REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA - … · estrazione di calcare per la ... La prima operazione...

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REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA

ASSESSORATO DELL’INDUSTRIA

“Progetto di coltivazione e ripristino ambientale di una cava di

marmo sita in località Tattinu”

- CCOOMMUUNNEE DDII NNUUXXIISS –

SINTESI IN LINGUAGGIO NON TECNICO

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“Progetto di coltivazione e ripristino ambientale di una cava di marmo sita in località Tattinu - Comune di Nuxis - ” - Sintesi linguaggio non tecnico

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Sito interessato dall’attività di coltivazione

Il presente progetto si riferisce alla prosecuzione della coltivazione di una cava per

estrazione di calcare per la produzione di marmo sita in località “Tattinu” in agro

del Comune di Nuxis. Esso è raggiungibile dalla strada comunale Tattinu

percorrendola per circa 5 Km, verso Sud, dall'abitato di Nuxis e proseguendo per 1

Km su una strada bianca che porta sino alla cava sita intorno ai 500 m. I terreni

interessati dalla coltivazione sono ubicati in località “Tattinu” e interessano un’area

di circa 2 Ha che da quota di circa 620 m s.l.m arriva fino a quota 570 m s.l.m.

Questi sono distinti nel catasto del Comune di Nuxis al F. 13 mappale 1.

L’area interessata dall’attività estrattiva ha un’estensione di circa 2 Ha. Il progetto

prevede la produzione di 100.000 m3 complessivi di calcare pari a circa 10.000 m3

annui per un periodo di 10 anni per la produzione finale di marmi ad uso

ornamentale.

Essa ricade in un'area montuosa, con morfologia accidentata, la cui quota

raggiunge un massimo di 500 m s.l.m., e degrada con acclività mediamente elevata

verso la piana. Questa zona è costituita da rocce di tipo calcareo, più o meno

marmoso.

La coltivazione si dovrà attuare su un affioramento di lapidei di pregio, calcarei, sita

in località “Tattinu”, nelle vicinanze di monte Tamara, a circa 3 km a SE dell'abitato

di Nuxis.

I lavori saranno contenuti all’interno delle aree sulle quali sono stati acquisiti i

diritti.

Durante la coltivazione del giacimento l'area sarà caratterizzata dalla presenza di

gradoni, infatti, l'asportazione procederà dall'alto verso il basso per passate

successive, alla fine, si avrà una gradonatura lungo i versanti.

La gradonatura a fine coltivazione si presenterà con altezze di 9-10 metri e pedate

di 5-8 metri;

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Nelle modalità di coltivazione, qui sopra illustrate, si pongono essenzialmente due

obiettivi:

- II primo è quello di coltivare il giacimento per fasi, in modo da avviare le operazioni

di ripristino progressivamente con il procedere della coltivazione stessa.

- II secondo è quello di mantenere minima l'area interessata dai lavori

Di seguito si descrive la parte operativa:

1. La prima operazione consiste nell'asportare il terreno vegetale e nel suo

accumulo in idonei piazzali, per la successiva riutilizzazione nelle operazioni

di ripristino;

2. La seconda operazione consiste nell'abbattimento della roccia eseguendo una

serie di gradini intermedi. L’abbattimento della roccia avverrà con l’impiego

minimo di esplosivi, e in fase di coltivazione vera e propria si utilizzerà

esclusivamente filo diamantato e tagliatrice a sega.

I gradoni, la cui pendenza dovrà assicurare un buon drenaggio, saranno

perfettamente stabili e una volta rinverditi si integreranno perfettamente con il

paesaggio circostante.

Dall’attività di coltivazione, date le caratteristiche giacimentologiche, non vengono

prodotti materiali che possano definirsi rifiuti o scarti di lavorazione in quanto il

calcare proveniente dai lavori di coltivazione, per le sue caratteristiche intrinseche,

poiché non trova possibilità di essere commercializzato, sarà interamente

riutilizzato “in situ” nei lavori di ripristino ambientale, così come avviene anche per

il terreno vegetale di ricoprimento

Cubatura del giacimento Tenendo conto dell'area interessata dalla coltivazione di circa 2 Ha il volume totale

viene stimato in circa 100.000 m3. Il materiale utile dovrebbe essere quindi stimato

in 30.000 m3.

La resa prevista è del 30 %, la produzione annua di blocchi è pari a: 1750 m3 di

nero, fra blocchi di I e II categoria; altri 1250 m3 di grigio, I e II categoria. Tenendo

conto della resa in blocchi stimata si prevede un volume complessivo annuo di

scavo di circa 10.000 m3.

