REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in...

306
Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie Ufficio II PON ATAS Ob.1 2000 – 2006 Asse II Misura II.1 Azione D “Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli italiani all’estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno” Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’estero REGIONE BASILICATA Novembre 2006

Transcript of REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in...

Page 1: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche MigratoUfficio II

PON ATAS Ob.1 2000 – 2006 Asse II Misura II.1 Azione D

“Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli italiani alper lo sviluppo integrato del Mezzogiorno”

Linee guida regionali per la valorizzazionedegli italiani residenti all’estero

REGIONE BASILICATA

Novembre 2006

rie

l’estero

Page 2: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

INDICE GENERALE

SEZIONE I

INTRODUZIONE: CONTESTO, OBIETTIVI, METODOLOGIA

E STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA 1. Presentazione e contesto delle Linee Guida 8 1.1. Presentazione e obiettivi 9 1.2. Struttura e contenuti 9 2. Attività MAE-DGIEPM e Regioni Ob.1 nel PON-ATAS 2000-2006 e prospettive 2007-2013 11 2.1. Programmi svolti e prospettive strategiche 11

2.1.1. Iniziativa di raccordo istituzionale a livello internazionale 11 2.1.2. Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero 12 2.1.3. Progetti realizzati per la promozione di reti imprenditoriali e di

reti formative con gli Italiani all’Estero 14 2.2. Valutazione 17 2.3.Competenze, strutture e strumenti sviluppati 17 2.4 Prospettive per la programmazione 2007 – 2013 19 3. Metodologia di lavoro 22 4. La comunicazione 23 5. La rete ITENETs 25

Basilicata 1

Page 3: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

SEZIONE II

IL QUADRO DI RIFERIMENTO NAZIONALE ED EUROPEO PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

NELLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL TERRITORIO: PROSPETTIVE E STRATEGIE MAE - DGIEPM

1. Ruolo degli Italiani Residenti all’Estero: scenari e dinamiche territoriali emergenti, opportunità di sviluppo 41 1.1 Consistenza e struttura dell’emigrazione: metodologia analitica 41 1.2 Dinamiche territoriali: proposte di intervento MAE - DGIEPM e Regioni 43 1.3 Profilo e ruolo degli italiani all’estero nei programmi proposti 46 2. Le linee programmatiche della Conferenza Stato-Regioni, Province Autonome e CGIE 49

3. Il ruolo degli Italiani all’Estero per lo sviluppo territoriale nel quadro della Politica di Lisbona 51

4. Le nuove prospettive della Politica di Coesione e delle Politiche di Pre-Adesione e Vicinato dell’Unione Europea 53 4.1 Politica di Coesione 53 4.2 Politiche di Pre-Adesione e Vicinato 54 5. Aspetti normativi: la riforma del Titolo V della Costituzione; gli strumenti giuridici di diritto internazionale e comunitario per la cooperazione territoriale 57 5.1. Riforma del Titolo V della Costituzione 57 5.2. Opportunità di una Legge quadro sull’emigrazione 59 5.3. Gli strumenti giuridici di diritto internazionale e comunitario per la

cooperazione territoriale 60 5.3.1. L’ordinamento comunitario 61 5.3.2. L’ordinamento internazionale: il diritto convenzionale fissato dal

Consiglio d’Europa 63 5.3.3. Il diritto nazionale e la lex alius loci 64 5.3.4. Le “Euroregioni” di diritto privato 64 5.3.5. La cooperazione con i paesi terzi 65 5.3.6. Problemi aperti e auspici futuri 67

6. Prospettive generali dei rapporti territoriali con gli IRE nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 68 6.1. La proposta MAE-DGIEPM per il QSN 68 6.2. La società della conoscenza nel contesto della globalizzazione 68

Basilicata 2

Page 4: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

6.3. Approcci per lo sviluppo internazionale della formazione 69 6.4. Le competenze richieste dalla globalizzazione dei sistemi 70 6.5. Favorire le competenze-chiave per la mobilità transnazionale 71 6.6. Le infrastrutture, i ruoli e le tipologie di intervento

per lo sviluppo delle competenze 72 6.7. Nuove dimensioni e potenzialità dell’emigrazione e dell’immigrazione 72 6.8. Linee generali per una strategia di rafforzamento dei sistemi di istruzione e di formazione in senso internazionale 76

6.8.1. La “riappropriazione dei cervelli” 77 6.8.2. Il centro di competenze della rete 77

7. Conclusioni 78

Basilicata 3

Page 5: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

SEZIONE III

IL CONTESTO TERRITORIALE E LA VALORIZZAZIONE DEGLI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO

Regione Basilicata

1. Struttura ed evoluzione economico – istituzionale del territorio 81 1.1. Quadro macroeconomico regionale 83 1.2. Settore agricolo 91 1.3. Settore industriale 93 1.4. I distretti industriali 98 2. Mercato del lavoro, formazione professionale e politiche dell’impiego 105 2.1. Quadro di sintesi 107 2.2. Situazione regionale 109 2.3. Strategie di intervento ed obiettivi 110 2.4. Obiettivi specifici 112 2.5. Direttive di attuazione 115 2.6. Prospetto di sintesi finanziaria 116 2.7. Prospetto delle azioni a valere sul “Piano degli interventi di politiche attive

della formazione e del lavoro 2003” in corso di attivazione 117

3. Istruzione, università e ricerca 119 3.1 Quadro di sintesi 121 4. Il quadro migratorio 125 4.1. I lucani nel mondo 128 4.2. L’emigrazione lucana negli anni Novanta 128 4.3. Premessa metodologica 140 4.4. Analisi del quadro normativo regionale sull’emigrazione 140 5. Le politiche regionali per l’emigrazione 143 6. Le politiche per l’internazionalizzazione: il PRINT 149 6.1. Quadro di sintesi 151 6.2. Internazionalizzazione e PRINT 152 6.3. L’internazionalizzazione come occasione di sviluppo istituzionale, economico e

culturale della Regione 157 6.4. Le motivazioni del programma regionale per l’internazionalizzazione 159 6.5. Il BASINT: progetto integrato settoriale per l’internazionalizzazione 164 6.6. Obiettivi strategici del BASINT 165 6.7. Linee di intervento 166

Basilicata 4

Page 6: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

6.8. Promozione internazionale della Basilicata 167 6.9. Internazionalizzazione del sistema economico 169 6.10. Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione 173 6.11. La legislazione vigente in materia di internazionalizzazione 184 7. L’azione di sistema del MAE – DGIEPM 187 7.1. Il ruolo del MAE-DGIEPM 189 7.2. ITENETs 190 7.3. Obiettivi specifici 195 7.4. PPTIE 199 7.5. Valutazione dei progetti ex avviso pubblico: Progetto V.I.T.E. 201 7.6. Progetto Reti Internazionali per lo sviluppo locale 202 7.7 Progetti di valorizzazione dei legami con gli IRE e di internazionalizzazione

realizzati in Basilicata 204 7.8 “Felicia de los andes” 204 7.9 I.S.P. Internet Social Point 204 7.10 Master per diplomati e laureati : discendenti di lucani all’estero 204 7.11 Corsi di laurea on line: sette borse di studio per giovani lucani all’estero 205 7.12 “Stage study tour” 205 8. Strumenti / canali per la creazione di legami stabili tramite il coinvolgimento di concittadini regionali residenti all’estero 207 8.1. Creazione di reti 209 8.2. Le risorse dei POR 212 8.3. Le linee prioritarie di intervento: Assi e Misure 213 8.4. Best Practice fra le iniziative della Regione Basilicata 224 9. Prospettive per la nuova programmazione 2007 – 2013 231 9.1. Contributo della politica di coesione alla crescita e all’occupazione 234 9.2. Contesto della politica di coesione per il periodo 2007-2013 237 9.3. Competitività e occupazione a livello regionale 238 9.4. Cooperazione territoriale europea 240 9.5. Governance 240 9.6. Linee guida per la politica di coesione nel periodo 2007-2013 243 9.7. Documento Strategico Regionale (Preliminare) 244 9.8. Il quadro tematico e finanziario del Programma Regionale di sviluppo nel

periodo di programmazione 2000-2006: inquadramento, ipotesi programmatiche e dati attuativi 245

9.9. Assi portanti della strategia regionale 2000-2006 247 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione della Basilicata 257 9.13. L’Internazionalizzazione della Regione Basilicata nel PRINT e nel DSR 259 9.14 Istituzione del Tavolo di concertazione permanente sulla strategia

Basilicata 5

Page 7: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

di promozione esterna della Regione Basilicata 284 9.15 I progetti twinning in Basilicata: 2002 – 2006 286 9.16 Istituzione dell’Osservatorio Regionale per gli Italiani all’Estero 290 9.17 I principali programmi comunitari di interesse regionale 295 9.18 Equal 295 9.19 Leader+ 297 9.20 Interreg III 299 9.21 Programma Regionale di Azioni innovative (FESR) “Territorio di eccellenza” 300 Bibliografia 303

Basilicata 6

Page 8: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

SEZIONE I

INTRODUZIONE:CONTESTO, OBIETTIVI, METODOLOGIA

E STRUTTURA DELLE LINEE GUIDA

7

Page 9: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata8

Page 10: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

1. Presentazione e contesto delle Linee Guida

1.1. Presentazione e obiettivi

Le Linee Guida completano l’attività svolta dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie (MAE-DGIEPM) in collaborazione con le Regioni dell’Obiettivo 1 nell’ambito della programmazione del Fondo Sociale Europeo 2000-2006, e specificamente del PON-ATAS Asse II, Misura II.1, Azione D “Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli italiani all’estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno”. In tale contesto, esse costituiscono uno degli strumenti prodotti nell’ambito delle attività di capacity building intese ad accrescere e mettere a sistema le competenze regionali di analisi, progettazione e gestione della cooperazione con gli Italiani Residenti all’Estero (IRE) per lo sviluppo del territorio.

In accordo con le priorità fissate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e con le strategie del MAE-DGIEPM nell’ambito della concertazione istituzionale con la Pubblica Amministrazione centrale e regionale per la formulazione del Quadro Strategico Nazionale (QSN), le Linee Guida pongono quindi le basi per la formulazione delle strategie regionali per la valorizzazione degli IRE nella successiva programmazione 2007-2013.

Le Linee Guida, inoltre, forniscono una utile metodologia (ad una prima base di analisi) per gestire e valorizzare sistematicamente il ruolo degli IRE nel più ampio contesto regionale di sviluppo territoriale e nel contesto migratorio.

1.2. Struttura e contenuti

La Sezione I o sezione introduttiva delle Linee Guida presenta un quadro generale dei programmi operativi di riferimento e del contesto organizzativo predisposto dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (MAE-DGIEPM) di concerto con le Regioni dell’Obiettivo 1 (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia) nell’ambito del PON-ATAS 2000-2006.

La Sezione II espone in una ottica strategica il quadro di riferimento nazionale ed europeo delle tematiche migratorie, dei problemi ed opportunità emergenti, delle norme che regolano l’emigrazione, nonché degli aspetti relativi alle politiche europee e nazionali di sviluppo territoriale. La Sezione II espone quindi, entro tale contesto, le strategie del MAE-DGIEPM per il QSN 2007-2013, che riguardano soprattutto i temi essenziali dell’adattamento delle risorse umane ai trend migratori e di globalizzazione emergenti, prevedendo azioni ad hoc legate alle priorità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ed agli obiettivi del Fondo Sociale Europeo, e valorizzando in esse, assieme alle Regioni che ne assicureranno la coerenza per lo sviluppo dei territori, il ruolo degli IRE.

9

Page 11: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Entro lo stesso contesto ciascuna Regione, anche a seguito dei positivi e concreti risultati del PON-ATAS 2000-2006, rafforzerà e metterà a sistema, per gli stessi temi e per i temi complementari, il ruolo delle comunità dei propri cittadini nel mondo.

La Sezione III è formata da 7 documenti separati, uno per ciascuna Regione, che espongono i fattori analitici e strategici da considerare ai fini della valorizzazione degli IRE per lo sviluppo dei territori; e questo sia nel senso più ampio del loro ruolo per la cooperazione internazionale, sia nell’ambito delle specifiche strategie MAE-DGIEPM.Negli elaborati sono state analizzate ed esposte dai team regionali gestiti da MAE-DGIEPM, le esigenze e le opportunità dei relativi territori nel loro contesto socio -economico, della formazione e dell’impiego. Si analizza, inoltre, il quadro migratorio specifico, nonché le politiche, strategie e strumenti adottati per la creazione ed il sostegno di legami stabili con gli IRE.Si esaminano infine le prospettive di sviluppo e di gestione pro-attiva dei fenomeni emergenti di mobilità e delocalizzazione delle imprese, anche e soprattutto nell’ottica dei problemi occupazionali e formativi collegati, nel quadro delle iniziative di sviluppo territoriale previste dai Programmi regionali per il 2007-2013.

10

Page 12: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

2. Attività MAE-DGIEPM e Regioni Ob.1 nel PON-ATAS 2000-2006 e prospettive 2007-2013

Le attività del MAE DGIEPM si collocano nell’ambito dell’Azione denominata“Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli italiani all’estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno” cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo e fa parte del più ampio Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS 2000 - 2006.

Tale Azione ha una valenza di institutional building a supporto delle Amministrazioni regionali dell’Ob. 1.. Il suo obiettivo strategico è quello di “accompagnare e consolidare i processi di rinnovamento del sistema delle politiche del lavoro e della formazione, incrementare il rendimento economico e sociale degli investimenti nelle politiche del lavoro, della formazione e della valorizzazione delle risorse umane”.

2.1. Programmi svolti e prospettive strategiche

Tenuto conto del valore strategico che gli IRE possono apportare nel processo di sviluppo territoriale regionale, il MAE-DGIEPM ha realizzato la suddetta Azione con le seguenti 3 linee di intervento:2.1.1. Iniziativa di raccordo istituzionale a livello internazionale2.1.2. Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero;2.1.3. Progetti regionali per la promozione di reti imprenditoriali e di reti formative congli Italiani all’Estero.

2.1.1. Iniziativa di raccordo istituzionale a livello internazionale

Tale intervento è realizzato dal Centro Internazionale di Formazione dell’OIL nell’ambito del progetto ITENETs (International Training and Employment Network). Grazie a questa iniziativa è stata costituita una rete di progettazione e formazione che collega le Amministrazioni regionali del Mezzogiorno ai principali Paesi di emigrazione.

Il network ha tre dimensioni:

1. la dimensione regionale, costituita da sistemi di servizi di analisi, progettazione,formazione e orientamento, coordinati dalle Amministrazioni Regionali, con una funzione di supporto alla programmazione delle risorse regionali;

2. la dimensione nazionale, sotto la responsabilità del MAE – DGIEPM con una funzione di raccordo-indirizzo delle strutture regionali;

11

Page 13: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

3. la dimensione internazionale, a responsabilità condivisa tra MAE-DGIEPM e le Regioni, supportata dalla rete dell’OIL. Il MAE opera attraverso la rete diplomatico-consolare, con funzioni di appoggio nei negoziati relativi sia alla costituzione della rete stessa (accordi-intese di settore), sia alla promozione di specifici progetti di cooperazione internazionale. Le Regioni operano attraverso le proprie Associazioni e la rete di consultori regionali, con funzioni di definizione dei negoziati per la costituzione della rete e per la esecuzione di specifici progetti supportati da risorse regionali.

La programmazione 2000-2006 dedica le due ultime annualità del progetto ITENETs, 2005 e 2006, a validare ciascuna delle tre dimensioni attraverso un programma strutturato di sperimentazione.

2.1.2. Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero

Questa linea di intervento viene attuata attraverso la realizzazione del Programma di Partenariato Territoriale con gli italiani all’estero (PPTIE) che è svolto in collaborazione con il Centro Internazionale di Formazione dell’OIL.

L’iniziativa intende sviluppare il ruolo delle comunità italiane all’estero nella promozione di accordi di cooperazione territoriale con i Paesi e le Regioni estere più significativi per le relazioni esterne delle Regioni. Le attività del 2005 hanno permesso di avviare alcune iniziative pilota fortemente caratterizzate regionalmente:

12

Page 14: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Progetto pilota

REGIONE BASILICATA

Tematica: Progetto Pilota di Partenariato Territoriale per lo sviluppo di attivitàagro-alimentari-biologiche attraverso lo scambio di competenze in materia di produzione, trasformazione e commercializzazione tra la Regione Basilicata e il Dipartimento di Paysandú (Uruguay).

Paesi di riferimento: Uruguay

Progetto pilota

REGIONE CALABRIA

Tematica: Creazione di nuove capacità progettuali per l’internazionalizzazione del “made in Calabria” in partenariato con gli IRE

Paesi di riferimento: Canada, Brasile, Australia,Germania, Svizzera e Francia.

Progetto pilota

REGIONE CAMPANIA

Tematica: Progetto di partenariato per la Cooperazione integrata tra i porti di Miami e Napoli e le rispettive aree geografiche

Paesi di riferimento: Stati Uniti - Miami

Progetto pilota

REGIONE MOLISE

Tematica: Creazione di competenze per l’internazionalizzazione in partenariato con i molisani nel mondo

Paesi di riferimento: Argentina, Canada e Australia

Progetto pilota

REGIONE PUGLIA

Tematica: Cooperazione con Paesi del Bacino del Mediterraneo per la valorizzazione e la competitività del Sistema Puglia

Paesi di riferimento: Marocco e Tunisia

Progetto pilota

REGIONE SARDEGNA

Tematica: Una vetrina per la Sardegna (obiettivo del progetto è quello di portare la Regione Sardegna a stipulare accordi di partenariato internazionale rispondenti ad esigenze specifiche di sviluppo locale in senso economico, sociale e culturale, nell’ottica dell’internazionalizzazione del territorio, con il contributo delle comunità organizzate dei sardi all’ estero. Questo progetto consentirà di elaborare e generare un modello istituzionale di gestione delle strategie di partenariato territoriale internazionale e dello sviluppo locale).

Paesi di riferimento: Gran Bretagna, Germania, Stati Uniti, Belgio, Francia, Olanda, Spagna, Svizzera, Brasile, Canada. Paesi di possibile espansione del progetto: Argentina, Perù, Bulgaria.

Progetto pilota

REGIONE SICILIANA

Tematica: Isole minori della Sicilia & Australia. Promozione e sviluppo di partenariati territoriali tra le Isole minori siciliane e l’Australia

Paesi di riferimento: Australia

13

Page 15: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

2.1.3. Progetti regionali per la promozione di reti imprenditoriali e di reti formative con gli Italiani all’Estero

Nell’anno 2003 sono stati avviati 31 progetti regionali finanziati a seguito dell’avviso pubblico del 23 agosto 2002.Tale iniziativa è stata concertata con le Regioni dell’Ob.1 che hanno partecipato nella fase di esame delle proposte progettuali e che sono state poi coinvolte nel monitoraggio dell’attuazione dei progetti.L’obiettivo dell’intervento è quello di individuare le migliori prassi formative per la creazione di reti con le comunità italiane all’estero nell’ottica dello sviluppo del territorio del Mezzogiorno.I contenuti dei progetti finanziati riguardano la formazione di reti imprenditoriali, la sperimentazione di reti e di metodologie formative, anche a distanza, l’individuazione di nuovi profili professionali nell’ambito della mediazione economica e culturale.

14

Page 16: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

PROGETTI FINANZIATI PER AMBITI DI INTERVENTO E SUDDIVISI PER REGIONEAMBITI DI INTERVENTO BASILICATA CALABRIA CAMPANIA PUGLIA SARDEGNA SICILIA

“V.I.T.E. Vino, Impresa, Turismo, Emigrazione” di Archè ATS

“Mediterraneo on the world” di Calpark ATS

"L'emigrazione quale strumento di riqualificazione turistica del Cilento" di CNR

"Pura Puglia" di Sviluppo Italia Puglia ATS

"Tholos" di Mondimpresa ATS

"Il paniere del Mediterraneo" di Fondazione Istituto di alta Cultura Orestiadi ATS

"Donne alla frontiera" di Unione Regionale Camere di Commercio ATS

"Campania business network" di ISVE

"Sardinian Overseas" di Provincia di Oristano

"@rcanet" di ItaliaLavoro

1 - La promozione di reti imprenditoriali tra soggetti economici delle RegioniOb.1 e soggetti economici espressioni delle Comunità di italiani all’estero

"VAL.TER valori del territorio" di Consorzio Tec for ATS

"La qualificazione formativa delle reti esistenti tra Puglia e Argentina attraverso un sistema de e.Learning denominato open fad" di Università degli studi di Bari

"La didattica in rete" di TecnoFor

2a - Lo sviluppo di programmi e di metodologie formative in rete tra enti,organizzazioni formative, istituti universitari ed enti ed organizzazionipromossi dalle Comunità di italiani all’estero

"E.cooperazione e.learning a supporto della cooperazione" di Tecnopolis

2b - La realizzazione di azioni di orientamento e di accompagnamento rivolte asoggetti associativi o imprenditoriali, promotori o partner di progetti disviluppo integrato, finalizzate all’acquisizione delle competenze necessarieal coinvolgimento degli italiani residenti all’estero

“Reti internazionali per lo sviluppo locale" di CCIA di Matera ATS

“D.O.C.C. Development oriented calabrian cooperation" di Università della Calabria ATS

"Ponte: promozione orientamento network territori all'estero" di Formez ATS

"Aria Sardegna - Azioni di rete per gli Italiani all'estero" di Formez ATS

"Safos - Sicilians abroad for Sicily" di Università di Catania ATS

15

Page 17: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

"Artnet" di Fondazione Istituto Tagliacarne ATS

"Nodi: una rete per lo sviluppo" di CONSVIP ATS

"Più turismo, più sviluppo" di Associazione Smile

"Creazione e potenziamento di una rete economico-commerciale tra il tessuto imprenditoriale siciliano e le realtà economiche degli italiani residenti all'estero" di ISAS ATS"Creazione di una rete per lo sviluppo e la interconnessione del settore turistico ecocompatibile" di AssForSeo ATS"Master in specializzazione di agenti di sviluppo nei servizi reali per l'internazionalizzazione" di Università degli studi di Messina

" Bridge - un ponte per l'internazionalizzazione dell'economia siciliana" di IFOA

2c - Lo sviluppo di professionalità nell’area della mediazione culturale edeconomica capaci di attivare servizi reali per l’internazionalizzazione delleimprese delle Regioni dell'Ob.1 attraverso la promozione di partnership conle Comunità di italiani all’estero

"L.I.N.F.A.: promozione dell'internazionalizzazione regionale" di MATER

"Esperti di mediazione commerciale interculturale per la creazione di legami stabili di carattere sociale e commerciale tra la Sicilia e gli italiani residenti all'estero" di USEF ATS

2d - La formazione dei formatori regionali finalizzata allo sviluppo dellacooperazione con i Paesi di emigrazione, ed all’applicazione di tecniche e dimetodologie di formazione continua e a distanza.

"CA.NA.POLIS: un ponte tra il Canada e la Provincia di Napoli" di Università degli studi di Napoli Federico II ATS

"Formarete" di SPEGEA ATS

"Formatori a supporto dell'internazionalizzazione delle imprese siciliane" di ACAI ATS

16

Page 18: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

2.2. Valutazione

La collaborazione MAE – OIL – REGIONI ha quindi di fatto realizzato l’unica rete tra i sistemi di formazione e lavoro promossa e coordinata in modo integrato dalla PA italiana con le Regioni del Mezzogiorno d'Italia, pienamente accreditata presso le reti diplomatico - consolari, e quindi istituzionalmente abilitata ad operare con le equivalenti amministrazioni di quei Paesi dove più significativa è la presenza e la capacità d'intervento delle comunità italiane, contribuendo sui territori regionali:

- allo sviluppo del lavoro, inteso in senso ampio, ovvero come miglioramento dell'imprenditorialità, dell'occupazione, delle condizioni di lavoro e delle relazioni industriali nelle regioni meridionali, anche a seguito dei processi di internazionalizzazione e globalizzazione;

- allo sviluppo dei sistemi di educazione e formazione professionale in senso internazionale, per sostenere e alimentare, con nuovi programmi e metodologie, la creazione delle nuove e più articolate competenze richieste dallo sviluppo integrato dei territori delle Regioni Ob.1.

Operativamente, tali obiettivi sono stati raggiunti tramite: - la realizzazione di un sistema di servizi in rete per promuovere, programmare,

orientare e sostenere le risorse, in particolare quelle tecnico-professionali, delle Regioni Ob.1;

- il trasferimento di competenze e strumenti ai regionali responsabili dello sviluppo integrato dei contesti geografici economici, culturali, sociali, nei quali il collegamento con le comunità degli italiani all'estero è strategico;

- la creazione di un quadro di riferimento organico ed omogeneo di dati, documentazione, procedure, strumenti e standard progettuali, formativi e professionali.

Il Rapporto di Valutazione predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a Gennaio 2006 ha collocato il programma gestito dal MAE DGIEPM tra le prime 3iniziative di maggior successo (assieme al PO Beni Culturali e Azione II.2.2) su ambedue i criteri di valutazione adottati (grado di soddisfazione delle regioni, ed avanzamento finanziario).

Il primo criterio conferma la rilevanza dei rapporti con gli IRE per i territori regionali e la validità delle iniziative intraprese, ed il secondo conferma la validità delle procedure gestionali dei progetti.

2.3 Competenze, strutture e strumenti sviluppati

Le competenze conseguite, le strutture e gli strumenti realizzati nelle 3 linee progettuali (oltre, ovviamente, al know-how intrinseco nelle attività di institutional building comune alle 3 linee) con la conclusione del PON ATAS 2000-2006 hanno assicurato alle Regioni una base operativa per lo sviluppo dei rapporti con gli IRE nella programmazione 2007-2013. Si riassumono, per le 3 linee, i risultati acquisiti:

17

Page 19: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

a) ITENETS (International Training and Employment Networtks)

Il progetto ITENETS ha creato reti tematiche sulla formazione ed il lavoro nell’ottica dell’innovazione delle competenze della Regione e degli Enti Locali (Province). Le Amministrazioni regionali hanno quindi acquisito:

• Unità organizzative ad hoc (servizi di analisi, progettazione, formazione e orientamento);

• Competenze in materia di programmazione delle risorse: dall’analisi delle opportunità e dei bisogni alla produzione di linee di intervento;

• Collegamenti strutturali tra la programmazione regionale, gli Attori locali, gli IRE e le reti estere;

• Strumenti: la piattaforma, il Data base, le metodologie;• Risultati conoscitivi prodotti in termini di domanda/offerta tra Regione e IRE

per quanto riguarda competenze, professionalità, percorsi di formazione ed inserimento lavorativo.

b) PPTIE (Programma di Partenariato Territoriale con gli italiani all’estero)

Il programma ha rafforzato l’integrazione territoriale tra le Regioni e gli IRE nei Paesi prioritari per lo sviluppo. Le Amministrazioni regionali hanno quindi acquisito:

• Competenze per l’azione partenariale;• Modelli di percorso/processo per la creazione di accordi territoriali intra ed extra

territorio regionale con l’appoggio degli IRE.

A livello strutturale, Itenets è la struttura organizzativa collocata da ciascuna regione presso il più idoneo Dipartimento od Ufficio, che in prospettiva seguirà lo sviluppo e la valorizzazione dei rapporti con gli IRE secondo le strategie in corso di definizione ed i contenuti dei POR.

Per più precise indicazioni in merito alle singole strategie regionali si rinvia ai singoli documenti delle Linee Guida Regionali (Sezione III).

c) AVVISO PUBBLICO

Con i 31 Progetti ex Avviso Pubblico le Regioni hanno esplorato le potenzialità dell’offerta di collegamenti/reti proveniente dal mercato e dai soggetti esterni alla PA. Le Amministrazioni regionali hanno quindi acquisito:

• Capacità di rilevare l’offerta e la domanda di servizi di rete con gli IRE;• Capacità di programmare coerentemente le azioni a sostegno dell’offerta per un

migliore soddisfacimento dei bisogni rilevati;• Capacità di monitorare e di valutare i risultati di percorso ottenuti.

18

Page 20: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

2.4 Prospettive per la programmazione 2007 - 2013

La DGIEPM del MAE si è inserita attivamente nel processo di costruzione del QSN per la Politica di Coesione 2007 – 2013 elaborando una proposta articolata in due linee di intervento:

1. Rafforzamento dell’offerta formativa, universitaria e scientifica in senso internazionale, attraverso reti strutturate di personalità italiane all’estero;

2. Sostegno alla cooperazione territoriale in materia di formazione e di mobilità transnazionale dei lavoratori, con particolare riferimento alle politiche per l’immigrazione.

1. Rafforzamento dell’offerta formativa, universitaria e scientifica in senso internazionale, attraverso reti strutturate di personalità italiane all’estero

Il MAE ha creato, con la collaborazione delle Regioni del Mezzogiorno, la rete ITENETS (International Training and Employment Networtks) che consiste in un sistema di servizi di analisi, progettazione, formazione e orientamento.

La rete collega i centri di programmazione della formazione professionale regionali con le principali sedi diplomatico-consolari all’estero, essa permetterà alle Regioni di programmare le proprie risorse finanziarie sviluppando sinergie operative con le comunità professionali italiane all’estero.

L’azione del MAE si è inoltre estesa all’esplorazione di modelli di cooperazione formativa con gli italiani all’estero per la formazione dei formatori, la formazione a distanza, la progettazione di nuove figure professionali della mediazione culturale ed economica, la creazione di reti imprenditoriali.La proposta è che tali reti, se connesse ad opportune strategie progettuali, possono permettere un subitaneo innalzamento del carattere internazionale della docenza e della ricerca offerte dal sistema Italia.

Una suggestione in tal senso proviene dalla AIDEI (Associazione Internazionale degli Economisti Italiani) che propone la valorizzazione del network mondiale dei docenti italiani di economia.Tale network potrebbe dare vita ad un corpo docente strutturato (raccolto sotto una sigla quale “Alta Scuola di Economia Italiana nel Mondo”) che si impegni su base pluriennale ad un rapporto di collaborazione con gli Atenei italiani interessati ad un rapido processo di internazionalizzazione.Tale network potrebbe allargare la platea dei corsi in lingua estera da tenere in Italia, e, soprattutto, potrebbe offrire diplomi di dottorato o specializzazione da conseguire all’estero, con il tutoraggio dell’Alta Scuola, e riconosciuti su scala internazionale.

Il modello potrebbe essere replicato per le discipline più importanti (scientifiche ed umanistiche) e dare vita al altrettante Alte Scuole costitutive di una Università Italiana nel Mondo. Esso potrebbe essere utilizzato non solo con riferimento al mondo universitario o della ricerca, ma anche con riferimento al mercato internazionale

19

Page 21: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

dell’alta formazione professionale, la cui utenza è interessata a conoscere metodi e procedure valevoli su scala mondiale ed europea.

Mediante l’Università Italiana nel Mondo, il nostro Paese si caratterizzerebbe, in Europa, come quello più attrezzato a fornire questa funzione di ponte tra sistemi ed universi culturali.La verifica di interesse della “diaspora” a far parte delle Alte Scuole potrebbe essere facilmente condotta attraverso la rete DAVINCI, che raccoglie oggi oltre 2000 personalità italiane nel mondo nelle più diverse discipline. La costituzione delle Alte Scuole potrebbe essere sviluppata dalle Ambasciate dei Paesi interessati.

Tra gli Atenei italiani specialmente interessati ad un rapporto di collaborazione ed integrazione didattica con i network dell’Università Italiana nel Mondo, potrebbero essere quelli che hanno istituito Scuole multidisciplinari di Dottorato.

Tale approccio è complementare rispetto alla politica di “rientro dei cervelli” sino ad oggi condotta con esiti non del tutto soddisfacenti (sebbene alcuni dispositivi previsti dalla legislazione in materia possano essere migliorati e resi funzionali al finanziamento dei periodi di docenza in Italia previsti nel modello appena descritto).Sollecitate su “missioni operative” in collaborazione con l’Italia, e dotate della necessaria finanza, le reti di collegamento con gli italiani all’estero potrebbero in tal modo conoscere un energico processo di sviluppo e strutturazione interna.

2. Sostegno alla cooperazione territoriale in materia di formazione e di mobilità transnazionale dei lavoratori, con particolare riferimento alle politiche per l’immigrazione

Per molti anni l’attenzione al fenomeno migratorio è stata concentrata sugli effetti economici di breve periodo: incremento dei redditi e contrasto alla disoccupazione (per i Paesi di partenza) flessibilità e disponibilità di manodopera (per i Paesi di arrivo).Solo recentemente l’attenzione è stata spostata sugli effetti che i flussi migratori, cumulandosi nel tempo, producono sul co-sviluppo dei paesi interessati dal fenomeno e sulle implicazioni per la cooperazione internazionale.

Come è noto, tutti i Grandi Paesi dell’UE (Francia, Germania, UK, e da ultimo Italia e Spagna) ospitano comunità consistenti di nazionalità diversa, che vanno accrescendosi sia per tendenza naturale che per nuovi ingressi.

L’attenzione si sta dunque spostando dai fenomeni di flusso ai fenomeni di stock: da un lato emergono problemi nuovi con riferimento al tema dell’integrazione di individui ecomunità nei paesi di arrivo), al tema della comprensione interculturale, al tema della residenza e cittadinanza dei migrati di lunga durata, al tema della partecipazione dei migrati alla vita pubblica locale; dall’altro si manifestano nuove opportunità sotto il profilo dello sviluppo (come conservare un collegamento ed una interferenza attiva nei confronti dei paesi di partenza). I Paesi di partenza dei migranti subiscono per effetto dell’emigrazione una perdita di potenziale economico strutturale, soprattutto connessa al fenomeno del “brain drain”,

20

Page 22: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

alla perdita cioè del capitale umano migliore. Perdita che può essere compensata unicamente a condizione che di tale capitale umano si sappia fare un intelligente “uso condiviso”, valorizzandolo come fattore di sviluppo dall’una parte e dall’altra delle frontiere. Facendone, in sostanza, un asset comune dello sviluppo partenariale nel contesto del Vicinato.

La considerazione del migrante come elemento di sviluppo ha originato in Italia l’avvio di un rapporto organico con le proprie comunità di connazionali all’estero, che va dal loro sempre crescente coinvolgimento nell’ambito delle strategie di internazionalizzazione economica e commerciale nazionali fino al riconoscimento di diritti elettorali attivi e passivi.Ma, ancor prima che tema di politica nazionale, il collegamento attivo con le comunità all’estero è stato tema regionale, sentito e sviluppato già da tempo dai governi regionali, che hanno raccolto le istanze provenienti dal territorio ed incoraggiato le forme spontanee di organizzazione di reti solidaristiche internazionali.Tali reti regionali sono state oggetto in questi anni di opere di consolidamento e raccordo, anche per mezzo dell’assistenza del Ministero degli Affari Esteri alle regioni (ed in particolare a quelle del Mezzogiorno), che ne ha promosso il finanziamento nell’ambito del programma di Assistenza Tecnica alla Politica di Sviluppo per il Mezzogiorno, QCS 2000-6. Per la prima volta, questo programma mette le comunità italiane all’estero al centro di una azione volta a raccordarle con le politiche di sviluppo locale, invitandole a manifestare progetti per l’internazionalizzazione, inventariando le professionalità che possono essere valorizzate nel quadro dell’internazionalizzazione scientifica e formativa, e convocandole al finanziamento di specifici progetti di investimento nei territori di origine.

L’esperienza maturata dalle regioni del Mezzogiorno nell’ambito del programma “Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili con gli italiani all’estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno” potrebbe essere oggi applicata anche nelle relazioni con i paesi di origine dei nuovi migrati in Italia, e costituire best practice per tali nascenti nuove forme di partenariato e cooperazione.I profili di questa collaborazione possono essere molteplici:

1. Sviluppo di programmi regionali in merito a formazione, metodiche, istituzioni e best practices di raccordo tra Paesi di emigrazione e comunità all’estero, dei quali le regioni italiane potrebbero porsi come capofila ed i loro organismi come fornitori di assistenza tecnica;

2. Sviluppo di reti di collaborazione progettuale con reti internazionali di migranti, per l’accesso partenariale (cioè di operatori esteri ed italiani) a segmenti di mercato interno all’UE;

3. Sviluppo di progetti di partenariato economico con le regioni di origine dei migranti, facilitando i trasferimenti legali dei risparmi, formulando piani di sviluppo locale, e studiando meccanismi di valorizzazione degli investimenti originati dal flusso delle rimesse sulla base di collaborazioni produttive tra sistemi locali (distretti, partenariati agricoli, turistici, etc.).

21

Page 23: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

3. Metodologia di lavoro

Nell’attuare il programma di propria competenza, il MAE DGIEPM ha adottato un modello operativo ispirato al principio di concertazione con le Amministrazioni regionali interessate costituendo una rete partenariale con le Autorià di Gestione regionali. Tale rete si poggia su un protocollo di collaborazione tra il MAE DGIEPM e le Regioni e sulla costituzione di un gruppo di lavoro permanente con compiti di monitoraggio e di indirizzo delle attività

La rete opera attraverso riunioni di partenariato, attività seminariali e la partecipazione a gruppi di lavoro tematici.

In particolare, sono stati istituiti tre gruppi di lavoro: il primo con la Direzione Generale per l’Integrazione Europea del MAE per il raccordo delle attività con quelle previste dalla Misura I del PON per l’internazionalizzazione; il secondo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la mobilità internazionale dei lavoratori, il terzo con Assocamerestero per lo sviluppo della formazione imprenditoriale internazionale e i partenariati economici all’estero.

Da segnalare, inoltre, che nell’ambito di questo partenariato, il MAE-DGIEPM ha promosso la progettazione di un Piano di internalizzazione delle competenze per dare continuità ai risultati dei progetti finanziati con il PON. Tale Piano ha coinvolto le AdG regionali e ha raggiunto una prima formulazione che è stata presentata durante l’incontro organizzato dal MEF il 26 settembre 2005. Si segnala, inoltre, la collaborazione con il Nucleo di Valutazione degli Interventi Pubblici del MAE con il quale è stata avviata la preparazione delle linee strategiche per il futuro dell’Azione nel periodo 2007-2013.

Per quanto riguarda la specifica attività seminariale, si segnala che nel 2005 sono stati realizzati il “Seminario sulle prospettive di valorizzazione delle competenze tecnico-scientifiche delle reti italiane all’estero”, il 6 giugno 2005 e il seminario “Il ruolo delle Comunità italiane all’estero nei partenariati territoriali: contesti geografici e modalità di intervento”, il 7 dicembre 2005, che hanno avviato nuove riflessioni sulla valorizzazione degli italiani all’estero, confluite nelle presenti linee guida regionali.

22

Page 24: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

4. La comunicazione

Dal dicembre 2005 la pubblicità degli interventi viene assicurata dalla Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del MAE attraverso l’apertura di un proprio spazio informativo sul sito del Ministero www.esteri.it, nella sezione Politica estera>Italia nel mondo> Gli Italiani all'Estero per lo sviluppo integrato del Mezzogiorno.

Per quanto riguarda i singoli progetti ogni ente attuatore ha provveduto a costruire un sito di riferimento.

Il particolare, il CIF-OIL gestisce due portali di progetto: www.itenets.org e www.pptie.org . Tali strumenti contengono sia un’area riservata al partenariato con le Regioni sia un’area pubblica.

Per i progetti di reti imprenditoriali e formative di cui all’Avviso pubblico del 2002 ogni Ente ha provveduto ad attivare un sito specifico:

Denominazione Ente Sito Internet

I.S.V.E. - Istituto di Studi per lo sviluppo Economico http://www.campaniabusinessnetwork.it

CCIAA di Matera http://www.retibasilicata.com

TF Tecnofor http://www.retidiscuole.it

Tecnopolis CSATA SCRL http://dif.tno.it/ecooperazione

Provincia di Oristano http://www.sardinianoverseas.com

Sviluppo Italia Puglia www.e-apulia.it/index.php www.pura.puglia.it

Consorzio Consvip http://www.nodi.org/index.htm

ARCHE' Ente per la Formazione ed il Management http://www.progettovite.org/

Associazione Smile http://www.pugliatouring.it/default/default.asp

CALPARK S.C.p.A. http://www.mediterraneoontheworld.it/

D.o.c.c. UNICAL Arcavacata di Rende http://www.docc.it

23

Page 25: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Mater http://www.mater.it/linfa

Fondazione Istituto di Alta Cultura "Orestiadi" http://www.isvire.it

I.F.O.A. - Istituto Formazione Operatori Aziendali http://www.ifoa.it/bridge/

Università degli Studi di Napoli Federico II - Facoltà di Scienze Politiche -D.A.D.A.T. http://www.canapolis.it

Consorzio Tec for -Tecnologia e Formazione http://www.valoridelterritorio.it

Università degli Studi di Bari http://openfad.info.it

Ass.For.SEO http://www.italbrasilecotour.org/index.asp

CNR Istituto di Ricerche sulle attività terziarie di Napoli del Consiglio Nazionale delle Ricerche http://www.progettocilento.it

U.S.E.F. Unione Siciliana Emigrati e Famiglie http://www.rpsformazione.nomediafad.it/ www.rpsconsulting.net

Università degli studi di Messina Dipartimento di studi internazionali e comunitari inglesi ed angl.

http://www.unime.it/didattica/masterhttp://217.58.127.163

ISAS http://www.isas-formazione.org/ http://www.worldsicily.it

Mondimpresa http://www.tholos.org

Istituto Guglielmo Tagliacarne http://www.artnet.cc

Associazione ACAI Regione Sicilia http://www.insec.it

Unione Reg. Camere di Comm. Calabria

Formez http://oss.formez.it/aria/

Formez http://oss.formez.it/ponte

Italia Lavoro non previsto

Università degli studi di Catania Dipartimento economia e metodi quantitativi http://safos.it

Spegea http://www.formarete.it/

24

Page 26: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

ITENETs

International Training and Employment NetworksIniziativa di raccordo istituzionale a livello internazionale in materia di

lavoro e formazione

Rete Nazionale

Rete Regionale

Rete Estera

25

Page 27: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata26

Page 28: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

RETE NAZIONALE Il livello nazionale è sotto la responsabilità del Ministero degli Affari Esteri (DGIEPM) con il supporto operativo dell’Agenzia esecutrice CIF – OIL (Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro) e raggruppa partners istituzionali quali: Ministero del Lavoro, la rete diplomatico consolare, la rete delle Camere di Commercio italiane.

Direzione Generale per gli Italiani all’Estero

e le Politiche Migratorie Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) Ufficio II Piazzale della Farnesina, 1 - 5 piano 00194 - Roma - Italia Tel. +39.06.3691.4289 Fax. +39.06.3691.5250 Referente: Consigliere d’Ambasciata Mauro Carfagnini

Unità Operativa Internazionale CIF - OIL Ministero degli Affari Esteri Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) Ufficio II Piazzale della Farnesina, 1 - 5 piano 00194 - Roma - Italia Tel. +39.06.3691.3726; +39 06 3691 4445 Fax. +39.06.3236.317 http://www.itenets.org e-mail: [email protected]

Progetto ITENETs Basilicata 27 http://www.itenets.org; [email protected] 27

Page 29: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

RETE REGIONALE

La rete regionale è costituita da 7 Osservatori regionali, chiamati a fare da cabina di regia su ciascun territorio per il coordinamento delle attività di matching tra i propri attori regionali (dal mondo istituzionale, politico, socio-economico, culturale) e le comunità di IRE.

Osservatorio ITENETs - Regione Basilicata Presidenza della Regione Basilicata Ufficio internazionalizzazione e promozione dell'immagine Via della Regione Basilicata 85100 - Potenza Tel.: +39.0971.668186 Fax: +39.0971.668181

[email protected] Orario d'attenzione al pubblicoLunedì - Mercoledì 15.30 - 18.00 Martedì Giovedì 12.00 - 14.00 Referente: Rocco Messina

Osservatorio ITENETs - Regione Calabria Osservatorio Regionale Italiani nel Mondo Presidenza G.R. - Dipartimento 3 "programmazione Nazionale e Comunitaria - Affari Internazionali"

Progetto ITENETs Basilicata 28 http://www.itenets.org; [email protected] 28

Page 30: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Viale Europa, Centro Comalca, Loc. Germaneto 88100 - Catanzaro Tel.: +39 0961 858256/57/58 Fax: +39 0961 858257

[email protected] Orario d'attenzione al pubblicoLunedì - Venerdì 11.00 - 14.30 Martedì e Giovedì 15.30 - 18.30 Referente: Pasquale Parisi

Osservatorio ITENETs - Regione CampaniaPresidenza della Regione Campania Area Generale di Coordinamento Rapporti con Organi Nazionali ed Internazionali Settore studio e progetti CEE Via S. Lucia, 81 Napoli 80132 - Napoli Tel.: +39.081 796 2460/ 2632 / 2640 Fax: +39.081 796 2109

[email protected] Orario d'attenzione al pubblicoMartedì 9.00 - 13.30/14.30 - 18.00 Giovedì 9.00 - 13.30 Referente: Liliana Ottazzi

Osservatorio ITENETs - Regione Molise Osservatorio Regionale dei Molisani nel Mondo Agenzia Molise Lavoro Via Masciotta, 13 86100 - Campobasso Tel: +39.0874.418139 Fax: +39.0874.412837

[email protected] Orario d'attenzione al pubblico8.00-14.00 tutti i giorni feriali (escluso il sabato) Lunedì-mercoledì 15.00-18.00 Referente: Teresio Onorato

Progetto ITENETs Basilicata 29 http://www.itenets.org; [email protected] 29

Page 31: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Osservatorio ITENETs - Regione Puglia Osservatorio sui processi formativi e lavorativi all'estero Assessorato al Lavoro, Cooperazione e Formazione Professionale Via Corigliano, 1 70123 - Zona Industriale - BARI Tel. +39. 080 5405502 Fax: +39.080 540 5506

[email protected] Orario d'attenzione al pubblicoLunedì 10.00 - 12.00 e 15.00 - 19.00 Mercoledì 10.00 - 12.00 Referente: Giulia Veneziano

Osservatorio del lavoro e dell'impresa dei Sardi nel Mondo - Regione Sardegna Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale Servizio della Cooperazione, Emigrazione e Immigrazione Via XXVIII Febbraio, 5 09131 - Cagliari Tel.: +39.070- 606 55 66 Fax: +39.070- 606 55 82

[email protected] Orario d'attenzione al pubblicoMercoledì 10.00 - 13.00 Lunedì e Mercoledì 16.00 - 19.00 Referente: Salvatorica Addis

Osservatorio ITENETs - Regione SicilianaAssessorato Regionale Lavoro, Formazione Professionale, Previdenza Sociale ed Emigrazione Servizio Emigrazione/Immigrazione Via Imperatore Federico, 70 90146 - Palermo Tel +39.091.7078485 Fax +39.091.7078373

[email protected]

Progetto ITENETs Basilicata 30 http://www.itenets.org; [email protected] 30

Page 32: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Orario d'attenzione al pubblicoLunedì 9.00 - 13.30 Mercoledì 9.00 - 13.30 e 15.00 - 19.00 Referente: Gandolfo Conte

RETE ESTERA Al fine di avviare processi di collaborazione interistituzionale tra le Regioni de Mezzogiorno d’Italia ed i paesi che ospitano le nostre comunità di italiani è stata creata una rete di Focal Point Esteri, in particolare nelle aree geografiche di interesse per il Progetto.

Fuso orario rispetto all'Italia: - 4 (-5 ore con l’ora legale in Italia) Buenos Aires CONSOLATO GENERALE D’ITALIA BUENOS AIRES Marcelo T. de Alvear 1149 C1058AAQ Buenos Aires Tel.: 0054 11 4816 6132-3-4-5-6-7-9 Fax: 0054 11 4816 6138

http://[email protected]

Referente Istituzionale: Seg. Leg. Nicola Occhipinti (Console)

[email protected] CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA NELLA REPUBBLICA ARGENTINA Marcelo T. de Alvear 1119 C1058AAQ Buenos Aires Tel.: 0054 11 4816 5900 Fax: 0054 11 4816 5902

[email protected]

Referente Operativo: Claudio FARABOLA

Fuso orario rispetto all’Italia Melbourne e Sydney +8 (Perth +6) Melbourne (VICTORIA) CONSOLATO GENERALE D’ITALIA DI MELBOURNE 509, St. Kilda Road Melbourne - VIC 3004 Tel.: 0061 3 9867 5744 Fax: 0061 3 9866 3932

www.ambitalia.org.au [email protected]

Referente Istituzionale: Maurizio Tomassini

Progetto ITENETs Basilicata 31 http://www.itenets.org; [email protected] 31

Page 33: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

(Commissario Aggiunto Economico) [email protected]

Sydney CONSOLATO GENERALE D’ITALIA DI SYDNEY (NUOVO GALLES DEL SUD) - Consolato Generale Level 45 - 1 Maquarie Place Sydney NSW 2000

[email protected]

Tel.: 0061 2 9392 7900 Fax: 0061 2 9252 4830 Referente Istituzionale: Alessandro Falchetto

[email protected]

Perth (AUSTRALIA OCCIDENTALE) CONSOLATO GENERALE D’ITALIA DI PERTH Level 2, 1292 Hay Street West Perth WA 6005 Tel.: 0061 89322-4500 Fax: 9322-9911

www.conperth.esteri.it [email protected]

Referente Istituzionale: Silvio Pentrella [email protected]

Fuso orario rispetto all’Italia: - 4 San Paolo CONSOLATO GENERALE D'ITALIA IN SAN PAOLO Avenida Paulista 1963, 01311-300 San Paolo

Tel: 0055 11 3549 5643 Fax: 0055 11 3253 8801

http://[email protected]

Referente Istituzionale: Andrea Amati (Commissario economico-finanziario) [email protected]

CAMERA ITALO-BRASILIANA DI COMMERCIO E INDUSTRIA Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional - Horsa II – 24° andar 01311-940 San Paolo Tel.: 0055-11-31790130 Fax: 0055-11-31790131

[email protected]

Referente Operativo: Attilio FANIA

Progetto ITENETs Basilicata 32 http://www.itenets.org; [email protected] 32

Page 34: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Rio de Janeiro CONSOLATO GENERALE D’ITALIA IN RIO DE JANEIRO Via Presidente Antonio Carlos, 40 / 7º piano 20020-010 - Rio de Janeiro (RJ) Tel: 0055 21 21221315 Fax: 0055 21 – 2262 6348

[email protected]

Referente Istituzionale: Livio ANGELONI [email protected] CAMERA DI COMMERCIO ITALO-BRASILIANA DI RIO DE JANEIRO Av. Graça Aranha, 1/6° andar 20030-002 Rio de Janeiro Tel. 0055-21-22629141 / 22622996 / 25634100 Fax 0055-21-22622998 www.camaraitaliana.com.br

[email protected] Operativo: Denise de Almeida PERES

Fuso orario rispetto all’Italia: + 2 Addis Abeba AMBASCIATA D’ITALIA AD ADDIS ABEBA "Villa Italia" - Kebenà - P.O.Box 1105 Addis Abeba Tel. 00251 1 235684-5-235717 Fax 00251 1 235689

sedi.esteri.it/addisabeba [email protected] [email protected]

Referente Istituzionale: Alessandra Pastorelli – Segretario Commerciale [email protected]

IBCA - ITALIAN BUSINESS COMMUNITY ASSOCIATION P.O. Box 18675 Addis Ababa, Ethiopia

[email protected]

Tel. / Fax 00251 1 551152 [email protected]

Referente Operativo: Antonio PAGLIARICCI

Progetto ITENETs Basilicata 33 http://www.itenets.org; [email protected] 33

Page 35: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Berlino AMBASCIATA D’ITALIA Hiroshimastrasse, 1 10785 Berlin Germania Tel.: 0049 30 254400 Fax: 0049 30 25440116

www.ambberlino.esteri.it [email protected]

Referente Istituzionale: Ivella MARABISSI - Ufficio Sociale [email protected] Francoforte CONSOLATO ITALIANO DI FRANCOFORTE Kettenhofweg, 1 - D 60325 Francoforte sul Meno Germania

http://www.consolati-italiani.de/[email protected]

Tel.: 0049 69 75310 Fax: 0049 69 7531104 Referente Istituzionale: Rosa Maria CHICCO FERRARO – Console Generale

[email protected]

Fuso orario rispetto all’Italia: -1 AMBASCIATA ITALIANA DI LONDRA AMBASCIATA D'ITALIA A LONDRA 14, Three Kings Yard, London W1K 4EH Tel.: 0044 (0) 2073122200 Fax: 0044 (207) 73122230

http://www.amblondra.esteri.it Referenti: istituzionali: Giuseppe Berlendi - Consigliere per l'Emigrazione e gli Affari Sociali Stefano Stefanile - Consigliere Commerciale

[email protected]@esteri.it

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA NEL REGNO UNITO Giorgio Giaccardi – Segretario Generale 1 Princes Street W1B 2AY Londra - REGNO UNITO Tel.: +44 20 74958191 Fax: +44 20 74958194

http://www.italchamind.org.uk/[email protected]

Progetto ITENETs Basilicata 34 http://www.itenets.org; [email protected] 34

Page 36: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Newsletter UK

Fuso orario rispetto all’Italia: 0 Rabat AMBASCIATA D'ITALIA Francesco Grieco 2, Zankat Idriss Al Azhar Tel.: 00212 37 219 746-730 Fax: 00212 37 70 68 82

[email protected]

Referente Istituzionale: Francesco Grieco [email protected]

Fuso orario rispetto all’Italia: + 1 New York CONSOLATO ITALIANO DI NEW YORK 690, Park Avenue - New York, NY 10021 Tel. +1 (212) 737 9100 Fax. +1 (212) 249 8631

http://[email protected]

Miami CONSOLATO ITALIANO DI MIAMI 4000 Ponce de Leon Boulevard, Suite 590 - Coral Gables, FL 33146 Tel. +1 (305) 374 6322 Fax +1 (305) 374 7945

http://www.italconsmiami.com [email protected]

Referente: Giovanni Turturiello - Commissario Agg.to Economico Finanziario e Commerciale

[email protected] Filadelfia CONSOLATO ITALIANO DI FILADELFIA 1026, Public Ledger Bldg. – 150 South Indipendence Mall West Suite 1026 – Philadelphia Tel: +1 215 592 7329 - 0079 Fax: +1 215 592 9808

http://www.italconphila.org

Progetto ITENETs Basilicata 35 http://www.itenets.org; [email protected] 35

Page 37: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

[email protected] Referente: Console Stefano Mistretta Boston CONSOLATO ITALIANO DI BOSTON 600 Atlantic Ave. - Boston, MA 02210 Tel: 001 61 77229201 – 2 - 3 Fax: 001 617 7229407

http://[email protected]

Referente Istituzionale: Ciro Morroni

Fuso orario rispetto all’Italia: + 1 Pretoria AMBASCIATA ITALIANA DI PRETORIA 796, George Avenue, 0083 Arcadia – Pretoria Sud Africa Tel 0027 12 4230000 – 5158 - 5157 Fax 0027 12 4305547

www.ambpretoria.esteri.it [email protected]

Referente Istituzionale: Pier Attinio Forlano – Consigliere Johannesburg CAMERA DI COMMERCIO DI JOHANNESBURG Sportello Unico, 42 Chester Road, Parkwood 21913 Johannesburg Sud Africa Tel: +27 (0)11 327 3888 Fax: +27 (0)11 327 3892

http://www.italcham.co.za [email protected], [email protected]

Referente: Andrea Rinaldi – Segretario Generale Città del Capo CONSOLATO GENERALE 2, Grey’s Pass 8001 Gardens - Cape Town Sud Africa Tel. +27 21 4873900 Fax +27 21 4240146

http://www.ctcons.com [email protected]

Referente: Console Alberto Vecchi CAMERA DI COMMERCIO DI CITTà DEL CAPO 1st floor Scalabrini Centre, 43-47 Commercial Street Cape Town 8001 Sud Africa

Progetto ITENETs Basilicata 36 http://www.itenets.org; [email protected] 36

Page 38: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

http://ww.icc.org.za Tel: 0027 21 4659599 Fax: 0027 21 4656317 E-mail: [email protected] Referente: Micaela Azimonti – Segretario Generale

Fuso orario rispetto all’Italia: 0

Zurigo CONSOLATO GENERALE D’ITALIA ZURIGO Tödistrasse 67 8039 Zurigo Tel. 0041-44-2866111 Fax 0041-44-2011611

http://[email protected]

Referente: Stefano SCARPA [email protected]

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA PER LA SVIZZERA Seestrasse 123 8027 Zurigo Tel. 0041-44-2892323 Fax 0041-44-2015357

www.ccis.chReferente: Luigi PALMA

[email protected]

Fuso orario rispetto all’Italia: 0 Tunisi AMBASCIATA D'ITALIA 3, Rue de Russie 1002 Tunisi Tel.: 00216 7132 1811 - 7073 Fax: 00216 7132 4155

[email protected]

Referente Istituzionale: Mariano Foti Direttore Ufficio Cooperazione

[email protected]

Progetto ITENETs Basilicata 37 http://www.itenets.org; [email protected] 37

Page 39: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Fuso orario rispetto all’Italia: - 4 Montevideo AMBASCIATA D'ITALIA A MONTEVIDEOCapo Ufficio Commerciale José Benito Lamas 2857 / C.P. 268 11300 Montevideo – Uruguay Tel. + 598 2 708.0542

www.ambmontevideo.esteri.it [email protected]

Referente Istituzionale: Primo Segretario Carlo Romeo [email protected]

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DELL’URUGUAY Paysandú 816 11100 Montevideo

http://www.davanet.com.uy/cciuTel. 00598-2-9015005 Fax. 00598-2-9021421 Referente: Gerardo FERNANDEZ GIGLIO

[email protected]

Caracas CONSOLATO ITALIANO A CARACAS Quinta el Ancla, Av. Mohedano 64 entre 1.ra y 2.da Transversal La Castellana Tel.: 0058212 2121.148 – 119 - 104 Fax: 0058212 2621420

http://www.consitaliacaracas.com. [email protected]@consitaliacaracas.com.ve

Referente Istituzionale: Mirta Gentile

Progetto ITENETs Basilicata 38 http://www.itenets.org; [email protected] 38

Page 40: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

SEZIONE II

IL QUADRO DI RIFERIMENTO NAZIONALE ED EUROPEO PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO

NELLE POLITICHE DI SVILUPPO DEL TERRITORIO: PROSPETTIVE E STRATEGIE MAE - DGIEPM

39

Page 41: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata40

Page 42: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

1. Ruolo degli Italiani Residenti all’Estero (IRE): scenari e dinamiche territoriali emergenti, opportunità di sviluppo

1.1. Consistenza e struttura dell’emigrazione: metodologia analitica

La consistenza e struttura della migrazione italiana all’estero ha conosciutoun’evoluzione significativa nel corso degli ultimi decenni: il fenomeno, quasi dimenticato negli anni di trasformazione dell’Italia da paese di emigrazione a area di attrazione di flussi migratori, assume oggi rinnovata importanza in considerazione del nuovo panorama economico europeo e globale.

I cittadini Italiani Residenti all’Estero (IRE) sono circa 4 milioni, distribuiti in 198 paesi. Il numero tuttavia tende ad aumentare in maniera considerevole se si considerano gli italiani in “mobilità” temporanea all’estero per motivi professionali di cooperazione e di “delocalizzazione” delle imprese. Solo in Romania, ad esempio, operano 11.000 imprese italiane con un indotto sull’occupazione locale di circa 1 milione di persone. Altri mercati euro-mediterranei, e soprattutto i grandi mercati orientali emergenti come la Cina, offrono oggi sfide crescenti e prospettive per una presenza italiana ancor più consistente. Peraltro, i discendenti delle comunità italiane nel mondo (quindi l’emigrazione italiana che ha avuto luogo verso i paesi più sviluppati tra il 1800 ed il 1900) sono oltre 60 milioni: si tratta di una seconda Italia distribuita tra l’America Latina, gli Stati Uniti e il Canada, l’Europa e l’Australia.

La valorizzazione di questa immensa comunità – sia in termini di sviluppo connesso con le esigenze correnti di internazionalizzazione economica, sia in termini di sviluppo integrato culturale e sociale, ma soprattutto rispetto ai valori emergenti della “società della conoscenza” che l’Unione Europea considera prioritaria nell’ambito della “politica Lisbona” – deve essere considerata una risorsa significativa per lo sviluppo dell’economia italiana. Gli IRE rappresentano infatti una “Italia estesa” in tutti i principali paesi e le principali economie del mondo, una comunità coesa, qualificata e fortemente legata al paese di origine.

Per massimizzare i risultati in base alle competenze ed esperienze degli Italiani Residenti all’Estero (IRE), occorre un approccio analitico corretto ed una divisione dei ruoli tra le varie istituzioni centrali e regionali interessate. Occorre soprattutto tenere presente il fatto che la PA (sia centrale che regionale) è in notevole ritardo sul presidio dei nuovi fenomeni migratori legati alla globalizzazione dei mercati e delle attività produttive. Infatti mentre le imprese hanno dovuto già da anni reagire “in tempo reale” (cioè immediatamente, pena l’immediata perdita di posizione) alla sempre più rapida evoluzione delle tecnologie e dei mercati, le nostre PA centrali e regionali sono ancora nella fase della formulazione delle strategie più idonee.

Gli interventi normativi sono peraltro in ritardo in tutti i paesi del mondo, perfino in settori specifici critici, come la protezione del copyright o la normativa tributaria. Ed ancora, in tutti i paesi del mondo, inclusi i più avanzati come gli Stati Uniti, si osserva che mentre le imprese, le università e gli istituti di ricerca sono da anni allineati ad un vasto network di cooperazione internazionale che valorizza le “eccellenze” del

41

Page 43: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

proprio Paese, la formazione professionale è in ritardo poiché rimane legata a sistemi economici ed amministrativi strettamente locali. La più evidente conseguenza è che perfino nelle multinazionali la mobilità del personale tra le varie sedi internazionali è scoraggiata, in quanto fonte di potenziali problemi (soprattutto culturali e, appunto, formativi) più che di vantaggi. A titolo di esempio, le posizioni evidenziate nella bacheca “careers” sul sito della sede centrale delle multinazionali americane sono visibili dalle sedi di tutto il mondo, ma i posti vengono alla fine assegnati a personale locale (meno problemi logistici, o di contratto, o di conoscenza del mercato locale) o al massimo proveniente dalle filiali anglofone (meno problemi formativi).

Fanno eccezione le nuove tecnologie della informazione e comunicazione (ICT) per alcuni Paesi emergenti che, forse per carenza di forti tradizioni industriali, si sono lanciati con successo nell’arena post-industriale (v. India, Taiwan), ovvero, nei settori dell’industria tradizionale, quelli in cui l’enorme disponibilità di mano d’opera a basso costo e la semplicità dei “task” manifatturieri ha consentito di sviluppare in brevissimo tempo enormi capacità produttive (v. Cina).

E’ comunque evidente che l’evoluzione delle economie avanzate da “locale” a “globale” e da “materiale” a “immateriale” sta rapidamente modificando il quadro migratorio e le esigenze di formazione professionale. E per tutte le economie avanzate l’allineamento tra i temi dell’emigrazione-immigrazione e quelli della formazione professionale è sempre più critico.

L’Italia, per la sua dipendenza in campo energetico e delle materie prime, per la sua scarsa vocazione tecnologica e scientifica, e per l’elevato costo del lavoro, è in tal senso estremamente vulnerabile. Il “salto” verso la nuova “economia della conoscenza”, verso una nostra “presenza estesa” sul pianeta in quanto portatori di innovazione e di impresa, è quasi obbligatorio.Come si è detto, mentre le imprese sono già in pieno processo di adattamento, le istituzioni sono in ritardo nel presidio del fenomeno e nella formulazione di strategie.

Una stima della dimensione quantitativa del fenomeno, con particolare riferimento all’evoluzione recente nell’area euro-mediterranea e dei Balcani, evidenzia innanzitutto a livello quantitativo e qualitativo le differenze tra i vecchi ed i nuovi modelli migratorie le loro caratteristiche. Una ulteriore distinzione dell’approccio analitico e “gestionale” dell’emigrazione, è quella tra l’analisi della dimensione e caratteristiche degli stock, rispetto all’analisi dinamica delle motivazioni e consistenza dei flussi di migranti.

L’analisi della consistenza e della struttura (stock) delle comunità emigrate all’estero permette di mettere in luce le caratteristiche che derivano dal consolidamento, nei rapporti tra l’Italia e i diversi Paesi, di traiettorie migratorie passate; l’analisi dei flussi, ed in particolare delle dinamiche migratorie recenti, è per contro essenziale al fine diipotizzare gli scenari futuri dell’emigrazione. La relazione che lega le due grandezze è evidentemente molto stretta: i flussi possono avere importanti conseguenze sulla struttura e, analogamente, quest’ultima sintetizza il complesso processo di rinnovo e di estinzione delle comunità oggetto di analisi.

42

Page 44: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

1.2. Dinamiche territoriali: proposte di intervento MAE-DGIEPM e Regioni

E’ responsabilità del Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale Italiani all’Estero e Politiche Migratorie (MAE–DGIEPM) seguire a livello centrale tutte le tematiche riguardanti i nostri connazionali residenti all’estero, attivando, ove opportuno, collaborazioni con altre Direzioni, Enti e Dicasteri, e soprattutto con le Amministrazioni Regionali, a seconda delle tematiche che necessitano di interventi risolutivi e coordinati.

I recenti progetti intrapresi per la valorizzazione delle comunità italiane all’estero per lo sviluppo dei nostri territori, anche tramite il presidio e lo sviluppo dei temi formativi ed occupazionali, hanno suggerito l’avvio, da parte di MAE-DGIEPM, di una attività di analisi più precisa, rispetto a quanto sino ad oggi disponibile, delle caratteristiche professionali ed imprenditoriali degli IRE utili a questi fini.

Ci si soffermerà pertanto, in questa sezione delle Linee Guida Regionali, solo sulle dinamiche più ampie dell’emigrazione, che possono essere utili nella formulazione delle strategie operative; in particolare, sulle strategie che il MAE ha proposto nel contesto della preparazione del Quadro Strategico Nazionale e dei relativi documenti regionali che in esso confluiscono (DSR) per la programmazione dei Fondi Strutturali UE 2007-2013.

Sul fronte quantitativo, circa il 60% delle emigrazioni italiane nel mondo (particolarmente, verso Nord America e Australia) trova origine nelle regioni meridionali, mentre un terzo (particolarmente, verso Africa ed Est europeo) proviene dalle regioni del nord e nord-est.

Nell’area Mediterraneo e Balcani, oggetto delle nuove Politiche Europee del Vicinato ePre -Adesione, la migrazione italiana, pur minore in termini assoluti, è caratterizzata dacorrelazioni territoriali con l’Italia di tipo storico, o geografico, o legato alle esigenze dei distretti industriali (ad esempio, le Regioni dell’Obiettivo 1 con l’area del nord Africa, le Regioni del nord-est con la Romania e Medio Oriente; etc.).

Sul fronte qualitativo, la dinamica migratoria italiana pone oggi in luce soprattutto l’emergere di forme di emigrazione altamente qualificata (il cosiddetto “brain drain” o “fuga dei cervelli”), che può essere considerata come risultato, a livello individuale, del desiderio di massimizzare il ritorno dei propri investimenti in istruzione e formazione, in presenza di situazioni più vantaggiose in altri paesi rispetto a quello che l’Italia può offrire. Taluni paesi – primo fra tutti gli USA – seguono ad esempio una politica palesemente opposta alla nostra: quella di attrarre e “catturare” il massimo numero di persone altamente qualificate o capaci, dall’intero pianeta.

La situazione italiana ha origini di tipo strutturale e socio-economico. Numerosi fattori condizionanti, legati alle scelte politiche e strategiche di sviluppo dell’economia, ed al ruolo della ricerca e dei programmi di istruzione e formazione, hanno generato nel corso degli anni le significative differenze che esistono oggi tra l’Italia ed altri Paesi quanto a capacità di attrarre studenti, ricercatori e personale qualificato. I principali aspetti sono ovviamente quelli legati al trattamento economico, alla qualità del lavoro e delle

43

Page 45: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

strutture ed al più ampio tema della qualità della vita in Italia rispetto ad altri paesi ospitanti, per determinate categorie di reddito o categorie professionali o accademiche.

Questo tipo di brain drain ha origine infatti soprattutto nel settore dell’università e della ricerca, e può essere ridimensionato tramite strategie di collaborazione internazionale e politiche di investimento che sono state ampiamente identificate dalle istituzioni centrali preposte, e spesso discusse per le loro valenze politiche e modalità di attuazione; ma senza, sino ad oggi, risultati sistematici di rilievo.

Esiste tuttavia una tipologia emergente di brain drain, che nasce invece per rispondere positivamente alle strategie di mobilità delle imprese. Essa deve essere incoraggiata, e soprattutto gestita, identificandone l’appartenenza a precise categorie, ciascuna caratterizzata da specifici rischi ed opportunità:

a) Mobilità in prevalenza “non permanente” e sostenibile nel contesto della cooperazione economica internazionale. In altre parole, la mobilità è conseguente a reali opportunità (e possibilmente precise strategie) di cooperazione tra territori o distretti o imprese sui mercati internazionali, per motivi economici, produttivi, distributivi, etc. In questo caso si auspica il mantenimento dei rapporti del personale “in mobilità” con il territorio o impresa di origine, e quindi il ritorno di know-how e personale qualificato verso il nostro paese nell’ambito della cooperazione internazionale. E’ una situazione che porta ad un arricchimento, in termini formativi ed occupazionali, sia nel paese di origine (Italia) che in quello di destinazione.

b) Mobilità forzata ed originante dalla ricerca, da parte di singoli professionisti o imprenditori, di opportunità di lavoro mancanti in Italia. Solo a lungo termine o nel contesto di creazione di nuova impresa all’estero questa fattispecie può portare benefici di ritorno. Per la massima parte, si tratta per il nostro Paese di una perdita di know-how, e/o di investimenti. Trattasi di una fattispecie gestibile con iniziative formative dirette a personale qualificato (o da qualificare) sia italiano che estero, sulle opportunità di cooperazione tra territorio e Paesi esteri -in particolare, i Paesi delle PEV - e sulle specifiche conoscenze e qualifiche oggi necessarie per competere ed eccellere nel settore prescelto, sia in Italia che nei Paesi con cui si prospetta la cooperazione, a seguito di interessi professionali, di esigenze di settore industriale, o di strategie promosse dalla Regione. Si crea in tal modo, partendo da una carenza del sistema, una opportunità per gli individui (e, a lungo termine, per lo stesso sistema, sia nel paese di origine che in quello ospitante).

Si assiste oggi anche al fenomeno, relativamente recente, ma in crescente espansione, della mobilità verso l’Italia; è la “nuova immigrazione”, dalla quale consegue una necessità di bilanciamento e sviluppo dei patrimoni di conoscenza tra territori italiani ed esteri.

Infatti in modo crescente, in Italia, al brain drain positivo (precedente punto a) o negativo (precedente punto b) sopra descritto si associa una immissione di personale che, se pure qualificato, tuttavia non trova offerte di lavoro nel proprio

44

Page 46: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

settore di specializzazione, determinando una palese controtendenza rispetto alla politica europea di Lisbona, tanto più dannosa in presenza di una crescente delocalizzazione delle imprese, che “rimuove” il problema occupazionale immediato dal territorio regionale o italiano, per spostarlo, amplificato, a più lunga scadenza.

In questo contesto la “bilancia del sapere” che sinora ci ha posto in posizione di vantaggio rispetto ai paesi delle PEV in area Mediterraneo e Balcani, è destinata, in assenza di nostri provvedimenti competitivi, a tendere all’equilibrio ed in alcune aree perfino all’inversione.

Una maggiore aderenza dei nostri programmi di istruzione professionale regionale alle esigenze convergenti dello sviluppo territoriale e della globalizzazione, e più specificamente alle strategie di cooperazione estera promosse da altri contesti istituzionali sui territori, può ottenere una serie di positivi risultati:

i) maggiore attrazione di studenti stranieri provenienti dai PEV;ii) maggior numero di studenti italiani e dei PEV qualificati in Italia,

soprattutto sui temi primari della cooperazione tra Italia e PEV;iii) maggiore presenza di imprese e professionisti “eccellenti” italiani

residenti all’estero, e nello specifico, residenti nell’area del Vicinato mediterraneo e dei Balcani (soprattutto per delocalizzazione, cooperazione o joint venture) nello sviluppo dei programmi formativi regionali e nella fornitura di “testimonial” e case history esemplari per le strategie regionali;

iv) maggiore preparazione professionale nei settori prioritari per le strategie regionali (inclusa l’“internazionalizzazione” nella sua più ampia accezione) e maggiori possibilità di contatto degli studenti, tramite gli enti di formazione regionali, con queste imprese;

v) quindi, maggiori possibilità di impiego e/o minori rischi di disoccupazione per gli studenti – ma anche per i lavoratori nel quadro della Formazione Continua – qualificati sia in Italia che nei PEV. Come si vede dal “worst case scenario” di una immigrazione non qualificata e sbilanciata tra territori italiani e PEV, si torna così tendenzialmente al “best case scenario” di cui al primo caso descritto.

In questo contesto, oltre alla necessaria ricerca di maggiore competitività dei sistemi formativi italiani, il tema che richiede le più urgenti azioni di presidio e prevenzione è quello dei rischi per l’occupazione.

Si tratta di un tema di primario interesse del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) ed è opportuno che lo stesso contesto migratorio in cui esso si genera, offra tramite le azioni, le reti e le strutture predisposte da MAE-DGIEPM, una rete di contatti privilegiati con gli IRE; contatti che le Regioni possono utilizzare:

i) per un arricchimento dei loro programmi formativi professionali, soprattutto in senso internazionale;

ii) per mantenere costantemente aggiornato il quadro occupazionale emergente (di nuovo, con i rischi ed opportunità derivanti);

45

Page 47: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

iii) per programmare le relative azioni correttive tramite interventi sui sistemi formativi e dell’impiego.

Pertanto, in sintesi, il tema che nell’ambito delle più ampie e oggi fondamentali tematiche migratorie è stato strategicamente adottato dal MAE-DGIEPM di concerto con il MLPS riguarda l’adattamento delle risorse umane alle nuove condizioni create dai processi di internazionalizzazione di origine economica, politica e strutturale a livello regionale, italiano, europeo e globale.

Le capacità necessarie, o le problematiche occupazionali derivanti dalla loro carenza a livello individuale e sociale, debbono essere interpretate, programmate e gestite tramite una parallela evoluzione dei sistemi formativi regionali e delle strutture incaricate del presidio dell’occupazione, in senso internazionalevalorizzando a tal fine le migliori esperienze e capacità degli Italiani Residenti all’Estero (IRE).

Le prime fasi di tale linea di intervento (animazione e promozione di legami stabili con gli IRE, sperimentazione di iniziative formative e di capacity building, creazione di strutture regionali e strumenti per la ricerca e lo sviluppo della formazione e dell’occupazione con gli IRE) sono state di fatto già realizzate, sperimentate e validate nella programmazione delle attività di Fondo Sociale Europeo del MAE-DGIEPM nell’ambito del PON-ATAS 2000-2006.

