RECENTI TENDENZE NEGLI STUDI DI CINEMA IN ITALIA

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ITALIAN SCREEN STUDIES, PRESENT AND FUTURE RECENTI TENDENZE NEGLI STUDI DI CINEMA IN ITALIA CHRISTIAN UVA Universita ` degli studi Roma Tre, Italy Quest’intervento intende offrire un contributo per una possibile quanto sommaria mappatura dei piu ` recenti studi italiani di cinema a partire da un’osservazione della produzione scientifica piu ` recente (dalla saggistica alle manifestazioni convegnistiche e seminariali) nella quale sia possibile evidenziare fili conduttori, tendenze, specifiche aree tematiche di interesse accademico. Quali sono dunque i primi elementi che emergono da questa ‘impressionistica’ ricognizione? Dai numerosi volumi e articoli sparsi usciti nel corso degli ultimi anni 1 si evince una prima risultanza: anche in Italia l’attivita ` scientifica e ` influenzata dalla temperie creata dall’avvento delle nuove tecnologie e, con esse, di un panorama mediale in continua mutazione. Il problema rappresentato dalle nuove immagini digitali – sia da un punto di vista ontologico che secondo la prospettiva delle ‘pratiche sociali’ – attraversa prepotentemente il dibattito italiano anche sulla scorta della traduzione italiana di importanti contributi scientifici in tale ambito: penso, in ordine sparso, ai lavori di Lev Manovich, Laurent Jullier, David N. Rodowick, Jay D. Bolter e Richard Grusin, Henry Jenkins, e altri. Anche sul piano delle occasioni convegnistiche e seminariali sono diversi e qualificati gli appuntamenti che da tempo propongono una riflessione articolata e multiforme sulla mutazione dell’orizzonte mediale. Mutazione e transizione, non a caso, sono proprio le parole chiave intorno alle quali si raccolgono molte di queste riflessioni che divengono occasioni di ragionamento, fondato su una marcata interdisciplinarita ` , intorno alle questioni teoriche, ma anche pratiche, determinate appunto dal passaggio epocale dal regime analogico a quello digitale. Tutto cio ` segnala in Italia un’attenzione nei confronti del nuovo orizzonte mediale fortemente motivata dalla volonta ` di stare al passo con il dibattito internazionale e, anzi, di integrarsi all’interno di quest’ultimo in maniera estremamente consapevole. Si puo ` dunque affermare, credo, che in ambito europeo l’Italia ricopra, rispetto a tale orizzonte di studi, una posizione avanguardistica, perlomeno in confronto ad altri contesti culturali la cui influenza, in termini di studi di cinema, e ` stata storicamente significativa nel nostro paese. Penso ad esempio alla Francia e alla sua posizione di relativa arretratezza, denunciata da autorevoli studiosi autoctoni (come il citato Jullier), nei confronti della ‘questione digitale’ evidentemente causata dal condizionamento tutt’ora esercitato in tale ambito culturale dalla tradizione del realismo baziniano. The Italianist, 34. 2, 272–274, June 2014 # Italian Studies at the Universities of Cambridge, Leeds and Reading 2014 DOI: 10.1179/0261434014Z.00000000084

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ITALIAN SCREEN STUDIES, PRESENT AND FUTURE

RECENTI TENDENZE NEGLI STUDI DICINEMA IN ITALIA

CHRISTIAN UVA

Universita degli studi Roma Tre, Italy

Quest’intervento intende offrire un contributo per una possibile quanto sommariamappatura dei piu recenti studi italiani di cinema a partire da un’osservazionedella produzione scientifica piu recente (dalla saggistica alle manifestazioniconvegnistiche e seminariali) nella quale sia possibile evidenziare fili conduttori,tendenze, specifiche aree tematiche di interesse accademico.

Quali sono dunque i primi elementi che emergono da questa ‘impressionistica’ricognizione?

Dai numerosi volumi e articoli sparsi usciti nel corso degli ultimi anni1 si evinceuna prima risultanza: anche in Italia l’attivita scientifica e influenzata dallatemperie creata dall’avvento delle nuove tecnologie e, con esse, di un panoramamediale in continua mutazione. Il problema rappresentato dalle nuove immaginidigitali – sia da un punto di vista ontologico che secondo la prospettiva delle‘pratiche sociali’ – attraversa prepotentemente il dibattito italiano anche sullascorta della traduzione italiana di importanti contributi scientifici in tale ambito:penso, in ordine sparso, ai lavori di Lev Manovich, Laurent Jullier, David N.Rodowick, Jay D. Bolter e Richard Grusin, Henry Jenkins, e altri.

Anche sul piano delle occasioni convegnistiche e seminariali sono diversi equalificati gli appuntamenti che da tempo propongono una riflessione articolata emultiforme sulla mutazione dell’orizzonte mediale. Mutazione e transizione, non acaso, sono proprio le parole chiave intorno alle quali si raccolgono molte di questeriflessioni che divengono occasioni di ragionamento, fondato su una marcatainterdisciplinarita, intorno alle questioni teoriche, ma anche pratiche, determinateappunto dal passaggio epocale dal regime analogico a quello digitale.

Tutto cio segnala in Italia un’attenzione nei confronti del nuovo orizzontemediale fortemente motivata dalla volonta di stare al passo con il dibattitointernazionale e, anzi, di integrarsi all’interno di quest’ultimo in manieraestremamente consapevole. Si puo dunque affermare, credo, che in ambitoeuropeo l’Italia ricopra, rispetto a tale orizzonte di studi, una posizioneavanguardistica, perlomeno in confronto ad altri contesti culturali la cui influenza,in termini di studi di cinema, e stata storicamente significativa nel nostro paese.Penso ad esempio alla Francia e alla sua posizione di relativa arretratezza,denunciata da autorevoli studiosi autoctoni (come il citato Jullier), nei confrontidella ‘questione digitale’ evidentemente causata dal condizionamento tutt’oraesercitato in tale ambito culturale dalla tradizione del realismo baziniano.

