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Mercoledì 13 giugno 2018 Rassegna Giornata Mondiale del Donatore di sangue 2 Rassegna associava 12 Rassegna sanitaria, medico-scienfica e Terzo seore 23 Prima pagina 26 Rassegna stampa A cura dellUfficio Stampa FIDAS Nazionale

Transcript of Rassegna stampa - noidellafidas.com · Una fornitura adeguata può essere garantita solo attraerso...

Mercoledì 13 giugno 2018

Rassegna Giornata Mondiale del Donatore di sangue 2 Rassegna associativa 12 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 23 Prima pagina 26

Rassegna stampa

A cura dell’Ufficio Stampa

FIDAS Nazionale

Rassegna 14 giugno Giornata mondiale del donatore di sangue

Quotidianosanita.it Giornata mondiale del donatore di sangue/1: 112,5 milio-ni di donazioni di cui la metà nei paesi ad alto reddi-to. Le strategie e i dati dell’Oms L'evento, che si celebra il prossimo 14 giugno, ha lo scopo di ringraziare i donatori

di sangue volontari e non retribuiti e per sensibilizzare sulla necessità di donazioni

di sangue regolari per garantire la qualità, la sicurezza e la disponibilità di sangue

e suoi prodotti per i pazienti bisognosi

12 GIU - Ogni anno, il 14 giugno, i paesi di tutto il mondo celebrano la Giornata mondiale del donatore di sangue, promossa dall’Oms. L'evento ha lo scopo di ringraziare i donatori di sangue volontari e non retribuiti e per sensibilizzare sulla necessità di donazioni di sangue regolari per garantire la qualità, la sicurezza e la disponibilità di sangue e suoi prodotti per i pazienti bisognosi. Trasfusione di sangue e prodotti del sangue aiutano a salvare milioni di vite ogni anno. Possono aiutare i pazienti che soffrono di condizioni potenzialmente letali a vivere più a lungo e con una maggiore qualità della vita e supportano complesse procedure mediche e chirurgiche. Hanno anche un ruolo essenziale, sal-vavita, nell'assistenza materna e infantile e durante la risposta di emergenza alle catastrofi naturali e pro-vocate dall'uomo. Un servizio che offre ai pazienti l'accesso a sangue e prodotti del sangue sicuri in quantità sufficiente è un componente chiave di un sistema sanitario efficace. Una fornitura adeguata può essere garantita solo attraverso donazioni regolari da parte di donatori di sangue volontari non retribuiti. Tuttavia, in molti paesi, i servizi trasfusionali devono affrontare la sfida di rendere disponibile sangue sufficiente, assicurando al tempo stesso la sua qualità e sicurezza. Il paese ospitante gli eventi World Blood Donor Day 2018 è la Grecia, attraverso l' Hellenic National Blood Center . L'evento globale si terrà ad Atene il 14 giugno 2018. L’Oms fornisce sul sangue dati internazionali: • Dei 112,5 milioni di donazioni di sangue raccolti a livello globale, circa la metà di questi sono raccolti in paesi ad alto reddito, che ospitano il 19% della popolazione mondiale. • Nei paesi a basso reddito, fino al 65% delle trasfusioni di sangue viene somministrato a bambini di età in-feriore ai 5 anni; mentre nei paesi ad alto reddito, il gruppo di pazienti più frequentemente trasfusi ha più di 65 anni di età, rappresentando fino al 76% di tutte le trasfusioni. • Sulla base di campioni di 1000 persone, il tasso di donazione di sangue è di 32,1 donazioni nei paesi ad alto reddito, 14,9 donazioni nei paesi a reddito medio-alto, 7,8 donazioni nei paesi a reddito medio-basso e 4,6 donazioni nei paesi a basso reddito. • Un aumento di 10,7 milioni di donazioni di sangue da donatori volontari non retribuiti è stato segnalato dal 2008 al 2013. In totale, 74 paesi raccolgono oltre il 90% del loro afflusso di sangue da donatori volontari di sangue non retribuiti; tuttavia, 71 paesi raccolgono oltre il 50% del loro afflusso di sangue da familiari / sostituti o donatori pagati. • Solo 51 dei 180 paesi segnalanti producono medicinali derivati dal plasma (PDMP) attraverso il fraziona-mento del plasma raccolto nel paese dichiarante. Un totale di 96 paesi ha riferito che tutte le PDMP sono state importate, 17 paesi hanno riferito che durante il periodo di riferimento non sono stati utilizzati PDMP e 16 paesi non hanno risposto alla domanda. L'Oms raccomanda che tutte le attività relative alla raccolta del sangue, ai test, alla lavorazione, allo stoc-caggio e alla distribuzione, siano coordinate a livello nazionale attraverso un'organizzazione efficace e reti integrate di approvvigionamento del sangue. Il sistema di donazione del sangue nazionale dovrebbe essere regolato dalla politica nazionale del sangue e dal quadro legislativo per promuovere l'attuazione uni-forme delle norme e la coerenza nella qualità e sicurezza del sangue e dei prodotti sanguigni.

