Rassegna Stampa di venerdì 6 giugno 2014...2014/06/14 · Rassegna Stampa di venerdì 6 giugno...
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Rassegna Stampa di venerdì 6 giugno 2014
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06/06/2014 FORMAZIONE, STAGE AZIENDALI PER GLI ALUNNI DELL'ARMELLINI
la Repubblica - ed. Milano
06/06/2014 NON VOGLIAMO RINUNCIARE AL LICEO MUSICALE
Roma 06/06/2014 UNA SCUOLA SENZA EMERGENZE, ASSEMBLEA COI GENITORI A.GE. SU MENSA E PRIMO CIRCOLO
Italia Oggi 06/06/2014 TIROCINIO FORENSE ALL'UNIVERSITA' il Giornale 06/06/2014 PERTE LA RICERCA SUL LEGNO STRUTTURALE il Mattino 06/06/2014 TEST O NON TEST? IN ITALIA MANCA LA PROGRAMMAZIONE+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 06/06/2014 LA GRANDE QUESTIONE DI MERITO il Sole 24 Ore 06/06/2014 TFS E TFR, RINVIO FINO A 5 ANNI PER I DIPENDENTI PUBBLICI il Sole 24 Ore 06/06/2014 CONTRATTI, RESCISSIONE AMPIA la Stampa 06/06/2014 ROMA SCENDE IN PIAZZA CONTRO MARINO il Messaggero 06/06/2014 DECRETO IRPEF, SI' DEL SENATO ALLA FIDUCIA SANGALLI: 11 ANNI PER
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Retnt:WZ!lerd~ Partita ieri all'Aran la trattativa che riprenderà mercoledì con una no-stop per arrivare alla sigla
Scuola, sul tavolo 350 milioni per gli scatti Claudio lucci ROMA
Centoventi milioni per il 2012, che arrivano dai risparmi "una tantum" conseguiti con la riforma degli ordinamenti (Gelmini-Tremonti).E350milioni,aregime, che vengono presi riducendo i fondi utilizzati per remunerare le attività aggiuntive in favore degli alunni, il cosiddetto «Mof».
Inoltre per scongiurare la restituzione delle somme percepite dal 2011 al 2013 dal personale amministrativo «Ata» vengono messi sul piatto altri 38,87 milioni, pescando dai fondi per l'autonomia scolastica previsti dalla legge 44<;> del 1997.
E partita ieri all' Aran la trattativa con i sindacati, prevista dal d13 del 2014, per mettere la parola fine alla querelle nata a inizio anno con il tentativo del Mef di recuperare, in tranche da 150 euro al mese, dallo stipendio di gennaio, le indennità illegittimamente attribuite a circa 50 mila docenti e «Ata».
Il Miur ha predisposto due atti d'indirizzo. Quello relativo al recupero dello scatto d'anzianità 2012 (il presupposto per mantenere invariati gli stipendi del personale scolastico, con il taglio a regime di 350 milioni del «Mof») e l'altro per evitare il prelievo sulle buste paga di circa 11mila Ata per i soldi in più accreditati
dal 2011 al 2013. La discussione con i sindacati
riprenderà mercoledì prossimo, e si profila una "no-stop" per arrivare alla sigla degli accordi (anche perchè il d13 indica come dead-line il 30 giugno).
Mercoledì bisognerà individuare le singole voci del «Mof» da tagliare. Ma l'obiettivo «è quello di penalizzare il meno possibile le attività rivolte a favore degli studenti», ha sottolineato il presidente dell' Aran, Sergio Gasparrini, che ha auspicato, anche, di poter siglare intese «con la massima condivisione possibile». Il riferimento è alla trattativa dello scorso anno quando l'accordo per sbloccare lo scatto d'anzianità
2011 fu fmnato da tutti i sindacati, tranne la Cgil (contraria, come ora, al taglio del «Mof»). Considerando la riduzione prevista di 350 milioni il «Mof» arriverà a pesare circa 650 milioni (rie12008-2009 valeva circa 1,3 miliardi). Da quanto si apprende, nei tagli che verranno fatti si profùa un minor sacrificio dei fondi per i corsi di recupero e di quelli per pagare le ore eccedenti, oltre a un riequilibrio nella distribuzione delle risorse tra i vari ordini di scuola. «Si deve chiudere presto -ha detto il leader della Dil Scuola, MassimoDiMenna-.Epoivaapertasubito la partita sulle immissioni in ruolo per il prossimo anno».
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LA STAMPA Data
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Data 06-06-2014
ItaliaOggi Pagina 29 Foglio
Intesa fra periti industriali e comuni rilancia il fascicolo del fabbricato
Operazione scuole sicure Un rating sul grado di sicurezza degli edifici
Un rating sul grado di si sofferma su due strade. La sicurezza delle scuo- prima: introdurre l'utilizzo del le e del patrimonio fascicolo del fabbricato in via immobiliare italiano. sperimentale scegliendo un
Come? Grazie ad un accordo comune ac:;unpione. Con relatra comuni italiani (Anci) e . tivi risultati che si potrebbero periti industriali (Cnpi) che trasformare in aliquote più o punta in via sperimentale a meno vantaggiose sul prelievo utilizzare il modello di fasci- fiscale a seconda degli indici colo del fabbrica- III!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! di efficienza che to ultimato anche risultano dal fa-per gli indici di ef- scicolo. ficienza, non solo L'o b i e t t i v o ai fini della sicu- dell'incontro di rezza degli edifici ieri è stato, infat-stessi, scolastici ti, proprio quello e non, ma anche di presentare i ri-per una cono- sultati di una ri-scenza dettaglia- cerca spinta dalla tadegli immobili Fondazione Opi-del comune preso ficium e condotta a riferimento. La dal Politecnico di proposta è stata Milano sull'attri-lanciata ieri da buzione e la ve-Micaela Fanelli delegataAnci, rifica di alcuni indici di effil'Associazione nazionale dei cienza che rendono il libretto comuni italiani che, in occa- del fabbricato uno strumento sione del convegno «Big data: ancora più preciso per una vala casa delle case» .. yoluto dal lutazione corretta del valore Cnpi, ha chiesto ai periti in- di un immobile. Dunque una dustriali di farsi parte attiva nuova metodologia per la valoin questo senso. La rappre- rizzazione del patrimonio edisentante dei comuni italiani lizio che aspetta solo di essere
utilizzata. La seconda strada tracciata dall' Anci, invece, si lega a doppio nodo alla scelta del Governo di mettere iIrsicurezza e di rigenerare le scuole italiane. Il fascicolo, infatti, potrebbe essere già applicato sugli edifici scolastici di nuove costruzione e poi gradualmente sugli esistenti. Ne uscirebbe una sorta di ranking delle scuole che consentirebbe anche alle famiglie di scegliere di scegliere l'edificio scolasti
lo del fabbricato, in modo da preparare la strada ad una legislazione'che ne disponga finalmente l'obbligatorietà a livello nazionale». E che ormai il fascicolo si trasformi in realtà concreta e non rimanga solo una dichiarazioni di intenti harino concordato tutti i partecipanti al convegno romano. Da Giampiero Bambagioni responsabile delle attività scientifiche di Tecnoborsa che stila il suo elenco di motivi
co più sicuro. Proposta accolta immediatamente dai periti industriali ri- onsiglio Nazionale dei Periti IndustriaI
e dei Periti Industriali Laureati
per i quali è essenziali conoscere la caratteristiche degli immobili, come la despetto a una
sollecitazione che li vedrebbe protagonisti in prima persona. «Siamo pronti», rE)plica Sergio Molinari consigliere Cnpi delegato in materia, «a coordinarci con le strutture dell'Anci mettendo a disposizione, su tutto il territorio nazionale, la nostra professionalità. Del . resto l'incontro di oggi nasce proprio con l'obiettivo di diffondere la cultura del fascico-
terminazione del valore per le finalità di mercato o l'attribuzione di un rating, fino a Mauro Iacobini, responsabile dell'area servizi valutazioni irqmobilial;Ì. che precisa: «Se avessimo 63 milioni di fascicoli per ogni unità immobiliare ne guadagneremmo in conoscenza e sicurezza» . Anche in termini di fiscalità immobiliare.
