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LA FISIOANIMAZIONE
Milvia AnselmoEducatore professionale
Manuela BrambillaFisioterapista
Marina OlivieriMedico, psicogeriatra – direttore sanitario
Mercoledì 14 noveMbre 2012
Bologna 14 -15 novembre 2012Centro Congressi Savoia Hotel
ForumN.A.Strumenti idee e soluzioni per l’innovazione sociale e il welfare di cura
IV edizione
FORUMN.A. Strumen1 idee e soluzioni Per l’innovazione sociale e il welfare di cura Bologna 14-‐15 novembre 2012
Manuela Brambilla: fisioterapista Milvia Anselmo: educatore professionale
Marina Olivieri: medico
FISIO ANIMAZIONE un percorso di integrazione tra professionis1
Parte prima La fisioanimazione e gli uten1
Definizione, obiePvi, des1natari Strumen1, luoghi e tempi
EffeP collaterali e controindicazioni Parte seconda La fisioanimazione e l’équipe
Strumen1 e modalità per condividere le informazioni oVenute Informazione e formazione a tuP gli operatori coinvol1 nella cura
DibaPto: prima raccolta di spun1 di riflessione, domande, curiosità (che verranno traVa1 dopo la parte terza) Parte terza La fisioanimazione nella pra1ca
La costruzione di una seduta di fisioanimazione Un caso di persona anziana con ricovero defini1vo
Un caso di persona anziana in dimissione verso il domicilio
Manuela Brambilla: fisioterapista Milvia Anselmo: educatore professionale
Marina Olivieri: medico
Fisioanimazione: uniamo le competenze in sinergia
Che cos’è? A chi è rivolta? Chi la propone? Dove? Quanto? Come? ObiePvi?
Che cos’è?
E’un’aPvità fruibile da un gruppo allargato di soggeP
E’ il risultato della sinergia tra s1molazioni Motorio-‐riabilita1ve
Ludiche Socializzan1
AVen1ve-‐anmesiche Relazionale
A chi è rivolta? Ch
iunq
ue
Uomo Donna
Bambini disabili
Il fisioterapista cerca di mantenere, recuperare, migliorare le abilità funzionali residue, iden1ficando strategie individualizzate
L’educatore professionale permeVe alla persona di esprimere le proprie potenzialità, al di là dei vincoli pos1 dall’is1tuzionalizzazione e dalle limitazioni fisiche e cogni1ve.
Chi la propone?
Dove? Luogo: CircoscriVo
Con1nuo ProteVo da azioni di disturbo
Disponibile di luce omogenea ProteVo da rumori
Condivisibile da un gruppo eterogeneo
Adeguata clima1zzazione
Variabili: Dimensione del gruppo
Affluenza di persone estranee (operatori-‐paren1)
Quanto?
Parte funzionale con ritmi lega1 all’esecuzione 10 min. riscaldamento 10 min. aPvità personalizzate 10 min. defa1camento
Parte relazionale con ritmi e tempi della relazione 10 min. avvicinamento 30 min. aPvità personalizzate 10 min. saluto-‐allontanamento
TOT 90’ min
Come?
A componente cogni1va e relazionale ha uno scopo maggiormente socializzante. Prevede giochi che riescano a mantenere un buon livello di aVenzione aVraverso il diver1mento, studia1 in base alle potenzialità e aP al mantenimento delle aPvità quo1diane. La fisioterapista è co-‐conduVrice, corregge posture, valuta facilitazioni o ausili mima1 da aVrezzi ludici.
A componente prevalentemente esecu1va, con esercizi di s1molazione funzionale, è condoVa dalla fisioterapista. L’educatrice è co-‐conduVrice e dà un sostegno cogni1vo e relazionale alla seduta con spiegazioni verbali e richiami relazionali.
Prima fase dell’aPvità
Seconda fase dell’aPvità
ObiePvi?
