REGIONE TOSCANA FONDAZIONE MICHELUCCI TIERARI … · Anche il fecondo interesse di alcuni...

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ARCHITETTICI EA F IREE DE '900 I TIERARI COMUNE DI FIRENZE REGIONE TOSCANA FONDAZIONE MICHELUCCI

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Architettura sacra Architetture urbane e per la collettivitàC D

1. Chiesa ortodossa russa2. Chiesa episcopale St. James3. Centro comunitario ebraico4. Chiesa dell'Autostrada

1. Poste centrali2. Fabbricato viaggiatori stazione SMN3. Complesso centrale termica SMN4. Manifattura Tabacchi5. Palazzina Reale stazione SMN6. Scuola di guerra aerea7. Ponte Vespucci8. Cassa di Risparmio di Firenze9. Ponte alle Grazie

10. Ponte da Verrazzano11. Sede RAI12. Istituto Ortopedico Toscano13. Direzione centrale Poste14. Sede Prefettura15. Ponte all'Indiano16. Complesso penitenziario Sollicciano17. Stazione Firenze Statuto18. Centro commerciale Le Torri19. Pensilina stazione SMN20. Rampa stazione SMN21. Distretto ASL - RSA

ARCHITETTONICI NELLA FIRENZE DEL '900ITINERARI

Residenze e complessi abitativi

Cultura, arte, spettacolo e sportA B

1. Villini Lampredi2. Casa-galleria3. Villino Broggi Caraceni4. Quartiere autonomo all'Isolotto5. Casa-studio Ricci6. Casa-studio Savioli7. Edificio INA8. Complesso INA9. Case popolari Sorgane

10. Casa per appartamenti11. Villa Taddei12. Villa Bayon13. Complesso S. Jacopino14. Case popolari Rovezzano15. Complesso Il Cavallaccio

1. Biblioteca Nazionale Centrale2. Fondazione Carnielo3. Cinema Odeon4. Stadio comunale "A. Franchi"5. Cinema Puccini6. Golf Club dell'Ugolino7. Teatro comunale8. Palazzo dello Sport9. Museo Marini

10. Limonaia di Villa Strozzi11. Teatro della Compagnia12. Museo dell'Opificio delle pietre dure

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Leonardo Savioli, Danilo Santi1964 - 1967

Casa per appartamentivia Piagentina, 79 - Firenze

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A1. Villini Lampredi2. Casa-galleria3. Villino Broggi Caraceni4. Quartiere autonomo all'Isolotto5. Casa-studio Ricci6. Casa-studio Savioli7. Edificio INA8. Complesso INA9. Case popolari Sorgane

10. Casa per appartamenti11. Villa Taddei12. Villa Bayon13. Complesso S. Jacopino14. Case popolari Rovezzano15. Complesso Il Cavallaccio

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Per un lungo tratto del '900 Firenze non hadovuto affrontare, per quanto riguarda la pro-duzione dell'edilizia residenziale, situazioni digravità paragonabili a quelle di altre città italia-ne ed europee. Ha potuto contare sul patrimo-nio edilizio del centro storico finché questo hacontinuato a funzionare come serbatoio resi-denziale e sociale o ha potuto adottare tipolo-gie a densità media e bassa, conservandoun'organicità culturale andata in crisi nelleregioni italiane segnate da più intense correntiimmigratorie. Scarsa attenzione culturale veniva dedicata altema delle abitazioni prima nella Regia ScuolaSuperiore d'Architettura fiorentina e poi nellasuccessiva Scuola superiore d'Architettura,costituita tra le due guerre, impegnata l'unanella conservazione dell'identità formale dellagrande tradizione del passato e l'altra in uncauto ampliamento d'orizzonte. I progettisti dicomplessi residenziali, sino alla seconda guer-ra mondiale, sono stati soprattutto ingegnerinella nube opaca di un garbato anonimato diroutine e nella collaudata qualità artigianale delrepertorio. Le tipologie prevalenti sono quelle aschiera dei cosiddetti 'trenini' che si allungava-no nei quartieri fiorentini o più di rado quelledei villini isolati.

Le gesta dell'operosa e moderna aristocraziaindustriale sono invece cantate con un tonomagniloquente da Adolfo Coppedè con l'epicorepertorio dei "pasticci" di stile. Le aspirazioni del nuovo secolo sono espressedal modernismo in singoli episodi residenziali,ville o palazzi urbani, tra i quali vanno almenosegnalate le opere di Paolo Emilio André esoprattutto di Giovanni Michelazzi che dannoforma, con una dozzina di anni di ritardo rispet-to ai prototipi europei, alla residenza di unaricca borghesia raffinata e moderna. Nulla o quasi del modernismo si ritrova invecenell'edilizia cosiddetta popolare, in realtà eco-nomica e borghese, realizzata da enti e socie-tà, più che dignitosa negli aspetti formali e tec-nici. Anche i blocchi popolari più densi, salvoqualche episodio d'inqualificabile squallore for-male, riflettono questa situazione con in più ilfatto che con le densità che aumentano calageneralmente la qualità edilizia. Qualche sussulto durante l'affermazione delrazionalismo ma, tutto sommato, il tema dell'e-dilizia residenziale rimane immerso nell'alveodella professionalità consolidata, dell'ordinarie-tà delle tipologie e degli impianti con la pellico-la architettonica della facciata risolta a rimeobbligate.

