Relaz ioni e Bilancio - Cassa Lombarda...Edio Delcò Nevena Batchvarova Marsili (*) Paola Musile...

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Relazioni e Bilancio 2017 94°Esercizio

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R e l a z i o n ie B i l anc i o

2 0 1 794°Eserc iz io

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Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2017

94° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 19 aprile 2018

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2017

94° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 19 aprile 2018

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Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2017

94° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 19 aprile 2018

Relazioni del Consiglio di

Amministrazione e del Collegio

Sindacalesul bilancio

relative all’Esercizio 2017

94° Esercizio Sociale

e deliberazionidell’Assemblea tenuta il giorno 19 aprile 2018

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La visione internazionale di Cassa Lombarda al servizio esclusivo di ciascuna realtà locale.Cassa Lombarda Private Banking. Sede di Milano. Via A. Manzoni, 12/14

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

PresidenteMassimo Trabaldo Togna

Vice PresidenteFrancesco Bellini

Amministratore Delegato eDirettore Generale

Paolo Vistalli

AmministratoriMassimo Arrighi (*)

Roberto CraveroEdio Delcò

Nevena Batchvarova Marsili (*)Paola Musile Tanzi (*)

Umberto Trabaldo TognaGiovanni Vergani

(*) Consigliere indipendente

SOCIETÀ DI REVISIONEEY S.p.A.

COLLEGIO SINDACALE

PresidenteRiccardo Perotta

Sindaci EffettiviAldo Marco MaggiDiego Maroni

Sindaci SupplentiLuca BertoliMaurizio Napolitano

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Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Bergamo, Via XX Settembre 16

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INDICE

Convocazione d’Assemblea 7

Dati sintetici e indicatori 9

Relazione degli Amministratori sull’andamento della gestione 13

Bilancio al 31 dicembre 2017 53Stato Patrimoniale 54Conto Economico 56Prospetto della redditività complessiva 57Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 31 dicembre 2017 58Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto al 31 dicembre 2016 59Rendiconto finanziario 60

Nota Integrativa 63Parte A – Politiche contabili 64Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale 83Parte C – Informazioni sul conto economico 109Parte D – Redditività complessiva 121Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 122Parte F – Informazioni sul patrimonio 178Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda 184Parte H – Operazioni con parti correlate 185Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 186Parte L – Informativa di settore 187

Parte Informativa al pubblico Stato per Stato 189

Estratto dell’ultimo bilancio approvato della controllante 191

Relazione e delibere 196

Relazione del Collegio Sindacale all’Assemblea dei soci, ai sensi dell’art. 2429 Cod. Civ. 197

Relazione della società di revisione indipendente 205ai sensi degli artt. 14 e 16 del D.Lgs. 27 gennaio 2010, n° 39

Deliberazioni dell’Assemblea dei Soci 210

Deliberazioni del Consiglio di Amministrazione 211

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Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Busto Arsizio, Via Dante 1/A (ang. Via Roma)

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CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEACASSA LOMBARDA S.p.A.

Sede in Milano, Via Manzoni n. 12/14Capitale Sociale Euro 18.000.000.= interamente versato

Iscritta nel Registro delle Imprese – Tribunale di Milano al nr. 00714590155

Partita Iva e codice fiscale n. 00714590155

Gli azionisti sono convocati in assemblea ordinaria presso la sede sociale di Milano, via Manzoni 12/14, per il giorno 19 aprile 2018 alle ore 12,30 in prima convocazione ed, occorrendo, in seconda convocazione per il giorno 24 aprile 2018, stessa ora e luogo, per deliberare sul seguente:

Ordine del Giorno

1) Approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017 e deliberazioni conseguenti;

2) Nomina di un componente del Collegio Sindacale;

3) Informativa sull’attuazione delle politiche remunerative nell’anno 2017 ed approvazione del nuovo “Documento sulle politiche retributive di Cassa Lombarda S.p.A.” e delle nuove “Linee Guida delle politiche retributive”;

4) Informativa sul “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati” e sulle “Politiche in materia di assetti organizzativi e controlli interni sulle attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati”.

Deposito delle azioni ai sensi di legge presso la cassa sociale.

Milano, 20 marzo 2018

Cassa Lombarda S.p.A.Il Presidente Massimo Trabaldo Togna

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Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Como, Via Garibaldi, 30

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DATI SINTETICI E INDICATORI

PRINCIPALI DATI DI SINTESIΔ

DATI ECONOMICI RICLASSIFICATI (Euro '000) 12 2017 12 2016 € %Margine d'interesse 8.429 10.074 -1.645 -16,3%Commissioni nette 27.361 24.034 3.327 13,8%Dividendi e proventi simili 2 98 -96 -98,0%Risultato netto dell'attività di negoziazione 4.748 8.328 -3.580 -43,0%Margine di intermediazione 40.540 42.534 -1.994 -4,7%Altri proventi/oneri di gestione (a) 1.377 1.279 98 7,7%Totale ricavi netti 41.917 43.813 -1.896 -4,3%Spese per il personale -25.966 -25.027 -939 3,8%Altre spese amministrative (b) -10.736 -10.269 -467 4,5%Rettifiche di valore nette attività mater. e immater. (c) -2.110 -1.936 -174 9,0%Totale oneri operativi -38.812 -37.232 -1.580 4,2%Risultato della gestione operativa 3.105 6.581 -3.476 -52,8%Rettifiche di valore nette -166 -2.027 1.861 -91,8%Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -270 -593 323 -54,5%Risultato ante imposte 2.669 3.961 -1.292 -32,6%Risultato netto 1.804 2.580 -776 -30,1%

ΔDATI PATRIMONIALI (Euro '000) 12 2017 12 2016 € %Liquidità 196.902 179.530 17.372 9,7%- di cui depositi liberi presso BCE 195.422 177.890 17.532 9,9%Crediti verso banche 29.264 15.535 13.729 88,4%Crediti verso clientela 480.053 455.539 24.514 5,4%Altre attività finanziarie 233.485 348.653 -115.168 -33,0%Altività fiscali 14.397 15.728 -1.331 -8,5%Altri attivi 44.039 40.812 3.227 7,9%Totale Attivo 998.140 1.055.797 -57.657 -5,5%Debiti verso banche 132.878 140.547 -7.669 -5,5%- di cui rifinanziamento TLTRO/LTRO 130.000 130.015 -15 0,0%Debiti verso clientela 745.289 804.527 -59.238 -7,4%Altre passività finanziarie 0 12 -12 -100,0%Passività fiscali 5 113 -108 -95,6%Altri passivi 28.388 21.309 7.079 33,2%Patrimonio netto 91.580 89.289 2.291 2,6%Totale Passivo 998.140 1.055.797 -57.657 -5,5%Raccolta complessiva 5.171.378 4.972.714 198.664 4,0%Raccolta Diretta 745.289 804.527 -59.238 -7,4%- di cui debiti verso clientela 745.289 804.527 -59.238 -7,4%- di cui titoli in circolazione 0 0 0 0,0%Raccolta Indiretta (d) 4.426.089 4.168.187 257.902 6,2%- di cui gestioni patrimoniali (senza saldi c/c) 1.209.668 1.051.480 158.188 15,0%- di cui fondi 1.148.343 908.404 239.939 26,4%- di cui polizze 212.851 205.886 6.965 3,4%- di cui risparmio amministrato 1.855.227 2.002.417 -147.190 -7,4%

ΔATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI PATRIMONIALI 12 2017 12 2016 € %Fondi Propri (Euro '000) 91.371 89.318 2.053 2,3%Attività di rischio ponderate (Euro '000) 549.440 521.817 27.623 5,3%CET1 capital ratio % 16,63% 17,12% -0,5%Total capital ratio% 16,63% 17,12% -0,5%

STRUTTURA OPERATIVA 12 2017 12 2016Numero dipendenti a fine anno 215 216- di cui numero private banker 64 62Numero sportelli 5 5(a) rigo 190 del conto economico, senza i recuperi d’imposta e l’ammortamento delle migliorie su beni di terzi(b) rigo 150b del conto economico, al netto dei recuperi d’imposta(c) righi 170 e 180 del conto economico, incluso l’ammortamento delle migliorie su beni di terzi(d) Inclusiva dei titoli istituzionali e netta della liquidità sui c/c delle gestioni

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Cassa Lombarda Private Banking. Filiale di Roma, Via Paisiello, 35/A

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PRINCIPALI INDICATORIΔ

INDICATORI DI REDDITIVITA’ 12 2017 12 2016Margine interesse/Ricavi netti 20,1% 23,0% -2,9%Commissioni nette/Ricavi netti 65,3% 54,9% 10,4%Cost/Income 89,0% 83,0% 6,0%R.O.A. su raccolta indiretta (*) 0,61% 0,56% 0,05%(*) Margini sulla raccolta indiretta / valore medio mensile della raccolta indiretta

ΔINDICATORI DI STATO PATRIMONIALE 12 2017 12 2016Raccolta Diretta/Crediti verso clientela 155,3% 176,6% -21,3%Crediti verso clientela/Totale Attivo 48,1% 43,1% 5,0%Altre attività finanziarie/Totale Attivo 23,4% 33,0% -9,6%Patrimonio netto/Crediti verso clientela 19,1% 19,6% -0,5%

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Cassa Lombarda Private Banking. Ingresso Sede di Via Manzoni 14 - Milano

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RELAZIONE DEGLI AMMINISTRATORISULL’ANDAMENTO DELLA GESTIONE

Signori azionisti,il 2017 è stato caratterizzato da una fase iniziale di decelerazione dell’economia globale, seguita da un periodo di crescita sostenuta, grazie anche alla prosecuzione delle politiche espansive che hanno permesso un’accelerazione del commercio internazionale e la ripresa degli investimenti. Positivo è stato l’andamento macroeconomico dell’Eurozona con una domanda interna in sviluppo e le esportazioni in crescita. In Italia si è assistito, anche se in modo più contenuto rispetto agli altri paesi dell’Eurozona, ad una ripresa del ciclo economico. L’inflazione è rimasta su livelli bassi e la Bce ha mantenuto una politica monetaria ancora espansiva. I positivi trend macroeconomici, uniti ad un ristabilito clima di fiducia e ad una relativa stabilità geopolitica, hanno favorito lo sviluppo dei mercati azionari mentre i mercati obbligazionari hanno visto un aumento moderato dei tassi sulle scadenze più lunghe.

Nel corso del 2017 la Banca si è focalizzata sulle azioni individuate nel proprio budget, che si articolano sui tre pilastri del Piano Programmatico triennale in essere: crescita delle masse, miglioramento della redditività e riduzione dei costi. La Banca ha continuato a perseguire lo sviluppo del modello di business centrato sui servizi di Private Banking e Wealth Management, rafforzando il team dell’Alta Direzione con l’assunzione ad inizio anno del nuovo Vice Direttore Generale, a cui fa riferimento la Direzione Wealth Management, la Direzione Crediti, la Direzione Operativa e la Funzione Marketing Prodotti e Comunicazione.

La raccolta indiretta ha raggiunto quasi i 4,4 mld. di euro (secondo prospettiva gestionale che esclude le partecipazioni istituzionali facenti capo al Gruppo), con la raccolta gestita in ulteriore stabile crescita rispetto a fine 2016 ed i ricavi ricorrenti che si attestano a circa 19 ml. di euro. È proseguito quindi lo sviluppo dei ricavi generati dalla struttura di Private Banking che rappresentano oramai oltre il 67% del margine d’intermediazione. La crescita dei ricavi del Private Banking ha permesso di compensare, almeno parzialmente, la riduzione del margine d’interesse e degli utili dell’attività di negoziazione sul portafoglio di proprietà, per effetto della strutturale politica di riduzione dei rischi ed aumento dei presidi di garanzia, con queste due fonti di ricavi che hanno oramai raggiunto un livello che può essere considerato fisiologico.

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Dal lato dei costi, il costo del personale è risultato in lieve crescita rispetto al 2016, ma sotto le aspettative, per le minori assunzioni di banker e per le politiche di contenimento del costo del personale, mentre per quanto riguarda le altre componenti di costo la Banca ha dovuto sostenere circa 0,8 ml. di euro di contributi al sistema bancario, nonché spese di consulenza per ottemperare a richieste delle autorità di Vigilanza (Piano di Risanamento), al cambio dei principi contabili (IFRS9)

Ricavi da Private Banking (*)

Evoluzione AUM (*) Raccolta Indiretta e Gestito (*)

24 2732 34

3848

51

62 64

Numero Private BankersEvoluzione ricavi ricorrenti

Masse in ml. di euro

Ricavi in migliaia di euro

(*) In queste tabelle, il dato degli AUM è stato riclassificato gestionalmente, escludendo dal risparmio amministrato le partecipazioni facenti capo al Gruppo e detenute in pura custodia, nonché ricollocando la liquidità delle gestioni patrimoniali all’interno del risparmio gestito.

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e ad attività di carattere strategico. Sono intanto continuate le azioni di riduzione delle spese generali con la revisione della base fornitori, in collaborazione con l’ufficio acquisti di Gruppo, ed è iniziato nell’ultimo trimestre dell’anno un progetto volto ad individuare opportunità di efficientamento a livello di processi, strutture organizzative e modello di servizio. Al contempo sono proseguite le iniziative poste in essere per il ricambio generazionale con incentivi all’esodo su base volontaria ed individuale di colleghi vicino alla quiescenza, mentre sono state inserite nuove risorse con potenziale di crescita.

In questo contesto Cassa Lombarda chiude l’anno con un utile netto di circa 1,8 ml. di euro. Il patrimonio netto raggiunge i 91,6 ml. di euro con i fondi propri a 91,4 ml. di euro ed un Total Capital Ratio pari al 16,63%.

Lo scenario di riferimento: 1) il contesto generale ed i mercati Il 2017 è iniziato con una decelerazione della crescita economica nel primo trimestre dell’anno legata ai paesi anglosassoni mentre, in una fase successiva, è prevalsa una ripresa globale, supportata da politiche espansive, che ha portato a chiudere l’anno con una crescita stimata del Pil globale al 3,7% dal 3,2%. Il commercio internazionale ha accelerato beneficiando dell’aumento degli investimenti, mentre è rimasta bassa l’inflazione, stimata al 3,1% dal 2,8% dell’anno precedente. La crescita ha beneficiato del buon andamento del mondo emergente. In particolare in Cina il ciclo ha tenuto, nonostante il riequilibrio economico in corso, grazie alle politiche di sostegno fiscale. Brasile e Russia sono usciti dalla recessione con politiche monetarie più accomodanti ed anche a seguito della ripresa di alcune commodity. A questo quadro si è aggiunto il buon andamento dell’Eurozona grazie alla domanda interna aiutata da un ulteriore miglioramento del mercato del lavoro. Lo sviluppo dei consumi ha portato ad una ripresa degli investimenti nell’edilizia residenziale, mentre il miglioramento del contesto esterno ha determinato una ripresa delle esportazioni. L’area Euro ha visto così una crescita in progressivo miglioramento e le aspettative di deflazione rientrare. L’inflazione è rimasta però bassa, frenata da uno sviluppo salariale ancora modesto. Pure in Italia l’attività economica ha ripreso vigore, anche se è rimasta inferiore alla media europea. Sono migliorati sia i servizi sia l’industria con la ripresa degli investimenti delle imprese ed il proseguimento della crescita della spesa delle famiglie. Anche le esportazioni sono aumentate traendo beneficio dal miglioramento della congiuntura globale ed alimentando il surplus corrente. Sono aumentati i prestiti a famiglie ed imprese, ad eccezione del settore delle costruzioni e, con il consolidarsi della ripresa, sono ripresi anche gli interventi straordinari pubblici e di ricapitalizzazione ed è migliorata la qualità del credito bancario.

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La Bce, pur ricalibrando la sua politica attraverso una riduzione degli acquisti mensili di titoli di stato (da 80 mld. di euro a 60 mld.), ha mantenuto ancora una decisa espansione monetaria, ritenendola necessaria per riportare l’inflazione ad un livello prossimo al 2% ed inoltre ha comunicato che i tassi ufficiali si manterranno a livelli bassi per un periodo prolungato.

Gli indici azionari sono aumentati in tutti i principali mercati, in coerenza con il positivo quadro macroeconomico e la crescita degli indici di fiducia (MSCI Developed local +16,3% sottoperformante rispetto al MSCI Emerging local +27,8%; US +19,4% sovraperformante rispetto all’Eurozona +6,5%, che è stata penalizzata da alcune incertezze politiche e dalla forza dell’euro).

I tassi obbligazionari sono saliti nel tratto breve della curva solo in US (due anni +69 bps a 2,03%) seguendo i rialzi della Fed. Viceversa sono saliti quasi ovunque nel tratto a lunga scadenza, spinti dalla forza del ciclo economico (decennale: Germania +22 bps a 0,56% e Italia +20 bps a 2,00%, mentre US -4 bps a 2,55%). Si sono invece ridotti gli spread sia di titoli societari Investment Grade e High Yield, sia Governativi Emergenti. Le commodity hanno registrato andamenti divergenti. Il petrolio è cresciuto del +12,5% spinto dalla riduzione delle scorte, causata dall’aumento dei consumi e dal contenimento della produzione per gli accordi Opec. L’oro è rimbalzato del +13,1%, beneficiando della stabilità dei tassi a lungo e del calo del dollaro. Il rame è cresciuto del +30,9% per il ritorno all’accumulo di scorte da parte della Cina, principale consumatore mondiale, e per le attese di incremento dei consumi legati alle politiche di Trump. La volatilità nei mercati finanziari è rimasta su valori molto bassi per la buona crescita economica e l’abbondante liquidità, salvo temporanei incrementi a ridosso di specifici eventi. Tale contesto ha anche facilitato la creazione della bolla speculativa sui bitcoin.

Per quanto riguarda le valute, il dollaro si è indebolito sia per la graduale normalizzazione della Fed sia per alcune difficoltà incontrate dall’amministrazione Trump (dollar index -9,9%), mentre l’euro si è rafforzato contro tutte le principali valute per la forza del ciclo economico e le attese di riduzione delle politiche monetarie espansive della Bce (eur/usd +14,1%, eur/yen +10,0%, eur/gbp +4,1%, eur/cad +6,8%).

Lo scenario di riferimento: 2) il settore del Private BankingGli ultimi dati sull’evoluzione del mercato del Private Banking in Italia, basati sulle analisi e sulle elaborazioni condotte periodicamente dall’Associazione Italiana Private Banking, a cui Cassa Lombarda aderisce,

Salone e casse di Via Manzoni 14 - Milano

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riportano l’evoluzione del mercato suddiviso tra mercato potenziale e mercato servito (con il termine servito si intende il mercato del Private Banking servito dalle banche che aderiscono all’Associazione).

Al 31/12/2016 il mercato potenziale del Private Banking in Italia era di circa 1.029 mld. di euro (+1,2%, fonte Prometeia), mentre il mercato servito (fonte AIPB) era di 763 mld. di euro (74% del mercato potenziale) dato in crescita del 5% rispetto al 31/12/2015. Alla fine del terzo trimestre 2017 (ultimo dato disponibile) il mercato servito è cresciuto ulteriormente arrivando a 792 mld. di euro (+3,8%, di cui +1,9% per effetto mercato).I dati confermano il trend oramai consolidato negli ultimi anni dello sviluppo della raccolta gestita a scapito dell’amministrata. Infatti, sul totale degli AuM, la raccolta gestita passa dal 33,6% del 31/12/12 al 42,7% del 30/09/17 mentre l’amministrata scende, nello stesso periodo, dal 37,2% al 25,6%. Buona la crescita dei prodotti assicurativi che a fine terzo trimestre 2017 arrivano al 17,2% del totale degli AuM, più che raddoppiando quindi il loro peso percentuale da fine 2012.

L’analisi dei ricavi degli istituti aderenti all’AIPB mostra negli ultimi anni una costante riduzione del margine d’interesse dovuto alla riduzione dei tassi di mercato, mentre si assiste ad una decisa crescita del margine da servizi. Il primo dato si attesta al 14,3% ed il secondo all’85,7% del margine d’intermediazione complessivo a fine 2016, con un ROA sul margine da servizi di 73 bps. L’analisi della redditività per tipologia di prodotto evidenzia come la redditività più alta sia quella dei prodotti assicurativi e degli OICR, con 93 bps e 90 bps rispettivamente, seguita dalle gestioni patrimoniali con 78 bps, mentre l’amministrato ha una redditività di soli 28 bps.

Il dato del cost/income, che negli ultimi 2 anni è stato circa il 44%, risulta poco significativo per realtà come Cassa Lombarda considerando che a partire dal 2015 sono entrati in AIPB reti di promotori finanziari che presentano, per la loro struttura organizzativa e di approccio al business, rapporti di cost/income ben diversi dagli operatori tradizionali di private banking a cui Cassa Lombarda appartiene. Il dato sul cluster delle banche specializzate evidenzia dati del tutto diversi, con un cost/income medio di circa l’86%.

Il cambio di perimetro di fine 2015 ha inoltre fatto ulteriormente crescere la quota del mercato servito dalle grandi banche universali che a fine terzo trimestre 2017 si attesta a quasi il 55% del totale degli AuM contro il 21% delle business unit delle banche retail, il 14% delle banche specializzate, tra le quali Cassa Lombarda viene classificata, e circa il 10% delle banche estere.

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A livello di distribuzione geografica la concentrazione della ricchezza, sia potenziale che servita, è nel Nord del Paese. La Lombardia (32,1%), l’Emilia Romagna (12,2%) ed il Piemonte (11,8%) rappresentano oltre il 56% degli AuM serviti che diventano oltre due terzi con la quarta regione in classifica che è il Lazio (10,7%).

Lo scenario di riferimento: 3) il contesto normativoTra le principali novità normative e regolamentari entrate in vigore nel corso del 2017 e di particolare rilevanza per il settore bancario si segnalano: • il Decreto Legislativo 15 marzo 2017, n. 37, di attuazione della

Direttiva 2014/92/UE, sulla comparabilità delle spese relative al conto di pagamento, sul trasferimento del conto di pagamento e sull’accesso al conto di pagamento con caratteristiche di base;

• le Linee Guida della Banca Centrale Europea per le banche, del 20 marzo 2017, in materia di crediti deteriorati (non performing loans), che definiscono le misure, i processi e le migliori prassi che andrebbero integrate nel trattamento dei crediti deteriorati da parte delle banche per le quali questo aspetto costituisce una priorità;

• il Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90, in vigore dal 4 luglio 2017, di attuazione della Direttiva 2015/849/UE (cosiddetta IV Direttiva Antiriciclaggio) relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo e recante modifica delle direttive 2005/60/CE e 2006/70/CE ed attuazione del regolamento (UE) n. 2015/847 riguardante i dati informativi che accompagnano i trasferimenti di fondi e che abroga il regolamento (CE) n. 1781/2006;

• il Decreto Legislativo 3 agosto 2017, n. 129, recante modifiche al Decreto Legislativo n. 58/1998 (Testo Unico della Finanza), di attuazione della Direttiva 2014/65/UE relativa ai mercati degli strumenti finanziari (cosiddetta MiFID II) e adeguamento alle disposizioni del Regolamento (UE) 600/2014 sulla stessa materia (cosiddetto MiFIR);

• il Decreto Legislativo 15 dicembre 2017, n. 218 di recepimento della Direttiva (UE) 2015/2366 sui servizi di pagamento nel mercato interno (PSD 2 – Payment Services Directive), nonché di adeguamento delle disposizioni interne al Regolamento (UE) n. 751/2015 sulle commissioni interbancarie sulle operazioni di pagamento basate su carta (IFR – Interchange Fees Regulation).

Andamento della gestione Riferendosi ai dati gestionali di masse e ricavi, pertanto con dati e criteri che potrebbero a volte differire marginalmente dai dati civilistici

Reception Private Banking di Via Manzoni14 - Milano

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di bilancio, gli AuM totali al 31 dicembre 2017 si attestano a quasi 5,2 mld. di euro (includendo in questo caso le partecipazioni istituzionali facenti capo al Gruppo), con un aumento di circa 199 ml. di euro da fine dicembre 2016, in parte dovuto ad un effetto mercato positivo per 46 ml. di euro. La raccolta indiretta è cresciuta costantemente con una lieve riduzione negli ultimi due mesi dell’anno a seguito della contrazione dei mercati e per un approccio maggiormente conservativo della clientela, che ha preferito mantenersi più liquida negli ultimi mesi dell’anno. Per contro la raccolta diretta complessiva è risultata in leggero calo mostrando però un andamento altalenante nel corso dell’anno con una discesa dei volumi nei primi mesi, in modo più marcato sulla componente della liquidità delle gestioni, per poi ritornare a salire nell’ultimo trimestre, come già descritto, e chiudere l’anno a 745 ml. di euro rispetto a 805 ml. di fine 2016. Lo sviluppo delle masse della raccolta indiretta è risultato particolarmente sostenuto per quanto riguarda la componente degli OICR, grazie anche all’offerta di prodotti “target date” molto apprezzati dalla clientela. Buona, ma più contenuta, è stata la crescita sulle gestioni patrimoniali, mentre i prodotti assicurativi sono rimasti stabili. È continuata, come già visto negli ultimi anni ed in linea con i trend di settore, la riduzione della raccolta amministrata. La raccolta a fee ricorrenti ha superato di poco il 61% del totale della raccolta indiretta (56% a fine dicembre 2016) a conferma dell’efficacia delle azioni di best shift intraprese dalla rete commerciale e dall’apprezzamento di prodotti a maggior valore aggiunto allineati alle richieste della clientela. Per quanto riguarda i finanziamenti dalla Bce, si è preso parte all’asta di marzo dei TLTRO II per un importo di 60 ml. di euro con scadenza marzo 2021 e costo nullo e, successivamente a giugno e poi a settembre, sono state rimborsate anticipatamente due tranche da 30 ml. di euro di TLTRO I in entrambi i casi con scadenza settembre 2018 e costo di 5 bps. Al 31/12/17 risultavano quindi attivi 130 ml. di euro di finanziamenti dalla Bce dato uguale al 31/12/2016.

Il portafoglio creditizio, dopo una situazione di sostanziale stabilità del primo trimestre, ha mostrato segnali di ripresa a partire dal secondo trimestre a seguito di alcune operazioni di importo significativo per poi crescere, ma in modo contenuto, nel terzo trimestre ed attestarsi a fine anno a circa 472 ml. di euro (escludendo, in ottica gestionale, le sofferenze nette, i ratei e le svalutazioni forfettarie) rispetto ai 447 di fine 2016. In particolare lo sviluppo più marcato delle linee di credito con garanzia reale (in primis pignoratizia) trova un freno nel permanere di un serrato livello competitivo che si scontra con una doverosa politica costantemente attenta ai rischi seguita dalla Banca.

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Il portafoglio di proprietà è rimasto sino a maggio su livelli sostanzialmente allineati all’ultimo trimestre del 2016 per poi scendere di volume per la riduzione dei livelli di liquidità, per le minori opportunità d’investimento nonché per i nuovi limiti imposti dalla Capogruppo sull’esposizione al rischio Paese Italia che ha penalizzato l’operatività ed i ricavi da negoziazione. A fine 2017 il portafoglio di proprietà ammontava quindi a circa 233 ml. di euro, rispetto ai 348 di un anno prima, con una contrazione quindi di circa un terzo del valore.

12 2017

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PER AREA (Euro ‘000)

Private Banking

DirezioneCrediti

ServizioFinanza Totale

Margine di interesse -531 7.355 1.605 8.429Totale commissioni nette 26.623 738 27.361Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 1.220 3.530 4.750Margine di intermediazione 27.312 8.093 5.135 40.540

% 67,4% 20,0% 12,6% 100,0%

12 2016

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PER AREA (Euro ‘000)

Private Banking

DirezioneCrediti

ServizioFinanza Totale

Margine di interesse -871 8.244 2.701 10.074Totale commissioni nette 23.145 889 24.034Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 1.619 6.807 8.426Margine di intermediazione 23.893 9.133 9.508 42.534

% 56,2% 21,5% 22,4% 100,0%

(*) Al fine di permettere un corretto confronto, il dato del 2016 è stato riclassificato senza il TIT considerando che questo è stato fissato pari a zero nel 2017.

Analizzando il dato del margine d’intermediazione per area di business della Banca, utilizzando i dati in ottica gestionale, emerge come:• i ricavi dall’attività di Private Banking risultino in crescita del 14,3%

rispetto al 2016, grazie all’incremento dei ricavi commissionali, oltre che ad un minor costo della raccolta. Il Private Banking, con una contribuzione al margine d’intermediazione di 27,3 ml. di euro prosegue la sensibile crescita nel peso percentuale sul totale del margine d’intermediazione della Banca (da 56,2% a 67,4%);

• l’attività creditizia, con una riduzione di oltre l’11% dei ricavi rispetto al 2016, risente dell’andamento dei tassi d’interesse a cui si unisce il fatto che le nuove operazioni sono nella maggior parte garantite e quindi a minor redditività (le operazioni così dette “in scope” sul totale degli affidamenti salgono al 74,4% dal 71% di fine 2016). Le commissioni sull’accordato, garanzie ed effetti sono ancora in

Uffici di Presidenza di Via Manzoni 14 -Milano

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riduzione per la competitività dei mercati che comporta margini commissionali e spese molto basse o addirittura l’esenzione per la nuova clientela di buono standing. I ricavi generati dall’attività creditizia rappresentano il 20,0% del margine d’intermediazione e sono in lieve contrazione rispetto al 2016;

• l’attività relativa al portafoglio titoli di proprietà ed alla tesoreria, con 5,1 ml. di euro di contribuzione al margine d’intermediazione (12,6% sul totale rispetto al 22,4% del 2016), è l’area di business che ha mostrato la contrazione più significativa. Il volume medio del portafoglio di proprietà più contenuto rispetto al 2016 (circa 75 ml. di euro in meno in media), il tasso Euribor a 3 mesi che da una media di -26 bps del 2016 è sceso ad una media di -33 bps nel 2017, minori opportunità sui mercati finanziari ed una riduzione dell’esposizione al rischio paese Italia hanno penalizzato i ricavi.

Dal lato dei costi, le spese amministrative (26,0 ml. di costo del personale e 10,7 ml. per le altre spese amministrative) sono in lieve crescita (+4,0%) rispetto al 2016. Rispetto al budget, il costo del personale risulta sotto le stime per minori assunzioni di banker mentre il dato delle altre spese amministrative è di poco sopra l’obiettivo.

Nel corso dell’anno la Banca ha effettuato delle valutazioni prudenziali sulle posizioni creditizie, appostando rettifiche e riprese di valore nette che hanno generato un ammontare positivo di circa 28 mila euro (contro circa 2,0 ml. di ammontare netto negativo nel 2016).

Il ROA medio (redditività della raccolta indiretta esclusa la componente delle partecipazioni istituzionali) del 2017 è stato di 61 bps rispetto ai 56 bps della media del 2016, grazie ad un mix di raccolta indiretta che ha continuato la crescita verso la raccolta di prodotti a fee ricorrenti con redditività ben superiore all’amministrato. Il cost/income, considerate le spese amministrative al netto dei recuperi sulle imposte indirette e delle componenti straordinarie legate agli incentivi all’esodo su base volontaria sul costo del personale, cresce ed arriva all’89% (83% a fine 2016), per la citata contrazione del margine d’intermediazione a fronte di spese amministrative in lieve crescita.

I fondi propri sono passati da 89,3 ml. di euro del 31/12/2016 a 91,4 ml. al 31/12/2017. I requisiti (soglia dell’8%) passano da 41,7 ml. a circa 44,0 ml. a seguito dell’incremento del rischio di credito, principalmente per lo sviluppo del portafoglio creditizio, in parte controbilanciato dalla riduzione del rischio di credito sulla componente AFS del portafoglio di proprietà, mentre si è assistito ad una contrazione del rischio di mercato per la componente MTM, che a fine anno ha presentato volumi in forte

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riduzione rispetto al 2016. L’eccedenza rispetto alla soglia dell’8% è di 47,4 ml. di euro a fine dicembre 2017, dato sostanzialmente allineato al 2016. Il Total Capital ratio da 17,12% di fine dicembre 2016 passa a 16,63%, ben sopra il livello fissato dalle autorità di Vigilanza nel processo SREP. Tra le principali attività svolte nel corso dell’anno si segnala:• l’attuazione delle azioni individuate nell’“Action Plan” del budget

2017 tra cui si evidenziano: • l’analisi dell’offerta OICR al fine di concentrare l’offerta su un

numero limitato di case (passaggio da “open architecture” a “guided architecture”);

• la revisione di alcune linee di gestione (GPM Fund Allocation);• le valutazioni fatte per arricchire l’offerta di prodotti assicurativi;• l’avvio delle prime attività necessarie al lancio di un comparto

di Sicav Planetarium che vedrà Cassa Lombarda nel ruolo di gestore delegato;

• il proseguimento delle azioni di best shift da parte della rete commerciale;

• le iniziative sulla raccolta diretta per contenerne il costo e diminuire il livello di liquidità;

• l’inizio nella seconda parte dell’anno di un progetto con il fine di individuare azioni di efficientamento dei processi, della struttura organizzativa e del modello di servizio;

• il proseguimento delle analisi su opportunità di risparmio su alcune categorie di spese generali condotte anche con il supporto del Procurement di Gruppo.

• l’attuazione degli interventi richiesti per l’adeguamento alla nuova normativa europea “MiFID II” (Direttiva 2014/65/UE, Regolamenti delegati e normativa italiana di attuazione), entrata in vigore dal 3 gennaio 2018, che ha modificato la disciplina della prestazione dei servizi di investimento, al fine di rafforzare ulteriormente i presìdi di tutela per gli investitori ed accrescere la trasparenza e l’efficienza dei mercati finanziari. Le attività principali hanno riguardato la definizione del modello di consulenza della Banca (non indipendente), la revisione dei contratti, la pubblicazione sul sito internet dei documenti informativi, la revisione del questionario per la profilazione dei clienti, la mappatura dei prodotti finanziari, l’approvazione del modello di product governance, la predisposizione della scheda prodotto, l’aggiornamento della normativa interna e la formazione;

• l’approvazione da parte del Consiglio della Banca dei regolamenti e delle policy di Gruppo condivisi con la controllante, nell’ambito dell’esercizio della direzione e coordinamento da parte della capogruppo PKB Privatbank SA;

Sala Riunioni CDA di Via Manzoni 14 -Milano

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• l’avvio, in ottica di rafforzamento delle sinergie con la controllante PKB Privatbank SA, di alcuni Comitati di Gruppo, in cui partecipano esponenti di PKB e Cassa Lombarda, che si riuniscono periodicamente con finalità di reciproco scambio di informazioni e di attivazione di tavoli di lavoro comuni sui principali progetti in cui le diverse entità del gruppo sono coinvolte;

• la finalizzazione delle azioni individuate nell’”Action Plan Banca d’Italia” tese al superamento delle osservazioni evidenziate nel rapporto ispettivo relativo all’ordinario accertamento da parte della Vigilanza ai sensi dell’art. 54 Dlgs 1.09.93 n. 385 tenutosi tra il 30 novembre 2015 ed il 4 marzo 2016;

• lo svolgimento nel corso dell’anno del progetto per l’implementazione del nuovo principio contabile IFRS9 che ha visto il coinvolgimento della Direzione Generale, della Direzione Amministrazione, del Risk Management, della Direzione Crediti e dei Sistemi Applicativi con il supporto di consulenti esterni. Il CdA è stato costantemente tenuto aggiornato sullo stato avanzamento dei lavori e sulle risultanze relative agli impatti contabili del nuovo principio e nella seduta consigliare del 19 dicembre ha approvato la “Policy Classification & Measurement e Impairment” relativa al principio IFRS9.

Per quanto riguarda le attività di sviluppo portate avanti dalla Banca nel corso del 2017 si evidenzia in particolare:• lo sviluppo di nuove linee di gestione (GP Target Allocation)

all’insegna della continua innovazione di prodotto;• lo sviluppo di nuove metodologie di asset allocation sulle gestioni

patrimoniali; • il completamento del portale “Wealthy”, con lo scopo di fornire

alla rete commerciale un unico e dedicato punto di accesso per tutta l’informativa di prodotto, di ricerca e di analisi, oltre che di formazione continua;

• lo sviluppo (product design ed adeguamenti di infrastruttura tecnologica ed organizzativa) del comparto collettivo Euro Enhanced Credit;

• lo sviluppo dell’infrastruttura gestionale, operativa ed organizzativa per la gestione dei FIC del ramo III di prodotti assicurativi;

• la progettazione e l’inizio dell’implementazione di un sistema di risk management e performance attribution per le gestioni patrimoniali.

Si segnalano inoltre i seguenti fatti rilevanti avvenuti nel corso dell’anno:• a seguito della riorganizzazione societaria del Gruppo, che ha visto

PKB PrivatBank SA acquisire oltre il 99% della partecipazione di Cassa Lombarda, l’Assemblea della Banca in data 20 aprile ha approvato le

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nuove cariche sociali che vedono una partecipazione maggioritaria espressione della controllante PKB PrivatBank SA nel CdA di Cassa Lombarda. Nel Consiglio di Cassa Lombarda entrano: la Dott.ssa Nevena Batchvarova Marsili (amministratore indipendente) ed il Dott. Giovanni Vergani (consigliere di PKB Privatbank SA) ed escono, per raggiunti limiti di età, il Dr. Augusto Clerici Bagozzi ed il Dr. Bruno Panigadi a cui va il riconoscimento della Banca per il prezioso lavoro svolto in questi anni. Viene confermato il Collegio Sindacale attualmente in carica, mentre per quanto riguarda l’Organismo di Vigilanza entrano l’Avv. Giovanni Ponti, noto penalista, che assume il ruolo di Presidente, ed il Dr. Aldo Marco Maggi, membro del Collegio Sindacale, ed escono il Dr. Roberto Cravero e la Dott.ssa Vanessa Sunda;

• in data 2 maggio 2017 è stata avviata un’ordinaria verifica ispettiva di Banca d’Italia – UIF in merito a procedure e controlli in materia antiriciclaggio ed all’esame di alcune specifiche posizioni conclusasi il 6 luglio. In relazione a tale verifica, il 4 ottobre sono state trasmesse due lettere di contestazione, al delegato SOS ed alla Banca quale responsabile in solido, per mancata segnalazione di operazioni sospette ai fini antiriciclaggio. Il delegato SOS e la Banca hanno trasmesso le controdeduzioni al MEF e presentato ricorso al TAR a sostegno della propria posizione, contestando sia il mancato rispetto del principio di trasparenza dell’azione amministrativa e dei diritti di difesa ed al contraddittorio nell’ambito del procedimento sanzionatorio in esame, sia la fondatezza nel merito delle contestazioni mosse dall’UIF;

• facendo seguito al provvedimento di Banca d’Italia del 15/02/2017 che ha dettato disposizioni attuative in materia di piani di risanamento in base alla Direttiva 2014/59/EU (BRRD) con la richiesta di invio, per le banche così dette “less significant”, del Piano di Risanamento entro il 15 giugno, la Banca ha predisposto il predetto Piano che ha individuato nella prima parte i meccanismi di governance ed i principali indicatori definendone il livello di “recovery”. La seconda parte del Piano ha individuato una lista di opzioni di risanamento in base anche al tipo di scenario di stress. Il Piano è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 24 maggio ed inviato alla Vigilanza secondo la scadenza;

• in data 28 aprile Banca d’Italia ha richiesto ad un campione di banche, non sottoposte alla diretta vigilanza della Bce, tra cui Cassa Lombarda, di rispondere ad un questionario quali/quantitativo relativo agli impatti previsti sul business e sugli economics dell’Istituto a seguito dell’implementazione del nuovo principio contabile IFRS9. La Banca ha risposto inviando il questionario in data 20 giugno secondo la scadenza.

Sede di Via Manzoni 14 - Milano

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Evoluzione della raccolta diretta ed indirettaΔ

RACCOLTA (Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %Debiti verso clientela 745.289 14,4% 804.527 16,2% -59.238 -7,4%Titoli in circolazione 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%Raccolta diretta 745.289 14,4% 804.527 16,2% -59.238 -7,4%Risparmio amministrato 1.855.227 35,9% 2.002.417 40,3% -147.190 -7,4%Risparmio gestito 2.570.862 49,7% 2.165.770 43,6% 405.092 18,7%- di cui gestioni patrimoniali (*) 1.209.668 23,4% 1.051.480 21,1% 158.188 15,0%- di cui fondi 1.148.343 22,2% 908.404 18,3% 239.939 26,4%- di cui polizze 212.851 4,1% 205.886 4,1% 6.965 3,4%Raccolta indiretta 4.426.089 85,6% 4.168.187 83,8% 257.902 6,2%Totale raccolta 5.171.378 100,0% 4.972.714 100,0% 198.664 4,0%(*) esclusa liquidità sulle gestioni

La raccolta complessiva, inclusiva delle partecipazioni istituzionali facenti capo al Gruppo, ammonta a fine anno a 5.171 ml. di euro contro i 4.973 ml. di euro di fine dicembre 2016. La crescita è stata quindi di circa 199 ml. di euro (+4,0%) di cui circa 46 ml. di euro per performance dei mercati.La raccolta diretta (inclusa la liquidità sulle gestioni patrimoniali), 745 ml. di euro, risulta in riduzione (-7,4%) dopo la crescita sostenuta del 2016 grazie alle azioni poste in essere e perseguite dalla rete commerciale al fine di una transazione della stessa verso investimenti di risparmio gestito. La liquidità sui c/c dei clienti scende da 635 ml. di fine 2016 a 615 ml. di dicembre 2017, mentre la liquidità delle gestioni, dopo una contrazione significativa nel primo trimestre, resta su valori costanti intorno ai 90 ml. di euro nei mesi seguenti per tornare a crescere negli ultimi due mesi ed attestarsi a 112 ml. a fine dicembre (159 ml. a dicembre 2016).

La raccolta indiretta è passata da 4.168 ml. di euro del 31/12/2016 a 4.426 ml. di euro del 31/12/2017, con una crescita di 258 ml. (+6,2%).

Nel corso del periodo analizzato la rete commerciale ha continuato la focalizzazione sui prodotti a fee ricorrenti. In particolare va segnalato il significativo incremento degli OICR (+26,4%), con l’offerta nel corso dell’anno di prodotti “target date” che hanno avuto un ottimo riscontro presso la clientela. Anche le gestioni patrimoniali hanno mostrato una crescita significativa (+15,0%), grazie anche al lancio di nuove soluzioni di investimento (“GP Target Allocation”) ed al restyling delle linee flessibili in OICR (“GPM Fund Allocation”). Particolare focus, inoltre, è stato rivolto alle linee personalizzate, che meglio rispondono oggi alle esigenze della clientela primaria. Per contro si è interrotto il trend positivo di sviluppo delle masse dei prodotti assicurativi che aveva caratterizzato l’anno precedente. Il dato, 213 ml. di euro, resta quindi di

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poco sopra a quello di fine 2016. Per ultimo si evidenzia la contrazione del risparmio amministrato (-7,4 %), ad ulteriore dimostrazione delle azioni di best shift portate avanti dalla rete commerciale.