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31131rggaggrrtl CRONACA di ROMA
Formazione, stage aziendali per gli alunni dell' Armellini SCUOLA Un mini-stage di due settimane presso il centro operativo di Cofely Italia a Roma, per imparare come si fa la manutenzione degli impianti: affiancati da tutor aziendali, diciassette studenti dell'ITIS "G. Armellini" di Roma, hanno acquisito la metodologia necessaria a garantire il corretto funzionamento di un impianto energetico, hanno conosciuto gli strumenti tecnici del manutentore e hanno imparato a predisporre un report sugli interventi di assistenza effettuati. L'iniziativa è stata realizzata grazie a Cofely Italia, società leader nell'efficienza energetica del Gruppo GDF SUEZ, partner del progetto "Alternanza Scuola-Lavoro" promosso dal Ministero dell'Istruzione - Ufficio Scolastico Regionale Lazio -e finalizzato all'acquisizione di competenze utili all'inserimento dei giovani nel mondo dellavoro. Secondo un sondaggio di Skuola.net uno studente su quattro chiede stage curriculari in tutti gli indirizzi scolastici.
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Data 06-06-2014 Pagina 39 Foglio 1
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la Repubblica
Non vogliamo nnunClare al liceo musicale
ALESSANDROMELCHIORRE*
NESSUNO vuoI rinunciare al Liceo musicale. Anche perché dopo due riforme,
pensate e gestite in modo quanto meno opinabile, il modello del nostroLiceomusicalerestailmigliore. Perché risponde in maniera organica a una necessità: quella di educare alla musica edi permettere a chi si senta portato di proseguire nello studio facendo della musica la propria
professione. La riforma ha dimenticato di costruire l'ingresso in Conservatorio (lo ha lasciato alle iniziative individuali), non considerando in sostanza che la musica si insegna e si impara sin da piccoli; la riforma Gelmini ha costruito dei Licei musicali non ancora adeguati. In buona sostanza un vero Liceo musicale poteva contribuire a superare un problema che è della cultura italiana: l'esclusione della musica dalla scuola o la sua collocazione a un livello assolutamente secondario. È su questo che chiediamo attenzione al governo.
Per mantenere questa posizione di eccellenza però siamo oggi consapevoli che occorre rinnovare il Liceo musicale: questo stiamo cercando di fare. Come dirigenti delle rispettive scuole coinvolte abbiamo approvato un progetto innovativo -l'Istitu-
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to anni comprensivo musicale -che prevede l'insegnamento della musica dalla più tenera età (primarie) sino al Conservatorio. È un progetto organico che restituisce alla musica un posto cheinItalia spesso non ha. E proprio per questo ci auguriamo desti l'attenzione, come suggerisce Angelo Foletto su Repubblica Milano, anche del ministero competente. Gli spazi in questo contesto non sono il problema principale: al riguardo, gli accordi in atto prevedono che gradualmente le lezioni di materie curriculari si svolgano alla Cuoco Sassi (a 80 metri dal Conservatorio), a partire dal 2015-16. Quellemusicalinonabbandoneranno mai il Conservatorio. ('Direttore del Conservatorio
di Musica "G. Verdi" di Milano)
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ROMA
L'INCONTRO COL SINDACO AL CASTELLO BARONALE
Una scuola senza emergenze, assemblea coi genitori AIGe. su mensa e Primo Circolo ACERRA. È per «spianare la strada verso una scuola senza emergenze», che l'A.Ge. (associazione dei genitori) di Acerra ha organizzato un'assemblea pubblica, dal titolo "Acerra, quale scuola domani?". L'obiettivo, è fare il punto della situazione su alcune questioni che hanno causato notevoli disagi alla platea scolastica, alle famiglie e alle stesse scuole. Cercando di coinvolgere le istituzioni interessate per capire e programmare soluzioni concrete. L'appuntamento è per oggi, al Castello baronale. Inizio dei lavori, previsto alle 18. Gli argomenti trattati spazieranno dalla mensa scolastica comunale, all'edilizia scolastica, alla diaspora del primo circolo didattico e le lunghe liste d'attesa per accedere alle scuole materne, passando per il problema sicurezza e il contrasto agli atti vandalici. Tutti nodi, che in città attendono ancora di essere sciolti. A partire dal primo: per il secondo anno consecutivo, quasi mille famiglie non vedranno partire un servizio pagato, e oltretutto, già rimborsato. La gara, gestita dalla Stazione Unica, si è impantanata in lungaggini burocratiche, finendo a colpi di ricorsi tra le ditte escluse dalla gara per irregolarità. Dopo le proteste, a scuola, i bimbi continuano a mangiare panini. Per l'ex Collegio di piazzale Renella la strada del rifacimento è ancora lunga. Solo di recente, la commissione tecnica del Provveditorato alle Opere pubbliche ha approvato il progetto definitivo. Chiuso da ottobre 2010 per il pericolo di crollo di uno dei solai, l'edificio verrà ristrutturato con le compensazioni ambientali prima destinate alla Casina Spinelli. Inoltre, è stato più volte vandalizzato. Al summit interverranno il sindaco Raffaele Lettieri (nella foto), l'assessore all'istruzione Enzo Falco e i dirigenti scolastici. Invitati: comitati, associazioni del territorio, forze politiche e la cittadinanza. ANAI
Data 06-06-2014 Pagina 44 Foglio 1
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ItaliaOggi
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Data 06-06-2014 Pagina 29 Foglio 1
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il Giornale Data 06-06-2014 Pagina 25 Foglio 1
ACCORDO FEDERLEGNOARREDO-POLITECNICO
Parte la ricerca sul legno strutturale • Il Politecnico di Milano attiveràdal prossimo anno accademico insegnamenti universitari sulle strutture in legno e sulle tecnologie per la lavorazione del legno. L'accordo è stato firmato ieri da Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, e dal rettore del Politecnico di Milano, Giovanni Azzone.
