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dopo, due anni prima di regatare a Baia Sardinia, una località bellissima che mi ricorda tantissimo le Hawaii. Ma le onde migliori in Sardegna le ho incontrate a Chia, dove ho potuto esprimermi al meglio con il kite. Un posto incantevole dalle dune sconfinate, che ti fanno sogna- re e ti portano in un'altra realtà, dove il mare è una palestra naturale da sfruttare, per gli sport nautici. Uno di questi è appunto il kite, che prima o poi esploderà anche in Sardegna. Ne sono sicuro". Robby Naish si congeda dal Poetto per imbarcarsi su un aereo che lo porterà a Montecarlo, dove si svolge ogni anno il gran Galà dello sport. A lui è stato asse- gnato il premio per il miglior waterman dell'anno. Sergio Casano s p o r t n e w s 84 85 Regata di Sant’Efisio Come vuole la tradizione, si è disputata anche quest'anno il 1° maggio, in coinci- denza dell'omonima sagra religiosa, la Regata di Sant'Efisio, una manifestazione impegnativa che, in questi ultimi anni, ha perso tutto il suo fascino per motivi di sicurezza. Una caratteristica di questa spettacolare competizione infatti è sempre stata la partecipazione delle derive di tutte le calssi, in particolare dei multiscafi che, in condizioni favorevoli, riuscivano ad effettuare il percorso (32 miglia, da Cagliari fino a Nora e ritorno), in tempi abbastanza brevi, raggiungendo notevoli velocità. A primeggiare in passato sono stati soprattutto gli acrobatici catamarani della classe olimpica Tornado e della clas- se Hobie Cat 16, ai quali in alcune dizioni si sono aggiunti anche i Mattia e i Dart. I catamarani hanno sempre compiuto il percorso velocissimi, ad un'andatura quasi da record, aggiudicandosi il trofeo Paolo Brianda, il campione di windsurf prematuramente scomparso negli anni Ottanta, che premiava il vincitore in tempo reale. Ma negli anni passati, la regata di Sant' Efisio organizzata dal Windsurfing Club Cagliari si è disputata in condizioni meteo marine molto difficili. Spesse volte si è addirittura svolta sotto una bufera di vento, accompagnata da violenti tempora- li, che hanno messo a repentaglio la sicu- rezza degli equipaggi, costretti in una delle scorse edizioni, a rifugiarsi sotto il tendali- no del catamarano per ripararsi dalla piog- gia e dai fulmini. Considerati i rischi, per- tanto, gli organizzatori hanno deciso di riservare la manifestazione solo ai cabinati stazzati I.M.S.. Una regata difficile e impegnativa, anche quest'ultima diciannovesima edizione, alla quale ha dato un tocco di spettacola- rità in più la partecipazione della flotta dei G 34 One Design di Cino Ricci, che ha inserito la manifestazione come tappa del Giro di Sardegna e Corsica a vela. Suggestiva e molto colorata la partenza, che è stata data a Marina Piccola, sotto le falesie della Sella del diavolo, da dove le imbarcazioni hanno fatto rotta verso Nora, sospinte da un discreto scirocco che, subi- to dopo Capo Sant'Elia, ha consentito agli equipaggi di mantenere un'andatura costante, senza dover ricorrere al bordeg-

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dopo, due anni prima di regatare a BaiaSardinia, una località bellissima che miricorda tantissimo le Hawaii. Ma le ondemigliori in Sardegna le ho incontrate aChia, dove ho potuto esprimermi almeglio con il kite. Un posto incantevoledalle dune sconfinate, che ti fanno sogna-re e ti portano in un'altra realtà, dove ilmare è una palestra naturale da sfruttare,per gli sport nautici. Uno di questi èappunto il kite, che prima o poi esploderàanche in Sardegna. Ne sono sicuro".Robby Naish si congeda dal Poetto perimbarcarsi su un aereo che lo porterà aMontecarlo, dove si svolge ogni anno ilgran Galà dello sport. A lui è stato asse-gnato il premio per il miglior watermandell'anno.

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Regata di Sant’Efisio

Come vuole la tradizione, si è disputataanche quest'anno il 1° maggio, in coinci-denza dell'omonima sagra religiosa, laRegata di Sant'Efisio, una manifestazioneimpegnativa che, in questi ultimi anni, haperso tutto il suo fascino per motivi disicurezza. Una caratteristica di questaspettacolare competizione infatti è semprestata la partecipazione delle derive ditutte le calssi, in particolare dei multiscafiche, in condizioni favorevoli, riuscivanoad effettuare il percorso (32 miglia, daCagliari fino a Nora e ritorno), in tempiabbastanza brevi, raggiungendo notevolivelocità. A primeggiare in passato sono

stati soprattutto gli acrobatici catamaranidella classe olimpica Tornado e della clas-se Hobie Cat 16, ai quali in alcune dizionisi sono aggiunti anche i Mattia e i Dart. Icatamarani hanno sempre compiuto ilpercorso velocissimi, ad un'andaturaquasi da record, aggiudicandosi il trofeoPaolo Brianda, il campione di windsurfprematuramente scomparso negli anniOttanta, che premiava il vincitore in temporeale. Ma negli anni passati, la regata diSant' Efisio organizzata dal WindsurfingClub Cagliari si è disputata in condizionimeteo marine molto difficili. Spesse voltesi è addirittura svolta sotto una bufera di

vento, accompagnata da violenti tempora-li, che hanno messo a repentaglio la sicu-rezza degli equipaggi, costretti in una dellescorse edizioni, a rifugiarsi sotto il tendali-no del catamarano per ripararsi dalla piog-gia e dai fulmini. Considerati i rischi, per-tanto, gli organizzatori hanno deciso diriservare la manifestazione solo ai cabinatistazzati I.M.S..Una regata difficile e impegnativa, anchequest'ultima diciannovesima edizione,alla quale ha dato un tocco di spettacola-

rità in più la partecipazione della flotta deiG 34 One Design di Cino Ricci, che hainserito la manifestazione come tappa delGiro di Sardegna e Corsica a vela.Suggestiva e molto colorata la partenza,che è stata data a Marina Piccola, sotto lefalesie della Sella del diavolo, da dove leimbarcazioni hanno fatto rotta verso Nora,sospinte da un discreto scirocco che, subi-to dopo Capo Sant'Elia, ha consentito agliequipaggi di mantenere un'andaturacostante, senza dover ricorrere al bordeg-

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di Franco Cacciapaglia e Rossa di PieroCastelli. La Regata di Sant'Efisio, edizione 2002, èstata suggellata nella sede delWindsurfing Club di Marina Piccola con lacerimonia della premiazioni. Oltre l'equi-paggio di Ezechiele Lupo, che ha vinto intempo compensato, è stato premiatoanche quello di X-Live, giunto primo intempo reale.

