Rassegna Stampa Marzo 2012
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RASSEGNA STAMPA LOCALE
Marzo 2012
In questo numero:
01 marzo Provincia Pavese Noi della Coldiretti e i danni dei cinghiali
01 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara pronto il “piano B” di Legambiente
01 marzo Provincia Pavese Centrale a olio, Comune e Provincia contro
02 marzo Provincia Pavese Inflazione + 3,3 % spinta da gelo e tir
02 marzo Provincia Pavese Voghera, il party di Brucinela
02 marzo Provincia Pavese Piaceri dei camminatori lenti
02 marzo Provincia Pavese Torna la primavera dei vini
03 marzo Il Giorno Barbieri ospite di Linea Verde
03 marzo Provincia Pavese Per la Broni-Mortara 21 cave
03 marzo Provincia Pavese Marchio sui prodotti doc
03 marzo Provincia Pavese Rivanazzano, Barbieri a Linea Verde
03 marzo Provincia Pavese Consorzio tutela punta su bonarda e cruasè
04 marzo Provincia Pavese Maschere e carri a Voghera
05 marzo Il Punto I cinghiali fanno discutere
06 marzo Il Giorno Blitz della finanza
06 marzo Il Giorno Agricoltore pagato per non coltivare
06 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara la Provincia dice no
06 marzo Provincia Pavese Blitz della finanza nelle cascine
06 marzo Provincia Pavese Linarolo allarme rifiuti in campagna
06 marzo Provincia Pavese Paralizzato, risarcito con 430mila €
06 marzo Provincia Pavese Danni dai cinghiali approvata la mozione
06 marzo Provincia Pavese Bressana nasce il polo scolastico
06 marzo Provincia Pavese Amianto e discarica vietati vicino al riso
06 marzo Provincia Pavese Summit sul futuro risicolo
06 marzo Provincia Pavese Pieve del Cairo, stangata sui terreni agricoli
07 marzo Inf. Lomellino Il mondo risicolo alla borsa merci
07 marzo Provincia Pavese Quote latte, i furbi devono pagare
07 marzo Provincia Pavese La finta primavera danneggia i frutteti
07 marzo Provincia Pavese Pac, anticipati i soldi di Bruxelles
07 marzo Provincia Pavese Produzione e marchi di qualità 100mila €
07 marzo Provincia Pavese Quote latte, ifurbi devono pagare
07 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara la Provincia è contraria
07 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara, ultimo passaggio
07 marzo Provincia Pavese San Genesio, Imu al minimo
07 marzo Provincia Pavese Travacò, aliquote Imu
07 marzo Provincia Pavese Riccagioia: corso malattie vitigni
08 marzo Provincia Pavese Iva al 23% insorgono le categorie
08 marzo Provincia Pavese Contributi ai bisognosi controlli severi
08 marzo Provincia Pavese Rovescala vino e turismo
08 marzo Provincia Pavese Autostrada, disegni differenti
08 marzo Provincia Pavese I vini d’Oltrepò protagonisti
09 marzo Provincia Pavese Consumi in calo dell’1%
09 marzo Provincia Pavese Risicoltura: incontro a Mortara
09 marzo Provincia Pavese Riapre la casa museo Gallini
09 marzo Provincia Pavese Mozione anti autostrada
09 marzo Provincia Pavese Candia: Coldiretti per il made in Italy
11 marzo Il Giorno Tutti a Roma per i nostri cibi
11 marzo Provincia Pavese Ladri nei campi, boom di furti
11 marzo Provincia Pavese Fondo Kyoto
11 marzo Provincia Pavese Riso: tra industrie ancora scontro sui prezzi
12 marzo Provincia Pavese Appuntamenti
12 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara nel 2007 trenta “si”
13 marzo Provincia Pavese Spesa alimentare: come 30 anni fa
13 marzo Provincia Pavese Appuntamenti
13 marzo Provincia Pavese Coldiretti contraria: i soldi per altri progetti
14 marzo Informatore Lomellino Il futuro della risicotura
14 marzo Informatore Lomellino Ghezzi: “Subiamo l’industria”
15 marzo Provincia Pavese Alimentari effetto crisi
15 marzo Provincia Pavese La protesta delle mamme in consiglio
15 marzo Provincia Pavese Mede: GAL presenta piano di sviluppo rurale
15 marzo Provincia Pavese Imu: agricoltori a convegno
16 marzo Provincia Pavese Clini apre sugli Ogm: un coro di “no”
17 marzo Il Giorno Convegno sul caso cantine Torrevilla
17 marzo Il Giorno Cruasè e Bonarda: vini doc al Vinitaly
17 marzo Provincia Pavese Tastevin d’oro per due pregiate etichette
17 marzo Provincia Pavese Chicchi Ogm: l’ira di Coldiretti
17 marzo Provincia Pavese Le risaie ristrette
17 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara: osservazioni pronto uso
17 marzo Provincia Pavese Orti in città
17 marzo Provincia Pavese Riccagioia: convegno sulla viticoltura
17 marzo Provincia Pavese Turismo e cibo: come crescere
17 marzo Provincia Pavese Convegno sulle malattie delle risaie
18 marzo Provincia Pavese Contributi ai giovani agricoltori
18 marzo Provincia Pavese Festa del vino con De Capitani
18 marzo Provincia Pavese Agricoltori autoconvocati contro l’Imu
18 marzo bando GAL Lomellina
19 marzo Il Lunedì Il progetto di Torrevilla
19 marzo Il Punto L’importanza di mangiar bene
19 marzo Il Punto Torrevilla: esempio per il territorio
19 marzo Il Punto Cinghiali:la Provincia può intervenire
19 marzo Provincia Pavese Tavolo di crisi per cibo e vino
20 marzo Il Giorno Nino Andena sostituito da un bresciano
20 marzo Avvenire Ettore Prandini nuovo presidente
20 marzo Provincia Pavese Fanghi: scattano i controlli Arpa
20 marzo Provincia Pavese Landriano: la Lega riduce Imu al minimo
20 marzo Provincia Pavese Mezzana Bigli, la cascina diventa museo
21 marzo Provincia Pavese Lomellina assediata diventa terra di rifiuti
21 marzo Provincia Pavese Ferrera l’affare amianto
21 marzo Provincia Pavese Il Parco la spunta: niente speculazioni
21 marzo Provincia Pavese Corteolona: consigli per l’orto
22 marzo Provincia Pavese Cibo e turismo lunedì al Clementi
22 marzo Provincia Pavese Finiscono nei campi pavesi i fanghi lombardi
22 marzo Provincia Pavese La Versa in cassaintegrazione
22 marzo Provincia Pavese Sannazzaro, l’Irpef torna nel bilancio
22 marzo Il Giorno Marchio DeCo per micca e miccone
23 marzo Provincia Pavese Vistarino, consiglio sull’Imu
23 marzo Provincia Pavese Broni, una sola cantina sociale
23 marzo Provincia Pavese Cilavegna, la sagra dell’asparago
24 marzo Avvenire Imu, scontro tra agricoltori e governo
24 marzo Provincia Pavese Territorio e vino,il mercato chiede questo
24 marzo Provincia Pavese Broni-Mortara
25 marzo Il Giorno Vince Coldiretti: basta soldi al falso made in Italy
25 marzo Provincia Pavese Troppa disattenzione verso l’agricoltura
26 marzo Il Lunedì Oltrepò Pavese al Vinitaly
26 marzo Il Punto Che fatica difendere la collina
27 marzo Provincia Pavese -Celtica- una nuova base spumante
27 marzo Provincia Pavese Pavesi al Vinitaly
27 marzo Provincia Pavese Flavescenza dorata, gli esperti a confronto
27 marzo Provincia Pavese Il commercio in collina scommette sul rilancio
27 marzo Provincia Pavese Valeggio, non si pagherà l’IMU sulla prima abitazione
27 marzo Provincia Pavese Concerto ecologico a Garlasco
28 marzo Il Giorno Portalbera, appello del sindaco
28 marzo Provincia Pavese Bollicine rosa, cruasé al Vinitaly
29 marzo Provincia Pavese Liberalizzazione vigneti
29 marzo Provincia Pavese Monticelli, definita l’Imu
30 marzo Il Giorno Cigognola, stazione meteo per le aziende vitivinicole
30 marzo Il Giorno Il cruasé al Vinitaly
30 marzo Il Giorno Broni-Mortara
30 marzo Provincia Pavese Agriturismi, effetto primavera
30 marzo Provincia Pavese No all’autostrada, si a nuova viabilità
30 marzo Provincia Pavese Cigognola inaugura la stazione meteorologica
A cura dell’Ufficio Comunicazione e Immagine Coldiretti Pavia
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Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
Il Gruppo di Azione Locale Lomellina (GAL) è un gruppo formato da soggetti pubblici e privati che aderiscono al Piano di Sviluppo Locale (PSL) allo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area ru-rale, il GAL redige e delinea la strategie d’intervento e programma le singole azioni sul territorio, anche dal punto di vista economico.
Il Piano di Sviluppo Locale costituisce una parte del più ampio Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 approvato dalla Regione Lombardia e consente ad alcuni territori caratterizzati da un’economia di tipo spic-catamente agricolo, la possibilità di promuovere un piano organico di sviluppo rurale, tagliato sulle esigenze del territorio e sulle sue speci� -cità, che attinga dai � nanziamenti regionali ed europei.Per approfondimenti è disponibile il sito internet: www.gal-lomellina.it
I bandi attualmente aperti per richiedere � nanziamenti su investimen-ti sono:
Misura 121 PSL - Ammodernamento aziende agricole(scadenza 31 marzo 2012)Misura 311B PSL - Produzione di energia rinnovabile(scadenza 20 aprile 2012)Misura 311C PSL - Spazi di docenza e attività didattiche(scadenza 20 aprile 2012)Misura 313 PSL - Incentivazione attività turistiche(scadenza 20 aprile 2012)Misura 321 PSL - Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale(scadenza 30 marzo 2012)
Gli interventi sono ammissibili esclusivamente nei territori oggetto del Piano di Sviluppo Locale del Gal.Tutte le domande sono soggette a valutazione in relazione ai progetti proposti con assegnazione di punteggi di priorità, verranno � nanziate in ordine decrescente di punteggio � no ad esaurimento delle risorse disponibili.L’attribuzione del punteggio di priorità, è elemento indispensabile per
stabilire la posizione che ogni domanda assume all’interno della gra-duatoria ed avviene valutando nell’ordine le caratteristiche:a. degli interventi, desunte dal Piano aziendale;b. dell’impresa o della società;c. soggettive del richiedente.A parità di punteggio de� nitivo, viene data precedenza all’impresa con il rappresentante legale più giovane.
Gli investimenti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda, la � nanziabilità o meno del progetto presentato viene co-municata in un secondo tempo, è consigliabile attendere quest’ultima comunicazione per avviare i lavori.
La misura 311B PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE
Dotazione � nanziaria a disposizione del GAL: € 340.000Entità contributi: 40% spesa ammissibile (20% fotovoltaico)
Investimenti ammissibiliGli impianti di produzione energetica devono essere dimensionati in modo da assicurare che, nell’arco dell’annosolare, l’energia prodotta sia in prevalenza ceduta rispetto all’autocon-sumo del richiedente.
Sono ammissibili gli interventi per la realizzazione in azienda di im-pianti per la produzione di energia rinnovabile� no ad 1 MW, incluso l’acquisto di attrezzature, servizi e macchine fun-zionali alla gestione di impianti per laproduzione di energia a favore di utenze locali, quali:
a. impianti termici e di cogenerazione alimentati a biomasse vege-tali;
b. impianti di gassi� cazione;c. impianti fotovoltaici o impianti solari, solo se integrati con altri
investimenti di cui alle lettere precedenti;
d. acquisto di attrezzature e macchine per la raccolta di prodotti, sottoprodotti e residui della produzione agricola, zootecnica e forestale per l’alimentazione degli impianti energetici aziendali e la movimentazione, consegna e commercializzazione delle biomasse ottenute (pellet, cippato, digestato, ecc.). La biomassa utilizzata per il funzionamento degli impianti deve provenire, in prevalenza, da aziende agricole;
e. strutture per lo stoccaggio delle biomasse utilizzate e/o prodot-te.
Limiti e divietiSono esclusi gli investimenti che prevedono l’utilizzo di scarti e/o ri� uti di origine non prevalentemente agricola o forestale, fatto salvo i liqua-mi e i sottoprodotti vegetali provenienti da attività agricole utilizzati nelle attività agricole o in impianti aziendali o interaziendali per pro-durre energia o calore, o biogas.Nel caso della tipologia “impianti fotovoltaici o impianti solari”, ad ec-cezione di quelli con integrazione architettonica, l’importo degli inve-stimenti ammissibili non può essere superiore a quello degli interventi a cui risultano integrati, in ogni caso il contributo è concesso nei limiti del 20% del costo dell’investimento.Nel caso il richiedente si avvalga dei certi� cati verdi o della tari� a � ssa omnicomprensiva di cui al decreto 18 dicembre 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, il contributo è concesso nei limiti del 40% del costo dell’investimento, come stabilito dall’articolo 6, comma 3 del decreto stessoLa spesa minima ammissibile per ottenere il contributo è pari ad € 5.000.L’aiuto può essere concesso secondo le seguenti tipologie:• contributo in conto capitale: è possibile richiedere una eroga-
zione in base all’anticipo, previa garanzia � deiussoria, o allo stato di avanzamento del progetto, e un saldo � nale;
• contributo in conto interessi sui � nanziamenti concessi: gli interventi sono calcolati in equivalente sovvenzione lorda con abbuono di interessi su mutui concessi da Istituti di credito con-venzionati.