Nel 2013, il 68% dei paesi dichiaranti, o 122 su 179, aveva una politica nazionale sul sangue. Complessiva-mente, il 58% dei paesi segnalanti, o 105 su 181, hanno una legislazione specifica riguardante la sicurezza e la qualità della trasfusione di sangue, tra cui: • 79% dei paesi ad alto reddito • Il 64% dei paesi a reddito medio • 41% dei paesi a basso reddito. Circa 13 000 centri di sangue in 176 paesi riferiscono di raccogliere un totale di 110 milioni di donazioni. Le raccolte nei centri del sangue variano a seconda del gruppo di reddito. Le donazioni medie annuali per centro ematico sono 5400 nei paesi a basso e medio reddito, rispetto a 16.000 nei paesi ad alto reddito. Sono 67 i paesi che riferiscono di raccogliere meno di 10 donazioni per 1000 persone. Di questi, 38 paesi si trovano nella regione africana dell'Oms, 5 nella regione delle Americhe dell'Oms, 6 nella regione del Medi-terraneo orientale dell'Oms, 4 nella regione europea dell'OMS, 6 nella regione dell'OMS sudorientale dell'Oms e 8 nella regione dell'Oms. I dati relativi al profilo di genere dei donatori di sangue mostrano che globalmente il 30% delle donazioni di sangue sono somministrate da donne, anche se questo varia ampiamente. In 18 dei 118 paesi segna-lanti, meno del 10% delle donazioni è dato da donatrici. Il profilo dell'età dei donatori di sangue mostra che, proporzionalmente, più giovani donano sangue nei paesi a basso e medio reddito rispetto ai paesi ad alto reddito. Le informazioni demografiche dei donatori di sangue sono importanti per la formulazione e il monitoraggio delle strategie di reclutamento. Esistono 3 tipi di donatori di sangue: • volontario non retribuito • Famiglia / sostituzione • pagato. Un adeguato ed affidabile approvvigionamento di sangue sicuro può essere assicurato da una base stabi-le di donatori di sangue regolari, volontari e non retribuiti. Questi donatori sono anche il gruppo più sicuro di donatori poiché la prevalenza di infezioni trasmissibili per via ematica è la più bassa tra questo gruppo. La risoluzione dell'Assemblea Mondiale della Sanità WHA63.12 esorta tutti gli Stati membri a sviluppare si-stemi di sangue nazionali basati su donazioni volontarie non retribuite e ad adoperarsi per raggiungere l'o-biettivo dell'autosufficienza. I dati riportati all'Oms mostrano aumenti significativi delle donazioni volontarie di sangue non retribuite nei paesi a basso e medio reddito: • 159 paesi hanno registrato un aumento di 10,7 milioni di donazioni di sangue da donatori volontari non retribuiti dal 2008 al 2013. Il più alto aumento delle donazioni di sangue volontarie non retribuite è nella regione del Sud-est asiatico (75%) e nella regione africana (37%). L'aumento massimo dei numeri assoluti è stato segnalato nella regione del Sud-Est asiatico (5,3 milioni di donazioni), seguita dalla regione del Pacifi-co occidentale (2,8 milioni di donazioni). • 74 paesi raccolgono oltre il 90% del loro afflusso di sangue da donazioni di sangue volontarie non retribui-te (39 paesi ad alto reddito, 26 paesi a medio reddito e 9 paesi a basso reddito). Ciò include 57 paesi con il 100% (o più del 99%) del loro afflusso di sangue da donatori volontari di sangue non retribuiti. • In 71 paesi, oltre il 50% dell'afflusso di sangue dipende ancora dalla famiglia / sostituti e dai donatori di sangue versati (11 paesi ad alto reddito, 44 paesi a medio reddito e 16 paesi a basso reddito). • 24 paesi riferiscono ancora di raccogliere donazioni a pagamento nel 2013, circa 1 650 000 donazioni in totale. L'Oms raccomanda di sottoporre a screening tutte le donazioni di sangue prima dell'uso. Lo screening per HIV, epatite B, epatite C e sifilide dovrebbe essere obbligatorio. Lo screening del sangue deve essere ese-guito in base ai requisiti del sistema di qualità. Dei paesi segnalanti, 13 non sono in grado di esaminare tutto il sangue donato per 1 o più delle suddette infezioni. La fornitura irregolare di kit di test è uno degli ostacoli più comunemente riportati allo screening. Il 99,6% delle donazioni nei paesi ad alto reddito viene esaminato seguendo procedure di qualità di base, rispetto al 97% nei paesi a reddito medio-alto, all'81% nei paesi a reddito medio-basso e al 66% nei paesi a basso red-dito. La prevalenza di infezioni trasmissibili alla trasfusione nelle donazioni di sangue nei paesi ad alto red-dito è notevolmente inferiore rispetto ai paesi a reddito medio-basso.

Queste differenze riflettono la varia-zione nella prevalenza tra la popola-zione che è eleggibile a donare san-gue, il tipo di donatori (come donatori volontari di sangue non retribuiti pro-venienti da popolazioni a basso ri-schio) e l'efficacia del sistema di edu-cazione e selezione dei donatori. Il sangue raccolto in un anticoagulan-te può essere conservato e trasfuso in un paziente in uno stato non modifi-cato. Questo è noto come trasfusione 'sangue intero'. Tuttavia, il sangue può essere usato in modo più efficace se viene processato in componenti, come concentrati di globuli rossi, con-