Evoluzione della raccolta interbancariaΔ

DEBITI VERSO BANCHE(Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Banche Centrali 130.000 97,8% 130.015 92,5% -15 0,0%Depositi 2.503 1,9% 10.169 7,2% -7.666 -75,4%Conti di corrispondenza e transitori 375 0,3% 363 0,3% 12 3,3%Totale raccolta da banche 132.878 100,0% 140.547 100,0% -7.669 -5,5%

La raccolta interbancaria a dicembre 2017 è data principalmente dall’operazione di TLTRO presso la Bce che ammonta a 130 ml. di euro, in linea con il dato di dicembre 2016. La partecipazione all’asta di marzo dei TLTRO II per un importo di 60 ml. di euro a costo nullo ed i successivi rimborsi di due trance di 30 ml. di euro a 5 bps hanno consentito di azzerare il costo della raccolta dalla Bce.Si segnalano inoltre circa 2,5 ml. di euro di un deposito vincolato in USD in essere con la controllante PKB Privatbank SA.

Evoluzione degli impieghiΔ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Conti correnti 270.397 56,3% 233.600 51,3% 36.797 15,8%Mutui e altri finanz. a m/l termine 159.434 33,2% 174.909 38,4% -15.475 -8,8%Anticipi 9.428 2,0% 12.498 2,7% -3.070 -24,6%Sofferenze nette 8.016 1,7% 12.764 2,8% -4.748 -37,2%Altre deteriorate nette 32.723 6,8% 21.407 2,8% 11.316 52,9%Altro in bonis 55 0,0% 361 0,1% -306 -84,8%Totale crediti verso clientela 480.053 100,0% 455.539 100,0% 24.514 5,4%

Δ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Imprese non finanziarie 255.678 53,3% 272.353 59,8% -16.675 -6,1%Imprese finanziarie 4.479 0,9% 6.996 1,5% -2.517 -36,0%Famiglie ed altro 219.896 45,8% 176.190 38,7% 43.706 24,8%Totale crediti verso clientela 480.053 100,0% 455.539 100,0% 24.514 5,4%

I crediti verso la clientela, inclusivi delle sofferenze nette, ammontano al 31/12/2017 a circa 480 ml. di euro, in crescita di quasi 25 ml. di euro rispetto a fine 2016. Si evidenzia come la riorganizzazione della struttura

Salottino di Via Manzoni 14 - Milano

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della Direzione Crediti, avvenuta nei primi mesi dell’anno, abbia permesso di rispondere meglio alle richieste della rete commerciale con una maggiore rapidità nel servizio offerto alla clientela. Resta comunque il perdurare della forte concorrenza in atto sul mercato, con offerta di linee anche prive di garanzie, non solo per nuove operazioni, ma anche a sostituzione di linee esistenti.

L’analisi della composizione degli impieghi per forma tecnica mostra come oltre il 56% di questi sia costituito da conti correnti (scoperti in c/c, prevalentemente con garanzia pignoratizia, APC ipotecarie), percentuale in aumento rispetto al dato di fine 2016 anche per erogazioni a nuovi clienti, ed a seguire, da mutui ipotecari ed altri finanziamenti a medio lungo termine. L’analisi per tipologia di clientela evidenzia una riduzione della categoria delle imprese, mentre si registra un deciso incremento sulla clientela privata, in coerenza con il core business di Private Banking. In linea con la Credit Policy adottata, la Banca si è concentrata sulle così dette operazioni “in scope” (crediti concessi a clienti per i quali la raccolta complessiva è superiore a 100 mila euro ed il rapporto AuM/impieghi è maggiore o uguale ad 1). A fine anno tale categoria di clienti rappresenta oltre il 74% del portafoglio crediti della Banca, in crescita rispetto al 71% di fine dicembre 2016. La Banca ha conseguentemente continuato nella crescita sulle operazioni in conto corrente di tipo “lombard”, con garanzia pignoratizia, e sulle operazioni a medio lungo termine garantite, preferibilmente da persone fisiche.

12 2017 12 2016 Δ

CREDITI VERSO CLIENTELA (Euro '000) Lordo (*) rettifche netto netto € %

Sofferenze 29.164 -21.148 8.016 12.764 -4.748 -37,2%Inadempienze probabili 23.257 -3.407 19.850 20.376 -526 -2,6%Esposizioni scadute deteriorate 13.182 -309 12.873 1.031 11.842 1148,6%Esposizioni performing 440.914 -1.600 439.314 421.368 17.946 4,3%Totale crediti verso clientela 506.517 -26.464 480.053 455.539 24.514 5,4%(*) esclusi interessi di mora

Si segnala infine che, in base alla normativa vigente, al 31 dicembre 2017 la Banca presenta 17 posizioni classificate come Grandi Rischi per un ammontare complessivo ponderato di 123,7 ml. di euro.

L’ammontare complessivo netto dei crediti deteriorati, costituito da sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate, al 31/12/2017 è di 40,7 ml. di euro, in crescita di 6,5 ml. di euro rispetto al dato di fine 2016. Si evidenzia la riduzione del valore netto delle

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sofferenze legato principalmente a due posizioni rilevanti, una ceduta e chiusa e l’altra ritornata nella categoria inadempienze probabili. Per contro è aumentata l’esposizione sulle posizioni scadute deteriorate dovuto alla classificazione in questa categoria di tre posizioni di importo significativo.

Il portafoglio di proprietàA fine dicembre 2017 il portafoglio di proprietà ammonta a circa 233 ml. di euro, in riduzione di 115 ml. di euro (-33,0%) da dicembre 2016.

Δ

PORTAFOGLIO TITOLI DIPROPRIETA' (Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.652 14,8% 91.287 26,2% -56.635 -62,0%

Titoli di debito 34.652 14,8% 91.287 26,2% -56.635 -62,0%governi 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%banche 23.386 10,0% 77.447 22,2% -54.061 -69,8%

altro 11.266 4,8% 13.840 4,0% -2.574 -18,6%Derivati 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%

Attività finanziarie disponibili per la vendita 198.476 85,0% 257.144 73,8% -58.668 -22,8%

Titoli di debito 197.894 84,8% 256.475 73,6% -58.581 -22,8%governi 122.207 52,3% 148.320 42,5% -26.113 -17,6%banche 55.169 23,6% 85.775 24,6% -30.606 -35,7%

altro 20.518 8,8% 22.380 6,4% -1.862 -8,3%Titoli di capitale 582 0,2% 669 0,2% -87 -13,0%Partecipazioni 357 0,2% 222 0,1% 135 60,8%Totale 233.485 100,0% 348.653 100,0% -115.168 -33,0%

Il portafoglio di proprietà è andato contraendosi nel corso dell’anno per raggiungere un valore minimo di circa 212 ml. di euro ad ottobre e risalire leggermente negli ultimi due mesi dell’anno.

A fine dicembre la componente AFS del portafoglio rappresenta l’85% circa del totale. I titoli governativi dell’area euro (Italia 76%, Spagna 20,6% e Grecia 3,4%) si sono attestati al 52,5% ed il rimanente 47,5% è investito in titoli di primarie istituzioni finanziarie o, in minor misura, societarie. Per quanto riguarda l’esposizione al rischio di cambio, il 91,5% dei titoli in portafoglio sono in euro mentre il restante 8,5% è in USD, benché senza alcuna esposizione finale al rischio di cambio.La componente a tasso fisso torna a crescere dal 49% di fine 2016, raggiungendo quasi il 59% del 31/12/17. La vita residua sul portafoglio AFS, che ha una strategia di più lungo termine, è stata mantenuta su livelli

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elevati, 1.821 giorni a fine 2017, ed in crescita rispetto a dicembre 2016 (1.743 giorni). Al contrario, la vita residua del portafoglio di negoziazione (MTM), che rappresenta una strategia di investimento della liquidità a più breve termine, è calata attestandosi a 549 giorni al 31 dicembre 2017.

Gli impieghi fruttiferiΔ

TOTALE IMPIEGHI FRUTTIFERI (Euro ‘000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.652 4,9% 91.287 11,6% -56.635 -62,0%

Attività finanziarie disponibili per la vendita 198.476 28,3% 257.144 32,7% -58.668 -22,8%

Attività finanziarie detenute fino alla scadenza 0 0,0% 0 0,0% 0 0,0%

Attività finanziarie 233.128 33,2% 348.431 44,4% -115.303 -33,1%Crediti verso banche 29.264 4,2% 15.535 2,0% 13.729 88,4%

Crediti non deteriorati verso clientela (*) 439.314 62,6% 421.368 53,7% 17.946 4,3%

Crediti 468.578 66,8% 436.903 55,6% 31.675 7,2%Totale impieghi fruttiferi 701.706 100,0% 785.334 100,0% -83.628 -10,6%

(*) i crediti deteriorati ammontano a 40.739 mila euro, conseguentemente il totale dei crediti verso la clientela ammonta a 480.053 mila euro.

A fine anno, il totale degli impieghi fruttiferi ammonta complessivamente a circa 702 ml. di euro, in riduzione (-84 ml. di euro) rispetto al 31/12/2016. Le attività finanziarie (portafoglio di proprietà), si sono contratte, come spiegato, di un terzo del valore. Si è assistito per contro ad una crescita dell’attività creditizia con i crediti non deteriorati in sviluppo di circa 18 ml. di euro ed i crediti verso banche in crescita per quasi 14 ml. di euro.

Evoluzione della posizione interbancariaΔ

POSIZIONE INTERBANCARIA (Euro ‘000) 12 2017 12 2016 € %Riserva obbligatoria 7.090 8.210 -1.120 -13,6%Margini a garanzia 464 963 -499 -51,8%Conti di corrispondenza e transitori 21.710 6.362 15.348 241,2%Totale crediti 29.264 15.535 13.729 88,4%Banche Centrali 130.000 130.015 -15 0,0%Depositi liberi 2.503 10.169 -7.666 -75,4%Conti di corrispondenza e transitori 375 363 12 3,3%Totale debiti 132.878 140.547 -7.669 -5,5%Posizione interbancaria netta -103.614 -125.012 21.398 -17,1%

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La posizione interbancaria mostra a fine 2017 un saldo debitore di circa 104 ml. di euro rispetto ad un saldo, sempre debitore, di 125 ml. di fine 2016. La fonte di finanziamento principale è rappresentata dal TLTRO II della Bce per un importo di 130 ml. di euro, valore uguale a fine anno precedente.

Il patrimonio netto, i fondi propri ed i requisitiΔ

PATRIMONIO NETTO (Euro ‘000) 12 2017 12 2016 € %Riserve da valutazione -256 -743 487 N.S.Riserve 23.812 21.232 2.580 12,2%Sovrapprezzi di emissione 48.220 48.220 0 0,0%Capitale 18.000 18.000 0 0,0%Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 1.804 2.580 -776 -Totale Patrimonio Netto 91.580 89.289 2.291 2,6%

Il patrimonio netto della Banca al 31/12/2017 è di 91,6 ml. di euro, in crescita di 2,3 ml. euro rispetto al dato di bilancio 2016.

Δ

FONDI PROPRI, REQUISITI (Euro ‘000) 12 2017 12 2016 € %Capitale primario di classe 1 (CET 1) 91.371 89.318 2.053 2,3%Capitale aggiuntivo di classe 1 (AT 1) 0 0 0 0,0%Capitale di classe 2 0 0 0 0,0%Totale fondi propri 91.371 89.318 2.053 2,3%Rischio di credito di controparte 455.846 420.443 35.403 8,4%Rischio di mercato 12.095 20.721 -8.626 -41,6%Rischio operativo 81.499 80.653 846 1,0%Rischio di concentrazione 0 0 0 0,0%Totale attività ponderate 549.440 521.817 27.623 5,3%Requisiti soglia (8%) 43.955 41.745 2.210 5,3%TCR 16,63% 17,12% -0,49% -2,8%

I fondi propri della Banca raggiungono 91,4 ml. di euro, in crescita (+2,3 ml.) rispetto a fine 2016.

Le attività ponderate (RWA – Risk Weighted Assets), 549,4 ml. di euro, crescono di quasi 28 ml. di euro circa per l’aumento del rischio di credito (+35,4 ml. circa) parzialmente compensato dalla riduzione del rischio di mercato (-8,6 ml. circa). L’incremento del rischio di credito è determinato principalmente dallo sviluppo del portafoglio creditizio verso la clientela, in particolare scoperti in conto corrente ed APC ipotecarie, in parte compensato dalla riduzione del rischio di credito del portafoglio AFS che si è contratto nell’anno. Il rischio di mercato invece diminuisce per la forte riduzione del portafoglio MTM, oltre alla minore vita residua dei titoli detenuti.

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Il rischio operativo viene calcolato con il metodo semplificato in base all’art. 316 del Regolamento UE/575/2013 (CRR) e mostra una lieve crescita rispetto al 2016 per l’evoluzione delle componenti di calcolo.

Il totale dei requisiti patrimoniali richiesti dalla normativa di Basilea 3 per raggiungere la soglia dell’8% è di quasi 44 ml. di euro e mostra quindi un’eccedenza di 47,4 ml. di euro, valore allineato al 2016. Pertanto il Total Capital Ratio si attesta al 16,63%, in lieve riduzione rispetto a dicembre 2016 (17,12%).

Componenti del margine d’intermediazioneIl margine d’intermediazione si attesta a fine dicembre a 40,5 ml. di euro, dato leggermente sotto gli obiettivi di budget e di circa 2,0 ml. di euro (-4,7%) al di sotto del dato del 2016.

Δ

MARGINE DI INTERMEDIAZIONE (Euro '000) 12 2017 % 12 2016 % € %Clientela 7.339 75,0% 8.279 71,8% -940 -11,4%Attività finanziarie 2.397 24,5% 3.222 27,9% -825 -25,6%Banche e altri residuali 46 0,5% 33 0,3% 13 39,4%

Totale interessi attivi 9.782 100,0% 11.534 100,0% -1.752 -15,2%Clientela 531 39,2% 896 61,4% -365 -40,7%Banche 822 60,8% 563 38,6% 259 46,0%

Totale intere ssi passivi 1.353 100,0% 1.460 100,0% -107 -7,3%Margine di interesse 8.429 10.074 -1.645 -16,3%

Commissioni su gestioni di portafoglio (*) 12.063 41,0% 10.366 40,0% 1.697 16,4%Commissioni di compravendita e collocamento (**) 4.452 15,1% 5.154 19,9% -702 -13,6%Commissioni su distribuzione di prodotti di terzi (***) 10.774 36,6% 7.775 30,0% 2.999 38,6%Commissioni di consulenza 998 3,4% 977 3,8% 21 2,1%Commissioni su operazioni creditizie 763 2,6% 904 3,5% -141 -15,6%Altre commissioni attive 358 1,2% 748 2,9% -390 -52,1%

Totale commissioni attive 29.408 100,0% 25.924 100,0% 3.484 13,4%Negoziazione, custodia e amministrazione titoli 1.096 53,5% 882 46,7% 214 24,3%Commissioni di consulenza 132 6,4% 128 6,8% 4 3,1%Retrocessioni su offerta fuori sede 669 32,7% 724 38,3% -55 -7,6%Altre commissioni passive 150 7,3% 156 8,3% -6 -3,8%

Totale commissioni passive 2.047 100,0% 1.890 100,0% 157 8,3%Totale commissioni nette 27.361 24.034 3.327 13,8%

Utili da negoziazione titoli 4.733 79,0% 7.473 79,0% -2.740 -36,7%Plusvalenze iscritte su titoli 39 0,7% 364 3,8% -325 -89,3%Utili netti su cambi 1.220 20,4% 1.619 17,1% -399 -24,6%

Totale proventi di cessione/ negoziazione 5.992 100,0% 9.456 100,0% -3.464 -36,6%Perdite da negoziazione titoli 1.139 91,7% 837 81,3% 302 36,1%Minusvalenze iscritte su titoli 103 8,3% 193 18,7% -90 -46,6%

Totale oneri di cessione/ negoziazione 1.242 100,0% 1.030 100,0% 212 20,6%Totale proventi netti di cessione/ negoziazione 4.750 8.426 0,0% -3.676 -43,6%Margine di intermediazione 40.540 42.534 -1.994 -4,7%

(*) inclusi recuperi spese su GPM(**) al netto dei recuperi spese su GPM e al lordo commissioni intermediazione con controparti(***) retrocessioni da case di OICR e commissioni su prodotti assicurativi

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L’analisi in dettaglio delle diverse voci evidenzia come si sia assistito, come già evidenziato, alla crescita delle commissioni attive (+13,4%) dovuta allo sviluppo dei prodotti a fee ricorrenti, in primis OICR e gestioni patrimoniali, a fronte di una riduzione delle commissioni di compravendita e collocamento a seguito della diminuzione dei volumi delle masse in amministrato, a minori collocamenti nell’anno ed a minor operatività della clientela che ha anche penalizzato l’attività sulla negoziazione cambi. Il margine d’interesse risulta in contrazione (-16,3%) considerando anche la riduzione degli interessi attivi legati ad un minor flusso cedolare dal portafoglio di proprietà. Sempre penalizzati dalla forte competizione sul mercato risultano gli interessi da impieghi clientela (-11,4%), così come le commissioni accordato e garanzie. Le azioni poste in essere per il contenimento del costo della raccolta onerosa dalla clientela hanno contenuto gli interessi passivi che sono stati però penalizzati dalla penale Bce (617 mila euro) pagata a seguito dell’abbondanza di liquidità. I proventi netti da cessione/negoziazione titoli, inclusivi della negoziazione cambi clientela, risultano in forte riduzione (-43,6%), attestandosi a 4.750 mila euro per i motivi già evidenziati.

La costante crescita dei ricavi a fee ricorrenti è la dimostrazione della forte focalizzazione sull’attività core di Private Banking, così come delineato nell’ultimo Piano Programmatico e nel budget dell’anno. Invece, l’attività creditizia resta ancillare al core business e l’attività sul portafoglio di proprietà risulta opportunistica con lo scopo principale di finanziare gli investimenti per lo sviluppo del business e l’efficientamento della struttura.

Le risorse umaneIl totale dei dipendenti al 31/12/ 2017 è di 215 unità (216 a fine 2016).

Δ

PERSONALE ALLA DATA 12 2017 12 2016 n %Dirigenti 18 16 2 12,5%Quadri 3° e 4° livello 83 76 7 9,2%Quadri 1° e 2° livello 40 46 -6 -13,0%Restante personale dipendente 74 78 -4 -5,1%Totale 215 216 -1 -0,5%

All’inizio dell’anno è entrato a far parte della struttura di Cassa Lombarda il Dr. Filippo Casolari, che vanta importanti esperienze in primarie istituzioni finanziarie, con il ruolo di Vice Direttore Generale. Allo stesso fanno riferimento la Direzione Wealth Management, la Direzione Crediti, la Funzione Marketing Prodotti e Comunicazione e la Direzione Operativa.

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Nel corso dell’anno sono stati assunti tre private banker, tutti come quadri direttivi, uno presso la Filiale di Bergamo, uno presso la Filiale di Como ed uno presso la Sede di Milano. Sempre nell’ottica del ricambio generazionale sono stati assunti 4 impiegati con profili junior ma ad alto potenziale, tre nella Direzione Amministrazione ed uno presso l’ufficio Marketing, Prodotti e Comunicazione. Inoltre, al fine di integrare le competenze nell’ambito dei prodotti assicurativi, a supporto dello sviluppo di questa offerta nonché della rete commerciale, è stato assunto un quadro direttivo con precedente specifica esperienza nell’ufficio Marketing, Prodotti e Comunicazione, mentre è stato assunto come quadro direttivo il nuovo responsabile dell’Internal Audit, con consolidata esperienza in materia, in sostituzione del precedente responsabile andato in quiescenza.

Le dimissioni nell’anno hanno riguardato undici dipendenti: cinque impiegati di cui due per pensionamento anticipato ed incentivato al 1° gennaio 2017 e due per scadenza del contratto a termine, tre quadri direttivi di cui uno per pensionamento anticipato ed incentivato al 30 settembre, un dirigente per pensionamento al 31 ottobre ed infine, per risoluzione del rapporto, una guardia ed un commesso.È continuato quindi, anche nel 2017, il processo di ricambio generazionale che ha visto attraverso l’incentivazione al pensionamento su base volontaria ed individuale di dipendenti vicini al periodo di quiescenza uno degli strumenti di attuazione.

Al 31 dicembre 2017 la ripartizione tra le varie categorie contrattuali risulta la seguente: 18 dirigenti, 123 quadri direttivi (di cui 61 QD4, 22 QD3, 23 QD2 e 17 QD1) e 74 appartenenti alle aree professionali.Alla stessa data la Direzione Private Banking comprende 96 dipendenti di cui 64 private banker, 16 assistenti e 16 dipendenti di sportello. La Direzione Crediti, che è stata rafforzata al fine di meglio supportare l’attività di Private Banking e fornire un servizio sempre migliore alla clientela, è passata da 19 a 21 dipendenti a fine dicembre, attraverso trasferimenti interni di personale.

Nel corso dell’anno è proseguita l’attività di formazione per il personale della Banca. Nel corso del 2017 la formazione ha riguardato in particolare le tematiche relative a modifiche normative tra cui: MiFID II, PIR piani individuali di risparmio, product governance e product intervention, consulenza indipendente e non indipendente e regime degli inducements, nuovi obblighi di trasparenza ed infine il nuovo principio contabile IFRS9.A seguito dell’approvazione del piano di formazione finanziato, che coinvolge varie strutture della Banca, sono proseguite le attività

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formative che hanno riguardato in particolare le seguenti tematiche: aggiornamento IVASS, garanzie bancarie e corso obbligatorio antirapina.

Le componenti di costo

Δ

COSTI DEL PERSONALE (Euro ‘000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Personale dipendente 24.930 96,0% 23.957 95,7% 973 4,1%salari e stipendi 16.860 64,9% 16.174 64,6% 686 4,2%oneri sociali 4.577 17,6% 4.339 17,3% 238 5,5%indennità di fine rapporto 815 3,1% 770 3,1% 45 5,8%costi di ristrutturazione 555 2,1% 307 1,2% 248 80,8%

versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni

709 2,7% 624 2,5% 85 13,6%

preavvisi riconosciuti su assunzioni 267 1,0% 694 2,8% -427 -61,5%

altri benefici ai dipendenti (cassa.ass., ticket, formaz.ne) 1.147 4,4% 1.049 4,2% 98 9,3%

Altro personale in attività 257 1,0% 306 1,2% -49 -16,0%Amministratori e sindaci 779 3,0% 764 3,1% 15 2,0%Totale 25.966 100,0% 25.027 100,0% 939 3,8%

Per quanto riguarda i costi, il costo del personale pari a quasi 26,0 ml. di euro, è cresciuto del +3,8% rispetto al 2016 in particolare sulla componente variabile, per le assunzioni fatte e per i passaggi di livello del secondo semestre 2016. Si evidenziano 555 mila euro per incentivazione all’esodo su base individuale e volontaria (307 mila euro nel 2016) e volontaria e circa 267 mila euro per preavvisi riconosciuti ai banker assunti (624 mila euro nel 2016).

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Δ

ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE (Euro ‘000) 12 2017 % 12 2016 % € %

Sistemi informatici 2.109 19,6% 1.955 19,0% 154 8%Info Provider 591 5,5% 656 6,4% -65 -10%Outsourcing 221 2,1% 0 0,0% 221 0%Manutenzioni software 994 9,3% 1.015 6,1% -21 -2%

Contributi fondi risoluzione e tutela depositi 418 3,9% 760 7,4% -342 -45%

Spese locali/impianti e manutenzioni 1.484 13,8% 1.297 16,4% 187 14%

Consulenze diverse e revisione 1.944 18,1% 1.598 15,6% 346 22%Assicurazioni diverse 393 3,7% 398 3,9% -5 -1%Promozionali 231 2,2% 275 2,7% -44 -16%Noleggio autovetture 593 5,5% 517 5,0% 76 15%Altre 1.440 13,4% 1.666 16,2% -226 -14%Spese al netto imposte indirette 10.418 10.137 281 2,8%Schema volontario FITD 150 118 32Imposte indirette e tasse 7.413 3,0% 6.900 1,3% 513 140,9%

Recuperi imposte indirette / FITD pregresso (solo 2016) -7.245 -6.886 -359

Totale 10.736 100,0% 10.269 100,0% 467 4,5%

Le altre spese amministrative, al netto delle imposte indirette e dei recuperi, si attestano a 10,7 ml. di euro, in crescita (+4,5%) rispetto al dato del 2016. Si segnalano in particolare alcune voci in aumento come:• i costi per sistemi informatici, a seguito dell’incremento dei volumi e

dell’avvio di alcuni progetti pianificati nel corso dell’anno;• le spese per locali/impianti, principalmente per le spese condominiali

per effetto della chiusura del contenzioso avuto per il cambio del servizio di portineria per l’immobile di proprietà e per l’affitto a pieno regime della filiale di Como inaugurata nel corso del 2016;

• gli outsourcing legati all’esternalizzazione del ciclo attivo/passivo e delle note spese nonché del servizio di guardie, commessi e receptionist, voce non presente nel 2016.

Per contro sono risultati in diminuzione i costi relativi a:• info provider per la razionalizzazione avvenuta nel corso del 2016

delle postazioni e degli accessi Bloomberg nonché per un tasso di cambio dello USD più favorevole nel corso dell’anno;

• minori contributi al FITD, allo schema volontario ed al Fondo di Risoluzione versati nel 2017 rispetto al 2016;

• minori costi promozionali per la riduzione delle campagne pubblicitarie sui media;

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• minori costi di cancelleria e stampati e spese di rappresentanza tra le altre spese.

Il Cost/Income, calcolato come spese amministrative al netto dei recuperi sulle imposte indirette e delle componenti straordinarie legate agli incentivi all’esodo su base volontaria sul costo del personale cresce all’89%, principalmente, come già evidenziato, per la contrazione del margine d’intermediazione (-4,7%) e per una leggera crescita delle spese amministrative complessive (+4,0%). La Banca, al fine di ridurre la componente costi, ha in corso un progetto legato al terzo pilastro del Piano Programmatico che ha lo specifico obiettivo di individuare tutte le azioni necessarie per migliorare l’efficienza e contenere i costi tramite interventi organizzativi, miglioramento dei processi, revisione del modello di servizio e revisione della base fornitori e dei contratti, oltre alla ricerca di sinergie a livello di Gruppo.

Accantonamento a fondo rischi ed oneri e rettifiche/riprese di valoreΔ

ACCANTONAMENTI A FONDI RISCHI(Euro ‘000) 12 2017 12 2016 € %

Accantonamenti netti per controversie legali 63 135 -72 -53%Accantonamenti netti per controversie fiscali 100 100 0%Oneri del personale - incentivi all'esodo -100 -298 198 -66%Oneri del personale - benefici differiti/discrezionali -333 -406 73 -18%Altro 0 -24 24 -102%Totale -270 -593 323 -55%

Nel 2017 la voce si compone di 63 mila euro di riprese di eccedenze su accantonamenti per un contenzioso legale in materia di servizi d’investimento vinto dalla Banca in primo grado ed appellato dalla parte attrice oltre ad una ripresa di 100 mila euro di spese legali legate ad un contenzioso fiscale venuto meno. Si segnalano inoltre 100 mila euro quale corrispettivo concordato per il patto di non concorrenza riconosciuto, nell’interesse della Banca, ad un consulente finanziario al termine della sua attività lavorativa. Inoltre, sono stati effettuati i seguenti accantonamenti: circa 333 mila euro di accantonamento a fronte di bonus pluriennali e discrezionali.

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Δ

RETTIFICHE NETTE DI VALORE (Euro ‘000) 12 2017 12 2016 € %

Crediti verso clientelaRettifiche di valore -6.764 -4.143 -2.621 63,3%

Specifiche -6.764 -4.007 -2.757 69%Cancellazioni -4.919 -1.624 -3.295 203%Altro -1.845 -2.383 538 -23%

Di portafoglio 0 -136 136 -100%Riprese di valore 6.793 2.116 4.677 221%

Specifiche 6.477 2.116 4.361 206%Interessi 513 273 240 88%Altro 5.964 1.843 4.121 224%

Di portafoglio 316 0 316 0%Totale rettifiche nette crediti 29 -2.027 2.056 -101%

Titoli di capitale tra le attività finanziarie disponibili per la venditaRettifiche di valore -195 0 -195 0,0%

Specifiche -195 0 -195 0%Altro -195 0 -195 0%

Totale rettifiche attività finanziarie AFS -195 0 -195 0%Totale rettifiche nette -166 -2.027 1.861 -92%

Le valutazioni prudenziali sulle posizioni creditizie in deterioramento hanno portato la Banca ad effettuare rettifiche complessive per 6,8 ml. di euro, principalmente per cancellazioni di posizioni, controbilanciate da recuperi su precedenti accantonamenti per circa lo stesso importo. L’accantonamento medio sulle sofferenze è risultato a fine periodo pari a 73,6% dell’esposizione (calcolato includendo le more ed escludendo l’attualizzazione), mentre quello sulle inadempienze probabili è pari al 14,73%. Il rapporto tra sofferenze nette e totale impieghi è dell’1,8%, a fronte di una media del 3,71% per il sistema nazionale.

Risultato lordo, imposte e risultato netto

Δ

RISULTATO LORDO, NETTO E IMPOSTE (Euro '000) 12 2017 12 2016 € %

Risultato lordo imposte 2.669 3.961 -1.292 -33%Imposte correnti -641 -1.453 812 -56%Variazione delle imposte anticipate/ differite -224 72 -296 -411%Imposte di competenza dell'esercizio -865 -1.381 516 -37%Risultato netto 1.804 2.580 -776 -30%

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La Banca presenta al 31/12/2017 un utile ante imposte di 2.669 mila euro, contro 3.961 mila euro al 31/12/2016 (-33%). Le imposte sul reddito sono state 865 mila euro, di cui 415 mila euro per IRES, 226 mila euro per IRAP e circa 224 mila euro di imposte differite, quindi l’utile netto risulta essere di 1.804 mila euro (-30%).

Rapporti verso società controllanti, collegate e controllateAi sensi dell’articolo 2497 e seguenti del Codice Civile, si segnala che Cassa Lombarda è sottoposta all’attività di Direzione e Coordinamento della controllante PKB Privatbank SA. In apposita sezione della Nota Integrativa sono indicati i dati essenziali dell’ultimo bilancio approvato da PKB Privatbank SA.Per quanto riguarda la partecipata PKB Servizi Fiduciari SpA, questa ha riportato una perdita, riscontrabile dalla bozza di bilancio 2017, pari a circa 301 mila euro. Seppur rilevante, la perdita consuntivata non intacca l’integrità del capitale sociale, considerando i versamenti soci a fondo perduto in conto capitale effettuati, per le quote di propria competenza, per garantire la continuità aziendale, nel corso del 2017 pari a euro 450 mila. Tenendo conto della fase ancora di start-up della società, delle stime di crescita che emergono dal business plan della società e delle valutazioni effettuate, la Banca ha ritenuto che la suddetta perdita non costituisca un elemento idoneo a determinare una durevole perdita di valore delle partecipazione.

Ai sensi della vigente normativa di vigilanza in tema di redazione del bilancio degli enti creditizi, si dichiara di non detenere in portafoglio, anche per il tramite di società fiduciarie, né azioni proprie né azioni delle controllanti. Si ricorda che la Banca non è allo stato attuale parte di alcun gruppo bancario ai sensi del D.LGS. 1 settembre 1993, n. 385. Con le società controllanti, le società collegate e le società sottoposte a comune controllo sono stati intrattenuti normali rapporti di natura creditizia, di servizi e consulenza, il tutto a normali condizioni di mercato.

Infine, in ottemperanza a quanto richiesto dalla “Circ. 285/2013” di Banca d’Italia, la Banca ha provveduto a pubblicare sul proprio sito internet www.cassalombarda.it il “Regolamento delle operazioni con soggetti collegati”.

Fatti di rilievo avvenuti nei primi mesi del 2018 e prevedibile evoluzione della gestionePer quanto riguarda fatti di particolare rilievo avvenuti nei primi mesi del 2018 si segnala:• la comunicazione ricevuta da Banca d’Italia in data 16 marzo

2018 relativa alla conclusione del periodico processo di revisione

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prudenziale (SREP), in cui sono stati rivisti i livelli di capitale aggiuntivo rispetto ai requisiti minimi richiesti a fronte della rischiosità complessiva dell’intermediario. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 7,075%

– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 8,825%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 11,125%

Inoltre, in caso di deterioramento del contesto economico e finanziario (condizioni di stress), sono stati definiti i seguenti livelli di capitale (capital guidance) che la Vigilanza si attende vengano mantenuti nel continuo. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 9,875%

– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 11,625%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 13,925%

• L’avvio nel mese di gennaio di un progetto a livello di Gruppo denominato “SINECO” che vede il coinvolgimento del top management della Banca e della controllante PKB Privatbank SA. Il progetto ha lo scopo di individuare le possibili sinergie a livello di Gruppo sia lato ricavi, che lato costi oltre alla creazione di una forte identità culturale di Gruppo, l’unità di intenti, l’efficienza e la capacità di creare valore per il cliente e l’azionista.

• L’approvazione nella seduta consigliare del 24 gennaio 2018 del nuovo Piano Programmatico 2018-2020, essendo arrivato alla naturale scadenza il piano precedente.

Il nuovo Piano Programmatico ha confermato la visione strategica della Banca basata sul Private Banking come attività “core”, con un basso assorbimento di capitale, un contenuto livello di rischi e la solidità patrimoniale come caposaldo della strategia. Il Piano ha quindi fissato degli obiettivi importanti volti al raggiungimento di valori dimensionali e reddituali che permetteranno di cogliere le sfide di sviluppo degli anni a venire attraverso azioni articolate sui tre pilastri chiave: crescita delle masse, miglioramento della redditività e riduzione dei costi/efficientamento.

Il 2018 si è aperto con buone prospettive macroeconomiche. La crescita è solida, sincrona e diffusa, anche se inferiore a quella pre-crisi, con gli indici di fiducia ai massimi livelli. Anche le indicazioni microeconomiche

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sono positive con una stima di crescita degli utili sempre più positiva. Sussistono quindi tutti i presupposti anche per migliorare la flebile crescita dei prezzi che vede l’inflazione sotto gli obiettivi delle banche centrali. La domanda interna dei paesi sviluppati dovrebbe rimanere sostenuta beneficiando del buon andamento del mercato del lavoro e di politiche fiscali più espansive, soprattutto in US. Gli investimenti dovrebbero riprendere a svilupparsi sulla spinta della crescita economica e del permanere ancora di condizioni finanziarie favorevoli nonostante l’avvio delle normalizzazioni delle politiche monetarie. Si dovrebbe assistere anche al recupero delle commodity con lo stimolo del settore e più in generale delle economie dei paesi emergenti. Tutto ciò dovrebbe riflettersi sui mercati finanziari con apprezzamenti dei mercati azionari e rialzo dei tassi, anche per la riduzione degli acquisti delle banche centrali. I rischi al ribasso sono invece legati ad eventuali reazioni negative dei mercati alle programmate graduali normalizzazioni delle politiche monetarie o a livelli d’inflazione inaspettati, con rialzi bruschi di tassi e volatilità in crescita che finirebbero col gravare prima sulle azioni e in seconda battuta su consumi, investimenti e crescita. A questi fattori di rischio si potrebbero aggiungere eventuali derive commerciali protezionistiche, situazioni d’incertezza politica o tensioni a livello internazionale.

Oltre all’evoluzione del contesto macroeconomico la Banca dovrà tenere conto dell’evoluzione normativa, in particolare del settore di riferimento, i servizi d’investimento, con l’entrata in vigore della MiFID II a gennaio 2018, che rappresenta un ulteriore acceleratore di alcune tendenze che avevano già preso avvio nel corso del 2017, in particolare una spinta ulteriore verso le soluzioni di risparmio gestito e verso l’innovazione tecnologica necessaria a gestire una crescente complessità. La struttura della Banca sarà quindi focalizzata nell’attuazione delle iniziative delineate nel nuovo Piano Programmatico e dettagliate per il 2018 nell’Action Plan del budget che si articola sui tre pilastri cardine del Piano. In sintesi, esemplificativa ma non esaustiva, delle principali azioni che verranno poste in essere:

• dal lato della crescita delle masse (primo pilastro):– azioni di “share of wallet e referrals” facendo leva su clientela

fidelizzata e su partnership con controparti;– gestione del passaggio generazionale attraverso iniziative

specifiche rivolte alle nuove generazioni della clientela;– sviluppo di proposte di soluzioni gestite fiscalmente efficienti;– piano strutturato di assunzione di banker con comprovata

esperienza;

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• dal lato del miglioramento della redditività (secondo pilastro):– passaggio da una logica di architettura aperta e guidata ad

un approccio di architettura selettiva e protetta attraverso la revisione e focalizzazione dell’asset mix offerto;

– lancio della consulenza evoluta;– incremento della redditività di fabbrica attraverso il lancio del

primo comparto collettivo gestito dalla Banca;– sviluppo di un’offerta chiara e mirata di soluzioni assicurative;

• dal lato della riduzione dei costi e dell’efficientamento (terzo pilastro):– semplificazione del modello di servizio attraverso l’eliminazione

di forme tecniche di credito residuali e l’incentivazione verso il canale digitale su alcune attività transazionali;

– attuazione di un piano di prepensionamento su base volontaria collegato al Fondo di Solidarietà del credito;

– revisione della gestione di processi considerati non core ed a bassa complessità;

– revisione della base fornitori e rinegoziazione di alcuni contratti in essere.

Dal lato commissionale la rete commerciale sarà focalizzata sulle azioni di best shift che permetteranno un’ulteriore crescita della componente a fee ricorrenti, mentre continuerà la riduzione delle commissioni di negoziazione e delle altre voci non ricorrenti come la negoziazione cambi.Il portafoglio di proprietà verrà tenuto su una dimensione in crescita rispetto all’ultimo trimestre 2017, ma comunque inferiore all’esercizio precedente, sia per recuperare livelli adeguati di flusso cedolare nonché per ridurre il livello di liquidità e conseguentemente la penale Bce. Dal lato negoziazione gli utili prodotti hanno raggiunto oramai un livello fisiologico ed il livello dei rischi definito nel RAF “Risk Appetite Framework” aziendale identifica di fatto precise soglie di investimento.Dal lato degli impieghi lo sviluppo si posizionerà di preferenza sulle linee di cassa, rimanendo gli utilizzi condizionati dall’ordinaria dinamica dei flussi finanziari correnti dei principali clienti, mentre le operazioni ipotecarie dovrebbero rimanere stabili o subire una flessione per la dinamica dei naturali ammortamenti. Sul fronte del margine d’interesse verranno intraprese iniziative volte alla riduzione della giacenza media dei conti correnti dei clienti. Dal lato degli interessi sugli impieghi continuerà l’ulteriore flessione del tasso medio per effetto dei nuovi utilizzi e di uno spread sempre più basso oltre all’inasprimento della concorrenza, nonostante un eventuale rialzo dei tassi di interesse dovuto all’allentamento della politica monetaria espansiva.

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Continuità aziendale, rischi finanziari, verifiche per riduzione di valore delle attività ed incertezza nell’utilizzo di stimeNel documento n. 2 del 6 febbraio 2008, Banca d’Italia, Consob ed Isvap (oggi Ivass) hanno fornito alcune considerazioni in merito alla contingente situazione dei mercati e delle imprese, chiedendo agli Amministratori di fornire nei bilanci una serie di informazioni utili ad una migliore comprensione degli andamenti e delle prospettive aziendali, facendo particolare riferimento alla continuità aziendale, ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività ed alle incertezze nell’utilizzo di stime. Per quanto riguarda le richieste concernenti l’informativa relativa ai rischi finanziari, alle verifiche per riduzione di valore delle attività ed alle incertezze nell’utilizzo di stime, si rinvia alle informazioni fornite nella presente relazione nel contesto della trattazione degli specifici argomenti.

Relativamente al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Cassa Lombarda confermano che tale presupposto non è stato mai messo in discussione.

Il risultato dell’esercizio chiude in utile e gli indicatori patrimoniali confermano la sostenibilità e correttezza della strategia perseguita dalla Banca e la sua solidità patrimoniale. Su questo presupposto è stato elaborato il bilancio al 31/12/2017 che Vi viene sottoposto.

Sistema dei controlli interniIl sistema di controlli interni della Banca è da tempo impostato su una distinzione di ruoli fra i controlli di linea, i controlli di secondo livello (Compliance e AML e Risk Management) ed i controlli di terzo livello (Internal Audit).

In merito alle funzioni aziendali di controllo, si segnala che nel corso del 2017 è stato sostituito il responsabile Internal Audit, a seguito della quiescenza del precedente responsabile, e che la funzione Compliance e AML è stata ulteriormente rafforzata con l’inserimento di una nuova risorsa.

In seguito alla conclusione, in data 23 febbraio 2017, del procedimento della Banca Centrale Europea per il rilascio del nulla osta ai nuovi assetti di controllo di Cassa Lombarda, la capogruppo PKB Privatbank SA nei primi mesi del 2017 ha avviato un progetto di revisione della regolamentazione di governance e di gestione dei rischi in ottica di Gruppo, che ha attivamente coinvolto anche Cassa Lombarda. L’attività è stata completata con la revisione dei regolamenti interni di Cassa Lombarda.

Per quanto attiene i controlli di linea, la formalizzazione delle procedure

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operative ed il loro continuo aggiornamento consentono di individuare con un buon grado di dettaglio i controlli esistenti e quelli da attivare, nonché i relativi attori con le specifiche responsabilità in merito. La circolazione di adeguati flussi informativi consente il monitoraggio delle attività sensibili. In linea generale, va confermata una crescente e diffusa consapevolezza dell’intera struttura organizzativa sull’importanza delle attività di controllo di primo livello, grazie anche all’attivazione di specifiche iniziative formative.

Internal AuditL’Internal Audit fornisce “assurance” e servizi di consulenza al fine di migliorare i processi di governo, di gestione del rischio e di controllo. Più in particolare, la funzione è volta, da un lato, a controllare, in un’ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco, il regolare andamento dell’operatività e l’evoluzione dei rischi, e, dall’altro, a valutare la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità e l’affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, portando all’attenzione degli organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al Risk Appetite Framework (RAF), al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi.