Pertanto, con tali strumenti a propria disposizione, il MAE-DGIEPM e le Regioni interessate potranno migliorare, con il contributo di tutti gli attori cointeressati al processo nella sua più vasta accezione e soprattutto il MLPS, la capacità di progettare, realizzare e gestire “reti internazionali di conoscenza” al servizio dei sistemi regionali per la formazione professionale e l’impiego in cooperazione con le comunità e le reti degli IRE.

1.3. Profilo e ruolo degli italiani all’estero nei programmi proposti

Come si è precedentemente accennato, sarà necessario, per massimizzare l’interazione tra le comunità degli IRE ed i nostri sistemi di formazione professionale regionale, produrre e mantenere costantemente aggiornata una accurata mappatura delle loro capacità, conoscenze e disponibilità.

Il lavoro è stato avviato dal MAE-DGIEPM con un documento che raccoglie i dati resi oggi disponibili da fonti diverse, ma la novità assoluta dell’iniziativa, la vastità del nostro target primario (e, per ora, la sua scarsa “raggiungibilità”) imporranno il completamento dell’indagine preliminare sugli IRE in parallelo alla definizione delle esigenze formative territoriali ed alle conseguenti prospettive di collaborazione sia a livello individuale che associativo.

Il primo passo sarà, pertanto, la mappatura della loro appartenenza ad associazioni geografiche o tematiche, e la loro iscrizione a banche dati specializzate. Saranno

46

Page 48: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

successivamente sviluppati dal MAE-DGIEPM strumenti, reti e piattaforme informatiche di cooperazione ad hoc.

Una prima indagine sulle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche nei comuni italiani gestita dall’ISTAT, consente di disegnare un profilo dei flussi della recente migrazione italiana verso l’estero. Si tratta di una popolazione prevalentemente maschile ed in età lavorativa, pur se non manca una rappresentazione significativa delle fasce di età estreme.

Di particolare interesse risulta la composizione dei flussi in funzione del ramo di attività e qualifica, con l’aumento della categoria degli studenti e con la prevalenza dell’industria sul commercio , la Pubblica Amministrazione e servizi privati e l’agricoltura . Sul fronte delle qualifiche, il flusso si caratterizza per la presenza decrescente di persone in condizione non professionale accompagnate da posizioni medio alte: le categorie imprenditore, libero professionista, dirigente, lavoratore in proprio rappresentano il 36% del totale dei flussi.

Gli IRE hanno frattanto ampiamente dimostrato, nelle attività di sperimentazione svolte dal MAE-DGIEPM e dalle Regioni Ob. 1 nell’ambito della programmazione FSE 2000-2006 (v. Sezione I) la loro elevata potenzialità quali mediatori ideali nel dialogo e nello sviluppo di progetti finalizzati all’adattamento e ottimizzazione delle risorse, allo sviluppo della formazione e dell’occupazione.

E’ un ruolo parallelo, ma interamente diverso in quanto “adattivo” rispetto ai temi specifici dell’internazionalizzazione dei territori, che seguono le esigenze e strategie primarie di sviluppo economico e dei rapporti internazionali.

E’ un ruolo degli IRE coerente invece con le finalità del FSE (adattamento delle risorse, riduzione dei rischi di disoccupazione e delle categorie svantaggiate), con la politica europea di Lisbona (elevazione delle qualifiche professionali, e miglioramento delle strutture formative territoriali, sviluppo della “società della conoscenza”), con le aree di criticità occupazionale presidiate a livello nazionale (ma non solo) dal MLPS, e con le finalità istituzionali dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) agenzia del sistema delle Nazioni Unite il cui Centro Internazionale di Formazione (CIF-OIL) svolge il ruolo di Ente esecutivo in house per il MAE-DGIEPM.

I positivi risultati raggiunti dai progetti pilota e dalle azioni di accompagnamento e capacity building hanno consentito la costruzione di una base operativa e scientifica di cooperazione tra le Regioni, le comunità degli IRE e tutti gli Attori cointeressati, con la definizione di precisi modelli operativi e la creazione di strutture e risorse regionali dedicate allo sviluppo della formazione e dell’occupazione in collaborazione con gli italiani all’estero.

Le strategie proposte da MAE-DGIEPM per la programmazione 2007-2013 rappresentano pertanto la naturale continuità dei positivi risultati raggiunti nella programmazione precedente, e mirano alla ulteriore valorizzazione del contributo conoscitivo e delle esperienze professionali degli Italiani Residenti all’Estero,

47

Page 49: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

promuovendo una serie di iniziative per lo sviluppo della formazione e dell’occupazione tramite “reti internazionali di conoscenza” che al contempo rendano la comunità globale degli IRE sempre più vasta, coesa, preparata e professionalmente legata ai territori di origine .

48

Page 50: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

2. Le linee programmatiche della Conferenza Stato-Regioni, Province Autonome e Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE)

La Conferenza Stato-Regioni-CGIE è un organismo di lavoro permanente istituita secondo la Legge 18 giugno 1998 n. 198. Ad essa partecipano, oltre al Presidente del Consiglio, il Segretario Generale del CGIE, i Ministri degli esteri, della pubblica istruzione, del lavoro, dei beni culturali, degli italiani all’estero, i Presidenti delle competenti Commissioni parlamentari, i Presidenti e gli assessori delegati delle Regioni e delle Province Autonome, il Presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI), il Presidente dell’Unione delle Province d’Italia, i membri del CGIE.

La Conferenza svolge un lavoro istruttorio relativo ad indirizzi amministrativi e politici che vanno precisati a fini esecutivi: si deve esprimere, tra l’altro, sulle linee generali dell’attività normativa che interessa direttamente le Regioni e sulla determinazione degli obiettivi di programmazione economica nazionale e della politica finanziaria e di bilancio; sui criteri generali relativi all’esercizio di funzioni statali di indirizzo e di coordinamento inerenti ai rapporti tra lo Stato, le Regioni, le Province autonome e gli Enti infraregionali, nonché sugli indirizzi generali relativi alla elaborazione e attuazione degli atti comunitari (art. 17, comma 5).

La Conferenza ha, tra l’altro, il compito di indicare le linee programmatiche per la realizzazione delle politiche del Governo, del Parlamento e delle Regioni per le Comunità italiane all’estero (art. 17, comma 6). Le linee programmatiche indicate dalla Conferenza costituiscono l’indirizzo politico-amministrativo dell’attività del CGIE (art. 17, comma 7).

Nell’ambito di tali competenze la Conferenza Permanente Stato-Regioni, Province Autonome e CGIE ha individuato alcuni obiettivi centrali sui temi di nostro interesse:

Nelle “Linee programmatiche per l’attività del Governo, del Parlamento, delle Regioni e Province Autonome e del CGIE” del 20 marzo 2002 la Conferenza ha tracciato un nuovo scenario per l’emigrazione italiana caratterizzato da:

a) nuovo profilo del lavoratore italiano nel mondo che si caratterizza come un “lavoratore in mobilità”;

b) una emigrazione per lo più “intellettuale”.

Tale rinnovata situazione richiede, secondo la Conferenza, interventi adeguati tra i quali:

1) il potenziamento della formazione e della specializzazione professionale, anche a livello superiore;

2) il rilancio della cooperazione internazionale.

49

Page 51: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Ulteriori contributi alla analisi dei nuovi scenari dell’emigrazione provengono dall’intervento del Segretario Generale del CGIE alla Conferenza del 29 novembre 2005.

Viene, in particolare, tracciato una nuova connessione tra il fenomeno della globalizzazione, l’azione delle Regioni e i cittadini emigrati:

“La globalizzazione pone numerose domande a livello culturale, sociale ed economico sul ruolo delle comunità italiane all’estero, sulle opportunità che offrono in termini di sviluppo a livello locale e in un’ottica transnazionale. La globalizzazione ha dato maggiori responsabilità alle Regioni nel predisporre le condizioni di competitività del territorio governato ed è noto quanto sia reale e consistente l’intreccio economico tra cittadini emigrati e la loro Regione di origine”.

Nel mondo globalizzato l’Italia si pone, nella analisi del Segretario del CGIE, tra i Paesi che con l’Unione Europea hanno fatto la scelta di competere come “economia immateriale” basata sull’informazione. Questo è il senso della “Strategia di Lisbona”, nata nel 2000 e sviluppatasi in seguito, che punta ad un’economia basata sulla conoscenza. In questo contesto l’Italia può contare sulle professionalità dei cittadini italiani e di origine italiana all’estero “che nonostante i processi di integrazione molto avanzati, hanno forte il senso delle comuni radici di valori, di identità culturale”.

Queste analisi e questi indirizzi hanno avuto molta rilevanza per la messa a punto della strategia della DGIE per la nuova programmazione dei Fondi dell’Unione Europea che viene esposta con maggiore dettaglio nel successivo capitolo 6 di queste Linee Guida.

50

Page 52: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

3. Il ruolo degli Italiani all’Estero per lo sviluppo territoriale nel quadro della Politica di Lisbona

La strategia Europea di Lisbona è stata lanciata nel Maggio 2000 in previsione di un radicale cambiamento dei parametri di sviluppo socio-economico nei paesi industrializzati. Il cambiamento era stato individuato sin dal 1997 dalla Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) analizzando l’evoluzione della divisione del lavoro a livello internazionale; essa prevede che mentre nella fase di industrializzazione primaria la crescita è funzione dell’aumento della produttività (basata a sua volta sulla crescita degli investimenti e sul basso costo della manodopera), per superare i limiti di questa fase ed entrare nella società post–industriale l’economia dovrà invece svilupparsi non più sulla base della relazione tra capitale e lavoro, ma sulla crescita del capitale umano (“Società della Conoscenza”).

Ciò significa che le economie più avanzate dovranno perseguire un nuovo tipo di sviluppo ad elevata coesione economica e sociale, favorendo la crescita innovativa e dinamica del lavoro intellettuale, la ricerca e sviluppo, la riorganizzazione manageriale dell’impresa, il trasferimento tecnologico e, ove necessario, la delocalizzazione della produzione.

La crescita della “Società della Conoscenza” per i Paesi altamente industrializzati è una conditio sine qua non per avanzare nella scala della divisione internazionale del lavoro e della produzione, e quindi per non essere superati in modo irreversibile dalla concorrenza generata dalla forte crescita industriale e produttiva dei paesi di più recente industrializzazione.

L’Italia, per la sua struttura sociale e produttiva (scarse risorse primarie, sviluppo dei settori della trasformazione e del terziario, elevati costi di mano d’opera) dovrà affrontare questo cambiamento più rapidamente di altri stati europei. I requisiti necessari sono tutti presenti, con l’esclusione della formazione, istruzione e ricerca che richiedono un forte sviluppo sia in senso territoriale che internazionale.

L’Italia dovrà agire (e valorizzare il ruolo degli IRE) in uno scenario nel quale le gerarchie territoriali sono meno stabili ed i posizionamenti sul territorio sono sempre più il risultato ( e sempre meno la condizione di partenza) di una convergenza tra istanze economiche e di mercato globali, esigenze ed opportunità sociali e culturali e capacità individuali. Hanno quindi sempre maggior peso, in tale contesto evolutivo, i processi negoziali politici e strategici tra istituzioni pubbliche centrali e regionali, enti locali ed operatori economici.

Tre appaiono pertanto i versanti principali di espressione della Strategia europea di Lisbona per il consolidamento delle nostre regioni nei network nazionali ed internazionali di formazione del valore:

- la creazione, a monte delle azioni di partenariato territoriale, di una adeguata base di competenze e conoscenze (alle strategie di politica territoriale si legano quindi nuove regole e nuove opportunità);

51

Page 53: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

- la valorizzazione delle reti transnazionali che permettono il collegamento in rete del giacimento dei saperi e delle competenze del lavoro e delle imprese, ed in particolare,nei nostri programmi, del lavoro e delle imprese italiane nel mondo;

- la condivisione, da parte di economie diverse, di modelli di sviluppo locale e metodologie di organizzazione dei processi produttivi imparentati con l’esperienza italiana, ciò che a sua volta è facilitato dalla formazione di bacini professionali (a tutti i livelli, dal management al lavoro specializzato) familiarizzati con i contesti italiani.

“Rete” e “Conoscenza” sono quindi oggi i due concetti chiave nel nostro contesto sociale ed economico. Il primo evidenzia l’importanza dei legami, delle relazioni, delle interdipendenze, in altri termini del “capitale sociale” come strumento di miglioramento collettivo; il secondo fa risaltare la centralità del “capitale intellettuale” indispensabile ai processi di innovazione, cambiamento, sviluppo.

Il vasto patrimonio di esperienze e conoscenze degli italiani all’estero, le valenze conoscitive del loro utilizzo, le strutture di rete di cooperazione in area istituzionale, economica, culturale e sociale che è possibile con essi costituire a livello globale, rendono gli IRE una risorsa di vastità e competenza difficilmente eguagliabile da altri paesi concorrenti.

52

Page 54: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

4. Le nuove prospettive della politica di coesione e delle politiche di Vicinato e Pre-Adesione dell’Unione Europea

4.1. Politica di coesione

L’integrazione sociale, l’istruzione e la formazione sono tre elementi indispensabili ai fini della realizzazione degli obiettivi fissati nel Vertice europeo di Lisbona e nella Strategia europea per l’occupazione. Ai fini della realizzazione della coesione di cui all’articolo 158 del trattato CE, è dunque indispensabile sostenere politiche e priorità intese al rafforzamento del capitale umano, al conseguimento della piena occupazione, al miglioramento della qualità sul lavoro e alla promozione dell’integrazione sociale.

In particolare occorre innovare e rafforzare le misure volte a contrastare le ineguaglianze sociali, i deficit di competenze innovative in una società in mutazione a seguito dei fenomeni di globalizzazione e frammentazione, i cambiamenti demografici, che da un lato stanno comportando riduzione e invecchiamento della forza lavoro endogena, dall’altro alimentano il mercato italiano di nuovi lavoratori, provenienti da paesi terzi rispetto all’Unione.

Nella proposta di regolamento n. 493/2004 avanzata nel luglio 2004 relativa al Fondo Sociale Europeo, tali fenomeni assumono rilievo prioritario in particolare con riferimento alla necessità di attivare misure attive e preventive che consentano, attraverso reti, mobilità, competenze d’eccellenza, di rafforzare il nostro capitale umano, e di renderlo maggiormente competitivo in un mondo in caratterizzato da collegamenti sempre più rapidi e da particolarismi sempre più accentuati.

Vi si ritrovano anche la necessità di un’azione di sistema, che consenta d’individuare carenze e bisogni del panorama lavorativo italiano su cui tarare strategie formative specifiche, di tipo internazionale, e l’esplicita manifestazione considerazione della figura del migrante (in ingresso ed in uscita) quale possibile elemento di sviluppo per i territori d’origine e destinazione, da valorizzare e coinvolgere nei processi di sviluppo.

Mobilità, transnazionalità, sviluppo in senso internazionale non escludono, ma anzi rafforzano l’esigenza d’integrazione dei migrati, garantendone d’altro canto le singole specificità nazionali. In questo senso le vaste e coese comunità dei nostri italiani residenti all’estero sembrano poter giocare un ruolo determinante in questo nuovo approccio.

Peraltro, poiché è esplicitamente previsto che nell’ambito dell’azione del FSE negli obiettivi Convergenza e Competitività sarà possibile effettuare azioni di cooperazione sui temi della lotta alla disuguaglianza nel contesto del mercato del lavoro, nella scorsa programmazione inseriti nel PIC EQUAL, sembrerebbe che la Commissione europea abbia inteso far confluire l’iniziativa comunitaria Equal nel Fondo Sociale europeo (che peraltro ne era il fondo finanziatore).

Nel preambolo della nuova proposta regolamentare FSE si prevede infatti che “La promozione di attività innovative e della cooperazione transnazionale sarà inserita a

53

Page 55: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

pieno titolo nel campo d’azione del FSE e integrata nei programmi operativi nazionali e regionali. Il FSE privilegerà il finanziamento della cooperazione transnazionale, assicurando, ove opportuno, coerenza e complementarietà con altri programmi comunitari transnazionali”.

In Equal è previsto che, in casi debitamente motivati, sia possibile una collaborazione con strutture di Stati non membri, nel quadro di programmi all’epoca Phare, TACIS o MEDA, oggi IPA ed ENPI.

Evidente la portata innovativa di tale previsione, perché consente la realizzazione effettiva di partenariati con le aree di maggior presenza di italiani all’estero e con quelle di più importante immigrazione in Italia attraverso il FSE, al fine di realizzare azioni di sviluppo congiunto.

4.2. Politiche di Pre-Adesione e Vicinato

Con le nuove proposte di Regolamento presentate nel settembre del 2004 la Commissione ha inteso inaugurare una nuova stagione di cooperazione con i paesi ai confini esterni dell’Unione, basata su rapporti di cooperazione più intensi, anche attraverso l’applicazione di principi già vigenti nell’ambito della politica di coesione dell’UE, bene evidenziando la duplice natura degli strumenti per la cooperazione con le aree del Vicinato e della pre-adesione, in parte espressione di politiche esterne all’UE, in parte elemento rientrante nella strategia di coesione socioeconomica.

Espressione di questo nuovo approccio è la modifica dell’Assistenza esterna dell’Unione, che passa da aiuto unilaterale a vera ipotesi di cooperazione con i paesi che si trovano alle frontiere esterne dell’Unione.

Con riferimento all’area balcanica (e alla Turchia), il quadro geopolitico attuale (con l’allargamento dell’Europa ad est, con il prossimo ingresso di Bulgaria e Romania nell’UE, con l’avvenuta accettazione delle candidature di Croazia e Turchia), ha orientato la Commissione ad avviare una politica nuova, prospettando a questi Paesi l’ipotesi dell’adesione1, semplificando le politiche di aiuto esterno ed accorpando gli strumenti di pre-adesione (PHARE, SAPARD, ISPA, il Regolamento per la Turchia) e di aiuto alla ricostruzione in un unico strumento, applicabile su entrambi i lati della frontiera.

L’obiettivo prioritario della Commissione è agevolare la creazione delle condizioni per il progressivo avvicinamento agli standard comunitari e per la futura adesione, mirando al contempo a “promuovere la stabilità, la sicurezza e la prosperità nell'interesse di tutti i paesi, favorendone uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile”.2

1 Proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno Strumento di assistenza preadesione (IPA), 627/20042 Art. 6 della proposta di regolamento del Consiglio che istituisce uno Strumento di assistenza preadesione (IPA), 627/2004

54

Page 56: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

La codificazione finanziaria di tale politica si trova nella proposta IPA (Reg. 627/2004), Regolamento-quadro che prevede volet differenziati per candidati effettivi all’ingresso nell’UE (Turchia, Croazia, Ex Repubblica Jugoslava di Macedonia) e per candidati potenziali (Albania, Serbia, Bosnia Erzegovina).

Uno di questi (riservato ai soli candidati effettivi) è precipuamente volto allo sviluppo delle risorse umane, attraverso la creazione di strutture e sistemi adeguati di programmazione, gestione e realizzazione delle politiche nonché di attività di tipo FSE, in linea con le priorità politiche concordate.

In questo senso si potranno effettuare azioni di cooperazione congiunta con il FSE, come espressamente previsto nell’art. 8 secondo comma del regolamento 627/2004: “Questa componente (volet sviluppo delle risorse umane) potrà contribuire, in particolare, al finanziamento delle azioni di cui al regolamento (CE) 1784/1999”.

Peraltro, tale Regolamento quadro, pur non prevedendo obiettivi specifici e priorità analitiche, necessariamente riterrà tema prioritario per l’area la questione migratoria, che occorrerà affrontare, al fine di promuovere “stabilità, sicurezza e prosperità nell'interesse di tutti i paesi, favorendone uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile”.

Le presenze italiane in questi paesi potranno giocare un ruolo importante, sia nell’ambito della cooperazione regionale e transfrontaliera, sia nell’ambito dei partenariati di sviluppo sociale, sia in quello della ideazione e realizzazione di azioni formative per lo sviluppo delle risorse umane, attraverso il coinvolgimento delle personalità italiane presenti in loco.

Con riferimento all’area del Vicinato, e particolarmente a quella del Mediterraneo, di evidente interesse per le Regioni italiane, particolarmente quelle del sud, che già hanno avviato programmi di cooperazione con la sponda nord dell’Africa (Programma transfrontaliero Sicilia Tunisia, Programma Interreg IIIB Archimed), la Comunicazione n.373 del 2004 della Commissione ha inaugurato un nuovo approccio nei confronti dei paesi ai confini esterni dell’unione, che prevede il rafforzamento di delle prospettive di “prosperità e buon vicinato ”, qui particolarmente orientate al tema della gestione dei flussi migratori.

“L'obiettivo dell’ENP è condividere i benefici dell'allargamento dell'Ue del 2004 con i paesi limitrofi potenziando la stabilità, la sicurezza e il benessere di tutte le popolazioni interessate. L’ENP è volta ad evitare l'emergere di nuove linee divisorie tra l'Ue allargata e i suoi vicini e ad offrire a questi ultimi la possibilità di partecipare a varie iniziative dell'Ue, attraverso una maggiore cooperazione politica, di sicurezza, economica e culturale.”3

Espressione finanziaria di questa nuova politica è l’ENPI (Proposta Reg. 628/2004), che razionalizza e semplifica i precedenti strumenti finanziari di cooperazione con i paesi ai confini esterni dell’Unione (Meda, Tacis); una componente esplicitamente identificata è

3 “Politica europea di prossimità - DOCUMENTO DI STRATEGIA” – Comunicazione della Commissione - Bruxelles, 12.5.2004 - COM(2004) 373 definitivo

55

Page 57: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

relativa alle migrazioni, in cui si identifica una serie di azioni da intavolare per combattere e prevenire l’immigrazione clandestina e la criminalità organizzata4.

L’ENPI peraltro potrà coprire aspetti esterni delle politiche interne, quali “la gestione delle migrazioni, la mobilità degli studenti e la cooperazione fra istituzioni di alta educazione”5.Queste azioni trovano naturale integrazione nelle azioni attivabili con i Fondi strutturali, e con il FSE in particolare, che contiene previsioni di favore nell’ambito delle politiche del lavoro, nelle politiche di formazione e nelle politiche di integrazione, a favore dei migranti legali, che mirano a sostituire ai flussi illegali quelli lavorativi, commerciali e di investimenti (cooperazione tecnica, scambi di esperti, azioni di formazione di manodopera qualificata e il suo utilizzo in loco o in Italia…) 6.

4 Art. 2 lettera o), proposta Reg. ENPI.5 Annex 2 proposta reg. ENPI, pag. 44 6 Peraltro anche nel recente vertice di Barcellona sul partenariato euromediterraneo uno dei temi maggiormente trattati è stato proprio quello della gestione dei flussi migratori. In tale occasione, nonostante un esito non perfettamente riuscito della Conferenza, salvo che per la forte riaffermazione del ruolo determinante delle regioni nel partenariato con l’area, si è posto l’accento sulla necessità di una cooperazione nel settore dell’immigrazione clandestina e della lotta al terrorismo e alla criminalità internazionale e si è giunti all’accordo su un impegno comune per quanto a livello di dichiarazione di intenti a organizzare un vertice tra i Paesi europei e quelli del Nord Africa.

56

Page 58: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

5. Aspetti normativi: la riforma del Titolo V della Costituzione; gli strumenti giuridici di diritto internazionale e comunitario per la cooperazione territoriale

Il quadro normativo regionale di riferimento è descritto al Capitolo 5 di ciascuna sezione regionale del presente documento.

Gli aspetti normativi di interesse generale sono qui descritti; innanzitutto quelli che regolano il più ampio quadro delle responsabilità e dei ruoli di Stato e regioni, correlati alla riforma del Titolo V della Costituzione.

5.1. Riforma del Titolo V della Costituzione

Tra le novità della riforma della Legge costituzionale n.3 del 2001 e della “legge La Loggia” del 5 giugno 20037 appare qui rilevante, in tema di rapporti con l'ordinamento internazionale, il nuovo testo dell'articolo 117. Esso prevede specificamente che:

- lo Stato conservi la riserva della "politica estera" e la potestà esclusiva dei "rapporti internazionali dello Stato";

- l’attribuzione alla potestà concorrente dei "rapporti internazionali e con l'Unione Europea delle Regioni", nonché del "commercio con l'estero";

- le Regioni abbiano il potere di concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali interni ad altro stato nelle materie di propria competenza in casi e forme disciplinati da leggi statali;

- le Regioni restino subordinate, nell'attività di attuazione della normativa internazionale e comunitaria, alle leggi statali che determinano i "livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti in tutto il territorio nazionale", mentre per i settori di competenza concorrente rimangono soggette anche alle leggi statali recanti i principi fondamentali.

Pertanto, le nuove disposizioni costituzionali non vietano affatto l'interposizione con valenza condizionante di leggi statali nell'attività regionale di attuazione degli obblighi internazionali e comunitari. In concreto, non impediscono un certo controllo dello Stato. Così, la mancata previsione di autorizzazione non vuol dire che le regioni siano pertanto autorizzate a tessere, in piena autonomia, rapporti e contatti esterni senza che il Governo centrale ne sia informato.

Le Regioni, dunque, pur avendo questo potere contrattuale "esterno", non potrebbero ora vantare un “treaty making power” nel senso tradizionale di potere di concludere trattati internazionali o comunque accordi che incidono sulla politica estera italiana.

Le disposizioni contenute nella legge La Loggia sono dirette soprattutto ad attuare e sciogliere i nodi interpretativi creati dal nuovo art.117 Cost. Per quanto riguarda l'attuazione del disposto dell'ultimo comma dell'art.117 ("nelle materie di sua competenza, la Regione può concludere accordi con Stati e intese con enti territoriali

7 La legge 2003 n.131, cosiddetta "legge La Loggia", recante disposizioni per l'adeguamento dell'ordina-mento della Repubblica alla legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 ,adottata il 10 giugno 2003.

57

Page 59: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

interni ad altro Stato", conferendo alla legge ordinaria il compito di definirne i casi e le forme), viene ribadito che nella materie di legislazione concorrente, le regioni esercitano la potestà legislativa nell'ambito dei principi fondamentali espressamente determinati dallo Stato o, in difetto, quali desumibili da leggi statali vigenti..

In maniera schematica può dirsi che la legge La Loggia prevede la possibilità per le Regioni di:

a) Provvedere direttamente all’attuazione e all’esecuzione degli accordi internazionali conclusi e ratificati dallo Stato;

b) concludere intese dirette a favorire il loro sviluppo economico, sociale e culturale, nonché a realizzare attività di mero rilievo internazionale inoltrando apposita comunicazione prima della firma alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari regionali ed al Ministero degli affari esteri, ai fini delle eventuali osservazioni di questi ultimi e dei Ministeri competenti, da far pervenire a cura del Dipartimento medesimo entro i successivi trenta giorni, decorsi i quali le Regioni e le Province autonome possono sottoscrivere l’intesa;

c) formalizzare accordi con altri Stati, nelle materie di propria competenza legislativa, vale a dire:− esecutivi ed applicativi di accordi internazionali regolarmente entrati in

vigore, − accordi di natura tecnico-amministrativa,− accordi di natura programmatica finalizzati a favorire il loro sviluppo

economico,− sociale e culturale.

La procedura per i negoziati e la conclusione degli atti delle Regioni risulta pertanto essere la seguente:

a) la Regione invia tempestiva comunicazione delle trattative al Ministero degli affari esteri ed alla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari regionali, che ne danno a loro volta comunicazione ai Ministeri competenti;

b) il Ministero degli affari esteri indica eventualmente principi e criteri da seguire nella conduzione dei negoziati;

c) qualora i negoziati si svolgano all’estero, le competenti rappresentanze diplomatiche e i competenti uffici consolari italiani collaborano alla conduzione delle trattative (previa intesa con la Regione);

d) la Regione invia comunicazione del progetto, prima di sottoscrivere l’accordo, al Ministero degli affari esteri;

58

Page 60: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

e) il Ministero degli affari esteri, sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri –Dipartimento per gli affari regionali, accertata l’opportunità politica e la legittimità dell’accordo;

f) il Ministero degli affari esteri conferisce i pieni poteri di firma (previsti dalle norme del diritto internazionale generale e dalla Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati).

Per tutte e tre le categorie di atti è previsto un sistema di intervento dello Stato ed un sistema di soluzione delle possibili controversie tra stato e regioni:

Il Ministro degli affari esteri può, in qualsiasi momento, rappresentare alla Regione questioni di opportunità inerenti alle attività di cui ai commi da 1 a 3 e derivanti dalle scelte e dagli indirizzi di politica estera dello Stato e, in caso di dissenso, sentita la Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari regionali, chiedere che la questione sia portata in Consiglio dei ministri che, con l’intervento del Presidente della Giunta regionale o provinciale interessato, delibera sulla questione.

Appare quindi evidente, come già inizialmente detto, che la modifica dell’art.117 Cost. non ha attribuito alle Regioni un proprio reale “treaty making power”. A conferma della soggettività internazionale e della titolarità dello Stato del potere di stipulare trattati internazionali, vi è la previsione dell’obbligo di comunicazione del progetto di accordo al Ministero degli Affari esteri (prima della sottoscrizione) a pena di nullità dell'accordo. Gli accordi sottoscritti in assenza del conferimento di pieni poteri sono nulli.

Sembra, quindi, che la legge La Loggia non abbia in realtà quel contenuto innovativo che si poteva attendere, limitandosi a riaffermare quanto già espresso nella normativa pregressa già esaminata (D.P.R. n.616 del 1977 e D.P.R. 31 marzo 1994) e secondo gli standard fissati dalla giurisprudenza costituzionale (sentenza n.187/1989). Il contenuto dell'attività estera delle Regioni coincide, pertanto, ancora, con la tradizionale suddivisione: quello delle attività promozionali all'estero e delle attività di mero rilievo internazionale.

5.2. Opportunità di una Legge quadro sull’emigrazione

La carenza di disposizioni regionali omogenee sui temi dell’emigrazione / immigrazione, e di un loro omogeneo ed univoco raccordo con gli aspetti normativi di interesse nazionale, ha come conseguenza una disomogeneità delle modalità di intervento delle regioni e dei territori (finanziamenti, servizi, opportunità offerte) e quindi, in ultima analisi, una disparità di trattamento dei soggetti interessati (emigrati, immigrati, ed attori pubblici e privati che operano in questi contesti). L’opportunità di una legislazione omogenea e coerente, che riguardi tutti gli aspetti dell’emigrazione / immigrazione, è sostenuta anche in ambito della Conferenza Permanente Stato-Regioni, Province Autonome e CGIE, ed è stata oggetto di proposte da parte delle Associazioni interessate.

59

Page 61: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

5.3. Gli strumenti giuridici di diritto internazionale e comunitario per la cooperazione territoriale

La globalizzazione economica intensificatasi degli ultimi anni, e l’opposta tendenza alla delega di competenze istituzionali da parte delle autorità centrali ad entità regionali e locali e ad organismi sovranazionali, sembrano disegnare un nuovo ruolo all’entità Stato – nazione, ed un nuovo configurarsi dei rapporti fra regioni limitrofe.

L’equiparazione classica fra confini geografici e potere istituzionale pare oggi vacillare, a favore di una definizione nuova delle frontiere, non più geografica, ma di tipo politico-istituzionale, e a beneficio dell’emersione di apparati amministrativi di tipo sopranazionale, internazionale o interterritoriale fra Stati diversi, con graduale progressiva emersione del ruolo degli enti infrastatali per la realizzazione di concrete attività di cooperazione.

Tale fenomeno è divenuto preponderante a seguito dell’allargamento dell’Unione europea e dell’importanza crescente riconosciuta alla cooperazione territoriale, assurta ad elemento prioritario nell’ambito della politica di coesione, espressa dagli artt. 158 ss TCE, strumento per ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni interne all’Unione ed il ritardo di quelle meno favorite, attraverso l’accrescimento della competitività delle regioni negli Stati membri e la promozione delle potenzialità dei sistemi di sviluppo locali8.

Di tale fenomeno si occupano a vario titolo amministrazioni centrali e regionali, politiche comunitarie e convenzioni intergovernative, soprattutto con riferimento all’elemento, relativamente nuovo, della cooperazione transfrontaliera fra entità giuridiche di Stati diversi, accomunate da vicinanza geografica e da problematiche condivise.

E dunque, accanto al tema dell’adeguamento degli stati alla globalizzazione economica, e forse proprio a causa di questa, emerge come rilevante il nuovo ruolo degli enti territoriali nello scenario internazionale, in particolare nell’ambito dello sviluppo di una governance sopranazionale, risultando questi più capaci delle amministrazioni centrali di esprimere bottom-up le esigenze di un’internazionalizzazione produttiva, fortemente legata al territorio, che gli apparati statali sembrerebbero destinati a coordinare, ma non a realizzare concretamente.

In questo scenario, dalla fine degli anni ‘90 è apparsa progressivamente più rilevante la necessità di creare uno statuto giuridico unitario degli organismi di cooperazione interterritoriale, sia attraverso strumenti di ordinamenti sopranazionali (quale un regolamento comunitario) o internazionali (quale Convenzione internazionale negoziata secondo l’ordinario metodo intergovernativo del Consiglio d’Europa), sia attraverso strumenti nazionali che prevedano la possibilità d’una loro applicazione anche in altri

8 Artt. 158 e ss TCE. E’ una delle politiche comuni previste dal Trattato di Maastricht, ed è la risposta dell’UE al problema del divario regionale. Essa integra le politiche dei singoli paesi membri in tale ambito. E’ una politica concorrente, per la quale si applica il principio di sussidiarietà.

60

Page 62: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Stati, sia infine attraverso accordi di diritto privato fra entità territoriali che, a differenza delle precedenti ipotesi, non danno vita ad entità giuridiche nuove, né hanno valore imperativo per gli enti che concludono l’accordo.

Si intende dunque procedere a due tipi di analisi: la prima improntata sulle soluzioni attualmente in vigore, adottate in determinati ordinamenti nazionali, internazionali e sopranazionali, scelti in quanto particolarmente avanzati nello studio di come uniformare a livello legislativo e amministrativo il tema della cooperazione territoriale, la seconda relativa alle nuove proposte di emersione di un diritto amministrativo globale in tale ambito.

5.3.1. L’ordinamento comunitario

Un primo grande impulso verso la creazione di uno statuto giuridico unitario degli organismi di cooperazione internazionale è avvenuto a seguito dell’eliminazione delle barriere alla libera circolazione di persone, servizi, merci e capitali, operata con la creazione della Comunità economica europea, che ha in qualche modo avviato un nuovo disegno dei confini nazionali ed ha aperto la strada a sistemi di governanceunitari per la gestione di tali movimenti. La creazione dell’Unione europea e l’allargamento a venticinque Stati membri hanno progressivamente intensificato questa tendenza a ridisegnare competenze e limiti della capacità amministrativa nazionale, centrale o regionale. Emblematici in questo senso i primi esperimenti posti in essere attraverso i programmi di iniziativa comunitaria INTERREG, regolati e cofinanziati dall’Unione Europea.Un ulteriore, e forse più importante impulso, si è avuto a seguito dell’instaurazione delle politiche di pre-adesione (con il conseguente allargamento del 2004) e con la previsione della politica di vicinato e partenariato9, che in teoria consentirebbero ipotesi di cooperazione fra territori limitrofi dotati di sistemi giuridici amministrativi molto diseguali (talvolta addirittura con Paesi che non riconoscono capacità di cooperazione internazionale alle entità territoriali).

Da qui l’esigenza, progressivamente sempre più forte negli enti territoriali, di un sistema giuridico sopranazionale unitario, o perché direttamente valido in tutti gli Stati, o perché applicato in maniera uniforme in tutti gli Stati ricompresi dal fenomeno cooperativo. Da qui, ulteriormente, l’esigenza dell’instaurazione di tavoli di concertazione fra amministrazioni centrali e locali interne ai singoli Stati per la cooperazione territoriale.

Poiché, tuttavia, sino alla proposta d’istituzione di uno strumento giuridico unitario per la cooperazione territoriale, l’ordinamento comunitario non è riuscito a creare modalità di gestione unitarie, che consentissero piena operatività ai programmi di cooperazione territoriale, la Commissione europea nel luglio del 2004 ha presentato la proposta di regolamento (CE) 496/2004 per la costituzione di un Gruppo Europeo di Cooperazione

9 Espressa finanziariamente nella proposta di Reg. del Parlamento europeo e del Consiglio, recanteDisposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) 628/2004

61

Page 63: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Territoriale10 (GECT) per semplificare ad autorità regionali o locali di due o più Stati membri dell’Unione le attività di cooperazione territoriale (transfrontaliera11, transnazionale12 ed interregionale13).

Gli strumenti attualmente operativi a livello comunitario, infatti, sono riferiti ad attività di cooperazione fra imprese (GEIE), e mal si adattano ad azioni di cooperazione poste in essere da amministrazioni pubbliche. Sulla spinta delle richieste del Comitato delle Regioni e dell’analisi delle modifiche in atto negli scenari internazionale e comunitario, la Commissione europea ha ipotizzato l’istituzione di gruppi cooperativi nel territorio comunitario, dotati di personalità giuridica, capaci di agire per conto dei propri membri (in particolare, Regioni ed Enti locali) per la realizzazione di compiti affidati al raggruppamento da parte dei suoi membri con applicazione un solo diritto, scelto dalle parti interessate e valido su tutti i versanti della frontiera. Sulla base dell’accordo costitutivo, legalmente riconosciuto da una Convenzione fra i soggetti interessati14, sidovrebbe adottare uno statuto, entro cui definire obiettivi, compiti, sede ed organi nonché fissare le relazioni del GECT con i suoi membri, perfezionare il processo decisionale e le modalità di funzionamento e di controllo.

In particolare il raggruppamento dovrebbe essere in grado di gestire autonomamente programmi e progetti di cooperazione, sia cofinanziati dai Fondi strutturali, sia autonomi rispetto a questi (mancando però in questo caso la responsabilità finanziaria degli SM per gli atti posti in essere dal raggruppamento).

Il Parlamento europeo ha votato in prima lettura a favore dello strumento, proponendone tuttavia non pochi emendamenti, attualmente in esame al Consiglio dell’Unione, relativi in particolare ai limiti dell’oggetto del raggruppamento e alle

10 Proposta di regolamento del Consiglio relativo all’istituzione di un Gruppo Europeo di CooperazioneTransfrontaliera COM(2004) 496, 14 luglio 200411 Cooperazione transfrontaliera: nell’interpretazione dell’Unione europea identifica i territori separati da una frontiera (interna o esterna, terrestre o marittima), identificati a livello di NUTS III (NUTS = Nomenclatura Unitaria Territoriale Statistica, secondo l’unità di misura adoperata in Commissione. Il NUTS III in Italia corrisponde alle Province).12 Cooperazione transnazionale: identifica aree di territorio più vasto, che includono più Stati membri contigui. Si tratta di territori identificati a livello di NUTS II (NUTS = Nomenclatura Unitaria Territoriale Statistica, secondo l’unità di misura adoperata in Commissione. Il NUTS II in Italia corrisponde alle Regioni).13 Cooperazione interregionale: non prevede un elemento di contiguità territoriale, ma identifica tutto il territorio interessato da un programma, su base tematica. 14 Art. 4 Proposta Reg. 496/2004: “Convenzione di cooperazione transfrontaliera europea. 1. Ciascun GECT è oggetto di una convenzione. 2. La convenzione precisa la funzione del GECT, la sua durata e le condizioni del suo scioglimento. 3. La convenzione è limitata esclusivamente al settore della cooperazione transfrontaliera determinato dai suoi membri. 4. La convenzione precisa la responsabilità di ciascuno dei suoi membri nei riguardi del GECT e di terzi. 5. La convenzione stabilisce il diritto applicabile alla sua interpretazione e applicazione. Il diritto applicabile è quello di uno degli Stati membri interessati. In caso di controversia fra i membri, la giurisdizione competente è quella dello Stato membro di cui è stato scelto il diritto. 6. La convenzione stabilisce le modalità del mutuo riconoscimento in materia di controlli. 7. Le condizioni alle quali si esercitano le concessioni o le deleghe di servizio pubblico accordate al GECT nell’ambito della cooperazione transfrontaliera devono essere definite dalla convenzione sulla base dei diritti nazionali applicabili.. 8. La convenzione è notificata a tutti i suoi membri e agli Stati membri”.

62

Page 64: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

misure per il controllo di legalità e opportunità degli atti posti in essere dal raggruppamento stesso.

5.3.2. L’ordinamento internazionale: il diritto convenzionale fissato dal Consiglio d’Europa

D’altro canto, sul piano della cooperazione intergovernativa, sin dal 1949 si è registrato l’impegno del Consiglio d’Europa verso l’armonizzazione delle legislazioni nazionali (compito precipuo del CoE, espressamente previsto nell’art.1 del suo Statuto) e verso l’emersione d’una democrazia locale e regionale, all’esito del quale molte collettività territoriali hanno potuto regolare in maniera unitaria i propri rapporti di cooperazione transfrontaliera15.

In seno al Consiglio d’Europa è stata infatti firmata a Madrid nel 1980 una Convenzione sulla cooperazione transfrontaliera, seguita da due protocolli addizionali del 199516 e del 199817(il primo relativo all’estensione effettiva della possibilità di cooperare a favore delle collettività territoriali, il secondo relativo all’introduzione del concetto di cooperazione inter-territoriale con allargamento dei confini geografici di ammissibilità, non più limitati alla contiguità territoriale), attraverso i quali si riconosce la possibilità di cooperazione agli enti territoriali interni agli Stati.

Tale Convenzione tuttavia, forse anche a causa della complessità della sua articolazione, che richiedeva, per la sua piena operatività, la ratifica dei due protocolli addizionali, non ha esplicato in pieno i propri effetti, anche a motivo del rallentato processo di ratifica negli Stati membri.

A partire dagli inizi del 2000, allora, il Consiglio d’Europa ha iniziato a valutare l’opportunità di una nuova Convenzione europea (inizialmente ipotizzata come terzo protocollo addizionale alla Convenzione di Madrid) per la cooperazione territoriale (qui declinata in transfrontaliera18 ed interterritoriale19), capace di regolare uniformemente rapporti giuridici di cooperazione territoriale in tutti gli Stati che ratifichino la Convenzione.

15 V. Accordo di Karlsrhue del 1998 fra collettività francesi, tedesche, lussemburghesi e svizzere, che istituisce i GLCT: Gruppi Locali di Cooperazione Transfrontaliera dotati di personalità giuridica. Sulla base dell’Accordo di Karlsrhue sono stati creati, ad esempio: il GLCT «Centre Hardt-Rhin supérieur» (Hartheim-Fessenheim, 1998), il GLCT «Wissembourg-Bad-Bergzabern» del 2001, il GLCT «Euroinstitut de Kehl» nel 2003, il GLCT PAMINA, sempre nel 2003.16 Protocole additionnel à la Convention-cadre européenne sur la coopération transfrontalière des collectivités ou autorités territoriales, aperto alla firma il 9 novembre 199517 Protocole N° 2 à la Convention-cadre européenne sur la coopération transfrontalière des collectivités ou autorités territoriales relatif à la coopération inter-territoriale, aperto alla firma il 5 maggio 199818 Cooperazione transfrontaliera: ogni concertazione mirante a stabilire rapporti fra collettività o autorità territoriali situate in zone contigue di due o più Stati, e raggruppamenti di quelle collettività o autorità territoriali di altri Stati (Annesso I portante legge uniforme relativa ai GTCT, ART. 1, lett. B)19 Cooperazione transfrontaliera: ogni concertazione mirante a stabilire rapporti fra collettività o autorità territoriali di due o più Stati diversa dai rapporti di cooperazione transfrontaliera di collettività vicine, compresa la conclusione di accordi con collettività o autorità territoriali di altri Stati (Annesso I portante legge uniforme relativa ai GTCT, ART. 1, lett. C)

63

Page 65: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

La nuova proposta si basa sull’innovazione di contenere direttamente al proprio interno la legge uniforme, applicabile a tutti gli Stati ratificanti la Convenzione (di cui la legge è parte integrante), pervenendo in tal modo operare un’omogeneizzazione del diritto applicabile ed una semplificazione dell’apparato amministrativo preposto a tale tipo di cooperazione.

Nelle more dell’approvazione della proposta di nuova Convenzione, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha intanto adottato una Raccomandazione relativa alla riduzione degli ostacoli nel campo della cooperazione transfrontaliera e interterritoriale delle collettività o autorità territoriali20, emanata al fine di favorire la generalizzazione delle buone pratiche e di consentire agli stati già Parti contraenti della convenzione di Madrid e dei suoi protocolli di rendere pienamente operative le disposizioni ivi enunciate.

La Raccomandazione, pur non imperativa per gli Stati, può tuttavia costituire un mezzo per proporre ai Governi degli Stati membri soluzioni comuni a problemi attuali e, in quanto tale, può anch’essa contribuire ad un’efficace unificazione dei diritti degli Stati.

5.3.3. Il diritto nazionale e la lex alius loci

Tentativi di creazione di modelli nuovi di diritto amministrativo globale non sono mancati neppure a livello nazionale, come ad esempio nella L. francese n. 809 dell’agosto 2004 sulle libertà e responsabilità locali che, all’art.187 ("District europeen"), prevede che collettività territoriali straniere e loro raggruppamenti possano aderire a consorzi francesi e creare distretti europei di diritto francese per la gestione unitaria di problematiche comuni.

Ma anche in tal caso, per definizione non tendente ad armonizzare legislazioni di Stati diversi, bensì mirante ad estendere la portata applicativa di una norma statale al di là dei propri confini nazionali, non si sono ottenuti risultati in tema di creazione di modelli applicativi e normative di valore sovra nazionale. Anzi, a notizia di chi scrive, non paiono esistere casi di applicazione delle previsioni di cui all’art. 187 che coinvolgano collettività locali di Paesi diversi dalla Francia; la legge in questione resta dunque operativa solo per la creazione di consorzi misti francesi, che costituiscono la base istitutiva sulla quale costruire un district européen nel caso di adesione di collettività straniere.

5.3.4. Le “Euroregioni” di diritto privato

Gli ostacoli principali alla cooperazione transfrontaliera sembrano ricercabili nella diversità di competenze nazionali, di strutture amministrative e di sistemi giuridici, che non consentono una gestione realmente congiunta dei problemi nei territori di frontiera.

20Raccomandazione Rec (2005)2 del Comitato dei Ministri agli Stati membri relativa alle buone pratiche e alla riduzione degli ostacoli nel campo della cooperazione transfrontaliera e interterritoriale delle collettività o autorità territoriali, adottata dal Comitato dei Ministri il 19 gennaio 2005 nel 912° meeting dei Deputati ministeriali

64

Page 66: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Infatti in questa osmosi di azioni fra amministrazioni regionali, nazionali, internazionali e comunitarie, le stesse amministrazioni locali, non potendo applicare strumenti di cooperazione di maggior peso giuridico, sembrano aver cercato diverse forme di cooperazione internazionale che consentissero, su di una base di diritto privato – e dunque di mera dichiarazione d’intenti – di regolare azioni di cooperazione pattizia fra enti pubblici di Stati diversi; azioni finalizzate a collaborazioni di buon vicinato, non supportate da valore giuridico imperativo, senza creazione o delega di alcun potere decisionale a strutture transfrontaliere, ma espressione di impegno politico e di concreto interesse verso un determinato territorio.

A questo scopo sono nate le diverse comunità di lavoro in aree transfrontaliere21, le comunità di interessi senza personalità giuridica, le associazioni transfrontaliere senza scopo di lucro22.

Ma queste ipotesi, che pure hanno avuto, e continuano ad avere, successo fra gli Enti locali23, non consentono una cooperazione effettiva, mancando fra l’altro un’entità giuridica distinta capace di emanare regole contraignantes o la capacità di ricevere e gestire finanziamenti pubblici.

5.3.5. La cooperazione con i Paesi terzi

Ciascuna di queste proposte, ispirata dalle evoluzioni dei singoli ordinamenti nazionali in materia, ne riprende e fertilizza le migliori prassi, promuovendo l’applicazione ultra-statale e condivisa di norme e prassi derivanti dai singoli ordinamenti nazionali, intendendo in tal modo inaugurare modelli nuovi nel campo del diritto amministrativo che possano declinarsi nella creazione di enti giuridici unitari, dotati di personalità giuridica e capacità di agire riconosciute in tutti gli Stati cooperanti.

E tuttavia non facile, né risolto, appare il percorso intrapreso, ed ampie problematiche di ammissibilità-opportunità persistono con riferimento ad entrambe le proposte sinora avanzate. La strada per pervenire alla realizzazione d’uno strumento giuridico unitario ed innovativo, capace di generare una sorta di diritto comune europeo per la cooperazione territoriale, appare dunque complessa ed articolata, irta di ostacoli di natura giuridica, amministrativa, economica o pratica, scontrandosi anche con pericoli di possibile accavallamento fra strumenti di ordinamenti diversi.

21 V., ad esempio, la Comunità di Lavoro dei Länder e delle Regioni delle Alpi Orientali (Alpe-Adria), sorta nel 1972; la Comunità di Lavoro dei Paesi Alpini (Arge-Alp) del 1978 e la Comunità di Lavoro dei Cantoni e delle Regioni delle Alpi Occidentali (CO.TR.A.O.), sorta nel 1982.22 V. in proposito Parlamento Europeo, Commissione per lo sviluppo regionale, Progetto di Relazione sul ruolo delle "Euroregioni" nello sviluppo della politica regionale, giugno 2005, pag. 7.23 V. ad es. l’Euroregione Adriatica, ente di diritto privato facente capo ad un’Associazione senza scopo di lucro stabilita da un lato e dall'altro della frontiera adriatica, costituita fra le Regioni italiane Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, i Comuni di Capodistria, Isola, Pirano ed altri enti territoriali Istriani, Dalmati, Montegrini, Albanesi Serbi e Croati, conformemente alle disposizioni nazionali di legge di ciascuno Stato coinvolto, in cui si registra una dichiarazione d’intenti fra enti territoriali finalizzata a collaborazioni di buon vicinato, senza creazione o delega di alcun potere decisionale a strutture transfrontaliere.

65

Page 67: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Peraltro, un ulteriore elemento contribuisce a rendere ancor più complesso il quadro della cooperazione territoriale, ma anche al contempo, a rendere di maggiore interesse tale disamina, che vorrebbe proporre un’analisi articolata dei vari fenomeni di diffusione globale di strumenti giuridici ed operativi inizialmente nati per essereapplicati in ambiti geografici minori.

Ed infatti, in entrambi gli ordinamenti presi a riferimento, quello comunitario e quello internazionale, le problematiche collegate alla cooperazione territoriale non sono limitate ai Paesi membri di ciascuno24, ma si estendono anche a territori terzi, in particolare al bacino meridionale del Mediterraneo (aree Maghreb e Mashrek, verso le quali, peraltro, entro il 2010 dovrà essere operativa l’area di libero scambio con l’Unione europea), ulteriormente allargando il campo di applicazione e di validità del sistema giuridico che in questi ordinamenti si vorrebbe creare: sia la Commissione europea, infatti, sia il Consiglio d’Europa, prevedono ipotesi di partecipazione di Paesi terzi alle azioni di cooperazione territoriale.

Nel caso dell’Unione europea la Commissione ha previsto d’introdurre uno strumento finanziario specifico per la cooperazione con i Paesi del Vicinato25, declinato in tre volets, l’ultimo dei quali prevede proprio la cooperazione regionale e transfrontaliera, con l’importante novità rispetto agli attuali Regolamenti finanziari di aiuto verso questi Stati26 che non trattasi di azioni unilaterali dell’Unione nei confronti di questi Paesi, ma di loro inserimento in reali attività cooperative di programmazione e gestione, che come tali comportano anche il recepimento e il rispetto di impegni giuridici o finanziari vincolanti.

Nel caso del Consiglio d’Europa l’art. 11 dell’Avant–Projet della Convenzione27consente l’adesione di Paesi terzi ad un raggruppamento già esistente, su invito degli Stati membri, previo l’impegno al rispetto di tutte le previsioni indicate nella Convenzione cui si aderisce.

Anche in questo caso vicinanza geografica, globalizzazione economica e produttiva e, con riferimento al sistema UE, estensione dell’applicazione delle libertà fondamentali a

24 Gli Stati membri dell’Unione europea sono: Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria. Paesi candidati all’adesione sono: Bulgaria, Croazia, Romania, Turchia. Nel Consiglio d’Europa a questi Paesi si aggiungono: Albania, Ex Repubblica yugoslava di Macedonia, Bosnia Erzegovina (che rientrano nella politica di Pre-adesione dell’UE), Estonia, Moldavia, Federazione russa, Ucraina, Armenia, Azerbaijian Georgia (che rientrano nella politica di Vicinato e partenariato dell’UE), Andorra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Repubblica di San Marino e Svizzera.25 Espressa finanziariamente nella proposta di Reg. del Parlamento europeo e del Consiglio, recanteDisposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI) 628/200426 Regolamento del Consiglio (CE) n. 2698/2000 MEDA II, relativo a misure d’accompagnamento finanziarie e tecniche a sostegno della riforma delle strutture economiche e sociali nel quadro del partenariato euromediterraneo.27 Article 11. Adhésion d’Etats non membres du Conseil de l’Europe 1. Après l’entrée en vigueur de la présente Convention, le Comité des Ministres du Conseil de l’Europe pourra inviter tout Etat non membre du Conseil de l’Europe à adhérer à la présente Convention. 2. Pour tout Etat adhérent, la Convention entrera en vigueur le premier jour du mois qui suit l’expiration d’une période de trois mois après la date du dépôt de l’instrument d’adhésion près le Secrétaire Général du Conseil de l’Europe.

66

Page 68: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

paesi terzi rispetto all’Unione, hanno comportato l’allargamento dell’applicazione di strumenti giuridici e finanziari a Paesi esterni rispetto a quelli per i quali erano stati originariamente previsti.

5.3.6. Problemi aperti e auspici futuri

In entrambi i casi (comunitario e intergovernativo), come si è sopra accennato, persistono problematiche aperte. In particolare per la proposta comunitaria GECT esse sono risultate tanto ampie da aver ingenerato la necessità di ripresentare nel settembre 2005, sotto la Presidenza di turno dell’Unione, assegnata alla Gran Bretagna, un testo di compromesso interamente riscritto, che tenta di rispondere alle obiezioni avanzate dagli Stati membri in ordine a problemi relativi alla base giuridica scelta per il GECT, all’estensione degli ambiti di competenza del raggruppamento, alla forma regolamentare utilizzata per avanzare la proposta e alla responsabilità finanziaria degli Stati.

Anche con riferimento alla proposta del Consiglio d’Europa GTCT sono stati avanzati alcuni problemi, prevalentemente di ordine amministrativo relativi alla legge uniforme, ma anche relativa a timori di possibile accavallamento con le previsioni disegnate nello strumento GECT.

In effetti rischi di accavallamento fra i due strumenti esistono, ma sono allo studio anche tentativi di armonizzazione delle rispettive sfere di operatività, soprattutto a seguito della avanzata nuova proposta comunitaria, che sembra restringere il campo di applicazione del GECT alle mere ipotesi di gestione dei fondi strutturali, ciò che lascerebbe supporre l’operatività del GTCT nelle altre ipotesi.

A tal proposito un’innovazione cardine potrebbe essere introdotta dall’ulteriore e recentissimo tentativo di compromesso, per ora a livello di studio preliminare, che prevede, in caso di mancata approvazione della proposta GECT, per quanto modificata, l’ipotesi di un accordo fra Unione europea e Consiglio d’Europa per l’emersione di un apparato amministrativo ultrastatale unico capace di regolare operazioni rientranti negli ordinamenti nazionali e in quello comunitario, permeabile cross over in entrambi i sistemi28.

28 Protocollo d’Accordo fra l’Unione europea e il Consiglio d’Europa. Una prima proposta, elaborata dal Regno Unito nel periodo di presidenza britannica dell’Unione, circola attualmente negli Stati membri dell’Unione europea. Se ne attende la diffusione negli Stati membri del Consiglio d’Europa da parte della presidenza di turno portoghese.

67

Page 69: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

6. Prospettive generali dei rapporti territoriali con gli IRE nel Quadro Strategico Nazionale 2007-2013

In relazione al contesto migratorio emergente, ai relativi problemi ed opportunità di tipo formativo ed occupazionale esaminati al capitolo 1, ed agli altri aspetti normativi sopra descritti, il MAE-DGIEPM ha definito le proprie linee strategiche per la programmazione dei Fondi Strutturali 2007-2013.

Tali strategie, come si è accennato, hanno costituito la base per una serie di proposte al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) nello sviluppo del Quadro Strategico Nazionale. La forte priorità dei temi territoriali nel QSN, ed i positivi risultati raggiunti dalla collaborazione MAE – Regioni Ob.1 nell’ambito del PON-ATAS 2000-2006, hanno portato ad un positivo accoglimento dei programmi proposti tra le priorità strategiche esplicitate dal MEF nel documento di sintesi dei lavori del Tavolo 1 –Istruzione, Formazione e Territorio – per la formulazione del QSN 2007-2013.

6.1. La proposta MAE-DGIEPM per il QSN

Il contributo alla discussione del Tavolo 1 del MEF tocca trasversalmente molteplici temi trattati, ed in particolare quelli riferiti a Sistemi, qualità e integrazione nel territorio.

Il contributo, nel suo complesso, risponde alla domanda:

“In che modo rendere il sistema dell’istruzione e della formazione più rispondente alle competenze necessarie per operare nell’economia e nel mercato del lavoro globalizzati?”

Con riferimento a tale quesito, la priorità strategica proposta e’ il rafforzamento in senso internazionale dell’offerta formativa, ovvero: “L’adeguamento dei sistemi formativi e dell’istruzione alle nuove sfide della globalizzazione” in particolare per salvaguardare l’occupazione attraverso la ricerca di un sistema di standard e certificazioni delle competenze e lo sviluppo in senso internazionale dei percorsi formativi, con la valorizzazione, a tal fine, delle migliori competenze professionali degli Italiani Residenti all'Estero (IRE).

6.2. La società della conoscenza nel contesto della globalizzazione

Il processo di integrazione planetaria, che alcuni ritenevano la necessaria conseguenza del processo di globalizzazione, si sta articolando piuttosto in un arcipelago, suddiviso in aree in cui si lavora prevalentemente secondo specificità socioeconomiche locali. In alcune aree si lavora prevalentemente fabbricando, in altre soprattutto creando e progettando, in altre ancora comunicando, etc. Nei paesi OCSE prevale l’economia immateriale basata sull’informazione e sui servizi ad alto valore aggiunto, come dimostra la scelta operata dai Paesi dell’Unione europea di muoversi sugli orientamenti della strategia di Lisbona che puntano alla costruzione di

68

Page 70: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

un’economia sempre più competitiva basata sulla conoscenza e che prevedono, in questa prospettiva, l’obiettivo strategico di aprire i sistemi di istruzione e formazione al resto del mondo.

Le opportunità di sviluppo dei nostri Paesi possono sempre meno basarsi sullo sfruttamento dei differenziali di costo. Fondamentale diviene la dimensione cognitivadelle attività imprenditoriali, ancor prima di quella commerciale e produttiva. In sostanza si sottolinea la necessità di nuove capacità di dialogo e di traduzione trans-culturale delle conoscenze.

In questo scenario, come si è inizialmente accennato, le gerarchie territoriali ed i posizionamenti sul territorio dipendono sempre più da istanze economiche e di mercato internazionali, nonché da capacità e conoscenze individuali in un contesto di processi negoziali tra istituzioni centrali, locali, estere, ed espressioni di operatori economici.

Ne consegue un assetto sociale ed economico in cui le organizzazioni trascendono dalla loro consistenza territoriale e statica e accrescono il loro valore in termini di relazioni incrociate con altre organizzazioni, imprese, istituzioni, associazioni e territori. Il capitale sociale diviene il mezzo per il raggiungimento di un livello di “cultura locale” elevato in grado di sviluppare nuovi modelli flessibili e vincenti di integrazione trasnazionale.

6.3. Approcci per lo sviluppo internazionale della formazione

Nello scenario descritto, un obiettivo importante della prossima Programmazione dovrebbe essere quello di dare un contributo al rafforzamento della dimensione cognitiva della formazione in rapporto ai processi di globalizzazione dell’economia e del lavoro. In questa direzione un ruolo importante può essere svolto dall’inclusione delle competenze delle “eccellenze” italiane all’estero all’interno dei dispositivi dell’offerta formativa, particolarmente, quella riferita allo sviluppo del territorio ed alla cooperazione transnazionale.

Costituisce così un obiettivo della policy quello di orientare gli enti ed i sistemi formativi locali verso un utilizzo organico e strutturato delle risorse professionali e dei saperi italiani all’estero nella logica dello sviluppo dei territori.

In questo contesto possono svolgere un ruolo primario le strutture formative professionali di alto livello. Dovrà trattarsi, come si è detto, di un ruolo e di un impegno organico e sistematico: ad oggi gli enti di formazione svolgono una intensa attività internazionale, ma senza “fare sistema”, e solo per seguire singoli o specifici progetti di cooperazione. Una logica di sviluppo integrato può nascere solo da una esperienza di politica integrata del territorio, condotta in una logica di integrazione delle risorse regionali e locali, di amministrazione pubblica e di impresa, mettendo a punto sistemi di analisi dei fabbisogni e di certificazione della qualità, per creare un’offerta formativa potenzialmente “esportabile”.

69

Page 71: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.4. Le competenze richieste dalla globalizzazione dei sistemi

Le competenze sono “ciò che serve” ai lavoratori (conoscenze, capacità, risorse personali) per affrontare la vita quotidiana, il lavoro, l’organizzazione dell’impresa, ed i mercati in ambito locale e transnazionale. Come si è visto, la distinzione tra “locale” e “transnazionale”, sia essa riferita alle strutture, alle risorse od ai mercati – se non alla stessa localizzazione dell’impresa – è sempre meno importante di fronte al risultato professionale e/o economico desiderato.

Per questo motivo, una strategia che favorisca lo sviluppo di tali competenze deve preoccuparsi da un lato di ‘prepararle’ mediante una adeguata attività di informazione e formazione ‘preventiva’ (formal learning), e dall’altro di ‘produrle’ come effetto di attività ‘non formative’ di lavoro e di vita sociale (non formal e informal learning).

Sappiamo dall‘evoluzione delle PMI nel contesto italiano e dai tanti percorsi “non formali” mediante i quali lavoratori ed imprenditori hanno nel tempo ‘imparato il mestiere’ che la bassa formalizzazione delle traiettorie di sviluppo degli individui e delle imprese ha costituito una delle caratteristiche peculiari del modello di sviluppo dell’economia italiana, ed anche paradossalmente una delle condizioni del suo successo.

Ma sappiamo anche che oltre una certa soglia l’apprendimento ‘naturale’ (spontaneo; embedded nelle pratiche di vita e di lavoro) non è più sufficiente, in uno scenario internazionale dell’economia e del mercato del lavoro, per mantenere e per migliorare la propria posizione competitiva.

Per quanto riguarda i dispositivi di offerta non formal e informal learning sarà poi necessario procedere a coraggiose sperimentazioni ed innovazioni, che distribuiscano estesamente nel territorio punti facilmente accessibili per la formazione linguistica ed informatica, pre-requisiti essenziali dell’accesso alle informazioni internazionali. Le città, ed in genere i luoghi di generazione di cultura distribuiti nel territorio, dovranno sviluppare ed estendere i momenti di divulgazione sociale concernenti modelli e linguaggi delle culture estere.

Per tutto questo, è vitale chiedersi: 1) quali competenze entrano in gioco nei processi di formazione, impiego e mobilità; 2) mediante quali strategie e dispositivi es se si possono sviluppare; 3) con quali infrastrutture e tipologie di intervento; e infine, 4) ‘chi dovrebbe fare cosa’, quindi i ruoli e le specifiche azioni di competenza per favorire tale sviluppo.

A ciascuna di queste quattro domande occorrerà rispondere, da un lato, con “interventi sulle persone” (informazione, formazione, consulenza, etc.) volti a sviluppare le conoscenze, capacità e le risorse personali necessarie (motivazioni, interessi, fiducia, intenzioni, etc.); dall’altro, con “azioni di sistema” che sviluppino le necessarie strutture per la mobilità, e creino le condizioni perché tali conoscenze, capacità, e risorse personali possano esprimersi, passando dallo stato di “disposizione” potenziale (competenza) a quello di ‘azione’ effettiva (comportamento).

70

Page 72: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.5. Favorire le competenze-chiave per la mobilità transnazionale

Si tratta di un problema con il quale la Commissione Europea si è misurata da diverso tempo, mettendo a disposizione risorse finanziarie per progetti specifici (es. di scambiotra Organismi/imprese di Paesi diversi), mirati allo sviluppo di alcune competenze ritenute cruciali per la mobilità e per il lavoro futuro (es. lingue, ICT) e di alcune conoscenze essenziali (sistemi di istruzione e di welfare; e ‘regole di vita’ nei diversi paesi).

Sono state anche fornite indicazioni generali ai Paesi membri per favorire la mobilità (es. suggerimenti per ‘rimuovere gli ostacoli’: specialmente quelli che hanno a che fare con i sistemi di welfare e di sicurezza sociale). Il periodo di programmazione 2000-2006 è stato caratterizzato da una certa enfasi in tale direzione; inoltre, il dibattito europeo ha prodotto anche un tentativo di identificare e definire quali competenze possano costituire una risorsa importante per ‘preparare’ alla mobilità degli individui, e favorire e supportare il lavoro e la creazione d’impresa in un Paese diverso dal proprio.

Un apposito gruppo di lavoro (‘working group on basic skills, foreign language teaching and entrepreneurship’) ha prodotto un documento dal titolo: ‘key competences: definitions, knowledge, skills and attitudes’. Il documento tratta delle ‘competenze-chiave’, con ciò riferendosi a quell’insieme di conoscenze, capacità e doti personali che non sono connesse ad una attività/posizione lavorativa specifica, ma che per loro natura ‘entrano in gioco’ in un’amplissima gamma di situazioni di vita e professionali.

L’impegno comunitario sulla materia costituisce una essenziale premessa affinchè le istituzioni italiane si impegnino intensamente nella partecipazione al programma Lifelong Learning 2007-13 nel contesto della Strategia di Lisbona, allo scopo di partecipare al processo di integrazione delle metodiche formative ed allo scopo di facilitare la costruzione di catene trasnazionali di offerta formativa nel contesto dell’Unione. Ciò faciliterà il successo di progetti di proposta italiana nell’ambito della Cooperazione Territoriale (Obiettivo 3).

Ma è essenziale tenere presente che il processo di sviluppo delle competenze riguarderà anche aree geo-economiche esterne all’Europa, alcune delle quali incluse in maniera prioritaria nelle Relazioni Esterne dell’UE (ENPI, Politiche di Vicinato in relazione ai Paesi Confinanti, ed IPA, Politiche di Preadesione).

Alcune decisive aree emergenti (Cina, India, Brasile, Argentina) potranno richiedere il disegno di processi formativi speciali, da coordinare con i “Programmi Paese” sviluppati da Ministeri, Regioni, Istituzioni dell’economia.

71

Page 73: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.6. Le infrastrutture, i ruoli e le tipologie di intervento per lo sviluppo delle competenze

Una strategia di intervento efficace per favorire la “propensione alla mobilità” e la “mobilità effettiva” deve quindi essere “multifattoriale” e “multi-attore”, agendo cioè su più leve. Diversi sono quindi i tipi di azioni che possono essere intrapresi dai soggetti istituzionali e dagli Enti Pubblici di programmazione (in particolare: Ministeri competenti, Regioni) per supportare tale strategia.

In termini propositivi, occorre distinguere ciò che potrebbe/dovrebbe essere realizzatoin Italia (dal sistema scolastico di istruzione, dal sistema universitario e della ricerca, dal sistema di formazione professionale e quindi dai soggetti istituzionali titolari di tali sistemi) da ciò che potrebbe/dovrebbe essere realizzato nei paesi esteri (dalle Comunità italiane all’estero; dalle Camere di Commercio estere; da Associazioni e Fondazioni; dal sistema delle imprese e da imprese singole, etc).

Per ciò che riguarda l’Italia, gli interventi possibili/desiderabili appartengono alle seguenti tipologie: informazione, nell’ambito della ‘normale’ attività curricolare, sull’impatto della globalizzazione sulle imprese; formazione sulle competenze-chiaveper la mobilità (di base e trasversali, nel linguaggio italiano); formazione tecnica, manageriale, imprenditoriale ‘specifica’ per tipologia di impresa, mercato, settore; formazione per l’innovazione (competenze applicative, organizzative, connettive: cfr. il paragrafo seguente); formazione ‘anticipatoria’ per la mobilità, realizzabile in Italiamediante una didattica adeguata: simulazioni, project work, progetti mirati; scambi di esperienze/tirocini con estero; consulenza, accompagnamento e trasferimento di know-how con l’estero su progetti specifici (sia in entrata che in uscita dal nostro Paese). Ulteriori tipologie si possono realizzare sul nostro territorio per favorire processi mirati di familiarizzazione di personale straniero (manager, personale specializzato) mediante programmi strutturati di ospitalità ed accostamento ai nostri sistemi produttivi, culturali, istituzionali.

Per ciò che riguarda gli altri Paesi, gli interventi possibili sono quantomeno i seguenti: definizione di una mappa (data-base) delle opportunità e degli attori ‘rilevanti’ per la mobilità; analisi dei fabbisogni e individuazione dei target da coinvolgere prioritariamente; raccordo con istituzioni e associazioni locali; informazioni su sistemi e ‘regole’ locali; politiche di ‘accoglienza’ e supporto all’ inserimento; promozione di scambi di esperienze/tirocini; promozione di reti locali e di partenariati; politiche di sostegno finanziario; promozione di ‘cultura’ della transnazionalità.

6.7. Nuove dimensioni e potenzialità dell’emigrazione e dell’immigrazione

A partire degli inizi del 2000 la strategia di gestione delle migrazioni ha subito un cambiamento importante: se sino ad allora le politiche migratorie erano volte a tentare di ridurla, dagli inizi del secolo, a livello internazionale e comunitario si è iniziato a considerare la migrazione quale fattore di sviluppo socio-economico. In questa nuova prospettiva, l’obiettivo non è più quello di ridurre la pressione migratoria, ma piuttosto

72

Page 74: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

quello di massimizzare l’impatto positivo della migrazioni sui contesti di provenienza e di destinazione.

Occorre ora riprendere una tale innovazione, e cercare di trovare strumenti efficaci per realizzarne il fine.

Per decenni il fenomeno migratorio in Italia è stato caratterizzato dall’emigrazione di nostra forza-lavoro verso Paesi più ricchi e bisognosi di manodopera (soprattutto dalle regioni del sud). Attualmente invece questo tipo di emigrazione, tradizionale, pare essersi arrestato, anche nelle regioni dell’Obiettivo 1, e si assiste alla nascita di nuove modalità di spostamento, non più permanenti, ma reversibili, e di tipo nuovo, dovute non tanto allo spostamento personale e alla ricerca di migliori opportunità lavorative all’estero, quanto dalla delocalizzazione di attività produttive già esistenti in Italia, verso territori più favorevoli, perché con costo del lavoro o della materie prime minore o perché in via di esplosione e dunque potenzialmente foriero di più ampio mercato.

Pertanto, da un paio di decenni (e progressivamente sempre più), il fenomeno migratorio caratterizza il nostro Paese anche in altra valenza: di luogo di nuova immigrazione dai Paesi con minor tasso di sviluppo.

Si tratta di due aspetti di uno stesso fenomeno, originanti da cause storicamente ed economicamente opposte, che danno luogo allo stesso tipo di vantaggio competitivo per l’Italia.

Emigrati ed immigrati sono chiamati a svolgere un nuovo ruolo strategico nella dimensione globale – locale, in quanto “soggetti gate” del mondo globale, agenti di sviluppo nei rispettivi paesi di provenienza. Poiché tuttavia in molti paesi questi soggetti non sono ancora sufficientemente strutturati per partecipare a processi decisionali e ad azioni riguardanti lo sviluppo locale e quelli transnazionali, occorre riflettere su tale nuovo ruolo ed orientare il dibattito decisionale a livello centrale, regionale e locale verso l’analisi di questo contesto.

In primo luogo occorre tener conto dei possibili rischi e fattori impeditivi di un effettivo svolgimento del ruolo di “perno” da parte dei migrati, soprattutto nei contesti in cui il migrante tende a recidere rapporti con la madre patria, a non manifestare nel paese ospitante la propria differente cultura e ad integrarsi in maniera assimilativa nella società ospitante.

Se questo infatti comporta vantaggi in un senso, ingenera anche una maggiore difficoltà per quel che concerne il ruolo transnazionale dell’emigrato, il suo duplice ruolo su cui fondare il co-sviluppo dei territori d’origine e destinazione.

Con riferimento all’emigrazione italiana, tuttavia, questo fenomeno non dovrebbe essere un fattore di eccessivo rischio, se non nei confronti delle nuove generazioni. Gli IRE infatti ben possono originare sviluppo nei territori d’origine grazie all’utilizzo delle reti di collegamenti fra persone, lavoratori, professionisti, fortemente integrati nel paese di residenza, e potenzialmente operativi a favore dei territori d’origine.

73

Page 75: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Alcuni Programmi regionali per la programmazione 2007 – 2013 prevedono proprio il rafforzamento della rete dei loro regionali nel mondo al fine di favorire lo sviluppo locale, implementando strumenti nuovi o mettendo a sistema quelli già esistenti (quale, ad esempio, gli Osservatori dei regionali nel mondo).

Come è stato spesso sottolineato (cfr. anche Conferenza permanente Stato-Regioni-Provincie autonome-CGIE del 29 novembre 2005) sono in atto processi simili soprattutto tra i giovani che vivono e lavorano all’estero: a) la reversibilità dell’esperienza migratoria, accompagnata da una forte mobilità dei lavoratori e dei professionisti; b) la compresenza culturale, dovuta all’alto livello di istruzione e di abilità tecnologica, consente di seguire l’evoluzione in atto in Italia ed in altri paesi diversi da quelli di residenza; c) la riflessività o “reinvenzione” dell’italianità, che consente una revisione del retaggio nazionale in chiave di scoperta dell’Italia quale paese moderno e post-industriale (soprattutto nella dimensione dell’offerta di servizi e di cultura da parte delle città d’arte).

Si tratta di potenzialità e opportunità che gli Italiani all’estero possono esprimere grazie alla facile connettività con il territorio di origine, in considerazione sia dei loro legami individuali che delle reti a struttura internazionale. La nuova mobilità internazionale del lavoro che riguarda nostri connazionali che “partono per poter ritornare”, si avvale, in misura ancora più accentuata che nel passato, degli atout dell’emigrazione italiana:

• attaccamento emotivo alla terra d’origine;

• soggetti con una consolidata posizione sociale ed economica nei paesi che li hanno accolti;

• elevato potenziale nella gestione di relazioni cross cultural e nell’attività di mediazione economico-culturale;

• mobilità non legata ad un necessario definitivo trasferimento per la vita.

