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PROVINCIA DI BERGAMO Affari Generali e Politiche Sociali 2013 Realizzato dall’Istruttore Educativo: Colella Anna

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PROVINCIA DI BERGAMO

Affari Generali e Politiche Sociali

2013

Realizzato dall’Istruttore Educativo: Colella Anna

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Indice

• L’Epica Classica pag. 3 • L’Iliade pag. 4 • L’Odissea pag. 11 • L’Eneide pag. 45

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L’EPICA CLASSICA L’epica è un particolare genere di poesia che racconta avvenimenti e imprese straordinarie di eroi (persone coraggiose).

Il poeta epico non racconta i suoi sentimenti (amore, odio, speranza,..), ma racconta fatti, fa agire eroici personaggi che attirano l’ammirazione del lettore.

Le storie raccontate sono ricche di vicende fantastiche, infatti la fantasia è un elemento fondamentale dell’epica. DIFFERENZA tra:

Le opere più importanti di questo genere sono state scritte probabilmente da Omero e sono:

l’ILIADE (750 a.C.) Racconta gli ultimi giorni della guerra che i Greci combatterono per conquistare Troia, una città dell’Asia Minore, e termina con i funerali dell’eroe troiano, Ettore, ucciso da Achille, il più forte eroe greco.

L’ODISSEA (750 a.C.) Racconta le avventure dell’eroe Ulisse per ritornare in patria dopo la distruzione di Troia. L’epica greca è nata come racconto orale (non scritto), poi le storie sono state tramandate di persona in persona, di generazione in generazione, nei secoli successivi e servivano per educare i figli.

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EPICA ROMANZO Protagonisti eroi, esseri fantastici,

mostri,.. persone comuni

Spazio lontano ambienti comuni Tempo lontano vicino: si usa il passato

prossimo, il presente Linguaggio difficile, elegante semplice

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ANTEFATTO

Durante il matrimonio di Peleo, re di Ftia, e Teti, ninfa del mare, la dea Eris, esclusa dalla festa, perché sempre pronta a creare litigi, volle vendicarsi. Dall’esterno, scagliò nella sala un bellissimo pomo d’oro su cui c’era scritto: “Alla più bella”.

………………………………………………………………………………………. Chi è la più bella?

Subito le tre dee, invitate al banchetto, Era, Atena e Afrodite, credendo ciascuna di essere la più bella, pretesero il pomo per sé e incominciarono a litigare. lite lite Il pomo della discordia lite

Zeus, allora, decise che la scelta doveva essere fatta dal primo uomo che le tre dee avessero incontrato sul monte Ida, presso Troia.

…………………………………………………………………………………

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ILIADE

Era moglie di Zeus

Eris dea della discordia

Atena dea della guerra e della saggezza

Afrodite dea dell’amore

Atena

AfroditeEra

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La scelta di Paride Lì le tre dee incontrarono Paride, il figlio di Priamo. Lui assegnò il pomo ad Afrodite, che gli aveva promesso l’amore della donna più bella del mondo. In questo modo attirò su di sé la rabbia di Era, che gli aveva, invece, promesso la potenza, e di Atena, che gli avrebbe donato, se fosse stata scelta, la sapienza (conoscenza). Era e Atena, da quel momento, giurarono odio eterno a Paride e al popolo troiano. sì no no

………………………………………………………………………………………….

La guerra di Troia

Afrodite, per mantenere la promessa, fece in modo che, in occasione della permanenza di Paride a Sparta, nel palazzo di re Menelao, egli si innamorasse, ricambiato della moglie del re stesso, Elena, considerata la donna più bella del mondo. Paride la rapì e la portò con sé a Troia. Il re Menelao, arrabbiatissimo, deciso a vendicare il torto subìto, chiese aiuto a tutti i re delle città greche. Così organizzarono una spedizione contro Troia. La guerra fu difficile e durò 10 anni.

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Atena

Era

Afrodite Paride

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Menelao, marito di Elena Priamo, padre di Paride re di Sparta Elena Paride re di Troia scoppia la guerra ……………………………………………………………………………………….....

ARGOMENTO GENERALE

Dieci anni di guerra Passarono dieci anni di guerra, ma gli Achei (greci) non riuscivano a conquistare Troia.

battaglia ………………………………………………………………………………………….

Achille si ritira dal combattimento Crise, sacerdote del dio Apollo, arrivò al campo greco per riprendersi la propria figlia Criseide, schiava di Agamennone (fratello di Menelao). Agamennone rifiutò di consegnarla e ciò fece arrabbiare moltissimo Apollo che, offeso per il torto fatto a Crise, mandò una pestilenza (malattia) fra gli Achei. Agamennone fu costretto a liberare Criseide, ma volle in cambio Briseide, schiava di Achille (eroe greco, nemico di Troia). Nacque una violenta lite fra i due principi achei e, alla fine, Achille si ritirò dal combattimento.

