Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità ... · avviene per le attività professionali -...
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Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità
semplificata
Analisi del regime e
della platea di riferimento
Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità semplificata - Analisi della platea di riferimento
Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
Sommario Sommario ............................................................................................................................................................ 2
1. Abstract ................................................................................................................................................................ 3
2. Il regime di cassa per le imprese in semplificata ................................................................................................. 4
3. Analisi dei soggetti in contabilità semplificata..................................................................................................... 7
3.1 Le imprese in contabilità semplificata secondo la natura giuridica.............................................................. 7
3.2 - Le imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione .................................................. 7
3.3. Le imprese in contabilità semplificata sul totale imprese rispetto alla sezione di attività esercitata ........ 12
3.4 Analisi dei costi e dei ricavi dal 2017 soggetti a tassazione secondo i criteri di Cassa ................................ 15
Appendice tecnica ............................................................................................................................................. 22
Le imprese in contabilità semplificata .......................................................................................................... 22
Il regime di cassa per la determinazione del reddito d’impresa proposto nello schema di legge di bilancio
per l’anno 2017 ............................................................................................................................................. 22
Il metodo usato per stimare i ricavi conseguiti ogni anno dalle imprese personali ..................................... 23
Appendice statistica .......................................................................................................................................... 24
1. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a confronto
con l’universo delle imprese ..................................................................................................................... 24
2. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a confronto
con l’universo delle imprese: ordinamento rispetto al numero delle imprese in contabilità semplificata
.................................................................................................................................................................. 25
3. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a confronto
con l’universo delle imprese: ordinamento % sul totale delle imprese della regione ............................. 26
4. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a confronto
con l’universo delle imprese: ordinamento % sul totale delle imprese della regione ............................. 27
5. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a confronto
con l’universo delle imprese: ordinamento % sul totale delle imprese personali della regione .............. 28
6. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività: ordinamento % delle imprese del settore
di attività ................................................................................................................................................... 29
7. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività praticata: ordinamento % delle imprese
personali del settore di attività di appartenenza ..................................................................................... 30
8. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività praticata: ordinamento % delle imprese del
settore di attività di appartenenza ........................................................................................................... 31
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Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
1. Abstract
La possibilità introdotta dalle legge di bilancio 2017 di tassare i redditi delle imprese in contabilità
semplificata, solamente nel momento in cui sono incassati, riguarderà una platea molto estesa di
imprese italiane. Potranno godere di questa possibilità il 79,4% delle imprese personali italiane, ossia
le imprese individuali e le società di
persone. Più in particolare l’88,7% delle
imprese individuali ed il 56,4% delle
società di persone. Rispetto al dato
complessivo delle imprese italiane,
comprendendo quindi anche le società
di capitali, le imprese attualmente in
contabilità semplificata che avrebbero
questo importante beneficio sono il
57,2%.
Tradotto in numeri, le imprese personali che possono beneficiare di questa importante novità sono
2.266.000, di cui 1.800.000 imprese individuali e 462.000 società di persone. Secondo nostre stime
corrispondono a 2.728.000 famiglie.
L’ammontare complessivo
dei ricavi dichiarati dalle
imprese in contabilità
semplificata, ossia
l’ammontare di ricavi che
dal 1° gennaio 2017
sarebbero tassati
solamente se
effettivamente incassati, è superiore a 171 miliardi di euro, di cui 118 mld dichiarati dalle imprese
individuali e 53 mld dalle società di persone. Risulta inoltre che, mediamente, una impresa
individuale in contabilità semplificata dichiara circa 66 mila euro di ricavi ed una società di persone
circa 115 mila euro. Invece, i costi dichiarati dalle imprese in contabilità semplificata e che, di norma,
potranno essere dedotti solo dopo il pagamento, sono pari a circa 141 mld
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2. Il regime di cassa per le imprese in semplificata
Nell’ambito della bilancio per il 2017 è previsto che le imprese personali in contabilità semplificata, a
decorrere dal 2017, determineranno il reddito d’impresa secondo il “criterio di cassa” e non più
secondo l’attuale criterio della competenza economica, fondato sulla maturazione del diritto a
pretendere il compenso (per i ricavi) ovvero sulla maturazione del dovere a pagare le spese (per i
costi) (cfr articolo 1, commi 17 e ss della legge n. 232/2016).
Ciò consente soprattutto alle imprese di minori dimensioni, che più delle altre subiscono gli effetti
negativi legati sia ai cronici ritardi di pagamento sia alla stretta creditizia, di far coincidere il
momento del prelievo fiscale alle concrete disponibilità finanziarie evitando - come del resto già
avviene per le attività professionali - esborsi per imposte su proventi non ancora incassati.
Più in particolare, il nuovo regime semplificato del reddito d’impresa per cassa rappresenta una
opportunità per tutte le imprese sia in termini di equità del prelievo fiscale sia in termini di
semplificazione. Si tratta, comunque, di una innovazione radicale del criterio di determinazione del
reddito d’impresa per circa 2,3 milioni di imprese e, da quanto si legge, sta creando parecchi dubbi
agli operatori del settore.
Certo è che si tratta di una riforma che parte con il piede sbagliato. Il fatto di non consentire il riporto
delle perdite, come peraltro è stato fatto per i contribuenti che si trovano ancora nel regime dei
minimi, sta gettando benzina su un regime che, una volta digerito dal sistema, porterà equità e
semplificazione al 57,2% delle piccole imprese italiane. Si tratta di una modifica al regime che dovrà
essere effettuata da subito a valere sul primo anno di applicazione, per evitare che si perda, nei fatti,
la possibilità di dedurre completamente tutte le rimanenze di beni e di materie prime registrate con
riferimento al 2016.