Leonardo Savioli, Leonardo Ricci1962 - 1980Case popolari di Sorganeviale B. Croce / via Isonzo / via Tagliamento - Firenze

Giovanni Michelucci1954 - 1958Edificio INAvia dello Sprone, 1a-1c - Firenze

Giovanni Michelazzi1911Casa-Galleriavia Borgognissanti, 26 - Firenze

Residenze e complessi abitativi

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gli edifici di Ricci e Savioli rimangono uno deipochi spunti d'interesse dell'architettura resi-denziale degli ultimi quarant'anni. La fine deglianni cinquanta vede la definitiva maturazionedel pensiero michelucciano sulla residenza. Leperiferie degli anni cinquanta, sessanta e set-tanta continueranno però a essere riempite dioggetti amorfi e tetri, anche se di qualità edili-zia forse superiore alla media nazionale.Nel campo delle residenze urbane pochi sonogli esempi di edifici che sfuggono la mediocri-tà. Merita di essere ricordato soprattutto l'edifi-cio di Savioli in via Piagentina, forse il palazzodi abitazioni più interessante del dopoguerratoscano, un volume di grande plasticità cheemerge nella sequenza dei pur dignitosi edificicircostanti. Anche l'edificio di Marco DezziBardeschi in piazza San Jacopino a Firenze,costruito nei primi anni Settanta, si caratterizzaper una forza plastica efficace, ancor oggi sor-prendente. Certo la trasformazione del centro fiorentino, lasua progressiva terziarizzazione, e l'espulsio-ne degli abitanti verso i nuovi quartieri periferi-ci afferma tipologie espressione prevalentedella normativa e di modelli a sistema.Perduti via via i grandi maestri e smarrite le

strade di ricerca da loro indicate l'architetturaresidenziale di fine secolo riflette il generaledeclino della creatività e dell'ispirazione dellaarchitettura nazionale. Pochi gli episodi resi-denziali di rilievo: tra questi i quartieri residen-ziali realizzati da Di Pietro nell'area fiorentina,incentrati sulla paziente ricerca della qualitàdegli standard residenziali. Nessuno peròcerca più di reinventare l'impianto tipologicodelle residenze, ormai assunto come un datodi fatto indiscutibile nei quadri economici obbli-gati. Dopo la fine degli anni Sessanta si svilup-pano esperienze di alcune avanguardie chefiniranno, quasi tutte, per riversare il loro radi-calismo altrove rispetto all'edilizia residenzialepopolare, in particolare sulle residenze delleclassi superiori. Quasi una riproposizione delmedesimo passato della cultura architettonicafiorentina che faticosamente, con tentativicoraggiosi, si era cercato di cambiare.

Marco Dezzi Bardeschi1974 - 1976Condominio S. Jacopinopiazza San Jacopino, 5b - Firenze

Gianfranco Di Pietro1984 - 1986Case popolari RovezzanoVia di Rocca Tedalda - Rovezzano

L'inconsistenza del dibattito urbanistico, qual-che aggiornamento formale, con echi romani,qualche edificio monumentale, qualche digni-toso caseggiato o severa palazzata caratteriz-zano gli anni trenta. In quegli anni sono prati-camente assenti esempi di fabbricati residen-ziali razionalisti, o anche solo che fanno ilverso al razionalismo. È solo nel secondo dopoguerra, che l'ediliziaresidenziale diviene l'oggetto di una riflessioneoriginale, soprattutto per merito di GiovanniMichelucci. Egli non affronta l'edilizia residen-ziale come questione autonoma ma comeparte della moderna vita civile, coproduttricedell'identità del quartiere. Il suo insegnamentosarà seguito, attraverso percorsi autonomi,solo dai due allievi più dotati, Ricci e Savioli,senza però la formazione e l'azione di unascuola orientata in tal senso. L'episodio piùsignificativo degli interventi Ina-casa è quello"neorealista" dell'Isolotto, quartiere autonomorealizzato da un gruppo di progettisti locali, trai quali Michelucci e Fagnoni, e romani comeDel Debbio e Vaccaro. Anche il fecondo interesse di alcuni architettifiorentini per l'architettura organica non cercaapplicazioni nella progettazione di complessi

residenziali "internazional-popolare". Il prodot-to più interessante è senza dubbio il nucleoresidenziale che Ricci progetta a Monterinaldi(1951-62) una sequenza plastica organica divari episodi. La più profonda riflessione sulla residenzaurbana è di Michelucci che ne dà testimonian-za penetrante e originale nell'edificio Ina tra levie Guicciardini e dello Sprone in cui l'abitazio-ne moderna convive con altre funzioni, essen-zialmente commerciali.L'edilizia economica è naturalmente costretta atutt'altri ordini di problemi, nonostante gli stan-dard realizzativi continuino a migliorare.L'esperienza di progettazione di un nucleosatellite per 12.000 abitanti sui pendii verdi diSorgane, in cui Michelucci è coordinatore di ungruppo di progettisti di valore viene purtroppo"processata", prima degli esiti realizzativi, daun largo schieramento intellettuale riunito con-tro "l'irreparabile strazio di quella unità inscin-dibile di storia di arte e di natura che è il voltostesso di Firenze civile". La storia successivarestituirà valore ad alcune ragioni di Micheluccimentre smonterà alcune delle certezze degliavversari. Dopo le dimissioni di Michelucci,Sorgane viene realizzato in scala ridotta, ma

Leonardo Savioli1950-1952 e 1968-1970Casa-studio Saviolivia delle Romite, 12 - Galluzzo, Firenze

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Leonardo Savioli, Danilo Santi, Silvano Fabbri1964 - 1966Villa Taddeivia delle Fontanelle, 23/a - San Domenico di Fiesole

Fagnoni, Gamberini, Michelucci,Pastorini, Vaccaro e altri1950 - 1958Quartiere autonomoall'Isolottolungarno dei Pioppi - Firenze

Giovanni Michelazzi1911Villino Broggi-Caracenivia Scipione Ammirato, 99 - Firenze

Giovanni Michelazzi1908 - 1909Villini Lampredivia Giano della Bella, 9 e 13 - Firenze

Leonardo Savioli1966 - 1967Villa Bayonvia Ippolito Galantini, 10 - San Gaggio,Firenze

Giovanni Michelucci1958-1959Complesso INALungarno del Tempio - Firenze

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ALTRE OPERE:

Giovanni Paciarelli 1901-1903, Casa Paggi o Magazzini Pola e Tedescanvia Brunelleschi/via del Campidoglio/via de' Pecori - Firenze

Enrico Paolo Emilio André 1904 - 1906, Villino Uziellipiazza D'Azeglio, 39 - Firenze

Adolfo Coppedè 1907, Casa Antoninivia Orcagna, 51-55 - Firenze

Giovanni Michelazzi 1907, Villino Ravazzinivia Scipione Ammirato, 101 - Firenze

Giovanni Michelazzi 1914-1915, Villino Galeotti-Flori, poi Toccafondivia XX Settembre, 72 - Firenze

