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Regno del Congo 1 Regno del Congo Kongo Descrizione generale Nome completo: Regno del Kongo Nome ufficiale: Kongo dya Ntotila Lingua ufficiale: bantu, kikongo Capitale: M'banza-Kongo Forma politica Forma di stato: Reame Nascita: 1395 con Lukeni lua Nimi Fine: 1914 con Manuel III del Congo Territorio e popolazione Bacino geografico: Africa Massima estensione: 129,400 km² nel 1650 Popolazione: 509.250 nel 1650 Economia Moneta: Raffia Religione e Società Religioni preminenti: Cristianesimo Evoluzione storica Preceduto da: Succeduto da: Angola portoghese

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Regno del Congo 1

Regno del Congo

Kongo

Descrizione generale

Nome completo: Regno del Kongo

Nome ufficiale: Kongo dya Ntotila

Lingua ufficiale: bantu, kikongo

Capitale: M'banza-Kongo

Forma politica

Forma di stato: Reame

Nascita: 1395 con Lukeni lua Nimi

Fine: 1914 con Manuel III del Congo

Territorio e popolazione

Bacino geografico: Africa

Massima estensione: 129,400 km² nel 1650

Popolazione: 509.250 nel 1650

Economia

Moneta: Raffia

Religione e Società

Religioni preminenti: Cristianesimo

Evoluzione storica

Preceduto da: Succeduto da:

Angola portoghese

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Il Regno del Congo (o Impero del Congo, Kongo dya Ntotila o Wene wa Kongo in kikongo) fu un regnodell'Africa Occidentale nel periodo fra il XIV secolo (circa 1395) e l'inizio del XX secolo (1914). Il territoriodell'impero includeva l'attuale Angola settentrionale (inclusa l'enclave della Provincia di Cabinda), la Repubblica delCongo, e la parte occidentale della Repubblica Democratica del Congo. Nel periodo della sua massima potenza,controllava un territorio che si estendeva dall'Oceano Atlantico a ovest fino al fiume Kwango a est, e dal fiumeCongo a nord fino al fiume Kwanza a sud. Il regno comprendeva numerose province, e godeva del rapporto divassallaggio di molti regni circostanti, come quelli di N'goyo, Kakongo, Ndongo e Matamba. Il monarca dell'imperoera chiamato Manikongo.[1] L'etnia principale del regno era quella dei Bakongo o Essikongo, appartenente al piùgrande gruppo etnolinguistico dei Bantu.

Storia

Fonti

Gran parte di quanto si ipotizza sulla storia antica del Regno del Congo (precedente all'inizio dei rapporti con iportoghesi) deriva dalla tradizione orale locale, trascritta dagli Europei per la prima volta nel tardo XVI secolo.Particolarmente importante è il corpus di racconti trascritti dal missionario cappuccino italiano Giovanni Cavazzi daMontecuccolo alla metà del XVII secolo. Fra le opere più moderne dello stesso genere si deve citare Nkutama amvila za makanda, una raccolta di racconti tradizionali pubblicata in kikongo nel 1934 dal missionario redentoristaJean Cuvelier. Una porzione di questi racconti è stata tradotta in francese da Cuvelier, e pubblicata col titoloTraditions congolaise (1930).La validità storica di questi racconti non è stata accertata. Soprattutto per quanto riguarda le origini del regno, èpossibile che i racconti della tradizione orale riflettano una rielaborazione della storia del Congo a vantaggio delladinastia di Mbanza Congo, che emerse probabilmente su altre dimenticate o sottovalutate nella tradizione. Uno deglistorici che ha affrontato in modo più approfondito il tema della nascita del Regno del Congo è John Thornton.A partire dal XVI secolo la presenza europea in Congo divenne più importante, e la scrittura si diffuse presso l'elitearistocratica del regno. Di conseguenza, su questo periodo esiste un'abbondante documentazione, che includeresoconti dei viaggiatori europei, documenti formali di governo e diplomatici, materiale epistolare e altro.

Nascita del RegnoNonostante le scarse ricerche archeologiche svolte finora nella zona, è certo che il primo nucleo del regno del Congosi sia formato da qualche parte lungo il basso corso del fiume Congo. I Bakongo giunsero nella zona probabilmenteda nord, nel contesto dei movimenti migratori che coinvolsero gran parte dei popoli bantu. Praticarono l'agricolturaalmeno dal X secolo a.C., e la lavorazione del ferro almeno dal IV. Scavi archeologici presso Madingo Kayes (sullacosta atlantica) hanno dimostrato che già dei primi secoli dell'era volgare erano presenti nella zona società complessee strutturate. Mancano ancora studi approfonditi sull'evoluzione delle ceramiche, ma pare che lo stile che eraprevalente all'epoca dei primi resoconti storici sul Regno del Congo (1483) fosse adottato almeno dal XII secolo. Gliscavi a Mbanza Kongo eseguiti fra gli anni sessanta e settanta da Fernando Batalha hanno portato alla luce materialeche potrebbe risalire a un periodo ancora più antico.Secondo la tradizione, il primo nucleo del regno fu lo stato di Mpemba Kasi, situato di poco a sud dell'odiernaMatadi (Repubblica Democratica del Congo). La dinastia di Mpenda Kasi estese il proprio dominio lungo la valledel fiume Kwilu; i monarchi di questo periodo sarebbero stati sepolti in un luogo sacro chiamato Nsi Kwilu(letteralmente "la patria dei Kwilu" secondo Thornton; forse la capitale del regno). Montesarchio riporta che secondola tradizione locale, Nsi Kwilu era un luogo talmente sacro che il solo vederlo avrebbe causato la morte delprofanatore. Ancora nel XVII secolo, il regnante di Mpenda Kasi veniva chiamato "madre del re del Congo".Intorno al 1375 Nimi a Nzima, re di Mpemba Kasi, si alleò con Nsaku Lau, sovrano del vicino regno di Mbata,unificando le due linee di successione.