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gio, riuscendo così a concludere la regataprima del previsto.Ad aggiudicarsi la regata è stato EzechieleLupo di Antonello Boi, un redivivo deicabinati d'altura, ricomparso in mare dopotanti anni d'assenza dalle competizioni,che ha beffato al traguardo X-Light diSandro Spiga, l'X-Yacht vincitore dellapassata edizione di tante altre manifesta-zioni di vela d'altura. Al terzo posto si èpiazzato Caesar di Luciano Dubois, segui-to da Settimo Sole di Olindo Paulis, X-Live

V E L A: Regata nazionale Mistral

CAGLIARI – Cinquanta surfisti hanno par-tecipato alla Regata Nazionale della classeolimpica Mistral, che si è disputata il 6 e 7aprile scorsi nelle acque del Golfo degliangeli. Una manifestazione importante,quella organizzata dal Windsurfing ClubCagliari, perché ha aperto la stagione del

windsurf al Poetto e ha fatto il punto inSardegna sul settore giovanile della spe-cialità. La Regata nazionale della classeMistral, infatti, è stata abbinata alla classeAloha, la tavola propedeutica a quellaolimpica. In mare sono scese alcune gio-vani promesse del windsurf sardo, che sisono così confrontate con i surfisti dellaclasse superiore, nella quale la parte del

ClasseAloha

Pos. Nome

1 Guido Carli (Club Nautico Bordighera)

2 Francesco Veloc (W.C.Cagliari)

3 Alberto Cannella (Y. C. Cagliari)

4 Florian Kustler (W.C. Cagliari)

5 Theodore Vallifuoco (Y.C. Cagliari)

6 Marco Cannella ( Y.C. Cagliari)

7 Davide Porcu (W.C. Cagliari).

Pos.123456789101112131415161718192021

NomeMANFRED MAIER (ASSOCIAZIONE VELICA LAGO DI CALDARO)MARCO CASAGRANDE (ALBARIA PALERMO)GIUSEPPE CATINO (CIRCOLO DELLA VELA BARI)ANDREA BEVERINO ( L:N. I. OSTIA)IVAN OPRANDI (ASSOCIAZIONE VELICA LAGO DI CALDARO)DARIO BAFFETTI (FREGENE VELA CLUB)FEDERICO ESPOSITO (L.N.I. PIOMBINO)MARTA CAMMARANO ( C. N. MAREMMA)GIOVANNI DI STEFANO (ALBARIA W.C.)FLAVIA TARTAGLINI (L.N.I. OSTIA)FLORIAN SCHMIDL (ASSOCIAZIONE VELICA LAGO DI CALDARO)MANUELE PENSABENE ( ALBARIA W.C.)PACO COTTONE ( C.N. COSTA DI PONENTE)ORLANDO PASSERI ( L.N.I. CIVITAVECCHIA)GIANMARIA GIANNINI (C.N. CANOTTIERI NAPOLI)RICCARDO BELLI DELL'ISCA ((C. R. DI LAURIA)ALBERTO GANGE ( R. DI LAURIA)CHRISTIAN HOFER ( ASSOCIAZIONE VELICA LAGO DI CALDARO)ARMANDO UDINE ( C. DI LAURIA)ANDREA FRANCHINI ( C. N. BORDIGHERA)BLASCO BONGIORNO ( R. DI LAURIA)

Classifica classe Mistral

Pos.222324252627282930313233343536373839404142

NomeDAVIDE BEVERINO ( L.N.I. OSTIA)CLAUDIO BARBU BARBUZZA ( FREGENE CLUB VELA)MARCO PASSERI ( L.N.I. CIVITAVECCHIA)ROBERTO COLLURA (C. DI LAURIA)ENRICO COLLURA (C. DI LAURIA)FRANCESCO DI LORENZO ( ALBARIA W.C.)MARCO FEDELE ( ALBARIA W.C.)LAURA LINARES ( L.N.I. MARSALA)ROSARIO CINQUEGRANI ( ALBARIA W.C.)GIACOMO ALBANESE (ASSOCIAZIONE VELA SABAZIA)PIERGIULIO LAURIANO (IL CLUBINO DEL MARE)ALESSANDRO GIANNINI (CIRC. CANOTTIERI NAPOLI)PACO NISTICÒ (C. R. DI LAURIA)GIORGIO HARDOUIN ( (ALBARIA W.C.)SIMONA CATINO ( CIRCOLO DELLA VELA BARI)BRENDA BONGIORNO ( C. R. DI LAURIA)RICCAROD FERRARO ( (C. R. DI LAURIA)GIULIA LINARES (LN.I. MARSALA)RODOLFO MAUCERI ( (R. DI LAURIA)VALENTINA FAILLA ((C. R. DI LAURIA )RICCARDO CAREDDA (Y. C. CAGLIARI)

leone l'ha fatta l'altoatesino ManfredMaier, che si è aggiudicato due delle treprove disputate, precedendo in classificagenerale il palermitano Marco Casagrandee il barese Giuseppe Catino.Nella classe Aloha si è imposto il ligureGuido Carli, che ha vinto entrambe leprove, davanti ai cagliaritani FrancescoVeloci e Alberto Cannella. Il vento è stato il grande assente della

manifestazione: ha soffiato ad un'intensitàaccettabile solo nella prima giornata,dando la possibilità agli equipaggi di espri-

mersi in tre gare abbastanza avvincenti ecombattute. Nella seconda giornata, inve-ce, “Eolo” ha soffiato molto debolmente,tanto da costringere gli organizzatori adannullare il programma previsto dal bandodi regata e confermare così la classificastilata dopo le prime tre prove.

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Bora Bora

lito diversi record, tra i quali spicca quellomondiale conquistato nella traversataMessico - Cuba (160 chilometri). I cinque canoisti che hanno difeso i coloridella Sardegna al mondiale della Polinesianon hanno per niente sfigurato di fronte aimostri sacri della tradizionale canoa diBora Bora; sono riusciti addirittura adapprodare alle batterie delle semifinali sulladistanza dei 500 metri:" Un risultato per noisoddisfacente - dice Andrea Carboni, 22anni, cagliaritano, il più giovane della "spe-dizione" - visto che al Mondiale c'eranoequipaggi molto forti e di grande tradizione.E' stata un’esperienza davvero unica, anchesotto il profilo tecnico: a Bora Bora ho potu-to carpire tanti segreti sui diversi metodi dipagaiare e, soprattutto, di virare durante lemanovre attorno alle boe".