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città greche Troia

accampamento greco Troia

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lite tra Agamennone e Achille

Il duello fra Ettore e Patroclo

Senza Achille, Patroclo, suo cugino, gli chiese allora di indossare le sue armi per poter mettere paura ai Troiani e far coraggio agli Achei. Ma Ettore (troiano) combattendo contro Patroclo, lo uccise e si impossessò delle sue armi. La morte del giovane Patroclo spinse Achille a vendicare il cugino.

Il duello fra Achille ed Ettore Achille con le nuove armi affrontò Ettore e lo uccise in duello.

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Agamennone Achille

Patroclo Ettore

Achille Ettore

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Il massacro del corpo di Ettore Achille legò il cadavere di Ettore al carro trascinandolo nella polvere sotto gli occhi del re Priamo e dei suoi familiari, che, dall’alto della torre di Troia, assistettero, straziati, a questo massacro.

il corpo di Ettore viene trascinato intorno alle mura di Troia

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Ettore Achille

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Era Moglie di Zeus. Per fare un dispetto a Paride, perché lui aveva preferito Venere nella gara di bellezza, prese posizione contro i Troiani difendendo, nella guerra, i Greci.

Atena Dea della guerra. Protegge gli eroi greci e i preferiti sono, Ulisse, Achille e Menelao.

Afrodite Dea della bellezza e dell’amore. Paride l’ha giudicata la più bella delle dee ed essa lo ricambia assicurandogli l’amore di Elena e assicurando a tutti i Troiani il suo aiuto durante la guerra.

Apollo Dio del sole e della luce. Aiuta i Troiani e, mandando nel campo greco una terribile malattia, punisce il torto fatto da Agamennone al suo sacerdote, Crise, a cui è stato negato il riscatto della figlia Criseide

Criseide È la schiava di Agamennone che l’eroe greco è costretto a consegnare al sacerdote Crise per calmare la rabbia di Apollo, in cambio di Briseide

Briseide È la schiava di Achille che Agamennone vuole in cambio di di Criseide

Ecuba È la moglie di Priamo, madre di Ettore guarda dalla torre di Troia al massacro del corpo del figlio trascinato intorno alle mura dal carro di Achille.

I PERSONAGGI

Gli dei Le donne

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Andromaca È la moglie di Ettore, il più forte eroe troiano. Polissena È la figlia di Priamo e di Ecuba e moglie di Achille.

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Achille È il figlio di Peleo e della dea Teti che ne rese immortale il corpo, tranne il tallone, immergendolo, appena nato, nel fiume infernale. Partecipa alla guerra contro Troia. La lite con Agamennone, che gli toglie la schiava Briseide, lo allontana dalla battaglia a cui ritorna per vendicare la morte dell’amico Patroclo.

Agamennone Re di Micene e fratello di Menelao. Guida i Greci nella guerra contro Troia.

Menelao Re di Sparta, fratello di Agamennone e marito di Elena che gli è stata rapita da Paride. Per questa offesa invita i principi greci a dichiarare guerra a Troia. .

Patroclo Cugino di Achille indossa le sue armi per spaventare i troiani ed aiutare i Greci, ma viene ucciso da Ettore.

Ettore È più forte e coraggioso dei 50 figli di Priamo. Combatte con coraggio durante la guerra, ottenendo numerose vittorie. Viene ucciso da Achille.

Paride È il figlio di Priamo che dà ad Afrodite il pomo della bellezza ottenendo l’amore di Elena e provoca così la guerra di Troia. Uccide Achille colpendolo con una freccia nel tallone..

Priamo È il re di Troia. Assiste alla morte dei suoi figli che combattono contro gli Achei. Chiede ad Achille il corpo di Ettore e lo ottiene. .

Enea Eroe troiano, cugino di Ettore.

Gli uomini

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Polissena figlia del re Priamo

ODISSEA

Achille Paride

ANTEFATTO

La morte di Achille

Priamo, andò alle tende di Achille, ottenne il corpo del figlio Ettore in onore del quale vennero preparati i funerali. Durante questo periodo di pace, Achille si innamorò di Polissena, la figlia di Priamo, che vide fuori dalle mura. La chiese in sposa a Priamo che, anche se contrario, gliela concesse in sposa. Durante la festa di nozze Paride colpì Achille nel tallone, l’unico punto vulnerabile (debole) del corpo dell’eroe greco. Achille morì e la guerra riprese.

La trappola di Odisseo Senza Achille i Greci erano in difficoltà. Odisseo decise allora di risolvere la guerra con una furbizia. Fece partire l’esercito greco che trovò rifugio presso un’isola vicina e lasciò sulla spiaggia un cavallo di legno nella cui pancia si erano nascosti i migliori eroi greci.

No! Non toccatelo! È una trappola dei greci!

Spingiamolo in mare!

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I Troiani trascinano il cavallo dentro le mura E poco dopo..

Troia è in fiamme

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Il cavallo venne portato dentro le mura e, durante la notte, dalla sua pancia uscirono fuori gli eroi greci che aprirono le porte al loro esercito ritornato indietro, e misero a ferro e fuoco la città.

Presto! Uccidiamo i custodi rimasti svegli e apriamo le porte ai nostri compagni!

