R.E. DAVIS-La Scienza Kriya

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  • 8/12/2019 R.E. DAVIS-La Scienza Kriya

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    ROY EUGENE DAVIS

    (TRADUZIONE DEGLI YOGA SUTRA DI PATANJALI, CON UN COMMENTO DETTAGLIATO

    E ISTRUZIONI SPECIFICHE PER LA MEDITAZIONE E L'ESTASI)

    EDIZIONI VIDYANANDA

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    - Prefazione -

    I sinceri ricercatori della verit troveranno in questo libro un manuale pratico per la meditazionequotidiana e una guida ai pi alti stati di coscienza. Anche quei lettori che non sono stati ancora iniziatinelle pratiche yogiche trarranno immenso beneficio da un attento studio del testo.Gli iniziati al Kriya Yoga scopriranno in questo libro un tesoro che non pu essere descritto dalleparole.

    Non ho messo in corsivo le parole e i termini sanscriti, eccetto in pochi casi particolari in cui sembravaimportante sottolinearli. Per aiutare a capire meglio termini e parole che non sono spiegateesaurientemente nel corso dell'opera, stato aggiunto un glossario.

    Sarebbe utile per il lettore leggere prima tutto il libro, e quindi stabilire un programma regolare distudio e meditazione. Gli Yoga Sutra di Patanjali, che costituiscono la parte centrale del volume, sidimostrerannouna sorgente di costante ispirazione e rivelazione, perch ad ogni nuova lettura si avr una maggiore

    comprensione, una diversa attitudine e una visione pi ampia, con un diverso stato di coscienza.Un'altra lettura che raccomando di fare insieme agli Yoga sutra la Bhagavad Gita.

    L'ideale sarebbe conoscere i principi basilari della mente e della coscienza, per poi applicarli nell'arenadelle esperienze quotidiane. Le fonti vediche dichiarano che la conoscenza di cinque tipi.

    Primo, vi quella che possiamo avere attraverso le parole scritte e gli insegnamenti orali delle personedi saggezza; si tratta di una conoscenza registrata e acquisita che possiamo fare nostra e utilizzare.

    Secondo, vi quella particolare conoscenza che viene in un lampo d'intuizione, in un momento digenio; di solito questo tipo di conoscenza ha valore pratico nel mondo secolare.

    Terzo, vi quella conoscenza che si ottiene grazie a una genuina ispirazione, quando le facoltdell'anima sono abbastanza sviluppate.

    Quarto, vi la conoscenza rivelata, quella condivisa da santi e grandi profeti che conoscono il latointeriore della natura.

    Quinto, vi la pura conoscenza che la comprensione ultima e la realizzazione suprema che si ha conl'illuminazione. Realizzando questa, si pu avere ogni altra conoscenza.

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    Attraverso lo studio scrupoloso, la pratica e il servizio disinteressato, il devoto che cammina sulsentiero del Kriya Yoga avanzer stabilmente e realizzer il bene supremo.

    ROY EUGENE DAVISLakemont, Georgia

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    Prefazione Editoriale

    Roy Eugene Davis nacque nel 1931 e trascorse i suoi primi anni in unacomunit rurale nel nord dell'Ohio. R. E. Davis incontr ParamahansaYogananda nel dicembre del 1949, e divenne discepolo di questo grandemaestro di Yoga. Dopo quattro anni di disciplina e pratica Yoga in unambiente monastico, pass due anni nell'esercito degli Stati Uniti e quindicominci il suo ministero spirituale.

    R E. Davis ha scritto pi di venti libri, redattore-editore del TruthJournal e presidente del Center for Spiritual Awareness. Tra i suoi libripi importanti citiamo: Light on the Spiritual Path, The Philosophy andPractice of Yoga; One Life, Being, Power and Substance. famoso nel mondoper i suoi scritti, le sue conferenze e i suoi seminari. Ricercatorientusiasti partecipano ai suoi programmi negli Stati Uniti, in Canada, inGiappone e in Europa. Come rappresentante della sua linea di guru, R E.Davis condivide il messaggio del Kriya Yoga con migliaia di ricercatori ediscepoli.

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    Introduzione al KRIYA YOGA

    UNO

    La Scienza Pi Sacra

    "Infine il Kriya Yoga si diffonder in tutti i paesi e contribuir ad armonizzare le nazioni attraverso lapercezione trascendente e personale dell'Infinito Dio da parte dell'uomo".

    Con queste parole Mahavatar Babaji, un mortale-immortale Maestro di Yoga, bened ParamahansaYogananda a Calcutta, in India, nel 1920. Paramahansaji si preparava a partire per l'America e avevapregato incessantemente per ricevere la benedizione personale dell'Avatar. Babaji and in casa sua e lobened, incoraggiandolo con la sua presenza e con le parole che gli disse.

    Il Kriya Yoga un approccio scientifico alla realizzazione di Dio ed particolarmente adatto airicercatori dell'Era presente. Le persone di ogni ceto sociale e di qualsiasi fede, o tradizione possono

    praticare il Kriya Yoga con beneficio. Con la pratica devota del Kriya e con la meditazione profonda,l'uomo pu avanzare sul sentiero dell'illuminazione e della liberazione della coscienza. Riferendosi allapratica del Kriya, Lahiri Mahasaya, un discepolo di Babaji, insegnava: "Pi uno lavora, pi grandesar il salario". (Pi uno si dedica alla meditazione supercosciente, maggiori saranno i benefici chesperimenter).

    Vi sono molti sentieri che portano all'Autorealizzazione. Ogni persona incline a seguire il sentieroche meglio si adatta al proprio temperamento. Cos uno pu avere una natura devozionale e scoprireche l'adorazione e l'abbandono gli sono pi congeniali. Un altro pu essere attivo e risoluto verso lameta, e offrire i risultati di tutte le sue azioni a Dio. Un altro ancora pu seguire l'approcciointellettuale, il sentiero del calmo discernimento, per vedere attraverso le apparenze Quello che Reale.

    Un approccio diretto, adatto a quelli che intraprendono intensamente il sentiero, la via dellameditazione e della contemplazione interiore. Il sentiero del Kriya Yoga offre l'esperienza diretta dellaRealt, risultatoche si ottiene praticando con successo tecniche specifiche di meditazione.

    Le tecniche Kriya saranno discusse pi in l in questo libro. Ve ne sono alcune largamente conosciute,e poche altre che sono enfatizzate dai guru del Kriya Yoga, i quali fanno risalire la loro discendenzaspirituale a Mahavatar Babaji Tra le tecniche di meditazione vi sono mantra, contemplazione del suonoe della luce, pranayama ed esercizi dinamici per risvegliare kundalini.

    Fino alla seconda met del diciannovesimo secolo, i metodi del Kriya Yoga non venivano dati a queiricercatori che non volevano rinunciare totalmente al mondo nella loro ricerca dell'Autorealizzazione.Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il permesso d'iniziare altri, gli concesse di iniziare liberamentetutti coloro che gli avessero chiesto sinceramente aiuto lungo il sentiero spirituale. Anche chi ha delleresponsabilit sociali e familiari pu essere un rinunciante, se non attaccato alla gente, allecose, alle azioni e ai loro effetti. Perci la rinuncia interiore, che il risultato dello sviluppo spirituale, pi importante della rinuncia fisica priva di trascendenza interiore.

    Fu nell'ultima parte del 1949 che incontrai il mio guru, Paramahansa Yogananda, a Los Angeles, inCalifornia. Mi fu insegnata la pratica del mantra e come fondermi internamente nel suono e nella luce.

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    Alcuni mesi dopo il mio guru mi inizi nella pratica del kriya pranayama ed altre tecniche. Nei mesiche seguirono egli mi diede dei consigli personali per aiutarmi nel sentiero.

    Paramahansaji diceva spesso che il Kriya Yoga la via pi rapida alla realizzazione di Dio, adifferenza di altri sentieri che, pur essendo ugualmente validi, portano ad un progresso meno rapido.Molti dei suoidiscepoli pi avanzati ottennero un alto grado di realizzazione; Paramahansaji diceva che moltiavrebbero fatto l'esperienza della liberazione finale della coscienza nel corso di questa stessaincarnazione.

    - Kriya Yoga -

    La Disciplina Spirituale Ideale per quest'Era

    Secondo i calcoli di Sri Yukteswar, pubblicati nel suo libro 'La Sacra Scienza', il mondo si staallontanando dalle influenze dell'ultima Et Oscura, o Kali Yuga, e sta ascendendo lungo l'attuale CicloElettrico, che continuer per altri 2200 anni. Durante l'Et Oscura, l'uomo comune non era in grado di

    comprendere l'esistenza delle cose sottili presenti in natura, come il magnetismo e l'elettricit. Nel cicloattuale queste propriet, come pure le propriet della luce, vengono studiate attentamente dagliscienziati. Sempre pi persone sono oggi in grado di comprendere la filosofia e la scienza dello Yoga eriescono a sperimentare dentro di s l'esistenza delle forze sottili e delle correnti sottili del prana. Perquesto motivo la scienza del Kriya Yoga adatta ai ricercatori spirituali di quest'era Mahavatar Babajiha detto: "Il Kriya Yoga che io sto dando al mondo la ripresentazione della stessa scienza cheKrishna diede ad Arjuna, e che era nota a Patanjali e a Cristo, a San Giovanni, a San Paolo e ad altridiscepoli".

    Nella Bhagavad Gita (4: 1-3) Sri Krishna dice:"Ho proclamato questo Yoga imperituro (questa via all'Autorealizzazione) agli antichi saggi e ai

    legislatori che hanno fatto le leggi da cui sono governati gli uomini. Essi lo hanno trasmesso gli uni aglialtri, attraverso un lignaggio di saggi reali, fino a quando questa verit andata perduta nel mondo perun lungo lasso di tempo. Quella stessa antica scienza oggi io l'ho rivelata a te, poich tu sei miodiscepolo e amico, e questo il segreto supremo".

    Ogni volta che la giustizia si affievolisce nel mondo, Dio si manifesta sulla scena in maniera evidente,per bandire la confusione e per ripristinare la via della giustizia. La tendenza evolutiva del mondo versola crescita; perci quando nella coscienza di massa vi confusione e avvilimento, appare un impulsodivino che contribuisce a purificare e ad elevare. - anche se la coscienza di massa influenzata dalleforze celesti, e cos il mondo sottoposto a cambiamenti ciclici, gli individui intenti alle loro pratichespirituali non sono ingiustamente toccati dalle influenze della natura. Colui che pratica il Kriya Yogaimpara a riversare l'attenzione e la forza vitale nell'occhio spirituale e, in questo modo, s'eleva al disopra delle forze esterne e diventa sempre pi desto in Dio.

    In ogni Era vi sono tra noi persone estremamente materialiste e incapaci di comprendere perfino leverit elementari; e vi sono anche quelle pi sveglie e in cui l'impulso spirituale evidente. Vi sonoanche quelle estremamente intelligenti e capaci. E vi sono sempre alcuni illuminati. Se gli individuimeno illuminati mostrano rispetto nei confronti di coloro che lo sono di pi, essi impareranno ecresceranno nella verit della coscienza.

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    Un maestro di Yoga mette alla prova le possibilit latenti in ogni uomo. Avendo superato tutti i legamiche lo tenevano incatenato al mondo, costui supremamente libero e agisce solo per il bene del mondo.