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Lukeni lua Nimi (chiamato anche Nimi a Lukeni) fu il primo erede comune dei regni di Mpenba Kasi e Mbata, eviene ricordato come il fondatore del regno del Congo. La nascita del regno si fa coincidere con la conquista diMwene Kabunga, un regno situato a sud presso il monte Mongo dia Kongo (letteralmente "il monte del Congo"),avvenuta intorno al 1400. Lukeni lua Nimi trasferì la propria capitale a Mbanza Kongo, presso il monte del Congo.Ancora nel XVII secolo, i discendenti di Mwene Kabunga ricordavano la conquista in una rievocazione simbolica.[2]

Si è ipotizzato che Mwene Kabunga rappresenti una dinastia precedente, sconfitta da quella iniziata da Lukeni luaNimi.

Espansione

La capitale dell'impero del Congo, oggi São Salvador

Il sistema elettorale stabilito dall'alleanza diMpemba Kasi e Mbata prevedeva cheLukeni lua Nimi passasse la corona non alproprio figlio, ma al figlio di uno dei suoifratelli, Nanga. La corona passò poi a unaltro nipote della famiglia reale, Nlaza, einfine al figlio di Lukeni lua Nimi, Nkuwu aLukeni, nel 1440. Quando i portoghesigiunsero per la prima volta in AfricaOccidentale, sul Congo regnava Nzinga aNkuwu, figlio ed erede di Nkuwu a Lukeni.

I primi re della dinastia continuarono aespandere i confini dell'impero. Alcuni stati,come Mpangu, Nkusu e Wandu, si unironovolontariamente al regno; altri (tra cui Nsundi e Mbamba) furono conquistati. Dai resoconti di Duarte Lopes e altrefonti del XVI secolo si evince che il regno giunse a comprendere oltre venti province, delle quali le più importantierano Nsundi a nordest, Mpangu al centro, Mbata nel sudest, Soyo del sudovest e Mbamba e Mpemba a sud. I titolimonarchici in uso nel XVI secolo suggeriscono inoltre che numerosi regni circostanti fossero soggetti all'autorità delre del Congo, secondo una relazione simile a quella del vassallaggio europeo. Erano stati vassalli, tra l'altro, i regnidi Vungu, Kakongo e N'Goyo e alcuni regni di lingua kimbundu come Matamba, Ndongo (talvolta identificatoerroneamente con l'Angola) e Kisama.

Gran parte del potere del re del Congo veniva dalla notevole concentrazione di popolazione attorno al centro diMbanza Kongo, che si trova in una regione rurale scarsamente popolata (meno 5 persone per km²). I primiportoghesi, giunti alla fine del XV secolo, descrissero Mbanza Kongo come una grande città, paragonabile ad alcunicentri urbani europei (per esempio Évora, in Portogallo). Sebbene non ci siano dati certi sulla popolazione del Congoin questo periodo, le stime successive (come quelle stesse ricavate dai registri battesimali stese dai missionariGesuiti) indicano che l'area della capitale raccogliesse circa un quinto della popolazione complessiva dell'impero, perun totale di circa 100.000 abitanti. Questa concentrazione forniva al re del Congo un ampio serbatoio di risorse dacui attingere e soldati da reclutare.

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Contatto con i portoghesi

Il simbolo del Regno del Congo ideato da AfonsoI

Il primo europeo a visitare il Regno del Congo fu l'esploratoreportoghese Diogo Cão, che visitò la costa africana fra il 1482 e il 1483.Durante la sua permanenza in Congo, Cão rapì alcuni membri dellanobiltà del regno, portandoli come prigionieri in Portogallo. Due annidopo, quando Cão riportò gli ostaggi, il re Nzinga a Nkuwu acconsentìa convertirsi al cristianesimo. Nel 1491 Nzinga a Nkuwu e molti altrinobili (a partire dal governatore della provincia di Soyo) furonobattezzati da preti cattolici appositamente inviati dal Portogallo.Nzinga a Nkuwu cambiò il proprio nome in Giovanni I (João I) inonore del re portoghese dell'epoca, Giovanni II.

A Giovanni I (morto intorno al 1509) succedette suo figlio Mvemba aNzinga, che prese il nome di Afonso I. Alla successione tentò diopporsi un fratellastro di Afonso, Mpanzu a Kitima; Afonso losconfisse in una celebre battaglia a Mbanza Congo. In seguito, AfonsoI spiegò di aver avuto un presagio di vittoria in cui gli erano apparsiSan Giovanni e la Vergine Maria. In seguito a questo episodio, il 25luglio (festa di San Giovanni) divenne festa nazionale del regno; allasua visione Afonso si ispirò anche nel disegnare il primo simbolo delregno, rimasto in uso fino al 1860.

