Rassegna stampa: Edilizia, guardiamo in faccia alla crisi

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Quotidiano Economico Online www.calabriaeconomia.it 5 febbraio 2011 Vibo, settore delle costruzioni piegato da una crisi senza precedenti Evento straordinario la discesa in piazza dell’intera filiera delle costruzioni Un settore in crisi - Si è tenuta a Vibo Valentia la manifestazione provinciale del settore delle costruzioni organizzata dall'Ance Vibo Valentia d'intesa con le organizzazioni sindacali e le altre associazioni imprenditoriali. Ne dà notizia un comunicato stampa nel quale si legge che il settore delle costruzioni è in ginocchio, piegato da una crisi senza precedenti. Un evento straordinario - La discesa in piazza dell’intera filiera, imprenditori, lavoratori e professionisti, imprese industriali, artigiane e cooperative, industria dei materiali, dei macchinari e delle tecnologie, rappresenta – si legge nella nota - un evento straordinario per un momento straordinario. Pagamenti alle imprese e patto di stabilità - Ance e Confindustria, con Cna, Confartigianato, Casartigiani, Legacoop, Confcooperative, Ordine degli Ingegneri, Architetti, Geometri, Geologi e con le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, - evidenzia la nota - denunciano lo stato di grande crisi dell’intera filiera delle costruzioni e richiamano l’attenzione del mondo politico ed istituzionale sulla messa in atto di un’azione forte, incisiva, che riporti il settore a svolgere un ruolo di traino per l’economia dell’intera Provincia di Vibo Valentia. Imprese, professionisti e lavoratori – si legge sempre nella nota - non chiedono vantaggi o privilegi per la categoria ma, chiedono di restituire al settore delle costruzioni la priorità che gli compete attraverso una serie di interventi che ristabiliscano il corretto funzionamento del mercato. Il Patto di stabilità interno per le Regioni e gli Enti locali abbatte la capacità di investimento dei principali protagonisti della domanda di infrastrutture e blocca i pagamenti alle imprese a fronte di lavori regolarmente realizzati. Non si possono far fallire le imprese per non far fallire le Amministrazioni pubbliche. Le punte di ritardo nei pagamenti in Calabria – afferma la nota - superano i due anni con gravi ripercussioni sulla tenuta del sistema delle imprese già fortemente stressate dal razionamento del credito imposto dalle banche ed ulteriormente sollecitate proprio dal mancato pagamento di lavori regolarmente eseguiti. A questo si aggiunge l’inammissibile sospensione dei pagamenti dei corrispettivi contrattuali di appalti pubblici, dovuti ad una “disfunzione del sistema informatico” di Equitalia. Le imprese non possono e non devono essere bersagli delle inefficienze della pubblica amministrazione. Un ruolo fondamentale potrebbe essere esercitato dalla Banca Del Sud intesa come operatore facilitatore e prestatore di garanzia per migliorare l’accesso al credito ed alle misure di finanza regionale, nazionale e comunitaria da parte delle imprese. La correttezza delle procedure – secondo la nota - risulta fondamentale nel processo di approvvigionamento delle risorse finanziarie sotto forma di contributi comunitari, statali o regionali da parte delle Amministrazioni Pubbliche locali. Oltre alla diminuzione degli stanziamenti per nuove infrastrutture, preoccupa la lentezza con la quale vengono spese le risorse disponibili. L’incapacità di spendere soldi già stanziati, - continua la nota - la continua ripianificazione delle stesse opere nei programmi triennali ed annuali, indica la mancata efficienza ed efficacia dell’azione politico-amministrativa. Indispensabile utilizzare, concretamente e rapidamente, le risorse disponibili tra fondi strutturali e fondi Fas senza continue riprogrammazioni e rinvii. È inderogabile mandare in appalto anche i lavori di piccola entità, le manutenzioni ed ogni altra risorsa che possa effettivamente garantire un

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4 febbraio 2010

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Quotidiano Economico Online www.calabriaeconomia.it 5 febbraio 2011

Vibo, settore delle costruzioni piegato da una crisi senza precedenti

Evento straordinario la discesa in piazza dell’intera filiera delle costruzioni

Un settore in crisi - Si è tenuta a Vibo Valentia la manifestazione provinciale del settore delle costruzioni organizzata dall'Ance Vibo Valentia d'intesa con le organizzazioni sindacali e le altre associazioni imprenditoriali. Ne dà notizia un comunicato stampa nel quale si legge che il settore delle costruzioni è in ginocchio, piegato da una crisi senza precedenti.