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IL~MA.TTINO
Test o non test? In Italia manca la programmazione Francesco Corcione *
Sta destando molta attenzione, e non solo nel mondo accademico, il dibattito aperto dal Mattino sulle modalità
di accesso alla Facoltà di Medicina e O1irurgia. TIveroproblema - a mio avviso - risiede nel «sistema». Il «Sistema Italia» che vuole scimmiottare altri sistemi europei, per poi perdersi nella cruda attuazione degli stessi. L'Italia è un paese strano: da anni non abbiamo una stabilità politica tale da avere punti di riferimento, e ad ogni governo, ecco un nuovo ministro che vuole segnare il suo mandato con una legge che, spesso, cancella quella precedente. TI nodo reale - e qui mi riferisco alla polemica Docimo-Galdo - non è nell' accesso; l'accesso ad una facoltà rappresenta comunque un imbuto. Il vero problema è che non esiste programmazione. In Francia, l' accesso è regolato da un difficilissimo esame che avviene dopo un anno di Scuola universitaria. Danoi potrebbe avvenire dopo difficilissimi quiz o dopo un anno secondo le nuove direttive. La differenza sta nel «dopo». In Francia chi entra a Medicina sa che studiando e frequentando, e non perdendosi, può guadagnare la laurea, e poi ha diritto ad una specializzazione, perché il numero degli iscritti corrisponde a quello totale degli specializzandi. È ovvio che il più meritevole decide dove andare,maanchel'ultimohadirittoalsuopostodispecializzazione. E non è finita qui. Dopo la specializzazione, al giovane viene assicurato un posto o in ospedale o all'università, perché il suo percorso era stato programmato.
In Italia tutto questo non avviene. Viviamo in un paese strano, in cui si dà importanza alle modalità di accesso alla facoltà di Medicina e Chirurgia, ma non ci si preoccupa di quello che sarà dopo 6 anni un laureato. La scelta della specializzazione è ancora più selettiva, e sono in pochi araggiungere l' obiettivo preposto, e quei pochi che accedono alla specializzazione, non hanno futuro. Nel mio campo, quello chirurgico, da anni assistiamo ad uno spettacolo che mi fa rabbrividire. Tra qualche mese prenderò in mano la Società italiana di Chirurgia essendo presidente eletto. Ebbene, sono mortificato nell' assistere allo squallido percorso cui sono sottoposti i nostri giovani. Come dicevo prima, con difficoltà pochi si iscrivono alla Scuola, che il più delle volte non formerà ma rilascerà una patente. E tutti sanno che avere una patente senza saper guidare è forse ancora più pericoloso e fuorviante. Ebbene, questi giovani sono nella maggior parte dei casi estremamentevolenterosi. Lavorano, apprendono, sonovogliosi difare. Ma, arrivati alla conclusione delloro iter, siritrovanoinunafuseincuihannoancorabisognodiessereformati. E invece .... Ecco la mancanza di programmazione.
I giovani che hanno frequentato per 6 anni sale operatorie o sale riunioni, che hanno studiato e hanno cercato di formarsi guadagnando 1900 euro al mese, da un giorno all' altro si ritrovano soli e abbandonati alloro destino. Sono anni che non si bandiscono concorsi soprattutto al Centro-Sud. Sono anni chevedo questi giovani perdersi nelle guardienottume in Case di Cura periferiche o in Pronto soccorso dove -se gli va bene - guadagnano qualcosa per vivere. E la loro formazione viene tarpata nel periodo più critico. Tra l'altro mi sembra anche contraddittorio l'atteggiamento dello Stato: investe pagando i giovani informazione, e, poi non si preoccupa del loro futuro perdendo anche, economicamente, i
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soldi investiti nella specializzazione. lo mi sento mortificato nel vedere quest' evoluzione sen
za poter fare niente. Perché il ministro dell'Università e quello della Salute non si siedono con noi operatori del settore per decidere e programmare? Eduardo diceva «addà passà a nuttata». Ma questa, per i nostri giovani, sembrainterminabile.
* Presidente della Società italiana di Chirurgia
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Lavoro e previdenza
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La grande questione di merito Come si può ( o no) dare un premio alla produttività, al lavoro, al talento
di J. Bradford Delong
a recensione migliore che ho letto finora de Il capitale nel XXI secolo di Thomas Piketty è quella del mio amico Lawrence Summers, nonché
frequente mio co-autore, pubblicata sul Democracy J ournal di Michael Tomasky. Andate a leggervela.
Come, siete ancora qui? Dite che nonsiete disposti a leggere un testo di cinquemila.parole? Vi assicuro che sarebbe tempo ben speso. Se siete ancora qui, tuttavia, non ve ne offrirò una sinossi o qualche brano scelto: vi proporrò invece una breve delucidazione su un aspetto piccolo, di secondaria importanza, facendo una digressione sulla filosofia morale nella recensione di Summers.
«C'è moltissimo da criticare nelle disposizioni esistenti di governance societaria», scrive Summers. «Tuttavia, io credo che coloro che come Piketty rifiutano l'idea che la produttività non abbia niente a che vedere con le retribuzioni farebbero bene a riflettere». Perché? «I dirigenti che guadagnano di più non stanno ... dirigendo società pubbliche e riempiendo i loro consigli di amministrazione di amici», dice Summers. Al contrario, sono «stati scelti da società private di investimento per amministrare le aziende che controllano. In nessun modo ciò può giustificare da un punto di vista etico i loro compensi eccessivi, ma soltanto sollevare una domanda sulle forze economiche che li generano». '
Qp.est'ultima frase sottolinea che la nostra discussione filosofico-morale su chi meriti cosa ormai è aggrovigliata alI' aspetto economico della teoria marginale della produttività nella distribuzione del reddito, in maniera fondamentalmente inservibile. Supponiamo che esistano davvero decision-maker disposti a pagare una fortuna per assumervi alle condizioni normali di mercato, e non lo facciano quindi perché
RETIRISlllIONl E SOLO La discussione su chi meriti che cosa è ormai aggrovigliata al tema economico della teoria marginale della produttività nella distribuzione del reddito
voi in passato avete reso loro qualche favore o perché se ne aspettino da Voi in futuro. Ciò non vuoI dire in nessun modo, dice Summers, che voi vi «siate guadagnati» o «vi meritiate» il vostro colpo di fortuna.