Ufficio Tecnico dell'INCIS1928-1929, Alloggi per dipendenti governativivia XX Settembre, 88-92 - Firenze

Ufficio Tecnico dell'INCIS1929, Alloggi per dipendenti governativivia F. Crispi, 7 - Firenze

Giovanni Michelucci 1950-1952, Residenza Contini Bonacossivia Montebello, 19a - Firenze

Gianfranco Di Pietro1968, Quartiere residenziale di RovezzanoVia di Rocca Tedalda - Rovezzano, Firenze

Comune di FirenzeRegione Toscana

Fondazione Michelucci

info:www.comune.fi.it

www.cultura.toscana.itwww.michelucci.it

Gennari, Di Battista, Bonelli, Li Pera, Di Biagio, Candido1991 - 1993Complesso Il Cavallacciovia del Cavallaccio, via Simone Martini - San Bartolo a Cintola, Firenze

Leonardo Ricci1950 - 1964Casa-studio Riccivia Monterinaldi, 21 - Firenze

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Cesare Bazzani 1911-1935

Biblioteca Nazionale Centrale piazza Cavalleggeri, 1 - Firenze

Cultura

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B1. Biblioteca Nazionale Centrale2. Fondazione Carnielo3. Cinema Odeon4. Stadio comunale "A. Franchi"5. Cinema Puccini6. Golf Club dell'Ugolino7. Teatro comunale8. Palazzo dello Sport9. Museo Marini

10. Limonaia di Villa Strozzi11. Teatro della Compagnia12. Museo dell'Opificio delle Pietre Dure

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Gherardo Bosio 1933-1935Golf Club dell'Ugolinovia Chiantigiana, 3 - Impruneta (FI)

Pierluigi Nervi, Alessandro Giuntoli1929-1932Stadio comunaleviale Paoli /viale Maratona - Firenze

Il tema dell’architettura specializzata per questisettori ha trovato fortissimo sviluppo nello scor-so secolo, dove la sperimentazione di nuovetipologie, l’allargamento sociale alla fruizione el’uso rappresentativo di queste architetture allascala urbana hanno dato forma ad opere moltosignificative nella costruzione del volto moder-no della città.Edificio emblematico dela resistenza localealla penetrazione del moderno è la BibliotecaNazionale (1911-1935) di Cesare Bazzani,dagli orientamenti neorinascimentali e neome-dievali di derivazione ottocentesca rimasti nelprimo novecento fiorentino, la cui inaugurazio-ne coeva con il Fabbricato viaggiatori della sta-zione di Santa Maria Novella fa risaltare il con-trasto tra architettura rivolta al passato e l’ar-chitettura innovativa. Una delle prime testimonianze della stagionedel modernismo a Firenze è l’edificio di deriva-zione secessionista che ospita la FondazioneRinaldo Carnielo, scultore, realizzato nel 1912dall’architetto Enrico Lusini, con un progetto diricostruzione della facciata e oggi inserito nelsettore Musei del Comune di Firenze, a cuiappartengono lo stabile e la Galleria che ospi-ta la collezione di bronzi e bozzetti modellati

dallo scultore stesso. In questo ambito è inve-ce molto più recente la storia di altre due archi-tetture museali: il Museo Marino Marini e ilMuseo dell’Opificio delle Pietre dure. La prima,realizzata su progetto di Bruno Sacchi eLorenzo Papi, è un recupero del complessodell’antica chiesa di San Pancrazio come sededella ricca collezione del maestro pistoiese,donata alla città di Firenze nel 1980, e sede diattività culturali, con un adattamento alla nuovafunzione museale concluso nel 1986. Il museoè caratterizzato dalla sistemazione ‘dinamica’dell’opera scultorea di Marini nell’organismomonumentale a cui viene restituita una leggibi-lità, vivacizzata dalla ricca articolazione di per-corsi a più quote, e dal dialogo tra le preesi-stenze storiche e l’espressività dei nuovi mate-riali e delle funzioni. Il Museo dell’Opificio dellePietre Dure, inaugurato nel 1995, è inveceopera di Adolfo Natalini e Fabrizio Natalini.Collocato in un antico palazzo del centro su unasse strategico di collegamento tra diversi policulturali, rinnova sostanzialmente l’esposizio-ne dei manufatti lapidei dell’Opificio. L’efficaceriorganizzazione degli ambienti interni ai diver-si piani, la riprogettazione e l'allestimentoaccurato del grande salone, la ristrutturazione

Marcello Piacentini, Ghino Venturi 1920-1922Cinema Odeonvia degli Anselmi/via Sassetti/piazza Strozzi - Firenze

Cultura, arte, spettacoloe sport

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mento, radicale ricostruzione e ammoderna-mento della sala e degli annessi per il pubbli-co, in un organismo architettonicamente fram-mentario già oggetto di svariati rifacimenti,ristrutturazioni e ammodernamenti e di vicendesfortunate. Sul piano architettonico occorreràattendere la seconda metà degli anni ’80 peravere, con il Teatro della Compagnia uno deipochi episodi interessanti di architettura teatra-le contemporanea a Firenze col progetto diAdolfo Natalini che realizza la trasformazionedel preesistente cinema Modernissimo (realiz-zato nel 1921) in spazio teatrale per il TeatroRegionale Toscano. Una “architettura nasco-sta" che mescola eleganza del designer d'a-vanguardia e sensibilità materica dell'artigiano,partendo dalle stratificazioni dell’edificio origi-nario. Caduta precocemente l’attività teatralel’edificio è ritornato al suo ruolo di semplice,anche se elegantissima, sala cinematografica.Il tema della ristrutturazione non conservativadell'architettura si ripresenta con la realizzazio-ne, su progetto di Giovanni Michelucci e BrunoSacchi, dello spazio polivalente per lo spetta-colo e l’arte contemporanea nel “guscio” dellaLimonaia di Villa Strozzi. L’opera, inauguratanell’estate del 1998, si afferma per il valore

urbano dello spazio riprogettato, concepitocome 'promenade architecturale' e fortementeintegrato con il contesto del parco delBoschetto, e per la polivalenza funzionale deisuoi elementi costitutivi tra cui la platea realiz-zata sulla copertura e la galleria espositiva.