Un evento straordinario - La discesa in piazza dell’intera filiera, imprenditori, lavoratori e professionisti, imprese industriali, artigiane e cooperative, industria dei materiali, dei macchinari e delle tecnologie, rappresenta – si legge nella nota - un evento straordinario per un momento straordinario.

Pagamenti alle imprese e patto di stabilità - Ance e Confindustria, con Cna, Confartigianato, Casartigiani, Legacoop, Confcooperative, Ordine degli Ingegneri, Architetti, Geometri, Geologi e con le Organizzazioni Sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fillea-Cgil, Filca-Cisl, Feneal-Uil, - evidenzia la nota - denunciano lo stato di grande crisi dell’intera filiera delle costruzioni e richiamano l’attenzione del mondo politico ed istituzionale sulla messa in atto di un’azione forte, incisiva, che riporti il settore a svolgere un ruolo di traino per l’economia dell’intera Provincia di Vibo Valentia. Imprese, professionisti e lavoratori – si legge sempre nella nota - non chiedono vantaggi o privilegi per la categoria ma, chiedono di restituire al settore delle costruzioni la priorità che gli compete attraverso una serie di interventi che ristabiliscano il corretto funzionamento del mercato. Il Patto di stabilità interno per le Regioni e gli Enti locali abbatte la capacità di investimento dei principali protagonisti della domanda di infrastrutture e blocca i pagamenti alle imprese a fronte di lavori regolarmente realizzati. Non si possono far fallire le imprese per non far fallire le Amministrazioni pubbliche. Le punte di ritardo nei pagamenti in Calabria – afferma la nota - superano i due anni con gravi ripercussioni sulla tenuta del sistema delle imprese già fortemente stressate dal razionamento del credito imposto dalle banche ed ulteriormente sollecitate proprio dal mancato pagamento di lavori regolarmente eseguiti. A questo si aggiunge l’inammissibile sospensione dei pagamenti dei corrispettivi contrattuali di appalti pubblici, dovuti ad una “disfunzione del sistema informatico” di Equitalia. Le imprese non possono e non devono essere bersagli delle inefficienze della pubblica amministrazione. Un ruolo fondamentale potrebbe essere esercitato dalla Banca Del Sud intesa come operatore facilitatore e prestatore di garanzia per migliorare l’accesso al credito ed alle misure di finanza regionale, nazionale e comunitaria da parte delle imprese. La correttezza delle procedure – secondo la nota - risulta fondamentale nel processo di approvvigionamento delle risorse finanziarie sotto forma di contributi comunitari, statali o regionali da parte delle Amministrazioni Pubbliche locali. Oltre alla diminuzione degli stanziamenti per nuove infrastrutture, preoccupa la lentezza con la quale vengono spese le risorse disponibili. L’incapacità di spendere soldi già stanziati, - continua la nota - la continua ripianificazione delle stesse opere nei programmi triennali ed annuali, indica la mancata efficienza ed efficacia dell’azione politico-amministrativa. Indispensabile utilizzare, concretamente e rapidamente, le risorse disponibili tra fondi strutturali e fondi Fas senza continue riprogrammazioni e rinvii. È inderogabile mandare in appalto anche i lavori di piccola entità, le manutenzioni ed ogni altra risorsa che possa effettivamente garantire un