La riforma nei criteri di determinazione del reddito d’impresa, tuttavia, deve essere letta nel verso
giusto. Un verso che è ambivalente che sta portando tanti seri professionisti e, in generale, gli
intermediari a riconsiderare i regimi contabili applicati dai propri assistiti. In questa importante
attività di consulenza e pianificazione fiscale di medio lungo periodo dovranno essere considerate
queste tre diverse scelte:
1) restare nel nuovo regime naturale di determinazione del reddito delle imprese in
contabilità semplificata basato sul criteri di cassa, ossia seguendo incassi e pagamenti (cfr
Articolo 1, commi 17 della legge 232/2016) e, conseguentemente optare anche per la
determinazione dell’Iva secondo criteri di cassa (cfr articolo 32-bis del Dl 83/2012);
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2) optare per il regime estremamente semplificato per la determinazione del reddito
d’impresa basato esclusivamente sui ricavi e sui costi riportati nei registri tenuti ai fini Iva
durante l’anno (articolo 1, comma 22 della legge 232/2016), qualora l’impresa non abbia
problemi ad incassare i propri ricavi;
3) optare per la contabilità ordinaria in ragione dell’assenza della difficoltà di incassare i
compensi da parte del propri clienti nonché di avere un magazzino di importo rilevante e
fortemente movimentato negli anni, in questo caso si dovrà anche valutare la
convenienza o meno ad esercitare anche l’opzione per l’applicazione dell’IRI.
Il primo obiettivo della norma non è la semplificazione, ma l’equità del prelievo, ossia quello di
evitare di far pagare IRPEF o IRAP su redditi mai incassati effettivamente, rendendo altrettanto
concreta la possibilità di tenere la contabilità per cassa ai fini Iva. E’ evidente però che non si poteva
obbligare tutte le imprese a seguire incassi e pagamenti e non si poteva pretendere che tutti coloro
che non hanno questa esigenza di entrare nella contabilità ordinaria molto più onerosa. Proprio per
questo è stato introdotta la possibilità di entrare in un regime che consente di determinare il reddito
solamente sulla base delle fatture registrate nei libri tenuti ai fini Iva che, secondo la norma (articolo
18, comma 5 del DPR 600/1973), si presumono relative a costi pagati e ricavi incassati. Nella legge di
bilancio 2017 esistono entrambe queste possibilità (cfr Articolo 1, commi 17 e comma 22 della legge
232/2016). Mentre il regime di cassa per la determinazione del reddito d’impresa, rappresenta il
nuovo regime naturale di determinazione del reddito per chi si trova in contabilità semplificata
(articolo 1, comma 17), la possibilità di determinare il reddito d’impresa seguendo le registrazioni
effettuare secondo le regole dell’Iva (cfr articolo 1, comma 22), è legata ad specifica opzione con
vincolo triennale.
Proviamo a vedere la riforma da un ulteriore punto di vista più pragmatico. Le imprese attualmente
in contabilità semplificata, fino al 2016, a fronte dei costi ed dei ricavi rilevanti per la determinazione
del reddito riportati nei registri Iva nel corso dell’attività, alla fine dell’anno dovevano escludere i
costi ed i ricavi per i quali la competenza economica non era ancora maturata secondo i criteri dettati
dal TUIR ovvero considerare costi o ricavi che non hanno ancora avuto una manifestazione finanziaria
o rilevante sotto il profilo dell’Iva, tuttavia di competenza per l’anno di riferimento.
A decorrere dal 2017, gli stessi soggetti in contabilità semplificata, continueranno a registrare i costi
ed i ricavi rilevanti per la determinazione del reddito nei registri Iva mentre, a fine anno, dovranno
escludere i costi non ancora pagati ed i ricavi non ancora incassati. Non esiste alcuna ulteriore attività
da effettuare. Certo è che se si vuole evitare di pagare imposte su redditi non incassati serve seguire
gli incassi ed i pagamenti.
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Se il contribuente non ha problemi di incasso dei corrispettivi da parte dei clienti, non sarà obbligato
ad optare per la contabilità ordinaria, potrà sempre scegliere un regime che, fondandosi sui costi ed i
ricavi indicati nei registri Iva non renderà più necessario effettuare nessuna attività a fine anno.
Questo regime rappresenta una vera e propria semplificazione che ancora oggi non ha avuto il giusto
risalto.
Tra questi due regimi si deve anche inserire la possibilità di scegliere, più propriamente, il passaggio
alla contabilità ordinaria. Nell’ambito dei soggetti attualmente in contabilità semplificata, considerati
i limiti di ricavi per l’accesso, esiste una platea di imprese anche molto diversa tra di loro. In molti
casi, la scelta di restare nella contabilità semplificata è stata dettata da retaggi storici che non da
scelte oculate rispetto alla struttura aziendale.
L’impresa personale più strutturata appartenente alla fascia più alta che ha un andamento del
magazzino importante ed altalenate, anche a prescindere dalle valutazioni riguardanti il problema di
incassi e pagamenti, potrebbe scegliere di entrare in contabilità ordinaria, per evitare picchi di
tassazione negli anni nei quali si i pagamenti dei clienti relativi a redditi “maturati” negli anni passati
secondo il criterio della competenza economica, Inoltre, la possibilità di beneficare della flat tax al
24% (tassazione IRI) per i redditi lasciati nell’impresa, riservata alle imprese personali in contabilità
ordinaria, potrebbe rappresentare un ulteriore elemento da valutare per far uscire l’impresa dalla
contabilità semplificata.
Di fronte a queste diverse possibilità alternative il bravo consulente si dovrà muovere nell’interesse
dell’impresa, considerando: la struttura dell’impresa, le modalità di svolgimento dell’attività nonché i
tempi medi di pagamento delle fatture dei clienti e quelle dei fornitori, per scegliere tra le tante
possibilità: regime semplificato per cassa, regime semplificato fondato sui registri IVA o regime
ordinario, quella più adeguata ed economica per il proprio assistito.
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3. Analisi dei soggetti in contabilità semplificata
3.1 Le imprese in contabilità semplificata secondo la natura giuridica La platea dei soggetti che avrebbe il beneficio di determinare il reddito secondo criteri di cassa è
molto estesa e, occorre sottolineare, che non riguarda le società di capitali dal momento che per
queste non è prevista la possibilità di adottare una contabilità semplificata. Al fine di effettuare
questa analisi sono stati assunti i dati pubblicati dal MEF con riferimento alle dichiarazioni
presentate nel 2014, a valere sui redditi del 2013. In particolare sono state considerate le imprese in
contabilità semplificata che hanno dichiarato ricavi per l’anno 2013.
