folcloristico-artigianale che uniscono strategicamente i comuni costituenti in sistema culturale integrato “tra parchi …e grotte svelate”. B. Confezionamento di un offerta di recettività originale e di eccellenza. Il ruolo che il Parco a Ruderi potrà recitare in tale contesto deve essere strategico; così come ampiamente evidenziato precedentemente (rif. Il Parco che verrà) la struttura ricettiva a completarsi dovrà saper restituire ai fruitori la singolare integrità storico culturale di un mondo contadino conservatosi in conseguenza di secoli di marginalità e a dispetto di ciclici terremoti; le puntuali tracce recuperate di quel modo devono esser “restituite” nella loro complessa integrità a fruitori in cerca di forti emozioni ed originali contesti. La recettiva deve essere offerta completa di “motivazioni”; occasioni culturali (musica, teatro, letteratura) devono rappresentare appuntamenti costanti, soprattutto nei fine settimana, da vivere all’interno del Parco a Ruderi in spazi appositamente destinati. Anche l’offerta enogastronomia deve rappresentare un’opzione fruibile all’interno del Parco a Ruderi, un’opzione enogastromonica strutturata sulle tipicità locali con la riscoperta e riproposizione di una cucina ancestrale con impiego di prodotti tipici della cultura contadina locale; in tale direzione un supporto fondamentale dovrà essere offerto dal Distretto della Biodiversità di cui al successivo punto D. In prospettiva altrettanto singolare appare la possibilità che il borgo abbandonato di Romagnano al Monte possa rappresentare un originale sperimentazione per la realizzazione di borghi ricettivi realizzati in un contesto di “Ghost Town”, attrattori turistici dalle caratteristiche suggestive di cui alcuni esempi realizzati gia in ambito nazionale stanno stimolando un forte interesse e richiamo di un turismo di eccellenza. C. La creazione di un sistema locale di “musealizzazione diffusa”  in cui ricadono Il Museo Archeologico di Buccino, il Museo MIdA01 - Sezione geo-speleo-archeologica MIdA01, il Museo MIdA02 Sezione botanica di Pertosa, il Museo Antiquarium Civico di Caggiano ed il realizzando Museo della Cultura Materiale all’interno del Parco a ruderi, supportata da strumenti di integrazione e collegamenti per la loro fruibilità (sistema di trasporti dedicato ai beni culturali della rete /navetta, Borgo-card, guide turistiche); in tale azione il borgo abbandonato di Romagnano al Monte potrebbe recitare un ruolo singolare e innovativo per la realizzazione di un Museo del territorio a cielo aperto. D. La creazione di un distretto della biodiversità agro-alimentare di qualità, quale nuovo strumento cui finalizzare la programmazione territoriale. Nel distretto della biodiversità, la cui sede operativa potrebbe essere collocata nella restauranda ex Casa Comunale di Auletta, emerge il riferimento alla identità e alle vocazioni territoriali, in quello agro-alimentare di qualità, la significativita economicità e le filiere produttive che ormai costituiscono il modello organizzativo relazionale della piccola e media impresa. Pertanto il distretto definirà i sistemi produttivi locali caratterizzato da identità storica e territoriale omogenea derivanti dall’integrazione tra attività agricole e altre attività locali, nonché dalla produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con le tradizioni e le vocazioni naturali e territoriali. E. Realizzazione di una pista ciclabile lungo la tratta ferroviaria Pertosa/Auletta della ferrovia abbandonata Sicignano degli Alburni/Lagonegro con annesso intervento di recupero della Stazione ferroviaria di Pertosa e del Casello di Auletta; i due piccoli fabbricati viaggiatori, ora abbandonati, restaurati e connessi ai centri storici e alle emergenze territoriali, diventano soluzione di continuità tra una mobilità sana e sostenibile e i prodotti tipici locali. È questa della trasformazione in pista ciclabile del tratto ferroviario Pertosa-Auletta , circa 7 km, un’opzione che oltre offrire un originale nuovo percorso di fruizione ecocompatibile del territorio rappresenterà un’occasione anche per il recupero e la valorizzazione di una memoria storica, tra l’altro ricadente all’interno dell’area SIC del ”Fiume Tanagro tra Pertosa e Contursi”. La trasformazione della strada ferrata , utilizzando o il margine della massicciata o l’interasse del binario, in pista ciclo-pedonale previene l’abbandono, il generarsi di situazioni di degrado ambientale, gli utilizzi abusivi, gli accaparramenti dei frontisti; in altre parole conserva, in una prospettiva futura, il capitale fisso dell’infrastruttura e, anche, la sua ‘memoria storica’. Operazioni di questo tipo sono state avviate da tempo in Spagna, nel Belgio, nel Regno Unito, dove capita di percorrere a piedi o in bicicletta una vecchia linea ferrata e di fruire delle stazioni, non abbandonate e demolite, ma convertite in punti di ristoro, alcuni impianti fissi restaurati, materiale rotabile pure riportato in sede, gallerie e ponti (che se abbandonati ,come in parte già succede, diventano fonte di pericolo per incauti utenti). Tali esperimenti iniziano ad avviarsi anche in Italia; l’esperienza recenti della Valmorea, della Val Metauro e della Val Rosandra, stanno riscuotendo successi rilevanti non solo riferibili all’esclusivo sviluppo del cicloturismo.