Lorenzo Papi, Bruno Sacchi 1970Museo Marino MariniP.zza S. Pancrazio - Firenze

A. Natalini, F. Natalini 1992-1995Opificio delle Pietre Durevia degli Alfani, 78 - Firenze

delle attigue salette ottocentesche e la crea-zione di servizi adeguati alle nuove funzionisono i fattori che hanno consentito la realizza-zione di un museo ordinato secondo rinnovaticriteri e una cura sapiente dei dettagli.All’inizio degli anni Trenta uno straordinarioepisodio è rappresentata dalla realizzazionedello stadio comunale ‘Giovanni Berta’, oggi“Artemio Franchi”, da parte di Pier Luigi Nervicon una clamorosa rottura stilistica sul pae-saggio della periferia urbana fiorentina, ancoramarcato dall’eccessivo protrarsi del gusto neo-rinascimentale. Un’architettura di straordinariamodernità, che esalta la struttura come valoreestetico, che ha caratterizzato dentro un con-testo urbano l’area degli impianti sportivi diCampo di Marte, dove sono oggi presenti altrirecenti episodi architettonici come i due nucleidel Centro Balneare e del Palazzo dello Sport(1963-1985), questo ultimo concepito comeedificio polivalente e utilizzato anche per spet-tacoli e concerti. Un’altra opera, di servizio allosport e che accresce il bilancio qualitativo dellearchitetture razionaliste realizzate tra le dueguerre, è la Casa del Golf dell’Ugolinoall’Impruneta (1934) di Gherardo Bosio. La tipologia novecentesca del cinema trova

una felice interpretazione nel Cinema teatroRex (1936-37) di Nello Baroni, architetto cheemerge nel campo delle costruzioni per lospettacolo e a Firenze realizzerà nel 1954anche la sala del cinema Capitol, opereentrambe perdute a causa dell’abbandono delprimo e della riconversione del secondo. Tra learchitetture dello spettacolo merita un postosignificativo il Cinema-teatro Savoia oggiOdeon del 1920-22, opera di MarcelloPiacentini che, nonostante sia frutto della rivi-sitazione dominante di modelli quattrocente-schi e manieristi, rimane espressione di digni-tà e di eleganza, specie nella tecnica costrutti-va e nella cura dei particolari. In questo ambi-to, ma di marcato segno modernista, sta ilCinema Puccini (1935-40); dopolavoro annes-so al complesso della Manifattura Tabacchi, fuin origine uno spazio teatrale la cui torre-inse-gna presenta una forte assonanza stilistica conla torre Maratona dello stadio. L’immediatodopoguerra non lascia architetture di rilievo nelcampo degli spazi per lo spettacolo. Della finedegli anni ’50 è il nuovo intervento per l’otto-centesco Teatro comunale del Maggio musica-le fiorentino, ad opera di Alessandro Giuntoli eCorinna Bartolini, con un’opera di consolida-

Adolfo Natalini, Fabrizio Natalini 1987Teatro della Compagniavia Cavour, 50r - Firenze

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Enrico Lusini 1912Fondazione Carnielopiazza Savonarola, 14 - Firenze

Tecnici del Monopolio1933-1940Cinema Puccinipiazza Puccini, 41 - Firenze

Alberto Paoli, Francesco Tiezzi1963-1985Palazzo dello SportViale Paoli - Firenze

Cesare Bazzani 1911-1935Biblioteca Nazionale Centralepiazza Cavalleggeri, 1 - Firenze

Pierluigi Nervi, Alessandro Giuntoli 1929-1932Stadio comunale "Artemio Franchi"viale Paoli/viale Maratona - Firenze

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Comune di FirenzeRegione Toscana

Fondazione Michelucci

info:www.comune.fi.it

www.cultura.toscana.itwww.michelucci.it

ALTRE OPERE:

Italo Gamberini1938, Emeroteca Universitàvia Cittadella, 38 - Firenze

Aurelio Ghersi1938-1942, Istituto Agronomico per l'Oltremarevia A. Cocchi, 4 - Firenze

Nello Baroni 1954-1957, Cinema Capitolvia de' Castellani - Firenze

Raffaello Fagnoni1959-1964, Facoltà di Lettere e Filosofiapiazza Brunelleschi, 12 - Firenze

Gruppo 99991971, Discoteca Space Electronicvia Palazzolo 37 - Firenze

Bini, Bellini, Fantozzi1980-1990, Museo archeologico e della ceramica di Montelupovia Bartolomeo Sinibaldi, 45 - Montelupo Fiorentino (FI)

Baldovin, Forassi, Hautmann, Villa/Uffici tecnici del Comune1987-2002, Diga di Bilancino e impianti di balneazioneStatale della Futa - Barberino di Mugello (FI)

Achille Michelizzi1989, Circolo Ufficiali dell'Esercitovia Arazzieri - Firenze

Alessandro Giuntoli, Corinna Bartolini 1958 - 1961Teatro Comunale del Maggio Musicale FiorentinoCorso Italia, 20 - Firenze

Giovanni Michelucci, Bruno Sacchi 1973-1998Limonaia di Villa Strozzivia Pisana, 77 - Firenze

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Giovanni Michelucci1961-1964

Chiesa di S. Giovanni Battista sull'Autostrada del SoleCampi Bisenzio - A1 uscita Firenze Nord

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C1. Chiesa ortodossa russa2. Chiesa episcopale St. James3. Centro comunitario ebraico4. Chiesa dell'Autostrada