centrati piastrinici, plasma e crioprecipitato. In questo modo, può soddisfare le esigenze di più di un pazien-te. La capacità di fornire ai pazienti i diversi componenti del sangue di cui necessitano è ancora limitata nei paesi a basso reddito: il 50% del sangue raccolto nei paesi a basso reddito è suddiviso in componenti, il 59% nei paesi a reddito medio-basso, il 92% in i paesi a reddito medio-alto e il 97% nei paesi ad alto reddi-to. Fornitura di medicinali derivati da plasma (PDMP) La risoluzione dell'Assemblea Mondiale della Sanità WHA63.12 esorta gli Stati membri a stabilire, attuare e sostenere programmi di sangue e plasma coordinati, gestiti in modo efficiente e sostenibili a livello nazio-nale in base alla disponibilità di risorse, allo scopo di raggiungere l'autosufficienza. È responsabilità dei sin-goli governi assicurare una fornitura sufficiente ed equa di medicinali derivati dal plasma, in particolare im-munoglobuline e fattori di coagulazione, necessari per prevenire e trattare una serie di gravi condizioni che si verificano in tutto il mondo. Solo 51 dei 180 paesi segnalanti producono medicinali derivati dal plasma (PDMP) attraverso il fraziona-mento del plasma raccolto nel paese dichiarante. Un totale di 96 paesi ha riferito che tutte le PDMP sono state importate, 17 paesi hanno riferito che durante il periodo di riferimento non sono stati utilizzati PDMP e 16 paesi non hanno risposto alla domanda. Circa 14,4 milioni di litri di plasma da 44 paesi dichiaranti sono stati frazionati per la produzione di PDMP durante l'anno. Ciò include circa il 41% del plasma recuperato dalle donazioni di sangue intero. Uso clinico del sangue Trasfusioni non necessarie e pratiche trasfusionali non sicure espongono i pazienti al rischio di gravi rea-zioni trasfusionali e infezioni trasmissibili alla trasfusione. Trasfusioni non necessarie riducono anche la disponibilità di emoderivati per i pazienti che ne hanno bisogno. L'Oms raccomanda lo sviluppo di sistemi, come gli ospedali, i comitati di trasfusione e l'emovigilanza, per monitorare e migliorare la sicurezza dei processi trasfusionali. A questo proposito: • 126 paesi hanno linee guida nazionali sull'uso clinico appropriato del sangue: 34 paesi nella regione afri-cana (74% dei paesi dichiaranti nella regione), 20 nelle Americhe (57%), 14 nel Mediterraneo orientale (70%), 33 in Europa (77%), 8 nel Sud-est asiatico (72%) e 17 nel Pacifico occidentale (68%). • I comitati trasfusionali sono presenti nel 39% degli ospedali che effettuano trasfusioni: il 14% degli ospe-

dali che effettuano trasfusioni nella regione africana hanno un comitato trasfusionale, il 20% nelle Ameri-

che, il 57% nel Mediterraneo orientale, il 92% in Europa, il 57% nel Sud -Asia orientale e il 25% nel Pacifico

occidentale.

• Gli audit clinici sono condotti nel 54% degli ospedali che effettuano trasfusioni nei paesi ad alto reddito e nel 42% degli ospedali nei paesi a medio e basso reddito. • I sistemi per la segnalazione di eventi trasfusionali avversi sono presenti nel 17% degli ospedali della re-gione africana, del 91% nelle Americhe, del 32% nel Mediterraneo orientale, del 99% in Europa, del 59% nel Sud-est asiatico e del 37% nel Pacifico occidentale. • Il 39% dei paesi segnalanti ha un sistema di emovigilanza. La regione europea ha la più alta percentuale di paesi con sistemi di emovigilanza (77%), seguita dal sud-est asiatico (46%), dal Mediterraneo orientale (35%), dal Pacifico occidentale (32%), dall'Africa (26%), e le Americhe (14%). Trasfusioni di sangue Esistono grandi variazioni tra i paesi in termini di distribuzione per età dei pazienti trasfusi. Ad esempio, nei paesi ad alto reddito, il gruppo di pazienti trasfusi più frequentemente ha più di 65 anni di età, che rap-presenta fino al 76% di tutte le trasfusioni. Nei paesi a basso reddito, fino al 65% delle trasfusioni riguarda bambini di età inferiore ai 5 anni. Nei paesi ad alto reddito, la trasfusione è più comunemente utilizzata per le cure di supporto in chirurgia cardiovascolare, chirurgia dei trapianti, traumi massicci e terapia per neoplasie solide ed ematologiche. Nei paesi a basso e medio reddito viene utilizzato più spesso per gestire complicazioni legate alla gravidanza e anemia infantile grave. Strategia dell'Oms Il rischio di trasmissione di infezioni gravi, tra cui l'HIV e l'epatite, attraverso sangue non sicuro e carenza cronica di sangue ha portato l'attenzione globale sull'importanza della sicurezza e della disponibilità del sangue. Con l'obiettivo di garantire l'accesso universale a sangue e prodotti sanguigni sicuri, l'Oms è stata in prima linea per migliorare la sicurezza e la disponibilità del sangue e raccomanda la seguente strategia integrata per la sicurezza e la disponibilità del sangue: • Istituzione di un sistema del sangue nazionale con servizi trasfusionali ben coordinati e coordinati, politi-che nazionali sul sangue efficaci e basate sull'evidenza e etiche e legislazione e regolamentazione, che pos-sono fornire forniture sufficienti e tempestive di sangue e prodotti ematici sicuri per soddisfare le esigenze trasfusionali tutti i pazienti. • Raccolta di sangue, plasma e altri componenti del sangue da donatori volontari non retribuiti a basso ri-schio, regolari, attraverso il rafforzamento dei sistemi di donazione e un'efficace gestione dei donatori, compresa assistenza e consulenza. • Screening garantito di tutte le donazioni di sangue per le infezioni trasmissibili per trasfusione, tra cui HIV, epatite B, epatite C e sifilide, test di conferma dei risultati di tutti i donatori reattivi alla schermata per mar-catori di infezione, analisi del gruppo sanguigno e compatibilità e sistemi per l'elaborazione sangue nei pro-dotti sanguigni (componenti del sangue per trasfusioni e derivati del plasma), se del caso, per soddisfare le esigenze di assistenza sanitaria. • Uso razionale del sangue e dei suoi prodotti per ridurre le trasfusioni non necessarie e ridurre al minimo i rischi associati alla trasfusione, l'uso di alternative alla trasfusione ove possibile e pratiche di trasfusione cliniche sicure e buone, inclusa la gestione del sangue del paziente. • Implementazione graduale di sistemi di qualità efficaci, tra cui gestione della qualità, standard, buone prassi di fabbricazione, documentazione, formazione di tutto il personale e valutazione della qualità. Attraverso il suo programma Blood and Transfusion Safety, l'Oms supporta i paesi nello sviluppo di siste-mi di sangue nazionali per garantire un accesso tempestivo a forniture sicure e sufficienti di sangue e pro-dotti sanguigni e buone pratiche trasfusionali per soddisfare le esigenze dei pazienti. Il programma fornisce orientamenti politici e assistenza tecnica ai paesi per garantire l'accesso universale a sangue e prodotti ematici sicuri e adoperarsi per l'autosufficienza in sangue e prodotti sanguigni sicuri basati su donazioni di sangue volontarie non retribuite per ottenere una copertura sanitaria universale.

