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Rassegna Stampa di martedì 23 dicembre 2014 SNALS / CONFSAL Corriere del Trentino 23/12/2014 CONTRATTO DEGLI AGENTI SNA LA SEAC DISCONOSCE L'INTESA Cronache del Garantista 23/12/2014 SOLTANTO I PICCOLI PATRONATI PAGANO I TAGLI DEL GOVERNO la Nazione - Firenze 23/12/2014 MUSEI, RIVOLUZIONE ANCHE PER IL PERSONALE La Repubblica - Roma 23/12/2014 LA 29 GIUGNO IN PIAZZA "SALVATE I LAVORATORI" La Sicilia - Ed. Messina 23/12/2014 VIGILI DEL FUOCO: NASCE IL PRESIDIO Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 23/12/2014 NONNA ADELE INSEGNA LA STORIA DI MILANO AI BAMBINI DELLE SCUOLE (E.Andreis) Italia Oggi 23/12/2014 Int. a F.Puglisi: MERITO, CERCASI NUOVA RICETTA (A.Ricciardi) Italia Oggi 23/12/2014 ISCRIZIONI AL VIA, I POSTI PER I LICEI MUSICALI SONO POCHI Italia Oggi 23/12/2014 ACCERTAMENTI PROPEDEUTICI IN PRIMIS QUELLI CONTRIBUTIVI Italia Oggi 23/12/2014 FARE LA DOMANDA DI PENSIONE NO BASTA PER AVERE L'ASSEGNO Italia Oggi 23/12/2014 PENSIONI, VOLONTARIE O D'UFFICIO (N.Mondelli) Italia Oggi 23/12/2014 DE CAROLIS: LA CARRIERA MILITARE E' UN'OPPORTUNITA' DI CRESCITA Italia Oggi 23/12/2014 ECCO IL DIPLOMA PROFESSIONALE (E.Micucci) Italia Oggi 23/12/2014 I MINORI NON ESCONO DA SOLI (A.Di geronimo) Italia Oggi 23/12/2014 MAESTRO PROMOSSO A DIRIGENTE ANCHE SE A TITOLO PROVVISORIO il Tempo 23/12/2014 COME SI TAGLIA IL FUTURO DEI GIOVANI FORBICE AI FONDI ALL'UNIVERSITA': -119% Corriere Innovazione 01/01/2015 E ORA CAMBIAMO LA SCUOLA (E.Presazzi) il Giornale di Napoli 23/12/2014 PRESEPI, ECCO TUTTI I PREMIATI Popotus (Avvenire) 23/12/2014 DISABILI, AMICI DA AIUTARE INSIEME PER IMPARARE MEGLIO/TROPPI CAMBI D'INSEGNATE il Sole 24 Ore 23/12/2014 UNIVERSITA', BOLOGNA AL TOP PER POSSIBILITA' DI ASSUNZIONI Corriere della Sera 23/12/2014 IL SUCCESSO DEI RICERCATORI ITALIANI (ANCORA COSTRETTI A ESPATRIARE) la Repubblica 23/12/2014 SE SCOMPARE L'EDITORIA UNIVERSITARI (S.Parmeggiani) la Stampa 23/12/2014 DRONI O ZANZARA TIGRE COSI' SI AIUTA LA RICERCA Italia Oggi 23/12/2014 UNIVERSITA' SEMPRE PIU' SALATA CROLLANO LE ISCRIZIONI AL CENTRO il Resto del Carlino - Bologna 23/12/2014 MEDICINA E I TEST A OTTOBRE "IL NUMERO CHIUSO E' SALVO PER I RIAMMESSI VIA AI CORSI"

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Rassegna Stampa di martedì 23 dicembre 2014

SNALS / CONFSAL Corriere del Trentino 23/12/2014 CONTRATTO DEGLI AGENTI SNA LA SEAC DISCONOSCE L'INTESA Cronache del Garantista 23/12/2014 SOLTANTO I PICCOLI PATRONATI PAGANO I TAGLI DEL GOVERNO la Nazione - Firenze 23/12/2014 MUSEI, RIVOLUZIONE ANCHE PER IL PERSONALE La Repubblica - Roma 23/12/2014 LA 29 GIUGNO IN PIAZZA "SALVATE I LAVORATORI" La Sicilia - Ed. Messina 23/12/2014 VIGILI DEL FUOCO: NASCE IL PRESIDIO

Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 23/12/2014 NONNA ADELE INSEGNA LA STORIA DI MILANO AI BAMBINI DELLE

SCUOLE (E.Andreis) Italia Oggi 23/12/2014 Int. a F.Puglisi: MERITO, CERCASI NUOVA RICETTA (A.Ricciardi) Italia Oggi 23/12/2014 ISCRIZIONI AL VIA, I POSTI PER I LICEI MUSICALI SONO POCHI Italia Oggi 23/12/2014 ACCERTAMENTI PROPEDEUTICI IN PRIMIS QUELLI CONTRIBUTIVI Italia Oggi 23/12/2014 FARE LA DOMANDA DI PENSIONE NO BASTA PER AVERE L'ASSEGNO Italia Oggi 23/12/2014 PENSIONI, VOLONTARIE O D'UFFICIO (N.Mondelli) Italia Oggi 23/12/2014 DE CAROLIS: LA CARRIERA MILITARE E' UN'OPPORTUNITA' DI CRESCITA Italia Oggi 23/12/2014 ECCO IL DIPLOMA PROFESSIONALE (E.Micucci) Italia Oggi 23/12/2014 I MINORI NON ESCONO DA SOLI (A.Di geronimo) Italia Oggi 23/12/2014 MAESTRO PROMOSSO A DIRIGENTE ANCHE SE A TITOLO PROVVISORIO il Tempo 23/12/2014 COME SI TAGLIA IL FUTURO DEI GIOVANI FORBICE AI FONDI

ALL'UNIVERSITA': -119% Corriere Innovazione 01/01/2015 E ORA CAMBIAMO LA SCUOLA (E.Presazzi) il Giornale di Napoli 23/12/2014 PRESEPI, ECCO TUTTI I PREMIATI Popotus (Avvenire) 23/12/2014 DISABILI, AMICI DA AIUTARE INSIEME PER IMPARARE MEGLIO/TROPPI

CAMBI D'INSEGNATE il Sole 24 Ore 23/12/2014 UNIVERSITA', BOLOGNA AL TOP PER POSSIBILITA' DI ASSUNZIONI Corriere della Sera 23/12/2014 IL SUCCESSO DEI RICERCATORI ITALIANI (ANCORA COSTRETTI A

ESPATRIARE) la Repubblica 23/12/2014 SE SCOMPARE L'EDITORIA UNIVERSITARI (S.Parmeggiani) la Stampa 23/12/2014 DRONI O ZANZARA TIGRE COSI' SI AIUTA LA RICERCA Italia Oggi 23/12/2014 UNIVERSITA' SEMPRE PIU' SALATA CROLLANO LE ISCRIZIONI AL CENTRO il Resto del Carlino - Bologna

23/12/2014 MEDICINA E I TEST A OTTOBRE "IL NUMERO CHIUSO E' SALVO PER I RIAMMESSI VIA AI CORSI"

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Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 23/12/2014 CONCILIAZIONI IN SEDE SINDACALE: DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'ASPI il Sole 24 Ore 23/12/2014 GARANZIA GIOVANI, CAMBIO DI ROTTA PER RILANCIARE LE POLITICHE

DEL LAVORO il Sole 24 Ore 23/12/2014 GRANDI AZIENDE, INDENNIZZI PIU' ALTI (D.Colombo/C.Tucci) il Sole 24 Ore 23/12/2014 PA, NUOVE ASSUNZIONI DA TURNOVER (E.Bruno/M.Mobili) il Sole 24 Ore 23/12/2014 TERMINI, SI PUNTA SULL'AUTO IBRIDA (F.Prisco) il Sole 24 Ore 23/12/2014 C'E' UNO SCUDO CONTRO L'INFEDELTA' AZIENDALE (F.ven.) il Sole 24 Ore 23/12/2014 I DIPENDENTI PUBBLICI SCENDONO DELL'1,4% (G.Trovati) il Sole 24 Ore 23/12/2014 NON PESA IL NUMERO DI DIPENDENTI (P.Maciocchi) Corriere della Sera 23/12/2014 LICENZIAMENTI, VERSO LO STOP AL REINTEGRO (L.Salvia) Corriere della Sera 23/12/2014 PROFESSIONISTI E FREELANCE COSI' IL COLPO DI TASSE E INPS la Repubblica 23/12/2014 RIVOLUZIONE PER IL LAVORO ECCO IL PIANO DEL GOVERNO

LICENZIAMENTI CON INDENNIZZI VIA ALLA LEGGE DI … (L.Grion) la Repubblica 23/12/2014 E ORA CONVIENE ASSUMERE I CONTRATTI IN PIANTA STABILE COSTANO

8 MILA EURO IN MENO (R.Petrini) la Stampa 23/12/2014 MERIDIANA: INTESA ENTRO OGGI O E' FINITA (R.e.) Italia Oggi 23/12/2014 MAI PIU' PENSIONI AI DECEDUTI (D.Cirioli) il Messaggero 23/12/2014 PARTECIPATE, LA SCURE PUO' PARTIRE DA 3.350 SOCIETA' FANTASMA il Messaggero 23/12/2014 VIA ALLA MANOVRA MENO TASSE PER 18 MILIARDI TAGLI AI MINISTERI il Messaggero 23/12/2014 ART.18 INDENNIZZO DA 4 A 26 MESI CONTA LA DIMENSIONE