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tettonico: grazie alla mobilitazione di un gruppodi artisti ed intellettuali capeggiati da BrunoZevi, la commissione liturgica accetta l'elimina-zione di nove tele di Sciltian, che avrebberoirrevocabilmente alterato la nuda plasticità deimuri in pietra.Essa si eleva - con un volume di forte impattoplastico che evita qualunque confronto con learchitetture circostanti - in adiacenza delnastro dell'autostrada del Sole, fatto questoche accresce nel viaggiatore l'impressione chela chiesa si connoti come una tenda in prossi-mità di una sorta di pista per ininterrotte e mec-canizzate carovane. La chiesa presenta un impianto planimetrico evolumetrico estremamente articolato, cheripropone con forte impatto plastico il temaanagogico della nave (l'arca), della montagna(il calvario) e dell'albero (l'orto del Getsemani el'albero della vita); il tutto trascritto in un lessi-co che sembra rifuggire qualunque formalismo,compiacimento estetico, velleità monumentale,alla ricerca di un messaggio dal chiaro sensoetico: come lo stesso Michelucci ricorda "laperfezione stilistica, l'invenzione o la purezzastrutturale non hanno avuto per me mai alcuninteresse. Anzi quello che più mi ha convinto econvince in un'opera sono le "rotture", i segnidell'arrestarsi improvviso di un pensiero per ilprofilarsi alla mente di nuove possibilità, dinuove strade da percorrere".L'interno presenta, come l'esterno, la dicoto-mia basamento-pietra, muratura e solaio-cemento in tutti gli ambienti; un percorsosopraelevato collega la chiesa con il battisteroe segnala l'ingresso all'aula.Quest'ultima ha una pianta a croce latina qua-lificata, sui lati est e nord, da un deambulatoriofungente da galleria della via crucis, il quale siinserisce, in corrispondenza del presbiterio,nell'altare maggiore e nella sagrestia, rialzatarispetto alla quota del pavimento: la disposizio-ne dell'altare maggiore secondo l'asse nord-sud, così come quella dell'ingresso lievementedisassato rispetto all'altare, è il risultato delconsapevole ribaltamento operato dall'architet-to rispetto ai tradizionali spazi liturgici a svilup-po longitudinale, volendo con ciò ribadire lacentralità dell'elemento generatore dello spa-zio come del culto, sottolineata dal disegnococlide del pavimento: agli estremi dell'asselongitudinale sono collocati altri due altari,sorta di cappelle su cui la luce cade con note-vole compostezza, dedicati quello ad est alla

vergine e quello ad ovest al crocifisso.Lo spazio interno è animato da una fitta schie-ra di pilastri albero in cemento, caratterizzatida una base massiccia che va rastremandosied articolandosi verso la grande tenda incemento: su tale spazio, con funzione di crasicon quello della galleria, si proietta il matroneo,con solaio a sbalzo e parapetto in cemento, nelquale è situato un secondo spazio liturgicodestinato ai matrimoni, l'"altare degli sposi".Dalla cappella del crocifisso una scala a chioc-ciola in cemento conduce al livello superioredella cantoria, mentre un percorso più articola-to, e quasi nascosto agli occhi del visitatore,conduce, passando per la galleria, al battiste-ro: questo spazio è caratterizzato da un per-corso a spirale che partendo dal centro ipogeosegnato dal fonte battesimale conduce,accompagnato dalla muratura in pietra in cui ècollocata in una piccola nicchia una statua inbronzo di San Giovanni Battista, ad un balla-toio superiore: tale percorso si conclude, dopoessersi affacciato sul giardinetto, con l'uscitasul fronte est.

per informazioni e orari:Chiesa S. Giovanni Battista tel. 055.4219016

L'incarico per la realizzazione della chiesa diSan Giovanni Battista viene affidato aMichelucci nel settembre del 1960, dopo cheera completamente decaduto il precedenteprogetto. Del primitivo progetto, l'architettopistoiese eredita l'impianto - a pianta longitudi-nale con battistero distaccato - e parte dellefondazioni, all'epoca già realizzate (la posadella prima pietra era stata effettuata il 13 giu-gno del 1960), nonché il ricco corredo icono-grafico definito dall'Istituto di arte liturgica ed inbuona parte già commissionato agli artisti. A talfine Michelucci ipotizza la creazione di unampio nartece, avente da una parte la funzio-ne di introibo alla chiesa e dall'altra quella digalleria atta ad ospitare i grandi bassorilieviraffiguranti tutte le città italiane collegate dallanuova autostrada.Per giungere alla definizione volumetricaMichelucci ricorre all'ausilio di plastici in creta ebronzo: si fa progressivamente strada la solu-zione della copertura - tenda a sezione iperbo-lica, con apice in corrispondenza dell'altaremaggiore, sul cui dorso si articola un percorso

ascensionale verso la croce, evidente richiamoal Golgota. Più difficile risulta la scelta delmateriale e delle tecniche costruttive: in unprimo momento l'architetto ipotizza una coper-tura con struttura in ferro, presto abbandonataa vantaggio del cemento armato.I lavori iniziano nel luglio del 1961 e la chiesaè finalmente inaugurata nell'aprile del 1964.Assai complessa risulta per Michelucci, cherifiuta ogni messaggio di monumentalità, la sin-tesi tra apparato decorativo e organismo archi-

Giovanni Michelucci1961-1964Chiesa di S. Giovanni Battista sull'Autostrada del SoleCampi Bisenzio - A1 uscita Firenze Nord

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Riccardo Mazzanti1908-1927Chiesa episcopale di St. Jamesvia B. Rucellai, 13 - Firenze

Una congregazione della chiesa episcopaleamericana esiste in città dal 1868. Nel 1906Mr. Torrey propone all'incontro annuale lacostruzione della nuova, grande chiesa per laquale viene approvata l'istituzione di una rac-colta di fondi. Nel 1908 avviene la posa della prima pietra,testimoniata da una lapide che riporta la datadel 23 aprile. Quando la nuova chiesa vieneconsacrata, l'8 novembre 1911, è incompletadella torre, la cui elevazione viene decisa nel-l'ottobre 1911 e completata nel 1927. Durantela seconda guerra mondiale la chiesa vienechiusa, pur non lamentando grossi danni, eriaperta dall'esercito americano.L'edificio può essere compreso nel repertorioneogotico che trova una certa diffusione nelprimo decennio del Novecento e occupa unruolo anche nella produzione di Mazzanti, l'u-nico tra gli autori di documentata attività.