Afonso I dedicò parte della propria attività politica a favorire lo sviluppo della Chiesa cattolica in Congo. Lo stessore, con l'aiuto di consiglieri portoghesi come Rui d'Aguiar, si dedicò personalmente a sviluppare una versionesincretica del cristianesimo adatta alla cultura congolese e che potesse quindi essere diffusa efficacemente presso lemasse. Una quota fissa dei proventi dell'erario venne dedicata alla costruzione di chiese e alla formazione del clerocongolese. Il compito di organizzare il clero nel regno fu affidato a Enrico, che era stato ordinato prete in Europa edal 1518 era vescovo di Utica.Il contatto con gli Europei portò il rapido sviluppo del commercio degli schiavi, una pratica già diffusa nella culturadell'Africa Occidentale. Afonso mostrò qualche segno di preoccupazione rispetto all'aumentare delle proporzioni delfenomeno, e nel 1526 chiese a Giovanni III, re del Portogallo, di prendere provvedimenti nei confronti dei portoghesiche si dedicavano a questa attività in modo spregiudicato.

Lotte interne e decentralizzazione del potereAlla morte di Afonso I si aprì una grave crisi di successione, di cui si hanno ampie notizie nei documenti ufficialiportoghesi sopravvissuti. Fra i contendenti c'erano Nkanga a Mvemba, figlio di Afonso, e Nkumbi a Mpudi, suonipote. Le fazioni che li sostenevano erano composte di aristocratici, governatori di province, membri del consiglio epersino membri del clero, che durante il regno di Afonso aveva acquisito un notevole potere politico. Nkanga aMvemba ottenne inizialmente la meglio, venendo incoronato col nome di Pedro I; il suo avversario riuscì però adetronizzarlo poco dopo, acquisendo nel 1545 la corona col nome di Diogo I. Diogo I dovette in seguito respingereuna cospirazione ordinata da Pedro, e nel 1556 perse il controllo del regno di Ndongo, che aveva cercato dipacificare. Nonostante queste difficoltà, regnò stabilmente fino al 1561, anno della sua morte.Dopo la morte di Diogo, le tensioni interne del regno tornarono alla luce. Afonso II, successore di Diogo, fudetronizzato a meno di un anno dall'incoronazione. Gli succedettero Bernardo I (fino al 1566) e Enrico I (dal 1567 al1568). Quest'ultimo morì in guerra nelle province orientali, lasciando il regno al suo figlioccio Álvaro I (incoronatonel 1568).

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Come i suoi predecessori, Álvaro I aveva certamente molti avversari a corte; inoltre, come Enrico I, dovette condurreil regno in tempo di guerra. Nei documenti dell'epoca si parla di invasori provenienti da est e chiamati "Jaga", manon è chiaro se si trattasse di un popolo che cercava di invadere il regno o di una fazione di aristocratici in rivolta. Inogni caso, la guerra contro i Jaga ebbe come conseguenza la nascita di un rapporto di collaborazione più stretta con ilPortogallo. Su richiesta di Álvaro I, i soldati portoghesi di stanza a São Tomé furono inviati a combattere nelle filedell'esercito del Congo; in compenso, Álvaro concesse ai portoghesi di creare una propria colonia nella provincia diLuanda, e in seguito li appoggiò militarmente nello scontro con il regno di Ndongo (nel 1579).Nel contesto di questo nuovo rapporto fra Portogallo e Congo, Álvaro iniziò a riformare lo stato sulla scorta deimodelli europei, e suo figlio Álvaro II (incoronato nel 1587) continuò e completò quest'opera. Per esempio, igovernatori delle province (prima indicati con l'espressione generica mwene) divennero "duchi", "marchesi" e"conti". La capitale storica del regno Mbanza Congo fu ribattezzata São Salvador, e furono inviati emissari alla SantaSede per chiedere che la città diventasse sede di una nuova diocesi.Per mantenere la pace all'interno del regno, Álvaro I e Álvaro II avevano fatto molte concessioni alle famigliearistocratiche che avevano avanzato invano pretese al trono. In passato, il governo delle province era stato concessosu mandato temporaneo della corona (in genere 3 anni); per garantirsi l'appoggio di alcune fazioni aristocratiche, idue re concessero ad alcuni nobili particolarmente potenti di mantenere il controllo di determinate province più alungo. A beneficiare di questo accordo furono per esempio Manuel, Conte di Soyo (a partire dal 1591) e António daSilva, Duca di Mbamba.António da Silva divenne in seguito una delle persone più potenti del regno, al punto di trovarsi nella posizione discegliere quasi autonomamente il successore di Álvaro II. La sua scelta cadde dapprima su Bernardo II (incornonatonel 1614), a cui però fu sostituito nel 1615 Álvaro III. Il ducato di Mbamba era diventato così influente che allamorte di António da Silva Álvaro III ebbe grandi difficoltà a esercitare il proprio diritto a decidere il nuovogovernatore della provincia. Lo stesso Álvaro III continuò nella linea dei suoi predecessori concedendo poteri quasiassoluti a un altro nobile, Manuel Jordão, governatore di Nsundi.