Tavola n. 1 - Le imprese in contabilità semplificata rispetto alla natura giuridica
Dalla tavola n. 1 appare in modo evidente che il 79,4% delle imprese personali potrà beneficiare di
questa nuova opportunità. Come anticipato in premessa si tratta del l’88,7% delle imprese individuali
ed del 56,4% delle società di persone. Rispetto al dato complessivo delle imprese italiane,
comprendendo quindi anche le società di capitali, le imprese attualmente in contabilità semplificata
sono il 57,2%. Risulta anche che le imprese individuali in contabilità semplificata rappresentano il
63,2% di tutte le imprese personali, mentre le società di persone in regime contabile semplificato
rispetto al totale delle imprese personali sono il 16,2%.
3.2 - Le imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione Appare interessante analizzare anche la distribuzione sul territorio delle imprese in contabilità
semplificata. Nella figura n. 1 si mette in evidenza il numero delle imprese in contabilità semplificata
distribuito nei vari ambiti territoriali.
Dai dati emerge che dei 2,3 milioni circa di imprese personali in contabilità semplificata, il più alto
numero di imprese si trova in Lombardia con circa 363 mila imprese, a seguire la regione Piemonte
con 196 mila imprese e poi Veneto e Campania con rispettivamente 194 mila e 193 mila imprese.
Fanalino di coda, come era legittimo attendersi, le regioni meno estese territorialmente, quali la
Numero % % sul imprese
personali
Imprese individuali 2.033.558 2.033.558 1.803.442 88,7% 63,2%
Societa' di persone 820.606 820.606 462.636 56,4% 16,2%
Societa' di capitali ed enti commerciali 1.104.875 0 0 0,0% -
TOTALE 3.959.039 2.854.164 2.266.078 57,2% 79,4%
Fonte CNA, Politiche fiscali e societarie: elaborazioni su dati MEF del 2013
Tipologia di soggettoNumero
imprese
Imprese in contabilità semplificata che
hanno dichiarato RicaviImprese
personali
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Valle d’Aosta con circa 6,7 mila imprese e la provincia autonoma di Trento con 12,8 mila imprese e
quella di Bolzano con 17 mila imprese. Subito dopo la Basilicata con 19 mila imprese.
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Figura n. 1 - Le imprese in contabilità semplificata sul totale imprese rispetto alla regione di
ubicazione: in ordine di numerosità
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Al fine di avere un dato rappresentativo della estensione del beneficio fiscale accordato, in ciascuna
regione occorre mettere in relazione il numero delle imprese in contabilità semplificata ubicate nelle
varie regioni con il dato complessivo di tutte le imprese, compreso quindi anche le società di capitali,
nonché con le sole imprese personali (imprese individuali e società di persone). Analizzando il
numero delle imprese in contabilità semplificata, rispetto al totale delle imprese personali a livello
regionale, emerge che la percentuale più alta delle imprese personali in contabilità semplificata si
trova in Piemonte, seguita dalla Liguria, dalla Valle d’Aosta e dalla Calabria. In Piemonte risulta che le
circa 196 mila imprese rappresentano il 67,2% di tutte le imprese della regione e l’83,6 % delle
imprese personali. In Liguria le 73 mila imprese in contabilità semplificata rappresentano il 66,5% di
tutte le imprese ubicate nella regione e l’83,9% delle sole imprese personali. In Valle d’Aosta, anche
qui a testimonianza di una dimensione media delle imprese molto bassa, le 6,7 mila imprese in
semplificata della regione rappresentano il 65,6% di tutte le imprese e l’81,1% se si guarda solo alle
imprese personali. Ai margini opposti della classifica si trovano le regioni nelle quali la dimensione
aziendale risulta più elevata. La Regione d’Italia nella quale la dimensione media delle imprese è più
elevata è il Lazio, dove le imprese in contabilità semplificata, pari a circa 169 mila imprese,
rappresentano solamente il 47,6% del totale delle imprese, ma l’82% delle imprese personali, segno
di una elevata concentrazione di società di capitali. A parte le province autonome di Trento e
Bolzano, subito dopo si trova la Lombardia, nella quale le 363 mila imprese rappresentano il 53,1% di
tutte le imprese ed il 79,1% delle imprese personali.
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Figura n. 2 – Imprese in contabilità semplificata in percentuale al totale delle imprese e imprese personali ubicate nella regione.
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Numero % su totale imprese
della regione
% su imprese personali
della regione
Piemonte 292.474 234.933 196.463 67,2% 83,6%
Liguria 109.964 87.090 73.091 66,5% 83,9%
Valle d'Aosta 10.204 8.260 6.697 65,6% 81,1%
Calabria 108.875 86.736 70.579 64,8% 81,4%
Molise 20.247 15.676 12.801 63,2% 81,7%
Sicilia 264.661 198.433 165.854 62,7% 83,6%
Sardegna 98.294 74.875 60.880 61,9% 81,3%
Puglia 238.327 179.437 147.013 61,7% 81,9%
Basilicata 33.775 25.567 20.562 60,9% 80,4%
Abruzzo 94.686 70.735 56.037 59,2% 79,2%
Campania 329.505 234.050 193.771 58,8% 82,8%
Toscana 291.753 215.116 168.623 57,8% 78,4%
Emilia Romagna 326.666 237.981 182.188 55,8% 76,6%
Friuli Venezia Giulia 73.094 55.073 40.640 55,6% 73,8%
Veneto 352.538 260.357 194.250 55,1% 74,6%
Marche 119.658 89.379 65.330 54,6% 73,1%
Umbria 62.736 47.526 33.865 54,0% 71,3%
Lombardia 684.087 459.184 363.033 53,1% 79,1%
Prov Aut Bolzano 38.349 29.822 19.173 50,0% 64,3%
Prov Aut Trento 34.888 26.372 16.905 48,5% 64,1%
Lazio 374.258 217.562 178.323 47,6% 82,0%
TOTALE 3.959.039 2.854.164 2.266.078 57,2% 79,4%
Numero totale
imprese
Imprese personali
(individuali e soc.
persone)
Fonte CNA, Politiche fiscali e societarie: elaborazioni su dati MEF del 2013
Regione
Imprese in contabilità semplificata che hanno
dichiarato Ricavi
Nella tavola qui
affianco (1), si
riporta il dato della
percentuale di
imprese in
contabilità
semplificata sul
totale delle imprese
personali per ogni
regione d’Italia e
provincia
autonoma,
affiancandolo al
numero di imprese totali e a quelle che avrebbero la possibilità di applicare il regime di cassa.