DELL'AZIENDA il Messaggero 23/12/2014 IN ARRIVO IL MILLEPROROGHE: PIU' TEMPO PER LE ASSUNZIONI

PUBBLICHE il Messaggero 23/12/2014 STATALI, 200MILA OCCUPATI IN MENO IN SETTE ANNI il Messaggero 23/12/2014 Int. a E.Maskin: "TAGLIO DEI DEBITI? PRIMA VIENE L'OCCUPAZIONE" il Tempo 23/12/2014 PROVINCE, IN 20MILA A RISCHIO SARANNO ASSUNTI DALLE REGIONI il Mattino 23/12/2014 PIANO GIOVANI FLOP, IL GOVERNO CAMBIA (N.Santonastaso) il Mattino 23/12/2014 POMPEI, STOP AI BLOCCHI: DIKTAT DEL MINISTERO (S.Malafronte) Corriere della Sera 23/12/2014 "BOMBE IN OGNI CITTA', ORA AGIAMO" (Gio.bia.) Corriere della Sera 23/12/2014 NUOVI TIMORI SU MPS, IL TITOLO AFFONDA (F.Massaro) la Repubblica 23/12/2014 SOCIETA' PUBBLICHE VIA AI TAGLI DEL GOVERNO 2.800 SU UNDICIMILA la Stampa 23/12/2014 FRANCESCO STRIGLIA LA CURIA "NO ALL'ALZHEIMER SPIRITUALE" la Stampa 23/12/2014 TASSE GIU': MISSIONE IMPOSSIBILE? I PRIMI EFFETTI DAL PROSSIMO

ANNO (R.e.) il Messaggero 23/12/2014 STOP DI INTESA SULLA BANCA DELLA REGINA (R.dim.) il Messaggero 23/12/2014 Int. a G.Sala: "PORTEREMO AL PIL 10 MILIARDI DI EURO" (M.Di branco) il Messaggero 23/12/2014 Int. a A.D'amico: "IL GRAN TURISMO SI E' FERMATO A ROMA PORTIAMOLO

AL SUD" il Messaggero 23/12/2014 Int. a C.Tamburi: "PIU' RINNOVABILI E UN BOLLETTA MENO CARA"

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Giranttsta Data 23-12-2014 Pagina 10 Foglio 1

Soltanto i picco6 patronati pagano i tag6 del governo

P ressione dopo pressione, mobilitazione dopo mobilitazione, il mondo sindacale è riuscito a

far fare marcia indietro al governo sui tagli ai fondi destinati ai patronati. La sforbiciata iniziale doveva essere di 150 milioni di euro a un monte risorse complessivo di 450 milioni, per poi scendere (nel­l'ultimo passaggio al Senato) a 35 milioni. Ma a ben guardare, se-condo qualcuno, è una mezza marcia indietro. Anche perché il provvedimento finisce per colpi-re i piccoli e salvare i grandi. Tra questi, alza la voce il diretto­re generale del patronato Inpas­_mI Marta Bozzia. Il quale ac­cusa: «Quella contro i piccoli pa­tronati è una guerra illogica che non ha l'obiettivo di risparmiare soldi pubblici». Non contento, Bozzia aggiunge: «I provvedimenti adottati sui patronati di piccole e medie dimensioni non mirano a promuovere il la­voro ma a creare nuovi disoccupati». Secondo J'iiIIUfiM;I' «con il via libera del Sena­to alla fi ucia posta governo sul maxi emenda-mento alla legge di stabilità è sta-ta definitivamente sancita la chiusura di 12 patronati, con un taglio di circa 5mila posti di lavo-ro. La commissione Bilancio del Senato aveva approvato una nor-ma che garantiva ai patronati di esistere incentivando nuove as-sunzioni e garantendo i principi

LA n'lll1D1!::'''1I1'''~''IIro'"" MARTA BOZZlA: LE NORlVIE 1If"'"II'''MM'''''''

STATE IN~;EIU! NELLA "..,.""".,. .. "',..., SERVONO A CREARE

I)ISOCCUPATI, SI SANCISCE

"".I!:l!Jn.~ii::I>~UJnft DI

di democrazia e di uguaglianza sanciti dalla nostra Costituzione senza escludere alcuni soggetti per favorirne altri». «Gli emendamenti presentati dai senatori avevano superato il prin­cipio del rispetto di determinati limiti di produzione (incompati­bili con la stessa natura giuridica dei patronati) in favore di impor­tanti requisiti organizzativi», ag­giunge Bozzia. «Vogliamo com­prendere la "ratio" che ha portato all'esclusione dei criteri di quali­tà organizzativa in Italia», rimar­ca il direttore generale di Inpas­_mI «obbligando invece la presenza in otto Stati esteri». «Nella legge che regolamenta i patronati non vi è mai stato alcun riferimento a una presenza mini­ma nei paesi esteri, attribuendo ai singoli istituti la scelta se svilup­pare o meno anche attività al­l'estero. Peraltro, il biennio di ri­ferimento decorre retro attiva­mente dal 2014 contrariamente ai principi generali del nostro ordi­namento», sottolinea il direttore Bozzia, per poi concludere: «Il patronato chiede che venga im­mediatamente ripristinato il testo approvato dalla commissione Bi­lancio del Senato».

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Data 23-12-2014 Pagina 10 Foglio 1

Musei, rivoluzione anche per il personale In vista rinnovo dei vertic~ selVizi aggizmtivi, pensionamenti

ENTRO la fine dell'anno dovreb­be anivare la firma sul nuovo de­creto ministeliale per i I liassetto dei Illusei statali, E per Firenze sa· rÌllllla Vera e propria rivoluzione. A cominciare dal rinllovo di lutti i vertici, con la messa a gan del llUOVO soprintendente del polo museale toscall o e dei direttori di Uffiz~ Galleria dell'Accademia e Bargello. 1.,101te novità riguarde­nmno poi l'assegnazione dei selvi­lì aggiuntivi per i muse4 a cOl1lil1~ dare dal bookshop alle gestione delle bigliettelie, anche se per il momento mancano ì bandi per la Iiassegnazione degli appalti. In tlln ta eo.'o com e velT1Ulil o liae~ corpate le strutture m useale stata­I~ le l'iiI numerose di qualsiasi al~ ll'l'l regione d'Italia.

Disegni e Stampe; Cappella Pala­lina, Gallelia d'Arte Moderna, GaUeria del Costume, Museo de· gli Algellt~ Museo delle Canoz~ ze,. Museo d('lIe Porcellane, Galle.. ria PalafÌlla e A.ppa11amelltì mo­numentali di. Palazzo Piui e e..iar­dino di BobolL Galleria dell'A.ccademia. Oltre al mi tieo David e ai Pligioni di .\1ichelange.lo, la gestiOile COI11-

prenderà il Museo degl i S trllmen· ti Musicali

lo di Andrea del Sarto. CenHcolo di Ognissanti, Cenacolo di Sant'Apollonia, Chioslro dello Scalzo, Gìarrlillo della. Villa a Ca­stello, Giardino delle Scuderie rea­li e pagliere, Giardino di Villa Il Ventaglio. Museo Archeologico Nazionale" hluseo di San Marco Sala del Perugino, Villa Corsilli a Castello, Villa Medicea <iella Pe-1l1lia, VilI~ Medicea di Cerreto Guidi e ,~\ USl':O storico clelia Cac­cia e del tenitorio., Villa Pandom-Ili. «Questa potrebbe essere l'occasio­ne' per un a l'evi si 011 e' completa del­la pianta organica e per dan; lavo­m a Ull po' di persone - afferma Learco Nencetti del sindacato ConfSal-UIlS3 Belli culturali-, te.. nendo conto che nei prossimi ille­si, a livello regionale, llnclnmno in 1X'llsione 150 custodi, 3 O lInHUIII i­strativ! e 50 fUllzionari tecnici,. su UII totale di circa l. 200 dipenden-

GaUirie degli UffJZÌ- Il Il uovo di­re ti o re, a CIII si rìch iedel<lIl11 o am­pie capacita managerial4 avrà au­tonomia ammini.stI'l'Itlva e fimm­ziaria e dovrà occuparsi anche di Corridoio Vasariano; Gabineno

Museo Naziouale del Bargello. Sotto le stesse "insegne" del Bar­gello saranno raggruppate Cappel­le ,Medieee, Chiesa e Museo di Or­sallmichele, ,'v1useo della elISa Fioft'ntina Anlica - Palazzo Da· vamat~ Museo di Casa Martelli. Intìlle l'enorme grUPlxme del Po­lo Museale della Toscana. COIl

ben quaranta stt'uttllre di cui dì­ciassette a Fìren ze: M llseo e gall e'­ria Mozzi Bardinì (da 11011 confon­dere col Museo Barclilli del COIllU-

fÙ). ne, Cenacolo ciel Fuligno, Cena co-Olga Mugnaini

NENCErrI:«NEI PROSSIMI MESI IN REGIONE ANDRANNO A RIPOSO 150 CUSTODI, 3D AMMINISTRATIVI E 50 FUNZIONARI TECNICI»

Entro la fine deLL'annD il decretD ministerial.e suL riassetto

Il nuovo dlretmre dlljll' UIRzI dovrà _re Iddtudlnl dlllTIimllpl"

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Scuola: testate nazionali

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COBBIEBE DELLA SEBA

Nonna Adele insegna la storia di Milano ai bambini delle scuole il regalo di Natale più ricco e prezioso, e a costo

I zero: la memoria. Lo offrono alle nuove , generazioni alcuni nonni molto speciali. Come I Adele Folcia, 86 anni, che col progetto Made in

I Bovisa ha raccontato la Milano che fu a centinaia di studenti del suo amato quartiere, la Bovisa. Nell'aula magna delle scuole e anche a casa sua, invitando intere scolaresche. Mostrando foto in bianco e nero e andando indietro negli anni, vincendo la timidezza e trasformandosi in oratrice perfetta. E i bambini? Incantati. «Sono nata in piazzale Lugano: 100 anni fa spuntavano le Cornate, le case della gente operaia e dei contadini. Via Andreoli era chiamata la strada dell'oro, e quando pioveva si sprofondava nel fango, sembrava il Far West ... ». E poi: «A Natale i doni erano semplicissimi: una bambola che dopo l'Epifania spariva per tornare il Natale dopo. E si era contenti COSD>. Un regalo, quello di nonna Adele, con effetto domino: gli alunni ora chiedono a genitori e maestre di scrivere loro stessi un libro con fotografie e racconti. La passione e la forza delle sue storie ha generato nei piccoli il desiderio di recuperare !'identità del luogo dove vivono. Ed ecco che l'omaggio della nonna si estende a tutta la città.