Finalità, poteri e responsabilità dell’Internal Audit sono definite in apposito Regolamento (“Mandato dell’Internal Audit”) che è stato rivisto nel corso dell’anno per meglio rispondere alle esigenze della Banca ed allinearlo al nuovo International Professional Practices Framework in vigore da gennaio 2017. L’attività della funzione è guidata principalmente da un piano di attività (“Piano di Audit annuale e pluriennale”) basato su un approccio “risk-based”. Attività non pianificate vengono inoltre svolte in funzione di particolari accadimenti ed esigenze.

Il Piano di Audit prevede una distribuzione delle attività in funzione della maggiore o minore priorità attribuita alle stesse con l’obiettivo di trovare il miglior compromesso tra la rischiosità relativa di ogni attività/processo e la volontà di esaminare tutte le attività/processi della Banca in un arco temporale ragionevole. Ogni incarico di audit include la pianificazione delle attività, l’esecuzione sul campo e la comunicazione dei risultati attraverso un audit report. Il Piano di Audit 2017 è stato completato secondo le scadenze fissate. In particolare, sono stati oggetto di audit diversi processi chiave della Banca e delle filiali.

Nel corso dell’anno sono state introdotte alcune novità nell’attività tra cui:• la ridefinizione dell’approccio, sostituendo attività cicliche orientate alla

verifica di conformità rispetto alla normativa esistente (funzionamento

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delle attività di controllo) con attività di maggior ampiezza e profondità d’analisi con l’intento di valutare anche l’adeguatezza dei controlli rispetto ai rischi da gestire (disegno delle attività di controllo);

• lo svolgimento di analisi d’ingenti quantità di dati provenienti dagli applicativi della Banca (Data Analytics) per identificare priorità d’intervento e/o fenomeni/trend, estendere l’ampiezza delle attività ed indirizzare più efficacemente le attività sul campo;

• il ridisegno dell’Audit Report in termini di formato e contenuti al fine di semplificare ed aumentare l’efficacia della comunicazione;

• la riunione di chiusura al temine di ogni intervento (Exit Meeting) per condividere con gli auditati e la Direzione Generale i principali risultati e le azioni correttive;

• l’Internal Audit Survey al fine di ottenere un riscontro sulla qualità delle attività svolte dalla funzione e gettare le basi per il miglioramento continuo.

L’Internal Audit predispone trimestralmente una reportistica (“Tableau de Bord”) indirizzata al Consiglio di Amministrazione ed al Comitato Rischi contenente la sintesi delle attività svolte nel trimestre, lo stato di avanzamento del Piano di Audit, la sintesi degli audit emessi nel periodo e lo stato d’implementazione delle azioni correttive del management. Il Responsabile Internal Audit invia inoltre annualmente al Consiglio di Amministrazione ed al Comitato Rischi una relazione che fornisce anche una visione d’insieme sul sistema dei controlli Interni.

Compliance e AntiriciclaggioLa Banca ha demandato lo svolgimento della funzione di conformità alle norme alla funzione Compliance e AML, provvista dei necessari requisiti di indipendenza e professionalità. L’attività svolta dalla funzione Compliance e AML persegue l’obiettivo di assicurare l’aderenza del sistema organizzativo e dei comportamenti aziendali all’insieme delle norme imperative (di legge o di regolamento) e di autoregolamentazione che disciplinano l’attività della Banca, anche fornendo la necessaria assistenza al vertice ed alle strutture operative, al fine di prevenire e mitigare i rischi sanzionatori e reputazionali derivanti dalla violazione della conformità. La funzione persegue la missione in autonomia e con indipendenza rispetto alle aree di business e collabora con le altre funzioni di controllo, con la supervisione del Consiglio di Amministrazione, cui il responsabile della funzione riferisce direttamente, e del Collegio Sindacale, con cui comunica senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Compliance e AML presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutte le

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normative che possano avere impatto sull’attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. Per le norme più rilevanti ai fini del rischio di non conformità, quali quelle che riguardano l’esercizio dell’attività bancaria e di intermediazione finanziaria, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, e per quelle norme per le quali non siano già previste forme di presidio specialistico all’interno della Banca, la funzione è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità (c.d. approccio diretto). Con riferimento ad altre normative per le quali, nel rispetto delle vigenti disposizioni in tema di compiti ed attribuzioni della funzione Compliance e AML, siano già previste forme specifiche di presidio specializzato (ad es.: normativa fiscale ed in materia di trattamento dei dati personali), la Banca ha graduato i compiti della funzione (c.d. approccio graduato). Al responsabile della Compliance e AML è stata affidata anche la responsabilità della funzione Antiriciclaggio, il cui obiettivo è di verificare nel continuo che le procedure aziendali siano coerenti con l’obiettivo di prevenire e contrastare la violazione di norme interne ed esterne in materia di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo. Al medesimo responsabile è delegata anche la responsabilità per le segnalazioni di operazioni sospette. È pertanto suo compito valutare le segnalazioni di operazioni sospette pervenute e trasmettere alla Banca d’Italia - UIF le segnalazioni ritenute fondate.

Tra le principali attività che la funzione Compliance e AML ha svolto nel corso del 2017, si sottolineano: • l’identificazione degli aggiornamenti normativi e le connesse analisi

di impatto sull’operatività della Banca;• l’effettuazione, nell’ambito delle attribuzioni tipiche di una funzione

di controllo di secondo livello, di verifiche ex ante ed ex post in ordine alla conformità dei processi della Banca. Nel corso dell’esercizio, le attività di verifica ex post si sono focalizzate sull’esame dell’operatività di alcune filiali della Banca (con particolare riguardo all’antiriciclaggio, alla trasparenza bancaria, ai servizi bancari ed ai servizi di investimento), sul rispetto della normativa esterna ed interna in materia di commercializzazione alla clientela di prodotti complessi e di prodotti assicurativi a contenuto finanziario, sul corretto recepimento delle novità normative introdotte nel 2016 in materia di market abuse, di divieto di anatocismo e di calcolo e liquidazione degli interessi nelle operazioni bancarie, sulla sicurezza

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dei pagamenti via internet e sugli adempimenti connessi alle Politiche di remunerazione ed incentivazione al personale;

• l’attività di consulenza alle altre strutture della Banca; è stato prestato supporto consultivo con riferimento a specifiche problematiche normative/regolamentari attinenti all’operatività e per la rimozione delle anomalie emerse nel corso delle verifiche;

• la partecipazione ad un gruppo di lavoro volto al rafforzamento della cultura dei controlli e dei rischi, attraverso un programma di formazione triennale, in parte già attuato nel corso del 2016 e proseguito anche nel 2017;

• la partecipazione ai progetti avviati dalla Banca per l’adeguamento alla normativa di nuova emanazione (con particolare focus sulla disciplina di recepimento della Direttiva MiFID II) ed ai gruppi di lavoro a livello associativo (ABI, AIPB) per la risposta a consultazioni o per la condivisione tra le banche aderenti di modalità di implementazione della nuova normativa.

Per quanto riguarda specificamente la funzione Antiriciclaggio, nel corso del 2017 l’attività della funzione si è focalizzata in particolare su: • l’adempimento degli obblighi antiriciclaggio afferenti l’adeguata verifica

della clientela e la collaborazione attiva (individuazione, valutazione e segnalazione di operazioni sospette e adempimenti connessi);

• il presidio degli obblighi di registrazione nell’Archivio Unico Informatico e di invio delle segnalazioni statistiche aggregate;

• controlli di secondo livello su particolari tipologie di clienti e di operazioni (Persone Politicamente Esposte, società fiduciarie, trust, ecc.);

• l’analisi della normativa di recepimento in Italia della IV Direttiva europea in materia antiriciclaggio e antiterrorismo (Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90) e la partecipazione al progetto di adeguamento a tale normativa, sia all’interno della Banca, sia a livello associativo.

Nel corso del 2017 la funzione Antiriciclaggio, anche in base a quanto emerso nel corso dell’ordinario accertamento da parte di Banca d’Italia ai sensi dell’Art. 54 Dlgs 1.09.93 n. 385 condotto presso Cassa Lombarda nel periodo 30 novembre 2015 – 4 marzo 2016 (avente ad oggetto, tra le altre, le tematiche antiriciclaggio), ha proseguito nell’attuazione del Piano di interventi migliorativi nel sistema dei controlli antiriciclaggio: in relazione ai controlli ex ante, sono proseguiti gli interventi di focalizzazione sulle aree più a rischio, in base all’attività condotta dalla Banca, e la sensibilizzazione delle strutture di primo livello ad una maggiore cooperazione con la funzione Antiriciclaggio e ad una maggiore proattività nel segnalare operazioni potenzialmente sospette. Ulteriore rafforzamento è stato condotto con riferimento ai

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controlli ex post, concentrati sui clienti e sulle tipologie di operazioni maggiormente a rischio di riciclaggio e condotti anche con l’ausilio del software Cosmos, fornito da Unione Fiduciaria ed introdotto nel settembre 2016, in affiancamento all’applicativo Gianos, già utilizzato dalla funzione Antiriciclaggio.

Si segnala che in data 4 e 5 ottobre 2017, la Banca d’Italia – Unità di Informazione Finanziaria ha notificato due lettere di contestazione per violazioni degli obblighi di segnalazione di operazioni sospette al delegato per segnalazione di operazioni sospette, nonché della Banca in qualità di responsabile in solido. Le contestazioni traggono origine dalle evidenze emerse nel corso degli accertamenti ispettivi condotti dalla Banca d’Italia - UIF presso Cassa Lombarda, avviati il 2 maggio 2017 e conclusi il 6 luglio 2017.

In data 31 ottobre 2017, sono state trasmesse tramite Posta Elettronica Certificata al Ministero dell’Economia e delle Finanze (autorità competente per la successiva fase del procedimento sanzionatorio) le deduzioni difensive avverso gli atti di contestazione, predisposte congiuntamente dal delegato SOS e da Cassa Lombarda; in data 4 dicembre 2017 sono stati inoltre presentati due ricorsi al TAR per richiedere l’annullamento dei procedimenti sanzionatori in relazione ai profili di carattere procedurale.

Infine, si segnala che nel corso del 2017 sono pervenuti quattro reclami, di cui due relativi all’operatività bancaria e due inerenti allo svolgimento dei servizi di investimento. Tutti i reclami sono stati composti, fornendo risposta ai clienti nei tempi previsti dalla normativa.

Sistema di Risk ManagementLa funzione di Risk Management ha la finalità di collaborare alla definizione ed all’attuazione delle politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo per la loro individuazione e misurazione, e per la gestione degli obiettivi di esposizione. In quanto funzione di controllo di secondo livello, riporta gerarchicamente al Consiglio di Amministrazione al quale riferisce direttamente. In particolare, il responsabile della funzione di Risk Management ha, in ogni caso, accesso diretto al Consiglio di Amministrazione ed al Collegio Sindacale e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni. Partecipa, inoltre, alle riunioni dei Comitati, sia interni che di Gruppo, che trattano di questioni riguardanti i rischi.

Le nuove Disposizioni di Vigilanza (Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013) hanno rafforzato il ruolo e l’indipendenza della

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funzione nella costante verifica di coerenza dei rischi assunti dalla Banca rispetto alla propensione al rischio che viene espressa dal Consiglio di Amministrazione, alla sorveglianza sui processi di valutazione degli attivi della Banca, alla corretta applicazione della sorveglianza andamentale del credito ed all’espressione di pareri formali rispetto alle operazioni di maggiore rilievo. In tale ambito, agli inizi del 2017 il Consiglio di Amministrazione ha approvato l’aggiornamento del quadro di riferimento (“RAF” - “Risk Appetite Framework” - sistema degli obiettivi di rischio) che definisce, in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model ed il piano strategico, la propensione al rischio, le soglie di tolleranza, i limiti di rischio, le politiche di governo dei rischi, nonché i processi di riferimento necessari per definirli ed attuarli. Il documento ha beneficiato degli sviluppi posti in essere per una gestione più approfondita dei rischi operativi, reputazionali e di compliance specifici dell’attività primaria della Banca. Tali rischi, per quanto di difficile misurazione, sono stati sottoposti a processi di valutazione qualitativa e monitorati in via preventiva mediante l’analisi dell’evoluzione di indicatori in grado di anticipare l’insorgere di eventuali situazioni di anomalia (Key Risk Indicator). Per l’analisi dei rischi derivanti dalle attività di Gestione Patrimoniale effettuate dalla Banca, la funzione nel corso dell’anno è stata dotata di una specifica procedura operativa.

Il responsabile del Risk Management provvede ad aggiornare trimestralmente il Comitato Rischi, il Consiglio di Amministrazione e gli Organi di Vigilanza sull’andamento dei rischi mediante un elaborato denominato “Tableau de Bord” che, rispetto al RAF vigente, consente un monitoraggio continuo nel tempo con una valenza anche preventiva, che comprende situazioni di potenziale stress, in linea con le strategie di crescita della Banca ed in sintonia con l’evoluzione normativa in termini di patrimonializzazione. In seguito all’avvenuta predisposizione di un apposito “Piano di risanamento” ai sensi della Direttiva Europea BRRD (“Bank Recovery and Resolution Directive”) n. 2017/59/EU il “Tableau de Bord” è stato opportunamente integrato con il monitoraggio dei relativi indicatori. Nel corso del 2017 la funzione è stata particolarmente coinvolta nel progetto di adeguamento al nuovo principio contabile IFRS9 in vigore dal primo gennaio 2018.

Nel mese di aprile la Banca ha provveduto ad inviare alle Autorità di Vigilanza l’annuale relazione ICAAP “Internal Capital Adequacy Assessment Process”. In tale documento viene confermato che i Fondi Propri della Banca sono stati valutati idonei a fronteggiare i rischi attuali e prospettici risultanti dall’attività corrente; inoltre, si evidenzia che gli impegni nel tempo assunti al fine di migliorare il presidio dei rischi sono stati realizzati.

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Le principali categorie di rischio valutate in funzione del livello di esposizione individuato, tenendo anche conto dei principi di proporzionalità definiti dalle Disposizioni di Vigilanza, sono: il rischio di credito, di concentrazione, di mercato, di tasso, di liquidità, i rischi operativi, il rischio strategico e quello reputazionale. Per quanto riguarda i rischi operativi, la mappatura dei processi viene utilizzata come base per quantificare i rischi in termini di probabilità di accadimento e di severità di eventuale impatto in un’attività di valutazione che coinvolge tutte le unità operative con cadenza annuale. Per le relative informazioni di dettaglio sull’analisi dei rischi, si rimanda all’apposito documento di informativa al pubblico.

Adempimenti in materia di privacy e sicurezzaIn materia di privacy il 24 maggio 2016 è entrato formalmente in vigore il Regolamento UE 2016/679 - GDPR per la protezione dei dati personali. Il suddetto regolamento diverrà pienamente applicabile a decorrere dal 25 maggio 2018 ed integrerà le disposizioni già previste dal Codice Privacy italiano. Nel corso del secondo semestre del 2017 è stata attivata la prima fase di analisi con l’obiettivo di valutare, rispetto ai requisiti della normativa, il grado di aderenza dell’attuale sistema di gestione della Privacy. La conclusione di questa fase è stata completata a dicembre 2017.

Tenuto conto della tempistica richiesta per l’adeguamento al GDPR è stato definito un piano d’azione di dettaglio relativo agli aspetti tecnologici, organizzativi e di processo che prevede un ampio coinvolgimento delle funzioni aziendali. Il piano è stato scomposto in moduli e stream la cui pianificazione segue un criterio di controllo e miglioramento dei processi nel continuo, secondo logiche “Plan-Do-Check-Act” (PDCA).Inoltre è prevista la formalizzazione di un documento di Linee Guida per la definizione della nuova figura di “Data Protection Officer” (DPO), introdotta dalla normativa.

Per quanto concerne la sicurezza dei pagamenti via internet dal 31 marzo 2017 è stata potenziata, per tutta la clientela, il sistema di accesso nel rispetto dei criteri di “Sicurezza pagamenti via internet” previsto della Circolare n. 285 di Banca d’Italia.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 20 marzo 2018

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Progetto di destinazione dell’utile d’esercizio.Proposta all’Assemblea

Signori Azionisti,

riteniamo di aver esaurientemente illustrato il bilancio della Banca chiuso al 31 dicembre 2017.

Sottoponiamo alla Vostra approvazione la relazione sulla gestione ed il bilancio al 31 dicembre 2017 e Vi proponiamo di destinare l’utile dell’esercizio, pari ad Euro 1.803.924,43 come segue:

• Euro 90.196,22 (pari al 5%) a riserva legale;• Euro 1.713.728,81 da riportare a nuovo.

Il patrimonio aziendale risulterà così formato:- capitale sociale Euro 18.000.000,00- riserva legale Euro 2.077.445,83- riserva straordinaria Euro 5.858.363,64- riserve IAS Euro (8.940,75)- riserva sovrapprezzo azioni Euro 48.219.937,11- utili portati a nuovo Euro 17.432.691,37totale Euro 91.579.497,20

I fondi propri esprimeranno i seguenti valori:Capitale primario di classe 1 lordo Euro 91.661.499,75Elementi da dedurre Euro (290.652,15)Capitale primario di classe 1 (CET 1) Euro 91.370.847,60Fondi propri Euro 91.370.847,60

Un ringraziamento alla Clientela per la fiducia accordataci ed al Personale ed a tutti i collaboratori per l’impegno profuso durante l’anno.Alla Banca d’Italia un particolare ringraziamento per l’assistenza prestata. Alla Consob, all’Associazione Bancaria Italiana, all’Associazione Nazionale Banche Private ed a tutte le Banche corrispondenti un vivo apprezzamento per la collaborazione che ci hanno accordato.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 20 marzo 2018

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Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

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Sala Riunioni di Via Manzoni 14 - Milano

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BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2017

Il PresidenteMassimo Trabaldo Togna

L’Amministratore Delegato &Direttore GeneralePaolo Vistalli

Il ContabileRoberto Conti

I SindaciRiccardo PerottaAldo Marco MaggiDiego Maroni

Società di RevisioneEY S.p.A.

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STATO PATRIMONIALE

Voci dell’attivo 2017 2016

10. Cassa e disponibilità liquide 196.901.600 179.529.738

20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.651.700 91.287.064

40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 198.476.169 257.143.877

50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

60. Crediti verso banche 29.263.912 15.535.165

70. Crediti verso clientela 480.053.330 455.538.986

100. Partecipazioni 357.000 222.000

110. Attività materiali 21.449.762 22.233.013

120. Attività immateriali 290.652 412.846

130. Attività fiscali 14.396.883 15.727.628

a) correnti 9.670.885 10.369.650

b) anticipate 4.725.998 5.357.978

di cui alla L.214/2011 3.794.420 4.143.325

150. Altre attività 22.298.996 18.166.262

Totale dell’attivo 998.140.004 1.055.796.579

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Voci del passivo e del patrimonio netto 2017 2016

10. Debiti verso banche 132.878.184 140.547.033

20. Debiti verso clientela 745.289.057 804.527.470

40. Passività finanziarie di negoziazione 0 12.215

80. Passività fiscali 4.994 112.880

a) differite 4.994 112.880

100. Altre passività 24.700.968 17.151.410

110. Trattamento di fine rapporto del personale 2.973.452 3.236.599

120. Fondi per rischi ed oneri: 713.852 920.352

a) altri fondi 713.852 920.352

130. Riserve da valutazione (256.532) (743.484)

160. Riserve 23.812.167 21.232.275

170. Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937

180. Capitale 18.000.000 18.000.000

200 Utile (Perdita) d’esercizio (+/-) 1.803.924 2.579.892

Totale del passivo e del patrimonio netto 998.140.004 1.055.796.579

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CONTO ECONOMICO

Voci 2017 2016

10. Interessi attivi e proventi assimilati 9.781.612 11.534.078

20. Interessi passivi ed oneri assimilati (1.352.277) (1.459.665)

30. Margine di interesse 8.429.335 10.074.413

40. Commissioni attive 29.408.129 25.924.040

50. Commissioni passive (2.046.764) (1.890.133)

60. Commissioni nette 27.361.365 24.033.907

70. Dividendi e proventi simili 1.675 97.711

80. Risultato netto dell’attività di negoziazione 1.582.296 1.828.632

100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 3.165.572 6.499.770

a) attività finanziarie disponibili per la vendita 3.165.572 5.535.966

b) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 963.804

120. Margine di intermediazione 40.540.243 42.534.433

130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di (166.262) (2.027.252)

a) crediti 28.583 (2.027.252)

b) attività finanziarie disponibili per la vendita (194.845)

140. Risultato netto della gestione finanziaria 40.373.981 40.507.181

150. Spese amministrative: (43.947.463) (42.181.665)

a) spese per il personale (25.966.073) (25.026.719)

b) altre spese amministrative (17.981.390) (17.154.946)

160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (270.350) (592.849)

170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (1.676.740) (1.577.829)

180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (254.897) (228.989)

190. Altri oneri/proventi di gestione 8.444.337 8.035.326

200. Costi operativi (37.705.113) (36.546.006)

250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 2.668.868 3.961.175

260. Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente (864.944) (1.381.283)

270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 1.803.924 2.579.892

290. Utile (Perdita) d’esercizio 1.803.924 2.579.892

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PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci 2017 2016

10. Utile (Perdita) d’esercizio 1.803.924 2.579.892

Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro conto economico

40. Piani a benefici definiti 45.494 (112.216)

Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 441.458 (282.856)

130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 486.952 (395.072)

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 2.290.876 2.184.820

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PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO al 31.12.2017Es

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ions

Capitale: 18.000.000 18.000.000 18.000.000

a) azioni ordinarie

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937 48.219.937

Riserve: 21.232.275 21.232.275 2.579.892 23.812.167

a) di utili

b) altre

Riserve da valutazione (743.484) (743.484) 486.952 (256.532)

Strumenti di capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita) di esercizio 2.579.892 2.579.892 (2.579.892) 1.803.924 1.803.924

Patrimonio netto 89.288.620 89.288.620 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.290.876 91.579.496

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PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO al 31.12.2016Es

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12.2

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Mod

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Allocazione risultato esercizio

precedente

Variazioni dell’esercizio

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Operazioni sul patrimonio netto

Redd

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Stoc

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ions

Capitale:

a) azioni ordinarie 18.000.000 18.000.000 18.000.000

b) altre azioni

Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.937 48.219.937

Riserve:

a) di utili 19.224.130 19.224.130 2.008.145 21.232.275

b) altre

Riserve da valutazione (348.413) (348.413) (395.072) (743.484)

Strumenti di capitale

Azioni proprie

Utile (Perdita) di esercizio 2.008.145 2.008.145 (2.008.145) 2.579.892 2.579.892

Patrimonio netto 87.103.799 0 87.103.799 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2.184.820 89.288.620

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RENDICONTO FINANZIARIO - Metodo indiretto

A. ATTIVITÀ OPERATIVA Importo2017 2016

1. Gestione 2.048.305 6.124.875- risultato d’esercizio (+/-) 1.803.924 2.579.892- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività finanziarie valutate al fair value (-/+) 64.133 (171.289)- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 166.262 2.027.252- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali ed immateriali (+/-) 1.931.636 1.806.818- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (206.500) 592.849- imposte, tasse e crediti d’imposta non liquidati (+/-) 515.090 277.746- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell’effetto fiscale (+/-)- altri aggiustamenti (+/-) (2.226.241) (988.393)

2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 76.962.089 (131.592.959)- attività finanziarie detenute per la negoziazione 56.542.139 (36.695.151)- attività finanziarie valutate al fair value- attività finanziarie disponibili per la vendita 59.068.447 (93.720.293)- crediti verso banche: a vista (14.848.826) (338.191)- crediti verso banche: altri crediti 1.069.981 (651.945)- crediti verso clientela. (21.915.737) (934.906)- altre attività (2.953.915) 747.527

3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (60.477.340) 126.406.988- debiti verso banche: a vista 12.207 530.389- debiti verso banche: altri debiti (7.703.262) (30.999.619)- debiti verso clientela (59.448.917) 162.422.818- titoli in circolazione (158.389)- passività finanziarie di negoziazione (12.215) (27.829)- passività finanziarie valutate al fair value- altre passività 6.674.848 (5.360.382)

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività operativa 18.533.055 938.904B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO1. Liquidità generata da 0 80.451.360

- vendite di partecipazioni- dividendi incassati su partecipazioni- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 80.451.360- vendite di attività materiali- vendite di attività immateriali- vendite di rami d’azienda

2. Liquidità assorbita da (1.161.192) (845.300)- acquisti di partecipazioni (135.000) - acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza- acquisti di attività materiali (893.489) (583.691)- acquisti di attività immateriali (132.703) (261.609)- acquisti di rami d’azienda

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività d’investimento (1.161.192) 79.606.060C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA

- emissioni/acquisti di azioni proprie- emissioni/acquisti di strumenti di capitale- distribuzione dividendi ed altre finalità

Liquidità netta generata/assorbita dall’attività di provvista 0LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL’ESERCIZIO 17.371.862 80.544.964

LEGENDA: (+) generata (–) assorbita

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RICONCILIAZIONE

Voci di bilancioImporto

2017 2016

Cassa e disponibilità liquide all’inizio dell’esercizio 179.529.738 98.984.774

Liquidità totale netta generata/assorbita nell’esercizio 17.371.862 80.544.964

Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi

Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell’esercizio 196.901.600 179.529.738

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Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

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NOTA INTEGRATIVA(importi in migliaia di euro)

Ufficio di Via Manzoni 14 - Milano

Parte A - Politiche contabili

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Parte C - Informazioni sul conto economico

Parte D - Redditività complessiva

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda

Parte H - Operazioni con parti correlate

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte L - Informativa di settore

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PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 Parte generaleSezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Ai sensi dell’art. 4 del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il presente bilancio è redatto in conformità ai principi Contabili Internazionali IAS (International Accounting Standard) e IFRS (International Financial Reporting Standard) emanati dall’International Accounting Standards Board (IASB) ed alle relative interpretazioni formulate dell’International Financial Reporting Interpretation Committee (IFRIC), così come stabilito dal Regolamento Comunitario n.1606 del 19 luglio 2002.

I principi e le interpretazioni di riferimento sono quelli omologati dalla Commissione Europea ed in vigore alla data di redazione del bilancio. Per sua natura, questo corpo normativo è suscettibile di variazioni nel corso del tempo ed anche lo scorso anno ha subito integrazioni ed emendamenti, così come sinteticamente riportato nella tabella in calce. Tuttavia, le modifiche intervenute e già efficaci non hanno influito sulle logiche ed i criteri adottati in precedenza per la determinazione, l’esposizione e l’illustrazione delle risultanze contabili, non producendo quindi impatti a bilancio.

Norme, emendamenti o interpretazioni Regolamento e data di pubblicazione Data di prima applicazione

Modifica allo International Accounting Standard 7 Rendiconto finanziario

(UE) n. 2017/1990 - pubblicato in data 6 novembre 2017 1° gennaio 2017

Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito (UE) n. 2017/1989 - pubblicato in data 6 novembre 2017 1° gennaio 2017

Modifiche allo International Financial Reporting Standard (IFRS) 4Contratti assicurativi

(UE) n. 2017/1988 - pubblicato in data 3 novembre 2017 1° gennaio 2018

Modifiche allo International Financial Reporting Standard (IFRS) 15Ricavi provenienti da contratti con i clienti

(UE) n. 2017/1987 - pubblicato in data 31 ottobre 2017 1° gennaio 2018

Adozione dello International Financial Reporting Standard (IFRS) 16 Leasing e congruente modifica degli International Accounting Standard 1, 2, 7, 12, 16, 21, 23, 32, 37, 38, 39, 40, 41, degli International Financial Reporting Standard 1, 3, 4, 7, 9, 13, 15, degli IFRIC 1 e 12

(UE) n. 2017/1986 - pubblicato in data 31 ottobre 2017 1° gennaio 2019

Con riguardo alle novità emerse, potrebbe avere impatti non trascurabili la futura adozione dello IFRS16 Leasing, che comporterà un cambiamento nelle logiche di contabilizzazione e di esposizione in bilancio di diversi contratti di locazione e d’uso, a vario titolo denominati. Alla data di inizio del contratto, il locatario rileverà una passività a fronte dei pagamenti (cioè la passività per leasing) ed un’attività che rappresenta il diritto all’utilizzo del cespite sottostante per la durata del contratto. I locatari dovranno contabilizzare separatamente le spese per interessi sulla passività per leasing e l’ammortamento del diritto di utilizzo dell’attività. Il principio prevede esenzioni per la rilevazione di contratti a “scarso valore” (ad esempio i personal computer) ed a breve termine (ad esempio i contratti con scadenza entro i 12 mesi od inferiore).

Nel 2018 la Banca definirà il perimetro di applicazione e gli effetti potenziali dell’IFRS 16 sul proprio bilancio.

Principi emanati ma non ancora in vigore - IFRS9 Strumenti finanziari

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Significativa è l’introduzione dello IFRS9 Strumenti finanziari, emesso nel 2014 dallo IASB, recepito a livello europeo nel corso del 2016 ed in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, salvo opzioni individuali di anticipata applicazione. Sul tema, si è già avuto modo di menzionare l’ampiezza e la complessità degli sforzi di analisi e di implementazione sottesi al suo recepimento, facendo riferimento alla trasversalità funzionale delle problematiche e degli argomenti in esame. Parimenti, si è riferito dello specifico progetto intrapreso da Cassa Lombarda, coordinato con quello più ampio dell’outsourcer consortile Cedacri, articolato in funzione delle tematiche ritenute come d’impatto del nuovo principio, ossia quelle di “classificazione e misurazione” e di “riduzione di valore” (impairment).

In sintesi, il principio definisce un modello di classificazione e misurazione delle attività finanziarie che è funzionale alle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali ed alle logiche di gestione degli strumenti. In confronto al passato, semplifica la gamma delle categorie eleggibili, conserva i metodi del fair value e del costo ammortizzato ma richiede maggiori sforzi di elaborazione e di formalizzazione. Con riferimento all’impairment, innova fortemente il precedente IAS 39, proponendo un approccio prospettico (forward-looking) alla determinazione delle perdite attese. Questa logica, valida per tutte le categorie misurate al fair value senza impatti a conto economico, richiede la contabilizzazione delle perdite potenziali sin dall’origine, anziché a seguito dell’emersione di un danno effettivo. L’approccio si snoda su due orizzonti temporali alternativi, l’anno o la vita residua (lifetime) dello strumento, condizionati dal progressivo livello di deterioramento del merito creditizio, a sua volta associabile a tre diversi livelli qualitativi. Schematicamente:– stage 1: strumenti finanziari non deteriorati, svalutati tenendo conto della probabilità di

default a 12 mesi;– stage 2: strumenti finanziari con un significativo deterioramento della qualità del credito,

svalutati tenendo conto della probabilità di default lifetime;– stage 3: strumenti con oggettiva evidenza di perdita (non performing), anch’essi svalutati

tenendo conto della probabilità di default lifetime.

Cassa Lombarda produrrà i dati del prossimo bilancio d’esercizio in conformità al principio IFRS9, senza riesporre, così come previsto, l’informativa comparativa riferita all’anno precedente. Per gestire gli effetti connessi all’adozione del principio IFRS9, nel corso del 2017, si è giunti alla condivisione consortile del modello informatico target e si sono internamente individuate le logiche e le parametrizzazioni ritenute più opportune e rappresentative, in considerazione delle modalità applicative scelte e delle caratteristiche gestionali rilevate.

In ambito “classificazione e misurazione”, si sono definiti i diversi modelli di business, con particolare riferimento a quelli “held to collect”, che mira al solo incasso dei flussi di cassa contrattuali, “held to collect and sell”, che include la vendita tra gli obiettivi di gestione, e “trading”. Per i primi due, sono state fissate le soglie di ammissibilità delle vendite frequenti ma marginali e di quelle infrequenti ancorché significative, fissando i livelli massimi accettabili dei turnover di portafoglio. In proposito, la normativa prevede alcuni eventi che non comportano l’obbligo di cambiamenti del business model, quali vendite per avvenuto deterioramento creditizio, per stress di liquidità o in prossimità di scadenza.

Per ottemperare all’esigenza di verificare le caratteristiche intrinseche che precludono le scelte valutative sui singoli strumenti, si è definito l’impianto qualitativo del cosiddetto SPPI test (Solely Payment of Principal and Interest), che rileva l’eventuale presenza di strutture implicite, e quello quantitativo del benchmark test (BT), che fa emergere le possibili distorsioni nella valorizzazione temporale del denaro (ossia, gli effetti prodotti da periodi di repricing e tenor di tasso disomogenei), individuandone l’ubicazione all’interno del workflow di processo. Il passaggio del benchmark test si lega al fatto che la differenza tra i flussi dello strumento analizzato e quelli di uno riprezzato, valutati con ponderazioni per scenario, rimanga all’interno di un scarto massimo prefissato. Sugli impieghi, l‘analisi prende a riferimento strumenti “modello”, definiti in funzione

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delle possibili combinazioni delle caratteristiche rilevanti di tasso ed ammortamento, mentre, per i titoli, fa riferimento alle singole posizioni.

Per il comparto dei crediti, si è assunta l’adozione del modello “held to collect”, che implica valutazioni a costo ammortizzato. Per quanto riguarda i titoli, la precedente categoria dei “disponibili per la vendita” si ritiene assoggettabile al modello “held to collect and sell”, valutato al fair value con variazioni nella redditività complessiva, ossia a carico del solo patrimonio netto. Ovviamente, si mantiene il medesimo modello gestionale per quanto già classificato come trading.

(€/1.000)

SP attivo 31.12.17 IAS 39 riallocazioni IFRS9 SP attivo 01.01.18

Attività finanziarie di negoziazione (HFT) 34.652 34.652 Attività finanziarie al fair value a CE (trading) FVTPL

Attività finanziarie disponibili per la vendita 198.476 (AFS)

(12.018) 186.458 Attività finanziarie al fair value su redditività complessiva - FVOCI

- -12.018 12.018 Attività finanziarie obbligatoriamente

al fair value a CE (SPPI non superato) - FVTPL

Crediti verso banche 29.264 29.264 Attività finanziari a costo ammortizzato (banche)

Crediti verso clientela 480.053 480.053 Attività finanziari a costo ammortizzato (clienti)

Rispetto alle posizioni in essere al 31 dicembre 2017, le uniche riclassificazioni fanno riferimento ai titoli di capitale in AFS, per i quali non si è optato per l’esposizione al fair value senza riciclo a conto economico, ed a un bond che ha mancato il superamento del BT. Nessuno dei crediti dimostra di fallire lo SPPI test e si ritiene che anche in futuro sia altamente improbabile la presenza di rapporti da valutare al fair value. L’analisi esposta si basa sulle informazioni attualmente disponibili e potrebbe subire delle variazioni nel corso del 2018, senza considerare gli effetti legati all’impairment test.

L’area di maggior impatto, anche quantitativo, è quella dell’impairment, dove gran parte delle attività è stata assorbita dalle modellizzazioni e calibrazioni delle dimensioni di rischio nonché dalla definizione delle logiche e dei parametri di staging.

In particolare, si è definita la logica di monitoraggio della qualità creditizia delle esposizioni in bonis di stage 1 e 2, che si fonda principalmente sulla variazione percentuale della probabilità di default (PD) originaria, considerata per singolo rapporto, con riferimento ai crediti, e per singola tranche d’acquisto, in relazione ai titoli. Tale approccio, di tipo relativo, permette di fissare le soglie quantitative, calibrate per categoria di controparte, all’interno delle quali permane la precedente assegnazione di stage o, in caso di superamento, il passaggio, migliorativo o peggiorativo, a diversa classificazione. Per i crediti, sono stati inoltre individuati una serie di indicatori aggiuntivi per il passaggio in stage 2, quali l’inclusione in watchlist, il riconoscimento di concessioni (forbearance), il superamento dei 30 giorni di scaduto ed il peggioramento dei più significativi indicatori di bilancio. Per i titoli, si è decisa l’applicazione della “low credit risk exemption”, che permette di considerare in stage 1 le esposizioni che risulteranno possedere un rating pari a “investment grade”. In merito alle esposizioni deteriorate, l’avvenuto allineamento delle definizioni contabile e regolamentare di default consente di mantenere inalterate le correnti logiche di classificazione e di correlarle alla futura assegnazione in stage 3.

Per quanto riguarda l’impairment, il modello adottato si basa sull’ottenimento di strutture a termine della PD, generate, con approcci di analisi della sopravvivenza, a partire dalle informazioni

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disponibili a livello di istituto, per i crediti, ed a livello consortile, per i titoli. Nell’elaborazione, vengono incluse le informazioni macroeconomiche, ponderate per scenari, che si assumono funzionali alla caratterizzazione in senso prospettico, o forward-looking, del calcolo delle perdite attese (Expected Credit loss ECL) sui crediti in bonis. Per le esposizioni classificate in stage 3, continuano a permanere gli approcci analitici, posizione per posizione, di stima della perdita anche se l’aggiuntiva considerazione dei fattori forward-looking ha implicato degli effetti valutativi laddove, come nel caso specifico di Cassa Lombarda, si ritengono ragionevolmente contemplabili possibili scenari di cessione.

Complessivamente, in ottica di prima applicazione, l’impatto aggiuntivo derivante dalle svalutazioni è relativamente contenuto e si concentra, in particolar modo, sulle posizioni in stage 3. Anche in questo caso, si ricorda che quanto esposto discende delle informazioni attualmente disponibili e potrebbe subire delle variazioni nel corso del 2018.

(€/1.000)

SP attivo 31.12.17 IAS 39 GAP impairment

IFRS9 stage 1

IFRS9 stage 2

IFRS9 stage 3

30. Attività finanziarie al fair value sulla redditività complessiva FVOCI 186.458 (195) 186.458

40.a Attività finanziarie a costo ammortizzato (banche) 29.264 (108) 29.156

40.b Attività finanziarie a costo ammortizzato (clientela) 480.053 (2.110) 381.928 56.955 39.322

Impegni e margini fuori bilancio 29.016 (25) 28.044 746 200

Come riepilogo, sempre in base alle informazioni attualmente disponibili, si rappresenta anche l’impatto complessivo di prima applicazione che è previsto a livello di patrimonio netto.

(€/1.000)

SP attivo 31.12.17 Riserva FTA riallocazione

Riserva FTA impairment

Riserva valutazione

Fiscalità differita Impatto netto

Titoli FVTPL 155 (51) 104Titoli FVTOCI (195) 40 51 (104)Crediti/ clientela (2.110) 698 (1.412)Crediti/ banche (108) 36 (72)Fuori bilancio (25) 8 (17)Totale 155 (2.438) 40 742 (1.501)

In ultimo, si riportano anche le variazioni sul CET 1 conseguenti all’adesione al regime transitorio di cinque anni previsto dal Regolamento UE 2017/2395 del Parlamento Europeo e del Consiglio, pubblicato il 12 dicembre 2017 nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, che modifica il Regolamento UE 575/2013 CRR.

(€/1.000)

Anno Fattore di Aggiustamento

Impatto sul CET 1 Lordo Imposte Effetto Fiscale Impatto sul

CET 1 Netto Imposte2018 5% (122) 40 (82)2019 15% (366) 121 (245)2020 30% (731) 242 (490)2021 50% (1.219) 403 (816)2022 75% (1.829) 605 (1.224)2023 100% (2.438) 806 (1.632)

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L’implementazione dello IFRS9 ha comportato interventi sul piano informatico, investito dall’esigenza di mettere a regime le nuove funzionalità, ed organizzativo, toccato dalla necessità di rivisitare alcuni processi gestionali. La parte informatica è stata sviluppata e realizzata soprattutto dall’outsourcer Cedacri e si è incentrata sull’implementazione di un nuovo modulo destinato alla gestione delle svalutazioni e della classificazione per stage. Internamente, si sono definiti e strutturati, anche con supporti consulenziali terzi, i modelli di sviluppo delle PD lifetime dei crediti. Sul lato organizzativo, comunque di minor impatto, si sono dovute rivedere alcune procedure di front, come l’operatività connessa all’accensione del credito o alle compravendite dei titoli di proprietà, e di back office, come i processi di gestione e definizione delle dimensioni di rischio creditizio, funzionali alle logiche di classificazione e svalutazione.

Principi emanati ma non ancora in vigore - 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

L’introduzione del principio IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti, anch’esso efficace dal 1° gennaio 2018, definisce un quadro di riferimento completo ed omogeneo per la rilevazione dei ricavi, applicabile a tutti i contratti commerciali non diversamente disciplinati in altri standard (quali i contratti di leasing, i contratti assicurativi e gli strumenti finanziari). La metodologia valutativa si articolerà in cinque punti, funzionali all’analisi del momento e dell’ammontare dei corrispettivi rilevabili, che sono rappresentati da: – identificazione del contratto con il cliente; – identificazione degli impegni e delle prestazioni previsti dal contratto; – identificazione (se necessario stimata) del corrispettivo della transazione; – allocazione del corrispettivo agli impegni ed alle prestazioni contrattuali; – rilevazione dei ricavi al soddisfacimento degli impegni e delle prestazioni contrattuali.

Pure per questo principio, sono stati stimati gli impatti nonché verificate le esigenze applicative incrementali e, allo stato attuale di conoscenza, non si attendano ripercussioni di significativo rilievo.

Sezione 2 – Principi generali di redazioneIl presente bilancio intende fornire una rappresentazione attendibile della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa aziendali, basata sulle risultanze sistematiche della contabilità. A tal fine, si uniforma ai criteri generali dello IAS 1 Presentazione del bilancio e si ispira alle linee guida del “quadro sistematico” dei principi IAS (conceptual framework), ancorché questo non costituisca uno standard omologato a livello europeo.

Nello specifico, la sua predisposizione si attiene ai criteri di:– continuità aziendale, intesa come comprovata capacità di proseguire l’attività d’impresa, in

normali condizioni di funzionamento;– contabilizzazione per competenza, ossia rilevazione di costi e ricavi secondo correlata

maturazione economica e non in base all’esclusiva manifestazione numeraria;– predominanza della sostanza sulla forma, vista come esposizione fedele dei fenomeni aziendali;– uniformità di presentazione, cioè costanza nel tempo delle logiche di determinazione e

rappresentazione, a meno dell’intervento di un’esplicita disposizione in senso contrario;– rilevanza ed aggregazione delle voci, assunte come discriminanti per l’esposizione di classi

significative di elementi;– assenza di compensazione tra le poste, se non esplicitamente ammessa, quale strumento di

chiarezza espositiva;– comparazione, realizzata per contrapposizione con le analoghe informazioni dell’esercizio

precedente.