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PRIORE, ingegnere grafic designer; Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali; Antonio CICOIRA architetto; Agostino DELLA GATTA promotore turistico. Corso Vittorio Emanuele 56 83041 AQUILONIA _AV www.donatotartaglia.it [email protected] – tel_ 082783553_ 3485828541

 

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Ulteriore vantaggio di tale scelta è rappresentata dal mantenere viva nella popolazione l’attenzione per la ferrovia, per ciò che ha rappresentato per l’economia locale, i vantaggi che ha portato, elementi di conoscenza che altrimenti sarebbero dispersi, senza con ciò precludere un possibile futuro riutilizzo ferroviario. F. Sistema territoriale diffuso di fruizione multimediale guida e indirizzo Le “tappe” più significative del sistema integrato culturale “Tra grotte e … pietre svelate” saranno dotate, in parallelo alla fruizione della cartellonistica tradizionale di progetto, della possibilità di fruire della “Realtà Aumentata su piattaforma mobile”. La Realtà Aumentata su piattaforma mobile visualizza livelli informativi (elementi virtuali e multimediali, ecc.) sul video catturato in tempo reale da tablet o smartphone di ultima generazione. L’attività prevede la costruzione di livelli informativi con caratteristiche di tipo testuale, audio, video e oggetti 3D. Tali informazioni andranno ad integrare quanto già riportato dai pannelli descrittivi situati nei punti di interesse del territorio. Il visitatore, munito di apposito dispositivo, potrà visualizzare sul proprio display, a seconda della sua posizione, i livelli informativi inerenti i punti di interesse (POI) nelle sue immediate vicinanze. Tale servizio potrà essere usufruito dai visitatori tramite un proprio smartphone scaricando gratuitamente l’applicativo dal web (browser di realtà aumentata), o tramite il noleggio di un tablet. La copertura wireless dell’intero percorso sarà garantita dall’installazione di apposite antenne dotate di access point con firewall. H. Realizzazione di un offerta turistica on line È un dato ormai acquisito che molti operatori del settore (hotel e compagnie aeree, ecc.) investono nei propri siti web, con il supporto di servizi e sistemi di e-booking e di e-commerce rafforzando la propria presenza in rete, per poter proporre tariffe competitive e vantaggiose senza i costi dell’intermediazione, anche se, soprattutto per le piccole e medie imprese, questa presenza sul web, e in particolare le funzioni di prenotazione e acquisto on line rappresentano un costo non trascurabile. I.Programmazione di un circuito di eventi connessi alle peculiarità del territorio ad implementazione del consolidato ruolo che hanno acquisito in tale direzione gli eventi organizzati dalla Fondazione MIdA a Pertosa (Inferno di Dante e Negro festival). Attraverso la previsione di un calendario annuale; una promozione e