La caduta di Troia

Priamo e i suoi figli morirono, mentre le figlie e le nuore diventarono schiave dei vincitori. I Greci commisero durante l’incendio di Troia molte cattiverie, per cui successivamente, pagarono il giusto castigo.

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Gli eroi greci tornano in patria ARGOMENTO GENERALE

Prove di Odisseo lontano da Itaca

Da 9 anni la guerra di Troia è finita e Odisseo, unico sopravvissuto, non ha ancora fatto ritorno a casa. Dopo due anni di viaggi per mare, da sette, per volere del dio Nettuno, viene trattenuto nella bellissima isola di Ogigia, da Calipso, dea dell’oblio.

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Odisseo fu trattenuto per ben 7 anni nell’isola di Ogigia dalla ninfa Calipso, che innamoratisi di lui, gli impedì di ripartire.

I ritorni drammatici

Alcuni eroi greci infatti morirono durante il loro ritorno o addirittura presso la loro casa, come Agamennone che venne ucciso dalla moglie e dal suo amante. Anche per Odisseo il ritorno a casa fu molto difficile.

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Minerva, dea della sapienza, ha ottenuto da Zeus Intanto, nell’isola di Ogigia, Mercurio ha che il lungo esilio del suo protettore abbia fine. convinto la ninfa Calipso a lasciare che Odisseo sia libero per riprendere il mare

Odisseo costruisce la zattera, poi, la piccola imbarcazione prende il mare spinta dal vento. Poseidone scatena una terribile tempesta che trasforma il giorno in notte e getta la piccola zattera in balia dell’oceano . Oh,dei, vi ringrazio, la foce di un fiume!

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Addio Odisseo! Rimpiangerò per sempre il mio amore perduto!

Però Zeus decise di intervenire e, tramite Ermete (dio messaggero), ordinò a Calipso di lasciar libero l’eroe.

Questi, dopo una furiosa tempesta, arrivò all’isola dei Feaci dove regnava Alcinoo.

Grazie, padre degli Dei! Invia subito Mercurio a parlare con Calipso, affinché lasci libero Odisseo..

Siete invidiosi, o dei! Io salvai Odisseo quando arrivò su quest’isola ..e volevo sposarlo…

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Un grido di fanciulla lo risveglia. “Ma all’alba, i Ciconi ci attaccarono e ci sconfissero”.

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Al re egli raccontò le sue precedenti avventure dopo la partenza di Troia.

Raccontò di essere giunto alla terra dei Ciconi, amici dei Troiani che lo costrinsero alla fuga;

Chi sei tu? Una donna o una dea? E questo che paese è?.

Sono la figlia di Alcinoo, signore delle Feaci, sulla cui terra il mare ti ha gettato.

Vuoi raccontarci Odisseo, tutte le avventure che dalla fine della guerra ti hanno portato fino a noi?

Lo farò, sire.

Dove andasti dopo la caduta di Troia?

Salpai con 12 navi e 500 compagni, e il vento ci spinse verso il paese dei Ciconi.

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“Invece ne mangiarono e, dimenticata la casa, dove erano nati, non volevano più far ritorno,..” “ Il mattino dopo, raggiunta quella terra, partii in esplorazione con 12 compagni, portando con noi cibo e vino.”

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Di avere raggiunto poi la terra dei Lotofagi che avevano offerto ai suoi compagni in cibo una pianta, il loto, che provocò l’oblio (l’abbandono, la dimenticanza);

Di aver costretto i suoi compagni a riprendere il mare e di avere accecato il ciclope Polifemo, che aveva divorato sei dei suoi compagni;

Vogliamo restare,Odisseo!

No, compagni! Non mangiate! Vi faranno dimenticare la patria!

Io ve lo impedirò! Avanti alle navi!

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“…E ben presto arrivammo ad una grotta…”

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Che sia abitata, Odisseo!

Tra poco lo sapremo, venite!

Chi siete, forestieri? Forse ladri o pirati venuti dal mare?

Siamo guerrieri greci, o gigante! Veniamo da Troia e chiediamo un tuo gesto di amicizia.

Ah ! Ah! Sei uno sciocco se credi che Polifemo sia tuo amico!

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“Quella sera, dopo che Polifemo, rientrato nella grotta, ebbe divorato due compagni, io mi feci avanti con una ciotola colma del nostro vino e …” “ Per tre volte lo feci bere, finché il vino lo rese ubriaco come io volevo” “Detto questo si rovesciò all’indietro sulla paglia e si addormentò profondamente.” “Allora feci riscaldare la punta del palo che avevamo nascosto…. e ve lo conficcammo!” 18

Un dono per te, Polifemo! un vino dolcissimo come miele che ti offro con la speranza che tu ci lasci andare!”

Sentiamo questo vino…. e dimmi il tuo nome, poi ti farò un dono!!

Nessuno è il mio nome, così mi chiamano i miei compagni. Qual è il dono che vuoi farmi, o generoso Polifemo?

Ti mangerò per ultimo, Nessuno! Questo è il mio dono! AH! AH! AH!