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=62743

Quotidianosanita.it Giornata mondiale del donatore di sangue/2 E in Italia è crisi donatori: - 8mila nel 2017. Mai così pochi in 10 an-ni. Ecco i dati del Cns Oltre tre milioni le donazioni, 30mila in meno rispetto al 2016. Ma l’Italia è comun-

que autosufficiente, grazie alla compensazione tra Regioni. Serve uno sforzo orga-

nizzativo per reperire le risorse necessarie ad ampliare gli orari e i giorni di apertu-

ra delle strutture trasfusionali. Questi i dati del Centro nazionale sangue presenta-

ti, con la campagna di sensibilizzazione del Civis, oggi a Roma al Senato in previ-

sione del World Blood Donor Day del 14 giugno

12 GIU - Continua a calare nel 2017 il numero dei donatori di sangue in Italia, dopo aver già toc-cato il record negativo dal 2009 nell’anno precedente. Mancano infatti all’appello ben 8mila dona-tori. Un’assenza che si traduce in un calo delle donazioni: nonostante siano state effettuate oltre tre milioni di donazioni, ce ne sono state 30mila in meno rispetto all’anno precedente. Malgrado tutto, l’Italia tiene. Sul fronte sangue è infatti autosufficiente grazie alla compensazione tra Regioni. Il Friuli Venezia Giulia è la Regione con il maggior numero donatori ogni mille abitanti, il Lazio è invece fanalino di coda. Serve quindi uno sforzo organizzativo per avere fondi che consentano di ampliare gli orari e i giorni di apertura delle strutture trasfusionali in modo da favorire con la massi-ma flessibilità l’accesso dei donatori di plasma e sangue. Sono questi alcuni dei dati raccolti dal Centro Nazionale Sangue e presentati, insieme a una campagna di sensibilizzazione realizzata con il Civis, il Coordinamento delle Associazioni di volon-tari del dono del sangue, oggi a Roma nella sede del Senato in previsione del World Blood Donor Day, che l’Oms celebra il prossimo 14 giugno. In ogni caso nonostante il trend in discesa, per quanto riguarda il sangue, l’Italia è autosuf-ficiente,grazie alla compensazione tra Regioni, come ha sottolineato il direttore del Cns, Giancarlo Maria Liumbruno. “Viviamo in una situazione di sostanziale equilibrio – ha detto – ma in alcune Regioni periodicamente è necessario ricorrere al sistema della compensazione e che garantiscano una organizzazione della rete regionale di medicina trasfusionale tale da mantenere costanti i livelli di raccolta di plasma e sangue anche durante i primi mesi dell’anno o quelli estivi e conseguire gli obiettivi di raccolta del plasma e del sangue contenuti nel programma nazionale di autosufficienza, che dalle Regioni è stato condiviso. Anche sulla raccolta del plasma – ha aggiunto Liumbruno – per cui non siamo autosufficienti, occorre uno sforzo organizzativo delle istituzioni re-gionali per garantire questa risorsa strategica. Lo sforzo organizzativo dovrebbe avere anche il fine di reperire le risorse necessarie ad ampliare gli orari e i giorni di apertura delle strutture trasfusio-nali, in modo da favorire con la massima flessibilità l’accesso dei donatori di plasma e sangue”. I numeri. Secondo le cifre presentate i donatori lo scorso anno sono stati poco più di un mi-lione e 680mila (con 304mila nuovi donatori), in calo di 8mila unità rispetto al 2016 (soprattutto i donatori più giovani (26-35 anni). Il calo continua dal 2012, anno ‘di picco’ con quasi un milione e 740mila donatori registrati. Il 31% dei donatori è donna, e la fascia di età in cui sono più numerosi è quella 46-55 anni, il 29% del totale, e quelli tra 36 e 45, il 26%. Il 13% ha tra 18 e 25 anni.