La chiesa sorge sulla strada aperta nel 1898per lottizzare gli Orti Oricellari. Quando vi siedifica la nuova chiesa esistono già l'adiacen-te convento delle Carmelitane e il villinoCesaroni, dello stesso Mazzanti, sul lato oppo-sto della strada.Il complesso è impostato su schemi tipicamen-te riferibili all'architettura anglosassone in stiledel primo Novecento: la chiesa è arretratarispetto al filo stradale ed è circondata dalverde e dalle pertinenze costituite dalla casadel pastore, con il giardinetto all'italiana, dallacarriage house e dalla casa del portiere, tuttein stile neomedievale.

per informazioni e orari:St. James Church Rectorytel. 055.2381422

Michail Timofeevic Preobrasenskij1899-1903Chiesa ortodossa russavia Leone X, 8 - Firenze

L'idea della costruzione della chiesa destinataal rito ortodosso russo si deve nel 1873 allagranduchessa Marija Nicolajevna, figlia dellozar Nicola I. L'arciprete Vladimir Levitsky diede l'incaricodella progettazione all'accademico russoMichail Preobrasenskij e all'ingegnere fiorenti-no Giuseppe Boccini e l'inizio dei lavori avven-ne l'11 giugno 1899, con la celebrazione del TeDeum e la solenne processione sul luogo dellacostruzione. Nel 1902 giunsero a Firenze i pit-tori russi per le pitture murali a tempera dell'in-terno, da eseguirsi sotto la supervisione diVasilev e del pittore fiorentino Giacomo Lolli, alquale veniva lasciata la realizzazione delleparti ornamentali. Ad essi si aggiungeva nelnovembre il pittore Petr Stepanovic Sarvarokper terminare i dipinti. Le notizie al 1904 danno la chiesa come nonancora terminata.

Le ceramiche policrome delle cinque cupolettea bulbo furono fornite dalla ditta Cantagalli diFirenze, mentre la cancellata in ferro battuto,adornata da aquile imperiali e dal giglio fioren-tino, fu eseguita dalle Officine Michelucci diPistoia.Nel riuscito tentativo di dare immagine ad unostile "nazionale", la chiesa ortodossa russariassume nella sua forma esotica le esperien-ze architettoniche compiute in Russia durantela seconda metà dell'800, improntate ad unfavolistico ed eclettico montaggio di revivaldiversi a cui contribuiscono le non poche esu-beranze ornamentali e coloristiche dell'interno.

per informazioni e orari:Chiesa ortodossa russatel. 055.490148

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Architettura sacra

Giovanni Michelucci1961-1964Chiesa di S. Giovanni Battista sull'Autostrada del SoleCampi Bisenzio - A1 uscita Firenze Nord

Il Centro comunitario ebraico di Firenze nasce,per volontà dell’Università Israelitica, qualeluogo di culto e di ritrovo dell’importante pre-senza della comunità nell’ambito cittadino.È costituito dall’ottocentesca sinagoga e daidue edifici realizzati a partire dal 1954 nellastessa area per essere destinati a casa di ripo-so e ad asilo e scuola elementare.Negli anni successivi alla fine del secondo con-flitto mondiale si comincia faticosamente aricostruire - anche fisicamente - la Comunitàindebolita dalle persecuzioni nazifasciste. LaSinagoga, realizzata dagli architetti Treves,Falcini e Micheli nel 1882, nonostante fosse unmonumento di grande pregio artistico era stataseriamente danneggiata a causa di prolungatiutilizzi impropri e dall’esplosione di ordigni bel-lici all’interno dell’edificio. Nel 1959 viene com-pletato il moderno edificio da adibire a Casa diRiposo per le persone anziane della comunità

e nel 1964 si inaugura l'asilo e le scuole ele-mentari, intitolate al Rabbino Nathan Cassuto.Oggi il complesso comprende un Centro diCultura ebraica, una sezione didattica perma-nente, alcune sedi di associazioni culturali enelle immediate vicinanze anche un ristorantecasher. Nel 1981 per iniziativa degli "Amici delMuseo Ebraico a Firenze" è stato fondato ilMuseo di Arte e Storia Ebraica, allestito nellesale al primo piano della Sinagoga. Il museodocumenta la storia della Comunità Ebraicanel corso dei secoli offrendo una lettura del suorapporto con la città di Firenze.

Adolfo Pagani1954-1964Centro comunitario ebraicovia Farini - Firenze

per informazioni e orari:Comunità ebraica di Firenzetel. 055.245252

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Angiolo Mazzoni1932-1934

Complesso centrale termica stazione SMNvia delle Ghiacciaie / via Cittadella - Firenze

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D1. Poste centrali2. Fabbricato viaggiatori stazione SMN3. Complesso centrale termica SMN4. Manifattura Tabacchi5. Palazzina Reale stazione SMN6. Scuola di guerra aerea7. Ponte Vespucci8. Cassa di Risparmio di Firenze9. Ponte alle Grazie

10. Ponte da Verrazzano11. Sede RAI12. Istituto Ortopedico Toscano13. Direzione centrale Poste14. Sede Prefettura15. Ponte all'Indiano16. Complesso penitenziario17. Stazione Firenze Statuto18. Centro commerciale Le Torri19. Pensilina stazione SMN20. Rampa stazione SMN21. Distretto ASL - RSA

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Nella Firenze del Novecento si è dedicato par-ticolare impegno al rinnovamento delle grandiattrezzature urbane per un uso civile e colletti-vo nuovo, proprio di una realtà sociale che ilnuovo secolo ha fatto emergere e trasformato.La stessa grande trasformazione della secon-da metà dell’Ottocento per Firenze capitale hainciso tracciando le linee della nuova formaurbis, anche perdendo la scommessa per l’op-portunità di una visione urbanisticamente inno-vativa della città, ma il secolo della modernitàne ha disegnato il carattere attraverso il dise-gno delle sue architetture, in ogni momentotestimonianza di un contesto culturale e nonsolo architettonico in evoluzione.Il complesso degli edifici che costituiscono lastazione ferroviaria di S. Maria Novella rappre-senta l’intervento urbano dove si manifesta,nella prima metà degli anni Trenta, l’esperien-za progettuale più rappresentativa dellamodernità a Firenze. È un luogo dove si incro-ciano linee di ricerca diverse che danno uncarattere felicemente composito all’insieme. Ildinamismo di impronta tardo-futurista con sug-gestioni costruttiviste, di cui sono espressioneil gruppo di edifici della Centrale Termica edella Cabina apparati progettati da AngioloMazzoni, è espresso attraverso un linguaggioarchitettonico attento al rapporto con la tecno-logia, con aspetti squisitamente tecnici. Ilsobrio razionalismo del Fabbricato viaggiatori