Se vincete alla lotteria, e il grosso premio che ricevete indurrà altri a sovrastimare le loro probabilità e ad acquistare i biglietti della lotteria e cosÌ facendo arricchire chi la organizza, vi «meritate» la vostra vincita? Siete contenti di essere pagati e chi la organizza è contento di pagarvi. In quanto a tutti gli altri che hanno acquistato i biglietti della lotteria, di certo non sono contenti o, forse, non sarebbero contenti se dentro di sé avessero capito davvero quali erano le loro reali probabilità di vincita e in che modo la vostra sia stata sapientemente messa a punto per fuorviarli.
Avete forse l'obbligo di trascorrere la vostra intera vita, dopo aver incassato la vostra vincita, a raccontare a tutti che in verità ciò che avrebbero dovuto fare era investire i soldi spesi in biglietti della lotteria in un fondo pensionistico valorizzato da sostanziosi sgravi fiscali, per mezzo del quale invece di pagare la casa da gioco per avere il privilegio di giocare d'azzardo di fatto sarebbero stati loro a guadagnarci più del 5% l'anno? Siete moralmente obbligati, come nella ballata del Vecchio marinaio di Coleridge, a raccontare la vostra storia a tutti coloro nei quali vi imbattete?
lo direi di sì, sicuramente. E direi che la stessa cosa vale più in generale anche per quei promotori di disuguaglianza che noi economisti chiamiamo «concorsi». In verità, i concorsi sembrano davvero eccellenti meccanismi di incentivo: mettete in palio un numero esiguo di grossi premi e un sacco di gente ne sarà attratta e tenterà la propria sorte. Tenuto conto però dell'avversione umana al rischio, l'unica ragione valida per organizzare un concorso è che esso impone alcune forzature cognitive nei comuni partecipanti. Tu, organizzato-
re del concorso, li danneggi - o per meglio dire stai danneggiando la loro parte migliore e più razionale - propinando loro forzature. Nel migliore dei casi, li aiuti e li incoraggia farsi del male da soli (in quanto, come i partecipanti alla lotteria, stanno operando una libera scelta).
Ma non basta: supponiamo che, in qualche modo, voi siate pagati in funzione del vostro vero prodotto marginale per la società. Il fatto che voi siate abbastanza fortunati da essere in grado di poter ricavare il vostro prodotto marginale è una questione ... beh, di semplice fortuna. Altri non sono altrettanto fortunati.
Altri scoprono che il loro potere contrattuale è limitato - forse a quello che sarebbe il loro stile di vita se si trasferissero nello Yukon e vivessero lavorando la terra. Vi meritate la vostra fortuna? Per definizione, no: nessuno «si merita» la fortuna. E di che cosa siete in debito nei confronti di coloro che si troverebbero nella posizione di ottenere ciò che si meritano qualora voi non foste stati fortunati a sufficienza da arrivarci per primi?
E, ovviamente, in che senso è merito vostro se vivete nell'ambiente giusto, quello che rende voi e le vostre qualifiche altamente redditizie nell' economia odierna? In che modo, esattamente, avete scelto di essere messi al mondo dai genitori «giusti»? Perché, in definitiva, i vostri successi e i vostri risultati positivi non sono frutto di mera e immeritata fortuna?
Potremmo discutere in modo molto più chiaro di questioni inerenti alla disuguaglianza e alla distribuzione se ci attenessimo semplicemente a considerazioni riguardanti il benessere umano e gli incentivi utili. In quanto al resto, si tratta semplicemente di ideologia meritocratica. E, come indica l'accoglienza che ha avuto il libro di Piketty, quell'ideologia ormai può aver fatto il suo corso.
(Traduzione di Anna Bissanti) © RIPRODUZIONE RISERVATA
Carioql. Circa 40 milioni di persone sono uscite dalla povertà in dieci anni, ma si rischia la «trappola del ceto medio» ----- ~---~------
Favorita. La presidentessa Rousseff ha annunciato un
aumento degli investimenti in infrastrutture. Dopo ì Mondiali, inizierà la campagna elettorale,
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Il saggio di Thomas Piketty Thomas Piketty, economista francese
specializzato nello studio delleineguaglianze, ha scritto il saggio Capitai in the twentyfirst century. Usa le opere di Honoré de Balzac e lane Austen come filo conduttore per descrivere la parabola economica degli ultimi due secoli e l'inchiesta considera venti Paesi (tra cui l'Italia). Piketty sostiene che l'ineguaglianza, storicamente, dipende dalla differenza tra la reddività del capitale e il tasso di crescita economica e che tanto più i profitti garantiti dal capitale (cioè le rendite) sono superiori alla crescita economica, tanto più la bilancia si inclina dalla parte della ricchezza. E oggi una bassa crescita dell'economia mondiale sta generando un picco nell'ineguaglianza.
Come produrre più crescita
Il càpitilismollon è un'equaz{one-Perché la jhmlula tIclltl ..Jìscg\lllgli3Jl2a. lÌ <'lmpntm, ma ÌIICtlnlpleta
Sul Sole 24 Ore del20 maggio Franco Debenedetti torna sul dibattito attorno allibro di Piketty: la formula proposta dall'economista francese affascina ma il capitalismo non è un'equazione. Pikettytocca nervi scoperti: negli Usa e nei Paesi europei, tecnologie e mondo globalizzato mettono in tensione i principi su cui si basa la coesione nazionale. Ma la soluzione non è il suo progetto scientista. I modi per produrre crescita non sono prevedi bili a priori, li scoprono gli imprenditori in un mercato libero.
I conti da rifare con il nuovo progresso In un'analisi di Kemal Dervis, pubblicata sulSole
24 Ore del4 maggio,sulla natura della crescita, l'economista ricorda il pensiero di Piketty: egli sostiene che le forze economiche alimentano una crescita persistente degli utili come parte del reddito; ma manca ancora un aumento del lavoro per far partire davvero la crescita. Altri contributi al dibattito su Piketty sono su l sito w~b del Sole.
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Circolare dell'!nps sulla liquidazione
Tfs e Tfr, rinvio fino a 5 anni per i dipendenti pubblici Fabio Venanzi
Donne optanti e prepensionamenti sono al centro della circolare 73 emanata ieri dall'lnps che si sofferma sui nuovi termini di pagamento dei trattamenti di fine servizio/rapporto previsti dall'ultima legge di Stabilità 2014.
Per i dipendenti pubblici che maturano il diritto a pensione dopo i120l3, il trattamento sarà messo in pagamento in un'unica soluzione se di importo non superiore a 50rnila euro, mentre per quelli di importo superiore, ma inferiore o uguali a 100rnila euro, il pagamento avverrà in due tranche con il differimento di un anno tra il primo di 50rnila e la differenza. Se la prestazione dovesse risultare superiore a 100rnila euro, la dilazione sarà prolungata di un ulteriore anno per la parte eccedente tale ultima soglia.
I trattamenti comunque non sono messi in pagamento imme-
diatamente rispetto alla data di cessazione dal servizio, ma subiscono un differimento a seconda della causa che determina l'estinzione del rapporto: entro 105 giorni per i decessi e le inabilità, non prima di 24/27 mesi per le dimissioni volontarie, 12/15 mesi in tutti gli altri casi.