Il valore aggiunto di questo posizionamento delle Comunità degli italiani nel mondo può consentire innovative politiche di capacity building dei soggetti istituzionali e, per loro tramite, degli attori del territorio.

La struttura dei rapporti, dei modelli operativi, delle risorse regionali e reti per il collegamento tra i nostri territori e le comunità italiane all’estero è stata già avviata e positivamente sperimentata nelle iniziative PON-ATAS del MAE-DGIEPM e delle Regioni Ob.1, descritte in sintesi nella Sezione I.

Il nostro crescente legame, anche politico, con l’”Italia estesa” costituita dagli IRE, renderà ancor più opportuno un ulteriore sviluppo delle risorse e degli strumenti realizzati nella programmazione precedente, ed un loro utilizzo nell’ambito delle nuove strategie europee dell’”economia della conoscenza”.

Un contributo importante come si è detto potrà venire dal realizzarsi di “reti immateriali”: reti di contatti, comunicazioni tra istituzioni e persone, supportate e concretizzate dalle tecnologie emergenti. In questo scenario va studiata la modalità di

74

Page 76: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

recuperare il patrimonio di risorse che già esistono e che rappresentano la presenza produttiva degli italiani all’estero e delle loro strutture.

Alcune “piattaforme immateriali” già esistono e derivano dal flusso migratorio partito dall’Italia tanti anni fa, che ha creato ampie comunità nei paesi di accoglienza. A questo ha fatto seguito lo sforzo imprenditoriale degli italiani all’estero e lo sviluppo delle organizzazioni di assistenza, le associazioni di lavoratori ed imprenditori, le camere di commercio di natura bilaterale.

Occorre dunque consolidare queste reti immateriali, ed inserirle nel quadro della strutturazione d’una azione formativa di tipo internazionale volta al lavoro e all’occupazione, valorizzando le risorse disponibili: richiamo ad hoc delle nostre eccellenze all’estero per azioni di alta formazione specialistica, contestualizzazione delle competenze nelle realtà produttive dei paesi di destinazione, creazione di reti di contatto e network settoriali, etc.

Occorrerà anche prevedere azioni volte a favorire la “migrazione temporanea e circolare”, sia degli italiani all’estero (che peraltro sembra sempre più caratterizzare le nuove forme di spostamento degli italiani nel mondo, con azioni di delocalizzazione e rilocalizzazione delle imprese e delle società di servizi), sia degli stranieri in Italia.

Con riferimento all’immigrazione in Italia, si registra come questo sia ormai elemento imprescindibile del mercato del lavoro italiano che, a causa del calo demografico si alimenta progressivamente sempre più di forza lavoro straniera. Occorre notare anche che la strategia di Lisbona prevede obiettivi di crescita e produttività molto ambiziosi entro il 2010, che non potrebbero essere raggiunti senza l’apporto alla produzione italiana fornito dall’immigrazione dai Paesi terzi.

Questi elementi evidenziano emblematicamente l’interconnessione molto forte fra mercato del lavoro in Italia e fenomeno migratorio, che occorre affrontare in maniera coordinata, in modo da garantire il più possibile percorsi di mobilità transnazionale e ingresso nel nostro paese di un numero di lavoratori coerente con il fabbisogno espresso dai territori, e prevedere specifiche azioni formative, linguistiche ed operative (in Italia e all’estero) che consentano di ottenere manodopera rispondente ai bisogni qualitativi e quantitativi del mondo imprenditoriale, produttivo e dei servizi italiano.

Anche in questo contesto un ruolo importante può essere giocato dalla rete degli italiani all’estero, che deve essere coinvolta nell’identificazione di politiche globali di sviluppo e che permetta di mirare attività di istruzione e di formazione professionale sia nei Paesi di origine finalizzate a all’inserimento lavorativo mirato nei settori produttivi italiani in Italia e all’estero (processi formativi in loco per la delocalizzazione e l’outsourcing).

Occorre anche agire per il riconoscimento dei titoli conseguiti all’estero e coinvolgere in un sistema unitario gli Istituti italiani di cultura, col duplice scopo di vitalizzare contatti e scambi con gli IRE e agli stranieri fornire impressioni di società e culture italiane ed offrire formazione linguistica prima della partenza.

Allo stesso modo, nell’ottica di una democrazia partecipativa e nella prospettiva di sviluppo congiunto, occorre incoraggiare il coinvolgimento degli stessi migranti,

75

Page 77: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

singolarmente e per mezzo delle loro associazioni, nell’individuazione delle maggiori difficoltà per loro, nella definizione degli obiettivi, nella concreta realizzazione delle azioni di formazione, nella creazione di reti e legami istituzionali con i loro territori d’origine, proprio per favorire il loro ruolo di “antenne” per lo sviluppo del Paese di partenza.

In un’ottica di sistema occorre inquadrare queste azioni nel dialogo, nel partenariato e nella cooperazione con paesi interessati o loro organizzazioni regionali, in azione sinergica con i programmi pluriennali di cooperazione con i partner (strategie e piani d'azione per paese e regionali) a livello bilaterale e regionale che comprendano, disposizioni specifiche sulla cooperazione in materia di migrazione.

Fra i primi 8 Paesi d’immigrazione in Italia ci sono infatti quelli interessati dalle politiche di vicinato (Marocco, Ucraina, Tunisia), Pre-adesione (Albania) e candidati a diventare nuovi Stati membri nel 2007 (Romania). Sul punto, v. il precedente paragrafo 4.

6.8. Linee generali per una strategia di rafforzamento dei sistemi di istruzione e di formazione in senso internazionale

La riflessione che il MAE propone al Tavolo del QSN consiste, pertanto, nell’identificazione di una possibile risposta alla necessità di introdurre importanti elementi di qualificazione internazionale nei sistemi di formazione e di istruzione attraverso la costituzione di “reti di competenza” con le eccellenze italiane che si siano distinte nelle professioni, nell’impresa e nella ricerca in tutto il mondo.

Le reti si fondano sull’importanza delle conoscenze e delle competenze degli individui, e sulla capacità di sviluppare occasioni e strumenti dedicati per permettere alle stesse persone di dialogare, collaborare, mettere in comune il proprio backgroundprofessionale e cognitivo in una prospettiva di crescita collettiva.

Da ciò deriva l’importanza di ancorare la scelta delle persone appartenenti alle rete non sul mero criterio della provenienza geografica, bensì grazie al concetto chiave di “esperto”, sul possesso di un profilo professionale, culturale ed intellettuale di eccellenza sviluppato a seguito di esperienze internazionali di tipo economico, istituzionale, culturale o associativo.

Elemento distintivo della rete di esperti diviene pertanto la sua expertise in termini di competenze e di capitale sociale che, tagliando trasversalmente gli specifici contesti territoriali, si fonda su legami e connessioni basate su affinità professionali e cognitive capaci di amplificare il valore internazionale e sovra-territoriale della stessa comunità.

76

Page 78: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

I capisaldi delle reti di competenza si ispireranno a due principi:

6.8.1. La “riappropriazione dei cervelli”

Questo argomento è stato introdotto al precedente Paragrafo 1.2 – “Le dinamiche territoriali”.

Le politiche tradizionali, perseguite sinora in Italia e in vari altri Paesi dell’Unione, vedono il tentativo di far rientrare in patria esperti emigrati (specialmente dagli USA), in particolare ricercatori, scienziati e docenti, offrendo loro condizioni normative, economiche e strutturali professionalmente attraenti in cui operare. Tali politiche potrebbero essere integrate e rafforzate grazie alla proposta Comunità di pratica Professionale in rete, che faciliterebbe la partecipazione a programmi formativi ed educativi di ampio respiro e durata su due livelli: (a) in presenza, tramite la leva della mobilità fisica, (b) a distanza tramite la Comunità Virtuale di pratica.

6.8.2. Il centro di competenze della rete

Alle reti virtuali che si formeranno grazie alle politiche di ricerca e formazione tematica sopra descritte, deve essere fornito un centro di competenze. Si tratta, nella nostra ipotesi, non di un mero database o roster, ma dell’evoluzione di uno strumento operativo quale dell’Osservatorio ITENETS sul lavoro e l’impresa degli Italiani all’estero, che potrà offrire un sistema di servizi, oltre che conoscitivi, anche di supporto progettuale e per il lavoro cooperativo in rete delle Comunità Virtuali. In questo modo, le persone – sia interne alla comunità (gli esperti) sia esterne (gli utenti) – avranno a disposizione uno strumento per accedere a fonti di conoscenze e di competenze che sarebbero altrimenti difficili o impossibili da reperire.

Nella prospettiva anzidetta, in definitiva, il vero valore aggiunto della Rete risiede nella capacità di stimolare e sostenere il dialogo e la cooperazione tra gli stessi esperti e tra essi e i referenti di istituzioni e organizzazioni locali delle Regioni in materia di formazione, istruzione e scienza. Per questo è fondamentale che l’esistenza e il funzionamento della rete si basi da un lato sulla produzione, sullo scambio e sulla diffusione di informazioni, conoscenze e competenze a supporto della costruzione di partenariati internazionali finalizzati allo sviluppo sociale, economico e culturale dei territori regionali; dall’altro sulla fornitura e sull’erogazione di servizi di assistenza e consulenza finalizzati all’applicazione del patrimonio conoscitivo ed esperenziale detenuto dalla stessa rete.

77

Page 79: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7. Conclusioni

Le strategie del MAE-DGIEPM e delle Regioni per la programmazione 2007-2013 ed il QSN prevedono, quindi, in sintesi:

• strategie della formazione e dell’istruzione che mirano, nel quadro della globalizzazione dell’economia e dei sistemi, a fornire indirizzi per una maggiore competitività dei sistemi formativi regionali nella società della conoscenza e dell’innovazione, valorizzando mobilità e reti immateriali, e coinvolgendo le nostre migliori eccellenze all’estero;

• nello stesso quadro, strategie dell’occupazione, che mirano allo sviluppo delle qualifiche e conoscenze emergenti, al bilanciamento e gestione strategica dei dislivelli di conoscenza tra il nostro paese e i paesi del Vicinato;

• strategie di convergenza territoriale, sia nelle nostre regioni che nei Paesi del Vicinato, tra i suddetti temi di sviluppo delle risorse umane (priorità del FSE) ed i paralleli temi di tipo istituzionale (“capacity building”), economico, culturalee sociale, secondo gli obiettivi della Commissione Europea di “promuovere la stabilità, la sicurezza e la prosperità nell'interesse di tutti i paesi, favorendone uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile”;

• strategie tese a garantire l’equità nell’accesso e nelle prestazioni, come fondamento delle politiche di una società inclusiva, con particolare attenzione alle fasce più deboli dell’immigrazione, puntando altresì all’integrazione sociale degli immigrati e alla lotta ai fenomeni di lavoro irregolare e d’immigrazione clandestina.

In questo senso, è fondamentale portare a sistema le azioni della formazione per la conoscenza, sotto i suoi diversi, ma correlati aspetti, di formazione professionale e alta formazione, e collegarla ai temi del rafforzamento della mobilità e delle reti immateriali.

Occorre inoltre istituire un sistema di cooperazione partenariale per la formazione e la ricerca con gli altri paesi target, soprattutto per il tramite – o con il diretto coinvolgimento – degli Italiani Residenti all’Estero; o comunque, con una gestione lungimirante delle opportunità offerte ai nostri territori dal fenomeno migratorio nel suo più ampio e attuale significato.

Gli IRE in questo contesto, ed in tutte le aree indicate, divengono un utilissimo “canale privilegiato di contatto” che si è dimostrato efficiente, coeso e motivato allo sviluppo di rapporti costruttivi con i territori di origine.

78

Page 80: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’estero

Basilicata

SEZIONE III

IL CONTESTO TERRITORIALE E LA VALORIZZAZIONE DEGLI ITALIANI RESIDENTI ALL’ESTERO

79

Page 81: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’estero

Basilicata80

Page 82: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 1

EVOLUZIONE ECONOMICO – ISTITUZIONALE DELTERRITORIO

81

Page 83: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata82

Page 84: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

1.1 Quadro macroeconomico regionaleA giudizio di tutti gli studi condotti sul “caso Basilicata”, l’economia della nostra regione nel corso degli anni Novanta e dei primi anni del nuovo secolo è crescita con ritmi ben più vivaci del resto del Mezzogiorno, avvicinandosi, e talvolta anche superando, gli standard di regioni lontane, sia geograficamente che dal punto di vista dell’assetto socio economico di partenza.Uno studio, condotto dall’Osservatorio Banche Imprese, non fa che confermare tale dinamica di crescita accelerata, misurandola per il tramite dell’indicatore che, più di ogni altro, sintetizza il fenomeno della crescita di un sistema economico, al punto di essere stato assunto, dall’Unione Europea, come il parametro di base per la definizione delle aree a ritardo di sviluppo, ovvero il prodotto interno lordo.Tale dinamica, squisitamente macroeconomica, sta rapidamente conducendo la Basilicata all’esterno delle aree obiettivo uno, tanto che il prossimo ciclo di programmazione, che si aprirà nel 2007, vedrà la nostra regione collocata nell’area del cosiddetto “phasing out”.La fuoriuscita dalle aree considerate a ritardo di sviluppo è certamente anche il frutto dell’azione politico-programmatica del sistema-Basilicata, imperniato su una amministrazione pubblica regionale che, nel corso dei vari cicli di programmazione dei fondi strutturali, si è distinta per velocità e qualità della spesa, al punto da risultare ripetutamente beneficiaria delle riserve finanziarie di premialità destinate dall’Unione Europea alle realtà più efficienti e dinamiche.La crescita molto rapida che l’economia regionale ha sperimentato in quest’ultimo decennio, tuttavia, non ha eliminato alcuni elementi di debolezza strutturale del sistema socio economico lucano.Su tali elementi di criticità strutturale persistenti l’azione programmatoria futura dovrà concentrarsi in maniera particolarmente intensa e rigorosa, per poter cogliere come opportunità di sviluppo vere alcuni cambiamenti economici e sociali in corso di realizzazione nel presente decennio ed all’inizio di quello successivo (allargamento dell’Unione Europea a dieci nuovi partners dal prossimo anno, creazione di un’area di libero scambio mediterranea a far tempo dal 2010, per parlare solo degli eventi del mercato domestico).L’economia della Basilicata, a partire dalla seconda metà degli anni novanta, ha evidenziato una performance degli indicatori macroeconomici più vicina alle realtà del Centro Italia che non a quelle del Mezzogiorno.Con i dovuti distinguo, si potrebbe affermare che il “modello adriatico” di sviluppo ha conosciuto, con un lag temporale di ritardo, una sua versione lucana.L’ economia della regione presenta tuttavia punti di forza e di debolezza.Tra i primi si può citare la realtà distrettuale del salotto, l’incipiente dinamica dell’apertura verso l’estero, il soddisfacente utilizzo dei fondi strutturali, il rilancio del turismo.Tra i secondi, è evidente come la dotazione infrastrutturale, e non solo quella di trasporto, non risponda alle esigenze del tessuto imprenditoriale, presentando un fenomeno che potremmo definire “sindrome del Triveneto”: buoni tassi di crescita dell’economia (in termini di PIL, imprese, esportazioni, etc.) ma un ambiente esterno poco favorevole, che rivela una vera e propria strozzatura in previsione di un ulteriore sviluppo, questa volta “sostenibile”, dell’economia regionale.In questo contesto, il territorio, e con esso le relazioni che vi si formano, ha un ruolo attivo e rappresenta esso stesso un fattore di sviluppo, secondo ciò che la letteratura economica

83

Page 85: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

definisce “sviluppo endogeno” in contrapposizione ai modelli di “sviluppo esogeno”.Esso si pone come luogo per sviluppare sinergie e costruire una rete tra imprese e tra territori e valorizzare il livello “mesoeconomico” e il capitalismo familiare.Questo processo dovrebbe favorire un maggior tasso di crescita in termini di PIL, che nel caso della Basilicata ha già determinato effetti distributivi in termini di reddito disponibile e di percorsi di crescita equilibrata tra le due economie provinciali.Infatti, da un punto di vista empirico, la conclusione alla quale si é giunti evidenzia come l’andamento del valore aggiunto pro capite delle province lucane mostri una dinamica di “convergenza” con i valori medi nazionali anche se in presenza di qualche squilibrio, con un maggior dinamismo, nell’ultimo triennio, di Potenza nei confronti di Matera.Infatti, in termini complessivi regionali, nel periodo 1995-2002 il divario della Basilicata con la media nazionale si riduce di quasi sette punti percentuali: posta l’Italia pari a 100, si passa dal 68,2 del 1995 al 73,5 del 2002. Al contrario, all’interno delle province si assiste ad una crescita costante del valore aggiunto pro capite della provincia di Potenza, che ha mostrato un lieve disequilibrio tra il 1997 e il 1998; seguita dalla provincia di Matera che, al contrario, sembra aver registrato una crescita “a balzi” piuttosto articolata, seguendo un percorso che può essere definito “sinusoidale” (Tab.1).Sempre con riferimento all’evoluzione realizzata in termini di valore aggiunto per abitante, nel periodo 1995 – 2002 la regione ha conseguito tre avanzamenti nella graduatoria costruita a livello nazionale:

� un primo balzo, ascrivibile ad entrambe le province, l’ha realizzato nel 1996, quando, posto il valore medio nazionale uguale a 100, l’indice regionale raggiunge e oltrepassa il livello 70, già superato peraltro da Potenza, che non è quasi mai scesa sotto tale quota;

� un secondo balzo che si verifica nel 1999, quando soprattutto per effetto dell’ottima performance di Matera si perviene ad un indice regionale pari a 72,8;

� il terzo balzo sembra essersi realizzato nell’anno finale della serie, in corrispondenza del quale, per effetto esclusivamente dell’ulteriore avanzamento messo a segno da Potenza, si perviene ad un valore (73,5) solo del 26,5% più basso di quello medio nazionale.

84

Page 86: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 1 – Il valore aggiunto pro capite nelle province della Basilicata (Italia=100)

Anni POTENZA MATERA BASILICATA19951996199719981999200020012002

70,472,073,072,372,972,673,275,1

64,066,666,368,972,770,470,670,6

68,270,270,471,172,871,072,373,5

Fonte: Osservatorio Regionale Banche-Imprese

Lo sviluppo dell’economia locale è stato sostenuto negli anni da un tessuto produttivo che cresce, ma che è ancora limitato da un eccessivo “nanismo” e da una integrazione della filiera produttiva presente nei settori di specializzazione che potremmo definire ancora troppo “leggera” e “corta”, anche se alcuni segnali di miglioramento si intravedono sullo sfondo.Un percorso tutto da intraprendere e che dovrebbe portare ad una integrazione dell’organizzazione produttiva sia di tipo verticale che orizzontale, dove i soggetti presenti nel sistema economico non agiscono come tante singole cellule ma soprattutto si organizzano come un unico, anche se complesso, tessuto produttivo integrato che favorisce la creazione di “reti lunghe” le cui basi sono sul territorio, ma i cui terminali possono collocarsi all’interno del sistema economico internazionale.Quindi, una delle priorità è rappresentata dalla necessità di una crescita dimensionale delle unità. Un processo ancora debole ma in atto e che va sostenuto.

Grafico 1 - Valore aggiunto pro capite nelle province della Basilicata (Italia=100)

60

65

70

75

80

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

POTENZA MATERA BASILICATA

A questo proposito sembrerebbe che l’Italia, dalla fine degli anni novanta, stia conoscendo una dinamica lenta ma ininterrotta di “sganciamento” dall’eccessivo nanismo dimensionale

85

Page 87: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

che è stato spesso indicato come una delle cause principali della non soddisfacente competitività delle imprese.Tale evoluzione si evince anche dalla modifica del peso delle società di capitale sul totale dello stock di imprese e sulle nuove imprese; ebbene, dal 1998 al 2002, anche in Basilicata, si registra una significativa riduzione dell’incidenza delle ditte individuali a favore di una maggiore presenza di società di capitale.Ed ancora, comincia ad affermarsi sul territorio nazionale un fenomeno, conosciuto e studiato solo da pochi anni: i gruppi di impresa.Essi sono costituiti da circa 122mila imprese italiane, di cui circa 115mila sono società di capitale.Rispetto a questo fenomeno, la Basilicata, come del resto il Mezzogiorno, può considerarsi in una posizione marginale, anche se si registrano alcuni segnali di cambiamento.L’ultimo dato disponibile dimostra un’incidenza delle imprese lucane operanti in gruppo pari a circa 383 unità (0,3% del totale nazionale), costituite soprattutto da imprese del settore terziario (49%) e del settore industriale (46,5%).A livello provinciale, i segnali più evidenti provengono dalla provincia di Potenza, con una maggiore incidenza delle imprese costituite in gruppo sul totale regionale (62,4%).

Tab. 2 – Composizione percentuale delle imprese attive per forma giuridica e per provincia (1998)Forma giuridica Potenza Matera Basilicata ItaliaSocietà di capitale

Società di personeDitte individualiAltre forme giuridiche

3,08

6,86

87,702,36

3,577,2085,873,35

3,256,9787,082,70

9,217,671,41,8

Totale 100,00 100,00 100,00 100,00Fonte: Elaborazione Ist.. Tagliacarne su dati Unioncamere

Tab. 3 – Composizione percentuale delle imprese attive per forma giuridica e per provincia (2002)Forma giuridica Potenza Matera Basilicata ItaliaSocietà di capitale

Società di personeDitte individualiAltre forme giuridiche

4,47,984,92,8

4,77,684,63,1

4,57,884,82,9

11,517,968,62,0

Totale 100,00 100,00 100,00 100,00Fonte: Elaborazione Ist.. Tagliacarne su dati Unioncamere

Tab. 4 – I gruppi di impresa in Basilicata (2000)Forma giuridica Potenza Matera Basilicata ItaliaSocietà di capitale

Società di personeDitte individuali

5115118

11

6370

17178188

1.56439.38780.804

Totale 239 144 383 121.755Fonte: Elaborazione Ist. Tagliacarne su dati Unioncamere

Se il contributo delle imprese, con tutti i limiti evidenziati nelle pagine precedenti si è rivelato conforme agli obiettivi di crescita, un altro fattore determinante per il raggiungimento del “take off“ dell’economia regionale è rappresentato dalla crescita della

86

Page 88: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

componente estera della domanda aggregata.Infatti, uno dei principali problemi che l’economia lucana dovrà affrontare in questo nuovo decennio sarà appunto il passaggio da un modello di sviluppo di tipo endogeno che, pur con fatica e con tante contraddizioni si è cercato di perseguire negli ultimi anni, verso un modello di sviluppo interrelato che ponga al centro del dibattito la capacità del territorio di internazionalizzarsi.Un contesto locale, quindi, che dovrà necessariamente valorizzare le vocazioni produttive del territorio ma che sia aperto verso l’esterno, in quanto puntare solo sul “locale” (in termini di fattori di produzione e rapporti tra istituzioni locali) con la creazione di una sorta di “frontiera virtuale” potrebbe condurre nel tempo ad un rallentamento dello stesso processo di crescita e una perdita costante di competitività verso i principali partners economici esteri.Un percorso di internazionalizzazione che non solo dovrà portare ad un miglioramento della propensione all’esportazione del “sistema Basilicata”, ma soprattutto favorire la costituzione di rapporti con l’estero più complessi ed evoluti, come accordi di cooperazione tra imprese, joint venture, delocalizzazioni produttive finalizzate non tanto a reperire i benefici di un costo del lavoro più basso, ma soprattutto come strategia di “aggressione” di nuovi mercati di sbocco, etc. Ciò significa non tanto internazionalizzare le singole imprese (quelle più dinamiche già lo fanno da sole), quanto internazionalizzare e soprattutto globalizzare l’intera economia della Basilicata attraverso un processo che potremmo definire di “internazionalizzazione dei territori”.

Grafico 2 - Composizione % delle imprese attive per forma giuridica e per provincia. Anno 1998

0102030405060708090

100

Potenza Matera Basilicata Italia

Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme giuridiche

87

Page 89: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Grafico 4 - I gruppi di impresa in Basilicata. Anno 2000

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200

Potenza

Matera

Basilicata

Società di capitale Società di persone Ditte individuali

Grafico 3 - Composizione % delle imprese attive per forma giuridica e per provincia. Anno 2002

0

10

20

30

4050

60

70

80

90

Potenza Matera Basilicata Italia

Società di capitale Società di persone Ditte individuali Altre forme giuridiche

88

Page 90: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Da qui la conclusione che occorre sostenere la crescita della ricchezza prodotta dall’economia lucana anche attraverso un aumento dell’apertura ai mercati esteri e un miglioramento della capacità di attrazione di investimenti stranieri sul territorio provinciale in quanto, se in termini dinamici la situazione è evidentemente migliorata, in termini strutturali i differenziali sono ancora molto elevati.Infatti, vale la pena rilevare a questo riguardo che, negli ultimi anni novanta e nei primi duemila, le province lucane in genere hanno registrato una propensione all’export più bassa di circa 10 punti percentuali rispetto alla media nazionale (14,45% per Potenza e 12,38% per Matera, contro il 23,56% dell’Italia).

Tab. 5 – Valori (in %) della propensione all’esportazione in rapporto al PIL1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

Potenza 4,72 5,37 3,99 14,37 16,89 13,73 14,45Matera 10,36 8,27 8,47 8,47 9,25 12,88 12,38Basilicata 6,53 6,31 5,42 12,43 14,29 13,45 13,76ITALIA 22,66 21,67 21,97 22,03 21,54 23,99 23,56Fonte: Elaborazioni Ist. Tagliacarne su dati ISTAT.

Al fine di favorire questi processi, occorrerà creare un ambiente economico favorevole nel quale le singole componenti possano dare il loro contributo alla crescita.Ci si riferisce a: una maggiore dotazione infrastrutturale, intesa non solo in termini di infrastrutture di trasporto, ma soprattutto in relazione alle infrastrutture tecnologicamente più avanzate, come le reti di comunicazione e la produzione di energie “alternative”; un miglioramento della qualità dei servizi reali offerti alle imprese al fine di agevolare la crescita dimensionale del sistema delle micro e piccole imprese; un’accelerazione del processo di affiancamento, già in atto, da parte del sistema creditizio locale alle imprese soprattutto di più piccole dimensioni.Sul primo aspetto la situazione è molto articolata.Dai risultati della

Grafico 5 - Valori % della propensione all'esportazione in rapporto al PIL

0

5

10

15

20

25

30

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001

Potenza Matera Basilicata ITALIA

89

Page 91: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

ricerca dell’Istituto Tagliacarne relativa alla dotazione infrastrutturale delle regioni si rileva come la Basilicata nel 1999 si trovi in una situazione difficile, avendo conseguito un valore dell’indice generale pari a 43,3, lontano dalla media nazionale ma addirittura rispetto ad altre realtà meridionali meno dotate: nella graduatoria provinciale per dotazione di reti bancarie (Italia = 100), la regione registra infatti un valore dell’indice pari a 35,5 con un lieve miglioramento rispetto al 1991 (33,8).La scarsa dotazione di infrastrutture “avanzate” (reti telefoniche e telematiche, servizi e reti bancarie) è un evidente segnale di barriera allo sviluppo del territorio nel prossimo futuro.Il dettaglio provinciale consente di qualificare Potenza come la provincia lucana con la migliore dotazione infrastrutturale.Essa assume il valore più elevato dell’indice generale (47,8), in linea con il dato regionale; l’indicatore provinciale relativo a rete stradale, reti bancarie, strutture culturali, ricreative, sanitarie e per l’istruzione mostra invece un dato superiore alla media regionale, rimanendo comunque inferiore al dato nazionale.

Tab. 6 – Indicatori di dotazione infrastrutturale (Italia = 100) Anni 1991-1999

CATEGORIE DI OPERE Anno 1991 Anno 1999

Rete stradaleRete ferroviariaPorti (e bacini di utenza)Aeroporti (e bacini di utenza)Impianti e reti energetico-ambientaliStrutture e reti per telefonia e telematicaReti bancarie e di servizi variStrutture culturali e ricreativeStrutture per l’istruzioneStrutture sanitarie

Matera

66,7

21,913,57,549,432,325,59,536,928,1

Potenza

90,6

33,46,22,240,431,138,161,159,835,1

Basilicata

82,3

29,48,74,043,531,533,843,251,932,7

Matera

81,798,816,36,543,647,328,627,843,731,9

Potenza

96,662,05,52,139,134,539,255,360,537,1

Basilicata

91,474,89,33,640,739,035,545,854,735,3

TOTALE 29,3 40,1 36,4 42,8 43,6 43,3TOTALE SENZA PORTI 31,1 43,9 39,5 45,7 47,8 47,1

Fonte: Istituto Tagliacarne Unioncamere

Queste ultime considerazioni danno lo spunto per un’ulteriore riflessione.Il terziario che si è sviluppato nell’economia lucana è un ibrido tra un settore trainato dai servizi tradizionali e dalla Pubblica Amministrazione (che si concentra soprattutto in provincia di Potenza) e un comparto che sostiene più direttamente lo sviluppo (terziario avanzato, servizi alle imprese, servizi creditizi, etc.) o che comunque affianca le traiettorie di crescita del tessuto produttivo.Ma si tratta di un’area nella quale i tassi di interesse a breve praticati dalle banche sono tra i meno elevati delle province meridionali (Potenza, 6,85%; Matera, 7,23%) anche se più alti rispetto ai tassi medi nazionali (5,84%), grazie anche ad una quota di sofferenze sugli impieghi non eccessivamente elevata.

90

Page 92: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 7 – Il sistema creditizio in Basilicata1

Dotazione di reti bancarie e servizi vari(media Italia = 100)

Tassi di interesse a breve(aggiornato al 31/12/02)

% sofferenze su impieghi(aggiornato al 31/12/02)

MateraPotenza

28,639,2

7,236,85

13,618,5

Basilicata35,5 6,97 17,0

Italia 100,0 5,84 4,50Fonte: Istituto Tagliacarne – Banca d’Italia

In tale contesto, dato che il mercato nazionale e quello di alcuni paesi europei costituiscono il principale sbocco dei beni e servizi prodotti dal sistema produttivo lucano, l’andamento lento, per non dire eccessivo,di tali mercati nella prima metà del 2003 ha avuto effetti negativi sull’economia della Basilicata.L’andamento congiunturale del sistema industriale regionale, hanno mostrato nei primi mesi del 2003, una fase di affaticamento.Gli indici della produzione calano fra il primo semestre del 2002 e il corrispondente periodo del 2003, del 4.6% nell’industria in senso stretto, in particolare nel settore metalmeccanico, estrattivo e chimico, del tessile e agroalimentare e del 6,7% nell’edilizia. (Fonte Osservatorio Banche Impresa). Il rallentamento produttivo è stato accompagnato da un calo delle vendite sull’estero che hanno subito una contrazione del 21,1% in termini di quantità e del 14.7% in valore. In tale ottica, per la marcata specializzazione settoriale che caratterizza la struttura dell’export lucano, tale andamento è da attribuirsi essenzialmente alla riduzione delle vendite sull’estero di mezzi di trasporto(che costituiscono più del totale dell’export regionale), dovute alle note difficoltà del gruppo FIAT, e di prodotti agricoli, nonché al settore dei minerali energetici (Petrolio greggio) Nell’insieme, i dati di Unioncamere-Prometeia hanno segnalato per il 2003, una crescita del PIL regionale pari allo 0,9% superiori quindi all’andamento nazionale( +0,4%-0,5%) e per il 2004 una crescita del PIL regionale dell’1,9%.

1.2 Settore agricoloQuesto Settore, continua ad avere un peso rilevante nel sistema economico regionale: la caratteristica principale è data dalla forte specializzazione agricola, testimoniata dal valore estremamente elevato dall’indicatore relativo alla presenza percentuale di operatori del settore. Grande importanza assume l’industria agro-alimentare, considerando che, la trasformazione del frumento, la lavorazione della frutta e degli ortaggi e dei prodotti zootecnici ha conosciuto in quest’ultimi tempi una sensibile crescita favorendo in questo modo l’occupazione e lo sviluppo delle imprese regionali. Per quanto riguarda in particolare l’agricoltura, è da rilevare che, nonostante il progressivo assottigliamento della forza-lavoro occupata, ridottasi nel 2002 al 10,3% dell’intera economia regionale, la produttività del settore rimane ancora tra le più basse d’Italia. E’ vero, d’altra parte, che gli sforzi compiuti negli ultimi anni per recuperare almeno una parte del terreno perduto sono stati notevoli; e lo dimostra il fatto che soltanto nel 2001, come risulta dalle rilevazioni

1 I tassi di interesse provinciali sono stati stimati dall’Istituto Tagliacarne sulla base delle informazioni statistiche fornite dalla Banca d’Italia.

91

Page 93: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

dell’Unacoma, sono stati immatricolati nella regione un totale di 705 trattrici, 20 mietitrebbiatrici, 6 motofalciatrici, 65 motozzappatrici ed 81 motoagricole. Ed è anche vero che, sia pure attraverso una serie di ampie oscillazioni riconducibili alle peculiari caratteristiche delle colture esistenti, l’incremento medio annuo del periodo 1995-2002, espresso sempre in termini reali, abbia conseguito un apprezzabile 4,4%. Ma si tratta tuttavia di progressi che vengono letteralmente fagocitati dal netto peggioramento delle ragioni di scambio tra l’agricoltura e gli altri settori. Basta rilevare che a fronte di un incremento del 21,7% conseguito, tra il 1995 ed il 2002, dai prezzi impliciti nel valore aggiunto dei settori extragricoli, i prodotti dell’agricoltura hanno appena raggiunto il 4,5%.

Secondo i risultati provvisori, nel 2000 esistono in Italia 2.611.580 aziende agricole, forestali, zootecniche, con una diminuzione di 411.764 unità rispetto alla situazione accentuata con il precedente censimento agricolo del 1990. Rispetto alla tendenza nazionale, che ha visto una diminuzione delle aziende agricole pari al 13.6%, i dati per ripartizione geografica e per regione mostrano variazioni di entità piuttosto differenziate. Nelle regioni del Mezzogiorno il confronto tra i due censimenti pone in luce dinamiche piuttosto differenti. Sebbene la tendenza prevalente sia ad una diminuzione relativa del numero di aziende agricole inferiore a quella media nazionale, in Abruzzo e nel Molise i tassi di variazione, sono stati ad essa superiori (rispettivamente –21.9%, e –17.7%), mentre la Puglia è l’unica regione italiana a segnare un pur contenuto aumento delle aziende agricole pari a +1.2%. Le aziende con superficie agricola utilizzata (SAU) sono risultate2.564.979, pari al 98.2% dell’universo nazionale.La forma di utilizzazione più diffusa è quella delle coltivazioni permanenti, si tratta di 1.844.117 unità che coltivano vite, olivo e alberi da frutta. Questo tipo di colture sono diffuse tra le regioni meridionali. Prati permanenti e pascoli sono forme di utilizzazione dei terreni praticata rispettivamente del 12.7% e 9.3% delle aziende italiane. Le aziende con prati e pascoli sono più numerose nelle zone settentrionali, mentre in quelle meridionali prevalgono le aziende con pascoli. I pascoli sono forme di utilizzazione ad alta diffusione relativa particolarmente in Sardegna (27.7%), Basilicata (26,9%), Molise (15.7%). La Basilicata offre una notevole varietà di prodotti agricoli riconoscibili per tipicità e per caratteristiche organolettiche. L’offerta dei prodotti di qualità rappresenta peraltro un elemento strategico per il territorio rurale, considerate le recenti tendenze dei consumatori che premiano in misura sempre maggiore i prodotti specifici. Infatti il prodotto di qualità è un elemento di richiamo turistico per il territorio di origine secondo solo agli aspetti artistici e culturali del territorio.Spesso però le ridotte produzioni che non hanno una dimensione adeguata per entrare nei circuiti della GDO e la scarsa valorizzazione rischiano di lasciare occulte, o comunque di conosciute solo a livello locale risorse che meriterebbero una maggiore notorietà.

Pertanto si mira:

� all’incentivazione della commercializzazione dei prodotti DOC, DOP, IGP, IGT e con attestati di specificità alimentare, dei prodotti biologici e dei prodotti con marchi di qualità certificati dalle autorità competenti ai sensi delle disposizioni comunitarie;

� alla ricerca di nuovi sbocchi di mercato per tali prodotti;

92

Page 94: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

� a favorire l’integrazione tra attività agrituristiche e di turismo rurale e la commercializzazione dei prodotti di qualità;

� alla conservazione della memoria storica, nonché della presenza dell’attività agricola e agroalimentare della aree rurali, attraverso la riscoperta di prodotti e sapori.

Per far sì che questo accada bisogna migliorare la competitività dei sistemi agricoli ed agroindustriali in un contesto di filiera attraverso l’introduzione di innovazioni, rafforzando le funzioni commerciali e la gestione integrata in tema di qualità e sicurezza al fine di ridurre il quantitativo di rifiuti da smaltire l’uso delle risorse naturali e il potenziale inquinante. La Giunta Regionale, nel settore agricolo, ha approvato alcune integrazioni ai tre bandi già pubblicati per la connessione di contributi in agricoltura2: i bandi finanziano iniziative a favore della commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità, a sostegno degli investimenti nelle aziende agricole e per il miglioramento delle condizioni di trasformazione. Inoltre, è stato approvato il Piano Triennale di Servizi in Agricoltura che, con stralci annuali, consentirà un migliore coordinamento di tutti i soggetti che offrono servizi al settore, sulla base del coordinamento della Regione. E’ stato infine pubblicato, a cura dell’Istituto per il Commercio estero di Puglia e Basilicata e del Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale, il “repertorio dei Vini in Basilicata”. Nella guida, rientrante nelle attività previste dall’accordo di programma tra Regione Basilicata e Ministero delle Attività Produttive, sono inserite 39 aziende vinicole che imbottigliano i più pregiati vini lucani.

1.3 Settore industrialeLo schema di Documento Annuale di Programmazione Economica e Finanziaria (DAPEF), approvato dalla Giunta Regionale il 22/07/2003, ha offerto al confronto politico gli elementi e le coordinate che contraddistinguono l’attuale fase di evoluzione del sistema industriale ed istituzionale della Regione. Se si parte, però, da una analisi completa dello scenario industriale del Mezzogiorno, si nota come quello delle regioni del Sud Italia sia molto più basso rispetto a quello del centro-nord e della media europea: ogni mille abitanti sono presenti 44 occupati nell’industria in senso stretto a fronte, rispettivamente, di un valore di 117,6 e di 84,2. Il tasso di industrializzazione è inferiore anche a quello osservato nei paesi di nuova adesione. La presenza di occupazione manifatturiera, tuttavia, è disomogenea a livello regionale: in Abruzzo il tasso di industrializzazione è pari a 89,5 ed è prossimo alla media nazionale (91,1). Rispetto alla media del mezzogiorno sono più industrializzate la Basilicata al primo posto (64,5), il Molise (63), la Puglia (52,4) e la Campania (44,8). Il tasso è lievemente inferiore in Sardegna (43.6). Sicilia e Calabria registrano pesanti ritardi nell’industrializzazione. Il tessuto produttivo del Mezzogiorno appare particolarmente polverizzato ed orientato verso produzioni tradizionali a più basso valore aggiunto. Il 49,3% delle unità locali manifatturiere ha un solo addetto (34,5% nel Centro-Nord), il 6,1% appartiene alla classe 10-19 (10,9% nel resto del Paese).

2 BUR n. 68 del 19/09/2003.

93

Page 95: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Particolarmente sottodimensionate risultano, inoltre, le classi dimensionali maggiori: nel Mezzogiorno il 4,4% delle unità locali ha 20 o più addetti e lo 0,5% ne ha almeno 100 (rispettivamente 8,1% e 0,5% per il Centro-Nord). Il 15,7% dell’occupazione manifatturiera si concentra nelle industrie alimentari, con un indice di specializzazione (rapporto tra il peso percentuale del settore nel Mezzogiorno e l’analogo peso per l’Italia) pari a 1,7. Il settore tessile e dell’abbigliamento incide per il 12,6% sul complesso dell’occupazione manifatturiera ed è maggiormente presente rispetto al resto del Paese. Tra gli altri settori di specializzazione nel Mezzogiorno sono presenti le raffinerie di petrolio, la fabbricazione di mezzi di trasporto (sul settore incidono, come noto, le unità locali del gruppo FIAT localizzate nel Sud), la fabbricazione e lavorazione di minerali non metalliferi (vetro, ceramica), l’industria del legno e le industrie conciarie. Il Mezzogiorno è despecializzato, al contrario, in alcuni dei settori a maggiore valore aggiunto: apparecchiature elettriche ed ottiche, chimica, produzione e lavorazione del metallo, gomma e plastica, fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici. Il maggiore orientamento della struttura produttiva del Mezzogiorno verso produzioni tradizionali trova conferma da una riclassificazione degli addetti manifatturieri per settori di intensità tecnologica: le attività ad alta tecnologia incidono per il 6,9% e non differiscono in misura significativa rispetto al resto del Paese (nel Centro-Nord pesano per il 7,2%). Una distanza maggiore si osserva per i settori a tecnologia medio-alta (17,8% a fronte del 24,9% del Centro-Nord) e per la più diffusa presenza di imprese a bassa tecnologia.

94

Page 96: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. C 1 – Tasso di industrializzazione, 2003

*Occupati nell’industria in senso stretto ogni 100 abitanti. Fonte: elaborazioni su dati Eurosat

UE 25 84.2

Francia 73.8Germania 105.3Grecia 52.4Irlanda 76.9Portogallo 103.1Spagna 75.6

Abruzzo 89.5Molise 63.0Campania 44.8Puglia 52.4Basilicata 64.5Calabria 23.1Sicilia 29.7Sardegna 43.6

Centro – Nord 117.6Mezzogiorno 44.0Italia 91.1

Cipro 56.2Repubblica Ceca 139.6Estonia 110.5

Lettonia 84.0Lituania 85.5Ungheria 99.3Malta 83.6Polonia 80.8Slovenia 142.2Repubblica Slovacca 117.9

95

Page 97: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. C 2 – La struttura dimensionale del settore manifatturiero*

1 2--9 10--19 20--49 100 e oltre

Totale

Abruzzo 40.6 42.6 8.5 7.1 1.3 100.0

Molise 46.1 40.7 6.5 5.9 0.8 100.0

Campania 50.1 38.5 6.6 4.3 0.5 100.0

Puglia 46.5 41.2 7.2 4.7 0.4 100.0

Basilicata 48.8 40.0 6.1 4.0 1.1 100.0

Calabria 56.7 37.2 4.0 1.9 0.2 100.0

Sicilia 53.0 40.1 4.4 2.3 0.3 100.0

Sardegna 48.1 43.4 5.5 2.6 0.5 100.0

Centro-Nord 34.5 46.6 10.9 7.0 1.1

Mezzogiorno 49.3 40.2 6.1 3.9 0.5 100.0

Italia 38.0 45.1 9.7 6.3 1.0 100.0 * Unità locali per classi di addetti

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi 2001

96

Page 98: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. C 3 – La specializzazione settoriale delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno

Peso % degli addetti sul

totale industria

manifatturiera

Indice di specializzazione

(a)

Settori a maggiore specializzazione

Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio,

trattamento combust. Nucleari

Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco

Fabbricazione di mezzi di trasporto

Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali

non metalliferi

Industria del legno e dei prodotti in legno

Industrie conciarie, fabbricazione di prodotti in cuoio,

pelle e similari

Industrie tessili e dell’abbigliamento

Settori despecializzati

Fabbricazione macchine elettriche e apparecchiature

elettriche ed ottiche

Produzione di metallo e fabbricazione di prodotti in

metallo

Altre industrie manifatturiere

Fabbricazione di pasta-carta, carta e prodotti di carta;

stampa ed editoria

Fabbricazione di mobili

Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e

artificiali

Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche

Fabbricazione macchine ed apparecchi meccanici;

installazione e riparazione

Totale manifatturiero

1,3

15,7

8,3

7,3

4,7

4,7

12,6

8,7

15,5

5,4

4,3

4,0

3,0

3,0

5,5

100,0

2,60

1,70

1,47

1,42

1,29

1,12

1,02

0,91

0,90

0,83

0,81

0,77

0,72

0,68

0,45

1,00

97

Page 99: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. C 4 – Ripartizione addetti manifatturieri per livello di intensità tecnologica (%), 2001

Alta Tecnologia

Tecnologia Medio-Alta

Tecnologia Medio-Bassa

Bassa Tecnologia

Totale

Abruzzo 8.7 19.4 26.0 45.8 100

Molise 2.1 23.5 26.4 48.0 100

Campania 10.0 18.8 24.7 46.5 100

Puglia 3.9 13.7 27.1 55.3 100

Basilicata 1.9 34.1 25.1 38.9 100

Calabria 3.5 13.8 30.7 52.0 100

Sicilia 8.5 17.1 24.1 40.3 100

Sardegna 4.3 17.9 234.0 43.8 100

Centro-Nord 7.2 24.9 27.9 40.0

Mezzogiorno 6.9 17.8 27.9 47.4 100

Italia 7.2 23.7 27.9 41.2 100

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimento Generale dell’Industria e dei Servizi 2001

1.4 I distretti industrialiUn’isola a parte è costituita dal distretto industriale del salotto che si trova tra i tufi lucani e la Murgia pugliese, nel triangolo formato dal capoluogo Materano e i paesi di Altamura e Santeramo in Colle nella provincia di Bari. Matera può essere considerata la capitale del polo. Anche il distretto industriale della corsetteria di Lavello, in provincia di Potenza, nato all’inizio degli anni 90, costituisce una realtà dove operano 52 imprese artigiane, specializzate nella corsetteria (reggiseno, costumi da bagno e body) che vengono commercializzati sia in Italia che all’estero. Le imprese hanno un fatturato complessivo di 40 miliardi, con circa 400 dipendenti. Negli ultimi anni sono stati effettuati investimenti per 20 miliardi per il potenziamento delle strutture. Di queste aziende 40 lavorano per conte terzi, in particolare per la GS di Modena.Queste imprese devono fare i conti con la carenza di operai specializzati, ma anche con vincoli burocratici e con insufficienza di aree industriali attrezzate. L’area del lavellese è ormai satura, l’obiettivo è quindi quello di creare un altro polo sul tipo di quello del salotto materano puntando sulle buone intenzioni degli imprenditori.

98

Page 100: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Ma sicuramente è il distretto industriale del salotto di Matera, dove alla fine degli anni sessanta ha cominciato a produrre mobili in stile Pasquale Natuzzi e nel 1967 ha insediato il suo primo piccolo stabilimento di salotti; già nel 1973, ad esser una realtà in crescita, con 50 dipendenti e una produzione destinata interamente al mercato italiano. Oggi , il gruppo Natuzzi, quotato dal '93 a Wall Street, con quattro società di produzione (Natuzzi Salotti, Softaly, Diellesse, e Italsofa), con quasi mille miliardi di fatturato e con 4.000 dipendenti nel 1999, è il leader mondiale nella produzione dei divani imbottiti in pelle per fatturato, per utili, e per presenza nel mercato (20% del mercato americano, 5% di quello europeo). Insieme alla Natuzzi, la Calia Salotti di Matera, con 90 miliardi di fatturato e 500 dipendenti nel 1999, la Nicoletti Salotti di Matera, con 150 miliardi di fatturato e 500 dipendenti nel 1999, e altri salottifici del "triangolo" sono riusciti a strappare ai maestri artigiani della Brianza e di altri distretti lo scettro italiano del primato nel settore del mobile imbottito. Un aspetto particolarmente rilevante è costituito dalla forma organizzativa introdotta da Natuzzi che ha decentrato alcune fasi - la costruzione dello scheletro del divano in compensato, il taglio del poliuretano - per concentrarsi su altre fasi, come il design, il reperimento delle pelli e la loro preparazione, il taglio, il montaggio e il controllo finale, la commercializzazione. L'assemblaggio del divano è fatto all'interno con un sistema simile ad una catena di montaggio, mentre i vari pezzi (fusto, imbottitura, etc.) sono prodotti all'esterno. I tempi sono controllati dalla casa madre, così come la rifinitura e l'imballaggio e, a monte, il disegno e la compilazione del catalogo. Questo tipo di organizzazione, che ha consentito di abbinare un sistema in parte di tipo fordista con alcuni elementi di flessibilità, oltre a ridurre molto i costi di produzione, ha comportato la nascita sul territorio di un certo numero di imprese (spesso per iniziativa di ex-operai Natuzzi) di semilavorati in grado di soddisfare le richieste anche delle altre imprese di salotti che a partire dagli anni '80, sulla scia di Natuzzi, sono sorte, a cavallo tra la Puglia e la Basilicata. A Matera, ad esempio, sono nate due imprese di media dimensione promosse da due ex soci di Natuzzi, Calia e Nicoletti, ad Altamura, dove già negli anni '50 c'erano alcuni salottifici, ne sono nati di nuovi, altrettanto è avvenuto a Bitonto, vicino Bari, mentre a Santeramo si è stata allargata la fabbrica di Natuzzi. La particolare localizzazione delle imprese del salotto - da una parte con il gruppo Natuzzi a Santeramo in Colle, dall'altra con Calia, Nicoletti ed altre a Matera, altre ancora ad Altamura e a Bitonto - ha permesso finora la convivenza di un insieme di imprese così diverse sia per dimensione sia per organizzazione produttiva. Infatti, accanto a piccole imprese specializzate in fasi della produzione (i laboratori localizzati nelle vecchie stalle e nei garage che sono spuntati come funghi in ogni parte del triangolo), vi sono imprese di media dimensione che producono l'intero prodotto all'interno ed altre che in parte decentrano; alcune che operano singolarmente e altre che sono riunite in gruppi.Dall'altra parte, sia la Natuzzi, sia la Nicoletti che altri importanti produttori hanno realizzato o stanno realizzando nuovi investimenti nel triangolo.La Nicoletti ha costruito nell'area industriale del Borgo La Martella, alla periferia di Matera, uno stabilimento ad altissimo livello tecnologico. Oggi, l'intera attività produttiva del gruppo Nicoletti si concentra in sei stabilimenti, integrati tra loro ed estesi su una superficie complessiva di 25 mila mq nella zona industriale di Matera. La produzione, destinata alla fascia medio-alta del mercato, è rappresentata per l'80% da divani e poltrone in pelle e per il restante 20% da prodotti rivestiti in tessuto e alcantara. Il nuovo stabilimento "La Martella", è stato inaugurato ai primi di dicembre del 1999.

99

Page 101: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Interamente cablato e altamente tecnologico. Per la prima volta in Italia viene impiegata la macchina per il taglio della pelle "water-jet", un impianto che con un sistema laser estremamente sofisticato è in grado di leggere i difetti ed il perimetro di ogni pelle, impostare automaticamente le dimensioni e tagliare con un getto d'acqua e aria a 20 mila atmosfere. Il gruppo Flep, un'azienda di divani nata a Bitonto nel 1981 e cresciuta negli anni fino a raggiungere, nel 1996, 80 miliardi di lire di fatturato consolidato, ha investito, attraverso la società controllata Divania, per realizzare un nuovo stabilimento nell'area industriale di Medugno (Bari) per la produzione di divani in pelle di alta qualità, destinati per il 60% al mercato USA, per il 25% all'Europa e per la parte restante al Giappone e ad altri paesi asiatici. La Natuzzi ha realizzato in località Iesce, a pochi chilometri da Matera, nel territorio comunale di Santeramo, "una cittadella del salotto". La cittadella, la chiave di volta del cosiddetto progetto "Natuzzi 2000", unisce altissima tecnologia a capacità manuali di tipo artigianale e copre sul posto tutto il processo produttivo in pelle e tessuto, dall'approvvigionamento della materia prima al prodotto finale. Per di più, a Iesce, a pieno regime nel 2002, la Natuzzi darà lavoro a circa 5.000 addetti, dei quali circa 3.000 nuovi occupati. L'investimento realizzato sta consentendo alla Natuzzi di quadruplicare la produzione rispetto al 1° gennaio 1994 e di concentrare la maggior parte delle proprie attività, prima sparse in 70 unità in Italia, tra stabilimenti e magazzini, di cui 41 nel triangolo, "per razionalizzare l'intera catena produttiva". Negli ultimi anni, nel distretto hanno cominciato a localizzarsi anche imprese del Nord attratte dal tessuto di piccole imprese a cui affidare parte della produzione. Lo stesso divano viene prodotto in quattro giorni in Brianza e qui in mezza giornata, e la qualità è comunque di buon livello. Il rapporto di sintesi, che segue, contiene l'analisi di alcuni dei principali distretti industriali italiani, suddivisi per regione, ed ha lo scopo di fornire gli elementi conoscitivi essenziali relativi al territorio interessato dal distretto, al settore produttivo che lo caratterizza ed alle sue peculiarità. La mancata definizione di criteri unici per la individuazione dei distretti industriali ha comportato una vera e propria proliferazione di classificazioni, realizzate dall'Istat e da diversi istituti di ricerca (Tagliacarne, Sole 24 Ore, Ceris/Cnr, Censis etc.), ed ottenute sulla base dei diversi criteri adottati, il che ha comportato la coesistenza di mappature diverse con dati non omogenei. Le diverse analisi sui distretti traggono comunque origine da indagini territoriali su un fenomeno che si è verificato soprattutto nel Nord del Paese, a partire dagli anni '60 e che è caratterizzato dalla crescita di sistemi produttivi locali con una elevata concentrazione di imprese industriali, prevalentemente di piccole e medie dimensioni, e da una elevata specializzazione produttiva. I distretti sono generalmente composti da aziende a forte tradizione artigianale. Distretti industriali si sono sviluppati negli ultimi decenni in maniera molto autonoma ed hanno concentrato la loro attenzione su nicchie di mercato sempre più definite, sviluppando notevoli vantaggi competitivi. Nel Mezzogiorno, l'evoluzione dei distretti non ha seguito il processo di formazione che ha caratterizzato quelli del Nord del Paese, ma si può senz'altro affermare che esistono poli con processi di crescita localizzati e cumulativi che hanno reso possibile lo sviluppo di aree arretrate. Il legislatore ha previsto la possibilità, per le Regioni, di definire e localizzare i distretti industriali, ai fini dell'erogazione di finanziamenti ed agevolazioni. Nell'ambito dell'ordinamento, i principali riferimenti normativi sono costituiti da: -legge 317 del 5 ottobre 1991, art. 36-decreto del ministro dell'industria del 21 aprile 1993-legge n. 266 del 7 agosto 199-legge 140/99. In base a questa normativa, dieci

100

Page 102: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

amministrazioni regionali hanno provveduto alla individuazione dei distretti industriali di loro

competenza (Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Sardegna, Toscana e Veneto). La tabella riportata di seguito, è relativa all'elenco dei distretti industriali approvati dalle Regioni. Anche l'intervento degli enti regionali non ha contribuito però ad una chiarificazione del problema della mappatura, anzi, in qualche misura, lo ha complicato perché si è aggiunta un'ulteriore tipologia classificazione. A titolo esemplificativo si riporta la tabella predisposta da Ceris/Cnr che dà il senso della difficoltà di avere dati certi sul numero dei distretti, sulla loro denominazione e localizzazione, sulle caratteristiche produttive, ecc..

Tab.1 Le specializzazioni produttive dei distretti industriali individuati dalle regioni al 1° aprile 2005.

N. Regioni Tessile, Abbigliamento

Prodotti per l’arredamento;

lavorazione di minerali non metalliferi

Meccanica Pelli, cuoio, calzature

Alimentari, Agroindustria

Oreficeria, Strumenti musicali, Giocattoli

Altre attività industriali

Altre attività non industriali

Totale

Regioni Numero distretti industrialiIndividuazione regionale

Indagine Istat

Indagine Sforzi Tagliacarne Sole

24OreIndagine Ceris

Piemonte 25 16 2 14 4 9Lombardia 21 42 11 15 11 24Trentino-A.Adige - 4 - 4 2 1

Veneto - 34 14 21 9 9Friuli V.Giulia 4 3 1 10 3 4

Liguria 1 1 - 7 1 1

Emilia Romagna - 24 9 18 9 11

Toscana 7 19 8 30 6 10Umbria - 5 - 4 1 -Marche 9 34 15 8 3 6Lazio - 2 - 10 2 2Abruzzo 4 6 1 11 1 1Molise - - - 3 - -Campania 7 4 - 6 1 2Puglia - 3 - 8 3 3Basilicata - - - 4 - 1Calabria - 2 - 4 - -Sicilia - - - 9 - -Sardegna 4 - - 1 1 3Italia 82 199 61 187 57 87

Fonte: Ceris-CNR.

101

Page 103: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

1 Piemonte 12 1 11 - 1 1 1 (a) - 27

2 Valle d’Aosta - - - - - - - - -

3 Lombardia 7 2 5 1 - - 1 (b) - 16

4 Trentino Alto-Adige

-1 - - - - - - - -

5 Veneto - 5 7 3 6 4 3 (a) (b) (c)

11 (d) 40

6 Friuli-Venezia Giulia

- 3 1 - 1 - - - 5

7 Liguria - 3 5 - 1 - 1 (b) - 10

8 EmiliaRomagna 3 - - - - - - - -

9 Toscana - 3 - 4 - 1 1 (a) - 12

10 Umbria - - - - - - - - -

11 Marche 8 4 1 11 - 2 - - 26

12 Lazio 1 2 - - - - - - 3

13 Abruzzo 2 1 1 - 1 - - 1 (e) 6

14 Molise - - - - - - - - -

15 Campania 5 - - 1 1 - - - 7

16 Puglia - - - - - - - - -

17 Basilicata 1 2 - - 1 - - - 4

18 Calabria - - - - - - - - -

19 Sicilia - - - - - - - - -

20 Sardegna 1 3 - - - - - - 4

Nord Ovest 19 6 21 1 2 1 3 - 53

Nord Est 1 8 8 3 7 4 3 11 45

Centro 12 9 1 15 0 3 1 - 41

Centro Nord 32 23 30 19 9 8 7 11 139

Mezzogiorno 9 6 1 1 3 0 - 1 21

Italia 41 29 31 20 12 8 7 12 160(a) Carte e poligrafiche(b) Chimica, gomma e plastica(c) Bioedilizia(d) Logistica; turismo e cultura; attività termali; attrezzature alberghiere; moda; informaticae

tecnologie avanzate.(e) Sevizi organizzativi, tecnologici, formativi per la imprese.Fonte: IPI – Dipartimento Economia Applicata – Servizio Analisi Economiche

Si è cercato così di costruire una mappa certamente non esaustiva dei distretti industriali italiani, ma che fosse la più rispondente alla realtà economica e sociale del Paese, in termini di indagine territoriale e di attualità degli elementi conoscitivi riportati.

Per quanto riguarda i settori dell’ICT e del turismo, che in questi ultimi anni avevano funzionato da volano nella crescita economica regionale, accusano, per la prima volta, una battuta d’arresto. Il rallentamento produttivo è stato accompagnato da un forte ridimensionamento delle vendite sull’estero: tale andamento è da attribuirsi essenzialmente

102

Page 104: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

alla riduzione delle vendite sull’estero di mezzi di trasporto (che costituiscono più del 34% del totale dell’export regionale), dovuta alle note difficoltà del gruppo Fiat, e di prodotti agricoli ed agroalimentari, nonché al settore dei minerali energetici (petrolio greggio).

103

Page 105: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata104

Page 106: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 2

MERCATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE E POLITICHE DELL’IMPIEGO

105

Page 107: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata106

Page 108: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

2.1 Quadro di sintesiI principali indicatori del mercato del lavoro confermano i noti ritardi del Mezzogiorno rispetto alle regioni del Centro-Nord e all’Europa. Il tasso di occupazione si posiziona su valori intorno al 44%, contro il 63% della media EU25 (obiettivo della strategia di Lisbona è un tasso di occupazione del 70 % nel 2010). La partecipazione al lavoro (Tasso di attività) permane contenuta e sconta un limitato accesso alla componente femminile. Iltasso di disoccupazione è pari, nel 2004 al 15% (8%) in Italia. La regione che presenta uno scenario complessivamente più favorevole è l’Abruzzo, a fronte di valori particolarmente negativi per la Sicilia. Tra il 1995 e il 2004 il numero di occupati nel Mezzogiorno ècresciuto di oltre 400 mila unità, peri ad un tasso del 6,8%. La crescita, tuttavia, è risultata sensibilmente inferiore a quanto osservato in media nel Centro-Nord (12,3%). La dinamica espansiva dell’occupazione meridionale ha raggiunto il massimo nel corso del 2001 (+2,4%) per poi subire una flessione del ritmo di crescita nel 2002 (+1,7%) e un’inversione di segno nel corso del 2003-2004 (_0,4%) la diminuizione annua. Nel contempo, in controtendenza rispetto al Mezzogiorno, nel centro-nord si è mantenuto l’andamento espansivo. Dopo aver raggiunto il valore massimo (19,6%) nel biennio 1998-99, il tasso didisoccupazione è stato interessato da una dinamica favorevole, con una discesa che è arrivata nel 2004 al 15%, valore che continua ad essere molto più alto di quello del centro-nord (oggi è pari al triplo) e la cui diminuizione è spiegata, almeno in parte, dall’emigrazione interna. La recente dinamica del numero di occupati e delle persone in cerca di occupazione attenua ulteriormente le valutazioni positive sulla diminuizione del tasso di disoccupazione: 2003/2004, infatti, si è verificata una contemporanea flessione del numero degli occupati e delle persone in ceca di occupazione e, conseguentemente, delle forze lavoro (invertendo una tendenza espansiva in atto dal 1995). Tali dinamiche sembrerebbero legate al cosiddetto effetto di scoraggiamento, che induce ad interrompere la ricerca di occupazione in caso di difficoltà di impiego. Il lavoro non standard stenta ad assumere mobilità “regolari”: l’incidenza delle collaborazioni coordinate e continuativesul totale occupati è nel Mezzogiorno circa la metà del valore medio nazionale, al contrario, il tasso di irregolarità del lavoro nel Mezzogiorno è pari al 22,8% nel 2003, in leggera flessione rispetto all’anno precedente, ma sensibilmente più elevato della madia nazionale (13,5%). La Calabria e la Sicilia, rispettivamente con il 30,2% e il 25,5%, sono le regioni a maggiore presenza di lavoro sommerso.

107

Page 109: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. B1 – Tassi di occupazione (15-64 anni), 2002

Fonte: elaborazioni su dati Eurosat e Istat (per l’Italia vecchia Indagine trimestrale sulle forze di lavoro).

Tab. B 3 – Indicatori del mercato del lavoro per regione (2004)

Tasso di attività

(15-64)

Tasso di occupazione

(15-64)

Tasso di disoccupazione totale

Abruzzo 61.2 56.3 7.9

Molise 58.7 52.0 11.3

Campania 53.5 45.0 15.6

Puglia 53.4 45.0 15.5

Basilicata 56.4 49.1 12.8

Calabria 53.7 46.0 14.3

UE 25 62.8

Francia 62.9Germania 65.4Grecia 56.7Irlanda 65.0Portogallo 68.2Spagna 58.4

Abruzzo 55.6Molise 51.8Campania 41.9Puglia 45.3Basilicata 46.1Calabria 41.9Sicilia 41.9Sardegna 46.7

Centro – Nord 61.9Mezzogiorno 44.1Italia 55.5

Cipro 68.6Repubblica Ceca 65.4Estonia 62.0

Lettonia 60.4Lituania 59.9Ungheria 56.6Malta 54.6Polonia 51.5Slovenia 63.4Repubblica Slovacca 56.8

108

Page 110: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Sicilia 52.3 43.2 17.2

Sardegna 59.6 51.2 13.9

Nord 67.9 65.0 4.3

Centro 65.2 60.9 6.5

Mezzogiorno 54.3 46.1 15.0

Italia 62.5 57.4 8.0 Fonte: elaborazioni su dati Istat nuova Indagine continua sulle forze di lavoro)

Tab. B 5 – Tassi di irregolarità del lavoro*

2000 2001 2002 2003

Abruzzo 14.0 13.7 13.5 13.0

Molise 18.0 19.0 20.0 19.0

Campania 24.5 24.8 24.8 23.8

Puglia 20.0 20.5 21.0 21.4

Basilicata 22.0 21.0 21.5 21.1

Calabria 29.0 29.2 29.5 30.2

Sicilia 23.2 23.8 25.0 25.5

Sardegna 18.0 19.0 18.0 18.2

Centro-Nord 12.0 12.0 11.0 10.4

Mezzogiorno 22.0 23.0 23.0 22.8

Italia 15.0 15.0 14.2 13.5 *% unità di lavoro irregolari su totale unità di lavoro Fonte: elaborazione Svimez su dati Istat

2.2 Situazione regionaleLo scenario sopra delineato evidenzia criticità che a prescindere dai trend congiunturali influenzati in larga misura da fattori nazionali ed internazionali non controllabili dalla Regione, comunque richiedono per il periodo di programmazione 2004-2006 uno sforzo aggiuntivo volto a riequilibrare alcuni elementi di fondo del sistema produttivo regionale al fine di restituirgli capacità competitive di medio-lungo periodo, agendo contemporaneamente sul rilancio delle politiche di sviluppo industriale e sullo sviluppo delle aree interne. La Regione Basilicata, che presenta un tasso di occupazione al 2002 fra persone la cui età oscilla fra i 15 e i 64 anni è del 46,1%, mentre gli indicatori del mercato

109

Page 111: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

lavoro registrano uno dei tassi di attività fra le regioni del Sud proprio con la Basilicata con il 56,4% (Tab. 3), seguito da un tasso di disoccupazione che si attesta al 12,8% e si presenta come uno dei più bassi. Anche il tasso di irregolarità del lavoro secondo i dati ISTAT in relazione alle unità di lavoro irregolare su totale unità di lavoro è piuttosto basso.

Pertanto, intende rafforzare la gamma e la capacità di intervento di politica attiva del lavoro nei confronti dei segmenti più deboli della forza lavoro ed in particolare dell’ampia platea dei disoccupati adulti di lunga durata ( disoccupati di lunga durata in età avanzata, lavoratori socialmente utili, lavoratori in mobilità ed in Cassa Integrazione, addetti alla forestazione, ecc.), marginalizzati dal mercato del lavoro. In particolare saranno valutate ed avviate, nell’ambito delle azioni per la promozione dell’impresa e dell’occupazione, misure ed azioni finalizzate a garantire l’inserimento delle suddette fasce deboli nel mercato del lavoro, definite di concerto con le forze sociali, utilizzando sinergicamente i servizi per l’impiego, gli incentivi alle nuove assunzioni, non escludendo riserve di assunzione per i soggetti in questione da parte delle imprese, sulla base di progetti specifici di natura settoriale e territoriale; sarà promossa una maggiore tutela della dignità del lavoro, promovendo la sicurezza sui luoghi di lavoro, assicurando la sorveglianza sulla trasparenza, la legalità e l’utilizzo appropriato delle forme flessibili del lavoro. Riguardo ai disoccupati di lunga durata, a fronte di notevoli risorse finanziarie regionali (e statali) disponibili, l’obiettivo è duplice concerne la stabilizzazione dei lavoratori, facendoli uscire dalla condizione di precariato a vita orientandoli verso nuovi settori. In questa direzione, il Dipartimento competente in collaborazione con i servizi Integrati per l’Impiego e le OO.SS. e datoriali, promuoverà progetti sperimentali, anche attraverso la costituzione di appositi strumenti, per favorire l’inserimento lavorativo delle fasce più deboli.

2.3 Strategie d’intervento ed obiettivi

Il Piano degli Interventi di Politiche Attive della Formazione e del lavoro, anno 2004, si muove all’interno di una strategia che, con l’approvazione della L.R. 33/2003, mira alla costruzione di un contesto diretto a stimolare e promuovere l’esigenza di rinnovamento del nostro sistema di politiche educative e formative, creando un collegamento tra esse e il mondo del lavoro.

Il fulcro intorno al quale ruota la legge è la disciplina ed il coordinamento delle azioni per la promozione dell’orientamento, dell’istruzione, della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro all’interno di un percorso integrato che abbia come fine l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Essa tende a favorire lo sviluppo della professionalità quale risorsa umana e la promozione dell’occupabilità e dell’integrazione sociale e lavorativa. La necessità di una nuova disciplina del settore parte dall’analisi delle “vicende” che hanno caratterizzato le politiche formative, dei suoi aspetti positivi, ma anche dei suoi limiti, riconducibili a considerazioni più complessive sulle profonde trasformazioni che hanno attraversato la società post-moderna, all’interno delle quali un ruolo di fondamentale importanza va riconosciuto al tema della qualità delle risorse umane nei sistemi di istruzione e di formazione; in particolare, una riflessione attenta va indirizzata sulla qualità delle strutture e dei differenti attori che hanno la specifica funzione di produrre

110

Page 112: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

e sviluppare “apprendimenti”. Da questo punto di vista, l’apprendimento culturale, sociale, professionale ed organizzativo diventa il punto di intersezione tra sistemi differenti che hanno la necessità di interagire fra loro, creando un sistema integrato a rete, per fronteggiare le sfide della complessità. E’ innegabile, ormai , che tra i fattori fondamentali dello sviluppo locale il ruolo della formazione continua, dell’istruzione, della costruzione di network istituzionali e di reti fra saperi e competenze presenti sul territorio, e del loro possibile rapporto con i processi economici, sociali e culturali in atto, è assolutamente centrale. Infatti “oggi si compete attraverso sistemi territoriali, non più soltanto tra imprese. Questo implica che bisogna ripensare ai processi di formazione ed apprendimento in termini di modelli innovativi e complessi. Si tratta di avviare una riflessione – e la nuova legge va certamente in questa direzione – sull’azione formativa e sulle complesse relazioni che questa intrattiene con gli altri sistemi. Un modello in grado di attivare un “setting” centrato su sistemi complessi di apprendimento nonché sulla centralità del processo, del contesto e degli attori. Dal punto di vista metodologico, questo significa ricorrere a forme di consulenza e di accompagnamento dei processi in atto. Inoltre, la sperimentazione e l’uso di metodologie del tipo “learning organization” consentono di unire gli aspetti della formazione alle caratteristiche dei sistemi all’interno dei quali essa viene promossa ed erogata, così come la formazione a distanza e le nuove tecnologie educative aiutano nella costruzione di pratiche in grado di adottare modalità cooperative di lavoro. In altri termini, la formazione stessa diventa un sistema, non più soltanto una disciplina. Rispetto a questi nuovi scenari la Regione sta promuovendo un processo di collaborazione “dal basso” tra tutti gli attori istituzionali ed i soggetti economici, basato su metodologie e strumenti rispondenti alle peculiarità ed alle esigenze concrete locali (forte squilibrio tra domanda/offerta di lavoro, alto numero di disoccupati ai quali erogare servizi di orientamento, un sostenibile rapporto costi/benefici del servizio) e capace di dialogare con le reti lunghe di altre significative esperienze europee. Dunque un progetto che veda la P.A. come operatore in grado di creare le condizioni; una P.A. che, attraverso la selezione di idee-programma, sia in grado di accompagnare le “eccellenze imprenditoriali”, di rispondere in tempi reali alle esigenze del mondo delle imprese, di “favorire e sostenere i sistemi di sviluppo. Una Pubblica Amministrazione che sappia ormai guardare nella direzione di un sistema di bisogni e di consumi segmentati ed altamente personalizzati, ove ai principi della prestazione e della normalizzazione si sostituiscono nuovi rapporti di comunicazione e di scambio, e dove diventa fondamentale sviluppare capacità e competenze cognitive particolari, che possono diventare gli in-put di una scelta professionale, mettendo a valore ciò che meglio si sa fare e ciò a cui maggiormente si tiene. Il piano 2004 individua interventi ed obiettivi coerenti con le direttive indicate dal Q.C.S. e dal POR 2000-2006, ed attua le scelte programmatiche che la Regione ha declinato all’interno del DAPEF. Tiene conto delle normative di settore, quali la riforma dei servizi per l’impiego e dell’istruzione, che hanno innescato profondi cambiamenti di contenuto e di strategie, nell’ottica della integrazione, riaffermata con la L.R. n. 33/2003. Tale legge, in realtà, non è ancora, allo stato, totalmente applicabile, non essendo state portate a compimento tutte le attività necessarie al completo esercizio delle funzioni amministrative e dei compiti in materia di formazione ed orientamento conferiti alle Province. Per tale motivo il presente piano è redatto ai sensi dell’art. 37 della legge, limitatamente all’attuazione delle iniziative previste nel POR 2000-2006 e si avvale, per quel che

111

Page 113: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

concerne il regime procedurale, delle normative previgenti, applicabili nella fase transitoria. Ciò nondimeno esso contiene azioni fortemente integrate, che riguardano essenzialmente i bisogni delle persone, delle organizzazioni e delle imprese attraverso l’attuazione e la realizzazione di processi educativi e culturali e attraverso la “messa in contesto” delle conoscenze.

2.4 Obiettivi specifici

Il Piano individua, nell’ambito delle cinque policy field del FSE, alcuni obiettivi specifici,

che appaiono particolarmente rilevanti.

Policy Field A- implementazione dei servizi per l’impiego

- inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro.

Nell’ambito delle politiche attive o preventive della disoccupazione di lunga durata, elemento strategico è il potenziamento della rete dei servizi per l’impiego, che dovranno essere sempre più mirati sulle esigenze peculiari degli individui, con un’attenzione particolare per le differenze di genere e di età, e dovranno assicurare più idonee modalità di informazione e di orientamento (sia con riferimento al target di utenza che alla tempistica) sulla fruibilità delle occasioni lavorative esistenti e future. E’ previsto il rafforzamento della funzionalità dei sistemi attraverso risorse umane e strutturali, affinché l’offerta formativa sia efficace in termini di occupabilità, in quanto rispondente alle richieste del sistema produttivo. Dovrà essere quindi migliorata la qualità dei servizi anche grazie alla attivazione dei sistemi informativi ed alla loro messa in rete, nonchè ad azioni di supporto al decentramento delle funzioni. E’ prevista l’implementazione di percorsi di alternanza tra istruzione e lavoro e tra formazione e lavoro, anche utilizzando il canale dell’apprendistato, e percorsi integrati e personalizzati che conferiscono alla strategia carattere di flessibilità. I progetti di “Borse lavoro” e di Work experience” si muovono in questa direzione, con un’attenzione particolare alle esigenze ed alle domande provenienti dal mondo economico.

Policy Field BPromozione di uguali opportunità nell’ambito del mercato del lavoro, soprattutto dei soggetti a rischio di esclusione sociale.

Sono previste molteplici azioni a favore dei gruppi svantaggiati (per motivi di contesto, economici, individuali, etcnico-culturali) rafforzando il collegamento con le altre politiche sociali ed intercettando le opportunità di nuova occupazione che la crescita dell’economia sociale consente.

