REGGIO CALABRIA stadio ‘Oreste Granillo’ REGGINA MELFI Le … · 2017. 3. 31. · sottrargli...

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Anno XLIII Numero 6 1 aprile 2017 sabato ore 14,30 REGGIO CALABRIA stadio ‘Oreste Granillo’ REGGINA MELFI “Se continuiamo a fare le stesse cose, non possiamo pretendere che le cose cambino”. Non c’era certo bisogno di scomodare Al- bert Einstein per ribadire che la Reggina sta pervica- cemente facendo di tutto per complicarsi il cammino verso la salvezza. Per fortuna le altre conten- denti non stanno facendo molto meglio, ma sono troppe le occasioni spre- cate per poter uscire fuori dalla zona playout, che è sempre lì, ad una vittoria di distanza, ma che lì continua a rimanere. Ogni partita sembra quella giusta, ma poi alla fine la squadra si blocca. E’ accaduto con la Vibonese quando, tra le decisioni del tecnico e l’insipienza dei giocatori amaranto, ab- biamo dovuto salutare con soddisfazione un pareggio che quantomeno ha con- sentito di mantenere le di- stanze dall’ultima posizione (e ci mancava pure che do- vessimo preoccuparci di guardarci alle spalle!). Si è ripetuto a Siracusa. Un buon primo tempo culminato col meritato vantaggio, poi im- mediatamente gettato via con l’ennesima disatten- zione identica a tante altre che hanno costellato questa stagione. E’ stata la settima occasione nella quale la squadra non è stata capace di mante- nere il vantaggio: sforzi in- credibili per andare a rete e poi agli avversari bastano in media solo 22 minuti per recuperare. Sarà colpa della giovane età, dell’inesperienza, del- l’incapacità di restare con- centrati…quali che siano le motivazioni, dopo oltre trenta partite non si pos- sono ammettere più giusti- ficazioni di sorta. Il pareggio di domenica scorsa ha un po’ sopito le innumerevoli voci che si sono levate per chiedere la testa del tecnico. Pur con tante perplessità sul suo operato, non siamo convinti che al momento questa sa- rebbe la soluzione mi- gliore. Basterebbe che il mister non insistesse con le sue convinzioni e le adat- tasse piuttosto alla realtà dei giocatori a disposi- zione, dando la possibilità di esprimersi al meglio delle loro possibilità, senza astruse alchimie difficili da comprendere, in campo e sugli spalti… Certo, sarebbe pure indi- spensabile che Zeman avesse la capacità di dare una carica alla squadra, e non semplicemente limi- tarsi a dare disposizioni tecnico-tattiche. Abbiamo capito che sarà difficile che possa accadere, ma in que- sta fase bisogna scendere in campo con quel furore agonistico che abbiamo in- travisto nelle prime uscite: solo così potremo sperare di chiudere in bellezza que- sta ennesima stagione tor- mentata. Servirà, e non si tratta del solito appello, una mobili- tazione della tifoseria per affollare il più possibile le gradinate del ‘Granillo’, forse l’estremo tentativo af- finché questi ragazzotti rie- scano a comprendere una volta per tutte quanto sia importante per tutti noi il mantenimento della cate- goria. In otto giorni, con Melfi, Ta- ranto e Catanzaro, ci gio- chiamo tutto o quasi. Pur pensando ad una gara alla volta, è indispensabile con- quistare sette punti per non dover fare calcoli di sorta. E’ vero che ci sono tanti scontri diretti (11 prima delle ultime due giornate), ma abbiamo la sensazione che quota 40 potrebbe non essere sufficiente. E non possiamo continuare a pen- sare che ogni partita sarà quella decisiva, ma sempre la prossima… h [email protected] sostieni FORZA REGGINA fai la pubblicità tel. 360986722 [email protected] Le cose non cambiano se si fanno sempre nello stesso modo

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  • Anno XLIIINumero 6

    1 aprile 2017sabato ore 14,30REGGIO CALABRIAstadio ‘Oreste Granillo’