    - Dio Dona a noi Se Stesso come il vero Guru -

    Qual la relazione tra Dio e il guru, e qual la nostra relazione con Dio attraverso il guru? Che cosa cisi aspetta da noi come discepoli? La relazione guru-discepolo ancora attuale nel mondo d'oggi checambia cos rapidamente?

    La relazione guru-discepolo viene facilmente compresa e accettata dai ricercatori della verit che sonopronti a condurre quella vita disciplinata che sola pu permettere l'esperienza dell'illuminazione. Manon compresa dalle persone che non hanno la volont d'intraprendere un programma di disciplina,necessario se si vuole sperimentare la trasformazione.

    I sinceri devoti sul sentiero spirituale non hanno domande importanti da fare sulla relazione guru-discepolo. Altri che ne sentono parlare, discutono e analizzano la cosa, mentre alcuni provano perfino asminuirne la validit.

    I maestri di Yoga hanno sempre insegnato che si deve praticare la meditazione come un procedimentopersonale e 'segreto'. La ragione di questo che uno che sta sempre a discutere i principi della vitaspirituale di solito esaurisce le sue forze, che potrebbero essere utilizzate meglio nella pratica.

    Adesso spiegher che cos' la vera relazione guru-discepolo, cos che chiunque sia aperto alla via dellaliberazione pu chiaramente comprenderla. Coloro che non hanno ancora il desiderio di condurre unavita disciplinata avranno un'altra opportunit di sapere che cosa ci si aspetta quando si presenterl'occasione.

    La relazione tra guru e discepolo non un rapporto tra padrone e schiavo, n una relazione in cui vi qualche forma di dominio o di sfruttamento. Quando la relazione ideale, la persona che gioca il ruolo

    del guru conduce il ricercatore lungo il sentiero che porta alla salvezza. Questa la funzione principaledel guru: mostrare al discepolo la via che porta alla realizzazione di Dio.

    La parola guru un termine sanscrito che significa "quella luce che rimuove le tenebre". Perci il guru una persona illuminata che in grado di guidare il ricercatore sul sentiero che conduce alla libert,con un minimo di ostacoli da superare. Per parafrasare le parole di Ges (Giovanni 8: 31-32): "Seseguirete i miei insegnamenti, allora sarete davvero miei discepoli, e realizzerete la verit attraverso lapercezione diretta. Come risultato di avere realizzato la verit della vita, sarete liberati da ognischiavit dovuta all'errore". Il vero guru non altro che Dio, che gioca il ruolo del guru. Il vero gurunon una personalit, anche se la coscienza illuminata che interpreta quel ruolo di solito si esprimeattraverso una personalit.

    Molti sinceri studenti che cercano la verit hanno paura della relazione guru-discepolo, perch nonsono sicuri di poter tenere fede alle discipline basilari che il guru consiglier loro di praticare. Alcunihanno timore della relazione perch internamente sanno di non poter essere all'altezza di certi modelli,o solo perch hanno paura del cambiamento. Essi sanno che dovrebbero cambiare, ma voglionorimanere come sono perch, tutto sommato, stanno bene nel loro attuale modo di vivere. Alcuni sonoobbedienti in presenza del guru, ma disobbedienti quando non sono in sua presenza. Essi dimenticanoche Dio il vero guru e che Lui onnipresente e onnisciente. A volte i nuovi discepoli fanno l'errore dicredere che possono ritirarsi dal loro impegno, quando la sfida del sentiero spirituale diventa grande.

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    Essi possono ritirarsi, ma il guru non cessa mai di pregare per il benessere del discepolo. Noi possiamorinunciare a Dio, ma Dio non rinuncia mai a noi.

    Il vero guru Dio, il nostro Vero S Superiore. In realt nessuna persona un guru, ma una personaqualificata pu assumere il ruolo di guru per permettere a un ricercatore di stabilire un rapporto conDio. Una persona che nota come guru, e che degna di quel nome, recita quella parte solo perch hala realizzazione interiore. Paramahansaji diceva: "Io non sono il guru. Dio il guru; io sono solo il Suoservitore. Tuttavia egli recito il ruolo del guru con i suoi discepoli, e ci mostr la via della libert inDio. Una volta egli disse: "Se tu me lo permetterai, io ti riveler Dio".

    Pu una persona mostrare Dio a un'altra, se prima non Lo conosce lei stessa? La persona che nonconosce Dio non deve far finta di recitare la parte del guru. E se lo fa, la relazione non sar proficua.Dio sempre impegnato a risvegliare le anime, che sono espressioni di Se Stesso. Uno dei modi in cuiEgli fa questo operando attraverso un'anima illuminata. Dio, come anima illuminata - il guru -istruisce, incoraggia e condivide un tipo particolare di energia che risveglia le energie dormienti neldiscepolo. Questa trasmissione di forza dal guru al discepolo conosciuta col nome dishaktipat. Shakti la forza creativa dentro di noi, un'espressione di kundalini. Il guru non diverso da

    un terapeuta, in quanto cerca di guidare il discepolo in direzione della maturit emotiva come parte delprocesso totale che porta all'illuminazione. Ma il guru non s'accontenta soltanto di far diventare ildiscepolo emotivamente maturo e capace di condurre una vita normale e funzionale. Il guru sprona ildiscepolo a fare l'esperienza dell'Autorealizzazione e della liberazione della coscienza.

    La responsabilit del guru, una volta che ha accettato un discepolo, di continuare a lavorare con luifinch questi non avr fatto l'esperienza dei risultati finali. La responsabilit del discepolo quella dirispettare il guru, l'insegnamento e se stesso. Il discepolo deve ascoltare le parole del guru, accettarel'iniziazione nei metodi di meditazione, e condurre una vita ideale al meglio delle sue capacit. Dio nonci chiede mai di fare l'impossibile, ma solo del nostro meglio. In ogni relazione personale, especialmente nella relazione tra guru e discepolo, vi dev'essere totale rispetto e completa fiducia, se il

    rapporto dev'essere salutare e gratificante. La parola del guru, nelle questioni che riguardano losviluppo spirituale, infallibile; poich egli vede pi chiaramente di quanto non faccia il discepolo.

    Non soltanto il guru conosce la strada che porta all'Autorealizzazione, ma spesso pu vedere - quandoil discepolo non pu - difetti nel carattere e nel comportamento che devono essere rimossi dalla vita deldiscepolo. Ed proprio indicando questi difetti, queste caratteristiche limitanti, che il guru puaccelerare la sua evoluzione spirituale. Quand' guidato da un vero guru, il discepolo pu evitare moltidolori nella vita e percepire l'indebolimento delle tendenze distruttive.

    Dopo l'iniziazione al Kriya Yoga, il discepolo comincia a sperimentare un rapido cambiamentointeriore e un'accresciuta consapevolezza dell'anima. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya ilpermesso di iniziare gli altri nel Kriya Yoga, gli disse di riferire a ogni nuovo iniziato le parole di SriKrishna (Bhagavad Gita 2: 40): "Anche una piccola pratica di questo dharma ti salver dalla grandepaura". Dharma, in questo caso, significa procedura religiosa. La paura dalla quale viene salvato ildiscepolo quella di un futuro danno, dovuto alla vita non illuminata condotta da un'incarnazioneall'altra.

    Il guru pu dare consigli su questioni pratiche. Pu consigliare un cambiamento nella dieta e in altrequestioni pertinenti la salute, affinch il discepolo possa godere di una salute migliore ed esseremaggiormente in grado di compiere i suoi doveri. Pu dare consigli sulla scelta dei compagni, di modoche il discepolo possa evitare la confusione e i problemi personali. Pu dare dei consigli su come usare

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    il tempo e l'energia, affinch il discepolo possa imparare a fare un uso migliore delle risorse che ha adisposizione e trasmutare le energie grossolane in quelle pi sottili. Pu dare consigli su questioni diattitudine, affinch il discepolo diventi il pi rapidamente possibile una persona matura e responsabilenella societ. Tutto ci che il guru insegna, anche nelle cose pi piccole, per il bene supremo deldiscepolo.

    Una persona pu affermare: "Anch'io ho una volont libera! Voglio essere padrone della mia vita!".Tale persona non necessita di un guru perch non ancora pronta a imparare le leggi dell'abbandono edell'obbedienza.

    Paramahansaji era solito dire: "Io non voglio dominarvi. Non voglio che siate deboli. Io voglio chesiate forti quanto me!". Avviene spesso che associandoci con quelli in cui le virt sono gi stabiliteimpariamo a emularle e a crescere, sviluppando una maggiore maturit. Perci se un guru dicesse aldiscepolo di stare calmo e parlare meno, il discepolo dovrebbe obbedire. Se il guru dicesse al discepolodi dedicare pi tempo allo studio e alla meditazione, il discepolo dovrebbe obbedire senza farequestioni. Se uno si comporta in maniera adeguata e si attiene alle linee di condotta che gli sono stateprescritte, sicuro di un rapido progresso sul sentiero.

    Una sfida comune, per molti che hanno accettato la via del discepolato, avere un buon rapporto con ilguru, anche se questi si esprime ancora come una personalit. Il discepolo potrebbe non approvarealcune abitudini personali del guru. Potrebbe non comprendere il fatto che a volte il guru esasperaalcuni cambiamenti di umore. Potrebbe non comprendere come il guru tratta gli altri. Potrebbe averedifficolt ad accettare i consigli del guru perch diventato troppo familiare con lui, troppoamichevole. Qualchevolta, e succede, un discepolo si 'innamora' del guru e quindi prova un forte conflitto interiore.

    A proposito dell'attitudine ideale verso il guru, Swami Shankara ebbe a dire questo: "Anche se il gurudovesse commettere il crimine pi indicibile, tuttavia, per me, egli l'incarnazione della beatitudine".

    Non tutti i guru sono liberati. Alcuni sono autorealizzati e possono trasmettere la grazia di Dio, mapossono essere ancora impegnati a esaurire qualche tipo di karma. Il vero guru la realt di Dio, che siesprime attraverso la personalit.

    In ogni relazione, l'ideale rapportarsi agli altri con puro amore divino. Che cosa intendiamo conamore divino ? Ecco una buona definizione: "L'amore divino rispettare gli altri senza emettere alcungiudizio". Non possiamo sempre approvare o comprendere il comportamento, o le attitudini degli altri,ma possiamo sempre vedere attraverso le apparenze superficiali quella luce divina al livello dell'anima.Non sarebbe un mondo bellissimo se ognuno si relazionasse a tutti gli altri in questo mondo ? E quantopi importante per il discepolo relazionarsi alla sua guida spirituale, il suo guru, con autentico amoredivino. Dove non vi rispetto, pu esserci soltanto la drammatizzazione dell'egoistico amore di s. Ilvero amore di s vero rispetto di S (dell'anima). Il vero amore di un altro vero rispetto di un altro.Forse noi ci impegniamo in inutili 'giochi' psicologici con le persone che amiamo veramente?Certamente no! Quando amiamo un'altra persona, quando la rispettiamo, siamo cortesi e premurosi.Quando rispettiamo un'altra persona facciamo del nostro meglio per assicurare una comunicazioneaperta e solidale. Essere una persona onesta, corretta e competente il primo passo per diventare undegno discepolo sul sentiero.