Scontri con i portoghesiLa diffusione del cristianesimo iniziata da Álvaro I aveva portato anche motivi di conflitto fra il Congo e ilPortogallo. I vescovi portoghesi si rifiutavano di ordinare sacerdoti congolesi, allo scopo di mantenere un rapporto didipendenza del Congo dal Portogallo per quanto concerneva le gerarchie ecclesiastiche. Per esercitare una pressioneopposta, i re del Congo spesso si rifiutavano di pagare i salari convenuti ai sacerdoti e ai missionari europei (peresempio ai Gesuiti).Nello stesso periodo, il Congo iniziò a subire la pressione dell'Angola, che nel frattempo era diventata una coloniaportoghese. Negli anni 1590 dall'Angola era partita una prima campagna di invasione della regione di Nambu. Igovernatori portoghesi dell'Angola divennero via via più aggressivi. Luis Mendes de Vasconcelos, nominatogovernatore nel 1617, impiegò gruppi mercenari africani chiamati Imbangala per attaccare e razziare prima il regnodi Ndongo e poi le province meridionali del Regno del Congo. Mendes de Vasconcelos era particolarmenteinteressato alla provincia di Kasanze, dove trovavano asilo politico molti schiavi che fuggivano dalla coloniaportoghese di Luanda.Dopo la morte di Álvaro III, il nuovo governatore dell'Angola, João Correia de Sousa, pretese di intervenire nellanomina del successore di Álvaro. L'aristocrazione congolese si oppose a questa interferenza e nominò Pedro II, giàduca di Mbamba, che Sousa riteneva colpevole di aver accolto nella propria provincia schiavi in fuga provenientidall'Angola. Nel 1622, in reazione a questa elezione sgradita, Sousa iniziò una campagna su vasta scala per invadereil Regno del Congo a partire dalle province meridionali.La prima provincia a subire l'offensiva angolese fu Kasanze; seguì Ngongo, il cui governatore, Pedro Afonso, era fragli aristocratici accusati di offrire asilo politico agli schiavi fuggitivi. Pedro Afonso si dichiarò disponibile aestromettere 20.000 schiavi rifugiatisi nella sua provincia, ma i portoghesi non rinunciarono all'attacco. Lo stesso

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Pedro Afonso fu ucciso dagli invasori.Nel novembre del 1622, presa Ngongo, i portoghesi marciarono su Mbamba, ottenendo una prima vittoria nellabattaglia di Mbumbi, in cui i duchi di Mbamba e di Mpemba furono uccisi; i resoconti dell'epoca riportano che i lorocorpi furono divorati dai mercenari Imbangala. Nonostante questa vittoria, i portoghesi furono poi sconfitti dalletruppe del re Pedro II, che entrarono in Mbamba e sconfissero gli europei in una battaglia nei pressi di Mbanda Kasi.Terminata la guerra, Pedro II protestò per l'accaduto presso il re di Spagna e il Papa. I numerosi portoghesi residentinel Congo furono vittime di rappresaglie da parte della popolazione locale, nonostante essi avessero espresso ancheformalmente la loro condanna dell'operato di João Correia de Sousa. Pedro II si impegnò personalmente perproteggere la comunità di portoghesi (soprattutto mercanti) presente nel suo regno, cosa che i suoi detrattori nonmancarono di pubblicizzare, chiamandolo dispregiativamente "re dei portoghesi". Sousa fu criticato anche daimercanti della provincia di Luanda (appoggiati dai Gesuiti), che erano danneggiati dalla crisi nei rapporti fracongolesi e portoghesi, e alla fine fu costretto a tornare in Europa. Il governatore che lo sostituì fu molto conciliantenei confronti del Congo, e consentì il rimpatrio di alcuni prigionieri di guerra, inclusi diversi aristocratici congolesicatturati nella battaglia di Mbumbi.Nonostante la sostituzione di Sousa con governatori più moderati, Pedro II era deciso a liberarsi della minacciarappresentata dall'Angola, e chiese il sostegno dell'Olanda in un'azione militare contro la colonia portoghese,offrendo in cambio oro, argento e avorio. Una flotta olandese comandata dal rinomato ammiraglio Piet Heyn giunsein Luanda nel 1624. Nel frattempo, però, Pedro II era morto; suo figlio, succeduto al trono come Garcia I, decise dirinunciare all'attacco, conadannando l'idea di una guerra fra due paesi entrambi di fede cattolica.

Conflitti interni e accordi con l'OlandaAlla fine del primo quarto del XVII secolo, il Regno del Congo entrò in una nuova fase politica, caratterizzatadall'inasprirsi delle lotte per la successione che già da oltre un secolo avevano scosso il paese. In questa fase vennerodelineandosi due principali fazioni rivali: la casa di Kwilu, a cui erano appartenuti i re di nome Álvaro, e la casa diNsundi, a cui invece apparteneva Pedro II. La casa di Nsundi, che era salita al trono in seguito alla mancanza di unerede diretto alla morte di Álvaro III, cercò di consolidare la propria posizione posizionando propri simpatizzandi neiruoli di maggiore prestigio, come la carica di conte di Soyo, che fu assegnata a un aristocratico Nsundi di nomePaulo. Nonostante queste manovre, Garcia I fu alla fine rovesciato da Manuel Jordão, sostenitore della casa diKwilu, che riuscì a fare incoronare Ambrósio I. Le lotte per la successione comunque continuarono fino agli anni1640. In seguito, i casati di Kwilu e Nsundi confluirono nella dinastia Kinlaza. A questa si oppose una nuovafazione, quella della casa di Kimpanzu, formata da famiglie delle case Kwilo e Nsundi non appartenenti al ramo deiKinlaza.Durante il regno di Garcia II (uno dei fondatori della dinastia Kinlaza), gli Olandesi invasero la provincia di Luanda.In ossequio agli accordi presi con l'Olanda dal suo predecessore Pedro II, Garcia mise a disposizione degli Olandesiil proprio supporto militare. Gli Olandesi resero il favore nel 1642, inviando le proprie truppe in sostegno di quellereali in occasione di una rivolta nella regione di Dembos. Garcia ripagò i nuovi alleati consegnando agli Olandesi,come schiavi, i ribelli catturati in battaglia; questi furono mandati a lavorare nelle piantagioni di zucchero in Brasile.Nel 1643, in seguito alle continue incursioni dei portoghesi stanziati lungo il fiume Bengo, l'Olanda decise di aprirenuovamente le ostilità contro i suoi rivali europei. Garcia inviò nuovamente un contingente di supporto, e iportoghesi furono costretti a ritirarsi verso Muxima e Masangano, presso il fiume Kwanza. Anche in questaoccasione, la Compagnia Olandese delle Indie Occidentali si accontentò di respingere i portoghesi dalla costa, senzaprocedere all'invasione dell'Angola. portoghesi e Olandesi firmarono nello stesso 1643 un trattato di pace che delusele aspirazioni di Garcia. Tuttavia, ridimensionata la minaccia portoghese, il re del Congo poté occuparsi attivamentedi un'altra questione, ovvero la crescente potenza del conte di Soyo.Dopo la morte del conte Paulo, sostenitore della dinastia Kinlaza (1641), la contea di Soyo passò nelle mani di Daniel da Silva, un aristocratico del casato di Kwilu. Da Silva era un sostenitore della casa di Kimpanzu, che si