Su questo argomento assume particolare rilevanza la posizione assunta dall'lnps in materia di regime sperimentale, conosciuto anche come "donne optanti". L'istituto di previdenza precisa che il perfezionamento del requisito anagrafico (57 anni 3 mesi) e contributivo (35 anni) non può essere considerato come,un autonomo requisito per il diritto alla pensione se non si verifica anche la cessazione del rapporto dilavoro. Tale orientamento assume maggior rilevanza anche in considerazione della temporaneità del regime sperimentale che può essere esercitato non oltre il 31 dicembre 20l5.
Requisiti ancora più stringenti in relazione ai prepensionamenti che le pubbliche amministrazioni possono attivare inforza del DI 95/2012 e della circolare 4/2014 emanata dal Dipartimento della Funzione pubblica. Per le posizioni dichiarate in soprannumerooineccedenza,ilavoratori possono continuare ad accedere alla pensione coni vecchi requisiti a condizione che perfezionino il diritto a riscuotere il trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2016. In deroga al regime generale, però, il termine di pagamento del trattamento difrne servizio/rapporto non decorre dalla data di cessazione dal servizio secondo le regole ante decreto "salva Italia" bensì dalla data in cui il personale maturerebbe il teorico diritto secondo le regole introdotte dalla riforma Monti-F ornero. TI differimento potrà arrivare anche fino a 5 anni.
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Lo stato di bisogno c'è anche senza povertà assoluta
Contratti, rescissione ampia Angelo Busani
La rescissione del contratto per lesione si ha anche nel caso in cui lo stato di bisogno del contraente non coincida con un'assoluta indigenza: basta anche una contingente situazione di difficoltà economica, per carenza di liquidità, tale da non consentire di far fronte ad impegni di pagamento con mezzi normali e da incidere sulla libera determinazione a contrarre. Lo sancisce la Cassazione nella sentenza u665, depositata ieri.
L'azione di rescissione per lesione è data dall'articolo 1448 del Codice civile se vi è sproporzione tra la prestazione di una
parte contraente e quella dell'altre e questa sproporzione sia dipesa dallo stato di bisogno di una parte, del quale l'altra ha approfittato per trarne vantaggio. Si pensi un proprietario di immobile che, avendo perso il lavoro e dovendo ricorrere a un costoso intervento operatorio, lo svenda per lO quando il valore dell'immobile sia 30 e il compratore ne approfitti sapendo delle pessime condizioni economiche e di salute del venditore.
Nel caso in cui dunque maturino i presupposti dell'azione di rescissione per lesione, la parte danneggiata può agire in giudizio per sciogliere il contratto
concluso in stato di bisogno, ma con due precisazioni:
l'azione di rescissione non è ammissibile se la lesione non ecceda la metà del valore che la prestazione eseguita o promessa dalla parte danneggiata aveva al tempo del contratto,
il contraente contro il quale è domandata la rescissione può evitarla offrendo una modificazione del contratto sufficiente per ricondurlo ad equità.
La giurisprudenza interpreta tradizionalmente con estrema ampiezza il concetto di stato di bisogno, ritenendo che esso non coincida necessariamente con l'assoluta indigenza o condizio-
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ne di povertà e nullatenenza, ma che possa essere rappresentato anche da una semplice, obiettiva difficoltà economica o da una contingente carenza di liquidità o momentanea indisponibilità di denaro, purché sia risultata determinante della volizione negoziale e della disponibilità ad accettare corrispettivi non proporzionati alla propria prestazione.
Q]lanto alla ricorrenza dell' approfittamento dello stato di bisogno, in giurisprudenza si ritiene che non occorra una particolare attività diretta, in maniera più o meno ingannevole, ad indurre la controparte a stipulare il contratto, in quanto l'approfittamento consiste nella consapevolezza che una parte abbia dello squilibrio tra le prestazioni contrattuali derivante dallo stato di bisogno altrui di cui questi abbia parimenti conoscenza.
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Decreto Irpef, sì del Senato alla fiducia Sangalli: Il anni per tornare pre-crisi -----------~--
l'ECONOMIA ROMA Primo via libera del Parlamento al decreto Irpef che prevede gli 80 euro in più in busta paga. Il Senato ha votato la fiducia, posta dal governo, al maxiemendamento che, oltre alle misure già previste nel testo presentato da Palazzo Chigi, si è arricchito di nuovi capitoli come lo slittamento del pagamento della Tasi al 16 ottobre nei comuni che non hanno ancora fissato le aliquote. Il dI passa ora alla Camera per la seconda lettura e il via libera definitivo da parte del Parlamento dovrà arrivare entro il 23 giugno, vale a dire il termine ultimo previsto per la conversione in legge.
Il lavoro delle commissioni Bilancio e Finanze, recepito nel provvedimento approvato ieri a Palazzo Madama con 159 sì e 112 no, si è concentrato su alcuni capitoli, già contenuti nel provvedimento, con l'obiettivo di integrare le norme presentate dall'esecutivo.
Il piatto forte del decreto,ovviamente, resta l'operazione che ha portato 80 euro in busta paga per i lavoratori che ne guadagnano fino a 24mila annui (con una graduale soppressione fino a quota 26mila euro). Tuttavia, alla fine, non è entrato l'emenda: mento, per il quale spingeva con forza Ncd, che avrébbe allargato lo sgravio fiscale anche alle famiglie numerose. Nel testo è confluito solo l'impegno a far rientrare la misura nella prossima legge di Stabilità. E dunque se ne riparlerà eventualmente nel 20l5. Poche le novità, oltre all'atteso rinvio della Tasi, inserite nel testo rimasto saldo nei suoi cardini. Per il rilascio del passaporto (oltre al costo del libretto) si
dovranno sborsare 73,50 euro ma non si pagherà più il rinnovo annuale. Si calcola un risparmio per i cittadini di oltre 300 euro. Per la Rai si conferma il taglio di 150 milioni. Salve le sedi regionali, si potrà procedere alla cessione di quote di Rai Way. La tvpubblica non dovrà più assicurare il mantenimento di Rai World.
RATEIZZAZIONE EQUITALIA In materia fiscale, Equitalia riapre la rateizzazione per chi ha perso il beneficio entro il 22 giu-
CONfCOMMERCIO All'ATIACCO SUL fiSCO GUIDI PROMETTE: SCONTI SULl'ENERGIA
70% DEllE AZIENDE
Il voto di fiducia in Senato
gno 20l3. La misura riguarderebbe debiti per 20 miliardi: riammessi i contribuenti decaduti con un massimo di 72 rate. Mini-riforma per la Farnesina: gli uffici svolgeranno «attività per la promozione dell'Italia». Creato un fondo ad hoc di 15 milioni per il 2015 con il taglio di oneri di rappresentanza e indennità.