Elisabetta Andreis (f) RIPRODUZIONE RISERVA.TA

Data 23-12-2014 Pagina 31 Foglio 1

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Data 23-12-2014 Pagina 41 Foglio 1

Lo dice la responsabile scuola Pd, Puglisi. Assunzioni? L'obiettivo è l'organico funzionale

Merito, cercasi nuova ricetta Anche l'espezienza sarà utile per far crescere lo stipendio

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Il cantiere è più aperto che mai. L'obiettivo è or-

o mai chiaro, smontare gli aumenti di merito previ­

sti dalla Buona scuola per fare posto a un nuovo siste­ma che coniughi nella busta paga bravura e anzianità di servizio. Come farlo, però, al momento non è ancora chia­ro. «La fase di asèolto non è finita, puntiamo a una gran­de riforma che parte dal bas­so», puntualizza Francesca Puglisi, senatrice, responsa­bile scuola del Pd. Che però non ci sta che si dica che il partito democratico ha fatto retromarcia sul merito: «Non capisco come facciano a dir­lo dalle parti di Forza Italia, il merito dei docenti resta centrale nel progetto e sarà valorizzato».

Domanda. È stato il Pd ad annunciare che saran­no rivisti gli scatti di me­rito. Intenzione che, sul fronte governativo, ha ampiamente rilanciato il ministro dell'istruzione, Stefania Giannini.

o Risposta. La consultazio­ne sulla Buona scuola con­ferma che va riconos<Juto il merito dei docenti. Questo va coniugato però con l'an­zianità di ser-vizio. Del resto, in tutti i paesi

Francesca Puglisi

europei l'espe­rienza è un va­lore, il problema è che in Italia ad oggi è l'unico elemento di pro­gressione. Non sarà più così, co­erentemente con quanto afferma­to nella Buona scuola. Dov'è la retromarcia?

D. La Buona scuola prevede scatti trienna­li basati su crediti professionali, for­mat'ivi e didattici per il 66% dei docenti. Nessun aumento al restante 34% dei docenti. Zero riconò­scimento all'anzianità di servizio. Ora si cambia.

R. La Buona scuola è una proposta avanzata al paese per una discussione ampia e vera. Come è poi stato. Una proposta aperta a tutti i sug­gerimenti utili a migliorarla. Ora vanno tratte le conclusioni. Noi cambiere-mo il sistema di avanzamento stipendiale con' un mix tra an-zianità e merito, che potrà essere diversamente declinato, perché

nella scuola c'è chi lavora bene in classe, aiuta i ragazzi nel loro percorso di cre­scita, e va pre­miato, e chi svol­ge per esempio il ruolo di cooordi-natore dei docenti, e anche questo maggiore impegno va premiato. Insomma, va dato valore al diverso impegno offerto dagli insegnanti nel­la scuola riconoscendone le differenti professionalità.

D. Che cosa boccia e che cosa salva della proposta iniziale sul fronte carrie­ra dei docenti?

R. Che l'esperienza fosse azzerata, ma anche che i do­centi migliori per continuare ad avere gli aumenti dovesse­ro spostarsi nelle scuole dove i rendimenti sono più bassi. Va certamente promossa in­vece l'impostazione di base che il merito è un valore e che va riconosciuto, così come il portfolio dei crediti dei docen­ti che è un elemento di grande chiarezza ed utilità. E anche l'obbligatorietà della forma­zione in servizio, un elemen­to centrale anche per rendere più oggettiva la valutazione.

D. La nuova imposta­zione sugli stipendi sarà decisa per legge o per con­tratto?

R. Non siamo ancora a questo dettaglio, la fase qi ascolto ed elaborazione non è finita.

D. Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea, le 148 mila assunzioni del­la Buona scuola saranno fatte solo dalle graduato­rie a esaurimento? Qual è la posizione del partito?

R. Alcune frange dell'op­posizione ci hanno accusato di voler assumere i 148 mila precari perché era in arrivo la sentenza della Corte europea di condanna, la sentenza è arrivata e dice che dobbiamo assumere coÌoro che hanno lavorato su posti vacanti e di­sponibili per più di tre anni, e sono solo 13 mila i docenti che sarebbero interessati. La prio­rità, alla luce della sentenza, è che nel piano di assunzione loro ci siano. L'obiettivo finale resta inalterato, un grande piano di stabilizzazione del precariato che assicuri alla scuola un organico funziona­le, che supera la differenza dannosa tra fatto e diritto, e che rende pienamente attua­tiva quella grande riforma del centrosinitra che è l'autono­mia scolastica.

D. Il provvedimento at­tuativo sulla scuola slitta a febbraio?

R. Credo proprio di sì. - ~Riproduz,iDne ri,servata- --II

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Iscrizioni al via, i posti per i licei musicali sonopochi DI EMANUELA MICUCCI

L'appuntamento è sul web dal

15 gennaio al 15 febbraio. In questo periodo saranno aperte le iscrizioni online

alle prime classi delle scuole sta­tali per il prossimo anno scolastico 2014/15 sul portale dedicaLo www. iscrizioni.istruzione:it. La scadenza, fissata dal Miur nella circolare del 18 dicembre scorso, interessa per la pri­ma volta, oltre agli studenti di prima primaria, media e superiore, anche gli allievi delle classi prime dei corsi di istruzione e formazione professio­nale (IeFP) attivati nei centri di for­mazione professiònale regionali.

La novità, richiesta dalla Con­ferenza Statò-regioni, riguarderà cinque regioni: Lombardia, Piempn­te, Veneto, Basilicata e Molise. Ed è riservata agli alunni che frequentano la III medi e intendono assolvere l'ob­bligo di istruzione con la frequenza ai corsi IeFP: la procedura online non potrà essere effettuata per iscriversi alle altre offerte formative dei centri di istruzione e formazione regionali.

Per i percorsi di IeFP in regi­me sussidiario presso gli istituti professionali, invece, resta attiva la normale procedura di iscrizione. Come per lo scorso anno rimane in vigore la modalità cartacea per le iscrizione nelle scuole d'infanzia, che si potranno effettuare nello stesso arco di tempo. Per agevolare

le famiglie e aiutarle a familiarizzare con il portale delle iscrizioni on line il Miur aprirà la fase di registrazione il 12 gennaio. Da questa giorno il sito sarà aggiornato e gli utenti potranno esplorarlo per raccogliere tutte le in­formazioni relative alla ricerca della scuola, alle modalità di registrazione e compilazione della domanda. Ma - soLtolinea il Miur- «le domande ar­rivate per prime non hanno diritto di precedenza nell'iscrizione»: si potrà completare la procedura con calma dal 15 gennaio al 15 febbraio.

Il sistema 'Iscrizioni on line' si farà carico di avvisare le famiglie in tempo reale, via posta elettronica, dell'avvenuta registrazione e delle variazioni di stato della domanda. Sarà, inoltre, possibile seguire in ogni momento l'iter della domanda ed effettuare l'iscrizione anche per gli alunni stranieri sprovvisti di co­dice fiscale, attraverso la generazione di un codice provvisorio. Esclusi dal sistema "Iscrizioni online" le scuole in lingua slovena, quelle delle provin­ce di Aosta, Trento e Bolzano, i corsi per l'istruzione per gli adulti (C PIA) attivati anche presso le sezioni 'car­cerarie.

La scadenza per le iscrizioni ai CPIAè resa più flessibile, entro il 15 ottobre 2015, e le domande dovranno essere presentate ai vecchi CTP. Per le scuole paritarie la partecipazione al progetto "Iscrizioni ònline" è fa­coltativa. Per le sezioni primavera si rimanda a successivi chiarimenti in attesa del nuovo accordo in Con-

ferenza unificata. Posti limitati nei licei sportivi

e musicali: potranno attivare una sola classe prima ad indirizzo spor­tivo i licei linguistici, mentre i licei musicali non potranno aumentare il numero delle prime classi rispetto a quello attuale. P~r qualsiasi necessi­tà rivolgersi all'uffiGio relazioni con il pubblico del Miur.

La circolare precisa che «le domande di iscrizione sono accol-. te entro il limite massimo dei posti complessivamente disponibili nella singola istituzione scolastica, limite definito sulla base delle risorse di organico e dei piani di utilizzo de­gli edifici scolastici predisposti dagli enti locali competenti». E ancora: "Le scuole devono, inoltre, obbliga­toriamente fornire l'informativa, comprensiva di tutti gli elementi puntu.almente indicati dall'articolo 13 del Codice in materia di protezio­ne dei dati personali; con particolare riferimento ai diritti di cui all'art. 7 del predetto Codice, secondo le se­guenti modalità:

1. per le iscrizioni on line, la pagina contenente l'informativa deve essere visualizzata prima dell'accesso alle pagine del modello di iscrizione da compilare, e un flag ne deve registra­re la presa visione;

2. per le iscrizioni che non vengo­no effettuate on line, ovvero per le istituzioni scolastiche paritarie che non aderiscono al sistema di Iscrizio­ni on line, l'informativa deve essere opportunamente allegata al modello di iscrizione cartacea».