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opponeva alla dinastia reale; egli cercò di svincolare progressivamente la contea di Soyo dal controllo di Garcia.Nel 1645, dopo la sconfitta dei portoghesi, Garcia mosse guerra a Soyo, affidando il comando dell'esercito a suofiglio Afonso. La campagna fu fallimentare, soprattutto grazie alla resistenza della roccaforte di Soyo, Mfinda Ngula.Lo stesso Afonso fu catturato in battaglia, e Garcia dovette accettare l'umiliazione di negoziare con Soyo la sualiberazione. Nel 1646, Garcia tentò nuovamente di invadere Soyo, di nuovo senza risultati.

Guerra civileNel 1648, l'arrivo di rinforzi dal Brasile consentì ai portoghesi di consolidare le proprie posizioni in AfricaOccidentale, e avanzare nuove richieste nei confronti del Regno del Congo. I portoghesi chiesero la restituzione diLuanda, e qualche tempo dopo effettivamente se ne impossessarono. Inoltre, cercarono di portare sotto il lorocompleto la provincia meridionale di Mbwila, che aveva firmato un trattato di vassallaggio con il Portogallo nel1619, ma era contemporaneamente in condizioni di vassallaggio verso il Congo. I portoghesi cercarono a più ripresedi invaderla, senza successo.Nel 1661 venne incoronato un nuovo re del Congo, António I. Questi cercò di proseguire l'azione anti-portoghese deisuoi predecessori, cercando di mobilitare in questo senso le province di Matamba e Mbwila (che erano in buonirapporti col Portogallo) e di ottenere l'appoggio della Spagna. Nel 1665, i portoghesi e l'esercito del re del Congo siscontrarono per il controllo di Mbwila a Ulanga, presso Mbanza Mbwila, capitale della provincia. Nella battaglia diMbwila, i portoghesi ottennero la loro prima vittoria contro il Congo dal 1622. António I e molti membri della cortefurono uccisi nello scontro. Nella battaglia perse la vita anche Manuel Roboredo, un prete cappuccino che si eraprodigato per impedire la guerra.La battaglia di Mbwila lasciò il Congo ancora una volta senza un erede al trono. Le due fazioni di Kimpanzu eKinlaza si scontrarono duramente, dividendosi di fatto il regno. Diversi eredi delle due fazioni salirono al trono peressere rovesciati poco tempo dopo. Mentre la monarchia del Congo si indeboliva in questa guerra civile, aumentavail potere della contea di Soyo. Nel 1670, su richiesta del potere centrale del regno, i portoghesi di Luanda invasero lacontea di Soyo, subendo una pesante sconfitta nella battaglia di Kitombo, il 18 ottobre. La disfatta fu tale che ilPortogallo abbandonò qualsiasi pretesa sul Congo e le sue province fino alla fine del XIX secolo.Lo scontro fra le dinastie Kimpanzu e Kinlaza intanto continuava a protrarsi e a diventare più violento, tanto che nel1678 la stessa capitale São Salvador fu saccheggiata e distrutta. Migliaia di profughi cercarono di allontanarsi dalconflitto; molti di questi furono catturati dai mercanti di schiavi e deportati nelle colonie britanniche, francesi,olandesi e portoghesi. Il controllo del territorio andò sempre più frammentandosi (a partire dall'indipendenza ottenutadalla contea di Soyo), fino alla completa disgregazione del potere centrale. Persino le due dinastie principali siscissero in rami contrapposti. Alla fine del XVII secolo, i due principali gruppi erano i Kinlaza di Mbula (o Lemba),una linea dinastica che risaliva a Pedro III, e la linea di Kibangu, che vantava discendenza mista Kinlaza eKimpanzu.

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Dona Beatriz e la riunificazione

Il Regno del Congo nel 1711

Durante questo periodo di crisi, una giovane donna di nomeKimpa Vita si presentò agli eredi delle due linee dinasticheprincipali, sostenendo di essere posseduta dallo spirito diSant'Antonio e di avere ricevuto la missione di riunificare ilregno; per questa missione si attribuì il nome di Dona Beatriz.Fu ricevuta prima da Pedro IV della casa di Kibangu (nel1704) e poi da João III, che governava su Mbula. Non avendoottenuto nulla dai due sovrani, si recò nella capitaleabbandonata di São Salvador, e diede inizio a un movimentopopopolare che raccolse migliaia di persone e che rifondòformalmente l'antico Regno del Congo. Beatriz in seguitosostenne anche i libri sacri in realtà parlavano del Congo, cheNsundi era la Betlemme dei Vangeli e São Salvador Gerusalemme. Il diffondersi del fanatismo religioso attorno allasua persona, e le affermazioni che aveva fatto sull'interpretazione della Bibbia, servirono come pretesto per PedroIV, che la fece rapire (mentre era incinta) e bruciare sul rogo come strega ed eretica nel 1706. Nonostante il breveperiodo della sua attività, la figura di Dona Beatriz contribuì in modo sostanziale a definire lo spirito religiosopopolare del Congo.