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Poiché durante un’attività estrattiva a cielo aperto si modificano

notevolmente sia la morfologia sia le caratteristiche generali dei suoli, è opportuno,

per mitigare gli impatti negativi ed operare un’attività di ripristino adeguata ed

integrata col paesaggio circostante, operare in modo graduale approntando per

tempo gli interventi più importanti, pertanto le operazioni di ripristino

procederanno per lotti in quanto l’avanzamento della coltivazione è stato previsto

anch’esso per aree specifiche.

Verificato che nel caso specifico non esistono particolari vocazioni d’uso del

territorio in oggetto, si provvederà al ripristino della vegetazione.

Il recupero ambientale vero e proprio, cioè la messa in posto della

vegetazione, potrà avvenire anche se non saranno conclusi i lavori di coltivazione.

Non tutta la superficie prevista per la fase di coltivazione intermedia (TAV 5) potrà

comunque essere rinverdita completamente alla fine dei lavori di coltivazione,

perchè alcuni gradoni dovranno restare funzionali alla viabilità interna per

raggiungere le nuove aree di coltivazione successiva.

Da quanto detto si deduce che le operazioni di recupero ambientale si

svilupperanno gradatamente su tutta l’area utile fino all’esaurimento della

coltivazione

Fasi di attuazione del ripristino

Per il ripristino si procederà nelle seguenti fasi:

• modellamento gradoni

Risagomatura dei gradoni con martellone e/o esplosivo.

Accumulo di materiale sterile di varia pezzatura sulle pedate dei gradoni.

Nella fase finale di coltivazione si avrà una situazione con circa 5 gradoni in cui si

dovrà accumulare materiale sterile al piede del gradone, per il modellamento della

scarpata occorreranno circa 3000 m3 provenienti prevalentemente proprio dalle

opere di risagomatura

• ricoprimento delle aree di coltivazione e servizio con

terreno vegetale

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Stendimento uniforme di terreno vegetale per uno spessore medio di 20 cm. Non

bastando quello accumulato per eseguire lo spessore da progetto occorre acquistare

almeno altri 1000 m3.

• concimazione ed inerbimento

Concimazione con scorie Thomas e biamonico, su tutta la superficie interessata

dall'attività estrattiva, da frangizillatura, erpicatura con mezzo meccanico, o, dove

non fosse possibile, manualmente; semina con miscugli erbacei che formerà un

consistente tappeto che ostacolerà i fenomeni erosivi.

• scavo buche e piantumazione

Esecuzione buche per la messa a dimora di alcune specie arboree, quali:

"QUERCUS ILEX", , "QUERCUS SUBER."; e messa a dimora delle seguenti specie

arbustive: "OLEO-LENTISCETUM A CISTUS", "GENISTA"," CORYLUS", "ERICA" e

"ARBUSTUS".

Per le specie arboree si consigli la messa a dimora di piante di almeno due anni

allevate in fitocontenitori.

• recinzione dell'area di scavo

Posizionamento di paletti in metallo alti 1,60 m e rete metallica alta 1 metro per

uno sviluppo totale di circa 600 m.

Tabella riassuntiva dati di produzione, modalità di coltivazione e ripristino

complessiva: 4 ha superficie cava Aree (ha):

da coltivare: 2 ha

totali da estrarre: 100.000 Volumi utili (mc):

medio annuo: 10.000

Profondità o potenze (m): max/media prevista 570/620

Durata coltivazione (anni): 10

Metodo di coltivazione: a gradoni

Tecnologia di estrazione : mezzi meccanici

Durata coltivazione lotto (anni): 10 (due lotti da 5 anni)

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grafico 1: grafico esplicativo sintesi economica

Lo studio per la valutazione d’impatto ambientale tiene conto delle azioni derivanti

dalle attività previste nel progetto essendone queste le potenziali fonti d’impatto.

Sono stati esaminati i molteplici e specifici fattori agenti sulle principali componenti

ambientali individuate.

A tal scopo si è compilata una Check List per i vari tipi di rischio per le

componenti ambientali quali fauna, flora, suolo, acque superficiali e sotterranee,

aria, paesaggio ecc.

In secondo luogo si è passati alla valutazione dell’impatto attraverso l’utilizzo

di un modello matriciale a tre livelli di correlazione con sommatoria d’influenza pari

a 10, i risultati sono illustrati tramite tabelle e grafici.