comunicazione “mirata”; la programmazione specifica dei contenuti e delle iniziative previste; il supporto delle iniziative locali e specifiche a sostegno; organizzazione di “grandi eventi” di rilevanza nazionale. L. Promozione di strumenti informativo-promozionali del territorio e dello sviluppo locale Con creazione logo e/o marchio identificativo del prodotto territorio; progetto grafico per la produzione di guide turistiche, folder, etc..; spot pubblicitari su canali tematici sia televisivi che in rete. Iniziative di sensibilizzazione della popolazione, degli operatori turistici e delle imprese finalizzate alla conoscenza del territorio e alla sua valorizzazione.  CARATTERISTICHE DEL PIANO E’ stato più volte ribadito che l’ambito territoriale su cui è modulata la presente proposta di sistema culturale integrato, ha già maturato significative esperienze di programmazione negoziata e, segnatamente riferite alla progettazione integrata di cui al POR Campania 2000-2006. In diretta continuità con tale esperienza si propone un argomento innovativo che trae origine e supera il concetto di turismo sostenibile che negli anni Settanta si era affermato come reazione critica alla crescita del turismo di massa europeo: l’eco-compatibilità associata al turismo. Il turismo eco-compatibile abbraccia un vasto campo di problematiche che comprendono anche la riqualificazione delle strutture ricettive per quanto riguarda il risparmio energetico, il comfort ambientale, la qualità dell’aria e l’impiego di materiali e tecnologie eco-compatibili. Recentemente si propongono incentivi pubblici per il miglioramento in termini di eco-compatibilità e diversificazione dell’offerta turistico-ricettiva delle piccole e medie imprese attraverso interventi per l’accessibilità e la fruizione dei servizi da parte dei soggetti portatori di bisogni speciali, l’introduzione di tecnologie di risparmio energetico, riciclo dell’acqua, l’implementazione di sistemi di qualità e l’adesione a sistemi di certificazione ambientale. Ovviamente l’eco-compatibilità è rivolta principalmente all’obbligo che le attività turistiche non debbano produrre impatti negativi sull’ambiente. Il turismo ecocompatibile nella sua definizione universalmente condivisa, comprende tutte le forme di turismo incentrate sulla natura e quelle dove il principale interesse del turista consiste nell’osservare la

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GRUPPO DI PROGETTAZIONE Capogruppo Donato TARTAGLIA, architetto, direttore del museo etnografico di aquilonia; Aldo VELLA architetto, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale; Luca LO

PRIORE, ingegnere grafic designer; Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali; Antonio CICOIRA architetto; Agostino DELLA GATTA promotore turistico. Corso Vittorio Emanuele 56 83041 AQUILONIA _AV www.donatotartaglia.it [email protected] – tel_ 082783553_ 3485828541

 