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effetto reale, immediato e positivo, sul sistema industriale delle costruzioni. Il territorio della nostra Provincia risulta continuamente esposto a fenomeni che mettono in evidenza il grave dissesto dal punto di vista idrogeologico e dell’erosione costiera. I drammatici eventi dell’alluvione del 3 luglio 2006, delle recenti alluvioni a Maierato, Parghelia e Zambrone – evidenzia la nota - hanno riportato all’attenzione dell’opinione pubblica, degli amministratori locali e del governo centrale, l’urgenza di assumere come prioritaria le messa in sicurezza della nostra regione e della nostra provincia. La difesa del territorio e dell'ambiente, la messa in sicurezza da possibili dissesti idrogeologici e dalle conseguenze da calamità naturali, in specie attraverso attività di prevenzione e previsione dei fenomeni, è una esigenza ineludibile per garantire un concreto sviluppo. La difesa del suolo si attua solo attraverso il governo del territorio, con interventi strutturali di consolidamento e con l’azione di monitoraggio e salvaguardia dei fiumi, dei canali, delle fasce costiere. Il centro storico della Città capoluogo così come quello di molti dei comuni dell’intero territorio provinciale, rappresentano una porzione significativa del tessuto urbano provinciale e naturalmente una risorsa preziosa in termini di opportunità di sviluppo economico, culturale, sociale. Necessari interventi mirati a recuperare e a valorizzare i beni culturali ed architettonici che potrebbero arricchire e qualificare l’offerta turistica del nostro territorio. Un’attenzione particolare deve essere destinata alla riqualificazione dell’edilizia scolastica, caratterizzata da una inadeguatezza e dal mancato rispetto della normativa antisismica nel 60% degli edifici presenti sul territorio. Per uno sviluppo territoriale funzionale alla valorizzazione della qualità complessiva del patrimonio edilizio delle città, indispensabile giungere all’approvazione dei Piani Strutturali Comunali (Psc) quali strumenti urbanistici validi ed aggiornati. Il Piano Casa della Regione Calabria, - prosegue la nota - finalizzato al rilancio dell’economia mediante misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia e al miglioramento della qualità del patrimonio esistente, può costituire la giusta chiave di volta per il rilancio del settore ma in realtà, rischia di diventare uno strumento inutile ed inapplicabile nel Comune di Vibo Valentia, a causa della paralisi che ormai da quasi due anni sta vivendo il comparto edile della città capoluogo. L’interpretazione assai restrittiva, che gli Amministratori del Comune attribuiscono al Piano Versace ed alle ordinanze post alluvione del 3 luglio 2006 del Commissario delegato all’Emergenza per la Provincia di Vibo Valentia, sta avendo effetti disastrosi in termini economici e produttivi, non solo per il settore edile ma anche per altri comparti ad esso satellitari. Nessun divieto di edificabilità assoluta è disposto dal Piano Versace né per il territorio del Comune di Vibo Valentia né per i territori degli altri Comuni alluvionati della Provincia. Si tratta piuttosto – a parere della nota - di interpretazioni che esulano dal significato normativo delle disposizioni in questione e che generano paradossi come quello del blocco dell’edilizia nel comune di Vibo Valentia ma non negli altri comuni della provincia anch’essi alluvionati. L’immagine di un territorio contribuisce a determinare il grado di attrattività dello stesso. Tuttavia, l’attrattività e il livello di competitività del territorio dipendono in gran parte dalla dotazione d’infrastrutture economiche e sociali presenti. La loro qualità e localizzazione possono influenzare in modo decisivo lo sviluppo di un’area. Solo un sistema integrato di mobilità, reti e comunicazione intercomunale può garantire il corretto ed armonico sviluppo delle aree costiere e di quelle interne della nostra provincia. Appare pertanto necessario ridefinire un assetto del territorio che consenta di valorizzare tutte le potenzialità del vibonese nel contesto regionale e nazionale, partendo dal “completamento” dell’autostrada Salerno-Reggio Calabria, passando dall’ultimazione delle procedure di assegnazione fondi per il completamento della Trasversale delle Serre, dall’ultimazione delle tangenziali Est ed ovest di Vibo Valentia, dalla strada del mare, dal potenziamento del Porto di Vibo Marina e delle aree annesse, finendo con l’ammodernamento e la messa in sicurezza della viabilità provinciale per facilitare i collegamenti con i centri interni del territorio. Di fondamentale importanza la realizzazione del nuovo Ospedale e del Teatro comunale. L’attività di progettazione, le conoscenze tecniche e la professionalità del progettista stesso, rivestono un’importanza centrale nel processo di realizzazione delle costruzioni essendo, il progetto, contenuto e parte integrante del contratto, vincolo ed obbligazione a carico dell’appaltatore: indispensabile quindi, per la realizzazione di opere di qualità, una “progettazione a norma di legge”, con riguardo sia alla cantierabilità, sia all’utilizzo di prezzi