Le azioni derivanti dalle attività nel progetto di ricerca, estrattiva, di

ripristino, costituiscono le potenziali fonti d’impatto sull’ambiente; queste ultime

possono riguardare altresì la conformazione definitiva dei siti ad estrazione ultimata

ed a lavori di ripristino effettuati.

SINTESI ECONOMICA

242862.70

931500.00

688637.30

84000.00163100.00

228500.00

112120.0010917.30

90000.00

VOCI

INVESTIMENTI

MANODOPERA

ESERCIZIO CAVA

AFFITTO, VARIE IMP.

SPESE GENERALI(15% spese tot)RIPRISTINO

TOTALE SPESE

RICAVI

DIFFERENZA

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Nello studio d’impatto ambientale si è tenuto conto dei molteplici e specifici

fattori agenti sulle principali componenti ambientali individuate.

La metodologia di valutazione adottata è quella che ricorre all’impiego di

matrici bidimensionali, le quali mettono in relazione due liste di controllo, una

costituita dalle componenti ambientali coinvolte, l’altra dalle attività incidenti o

fattori. La stessa tiene conto dello stato di prosecuzione avanzata dell’attività

estrattiva che ha già prodotto delle incidenze che, in termini assoluti, non

subiranno incrementi implicabili alla continuazione dell’attività.

In considerazione del tipo di progetto, sono state individuate sei componenti

ambientali coinvolte: paesaggio, qualità dell’aria, qualità delle acque, uso del

territorio, relazioni biologiche, salute pubblica.

Tale scelta è stata dettata dall’esigenza di rappresentare, attraverso un determinato

numero di componenti significativi, l’ecosistema nei suoi diversi aspetti legati alla

flora ed alla fauna, al suolo, al paesaggio, alla qualità dell’ambiente naturale, della

vita delle persone e de Dai risultati riportati nelle tabelle allegate, si evince che sulla

componente "Paesaggio" agisce il maggiore numero di fattori, seguono "qualità

dell’aria", "qualità delle acque", "salute pubblica", "relazioni biologiche" e "uso del

territorio". Come si può constatare, la stima dell'impatto globale evidenzia un valore

contenuto rispetto ai valori di massimo, altresì i valori di impatto elementari del

progetto, sono rimasti tutti al di sotto dei corrispondenti valori di massimo; inoltre,

si desume che i valori di impatto elementari del progetto, sono tutti al di sotto dei

corrispondenti valori di "attenzione".

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0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Minimi

Opera in progetto

Massimi

Minimi 10 10 10 10 10 10

Opera in progetto 54 45 46.67 26.67 32.5 43.33

Massimi 100 100 100 100 100 100

PaesaggioQualità delle

acque

Qualità dell'aria

Uso del territorio

Relazioni biologiche

Salute pubblica

grafico 2: grafico esplicativo analisi degli impatti

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VALUTAZIONE E SCELTA DELLE ALTERNATIVE

Aspetti generali

Poiché il presente progetto riguarda la prosecuzione di un’attività di cava già

esistente, le alternative sono ovviamente condizionate dallo stato di fatto dei lavori.

In ogni caso le alternative che paiono possibili sono di seguito illustrate.

DESCRIZIONE DELLE ALTERNATIVE

ALTERNATIVA ZERO: “Chiusura dell’attività allo stato attuale dei

lavori”.

Questa soluzione se è vero che eviterebbe maggiori interventi sul territorio

creerebbe, oltre al danno per l’imprenditore che ha investito le sue risorse

finanziarie sull’attività estrattiva, una carenza di posti di lavoro sul territorio, ma

soprattutto resterebbe una situazione di compromissione del territorio medesimo in

quanto la cessazione dell’attività sarebbe disgiunta da un’organica progettazione di

ripristino ambientale che deve andare di pari passo con l’attività estrattiva.

Impatti positivi: azzeramento disturbi alla popolazione e al territorio circostante.

Impatti negativi: danni finanziari per l’imprenditore, perdita di posti di lavoro,

interruzione ripristino ambientale e necessità di reperimento di adeguati

finanziamenti necessari alla sistemazione.

ALTERNATIVA DI PROGETTO: “Prosecuzione dei lavori”.