BANDO GAL LOMELLINAMisura 311 “Diversifi cazione verso attività non agricole” Sottomisura B “Produzione di energia rinnovabile”
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale AgricolturaAttività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
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Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
La Simest, � nanziaria partecipata dal Ministero dello Sviluppo economico, cede le quote di partecipazione in Lacti-talia, la società che produce in Romania con latte rumeno pecorini e caciotte che fanno concorrenza alle aziende del vero made in Italy.
L’annuncio è giunto al termine della ma-nifestazione promossa a Roma dalla Col-diretti e dall’alleanza per il Made in Italy, formata dalle associazioni dei consumatori e degli ambientalisti, e dai di 2215 i comu-ni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio e 119 tra Comunità Montane, Consorzi di Tutela e altri enti come Union-camere, che hanno adottato delibere con le quali si denunciava che le operazioni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della Simest, determinano danni gravi in quanto bloccano ogni potenzialità di cre-scita delle imprese italiane a causa della “saturazione”del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale.“È un grande risultato della nostra mobilita-zione, � nalmente ha vinto il buonsenso - ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini - Una vicenda incredibile si
è chiusa positivamente ma ci chiediamo in quali altre occasioni ci sia stata una cattiva utilizzazione delle risorse pubbliche come questa senza che nessuno se ne occupas-se o intervenisse. Per questo ora l’impegno del Governo e del Parlamento deve essere rivolto a vietare per legge il � nanziamen-to pubblico di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy. Occorre - ha concluso Marini - avere la forza di di-stinguere la vera internazionalizzazione da quelle forme di delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia” che danneggiano il Paese facendo perdere oc-cupazione e svilendo il valore del Made in Italy, costruito con sacri� ci da generazioni di imprenditori”.Dopo la denuncia di Coldiretti a scendere in campo è stato lo stesso ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che, in una direttiva inviata il 9 marzo alla con-trollata Simest, ribadiva “l’assoluta necessi-tà di contrastare e evitare la pratica dell’i-talian sounding (il falso made in Italy) da parte di imprese che, per le proprie iniziati-ve di internazionalizzazione, usufruiscono di un supporto pubblico”. Il � nanziamento da parte dello Stato al � n-
to made in Italy rappresenta solo uno dei troppi casi di disattenzione e sottovaluta-zione nei confronti di una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per rico-minciare a crescere.“Vogliamo rivolgere un sincero grazie – di-chiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - a tutte le amministra-zioni comunali che hanno adottato la de-libera di difesa del made in Italy ispirata da Coldiretti e contemporaneamente ci stupiamo che molti enti e consorzi, che dovrebbero avere nel proprio DNA la sal-vaguardia, la promozione del territorio e la difesa del made in Italy, abbiamo fatto orecchie da mercante alla richiesta di Col-diretti, � ngendo che l’impegno non fosse necessario perché scontato. Nulla è scon-tato, evidentemente non è ancora � nita la stagione del ben predicare e mal razzolare. È facile fare grandi dichiarazioni nei con-vegni per poi ritrarsi quando occorre l’im-pegno in prima persona per non correre il rischio di urtare i poteri forti”.
Vince la Coldiretti, niente più soldi pubblici al falso pecorino
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Avviso a pagamentoTesti e fotografia a cura dell’Ufficio Stampa Coldiretti Pavia
La condizionalità rappresenta, all’interno dell’Unione Europea, l’insieme delle regole che gli agricoltori devono rispettare per l’accesso ad alcune sovvenzioni Comunitarie, si tratta di impegni rivolti alla sicurezza alimentare, alla tu-tela dell’ambiente, all’igiene e benessere degli animali e al corretto mantenimento dei terreni e degli elementi caratteristici del paesaggio.Gli adempimenti relativi alla condizionalità sono da tempo in vigore, ma solamente a par-tire dal 2005 il rispetto di tali adempimenti è “condizione” necessaria per percepire gli aiuti diretti, da qui si origina il termine “CONDIZIO-NALITÀ” .I soggetti tenuti al rispetto di queste regole sono i beneficiari di pagamenti diretti PAC ai sensi dell’allegato 1 del Reg. (CE) 73/2009, i be-neficiari dei programmi per la ristrutturazione e la riconversione dei vigneti, per la vendem-mia verde, per il premio di estirpazione vigneti e delle misure 211, 214 e 221 del PSR 2007-2013.La condizionalità si applica attraverso un insie-me di ATTI, chiamati Criteri di Gestione Obbli-gatori (C.G.O.) e di NORME, definite Buone Con-dizioni Agronomiche ed Ambientali (B.C.A.A.).I Criteri di Gestione Obbligatori (C.G.O.) sono disposizioni contenute in regolamenti e diretti-ve emanati dall’Unione Europea che da tempo sono entrati a far parte della normativa nazio-nale riguardanti:• l’ambiente;
• la sanità pubblica, la salute delle piante e degli animali;
• l’igiene ed il benessere degli animali.Le Buone Condizioni Agronomiche ed Am-bientali (B.C.A.A.) sono impegni minimi di ca-rattere agronomico che hanno la finalità di:• prevenire l’erosione del suolo;• mantenere i livelli di sostanza organica nel
suolo mediante opportune pratiche;• mantenere la struttura del suolo;• assicurare il livello minimo di manteni-
mento dell’habitat evitandone il deterio-ramento.
Con DGR n. IX/2738 del 22 dicembre 2011, la Regione Lombardia ha approvato le regole di condizionalità a valere per l’anno 2012.Le novità di quest’anno sono 2:1. AttivAzione All’interno delle ‘B.C.A.A. dell’Atto 5.2
“introduzione di fAsCe tAmpone lungo i Corsi d’ACquA I possessori di terreni adiacenti a corsi d’acqua classificati ‘fiumi, torrenti o canali’ devono introdurre una fascia stabilmente inerbita spontanea o seminata, oppure ar-bustiva od arborea, spontanea od impian-tata, di larghezza variabile (3 - 5 metri) a seconda dello “stato complessivo attuale” del corpo idrico. Sono esclusi dall’applica-zione di questa norma i fossi, i colatori ed in generale i corpi idrici che non apparten-go alle categorie elencate nel paragrafo precedente.
2. l’integrazione della deroga 2 relativa allo STANDARD 2.2. ”Avvicendamento delle colture”
è vietata la monosuccessione delle seguenti colture o gruppi di colture sugli stessi appezza-menti per più di cinque anni a partire dal 2008• mais o sorgo• cereali a paglia autunno vernini (grano,
orzo, ecc)Viene invece consentita la monosuccessione di riso ed in generale di colture diverse rispetto a quelle sopraelencate.Sono previste delle deroghe se l’agricoltore è in grado di dimostrare che nonostante la mo-nosuccessione viene mantenuto inalterato il livello di sostanza organica nel terreno.L’azienda che vuole chiedere una deroga ha due possibilità:1. può effettuare analisi del terreno confor-
mi alle metodologie ufficiali, da eseguirsi in uno degli anni del periodo di mono-successione e dopo l raccolto del cereale coltivato nel “periodo in deroga”. Qualora si accerti che il livello della sostanza orga-nica sia diminuito è necessario effettuare interventi di ripristino tramite sovescio, letamazione, o altri interventi di fertilizza-zione organica.
2. la DGR n. IX/2738 del 22 dicembre 2011 prevede come nuova alternativa all’analisi del terreno finalizzata a dimostrare il man-
tenimento del livello di sostanza organica, il rispetto di tutte le seguenti condizioni sui mappali interessati dalla monosucces-sione: avere presentato la comunicazione nitrati; apportare un quantitativo di azoto organico pari ad almeno 170 kg per ettaro e per anno di azoto per il mais e ad almeno 150 kg per ettaro e per anno di azoto per altre colture (es. orzo, frumento, triticale, ecc.); effettuare operazioni quali sovescio, letamazione o altri interventi di fertilizza-zione organica
I CONTROLLI Le aziende agricole che hanno richiesto il pa-gamento degli aiuti sono soggette ai controlli da parte degli Organismi Pagatori competenti e degli altri Enti preposti per la verifica del ri-spetto degli impegni della condizionalità ai quali esse sono sottoposte.L’esito negativo o parzialmente negativo di un controllo determina una riduzione delle sovvenzioni richieste, i controlli in azienda consistono in una verifica documentale e/o strutturale, le inadempienze, in base alla porta-ta, gravità e durata della irregolarità, possono determinare riduzioni percentuali sugli importi richiesti e nei casi più gravi portare a una revo-ca totale.
AVVISO alle aziende agricoleCondizionalità in agricoltura: Lombardia, approvate le regole per il 2012
Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
Il settore suinicolo in Lombardia conta quasi 5 mi-lioni di capi allevati (50,3% dei capi allevati in Italia) ma attraversa da parecchio tempo in una congiun-tura economica sfavorevole a causa di diversi fattori individuabili soprattutto nell’aumento dei costi di produzione, nei vincoli ambientali previsti dalla Di-rettiva Nitrati, dalle difficoltà di accedere al credito e nell’andamento negativo dei prezzi di mercato. Dal 1 gennaio 2013 entreranno in vigore le regole previste dal D.lgs n. 122 del 7 luglio 2011 in appli-cazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini. Le novità introdotte riguardano, tra l’altro, i criteri per la costruzione dei locali di stabulazione a seconda della tipologia di animale, l’obbligo di disporre di materiale manipolabile per scrofe e scrofette ed il divieto di alcune operazioni in grado di causare danno fisico agli animali. La direttiva 2008/120/CE impone sostanziali modifiche alle strutture di allevamento di molte aziende, gli interventi più importanti interesseranno soprattutto le scrofaie con l’obbligo di aumentare e rimodulare gli spazi a disposizione degli animali, per questi adegua-menti sono necessari ingenti investimenti, oc-corre perciò garantire il tempo necessario e ade-guate risorse finanziarie per ridurre al massimo i costi per le imprese sondando tutte le possibili fonti di risorse da dedicare a questo problema.
Disposizioni a partire dal 1° gennaio 2013Alcune norme sui locali devono già essere appli-cate dalle aziende nuove o ricostruite o adibite a tale uso per la prima volta dopo il 1 gennaio 2003. A partire dal 1 gennaio 2013 tali disposizioni ver-ranno applicate a tutte le aziende, si tratta nello specifico di:
superfici libere a disposizione per scrofe e •scrofette;
pavimentazioni conformi;•scrofe e scrofette devono essere allevate in •gruppo nel periodo compreso tra 4 settimane dopo la fecondazione ed 1 settimana prima della data del parto. I lati del recinto in cui vie-ne allevato il gruppo di scrofe dovranno avere una lunghezza superiore a 2,8 m; nel caso in cui vengano allevati meno di 6 animali i lati del recinto dovranno avere una lunghezza superiore a 2,4 m;i suini malati o feriti sono posti in recinti in-•dividuali.
Ambito di applicazioneLe norme minime si applicano ai lattonzoli (dalla nascita allo svezzamento), ai suinetti (dallo svez-zamento all’età di dieci settimane), ai suini all’in-grasso che hanno superato le dieci settimane, alle scrofe e alle scrofette. Questi animali, salvo ecce-zioni (parto, allattamento, verro), sono allevati in gruppo. DefinizioniPer azienda s’intende qualsiasi luogo, anche all’aria aperta, in cui gli animali sono allevati o detenuti, anche temporaneamente, quindi le norme riguar-dano anche le stalle di sosta. Questa definizione è uniformata alla definizione contenuta nelle disposi-zioni riguardanti già la malattia vescicolare dei suini. Lattonzoli (non svezzati)Nessun lattonzolo deve essere staccato dalla scro-fa prima che abbia raggiunto un’età di 28 giorni, a meno che la permanenza presso la madre in-fluenzi negativamente il benessere o la salute del lattonzolo o di quest’ultima. Lo svezzamento a 21 giorni è possibile in caso di allevamento in im-pianti specializzati (con un sistema di pulizia e di
disinfezione tra gli impianti). I lattonzoli non svez-zati devono poter essere allattati senza difficoltà. Suinetti e suini all’ingrassoOccorre prendere misure per evitare lotte tra gli animali, i suini sono allevati in gruppo e non do-vrebbero essere mescolati tra loro, se non in caso di necessità prima dello svezzamento o entro una settimana dallo svezzamento. Gli animali parti-colarmente aggressivi o feriti vanno separati dal gruppo, l’allevatore deve mettere in atto misure destinate a prevenire le aggressioni nei gruppi. La somministrazione di tranquillanti per facilitare la commistione va limitata a condizioni ecceziona-li e solo dopo aver consultato un veterinario. Scrofe e scrofetteLe scrofe e le scrofette gravide devono, se necessa-rio, essere sottoposte a trattamento contro i paras-siti interni od esterni. È vietato costruire o converti-re impianti in cui le scrofe e le scrofette sono tenute all’attacco. I pavimenti devono essere non sdruc-ciolevoli e senza asperità per evitare lesioni ai suini. Le scrofe e le scrofette sono allevate in gruppo nel periodo compreso tra quattro settimane dopo la fecondazione e una settimana prima della data prevista per il parto; una settimana prima del parto le scrofe e le scrofette devono essere isolate, dietro agli animali deve essere prevista una zona libera che renda agevole il parto naturale o assistito. Gli stalli devono essere provvisti di sistemi di prote-zione dei lattonzoli. In deroga alle disposizioni, le scrofe e le scrofette allevate in aziende di meno di 10 scrofe possono essere allevate individualmen-te nel periodo in precedenza, a condizione che gli animali possano girarsi facilmente nel recinto. AlimentazioneIl Decreto prevede altresì norme relative all’alimen-
tazione in «quantità sufficiente» e all’abbeveraggio «continuo». Tutti i suini devono aver accesso agli alimenti contemporaneamente agli altri suini del gruppo. Gli animali devono essere nutriti almeno una volta al giorno. Locali di stabulazione Le norme sulla superficie sono stabilite secon-do il peso dell’animale: 0,15 m2 per un suino al di sotto dei 10 kg; 1 m2 per animali superio-ri a 110 kg; 6 metri quadri per un verro (10 metri quadrati se il verro viene impiegato per l’accoppiamento); 1,64 m2 per scrofetta; 2,25 m2 per scrofa. Allorché siano allevate in gruppi di meno di 6 animali, le superfici libere disponi-bili devono essere aumentate del 10%; oppure se sono allevate in gruppi di 40 o più animali, le superfici libere disponibili possono essere ridotte del 10%. I pavimenti devono essere non sdruccio-levoli e senza asperità per evitare lesioni ai suini. La zona in cui coricarsi, che deve consentire che tutti i suini possano distendersi contemporanea-mente, deve essere confortevole, pulita e asciutta. AmbienteI rumori continui di intensità superiore a 85 decibel sono vietati. I suini devono essere tenuti alla luce di un’intensità di almeno 40 lux per un periodo mi-nimo di 8 ore al giorno. SanzioniChiunque non osserva le disposizioni è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 1.550 euro a 9.296 euro. Nel caso di ripetizione delle violazioni la sanzione ammini-strativa pecuniaria è aumentata fino al limite del 50 per cento.