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aggiornati. Le Amministrazioni – sostiene la nota - devono puntare a progetti di qualità ed adeguatamente remunerati così da permettere una realizzazione di un’opera di qualità ed una gestione della stessa con minori oneri. È indispensabile la massima trasparenza amministrativa nell’espletamento delle procedure di affidamento degli incarichi progettuali che garantiscano la reale rotazione dei professionisti. La burocrazia è innegabilmente una delle piaghe che affligge il settore edile: infiniti i tempi per l’espletamento delle pratiche; il rilascio di valutazioni/nulla osta è spesso discrezionale e non supportato dalle norme vigenti. Innumerevoli e senza fine le attese dietro le porte dei funzionari addetti; non disponibili o non individuabili i centri di responsabilità. Serve invece un sistema di regole semplici, con una chiara responsabilità della Pubblica Amministrazione. E’ necessario sapere – continua ancora la nota - chi decide e che cosa, rendendo evidenti le responsabilità di ciascuno. Il processo di realizzazione di un’opera deve essere caratterizzato da un controllo del rispetto delle leggi nel corso di tutte le fasi del processo e da parte di tutti i soggetti coinvolti. Improrogabile l’istituzione dello Sportello Unico per l’Edilizia (Sue), struttura di raccordo operativo tra l’Ente Comunale e gli Enti terzi chiamati a pronunciarsi in ordine a pratiche edilizie e garante di tempi certi e procedure semplificate. Il settore delle costruzioni è fortemente segnato dalle dimensioni del fenomeno del lavoro irregolare, che, oltre alla violazione delle norme che regolano le assunzioni, genera un grave pregiudizio al normale andamento del mercato del lavoro. E’ innegabile che una delle cause principali del lavoro nero sia l'elevato costo della manodopera nell'edilizia e la forbice tra quanto percepito dal lavoratore al netto e quanto pagato dall'azienda. La pesante crisi del settore è un prezzo altissimo che stanno pagando i lavoratori, sia in termini di minor reddito da salario, anche in virtù di un elevato ricorso agli ammortizzatori sociali, sia in termini di minore sicurezza nei cantieri. L’introduzione della verifica preventiva della congruità dell’incidenza del costo della manodopera sul valore complessivo dell'opera e la revisione del sistema di aggiudicazione secondo il massimo ribasso, rappresentano strumenti fondamentali per contrastare il lavoro sommerso ed irregolare e per riaffermare e garantire una corretta e leale concorrenza tra le imprese. Un miglior impatto occupazionale degli investimenti sul territorio – fa presente la nota - potrebbe essere favorito inoltre, dal ricorso alle maestranze locali nonché dall’utilizzo di materie prime e manufatti locali. Un controllo del territorio efficace e visibile è ormai indispensabile per non lasciare che lo “Stato parallelo” diventi la sola forza a comandare: è necessaria una strategia condivisa capace di tutelare ed assistere gli imprenditori e non abbandonandoli a se stessi. Qualsiasi misura a difesa della legalità deve essere essenziale, efficace e deve tutelare le imprese corrette che non possono e non devono essere lasciate sole. Lo Stato deve essere al fianco delle imprese e ciascuno deve svolgere a pieno e fino in fondo, il proprio ruolo. Non sono le imprese che devono svolgere il presidio del territorio. Per una corretta selezione degli operatori economici attivi nel mercato delle opere pubbliche, è fondamentale preferire la valutazione sulla base di elementi qualitativi eliminando la logica del fatturato. Per dare concretezza alle priorità del settore sopra formulate, - precisa la nota - si chiede l’istituzione di due tavoli permanenti di confronto. Il primo tavolo permanente con la Prefettura: per monitorare l’emergenza dei ritardati pagamenti da parte di tutta la Pa alle imprese e professionisti vibonesi; per risolvere l’emergenza della messa in sicurezza del territorio; per contrastare la criminalità e supportare, con azioni mirate, la lotta all’illegalità; per sostenere le imprese e sensibilizzarle all’adesione del Protocollo di Legalità. Il secondo tavolo permanente con gli Enti Locali, - conclude la nota - coordinato congiuntamente dal Sindaco della Città Capoluogo e dal Presidente della Provincia di Vibo Valentia: per coinvolgere attivamente le Parti economiche e sociali nella programmazione dello sviluppo del territorio; per monitorare l’adozione dei Psc da parte dei Comuni; per sbloccare l’edilizia nel territorio della Città Capoluogo; per stimolare gli interventi di messa in sicurezza dei comuni della fascia costiera e infine per monitorare il funzionamento dei sistemi di depurazione e la programmazione delle azioni a contrasto dell’erosione costiera.