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i Accertamenti propedeutici In primis quelli contributivi I docenti e il personale educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario che sono orientati a chiedere di cessare dal servizio dal IO settembre 2015, e a per­cepire dalla stessa data il trattamento pensionistico, dovrebbero, prima di inoltrare la domanda di cessa­zione dal servizio o di chiedere all'lnps il trattamen­to pensionistico, accertarsi che sia presente agIi atti tutta la documentazione strettamente connessa ai due istituti. Prioritario è l'accertamento, ai fini pensionistici, della

ì lPosizione contributiva quale risulta agli atti dell'ente 'previdenziale - Inps gestione ex Inpdap - atti che pos­sono essere chiesti per via telematica direttamente all'istituto di previdenza o attraverso un patronato. I dati comunicati dell'ente di previdenza andranno confrontati con la documentazione contenuta nel fa­scicolo personale in possesso della scuola o dell'ufficio scolastico territoriale. Se si riscontrano dati contrastanti occorrerà interveni­re immediatamente presso l'ente di previdenza presen­tando la documentazione chi giustifichi una eventuale richiesta di rettifica. In presenza di periodi servizio o di studio non coper­ti da contribuzione, ma che potrebbero essere utili ai fini pensionistici, andrebbe comunque verificata la convenienza o meno di eventuali domande di riscatto o di ricongiunzione, oltre alla sostenibilità economica dell'onere. Poiché la decisione di cessare dal servizio è una scelta che una volta presa non consente, se non.entro il 15 gennaio 2015, di tornare indietro sarebbe utile, prima di prenderla, soffermarsi sulla futura condizione di pensionato chiedendosi se invece non valga la pena

, rimanere in servizio (se lo consentono le norme in vi­gore) quanto più possibile piuttosto che chiudere defi­nitivamente quella lunga parte della propria esistenza trascorsa tra i banchi di scuola o nelle sedi scolastiche, comunque sempre a contatto con i giovani.

--© Riproduzw1I2 riservata-.g

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Fare la domanda di pensione non basta per avere l'assegno

La domanda di cessazione dal servizio non è di per sé sufficiente per accedere al trattamento pensionistico che sarà liquidato dall'lnps. Perché il tratta­

mento pensionistico possa essere corrisposto dallo settembre 2015 è infatti necèssario presentare apposita domanda inviata all'ln­ps con le seguenti modalità che saranno le uniche ritenute valide ai fini dell'accesso alla prestazione pensionistica:

- presentazione della domanda on line ac­cedendo al sito dell'istituto, previa registra­zione;

- presentazione della domanda tramite Contact Center Integrato( n. 803164);

- presentazione telematica della doman­da attraverso l'assistenza gratuita del Pa­tronato.

Per prenotare la pensione, oltre alla richiesta di cessazione dal servizio, occorre possedere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti dalle norme vigente, requisiti che per il solo personale della scuola, si intendono pos­seduti al 31 dicembre 2015.

Per avere diritto alla pensione di vecchiaia i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della normativa previgente l'entrata in vigore della riforma Fomero.

Per chi ha titolo a beneficiare della norma­tiva previgente la riforma il diritto alla pen­sione di vecchiaia si matura al compimento del 650 anno di età.

Per coloro che non hanno titolo il di· ritto alla pensione di vecchiaia si matura al compimento del 660 anno e tre mesi di età.

Entrambi i requisiti si intendono maturati al 31 dicembre 2015.

Il trattamento pensionistico verrà in ogni caso liquidato dallo settembre 2015.

Anche per il diritto alla pensione anti­cipata i requisiti sono diversi a seconda che si abbia o meno titolo a beneficiare della nor­mativa previgente l'entrata in vigore dell'art. 24 del decreto legge 20112011.

Per il personale che ha titolo a beneficiarne, la pensione anticipata si matura con il pos­sesso, sempre entro il 31 dicembre 2015, di 40 anni di contribuzione, indipendentemente dall'età anagrafica, oppure di 35/36 anni di contribuzione e di una età anagrafica non inferiore a 63 anni.

Per il personale che non ne ha titolo, la pensione anticipata si matura, potendo fare valere i requisiti sempre alla data del 31 dicembre 2015 (41 anni e sei mesi di con­tribuzione, se donna, e 42 anni e sei mesi di contribuzione, se uomo. Per le donne diritto alla pensione anticipata in deroga. Ai sensi dell'art. 1, comma 9, della legge 243/2004 e, pertanto, in deroga al possesso dei suddetti requisiti, il personale femminile docente ed Ata del comparto scuola può, dal 1 o settem­bre 2015, accedere alla pensione anticipata se potrà fare valere una età anagrafica non inferiore a 57 anni e tre mesi ed una anzianità contributiva di non meno di 35 anni.

Per avere diritto dalla stessa data ano che al trattamento pensionistico, i requisiti anagrafici e contributivi devono essere inte­gralmente posseduti al 31 dicembre 2014.

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Data 23-12-2014 Pagina 42 Foglio 1

Diverse le scadenze nel 2015 per il personale che 'ha i requisti per il pensionamento

Pensioni" volontarie o d"ufficio L'amministrazione può risolvere il rapporto in autonomia

Pagina a cura DI NICOLA MONDELLI

Nei mesi di gennaio e di febbraio di ogni anno sono soprattutto due le date alle quali i do­

centi e il personale Ata non più giovane, e in servizio con contratto a tempo indetermi­nato nelle scuole di ogni ordi­ne e grado, dovrebbe prestare la massima attenzione perché in quel periodo si potrebbe de­cidere il loro futuro professio­nale e personale.

Nell'anno 2015 le date sono quelle del 15 genna­io e del 28 febbraio stabilite ri-spettivamente dal decreto ministeriale n. 886 dellO dicembre 2014 e dall'art. 72, comma 11, del decreto legge 112/2008, come modificato dall'art. 1, comma 5, del de­creto legge 90/2014.

Quella del 15 gennaio è la data ultima per presentare la domanda di cessazione dal' servizio per servizio per raggiungere il minimo contri­butivo o di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale con­giuntamente all'accesso alla pensione anticipata, ovvero per revocare quelle presen­tate in precedenza, ma co­mùnque non prima dellO settembre 2014. Le domande presentate prima di queseul­tima data non sono prese in considerazione.

La data del 28 febbraio è,

invece, quella entro la quale il dirigente scolastico, sussi­stendone le condi-zioni, può notificare al docente o al per-sonale Ata l'inten-zione di risolvere di autorità il rapporto di lavoro con effet-to dallO settembre 2015.

Le domande di cessazione dal servizio e le re­voche delle stesse devono essere presentate utilizzando esclusivamen­te la procedura web POLIS "istanze on line" disponibile sul sito internet del ministero dell'istruzione. Al personale in servizio all'estero è consen~ tito presentare la domanda anche con modalità cartacea. Il personale delle province di Trento, Bolzano ed Aosta deve presentare la domanda in formato cartaceo diretta­mente alla sede scolastica di titolarità o di servizio.

Le cessazioni devono es­sere convalidate al SIDI con l'apposita funzione entro il 16 febbraio 2015.

La cessazione d'ufficio dal servizio dei docenti, del personale educativo e di quello Ata con decorrenza lO settembre 2015 è disposta autonomamente dall'ammi­nistrazione scolastica con o senza una comunicazione preventiva all'interessato.

La cessazione d'ufficio

,che non necessita di alcuna comunicazione preventiva da parte dell'amministrazione scolastica scatta nei confron­ti del personale che beneficia della normativa previgente l'entrata in vigore dell'art. 24 del decreto legge 20V2011 e che, entro il 31 agosto 2015, compirà il 65° anno di età. Scatta inoltre nei confronti del personale che invece è soggetto alla normativa vi­gente (riforma Fornero) e che, entro la stessa data, compirà 66 anni e tre mesi di età e potrà fare valere non meno di venti anni di contribuzione.

La cessazione d'ufficio con preventiva comunica­zione è quella disciplinata dall'art. 72, comma 11, del decreto legge 112/2008, come mo-dificato dal decreto legge 90/2014, che ha reso permanen-te la facoltà( in pre-cedenza applicabile fino al 31 dicembre 2014) riconosciuta al dirigente scola-stico di risolvere il rapporto di lavoro dei docenti e de( personale Ata con un preavviso di sei mesi e, pertanto, entro e non oltre il 28 febbraio dell'an­no scolastico precedente a quello della cessazione dal servizio.

La facoltà di risolvere autonomamente il rapporto

di lavoro può essere esercita­ta, come ricorda la circolare ministeri aIe prot. n. 18851 dell'lI dicembre 2014:

- nei confronti di coloro che abbiano maturato i requisiti per il diritto a pensione en­tro il 31 dicembre 2011 e che possono fare valere 40 anni di anzianità contributiva;

- nei confronti delle donne che, entro il 31 agosto 2015, potranno fare valere una anzianità contributiva di 41 anni e sei mesi e degli uomini che entro la stessa data po­tranno dare valere 42 anni e sei mesi di anzianità contri­butiva;

- nei confronti del perso­nale che abbia beneficiato dell'art. 3, comma 57, della legge 350/2003(riammissione in servizio con sentenza del giudice ordinario.

Nell'applicazione della norma il dirigente dovrà necessariamente valutare l'esistenza di una situazione di esubero del posto, classe di concorso o profilo di ap­partenenza dell'interessato, sia a livello nazionale che provinciale.

La facoltà non potrà co­munque essere e-sercitata se il docente o il personale Ata non possiede l'età anagrafica richiesta (62 anni) per non incorrere nelle riduzioni per­centuali del trattamento pen­sionistico previste dal comma lO dell'art. 24 del decreto leg­ge 20V2011.