3.3. Le imprese in contabilità semplificata sul totale imprese rispetto alla
sezione di attività esercitata In ordine al settore di attività (vedi tavola n. 2), come c’era da attendersi, la percentuale maggiore di
imprese personali in contabilità semplificata si trova nelle “altre prestazioni di servizi” con l’85,2%
delle imprese in contabilità semplificata rispetto al totale delle imprese e pari al 92,7% delle imprese
personali, corrispondenti a 178 mila imprese. A seguire l’attività di commercio in generale sia al
dettaglio che all’ingrosso unitamente al settore della riparazione degli autoveicoli e motoveicoli, nel
quale le imprese in contabilità semplificata rappresentano il 67,2% del totale delle imprese e l’81,1%
delle imprese personali, pari a ben 833 mila imprese. Subito dopo si trova il settore degli alberghi e
ristorazione. In questo caso le imprese in contabilità semplificata sono il 64,3% della platea
complessiva delle imprese che operano nel settore di attività, corrispondenti al 78% delle imprese
personali, pari a circa 222 mila imprese.
Ai margini inferiori della classifica si posizionano le imprese che svolgono l’attività di amministrazione
pubblica e difesa e assicurazione sociale obbligatoria. In questo caso, l’elevato numero di società di
capitali, fa si che le imprese in contabilità semplificata rappresentino l’11,1% del totale delle imprese,
ma il 63,4% delle imprese personali che svolgono l’attività. Si tratta ,peraltro, di solo 78 imprese su
123 imprese personali e complessive 705 imprese.
1 In appendice statistica sono riportate le tavole complete.
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A parte le situazioni estreme è interessante analizzare alcuni settori particolarmente significativi. Nel
settore delle costruzioni, ad esempio, le circa 356 mila imprese in contabilità semplificata
rappresentano il 57,5% delle imprese totali del settore e l’82% delle imprese personali. Delle circa
134 mila imprese che svolgono l’attività di trasporto e magazzinaggio, quelle in contabilità
semplificata sono circa 81 mila, pari al 60% di tutte le imprese del settore e all’81,6% delle imprese
individuali e delle società di persone che effettuano tale tipo di attività. In fine, con riferimento
all’attività delle manifatture risulta che le 215 mila imprese in contabilità semplificata rappresentano
il 48,4% del totale delle imprese ed il 71,7% delle imprese personali che effettuano tale attività.
Nella seguente tavola si riporta il numero di imprese complessivo afferente a ciascun settore con il
numero delle imprese personali, nonché quelle in contabilità semplificata con i corrispondenti
rapporti percentuali.
Tavola n. 2 - Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la sezione di attività
esercitata
Nella successiva figura n. 3 sono messi in evidenza graficamente i rapporti percentuali delle imprese
in contabilità semplificata rispetto al numero complessivo delle imprese che operano nel settore di
riferimento, nonché alle sole imprese personali che effettuano la medesima attività.
Numero % sul totale
imprese settore
% su totale imprese
personali settore
Altre attivita' di servizi 208.715 191.936 177.848 85,2% 92,7%
Commercio riparazione di mezzi 1.240.487 1.028.013 833.435 67,2% 81,1%
Attivita' dei servizi di alloggio e di ristorazione 345.339 284.571 221.924 64,3% 78,0%
Attivita' finanziarie e assicurative 104.172 79.782 66.412 63,8% 83,2%
Trasporto e magazzinaggio 135.954 99.833 81.508 60,0% 81,6%
Costruzioni 619.784 434.572 356.141 57,5% 82,0%
Attivita' artistiche, sportive, di intrattenimento 54.488 33.243 26.580 48,8% 80,0%
Attivita' manifatturiere 445.477 300.469 215.544 48,4% 71,7%
Noleggio, agenzie di viaggio e supporto imprese 164.372 96.326 79.294 48,2% 82,3%
Agricoltura, silvicoltura e pesca 55.830 33.810 26.803 48,0% 79,3%
Istruzione 19.734 10.034 8.237 41,7% 82,1%
Attivita' di famiglie e convivenze 55 27 21 38,2% 77,8%
Attivita' professionali 121.815 58.915 46.190 37,9% 78,4%
Servizi di informazione 96.578 46.599 34.566 35,8% 74,2%
Attivita' immobiliari 278.213 134.888 78.739 28,3% 58,4%
Sanita' e assistenza sociale 32.819 11.128 7.805 23,8% 70,1%
Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' gestione rifiuti 11.207 3.688 2.193 19,6% 59,5%
Estrazione di minerali da cave e miniere 3.620 1.172 513 14,2% 43,8%
Fornitura di energia elettrica, gas, ecc. 16.948 3.372 2.246 13,3% 66,6%
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale 705 123 78 11,1% 63,4%
Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 48 0 0 0,0% ***
Attivita' non classificabile 2.679 1.662 0,0% 0,0%
TOTALE 3.959.039 2.854.163 2.266.077 57,24% 79,4%
Numero
imprese
Imprese
personali
Fonte CNA, Politiche fiscali e societarie: elaborazioni su dati MEF del 2013
Imprese in contabilità semplificata che hanno dichiarato
Ricavi
Sezione di attivita'
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Figura n. 3 - Imprese in contabilità semplificata in percentuale al totale delle imprese e imprese
personali rispetto al settore di attività
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3.4 Analisi dei costi e dei ricavi dal 2017 soggetti a tassazione secondo i
criteri di Cassa Il passo successivo porta ad analizzare i ricavi delle imprese in contabilità semplificata, attualmente
soggetti a tassazione nell’anno in cui matura il diritto a ricevere il corrispettivo.