Pedro IV colse comunque decise anche di cavalcare il movimento popolare per la riunificazione iniziato da Beatriz.Tornò a São Salvador e nel 1709 portò a termine la riunificazione del paese. Accordi con le fazioni avversarieportarono a un nuovo sistema elettivo (definito nel 1716) che prevedeva che il re sarebbe stato scelto alternando frale dinastie Kimpanzu e Kinlaza.

Ripresa delle rivalità e crollo del regnoNonostante la riunificazione formale del regno, già Manuel II, successore di Pedro IV, dovette affrontare nuovitumulti interni: si ha notizia almeno di un importante scontro militare, avvenuto negli anni 1730 nella provincia diMbamba. A Manuel II segurono Garcia IV (re dal 1743 al 1752) e Pedro V. Pedro fu rovesciato negli anni 1760 daÁlvaro XI, evento che diede inizio a una nuova guerra civile. Gli scontri si placarono brevemente durante il regno diJosé I (1779–1785) e Afonso V (1785–1787). Seguirono nuovi scontri che accompagnarono l'incoronazione prima diHenrique I e poi di Garcia V, che tenne il trono stabilmente dal 1805 al 1830.Negli anni 1850 il trono tornò a essere conteso, e i portoghesi intervennero, appoggiando militarmente l'ascesa altrono di un pretendente che ricevette lo stesso nome di un suo predecessore, Pedro V, mantenendo poi una presenzamilitare a São Salvador, per circa un decennio. Per conservare questo prezioso appoggio esterno, Pedro V concesseun potere via via crescente ai portoghesi. In occasione della spartizione dell'Africa dopo la Conferenza di Berlino del1884-1885, il Portogallo ottenne gran parte del regno del Congo, e lo stesso Pedro V formalizzò ulteriormente la suasudditanza dichiarandosi vassallo del re del Portogallo nel 1888. La carica di manikongo (re) rimase, ma andò via viatrasformandosi in un ruolo puramente simbolico. L'ultimo re, Manuel III, rimase sul trono dal 1911 fino al 1914,quando il titolo di re del Congo venne formalmente abolito dal governo coloniale portoghese;

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Cultura e societàGran parte di quello che sappiamo sul Regno del Congo deriva da informazioni raccolte dai missionari fra la fine delXVI e la metà del XVII secolo. Il confronto con gli scarsi documenti relativi ai periodi precedenti, e con la tradizioneorale, fanno comunque supporre che lo stile di vita nel regno prima dell'avvento degli Europei non fossesostanzialmente diverso da quello osservato dai missionari.

LinguaLa maggior parte dei cittadini del Regno del Congo parlavano una versione antica del kikongo, tuttora molto diffusafra le popolazioni dell'area.

ReligioneIl Regno del Congo fu ufficialmente cristiano a partire dal regno di Afonso I. Questi dedicò una buona parte dellerisorse dello stato alla costruzione di chiese e alla formazione di un clero congolese. La religione cristiana fu diffusainnanzitutto attraverso le scuole, i cui maestri (mestres) erano membri dell'aristocrazia e avevano il compito esplicitodi diffondere la religione nel popolo. Come in altre parti dell'Africa, il processo di cristianizzazione diede luogo aforme sincretiche, in cui la nuova religione veniva combinata con la cultura e le credenze preesistenti. Nel casospecifico del Congo, questo processo non fu casuale e contingente, ma anche coerentemente pianificato e guidato dalclero locale, che per esempio stabilì il nome congolese della Bibbia, nkanda ukisi (letteralmente "libro sacro"). Ilclero europeo oppose una certa resistenza all'africanizzazione del cristianesimo, ma non poté arrestare questoprocesso.La formazione dello spirito religioso popolare in Congo è stato fortemente influenzato anche dalle teoria di DonaBeatriz, una visionaria che ebbe anche un ruolo fondamentale nella riunificazione del regno dopo il lungo periodo diguerra civile avvenuto fra il XVII e il XVIII secolo. Beatriz aveva sostenuto che le vicende narrate nel Vangelo nonerano avvenuto in Palestina ma in Congo. Sebbene gli elementi più radicali di questa visione siano stati in gran partesradicati dalla successiva azione del clero, nella religiosità congolese rimasero a lungo tracce di questa dottrina. Unadelle icone religiose tradizionali del Congo, per esempio, è la figura di Cristo rappresentato come un africano(iconografia che fu particolarmente diffusa nel XVIII e XIX secolo). Un altro esempio è la leggenda secondo cui lachiesa gesuita di São Salvador, oggi elevata allo status di cattedrale, fosse stata ricostruita dagli angeli dopo la suaparziale distruzione, avvenuta nel periodo della guerra civile.