DECRETO LEGISLATIVO 7 luglio 2011, n. 122Attuazione della direttiva 2008/120/CE che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini
Avviso a pagamentoTesti e fotografia a cura dell’Ufficio Stampa Coldiretti Pavia
La misura 221 del Piano di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia finanzia la costituzione di boschi permanenti e di impianti di arboricoltura da legno su terreni agricoli in Lombardia
LE TIPOLOGIE DI INTERVENTO AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO• Tipologia A: Boschi permanenti, a scopo ambientale, pae-saggistico o protettivo, con durata dell’impegno di anni 15 ma con vincolo forestale permanente • Tipologia B: Arboricoltura da legno a ciclo medio - lungo, per la produzione di legname di pregio con durata dell’im-pegno di anni 15 • Tipologia C: Arboricoltura da legno con ceduazione a tur-no breve, per la produzione di biomassa a fini energetici o di legname da lavoro, con durata dell’impegno di anni 8 • Tipologia D: Arboricoltura da legno a rapido accrescimen-to (pioppeti), con durata dell’impegno di anni 8.La principale novità introdotta da marzo 2011 riguarda la pos-sibilità di finanziare i pioppeti a ciclo medio - lungo nell’ambi-to della tipologia B, i pioppicoltori avranno due opzioni:1) continuare a fare pioppeti a ciclo breve con durata mini-ma 8 anni finanziati con il solo contributo sulle spese d’im-pianto nell’ambito della tipologia D2) aderire alla tipologia B, che finanzia impianti a ciclo me-dio–lungo con durata minima dell’impegno di 15 anni. La tipologia B prevede, oltre al contributo sulle spese di im-pianto, un premio annuale per il mancato reddito che va da 150 a 700 €/ha per 15 anni ed un premio annuale per la ma-nutenzione di 650 €/ha/anno per i primi 5 anni di impegno.La densità minima per gli impianti di tipologia B è di 500 piante per ettaro suddivise tra specie principali da portare a fine ciclo e specie accessorie; la novità è costituita dal fat-to che possono essere usati, sia come piante principali, che come piante accessorie, anche i cloni di PIOPPO IBRIDO fino ad un massimo di 270 piante/ha.
LOCALIZZAZIONE DELL’INTERVENTOGli interventi devono essere realizzati in Lombardia nei se-guenti territori:interventi di tipologia A e B nel territorio dei comuni classi-ficati di “pianura” o di “collina” dall’ISTAT.
interventi di tipologia C e D nel territorio dei comuni classi-ficati di “pianura” dall’ISTAT.I terreni su cui realizzare l’impianto devono essere agricoli, ossia essere coltivati, nei due anni precedenti la realizza-zione dell’intervento, a seminativi o altre colture erbacee avvicendate. CHI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA
Soggetti Tipologie di intervento Cosa viene finanziato
Imprenditori Agricoli Professionali (IAP)
A – B
• Spese di impianto• Aiuto annuale per manutenzione• Aiuto annuale per mancato reddito
C - D Spese di impianto
Altre persone fisiche o giuri-diche di diritto privato
A – B
• Spese di impianto• Aiuto annuale per manutenzione• Aiuto annuale per mancato reddito
Persone giuri-diche di diritto pubblico
A – B Spese di impianto
COSA VIENE FINANZIATO• Spese di impianto: rimborso parziale delle spese sostenu-te dal richiedente, calcolato in percentuale sui costi soste-nuti, nei limiti delle voci indicate nel prezzario o dei costi standard indicati nelle disposizioni attuative
Tipologia di intervento
Spesa unitaria massima ammessa (€/ha)
Percen-tuale contributo base
Contri-buto massimo unitario (€/ha)
A. Boschi per-manenti 10.500,00 70% 7.350,00
B. Arboricoltura da legno a ciclo medio lungo
6.500,00 70% 4.550,00
C. Cedui a turno breve per biomassa
3.500,00 40% 1.400,00
D. pioppeti 3.500,00 60% 2.100,00
la percentuale di contributo è maggiorata del 10% rispetto alla tabella precedente:• per gli interventi di tipologia A o B o D nelle zone incluse nella rete Natura 2000;• per gli interventi di tipologia D realizzati da IAP che abbia-no acquisito la certificazione forestale secondo gli standard della gestione sostenibile (FSC o PEFC) per la loro azienda.• premio per mancato reddito: L’aiuto annuale per il man-cato reddito viene erogato per 15 anni per gli impianti di tipologia A e B
Tipologia di intervento
Imprenditori agri-coli professionali
Altre persone di diritto privato
A. Boschi per-manenti a scopo ambientale, paesaggistico o protettivo
700€/ha/anno in tutti i comuni
150€/ha/anno in tutti i comuni
B. Arboricoltura da legno a ciclo medio-lungo
700€/ha/anno in comuni di pianu-ra (classificazione ISTAT) 150€/ha/
anno in tutti i comuni440€/ha/anno in
comuni di collina (classificazione ISTAT)
• premio per manutenzione: è un finanziamento della durata di cinque anni erogato annualmente ai soggetti che abbiano realizzato un intervento di misura 221 di ti-pologia A o B per coprire le spese per la manutenzione dell’impianto.
L’aiuto annuale per la manutenzione è pari a:• 500,00 € all’ettaro per ogni anno dal primo al quinto nel caso di interventi di tipologia A;• 650,00 € all’ettaro per ogni anno dal primo al quinto nel caso di interventi di tipologia B.Non sono previsti aiuti annuali per la manutenzione:• per le persone giuridiche di diritto pubblico;• per gli impianti di tipologia C e D.
CUMULABILITÀ E COMPATIBILITÀ DEI FINANZIAMENTII terreni impiantati con le tipologie A e B non possono esse-re abbinati ai titoli PAC, i terreni impiantati con tipologie C e D sono invece abbinabili ai titoliPer quanto riguarda le caratteristiche tecniche degli im-pianti occorre fare riferimento al decreto della Giunta della Regione Lombardia n. 10116 del 3 novembre 2011 pubbli-cato sul BURL serie Ordinaria n. 45 del 8 novembre 2011.
QUANDO PRESENTARE LA DOMANDALe domande possono essere presentate ininterrotta-mente fino al 31 luglio 2013, tuttavia al fine della rea-lizzazione delle graduatorie e delle istruttorie delle domande l’epoca di presentazione è divisa in intervalli denominati periodi:9° periodo: 14 maggio 201210° periodo: 31 luglio 201211° periodo: 13 maggio 201312° periodo: 31 luglio 2013Alle domande viene assegnato un punteggio di priorità in base alle caratteristiche del richiedente e dell’interven-to da realizzare, la Regione Lombardia finanzia le richieste in ordine decrescente rispetto al punteggio di priorità fino all’esaurimento delle risorse disponibili.I lavori per la realizzazione dell’intervento non possono essere avviati prima della data di formale comunicazione di ammissione a finanziamento dell’intervento medesimo.
Filiera bosco legno energia: misura 221 Piano Sviluppo Rurale Imboschimento di terreni agricoli
Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 32/E del 6 luglio 2009 è intervenuta sugli aspetti tributari della produzione di energia elettrica e calorica proveniente da fonti agroforestali e fotovoltaiche e di carburanti e prodotti chimici, derivanti dalla coltivazione del fondo agricolo, di cui al comma 423, dell’articolo 1 della legge Finanziaria 2006 e successive modi� che
Il documento di prassi nel fornire i propri chiarimenti in materia ripren-de le novità introdotte dalla Finanziaria 2006 e dagli interventi norma-tivi successivi che hanno di fatto aggiunto l’attività di produzione di energia nell’ambito agricolo alle attività connesse di cui all’articolo 2135 CC. Analizzando nel dettaglio la circolare, ne possiamo ricondur-re la prima parte ai seguenti temi:• l’imprenditore agricolo è il soggetto che “si pone in relazione
di e� ettiva coerenza con l’attività agricola principale”. Al riguardo ricordiamo che possono essere imprenditori agricoli le persone � siche, le società semplici, gli enti non commerciali. Inoltre anche le società a responsabilità limitata e le cooperative la cui ragione sociale contiene la locuzione “società agricola” possono essere imprenditori agricoli professionali;
• per questi soggetti, l’imposizione � scale avviene sul reddito agrario, che si determina mediante l’applicazione di tari� e d’e-stimo catastale;
• le attività di produzione di energia e carburanti con prodotti del fondo sono considerate “connesse” alla normale attività agrico-la, a patto che quest’ultima risulti prevalente.
In pratica, nei limiti di seguito descritti, la tassazione in capo alla produzione di energia e ai carburanti rientra nel reddito agrario che viene determinato secondo il criterio catastale e non secondo il crite-rio ordinario dei costi e ricavi (reddito di impresa).
Nel richiamo alle attività agricole connesse vengono considerate le attività di: • produzione di energia elettrica e calorica derivanti da fonti
rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche;• produzione di carburanti e prodotti chimici derivanti da pro-
dotti agricoli (vegetali e animali) che provengono dal fondo.
La tassazione in Agricoltura e il criterio di prevalenzaVengono sempre considerati assorbibili interamente dal reddito agra-rio e quindi non tassabili come reddito d’impresa, i primi 200 kW di potenza nominale complessiva dell’impianto fotovoltaico.La produzione che eccede questa potenza installata può comunque rientrare nel reddito agricolo se viene soddisfatto almeno uno dei se-guenti criteri:integrazione architettonica totale o parziale dell’impianto nelle strut-ture dell’azienda agricola;nel caso in cui il volume d’a� ari derivante dall’attività agricola (esclusa la produzione fotovoltaica) sia superiore al volume di a� ari della pro-duzione di energia eccedente i 200 kW. nel caso in cui - e � no al limite di 1 MW installato - l’azienda dimostri di avere almeno 1 ettaro coltivato per ogni 10 KW installati eccedenti i 200.Oltre questi limiti il reddito derivante dalla produzione e vendita dell’energia costituisce reddito d’impresa secondo i normali criteri dei costi/ricavi.
Le Imposte direttePer quanto riguarda le imposte dirette, i proventi delle tari� e incenti-vanti sono: • irrilevanti ai � ni del reddito di impresa e assorbiti nel reddito
agrario se il soggetto percettore è un imprenditore agricolo che
svolge attività agricola prevalente rientrante nel reddito agrario e produce energia fotovoltaica nei limiti descritti (franchigia);
• rilevanti ai � ni del reddito di impresa per la sola quota che eccede i limiti descritti (oltre la franchigia).
• rilevanti per l’intero importo nei redditi di impresa nei casi in cui non siano rispettati i requisiti della prevalenza dell’attività agrico-la e del rapporto ettari coltivati / KW installati.
Le Imposte indirette: IVA sulla cessione di energiaLa vendita di energia è sottoposta all’Iva 20%, con l’eccezione dei casi previsti dalla normativa e cioè gli usi domestici, imprese estrattive, agricole e manifatturiere, clienti grossisti, che godono dell’aliquota del 10%. Pertanto la produzione di energia in ambito agricolo sconta l’IVA del 10%.L’imprenditore agricolo dovrà in tutti i casi tenere una contabilità Iva separata per l’attività di vendita dell’energia.
Irap L’impresa agricola è assoggettata all’aliquota IRAP ridotta del 1,9%. Per quanto riguarda quindi le attività connesse al reddito agricolo, l’imposizione Irap non varia. Per tutte le partite che esulano dal reddi-to agricolo, cioè tutti i casi in cui si con� gura un reddito extra agricolo ovvero di impresa (es. oltre la c.d. franchigia), si applica invece l’aliquo-ta ordinaria del 3,9%.
La Ritenuta d’acconto del 4%In tutti i casi in cui le tari� e incentivanti vanno a costituire reddito d’im-presa, esse vengono anche assoggettate a ritenuta d’acconto 4% da parte del GSE. Conseguentemente, per le attività rientranti nel reddito agrario non si applica la ritenuta di acconto del 4%.Si ricorda in� ne che le tari� e incentivanti non sono mai soggette ad Iva, in quanto si tratta di un contributo fuori campo IVA.