    Riferendosi ai requisiti di chi vuole diventare un discepolo, Ges us alcune parole molto forti. NelVangelo secondo San Luca (14: 26-27) dice: "Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la

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    moglie, i figli, i fratelli, le sorelle, e perfino la propria vita, non pu essere mio discepolo. E chi nonprende la propria croce e non viene dietro a me, non pu essere mio discepolo".

    La parola "odia" in questo contesto non significa non amare, o rifiutare; significa che uno deve sentirsichiamato al sentiero spirituale con tale zelo e ardente desiderio da porre Dio soltanto come centroprincipale di ogni relazione; allora tutte le altre relazioni saranno corrette e appropriate. Se colui che stacamminando sul sentiero permette alle questioni mondane (attaccamenti, risposta alle opinioni umane,ecc.) d'interferire con le pratiche spirituali, non pu pretendere di avere successo. Di nuovo, noi nondobbiamo rinunciare alle nostre relazioni; dobbiamo cercare per prima cosa Dio. Inoltre, per dedicarsial sentiero dell'illuminazione, uno deve avere la volont di portare qualsiasi peso e adempiere tutti idoveri necessari.

    Nel Vangelo secondo San Giovanni (15: 10-11) leggiamo: "Se osserverete i miei comandamenti,rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.Questo vi ho detto perch la mia gioia sia in voi, e la vostra gioia sia piena".

    Quando siamo fedeli agli insegnamenti del guru ci sincronizziamo talmente con la sua coscienza, con la

    coscienza di Dio, che ci viene infusa la stessa vita e vitalit di Dio. Quando rispettiamo i nostri genitorie familiari proviamo una sintonia con l'intera famiglia mediante un rapporto telepatico e spirituale.Quando rispettiamo la linea spirituale del guru e rimaniamo in sintonia con essa, facciamo l'esperienzadell'unit con Dio. Ci sentiamo in sintonia con tutta la linea del guru e con tutti i discepoli di quellalinea, che rappresenta la nostra famiglia spirituale.

    A volte pu capitare che un guru sembri non aver avuto un proprio guru, ma questo rato. Di solito possibile rintracciare una linea di guru, a partire dal proprio, fino a molte generazioni prima. La fonte diogni potere Dio. Essere in sintonia con la linea del guru semplicemente un collegamento e un 'puntodi contatto' con l'Oceano della Coscienza Infinita, Dio. Durante l'iniziazione formale il guru sisintonizzer con Dio e la sua linea spirituale, prima d'impartire l'istruzione e dare le benedizioni. In tal

    modo egli invita il discepolo nella coscienza di Dio di cui lui stesso gode.Molti ricercatori saranno attirati per la prima volta verso un guru nel corso delle loro vite. Molti perrinnoveranno soltanto una relazione che era stata cominciata in un'incarnazione precedente. Gruppi dianime realizzano spesso la propria liberazione come un'unica famiglia spirituale e continuano il lororapporto incarnazione dopo incarnazione. Un vero guru pu riconoscere i propri 'figli', e i ricercatoridestinati a stare con lui. Spesso anche i discepoli e i ricercatori possono riconoscere il loro rapporto conil guru, quando si manifesta. Paramahansaji parlava frequentemente a un discepolo delle loro relazionipassate.

    Poter aiutare il guru a svolgere la sua missione una grande benedizione e un coinvolgimentoimportante. La sua missione quella di risvegliare e assistere le anime perch ottengano la liberazionedella coscienza. Collaborando al lavoro del guru, il discepolo diventa automaticamente una partedinamica di quella missione. Nessun discepolo deve mai chiedere: "Il mio guru ha la sua missione. Maqual la mia missione?". Se uno in sintonia con la tradizione di un insegnamento, la propria missione aiutarequella tradizione a raggiungere le anime e portarle alla coscienza di Dio.

    Adulterare vuol dire mischiare gli elementi o le influenze, facendo s che la purezza non sia pipresente. Noi dobbiamo rispettare tutti i veri guru e tutti i sentieri che portano all'illuminazione.Potremmo decidere di essere bene informati sul lavoro di altri guru e delle loro missioni, e questo

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    potrebbe essere utile. Ma la nostra devozione a Dio, attraverso la linea di guru del nostro destino, deverimanere pura. Cercare di sintonizzarsi nello stesso tempo con parecchie linee di guru, o di spostarsi dauna relazione con un guru a un'altra, una forma di 'adulterio spirituale'. In termini religiosi un'peccato', perch quando ci facciamo prendere dalla confusione e mescoliamo concetti ed energie, noi'manchiamo il bersaglio' nella vita.

    Ogni tanto mi capita di parlare con discepoli di altre tradizioni che mi dicono che stanno pensando dicambiare perch il loro guru non facilmente disponibile, o perch hanno sentito parlare di un altroinsegnante che mostra metodi di meditazione 'pi avanzati'. Se il guru non fisicamente disponibileuno pu sempre imparare a stabilire e mantenere una sintonia interiore. Questo sar molto utile aldiscepolo, perch le relazioni personali non sempre sono possibili visto che ci muoviamo nello spazio enel tempo. Dio il guru, e se noi ci abbandoniamo a Lui, ci guider. Apparendo nella forma del guru,Dio pu anche visitare un discepolo mentre questi medita, o mentre sogna. A volte Lahiri Mahasayainiziava i discepoli nei loro sogni. Inoltre cosa potrebbe esserci di pi avanzato che stabilire unarelazione guru-discepolo e conoscere la propria vera relazione con Dio attraverso la meditazione?

    Alcuni insegnamenti spirituali sembrano paradossali. Da un lato ci viene detto che nessuna relazione

    conosciuta pu essere paragonata a quella tra guru e discepolo. Dall'altro lato, ci viene detto di nonguardare fuori di noi per trovare le soluzioni ai problemi o per fare quell'esperienza che pu darci larealizzazione. Viene in mente l'affermazione Zen: "Non devi andare da nessuna parte, o fare nulla, peressere quello che gi sei!". Quando entriamo nel sentiero e cominciamo la pratica del Kriya Yoga, e cidedichiamo a una vita di discepolato, ci abbandoniamo solamente a Dio. Poich il guru per noi lavoce di Dio, egli non si frappone tra noi e Lui. Egli Dio che ha assunto una forma per aiutarci arealizzare la Verit Suprema.

    - Gli Yoga Sutra: manuale di Kriya Yoga -

    Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e Paramahansa Yogananda insegnarono che le dueprincipali scritture sacre che tutti i discepoli del Kriya Yoga devono studiare sono la Bhagavad Gita egli Yoga sutra di Patanjali. Il primo testo spiega la filosofia e la pratica dello Yoga in termini pratici; ilsecondo enfatizza la pratica della meditazione e descrive gli stati interiori che vengono sperimentati dalmeditante.

    Patanjali, che visse in India molto pi di mille anni fa, raccolse delle informazioni conosciute sulloYoga e deline in maniera semplice gli stadi che conducono alla liberazione della coscienza La viadella meditazione insegnata da Patanjali chiamata Raja Yoga, la 'via regale'. Viene anche chiamatoYoga dagli 'otto passi' perch vengono prescritti otto stadi: proibizioni, osservanze, posizioni, controllodella forza vitale, interiorizzazione dell'attenzione, concentrazione, meditazione e supercoscienza. Ci siriferisce agli ultimi tre stadi, presi insieme, come alla perfetta contemplazione che porta al successonella meditazione.

    Anche se la Bhagavad Gita e gli Yoga Sutra hanno avuto origine in India, il loro insegnamento universale. Inoltre, poich la pratica dello Yoga sottolinea l'esperienza personale e diretta di Dio, unopu appartenere a qualsiasi tradizione religiosa, o a nessuna, e tuttavia praticarlo. Centinaia di migliaiadi uomini e donne nel mondo oggi praticano le tecniche del Kriya Yoga, siano essi Cristiani, Ind,Musulmani o di altre Fedi. testimonianza dei discepoli del Kriya Yoga che dopo aver studiato i testiprincipali e aver praticato la meditazione, essi comprendono pi chiaramente la Bibbia e altre scritture

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    sacre. Il motivo di questo che, con l'accresciuta comprensione, uno capace di discernere le veritcelatenelle bibbie del mondo. I santi e i saggi di tutte le tradizioni hanno scoperto la verit sulla natura di Dioe dell'anima. Paramahansaji disse: "Sono soltanto gli studenti che discutono i punti pi sottili negliinsegnamenti e dichiarano che la loro via superiore a tutte le altre; i maestri che hanno realizzato il Ssanno che vi un solo Dio e un'unica Verit".

    Naturalmente possibile fare l'esperienza dell'illuminazione istantanea, ma la scienza del Kriya Yogaoffre al sincero ricercatore l'opportunit di armonizzare la propria vita, e dirigere l'attenzione e le forzevitali lungo il sentiero spinale fino a ritornare dentro, alla fonte della vita. Quando si realizza questo, sipu avere l'esperienza cosciente della propria vera natura come Pura Coscienza. E non solo abbiamo latestimonianza dei maestri di perfezione; abbiamo la possibilit di sperimentare da noi stessi e realizzarela validit dell'insegnamento.

    Quando l'attenzione viene ritirata dagli organi dei sensi e diretta nell'occhio spirituale, nello spazio trale sopracciglia, si vede una luce interiore. Quando la mente chiara, questa luce stabile e brillante; la luce riflessa del midollo allungato. Da questo punto la forza spirituale dell'anima fluisce nel corpo;

    perci quando la nostra attenzione torna a scorrere verso di esso, si percepisce la luce interiore del S esi ascoltail suono cosmico di OM.

    La percezione del suono e della luce interiore soltanto un inizio. L'ideale trascendere luce e suono, efare l'esperienza del Campo Trascendentale della Coscienza. Una volta stabilitisi in questarealizzazione finale, il sentiero del Kriya Yoga avr condotto alla vera libert.

    DUE

    - Mahavatar Babaji,Mortale-Immortale -

    Per secoli sono state raccontate in India storie di un santo immortale, uno dei tanti che rimangonoeternamente giovani e il cui ruolo lavorare per la graduale ascesa evolutiva della coscienza delpianeta. Molto poco stato pubblicato sul maestro illuminato conosciuto col nome di Babaji, che considerato un mahavatar (una grande incarnazione di Dio). Il titolo, Babaji, significa riverito, o santopadre. Il vero motivo per cui si hanno pochissime informazioni su Babaji ed altri siddha come lui cheil loro ruolo tra quelli che si svolgono meglio dietro le quinte.

    Vi sono oggi tra noi parecchi maestri illuminati che lavorano per elevare la coscienza delle masse.Molti di tali maestri e profeti sono assistiti spiritualmente da Babaji, poich il suo ruolo quellod'ispirare i leader spirituali che si trovano sulle linee del fronte dei movimenti d'illuminazione. Puressendo noto come il primo in questa linea di guru, Babaji non limitato a questa linea o ad alcunatradizione particolare. Babaji lavora con qualsiasi persona e qualsiasi tradizione illuminante, per portarenel mondo il cambiamento e la Nuova Era. Egli un essere perfetto, un vero siddha che non ha legamikarmici con il mondo, ma che rimane in un corpo sul piano terreno per agire come un canale attraversoil quale la lucee la potenza di Dio possa fluire nella coscienza umana e del mondo.