I documenti che lo compongono sono lo stato patrimoniale, il conto economico, il prospetto della redditività complessiva, il prospetto del patrimonio netto, il rendiconto finanziario e la

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nota integrativa. A corredo dell’informativa, viene allegata la relazione degli amministratori sull’andamento della gestione.

In nessuna circostanza, la redazione del bilancio contempla deroghe alla piena applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

Il contenuto complessivo rispecchia le istruzioni dettate dalla Banca d’Italia nell’esercizio dei propri poteri regolamentari con la circolare n. 262 del 22 dicembre 2005, denominata “Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione”, assunta nella versione aggiornata al 16 dicembre 2015.

La moneta di conto è l’euro. Tutti gli importi sono esposti all’unità tranne quelli in nota integrativa, riportati in migliaia.Nei prospetti contabili, sono eliminate tutte le voci non valorizzate negli ultimi due esercizi e, coerentemente, nella nota integrativa non sono riportate le tabelle prive di dati.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancioSuccessivamente alla chiusura del bilancio al 31 dicembre 2017, non si sono verificati fatti di rilievo tali da influenzare significativamente la situazione economica e patrimoniale della Banca.

Sezione 4 - Altri aspettiIl presente bilancio è sottoposto a revisione contabile da parte della società EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young), in esecuzione alla delibera presa dell’Assemblea degli Azionisti in data 28 aprile 2010, che le ha attribuito l’incarico per il periodo 2010 - 2018.

In relazione all’informativa richiesta dallo IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di chiusura dell’esercizio di riferimento, riguardo la pubblicazione dell’informativa finanziaria, si comunica che il presente bilancio d’esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 20 marzo 2018.

A.2 Parte relativa ai principali aggregati di bilancio

Di seguito vengono indicati per i principali aggregati di bilancio i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione e cancellazione.

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazioneCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento per i titoli ed alla data di sottoscrizione per i derivati. Il valore di iscrizione è pari al fair value, rappresentato normalmente dal costo dello strumento, senza considerare i costi ed i ricavi di transazione imputabili allo strumento stesso.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie detenute per la negoziazione includono gli strumenti finanziari posseduti con l’intento di generare, nel breve termine, profitti derivanti dalle variazioni dei loro prezzi.

Criteri di valutazioneIl portafoglio di negoziazione è valutato al fair value, ad eccezione degli strumenti rappresentativi di capitale che non sono quotati in un mercato attivo, il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile e che pertanto sono mantenuti al prezzo di acquisto. La determinazione del fair value delle attività o passività di un portafoglio di negoziazione è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria. Per tale valutazione vengono normalmente utilizzate le quotazioni presenti sul circuito Bloomberg.

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Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale attività è contabilizzata come una passività finanziaria.Gli utili e le perdite realizzati mediante cessione o rimborso, nonché gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione, sono classificati nel risultato netto dell’attività di negoziazione. Nel caso di titoli di debito, il valore di bilancio include anche gli interessi attivi in corso di maturazione. Nel caso di OICR o SICAV, il fair value coincide con il valore della quota (NAV) dell’ultimo giorno di borsa aperto.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari delle attività in oggetto e quando, a seguito della cessione, sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi e benefici relativi all’attività finanziaria medesima.

Altri aspettiI titoli concessi a garanzia vengono contabilizzati per lo stesso ammontare della garanzia concessa o ricevuta, aumentata degli interessi di competenza; in un’operazione di prestito titoli, gli stessi non vengono stornati dal bilancio fino a quando non viene verificata l’effettiva cessione del sottostante, e quindi la perdita del controllo sui titoli stessi.I titoli ricevuti come garanzia in un’operazione di prestito su titoli non vengono registrati nel bilancio, a meno che il contratto non preveda il controllo su questi titoli.Gli impegni a consegnare titoli venduti e non ancora acquistati (c.d. “scoperti tecnici”) sono classificati come passività di negoziazione.

Le operazioni “pronti contro termine” su titoli, in relazione alle quali esiste il contestuale impegno a termine per il cessionario, sono assimilate ai riporti. Pertanto l’ammontare ricevuto ed erogato figura come debito e credito. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli stessi e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

2 - Attività finanziarie disponibili per la venditaCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale tali attività sono iscritte al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili a ciascuno strumento.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie disponibili per la vendita consistono nelle attività finanziarie non derivate che sono designate come disponibili per la vendita o che non sono classificate come finanziamenti e crediti, investimenti detenuti fino alla scadenza o attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico. In tale voce sono incluse anche le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento o controllo congiunto.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla data di rilevazione iniziale, le “Attività disponibili per la vendita” sono valutate al fair value, con imputazione nel conto economico delle variazioni del costo ammortizzato ed iscrizione delle ulteriori variazioni di valore in una specifica riserva di patrimonio netto, ove permangono sino a che l’attività finanziaria non venga cancellata o subisca una perdita permanente (impairment). Il costo ammortizzato, calcolato includendo ogni sconto o premio rilevato all’acquisto nonché i costi di transazione direttamente imputabili, si sviluppa nel tempo in base al criterio dell’interesse effettivo, inteso come il tasso che attualizza i flussi attesi in modo da ottenere esattamente il valore contabile. Il relativo ammortamento confluisce tra i proventi, come interessi attivi e componenti assimilati.

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La determinazione del fair value dei titoli è basata su prezzi rilevati in mercati attivi o su modelli interni di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria.

Fanno eccezione gli investimenti in strumenti di capitale non quotati su mercati attivi e per i quali non è possibile misurare il fair value in modo attendibile, che sono valutati al costo, in base alle concessioni fatte dallo IAS 39, paragrafo 46.c.

Ad ogni data di bilancio si procede a valutare se le attività finanziarie abbiano subito una perdita permanente di valore. L’evidenza deriva da uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale, e che comportano un impatto attendibilmente misurabile sulla stima dei flussi di cassa futuri di un’attività o di un gruppo di attività finanziarie. Il processo di impairment si attiva in presenza di indicatori che facciano presumere che il valore contabile originario dell’investimento possa non essere recuperato. Tali indicatori sono fattori di tipo qualitativo e quantitativo. Fra i primi, si ricomprendono la redditività dell’entità oggetto di valutazione e le sue prospettive economiche future, recenti revisioni del rating assegnatole da società di valutazione esterne nonché l’annuncio di piani di ristrutturazione. Fra gli elementi quantitativi, si annovera l’ampiezza o il perdurare della riduzione del fair value rispetto al costo iniziale di carico. In particolare si fa riferimento a quotazioni di mercato o valorizzazioni inferiori al valore di carico iniziale per un importo superiore al 30% o alla rilevazione di quotazioni o valorizzazioni inferiori al valore di carico per un periodo prolungato superiore a 18 mesi.Il superamento delle soglie definite dagli indicatori quantitativi determina automaticamente la rilevazione contabile dell’impairment mentre l’insorgere degli elementi qualitativi, a prescindere dalle implicazioni quantitative, attiva un autonomo processo di analisi sull’eventuale necessità di procedere alla rettifica dei valori d’iscrizione.

Nel caso di perdita di valore di un’attività finanziaria disponibile per la vendita, l’intera perdita, compresa la parte precedentemente rilevata a patrimonio netto, è portata a conto economico. Un’eventuale ripresa di valore, possibile solo in seguito alla rimozione dei motivi originanti la perdita, è imputata a conto economico, in caso di crediti o titoli di debito, a riserva di patrimonio netto nel caso di titoli di capitale. Per i titoli di debito, non può, in ogni caso, eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di rettifiche.

L’interesse, calcolato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, deve essere rilevato a conto economico. I dividendi su strumenti di patrimonio netto sono rilevati a conto economico quando matura il diritto a riceverne il pagamento.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle “Attività finanziarie disponibili per la vendita” avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari delle attività in oggetto, e quando, a seguito della cessione, sono trasferiti sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici relativi all’attività finanziaria medesima.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenzaCriteri di iscrizioneL’iscrizione iniziale avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale, tali attività sono iscritte al fair value comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili a ciascuno strumento.

Criteri di classificazioneLe attività finanziarie detenute sino a scadenza sono attività finanziarie non derivate, con pagamenti fissi o determinabili, che la Banca ha intenzione e capacità di detenere fino a scadenza.Nel caso in cui si procedesse a vendite o riclassificazioni di quote non insignificanti prima della scadenze degli strumenti (al di fuori di particolari circostanze riconosciute), l’intera categoria

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verrebbe eliminata, riclassificata tra le attività disponibili per la vendita, e non potrebbe ricostituirsi per i due anni successivi all’evento.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla data di rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute sino a scadenza sono valutate al costo ammortizzato, al netto di eventuali perdite durevoli di valore (impairment). Il costo ammortizzato viene calcolato includendo ogni sconto o premio rilevato all’acquisto nonché i costi di transazione direttamente imputabili; il relativo ammortamento confluisce tra i proventi, come interessi attivi e componenti assimilati.Nel caso di perdite durevoli di valore, queste vengono portate a conto economico. Parimenti avviene per l’eventuale recupero successivo, qualora decadano le originarie cause di rilevazione.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle attività finanziarie detenute sino a scadenza avviene nel momento in cui scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari, per scadenza o cessione, o alla riclassificazione dello strumento.

4 - CreditiCriteri di iscrizioneLa prima iscrizione avviene alla data di erogazione sulla base del relativo fair value. Nei casi in cui il valore netto di iscrizione del credito sia inferiore al relativo fair value, a causa del minor tasso d’interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato a finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari all’attualizzazione dei futuri flussi di cassa ad un tasso di mercato.

Criteri di classificazioneI crediti includono gli impieghi erogati a clientela e banche, sia direttamente che tramite acquisto da terzi, che prevedono pagamenti fissi e determinabili, che non sono quotati in un mercato attivo e che non sono classificati dall’origine tra le attività finanziarie disponibili per la vendita. Rientrano in tale voce anche le operazioni di pronti contro termine.

Criteri di valutazioneSuccessivamente all’iscrizione, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, ottenuto con l’applicazione del tasso di interesse effettivo, al netto delle perdite di valore. Il metodo del costo ammortizzato non viene applicato ai crediti di breve durata, per cui l’attualizzazione da effetti trascurabili, ed ai crediti senza scadenza definita o “a revoca”.

Nello specifico, la valutazione si distingue a seconda che i crediti siano o meno problematici. I primi (non performing) sono quelli per cui si è rilevata un’obiettiva evidenza di perdita di valore e sono svalutati in maniera analitica. Vengono classificati come sofferenze, inadempienze probabili e sconfini deteriorati, che costituiscono le categorie di rischio definite dalla Banca d’Italia, nel rispetto dei principi IAS/IFRS.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni si basano sull’attualizzazione, al tasso di interesse effettivo, dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni, nonché di eventuali anticipi ricevuti. Per la stima degli incassi e delle relative scadenze dei crediti problematici si fa riferimento a piani di rientro analitici, ove disponibili, e, in mancanza, si utilizzano valori stimati e forfetari desunti da serie storiche interne e da studi di settore. Queste stime vengono effettuate considerando sia la specifica situazione di solvibilità dei debitori che presentano difficoltà nei pagamenti, sia l’eventuale stato di difficoltà nel servizio del debito da parte di singoli comparti merceologici o Paesi di residenza del debitore, tenendo anche conto delle garanzie in essere, delle eventuali quotazioni di mercato e degli andamenti economici negativi riguardanti la categoria di appartenenza del credito.

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La svalutazione dei crediti in bonis (performing) riguarda portafogli di attività per i quali vengono riscontrati elementi oggettivi di perdita al solo livello collettivo di portafoglio. Ai flussi di cassa stimati delle attività, aggregate in classi omogenee con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, vengono applicate le percentuali di perdita presumibili dalle serie storico-statistiche rilevate dal sistema interno di rating. La svalutazione viene determinata come differenza tra il valore di bilancio e l’importo ritenuto recuperabile.

L’accantonamento a fronte di un credito deteriorato è oggetto di ripresa di valore solo a fronte della ragionevole certezza del maggior recupero rispetto al valore rettificato, nel limite massimo del costo ammortizzato.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione integrale o parziale di un credito viene registrata rispettivamente quando lo stesso è considerato definitivamente irrecuperabile o sottoposto a procedura concorsuale. L’importo delle perdite è rilevato nel conto economico al netto delle svalutazioni precedentemente effettuate. Recuperi di importi precedentemente svalutati sono iscritti in riduzione della voce rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti.

5 - Attività finanziarie valutate al fair valueLa Banca non detiene le suddette attività.

6 - Operazioni di coperturaLa Banca non detiene le suddette attività.

7 - PartecipazioniCriteri di iscrizione e di classificazioneLe partecipazioni in controllate, joint-venture e collegate sono inizialmente rilevate al fair value che è normalmente pari al corrispettivo pagato alla data regolamento, comprensivo degli eventuali costi o proventi direttamente attribuibili alla transazione.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla rilevazione iniziale, le partecipazioni sono valutate al costo nel bilancio d’esercizio, sulla base di quanto stabilito dal paragrafo 10 a) dello IAS 27 Bilancio separato e dal paragrafo 17 dello IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture.Se esistono evidenze che il valore di ciascuna partecipazione possa aver subito una riduzione di valore, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore di mercato o del valore attuale dei flussi finanziari futuri. Se il valore di recupero è inferiore al valore contabile, la differenza è rilevata come perdita per riduzione di valore a conto economico. Se i motivi della perdita per riduzione di valore sono rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione del valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico.

Criteri di cancellazioneLa cancellazione delle partecipazioni avviene quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari relativi ad esse o quando vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e tutti i benefici ad esse connessi.

8 - Attività materialiCriteri di iscrizione e classificazioneLa voce include immobili strumentali, impianti, altre macchine ed attrezzature.Si definiscono immobili strumentali, quelli posseduti per la fornitura di servizi o per fini amministrativi. L’iscrizione iniziale avviene al costo, comprensivo di tutti i costi direttamente imputabili alla messa in funzione del bene.

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Per le unità immobiliari “cielo-terra”, si deve contabilizzare separatamente dal fabbricato il valore del terreno, in quanto, di norma, questo ha una vita illimitata e pertanto non è ammortizzabile. Nel caso dell’immobile posseduto in Milano, non si è proceduto a tale identificazione separata in quanto non è di esclusiva proprietà di Cassa Lombarda.

Criteri di valutazioneSuccessivamente alla rilevazione iniziale le attività materiali sono valutate al costo al netto degli ammortamenti e delle eventuali svalutazioni per perdite durevoli di valore; tali beni vengono ammortizzati in ogni esercizio in quote costanti in relazione alla vita utile residua.Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un’attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si da luogo ad una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.

Criteri di cancellazioneUn’immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

9 - Attività immaterialiCriteri di iscrizione e classificazioneLe attività immateriali sono riferite a software acquistato esternamente, ad utilizzazione pluriennale e con vita definita. Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino attendibilmente. In caso contrario, il costo dell’attività immateriale è rilevato a conto economico nell’esercizio in cui è stato sostenuto.

Criteri di valutazioneLe attività immateriali rappresentate da software sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti effettuati e delle perdite durevoli di valore. L’ammortamento è effettuato sulla base della stima della vita utile residua. Alla chiusura di ogni esercizio la vita residua viene sottoposta a valutazione per verificarne l’adeguatezza.

Criteri di cancellazioneUn’immobilizzazione immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri.

10 - Attività non correnti in via di dismissioneLa Banca non detiene le suddette attività.

11 - Fiscalità corrente e differitaLe imposte sul reddito sono calcolate nel rispetto della vigente legislazione fiscale.

L’onere (provento) fiscale è l’importo complessivo delle imposte correnti e differite incluso nella determinazione del risultato dell’esercizio.Le imposte correnti corrispondono all’importo delle imposte sul reddito dovute (recuperabili) riferibili al reddito imponibile (perdita fiscale) dell’esercizio. Le passività fiscali differite corrispondono agli importi delle imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee imponibili. Le attività fiscali anticipate corrispondono agli importi delle imposte sul reddito

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recuperabili negli esercizi futuri e sono riferibili a differenze temporanee deducibili, riporti a nuovo di perdite fiscali non utilizzate e riporti a nuovo di crediti d’imposta non utilizzati.

Le differenze temporanee sono le differenze tra il valore contabile di un’attività o di una passività registrato nello stato patrimoniale, ed il suo valore riconosciuto ai fini fiscali, e possono essere differenze temporanee imponibili, cioè differenze temporanee che nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri si tradurranno in importi imponibili quando il valore contabile dell’attività o della passività sarà realizzato o estinto, oppure possono essere differenze temporanee deducibili, cioè differenze temporanee che nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri si tradurranno in importi deducibili quando il valore contabile dell’attività o della passività sarà realizzato o estinto.

Il valore fiscale di un’attività o di una passività è il valore attribuito a quella attività o passività secondo la normativa fiscale vigente. Una passività fiscale differita viene rilevata per tutte le differenze temporanee imponibili secondo le disposizioni dello IAS 12 Imposte sul reddito. Un’attività fiscale anticipata viene rilevata per tutte le differenze temporanee deducibili secondo le disposizioni dello IAS 12, solo se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potrà essere utilizzata la differenza temporanea deducibile.

Le attività e le passività fiscali per imposte differite attive e passive sono calcolate utilizzando l’aliquota fiscale in vigore nei periodi in cui l’attività sarà realizzata o la passività sarà estinta.

Le imposte correnti e differite sono registrate a conto economico ad eccezione di quelle relative agli utili o perdite su attività finanziarie disponibili per la vendita ed alla componente attuariale del fondo TFR, che vengono registrati al netto delle imposte direttamente in patrimonio netto.

12 - Fondi per rischi ed oneriI fondi per rischi ed oneri riguardano costi ed oneri di natura determinata e di esistenza certa o probabile, che alla data di chiusura dell’esercizio sono indeterminati nell’ammontare o nella data di sopravvenienza. L’accantonamento tra i fondi per rischi ed oneri è effettuato esclusivamente quando:– esiste un’obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;– è probabile che l’adempimento di tale obbligazione sia oneroso;– può essere effettuata una stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.

L’importo di un accantonamento è rappresentato dal valore attuale degli oneri che si suppone verranno sostenuti per estinguere l’obbligazione, qualora il differimento temporale sia significativo, oppure dalla sua semplice stima. Nel caso di attualizzazione, il tasso utilizzato è un tasso corrente di mercato.

13 - DebitiCriteri di iscrizione e classificazioneI debiti rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali si ha l’obbligo di pagare a terzi determinati ammontari a determinate scadenze. L’iscrizione del debito avviene all’atto della ricezione delle somme o dell’obbligo a pagare il corrispettivo, sulla base del fair value dello strumento, pari all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili. Rientrano in tale voce anche le operazioni di pronti contro termine passive.

Criteri di valutazioneLa valutazione successiva è al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso interno di rendimento per distribuire tali costi lungo la vita del debito, se di durata superiore a 12 mesi.

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Criteri di cancellazioneI debiti sono rimossi dal bilancio quando l’obbligazione specificata dal contratto è estinta.

14 - Passività finanziarie di negoziazioneIn tale voce rientrano le valutazioni negative delle attività finanziarie detenute per la negoziazione. I criteri di iscrizione, di valutazione e di cancellazione sono i medesimi rispetto a quelli delle “Attività finanziarie detenute per la negoziazione”, a cui si rimanda.

15 - Passività finanziarie valutate al fair valueLa Banca non detiene le suddette passività.

16 - Operazioni in valutaRilevazione inizialeLe operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione.

Rilevazioni successiveAd ogni chiusura di bilancio, le poste di bilancio in valuta estera vengono valorizzate come segue:– le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;– le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere

alla data dell’operazione;– le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in

essere alla data di chiusura.Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

17 – Altre informazioniFondo TFRIl trattamento di fine rapporto rappresenta la prestazione a cui hanno diritto i dipendenti in caso di cessazione del rapporto di lavoro. In base allo IAS 19 Benefici per i dipendenti, ha natura di piano “a benefici definiti”, ossia di un accordo in virtù del quale l’azienda si impegna direttamente alle successive erogazioni in favore del lavoratore. Quando, invece, si provvede preventivamente a periodiche contribuzioni verso un ente terzo, affinché questi provveda a sua volta alle prestazioni future, senza ulteriori obbligazioni a carico dell’azienda contributrice, si parla di piani “a contribuzione definita”.

Criteri di valutazioneIl TFR viene sistematicamente accantonato in base alla normativa vigente e richiede di essere successivamente valorizzato con tecniche attuariali, che implicano l’uso di simulazioni statistiche nonché l’attualizzazione delle proiezioni ottenute. Nello specifico, si è applicato un criterio stocastico di tipo Montecarlo, per ottenere le proiezioni retributive di ciascun dipendente, tenendo conto dei singoli dati demografici e retributivi. Successivamente, si è applicato il metodo valutativo del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method), che consente di ricalcolare, in senso demografico - finanziario, il valore corrente delle prestazioni spettanti al lavoratore (DBO - Defined Benefit Obligation), distribuendone l’onere per tutti gli anni di permanenza residua.

La Legge Finanziaria 2007, anticipando l’entrata in vigore della normativa sui fondi pensione (D. Lgs 05/12/2005 n. 252), ha previsto che gli accantonamenti a TFR confluiscano su gestioni esterne, a meno che il dipendente non vi si opponga, chiedendo che la prestazione continui a maturare presso l’azienda. Per le imprese con almeno cinquanta addetti, gli accantonamenti non destinati ad un fondo previdenziale debbono ugualmente convergere all’esterno, su un apposito fondo gestito dall’INPS. Di conseguenza:

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– le quote TFR maturande dal 1° gennaio 2007 si configurano come un piano a contribuzione definita, sia nel caso di opzione del dipendente verso la previdenza complementare sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria dell’INPS, e vengono quindi valutate senza applicazione di metodologie attuariali;

– il TFR maturato al 31 dicembre 2006 continua ad essere considerato un piano a benefici definiti, con la conseguente necessità di valutazioni secondo metodi attuariali.

Per le aziende sopra i 50 dipendenti, come Cassa Lombarda, la trasformazione normativa ha dato origine ad un evento straordinario (curtailment) il cui impatto, quantificato dalla differenza tra la preesistente valutazione della passività TFR (determinata in considerazione dell’anzianità maturata e di quella futura) ed il suo successivo ricalcolo (fatto in considerazione della sola anzianità maturata), è stato rilevato a conto economico.Nel giugno 2012 è stata recepita a livello comunitario la versione rivista del principio IAS 19 che, a differenza del passato, ha previsto una sola modalità contabile per la valutazione dei piani a benefici definiti. Secondo tale approccio, le differenze tra la valutazione attuariale e l’ammontare nominale del fondo vanno contabilizzate come costi o ricavi per la parte inerente alle variazioni finanziarie o alle rettifiche del valore iniziale e come riserva patrimoniale per la parte legata alle variazioni su base demografica. Anche questa modifica ha comportato una riallocazione dei valori pregressi, con riferimento ai dati al 1° gennaio 2012.

Utilizzo di stimeNella redazione del bilancio, si è fatto riferimento a stime e ad assunzioni che producono effetti sui valori iscritti nei prospetti contabili e nelle note illustrative. La loro quantificazione discende da valutazioni soggettive basate sull’esperienza storica e sugli altri fattori specificamente rilevanti e può differire dalla futura consuntivazione degli eventi a cui fa riferimento. In particolare, i casi in cui vi si fa maggiormente ricorso sono i seguenti:– quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie, con particolare

riferimento ai crediti;– determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di

bilancio ed impiego di modelli valutativi per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

– quantificazione dei fondi per rischi ed oneri;– ipotesi attuariali e finanziarie utilizzate per la determinazione delle passività collegate ai piani

a benefici definiti per i dipendenti;– stime ed assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

Criterio di riconoscimento delle componenti redditualiOltre a quanto descritto in precedenza, si evidenzia che i ricavi sono riconosciuti quando sono percepiti o comunque quando è probabile che saranno ricevuti benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile. In particolare:– gli interessi sui crediti verso la clientela e le banche sono classificati negli “interessi attivi

e proventi assimilati” derivanti da crediti verso banche e clientela e sono iscritti in base al principio della competenza temporale; gli interessi di mora sono contabilizzati per competenza e svalutati per la quota parte che non si ritiene di recuperare;

– i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione;– le commissioni e gli interessi ricevuti o pagati relativi agli strumenti finanziari vengono

contabilizzati secondo il criterio della competenza;– i ricavi derivanti dall’intermediazione di strumenti finanziari di negoziazione, determinati dalla

differenza tra il prezzo della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti al conto economico in sede di rilevazione dell’operazione, se il fair value è determinabile con riferimento a parametri o transazioni recenti osservabili sullo stesso mercato di negoziazione, oppure distribuiti lungo tutta la durata dell’operazione, se la suddetta misurazione non è possibile, secondo un modello correttivo del valore;

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– i recuperi dei costi postali e di trasparenza nonché delle spese per la tenuta dei conti correnti sono classificati alla voce “altri proventi di gestione”.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Tipologia di strumento finanziario

Portafogliodi

provenienza

Portafogliodi

destinazione

Valore di bilancio al 31.12.2017

Fairvalue al

31.12.2017

Componenti reddituali in assenza del trasferimento(ante imposte)

Componenti reddituali registrate nell’esercizio

(ante imposte)

Valutative Altre Valutative AltreTitoli di debito negoziazione disp. vendita 11.437 11.437 247 31 89Titoli di capitaleFinanziamentiQuote di OICRTotale 11.437 11.437 247 31 0 89

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva del trasferimento.A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazioneA.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate

Nel corso dell’esercizio non sono state fatte riclassificazioni di attività finanziarie al di fuori dalle categorie valutate al fair value.

A.4 Informativa sul fair value

L’IFRS 13 Valutazione del fair value classifica il fair value in tre possibili livelli, che intendono dare una rappresentazione gerarchica della sua affidabilità. L’elemento discriminante è la natura delle informazioni utilizzate per la determinazione dei valori che, anche in presenza di un modello di calcolo, prevalgono rispetto alle caratteristiche dell’algoritmo utilizzato. Nello specifico, il principio distingue tra:– fair value di livello 1, definito in base a prezzi rilevati in un mercato attivo, ossia liquido e

rappresentativo;– fair value di livello 2, determinato in funzione di input direttamente o indirettamente osservabili,

diversi dai prezzi di cui al precedente punto;– fair value di livello 3, ottenuto da input non osservabili.

L’alternativa tra le modalità di valutazione non è discrezionale ma discende dalla possibilità di applicare i livelli della gerarchia. In pratica, si deve partire dall’utilizzo di prezzi rappresentativi e, laddove questi non siano disponibili, procedere progressivamente all’adozione di tecniche valutative basate, in prima istanza, su dati di mercato e, in subordine, sull’utilizzo di dati non osservabili.

Le poste rappresentate al fair value nel bilancio di Cassa Lombarda fanno esclusivo riferimento ad elementi che ricadono nell’ambito di applicazione dello IAS 39; nello specifico, attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita. Sono quasi esclusivamente composte da posizioni ascrivibili ai livelli 1 e 2 del fair value, fatta eccezione per la quota di adesione allo schema volontario promosso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD),

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per quanto destinato alla ricapitalizzazione della Cassa di Risparmio di Cesena, che si qualifica come fair value di livello 3. La sua inclusione tra gli investimenti finanziari discende dalle indicazioni fornite dalla Banca d’Italia con nota tecnica del 26 ottobre 2016, che consente di equiparare la contribuzione in oggetto a “uno strumento finanziario avente caratteristiche di rischio equity”, per i fini di bilancio e di vigilanza.

Ulteriori classificazioni di livello 3 sono fatte a fini meramente espositivi e riguardano le partecipazioni, marginali nel complesso, valutate al costo in applicazione della cosiddetta fair value exemption, di cui al paragrafo 46.c dallo IAS 39.

Informativa di natura qualitativa

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzatiLe poste riportate in bilancio al fair value, tipicamente rappresentate da titoli di credito, sono allocabili in tutte le categorie di valorizzazione, sebbene il livello 1 sia quello preminente.

Le quantificazioni di livello 1 discendono dai prezzi rilevati nei mercati attivi di riferimento. Un mercato attivo è un luogo negoziale dove le quotazioni sono prontamente e regolarmente disponibili e rappresentano effettive operazioni tra parti indipendenti e consapevoli, transate in un normale periodo di riferimento. Nella pratica, si utilizzano i valori di Borsa presenti sul circuito Bloomberg o quelli espressi dalla piattaforma ICMA/ISMA.

Le valutazioni di livello 2 sono ottenute, mediante metodi di stima o modelli quantitativi, in funzione di elementi direttamente o indirettamente osservabili sul mercato, quali curve di tasso, tassi di cambio e spread creditizi. In proposito, la Banca ha adottato una policy che prevede il progressivo ricorso a:– valutazioni di controparti indipendenti (nello specifico, l’Istituto Centrale delle Banche Popolari

Italiane); – prezzi forniti da provider specializzati (Bloomberg) o da contributori attendibili;– determinazioni interne, basate sul raffronto con titoli similari.L’area Risk Management monitora costantemente la congruenza delle valutazioni di livello 2.

L’unica valorizzazione di livello 3, la summenzionata quota di adesione allo schema volontario promosso dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), discende dall’applicazione di un modello di dividend cash flow, configurato nella variante excess capital. Le determinazioni che produce dipendono dall’osservazione combinata di fattori di mercato, quali tassi di attualizzazione risk free, indici di correlazione (ß), risk premium, e fattori entity specific, quali le evidenze derivanti dal piano industriale. Il modello è applicato dallo stesso FITD e condiviso dalle banche aderenti allo schema.Per gli attivi e passivi finanziari che sono riportati in bilancio al costo ammortizzato, si da evidenza del fair value tra le informazioni integrative. Le relative misurazioni ricadono soprattutto nel livello 3, anche se fanno per la massima parte riferimento ai valori nominali di crediti e debiti con scadenza a breve termine o a vista. In tale categoria, fanno eccezione i crediti deteriorati, il cui apprezzamento discende da considerazioni interne sul rischio specifico delle singole controparti. Valorizzazioni di livello 2 sono adottate per il fair value dei mutui, dei finanziamenti e della raccolta interbancaria effettuata tramite TLRO/TLTRO.

Rispetto all’anno precedente, non sono intervenute modifiche nelle tecniche di valutazione.

A.4.1 Processi e sensibilità delle valutazioniPer l’unico valore di bilancio classificabile come fair value di livello 3, si è fatto riferimento alla stima prodotta dal consulente indipendente PWC. L’analisi, indirizzata alle tranche di cartolarizzazione sottoscritte collettivamente dallo Schema Volontario FITD, si è basata sul metodo

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dell’attualizzazione dei flussi di cassa previsionali (discounted cash flow), declinato su due scenari, “best” e “base”, che hanno rispettivamente prodotto, con riferimento alla quota di pertinenza di Cassa Lombarda, le cifre di 18 mila e 15 mila euro. Non sono state condotte valutazioni alternative basate su altri modelli di calcolo.

A.4.2 Gerarchia del fair valueDurante l’esercizio, non ci sono stati casi di riclassificazioni tra i livelli di fair value. Questi sono possibili qualora venga meno l’osservabilità degli input precedentemente usati per la valutazione.

A.4.3 Altre informazioniNon si fa ricorso alle eccezioni di cui all’IFRS 13, paragrafo 48, mentre, in mancanza di investimenti non finanziari, non sono applicabili le disposizioni di cui all’IFRS 13, paragrafo 93.i).

Informativa di natura quantitativa

A.4.4 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività misurate al fair value 2017 2016L1 L2 L3 L1 L2 L3

Attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.652 91.287Attività finanziarie valutate al fair valueAttività finanziarie disponibili per la vendita 185.956 11.938 582 242.136 14.339 669Derivati di coperturaAttività materialiAttività immaterialiTotale 220.608 11.938 582 333.423 14.339 669Passività finanziarie detenute per la negoziazionePassività finanziarie valutate al fair value 12Derivati di coperturaTotale 0 0 0 0 12 0

Legenda:L1= Livello 1L2= Livello 2L3= Livello 3

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A.4.5.2 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.

Attività finanziarie detenute

per la negoziazione

Attività finanziarie

valutateal fair value

Attività finanziarie disponibili

per la vendita

Derivati di copertura

Attività materiali

Attività immateriali

1. Eistenze iniziali 1022. Aumenti 108

2.1 Acquisti 742.2 Profitti imputati a:2.2.1. Conto Economico

- di cui plusvalenze2.2.2. Patrimonio netto2.3 Trasferimenti da altri livelli2.4 Altre variazioni in aumento 34

3. Diminuzioni 1953.1 Vendite3.2 Rimborsi3.3 Perdite imputate a: 1953.3.1. Conto Economico 195

- di cui minusvalenze 1953.3.2. Patrimonio netto3.4 Trasferimenti da altri livelli3.5 Altre variazioni in diminuzione

4. Rimanenze finali lorde 15

Nella tabella si da conto delle variazioni intervenute per la sola posta realmente riporta al fair value di livello 3, ossia la quota di adesione allo schema volontario FITD finalizzata alla ricapitalizzazione e contestuale cessione delle partecipazioni nelle casse di risparmio di Cesena, di Rimini e di San Miniato nonché della connessa acquisizione delle tranche di cartolarizzazione dei relativi NPL. Sono quindi escluse dal prospetto le partecipazioni valutate al costo in virtù della fair value exemption che, peraltro, rimangono invariate nel corso dell’esercizio.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value.Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al fair value su base non ricorrente

2017 2016VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3

Attività finanziarie detenute sino alla scadenzaCrediti verso banche 29.264 29.264 15.535 15.535Crediti verso la clientela 480.053 168.225 322.085 455.539 180.631 284.433Attività materiali detenute a scopo di investimentoAttività non correnti e gruppi di attività in via di dismissioneTotale 509.317 0 168.225 351.349 471.074 0 180.631 299.968Debiti verso banche 132.878 129.646 2.878 140.547 130.276 10.532Debiti verso clientela 745.289 745.289 804.527 804.527Titoli in circolazionePassività associate ad attività in via di dismissioneTotale 878.167 0 129.646 748.167 945.074 0 130.276 815.059

Legenda:VB= Valore di bilancioL1= Livello 1L2= Livello 2L3= Livello 3

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A.5 INFORMATIVA SUL C.D. “DAY ONE PROFIT/LOSS”L’iscrizione iniziale degli strumenti finanziari al fair value avviene al controvalore di transazione, in conformità con quanto stabilito dallo IAS 39.

L’ammontare negoziato, come evidenziato dallo IFRS 7 Financial instruments: disclosures, può essere però diverso da quello risultante dall’applicazione delle tecniche valutative impiegate, con la conseguente evidenza di un differenziale di prezzo. Nel qual caso, tale gap può trovare immediata imputazione a conto economico oppure venirvi riversato successivamente all’iscrizione iniziale, secondo criteri contabili che richiedono di essere illustrati nell’informativa.

Nello specifico contesto di Cassa Lombarda, la fattispecie non trova riscontro. Le acquisizioni ricorrenti fanno esclusivo riferimento a strumenti finanziari classificabili ai livelli 1 e 2 del fair value che, nella seconda fattispecie, non vengono mai valorizzati in base a pratiche le cui caratteristiche possano far insorgere differenze con l’ammontare effettivamente corrisposto.

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PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione2017 2016

a) Cassa 1.507 1.640b) Depositi liberi presso Banche Centrali 195.395 177.890Totale 196.902 179.530

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori2017 2016

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

A. Attività per cassa

1. Titoli di debito 34.652 91.287 1.1 Titoli strutturati 1.088 14.150 1.2 Altri titoli di debito 33.564 77.137

2. Titoli di capitale

3. Quote di O.I.C.R.

4. Finanziamenti 4.1 Pronti contro termine 4.2 AltriTotale A 34.652 91.287

B. Strumenti derivati

1. Derivati finanziari 1.1 di negoziazione 1.2 connessi con la fair value option 1.3 altri

2. Derivati creditizi 2.1 di negoziazione 2.2 connessi con la fair value option 2.3 altriTotale BTotale (A+B) 34.652 91.287

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2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittentiVoci/Valori 2017 2016A. Attività per cassa1. Titoli di debito 34.652 91.287 a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche 23.386 77.447 d) Altri emittenti 11.266 13.8402. Titoli di capitale a) Governi e Banche Centrali b) Altri emittenti:

- imprese di assicurazione- società finanziarie- imprese non finanziarie- altri

3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri soggettiTotale A 34.652 91.287B. Strumenti derivati a) Banche b) ClientelaTotale BTotale (A+B) 34.652 91.287

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value – Voce 30La Banca, nel corso del 2017, non ha effettuato operazioni riguardanti attività finanziarie valutate al fair value e, a fine anno, non ne detiene in portafoglio.

Sezione 4 – Attività finanziarie disponibili per la vendita – Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Voci/Valori2017 2016

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3

1. Titoli di debito 185.956 11.938 242.136 14.339 1.1 Titoli strutturati 3.918 11.938 15.470 11.120 1.2 Altri titoli di debito 182.038 226.666 3.2192. Titoli di capitale 582 669 2.1 Valutati al fair value 15 102 2.2 Valutati al costo 567 5673. Quote di O.I.C.R.4. FinanziamentiTotale 185.956 11.938 582 242.136 14.339 669

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4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittentiVoci/Valori 2017 20161. Titoli di debito 197.894 256.475 a) Governi e Banche Centrali 122.207 148.320 b) Altri enti pubblici c) Banche 55.169 85.775 d) Altri emittenti 20.518 22.3802. Titoli di capitale 582 669 a) Banche 15 102 b) Altri emittenti: 567 567

- imprese di assicurazione- società finanziarie 561 561- imprese non finanziarie 6 6- altri

3. Quote di O.I.C.R.4. Finanziamenti

a) Governi e Banche Centralib) Altri enti pubblicic) Banched) Altri soggetti

Totale 198.476 257.144

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie coperte.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie detenute sino a scadenza, in quanto la categoria è stata completamente smobilizzata nel 2015 per l’avvenuta cessione di una sua porzione non marginale e la riallocazione delle posizioni rimanenti tra le attività finanziarie disponibili per la vendita, in conformità al paragrafo 52 dello IAS 39.

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Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 606.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori2017 2016

VBFV

VBFV

Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3A. Crediti verso Banche Centrali 7.090 7.090 8.210 8.210

1. Depositi vincolati2. Riserva obbligatoria 7.090 7.090 8.210 8.2103. Pronti contro termine4. Altri

B. Crediti verso banche 22.174 22.174 7.325 7.3251. Finanziamenti 22.174 22.174 7.325 7.325

1.1 Conti correnti e depositi liberi 21.710 21.710 6.362 6.3621.2. Depositi vincolati1.3. Altri finanziamenti: 464 464 963 963

- Pronti contro termine attivi- Leasing finanziario- Altri 464 464 963 963

2. Titoli di debito2.1 Titoli strutturati2.2 Altri titoli di debito

Totale 29.264 29.264 15.535 15.535

LegendaFV = fair valueVB = valore di bilancio

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti crediti verso banche oggetto di copertura.

6.3 Leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

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Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 707.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Tipologiaoperazioni/Valori

2017 2016Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value

Non deterio-

rati

DeterioratiL1 L2 L3

Non deterio-

rati

DeterioratiL1 L2 L3Acqui-

stati Altri Acqui-stati Altri

Finanziamenti 439.314 40.739 168.225 322.085 421.368 34.171 180.631 284.4331. Conti correnti 270.430 22.130 292.560 233.600 22.076 255.676

2. Pronti contro termine attivi

3. Mutui 157.582 5.968 167.524 6.281 165.512 5.756 173.176 7.887

4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto

699 701 723 726

5. Leasing finanziario6. Factoring7. Altri finanziamenti 10.603 12.641 23.244 21.533 6.339 6.729 20.870

Titoli di debito8. Titoli strutturati9. Altri titoli di debito

2. Pronti contro termine attivi

Totale 439.314 40.739 168.225 322.085 421.368 34.171 180.631 284.433

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori2017 2016

Non deteriorati

Deteriorati Non deteriorati

DeterioratiAcquistati Altri Acquistati Altri

1. Titoli di debito a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti

- imprese non finanziarie- imprese finanziarie- assicurazioni- altri

2. Finanziamenti verso: 439.314 40.739 421.369 34.171 a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti 439.314 40.739 421.369 34.171

- imprese non finanziarie 225.562 29.978 246.708 25.645- imprese finanziarie 3.680 799 6.150 847- assicurazioni- altri 210.072 9.962 168.510 7.679

Totale 439.314 40.739 421.369 34.171

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7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività oggetto di copertura specifica.

7.4 Leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

Sezione 8 – Derivati di copertura – Voce 80

La Banca, alla data di bilancio, non ha in essere derivati di copertura.

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

La Banca, alla data di bilancio, non ha in essere operazioni a copertura generica.

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa

Quota di partecipazione %

Disponibilitàvoti %

A. Imprese controllate in via esclusivaB. Imprese controllate in modo congiuntoC. Imprese sottoposte a influenza notevole

1. PKB Servizi Fiduciari S.p.A. Via A. Manzoni 12/14 – Milano

Via Albrici 9 – Milano 30% 30%

PKB Servizi Fiduciari S.p.A. è una fiduciaria statica, partecipata dalla controllante PKB Privatbank SA per la quota residua di capitale (70%).

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Denominazioni

Valore di bilancio

delle partecipa-

zioni

Totale attivo

Totale passività

Ricavi totali

Utile(Perdita)

della operatività corrente al netto delle

imposte

Utile (Perdita)

dei gruppi di attività in via di dismis-sione

al netto delle

imposte

Utile (Perdita) d’eserci-

zio (1)

Altre compo-

nenti reddituali al netto

delle imposte

(2)

Redditivitàcomplessiva(3)=(1) + (2)

A. Imprese controllate in via esclusiva

B. Imprese controllate in modo congiunto

C. Imprese sottoposte a influenza notevole

1. PKB Servizi Fiduciari S.p.A. 357 1.064 779 477 (301) 0 (301) 0 (301)

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10.5 Partecipazioni: variazioni annue2017 2016

A. Esistenze iniziali 222 222B. Aumenti 135

B.1 AcquistiB.2 Riprese di valoreB.3 RivalutazioniB.4 Altre variazioni 135

C. DiminuzioniC.1 VenditeC.2 Rettifiche di valoreC.3 C.4 Altre variazioni

D. Rimanenze finali 357 222E. Rivalutazioni totaliF. Rettifiche totali

La partecipazione, nonostante le perdite registrate, non è stata svalutata perché, in base all’attualizzazione dei flussi attesi dai piani pluriennali di sviluppo (modelli di “excess return”), si ritiene ragionevolmente recuperabile il costo originario, con cui viene esposta in bilancio.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Non esistono impegni nei confronti della partecipata.