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natura e le tradizioni culturali; tutti gli interventi materiali individuati dal PSV rientrano nelle tipologie di intervento abituali ( recupero, restauro, valorizzazione) e già eseguite in passato. Il modello organizzativo/operativo ipotizzato si fonda su due pilastri: a) la realizzazione degli interventi materiali da parte dei vari Enti locali costituenti il Corsorzio di Promozione Territoriale; b) l’attività di coordinamento garantita dal Corsorzio per la parte degli interventi immateriali. Si ritiene possibile anche la realizzazione di forme di “partenariato” con soggetti istituzionali pubblici e privati, soprattutto per quanto attiene alle fasi successive a quelle realizzative iniziali. Ogni eventuale ipotesi, tuttavia, andrà attentamente valutata e comparata. Appare altresì necessario indicare, sinteticamente, gli elementi e le valutazioni operate che hanno indotto a ritenere “ ottimale “ la scelta della costituzione di una Società Consortile a responsabilità limitata tra i comuni ipotizzati aderenti al sistema integrato territoriale. La forma giuridica prescelta del Consorzio si caratterizza per una naturale versatilità e flessibilità. La partecipazione alla costituzione iniziale dell’organismo consortile di tutti i comuni comunque coinvolti nell’iniziativa progettuale, garantirà una “partecipazione fattiva ed attiva” anche alla costituzione degli organismi societari, previsti dalla norme societarie vigenti nel nostro ordinamento civile ed espressione altresì delle “pattuizioni statutarie”. La costituzione di un siffatto “ veicolo societario” garantirà altresì un efficiente sistema di gestione delle attività progettuali e gestionali che saranno connesse al complesso degli interventi ipotizzati. La costituzione del Consorzio , garantirà anche un assetto organizzativo e gestionale complessivo degli interventi preventivati e delle risorse finanziarie, umane, informative trasparenti, efficienti e professionali. L’impegno finanziario preventivato per gli enti locali aderenti all’inizio sarà limitato alla sottoscrizione del Fondo consortile. La realizzazione degli interventi (materiali ed immateriali) consentirà, poi, di programmare iniziative integrate di gestione, valorizzazione, integrazione di reti e sistemi locali finalizzate alla creazione delle condizioni ottimali per lo sviluppo armonico del territorio interessato. Efficacia potenziale In quanto alla rispondenza delle azioni alle intenzioni dei bisogni del territorio per essere efficacemente potenziali, è necessario un forte investimento culturale perché solo la profonda conoscenza del proprio specifico culturale può consentire un uso senza pregiudizi e non degenerativo. Invece di celare le diversità queste potrebbero essere addirittura potenziate e opportunamente sfruttate come attrazione. Significherebbe proporre, nel rispetto del locale, la possibilità di attingere alla ricchezza e alle facilitazioni offerte dalla globalizzazione, indirizzando positivamente i processi in atto piuttosto che subirli. Si tratta quindi di proporre un modello nuovo di sviluppo, prendendo coscienza delle metamorfosi in essere. Ciò non significa agire sulla cornice del sistema culturale-rurale e naturale, proponendo una contaminazione del territorio e delle architetture, ma coinvolgere, nel mantenimento del contesto ambientale, tutti coloro che operano al suo interno, costruendo una comunità composita, pienamente consapevole delle proprie prerogative e indipendenze culturali. Il turismo, come attività anche creativa, potrebbe essere uno degli strumenti con cui superare quanto di non oggettivo c’è nell’ansia da sicurezza e nelle angustie dell’autonomismo localistico. Economicità E’ palesemente riconosciuto che il turismo ecocompatibile favorisce la protezione dell’ambiente, crea equilibri economici alle comunità locali e alle organizzazioni che hanno in carico la protezione delle aree rurali e promuove la cultura della tutela dell’ambiente. Pertanto le eco-architettura e l’architettura bioclimatica rappresentano un nuovo concetto di “edilizia verde” che consente il rispetto dell’ambiente con minori costi di costruzione. L’architettura “rurale” è una sorta di architettura bioclimatica che, nel tempo, ha ottimizzato le relazioni energetiche con l’ambiente naturale circostante. Essa rappresenta un patrimonio del luogo (l’esperienza dell’intervento in atto del Parco a Ruderi è in questo senso illuminante) inestricabilmente legato e chiaramente associato al territorio e alle sue tradizioni. Il mantenimento delle diverse tipologie costruttive è un contributo alla biodiversità dei luoghi e ha un effetto positivo sulla crescita del valore economico, in quanto introduce come parametri valutativi degli edifici l’autenticità, la rispondenza alla specifica tipologia del luogo e alla tradizione, ma al tempo stesso consente di trasformare in attrazioni turistiche manufatti non più rispondenti alle esigenze dei bisogni del territorio. Inoltre, poiché il mantenimento delle tipologie locali non implica la rinuncia al comfort e al rispetto delle normative vigenti, non limita la necessità di interventi conservativi e di ammodernamento degli edifici, con le relative ricadute di tipo professionali ed occupazionali. Ma per far diventare l’architettura “rurale” un mezzo di richiamo turistico, è necessario, oltre quanto