Presto amici, il momento è giunto!

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“Un urlo terribile risuonò nella grotta e noi spaventati fuggimmo via..” “Appena fummo un po’ lontani dalla grotta, slegai i compagni e in gran fretta tornammo alla nave.” “Dopo un lungo viaggio … arrivammo all’isola di Eolia, dove regna Eolo, il dio dei venti.”

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Di come fu aiutato da Eolo, il dio dei venti;

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Eolo ci ospitò per un mese e al momento della partenza mi fece un regalo. “… e aprirono l’otre per vedere cosa ci fosse dentro di tanto prezioso e, d’un colpo, tutti i venti nemici scatenarono una tempesta e in pochi attimi ritornammo sull’isola di Eolia.”

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In quest’otre ho imprigionato nemici, lasciando in libertà solo Zefiro, affinché possa piacevolmente spingere le tue navi verso Itaca. Fa in modo che nemmeno un soffio ne sfugga.

Non accadrà generoso sovrano.

Ma non avevo fatto i conti con la curiosità e l’invidia di alcuni compagni…

…i quali dopo nove giorni di mare, quando già vedevamo Itaca, approfittarono di un mio momento di stanchezza…

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Riprendemmo il viaggio e dopo sei giorni arrivammo in una baia racchiusa tra alte scogliere, ma…. improvvisamente apparve un popolo di giganti, i Lestrigoni, i quali lanciarono enormi massi che distrussero e affondarono tutte le navi. “Giungemmo poi in una terra e ventidue uomini andarono ad esplorarla,. senza farvi più ritorno”.

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Di come sfuggì ai Lestrigoni, popolo di giganti, per raggiungere le coste dell’Italia;

..tutti i miei compagni furono mangiati, mentre io, spaventato e impotente spingevo la mia nave verso il mare aperto…

Di come venne trattenuto dalla maga Circe che gli dette consigli per scendere negli Inferi (Regno dei morti).

Euriloco! Perché torni solo? Dove sono gli altri compagni?

Tutti scomparsi Odisseo!

Non disperarti, se sono prigionieri li libereremo

No, Odisseo! Non andare, o nemmeno noi torneremo più!

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…. e poi lei diventerà ospitale e amica “I miei compagni erano stati tutti trasformati in porci,..” “Appena entrato, infatti mi fece sedere e mi offrì una coppa del suo intruglio, che io bevvi senza paura.

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Oh, cari amici, come siete stati sfortunati! Ma non disperate con l’aiuto degli dei riuscirò a liberarvi dall’incantesimo.

Tu puoi liberarli, Odisseo, poiché ti dono quest’erba benigna che vincerà ogni incantesimo di Circe…

Ti ringrazio, divino Ermete!

Odisseo! Sapevo che saresti arrivato! Diventiamo amici!

Diventerò tuo amico solo se liberi i miei compagni.

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“…così fece loro riprendere le antiche sembianze” . “Lasciammo così l’isola di Circe e navigammo tutto il giorno, e la sera arrivammo su una terra dove è sempre notte …. “…e vedemmo apparire tante anime morte.” “E tra queste l’ombra di un cieco indovino, che mi predisse il futuro.”

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Amici cari! Riconosco il vostro volto, finalmente!

Tu farai ritorno nella tua patria, Odisseo, ma troverai ancora ostacoli perché Poseidone è arrabbiato con te per avergli accecato il figlio Polifemo.

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“Poi ritornammo da Circe, la quale ci dette preziosi consigli.”

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Ricorda ancora Odisseo di aver salvato i suoi compagni e se stesso dalle Sirene, che con il loro canto incantavano i marinai per poterli poi divorare;

Stai attento al canto delle Sirene, Odisseo; riempi di cera le orecchie dei tuoi compagni e tu fatti legare all’albero della nave per non cedere alle loro lusinghe…

Madre mia! Io non sapevo…e il padre e il figlio che lasciai sono vivi? E la mia dolce sposa?...

Sono vivi e aspettano con ansia il tuo ritorno, figlio mio….. …Addio, amato figlio!

Madre! Non lasciarmi!...

Addio,! Amato figlio!...

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“Il mattino dopo partimmo e quando vidi in lontananza l’isola delle sirene, subito spalmai la cera nelle orecchie dei miei compagni e io mi feci legare all’albero” “… giunti vicino all’isola…” LIBERATEMI, AMICI! VI SCONGIURO!

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E se io gridassi di sciogliermi, voi stringetemi più forte con le corde!.

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“E solo quando l’isola fu lontana …… “…solo allora i miei compagni si tolsero la cera dalle orecchie e mi liberarono.” Mentre pieni di terrore guardavamo la gola di Cariddi….verso le nostre spalle c’erano sei orribili tentacoli della mostruosa Scilla.”

…verso le nostre spalle già allungavano i sei orribili tentacoli la mostruosa Scilla.

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Di essere infine sfuggito ai terribili vortici di Scilla e Cariddi, ma di aver perduto nell’isola di Trinacria tutti i suoi amici, colpiti dall’ira di Zeus, delle cui vacche si erano cibati.