La fi scalità delle aziende agricole che producono energia
Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
Con il decreto del 25 novembre 2008, emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero dello Sviluppo Economico, sono state disciplinate le modalità di erogazione dei � nanziamenti agevolati da concedersi a valere sulle risorse del “Fondo Kyoto”, istituito presso la Cassa De-positi e Prestiti S.p.A.. Il Fondo Kyoto � nanzia la realizzazione di interventi di riduzione delle emissioni responsabili dell’e� etto serra. Il 1° marzo 2012 è sta-ta pubblicata sulla Gazzetta U� ciale la Circolare Attuativa. Le do-mande di ammissione e la relativa documentazione possono essere presentate a partire dalle ore 12.00 del 16 marzo 2012, � no al 14 luglio 2012. Verranno � nanziate in ordine cronologico di presen-tazione � no all’esaurimento della dotazione � nanziaria e dovranno essere compilate esclusivamente via internet previo accreditamento all’interno di un’apposita sezione del sito di Cassa Depositi e Prestiti(www.cassaddpp.it).I � nanziamenti verranno erogati sotto forma di prestiti bancari e avranno le seguenti caratteristiche: • tasso agevolato, pari allo 0,50% annuo;• durata compresa fra i 3 e i 6 anni (15 anni per i soggetti pubblici);• rate di rimborso semestrali.Una volta ricevuto il provvedimento di ammissione al � nanziamento agevolato, il soggetto bene� ciario dovrà fornire alla propria banca tutta la documentazione necessaria alla stipula del contratto entro il termine perentorio di 45 giorni solari dalla ricezione di tale noti� ca, pena la decadenza. La banca, veri� cata la completezza della docu-mentazione necessaria per la stipula, dopo aver acquisito il necessario nulla osta da parte di CDP, procederà alla sottoscrizione del contratto di � nanziamento agevolato tra il soggetto bene� ciario e il proprio fun-zionario abilitato.Con il Fondo Kyoto possono essere � nanziati i seguenti soggetti:• le persone � siche• le imprese (tra cui le aziende agricole)• i soggetti pubblici• i condomìni e le comunioni
• le persone giuridiche private (quali associazioni e fondazioni).Gli interventi per le persone � siche e le imprese:a. MISURA MICROGENERAZIONE DIFFUSA: impianti di microcogene-
razione ad alto rendimento elettrico e termico, di nuova costruzio-ne e con potenza nominale � no a 50 kWe (elettrici), che utilizzano le seguenti fonti energetiche: gas naturale, biomassa vegetale solida, biocombustibili liquidi di origine vegetale, biogas e in co-combu-stione gas naturale-biomassa.
b. MISURA RINNOVABILI: installazione di impianti di piccola taglia e di nuova costruzione per l’utilizzazione delle fonti rinnovabili per la generazione di elettricità o calore che devono rientrare in una delle seguenti tipologie:
• impianti eolici con potenza nominale compresa tra 1 kWp e 200 kWp;
• impianti idroelettrici con una potenza nominale compresa tra 1 kWp e 200 kWp;
• impianti solari termici con super� cie d’apertura non superiore a 200 m2;
• impianti termici a biomassa vegetale solida (pellets o cippato) di potenza nominale termica compresa tra 50 kWt e 450 kWt;
• impianti fotovoltaici integrati o parzialmente integrati negli edi-� ci con potenza nominale compresa tra 1 kWp e 40 kWp.
c. Investimenti per la climatizzazione diretta tramite teleriscaldamen-to da impianti di cogenerazione di potenza nominale � no a 500 kW elettrici, alimentati da gas naturale, biomassa vegetale solida, bio-combustibili vegetali liquidi, biogas e in co-combustione gas natu-rale-biomassa. Tale intervento è ammissibile solo se contempla sia la realizzazione dell’impianto di cogenerazione, sia la realizzazione della rete di teleriscaldamento ad esso abbinata, inclusi gli allaccia-menti agli edi� ci.
d. Investimenti per la climatizzazione degli edi� ci da impianti geoter-mici a bassa entalpia (quantità di energia che un sistema termodina-mico può scambiare con l’ambiente) � no a 1 MW termico.
COME RICHIEDERE IL FINANZIAMENTOChi è interessato al � nanziamento può rivolgersi alla propria banca,
purché aderisca alla Convenzione ABI-CDP, o in ogni caso, ad una delle banche aderenti, il cui elenco completo è disponibile sul sito istituzio-nale della Cassa Depositi e Prestiti (www.cassaddpp.it). Le domande devono essere compilate esclusivamente on line, previo accredita-mento, attraverso un applicativo web disponibile su un’apposita se-zione del sito istituzionale di CDP (www.cassaddpp.it). Per agevolare gli interessati nella predisposizione della documentazione necessaria per accedere al fondo, nel sito della CDP è disponibile una “Guida alla compilazione della domanda di ammissione all’agevolazione”.
COSA FA LA BANCA• Produrrà la comunicazione dei parametri di a� dabilità economi-
co-� nanziaria da allegare alla domanda;• rilascerà la � deiussione bancaria: infatti le persone � siche, le im-
prese, le persone giuridiche private e i condomìni devono richie-dere ad una banca aderente il rilascio di � deiussione bancaria per un importo pari al 30% del � nanziamento agevolato richiesto;
• potrà concedere un � nanziamento bancario per la quota parte non coperta dal � nanziamento agevolato a copertura del costo totale del progetto;
• raccoglierà la documentazione necessaria per la stipula del con-tratto di � nanziamento;
• stipulerà il contratto di � nanziamento;• raccoglierà la documentazione di corredo alle richieste di eroga-
zione.A fronte dell’istruttoria è prevista una commissione per la banca.
I PASSI DA FARE• Recarsi in banca;• predisporre gli allegati;• accreditarsi sull’applicativo web;• compilare la domanda on line tramite l’applicativo web;• accettare il regolamento web;• confermare e stampare la domanda;• sottoscrivere la domanda;• inviare il plico con la domanda e gli allegati.
FONDO KYOTO: fi nanziamenti per le energie rinnovabili e per il risparmio energetico
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale AgricolturaAttività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
Il Gruppo di Azione Locale Lomellina (GAL) è un gruppo formato da soggetti pubblici e privati che aderiscono al Piano di Sviluppo Locale (PSL) allo scopo di favorire lo sviluppo locale di un’area ru-rale, il GAL redige e delinea la strategie d’intervento e programma le singole azioni sul territorio, anche dal punto di vista economico.
Il Piano di Sviluppo Locale costituisce una parte del più ampio Piano di Sviluppo Rurale 2007/2013 approvato dalla Regione Lombardia e consente ad alcuni territori caratterizzati da un’economia di tipo spic-catamente agricolo, la possibilità di promuovere un piano organico di sviluppo rurale, tagliato sulle esigenze del territorio e sulle sue speci� -cità, che attinga dai � nanziamenti regionali ed europei.Per approfondimenti è disponibile il sito internet: www.gal-lomellina.it
I bandi attualmente aperti per richiedere � nanziamenti su investimen-ti sono:
Misura 121 PSL - Ammodernamento aziende agricole(scadenza 31 marzo 2012)Misura 311B PSL - Produzione di energia rinnovabile(scadenza 20 aprile 2012)Misura 311C PSL - Spazi di docenza e attività didattiche(scadenza 20 aprile 2012)Misura 313 PSL - Incentivazione attività turistiche(scadenza 20 aprile 2012)Misura 321 PSL - Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale(scadenza 30 marzo 2012)
Gli interventi sono ammissibili esclusivamente nei territori oggetto del Piano di Sviluppo Locale del Gal.Tutte le domande sono soggette a valutazione in relazione ai progetti proposti con assegnazione di punteggi di priorità, verranno � nanziate in ordine decrescente di punteggio � no ad esaurimento delle risorse disponibili.L’attribuzione del punteggio di priorità, è elemento indispensabile per
stabilire la posizione che ogni domanda assume all’interno della gra-duatoria ed avviene valutando nell’ordine le caratteristiche:a. degli interventi, desunte dal Piano aziendale;b. dell’impresa o della società;c. soggettive del richiedente.A parità di punteggio de� nitivo, viene data precedenza all’impresa con il rappresentante legale più giovane.
Gli investimenti devono essere avviati dopo la presentazione della domanda, la � nanziabilità o meno del progetto presentato viene co-municata in un secondo tempo, è consigliabile attendere quest’ultima comunicazione per avviare i lavori.
La misura 311B PRODUZIONE DI ENERGIA RINNOVABILE
Dotazione � nanziaria a disposizione del GAL: € 340.000Entità contributi: 40% spesa ammissibile (20% fotovoltaico)
Investimenti ammissibiliGli impianti di produzione energetica devono essere dimensionati in modo da assicurare che, nell’arco dell’annosolare, l’energia prodotta sia in prevalenza ceduta rispetto all’autocon-sumo del richiedente.
Sono ammissibili gli interventi per la realizzazione in azienda di im-pianti per la produzione di energia rinnovabile� no ad 1 MW, incluso l’acquisto di attrezzature, servizi e macchine fun-zionali alla gestione di impianti per laproduzione di energia a favore di utenze locali, quali:
a. impianti termici e di cogenerazione alimentati a biomasse vege-tali;
b. impianti di gassi� cazione;c. impianti fotovoltaici o impianti solari, solo se integrati con altri
investimenti di cui alle lettere precedenti;
d. acquisto di attrezzature e macchine per la raccolta di prodotti, sottoprodotti e residui della produzione agricola, zootecnica e forestale per l’alimentazione degli impianti energetici aziendali e la movimentazione, consegna e commercializzazione delle biomasse ottenute (pellet, cippato, digestato, ecc.). La biomassa utilizzata per il funzionamento degli impianti deve provenire, in prevalenza, da aziende agricole;
e. strutture per lo stoccaggio delle biomasse utilizzate e/o prodot-te.
Limiti e divietiSono esclusi gli investimenti che prevedono l’utilizzo di scarti e/o ri� uti di origine non prevalentemente agricola o forestale, fatto salvo i liqua-mi e i sottoprodotti vegetali provenienti da attività agricole utilizzati nelle attività agricole o in impianti aziendali o interaziendali per pro-durre energia o calore, o biogas.Nel caso della tipologia “impianti fotovoltaici o impianti solari”, ad ec-cezione di quelli con integrazione architettonica, l’importo degli inve-stimenti ammissibili non può essere superiore a quello degli interventi a cui risultano integrati, in ogni caso il contributo è concesso nei limiti del 20% del costo dell’investimento.Nel caso il richiedente si avvalga dei certi� cati verdi o della tari� a � ssa omnicomprensiva di cui al decreto 18 dicembre 2008 del Ministero dello Sviluppo Economico, il contributo è concesso nei limiti del 40% del costo dell’investimento, come stabilito dall’articolo 6, comma 3 del decreto stessoLa spesa minima ammissibile per ottenere il contributo è pari ad € 5.000.L’aiuto può essere concesso secondo le seguenti tipologie:• contributo in conto capitale: è possibile richiedere una eroga-
zione in base all’anticipo, previa garanzia � deiussoria, o allo stato di avanzamento del progetto, e un saldo � nale;
• contributo in conto interessi sui � nanziamenti concessi: gli interventi sono calcolati in equivalente sovvenzione lorda con abbuono di interessi su mutui concessi da Istituti di credito con-venzionati.
BANDO GAL LOMELLINAMisura 311 “Diversifi cazione verso attività non agricole” Sottomisura B “Produzione di energia rinnovabile”
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali PSR 2007-2013 Direzione Generale AgricolturaAttività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di fi nanziamento sulla misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia; cofi nanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
Avviso a pagamentoTesti e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
La Simest, � nanziaria partecipata dal Ministero dello Sviluppo economico, cede le quote di partecipazione in Lacti-talia, la società che produce in Romania con latte rumeno pecorini e caciotte che fanno concorrenza alle aziende del vero made in Italy.
L’annuncio è giunto al termine della ma-nifestazione promossa a Roma dalla Col-diretti e dall’alleanza per il Made in Italy, formata dalle associazioni dei consumatori e degli ambientalisti, e dai di 2215 i comu-ni, 12 regioni, 26 province, 41 Camere di Commercio e 119 tra Comunità Montane, Consorzi di Tutela e altri enti come Union-camere, che hanno adottato delibere con le quali si denunciava che le operazioni di sostegno dell’Italian sounding, da parte della Simest, determinano danni gravi in quanto bloccano ogni potenzialità di cre-scita delle imprese italiane a causa della “saturazione”del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale.“È un grande risultato della nostra mobilita-zione, � nalmente ha vinto il buonsenso - ha sottolineato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini - Una vicenda incredibile si
è chiusa positivamente ma ci chiediamo in quali altre occasioni ci sia stata una cattiva utilizzazione delle risorse pubbliche come questa senza che nessuno se ne occupas-se o intervenisse. Per questo ora l’impegno del Governo e del Parlamento deve essere rivolto a vietare per legge il � nanziamen-to pubblico di prodotti realizzati all’estero che imitano il vero Made in Italy. Occorre - ha concluso Marini - avere la forza di di-stinguere la vera internazionalizzazione da quelle forme di delocalizzazione aggravate dall’uso improprio del “marchio Italia” che danneggiano il Paese facendo perdere oc-cupazione e svilendo il valore del Made in Italy, costruito con sacri� ci da generazioni di imprenditori”.Dopo la denuncia di Coldiretti a scendere in campo è stato lo stesso ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che, in una direttiva inviata il 9 marzo alla con-trollata Simest, ribadiva “l’assoluta necessi-tà di contrastare e evitare la pratica dell’i-talian sounding (il falso made in Italy) da parte di imprese che, per le proprie iniziati-ve di internazionalizzazione, usufruiscono di un supporto pubblico”. Il � nanziamento da parte dello Stato al � n-
to made in Italy rappresenta solo uno dei troppi casi di disattenzione e sottovaluta-zione nei confronti di una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per rico-minciare a crescere.“Vogliamo rivolgere un sincero grazie – di-chiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - a tutte le amministra-zioni comunali che hanno adottato la de-libera di difesa del made in Italy ispirata da Coldiretti e contemporaneamente ci stupiamo che molti enti e consorzi, che dovrebbero avere nel proprio DNA la sal-vaguardia, la promozione del territorio e la difesa del made in Italy, abbiamo fatto orecchie da mercante alla richiesta di Col-diretti, � ngendo che l’impegno non fosse necessario perché scontato. Nulla è scon-tato, evidentemente non è ancora � nita la stagione del ben predicare e mal razzolare. È facile fare grandi dichiarazioni nei con-vegni per poi ritrarsi quando occorre l’im-pegno in prima persona per non correre il rischio di urtare i poteri forti”.
