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Il Video on Demand in Europa: tendenze del mercato audiovisivo e prospettive di policy Augusto Preta, ITMedia Consulting Relazione introduttiva al convegno Regolazione e concorrenza nei mercati convergenti LUISS - Sala delle Colonne, 17 Febbraio 2015 Osservatorio Comunicazioni Elettroniche

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Il Video on Demand in Europa: tendenze del mercato audiovisivo e prospettive di policy Augusto Preta, ITMedia Consulting

Relazione introduttiva al convegno Regolazione e concorrenza nei mercati convergenti

LUISS - Sala delle Colonne, 17 Febbraio 2015

Osservatorio Comunicazioni Elettroniche

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Rapporto ITMedia Consulting

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Il Rapporto ITMedia Consulting sul video on demand in Europa è uscito il 10 giugno 2014

I dati, se non diversamente specificato, sono riferiti all’Europa Occidentale (la precedente EU15 più Norvegia e Svizzera)

I dati si basano su studi e fonti ufficiali di provata attendibilità e sulla banca dati ITMedia Consulting

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Indice

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Scenario di mercato

Prospettive di policy

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Fattori di sviluppo convergenza: il video su internet

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Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Cisco VNI, 2013

Evoluzione traffico broadband 2013-2018 (PB / mese, Global)

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La diffusione degli Ultra HDTV in USA

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Diffusione apparati «divoratori di banda» (migliaia, Usa)

Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati CEA, 2015

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La fruizione dei Video broadband

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Fruizione di contenuti Tv tramite Internet in Europa

Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Ofcom, Consumer Research, 2013

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La diffusione dei Tablet

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Penetrazione dei Tablet nei principali paesi europei

Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Ofcom, Consumer Research, 2013

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La diffusione delle TV connesse

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Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Ofcom, Consumer Research, 2013

Penetrazione delle Smart TV nei principali paesi europei

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Durata della fruizione di contenuti su TV connessa

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Connected TV: tempo speso nella visione per tipologia di contenuto (%)

Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Ofcom, 2014

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I nuovi servizi video

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Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Sandivine, 2014

+ 49%

Esplosione dei nuovi servizi video (traffico Usa, download, 2# semestre 2014)

L’indicatore che più spesso viene utilizzato è l’uso

massivo della banda da parte di un solo operatore,

Netflix, che supera in Usa il 30% del picco di traffico

e se si aggiunge anche You Tube si arriva alla

conclusione che i primi due operatori di video

entertainment occupano il 50% della banda

utilizzata

Questo richiederà reti sempre più capaci e

performanti, in grado di veicolare tali contenuti,

lasciando aperte questioni legate alla gestione del

traffico e alla qualità dei servizi, che costituiscono

una componente primaria del dibattito attuale che

investe le comunicazioni elettroniche, incentrato

sulla neutralità della rete.

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Netflix alla conquista dell’Europa

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2011 2012 2013 2014

Gennaio 2012

Regno Unito e Irlanda

Ottobre 2012

Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia

Settembre 2013

Paesi bassi

Settembre 2014

Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo e Svizzera

Netflix sta cercando di trasferire questo primato anche in Europa, dove la competizione è destinata ad estendersi nei prossimi mesi

In Europa, a due anni dal lancio, Netflix rappresentava oltre il 20% del traffico downstream su alcune reti nel Regno Unito. Netflix ha impiegato quasi quattro anni per raggiungere la stessa proporzione di traffico negli Stati Uniti.

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La competizione in Europa

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In Europa, a fine 2013, lo streaming audio-video è la prima categoria di traffico. In down streaming, rappresenta quasi il 47% in orario di punta. Tuttavia questa percentuale varia nei diversi paesi, tra il 35% fino a oltre il 60%.

Questa fluttuazione è dovuta in parte anche alla diversa presenza di servizi video OTT nei vari mercati.

Traffico in Europa per tipologia di servizi (traffico in download, 1# semestre 2014)

Fonte: Elaborazioni ITMedia Consulting su dati Sandivine, 2014

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La struttura della rete e la gestione del traffico: il CDN

L’ingresso massiccio di servizi di video entertainment basati sullo streaming ad alta qualità richiede soluzioni più evolute rispetto a quelle tradizionali per gestire il traffico sulla rete. Il CDN è lo snodo centrale per decongestionare il traffico e garantire soluzioni più efficienti.