Consolidare la relazione di fiducia tra pazien1 e figure professionali coinvolte Aumentare le reciproche sensibilità professionali e le competenze interdisciplinari degli operatori U1lizzare al meglio le professionalità e gli spazi a disposizione
Mantenere in funzione le capacità motorie, aVen1ve e cogni1ve residue Consolidare la relazione tra gli ospi1 partendo dalla interazione fisica Rendere il gruppo capace di aprirsi alla accoglienza ed alla convivenza con soggeP problema1ci Fornire un momento di “diver1ssement” che serva a migliorare il tono dell’umore, allontanando ansia e frustrazione, seppur per un tempo breve
Primari
Secondari
Fisioanimazione: da aPvità ...
a strumento di valutazione?
FORUMN.A. Strumen1 idee e soluzioni Per l’innovazione sociale e il welfare di cura Bologna 14-‐15 novembre 2012
Fisioanimazione come strumento di valutazione:
SVAM
La valutazione personalizzata prevede che, al singolo soggeVo, venga somministrata una scheda di valutazione osserva1va.
La scheda è a somministrazione unica durante la seduta.
VALUTAZIONE PERSONALIZZATA DURANTE UNA SEDUTA DI
FISIOANIMAZIONE
SVAM Scheda di Valutazione
ad Approccio
Mul1disciplinare
La valutazione personalizzata, faVa durante l’aPvità di fisioanimazione, permeVe al singolo di esprimersi in modo spontaneo e naturale rispeVo a ciò che accade nei sePng più formali previs1 per la valutazione con scale validate.
L’operatore stesso, con la scala osserva1va, si pone più facilmente domande sul “paziente reale”: “Perché mangia e si porta il cibo alla bocca, ma non si lava il viso pur essendo in grado funzionalmente??”
scopo
SVAM
DATA
COMPRENSIONE CONSEGNA
PERMANENZA NELLA ATTIVITA’
CAPACITA’ DECISIONALE
CAPACITA’DI MEMORIZZARE L’ATTIVITA’
COORDINAMENTO SPAZIOMOTORIO
AUTONOMIA DA FACILITAZIONI
TOT (Sì)
FIRMA
DATA
О Sì О no О Sì О no О Sì О no О Sì О no О Sì О no О Sì О no
VALUTAZIONE SPECIFICA __________________________________________________________________________________________ NOTE:
DATA
О Sì О no О Sì О no О Sì О no О Sì О no
О Sì О no О Sì О no
VALUTAZIONE SPECIFICA __________________________________________________________________________________________________ NOTE:
DATA
О Sì О no О Sì О no О Sì О no О Sì О no
О Sì О no О Sì О no
VALUTAZIONE SPECIFICA _________________________________________________________________________________________________________ NOTE:
SVAM (Scheda Valuta1va Approccio Mul1disciplinare)
Signor/a ___________________
SVAM
SVAM
La Scheda di Valutazione con Approccio Mul1disciplinare è struVurata con item che abbiano lo scopo di fornire da1 u1li a tarare l’intervento nell’aPvità come nel quo1diano.
