RASSEGNA STAMPA - studiocorno.it · reddituali e, tra questi, a quello del margine netto della...

6
Studio Corno commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it CIS Italia centro studi impresa via Mameli,11 Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] sito web: www.ciscorno.it RASSEGNA STAMPA Diritto e fisco: Bonus verde; Terzo settore; Società; Transfer price; Illeciti fiscali; Ristrutturazioni azienda- li, IVA; Lotta all’evasione Lavoro: Certificazioni uniche Società: Industrie Area: DIRITTO E FISCO Argomento: bonus verde Bonus verde a catalogo ampio Quali interventi in giardino sono agevolati dal bonus verde? Con l’avvicinarsi della bella stagione au- mentano i proprietari di casa che se lo chiedono, anche per programmare budget e interventi. Di sicuro la detrazione fiscale Irpef del 36% – calcolata su una spesa massima di 5mila euro per unità abitativa – premia chi “sistema a verde” un’area pertinenziale scoperta: cioè realizza un giardino dove prima non c’era o trasforma in modo pesante un giardino già esistente (ad esempio, piantando nuovi alberi, realizzando tappeti erbosi, vialetti e impianti di irrigazione). Al di là di questi interventi, però, ci sono una serie di situazioni intermedie per affrontare le quali i contribuenti possono affidarsi ai chiarimenti forniti dalle Entrate a Telefisco 2018. Che la «manuten- zione ordinaria annuale» non rientri nell’agevolazione è un punto ormai chiarito dall’Agenzia. La manu- tenzione beneficia invece dello sconto se «connessa» ai lavori, così come gli oneri di progettazione. Tra le esclusioni, anche i lavori eseguiti in economia in cui il contribuente acquista direttamente i ma- teriali. Discorso diverso per le piante in vaso: per le Entrate hanno diritto al bonus, ma solo se l’acquisto è parte di un intervento di radicale trasformazione del giardino. Argomento: terzo settore Onlus, 23mila al cambio veste RASSEGNA STAMPA A cura dell’ufficio studi e ricerche di Studio Corno aziendalisti, commercialisti e avvocati. 12 marzo 2018

Transcript of RASSEGNA STAMPA - studiocorno.it · reddituali e, tra questi, a quello del margine netto della...

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

RASSEGNA STAMPA

Diritto e fisco: Bonus verde; Terzo settore; Società; Transfer price; Illeciti fiscali; Ristrutturazioni azienda-li, IVA; Lotta all’evasione Lavoro: Certificazioni uniche Società: Industrie

Area: DIRITTO E FISCO

Argomento: bonus verde Bonus verde a catalogo ampio

• Quali interventi in giardino sono agevolati dal bonus verde? Con l’avvicinarsi della bella stagione au-mentano i proprietari di casa che se lo chiedono, anche per programmare budget e interventi. Di sicuro la detrazione fiscale Irpef del 36% – calcolata su una spesa massima di 5mila euro per unità abitativa – premia chi “sistema a verde” un’area pertinenziale scoperta: cioè realizza un giardino dove prima non c’era o trasforma in modo pesante un giardino già esistente (ad esempio, piantando nuovi alberi, realizzando tappeti erbosi, vialetti e impianti di irrigazione).

• Al di là di questi interventi, però, ci sono una serie di situazioni intermedie per affrontare le quali i contribuenti possono affidarsi ai chiarimenti forniti dalle Entrate a Telefisco 2018. Che la «manuten-zione ordinaria annuale» non rientri nell’agevolazione è un punto ormai chiarito dall’Agenzia. La manu-tenzione beneficia invece dello sconto se «connessa» ai lavori, così come gli oneri di progettazione.

• Tra le esclusioni, anche i lavori eseguiti in economia in cui il contribuente acquista direttamente i ma-teriali. Discorso diverso per le piante in vaso: per le Entrate hanno diritto al bonus, ma solo se l’acquisto è parte di un intervento di radicale trasformazione del giardino.

Argomento: terzo settore Onlus, 23mila al cambio veste

RASSEGNA STAMPA

A cura dell’ufficio studi e ricerche di Studio Corno aziendalisti, commercialisti e avvocati.