Le differenze regionali. Il Friuli Venezia Giulia guida la classifica delle regioni con il maggior nu-mero di donatori (39,2 per mille abitanti), seguita dalla Sardegna (34,7). Sotto la media italiana (27,7%), spiccano Lazio (22,9%), Campania e Lombardia (24,5). Per quanto riguarda i nuovi dona-tori, la regione più “generosa” è la Campania (14,6%), tallonata sempre dalla Sardegna (13%).

Nel 2017 sono state effettuate oltre tre milioni di donazioni (3.006.726 per la precisione), tren-tamila in meno rispetto all’anno precedente. Attraverso le donazioni in aferesi è stato possibile in-vece raccogliere quasi 830mila chili di plasma, indispensabile per la produzione di una serie di far-maci salvavita, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2016. Grazie al sistema sangue italiano, che si basa totalmente sulla donazione volontaria e non remunerata, sono state effettuate oltre 637mila trasfusioni, per interventi chirurgici o tera-pie di malattie come la talassemia. Le trasfusioni di globuli rossi sono in leggero calo grazie anche alle tecniche di Patient Blood Management, fortemente supportate dal Ministero della Salute, an-che con provvedimenti normativi, che permettono di ottimizzare l’utilizzo delle unità di sangue e migliorare i risultati in termini di salute per i cittadini. Due nuovi strumenti contro le carenze. Due innovazioni appena introdotte potrebbero aiutare le Regioni a far fronte alle carenze ‘periodiche’ che si verificano nei mesi estivi e in quelli di picco dell’influenza. Il ministero della Salute ha inserito per la prima volta i donatori di sangue tra le cate-gorie per cui è possibile offrire gratuitamente il vaccino antinfluenzale, e una raccomandazione del Centro Nazionale Sangue dà la possibilità a tutte le Regioni di non sospendere i donatori che pro-vengono da aree dove è presente il virus West Nile ma di fare loro il test per scoprirne l’eventuale presenza. La campagna. Quest’anno in occasione della giornata il Cns e il Civis, il coordinamento delle as-sociazioni e federazioni dei donatori di sangue, che riunisce Avis, Fidas, Fratres e Croce Rossa, hanno organizzato una campagna, che riprende quella dell’Oms, intitolata quindi ‘Be there for so-meone else’, diretta in maniera particolare alla sensibilizzazione dei giovani sul tema della dona-zione. L’iniziativa prevede una pagina web sul sito del Cns che verrà messa on line il 14 giugno che raccoglie video di testimonianza raccolti sia tra i pazienti che tra i donatori, iniziative specifiche e contributi di personaggi famosi del mondo dello spettacolo e dello sport. Il materiale verrà anche rilanciato sui diversi social network. Fa parte della campagna anche una conferenza internazionale sulla donazione di plasma prevista per il 15 giugno in collaborazione con Fiods, la federazione in-ternazionale dei donatori di sangue. “La donazione di sangue ed emocomponenti è un atto volontario, anonimo e responsabile: per questo in occasione del 14 giugno vogliamo innanzitutto dire grazie al milione e 680mila donatori che tendono il proprio braccio a favore di quanti necessitano di terapie trasfusionali – ricorda Aldo Ozino Caligaris, portavoce protempore del Civis – al tempo stesso, tuttavia, è necessario conti-nuare nell’attività di sensibilizzazione delle nuove generazioni affinché sperimentino l’importanza di questo gesto etico e solidaristico a favore degli altri e di se stessi in quanto contribuisce a tenere sotto controllo il proprio stato di salute e a perseguire corretti stili di vita” . Lo spot. Su iniziativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento informazione e edi-toria verrà riprogrammato sulle reti RAI lo spot sulla donazione del sangue realizzato dal Diparti-mento nel 2015 a firma congiunta Presidenza del Consiglio e Ministero della Salute.

http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=62745

Anche in

SANITA’ INFORMAZIONE.IT

Sangue, calano donatori ma Italia resta autosufficiente. Liumbruno (CNS): «Ora aumentare plasma per farmaci salvavita» http://www.sanitainformazione.it/salute/sangue-calano-donatori-ma-italia-resta-autosufficiente-liumbruno-cns-ora-aumentare-plasma/

REDATTORE SOCIALE

In calo i donatori di sangue, "mai così pochi in 10 anni"

http://www.agenzia.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/582054/In-calo-i-donatori-di-sangue-mai-cosi-pochi-in-10-anni?UA-11580724-2

ASKANEWS

In 2017 calati donatori sangue, mai così pochi in

10 anni http://www.askanews.it/cronaca/2018/06/12/in-2017-calati-donatori-sangue-mai-cos%C3%AC-pochi-in-10-anni-pn_20180612_00085/

ANSA

Donatori sangue ancora in calo nel 2017, ai minimi dal

2009

http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2018/06/12/donatori-sangue-ancora-in-calo-nel-2017-ai-minimi-dal-2009_8845225f-61d8-46b6-9b1a-92cb0cba7cb3.html

TGCOM.MEDIASET.IT Donatori di sangue ancora in calo nel 2017: ai minimi dal 2009 http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/donatori-di-sangue-ancora-in-calo-nel-2017-ai-minimi-dal-2009_3145642-201802a.shtml

AVVENIRE Donatori di sangue in calo, soprattutto tra i gio-vani https://www.avvenire.it/attualita/pagine/sangue-in-calo-donatori