Anche se non esiste ancora il dato relativo ai ricavi effettivamente incassati ovvero dei costi pagati,
per il semplice motivo che per ora incassi e pagamenti non hanno alcuna rilevanza tributaria per le
imprese in contabilità semplificata, l’analisi degli ammontari di riferimento dei ricavi per la vendita
dei beni o servizi ovvero dei costi per l’acquisto di beni e servizi, sottolinea l’ammontare complessivo
che dal 2017 sarà tassato solo se incassato o dedotto solo se pagato. Prima di procedere con le
analisi è importante, infatti, ricordare che il nuovo criterio di cassa riguarderà l’intera determinazione
del reddito d’impresa, pertanto si renderà applicabile sia sui ricavi conseguiti che sui costi sostenuti.
Non è stato possibile effettuare delle analisi di raffronto con i dati relativi ai soggetti in contabilità
ordinaria, dal momento che per questi soggetti la determinazione del reddito avviene sulla base
dell’utile emergente dal bilancio d’esercizio(2).
Tavola n. 3 – Distribuzione dei Ricavi dichiarati dalle imprese personali in contabilità semplificata
secondo la tipologia del soggetto
Dalla tavola n. 3 si nota chiaramente che l’ammontare complessivo dei ricavi dichiarati dalle imprese
in contabilità semplificata, ossia l’ammontare di ricavi che dal 1° gennaio 2017 sarebbero tassati
solamente se effettivamente incassati, è superiore a 170 miliardi di euro, di cui 118 mld dichiarati
dalle imprese individuali e 53 mld dalle società di persone. Risulta, inoltre, che mediamente una
impresa individuale in contabilità semplificata dichiara circa 66 mila euro di ricavi ed una società di
persone circa 115 mila euro.
Come si è detto, il criterio di cassa riguarda l’intera determinazione del reddito d’impresa, pertanto
anche i costi sostenuti diventeranno deducibili solamente se pagati. Appare pertanto interessante
osservare anche l’ammontare dei costi riferiti alla platea di riferimento delle imprese in contabilità
2 Come è noto , infatti, le imprese con contabilità ordinaria determinano il reddito d’impresa, assumendo come
dato iniziale il risultato economico (utile o perdita) emergente dal bilancio di esercizio redatto secondo i criteri dettati dal codice civile. Le disposizioni del TUIR non già considerate nella determinazione dell’utile sono gestite come variazioni in aumento o in diminuzione del risultato economico emergente dal bilancio.
Tipologia Soggetto Numero totale
imprese
Imprese personali
che hanno dichiarato
Ricavi
Ricavi dichiarati
000/euro
Ricavi medi
dichiarati 000/euro%
Imprese individuali 2.033.558 1.803.442 118.152.681 66 69%
Societa' di persone 820.606 462.636 53.432.981 115 31%
TOTALE 2.854.164 2.266.078 171.585.662 76 100%
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
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semplificata. La tassazione per cassa del reddito, oltre a garantire la tassazione dei ricavi solamente
quanto incassati, quale garanzia importante alle imprese di non pagare imposte su denaro che forse
non si riuscirà mai a riscuotere, la circostanza di poter dedurre i costi solamente quanto pagati,
determina una spinta importante alla velocizzazione dei pagamenti nelle transazioni. Si hanno cosi
due aspetti positivi su una platea di soggetti e, quindi, di transazioni non indifferente.
Tavola n. 4 Distribuzione dei Costi dichiarati dalle imprese personali in contabilità semplificata
secondo la tipologia del soggetto.
Dalla tavola n. 4 emerge che a fronte di valore complessivo dei costi dichiarati dalle imprese
personali di poco meno di 141 miliardi di euro, le circa 1,8 mln di imprese individuali in semplificata
dichiarano un valore complessivo di costi di 95 miliardi di euro mentre le 477 mila società di persone
in semplificata dichiarano circa 46 miliardi di costi.
Si tratta di ammontari complessivi importanti che, tuttavia, da soli non consentono ancora di
spiegare nei dettagli l’importanza della modificazione radicale dei criteri di determinazione del
reddito d’impresa. I dati complessivi, infatti, si riferiscono ad una platea molto estesa e diversificata
per territorio e dimensione. Pertanto per avere una visione più chiara occorre analizzare i valori da
diversi punti di vista. In primo luogo sotto il profilo della dimensione d’impresa si fa riferimento al
volume di ricavi dichiarato. Dalla tavola n. 5 emerge che il valore medio di 76.000 euro dei ricavi
dichiarati da tutte le imprese in contabilità semplificata è un dato poco rappresentativo della realtà.
Infatti è composto da8 mila euro circa di componenti positivi di reddito medi dichiarati dai 322 mila
soggetti con ricavi dichiarati entro i 10.000 euro ai circa 22 mila soggetti con volume di ricavi
superiore a 500.000 euro, sempre in contabilità semplificata, che dichiarano un volume medio di
componenti positivi di reddito superiore a 1,143 milioni di euro.
Tipologia Soggetto Numero totale
imprese
Imprese personali
che hanno dichiarato
costi
Costi dicharati
000/euro
Costi medi
dichiarati 000/euro%
Imprese individuali 2.033.558 1.789.475 95.004.109 53 67%
Societa' di persone 820.606 476.938 45.797.561 96 33%
TOTALE 2.854.164 2.266.413 140.801.670 62 100%
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
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Tavola n. 5 – Distribuzione dei Ricavi dichiarati dalle imprese personali in contabilità semplificata
secondo la classe di volume di ricavi
Analogo discorso può essere fatto con riferimento ai costi. Nella tavola n. 6, emerge che i soggetti
con volume di Ricavi molto basso entro i 10.000 euro i ricavi dichiarati mediamente sono circa 7 mila
euro. Ai margini opposti le imprese personali in semplificata con volume di ricavi superiore a 500 mila
euro che nel 2013 hanno dichiarato costi per l’acquisto di beni e per la prestazioni di servizi, pari a
circa 1,1 milioni di euro.
