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Relatore: Prof. Giampaolo Azzoni Correlatore: Prof. Edoardo Fittipaldi IL CONTRIBUTO DELL’ECONOMIA DI COMUNIONE A UNA CULTURA DELLA RESPONSABILITA’ D’IMPRESA Università degli Studi di Pavia Corso di Laurea in Editoria e Comunicazione Multimediale Tesi di laurea di: Tiziana Mazzon Anno Accademico 2005/2006

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Relatore:Prof. Giampaolo AzzoniCorrelatore:Prof. Edoardo Fittipaldi

IL CONTRIBUTO DELL’ECONOMIA DI COMUNIONE A UNA CULTURA

DELLA RESPONSABILITA’ D’IMPRESA

Università degli Studi di Pavia

Corso di Laurea in

Editoria e Comunicazione Multimediale

Tesi di laurea di:Tiziana Mazzon

Anno Accademico 2005/2006

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CSR:COSA SIGNIFICA RESPONSABILE?

CSR = Corporate Social Responsibility

Libro Verde Commissione Europea (2001)

sistema di governo aperto

accordo dei vari interessi

approccio della qualità e dello sviluppo sostenibile

Primo Rapporto

sulla Responsabilità Sociale in Italia (2003)

tensione a soddisfare le legittime attese di tutti gli stakeholder

spazi di discrezionalità

volontà di rispondere = rendere conto di comportamenti e risultati dovere di accountability

Rischio: autoreferenzialità

Necessità di standard condivisi e confrontabili

numerose iniziative e dibattiti (già anni ’70)

2Pavia, 18 aprile 2007

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LA COMUNICAZIONE RESPONSABILE

Modello di governance allargata vantaggi per:

società e ambiente

performance economiche

reputazione e brand value

Rapporto FERPI

sulla Comunicazione Responsabile (2006)

45,3% comunicatori

47,9% stakeholder tecnici

Rischio: orientamento all’immagine

CSR deve diventare strumento di governo

strategico

impresa

Comunicazione socialmente responsabile

NON credibile

CSR rimane strumento di immagine

3Pavia, 18 aprile 2007

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51,3 48,742,2

30,3

20,2

LA DIMENSIONE CULTURALE

Criticità che influenzano negativamente le politiche di CSR

Mancanza cultura aziendale orientata alla responsabilità sociale

Importanza della dimensione culturale: > efficacia autoregolamentazione

punti di debolezzaAssenza di istituzioni adeguate

Scarso coinvolgimento di shareholder, consumatori e dipendenti

Giudizi di conformitàindipendenti, credibili e autorevoli

Comportamenti volti a premiare buone pratiche di CSR

Necessità di una cultura condivisa che stimoli e sostenga un’adesione volontaria

(Rapporto FERPI 2006)

4Pavia, 18 aprile 2007

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L’ECONOMIA DI COMUNIONE

Radici dell’Economia di Comunione (EdC):

Movimento dei Focolari PROPOSTA:

Creare imprese che utilizzino gli utili secondo

tre scopi

Ideale dell’unità tra persone, popoli e culture diverse

1991: viaggio di Chiara Lubich in Brasile

1/3 sostegno agli indigenti

1/3 formazione culturale

1/3 sviluppo dell’impresa

Indigenti

non “assistiti” ma membri

condivisione e dignità

Formazione culturale

“cultura del dare”

approccio orientato alla persona

Sviluppo dell’impresa

libertà e flessibilità

ricchezza come mezzo anziché fine

5Pavia, 18 aprile 2007

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ESEMPI DI APPLICAZIONE DELL’ EdC - 1

promozione, vendita e assistenza di articoli per l’industria metalmeccanica

(Torino, 1969)RIDIX S.p.A.

clima interno

rapporti esterni

Disponibilità del personale a lavorare non retribuito per evitare licenziamenti

63 dipendenti

Reciprocità = metodo di gestione

fatturato: 16 milioni di euro

Effetti adesione EdC:

affiatamento

collegialità decisionale

conflittualità contenuta

stima e fiducia

indicata come esempio di successo

6Pavia, 18 aprile 2007

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ESEMPI DI APPLICAZIONE DELL’ EdC - 2

fatturato: 15 milioni di euro(Sestri Levante, 1986)

Consorzio “Roberto Tassano”

rapporto con la comunità

Costituzione Fondazione per garantire una nuova sede

23 cooperative (750 soci e dipendenti)

Diffusione unità d’intenti e senso di responsabilità

servizi socio-assistenziali + turismo sociale inserimento lavorativo disagiati servizi sul territorioEffetti adesione EdC:

stesura Piano di Zona

opportunità lavorative

laboratorio protetto

dignitàprofessionalità

Ammirazione e attivazione delle autorità politiche

7Pavia, 18 aprile 2007

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NOVITA’ DELL’EdC

Novità dell’Economia di Comunione:

rapporti nuovi con tutti gli stakeholder

agire etico

Adesione profonda a matrice culturale

Valori scelti per motivazioni intrinseche

8Pavia, 18 aprile 2007

Assunzione di responsabilità non

dovute ma funzionali a benessere collettivo

Fiducia Gratuità non avventata

Dialogo

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IMPLICAZIONI DELL’EdC

sviluppo di capitale umano, beni e servizi

riduzione della criminalità

Miglioramento del tessuto sociale

> coesione sociale giustizia ed equità

tradizione dell’economia civile

Vocazione originaria dell’attività economica

impresa benessere collettivo

mercato rinforzo vincolo socialeAffinità con modello “cittadinanza sociale”

9Pavia, 18 aprile 2007

EdC = evoluzione della responsabilità d’impresa

obiettivi aziendali + benessere ambiente e società

successo con priorità del capitale umano

messa in discussione del self interest

approccio costruttivo e pro-attivo

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CONCLUSIONI

Necessità di una maggiore diffusione dell’EdC:

2006: 754 imprese in tutto il mondo 3 “Poli industriali”

La Economia di Comunione:

storia e identità precisa

valori universali per

una economia di comunione

468 Europa

247 America

34 Asia 3 Africa 2Australia

Polo Lionello ItaliaPolo Spartaco BrasilePolo Solidaridad

Argentina

Luigino Bruni:1

1 (Bruni, L., Crivelli, L., Per un’economia di comunione – un approccio multidisciplinare, Roma, Città Nuova Editrice, 2004, p. 30)

10Pavia, 18 aprile 2007