Progetto di coltivazione: I terreni interessati dalla coltivazione interessano un’area

di circa 2 Ha ( 1,82 Ha), che da quota di circa 620 m s.l.m arriva fino a quota 570 m

s.l.m. Il progetto prevede la produzione di circa 100.000 m3 complessivi di calcare

pari a circa 10.000 m3 annui per un periodo di 10 anni per la produzione finale di

marmi ad uso ornamentale. La coltivazione avverrà con l’utilizzo del filo diamanto

col metodo dei gradoni discendenti, di alzata pari a 9-10 m, e pedata di 5-8 m.

Recupero Ambientale: l'area sarà caratterizzata dalla presenza di gradoni. La

gradonatura a fine coltivazione si presenterà con altezze di 9-10 metri e pedate di 5-

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8 metri. Il ripristino consisterà nel rimodellamento morfologico delle scarpate sia dal

punto di vista geotecnica che ambientale al fine di stabilizzare le pareti e reinserirle

nel contesto morfologico-ambientale circostante.

Impatti positivi: la soluzione morfologica prevista consente al termine dei lavori di

risolvere l’impatto visuale attualmente presente e la reintroduzione della vegetazione

finale si integra con quella presente nel contesto circostante.

Impatti negativi: l’area di cava, situata a circa 3 Km in linea d’aria rispetto al

centro abitato di Nuxis, arreca disturbo alla popolazione residente in maniera molto

limitata. Inoltre, per la particolare conformazione della cava e per lo stato cui sono

giunti i lavori,:

− l’attività della cava non genera alcun tipo rifiuto dal ciclo produttivo;

− è modestissimo l’utilizzo di risorse idriche;

− l’impatto sul traffico veicolare, non ne risentirebbe in maniera significativa;

− non si hanno produzioni di polveri od emissioni gassose in atmosfera tali che

possano rendere necessario ridurre i livelli produttivi per un miglioramento dei

livelli delle stesse emissioni, come sarà meglio illustrato più avanti;

− non si hanno livelli di rumore o produzione di vibrazioni od odori tali da auspicare

o rendere necessario ridurre i livelli produttivi.

SOLUZIONE PRESCELTA

La soluzione proposta in progetto riguarda la prosecuzione dei lavori con una

produzione di circa 100.000 m3 di materiale per i prossimi 10 anni, interessando

l’area attuale di cava senza estendere l’area di coltivazione oltre i limiti di proprietà

attuali. Le fasi di coltivazione saranno accompagnate dagli interventi di ripristino

ambientale previsti nel progetto allegato al fine di rendere la coltivazione

compatibile con le modalità di dismissione finale e con la sistemazione del territorio

compromesso dall’attività estrattiva.

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Contenuti del progetto

La proposta di coltivazione proposta è inoltre illustrata mediante elaborati

cartografici, che comprendono le seguenti Tavole allegate al progetto:

Tav 1: Corografia. Consiste in un inquadramento topografico del sito oggetto di

coltivazione in scala 1:25.000 nel quale è possibile individuare a scala più vasta la

conformazione del territorio e i rapporti reciproci.

Tav 2: Inquadramento topografico. In questo caso il particolare topografico è in

scala 1:10.000 consentendo un’analisi del territorio più dettagliata.

Tav 3: Planimetria catastale. Illustra i confini catastali e i limiti in cui è compresa

l’area di coltivazione (scala 1:10.000).

Tav 4: Aerofotogrammetria e ortofoto stato attuale (scala 1:1.000). E’ stata acquisita

la foto aerea che riprende lo stato attuale dell’area oggetto di coltivazione e fatta

coincidere su base cartografica (CTR). Tale tavola comprende inoltre alcuni profili

topografici che evidenziano la conformazione morfologica attuale dell’area di cava.

Tav 5: Planimetria situazione intermedia (scala 1:1000). Mostra come si presenta

l’area di coltivazione dopo 5 anni di avanzamento dei lavori, illustrata anche dai

relativi profili.

Tav 6: Planimetria situazione finale (scala 1:1000). Mostra come si presenta il sito a

fine coltivazione.

Tav 7: Planimetria ripristino finale. mostra una simulazione della conformazione

finale del sito una volta avvenuto il ripristino vegetazionale dell’area e le sezioni tipo

di come è stato realizzato lo stesso.

Tav 8: Simulazioni. Illustra mediante individuazione di alcuni punti di vista come si

evolve l’avanzamento dei lavori, a partire dalla situazione attuale, passando da

quella intermedia a quella finale, fino al completo ripristino vegetazionale del sito.

Cagliari lì, Gennaio 2009

Il Professionista

Dott. Geol. Gianfranco Piras

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ALLEGATI

- Corografia in scala 1:25.000

- Fotosimulazione dell’intervento

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