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IL DIRIGENTE LL.PP. Comune di GIUGLIANO IN CAMPANIA Titolo Allegato ING. DOMENICO D'ALTERIO PROGETTISTA - UTC IL SINDACO DOTT. ANTONIO POZIELLO RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - UTC GEOM. RAFFAELE DI LAURO Numero Tavola Scala REGIONE CAMPANIA &LWWj 0HWURSROLWDQD GL 1DSROL Settore Edilizia e Lavori Pubblici RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI E DEGLI ALLOGGI E.R.P. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA '(*/, ,002%,/, ', 35235,(7 &2081$/( ,1 /2&$/,7 &$6$&(//( Legge 23/05/2014 n.80 e D. I. 16/03/2015 - Interventi di Manutenzione Straordinaria "Tipo b" DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI - settore edilizia pubblica abitativa GEOM. GIUSEPPE SPERANZA PROGETTO ESECUTIVO Fase All. A Rev03 RELAZIONE GENERALE

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IL DIRIGENTE LL.PP.

Comune diGIUGLIANO IN CAMPANIA

Titolo Allegato

ING. DOMENICO D'ALTERIOPROGETTISTA - UTC

IL SINDACODOTT. ANTONIO POZIELLO

RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO - UTCGEOM. RAFFAELE DI LAURO

Numero Tavola Scala

REGIONE CAMPANIA

Città Metropolitana di Napoli Settore Edilizia e Lavori Pubblici

RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DEGLI IMMOBILI EDEGLI ALLOGGI E.R.P. INTERVENTI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIADEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ COMUNALE IN LOCALITÀ CASACELLE

Legge 23/05/2014 n.80 e D. I. 16/03/2015 -Interventi di Manutenzione Straordinaria "Tipo b"

DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE TERRITORIALI - settore edilizia pubblica abitativa

GEOM. GIUSEPPE SPERANZA

PROGETTO ESECUTIVOFase

All. A Rev03

RELAZIONE GENERALE

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COMUNE DI GIUGLIANO IN CAMPANIA (Provincia di NAPOLI)

RELAZIONE GENERALE

Progetto esecutivo di Recupero e Razionalizzazione degli Immobili e degli Alloggi di Edilizia Residenziale

Pubblica in Località Casacelle (Delibera di giunta Regionale n° 341 del 29/07/2015)

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INDICE

1. PREMESSA ................................................................................................................ 3

2. NORMATIVE DI RIFERIMENTO .................................................................. 4

3. METODOLOGIA ADOTTATA .......................................................................... 9

4. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE ................................................................. 9

5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI ....................................................... 11

6. CONCLUSIONI ..................................................................................................... 15

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1. PREMESSA

a delibera di Giunta Regionale n° 341 del 29/07/2015 avente ad oggetto

“Indirizzi per l'attuazione del programma di recupero e razionalizzazione degli

immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica ai sensi dell'art. 4 del decreto

legge 28 marzo 2014, n. 47, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 maggio 2014,

n. 80 e del decreto interministeriale 16 marzo 2015 recante "criteri per la formulazione

di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili di edilizia residenziale

pubblica" prendeva atto del decreto interministeriale 16 marzo 2015 che disciplinava le

procedure, modalità e tempi di presentazione da parte delle Regioni al MIT di un

programma di recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia

residenziale pubblica di proprietà dei Comuni e degli ex IACP nonché dei riparti dei

fondi disponibili per le due linee di intervento: interventi lettera a) e interventi lettera b).

Gli interventi dovevano essere realizzati nei Comuni ad alta tensione abitativa di cui alla

Delibera CIPE ed indicati nella Delibera di Giunta Regionale n.572 del 22 luglio 2010

recante “Approvazione linee guida in materia di Edilizia Residenziale Sociale”.