Policy Field C- adeguare il sistema della formazione-istruzione;

- promuovere un’offerta adeguata di formazione superiore e universitaria;

112

Page 114: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

- promuovere l’istruzione e la formazione permanente

L’innalzamento della qualità del sistema istruzione-formazione è obiettivo prioritario e funzionale a garantire interventi efficaci; esso è orientato a supportare l’intero percorso formativo in termini di risorse umane, processi e strutture, attraverso l’ampliamento e la qualificazione delle competenze, il miglioramento delle qualità delle strutture e infrastrutture tecnologiche, l’adeguamento delle sedi a standard determinati nell’ambito del sistema di accreditamento, che quest’anno si avvia alla fase definitiva, con la previsione di attività di supporto a tale processo.

Il Piano, anche quest’anno, riserva particolare attenzione agli strumenti di alta formazione e di formazione integrata superiore, ormai consolidati nella nostra Regione, essendo la formazione specialistica elemento strategico rispetto agli obiettivi di occupabilità ed idoneo a contrastare la disoccupazione intellettuale.

Vengono confermate le modalità procedurali già previste nell’anno 2003, concretatesi nell’attivazione della domanda c. d. “a sportello”, che consente di venire incontro alle reali esigenze del richiedente il quale può presentare l’istanza quando se ne presenti l’opportunità e non nei rigidi tempi di una classica procedura a bando.

Viene altresì confermato il raccordo sempre più crescente con l’università degli studi della Basilicata per la costruzione di una formazione superiore e universitaria sul territorio e per il territorio.Circa la formazione permanente, al fine di consentire, indipendentemente dalla propria condizione lavorativa, l’ampliamento delle opportunità di formazione e riqualificazione, si è posto l’accento sulla accresciuta necessità di competenze trasversali (linguistiche, informatiche) ormai diffuse in tutti i settori.Inoltre si è posta l’attenzione sulla cultura e sull’arte al fine di favorire opportunità di impiego in questi settori investiti, negli ultimi anni, da profonde trasformazioni attraverso il proliferare di generi, tendenze, espressioni – dalla video-arte all’installazione, all’arte digitale, alle performance tali da influire sui processi economici attraverso produzione di beni immateriali e la definizione di nuove forme di occupazione, che sempre più fanno leva sulla autonomia creativa e sulla capacità di costruire relazioni.

Policy Field DLe misure di questa policy confermano la loro attualità ed assumono un ruolo cruciale per lo sviluppo locale. Esse sostengono la promozione di una forza lavoro competente, qualificata ed adattabile, la competitività delle imprese, l’ammodernamento delle P.A., l’emersione del lavoro non regolare, l’innovazione tecnologica.Si intende accordare le opportunità offerte dal FSE con tutti gli altri strumenti di sostegno della formazione continua, nazionali e comunitari.Si conferma la modalità a sportello delle domande, ritenuta particolarmente utile e vantaggiosa dalle imprese stesse che hanno mostrato di apprezzare il sostegno offerto attraverso la promozione di interventi tesi sia a rafforzare i percorsi professionali individuali sia ad accrescere la competitività delle imprese.La necessità di rafforzamento delle competenze è esigenza fortemente avvertita anche

113

Page 115: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

nelle amministrazioni pubbliche, al fine di consolidare la loro capacità di programmare, attuare, gestire e monitorare le politiche pubbliche, attesa anche la presenza sempre più frequente nei contesti internazionali.

Policy Field ETra le innovazioni che la “società post-moderna” ha determinato, sicuramente quella relativa alla “femminilizzazione” del mondo del lavoro, è una delle più importanti, intendendo con questo termine, non solo il fatto che le donne sono presenti in modo consistente nel mercato del lavoro, ma anche, e soprattutto, il contributo che esse hanno portato all’interno di questo mondo, dominato da sempre dalla forte presenza maschile.Molto c’è da realizzare per quanto riguarda le politiche di inserimento delle donne nel mercato del lavoro; il piano prevede:

- il miglioramento delle condizioni di vita delle donne, con azioni finalizzate a promuovere il sistema del welfare a livello “territoriale” e sviluppare l’economia sociale, anche attraverso reti di servizi alle famiglie;

- il miglioramento dell’accesso delle donne al mercato del lavoro e della formazione, con azioni finalizzate ad aumentare l’occupabilità femminile con la creazione di una rete di servizi nelle aree più depresse della Regione;

- il miglioramento delle condizioni delle donne sul lavoro e la redistribuzione del lavoro di cura - la promozione della partecipazione delle donne alla creazione di attività socioeconomiche.

Per quel che concerne le risorse programmate, esse risultano inferiori a quelle previste nel bilancio di previsione 2004, a fini di cautela rispetto alle disposizioni introdotte dall’art. 3 commi 14-21 L. 350/2003 (finanziaria 2004).

E’ da chiarire inoltre, che nelle singole misure sono state evidenziate le sole azioni da programmare nel 2004, e non anche quelle oggetto di avvisi pubblici adottati a fine anno 2003, ed oggi in corso di implementazione, individuate in una scheda unica.

Sempre sul fronte risorse, va evidenziato infine che le misure III.1 A2, III.1.B1 e III.1.E1 recano assegnazioni integrative per risorse non corrisposte alle Province a valere sull’annualità 2001 POR, per un totale complessivo di€1.588.528,00.

Tale somma, rientrante nella percentuale massima di risorse in affidamento diretto a valere sull’annualità 2001, viene assegnata oggi su conforme decisione assunta in Conferenza Regione Province ed a fronte di progetti realizzati ancora da rendicontare.

114

Page 116: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

2.5 Direttive di attuazione

Le azioni previste dal Piano 2004 saranno gestite, nel rispetto del comma 2 dell’art. 37 e delle riserve di cui all’art.12 L.R.33/2003, dalle Province o dalla Regione, secondo modalità stabilite di concerto, valutate e verificate in sede di Conferenza permanente Regione - Province istituita dall’art. 38.Tanto fin quando non diventa operativo il conferimento delle funzioni alle Province.Per quel che concerne le Agenzie provinciali per la formazione professionale, l’orientamento e l’impiego, di cui la l. 33 prevede la istituzione, trattasi di aziende speciali aventi le caratteristiche di organismo di diritto pubblico di cui le Province si avvalgono per la gestione dei relativi servizi d’interesse pubblico, privo di rilevanza economica, mediante affidamento diretto. Dette Agenzie realizzano azioni nei settori contemplati dall’art. 17 della legge, in particolare quelli della formazione iniziale ed obbligo formativo, dell’offerta formativa rivolta a gruppi svantaggiati e formazione permanente, dei progetti integrati di politica attiva del lavoro. Il piano prevede pertanto, per quel che concerne l’accesso, accanto alle procedure di evidenza pubblica per la selezione dei progetti relativi ad attività formativa, che rappresentano il normale modus operandi, l’affidamento diretto alle agenzie, ai sensi dall’art.113 bis D.Lg 267/2000, modificato dal D.L. 269/2003, consentito dalla normativa comunitaria (direttive trattato CE, giurisprudenza della corte di giustizia) nella ricorrenza di alcuni presupposti. Le risorse all’uopo destinate, finalizzate alle attività ed al finanziamento delle agenzie, non superano quelle assegnate negli anni precedenti, e potrebbero subire modifiche, in relazione ad una più puntuale verifica delle esigenze da soddisfare. I fondi destinati alle Agenzie potranno essere reperiti nell’ambito delle risorse statali all’uopo destinate e, nei limiti dell’ammontare assegnato, andrà conseguentemente a decurtarsi la quota FSE stanziata per lo stesso titolo. Conformemente a quanto stabilito dalle linee di intervento dell’Asse III del POR Basilicata 2000-2006, in relazione alle diverse tipologie di progetto, i soggetti attuatori saranno individuati attraverso procedure aperte di selezione sulla base di avvisi pubblici predisposti ed emanati dalla Regione Basilicata Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport per tutte le misure. Per le altre attività diverse dalla formazione, si ricorre a procedure in applicazione di norme nazionali o regionali, nel rispetto della disciplina comunitaria in materia di appalti pubblici e di concessioni. Nel rispetto dei principi di parità di trattamento, di trasparenza, di riconoscimento reciproco e di proporzionalità, saranno attivate per alcune misure, le procedure di selezione c.d. a “sportello”, (in particolare per le misure III 1.C.2 e III 1.D.1) al fine di accelerare l’iter procedurale degli interventi dando risposta concreta alle esigenze del mondo imprenditoriale e professionale. Per quanto non previsto si fa riferimento alle procedure amministrative F.S.E. di cui all’allegato F del complemento di programmazione del POR Basilicata 2000-2006. I criteri di valutazione dei progetti relativi agli interventi rivolti a persone e alle azioni di sistema e di accompagnamento, saranno resi esplicite negli avvisi pubblici, in coerenza alle indicazioni contenute nel Complemento di Programmazione del POR Basilicata 2000-2006. La competente amministrazione realizza l’attività di controllo sulle iniziative ricadenti sotto la disciplina del presente documento, al fine di verificare e garantire il buon andamento delle operazioni ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati. L’attività di vigilanza si riferisce, in particolare, alla fase del controllo in itinere, vale a dire durante il periodo di svolgimento dell’azione. Peraltro rimane salva la possibilità di verifiche in fase ex ante ed ex post, ad

115

Page 117: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

eventuale supporto, soprattutto, della fase di controllo del rendiconto. L’azione di vigilanza e controllo rientra in una attività più ampia di monitoraggio e con essa si ottempera anche ad una funzione di assistenza tecnica nei riguardi dell’operatore, fornendo elementi conoscitivi eventualmente non noti e correggendo, laddove necessario, comportamenti amministrativi e formali non rituali. Qualsiasi impedimento allo svolgimento dell’attività verifica può essere causa sufficiente della chiusura del corso con conseguente revoca del finanziamento concesso ed obbligo di restituzione, da parte dell’operatore, di eventuali anticipazioni già riscosse. Sulla base di quanto disposto dai Regolamenti comunitari che costituiscono il riferimento normativo per l’attuazione del Fondo Sociale Europeo 2000-2006, le problematiche inerenti le tecniche di rendicontazione e di ammissibilità delle spese rivestono un ruolo di primaria importanza soprattutto se collegate alla complessità del nuovo compito, della politica europea per l’occupazione, che il fondo stesso oggi si ritrova a svolgere. Secondo le indicazioni dettate dal Regolamento CE n°1260/99 si costruisce ilnuovo meccanismo di rendicontazione di spesa, secondo il quale le spese devono essere rendicontate sulla base di certificazioni predisposte dai soggetti attuatori e giustificate da fatture quietanzate o documenti contabili aventi forza probatoria equivalente, in misura pari all’importo speso.

Per quanto riguarda l’ammissibilità delle spese concernenti le attività affidate in attuazione del presente Piano, trova applicazione la disciplina dettata dai Regolamenti C.E.: 1685/2000 della Commissione Europea del 28 Luglio 2000, recante disposizioni di applicazione del Regolamento CE n° 1260/1999 del Consiglio, sull’ammissibilità delle spese concernenti le operazioni cofinanziate dai Fondi Strutturali,come modificato dal Regolamento CE 1145/2003 ed, in particolare, dalla recentissima circolare n. 41 del 5 Dicembre 2003 UCOFPL.

2.6 Prospetto di sintesi finanziaria 2004

MISURE EURO

A.1 Organizzazione dei servizi per l'impiego: Euro 4.390.874,62

A.2 Inserimento e reinserimento nel Mdl di giovani e adulti nella logicadell'approccio preventivo: Euro 26.921.100,00

A.3 Inserimento e reinserimento nel Mdl di uomini e donne fuori dal MdL da piùdi 6 mesi o 12 mesi: Euro 9.709.245,45

B.1 Inserimento e reinserimento di gruppi svantaggiati: Euro 2.350.132,42

C.1Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell'istruzione: Euro 3.545.164,07

C.2 Formazione superiore: Euro 8.000.000,00

C.3 Formazione permanente: Euro 3.273.415,44

D.1 Sviluppo della formazione continua, della flessibilità del MdL e dellacompetitività, delle imprese pubbliche e private con priorità alle PMI: Euro 6.000.000,00

116

Page 118: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

D.2 Adeguamento della competenze nel settore della P.A: Euro 1.954.371,00

D.3 Sviluppo e consolidamento dell'imprenditorialità ed emersione del lavoro irregolare: Euro 6.133.796,24

D.4 Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico: Euro 4.610.813,04

E.1 Promozione della partecipazione femminile al mercato del lavoro: Euro: 7.133.826,52

T Misura trasversale agli assi prioritari del POR: Euro 93.472,99

TOTALE 84.116.211,79

2.7 Prospetto delle azioni a valere sul “piano degli interventi di politiche attive della formazione e del lavoro 2003” in corso di attuazione

Misure POR AZIONE IMPORTO

III.1.A.1 IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO LAVORO (SIL): Euro 755.760,00

III.1.A.2 A.P. 03/2003 BORSA LAVORO: Euro 5.078.900,00

III.1.A.3 A.P. 03/2003 BORSA LAVORO: Euro 2.290.754,55

III.1.C.1 A.P. 08/2003 SOSTEGNO AL SISTEMA FORMATIVO: Euro 6.454.835,93

III.1.C.2 A.P. 02/2003 MASTER: Euro 4.600.000,00

III.1.C.3 A.P. 06/2003 ALFABETIZZAZIONE INFORMATICA: Euro 400.000,00

III.1.D.1 A.P. 01/2003 FORMAZIONE CONTINUA: Euro 6.240.693,00

III.1.D.2 A.P. 04/2003 FORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: 530.000,00

III.1.D.3 A.P. 07/2003 PROFESSIONISTI ED IMPRENDITORI: Euro 1.000.000,00

III.1.E.1 A.P. 03/2003 BORSA LAVORO: Euro 4.437.480,48

III.1.T A.P.09/2003 AZIONI DI SISTEMA ED ACCOMPAGNAMENTO DELLE AREE PIT: Euro 516.457,00

TOTALE 32.304.880,96

117

Page 119: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata118

Page 120: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 3

ISTRUZIONE, UNIVERSITà E RICERCA

119

Page 121: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata120

Page 122: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

3.1 Quadro di sintesiLa situazione di maggior sfavore del Mezzogiorno nell’accesso all’istruzione si evidenzia in tutti gli ordini di studi, ma in misura più intensa ai livelli inferiori. Alla data del censimento 2001, in Italia 183.621 ragazzi, pari al 3,7% della popolazione di età compresa tra i 6 e i 14 anni, non erano iscritti ad un corso regolare di studi.La situazione è peggiorata dal censimento precedente, dove i non iscritti rappresentavano il 3,3% del totale. La non iscrizione ad un regolare corso di studi assume valori crescenti con l’aumentare dell’età: dal 2,7% per i bambini di sei anni, fino al 6,8% dei quattordicenni.Dei non iscritti, la maggioranza (cioè il 53,1%) sono ragazzi meridionali. I ragazzi non iscritti ad un corso regolare di studi rappresentano il 4,5% della popolazione meridionale di età fra 6 e 14 anni e il 3,1% nel Centro-Nord.

Fra le regioni, le situazioni peggiori sono quelle della Calabria (5,2%) e della Campania (4,7%).Non mancano tuttavia regioni meridionali, come Abruzzo e Sardegna, che fanno registrare valori in tutto uguali, rispettivamente, a Lombardia (3,2%) ed Emilia (3,3%). Sulla qualità dei processi di apprendimento dei ragazzi scolarizzati, l’indagine OCSE-PISA (Programme for International Student Assessment) del 2003 documenta un gravissimo deficit nelle competenze matematiche, con l’Italia al 31° posto sui 40 paesi partecipanti all’indagine. Su una media OCSE pari a 500, il punteggio nelle competenze matematiche dei quindicenni italiani che vanno a scuola è 466, allo stesso livello di Russia e Portogallo. Primo paese è la Cina con 550 punti, seguita a breve distanza da Finlandia e Corea. Il punteggio di 466 registrato dall’Italia si articola nel 510 del Nord (simile a Francia e Svezia), nel 472 dell’Italia Centrale, e nel 426 del Mezzogiorno, punteggio analogo a quello della Turchia. Il tasso di diploma (percentuale dei giovani in età 19/34 anni in possesso di diploma di scuola secondaria) è molto basso in generale per l’Italia (appena il 54%, valore inferiore alla maggior parte degli altri paesi industriali). In tutte le regioni, la percentuale di diplomati fra i giovani maschi è significativamente inferiore a quella delle donne. Nella ripartizione Mezzogiorno, la percentuale dei diplomati è inferiore a quella media nazionale, seppure con forti differenze regionali: Campania, Puglia, Sicilia e Sardegna si collocano al di sotto della media nazionale; Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria si collocano al di sopra. Con l’eccezione della Calabria, queste ultime sono anche le regioni meridionali con il reddito procapite più elevato.

121

Page 123: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. F 1 – Ragazzi dai 6 ai 14 anni non iscritti ad un corso regolare di studi, 2001

Area % su popolazione 6-14 anni

Calabria

Campania

Sicilia

Puglia

Basilicata

Molise

Sardegna

Abruzzo

Centro-Nord

Mezzogiorno

5.2

4.7

4.5

4.4

4.2

3.7

3.3

3.2

3.1

4.5

Italia 3.7

Fonte: elaborazioni su dati Istat, Censimento della popolazione 2001

Tab. F 3 – Indice di possesso del diploma di scuola media superiore (19-34 anni), 2001

Area Maschi Femmine Totale

Abruzzo

Molise

Basilicata

Calabria

Campania

Puglia

Sicilia

Sardegna

Nord Ovest

Nord Est

Centro

Sud

Isole

56.8

55.1

55.1

54.1

47.7

46.7

46.6

41.6

49.3

49.3

55.9

49.5

45.3

65.1

64.1

62.8

58.7

51.2

51.9

51.3

55.3

58.3

59.2

65.0

54.4

52.4

60.9

59.9

58.9

56.4

49.4

49.3

49.0

48.4

53.7

54.1

60.4

52.0

48.8

122

Page 124: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Italia 50.1 57.9 54.0

Fonte: Istat, Censimento della popolazione 2001

Assicurare, dunque, una nuova offerta formativa, è l’obiettivo che si propongono di raggiungere diversi progetti messi in campo da vari organi regionali, anche in attuazione dell’obbligo formativo fino a 18 anni, che non significa costringere a restare o a far tornare sui banchi di scuola chi ne vuole uscire o ne è già uscito, ma offrire competenze per utilizzare le nuove tecnologie, risolvere problemi, saper gestire le relazioni interpersonali e muoversi nel mercato del lavoro. Ciò richiede un’alleanza tra scuola, formazione professionale, imprese e privato sociale. Il problema di bassi livelli d’istruzione e qualificazione professionale non riguarda solo i giovani ma soprattutto la popolazione adulta. Un fenomeno presente in tutto il paese non solo nelle regioni meridionali. Nel Sud è particolarmente grave il basso numero di persone in possesso di una qualificazione professionale. I giovani che ogni anno si diplomano in Italia sono ormai il 79% della classe di età corrispondente. Gli interventi si devono rivolgere a quella parte di giovani che non proseguono gli studi e alla fascia di popolazione adulta esclusa nel passato dal processo di scolarità e oggi a rischio di esclusione sociale.

20 milioni con la sola licenza elementare16 milioni con la sola licenza media2 milioni con una qualifica professionaleLa fascia di età che supera i 44 anni è pari al 49,8 della popolazione è in gran parte forza di lavoro ed è quella dove si riscontrano i livelli più bassi d’istruzione.

Il timore che un anno in meno di studi previsto dalla riforma dei cicli possa comportare riduzione di posti di lavoro e un abbassamento dei livelli d’istruzione è ingiustificato.Occorre, infatti, garantire un’offerta di maggiore istruzione per tutta la popolazione.Il timore che la scuola possa comprimere la formazione professionale è

123

Page 125: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

altrettanto ingiustificato.In questo settore si deve fare di più e sostenere soprattutto al Sud lo sviluppo di una formazione professionale di qualità, senza la quale non ci potrà essere espansione delle piccola e media impresa.Se il numero di persone, in possesso di qualifica professionale sono stati nel 1997/1998: al Nord 21.040,; al Centro 9.396; al Sud 6.061.I corsi per i disoccupati sono stati 1.293 al Nord; 1.873 al Centro; 635 al sud.Un’analoga disparita si riscontra nell’offerta formativa della scuola che fino agli anni Novanta non ha saputo rispondere alle esigenze di sviluppo nel territorio.E’ il caso dell’istruzione tecnica industriale e degli istituti tecnici per il turismo, il cui numero ridotto non ha corrisposto alle vocazioni territoriali. Cultura d’impresa e autoimprenditorialità: sono le nuove frontiere della formazione giovanile che stanno riscuotendo un vasto successo tra gli studenti delle ultime classi della secondaria e dell’università.La formazione professionale viene strettamente collegata con il sistema universitario e dell’istruzione e con le politiche del lavoro.Il sistema della formazione, quindi, si appresta a svolgere un ruolo strategico, per sostenere processi di sviluppo economico e sociale, dove maggiori saranno le responsabilità e le interazioni tra le parti sociali ed i soggetti istituzionali e gestionali.

124

Page 126: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 4

IL QUADRO MIGRATORIO

125

Page 127: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata126

Page 128: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

4. Il quadro migratorio lucanoAncora oggi la Basilicata pur essendo una delle meno popolose regioni della Penisola, è per tradizione considerata tra le regioni storiche nell’emigrazione italiana, come dimostrano i suoi 67 mila iscritti nell’Anagrafe degli Italiani all’estero (AIRE) ed i circa centomila corregionali che si stima siano registrati nelle Anagrafi consolari. Rapportando questi numeri alla popolazione residente della regione lucana, circa 600 mila persone, l’1% della popolazione italiana, si stima che per ogni cento abitanti la Basilicata ne abbia altri 16 che vivono all’estero. L’Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla popolazione residente in Basilicata risultanti dalle registrazioni anagrafiche degli individui nei 131 comini della regione al 31 dicembre 2003. Tali dati sono calcolati a partire dalla popolazione legale dichiarata sulla base delle risultanze del 14° Censimento generale della popolazione effettuato il 21 ottobre 2001. Il calcolo effettuato sulla base dei dati relativi al movimento naturale (iscrizioni per nascita e cancellazioni per morte) e migratorio (iscrizioni e cancellazioni per trasferimento di residenza) verificatesi nei comuni nel periodo 22 ottobre - 31 dicembre 2001 e negli anni 2002 e 2003. Al 31 dicembre 2003 i residenti nella regione ammontavano a 597.000, in aumento di 179 unità rispetto al 2002. Questo piccolo incremento è dovuto essenzialmente alle rettifiche post-censuarie,al saldo migratorio per l’estero positivo, alle iscrizioni anagrafiche successive alla regolarizzazione degli stranieri presenti in Italia attraverso la sanatoria regolamentata dalle leggi 189 e 222 del 2002. Complessivamente la variazione demografica positiva è stata determinata dalla somma delle seguenti voci di bilancio: il saldo del movimento naturale (-384 unità), il movimento migratorio interno (-1.574), il movimento migratorio con l’estero (+1.329) e le rettifiche post-censuarie (+ 808 unità). Le donne costituiscono il 50,8% della popolazione, per un totale di 303.563 unità. La maggior percentuale di donne è tipica delle società a più forte invecchiamento, ed è dovuto alla maggiore longevità femminile rispetto a quella degli uomini. La popolazione della Basilicata rappresenta l’1% della popolazione residente in Italia. La distribuzione della popolazione residente per provincia assegna ai comuni della provincia di Matera 204.426 (il 34.2% del totale) ed a quelli di Potenza 392.754 abitanti (il 65.8%). Nel corso del 2003 sono state iscritte in anagrafe in Basilicata 2.315 persone provenienti dall’estero, mentre ammontano a 986 i trasferimenti di residenza all’estero. Il forte incremento delle iscrizioni dall’estero, che sono raddoppiate rispetto al 2002, è da collegarsi agli effetti della sanatoria dovuta alle leggi 189 e 222 del 2002. Una parte degli effetti di tale sanatoria sarà registrata anche nel 2004, poiché le iscrizioni anagrafiche contabilizzate in questa sede sono esclusivamente quelle relative ai procedimenti conclusi. Per rendere tale un procedimento di iscrizione, ogni comune deve verificare, attraverso opportuni accertamenti , l’effettiva dimora abituale di chi ha richiesto l’iscrizione in anagrafe. Il bilancio migratorio con l’estero è positivo per tutte e due le province lucane (+777 unità a Potenza e +552 di Matera). Il tasso migratorio estero regionale è del 2.2 per mille abitanti, mentre a livello provinciale i corrispondenti valori sono pari al 2,7 per mille a Matera e al 2,0 per mille a Potenza. Le migrazioni interne presentano un saldo negativo, pari a –1.574 unità.

In valore assoluto il deficit è maggiore in provincia di Potenza (che registra un saldo di –990 unità contro –584 di Matera); in termini relativi, invece, è Matera a subire

127

Page 129: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

maggiormente gli effetti delle migrazioni interne (il tasso migratorio interno è pari a –2.6 per mille abitanti della Basilicata, a –2.9 per mille nella provincia di Matera e a –2.5 per mille a Potenza).

4.1 I lucani nel mondo

L’Europa ospita il 58% degli emigrati lucani, con il 40% all’interno dell’Unione Europea, mentre l’altro grande polo di attrazione dell’emigrazione italiana, l’America, ne ha accolto il 35% (il 24% nei paesi dell’America Latina). La Germania (20%) e la Svizzera (18%) sono i paesi di residenza delle maggiori comunità di lucani emigrati, seguite da Argentina (14%) e Francia (9%). Presenze numericamente consistenti si trovano anche in Canada, Stati Uniti, Belgio e Gran Bretagna. L’Australia al decimo posto ed il Sudafrica al sedicesimo sono le più importanti nazioni non euroamericane.

4.2 L’emigrazione lucana negli anni novanta

A partire dal 1987 fino alla fine del 1999 dalla Basilicata sono emigrati 10.631 cittadini e ne sono rientrati dall’estero 7.715, con un saldo netto di emigrazioni di 2.916 unità. Tali dati, desunti dalle registrazioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero dei comuni italiani, sono stati elaborati dall’Istat a partire dal 1987 e pubblicati fino al 1999. Nel corso dei 13 anni considerati sono emigrate dalla Basilicata mediamente 797 persone ogni anno, con punte di 1.700 nel 1993 e di 1.300 nel 1994. I rimpatri invece, che nel periodo preso in esame sono stati 593 all’anno di media, hanno avuto le punte più elevate dal 1989 al 1991 seguite da un sostanziale decremento fino al 1999. I flussi di uscita si sono indirizzati per l’84% nei paesi europei (50% Unione Europea) e per il 13% in America (8% Sudamerica). Andamento differente c’è stato nei rimpatri, dove la quota della presenza europea è del 52% e quelle americana del 40%, con l’America Latina al 35%. La Germania, la Svizzera, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti hanno continuato ad essere per tutti gli anni Novanta il polo di attrazione dei flussi di emigrazione lucani, dove si sono indirizzati oltre il 70% dei cittadini emigrati, con il resto della quota che si è invece distribuita principalmente tra Francia, Argentina e Belgio. Anche osservando le quote dei rimpatri, si trovano flussi provenienti in modo particolare dai paesi cui si sono indirizzati gli espatri (Germania, Svizzera e Stati Uniti) con le presenze anche di Argentina e Belgio. Tra gli emigrati nel corso degli anni Novanta il 42% era in possesso di un titolo di studio di licenzia media inferiore, il 28% di scuola elementare, il 12% di scuola media superiore e soltanto l’1% della laurea, mentre il 17% è risultato non avere titoli. Tra i rimpatri è stata invece maggiore la quota dei titoli medio-alti, con la quota di laureati del 4% e quella dei diplomi di scuola superiore del 19%, mentre i senza titolo sono stati l’11%.

128

Page 130: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Dal 1996 al 1999 è stato possibile anche suddividere i flussi in uscita per classi di età: il 26% è risultato minore di 19 anni (il 9% tra i 0 ed i 4 anni), il 47% con un’età compresa tra i 20 ed i 39 anni (il 14% tra i 25 ed i 29), ed il 16% nella fascia tra i 40 ed i 59 (6% tra i 40 ed i 44).

Tab. 1 Situazione degli iscritti per provenienza dalle diverse regioni d’Italia: dati aggiornati al 29/09/2004

Situazione degli iscritti per provenienza dalle diverse regioni d'Italia: dati aggiornati al 29/09/ 2004

DATI PER REGIONEProvincia Persone Famiglie

PIEMONTE 146.506 83.751

VALLE D'AOSTA 4.214 2.547

LOMBARDIA 246.227 140.843

TRENTINO ALTO ADIGE 55.172 32.043

VENETO 243.477 135.889

FRIULI VENEZIA GIULIA 130.812 76.071

LIGURIA 75.191 42.645

EMILIA ROMAGNA 110.645 62.783

TOSCANA 99.285 54.944

UMBRIA 28.542 15.761

MARCHE 79.327 43.824

LAZIO 260.182 194.774

ABRUZZI 157.144 82.994

MOLISE 76.280 39.983

CAMPANIA 366.375 184.218

PUGLIA 312.990 150.541

BASILICATA 83.671 40.778

CALABRIA 297.345 148.749

SICILIA 576.495 276.330

SARDEGNA 93.888 48.234

Totale in complesso 3.443.768 1.857.702

Dati aggiornati al 29 set 2004

Dati disponibili sul sito del Ministero dell’Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Direzione centrale per i Servizi Demografici:

129

Page 131: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

http://infoaire.interno.it/statistiche/stat_regioni.htm (pagine realizzate a cura dell’Ufficio I Sevizi Informatici Elettorali)

Tab. 2 Situazione degli iscritti per provincia lucana di provenienza: dati aggiornati al 29/09/2004

Situazione degli iscritti per provincia lucana di provenienza

BASILICATAProvincia Persone FamigliePOTENZA 66.098 31.986MATERA 17.573 8.792Totale regione 83.671 40.778

Dati aggiornati al 29 set 2004

Dati disponibili sul sito del Ministero dell’Interno. Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali. Direzione centrale per i Servizi Demografici:http://infoaire.interno.it/statistiche/stat_basilicata.htm (pagine realizzate a cura dell’Ufficio I Sevizi Informatici Elettorali)

130

Page 132: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 3 AIRE Incremento in valore assoluto e in valore percentuale degli iscritti all’Aire nel periodo 31/03/2002 – 29/09/2004

Province Iscritti Aire 31/03/2002

Iscritti Aire 29/09/2004

Incremento del valore assoluto degli iscritti all’Aire nel periodo 31/03/2002 -29/09/2004

Incremento percentuale degli iscritti Aire nel periodo 31/03/2002 –29/09/2004

Matera 15.822 17.573 +1752 +11,07%Potenza 51.876 66.098 +14222 +27,41%

Tab. 4 Basilicata – Emigrazione nelle province secondo gli iscritti all’AIRE ed alle Anagrafi consolari*

Provincia Iscritti all’AIRE il 29.09.2004 Stima della ripartizione provinciale degli iscritti alle Anagrafi Consolari nel 2004

Potenza 66.098 43.112

Matera 17.573 11.462

ITALIA 3.443.768 4.026.403

*Si tratta di una stima effettuata moltiplicando le percentuali di composizione degli insediamenti all’estero degli iscritti all’AIRE al valore delle Anagrafi consolari.

Tab. 5 BASILICATA - Ripartizione continentale dello stock degli emigrati iscritti all'Aire e alle Anagrafi consolari nel 2002.

Area continentale di insediamento Iscritti AIRE 31/03/2002 Stima della ripartizione degli iscritti alle A.C. al 01/01/2002*

Unione Europea 27.377 38.413Europa Est 26 36Altri Europei 12.167 17.071Totale Europa 39.569 55.521

Africa Settentrionale 32 45Africa Centro Orientale 49 69Africa Occidentale 6 8Africa Centro Meridionale 204 286Totale Africa 291 408

Estremo Oriente 20 28Sub Continente Indiano 4 6Vicino e Medio Oriente 54 76Ex Urss Asia - -Totale Asia 78 109

America Settentrionale 7.095 9.955America meridionale 16.922 23.743Totale America 24.017 33.698

Oceania 2.724 3.823

Territorio non definito 1.019 1.430

131

Page 133: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Totale 67.698 94.989

*Si tratta di una stima effettuata moltiplicando le percentuali di composizione degliinsediamenti all'estero degli iscritti all'AIRE al valore delle Anagrafi consolari.

Tabella 6 I lucani all’estero. Flussi 1987-1999

Emigrati Rientrati Saldo netto

10.631 7.715 2.916

Tabella 7 I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – espatri-Cancellazioni anagrafiche per l’estero. Ripartizioni per titolo di studio.

Laurea Media sup. Licenza media inf.

Licenza elementare

Nessun titolo Totale

1999 14 94 220 104 29 531

1998 12 93 228 96 14 443

1997 12 54 242 119 35 462

1996 6 42 98 134 45 325

1995 9 64 187 113 126 499

1994 21 220 491 344 261 1.337

1993 14 190 735 469 294 1.702

1992 9 84 506 311 206 1.115

1991 5 50 356 285 167 5862

1990 9 43 298 279 183 813

Tab. 8- Popolazione residente al 31 dicembre 2003e movimento anagrafico per Provincia

Province Maschi Femmine Maschi e Femmine

% Assoluta %

Potenza 192.816 199.938 392.754 65,8 41 0,0

Matera 100.621 103.625 204.246 34,2 138 0,1

Basilicata 293.437 303.563 597.000 100,0 179 0,0

Italia 28.068.608 29.891.637 57.888.245 100,0 567.175 1,0

Tab. 9 BASILICATA - Emigrazione nelle province secondo gli iscritti all'AIRE ed alleAnagrafi consolari*

Province Iscritti Aire 31/03/2002 Stima della ripartizione degli iscritti alle Anagrafi Consolari al 01/01/2002

Matera 15.822 22.200Potenza 51.876 72.789Basilicata 67.698 94.989*Si tratta di una stima effettuata moltiplicando le percentuali di composizione degliinsediamenti all'estero degli iscritti all'AIRE al valore delle Anagrafi consolari

132

Page 134: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 10 BASILICATA - Ripartizione per paese di accoglienza degli emigrati iscrittiall'Aire e alle Anagrafi consolari - Graduatoria dei primi 50

Paese di insediamento Iscriti AIRE 31/03/2002 Stima della ripartizione degli iscritti alle Anagrafi Consolari al 01/01/2002*

GermaniaSvizzeraArgentinaFranciaCanadaUsaGran BretagnaBelgioBrasileAustraliaVenezuelaUruguayLussemburgoCileSpagnaSudafricaLiechtensteinOlandaColombiaPerùParaguayGreciaAustriaR.DomenicanaPortogalloEl SalvadorSveziaPanamaAndorraEcuadorMessicoNorvegias.MarinoGuatemalaMonacoIsraeleTurchiaIslandaEritreaArabia sauditaBoliviaLibiaZambiaCostaricaNuova ZelandaBarbadosDanimarcaIrlandaCroaziaEgittoAltri paesiTotale

13.41611.8679.8066.1613.6263.4693.2753.1193.1112.7101.5961.48663439737120420220112492906943373534282826242417171715151514141414131313121099981.14567.698

18.82516.65113.7608.6445.0884.8684.5964.3764.3653.8032.2402.08688955852128628328217412912697605249483939363434242424212121202020201818181714131313111.60794.989

* Si tratta di una stima effettuata moltiplicando le percentuali di composizione degli insediamenti all'estero degli iscritti all'AIRE al valore delle Anagrafi consolari

133

Page 135: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 11 BASILICATA – Espatri-Cancellazioni anagrafiche per l'estero. Ripartizioni per aree geografiche (1987-1999).

Europa di cui UE Africa America di cui Am. del Nord

di cui Am. Latina

Asia Oceania Totale

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

280

205

1.195

745

785

998

1.422

1.161

395

344

394

338

429

161

123

1.071

330

311

401

665

804

225

238

260

230

307

3

3

8

4

3

3

2

9

6

8

34

27

28

44

21

64

59

70

96

255

158

93

56

124

136

155

18

15

39

26

33

38

67

99

10

6

53

58

62

26

6

25

33

37

58

188

59

83

50

71

78

93

2

2

3

2

4

11

11

5

2

10

23

17

26

13

1

8

3

-

7

12

4

3

5

6

9

12

342

232

1.278

813

862

1.15

1.702

1.337

4.99

423

581

527

650

FONTE: Istat

Tab. 12 BASILICATA – Espatri-Cancellazioni anagrafiche per l'estero. Ripartizioni per titolo di studio.

Laurea Media sup. Licenza media inf.

Licenza elementare

Nessun titolo Totale

19991998199719961995199419931992

1412126921149

949354426422019084

29022824298187491735506

10496119134113344469311

29143545126261294206

5314434623254991.3371.7021.115

134

Page 136: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

19911990

59

5043

356298

285279

167183

862813

FONTE: Istat - I dati dal 1990 al 1995 sono stimati tenendo conto del totale delle cancellazioni anagrafiche per l'estero(italiani+stranieri) applicando alle sole cancellazioni degli italiani le percentuali (complessive) di composizione. I datidal 1996 al 1999 si riferiscono alle cancellazioni di italiani di età superiore ai 14 anni.

Tab. 13 BASILICATA – Rimpatri-Iscrizioni anagrafiche dall'estero. Ripartizioni per aree geografiche (1987-1998).

Europa di cui UE Africa America di cui Am. del Nord

di cui Am. Latina

Asia Oceania Totale

1987

1988

1989

1990

1991

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

386

357

323

363

296

361

264

304

318

284

220

265

279

292

259

251

265

159

197

133

157

158

141

146

189

187

61

22

21

98

24

13

18

24

10

15

35

14

29

223

255

403

737

583

247

121

91

48

77

116

95

90

38

34

38

45

28

32

25

29

11

12

57

50

22

185

221

365

692

555

215

96

62

37

65

59

45

68

6

6

6

13

6

5

2

20

5

9

22

8

24

16

19

9

7

8

7

2

7

5

1

2

8

2

692

659

762

1.218

917

633

407

446

386

386

395

390

424

FONTE: Istat

Tab. 14 BASILICATA – Rimpatri. Iscrizioni anagrafiche dal l'estero dei maggiori di 14 anni.Ripartizioni per titolo di studio.

Laurea Media sup. Licenza media inf.

Licenza elementare

Nessun titolo Totale

135

Page 137: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

1999199819971996

123196

591174042

9011210298

13345148134

56104045

350315339325

FONTE: Istat

Tab. 15 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Espatri. Primi dieci Paesi di emigrazione per provincia.

Potenza Matera Basilicata

Germania 79Svizzera 68Regno Unito 51Francia 43Stati Uniti 37Belgio 30Argentina 29Australia 11Austria 10Cina 9Altri paesi 98Totale 465

Germania 34Svizzera 22Stati Uniti 22Regno Unito 19Argentina 18Francia 11Brasile 9Lussemburgo 4Paesi bassi 4Croazia 4Altri paesi 38Totale 185

Germania 113Svizzera 90Regno Unito 70Stati Uniti 59Francia 54Argentina 47Belgio 33Cina 13Brasile 12Australia 12Altri paesi 147Totale 650

Fonte: IstatI lucani all’estero – Ricerca ITENETs / CSER 2002

Tab. 16 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Espatri. Primi dieci Paesi di emigrazione per provincia.

Potenza Matera Basilicata

Germania 79Svizzera 53Regno Unito 36Stati Uniti 35Argentina 28Francia 17Austria 13Canada 12Belgio 10Lussemburgo 7Altri paesi 101Totale 391

Germania 29Svizzera 25Regno Unito 11Stati Uniti 11Francia 8Argentina 8Belgio 5Brasile 5Australia 5Polonia 3Altri paesi 26Totale 136

Germania 108Svizzera 78Regno Unito 47Stati Uniti 46Argentina 36Francia 25Belgio 15Austria 14Canada 12Brasile 11Altri paesi 135Totale 527

FONTE: Istat

136

Page 138: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 17 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Espatri. Primi dieci Paesi di emigrazione per provincia. 1997

PotenzaMatera Basilicata

Germania 84Svizzera 68Stati Uniti 37Regno Unito 25Francia 22Belgio 15Spagna 14Brasile 14Argentina 12Polonia 10Altri paesi 113Totale 414

Germania 42Svizzera 20Regno Unito 17Stati Uniti 13Brasile 9Belgio 8Francia 8Spagna 5Argentina 5Ecuador 4Altri paesi 36Totale 167

Germania 126Svizzera 88Stati Uniti 50Regno Unito 42Francia 30Belgio 23Brasile 23Spagna 19Argentina 17Perù 14Altri paesi 149Totale 581

FONTE: Istat

Tab. 18 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Espatri. Primi dieci Paesi di emigrazione per provincia. 1996

PotenzaMatera Basilicata

Svizzera 73Germania 59Argentina 24Uruguay 13Regno Unito 10Venezuela 7Brasile 5Argentina 5Polonia 4Belgio 3Altri paesi 15Totale 218

Germania 118Svizzera 24Francia 12Regno Unito 11Belgio 7Paesi Bassi 5Danimarca 4Singapore 4Cina 3Russia 2Altri paesi 15Totale 205

Germania 177Svizzera 97Argentina 25Regno Unito 21Francia 13Uruguay 13Belgio 10Venezuela 7Paesi Bassi 6Brasile 5Altri paesi 49Totale 423

FONTE: Istat

Tab. 19 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Rimpatri-Cittadini italiani iscritti per trasferimento di residenza dall’estero 1999. Primi dieci paesi di provenienza.

PotenzaMatera Basilicata

137

Page 139: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Germania 77Svizzera 42Argentina 21Francia 17Regno Unito 14Stati Uniti 12 Venezuela 10Austria 8Belgio 8Brasile 6Altri paesi 77Totale 292

Germania 30Svizzera 27Francia 11Belgio 7Marocco 7Finlandia 4Stati Uniti 4Argentina 4Venezuela 4Croazia 3Altri paesi 31Totale 132

Germania 107Svizzera 69Francia 28Argentina 25Stati Uniti 16Belgio 15Regno Unito 15Venezuela 14Austria 9Brasile 8Altri paesi 118Totale 424

Tab. 20 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata – Rimpatri-Cittadini italiani iscritti per trasferimento di residenza dall’estero 1998. Primi dieci paesi di provenienza.

PotenzaMatera Basilicata

Germania 60Svizzera 47Stati Uniti 27Francia 19Regno Unito 14Argentina 12Belgio 7Canada 7Austria 6Perù 6Altri paesi 57Totale 262

Germania 39Stati Uniti 14Regno Unito 12Svizzera 11Argentina 7Australia 7Francia 6Spagna 6Romania 3Cuba 3Altri paesi 20Totale 128

Germania 99Svizzera 58Stati Uniti 41Regno Unito 26Francia 25Argentina 19Spagna 11Canada 9Australia 8Austria 7Altri paesi 87Totale 390

FONTE: Istat

Tab. 21 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata –Cittadini italiani iscritti per trasferimento di residenza dall’estero 1997. Primi dieci paesi di provenienza.

PotenzaMatera Basilicata

Germania 51Svizzera 31Stati Uniti 26Regno Unito 16Argentina 13Canada 11 Francia

10Brasile 9Belgio 8Romania 8Altri paesi 73Totale 256

Svizzera 23Germania 22Stati Uniti 18Regno Unito 14Argentina 13Francia 8R. Sudafricana 6Singapore 4Grecia 3Ungheria 2Altri paesi 26Totale 139

Germania 73Svizzera 54Stati Uniti 44Regno Unito 30Argentina 26Francia 18Canada 13Brasile 10Belgio 9Romania 8Altri paesi 110Totale 395

FONTE: Istat

138

Page 140: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tab. 22 Potenza Matera I Lucani all’estero – Flussi. Basilicata –Cittadini italiani iscritti per trasferimento di residenza dall’estero 1996. Primi dieci paesi di provenienza.

PotenzaMatera Basilicata

Svizzera 98Germania 69Argentina 27Venezuela 25Regno Unito 11Francia 9Stati Uniti 7Brasile 4Belgio 3Arabia Saudita 3Altri paesi 22Totale 278

Germania 41Svizzera 30Albania 5Tanzania 5Francia 4Regno Unito 2Bulgaria 2Marocco 2India 2Stati Uniti 2Altri paesi 13Totale 108

Svizzera 128Germania 110Argentina 28Venezuela 25Francia 13Regno Unito 13Stati Uniti 9Albania 7Tanzania 5Brasile 5Altri paesi 43Totale 386

FONTE: Istat

139

Page 141: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

4.3 Premessa metodologica

Per la realizzazione dello studio è stata esaminata la seguente documentazione:

1. Legge Regionale 3 maggio 2002, n. 16 “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani all’estero”.

2. Programma attività anno 2002 della Commissione dei Lucani all’Estero.3. Elenco associazioni delle comunità lucane emigrate.4. Atti della Prima Conferenza Regionale dei Lucani nel Mondo del 27 e 28 settembre

1997.5. Atti della Seconda Conferenza Regionale dei Lucani nel Mondo del 6 aprile 2002.6. Legge Regionale 10 novembre 1998, n. 43 “Interventi di solidarietà in favore degli

emigrati lucani nei paesi dell’America Latina”.7. Legge Regionale 6 aprile 1999, n. 10 “Adozione della Bandiera della Regione

Basilicata, modalità di uso ed esposizione, giornata dei Lucani nel Mondo”.8. Legge Regionale 6 aprile 1999, n. 11 “Istituzione del Centro dei Lucani nel

Mondo”.

Ci si è avvalsi, inoltre, di informazioni derivanti da interviste ai funzionari e ai dirigenti dell’Ente Regione Basilicata, della Commissione dei Lucani all’Estero, nonché di informazioni ricavate dai dati dell’Istat e dell’A.I.R.E.

4.4 Analisi del quadro normativo regionale sull’emigrazione

La Regione Basilicata opera nel campo dell’emigrazione sulla base della seguente normativa:

Legge Regionale 3 maggio 2002, n. 16 “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani all’estero” Nel seguente quadro di sintesi, sono presentate le principali caratteristiche della legge in oggetto. Tavola sinottica della Legge Regionale in tema di migrazione – Regione Basilicata

Titolo “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani all’estero.”

Legge Regionale n. 3 maggio 2002, n 16 Finalità degli interventi: La Regione opera , nel quadro della programmazione regionale, per affrontare i problemi dell’emigrazione e definirne le misure necessarie per sostenere il rientro degli emigranti mediante:

a) forme di solidarietà a di tutela in favore dei lavoratori emigrati e quadri di riferimento normativi, istituzionali e associativi delle regioni Obiettivo 1 -

140

Page 142: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

b) la diffusione della cultura fra gli emigranti;

c) interventi per agevolare l’inserimento nella vita sociale e nelle attività produttive regionali degli emigranti che rientrano in Basilicata;

d) la stipula ed il finanziamento di convenzioni, accordi e protocolli con i territori interessati dal fenomeno immigratorio a partire dalle istituzioni universitarie.

La Regione, di intesa ove necessario con il Governo, può svolgere all'estero iniziative di contatti ed incontri con le comunità ivi residenti per la diffusione del proprio patrimonio culturale ed artistico, nonché iniziative che si prefiggono scopi di studio, di rafforzamento della cultura di origine e d’informazione sulla realtà attuale della Basilicata.La Regione, nelle località all’estero e in Italia ove è maggiore la presenza di emigrati e loro discendenti, con il concorso e la collaborazione dello loro associazioni, realizza attività promozionali con riferimento ai settori e alle materie di competenza regionale. Dall’analisi della Legge Regionale 3 maggio 2002, n 16, emerge la volontà di sviluppare rapporti di cooperazione internazionale nel settore culturale e imprenditoriale. All’articolo XXIV– “Iniziative e attività culturali” - si legge: “La Regione, di intesa ove necessario con il Governo, può svolgere all'estero iniziative di contatti ed incontri con le comunità ivi residenti per ladiffusione del proprio patrimonio culturale ed artistico, nonché iniziative che si prefiggono scopi di studio, di rafforzamento della cultura di origine e d’informazione sulla realtà attuale della Basilicata. Analoghe iniziative possono essere promosse tra le collettività lucane stabilitesi in altre regioni italiane. Le attività di cui al presente articolo possono essere assunte anche, in concorso con altre Regioni, amministrazioni pubbliche, istituti italiani di cultura ed associazioni dell'emigrazione”. All’articolo XXV – “Attività promozionali nelle località di emigrazione” - si legge: “La Regione, nelle località all’estero e in Italia ove è maggiore la presenza di emigrati e loro discendenti, con il concorso e la collaborazione dello loro associazioni, realizza attività promozionali con riferimento ai settori e alle materie di competenza regionale."

141

Page 143: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata142

Page 144: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 5

LE POLITICHE REGIONALI PER L’EMIGRAZIONE

143

Page 145: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata144

Page 146: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

5. Le politiche regionali per l’emigrazione

La Regione Basilicata opera nel quadro della programmazione regionale per affrontare i problemi dell’emigrazione. La spinta migratoria verso l’Italia e verso gli altri Paesi più sviluppati dell’Europa Occidentale rispecchia una realtà mondiale, segnata da profondi squilibri di crescita e benessere. Il nostro Paese, per oltre un secolo terra di emigrazione, si è trovato così, negli ultimi trent’anni, ad affrontare un rapido cambiamento di ruoli ed è stato chiamato a misurarsi, sul piano politico e culturale, con flussi migratori provenienti da varie parti del mondo. La connotazione internazionale del fenomeno migratorio, l’aumento delle migrazioni “forzate” originate dalla necessità di sfuggire a persecuzioni, guerre, violenze, la crescita nel tempo delle componenti “irregolari”, hanno reso necessario, nel nostro Paese, l’affermazione di una nuova strategia politica fondata su interessi legali, limitati e programmati. Tutti questi motivi, insieme alla improbabilità di provvedimenti di emergenza e di ricorrenti sanatorie, hanno portato alla definizione di un quadro normativo certo, generale ed unitario che regolasse il fenomeno dell’immigrazione: il Testo Unico del 1998. La strategia politica che il Governo ha posto in essere con l’approvazione di tale legge è fondata su un netto discrimine tra stranieri che entrano e soggiornano regolarmente in Italia rispettandone le leggi e stranieri che entrano o tentano di entrare clandestinamente, spesso condizionati da gruppi criminali che li sfruttano o li coinvolgono in attività illecite. La Regione Basilicata opera nel campo dell’emigrazione sulla base della Legge Regionale 3 Maggio 2002, n° 16 “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani all’estero”. Pertanto, la Regione Basilicata, nell’ambito delle proprie competenze ed in armonia con le iniziative dei competenti organi dello Stato e della UE, definisce le misure necessarie per sostenere il rientro degli emigranti mediante:

� forme di solidarietà e di tutela in favore dei lavoratori emigrati e delle loro famiglie;

� la diffusione della cultura tra gli emigrati per sostenere e rafforzare l’identità originaria e rinsaldare i rapporti con la terra d’origine;

� interveti, nel quadro della politica di programmazione e della massima occupazione, per agevolare l’inserimento e il reinserimento nella vita sociale e nella attività produttive regionali degli emigrati che rientrano in Basilicata;

� la stipula e il finanziamento di convenzioni, accordi e protocolli con i territori interessati dal fenomeno immigratorio a partire dalle istituzioni universitarie.

Le leggi regionali riguardano anche interventi in materia di agricoltura, artigianato, commercio, industria, turismo, pesca, nonché in materia di edilizia abitativa, di formazione professionale, di sanità, di assistenza e di servizi sociali.

145

Page 147: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

I destinatari degli interventi sono i lucani emigrati all’estero per motivo di lavoro e le loro famiglie. La Regione, nelle località all’estero o in Italia ove è maggiore la presenza di emigrati e loro discendenti, con il concorso e la collaborazione delle loro associazioni, realizza attività promozionali con il riferimento ai settori ed alle materie di competenza regionale. Ed ancora, in collaborazione con altre regioni, amministrazioni pubbliche, associazioni, enti e istituzioni, utilizzando anche eventuali contributi del fondo sociale Europeo, cura l’avvio e la permanenza in soggiorni nella regione dei figli dei lavoratori emigrati nell’ambito degli scambi culturali. Tali iniziative possono essere estese agli anziani ed ai lavoratori emigrati e loro discendenti che abbiano assunto la cittadinanza straniera. Al fine di contribuire di contribuire all’integrazione degli emigrati nelle comunità ospitanti, la Regione anche in rapporto ai predetti fondi assume iniziative di interscambio con cittadini dei paesi di emigrazione. Vengono anche organizzati stages presso l’Università della Basilicata per circa 40 giovani figli di lucani all’estero: lo stage prevede lo studio e la conoscenza della Basilicata, della sua storia, tradizioni, cultura e miglioramento della lingua. Altri stages interessano i giovani imprenditori lucani all’estero e di giovani imprenditori discendenti di lucani. Tale misura ha lo scopo di mettere in contatto i giovani imprenditori con le realtà produttive della Basilicata per approfondire gli aspetti produttivi specie se riferiti a nuove tecnologie. La Regione Basilicata ha, inoltre, finanziato borse di studio per i figli o orfani di emigrati all’estero.

146

Page 148: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Regione BasilicataBilancio di Previsione Anno Finanziario 2005-07-07 Stato di Previsione delle Uscite

Ripartizione Finanziaria in Capitoli delle Unità Previsionali di Base

Titolo Macro Funzione Obiettivo

Funzione

Obiettiva

Unità Previsionale di Base

Capitolo Attuale

Capitoli Precedenti

Descrizione Capitolo

Residui Passivi

Previsioni di Competenza

Previsioni di Cassa

2

SPESE PER INTERVENTI SOCIO-ECONOMICI

10

PROTEZIONE SOCIALE

1091

ALTRE INIZIATIVE DI SOSTEGNO SOCIALE

1091.03

PARTECIPAZIONI AZIONARIE IN ORGANISMI NO PROFIT capitale

35100 U35100 Partecipazione al Capitale sociale della Banca Popolare Etica Società Cooperativa per Azioni a Responsabilità Limitata L. R. 34/2000 –Fondi Regionali Liberi – Spesa in conto capitale

0.00 20.658,28 20.658,28

Totale Unità Revisionale di Base 1091.03 0.00 20.658,28 20.658,28

35151 U35151 Interventi di Solidarietà in Favore delle Federazioni dei Lucani nei Paesi dell’America Latina

L.R. 43/98 Fondi Regionali Liberi – Spesa corrente operativa

EO1300

191.000,00 80.000,00 100.000,001091.04

AZIONI ASOSTEGNO DEGLI EMIGRATI LUCANI

corrente operativa

35152 U35152 Fondo per Assistenza alle Famiglie Indigenti dei Lucani Emigrati in America Latina - Fondi Regionali Vincolati Spesa corrente operativa

EO1300

0,00 200.000,00 200.000,00

147

Page 149: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

35153 U35153 Fondo per le provvidenze a favore dei Lucani nel Mondo L.R. 3/5/2002 N.16 Fondi Regionali Liberi - Spesa corrente operativa

EO1300

9.500,00 250.000,00 150.000,00

Totale Unità Revisionale di Base 1091.04 200.500,00 530.000,00 450.000,00

1091.06

SISTEMA INTEGRATO DEI SERVIZI SOCIALI

corrente operativa

35282 U35282 Spese per i Servizi ed Interventi Socio-Assistenziali. Interventidiretti della Regione L.R. 25/97 - Fondi Regionali Liberi - Spesa corrente operativa

0.00 0.00 0.00

148

Page 150: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 6

LE POLITICHE PER L’INTERNAZIONALIZZAZIONE:IL PRINT

149

Page 151: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata150

Page 152: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.1 Quadro di sintesi

Le dinamiche dello sviluppo locale ed i processi di internazionalizzazione sono fortemente complementari e per promuovere lo sviluppo locale le regioni e i territori meridionali devono avvalersi di una ritrovata identità, di una visione comune che diventi l’elemento di forza per allargare i confini ed esprimere pienamente quella capacità di comptetere e cooperare che è essenziale nelle politiche rivolte ai paesi di prossimità e dell’area del Mediterraneo come bacino economico privilegiato. La Basilicata guarda ai processi di internazionalizzazione come occasione per riconsiderare la qualità delle politiche pubbliche e consolidare un’immagine ed un ruolo che sta maturando nel quadro delle relazioni nazionali ed europee, nella convinzione che per internazionalizzare non basta esportare ma bisogna partecipare al percorso che l’Italia ed il Sud potranno imboccare per diventare protagonisti dell’interesse mondiale.

Le positive esperienze maturate con i “twinning” promossi in Ungheria ed in Polonia dal Ministero dell’Economia hanno dimostrato che, proiettata nella dimensione delle relazioni transnazionali, la Regione vede esaltata la sua nuova identità europea e comoncia a intravedere notevoli opportunità di espansione delle sue capacità professionali e produttive. Ma l’obiettivo di apertura verso l’esterno dei sistemi istituzionali, economici e culturali della Regione – assunto come uno degli obiettivi strategici del PRS- ha trovato una sua concreta finalizzazione nel Programma Strategico per l’internazionalizzazione con il quale la Regione intende strutturarsi e responsabilizzarsi per dare una strategia unitaria e coordinata alla politica di potenziamento delle relazioni esterne della Regione, allargando i suoi compii funzionali, creando una amministrazione in rete sui temi dell’internazionalizzzazione, attivando uno strumento di monitoraggio ed indirizzo progettuale, avviando una politica “estera” strategica condivisa con il partenariato locale. Più specificatamente, attraverso il PRINT ed una serie di strumenti operativi di cui la Regione si è dotata nell’ambito del programma di assistenza tecnica con il MAE ed il MAP, la regione intende dare piena efficacia alle politiche di internazionalizzazione, secondo le seguenti direttrici:

� Internazionalizzare il sistema istituzionale regionale, dando così piena attuazione alle competenze acquisite dalla regione in materia di “Relazioni internazionali con l’Unione Europea”, con l’entrata in vigore della riforma del Titolo V della Costituzione;

� Sostenere la crescita internazionale del sistema economico regionale;

� Mettere a sistema, valorizzare e orientare secondo obiettivi strategici le iniziative di collaborazione internazionale messe in atto sia direttamente dall’Amministrazione regionale che dagli operatori imprenditoriali, dalle istituzioni scientifiche e culturali e dagli enti pubblici operanti nel territorio regionale;

� Sensibilizzare il territorio sulle opportunità ed il valore aggiunto dell’internazionalizzazione, sia per gli interventi diretti verso le

151

Page 153: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

imprese (auiti e azioni di assistenza e accompagnamento), sia per le occasioni che si concretizzano per gli enti culturali ( Università, teatri, poli della cultura e associazioni) e della ricerca (scientifica e tecnologica);

� Migliorare l’offerta formativa regionale verso i temi dell’internazionalizzazione;

� Rafforzare l’immagine della regione all’estero, individuando linguaggi e strategie comuni nella promozione dei vari sistemi locali;

� Creare un modello di sviluppo organizzativo di accompagnamento all’azione

� regionale.

6.2 Internazionalizzazione e PRINT

Nel corso degli ultimi anni, la Regione Basilicata ha elaborato e realizzato un insieme di iniziative finalizzate a una maggiore proiezione internazionale dei suoi “sistemi regionali”; perseguendo la propria apertura al “globale” attraverso:

� interventi integrati sui pesanti gap strutturali presenti a livello locale (opere pubbliche, aiuti alle imprese, sviluppo del turismo);

� promozione di iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo (LR n.26/1996);

� costruzione di un’immagine forte e unitaria del Sistema Basilicata, in modo da accrescere la visibilità e la riconoscibilità esterna della regione (definizione del concetto di Global Design);

� sostegno tramite interventi di aiuto e solidarietà sociale verso gli emigrati indigenti (LR. n.43/1998 e LR. n.16/2002) e una maggiore intensificazione dei rapporti di collaborazione con le associazioni delle comunità dei “lucani nel mondo”.

Il processo di internazionalizzazione della regione Basilicata è stato indirizzato dal Programma Regionale di Sviluppo (PRS 1998-2000), con l’obiettivo strategico per la Regione di presentarsi nella competizione internazionale come regione di qualità-Territorio di Eccellenza. La prospettiva di fuoriuscita della Basilicata dall’obiettivo 1, dopo il 2006 e sia pure nelle forme ipotizzate di un phasing-out piuttosto morbido, conferisce al triennio che si ha davanti un rilievo particolare e lo caratterizza come un periodo-ponte per una maggiore finalizzazione delle risorse al rafforzamento complessivo del sistema Basilicata e dei suoi territori, ossia per condurre a compimento il processo di

152

Page 154: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

integrazione/modernizzazione. Nel 2003 è stato attivato in Basilicata un elevato numero di nuovi strumenti programmatori in diversi ambiti (energia, foreste, turismo, comunicazione & immagine, ricerca & sviluppo, internazionalizzazione), di rimodulazioni di strumenti già esistenti (Basitel+ nel settore informatico, Leader+ nello sviluppo rurale) e l’avviamento della maggior parte delle azioni programmate per la valorizzazione dei sistemi territoriali che influiscono sul processo di internazionalizzazione. Uno degli ultimi strumenti programmatici elaborati è senz’altro il Print, Programma Regionale di Internazionalizzazione. Si tratta di uno strumento di rilevanza strategica, in cui converge e trova espressione l’attività della Regione volta a definire orientamenti, strategie e piani programmatici in materia internazionale. Esso nasce dall’esigenza di dare alle iniziative di internazionalizzazione, avviate e partecipate dall’Ente Regione, una forma organica, coerente e sistematica. Il Print razionalizza l’impiego delle risorse finanziarie disponibili nei diversi ASSI del POR 2000/2006 od in altre linee di bilancio regionale dedicate all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione. Esso costituisce un vincolo per l’uso delle risorse regionali e il riferimento per le molteplici forme diffuse di progettazione dello sviluppo locale (PIT, Aree Prodotto, G.A.L., Distretti industriali, Patti Territoriali e altre forme di contrattazione negoziale). Al fine di favorire la capacità delle istituzioni regionali di rispondere alle esigenze di dialogo ed interazione che emergono grazie ai processi di profonda e rapida trasformazione dello scenario internazionale nella regione geo-politica di riferimento strategico, le Amministrazioni centrali (Mae-Dgie e Map) e la Regione Basilicata hanno adottato un protocollo d’intesa (Tavolo di Orientamento Strategico, denominato brevemente TOS) per regolamentare gli ambiti della loro collaborazione interistituzionale. Il protocollo d’Intesa TOS e l’APQ del 19.11.1998 siglato con l’ex Mincomes, possono essere inquadrati nel processo di regionalizzazione delle competenze in materia di internazionalizzazione, avviato con la Legge n.59/1997 “Bassanini”, la Legge Costituzionale n. 3/2001 di riforma del Titolo V° della Costituzione italiana, la Legge n.131/2003 “La Loggia” e il Ddl n.3618/2003 per la riforma della Legge “La Pergola” n.86/1989 (legge comunitaria). Tuttavia, ad oggi, la Regione non dispone di atti cogenti in tema di internazionalizzazione eccetto che per quanto riguarda la cooperazione decentrata allo sviluppo di cui esiste uno specifico provvedimento legislativo (LR. n.26/1996) e alcuni articoli di legge che si ritrovano, distribuiti all’interno di vari provvedimenti legislativi, nell’intento di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. Allo stesso tempo, la Regione Basilicata non presenta una strutturata organizzazione interna dedicata specificatamente all’internazionalizzazione. Anche in Basilicata, analogamente a quanto accade nella maggior parte delle Regioni italiane, ogni attività non nazionale fa capo alla Presidenza della Giunta che ripartisce le varie competenze nelle strutture esistenti. C’è da dire però che, a seguito dei lavori avviati per l’elaborazione del Print, il processo di riorganizzazione e ridefinizione delle funzioni e dei compiti destinati a gestire le attività regionali connesse, direttamente e non, con il complesso fenomeno dell’internazionalizzazione, è stato già interessato da alcune soluzioni temporanee di tipo organizzative-gestionali. Sono stati costituiti, infatti, con delibera di Giunta n.1780/2003:

� il Gruppo di Coordinamento Regionale delle risorse tecnico-professionali messe a disposizione dal Mae-Dgie e dal Map in attuazione del partenariato interistituzionale (TOS),

153

Page 155: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

� il Gruppo interdipartimentale per l’elaborazione del Print.

� Il processo di riorganizzazione dovrà poi essere perfezionato, per soddisfare le funzioni sull’internazionalizzazione, con l’individuazione di una specifica struttura per la gestione del Print. Sarebbe, altresì opportuno che a tale struttura venisse affiancata una struttura distaccata a Bruxelles, con compiti di rappresentanza permanente presso le Istituzioni comunitarie e le associazioni internazionali partecipate dalla Regione.

La riorganizzazione interna della Regione non potrà non interessare anche i suoi rapporti con il territorio regionale, per questo si ipotizzano appositi strumenti e modelli organizzativi, che gli consentano di svolgere il suo ruolo di indirizzo, d’impulso e di coordinamento della politica regionale d’internazionalizzazione verso l’esterno alla sua struttura amministrativa (Tos, Sprint, Tavoli di concertazione settoriale).

La Regione Basilicata con il Print 2004-2006 assume quale obiettivo globale per il suo processo di internazionalizzazione quello di evidenziare una politica di sistema, trasversale alle politiche settoriali che influenzano l’internazionalizzazione della regione, al fine di “far assumere alla Regione un ruolo ambizioso ed autorevole nel sistema delle relazioni internazionali tra enti sub-nazionali e nelle politiche dell’Unione Europea”.

Quindi, tenendo conto degli orientamenti nazionali e comunitari e delle strategie delineate nei vari programmi settoriali e di sviluppo della Regione, gli obiettivi generali del Print sono così fissati:

� internazionalizzare il sistema istituzionale regionale attraverso la partecipazione a progetti internazionali di interesse strategico per la Regione, al fine di migliorare l’immagine regionale e promuovere durature relazioni internazionali, in particolare verso i nuovi stati membri e verso i paesi in via di adesione all’UE (allargamento), i Paesi del Mediterraneo (prossimità) e i Balcani, il Sud America e i Paesi in via di sviluppo;

� sostenere la crescita internazionale del sistema economico locale, integrando le politiche di sostegno alle imprese attivate dalla Regione con interventi capaci di accrescere l’attivazione di servizi specialistici per l’internazionalizzazione e l’uso da parte delle Pmi delle nuove tecnologie informatiche per la promozione internazionale di beni e servizi;

� migliorare l’offerta formativa regionale, adeguando e formando sui vari temi dell’internazionalizzazione i giovani e gli adulti disoccupati, inoccupati e le risorse umane sia del settore privato sia del settore pubblico regionale;

� attivare dei modelli organizzativi per rendere efficace ed efficiente l’azione programmatica regionale sull’internazionalizzazione a supporto dei settori economici, culturali ed istituzionali della regione.

154

Page 156: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

� Allo stesso tempo, il Print permetterà di:

� individuare e conoscere le iniziative in tema di internazionalizzazione realizzate e programmate dai vari Dipartimenti regionali;

� mettere a sistema le diverse iniziative progettuali, apparentemente scollegate fra di loro, al fine di perseguire obiettivi specifici comuni;

� coordinare le diverse attività programmate dalla Regione in materia di internazionalizzazione;

� condividere le scelte programmatiche con i diversi attori, sia interni che esterni all’Amministrazione regionale;

� dotarsi di una struttura per la gestione, il monitoraggio e la valutazione dell’efficienza ed efficacia degli interventi a carattere internazionale.

� Tutto ciò costituisce il presupposto per poter contribuire a meglio definire le strategie di internazionalizzazione nel prossimo Piano Regionale Strategico della Basilicata.

� Lle condizioni poste per assicurare il conseguimento dei risultati attesi dall’attuazione del programma, in termini di efficienza ed efficacia della spesa, sono:

� la concentrazione delle risorse umane e finanziarie su un numero limitato di interventi;

� la capacità di integrazione fra loro degli interventi sostenuti.

� Pekr sua natura amministrativa, il Print rappresenta il completamento del Piano Regionale di Sviluppo 1998-2000 ed annualmente si rapporta e si integra nel DAPEF.

L’impianto del programma è strutturato con un’articolazione a cascata, partendo dagli Assi, che a loro volta si suddividono in Misure, i quali a loro volta si compongono di più Interventi progettuali. Più specificamente, lo schema del Print prevede una sua articolazione in quattro Assi prioritari. A loro volta gli Assi prioritari sono stati suddivisi in 9 Misure ed in un numero indeterminato di Interventi progettuali. Gli Assi e le Misure del Print esprimono una programmazione pluriennale di indirizzo. Per il periodo 2004-2006 sono stati individuati i seguenti:

Asse 1: L’internazionalizzazione del sistema istituzionale regionale

Misura 1.1.: Partecipazione della Regione a programmi di cooperazione e partenariato internazionale

Misura 1.2.: Cooperazione con i lucani all’estero

Misura 1.3.: Promozione internazionale della regione Basilicata

155

Page 157: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Asse 2: L’internazionalizzazione del sistema economico regionaleMisura 2.1.: Sviluppo di servizi per l’internazionalizzazione dei settori economici locali

Misura 2.2.: Azioni di sistema e di accompagnamento per favorire l’internazionalizzazione delle imprese

Asse 3: Il sistema della formazione regionale per l’internazionalizzazioneMisura 3.1.: Formazione per l’internazionalizzazione a favore delle imprese e delle persone

Misura 3.2.: Formazione per l’internazionalizzazione a favore della Pubblica Amministrazione

Asse 4: Gli strumenti per l’attuazione della politica di internazionalizzazione della regione BasilicataMisura 4.1.: Organizzazione regionale per l’internazionalizzazione

Misura 4.2.: Gestione e sorveglianza del Print

Il rapporto di intersezione e connessione del Print vede sviluppare le sue Misure con quanto la Regione ha programmato a livello settoriale e generale allo sviluppo economico e culturale, così come viene rapportato alle politiche del Governo Centrale (Ministero degli affari esteri e Ministero per le attività produttive, ex Ministero del commercio estero) e a quelle della Commissione Europea. Infine, dal punto di vista finanziario, l’internazionalizzazione rappresenta una sorta di “scelta obbligata” per intercettare “risorse addizionali per lo sviluppo locale”, ovvero tutte quelle fonti di finanza “nazionale, internazionale e comunitaria” da associare in forma sistematica alla finanza regionale, tra cui:

� fondi UE a gestione condivisa e a gestione decentrata;

� fondi di organismi finanziari internazionali.

� fondi PON e nazionali per la cooperazione decentrata allo sviluppo e per la promozione all’estero.

Nella formulazione del piano finanziario su base annuale si terrà conto di quanto già è stato programmato nell’ambito degli altri strumenti di programmazione della Regione e delle relative fonti finanziarie esterne considerate.

156

Page 158: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.3 L’internazionalizzazione come occasione di sviluppo istituzionale, economico e culturale della regione

L’internazionalizzazione è un processo di apertura di un territorio e delle realtà che lo compongono verso ciò che esula dai propri confini e può toccare aspetti istituzionali, economici e culturali: si tratta quindi di un processo che ha una forte connotazione di trasversalità nelle politiche di sviluppo di un territorio. Fino a non molto tempo fa, l’internazionalizzazione era sinonimo di sviluppo dei sistemi economici verso i mercati esteri e quindi di globalizzazione dell’economia, nella quale lo Stato esercitava la sua competenza istituzionale esclusiva. Caratteristica, questa, superata dal processo di riforma, amministrativa e costituzionale, che ha interessato l’Italia. Con tale riforma, si modifica l’azione amministrativa delle regioni e degli enti locali e, nei limiti della competenza concorrente, anche quella legislativa delle regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano. L’attivismo in campo internazionale delle regioni e degli enti locali non è più destinato ad essere una semplice sommatoria di iniziative L’Ente subnazionale è chiamato a governare e porre a sistema le relazioni internazionali dei soggetti pubblici e privati che operano sul suo territorio. Si tratta, quindi, di governance locale più che di governementdella materia.

La tematica “internazionalizzazione” presenta diverse occasioni di governance locale:1) l’internazionalizzazione può costituire manifestazione della volontà del governo regionale in relazione (e limitatamente) al posizionamento della collettività nazionale nell’ambito dei fenomeni di interazione economica, sociale e culturale con il resto del mondo;

2) nei suoi aspetti esecutivi, l’internazionalizzazione comporta due diverse occasioni di intervento:

a. sull’estero, come attività di programmazione delle relazioni economiche sociali e culturali in forma concertata e contrattualizzata con partner istituzionali di un altro Stato, attraverso accordi ed intese esecutive di carattere settoriale (Progetto – Paese);

b. sul territorio regionale come il processo autonomamente deliberato e programmato con cui la collettività regionale si specializza ad esercitare relazioni internazionali economiche, sociali e culturali, e ne accoglie le implicazioni sul proprio modus vivendi (Programma Regionale sull’Internazionalizzazione).

Ma quali sono i soggetti che possono essere interessati dalla politica internazionale della Regione? Diversi sono gli attori locali, beneficiari e destinatari, interessabili dalle iniziative di internazionalizzazione dei vari sistemi regionali:

- sistemi locali per lo sviluppo delle imprese: distretti industriali, CCIAA, agenzie pubbliche o società misto pubblico-privato, consorzi di imprese, associazioni di categoria imprenditoriali;

- sistema della formazione superiore, della ricerca e dell’innovazione tecnologica: università, centri di formazione, centri di ricerca, agenzie pubbliche e centri di eccellenza regionali;

157

Page 159: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

- sistemi della cultura, del turismo artistico-culturale e naturalistico-ambientale(comitati teatrali, associazioni culturali, enti no profit, enti parchi, APT, ARPAB;- sistemi della società civile e della solidarietà sociale: comitati ed organizzazioni no profit impegnati nel volontariato e sui temi della cooperazione sociale e allo sviluppo (diritti alla salute; diritti ambientali; fenomeno dell’immigrazione ed emigrazione; educazione alla pace e alla mondialità; solidarietà tra popoli nei casi di emergenze belliche o calamitose; miglioramento della condizioni femminile e dell’infanzia; potenziamento delle capacità professionali dei giovani e lotta alla disoccupazione; protezione e valorizzazione delle risorse locali).