scopo
SVAM
La Scheda di Valutazione con Approccio Mul1disciplinare è u1lizzabile più volte e struVurata affinché le risposte oVenute: siano unidirezionali (in negazione o in affermazione) siano trasferibili a tuP gli operatori e possano esitare in strategie
scopo
SVAM
La Scheda di Valutazione con Approccio Mul1disciplinare è struVurata affinché le risposte oVenute: siano generalizzabili ad altre aPvità/momen1 della giornata del paziente:
Mobilizzazione Igiene personale
Alimentazione APvità ludico -‐ motorie
scopo
SVAM
COMPRENSIONE CONSEGNA
L’ospite riesce a riprodurre il gesto che gli viene chiesto, dimostrando così di aver capito la consegna
Alcuni riescono a comprendere la consegna esclusivamente aVraverso la dimostrazione pra1ca, agendo per imitazione
SVAM
PERMANENZA NELL’ATTIVITA’
L’ospite mostra capacità aVen1ve sufficien1 a svolgere l’aPvità per il tempo richiesto
L’ospite riesce a meVersi in gioco e ad apprezzare l’aPvità tanto da portarla a termine
SVAM
CAPACITA’ DECISIONALE
L’ospite ha autonomia nello scegliere le modalità di esecuzione o se eseguire o meno quanto gli viene richiesto
SVAM
CAPACITA’ DI MEMORIZZARE L’ATTIVITA’
L’ospite mostra di riuscire ad eseguire la consegna dall’inizio alla fine, senza dimen1care ciò che gli era stato chiesto La partecipazione ripetuta all’aPvità di fisioanimazione può essere u1le a stabilire se l’ospite abbia una reale difficoltà di memorizzazione o si traP invece di scarso gradimento dell’aPvità
SVAM
COORDINAMENTO SPAZIO-‐MOTORIO
L’ospite è in grado di u1lizzare al meglio lo spazio che ha a disposizione, nel rispeVo di chi gli sta intorno
SVAM
AUTONOMIA DA FACILITAZIONE
L’ospite riesce ad eseguire le consegne in completa autonomia, senza necessitare di suppor1 funzionali o relazionali
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SVAM: un elemento di valutazione inserito in un ampio contesto
da cui non prescindere
INGRESSO VALUTAZIONE MULTIDISCIPLINARE
VISITA FISIATRICA
VISITA MEDICA SCALE DI VALUTAZIONE
P.A.I. INGRESSO
STRUTTURA A CASA
INDIVIDUAZIONE OBIETTIVI
CONSIGLI UTILI
OCCUPAZIONALI AUSILI
PRESA IN CARICO SANITARIA E RIABILITATIVA
ATTIVITA’ RELAZIONALE
OCCUPAZIONALE FISIOANIMAZIONE: PROGRAMMA
INDIVIDUALIZZATO DI VALUTAZIONE
VERIFICA OBIETTIVI RAGGIUNTI
P.A.I. SUCCESSIVI A SECONDA DEL RAGGIUNGIMENTO O MENO DEGLI OBIETTIVI E DELLA FATTIBILITA’ DELL’INTERVENTO ATTUATO SI
RIPROPONGONO O SI MODIFICANO I PROGRAMMI PERSONALIZZATI
EVENTUALE VISITA DOMICILIARE
VISIONE UNITA’ ABITATIVA
ESAME OBIETTIVO PER FUNZIONE
COLLOQUIO CON OSPITE-‐FAM-‐CAREGIVER
SVAM
PRIMA DI UNA SEDUTA:
Iden1ficare il paziente oggeVo di valutazione: SoggeVo che presenta una cri1cità cui dare una risposta (Esclusi: soggeP non autonomi e soggeP autonomi) Programmare aVraverso l’esperienza e la conoscenza del soggeVo nella quo1dianità Analizzare la domanda al fine di tarare adeguatamente l’intervento Decidere il numero di sedute di osservazione considerando i risulta1 delle scale (MMSE, TineP, Barthel) somministrate nel tempo al soggeVo, che può risultare stabile, in miglioramento, in peggioramento
COSTRUZIONE DELLA SINGOLA SEDUTA:
FISIOTERAPISTA Prepara esercizi funzionali per i distreP interessa1
Studia facilitazioni che colmino le disabilità
Programma il numero di ripe1zioni esecu1ve
EDUCATORE Prepara aPvità ludico-‐relazionali
Studia s1molazioni adaVe al grado di cogni1vità
Decide il numero delle consegne
Formazione del gruppo persone di solito interessate solo all’aPvità riabilita1va e non a quella ludica-‐socializzante persone interessate solo ad aPvità ludica e non a quella riabilita1va
DURANTE UNA SEDUTA:
Osservazione (posizione dei conduVori, distribuzione e scelta delle posizioni degli ospi1) Valutazione individualizzata (consegna, permanenza, decisione, memorizzazione, coordinamento) Personalizzazione della seduta Inserimento di strategie funzionali o cogni1ve
studiate a tavolino improvvisate per necessità
messe in aVo dall’utente in automa1smo
Confronto tra fisioterapista ed educatore