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    Babaji rimasto incarnato per secoli ed stato conosciuto con vari nomi in differenti luoghi e tempi.Lahiri Mahasaya conferm che Babaji recit il ruolo di Sri Krishna. Lahiri Mahasaya scrisse nel suodiario: "Il vecchio baba Krishna". Babaji disse a Lahiri Mahasaya e a Swami Kebalananda che, secoliprima, egli aveva iniziato Swami Shankara nella scienza del Kriya Yoga.

    Tra gli altri maestri di Yoga iniziati da Babaji nei tempi passati Vi sono stati Kabir, e alcuni grandimaestri che hanno scritto dei testi sullo Yoga. Lahiri Mahasaya disse ad alcuni discepoli di essere statoKabir in un'incarnazione precedente. Si potrebbe dire che ovunque vi sia una tradizione yogica chesottolinea la pratica dei Kriya, l'influenza di Babaji pronunciata.

    Lo stesso Babaji ha usato i metodi del Kriya Yoga per mantenere la sua forma fisica. Inoltre egli hasperimentato varie volte un processo di ringiovanimento poco conosciuto - kaya kalpa - che include ildigiuno, un prolungato riposo insieme alla meditazione, e l'uso di certe erbe medicinali. Egli disse aSwami Pranabananda, un discepolo di Lahiri Mahasaya, di essersi sottoposto molte volte al processodel kaya kalpa.

    Il Mahavatar insegna a seconda del temperamento e della capacit del discepolo, dando al ricercatore

    generico delle utili linee di condotta per condurre una vita responsabile e iniziando nei processi piavanzati quelli che sono pronti a dedicarsi a una trasformazione pi radicale della coscienza. Gli avatarsvolgono i loro ruoli secondo le necessit della rappresentazione cosmica, il ruolo di Babaji quello diun avatar di Shiva. La sua missione di lavorare con la coscienza del pianeta durante questatransizione tra l'Era Oscura e l'Era dell'Illuminazione, per contribuire ad accelerare il risvegliodell'umanit ai valori spirituali, e per neutralizzare alquanto lo stress e la tensione degli sforzi umanimaldiretti.

    Inoltre nel presente ciclo vi sono certe influenze celesti e planetarie con cui bisogna operare. Questeinfluenze richiedono la presenza sulla terra di maestri illuminati che hanno la missione di dirigerealcune energie in armonia con la tendenza evolutiva. Il lavoro che essi svolgono sul pianeta come pure

    sui piani sottili, la nostra assicurazione che il disegno divino si riveler in linea con il piano perfettodi Dio.

    Nel corso dell'ultimo secolo la residenza principale di Babaji stata nel nord dell'India, nella zona dimontagna vicino a Badrinarayan, non lontano dal confine con il Nepal. Fu in questa regione, sullamontagna Dronagiri, che Babaji inizi Lahiri Mahasaya nel Kriya Yoga e quindi chiese al suodiscepolo appena risvegliato di ritornare in seno alla societ e insegnare agli altri la scienza segretaTutto ci avvenne nell'autunno del 1861. Durante la sua permanenza con Babaji, Lahiri Mahasayaassistette a moltimiracoli e incontr parecchi discepoli intimi del Mahavatar.

    Durante un Kumbha Mela (un grande raduno religioso in cui s'incontrano santi e persone comuni)tenuto ad Allahabad, dove confluiscono i fiumi Gange, Jamuna e Saraswati, Babaji si incontr con SriYukteswar e gli chiese di scrivere un libro che rivelasse l'unit che sta alla base di tutte le religioni. SriYukteswar scrisse quel libro, 'The Holy Science (N.d.R.: testo pubblicato interamente su questa lista[vedine i digests])'.

    Anche parecchi discepoli intimi di Lahiri Mahasaya ebbero nel corso degli anni un contatto personalecon Babaji, sia vivendo con lui nell'Himalaya sia quando Babaji si manifestava loro nella sua formasottile.

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    La storia personale di Babaji sconosciuta. Alcuni titoli di rispetto datigli dai discepoli di LahiriMahasaya sono Mahamuni Babaji (Supremo Maestro Estatico), Maha Yogi (il Grande Yogi), eTrambak Baba, o Shiva Baba (titoli che designano gli avatar di Shiva). Vi pi di una piccola evidenzaper collegarlo con l'apparizione in epoca pi recente di un grande santo conosciuto col nome di SriHairakhan Baba, che fu pubblicamente attivo fino al 1922.

    Il mio guru ha scritto pi estesamente su Babaji nel suo libro, 'Autobiografia di uno Yogi'. SpessoBabaji appare giovane, e altre volte pi anziano. Alcune volte perfettamente rasato mentre altre volteha i baffi o la barba. Quale che sia la sua apparenza esterna, l'Avatar mortale-immortale sempre lostesso spirito libero pienamente consapevole. Si sa che egli conduce cerimonie particolari durante lequali si cantano dei mantra, che hanno lo scopo d'inviare le energie sottili nell'atmosfera del pianeta.

    Poich la missione di Babaji quella che , egli non partecipa ad incontri pubblici. E neppure disponibile per il ricercatore curioso che potrebbe andare a cercarlo per l'Himalaya. Quando il devoto veramente in sintonia con la sua coscienza, pu essere contattato telepaticamente e attraverso la visionedell'occhio spirituale.

    TRE

    In conformit con l'impulso della Nuova Era, il 30 settembre 1828 nacque in India un uomo che dovevaolgere un ruolo fondamentale nell'introdurre la scienza del Kriya Yoga nel mondo. Nel villaggio dihurni, nel distretto di Nadia, nel Bengala Occidentale, gi quand'era ragazzino Shyamacharan Lahirisedeva spesso a meditare e cercava posti tranquilli per la contemplazione. La sua famiglia era devota aDio nella forma di Shiva, e aveva costruito parecchi templi allo scopo di adorare pubblicamente eprivatamente questa espressione di Dio.

    A scuola, nella citt santa di Varanasi, Lahiri studi e apprese parecchie lingue, incluso l'inglese, ilsanscrito, l'urdu, l'hindi, il parsi e il bengalese. Poich possedeva una vitalit eccezionale, pratic moltisport e spesso nuotava nel Gange. Quando aveva diciotto anni i suoi genitori lo sposarono conKashimoni Devi, che in seguito divent sua discepola e raggiunse un alto grado di realizzazione. Daquesta unione nacquero due figli e tre figlie. I figli, Tinkari e Dukari Lahiri, seguirono la tradizione delpadre e si dedicarono alla pratica del Kriya Yoga.

    Lahiri Mahasaya nome con il quale divenne famoso (mahasaya un titolo attribuitogli dai discepoli esignifica 'colui che ha una grande visione mentale o la coscienza cosmica') - accett lavoro comeimpiegato per un ufficio del Ministero del Lavoro. Il suo ufficio aveva il compito di fornire materialeper i progetti di costruzione di strade per conto dell'esercito.

    Lahiri insegnava anche hindi, urdu e bengalese a diversi ingegneri e ufficiali del suo dipartimento.Mentre praticava i metodi yogici nel segreto della sua casa, egli adempiva i suoi doveri familiari e gliobblighi sociali con premurosa attenzione fin nei minimi particolari. In tal modo egli divenne unesempio per gli altri, dimostrando che possibile vivere una pi normale e conseguire nello stessotempo la meta suprema dell'Autorealizzazione.

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    Nel 1861 Lahiri Mahasaya fu trasferito a Ranikhet, una zona ricca di foreste vicino a Nainital,nell'Himalaya. Un pomeriggio, mentre vagava nei pressi della montagna Dronagiri, incontr unsant'uomo che lo chiam per nome: "Shyamacharan, sei venuto!".

    Il sant'uomo era Mahavatar Babaji, che aveva scelto quella circostanza per rinnovare la relazione guru-discepolo, che vi era stata tra loro per numerose incarnazioni. Lahiri fu condotto in una grotta e glifuronomostrati i semplici possessi di un asceta: un recipiente per l'acqua, un sostegno per la meditazione, ealtri oggetti che ricord gli erano appartenuti nell'incarnazione precedente.

    Quando Babaji lo tocc, risvegliando le impressioni latenti nella sua memoria, egli riusc a ricordare ilpassato. Babaji inform il discepolo che il suo sentiero era veramente quello del Kriya Yoga, perchuno degli antenati di Lahiri era il grande saggio Shandilya. La Sandilya Upanishad un trattato sullepratiche yogiche avanzate che precede nel tempo gli Yoga sutra di Patanjali.

    Nel corso di alcuni giorni, Lahiri Mahasaya fu istruito in tutto il processo del Kriya Yoga; e riusc apadroneggiare rapidamente tutte le tecniche e le procedure.

    Dopo avergli dato l'istruzione preliminare, Babaji fece bere a Lahiri dell'olio, che purific ulteriormenteil suo corpo. Quindi gli fu data l'iniziazione al Kriya Yoga, dopo la quale Lahiri pass alcuni giorni inun samadhi ininterrotto. Al solo scopo dell'iniziazione, Babaji aveva materializzato un bellissimopalazzo, usando la sua volont per riunire gli elementi sottili dall'etere. In seguito spieg di averlo fattopersoddisfare e realizzare il desiderio subconscio che Lahiri aveva di un palazzo; desiderio che egli avevaavuto in una precedente incarnazione.

    Lo slancio ricevuto dalle precedenti discipline spirituali e la grazia del suo guru permisero a Lahiri dipadroneggiare in pochissimo tempo quello che per il ricercatore comune richiede molti anni. Poich erastato supremamente illuminato nella sua incarnazione precedente, Lahiri si ridest rapidamente al suo

    alto stato di coscienza.Mentre era con Babaji, Lahiri Mahasaya ebbe occasione di osservare parecchi incidenti interessanti.Per esempio, nella grotta in cui dimoravano Babaji e i suoi discepoli vi era una ciotola che forniva ciboe acqua ai discepoli. Tutto ci che il discepolo doveva fare era pensare al cibo o alla bevanda chedesiderava, ed esso si materializzava istantaneamente nella ciotola.

    Una volta Lahiri and a visitare un tempio, ad alcune miglia dalla grotta, e l di notte osserv unsant'uomo venuto per compiere il rituale dell'adorazione. Un alone luminoso circondava il santo; pitardi Babaji disse a Lahiri che si trattava del figlio di Dronacharya. Una volta il grande Dronacharya,un precettore dei tempi del Mahabharata, aveva vissuto in quel luogo con i principi Pandava, che eranola parte virtuosa impegnata nell'epica battaglia in seguito resa popolare in poemi e storie, inclusa laBhagavad Gita. Il sant'uomo visto da Lahiri Mahasaya considerato un mortale-immortale, comeBabaji.

    Prima di lasciare Ranikhet, Lahiri Mahasaya inizi alcuni discepoli nelle pratiche del Kriya Yoga. Fuuna sua caratteristica condividere il processo del Kriya Yoga con quasi tutti quelli che andavano da luicon un sincero desiderio di sviluppo spirituale. Nel corso degli anni egli inizi persone appartenenti amolte tradizioni religiose. Con Lahiri Mahasaya, le antiche restrizioni riguardanti l'iniziazione yogicafurono in qualche modo allentate. Babaji fu d'accordo con Lahiri che era venuto il tempo per unamaggiore divulgazione del Kriya Yoga.