    REGGINAMELFI

    “Se continuiamo a fare lestesse cose, non possiamopretendere che le cosecambino”. Non c’era certobisogno di scomodare Al-bert Einstein per ribadireche la Reggina sta pervica-cemente facendo di tuttoper complicarsi il camminoverso la salvezza. Per fortuna le altre conten-denti non stanno facendomolto meglio, ma sonotroppe le occasioni spre-cate per poter uscire fuoridalla zona playout, che èsempre lì, ad una vittoria didistanza, ma che lì continuaa rimanere. Ogni partitasembra quella giusta, mapoi alla fine la squadra siblocca.E’ accaduto con la Vibonesequando, tra le decisioni deltecnico e l’insipienza deigiocatori amaranto, ab-biamo dovuto salutare con

    soddisfazione un pareggioche quantomeno ha con-sentito di mantenere le di-stanze dall’ultima posizione(e ci mancava pure che do-vessimo preoccuparci diguardarci alle spalle!). Si èripetuto a Siracusa. Un buonprimo tempo culminato colmeritato vantaggio, poi im-mediatamente gettato viacon l’ennesima disatten-zione identica a tante altreche hanno costellato questastagione. E’ stata la settima occasionenella quale la squadra nonè stata capace di mante-nere il vantaggio: sforzi in-credibili per andare a retee poi agli avversari bastanoin media solo 22 minuti perrecuperare.Sarà colpa della giovaneetà, dell’inesperienza, del-l’incapacità di restare con-centrati…quali che siano le

    motivazioni, dopo oltretrenta partite non si pos-sono ammettere più giusti-ficazioni di sorta. Ilpareggio di domenicascorsa ha un po’ sopito leinnumerevoli voci che sisono levate per chiedere latesta del tecnico. Pur contante perplessità sul suooperato, non siamo convintiche al momento questa sa-rebbe la soluzione mi-gliore. Basterebbe che ilmister non insistesse con lesue convinzioni e le adat-tasse piuttosto alla realtàdei giocatori a disposi-zione, dando la possibilitàdi esprimersi al megliodelle loro possibilità, senzaastruse alchimie difficili dacomprendere, in campo esugli spalti…Certo, sarebbe pure indi-spensabile che Zemanavesse la capacità di dare

    una carica alla squadra, enon semplicemente limi-tarsi a dare disposizionitecnico-tattiche. Abbiamocapito che sarà difficile chepossa accadere, ma in que-sta fase bisogna scenderein campo con quel furoreagonistico che abbiamo in-travisto nelle prime uscite:solo così potremo speraredi chiudere in bellezza que-sta ennesima stagione tor-mentata.Servirà, e non si tratta delsolito appello, una mobili-tazione della tifoseria peraffollare il più possibile legradinate del ‘Granillo’,forse l’estremo tentativo af-finché questi ragazzotti rie-scano a comprendere unavolta per tutte quanto siaimportante per tutti noi ilmantenimento della cate-goria.In otto giorni, con Melfi, Ta-ranto e Catanzaro, ci gio-chiamo tutto o quasi. Purpensando ad una gara allavolta, è indispensabile con-quistare sette punti per nondover fare calcoli di sorta.E’ vero che ci sono tantiscontri diretti (11 primadelle ultime due giornate),ma abbiamo la sensazioneche quota 40 potrebbe nonessere sufficiente. E nonpossiamo continuare a pen-sare che ogni partita saràquella decisiva, ma semprela prossima…

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    Le cose non cambianose si fanno sempre nello stesso modo

  • Mi piacerebbe lavorare in una societàcomposta da persone serie e cheabbia intenzioni serie. Vorrei condividerecon una società la gioia di fare calcio eproporre calcio alla gente, non mettendoil guadagno al primo posto, ma raggiun-gendolo come conseguenza e frutto di unlavoro impostato correttamente. (KarelZeman, www.supremoboemo.it;21.6.2013)

    Credo che molti allenatori venganoscelti in quanto ex-calciatori, anche seritengo che davvero pochi siano in gradodi comprendere e soprattutto trasferireagli altri le giuste conoscenze. Tanti altrihanno in dotazione degli sponsor, per cuientrano in società offrendo qualcosa anzi-ché chiedere uno stipendio. Per il resto,spero che contino le capacità… non tantociò che si sa, perché per quello esistono ilibri, ma come si riesce a comunicare econvincere una squadra a pensare edagire tutti allo stesso modo. (K.Z., id.)

    Frequentare il corso di Coverciano èstata un’esperienza importantissima.Trovarmi in un gruppo di 50 neo-allena-tori, di cui l’80% ex buoni calciatori, ed es-sere rispettato e preso d’esempioda tutti i colleghi mi ha convintodefinitivamente che la stradaintrapresa, sebbene tor-tuosa, è la migliore che po-tessi fare. (K.Z, id.)