Online video (web TV) IPTV, OTT-TV, VOD

NO CDN

CDN Globale

CDN Locale NO CDN

Online video (web TV) IPTV, OTT-TV, VOD

Fonte: ITMedia Consulting

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Principali operatori attivi nel mercato CDN

Carrier Equip. & Solution Vendor Pure CDN Telco & ISP Online Player

Fonte: ITMedia Consulting

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Il VOD: le strategie d’ingresso degli internet player

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Gli operatori adottano un approccio molto aggressivo sfruttando il vantaggio competitivo di un forte brand e di una presenza molto consistente nel mondo delle piattaforme di accesso a internet

Fanno leva sulla massa critica di utenti raggiunta grazie all’attività originaria e beneficiano così di esternalità di rete per espandersi nel nuovo mondo connesso dei contenuti.

FREE – AVOD FREEMIUM

TVOD SVOD

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I principali trend

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Ciò che distingue questi operatori è soprattutto il modello di business, tra cui sembra emergere

l’abbonamento SVOD, a costi molto bassi (dai 7 ai 10 euro mensili), ritenuto dal consumatore più conveniente ed efficiente dell’acquisto del singolo contenuto, spesso a impulso, del TVOD.

Se dunque contenuti legali e modelli di business cominciano a delinearsi, la loro possibilità di

competere soprattutto in Europa con gli operatori pay consolidati e sottrarre loro abbonati –cord cutting – è condizionato all’accesso illimitato ai contenuti premium, spesso controllati dai broadcaster

e che, in molti i casi, si rivelano troppo costosi (minimi garantiti o margini bassi sul revenue sharing).

Alcuni stanno quindi puntando sulla produzione di contenuti originali (vedi House of Cards di

Netflix), anche se i loro investimenti costituiscono ancora una percentuale bassa sui ricavi, soprattutto

in confronto alla capacità di spesa dei broadcaster

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Le strategie dei broadcaster

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Di fronte alla sfida dei giganti del web la questione chiave per l’industria dei contenuti europea è di

impedire il ripetersi dell’effetto distruttivo che si è verificato in altri settori dei media (vedi discografia ed editoria).

Se il mondo del FTA cercherà di trovare punti comuni (dagli standard aperti alle diverse strategie di

vendita della pubblicità su internet nei confronti degli investitori) in modo da sviluppare laddove possibile delle alleanze , le pay-TV si proporranno come reale alternativa al mondo OTT web nativo nel

mondo dei servizi non lineari e del VOD.

Per gli operatori, ormai consapevoli della saturazione del mercato broadcast, la sfida si gioca sulla qualità dei contenuti messi a disposizione per valorizzare al massimo l’offerta evitando di

cannibalizzare il core business

Negli USA la popolarità dei servizi SVOD sta per raggiungere la pay-TV, i cui abbonati sono diminuiti

negli ultimi due anni. Si tratta di un abbandono della pay-TV tradizionale legato al cord cutting, mentre i servizi SVOD tentano di imporsi al pari di canali premium, con contenuti originali ed esclusive

Nel 2013 lo SVOD ha rappresentato il 71% di tutte le transazioni video digitali. Queste ultime, a loro

volta, rappresentano ormai oltre un terzo della spesa di homevideo entertainment. Leader del mercato è Netflix

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Il mercato complessivo crescerà mediamente del 35%. Lo SVOD rappresenterà la componente a maggiore sviluppo del comparto, con un CAGR del 45%.

Nel complesso i servizi a pagamento (a richiesta o per abbonamento) rappresenteranno il 95% del totale delle entrate VOD a fine 2017.

Se dunque lo SVOD avrà la parte del leone, il TVOD contribuirà ampiamente al successo dell’offerta legale a pagamento, che diventerà sempre più consistente nell’ambito dell’intero mercato della pay-TV.

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I ricavi dei servizi on demand

Crescita del mercato per segmento (CAGR %)

Fonte: ITMedia Consulting

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Ricavi da abbonamento: SVOD

Fonte: ITMedia Consulting

Peso dei ricavi SVOD sul totale mercato VOD

In una prima fase si assisterà a una scarsa sostituibilità tra modello broadband e broadcast, confermando la loro

complementarietà. I ricavi, per lo più marginali e aggiuntivi, proverranno principalmente dal comparto homevideo. Una

parte più consistente arriverà dalla diretta sostituzione tra le diverse forme di offerta pay (cord-cutting e cord-shaving)

ITMedia Consulting prevede un notevole sviluppo del modello SVOD, che crescerà più di ogni altro comparto

rappresentando nel 2017, il 60% del totale dei ricavi VOD

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Scenario di mercato

Prospettive di policy

Indice

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In una prima fase di forte incertezza sulle prospettive dei servizi su IP si era ritenuto di

poter puntare sulla pubblicità come modello più favorevole per la monetizzazione in

ambiente internet.