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affermato in precedenza, investire in conoscenza e creare una approfondita coscienza consapevole delle tradizioni e delle culture locali e soprattutto libera dai pregiudizi campanilistici. Tutti gli interventi individuati sono stati assunti e valutati per un naturale equilibrio tra “Risorse impiegate” ed “aspettative di rientro economico”. Si conferma la necessità di ricorrere alla costituzione di una Società Consortile che dovrà occuparsi, basandosi sui principi dell’economia di mercato, della gestione del Sistema .  STRUTTURA ORGANIZZATIVA PER LA GESTIONE DEL PSV Il modello per la gestione del Piano Strategico di Valorizzazione (PSV) prevede la creazione di un Corsorzio di Promozione Territoriale (CPT) in forma di società consortile a responsabilità limitata capace di implementare le operazioni propedeutiche alla realizzazione del Piano Strategico. Quest’ultimo opererà con un intreccio multidisciplinare prevedendo l’apporto di tutte le figure professionali necessarie. Per l’assetto organizzativo interno tipico delle società di mercato, quali assemblee, consigli di amministrazione, direzione generale, si adotteranno procedure amministrative semplici senza trascurare i principi di trasparenza richiesti dalle norme di legge in vigore. Il Comune di Auletta, quale ente promotore, con la collaborazione di uffici di staff interni che cureranno la programmazione di risorse finanziarie per accedere alle risorse regionali, comunitarie, ecc., assumerà un ruolo di coordinamento con gli altri comuni del PSV. Questi concorreranno con proprie risorse umane e strumentali al raggiungimento degli obiettivi del PSV. I meccanismi decisionali ed operativi faranno capo alle competenze dell’ente promotore, il quale con la collaborazione degli altri comuni, assumerà anche il ruolo di soggetto gestore di tutte le operazioni. Tutte le fasi del progetto produttivo, nel rispetto delle leggi e norme in vigore per quanto riguarda appalti pubblici, servizi e forniture, perseguiranno i principi delle pari opportunità e di trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni. Descrizione del modello di gestione prescelto per la realizzazione del PSV Il modello di gestione prescelto per la realizzazione del PSV prevede un consorzio tra i comuni del sistema culturale integrato “tra parchi …e grotte svelate” che potrà strutturarsi in più ambiti territoriali, accogliendo soggetti privati in “società miste” con una partecipazione non superiore al 49%. Pertanto il consorzio fungerà da stazione appaltante e di gestione dei servizi tecnici per l’intero territorio di riferimento. Le “società miste” potranno gestire una rete di diversi ambiti di fruizione turistica, ad una “società mista” dovrà essere assegnata la gestione dell’albergo diffuso del Parco a ruderi.. Modello di gestione tradizionale societario con organismi di staff (Finanza ; Controllo di gestione; Programmazione Strategica). Descrizione del modello prescelto per la gestione del PSVBC a regime Il modello gestionale a regime della società consortile di promozione e valorizzazione del sistema culturale integrato “tra grotte .. e pietre svelate” è di seguito rappresentato :