Il via libera al decreto è caduto proprio nella giornata in cui Confcommercio ha diffuso previsioni fosche sullo stato dell'economia italiana. Secondo l'organismo, l'uscita dalla recessione «sarà molto graduale» e il Pil crescerà solo dello 0,5% nel20l4 e dello 0,9% nel 20l5. L'economia è ancora «ferma al palo», secondo gli analisti, con un crescente divario tra nord e sud.
PRODOTTO GiÙ Mediamente tra il 2007 e il 2013 il prodotto pro capite si è ridotto di oltre 3.100 euro a testa (-10,7%) e per tornare ai valori del 2007 occorrerebbero 11 anni e mezzo. Alla luce di questi dati, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha puntato il dito contro la pressione fiscale affermando che «il combinato mal-disposto di Imu-Tasi-Tari potrebbe essere letale per le nostre imprese». Uno sfogo al quale ha risposto il ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, che alla platea di commercianti ha garantito che, secondo le previsioni del governo, il 70% dei commercianti beneficerà dello sconto in bolletta del 10% «con una diminuzione degli oneri pari a circa 3mila euro per un albergo, 400 per un ristorante, 900 per un piccolo esercizio commerciale e 250 perun bar».
Michele Di Branco © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Toghe in pensione, c'è il caso organici ~L'abbassamento a 70 anni dell'età per i magistrati previsto nella ~Apprezzamento dei magistrati amministrativi: giusto riforma della P.A., Vietti: serve una norma transitoria. L'Anm apre non solo risparmiare ma anche ringiovanire i tribunali
lA POLEMICA ROMA Sì. Ma, perlomeno, non subito. I magistrati italiani vivono con un po' di disappunto e qualche preoccupazione l'ipotesi filtrata ieri che la riforma della Pubblica amministrazione tagli di netto la loro età pensionabile portandola dai 75 anni attuali a 70 anni al massimo, com'era prima del 1992. All'inizio degli anni '90 infatti, l'età della pensione per le toghe è stata alzata a 72 anni e successivamente, nel 2002, a 75 anni come avviene per gli ambasciatori (professori universitari e medici arrivano a 70 anni).
i NUMERI I numeri del taglio potrebbero modificare il volto degli attuali uffici giudiziari italiani, specie nelle figure direttive e semidirettive. Solo per citare alcuni nomi noti, dovrebbero lasciare !'incarico, tra gli altri, il primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce e il procuratore generale di Torino Marcello Maddalena.
Stando ai dati del Csm, solo nella magistratura ordinaria perderebbero il proprio ruolo 128 dirigenti e 66 semi dirigenti (mentre nelle funzioni ordinarie "solo" 115 hanno attualmente superato i 70 anni di età). Le cifre appaiono maggiori se alla conta si sommano coloro che attualmente hanno 69 anni: 26 in funzioni direttive, 14 semidirettive, 26
NEllA MAGISTRATURA ORDINARIA INTERESSATI Al PROWEDlMENTO 128 DIRIGENTI E 66 SEMH1IRIGENTI
con ruoli ordinari. Complessivamente andrebbe in pensione il 36% degli attuali dirigenti, sul complessivo numero di 424 e 1'11 per cento dei magistrati in ruoli semi direttivi su 726. E i numeri della trasformazione nei tribunali italiani sono destinati ad aumentare ulteriormente se si pensa che una volta approvata la riforma, sarebbero esclusi dall'accesso alle funzioni direttive tutti coloro che abbiano superato i 66. anni d'età.
LA PRUDENZA «La situazione attuale non è stata mai sollecitata dai magistrati, né nel '92 né nel 2002», spiega il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli: «Tornare alla vecchia normativa è possibile, purché si tenga conto di tre fattori. Prima di tutto, !'intervento dovrà essere graduale per evitare la scopertura contestale di molti incarichi di vertice e assegnare gli incarichi vacanti. Poi bisognerà prevedere nuovi concorsi, visto che già attualmente siamo sotto organico e in terzo luogo si porrà un problema di accesso alla pensione: a differenza che in passato, in magistratura si entra in media a più di trent'anni, considerando laurea quinquennale e titolo di accesso al concorso. A fine carriera i magistrati arriverebbero a malapena al minimo contributivo». Per la magistratura ordinaria, il problema delle
già pesanti carenze d'organico è
evidente: al netto dei 400 pensionandi, la pianta organica prevede 9420 posti e quelli "occupati" arrivano a 8470. E infatti anche il vice presidente del Csm ha chiesto che l'eventuale riforma sia diluita nel tempo: «È una valutazione che spetta alla politica: in ogni caso, se si decidesse in tal senso, serve una norma transitoria perché altrimenti i vuoti di organico aumenterebbero».
LE ALTRE MAGISTRATURE Il taglio rischia di essere particolarmente significativo sulla magistratura contabile, che perderebbe il 20% dei, dipendenti. «Se l'interesse è "quello di ridurre le spese - dice invece Eugenio Schlitzer, membro del direttivo del-l'Associazione magistrati della Corte dei conti - bisognerebbe riflettere sul fatto che probabilmente quattro magistrature sono troppe. E anche gli uffici direttivi, almeno per la Corte dei conti, potrebbero essere rivisti e accorpati».
Più aperta all'idea la magistratura amministrativa, almeno a sentire il presidente dell'Anma Giampiero Lopresti, magistrato del Tar del Lazio: «Se il senso della riforma non è solo il risparmio ma anche il ringiovanimento degli organici non può che essere accolta con favore, ovviamente bisogna pensare ad una fase transitoria e ,a nuovi concorsi d'accesso alla professione».
, Sara Menafra © RIPRODUZIONE RISERVATA
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-ILILL'Tl E~M! \\,/ \~' 1 ~ I/d .1 [---_II '~'J __
Gamaleri
«La vera spending review è sui compensi dei collaboratori» Marida Caterini
• Sui tagli di 150 milioni di euro previsti dal Governo Renzi per la Rai, si esprime Gianpiero Gamaleri, ex consigliere del Cd/\ Rai dal 1998 al 2002, Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione all'Universi-tà Telematica U ninettu -no, e membro del CelA del Centro Televisivo Vati-cano.
C'è molta agitazione in Rai. Ritiene sia giusta?
«Ioconcordo con Stefano Balasso
ottiene ottimi bilanci e conquista riconoscimenti a livello internazionale. Su questo modello potrebbe muoversi anche RaWction se posta nella condizione di lavorare in piena autonomia societaria».
Come dovrebbe essere articolata una vera spending re
view nel servizio pubblico?
ne, collega Ex Cda Rai Gamaleri
«Deve innanzitutto ripensare al rapporto tra laRai, le diverse istituzioni e le categorie sociali collaborandoinsinergia con le Università, le Accademie il mondo della cultura. Signinello stesso
CdA: questa agitazione può produrre gravi danni nel rapporLo tra Rai e opinione pubblica. Ma può anche diventare, se ben geslita, una grande opportunità. La richiesta di Renzi, al di là delle eccezioni di legittimità sollevate, può costituire l'occasione per un profondo ripensamento dellafunzione di servizio pubblico}).