Non sono arrivati sul podio ma sono statiugualmente soddisfatti per aver gareggiatocon i più forti specialisti di canoa polinesia-na del mondo. A Bora Bora, nella PolinesiaFrancese, che ha fatto da scenario (dal 9 al16 marzo scorsi) al campionato mondiale dicanoa sprint, c'era anche un piccolo pezzodi Sardegna. Della rappresentativa italiana,infatti, hanno fatto parte anche quattrocanoisti sardi. Si tratta di Guido Calì,Giorgio e Andrea Carboni, e Maria LuisaCaboni del Team Kayak Sardegna, l'associa-zione che da circa un anno ha introdotto aMarina Piccola la canoa con il bilanciere,che ricalca l'antica piroga utilizzata daiguerrieri Maori per spostarsi da un'isolaall'altra dell'Oceano del sud Pacifico. Dellacomitiva di Bora Bora ha fatto parte ancheFrancesco Gambella, 28 anni, romano dinascita ma sardo di adozione, che ha rap-presentato in Polinesia i colori della LegaNavale di Olbia. Gambella è un personag-gio della canoa kayak, con la quale ha stabi-

A Bora Bora, una delle isole Sotto vento, acirca quattrocento chilometri da Papete (lacapitale della Polinesia Francese) nellospecchio di mare prospiciente la spiaggia diMatira (dove è stato posizionato il campo diregata del mondiale), hanno partecipatooltre mille canoisti in rappresentanza diquattordici paesi, tra i quali Tahiti, NuovaZelanda, Polinesia, Stati Uniti, NuovaCaledonia, Canada (grandi protagonistidella manifestazione), Francia e Italia, uni-che nazioni europee. Le gare si sono svoltecon due tipi di canoe (da sei e dodici posti)le outrigger (utilizzate per surfare le onde) ele vaa, adatte per l'acqua piatta della bar-riera corallina. Nella squadra italiana il canoista di punta èstato il veneziano Daniele Scarpa, pluricam-pione del mondo e medaglia d'oro alleOlimpiadi di Atlanta e Sydney nel K 2 incoppia con Antonio Rossi, che in questi ulti-mi anni è passato alla canoa polinesiana.Un'avventura importante, quella dei canoi-sti sardi, in vista soprattutto del WorldOutrigger Contest, il Meeting internazionaledi canoa polinesiana che si disputerà traCagliari e Villasimius dal 4° al 6 luglio

prossimi. Alla spettacolare manifestazione,organizzata dal Team Kayak Sardegna con ilpatrocinio degli assessorati allo sport e alturismo della Regione e del Comune diCagliari, parteciperanno diversi protagonistidel mondiale di Bora Bora, che stabilirannocon la Sardegna una sorta di gemellaggio,dal momento che lo scenario di Villasimiuse del Poetto, almeno per quanto riguarda ilcolore e la limpidezza del mare, non haniente da invidiare a quello degli atolli dellaPolinesia Francese. Un evento originale, ilMeeting Internazionale di canoa polinesia-na, che porterà al Poetto un'aria esotica eprofumata dai fiori delle gardenie tropicali,l'essenza inebriante tipica di Bora Bora.Spettacolare e suggestivo lo sbarco previ-sto in notturna sulla spiaggia del Poetto,che avrà come protagonisti i gruppi poline-siani e hawaiiani, che giungeranno dalmare a bordo delle canoe illuminate dallefiaccole. Approdati sulla spiaggia, inscene-ranno uno spettacolo di balli e canti, scandi-ti dagli antichi strumenti dei guerrieriMaori.

Sergio Casano

V E L A : Giorgio e Daniele Catta vincono la Ranking List

CAGLIARI - Il vento soffia sempre più fortesulla vela di Giorgio e Daniele Catta, chehanno ormai staccato il biglietto per ilcampionato mondiale della classe 420, inprogramma dal 10 al 19 luglio prossimi aTavira, in Portogallo. L'equipaggio delloYacht Club Alghero, dopo le regate nazio-

nali che si sono disputate nelle acque diTaranto, Follonica, Senigallia e Imperia, siè classificato al primo posto della RankingList, approdando così alla manifestazioneiridata di Tavira. Nella quarta regata diselezione, che si è svolta appunto nelleacque di Imperia, il 420 condotto da

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Giorgio e Daniele Catta ha fatto registraretra i parziali un primo e un ottavo posto eha subito una squalifica per partenza anti-cipata. Una prova un po' sotto tono, quelladisputata in Liguria, rispetto soprattuttoalle precedenti regate di selezione, nellequali i due velisti catalani hanno conqui-stato sempre uno dei tre gradini del podio:"Purtroppo, non siamo riusciti a recupera-re la squalifica subita in una prova - dico-no i fratelli Catta - perché, a causa dellatotale assenza del vento, non si sono potu-te disputare altre regate. La prova diImperia, comunque, l'abbiamo scartata inclassifica e siamo riusciti ad aggiudicarciugualmente la Ranking List, la specialegraduatoria che qualifica sette equipaggiitaliani al mondiale". Una grande prestazione, quella dell'equi-

paggio algherese, che ha chiu-so al comando la Ranking List,davanti al team ravennateCavallini - Maltoni, superfavo-rito alla vigilia delle selezioni.Non è la prima volta cheGiorgio e Daniele Catta appro-dano al campionato mondialedella classe 420, dove que-st'anno sognano di fare il col-paccio. Nell'ultima edizione,che si è disputata l'anno scor-so a Ravenna, hanno sfiorato ilpodio, conquistando un presti-gioso quinto posto. Un risulta-to che, per come erano andatele cose, è stato abbastanzastretto per il duo dei Catta, chein questa stagione si sono alle-

nati a Genova, dove risiedono per motividi studio:" Questo, ci ha permesso dipoterci confrontare - concludono i duevelisti algheresi - con i migliori equipaggidella classe, che poi ci siamo ritrovatidurante le varie regate di selezione.Risiedere in Liguria, ci ha consentito tral'altro di poter risparmiare per effettuare letrasferte, che sono avvenute grazie al sup-porto finanziario dell'Azienda di soggiornoe Turismo di Alghero". A seguire Giorgio e Daniele Catta al mon-diale di Tavira, ci saranno papà Gian Marioe Marco Lai, rispettivamente segretarioregionale e nazionale della classe 420,fedeli accompagnatori "ufficiali" di tutte leonerose trasferte della stagione.

Sergio Casano

Festival Dragon Boat a Terramaini

Il tam tam dei dragoni è tornato ad echeg-giare sul canale di Terramaini, in attesadel completamento dei lavori di bonificainseriti nel progetto riservato al parcoomonimo. Nello specchio d'acqua adia-cente la caserma dei Vigili del fuoco, tra ilviale Marconi e Monserrato, si è svoltanell'ultima domenica di maggio la terzaedizione del Festival di Dragon Boat, leantiche canoe cinesi con la prua e la codaa forma di drago. All'originale manifesta-zione, organizzata dal Team KayakSardegna (la società cagliaritana che haintrodotto in Sardegna i dragoni) hannopartecipato otto equipaggi in rappresen-tanza di associazioni sportive, scuole,palestre e società di fatto costituite pochigiorni prima della manifestazione e battez-zate con curiosi nomignoli dello slangcagliaritano. Due per tutti: Pompa Dimoniue Mammarranca Team.Ad aggiudicarsi il Festival dei dragoni edi-

zione 2002 è stato l'equipaggio dellaSocietà Condotte, che sta effettuando ilavori di bonifica e sistemazione del cana-le di Terramaini, che negli anni sessantaveniva solcato dai barconi che trasporta-vano il sale. Al secondo posto si è piazzatala palestra Muscle Power, seguita da MistoCanoa Club e dagli allievi dell'IstitutoTecnico Agrario Cettolini.Un grande successo, il Festiva DragonBoat, che ha richiamato nella darsena delcanale di Terramaini centinaia di persone.Appassionati e non che sono stati conta-giati dalla colorata imbarcazione dal profu-mo orientale che, la scorsa estate, hascandito al Poetto l'estate dei cagliaritani,sfrecciando in lungo e in largo al ritmo deltamburino, uno dei componenti più impor-tanti del gruppo: "L'equipaggio del dragonboat (lungo dodici metri e largo poco piùdi uno) è composto da 22 persone - spie-ga Andrea Carboni, 22 anni, portacoloridel Team Kayak Sardegna - che pagaianoin sincronia, al ritmo imposto dal tamburi-