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    Lahiri Mahasaya insegn ai suoi discepoli a vivere nel mondo e a dedicarsi fedelmente alle loropratiche spirituali. Il maestro inizi anche degli yogi altamente evoluti, ivi inclusi Swami SriYukteswar, Swami Pranabananda, Keshavananda Avadhut, Sri Shastri Mahasaya, SrimatBhupendranath, Dayal Maharaj e Ram Gopal. Cos grande era il rispetto di cui godeva Lahiri, che unavolta il famoso santo Swami Trailanga disse di lui: "Io ho dovuto rinunciare a tutto per avere ci che aLahiri Mahasaya stato dato da Dio".

    Ventidue libri - commentari su diverse scritture sacre - furono il risultato degli sforzi di Lahiri perportare il messaggio della realizzazione di Dio alla portata delle persone comuni. Egli non permise chesi facesse alcun tentativo di organizzazione formale, ma raccomand che gli insegnamenti fosserotrasmessi ai sinceri ricercatori.

    Panchanon Bhattacharya, un suo discepolo, diede un grandissimo contributo alla preparazione deimanoscritti e alla loro pubblicazione.

    Per venire incontro ai comuni ricercatori, Lahiri Mahasaya snell e semplific i metodi del Kriya Yoga.

    Le tecniche essenziali che egli insegn formano la base per una pratica regolare che pu destare leforze latenti nel devoto ed essere lo strumento di liberazione della coscienza Alcuni dei suoi discepoliai quali permise di dare l'iniziazione al Kriya Yoga fondarono parecchi ashram; ma la principalepropaggine pubblica doveva trovare espressione attraverso Swami Sri Yukteswar, che fond dueashram dove si insegnava Yoga e inoltre prepar Paramahansa Yogananda per la sua missione inOccidente.

    Quando Yoganandaji aveva circa un anno, suo padre - che era un discepolo di Lahiri Mahasaya - loport dal grande guru per farlo benedire. Benedicendo il bambino, Lahiri lo pose sul suo grembo edisse: "Sar un grande motore spirituale e porter molte anime a Dio".

    Una grande incarnazione dello Yoga (Yogavatar) viene in questo mondo per uno scopo particolare e sene va quando ha compiuto la sua missione. Fu cos che Babaji disse a Sri Yukteswar, nel loro incontrodurante il Kumbha Meb del 1894, di portare a Lahiri un messaggio che diceva che il tempo in cuiLahiriMahasaya sarebbe entrato in mahasamadhi non era molto lontano.

    Sei mesi prima del suo trapasso, Lahiri Mahasaya manifest a sua moglie l'idea di lasciare il corpodurante il mese di settembre del 1895.

    Il giorno 26 di quel mese, che era il Mahastami, il secondo giorno di adorazione della Madre Divinasotto l'aspetto di Durga, nella casa di un vicino era in corso una cerimonia rituale. Il momento pisignificativo di questo rituale il periodo di transizione della fase lunare, quando diventa pi luminosanel passaggio tra l'ottavo e il nono giorno. In quell'attimo Lahiri Mahasaya apr i suoi o chi per unistante, e poi li richiuse per ritirarsi nella meditazione profonda; quindi fece uscire la sua coscienza dalcorpo.

    Pi tardi, tre discepoli intimi che non erano presenti al momento del trapasso ebbero visioni di LahiriMahasaya.

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    Il giorno seguente, dopo che il Suo corpo era stato cremato nel Manikarnika Ghat sulle riva del Gange,un discepolo, Swami Keshavananda si trovava in camera sua quando una grande luce riemp lo spazio.Lahiri Mahasaya apparve in carne ed ossa, ma con un aspetto pi giovane e pi radioso.

    Egli disse al discepolo: "Il mio lavoro di capofamiglia nel mondo terminato ; ma non lascer la terracompletamente. D'ora in poi passer qualche tempo con Babaji sull'Himalaia, e con Babaji nel cosmo".

    Alcune anime illuminate continuano la loro opera di redenzione per il mondo, anche dopo aver lasciatola loro forma fisica, lavorando attraverso un corpo sottile. In tal modo esse infondono alla coscienza delpianeta una notevole energia, lavorando nello stesso tempo sui piani interiori con i discepoliricettivi.

    La presenza di Lahiri Mahasaya percepita intensamente dai devoti che percorrono il sentiero delKriya Yoga, quando questi si sintonizzano con Dio attraverso la linea del guru.

    QUATTRO

    - Swami Sri Yukteswar,Incarnazione di Saggezza -

    Poich viene ricordato per la sua chiara comprensione della natura della Coscienza, Sri Yukteswar puessere considerato uno Jnanavatar,un'incarnazione di saggezza. Il suo nome monastico, Yukteswar, significa 'unione con Ishwara'(quell'aspetto di Dio che controlla la natura). Egli entr nell'Ordine degli Swami dopo la morte di suamoglie e d'allora in poi dedic la sua vita all'educazione dei discepoli e all'approfondimento delle sacrescritture. Il suo tempo fil diviso tra i Suoi due ashram, uno a Puri e l'altro a Serampore, nei pressi diCalcutta.

    Nato nel 1855 da genitori benestanti, gli fu dato Priya Nath Karar. Da adulto Sri Yukteswar si spos einvestla sua eredit in propriet. Come il suo guru Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar era un marito e unpadre, ed era coinvolto in maniera responsabile con i doveri e gli obblighi sociali. Quand'era in etmatura incontr il suo guru e si dedic alla pratica del kriya Yoga. La sua iniziazione formalenell'ordine degli swami avvenne a Bodh Gaya.

    Questo maestro di Yoga fu anche un famoso astrologo, inoltre egli studi l'Ayurveda, l'antica scienzavedica della salute e del ringiovanimento. Conosceva molto bene la scienza che prescrive l'uso di certimetalli e gemme, da portare per scopi terapeutici. Egli fece delle ricerche nella teoria dei cicli cosmici(yuga) e scopr un errore nell'almanacco ind, provando in tal modo la sua teoria del ciclo equinozialedi 24.000 anni (che comprende sottocicli di 4.800, 3.600, 2.400 e 1.200 anni).

    Conosciuto tra i suoi discepoli come un maestro nella guarigione spirituale, Sri Yukteswar nonmanifesto mai apertamente i suoi siddhi. Egli era estremamente pratico, e quando Yoganandaji dagiovane pens di rinunciare ai rapporti con la sua famiglia, Sri Yukteswar gli diede il consiglio:"Perch escludere la famiglia dal nostro amore per Dio?".

    A volte Sri Yukteswar visitava i discepoli anche nella sua forma sottile, apparendo loro in sogni evisioni nei momenti di bisogno. Egli aveva soltanto pochi discepoli. Il Maestro una volta disse: "SriYukteswar sarebbe potuto essere il guru pi ricercato dell'India, se non fosse stato per il modo rigoroso

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    in cui educava i discepoli". In un'altra occasione, quando un visitatore guard un ritratto di SriYukteswar e osserv che sembrava un uomo di grande levatura, Paramahansaji esclam con tonoreverenziale: "Non era un uomo, era un dio!".

    Per dieci anni Paramahansaji ricevette istruzioni sotto la guida personale di Sri Yukteswar, prima diessere mandato in Occidente nel 1920. Quando giunse il momento, Sri Yukteswar disse: "Vai adesso etutte le porte ti saranno aperte". Manifest sempre un grande interesse su come si sviluppava il lavoroin America.

    Nel 1935 chiese a Paramahansaji di ritornare in India per rivederlo.

    Il 9 marzo del 1936 il grande maestro abbandon coscientemente il suo corpo e fu seppellito nelgiardino del suo ashram di Puri, dove ora stato eretto un tempio alla memoria Tre mesi dopo, in unastanza d'albergo a Bombay, Paramahansaji vide Sri Yukteswar nella sua forma resuscitata e converscon lui. Sri Yukteswarji diede al suo discepolo informazioni personali sulle tendenze del mondo, glispieg nei dettagli come si svolge la vita nei reami sottili, e gli disse che attualmente fungeva dasalvatore per le anime evolute di un certo pianeta astrale, chiamato Hiranyaloka. L, molti abitanti si

    ritirano dagli attaccamenti astrali, e si preparano ad andare in reami ancora pi sottili.

    Dopo il servizio funebre, l'Amrita Bazar Patrika, un giornale di Calcutta, pubblic il seguente articolo:"Uno dei maggiori commentatori della Bhagavad Gita, Swamiji Maharaj fu un grande discepolo diYogiraj Sri Shyamacharan Lahiri Mahasaya di Benares. Swamiji Maharaj fu il fondatore di parecchicentri Yogoda Satsanga in India, e fu il grande ispiratore del movimento Yoga portato in Occidente daSwami Yogananda, il suo principale discepolo. Furono i poteri profetici e la realizzazione profonda diSri Yukteswar che ispirarono Swami Yogananda ad attraversare l'oceano per diffondere in America ilmessaggio dei maestri dell'India. Le sue interpretazioni della Bhagavad Gita e di altre scritture sacredimostrano la profonda padronanza che Sri Yukteswar aveva della conoscenza filosofica, sia orientaleche occidentale, e aprono gli occhi al mondo sull'essenziale unit tra Oriente e Occidente. Convinto

    assertore dell'unit di tutte le fedi religiose, Sri Yukteswar Maharaj fond il Sadhu Sabha (Societ deiSanti) con la cooperazione dei capi di varie sette e fedi religiose, per la diffusione di uno spiritoscientifico nella religione. Prima della sua morte, egli nomin Swami Yogananda suo successore allapresidenza del Sadhu Sabha. Oggi l'India davvero impoverita dal trapasso di questo grande uomo.Possano tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo da vicino vedere manifesto in loro stessi il verospirito della cultura indiana e del sadhana che lui incarnava."

    Molti dei centri fondati da Sri Yukteswar sono stati incorporati nel movimento della Self-RealizationFellowship e continuano a diffondere il messaggio del Kriya Yoga a migliaia di persone in India,provvedendo nel contempo a servire l'umanit mediante scuole, college e cliniche mediche.Altri discepoli di Sri Yukteswar hanno fondato ashram, che non hanno alcuna affiliazione aun'organizzazione.

    CINQUE

    Paramahansa Yogananda,Maestro del Mondo

    Agli inizi di questo secolo la scienza dello Yoga era nota solo a pochissime persone in America. FuParamahansa Yogananda che port il messaggio dei maestri dello Yoga in Occidente, facendoloconoscere in maniera pratica a un grande pubblico.

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    Egli nacque col nome di Mukunda Lal Ghosh, il 5 gennaio del 1893, a Gorakhpur, nel nord dell'Indiavicino alle montagne himalayane, in una famiglia di otto figli. I suoi genitori erano discepoli di LahiriMahasaya ed educarono i loro figli con amore e senso di disciplina. Da ragazzo, Paramahansaji crebbein un relativo benessere; suo padre faceva parte dell'esecutivo di una compagnia ferroviaria indiana eguadagnava un ottimo stipendio.

    Battezzato da Lahiri Mahasaya quando aveva circa un anno, crescendo il giovane Mukunda andspesso a visitare santi e maestri, imparando da loro la scienza segreta dello Yoga e traendo grandeispirazione per continuare sul sentiero spirituale. Una volta egli disse che era stato cosciente mentre sitrovava nel grembo di sua madre, e in seguito ricord le sue incarnazioni precedenti come uno yogi.