Ci sono stati, in passato, esempi di spending review?
«Il CelA del quale ho fatto parte, aveva provveduto, senza che vi fosse obbligo di legge, acedere il49% di RayWayassicurando allaRai, grazieuncontratto dettagliato, la continuità, lo sviluppo e la diffusione del segnale. Non dico che si debba ripetere pedissequamente l'operazione, ma questa è l'occasione per ripensare e ristrutturare le vari efunzioni aziendali».
Si spieghi meglio. "Pensiamo a quanto ha si
gnificaLo per la Rai la creazione di società consociate come RaiCinemache, responsabilizzata con una nuova dirigenza,
fica non più comparsate in video dei vari docenti, ma progetti di formazione e aggiornamento su linguaggi e tecnologie. Ovviamente occorrerebbe un a" spending review au 10-gestita" dallo stesso Cda RaÌ».
In quali settori si dovrebbero limitare i costi?
"N on bisogna dimezzare solo il compenso di direttori generali, vertici amministrativi e giornalisti, ma mettere un calmiere ai contratti artistici e di collaborazione. È una funzione del servizio pubblico mai seriamente attuata».
La sua opinione sull' operato dei sindacati?
"Mi rivolgo a Cgil e Uil che stanno alimentando la protesta: farebbero meglio a constatare quante professionalitàinteme sono mortificate a causa di presenze esterne non sempre necessarie».
È spending review anche chiudere la Rai per ferie?
«Il servizio pubblico dovrebbe chiedersi se è giusLO che a fine maggio tuttele Lrasmissioni vengano sostituite da repliche e programmi di serie B».
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IL SECOLO XIX
FORNERO: ERRORE ESODATI? COLPA DEI POLITICI SERVIZIO» 11
IL CASO
"QUOTA 96", FORNERO ,
DA LA COLPA AI POLITICI
ROMA. «Buongiorno Signora M. C. Ho risposto a molte lettere come la sua cercando di spiegare che la riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale ,bisognava agire in fretta ... ». E Elsa Fornero a rispondere a M. C., 63 anni, da 40 insegnante alla materna e ancora impossibilitata ad andare in pensione come gli altri 3.976 della cosiddetta Quota96. Sono "gli esodati della scuola", maestri e professori che per un errore tecnico del ministero, non sono potuti andare in pensione. Avrebbero dovuto calcolare l'anno scolastico - che chiudeva i131 agosto 2012 - anziché l'anno solare - i131 dicembre 2011. Una svista che è costata in alcuni casi anche 6 anni di lavoro. Nella mail, consegnata al Secolo XIX dal Comitato Quota96 che li rap-presenta, M. C. sisfo-ga: «Chi ci ridarà mai il perdu-to?»,e chiede: «Cosapo-tròdare mai ai miei 28 alunni di 3 anni il prossimo anno, avendone io 64 con varie malattie croniche?».
L'ex ministro Fornero risponde: «Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni [ ... ] Ness.una riforma nasce
perfetta». E un parziale mea culpa, ma temperato dall'affondo successivo: «Se il Parlamento avesse voluto, avrebbe potuto cambiare alcune cose». La fretta, dunque, fu la causa. «Mi assumo le mie responsabilità» ammette Fornero, senza però risparmiare un duro attacco «al cinismo spietato della politica che responsabilità non se ne assume mai». È la grande delusione che non ha mai nascosto l'ex ministro di Mario Monti per quei politici che l'hanno resa il parafulmine di qualsiasi nefandezza, che hanno preferito «lasciare tutto com'è e dare la colpa a me». I successivi governi avrebbero potuto mettere una toppa e non lo hanno ancora fatto: questa la convinzione di Fornero. M. C. intanto, dopo gli impegni presi dal governo nel Def e la bocciatura delle coperture da parte della Ragioneria, aspetta ancora di godersi la sua pensione. I. LOMB.
Elsa Fornero
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IL SECOLO XIX
di ANDREA ZERBO - [email protected]
un diritto autonomo causa il [LAI!1-P~E-N~S~I~O~NE-----.t\!! calcolo con il metodocontribu-
DELL'INSEGNANTE tivo. Non è però il caso di sua moglie che ha 27 anni di contri-
Gentile Dott Zerbo, buti presso l'Inpdap. mia moglie insegnante, a set - 3) No, a sua moglie non intetembre 20l4, avrà 60 anni di ressa perché non matura decoretà e 38 anni di contributi (op- renza pensionistica prima dei zione donna con sistema con- 62 anniAi sensi del comma 2-tributivo accessibile) di cui 27 quaterdell'art.6 del d.l. Inpdap e II Inps.Con tale si- 216/2011 per evitare le penaliztuazione contributiva le porgo zazion~ per gli under 62 che alcuni quesiti: avrebbero decorrenza pensioni-1) Poiché il riscatto degli II stica entro il 31 dicembre 201~ anni Inps all'Inpdap ha costi l'anzianità contributiva do-insostenibili (decine di mi- vrebbe derivare da effettivo la-gliaia di euro), quanto po- voro. Ma il comma 493 dell'art. trebbe essere, all'incirca, 1 della legge 147/2013 inserisce f onere di una eventuale tota- come deroga anche i pennessi lizzazione? 104/1992.
IL la signora matura i requisiti nel 2014 dovrebbe comunque essere salvaguardata, anche se nel corso dell'anno dovessero esserci vanazzonz. 2) Il principio dell'automaticità delle prestazioni previdenziali obbligatori~ rivolto esclusivamente ai lavoratori subordina~ è sancito dall'art. 2116 del c.c. e prevede un limite di prescrizioneAi sensi del comma 9a dell'art. 3 della legge nO 335 del 8 agosto 1995 il tennine della prescrizion~ per contributi previdenziali omessi è di lO anni fino alla data del 31 dicembre
2) A settembre 20l9, con 65 anni di età e 43 anni di contributi (requisiti attuali per la pensione anticipata), la totalizzazione sarebbe gratuita o lo è solo con la pensione di vecchiaia a 67 anni di età ed oltre?