Vince la Coldiretti, niente più soldi pubblici al falso pecorino
Testi e fotogra� a a cura dell’U� cio Stampa Coldiretti Pavia
A causa della burocrazia scompaio-no ogni giorno 200mila bottiglie di vino Doc. Le aziende sono costrette a rinunciare a produrre vini a deno-minazione d’origine per l’impossi-bilità di far fronte ad adempimenti spesso inutili che sottraggono ben 100 giornate di lavoro all’anno al tempo passato in vigna e in cantina. Lo ha denunciato la Coldiretti nel corso dell’incontro promosso al Vinitaly sul tema della sempli� ca-zione in vigna, con la prima analisi sul peso insostenibile di pratiche e documenti a carico dei viticoltori italiani e la presentazione del piano “salva Doc”. Un peso che ha portato alla riduzio-ne dei terreni destinati a produrre vini a Docg e Doc del 10 per cento nel periodo tra il 2007 e il 2011 pas-sando da 316mila ettari a 284mila ettari, con una perdita stimata di oltre 100 milioni di litri di vino doc. Dalla produzione di uva � no all’im-bottigliamento e vendita le imprese devono assolvere a oltre 70 attività burocratiche e relazionarsi con ben 20 diversi soggetti che vanno dal Ministero delle Politiche agricole alle Regioni, dalle Province ai Comu-ni, � no ad Agea, Organismi pagatori regionali, Agenzia delle Dogane, Asl, Forestale, Ispettorato Centra-le qualità e repressione frodi, Nac, Guardia di Finanza, Nas, Camere di Commercio, organismi di control-lo, consorzi di tutela, laboratori di analisi. Ma il peso della burocrazia è
anche nella impressionante quanti-tà di norme di settore. Più di 1.000, contenute in circa 4.000 pagine di direttive, regolamenti, comunica-zioni, note e decisioni del Consiglio e della Commissione europea, leggi, decreti, provvedimenti, note, circo-lari e delibere nazionali e regionali. Un carico che rischia ora di gravare ancora di più sulle imprese, con la messa a regime del nuovo sistema di certi� cazione e controllo dei vini a Denominazione. l piano “salva vino” presentato dal-la Coldiretti prevede una serie di misure per semplificare il carico burocratico senza ridurre l’efficacia delle attività di controllo. Innanzi-tutto, serve realizzare un sistema informatico unico di gestione capa-
ce di garantire un coordinamento tra gli enti coinvolti nel controllo e nella gestione, eliminando gli adempimenti “doppioni” a carico delle imprese e introducendo l’au-tocontrollo da parte dell’impren-ditore, controlli a campione basati su analisi dei rischi e garanzia della tracciabilità e rintracciabilità delle partite di vino. Si punta poi a far diventare il fasci-colo aziendale anche uno “strumen-to unico dell’impresa viti-vinicola” attraverso il quale adempiere agli obblighi e acquisire automatica-mente le autorizzazioni per cui non è necessaria una valutazione discre-zionale, sostituendo l’attuale siste-ma di autorizzazioni con l’invio di semplici comunicazioni.
Il piano salva vino dalla burocra-zia della coldiretti• sistema informatico unico di
gestione capace di garantire un coordinamento tra gli enti coin-volti nella gestione del vino
• controlli a campione basati su analisi dei rischi e garanzia del-la tracciabilità e rintracciabilità delle partite di vino.
• far diventare il fascicolo azien-dale lo “strumento unico dell’impresa viti-vinicola” at-traverso il quale adempiere agli obblighi e acquisire automatica-mente le autorizzazioni per cui non è necessaria una valutazio-ne discrezionale, sostituendo l’attuale sistema di autorizza-zioni con l’invio di semplici co-municazioni.
La burocrazia fa sparire 200mila bottiglie DOC al giorno
Grazie alla pressione di Coldiretti è in ar-rivo una riduzione dell’IMU agricola per terreni fabbricati. Un sincero grazie da parte della Coldiretti ai Sindaci, alle au-torità e a tutti coloro che hanno parteci-pato all’azione sindacale svolta a favore della riduzione di una duplice tassa che avrebbe colpito ingiustamente le azien-de agricole.
Giovedì 5 aprile 2012 dalle 8:00 alle 12:30 se fai una spesa di almeno m10 euro ti regala una borsa di prodotti ali-mentari.
Grande vittoria Grande vittoria Grande vittoria Coldiretti IMU ridotta
Raddoppi la spesa Raddoppi la spesa Raddoppi la spesaCi vediamo al mercato!
Avviso a pagamentoTesti e fotografi a a cura dell’Uffi cio Stampa Coldiretti Pavia
La recente manovra economica denominata comune-mente “Salva Italia” varata dal Governo Monti, introduce l’IMU, Imposta Municipale Unica, che produrrà pesanti eff etti economici sui bilanci di ogni cittadino ma si ab-batterà doppiamente sulle imprese agricole.
“L’articolo 13 del provvedimento Disposizioni urgen-ti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici” - dichiara Giuseppe Ghezzi, presiden-te della Coldiretti di Pavia - cancella, di fatto, il principio consolidato che ha sempre riconosciuto l’utilizzo diret-to dei beni immobili da parte dei Coltivatori Diretti per l’esercizio della loro attività, inserendo così una nuova sostanziosa imposta su un bene che non produce reddito se non integrato nell’attività dell’impresa agri-cola. Pensiamo alle grandi stalle o ai magnifi ci esempi ancora mantenuti di cascina lombarda con lunghi af-fascinanti porticati, pilastri, colonnati e tetti coperti di tegole in cotto, che oggi potrebbero essere effi cace-mente sostituiti da moderni e più contenuti capannoni prefabbricati. Si tratta di un valore storico, culturale ed ambientale che le imprese agricole hanno mantenu-to anche contro il proprio interesse e che ora le vede
colpite da una tassa ingiusta. Per questo - prosegue Ghezzi - abbiamo scritto a tutti i sindaci della Provincia, come hanno fatto in tutta la Lombardia le Coldiretti degli altri capoluoghi, per chiedere che venga applica-ta la facoltà, prevista dalla legge, di adottare la misu-ra minima inserita nel nuovo provvedimento”.
“Questa nuova patrimoniale agricola - interviene il direttore della Coldiretti di Pavia Giovanni Roncalli, - colpisce la terra non riconoscendola più come bene strumentale all’esercizio dell’attività di impresa e si somma agli ulteriori aggravi che ricadono in generale su tutta la cittadinanza e quindi anche sugli agricol-tori. Siamo certi che la grande sensibilità dimostrata dalle Amministrazioni locali in molte occasioni verso i temi della difesa del territorio, della salvaguardia am-bientale e della valenza alimentare che la nostra ca-tegoria ricopre e interpreta, sarà il giusto viatico alla limitazione di un’imposizione che potrebbe mettere a rischio la stessa sopravvivenza di molte imprese e cer-tamente di quello straordinario bagaglio culturale ed architettonico che è costituito dalle cascine pavesi”.
Coldiretti chiede la riduzione dell’IMUInviata una lettera ai sindaci della provincia perché applichino le tariffe minime Fauna selvatica
e danni all’agricolturaEmergenzae programmi di gestione
Coldirettiha incontrato la Giunta della Provincia di Pavia
Coldiretti invita i propri Associa-ti a partecipare ad un incontro che si terrà domani, lunedì 16 gennaio, alle ore 20:30 presso la Sala Cappuccini di Varzi sul tema “Fauna Selvatica e danni all’agricoltura: emergenza e programmi di gestione”. All’in-contro, cui parteciperà l’Ammini-strazione provinciale di Pavia per illustrare le iniziative intraprese anche su spinta della nostra Or-ganizzazione, sono stati invitati altresì i Sindaci delle zone inte-ressate al fi ne di condividere le iniziative da intraprendere per limitare i danni, fronteggiare l’emergenza e gestire la situa-zione futura. “I molti casi di cro-naca denunciati recentemente dalla stampa - interviene Giu-seppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - testimonia-no come sia ormai impossibile proseguire in questa situazione. L’incontrollato sviluppo della po-polazione di alcune specie selva-tiche, oltre a mettere a rischio le coltivazioni con danni consistenti per le imprese agricole, provoca allarme anche nella popolazione che, sempre più spesso, è vittima di incidenti e attrice di inquie-tanti incontri ravvicinati le cui conseguenze potrebbero essere nefaste”.
Si è tenuto lo scorso venerdì un si-gnifi cativo incontro tra il Consiglio direttivo della Coldiretti di Pavia e la Giunta dell’Amministrazione pro-vinciale di Pavia. I Dirigenti della Col-diretti, supportati dai collaboratori responsabili dei vari settori, hanno delineato agli Amministratori conve-nuti il quadro dell’attività sindacale, tecnica e sociale, svolta da Coldiretti nel sostegno alle imprese agricole e nell’impegno nei confronti della so-cietà civile. L’ampia condivisione di intenti, emersa dagli interventi del presidente Giuseppe Ghezzi, del di-rettore Giovanni Roncalli e di tutti i dirigenti, insieme a quanto aff er-mato dal presidente della Provincia Daniele Bosone e dagli Assessori della sua compagine, lascia ben spe-rare in un concreto rilancio del no-stro territorio. L’agricoltura si pone al centro dell’economia mettendo in atto il progetto di fi liera agricola italiana inteso nel senso più ampio e capace, annullando le speculazioni intermedie, di garantire reddito alle imprese e risparmio al consumatore fornendo nuovo slancio al sistema economico provinciale.Nel corso dell’incontro, sono state presentate le prime 3.000 fi rme rac-colte in un solo mese da Coldiretti per la petizione contro i danni causa-ti dall’incontrollato aumento di fau-na selvatica.
14 gennaio ’12 Cs-02_12_01_14
Comunicato stampa
Condivisione di idee e progetti
Tra Coldiretti e Provincia
Dall’incontro tra il Consiglio di Coldiretti e la Giunta provinciale
è emersa la volontà di dar vita
ad un nuovo percorso ancor più collaborativo
Testimonianza dell’On Angelo Zucchi sulla relazione
in Commissione di inchiesta sulla contraffazione agroalimentare
Dall’incontro tra la Coldiretti e la Giunta della Provincia di Pavia, intervenuta al gran completo, è emerso
soprattutto il desiderio di avviare una collaborazione ancora più forte su tutti i temi che implicano
l’agricoltura, l’alimentazione e la gestione del territorio in genere.
Alla testimonianza del presidente Daniele Bosone, che ha delineato una sintesi di quanto fatto e di quanto
l’Amministrazione si appresta a fare, i dirigenti di Coldiretti hanno potuto sommare il confronto diretto
con l’Onorevole Angelo Zucchi. L’Onorevole ha riportato all’Assemblea la relazione alla Commissione
di inchiesta sulla Contraffazione nel settore agroalimentare che sarà dibattuta in Aula la prossima
settimana.
La Coldiretti ha voluto presentare alla Giunta provinciale un caleidoscopio delle proprie attività attraverso
le sintetiche testimonianze dei dirigenti e dei funzionari di settore alla guida dei servizi e degli Enti
economici collegati a Coldiretti.
Ne è emerso un quadro ampio e strutturato su una realtà che non ha pari per organizzazione e che si fregia
di una grande dinamicità e della capacità di mettere in pratica le azioni necessarie a concretizzare il grande
progetto della Filiera Agricola Italiana partendo dal territorio e mettendo al centro l’attività agricola.
Le varie relazioni, ma soprattutto le conclusioni del presidente Giuseppe Ghezzi, attraversando, nei vari
settori, dal vino al riso a tutte le produzioni provinciali, l’economico, la progettualità, il territorio e il
sociale, hanno fatto emergere il quadro di un Associazione che sta operando secondo un progetto unico,
concreto e di valore per l’intera società.
E’ prepotentemente affiorata una visione comune su molti aspetti, con la consapevolezza che la
condivisione e la sinergia di azione sgombreranno la strada dalle difficoltà oggettive che la critica
situazione generale impone.
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16 gennaio ’12 Cs-03_12_01_16
Comunicato stampa
Fauna selvatica e danni all’agricoltura:
Emergenza e programmi di gestione
A Varzi, questa sera la Coldiretti incontra i propri associati,
l’Amministrazione provinciale e i Sindaci interessati
Alle 20:30 presso la Sala Cappuccini in Via San Francesco a Varzi, Coldiretti incontrerà i propri Associati
insieme all’Amministrazione Provinciale di Pavia e ai Sindaci dei comuni delle zone interessate, per
conoscere i provvedimenti che la Provincia intende mettere in atto e fare il punto della situazione.
“Si tratta di un fenomeno in forte espansione – afferma Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di
Pavia - che vede il suo momento topico nell’incontrollato sviluppo della popolazione dei cinghiali ma che
riguarda anche altre specie e che si è allargato ormai alle zone di pianura lungo la valle del Po e del Ticino.
Non più solo cinghiali e ungulati ma anche le nutrie, gli uccelli, una fauna in forte ed incontrollato
sviluppo che, se da una parte dimostra la salubrità dell’areale agricolo pavese, dall’altra provoca danni alle
imprese e disagi all’intera popolazione”.