Pos.12345678

NomeSOCIETÀ CONDOTTEMUSCLE POWERMISTO CANOA CLUBPALESTRA DINAMICAISTITUTO TECNICO AGRARIO CETTOLINIS.O.S. VOLONTARI SOCCORSOPOMPA DIMONIUMAMMARRANCA TEAM

Classifica

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di Filadelfia ha vinto due medaglie d'ar-gento con gli atleti più giovani, quelli dellasquadra juniores. La terza edizione del Festival di DragonBoats, che è stata animata da MarcoCamboni, del Gruppo La Pola, aTerramaini in veste di speaker, si è apertacon la cerimonia della Danza del leonedella scuola Arti marziali Cinesi del mae-stro Giancarlo Manca ed è stata suggella-ta dalla banda musicale di Monserrato.

Sergio Casano

no, che si siede a prua, di fronte a tuttol'equipaggio".La passione per il dragon boat è esplosa

a Cagliari due anni fa grazie al TeamKayak Sardegna, la prima società che loha introdotto nell'isola, organizzando pro-prio sul canale di Terramaini il primoFestival riservato ai dragoni. E, in appenadue stagioni, questa nuova e coinvolgen-te disciplina orientale ha già sfornato iprimi campioni: a Malmoe, in Svezia, nel-l'estate del 2000, il team cagliaritano haconquistato due medaglie d'oro agliEuropei, mentre l'anno scorso ai Mondiali

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Riparte la stagione della grande altura di ZinZura

ZinZura, il First 31.7 dello skipperGiovanni Zura Puntaroni, Responsabiledel Gruppo Vela della Lega NavaleItaliana, Sez. Golfo dell’Asinara, ha molla-to gli ormeggi da Stintino alla volta diRiva di Traiano, presso Civitavecchia, perdisputare la “Roma x 2”, la più famosadelle regate d’altura che si organizzano inItalia. Il percorso è quello ormai classicoCivitavecchia-Capri-Lipari-Civitavecchia,per uno sviluppo totale di 535 miglia, dapercorrere non-stop ed in equipaggio didue sole persone.Come ormai consuetudine il ruolo di co-skipper sarà ricoperto da Marco Nardi,anch’egli membro del Consiglio Direttivodella L.N.I. e Responsabile della Scuola diVela.“L’anno scorso, spinti dal richiamo dellegrandi regate d’alto mare, abbiamo avutoil nostro battesimo del fuoco” ci dice lo

skipper “e siamo rimasti stregati dal fasci-no delle regate di grande altura”.“Navigare in alto mare per giorni e giorni,

con il duplice obbiettivo di far correre labarca al massimo ma senza fare dannialle attrezzature, è un impegno insiemefaticoso ed entusiasmante, considerandoche si devono alternare per tutta la rega-ta dei turni di due ore di timone e due oredi riposo, facendo affidamento solo sullareciproca capacità di concentrazione e diconduzione del mezzo”.“Quando si affrontano navigazioni cosìimpegnative bisogna fare i conti con lecondizioni meteo, che possono variaredalla bonaccia più estenuante alle violen-te burrasche primaverili” è Marco Nardiche parla “Lo scorso anno abbiamoincontrato tutte le situazioni possibili, dalfortunale con vento oltre i 50 nodi allacalma piatta, dalla nebbia alla grandine,ma siamo riusciti ad affrontare ognimomento della navigazione con serenità edeterminazione”.

Nella edizione del 2001 l’equipaggio con-quistò un brillante terzo posto di classe intempo compensato ed un nono assoluto,sempre in tempo compensato.“Dal nostro punto di vista il risultato finea se stesso non ha grande importanza” cidice Gianni Zura “in mare ci vuole moltaumiltà, commettere errori tecnici e tatticiè facilissimo, e noi riteniamo di essere deiprincipianti in confronto ai grandi nomidella vela che partecipano a queste mani-festazioni, quali Soldini, Malingri e DeGregorio solo per fare un esempio. Ciònon toglie che l’impegno e la determina-zione sono sempre elevati, per averealmeno la soddisfazione di dire che cel’abbiamo messa tutta. Se poi arriva ilrisultato è meglio, ma già portare a termi-ne una regata così importante, dove lerotture ed i ritiri sono numerosissimi, econ una barca di serie, è per noi una vitto-ria”.Dopo la “Roma x 2” i due skipper trasferi-ranno ZinZura a Viareggio, per correre la“Viareggio-Bastia-Livorno”, altra impor-tante regata d’altura che prevede unadoppia traversata continente-Corsica, que-sta volta in equipaggio, per poi fare ritor-no in Sardegna, dove in giugno prenderàil via la “Cento Miglia di Lavezzi”, la rega-ta Stintino-Bocche di Bonifacio-Stintinonon-stop.Gianni Zura Puntaroni e Marco Nardigareggiano in tutte le regate per i coloridella Lega Navale Italiana, sezione Golfodell’Asinara.

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INTERVISTA A CICO NATALE di Roberto Marci

Mi accingo ad intervistare Cico Natale,uno dei windsurfisti storici della scuolaCagliaritana e da anni ai vertici delle clas-sifiche nazionali.Parlaci un pò dei tuoi inizi?Ho iniziato a fare windsurf circa 20 anni fa,dopo aver provato un vecchio windsurferdi Andrea Caproni, mio compagno discuola a quell’epoca, da quel momentonon ho più smesso. Ho sempre avuto unagrossa passione per il mare che mi è statatramandata da mio padre; faccio infattipesca subacquea dall’età di 7 anni e nonposso vivere più di una settimana senzavedere il mare. Come tutti ho iniziato afare windsurf con un vecchio tavolone“max in mare” che pesava circa 25 chili e

poi gradatamente sono passato alle tavolesempre più leggere e veloci. Mi ricordoche durante le maestralate andavo sulmolo martello di marina piccola a vedere iragazzi che già uscivano in “tavoletta” e liinvidiavo enormemente. La svolta comun-que c’è stata nel 1984, quando mi sonoiscritto al Windsurfing Club, dove ho ini-ziato a praticare il windsurf anche in inver-no ed il passaggio alle tavole da regata èstato molto rapido. Quando ho iniziato aregatare le cose erano molto diverse daadesso, si usavano i “ Funboard”, cioèlunghe tavole con deriva che ogni voltache si doveva passare dalla bolina al lascosi doveva dare calci alla deriva sperandoche salisse. In ogni caso ricordo con piace-