10.8 Restrizioni significative

Non risultano restrizioni significative da segnalare ai sensi dell’IFRS 12.

10.9 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costoAttività/Valori 2017 20161. Attività di proprietà 21.450 22.233

a) terrenib) fabbricati 19.266 20.173c) mobili 561 504d) impianti elettronici 1.161 980e) altre 462 576

2. Attività acquisite in leasing finanziarioa) terrenib) fabbricatic) mobilid) impianti elettronicie) altre

Totale 21.450 22.233

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11.2 – 11.4 – 11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti attività materiali a scopo di investimento.

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annueTerreni Fabbricati Mobili Impianti

elettroniciAltre Totale

A. Esistenze iniziali lorde 33.577 2.744 3.734 4.203 44.258

A.1 Riduzioni di valore totali nette 13.404 2.240 2.754 3.627 22.025

A.2 Esistenze iniziali nette 20.173 504 980 576 22.233

B. Aumenti: 10 168 585 130 893

B.1 Acquisti 168 585 130 883

B.2 Spese per migliorie capitalizzate 10 10

B.3 Riprese di valore

B.4 Variazioni positive di fair value imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

B.5 Differenze positive di cambioB.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di

investimentoB.7 Altre variazioni

C. Diminuzioni: 917 111 404 244 1.676

C.1 Vendite

C.2 Ammortamenti 917 111 404 244 1.676

C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.4 Variazioni negative di fair value imputate a

a) patrimonio netto

b) conto economico

C.5 Differenze negative di cambio

C.6 Trasferimenti a:a) attività materiali detenute a scopo di

investimentob) attività in via di dismissione

C.7 Altre variazioni

D. Rimanenze finali nette 19.266 561 1.161 462 21.450

D.1 Riduzioni di valore totali nette 14.321 2.351 3.158 3.871 23.701

D.2 Rimanenze finali lorde 33.587 2.912 4.319 4.333 45.151

E. Valutazione al costo

L’edificio in cui ha sede la Direzione Centrale della Banca è stato oggetto di rivalutazione monetaria ai sensi della L. 23/12/05 n. 266, per l’importo originario di euro 19,89 milioni.

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Le quote di ammortamento relative alle immobilizzazioni materiali sono determinate applicando le seguenti aliquote, uguali a quelle applicate nel precedente esercizio, che rappresentano la vita utile dei beni:

Immobili 3,00% (33 anni, 4 mesi)Impianti e mezzi di sollevamento 7,50% (13 anni, 4 mesi)Mobili 12,00% (8 anni, 4 mesi)Macchine per ufficio 12,00% (8 anni, 4 mesi)Macchinari e attrezzature varie 15,00% (6 anni, 8 mesi)Macchine elettroniche 20,00% (5 anni)Autovetture 25,00% (4 anni)

Impianti di allarme, di ripresa fotografica, cinematografica e televisiva 30,00% (3 anni, 4 mesi)

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti impegni contrattuali per l’acquisto di attività materiali (ordini non ancora evasi).

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Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 12012.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori2017 2016

Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata

indefinitaA.1 AvviamentoA.2 Altre attività immateriali 291 413

A.2.1 Attività valutate al costo: 291 413a) Attività immateriali generate internamenteb) Altre attività 291 413

A.2.2 Attività valutate al fair value:a) Attività immateriali generate internamenteb) Altre attività

Totale 291 413

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

AvviamentoAltre attività immateriali: generate internamente

Altre attivitàimmateriali: altre Totale

DEF INDEF DEF INDEFA. Esistenze iniziali 836 836

A.1 Riduzioni di valore totali nette 423 423A.2 Esistenze iniziali nette 413 413

B. Aumenti 133 133B.1 Acquisti 133 133B.2 Incrementi di attività immateriali interneB.3 Riprese di valoreB.4 Variazioni positive di fair value

- a patrimonio netto- a conto economico

B.5 Differenze di cambio positiveB.6 Altre variazioni

C. Diminuzioni 255 255C.1 VenditeC.2 Rettifiche di valore 255 255

- Ammortamenti 255 255- Svalutazioni

+ patrimonio netto+ conto economico

C.2 Variazioni negative di fair value- a patrimonio netto- a conto economico

C.3 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione

C.4 Differenze di cambio negativeC.5 Altre variazioni

D. Rimanenze finali nette 291 291D.1 Rettifiche di valore totali nette 435 435

E. Rimanenze finali lorde 726 726F. Valutazione al costo

Legenda DEF: a durata definitaINDEF: a durata indefinita

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Tra le attività immateriali sono ricompresi unicamente i costi sostenuti per il rinnovo del sistema informativo.Nel corso dell’esercizio, hanno esaurito la propria vita utile immobilizzazioni immateriali per complessivi euro 243 mila, la cui quota di ammortamento ammontava al medesimo importo.

La percentuale di ammortamento annua è del 33,33%, espressione di una vita utile pari a 3 anni.

Sezione 13 - Le attività fiscali e le passività fiscali - Voce 130 dell’attivo e Voce 80 del passivo

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione2017 2016

IRES su ammortamento immobili 452 492

IRES su svalutazione crediti deducibili in quote costanti 3.584 3.914

IRAP su svalutazione crediti deducibili in quote costanti 210 229

IRAP su ammortamento immobili 90 100

IRES su valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita 52 234

IRAP su valutazione attività finanziarie disponibili per la vendita 11 47

IRES su accantonamenti fondo rischi e oneri 196 220

IRAP su accantonamenti a fondo oneri per il personale 33

IRES su attualizzazione fondo trattamento di fine rapporto 49 66

IRES su compensi amministratori non corrisposti 18 20

IRES su TFR 31 36

Totale 4.726 5.358

2017 2016

Attività per imposte anticipate con contropartita C.E. 4.614 5.011

Attività per imposte anticipate con contropartita P.N. 112 347

Totale 4.726 5.358

13.2 Passività per imposte differite: composizione2017 2016

IRES su minori ammortamenti civilistici su immobili 68

IRAP su minori ammortamenti civilistici su immobili

IRES su partecipazione schema volontario FITD 4 37

IRAP su partecipazione schema volontario FITD 1 8

Totale 5 113

2017 2016

Attività per imposte differite con contropartita C.E. 5 113

Attività per imposte differite con contropartita P.N.

Totale 5 113

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13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)2017 2016

1. Importo iniziale 5.011 5.047

2. Aumenti 221 219

2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 221 219

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) riprese di valore

d) altre 221 219

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 618 255

3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 550 255

a) rigiri 550 255

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni:a) trasformazione in crediti d’imposta di cui alla legge

n.214/2011b) altre 68

4. Importo finale 4.614 5.011

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

2017 2016

1. Importo iniziale 4.143 4.361

2. Aumenti

3. Diminuzioni 349 218

3.1 Rigiri 349 218

3.2 Trasformazione in crediti d’imposta

a) derivante da perdite di esercizio

b) derivante da perdite fiscali

3.2 Altre diminuzioni

4. Importo finale 3.794 4.143

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13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)2017 2016

1. Importo iniziale 113 82

2. Aumenti 5 45

2.1 Imposte differite rilevate nell’esercizio 45

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 5 45

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 113 14

3.1 Imposte differite annullate nell’esercizio 113 14

a) rigiri

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 45 14

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni 68

4. Importo finale 5 113

13.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)2017 2016

1. Importo iniziale 347 165

2. Aumenti 239

2.1 Imposte anticipate rilevate nell’esercizio 239

a) relative a precedenti esercizi

b) dovute al mutamento di criteri contabili

c) altre 239

2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali

2.3 Altri aumenti

3. Diminuzioni 235 57

3.1 Imposte anticipate annullate nell’esercizio 235 57

a) rigiri 235 57

b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità

c) mutamento di criteri contabili

d) altre

3.2 Riduzioni di aliquote fiscali

3.3 Altre diminuzioni

4. Importo finale 112 347

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13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

Nell’esercizio, non si registrano saldi o variazioni ascrivibili a tale categoria.

13.7 Altre informazioni2017 2016

Acconti versati al Fisco, al netto delle imposte dovute 1.086 918

Crediti d’imposta 8.585 9.451

Ritenute alla fonte 1

Totale 9.671 10.370

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell’attivo e voce 90 del passivo

Al 31 dicembre 2017, non si rilevano attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate.

Sezione 15 - Altre attività - Voce 150

15.1 Altre attività: composizione2017 2016

Assegni di c/c tratti su terzi 2 2

Assegni di c/c tratti sulla banca 645 61

Valori bollati e valori diversi 1 1

Partite viaggianti tra filiali italiane 8.408 6.750

Costi in attesa di imputazione definitiva 1.272 207

Ammanchi, malversazioni, rapine e altre insussistenze 33 33

Altre partite 11.938 11.112

Totale 22.299 18.166

I costi in attesa di imputazione definitiva fanno riferimento a quanto speso per la ristrutturazione, non ancora ultimata alla data di bilancio, della filiale di Busto Arsizio.

Tra le altre partite, si evidenziano:

- le commissioni e gli interessi da addebitare, per euro 6,82 milioni;- le commissioni su fondi da percepire, per euro 2,66 milioni;- le operazioni estero non regolate, per euro 44 mila;- le migliorie nette su beni di terzi, per euro 898 mila;- l’accantonamento per recuperi attesi da contenzioso tributario, per euro 446 mila;- i ratei e risconti attivi diversi, per euro 438 mila;- le fatture da incassare, per euro 498 mila.

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Passivo

Sezione 1 – Debiti verso banche – Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologicaTipologia operazioni/Valori 2017 2016

1. Debiti verso banche centrali 130.000 130.015

2. Debiti verso banche 2.878 10.532

2.1 Conti correnti e depositi liberi 293 281

2.2 Depositi vincolati 2.503 10.169

2.3 Finanziamenti

2.3.1 Pronti contro termine passivi

2.3.2 Altri

2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali

2.5 Altri debiti 82 82

Totale 132.878 140.547

Fair value – livello 1

Fair value – livello 2 129.646 130.276

Fair value – livello 3 3.232 10.532

Totale fair value 132.878 140.808

1.2 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti subordinatiAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche subordinati.

1.3 Dettaglio della voce 10 “Debiti verso banche”: debiti strutturatiAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche strutturati.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non vi sono presenti debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

1.5 Debiti per leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche per leasing finanziario.

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Sezione 2 – Debiti verso clientela – Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologicaTipologia operazioni/Valori 2017 2016

1. Conti correnti e depositi liberi 745.019 804.154

2. Depositi vincolati

3. Finanziamenti

3.1 Pronti contro termine passivi

3.2 Altri

4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali

5. Altri debiti 270 373

Totale 745.289 804.527

Fair value – livello 1

Fair value – livello 2

Fair value – livello 3 745.289 804.527

Totale fair value 745.289 804.527

2.2 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti subordinatiAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela subordinati.

2.3 Dettaglio della voce 20 “Debiti verso clientela”: debiti strutturatiAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati verso clientela.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non vi sono presenti debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

2.5 Debiti per leasing finanziarioAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela per leasing finanziario.

Sezione 3 – Titoli in circolazione – Voce 30

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologicaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, la Banca non ha titoli in circolazione.

3.2 Dettaglio della voce 30 “Titoli in circolazione”: titoli subordinatiAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, la Banca non ha emesso titoli subordinati.

3.3 Titoli in circolazione oggetto di copertura specificaAlla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, la Banca non ha in essere operazioni di copertura sui titoli in circolazione.

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Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 404.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori

2017 2016

VNFV

FV* VNFV

FV*L1 L2 L3 L1 L2 L3

A. Passività per cassa1. Debiti verso banche

2. Debiti verso clientela

3. Titoli di debito

3.1 Obbligazioni

3.1.1 Strutturate

3.1.2 Altre obbligazioni

3.2 Altri titoli

3.2.1 Strutturati

3.2.2 Altri

Totale A

B. Strumenti derivati1. Derivati finanziari 12

1.1 Di negoziazione 12

1.2 Connessi con la fair value option

1.3 Altri

2. Derivati creditizi

2.1 Di negoziazione

2.2 Connessi con la fair value option

2.3 Altri

Totale B 12

Totale (A+B) 12

LegendaFV = fair valueFV*= fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell’emittente rispetto

alla data di emissioneVN = valore nominale o nozionale

4.2 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate iscrivibili tra le passività di negoziazione.

4.3 Dettaglio della voce 40 “Passività finanziarie di negoziazione”: debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell’esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati iscrivibili tra le passività di negoziazione.

4.4 Passività finanziarie per cassa (esclusi “scoperti tecnici”) di negoziazione: variazioni annue

Non viene presentata la tabella delle variazioni annue delle passività finanziarie di negoziazione poiché la voce include esclusivamente strumenti derivati ed eventuali “scoperti tecnici”.

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100

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50La Banca, nel corso dell’esercizio, non ha effettuato operazioni riguardanti passività finanziarie valutate al fair value e, a fine anno, non ne detiene in portafoglio.

Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60

Nel bilancio della Banca non si evidenziano derivati di copertura.

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - voce 70

La Banca, nel corso dell’esercizio, non ha effettuato adeguamenti di valore su passività finanziarie oggetto di copertura generica.

Sezione 8 - Passività fiscali - voce 80

Si rimanda alla sezione 13 dell’attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - voce 90

La Banca non presenta passività associate in via di dismissione.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione

2017 2016

Partite viaggianti tra filiali italiane 13.289 6.700

Ricavi in attesa di imputazione definitiva 22 76

Importi da versare al fisco 1.313 1.308

Somme a disposizione della clientela 86 88

Partite creditorie per valuta di regolamento 59 41

Altre partite 9.932 8.938

Totale 24.701 17.151

Tra le “altre passività” nella voce “partite viaggianti tra filiali italiane” rientrano i “conti evidenze procedure” che, nel sistema contabile della Banca, sono conti di raccordo tra i vari sottosistemi gestionali. Tali conti, normalmente, si chiudono entro il giorno successivo a quello di carico. Nella voce “altre partite” figurano principalmente:– le “rettifiche per partite illiquide di portafoglio”, per complessivi euro 1,41 milioni;– le “fatture da ricevere o pagare”, per euro 2,89 milioni;– gli “oneri per costi del personale da liquidare”, per euro 4,45 milioni;– i contributi previdenziali da riversare, per euro 922 mila; – i ratei e risconti, per euro 53 mila.

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Sezione 11 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 11011.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

2017 2016

A. Esistenze iniziali 3.237 3.087

B. Aumenti 59 227

B.1 Accantonamento dell’esercizio 59 54

B.2 Altre variazioni 173

C. Diminuzioni 322 77

C.1 Liquidazioni effettuate 243 68

C.2 Altre variazioni 79 9

D. Rimanenze finali 2.973 3.237

Totale 2.973 3.237

Il trattamento di fine rapporto (TFR), disciplinato dall’art. 2120 del Codice Civile e dalla L.29/05/1982 n.297, è un diritto del lavoratore dipendente di ricevere, al momento della cessazione del rapporto di lavoro subordinato, un’indennità pari al 7,41% dell’importo della retribuzione, valida ai fini TFR, per ciascun anno di servizio.Da tale quota, è sottratto lo 0,5% per il finanziamento del Fondo di garanzia del TFR istituito presso l’INPS, che ha come scopo quello di sostituirsi al datore di lavoro in caso d’insolvenza di quest’ultimo. Il TFR maturato, con l’esclusione della quota maturata al 31 dicembre dell’ultimo anno, viene rivalutato annualmente sulla base di un tasso pari alla somma del 75% del tasso d’inflazione rilevato dall’ISTAT e dell’1,5% in misura fissa; su tale rivalutazione sono dovute imposte nella misura dell’11%.

Sull’importo del TFR possono influire richieste di anticipazione, disciplinate dal già citato art. 2120, che il lavoratore può ottenere, per un massimo del 70% del maturato e con limiti stabiliti, per affrontare spese sanitarie o per l’acquisto della prima casa.Il D.Lgs. n. 21/04/1993 n. 124, infine, ha previsto la parziale o totale destinazione del TFR maturato annualmente in favore di fondi di previdenza complementare.

Nelle “altre variazioni in aumento” confluisce la rivalutazione ISTAT annua e l’eventuale incremento attuariale. Le “liquidazioni effettuate” sono quelle corrisposte al personale uscito e gli acconti erogati mentre nelle “altre variazioni in diminuzione” si evidenziano il versamento dell’imposta sostitutiva dell’11%, calcolato sulla rivalutazione ISTAT, ed i possibili decrementi attuariali, di cui si fornisce nota al punto 11.2.

11.2 Altre informazioni

Nozione ed impatto della normativa fiscale sulle valutazioni IAS 19Nell’ottica dei principi contabili internazionali, e rispetto alle indicazioni fornite dall’International Accounting Board (IASB) e dall’International Financial Reporting Interpretation Commitee (IFRIC), il TFR è stato considerato come un post employment-benefit del tipo defined-benefit plan, ovvero a prestazione definita, per il quale è prevista la valorizzazione secondo tecniche attuariali, che la Banca ha demandato a uno studio professionale esterno.Il principio internazionale IAS 19 definisce il trattamento contabile e l’esposizione in bilancio dei compensi per i dipendenti da parte del datore di lavoro, ivi comprese le prestazioni di tipo previdenziale erogate da quest’ultimo. Lo IAS 19 distingue i piani che erogano benefici dopo la cessazione del rapporto di lavoro in piani a prestazione definita (defined-benefit plan) e piani a contribuzione definita (defined-contribution plan), fornendo una definizione per questi ultimi ed identificando i primi per esclusione.

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102

Per piano a contribuzione definita, si intende un piano secondo il quale l’azienda versa un contributo determinato nell’ammontare ad un’entità distinta dall’azienda stessa, senza alcuna obbligazione a pagare contributi nel caso le attività a disposizione di tale entità non fossero sufficienti a garantire i benefici maturati dal dipendente durante l’esercizio in corso ed in quelli precedenti. Pertanto, in tale piano, tutti i rischi di natura finanziaria e demografica fanno capo ai partecipanti; in altri termini, l’obbligazione dell’azienda si estingue con il versamento del contributo.

Metodologia utilizzata per il calcolo attuarialeAllo scopo di compiere accertamenti che siano basati su tutte le informazioni a disposizione, si è fatto ricorso ad una procedura tecnica conosciuta nella letteratura attuariale come metodo degli anni di gestione su base individuale e per sorteggio (Magis); tale metodo consente di effettuare le proiezioni delle retribuzioni e degli oneri per ciascun dipendente, tenendo conto dei dati demografici e retributivi di ogni singola posizione, senza effettuare aggregazioni e senza introdurre valori medi.

Per rendere possibile tale procedura, per ciascun dipendente vengono effettuati opportuni sorteggi al fine di determinare, anno per anno, l’eliminazione per morte, per invalidità ed inabilità, per dimissioni o licenziamento. L’attendibilità è garantita da un opportuno numero di replicazioni della procedura, oltre il quale i risultati vengono stabiliti. Le elaborazioni sono state effettuate per il numero di anni necessari affinché tutti i lavoratori attualmente in forza non fossero più in servizio. Le proiezioni sono state effettuate a gruppo chiuso ossia non si è prevista alcuna assunzione. In conformità con lo IAS 19, le valutazioni attuariali sono state eseguite in base al metodo dei benefici maturati, utilizzando il criterio del credito unitario previsto (Projected Unit Credit Method).Tale metodo consente di calcolare il TFR maturato ad una certa data in senso attuariale, distribuendo l’onere per tutti gli anni di permanenza residua dei lavoratori in essere, non più come onere da liquidare nel caso in cui l’azienda cessi la propria attività alla data del bilancio, ma accantonando gradualmente tale onere, in funzione della durata residua in servizio del personale in carico.

Ipotesi economico-finanziarieRiguardano le linee teoriche delle retribuzioni, il tasso tecnico d’interesse, il tasso d’inflazione ed i tassi di rivalutazione delle retribuzioni e del TFR. Le valutazioni tecniche sono state effettuate sulla base delle ipotesi descritte nella seguente tabella:

Tasso annuo tecnico di attualizzazione 1,30%

Tasso annuo d'inflazione 1,50%

Tasso annuo di incremento TFR 3,00%

Secondo quanto richiesto dalla versione rivista dello IAS 19, occorre effettuare un’analisi di sensitività al variare delle principali ipotesi attuariali inserite nel modello di calcolo. L’attuario ha considerato come scenario base quello sopra descritto, a cui corrisponde un valore di euro 2,97 milioni, aumentando e diminuendo l’ipotesi più significativa, ovvero il tasso medio annuo di attualizzazione, di mezzo punto percentuale.

Sensitivity analysis al variare del tasso di attualizzazionetasso di sconto +0,5% tasso di sconto -0,5%

Defined Benefit Obligation al 31.12.2017 2.862 3.091

Sensitivity analysis per effetto longevità+ 1 anno di vita

Defined Benefit Obligation al 31.12.2017 2.973

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Stima dei pagamenti futuriEntro 1 anno 183

Tra 1 anno e 5 anni 878

Tra 5 anni e 10 anni 1.054

Tra 10 anni e 15 anni 645

Tra 15 e 20 anni 344

Oltre 20 anni 10

Per ulteriore informazione, si produce anche l’evoluzione del trattamento di fine rapporto senza i correttivi attuariali.

2017 2016

A. Esistenze iniziali 3.237 3.048

B. Aumenti 59 54

B.1 Accantonamento dell’esercizio 59 54

B.2 Altre variazioni

C. Diminuzioni 253 77

C.3 Liquidazioni effettuate 243 68

C.4 Altre variazioni 10 9

D. Rimanenze finali 3.043 3.025

Totale 3.043 3.025

Sezione 12 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 120

12.1 Fondi per rischi ed oneri: composizioneVoci/Valori 2017 2016

1. Fondi di quiescenza aziendali

2. Altri fondi per rischi ed oneri 714 920

2.1 controversie legali 27 90

2.2 oneri per il personale 585 704

2.3 altri 102 126

Totale 714 920

Tra gli oneri del personale, figurano gli accantonamenti relativi a due diverse tipologie di oneri attesi, ossia i costi per uscite anticipate e le quote maturate dei benefit pluriennali e discrezionali.

Si ritiene che la maggior parte degli importi accantonati abbia scadenza sul breve termine e, quindi, non si è proceduto alla loro attualizzazione.

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12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annueFondi di quiescenza Altri fondi Totale

A. Esistenze iniziali 920 920

B. Aumenti 519 519

B.1 Accantonamento dell’esercizio 519 519

B.2 Variazioni dovute al passare del tempo

B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto

B.4 Altre variazioni

C. Diminuzioni 725 726

C.1 Utilizzo nell’esercizio 476 476

C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto

C.3 Altre variazioni 249 249

D. Rimanenze finali 714 714

La riduzione per euro 249 mila discende dalla ripresa in conto economico dell’accantonamento per il contenzioso 2008 con l’Agenzia delle Entrate (100 mila), del contenzioso legale con un cliente in materia di servizi d’investimento (63 mila) e di parte dei compensi pluriennali/discrezionali accantonati l’anno precedente (86 mila).

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140

La Banca non ha emesso azioni rimborsabili.

Sezione 14 – Patrimonio dell’impresa – Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

Il capitale è costituito da n. 18 milioni di azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro cadauna. Le azioni sono tutte interamente versate e la Banca non detiene azioni proprie in portafoglio.

14.1 ”Capitale” e “Azioni proprie”: composizione2017 2016

Capitale 18.000 18.000

Totale 18.000 18.000

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14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annueVoci/Tipologie Ordinarie Altre

A. Azioni esistenti all’inizio dell’esercizio 18.000.000

- interamente liberate 18.000.000

- non interamente liberate

A.1 Azioni proprie (-)

A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 18.000.000

B. Aumenti

B.1 Nuove emissioni

- a pagamento:

- operazioni di aggregazioni di imprese

- conversione di obbligazioni

- esercizio di warrant

- altre

- a titolo gratuito:

- a favore dei dipendenti

- a favore degli amministratori

- altre

B.2 Vendita di azioni proprie

B.3 Altre variazioni

C. Diminuzioni

C.1 Annullamento

C.2 Acquisto di azioni proprie

C.3 Operazioni di cessione di imprese

C.4 Altre variazioni

D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 18.000.000

D.1 Azioni proprie (+)

D.2 Azioni esistenti alla fine dell’esercizio 18.000.000

- interamente liberate 18.000.000

- non interamente liberate

14.3 Capitale: altre informazioniIl patrimonio dell’impresa risulta così formato:

2017 2016

Capitale 18.000 18.000

Sovrapprezzi di emissione 48.220 48.220

Riserve 23.812 21.232

Riserve da valutazione (257) (743)

Utile (Perdita d'esercizio) 1.804 2.580

Totale 91.579 89.289

Riguardo quanto disposto dall’art. 2427, comma 7-bis del Codice Civile, si rimanda alla parte F, sezione 1, punto B della presente Nota.

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14.4 Riserve di utili: altre informazioni2017 2016

Riserva legale 1.987 1.858

Riserva straordinaria 5.858 5.858

Riserve IAS 248 248

Avanzo utili esercizi precedenti 15.719 13.268

Totale 23.812 21.232

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

La Banca non evidenzia strumenti di capitale di cui alla voce 150 dello Stato Patrimoniale.

14.6 Altre informazioni

Non ci sono ulteriori informazioni di rilievo da evidenziare.

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Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate ed impegniOperazioni 2017 2016

1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 10.361 11.303

a) Banche 1.514 1.063

b) Clientela 8.847 10.240

2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 574 1.529

a) Banche

b) Clientela 574 1.529

3) Impegni irrevocabili ad erogare fondi 19.595 21.499

a) Banche

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto

b) Clientela 19.595 21.499

i) a utilizzo certo

ii) a utilizzo incerto 19.595 21.499

4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione

5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi

6) Altri impegni

Totale 30.530 34.331

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegniPortafogli 2017 2016

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.740 48.469

2. Attività finanziarie valutate al fair value

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 138.355 103.491

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

5. Crediti verso banche

6. Crediti verso clientela

7. Attività materiali

Tali attività sono costituite a garanzia di:- emissione di assegni circolari;- depositi presso Banca d’Italia per rifinanziamento BCE.

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3. Informazioni sul leasing operativo

La Banca ha stipulato in qualità di locatore dei contratti di noleggio a lungo termine per un totale di n° 47 vetture, date in uso ai suoi dipendenti. Il carico annuo minimo, derivante da detti contratti, è fissato per il successivo esercizio 2018 in euro 584 mila euro ed in totali euro 868 mila euro per i conseguenti tre esercizi (2019-2021). Nessun esborso è già contrattualizzato per orizzonti temporali successivi. I contratti prevedono la restituzione dei mezzi alla scadenza e non includono clausole di rinnovo.La Banca non concede in locazione apparecchiature P.O.S., in quanto si avvale di un contratto in forma tripartita tra la Banca stessa, il gestore “Cartasì-Nexi” e gli stessi negozianti, che vede questi ultimi ottenere l’uso degli apparecchi direttamente dal gestore.

4. Gestione ed intermediazione per conto terziTipologia servizi Importo

1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 1.652.835

a) acquisti 842.204

1. regolati 839.476

2. non regolati 2.728

b) vendite 810.631

1. regolate 808.375

2. non regolati 2.256

2. Gestioni di portafogli 1.215.830

a) individuali 1.215.830

b) collettive

3. Custodia ed amministrazione di titoli 2.254.718

a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse legestioni di portafogli)

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio

2. altri titoli

3. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio

4. altri titoli

b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 2.022.142

1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 18.000

2. altri titoli 2.004.142

c) titoli di terzi depositati presso terzi 1.987.820

d) titoli di proprietà depositati presso terzi 232.576

4. Altre operazioni

5. /6. Attività/passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, soggette ad accordi-quadro di compensazione ovvero ad accordi similari.

Non sono presenti attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio né operazioni di prestito titoli.

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PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni 2017 2016

1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 832 832 814

2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.565 1.565 1.893

3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 516

4. Crediti verso banche 27 27 33

5. Crediti verso clientela 7.339 7.339 8.270

Attività finanziarie valutate al fair value

6. Derivati di copertura

7. Altre attività 19 19

Totale 2.397 7.366 20 9.782 11.534

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Nel corso del corrente esercizio e di quello precedente la Banca non ha effettuato operazioni di copertura.

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

2017 2016

Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 650 350

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

La Banca non ha in essere operazioni di locazione finanziaria.

1.4 Interessi passivi ed oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni 2017 2016

1. Debito verso banche centrali (637) (637) (550)

2. Debiti verso banche (186) (186) (39)

3. Debiti verso clientela (529) (529) (871)

4. Titoli in circolazione

5. Passività finanziarie di negoziazione

6. Passività finanziarie valutate al fair value

7. Altre passività e fondi

8. Derivati di copertura

Totale (1.352) (1.352) (1.460)

Tra gli interessi passivi verso banche centrali figura anche, per assimilazione, la penale (0,40%) sull’eccesso di liquidità nei depositi liberi presso la BCE, che assomma complessivamente a euro 618 mila.

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1.5 Interessi passivi ed oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Si veda quanto riportato al punto 1.2 immediatamente sopra.

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta2017 2016

Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (176) (46)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non vi sono interessi passivi su operazioni di leasing finanziario.

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizioneTipologia servizi/Valori 2017 2016a) garanzie rilasciate 86 189b) derivati su creditic) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 28.187 24.524

1. negoziazione di strumenti finanziari2. negoziazione di valute 40 383. gestioni di portafogli 9.674 7.903

3.1. individuali 9.674 7.9033.2. collettive

4. custodia ed amministrazione di titoli 123 935. banca depositaria6. collocamento di titoli 10.441 7.9517. attività di ricezione e trasmissione di ordini 5.821 6.4288. attività di consulenza 979 966

8.1 in materia di investimenti 979 9668.2 in materia di struttura finanziaria

9. distribuzione di servizi di terzi 1.109 1.1459.1. gestioni di portafogli

9.1.1. individuali9.1.2. collettive

9.2. prodotti assicurativi 1.109 1.1459.3. altri prodotti

d) servizi di incasso e pagamento 533 556e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazionef) servizi per operazioni di factoringg) esercizio di esattorie e ricevitorie 21 24h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazionei) tenuta e gestione dei conti correntij) altri servizi 581 631Totale 29.408 25.924

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2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e serviziCanali/Valori 2017 2016

a) presso propri sportelli: 18.633 14.4401. gestioni di portafogli 8.824 7.226

2. collocamento di titoli 9.809 7.214

3. servizi e prodotti di terzi

b) offerta fuori sede: 1.482 1.4141. gestioni di portafogli 850 677

2. collocamento di titoli 632 737

3. servizi e prodotti di terzi

c) altri canali distributivi:1. gestioni di portafogli

2. collocamento di titoli

3. servizi e prodotti di terzi

2.3 Commissioni passive: composizioneTipologia servizi/Valori 2017 2016

a) garanzie ricevute

b) derivati su crediti

c) servizi di gestione ed intermediazione: (1.897) (1.734)

1. negoziazione di strumenti finanziari (230) (211)

2. negoziazione di valute

3. gestioni di portafogli: (658) (470)

3.1 proprie (658) (470)

3.2 delegate da terzi

4. custodia ed amministrazione di titoli (340) (329)

5. collocamento di strumenti finanziari

6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (669) (724)

d) servizi di incasso e pagamento (150) (154)

e) altri servizi (2)

Totale (2.047) (1.890)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Voci/Proventi2017 2016

Dividendi Proventi daquote di O.I.C.R.

Dividendi Proventi daquote di O.I.C.R.

A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione

B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2 98

C. Attività finanziarie valutate al fair value

D. Partecipazioni

Totale 2 98

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Sezione 4 - Il risultato netto dell’attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell’attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti redditualiPlusvalenze

(A)Utili da

negoziazione (B)

Minusvalenze (C)

Perdite da negoziazione

(D)

Risultatonetto [(A+B)

- (C+D)]

1. Attività finanziarie di negoziazione 39 526 (103) (101) 361

1.1 Titoli di debito 39 526 (103) (101) 361

1.2 Titoli di capitale

1.3 Quote di O.I.C.R.

1.4 Finanziamenti

1.5 Altre

2. Passività finanziarie di negoziazione

2.1 Titoli di debito

2.2 Debiti

2.3 Altre

3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio 1.224

4. Strumenti derivati (3)

4.1 Derivati finanziari: (3)

- Su titoli di debito e tassi di interesse

- Su titoli di capitale ed indici azionari

- Su valute ed oro (3)

- Altri

4.2 Derivati su crediti

Totale 39 526 (103) (101) 1.582

Sezione 5 - Il risultato netto dell’attività di copertura - Voce 90Nel corso dell’esercizio, la Banca non ha effettuato attività di copertura.

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Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 1006.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali2017 2016

Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato

netto

Attività finanziarie

1. Crediti verso banche

2. Crediti verso clientela

3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.205 (1.039) 3.166 6.043 (507) 5.536

3.1 Titoli di debito 4.205 (1.039) 3.166 6.043 (507) 5.536

3.2 Titoli di capitale

3.3 Quote di O.I.C.R.

3.4 Finanziamenti

4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 964 964

Totale attività 4.205 (1.039) 3.166 7.007 (507) 6.500

Passività finanziarie

1. Debiti verso banche

2. Debiti verso clientela

3. Titoli in circolazione

Totale passività

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

La Banca non ha effettuato operazioni su attività e passività valutate al fair value.

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Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

2017 2016

Specifiche

Di portafoglioSpecifiche Di portafoglio

Canc

ellaz

ioni

Altre

A B A B

A. Crediti verso banche

- Finanziamenti

- Titoli di debito

B. Crediti verso clientela (4.919) (1.845) 513 5.964 316 29 (2.027)Crediti deteriorati acquistati- Finanziamenti

- Titoli di debito

Altri crediti (4.919) (1.845) 513 5.964 316 29 (2.027)

- Finanziamenti (4.919) (1.845) 513 5.964 316 29 (2.027)

- Titoli di debito

C. Totale (4.919) (1.845) 513 5.964 316 29 (2.027)

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)

2017 2016Specifiche Specifiche

Cancellazioni Altre A B

A. Titoli di debito

B. Titoli di capitale (195) (195) (52)

C. Quote di OICR

D. Finanziamenti a banche

E. Finanziamenti a clientela

F. Totale (195) (195) (52)

LegendaA = Da interessiB = Altre riprese

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Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizioneTipologia di spese/Valori 2017 2016

1) Personale dipendente (24.929) (23.959)

a) salari e stipendi (16.860) (16.176)

b) oneri sociali (4.577) (4.339)

c) indennità di fine rapporto (857) (750)

d) spese previdenziali

e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 42 (20)

f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza ed obblighi simili:

- a contribuzione definita

- a benefici definiti

g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (709) (624)

- a contribuzione definita (709) (624)

- a benefici definiti

h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

i) altri benefici a favore dei dipendenti (1.968) (2.050)

2) Altro personale in attività (257) (306)

3) Amministratori e sindaci (780) (764)

4) Personale collocato a riposo

5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 2

6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società

Totale (25.966) (25.027)

La voce “c) - indennità di fine rapporto” è formata dai versamenti effettuati direttamente all’INPS ed al fondo esterno Previbank.

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria2017 2016

Personale dipendente: 216 213

a) Dirigenti 18 16

b) Quadri 123 122

c) Restante personale 75 75

Altro personale

9.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Non esistono fondi interni di quiescenza.

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9.4 Altri benefici a favore dei dipendentiTipologia di spese/Valori 2017 2016Preavvisi rimborsati (267) (694)Contributi alla cassa di assistenza (447) (429)Erogazione buoni pasto (389) (389)Oneri per cessazioni anticipate (555) (307)Assicurazioni (156) (91)Corsi di formazione (43) (59)Vestiario (9) (6)Attività sociali (3) (3)Altri benefici (99) (72)Totale (1.968) (2.050)

Le principali differenze, rispetto al precedente esercizio, si devono alla riduzione dei preavvisi rimborsati, compensata in parte dall’aumento dei costi per cessazioni anticipate. Risultano in aumento i costi assicurativi legati all’introduzione di una polizza TCM+IPT & Critical Illness, sottoscritta quale nuovo benefit a favore dei dipendenti.Gli oneri per cessazioni anticipate fanno riferimento agli incentivi riconosciuti a due dipendenti, prossimi alla quiescenza, che usciranno in base ad accordi individuali. 9.5 Altre spese amministrative: composizioneTipologia di spese/Valori 2017 2016Spese telefoniche, postali e trasmissione dati (260) (271)Spese di vigilanza e contazione valori (107) (176)Spese legali, informazioni e visure (569) (356)Compensi a professionisti (1.530) (1.241)Energia elettrica, riscaldamento ed acqua (190) (217)Pubblicità, rappresentanza e beneficenza (231) (275)Premi di assicurazione (393) (398)Spese di trasporto (179) (199)Manutenzione e fitti passivi (1.484) (1.685)Manutenzione e noleggio hardware e software (993) (627)Abbonamenti, riviste, quotidiani (25) (31)Cancelleria e stampati (51) (114)Compensi organi societari e contributi associativi (251) (304)Canoni passivi elaborazioni presso terzi (2.700) (2.611)Pulizia locali (159) (162)Imposte indirette e tasse (7.413) (6.901)Contributi ai fondi di risoluzione (418) (760)Contributi allo schema volontario FITD (150) (118)Altre spese (878) (709)Totale (17.981) (17.155)

I contributi allo schema volontario FITD fanno riferimento alla ricapitalizzazione a fondo perduto delle Casse di Risparmio di Cesena, San Miniato e Rimini, successivamente cedute a Crédit Agricole Cariparma. Per la medesima operazione, ulteriori spese sono confluite alla voce “svalutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita”, rigo 130 b) di conto economico, dove si ritrova l’annullamento della quota precedentemente versata alla stessa Caricesena (135 mila euro) e la rettifica operata sulla sottoscrizione delle tranche di cartolarizzazione degli NPL di tutte e tre le banche cedute (59 mila euro).

Nelle elaborazioni presso terzi, sono incluse le spese sostenute per i collegamenti a banche dati quali Reuters e Bloomberg.

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Sezione 10 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 16010.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: composizioneComponente 2017 2016

Accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri

Benefici pluriennali e non definiti ai dipendenti (419) (406)

Costi di ristrutturazione per uscite anticipate (100) (298)

Sanzioni (24)

Composizione riattribuzione a CE di fondi per rischi ed oneri

Controversie legali 63 135

Controversie legali 186

Totale (270) (593)

Per ulteriori informazioni sugli accantonamenti a fondo, si rimanda a quanto già riportato alla sezione 12 del passivo di stato patrimoniale.

Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto(a + b – c)

A. Attività materiali (1.677) (1.677)

A.1 Di proprietà (1.677) (1.677)

- Ad uso funzionale (1.677) (1.677)

- Per investimento

A.2 Acquisite in leasing finanziario

- Ad uso funzionale

- Per investimento

Totale (1.677) (1.677)

La voce è così composta:ammortamento immobili (917)ammortamento mobili (112)ammortamento impianti (122) ammortamento macchine per ufficio (12)ammortamento macchine elettroniche (404)ammortamento automezzi (7)ammortamento impianti di allarme (24)ammortamento cespiti < € 516,46 (79)Totale (1.677)

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Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento (a) Rettifiche di valore per deterioramento (b)

Riprese di valore (c)

Risultato netto(a + b – c)

B. Attività immateriali (255) (255)

B.1 Di proprietà (255) (255)

- Generate internamente dall’azienda

- Altre (255) (255)

B.2 Acquisite in leasing finanziario

Totale (255) (255)

La voce si riferisce all’ammortamento dei costi sostenuti per il rinnovo del sistema informativo.

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizioneTipologia di spese/Valori 2017 2016

Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi ricondotte tra le altre attività (178) (130)

Altri oneri (1)

Totale (178) (131)

13.2 Altri proventi di gestione: composizioneTipologia di spese/Valori 2017 2016

Recupero imposte e tasse 7.244 6.768

Recupero spese 468 235

Recupero spese tenuta conto 621 622

Canoni cassette di sicurezza 64 66

Recupero versamento pregresso FITD, finalizzato banca Tercas 117

Altri proventi 225 359

Totale 8.622 8.166

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Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210La Banca non ha ottenuto utili o perdite da partecipazioni.

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali - Voce 220

La Banca non ha attività materiali o immateriali valutate al fair value.

Sezione 16 – Rettifiche di valore dell’avviamento – Voce 230

La Banca non rileva alcun valore di avviamento.

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

Nel corso dell’esercizio non sono state rilevate poste di tale natura.

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente – Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente: composizioneComponenti reddituali/Valori 2017 2016

1. Imposte correnti (-) (630) (1.453)

2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 53 140

3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+)

3. bis Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio per crediti d’imposta di cui alla legge n.214/2011 (+)

4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (329) (37)

5. Variazione delle imposte differite (+/-) 40 (31)

6. Imposte di competenza dell’esercizio (-) (-1+/-2+3+ 3 bis+/-4+/-5) (865) (1.381)

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18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico ed onere fiscale effettivo di bilancio

Poste in bilancio / variazioni IRES IRAP

Utile/(perdita) ante imposte 2.669 2.669

- IRES al 27,5% (734)

- IRAP al 5,57% (149)

Totale IRES + IRAP Onere fiscale teorico (734) (149)

Calcolo IRES

Utile contabile ante imposte 2.669

Variazioni in aumento definitive 871

Variazioni in aumento temporanee 619

Variazioni in diminuzione definitive (584)

Variazioni in diminuzione temporanee (2.109)

Utilizzo perdite fiscali pregresse

Imponibile IRES Fiscale 1.466

Imposta corrente d'esercizio IRES (404)

Calcolo IRAP

Utile contabile ante imposte 2.669

Costi d'esercizio indeducibili/Proventi tassabili 3.004

Costi precedenti esercizi deducibili/Proventi non tassabili (1.608)

Valore produzione IRAP 4.064

Imposta corrente d'esercizio IRAP (226)

Imposte correnti dell'esercizio (404) (226)

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280

La Banca non ha ottenuto utili o perdite da gruppi di attività in via di dismissione.

Sezione 20 - Altre informazioni

La Banca non ritiene che ulteriori informazioni, in aggiunta a quelle indicate nelle sezioni precedenti, possano fornire maggiori chiarimenti.

Sezione 21 - Utile per azione

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

La Banca non è tenuta a fornire tale disclosure.