Attento, tieniti lontano più che puoi dalla bocca di Cariddi, o la nave verrà risucchiata con tutti noi!

Guarda Odisseo, non c’è modo di evitare quello stretto pauroso?

Sembravi un pazzo, Odisseo! Se ti avessimo liberato ti saresti tuffato in mare.

Circe aveva ragione… nessun uomo può resistere al canto delle Sirene.

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“Arrivammo poi su un’altra isola…”

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Ferma la nave, Odisseo! Dobbiamo fare qualcosa per loro!

È tutto inutile! Avanti!

Fermiamoci sull’isola Odisseo! Siamo stanchi e abbiamo bisogno di riposo!

No amici! Mi è stato detto che su quest’isola potremmo avere gravi disgrazie, proseguiamo!

Aiuto, Odisseo!

Va bene, ma solo per una notte… e giuratemi di non toccare le vacche.

Sì! Sì! Lo giuriamo!

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“E al mio ritorno…” “quando ci imbarcammo, tutti i miei compagni furono scaraventati in mare e morirono…” Tutti i miei compagni furono scaraventati in mare e morirono… ….mentre io, venivo trascinato dal vento e dalle onde. Poi … mi aggrappai ad un albero e restai appeso mentre i rottami della nave scomparivano nella spaventosa voragine di Cariddi.

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Perché avete mangiato le vacche! Ora Zeus si vendicherà!

Allora, lo faccia! Cosa può darci più della morte? Senza questo cibo saremmo ugualmente morti di fame!

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“E di lì a nove giorni, trascinato dalle correnti, arrivai naufrago sull’isola di Ogigia…dove la dea Calipso mi salvò, ma … rimasi prigioniero per sette lunghi anni”. Il lungo racconto di Odisseo è finito e le parole di Alcinoo furono accolte da un profondo silenzio.

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…. ormai da solo raggiunsi l’isola di Ogigia e da lì, infine, l’isola dei Feaci.

Domani una mia nave ti porterà ad Itaca, dove finalmente troverai la pace che tanto a lungo hai cercato.

Pace!? So che uomini prepotenti invadono la mia casa, ….perciò dovrò combattere ancora!

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Il giorno dopo una nave arrivò ad Itaca e Odisseo non riconosce la sua terra, da vent’anni ne è lontano. In quel momento gli appare Atena, sua protettrice.

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Le prove di Odisseo ad Itaca

Con la nave che gli fu stata data da Alcinoo, Odisseo giunse ad Itaca. Atena, dea della saggezza, trasformò Odisseo in un mendicante per non farlo riconoscere e, così, riconquistare il trono che i principi locali, i Proci, volevano occupare, sposando sua moglie Penelope. Insieme a Telemaco, suo figlio, organizzò la sua vendetta. Odisseo fece strage dei Proci e finalmente ritornò ad essere re di Itaca.

Non svegliatelo! Il sonno lo farà riposare da ogni fatica.

ITACA!... Ora la riconosco! Finalmente sono arrivato!!

Dove sono?...In che paese mi hanno abbandonato i Feaci?

Non riconosci la tua patria, Odisseo? Questa è Itaca, non la ricordi più?

Ormai sei al sicuro nella tua patria….noi possiamo ritornare.

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Scomparsa la dea, Odisseo, si incammina verso la baracca di Eumeo.

.

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Ecco! Io ti rendo simile a un vecchio mendicante, in modo che nessuno possa riconoscerti.

Buoni! Fermi! Lasciate in pace quel poveretto!

Vieni povero uomo, ti darò qualcosa da mangiare..! I cani quasi ti sbranavano e io avrei avuto un nuovo peso sul cuore.

Qualche dolore ti affligge buon uomo?

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La dea Atena ha restituito a Odisseo le sue sembianze, affinché egli possa farsi riconoscere dal figlio.

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Odisseo, il mio re, partito venti anni fa per Troia non è più tornato. Odisseo, è vivo e

tornerà!

Telemaco! A che debbo questa visita che mi riempie di gioia?

Salve, mio buon Eumeo!

Telemaco!... Mio figlio!

Ma tu…. tu chi sei? ……sono tuo padre!

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Di chi è quel povero cane?

È il cane di Odisseo.

La mattina dopo Odisseo si incammina verso la città e arriva al palazzo del re.

Nell’udire la voce del mendicante, un vecchio cane alza la testa e si mette a guaire.

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I Proci sono tanti, padre! Come faremo a sconfiggerli?

Non siamo soli: la dea Atena ci aiuterà.

I Proci stanno pranzando! L’odore delle carni arrostite e il suono della cetra arrivano fin qui!..

La mia casa!

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Chi sei, mendicante? Chi ti ha permesso di entrare?

NO! Io l’ho fatto entrare e voglio che resti!

Sono il fratello del re di Cnosso… non devi piangere il ritorno di Odisseo è vicino.