re quei periodi perché ci si allenava intanti ed ero orgoglioso di uscire in acquacon i più forti. Come sono cambiate le cose da alloraad adesso?Per quanto riguarda i materiali l’evoluzio-ne è stata abissale, infatti nelle gare, cometi dicevo, si è passato dal Funboard con laderiva a tavole sempre più corte e senzaderiva che permettevano comunque dirisalire il vento nelle gare di “course race”e parallelamente quando il vento eramolto forte si disputavano sempre le garedi slalom con vele piccole e tavole corte estrette. La suddivisione tra gare di slalome course è andata avanti fino a circa 4 annifa quando è nata la formula windsurfing(FW) che ha eliminato i percorsi di slalomfavorendo solo i percorsi con boline epoppe. Questa innovazione era necessariain quanto con la FW si è ridotto il materia-le necessario per le gare, infatti è statoimposto un limite massimo di tre vele eduna sola tavola con materiali strettamentedi serie. Questo ha favorito l’avvicinamen-to di molti a questo nuovo tipo di gare.Per quanto riguarda la compagnia le cosesono cambiate molto ugualmente, infattimi ricordo che eravamo tantissimi anchenelle regate zonali - siamo arrivati ad esse-re 80 iscritti in una regata del campionatosardo, per non parlare delle regate nazio-nali corse con fino a 180 iscritti e a nume-ro chiuso. Inoltre il livello dei regatantisardi era assoluto, surfisti come GigiBarrella, Antonello Ciabatti e SergioAngiuli erano sempre ai vertici delle clas-sifiche italiane e mondiali, quindi vincere

una “bolina alla Sella” voleva dire esseremolto rapido. Adesso molti degli atleti diquel periodo hanno smesso di regatare inwindsurf anche se non hanno sicuramenteperso la passione che ci ha legato pertanti anni. Mi ricordo che anche le regatefuori erano un divertimento perché erava-mo il gruppo più consistente e ci divertiva-mo in tutti i modi….e poi eravamo più gio-vani e certe goliardate erano tollerate.Adesso la passione che ho quando vadoin acqua è sempre la stessa e la voglia divincere non è cambiata, nel tempo peròmi rendo conto che siamo sempre dimeno ed il livello medio non è più quellodi qualche anno fa. In ogni caso ci sonodiversi ragazzi che possono piazzarsi benenelle regate nazionali.Mi pare di capire che non fai Wave oFree Style ma solo FW?No non è così, ho sempre fatto wave findall’inizio e quando le condizioni lo per-mettono vado sempre in acqua anche ingiornate in cui gli altri non uscirebbero dicasa per il freddo ed il vento. Reputo che ilwave sia la vera essenza del windsurf epenso sia un altro sport rispetto alle garedi flotta con in comune solo il vento e ilmare. E’ passione pura per il mare evoglia di confrontarsi con gli elementi,niente mi rende felice come una bellauscita in wave. Per quanto riguarda il freestyle devo ammettere che ci ho provatoma non mi ha preso, soprattutto perché vafatto in condizioni in cui si può uscire incourse e lo preferisco e poi lo trovo moltolimitativo, mi sembra quasi di cercare diprovare le emozioni del wave sull’acqua

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era necessario come valvola di sfogo nelperiodo dell’università. Studiavo tutta lamattina poi andavo a fare windsurf e stu-diavo anche il pomeriggio. Devo ringrazia-re i miei genitori che mi hanno dato lapossibilità di studiare ed ho sempre rite-nuto che fare l’università fosse il modomigliore per fare surf. Il periodo peggioredella mia vita è stato quando mi sono lau-reato e ho dovuto iniziare a lavorare, sonoingegnere chimico e come tale devo lavo-rare in stabilimenti industriali o in societàsatellite e quindi con orari continuatisenza pause per il pranzo. E’ stata davverodura all’inizio, poi con l’aiuto del mio dato-re di lavoro sono riuscito a ritagliarmi unpò di tempo per il windsurf all’ora di pran-zo. Da un paio d’anni invece lavoro comedipendente solo la mattina e di sera facciola libera professione - ora ho quasi tutto iltempo libero che voglio. Mi rendo conto che questa forte passionesia limitativa perché preclude molte altrepossibilità nella vita, ma non voglio traqualche anno guardarmi indietro ed accor-germi di essermi lasciato scappare gli annimigliori della mia vita seduto dietro unascrivania. Sono sicuro che la vita sia unaserie di scelte che uno deve fare, io hofatto le mie e sono soddisfatto così e nonho mai invidiato i miei ex-colleghi che oravivono a Milano e guadagnano il triplo dime ma hanno dieci giorni di ferie in ago-sto che impiegano per fare quello che iofaccio tutto l’anno. La vita è una sola, pur-troppo, e bisogna cercare di viverla almeglio indipendentemente da cosa pensa-no gli altri.

piatta, anche se sono sicuro di sbagliarmi,in ogni caso lo lascio a ragazzi più giovanidi me con caviglie e ginocchia migliori.Chi fa free style guarda i regatanti di cour-se quasi con compassione ma solo perchénon sanno quanto possa essere bello vin-cere una regata o semplicemente planarequando gli altri stanno in spiaggia a teoriz-zare.Quali sono i tuoi migliori risultati?Francamente non mi crederai ma non houn curriculum, non mi ricordo assoluta-mente tutti i risultati se non quelli recenti.Regato a livello nazionale dal 1988 ed hovinto 4 volte il campionato sardo e sonostato dal 1990 quasi sempre nei primidieci della classifica italiana. Nel 1999 hovinto il primo campionato italiano di FW,nel 2000 sono arrivato 3° e 2° nel 2001,contemporaneamente nel 1999 sono arri-vato 2° al campionato italiano Funboard,nel 2000 sono arrivato 6° e nel 2001 nuo-vamente 2°. Al momento sono 3° nel cam-pionato italiano FW a pari punti con ilsecondo anche se le gare sono ancoratante. A livello mondiale ho fatto 4 cam-pionati mondiali e varie altre gare euro-pee, qualche tappa di coppa del mondo esono arrivato 15° al Mondiale in Egitto nel1993 e 7° nell’Euro-cup di Cagliari lo scor-so anno.Che lavoro fai e come fai a conciliar-lo con il windsurf?Faccio l’ingegnere per hobby. Scherzo,sono assunto da una società per cui lavo-ro solo al mattino e di pomeriggio lavoroper conto mio. Non ho mai avuto difficoltàa conciliare lo studio con il windsurf, anzi

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La migliore similitudine che riesco aimmaginare è condensata in una frasedetta da uno dei pionieri Antonello Defraiaalmeno dieci anni fa: i surfisti sono come imulini, quando c’è vento non possonostare fermi.Cosa consigli a chi vuole avvicinarsial windsurf e a chi già lo pratica?