    Quando aveva dodici anni una volta entr nella sua cameretta di meditazione, nell'attico della sua casadi famiglia a Calcutta, e rimase assorto in samadhi per quarantotto ore, durante le quali fecel'esperienza della manifestazione e dissoluzione dell'universo e vag per i cieli pi alti. Paramahansajidisse ai discepoli che egli era venuto al mondo allo scopo preciso d'insegnare lo Yoga in Occidente eche era volont di Babaji che lui lo facesse. Come Babaji aveva richiamato sul piano terreno Lahiri

    Mahasaya perch fosse d'esempio alla gente nella societ, allo stesso modo aveva chiamatoParamahansaji perch fosse un missionario dello Yoga nel mondo, che ne era in attesa.

    Paramahansaji incontr il suo guru, Swami Sri Yukteswar, mentre era ancora studente in un college, epass i dieci anni che seguirono sottoponendosi volontariamente a un meticoloso addestramento sottodi lui. Pochissimi avrebbero potuto sopportare quella rigorosa disciplina, ma Paramahansaji non era uncomune ricercatore sul sentiero. Egli era venuto per adempiere una missione specifica e il suo periodod'addestramento sotto Sri Yukteswar, che aveva un grandissimo interesse per l'illuminazione delmondo, gli forn il vigore necessario e le direttive per il suo lavoro. Dopo avere ottenuto la laurea dalcollege, nel 1914 Mukunda Lal Ghosh fu iniziato nell'antico ordine monastico degli Swami e il suonome fu cambiato in Swami Yogananda. Come Sri Yukteswar, egli divenne un membro del ramo di

    montagna (Girt) dell'antico Ordine. Ananda significa 'beatitudine', e quindi Yogananda significa'beatitudine attraverso lo Yoga'. Il nome Yogananda abbastanza comune tra gli swami.Prima di partire per l'America, Paramahansaji prese parte attiva nell'organizzazione istituita dal suoguru e fond una scuola a Ranchi per l'educazione dei bambini.

    Una delle caratteristiche di questa scuola era la pratica dello Yoga e della meditazione. Un giorno,mentre meditava, Paramahansaji ebbe una visione, durante la quale gli apparvero i volti di un grandenumero di persone; cap che erano discepoli che doveva incontrare in America. Poco dopo fu invitato aparlare in una conferenza religiosa che si teneva a Boston e, grazie alla generosa assistenza finanziariadi suo padre, pot rimanere negli Stati Uniti anche dopo la conclusione della conferenza.

    A Boston egli accett i suoi primi discepoli americani e cominci a tenere delle lezioni. Ben presto simise a viaggiare per le maggiori citt, rivolgendosi a un grande pubblico. Ovunque andasse era accoltodai cittadini pi importanti del posto e da influenti uomini d'affari. Durante la sua visita a Washington,D.C., fu accolto alla Casa Bianca dal Presidente Calvin Coolidge. Dopo avere posto le fondamenta peril suo lavoro, Paramahansaji si stabil a Los Angeles, in California, e con l'aiuto dei suoi discepoliacquist una grande propriet, che divent il suo quartier generale internazionale e nel contempo unashram per l'ammaestramento dei discepoli che sceglievano la vita monastica.

    L'ideale di Paramahansaji era quello di presentare un insegnamento pratico e divulgare un messaggiosia di quantit che di qualit: quantit perch voleva raggiungere il maggior numero di persone con una

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    filosofia utile e pratica, e qualit nel lavoro personale con i discepoli ricettivi. Egli disse spesso chemolti dei suoi discepoli erano stati con lui gi prima ed erano ritornati per completare la loroliberazione e per assisterlo nella sua missione.

    Egli fece ritorno in India una sola volta nel 1935-36, e fu in quell'occasione che Sri Yukteswar gli diedel'altro titolo monastico di Paramahansa, il titolo pi alto che si pu dare a uno yogi. Hansa il terminesanscrito per 'cigno'. La tradizione vedica dice che un cigno riesce a bere da un miscuglio di latte edacqua, prendendo dalla soluzione liquida soltanto il latte. Perci il paramahansa un 'cigno supremo'tra gli yogi, capace di prendere dal mondo in cui vive soltanto l'essenza suprema.

    Al suo ritorno in America, fu offerto a Paramahansaji un ritiro eremitaggio a Encinitas, in California,dono del suo discepolo principale James J. Lynn (Rajarsi Janakananda). Nella prima parte della quartadecade di questo secolo Paramahansaji fond due chiese, una a Hollywood e l'altra a San Diego. Eglidiede a ciascuna struttura il nome di 'Chiesa di Tutte le Religioni' e per parecchi anni altern i suoiservizi domenicali tra i due posti. Dieci anni dopo sul terreno della chiesa di Hollywood fu aggiuntaun'altra costruzione, mentre un nuovo tempio fu consacrato a Pacific Palisades, in California.

    Man mano che il suo lavoro in California progrediva, la sua organizzazione era impegnata tra l'altro amandare lezioni di Yoga a migliaia di studenti. Il suo libro 'Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel1946, fece conoscere il messaggio dei maestri a migliaia e migliaia di ricercatori ed ora pubblicato inquattordici lingue in tutto il mondo. Si calcola che pi di centomila persone ricevettero da luil'iniziazione al Kriya Yoga durante i suoi trentadue anni di ministerio in Occidente.

    Nel 1950 Paramahansaji si ritir dal lavoro pubblico e si appart nel suo ritiro nel deserto vicino aTwenty-Nine Palms, in California, per scrivere un esauriente commentario sulla Bhagavad Gita.

    Nei mesi che precedettero il suo mahasamadhi egli inform i discepoli intimi che il suo lavoro eraterminato e che pensava di andarsene. Aveva stabilito l'organizzazione su solide basi finanziarie e

    aveva addestrato discepoli chiave a portare avanti l'opera nel suo spirito, dimostrando in tal modo diessere un maestro del mondo materiale oltre che un maestro di Yoga. Confid ai discepoli che sarebberimasto per un po' nei reami sottili, e quindi sarebbe ritornato per stare con Babaji nell'Himalaya.

    Il 7 marzo 1952, dopo aver fatto un piccolo discorso in occasione di un incontro speciale di devoti epersonalit rappresentative dell'India (incluso l'ambasciatore dell'India negli Stati Uniti), egli sollev isuoiocchi e lasci il corpo. Alcuni anni prima aveva detto ai discepoli: "Quando me ne andr, voglioandarmene in piena attivit, parlando di Dio e dei grandi maestri". Il suo desiderio stato realizzato.

    Alcune settimane dopo, gli ufficiali del cimitero di Forest Lawn mandarono alla Self-RealizationFellowship una lettera legalizzata che affermava che il corpo di Paramahansaji non mostrava alcunsegno di decadenza, anche se erano trascorse parecchie settimane dalla morte; in seguito il corpo fuposto in una cripta. Da tempo immemorabile gli yogi insegnano che la pratica devota dei processi delKriya Yoga purifica e trasforma di fatto il corpo fisico.

    Questo grande maestro d'importanza mondiale profetizz che dopo il suo trapasso la sua opera sarebbecresciuta e avrebbe continuato ad esercitare una grandissima influenza per il bene dell'umanit. Aidiscepoli che gli chiedevano come stabilire la sintonia tra guru e discepolo dopo il suo trapasso, eglidisse: "Se mi penserete vicino, io sar vicino".

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    YOGA SUTRA di Patanjali

    UNO

    Yoga e MeditazioneSupercosciente

    1. Ora viene spiegata la via che porta all'Autorealizzazione.

    L'affermazione d'apertura di Patanjali spiega lo scopo per cui ha scritto gli Yoga sutra. Egli moltochiaro nell'asserire che l'Autorealizzazione possibile, e che vi una procedura ben definita chechiunque desidera fare l'esperienza della verit pu mettere in pratica.

    2. Quando le modificazioni mentali non limitano pi la consapevolezza dell'anima, allora si fal'esperienza dell'Autorealizzazione. Ci prova di successo nella pratica dello yoga.

    L'anima, che una particolare unit della Coscienza di Dio, s'identifica con la mente e il corpo e neconsegue confusione. Le memorie, le impressioni, le tendenze e gli stimoli che si manifestano nelcampo mentale oscurano la chiara consapevolezza della realt dell'anima. Quando, grazie alla praticadel Kriya Yoga, le modificazioni mentali si placano e si assopiscono, l'anima rimane cosciente del suoessere e del suo innato splendore. Sono prescritte delle tecniche psico-fisiche, che possono essere usatedallo yogi per armonizzare le forze del corpo e ripulire il campo mentale.

    3. Dimorando nella Pura Coscienza, l'anima stabilita nell'esperienza della propria natura.

    Fino a quando rimangono le modificazioni mentali, finch le influenze nella natura contribuiscono adoffuscare le percezioni dell'anima, non vi possibilit di Autorealizzazione o di esperienzasupercosciente. Rimanere nella Pura Coscienza vuol dire fare l'esperienza dell'essenza assoluta, osamadhi.

    4. Quando non dimora nella Pura Coscienza, l'anima s'identifica con la mente, le sue trasformazioni e isuoi cambiamenti.

    Mentre l'anima in rapporto con le modificazioni del campo mentale, limitata dagli schemicontinuamente mutevoli della mente. possibile fare l'esperienza dell'illuminazione della coscienza inun flash momentaneo, ma pi consueto che il ricercatore sul sentiero si applichi diligentemente nellepratiche spirituali allo scopo di purificare il campo mentale, prima che possa sperimentarel'illuminazione.

    5. Le modificazioni e i cambiamenti del campo mentale, secondo la classificazione, possono produrrel'esperienza del dolore o del piacere.

    Quando uno stabilito nella cosciente consapevolezza della Vera Natura, piacere e dolore noninfluenzano il comportamento. Una persona autorealizzata internamente serena tutto il tempo.

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    dalla sostanza della Coscienza. Ma l'errata interpretazione di ci che vediamo costituisce per noi ilsenso dell'illusione. Il mondo illusorio per chi non comprende pienamente l'operare della Coscienza;ma il mondo reale perch formato dalla stessa essenza della vita. Le forme non sono eterne; essevanno evengono. Ci che eternamente Reale la Coscienza.

    9. Le allucinazioni vengono quanto la mente proietta una falsa realt, che non basata sulla verit.

    Immaginazione e allucinazione sono comuni alle persone non illuminate. Assumere che qualcosa siavera, quando non lo , fa s che una persona pensi di sapere quando in effetti non sa. Per esempio, unopu essere convinto di stare ricevendo istruzioni dagli esseri che vivono nei regni sottili, quando difatto sta solo percependo una guida interiore, che egli attribuisce erroneamente a delle fonti esterne.Naturalmente possibile comunicare con gli esseri di altri reami, o che vivono sulla terra ma a unacerta distanza, tuttavia bisogna saper distinguere tra comunicazione presunta e comunicazione reale.

    10. Il sonno l'assenza della coscienza di veglia.

    Tre stati di coscienza sono comuni all'uomo. Lo stato di veglia caratterizzato dalla nostra percezionedell'ambiente quando ci relazioniamo agli avvenimenti. Lo stato di sogno caratterizzato dallemodificazioni mentali subcoscienti che avvengono durante il sonno. Lo stato di sonno incosciente privo di modificazioni mentali. un quarto stato, quello della supercoscienza, durante il quale sitrascende ogni coinvolgimento con i tre stati inferiori. Se uno potesse vivere lo stato di sonno profondoe rimanere cosciente, farebbe l'esperienza del Puro Essere.