Con decreto dirigenziale n. n. 37 del 31/07/2015 la Regione Campania approvava

l’Avviso (allegato A), lo schema di domanda e le “Schede informative degli alloggi

oggetto di intervento” per la formulazione del programma di recupero di immobili ed

alloggi di edilizia residenziale pubblica e stabiliva che le proposte progettuali sarebbero

dovute essere trasmesse entro il termine perentorio del 10/09/2015.

Il Comune di Giugliano in Campania partecipava alla suddetta possibilità di

finanziamento presentando regolare proposta progettuale di recupero e

razionalizzazione degli Immobili e degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica siti in

località Casacelle.

Con Decreto Dirigenziale n. 62 del 15 dicembre 2015, pubblicato sul BURC n. 3 del 18

gennaio 2016, venivano approvati gli elenchi definitivi delle idee progettuali del

programma di recupero degli immobili e degli alloggi ERP (Edilizia residenziale

pubblica) risultante dalla valutazione delle proposte ammissibili e finanziabili.

Relativamente agli interventi della linea “B”, ovvero interventi di ripristino di alloggi di

risulta e di manutenzione straordinaria da attuare mediante la realizzazione di una serie

di tipologie di interventi, cumulativamente ammissibili a finanziamento nel limite di

50.000 €uro per alloggio, l’elenco riportava finanziabile la proposta progettuale relativa

agli alloggi di Via Casacelle per un importo complessivo di € 4.550.000,00.

L

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Pertanto l’Amministrazione Comunale, avvalendosi di professionalità interne, ha

proceduto alla redazione del progetto esecutivo inerente il recupero e la

razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica siti in

Località Casacelle di cui la presente relazione tecnica ne è parte integrante.

Alloggi Comunali – Prefabbricati Pesanti –

Casacelle Verranno di seguito esposti tutti gli interventi progettati al fine di recuperare e

razionalizzare i suddetti immobili nonché adeguarli quanto più possibile alle vigenti

norme in materia di efficientamento energetico, messa in sicurezza delle componenti

strutturali, superamento delle barriere architettoniche.

Ciò premesso, seguirà una breve descrizione dello stato in cui versano oggi i due edifici

al fine di individuare le deficienze sulle quali andare ad operare. A tale introduzione

verrà accompagnata un’attenta discretizzazione degli elementi peculiari di ciascun

intervento progettato.

2. NORMATIVE DI RIFERIMENTO

Le norme tecniche di riferimento sono le seguenti:

- Decreto Legislativo 9 Aprile 2008, n. 81 (Testo coordinato con il Decreto Legislativo

3 agosto 2009, n. 106) “Testo Unico in materia di Tutela della Salute e della Sicurezza nei

luoghi di Lavoro”;

- Decreto Legislativo 18 aprile 2016, n. 50 Attuazione delle direttive 2014/23/UE,

2014/24/UE e 2014/25/UE sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti

pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori dell'acqua, dell'energia, dei

trasporti e dei servizi postali, nonché per il riordino della disciplina vigente in materia di

contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture;

- D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207 Regolamento di esecuzione ed attuazione del decreto

legislativo 12 aprile 2006, n. 163, recante «Codice dei contratti pubblici relativi a lavori,

servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE».

- D.P.R. 380/2001 “Testo unico per l'edilizia”;

- DM Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 14.01.2008: Norme

tecniche per le costruzioni;

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- Decreto Ministeriale 16/03/2015 Ministero delle Infrastrutture e trasporti

”Criteri per la formulazione di un programma di recupero e razionalizzazione degli immobili

e degli alloggi di edilizia residenziale pubblica”;

- Decreto Legge 28/03/2014 n.47 – “Misure urgenti per l'emergenza abitativa, per il

mercato delle costruzioni e per Expo 2015 (Piano Casa Renzi)”

- Decreto interministeriale 22 aprile 2008 G.U. 146 del 24.06.08 – “Definizione

di alloggio sociale ai fini dell'esenzione dall'obbligo di notifica degli aiuti di Stato, ai sensi degli

articoli 87 e 88 del Trattato istitutivo della Comunità europea”

- L. 133 del 6 agosto 2008 – Piano Casa - "Conversione in legge, con modificazioni, del

decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, recante disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la

semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione

tributaria"

- Piano Nazionale di Edilizia Abitativa (D.P.C.M. 16 Luglio 2009);

- L. 13/1989 “Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere

architettoniche begli edifici privati”;

- Circolare Ministero Industria Commercio 17 febbraio 1993, n. 124976.