1996 e di 5 anni per gli anni successivi. Il datore di lavoro aveva l'obbligo di versare i contri
~LA-D-I~SP-:ARI-~T~i\.~' ---~., buti.Nel caso non lo avessefatto sarebbe intervenuta l'Inps con il
3) Aver fruito per circa 60
giorni deITarticolo 33 comma 3 della legge lO4 comporta un aumento di due mesi del periodo contributivo necessario alla pensione? SERGIO M. e-mail
1) È gratuita ,ma con i requisiti attuali non è possibile esercitarla. Il requisito anagrafico per uomini e donne è di 65 anni e tre mesi(con almeno 20 di contributi o almeno 15 entro il 31 dicembre 1992), quello contributivo di 40 anni e tre mesi di indipendentemente dall'età. Entrambi sono soggetti all'incremento dovuto alla speranza di vita. Per la decorrenza è prevista lafinestra di 18 mesi nel primo caso e di 21 mesi nel secondo. 2) Il requisito attuale per la pensione anticipata delle donne è di 41 anni e 6 mesi. Probabilmente a settembre 2019 occorreranno 42 anni. La totalizzazione è sempre gratuita, ma
quando con essa non si matura
UOMO JDONNi\. Fondo di Garanzia.Però lei 1) AlI o settembre dovrei andare in pensione, sempre se non innalzano i contributi
entro lO anni avrebbe dovuto presentare denunciafonnale di omissione contributiva. In questo caso non avrebbe dovuto ri
pari a quelli deITuomo, io ora scattare a sue spese.Ma il ri-raggiungo i 41 anni e 6 mesi scatto di Costituzione di Ren-come richiesto da legge For- dita Vitalizia non ha limiti tem-nero. poran quindi non ha 2) ( ... ) Mi awertivano che sen- prescrizioni. Se lei dimostra con tito lo studio rispondevano la documenti in originale la sua at-non risultanza del mio rap- tività lavorativa in quel periodo porto di lavoro. puù riscattare a sue spese. Vado di persona e mi dicono 3) Può chiedere anche riscatto che ormai il caso è prescritto. parzial~ per i periodi che le oc-3) E se devo pagare fintero corrono per maturare il diritto a periodo o se si può' pagare per pensione. un numero inferiore al peri- 4) Dipende dalla sede dell'lnps. odo sopra citato (tanto da rag- Alcune dirottanq a prio~ gli giungere la pensione). utenti direttamente al Patro-4) Devo rivolgermi a un pa- nato. Basta compilare il modello tronato o posso recarmi da RVR 1 bis e produrre la docu-sola all'Inps? mentazione in originale. CLAUDIA e-mail
1) C'è una procedura di infrazione della UE nei confronti dell'Italia per la disparità dei requisiti contributivi tra uomo e donna. L'articolo 157 del Trattato suljùnzionamento dell'Unione europea, infatti stabilisce la parità di trattamento
tra uomini e donne. Ma,alla data odierna, è ancora in vigore il requisito di 41 anni e 6 mesi. Se
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domenica BIMBI IN FORMA [email protected]
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Primo piano Italia
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COBBIEBE DELLA SEBA Data 06-06-2014 Pagina 5 Foglio 1
Primo sì del Senato al bonus di 80 euro La rivoluzione per gli statali: stipendi legati al merito, taglio delle autorizzazioni
ROMA -11 risultato della dodicesima fiducia posta dal governo Renzi è il via libera al Senato del decreto lrpef. Con il voto di ieri l'esecutivo ha ottenuto l'approvazione a Palazzo Madama del provvedimento, che prevede il bonus fiscale da 80 euro per i lavoratori dipendenti. L'esito del voto ha prodotto 159 sì (i no sono stati 122), che consentono al decreto di passare all'esame della Camera, dove dovrebbe approdare in aula il 13 giugno. Durante l'esame al Senato il governo è riuscito a imporre l'obbligo di salvaguardare !'impianto del testo originario, evitando interventi che ne snaturassero o indebolissero le caratteristiche. In particolare, si è risolto con un rinvio alla legge di Stabilità 2015 !'introduzione, voluta e più volte richiesta dal Nuovo Centrodestra, del bonus per le famiglie monoreddito con più figli.
L'estensione della platea dei beneficiari del credito di imposta da 80 euro non è l'unica questione accantonata per assenza
di coperture. Analoga sorte è toccata al taglio dell1rap destinato alle imprese, una misura che sarà oggetto di valutazione della delega fiscale. Le novità inserite nel decreto durante la fase di valutazione da parte delle commissioni Bilancio e Finanze riguardano, per esempio, la decisione di salvare le sedi regionali della Rai, nonostante il taglio di 150 milioni di euro richiesto a Viale Mazzini. Un emendamento, approvato alla vigilia del voto, stabilisce la possibilità di accedere nuovamente ai pagamenti a rate delle cartelle di Equitalia per quei contribuenti che non hanno onorato i debiti. La misura dovrebbe riguardare un monte debiti stimato circa 20 miliardi di euro. La rateizzazione prevista è fino ad un massimo di 72 rate.
Una modifica al decreto introduce il rinvio al 15 settembre del pagamento dei canoni per le concessioni balneari. Approvato anche il giro di vite che alza dal-1'11 % all'11,5% il prelievo sui fondi pensione. L'intervento
ItaliaGermania
I fondi pensione
Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il collega tedesco alle Finanze Wolfgang Schaeuble ieri a Berlino. Il titolare del Tesoro, prima della decisione della Bce di tagliare i tassi, si era detto «convinto» che l'Eurotower avrebbe fatto le scelte «necessarie e più opportune»
Sì all'aumento aIl'11,5% del prelievo sui fondi per dare ossigeno alle casse dei professionisti
serve a-garantire un po' di ossigeno alle casse di previdenza dei professionisti, evitando l'aumento dal 20% al 26% dell'aliquota sulle rendite finanziarie. Tra le modifiche al decreto figura anche quella voluta dal Movimento 5 Stelle per rendere obbligatoria la pubblicazione dei compensi degli amministratori di società pubbliche.
Intanto la giornata di ieri è stata scandita anche dall'incontro bilaterale a Berlino tra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, e il suo omologo tedesco, Wolfgang Schaeuble. «Un colloquio molto fruttuoso e con grande identità di vedute sulle priorità della presidenza italiana (nel semestre di guida della Ue, ndr.), che devono essere condivise da tutti i paesi membri», ha spiegato Padoan, aggiungendo,«la presidenza italiana, e su questo c'è totale accordo, metterà al centro del dibattito una nuova fase della politica economica in Europa, che abbia l'obiettivo di rafforzare l'economia e fare in modo che
sia in grado di produrre risultati migliori per crescita e posti di lavoro». Padoan, in vista dell'intervento di ieri da parte della Bce, ha ricordato come i bassi tassi d'interesse siano importanti per i paesi altamente indebitati. L'Italia dovrà, insomma, «utilizzare la finestra dei bassi tassi di interesse il più possibile». A Schaeuble il titolare di Via XX Settembre ha ribadito che l'economia italiana crescerà grazie alle rifonne che «daranno risultati nel tempo e produrranno maggiore crescit3». A corredo delle parole di Padoan in serata il ministero dell'Economia ha diffuso i dati relativi alle entrate tributarie del primo quadrimestre. Nel periodo gennaioaprile 2014 le entrate, accertate in base al criterio della competenza giuridica, hanno raggiunto quota 119 miliardi di euro, registrando cosÌ una crescita del-1'1,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Andrea Ducci €l RiPRODUZIONE RISERVATA
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