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Sabato 5 Febbraio 2011 Gazzetta del Sud42

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La città “assediata” dagli automezzi e dai manifestanti

Edilizia paralizzata,l’intero compartosi mobilita e chiedefatti non più paroleSull’A3 la lunga carovana di “bisonti” sfila dallosvincolo di Sant’Onofrio a quello di Pizzo

Lino Fresca

Gli stati generale del settore edi-le vibonese hanno messo in cam-po una corazzata di uomini emezzi di tutto rispetto per de-nunciare la paralisi in cui si troval’intero comparto che nella pro-vincia vibonese dà lavoro a mi-gliaia di persone.

Per richiamare l’attenzionedelle massime istituzioni regio-nali e provinciali hanno inscena-to, ieri mattina, una forte prote-sta. Con oltre trecento camion,appartenenti a ditte operantinell’edilizia, hanno “occupato”la corsia nord dell’autostradaSalerno-Reggio Calabria. I ma-nifestanti hanno formato unacolonna di automezzi che dallosvincolo dell’A3 di Sant’Onofrioha percorso il viadotto per Pizzo.Arrivata allo svincolo dell’Angi-tola, la colonna, seguita dallapolizia stradale e dalle altre for-ze dell’ordine, si è rimessa sullastessa corsia per fare ritorno aVibo.

Nel capoluogo i manifestantihanno protestato davanti allaPrefettura. Una delegazione deimanifestanti è stata ricevuta dalprefetto Luisa Latella che ha as-sicurato il massimo impegno perla risoluzione di tutti quei pro-blemi che tengono bloccatal’edilizia, uno dei punti di forzadell’economia locale.

Dopo il sit-in davanti all’uffi-cio territoriale del governo i ma-nifestanti hanno raggiunto la sa-la consiliare della Provincia do-ve si è sviluppato un ampio di-battito al quale hanno parteci-pato, tra gli altri, il presidentedella Provincia, Francesco DeNisi, i vertici di Confindustria, ilsegretario generale regionaledella Cgil, Sergio Genco, i segre-tari provinciali della Cgil, Dona-tella Bruni, della Cisl, Sergio Pi-titto, e dell’Uil, Luciano Prestia,

il presidente dell’Ordine profes-sionale degli architetti, FabioFoti e numerosi lavoratori. Haaperto i lavori Fausto Marino,presidente dell’Ance, il quale haaffermato nella sua ampia rela-zione le gravi difficoltà in cui sidimena il settore edile che negliultimi due anni a perso centinaiadi posti di lavoro. «La situazionedrammatica – ha detto – in cuiversano molte aziende apparte-nenti all’intera filiera delle co-struzioni, ci ha spinto adun’azione forte e incisiva. La di-scesa in piazza dell’intera filiera,imprenditori, lavoratori, profes-sionisti , imprese industriali e ar-tigiane, cooperative, industriedei materiali, dei macchinari edelle tecnologie, rappresenta unevento straordinario per una cri-si straordinaria che sta compro-mettendo l’esistenza delle no-stre imprese e del nostro lavo-ro».