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PARTE D - REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

PROSPETTO ANALITICO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Voci Importo Lordo Imposta sul reddito Importo Netto

10. Utile (Perdita) d’esercizio 2.668.868 (864.944) 1.803.924

Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 62.751 (17.257) 45.494

20. Attività materiali

30. Attività immateriali

40. Piani a benefici definiti 62.751 (17.257) 45.494

50. Attività non correnti in via di dismissione

60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 659.582 (218.124) 441.458

70. Copertura di investimenti esteri:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

80. Differenze di cambio

a) variazioni di valore

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

90. Copertura dei flussi finanziari:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: 659.582 (218.124) 441.458

a) variazioni di fair value 486.954 (180.267) 306.687

b) rigiro a conto economico 172.628 (37.857) 134.771

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo 172.628 (37.857) 134.771

c) altre variazioni

110. Attività non correnti in via di dismissione:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

c) altre variazioni

120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:

a) variazioni di fair value

b) rigiro a conto economico

- rettifiche da deterioramento

- utili/perdite da realizzo

c) altre variazioni

130. Totale altre componenti reddituali 722.333 (235.381) 486.952

140. Redditività complessiva (Voce 10+130) 3.391.201 (1.100.325) 2.290.876

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PARTE E - INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Ruolo degli Organi e delle strutture aziendali nel Sistema dei Controlli InterniIn applicazione delle disposizioni emanate dalla Banca d’Italia con la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, la responsabilità primaria per l’attuazione e per il funzionamento del sistema dei controlli e per la sana e prudente gestione dei rischi è rimessa agli Organi aziendali della Banca, ciascuno secondo le rispettive competenze, comunque in coerenza con le strategie e la politica di Gruppo in materia di controlli.

La Banca adotta il sistema di amministrazione e controllo di tipo tradizionale, caratterizzato dalla presenza di:• Consiglio di Amministrazione;• Amministratore Delegato / Direttore Generale;• Collegio Sindacale.

Organo con funzione di supervisione strategicaIl Consiglio di Amministrazione (in coerenza con quanto riportato nello “Statuto” e nel “Progetto di Governo Societario”) riveste il ruolo di Organo con funzione di supervisione strategica.Al fine del “Sistema dei Controlli Interni” il Consiglio di Amministrazione definisce e approva:• il modello di business, avendo consapevolezza dei rischi cui tale modello espone la Società e

comprensione delle modalità attraverso le quali i rischi sono rilevati e valutati;• gli indirizzi strategici e provvede al loro riesame periodico, in relazione all’evoluzione

dell’attività aziendale e del contesto esterno, al fine di assicurarne l’efficacia nel tempo;• gli obiettivi di rischio, la soglia di tolleranza (ove identificata) e le politiche di governo dei

rischi;• le linee di indirizzo del Sistema dei Controlli Interni, verificando che esso sia coerente con

gli indirizzi strategici e la propensione al rischio stabiliti, nonché sia in grado di cogliere l’evoluzione dei rischi aziendali e l’interazione tra gli stessi;

• i criteri per individuare le operazioni di maggiore rilievo da sottoporre al vaglio preventivo della Funzione di controllo dei rischi.

Organo con funzione di gestioneIl Consiglio di Amministrazione (in coerenza con quanto riportato nello “Statuto” e nel “Progetto di Governo Societario”) riveste il ruolo di Organo con funzione di gestione ed ha la comprensione di tutti i rischi aziendali, inclusi i possibili rischi di malfunzionamento dei sistemi interni di misurazione, e, nell’ambito di una gestione integrata, delle loro interrelazioni reciproche e con l’evoluzione del contesto esterno. In tale ambito, è in grado di individuare e valutare i fattori, inclusa la complessità della struttura organizzativa, da cui possono scaturire rischi per la Banca.

Tale Organo, avvalendosi anche dell’Amministratore Delegato/Direttore Generale (che vi partecipa con funzione di gestione) e delle funzioni aziendali, cura l’attuazione degli indirizzi strategici, del Risk Appetite Framework (RAF) e delle politiche di governo dei rischi ed è responsabile per l’adozione di tutti gli interventi necessari ad assicurare l’aderenza dell’organizzazione e del Sistema dei Controlli Interni ai principi e requisiti regolamentari, monitorandone nel continuo il rispetto.

Organo con funzione di controlloIl Collegio Sindacale riveste il ruolo di Organo con funzione di controllo ed ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del RAF.

All’Organo con funzione di controllo della Banca è, inoltre, demandato il compito di verificare anche il corretto esercizio dell’attività di controllo strategico, gestionale e tecnico-operativo.

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Nell’espletamento di tale compito, l’Organo con funzione di controllo vigila sul rispetto delle previsioni regolamentari e sul processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process ICAAP). Per lo svolgimento delle proprie attribuzioni, tale Organo dispone di adeguati flussi informativi da parte degli altri Organi aziendali e delle funzioni aziendali di controllo.Il Collegio Sindacale accerta l’adeguatezza di tutte le funzioni coinvolte nel sistema dei controlli, il corretto assolvimento dei compiti e l’adeguato coordinamento delle medesime, promuovendo gli interventi correttivi delle carenze e delle irregolarità rilevate.

Amministratore Delegato/Direttore GeneraleL’Amministratore Delegato riveste anche la carica di Direttore Generale. Partecipa all’Organo con funzione di Gestione, rappresenta il vertice della struttura aziendale interna ed è responsabile della gestione operativa, nell’ambito delle direttive impartite dal Consiglio di Amministrazione. In proposito, il Consiglio di Amministrazione ha delegato all’Amministratore Delegato/Direttore Generale specifici poteri riportati nella “Delega Organica di Poteri”.

L’Amministratore Delegato/Direttore Generale partecipa con funzioni propositive alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ed è tenuto a riferire al Consiglio stesso sull’esercizio dei poteri delegati.

Vice Direttore GeneraleDal gennaio 2017 è stata introdotta nell’organizzazione aziendale la figura del Vice Direttore Generale, con compiti di supporto e collaborazione all’attività del Direttore Generale per la gestione della Banca, il miglioramento dell’efficienza organizzativa e l’attivazione dei piani di sviluppo, con particolare riferimento alle attività a supporto del core business di private banking, in linea con i piani programmatici di volta in volta approvati dalla Banca.

La struttura di controllo interno della BancaL’assetto organizzativo del “Sistema dei Controlli Interni” della Banca, nel rispetto di quanto previsto dall’Autorità di Vigilanza, si articola su tre livelli.

I controlli di primo livello hanno lo scopo di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni (sono i cosiddetti controlli di linea). Essi sono effettuati dalle stesse strutture operative (ad es. controlli di tipo gerarchico, sistematici ed a campione), anche attraverso unità dedicate esclusivamente a compiti di controllo che riportano ai responsabili delle strutture operative, ovvero eseguiti nell’ambito del back office; per quanto possibile, essi sono incorporati nelle procedure informatiche. Le strutture operative sono le prime responsabili del processo di gestione dei rischi: nel corso dell’operatività giornaliera tali strutture devono identificare, misurare o valutare, monitorare, attenuare e riportare i rischi derivanti dall’ordinaria attività aziendale in conformità con il processo di gestione dei rischi; esse devono rispettare i limiti operativi loro assegnati coerentemente con gli obiettivi di rischio e con le procedure in cui si articola il processo di gestione dei rischi.

I controlli di secondo livello hanno l’obiettivo di concorrere alla definizione delle metodologie di misurazione del rischio, di verificare il rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative e presidiare il rispetto della conformità alle norme. Vi rientrano i controlli sui rischi (funzione di Risk Management) e sulla conformità (funzione di Compliance e Antiriciclaggio) che hanno l’obiettivo di assicurare, tra l’altro:• la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi;• il rispetto dei limiti operativi assegnati alle varie funzioni;• la conformità dell’operatività aziendale alle norme, incluse quelle di autoregolamentazione.

Le funzioni preposte a tali controlli sono distinte da quelle produttive; esse concorrono alla definizione delle politiche di governo dei rischi e del processo di gestione dei rischi.

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I controlli di terzo livello fanno riferimento alla funzione di revisione interna, o Internal Audit, volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura ed all’intensità dei rischi.

Principi comuni alle Funzioni Aziendali di ControlloLe Funzioni Aziendali di Controllo di secondo e terzo livello sono caratterizzate da principi comuni, ispirati al Codice Etico e ai Valori della Banca nonché all’insieme delle best practice di settore.

L’indipendenza tra le funzioni aziendali di controllo è garantita attraverso le seguenti linee di principio:• alle funzioni è garantita la possibilità di accedere ai dati aziendali ed a quelli esterni necessari

per svolgere in modo adeguato i propri compiti;• i Responsabili non hanno responsabilità diretta di aree operative sottoposte a controllo né

sono gerarchicamente subordinati ai responsabili di tali aree;• il personale che partecipa alle funzioni aziendali di controllo non è coinvolto poi nelle attività

di controllo delle stesse;• le funzioni aziendali di controllo sono tra loro separate sotto un profilo organizzativo ed i

rispettivi ruoli e responsabilità sono formalizzati e diffusi a tutto il personale della Banca;• i criteri di remunerazione del personale che partecipa alle funzioni aziendali di controllo non

ne compromettono l’obiettività.

I responsabili della Funzioni aziendali di controllo:• sono nominati e revocati dal Consiglio di Amministrazione, sentito il Collegio Sindacale;• possiedono requisiti di professionalità adeguati;• sono collocati in posizione gerarchico-funzionale adeguata, alle dirette dipendenze del

Consiglio di Amministrazione e con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con i quali comunicano senza restrizioni e intermediazioni.

Inoltre, è garantita la presenza di una competenza adeguata del personale, dal punto di vista delle competenze tecnico- professionali, anche attraverso continuo aggiornamento e programmi di formazione.

Funzione di conformità alle norme (Compliance)La Compliance ha il compito di assicurare, nel continuo, l’aderenza del sistema organizzativo e dei comportamenti aziendali all’insieme delle norme imperative (di legge o di regolamento) e di autoregolamentazione che disciplinano l’attività della Banca, anche fornendo la necessaria assistenza al vertice ed alle strutture operative, al fine di valutare, prevenire e mitigare i rischi sanzionatori e reputazionali derivanti dalla violazione della conformità.

Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Compliance.

Funzione antiriciclaggioIn linea con le disposizioni volte a rafforzare la gestione del rischio di non conformità (rischio di compliance), la Funzione ha l’obiettivo di introdurre presidi specifici per la valutazione, il controllo e la mitigazione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, richiedendo alla Banca risorse, procedure, funzioni organizzative chiaramente individuate ed adeguatamente specializzate. Nell’ambito della classificazione dei rischi, quello del riciclaggio viene identificato principalmente nel rischio legale ed in quello reputazionale.

La Funzione esplica la propria attività come previsto nel “Regolamento Antiriciclaggio e Antiterrorismo”.

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Funzione di controllo dei rischi (Risk Management)La funzione di controllo dei rischi (Risk Management) ha la finalità di collaborare alla definizione ed all’attuazione del RAF e delle relative politiche di governo dei rischi, attraverso un adeguato processo di misurazione e gestione dei rischi.

Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Risk Management.

Funzione di revisione interna (Internal Audit)La funzione di revisione interna (Internal Auditing) è volta a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione, nonché a valutare periodicamente la completezza, l’adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l’affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura ed all’intensità dei rischi.

Esplica la propria attività come previsto nel Regolamento della funzione Internal Audit.

Referente per le attività esternalizzateConformemente alla normativa vigente, la Banca conserva la competenza richiesta per controllare efficacemente le funzioni esternalizzate e per gestire i rischi connessi con l’esternalizzazione, inclusi quelli derivanti da potenziali conflitti di interessi dei fornitori di servizi; in tale ambito, ha individuato, all’interno della propria organizzazione, un responsabile del controllo delle singole funzioni esternalizzate, dotato di adeguati requisiti di professionalità (“Referente per le attività esternalizzate”).Il referente interno per le attività esternalizzate è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione.

Il Referente è responsabile del corretto svolgimento delle attività esternalizzate e, pertanto, deve effettuare un costante monitoraggio dell’operato dei fornitori, delle modalità organizzative e delle risorse dedicate a tali attività. La verifica deve essere effettuata sia sotto il profilo della qualità del servizio reso e delle metodologie adottate, sia sotto quello della preservazione dell’integrità e funzionalità dei sistemi di gestione dei rischi e di controllo interno, in modo tale da garantire interventi immediati a fronte di situazioni critiche.

Il Comitato RischiÈ stato, inoltre costituito il “Comitato Rischi”, organo endoconsiliare con compiti consulenziali per il Consiglio di Amministrazione.

L’attività del Comitato Rischi, in collegamento con le funzioni aziendali preposte, è volta a fornire supporto consultivo e propositivo al Consiglio di Amministrazione in materia di rischi e sistema di controlli interni, di politiche di governo dei rischi, di Risk Appetite Framework (RAF) e di Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP).

In particolare l’attività del Comitato Rischi è indirizzata a:• individuare e proporre i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare;• esaminare preventivamente i programmi di attività e le relazioni annuali delle funzioni aziendali

di controllo indirizzate al Consiglio di Amministrazione;• esprimere valutazioni e formulare pareri al Consiglio di Amministrazione sul rispetto dei

principi cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l’organizzazione aziendale e dei requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni aziendali di controllo, portando all’attenzione del Consiglio di Amministrazione gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere;

• contribuire, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della politica aziendale di esternalizzazione di funzioni aziendali di controllo;

• verificare che le funzioni aziendali di controllo si conformino correttamente alle indicazioni ed alle linee del Consiglio di Amministrazione;

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• coordinare la raccolta e l’elaborazione di informazioni allo scopo rilevanti sia nell’ambito interno sia avvalendosi di dati di sistema;

• promuovere la diffusione della cultura della gestione del rischio all’interno della Banca;• monitorare i profili di rischio, predisponendo all’uopo analisi e verificando che idonei

flussi informativi siano inviati al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale, all’Amministratore Delegato (se nominato) ed al Direttore Generale;

• verificare la corretta attuazione del RAF e delle politiche di governo dei rischi e la coerenza delle decisioni assunte dagli organi preposti in materia;

• monitorare il livello di esposizione ai rischi rispetto al RAF, proporre al Consiglio di Amministrazione eventuali azioni correttive qualora se ne manifestasse la necessità, valutare anticipatamente gli impatti di nuove iniziative di business e proporre la revisione annuale del RAF;

• analizzare la coerenza con il RAF degli incentivi sottesi al sistema di remunerazione ed incentivazione della Banca;

• verificare lo sviluppo e l’applicazione di modelli per l’identificazione, la misurazione ed il controllo dei rischi, con particolare riferimento a quelli di natura operativa;

• esaminare il Tableau de Bord trimestrale predisposto dalle funzioni aziendali di controllo, prima della presentazione al Consiglio di Amministrazione;

• supportare la predisposizione del resoconto ICAAP;• valutare le indicazioni emerse dall’attività annuale di Risk Assessment, orientata principalmente

all’analisi dei rischi operativi a cui la Banca risulta esposta, disponendo, ove ritenuto opportuno, l’avvio di approfondimenti mirati, anche in relazione alla lista delle perdite operative occorse;

• analizzare il piano di trattamento del rischio informatico proposto della Funzione di Sicurezza Informatica preventivamente all’approvazione del Consiglio di Amministrazione;

• valutare le strategie e le soluzioni di continuità operativa predisposte dalle funzioni preposte - in accordo con le disposizioni di Vigilanza e coerentemente con la rilevanza del business aziendale e le Analisi di Impatto (Business Impact Analysis - BIA) - per fronteggiare situazioni di perdita, interruzione o arresto dei processi aziendali;

• valutare il documento di Informativa da parte degli Enti in merito alla coerente rappresentazione del profilo di rischio della Banca;

• esprimere un parere tecnico per la pianificazione dei rischi della Banca all’interno dei documenti strategici, proponendo eventuali azioni correttive qualora se ne manifestasse la necessità in funzione della propensione al rischio della Banca;

• esaminare le valutazioni effettuate dal gruppo di lavoro per l’esternalizzazione delle funzioni aziendali importanti preventivamente alla proposta al Consiglio di Amministrazione da parte del Direttore Generale;

• seguire gli sviluppi normativi legati all’evoluzione in materia di rischi in ambito di Vigilanza domestica ed in sede europea (Comitato di Basilea), proponendo al Consiglio di Amministrazione un parere sugli interventi di volta in volta necessari ad ottimizzare la gestione del rischio.

È composto da tre Amministratori, di cui almeno uno indipendente, nominati annualmente dal Consiglio di Amministrazione. L’Amministratore indipendente, su indicazione del Consiglio di Amministrazione, svolge funzioni di Coordinatore avente la responsabilità della conduzione delle riunioni.

Il Comitato Rischi si riunisce con periodicità di norma mensile (e, comunque, ogni qual volta si renda necessario per esprimere in tempo utile le proprie valutazioni al Consiglio di Amministrazione) su convocazione e secondo l’agenda stabilita dal Coordinatore ed è validamente costituito con la presenza della maggioranza assoluta dei membri effettivi.

Alle riunioni del Comitato Rischi è prevista la partecipazione di almeno un componente del Collegio Sindacale e – se ritenuta necessaria dal Coordinatore per esigenze consultive ed informative - dell’Amministratore Delegato / Direttore Generale, dei responsabili delle funzioni aziendali di controllo, dei responsabili della Direzione Organizzazione e Applicativi, della Direzione Amministrazione e della Segreteria Generale/Legale. Il Comitato può, comunque, invitare le persone che ritiene più appropriate, inclusi esperti e consulenti esterni.

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Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generaliIl rischio di credito viene identificato come il rischio di insolvenza della controparte, ovvero la probabilità che un debitore non adempia alle proprie obbligazioni o che ciò accada in ritardo rispetto alle scadenze prefissate.

In particolare, per rischio di credito si intende la possibilità che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, nei confronti della quale esiste un’esposizione, generi una corrispondente variazione inattesa del valore di mercato della posizione creditizia. Comprende il rischio Paese, ossia il rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall’Italia, ed il rischio di trasferimento, cioè il rischio di perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l’esposizione, qualora questi sia finanziato in una divisa diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito. Il concetto di rischio Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.

Il processo creditizio e la gestione del relativo rischio in Cassa Lombarda sono regolamentati da un’apposita Credit Policy e da un Regolamento Crediti, approvati dal Consiglio di Amministrazione, che definiscono l’attività creditizia strumentale al raggiungimento degli obiettivi prioritari in ambito Private Banking e stabiliscono poteri, competenze, limiti e norme generali per l’erogazione ed il monitoraggio del credito.

La politica della Banca è, pertanto, tesa ad un elevato grado di sensibilizzazione su livelli di rischio accettabili, basata su modelli di rating interno ed una profonda conoscenza della clientela opportunamente segmentata. Il dimensionamento e la composizione del portafoglio crediti riflettono le necessità finanziarie delle famiglie e dell’imprenditoria di piccole e medie imprese, prevalentemente localizzate in Lombardia e nel Lazio; le esposizioni di importo rilevante verso famiglie e controparti collegate giuridicamente e/o economicamente sono costantemente monitorate al fine di essere mantenute entro limiti prefissati, compatibili con l’equilibrio patrimoniale della Banca.

Sotto il profilo della composizione per forma tecnica, i crediti verso la clientela sono costituiti principalmente da scoperti di conto corrente, mutui ipotecari, operazioni contrattualizzate entro il breve termine ed aperture di credito a medio-lungo termine, sia chirografarie che ipotecarie. Non viene erogato credito al consumo, né offerti servizi di leasing e factoring, così come non vengono utilizzati prodotti finanziari “innovativi”.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativiLe modalità di gestione del rischio di credito dipendono dalle politiche di erogazione. Coerentemente sono definite le metodologie di misurazione del rischio di credito nonché le tecniche di controllo andamentale. Entrambe sono state approvate dal Consiglio di Amministrazione che ha i poteri in materia di concessione del credito e che si riserva di porre limitazioni volte ad evitare un eccessivo rischio di concentrazione dell’esposizione, sia per cliente che per comparto settoriale (come ad esempio il settore edile).

Il modello di gestione del credito è disciplinato nella Credit Policy che definisce:• il modello di governance;

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• le linee guida della strategia creditizia (crediti “in scope” ed “out of scope”);• la propensione al rischio di credito;• il processo dell’attività creditizia (rischi, strategia, eccezioni, revisioni e gestione del contenzioso);• performance management & reporting.

L’intero processo riguardante il credito è disciplinato mediante una logica di separatezza fra funzioni, ruoli e responsabilità nel Regolamento Crediti, periodicamente sottoposto a verifica, che definisce:• la concentrazione dei rischi;• la classificazione delle linee di credito;• le regole dell’attività creditizia;• le competenze deliberative;• la misurazione del rischio;• le garanzie;• la gestione degli affidamenti;• la revoca dei fidi;• i poteri delegati;• ruoli e compiti;• la classificazione del credito anomalo.

Le deleghe in materia di erogazione del credito risultano da un’apposita delibera del Consiglio di Amministrazione (Delega Organica di Poteri) che ne ha fissato i limiti, cosiddetti “a cascata”, in termini di:• limiti di competenza ordinaria;• eccezioni ai limiti;• delibere in via di urgenza;• funzione del Comitato Crediti;• ruoli di organo deliberante;• fidi temporanei e sconfini;• carte di credito.

Inoltre, sono fissati termini e modalità di intervento in caso di anomalia, nonché i criteri di valutazione, gestione e classificazione dei crediti deteriorati, e le relative unità responsabili della loro gestione. Con specifico riferimento alle operazioni di finanziamento a favore di soggetti collegati alla Banca, oppure interni alla struttura aziendale, sono definite procedure atte a prevenire il verificarsi di situazioni di conflitto di interessi sia in termini di poteri di delibera che di separatezza di funzioni, che di limiti operativi.Nei confronti delle controparti bancarie e di mercato sono individuati appositi limiti operativi.

La formalizzazione delle deleghe decisionali, dei massimali e dei ruoli operativi delle funzioni coinvolte nel processo di erogazione, secondo la struttura organizzativa, riguarda:• l’Amministratore Delegato;• il Direttore Generale;• il Comitato Crediti (senza poteri di erogazione);• il responsabile della Direzione Crediti;• il responsabile del Servizio Sviluppo e Gestione Crediti;• i Gestori del Servizio Sviluppo e Gestione Crediti.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controlloÈ indispensabile che la Banca abbia in ogni momento una corretta percezione della propria esposizione nei confronti di ogni cliente o gruppo di clienti connessi, anche al fine di procedere, se del caso, ad una tempestiva revisione delle linee di credito. In prima istanza ciò avviene mediante i rapporti diretti con la clientela intrattenuti dai referenti delle posizioni e mediante il riesame periodico degli affidamenti.

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Per una gestione a distanza, invece, è stata predisposta una base informativa continuamente aggiornata, dalla quale risultano i dati identificativi della clientela, le connessioni giuridiche ed economiche con altri clienti, l’esposizione complessiva del singolo affidato e del gruppo di clienti connessi, le forme tecniche da cui deriva l’esposizione, il valore aggiornato delle garanzie e del patrimonio complessivo depositato. Tale strumento permette anche di tenere aggiornata la classificazioni della clientela ai sensi della Credit Policy.

Il monitoraggio delle posizioni creditizie viene poi effettuato utilizzando le procedure automatizzate fornite dall’outsourcer informatico Cedacri, di cui si da in seguito riscontro.• S.E.A.C., “Sistema Esperto Andamento Clienti”; si colloca nell’ambito di un disegno di

completa automazione dell’attività di controllo crediti valutando la clientela mediante l’esame della posizione complessiva sia nell’istituto che nel sistema. La valutazione si concretizza in un punteggio di anomalia (che varia tra 0 e 1) che si accompagna ad una relazione, solo per i clienti risultati anomali e leggermente anomali (con punteggio superiore a 0,51); inoltre, la procedura SEAC produce due tipi di reticolo (per grado di anomalia e per fenomeno di anomalia) che forniscono una visione d’insieme della rischiosità dell’istituto e sono disponibili per diversi livelli di aggregazione.

• C.R.S., “Credit Rating System”, il cui obiettivo primario consiste nella classificazione della clientela in “classi di rating” ad ognuna delle quali corrisponde una determinata probabilità d’insolvenza per consentire alla Banca un raggruppamento del proprio portafoglio crediti in classi omogenee di rischio. Costituisce un sistema integrato di valutazione del merito creditizio del cliente.

• La classe di rating viene assegnata automaticamente sulla base di informazioni di natura oggettiva (andamento dei singoli rapporti interni ed eventuali legami di gruppo, andamento presso il sistema, bilancio aziendale), informazioni di natura qualitativa ed informazioni di natura settoriale. Il rating automatico può essere modificato manualmente (previa delibera valida per 12 mesi) in modo limitato ed a fronte di verificate situazioni di capienza delle garanzie pignoratizie.

• C.C.M., “Credit Capital Manager”, per il monitoraggio del calcolo dell’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito, in accordo ai principi di Basilea.

• COLLATERAL, per il monitoraggio delle garanzie e la verifica della loro eligibilità al fine del contenimento del rischio di credito.

Sull’utilizzo operativo di dette procedure è stato impostato un sistema di ruoli e compiti volto all’analisi nel continuo dei rapporti creditizi, a partire da quelli in bonis, passando da quelli “sotto osservazione” fino all’eventuale proposta di passaggio ad inadempienza probabile, qualora sia accertata tale aspettativa. Detto accertamento, oltre a tenere conto dei criteri oggettivi definiti in precedenza, finalizzati ad accelerare l’individuazione del potenziale stato di anomalia, viene effettuato in base ad una valutazione complessiva della posizione, in funzione sia degli aspetti economici, sia di quelli patrimoniali. Il rischio di credito viene misurato secondo il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) con la metodologia standardizzata, tenendo anche conto, ai fini dell’adeguatezza patrimoniale, degli aggravi rivenienti dalla concentrazione sia per singolo prenditore che geo/settoriale.

Ruoli e compiti

Direttore GeneraleIl Direttore Generale, relativamente alla tematica del controllo andamentale del credito, dispone le misure necessarie ad assicurare l’istituzione ed il mantenimento di un sistema dei controlli interni efficienti ed efficaci. Adotta, inoltre, gli interventi necessari alla promozione di una cultura aziendale che valorizzi le funzioni di controllo, diffondendo tra i vari livelli di personale all’interno dell’organizzazione la consapevolezza del ruolo ad essi attribuito nel controllo andamentale.

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In particolare: • assicura un’efficace gestione del processo del credito e dei connessi rischi, definendo le

politiche e le procedure di controllo andamentale appropriate; • verifica nel continuo, anche tramite le relazioni delle funzioni di controllo, nonché alla luce

dei cambiamenti delle condizioni interne ed esterne in cui opera la Banca, la funzionalità, l’efficienza e l’efficacia complessiva del sistema di controllo andamentale, provvedendo altresì al suo adeguamento per monitorare il rischio di credito su forme tecniche nuove ovvero migliorare il controllo di quelle già note;

• definisce i compiti della Direzione Crediti e dei Gestori Credito in materia di controllo andamentale, assicurando che le varie attività siano dirette da personale qualificato, in possesso di esperienza e conoscenze tecniche adeguate; particolare attenzione viene posta all’individuazione e rimozione delle aree di potenziale conflitto di interesse;

• stabilisce i flussi informativi necessari ad assicurare che tutto il personale sia a conoscenza delle politiche e delle procedure relative ai propri compiti e responsabilità;

• si assicura che il Risk Appetite Framework sia conosciuto e condiviso dalla Direzione Crediti. Nel caso in cui sia rilevata un’assunzione di rischio oltre l’obiettivo fissato, fermo restando il rispetto della soglia di tolleranza, individua le azioni gestionali necessarie per ricondurre il rischio entro l’obiettivo prestabilito e ne informa il Consiglio di Amministrazione;

• definisce i flussi informativi volti ad assicurare al Consiglio di Amministrazione piena conoscenza e governabilità dei fatti aziendali.

La Direzione Generale, inoltre, verifica mensilmente l’attività di controllo andamentale sulle pratiche in bonis, svolta dal Risk Management, analizzando, nel corso di un’apposita riunione, le posizioni con elevato grado di anomalia segnalate da tale funzione. Analizza le proposte di passaggio a sofferenza o ad inadempienza probabile e, qualora sia valutata l’esistenza dei requisiti previsti dalla normativa di Vigilanza, ne dispone il passaggio di stato.

Internal Audit Verifica con continuità la funzionalità del processo di controllo andamentale dei crediti e dei controlli tecnico operativi posti in essere al fine di valutarne l’affidabilità e l’efficacia. Svolge periodicamente attività di verifica sui crediti in bonis presso la Sede e le Filiali/Agenzie, verifica con continuità la funzionalità del processo di gestione delle posizioni ad inadempienza probabile e del processo di recupero delle posizioni a sofferenza. Verifica periodicamente l’andamento delle posizioni deteriorate.

Per casi di particolare gravità o in caso di inattività delle funzioni competenti, formula la proposta di passaggio ad inadempienza probabile o a sofferenza.

Risk Management La funzione di Risk Management, autonoma ed indipendente da quelle di erogazione, verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell’adeguatezza del processo di recupero (presenza di aggiornati valori peritali delle garanzie; registrazione nelle procedure automatiche di tutte le informazioni necessarie per la valutazione dei crediti; tracciabilità del processo di recupero; stime dei tempi di recupero e i tassi di attualizzazione utilizzati). Verifica, tra l’altro, l’attività delle unità operative e di recupero crediti, assicurando la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate e l’adeguatezza del relativo grado di irrecuperabilità. Effettua l’analisi della globalità del Portafoglio Crediti della Banca principalmente mediante l’utilizzo di strumenti diagnostici per il controllo andamentale a distanza.

Il Risk Management può, pertanto, programmare la propria attività di approfondimento tenendo conto sia degli indicatori di anomalia che dell’importo di utilizzo, recependo anche informazioni andamentali dei settori economici mediante i rating assegnati dalla procedura.

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Per le posizioni in esame, il Risk Management:• effettua interrogazioni ed analisi sul sistema informativo, per accertare le risultanze che

emergono dagli strumenti di controllo andamentale;• tiene aggiornato l’archivio elettronico o cartaceo della posizione con gli esiti e la

documentazione prodotta nel corso delle analisi;• nei casi in cui l’anomalia rilevata sia meritevole di ulteriore approfondimento (soglia elevata

o notevole peggioramento della posizione), trasmette la scheda di rilevazione anomalie S.E.A.C./C.R.S. al referente della relazione segnalando le anomalie riscontrate e richiedendo l’integrazione della documentazione con le risultanze dell’approfondimento svolto allo scopo di individuare le cause dell’andamento anomalo in funzione sia degli aspetti economici che di quelli patrimoniali;

• per le posizioni che prevedono il passaggio ad inadempienza probabile, trasmette alla Direzione Generale la relazione del referente commerciale ed una propria relazione che esplicita le ulteriori verifiche effettuate sulla posizione dando parere sul passaggio di stato della posizione;

• predispone un grafico andamentale sull’evoluzione delle posizioni ad inadempienza probabile in base alle informazioni sugli eventuali piani di rientro posti in essere;

• invia un elenco di tutte le posizioni anomale, per le quali è stato richiesto un approfondimento a causa dell’elevato indice di anomalie alla Direzione Generale ed ai Responsabili di Direzione Crediti, Internal Audit e Compliance.

L’ammontare complessivo del credito a medio e lungo termine, principalmente rivolto alle imprese, richiede da un lato una precisa analisi settoriale, in particolar modo orientata all’evoluzione del settore edile, e dall’altro un’attenta verifica del rispetto dei limiti relativi alla concentrazione dei rischi ed alla trasformazione delle scadenze. Per quanto riguarda la concentrazione dei rischi la Banca applica la normativa di Vigilanza (Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013), mentre a proposito della trasformazione delle scadenze, pur essendo stati rimossi i limiti regolamentari (deliberazione CICR del 22 febbraio 2006), è stato comunque mantenuto un costante presidio interno.

Direzione Crediti Relativamente al monitoraggio degli affidamenti erogati dalla Banca, il Responsabile della Direzione Crediti svolge verifiche prevalentemente orientate al controllo andamentale delle posizioni.

In particolare:• è responsabile di dare applicazione alle policy stabilite e di rispettare i limiti prefissati, avendo

particolare cura di garantire il raggiungimento del RAF, tenendo in considerazione anche l’evoluzione dei mercati, i cambiamenti interni o esterni alla Banca e le possibili situazioni di stress;

• effettua un costante monitoraggio sull’operato dei Gestori Credito rispetto alla qualità del portafoglio crediti, valutando anche le combinazioni prezzo/volume/rischio. In tale ambito rientra l’analisi delle anomalie segnalate dalla Centrale Rischi e l’analisi dei reticoli prodotti da SEAC (Sistema Esperto Andamento Cliente) e CRS (Credit Rating System), nonché il monitoraggio delle esposizioni scadute e/o sconfinanti in relazione alla clientela affidata della Banca. L’analisi dei predetti reticoli è finalizzata a svolgere accertamenti per individuare le posizioni che presentino le anomalie più gravi per appurare tempestivamente le cause e valutare con il Gestore Crediti di competenza gli interventi ritenuti più idonei da attuare;

• formula la proposta di passaggio ad inadempienze probabili alla Direzione Generale nel caso in cui ricorrano le condizioni previste dalla normativa di Vigilanza o da quella interna, su conforme indicazione del Gestore Crediti di competenza, o, in caso di inattività dello stesso, autonomamente;

• gestisce le posizioni classificate ad inadempienze probabili, delle quali cura il relativo passaggio di stato previa autorizzazione della Direzione Generale, richiedendo – se ritenuto opportuno – consulenza all’Ufficio Legale;

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• propone alla Direzione Generale il passaggio di stato fra le posizioni oggetto di concessioni nel caso abbia verificato la sussistenza delle condizioni previste dalla normativa di Vigilanza;

• presenta mensilmente al Consiglio di Amministrazione una relazione sulle posizioni ad inadempienze probabili, nonché una situazione aggiornata delle posizioni oggetto di concessioni e di quelle sconfinate.

Alla Direzione Crediti fanno capo anche:• il Servizio Valutazione e Monitoraggio Crediti, al quale è attribuita la funzione primaria di

coordinare i Gestori Credito nella trasmissione delle proposte fido da inoltrare agli Organi deliberanti di Direzione. Coordina e sovraintende le attività relative alle inadempienze probabili e alla clientela affidata classificata in osservazione o oggetto di concessioni;

• il Servizio Sviluppo e Gestione Crediti, che contribuisce alla realizzazione delle sinergie commerciali ed operative tra la Direzione Crediti e le altre Direzioni della Banca, con particolare riferimento all’attività della Direzione Private Banking;

• la Segreteria Crediti, che garantisce l’ordinato ed efficiente svolgimento delle attività della Direzione Crediti inerenti alle funzioni di controllo, amministrazione e segreteria. Le responsabilità di monitoraggio della Segreteria Crediti sono prevalentemente costituite dal controllo esercitato sulle garanzie, per assicurare il mantenimento nel tempo della capacità di recupero della Banca in caso di insolvenza dell’affidato.

Gestori Credito I Gestori Credito sono i responsabili dello sviluppo e della gestione delle relazioni relative all’attività creditizia della Banca, nonché del controllo andamentale e del monitoraggio delle singole esposizioni finalizzato a mantenere la relazione su un piano di normalità. Verificano costantemente il tabulato giornaliero degli sconfini e adottano idonee iniziative anche al fine di evitare il mantenimento di posizioni scadute o sconfinanti da più di 90 giorni (c.d. “inadempimenti persistenti”).

Altri attoriSono anche attivi alcuni specifici comitati.• Il Comitato Crediti esamina le proposte di fido da sottoporre alla delibera del Consiglio di

Amministrazione, dell’Amministratore Delegato e del Direttore Generale, sulle quali esprime il proprio parere. Inoltre monitora globalmente il portafoglio creditizio, verificandone l’aderenza agli obiettivi strategici; valuta, in apposite sessioni dedicate, la congruità degli accantonamenti proposti dalle funzioni preposte per le posizioni deteriorate; esprime un parere tecnico sulle proposte di adeguamento della normativa disciplinante l’attività creditizia.

• Il Comitato Tecnico Valutazione Crediti, istituito al fine di assistere il Consiglio di Amministrazione per le svalutazioni collettive dei crediti verso clientela ordinaria secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS, si occupa di validare i criteri di determinazione dei parametri di Probabilità di Default della controparte (PD), di Loss Given Default (LGD -percentuale di perdita prevista), e del fattore di “cure rate” (correttivo delle inadempienze probabili); validare il processo di aggiornamento e le modalità di calcolo della perdita attesa; verificare la coerenza del livello di rating assegnato alle posizioni più rilevanti; presentare le proposte al Consiglio di Amministrazione, che delibera in merito.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di creditoSono rappresentate da contratti accessori al credito, ovvero da altri strumenti e tecniche che determinano una riduzione del rischio di credito, riconosciute in sede di calcolo dei requisiti patrimoniali. Per permettere il rispetto della normativa di vigilanza è operativa una procedura informatica relativa alla gestione delle garanzie ipotecarie e cosiddetta COLLATERAL, di cui si è già fatta menzione.

La Banca pone molta attenzione all’acquisizione delle garanzie principalmente di natura reale sugli immobili, ma anche relative a costituzioni in pegno di strumenti finanziari e fidejussorie.

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A tale proposito sono regolamentate opportunamente le modalità di costituzione in pegno di diversi strumenti finanziari e sono operative procedure informatiche per verificarne costantemente la valorizzazione. In particolare si fa riferimento alla policy di valutazione degli immobili posti a garanzia delle esposizioni.

Le responsabilità di monitoraggio sulle garanzie, per assicurare il mantenimento nel tempo della capacità di recupero dell’Istituto in caso di insolvenza dell’affidato, sono poste in capo alla Segreteria Crediti che opera in autonomia. In tale ambito la Segreteria Crediti verifica la presenza fisica in caveau e la regolarità formale delle garanzie acquisite da terzi, nonché la capienza ed il mantenimento dei blocchi per le operazioni di pegno; inoltre, relaziona annualmente il Consiglio di Amministrazione in merito all’attività di aggiornamento delle perizie e all’evoluzione delle condizioni del mercato immobiliare. Nei casi in cui tali controlli evidenzino anomalie, segnala alle strutture competenti la necessità di intervenire per ripristinare il livello di garanzia previsto.

Non vengono effettuate operazioni in prodotti derivati sui crediti a scopo di copertura e non sono state effettuate cartolarizzazioni.

2.4 AttivitàfinanziariedeteriorateLe posizioni sotto osservazione, ad inadempienze probabili e sconfinanti in via continuativa sono gestite dalla Direzione Crediti, che è in grado di stabilire gli interventi più opportuni da attuare per il rientro delle esposizioni tramite i Gestori Credito ed i referenti commerciali che intrattengono i rapporti con i clienti. Il Valutazione e Monitoraggio Crediti è incaricato di passare le pratiche ad inadempienze probabili, previa autorizzazione della Direzione Generale, nel sistema informativo, di predisporre e formalizzare i piani di rientro, di curarne il rispetto e di valutarne la probabilità ed i tempi di recupero in funzione del valore aggiornato delle garanzie.

La Segreteria Generale/Legale è, invece, responsabile delle azioni necessarie, in ultima istanza, al recupero di posizioni in sofferenza. È inoltre incaricata di curare il passaggio delle pratiche a sofferenza, previa autorizzazione della Direzione Generale, e di valutarne la probabilità ed i tempi di recupero in funzione del valore aggiornato delle garanzie. Per casi di particolare gravità, in caso di inattività delle funzioni competenti, formula la proposta di passaggio ad inadempienze probabili o a sofferenza.

La Direzione Generale, il Risk Management e l’Internal Audit sono mensilmente relazionati sull’evoluzione dello stato delle pratiche deteriorate.

La riammissione in bonis delle posizioni anomale avviene con il venir meno dello stato di difficoltà in seguito alla rinnovata positiva valutazione delle capacità finanziarie del cliente nei confronti degli obblighi assunti con la Banca.

Le rettifiche di valore sono valutate analiticamente su ogni posizione deteriorata (sconfini persistenti, inadempienze probabili e sofferenze) mediante criteri di prudenza che tengono conto delle possibilità di recupero in relazione alla situazione del creditore ed alle eventuali garanzie a presidio il cui valore è costantemente mantenuto aggiornato.

Sulle posizioni in bonis con indicatori di anomalia di un certo rilievo si concentra, inoltre, lo sforzo valutativo della Banca per verificare sia la corretta attribuzione della classe di rating interno che la copertura delle garanzie, al fine di pervenire alla determinazione della perdita attesa secondo i criteri di bilancio IAS/IFRS. A tale scopo vengono utilizzati i concetti di “probabilità di default” (PD) e “quota di perdita in caso di default” (LGD), la cui corretta applicazione viene periodicamente esaminata dal “Comitato Tecnico Valutazione Crediti”, che presenta al Consiglio di Amministrazione le proposte dei criteri dei calcoli delle svalutazioni collettive da utilizzare nella Relazione semestrale e nel Bilancio di esercizio.

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Sezione 1 - Rischio di credito Informazioni di natura quantitativa

A. QUALITÀ DEL CREDITO

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale.

A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità

Sofferenze Inadempienze probabili

Esposizioni scadute

deteriorate

Esposizioni scadute non

deteriorate

Altre esposizioni

non deteriorate

Totale

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 197.894 197.8942. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza3. Crediti verso banche 29.264 29.2644. Crediti verso clientela 8.016 19.850 12.873 3.211 436.103 480.0535. Attività finanziarie valutate al fair value6. Attività finanzirie in corso di dismissioneTotale 2017 8.016 19.850 12.873 3.211 663.261 707.211Totale 2016 12.764 20.376 1.031 23.058 670.320 727.549

Le posizioni oggetto di concessione (forborne) non sono di ammontare significativo. Ricadono tra le inadempienze probabili, per euro 4,7 milioni, tra le poste scadute e deteriorate, per euro 367 mila, e tra i rapporti in bonis, per euro 848 mila. Complessivamente, i crediti scaduti e non deteriorati assommano a euro 3,2 milioni e si articolano secondo la griglia di anzianità in calce.

fino a 30 giorni 763da oltre 30 fino a 90 giorni 2.024da oltre 90 fino a 180 giorni 190da oltre 180 giorni fino a 1 anno 234

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli/qualità

Attività deteriorate Attività non deteriorate

Totale

Espo

sizion

e lor

da

Rettifi

che

spec

ifiche

Espo

sizion

e ne

tta

Espo

sizion

e lor

da

Rettifi

che

spec

ifiche

Espo

sizion

e ne

tta

1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 197.894 197.894 197.8942. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza3. Crediti verso banche 29.264 29.264 29.2644. Crediti verso clientela 65.603 24.864 40.739 440.913 1.599 439.314 480.0535. Attività finanziarie valutate al fair value6. Attività finanzirie in corso di dismissioneTotale 2017 65.603 24.864 40.739 668.071 1.599 666.472 707.211Totale 2016 63.797 29.626 34.171 695.271 1.893 693.378 727.549

Le rettifiche specifiche non includono cancellazioni parziali. Inoltre, i dati sono al netto delle eventuali more.