Modello unificato dello schema di relazione di cui all'art. 9, commi 1 e 3, della legge 27

marzo 1992, n. 257,concernente le imprese che utilizzano amianto nei processi produttivi o

che svolgono attività di smaltimento o di bonifica dell'amianto;

- Decreto Legislativo 4 dicembre 1992, n. 475. Attuazione della direttiva

89/686/CEE del Consiglio del 21 dicembre 1989, in materia di ravvicinamento delle

legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale;

- Legge 27 marzo 1992 n. 257. Norme relative alla cessazione dell'impiego dell'amianto;

- Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n. 77. Attuazione della direttiva

88/364/CEE in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione ad agenti

chimici, fisici e biologici durante il lavoro;

- Decreto Legislativo 15 agosto 1991, n. 277: Attuazione delle direttive n.

80/1107/CEE, n. 82/605/CEE, n. 83/477/CEE, n.86/188/CEE e n.

88/642/CEE, in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione

ad agenti chimici, fisici e biologici durante il lavoro, a norma dell'art. 7 della legge 30 luglio

1990, n. 212;

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- Delibera Giunta Regionale 29/10/1998, n. 7875: Adempimenti previsti dalla

delibera di Giunta Regionale n. 1078 del 14 marzo 1997 - Costituzione U.O.R.A. (Unità

Operativa Regionale Amianto).

- Delibera 01/09/2000 Giunta Regionale: Approvazione “Piano regionale di

protezione dell’ambiente, di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa

dai pericoli derivanti dall’amianto. Proposta al Consiglio regionale”;

- Delibera 10/10/2001 Consig lio Regionale: Approvazione Piano Regionale

Amianto, in ottemperanza di quanto previsto dall'art. 10 della Legge 257/1992;

- P.O.R.: Campania 2000/2006 – complemento di programmazione – misura 1.8 –

programmi di risanamento delle aree contaminate – azione b) – approvazione del bando di

attuazione dell’azione b) relativo alla "realizzazione di interventi di messa in sicurezza,

risanamento e recupero delle aree contaminate da amianto."

- Attuazione del bando misura 1.8 azione b) relativo alla "Realizzazione di

interventi di messa in sicurezza, risanamento e recupero delle aree contaminate da amianto;

- Decreto interministeriale 26 giugno 2015 – Applicazione delle metodologie di

calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli

edifici;

- Decreto interministeriale 26 giugno 2015 – Schemi e modalità di riferimento per la

compilazione della relazione tecnica di progetto ai fini dell’applicazione delle prescrizioni e dei

requisiti minimi di prestazione energetica negli edifici;

- Decreto interministeriale 26 giugno 2015 – Adeguamento linee guida nazionali per

la certificazione energetica degli edifici;

- Decreto Legislativo 19 agosto 2005, n°192. Attuazione della direttiva

2002/91/CE relativa al rendimento energetico in edilizia. Testo aggiornato a marzo 2014.