Guardando alla crisi che staattraversando la provincia vibo-nese, il presidente dell’Ance hasostenuto: «La paralisi che or-mai da quasi, da quasi due annista vivendo, il comparto edilenella città capoluogo sta avendoeffetti disastrosi in termini eco-nomici e produttivi, non solo peril settore edile ma anche per latricomparti della filiera. Dai datiInps sulla cassa integrazioneguadagni relativi alla provinciadi Vibo Valentia , emergono glieffetti devastanti della crisisull’occupazione nel settore.Nell’anno 2010 – ha aggiunto –rispetto all’anno precedente leore di integrazione salariale au-torizzate dall’Inps nel settoreedile (artigianato ed industria)hanno subito un incremento del58 per cento che si aggiungeall’incremento del 46 per centogià registrato nel 2009 rispettoall’anno 2008».

La crisi del comparto edile ha

provocato anche una forte dimi-nuizione di imprese. «Le impre-se – ha rilevato il presidente Ma-rino – nella provincia vibonesenel 2010 sono diminuite del 15percento. Segnali negativi pro-vengono anche dal settore im-mobiliare residenziale con lostallo delle compravendite diabitazioni. Dati alla mano, quin-di, il settore delle costruzionipubbliche e private nella provin-cia di Vibo Valentia è sull’orlodel baratro. La precarietà, sta di-ventando , la norma che regolal’attività economica del territo-rio».

Al dibattito è intervenuto, fragli altri, il presidente dell’ammi-nistrazione provinciale France-sco De Nisi il quale si è detto di-sponibile ad andare incontro al-le richieste degli imprenditoriedili. «Farò tutto quello che ènelle mie possibilità –ha eviden-ziato – per dare risposte concre-te agli imprenditori edili. Nei pa-gamenti non posso fare più ditanto perchè i soldi arrivano dal-la Regione con grande ritardo. Imandati si possono pagano soloquando abbiamo i soldi in cassa.In questo settore salti mortalinon se ne possono fare. Per risol-levare il settore edile abbiamomandato in appalto circa trentamilioni di lavori. Più di questonon potevo fare. Il settore ri-prenderà a camminare solo segoverno centrale e Regione fa-ranno la loro parte»

Sullo stato di crisi ha concor-dato pienamente il presidenteprovinciale dell’Ordine degli ar-chitetti Fabio Foti il quale ha os-servato: «La situazione è diven-tata insostenibile. Purtroppo an-che noi professionisti siamo statifortemente penalizzati. Questedifficoltà si potranno superaresolo se si sbloccherà l’ediliziapubblica e quella privata che so-no ferme da diversi anni».�

I camion in fila prima della marcia sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria

Il documento

Le prioritàper dareossigenoalle impresein difficoltàI promotori della giornata diprotesta hanno approntato undocumento che è stato conse-gnato al prefetto Luisa Latella,al sindaco Nicola D’Agostino eal presidente della ProvinciaFrancesco De Nisi i quali han-no sostenuto l’iniziativa. Neldocumento sono racchiusetutte quelle iniziative necessa-rie a sbloccare il comparto edi-le.

«Per superare la crisi che at-tanaglia l’edilizia – si legge –come prima cosa, occorre ga-rantire i pagamenti alle impre-se ed ai progettisti per i lavorieseguiti. In un quadro di co-stante riduzione degli investi-menti, è molto preoccupantela situazione in cui versa il set-tore dei lavori pubblici nelquale, si assiste alla progressi-va scomparsa dei bandi di garaper opere medio-piccole leuniche in grado di garantireun effetto reale e positivosull’economia e sull’occupa-zione, considerata l’immedia-ta cantierabilità. Una delle ra-gioni di questa crisi – prosegueil documento – è certamenteattribuibile al Patto di stabilitàinterno per le ragioni e gli entilocali, che abbatte la capacitàdi investimento dei principaliprotagonisti della domanda diinfrastrutture che blocca i pa-gamenti alle imprese. Non sipossono far fallire le impreseper non far fallire le ammini-strazione pubbliche. Le puntedi ritardo nei pagamenti in Ca-labria superano i due anni congravi ripercussioni sulla tenu-ta del sistema delle impresegià fortemente messe a duraprova dalla stretta creditiziaimposta dalle banche»

Le altre priorità indispensa-bili a far ripartire il compartoedile sono: l’utilizzo di tutte lerisorse pubbliche disponibili;la difesa e messa in sicurezzadel territorio, il recupero e lariqualificazione del patrimo-nio edilizio, l’approvazione deiPiani strutturali comunali, losblocco dell’edilizia privata el’applicazione del Piano casa;la realizzazione di nuove e im-portanti infrastrutture. E an-cora: la qualità e la sicurezzadel lavoro; la lotta all’illegalitàe la qualificazione delle impre-se.�(l.f.)