…per ingannare i Proci che mi vogliono in moglie, tessevo la tela di giorno e la disfacevo di notte…

…ma questa cicatrice sul ginocchio è uguale a quella di Odisseo!... …TU SEI ODISSEO!!!

Poco dopo Odisseo entra nella sala e comincia a mendicare tra i Proci. Penelope sente che nel palazzo c’è uno straniero che dice di avere notizie di Odisseo, quindi la sera chiede di vederlo.

Grata per la speranza che il mendicante le porta, Penelope comanda Euriclea di lavare i piedi all’ospite.

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Chi sei? Da dove vieni?

Penelope! Dolce e fedele sposa! Come vorrei abbracciarti!

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Il mio sposo sarà colui che saprà tendere l’arco di Odisseo…

La mattina dopo, quando i Proci chiedono a Penelope di scegliere tra loro lo sposo, ella ha già pronta una risposta.

…ma non vi riesce

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Sì, oggi è il giorno in cui farò la mia scelta!

Dicci, dunque, chi sarà il fortunato tra noi!

Avanti, Penelope, non tenerci ancora in ansia!

…e saprà far passare una freccia dentro gli anelli delle dodici scuri!

A me l’arco! Gareggerò per primo!

Come vuoi, Leode.

Il mio sposo sarà colui che saprà tendere l’arco di Odisseo.

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...e così tutti gli altri. … poi il mendicante afferra l’arco, lo piega senza sforzo senza sforzo e scocca una sfreccia…

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Il momento è giunto, figlio mio! Fai sbarrare tutte le porte della sala, affinché i Proci non possano uscire!

Beh… ecco….lascia che anch’io provi a tendere l’arco ……

Toh! Questa è bella davvero! Vorresti sposare una regina, lurido pezzente?

Ora voglio tentare un altro bersaglio!

La sala è sbarrata, come vuole mio padre.

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… che parte velocissima e infila a uno a uno tutti i dodici anelli…

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Odisseo! È Odisseo!

È tornato! Sì, sono io :Odisseo! Ora nessuno di voi sfuggirà alla rovina!

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A uno a uno tutti i nemici cadono sotto le frecce di Odisseo…. …la vendetta è compiuta. E poco dopo….

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Svegliati Penelope! Finalmente i tuoi occhi potranno vedere ciò che aspettano da vent’anni…

Ma che dici..

Poveretta, è diventata pazza! Odisseo è

tornato!

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Dopo il bagno, rivestito di abiti eleganti, Odisseo ha di nuovo il suo antico aspetto.

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Odisseo! Mio adorato sposo, sei proprio tu!

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Il viaggio di Odisseo

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Calipso È la bella ninfa che si innamora di Odisseo e vorrebbe sposarlo.

Circe È la maga che vive sull’isola di Eea; diventa amica di Odisseo e lo aiuta.

Penelope È la moglie di Odisseo. Lo aspetta per vent’anni.

Nausicaa Figlia di Alcinoo, re dell’isola delle Feaci.

Euriclea Anziana nutrice (tata) di Odisseo.

Zeus Padre di tutti gli dei. Osserva dall’alto del monte Olimpo le avventure di Odisseo e interviene al momento opportuno.

Atena Dea della guerra. Protettrice di Odisseo e della sua casa.

Poseidone Dio del mare. Fratello di Zeus. Odia Odisseo perché questi gli ha accecato il figlio, Polifemo..

Eolo Dio dei venti.

Ermes

È il messaggero degli dei.

Le donne Gli dei I PERSONAGGI

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Odisseo Re di Itaca, figlio di Laerte.

Telemaco Unico figlio di Odisseo, nato poco prima della partenza.

Proci Sono i giovani che vogliono sposare la moglie di Odisseo.

Eumeo Servitore di Odisseo che vuole molto bene a Telemaco e a Penelope.

Polifemo

Figlio di Poseidone, è un ciclope che ha un solo occhio.

Gli uomini

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L’Eneide è stata scritta in latino dal poeta Virgilio nel I secolo a.C. Quest’opera fu ordinata dall’imperatore Ottaviano Augusto, che fece diventare Roma un Impero e volle far credere che la città avesse un’origine mitologica e divina. Il poema più popolare è l’Iliade che racconta la guerra tra Achei e Troiani e si conclude con la vittoria degli Achei e la distruzione di Troia, alla quale pochi sfuggirono vivi; tra questi si trovava il principe Enea. Virgilio parte da questo e racconta, in 12 libri, la caduta di Troia, i viaggi di Enea e la nascita di Roma.

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ENEIDE

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ARGOMENTO GENERALE

La tempesta Trascorsi sette anni dalla fine della guerra di Troia, Enea e i suoi compagni sono ancora per mare: Giunone (moglie di Giove e regina degli dei) da sempre nemica dei Troiani, cerca di ostacolarli in ogni modo e chiede a Eolo, dio dei venti, di scatenare una terribile tempesta che condanna Enea a vagare senza meta per molto tempo. ………………………………………………………………………………………….