Figura n. 4 – Distribuzione dei volume di ricavi dichiarato dalle imprese in contabilità semplificata
secondo la percentuale di imprese presenti in ogni scaglione di ricavi
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
La figura n. 4 mette in relazione il volume complessivo dei ricavi dichiarati dalle imprese in contabilità
semplificata secondo i diversi scaglioni di reddito, mettendoli in relazione con la percentuale delle 2,2
milioni di imprese che si trovano nello scaglione di ricavi considerato.
Classi di ricavo in euroNumero totale
imprese
Imprese personali
che hanno
dichiarato Ricavi
Ricavi dichiarati
000/euro
Ricavi medi
dichiarati 000/euro
minore di zero a € 10.000 1.124.849 322.602 2.449.763 8
da € 10.0000 a € 50.0000 1.101.819 968.840 22.828.421 24
da € 50.0000 a € 200.0000 1.037.686 800.939 77.210.726 96
da € 200.000 a € 500.000 338.997 151.665 42.768.543 282
oltre € 500.0000 355.688 22.032 25.187.423 1.143
TOTALE 3.959.039 2.266.078 171.576.825 76
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
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Questi dati rendono evidente che considerati gli ampi volumi di ricavi previsti per l’accesso alla
contabilità semplificata(3), nella platea di riferimento esistono delle tipologie di imprese anche molto
diverse sotto il profilo strutturale. Nel primo scaglione, oltre a quelli che iniziano o cessano l’attività,
sono compresi sicuramente anche tutte le c.d. false partite Iva. Si tratta di quelle imprese che
lavorano in mono committenza. Nell’ultimo scaglione si trovano tutte le imprese più strutturate
anche con qualche dipendente che non intendono passare alla contabilità più complicata e costosa
prevista per le società di capitali, ma così facendo perdono anche gli importanti benefici della
tassazione proporzionale dell’IRES prevista per le stesse società di capitali.
Questo per sottolineare che, a seguito dell’introduzione sia dell’IRI che della determinazione del
reddito per cassa per i soggetti in contabilità semplificata, ci sarà un inevitabile riassestamento delle
scelte da parte dei contribuenti. E’ molto probabile, infatti, che molti soggetti con ricavi superiori a
200 mila euro opteranno per la più favorevole tassazione IRI, in primo luogo per beneficiare della
tassazione proporzionale sui redditi lasciati in azienda in modo analogo alle società di capitali (vedi
appendice tecnica). Certo è che esistono circa 2 milioni di imprese che avranno un effettivo beneficio
di tassare i ricavi derivanti dalla cessione dei prodotti o della prestazione dei servizi solo dopo averli
effettivamente incassati.
Analogo discorso può essere fatto con riferimento ai costi sostenuti dalle imprese in contabilità
semplificata. Nella tavola n. 6, emerge che i soggetti con volume di Ricavi molto basso, entro i 10.000
euro i ricavi dichiarati, sostengono costi per circa 7 mila euro. Ai margini opposti le imprese personali
in semplificata con volume di ricavi superiore a 500 mila euro che nel 2013 hanno dichiarato costi per
l’acquisto di beni e per la prestazioni di servizi, pari a circa 1,1 milioni di euro.
Tavola n. 6 – Distribuzione dei Costi dichiarati dalle imprese personali in contabilità semplificata
secondo la classe di volume di ricavi
3 Si tratta, infatti, delle imprese personali che hanno conseguito un ammontare di ricavi inferiore a: 400.000,00
euro per le imprese aventi per oggetto prestazioni di servizi ed e 700.000,00 euro per le altre attività (vedi appendice tecnica per ulteriori dettagli).
Classi di ricavo in euroNumero totale
imprese
Imprese personali
che hanno
dichiarato Costi
Costi dichiarati
000/euro
Costi medi
dichiarati 000/euro
minore di zero a 10.000 1.124.849 332.525 2.288.769 7
da 10.0000 a 50.0000 1.101.819 959.751 15.623.475 16
da 50.0000 a 200.0000 1.037.686 800.470 61.007.754 76
da 200.000 a 500.000 338.997 151.637 37.579.093 248
oltre 500.000 355.688 22.030 24.469.309 1111
TOTALE 3.959.039 2.266.413 140.968.401 62
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
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E’ evidente che le imprese in contabilità semplificata, ossia quelle di più ridotte dimensioni, sono
diversamente distribuite secondo la tipologia di attività esercitata. Dai dati della tavola n. 7 emerge
che la più alta numerosità delle imprese in contabilità semplificata si trova nel settore del commercio
e nel settore di riparazione dei mezzi con più di 83 miliardi di ricavi dichiarati, che sconterebbero la
più equa tassazione solo quando incassati ed un volume di ricavi medio di 100 mila euro.
Tavola n. 7 – Distribuzione dei componenti positivi di reddito (Ricavi) delle imprese personali in
contabilità semplificata secondo la sezione di attività esercitata
Subito dopo il settore delle costruzioni con circa 19,8 miliardi di componenti positivi di reddito
dichiarati ogni anno da circa 356 mila imprese ed un valor medio di ricavi di circa 56 mila euro. Al
terzo posto il settore della ristorazione e degli alberghi, con circa 18,7 miliardi di componenti positivi
di reddito dichiarati da 221 mila imprese con un valore medio annuo ad impresa di circa 85 mila euro.
Nei piani alti della classifica anche il settore delle costruzioni con più di 18,3 miliardi di ricavi
dichiarati ogni anno da parte di circa 215 mila imprese ed un volume medio di ricavi dichiarati di circa
85 mila euro.