Assemblea

Collegio Sindacale Consiglio d’Amministrazione Uffici di Staff

Direzione generale

I compiti di ciascun organismo saranno quelli previsti dalla norme societarie vigenti e dalle libere “pattuizioni statutarie. Gli obiettivi dell’attività gestionale svolta dalla società consortile di promozione del territorio coincideranno con le finalità indicate e riportate del PSV. Importante sarà la funzione di raccordo che verrà svolta per tutti gli interventi materiali ed immateriali previsti in realizzazione sul territorio del sistema integrato. Importanza e rilevanza avranno le scelte gestionali possibili e relative agli investimenti realizzati (sia materiali che immateriali) proprio per gli effetti sulla promozione, fruizione e commercializzazione degli stessi. Attenzione particolare verrà riservata alle problematiche connesse all’integrazione logistica, funzionale, promozionale, sociale e funzionale delle opere realizzate, di tutte le altre risorse esistenti sul territorio e delle potenzialità ancora da sviluppare. Il processo logico ed il binomio fondamentale sarà il seguente:

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Territorio ( risorse, eccellenze, capacità, vocazione, ecc) ------------ Mercato ( sviluppo economico mirato e sostenibile, distribuzione del reddito, crescita culturale, valorizzazione e promozione, comunicazione mirata, tutela delle identità, ecc). I soggetti da coinvolgere operativamente nella strutturazione del Corsorzio di Promozione Territoriale (CPT) possono essere, in via preliminare, così individuati:

TIPOLOGIA RIFERIMENTO RUOLO

ENTI PUBBLICI

1) Comune di Auletta 2) Comune di Buccino 3) Comune di Romagnamo al Monte 4) Comune di Salvitelle 5) Comune di Pertosa 6) Comune di Caggiano 7) Fondazione MIdA 8) Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

9) Comunità Montana 10) Soprintendenza ai BAP di Salerno ed Avellino

ATTIVAZIONE DELLE INIZIATIVE STRATEGICHE QUALIFICABILI COME ATTRATTORI PER IL TERRITORIO AVENTE RILEVANZA ECONOMICA, AMBIENTALE, ARCHITETTONICA E CULTURALE.

IMPRENDITORI PRIVATI

DA SELEZIONARE

INVESTIMENTO IN STRUTTURE DI NUOVA RICETTIVITÀ E RELATIVI SERVIZI CONNESSI ALL’ECONOMIA TURISTICA DEL TERRITORIO

SOCIETÀ MISTA DA COSTITUIRE

CURA DELL’IMMAGINE DELLA DESTINATION; GUIDA E COORDINAMENTO PER LA PROGETTAZIONE E LO SVILUPPO DEL PIANO STRATEGICO DI MARKETING TERRITORIALE; INDIRIZZO COORDINAMENTO E/O GESTIONE DIRETTA DELLE ATTIVITÀ ORDINARIE RELATIVE ALLE DIVERSE INIZIATIVE PROGRAMMATE

INVESTIMENTO PREVISTO E SOSTENIBILITA’ La realizzazione del complesso delle ipotizzate azioni definite nel presente Piano Strategico di Valorizzazione (PSV) ipotizzato, ad esclusione degli interventi di recupero in atto (rif. Parco a Ruderi e recupero della ex casa comunale di Auletta) e dei costi per la costituzione e per la fase di start-up del Corsorzio di Promozione Territoriale, prevede un investimento complessivo di € 13.150.000, distinto in € 3.230.000 per investimenti a breve termine e € 9.920.000 per investimenti a medio termine; di questo ultimo importo, € 6.100.000 sono ipotizzati a carico del finanziamento di cui alla Misura 322 del PSR 20007/2013 e € 2.700.000 a carico dei privati, sempre in attuazione della Misura 322. INTERVENTI di BREVE TERMINE   FABBISOGNO 

INTERVENTI MATERIALI

B. Confezionamneto di un offerta di recettività originale e di eccellenza Intervento di adeguamento, completamento e fornitura di arredi ed attrezzature dell’albergo diffuso del Parco a Ruderi

€ 1.000.000,00

E. Realizzazione di una pista ciclabile lungo la tratta ferroviaria Pertosa/Auletta con annesso intervento di recupero della Stazione ferroviaria di Pertosa e del Casello di Auletta;