- Legge 186/68: “Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,

macchinari, installazione e impianti elettrici ed elettronici”;

- Parere ISPESL 16 febbraio 1990 N. 1772: “Protezione contro i fulmini di recinzioni

metalliche”;

- Parere ISPESL 16 febbraio 1990 N. 1773: “Protezione degli edifici scolastici dalle

scariche atmosferiche”;

- DM n. 37 del 22 gennaio 2008: “Regolamento concernente l’attuazione dell’art. 11-

quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino

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delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici”

(G.U. n. 61 del 12/03/2008)

- Norme CEI 64-4 fasc. 1438: “Impianti elettrici in locali adibiti ad uso medico”;

- Norme CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a

1000V in alternata e a 1500V in corrente continua”;

- Norma CEI 64-2 (quarta edizione) "Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di

esplosione - Prescrizioni specifiche per la presenza di polveri infiammabili e sostanze esplosive"

- Norme CEI 64-12 Fasc. 2093G: “Guida per l’esecuzione dell’impianto di terra negli

edifici per uso residenziale e terziario”;

- CEI 81-10/1 (EN 62305-1): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 1:

Principi Generali" Marzo 2006;

- CEI 81-10/2 (EN 62305-2): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 2:

Gestione del

- rischio" Marzo 2006;

- CEI 81-10/3 (EN 62305-3): "Protezione delle strutture contro i fulmini. Parte 3:

Danno fisico e pericolo di vita" Marzo 2006;

- Norme CEI 64-7: “Impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari”;

- Norme CEI 11-1: “Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica.

Norme Generali”;

- Norme CEI 11-17: “Norme per gli impianti di produzione, trasporto e distribuzione di

energia elettrica. Linea in cavo”;

- Norme CEI 11-8: “Impianti di Terra”;

- EN 60439-1 Parte1 (Terza Edizione, 1995): “Apparecchiature di Serie (AS) soggette a

prove di tipo e apparecchiature non di serie (ANS) parzialmente soggette a prove di tipo”;

- EN 60439-2 Part 2 (Prima Edizione, 1995): “Prescrizioni particolari per i condotti a

sbarre”;

- EN 60439-3 Part 3 (Prima Edizione, 1992): “Prescrizioni particolari per apparecchiature

assiemate di protezione e di manovra destinate ad essere installate in luoghi dove personale non

addestrato ha accesso al loro uso. Quadri di distribuzione (ASD)”;

- EN 60439-4 Part 4 (Prima Edizione, 1992): “Prescrizioni particolari per apparecchiature

assiemate per cantiere (ASC)”;

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- Norma CEI 17-43: “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, mediante

estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione

non di serie (ANS)”;

- Norma CEI 23-51 Fasc. 2731: “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove

dei quadri di distribuzione per installazione fisse per uso domestico e similari”;

- Norma CEI 23-48: “Involucri per apparecchi per installazione elettriche fisse per usi

domestici e similari - Parte 1: Prescrizioni Generali”;

- Norma CEI 23-49: “Involucri per apparecchi per installazione elettriche fisse per usi

domestici e similari - Parte 2: Prescrizioni particolari per involucri destinati a contenere

dispositivi di protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non

trascurabile”;

- Norma UNI 10380: “Illuminotecnica. Illuminazione di interni con luce artificiale”;

- Norma UNI 10439: “Illuminotecnica. Requisiti illuminotecnici delle strade motorizzate”;

- Norma UNI EN 11248: “Illuminazione stradale: Selezione delle categorie

illuminotecniche”;

- Norma UNI EN 13201-2: “Illuminazione stradale: Requisiti prestazionali”;

- Norma UNI EN 13201-3: “Illuminazione stradale: Calcolo delle prestazioni”;

- Norma UNI EN 13201-4: “Illuminazione stradale: Metodo di misurazione delle

prestazioni fotometriche”;

- Norma UNI EN 12464-1: “Illuminazione del posto di lavoro: Posti di lavoro in

interni”;

- Pubblicazione CIE n. 68/1986: “Guide to the lighting of exterior working areas”;

- Pubblicazione CIE 1987: “Technical Report. Glear evaluation system for outdoor sport

and area lighting”.