Politica

Amministrazione del regnoLa struttura sociale fondamentale del regno era il villaggio, chiamato vata (libata nei documenti in portoghese). Ognivillaggio aveva un capo locale chiamato nkuluntu (mocolunto in portoghese). La popolazione di un villaggio era ingenere di poche centinaia di persone. I villaggi venivano spostati frequentemente (probabilmente ogni dieci annicirca) in seguito all'impoverimento del suolo. Tutte le famiglie del villaggio partecipavano al lavoro nei campi, e sidividevano il raccolto equamente, sulla base della numerosità di ogni nucleo familiare; solo il capo-villaggioriceveva una porzione maggiore del raccolto.I villaggi erano raggruppati in province dette wene. Ogni provincia aveva un capoluogo chiamato mbanza, che contava in genere qualche migliaio di abitanti, e in cui risiedeva il governatore della provincia, lo mwene (mani in portoghese). In genere, il governatore era scelto dal re o dalla famiglia reale, e riceveva l'incarico nella forma di un mandato temporaneo, solitamente della durata di 3 anni; in seguito, soprattutto a partire dal XVII secolo, divenne più frequente il caso di governatori che mantenevano il mandato per lunghi periodi (questo avvenne in modo particolarmente eclatante per la provincia di Soyo). Alcune delle province (per esempio quelle di Mbata e Nkusu)

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erano tradizionalmente governate da membri della famiglia reale. Quando la terminologia europea (portoghese) entròin uso nell'amministrazione del regno, le province vennero classificate in "ducati", marchesati e contee, e icorrispondenti titoli sostituirono quello tradizionale di mwene; lo mwnene Mbamba, per esempio, divenne "Duca diMbamba" a partire dagli anni 1590.Il governatore di una provincia riscuoteva le tasse (una imposta fissa procapite), e versava una parte dei proventi allecasse centrali. Inoltre, al re andavano gli introiti di una serie di altre tasse che venivano pagate dai commercianti;particolarmente ricco era il commercio di tessuti fra le regioni orientali, chiamate "i sette regni", e la costa. Dopol'avvento degli Europei, il regno del Congo iniziò a commerciare anche con le colonie, soprattutto con quellaportoghese di Luanda. Dopo la conversione al Cristianesimo del re del Congo, una quota fissa dei proventi del fiscofu destinata alla chiesa, e alle chiese fu concesso di imporre localmente ulteriori balzelli per battesimi, funerali e altrecerimonie. Alcune province, come Mbamba, erano estremamente grandi e avevano una ulteriore suddivisioneamministrativa interna. Il titolo di governatore di queste province era particolarmente importante.Escludendo l'esazione delle tasse e in parte la gestione dell'esercito, il potere era fortemente centralizzato a MbanzaCongo. Lo stesso regno di Mbata perse il proprio rapporto di parità con Mpemba Kasi, mantenendo unriconoscimento solo formale, la denominazione Nkaka'ndi a Mwene Kongo ("nonno del re del Congo").

Elezione del reIl re del Congo o manikongo era eletto da una assemblea di alti funzionari che includeva i governatori di provincecome Mbata, Vunda o Soyo. Alcuni re cercarono di opporsi a questa prassi e di nominare direttamente il propriosuccessore, e alcuni vi riuscirono. Non è chiaro, inoltre, se l'insieme degli elettori fosse fissato a livello formale o sela sua formazione fosse influenzato di volta in volta da manovre politiche e rapporti di forza contingenti. Certamente,i meccanismi della successione lasciavano spazio a una certa contesa politica, che in più occasioni sfociò insituazioni di crisi o di vera e propria guerra civile. Lo stesso Afonso I dovette certamente conquistare la coronasconfiggendo altri pretendenti, anche se i dettagli di questa contesa non sono noti; dopo la sua morte, il problemadella successione divenne ancora più evidente.

MusicaLa principale fonte circa la musica del Congo sono i resoconti redatti da Duarte Lopes, che descrisse la musicamilitare suonata dall'esercito dell'impero intorno al 1580. Altri hanno fornito descrizioni degli strumenti musicalitradizionali della regione.La maggior parte degli strumenti tipici congolesi erano tamburi e altre percussioni; uno xilofono chiamato palakuveniva utilizzato soprattutto nella musica cerimoniale. Nelle celebrazioni era comune anche l'uso di strumentiricavati da corna di animale, detti mpungi. Molti strumenti tradizionali congolesi si sono diffusi in gran parte delmondo, e in particolare verso le Americhe, in seguito alla tratta degli schiavi africani.Dopo l'avvento degli Europei, agli strumenti tradizionali si aggiunsero quelli europei, che venivano usati soprattuttoin chiesa. A partire dal 1619, i Gesuiti di São Salvador insegnarono ai congolesi anche la musica corale. Dalletestimonianze dell'epoca risulta che in diversi casi gli strumenti tradizionali e quelli europei venivano utilizzatiinsieme.

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Sport e giochiGli sport e i giochi probabilmente non avevano un ruolo importante nella vita in Congo prima dell'arrivo degliEuropei; i primi accenni ad attività di questo genere si trovano infatti nei resoconti del XIX secolo di W. HolmanBentley. Bentley fa riferimento a diversi giochi e sport, inclusi l'hockey (chiamato mbadi), il wrestling moltoimportante e lo nclaca (una combinazione di golf e hockey).

EconomiaI primi resoconti europei parlano del Regno del Congo come di uno stato molto sviluppato, con una fitta retecommerciale. Come monete corrente si usavano conchiglie pregiate chiamate nzimbu e rafia. Si scambiavanosoprattutto avorio, articoli in rame e ferro e ceramica. La regione orientale, chiamata "i sette regni", eraparticolarmente nota per la produzione di tessuti.