A chiudere la classifica le imprese di fornitura di acqua o gestione dei rifiuti con circa 231 milioni di
euro di componenti positivi dichiarati ed un valore medio di ricavi per ognuna delle circa 2.200
imprese di 106 mila euro. Stesso discorso per il settore delle forniture di energia elettrica, gas ed aria
condizionata. Le 2.250 imprese in contabilità semplificata del settore, nel 2013 hanno dichiarato,
complessivamente, circa 86 milioni di euro di componenti positivi di reddito corrispondenti a 38 mila
Sezione di attivitàNumero totale
imprese
Imprese in
semplificata che
hanno dichiarato
Ricavi
Ricavi dichiarati
000/euro
Ricavi medi
dichiarati 000/euro
Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli 1.240.487 833.435 83.375.166 100
Costruzioni 619.784 356.141 19.878.180 56
Attivita' dei servizi di alloggio e di ristorazione 345.339 221.924 18.790.039 85
Attivita' manifatturiere 445.477 215.544 18.315.036 85
Altre attivita' di servizi 208.715 177.848 6.397.013 36
Trasporto e magazzinaggio 135.954 81.508 5.784.954 71
Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 164.372 79.294 4.527.460 57
Attivita' finanziarie e assicurative 104.172 66.412 3.875.249 58
Attivita' immobiliari 278.213 78.739 2.593.161 33
Attivita' professionali, scientifiche e tecniche 121.815 46.190 2.369.444 51
Servizi di informazione e comunicazione 96.578 34.566 1.808.729 52
Attivita' artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 54.488 26.580 1.386.196 52
Agricoltura, silvicoltura e pesca 55.830 26.803 1.358.765 51
Sanita' e assistenza sociale 32.819 7.805 611.995 78
Istruzione 19.734 8.237 512.185 62
Fornitura di acqua; reti fognarie, attivita' gestione rifiuti e risanamento 11.207 2.193 231.410 106
Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata 16.948 2.246 86.052 38
Estrazione di minerali da cave e miniere 3.620 513 46.381 90
Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 705 78 3.183 41
Attivita' di famiglie e convivenze 55 21 460 22
Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 48 0 0 0
Attivita' non classificabile 2.679 0 0 0
TOTALE 3.959.039 2.266.077 171.585.338 76
Fonte: elaborazioni CNA, politiche fiscali e societarie su dati MEF anno 2013
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euro ad impresa. Fanalino di coda, come era legittimo attendersi, i settori della Estrazione di minerali
da cave e miniere e Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria, nei quali
rispettivamente si sono registrati circa 46 milioni di euro e circa 3,1 milioni di componenti positivi di
reddito e valore di ricavi medi per impresa di 90 mila per il settore dell’estrazione e circa 41 mila per
il settore della difesa ed assicurativo.
E’ importante, da ultimo, analizzare la ripartizione territoriale del volume di componenti positivi di
reddito dichiarati dalle imprese attualmente in contabilità semplificata, complessivi per regione e
mediamente per imprese ubicate nella regione stessa.
AI primi posti della classifica per volume di componenti positivi di reddito dichiarati (vedi tavola n. 8)
si posiziona la regione Lombardia, nella quale i quasi 29 miliardi di euro di ricavi dichiarati dalle circa
363 mila imprese in contabilità semplificata, corrispondono ad un valore medio ad impresa di 80 mila
euro. Subito dopo la regione Piemonte nella quale circa 196 mila imprese generano 15,4 miliardi di
volume di ricavi con un valore medio di componenti positivi di reddito ad impresa di quasi 78 mila
euro. A seguire il Veneto dove le 194 mila imprese in contabilità semplificata nel 2013 hanno
generato un volume di componenti positivi di reddito pari a circa 15 miliardi di euro corrispondenti a
77 mila euro ad impresa. Le regioni della Toscana e del Lazio si posizionano leggermente più in basso.
In particolare, le imprese in contabilità semplificata della Toscana generano 13,2 miliardi di euro
corrispondenti a circa 79 mila euro per ognuna delle circa 168 mila imprese. Nel Lazio, anche in
ragione di una dimensione media delle imprese laziali relativamente più alta che nel resto della
nazione (vedi quanto si è detto al paragrafo 3.2), le 178 mila imprese in contabilità semplificata
hanno generato poco più di 12,6 miliardi di euro di componenti positivi di reddito con un valore
medio dichiarato ad impresa di circa 71 mila euro. Agli ultimi posti per volumi di componenti positivi
di reddito dichiarati complessivamente si posizionano il Trentino Alto Adige, il Molise e la Valle
d’Aosta. Nella provincia autonoma di Bolzano esistono circa 19 mila imprese in contabilità
semplificata che nel 2013 hanno generato circa 1,5 miliardi di euro di ricavi, corrispondenti a circa 79
mila euro ad impresa. Nella seconda provincia autonoma del Trentino, ossia Trento, quasi 17 mila
imprese hanno prodotto quasi 1,4 miliardi di volume di ricavi con circa 84 mila euro per ogni impresa.
Nel Molise le 12 mila imprese in contabilità semplificata hanno dichiarato poco più di 846 milioni di
euro di ricavi pari a circa 66 mila euro ad impresa.
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Tavola n. 8 – Distribuzione dei componenti positivi di reddito (Ricavi) delle imprese personali in
contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione dell’attività
Chiude la classifica la Valle d’Aosta con appena 6,6 mila imprese in contabilità semplificata che nel
2013 sono riuscite a produrre 578 milioni di euro di componenti positivi di reddito con un valore
medio ad impresa di 86 mila euro.
RegioneNumero totale
imprese
Imprese in
semplificata che
hanno dichiarato
Ricavi
Ricavi dichiarati
000/euro
Ricavi medi dichiarati
000/euro
Lombardia 684.087 363.033 29.196.231 80
Piemonte 292.474 196.463 15.383.979 78
Veneto 352.538 194.250 14.925.849 77
Emilia Romagna 326.666 182.188 14.427.145 79
Campania 329.505 193.771 13.447.644 69
Toscana 291.753 168.623 13.268.127 79
Lazio 374.258 178.323 12.673.903 71
Sicilia 264.661 165.854 11.749.853 71
Puglia 238.327 147.013 10.476.339 71
Liguria 109.964 73.091 5.799.915 79
Marche 119.658 65.330 4.802.958 74
Calabria 108.875 70.579 4.787.520 68
Sardegna 98.294 60.880 4.646.760 76
Abruzzo 94.686 56.037 3.811.726 68
Friuli Venezia Giulia 73.094 40.640 3.132.939 77
Umbria 62.736 33.865 2.256.556 67
Prov Aut Bolzano 38.349 19.173 1.518.532 79
Basilicata 33.775 20.562 1.434.623 70
Prov Aut Trento 34.888 16.905 1.427.317 84
Molise 20.247 12.801 846.427 66
Valle d'Aosta 10.204 6.697 577.929 86
TOTALE 3.959.039 2.266.078 171.585.669 76
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Appendice tecnica
Le imprese in contabilità semplificata
Secondo l’articolo 18 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600 sono
ammessi al regime di contabilità semplificata e non hanno optato per il regime ordinario'':
1. le persone fisiche che esercitano imprese commerciali ai sensi dell'art. 55 del Testo Unico;
2. le società in nome collettivo, delle società in accomandita semplice e delle società ad esse
equiparate ai sensi dell'art. 5 del menzionato Testo Unico;
3. gli enti non commerciali, residenti e non residenti (se con stabile organizzazione nel territorio
dello Stato), relativamente alle attività commerciali eventualmente esercitate10.