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3. METODOLOGIA ADOTTATA

Al fine di attuare il “Recupero e la Razionalizzazione degli Immobili e degli Alloggi di

Edilizia Residenziale Pubblica in località Casacelle” si è partiti da un’attenta analisi dello

stato in cui versano i fabbricati oggetto d’intervento al fine di pervenire

all’individuazione dettagliata degli interventi da attuare per il ripristino degli alloggi

sociali ivi presenti.

La residenza sociale va intesa come servizio di interesse generale finalizzato alla

integrazione e coesione sociale e di qualità dei tessuti urbani.

Storicamente, a partire dagli anni ‘60, dal “Piano Fanfani” alla Legge 167/62, le

politiche abitative si sono concentrate in primo luogo sull’obiettivo di dare una casa in

proprietà a quelle fasce sociali che non avevano la disponibilità economica per accedere

all’offerta del libero mercato, ma che potevano disporre comunque di una capacità di

investimento diluita nel tempo, considerando marginale e residuale la domanda di

residenza sociale in affitto che era rivolta esclusivamente alle fasce sociali deboli o

debolissime.

Gli anni ‘70 sono stati caratterizzati da innovative leggi sulla casa – dall’865/71 alla

457/78 - le cui ricadute in termini di finanziamento e di attuazione hanno percorso tutti

gli anni ‘80, generando però troppo spesso interventi significativi dal punto di vista

quantitativo, ma meno attenti alla qualità degli insediamenti e alla qualità del vivere dei

suoi abitanti.

Le deficienze del complesso residenziale sono state catalogate per poi essere

discretizzate e trattate per interventi puntuali.

4. DESCRIZIONE DELL’IMMOBILE

Il complesso residenziale fu costruito dopo il sisma del 1980, ai sensi della legge 219/81

al fine di fronteggiare l’emergenza alloggi che si verificò in quegli anni e doveva

configurarsi come temporanea sistemazione. Si compone di due prefabbricati uguali in

termini di dimensione, configurazione e presumibilmente, assetto strutturale.

L’immobile è situato in una zona periferica della città, località Casacelle e l’accesso ad

esso avviene dall’omonima Via Casacelle

Il lotto ove sono ubicati i due edifici confina:

- a nord con Palazzetto dello sport;

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- a sud con Via Bosco a Casacelle;

- a est ed ovest con terreni privati.

Attraverso una strada laterale situata lungo Via Casacelle si accede al lotto ove sono

ubicati i prefabbricati divisi tra loro da due strade che li costeggiano longitudinalmente

separate da un marciapiede spartitraffico.

Ciascun fabbricato si configura come un grosso parallelepipedo avente dimensioni in

pianta di circa 109,00 x 12,50 m per un’altezza complessiva di 14,00 m. Ogni complesso

residenziale consta di 4 vani scala indipendentemente accessibili dalla strada esterna.

Ciascun vano scala individua un corpo di fabbrica staticamente indipendente dagli altri

essendo la tipologia costruttiva in pannelli di c.a. prefabbricato.

La consistenza complessiva dei due edifici è di n. 92 alloggi di varia pezzatura,

distribuiti nei 4 piani fuori terra; vi sono inoltre i piani seminterrati adibiti a box e

garage privati.

I 4 corpi di fabbrica di cui si compone ciascun fabbricato sono distanziati da giunti di

dilatazione.

Le coperture sono a falda inclinata costituite da canaloni autoportanti in fibrocemento,

sagomati ad onda e poggianti su muretti di sostegno aventi un’altezza variabile da 0,30

m a 0,50 m.

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Le strutture in c.a. verticali sono costituite da setti portanti gettati in opera, dello

spessore di circa 20 cm. Le strutture portanti orizzontali sono in lastre prefabbricate in

c.a. provviste di nervature armate che consentono di rendere collaborante con

l’intradosso prefabbricato l’estradosso realizzato con getto di completamento eseguito

in opera.