Commercio degli schiaviIl commercio di schiavi era un'attività molto praticata. Già prima che la colonizzazione delle Americhe portasseall'esplosione di questo mercato, gli schiavi erano una merce di scambio comune per i commercianti congolesi. Leprime lettere di Afonso I fanno riferimento a mercati dedicati a questo commercio, e l'Atlante redatto da AlbertoCantino nel 1502 cita il regno del Congo parlando della provenienza degli schiavi di São Tomé.Tradizionalmente, gli schiavi erano probabilmente prigionieri di guerra, o persone che avevano perso la libertà percause riconosciute dalle autorità. In seguito all'aumentare della richiesta di schiavi, il traffico divenne menoregolamentato e Alfonso I manifestò al re del Portogallo la preoccupazione circa il fatto che persone comunivenissero semplicemente rapite per essere vendute ai mercanti portoghesi.

EsercitoL'unità principale dell'esercito del Congo erano gli arcieri, arruolati in grande numero dalla popolazione maschile. Aquesti si aggiungeva una fanteria pesante armata di spada e scudo e composta di aristocratici (i documenti portoghesiparlano di fidalgos, termine che si riferisce alla nobiltà di livello inferiore). Si stima che il contingente principaledell'esercito, stanziato presso la capitale in tempo di pace, comprendesse circa 20.000 soldati; contingenti minorierano assegnati alle province, e comandati direttamente dal governatore locale.In tempo di guerra (incluso il caso delle guerre civili, che divennero sempre più comuni dal XVII secolo in poi), tuttala popolazione era soggetta alla leva. Coloro che non combattevano (per esempio le donne) servivano comunquenell'esercito con funzioni di supporto. È probabile che difficoltà logistiche impedissero la creazione di eserciti troppograndi o l'eccessivo prolungarsi della mobilitazione. Si stima che la massima dimensione dell'esercito del re potessearrivare a 20 o 30.000 unità; alcune fonti non verificabili menzionano casi di battaglie in cui sarebbero stati impiegatifino a 50.000 soldati.I soldati venivano reclutati lo stesso giorno in cui venivano esatte le tasse. Nel Congo cristianizzato, il giorno inquestione era il 25 luglio, festa di San Giovanni, un santo molto amato dai congolesi (in quel giorno veniva anchericordata la vittoria di Alfonso I contro il suo fratellastro).Con lo stabilirsi dei rapporti di collaborazione fra il re del Congo e il Portogallo, soldati portoghesi (soprattuttomoschettieri) furono inclusi nell'esercito del re, probabilmente come mercenari. Si sa per esempio che i moschettieriportoghesi combatterono nella guerra contro Munza nel 1513. In seguito le armi europee diventarono più disponibilie vennero formati reggimenti di moschettieri congolesi (questi furono impiegati, per esempio, nei combattimenticontro i portoghesi del 1622; nella battaglia di Mbwila queste unità erano circa 360).

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Note[1] "Manikongo" è la traslitterazione comune del nome originale, che si potrebbe rendere più fedelmente con 'Mwene Kongo[2] V. Thornton, Early History

Bibliografia• Holman Bentley, Pioneering on the Congo, (in inglese)• David Brimingham, Trade and Conquest in Angola, (in inglese) Oxford, Oxford University Press, 1966.• Olivier de Bouveignes, Les anciens rois du Congo, (in francese) Namur, Grands Lacs, 1948.• Ann Hilton, The Kingdom of Kongo, Oxford 1982• Karl Edvard Laman, The Kongo• Phyllis Martin, Leisure and Society of Colonial Brazzaville• Graziano Saccardo, Congo e Angola con la storia dell'antica missione dei Cappuccini, Venezia 1982-83• R. F. Tapsell, Monarch Rulers Dynasties and Kingdoms of the World, Thames and Hudson, Londra 1983• John K. Thornton, The Kingdom of Kongo: Civil War and Transition, 1641-1718, Madison 1983• John H. Weeks, Among the Primitive Bakongo• Jan Vansina, Les anciens royaume de la savane, Institut de recherches économiques et sociales, Université

Lovanium, Léopoldville 1965. Tradotto in inglese col titolo Kingdoms of the Savanna, University of WisconsinPress Madison 1966

• Jan Vansina, The Tio Kingdom of the Middle Congo, 1880-1892• The Kongolese Saint Anthony: Dona Beatriz Kimpa Vita and the Antonian Movement, 1683-1706, Cambridge

University Press, Cambridge 1998• The Origins and Early History of the Kingdom of Kongo, in «International Journal of African Historical Studies»

34/1 (2001), pp. 89-120.

Voci correlate• Re del Congo

Collegamenti esterni• (FR) L`Observateur Kongo (http:/ / www. nekongo. org/ observateur/ kongo-0204/ ntinukongo. html)• (EN) Informazioni sul popolo del Congo (http:/ / www. uiowa. edu/ ~africart/ toc/ people/ Kongo. html)• (EN) Religione in Congo (http:/ / www. inquiceweb. com/ dondeKongo. html)• (EN) The Story of Africa: Kongo (http:/ / www. bbc. co. uk/ worldservice/ africa/ features/ storyofafrica/

10chapter2. shtml) (BBC)

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Fonti e autori delle voci 13

Fonti e autori delle vociRegno del Congo  Fonte:: http://it.wikipedia.org/w/index.php?oldid=38911538  Autori:: Ary29, Cesalpino, Civvì, Cruccone, Dans, Dariush624, Elwood, Eumolpo, Ex alto fulgor, Gregorovius,Leopold, Marcol-it, Mircone, Moongateclimber, OrbiliusMagister, RiccardoP1983, Superchilum, Tenebroso, Tirinto, Xerse, Yiyi, 5 Modifiche anonime

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