che hanno conseguito un ammontare di ricavi inferiore a: 400.000,00 euro per le imprese aventi per
oggetto prestazioni di servizi ed e 700.000,00 euro per le altre attività.
Per la verifica dei limiti previsti è necessario far riferimento all'ammontare, ragguagliato ad anno, dei
ricavi conseguiti nel periodo di imposta precedente. I ricavi da prendere in considerazione sono quelli
previsti dall'art. 85 del T.U.I.R., compresi quelli rappresentati dal valore normale dei beni destinati al
consumo personale o familiare dell'imprenditore, per quanto concerne le imprese individuali ai sensi
dell'art. 57 del T.U.I.R.
Nelle ipotesi in cui vengano contemporaneamente svolte attività di prestazione di servizi ed altre
attività, se il contribuente annota separatamente i ricavi, occorre far riferimento all'ammontare dei
ricavi derivanti dall'attività prevalente; se non annota separatamente i ricavi, devono essere
considerate prevalenti le attività diverse dalle prestazioni di servizi.
Il regime di cassa per la determinazione del reddito d’impresa proposto nello schema di
legge di bilancio per l’anno 2017
Il regime “per cassa” per le imprese minori che adottano la contabilità semplificata, in deroga alle
ordinarie regole di determinazione del reddito d’impresa per competenza, significa sottoporre a
tassazione solamente i ricavi relativi alla vendita di prodotti o afferenti alle prestazioni di servizi
effettuate nell’anno nel quale sono incassati e, in modo speculare, consentire la deduzione delle
spese inerenti alla produzione di beni e servizi, solamente nell’anno nel quale sono pagati.
A tal fine il comma 17 dell’articolo 1 della legge 232/2016 riscrive il comma 1 dell’articolo 66 del
TUIR, prevedendo che, ai fini della determinazione del reddito di impresa di tali soggetti, assumono
rilevanza i ricavi “percepiti” e le spese sostenute. Si deroga, quindi, al criterio della competenza, sia
per i ricavi che per le spese. Restano ferme, invece, le regole di determinazione e imputazione
temporale dei componenti positivi e negativi quali le plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze,
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ammortamenti e accantonamenti. Al fine di evitare fenomeni di doppia imposizione, è previsto,
inoltre, che il reddito del primo periodo d’imposta in cui si applica il principio “di cassa” è ridotto
dell’importo delle rimanenze finali che hanno concorso a formare il reddito dell’esercizio precedente
quando era applicato il regime ordinario.
Al fine di rendere più semplice possibile tale passaggio è prevista una norma di chiusura volta a dare
rilevanza ai documenti comunque registrati in contabilità, anche se non ancora incassati ovvero
pagati. Pertanto, alla fine dell’anno si potrebbero considerare i documenti registrati per la
determinazione del reddito, per poi fare le rettifiche alla luce delle fatture attive e passive registrate,
ma non ancora incassate ovvero pagate.
Il metodo usato per stimare i ricavi conseguiti ogni anno dalle imprese personali
Al fine di stimare i ricavi dichiarati dalle imprese personali, si è assunto il dato dei componenti positivi
di reddito indicato dal MEF con riferimento alle dichiarazioni annuali (cfr www.finanze.it) presentate
dalle imprese in contabilità semplificata. Al fine di eliminare da questo dato i componenti positivi di
reddito diversi dai ricavi (4), si è considerato il rapporto tra: la differenza tra componenti positivi di
reddito e ricavi e l’ammontare di componenti positivi di reddito reso disponibile sempre dal MEF con
riferimento alle analisi delle dichiarazioni delle società di persone, per ogni voce considerata. In altre
parole da ogni ammontare di componente positivo di reddito si è eliminata la percentuale di questo
valore che rappresenta sopravveniente attive, plusvalenze o rimanenze finali di beni, al fine di isolare
l’ammontare dei ricavi conseguiti dalle imprese.
Stesso rapporto si è applicato con riferimento ai componenti negativi di reddito, al fine di dare una
stima dei Costi sostenuti dalle imprese.
4 Si tratta, ad esempio, delle sopravvenienze attive relative a rettifiche di costi dedotti in periodi d’imposta
passati ovvero relative a diminuzioni di passività o aumenti di attività imprevisti. Come anche delle plusvalenze derivanti, ad esempio, dalla cessione di beni strumentali d’impresa. Unica voce più rilevante compresa tra i componenti positivi di reddito è rappresentata dalle rimanenze finali, ossia dal magazzino. Voce che, con il passaggio al regime di cassa per la determinazione del reddito scomparirà.
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Appendice statistica
1. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a
confronto con l’universo delle imprese
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Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
2. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a
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3. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a
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Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità semplificata - Analisi della platea di riferimento
Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
5. Distribuzione delle imprese in contabilità semplificata secondo la regione di ubicazione a
confronto con l’universo delle imprese: ordinamento % sul totale delle imprese personali
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Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità semplificata - Analisi della platea di riferimento
Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
6. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività: ordinamento % delle imprese
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Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
7. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività praticata: ordinamento % delle
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Reddito per Cassa nelle imprese in contabilità semplificata - Analisi della platea di riferimento
Osservatorio permanente CNA sulla tassazione delle piccole imprese in Italia
8. Distribuzione delle imprese secondo la sezione di attività praticata: ordinamento % delle
imprese del settore di attività di appartenenza
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