Le attività di internazionalizzazione che incidono sullo sviluppo locale possono esser schematicamente così suddivise:

- attività a prevalente domanda pubblica con forte articolazione territoriale (ad esempio sanità, ambiente, beni culturali). L’internazionalizzazione si basa sulla capacità di mettere a sistema il flusso della domanda pubblica, la ricerca applicata e le imprese produttive e di servizi. Nel settore ambientale la regione Basilicata è particolarmente competente (esperienza dei Centri Funzionali per la Protezione dal rischio idrogeologico); inoltre l’esperienza sviluppata sul tavolo della Conferenza Stato-regioni consente di mettere a sistema le regioni con il livello d’iniziativa nazionale e costituisce quindi un’esperienza prototipale;

- attività a prevalente domanda privata con un forte ruolo di sostegno da parte della domanda pubblica (ad esempio Information Communication Technology). L’internazionalizzazione può trarre un forte vantaggio dalla capacità del settore pubblico di sostenere una domanda avanzata di informazioni e tecnologie dell’informazione, così come programmata con il progetto integrato Basitel;

- attività a prevalente domanda pubblica ma senza una forte articolazione territoriale (trasporti, reti, settore della ricerca spaziale, etc.). L’internazionalizzazione trae vantaggio dalla sinergia tra attori privati e attori imprenditoriali. In Basilicata questa condizione si verifica per il settore spaziale dove operano enti scientifici, imprese di valenza nazionale e piccole imprese;

- attività a prevalente domanda privata e forte articolazione territoriale (agro-industria). L’internazionalizzazione è particolarmente legata alla valorizzazione dei prodotti tipici e quindi anche all’avvio di procedure di certificazione del prodotto e dei processi (DOC, IGP, IGT, STG, EMAS, HACCP, ISO 9000 e 14000);

- domanda a prevalente domanda privata e non vincolata da articolazioni territoriali se non per quanto riguarda le preesistenze produttive (ad esempio nanotecnologie, tecnologie di produzione, ecc). L’internazionalizzazione è legata alla capacità dei vari sistemi regionali di attrarre sul proprio territorio imprese High Tech.Esistono legami tra Information Communication Technology, ambiente, turismo, beni culturali ma è necessario fare sistema e aumentare la proiezione internazionale della Regione Basilicata. La competitività del sistema lucano dipende sempre più da una maggiore partecipazione degli “attori locali” (enti locali, imprese, centri di ricerca, organismi no no-profit, ecc.) ai programmi di cooperazione internazionale mentre il

158

Page 160: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

maggior utilizzo di risorse disponibili a livello comunitario dipende da un ampio spetto di fattori che devono essere opportunamente identificati e valutati al fine di definire le politiche di orientamento. Uno di questi fattori è sicuramente rapporto tra scienza ed innovazione. La ricerca è, di fatto, un’attività di internazionalizzazione in quanto consente di avere una visione dei processi alla scala internazionale e di esserne partecipi. La ricerca è uno dei principali vettori per favorire l’internazionalizzazione. La promozione e partecipazione ai progetti del VI Programma Quadro della CE costituisce una delle occasioni di sviluppo locale per questa regione e per il suo processo d’internazionalizzazione. Il rapporto tra ricerca-impresa e settore pubblico ha un ruolo strategico per il sistema paese, ma è ancor più rilevante per la regione Basilicata, che pur avendo sul proprio territorio insediamenti produttivi di aziende leader a livello nazionale, non possiede un sistema articolato di Pmi capace di competere a livello europeo in attività ad alto contenuto tecnologico. Al contrario essa può offrire un contesto con punte di eccellenza nel settore scientifico ed in cui la PPAA è in grado di costruire le condizioni peril decollo di attività avanzate. Nel settore della ricerca in regione Basilicata sono presenti “centri di eccellenza” ben inseriti in programmi internazionali, con una forte capacità di accedere a risorse comunitarie e con una solida rete di collaborazioni con il sistema degli utenti finali. Pertanto, una delle azioni strategiche per favorire il processo di internazionalizzazione è la rimozione delle criticità connesse con la scarsa capacità di creare una filiera ricerca-impresa-innovazione, radicata sul territorio regionale e capace di inserire le aziende lucane in circuiti europei. Nel settore dell’innovazione tecnologica è fondamentale partire dall’analisi della domanda e dell’offerta. In Basilicata dal lato della domanda sono presenti: sistemi pilotati prevalentemente da domanda pubblica (ambiente, rischi naturali, trasporti, beni culturali); sistemi pilotati anche da domanda privata (settore dell’ICT) e sistemi pilotati da domanda privata generalmente distribuita sul territorio (agro-alimentare).

Dal lato dell’offerta vi è una consolidata esperienza del sistema ricerca nel promuovere progetti con forti ricadute applicative, nel pianificare azioni di supporto agli enti locali e promuovere attività di Alta Formazione nel settore ambientale. Altri fattori fondamentali sono la cultura e il miglioramento delle risorse umane, elemento determinante nel favorire il processo di internazionalizzazione. Assume una particolare rilevanza strategica la promozione di attività di Alta Formazione finalizzata all’inserimento dei giovani lucani in scenari internazionali e l’adeguamento formativo dei dipendenti pubblici ai nuovi compiti, funzioni e ruoli che la riforma costituzionale sul Titolo V° comporta. Pertanto, la promozione e la partecipazione a programmi comunitari specifici possono rappresentare un’occasione di sviluppo per il territorio locale.

6.4 Le motivazioni del programma regionale per l’internazionalizzazione

Il Print, Programma Regionale di Internazionalizzazione, è uno strumento programmatico di rilevanza strategica, in cui converge e trova espressione l’attività della Regione volta a definire orientamenti, strategie e piani programmatici in materia internazionale. Esso nasce dall’esigenza di dare alle iniziative di internazionalizzazione, avviate e partecipate dall’Ente Regione, una forma organica, coerente e sistematica. Il Print, quindi, razionalizza

159

Page 161: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

l’impiego delle risorse finanziarie disponibili nei diversi ASSI del POR 2000/2006 od in altre linee di bilancio regionale dedicate all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione. Esso costituisce un vincolo per l’uso delle risorse regionali e il riferimento per le molteplici forme diffuse di progettazione dello sviluppo locale (PIT, Aree Prodotto, G.A.L., Distretti industriali, Patti Territoriali e altre forme di contrattazione negoziale). Elemento di rilievo, è la necessità di ridefinire le strategie di sviluppo regionale a seguito sia della riforma del Titolo V della Costituzione italiana (art.117 cost.) sia dell’avvenuto allargamento dell’Unione Europea a Paesi dell’area Balcanica e la creazione dell’Area di libero scambio con i paesi del bacino del Mediterraneo (entro il 2010). Da questo, scaturisce la necessità di affrontare e superare nel medio-lungo periodo una riqualificazione dell’assetto della pubblica amministrazione regionale e locale in materia di internazionalizzazione3, adeguandolo ai nuovi compiti legislativi ed amministrativi disciplinati dalla Legge n.131/2003 (cd. legge La Loggia) in materia di partecipazione delle regioni alle politichecomunitarie (su tale dispositivo, è in corso la riforma della Legge n.86/1989, cd. Legge La Pergola – DDL n.3618/2003) e di internazionalizzazione delle regioni e degli enti locali (art. 5 e 6). Occorre, altresì, precisare che l’internazionalizzazione necessita di una chiara visione degli obiettivi in un orizzonte temporale di medio-lungo periodo. L’interazione con organismi ed istituzioni estere (attraverso intese ed accordi internazionali) richiede l’impiego di notevoli risorse (umane e finanziarie) e la previsione di risultati in termini di sviluppo economico, sociale e culturale della Regione. Gli obiettivi del Print Basilicata andranno quindi a perseguire la volontà di proiettare attivamente la Regione sulla scena internazionale, attraverso la:

� valorizzazione del partenariato internazionale partecipato dalla Regione;

� razionalizzazione del rapporto con la comunità dei lucani nel mondo;

� miglioramento dell’immagine all’esterno della regione, anche attraverso una politica di internazionalizzazione del patrimonio archeologico, storico-artistico e culturale e dei vari territori della regione;

� promozione dell’internazionalizzazione dei diversi settori economici della regione e sviluppo della competitività del sistema conomico e sociale locale;

� sostegno e promozione dell’adeguamento e formazione specifica delle risorse umane regionali sui temi dell’internazionalizzazione ricercando l’approfondimento interculturale dei giovani e di quelle persone che rivestono funzioni di rilievo e di gestione nelle organizzazioni private e pubbliche del territorio regionale.

La politica di “wider Europe” dell’Unione Europea comporta una duplice sfida per la Basilicata: da un lato le aree in ritardo di sviluppo aumenteranno considerevolmente,

3 Analisi dei fabbisogni formativi, 2002-2003, realizzata dal Mae-Dgie in favore della Regione Basilicata nell’ambito del PON-ATAS, Misura II.2 Azione 5, QCS 2000-2006.

160

Page 162: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

dall’altro lato la debole crescita economica europea non lascia prevedere un rilevante aumento delle risorse finanziarie a disposizione (circa 1/3 del bilancio comunitario) della politica strutturale dell’UE. L’Italia che beneficia dei Fondi Strutturali erogati dall’Unione Europea vede modificarsi la sua “geografia” relativa ai territori in ritardo di sviluppo.

L’entrata dei dieci nuovi Stati, secondo il Terzo Rapporto sulla Politica Regionale e di Coesione Comunitaria (18.02.2004) comporterebbe un calo del PIL pro capite del 13%4 con conseguente “uscita” della Regione Basilicata dal regime dei aiuti dell’Obiettivo 1 (la Regione rimarrebbe in Obiettivo 1 ma con un regime speciale detto di phasing out). Allo stesso tempo, gli Stati e le Regioni per la futura programmazione sono chiamate ad operare nell’ambito dei nuovi obiettivi che si stanno delineando per la prossima riforma dei Fondi Strutturali (2007-2013)5.Sotto la Presidenza italiana del Consiglio Europeo, il 20 ottobre 2003 è stato raggiunto un accordo a 25 (tra i 15 stati membri di allora e i dieci Paesi che sono entrati a far parte dell’Unione Europea il 1 maggio del 2004) strutturato in 11 punti base6. In particolare, due sono le future strategie che determinano l’esigenza delle regioni del Mezzogiorno a ricercare nell’internazionalizzazione una opportunità per rafforzare il loro sviluppo. Innanzi tutto, una maggiore crescita della competitività di tutte le regioni europee. Tutti i Paesi hanno concordato sul fatto che la convergenza delle regioni può essere conseguita incrementando il potenziale della crescita e la competitività. Questo indirizzo trova sostegno altresì nel rafforzamento, in futuro, degli interventi di cooperazione transfrontaliera e interregionale, che diverranno il “cuore della politica di coesione”7. In secondo luogo, la futura politica di coesione è diretta a concentrare le risorse nell’“offerta di infrastrutture materiali ed immateriali”, considerando gli «aiuti di Stato (…) come uno strumento complementare per rafforzare quegli investimenti che altrimenti non verrebbero fatti, non (…) come uno strumento per trasferire un ammontare dato di investimenti da un territorio a un altro», nonché a «valutare i costi e benefici di abbinare una ulteriore riduzione nella intensità massima degli aiuti di Stato a finalità regionale con una maggiore flessibilità, specie nel caso delle micro-imprese». Le scelte e le iniziative strategiche per la Regione Basilicata potrebbero, da subito, valorizzare in termini di integrazione:

� le filiere progettuali individuate attraverso lo studio di mappatura8;

� le filiere programmatico-progettuali individuate dal partenariato interregionale in area Euromediterranea, nell’ambito del Semestre di Presidenza italiana (in primis: sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente, cooperazione tra le città nella valorizzazione dei beni culturali, progetti di

4 L. Monti, Da Bruxelles a Bisanzio, in Limes, n. 6, 2003, pp. 72-73.5 Terzo Rapporto di Coesione Economica e Sociale, CE, Dg Politica Regionale, febbraio 20046 F. Barca, Una politica economica per l’Europa: l’Italia ci prova, in Limes, n. 6, 2003, pp. 77-84.7 Cfr. F. Barca, op. cit, pp. 80.8 Ministero degli affari esteri e Ministero delle attività produttive, Studio per l’identificazione delle potenzialità di internazionalizzazione economico – culturali della regione Basilicata e delle azioni prioritarie per la loro realizzazione (Mappatura delle realtà regionali), Progetto Operativo sull’internazionalizzazione per lo sviluppo economico e culturale del Mezzogiorno d’Italia (PON-ATAS, QCS 2000-2006), giugno 2003.

161

Page 163: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

cooperazione decentrata allo sviluppo basati sulle rimesse degli immigrati, integrazione transfrontaliera tra sistemi produttivi del Mediterraneo)9;

� le tematiche progettuali individuate dallo Sprint;

� le filiere progettuali individuate dal Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero (Pptie)del Mae-Dgiepm;

� le filiere progettuali nel campo socio-culturale attraverso la realizzazione di eventi di respiro internazionale che coinvolgano in maniera attiva l’utenza giovanile. Modalità analoghe possono essere utilizzate per la collettività degli operatori economici (grandi meeting per la creazione di partenariati, sul modello degli incontri Euromediterranei ciclicamente finanziati dall’UE) soprattutto dedicati alla promozione dell’export di “prodotti e servizi innovativi”.

Altre ragioni che inducono l’Amministrazione regionale a dotarsi di un programma di internazionalizzazione sono da ricondurre alla necessità di agire in maniera più diretta su tre piani operativi: strategico, decisionale e organizzativo, professionale.

A) sul piano strategico l’impiego delle risorse umane e finanziarie a disposizione della Regione, volte al raggiungimento di risultati concreti in termini di sviluppo, economico, sociale e culturale richiede:

� l’adeguamento delle strutture amministrative alle scelte di indirizzo politico;

� il bilanciamento tra la visibilità di risultati nel breve periodo, e la continuità delle scelte di internazionalizzazione, che portano a risultati duraturi;

� la riconduzione ad iniziative le scelte e le politiche settoriali di differenti soggetti;

� una maggiore partecipazione della Regione nelle scelte di policy makingnazionale e comunitario sulle materie ritenute strategiche per lo sviluppo della regione;

� lo snellimento della macchina amministrativa e dei processi interni al fine di non rallentare la definizione stessa della strategia.

B) sul piano decisionale e organizzativo, occorre migliorare la flessibilità delle strutture organizzative e di apertura all’estero. A questo si accompagna il rafforzamento di un centro decisionale di riferimento sulle tematiche dell’internazionalizzazione, e del coordinamento tra le attività e le funzioni svolte dai diversi Dipartimenti e uffici coinvolti a vario titolo nelle politiche di internazionalizzazione.

C) sul piano professionale l’attività regionale è orientata alla creazione di nuovi ruoli e all’adeguamento di molte professionalità, necessari a garantire una partecipazione attiva ai processi di Internazionalizzazione, che vedono oggi la Regione proiettata in uno scenario mutevole e complesso. Quest’ultimo esige la disponibilità di risorse umane altamente qualificate, pronte a cogliere sul piano strategico e gestionale i repentini mutamenti della

9 Vedi conclusioni delle Conferenze di Ancona, Bari, Venezia e Palermo, in www.italiainternazionale.it/index_mediterraneo.html .

162

Page 164: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

scena internazionale e a cogliere tutte le opportunità di cooperazione, scambio di esperienze e partnerhip che possano essere funzionali alla valorizzazione e al rafforzamento del ruolo della Regione sulla scena europea ed internazionale. La Regione può avvalersi dei FondiStrutturali della programmazione 2000-2006 per avviare una reale politica di internazionalizzazione economica, culturale ed istituzionale, in coerenza a quanto auspicato dall’Asse VI del Quadro Comunitario di Sostegno per lo sviluppo e la coesione economico-sociale delle Regioni Obiettivo 1 italiane.

Per rispondere a quest’ultima opportunità, la Regione Basilicata ha attivato, dal mese di giugno 2002, il Tavolo di Orientamento Strategico (TOS). Si tratta di un tavolo di discussione interistituzionale che riunisce la Regione, il Ministero degli Affari Esteri, il Ministero delle Attività Produttive (ex Ministero del commercio con l’estero). Il TOS costituisce un importante momento di confronto e di coordinamento tra le istituzioni coinvolte ed è strumentale al supporto tecnico alle attività della Regione attuato dai Ministeri nell’ambito del PON ATAS-Assistenza Tecnica e Azioni si Sistema 2000-2006. I Fondi Strutturali, se impiegati con giudizio ed accompagnati da investimenti privati, rappresentano una straordinaria occasione di stimolo e sostegno del processo di internazionalizzazione dell’economia del Mezzogiorno. Un utilizzo attento e sistematico dei principali strumenti finanziari messi a disposizione dalla Unione Europea consente il rafforzamento della posizione regionale nell’ambito dei processi di crescente integrazione dei mercati, favorendo la capacità delle istituzioni meridionali (della politica, della cultura, della società civile) di rispondere alle esigenze di dialogo ed interazione emergenti su scala planetaria. Nel corso degli ultimi anni, la Regione Basilicata ha elaborato e realizzato un insieme di iniziative finalizzate a una maggiore proiezione internazionale del suo “sistema regionale”; perseguendo la propria apertura al “globale” attraverso:

� interventi integrati sui pesanti gap strutturali presenti a livello locale (opere pubbliche, aiuti alle imprese, sviluppo del turismo);

� promozione di iniziative di cooperazione decentrata allo sviluppo (LR n.26/1996);

� costruzione di un’immagine forte e unitaria del Sistema Basilicata, in modo da accrescere la visibilità e la riconoscibilità esterna della regione (definizione del concetto di Global Design);

� sostegno tramite interventi di aiuto e solidarietà sociale verso gli emigrati indigenti (LR. n.43/1998 e LR. n.16/2002) e una maggiore intensificazione dei rapporti di collaborazione con le associazioni delle comunità dei “lucani nel mondo”.

Il processo di internazionalizzazione della regione Basilicata è stato indirizzato, altresì, dal Programma Regionale di Sviluppo (PRS 1998-2000), con l’obiettivo strategico della Regione di presentarsi nella competizione internazionale come regione di qualità-Territorio di Eccellenza. E’ evidente che l’ampiezza e la complessità di queste problematiche richiedono strumenti e risorse finanziarie consistenti, anche in vista del probabile passaggio della Basilicata in phasing out, che rende indispensabile utilizzare in maniera strategica le risorse finanziarie e le opportunità di sviluppo dell’attuale POR. In conclusione, tali considerazioni confermano la necessità per la regione Basilicata di operare in un contesto

163

Page 165: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

internazionale, che ad oggi si presenta estremamente variegato e complesso e spesso confuso, ma che diventa sempre di più una scelta inevitabile. La Regione è dunque impegnata su più fronti, a partire dalla riqualificazione dei propri dipendenti impegnati ad operare nei processi di internazionalizzazione. Fungerà da volano per tale processo, l’avvio nel 1° semestre del 2004 di un programma mirato di formazione del Mae-Dgiepm (ISDI), in collaborazione con la Regione, diretto a formare una nuova classe di dipendenti pubblici all’interno della pubblica amministrazione regionale, specializzati nell’internazionalizzazione.

6.5 IL BASINT: Progetto integrato settoriale per l’internazionalizzazione

I progetti integrati, territoriali o settoriali, rappresentano una delle novità organizzative del presente periodo di programmazione dei fondi strutturali. Si tratta di un tentativo di tradurre in un progetto unitario la complessità dell’integrazione dei fondi, dei loro obiettivi e delle loro procedure. In sintesi, il progetto integrato è un insieme di azioni coerenti, definite unitariamente, aventi un comune obiettivo di sviluppo. Gli obiettivi generali del progetto integrato settoriale per l’internazionalizzazione “BASINT”, per essere raggiunti, necessitano della partecipazione di più Misure del POR Basilicata 2000/2006 le cui rispettive operazioni devono trovare una forma di definizione contestuale, ma non rileva la localizzazione geografica come determinante, perché si tratta di un progetto integrato settoriale. I progetti integrati settoriali per loro natura, e per le loro ricadute sull’insieme del territorio regionale, richiedono una forte e diretta regia regionale. Il progetto integrato rientra a pieno titolo nel Programma Regionale per l’Internazionalizzazione della Regione Basilicata (PRINT) che è in corso di definizione, ed in particolare, è lo strumento d’attuazione più importante per conseguire i suoi obiettivi programmatici attraverso le misure e le risorse finanziarie previste nel POR Basilicata 2000/2006. Il BASINT, per la sua natura trasversale, necessariamente nei suoi interventi interseca diverse Misure del POR, cofinanziate dai vari fondi (FESR, FEAOG e FSE), con le quali non c’è un semplice rapporto di correlazione ma un legame più forte: l’efficacia ed il raggiungimento degli obiettivi specifici relativi all’internazionalizzazione delle singole misure non sarebbero raggiunti nel caso in cui le diverse misure fossero definite ed attuate senza un centro di forte coordinamento. L’internazionalizzazione è un processo di apertura di un territorio e delle realtà che lo compongono verso ciò che esula dai propri confini e può toccare aspetti economici, culturali, sociali: si tratta quindi di un processo che ha una forte connotazione di trasversalità nelle politiche di sviluppo di un territorio. La strategia del BASINT ruota intorno all’idea-forza di accrescere il grado di apertura internazionale (economica, istituzionale e sociale) della Basilicata, attraverso varie azioni coordinate di sostegno, di sistema e di accompagnamento volte a favorire i seguenti obiettivi:

� La promozione internazionale della Basilicata

� L’internazionalizzazione del sistema economico ed il marketing territoriale

� L’adeguamento del sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione.

164

Page 166: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Proprio l’identificazione dell’idea-forza implica quindi la determinazione dell’ambito degli interventi “proposti”, secondo criteri di concentrazione e di funzionalità rispetto alle strategie individuate nel PRINT, di cui il BASINT rappresenta il principale strumento di attuazione. Ciò ha comportato la riformulazione di talune misure del POR Basilicata e del relativo CDP, visto l’insufficiente loro orientamento rispetto all’obiettivo comune di sviluppo: accrescere l’internazionalizzazione economica, istituzionale e sociale della Basilicata. La definizione della strategia del BASINT si è basata sull’analisi SWOT, contenuta nel PRINT, del grado d’internazionalizzazione della Basilicata che è servita per individuare le criticità di settore: bisogni insoddisfatti in tema d’internazionalizzazione del sistema della promozione territoriale, delle imprese e della formazione. Verificati i risultati dell’analisi, in collaborazione con i vari assessorati regionali, sono state definite le priorità d’intervento che hanno consentito di fissare gli obiettivi specifici (atti ad attenuare le criticità individuate) del progetto integrato. Successivamente sono state definite le tre linee di intervento (I. Promozione internazionale della Basilicata; II. Internazionalizzazione del sistema economico; III. Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione) e sono stati individuati i vari progetti che le compongono e scelte le Misure del POR da coinvolgere nel progetto integrato, definendo le risorse da destinare a ciascun progetto e definite le procedure di attuazione.

6.6 Obiettivi e strategie del BASINT

Coerentemente con quanto stabilito negli Assi Strategici di Programma e con gli obiettivi del DAPEF e del PRINT 2004/2006 la Regione Basilicata attraverso il BASINT intende attenuare le criticità evidenziate nell’analisi SWOT dell’internazionalizzazione della Basilicata attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi generali:

Promuovere un’immagine globale, unitaria ed immediatamente identificabile della Regione Basilicata, esaltando l’eccellenza della regione;

Pianificare una promozione internazionale della Basilicata che sia in grado di valorizzare e qualificare adeguatamente le diverse ricchezze che compongono il suo territorio (patrimonio culturale, ambiente, prodotti tipici, cucina tradizionale, artigianato artistico, ecc);

Identificare gli enti e le istituzioni estere con i quali definire programmi di cooperazione e partenariato internazionale;

Favorire il processo d’internazionalizzazione delle aziende lucane, specialmente quelle più orientate all’export, aiutandole a definire una strategia (di marketing, commercializzazione, riorganizzazione interna, utilizzo delle nuove tecnologie, gestione della logistica) che consenta di mantenere, e se possibile incrementare, le attuali quote di mercato sui mercati internazionali e di sfruttare al meglio le opportunità offerte dai paesi emergenti;

Favorire lo sviluppo di azioni di supporto e promozione da parte degli enti pubblici territoriali, delle associazioni di imprese e dei distretti industriali volte ad elaborare strategie d’internazionalizzazione attraverso strumenti operativi e servizi avanzati che

165

Page 167: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

consentano una migliore conoscenza dei mercati e dei settori con maggiori opportunità per le imprese locali;

Favorire il processo di aggregazione dell’offerta e dei servizi avanzati comuni (promozione, marketing, logistica, ecc) e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle PMI della Basilicata che operano nei settori che hanno maggiori potenzialità di sviluppo nei mercati internazionali;

Adeguare il sistema della formazione regionale all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione della Basilicata come variabile di rottura per favorire il suo sviluppo economico, culturale e sociale e per promuovere in maniera integrata il suo territorio (turismo, patrimonio culturale, imprese, ambiente, ecc);

Migliorare la qualità e le competenze professionali degli attori locali (persone, imprese e pubblica amministrazione) coinvolti nei processi d’internazionalizzazione e di promozione integrata del territorio (turismo, patrimonio culturale, imprese, ambiente, ecc) attraverso adeguati percorsi formativi che consentano l’acquisizione di strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività finalizzate a migliorare la performance del sistema regione sulla scena mondiale;

Potenziare il ruolo delle comunità regionali emigrate all’estero.

6.7 Linee di intervento

Il BASINT si articola in tre linee di intervento le quali si suddividono a loro volta in progetti e sottoprogetti.

Le linee di intervento del BASINT sono:

� I “Promozione internazionale della Basilicata”;� II “Internazionalizzazione del sistema economico”;� III “Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione”.

L’internazionalizzazione è un processo di apertura di un territorio e delle realtà che lo compongono verso ciò che esula dai propri confini e può toccare aspetti economici, culturali, sociali: si tratta quindi di un processo che ha una forte connotazione di trasversalità nelle politiche di sviluppo di un territorio e che è strettamente connesso alla formazione e qualificazione delle risorse umane locali ed allo sviluppo della società dell’informazione. Le tre linee di intervento sono strettamente connesse ed interdipendenti nel senso che gli obiettivi specifici perseguiti dai vari progetti e sottoprogetti non potrebbero essere raggiunti, o sarebbero raggiunti con minore efficacia, nel caso in cui i diversi interventi fossero definiti ed attuati senza un centro di forte coordinamento che è rappresentato dall’idea forza di accrescere il grado d’internazionalizzazione istituzionale, economica e sociale della Basilicata. L’idea forza presente nei singoli progetti e sottoprogetti del BASINT consiste in un mix di internazionalizzazione, formazione e qualificazione delle risorse umane e uso delle tecnologie della comunicazione e informazione che insieme concorrono allo sviluppo della Basilicata.

166

Page 168: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.8 Promozione internazionale della Basilicata

Le risorse culturali della Basilicata non sono ancora pienamente valorizzate per una debole cultura manageriale nella gestione dei beni culturali e nella offerta dei servizi, per una scarsa diffusione dei sistemi operanti in rete e per una parcellizzazione dei sistemi culturali.

Tutto ciò è causa di una certa perifericità, anche culturale, della Basilicata che ne impedisce una collocazione consolidata e riconoscibile a livello nazionale ed internazionale. Il processo di globalizzazione ha interessato anche il mercato turistico, a causa del miglioramento della rete internazionale dei trasporti che ha notevolmente ridotto i tempi ed i costi di viaggio e dell’utilizzo delle tecnologie legate ad internet, che hanno aumentando sensibilmente la concorrenza internazionale in questo settore. La Basilicata presenta un’offerta turistica vivace, diversificata, in sensibile crescita (specialmente nel segmento del turismo culturale e ambientale) e costituita da numerosissimi operatori di dimensioni ridotte, che insistono su aree geografiche eterogenee e che non sono ancora sufficientemente aggregati ed integrati. Pertanto un’attività di promozione efficace nei confronti di una clientela vasta, diversificata e sparsa richiede interventi puntuali, concentrati e mirati a raggiungere i diversi target. La Regione è oggi chiamata a giocare un ruolo molto più attivo nei processi di internazionalizzazione, anche a seguito della rafforzata potestà decisionale e regolamentare conferita alle Regioni dalla riforma del Titolo V della Costituzione. Pertanto una politica di internazionalizzazione efficace non può prescindere da alcune scelte intese a concentrare l’attività regionale su ambiti geografici e settoriali ben identificati, evitando la dispersione delle risorse in numerosi rivoli di scarso impatto e la duplicazione di iniziative fra loro, a volte, contrapposte.

Conseguentemente gli obiettivi generali di questa linea d’intervento sono:

� promuovere un’immagine globale, unitaria ed immediatamente identificabile della Regione Basilicata;

� pianificare una promozione internazionale della Basilicata che sia in grado di valorizzare e qualificare adeguatamente le diverse ricchezze che compongono il suo territorio (patrimonio culturale, ambiente, prodotti tipici, cucina tradizionale, artigianato artistico, ecc);

� identificare gli enti e le istituzioni estere con i quali definire programmi di cooperazione e partenariato internazionale.

Obiettivi specifici

Gli obiettivi specifici di questa linea di intervento sono:

� Valorizzare il patrimonio storico e culturale della Basilicata attraverso attività internazionali di promozione, cooperazione, scambi e trasferimenti di esperienze in coerenza con la strategia di promozione integrata

167

Page 169: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

dell’immagine regionale (patrimonio storico-culturale, turismo, imprese, ambiente, ecc) attenuando la perifericità del sistema Basilicata;

� Pianificare, coordinare e concentrare gli interventi di promozione e valorizzazione internazionale dell’offerta turistica lucana, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e comunicazione, al fine di raggiungere efficacemente i target di riferimento nel mercato turistico globale;

� Promuovere l’immagine del “marchio Basilicata” in Italia e all’estero esaltando l’eccellenza della Regione;

� Identificare i Paesi e mercati che presentano le opportunità più interessanti per il “sistema Basilicata”;

� Favorire il contatto diretto tra i potenziali partner esteri e gli operatori socio-economici lucani.

Progetti

La linea si articola in quattro progetti:

� I.I Promozione internazionale delle risorse storico-culturali� I.2 Promozione e valorizzazione turistica� I.3 Global Design� I.4 Progetto ‘Mercato Estero’se

Connessioni con altre Linee di intervento

La Linea di intervento I. “Promozione internazionale della Basilicata” ha una stretta connessione e sinergia con la Linea di intervento II “Internazionalizzazione del sistema economico”, in particolare con il progetto II.1 “Servizi alle imprese per l’internazionalizzazione” e con i sottoprogetti: “Servizi di assistenza e consulenza internazionale per le PMI”; “Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese - SPRINT”; “Progetto Mercato Estero”; il progetto II.2 “Internazionalizzazione delle PMI attraverso la società dell’informazione” e con i sottoprogetti: MARKETERR BASITUR

168

Page 170: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Misure del POR

La Linea di intervento I “Promozione Internazionale della Basilicata” sarà realizzata attraverso l’attivazione di tre misure del POR Basilicata 2000/2006 e del relativo CDP:

la II.1.C e la IV.6.A per il progetto “Promozione internazionale delle risorse storico-culturali”; “Global Design”;

la IV.6.A per il progetto “Promozione e valorizzazione turistica”;

la II.1.C per il progetto “Global Design”;

la VI.2 per il progetto “Progetto Paese”.

6.9 Internazionalizzazione del sistema economico

Dall’analisi delle potenzialità d’internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali, condotta dal MAE e dal MAP, è emerso che il tessuto produttivo della Basilicata è caratterizzato dalla seguente situazione:

un gruppo ristretto di aziende eccellenti di grandi dimensioni (produzioni di autoveicoli, mobile imbottito e prodotti energetici), ma anche PMI, fortemente orientate all’esportazione e che hanno necessità di attuare strategie di marketing internazionale volte a mantenere ed incrementare la loro competitività sul mercato globale;

la maggioranza delle imprese, che è di piccola o piccolissima dimensione, ed ha una scarsa propensione all’internazionalizzazione ed all’innovazione tecnologica e che conseguentemente rischia di subire passivamente la concorrenza globale se non adotta opportune strategie volte a promuovere e valorizzare sui mercati esteri le filiere produttive più promettenti (agro-alimentare, turismo, ambiente, artigianato, ecc) anche attraverso l’utilizzo della ICT (Information & Communication Technology);

il rapido sviluppo di un tessuto industriale di imprese attive nei servizi avanzati alle persone ed alle imprese, con una società dell’informazione lucana di buon livello, grazie al notevole impulso dato dalla Regione con il piano Basitel ed il piano regionale per l’e-government.

Alla luce di questa analisi risulta chiaramente che le esigenze d’internazionalizzazione delle imprese lucane, a seconda della dimensione, della struttura organizzativa, dell’approccio al mercato estero e del settore in cui operano sono diverse, tuttavia per tutte risulta indispensabile la necessità di poter fruire di servizi reali mirati all’internazionalizzazione, di utilizzare appieno gli strumenti dell’ICT e di aggregarsi per fare massa critica e per sviluppare congiuntamente strategie di promozione e commercializzazione dei propri prodotti e servizi. La Regione Basilicata attraverso il BASINT intende promuovere l’internazionalizzazione del sistema economico regionale conseguendo i seguenti obiettivi generali:

Favorire il processo d’internazionalizzazione delle aziende, specialmente quelle più orientate all’export, attraverso una strategia di marketing, commercializzazione,

169

Page 171: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

riorganizzazione interna e di delocalizzazione produttiva, che consenta di mantenere, e se possibile incrementare, le attuali quote di mercato sui mercati internazionali e di sfruttare al meglio le opportunità offerte dai paesi emergenti;

Favorire il processo di aggregazione dell’offerta e dei servizi comuni (promozione, marketing, logistica, ecc) e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle PMI della Basilicata che operano nei settori che hanno maggiori potenzialità di sviluppo nei mercati internazionali;

Favorire lo sviluppo di azioni di sistema e accompagnamento da parte degli enti pubblici territoriali e delle associazioni di imprese volte ad elaborare strategie d’internazionalizzazione e ad evitare le duplicazioni d’interventi, attraverso una selezione mirata dei settori e mercati con maggiori opportunità.

Obiettivi specifici

Gli obiettivi specifici che la Regione Basilicata intende perseguire per favorire il processo d’internazionalizzazione del sistema economico locale sono:

creare un sistema di "consulenza specialistica” destinato a supportare le PMI lucane con servizi di consulenza per favorire il loro sviluppo nei mercati internazionali di riferimento.

Tale sistema ha il duplice scopo di indirizzare le imprese della Regione all'uso di pratiche di buona gestione e pianificazione dello sviluppo dell'impresa in contesti internazionali e di promuovere la nascita di un mercato di servizi reali specialistici destinati all'internazionalizzazione delle imprese; agevolare l'accesso degli operatori economici ai servizi assicurativi e finanziari comunitari, nazionali e regionali disponibili e ai servizi reali per l’internazionalizzazione, mediante una maggiore diffusione e promozione degli stessi nel territorio lucano; fornire supporto per lo sviluppo di progetti di promozione dell'export e di cooperazione commerciale e produttiva all’estero, con particolare riguardo alle filiere produttive, assicurando il coordinamento tra la programmazione nazionale e regionale su tali interventi; supportare la Regione nel programmare la partecipazione del sistema imprenditoriale regionale ai Progetti-Paese; coordinare le strategie sulla promozione del commercio estero e di internazionalizzazione delle PMI, tra tutti i soggetti che, a vari livelli sub regionali, operano nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese; offrire alle PMI della Basilicata servizi condivisi in rete volti a promuovere i loro processi di cooperazione ed internazionalizzazione; rendere disponibili strumenti informatici e telematici ed erogare servizi in rete che consentano di supportare nel loro complesso le azioni di marketing territoriale, per il territorio regionale; fornire un supporto informativo per la promozione, organizzazione ed erogazione di servizi finali per l’accoglienza dei turisti sul territorio regionale, rendendo agevole l’accesso all’offerta turistica, culturale e ambientale dal territorio regionale e soprattutto dall’estero e favorendo i meccanismi di comunicazione e transazione con i diversi mezzi (rete telefonica, reti di trasmissione dati, internet, fax, e-mail) al fine di rispondere efficacemente alla domanda di servizi turistici nazionale ed estera.

170

Page 172: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Progetti

La linea di intervento II del BASINT comprende due progetti, che si articolano a loro volta in più sottoprogetti:

II.1 “Servizi alle Imprese per l’Internazionalizzazione”;II.2 “Internazionalizzazione delle PMI attraverso la società dell’informazione”.

Il progetto II.1 “Servizi alle Imprese per l’Internazionalizzazione” è orientato alla realizzazione di un sistema di servizi di consulenza specialistici finalizzati a favorire le strategie di internazionalizzazione delle PMI lucane. Le imprese saranno supportate attraverso lo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione -SPRINT, che costituirà lo strumento principale di informazione e orientamento verso le opportunità offerte dagli strumenti finanziari regionali, nazionali e comunitari a supporto dell’internazionalizzazione delle PMI. Inoltre attraverso il Progetto Mercato Estero saranno finanziati progetti pilota, finalizzati ad assistere l’Amministrazione regionale nella realizzazione di progetti di internazionalizzazione sui mercati esteri ritenuti “strategici” per lo sviluppo internazionale del territorio ed a sostenere, in via prioritaria, raggruppamenti e consorzi d’impresa nella realizzazione di missioni esplorative focalizzate sulle medesime aree geografiche.

Il progetto si articola in tre sottoprogetti:

� “Servizi di assistenza e consulenza internazionale per le PMI”

� “Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle imprese - SPRINT”

� “Progetto Mercato Estero”

Il progetto II.2 “Internazionalizzazione delle PMI attraverso la società dell’informazione” è finalizzato ad accrescere l’utilizzo sistematico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione come strumento di supporto alle politiche di internazionalizzazione poste in essere a livello regionale e dalle PMI lucane, attraverso la previsione di servizi mirati in rete e la realizzazione di portali tematici per la promozione del sistema economico e produttivo della Basilicata.

Il Progetto si articola in tre sottoprogetti:

� MARKETERR

� BASITUR

� IMPRENET

171

Page 173: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Connessioni con altre Linee di intervento

La Linea di intervento II “Internazionalizzazione del sistema economico” ha una stretta connessione e sinergia con:la Linea di intervento I. “Promozione internazionale della Basilicata” in particolare con il progetto:

I.2 “Promozione e valorizzazione turistica”.

I.3 “Global Design”

la Linea di intervento III “Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione”, in particolare con i progetti:

III.1 Formazione superiore sui temi dell’Internazionalizzazione

III.2 Formazione per lo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità sui temi dell’internazionalizzazione

III.3 Sviluppo della formazione continua sui temi dell’internazionalizzazione

III.4 Adeguamento delle competenze della Pubblica amministrazione nel settore dell’internazionalizzazione

Misure del PORLa Linea di intervento II “Internazionalizzazione del sistema economico” sarà realizzata attraverso l’attivazione di due misure del POR Basilicata 2000/2006 e del relativo CDP:

la misura IV.20. che si riferisce al Progetto II.1 “Servizi alle imprese per l’internazionalizzazione” e che in particolare finanzia i seguenti sottoprogetti:sottoprogetto “Servizi di assistenza e consulenza internazionale per le PMI”;

sottoprogetto “Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle imprese SPRINT”;

sottoprogetto “Progetto Mercato Estero”.

la misura VI.2 che si riferisce al progetto II.2 “Internazionalizzazione delle PMI attraverso la società dell’informazione” ed ai sottoprogetti nei quali si articola:

� MARKETERR

� BASITUR

� IMPRENET

172

Page 174: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

6.10 Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione

La linea di intervento III del BASINT si concentra sugli interventi finalizzati all’adeguamento del sistema della formazione regionale all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione della Basilicata come variabile di rottura per favorire il suo sviluppo economico, culturale e sociale. L’insufficienza di risorse umane altamente qualificate e pronte ad operare ed a cogliere i continui e repentini mutamenti del contesto globale potrebbe rappresentare uno dei fattori di rischio, limitando le potenzialità di sviluppo della regione e favorendo la perdita di competitività del sistema regionale nel suo complesso. Pertanto l’obiettivo generale della Linea di intervento III del BASINT, che dovrebbe produrre effetti nel medio e lungo periodo, è costituito dalla definizione di percorsi formativi diretti a favorire l’internazionalizzazione delle persone, delle imprese e della Pubblica Amministrazione contribuendo in tal modo allo sviluppo economico, sociale e culturale della Regione Basilicata. Si intendono realizzare interventi fortemente mirati e specialistici che permettano agli attori pubblici e privati, coinvolti nelle politiche d’internazionalizzazione e di promozione integrata del territorio di operare in modo efficace per una corretta “governance” dei processi di internazionalizzazione, evitando in tal modo di subirla passivamente. Infatti la partecipazione attiva di un territorio ad un contesto globale dinamico ed in continuo mutamento è fortemente legata alla disponibilità di risorse umane competenti e qualificate, che diventino così un vero e proprio volano di crescita e di sviluppo economico e sociale, contribuendo in modo attivo alla definizione di obiettivi e strategie d’internazionalizzazione della Basilicata. Gli Interventi saranno finalizzati a migliorare la qualità ed il grado professionale degli attori locali coinvolti nei processi d’internazionalizzazione economica, istituzionale e sociale attraverso adeguati percorsi formativi che consentano l’acquisizione di strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività finalizzate a migliorare la performance del sistema-Regione sulla scena mondiale.

Obiettivi specifici

La linea di intervento III prevede i seguenti obiettivi specifici:

promuovere la formazione di professionalità specifiche per i settori economici e gli enti, istituzionali e di rappresentanza, della regione;

rafforzare il sistema delle piccole e medie imprese e favorire la creazione di nuove, specie nel settore dei servizi reali per l’internazionalizzazione, concentrando gli interventi di formazione sullo sviluppo di competenze specifiche;

sviluppare metodi e tecniche, organizzative, gestionali e imprenditoriali per sostenere i processi finalizzati all’internazionalizzazione delle PMI;

accrescere le competenze specialistiche del personale pubblico regionale e sub-regionale e operante in strutture pubbliche deputate alla gestione di settori di particolare rilevanza

173

Page 175: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

regionale nell’esercizio di compiti connessi all’attuazione delle misure previste dal POR Basilicata 2000-2006, dal PRINT e dal Basint, dirette a favorire l’internazionalizzazione;

creare in Basilicata, un gruppo trasversale di dirigenti e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni locali in grado di gestire processi negoziali, sia all’interno del proprio sistema, sia con le altre Regioni del Mezzogiorno, sia - infine - verso realtà internazionali e comunitarie, per potenziare le iniziative di internazionalizzazione di livello regionale e di livello multiregionale.

-WORK EXPERIENCE-

Progetti

La linea di intervento III del Basint si articola in quattro progetti:

III.1 Formazione superiore sui temi dell’InternazionalizzazioneIII.2 Formazione per lo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità sui temi dell’internazionalizzazioneIII.3 Sviluppo della formazione continua sui temi dell’internazionalizzazioneIII.4 Adeguamento delle competenze della Pubblica amministrazione nel settore dell’internazionalizzazione

Connessioni con altre Linee di intervento

La Linea di intervento III “Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione” ha una stretta connessione e sinergia con:

la Linea di intervento I. “Promozione internazionale della Basilicata” in particolare con i progetti:

I.I Promozione internazionale delle risorse storico-culturali

I.2 Promozione e valorizzazione turistica.

I.3 Global Design

la Linea di intervento II “Internazionalizzazione del sistema economico”, in particolare con

il progetto II.1 “Servizi alle imprese per l’internazionalizzazione” e con i sottoprogetti:

A “Servizi di assistenza e consulenza internazionale per le PMI”;

B. “Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle Imprese- SPRINT”

C. “Progetto Mercato Estero”

il progetto II.2 ““Internazionalizzazione delle PMI attraverso la società dell’informazione” e con i sottoprogetti:

174

Page 176: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

MARKETERR

BASITUR

IMPRENET

Misure del PORLa Linea di intervento III “Il sistema regionale della formazione per l’internazionalizzazione” sarà realizzata attraverso l’attivazione di quattro misure del POR Basilicata 2000/2006 e del relativo CDP:

la misura III.1.C.2 per il progetto III.1 “Formazione superiore sui temi dell’Internazionalizzazione”;

- la misura III.1.D.3 per il progetto III.2 “Formazione per lo sviluppo e consolidamento dell’imprenditorialità sui temi dell’internazionalizzazione”;

la misura III.1.D.1 per il progetto III.3 “Sviluppo della formazione continua sui temi dell’internazionalizzazione”;

la misura III.1.D.2 per il progetto III.4 “Adeguamento delle competenze della Pubblica amministrazione nel settore dell’internazionalizzazione”;WORK EXPERIENCE?

175

Page 177: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

4. Tabella di sintesi del BASINTLinea di Intervento I Promozione internazionale della Basilicata

MisuraPOR

Progetto Sottoprogetto Descrizione Benef

iciariDestinatari Tipologia di Operazioni

Totale Fondi Pubblici2004-2006*

II.1.C

Regione Basilicata

Istituzioni pubbliche e private, associazioni e fondazioni culturali, organizzazioni no-profit, società di servizi specializzate nelle attività culturali

800,00(II.1.C)

IV.6.A

I.1Promozione internazionale delle risorse storico-culturali

Il progetto è finalizzato alla valorizzazione, alla diffusione, alla conoscenza e tutela del patrimonio archeologico, architettonico, storico-artistico e paesaggistico della Basilicata, attraverso attività internazionali di promozione, cooperazione, scambi e trasferimenti di esperienze in coerenza con i contenuti dello studio Global Design finalizzato alla costruzione di un’immagine forte e unitaria del sistema Basilicata

Regione Basilicata

APT

L’intero sistema turistico regionale

- Progettazione e realizzazione dell’attività di comunicazione , promozione integrata e marketing;

- Organizzazione e promozione di eventi e manifestazioni da realizzarsi sul territorio regionale, nazionale ed internazionale;

- Realizzazione e gestione di progetti e reti di cooperazione internazionale finalizzate alla promozione delle risorse storico-culturali ed allo scambio di best practice;

- Progettazione e realizzazione di pubblicazioni e di materiale multimediale;

- Studi e servizi di consulenza ed assistenza tecnica;

- Realizzazione di campagne pubblicitarie in Italia e all’estero;

- Realizzazione o acquisto di materiale promo-pubblicitario e conseguente divulgazione.

360,00(IV.6.A)

176

Page 178: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

IV.6.A

I.2Promozione e valorizzazione turistica

Il progetto verte sulla realizzazione di azioni di promozione integrata finalizzate ad una maggiore qualificazione dell’offerta turistica e all’incremento dei flussi turistici.Sono coinvolti in maniera coordinata gli attori socio-economici e istituzionali regionali (CCIAA, ass. di categoria, enti locali, aree PIT, altri enti pubblici, GAL). In particolare si intende favorire la realizzazione di eventi, occasioni, studi, progetti, manifestazioni, azioni di promozione

Regione Basilicata

APT

L’intero sistema turistico regionale

- Partecipazione a fiere, borse, manifestazioni turistiche a carattere internazionale;

- Organizzazione e promozione di eventi e manifestazioni da realizzarsi sul territorio regionale, nazionale ed internazionale;

- Campagne di marketing turistico e promozione integrata rivolte a specifici paesi;

- Educational Tour;- Studi e servizi di consulenza ed assistenza tecnica;

- Realizzazione di campagne pubblicitarie in Italia e all’estero;

- Realizzazione e gestione di sistemi a rete di promozione del turismo e di scambio di best practice;

- Progettazione e realizzazione di pubblicazioni e materiale multimediale promozionale.

1.800,00

A“Campagna di comunicazione dell’immagine della Basilicata”

II.1.C

I.3Progetto Global Design

B“Realizzazione di attrezzature a supporto della rete dei prodotti e degli itinerari: segnali, sistemazioni, cartelli, installazion

Il progetto global design intende favorire la promozione integrata dell’immagine della Basilicata e si articola in due sottoprogetti strettamente interconnessi e che saranno realizzati da soggetti selezionati attraverso bandi pubblici

Regione Basilicata

Operatori privati del settore.Enti pubblici locali e settorialiLiberi professionistiStudenti

- Organizzazione e promozione di eventi e manifestazioni da realizzarsi sul territorio regionale, nazionale ed internazionale;

- Campagne di marketing turistico e promozione integrata rivolte a specifici paesi;

- Studi e servizi di consulenza ed assistenza tecnica;

- Realizzazione di campagne pubblicitarie in Italia e all’estero;

Progettazione e realizzazione di pubblicazioni e materiale multimediale promozionale.

1.750,00

177

Page 179: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Linea di Intervento II - Internazionalizzazione del sistema economico

Misura POR

Progetto Sottoproget

toDescrizione

Beneficiari

Destinatari Tipologia di Operazioni

Totale Fondi Pubblici2004-2006*

IV.20

II.1 - Servizi alle

Imprese per l’In

ternazionaliz

zazion

e

AServizi di assistenza e consulenza internazionale per le PMI

Regime di aiuti finalizzato a mettere a disposizione delle PMI singole o associate, un sistema di consulenza specialisticadestinato a supportare il loro sviluppo nei mercati internazionali di riferimento. Tale sistema ha il duplice scopo di indirizzare le PMI della Regione all'uso di pratiche di buona gestione e pianificazione dello sviluppo dell'impresa in contesti internazionali e di promuovere la nascita di un mercato di servizi reali specialistici destinati all'internazionalizzazione dei vari settori economici, produttivi e di servizi.

Regione Basilicata

PMI, consorzi di imprese e associazioni di imprese distretti e filiere produttivi, relativi ai settori dell’industria, dell’artigianato, del commercio, del turismo e dei servizi ad esclusione di di quelle appartenenti ai settori:- della produzione trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, di cui all’allegato I del

Acquisizione di servizi di consulenza specialistica finalizzati a:- Interventi di promozione all’estero

dell’attività, dell’immagine e della comunicazione aziendale (es. logo aziendale, brochure, depliant e sito web multilingua, e-commerce);

- Interventi di innovazione dei processi e delle funzioni aziendali (intesi ad es. a creare e/o potenziare funzioni e ruolo di un ufficio all’interno delle PMI dedicato all’internazionalizzazione);

- Interventi di primo orientamento ed individuazione dei mercati potenziali e degli attori locali rilevanti nei paesi target.

- Interventi propedeutici all’ingresso sui mercati esteri (es. indagini di mercato, elaborazione di dossier di informazioni su prodotto/area mercato estero, ricerca partner e/o opportunità, redazione di piani di marketing internazionale e di fattibilità tecnica e finanziaria per progetti specifici di internazionalizzazione, consulenza per la programmazione della strategia pubblicitaria e dell’organizzazione della distribuzione e della logistica);

- Interventi di accompagnamento e sostegno alla preparazione di accordi di partnership internazionali (ad es. consulenza legale, fiscale e doganale, societaria internazionale e di tutela all’estero della proprietà intellettuale, consulenza per agevolare l’utilizzo e l’accesso a finanziamenti da parte di “donors” internazionali e consulenza sulla valutazione dell’impatto ambientale nei Paesi esteri);

- Partecipazione a gare d’appalto all’estero per lavori e servizi.

2.000,00

178

Page 180: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

IV.20

BSportello Regionale per l’InternazionalizzazioneSPRINT

Implementazione delle attività attestate allo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione - SPRINT volte a favorire la conoscenza dei mercati esteri, dei settori più promettenti e lo sviluppo delle opportunità per le imprese lucane

trattato CE, la pesca, l’industria carbonifera;- considerati ‘sensibili’ (trasporti, siderurgia, costruzioni navali, fibre sintetiche, industria automobilistica) secondo la vigente normativa comunitaria.

- Servizi informativi e promozionali sui mercati esteri e settori più promettenti;

- Attività di comunicazione integrata (es: predisposizione di piani e campagne promozionali e pubblicitarie da realizzarsi in Italia ed all’estero per prodotti locali; brochures, siti web, pubblicazioni, etc);

- Organizzazione di fiere commerciali, esposizioni, workshop, eventi, country presentation, seminari e convegni sul territorio regionale;

- Partecipazione a fiere commerciali, esposizioni, workshop, eventi, seminari, convegni e missioni all’estero e “visite di ritorno” in Italia dei potenziali partner stranieri e follow up” delle iniziative realizzate;

- Progettazione, locazione, allestimento e gestione di stand, o show room regionali;

- Servizi di interpretariato e traduzione;- Acquisizione di banche dati relative a

mercati esteri;- Ricerche e servizi attinenti

all’internazionalizzazione offerti da Enti o istituzioni qualificate, anche estere;

Consulenze, studi ed indagini

179

Page 181: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

IV.20

CProgetto Mercato Estero

Azioni di supporto e promozione per PMI o raggruppamenti, consorzi d’impresa, distretti e filiere produttive che hanno l’obiettivo di identificare i mercati esteri e i settori più strategici e le opportunità di collaborazione economica

- Identificazione dei Paesi e mercati “strategici” e analisi delle opportunità di collaborazione economica

- Organizzazione e realizzazione di missioni istituzionali regionali con operatori economici al seguito

- Azioni di informazione e sensibilizzazione degli imprenditori sulle opportunità e modalità di collaborazione con i Paesi esteri individuati e selezionati ed individuazione di potenziali partner

- Elaborazione di strategie e piani di marketing verso i mercati esteri

- Organizzazione e realizzazione di missioni esplorative per raggruppamenti di imprese e di “visite di ritorno” in Italia dei potenziali partner stranieri;

- “Follow up” delle iniziative realizzate;- Attività di comunicazione integrata (es:

predisposizione di piani e campagne promozionali e pubblicitarie da realizzarsi in Italia ed all’estero per prodotti locali; brochures, siti web, pubblicazioni, etc);

- Organizzazione di fiere commerciali, esposizioni, workshop, eventi, country presentation, seminari e convegni sul territorio regionale;

- Partecipazione a fiere commerciali, esposizioni, workshop, eventi, seminari, convegni e missioni all’estero e “visite di ritorno” in Italia dei potenziali partner stranieri e follow up” delle iniziative realizzate;

- progettazione, locazione, allestimento e gestione di stand, o show room regionali;

- Servizi di interpretariato e traduzione;- Acquisizione di banche dati relative a

mercati esteri;- ricerche e servizi attinenti

all’internazionalizzazione, offerti da Enti o istituzioni qualificate, anche estere;

- Consulenze, studi ed indagini

VI.2

Internazionalizzazi

one delle PMI

attra

verso la so

cietà

MARKETERR

Aggiornamento di un portale tematico multilingue dedicato al Marketing territoriale

Soggetti pubblici: enti Locali ed altri

Regione Basilicata, Enti Locali, sistema delle PMI, cittadini

- Acquisizione di servizi di assistenza tecnica e di consulenza specialistica legate alle azioni previste e necessarie per la loro preparazione, esecuzione e collaudo;

- Investimenti immateriali (banche dati, messa in rete, acquisizione software, dotazione hardware centrale e periferico

200,00

180

Page 182: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

BASITUR

Aggiornamento Portale tematico multilingue per la promozione turistica

Regione Basilicata e PMI del settore turistico

300,00

IMPRENET

Promozione della cooperazione e internazionalizzazione delle PMI attraverso la rete.

soggetti pubblici interessati

PMI

connesso alla rete) strettamente connessi alla realizzazione di reti telematiche, banche dati e reti per la fruizione di servizi comuni;

- Interventi per la gestione delle reti;- Interventi rivolti al personale dell’Amministrazione regionale direttamente impegnato, in via non ordinaria, nella realizzazione dei progetti previsti nella misura;

- Acquisizione ed applicazione di nuovi strumenti tecnologici per l’informazione, la realizzazione di banche dati e di reti per l’inserimento del sistema delle PMI lucane in sistemi nazionali ed internazionali.

200,00

*Risorse finanziarie a valere sul POR 2000-2006 in migliaia di euro

181

Page 183: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Linea di Intervento III - Il sistema regionale della Formazione per l’Internazionalizzazione

Misura POR

Progetto Sottoprogetto

Descrizione Beneficiari

Destinatari Tipologia di Operazioni

Totale Fondi Pubblici2004-2006*

III.1.C.2

III.1Formazione superioresui temi dell’internazionalizzazione

Formazione di export manager e di esperti d’internazionalizzazione e di promozione integrata del territorio da inserire in imprese, enti e società di servizi e di consulenza e centri di ricerca con un forte orientamento internazionale.

Giovani laureati disoccupati o inoccupati.

Azioni rivolte alle persone- Master- Corsi di specializzazione- Titoli internazionali post-laurea- Progetti di formazione superiore, anche individualizzata, brevi e fortemente raccordati alla domanda di lavoro 500,00

III.1.A.2

III.2Inserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti formati sui temi dell’internazionalizzazione

Interventi di orientamento formazione, lavoro e promozione dell’occupazione

Disoccupati e inoccupati

Azioni rivolte alle persone- Progetti di work-experience in

ambito locale, regionale ed extraregionale

- Tirocini di formazione ed orientamento

- Centri di lavoro simulato- Centri di incubazione di impresa- Borse di lavoro- Progetti di mobilità geografica e

transnazionale

150,00

III.1.D.3

III.3Formazione per lo sviluppo eConsolidamentodell’imprenditorialità sui temidell’internazionalizzazione

Gli interventi formativi sono volti al rafforzamento del sistema delle piccole e medie imprese e la creazione di nuove, specialmente nel settore dei servizi per l'internazionalizzazione

Regione Basilicata Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e Sport

Persone in cerca di occupazioneOccupatiLavoratori LSU/LPU

Azioni rivolte alle persone- Progetti formativi e di supporto finalizzati al ricambio generazionale nelle piccole imprese, attraverso la predisposizione e realizzazione di interventi specifici rivolti a persone inserite in imprese familiari o in fase di transizione per attivare processi di internazionalizzazione.- Progetti di accompagnamento alla creazione e allo sviluppo di impresa che prevedono interventi di formazione, assistenza tutoriale e specialistica a sostegno dello sviluppo di partenariati economici e commerciali nel mercato estero.Azioni di accompagnamento- Interventi di animazione economica territoriale/settoriale per la creazione di servizi e reti per lo sviluppo dell'internazionalizzazione

100,00

182

Page 184: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

III.1.D.1

III.4Sviluppo della formazione continua sui temi dell’internazionalizzazione

Interventi formativi finalizzati allo sviluppo di capacità tecniche, specialistiche, organizzative, gestionali ed imprenditoriali per sostenere i processi espansivi ed innovativi finalizzati all’internazionalizzazione delle PMI

Lavoratori occupati in PMI

Imprenditori

Rappresentati delle organizzazioni sindacali ed imprenditoriali

Azioni rivolte alle persone- Interventi di formazione brevi- Interventi di formazione brevi aziendali

- Borse di formazione individuali- Interventi di formazione a distanza

Azioni di sistemaProgetti di intervento settoriali, intersettoriali, e territoriali atti a favorire i processi di internazionalizzazione e la promozione integrata del territorio

250,00

III.1.D.2

III.5Adeguamento delle competenze della Pubblica amministrazionenel settore dell’internazionalizzazione

Formazione specialistica sui temi dell’internazionalizzazione rivolta a:o dipendenti della pubblica amministrazione (personale pubblico regionale e sub-regionale) che svolgono compiti connessi all’attuazione del POR;

o personale operante in strutture pubbliche in settori di particolare rilevanza regionale (ambiente, cultura e beni culturali, formazione e lavoro, politiche sociali, attività produttive, turismo, servizi, agricoltura, ecc).

Personale della pubblica amministrazione.

Azioni rivolte alle personePercorsi formativi incentrati su:- programmazione delle misure e delle azioni in materia di internazionalizzazione e di promozione integrata del territorio;

- progettazione e pianificazione degli interventi di internazionalizzazione di promozione integrata del territorio;

- valutazione ex ante volta a selezionare i progetti e le istanze di finanziamento per le attività di internazionalizzazione di promozione integrata del territorio;

- impiego di procedure semplificate di gestione amministrativa;

- rilevazione, monitoraggio e auditing delle azioni relative all’internazionalizzazione;

- valutazione degli esiti/risultati e degli impatti specifici delle attività di internazionalizzazione;

- utilizzo di tecniche efficaci di informazione e comunicazione sui programmi regionali, nazionali, comunitari, internazionali in materia di internazionalizzazione;

- project management;- internazionalizzazione istituzionale, economica e sociale;

- tecniche di marketing del territorio e attrazione degli investimenti esteri;

- export promotion;- marketing internazionale;- istituzioni internazionali.

165,00*-

*Risorse finanziarie a valere sul POR 2000-2006 in migliaia di euro

183

Page 185: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Piano Finanziario Complessivo

Totale fondi pubblici(Migliaia di Euro)

Progetto TotaleI.1Promozione internazionale delle risorse storico-culturali

€ 1.160,00

I.2Promozione e valorizzazione turistica € 1.800,00

I.3Progetto Global Design € 1.750,00

I.4Progetto Paese € 300,00

II.1Servizi alle imprese per l’Internazionalizzazione

€ 2.000,00

II.2Internazionalizzazione delle PMI attraverso la Società dell’Informazione

€ 700,00

III.1Formazione superiore sui temi dell’Internazionalizzazione

€ 500,00

III.2Inserimento nel mercato del lavoro di giovani e adulti formati sui temi dell’internazionalizzazione

€ 150,00

III.3Formazione per lo sviluppo eConsolidamentodell’imprenditorialità sui temidell’internazionalizzazione

€ 100,00

III.4Sviluppo della formazione continua sui temi dell’Internazionalizzazione

€ 250,00

III.5Adeguamento delle competenze della Pubblica Amministrazione nel settore dell’Internazionalizzazione

€ 165,00

Totale € 8.875,00

6.11 La legislazione vigente in materia di internazionalizzazioneLa legislazione vigente in questa materia risulta essere costituita principalmente dai seguenti provvedimenti:

� LR 08/05/1996, n. 26 – Interventi regionali per la pace e la cooperazione tra i popoli;

184

Page 186: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

� LR 08/03/1999, n. 7 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi al sistema delle autonomie locali e funzionali, in attuazione del DLgs. 31.3.98, n. 112;

� LR 14/04/2000, n. 49 – Disciplina dei regimi regionali di aiuto;

� LR 23/01/2001, n. 1 – Riconoscimento ed istituzione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali.

185

Page 187: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata186

Page 188: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 7

L’AZIONE DI SISTEMA DEL MAE - DGIEPM

187

Page 189: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata188

Page 190: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

7. L’azione di sistema del MAE DGIEPML’Azione D “Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del Mezzogiorno e gli Italiani residenti all’estero” rientrante nell’Asse II, Misura II.1 è un programma molto articolato i cui attori istituzionali pubblici e privati coinvolti sono numerosi e con funzioni complesse confluenti nel cosiddetto PON-ATAS i cui obiettivi generali si possono così riassumere:

� Ampliamento, approfondimento e integrazione della conoscenza del territorio, anche in prospettiva della programmazione 2007-2013;

� Rafforzamento delle strutture della P.A., anche a livello sub regionale, con riferimento alle competenze specialistiche e con azioni di sistema mirate, nonché scambio e diffusione di buone pratiche;

� Trasferimento alle Regioni di capacità. di competenze professionali e di strumenti metodologici;

� Aumento delle visibilità della strategia del QCS.

7.1 Il ruolo del Mae-Dgiepm

Il MAE-DGIEPM è l’organismo intermedio incaricato dell’Azione D, MISURA II.1 dell’ASSE II del PON-ATAS.

La predetta Azione opera all’interno di tre grandi processi economici, politici e costituzionali che sono:

� Iniziative legate alla riforma del sistema della formazione e lavoro;

� Integrazione tra le politiche dell’emigrazione e politiche dello sviluppo;

� Riforma dei rapporti tra Stato e regioni conseguente alla modifica del Titolo V della Costituzione.

Pertanto in relazione a quanto predetto, il MAE ha sviluppato proprie linee di intervento che si legano all’attività propria del Ministero e che vanno dalla promozione all’estero delle imprese italiane, potenziamento del ruolo delle Regioni dell’Ob. 1 data la funzione prevalente dell’Italia nell’ambito dell’U.E. in relazione alla politica di cooperazione con le regioni del Mediteraneo e dei Balcani.

In tema di internazionalizzazione i punti fermi della programmazione del MAE, consistono in ciascuna regione, nell’attivazione di un TOS (Tavolo di Orientamento Strategico) MAE-Regione, e nella formulazione e successiva attivazione di un Print (Piano Regionale per l’internazionalizzazione).

189

Page 191: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.2 ITENETs

Il progetto ITENETs– (InternazionalTraining and Employment Networks / Sviluppo di un network istituzionale in materia di lavoro e di formazione) è una iniziativa promossa dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (MAE – DGIEPM), di concerto con il Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali nell’ambito della programmazione dei Fondi strutturali dell’unione Europea 2000-2006. L’obiettivo di ITENETs è quello di innovare i sistemi della formazione e dell’impiego delle regioni dell’Obiettivo 1 dell’italia (Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) attraverso il coinvolgimento degli italiani residenti all’estero. ITENETs intende raggiungere tale obiettivo tramite la creazione di una rete di servizi di informazione, di animazione e di progettazione finalizzata a valorizzare gli italiani all’estero quali soggetti che, in virtù delle loro esperienze di successo e conoscenze su paesi esteri, possono favorire lo sviluppo delle regioni del Mezzogiorno. Ricercatori, commercianti, imprenditori, amministratori, avvocati, funzionari pubblici e internazionali, docenti e associazioni: con le loro competenze e conoscenze relative a legislazione, cultura, e regole sociali dei paesi di emigrazione, gli italiani all’estero sono un patrimonio che, se opportunamente valorizzato, può dare un apporto essenziale allo sviluppo socio-economico dell’Italia. Diversi sono i tipi di accordi che possono nascere grazie al supporto delle comunità italiane all’estero: in ambito istituzionale, economico, culturale o sociale. I soggetti coinvolti (Istituzioni – quali, ad esempio, Università o Comuni, - imprenditori, rofessionisti, ecc.) possono beneficiare di diversi tipi di collaborazione: consulenza, scambi di informazioni in materia legale, interscambi accademici, attività turistiche, organizzazioni di eventi culturali e / o scientifici internazionali, e così via. La principale realizzazione del progetto è un centro di servizi denominato “Osservatorio ITENETs”. L’ Osservatorio, con uffici operanti sui diversi territori regionali più una serie di untà di supporto nei paesi di maggior emigrazione, si occuperà di fornire alle Amministrazioni delle Regioni delMezzogiorno alcuni servizi di informazione, di capacity building, di networking e di progettazione allo scopo di coinvolgere attivamente gli italiani all’estero quali attori di sviluppo del territorio. La Regione Basilicata ha formalizzato l’Osservatorio come ufficio istituito presso l’Assessorato al lavoro, cultura e sport. Durante l’annualità 2005 la Regione Basilicata ha svolto una ricerca sui ristoranti lucani all’estero gestiti da emigrati italiani in funzione di uno degli obiettivi strategici della regione che è l’individuazione di sbocchi di mercato per i prodotti tipici, nonché la promozione turistica del territorio. In particolare, l’Osservatorio attua un processo in tre fasi:

� Raccolta delle informazioni sulle opportunità offerte degli italiani all’estero;

� Elaborazione delle informazioni attraverso l’individuazione di buone pratiche, analisi di scenario, statistiche e analisi revisionali;

� Sviluppo di servizi: interventi di capacity building verso pubbliche amministrazioni, formazione, animazione di reti, progettazione di interventi.

Il progetto è supportato dal sito internet www.itenets.org.

190

Page 192: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tale sito consta di due parti: la prima dedicata a “la rete” del progetto, nella quale viene descritto il progetto ed i soggetti istituzionali coinvolti (Il Ministero degli Affari Esteri, le Regioni dell’Obiettivo 1 – Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia – e la rete diplomatico consolare); la seconda è dedicata agli “strumenti on line” del progetto. Gli strumenti messi a disposizione tramite il sito internet www.itenets.org, sono fruibili gratuitamente dai visitatori, a seguito d’iscrizione. Il progetto ITENETS è un’iniziativa del Ministero degli Affari Esteri (MAE), Direzione Generale per gli Italiani all’Estero (DGIEPM) cofinanziata dal Fondo Sociale Europeo (FSE) nell’ambito del programma Operativo Nazionale di assistenza Tecnica ed Azioni di Sistema del Quadro Comunitario di Sostegno Ob. 1 2000-2006 (Pon-Atas). Il progetto è eseguito dal Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF-OIL), un’agenzia specializzata del sistema delle Nazioni Unite (ONU), che si occupa di temi riguardanti il lavoro e la formazione. La funzione primaria dell’Osservatorio ITENETs, in Basilicata è la progettazione delle risorse regionali in collegamento con gli italiani all’estero, in quanto detentori di saperi, informazioni ed esperienze rilevanti in rapporto ai processi di internazionalizzazione regionali, con particolare riguardo agli ambiti del lavoro e della formazione. L’Osservatorio Regionale, ha promosso un “Progetto Pilota” COSTITUZIONE DI UN NETWORK TRA I CENTRI RICERCA DELLA REGIONE BASILICATA con l’intento di fornire informazioni circa i centri di ricerca esteri che possano consolidare con le loro esperienze la rete lucana attraverso una ricerca sistematica di italiani di successo residenti all’estero attivi nel campo di azione selezionato dall’iniziativa pilota, in modo da orientare le attività che svolgerà. L’Osservatori Regione Basilicata, ha intrapreso e concluso nell’Aprile 2005 la mappatura delle aziende regionali che si occupano dell’agro alimentare, suddividendole per settore e filiere. Ancora oggi il progetto è in fase di analisi dei bisogni delle aziende lucane allo scopo di conoscere e capire le problematiche esistenti per poter progettare una strategia di superamento delle stesse.

Titolo COSTITUZIONE DI UN NETWORK TRA I CENTRI RICERCA DELLA REGIONE BASILICATA

Durata 2 anni

Copertura geografica

Regione Basilicata

Argentina

Brasile

Stati Uniti

191

Page 193: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Temi Sviluppo della ricerca scientifica

Trasferimento tecnologico verso il sistema agroindustriale

Modeellizzazione netwoork centri di ricerca

Sviluppo locale

Inizio

Fine

Gennaio 2005

Dicembre 2006

CONTESTO

Il sistema produttivo lucano si connota per la frammentarietà delle imprese agricole e per le micro dimensioni delle imprese manifatturiere, un modello di impresa di piccola e piccolissima dimensione, diffusa sull’ampio territorio regionale, con un basso livello di capitalizzazione strutturale, con un tasso di apertura all’internazionalizzazione poco significativo ed una quota consistente di imprese che esprime attitudini conservative e quindi scarso orientamento all’innovazione. Sono pochissime le aziende in generale e del settore agroalimentare, in particolare,che riescono a posizionarsi in modo meno marginale nei mercati più ampi di quello regionale o nazionale. Nell’intento di far acquistare maggiore visibilità sul mercato a tutte quelle piccole e medie imprese che sono coinvolte nelle produzioni alimentari tipiche e locali della Basilicata e con la volontà di migliorare lo stato e la qualità della ricerca scientifica e tecnologica applicata alle biotecnologie agro-alimentari il presente progetto propone, attraverso azioni coordinate tra più soggetti, di CREARE UN NETWORK TRA I CENTRI DI RICERCA DELLA REGIONE CHE STIMOLI ED INCENTIVI LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA NEL SETTORE AGRO-ALIMENTARE AL FINE DI VALORIZZARE LA FILIERAPRODUTTIVA. In conformità con la Strategia Regionale per l’Innovazione delineata nel Piano Regionale della Ricerca e Sviluppo Tecnologico e dell’Innovazione, il POR BASILICATA 2000-2006 mette a disposizione della ricerca e della formazione in Basilicata le seguenti risorse:

192

Page 194: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

SINTESI DELLE RISORSE FINANZIARIE

POR 2000 – 2006 TOTALE RIRORSE

RICERCA E SVILUPPO 11.000.000 €

FORMAZIONE 10.000.000 €

ASSI POR

ASSE I: RISORSE NATURALI 297.028.000 €

ASSE II : RISORSE CULTURALI 68.170.000 €

ASSE III: RISORSE UMANE 481.490.000 €

ASSEIV: SISTEMI LOCALI 560.850.000 €

ASSE V: CITTA’ 86.368.000 €

ASSE VI: RETI E NODI DI SERVIZIO 186.518.000 €

ASSISTENZA TECNICA 15.646.000 €

TOTALE 1.696.070.000 €

Inoltre:

"Il Programma operativo nazionale Ricerca scientifica, Sviluppo tecnologico, Alta formazione 2000-2006 dà un impulso concreto e vitale per l’evoluzione del sistema sociale e produttivo di Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. Con i 350 milioni di euro disponibili nel primo bando per la ricerca industriale e la formazione professionale di ricercatori si avvierà un processo di sviluppo in settori strategici per le regioni dell’Obiettivo 1, quali l’agro-industria, l’ambiente, i beni culturali e i trasporti. A queste risorse si aggiungono 65 miliardi destinati all’alta formazione".

1

BENEFICIARI

Imprese del comparto agroalimetare, filiere: orto-frutta, formaggi, panificazione, prodotti da forno, olio, carni che presentano un basso livello tecnologico nei loro processi produttivi, come indicato nel piano regionale della ricerca e sviluppo tecnologico e dell’innovazione

193

Page 195: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

ENTI ESECUTORI

A differenza dei beneficiari gli enti esecutori sono sia lucani che esteri, questi ultimi contattati attraverso italiani/lucani di successo residenti all’estero che ci hanno permesso di accedere alle istituzioni competenti.

1 On. Guido Possa vice ministro dell’Istruzione,

dell’Università e della Ricerca 22/07/2003.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA

ENEA

METAPONTUM AGROBIOS

CNR

ALSIA

TELESPAZIO

BASENTECH

UNIVERSIDAD NACIONAL DE ROSARIO

UNIVERSIDAD NACIONAL DE LA PLATA

INTA

UNIVERSIDAD AUSTRAL

UTN: UNIVERSIDAD TECNOLOGICA ARGENTINA

UNIVERSIDADE ANHEMBI MORUMBI

UNIVERSIDAD DE BUENOS AIRES

CERELA

CONICET

PARTNER LOCALI

Enti lucani ed esteri, questi ultimi rintracciati tramite italiani/lucani residenti all’estero che hanno collaborato/collaborano con l’osservatorio lucano per la fornitura di informazioni sui beneficiari.

Associazione delle Piccole e Medie Imprese Matera

UnionCamere Basilicata

194

Page 196: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Università degli Studi della Basilicata

OBIETTIVO GENERALE

Enti di ricerca e imprese lucani ed esteri sono chiamati ad operare insieme su obiettivi identificati dal sistema produttivo locale, sviluppando le ricerche e le tecnologie capaci di portare l’innovazione tecnologica e la competitività al sistema Paese. La Creazione di un network tra i centri di ricerca lucani, attraverso la modellizzazione di best practices estere, tramite la potente leva degli italiani all’estero, vuole favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese che operano nel settore agro-alimentare, attuando nello stesso tempo innovazione di prodotto e di processo che permettano di migliorare l’impatto sull’ambiente delle attività agricole e delle industrie di trasformazione dei prodotti alimentari. La creazione di una rete di imprese dedicate alla ricerca scientifica e tecnologica in campo agro-alimentare consente di raggiungere crescenti economie di scala per la gestione dei servizi, sia quelli di struttura che quelli a valore aggiunto e favorisce la collaborazione e la cooperazione tra i Centri di Eccellenza nel campo della Ricerca scientifica e imprese e tra le imprese stesse. Lo sviluppo tecnologico e la ricerca scientifica del sistema locale permetteranno alle aziende presenti nell'area di inserirsi nei network di ricerca nazionali, europei ed extra-europei, collegando imprese che offrono competenze e servizi di alta qualità al terziario avanzato, creando così un laboratorio per le nuove tecnologie e sostenendo processi di cooperazione tra imprese, centri di ricerca e università ed un network tecnologico dell'innovazione e della ricerca che porti nell'area lucana un elevato numero di alte professionalità, risorse occupazionali per i giovani laureati che possono trovare in Basilicata, e non altrove, nuovi sbocchi professionali.