    11. La memoria richiamare l'esperienza con l'aiuto delle impressioni mentali.

    Qualunque cosa sia esposta al livello subcosciente della mente viene registrata; si produceun'impressione, che viene conservata. Richiamare queste impressioni ci permette di ricordare le

    esperienze e le percezioni passate.12. Le modificazioni mentali possono essere indebolite e neutralizzate con la pratica e l'analisioggettiva.Le modificazioni e le tendenze della mente che interferiscono con la realizzazione dell'anima possonoessere purificate con l'aiuto dell'autoanalisi e la pratica del Kriya Yoga. Spesso, il solo fatto didiventare consapevole dell'esistenza delle tendenze distruttive pu far s che uno decida di rinunciarvi.Oppure si pu opporre loro resistenza e con ci neutralizzare la loro influenza. Una devota attenzione atutti i processi che costituiscono il sistema del Kriya Yoga purificher il campo mentale, il sistemanervoso e il corpo fisico da tutte le limitazioni.Spiegazioni dettagliate riguardanti tali procedure sono incluse in questo studio degli Yoga Sutra.

    13. L'attenzione che scorre con fermezza verso la Coscienza Suprema considerata la pi alta praticaspirituale. Mentre si pu imparare molto analizzando le caratteristiche del mondo, del corpo e dellamente, la via pi diretta per ottenere la liberazione della coscienza rivolgere l'attenzione verso ilCampo Trascendentale durante la meditazione.Risvegliandosi alla cosciente consapevolezza dell'intero campo della Coscienza, dal non-manifesto almanifesto, si ottiene l'esperienza diretta e la conoscenza del processo globale della vita. La praticaregolare delle tecniche del Kriya Yoga facilita immensamente la calma delle attivit del corpo larimozione delle modificazioni mentali e l'esperienza della pura concentrazione durante la meditazione.

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    14. La pratica regolare e corretta della meditazione produce stabilit psicologica e fermezza sul sentierospirituale.

    Come risultato della pratica regolare della meditazione uno prova calma interiore e appagamentospirituale. I forti desideri per le esperienze dei sensi si neutralizzano, la mente si illumina, e tutte leforze presenti nel corpo si armonizzano. L'esperienza supercosciente contribuisce alla regolazione deiprocessi mentali. L'intuizione risvegliata e le migliorate capacit di discernimento permettono di vederecon chiarezza la verit sulla vita e le sue relazioni. La crescente felicit derivata dalla pratica dellameditazione ispira a continuare in maniera stabile e a rimanere disciplinati e risoluti. Si resiste pifacilmente alla tentazione e l'inquietudine e la pigrizia vengono sostituite dall'entusiasmo e dalladedizione.

    15. Dominando gli istinti e gli inutili stimoli per l'esperienza dei sensi, ci si stabilisce nel distacco.

    Si pu imparare a dominare gli istinti e gli inutili stimoli attraverso una calma analisi e una fortedeterminazione. Un modo molto efficace di dominare questi stimoli e tendenze consiste nel rivoltare ilflusso delle forze vitali con l'aiuto di particolari tecniche di meditazione. Quando l'attenzione e le forze

    vitali sono ritirate dagli organi dei sensi, e ritornano lungo il sentiero spinale fin nel cervello, ci si senteliberi dalle influenze degli stimoli fisici, emotivi e mentali. Ci produce l'esperienza di un coscientedistacco, oltre a fornire alle influenze supercoscienti l'opportunit di ripulire profondamente stimoli etendenze dal sistema. Chi fermamente stabilito nella realizzazione del S pu guardare il mondo concomprensione e recitare il ruolo assegnatogli senza attaccarvisi eccessivamente e senza farsicoinvolgere.

    16. Questa rinuncia suprema viene in conseguenza dell'Autorealizzazione, che d la vittoria sulle forzedella natura. Rinunciare a una cosa d la possibilit di scegliere di avere con essa un rapporto, o dievitarla. La vera rinuncia non ritiro totale: una questione di chiara comprensione, che ci permette difare sagge scelte. La padronanza di s permette di dominare le forze della natura.

    17. Attraverso il ragionamento e il discernimento, si realizza la verit che il mondo un gioco dellacoscienza.

    L'intera rappresentazione della manifestazione relativa un fenomeno reso possibile dal gioco delleforze presenti in natura. Gli attributi elettrici, dal regno di Dio fino alla sfera materiale, sonoresponsabili di tutto ci che accade. Un maestro spirituale vede attraverso le apparenze e comprendeconsapevolmente le operazioni della Coscienza; per lui il mondo un avvenimento divino, una danzacosmica, attraverso cui si esprime uno scopo pi alto.

    18. Quando il campo mentale chiaro, allora si fa l'esperienza della Consapevolezza Trascendentale.

    Quando si ottiene il successo nella meditazione yoga, le modificazioni mentali diventano dormienti e ilmeditante fa l'esperienza del samadhi. Quando il campo mentale non pi agitato da modificazioni ecambiamenti, e uno rimane serenamente vigile, si ha la consapevolezza della Pura Coscienza. raro ilcaso che un meditante faccia subito l'esperienza della Pura Coscienza, senza che sia presente qualchetipo di modificazione mentale; di solito, infatti, l'esperienza del samadhi viene fatta per gradi.

    Gli yogi parlano di 'samadhi inferiori' e 'samadhi superiori'. Il samadhi inferiore 'con seme', perch leimpressioni mentali sono ancora in evidenza. Si potrebbe quindi realizzare un certo grado di puraconsapevolezza, con l'esperienza ancora influenzata dai modelli mentali. Questo potrebbe portare a

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    percezioni trascendenti colorate da visioni, estasi ed esperienze cosmiche. Durante questo stato disamadhi, l'attenzione potrebbe perfino vagare nei reami astrali, causali e celesti. Finch non sitrascende questo livello di samadhi, uno potrebbe rimanere coinvolto nelle percezioni fenomeniche permillenni.

    Una volta interrogai il mio guru sulla questione della liberazione dell'anima Mi disse: Molti yogispiritualmente avanzati rimangono cos assorti nella beatitudine e nell'estasi della comunione con Dioche per migliaia d'anni rimangono da questa parte della liberazione finale.Se la determinazione d'ottenere la liberazione non forte e costante, uno potrebbe cadere dalleesperienze di samadhi e diventare schiavo delle modificazioni mentali e delle esperienze dei sensi. laripetuta esperienzadei samadhi superiori (senza semi) che produce la trasformazione totale e laliberazione finale Il vero samadhi supercoscienza e non ha nulla in comune con gli stati mentaliinferiori di trance, ipnosi o incoscienza. Le procedure preliminari del Kriya Yoga hanno lo scopo dipurificare il corpo e ripulire profondamente il campo mentale in preparazione delle esperienzesupercoscienti. I pranayama del Kriya Yoga purificano il sistema nervoso, destano le energie spiritualie manifestano i poteri intuitivi dell'anima; tutte cose che servono di preparazione per le esperienze di

    samadhi.

    19. Facendo regolari esperienze trascendentali, tutte le modificazioni mentali vengono neutralizzate, esi ottiene la permanente Consapevolezza Trascendentale. Se le modificazioni mentali persistono, anchese uno fosse altamente avanzato sul sentiero spirituale, tornerebbe ad essere coinvolto dalla natura e daimondi materiali.

    Le esperienze iniziali di samadhi sono semplicemente i primi stati del vero risveglio dell'anima. Leforze supercoscienti che invadono il campo mentale e il corpo hanno un effetto purificante etrasformante. Per questo necessaria l'esperienza regolare del samadhi. Un barlume di Realt, unlampo momentaneo d'intuizione solo l'inizio del sentiero dell'illuminazione. Finch uno mantiene

    l'identificazione con il campo mentale e il corpo umano, se ancora esistono tendenze, stimoli e impulsiche sono contrari alle mete superiori, possibile che la propria attenzione e i sentimenti siano ritiratidalla supercoscienza e ritornino nell'illusione.

    Spesso una delle cause di fallimento sul sentiero spirituale che un sincero ricercatore si considera pererrore spiritualmente maturo prima ancora di esserlo, e trascura le pratiche spirituali. Durante lameditazione uno pu sentire la Pura Consapevolezza, e pensare che non vi sia pi nulla da realizzare;mentre la supercoscienza dev'essere sperimentata finch tutte le impressioni distruttive non siano statecancellate dalla mente e dal corpo. allora che uno pu vivere nel mondo come un essere liberato.Quando lo yogi ha di fatto neutralizzato le limitazioni interiori, e non pu pi cadere dal suo stato digrazia interiore, di lui si dice che libero mentre vive in un corpo. Gli yogi chiamano tale persona un'jivanmukta', un'anima che ha fatto l'esperienza della libert mentre ancora vive nel corpo. Vi unostato superiore da realizzare, quello del 'paramukta', la condizione dell'essere supremamente libero. Si supremamente liberi quando non vi possibilit di ricadere nella schiavit e nell'illusione.

    20. La pi alta esperienza spirituale si ottiene come risultato della fiducia in s, dell'autodisciplina, diun grande entusiasmo ed energia, di una costante vigilanza, della pratica regolare della meditazione, econ l'autoanalisi e l'Autorealizzazione.Il successo sul sentiero spirituale grandemente agevolato da una sincera fiducia nella propria capacitdi raggiungere la meta. Anche una persona con poca stima di s pu raggiungere le vette, se sarpersistente nelle sue pratiche, ma la sicurezza interiore esercita sullo studente un potente influsso

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    stimolante. Paramahansaji diceva ai suoi discepoli: "Puoi riuscirci in questa vita. Devi riuscirci inquesta vita. Che nulla ti distolga dalla tua meta!". In maniera simile, Lahiri Mahasaya consigliava aisuoi discepoli: "Facendo, facendo, finch un giorno... ecco: la meta divina!".

    L'attenzione a tutte le discipline raccomandate essenziale nel sentiero del Kriya Yoga. Non sonoimportanti soltanto l'attenzione allo studio e alla meditazione, ma anche l'attenzione ai dettagli nelleazioni e un comportamento adeguato nei rapporti umani. Aspettativa ed entusiasmo Ci tengono fermisul sentiero e neutralizzano le tendenze a rimuginare sulle esperienze passate o sugli attuali statimentali ed emotivi. Coloro che praticano il Kriya Yoga sperimentano un incremento dell'energiadisponibile, anche a causa del risveglio della shakti, la forza creativa che nelle persone non desterimane per lo pi dormiente.

    L'eterna vigilanza un requisito di chi cammina sul sentiero, perch essenziale che uno sia veramenteosciente, vigile e discriminativo in tutte le circostanze. La pratica regolare della meditazione permetterdi attraversare l'oceano delle percezioni illusorie e, attraverso il samadhi, porter all'esperienza dellacoscienza di Dio. Lahiri Mahasaya scrisse una lettera a uno dei suoi discepoli, dicendogli: "Il sentierodel Kriya Yoga lo studio dei Veda (la verit rivelata). Con la pratica del kriya (pranayama) la tua

    attenzione si stabilir nello stato al di l del kriya (la serena tranquillit che deriva dalla pratica); allorasar il VedantaDarshana (la realizzazione della verit). Questo dev'essere sperimentato praticando realmente il kriyapranayama e non (solo) leggendo le sacre scritture".L'autoanalisi prosegue naturalmente durante il processo dell'Autorealizzazione, man mano che lapropria attenzione passa attraverso livelli successivi di mente e coscienza. L'Autorealizzazione porta tral'altro alla comprensione della propria personalit.