2. Continua

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Data 23-12-2014 Pagina 43 Foglio 1

Un dossier sulla spenmentazione avviata in Piemonte: piace al 54% degli studenti della Iefp

~cco il diploma professionale E il modello europeo, rilasciato dopo 4 anni di corso

DI EMANUELA MICUCCI dal 2012/13. formatori, genitori e aziende «Sarebbe importante per il IV anno: per tutti sopra

Il diploma professionale rendere più ampia l'offer- il 3 di una scala da O a 4. In di tecnico piace ai ragazzi ta per permettere a tutti i particolare, le 235 imprese dell'istruzione e formazio- giovani che lo chiedono di apprezzano la capacità del ne professionale (IeFP). È raggiungere il diploma, che centro di formazione nell'il-·

quanto emerge da un dossier è il naturale cQmpletamen- lustrare il progetto di stage, sulla sperimentazione del IV to dei tre anni di qualifica la preparazione degli allievi, anno di diploma professiona- professionale». 30ttolinea traggono vantaggio dalla pre­le in Piemonte nel 2013/14 Lucio RugheH.n, direttore senza dell'allievo e ritengono promosso, venerdì a Torino, generale Cnos-l<'ap Piemonte. congruo, per la formazione dai locali enti di formazione Nell'anno scolastico in corso, dello studente, il numero di professionale di Cnos-Fap, infatti, son() iscritti al IV ore di stage. «Ne risulta un Forma e Cenfop. r----:..:...-----.----~------__ ~---------, giudizio decisamente Avviato nel 2011 positivo da parte del-in Piemonte, Lom- le aziende - si legge bardia, Veneto, nel dossier -, colpite Trentino Alto Adi- in particolare dalla ge, Friuli Venezia serietà metodologica Giulia e Sicilia, ~. del project work, la l'esperienza del . carta vincente della IV anno del per- • proposta formativa corso di IeFP rila-. . . dei dIVIanni di diplo-scia agli studenti ma i eFp", .. ovvero il diploma profes- la sperimentazio-sionale europeo ne attiva di quanto quadriennale. appreso durante il

In Piemonte la speri- anno solo 361 studenti divisi percorso didattico formativQ», mentazione ha coinvolto tra 9 corsi collegati all'indu- precisa Rugh!}llin. 22 agenzie formative e circa stria, 4 al terziario e servizi, A 15 e 18 mesi dal diplo-1.000 giovani con un apprez- 5 al turistico alberghiero: una ma lavora tra il 51,6 ed il zamento dei giovani e delle situazione che si ripete iden- 54,2% dei diplomati IeFP. Se famiglie dimostrato dalla cre- tica dal 2012. Sebbene cresca si esclude chi studia, gli inoc­scente richiesta di questo tipo la dispersione, passando dal cupati sono tra il 43,8% del di percorsi. Secondo un'inda- 5,8% del primo anno (2011) primo anno ed il 28,8% del se­gine condotta a novembre sui all'8,47% del 2012 fino al condo anno: nel primo anno, 2.962 allievi che frequentano 13,52% del 2013. Tuttavia, però, ha pesato la novità del il terzo anno dei triennali e il resta contenuta se la si con- corso e, quindi, la difficoltà di secondo anno dei biennali di fronta con quella degli istituti far comprendere alle imprese qualifica (176 corsi indagati), professionali: il valore infat- la figura del diplomato IeFP. risulta che il 54% è interes- ti è più basso della metà di Inoltre, tra gli inoccupati di­sato a un eventuale IV anno: quest'ultimo. Stabile la media versi sono disoccupati e altri 1.589 studenti su un totale dei voti all'esame di diploma: hanno svolto un tirocinio la­di 2.962. Di questi solo 673, 74,89 su 100 nel 2013, quando vorativo in impresa. il 43%, in assenza del IV anno l'hanno sostenuto 307 allievi ---1©RiproduzioTU! riservata-I continuerebbe nel sistema di dei 360 iscritti, diplomando­istruzione, mentre il restante si in 290. Dei 68 ritiratisi 2 57% cercherebbe un lavoro. Si si sono iscritti ad altri corsi registra, quindi, una doman- di formazione professionale da potenziale superiore ri- e 15 sono andati a lavorare. spetto ai 18 corsi finanziati Alto il gradimento di allievi,

Sllpplemento (1 Cllra di ALESSANDlt/\ RICCIAltDI

[email protected]

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Data 23-12-2014 Pagina 44 Foglio 1

A chiarirlo, l'ufficio scolastico regionale del Veneto: la responsabilità è del docente

I • • mInorI non escono da soli Divieto di lasciare scuola se non sono accompagnati

DI ANTIMO DI GERONIMO

I docenti non possono consentire agli alunni minorenni di uscire da scuola e tornare a casa

da soli. E dunque, devono assicurarsi che vengano pre­levati all'uscita dai genitori o da maggiorenni delegati dai genitori. La: tassatività del divieto è inversamente proporzionale all'età degli alunni. Tanto più gli alunni si avvicinano alla maggiore età tanto più larghe sono le maglie dei divieti. Ma in ogni caso tutte le deroghe e gli accorgimenti a tutela dell'incolumità dei discenti devono discendere dal rego­lamento di istituto.

Il monito viene dalla direzione generale dell'uf­ficio scolastico regionale per il Veneto ed è contenuto in una nota emanata il 10

dicembre scorso (AOODR­VE15637/C27i). L'ufficio ha ricordato che l'accoglimento della domanda di iscrizione impegna l'istituzione scola­stica a vigilare sull'integrità psico-fisica, sulla sicurezza e sull'incolumità degli alun­ni. Tale obbligo, secondo la Corte di cassazione (n. 17574/2010) è qualificabile

come posizione di garanzia penalmente rilevante. Tant'è che l'inadempimento si col­lega al reato di abbandono di minore, che scatta anche quando l'Fibbandono dura per poco tempo (n. 19327 del 6.05.2013). Sempre che il minore venga esposto ad una situazione di pericolo reale per la propria incolu­mità. E permane a carico de­gli addetti al servizio scola­stico per tutto il tempo in cui gli alunni minorenni sono ad essi affidati. Dunque, fino al subentro dei loro genitori o delle persone da questi in­caricate.

Il dovere di vigilanza grava principalmente docenti, ma in via residuale anche sul personale Ata. Sui dirigenti scolastici incombe l'obbligo di adottare le neces­sarie misure organizzative volte a prevenire l'insorgen­za di situazioni di pericolo per gli alunQ-i. La respon­sabilità civile circa la viola­zione dei doveri di vigilanza assume rilievo direttamente in capo all'amministrazione, che si SUIToga al dipendente nei giudizi di responsabili­tà e provvede all'eventua­le risarcimento del danno.

Ma sul dipendente grava l'eventuale responsabilità per danno erariale derivan­te dal comportamento do­loso o gravemente colposo del medesimo. In tali casi l'amministrazione si rivale sul lavoratore responsabile tramite la Corte dei conti.

Il dipendente è esen­te da responsabilità se dimostra di essersi dato carico della necessaria va­lutazione di prevedibilità e di prevenibilità dei rischi. E di avere adottato le cau­tele idonee a prevenire i rischi prevedibili. A questo proposito l'ufficio scolastico ha evidenziato la necessità di provvedere a disciplinare le modalità di adempimento del dovere di vigilanza tra­mite il regolamento di isti­tuto. L'amministrazione ha precisato, però, che il dovere di vigilanza attiene ai mezzi e non al risultato. E quindi va qualificato come relativo, non come assoluto.

Pertanto, ogni scuola è tenuta ad adottare oppor­tune strategie organizzati­ve e progettuali, calibrate sulla concreta situazione di riferimento. Strategie che devono tener conto di fattori specifici quali, per esempio,

le condizioni ed il contesto terntoriali ed ambientali, l'età e il grado di matura­zione dei soggetti sorveglia­ti. E devono sostanziarsi nella formalizzazione di compiti e raccomandazioni che, con particolare riferi­mento alla posizione degli alunni, abbiano un rigore inversamente proporziona­le all'età e alla maturazione dei minori.

Tali strategie, inoltre, da un lato devono essere conosciute e seguite da tut­ti gli operatori scolastici, e, dall'altro lato, devono essere condivise sia con le famiglie che con gli enti locali. Fermo restando che devono neces­sariamente essere esplicita­te in atti formali, come per esempio il regolamento di istituto. Infine, citando la giurisprudenza del Tribu­nale di Trieste, l'ufficio ha ricordato ai dirigenti scola­stici che non sono ammis­sibili patti di esonero della responsabilità previamente stipulati con i genitori.

Perché il diritto all'in­tegrità psico-fisica degli alunni discende diretta­mente dalla Costituzione e, dunque, tali patti sono da considerarsi nulli.

----© RiproduzilJne riseroata,---II

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Data 23-12-2014 Pagina 44 Foglio 1

Maestro promosso a dirigente Anche se a titolo provvisorio

DI GIUSEPPE MANTICA

Il maestro può avere l'incarico

. temporaneo di dirigente sco­lastico. Le sezioni unite della Corte di Cassazione (sentenza

n. 7171/2014) hanno risolto a fa-. vore dei lavoratori il contrasto in tema di pubblico impiego insorto tra i docenti delle scuole elementa­ri ed il ministero dell'istruzione. Le norme interessate sono, da un lato, il decreto legislativo n. 165/2001 che, come noto, è il testo unico sul rapporto di pubblico impiego, e, dall'altro, l'ordinanza ministeriale n. 44/2002 che aveva introdotto la limitazione a favore di docenti delle scuole superiori per il conferimento degli incarichi annuali di presiden­za negli istituti e scuole di istruzio­ne secondaria di primo e secondo grado. Tanto sollevò le proteste dei maestri elementari che contestaro­no la disparità di trattamento come ingiustificata ed illegittima.

La questione venne, quindi, affidata alla magistratura, ed i ricorrenti (docenti a tempo indeter­minato presso le scuole elementari) ottennero ragione delle loro lagnan­ze sia dinanzi al Tribunale che alla Corte d'Appello di Roma. Più preci­samente, adesso la Cassazione, in composizione suprema, rigettando le tesi del ministero, ha, dapprima,

chiarito che la giurisdizione interes­sata è quella ordinaria (e non quella amministrativa - il tar) trattandosi d'incarico temporaneo e non di ac­cesso definitivo in aree funzionali più elevate.