€ 950.000,00

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D. Creazione di un distretto della biodiversità agro-alimentare Si computano i soli costi di forniture arredi ed attrezzature essendo i lavori di recupero dell’ex casa comunale di Auletta in corso

€ 170.000,00

INTERVENTI IMMATERIALI

A. Realizzazione di percorsi “privilegiati” di fruizione turistica

€ 80.000,00

C. Realizzazione di un sistema locale di “musealizzazione diffusa”

€ 250.000,00

F. Sistema territoriale diffuso di fruizione multimediale guida e indirizzo “Realtà Aumentata su piattaforma mobile”/Cartellonistica

€ 600.000,00

L. Promozione di strumenti informativo-promozionali del territorio e dello sviluppo locale, creazione logo e/o marchio identificativo del prodotto territorio; progetto grafico per la produzione di guide turistiche, folder, etc..; spot pubblicitari su canali tematici sia televisivi che in rete.

€ 180.000,00

Totale interventi a breve termine € 3.230.000,00

INTERVENTI di MEDIO TERMINE    

INTERVENTI MATERIALI

B. Confezionamneto di un offerta di recettività originale e di eccellenza di cui alla Misura 322 del PSR 2077/2013 –Rinnovamento dei Villaggi Rurali_ : 1_Intervento sul borgo abbandonato di Romagnano al Monte, albergo diffuso in un contesto di “Ghost Town” _Importo di massima_ 2_ Intervento di valorizzazione del borgo rurale di Pertosa con realizzazione di interventi di recettività eseguiti da privati_Importo di massima_ 3_Intervento di valorizzazione del borgo rurale di Salvitelle con realizzazione di interventi di recettività eseguiti da privati_Importo di massima_

€ 3.000.000,00

€ 3.000.000,00

€ 3.000.000,00

INTERVENTI IMMATERIALI

H. Realizzazione di un offerta turistica on line € 220.000,00

I. Programmazione di un circuito di eventi connessi alle peculiarità del territorio € 700.000,00

Totale interventi a medio termine € 9.920.000,00

TOTALE COSTO COMPLESSIVO AZIONE DI CUI AL PIANO STRATEGICO DI VALORIZZAZIONE € 13.150.000,00

 COINVOLGIMENTO DEL GRUPPO L’esperienza interdisciplinare maturata nel campo della valorizzazione e promozione territoriale dal gruppo di progettazione, che ha altresì contributo alla costituzione della mappa interattiva di cui alle procedure del concorso CO/Auletta, composto dal Capogruppo Donato TARTAGLIA architetto, direttore del Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia”di AQUILONIA, e da Aldo VELLA architetto, scrittore, sceneggiatore, regista teatrale, Luca LO PRIORE, ingegnere grafic designer, Giuseppe DI GUGLIELMO conservatore beni culturali, Antonio CICOIRA architetto ed Agostino DELLA GATTA promotore turistico, individua per un eventuale futuro coinvolgimento nell’attuazione del progetto un suo ruolo organico e “spalmato” sulle varie attività a programmarsi. In particolare l’esperienza acquisita nella realizzazione, gestione culturale ed economica del Museo Etnografico “Beniamino Tartaglia” di Aquilonia, nell’esecuzione di rilevanti interventi di restauro e nella progettazione di grandi eventi da parte del capogruppo, arch. Donato Tartaglia, integrata della specificità culturale dell’arch. Aldo Vella, apporterebbe un significativo contributo relativamente alla progettazione e realizzazione delle azioni B, C, E, ed I preventivate. La presenza, altresì, nel gruppo dell’ingegnere Luca LO PRIORE,grafic designer, e di Agostino DELLA GATTA, promotore turistico, garantirebbero la dovuta preparzione e sensibilità per l’attuazione delle azioni di cui a i punti A, F, H ed L.