Il consigliere Censore (Pd) sollecita la Regione ad accelerare i pagamenti alle imprese

Genco (Cgil): la crisi delle costruzionisi supera se verranno utilizzati i fondi Fas

Cronaca di Vibo

Il sit-in dei lavoratori del settore edile davanti alla Prefettura

Agenda telefonica cittadinaFARMACIA DI TURNOFARMACIA MONTORO - Via Luigi Razza,58/66 - Tel. 0963547306 / 41551

FARMACIA NOTTURNAFARMACIA IORFIDA - Viale delle Industrie(Vibo Marina) - Tel. 0963572581

GUARDIA MEDICAOrario: prefestivi: dalle ore 10 alle ore20; festivi: dalle ore 8 alle ore 20; not-turni: dalle 20 alle 8 all’Ufficio sanitario,tel. 93808 e Vibo Marina tel. 572621ACQUARO tel. 353289ARENA tel. 355312BRIATICO tel. 391946CAPISTRANO tel. 325548CESSANITI tel. 501005DINAMI tel. 0966/904478DRAPIA (Brattirò) tel. 68455FABRIZIA tel. 314156FILADELFIA tel. 0968/724425GEROCARNE (Ciano) tel. 356314JOPPOLO tel. 883336LIMBADI tel. 85990MAIERATO tel. 253399MILETO tel. 336303MONGIANA tel. 311214MONTEROSSO CALABRO, 325557NARDODIPACE tel. 313135NICOTERA tel. 886222PIZZO tel. 534102PIZZONI tel. 358688POLIA tel. 321157RICADI tel. 663818ROMBIOLO tel. 366011SAN CALOGERO tel. 361092SAN COSTANTINO CAL., 331574SAN GREGORIO D’IPPONA 261483SAN NICOLA DA CRISSA, 73013SANT’ONOFRIO tel. 267214SERRA SAN BRUNO tel. 71354SIMBARIO-SPADOLA tel. 74776SORIANO CALABRO tel. 351433SPILINGA tel. 65500STEFANACONI tel. 508637TROPEA tel. 61366VIBO VALENTIA tel. 41774VIBO VALENTIA MARINA tel. 572621ZAMBRONE tel. 392450

ZUNGRI tel. 664404

AMBULANZECroce Rossa italiana tel. 43843.Mimmo Polistena Onlus, 0963/94420

«118»Servizio d’emergenza sanitaria.

OSPEDALE CIVILECentralino tel. 9621Pronto soccorso tel. 962352

CARITAS - CENTRO SERVIZIPiazza Luigi Razza, 10 (Santa Maria delsocc.) tel. 0963/471750

COMUNETel. 0963/599111

CONSULTORIO FAMILIAREViale Matteotti - Tel. 096342014-472105

CHIAMATA TAXITel. 41490

IGIENE PUBBLICATel. 0963 962541-962537

ITALGASUfficio guasti tel. 800 900 999

POLIZIA MUNICIPALETel. 0963/599606

TELEFONO AZZURROLinea di emergenza tel. 19696 (gratuito)Linea istituzionale tel. 051/481048

EMERGENZA INFANZIAtel. 114 (24 ore su 24) sulla salute psi-co-fisica di bambini e adolescenti in peri-colo immediato.