DOPO UNA SEDUTA: Nell’immediato: confronto tra fisioterapista ed educatore Contestualmente alla quo1dianità: valutazione della riproducibilità in autonomia, con facilitazioni o strategie altamente individualizzate SePmanalmente: ritorno all’équipe di base, che elabora come impostare l’intervento e trasferirlo al personale di assistenza o alla persona che ha posto la domanda Semestralmente: nel PAI A lungo termine: formazione, adeguamento protocolli, linee guida
Le nostre “cavie”…
Caso R.C. Ricovero in struVura: dicembre 2006 Prima del ricovero: viveva sola in un alloggio totalmente inadeguato supportata da una badante nell’igiene personale e nella cura della casa Caregiver: nipote con la quale decide il ricovero in RSA All’ingresso:
cogni1vità: livello cogni1vo discreto (MMSE= 23,7) deficit selePvo della MBT, scarsa ideazione, buona manualità funzionalità: deambulazione in autonomia con bastone (TINETTI=18)
Caso R.C. Durante il ricovero: deterioramento psicomotorio, fraVura di femore, resta in carrozzina anche se il cammino assis1to è possibile Perché la fisioanimazione: R.C. man1ene una buona capacità di collaborare nei passaggi posturali e di camminare con supervisione del TDR (TineP=14/28), ha buon uso degli ar1 superiori durante le aPvità di laboratorio e livello cogni1vo pressoché stabile (MMSE=21), ma richiede un importante intervento del personale assistenziale (Barthel=28/100). Da qui la necessità di valutare in équipe se sia possibile individuare delle strategie u1li a ridurre il carico assistenziale
Caso C.R.
Domanda è possibile farle comprendere le consegne, affinchè mantenga una manualità idonea a garan9rsi l’autonomia nell’igiene personale dalle spalle in su? Partenza della domanda personale assistenziale Le scale validate somministrate mostrano stabilità TINETTI_ 15 _BARTHEL_ 16 _MMSE_ 23,4 _ Somministriamo PIU’ SEDUTE di FISIOANIMAZIONE Tes9amo con più valutazioni osserva9ve nel tempo Risposta cogni9va NEGATIVA immediata, conver9bile sul lungo tempo Risposta funzionale POSITIVA con facilitazione-‐imitazione
Risposta POSITIVA inizialmente con falicitazione-‐imitazione, nel tempo con meccanizzazione del gesto richiesto
EQUIPE: richiede,nelle aZvità funzionali, facilitazioni specifiche (necessita di training sulla risorsa umana)
Caso M.V.
Ricovero in struVura: Febbraio 2012 Prima del ricovero: Autonoma fino alla morte del marito (Dicembre 2011), poi le viene diagnos1cata una importante depressione e successivamente il Morbo di Parkinson Caregiver: Figlio che decide, dietro consiglio del neurologo, il ricovero in RSA con l’intento di riportarla a casa qualora risul1 faPbile All’ingresso:
cogni1vità: livello cogni1vo buono (MMSE= 24,4), buona manualità, minata a traP dal Parkinson funzionalità: deambula con walker (TINETTI= 13), ma necessita di supervisione
Caso M.V.
Durante il ricovero: miglioramento del tono dell’umore; leggero peggioramento del tremore e della rigidità causa1 dal Parkinson Perché la fisioanimazione: M.V. man1ene inalterate le sue autonomie, ma è necessario valutare in equipe le strategie più adeguate a sfruVare al meglio le sue potenzialità, agevolando la ges1one quo1diana in struVura come al domicilio
Caso V.M. Domanda è possibile individuare strategie per renderla meno dipendente nella vita quo9diana e favorire un eventuale rientro al domicilio? Partenza della domanda ASA/ Ospite-‐familiari Le scale validate dimostrano che è lentamente migliorata. TINETTI_ 17 _BARTHEL_ 63 _MMSE_ 24,4 _ Somministriamo PIU’ SEDUTE di FISIOANIMAZIONE Tes9amo con più valutazioni osserva9ve nel tempo Risposta cogni9va POSITIVA con strategia Risposta funzionale POSITIVA con strategia
Risposta POSITIVA: si possono usare strategie nelle ADL EQUIPE: training specifico sul personale. La patologia necessita di risorse umane formate FORMAZIONE sulle patologie
CON.CLU.SIO.NI …
La FISIONIMAZIONE dà indicazioni circa interven1 di équipe specifici su:
SoggeVo: completamento della valutazione/conoscenza rispeVo al PAI Equipe: diffusione di conoscenze/esperienze emerse dall’aPvità Ambiente: strategie per meglio adaVarlo alle caraVeris1che del paziente
Protocolli: sostegno alla costruzione delle Linee Guida specifiche
Formazione: emersione di necessità forma1ve su vari argomen1
GRAZIE Grazie
Caso 1 (RAN.BAM.)