7.3 Obiettivi specifici

L’Osservatorio ITENETs lucano vuole avviare indagini sui centri di ricerca, poli scientifici/tecnologici esteri a struttura pubblico – privata al fine di modellizzare una buona prassi nella creazione di un netwok tra i migliori centri di ricerca analizzati per importare il modello risultato maggiormente adattabile al contesto lucano e adottarlo. Costituire un Centro di innovazione integrato di riferimento tecnico-scientifico per il settore agro-industriale del Mezzogiorno, ed in particolare per le piccole e medie industrie, vuole prioritariamente:

� - Sostenere la presenza di laboratori di Ricerca e Sviluppo di imprese private all’interno della rete;

� - Agevolare la nascita di Società Spin-off, a capitale e composizione mista pubblico privato;

� - Favorire l’ospitalità di imprese di start-up;

� - Promuovere l’offerta di servizi tecnologici avanzati e specialisticialle imprese.

195

Page 197: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

1. ATTIVITA’

� Mappatura quali-quantitativa dei Centri di Eccellenza locali

� Azione Identificazione di un campione significativo dei centri di eccellenza sul territorio lucano.

� Azione Predisposizione di un questionario di rilevazione dei bisogni

� Azione Interviste e visite alle imprese per la rilevazione dei bisogni

� Analisi dei Centri di Eccellenza Esteri

� Azione Contatti con attori del territorio estero, Centri Ricerca, Università, Imprese

� Azione Missione estero Operatori ITENETs ed attori chiave locali

� Definizione di accordi settoriali con e tra gli Attori locali per garantire gli standard qualitativi e quantitativi dell’offerta

� Workshop per il coinvolgimento di Attori locali ed esteri e diffusione di un "Tool-Kit" quale guida per i collaboratori ed i partner Università / Impresa

Output

� Documento di analisi delle necessità dei centri di eccellenza

� Minimo 3 accordi con gli Attori locali

� Creazione del partenariato con gli attori esteri

2. ATTIVITA’

Rilevazione di “best practices” nel settore della ricerca scientifica e tecnologica finalizzata al trasferimento tecnologico verso l’agricoltura lucana

Azione� Analisi fabbisogni scaturiti dalle missioni esplorative; elaborazione

di un progetto di partenariato

� Studio dell’organizzazione, della creazione, del meccanismo operativo di start up e a regime della rete tra i centri di eccellenza

196

Page 198: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

analizzati grazie anche al benchmarking delle esperienze realizzate presso le strutture estere prese in considerazione;

� Importazione del modello risultato maggiormente adattabile al contesto lucano

Azione� Applicazione del nuovo modello di collaborazione tra ricerca

scientifica pubblica e sistema agro-industriale, attraverso una partecipazione diretta delle imprese alle attività di Ricerca e Sviluppo, con i loro operatori all’interno dell’istituenda rete, per una maggiore efficacia del trasferimento tecnologico per l’innovazione dei prodotti e dei processi nel settore agro-alimentare.

� Predisposizione ed erogazione di moduli formativi sui diversi aspetti che coinvolgono la ricerca scientifica e tecnologica sulle biotecnologie applicate all’industria agro-alimentare

� Workshop finalizzato all’avvio della creazione della partnership

Outputs:

� Creazione di una banca dati di best practices

� Animazione del partenariato

� Manuali di qualità per centri di eccellenza

� Organizzazione di una struttura che presieda alla gestione del progetto

� Adozione del modello

3. ATTIVITA’

Focus sulla condivisione di conoscenze Bio-tecnologiche tra Università e impresa e creazione del Network per l’organizzazione del lavoro della Filiera Ricerca scientifica e tecnologica agro-alimentare

Azione� Workshop aperto al confronto e diffusione di un "Tool-Kit" quale

guida per i collaboratori ed i partner Università / Impresa

Azione� Attivita´ di accompagnamento destinate ad imprenditori,

associazioni ed istituzioni locali in relazione alle competenze necessarie all´attuazione del progetto

197

Page 199: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Predisposizione ed erogazione di moduli formativi sui diversi aspetti che coinvolgono la ricerca scientifica e tecnologica sulle biotecnologie applicate all’industria agro-alimentare

OutputImprenditori formati e capaci di adottare miglioramenti nella qualità dei processi e dei prodotti della propria impresa.

4. AZIONI TRASVERSALI A TUTTI GLI OBIETTIVI

Comunicazione e diffusione del progetto

La comunicazione e la diffusione hanno la finalità di far emergere e valorizzare le potenzialità derivanti dall’integrazione tra risorse istituzionali, imprenditoriali, universitarie e dei centri di ricerca, ai fini dello sviluppo socio-economico territoriale. A tal scopo, gli obiettivi operativi di tale linea di intervento sono riassumibili in:

� Diffusione dei risultati del progetto pilota, best practices ecc

� Promozione del progetto e coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti: istituzionali, imprenditoriali, sociali e della filiera formativa;

� Condivisione di buone prassi di progettazione integrata e di patti formativi locali;

� Diffusione dei risultati del progetto presso le realtà locali;

� Realizzazione di una comunità di pratiche.

Coordinamento, automonitoraggio e valutazione

Tale linea di intervento è finalizzata alla definizione e gestione di un sistema di coordinamento, pianificazione e controllo particolarmente strutturato che consenta di gestire la complessità del progetto in termini di obiettivi da perseguire, di attività da svolgere e loro integrazione, di molteplicità degli attori coinvolti, nonché di rapporto sinergico tra output prodotti ed impatti attesi.

198

Page 200: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.4 PPTIE

Il Programma di Partenariato Territoriale con gli Italiani all’Estero (PPTIE) è promosso dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie, (MAE DGIEPM) di concerto con le Regioni, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale di Assistenza tecnica e Azioni di sistema (PON ATAS) per le Regioni dell’Obiettivo 1, previsto dalla programmazione dei Fondi Strutturali 2000-2006. Il Programma è co-finanziato dal Fondo Sociale Europeo. L’Ente esecutore del programma è il Centro Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF – OIL). Il Progetto promuove la realizzazione di iniziative di collaborazione tra i soggetti responsabili delle politiche di indirizzo, gestione e programmazione delle risorse delle Regioni dell’Ob. 1 dell’Italia, e gli italiani residenti all’estero, attraverso accordi di partenariato territoriale, stesso tempo lo scopo di contribuire all’internazionalizzazione dei territori delle Regioni dell’Ob. 1, all’interno del processo di riforma attuato attraverso la modifica del Titolo V della Costituzione che vede conferire alle Regioni una maggiore autonomia nel campo delle relazioni internazionali. Tra le finalità primarie di questo progetto si annovera la possibilità di mettere in grado le Regioni, tra cui la Basilicata, e le istituzioni locali di promuovere, programmare e sostenere in autonomia gli accordi partenariali sottoscritti, attraverso, prima la programmazione e poi il raggiungimento di obiettivi specifici mediante lo sviluppo delle fasi di attuazione del Progetto. A tal proposito a rivestire notevole importanza è stata la realizzazione della rete dei contatti regionali ed esteri (scouting) risultanti dalle attività di comunicazione per la ricerca di opportunità di collaborazione, partenariato e presentazione di testimonial e best-practices, e la definizone di 4 aree progettuali (istituzionale, economica, culturale e sociale) e 3 tipologie di accordi (networking/promozione, istituzional building/formazione, sviluppo/cooperazione),attraverso le quali catalogare le risorse regionali sul territorio interessate a partecipare al Progetto. Nell’intento di potenziare, nonché formare le risorse presenti a livello locale, sono stati predisposti programmi di formazione dei responsabili regionali che successivamente hanno seguito da vicino lo sviluppo del Progetto.

Le Regioni e gli Enti locali, grazie ai servizi di ricerca –scouting hanno attivato i propri contatti istituzionali per la ricerca dei partners sul territorio e nei paesi esteri, con riferimento particolare, ma non esclusivo alle comunità degli italiani provenienti dalla stessa regione. I Partners individuati attraverso l’attività di scounting sono stati assistiti tramite un desk operativo istituito presso il MAE. Durante lo svolgimento del Workshops è stata svolta una intensa attività di accompagnamento progettuale, dovuta alla presenza di funzionari Cif – Oil, funzionari MAE, regionali ed esperti nella formulazione dei progetti sia in loco sia on-line . Nel PPTIE I Fase furono sottoscritti accordi di partenariato, per un totale di 38 progetti nei quali sono stati riportati i dati più importanti degli accordi sottoscritti, come le fasi di attuazione del progetto, la sostenibilità economica, l’ente promotore e il relativo partners proposto, con gli obiettivi da raggiungere e le motivazioni del progetto. Tra i 38 progetti sottoscritti in quell’occasione è stato individuato il “Progetto pilota”, in quanto costituisce lo strumento attraverso il quale dare trasparenza e concreta attuazione all’obiettivo primario del PPTIE e cioè procedere alla realizzazione di un primo contatto tra le realtà economiche ed istituzionali operanti a livello locale, e quelle residenti

199

Page 201: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

all’estero. Il progetto consiste nella realizzazione, in America Latina e precisamente a Paysandu in Uruguay di una unità agrobiologica destinata alla produzione di dolcificanti naturali. Le motivazioni che giustificano il rapporto di collaborazione tra la Regione Basilicata e il Dipartimento di Paysandù sono diverse. Innanzitutto il progetto è stato presentato dalla Associazione dei lucani di Paysandù (circa 23.000 cittadini di origine lucana). In secondo luogo, per la presenza in entrambi i luoghi di piante medicinali e aromatiche: la Stenia Rebaudiana Bertoni nell’area di Paysandù e la Rosa Canina in Basilicata. Il progetto pilota rappresenta fra l’altro, lo strumento di passaggio tra la prima fase e la seconda che vedrà la predisposizione di un piano di lavoro regionale, seguita da una ulteriore selezione di accordi sostenibili nell’ambito dei POR e delle varie linee di finanziamento disponibili. In questa seconda fase la Regione Basilicata ha provveduto a realizzare gli accordi sottoscritti nel PPTIE prima fase sia attraverso fonti di finanziamento di propria emanazione e sia attraverso le risorse a disposizione del Progetto Pilota PPTIE II Fase nella seguente modalità: ¼ risorse Regionali (50.000,00 Euro) ¾ risorse PPTIE (150.000,00 Euro). La Regione Basilicata e il Dipartimento di Paysandù hanno stipulato il 24/08/2005 un protocollo di intesa con l’obiettivo di sviluppare i rapporti di collaborazione tra le due regioni e di realizzare progetti comuni in vari settori quali tra gli altri quelli agricolo, agro-alimentare, scientifico, tecnologico, ambientale, culturale, della formazione sociale, forestale, commerciale, turistico, dell’informazione, della sanità e dello sport. L’Associazione lucana di Paysandù ha promosso l’iniziativa presso le autorità di Paysandù ottenendone l’appoggio istituzionale. L’Intendencia del Dipartimento di Paysandù costituirà il riferimento istituzionale dell’iniziativa in Uruguay. Essa avrà il compito di garantire gli aspetti politici, per l’adeguato coinvolgimento degli attori del territorio Uruguayano. Pertanto si impegna a mettere a disposizione l’azienda rurale Julio Muro ed a gestire la quota di finanziamento conferita dalla Regione Basilicata (50.000,00 Euro) per rendere operativa la stessa. Inoltre l’Intendencia si avvarrà della collaborazione dell’Università della Repubblica (UDELAR) allo scopo di curare le attività di carattere scientifico e di formazione universitaria.

L’obiettivo generale del progetto Pilota è quello di avviare uno scambio di conoscenze, in materia di coltivazione e trasformazione di piante medicinali e aromatiche e i prodotti derivati, tras cui la Stenia Rebaudiana e la Rosa Canina.

Gli obiettivi specifici sono:

� Favorire l’occupazione nel settore agricolo in modo da contrastare i fenomeni di emigrazione;

� Scambiare know how per la produzione della Stenia Rebaudiana, della Rosa Canina e di altre piante officinali

� Incentivare la ricerca in agricoltura migliorando così l’economia agricola;

� Promuovere azioni di partenariato tra le aziende di produzione e trasformazione italiane e gruppi di produttori ed aziende di produzione e trasformazione italo-uruguayane.

200

Page 202: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.5 Valutazione dei progetti ex avviso pubblico: PROGETTO V. I. T. E

Si chiama progetto V. I. T. E. (Vino, impresa, turismo, Emigrazione) ed è parte integrante del programma “Iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del Mezzogiorno e gli Italiani all’estero” che il Ministero degli affari Esteri –Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche migratorie sta sviluppando nell’ambito del Quadro comunitario di Sostegno. All’interno del Q.C.S., per le Regioni inserite nell’Obiettivo 1, si esplica l’Azione “D” del PON ATAS (Programma operativo Nazionale di assistenza Tecnica ed Azioni di Sistema) che consente la realizzazione del Progetto V. I. T. E. Tale iniziativa intende valorizzare gli italiani all’estero quali soggetti che possono favorire lo sviluppo di italiani all’estero quali soggetti che possono favorire lo sviluppo di collegamenti dell’economia delle regioni Obiettivo 1 con i mercati di residenza. L’idea di creare una rete imprenditoriale tra soggetti economici locali e gli italiani all’estero, per fornire un’occasione reale di promozione verso i mercati internazionali e diventare la chiave d’accesso ad un modello turistico innovativo, in cui il vino sia ambasciatore di sviluppo e crescita del territorio. Una proposta innovativa che trova il suo fondamento nell’opportuna combinazione di quattro elementi: il vino, che distingue e rende riconoscibile un’area, il Vulture; l’impresa, che utilizza l’Aglianico come possibilità di lavoro; il turismo, o meglio l’enoturismo, che coniuga il piacere del vino con il patrimonio artistico e culturale del territorio; l’emigrazione quale opportunità di internazionalizzazione del prodotto e occasione di riattivazione dei contatti dei tanti lucani all’estero. Gli obiettivi specifici preposti dal progetto sono:

� Creazione di reti imprenditoriali;

� Internalizzazione dei mercati di sbocco dell’Aglianico;

� Sviluppo del turismo enogastronomico;

� Sviluppo dell’interesse verso il territorio presso le comunità di immigrati

� Formazione di figure professionali.

201

Page 203: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.6 Progetto reti internazionali per lo sviluppo localeIl progetto Reti internazionali per lo sviluppo locale, avviato a giugno 2003, è stato sostenuto dal Ministero Affari Esteri e dal Fondo Sociale Europeo nell’ ambito di iniziative specifiche di “animazione e promozione di legami stabili tra le economie del Mezzogiorno e gli italiani residenti all’ estero”. Il programma è stato realizzato da Camera di commercio di Matera e da Basentech, Parco scientifico di Basilicata, in partnership con Regione Basilicata e Camera di commercio italiana con la Germania. Sono ventiquattro le imprese lucane del settore agroalimentare che hanno partecipato all’iniziativa, frequentando lezioni in aula e utilizzando strumenti per l’apprendimento a distanza, sui temi del marketing internazionale e marketing management, tecniche di negoziazione e comunicazione, politiche di distribuzione e commercializzazione, logistica aziendale, e-commerce, contrattualistica, strategie di marketing ed informatica. Le aziende hanno avuto contatti con la realtà tedesca partecipando all’ Anuga di Colonia in ottobre 2003, effettuando un successivo stage in Germania tra Francoforte e Berlino in aprile 2004 e ricevendo infine in Basilicata la visita di imprenditori e ristoratori tedeschi. L’esperienza di Colonia è finalizzata all’acquisizione di informazioni sullo scenario internazionale, in relazione alle politiche di distribuzione e commercializzazione per favorire le fasi di introduzione dei prodotti della buona tavola lucana sul mercato tedesco e determinare la scelta dei canali di distribuzione. Nell’ottobre del 2003 comincia presso la società Basentech, Parco tecnologico della Basilicata, il corso per 25 operatori del settore agroalimentare che partecipano al progetto “Reti internazionali per lo sviluppo locale” promosso dalla Camera di commercio di Matera e dalla stessa Basentech in partnership con Regione Basilicata (Dipartimento agricoltura e Dipartimento sicurezza e solidarietà sociale, settore emigrazione e immigrazione) e Assocamerestero. Si prefigge, inoltre, di creare condivisioni sul progetto fra soggetti pubblici e privati così da favorire iniziative di partenariato. L’esperienza formativa riprende a Matera e andrà avanti fino a maggio 2004. Conoscenza diretta delle potenzialità del mercato tedesco e internazionale, attivazione dei rapporti con gli operatori della Germania per la diffusione delle produzioni tipiche della Basilicata, sono i risultati immediati dell’esperienza vissuta da 25 operatori lucani alla fiera internazionale dell’agroalimentare Anuga di Colonia, nell’ambito del progetto Reti internazionali per lo sviluppo locale, che si pone l’obiettivo di creare stabili rapporti economici con gli operatori stranieri, in questo caso tra Basilicata e Germania, consolidare la presenza delle aziende/prodotto sui mercati esteri, nonchè gestire le fasi di posizionamento, negoziazione, vendita, distribuzione, logistica e commercio elettronico. Il programma, coordinato dalla Camera di commercio di Matera in partenariato con Basentech Parco tecnologico della Basilicata, prevede la costituzione di una rete tra partner istituzionali come Regione Basilicata, Camera di commercio italiana per la Germania di Francoforte Assocamerestero, operatori privati del settore agroalimentare in Basilicata e la comunità di italiani in Germania per facilitare il trasferimento di conoscenze, informazioni, opportunità commerciali e scambio di best practice. Il progetto Reti internazionali per lo sviluppo locale si integra nelle attività programmate, promozionali e fieristiche della Camera di commercio di Matera. Promuove opportunità e potenzialità di lavoro, la specializzazione di risorse umane e professionali, allo scopo di trasformare i collegamenti esistenti con gli italiani

202

Page 204: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

residenti all’estero che operano in particolare nell’agroalimentare e nella ristorazione. L’esperienza e i contatti avuti a Colonia con gli operatori italiani residenti in Germania rappresentano un patrimonio di conoscenze necessarie per affrontare il mercato internazionale che come previsto sarà tradotto, attraverso lo strumento del portale, in concreto in un lavoro di Rete, coinvolgendo i diversi soggetti del territorio. Il confronto e la operatività vanno portati avanti sui progetti, sulla volontà di far rete per promuovere la nostra economia che in questo caso riguarda non solo l’agroalimentare, ma di riflesso anche il turismo, l’artigianato e tutte le opportunità dell’apparato produttivo. I contatti con gli operatori tedeschi che lavorano con negozi specializzati e ristoranti abbiano contribuito a focalizzare l’attenzione di tutti sulle grandi potenzialità della nostra regione. Ora si tratta di continuare, con l’apporto di tutti, rafforzando il lavoro di networking. Alla fiera di Colonia hanno partecipato i seguenti operatori che hanno aderito al progetto Reti Internazionali per lo sviluppo locale: Azienda agricola Troiano Rocchelio di Bernalda, Giovanni Lacertosa di Ferrandina, Azienda agricola Dragone, Azienda agricola fratelli Quarto, Belfiore Massimo , BFB, Antico Forno Perrone, Pasta Fresca la Spiga d’ oro, Paoli Food & Beverage, Pastificio San Pardo, tutti di Matera, da Montescaglioso l’Azienda Agricola Biodinamica San Canio, il Caseificio Massara Vita, il Salumificio montese, l’Azienda agrituristica l’ Orto di Lucania, le aziende Agricole di Vincenzo e Francesco Paolo Battofarano di Nova Siri, l’Unione produttori olivicoli lucani di Potenza, Per Boschi e Contrade di Sarconi, Assofruit, Azienda agricola Fontanarosa Filomena, Azienda agricola Tucci Antonio di Scanzano Jonico, Salcas e Sapori Lucani di Stigliano, l’Azienda Agricola Antonia De Angelis di Tolve. Dopo l’esperienza tedesca il programma prevede la ripresa dell’attività formativa con lezioni in aula e l’utilizzo di strumenti per l’apprendimento a distanza, sui temi del marketing internazionale e marketing management, tecniche di negoziazione e comunicazione, politiche di distribuzione e commercializzazione, logistica aziendale, e-commerce, contrattualistica, strategie di marketing (in inglese) e informatica. Sono previste, inoltre, una nuova missione dei corsisti in Germania e di operatori tedeschi in Basilicata. Il progetto rientra nel programma ministeriale sulle iniziative specifiche di “animazione e promozione di legami stabili tra le economie del Mezzogiorno e gli italiani residenti all’estero’’. A giugno del 2004, operatori tedeschi del commercio nel settore agroalimentare vengono a Matera per il ''Trade show'', un incontro conoscitivo della realta' produttiva locale nell'ambito del progetto Reti internazionali per lo sviluppo locale tra gli operatori lucani dell'agroalimentare e la Germania, di cui fa parte la Camera di commercio di Matera. Gli operatori provengono da Francoforte, Colonia, Berlino e Lipsia e sono titolari di esercizi commerciali o catene di distribuzione specializzate nella importazione e vendita di specialita' italiane agroalimentari, incontrano numerose aziende del sistema produttivo dell'agricoltura e dell'agroalimentare materano nell'ottica di rapporti commerciali di import-export. La fine delle attività, che era prevista per il 30/05/2004, è stata oggetto di proroga al 31/07/2004.

203

Page 205: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.7 Progetti di valorizzazione dei legami con gli IRE e di internazionalizzazione realizzati in Basilicata

In Basilicata sono stati realizzati altri progetti al fine di valorizzare i legami con gli IRE e di internazionalizzazione.

7.8 “Felicia de los andes”Promosso dall'Unione Europea e parte del progetto integrato territoriale Pit Vulture Alto Bradano, diretto da Oreste Di Nella, promosso e curato da Ulderico Pesce. Il progetto partirà con tre laboratori teatrali che si realizzeranno a Buenos Aires, Iquique e Potenza e finirà con lo spettacolo teatrale 'Felicia de los Andes' che si potrà vedere in Italia, in Cile ed in Argentina. Parteciperanno i migliori alunni dei tre laboratori a cui potranno accedere giovani italiani, figli o discendenti di emigrati all’estero, che abbiano attitudini per il teatro, la danza, la musica ed il canto. Le notizie relative al progetto saranno disponibili sul sito web www.uldericopesce.com

7.9 I.S.P. Internet Social PointLa Giunta Regionale della Basilicata il 1°Giugno 2005 ha pubblicato sul Bollettino Ufficiale n. 40 il bando del Progetto Internet Social Point (Isp) rivolto alle associazioni con sede in Basilicata ed alle Associazioni dei lucani all’estero con lo scopo di realizzare delle sale multimediali in luoghi sociali di aggregazione. Ammonta a 2 milioni di euro la dotazione finanziaria complessiva del progetto, con il quale la Regione assegna un contributo finanziario per l’allestimento di postazioni informatiche che le organizzazioni associative dei lucani nel mondo ammesse a finanziamento dovranno utilizzare per favorire l’accesso assistito gratuito dei cittadini ad internet ed ai servizi della pubblica amministrazione. Sono in tutto 144 le associazioni che beneficeranno del finanziamento, la Regione Basilicata finanzierà le associazioni lucane che attiveranno nelle proprie sedi all’estero luoghi attrezzati per l’accesso dei cittadini ai servizi web della pubblica amministrazione. Basilicata alla realizzazione al “Progetto Internet Social Point (ISP)” ammontano a complessivi € 2.000.000,00 (duemilioni/00 di euro). Ad ogni Internet Point pubblico, per l’accesso periferico assistito dei cittadini ai servizi disponibili sulla rete regionale realizzato sul territorio regionale, è previsto un finanziamento fino ad un massimo di Euro 20.000,00 (ventimila/00 euro) IVA inclusa.

7.10 Master per diplomati e laureati: discendenti di lucani all’esteroL’Assessorato alla Formazione e Lavoro ha approvato e pubblicato il bando riferito all’anno 2005 che finanzia i master per diplomati e laureati residenti in Basilicata, e per coloro che sono discendenti di lucani emigrati all’estero. La posta finanziaria è raddoppiata raggiungendo un investimento complessivo di otto milioni di euro con una riserva del 10 per cento per diplomati, 10 per cento per i discendenti di lucani all’estero, 10 per cento per l’Università di Basilicata

204

Page 206: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

7.11 Corsi di laurea on line: sette borse di studio per giovani lucani all’estero 16 Licenze ICON per Corsi di laurea on-line di lingua e cultura italiana Piano di Formazione Professionale 2004 Asse III Misura III 1.C.1. Tramite determina Dirigenziale il Dipartimento Formazione Lavoro Cultura e Sport della regione Basilicata assegna ad ICON la fornitura di servizi didattici on-line relativi ai Corsi di Laurea in Lingua e Cultura Italiana da destinare ai lucani all’estero, da fruire attraverso il portale basilicatanet.it Regione Basilicata, 5 borse di studio. La Regione Basilicata, in collaborazione con ICoN, mette a disposizione per corregionali residenti all'estero 5 borse di studio annuali a copertura totale delle quote di iscrizione con tutorato al primo anno. La Regione Basilicata, nel 2005, mette a disposizione 5 borse di studio annuali a copertura totale delle quote di iscrizione con tutorato al primo anno, per corregionali residenti in Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo, Panama, Perù, Stati Uniti, Sudafrica, Svizzera, Uruguay, Venezuela. La scadenza per la presentazione delle domande era fissata per il 25 Agosto 2005. Per potersi iscrivere al corso di laurea è necessario avere una buona conoscenza della lingua italiana, essere residenti all'estero, possedere un titolo di studio valido per l'iscrizione a una università italiana, non essere iscritti ad altra università italiana.

7.12 “Stage study tour”Borsa di studio, “Stage Study Tour”, promossa dalla Regione Basilicata e dalla Commissione regionale dei Lucani nel mondo. Si tratta di un “Corso di Formazione e qualificazione” per i figli degli emigrati Lucani” che si tiene a Potenza presso l’Università di Basilicata. La durata del corso è di 21 giorni.

205

Page 207: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata206

Page 208: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 8

STRUMENTI/CANALI PER LA CREAZIONE DI LEGAMI STABILI TRAMITE IL COINVOLGIMENTO DI CONCITTADINI REGIONALI

RESIDENTI ALL’ESTERO

207

Page 209: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata208

Page 210: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

8.1 Creazioni di reti

Le Reti sono state poste quale priorità di lavoro al centro di tutti i programmi e le azione intraprese sinora, all’interno del PON-ATAS Ob.1 2000-2006 promosso dalla DGIEPM. I rapporti inrete rappresentano un fenomeno di crescente utilità e innovazione delle istituzioni. Il rilievo di ese nella crescita del roulo strategico dei fattori localizzativi su scala regionale è evidente: le dinamiche economico-sociali e di sviluppo locale richiedono forme di cooperazione e partenariato che valorizzino in modo permanentemente le potenzialità delle risorse umane necessarie alle attività di PIT, distretti e filiere produttive, ecc. Le forme di organizzazione delle reti appaiono più efficienti rispetto ai tradizionali modelli previsti dai Trattati internazionali di cooperazione bilaterale, visto che si presentano con carattere più flessibile e aperto, responsabilizzano gli attori e consentono un processo di trasferimento permanente , rappresentando l’interconnessione fra governo “locale” e necessità di governance “globale”. In quest’ottica le comunità degli italiani all’estero hanno dimostrato di avere grande disponibilità a supportare realtà economicamente attive e cioè di creare legami stabili, relazioni permanenti, alleanze con le Regioni dell’Ob 1, palesando il fatto di poter disporre di risorse di eccellenza e potenzialità da aggregare in rete, tramite associazioni di interessi e opportunità di lavoro comune. In tal senso la politica regionale della Basilicata è orientata lungo le seguenti direttrici:

� una più attenta territorializzazione delle politiche, che generi apprendimento locale e porti i territori regionali a cogliere gli elementi principali del proprio sviluppo e delle proprie capacità competitive;

� una nuova cultura della governance all’interno del sistema pubblico regionale, che lo orienti sempre più verso forme di amministrazione condivisa e verso obiettivi di produzione di servizi ad elevato valore aggiunto;

� un ruolo ancor più ambizioso ed autorevole della Regione nel sistema delle relazioni nazionali ed europee.

� Le tre direttrici sono poi state tradotte, congiuntamente, in assi strategici di programma (di seguito ASP). In particolare, l’ASP 1, “Potenziamento delle relazioni esterne”, per ridurre la perifericità del territorio della Basilicata10 e migliorare l’integrazione della Basilicata nel sistema delle relazioni nazionali ed internazionali, intende perseguire quattro obiettivi: Obiettivo 1.2.

potenziare le connessioni immateriali con l’esterno, perfacilitare l’accesso alle reti delle telecomunicazioni attraverso la realizzazione di una rete telematica diffusa capillarmente sul territorio e la conseguente attivazione di un’ampia gamma di nuovi

10 Cfr. Ministero dell’economia e finanza, Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006, Roma, 1999.

209

Page 211: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

servizi a sostegno delle imprese, della ricerca scientifica e dei cittadini in generale;

Obiettivo 1.3. costruire e proporre un’immagine forte ed unitaria del sistema-Basilicata, coordinando le politiche di marketing territoriale attivate, in stretto collegamento con la promozione dei sistemi produttivi locali della regione;

Obiettivo 1.4. stimolare lo scambio, il trasferimento e la diffusione delle conoscenze e dell’innovazione a livello nazionale ed internazionale. Tale obiettivo è finalizzato al rafforzamento della posizione economica della regione nell’ambito dei processi di crescente integrazione dei mercati, su scala macro-regionale e su scala mondiale, all’attrazione delle cosiddette risorse mobili per lo sviluppo (investitori internazionali e nazionali, know-how e prestazioni professionali rare) e al miglioramento dell’immagine regionale. La modalità attraverso cui la Regione intende perseguire l’obiettivo dell’ASP 1 è una strategia di apertura ampia e capace verso l’esterno per tutti gli attori del territorio: istituzioni, operatori sociali e culturali, operatori socio-economici. Ampia, perché prevede il coinvolgimento attivo di tutti i livelli decisionali dei diversi operatori coinvolti (comunale, sovracomunale, provinciale, regionale) e di tutti i settori economici (manifatturiero, costruzioni, energia,servizi) e sociali (ambiente, cultura, volontariato). Capace, perché intende favorire la qualificazione e la preparazione degli attori coinvolti nei processi di internazionalizzazione, attraverso la realizzazione di un puntuale processo formativo dedicato. Questa strategia può essere rappresentata dal Print (programma regionale per l’internazionalizzazione), che si configura come un programma quadro e di indirizzo per la realizzazione di uno degli obiettivi della politica regionale: il “Potenziamento delle relazioni esterne”, che mira a far “assumere alla Regione un ruolo ancor più ambizioso ed autorevole nel sistema delle relazioni nazionali ed europee”. Contemporaneamente, il Print dovrà tendere a realizzare gli obiettivi anche degli ASP:

5 “Politiche regionali per lo sviluppo del sistema produttivo”;

6 “Promozione dell’occupabilità”

7 “Modernizzazione del sistema pubblico regionale”

In particolare:

� ASP 5 “Politiche regionali per lo sviluppo del sistema produttivo”,

Obiettivo 5.1: innalzamento della qualità del contesto produttivo in un’ottica di mercato. Tale obiettivo mira a realizzare una maggiore efficienza e funzionalità sia a livello infrastrutturale che a livello di servizi ed interconnessioni a supporto delle attività produttive, in un’ottica in cui servizi ed infrastrutture saranno messi a disposizione con logiche di mercato e di selezione.

Mira ad attenuare la criticità n. 4 “basso livello tecnologico dei processi produttivi” e la n. 5 “limitatezza della gamma dei servizi alle imprese” ma, soprattutto, tende a creare le condizioni affinché i sistemi produttivi regionali siano competitivi anche al di là della frontiera del 2006, grazie ad un contesto evoluto, in grado di offrire fattori di localizzazione positivi;

210

Page 212: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Obiettivo 5.2: promozione di sistemi produttivi locali. Tale obiettivo mira a sostenere forme di integrazione e cooperazione produttiva sia verticale che orizzontale secondo una logica di filiera o di distretto, eliminando l’eccessiva polverizzazione delle imprese ed il loro isolamento sul territorio, che impedisce, di fatto, la capacità di fare rete.

Obiettivo 5.3: potenziamento della competitività e orientamento al mercato, da realizzare attraverso l’innalzamento dell’efficienza e l’irrobustimento delle dimensioni produttive, finanziarie e tecnologiche del sistema delle imprese regionali, sviluppando i sistemi di rete.

Tale obiettivo vuole attenuare le criticità n. 1, “eccessiva frammentazione delle unità produttive”, n. 2 “sostanziale despecializzazione delle produzioni”, n. 3, “marcata sottocapitalizzazione delle imprese” e n. 4 “basso livello tecnologico dei processi produttivi”.

ASP 6 “Promozione dell’occupazione”:Obiettivo 6.2 : finalizzazione delle politiche per la formazione ed il lavoro ad obiettivi di occupabilità, che viene conseguita attuando una diversificazione delle politiche attive del lavoro in funzione delle specifiche fasce di disoccupati, raccordando le politiche occupazionali alle politiche di incentivazione delle imprese, rafforzando ed integrando il sistema dell’istruzione, della formazione e del lavoro, favorendo l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, attivando il monitoraggio e la valutazione delle politiche per migliorare la programmazione degli interventi;

ASP 7 “Modernizzazione del sistema pubblico regionale”:Obiettivo 7.1: modernizzare il sistema istituzionale regionale. La Regione ha l’obiettivo di favorire la cooperazione istituzionale e sociale e la sussidiarietà pur in una situazione di fragilità del sistema delle autonomie locali.

La Regione punta a sostenere i processi di crescita delle capacità delle diverse soggettualità presenti sul territorio, accompagnandoli con un moderno sistema comunicazionale, allo scopo di verificare e valutare gli effetti delle politiche pubbliche sulla società lucana ma anche di percepirne le aspettative ed anticiparne i fabbisogni e di migliorare la qualità della “partecipazione”.

Obiettivo 7.2: modernizzare l’attività amministrativa regionale. Si tratta del miglioramento delle condizioni organizzative per elevare la capacità realizzativa della strategia di governo. In tale ambito la Regione ha l’obiettivo di conferire maggiore efficienza, efficacia ed integrazione all’azione pubblica, di rafforzare il monitoraggio e la valutazione degli interventi come momenti del miglioramento della programmazione, di valorizzare al massimo la partecipazione.

Obiettivo 7.3: realizzare la società dell’informazione e della conoscenza in Basilicata. Gli obiettivi di modernizzazione dovranno essere perseguiti con il miglior livello di innesco delle opportunità che scaturiscono dalla Società dell’Informazione e della comunicazione, tenendo conto delle tendenze in atto, delle politiche e degli interventi nazionali e comunitari, finalizzando ed integrando i progetti regionali in corso per conservare e

211

Page 213: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

migliorare i vantaggi competitivi territoriali connessi con qualità ed accessibilità delle relazioni istituzioni-cittadini-imprese.

8.2 Le risorse dei POR

Il POR 2000-2006 della regione Basilicata assume quale obiettivo generale quello del QCS, che si sostanzia nel miglioramento del contesto economico regionale al fine di indurre una significativa crescita nel medio periodo e aumento dell’occupazione regolare. In particolare, la Regione intende puntare sulla valorizzazione della propria dotazione, articolata e composita, di risorse immobili (territorio, patrimonio naturale e culturale) e di risorse mobili (capitale umano).La strategia messa in atto dal POR Basilicata mira, da un lato, a rimuovere gli ostacoli per il miglioramento del contesto socio-economico, ponendo in essere interventi diretti ad aumentare l’offerta di infrastrutture e servizi, dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dall’altro a potenziare gli strumenti che possano influenzare le imprese nella loro scelta di localizzazione nel territorio regionale. Le condizioni, che la Regione pone a base del proprio POR e che potranno far conseguire i risultati desiderati di efficienza ed efficacia della spesa, anche attraverso la concertazione con i soggetti pubblici e privati interessati, sono:

� la concentrazione delle risorse, che si realizza mediante la scelta di un numero limitato di obiettivi specifici e, quindi, di linee di intervento che saranno attuate per aree programma in cui unisce specificità, vocazioni e risorse dei territori interessati;

� la integrazione di interventi diversificati che richiedono da un lato il coinvolgimento sinergico di istituzioni ed operatori privati e dall’altro la coniugazione di risorse finanziarie provenienti dai diversi Fondi sia strutturali, che nazionali e regionali.

Il Quadro Comunitario di Sostegno 2000-2006 individua l’internazionalizzazione come una delle politiche che può maggiormente contribuire a rilanciare le aree del Mezzogiorno: la crescita dell’internazionalizzazione è un’opportunità addizionale per le regioni Obiettivo 1 rispetto al resto del Paese, concorrendo in maniera significativa all’obiettivo di coesione, soprattutto grazie alla possibilità di cogliere opportunità emergenti dai mercati e contesti internazionali anche nei Paesi per i quali le regioni Obiettivo 1 possono rappresentare un interlocutore naturale dell’Unione Europea (Mediterraneo e Balcani). Se l’obiettivo economico è fondamentale nella politica di internazionalizzazione, il QCS non trascura di sottolineare l’importanza del raggiungimento di due ulteriori obiettivi, ad integrazione dell’efficacia del primo: l’internazionalizzazione istituzionale, da un lato, e quella culturale dall’altro. Gli elementi di rottura previsti dal POR e che incidono sul processo di internazionalizzazione, indirizzandolo verso i fattori di forza che già vanno emergendo, sono individuati in un numero limitato di variabili che assumono il ruolo di obiettivi intermedi dell’azione programmatica regionale e possono essere, pertanto, utilizzate quali indicatori dell’efficacia dell’intervento pubblico nel generare i meccanismi endogeni dello

212

Page 214: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

sviluppo. Tali variabili sull’internazionalizzazione, sia per la loro capacità di sintetizzare gli attuali punti di forza e di debolezza dell’economia lucana, sia per il loro collegamento con le condizioni ambientali, sono:

� capacità di esportare, misurata attraverso l’incidenza delle esportazioni all’estero sul PIL regionale;

� capacità di attrazione degli investimenti esteri, misurata attraverso l’incidenza degli investimenti diretti dall’estero;

� capacità di esportare prodotti a elevata o crescente produttività.Gli interventi previsti dal documento programmatico che hanno un impatto diretto sulle politiche di internazionalizzazione non sono riconducibili specificamente ad una o più misure, ma al loro insieme in modo integrato e sistemico.

8.3 Le linee prioritarie di intervento: Assi e Misure

Asse 1. L’internazionalizzazione del sistema istituzionale regionaleGli obiettivi generaliIl quadro di massima che emerge dall’attività svolta dalla Regione Basilicata è essenzialmente dinamico e aperto ai cambiamenti, con una buona propensione all’internazionalizzazione e ad un suo approccio trasversale e sistemico. Pur in presenza di questa evidente sensibilità verso il tema dell’internazionalizzazione, sono emersi limiti11nella identificazione di percorsi e di modelli strutturati di sviluppo delle relazioni e delle iniziative internazionali. L’Asse 1 del Print, pertanto, si prefigge l’obiettivo di organizzare e coordinare le diverse attività promosse dai Dipartimenti regionali a valere sui vari programmi regionali, nazionali, comunitari ed internazionali. Questo approccio sistematico consente di avere un quadro esaustivo delle relazioni internazionali instaurate ad oggi e, quindi, di individuare precise aree geografiche straniere verso cui convogliare una serie di attività settoriali coordinate tra loro e propedeutiche a costituire accordi per la partecipazione a progetti internazionali.Tutto questo si pone in linea con l’obiettivo strategico della Regione di promuovere e divulgare un’immagine globale, unitaria ed immediatamente identificabile della Basilicata, in grado di valorizzare e qualificare adeguatamente le diverse risorse che compongono il suo territorio (patrimonio culturale, ambiente, prodotti tipici, artigianato artistico, ecc.).

Gli obiettivi specifici

11 Studio per l’identificazione delle potenzialità di internazionalizzazione economico – culturali della regione Basilicata e delle azioni prioritarie per la loro realizzazione (Mappatura delle realtà regionali), giugno 2003, realizzato dal Ministero degli affari esteri e Ministero delle attività produttive in favore della Regione Basilicata nell’ambito del Progetto Operativo sull’internazionalizzazione per lo sviluppo economico e culturale del Mezzogiorno d’Italia (PON-ATAS, Misura I.2, QCS 2000-2006).

213

Page 215: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

L’Asse 1 si prefigge di:

� sistematizzare le iniziative di internazionalizzazione già attivate dalle strutture regionali;

� coordinare le modalità di attuazione e le procedure relative alla cooperazione decentrata, portando a sistema le attività svolte;

� promuovere la partecipazione delle istituzioni della Basilicata (Regioni, Province, Università ecc.) a Programmi internazionali, prioritariamente come project leader;

� focalizzare l’azione regionale a favore della comunità dei lucani nel mondo, affiancando agli interventi di solidarietà, la promozione di iniziative di scambio e cooperazione in campo culturale, sociale ed economico, soprattutto verso le personalità di successo in grado di assumere la funzione di “agenti di sviluppo” all’estero dei sistemi locali della Regione;

� pianificare ed attuare la promozione integrata della Regione Basilicata;

� sviluppare relazioni stabili con istituzioni straniere (statali, regionali, sub-regionali) ed organismi internazionali (Commissione, BEI, OCSE, Banca Mondiale,ecc.);

Le linee di intervento

Gli Interventi, da ricondurre all’interno dell’Asse I Misura 1.1., comprendono le iniziative promosse dalla Regione in relazione alla partecipazione ai Programmi della UE: Interreg III (Sezione C) e quelli di prossimità; PHARE-2000 (progetti Twinning); VI° Programma quadro comunitario sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico; ai Programmi nazionali: L. n.84/2001 sulla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo economico dell’area balcanica; L. n.49/1987; L. n.212/1992; ed altri strumenti normativi che comportano la creazione di partenariati internazionali, inclusa la LR n.26/1996. Oltre a ciò, sono riconducibili all’Asse I Misura 1.2., gli Interventi condotti verso i lucani residenti all’estero, attraverso la LR. n.6/1990, la LR. n.43/1998 e la partecipazione della Regione al P.O. Mae-Dgiepm (Pon-Atas 2000-2006, Misura I.2. Azione D) sugli italiani all’estero. Gli Interventi da ricomprendere nella Misura 1.3., infine, riguardano le attività di valorizzazione dell’immagine regionale e di promozione del “sistema Basilicata” partendo dalle linee guida tracciate dallo studio denominato “Global Design” e realizzando il “Progetto Paese”, inteso quale iniziativa pilota cui si devono collegare tutte le azioni di promozione verso l’estero degli interessi (economici e non) della Regione.

214

Page 216: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

I risultati attesi

L’attuazione degli interventi progettuali riconducibili all’interno dell’Asse I comporterà la sistematizzazione delle iniziative regionali che riguardano la creazione di partenariati internazionali; e le relazioni tra le comunità locali della regione e quelle estere destinatarie del dono; il coordinamento delle iniziative realizzate in favore degli emigrati lucani all’estero con azioni di partenariato stabile tra i sistemi locali e i territori stranieri di residenza degli emigrati di “successo”; la razionalizzazione della promozione verso l’estero dei sistemi istituzionali e territoriali lucani in rapporti stabili con le istituzioni estere partners. I risultati conseguiti saranno misurati nel corso del periodo di attuazione del Print attraverso le performance ottenute in termini di attivazione di finanziamenti addizionali da parte della Regione Basilicata, la partecipazione ad un sempre maggior numero di programmi di partenariato e cooperazione internazionale, la realizzazione di progetti che coinvolgono gli emigrati lucani all’estero quali promotori dello sviluppo regionale e la realizzazione di azioni promozionali coordinate nell’ambito del Progetto Paese.

Misura 1.1. Partecipazione della Regione a programmi di cooperazione e partenariato internazionale

Descrizione della Misura

La Misura raggruppa e pone a sistema le diverse iniziative progettuali che vedono la Regione Basilicata protagonista di partenariati internazionali. Gli interventi riguardano la partecipazione della Regione al PIC Interreg III e programma di prossimità, ai Progetti Twinning del programma Phare-2000, al VI programma quadro sulla ricerca ed innovazione tecnologica, alla cooperazione decentrata allo sviluppo, al programma nazionale per la ricostruzione e pacificazione dei Balcani (ex Yugoslavia), ed infine a tutti gli altri programmi della UE e di organismi internazionali. La Misura, assumendo un carattere trasversale rispetto all’attuazione delle singole politiche settoriali a cui queste fanno riferimento, porta a sviluppare una metodologia di approccio piuttosto che una singola strategia attuativa, coordinando le attività partenariali appartenenti a diversi settori della Regione, consolidando i partenariati esistenti e fornendo spunti ed indirizzi per l’azione internazionale della Pubblica Amministrazione locale. La Misura si collega strettamente con la Misura 1.3. del Print, oltre ad essere propedeutica per l’instaurazione e l’attuazione di numerosi interventi progettuali che trovano collocazione nelle specifiche Misure degli Assi II e III del Print.

Indicatori di realizzazione e di risultatoDescrizione Unità di misuraProgetti di partenariato internazionale realizzati n.Progetti di cooperazione allo sviluppo realizzati n.

215

Page 217: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Personale interno alla Regione coinvolto nei progetti internazionali gg/uomoVisite e missioni presso i partners stranieri n.Organizzazione di eventi in Basilicata con partners esteri n.Programmi nazionali attivati n.Programmi internazionali attivati n.Programmi comunitari attivati n.Ammontare delle risorse finanziarie aggiunte al bilancio regionale nel periodo 2003-2006 Euro

Misura 1.2. Cooperazione con i lucani all’estero

Descrizione della Misura

La Misura raggruppa gli interventi promossi dalla Regione Basilicata in favore dei lucani residenti all’estero, mettendo a sistema le diverse leggi regionali a tal fine promulgate, vale a dire la Legge Regionale n.16/2002 “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani residenti all’estero), la partecipazione al programma di Partenariato territoriale con gli Italiani all’estero (PPTIE), la Legge Regionale n.43/1998 “Interventi di solidarietà in favore degli emigrati lucani nei Paesi dell’America latina” con la previsione di bilancio che annualmente viene iscritta dall’Amministrazione regionale in favore di “Azioni a sostegno degli emigrati lucani” e l’adesione al “Progetto Operativo di iniziative specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del mezzogiorno e gli italiani all’estero”, di cui è titolare il Ministero degli affari esteri, Direzione Generale italiani all’estero e politiche migratorie, e finanziato nell’ambito del Pon-Atas, Misura II.1, Azione D, QCS 2000-2006.

Misura 1.3. Promozione internazionale della regione Basilicata

Descrizione della Misura

La Misura raggruppa iniziative progettuali intese a promuovere relazioni istituzionali con enti sub-nazionali di precise aree geografiche straniere verso cui convogliare una serie di attività settoriali coordinate fra di loro, al fine di superare la logica della dispersione delle iniziative locali di internazionalizzazione in troppi canali ed interventi fra di loro scoordinati. Le iniziative sono dirette a costituire reti per la partecipazione a progetti internazionali per la valorizzazione e promozione dei sistemi regionali, istituzionale, economico e culturale, al fine di rafforzare un’immagine forte ed unitaria del sistema Basilicata nell’ambito delle relazioni esterne ed estere della Regione.

Asse 2. L’internazionalizzazione del sistema economico regionale

Gli obiettivi generali

216

Page 218: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Dall’analisi delle potenzialità d’internazionalizzazione dei sistemi produttivi locali, condotta dal Mae e dal Map, è emerso che il tessuto produttivo della Basilicata è caratterizzato dalla seguente situazione:

� un gruppo ristretto di aziende eccellenti (produzioni di autoveicoli, mobile imbottito e prodotti energetici) fortemente orientate all’esportazione e che hanno necessità di attuare strategie di marketing internazionale volte a mantenere ed incrementare la loro competitività sul mercato globale;

� la maggioranza delle imprese, che è di piccola o piccolissima dimensione, ed ha una scarsa propensione all’internazionalizzazione ed all’innovazione tecnologica e che conseguentemente rischia di subire passivamente la concorrenza globale se non adotta opportune strategie volte a promuovere e valorizzare sui mercati esteri le filiere produttive più promettenti (agro-alimentare, turismo, ambiente, artigianato, ecc) anche attraverso l’utilizzo della ICT (Information Communication Technology);

� il rapido sviluppo di un tessuto industriale di imprese attive nei servizi avanzati alle persone ed alle imprese, con una società dell’informazione lucana di buon livello, grazie al notevole impulso dato dalla Regione con il piano Basitel + ed il piano regionale per l’e-government.

� Alla luce di questa analisi risulta chiaramente che le esigenze d’internazionalizzazione delle imprese lucane, a seconda della dimensione, della struttura organizzativa, dell’approccio al mercato estero e del settore in cui operano sono diverse, tuttavia per tutte risulta indispensabile la necessità di poter fruire di servizi reali mirati all’internazionalizzazione, di utilizzare appieno gli strumenti dell’ICT e di aggregarsi per fare massa critica e per sviluppare congiuntamente strategie di promozione e commercializzazione dei propri prodotti e servizi.

� La regione Basilicata attraverso il Print intende promuovere l’internazionalizzazione del sistema economico regionale conseguendo i seguenti obiettivi generali:

� favorire il processo d’internazionalizzazione delle aziende lucane attraverso l’attivazione di strumenti finanziari ed operativi che consentano l’ingresso, il consolidamento ed il rafforzamento della loro presenza sui mercati esteri;

� favorire il processo di aggregazione dell’offerta e dei servizi comuni (promozione, marketing, logistica, ecc) e l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle Pmi della Basilicata che operano nei settori che hanno maggiori potenzialità di sviluppo nei mercati internazionali;

� favorire lo sviluppo di azioni di supporto e promozione da parte degli enti pubblici territoriali e delle associazioni di imprese volte ad elaborare strategie d’internazionalizzazione e ad evitare le duplicazioni d’interventi, attraverso una selezione mirata dei settori e mercati con maggiori opportunità.

217

Page 219: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Gli obiettivi specifici

A partire dalla prima annualità di programmazione del Print, la regione Basilicata intende perseguire i seguenti obiettivi per favorire il processo d’internazionalizzazione del sistema economico lucano:

creare un sistema di "consulenza specialistica” destinato a supportare le PMI lucane con servizi di consulenza per favorire il loro sviluppo nei mercati internazionali di riferimento. Tale sistema ha il duplice scopo di indirizzare le imprese della Regione all'uso di pratiche di buona gestione e pianificazione dello sviluppo dell'impresa in contesti internazionali e di promuovere la nascita di un mercato di servizi reali specialistici destinati all'internazionalizzazione delle imprese;

� sostenere la crescita dell’offerta turistica delle PMI regionali, dando priorità alle iniziative volte allo sviluppo dell’associazionismo di impresa e alla concertazione con l’azione di regia regionale in materia di promozione turistica;

� fornire supporto per lo sviluppo di progetti di promozione dell'export e di cooperazione commerciale e produttiva all’estero, con particolare riguardo alle filiere produttive, assicurando il coordinamento tra la programmazione nazionale e regionale su tali interventi;

� favorire la realizzazione dei Progetti Mercato Estero rivolti a distretti, raggruppamenti di PMI, filiere produttive, o consorzi d’imprese, che hanno l’obiettivo di favorire la conoscenza dei mercati esteri, dei settori più promettenti e lo sviluppo di opportunità di cooperazione economica;

� coordinare le strategie sulla promozione del commercio estero e di internazionalizzazione delle PMI, tra tutti i soggetti che, a vari livelli sub regionali, operano nel campo dell’internazionalizzazione delle imprese;

� offrire alle PMI della Basilicata servizi condivisi in rete volti a promuovere i loro processi di cooperazione ed internazionalizzazione;

� rendere disponibili strumenti informatici e telematici ed erogare servizi in rete che consentano di supportare nel loro complesso le azioni di marketing territoriale, per il territorio regionale;

� fornire un supporto informativo per la promozione, organizzazione ed erogazione di servizi finali per l’accoglienza dei turisti sul territorio regionale, rendendo agevole l’accesso all’offerta turistica, culturale e ambientale dal territorio regionale e soprattutto dall’estero e favorendo i meccanismi di comunicazione e transazione con i diversi mezzi (rete telefonica, reti di trasmissione

218

Page 220: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

dati, internet, fax, e-mail) al fine di rispondere efficacemente alla domanda di servizi turistici nazionale ed estera;

� promuovere e diffondere l’immagine e l’offerta turistica regionale sui mercati internazionali;

� Incentivare la promozione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentari tipici. Promuovere la commercializzazione dei prodotti DOC, IGP, IGT e con attestati di specificità tradizionale garantita (STG), dei prodotti biologici e dei prodotti con marchi di qualità certificati dalle autorità competenti ai sensi delle disposizioni comunitarie, dei prodotti tipici e dei prodotti tradizionali;

Misura 2.1. Sviluppo di servizi per l’internazionalizzazione dei settori economici locali

Descrizione della misura

Le esigenze d’internazionalizzazione delle imprese lucane sono diverse a causa del differente approccio ai mercati esteri, tuttavia, specie per le Pmi, risulta indispensabile la necessità di poter fruire dell’opera di consulenti e strutture in grado di fornire, con efficienza e professionalità adeguati, servizi mirati all’internazionalizzazione. La Misura in oggetto si articola in due interventi che mirano a sostenere l’offerta di servizi diretti a favorire l’internazionalizzazione delle imprese lucane:

� Servizi di assistenza e consulenza intesi a favorire l’internazionalizzazione delle Pmi nei settori dell'industria, artigianato, commercio, turismo e servizi;

� Incentivi all’attività di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica..

Misura 2.2. Azioni di sistema e di accompagnamento per favorire l’internazionalizzazione delle imprese

Descrizione della misura

La Misura prevede azioni di sistema e di accompagnamento dirette a favorire l’internazionalizzazione delle imprese, loro raggruppamenti, consorzi di imprese, distretti e filiere economiche, realizzate attraverso lo Sportello Regionale per l’Internazionalizzazione delle imprese ed i Progetti Mercato Estero.Le azioni forniranno servizi informativi sull’internazionalizzazione e favoriranno l’individuazione e la conoscenza dei mercati esteri e dei settori più interessanti e lo sviluppo di opportunità di collaborazione per le imprese lucane. Inoltre la misura promuove l’impiego diffuso e sistematico delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione., al fine di realizzare una rete di servizi comuni: informazioni sui mercati esteri e sui finanziamenti per l’internazionalizzazione delle imprese; assicurazione dei crediti

219

Page 221: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

all’estero; promozione di prodotti e servizi; azioni di marketing internazionale. La Misura, inoltre, prevede azioni di supporto dirette a sostenere la promozione internazionale di due specifici settori economici lucani con elevate potenzialità di sviluppo nel mercato globale: il turismo ed i prodotti agro-alimentari tipici.

Asse 3. Il sistema della formazione regionale per l’internazionalizzazione

Gli obiettivi generali

L’Asse III del Print si concentra sugli interventi finalizzati all’adeguamento del sistema della formazione regionale all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione della Basilicata come variabile di coesione per favorire lo sviluppo economico, culturale e sociale del territorio. L’insufficienza di risorse umane altamente qualificate e pronte ad operare ed a cogliere i continui e repentini mutamenti del contesto globale potrebbe rappresentare uno dei fattori di rischio, limitando le potenzialità di sviluppo della regione e favorendo la perdita di competitività del sistema regionale nel suo complesso. Pertanto l’obiettivo generale dell’Asse III, che produrrà effetti nel medio e lungo periodo, è costituito dalla definizione di percorsi formativi diretti a favorire l’internazionalizzazione delle persone, delle imprese e della Pubblica Amministrazione, contribuendo in tal modo allo sviluppo economico, sociale e culturale della regione stessa. Si intendono realizzare, pertanto, interventi fortemente mirati e specialistici che permettano agli attori pubblici e privati, coinvolti nelle politiche d’internazionalizzazione, di operare in modo efficace per una corretta “governance” dei processi di internazionalizzazione. La partecipazione attiva di un territorio, ad un contesto globale dinamico ed in continuo mutamento, è fortemente legata alla disponibilità di risorse umane competenti e qualificate, che diventino così un vero e proprio volano di crescita e di sviluppo economico e sociale per il territorio dove operano. Gli interventi progettuali saranno finalizzati a migliorare la qualità ed il grado professionale degli attori locali coinvolti nei processi d’internazionalizzazione economica, istituzionale e sociale attraverso adeguati percorsi formativi che consentano l’acquisizione di strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività finalizzate a migliorare la performance e l’immagine del sistema regione sulla scena internazionale e l’integrazione sociale e culturale nella comunità europea.

Gli obiettivi specifici

L’Asse III prevede i seguenti obiettivi specifici:

� promuovere la formazione di professionalità specifiche per i settori economici e gli enti, istituzionali e di rappresentanza, della regione;

� consentire a giovani disoccupati e inoccupati di cogliere le opportunità di formazione e lavoro offerte dal Programma Regionale per l’Internazionalizzazione;

220

Page 222: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

� rafforzare il sistema delle piccole e medie imprese e favorire la creazione di nuove, specie nel settore dei servizi reali per l’internazionalizzazione, concentrando gli interventi di formazione sullo sviluppo di competenze specifiche;

� sviluppare metodi e tecniche, organizzative, gestionali e imprenditoriali per sostenere i processi finalizzati all’internazionalizzazione delle PMI;

� accrescere le competenze specialistiche del personale pubblico regionale e sub-regionale e operante in strutture pubbliche deputate alla gestione di settori di particolare rilevanza regionale nell’esercizio di compiti connessi all’attuazione delle misure previste dal POR Basilicata 2000-2006, dal PRINT e dal Basint, dirette a favorire l’internazionalizzazione;

� creare in Basilicata, un gruppo trasversale di dirigenti e funzionari delle Pubbliche Amministrazioni locali in grado di gestire processi negoziali, sia all’interno del proprio sistema, sia con le altre Regioni del Mezzogiorno, sia -infine - verso realtà internazionali e comunitarie, per potenziare le iniziative di internazionalizzazione di livello regionale e di livello multiregionale.

Le linee di intervento

Le linee di intervento dell’Asse III sono state individuate partendo dall’analisi dei fabbisogni formativi degli attori locali coinvolti nei processi d’internazionalizzazione economica, istituzionale e sociale, ed elaborando una strategia diretta a migliorare le loro competenze in modo da favorire una cultura ed un linguaggio comune europeo. Le Misure previste sono le seguenti:

� 3.1. Formazione per l’internazionalizzazione a favore delle imprese e delle persone.

� 3.2. Formazione per l’internazionalizzazione a favore della Pubblica Amministrazione

Misura 3.1. Formazione per l’internazionalizzazione a favore delle imprese e delle persone

Descrizione della Misura

La Misura 3.1 del Print promuove lo sviluppo dello spirito imprenditoriale e delle condizioni che agevolino la creazione di posti di lavoro e il potenziamento delle risorse umane nelle attività connesse ai processi di internazionalizzazione. Essa verte sulla formazione a favore di piccole e medie imprese e delle persone sui temi dell’internazionalizzazione e risponde all’esigenza di valorizzare il patrimonio di

221

Page 223: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

conoscenze e abilità tecniche, attraverso la formazione di risorse umane altamente qualificate e competenti, che contribuiscano in modo attivo alla definizione di strategie d’internazionalizzazione adeguate alle potenzialità del sistema produttivo lucano. Gli interventi che rientrano nella Misura 3.1 devono essere coerenti con le linee programmatiche comunitarie, nazionali e regionali, che trovano piena espressione nel POR Basilicata 2000-2006, nel Complemento di Programmazione e nel DAPEF, con cui il Print si pone in linea di continuità. La natura complessa e mutevole del mercato internazionale impone la necessità di compiere scelte in tempi sempre più rapidi sulle strategie di business più appropriate e questo richiede la presenza di risorse umane con competenze specialistiche, in grado di analizzare e comprendere appieno le dinamiche proprie dei processi di internazionalizzazione. L’assenza di risorse specializzate rappresenta infatti uno dei fattori di rischio, con una ricaduta diretta sulle possibilità di innescare dinamiche di sviluppo di lungo periodo, in termini di perdita di competitività del sistema produttivo.

Misura 3.2. Formazione per l’internazionalizzazione a favore della Pubblica Amministrazione

Descrizione della Misura

La seconda Misura dell’Asse 3 è incentrata sulla formazione per il personale della Pubblica Amministrazione e per il personale operante in strutture pubbliche in settori di particolare rilevanza regionale, come ambiente, cultura e beni culturali, formazione e lavoro, politiche sociali, attività produttive, agricoltura. La realizzazione di interventi formativi mirati è strumentale alle esigenze espresse a livello regionale e diviene fattore strategico per il miglioramento della performance della macchina amministrativa, in termini di efficacia ed efficienza, nell’attuazione degli interventi previsti in materia di internazionalizzazione ed in generale con l’attuazione delle strategie di sviluppo regionale. La regione Basilicata sta elaborando e realizzando una serie di interventi finalizzati a riorganizzare la propria struttura amministrativa ed a formare le proprie risorse umane sui temi dell’internazionalizzazione, al fine di proiettare il proprio sistema produttivo sul mercato globale. Spesso le azioni promosse in questo senso sono state affidate all’iniziativa di singoli o non sono state programmate e realizzate in modo sistematico e coordinato. Da qui la necessità di procedere ad interventi formativi specifici che, partendo da un’attenta azione di sensibilizzazione sui temi dell’internazionalizzazione, consentano l’acquisizione di strumenti conoscitivi e metodologici efficaci e di competenze specialistiche per la programmazione, realizzazione e implementazione di interventi atti a favorire l’internazionalizzazione del sistema-Regione nel suo complesso. La misura comprende inoltre le iniziative previste dal “Programma formativo del Ministero degli affari esteri (ISDI)”, un programma articolato in attività di studio-ricerca, orientamento, formazione e accompagnamento progettuale, finalizzato a promuovere la competitività della Regione a livello internazionale, adeguando le risorse umane della PA regionale e degli enti locali nelle modalità organizzative e nelle competenze necessarie al corretto svolgimento delle attività finalizzate ai processi di internazionalizzazione

222

Page 224: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Asse 4 Gli strumenti per attuare la politica internazionale della regione Basilicata

Gli obiettivi generali

Il processo di internazionalizzazione della Regione Basilicata comporta una valutazione dell’attuale assetto organizzativo regionale per sovrintendere alle politiche di internazionalizzazione sia all’interno dell’Ente Regione sia all’esterno nel rapporto con il territorio e con le istituzioni centrali, comunitarie ed internazionali.

L’Asse ricomprende gli strumenti e le attività regionali previste per:

� sviluppare la partecipazione a reti e organismi intesi a favorire la realizzazione di progetti di partenariato e cooperazione internazionale;

� interagire costantemente con le imprese della regione sui temi e fabbisogni in materia di internazionalizzazione economica;

� partecipare attivamente alla fase ascendente delle politiche comunitarie in cui la Regione riveste competenza concorrente a quella legislativa dello Stato;

� gestire il Print e monitorare la politica internazionale della Regione e le iniziative internazionali del suo territorio.

Gli obiettivi specificiGli obiettivi specifici che si intendono perseguire attraverso l’Asse IV sono così sintetizzabili:

- incrementare e razionalizzare la partecipazione della Regione Basilicata a reti, comitati ed organismi comunitari ed internazionali, secondo le linee che saranno tracciate dal piano strategico sull’internazionalizzazione;

- partecipare alla fase ascendente delle politiche comunitarie con l’assistenza di una struttura della Regione a Bruxelles, che sia di supporto alla definizione ed attuazione delle politiche comunitarie di competenza regionale e a quelle di internazionalizzazione della Regione Basilicata, nonché di supporto per la creazione di contatti e di rapporti di partenariato con altri enti istituzionali stranieri, prioritariamente in ambito UE;

- definire i contenuti dell’attività e avviare lo Sportello regionale per l’internazionalizzazione delle imprese, costituito in partenariato con il Ministero per le attività produttive, l’ICE, la Sace, la Simest, Union Camere Regionale e Sviluppo Italia Basilicata;

- individuare ed avviare le attività della struttura amministrativa per la gestione e sorveglianza del Print inteso come strumento di programmazione della politica internazionale della regione Basilicata, ma anche di verifica costante e puntuale dell’attuazione dei singoli Interventi promossi e realizzati nel territorio regionale in favore dell’internazionalizzazione dell’intero “sistema Basilicata”.

223

Page 225: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Misura 4.1. Organizzazione regionale per l’internazionalizzazione

Descrizione della Misura

Per qualificare meglio l’attività della Regione verso reti ed organismi internazionali a cui l’Amministrazione partecipa, è necessario razionalizzare gli impegni e finalizzare le attività con l’obiettivo di monitorare e migliorare l’impegno dell’Ente nel partecipare a tali reti. L’impegno previsto si estrinseca sia verso le reti interne (infra-regione) e sia verso le reti esterne (extra-regione). Per migliorare la presenza sulle reti esterne, ed in particolare di quelle con sede a Bruxelles, verrà valutata la modalità di attivazione di una struttura di rappresentanza e assistenza tecnica, con sede in Bruxelles, allo scopo di supportare, in modo specialistico, l’implementazione dei collegamenti con le Istituzioni europee, con le direzioni degli organismi di rappresentanza internazionale e con le rappresentanze delle altre Regioni europee che hanno una propria sede nella capitale europea. In tale senso, si intende accrescere l’efficacia ed il ruolo internazionale della Regione nei contatti diretti con gli uffici di rappresentanza delle altre Regioni europee ed Enti internazionali con cui la Regione Basilicata intrattiene rapporti o è interessata ad avviare contatti e futuri rapporti di partenariato. Altresì, la presente Misura intende promuovere e migliorare i contatti con istituzioni e operatori economici locali (reti interne), al fine di accrescere l’efficacia degli accordi di cooperazione generati dai vari settori economici regionali sui mercati esteri. Lo strumento principale per la programmazione e realizzazione della strategia di internazionalizzazione economica è costituita dallo Sportello regionale per l'internazionalizzazione delle imprese locali (Sprint, previsto nell’Intesa Istituzionale tra la regione Basilicata e il Ministero dell’Attività Produttive).

8.4 Best practice fra le iniziative della regione Basilicata

Un'informazione utile ai fini dello sviluppo di progetti è, infine, rappresentata da quella relativa ad esperienze già realizzate. Si fa riferimento, in particolare, alle buone prassi maturate nel campo del lavoro e delle risorse umane sia nelle regioni meridionali, che in altri contesti socio-economici. Tale tipo di informazione delinea il panorama complessivo delle iniziative e delle reti di relazioni già esistenti. Costituisce una fonte di stimoli e suggerimenti per il lavoro di progettazione. Inoltre, offre un serie di preziose indicazioni sui diversi soggetti, pubblici e privati, già coinvolti in scambi culturali, sociali ed economici con paesi di emigrazione italiana.E in tal senso offre una rappresentazione delle varie possibilità di connessioni e partnership a livello regionale, nazionale e internazionale. All’interno dell'insieme delle esperienze già realizzate si selezioneranno quelle più significative. Con tale attributo si intendono quelle esperienze di particolare rilievo sottol'aspetto della dimensione finanziaria, della rete di soggetti coinvolta, dei risultati raggiunti e della loro riproducibilità in altri contesti socio-economici. Dei progetti così selezionati si illustreranno: le caratteristiche dell’ente attuatore, gli obiettivi, i beneficiare e destinati

224

Page 226: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

dell'iniziativa, le attività previste per raggiungere gli obiettivi prefissati, i partner coinvolti, le fonti di finanziamento utilizzate, i risultati raggiunti, gli eventuali aspetti critici emersi durante la sua realizzazione. Per ciascuna delle idee progettuali presa in esame si forniranno una serie di informazioni sugli obiettivi, sulle attività previste, sui destinatari e i beneficiari, nonché sui risultati attesi.

PROGETTO DESERT NETTitolo

Situazione Di Partenza (Contesto)

La desertificazione12 ed il degrado delle terre interessano con intensità ed estensione diverse anche i Paesi europei che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Le regioni dell'Italia meridionale ed insulare sono esposte a stress di natura climatica ed alla pressione, spesso non sostenibile, delle attività umane sull’ambiente.La carenza di azioni di coordinamento e concertazione è conseguenza di azioni ed interventi sul territorio spesso discordanti e poco efficaci al raggiungimento degli obiettivi prefissati.La complessità dei fenomeni e delle problematiche ambientali, come la lotta alla desertificazione, esigono un approccio integrato e multidisciplinare, ed una valutazione attenta di alcune tipologie di intervento che, nella ricerca di soluzioni in emergenza, provocano, a medio e lungo termine, impatti negativi ed effetti disastrosi a catena.Pertanto la Regione Basilicata ha deciso di partecipare ad un progetto di cooperazione transnazionale Interreg IIIB MEDOCC, che riguarda il “Monitoraggio e controllo delle procedure di lotta alla desertificazione” – progetto DESERT NET -attraverso uno sviluppo congiunto tra diversi partner mediterranei.Capofila del progetto è l’Università degli Studi di Sassari. Partner lucano coinvolto è il Dipartimento di Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi della Basificata.

Obiettivi generali Realizzazione e gestione di un sistema di monitoraggio integrato di alcune aree pilota.

Obiettivi specifici DesertNet è un progetto dell'Unione Europea finanziato con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), nell'ambito del Programma Integrato Comunitario PIC Interreg III B -MedOcc (Mediterraneo Occidentale). Il programma, sviluppato per contribuire al riequilibrio dei principali fattori di alterazione esistenti nelle comunità del bacino del Mediterraneo occidentale, ha come obiettivi principali lo sviluppo e l'adeguamento strutturale delle regioni e la loro crescita economica e sociale. Nell'ambito di tale progetto la Regione Basilicata, con la collaborazione tecnica e scientifica del Dipartimento di Scienze dei Sistemi Colturali, Forestali e dell'Ambiente dell'Università degli Studi della Basilicata, ha realizzato, per l'intero territorio regionale, la Carta delle Aree Boscate e della copertura vegetale e la Carta delle Aree Sensibili alla desertificazione (ESAs), applicando le più recenti e attuali acquisizioni scientifiche nel settore del monitoraggio e dell'analisi dei rischi ambientali. Le carte, parte integrante di un

12 Progressiva riduzione dello strato superficiale del suolo e della sua capacità produttiva (ENEA).

225

Page 227: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Sistema Informativo Geografico dedicato al monitoraggio e alle analisi dei fenomeni di vulnerabilità ambientale della Regione Basilicata, si presentano come uno strumento moderno, efficiente, flessibile, di grande dettaglio e potenzialità volto alla valutazione e al monitoraggio dei fenomeni di desertificazione in atto e potenzialmente presenti nel territorio regionale.

Aree Geografiche Di Riferimento

Mediterraneo Occidentale

Attività Per perseguire l’obiettivo generale sarà costituito un gruppo tecnico-scientifico di coordinamento e supervisione delle attività. Il gruppo, composto da funzionari dell’Amministrazione Regionale, in possesso delle adeguate competenze professionali, coadiuvati dall’Università degli Studi della Basilicata ed enti di ricerca, avrà compiti, di programmazione e coordinamento delle attività, di elaborazione e sviluppo di modelli territoriali tramite GIS, di definizione di indicatori contestualizzati e valutazione degli impatti. Esso costituirà un osservatorio per la gestione integrata del territorio nelle aree a rischio di desertificazione.Successivamente sarà creata una stazione GIS, che sarà finalizzata al monitoraggio, raccolta ed elaborazione, in apposite banche dati e cartografie sul suolo, clima, acqua, vegetazione, infrastrutture e gestione del territorio.Si prevede che l’Università degli Studi della Basificata, attraverso il Dipartimento di Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria, per conto della Regione Basificata realizzi:1. L’elaborazione dei dati da satelliteLa rilevazione di dati con la rete di monitoraggio satellitare sarà finalizzata ad un controllo continuo di:

� aree boscate e copertura vegetale;� aree agricole;� aree irrigue;� fiumi, laghi, torrenti, invasi, specchi d’acqua, etc;� aree industriali ed estrattive;� aree urbane.

Tale monitoraggio, da gestire in ambito GIS, anche con la definizione e lo sviluppo di modelli territoriali, sarà funzionale all’aggiornamento della cartografia, al controllo dell’evoluzione dei fenomeni di desertificazione ed alla valutazione dinamica degli impatti (positivi o negativi) della pianificazione e degli interventi nelle aree interessate da fenomeni di desertificazione.2. La definizione in indicatori contestualizzatiLa definizione di indicatori di desertificazione, contestualizzati alle condizioni particolari del territorio regionale, già in parte effettuata all’interno del Programma Regionale di lotta alla siccità ed alla desertificazione, sarà integrata in seguito all’acquisizione dei dati su suolo, vegetazione, clima e gestione del territorio, rilevati sia a terra che da satellite.Tali indicatori saranno confrontati ed integrati con quelli che verranno elaborati collegialmente nell’ambito delle attività della cosiddetta “piattaforma di servizi”, sia per la necessaria standardizzazione dei dati utili alla costruzione dei GIS, sia per garantire confrontabilità, riproducibilità, esportabilità delle attività proposte.3. La cartografia tematica relativa alle aree sensibili ai fenomeni di desertificazione, sia su supporto cartaceo che in formato numerico in scala 1:50.000 del rischio desertificazione; i dati saranno verificati utilizzando foto satellitari.4. La cartografia delle aree boscate e della copertura vegetale in scale 1:50.0005. L’aggiornamento della carta delle aree a rischio di desertificazione contenuta nel piano regionale di lotta alla desertificazione in scala 1:50.000.6. Un cd-rom, contenente dati ed elaborati realizzati nel corso del progetto.7. Un sito web, contenente dati ed elaborati realizzati nel corso del progetto, da pubblicare sul sito Internet della Regione Basificata.È anche prevista l’istituzione di una conferenza di servizi con gli enti istituzionali regionali per una verifica del Programma Regionale di lotta alla siccità ed alla desertificazione, ed un coordinamento degli indirizzi di programmazione e

226

Page 228: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

pianificazione degli interventi nelle aree a rischio.

Soggetti promotori Unione Europea; Regione Basilicata; Università degli studi della Basilicata

Soggetti attuatori e Partners

Leader Partner: Università degli Studi di Sassari – Centro Interdipartimentale di Ateneo NRD (Nucleo Ricerca Desertificazione).Partner italiani: Regione Liguria – Dipartimento Tutela Ambiente e Edilizia –Settore Assetto del territorio; Regione Campania – Area tutela dell’ambiente –Settore ecologia (Parco Nazionale del Vesuvio); Regione Calabria (ARPA); Regione Toscana – Dipartimento dello sviluppo economico; Regione Siciliana – Assessorato Agricoltura e Foreste; Regione Emilia Romagna (ARPA); Regione Basilicata -Dipartimento Ambiente e Territorio, Ufficio Tutela della Natura; Regione Sardegna - Ersat; ANPA; ENEA – Divisione BIOAG; Università di Cagliari – Dipartimento diScienze della Terra.Partneratiato internazionale: Comunidad Autonoma de la Region de Murcia; Regione de Andalucia.Enti pubblici razione materie. La Regione Basilicata ha affidato, tramite convenzione, le attività scientifiche all’Università degli Studi della Basilicata - Dipartimento di Produzione Vegetale della Facoltà di Agraria.