Un centinaio di incidenti stradali, incontri ravvicinati anche nei pressi o addirittura all’interno dei centri
abitati, le rive dei canali martoriate dalle nutrie e altri fenomeni ancora, sono il segnale di una situazione
che non è più sostenibile.
“I risarcimenti alle imprese sono irrisori – prosegue Ghezzi - e le domande in Provincia sono calate solo
perché i nostri soci si sono stancati di assolvere adempimenti burocratici che poi non fruttano nulla per
l’impossibilità da parte dell’Amministrazione di soddisfare le legittime richieste della parte agricola”.
“Capiamo le esigenze dei cacciatori – conclude il Presidente della Coldiretti – ma pretendiamo che anche
i praticanti e le associazioni di quello che, alla fine, rimane un sport, capiscano le necessità di chi lavora e
presidia il territorio”.
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16 gennaio ’12 Cs-04_12_01_16
Comunicato stampa
Giornata del Ringraziamento
Chignolo Po e Landriano
Il 17 Gennaio ricorre la celebrazione di S.Antonio Abate,
la relativa pausa nei lavori agricoli consente di dar vita
alle celebrazioni delle Giornate del Ringraziamento
Non solo momenti celebrativi e conviviali, ma occasioni di incontro e di confronto sui temi pressanti
dell’agricoltura di oggi, sono al centro delle Giornate del Ringraziamento che punteggiano l’intero
territorio provinciale.
Domani dalle 9:30. Presso la Sala Consiliare del Comune di Landriano prenderà vita il convegno: “Il
futuro dell’agricoltura, opportunità di sviluppo” che si snoderà secondo due temi specifici.
“L’agricoltura d’Europa, ovvero l’evoluzione della proposta PAC”, a cura di Enrico De Marziani e
“L’agricoltura di territorio, ovvero la Filiera Agricola Italiana”, sviluppato da Francesco Goffredo.
Il punto di vista delle Imprese agricole secondo Giuseppe Ghezzi e Giovanni Roncalli, rispettivamente
presidente e direttore della Coldiretti di Pavia, apriranno la fase di dibattito le cui conclusioni saranno
tratte da Wilma Pirola, responsabile coordinamento Donne Impresa Pavia e assessore all’agricoltura del
comune di Landriano.
Il momento celebrativo con la Santa Messa e la Benedizione dei mezzi agricoli si terrà la successiva
domenica 22, presso la Parrocchia di San Vittore Martire in Landriano.
La zona del Basso Pavese celebrerà la giornata a partire dalle 10:00 con la Santa Messa officiata da Don
Ernesto Maggi, consigliere ecclesiastico di Coldiretti Pavia, coadiuvato da Don Mansueto Fasani,
parroco di Pieve Porto Morone, presso la Parrocchia I Casoni di Pieve Porto Morone. Il rito celebrativo
sarà arricchito dal Coro di Santa Maria delle Grazie di Pavia con la straordinaria partecipazione del
baritono Franco Podda del Tetro Alla Scala di Milano, accompagnato dal maestro Italo Vertuani
all’organo e dal maestro Simone Incardi alla tromba.
A seguire la Benedizione dei mezzi agricoli e quindi un momento di dibattito sui problemi agricoli più
cogenti con la partecipazione del presidente di Coldiretti Giuseppe Ghezzi. Il dibattito tra i soci e le
autorità intervenute, sarà sintetizzato da Mauro Bassanini, presidente della zona per Coldiretti, che darà
il viatico al il convivio a base di prodotti a chilometri zero, presso la Trattoria Bosco in frazione Bosco del
comune di Chignolo Po.
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31 gennaio ’12 Cs-05_12_01_31
Comunicato stampa
Difendere il territorio prima di tutto
La tutela dell’ambiente deve essere preminente
anche rispetto all’ampliamento dei servizi.
Coldiretti è propizia a stornare i fondi della Broni Mortara
in favore della bonifica Fibronit
Prendiamo spunto dalla notizia recentemente pubblicata dalla stampa locale secondo cui mancherebbero i
fondi per completare la bonifica dell’ex Fibronit di Broni e contemporaneamente la Regione avrebbe
stanziato la somma necessaria alla realizzazione del collegamento autostradale con Mortara e il Piemonte:
la cosiddetta Broni Mortara.
Guarda caso si tratta esattamente della medesima somma che servirebbe per completare la bonifica
dell’amianto.
“Coldiretti – commenta Giovanni Roncalli, direttore provinciale dell’Organizzazione agricola –
ribadisce le proprie perplessità circa la realizzazione della Broni Mortara. Gli studi effettuati sull’impatto
ambientale non ci hanno certo soddisfatto e ancora rimangono molte ombre sull’effettiva necessità di tale
opera. Forse il medesimo risultato si potrebbe ottenere con azioni di ristrutturazione e ampliamento
dell’attuale sede stradale ma con un deciso minor impatto sul territorio circostante. Prescindendo tuttavia
da queste considerazioni, riteniamo che, se è possibile stornare i fondi da un’opera all’altra, la bonifica
tenda a migliorare l’ambiente, eliminando o comunque limitando un pericolo concreto per l’intera
popolazione della zona e debba essere privilegiata rispetto ad un’infrastruttura che inciderà fortemente sul
territorio con conseguenze che ancora non siamo in grado di valutare con certezza.
Il territorio, l’ambiente che ci circonda, sono il bene più importante che abbiamo a disposizione e ogni
nostra azione deve tendere a salvaguardarlo certi che da esso possiamo trarre il necessario per promuovere
il concreto sviluppo dell’economia della nostra provincia”.
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2 febbraio ’12 Cs-06_12_02_02
Comunicato stampa
Coltivare il territorio dialogo tra scuola e agricoltura
Coltivare e crescere insieme ridando valore al territorio,
alla tradizione e alla nostra storia
Il prossimo sabato a Rivanazzano Terme, presso il Teatro Comunale, dalle 9:30, si terrà il convegno
“Coltivare il futuro” organizzato da Coldiretti insieme all’Istituto Comprensivo di Rivanazzano Terme.
Il programma prevede tre sintetiche relazioni di Luciano Valle, filoso ambientalista, Vilma Pirola,
coordinatrice provinciale di Donne Impresa Coldiretti e Stefano Ravizza, delegato regionale e
provinciale di Giovani Impresa Coldiretti. A seguire prenderà vita una tavola rotonda cui parteciperanno
Alberto Lucotti ed Elisabetta Scabrosetti che porteranno la propria esperienza di contatto con il mondo
della scuola attraverso l’agricoltura multifunzionale, i docenti Mara Saviotti e Fiorenza Lanfranchi, la
ricercatrice Graziella Arazzi, Luigi Toscani, dirigente dell’Istituto Gallini e Piera Selvatico, storica
della cucina locale.
Durante il convegno l’autrice Graziella Zelaschi presenterà il libro “Star bene con il cibo e la terra”.
Al termine gli studenti dell’Istituto Alfieri di Voghera offriranno un risotto d’Oltrepò cucinato dal
ristorante Selvatico di Rivanazzano.
Al convegno hanno confermato la presenza il presidente della Provincia Daniele Bosone, l’assessore
regionale all’agricoltura Giulio De Capitani, il presidente della Comunità montana Bruno Tagliani, il
direttore di Coldiretti Giovanni Roncalli e i sindaci della zona.
“E’ una straordinaria occasione di incontro – ha commentato Giuseppe Ghezzi, presidente della
Coldiretti di Pavia – tra due mondi che hanno molto in comune e che possono, da un efficace scambio di
esperienze, trarre grandi benefici e fornire spunti di crescita soprattutto ai giovani, studenti e
imprenditori”.
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9 febbraio ’12 Cs-07_12_02_09
Comunicato stampa
Assemblea Coldiretti a Casteggio
IMU, PAC e i più stringenti problemi sindacali saranno dibattuti nella
mattinata di domani alla sala Truffi di Casteggio
Domani mattina dalle ore nove i produttori Coldiretti di Casteggio, Varzi e Voghera si daranno
appuntamento alla Sala Truffi di Casteggio per il secondo incontro programmato nell’ambito delle
Assemblee formative 2012 di Coldiretti Pavia.
Al centro del dibattito saranno le relazioni dei funzionari Coldiretti sulle novità tecniche legate
all’applicazione dell’IMU in campo agricolo e all’evoluzione della PAC per il prossimo periodo. Di
particolare interesse sarà iniziare a valutare i risultati della forte azione sindacale avviata da Coldiretti che,
in tutta la Lombardia, ha sollecitato i sindaci ad applicare le tariffe minime, così come consentito dalla
normativa, per attenuare il pesante effetto di questa nuova tassa sulle imprese agricole.
Il secondo tema che catturerà l’attenzione dei presenti sarà la PAC che ormai è diventata parte
fondamentale del bilancio di ogni azienda che operi nel settore agricolo.
Oltre agli aspetti tecnici, l’occasione di incontro sarà propizia allo sviluppo dei temi sindacali e essendo la
riunione in zona oltrepadana di produzione di vino, una parte importante riguarderà la promozione del
vino pavese che Coldiretti ha attuato con ritorni concreti per le imprese nella commercializzazione
all’estero.
La zona di Varzi attende le risultanze degli incontri con l’Amministrazione provinciale sulla questione dei
danni da selvaggina che hanno provocato grandi disagi alle imprese del territorio.
“L’azione di Coldiretti – dichiara il membro di Giunta Gianluca Marchesi, ha portato alla petizione con
la raccolta di firme per sollecitare l’intervento delle autorità in merito al problema dell’abnorme
diffusione della selvaggina in molte zone della nostra provincia. Alle oltre 3000 firme già consegnate al
presidente Bosone, se ne sono aggiunte altre 2000 e la raccolta continua. L’Amministrazione del comune
di Zavattarello ha votato una risoluzione sulla base della petizione di Coldiretti e i comuni di Val di Nizza,
Codevilla e Romagnese entro breve faranno altrettanto.
Con questo freddo gli animali si sono un po’ ritirati ma abbiamo avuto segnalazioni di nuovi danni nella
zona ZRC Panigà – Ossio, nel comune di Romagnese. In un recente incontro con il presidente dell’ATC 5
abbiamo avuto assicurazione di massima collaborazione così come aveva in precedenza dichiarato il
presidente della provincia Daniele Bosone. A breve attendiamo i primi abbattimenti controllati e potremo
valutare il concreto impegno da parte delle amministrazioni”.
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10 febbraio ’12 Cs-08_12_02_10
Comunicato stampa
Vino Biologico
Il pressing di Coldiretti ha finalmente spinto
il Comitato permanente per produzione biologica
ad approvare un nuovo regolamento sul “Vino Biologico”
Finalmente i produttori bio potranno utilizzare il termine Vino Biologico sulle etichette delle proprie
bottiglie mentre fino ad oggi hanno dovuto riportare la dicitura “vino ottenuto da uve biologiche”.
Il nuovo regolamento, che sarà pubblicato nelle prossime settimane sulla Gazzetta Ufficiale, sarà
applicabile a partire dalla vendemmia 2012
“Si tratta di una bellissima notizia – afferma Gabriele Scabini, socio Coldiretti, produttore di uve Pinot,
Moscato e Riesling, nella propria azienda tutta a coltivazione biologica in località Golferenzo – che
finalmente fa chiarezza nell’unico settore al quale fino ad ora non era consentito applicare integralmente
la normativa dell’Unione Europea sulla produzione biologica, con un conseguente ed evidente danno non
solo economico”.
“La nostra azienda – interviene Marco Goia, direttore tecnico dell’azienda agricola Caseo, trasformatori
anche di uve biologiche - pur avendo sempre creduto nel settore, ha limitato la produzione perché
convinta che i regolamenti non fossero sufficientemente chiari. Esportiamo il nostro vino bio in America
dopo averlo sottoposto a controlli volontari rigidissimi per garantire un livello qualitativo molto elevato.
Questo nuovo regolamento integra un quadro che fino ad ora era rimasto incompiuto e consentirà di
valorizzare il Vino Biologico riconoscendo il giusto valore, anche dal punto di vista commerciale, che
consegue da costi cospicui, di gran lunga superiore alle coltivazioni tradizionali. Dobbiamo ora essere in
grado di valorizzare la qualità della produzione pavese per non perdere questa opportunità”
“Abbiamo intenzione – conclude Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - di intervenire
affinché vengano applicati parametri tecnici tali da certificare un prodotto di altissima qualità, che sia
veicolo e punta di diamante dell’eccellenza che contraddistingue la produzione del nostro Oltrepò”.
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10 febbraio ’12 Cs-09_12_02_15
Comunicato stampa
No alla Broni Mortara
Coldiretti ribadisce il No alla realizzazione di un’autostrada
dal fortissimo impatto ambientale e del tutto inutile per il territorio
“Dalle colonne della Provincia Pavese, quotidiano locale del nostro territorio, apprendiamo una presa di
posizione dell’assessore provinciale Franco Osculati e un’incerta dichiarazione del presidente Daniele
Bosone – dichiara Giuseppe Ghezzi presidente della Coldiretti di Pavia - circa la necessità di realizzare il
tratto autostradale che dovrebbe collegare l’Oltrepò alla Lomellina.
Abbiamo già espresso chiaramente la nostra contrarietà alla realizzazione di quest’opera che rischia di
creare un disastro nel fragile e prezioso sistema ambientale della Lomellina. Il presidente Bosone che, in
altre occasioni ha apertamente avversato la Broni Mortara, chiede di valutare dati tecnici e non emozioni.
Coldiretti è pronta. Possiamo accompagnare lo stesso Presidente nella aziende agricole lomelline che
saranno tagliate in due dall’autostrada, possiamo mostrargli il reticolo idrico che salvaguarda un ambiente
umido prezioso, che verrà devastato da una mastodontica ferita nel territorio. Possiamo fornire tutti gli
elementi tecnici capaci di dare prova del danno ambientale e del disastro economico per le imprese
agricole che non sarà neppure lontanamente compensato dagli ipotetici rimborsi prevedibili.”