The Italianist, 34. 2, 272–274, June 2014

# Italian Studies at the Universities of Cambridge,

Leeds and Reading 2014 DOI: 10.1179/0261434014Z.00000000084

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La questione della ‘rivoluzione’ o ‘riforma’ digitale attraversa cosı un orizzonteampio e articolato, all’interno del quale e senz’altro il tema cruciale delle ‘messe informa del reale’ ad acquisire un’importanza centrale, anche in relazione a quel‘cinema del reale’ (il documentario) su cui negli ultimi anni, in virtu dell’esplosionedi una produzione cinematografica estremamente intensa e diffusa2, si e tornato aragionare a piu riprese.

Altro contesto di ricerche che negli ultimi anni sta riscontrando una certa caricavitale e quello degli studi culturali applicati al cinema. Vista la complessitadell’orizzonte dei cultural studies – cosı come l’articolazione che lo stesso territoriodel cinema assume nel momento in cui, sempre piu, deve essere considerato inun’accezione ‘espansa’ – diverse sono le declinazioni che questo tipo di studi haassunto anche in Italia, ora nella direzione della popular culture, ora in quella deivisual studies o, ancora, nella prospettiva del gender o dei postcolonial studies3. Acio si aggiunge una ‘dominante storico-sociale’ che sembra ‘rinverdire’ unastagione densa di contributi e di scambi culturali: il riferimento va ai primi anniOttanta, momento in cui in Italia, grazie alla traduzione di importanti contributicome quelli di Pierre Sorlin e di Marc Ferro, si accese un intenso dibattitto relativoai rapporti tra Cinema e Storia (quest’ultima da intendersi, ovviamente, nelladimensione estensiva segnalata all’inizio degli anni Trenta, dalla ‘svolta’ di MarcBloch e Lucien Febvre, padri della nouvelle histoire).

Dopo un periodo di relativa stasi, oggi si registra dunque una ripresa di interesse– forse piu da parte degli studiosi di cinema che non da quella degli storici – neiconfronti di un binomio interpretato come una preziosa occasione di allargamentodegli orizzonti disciplinari, ma anche e soprattutto come esigenza di applicareall’interpretazione del presente come del passato una prospettiva in cui lo‘specifico filmico’ possa costituire un’inedita quanto illuminante chiave di lettura.

NOTE

1 Per restare al campo delle monografie diambito strettamente cinematografico, sipensi ad esempio a Elio Girlanda, Ilcinema digitale. Teorie, autori, opere(Roma: Dino Audino Editore, 2006);Alessandro Amaducci, Anno zero. Ilcinema nell’era digitale (Torino: Lindau,2007); Giulio Latini, Forme digitali(Roma: Meltemi, 2007); Luciano DeGiusti (a cura di), Immagini migranti.Forme intermediali del cinema nell’eradigitale (Venezia: Marsilio, 2008);Christian Uva, Impronte digitali. Ilcinema e le sue immagini tra regimefotografico e tecnologia numerica (Ro-ma: Bulzoni, 2009); Denis Brotto,Cinema e nuove tecnologie (Venezia:Marsilio, 2012).

2 Solo per citare alcuni dei documentaripiu premiati negli ultimi anni, si pensi aLa bocca del lupo (Pietro Marcello,

2009); Le quattro volte (MichelangeloFrammartino, 2010); Il sangue verde(Andrea Segre, 2010); Italy: Love it, orLeave it (Gustav Hofer e Luca Ragazzi,2011); Tahrir (Stefano Savona, 2011);La nave dolce (Daniele Vicari. 2012);Terramatta (Costanza Quatriglio, 2012);e il recente Sacro GRA (2013) diGianfranco Rosi, primo documentario avincere il Leone d’Oro nella storia dellaMostra Internazionale d’Arte Cinema-tografica di Venezia.

3 Rientra in tale ambito un volume cheha ricoperto un ruolo di primo pianonel dibattito scientifico italiano e inter-nazionale: Francesco Casetti, L’occhiodel Novecento. Cinema, esperienza,modernita (Milano: Bompiani, 2005).Rivolto esplicitamente ad una prospet-tiva culturalista e poi Elena Mosconi,L’impressione del film. Contributi per

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una storia culturale del cinema italiano,1895–1945 (Milano: Vita e Pensiero,2006). Ancorato al punto di vista deivisual studies e quindi Andrea Minuz,La Shoah e la cultura visuale. Cinema,memoria, spazio pubblico (Roma:Bulzoni, 2010), mentre sul piano deirapporti tra cinema e cultura popolareuno degli esiti piu recenti e Giaco-mo Manzoli, Da Ercole a Fantozzi.Cinema popolare e societa italianadal boom economico alla neotelevi-sione (1958–1976) (Roma: Carocci,2012). Quanto all’orizzonte degli studi

postcoloniali si puo invece ricordare,anch’esso fresco di stampa, LeonardoDe Franceschi (a cura di), L’Africa inItalia. Per una controstoria postcolo-niale del cinema italiano (Roma:Aracne, 2013). Interessante infine seg-nalare la recente nascita di un Work-group Gender Studies, sorto intorno astudiose come Lucia Cardone, MonicaDall’Asta, Esther Carla De MiroD’Ayeta, Giulia Fanara, MariagraziaFanchi, Cristina Jandelli, VeronicaPravadelli, Deborah Toschi, e AnitaTrivelli.

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