VIGILI DEL FUOCOChiamata di soccorso 115Sala operativa tel. 0963/9969Uffici tel. 0963591648Distaccamento portuale 0963572900

BENZINAIO NOTTURNOSelf-Serv. TAMOIL Mesiano di Filandari

OSPEDALE CIVILE DI PIZZO

Centralino - Tel. 0963/962983

OSPEDALE CIVILE DI SORIANO

Centralino - Tel. 0963/962700

OSPEDALE CIVILEDI SERRA SAN BRUNO

Centralino - Tel. 0963/777111

OSPEDALE CIVILE DI TROPEA

Centralino - Tel. 0963/962800

CARABINIERI

Via Pellicanò, 19 tel. 0963/592404Pronto intervento, 112

QUESTURA

Via S. Aloe, tel. 0963/965111Pronto intervento, 113Ufficio stranieri tel. 0963/965515Ufficio Relazione Pubb., 0963/965549

POLISTRADA

Via Manzoni, tel. 0963/996611

SCUOLA ALLIEVI AGENTI

Piazza D. Taverna, tel. 0963479111

GUARDIA DI FINANZA

Comando provinciale Via Emilia, 11 - Vi-bo Marina tel. 0963/573707Pronto intervento: 117Roan: tel. 0963/572082

NUCLEO DI PT E COMPAGNIA

Corso Umberto I, 152 tel. 0963/42160

CAPITANERIA DI PORTO

Vibo Marina, tel. 0963/5739201Soccorso in mare, 1530

CORPO FORESTALEDELLO STATO

Via Roma, 30 Mongiana tel.0963/311022Pronto intervento, 1515

ADMO

Via ipponio, 10 tel. e fax 0963/43075.

Tanti i sindacalisti che hannopartecipato alla manifestazionedi protesta. Tra questi il segre-tario generale regionale dellaCgil Sergio Genco il quale ha vo-luto dimostrare la vicinanza delsuo sindacato agli operatori delmondo dell’edilizia i quali pernon scomparire hanno chiestol’aiuto di tutti i rappresentantiistituzionali calabresi.

«Momenti di lotta come que-sto – ha sottolineato il segreta-rio regionale – sono importantiperchè accendono i riflettori suun settore dell’economia cala-brese in forte crisi. Per superarequeste difficoltà è necessariauna battaglia comune che nonsi può esaurire nell’arco di unamanifestazione. Anche in futu-ro dobbiamo convergere suglistessi obiettivi se vogliamo chequesto settore, strategico perl’economia calabrese e vibone-se, torni a creare posti di lavo-ro».

Per il numero uno della Cgilcalabrese le ragioni che hannodeterminato questa profondacrisi sono da ricercare soprat-

tutto nel blocco delle operepubbliche. Blocco determinatosoprattutto dai tagli delle risor-se a Province e Comuni. «Senzarisorse – ha aggiunto il segreta-rio Genco – sono venuti meno ilavori di completamento di al-cuni tratti dell’A3, sulla Tra-sversale delle serre e sulle retiidriche e fognarie. Questo ha

determinato un abbassamentodei livelli occupazionali. Occor-re inoltre puntare sulla realizza-zione delle piccole opere (stra-de, reti idriche e fognarie) pertenere in vita le piccole e medieimprese edili. Si uscirà da que-sta crisi – ha proseguito – se ver-ranno utilizzati Fas (Fondi areesottoutilizzate) e altre risorse

comunitarie».Sulla situazione di crisi il

consigliere regionale BrunoCensore (Pd) scrive al presiden-te di Confindustria DomenicoArena e si schiera al fianco deimanifestanti. «Conoscendo larilevanza – ha ribadito – dellafase critica in cui versano le im-prese edili alcune settimane fami sono fato promotore in con-siglio regionale di una mozioneil cui scopo è quello di sollecita-re il governo centrale ad adotta-re in tempi brevi la direttiva co-munitaria che accorcia i tempidi pagamento delle commessefatte da pubblica amministra-zione alle imprese private, tracui quelle edili. Questo perchèla difficile congiuntura econo-mica, il lungo periodo di stagna-zione e la mancanza di liquiditàstanno fortemente penalizzan-do le piccole e medie impreseche si trovano in una condizio-ne di sofferenza sofferenza do-vuta anche al ritardo con cui glienti pubblici e la pubblica am-ministrazione corrispondono ipagamenti».�(l.f.)

Lavoratori del settore edile nella sala consiliare della Provincia

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