(1932-34), riconosciuto capolavoro dell’archi-tettura moderna, opera del Gruppo Toscano(Giovanni Michelucci, Nello Baroni, PierNiccolò Berardi, Italo Gamberini, SarreGuarnieri e Leonardo Lusanna), testimoniauna adesione temperata alla modernità senzarigori dottrinari e con un dialogo rinnovato conil passato; la raffinata Palazzina Reale (1934-35), progettata dal solo Michelucci, in cui iltema dell’architettura monumentale pubblica èdeclinato sapientemente nel dialogo tra unclassicismo moderno, depurato e essenziale eun razionalismo ripensato senza dogmi congrande anticipo. Sempre nella stessa area dalparticolare valore strategico sono stati realiz-zati, mezzo secolo dopo, la rampa di accessoalla Stazione da viale Strozzi di Gae Aulenti eBianca Ballestrero, la Pensilina antistante lastazione S. Maria Novella di Cristiano Toraldodi Francia, oggetto di molti dibattiti e polemi-che, e dello stesso autore, lungo l’asse ferro-viario, la più felice realizzazione della StazioneFirenze Statuto.La Scuola di Applicazione Aeronautica diRaffaello Fagnoni localizzata all’interno dell’a-rea verde del parco delle Cascine (1937-38)rappresenta una ripresa di modelli che guarda-no senza retorica alla tradizione classica e conun sapere costruttivo attento a valorizzare lequalità dei materiali. Poco distante, e nellostesso periodo, emerge il complesso della

Raffaello Fagnoni1937-1938Scuola di guerra aereaviale dell'Aeronautica / via del Barco - Firenze

Ufficio Tecnico del Monopolio di Stato1933-1940Manifattura Tabacchivia delle Cascine, 33-35 - Firenze

Architetture urbane e per la collettività

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Giovanni Michelucci1953-1957Cassa di Risparmio di Firenzevia Bufalini, 6 - Firenze

Manifattura Tabacchi (1933-40), con l’annessodopolavoro Cinema Puccini, architetture cherisultano realizzate dall’Ufficio Tecnico delMonopolio di Stato, ma delle quali rimane dasciogliere l’enigma delle probabili raffinate col-laborazioni architettoniche, capaci di coniugarele istanze di monumentalità con l’appartenen-za ad un’area linguistica moderna.Delle poche testimonianze architettoniche, cheemergono tra le varie vicende infelici della rico-struzione della città dopo la tragedia bellica,meritano di essere citati il Ponte Vespucci(1950) e il Ponte alle Grazie (1957). Entrambipossono essere considerati esiti soddisfacentidi concorsi pubblici che riflettono gli effetti diuna precisa posizione culturale; l’acceso dibat-tito di quegli anni non riguarda solo le scelteformali della ricostruzione, ma il problema piùgenerale dell’inserimento dell’architetturamoderna nell’ambientazione dei contesti stori-ci. Il primo fu realizzato su progetto diGiuseppe Giorgio Gori, Enzo Gori, ErnestoNelli e Riccardo Morandi e riflette una marcatavalenza tecnico funzionale intrisa di qualificati

apporti culturali e professionali capaci di inter-pretare il difficile carattere urbano. Il secondoprogettato dal gruppo costituito da EdoardoDetti, Riccardo Gizdulich, Giovanni Michelucci,Piero Melucci e Danilo Santi dalle linee mode-ratamente moderne cela sotto il rivestimento inpietra serena l’innovativa struttura in cementoarmato delle quattro pile affilate e slanciate. Inepoca successiva vengono realizzati altri dueimportanti attraversamenti urbani sull’Arno: ilponte da Verrazzano (1965) di Damerini,Savioli, Scalesse e il ponte all’Indiano (1972-78) su progetto del gruppo costituito daAdriano Montemagni, Paolo Sica, e FabrizioDe Miranda. In quest’ultima opera le esigenzeambientali e funzionali convergono in una pro-posta progettuale affidata al carattere di nodourbano e fulcro visuale del paesaggio. Anche la tipologia degli edifici postali presentaelementi di interesse. Da una parte il Palazzodelle Poste Centrali (1906-17) di RodolfoSabatini e Vittorio Tognetti, in cui alla rivisita-zione di modelli quattrocenteschi e manieristi,non è estraneo un senso di dignità e di ele-

Gruppo Toscano(Michelucci, Baroni, Berardi, Gamberini, Guarnieri, Lusanna)1932-1934Fabbricato viaggiatori stazione Firenze SMNvia Valfonda / piazza Stazione / via Alamanni - Firenze

Giovanni Michelucci1934-1935,Palazzina Reale stazione SMNvia Valfonda - Firenze

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ganza, specie nella tecnica costruttiva e nellacura dei particolari. Dall’altra la sede dellaDirezione centrale delle Poste in viaPietrapiana (1967) è il risultato di successiveelaborazioni progettuali studiate da Micheluccia partire dal 1959. L’edificio, posto su un lottoreso libero dalle demolizioni di risanamento delquartiere di S. Croce, è concepito come unframmento di città aperto e integrato in conti-nuità nel tessuto urbano circostante. L’edificiodella sede della Cassa di Risparmio di Firenzein via Bufalini (1953-57) di Michelucci è invecetestimonianza di una stretta risoluzione delrapporto tra antico e moderno, connesso allepoche occasioni di intervento dell’architetturamoderna nel tessuto storico della città, comericerca di misura e intonazione ambientale.La sede Rai (1962-68) progettata da ItaloGamberini in collaborazione con AntonioBambi, Sergio Barsotti, Loris Macci e LucianoPeracchio, rappresenta un forte segnale tec-nologico ed un’imponente presenza volumetri-ca situata ai confini orientali della città e anco-ra evocativa di quel primo razionalismo italia-no, cui l’autore deve la sua formazione.Una particolare struttura urbana, sia per la fun-zione che per l’impianto formale, è il comples-so penitenziario di Sollicciano (1976-1983),affidato con un concorso ad un gruppo di pro-gettisti. Ii suoi edifici a forma di semicerchi con-vessi verso la città racchiudono al loro interno