L’alleggerimento dei solai è affidato a lastre di polistirolo dello spessore di 8 cm.

Lo spessore complessivo dei solai è di 16 cm, leggermente ridotto in corrispondenza

delle zone dei servizi igieni per consentire l’alloggiamento delle tubazioni.

5. DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

Il progetto è volto al recupero e alla razionalizzazione degli alloggi sociali siti in zona

Casacelle al fine di perseguire determinati obbiettivi quali:

- efficientamento energetico da perseguire mediante il miglioramento dei consumi

di energia e l’innalzamento di almeno una classe della prestazione energetica o la

riduzione di almeno il 30% dei consumi registrati nell’ultimo biennio di

utilizzazione dell’immobile;

- messa in sicurezza delle componenti strutturali mediante interventi di

adeguamento o miglioramento sismico;

- rimozione di manufatti e componenti edilizie con presenza di materiali nocivi e

pericolosi quali amianto, piombo ecc.;

- superamento delle barriere architettoniche;

- manutenzione straordinaria sulle parti comuni dell’organismo abitativo e su

quelle di pertinenza;

Nel caso specifico si prevedrà un insieme sistematico di interventi mirati al

perseguimento degli obbiettivi sopra sintetizzati e che saranno raggruppati in categorie

di lavoro ognuna delle quali propedeutica alla fase successiva fino al totale

perseguimento delle finalità prefissate.

Si partirà con una serie di opere di demolizione e rimozione consistenti in:

- rimozione di tutti gli infissi esterni in alluminio;

- rimozione dei portoni d’ingresso;

- rimozione di tutte le pavimentazioni interne e delle parti comuni in PVC

(linoleum);

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- rimozione degli ascensori con i relativi impianti (che non sono mai entrati in

funzione);

- rimozione e bonifica delle lastre di copertura in cemento – amianto (eternit)

(elaborato arch.C16 e arch.C21);

- rimozione degli strati di manto impermeabile lungo i canali di gronda (elaborato

arch.C16 e arch.C21);

- completo disfacimento di tutti i servizi igienici di ciascun alloggio così come

indicato negli elaborati grafici degli interventi di ciascun edificio per ogni piano

(elab. da arch.C12 a arch.C15 ed elab. da arch.C17 a arch.C20)

Seguiranno gli interventi di sistemazione delle parti comuni e delle aree esterne

consistenti nel totale disfacimento delle rampe esterne con nuove rampe per i

diversamente abili al fine di garantire il corretto superamento delle barriere

architettoniche, la sistemazione delle aree verdi, la rimozione di n. 5 pali della pubblica

illuminazione e la loro sostituzione con nuovi corpi illuminanti aventi miglior efficienza

energetica, l’ installazione degli impianti ascensore, il ripristino delle coperture a seguito

delle operazioni di bonifica dell’area effettuate da ditta specializzata nel settore,

realizzazione dei nuovi manti di copertura, isolamento ed efficientamento delle pareti

perimetrali esterne attraverso realizzazione di cappotto termico e facciata ventilata,

installazione dei nuovi infissi e dei nuovi portoni di accesso ai diversi corpi scala.

Dopodichè si procederà con gli interventi di manutenzione straordinaria all’interno

degli alloggi consistenti nel totale rifacimento dell’impianto idrico- sanitario dei corpi

bagno.

Gli interventi da svolgersi, eseguiti in step puntualmente programmati progrediranno

per piccole porzioni di edificio cosicchè da non inficiare in maniera significativa la vita

dei residenti che comunque necessiteranno di un alloggio alternativo temporaneo

durante la realizzazione degli interventi interni la propria abitazione.