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Nei portafogli diversi da quello dei ”crediti alla clientela”, ivi incluse le “attività finanziarie detenute per la negoziazione”, non si rilevano attività finanziarie deteriorate, né nell’esercizio in chiusura né in quello precedente.

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività

Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 34.6522. Derivati di coperturaTotale 2017 34.652Totale 2016 91.287

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti e fasce di scaduto

Portafogli/qualità

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

Attività deteriorate

Attività non deteriorate

Fino a 3 mesi

Daoltre 3 mesi

fino a 6 mesi

Daoltre 6 mesi

fino a 1 anno

Daoltre 1 anno

A. ESPOSIZIONI PER CASSAa) Sofferenze

- di cui: esposizioni oggettodi concessioni

b) Crediti verso clientela

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

c) Esposizioni scadute deteriorate

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

d) Esposizioni scadute non deteriorate

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

e) Altre esposizioni non deteriorate 107.820 107.820

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni

TOTALE A 107.820 107.820B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIOa) Deteriorateb) Non deteriorate 1.514 1.514

TOTALE B 1.514 1.514TOTALE A + B 109.334 109.334

A.1.4 /A.1.4bis /A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde/ delle esposizioni oggetto di concessioni lorde/ delle rettifichedivalorecomplessive

Alla data di bilancio, non sono presenti esposizioni deteriorate verso banche.

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A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti e fasce di scaduto

Portafogli/qualità

Esposizione Lorda

Rettifiche di valore

specifiche

Rettifiche di valore di portafoglio

Esposizione netta

Attività deteriorate

Attività non deteriorate

Fino a 3 mesi

Daoltre 3 mesi

fino a 6 mesi

Daoltre 6 mesi

fino a 1 anno

Daoltre 1 anno

A. ESPOSIZIONI PER CASSAa) Sofferenze 29.164 21.148 8.016

- di cui: esposizioni oggettodi concessioni

b) Inadempienze probabili 10.311 5 12.942 3.408 19.850- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 5.799 87 1.199 4.687

c) Esposizioni scadute deteriorate 12.431 751 309 12.873- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 376 9 367

d) Esposizioni scadute non deteriorate 3.242 31 3.211

- di cui: esposizioni oggetto diconcessioni 3 3

e) Altre esposizioni non deteriorate 591.660 1.568 590.092- di cui: esposizioni oggetto di

concessioni 851 6 846

TOTALE A 10.311 5 12.431 42.857 594.902 24.865 1.599 634.042B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIOa) Deteriorate 200 200b) Non deteriorate 28.830 14 28.816

TOTALE B 200 28.830 14 29.016TOTALE A + B 10.511 5 12.431 42.857 623.732 24.865 1.613 663.058

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili

Esposizioni scadute deteriorate

A Esposizione lorda iniziale 38.021 24.699 1.077- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B Variazioni in aumento 249 3.143 13.596B.1 ingressi da esposizione creditizie in bonis 2.170B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.807B.3 altre variazioni in aumento 249 336 11.426

C Variazioni in diminuzione 9.106 4.584 1.491C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis 1.074 1.300C.2 cancellazioni 2.773 411C.3 incassi 2.094 2.945 191C.4 realizzi per cessioniC.5 perdite da cessioni 1.432C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 2.807C.7 altre variazioni in diminuzione 154

D Esposizione lorda finale 29.164 23.258 13.182- di cui: esposizioni cedute non cancellate

I dati non comprendono il valore delle eventuali more.

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A.1.7.bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni oggetto di concessione: deteriorate

Esposizioni oggetto diconcessione: non deteriorate

A Esposizione lorda iniziale 3.149 1.999- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B Variazioni in aumento 4.149 916B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessione 916B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioneB.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorateB.4 altre variazioni in aumento 4.149

C Variazioni in diminuzione 1.036 1.999C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioniC.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioniC.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorateC.4 cancellazioniC.5 incassi 935 1.999C.6 realizzi per cessioneC.7 perdite da cessioneC.8 altre variazioni in diminuzione 101

D Esposizione lorda finale 6.262 854- di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.8 Esposizionicreditiziepercassaversoclienteledeteriorate:dinamicadellerettifichedivalore complessive

Causali/Categoria

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadutre deteriorate

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

Totale

Di cui: esposizioni

oggetto di concessione

A Rettifiche complessive iniziali 25.256 4.323 1.149 47- di cui: esposizioni cedute non cancellate

B Variazioni in aumento 910 573 69 277B.1 rettifiche di valore 910 573 69 277B.2 perdite da cessione

B.3 trasferimenti da altre categorie diesposizioni deteriorate

B.4 altre variazioni in aumentoC Variazioni in diminuzione 5.018 1.439 19 15

C.1 riprese di valore da valutazione 655 37 19 9C.2 riprese di valore da incasso 395 402 6C.3 utili da cessione 105 1.000C.4 cancellazioni 3.462

C.5 trasferimenti ad altre categorie diesposizioni deteriorate 401

C.6 altre variazioni in diminuzioneD Rettifiche complessive finali 21.148 3.457 1.199 309

- di cui: esposizioni cedute non cancellate

I dati non comprendono il valore delle eventuali more.

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A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e “fuori bilancio” per classi di rating esterni

ComponenteClassi di rating esterni Senza

rating TotaleAaa/Aa3 A1/A3 Baa1/Baa3 Ba1/Ba3 B1/B3 Caa/C

A Esposizioni per cassa 10.437 22.130 185.695 9.976 4.309 509.316 741.863B Derivati

B.1 Derivati finanziariB.2 Derivati creditizi

C Garanzie rilasciate 10.935 10.935D Impegni a erogare fondi 19.595 19.595E AltreTotale 10.437 22.130 185.695 9.976 4.309 539.846 772.393

La Banca, alla data di chiusura dell’esercizio, dispone di una classificazione per rating esterni unicamente delle attività per cassa presenti tra le attività detenute per la negoziazione e le attività finanziarie disponibili per la vendita.

I rating sono forniti dall’agenzia MOODY’S e fanno riferimento, se presenti, alla specifica emissione oppure, in subordine, all’emittente dei titoli.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa per le classi di rating interni

ComponenteClassi di rating interni

AAA/AA A BBB/BB B CCC/CC C/DA Esposizioni per cassa 55.622 97.166 111.026 92.840 111.922 40.740B Derivati

B.1 Derivati finanziariB.2 Derivati creditizi

C Garanzie rilasciate 1.172 604 6.020 1.216 1.923D Impegni a erogare fondi 12.580 439 4.255 4.255 21 200Totale 69.374 98.209 119.146 98.311 113.866 40.940

Classi di rating:- classi in bonis AAA - AA - A - BBB - BB - B - CCC- sotto controllo CC- deteriorate C - D

La Banca dispone di una classificazione per rating interni unicamente per le esposizioni per cassa riferite alla clientela.

I rating interni sono utilizzati per finalità di rilevazione e gestione del rischio di credito ma non per il calcolo del relativo requisito patrimoniale, che viene invece determinato secondo le regole della metodologia standardizzata, di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Disposizioni di vigilanza per le banche”.

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A.3

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A.3.

2 Es

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Governi e banche centrali

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Banche

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Governi e banche centrali

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Banche

Altri soggetti

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9

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37.0

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781

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1.2.

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2. E

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113

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95

2.1.

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86.

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1.51

81.

113

17.7

95

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terio

rate

158

158

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2.2.

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140

B.

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Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

Esposizione netta

Rettifiche valore specifiche

Rettifiche valore di portafoglio

A. E

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A.3.

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B. E

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B.1.

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B.2.

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B.4.

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TOTA

LE (A

+ B

) 201

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180.

197

2.00

630

2

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141

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espo

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A. Esposizioni per cassaA.1. Sofferenze 8.016 21.148A.2. Inadempienze probabili 19.850 3.408A.3. Esposizioni scadute deteriorate 12.873 309A4. Esposizioni non deteriorate 529.143 1.582 45.408 17 18.552 201

TOTALE A 569.882 26.447 45.408 17 18.552 201B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabili 200B.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 28.746 14 70

TOTALE B 28.946 14 70TOTALE (A + B) 2017 598.828 26.461 45.478 17 18.552 201TOTALE (A + B) 2016 597.375 31.535 53.206 20 20.060 1 1.185 1.521

B.2.bis Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia nord ovest Italia nord est Italia centro Italia sud e isole

Espo

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lore

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ive

Espo

sizion

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Espo

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com

pless

ive

Espo

sizion

e ne

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Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. Sofferenze 3.932 18.736 1.095 1.080 2.930 833 60 498A.2. Inadempienze probabili 13.280 2.138 799 1.019 4.521 250 1.250A.3. Esposizioni scadute deteriorate 6.130 134 1 6.743 175A.4. Esposizioni non deteriorate 319.851 941 8.777 12 177.816 517 22.699 112

TOTALE A 343.193 21.949 10.671 2.112 192.010 1.775 24.009 610B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabili 200B.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 24.440 12 15 4.284 2 7

TOTALE B 24.640 12 15 4.284 2 7TOTALE (A + B) 2017 367.833 21.961 10.686 2.112 196.294 1.777 24.016 610TOTALE (A + B) 2016 360.484 23.534 13.382 2.352 201.494 2.890 22.016 2.759

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142

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo

Espo

sizion

e ne

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Rettifi

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lore

com

pless

ive

Espo

sizion

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Rettifi

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lore

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ive

Espo

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Espo

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ttaRe

ttifich

e di

valor

e co

mple

ssive

Espo

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Rettifi

che

di va

lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. SofferenzeA.2. Inadempienze probabiliA.3. Esposizioni scadute deteriorateA.4. Esposizioni non deteriorate 74.240 27.742 3.013 2.825

TOTALE A 74.240 27.742 3.013 2.825B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabiliB.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 1.514

TOTALE B 1.514TOTALE (A + B) 2017 75.754 27.742 3.013 2.825TOTALE (A + B) 2016 97.874 67.930 11.264 1.739 1.013

B.3.bis Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e “fuori bilancio” verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche

Italia nord ovest Italia nord est Italia centro Italia sud e isole

Espo

sizion

e ne

tta

Rettifi

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lore

com

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ive

Espo

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Espo

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ive

Espo

sizion

e ne

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che

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lore

com

pless

ive

A. Esposizioni per cassaA.1. SofferenzeA.2. Inadempienze probabiliA.3. Esposizioni scadute deteriorateA.4. Esposizioni non deteriorate 63.553 10.687

TOTALE A 63.553 10.687B. Esposizioni “fuori bilancio”

B.1. SofferenzeB.2. Inadempienze probabiliB.3. Esposizioni scaduteB.4. Esposizioni non deteriorate 1.514

TOTALE B 1.514TOTALE (A + B) 2017 65.067 10.687TOTALE (A + B) 2016 57.475 2.265 38.134

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143

B.4 Grandi esposizioni2017 2016

a) Ammontare (valore di bilancio) 522.387 509.106b) Ammontare (valore ponderato) 123.695 123.343c) Numero 17 17

C. Operazioni di cartolarizzazione

Alla data del bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Alla data del bilancio non sono presenti entità strutturate.

E. Operazioni di cessione

Alla data del bilancio non sono presenti operazioni di cessione delle attività e operazioni di covered bond.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Il calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito viene effettuato secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche”, di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, con le regole della metodologia standardizzata (Parte Seconda – Capitolo 3). Pertanto, non vengono utilizzati modelli interni a tale scopo.

Al fine di monitorare l’esposizione creditizia nei confronti di ogni cliente o gruppo di clienti connessi viene tuttavia predisposta una base informativa locale aggiornata con cadenza mensile e resa disponibile alla “Direzione Crediti”, dalla quale risultano i dati identificativi della clientela, le connessioni giuridiche ed economiche con altri clienti, l’esposizione complessiva del singolo affidato e del gruppo di clienti connessi, le forme tecniche da cui deriva l’esposizione, il valore aggiornato delle garanzie e del patrimonio complessivo depositato e gli attributi del grado di rischiosità forniti dalle procedure di controllo. Con tale applicazione sviluppata internamente vengono soddisfatte le esigenze di monitoraggio delle prescrizioni previste dalla “Credit Policy”, quali i legami di gruppo familiare, il segmento di AUM assegnato, e la possibilità di considerare in-scope solamente le erogazioni creditizie nei confronti di gruppi familiari che abbiano almeno altrettanti Asset Under Management depositati presso la Banca.

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144

Sezione 2 Rischi di mercato

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA A. Aspetti generali

Il rischio di posizione è generato dall’oscillazione del corso degli strumenti finanziari attinente l’andamento dei mercati (rischio di posizione generico) e la situazione dell’ente emittente (rischio di posizione specifico). Comprende anche il rischio di base che rappresenta il rischio di perdite causate da variazioni non allineate dei valori di posizioni di segno opposto, simili ma non identiche.

Il rischio di tasso si origina in relazione alla possibilità che una oscillazione dei tassi di interesse possa avere un effetto negativo sul valore di mercato delle attività in titoli della Banca.

I rischi sono generati dall’operatività sui mercati finanziari riguardanti strumenti obbligazionari che vengono detenuti a fini di negoziazione, in quanto destinati ad una dismissione a breve termine. In seguito alla Market Policy approvata dal Consiglio di Amministrazione, il portafoglio di proprietà è gestito nell’ottica di investimento della liquidità disponibile, in modo tale da conciliare l’adeguata redditività alla flessibilità di smobilizzo in caso di necessità di tesoreria. Pertanto la maggior parte degli strumenti finanziari detenuti (esclusivamente titoli obbligazionari a tasso fisso e variabile) sono negoziati su mercati regolamentati ed il rischio di tasso e di prezzo sono mitigati con un sistema di limiti che mantiene bassa la duration.

Non vengono trattati strumenti derivati sui tassi ed anche l’attività di collocamento di obbligazioni strutturate di emittenti terzi è del tutto assente.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e rischio di prezzoLa Market Policy, approvata dal Consiglio di Amministrazione, disciplina:• il modello di governance;• la soglia di tolleranza al rischio di mercato;• la gestione del rischio di mercato.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione nella Delega Organica di Poteri – Allegato III - ha disciplinato l’attività in termini di limiti operativi riferibili all’ammontare complessivo detenibile in portafoglio, alla duration, alla vita residua, alla tipologia di tasso dei titoli, al rating ed al Paese degli emittenti. Tali limiti si esprimono principalmente in misure di VaR (Value at Risk), di capitale assorbito e di perdita massima (stop loss) e riguardano:• requisiti patrimoniali standard di Vigilanza;• limiti a valere sul portafoglio titoli complessivo;• limiti a valere sul portafoglio di negoziazione in conto proprio;• la classificazione delle attività finanziarie come disponibili per la vendita o detenute sino alla

scadenza;• limiti a valere sul portafoglio di tesoreria in euro e in divise estere.

Le modalità di acquisto e gestione delle attività finanziarie classificate come disponibili per la vendita e detenute sino alla scadenza sono disciplinate in apposite Delibere Quadro, approvate dal Consiglio di Amministrazione, che fissano le finalità, l’ammontare complessivo e l’orizzonte temporale dell’investimento nonché gli strumenti autorizzati.

La posizione della Banca è gestita e verificata dal Servizio Finanza mentre i controlli di secondo livello sono effettuati dal Risk Management mediante le procedure informatiche messe a disposizione

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145

dall’outsourcer informatico, per la verifica del rispetto dei limiti assegnati e la produzione della reportistica periodica per il Consiglio di Amministrazione e per il Comitato Finanza.

Il monitoraggio dei rischi di prezzo e di tasso avviene nell’ambito del Comitato Finanza che con cadenza almeno mensile verifica l’evoluzione del portafoglio titoli della Banca in termini di consistenza, di valutazione ai prezzi di mercato (MTM Mark to Market) e di VaR. Il VaR è la misura della perdita/utile potenziale massima che risulterebbe da una variazione di prezzo, avente una certa probabilità lungo un orizzonte temporale definito. La misurazione del rischio viene, pertanto, effettuata attraverso una valutazione di tipo statistico che considera come maggiormente rischiose le posizioni che sono risultate caratterizzate nel passato da più alta volatilità. Dunque, il calcolo del VaR si propone come indicatore che comprende i principali rischi di mercato: prezzo, tasso e cambio. I calcoli vengono effettuati utilizzando le funzionalità della procedura Bloomberg che viene regolarmente sottoposta a verifiche di backtesting.

Per il calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato viene utilizzata la metodologia standard.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata

1. Attività per cassa 14.719 991.1. Titoli di debito 14.719 99

- con opzione di rimborsoanticipato

- altri 14.719 99

1.2. Altre attività

2. Passività per cassa2.1. P.C.T. passive

2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 1.3433.1. Con titolo sottostante

- Opzioni

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

- Altri derivati

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 1.343

- Opzioni

+ Posizioni lunghe

+ Posizioni corte

- Altri derivati 1.343

+ Posizioni lunghe 1.057

+ Posizioni corte 286

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146

Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 1.203 1.333 1.666 15.521

1.1. Titoli di debito 1.203 1.333 1.666 15.521- con opzione di rimborso

anticipato 1.166 5.008

- altri 1.203 167 1.666 10.5131.2. Altre attività

2. Passività per cassa2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 9713.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 971- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 971+ Posizioni lunghe 162+ Posizioni corte 809

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 1243.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 124- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 124+ Posizioni lunghe 3+ Posizioni corte 121

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147

Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 1923.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 192- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 192+ Posizioni lunghe 102+ Posizioni corte 90

Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 143.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 14- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 14+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte 14

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148

Valuta di denominazione (008) CORONA NORVEGIA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 213.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 21- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 21+ Posizioni lunghe 10+ Posizioni corte 11

Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Altre attività2. Passività per cassa

2.1. P.C.T. passive2.2. Altre passività

3. Derivati finanziari 203.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante 20- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 20+ Posizioni lunghe 9+ Posizioni corte 11

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149

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazioneAlla data di riferimento del Bilancio, nel portafoglio di negoziazione di vigilanza non sono presenti esposizioni in titoli di capitale e indici azionari.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensistività.Il calcolo del requisito patrimoniale secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche” di cui alla Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti viene effettuato, per quanto riguarda il rischio di mercato, con le regole della metodologia standardizzata, non vengono, pertanto, utilizzati modelli interni a tale scopo.

2.2 Rischio di prezzo e di tasso di interesse - Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVAA. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzoIl rischio che una variazione dei tassi di interesse si rifletta negativamente sulla situazione finanziaria della Banca è connaturato all’attività bancaria. È quindi indispensabile, in un’ottica di sana e prudente gestione, che la Banca sia dotata di tutti gli strumenti informativi ed organizzativi che permettano di gestire tale forma di rischio con consapevolezza ed in maniera integrata con tutti gli altri rischi aziendali.

Il monitoraggio del rischio di tasso presenta la peculiarità di coinvolgere il complesso delle poste di bilancio sensibili a variazioni della struttura dei tassi d’interesse, in funzione dell’orizzonte temporale di riferimento, a causa della diversa stabilità delle poste interessate (mutui, prestiti, conti correnti, titoli di proprietà, …).

Al fine di gestire in maniera efficace l’esposizione al rischio di tasso della Banca per minimizzare gli effetti sul margine di interessi delle fluttuazioni dei tassi di mercato, principalmente viene assunta una politica prudente basata su spread prefissati e per la quale non viene generalmente effettuata raccolta vincolata a tasso fisso né vengono erogati crediti a tasso fisso, avendo cura di mantenere allineati i periodi di riprezzamento dei prodotti finanziari. È, inoltre, attivo un Comitato di controllo (Comitato ALM - Asset and Liabilities Management) a cui partecipa la Direzione Generale, i Responsabili dei servizi generatori di rischio e la funzione Risk Management. Come stabilito dal vigente Progetto di Governo Societario la riunione del Comitato ALM viene effettuata nell’ambito del Comitato Finanza con frequenza almeno mensile.

Il monitoraggio del rischio di tasso d’interesse per finalità operative viene effettuato mensilmente (o diversamente in caso di necessità) dalla funzione Risk Management, utilizzando tool di analisi basati su strumenti di informatica distribuita. Mediante l’individuazione dei gap per fasce temporali, è possibile così calcolare l’esposizione al rischio, calcolare la duration dell’attivo e del passivo ed effettuare l’analisi del variare del valore economico (sensitivity analisys) secondo simulate variazioni di tasso e di pendenza della curva.

È utilizzata altresì la procedura messa a disposizione dall’outsourcer informatico, che, a partire dagli archivi segnaletici di Vigilanza trimestrali, effettua le elaborazioni secondo le “Disposizioni di vigilanza per le banche” - Allegato C - della Circolare della Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, riferendole alle attività diverse da quelle allocate nel portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza ed utilizzando l’ipotesi di una variazione dei tassi di 200 punti base. L’indicatore di rischiosità, comprendendo anche marginali poste in valute estere, per la parte non costituita da titoli, è influenzato solamente dall’effetto vischiosità degli strumenti di raccolta a vista che si contrappone a impieghi con clientela a tasso variabile o a breve scadenza. Oltre ad un’analisi

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circa l’evoluzione dell’indicatore sintetico di rischio della Banca nel tempo viene effettuato un monitoraggio quotidiano della dinamica dei tassi attivi e passivi in relazione al parametro di mercato di riferimento.

I titoli detenuti nel portafoglio AFS (Available For Sale) non a fini di negoziazione costituiscono la reale assunzione di rischio di tasso della Banca nell’ambito di stringenti limiti stabiliti dal Consiglio di Amministrazione principalmente riguardanti l’ammontare complessivo e la duration media.

Il modello interno non è utilizzato nel calcolo dei requisiti patrimoniali sui rischi di mercato.

Le modalità di misurazione e gestione del rischio rientrano nella metodologia VaR e nel sistema dei limiti precedentemente illustrati. Oltre ai citati titoli obbligazionari detenuti nel portafoglio AFS, vi rientrano partecipazioni non rilevanti in società fornitrici di prodotti o servizi funzionali all’operatività della Banca. Fra queste. le principali sono quelle in “Anthilia Capital Partners”, che si occupa di gestione del risparmio, in “PKB Servizi Fiduciari”, che si occupa di amministrazione fiduciaria di beni, e in “Lombarda e Associati”, già sottoposta a impairment in passato, che si occupa dell’assistenza e dello sviluppo di operazioni di finanza straordinaria della clientela.

B. Attività di copertura del fair valueLa Banca non ha effettuato attività di copertura.

C. Attività di copertura dei flussi finanziariLa Banca non ha effettuato attività di copertura.

D. Attività di copertura di investimenti esteriIl rischio di cambio delle obbligazioni denominate in divisa estera detenute in proprietà viene costantemente coperto da raccolta nella medesima divisa estera effettuata anche con appositi cambi a termine.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Valuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 324.106 232.278 34.431 6.899 60.884 45.820

1.1. Titoli di debito 74.867 17.402 59.806 45.820- con opzione di rimborso

anticipato 8.567 1.972

- altri 66.300 17.402 59.806 43.8481.2. Finanziamenti a banche 19.733 7.0901.3. Finanziamenti a clientela 304.373 150.321 17.029 6.899 1.078

- c/c 290.553 1.214 792- altri finanziamenti 13.820 150.321 17.029 5.685 286- con opzione di rimborso

anticipato 5.493 148.394 17.029

- altri 8.327 1.927 5.685 2862. Passività per cassa 716.724 139.547

2.1. Debiti verso clientela 716.349 9.547- c/c 716.049 9.547- altri debiti 300- con opzione di rimborso

anticipato- altri 300

2.2. Debiti verso banche 375 130.000- c/c 293- altri debiti 82 130.000

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 1.128 353

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 1.1281.3. Finanziamenti a clientela 353

- c/c- altri finanziamenti 353- con opzione di rimborso

anticipato- altri 353

2. Passività per cassa 18.315 2.5032.1. Debiti verso clientela 18.315

- c/c 18.315- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche 2.503- c/c- altri debiti 2.503

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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153

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 1.037

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 1.0371.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2. Passività per cassa 9152.1. Debiti verso clientela 915

- c/c 915- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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154

Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 163

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 1631.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2. Passività per cassa 1572.1. Debiti verso clientela 157

- c/c 157- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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155

Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 22

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 221.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2. Passività per cassa2.1. Debiti verso clientela

- c/c- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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156

Valuta di denominazione (008) CORONA NORVEGESE

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 14

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 141.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2. Passività per cassa 12.1. Debiti verso clientela 1

- c/c 1- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residuaa vista fino a

3 mesida oltre

3 mesi fino a 6 mesi

da oltre6 mesi fino

a 1 anno

da oltre1 anno fino

a 5 anni

da oltre5 anni finoa 10 anni

oltre10 anni

durataindetermi-

nata1. Attività per cassa 78

1.1. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

1.2. Finanziamenti a banche 781.3. Finanziamenti a clientela

- c/c- altri finanziamenti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2. Passività per cassa 52.1. Debiti verso clientela 5

- c/c 5- altri debiti- con opzione di rimborso

anticipato- altri

2.2. Debiti verso banche- c/c- altri debiti

2.3. Titoli di debito- con opzione di rimborso

anticipato- altri

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

2.4. Altre passività- con opzione di rimborso

anticipato- altri

3. Derivati finanziari3.1. Con titolo sottostante

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

3.2. Senza titolo sottostante- Opzioni

+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

4. Altre operazioni fuori bilancio+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

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Si riporta in calce il risultato dell’analisi di sensitività, svolta prendendo a riferimento diverse possibili variazioni nei tassi di interesse.

Analisi del valore economico (sensitivity analisys) €/Mil.Aumento parallelo dei tassi (ipotesi: 1,00 %) -0,11Diminuzione parallela dei tassi (ipotesi: 1,00 %) +1,86Aumento parallelo dei tassi (ipotesi: 2,00 %) -0,07Diminuzione parallela dei tassi (ipotesi: 2,00 %) +1,86Aumento dei tassi (ip: 1,00 % a breve termine) +0,93Diminuzione dei tassi (ip: 1,00 % a breve termine) -1,75Aumento dei tassi (ip: 2,00 % con appiattimento della curva) +1,78Aumento dei tassi (ip: 2,00 % con irripidimento della curva) -2,00

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambioIl rischio di cambio rappresenta il rischio di subire perdite per effetto di avverse variazioni dei corsi delle divise estere su tutte le posizioni detenute dalla Banca, indipendentemente dal portafoglio di allocazione.La Tesoreria, nell’ambito del Servizio Finanza, ha l’obiettivo di monitorare e gestire il rischio di cambio della complessiva operatività in divise estere realizzata dalla Banca. L’eventuale mismatching è tenuto sotto osservazione dal responsabile del Servizio Finanza, che relaziona in merito al Comitato Finanza. Il Comitato Finanza analizza anche eventuali proposte di investimenti in titoli in divise estere.

La politica di gestione del rischio di cambio è ispirata a criteri di contenimento del rischio ed assenza di attività di trading in conto proprio. La disciplina dell’operatività in divise estere è contenuta nella normativa di riferimento, che prevede un dettagliato sistema di limiti, sia generali di raccolta ed impieghi che specifici per le posizioni in titoli, con riferimento alla fase di assunzione del rischio da parte del Servizio Finanza, cui è affidata la responsabilità delle operazioni in divisa:• Liquidity Policy – sistema di limiti operativi relativi alle divise estere;• Market Policy – tesoreria in divise estere;• Allegato 3 alla “Delega Organica di Poteri” – rischio di cambio.

In generale è richiesto che la posizione netta aperta in cambi sia sempre contenuta entro il 2% dei Fondi Propri.In conseguenza dell’attività di servizio alla clientela, per l’operatività in cambi a termine sui mercati finanziari, sono stati deliberati, dal Consiglio di Amministrazione e dai poteri delegati, appositi massimali per le controparti finanziarie.La procedura, precedentemente descritta per il calcolo del VaR, comprende funzionalità di gestione del rischio di cambio per gli strumenti finanziari.La funzione di Risk Management provvede alla verifica del rispetto dei limiti ed alla produzione della reportistica direzionale. L’esposizione al rischio di cambio viene misurata secondo il Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR) mediante la metodologia standardizzata.

B. Attività di copertura del rischio di cambioLe posizioni che derivano dalle esigenze di deposito e di impiego della clientela vengono sistematicamente incrociate dalla Tesoreria ricorrendo anche a contratti Outright o SWAP. Vengono utilizzati anche alcuni contratti DCS (Domestic Currency Swap), di importo trascurabile, a copertura degli interessi delle emissioni di obbligazioni in Yen.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

VociValute

Dollaro USA

Sterlina Gran Bretagna

FrancoSvizzera

Rublo Russia

CoronaNorvegese

Altrevalute

A. Attività finanziarie 21.304 1.037 163 21 14 78A.1. Titoli di debito 19.824A.2. Titoli di capitalA.3. Finanziamenti a banche 1.127 1.037 163 21 14 78A.4. Finanziamenti a clientela 353A.5. Altre attività finanziarie

B. Altre attività 34 56 61 4C. Passività finanziarie 20.818 915 157 1 4

C.1. Debiti verso banche 2.503C.2. Debiti verso clientela 18.315 915 157 1 4C.3. Titoli di debitoC.4. Altre passività finanziarie

D. Altre passivitàE. Derivati finanziari 971 124 192 14 20 20

- Opzioni+ Posizioni lunghe+ Posizioni corte

- Altri derivati 971 124 192 14 20 20+ Posizioni lunghe 162 3 102 10 9+ Posizioni corte 809 121 90 14 10 11

Totale attività 21.500 1.096 326 21 24 91Totale passività 21.627 1.036 247 14 11 15Sbilancio (+/-) -127 60 79 7 13 76

2.4 Gli strumenti finanziari derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafogliodinegoziazionedivigilanza:valorinozionalidifineperiodo

Attività sottostanti/Tipologie derivatiTotale 2017 Totale 2016

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali1. Titoli di debito e tassi d’interesse

a) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

2. Titoli di capitale e indici azionaria) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

3. Valute e oro 14 1.816a) Opzionib) Swapc) Forward 14 1.816d) Futurese) Altri

4. Merci5. Altri sottostantiTotale 14 1.816

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A.2.1 Portafogliobancario:valorinozionalidifineperiodo–DicoperturaLa fattispecie non ha riscontro.

A.2.2 Portafogliobancario:valorinozionalidifineperiodo–Altriderivati

Attività sottostanti/Tipologie derivatiTotale 2017 Totale 2016

Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali1. Titoli di debito e tassi d’interesse

a) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

2. Titoli di capitale e indici azionaria) Opzionib) Swapc) Forwardd) Futurese) Altri

3. Valute e oro 4.889a) Opzionib) Swap 4.889c) Forwardd) Futurese) Altri

4. Merci5. Altri sottostantiTotale 4.889

A.3 Derivatifinanziari:fair value positivo - ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivatiFair value positivo

Totale 2017 Totale 2016Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanzaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

B. Portafoglio bancario – di coperturaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

C. Portafoglio bancario – altri derivatia) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

Totale

Il valore complessivo all’esercizio 2017 è di soli 70 euro, relativi ad un forward su cambi.

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161

A.4Derivatifinanziari:fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivatiFair value negativo

Totale 2017 Totale 2016Over the counter Controparti Centrali Over the counter Controparti Centrali

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanzaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

B. Portafoglio bancario – di coperturaa) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swapd) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

C. Portafoglio bancario – altri derivati 12a) Opzionib) Interest rate swapc) Cross currency swap 12d) Equity swape) Forwardf) Futuresg) Altri

Totale 12

A.5 DerivatifinanziariOTC-portafogliodinegoziazionedivigilanza:valorinozionali,fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

Gove

rni e

Ban

che

Cent

rali

Altri

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i pub

blici

Banc

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Socie

tà fin

anzia

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Socie

tà d

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e

Impr

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non

finan

ziarie

Altri

sogg

etti

1) Titoli di debito e tassi d’interesse- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

2) Titoli di capitale e indici azionari- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

3) Valute e oro 14- valore nozionale 14- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

4) Altri valori- valore nozionale- fair value positivo- fair value negativo- esposizione futura

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162

A.6 DerivatifinanziariOTC–portafogliodinegoziazionedivigilanza:valorinozionali,fair valuelordipositivienegativipercontroparti–contrattirientrantiinaccordidicompensazione

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione.

A.7 DerivatifinanziariOTC-portafogliobancario:valorinozionali,fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione

La fattispecie non ha riscontri. A.8 DerivatifinanziariOTC–portafogliobancario:valorinozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Alla data di bilancio, la Banca non ha in essere derivati finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione.

A.9 VitaresiduadeiderivatifinanziariOTC:valorinozionaliFino a 1 anno Oltre 1 anno

fino a 5 anniOltre 5 anni Totale

A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 14 14A.1. Derivati finanziari su titoli di debito e tassi interesseA.2. Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionariA.3. Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 14 14A.4. Derivati finanziari su altri valori

B. Portafoglio bancarioB.1. Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d’interesseB.2. Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionariB.3. Derivati finanziari su tassi di cambio e oroB.4. Derivati finanziari su altri valori

Totale 2017 14 14Totale 2016 6.705 6.705

A seguire, il risultato dell’analisi di sensitività ai cambi, focalizzata su due possibili variazioni nei tassi, applicate contemporaneamente a tutte le valute di riferimento.

Sensitività di variazione del tasso di cambio €/Mil. Variazione divisa verso Euro Impatto sul portafoglio bancario +10 % +0,009 -10 % -0,009

B. Derivati creditizi

Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere posizioni in derivati creditizi.

C. Derivatifinanziariecreditizi

Come si evince da quanto già argomentato, alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha in essere né posizioni in derivati creditizi e finanziari OTC rientranti in accordi di compensazione né derivati credititzi.

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163

Sezione 3 Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquiditàIl rischio di liquidità si manifesta, in genere, sotto forma di inadempimento ai propri impegni di pagamento, che può essere causato da incapacità di reperire fondi (funding liquidity risk) ovvero dalla presenza di limiti allo smobilizzo delle attività (market liquidity risk) a causa del fenomeno della trasformazione delle scadenze. Nell’ambito dei rischi di liquidità si ricomprende anche il rischio di fronteggiare i propri impegni di pagamento a costi non di mercato, ossia sostenendo un elevato costo della provvista ovvero (e talora in modo concomitante) incorrendo in perdite in conto capitale in caso di smobilizzo di attività. Rileva, pertanto, anche il rischio di una leva finanziaria eccessiva: il rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l’adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

L’assunzione del rischio è regolata da un’apposita Liquidity Policy approvata dal Consiglio di Amministrazione nella quale è disciplinata l’attività in termini di:• modello di governance;• soglia di tolleranza al rischio;• identificazione e misurazione del rischio;• strumenti di attenuazione (riserve di liquidità, limiti operativi e diversificazione delle fonti di

finanziamento);• operatività infra-giornaliera;• funding plan;• principi di pricing;• contingency funding plan.

Gli obiettivi sono differenziati per:• la gestione del rischio di liquidità a breve termine (operativa), che ha lo scopo di gestire gli

eventi che impattano sulla posizione di liquidità nell’orizzonte temporale da 1 giorno a 1 mese, con l’obiettivo primario del mantenimento della capacità di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari, minimizzandone i costi. La liquidità a breve è monitorata attraverso una maturity ladder che evidenzia i cash flow con scadenza su singole fasce temporali, in particolare per la valuta di regolamento degli investimenti/disinvestimenti in titoli della clientela e della proprietà. Rilevanza ha anche il sistema dei preavvisi per movimentazioni di rilievo da parte della clientela e per scadenze dei riversamenti delle imposte;

• la gestione del rischio di liquidità di medio/lungo termine (strutturale), ossia degli eventi che impattano sulla posizione di liquidità nell’orizzonte temporale oltre un mese, che ha l’obiettivo primario del mantenimento di un adeguato rapporto dinamico tra passività ed attività a medio/lungo termine evitando pressioni sulle fonti di liquidità a breve termine e prospettiche ed ottimizzando contestualmente il costo della provvista. La liquidità strutturale è monitorata incorporando, in un’ottica dinamica, la previsione di budget delle masse di impieghi e di raccolta con i relativi scostamenti rilevati a consuntivo, tenuto anche conto dell’orizzonte temporale di vita residua contrattuale o presunta. Al riguardo dei “Limiti alla trasformazione delle scadenze e finanziamenti alle imprese”, pur essendo stati rimossi i limiti regolamentari (deliberazione CICR del 22 febbraio 2006), è stato, comunque, mantenuto un costante presidio interno.

Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il Contingency Funding Plan e ne sono stati attivati gli strumenti previsti. La funzionalità del piano e la quantificazione della liquidità ottenibile in caso di emergenza vengono verificati trimestralmente.

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Al Servizio di Tesoreria è demandato il compito di finanziare le posizioni di investimento e le operazioni di compravendita della Banca ricorrendo principalmente ai mezzi propri alle operazioni di mercato aperto della BCE ed, eventualmente, a controparti di mercato; gestire gli sbilanci derivanti dall’attività di banca commerciale; assicurare l’efficiente gestione della stanza, dei conti reciproci e del sistema dei pagamenti; assicurare la corretta gestione degli obblighi di riserva obbligatoria. Nel contempo ha lo scopo di gestire in maniera efficace ed efficiente i flussi in entrata ed in uscita dalla Banca. Oltre alle applicazioni gestionali sono disponibili applicazioni specifiche per il monitoraggio delle scadenze attese. Giornalmente viene prodotta e comunicata all’Alta Direzione la situazione dello sbilancio disponibile di tesoreria e delle sue componenti (interbancario e titoli liquidabili), corredata dei previsionali dei flussi attesi per il giorno successivo.Il livello di raccolta diretta a fine esercizio è risultato molto abbondante e nell’anno si è mantenuto elevato con punte di eccesso non intaccate dall’usuale contrazione stagionale ricorrente nel periodo estivo. Pertanto, una parte degli investimenti è stabilmente lasciata in depositi overnight presso la Banca Centrale, mentre per le eccedenze vengono acquistate obbligazioni, principalmente di emittenti sovranazionali o di stato o bancarie, con breve vita residua e facile liquidabilità. Sono, comunque, disponibili linee di credito tramite accordi reciproci, per fare fronte ad eventuali periodi di tensione. Nel corso dell’anno la Banca ha aderito alle operazioni di mercato aperto con la BCE (di lungo termine: TLTRO) per il rifinanziamento di parte della posizione in titoli di proprietà.

Le funzioni di misurazione e controllo sono assegnate al Comitato Finanza. È istituito e rinnovato periodicamente dal Consiglio di Amministrazione per coadiuvare tecnicamente il Consiglio stesso, con funzioni collegiali e consultive circa l’indirizzo ed il riscontro della gestione degli investimenti di natura finanziaria propri dell’Istituto. Attualmente è composto dal Presidente della Banca, dall’Amministratore Delegato/Direttore Generale, e dai Responsabili della Direzione Amministrazione, del Servizio Finanza, e del Risk Management. Le determinazioni consultive assunte riguardano, fra l’altro, i più opportuni investimenti e disinvestimenti delle risorse aziendali in valori mobiliari, in operazioni di tesoreria ed in valute e strumenti derivati. Il Comitato Finanza si riunisce con periodicità almeno mensile.

Il Comitato Finanza, nell’ambito della gestione della liquidità ha come scopo quello di:• proporre il sistema di misurazione e di limiti del rischio di liquidità operativa (breve termine) e

strutturale (medio/lungo termine) della Banca in conformità al RAF;• proporre il sistema di early warning, per il monitoraggio del rischio di liquidità;• monitorare il livello di rischio di liquidità e la sua evoluzione nel tempo;• monitorare il livello di leva finanziaria e la sua evoluzione nel tempo;• proporre azioni correttive nel caso di superamenti di limiti o di evoluzione sfavorevole degli

indicatori di early warning;• valutare il Funding Plan annuale nell’ambito della predisposizione del budget;• proporre il Contingency Funding Plan;• esprimere un parere tecnico sulle proposte di adeguamento dei processi operativi e della

normativa disciplinante il rischio di liquidità;• fornire un parere tecnico sulle iniziative/attività con impatto rilevante sullo stato della liquidità;• assistere la Direzione Generale in merito alla definizione del prezzo di trasferimento dei fondi

tra le varie aree interne della Banca;• cooperare con PKB Privatbank, controllante di Cassa Lombarda, al fine di disporre di sistemi

coerenti di misurazione e di limiti del rischio di liquidità operativa (breve termine) e strutturale (medio/lungo termine).

L’Alta Direzione (ed in particolare la Direzione Crediti, la Direzione Private Banking e il Servizio Finanza) è responsabile di dare applicazione alle policy stabilite e di rispettare i limiti prefissati avendo particolare cura di garantire la diversificazione e la stabilità delle risorse disponibili, tenendo

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in considerazione anche l’evoluzione dei mercati e possibili situazioni di stress. Inoltre, deve valutare i legami fra il rischio di liquidità e quelli di credito, di mercato, operativi e reputazionali, nonché gli impatti, anche potenziali, che potrebbero portare significativi cambiamenti interni o esterni alla Banca.