La Corte ha condiviso le sen­tenze di merito proprio laddove hanno rilevato, in via giustamen­te comparativa, come già ai fini dell'ingresso al corso concorso per la dirigenza scolastica non fosse stata posta alcuna distinzione tra docenti delle scuole elementari e medie, in quanto tutti i docenti indistintamente possono accedere al detto corso concorso; imputando dunque come «irrazionale la scel­ta, di cui all'ordinanza ministeriale 44/02, dell'amministrazione di non consentire, a coloro che già si tro­vino nella posizione di acquisire in via definitiva il posto di dirigente scolastico, di aspirare al medesimo incarico in via temporanea.» La ci­tata ordinanza, si legge in sentenza, «è viziata da eccesso di potere, an­che in ragione della sua contrarie­tà al principio d'imparzialità», per­ché nell'escludere, dagli incarichi temporanei di preside delle scuole medie, i docenti di elementari e materne precostituisce un ingiusto privilegio a favore dei colleghi delle scuole medie.

---© Riproduzione riseroata---ll

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Data 23-12-2014 Pagina 3 Foglio 1 /2

Il dossier

Come si taglia il futuro dei giovani Forbice ai fondi all'Università: -119%

Andrea Barcariol

.Nella teoria rappresentano sempre le priorità dei nuovi go­verni, nella pratica i fondi de­stinati alle Università e alla ri­cerca sono in costante diminu­zione. Almeno in tempi di cri­si. È quanto emerge dal dos­sier del Sena-to analizzato dal sito Openpolis che promuo-ve la parteci-pazione dei cittadini at-traversolare-te.

N ettamente in testa ai setto­ri che hanno subito i maggiori tagli da parte dell' esecutivo c'è l'istruzione universitaria che, dal 2008 al 2014, ha fatto segnare un saldo negativo re­cord: -119%. Che a governare sia il centrodestra (Berlusconi da12008 a120ll), un esecutivo tecnico (Monti dal 2011 al 2013) , o il centrosinistra (Letta nel 2013 e Renzi nel 2014) po­co importa. Quando i conti so­no in rosso in Italia si sceglie di

Promesse

sacrificare l'Università, col­pendo inevitabilmente i giova­ni e dimenticando la retorica dei discorsi di insediamento.

Anche i dati su Ricerca e In­novazione' che negli ultimi sei anni hanno fatto registrare una diminuzione del 73%, con­fermano come il mondo acca­demico sia la vittima preferita dei politici. U nrisultato che te­stimoniala scarsa lungimiran­za della classe dirigente chi a­mataa scegliere come allocare le risorse, un compito assai de­licato soprattutto in periodi critici sotto il profilo economi­co-finanziario. Eppure sareb­be sufficiente seguire l' esem­pio di altri Paesi che hanno ri­conosciuto all'Istruzione e al­la Ricerca un ruolo strategico per lo sviluppo sociale, cultura­le ed economico, ottenendo ri­cadute ampiamente positive sul lungo periodo.

Secondo l'Ocse, l'Italia nel 2013, tra pubblico e privato, ha investito nella Ricerca 1'1,26% della ricchezza nazio­nale, contro una media dell' 1 ,98% dei Paesi dell'U nio-

ne Europea (in testa alla classi - scolastica (-15,6%), un settore fica Finlandia, Sveziacheinve- che il presidente del Consiglio stono il 3,5%). Conseguenza: Renzi ha messo al centro la scarsa competitività delle dell'agenda politica fin dal nostre imprese sul mercato. giorno del suo insediamento

Complessivamente i settori ta e nel settembre scorso ha ri­in saldo negativo dal 2008 al badito: «Chi vuole bene all'Ita-2014sono 15, tracuialcunipar- liavuole bene alla scuola. Ren­ticolarmente significativi per derla più giusta e più rispetta­lanostraeconomia: fontiener- ta è il nostro obiettivo». Eppu­getiche (-80,6%), turismo re il testo del maxi-emenda­(-67%), comunicazioni mento approvato in seduta (-35,6%), beni e attività cultu- notturna al Senato, migliora la rali e paesaggistiche (-31,6%). situazione ma non produce la Numeri da interpretare ricor- svolta promessa. Se con una dando che il 39% della spesa mano il governo dà, con l'altra dello Stato serve a sostenere toglie. Il miliardo di euro stan­l'enorme debito pubblico ita- ziato,infatti,dovràservireaco­liano. Una percentuale che prire l'intera realizzazione del rappresentalamaggiorareadi piano "La Buona scuola" e intervento del nostro bilancio non solo la stabilizzazione di a cui si devono sommare il 150 mila docenti precari che 14,7%periltrasferimentodiri- rappresenta la priorità per il sorse alle autonomie territori a- governo. Il rischio, dunque, è li e l' 11,3% perle politiche pre- che la riforma possa limitarsi videnziali. Tre settori, quindi, solo alle assunzioni, ancheper­che da soli occupano il65% del- ché la legge di Stabilità preve­le spese, costringendo lo Stato de 15 miliardi di spending re­a pesanti tagli. view, di cui 650 milioni dovreb-

Trale macroaree in rosso, al bero arrivare proprio dal tredicesimo posto di questa Miur, il ministero dell'Istruzio­classifica si piazza l'Istruzione ne, dell'Università e della Ri­

cerca Scientifica.

Tutti i governi assicurano Ricerca e Innovazione

l'altro settore più colpito

La diminuzione è del 73% nuovi investimenti. A parole

Stefania Giannini È il ministro dell' Istruzio­ne, dell'Univer­sitàedella Ricerca Scientifica

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-ILILL'Tl E~M! \\,/ \~' 1 ~ I/d .1 [---_II '~'J __

I tagli 2008-2014 o

Istruzione universitaria

Fondi di riserva da ripartire

Energia e diversificazione fonti energetiche

Ricerca e innovazione

Italia in Europa e nel mondo

Comunicazioni

Beni e attività culturali e paesaggistiche

Istruzione scolastica

Servizi delle amm in istrazion i pubbliche

Tutela della salute

Giovani e sport

Internazionalizzazione del sistema produttivo

Fonte: Openpolis.it

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CORRIERE INNOVAZIONE

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SOCIETA

E ORA CAMBIAMO LA SCUOLA

Enrico Bassi, coordinatore di Fablab Opendot, parla ai giovani di PortanuovaLab dei maker e della stampa 3D

"Un modello fermo agli anni Quaranta". Portanuovalab.it apre un laboratorio di riflessione che mette insieme esperti della

formazione, maker e startup

di ENRICO PRESAZZI

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SOelli11\.

"I l modello scolastico italian~ è fenno agli anni Quaranta". E

senza appello la condanna emessa dai giovani protagonisti della tre giorni di "PortanuovaLab-Orizzonti dell'innovazione", un evento ideato da Progetto di Vita-Cattolica per i giovani in partnership con VeronaFiere nell'ambito di }OB&Orienta svoltasi dal 20 al 22

novembre. E proprio sui nuovi modelli di fonnazione si è soffermata la maggior parte degli appuntamenti della tre giorni dedicata al mondo dei makers e della creatività digitale. Un laboratorio aperto che punta a continuare on -line (www. portanuovalab.it) la sua riflessione per dar vita a un dibattito continuo che diventi modello di riferimento per iI prossimo }ob&Orienta. "Abbiamo capito che iI mondo del lavoro di oggi è velocissimo, ma è anche il mondo delle possibilità rese più avverabili dalle potenzialità del digitale - ha detto Sara Giunta, coordinatrice di Progetto di Vita -. Si è puntato molto sul concetto di autofonnazione, ma ora chiediamo alle imprese di considerare attendibili questi processi di autofonnazione, di puntare sui ragazzi che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco e credere fortemente in se stessi". Processi analizzati con attenzione da Enrico Bassi, coordinatore di FabLab opendot e designer di Officine Arduino: "11 maker è una figura molto simile a quella dell'artigiano per logiche e interessi, ma la sua enonne capacità è quella di adattarsi alle varie situazioni. In un FabLab si condividono competenze, mettendole in circolo. E chi sa fare qualcosa, lo mette a disposizione degli altri. Attualmente non esiste una scuola che fornisca tali competenze, ognuno deve imparare a imparare". Sfruttando al massimo le potenzialità della tecnologia digitale. "11 digitale è destinato a diventare un secondo alfabeto - ha detto Bassi -, una seconda lingua madre perché semplifica i processi e accorcia le distanze. Ma va ricordato che nessuna macchina, per quanto potente, potrà mai sostituire l'uomo che pensa". Maurizio Rossi, co-fondatore di H -Fann (l'acceleratore di startup creato insieme a Riccardo Donadon a Roncade), ha rivolto un appello ai giovani presenti: "Vorrei che i ragazzi che sono qui

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Tra le decine di realtà ospitate e presentate ai ragazzi anche Big Rock, la scuola di computer grafica che dal trevigiano forma esperti che lavorano in tutto il mondo

"Le inlprese devono puntare sui ragazzi che hanno il coraggio di 111ettel'si

in gioco e credere fortemente in se stessi"

e devono scegliere del loro futuro, fonnativo e professionale, capissero che sono i pionieri di un'éra La prima generazione che deve puntare tutto sulla capacità di essere imprenditori di se stessi e di fare network. La scuola ancora oggi non li mette in contatto con il potenziale delle nuove tecnologie e sono costretti a doverlo apprendere da soli, per poi poterlo sfruttare al massimo". Chiarissime le idee sul mondo dell'impresa del futuro: "Grandi e affermate aziende rischiano di sparire fra qualche anno se non sapranno puntare tutto su giovani menti e su una forte identità digitale d'impresa. Creare una rete e avere un approccio completamente digitale, sono gli elementi chiave del successo nel mondo del lavoro di oggi e dei prossimi decenni".Ma è possibile rivoluzionare completamente il mondo della scuola e dell'insegnamento? Il professor Domenico Secondulfo, docente di Sociologia all'Università di Verona, ha seguito attentamente la tre giorni di PortanuovaLab durante la quale il sistema della fonnazione è stato più volte criticato con duri attacchi provenienti da più fronti. " meccanismo cosiddetto "top-down"