    Èvero che siamo in mi-gliaia ad avere il pa-tentino e voler allenare…ma credo che, per una so-cietà che voglia fare verocalcio, basti una telefonata aCoverciano per chiedere chiha ottenuto il patentino solo peraver accumulato punteggio inquanto ex calciatore, e chi lo ha ottenutoperché può insegnare calcio… (K.Z., su-premoboemo.it; 10.5.14)

    Quando se ne parla normalmente, es-sere considerato zemaniano è unacosa bella e positiva. Ma quando allenavoin Eccellenza, campionati in cui ci sono 50persone a seguire una partita, da tutti ecinquanta venivo insultato in quanto suo fi-glio, mentre gli altri venivano insultatiquando facevano qualcosa di male. Questosicuramente lo pago. Ci sarà tanta genteche crede che trovo una panchina per ilmio nome… E invece posso ribattere chese non lo avessi sarei in serie A. Quandosono stato al corso a Coverciano ero ilpunto di riferimento per tutti i miei colle-

    ghi, sanno quanto valgo e spero l’abbiamodetto in giro. (K.Z., www.globalist.it;14.2.2014)

    Stefan Kovács, più che ispiratore di miopadre, è considerato l’ideatore del cal-cio moderno, quindi dovrebbe es-

    sere punto di riferimento pertutti coloro che vogliano dav-vero ‘fare calcio’. Qualun-que allenatore vogliacostruire qualcosa sulcampo, in minima partesi ispira a Kovács. Io hotrascorso ogni domenicadella mia vita a seguirele partite di Zeman, e ra-ramente mi sono annoiato.Quando poi ho iniziato a

    seguire molte altre partiteper aggiornarmi, ho avuto

    l’ennesima dimostrazione che lapreferenza per la filosofia di mio padre

    non è frutto di amore filiale, ma di un ob-bligo (soprattutto morale) nei confronti deiveri fruitori del nostro lavoro, cioè il pub-

    blico che segue il calcio e merita di assi-stere a spettacoli degni di tal nome. (K.Z.,supremoboemo.it; 10.5.2014)

    Sul campo spero che ci siano meno dif-ferenze possibili fra il mio calcio equello di mio padre... mi auguro di far con-tinuare a vivere nel futuro il calcio che miè stato insegnato. Mio padre ha creato unsistema di gioco che è difficilmente mi-gliorabile, quindi cerco più che altro diideare esercitazioni sempre più originaliper insegnare la stessa filosofia con meto-dologie diverse, che più appartengono almio modo di essere. (id.; 10.5.2014)

    Intendo il calcio come la capacità di pos-sedere la palla per il maggior tempopossibile: sottrarla all’avversario, significasottrargli anche la possibilità di farti delmale. E la conquista della palla si ottieneattraverso un pressing a tutto campo. Il mo-dulo è perfetto. E’ l’applicazione non cor-retta per tutti i novanta minuti che fa sì chel’atteggiamento possa diventare un boo-merang. Non esiste la tattica del fuori-gioco, esistono dei movimenti che fannocadere in trappola gli avversari. (K.Z.,www.zeman.org; 30.9.2005)

    Il calcio è alla continua ricerca di innova-zioni, ma purtroppo la maggior partedelle migliorie riguardano accorgimentidifensivi, tesi a distruggere chi vuole co-struire. Per quanto riguarda la fase offen-siva, Zdenek Zeman è consideratoinsuperabile da ormai troppo tempo: daquesto punto di vista ho un bel vantaggioa conoscerne tutti i segreti, ma onesta-mente devo ammettere che ci sono anchealtre metodologie, basate maggiormentesul possesso palla, che risultano molto ef-ficaci, ma presuppongono un livello quali-tativo superiore agli avversari. (K.Z,supremoboemo.it; 10.5.2014)

    Sulla preparazione fisica lavoro il giusto,senza esagerare. (Zeman.org;30.9.2005)

    La partita di oggi può nongarantirci nulla anche vin-cendola, ma certo pregiudi-cherebbe molto del nostrofuturo con qualunque altrorisultato.Difficile esser ottimisti conuna squadra che, anchequando gioca bene, non con-vince o si fa goal da sola. Il giocattolo si è rotto daquella maledetta vittoria sfu-mata a Caserta: per le solitemattane difensive e, dicia-molo, anche per quel poco disfortuna che sembra accom-pagnarci da un paio di anninei momenti topici.Forse non è necessario es-sere grandi psicologhi ebasta aver seguito calcio dasempre per intuire che ‘stiragazzi, più che carenze tec-niche, hanno debolezze ca-ratteriali e si sono persi nelmomento in cui hanno messoda parte la spavalderia eleggerezza di chi non avevanulla da perdere per spro-fondare quando poi i punti inpalio sono diventati fonda-mentali per sopravvivere. Sìsopravvivere, perché sap-piamo che la retrocessione