Prende il via l’8° edizione del “TROFEODELLE BOCCHE” G. Sorano, il Premio-Festival internazionale di fotografia evideo subacquei organizzato dall’associa-zione ECOSUB di La Maddalena in colla-borazione con il Comune di La Maddalena,il Parco Nazionale dell’Arcipelago, laRiserva Naturale delle Bocche diBonifacio, la Provincia di Sassari. All’edizione del 2001 hanno partecipato 15nazioni e cento concorrenti tra foto evideo. Un record mai raggiunto prima, chepone il Trofeo delle Bocche tra i più impor-tanti eventi del settore in Italia con granderilevanza internazionale. Quest’anno il Premio è gemellato con laTunisia e si avvale anche della collabora-zione del Festival Mondiale dell’ImmagineSottomarina di Antibes.Il regolamento prevede la spedizione di trestampe 30x40/45, di cui due devono rap-presentare l’ambiente marino con ottichegrandangolari.. Inoltre è stata istituita una sezione per lediapositive che prevede la spedizione di

sei immagini che sviluppino un tema ascelta dell’autore (es. il mimetismo, ilcolore rosso, relitti, nudibranchi, ambienti,ecc.). Anche per i filmati si è istituito unpremio per quello più innovativo, sia nellatecnica di ripresa, sia per il montaggio e ilsoggetto. Ancora un premio al videosubacqueo che, nel minor tempo possibi-le, come uno spot pubblicitario, sia ingrado di contenere un messaggio di difesaambientale.L’intento degli organizzatori è che ilTrofeo delle Bocche rappresenti anche unmomento di riflessione e dibattito sull’usodell’immagine sottomarina per la comuni-cazione ambientale.Ad ogni sezione sarà assegnato, a parte, ilGran Premio del Mediterraneo per lamigliore opera riguardante questo mare:questo per non perdere mai di vista ilMare Nostrum , spesso bistrattato dagliautori.Il regolamento, in quattro lingue, italiano,francese, inglese e spagnolo è contenutonel sito internet

A chi già fa windsurf non ho niente da direperché ormai sono entrati nel vortice e micapiscono bene, per gli altri consiglio diprovare perché il windsurf è lo sport piùbello del mondo e non di poco.Ciao CICOCiao

COMUNICATO PER IL “TROFEO DELLE BOCCHE” 2002EVENTO DEL PARCO MARINO INTERNAZIONALE DELLE BOCCHE DI BONIFACIO

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www.trofeodellebocche.it, insieme allenotizie riguardanti i concorrenti e i vinci-tori dell’edizione dell’anno scorso, oltread altre informazioni sull’area marinadelle Bocche di Bonifacio.

Tutte le opere in concorso dovranno per-venire entro il 20 settembre 2002.

Per ogni informazione rivolgersi a:Barbara Calanca: tel. 0039 347 2428873

[email protected]

Lo scorso 23 maggio Porto Rotondo haospitato alcune imbarcazioni d’epoca,provenienti da Saint Tropez, che parteci-pavano al Trophée Bailli de Suffren, una

manifestazionevelica che vuol farrivivere lo spiritodel grande yach-ting classico, deicavalieri corsari edelle carovane delmare, nel ricordodi uno dei grandimarinai di Francia:Pierre André deSuffren, signore diSaint Tropez, ViceAmmiraglio diFrancia e CapitanoGeneraledell’Ordine diMalta. Le barcheproveniente dallaCosta Azzurra sonoquindi partite il 24di maggio allavolta di Marsala

per poi dirigersi all’isola di Malta un per-corso di 530 miglia, che si riconduce allerotte storiche e tradizionali della marine-ria mediterranea.. Al Trophée Bailli de

Suffren organizzato dalla SocietéNautique de Saint Tropez, dal Royal MaltaYacht Club, dallo Yacht Club de Bonifacio

e dallo Yacht Club Porto Rotondo., hannopreso parte Analia, Anios, Lelantina, Owle Moonbeam of Fife.

Antonio Mannu

Trophée Bailli de Suffren

Top Sail Cup 2002

Domenica 16 giugno presso la città diStintino quinta edizione della Top SailCup, manifestazione velica a squadre che,tra le sue novità, rispetto alle regate abi-tuali, prevede la partenza scaglionata delleimbarcazioni partecipanti. Il calcolo deltempo compensato, quello valido ai finidella vittoria finale, viene infatti realizzatoanticipatamente; le barche inoltre partonosingolarmente con un distacco, valutato inminuti, pari a quello che una barcadovrebbe pagare, o avrebbe per abbuono,rispetto alle altre. Quest’anno però le con-dizioni meteo- un maestralino di 5 / 6 nodicon ampie chiazze di bonaccia- hannofatto si che il comitato di regata applicassequesta formula. Non tutti i partecipantiinfatti avrebbero trovato condizioni suffi-

cientemente simili sul campo di gara,avvantaggiando in questo modo alcunirispetto ad altri . Cinque le squadre chehan preso parte alla Top Sail Cup 2002, inrappresentanza di altrettanti circoli nautici,con venti imbarcazioni alla partenza. Iregatanti hanno dovuto penare non pocoper raggiungere il cancello di PuntaScorno, diventato poi, per una riduzionedi percorso, traguardo finale. Primo clas-sificato, sia in tempo reale che in compen-sato, il Nytec 25 Coinsar-Mowgli , cheaveva al timone Sergio Casali, alla tatticae alla regolazione della randa GiorgioMaggioni, alle vele di prua Lucio Panti ePiero Fancellu come prodiere.

Antonio Mannu

Pos.12345

NomeL.N.I. SEZ ALGHERO: MOWGLI, ISOTEX, ATREVIDACIRCOLO NAUTICO TORRES: ITACA B, GUGHI, KIRIOKY.C.A.: FILODILANA, SMORZA E’ LLIGHT, TOUBEGEL.N.I. SEZ. GOLFO ASINARA: AURORA 4°, BERENICE, NAUSICAA 5. Y.C.SS: BEFORE CHRIST

Classifica a squadre

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Renzo Trenta, Antonio Serra e Pino Sanna,si è infatti piazzato il J 24 Glicerina, affidatoper l’occasione ad un altro laserista dipunta, Alessandro Masala. Terzo di giorna-ta, e quarto in assoluto, l’ottimo ItacaBillellera, come sempre portato dal suoarmatore Fulvio Princivalle. SfortunatoSmorz e’ Llights di Alessandro Cabras che,durante una strambata, al giro di boa haperso un uomo a mare, falciato dal bomadurante la manovra. Niente di grave perfortuna, solo qualche escoriazione per ilregatante coinvolto; un monito per tutti ivelisti: non abbassare mai la guardia emassima attenzione, soprattutto nelle rega-te caratterizzate dal vento. Nelle altre provedisputate, quattro complessivamente, lavittoria è andata ad Isotex-Vento dell’Estenella prima; ad Itaca Billelera nella secondae al Nytec 25 Coinsar-Mowgly nella terza.

Antonio Mannu

sifica generale. Al secondo posto conclu-deva Jadine, condotto da Angelo Corriasche strappava il piazzamento a Zu Pauluper un solo punto. Buone le prove del 14aprile del Plambs e di Dolphins, quest’ulti-mo primo nell’ ultima prova. Il Plambssecondo nella prima regata, conduceva lagara per gran parte del percorso, e venivasuperato dal Gradasso solo nell’ultimolato di poppa. Sfortunato, e penalizzatodalle difficili condizioni di gara, l’Armadillodi Pier Luigi Pibi, terzo in classifica genera-le sino alla penultima giornata di gara, eche ha ceduto il quarto posto finale alWile & Coyote di Piero Loddo. Con l’archi-viazione della seconda tappa del circuitoper il momento la classe J 24 è andata invacanza. Le regate del circuito riprende-ranno in autunno a Cagliari per la terza edultima tappa del circuito zonale.