Nel dettaglio le operazioni di ristrutturazioni riguarderanno:

realizzazione di facciata ventilata in alluminio estruso con struttura a

scomparsa composta da:

1. pannello isolante in lana di roccia sp. 6cm comprensivo di tassellatura

adatta al fissaggio;

2. struttura realizzata da profili e da staffe ricavati da estrusione in lega di

alluminio dello spessore minimo di mm. 2;

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3. lastre di rivestimento in grès fine porcellanato rettificate di spessore

almeno 1cm e dimensioni 30 x 60 con caratteristiche di assorbimento

d’acqua < 0,1%, resistenza alla flessione 46-65 N/mm2, resistenza

all’abrasione profonda: <147 mm3, resistenza al gelo conforme alla

norma EN ISO 10545-12, resistenza agli attacchi chimici conforme alla

norma EN ISO 10545-13 e carico di rottura (riferito a spessori

rispettivamente di 9.5,14,18, 20 mm) pari a 3.000 N-6.516 N - 11.883 N -

15.420 N;

4. Rete in fibra di vetro “con maglia 3x3 o 4x4 mm” incollata sul retro delle

lastre ceramiche con collante poliuretanico.

realizzazione del sistema d'isolamento termico esterno a cappotto con

pannelli in polistirene espanso con grafite sinterizzato con superficie incollata e

intonaco sottile armato composto da:

1. pannelli isolanti con tagli rompitratta longitudinali, in conformità alla

norma UNI EN 13163 ,Conduttività termica 0,031 W/mK coefficiente

di diffusione del vapore µ 30, reazione al fuoco Euroclasse E, delle

dimensioni di 1000x500 mm di 60 mm di spessore;

2. rasatura armata realizzata con malta rasante minerale in polvere . Nello

strato di rasante ancora fresco, dovrà essere annegata la rete in fibra di

vetro con appretto antialcalino RETE 0160 A, del peso di 160 g/m2,

indemagliabile, sovrapponendo i teli per almeno 10 cm. . I teli di rete

saranno posati in verticale dall'alto verso il basso;

3. secondo strato di rasatura mediante collante-rasante minerale in polvere

di uno spessore idoneo a ricoprire perfettamente la rete d'armatura. La

posizione della rete annegata, dovrà trovarsi nel mezzo dello strato di

malta rasante per rasature nominali di circa 3 mm;

4. finitura del sistema realizzata con rivestimento a spessore in pasta a base

di copolimeri stirolo acrilici, granulometria di 1,2 mm, permeabile al

vapore acqueo resistente agli agenti atmosferici, con protezione antialga,

applicata e rifinita in unica passata.

tinteggiatura dei vani scala prospicienti la strada interna;

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rifacimento ed adeguamento normativo dei vani di accesso ai corpi

ascensore per consentire l’ ingresso a diversamente abili e fornitura di nuove

cabine ascensore con realizzazione dei relativi impianti;

rifacimento ed adeguamento normativo dei locali bagni con la fornitura di

nuovi apparecchi igienici e sanitari, la fornitura e la posa dei nuovi pavimenti e

rivestimenti;

fornitura e posa in opera di nuove pavimentazioni in gres porcellanato

laddove si è provveduto alla rimozione della persistente pavimentazione in

materiale plastico (linoleum);

rifacimento ed adeguamento normativo dell'impianto elettrico in ogni

abitazione;

ripristino dei vani scala consistenti nella rimozione della presente

pavimentazione, fornitura e posa in opera di nuovo pavimento, tinteggiatura

completa e illuminazione;

realizzazione di nuova copertura composta da pannelli compositi costituiti da

due rivestimenti in lamiera metallica tra i quali è interposto uno strato di

schiuma isolante in poliuretano espanso, dello spessore di cm. 8 installate su

apposita sottostruttura in alluminio estruso per coperture;

fornitura e posa in opera di nuove pluviali in PVC ∅ 100 mm per lo

smaltimento acque piovane;

risanamento delle strutture ammalorate attraverso interventi consistenti in:

1. spicconatura di intonaco a vivo di muro, di spessore fino a 5 cm;