    porterebbe quasi sicura-mente alla scomparsa diquesta squadra e alla vanifi-cazione degli sforzi della di-rigenza, a cui avremmodovuto tutti (si intende, tutti iveri tifosi) solo ringrazia-menti e incoraggiamento,invece che sterili polemichee idiote ironie.Ma parliamo di calcio gio-cato e, tornando ai nostri ra-gazzi, non è la voglia quellache manca, ma la determina-zione… e se lo ha detto Co-ralli dopo la partita diSiracusa il nostro giudizio,

    espresso già tra amici nel-l’immediato dopo partita, neè rafforzato.Sicuramente i giocatori di Si-racusa ci hanno messo ancheun po’ di cattiveria insiemealla determinazione. E DeFrancesco e Bianchimano nesanno qualcosa, ma, almeno,la determinazione do-vremmo metterla in camposoprattutto noi perché, senzaquella, non ci si salva a frontedi avversari che sanno cometirare fuori cipiglio e, forse,quel po’ di saper vivere chefa concordare, ops, venire

    fuori risultati inaspettati… Intendiamoci: la Regginavista a Siracusa avrebbe bat-tuto la Vibonese e fatto mi-gliore figura a Matera, maanche la prestazione in terraaretusea ha rischiato di es-sere compromessa non solodalla solita amnesia difen-siva, ma proprio da quell’as-senza mentale evidenziatanel secondo tempo. Stavoltanon ce la sentiamo di impu-tare nulla a Zeman perché icambi, diremmo tutti obbli-gati, hanno evidenziato chenell’organico c’è poco dapescare.Speriamo che la consapevo-lezza di Coralli, uomo diesperienza di questa squa-dra insieme a quel Botta chesembra abbia preso in manola situazione, possa aiutarequesti ragazzi a ritrovare fi-ducia e almeno un po’ di bal-danza, perché la cattiveriacredo non faccia proprioparte del loro dna. Battiamoil Melfi per donarci la spe-ranza di un finale di campio-nato meno triste di quantonon ci appaia oggi.

    Paolo Laganà

    Direzione – redazione:via Ravagnese Gallina II tronco 9, 89131 Reggio Calabria; tel.-fax: 0965641919; email: [email protected]

    Autorizz. Trib. RC n. 5/75. Direttore amministrativo: Piero VaranoEdizione chiusa: giovedìGrafica e impaginazione: Coop. Stampa Libera. Stampa: Scarlata

    rosa

    1 GRAGNANIELLO p2 BRUNO d4 GREA d5 LAEZZA d6 DE GIOSA d7 LODESANI a9 FOGGIA a11 FILOMENO a12 VIOLA p13 LIBUTTI c14 BATTAGLIA c15 RUSSU d

    16 PATERNI d17 ESPOSITO c18 DE VENA a20 DE ANGELIS a21 FERRARO c22 SCIRETTA p23 ROMEO d24 GAMMONE a25 MARANO c26 DEMONTIS c27 MANGIACASALE c28 OBENG c29 VICENTE c30 GAVA p

    32° GIORNATA 2.4.2017

    1° FONDI (28.8-22.12) (3-1:29’pt Calderini, 36’ Alba-doro, 6’st GIANOLA, 42’D’Agostino) - (1-2: 40’ptCORALLI, 19’st Iadaresta,32’ BIANCHIMANO)

    2° Messina (4.9-29.12) (2-0:1’st PORCINO, 20’ OG-GIANO) - (2-0: 28’stBruno, 35’ Milinkovic)

    3° AKRAGAS (11.9-21.1) (2-2:15’pt Marino, 34’ CO-RALLI, 41’ Marino, 41’stDE FRANCESCO) - (2-1:3’pt PORCINO, 19’ CO-

    RALLI, 18’st Gomez)4° Catania (14.9-29.1) (1-1:

    28’pt Piscitella, 33’stBANGU) - (3-1: 5’pt Mar-chese, 32’ Tavares, 38’stDE FRANCESCO, 44’ Rus-sotto)

    5° MONOPOLI (18.9-4.2) (1-1: 2’pt PORCINO, 25’Gatto) - (0-0)

    6° Cosenza (25.9-13.2) (0-0)- (2-2: 4’pt CORALLI, 36’D’Orazio, 25’st CORALLI,37’ D’Orazio)

    7° LECCE (2.10-18.2) (1-0:

    3’st Caturano) - (1-2:21’pt Marconi, 28’ CO-RALLI, 2’st Doumbia)

    8° J.Stabia (9.10-25.2) (1-0:14’st BANGU) - (3-3: 28’ptMarotta, 32’ Ripa, 40’BANGU, 42’ Porcino aut,27’st DE VITO, 30’ LEO-NETTI)