12 marzo 2018

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

• È l’anno della scelta per 23mila Onlus. Di questa qualifica fiscale, infatti, non resterà neanche il nome: la riforma del terzo settore avviata nel 2016 e ora in fase di attuazione prevede l’uscita di scena del regime fiscale agevolato previsto da vent’anni per le organizzazioni non lucrative (Dlgs 460/1997) e il debutto di nuovi regimi fiscali.

• Perchè scatti definitivamente il cambio di rotta sono ancora necessari due step: il via libera della Commissione europea sui nuovi regimi forfettari di tassazione per gli enti del terzo settore, previsti dalla riforma; la creazione del Registro unico nazionale del terzo settore, prevista per l’inizio del 2019.

• Questo è dunque un anno di transizione, nel quale le Onlus devono decidere a quale delle sette sezioni del Registro unico iscriversi, in base alla loro organizzazione e in base alla tipologia e consistenza delle loro entrate. Iscriversi non è obbligatorio ma le organizzazioni che non lo faranno rinunceranno ai nuovi regimi fiscali agevolati e all’attribuzione del cinque per mille dell’Irpef.

Rischiano poi la devoluzione del patrimonio ad altri enti non lucrativi (la conseguenza che è sempre de-rivata, finora, dalla perdita della qualifica di Onlus).

Argomento: società

Dividendi black list con tassazione al 50%

• I dividendi distribuiti da soggetti black list sono tassati al 50%, in caso di «insediamento genuino». La modifica dell’articolo 89, comma 3 del Tuir, introdotta dall’articolo 1, comma 1009 della legge di Bilan-cio 2018 deve essere coordinata con le novità dei commi 1007 e 1008, che disciplinano le modalità di tassazione a seconda del momento di maturazione dell’utile. La riduzione al 50%, comunque, si applica già ai dividendi percepiti nel 2018.

• Prima della legge di Bilancio In base alla legislazione ante legge 205/2017, in caso di percezione di dividendi black list era previsto che, se la società black list costituiva un insediamento genuino, il dividendo era integralmente tassato, ma al contempo era riconosciuto al soggetto controllante residente nel territorio dello Stato, ovvero alle sue controllate residenti percipienti gli utili, un credito d’imposta in ragione delle imposte assolte dalla società partecipata sugli utili maturati durante il periodo di possesso della partecipazione, in pro-porzione degli utili conseguiti e nei limiti dell’imposta italiana relativa a tali utili. Ai soli fini dell’applicazione dell’imposta, l’ammontare del credito d’imposta è computato in aumento del reddito complessivo. Tale regime si applica in caso di partecipazione diretta, o tramite controllata non residente, nella black list genuina.

• Dopo la legge di Bilancio Adesso è previsto che gli utili provenienti dai soggetti black list come individuati dall’articolo 167, comma 4 del Tuir, laddove l’insediamento sia genuino, non concorrono a formare il reddito dell’esercizio in cui sono percepiti in quanto esclusi per il 50% del loro ammontare; il credito d’imposta, riconosciuto in base al previgente testo, è mantenuto ma riparametrato alla quota impo-nibile del 50% dei dividendi percepiti, e deve essere portato in aumento del reddito. Si sostituisce dunque la vecchia tassazione integrale con una tassazione al 50%.

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

• Si ricorda che l’insediamento genuino può esse provato tramite presentazione all’agenzia delle Entra-te di un interpello preventivo, oppure conservando presso la società l’opportuna documentazione, da esibire in caso di verifica, e barrando l’apposita casella nella dichiarazione dei redditi, per segnalare l’omessa presentazione dell’interpello. Lo stesso regime si applica alle remunerazioni derivanti dai contratti di cui all’articolo 109, comma 9, lettera b), stipulati con soggetti black list.

Argomento: transfer price Transfer price, correttivi sulle perdite

• Evitare penalizzazioni dei contribuenti sottoposti a verifica da parte dell’agenzia delle Entrate. Consi-derando, al momento dell’individuazione del prezzo di libera concorrenza, anche l’ipotesi che un’impresa sia in perdita. La bozza di decreto del Mef in materia di transfer price, attualmente in con-sultazione fino al 21 marzo, dovrebbe prendere in considerazione anche questo aspetto. Solo così sarà possibile garantire un’effettiva certezza del diritto in materia di prezzi di trasferimento alle società che operano oltreconfine, centrando l’obiettivo di applicare in maniera corretta le linee guida dell’Ocse e il principio di libera concorrenza.