Antonio Mannu

Si è concluso aStintino il 9 di giu-gno, con la vittoriadel J 24 Arca, ilCampionato Golfodell’Asinara, manife-stazione velica orga-nizzata dal CircoloNautico Torres, riser-vata alle imbarcazio-ni d’altura. L’Arca,portato alla grandedal laserista turrita-no Mirko Coghene,ha superato di misu-ra - 41,25 punti con-tro 40,25 - il secondoclassificato, l’Isotex-Vento dell’Este,timonato dall’alghe-

rese Roberto Sechi. Al terzo posto ancorauno scafo dell’Alguer, Coinsar-Mowgly, cheaveva alla barra l’esperto GiorgioMaggioni. Questi i risultati della classificafinale. Nell ’ultima prova invece , disputatacon vento variabile per intensità e direzio-ne, sotto un cielo plumbeo che non pro-metteva niente di buono (numerosi scroscidi pioggia hanno lavato a più riprese scafie regatanti), si è assistito a una disfidaall’ultimo bordo tra due dei tre J 24 in gara.Dietro l’Arca, che aveva a bordo, oltre altimoniere Coghene, Gianfranco Ledda,

Campionato Golfo dell’Asinara

Circolo zonale J24

Memorial Ninni Mura

s p o r t n e w s

100 101

Classificafinale

Pos. Nome

1 Arca2 Isotex3 Coinsar-Mowgly4 Itaca B5 Smorza e' Llight6 Glicerina7 Kiriok

8 Atrevida9 To' Come Giro10 Before Christ11 Berenice12 Vento perso13 Picka14 Birba15 Corsara

Il Gradasso di Alberto Floris, timonato daAntonello Ciabatti, si è aggiudicato laseconda tappa del circuito zonale dellaclasse J24, il monotipo più diffuso nell’i-sola, disputata ad Oristano durante i mesi

di marzo ed aprile. La serie di regate, chesi è conclusa domenica 14 aprile, è statamolto combattuta ed ha visto diversi cam-biamenti di fronte. Inizialmente leaderdella classifica è stato l’Armadillo dell’’oristanese PierLuigi Pibi, poi soppiantatodal Zu Paulu del Club Nautico Arzachenaaffidato ai giovani Aurelio Bini, di Olbia,ed Evero niccolini, di Palau. Il J 24 gallu-rese, prendeva il comando della classificavincendo le due prove corse 24 marzo.Quindi il 5 di aprile balzava al comando ilGradasso che, vincendo una delle treprove disputate nell’ultima giornata digara, e totalizzando un secondo e unquarto posto nelle altre due regate, man-teneva saldamente il comando della clas-

Pos.12345678

NomeGRADASSO (18 PUNTI)JADINE (30 PUNTI)ZU PAULU (31 PUNTI)WILE & COYOTE-SNO (34 PT)L’ARMADILLO (41 PUNTI)PACO BABITOURS (50 PT)BREEZE (55 PUNTI)URANIA (60 PUNTI)

Pos.910111213141516

NomeCINCOTTA (73 PUNTI)DOLPHINS (74 PUNTI)LIBYSSONIS (94 PUNTI)PLAMB’S (99 PUNTI)J SWING (109 PUNTI); 14°)LYBARIUM (118 PUNTI)ACHAB BADDA (125 PUNTI)CAPITANA (125 PUNTI)

Classifica a squadre

Sabato 1 giugno si è tenuta a Stintino laseconda edizione del Memorial NinniMura, una gara di canottaggio su gozzonazionale, imbarcazione a remi di seimetri di lunghezza, costruita in vetroresi-na. La manifestazione, organizzata dallaPro Loco di Stintino, in collaborazione conla Canottieri Stintino e con la GuardiaCostiera Ausiliaria, è dedicata al ricordo diNinni Mura, campione italiano della spe-cialità negli anni 60, quando gareggiava

con l’armo delle Fiamme Gialle. La vitto-ria, nella batteria maschile, disputata sulladistanza dei 1500 metri, è andata ai favo-riti della vigilia, l’armo stintinese capita-nato da Annalisa Scano. Tra le ragazzeinvece si è imposta l’imbarcazione cheaveva al timone Sabina Maddau, mentretra i giovanissimi della categoria junioressi è imposto il timoniere Manuel Paganocon i suoi vogatori. Enorme successo dipubblico, come è consuetudine a Stintino

in queste occasioni per una mani-festazione che, rispetto alla passa-ta edizione, ha già allargato i suoiorizzonti. Lo scorso anno avevanopartecipato solo barcate locali,mentre quest’anno era presenteanche un armo olbiese. Non acaso il presidente della Pro LocoPietro De Negri ha parlato di“canottaggio come tradizione ecultura sportiva di ogni stintinese,una tradizione da valorizzare e pre-servare organizzando e facendocrescere manifestazioni come ilmemorial Ninni Mura”.

Antonio Mannu

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laborazione del più prestigioso sodalizionautico italiano, lo Yacht Club Italiano diGenova, è stata vinta da “U Can Neigru”,uno splendido gozzo cornigiotto, imbarca-zione tipica della riviera di levante, puntual-mente presente a Stintino durante le ultimeedizioni della Regata della Vela Latina. Abordo di “U Can Neigru”, un fortissimoequipagggio femminile, formato da DanielaMagistro ed Elisa Cecconi, che fanno cop-pia in 470 (sono uno dei più forti equipaggiitaliani), con Edith Knight, la signora diNizza, alla randa. Al trofeo Dodero hannopreso parte una quindicina di imbarcazioni,cinque delle quali provenienti dallaSardegna: l’Aurora di Salvatore e AngeloAste, proveniente da Carloforte, ormaiun’abitué del trofeo Dodero avendo parteci-pato a tutte le edizioni; Zi Dumé, lanciadell’Istituto Nautico Domenico Millelire diLa Maddalena, protagonista di un’eccellen-te prima prova, prima sul traguardo intempo reale e seconda in compensato, die-tro all’imbattibile “U Can Neigru”. Zi Dumèha concluso al terzo posto assoluto, allespalle del forte Barracuda di RobertoCecconi. Infine le sempre ammiratissimelance monotipo della classe Guzzetta,: laGuzzetta di Stintino, l’Alubé di Fertilia e LaTela di Penelope di Alghero. In questa clas-

se la migliore si è riconfermata Alubé, giavittoriosa a Saint Tropez. Al timone diAlubé l’esperto Stefano Mura, coadiuvatoin quest’occasione da Bruno Mannazzu,Alessandro Saba e Armando Merella. Dasegnalare il meritato premio per il migliorrestauro assegnato all’ impeccabileAurora. A margine della manifestazione,che si avvaleva della sponsorizzazione diAzimut, Boero Yacht Paints e Rettagliata,una mostra fotografica sulla vela latina rea-lizzata con immagini del nostro collaborato-re, e autore di questa cronaca,