è facile da criticare: io docente ti dico le cose, verifico che tu le abbia capite e poi passo a un altro livello. Q!lesto tende a specializzare moltissimo, con la conseguenza di creare studenti sempre più ignoranti su tutto e specializzatissimi su singoli argomenti - ha commentato Secondulfo -. Il metodo trasversale del "meticciamento", che qui a PortanuovaLab è stato analizzato e discusso, va benissimo. Ma sono convinto che se smontassimo il metodo top-down e lo sostituissimo con laboratori di creatività molto infonnali, molti alunni rischierebbero di disorientarsi completamente". La soluzione? "Ritengo che possa essere quella di un affiancamento istituzionale dei due metodi. L'approccio trasversale dovrebbe cioè essere previsto e non lasciato all'iniziativa del singolo docente - ha proseguito iI professore -. Occorre una base solida, anche dal punto di vista istituzionale, per creare iI "meticciamento" formativo". Di "istruzione 2.0" ha parlato Marcella }acono, del centro studi ImparaDigitale che ha condotto un workshop dal titolo "Stili diversi di formazione". Un'associazione nata nel marzo del 2012 per promuovere lo sviluppo >

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di una nuova modalità di didattica che consenta alla scuola italiana di beneficiare del potenziale racchiuso nelle nuove tecnologie. L'obiettivo di ImparaDigitale è infatti quello di sperimentare una didattica di apprendimento fortemente incentrata suI digitale, che proceda non più per conoscenze, ma per competenze. "Lo studente non deve più leggere e ripetere a memoria - afferma Marcella -.11 nostro obiettivo è quello di

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CORRIERE ~OVAZIONE

fare acquisire agli studenti la piena consapevolezza di sé, puntando tutto suI "learning by doing"". Obiettivi didattici che rientrano nelle Linee guida europee del 2010, ma che vengono ancora molto ignorati dagli insegnanti italiani. La sperimentazione didattica portata avanti da ImparaDigitale punta tutto sulle nuove tecnologie, senza fermarsi al semplice utilizzo della lavagna interattiva o allo scorrimento

Stampa 3D e tecnologie a controllo numerico protagoniste grazie alle macchine di Fablab Verona

di slide grafiche su un computer. "Per noi gli strumenti muItimediali devono essere parte integrante di tutte le fasi dell'apprendimento, compresa l'autovalutazione - ha concluso Jacono -. Inoltre è necessario che i ragazzi acquisiscano una solida competenza digitale, essenziale per essere competitivi nel mondo del lavoro". Di "competenza digitale" hanno dimostrato di averne i protagonisti di due tra i workshop maggiormente apprezzati di PortanuovaLab: i ragazzi di VeronaFabLab e quelli di FlashEeing. "All'interno del nostro FabLab si trovano persone di qualsiasi età, dallo studente delle superiori al pensionato, basta la voglia di sperimentare - ha raccontato Mattia Zuanni, iI 24enne veronese fondatore dell'associazione -. Non siamo solo digitali nel senso stretto del termine, iI nostro laboratorio (a Grezzana, ndr) è a disposizione anche di chi è rimasto affascinato dai lavori artigiani di un tempo". Un movimento

che ha saputo intercettare le esigenze del territorio se è vero che in poco meno di sei mesi gli iscritti hanno già raggiunto quota 200. "La nostra filosofia è quella della condivisione - ha commentato Mattia -. E a tutti i giovani diciamo di credere nelle proprie idee, di essere caparbi nel cercare nuove collaborazioni e nel creare reti di relazioni". La stessa rete su cui si basa anche l'esperienza di FlashBeing, ideata dallgenne bolzanino Matteo Biasi. Un aggregatore di contenuti on line che consente all'utente di risparmiare fino alg5% del tempo di navigazione, potendo accedere contemporaneamente e da un'unica piattaforma alla propria casella maiI, ai profili sui social network, a Youtube e ai programmi per l'ascolto di musica, senza dimenticare di prenotare un biglietto per un concerto, scrivere una recensione, pagare un viaggio in aereo. Avviata ad aprile con un finanziamento iniziale di 250miIa euro, la società ha un capitale sociale di loomiIa euro. Ma guarda già al futuro con nuove sfide: "Puntiamo ai 200miIa utenti entro iI primo anno - ha spiegato Matteo -. Per ora la piattaforma è disponibile in tre lingue (italiano tedesco e inglese) e stiamo già pensando a spagnolo, russo e

Il "caso" Flashbeing: inlprenditore a 19 anni

per sfidare i giganti della Rete con un aggregatore "totale"

francese entro i prossimi sei mesi" A PortanuovaLab si è parlato anche di disabilità, con i progetti Yeah e Horus. Il primo, del veronese Fabio Lotti, giovane non vedente, punta invece all'offerta di formazione e consulenza per tutti i disabili che desiderano migliorare la propria autonomia, mettendo a disposizione degli utenti un personale docente che condivide gli stessi handicap. "Spesso i disabili avvertono un profondo senso di insoddisfazione nei vari ambiti della loro vita, dalle relazioni sociali al mondo del lavoro - ha raccontato Fabio -. Grazie all'impiego di formatori con disabilità, riusciamo a entrare direttamente in sintonia con gli utenti e a offrire loro soluzioni e risorse". La startup genovese Horus 'Iechnology, pensata per persone ipovedenti e non vedenti permette invece di trasformare le immagini in parole, tramite sensori visivi agganciati ai propri occhiali che eseguono una dettagliata analisi della realtà circostante e danno poi le informazioni vocali agli utenti. L'idea è venuta a Saverio Murgia e Luca NardeIli, iscritti al corso di ingegneria biomedica dell'Università di Genova, e iI progetto sarà in fase di testing per tutto iI prossimo anno. "Abbiamo lanciato una campagna on line (crowdfunding.wcap.tim.it/horus) per raccogliere i fondi necessaria alla creazione e alla diffusione di prototipi a prezzi accessibili per fare i modo che siano gli utenti stessi a farci capire quali siano i punti da implementare" hanno spiegato i due amici.

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Presepe vivente a Gragnano da venerdì Inaugurazione con i giovani e le associazioni di Caprile e Aurano, visite da via Serbatoio

GRAGNANO. La Parrocchia di San Ciro, i gruppi giovani di Caprile ed Aurano, t'Associazione Hope in Progress con il patrocinio del Comune di Gragnano in fermento in vista dell'inaugurazione - venerdì alle ore 18 - del Presepe vivente di Gragnano. Sabato saranno presenti l'arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignore Francesco Alfano, il sindaco e l'amministrazione di Gragnano, l'ideatore della manifestazione Don Antonino Lazzazzara sacerdote delle Parrocchie di Caprile e Aurano. L'inaugurazione dopo mesi di duro lavoro che svelerà le creazioni naturali ed artistiche, contenute nella realizzazione degli amici della Parrocchia San Ciro e dell'associazione Hope in Progresso La visita parte dai via Serbatoio, le rappresentazioni si terranno il 26, 27e 28 dicembre. Poi il 3, 4, 5 e 6 gennaio dalle ore 18 alle 20

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Suppl. di Avvenire

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più fatica a imparare e, a hanno difficoltà a

esprimersi e a farsi. capire. Sono gli alunni disabili che, nelle scuole elementari e medie inferiori, sono circa 150mila, secondo l'ultimo censimento dell'Istat, l'Istituto statale che ha il compito di aggiornare le statistiche sulla popolazione italiana. Rispetto all'anno scorso nelle classi se ne contano mille in più. In aumento anche gli insegnanti di sostegno, che in tutto sono 74mila (+6mila in un anno). A loro, ma anche a tutti gli altri insegnanti e, non va

dimenticato, ai compagni, è affidato il compito di integrare i disabili nella classe. Di farli sentire parte di un gruppo di amici. Non sempre, purtroppo, avviene e, a essere maggiormente sacrificati, sono i momenti (anche) di svago, come le gite scolastiche. Fin che si tratta di uscite di una giornata, osserva l'Istat, va tutto bene e anche gli alunni disabili partecipano insieme ai compagni. Se, invece, si deve restare fuori casa a dormire, cominciano i problemi. Che, con l'aiuto di tutti, si possono superare.

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n Sole9]{l mmrn

I punti organico

Università, Bologna al top per possibilità di assunzioni

Ancora una volta l'Uni­versità di Bologna primeggia nella possibilità di assunzioni, seguita da Statale e Politecni­co di Milano, mentre la Sa­pienza si piazza al quarto po­sto. Porte chiuse, invece, per assunzioni epromozionia Te­ramo, Foggia, Cassino, Reggio Calabria e Benevento, dove gli organici attuali sono già supe­riori a quelli che sarebbero consentiti dalla legge.

A dirlo è la tab ella allegata al decreto sui «punti organico» che il ministero dell'Universi­tà ha diffuso ieri per distribui­re il migliaio di assunzioni possibili negli atenei statali. Decreto che, in realtà, servi­rebbe agli atenei per program­mare le politiche di recluta­mento ma che, arrivando afine anno dopo imesi difficili per la costruzione del nuovo fondo ordinario, si rifletterà inevita­bilmente sul prossimo anno. Dal2015, però, ilministero pro­mette cambiamenti impor­tanti, che dovrebbero tagliare anche i tempi di assegnazione degli spazi per le assunzioni.

A distribuire i «punti orga­nico», dopo la riforma del 2012, sono anche i parametri di sostenibilità finanziaria dei costi del personale e del­l'indebitamento. Indicatori che puniscono in particolare Sassari, dove finisce in sti­pendi il 96,8% delle entrate da finanziamenti statali e contributi studenteschi.

G.lr. ',C, IIlPROD,U:ONE R;'i~RVATA

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TI successo dei ricercatori italiani (ancora costretti a espatriare) Aumentano quelli che ottengono fondi europei: 18 su 28 sono donne

di Leonard Berberi

Fosse per loro, in Italia ci tor­nerebbero subito. «Anche do­mani». Ma messe da parte le ragioni del cuore, tocca fare i conti con la realtà. E la risposta è soltanto una: «Se le cose non cambiano, restiamo dove sia­mo».