“Il gruppo di tecnici che abbiamo incaricato di fornirci tutti i ragguagli – interviene il direttore della
Coldiretti Giovanni Roncalli – del resto non ha ancora nessuna notizia sul tratto di collegamento tra
Mortara e Stroppiana e non capiamo se l’autostrada sia destinata a terminare, come un binario morto, nei
pressi di Mortara, o se effettivamente si collegherà alla rete autostradale esistente. Abbiamo mille modi
per suggerire un miglior utilizzo dei fondi necessari alla realizzazione di un’opera inutile e dannosa e
alcuni li abbiamo già dichiarati. L’ambiente e l’agricoltura della nostra provincia sono il vero valore di
questo territorio ed è nostro preciso dovere difenderlo ad ogni costo. Lo vogliono i nostri associati e lo
esige tutta la società” .
[email protected] - www.pavia.coldiretti.it
21 febbraio ’12 Cs-10_12_02_21
Comunicato stampa
A Pavia torna il latte fresco
Aperto 24 ore su 24 il nuovo “bancolat” dell’azienda di Coldiretti
si trova in Via Olevano, angolo Piazza Caduti sul Lavoro
Dopo una pausa di qualche mese, finalmente a Pavia torna un distributore di latte crudo. L’iniziativa è
dell’azienda agricola Moro Cesarini di San Genesio, alle porte di Pavia.
La casetta del latte è stata posizionata in Via Olevano, angolo Piazza Caduti sul Lavoro, in posizione
facilmente raggiungibile, con un posteggio disponibile e resterà aperta 24 ore su 24.
Il distributore, rifornito quotidianamente ogni sera verso le 20, con la mungitura pomeridiana, mette a
disposizione dei consumatore il latte freschissimo, munto un paio d’ore prima nella stalla di San genesio
distante pochi chilometri. Il trionfo del chilometro zero in piena città.
“Abbiamo voluto riprovare – dichiara Fausto Moro, socio Coldiretti e titolare dell’allevamento di San
Genesio – dopo le alterne fortuna del distributore che avevamo collocato sotto il portico della vecchia sede
di Coldiretti in Piazza Guicciardi. Ora il distributore è in una posizione facilmente raggiungibile, con un
ampio parcheggio a disposizione e resterà aperto durante tutto l’arco delle 24 ore. Abbiamo una stalla con
circa 130 vacche in lattazione e questo veicolo distributivo rappresenta una piccolissima parte della nostra
produzione ma l’abbiamo voluto perché ci sembra giusto fornire ai consumatori la possibilità di acquistare
latte fresco, genuino e senza lavorazioni ad un prezzo vantaggioso. Al costo di un euro al litro ognuno
potrà acquistare un litro di latte, sicuro e controllato, con tutte le caratteristiche organolettiche che ne
fanno uno degli alimenti più importanti nella dieta di ognuno di noi”.
“Accogliamo con piacere l’iniziativa dell’azienda, Punto di Campagna Amica, nostra associata –
interviene Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – che, replicando esperienze
maggiormente diffuse in città vicine, mette a disposizione dei consumatori pavesi un altro pezzo di
genuinità e di eccellenza alimentare ad un costo contenuto”.
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23 febbraio ’12 Cs-11_12_02_23
Comunicato stampa
A Valle Lomellina e Gambolò
Coldiretti incontra gli associati
Assemblee formative nei due centri lomellini
per dibattere sui problemi e individuare le soluzioni
per affrontare la prossima campagna.
IMU, PAC e commercializzazione del riso
Con gli appuntamenti del prossimo venerdì 24 febbraio alla mattina, dalle ore 9, a Valle Lomellina, presso
la Sala Polifunzionale in Piazza Grande 1 e al pomeriggio dalle 14, a Gambolò presso la Sala Litta in
Piazza Castello, si conclude questa tornata di assemblee formative che ha visto Coldiretti incrociare i
propri associati delle zone di Pavia e Corteolona; Casteggio, Voghera e Varzi; Mortara; Stradella e ora
Mede e Vigevano.
Le relazioni dei funzionari di Coldiretti sulle novità legate all’applicazione dell’IMU in campo agricolo e
della PAC, per il prossimo periodo, rappresenteranno il corpo tecnico dell’incontro tra Coldiretti e
imprese, ma l’attenzione sarà catturata dall’attività sindacale svolta dalla più importante organizzazione
agricola.
La sensibilizzazione di tutti i sindaci della provincia al fine di ottenere la riduzione, possibile a norma di
legge, dell’IMU, tassa che colpisce in modo iniquo le imprese agricole. La raccolta di firme, che ha già
superato le 5000 unità, in difesa delle imprese contro i danni provocati dallo sviluppo incontrollato di
alcune specie di animali selvatici. L’adesione di molte amministrazioni locali al documento di Coldiretti
in difesa del vero Made in Italy e in denuncia dell’attività di concorrenza sleale praticata dalla Simest e
infine le iniziative in campo economico che Coldiretti sta intraprendendo anche alla luce dello sviluppo
dei distretti di vino e riso.
Di particolare interesse nella zona, alla vigilia dell’inizio della nuova campagna, l’iniziativa di
aggregazione delle imprese risicole che Coldiretti sta promuovendo per offrire ai propri soci un potere
contrattuale maggiore. Una forma societaria che si avvii verso l’organizzazione di prodotto, in grado di
rappresentare una larga fetta della risicoltura italiana, capace di dialogare con l’industria e la grande
distribuzione da pari a pari e non sopportare più la speculazione selvaggia, che danneggia in modo
insostenibile le imprese agricole e ei consumatori.
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COLDIRETTI LOMBARDIA
VIA FABIO FILZI, 27 – 20124 MILANO – C.F. 80095630150
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Giovani agricoltori, ragazze più studiose:
il 94 per cento ha una laurea o un diploma
Nello studio vince l’altra metà del cielo. Fra i giovani imprenditori agricoli lombardi le
donne “doppiano” i maschi per quanto riguarda la percentuale dei laureati: 25 per cento
contro il 10 per cento dei ragazzi. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia in
vista dell’assemblea che si terrà domani martedì 28 febbraio 2012 a Verona, dalle
ore 14, al Palazzo della Gran Guardia, dove mille imprenditori agricoli sotto i 30 anni
in arrivo da tutto il nord Italia (Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli, Trentino, Veneto)
si ritroveranno per discutere di economia, credito, investimenti politica agricola.
“Siamo la nuova generazione che avanza – spiega Stefano Ravizza, viticoltore di Pavia e
leader lombardo dei giovani agricoltori di Coldiretti – alcuni arrivano da famiglie che
lavorano già nel mondo rurale, altri invece hanno deciso di cominciare per passione e
perché vi hanno visto un’opportunità per il futuro”.
Dal 2008 a oggi in Lombardia – spiega Coldiretti su dati dell’assessorato all’agricoltura
della Regione – sono stati oltre mille i giovani entrati nel settore: 101 a Bergamo, 220 a
Brescia, 67 a Como, 73 a Cremona, 32 a Lecco, 14 a Lodi, 23 a Milano, 141 a
Mantova, 196 a Pavia, 148 a Sondrio e 26 a Varese. Da un’analisi di Coldiretti
Lombardia su un campione “under 30” di titolari di aziende emerge poi un livello medio
alto di preparazione scolastica: l’86 per cento dei ragazzi e il 94 per cento delle
ragazze hanno un diploma o una laurea.
“E’ la dimostrazione – afferma Nino Andena, Presidente di Coldiretti Lombardia – di una
progressiva specializzazione dei nostri imprenditori che oltre a saper utilizzare i
macchinari agricoli, conoscere gli animali e conservare gli insegnamenti delle
generazioni precedenti, devono anche saper gestire piani di sviluppo delle imprese,
investimenti, approfondire la politica agricola comune, sapere di spread e credito e
utilizzare anche qualche nozione di marketing. I giovani – conclude Andena – sono la
nuova agricoltura: proiettata verso il futuro ma con forti radici nella tradizione”.
(27/02/2012)
Fabio Bonaccorso [email protected] 347/0599454
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Le aziende giovani in Lombardia
avviate dal 2008 al 2012
Province Aziende giovani
Bergamo 101
Brescia 220
Como 67
Cremona 73
Lecco 32
Lodi 14
Milano 23
Mantova 141
Pavia 196
Sondrio 148
Varese 26
Lombardia 1.041 Fonte: elaborazione Coldiretti Lombardia su dati assessorato agricoltura Regione Lombardia
(27/02/2012)
Fabio Bonaccorso [email protected] 347/0599454
29 febbraio ’12 Cs-12_12_02_29
Comunicato stampa
Stefano Ravizza protagonista
all’assemblea di Giovani Impresa
Oggi a Verona a Palazzo della Guardia dalle 14:00,
Assemblea di Giovani Impresa Coldiretti
Oggi alle 14:00, a Verona prenderà avvio l’assemblea dei giovani imprenditori di Coldiretti. Oltre mille
imprenditori da tutto il nord Italia si daranno appuntamento al Palazzo della Guardia provenendo da
Lombardia, Piemonte Liguria, Friuli, Trentino e Veneto per discutere di economia, credito, investimenti e
politica agricola.
Tra i sicuri protagonisti della giornata Stefano Ravizza, viticoltore di Stradella, delegato provinciale e
regionale di Giovani Impresa la cui relazione sarà al centro del dibattito odierno.
“I giovani devono essere protagonisti di loro stessi – afferma Stefano Ravizza – e questo protagonismo si
concretizza in Coldiretti nel progetto di filiera agricola italiana che fa della tracciabilità, della trasparenza
e della territorialità i propri punti cardine. Una filiera certificata e garantita che si estrinseca nel corto
passaggio, attraverso i mercati di Campagna Amica, i punti vendita, l’agriturismo, ma anche attraverso un
percorso più lungo per quelle aziende che, per dimensioni o struttura aziendale, non possono avvicinarsi al
rapporto diretto con il consumatore e che, grazie alla nuova piattaforma economica offerta da CAI,
Consorzi Agrari d’Italia e alle Botteghe di Campagmna Amica, hanno comunque la possibilità di
partecipare al progetto della filiera agricola italiana. Una scelta di produzione qualitativa a vantaggio
dell’italianità, della sicurezza e della genuinità; una scelta economica e non ideologica di agricoltura
naturale, rivolta ai consumatori che, due su tre, non vogliono prodotti OGM. Un modo nuovo di fare
agricoltura che faccia del chilometro zero e della qualità quella bandiera capace di portarci
all’appuntamento del 2015 con l’Expò di Milano, a far trionfare il made in Italy contro l’italian sounding
e le truffe alimentari”.
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02 marzo ’12 Cs-13_12_03_02
Comunicato stampa
Un agricoltore alla Rai
Eugenio Barbieri, socio di Coldiretti, contadino dell’Oltrepò
Sarà l’esperto per Linea Verde la trasmissione Rai
capostipite della televisione che parla di agricoltura
Domenica 4 marzo, Linea Verde, la trasmissione Rai che tratta di agricoltura e ambiente, presenterà
Eugenio Barbieri, socio Coldiretti, pavese di Rivanazzano, contadino, poeta di storie, di cibo e d’uomini
della terra.
Eugenio Barbieri, viticoltore, allevatore e promotore del progetto di recupero delle cantine per la
stagionatura dei salami, sarà il consulente esperto di agricoltura per la trasmissione Rai condotta da
Eleonora Daniele e Fabrizio Gatta.
“Forse per la prima volta - commenta Eugenio Barbieri - l’agricoltura sarà raccontata in televisione da un
agricoltore. Fino ad ora, del nostro mondo, hanno parlato cuochi, giornalisti, industriali che si dilettano di
ambiente e coltivazione, ma mai chi vive della terra e dei suoi prodotti. Per ora parteciperò a cinque
puntate, anche perché la trasmissione si avvia alla sua conclusione, ma spero che ci sia un concreto
spiraglio per il prossimo anno. Daremo spazio – prosegue Barbieri - ai risvolti sociali della nuova
agricoltura, un’attività consapevole, rispettosa dell’ambiente e della storia del territorio, che racconti un
nuovo modello sostenibile e che tuttavia sia portatrice di tutte le posizioni, illustrando ogni punto di vista
nel miglior modo possibile per garantire a tutti la possibilità di una scelta cosciente”.
“Siamo orgogliosi – interviene il presidente della Coldiretti Giuseppe Ghezzi – che un nostro associato
sia stato scelto per raccontare l’agricoltura in una trasmissione prestigiosa come Linea Verde. Sarà
certamente un’ottima opportunità anche per promuovere il territorio pavese e le sue mille sfaccettature,
un’occasione per esportare e confrontare con il resto del Bel Paese, un poco dell’eccellenza della nostra
provincia”.
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09 marzo ’12 Cs-14_12_03_09
Comunicato stampa
Pavia in piazza a Roma per protestare contro il falso made in Italy
Al via mobilitazione per un nuovo protagonismo dell’agricoltura
Anche Pavia sarà a Roma, la prossima settimana, insieme a migliaia di agricoltori, cittadini, ambientalisti,
associazioni dei consumatori, Sindaci e rappresentanti delle Istituzioni a livello nazionale, regionale e
locale provenienti dalle diverse Regioni italiane per una mobilitazione contro il falso Made in Italy di
Stato che, in questa occasione, sarà rappresentato dal “Pecorino” prodotto completamente in Romania
con i soldi dello Stato italiano, che sarà portato per la prima volta in piazza “in bella vista” a
disposizione delle Autorità e dei cittadini. Un caso emblematico in cui lo Stato favorisce la
delocalizzazione e fa concorrenza agli italiani sfruttando il valore evocativo del Made in Italy.