SKYTG24 Donatori di sangue ancora in calo nel 2017, ai minimi dal 2009

https://tg24.sky.it/salute-e-benessere/2018/06/12/record-negativo-donatori-sangue-2017.html

Rassegna associativa

TVIWEB.IT

NOVENTA V. – Il Gruppo Fidas spegne 50 candeline

Oltre 500 donatori di sangue del Gruppo Fidas di Noventa Vicentina hanno celebrato, la scor-sa domenica, i cinquant’anni di fondazione del Gruppo, che comprende anche i comuni di Agugliaro, Asigliano, Campiglia dei Berici, Pojana Maggiore. Un esercito buono, che ha messo a segno 306 donazioni, segnando un +37% rispetto allo stesso periodo del 2017. I festeggia-menti, naturalmente, sono iniziati dal monumento del donatore, dove molte autorità hanno ringraziato l’Associazione per l’impegno profuso. Importanti le parole del presidente provin-ciale di Fidas Vicenza, Mariano Morbin, che ha sottolineato la forza e la sensibilità del Basso Vicentino per la donazione di sangue, anche con le nuove generazioni. L’impegno del Gruppo di Noventa Vicentina è forte anche sul versante della formazione. “Da ben quattordici anni Fidas Noventa collabora con gli Istituti superiori – spiega la presidente del Gruppo, Maria Fac-cin – per avvicinare i neo maggiorenni ad un atto di amore gratuito, volontario e responsabile verso il prossimo”. Soddisfazione è stata espressa dai quattro ultimi presidenti di Fidas Noven-ta Vicentina, presenti all’evento: Bernardino Verzaro (1968-2000) ora presidente onorario, Alessandro Romagna (2000-2008), Andrea Cenci (2008-2016) e Maria Faccin, attualmente in carica. Intensa ed emozionante la santa messa al Duomo di Noventa Vicentina, così come l’i-naugurazione di due fontanelle donate dall’Associazione al Comune di Noventa Vicentina (davanti alla Mobilfer) ed al Comune di Campiglia dei Berici (davanti ad Amilcare). “Siamo grati alle amministrazioni comunali per la realizzazione di questo progetto – aggiunge la presi-dente Faccin – e per la collaborazione sempre dimostrata nelle attività di sensibilizzazione al dono del sangue nel territorio”. Durante il momento conviviale sono stati premiati i donatori che hanno raggiunto importanti traguardi. Il distintivo d’oro per le 65 donazioni è andato a Nicola Agandi, Giorgio Doli, Roberto Dovigo, Marco Marobin e Stefano Valdisolo. La targa per le 85 donazioni è stata consegnata a Martino Casarin, Stefano Chiodin, Luigino Alessandro Contarini e Guido Noro. “I donatori a cui è stato conferito il riconoscimento in occasione del cinquantesimo – conclude Alessandro Romagna, presidente della Zona 10 di Fidas Vicenza – sono d’esempio per tutti, trasmettono in famiglia ed a tutta la comunità il valore del volonta-riato puro. Per questo è importante che contribuiscano ad aiutarci a diffondere il messaggio di solidarietà tra i giovani, nonché a stimolare i donatori attivi ad effettuare almeno due do-nazioni l’anno, in quanto il sangue è vita ed è sempre necessario”. http://www.tviweb.it/noventa-v-il-gruppo-fidas-spegne-50-candeline/

BOLOGNA2000.IT La donazione di sangue raccontata dai protagonisti: al via la nuova campagna di comunicazione di Regione, Avis e Fidas

“Dono sangue perché dona tutta la mia famiglia. Ho deciso di donare perché mia so-

rella è stata salvata grazie alla disponibilità di sangue. Dono perché sono giovane e in

buona salute. Dono perché senza scorte di sangue non esisterebbero trapianti, medi-

cina d’urgenza e cure oncologiche. Dono perché sono zero negativo e c’è bisogno di

me. Dono perché così la mia salute è sempre sotto controllo”.

Ci sono mille buoni motivi per donare sangue, e a spiegarli sono e saranno loro, i do-

natori, protagonisti della nuova campagna di comunicazione di Regione Emilia-

Romagna, Avis e Fidas: #IoTiRaccontoChe. Utilizzando questo hastag, ovvero l’eti-

chetta che sui social network funge da aggregatore tematico, chi dona potrà racconta-

re, e socializzare, la propria esperienza, per far sì che un gesto prezioso diventi anche

contagioso. E potrà far sentire la propria voce anche chi il sangue lo riceve: storie che

rimangono spesso nell’ombra e che rappresentano il senso della donazione. Perché il

sangue è un bene prezioso che a volte viene dato per scontato, ma scontato non è.

“Chi dona sangue, inizia un nuovo racconto”: questo lo slogan della campagna 2018

presentata oggi in Regione, a Bologna, dall’assessore alle Politiche per la salute, Ser-

gio Venturi, dalla direttrice del Centro regionale sangue, Vanda Randi, dal responsabi-

le del servizio Assistenza ospedaliera, Anselmo Campagna, e dai presidenti di Fidas e

Avis Emilia-Romagna, Michele Di Foggia e Maurizio Pirazzoli. Una campagna lancia-

ta in prossimità della Giornata mondiale del donatore, giovedì 14 giugno, il cui slogan

– scelto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità – quest’anno sarà “Sii disponibile

per qualcun altro. Dona sangue e condividi la vita”.