Domanda: ha le autonomie necessarie per un rientro al domicilio? Partenza della domanda: soggebo/ famiglia Le scale validate sono costan9 nel tempo. TINETTI_ 2 _BARTHEL_ 25 _MMSE_ 29,3 _ Somministriamo UNA UNICA seduta di FISIOANIMAZIONE: Valutazione osserva9va UNICA _ 6/6 _ Risposta cogni9va POSITIVA Risposta funzionale POSITIVA
Risposta POSITIVA: il soggebo può rientrare al domicilio EQUIPE: informa la famiglia dell’esito posi9vo, consiglia interven9 sull’ambiente, consiglia un aiuto assistenziale al domicilio e sostegno psicologico
Altro caso
Caso 3 (BAI.WAL.)
Domanda è possibile mantenere le autonomie nelle ADL? Partenza della domanda ASA/famiglia Le scale validate somministrate mostrano un rapido peggioramento TINETTI_ 14 _BARTHEL_ 64 _MMSE_ 25,7 _ Somministriamo POCHE sedute di FISIOANIMAZIONE vicine nel tempo Valutazioni osserva9ve MULTIPLE Risposta cogni9va POSITIVA/NEGATIVA alterne Risposta funzionale POSITIVA/NEGATIVE alterne Risposte alterne con prevalenza di scale NEGATIVE Risposta NEGATIVA: non è possibile mantenere l’autonomia EQUIPE: training specifico sul personale per necessità assistenziali variabili anche di giorno in giorno FORMAZIONE su tecniche da applicare
Caso 4 (BAN.LID.)
Domanda è possibile u9lizzare le autonomie residue nonostante i limi9 cogni9vi e comunica9vi? Partenza della domanda ASL (persona afasica, funzionalmente in grado, ma con dis9mia del sé e scarsa fiducia nel personale di assistenza) Le scale validate mostrano stabilità TINETTI_ 16 _BARTHEL_ 4 _MMSE_ 2,7 _ Somministriamo DIVERSE sedute di FISIOANIMAZIONE, ciascuna valutante una strategia di intervento Risposta cogni9va POSITIVA solo con facilitazioni Risposta funzionale POSITIVA solo con falicitazioni
Risposta POSITIVA: si possono usare strategie
EQUIPE: training specifico sulla risorsa umana per ciascuna facilitazione facilitazioni tecnico-‐relazionali per le singole risorse umane, sia nelle aZvità funzionali che cogni9ve
Caso 6 (MOR.GIU.)
Domanda è possibile ridurre il carico assistenziale nella ges9one quo9diana, trovandoci in presenza di un soggebo cogni9vamente integro? Partenza della domanda personale assistenziale Le scale validate somministrate mostrano stabilità. TINNETTI_ 1 _BARTHEL_ 13 _MMSE_ 27,4 _ Somministriamo UNA UNICA seduta di FISIOANIMAZIONE: Testo con valutazione osserva9va UNICA Risposta cogni9va POSITIVA Risposta funzionale NEGATIVA
Risposta NEGATIVA: il soggebo richiede alta assistenza
EQUIPE: si informa il personale che l’ospite richiede un intervento aZvo importante ed è quindi inu9le richiedere un grado di collaborazione al di sopra delle potenzialità effeZve