2. trattamento dei ferri d'armatura con prodotto passivante liquido con

dispersione di polimeri di resine sintetiche legate a cemento, applicato a

pennello in due strati, con intervallo di almeno 2 ore tra la prima e la

seconda mano;

3. posa di intonaco grezzo costituito da un primo strato di rinzaffo e da un

secondo strato della medesima malta tirato in piano a frattazzo rustico, steso

con frattazzo e cazzuola, dello spessore complessivo non inferiore a 15 mm;

fornitura e posa in opera di nuovi infissi in PVC di colore bianco in massa

con angoli termosaldati a finitura liscia, con telaio ed anta a cinque camere dotati

di due guarnizioni in EPDM a contatto, rinforzato da telaio in acciaio zincato

completo di vetrata termoisolante da mm 4/16/4 ad intercalare metallico con

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lastra interna basso emissiva ed intercapedine caricata a gas Argon, con

coefficiente di isolamento termico complessivo pari a 1,19 W/m²K,

permeabilità all'aria di classe 4 in conformità alla norma EN 12207, tenuta

stagna di classe 5 in conformità alla norma EN 12208, isolamento acustico

R=33dB in conformità alla norma EN 14351-1+A1, resistenza al carico del

vento classe C4 in conformità alla norma EN 12210;

fornitura di sistema di avvolgibili a sovrapposizione con profili in alluminio

termoisolanti con schiuma poliuretanica costituito da cassonetto a scomparsa in

pvc alveolare coibentato predisposto al rivestimento esterno ed interno, dato

completo di zanzariera integrata, rullo, guide, arganello a cinghia;

realizzazione di nuove rampe di accesso ai fabbricati in conglomerato

cementizio con aiuole e corrimano;

rimozione e trasporto a discarica di n. 5 pali di pubblica illuminazione

esistenti e installazione di n.5 nuovi pali di arredo a doppio braccio comprensivo

di lampada a led per illuminazione delle aree esterne con relativo impianto e

pozzetti;

sistemazione delle aree esterne consistente nella fornitura e messa a dimora

di n.10 alberi di Leccio (quercus ilex) ∅16/18 mm e ripristino del verde con

messa a dimora di aiuole.

6. CONCLUSIONI

In sintesi, con gli interventi sopradescritti, attuabili grazie ai finanziamenti pubblici, è

possibile dare una effettiva risposta alle esigenze abitative delle fasce deboli della

popolazione.

Il recupero e la razionalizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica è un’

iniziativa molto importante di cui va sostenuta la continuità. Infatti, l’efficacia delle

misure previste dal Governo si misurerà soltanto se vi sarà continuità di applicazione da

sostenere anche attraverso altri strumenti, come gli incentivi per l’efficienza energetica

degli edifici.

Il tema dell’abitare necessita quindi di provvedimenti strutturali che affrontino

interamente la complessità e, talvolta, la gravità delle situazioni contingenti. Pertanto,

oltre alla necessità di provvedere con misure urgenti per affrontare l’emergenza, occorre

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programmare una serie di interventi in grado di rispondere stabilmente alla richiesta

abitativa prevista in costante aumento anche nei prossimi anni. Al tempo stesso è

necessario avviare un programma di riqualificazione del patrimonio abitativo affinché

risponda ai nuovi bisogni delle persone e ai requisiti di qualità della casa.

Il tema dell’abitare è un tema sociale che riguarda non solo chi ha bisogno di casa per

cui si rende necessario rimettere al centro dell’attenzione politica alcuni obiettivi

prioritari come la riqualificazione degli edifici con interventi di adeguamento in merito

all’efficienza energetica, all’abbattimento delle barriere architettoniche, al comfort

abitativo e alla sicurezza, a partire da quella antisismica, puntando alla realizzazione di

complessi programmi di rigenerazione urbana e alla riqualificazione del patrimonio

edilizio esistente, tema che interessa non solo le grandi città, ma anche i centri minori

con lo stesso livello di priorità.