L’arrivo a Cartagine

Le navi troiane sono costrette a sbarcare in Africa, vicino a Cartagine, città che la regina Didone, di origine fenicia, sta costruendo. Didone ospita Enea e i suoi compagni con molta generosità e la sera, durante un banchetto, gli chiede di raccontarle la fine di Troia e la sua fuga dalla città.

Enea incomincia così a raccontare: ricorda l’inganno del cavallo, pieno di guerrieri achei che, durante la notte seminarono il terrore dentro le mura di Troia rasandola al suolo.

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Ascanio

Enea

Didone

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Racconta che egli riuscì a scappare dalla città in fiamme insieme al padre Anchise, al figlio Iulo e ad alcuni troiani, la moglie Creusa, invece, morì ed iniziò il suo viaggio verso una nuova terra che sarà la loro nuova patria.

………………………………………………………………………………………….

Il viaggio di Enea

Partito da Troia (1), con i guerrieri troiani scampati alla strage, Enea si recò a Delo (2), l’isola in cui aveva sede l’oracolo di Apollo, per chiedere consiglio al dio. Questi gli rivela che la sua nuova patria sarà l’Italia. Passò poi da Creta (3) dove i troiani riuscirono a sopravvivere alla peste, e poi, nelle isole Strofadi (4), all’attacco delle Arpie, terribili mostri con il corpo di uccello e il viso di donna. Enea e i suoi compagni approdarono quindi nell’Epiro (5) dove uno dei fratelli di Ettore, Eleno, era riuscito a impadronirsi del potere, aveva sposato Andromaca e insieme ad altri Troiani aveva cercato di ricostruire una piccola Troia. Enea e i suoi ottennero ospitalità, ma ripartirono presto perché anche Eleno predisse loro la meta finale del viaggio, l’Italia. Ripreso il mare, i Troiani raggiunsero la Sicilia (6), dove riuscirono a stento a salvarsi dalla furia bestiale del Ciclopi e dove Anchise morì. Di nuovo in viaggio, furono sorpresi da una tempesta che li condusse a Cartagine (7), regno della regina Didone.

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L’amore tra Enea e Didone

Il racconto delle vicende drammatiche della caduta di Troia e il lungo viaggio prima di scoprire la meta (l’Italia), che gli dei hanno prescritto per Enea, sconvolgono profondamente Didone. La regina si innamora dell’eroe che dimenticando il suo dovere, quello cioè di raggiungere l’Italia, ricambia l’amore e si trattiene per un anno intero a Cartagine. ………………………………………………………………………………………….

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Enea Didone

Arpie

Andromaca

Ciclopi

Didone

Anchise

Sibilla

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Il suicidio di Didone Alla fine dell’anno, gli dei ricordano a Enea che la sua missione è di fondare in Italia una città che dominerà il mondo. Enea così è costretto a ripartire, anche se la regina cerca invano di trattenerlo con preghiere e lacrime. Disperata Didone si uccide, mentre le navi troiane prendono il largo. …………………………………………………………………………………………

Enea nel Lazio

I Troiani tornano in Sicilia, dove organizzano giochi funebri in onore del padre di Enea morto da un anno. Si dirigono poi verso Cuma (8). Qui la Sibilla accompagna Enea nel regno dei morti, dove incontra l’anima di Didone, che non gli rivolge nemmeno una parola, e quella del padre Anchise, che gli predice il futuro e gli annuncia la gloria di Roma, la città fondata dalla sua stirpe.

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Didone

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Nel vestibolo fra le foglie di un antico olmo si nascondono tutti i mali degli uomini (malattie, vecchiaia, guerre, paure) e tutti i più terribili mostri (Gorgoni, Arpie, Chimera, Scilla).

Circondato da una foresta, è il luogo presso il quale si entra nell’oltretomba attraverso una grande caverna.

È il fiume infernale le cui acque si riversano nella palude Stigia e nel Cocito. Lo attraversano le anime dei morti sulla barca di Caronte.

Il nocchiero della palude di Stigia, trasporta sulla sua barca Enea e la Sibilla.

Aldilà della palude Stigia, in una grande pianura, Minosse giudica le anime e Cerbero, il cane a tre teste, impedisce ai morti di risalire sulla terra.

Qui si distendono i campi degli eroi e degli amanti infelici fra i quali Enea incontra Didone che per amor suo si è uccisa.

Alla destra dei campi del pianto in una immensa città, il Tartaro, circondata da un fiume vorticoso, vengono puniti i più gravi delitti.

Sono i Campi dei beati attraversati dal fiume Late le cui acque fanno dimenticare il passato, in modo che le anime possano vivere sulla terra. Qui Anchise mostra ad Enea le anime dei futuri re di Roma.

Oltre i Campi Elisi si aprono due porte, una di avorio da cui escono i sogni veritieri e una di corno da cui escono i sogni falsi. Enea e la Sibilla attraverso la porta di avorio raggiungono la riva del mare fino al porto di Gaeta.

È la sede di Plutone e di Proserpina, gli dèi degli Inferi, superata la quale Enea e la Sibilla giungono nel Campi Elisi.