In questo senso se tuttora la pubblicità online rappresenta il principale motore di

sviluppo del mercato. Ciò non significa che questa tendenza continuerà in futuro.

L’esplosione del video, l’utilizzo della banda, l’ampliamento dell’offerta legale e il

consolidamento di alcuni modelli di business di tipo pay fanno ritenere che i modelli di

analisi dei mercati fin qui sviluppati meritino di essere rivisti alla luce dei grandi

cambiamenti del quadro competitivo.

Policy issue: Attori e potere di mercato

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La net neutrality riguarda la circolazione del traffico sulla rete internet secondo un principio generale di non discriminazione. L’idea è che ciascuno che vi accede possa farlo liberamente, indipendentemente dall’origine, la destinazione e il contenuto e senza alcun trattamento preferenziale.

Come garantire un livello elevato di qualità dei contenuti (QoS), in grado di aumentare in maniera esponenziale il consumo di banda, attraverso forme di prioritizzazione e traffic management, senza mettere in discussione il modello di non discriminazione (BE ) su cui si è sviluppato internet?

Come regolare le relazioni economiche tra i vari attori, senza favorire taluni soggetti a scapito di altri e fare in modo che l’innovazione, che ha tratto linfa dal modello aperto ed egualitario di internet, possa continuare a manifestare i suoi positivi effetti (start up innovative, le Google e le Facebook di domani)?

Dall’altro, come favorire l’innovazione, anche a livello infrastrutturale (reti in fibra ottica) se non si consente a chi gestisce e investe nelle reti di sviluppare nuove forme di remunerazione, basate anche sulla discriminazione tra utilizzatori? Se i CP sono i principali vettori di traffico e crescita di internet, debbono contribuire e in che modo al finanziamento delle nuovi reti?

Policy Issue: Net Neutrality

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In conclusione, il contesto competitivo è profondamente cambiato, grazie all’innovazione tecnologica del digitale e della convergenza con internet e telecomunicazioni, e si caratterizza per una molteplicità di modelli di business.

Questo porta a una duplice sfida per aggiornare la definizione del mercato rilevante in una prospettiva antitrust e regolatoria

• La convergenza tra diverse piattaforme tecnologiche e modalità di distribuzione dei contenuti

individua nuovi attori che competono su uno stesso mercato, sia per quanto riguarda

l’attenzione degli utenti che la fornitura di servizi e la possibilità di raccolta pubblicitaria.

• I contributi dell’analisi economica sui mercati a più versanti permette di comprendere come le

piattaforme interagiscano contemporaneamente con diversi gruppi di agenti, sfruttando le

esternalità tra questi gruppi e collegando mercati diversi

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Il mercato rilevante dell’audiovisivo

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Questi elementi portano a nuove domande:

• Che riflessi ha la convergenza, lato contenuti, tra mondo broadcast e mondo broadband sulla definizione del mercato rilevante?

• Nell’ambito broadcast, ha ancora senso la distinzione tradizionale nel mondo televisivo tra mercato free e pay?

• Come si manifestano strategie di foreclosure al confine tra mondo broadcast e mondo broadband?

• A uniformità dei servizi debbono corrispondere regole simmetriche per broadcaster e internet player?

• Se si, vanno estese le regole dell’AV ai nuovi attori o va privilegiata una light regulation tenendo conto delle caratteristiche dei mercati a forte contenuto d’innovazione?

L’evoluzione in corso porta a una convergenza, lato contenuti, tra mondo broadcast e mondo broadband. Nel tentativo di definire un unico campo di gioco, hanno ancora senso le distinzioni tradizionali nel mondo televisivo (mercati free e pay)? A uniformità dei servizi debbono corrispondere regole simmetriche per broadcaster e internet player? Vanno estese le regole dell’AV ai nuovi attori o va privilegiata una light regulation tenendo conto delle caratteristiche dei mercati a forte contenuto d’innovazione?

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TV e Internet

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Copyright

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. Le tutele attuali, nel nuovo scenario, sono efficaci e adeguate al nuovo contesto:

• La crescente disponibilità di contenuti, da parte di più soggetti, attraverso nuove forme di offerte a pagamento rappresenta un chiaro incentivo al loro consumo

In conclusion, in this changing environment, regulators and antitrust authorities are likely to play a substantial role. Their determination, through ex ante and ex post interventions, will have a great influence on the sector development and will significantly affect in Europe the speed of the transition process to the convergence.

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