Saranno soprattutto i social i motori della campagna, il cui materiale è consultabile

sul sito web della Regione www.donaresangue.it: le associazioni dei donatori invie-

ranno messaggi ed e-mail con lo slogan ai propri iscritti, e ogni donatore potrà a pro-

pria volta mandare l’immagine ad altri, anche utilizzando le applicazioni di messaggi-

stica per smartphone, o condividerla sui social network. Altra novità, i Corner infor-

mativi dove chi vorrà potrà lasciare la propria testimonianza di donatore su una lava-

gna, fotografarsi e condividere l’esperienza sui social. Le stesse associazioni e fede-

razioni di donatori giocheranno un ruolo determinante nel promuovere i racconti. Infi-

ne, strumenti specifici e una specifica comunicazione sono stati pensati per la sta-

gione estiva, un periodo in cui è particolarmente importante sostenere la donazione.

“Dobbiamo dire grazie ai nostri donatori, perché donare sangue è un gesto che rive-

la sensibilità, generosità, altruismo- ha sottolineato l’assessore Venturi-. E diciamo

grazie anche ai tanti volontari di Avis e Fidas, che con il loro impegno contribuiscono

a confermare, anno dopo anno, la solidità e l’autosufficienza del sistema sangue

dell’Emilia-Romagna. Un sistema che consente di continuare a donare a regioni che

quell’autosufficienza non ce l’hanno e quindi, soprattutto in caso di emergenze, de-

vono essere aiutate. Ma non possiamo abbassare la guardia, perché di sangue c’è

sempre bisogno, a maggior ragione con l’avvicinarsi dell’estate, in cui il flusso di turi-

sti aumenta. Dalle testimonianze che raccoglieremo – ha aggiunto Venturi- siamo fi-

duciosi che possa giungere un’ulteriore spinta a donare, sangue o plasma, che in

tanti casi si rivelano indispensabili per salvare delle vite”.

“L’autosufficienza regionale, massimi livelli di sicurezza nelle trasfusioni, l’utilizzo

corretto del sangue, una rete informatica più omogenea a livello territoriale, un so-

stegno ancora più forte per le associazioni e federazioni di donatori: questi- ha evi-

denziato la direttrice Randi- sono i principali intenti del sistema sangue regionale”.

Sangue: i dati 2017 in Emilia-Romagna

Nel 2017 le unità raccolte di sangue intero sono state 216.479, le unità trasfuse

201.552. Dati che confermano la capacità del sistema regionale di essere autosuffi-

ciente e di riuscire anche a fornire unità di sangue alle regioni che più ne hanno bi-

sogno: 6.159 quelle inviate lo scorso anno.

Complessivamente stabili i nuovi donatori: 16.171 nel 2017 rispetto ai 16.634 nel

2016. Il numero maggiore di donatori si registra nella fascia d’età 18-25 (5.675, di

cui 2.854 donne e 2.821 uomini). Si è registrato un lieve calo delle unità raccolte,

che però è associato ad una diminuzione delle unità trasfuse. Il Centro regionale sta

lavorando assieme alle Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna per promuovere il

buon uso del sangue, ovvero un utilizzo appropriato alle necessità e alle condizioni

del paziente.

Come si diventa donatore

Donare il sangue è semplice. Chi intende diventare donatore può recarsi, possibil-

mente a digiuno, nei centri di raccolta o nei punti di raccolta sangue della propria cit-

tà dove sarà accolto e accompagnato da un medico per un colloquio, una visita e un

prelievo del sangue necessario per eseguire gli esami di laboratorio prescritti per ac-

certare l’idoneità al dono. L’idoneità verrà comunicata con lettera o telefonicamente.

RETE8.IT Donatori sangue, 14 giugno giornata mondiale: l’impegno della Asl Pescara PUBBLICATO DA ANNA DI GIORGIO 12/06/2018

Il 14 giugno si celebrerà la giornata mondiale del donatore di san-

gue: l’impegno della Asl di Pescara e delle associazioni di volontari

per sottolineare l’importanza della donazione.

“Sii disponibile per qualcun altro. Dona sangue e condividi la vita”: è questo lo slogan scelto dall’organizzazione mondiale della sanità per la giornata mondiale del donatore 2018. I consumi di sangue continuano a mostrare un trend in aumento con l’Italia che registra un +3,7% nel 2016. La maggiore richiesta di quantità di sangue ed emocomponenti deriva an-che dai nuovi successi terapeutici, come cure sempre più aggressive, interventi chirurgici complessi e procedure trapianto logiche, che necessitano di cure di supporto, tra le quali la terapia trasfusionale è sicuramente indispensabile. Tuttavia, di contro alle necessità, i dati nazionali relativi ai donatori di sangue, registrano nel tempo un piccolo ma continuo decremento del numero dei donatori, confermati anche in Abruzzo e nella provincia di Pescara con un -3% negli ultimi due anni (2016 / 2017). A registrare la maggior attività regionale nell’urgenza-emergenza è la ASL di Pescara, che ha l’unico dipartimento regionale di ematologia che da solo consuma oltre il 50% degli emo-componenti prodotti, pur riuscendo a mantenere la propria autosufficienza trasfusionale, grazie anche a una strategia di controllo dei consumi, mediante l’applicazione di una stretta valutazione dell’appropriatezza trasfusionale e all’introduzione di un ambulatorio dedicato al patient blood management. In questo modo l’area della provincia di Pescara non deve attingere alle oltre 2.000 unità di globuli rossi che la Regione Abruzzo è costretta a importare da altre Regioni per garantire la risorsa di sangue ai propri pazienti. Nella consapevolezza di quanto sia prezioso il sangue, la Asl di Pescara vuole sottolineare l’importanza della giornata mondiale del donatore di sangue e ringraziare coloro che, con grande generosità, condividono questo dono semplice ma di grande di valore. “Uno degli aspetti che ci rende orgogliosi è l’aver registrato un 12% in più di nuovi donatori nell’ultimo biennio nella fascia di età più giovane (18-25 anni): un dato ancor più confortan-te, se pensiamo che nello stesso periodo il numero totale dei donatori è diminuito del 3%”, ha dichiarato Patrizia Accorsi, direttore dell’ UOC di medicina trasfusionale nell’ambito del dipartimento di ematologia, medicina trasfusionale e biotecnologie della ASL di Pescara. “Per questo è indispensabile ringraziare le associazioni dei donatori di sangue (FIDAS-Pescara, AVIS provinciale Pescara e Croce Rossa Italiana) che stanno lavorando soprattutto con i più giovani”.