Beneficiari / Destinatari Dipartimenti ed uffici appartenenti ad Enti istituzionali responsabili per la programmazione di politiche ambientali e tutela del territorio (Regioni ed Enti locali), funzionari e dirigenti pubblici, istituti di ricerca e formazione universitaria, docenti, ricercatori e studenti universitari, sistema delle agenzie per la tutela ambientale regionale (ARPA), agenzie di sviluppo agrario.

Fonti di Finanziamento

Fondi regionaliCofinanziamento progetto DESERT – NET. Cap. 1358 (**)Fondi nazionaliP.I.C. Interreg III B – Medocc (Cap. 1358)Fondi comunitariP.I.C. Interreg III B – Medocc – FESR (Cap. 1358)

Durata Due anni

Indirizzo: Via Anzio c/o Regione Basilicata Dip. Ambiente e Territorio Ufficio Tutela della Natura

Tel: +39 0971 668913

Contatto

Webpage: http://www.unibas.it/desertnet/

PROGETTO GLOBAL DESIGN

Titolo Promozione integrata della Basilicata: Progetto Global Design

227

Page 229: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

Situazione Di Partenza (Contesto)

La Regione Basilicata, per il coordinamento e lo sviluppo delle sue azioni di promozione dell’immagine, si avvale di uno specifico ufficio attestato presso la Presidenza della Giunta Regionale.L’Ufficio coopera attivamente, con tutti i Dipartimenti e con altri soggetti che si occupano della promozione all’estero della realtà socio-economica della Basilicata, nel definire le iniziative con cui la Regione valorizza l’immagine regionale all’estero.L’Ufficio, nello svolgere le sue attività, adotta i risultati dello studio sulla valorizzazione dell’immagine regionale e considera gli indirizzi delineati nei Piani di settore.Il Ministero degli Affari Esteri (MAE-DGIE), attraverso il suo Progetto operativo sull’internazionalizzazione delle Regioni obiettivo 1 – PON ATAS Misura I.2 QCS 2000-2006, unitamente alla Regione ha promosso uno studio per la definizione di una immagine forte ed unitaria del Sistema-Basilicata, connessa ai due termini chiave: il “territorio” (termine unico, relativo all’identità unitaria della regione) ed i “paesaggi” (termini molteplici, relativi alle differenze locali assunte come patrimonio da difendere e valorizzare).L’Azione è connessa ed integrata alle Azioni 1.3.3, 2.2.2 e 2.2.3 del PRINT 2004-2006.

Obiettivi generali � indirizzare la promozione del territorio regionale verso una posizione ben delineata all’interno delle immagini consolidate del Paese Italia;

� mettere a disposizione degli enti e delle comunità locali degli orientamenti ben delineati per l’identificazione di immagini, marchi, slogan, da intendersi come “orientamenti comuni”, tali cioè da favorire alleanze virtuose tra i diversi soggetti impegnati nella gestione e valorizzazione del territorio, evitando sprechi di risorse e di energie;

� promozione dell’immagine e della cultura lucana all’estero, con implicazioni positive in termini di comunicazione internazionale e marketing turistico

� promuovere e migliorare l’efficacia dell’intervento pubblico in favore del sistema produttivo lucano attraverso un coordinamento delle iniziative di promozione all’estero dei sistemi regionali;

� predisposizione ed allestimento di manifestazioni e mostre all’interno di musei, aree archeologiche, ecc., anche all’estero.

Obiettivi specifici � indirizzare la promozione del territorio regionale verso una posizione ben delineata all’interno delle immagini consolidate del Paese Italia;

� mettere a disposizione degli enti e delle comunità locali degli orientamenti ben delineati per l’identificazione di immagini, marchi, slogan, da intendersi come “orientamenti comuni”, tali cioè da favorire alleanze virtuose tra i diversi soggetti impegnati nella gestione e valorizzazione del territorio, evitando sprechi di risorse e di energie;

� promozione dell’immagine e della cultura lucana all’estero, con implicazioni positive in termini di comunicazione internazionale e marketing turistico

� promuovere e migliorare l’efficacia dell’intervento pubblico in favore del sistema produttivo lucano attraverso un coordinamento delle iniziative di promozione all’estero dei sistemi regionali;

Aree Geografiche Di Riferimento

Italia – Regione Basilicata

Attività La Regione Basilicata, dotata di un Piano Turistico Regionale pluriennale e di uno studio sulla valorizzazione dell’immagine (GLOBAL DESIGN), è impegnata nella promozione del suo territorio distinto in “Aree prodotto”, attraverso la conclusione di accordi con gli enti nazionali di promozione commerciale, quali l’ICE e l’ENIT, o culturale come gli Istituti di Cultura Italiana all’estero ed il sistema delle Ambasciate italiane all’estero o estere in Italia.Le iniziative vengono programmate nell’ambito di un gruppo di coordinamento costituito dall’Ufficio di Marketing, dall’APTR, dall’Ufficio di Promozione dei prodotti agroalimentari, dall’Unioncamere regionale e da altri enti o dipartimenti di volta in volta coinvolti nell’azione di promozione. L’attività di programmazione fissa ad inizio anno i paesi e le aree target, mentre lascia liberi i rispettivi attori di identificare la singola iniziativa.Le azioni di divulgazione volte alla valorizzazione del patrimonio culturale e del territorio della regione

228

Page 230: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

attraverso la predisposizione ed allestimento di manifestazioni e mostre all’interno di musei, aree archeologiche, ecc. anche all’estero nonché, la realizzazione di sistemi a rete di siti museali ed archeologici, creazione di centri di accoglienza, promuovendo il ricorso a tecnologie multimediali, anche in partenariato con l'imprenditorialità turistica, trovano una fonte programmatoria nel Por 2000-2006 Misura II.1.C.L’Unita tecnica per l’internazionalizzazione del MAE-DGIE individua con lo studio “Global Design”, le strategie, i contenuti, i modelli, a cui dovranno tendere le future azioni progettuali, promozionali e di sistema promossi dalla Regione e dai sistemi locali, fornendo dati ed indicazioni ai vari soggetti beneficiari, in modo tale che gli interventi promozionali non assumano carattere vago ed incerto. Questa appare anche la condizione indispensabile per formulare indici di valutazione e di misurabilità dell’efficacia delle azioni programmate. Le attività sono dirette a produrre un elaborato articolato in due sezioni:

• linee guida che definiscono l’immagine territoriale della regione ed avanzano indicazioni per una efficiente comunicazione e diffusione in campo internazionale, dei vari paesaggi regionali;

• analisi e formulazione di ipotesi progettuali per migliorare e rafforzare l’immagine unitaria della regione ed il suo patrimonio paesaggistico.

Soggetti promotori MAE e Regione Basilicata

Soggetti attuatori Regione Basilicata - Dipartimento Presidenza della Giunta Regionale – Ufficio di Struttura di promozione dell’immagine della Regione, Ministero degli Affari Esteri.

Partners ICE ENIT APT, Enti locali, CCIAA, Università, Sovrintendenza Regionale, Musei ed Enti Parco e Aree Naturali.

Beneficiari / Destinatari

Regione Basilicata, APT, Enti locali, CCIAA, Università, Sovrintendenza Regionale, Musei ed Enti Parco e Aree Naturali, sistema economico regionale, utenza turistica estera.

Durata 2004 - 2006

Indirizzo: Via Anzio

Tel: 0971 668186

Fax

e-mail: [email protected]

Contatto

Webpage:http://www.regione.basilicata.it/presidenza/default.cfm?fuseaction=doc&dir=88&doc=107&link=

229

Page 231: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata230

Page 232: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata

CAPITOLO 9

PROSPETTIVE PER LA NUOVA PROGRAMMAZIONE 2007 - 2013

231

Page 233: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli italiani residenti all’Estero

Basilicata232

Page 234: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

9.Prospettive per la nuova programmazione 2007-2013

In linea con gli obiettivi comunitari, specie per quanto riguarda la promozione di una

convergenza reale, gli interventi finanziati mediante le risorse limitate di cui dispone la

politica di coesione dovrebbero promuovere in via prioritaria la crescita, la competitività

e l’occupazione, come indicato nella nuova strategia di Lisbona. Il successo della

politica di coesione richiede ovviamente stabilità macroeconomica, riforme strutturali e

altre condizioni propizie agli investimenti (applicazione effettiva del mercato unico,

riforme amministrative, buon governo, contesto favorevole all’attività delle imprese,

disponibilità di una forza lavoro altamente qualificata, ecc.). I principi suddetti sono alla

base delle proposte volte a riformare la politica di coesione per il periodo 2007-2013

presentate dalla Commissione nella Terza relazione sulla coesione del febbraio 2004

nonché, sotto forma di bilancio e a livello legislativo, nel luglio 2004. Le proposte della

Commissione puntano a migliorare due settori principali. In primo luogo, si provvede a

rafforzare la dimensione strategica della politica di coesione per integrare meglio le

priorità comunitarie nei programmi di sviluppo nazionali e regionali. In secondo luogo,

si intende favorire un maggiore impegno in loco a favore della politica di coesione. Le

proposte mirano altresì a una suddivisione più precisa delle competenze tra

Commissione, Stati membri e Parlamento. Ai sensi dell’articolo 23 del progetto di

regolamento (CE) del Consiglio recante disposizioni generali sul Fondo europeo di

sviluppo regionale (FESR), sul Fondo sociale europeo (FSE) e sul Fondo di coesione, il

Consiglio stabilisce, previa adozione dei regolamenti e sulla base di una proposta della

Commissione, orientamenti strategici comunitari per la politica di coesione che

“applicano le priorità comunitarie al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato,

armonioso e sostenibile”. Le linee guida della strategia comunitaria indicate hanno le

seguenti caratteristiche principali:

� gli strumenti finanziari di cui dispone la politica di coesione

sono i Fondi strutturali (FESR e FSE) e il Fondo di coesione.

Gli orientamenti illustrati in appresso evitano deliberatamente

di fare un’analisi specifica per ogni fondo, poiché la scelta dello

strumento appropriato per ciascuna rubrica rientra nella fase di

programmazione e dipende dalla natura delle spese

233

Page 235: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

programmate (infrastrutture, investimenti produttivi, sviluppo

delle risorse umane, ecc);

� l’obiettivo principale consiste nell'individuare le priorità

comunitarie in materia di sostegno nell’ambito della politica di

coesione, onde rafforzare le sinergie con la strategia di Lisbona

e contribuire alla sua attuazione conformemente agli

orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione;

� le linee guida riguardano solo la parte degli investimenti

nazionali e regionali cofinanziata dai Fondi strutturali e dal

Fondo di coesione;

� le linee guida vanno esaminate insieme alle proposte legislative,

che definiscono lo scopo e la portata dell’assistenza di ciascun

fondo. Le linee guida della strategia comunitaria cercano invece

di individuare i settori in cui la politica di coesione può

contribuire nel modo più efficace alla realizzazione delle priorità

comunitarie, segnatamente quelle della nuova strategia di

Lisbona;

� le linee guida rispecchiano le discussioni con gli Stati membri e

nei diversi servizi della Commissione.

Una volta adottate dal Consiglio, le linee guida serviranno a elaborare i

quadri strategici di

riferimento nazionali e i programmi operativi che ne conseguono.

9.1 Contributo della politica di coesione alla crescita e all’occupazione

La politica di coesione sta già contribuendo all’attuazione della strategia di Lisbona.

Come risulta da valutazioni indipendenti, questa politica ha avuto un impatto

macroeconomico considerevole, soprattutto nelle regioni meno sviluppate, con effetti

moltiplicatori per l’intera UE11. Mobilitando il potenziale di crescita che esiste in tutte

le regioni, la politica di coesione migliora l’equilibrio geografico dello sviluppo

economico e innalza il tasso potenziale dicrescita nell’Unione considerata globalmente.

234

Page 236: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Per conseguire gli obiettivi di Lisbona, l’UE ha bisogno del contributo di tutte le

regioni, specialmente di quelle che vantano il maggior potenziale di aumento della

produttività e dell’occupazione. La politica di coesione contribuisce inoltre a rafforzare

l’integrazione economica e politica in quanto mira, tra l’altro, a sviluppare le reti

infrastrutturali e l’accesso ai servizi di interesse generale, a migliorare le competenze

dei cittadini comunitari e l’accessibilità delle regioni piùisolate e a promuovere la

cooperazione. Fra i diversi modi in cui la politica di coesione può contribuire in misura

significativa alla realizzazione delle priorità di Lisbona figurano:

� • gli investimenti nei settori ad alto potenziale di crescita. Gli

investimenti potrebbero risultare estremamente proficui nelle

regioni che, pur essendo teoricamente in grado di raggiungere il

livello del resto dell’UE, mancano talvolta dei fondi necessari

per sfruttare tutte le opportunità esistenti.

� • Gli investimenti nei motori di crescita e di occupazione. La

politica di coesione è incentrata sugli investimenti nel capitale

umano e fisico indispensabili per aumentare il potenziale di

crescita e di occupazione, come le infrastrutture materiali e

quelle connesse alle TIC, la capacità di ricerca e l’innovazione,

l’istruzione e la formazione e l’adattabilità dei lavoratori.

� • Il sostegno all’attuazione di strategie coerenti a medio-

lungo termine. La politica di coesione è l’unica in grado di

assicurare un quadro settennale stabile per gli investimenti.

� • Lo sviluppo di sinergie e complementarità con le altre

politiche comunitarie. La politica di coesione imprime un

notevole impulso all’attuazione delle altre politiche comunitarie.

I progetti relativi alle reti transeuropee, ad esempio, sono

finanziati direttamente dal Fondo di coesione nei paesi

beneficiari, il che migliora notevolmenteme l'accessibilità

rispetto al resto dell’Europa; la politica di coesione favorisce in

misura considerevole la conformità con l’acquis ambientale e

con gli obiettivi più vasti dello sviluppo sostenibile; essa

235

Page 237: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

sostiene inoltre la politica in materia di RST e le sue priorità tra

cui, in particolare, le infrastrutture e lo sviluppo delle risorse

umane per la ricerca, nonché le politiche comunitarie riguardanti

l’innovazione e le PMI.

� • La mobilitazione di risorse supplementari. Le attività

cofinanziate nell’ambito della politica di coesione garantiscono

un alto livello di addizionalità dei fondi UE convogliando, in

particolare, le risorse destinate agli investimenti verso i settori in

cui la spesa ha il massimo impatto e valore aggiunto. L’effetto

leva che ne consegue permette di disporre di risorse nazionali

supplementari, pubbliche e private, per finanziare strategie di

sviluppo coerenti su scala nazionale e regionale. Ciascun euro

speso a livello dell’UE nell’ambito della politica di coesione dà

luogo a un’ulteriore spesa media di 0,9 euro nelle regioni meno

sviluppate (attuale Obiettivo 1) e di 3 euro nelle regioni in fase

di ristrutturazione (attuale Obiettivo 2).

� • Il miglioramento della governance. Il particolare sistema di

attuazione dei programmi di coesione favorisce il miglioramento

delle capacità istituzionali per quanto riguarda l’elaborazione e

l’applicazione delle politiche, la diffusione di una cultura della

valutazione, gli accordi di partenariato pubblico–privato, la

trasparenza, la cooperazione regionale e transfrontaliera e gli

scambi delle pratiche migliori. Questo sistema rafforza inoltre la

governance a tutti i livelli attraverso una maggiore

responsabilizzazione e un maggiore impegno a livello

subnazionale nei confronti della strategia di Lisbona.

� • La promozione di un’impostazione integrata per quanto

riguarda la coesione territoriale. La politica di coesione può

contribuire alla creazione di comunità sostenibili in quanto

permette di affrontare le questioni economiche, sociali e

ambientali attraverso strategie integrate di rinnovamento,

236

Page 238: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

recupero e sviluppo delle zone urbane e rurali. Considerati i

diversi modi in cui la politica di coesione può favorire la

realizzazione dell’agenda di Lisbona, la sezione seguente

definisce gli aspetti principali del nuovo contesto di questa

politica per il periodo 2007-2013.

9.2 Contesto della politica di coesione per il periodo 2007-2013

Per promuovere lo sviluppo sostenibile nell’ambito dei programmi di sviluppo nazionali

e regionali per il periodo 2007-2013 e migliorare la competitività nell’economia basata

sulla conoscenza, è indispensabile concentrare le risorse sulle infrastrutture di base, sul

capitale umano e sulla ricerca/innovazione, compreso l’accesso alle tecnologie

dell’informazione e della comunicazione (TIC) e il loro uso strategico. Per il

conseguimento di questo obiettivo occorrono attività materiali e immateriali. La scelta

delle politiche da attuare per combinare oculatamente gli investimenti a favore della

crescita dipende dalle caratteristiche specifiche dello Stato membro o della regione,

dalla struttura della sua attività economica, dalla natura e dall’entità dei suoi disavanzi

strutturali e dai suoi vantaggi relativi potenziali. Le politiche e gli strumenti utilizzati

sono destinati a cambiare col tempo. Spetta quindi ai singoli Stati membri e alle singole

regioni trovare la combinazione di politiche più appropriata ai fini dello sviluppo in

funzione delle rispettive condizioni economiche, sociali, ambientali, culturali e

istituzionali. Mentre il dosaggio delle politiche può variare a seconda del contesto, la

concentrazione sarà comunque una costante dei diversi programmi e progetti, in cui si

includeranno solo gli elementi che possono contribuire alla crescita e all’occupazione.

La Commissione terrà conto di questo principio fondamentale nel negoziare i diversi

programmi nazionali e regionali. La scelta dei tempi nell’ambito della politica di

coesione è di grande importanza negli Stati membri dove i trasferimenti dall’Unione

assumono una dimensione macroeconomica. A breve termine, infatti, questi

trasferimenti incidono sull’inflazione, ad esempio nel settore edilizio, ed esercitano

pressioni supplementari sia sulle partite correnti (a seguito delle importazioni di capitale

immobilizzato, ecc.) che sul bilancio (a causa degli accordi di cofinanziamento). È

importante quindi che gli Stati membri e le regioni predispongano i rispettivi programmi

237

Page 239: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

d’investimento in modo da ovviare alle strozzature sul fronte dell’offerta e da aumentare

la produttività per compensare le pressioni della domanda sull’economia nominale. Si

deve inoltre tener conto delle altre priorità strategiche della Comunità, sia perché

possono contribuire alla crescita e all’occupazione nell’ambito dei programmi inerenti

alla politica di coesione sia per favorire le sinergie con le altre politiche dell'UE in loco.

Convergenza

Le regioni e gli Stati membri che possono beneficiare del sostegno della politica di

coesione nell’ambito del nuovo obiettivo “Convergenza” devono stimolare in via

prioritaria il potenziale di crescita per mantenere e raggiungere tassi di crescita

elevati. Quest’obiettivo è giustificato dall'aumento senza precedenti delle disparità

nell'Unione ampliata, dall'impegno a lungo termine che sarà necessario per colmare tale

divario e dal contributo alla competitività dell’intera Unione. Le loro strategie dovranno

quindi concentrarsi sugli investimenti e sui servizi collettivi necessari per favorire a

lungo termine la competitività, la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo sostenibile.

Occorrerà creare e potenziare le infrastrutture e i servizi di base onde aprire le economie

regionali e locali, predisporre un sistema adeguato di sostegno alle imprese e sfruttare le

opportunità offerte dal mercato unico. Sarà inoltre necessario un notevole impegno per

aumentare gli investimenti nel capitale umano, migliorare l’accesso all’occupazione,

promuovere l’inclusione sociale e riformare i sistemi di istruzione e formazione.

Contemporaneamente agli interventi riguardanti le infrastrutture di base occorrerà

modernizzare e ristrutturare la capacità produttiva delle regioni fornendo servizi alle

imprese, segnatamente le PMI, migliorando l’accesso ai finanziamenti, promuovendo

l'RST e l’innovazione, sviluppando le risorse umane e favorendo la penetrazione, la

diffusione e l'adozione delle TIC. Il rafforzamento della capacità e dell'assetto

istituzionali è fondamentale per elaborare e attuare politiche efficaci.

9.3 Competitività e occupazione a livello regionale

Per conseguire questo obiettivo, sfruttando al meglio le scarse risorse finanziarie di cui

si dispone, è indispensabile concentrarsi su un numero limitato di priorità tra cui, in

particolare, la ricerca, l’innovazione, l’accessibilità e la creazione di posti di lavoro. Gli

investimenti nel capitale umano possono rendere più agevole l’adattamento ai

238

Page 240: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

cambiamenti economici e alla ristrutturazione. Il nuovo obiettivo “Competitività e

occupazione a livello regionale” consiste nel prevenire e nel promuovere i

cambiamenti economici rendendo le regioni dell’UE più competitive e attraenti

attraverso investimenti nell’economia della conoscenza, nell’imprenditoria, nella

ricerca, nella cooperazione fra università e imprese e nell’innovazione, migliorando

l’accesso alle infrastrutture di trasporto e di telecomunicazione, l’energia, la sanità, la

tutela dell’ambiente e la prevenzione dei rischi, promuovendo l’adattabilità dei

lavoratori e delle imprese, incentivando la partecipazione al mercato del lavoro e

promuovendo l’inclusione sociale e le comunità sostenibili. Le regioni industriali sono

di vario tipo. Molte di esse sono caratterizzate dalla presenza di grosse imprese

manifatturiere, da una forte densità di popolazione e da alti tassi di crescita economica,

mentre altre associano un’industria moderna, costituita per lo più da PME, con un

terziario in rapida espansione. Entrambi i tipi, tuttavia, possono avere problemi connessi

alle sacche urbane di forte declino e di povertà, alla congestione, alla pressione

ambientale e ai problemi sanitari, quando devono far fronte alle sfide della

globalizzazione e adeguarsi a cambiamenti economici sempre più rapidi. Peraltro, in

molte regioni industriali l’adattamento ai cambiamenti è appena iniziato e il

deterioramento della base industriale non è stato sufficientemente compensato dalle

nuove attività. Le zone a bassa densità di popolazione, dove spesso lo sviluppo

economico poggia sulle piccole imprese, si trovano tuttavia di fronte a sfide analoghe

che è difficile affrontare proprio a causa della bassa densità demografica. Ciò spiega

perché la loro situazione socioeconomica non sia mutata nell'ultimo decennio. La

situazione economica delle zone rurali è estremamente eterogenea. In alcune di esse,

che vantano buoni collegamenti con i centri urbani e dove l’agricoltura svolge tuttora un

ruolo importante, si osserva un aumento della diversificazione economica e delle attività

proprie del terziario, ad esempio il turismo. Altre zone rurali più isolate risentono invece

della forte dispersione e dell’invecchiamento della popolazione, nonché

dell’inadeguatezza delle infrastrutture tecniche e sociali, dei servizi e dei collegamenti

con il resto dell’economia. I nuovi programmi relativi alla competitività e

all’occupazione a livello regionale dovranno affrontare i problemi suddetti, aiutando le

regioni a ristrutturare e a creare nuove attività in conformità dell'agenda di Lisbona

riveduta.

239

Page 241: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

9.4 Cooperazione territoriale europea

Il nuovo obiettivo “Cooperazione” consiste nel promuovere una maggiore integrazione

del territorio dell’Unione in tutte le sue dimensioni. La politica di coesione favorisce in

tal modo lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle macroregioni dell’Unione e riduce

l’effetto “barriera” attraverso la cooperazione transfrontaliera e gli scambi delle

pratiche migliori. Questi interventi, che si basano su strategie comuni per lo sviluppo

dei territori in questione livello nazionale, regionale e locale) e sui collegamenti tra gli

interlocutori principali, comportano per loro stessa natura un evidente valore aggiunto

europeo che viene ulteriormente accentuato in un'Unione ampliata e più diversificata.

9.5 Governance

Il concetto di governance assume dimensioni diverse nell’ambito della politica di

coesione. La prima riguarda le diverse caratteristiche degli organismi pubblici da cui

dipendono l’attuazione e il successo delle politiche statali. La qualità e la produttività

del settore pubblico sono fondamentali per introdurre le riforme e il buon governo,

specialmente a livello di economia, occupazione, servizi sociali, istruzione, ambiente e

giustizia, nei paesi e nelle regioni, in particolare quelli che rientrano nell’obiettivo

“Convergenza”.In tal modo, infatti, si contribuisce a migliorare sia l’attuazione della

politica di coesione dell’UE che le prestazioni economiche globali. Il rafforzamento

delle capacità istituzionali e della governance considerate carenti deve essere una

priorità assoluta nelle regioni meno sviluppate. La competitività economica e il

consolidamento della società civile, infatti, non richiedono soltanto una rete

infrastrutturale efficiente, ma presuppongono che la legge venga applicata in modo non

discriminatorio, prevedibile e trasparente, che siano creati e assegnati diritti di proprietà

negoziabili, compresi i diritti di proprietà intellettuale, e che l’esistenza di un sistema di

appalti pubblici aperti e di un’amministrazione competente riduca l’onere

amministrativo per gli operatori economici. Nell’elaborare le loro strategie nazionali,

pertanto, gli Stati membri devono valutare sistematicamente in che misura una pubblica

amministrazione più efficiente, responsabile e trasparente possa contribuire a migliorare

la produttività. Occorre quindi finanziare, tramite i Fondi strutturali, il rafforzamento

delle capacità delle pubbliche amministrazioni a livello nazionale, regionale e locale

240

Page 242: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

onde consolidare il quadro amministrativo per l'attività economica, migliorare

l’elaborazione e l’attuazione delle politiche, anche sul piano legislativo, la valutazione e

l’analisi dell’impatto delle proposte politiche e l’analisi periodica dei meccanismi di

attuazione. La seconda dimensione riguarda le misure e gli interventi specifici necessari

per migliorare la capacità degli Stati membri di gestire e attuare la politica di

coesione. Per una gestione sana ed efficiente dei Fondi occorre strutturare in modo

adeguato, efficace e trasparente le amministrazioni centrali e regionali in grado di

svolgere le mansioni connesse all’esecuzione dei Fondi (appalti pubblici, controllo

finanziario, monitoraggio, valutazione, ecc.) e di prevenire e combattere le frodi e la

corruzione. Un uso oculato dei Fondi presuppone altresì che i responsabili dei progetti

abbiano le competenze necessarie per elaborare e attuare progetti qualitativamente

validi. Quando le risorse vengono utilizzate in modo efficiente e trasparente, la loro

stessa visibilità costituisce un incentivo per le parti sociali e per gli imprenditori privati,

consentendo a questi ultimi di prendere opportune decisioni in materia di investimenti.

Occorre quindi intervenire anche a questo livello, beneficiando di un’assistenza tecnica

specifica. Un fattore determinante per l’efficacia della politica di coesione è la qualità

del partenariato tra tutti coloro che sono coinvolti, anche a livello regionale e locale,

nella preparazione e nell’attuazione dei programmi. Un solido partenariato tra

Commissione e Stati membri, inoltre, è fondamentale per definire la strategia di

coesione e attuarla attraverso il programma operativo. Elaborando progetti innovativi

basati sul partenariato, promuovendo la partecipazione della società civile alla

definizione e all’attuazione delle politiche pubbliche e migliorando l’interazione tra le

comunità e al loro interno si contribuirà alla creazione di capitale umano e sociale onde

promuovere in modo duraturo l’occupazione, la crescita, la competitività e la coesione

sociale. In tale contesto, è importante che tutti i principali interlocutori a livello

nazionale, regionale e locale si impegnino ad attuare il programma di riforme di modo

che le risorse siano destinate in via prioritaria alla crescita e all’occupazione, creando

a tal fine le necessarie reti di partenariato. Le regioni vengono incoraggiate a definire

strategie di sviluppo sostenibile al loro livello concordando gli obiettivi da raggiungere

mediante un dialogo regolare e sistematico con i principali interlocutori. Il partenariato,

di fondamentale importanza per l’elaborazione e l’attuazione delle strategie di sviluppo,

si basa sulla consultazione e sul coinvolgimento delle parti interessate (autorità

241

Page 243: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

competenti, partner economici, parti sociali e esponenti della società civile, comprese le

organizzazioni non governative). Il partenariato garantisce apertura e i partenariati

pubblico-privato (PPP) possono essere un modo efficace di finanziare gli investimenti

quando esistano buone possibilità di coinvolgere il settore privato, soprattutto nei settori

dove non sia né fattibile né opportuno tagliare fuori il settore pubblico o basarsi

esclusivamente sul mercato. Oltre ad avere un effetto leva in termini finanziari, i

partenariati pubblico-privato migliorano qualitativamente l’esecuzione e la successiva

gestione dei progetti. Si invitano quindi gli Stati membri a ricorrere per quanto possibile

a questo tipo di partenariato, che comporta principalmente i seguenti vantaggi:

� • il settore pubblico può avvalersi delle diverse competenze del

settore privato per fornire un servizio più efficiente e meno

costoso;

� • il settore privato si assume tutta una serie di rischi che nel

normale sistema di appalti pubblichi sarebbero sostenuti dal

settore pubblico;

� • il fatto che un’unica parte sia responsabile dell’elaborazione,

della costruzione, della gestione e del finanziamento nell’ambito

di un pacchetto integrato può migliorare l’efficienza globale.

Prima di subappaltare la fornitura di beni e di servizi per un progetto particolare

nell'ambito di un PPP bisogna accertarsi che sussistano determinate condizioni tra cui,

in particolare, l'esistenza di un quadro giuridico appropriato. Gli accordi di PPP danno i

migliori risultati quando i governi nazionali praticano una politica di coinvolgimento del

settore privato nei progetti del settore pubblico. I PPP richiedono, a seconda dei settori

strategici, contesti chiari e specifici che possono variare, ad esempio, in funzione delle

possibilità di recuperare i costi attraverso i diritti d'uso o degli obiettivi sociali. L’UE

finanzierà i PPP attraverso i Fondi strutturali e di coesione a condizione che i progetti

soddisfino tutti i criteri necessari. Per i progetti di maggiore entità, la Commissione

inviterà gli Stati membri ad accludere una valutazione dell’opportunità di ricorrere a un

PPP. La BEI e la FEI potrebbero fornire utili consulenze al riguardo.

242

Page 244: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

9.6 Linee guida per la politica di coesione nel periodo 2007-2013

In considerazione di quanto precede e della nuova strategia di Lisbona per la crescita e

l’occupazione, i programmi cofinanziati attraverso la politica di coesione dovrebbero

concentrare le risorse sulle tre priorità seguenti:

� rendere più attraenti gli Stati membri, le regioni e le

città migliorando l’accessibilità, garantendo servizi di

qualità e salvaguardando le potenzialità ambientali;

� promuovere l’innovazione, l’imprenditoria e lo

sviluppo dell’economia della conoscenza mediante lo

sviluppo della ricerca e dell’innovazione, comprese le

nuove tecnologie dell’informazione e della

comunicazione; 12 Comunicazione al Consiglio europeo

di primavera “Lavorare insieme per la crescita e

l’occupazione creare nuovi e migliori posti di lavoro

attirando un maggior numero di persone verso il mercato

del lavoro o l’attività imprenditoriale, migliorando

l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese e aumentando

gli investimenti nel capitale umano.

La scelta dei diversi investimenti dipende in definitiva dall’analisi dei punti forti e dei

punti deboli di ciascuno Stato membro e di ciascuna regione.

Gli orientamenti rappresentano invece un contesto unico che gli Stati membri e le

regioni sono invitati a utilizzare per l’elaborazione di programmi nazionali e regionali,

specialmente per valutare il loro contributo agli obiettivi dell’Unione in termini di

coesione, crescita e occupazione. A livello nazionale, la riforma dei fondi strutturalisarà

definta e programmata al Quadro Strategico Nazionale (QSN). Tale strumento di

programma, alla luce dell’art. 119, comma 5, della Costituzione Italiana, si inserisce

all’interno della cosiddetta politica regionale nazionale. In altri termini, vidovrà essere

una convergenza programmatica fra politica regionale, nazionale e comunitaria, la quale

si dovrà anche esprimere in una stesura condivisa dal QSN. A tal proposito la

Conferenza Stato-Regioni de4l 03/02/2005, con “l’Intesa sulla nota tecnica relativa alla

243

Page 245: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

definizione del Quadro Strategico Nazionale per la politica di coesione 2007-2013”,

stabilisce un calendario dei lavori per arrivare alla stesura del QSN:

� Gennaio-Settembre 2005: seminari e stesura Documenti

Strategici

� Ottobre-Dicembre 2005: confronto strategico Centro-Regioni

� Febbraio 2006: stesura del QSN

� Giugno 2006 invio alla Commissione del QSN.

9.7 Documento Strategico Regionale (Preliminare per la discussione novembre 2005)“Il Documento Strategico Regionale (DSR) costituisce il primo passo verso la

definizione della nuova programmazione regionale per il periodo 2007-2013 e si pone

sia come riferimento di base per la definizione del nuovo Programma Operativo

Regionale, sia come schema per la revisione del Programma Regionale di Sviluppo per

la nuova legislatura ai sensi dell’art. 4 della Legge Regionale n. 30 del 1997.

Il DSR è inoltre inserito in un percorso che porterà alla redazione entro giungo 2006 del

Quadro Strategico Nazionale (QSN) così come previsto dalle “Linee guida per la

predisposizione del QSN per la politica di coesione 2007-2013”, approvate dall’Intesa

Governo Regioni ed Enti Locali nella Conferenza unificata del 3 febbario 2005.

Sulla base di questo percorso è attualmente in corso di avanzata definizione il

Documento Strategico del Mezzogiorno (DSM) ad opera delle Regioni rientranti nelle

AreeSottoutilizzate e del Dipartimento Politiche per lo Sviluppo del Ministero

dell’Economia e delle Finanze.

Il DSM, che si sta quindi predisponendo contestualmente ad i singoli DSR delle regioni

meridionali, traccia il quadro delle politiche e degli obiettivi multiregionali che possano

individuare una scala adeguata per gli interventi strategici delle Regioni del Sud Italia

favorendo principi di concertazione ed integrazione delle risorse.

Per tale motivo l’approvazione del DRS di Basilicata, tenendo conto del percorso

concertativo e programmatico fin qui realizzato, si porrà in linea sia con la strategia

nazionale che con quella propria delle Regioni del Sud.

244

Page 246: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tutto questo sta avvenendo tuttavia in un quadro di perdurante incertezza sulla

quantificazione delle risorse nazionali ed europee destinate alla coesione territoriale

delle regioni del Sud Italia che certamente non facilita la definizione di un quadro

programmatico di così ampio respiro.

In ogni caso il presente testo costituisce la versione preliminare del DSR e si propone

come schema già strutturato, ma aperto ad integrazioni, suggerimenti e revisioni al fine

di ottenere un documento condiviso a livello regionale che coinvolga attivamente ed in

modo propositivo le parti sociali e più in generale la società civile di Basilicata.

9.8 Il quadro tematico e finanziario del programma regionale di sviluppo nel periodo di programmazione 2000-2006: inquadramento, ipotesi programmatiche e dati attuativi.

La strategia finanziaria regionale, come allestita e maturata nel corso degli anni, è

caratterizzata dalla aderenza con la programmazione regionale e dalla integrazione delle

fonti finanziarie rispetto agli obiettivi individuati dal Programma di governo.

Ciò ha consentito di finalizzare sia le risorse dei Fondi strutturali comunitari che dei

Fondi per le Aree Sottoutilizzate, così come le altre risorse diversamente acquisite dalla

regione a titolo di entrate proprie o derivante, rispetti agli obiettivi ed alle linee di

intervento organicamente definiti dalla programmazione strategica regionale.

Tale programmazione strategica si è applicata ed articolata attraverso gli strumenti

definiti dalla regolazione regionale (LR.n.30/1997 e LR.n.34/2001), completamente ed

organicamente applicati in maniera fortemente concatenata.

Il Programma Regionale di Sviluppo (PRS), adottato nel 2000 all’inizio della VII

Legislatura Regionale ed a cui si sono collegati il POR Basilicata 2000-2006 e la

programmazione annuale dei Fondi FAS, a partire dal 2002 è stato annualmente attuato,

aggiornato ed adeguato attraverso i seguenti strumenti di programmazione e gestione:

- un Documento Annuale di Programmazione Economica e Finanziaria (DAPEF), che

contiene l’aggiornamento dell’analisi strutturale e congiunturale dell’economia lucana,

la ricognizione dello stato di avanzamento degli assi strategici della programmazione

regionale, la rimodulazione degli obiettivi strategici e delle linee di intervento, la

definizione delle linee di attuazione per l’amministrazione con l’individuazione delle

245

Page 247: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

responsabilità delle linee gestionali strategiche, l’esplicitazione dei risultati conseguiti e

la rimodulazione dei risultati attesi;

- una legge finanziaria contenente le misure normative e finanziarie di attuazione del

DAPEF e di accompagnamento alle leggi regionali di bilancio;

- un bilancio annuale di Direzione, contenente la declinazione degli obiettivi strategici

in obiettivi gestionali e nell’abbinamento degli stessi con le risporse ed i target rispetto

ai centri di responsabilità e con indicatori;

- un sistema di rendicontazione annuale di tipo finanziario (Rendiconto Generale) e

gestionale (Rapporto di Gestione);

- un sistema di valutazione delle prestazioni della dirigenza coerente con tale impianto e

contenente ulteriori target per l’orientamento dei comportamenti organizzativi e

gestionali nella direzione degli obiettivi strategici.

La Regione ha progressivamente incrementato la quantità delle risorse finanziarie

programmate per sostenere le politiche strategiche di intervento ed in particolare

l’accelerazione dell’attuazione dei programmi di investimento cofinanziati dai fondi

strutturali dell’Unione Europea, pur prestando comunque la necessaria attenzione alla

tenuta degli equilibri finanziari di bilancio, rientrando sempre nei parametri del Patto di

stabilità senza pregiudicare il livello dei servizi erogati, garantendo e tutelando la spesa

sociale, lanciando consistenti ed ambizioni piani di investimento (p.e. in materia di

società dell’informazioni o di risorse idriche), rispettando gli impegni assunti con i

finanziatori; ciò è stato peraltro evidenziato dal conseguimento del rating per il mercato

dei capitali di livello A1 con prospettive stabili di Moody’s, riconosciuto nel marzo

2003 e confermato nel febbraio 2005.

Il complesso delle risorse complessivamente mobilitate è passato da 1,879 miliardi di

euro nel 2001 per raggiungere 3,256 miliardi di euro nel 2004 e 3.495 miliari di Euro

nel 2005 (previsioni assestate all’agosto 2005), con una variazione incrementale rispetto

al 2001 dell’86%.

I livelli di fabbisogno fino al 2005 posso considerarsi sostanzialmente ancora

compatibili con il flusso di entrate proprie e la residua capacità di indebitamento

regionale.

246

Page 248: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tuttavia, alla luce della progressiva fuoriuscita dall’Obiettivo 1 e delle esigenze di

rilancio dell’economia e della competitività delle Regioni del Sud, e tenendo conto della

divaricazione non ancora risolta tra le risorse e gli impieghi connessi al decentramento

ed al federalismo (in primis riguardo allo scostamento tra spesa sanitaria e Livelli

Essenziali di Assistenza), si pone adesso l’esigenza di ricalibrare le politiche di bilancio.

Bisogna infatti valorizzare al massimo grado possibile le opportunità offerta dalla nuova

programmazione comunitaria, generando le migliori condizioni di sinergia con i fondi

FAS e le altre fonti finanziarie.

Tale integrazione, generalmente auspicata, per una Regione dai piccoli numeri come la

Basilicata assume connotazioni ancora più serie ed ineludibili.

L’evoluzione del contesto socio-economico e del quadro programmatico- finanziario

nonché l’inizio della nuova legislatura pongono l’esigenza di una nuova

programmazione strategica regionalepluriennale, pur mantenendo tuttavia le

caratteristiche di metodo e di integrazione che hanno consentito alla Regione Basilicata

a programmare e realizzare le politiche pubbliche programmate pur mantenendo un

sano equilibrio di bilancio.

Saranno peraltro decisive le modalità con cui sarà attuato il federalismo fiscale ed in

particolare le azioni di riequilibrio, previste dall’art.119 della Costituzione, rispetto a cui

la spesa per investimenti dovrà connotarsi come imprescinbile volano per la

competitività e ed il rilancio dell’economia regionale valorizzando i settori e gli

impieghi a forte potenzialità e coerenti e compatibili con gli obiettivi di crescita

equilibrata del sistema europeo di welfare.

9.9 Assi portanti della Strategia regionale 2000-2006Il DAPEF è lo strumento mediante il quale la Regione provvede annualmente a

verificare, aggiornare e ridefinire il suo programma di governo a scala triennale: uno

strumento di controllo, ma anche un atto di indirizzo programmatico, economico e

finanziario, che ridetermina gli obiettivi strategici ed operativi e che individua i

contenuti delle politiche da attuare e la loro dimensione finanziaria.

Esso, dunque, costituisce la rimodulazione annuale del Programma Regionale di

Sviluppo 1998-2000 (PRS) e la base di riferimento delle scelte di allocazione delle

247

Page 249: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

risorse, che ispirano le politiche di bilancio ed i connessi documenti contabili ed

organizzativi.

L’esperienza e la prassi del DAPEF sono al quarto anno di implementazione e il

DAPEF 2005-2007 presenta una struttura ed una classificazione di contenuti coerente

con quella collaudata nel documento dello scorso anno.

Tuttavia esso non trascura di affinare i suoi strumenti di analisi e si misura per la prima

volta con una prima ricapitolazione sistemica delle risultanze attinenti alla qualità dello

sviluppo, confermando che per la Regione Basificata la verifica della validità delle

politiche regionali verte, in ultima istanza, sull’evoluzione delle condizioni e delle

aspettative di vita dei suoi cittadini.

Gli assi portanti della strategia regionale fissati nel Programma regionale di Sviluppo ed

aggiornati nell’ultimo DAPEF sono i seguenti:

1) Potenziamento delle relazioni esterne integrando la regione con le direttrici di

trasporto nazionali ed europee e intensificando i rapporti di cooperazione interregionale

e internazionale, al fine di superare la storica condizione di perifericità della regione.

2) Potenziamento dell’organizzazione urbana, supportando le funzioni di alta

direzionalità dei due capoluoghi, al fine di sopperire al problema di un’inadeguata

offerta di servizi di rango urbano a servizi del territorio.

3) Sostegno allo sviluppo locale e coesione territoriale e sociale, con accento sulla

zonizzazione politiche di sviluppo,sull’inclusione sociale e territoriale con migliori

servizi e infrastrutture secondo l’ottica sussidiarietà cooperativa.

4) Fruizione sostenibile delle risorse ambientali, con accento sul risparmio, fruizione e

valorizzazione.

5) Sviluppo del sistema produttivo, per migliorare contesto produttivo (innovazione,

infrastrutture, servizi, migliore accesso credito), promuovere sistemi locali (distretti e

filiere).

6) Promozione dell’occupabilità, al fine di ridurre gli squilibri mercato del lavoro

professionali, di genere, generazionali, di rafforzare ed integrare sistemi educativi,

formativi e del lavoro e garantire pari opportunità per tutti.

248

Page 250: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

7) Modernizzazione del sistema pubblico regionale, al fine di modernizzare e favorire la

cooperazione interistituzionale e realizzare la società dell’informazione in Basilicata.

Il DAPEF 2005, l’ultimo della VII legislatura regionale, assume la prospettiva della

progressiva fuoriuscita della Basilicata dall’area dell’Obiettivo 1 come il contesto

obbligato di riferimento.

Per l’imminente apertura di questo nuovo e più impegnativo ciclo di transizione,

sostenuto da un concorso decrescente delle risorse comunitarie, e la configurazione di

una riforma federalista quanto mai controversa, che rischia di indebolire la tenuta del

‘sistema Paese’ aggravando le asimmetrie sociali e territoriali, il DAPEF prevede che

venga ulteriormente implementato un sistema di autogoverno responsabile, imperniato

sulla formula strategica che condensa i caratteri distintivi e irrinunciabili del modello di

sviluppo prescelto dalla Basilicata: ‘sussidiarietàsolidarietà- sostenibilità’.

In quest’ottica il documento sottolinea come in Basilicata le politiche della sostenibilità

sono tra i fattori trainanti della stessa crescita e dello stesso rilancio occupazionale e

professionale attraverso l’implementazione di un modello di sviluppo sostenibile (in

senso economico, sociale e ambientale).

9.10 La Programmazione dei Fondi Aree Sottoutilizzate (FAS) in BasilicataLe modalità di ripartizione e di programmazione delle risorse FAS hanno subito una

progressiva evoluzione:

- una prima fase di implementazione delle Intese Istituzionali di Programma e degli

(Delibere CIPE 142/99 – 84/00 - 138/00) ha sancito l’avvio del processo innovativo di

programmazione negoziata con le regioni attraverso Accordi di Programma Quadro

settoriali, concertati tra ministeri e regioni, sulla base di una visione strategica definita

nei propri documenti programmatici e sintetizzata nel documento dell’Intesa

Istituzionale di Programma;

- una seconda fase che, introducendo nella programmazione dei fondi FAS i principi di

249

Page 251: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

premialità e della decurtazione delle risorse in caso di non rispetto dei tempi e delle fasi

di attuazione e monitoraggio degli APQ (Delibere CIPE 36/02 – 17/03), si è focalizzata

sulla necessità di accelerare la spesa di tali risorse;

- una terza fase (iniziata con la Delibera CIPE 20/04 e confermata con la Delibera CIPE

35/2005) nella quale si cerca di recuperare una visione programmatica di ampio respiro

con l’intervento del Nucleo regionale di valutazione e verifica degli investimenti

pubblici per il rafforzamento della valutazione ex ante e per una aumento della qualità

degli interventi inseriti negli APQ e della visione strategica.

Tra la fine del 1999 e l’inizio del 2000 si è proceduto in Basilicata alla definizione

dell’IIP e dei primi APQ, dei quali le tabelle seguenti forniscono un quadro

riepilogativo aggiornato secondo i dati dell’ultimo monitoraggio, mentre veniva

disegnata la visione strategica della Regione per il periodo 2000-2006 anche attraverso

la contestuale redazione del PRS e del POR.

Tale nuovo approccio concertativo e settoriale ha permesso alla Regione di applicare

nuove regole più trasparenti ed in molti casi effettivamente più efficaci per la selezione

e l’implementazione dei progetti ed al contempo ha:

- Consolidato all’interno dell’Amministrazione una propria visione strategica

coinvolgendo progressivamente tutti i Dipartimenti regionale nella realizzazione degli

APQ;

- Attivato e consolidato all’esterno, nei confronti del territorio, una serie di partenariati

con le Province, i Comuni, i PIT ed i maggiori soggetti ed Enti agenti sul territorio (per

es. Soprintendenze, Acquedotto Lucano, etc.);

- Definito un nuovo uso coordinato delle risorse regionali, nazionali e comunitarie

secondo quadri programmatici settoriali strutturati con il coinvolgimento ed il consenso

dei vari livelli istituzionali che agiscono sul territorio;

- Creato un sistema di monitoraggio che registra l’implementazione degli interventi

permettendo di avere un quadro complessivo per cercare di ricalibrare progressivamente

le azioni e gli interventi che non si attivano.

In Basilicata sono stati conseguiti buoni risultati in relazione

250

Page 252: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

agli stanziamenti FAS e risultano programmate in APQ il 100 % delle risorse assegnate,

ad eccezione delle risorse della CIPE 20/04 per la quale sono in corso le sottoscrizioni

degli ultimi APQ previsti per il 2005.

Tale percentuale è superiore alla media nel Mezzogiorno, pari al 94,7.

Inoltre è da sottolineare che il target definito dalla Delibera 36/02 relativamente alle

obbligazioni giuridicamente vincolanti è stato raggiunto al 100%.

Allo stato sono stati già impegnati importi pari al 17,7% del valore dell’Intesa il cui

28,5% quasi è rappresentato da risorse FAS.

Solo il costo del realizzato, pari al 11,7% del valore dell’Intesa, è sotto il parametro

medio nazionale (19%) ma è prevedibile che il rispetto delle Delibere CIPE si traduca in

una progressiva accelerazione anche delle realizzazioni.

Tuttavia, pur in presenza di notevoli risultati, soprattutto in alcuni settori, non è

possibile esprimere un giudizio pienamente positivo sull’impiego di tali risorse per far

compiere al sistema regionale il salto di qualità infrastrutturale di cui ha bisogno in

un’ottica di competitività territoriale nell’ambito delle regioni europee.

Nel corso dell’attuazione degli APQ è da rimarcare la persistenza di nodi critici

quali: la resistenza al pieno coinvolgimento in questa nuova modalità concertativa di

enti nazionali importanti quali l’ANAS, le FFSS, che continuano a sentirsi

sostanzialmente autonomi ed indipendenti dalle strategie regionali (se non per l’utilizzo

strumentale delle risorse); la complessità di un modello concertativo che fa registrare,

in taluni settori, una reciproca difficoltà di coordinamento sia all’interno

dell’amministrazione regionale che all’interno del sistema ministeriale; la necessità di

rispettare vincoli e scadenze a volte troppo stringenti ha portato ad una polverizzazione

delle opere programmate con la riduzione dell’importo medio per intervento.

Infine è da rilevare che una maggiore flessibilità dei sistemi che regolano scadenze e

procedure potrebbe favorire importanti meccanismi di autoregolazione del processo (ad

esempio il difficile riutilizzo delle economie, la riprogrammazione di interventi che

presentano problematiche attuative, etc.) ed il sistema di monitoraggio, se meglio

strutturato e semplificato, potrebbe diventare effettivamente un efficace strumento di

251

Page 253: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

controllo dell’implementazione fisica e della spesa degli APQ non solo per il Ministero

dell’Economia anche per la Regione e per gli Enti coinvolti nel processo concertativo.

9.11 L’attuazione del Programma Operativo 2000-2006L’adozione da parte della Regione del principio della unitarietà del processo di

programmazione con la conseguente integrazione delle fonti di finanziamento

(comunitaria, nazionale e regionale) per la relativa attuazione, consente di considerare il

Programma Operativo definito per il periodo di programmazione comunitaria 2000 –

2006 uno degli strumenti finanziari utilizzati dalla Regione per il raggiungimento degli

obiettivi delle politiche regionali.

Il quadro programmatico di riferimento, difatti, è costituito dai diversi tasselli che

compongono la programmazione regionale settoriale (Cic lo integrato dell’acqua,

Smaltimento rifiuti urbani, Energia, Formazione ed occupazione, Ricerca, Edilizia

scolastica, Viabilità) o la progettazione integrata settoriale (Società della Informazione

e, per il periodo 2004-2006, Internazionalizzazione) e territoriale (PIT e PISU).

L’architettura programmatica del POR, pur costruita in coerenza con obiettivi regole e

meccanismi propri della programmazione comunitaria, proprio in virtù della

unificazione dell’intero processo di programmazione regionale, è facilmente

riconducibile a quella che caratterizza i Documenti Annuali di Programmazione

Economica e Finanziaria.

In tal modo è agevolata l’integrazione degli interventi da realizzare in direzione dei

medesimi obiettivi che nel POR hanno trovato declinazione nei quattro macro –

obiettivi di superare la condizione di perifericità del sistema territoriale, superare la

condizione di marginalità del sistema produttivo, mirare ad uno sviluppo sostenibile,

accrescere l’occupabilità della popolazione attiva e qualificare le risorse umane.

L’impalcatura programmatica costruita per il raggiungimento di tali macro – obiettivi

riproduce quella definita per il Quadro Comunitario di Sostegno delle regioni

dell’obiettivo 1 articolata in sette Assi prioritari di intervento di cui si riassumono

brevemente le linee strategiche:

I Risorse Naturali ottimizzazione degli usi e miglioramento del governo delle

252

Page 254: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

risorse predisponendo efficaci sistemi di gestione

II Risorse Culturali recupero e valorizzazione del patrimonio storico e culturale

III Risorse Umane formazione, scuola, ricerca e innovazione

IV Sistemi Locali sostegno alle imprese, turismo, sviluppo rurale

V Citta’ sviluppo funzioni urbane capoluoghi di provincia

VI Reti e nodi di servizio viabilità regionale, società dell’informazione

VII Assistenza Tecnica azioni di supporto attuazione POR

Le risorse finanziarie complessivamente mobilitate dal POR ammontano a 1696,00

Milioni di Euro diversamente allocate tra i singoli Assi prioritari di intervento come

illustrato nella tabella seguente.

Tab.: POR Basilicata 2000/2006 - Risorse finanziarie per Asse

Assi prioritari di intervento Programmato totale €

Distribuzione %

I - RISORSE NATURALI 297.028.000,00 17,5

II - RISORSE CULTURALI 68.170.000,00 4,0

III - RISORSE UMANE 481.490.000,00 28, 4

IV - SISTEMI LOCALI 560.850.000,00 33,1

V - CITTA' 86.368.000,00 5,1

VI – RETI E NODI DI SERVIZIO 186.518.000,00 11,0

ASSISTENZA TECNICA 15.646.000,00 0,9

TOTALE POR BASILICATA 2000/2006 1.696.070.000,00 100,0

L’attuale fase di attuazione del POR, ancora lontana dalla conclusione sia

temporalmente che finanziariamente – infatti, il termine stabilito dai regolamenti

comunitari per la realizzazione degli interventi è il 31 dicembre 2008 e l’avanzamento

finanziario registrato al 31 agosto 2005 è pari al 36% in termini di spesa sul

programmato – non consente di tracciare un bilancio del Programma Operativo in

termini di risultati conseguiti rispetto ai macro – obiettivi perseguiti.

253

Page 255: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tuttavia, le analisi compiute in sede di Valutazione intermedia del POR nel 2003 e

quelle in via di conclusione relativamente al suo aggiornamento, consentono di tracciare

il quadro degli impatti potenziali.

Tali analisi sono state condotte attraverso l’utilizzo di un approccio multicriteri,

finalizzato ad individuare e stimare il contributo potenziale di impatto delle singole

Misure di cui si compone il Programma sui quattro obiettivi globali di sviluppo del POR

e, attraverso un processo di aggregazione, a definire l’impatto potenziale complessivo

del Programma su ciascun obiettivo.

Inoltre, la strategia del POR è stata valutata anche in previsione della sua collocazione

nel contesto più ampio degli strumenti nazionali e regionali operanti rispetto ai

medesimi obiettivi di sviluppo territoriale.

Numerosi sono gli spunti di riflessione offerti dai risultai delle analisi valutative. Tra

questi emerge, in particolare, la necessità di considerare la collocazione del POR nel più

ampio contesto delle politiche per lo sviluppo regionale e nel complesso degli interventi

di politica economica attuati sul territorio, contemplando l’integrazione del Programma

con gli altri strumenti di policy (programmazione negoziata, politiche di intervento

settoriali, ecc.).

Viene rilevato, ancora, come l’attività di analisi della validità della strategia del POR e -

più in generale - dei suoi effetti complessivi sul territorio regionale, non possa

prescindere dalla considerazione del fatto che il POR costituisce uno degli strumenti

programmatici messi in atto sul territorio regionale, rappresentando circa 1/3 della spesa

complessivamente prevista ai fini dello sviluppo regionale.

Il POR, infatti, rappresenta uno strumento chiave, seppur non l’unico, su cui è

incardinata la strategia complessiva di sviluppo per la Basilicata che mira a superare la

condizione di “marginalità” della regione rimuovendo tutti gli ostacoli al

miglioramento del contesto socioeconomico.

In relazione all’obiettivo di superamento della condizione di perifericità del territorio

regionale stabilito nel POR, viene evidenziata l’impossibilità con le limitate risorse

finanziarie del programma di intervenire efficacemente nel conseguimento di tale

obiettivo attraverso la sola ricucitura della maglia interna viaria che viene attuata con il

254

Page 256: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

programma e che costituisce l’unico intervento possibile con le risorse finanziarie

disponibili.

Per rompere le tradizionali condizioni di isolamento territoriale della regione è

necessario realizzare interventi di potenziamento e di profondo ammodernamento delle

infrastrutture di trasporto regionale che non possono essere attuate che su scala

nazionale in un contesto più ampio di programmazione che contempli sia la

regionalizzazione delle risorse comunitarie – PON Trasporti – che nazionali – come gli

Accordi di Programma e la Legge Obiettivo.

Gli interventi di rafforzamento della coesione interna del territorio regionale, allora,

considerati alla luce di un contesto di programmazione dei trasporti più vasto acquista

spessore rispetto al contributo fornito per il raggiungimento dell’obiettivo perseguito dal

POR diventando un tassello fondamentale per migliorare la connessione delle aree

interne alla rete di trasporti di valenza extraregionale.

A tale proposito, nell’ambito dell’aggiornamento della valutazione intermedia, tuttora in

corso, viene messo in luce come la dotazione infrastrutturale costituisca la variabile che

più influenza la competitività e la vitalità di un sistema produttivo e come in Basilicata

il gap da colmare, misurato rispetto ai valori medi dei corrispondenti indici di dotazione

infrastrutturale non solo nazionali e delle regioni dell’ob.1 ma anche dell’Europa a 15 e

25, sia ancora elevato rappresentando un ostacolo allo sviluppo economico regionale.

In tema di superamento delle condizioni di isolamento della Basilicata, inoltre, proprio

per la riconosciuta impossibilità di incidere significativamente con le risorse del POR

sulla dotazione infrastrutturale regionale in tema di trasporti, una forte valenza

strategica viene riconosciuta dal Valutatore indipendente allo Sviluppo della Società

dell’Informazione individuando in questa linea d’intervento uno dei fattori di successo

della strategia di sviluppo complessivamente delineata dal POR anche in

considerazione del significativo contributo che in termini indiretti può apportare alla

crescita della competitività del sistema produttivo.

La diffusione tra le famiglie lucane dell’accesso ad internet ,cui ha dato un forte

impulso la politica regionale di concessione di agevolazioni alle famiglie per l’acquisto

del computer realizzata attraverso il POR, è passato nel periodo 1995 – 2003 dall’1% al

255

Page 257: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

33% collocando la Basilicata tra le regioni italiane con il maggior grado di diffusione di

internet.

In relazione all’obiettivo del POR di superamento della marginalità del sistema

produttivo lucano emerge come la limitatezza delle risorse rispetto all’obiettivo che si

prefigge di raggiungere il programma e al volume di risorse decisamente superiore

mobilitato contestualmente con gli strumenti di programmazione nazionale (legge

488/92, Contratti d’area etc.) abbia indotto la strategia operativa del POR a concentrare

la propria azione su interventi di tipo tradizionale e di piccola entità che ne hanno

inevitabilmente ridotto il potenziale di impatto sulle possibilità di innalzare la

competitività del sistema produttivo lucano.

In particolare l’aggiornamento della Valutazione intermedia mette a questo proposito in

evidenza come il programma, nell’ambito del settore manifatturiero, abbia avuto sinora

effetti soprattutto in direzione del sostegno della competitività delle imprese regionali

piuttosto che in direzione della crescita dei vantaggi competitivi delle stesse, agendo

soprattutto sugli elementi congiunturali piuttosto che strutturali (aumento della capacità

produttiva piuttosto che introduzione di innovazione di processo e di prodotto).

Tali effetti vengono, tuttavia, considerati positivi alla luce della contestuale e generale

crisi economica nazionale.

In tema di sviluppo rurale emergono valutazioni positive circa la possibilità del

programma di incidere in misura rilevante sul ricambio generazionale nel campo

dell’imprenditoria agricola mentre vengono avanzate perplessità circa la possibilità che

il programma produca effetti di rilievo nel campo del miglioramento della qualità dei

prodotti agricoli.

Riguardo al terzo obiettivo cardine del POR di tutela e valorizzazione dell’occupabilità

delle risorse umane, le analisi svolte nell’ambito delle attività di valutazione fanno

emergere come effetti significativi dell’attuazione della strategia del POR in tale ambito

possano dispiegarsi principalmente nel medio-lungo termine ma viene comunque

ipotizzato un suo impatto positivo sulla diminuzione del tasso di disoccupazione di

lunga durata.

Relativamente all’obiettivo strategico della sostenibilità ambientale dall’analisi

condotta nell’ambito delle attività di valutazione scaturisce la validità della strategia

256

Page 258: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

adottata e la piena integrazione con le linee di intervento previste nonché la sua

adeguatezza a sostenere i principali punti di forza del contesto ambientale regionale.

9.12 L’internazionalizzazione della BasilicataLe potenzialità della Regione Basilicata nell’ambito del multiforme campo

dell’internazionalizzazione sono state precisate nonchè evidenziate con tutto

l’importanza del settore, anche al Governatore della Regione Basilicata Vito De Filippo,

prima nel suo programma elettorale e poi nella relazione programmatica esposta

l’indomani della sua elezione a Presidente della Regione Basilicata.

In tale contesto si è evidenziato come la Regione sia proiettata verso la costruzione di

strumenti e contatti interistituzionali in grado di incidere su una realtà internazionale che

la vede potenzialmente ben posizionata come finestra aperta sia sul versante dell’Europa

Centrale ed Orientale, sia sul versante dei paesi del bacino Mediterraneo, interessati nel

futuro da una crescita economica rilevante e verso i quali si direzioneranno i principali

corridoi plurimodali dei più incisivi interventi economici già programmati a livello di

unione europea.

Nell’ambito di quest’ottica ben si inserisce il nuovo assetto dato all’Ufficio

Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine istituito presso la Presidenza

della Giunta, inteso come crocevia di coordinamento di importanti attività di

cooperazione interistituzionali, dirette sia nelle aree di interesse europeo che

transoceanico.

L’Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine si pone i seguenti

obiettivi:

Internazionalizzazione:

• Indirizzo e coordinamento delle politiche e delle iniziative di

internazionalizzazione, in raccordo con gli altri Dipartimenti e gli uffici del

Dipartimento Presidenza della Giunta interessati;

• Tenuta di relazioni sistematiche di collaborazione con le istituzioni e le

organizzazioni nazionali e comunitarie, gli Stati esteri e con le altre regioni

dell’Unione Europea e dei Paesi Terzi, in particolare l’Ufficio costituisce la

struttura di riferimento per il Ministero degli Affari Esteri;

257

Page 259: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• Accesso a networks informativi dedicati all’internazionalizzazione;

• Coordinamento di iniziative di assistenza tecnica erogate a favore della Regione

nell’ambito del PON ATAS-internazionalizzazione del QCS 2000-2006, in

stretto raccordo con l’Autorità di Gestione del POR ed il Dipartimento Attività

Produttive e P.I.;

Cooperazione:

• Individuazione delle tematiche strategiche di intervento e delle forme e modalità

di partecipazione della Regione e dei soggetti regionali ai progetti di

cooperazione interregionale, transfrontaliera e transnazionale promossi dallo

stato, dall’Unione Europea e dagli organismi internazionali, con particolare

attenzione all’area mediterranea ae all’Europa orientale;

• Predisposizione di programmi e iniziative di cooperazione a livello

interregionale e transnazionale ed attuazione delle relative azioni di partenariato,

in particolare nell’ambito dei programmi Twinning o dei programmi di Vicinato,

in collaborazione con le altre strutture regionali competenti per materia;

• Interventi regionali per la pace e la cooperazione tra i popoli (L.R. n. 26/96) e

rapporti con l’Osservatorio interregionale sulla Cooperazione per lo Sviluppo;

Lucani nel Mondo:

• Iniziative di animazione e promozione di legami stabili con le comunità lucane

in Italia e all’estero finalizzate allo sviluppo del territorio e ad interventi di

solidarietà;

• Attività in favore dei cittadini di origine lucana residenti all’estero;

• Collaborazione con la Commissione dei Lucani nel mondo per un diretto

coinvolgimento delle Associazioni lucane nelle attività promozionali organizzate

dalla Regione;

Promozione:

• Coordinamento generale del programma delle attività promozionali e

pubblicitarie degli uffici e degli enti regionali per la salvaguardia dell’unitarietà

e della coerenza delle campagne d’immagine, ed elaborazione di un piano

258

Page 260: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

pluriennale di iniziative ed eventi, finalizzato alla valorizzazione dell’identità

storico-culturale e alla promozione e consolidamento dell’immagine della

Regione;

• Relazioni sistematiche di collaborazione con le istituzioni pubbliche

(Ambasciate, Consolati, Istituti di Cultura, Soprintendenze, ecc.) e con le

organizzazioni nazioni ed internazionali operanti nei campi della promozione

culturale, economica e turistica, degli scambi culturali, del marketing territoriale;

• Attività di monitoraggio periodico, in collaborazione con gli altri dipartimenti

regionali coinvolti, dei risultati e dell’impatto delle iniziative realizzate.

9.13 L’Internazionalizzazione della Regione Basilicata nel PRINT e nel DSRNel periodo di programmazione passato, sempre maggiore importanza ha assunto la

politica di apertura alla cooperazione con l’esterno , che era stato indicato dal PRS

come una delle leve per ridurre la condizione di isolamento e di scarsa visibilità

sugli scenari internazionali.

I risultati di tale politica possono essere così sintetizzati:

- innalzamento delle competenze in materia di cooperazione internazionale da parte

della Pubblica Amministrazione e maggiore consapevolezza delle opportunità offerte

dall’internazionalizzazione;

- partecipazione a programmi di “scambio e cooperazione istituzionale”, che hanno

rafforzato le reti di partenariato con paesi dell’Est Europa e dei Balcani e

progressivamente anche con i paesi della sponda sud del Mediterraneo e che hanno

promosso la Basilicata per il suo knowhow nella programmazione e gestione di

programmi complessi;

- dotazione di strumenti programmatici (il Programma Regionale per

l’Internazionalizzazione), operativi (Basint- Progetto Integrato Settoriale per

l’Internazionalizzazione) e organizzativi (Sportello Regionale per

l’Internazionalizzazione), grazie all’assistenza tecnica del Ministero delle Attività

Produttive e del Ministero degli Affari Esteri.

259

Page 261: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Il PRINT nasce dalla necessità della Regione di dotarsi di uno strumento programmatico

che definisca la strategia d’internazionalizzazione istituzionale, economica, sociale e

culturale della Basilicata e che razionalizzi l’utilizzo delle risorse finanziarie dedicate

all’internazionalizzazione e l’organizzazione interna ed esterna della Regione.

Il BASINT è il principale strumento d’attuazione del Programma Regionale

d’Internazionalizzazione attraverso l’utilizzo e la messa a sistema delle risorse

finanziarie previste dal POR Basilicata 2000/2006.

La creazione delle premesse programmatiche e organizzative pone ora la Basilicata

nella condizioni di assumere il ruolo di maggiore protagonismo nell’ambito della

cooperazione interregionale e transfrontaliera soprattutto nell’ambito euro-

mediterraneo, tenendo conto anche delle opportunità offerte dalla nuova

programmazione 2007-2013.

L’internazionalizzazione è un processo di apertura di un territorio e delle realtà che lo

compongono verso ciò che esula dai propri confini e può toccare aspetti istituzionali,

economici e culturali: si tratta di un processo che ha una forte connotazione di

trasversalità nelle politiche di sviluppo del territorio. Diversi sono gli attori locali,

beneficiari e destinatari, interessabili dalle iniziative di internazionalizzazione:

• I sistemi locali per lo sviluppo delle imprese: distretti industriali, CCIAA, agenzie

pubbliche o società misto pubblico-privato, consorzi di imprese, associazioni di

categoria imprenditoriali;

• Il sistema della formazione superiore, della ricerca e dell’innovazione

tecnologica: università, centri di formazione, centri di ricerca, agenzie pubbliche

e centri di eccellenza regionali;

• I sistemi della cultura, del turismo artistico-culturale e naturalistico-ambientale

(comitati teatrali, associazioni culturali, enti no profit, enti parchi, APT, ARPA;

I sistemi della società civile e della solidarietà sociale: comitati ed organizzazioni no

profit impegnati nel volontariato e sui temi della cooperazione sociale e allo sviluppo

(diritti alla salute; diritti ambientali; fenomeno dell’immigrazione ed emigrazione;

educazione alla pace e alla mondialità; solidarietà tra popoli nei casi di emergenze

belliche o calamitose; miglioramento della condizioni femminile e dell’infanzia;

260

Page 262: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

potenziamento delle capacità professionali dei giovani e lotta alla disoccupazione;

protezione e valorizzazione delle risorse locali). Nel corso degli ultimi anni, la Regione

Basilicata ha elaborato e realizzato un Programma Regionale di Sviluppo (PRS 1998-

2000), con l’obiettivo strategico per la Regione di presentarsi nella competizione

internazionale come regione di qualità-Territorio di Eccellenza. Uno degli ultimi

strumenti programmatici elaborati in materia di internazionalizzazione è senz’altro il

Print, Programma Regionale di Internazionalizzazione. Esso nasce dall’esigenza di dare

alle iniziative di internazionalizzazione, avviate e partecipate dall’Ente Regione, una

forma organica, coerente e sistematica. Il Print razionalizza l’impiego delle risorse

finanziarie disponibili nei diversi ASSI del POR 2000/2006 od in altre linee di bilancio

regionale dedicate all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione. Esso costituisce

un vincolo per l’uso delle risorse regionali e il riferimento per le molteplici forme

diffuse di progettazione dello sviluppo locale (PIT, Aree Prodotto, G.A.L., Distretti

industriali, Patti Territoriali e altre forme di contrattazione negoziale). Le

Amministrazioni centrali (Mae-Dgie e Map) e la Regione Basilicata hanno adottato un

protocollo d’intesa (Tavolo di Orientamento Strategico, denominato brevemente TOS)

per regolamentare gli ambiti della loro collaborazione interistituzionale. La Regione

Basilicata non presenta una strutturata organizzazione interna dedicata specificatamente

all’internazionalizzazione. Anche in Basilicata, analogamente a quanto accade nella

maggior parte delle Regioni italiane, ogni attività non nazionale fa capo alla Presidenza

della Giunta che ripartisce le varie competenze nelle strutture esistenti. C’è da dire però

che, il processo di riorganizzazione e ridefinizione delle funzioni e dei compiti destinati

a gestire il complesso fenomeno dell’internazionalizzazione è stato così definito: sono

stati costituiti, infatti, con delibera di Giunta n.1780/2003, il Gruppo di Coordinamento

Regionale delle risorse tecnico-professionali messe a disposizione dal Mae-Dgie e dal

Map in attuazione del partenariato interistituzionale (TOS), eil Gruppo

interdipartimentale per l’elaborazione del Print. La Regione Basilicata con il Print 2004-

2006 assume quale obiettivo globale per il suo processo di internazionalizzazione quello

di evidenziare una politica di sistema, trasversale alle politiche settoriali che influenzano

l’internazionalizzazione della regione, al fine di “far assumere alla Regione un ruolo

ambizioso ed autorevole nel sistema delle relazioni internazionali tra enti sub-nazionali

e nelle politiche dell’Unione Europea gli obiettivi generali del Print sono così fissati:

261

Page 263: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

1. internazionalizzare il sistema istituzionale regionale attraverso la partecipazione a

progetti internazionali di interesse strategico per la Regione, al fine di migliorare

l’immagine regionale e promuovere durature relazioni internazionali, in

particolare verso i nuovi stati membri e verso i paesi in via di adesione all’UE

(allargamento), i Paesi del Mediterraneo (prossimità) e i Balcani, il Sud America

e i Paesi in via di sviluppo;

2. sostenere la crescita internazionale del sistema economico locale, integrando le

politiche di sostegno alle imprese attivate dalla Regione con interventi capaci di

accrescere l’attivazione di servizi specialistici per l’internazionalizzazione e l’uso

da parte delle Pmi delle nuove tecnologie informatiche per la promozione

internazionale di beni e servizi;

3. migliorare l’offerta formativa regionale, adeguando e formando sui vari temi

dell’internazionalizzazione i giovani e gli adulti disoccupati, inoccupati e le

risorse umane sia del settore privato sia del settore pubblico regionale;

4. attivare dei modelli organizzativi per rendere efficace ed efficiente l’azione

programmatica regionale sull’internazionalizzazione a supporto dei settori

economici, culturali ed istituzionali della regione. Allo stesso tempo, il Print

permetterà di:

•individuare e conoscere le iniziative in tema di internazionalizzazione realizzate e

programmate dai vari Dipartimenti regionali;

•mettere a sistema le diverse iniziative progettuali, apparentemente scollegate fra di

loro, al fine di perseguire obiettivi specifici comuni;

•coordinare le diverse attività programmate dalla Regione in materia di

internazionalizzazione;

•condividere le scelte programmatiche con i diversi attori, sia interni che esterni

all’Amministrazione regionale;

•dotarsi di una struttura per la gestione, il monitoraggio e la valutazione

dell’efficienza ed efficacia degli interventi a carattere internazionale.

Ma quali sono i soggetti che possono essere interessati dalla politica internazionale della

Regione?

Diversi sono gli attori locali, beneficiari e destinatari, interessabili dalle iniziative di

internazionalizzazione dei vari sistemi regionali:

262

Page 264: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• sistemi locali per lo sviluppo delle imprese: distretti industriali, CCIAA, agenzie

pubbliche o società misto pubblico-privato, consorzi di imprese, associazioni di

categoria imprenditoriali;

• sistema della formazione superiore, della ricerca e dell’innovazione tecnologica:

università, centri di formazione, centri di ricerca, agenzie pubbliche e centri di

eccellenza regionali;

• sistemi della cultura, del turismo artistico-culturale e naturalistico-ambientale

(comitati teatrali, associazioni culturali, enti no profit, enti parchi, APT, ARPAB;

• sistemi della società civile e della solidarietà sociale: comitati ed organizzazioni

no profit impegnati nel volontariato e sui temi della cooperazione sociale e allo

sviluppo (diritti alla salute; diritti ambientali; fenomeno dell’immigrazione ed

emigrazione; educazione alla pace e alla mondialità; solidarietà tra popoli nei

casi di emergenze belliche o calamitose; miglioramento della condizioni

femminile e dell’infanzia; potenziamento delle capacità professionali dei giovani

e lotta alla disoccupazione; protezione e valorizzazione delle risorse locali).

La Regione può avvalersi dei Fondi Strutturali della programmazione 2000-2006 per

avviare una reale politica di internazionalizzazione economica, culturale ed

istituzionale, in coerenza a quanto auspicato dall’Asse VI del Quadro Comunitario di

Sostegno per lo sviluppo e la coesione economico-sociale delle Regioni Obiettivo 1

italiane. Per rispondere a quest’ultima opportunità, la Regione Basilicata ha attivato, dal

mese di giugno 2002, il Tavolo di Orientamento Strategico (TOS). Si tratta di un tavolo

di discussione interistituzionale che riunisce la Regione, il Ministero degli Affari Esteri,

il Ministero delle Attività Produttive (ex Ministero del commercio con l’estero). Il TOS

costituisce un importante momento di confronto e di coordinamento tra le istituzioni

coinvolte ed è strumentale al supporto tecnico alle attività della Regione attuato dai

Ministeri nell’ambito del PON ATAS-Assistenza Tecnica e Azioni si Sistema 2000-

2006. Il PPTIE è il Programma di Partenariato territoriale con gli Italiani all’estero,

promosso dal Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani

all’Estero per le Politiche Migratorie, (MAE – DGIEPM) di concerto con le regioni,

nell’ambito del Programma Operativo Nazionale di Assistenza Tecnica e Azione di

Sistema (PON - ATAS) per le Regioni dell’Ob. 1, previsto dalla programmazione dei

fondi strutturali 2000 – 2006. L’Ente esecutore del programma è il Centro

263

Page 265: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Internazionale di Formazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF –

OIL). Il progetto promuove la realizzazione di iniziative di collaborazione tra i soggetti

responsabili delle politiche di indirizzo, gestione e programmazione delle risorse delle

regioni dell’Ob. 1 dell’Italia e gli italiani residenti all’estero attraverso accordi di

partenariato, prefiggendosi nello stesso tempo lo scopo di contribuire

all’internazionalizzazione dei territori delle Regioni dell’Ob. 1, all’interno del processo

di riforma attuato attraverso la modifica del Titolo V della Costituzione che vede

conferire alle Regioni una maggiore autonomia nel campo delle relazioni internazionali.