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INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarieValuta di denominazione (242) EURO

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 264.007 1.576 434 5.651 19.877 7.545 20.867 243.513 176.467 7.090A.1. Titoli di Stato 15 2 97 158 451 35.095 87.000A.2. Altri titoli di debito 25 8 9 8.370 822 1.804 85.895 17.000A.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 263.982 1.576 410 5.640 11.410 6.565 18.613 122.523 72.467 7.090

- Banche 19.733 7.090- Clientela 244.249 1.576 410 5.640 11.410 6.565 18.613 122.523 72.467

Passività per cassa 715.845 -134 140.559B.1. Depositi e conti correnti 715.494 -134 10.559

- Banche 293- Clientela 715.200 -134 10.559

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passività 352 130.000Operazioni “fuori bilancio” 1.329 14

C.1. Derivati finanziari conscambio di capitale 1.329 14

- posizioni lunghe 1.043 14- posizioni corte 286

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Valuta di denominazione (001) DOLLARO USA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 1.128 6 735 14 61 1.429 1.888 16.446A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debito 6 377 14 61 1.429 1.888 16.446A.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 1.128 358

- Banche 1.128- Clientela 358

Passività per cassa 18.315 2.504B.1. Depositi e conti correnti 18.315 2.504

- Banche 2.504- Clientela 18.315

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 971

C.1. Derivati finanziari conscambio di capitale 971

- posizioni lunghe 162- posizioni corte 809

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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168

Valuta di denominazione (002) STERLINA GRAN BRETAGNA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 1.037A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 1.037

- Banche 1.037- Clientela

Passività per cassa 915B.1. Depositi e conti correnti 915

- Banche- Clientela 915

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 124C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 124

- posizioni lunghe 3- posizioni corte 121

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Valuta di denominazione (003) FRANCO SVIZZERA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 163A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 163

- Banche 163- Clientela

Passività per cassa 157B.1. Depositi e conti correnti 157

- Banche- Clientela 157

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 192C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 192

- posizioni lunghe 102- posizioni corte 90

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Valuta di denominazione (244) RUBLO RUSSIA

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 22A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 22

- Banche 22- Clientela

Passività per cassaB.1. Depositi e conti correnti

- Banche- Clientela

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 14C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 14

- posizioni lunghe- posizioni corte 14

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Valuta di denominazione (008) CORONA NORVEGESE

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 14A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 14

- Banche 14- Clientela

Passività per cassa 1B.1. Depositi e conti correnti 1

- Banche- Clientela 1

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 21C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 21

- posizioni lunghe 10- posizioni corte 11

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Valuta di denominazione (398 - altre divise)

Tipologia/Durata residua

a vista da oltre 1 giorno

a 7 giorni

da oltre 7 giorni

a 15 giorni

da oltre 15 giorni

a 1 mese

da oltre 1 mese fino a 3

mesi

da oltre 3 mesi

fino a 6 mesi

da oltre 6 mesi

fino a 1 anno

da oltre 1 anno fino a 5

anni

Oltre 5 anni

Indeter-minata

Attività per cassa 78A.1. Titoli di StatoA.2. Altri titoli di debitoA.3. Quote O.I.C.R.A.4. Finanziamenti 78

- Banche 78- Clientela

Passività per cassa 5B.1. Depositi e conti correnti 5

- Banche- Clientela 5

B.2. Titoli di debitoB.3. Altre passivitàOperazioni “fuori bilancio” 20C.1. Derivati finanziari con

scambio di capitale 20

- posizioni lunghe 9- posizioni corte 11

C.2. Derivati finanziari senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.3. Depositi e finanziamenti da ricevere

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.4. Impegni irrevocabili aerogare fondi

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.5. Garanzie finanziarierilasciate

C.6. Garanzie finanziariericevute

C.7. Derivati creditizi conscambio capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

C.8. Derivati creditizi senzascambio di capitale

- posizioni lunghe- posizioni corte

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Sezione 4 Rischi operativi

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il rischio operativo è il rischio di subire perdite economiche derivanti dall’inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l’altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell’operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. Nel rischio operativo la normativa include anche il rischio legale mentre sono esclusi quello strategico e di reputazione.

La Circolare Banca d’Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, “Disposizioni di vigilanza per le banche”, individua le tipologie di eventi di perdita correlate ai rischi operativi. La tabella seguente definisce le categorie di eventi che possono generare rischi operativi e la relativa definizione:

CATEGORIA DI EVENTI DEFINIZIONEFrode interna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o elusione di leggi, regolamenti

o direttive aziendali, ad esclusione degli episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie, in cui sia coinvolta almeno una risorsa interna dell’ente.

Frode esterna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione/elusione di leggi da parte di terzi.

Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

Perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie.

Clientela, prodotti e pratiche professionali

Perdite derivanti da inadempienze, involontarie o per negligenza, relative a obblighi professionali verso clienti specifici (inclusi i requisiti di affidabilità e di adeguatezza), ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto.

Danni a beni materiali Perdite dovute a danneggiamento o a distruzione di beni materiali per catastrofi naturali o altri eventi.

Interruzione dell’operatività e disfunzioni dei sistemi

Perdite dovute ad interruzioni dell’operatività o a disfunzioni dei sistemi.

Esecuzione, consegna e gestione dei processi

Perdite dovute a carenze nel trattamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali e fornitori.

Nella categoria “Interruzione dell’operatività e disfunzione dei sistemi” è compreso il rischio informatico, cioè il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all’utilizzo di tecnologia dell’informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).

L’esposizione ai rischi operativi è strettamente connessa alla tipologia ed ai volumi delle attività poste in essere nonché alle relative modalità di svolgimento assunte dalla Banca, pertanto impatta tutte le unità organizzative.

L’attività complessiva della Banca è piuttosto articolata e comprende numerosi servizi particolarmente esposti a tali rischi che richiedono il supporto di specifiche procedure e l’utilizzo di sistemi informatici che dipendono dalla Direzione Organizzazione e Applicativi. Questa collabora con tutte le unità organizzative nel supporto alle varie fasi operative e procedurali della gestione del rischio operativo. Oltre alla redazione dei processi operativi è parte attiva nella rilevazione di eventuali criticità e nell’aggiornamento delle procedure informatiche utilizzate. Il responsabile della Direzione Operativa e Supporti è responsabile del Business Continuity Management (BCM) e, pertanto, assume la responsabilità operativa di eventuali eventi critici ed è delegato dal datore di lavoro ad assumere la carica di responsabile della sicurezza.La Direzione Operativa e Supporti copre anche la Funzione di Sicurezza Informatica, che è responsabile della valutazione del rischio informatico all’interno del perimetro complessivo dei servizi informatici a supporto dei processi o della clientela; in tale contesto valuta e definisce

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la propensione al rischio informatico. Nella gestione della valutazione del processo di rischio informatico la Funzione associa i processi operativi della Banca con le modalità di rappresentazione del rischio offerte sia dall’outsourcer, per la componente applicativa esternalizzata, sia elaborate al suo interno, per la componente sviluppata dai Sistemi Tecnologici e dai Servizi Applicativi. È compresa anche la gestione del rischio derivante dalle applicazioni locali di informatica di utente sviluppate direttamente dalle unità operative della Banca.

L’analisi del rischio informatico è gestita, nell’ambito della Funzione di Sicurezza Informatica, dal Referente del Rischio Informatico, identificato nel Responsabile del Servizio Organizzazione, che nel processo di valutazione si avvale della collaborazione dei Sistemi Tecnologici e dei Servizi Applicativi (il cui responsabile è il referente delle attività esternalizzate), delle strutture di business e del Risk Management. In tale ambito la normativa interna della Banca è riferibile alla “Policy sul Rischio Informatico”, alla “Policy Generale di Sicurezza”, alla “Procedura di Gestione dei Cambiamenti delle Applicazioni e Risorse ICT” ed alla “Procedura di Gestione degli Incidenti di Sicurezza Informatica”.

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha istituito:• un Comitato Rischi con funzioni consultive, la cui attività è volta allo sviluppo ed all’applicazione

di modelli per l’identificazione, la misurazione, il monitoraggio ed il controllo dei rischi;• un Comitato di Crisi che, in caso di emergenza, assume responsabilità particolari con ampi

poteri decisionali per affrontare al meglio la crisi stessa.

Gli aspetti della gestione, controllo ed attenuazione del rischio operativo sono disciplinati nella “Policy sul Rischio Operativo”, che definisce:• il modello di governance;• la propensione della Banca al rischio operativo;• la gestione del rischio operativo (mappatura dei processi aziendali, risk assessment, adesione

al DIPO, strumenti di monitoraggio, strumenti di attenuazione, Business Continuity Plan);• il rischio informatico;• il rischio di non conformità;• il rischio reputazionale.

Il principale presidio della Banca al rischio operativo deriva da una dettagliata organizzazione del governo societario mediante regolamenti e policy che raggiunge il livello minimo nella mappatura di tutte le procedure operative. La Banca, inoltre, dispone di una completa mappatura di dettaglio dei processi organizzativi utilizzando una procedura informatica dedicata (ARIS) con relativa pubblicazione degli elaborati nella intranet aziendale. È funzionale sia per il sistema dei controlli interni sia per l’attività di self assessment condotta ai fini del processo ICAAP “Internal Capital Adequacy Assessment Process”. In tale ambito, annualmente, viene svolta un’accurata autovalutazione rivolta a quantificare non solo il livello di rischio assunto e l’adeguatezza dei sistemi di gestione e controllo posti in essere, ma anche la percezione della probabilità di accadimento di eventi negativi ed il loro potenziale impatto.

La Banca, inoltre, nel definire le proprie procedure operative e di controllo, ha sempre tenuto presente l’esigenza di minimizzare i rischi legati a frodi ed infedeltà dei dipendenti. Le politiche di gestione del personale tendono, pertanto, ad evitare potenziali conflitti tra fini individuali ed interessi della Banca. Vengono, inoltre, adottate adeguate misure interne atte ad evitare ogni coinvolgimento, anche inconsapevole, in fatti di riciclaggio. È, infatti, in uso un sistema gestionale volto ad individuare quelle relazioni bancarie che potrebbero comportare rischi giuridici e reputazionali superiori, nell’ambito della normativa contro il riciclaggio dei capitali. Elaborando i valori corrispondenti a diversi fattori di rischio, ogni relazione è stata inserita in una categoria di merito. I rapporti potenzialmente a maggiore rischio sono gestiti da un’apposita procedura informatica che ne impedisce l’operatività senza adeguato controllo da parte della Compliance.

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L’installazione del programma “World Check” per uno screening periodico automatico completa il progetto nato nell’ambito della sorveglianza consolidata di Gruppo. Poiché la componente fiduciaria insita nel rapporto con la clientela è fondamentale per la principale attività rivolta al Private Banking, è sempre stata posta molta attenzione a prevenire eventuali inefficienze nelle prassi operative che possano pregiudicarla. A tale fine la Banca ha:• sviluppato una cultura aziendale improntata all’assistenza al cliente, nel pieno rispetto della

normativa;• predisposto una completa manualistica interna disponibile in intranet aziendale riguardante

tutte le attività svolte ed i servizi prestati, supportata dalla mappatura dei processi e dei rischi aziendali;

• aderito al “Codice di comportamento del settore bancario e finanziario” predisposto dall’Associazione Bancaria Italiana;

• aderito all’ “Accordo per la costituzione dell’Ufficio reclami della clientela e dell’Ombudsman bancario”;

• predisposto un sistema di monitoraggio a distanza dell’attività della rete di Promotori Finanziari/Private Banker impostato su di una serie di indicatori di anomalia del tipo indicato da Assoreti;

• predisposto e costantemente aggiornato il “Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo” sulla responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs n. 231 dell’8 giugno 2001 ed adottato il “Codice Etico”;

• definito il “Piano di Continuità Operativa” in tema di disaster recovery” e business continuity e, per situazioni operative di particolare gravità che potrebbero coinvolgere la Banca, istituito il Comitato di Crisi;

• dato applicazione alla normativa riguardante il market abuse sia con interventi organizzativi interni atti a prevenire l’insorgere di comportamenti potenzialmente scorretti, sia predisponendo strumenti di monitoraggio dell’attività della clientela. Per il supporto degli obblighi di segnalazione a Consob, la Banca si è dotata di idonee procedure informatiche in grado di far emergere eventuali tentativi di manipolazione dei mercati, nonché l’indebito utilizzo di informazioni privilegiate;

• recepito la direttiva “MiFID II” dando attuazione alle attività ad essa collegate in tema di product governance, classificazione e profilazione della clientela, implementazione del servizio di consulenza “non indipendente”, controlli di adeguatezza ed appropriatezza, informativa su costi, oneri e incentivi, record keeping, revisione della contrattualistica e definizione delle policy aziendali;

• disciplinato la selezione e distribuzione, alla clientela retail e professionale, di prodotti finanziari complessi;

• dato adeguata informativa alla clientela sui rischi relativi agli strumenti finanziari interessati dalla nuova disciplina della Bank Recovery and Resolution Directive (BRRD);

• adottato il “Regolamento in materia di Antiriciclaggio e Antiterrorismo” in ottemperanza al D.Lgs. n. 231/2007 (come da ultimo modificato dal D.Lgs. n. 90/2017), nonché alla normativa regolamentare (in particolare, al Provvedimento della Banca d’Italia del 10 marzo 2011) ed una procedura operativa, supportata da funzioni informatiche specifiche, che evidenzia i controlli in capo alle strutture della Banca ed alla Funzione Compliance dotata di uno specifico “manuale dei controlli”. Particolare attenzione è data alla diffusa formazione dei dipendenti;

• adottato uno specifico regolamento delle operazioni con soggetti collegati ai sensi delle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche (Circolare Banca d’Italia n. 263 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti) che prevede misure organizzative volte a ridurre al minimo il rischio di conflitti di interesse interni ed un registro informatizzato dei soggetti collegati.

Per il calcolo del requisito patrimoniale la Banca ha scelto di utilizzare il “metodo Base” (BIA – Basic Indicator Approach) anche se, essendo aderente DIPO dal suo avvio, sono state adottate prassi di rilevazione e gestione dei rischi operativi in linea con sistemi più evoluti. Dal 2002 la Banca, infatti,

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ha aderito al progetto DIPO (Database Italiano delle Perdite Operative), iniziativa interbancaria, avviata in seno all’ABI. L’associazione si propone, in conformità alle deliberazioni degli Organi dell’ABI ed ai principi in materia stabiliti dal “Nuovo Accordo sul Capitale” (Comitato di Basilea), la raccolta e l’analisi di dati sulle perdite operative subite dagli intermediari ad essa aderenti, segnalate dagli aderenti medesimi ed elaborate e comunicate secondo modalità stabilite.

L’associazione, in conformità alle deliberazioni dei propri Organi provvede a:• raccogliere dati sulle perdite operative subite dagli associati su alcune variabili caratteristiche

degli intermediari e delle loro business line;• analizzare tali dati al fine di fornire dei flussi di ritorno che permettano agli associati di migliorare

le proprie stime sul fenomeno delle perdite operative a livello aziendale, di ottenere delle stime sull’insieme degli associati medesimi e di effettuare delle analisi di posizionamento;

• effettuare altresì studi ed approfondimenti sulle soluzioni organizzative e sulle metodologie di misurazione e di gestione del rischio operativo;

• organizzare conferenze, seminari, giornate, viaggi di studio, incontri e qualsiasi altro evento che contribuisca al raggiungimento dei fini dell’associazione;

• partecipare e collaborare a tutte quelle attività utili allo sviluppo della funzione dell’Operational Risk Management.

Conformemente la Banca si è impegnata a:• individuare nel Risk Management la responsabilità del processo di alimentazione e validazione

dei dati per DIPO;• formalizzare un processo di raccolta delle perdite;• segnalare e aggiornare i dati relativi alle perdite, agli Exposure Indicators (EI) e alle Business

Line (BL) attivate e oggetto di segnalazione;• intraprendere ogni azione utile a garantire la qualità, completezza e tempestività delle

informazioni sulle perdite operative;• rispondere con la massima tempestività alle richieste di verifica delle segnalazioni di anomalie

ricevute dall’ABI medesima;• installare i programmi e le procedure informatiche relative all’iniziativa DIPO messe a

disposizione dall’ABI nell’ambito dell’Osservatorio.

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Rischi operativi anni 2002 - 2017

TIPOLOGIA DI EVENTO

Eventi Registrati

N. EVENTI

MASSIMO SINGOLO EVENTO

AMMONTARE PERDITE

RECUPERI ASSICURATIVI O COMPENSI

1 Frode interna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni/aggiramenti di leggi, regolamenti o direttive aziendali – ad esclusione degli episodi di discriminazione o mancata applicazione di condizioni paritarie – che coinvolgano almeno una risorsa interna della banca

4 6.011.596 6.154.996 3.428.753

2 Frode esterna Perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazioni di leggi da parte di terzi 15 138.060 490.797 357.292

3 Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro

Perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di impiego, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o mancata applicazione di condizioni paritarie

3 49.079 123.619 -

4 Clientela, prodotti e prassi professionali

Perdite derivanti da inadempienze, involontarie o per negligenza, relative a obblighi professionali verso clienti specifici (inclusi i requisiti fiduciari e di adeguatezza del cliente), ovvero dalla natura o dalla caratteristica del prodotto

15 491.704 741.298 304.550

5 Danni da eventi esterni

Perdite dovute a danneggiamento o distruzione di beni materiali per catastrofi naturali o altri eventi

5 89.598 97.094 76.523

6 Interruzioni dell’operatività e disfunzioni dei sistemi

Perdite dovute a interruzioni dell’operatività o a disfunzioni dei sistemi informatici 21 24.374 82.691 28.924

7 Esecuzione, consegna e gestione dei processi

Perdite dovute a carenze nel trattamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché alle relazioni con controparti commerciali e venditori

266 510.000 1.822.772 535.915

Totale 329 6.011.596 9.522.721 4.731.957

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PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell’impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell’impresa è definito dai principi contabili internazionali come “ciò che resta delle attività dell’impresa dopo aver dedotto tutte le passività”. Il patrimonio è costituito dai mezzi apportati dalla proprietà e da quelli generati dall’impresa.

La Banca pone particolare attenzione all’adeguatezza dei propri mezzi aziendali in rapporto alle prospettive di sviluppo. Nel corso del 2005 la Banca ha rafforzato il proprio patrimonio, come previsto dalla normativa, effettuando la rivalutazione degli immobili di proprietà.

Inoltre, l’Assemblea degli Azionisti del 19/12/2007 ha deliberato un aumento di capitale di 3 milioni di euro con sovrapprezzo di emissione di 7,050 milioni di euro ed ha dato delega al Consiglio di Amministrazione per ulteriore aumento di capitale per complessivi 15 milioni di euro con sovrapprezzo di emissione per complessivi 35,250 milioni di euro. Sono stati deliberati quindi i seguenti importi:

Anno 2007 - Assemblea degli Azionisti del 19/12/2007 Capitale 3 milioni Sovrapprezzo di emissione

7,050 milioni

Anno 2009 - Consiglio di Amministrazione del 27/11/2009 Capitale 4,5 milioni Sovrapprezzo di emissione

10,575 milioni

Anno 2011 - Consiglio di Amministrazione del 27/01/2011 Capitale 4,5 milioni Sovrapprezzo di emissione

10,575 milioni

La Banca non ha mai corrisposto dividendi a partire dall’esercizio 2006.

Nel determinare il patrimonio si utilizzano i criteri dettati dalle disposizioni della Banca d’Italia per il calcolo dei mezzi propri.

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B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione(importi all’ euro)Voci/Valori 31/12/2017 31/12/20161. Capitale 18.000.000 18.000.0002. Sovrapprezzi di emissione 48.219.937 48.219.9373. Riserve 23.812.168 21.232.275

- di utili 23.564.577 20.984.684a) legale 1.987.250 1.858.255b) statutariac) azioni propried) altre 21.577.327 19.126.429

- altre 247.591 247.5914. Strumenti di capitale5. (Azioni proprie)6. Riserve da valutazione: (256.532) (743.484)

- Attività finanziarie disponibili per la vendita (127.461) (568.919)- Attività materiali- Attività immateriali- Copertura di investimenti esteri- Copertura dei flussi finanziari- Differenze di cambio- Attività non correnti in via di dismissione- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (129.071) (174.565)- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto- Leggi speciali di rivalutazione- Differenze di cambio

7. Utile (perdita) d’esercizio 1.803.924 2.579.892Totale 91.579.497 89.288.620

Ai sensi dell’art. 2427, comma 1, n. 7-bis, del codice civile, di seguito si riporta il prospetto di riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo l’origine e con l’indicazione della possibilità di utilizzo e di distribuibilità.

(importi all’euro)

Importo Possibilità di utilizzo

Quota disponibile

Riepilogo degli utilizzi effettuati nei tre precedenti esercizi

per perdite per altre ragioniCapitale 18.000.000 18.000.000Riserva legale 1.987.250 B 1.987.250Riserva straordinaria 5.858.364 A, B, C 5.858.364Riservasovrapprezzo azioni 48.219.937 A, B, C 48.219.937Riserva da valutazione IAS – attivi AFSRiserva da valutazione IAS – TFRRiserve IAS – alter FTA 247.590 A, B, C 247.590Avanzo utili esercizi precedenti 15.718.963 A, B 15.718.963Totale 90.032.104 90.032.104Quota non distribuibile (1) (1.188.465)Residuo quota distribuibile 88.843.639 Legenda: A: per aumento di capital; B: per copertura perdite; C: per distribuzione ai Soci.(1) Dato della quota a copertura dei costi pluriennali non ancora ammortizzati, ex Art. 2425, n. 5 del Codice Civile.

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B.2 Riservedavalutazionedelleattivitàfinanziariedisponibiliperlavendita:composizione

Attività/Valori2017 2016

Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa1. Titoli di debito 327 (454) (569)2. Titoli di capitale3. Quote di O.I.C.R.4. FinanziamentiTotale 327 (454) (569)

B.3 Riservedavalutazionedelleattivitàfinanziariedisponibiliperlavendita:variazioniannue

Causali/Categorie Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti1. Esistenze iniziali (547) (22)2. Variazioni positive 1.132 (22)

2.1. Incrementi di fair value 5902.2. Rigiro a conto economico di riserve negative 542 22

da deterioramento 22da realizzo 542

2.3. Altre variazioni3. Variazioni negative 712

3.1. Riduzioni di fair value 2643.2. Rettifiche da deterioramento

3.3. Rigiro a conto economico di riservenegative: da realizzo 448

3.4. Altre variazioni4. Rimanenza finale (127)

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Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

2.1 Fondi propri

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le disposizoni di vigilanza prudenziale dettate dal nuovo schema di regolamentazione internazionale cosiddetto “Basilea 3” sono state introdotte nell’Unione Europea con il Regolamento (UE) 26.06.3013 n. 575 (Capital Requirements Regulation – CRR) e con la Direttiva (UE) 26.06.2013 n. 36 (Capital Requirements Directive - CRD IV).

L’insieme del Regolamento CRR, della Direttiva CRD IV e delle norme tecniche dell’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority - EBA) configurano il cosiddetto “Single Rulebook”, ossia la disciplina unica e di armonizzazione delle normative prudenziali degli Stati membri dell’UE che è entrata in vigore dal 1° gennaio 2014.In particolare il Regolamento CRR detta le norme in materia di fondi propri (ex patrimonio di vigilanza), requisiti patrimoniali sui rischi, grandi esposizoni, leva finanziaria ed informativa al pubblico.

Il 17 dicembre 2013 Banca d’Italia ha emanato due nuove circolari. La n. 285 “Disposizioni di vigilanza per le banche”, con la quale sono state esercitate le opzioni nazionali previste dalla CRR e recepite le disposizioni della CRD IV, e la n. 286 “Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società d’intermediazione mobiliare”, con cui sono stati definiti gli schemi segnaletici.

È stato inoltre stabilito un regime transitorio che porterà all’introduzione graduale della nuova disciplina sui fondi propri e sui requisiti patrimoniali lungo un periodo di 4 anni (2014-2017).

La normativa stabilisce che i Fondi Propri sono dati dalla somma dal capitale di classe 1 (Tier1) e dal capitale di classe 2 (Tier2). A sua volta il capitale di classe 1 è composto dalla somma del capitale primario di classe 1 (CET1) e dal capitale aggiuntivo di classe 1 (AT1). I coefficienti patrimoniali minimi richiesti dalla normativa sono del 4,5% per il CET1, del 6,0% per l’AT1 e dell’8% per i fondi propri.

Inoltre, la direttiva CRD IV ha introdotto il concetto di buffer di capitale inteso come capitale aggiuntivo rispetto ai requisiti patrimoniali minimi. In particolare la “Riserva di conservazione del capitale (art. 129 e art. 160 della CRD IV) è entrata in vigore dal 1° gennaio 2014. Questa riserva ha lo scopo di costituire adeguate risorse patrimoniali di capitale primario di classe 1 in eccesso rispetto ai requisiti minimi a cui poter attingere nella fasi di “tensione” dei mercati. Questa riserva corrisponde al 2,5% aggiuntivo sull’esposizione ai rischi.

• Con il recepimento in Italia della Direttiva CRD IV e in conformità con quanto previsto dall’Autorità Bancaria Europea, la Banca d’Italia, a conclusione del periodico processo di revisione prudenziale, (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP), può richiedere un capitale aggiuntivo rispetto ai minimi, a fronte della rischiosità complessiva di ogni istituto. Nell’esercizio di tale potestà, Banca d’Italia ha ufficialmente comunicato, in data 23 gennaio 2018 l’avvio del procedimento del periodico processo di revisione sul capitale (SREP) in cui sono stati rivisti i livelli di capitale aggiuntivo rispetto ai requisiti minimi richiesti a fronte della rischiosità complessiva dell’intermediario. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 7,075%– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 8,825%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 11,125%

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Inoltre, in caso di deterioramento del contesto economico e finanziario (condizioni di stress), sono stati definiti i seguenti livelli di capitale (capital guidance) che la Vigilanza si attende vengano mantenuti nel continuo. In dettaglio:

– Coefficiente di capitale primario di classe 1 (CET1 ratio) pari al 9,85%– Coefficiente di capitale di classe 1 (Tier1 ratio) pari al 11,60%– Coefficiente di capitale totale (TCR) pari al 13,90%

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier1 - CET1)

La Banca presenta un Capitale Primario di Classe 1 composto dal capitale versato, dai sovrapprezzi di emissione e dalle riserve di utili portati a nuovo, da cui vengono opportunamente dedotte le riserve di valutazione IAS, sui titoli AFS e sulla maturazione attuariale del TFR, e il valore delle attività immateriali.

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1)

La Banca non presenta componenti classificabili in questa categoria di capitale.

3. Capitale di classe 2 (Tier2 - T2)

La Banca non presenta componenti classificabili in questa categoria di capitale.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

2017 2016

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell’applicazione dei filtri prudenziali 91.579 89.289

di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie (257) (568)B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (95) (91)C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 91.483 89.198D. Elementi da dedurre dal CET1 (290) (414)E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/-) 178 534F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/-E) 91.371 89.318

G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorieH. Elementi da dedurre dall’AT1I. Regime transitorio – Impatto su AT1 (+/-)L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G - H +/- I)

M. Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio

di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorieN. Elementi da dedurre dal T2O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/-)P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 –T2) (M - N +/- O)Q. Totale fondi propri (F + L + P) 91.371 89.318

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2.2 Adeguatezza patrimoniale

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca pone la massima attenzione all’adeguatezza dei coefficienti patrimoniali correlati ai mezzi propri, in prospettiva di uno sviluppo della propria attività.L’effetto di tale monitoraggio è evidenziato dal coefficiente di solvibilità, pari al 16,30%, che è superiore al minimo richiesto (10,95%) dalla normativa di vigilanza e dalle prescrizioni aggiuntive di Banca d’Italia. Tale coefficiente esprime il rapporto tra i mezzi propri ed il complesso di tutte le attività aziendali ponderate in relazione alla percentuale di rischio propria di ciascuna di esse.

La copertura patrimoniale richiesta al 31 dicembre 2017, comprensiva dei rischi di mercato, dei rischi operativi e dei rischi di credito è di 43,95 milioni di euro, l’eccedenza patrimoniale risulta quindi pari a 47,42 milioni di euro.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Categorie/ValoriImporti non ponderati Importi ponderati/ requisiti

2017 2016 2017 2016A. ATTIVITÀ DI RISCHIO 983.274 985.975 455.846 420.441

A.1 Rischio di credito e di controparte 983.274 985.975 455.846 420.4411. Metodologia standardizzata 983.274 985.975 455.846 420.4412. Metodologia basata sui rating interni

2.1 Base2.2 Avanzata

3. CartolarizzazioniB. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA

B.1 Rischio di credito e di controparte 36.468 33.635B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del creditoB.3 Rischio di regolamentoB.4 Rischi di mercato 967 1.658

1. Metodologia standard 967 1.6582. Modelli interni3. Rischio di concentrazione

B.5 Rischio operativo 6.520 6.4521. Metodo base 6.519 6.4522. Metodo standardizzato3. Metodo avanzato

B.6 Altri elementi del calcoloB.7 Totale requisiti prudenziali 43.954 41.745

C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZAC.1 Attività di rischio ponderate 549.440 521.817C.2 Capitale primario di classe 1 /Attività di rischio ponderate

(CET1 capital ratio)16,63% 17,12%

C.3 Capitale di classe 1 /Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio)

16,63% 17,12%

C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio)

16,63% 17,12%

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PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l’esercizio

La Banca, nell’esercizio, non ha effettuato operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell’esercizio

La Banca, dopo la chiusura dell’esercizio, non ha effettuato operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d’azienda.

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PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi degli Amministratori e dei dirigenti

Forma di retribuzione 2017 2016Benefici a breve termine 1.731 1.412Benefici successivi al rapporto di lavoroAltri benefici a lungo termineIndennità per la cessazione del rapporto di lavoroPagamenti in azioniAltri compensiTotale remunerazioni corrisposte a dirigenti con responsabilità strategiche ed agli amministratori 1.731 1.412

I benefici a breve termine includono il compenso degli Amministratori, dei Sindaci e la retribuzione annua lorda del Direttore Generale.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Rapporti con imprese del gruppo Attività Passività Garanziee impegni Proventi Oneri

Imprese controllantiAuriga SAPKB Privatbank SA 103 2.613 2 99Imprese sottoposte al controllo diretto o indiretto delle imprese controllantiPKB Servizi Fiduciari S.p.A. 1.905 9Altre collegateAnthilia Capital Partners SpA 2.740 122 45Lombarda & Associati Srl 48 18

A seguito delle ottenute autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, al 31 dicembre 2017 Cassa Lombarda risulta direttamente controllata dalla Banca di diritto svizzero PKB Privatbank SA, con sede in Lugano, via Balestra 1, che detiene il 99,565% del capitale e, in via indiretta, dalla holding lussemburghese Auriga S.A., con sede legale nella Città del Lussemburgo, n. 2 di Rue de L’Eau L-1149, a cui fa capo la quota totalitaria del capitale della stessa PKB Privatbank S.A..

Nel corso dell’anno, non sono state poste in essere operazioni atipiche e/o inusuali né infragruppo né con parti correlate né con terzi.

Nell’esercizio sono state realizzate operazioni con parti correlate di carattere ordinario come definite dalla normativa Consob. Tali operazioni, che sono state poste in essere sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle convenzioni di legge e delle procedure interne allo scopo previste, sono state regolate a condizioni di mercato.

Cassa Lombarda, alla data del 31 dicembre 2017 ha in essere, oltre a quelle sopra riportate, crediti per cassa con soggetti ex art.136 TUB per l’importo complessivo di euro 913 mila.

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PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

La Banca non ha in essere accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali.

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PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE

La Banca non è tenuta a dare tale informativa.

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Altre informazioni

Informazioni ai sensi dell’Art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob n. 11971

Il seguente prospetto, redatto ai sensi dell’art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, evidenzia i corrispettivi di competenza dell’esercizio 2017 per i servizi di revisione e per quelli diversi dalla revisione, resi dalla stessa Società di revisione incaricata e da entità appartenenti alla sua rete. Gli importi sono comprensivi di IVA e spese.

Tipologia di servizi EY S.p.A. (già Reconta Ernst & Young)Revisione contabile 160Servizi di attestazione 19Servizi di consulenza fiscaleAltri servizi 37

periziebilancio socialealtro 37

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INFORMATIVA AL PUBBLICO STATO PER STATO (COUNTRY-BY-COUNTRY REPORTING)

Nel corso dell’esercizio 2017, Cassa Lombarda non aveva insediamenti stabili in altri Stati Membri dell’Unione Europea né in Stati Terzi. La sua attività ed i dati che ad essa si riferiscono, come riportati nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017, fanno quindi esclusivo riferimento al business italiano.

Nello specifico, per l’esercizio 2017 e con riferimento all’Italia, si precisa quanto ai successivi punti a), b), c), d), e), f) in conformità al dettato della Circolare n. 285/2013 di Banca d’Italia, Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2, allegato A.

a) Cassa Lombarda S.p.A. ha esercitato, con tale denominazione, le seguenti attività (rif. art 317, tab. 2, Regolamento UE n° 575/2013);

Negoziazioni e vendite Negoziazione per conto proprioRicezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziariEsecuzione di ordini per conto dei clientiCollocamento di strumenti finanziari

Intermediazione al dettaglio (Attività con persone fisiche o con PMI che soddisfano i criteri di cui all’articolo 123 per la classe delle esposizioni al dettaglio)

Ricezione e trasmissione di ordini riguardanti uno o più strumenti finanziariEsecuzione di ordini per conto dei clientiCollocamento di strumenti finanziari

Servizi bancari a carattere commerciale Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabiliOperazioni di prestitoRilascio di garanzie e di impegni di firma

Servizi bancari al dettaglio(Attività con persone fisiche o con PMI che soddisfano i criteri di cui all’articolo 123 per la classe delle esposizioni al dettaglio)

Raccolta di depositi o di altri fondi rimborsabiliOperazioni di prestitoRilascio di garanzie e di impegni di firma

Pagamenti e regolamenti Servizi di pagamentoEmissione e gestione di mezzi di pagamento

Gestioni patrimoniali Gestione di portafogli

b) ha registrato un fatturato complessivo, inteso come margine d’intermediazione, pari a euro 40.540.243;

c) ha mediamente impiegato un numero di dipendenti, calcolato su base equivalente di tempo pieno (c.d. “full time equivalent”) pari a 212,6;

d) ha riportato un utile prima delle imposte per euro 2.668.868;

e) ha rilevato imposte sull’utile per euro (864.944);

f) non ha ricevuto alcuna sorta di contributo o sovvenzionamento pubblico.

Informazioni più complete, in conformità a quanto richiesto dalla normative vigente, sono rintracciabili sul sito web della Banca, all’indirizzo: http://www.cassalombarda.it/.

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ESTRATTO DELL’ULTIMO BILANCIO APPROVATO DELLA CONTROLLANTE

In conformità alle richieste di cui agli artt. 2497 e segg. del Codice Civile, inerenti i soggetti sottoposti a direzione e coordinamento, estratto dell’ultimo bilancio d’esercizio approvato dalla controllante PKB Privatbank SA, relativo all’anno 2016, redatto in conformità ai Principi Contabili svizzeri e espresso con il Franco Svizzero quale valuta di conto.

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Attivi Importi in CHF 31.12.2017 31.12.2016

Liquidità 448.661.135,91 602.584.323,15

Crediti nei confronti di banche 205.336.059,77 325.933.939,79

Crediti nei confronti della clientela 534.942.975,29 563.773.066,37

Crediti ipotecari 801.350.519,3 807.689.767,63

Attività di negoziazione 0,00 0,00

Valori di sostituzione positivi di strumenti finanziari derivati 16.555.386,47 29.037.065,67

Immobilizzazioni finanziarie 155.084.347,31 187.525.194,86

Ratei e risconti 7.846.062,90 10.852.271,20

Partecipazioni 137.385.816,43 137.867.193,15

Immobilizzazioni materiali 25.919.113,86 28.623.656,79

Valori immateriali 2.983.031,79 5.966.063,63

Altri attivi 12.731.618,90 10.437.276,18

Totale attivi 2.348.796.068,01 2.710.289.818,42

BILANCIO

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Attivi Importi in CHF 31.12.2017 31.12.2016

Impegni eventuali 27.269.066,25 42.034.124,69

Impegni irrevocabili 11.097.340,00 26.391.237,88

Impegni di pagamento e di versamento suppletivo 4.080.371,31 3.370.711,39

Passivi Importi in CHF 31.12.2017 31.12.2016

Impegni nei confronti di banche 151.083.587,72 190.036.950,03

Impegni risultanti da depositi della clientela 1.649.471.538,69 2.014.953.728,39

Valori di sostituzione negativi di strumenti finanziari derivati 25.517.467,00 32.021.098,44

Mutui presso centrali d.emissione di obbligazioni fondiarie e prestiti 62.800.000,00 -

Ratei e risconti 20.335.577,38 23.021.476,10

Altri passivi 947.965,81 7.731.791,57

Accantonamenti 25.249.538,67 26.394.369,73

Riserve per rischi bancari generali 48.350.000,00 48.350.000,00

Capitale sociale 20.000.000,00 20.000.000,00

Riserva legale da capitale 67.867.600,00 67.867.600,00

di cui riserva da apporti di capitale esenti da imposta 67.867.600,00 67.867.600,00

Riserva legale da utili 41.000.000,00 41.000.000,00

Riserve facoltative da utili 217.000.000,00 216.000.000,00

Utile riportato 14.412.804,15 14.351.266,17

Utile d’esercizio 4.759.988,59 8.561.537,99

Totale Passivi 2.348.796.068,01 2.710.289.818,42

OPERAZIONI FUORI BILANCIO

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Importi in CHF 2017 2016

Risultato da operazioni su interessiProventi da interessi e sconti 24.361.535,86 25.479.180,38Proventi da interessi e dividendi delle attività di negoziazione 188.171,01 220.718,09Proventi da interessi e dividendi da investimenti finanziari 1.154.931,07 3.554.418,27Oneri per interessi -3.892.407,91 -2.939.156,52Subtotale: risultato lordo da operazioni su interessi 21.812.230,03 26.315.160,22Variazioni di rettifiche di valore per rischi di perdita e perdite da operazioni su interessi 269.675,50 -3.795.270,62Subtotale: risultato netto da operazioni su interessi 22.081.905,53 22.519.889,60

Risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizioProventi da commissioni su operazioni di negoziazione titoli e d’investimento 51.987.081,47 57.577.896,84Proventi da commissioni su operazioni di credito 745.253,70 805.782,42Proventi da commissioni sulle altre prestazioni di servizio 7.660.265,86 6.789.109,93Oneri per commissioni -9.898.778,06 -11.836.344,56Subtotale: risultato da operazioni su commissione e da prestazioni di servizio 50.493.822,97 53.336.444,63

Risultato da attività di negoziazione e dall.opzione fair value 9.111.009,88 11.276.777,83

Altri risultati ordinariRisultato da alienazioni di immobilizzazioni finanziarie 75.713,94 226.026,72Proventi da partecipazioni 71.903,00 412.135,48Risultato da immobili 429.158,24 753.886,99Altri proventi ordinari 0,00 194.622,72Altri oneri ordinari -1.664,14 0,00Subtotale: altri risultati ordinari 575.111,04 1.586.671,91

Ricavi netti 82.261.849,42 88.719.783,97

Costi d.esercizioCosti per il personale -54.446.537,05 -55.942.497,66Altri costi d.esercizio -16.835.232,84 -18.237.770,36Subtotale: costi d’esercizio -71.281.769,89 -74.180.268,02

Utile lordo 10.980.079,53 14.539.515,95

Rettifiche di valore su partecipazioni nonché ammortamenti su immobilizzazioni materiali e valori immateriali -8.041.000,33 -10.413.701,14

Variazioni di accantonamenti e altre rettifiche di valore nonché perdite -737.537,80 2.582.634,54Risultato d’esercizio 2.201.541,40 6.708.449,35

Ricavi straordinari 3.448.609,02 4.044.172,08Costi straordinari -120.162,49 -49.191,03Variazione di riserve per rischi bancari generali 0,00 0,00Imposte -769.999,34 -2.141.892,420

Utile d’esercizio 4.759.988,59 8.561.537.98

CONTO ECONOMICO

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Proposta del Consiglio di amministrazione Importi in CHF 31.12.2017 31.12.2016

Utile d’esercizio 4.759.988,59 8.561.537,98Utile riportato 14.412.804,15 14.351.266,17Utile di bilancio 19.172.792,74 22.912.804,15

Impiego dell’utile– Assegnazione a riserva legale da utili– Assegnazione a riserve facoltative da utili 1.000.000,00 1.000.000,00– Distribuzioni dall’utile di bilancio 7.500.000,00

Riporto a nuovo 18.172.792,74 14.412.804,15

Importi in CHF

CapitaleSociale

Riserve dacapitale

Riserve dautili

Riserveper rischibancarigenerali

Riserve daconver-sionedelle valuteestere

Riservefacolta-tiveda utilie utileriportato/ perditariportata

Propriequote dicapitale(vocenegativa)

Quoteminori-tarie

Risultatodel perio-do

Totale

Capitale proprio all’inizio dell’esercizio di riferimento

20.000 67.868 41.000 48.350 - 230.351 - - 8.561 416.130

Dividendi e altre distribuzioni -7.500 -7.500

Altre assegnazioni alle / Altri prelievi dalle riserve per rischi bancari generali

-

Altre assegnazioni alle / Altri prelievi dalle altre riserve 1.061 -1.061 -

Utile del periodo 4.760 4.760

Capitale proprio alla fine del periodo di riferimento 20.000 67.868 41.000 48.350 - 231.412 - - 4.760 413.390

IMPIEGO DELL’UTILE

PRESENTAZIONE DELLE VARIAZIONI DEL CAPITALE PROPRIO

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RELAZIONI E DELIBERE

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DELIBERAZIONI DELL’ASSEMBLEA DEI SOCI

L’Assemblea ordinaria degli Azionisti riunitasi in prima convocazione presso la sede di Milano in via Manzoni 12/14, il giorno 19 aprile 2018, sotto la presidenza del dott. Massimo Trabaldo Togna, all’unanimità ha approvato, conformemente a quanto proposto dal Consiglio di Amministrazione:• la relazione del Consiglio di Amministrazione sulla gestione;• lo stato patrimoniale ed il conto economico al 31 dicembre 2017, con la nota integrativa e gli

allegati al Bilancio;e ha deliberato all’unanimità di destinare l’utile di esercizio, pari ad Euro 1.803.924,43.=, come segue:- “riserva legale” per Euro 90.196,22.=;- “a nuovo” per Euro 1.713.728,81.=.

L’Assemblea ha poi provveduto, tra l’altro, a:• determinare il compenso globale annuo spettante agli Amministratori, ivi compresi quelli

investiti di particolari cariche ai sensi dell’art. 2389, terzo comma, c.c. e dell’art. 18 dello Statuto sociale.

• nominare – in sostituzione del dimissionario dott. Maurizio Napolitano – quale Sindaco supplente, che rimarrà in carica per un triennio e pertanto fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2019, la dott.ssa Giulia De Martino.

Milano, 19 aprile 2018

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DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIODI AMMINISTRAZIONE DEL 19 APRILE 2018

Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi presso la sede di Milano in via Manzoni 12/14 il giorno 19 aprile 2018, ha deliberato le seguenti nomine, che resteranno attribuite fino all’Assemblea che sarà chiamata ad approvare il Bilancio al 31 dicembre 2018:

- Dott. Massimo Trabaldo Togna – Presidente del Consiglio di Amministrazione;- Avv. Francesco Bellini – Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione;- Dott. Paolo Vistalli –Amministratore Delegato;- Avv. Leonardo Rossi – Segretario del Consiglio di Amministrazione.

Milano, 19 aprile 2018

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Via Manzoni, 12/14 - 20121 Milano - T. +39 0277991 - [email protected]