• Nelle verifiche fiscali riguardanti i prezzi di trasferimento l’amministrazione fa spesso ricorso ai metodi reddituali e, tra questi, a quello del margine netto della transazione (cosiddetto Tnmm – Transactional net margin method). Ciò, del resto, avviene anche nei contraddittori relativi alle istanze di agevolazio-ne da patent box, che seguono nella sostanza la stessa metodologia del transfer pricing.

• Infatti, la determinazione del contributo economico da agevolare ascrivibile all’intangibile avviene spesso isolando il contributo delle cosiddette funzioni routinarie, alle quali poi si affiancano altri fatto-ri. Il tutto si ottiene ricorrendo al residual profit split nella variante del Tnmm (circolare 11/E/16), che consente di individuare degli indicatori di profitto netti quale il rapporto fra Ebit e costi di produzione per la funzione produttiva oppure quello fra Ebit e vendite (Ros – return on sales) per la funzione di-stributiva.

• In questi contesti, quando ci si confronta con i competitor selezionati – per individuare il prezzo di libe-ra concorrenza nell’ambito del transfer price o il contributo economico agevolabile nel patent box – spesso ci si imbatte nella tematica delle imprese in perdita. Infatti, i risultati in perdita condizionano le medie e le mediane con le quali il contribuente si dovrà confrontare e il loro inserimento risulterà ten-denzialmente a suo vantaggio.

Argomento: illeciti fiscali L’indebita compensazione allarga i confini Il reato di indebita compensazione si realizza anche quando l'omesso versamento riguarda tributi dif-ferenti da imposte dirette e Iva. A confermare questa rigorosa interpretazione è la Corte costituzionale nella sentenza 21 febbraio 2018, n. 35.

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

Il delitto di indebita compensazione previsto e punito dall’articolo 10-quater del Dlgs 74/2000 prevede la reclusione da sei mesi a due anni nei confronti di chiunque non versi le somme dovute, utilizzando in compensazione crediti non spettanti, per un importo annuo superiore a 50mila euro. È poi punito con la reclusione da un anno e sei mesi a sei anni se la compensazione riguarda crediti inesistenti per un im-porto annuo superiore ai 50mila euro. Argomento: ristrutturazioni aziendali L’attestazione taglia Iva e ritenute

• Transazione fiscale con due vite. In applicazione dell’originario articolo 182-ter della legge fallimentare c’era una precedente impostazione che vedeva un doppio binario nel quale la riduzione dell’Iva e del-le ritenute fiscali/previdenziali non versate: era possibile e legittimamente perseguibile solo se accettata od omologata in un concordato preven-tivo senza transazione; restava nella piena discrezionalità degli uffici in presenza di una proposta di accordo di ristrutturazio-ne ex articolo 182-bis.

• La nuova versione dell’articolo 182-ter introdotta con la legge di Bilancio 2017 prevede oggi un solo binario in cui la ristrutturazione del debito fiscale è possibile unicamente con un’istanza di transazio-ne fiscale collegata a inderogabili parametri oggettivi di valutazione della convenienza.

Argomento: IVA Il reverse «batte» il rappresentante Non è ammesso frazionare artificiosamente un’operazione complessa – ma unica sotto il profilo della sostanza economica – scomponendo la fase dell’acquisto dei materiali da quella della realizzazione dell’opera in cui tali beni sono utilizzati, assemblati o montati. In base a questo principio, consolidato nella giurisprudenza nazionale e comunitaria, le Sezioni unite della Cassazione (sentenza 3872/2018) hanno negato la legittimità del comportamento di un operatore extraUe che ha utilizzato il rappresen-tante fiscale in Italia solo per effettuare acquisti in relazione ai quali esercita la detrazione dell’Iva, fa-cendo poi valere il diritto al rimborso.