    9° CASERTANA (16.10-5.3)(2-2: 15’pt CORALLI, 41’Carriero, 12’st CORALLI,

    47’ Taurino) - (3-0: 20’ptBANGU, 16’st CORALLI,25’ DE FRANCESCO)

    10° Matera (23.10-12.3) (2-6:6’pt, 27’ Negro, 32’ POR-CINO, 39’ Negro, 4’st DEFRANCO aut, 30’ Car-retta, 44’ Iannini, 46’ Lou-zada) - (0-2: 9’pt DiLorenzo, 28’ Negro)

    11° VIBONESE (30.10-19.3)(1-0: 33’pt Saraniti) - (0-0)

    12° Siracusa (6.11-26.3) (0-2:22’pt Longoni, 22’st Va-lente) - (1-1: 38’pt CANE,43’ Longoni)

    13° MELFI (13.11-1.4) (3-0:21’st Laezza, 26’ Gam-mone, 30’ De Vena)

    14° Taranto (20.11-5.4) (2-2:16’pt De Giorgi, 47’ TRI-PICCHIO, 21’st Paolucci,46’ CORALLI)

    15° CATANZARO (27.11-9.4)(1-1: 26’st Giovinco, 47’BIANCHIMANO) – h18,30

    16° Foggia (3.12-15.4) (1-1:17'pt Sicurella, 47' DE AL-MEIDA aut) – h 14,30

    17° V.FRANCAVILLA (6.12-23.4) (1-0: 9'st Nzola) –18,30

    18° F.Andria (10.12-30.4) (0-0) – h 14,30

    19° PAGANESE (17.12-7.5)(2-1: 3’pt Camilleri, 32’Kosnic aut, 23’st POS-SENTI) – h 17,30

    IL CAMMINOMelfi-Casertana 1-0, 1-2; Stabia-M 4-0, 2-1; M-Lecce 1-3, 1-3; Co-senza-M 3-0, 2-0; M-Fondi 2-2, 1-2; Andria-M 1-0, 2-1; M-Siracusa2-2, 3-1; Paganese-M 3-0, 4-0; M-Catania 1-1, 2-0; Catanzaro-M 2-2, 0-1; M-Francavilla 0-1, 1-0; Akragas-M 1-1, 0-0; M-Reggina 3-0;Vibonese-M 1-1; M-Monopoli 3-2; M-Messina 3-0; Taranto-M 0-2;M-Foggia 1-3; Matera-M 6-0

    I PRECEDENTI

    serie C14/15 Melfi-Reggina 2-0 (Berardino, Tortori) ; RC-Me 2-1(Agnello, ARMELLINO, DI MICHELE)

    LEGA PROgirone CFOGGIA 68 p.LECCE 64MATERA 55J.STABIA 53V.FRANCAVILLA 49SIRACUSA 48CASERTANA (-2) 44COSENZA 44F.ANDRIA 41FONDI (-1) 40PAGANESE ^ (-1) 39CATANIA (-7) 39MESSINA 34MONOPOLI 32AKRAGAS 31TARANTO ^ 29CATANZARO 29REGGINA 29MELFI (-1) 27VIBONESE 26

    ^ una gara in meno

    Dall’alto: Me-RC 3-0 il gol di De Vena; RC-Me 2-1 gol di DI Michele; RC-Me 2-1 gol di Armellino

    Classifica Prossimi turni

    33° GIORNATA 5.4.2017

    Calendario Amaranto

    MELFI A.S.colori sociali: Giallo-verde

    pres. MAGLIONE - pres.on. MORETTI T.

    ad MORETTI M. - gm CASTALDI

    ds DI BARI - all. DIANA

    REGGINA-Melfi (1.4 h 14,30)F.Andria-Messina (1.4 h 20,30)Akragas-Siracusa (h 14,30)Catanzaro-CataniaFondi-MateraJ.Stabia-CasertanaVibonese-MonopoliV.Francavilla-Taranto (h 16,30)Cosenza-Lecce (h 18,30)Foggia-Paganese

    Melfi-Vibonese (h 14,30)Monopoli-CosenzaPaganese-FondiSiracusa-CasertanaTaranto-REGGINACatania-V.Francavilla (h 18,30)Catanzaro-FoggiaMatera-F.AndriaMessina-Akragas (h 20,30)Lecce-J.Stabia (h 20,45)

    Un po’ di coraggio ragazzi

    Sr-Rc il gol di Longoni

    Zdenek e Karel Zeman, in basso Kovács