Tra le finalità primarie di questo progetto si annovera la possibilità di mettere in grado

le Regioni, tra cui la Basilicata, e le istituzioni locali di promuovere, programmare e

sostenere in autonomia gli accordi partenariali sottoscritti, attraverso, prima la

programmazione e poi il raggiungimento di obiettivi specifici mediante lo sviluppo

delle fasi di attuazione del Progetto. A tal proposito a rivestire notevole importanza è

stata la realizzazione della rete dei contatti regionali ed esteri (scouting) risultanti dalle

attività di comunicazione per la ricerca di opportunità di collaborazione, partenariato e

presentazione di testimonial e best-practices, e la definizone di 4 aree progettuali

(istituzionale, economica, culturale e sociale) e 3 tipologie di accordi

(networking/promozione, istituzional building/formazione,

sviluppo/cooperazione),attraverso le quali catalogare le risorse regionali sul territorio

interessate a partecipare al Progetto. Nell’intento di potenziare, nonché formare le

risorse presenti a livello locale, sono stati predisposti programmi di formazione dei

responsabili regionali che successivamente hanno seguito da vicino lo sviluppo del

Progetto. E’ emerso che le Regioni e gli Enti locali, grazie ai servizi di ricerca –scouting

hanno attivato i propri contatti istituzionali per la ricerca dei partners sul territorio e nei

paesi esteri, con riferimento particolare, ma non esclusivo alle comunità degli italiani

provenienti dalla stessa regione. I Partners individuati attraverso l’attività di scounting

sono stati assistiti tramite un desk operativo istituito presso il MAE. Durante lo

svolgimento del Workshops è stata svolta una intensa attività di accompagnamento

progettuale dovuta alla presenza di funzionari Cif – Oil, funzionari MAE, regionali ed

esperti nella formulazione dei progetti sia in loco sia on-line . Nell’intento di dare una

definizione pratica ed un ordine sistematico i risultati raggiunti nel Workshop Regionale

attraverso la sottoscrizione di accordi di partenariato, nei quali sono stati riportati i dati

264

Page 266: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

più importanti degli accordi sottoscritti, come le fasi di attuazione del progetto, la

sostenibilità economica, l’ente promotore e il relativo partners proposto, con gli

obiettivi da raggiungere e le motivazioni del progetto. Il progetto consiste nella

realizzazione, in America Latina e, precisamente a Paysandu in Uruguay, di una unità

agrobiologica destinata alla produzione di dolcificanti naturali. Le motivazioni che

giustificano il rapporto di collaborazione tra la Regione Basilicata e il Dipartimento di

Paysandù sono diverse. Innanzitutto il progetto è stato presentato dalla Associazione dei

lucani di Paysandù (circa 23.000 cittadini di origine lucana). In secondo luogo, per la

presenza in entrambi i luoghi di piante medicinali e aromatiche: la Stevia Rebaudiana

Bertoni nell’area di Paysandù e la Rosa Canina in Basilicata. Il progetto pilota

rappresenta fra l’altro, lo strumento di passaggio tra la prima fase e la seconda che vedrà

la predisposizione di un piano di lavoro regionale, seguita da una ulteriore selezione di

accordi sostenibili nell’ambito dei POR e delle varie linee di finanziamento disponibili.

Un protocollo d’intesa, che prevede una serie di iniziative e progetti promossi dalla

Regione Basilicata e dal Ministero degli Esteri per il trasferimento nella Regione di

Paysandù, in Uruguay, di assistenza tecnica per la coltivazione di piante officinali e per

reperire dolcificanti naturali prodotti con tecniche biologiche, è stato stipulato nella città

uruguaiana dal presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, nell’Agosto scorso.

L’Associazione lucana di Paysandù ha promosso l’iniziativa presso le autorità di

Paysandù ottenendone l’appoggio istituzionale. L’Intendencia del Dipartimento di

Paysandù costituirà il riferimento istituzionale dell’iniziativa in Uruguay. Essa avrà il

compito di garantire gli aspetti politici, per l’adeguato coinvolgimento degli attori del

territorio Uruguayano. Pertanto si impegna a mettere a disposizione l’azienda rurale

Julio Muro ed a gestire la quota di finanziamento conferita dalla Regione Basilicata

(50.000,00 Euro) per rendere operativa la stessa. Inoltre l’Intendencia si avvarrà della

collaborazione dell’Università della Repubblica (UDELAR) allo scopo di curare le

attività di carattere scientifico e di formazione universitaria. L’obiettivo generale del

progetto Pilota è quello di avviare uno scambio di conoscenze, in materia di

coltivazione e trasformazione di piante medicinali e aromatiche e i prodotti derivati, tra

cui la Stevia Rebaudiana e la Rosa Canina. Le due istituzioni, insieme ad altri soggetti

(le Associazioni Biologiche, l’Università della Basilicata, la Facoltà di Agraria

dell’Università di Firenze, il Dipartimento di Scienze Farmaceutiche, l’Associazione

265

Page 267: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Lucana di Paysandù, l’Università della Repubblica Uruguaiana, Dipartimento di

Ingegneria Chimica e Micologica, la Facoltà di Ingegneria e di Genetica e la Facoltà

Agraria di Paysandù) metteranno a punto iniziative innovative sul versante

dell’assistenza tecnica e cercheranno di definire intese economiche e commerciali tra

produttori italo-uruguaiani e italiani. In questa seconda fase la Regione Basilicata ha

provveduto a realizzare gli accordi sottoscritti nel PPTIE prima fase sia attraverso fonti

di finanziamento di propria emanazione e sia attraverso le risorse a disposizione del

Progetto Pilota PPTIE II Fase nella seguente modalità: ¼ risorse Regionali (50.000,00

Euro) ¾ risorse PPTIE (150.000,00 Euro).

Gli obiettivi specifici sono:

� Favorire l’occupazione nel settore agricolo in modo da

contrastare i fenomeni di emigrazione;

� Scambiare know how per la produzione della Stevia

Rebaudiana, della Rosa Canina e di altre piante officinali

� Incentivare la ricerca in agricoltura migliorando così l’economia

agricola;

� Promuovere azioni di partenariato tra le aziende di produzione e

trasformazione italiane e gruppi di produttori ed aziende di

produzione e trasformazione italo-uruguayane.

La Regione Basilicata attraverso il Print dovrebbe favorire l’internazionalizzazione e lo

sviluppo del suo territorio, e per far ciò deve dotarsi di appositi strumenti e modelli

organizzativi, che gli consentano di svolgere il suo ruolo di indirizzo, d’impulso e di

coordinamento della politica regionale d’internazionalizzazione verso l’esterno alla sua

struttura amministrativa. La riorganizzazione esterna della Regione Basilicata si

potrebbe, quindi, articolare in tre strumenti che hanno diverse finalità e che operano a

diversi livelli:

1. Tavolo di Orientamento Strategico (TOS);

2. Sportello per l’internazionalizzazione (Sprint);

3. Tavoli di lavoro Settoriali per l’internazionalizzazione.

266

Page 268: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Il quadro di massima che emerge dall’attività svolta dalla Regione Basilicata è

essenzialmente dinamico e aperto ai cambiamenti, con una buona propensione

all’internazionalizzazione e ad un suo approccio trasversale e sistemico. L’Asse 1 del

Print, pertanto, si prefigge l’obiettivo di organizzare e coordinare le diverse attività

promosse dai Dipartimenti regionali a valere sui vari programmi regionali, nazionali,

comunitari ed internazionali. Questo approccio sistematico consente di avere un quadro

esaustivo delle relazioni internazionali instaurate ad oggi e, quindi, di individuare

precise aree geografiche straniere verso cui convogliare una serie di attività settoriali

coordinate tra loro e propedeutiche a costituire accordi per la partecipazione a progetti

internazionali. L’obiettivo strategico della Regione è quello di promuovere e divulgare

un’immagine globale, unitaria ed immediatamente identificabile della Basilicata, in

grado di valorizzare e qualificare adeguatamente le diverse risorse che compongono il

suo territorio (patrimonio culturale, ambiente, prodotti tipici, artigianato artistico, ecc.).

Gli Interventi, da ricondurre all’interno dell’Asse I Misura 1.1., comprendono le

iniziative promosse dalla Regione in relazione alla partecipazione ai Programmi della

UE: Interreg III (Sezione C) e quelli di prossimità; PHARE-2000 (progetti Twinning);

VI° Programma quadro comunitario sulla ricerca e lo sviluppo tecnologico; ai

Programmi nazionali: L. n.84/2001 sulla stabilizzazione, ricostruzione e sviluppo

economico dell’area balcanica; L. n.49/1987; L. n.212/1992; ed altri strumenti

normativi che comportano la creazione di partenariati internazionali, inclusa la LR

n.26/1996. Oltre a ciò, sono riconducibili all’Asse I Misura 1.2., gli Interventi condotti

verso i lucani residenti all’estero, attraverso la LR. n.6/1990, la LR. n.43/1998 e la

partecipazione della Regione al P.O. Mae-Dgiepm (Pon-Atas 2000-2006, Misura I.2.

Azione D) sugli italiani all’estero. Gli Interventi da ricomprendere nella Misura 1.3.,

infine, riguardano le attività di valorizzazione dell’immagine regionale e di promozione

del “sistema Basilicata” partendo dalle linee guida tracciate dallo studio denominato

“Global Design” e realizzando il “Progetto Paese”, inteso quale iniziativa pilota cui si

devono collegare tutte le azioni di promozione verso l’estero degli interessi (economici

e non) della Regione. L’attuazione degli interventi progettuali riconducibili all’interno

dell’Asse I comporterà la sistematizzazione delle iniziative regionali che riguardano la

creazione di partenariati internazionali; e le relazioni tra le comunità locali della regione

e quelle estere destinatarie del dono; il coordinamento delle iniziative realizzate in

267

Page 269: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

favore degli emigrati lucani all’estero con azioni di partenariato stabile tra i sistemi

locali e i territori stranieri di residenza degli emigrati di “successo”; la razionalizzazione

della promozione verso l’estero dei sistemi istituzionali e territoriali lucani in rapporti

stabili con le istituzioni estere partners. I risultati conseguiti saranno misurati nel corso

del periodo di attuazione del Print attraverso le performance ottenute in termini di

attivazione di finanziamenti addizionali da parte della Regione Basilicata, la

partecipazione ad un sempre maggior numero di programmi di partenariato e

cooperazione internazionale, la realizzazione di progetti che coinvolgono gli emigrati

lucani all’estero quali promotori dello sviluppo regionale e la realizzazione di azioni

promozionali coordinate nell’ambito del Progetto Paese. La Misura raggruppa gli

interventi promossi dalla Regione Basilicata in favore dei lucani residenti all’estero,

mettendo a sistema le diverse leggi regionali a tal fine promulgate, vale a dire la Legge

Regionale n.16/2002 “Disciplina generale degli interventi in favore dei lucani residenti

all’estero), la partecipazione al programma di Partenariato territoriale con gli Italiani

all’estero (PPTIE), la Legge Regionale n.43/1998 “Interventi di solidarietà in favore

degli emigrati lucani nei Paesi dell’America latina” con la previsione di bilancio che

annualmente viene iscritta dall’Amministrazione regionale in favore di “Azioni a

sostegno degli emigrati lucani” e l’adesione al “Progetto Operativo di iniziative

specifiche di animazione e promozione di legami stabili tra l’economia del mezzogiorno

e gli italiani all’estero”, di cui è titolare il Ministero degli affari esteri, Direzione

Generale italiani all’estero e politiche migratorie, e finanziato nell’ambito del Pon-Atas,

Misura II.1, Azione D, QCS 2000-2006. Le esigenze d’internazionalizzazione delle

imprese lucane sono diverse a causa del differente approccio ai mercati esteri, tuttavia,

specie per le Pmi, risulta indispensabile la necessità di poter fruire dell’opera di

consulenti e strutture in grado di fornire, con efficienza e professionalità adeguati,

servizi mirati all’internazionalizzazione. La Misura in oggetto si articola in due

interventi che mirano a sostenere l’offerta di servizi diretti a favorire

l’internazionalizzazione delle imprese lucane:

• Servizi di assistenza e consulenza intesi a favorire l’internazionalizzazione delle

Pmi nei settori dell'industria, artigianato, commercio, turismo e servizi;

• Incentivi all’attività di promozione e commercializzazione dell’offerta turistica..

268

Page 270: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

L’internazionalizzazione rappresenta una sorta di “scelta obbligata” per intercettare

“risorse addizionali per lo sviluppo locale”, ovvero tutte quelle fonti di finanza

“nazionale, internazionale e comunitaria” da associare in forma sistematica alla finanza

regionale, tra cui:

• fondi UE a gestione condivisa, in particolare il programma Interreg e quelli

dedicati allo spazio di Prossimità (derivanti dal riordino dei Programmi Meda,

Interreg e Cards);

• fondi UE a gestione decentrata, in particolare quelli previsti per la fase di

allargamento dell’UE e all’acquis comunitario dei nuovi Paesi aderenti (Progetti

Twinning);

• fondi degli organismi finanziari internazionali. Si procederà concertando

“programmi quadro di iniziativa regionale” con le principali linee finanziarie

internazionali (specie con quelle dotate di trust fund italiani per la consulenza)

che agiscono nello spazio di prossimità e nelle relazioni intra-UE (BEI, BERS),

o nei territori propri della cooperazione decentrata (banche di sviluppo

Africana, Asiatica, Interamericana).

Nella formulazione del piano finanziario su base annuale si terrà conto di quanto già è

stato programmato nell’ambito degli altri strumenti di programmazione della Regione e

delle relative fonti finanziarie esterne considerate. In tale contesto, tenuto conto dei

fabbisogni finanziari per sostenere i vari interventi progettuali, delle priorità individuate,

delle finalità assunte dal Print nonché dei tassi di partecipazione finanziaria dei fondi

attivabili, l’incidenza delle risorse finanziarie dovrà tendere al seguente obiettivo:

- Asse I 32% delle risorse finanziarie totali del Print

- Asse II 54% delle risorse finanziarie totali del Print

- Asse III 8% delle risorse finanziarie totali del Print

- Asse IV 7% delle risorse finanziarie totali del Print

Sulla base della ricognizione già effettuata per la redazione del primo Piano Attuativo

del PRINT è stato possibile predisporre un primo budget previsionale del PRINT.

L’Asse III del Print si concentra sugli interventi finalizzati all’adeguamento del sistema

della formazione regionale all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione della

Basilicata come variabile di coesione per favorire lo sviluppo economico, culturale e

269

Page 271: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

sociale del territorio. L’obiettivo generale dell’Asse III è costituito dalla definizione di

percorsi formativi diretti a favorire l’internazionalizzazione delle persone, delle imprese

e della Pubblica Amministrazione, contribuendo in tal modo allo sviluppo economico,

sociale e culturale della regione stessa. La partecipazione attiva di un territorio, ad un

contesto globale dinamico ed in continuo mutamento, è fortemente legata alla

disponibilità di risorse umane competenti e qualificate, che diventino così un vero e

proprio volano di crescita e di sviluppo economico e sociale per il territorio dove

operano.

L’Asse III prevede i seguenti obiettivi specifici:

• promuovere la formazione di professionalità specifiche per i settori economici e

gli enti, istituzionali e di rappresentanza, della regione;

• consentire a giovani disoccupati e inoccupati di cogliere le opportunità di

formazione e lavoro offerte dal Programma Regionale per

l’Internazionalizzazione;

• rafforzare il sistema delle piccole e medie imprese e favorire la creazione di

nuove, specie nel settore dei servizi reali per l’internazionalizzazione,

concentrando gli interventi di formazione sullo sviluppo di competenze

specifiche;

• sviluppare metodi e tecniche, organizzative, gestionali e imprenditoriali per

sostenere i processi finalizzati all’internazionalizzazione delle PMI;

• accrescere le competenze specialistiche del personale pubblico regionale e sub-

regionale e operante in strutture pubbliche deputate alla gestione di settori di

particolare rilevanza regionale nell’esercizio di compiti connessi all’attuazione

delle misure previste dal POR Basilicata 2000-2006, dal PRINT e dal Basint,

dirette a favorire l’internazionalizzazione;

creare in Basilicata, un gruppo trasversale di dirigenti e funzionari delle Pubbliche

Amministrazioni locali in grado di gestire processi negoziali, sia all’interno del proprio

sistema, sia con le altre Regioni del Mezzogiorno, sia - infine - verso realtà

internazionali e comunitarie, per potenziare le iniziative di internazionalizzazione di

livello regionale e di livello multiregionale. Sarà fondamentale nel corso del periodo di

270

Page 272: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

attuazione del Print misurare l’aumento, sia in valore assoluto che in termini

percentuali, della conoscenza delle lingue straniere da parte di tutti i cittadini lucani.

Allo stesso tempo, saranno misurati il numero di progetti formativi attivati sui processi

di internazionalizzazione, come dei partecipanti a tali progetti formativi e quanti di

questi ha usufruito di tale formazione per trovare occupazione o per migliorare il suo

apporto professionale al lavoro svolto. Attraverso le linee di intervento previste

nell’Asse III, si prevede di realizzare:

• master, corsi di alta specializzazione, titoli internazionali post-

laurea, progetti di formazione superiore, anche

individualizzata, brevi e fortemente raccordati alla domanda di

lavoro volti a formare giovani export manager ed esperti di

internazionalizzazione da inserire in imprese, enti pubblici,

organizzazioni e società di consulenza con un forte

orientamento all’internazionalizzazione;

• iniziative di work-experience in ambito locale, regionale ed

extraregionale;

• borse di formazione individuali brevi, formazione liberi

professionisti, interventi di formazione specialistica per lo

sviluppo dell’impresa, corsi di alta formazione per rafforzare la

competitività internazionale delle Pmi lucane e favorire la

creazione di nuove, specialmente nel settore dei servizi;

• interventi di formazione individuale brevi, interventi di

formazione brevi aziendali, borse di formazione individuali,

interventi di formazione a distanza diretti a migliorare le

competenze tecniche, organizzative, gestionali e

imprenditoriali per sostenere i processi finalizzati

all’internazionalizzazione delle Pmi lucane;

• progetti di adeguamento delle competenze del personale

pubblico volti ad accrescere il loro know how relativo

all’analisi, alla programmazione ed alla gestione di interventi in

tema d’internazionalizzazione;

271

Page 273: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• sensibilizzazione dei dirigenti, corsi brevi per funzionari e

dirigenti, corsi professionalizzanti per funzionari e dirigenti,

proficiency stage per dirigenti e funzionari pubblici.

272

Page 274: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Budget Previsionale del PRINT

RISORSE 2004-2006 (in migliaia di euro)

REGIONE NAZIONALE TIPO TITOLO

POR Altro (2) Totale PON (3) Altro (4) Totale CE (5) Pubblico Privato Totale

Misura

1.1

Partecipazione della Regione a programmi di cooperazione e

partenariato internazionale700,00 412,79 1.112,79 - 1206,30 1206,30 1497,95 3817,04 174,60 3.991,64

Misura

1.2Cooperazione con i lucani all'estero - 2.330,00 2.330,00 766,67 - 766,67 700,00 3.796,67 - 3.796,67

Misura

1.3Promozione internazionale della Regione Basilicata 3.210,00 690,00 3.900,00 - 3.900,00 150,00 4.050,00

Asse I L’internazionalizzione del sistema istituzionale regionale 3.910,00 3.432,79 7.342,79 766,67 1.206,30 1.972,97 2.197,95 11.513,71 324,60 11.838,31

Misura

2.1

Sviluppo dei servizi per l’internazionalizzazione dei settori

economici locali666,67 2.065,80 2.732,47 2.732,47 666,67 3.399,14

Misura

2.2

Azioni di sistema e di accompagnamento per favorire

l'internazionalizzazione delle imprese3.166,67 480,00 3.646,67 3.646,67 480,00 4.126,67

Asse II L’internazionalizzazione del sistema economico regionale 3.833,34 2.545,80 6.379,14 6.379,14 1.146,67 7.525,81

Misura

3.1

Formazione per l’internazionalizzazione a favore delle imprese e

delle persone1.000,00 1.000,00 1.000,00 1.000,00

Misura

3.2

Formazione per l'internazionalizzazione della Pubblica

Amministrazione165,00 165,00 165,00 165,00 385,00 715,00 715,00

Asse III Il sistema della formazione regionale per l’internazionalizzazione 1.165,00 1.165,00 165,00 165,00 385,00 1.715,00 1.715,00

273

Page 275: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Misura

4.1Organizzazione regionale per l’internazionalizzazione 816,67 70,00 886,67 150,00 150,00 - 1.036,67 - 1.036,67

Misura

4.2Gestione e sorveglianza del PRINT 2004 - 2006 270,00 115,00 385,00 1.059,21 1.059,21 1.144,21 1.144,21

Asse IV L'attuazione della politica di internazionalizzazione 1.086,67 185,00 1.271,67 1.059,21 150,00 1.209,21 2.480,88 - 2.480,88

Totale PRINT 2004 - 2006 9.995,01 6.163,59 16.158,60 1.990,88 1.356,30 3.347,18 2.582,95 22.088,73 1.141,27 23.560,00

(1) POR = Risorse già programmate nel BASINT

(2) ALTRO = Risorse già programmate nel bilancio regionale

(3) PON = Assistenza tecnica erogata alla Regione Basilicata che incide a vario titolo sull'internazionalizzazione

(4) ALTRO = Risorse nazionali impegnate dalle Amministrazioni centrali

(5) CE = Risorse comunitarie impegnate dalla Commissione Europea.

274

Page 276: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Documento Strategico Regionale

Il Documento Strategico Regionale (DSR) costituisce il primo passo verso la

definizione della nuova programmazione regionale per il periodo 2007-2013 e si pone

sia come riferimento di base per la definizione del nuovo Programma Operativo

Regionale, sia come schema per la revisione del Programma Regionale di Sviluppo

della nuova legislatura, ai sensi dell’art. 4 della Legge Regionale n. 30 del 1997. Il DSR

è inoltre inserito in un percorso che porterà alla redazione entro giungo 2006 del Quadro

Strategico Nazionale (QSN) così come previsto dalle “Linee guida per la

predisposizione del QSN per la politica di coesione 2007-2013”, approvate dall’Intesa

Governo Regioni ed Enti Locali nella Conferenza unificata del 3 febbraio 2005. Sulla

base di questo percorso è attualmente in corso di avanzata definizione il Documento

Strategico del Mezzogiorno (DSM) ad opera delle Regioni rientranti nelle Aree

Sottoutilizzate e del Dipartimento Politiche per lo Sviluppo del Ministero

dell’Economia e delle Finanze. Il DSM, che si sta attualmente predisponendo

contestualmente ai singoli DSR delle regioni meridionali, traccia il quadro delle

politiche e degli obiettivi multiregionali volti ad individuare in scala adeguata gli

interventi strategici delle Regioni del Sud Italia favorendo principi di concertazione ed

integrazione delle risorse. Per tale motivo l’approvazione del DSR di Basilicata si pone

in linea sia con la strategia nazionale che con quella propria delle Regioni del Sud. La

strategia di sviluppo attivata dalla Regione Basilicata nel periodo 2000-2006 si sia

avvalsa di un impianto programmatorio unitario: il Piano Regionale di Sviluppo è stato,

infatti, attuato attraverso istituti (Documento Annuale di Programmazione Economica e

Finanziaria, Intese Istituzionali di Programma, Accordi di Programma, ecc.) e strumenti

(Programma Operativo Regionale, Accordi di Programma Quadro, atti di

programmazione negoziata e settoriale, ecc.) programmatici diversi. Il PRS ha posto

come primo obiettivo strategico da perseguire nell’attuale ciclo di programmazione il

superamento della condizione di perifericità della Basilicata nel contesto nazionale ed

internazionale. Siffatto obiettivo è stato, almeno in parte, conseguito attraverso

l’attivazione di progetti mirati di cooperazione internazionale e la proposizione sugli

scenari sovraregionali di una riconoscibile identità regionale. In questi ultimi anni,

infatti, si è proceduto a:

275

Page 277: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• innalzare le competenze interne all’Amministrazione regionale in materia di

cooperazione internazionale attraverso percorsi formativi mirati nonché la

costituzione di specifiche unità operative dedicate, sia dipartimentali (in tema di

‘Lucani all’estero’ e di ‘Twinning’ nei Paesi di nuova adesione all’Unione

Europea) che interdipartimentali (Gruppi di lavoro sul programma d’iniziativa

comunitaria ‘Interreg III’ e di coordinamento di tutte le iniziative regionali in

argomento);

• costituire, di concerto con il Ministero delle Attività Produttive e del Ministero

degli Affari Esteri, strutture specializzate di supporto ai processi di

internazionalizzazione delle imprese lucane e dei sistemi produttivi locali, quali

il Presidio e lo Sportello Regionali per l’Internazionalizzazione;

• partecipare, con esiti più che positivi, a diversi bandi su programmi nazionali e

comunitari di scambio e cooperazione istituzionale, che hanno consentito la

costruzione ed il rafforzamento di reti partenariali con Paesi dell’Est Europa e

dei Balcani e progressivamente anche con i Paesi della sponda sud del

Mediterraneo nonché la proiezione della Basilicata a livello internazionale per il

suo know-how nella gestione di programmi complessi;

• dotare l’Ente Regione di strumenti programmatici di carattere sia generale come

il Programma Regionale per l’Internazionalizzazione (PRINT) che operativo

Progetto Integrato Settoriale per l’Internazionalizzazione (Basint, a valere sul

POR Basilicata 2000-2006);

• definire un’azione unitaria ed integrata per la promozione dell’immagine della

Basilicata sui mercati extraregionali – confluita in una proposta di bando sul

Global Design - al fine di renderla conosciuta e riconoscibile da parte degli

operatori (istituzionali, economici, culturali, ecc.) internazionali.

La riorganizzazione dell’apparato amministrativo-burocratico regionale, seguito

all’insediamento del nuovo Esecutivo, ha introdotto con la istituzione di un apposito

ufficio presso il Dipartimento Presidenza della Giunta (cui fa da pendant una analoga

struttura in materia di internazionalizzazione economica presso il Dipartimento Attività

Produttive) un elemento di razionalizzazione nei processi di strutturazione delle

funzioni in materia di internazionalizzazione. La disponibilità di un centro unitario di

276

Page 278: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

imputazione delle politiche regionali, nonché di strutture dipartimentali ed organismi

interdipartimentali sperimentati, in tema di internazionalizzazione, l’esperienza

maturata da parte dei propri funzionari nell’attivazione di partenariati internazionali,

l’entrata a regime di unità operative dedicate ad erogare servizi ed attività di supporto

per i processi d’internazionalizzazione di imprese e sistemi produttivi, l’attivazione

degli strumenti programmatici approvati, l’implementazione del bando sul Global

Design, sono tutti fattori che pongono la Basilicata in una condizione più che favorevole

per attivare con successo l’Obiettivo 3 ‘Cooperazione territoriale’ del prossimo ciclo di

programmazione. In tale contesto bisogna puntare l’attenzione su come nonostante tutto

esista una marcata continuità tra la strategia del periodo di programmazione in corso e le

opzioni di fondo che la Regione Basilicata intende confermare nei nuovi scenari

programmatici in via di definizione, sia a causa della persistente validità di alcuni

obiettivi che sono stati solo parzialmente raggiunti sia per la scelta di proseguire

nell’implementazione di alcuni assi prioritari estendendo le previsioni originariamente

formulate al nuovo ciclo di programmazione. I filoni di più marcata continuità rispetto

alla strategia in atto sono:

• apertura del territorio regionale tramite l’internazionalizzazione ed il

collegamento alle reti infrastrutturali nazionali ed internazionali;

• sviluppo della società della conoscenza;

• governance e coesione interna;

• utilizzo delle risorse naturali in modo sostenibile;

• utilizzo delle risorse culturali ed ambientali come fattori di sviluppo.

Le nuove priorità sono dettate dalla situazione congiunturale particolarmente negativa e

sonoarticolate sulle linee principali della strategia di Lisbona. In particolare, come

emerge dalla relazione programmatica del Presidente in occasione dell’insediamento del

nuovo Esecutivo regionale, sono previste alcune nuove azioni per:

• stabilire un patto con i giovani al fine di evitare l’acuirsi della crisi demografica

ed offrire inedite opportunità alle nuove generazioni in Basilicata favorendo una

migliore prospettiva di vita ed una più alta qualità dell’ambiente sociale e

cultuale;

277

Page 279: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• sviluppare gli interventi nel settore della ricerca e dell’innovazione tecnologica a

• servizio del tessuto produttivo e del territorio;

• incrementare la qualità territoriale con interventi non di semplice difesa passiva

dell’ambiente e delle risorse territoriali ma sviluppando interventi innovativi di

valorizzazione e di uso a fini produttivi del patrimonio ambientale, storico ed

umano della regione anche estendendo le certificazioni ambientali e l’impiego di

tecnologie bio-compatibili;

• porre mano ad una revisione e ad una qualificazione ed ottimizzazione del

sistema del welfare regionale attraverso una rivisitazione delle politiche della

salute, della sicurezza e della solidarietà sociale.

L’insieme di tali ambiziose politiche impatta in uno scenario di riduzione delle risorse

finanziarie destinate allo sviluppo regionale: nel periodo 2007-2013 la Basilicata entrerà

nel gruppo delle regioni europee in Phasing out ‘statistico’ e accederà in maniera ridotta

ai finanziamenti previsti dall’Obiettivo Convergenza. Per questo motivo occorre

concentrare risorse ed interventi su pochi e rilevanti obiettivi a partire da quelli indicati

nella strategia di Lisbona (e recepiti, a livello nazionale, nel programma ‘PICO’):

innovazione ed economia della conoscenza, ambiente e sviluppo sostenibile,

occupazione formazione del capitale umano, accessibilità ai servizi di trasporto ed alle

tecnologie dell’informazione ed alle comunicazioni, inclusione sociale, politiche di

solidarietà e coesione come strumento di equilibrio sociale e territoriale. Nel prossimo

periodo di programmazione il macro obiettivo dovrà dunque essere quello di collegare

stabilmente la Basilicata ad un’area caratterizzata da uno sviluppo più intensivo

proponendo questo territorio regionale come prolungamento della direttrice di sviluppo

adriatica e facendo compiere al sistema socio-economico regionale un salto, non solo

quantitativo ma anche qualitativo. Pertanto, la strategia di apertura verso l’esterno della

Basilicata mira ad attenuare le criticità, evidenziate dall’analisi

dell’internazionalizzazione della regione svolta nel PRINT (Programma Regionale per

l’INTernazionalizzazione), attraverso il perseguimento dei seguenti obiettivi generali:

• promuovere un’immagine globale, unitaria ed immediatamente

identificabile della Regione Basilicata, esaltando l’eccellenza della

regione e la qualità della vita;

278

Page 280: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• predisporre un piano di marketing strategico internazionale della

Basilicata che sia in grado di valorizzare e promuovere adeguatamente le

diverse ricchezze che compongono il suo territorio (patrimonio culturale,

ambiente, prodotti tipici di qualità, cucina tradizionale, artigianato

artistico, qualità della vita, ecc);

• favorire la cooperazione territoriale, la costituzione di reti e scambi di

esperienze con partners esteri su temi d’interesse comune (sviluppo

economico e delle PMI - università, ricerca e sviluppo tecnologico -

turismo - ambiente e sviluppo sostenibile - reti di informazione e

comunicazione - acqua, gestione dell’inquinamento e delle risorse

energetiche - salute -cultura - istruzione e formazione, ecc);

• potenziare la cooperazione con i lucani emigrati all’estero al fine di

favorire lo sviluppo locale attraverso il rientro di cervelli, lo scambio di

best practices, la creazione di reti, la promozione integrata del territorio

(eno-gastronomia, turismo, prodotti di qualità, beni culturali, ecc);

• favorire il processo di internazionalizzazione delle aziende lucane

aiutandole a definire una strategia (di marketing, commercializzazione,

riorganizzazione interna, innovazione tecnologica, gestione della

logistica) che consenta di consolidare e incrementare, le attuali quote di

mercato sugli scenari internazionali, di sfruttare al meglio le opportunità

offerte dai paesi emergenti e di diversificare in settori più competitivi;

• favorire lo sviluppo di azioni di supporto e promozione, da parte degli

enti pubblici territoriali, delle associazioni di imprese e dei distretti

industriali volte ad elaborare strategie d’internazionalizzazione attraverso

strumenti operativi e servizi avanzati che consentano una migliore

conoscenza dei mercati, dei settori con maggiori opportunità per le

imprese locali e le relazioni con le università ed i centri di ricerca

internazionali al fine di favorire lo sviluppo tecnologico;

• favorire il processo di aggregazione dell’offerta e dei servizi avanzati

comuni (promozione, marketing, logistica, ecc) e l’utilizzo delle

tecnologie dell’informazione e della comunicazione da parte delle PMI

279

Page 281: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

della Basilicata che operano nei settori che hanno maggiori potenzialità

di sviluppo nei mercati internazionali;

• creare e promuovere a livello internazionale un fondo regionale di

venture capital (in parte alimentato con le risorse delle royalties del

petrolio “oil for brain drain”) volto a favorire lo sviluppo di imprese ad

alto contenuto tecnologico per attrarre ricercatori, progetti ed idee da

realizzare sul territorio regionale, possibilmente valorizzando i centri ed i

poli di eccellenza della ricerca presenti sul territorio;

• adeguare il sistema dell’istruzione, della formazione e della ricerca

regionale all’obiettivo strategico dell’internazionalizzazione della

Basilicata come variabile di rottura per favorire il suo sviluppo

economico, tecnologico, culturale e sociale e per promuovere in maniera

integrata il suo territorio (turismo, patrimonio culturale, imprese,

ambiente, qualità della vita, ecc), formando e attraendo i migliori talenti

ed evitando il brain drain (formando capitale umano che emigra in luoghi

capaci di attirare cervelli);

• favorire sinergie fra le risorse finanziarie dei fondi strutturali dedicate

all’istruzione, alla formazione ed alla ricerca e sviluppo tecnologico con

quelle nazionali e comunitarie (es: 6° e 7° programma quadro CE) al fine

di potenziare:

• la qualificazione e la mobilità internazionale degli studenti, degli

insegnanti, dei ricercatori, dei professori;

• la cooperazione internazionale fra università, centri di ricerca e imprese;

- la promozione di reti fra il sistema delle imprese e quello della ricerca;

• migliorare la qualità e le competenze professionali degli attori locali

(persone, imprese e pubblica amministrazione) coinvolti nei processi

d’internazionalizzazione e di promozione integrata del territorio

attraverso adeguati percorsi formativi che consentano l’acquisizione di

strumenti conoscitivi e metodologici per progettare e realizzare attività

280

Page 282: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

finalizzate a migliorare la performance del sistema regione sulla scena

mondiale;

• costruire un modello innovativo di organizzazione regionale

particolarmente orientato all’internazionalizzazione al fine di accrescere

le potenzialità di crescita della regione verso l’esterno;

• mettere a valore gli strumenti operativi già avviati (dal Presidio allo

Sportello regioni per l’internazionalizzazione) ed implementarne dei

nuovi (quali l’Osservatorio dei Lucani all’estero).

La strategia di apertura verso l’esterno troverà compimento anche su scala

interregionale, attraverso lo sviluppo di accordi di cooperazione e scambio con altre

regioni italiane, considerato che la dimensione interregionale risulta maggiormente

efficace per valorizzare le risorse comuni e per governare i fattori della competitività

vasta che caratterizzano il processo di integrazione europea e considerata la crescente

importanza che la cooperazione interregionale e transfrontaliera assumerà nella nuova

programmazione comunitaria e nazionale. La Regione Basilicata, per le attività già

messe in campo, si trova nella giusta posizione per approcciare nel migliore dei modi

l’Obiettivo 3 ‘Cooperazione territoriale’ del prossimo ciclo di programmazione

comunitaria dando adeguato rilievo alle iniziative per l’internazionalizzazione anche nei

singoli programmi operativi monofondo, mirando a conservare una unitarietà di fondo

alla politica regionale in materia. Per quanto concerne, poi, la dotazione di capitale

umano qualificato e l’elevato grado di scolarizzazione delle nuove leve giovanili, la

Basilicata presenta dati complessivamente buoni ed è fondamentale che questo

importante patrimonio diventi un asset su cui far leva per innalzare la competitività

regionale, capace di catalizzare e promuovere nuove conoscenze ed innovazioni e

migliorare il benessere socio-economico della collettività, e che per contro non vada

disperso a vantaggio di regioni capaci di esercitare una maggiore forza di attrazione, a

causa di un rilevante fenomeno di fuga dei cervelli che comincia già con la migrazione

studentesca. Al fine di non disperdere e svilire tale importante patrimonio e anzi reggere

il confronto con le più evolute realtà europee, diventa strategico investire :

• nei settori della scuola e dell’Università, della formazione, della cultura e

dei saperi, nella consapevolezza che un innalzamento della loro qualità

281

Page 283: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

ed un più efficace raccordo tra i sistemi stessi ed i territori rappresenti un

presupposto fondamentale per mutamenti virtuosi;

• nella valorizzazione delle risorse umane in chiave occupazionale, quale

politica strettamente raccordata alle politiche per lo sviluppo;

• nella società dell’informazione, per innalzare la competitività del sistema

regionale e per conseguire i vantaggi comparati acquisiti in forza del

programma Basitel;

• nella ricerca e nell’innovazione.

Particolare enfasi viene posta sui giovani, quali principali leve di valorizzazione delle

vocazioni dei territori, con cui si intende stipulare un Patto volto a esaltarne i talenti e lo

spirito di iniziativa, ad offrire loro una rete di servizi ed opportunità per accedere in

misura più equa alle chances di costruzione di percorsi lavorativi e familiari più stabili,

nonché a svilupparne e metterne a valore le energie creative attraverso la valorizzazione

di spazi da restituire alla migliore fruibilità mediante innovative formule gestionali

pubblico-private. Al fine di invertire la tendenza all’esodo delle migliori intelligenze,

con un vero e proprio fenomeno di rifiuto del lavoro offerto localmente da parte dei

giovani lucani più qualificati, evidente spia di untotale scollamento fra domanda ed

offerta di lavoro qualificato, che impedisce ai giovani laureati lucani di reperire, in loco,

un impiego all’altezza del titolo di studio posseduto. Un distacco dimostrato anche dai

dati del sistema informativo Excelsior di fonte Unioncamere-Ministero del Lavoro: da

tale fonte statistica, risulta che le assunzioni di laureati previste dalle imprese lucane per

il 2005 rappresentano appena il 2,2% del totale delle assunzioni, un dato del tutto

marginale, anch’esse confrontato con la corrispondente media nazionale (8,8%). In

stretto raccordo con l’agenda di Lisbona, si intende sollecitare i fattori di eccellenza

nella valorizzazione delle risorse umane. In tale contesto, si collocano:

• un programma di spin-off per la ricerca applicata, basato su borse di

ricerca finalizzate anche al raggiungimento di brevetti di produzioni

vendibili, volti da un lato a rafforzare i legami e le interazioni tra

università, territorio e imprese e dall’altro ad offrire concrete opportunità

occupazionali o imprenditoriali ai laureati e ricercatori lucani;

282

Page 284: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• un programma volto a valorizzare le enormi potenzialità di giovani

laureati e ricercatori quali agenti di innovazione e raccordo di

conoscenze tra il sistema universitario e i sistemi produttivi e territoriali,

promuovendo ad esempio assegni di ricerca per laureati che presentino

progetti di specializzazione raccordati allo sviluppo tecnologico delle

imprese locali in collaborazione con università ed imprese;

• la sperimentazione di selezione di risorse di eccellenza per immettere nel

sistema pubblico allargato le professionalità avanzate di cui esso è

carente;

• l’introduzione di nuovi schemi agevolativi per attirare i cervelli migrati

all’estero presso le aziende lucane;

• un progetto-pilota rivolto ai giovani lucani che volessero avviare una

iniziativa imprenditoriale in settori caratterizzati da elevato valore

aggiunto ed alta crescita sui mercati internazionali, fondata, più che sulla

erogazione di incentivi finanziari, sulla assistenza tecnica

all’implementazione dell’attività e su uno stretto collegamento con le

banche finanziatrici dell’impresa nascente, al fine di orientare il credito

bancario più sulla qualità del progetto industriale che sulla dotazione di

garanzie reali, in linea con la filosofia del nuovo regolamento di Basilea

2;

• il potenziamento dell’Università degli Studi di Basilicata, al fine di

rafforzarne la capacità attrattiva in termini di risorse mobili (know-how,

prestazioni professionali rare, ecc.) e quindi ridurre la migrazione

studentesca che è una delle cause della migrazione intellettuale nonché

per creare una maggiore integrazione dell’attività di ricerca rispetto al

territorio, ponendo la stessa a servizio dello sviluppo e delle attività

insediate;

• si avvieranno i progetti per la realizzazione di due poli della conoscenza

e dell’alta formazione, strettamente integrati con due fra le maggiori

realtà produttive della regione, ovvero il polo della formazione di

eccellenza di Melfi, collegato alla Fiat, e quello legato alla Fondazione

283

Page 285: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Mattei, alimentato da fondi pubblici e privati e sostenuto, sul versante

della formazione imprenditoriale, dalla partecipazione dell’ENI.

La Basilicata, come si evince da quanto sopra menzionato, e dalle prime valutazioni di

questo periodo di programmazione, si presenta come una Regione che può contare in

termini di risultati di risorse comunitarie con l’approvazione di numerosi progetti, ma

soprattutto in termini di crescita di capacità di avviare e gestire progetti di cooperazione,

collaborazione e creazioni di rapporti stabili con altre regioni europee e non, risultati

ottimi e strategici, considerando l’allargamento a Est dell’unione europea e della

necessità di bilanciare il grande peso economico del Nord Europa con lo sviluppo

dell’area Mediterranea.

9.14 Istituzione del Tavolo di concertazione permanente sulla strategia di promozione esterna della Regione Basilicata

Il 06/03/2006 con delibera n. 272 la Giunta Regionale ha istituito un tavolo di

concertazione permanente, nell’ambito delle attività curate dall’Ufficio

Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine presso il Dipartimento della

Presidenza della Giunta, sulla strategia di promozione esterna della Regione Basilicata.

L’Ente Regione Basilicata intende valorizzare la cultura, la storia, le tradizioni,

l’ambiente, il turismo ed i prodotti tipici regionali attraverso iniziative ed eventi da

organizzare in ambito regionale, nazionale ed internazionale. In tale ottica il Tavolo si

presenta come uno strumento di concertazione e coordinamento interistituzionale tale da

poter definire tutte le attività di internazionalizzazione e promozione dell’immagine

della Regione Basilicata. In tal senso esso espleterà le sue funzioni attraverso un

Regolamento che meglio definisca gli obiettivi e i criteri per attuare i programmi relativi

alla promozione della Basilicata. Per far sì che questo possa realizzarsi la Regione

Basilicata ha bisogno di una forte strategia di marketing territoriale e di comunicazione

già supportata dalle comunità dei Lucani all’estero, quali ambasciatori della Basilicata

rappresentanti un’occasione proficua per promuovere la cultura e l’identità della nostra

terra. Il Tavolo di concertazione permanente sulla strategia di promozione esterna della

Regione Basilicata deve così coordinare le attività per la promozione della Regione

all’estero, e, promuovere l’integrazione della Regione nelle relazioni internazionali. Il

284

Page 286: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Tavolo di concertazione permanente sulla strategia di promozione esterna della Regione

Basilicata è così composto:

• Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza della Giunta (con funzioni di

presidente);

• Dirigente Ufficio Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine del

Dipartimento Presidenza della Giunta;

• Dirigente Ufficio Turismo, Terziario e Promozione Integrata del dipartimento

Attività Produttive, Politiche dell’Impresa e Innovazione tecnologica;

• Dirigente Ufficio Internazionalizzazione, Ricerca Scientifica e Innovazione

Tecnologica del Dipartimento Attività Produttive, Politiche dell’Impresa e

Innovazione tecnologica, anche in qualità di coordinatore dello sportello

regionale dell’internazionalizzazione;

• Dirigente Ufficio qualità e Servizi del dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale

ed Economia Montana;

• Dirigente ufficio Cultura del Dipartimento Formazione, Lavoro, Cultura e Sport;

• Dirigente Ufficio Cooperazione EuroMediterranea del Dipartimento

Formazione, Lavoro, Cultura e Sport;

• Amministratore Unico A.P.T.

• Amministratore Unico A.L.S.I.A.;

• Presidente Commissione Lucani nel Mondo;

• Componente Nucleo di Valutazione e Verifica Investimenti Pubblici.

Si pone come di raggiungere i seguenti obiettivi:

• proporre alla Giunta regionale un piano di promozione esterna della Basilicata:

• raccordare le attività verso specifiche aree geografiche esterne sostenendo

specifici settori regionali, e, valorizzare le sinergie sia con le attività di

promozione dia programmate dalla Regione che con le azioni di promozione

messe in atto a livello nazionale dal Ministero Affari Esteri o dal Ministero

Attività Produttive, che a livello interregionale e subregionale;

285

Page 287: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

• elaborare un rapporto di monitoraggio annuale di tutte le attività programmate,

al fine di verificare l’opprtunità o meno di proseguire nella realizzazione di

specifiche attività.

Il Tavolo di concertazione permanente sulla strategia di promozione esterna della

Regione Basilicata è attestato presso l’Ufficio Internazionalizzazione e Promozione

dell’Immagine che ne garantirà il coordinamento in collaborazione con gli altri

Dipartimenti regionali coinvolti.

9.15 I progetti Twinning in Basilicata: 2002-2006

Nell’ambito delle attività curate dall’Ufficio Internazionalizzazione e Promozione

dell’Immagine istituito presso il Dipartimento della Presidenza della Giunta della

regione Basilicata vi sono i Progetti Twinning. Con il termine Twinning si intende far

riferimento a programmi di gemellaggio amministrativo con lo scopo di rafforzare le

strutture dell’amministrazione pubblica dei Paesi di nuova adesione all’UE o che

rientrano nell’area mediterranea e balcanica per la corretta e efficace gestione dei Fondi

Strutturali Comunitari e per un’efficace interazione con le istituzioni europee e gli altri

stati membri. I gemellaggi amministrativi si sviluppano mediante dei progetti che alla

loro base, per una esatta attuazione, prevedono il trasferimento e la missione , per breve

periodi, di pubblici funzionari ed esperti in amministrazione pubblica dei Paesi membri,

presso le P.A. dei Paesi beneficiari, per assisterli nel processo di stabilizzazione

democratica e di associazione con l’U.E., in special modo per ciò che attiene

l’introduzione di buone prassi nelle loro amministrazioni, nella realizzazione delle

politiche pubbliche e nel processo di riforma amministrativa. La Regione Basilicata ,

negli ultimi anni ha dimostrato di essere una realtà in continua evoluzione e pronta a

recepire ogni forma di risorsa addizionale attraverso una efficiente gestione delle risorse

comunitarie. Da ciò emerge come sia stato naturale ,per la Regione, utilizzare in modo

perfetto e efficiente lo strumento Twinning per estendere la propria rete di relazioni

interistituzionali al fine di consolidare nel contesto europeo il proprio sistema , acclarato

e sperimentato di ottimo utilizzo dei Fondi europei , in considerazione anche della

premialità assegnata alla Basilicata da parte della Commissione Europea per aver speso

tutte le risorse finanziarie assegnate. Il rafforzamento dei legami istituzionali come

286

Page 288: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

risultato della cooperazione amministrativa tra i diversi paesi, ovvero lo sviluppo di una

specie di struttura diplomatica alternativa basata sul concreto aiuto che può essere

fornito direttamente da funzionari di uno Stato membro a funzionari di uno Stato in via

di adesione, è visibile nella sua concreta attuazione dal punto di vista dei risultati

ottenuti in relazione ai progetti finiti e quelli in via di definizione nello schema

seguente.

287

Page 289: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

I Twinning realizzati dalla Regione Basilicata

Paese Rif. Progetto Titolo

Data

inizio Data conclusione Importo in € stato

Ungheria HU/ 0008-01

Regional Preparatory Programme for the Implementation of Structural Funds Regulatation ott-01 giu-03 4.000.000 chiuso

Repubblica Ceca CZ 02/IB/SPP/03

Joint Regional Operational Programme and Community Support Framework Building Implementation Capacity ago-03 ott-04 1.160.000 chiuso

Polonia PL 03/IB/-OT-03

Implementation of the Integrated Regional Operational Programme on Central and Regional Level giu-04 mag-06 2.000.000 chiuso

Bulgaria (I) BG 03/IB-SPP02

Preparing MRDPW's Central and Regional Structures for Managing Future ERDF-type Programs and Projects feb-05 nov-06 1.900.000 chiuso

Romania RO 03 IB SPP 08

Institution Building to Strengthenthe Coordination Function for ESC Polycy Design and Implementation at Regional Level nov-04 Mag-06 598.000 chiuso

288

Page 290: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Bulgaria (II) BG 04/IB/EN/05

Strengthening the capacity of Ministry of Environment and Water to manage Operational Programme Environment under EU Structural and Cohesion Funds gen-06 gen-07 600.000 in corso

Marocco MA 04/AA/EN03

Appui au Ministère da l’Aménagement du Territoire, de l’Eau e de l’Environnement (MATEE) pour une gestion intégrée de l’environnement, une harmonisation de la législation environnementale nationale et un rapprochement progressif avec celle de l’UE gen-06 lug-07 700.000 in corso

289

Page 291: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Dall’esame dello schema emerge in modo evidente in termini di rapporto fra progetti

conclusi e non i risultati ottenuti dalla Basilicata nel settore dei gemellaggi

amministrativi intesi come lo strumento ottimale per favorire la cooperazione

amministrativa tra paesi interessati a sviluppare partnership di lunga durata, nell’ottica

di potenziamento e crescita della politica regionale in ambito internazionale. La Regione

Basilicata sulla scia, pertanto, degli obiettivi raggiunti, si è prefissa come scopo quello

di,trasferire, nel futuro attraverso gli ottimi rapporti istituiti con il Paesi che sono stati

interessati dai Twinning, tutta l’esperienza acquisita e le realtà concrete create nel

nostro territorio al fine di poter meglio promuovere l’efficienza della nostra regione

all’estero.

9.16 Istituzione dell’Osservatorio Regionale per gli Italiani all’Estero

L’Osservatorio Regionale per gli Italiani all’Estero è stato approvato con D.G.R. n. 158

del 14/02/2006. E’ attestato presso la Presidenza della Giunta - Ufficio

Internazionalizzazione e Promozione dell’Immagine ed ha come compito quello di

fornire un supporto metodologico per la connessione e partnership tra i territori italiani e

quelli di emigrazione nei settori del lavoro, della formazione dell’impresa, oltre che la

creazione di reti per migliorare l’efficacia delle politiche e degli strumenti di sviluppo

regionale. Opera di concerto con l’Osservatorio centrale di Itenets diffondendo le

informazioni legate al progetto riguardanti le tematiche del lavoro e della formazione.

L’Osservatorio svolge una costante attività di scoouting in Italia e all’estero di

informazioni su finanziamenti, istituzioni, best-practices, idee progetto negli scenari

esteri di riferimento e, fornisce informazioni sulle Regioni dell’Obiettivo 1 e sulle

comunità di italiani/lucani residenti all’estero in relazione allo scenario socio-

economico regionle. Per dare compiuta attuazione alle politiche di

internazionalizzazione dell’economia e della cultura delle Regioni Ob. 1 è stato

ufficializzato il GAR Basilicata già istituito nelle annualità 2000-2005. All’interno del

GAR operano rappresentanti di enti e uffici territoriali regionali.Il Gruppo di Azione

regionale consente un’azione integrata con lo staff operativo dell’osservatorio, fungendo

da raccordo consultivo con il MAE e favorendo il coordinamento con l’Autorità di

Gestione del POR Basilicata. L’Osservatorio segue l’evolversi di due progetti Pilota:

290

Page 292: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Prodotti tipici lucani nel mondo e Prodotti tipici lucani senza confine.

Prodotti tipici lucani nel mondo

Prodotti tipici lucani senza confini

TITOLO DEL PROGETTO FINANZIATO

“Prodotti lucani nel mondo”SINTESI PROGETTUALE

Il progetto “Prodotti Lucani nel Mondo” nasce per creare dei rapporti di parternariato stabili, con i Lucani all’estero, in particolare le comunità Lucane presenti a Toronto e i lucani della Basilicata, e vuole garantire attraverso uno scambio culturale/formativo, la crescita economica della Regione Basilicata e il conseguente aumento dell’occupazione i settori economici di riferimento sono:

• L’Agroalimentare;• Artigianato Artistico;• Turismo.

OBBIETTIVIPromuovere la valorizzazione sociale, culturale ed economica della lucanità e della tipicità lucana come risorsa, tra i Lucani residenti in Canada e gli imprenditori e la società Lucana.

PARTNER DEL PROGETTOo Regione Basilicata;o Provincia di Matera;o Dipartimento Attività

Produttive;o Camera di Commercio

Italiana a Toronto;o Associazioni Lucane in

Canada;

FONTE DI FINANZIAMENTO

PRINT BASILICATA misura IV. 20;

291

Page 293: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Il progetto “Prodotti Tipici Lucani Senza Confini” si muove in linea con le politiche

della Regione Basilicata in materia di emigrazione e sviluppo di partenariato, ponendo

come obiettivo quello di favorire ed incrementare lo sviluppo del territorio lucano

tramite un’azione volta alla promozione ed all’export del prodotto Basilicata di alta

qualità legato al territorio, ipotizzando un funzionamento delle comunità italiane come

piattaforma per favorire scambi economici e culturali con l’estero. Il Dott. Marcelo

Roich, membro della numerosa Comunità Argentina iscritta ad ITENETs, responsabile

di CIAR Consultora Italo Argentina, studio di consulenza Internazionale specializzato

in relazioni economiche, commerciali e culturali tra Italia e Repubblica Argentina, ha

inviato all’Osservatorio lucano, tramite il Club PYME, di cui è coordinatore, l’idea

progettuale di Prodotti Tipici Lucani Senza Confini. Tale proposta tende ad agevolare la

promozione e l’esportazione di prodotti tipici delle aziende lucane sul mercato estero, in

primo luogo in Argentina, e ad individuare i partner commerciali più adatti alla vendita,

distribuzione e/o rappresentanza. La ricerca sarà indirizzata al nucleo di mercato che

maggiormente richiede e consuma prodotti definiti in loco “Gourmet”, cioè prodotti

alimentari di nicchia per i quali si è disposti a pagare un surplus di prezzo per le

caratteristiche qualitative offerte. Fanno parte di questo settore i ristoranti di eccellenza

che offrono pietanze internazionali, le grandi catene di hotel ed i magazzini specializzati

in prodotti di alta qualità. Altre opportunità si ricercheranno nel cosiddetto corridoio

turistico e nella importante collettività italiana presente sul territorio, quindi non solo la

comunità lucana, bensì l’indagine si allargherà e coinvolgerà l’intera comunità italiana

residente in Argentina. Il GAR e gli attori del territorio lucano che partner di ITENETs

hanno accolto entusiasticamente la proposta progettuale che oggi, con l’assistenza

tecnica dell’Osservatorio ITENETs Basilicata, è diventata un progetto operativo inserito

nel Piano di Lavoro 2006 dell’Osservatorio Lucano. Il Progetto propone la costituzione

di una rete permanente del “made in Basilicata” che funga da punto di raccordo e

servizio con lo scopo di favorire la creazione delle necessarie sinergie tra gli

imprenditori lucani residenti in Basilicata e quelli residenti in Argentina. Le azioni

previste consistono, in primo luogo, in un seminario formativo sui processi di

produzione dei Prodotti tipici legati al territorio, aiutando a costruire un’immagine più

ampia della Regione Basilicata in Argentina, in modo da accrescere la visibilità e la

riconoscibilità della Regione non solo ricorrendo alle immagini tradizionali ma anche

292

Page 294: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

presentando una immagine aggiornata e coerente con l’efficienza ed il dinamismo

proposti dai processi di internazionalizzazione. In secondo luogo, si prevede

l’elaborazione di un’analisi di mercato relativa all’area geografica menzionata, allo

scopo di ricercare nuovi sbocchi per la commercializzazione dei prodotti tipici lucani di

alta qualità certificata. I partner regionali contattati (ALSIA, le due Camere di

Commercio Regionali, l’Amministrazione Provinciale di Potenza, Assessorato

Agricoltura, Assessorato Formazione, ecc…) sono animati e profondamente convinti

della validità dell’idea, infatti il 3 Novembre si è tenuta la riunione operativa dei partner

di progetto con il team dell’Osservatorio ITENETs per approvare la stesura definitiva

del progetto, il documento relativo al piano finanziario e confermare i contributi

economici che i diversi partner metteranno a disposizione per la realizzazione del

progetto .

Il progetto prevede 5 azioni formative:

• Due seminari formativi, presso la Camera di Commercio di Potenza e di

Matera, rivolto alle aziende lucane sugli aspetti inerenti al commercio

internazionale e sulle aziende nel contesto dei processi di internazionalizzazione.

• Un seminario formativo, da organizzarsi a Buenos Aires, con un esperto

dell’ALSIA, indirizzato agli imprenditori1 esteri, sui processi di produzione dei

prodotti legati al territorio, finalizzato a costruire un’immagine più ampia della

Regione Basilicata all’estero, per accrescerne la visibilità e la riconoscibilità.

Tutto ciò per presentare una immagine aggiornata e coerente con l’efficienza ed

il dinamismo proposti dai processi di internazionalizzazione, e finalizzata a

ricercare nuovi sbocchi per la commercializzazione dei prodotti tipici lucani.

Questo seminario sarà svolto nel quadro del Work Shop che si realizzerà presso

l’Hotel l’Etoile della città di Buenos Aires.

• Un corso FAD (Formazione a Distanza) rivolto agli addetti ai lavori (staff del

proponente del progetto) finalizzato alla conoscenza dei prodotti tipici lucani,

prima di intraprendere le azioni di contatto ed indagine di mercato. Questo corso

sarà preparato dall’ALSIA e sarà gestito dagli esperti regionali ITENETs

1 ristoratori, negozianti, albergatori

293

Page 295: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

tramite la piattaforma Formazione A Distanza del sito web

http://www.itenets.org.

• Un “Taller de Cocina”, rivolto a n. 20 di cuochi eccellenti, che si terrà a Buenos

Aires, proposto e presentato da un noto cuoco lucano. Lo scopo di questo corso,

della durata di un giorno, è di far conoscere l’utilizzo e i processi di

trasformazione dei prodotti tipici lucani. Sarà svolto presso le cucine dell’hotel

L’Etoile a Buenos Aires.

• Un corso di formazione specialistica, presso l’Università degli Studi della

Basilicata, rivolto a n. 5 giovani di origine lucana residenti in Argentina,

opportunamente selezionati, allo scopo di creare la figura dell’“ambasciatore”

dei prodotti tipici lucani (Linkers). Il corso di formazione si effettuerà dopo

l’indagine svolta dal Club Pyme e prima del workshop finale previsto per Marzo

2006 Buenos Aires, per poter così avere già operative, sul territorio argentino, le

5 figure professionali formate dall’Università di Basilicata, figure professionali

che renderanno costante e stabile il legame tra i produttori dei prodotti tipici

lucani ed il mercato argentino.

Come conclusione delle attività d’indagine di mercato e dei percorsi formativi si

prevede l’organizzazione di un work shop a Buenos Aires con:

Un tavolo tecnico con la partecipazione di professionisti del commercio internazionale,

tecnici ed esperti locali, rappresentanti della Camera di Commercio Italiana a Buenos

Aires, la Camera di Commercio di Potenza e di Matera, l’ALSIA, imprenditori lucani

rappresentanti delle aziende produttrici di prodotti tipici agro-alimentari. Lo scopo

sarà analizzare gli ostacoli all’entrata e alla commercializzazione dei prodotti del

settore agro-alimentare nel mercato argentino. Come risultato finale si prevede la

stesura di un documento che funga da guida al superamento di detti ostacoli.

Un incontro d’affari: sempre nella cornice del Work Shop si prevede un incontro

d’affari, presso l’Hotel l’Etoile di Buenos Aires, tra gli imprenditori ed i potenziali

acquirenti del PTL (già intervistati) con imprenditori e/o ditte lucane che

rappresentano le aziende produttrici dei PTL.

294

Page 296: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Una serata di Degustazione presso l’Hotel L’Etoile di Buenos Aires, dove si prevede la

presenza di vari imprenditori e ristoratori locali (potenziali clienti), una

rappresentanza ufficiale (Ambasciata italiana a Buenos Aires, Camera di Commercio

Italiana a Buenos Aires, Organismi del Governo Argentino). Verranno offerte pietanze

lucane elaborate dai cuochi locali.

9.17 I principali programmi comunitari di interesse regionaleLa Basilicata è interessata nel periodo di programmazione 2000 -2006, oltre che dal

POR, dai Programmi di Iniziativa Comunitaria EQUAL, LEADER + ed INTERREG III

nonché dal Programma Regionale di Azioni Innovative (FESR) “Territorio di

eccellenza”.

Tali programmi comunitari completano il quadro degli strumenti finanziari utilizzati

dalla Regione Basilicata, sempre nell’ottica della unitarietà della programmazione, in

direzione del perseguimento dei propri obiettivi di policy.

9.18 EqualL’Iniziativa Comunitaria Equal fa parte della strategia dell’Unione europea che mira

alla creazione di un maggior numero di posti di lavoro, a migliorarne la qualità e a fare

in modo che a nessuno sia negato l’accesso al mercato.

In quanto Iniziativa comunitaria del Fondo sociale europeo, Equal costituisce una

piattaforma di apprendimento al fine di reperire nuovi mezzi per raggiungere gli

obiettivi della Strategia Europea per l’Occupazione e del processo di inclusione sociale.

L’Iniziativa differisce dai principali programmi del Fse per il fatto che funge da

laboratorio per lo sviluppo di nuovi mezzi di lotta contro la discriminazione e le

disuguaglianze nel mercato del lavoro poiché fornisce esempi di buone prassi in materia

di approcci innovatori, con particolare attenzione alla cooperazione attiva fra Stati

membri, al fine di garantire che i risultati migliori vengano adottati e condivisi in tutta

Europa.

295

Page 297: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

La strategia di attuazione dell’IC EQUAL della Regione Basilicata, si concentra su

quattro assi di intervento entro i quali vengono identificati i temi delle diverse misure:

1) Asse Occupabilità MISURA 1.1: Creare le condizioni per l’inserimento lavorativo

dei soggetti più deboli sul mercato. La Misura 1.1. mira a facilitare l’accesso al mercato

del lavoro per le categorie maggiormente discriminate,agendo sull’insieme degli

ostacoli di diversa natura (sociale, economica e occupazionale) all’origine dei fenomeni

di discriminazione e disuguaglianza, secondo un approccio multidimensionale. Sotto il

profilo operativo, la logica d’intervento è volta a creare le condizioni per l’inserimento

lavorativo dei soggetti più deboli sul mercato sostenendone, al contempo, il processo di

inclusione.

2) Asse Imprenditorialità MISURA 2.2: Rafforzare l'economia sociale nelle direzioni

della sostenibilità e della qualità delle imprese e dei servizi. L'intervento che Equal

intende realizzare nell'ambito di questa Misura è rivolto a rafforzare ed innovare

l’economia sociale come ambito in grado di coniugare lo sviluppo sociale con lo

sviluppo economico ed occupazionale.

3) Asse Adattabilità MISURA 3.1: Utilizzare la leva dell’apprendimento per combattere

le discriminazioni e le disuguaglianze di trattamento nel mercato del lavoro.

Il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla Strategia Europea per l’Occupazione

(piena occupazione, qualità e produttività del lavoro, coesione ed integrazione

economica e sociale) richiede ad ogni Stato un impegno particolare per favorire la

flessibilità delle imprese e dei lavoratori, in funzione dell’adattabilità ai rapidi e continui

cambiamenti. Per raggiungere l’obiettivo del conseguimento della coesione sociale e

della costruzione di mercati del lavoro inclusivi occorre evitare che la flessibilità si

traduca in precarietà, esclusione dal mercato del lavoro ed emarginazione sociale dei

soggetti in generale e soprattutto dei più deboli, coniugando flessibilità e sicurezza.

4) Asse Pari Opportunità MISURA 4.2: Contrastare i meccanismi di segregazione

verticale e orizzontale e promuovere nuove politiche dei tempi. L’Iniziativa Equal,

adottando la strategia combinata di azioni trasversali (la prospettiva di genere in tutti gli

Assi) e azioni dedicate in tema di pari opportunità (un pilastrospecifico), si inserisce

nella prospettiva del mainstreaming di genere prevista dalla SEO. La distribuzione

296

Page 298: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

delle risorse finanziarie riconosciuta alla Regione Basilicata per misura è la seguente

(valori in euro):

Misura. 1.1 1.730.151,89

Misura 2.2 4.038.804,38

Misura 3.1 5.027.496,00

Misura 4.2 1.513.813,00

TOTALE COMPLESSIVO 12.025.247,27

9.19 Leader +

L’obiettivo globale del PLR è quello di contribuire allo sviluppo socioeconomico delle

aree interne e al consolidamento dell’identità culturale del mondo rurale lucano.

Nell’intento di raggiungere tale obiettivo la Regio ne ha definito una serie di obiettivi

globali più specifici che afferiscono a tre macro-ambiti di impatto:

- il contesto delle aree rurali, inteso come miglioramento della qualità della vita, di

riduzione dei consistenti fenomeni di spopolamento in atto e di recupero e

valorizzazione delle risorse naturali e culturali di tali zone;

- lo sviluppo sociale, in termini di creazione di nuova occupazione ricorrendo ad azioni

innovative sia relative alla creazione di pari opportunità;

- la competitività del sistema produttivo e territoriale, inteso come miglioramento della

competitività aziendale-territoriale, come rafforzamento del ruolo polifunzionale

dell’agricoltura e, infine, come sfera relativa all’“immagine” del territorio lucano da

costruire e, in alcuni casi, ricostruire rompendo il tradizionale isolamento che affligge

tali aree, attraverso la creazione di “reti”.

Nell’intento di raggiungere tali obiettivi globali e rispetto all’articolazione per Assi

prioritari di intervento stabilita a livello comunitario, la Regione ha delineato la struttura

del PLR in tre Assi rispetto ai quattro fissati a livello comunitario dato che l’ Asse III

“Creazione di una rete” viene implementato attraverso il Programma Nazionale.

297

Page 299: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

La distribuzione delle risorse programmate tra gli Assi prioritari di intervento previsti è

illustrato nel prospetto riportato di seguito.

COSTO COMPLESSIVO Spesa pubblica Asse

€ Distribuzione %

€ Incidenza % sul costo complessivo

Asse I - Strategie territoriali di sviluppo

rurale di carattere integrato e pilota.

23.088.137 76,26 17.033.027 73,77

Asse II - Sostegno alla cooperazione fra

territori rurali.

6.055.111 20,00 4.541.333 75,00

Asse III – Creazione di una Rete. 0 0,00 0 0,00

Asse IV - Gestione, Sorveglianza e

Valutazione.

1.132.306 3,74 1.132.306 100

Totale 30.275.554 100,00 22.706.666 75,00

Il livello di attuazione ancora limitato, essendo partito concretamente il Programma solo

nel 2004 con l’approvazione dei Piani di Sviluppo Locale attraverso i quali viene attua

to, non consente di effettuare una prima stima degli impatti del Programma stesso sul

territorio regionale.

Si rileva, tuttavia, come, dal punto di vista degli impatti attesi, attraverso le linee di

intervento ricompresse nell’Asse I, la Regione miri a perseguire in maniera

prevalentemente diretta tutti gli obiettivi globali del PLR mentre le linee di intervento

previste nell’ambito dell’Asse II appaiano in grado di contribuire direttamente ed in

maniera evidente all’obiettivo di rafforzamento dell’immagine del territorio e delle

“reti” di connessione esistenti.

298

Page 300: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

9.20 Interreg III

Interreg III è un Programma di Iniziativa Comunitaria (P.I.C.) del Fondo europeo di

sviluppo regionale per la cooperazione tra regioni dell'Unione europea per il periodo

2000-2006.

L'obiettivo della nuova fase di Interreg è di rafforzare la coesione economica e sociale

nell'Unione europea promuovendo da un lato la cooperazione transfrontaliera,

transnazionale e interregionale e dall'altro lato lo sviluppo equilibrato del territorio.

L’iniziativa INTERREG III comprende tre sezioni:

- La sezione A riguarda la cooperazione transfrontaliera, ossia la promozione di uno

sviluppo regionale integrato tra le regioni di frontiera. La Regione Basilicata non

partecipa a questa sezione in quanto non è considerata regione transfrontaliera;

- La sezione B è dedicata alla cooperazione transnazionale, ed è finalizzata a stimolare

l'integrazione territoriale armoniosa nell'ambito dell'Unione Europea.

Questa sezione è articolata in diversi Programmi operativi, elaborati congiuntamente

dagli Stati membri interessati per ognuna delle aree di cooperazione in cui è stato

suddivisa il territorio dell’Unione europea; si tratta di Programmi di valenza

transnazionale, approvati secondo le stesse procedure dei POR regiona li, gestiti

unitariamente dagli Stati partecipanti.

La Basilicata è associata all’area di cooperazione del Mediterraneo occidentale

(MedOcc) e all’area dello Jonio orientale (ArchiMed), mentre è in corso di definizione

l’adesione all’area di cooperazione adriatica-danubiano-balcanica (Cadses).

- La sezione C mira a rafforzare la cooperazione internazionale ed a migliorare le

politiche e le tecniche per lo sviluppo economico interregionale. Vi partecipano tutte le

regioni europee attraverso quattro Programmi (Zona Sud, Zona Nord-Ovest, Zona Nord-

Est, Zona Est).

Ad oggi la quota risorse finanziarie affluite in Basilicata è di circa 3,5 Meuro, alle quali

si sommeranno le risorse dei prossimi bandi Archimed, Medoc e Cadses, e le risorse di

due progetti Interreg III C in fase avanzata di valutazione per un importo di circa 2

Euro.

299

Page 301: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Le prime valutazioni sull’esperienza fatta in questo periodo di programmazione fanno

emergere una serie di risultati positivi non solo in termini di risorse comunitarie

aggiuntive affluite in Basilicata con l’approvazione dei progetti, ma soprattutto in

termini di crescita della capacità di avviare e gestire progetti di cooperazione e di

apertura alle relazioni con le altre regioni europee che costituiscono aspetti strategici per

la Basilicata in vista dell’allargamento ad Est dell’Unione europea e della necessità di

bilanciare il grande peso economico del Nord Europa con lo sviluppo della

cooperazione nell’area del Mediterraneo.

9.21 Programma Regionale di Azioni Innovative (FESR) “Territorio di eccellenza”

Territorio di Eccellenza è un Programma per migliorare la qualità ambientale del

territorio con l’obiettivo di realizzare un’azione pilota in un’area limitata (il

Comprensorio della Val d’Agri), ritenuta area di elezione per la sperimentazio ne di un

sistema di gestione ambientale territoriale, in virtù delle sue peculiarità socio-

economiche ed ambientali, caratterizzate da elementi paesaggistici di notevole pregio,

radicate tradizioni nelle lavorazioni tipiche, e recente sfruttamento delle risorse naturali

(petrolio).

L'obiettivo e quello di condurre tutti i Comuni dell'area alla certificazione ambientale

secondo lo standard EMAS, e creare le condizioni necessarie per portare il sistema

imprenditoriale locale alla certificazione ambientale d'impresa, anche attraverso l'avvio

di strutture di servizio specializzate nella corretta manutenzione dei sistemi di gestione

ambientale e la creazione di imprese funzionali alla "chiusura dei cicli".

Tale azione, in una seconda fase, dopo questa prima esperienza di pilotaggio che servirà

a precisare una metodologia integrata, potrà essere estesa al resto del territorio

regionale.

Il Programma Regionale di Azioni Innovative, avviatosi concretamente nel 2004,

dispone per la sua realizzazione di un ammontare di risorse finanziarie di natura

pubblica pari ad € 2.894.000 e si articola nelle seguenti 7 azioni:

Azione 1: Analisi delle caratteristiche ambientali, sociali ed economiche dell’area del

Comprensorio della Val d’Agri;

300

Page 302: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata

Azione 2: Sensibilizzazione degli attori istituzionali e degli operatori privati alla

certificazione ambientale;

Azione 3: Analisi ambientale iniziale del territorio e delle attività economiche rilevanti;

Azione 4: Implementazione dei Sistemi di Gestione Ambientale;

Azione 5: Creazione di imprese ecocompatibili;

Azione 6: Misure di accompagnamento;

Azione 7: Assistenza tecnica, Monitoraggio, Valutazione e Pubblicità”.

cfr. PRINT e DSR Basilicata –2004-2006

301

Page 303: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata 302

Page 304: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

BIBLIOGRAFIA

Basilicata 303

Page 305: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

Basilicata 304

Page 306: REGIONE BASILICATA - Esteri · 9.10. La programmazione dei fondi aree sottoutilizzate (FAS) in Basilicata 249 9.11. L’attuazione del programma operativo 2000-2006 252 9.12. L’internazionalizzazione

Linee guida regionali per la valorizzazione degli Italiani residenti all’Estero

BASINT: Progetto integrato settoriale per l’internazionalizzazione – Regione Basilicata

DAPEF: Documento annuale di programmazione economica e finanziaria

PRINT: Programma Regionale per l’internazionalizzazione della Regione Basilicata

2004- 2006

DSR: Documento Strategico Regionale (Preliminare per la discussione Novembre 2005)

Siti web http://www.regionebasilicata.it

http://www.aire.it

http://www.almamater.it

http://www.ministerodegliaffariesteri.it

http://www.google.it

http://www.istat.it

http://www.censis.it

http://www.unibasilicata.it

http://www.gazzettadelmezzogiorno.it

http://www.mininterno.it

http://www.ue.org

http://www. itenets.org

http://www.ipi.it

http://www.confindustria.it

http://www.bancheimprese.it

http://www.gazzettaufficiale.it

http://www.tesoro.it

Basilicata 305