Argomento: lotta all'evasione Trasparenza dagli intermediari su trust e strutture opache Un’altra picconata all’evasione e all’elusione internazionale. Dopo gli intermediari finanziari attiva-mente coinvolti nello scambio automatico di dati per il Common reporting standard (Crs) che da quest’anno riguarderà quasi 100 Paesi, arrivano ora dall’Ocse le Mandatory disclosures rules che riguar-dano professionisti e consulenti. L’obiettivo è far cadere i muri dei trust e delle altre strutture societarie opache costituite prevalentemente in territori offshore per dribblare gli obblighi di trasparenza e di di-

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

retta riconducibilità di ogni entità al titolare effettivo.

Area: LAVORO

Argomento: certificazioni uniche Da domani fino al 7 maggio invio Cu con sanzioni light

• Entro oggi le aziende possono correggere le certificazioni uniche già trasmesse entro il 7 marzo, sen-za incorrere in sanzioni (come dispone l’articolo 4, comma 6-quinquies del Dpr 322/1998, principale fonte normativa della Cu). Per correggere una Cu errata o incompleta già trasmessa è necessario in-viare un flusso di annullamento e/o di sostituzione.

• Gli invii entro oggi Nel provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate del 15 gennaio si legge con chiarezza che i flussi di annullamento e/o sostituzione possono essere inviati entro il 12 marzo senza rischio di sanzio-ni. Possono essere inviati nuovamente anche i flussi ordinari, che al primo invio erano stati scartati.

• Le Cu di sostituzione I flussi di annullamento e/o sostituzione devono essere codificati nel frontespizio della certificazione (barrando la rispettiva casella «tipo comunicazione»), e dovranno contenere solo le certificazioni da annullare e/o sostituire con l’indicazione del numero progressivo di protocollo delle Cu originariamen-te trasmesse (che si può ritrovare con l’operazione di importazione nella procedura del file .rel «resti-tuito» dall’agenzia delle Entrate). Questi flussi - chiariscono le istruzioni - non dovranno mai contene-re il quadro CT (relativo alla comunicazione dell’utenza telematica presso cui inviare i 730/4), che per-tanto seguirà eventualmente solo i flussi ordinari.

• Se i sostituti si avvalgono di un intermediario per la trasmissione del flusso, quest’ultimo dovrà ricor-darsi di predisporre un nuovo impegno alla trasmissione telematica delle Cu oggetto di annullamento o sostituzione, la cui data deve sempre coincidere con quella esposta nella sezione ad hoc del fronte-spizio.

Area: SOCIETA'

Argomento: industria Lecco ora corre: «Troppi ordini, sembra la Cina» «Una tristezza. E qui attorno siamo tutti disperati alla stessa maniera». Infelicità relativa, quella di Alberto Magatti, che molti suoi colleghi in altri territori condividerebbero con piacere. Problemi legati all’eccesso di lavoro, boom di commesse che satura per mesi le lavorazioni mec-caniche in cui è impegnata la Pmi lecchese, spingendola al nuovo record di ricavi (2,5 milioni) ma anche di occupati (15), che pure dovranno crescere ancora. «Quello dobbiamo prenderlo assolutamente - spiega l’imprenditore al telefono parlando con un collaboratore - perché entro l’estate di stagisti ne ser-viranno almeno quattro».

Studio Corno – commercialisti, legali e consulenti internazionali via Mameli 11 – Lissone (MB) tel. 0039/039/2456792 – fax 0039/039-483819 - 2458018 e-mail: [email protected] - sito web: www.studiocorno.it

CIS Italia – centro studi impresa via Mameli,11 – Lissone (MB) tel. 0039/2456792 e-mail: [email protected] – sito web: www.ciscorno.it

Esperienza non isolata, piuttosto la regola qui nella patria della meccanica, settore che traina l’intero territorio lecchese a nuovi record. «In effetti - sintetizza Lorenzo Riva - ora andiamo alla grande, sembriamo la Cina». Non esagera il presi-dente di Confindustria Lecco e Sondrio: sono i numeri a parlare. L’industria lecchese è infatti la star dell’intera Lombardia, locomotiva della locomotiva, forte della miglior performance in termini di produ-zione: un balzo del 9,3% a fine 2017, di oltre sei punti per l’intero anno, il doppio della media italiana.