una vera e propria realtà urbana fisicamenteposta dentro la città ma nello stesso tempo iso-lata da essa. L’Istituto Ortopedico Toscano è un’altra signifi-cativa attrezzatura urbana datata agli esordidegli anni Sessanta e commissionata aDomenico Cardini e Rodolfo Raspollini, nel-l’ambito di un più ampio progetto di restaurodell’esistente ospedale. Concluso nel 1985 èstato subito salutato con favore dalla criticaspecialistica che ne ha colto le valenze dellescelte progettuali nel far prevalere le qualitàspaziali e funzionali con segni di forte moder-nità e nell’intento di sperimentare un nuovomodello ospedaliero.Infine nella immediata periferia ovest della cittàdue architetture urbane destinate alla collettivi-tà, localizzate casualmente una accanto all’al-tra lungo la via Canova, raccolgono il lavoro didue autori di grande rilievo della scena inter-nazionale dell’architettura contemporanea:Mario Botta con il Centro commerciale Le Torri(1988-1992) e Aldo Rossi con il distretto ASL eresidenza sociale assistita (1988-2000), duerealizzazioni accomunate dal segno di unaforte ricercatezza nell’impianto progettuale enell’aspetto formale.

Domenico Cardini, Rodolfo Raspollini1965-1986Istituto Ortopedico Toscanoviale Michelangelo, 41 - Firenze

Toraldo Di Francia, Noferi1990Pensilina stazione SMNvia Valfonda - Firenze

Aulenti, Ballestrero1990Rampa stazione SMNviale Strozzi - Firenze

Cristiano Toraldo Di Francia1987-1991Stazione Firenze Statutovia G. Lami / via dello Statuto / piazza L.A. Muratori - Firenze

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Montemagni, Sica, De Miranda

1972-1978Ponte all'Indiano

Cascine - Firenze

G. G. Gori, E. Gori, Nelli,Morandi

1950Ponte Vespuccilungarni Vespucci e Soderini

Firenze

Detti, Gizdulich, Michelucci,Santi, Melucci

1957Ponte alle Grazie

lungarni Diaz, delle Grazie, Torrigiani,Serristori

Firenze

Damerini, Savioli, Scalesse1965

Ponte da Verrazzanolungarno Colombo, piazza Ravenna

Firenze

Sabatini, Tognetti1906 -1917Poste centralivia Pellicceria - Firenze

Giovanni Michelucci1967Direzione centrale Postevia Pietrapiana, 53-55 - Firenze

Aldo Rossi, Giovanna Galfione1988-2000Distretto ASL - RSAvia Canova - Firenze

Mariotti, Campani, Inghirami,Castore, Rizzi, Camici1976 -1983Complesso penitenziarioSollicciano - Firenze

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Comune di FirenzeRegione Toscana

Fondazione Michelucci

info:www.comune.fi.it

www.cultura.toscana.itwww.michelucci.it

ALTRE OPERE:

Ufficio tecnico del Comune1909-1911, Bagno comunalevia S. Agostino, 8 - Firenze

Benetti1933, Sottostazione elettrica di Peretolavia dei Vespucci, 15Peretola - Firenze

Cetica Aurelio1938-1941, Scuola Sottufficiali Carabinieripiazza Stazione, 7 - Firenze

Ezio Zalaffi, Giovanni Michelucci 1938-1941, Centro e Museo Didattico Nazionale Via Buonarroti, 10 - Firenze

Mario Pellegrini, Sirio Pastorini1939, Sede mostra-mercato nazionale dell'artigianatopiazza della Libertà - Firenze

Enzo Gori, Giorgio Giuseppe Gori 1952-1953, Cassa di Risparmio Ex-sede de "Il Mattino"via Santa Caterina d'Alessandria, 14 - Firenze

Brizzi, Cardini, Gori, Raspollini 1959-1961, Sede ACIviale Amendola, 36 - Firenze

Raffaello Fagnoni 1959-1964, Facoltà di Lettere e Filosofiapiazza Brunelleschi, 12 - Firenze

Pier Luigi Spadolini, Pier Guido Fagnoni 1974-1976, Padiglione espositivo alla Fortezza da BassoViale F.lli Strozzi, 1 - Firenze

Fabrizio Rossi Prodi, Francesco Re, Fabio Terrosi 1998-2000, Meeting Point di Firenze Nordvia Palagio degli Spini - Peretola, Firenze

Mario Botta1988-1992

Centro CommercialeLe Torri

via A. Canova - Firenze

Edoardo Detti1972Sede Prefetturavia Giacomini, 8 - Firenze

Gamberini, Macci, Bambi, Peracchio, Barsotti1962-1968Sede RAIlungarno C. Colombo - Firenze

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L'architettura è un nodoimportante nella storia delNovecento fiorentino e neldibattito delle sueavanguardie artistiche eculturali: architetti, artistie intellettuali hanno moltospesso incrociato i loropercorsi di ricerca e distudio condividendo ifermenti innovatori delsecolo per un lungoperiodo fino allaseparazione especializzazione deipercorsi che hacaratterizzato l'ultimoscorcio.È per questi motivi chenell'ambito del progettorelativo alle avanguardiedella "Firenze delNovecento",dell'Assessorato allaCultura del Comune diFirenze, la FondazioneMichelucci con la RegioneToscana propongono unproprio contributo relativoalle testimonianze dellacultura architettonica delsecolo appena concluso.

INFO:www.comune.firenze.itwww.cultura.toscana.itwww.michelucci.it

Ideazione, coordinamento e realizzazione: Fondazione Giovanni Michelucci

Foto:Vaclav Sedy, Andrea Aleardi, Mario Ciampi, Arrigo Coppitz, Grazia Sgrilli, Davide Virdis,Archivio Fondazione Michelucci

© Fondazione Giovanni Michelucci - 2003