    21. La realizzazione suprema arriva presto a chi costante nella pratica ed tutto teso verso la meta.

    Paramahansaji sottolineava il fatto che le tecniche di meditazione sono come strumenti che uno pu

    usare per realizzare i propri scopi. Gli strumenti sono inutili se non vengono usati, e una voltarealizzato lo scopo per cui sono stati usati possono anche essere messi da parte. Praticando le tecnichedi meditazione del Kriya Yoga, come i mantra, la contemplazione del suono e della luce, e i pranayamaavanzati, uno prover serenit interiore e pace duratura. Allora bisogner sedere a lungo, per farel'esperienza dello statointeriore e permettergli di avere un effetto trasformante sulla mente, il sistema nervoso e il corpo fisico.

    22. Per ottenere rapidamente dei risultati superiori, si deve intensificare la pratica della meditazione.

    Nei primi stadi si consiglia di praticare la meditazione con un programma regolare che va da venti atrenta minuti a seduta. Ci permette un facile apprendimento, e l'aspirante impara a rilassarsi e a porsiin sintonia con le influenze supercoscienti. La persona che s'immerge in un programma di lunghemeditazioni pu ritrovarsi presto scoraggiato nella sua pratica. La sfida dei condizionamentisubcoscienti pu essere troppo grande, oppure lo slancio potrebbe indebolirsi quando cala l'entusiasmoiniziale. Per ilprincipiante si consigliano sedute regolari di breve durata. Tra l'altro questo permetter un gradualeriaggiustamento dei modelli mentali.In seguito, una volta che uno diventato in qualche modo esperto nella pratica, si pu aumentare ladurata della seduta di meditazione. Di tanto in tanto proficuo meditare parecchie ore di seguito nellastessa seduta, o meditare parecchie volte al giorno per brevi periodi. Questo pu intensificare il

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    processo e causare un risveglio improvviso. Conosco alcuni meditanti che praticano per un'ora mattinoe sera, e altriche praticano per due ore mattino e sera. Durante i primi anni trascorsi con il mio guru passavo dieciore al giorno in meditazione, dividendo la pratica in sedute di due o tre ore.

    23. Abbandonare a Dio il senso di essere un s separato produce l'Autorealizzazione.

    Il senso di essere separato da Dio viene chiamato senso dell'ego: la convinzione che uno indipendentedalla sua Fonte. Ci dovuto all'illusione, e porta a tutte le altre complicazioni che ha chi si trova nellacoscienza umana. Rinunciando all'ego, il senso di essere separato da Dio, uno fa l'esperienza della VeraNatura e realizza che Dio il S Infinito di tutte le anime.

    24. Sebbene attivamente impegnato nei e per i mondi, Dio non toccato da ci che succede nei mondi;vale a dire, nessun segno di tutto ci che accade nelle sfere relative rimane impresso nella coscienza diDio.

    Tutte le manifestazioni fenomeniche avvengono da questa parte del campo di Dio; perci, nulla di tutto

    ci che avviene nelle sfere relative influenza in qualche modo Dio. Egli superiore ai reami manifesti;li influenza, ma non ne viene a sua volta influenzato.

    25. Dio trascende tutta la natura.

    Anche se i mondi sono stati emanati dal reame di Dio, Egli al di l degli eventi che avvengonoall'interno di spazio e tempo. Essendo la prima espressione esterna della Pura Coscienza, Dio la causae il regolatore di tutti gli avvenimenti della natura.

    26. Dio oltre le limitazioni di tempo, spazio, causa ed effetto. Dio anche il maestro degli antichi

    maestri.Maya, la struttura della natura, esiste da questo lato del campo di Dio. La conoscenza ha origine nellaCoscienza; perci Dio perennemente il maestro. Dio il vero guru, anche quando la saggezza vieneespressa attraverso una persona illuminata. Tutti i veri maestri, dei tempi antichi e di oggi, rivelano laverit solamente perch essa scaturisce da Dio.

    27. Il simbolo che manifesta Dio la Parola (Aum, Om).

    Nel Nuovo Testamento, nel Vangelo di San Giovanni (1: 1-5) leggiamo:"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio.Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente stato fatto di tutto ci che esiste. In lui era lavita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hannoaccolta".Quando i tre guna entrano in uno stato di squilibrio nel campo di Dio, comincia il processo creativo. Laforza proiettata all'esterno produce una frequenza di suono che stata chiamata Verbo. Questo Verboviene considerato il simbolo che manifesta Dio. il segno del processo creativo; la provadell'esistenza della natura onnipervadente di Dio. Tramite il Verbo, Dio ha formato i mondi. Cio, Egliha formato tutte le cose. Non vi nulla di creato che non sia composto dagli elementi basilari dellanatura sottile. Dio la sola vita, e la vita di Dio la luce interiore di ogni persona. La luce di Dio, la

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    luce dell'anima, splende nel regno di maya, la creazione manifestata; ma siccome la coscienzadell'uomo illusa ( nelle tenebre), egli non comprende l'esistenza della luce.

    Una delle tecniche avanzate di meditazione Kriya Yoga quella di contemplare la corrente del suonointeriore, insieme alla luce interiore, per riversare l'attenzione indietro, alla Sorgente. Quindi:

    28. Si deve meditare su questa Parola, analizzandola, abbandonandosi ad essa, e diventandoconsapevoli della sua vera natura.

    Quando ascoltiamo il suono interiore, mentre dirigiamo lo sguardo nell'occhio spirituale, dobbiamocontemplare il suono, esaminarlo, stando attenti a qualsiasi cambiamento di frequenza, abbandonarci adesso e, in tal modo, diventare uno con esso e conoscere la sua vera natura.

    29. Meditando sulla Parola, uno fa l'esperienza della Coscienza Cosmica e viene liberato da tutti gliostacoli presenti nella vita, incluse le malattie fisiche e mentali.

    Il suono interiore attira la nostra attenzione, e cos diventa facile fare l'esperienza della meditazione.

    Lasciandoci andare con il suono, trascendiamo l'identificazione con il corpo e le impressioni mentali equanto prima proviamo un'espansione di consapevolezza. L'anima onnipresente, come Dio, ma quellaconfinata nel corpo non lo sa. OM il suono primevo dal quale emana ogni altra variazione di suono.Ascoltando in profondit qualsiasi suono si manifesti, anche se fossero i suoni delle forze del corpo,noi possiamo muoverci attraverso di essi, passando dal grossolano al sottile, e dal sottile al sottilissimo,e fare l'esperienza della Pura Consapevolezza. Anche rimanendo da questa parte del campotrascendentale noi possiamo provare l'unione con il suono cosmico che pervade l'intero universo. Tuttoci porta alla Coscienza Cosmica.

    Come risultato dell'Autorealizzazione e della comprensione delle forze della natura, uno viene liberatodai problemi, gode di ottima salute e si realizza in tutti gli aspetti della vita relativa. Mahavatar Babaji,

    il primo in questa linea di guru, disse: "Poche persone tra quelle che vivono nella coscienza mortalesanno che il regno dei Cieli si estende pienamente a questo piano terreno". Una persona Autorealizzatache ha subito la trasformazione interiore vede un mondo pieno di bellezza e armonia ovunque si trovi.

    30. Malattia, dubbio, apatia, mancanza di vero interesse, attaccamento ai piaceri dei sensi, percezioneerronea, scarsa concentrazione e incapacit di mantenere la concentrazione durante la meditazione sonoalcuni degli ostacoli che s'incontrano a causa delle fluttuazioni delle modificazioni mentali.

    Molti sono i possibili ostacoli al successo lungo il sentiero spirituale; alcuni sono enumerati in questosutra. I problemi psicologici o la malattia fisica rendono pi difficile una rapida crescita spirituale,anche se il risveglio spirituale contribuir all'eliminazione di questi problemi.

    Anche i dubbi sulla filosofia, sulla procedura, sul proprio guru, o sulla possibilit della realizzazionepossono ostacolare il progresso. Il discepolo deve accettare con fede gli insegnamenti dei maestri diperfezione finch non potr provarne i principi nella sua esperienza personale. Egli deve praticare ilmetodo con entusiasmo perch un processo scientifico che produrr risultati prevedibili. Per undiscepolo sul sentiero, la fede assoluta nel guru essenziale. Il vero guru la voce di Dio che guida ildiscepolo ad ogni passo della via, finch il guru interiore non diventer la guida autorevole. E ancheallora, sar il guru personale che riconoscer questo per il discepolo, affinch non possa sorgere alcunaconfusione.

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    energia; quando la corrente lunare pi influente, uno incline ad essere pi passivo. Quando questedue influenze sono bilanciate con la pratica della respirazione a narici alternate, il sistema nervosoviene armonizzato e il campo mentale si stabilizza.

    Quando l'attenzione e il prana vengono abbandonati nell'occhio spirituale, durante la meditazione, siavverte una regolazione spontanea del prana nel sistema; le correnti ascendenti fluiscono con forza alcervello, producendo rilassamento e chiarezza mentale. Il pranayama del Kriya Yoga pi dinamico, eimmediatamente efficace.

    35. Si consegue certamente la stabilit mentale ed emotiva quando le sottili percezioni dellameditazione producono un cambiamento nella propria coscienza.

    La profonda meditazione supercosciente produce una migliorata funzione mentale e la tranquillitemotiva. Negli stadi iniziali potrebbe esserci qualche disturbo degli schemi mentali e degli statiemotivi, a causa della purificazione in corso. Rimanere regolarmente in silenzio dopo la pratica dellameditazione kriya ha un effetto armonizzante sulla mente e sul corpo.

    36. Meditando sulla luce della Coscienza Suprema, la propria coscienza si trasforma e questo influenzabeneficamente gli stati mentali.

    Le influenze supercoscienti sono superiori agli stati mentali inferiori, perci la mente vieneletteralmente rinnovata. Spesso una grande lotta comandare con la sola determinazione abitudinimentali guidate da istinti profondamente radicati. Facendo entrare le influenze supercoscienti nelcampo mentale, s'invita l'ordine nella mente.

    37. Facendo proprie le virt e gli stati di coscienza dell'ideale spirituale, uno diventa stabile e accrescela fiducia in s.

    Chiunque cerchi un modo migliore e pi alto di vita pu trarre beneficio dall'avere un modello dicomportamento appropriato. Il modello migliore di comportamento un essere illuminato, uno in cuitutte le virt siano chiaramente manifestate. Emulando il suo esempio ideale, acquisiamo caratteristichedesiderabili e impariamo ad assumere stati ideali di coscienza. Per un ricercatore sul sentiero non sufficiente essere discepolo di un guru illuminato; egli deve diventare come il guru e realizzare lacoscienza di Dio.

    38. La conoscenza acquisita analizzando i sogni e lo stato di sonno senza sogni pu contribuire albenessere.

    Imparando ad essere coscienti durante le occasioni di sogno possibile comprendere le operazioniinterne della mente. Nei sogni si manifestano molti impulsi e tendenze inconscie. Inoltre possibileimparare ad essere talmente coscienti mentre si dorme che le sequenze del sogno si possono modificarecon un atto di volont. Inoltre, paragonando le caratteristiche dell'esperienza dei sogni con gli statidi veglia, si pu vedere come il comune stato di veglia sia solo un sogno, se paragon