L’associazione FIDAS-Pescara ha confermato anche nel 2017/18 i programmi di sensibilizza-zione nelle scuole; la comunicazione diretta ha determinato nel tempo, oltre a un numero crescente di nuovi check-up, un maggior coinvolgimento dei ragazzi, che sono stimolati a partecipare a un concorso tra le scuole, che mette in evidenza capacità e predisposizioni che vanno al di là dello studio delle materie scolastiche.

Inoltre nel 2017 l’associazione FIDAS Pescara ha dato l’avvio a un primo progetto di alter-nanza scuola-lavoro con il liceo scientifico Galileo Galilei di Pescara, per avvicinare e sensibi-lizzare i giovani al mondo del volontariato, oggi chiamato a svolgere un ruolo attivo di sup-porto alle attività istituzionali. L’associazione AVIS provinciale Pescara, sempre sottolineando l’importante coinvolgimento dei giovani, ha inoltre avviato un progetto sul territorio provinciale dal titolo “Lo dico con un murales”: il primo già stato realizzato a Collecorvino è “Dona il futuro” con due gocce di san-gue tra i pianeti dello spazio e tante gocce rosse e blu. L’associazione ha inoltre concretizza-to una lodevole iniziativa per avvicinare i giovani della scuola primaria mediante corsi di alfa-betizzazione alla disciplina degli scacchi. Infine ha dato vita al progetto “Ensemble Bandisti-co”, volto a tutelare la storica tradizione bandistica locale e orientato principalmente alla for-mazione musicale dei giovani musicanti. “Educare i giovani alla condivisione del dono credo che sia il primo gradino per costruire una società civile, aperta agli altri e in grado di dare risposte concrete alle crescenti necessità di salute”, ha aggiunto la dottoressa Accorsi. “Oggi avere un pensiero speciale per tutti i dona-tori a nome dei pazienti della AUSL di Pescara credo sia un gesto doveroso, per ricordare a tutti che contribuire al benessere degli altri ci arricchisce.”

http://www.rete8.it/cronaca/252-donatori-sangue-14-giugno-giornata-mondiale-limpegno-della-asl-pescara/

CAMPOBELLONEWS.COM L’ Avis Provinciale Trapani e la FIDAS di Alcamo insieme per l’Open Day Pre-Donation. 12 giugno, 2018

REDAZIONE, 12 GIU – In occasione della Giornata Mondiale del Do-natore di Sangue per la giornata del 14 Giugno 2018, l’Avis Provinciale Trapani e la FIDAS DI Alcamo hanno organizzato l’Open Day Pre-Donation. Dalle ore 16.00 alle ore 20.00 tutte le Avis comunali della provincia di Trapani e la FIDAS di Alcamo saranno aperte alla comunità per illustra-re la propria attività e, per chi lo vorrà fare, si potrà effettuare il test pre-donazione per entrare nella famiglia dei donatori. L’iniziativa nasce dall’esigenza di promuovere la cultura del dono del sangue per “reclutare” nuovi donatori in vista della stagione estiva, dove si registra da sempre un calo delle donazioni. La donazione del sangue è un gesto fondamentale affinchè si possano garantire terapie trasfusionali a chi ne ha bisogno. Da tenere presente che nell’Estate 2017 c’è stata una mancanza sangue senza precedenti che ha messo in ginocchio il sistema sanitario trasfu-sionale siciliano; adulti e bambini rimandavano le terapie trasfusionali di giorno in giorno perché non c’erano sacche di sangue disponibili. Tutto ciò non era dovuto a “Casi di Malsanità”, era dovuto esclusivamente alla mancanza di donatori disponibili. Quest’ anno l’Avis provinciale di Trapani e la Fidas di Alcamo hanno preso un impegno preciso di contribuire significativamente affinchè non si ripeta la situazione dell’anno scorso; per le motivazioni suddette chie-diamo, per chi lo può fare e soprattutto ai giovani, di diventare donatori. Sui siti web www.avisprovincialetrapani.it e www.fidas-alcamo.it tutte le informazioni di contatto delle nostri sedi.

http://www.campobellonews.com/archivio/l-avis-provinciale-trapani-e-la-fidas-di-alcamo-insieme-per-lopen-day-pre-donation/

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