Antonio Mannu

I tre primi posti a Saint Tropez: barche tra-dizionali sotto i mt 6,50 : 1°) Maria Peppa(Gerolamo Barabino); 2°) Bette en Course(Georges Darolles); 3°) Rubicon (FelipeLorfeliure). Barche tradizionali sopra i mt.6,50 : 1°) Fidelis (Pierre Dansette); 2°)Tramontane de Cavalaire (Remy Droun); 3°)Santa Rosa (Giancarlo Antonetti). Classeguzzette : 1°) Alubé (Cons.Alubé); 2°)Guzzetta (Cons.Guzzetta); 3°) La Tela diPenelope (Cons.Penelope). Classe livarde:1°) Niaricoco (Jerome Demont Barbon); 2°)Gabriele (Marco e Giuseppe Fusini) 3°) PiouPiou (Lucien Clauzier). Fuori stazza : 1°)Aphrodite; 2°) Yvonne 3°) P'tit louis.

s p o r t n e w s

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Latina Saint Tropez

Soccorso in mare

Con i Rencontres du Patrimoine MarittimeMéditerranéen, a Saint Tropez dal 24 al 26di maggio, si è ufficialmente aperta la sta-gione delle vele latine nel Mediterraneo. Ilborgo marinaro della Costa Azzurra, almassimo del suo splendore grazie a dellecondizioni meteo eccellenti, ha accolto avele spiegate le imbarcazioni provenientidalla penisola e dalla Sardegna, unanime-mente considerata in tutto il bacino medi-terraneo la patria del rinascimento dellavela latina. Ai Rencontres partecipavanoanche barche provenienti dalla Tunisia, ilRahma, un gozzo da pesca in attività, timo-nato da un flemmatico e signorile pescato-re professionista, dalle Canarie, il veloceRubicon, barco de Lanzarote, numeroseimbarcazioni francesi, un gozzo sorrentino,il Santa Rosa, alcuni gozzi cornigiotti diprovenienza ligure, il San Giuseppe e ilBarracuda. Ma tra tutti questi splendidilegni le star assolute a Saint Tropez sonstate le quattro barche sarde presenti: lastintinese Maria Peppa, vittoriosa nellaclasse al di sotto dei 6 metri e 50, e le trelance monotipo della classe Guzzetta, chein Francia hanno conosciuto un verotrionfo mediatico, conquistando primepagine sui quotidiani locali e nazionali,spazio in televisione durante ore di massi-mo ascolto, come solo in Francia può

accadere per la velavera, e non sola-mente per quellaprofumatamentesponsorizzata. Unvero successo quin-di, sia per la velasarda d’esportazioneche per la manifesta-zione nel suo insie-me, giunta quest’an-no alla sua secondaedizione ed inserita,come già l’anno pas-sato, nel Circuito diVela Latina TNT.Dicevamo dellaminuscola MariaPeppa, una lancettadel 1953, costruitadal mastro d’asciastintinese GiacomoBosco espressamen-

te per partecipare al palio remiero che,ancora oggi, Stintino organizza in occasio-ne della festa patronale della BeataVergine della Difesa. Maria Peppa, appena4,75 metri di lunghezza fuori tutto, avevacome equipaggio la famiglia Barabino,stintinese doc, al completo: il padreGiuseppe, ex vogatore appunto ed i figliPaolo e Gerolamo, quest’ultimo al timone.Tra le monotipo classe Guzzetta, in bellamostra una a fianco all’ altra nella banchi-na principale di Saint Tropez, si è imposta,con assoluta autorità, Alubè del Circolo delMare di Fertilia, timonata da Stefano Mura,con Giovanni e Giuliano Delogu,Alessandro Saba e Bruno Mannazzu inequipaggio. Secondo posto per Guzzetta,la capostipite timonata dal progettistaingegner Luigi Scotti, terza Penelope delloYacht Club Alghero. Cinque le classiammesse ai Rencontres, oltre alle due giàmenzionate, per un totale di 32 barche par-tecipanti. Nella classe oltre i 6 metri e 50 siè imposta la francese Fidelis di PierreDansette, tra le livarde, barche tipiche diSaint Tropez, armate con una vela trapezoi-dale (vela a tarchia), ha vinto Niaricocodi Jerome Demont Barbon; infine nellaclasse fuori stazza (scafi in vetroresina conarmo latino), si è imposta la catalanaAphrodite. Un premio particolare, messoin palio dallo Yacht Club de Monaco “pourles dames”, è stato assegnato all’equipag-gio tutto femminile di Passionatta, un pic-colo “pointu” di Nizza comandato dallabritannica Edith Knight. Il Comitato di rega-ta era composta dal presidente Jean PierreOdero, coadiuvato da Paolo e Piero Ajello,il Comitato di Stazza era composto daPaolo Ajello e Giuseppe Lavarra, che haregatato a bordo del gozzo sorrentinoSanta Rosa. I Rencontres du PatrimoineMarittime Méditerranéen erano organizzatidalla Societé Nautique de Saint Tropez edalla Semitrop, con il patrocinio della Cittàdi St.Tropez. Durante il fine settimana suc-cessivo invece, da venerdì 31 maggio adomenica 2 giugno, vela latina in salsaligure, nel golfo del Tigullio. SantaMargherita Ligure ha ospitato infatti laterza edizione del Trofeo Dodero, disputatoa Genova durante le prime due edizioni. Lamanifestazione, organizzata dal CircoloVelico Santa Margherita Ligure, con la col-

Classifica finaleTrofeo Dodero

GUZZETTE 1p 2p Tot

Alubè 1 1 2

Penelope 3 2 5

Guzzetta 2 3 5

GOZZI GOZZETTI

U can neigru 1 1 2

Barracuda 3 2 5

Zi Dumè 2 4 6

Aurora DNF 3 13

Ulisse DNF 5 15

Biancamaro DNF 6 16

Edi DNF 7 17

S.Giuseppe DNF 7 17

Cleto DNF 7 17

Spettacolo ma anche informazione aPorto Torres, la mattina di sabato giugno,in occasione della giornata dedicata allasicurezza in mare, una manifestazione

organizzata dalla Lega NavaleItaliana e dalla Capitaneria diPorto, con la collaborazionedei Vigili del Fuoco e dallasocietà Canottieri di PortoTorres. L’iniziativa, inserita nelprogramma di Mare d’Amare,un progetto coordinato dalleCapitanerie di Porto nazionali,prevedeva dimostrazioni pra-tiche di interventi di soccorsoin mare. Un folto pubblico haseguito le spettacolari azionidei Vigili del Fuoco che, utiliz-zando un elicottero, hannodimostrato come si opera incaso di necessità di recupero,

in condizioni proibitive e con la dovutatempestività, di un uomo a mare. Quindi isub della Canottieri e della Capitaneriahanno eseguito il soccorso di un bagnan-te in difficoltà. Infine vi è stata l’esecuzio-ne pratica di una serie di operazioni chepossono rendersi necessarie nei momentidifficili per qualsiasi diportista: il lanciodei razzi di segnalazione, l’impiego abordo della cintura di sicurezza, l’usodella zattera autogonfiabile. Durante lamanifestazione sono state distribuite gra-tuitamente, al pubblico presente, copiedel “Vademecum per la Nautica da dipor-to” realizzate dalla Lega Navale.

Antonio Mannu

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