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Finalmente i Troiani arrivano alla foce del Tevere (9), nel Lazio, dove governa il re Latino; questi ha una figlia di nome Lavinia che è stata promessa sposa a Turno, capo di una banda di rivoltosi. Nonostante i tentativi iniziali di accordo con Latino, Enea è costretto a combattere contro le popolazioni del luogo. I due eroi combattono e gli scontri si concludono con un duello che vede vincitore l’eroe troiano. Enea conquista Roma e sposa Lavinia. Finalmente felici fondano un regno che un giorno diventerà Roma. …………………………………………………………………………………………

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Enea Turno

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Giove Il re di tutti gli dei. È il simbolo della giustizia e della ragione.

Giunone Sorella e moglie di Giove. Perseguita Enea perché sa che la futura Roma distruggerà la sua città prediletta, Cartagine.

Venere È la madre di Enea. Da lei sempre protetto, favorisce l’amore tra Enea e Didone.

Didone È la giovane e bella regina di Cartagine. Accoglie Enea e se ne innamora. Al suo abbandono si uccide.

Lavinia Figlia di Latino è promessa sposa di Turno. La decisione di Latino di darla in moglie ad Enea è causa della guerra fra Troiani o e Rutuli.

Creusa È la moglie di Enea, madre di Ascanio. Sparisce durante l’incendio di Troia.

I PERSONAGGI

Gli dei Le donne

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Enea È l’eroe figlio di Venere. Destinato a dare origine a una potente stirpe, quella romana, vaga a lungo per il Mediterraneo e incontra numerose avventure che con l’aiuto degli dèi supera facilmente.

Anchise Padre di Enea. Viene salvato da Enea che lo sottrae alle fiamme.

Ascanio

Unico figlio di Enea.

Latino

Re del Lazio. Accoglie Enea a cui promette in moglie la figlia Lavinia scatenano la rabbia di Turno, a cui la ragazza era stata promessa.

Turno È il capo dei Rutuli. Promesso sposo di Lavinia. Lottando contro Enea muore. .

Gli uomini

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ILIADE Domande di comprensione

1. Come si chiamava il poeta che scrisse l’Iliade? 2. Quale altra grande opera scrisse, oltre l’Iliade? 3. Come si chiamavano queste due grandi opere? 4. Come si chiama questo genere di poesia? 5. Quale dea fu esclusa dal banchetto delle dee? 6. Cosa fece, allora, per vendicarsi? 7. Perché le dee litigarono tra di loro? 8. Chi, secondo Paride, era la più bella? 9. Cosa aveva promesso Venere a Paride? 10. Di chi si innamorò allora Paride? 11. A quale città apparteneva Paride e chi era suo padre? 12. A quale città apparteneva, invece, Elena e chi era suo marito? 13. Cosa fece allora Paride per poter amare la sua bella? 14. Tra chi scoppiò la guerra? 15. Come sono chiamati tutti i guerrieri greci che combattono contro i

troiani? 16. Chi era l’eroe degli achei? 17. Chi era l’eroe dei troiani? 18. Come si concluse la guerra di Troia? Quale dei due eroi fu ucciso?

ODISSEA Domande di comprensione

1. L’Odissea narra le vicende di un eroe greco. Chi era? 2. Chi è Priamo? 3. Chi sono i suoi figli? 4. Chi si innamora di Polissena? 5. Durante la cerimonia di nozze, cosa succede? 6. Odisseo cosa pensa di fare per sconfiggere i troiani? 7. I Troiani dove portano il cavallo? 8. Cosa fanno i soldati greci? 9. Durante la battaglia chi muore? 10. Da dove partì Odisseo? 11. Quale era l’isola dove Odisseo doveva far ritorno? 12. Come si chiamava la moglie? 13. Come si chiamavano quei principi che volevano impossessarsi del

trono e sposare la moglie di Odisseo? 14. Quale era la caratteristica fisica di Polifemo? 54

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15. Cosa aveva fatto Polifemo? 16. Cosa fa Odisseo per liberarsi dalla caverna di Polifemo? 17. Come si chiamava la dea protettrice di Odisseo? 18. Come si chiamava il figlio di Odisseo? 19. Riuscirà ad arrivare ad Itaca Odisseo? 20. Cosa fa Telemaco quando vede che il padre non ritorna? 21. Cosa faceva Penelope per far passare il tempo e rimandare il

matrimonio con uno dei Proci? 22. Come viene trasformato dalla dea Atena? 23. Da chi viene riconosciuto Odisseo? 24. Cosa fa per potersi vendicare dei Proci? 25. Chi vince la prova dell’arco?

ENEIDE Domande di comprensione:

1) Come si chiama l’autore che scrisse l’Eneide? 2) Chi è il protagonista principale dell’Eneide? 3) Cosa succede mentre Enea naviga verso l’Italia? 4) Arrivato a Cartagine chi incontra? 5) Quale era il dovere di Enea? 6) Perché Enea resta un anno a Cartagine? 7) Cosa succede quando Enea parte? 8) Enea arriva in Italia, ma in quale regione? 9) Tra chi scoppia la guerra?

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