“Sarà l’occasione per affermare la centralità del settore agroalimentare – dichiara Giuseppe Ghezzi,
presidente della Coldiretti di Pavia - quale una delle poche leve competitive di cui il Paese dispone per
ricominciare a crescere, ma anche un modo per denunciare gli ormai troppi casi di disattenzione e
sottovalutazione nei confronti di un settore che è patrimonio del Paese. Ci chiediamo:
· perché dopo tante denunce il Ministero dello Sviluppo Economico non vieta per legge il
finanziamento di prodotti realizzati all’estero che imitando il vero Made in Italy uccidono il
futuro delle nostre imprese ?
· perché chi con la terra ci lavora e ci vive si è visto aumentare l’IMU in maniera maggiore di chi la
terra la usa per divertirsi o speculare ?
· perché al tavolo del lavoro tra Governo e forze sociali, il nostro settore che occupa 1,2 milioni di
lavoratori dipendenti oltre agli autonomi è l’unico a non essere stato invitato ?
· perché dopo due leggi nazionali sull’etichettatura per fare sapere agli italiani quello che mangiano
nessuno si è preso la responsabilità di applicarle ?
La nostra agricoltura è la prima a livello mondiale per valore aggiunto ad ettaro, il nostro cibo è il piu’
apprezzato e imitato nel mondo, il nostro export agroalimentare cresce a due cifre. Agricoltura e cibo sono
un patrimonio economico, sociale, ambientale, paesaggistico e culturale che il mondo ci invidia. Sono un
patrimonio di tutti gli italiani ! Tutto questo la gente lo sa ed è ora che anche la politica ne prenda atto. Le
ragioni della mobilitazione saranno illustrate dal presidente della Coldiretti Sergio Marini a
partire dalle ore 9,30 il 15 marzo 2012 in piazza Montecitorio a Roma con migliaia di manifestanti che presidieranno anche il Ministero dello Sviluppo Economico in via Veneto 33 e la sede della Simest in
Largo Ottavio Tassoni.
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22 marzo ’12 Cs-15_12_03_22
Comunicato stampa
Ottimismo al Vinitaly
Le eccellenze di Coldiretti Pavia
in vetrina alla rassegna dei vini
Il 2011, anno di crisi, ha visto il record di esportazione dei vini italiani che, con 4 miliardi di euro, si
confermano leader sul mercato mondiale raggiungendo la soglia del 22 per cento sul totale.
Un segnale in controtendenza che fa ben sperare per il futuro della vitivinicoltura italiana e quella pavese
che, seppure in presenza di segnali positivi in tutto il Paese stenta a rispondere altrettanto efficacemente.
“La qualità e l’impegno alla fine pagano sempre – afferma Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti
di Pavia – la presenza delle aziende di Coldiretti Pavia al prossimo Vinitaly è in crescita e questo è il
segnale della voglia di investire che caratterizza le migliori aziende del nostro territorio”.
L’edizione 2012 del più importante salone internazionale dedicato al vino e ai distillati vede l’incremento
degli espositori che sono oltre 4200 e concentra i lavori da domenica a mercoledì, anziché da giovedì a
lunedì, per ottimizzare le iniziative dedicate all’incontro tra gli espositori e i buyer, in particolari quelli
internazioni del canale ho.re.ca
Da sempre Vinitaly promuove l’eccellenza della produzione enologica italiana e rappresenta un punto di
riferimento e di incontro per produttori, distributori, importatori anche attraverso rassegne, degustazioni e
convegni programmati con approfondimenti sui temi d’attualità del mondo vitivinicolo.
“Due sono i convegni organizzati da Coldiretti presso la sala Rossini del Centrocongressi Arena –
interviene Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia - il primo, intitolato Siamo sostenibili!
L’adattamento della viticoltura ai cambiamenti climatici è in programma lunedì 26 marzo alle ore 15,
il secondo La semplificazione fa crescere il Vino Italiano. Le proposte di Coldiretti è previsto
mercoledì 28 marzo alle ore 10. Si tratta di due importanti appuntamenti da cui le aziende e gli operatori
possono trarre consistenti indicazioni per la propria attività agronomica, commerciale e di promozione”.
“L’Oltrepò Pavese – conclude Ghezzi – va alla vetrina veronese con l’intento di dar voce a quelle aziende
che valorizzando il proprio prodotto e buttandosi alle spalle le vecchie politiche economiche e
commerciali che hanno caratterizzato il passato, hanno puntato sulla qualità, la vendita diretta e la
promozione attraverso il binomio vincente vino – territorio quale carattere distintivo non solo del vino ma
di quella splendida terra che è l’Oltrepò Pavese”.
In allegato l’elenco delle aziende di Coldiretti Pavia che partecipano a Vinitaly 2012
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Allegato al comunicato stampa num. 15 della Coldiretti di Pavia intitolato:
“Ottimismo al Vinitaly”
Al Vinitaly Coldiretti sarà presente con:
Agnes Fratellli
Az. Agr. Bellaria di Massone
Az. Agr. Bisi Società Agricola
Az. Agr. Bosco Longhino di Faravelli Marco Andrea
Az. Agr. Ca’ Montebello di Scarani Luigi
Castello Di Cigognola
Cantine Francesco Montagna S.r.l.
Eredi Cerutti Stocco di Stocco Davide
Fattoria Olmo Antico
Az. Agr. Gravanago di Goggi Paolo
Società Agricola F.lli Guerci di Guerci C. & C. S.S.
La Travaglina Srl Società Agricola
Marchesi di Montalto S.S. Agr.
Az.Agr. San Michele Ai Pianoni
Tenuta La Costaiola
Torti Tenimenti Castelrotto
03 aprile ’12 Cs-16_12_04_03
Comunicato stampa
Raddoppi la spesa
Giovedì 5 aprile al mercato di Campagna Amica di Via Amati
i tuoi soldi valgono il doppio
Ritira la “Carta fedeltà”
Uno spicchio di salute – Le arance omaggio
a sostegno della produzione nazionale
Giovedì 5 aprile 2012 dalle otto a mezzogiorno, tutti i consumatori che effettueranno una spesa minima di
dieci euro presso il Mercato di Campagna Amica di via Amati a Pavia, riceveranno in omaggio una borsa
della spesa con le specialità pavesi a chilometri zero.
L’iniziativa promossa da Agrimercato, l’associazione che raggruppa le aziende di Coldiretti che
partecipano ai mercati di Campagna Amica, in collaborazione con la Coldiretti di Pavia, intende rilanciare
il mercato di via Amati ad un anno dall’inaugurazione.
“Intendiamo dimostrare – commenta Gianenrico Vercesi, presidente di Agrimercato Pavia – quanto sia
conveniente fare la spesa presso i Mercati di Campagna Amica, dove tutto ciò che si acquista si mangia. A
parità di qualità, il prezzo è sempre conveniente perché non si deve buttare niente e nella dispensa dura di
più. Abbiamo pensato anche ad un’altra iniziativa, ad ogni cliente verrà consegnata una Carta fedeltà
sulla quale sarà apposto un timbro per ogni 10 euro di spesa. Il completamento della tessera darà diritto ad
uno sconto extra sui banchi di vendita del mercato di Campagna Amica di Via Amati”.
“C’è anche un altro motivo per partecipare al mercato di Campagna Amica in Via Amati giovedì 5 aprile
dalle 8 alle 12 – interviene Rosanna Sora, responsabile provinciale di Campagna Amica – a tutti i
presenti, fino ad esaurimento, sarà omaggiata una reticella da un chilogrammo di arance siciliane a
sostegno della produzione nazionale. L’iniziativa si ripeterà in tutta Italia presso le botteghe di Campagna
Amica, ogni fine settimana dal 30 di marzo fino al 15 aprile e abbiamo pensato di proporla questo giovedì
a Pavia presso il mercato di Via Amati”
“I Mercati di Campagna Amica – conclude Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia – sono
portatori di un messaggio di rispetto verso l’ambiente e la salute dei cittadini, di genuinità e convenienza,
di sostenibilità e agricoltura consapevole. La loro diffusione in ogni centro abitato e le Botteghe di
Campagna Amica, stanno creando una vera rete commerciale che mette a disposizione di tutti i cittadini
quella filiera agricola italiana firmata dagli agricoltori che garantisce i consumatori dalle truffe e dal falso
Made in Italy alimentare”.
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03 aprile ’12 Cs-17_12_04_03
Comunicato stampa
Broni Mortara
Incontro in Coldiretti tra tecnici e aziende,
si apre un tavolo di confronto
Nella mattinata di oggi, presso la Sala riunioni di Palazzo Coldiretti a Pavia in Viale Brambilla, si è svolto
un incontro tra i tecnici responsabili del progetto dell’autostrada nota come Broni Mortara, i vertici
Coldiretti e alcune delle aziende associate che, più di altre, rischiano di subire un forte impatto
dall’eventuale realizzazione di questa opera.
All’incontro erano presenti Carlo Mangiarotti e Paolo Zenzi di Infrastrutture Lombarde, Maurizio Deiana
per la società Sabrom, Enrico Ghislandi capo progettista per SINA, per Coldiretti Lombardia Rossana
Cozzolino responsabile legale e Marco Castellani vice direttore, mentre per Coldiretti Pavia, il direttore
Giovanni Roncalli, il vice direttore Luigi Negri, funzionari e dirigenti.
L’incontro è stato chiesto da Coldiretti Pavia, alla luce dei recenti sviluppi, delle notizie apparse sulla
stampa e delle sempre più frequenti dichiarazioni politiche di molte delle parti interessate, per tracciare un
quadro complessivo della situazione e fare chiarezza nei confronti della aziende agricole coinvolte.
I tecnici intervenuti hanno esposto il progetto suddividendolo in due tronconi, la parte lombarda fino a
Mortara e quella lombardo - piemontese fino a Stroppiana. Nel frattempo la regione Lombardia ha
ottenuto dal Piemonte di fare da capofila per le procedure autorizzative dell’intero percorso.
“Coldiretti ha ribadito – commenta Luigi Negri - la propria forte contrarietà alla realizzazione della Broni
Mortara, ritenendola, come più volte affermato dal presidente Giuseppe Ghezzi in occasioni ufficiali e
non, un’opera non necessaria e altamente impattante sia sul piano agricolo, sia su quello idraulico per un
territorio dall’equilibrio estremamente delicato come la Lomellina. Il confronto si è rivelato costruttivo e
certamente utile per le imprese così come per i tecnici responsabili, tanto che abbiamo chiesto e ottenuto,
un tavolo di confronto, qualora l’iter procedesse, per approfondire gli aspetti legati all’impatto sulle
singole aziende circa le mitigazioni, le compensazioni ambientali e sulle infrastrutture tecniche funzionali
alla normale attività agricola”.
La relazione iniziale ha evidenziato, come già in precedenza denunciato da Coldiretti, l’eccessiva
presenza di almeno sei caselli autostradali, su un tracciato di poche decine di chilometri, in merito ai quali
i progettisti non hanno escluso la possibilità di valutare un loro ridimensionamento.
In conclusione, il direttore Roncalli ha riassunto la situazione affermando che: “Coldiretti, confermando
la propria forte contrarietà alla realizzazione di tale opera, si assume l’impegno di farsi collettore delle
osservazioni delle aziende dei propri soci, evidenziando le criticità ambientali relative al territorio
lomellino, ma riguardanti anche significativi casi dell’Oltrepò, e riportandole al tavolo tecnico e al
Ministero dell’ambiente”.
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12 gennaio ’12 Cs-01_12_01_12
Comunicato stampa
Coldiretti incontra
l’Amministrazione Provinciale
La Giunta dell’Amministrazione provinciale di Pavia
parteciperà ad un incontro con il Consiglio di Coldiretti
per discutere sui temi pressanti e futuri
dell’agricoltura del nostro territorio
Domani pomeriggio dalle 17,30 presso la Sala Riunioni di Coldiretti Pavia in Viale Brambilla 34, si terrà
un incontro tra il Consiglio di Coldiretti e la Giunta dell’Amministrazione Provinciale di Pavia.
All’appuntamento parteciperanno anche i collaboratori di Coldiretti, responsabili dei vari settori che,
insieme ai dirigenti, “racconteranno” agli amministratori provinciali l’attività di Coldiretti.
“Si tratta di una favorevole opportunità di dialogo e condivisione – commenta Giuseppe Ghezzi,
presidente della Coldiretti di Pavia - tra due figure chiave nell’azione gestionale del territorio e
dell’economia della nostra terra. Coldiretti è la prima organizzazione professionale di categoria
rappresentando il 60 per cento dell’agricoltura pavese. Ha ormai superato da tempo i confini della sola
rappresentanza agricola, rivestendo i panni di una vera forza sociale, capace di dialogare con l’intera
società civile sui temi della salvaguardia del territorio, della salubrità e sicurezza alimentare, della
promozione e valorizzazione delle potenzialità locali. Gli imprenditori agricoli di Coldiretti, interpretando
in pieno la multifunzionalità della moderna agricoltura, sono a tutti gli effetti i detentori e i gestori del
territorio e stanno operando con consapevolezza in sua difesa e nel rispetto della ricerca della quadratura
dei bilanci aziendali”.
“La condivisione delle linee guida dell’attività della nostra Organizzazione e dell’Amministrazione
provinciale – prosegue Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia -sta alla base di un corretto
agire e della possibilità concreta di ottenere risultati positivi in favore delle imprese, del territorio e in
generale di tutto il tessuto sociale della nostra Provincia. Pavia ha grandissime potenzialità che solo a tratti
sono state espresse compiutamente e un’azione sinergica tra le forze presenti sul territorio produrrà
sicuramente i frutti che tutti auspichiamo”.
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