Basta sentire alcuni dei ri­cercatori italiani all'estero, fre­schi vincitori di una borsa da 1,5 milioni di euro (per cinque anni) del Consiglio europeo della ricerca. Oltre tremila pro­getti, 328 quelli selezionati e un fondo complessivo di 485 milioni di euro. La Germania batte tutti. Seguono Regno Unito, Francia e Olanda. L'Italia è nona.

Quello che colpisce è il rap­porto tra chi decide di utilizza­re i fondi in Italia e quelli che li portano altrove. Se i vincitori connazionali sono 28, qui ne restano dieci. Gli altri se ne vanno. In Germania su 68 par-

tono in 21, in Francia su 36 emi­grano in cinque. L'unica nota positiva sono le ricercatrici ita-

I liane. Se nel 2013 quelle vinci­I trici erano quasi quanto i con­

nazionali uomini (8 contro 9), i quest'anno li hanno sorpassati i (18 alO).

Una di queste è Silvia Vigno­lini. Trentatré anni, ha studiato Fisica dello stato solido a Firen­ze e dopo un dottorato si è inte­ressata a come manipolare il trasporto della luce. Lavora da cinque anni all'Università di Cambridge, nel Regno Unito, e al dipartimento di Fisica si con­centra sulla propagazione della luce nei materiali naturali. Un ambito che può portare, tra le altre cose, «alla creazione di coloranti naturali, senza più ri­correre ai pigmenti tossici».

«In Italia tornerei anche do­mani - dice Vignolini -, ma non ci sono le condizioni». I problemi? Ahneno due. il pri­mo: i soldi. «Negli atenei euro­pei, ma non in quelli del nostro Paese, se ti presenti con 1,5 mi­lioni di euro di fondi l'universi­tà ne aggiunge altri». il secon­do: l'approccio accademico. «In Italia non c'è possibilità di carriera, non hai sufficiente li­bertà nella ricerca scientifica e quando la fai sembra che ti sti­ano quasi facendo un favore».

Un elemento, quest'ultimo,

che condivide anche Michela Di Virgilio. Trentanove anni, la ricercatrice si è laureata a Bolo­gna in Biotecnologie farmaceu­tiche e dopo un periodo all'Isti­tuto nazionale dei tumori si è trasferita negli Usa da dove è riuscita a prendere anche un dottorato all'Università degli Studi di Milano in «Scienze ge­netiche e biomolecolari».

Di Virgilio studia i meccani­smi di riparazione del Dna quando viene danneggiato. E dopo averlo fatto alla Rockefel­ler University di New York da tre mesi è al Max Delbruck Center for Molecular Medicine di Berlino. il ritorno in Europa è dettato da ragioni «senti­mentali»: «Volevo stare più vi­cina alla mia famiglia», raccon­ta. Ma l'Italia, destinazione na­turale, è stata scartata perché

! sarebbe stato d'ostacolo al suo lavoro. «Nel nostro Paese ci so­no Gelle ISOle ili ncerca reno-menali, ma in generale c'è un sistema che non è molto com­petitivo e gli atenei sono poco internazionalizzati», dice lei. Per non parlare delle strutture «<A Berlino ho ben due uffici») e dello staff: entro pochi mesi dovrà arrivare a gestire sette persone. Le prime due sono state già selezionate. «Ho rice­vuto 170 candidature e ho indi­viduato 15 aspiranti». Con

ognuno di questi c'è stata un'ora di colloquio su Skype e la <<rosa» si è ridotta a cinque. «Li ho fatti venire qui con il mio budget lavorativo, e alla fi­ne ne ho presi due». Uno di lo­ro è italiano, ma più della na­zionalità - assicura - «ha pe­sato il curriculUffi».

Stefania Milan, 35 anni, ha sempre la valigia pronta, ma un unico obiettivo: tornare in Ita­lia. il suo campo d'interesse so­no i «big data», quelli che -tanto per intenderci - hanno fatto vincere due volte le elezio­ni americane a Barack Obama. il suo progetto ha base all'Uni­versità di Tilburg, in Olanda. «Mi interessa capire come cambia la partecipazione delle persone alla cosa pubblica con le nuove tecnologie».

Un'idea che però vorrebbe sviluppare qui. Per questo si è messa in contatto con un ate­neo italiano. «Ma l'unica cosa che riescono a offrirmi sono cinque anni da ricercatrice pre­caria. Passato quel tempo do­vrei ricominciare tutto dacca­po. Sarebbe un gran peccato perché alla fine io mi sono for­mata qui anche con i soldi de­gli italiani e sento che qualcosa bisogna restituire alla colletti­vità. Ma non a queste condizio-ni».

'.'@Ieonard_berberi <il RIPRODUZIONE RISERVATA

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Cos'è

• L'European research counci! è il centro europeo della ricerca

• Il bando annuale «Starting grants» è uno dei più grandi finanziamenti europei alla ricerca

Il Quest'anno i fondi stanziato per i progetti vincitori sono di 485 milioni

I volti Da sinistra: Stefania Milan, 35 anni, ora in Olanda dove studia i big data e l'effetto sulle democrazie; Michela Di Virgilio, 39 anni, la'/ora a Berlino dove cerca di capire come si ripara il Dna quando viene danneggiato; Silvia Vignolini, 33 anni, studia la propagazione della luce nei materiali naturali

I dati La mobilità dei vincitori I progetti che hanno vinto

quest'anno III!I quanti restano nel Paese di origine quanti «emigrano» .. -21 -- 1 Germania Olanda

31 O

• presentati Stati Uniti

IlA 18 ~gnoUnito

27 LI Belg~

16 • e umane __ . ___ ... ___ . ___ Spagna Portogallo . -~._---,".,

Fonte: European resmreh collneìl

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In Italia Distribuzione, per genere, dei ricercatori selezionati I!!l Uomini II Donne

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la Repubblica L'inchiesta La crisi di Carocci e del Mulino mostra il declino di un mercato che sembrava garantito. Ecco come pirateria, web e calo degli studenti hanno creato la tempesta perletta

Sescompare l'editoria universitaria snFAMA---PAnM----E-G-~--N-I-------------------------------------------------

, " AROCCI e il Mulino sono le prime vittime della tempesta perfetta che si A 'sta abbattendo sull'editoria universitaria. La cura dimagrante a cui il , gruppo Edifin ha deciso di sottoporre il marchio romano e la nascita

t. ra i mugnai di una nuova società controllata in cui far confluire la par-'- te redazionale, sono le crepe più vistose di un mondo che sembravaim­

mutabile. Quel mondo che per anni ha pubblicato i saggi e i manuali su cui si sono formati gli insegnanti, gli intellettuali, i professionisti italiani. Oggi i "signori del sa­pere" sono messi all'angolo dalla recessione, dalla riforma universitaria e dall' av­vento del digitale. Fanno i conti con un fatturato che è passato rapidamente dalla fase stagnante del 2008-2011 alla fase di contrazione.

Negli ultimi tre anni la saggisti­ca specialistica - segmento nel quale rientra parte dell' editoria accademica - ha subito un calo in libreri a del 18,3 per cento, su­periore del 5 per cento a quello registrato dal resto del merca­to. Oggi vale meno di 180 milio­ni. Con la didattica aniva a 350 milioni di euro. Troppo poco per continuare a reggersi sulle gambe di prima. Ma come è po­tuto accadere? Perché la "gran­de trasformazione", come la chiamano gli editori, sta facen­do vittime così illustri? E pro­prio nell'unico settore del mer­catoche ha una clientela, glistu­denti, obbligata a comprare?

«Intanto quella clientela non è più numerosa come una volta, gli iscritti alle università conti­nuano a diminuire», spiega Gianluca Mori, direttore edito-

riale di Carocci. Trentamila im- sigliate dal docente. Questa matricolati in meno in un trien- nuovagenerazionedistudentiè nioeoltre78milainmenodidie- poi spalmata in un numero di ci anni. Chi resiste e decide di corsi che stando alla banca dati iscriversi all'università poi non gestita dal Cineca per conto del fa alcuna differenza tra carta e Miur, arriva a 2.377. «La rifor­digitale. Qualche mese fa una ma del tre più due ha polveriz­indagine dell'Associazione ita- zato gli esami, frammentando liana editori (Aie), in collabora- gli insegnamenti e rendendoli zione con il Consiglio universi- sempre più specialistici. È una tario nazionale (Cun) , la Confe- babele formativa in cui diventa renza dei Rettori (erui) e l'A- difficile districarsi - continua genzia di valutazione del siste- Mori-llibrinonhannoterreno ma universitario e della ricerca comune. In economia e giuri­(Anvur), ha messo in luce come sprudenza si fanno ancorabest­i nativi digitali, arrivati negli seller da tre o quattromila co­atenei, utilizzino i mezzi più uti- pie, ma le scienze umane e so­li ailoro scopi, scegliendo in ba- ciali sono una selva. Se un ma­se ai contenuti e non al suppor- nuale di filologia vende 300 co­to.Chivuoleapprofondire,inte- pie l'anno mi dichiaro soddi­gra i manuali con il digitale, chi sfatto. C'è anche un problema cerca la laurea con il minimo culturale: la scomparsa delle bi­sforzo si concentra sulle slide di bliotechedeglistudenti,diquel­lezione e sulle risorse web con- lecollanedisaggi,biografie, vo-

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lumi su cui una volta iragazziin­vestivano per approfondire». Conferma il calo delle copie an­che Riccardo Arciese, direttore vendite di Zanichelli, casa edi­trice meno esposta alle intem­perie per via di un catalogo di manuali in settori "forti" come le scienze: «Negli anni Novanta c'erano titoli da migliaia e mi­gliaia di copie. Oggi non più, di molti si vendono meno di mille copie». Su tutto pesa la pirate­ria: 300 milioni di euro persi ogni anno a causa di fotocopie il­legali, file digitali e anche tira­ture abusive di libri.

Mirka Daniela Giacoletto Pa­pas è l'amministratore delega­to di Egea, casa editrice della Bocconi, e presiede il gruppo ac­cademico professionale dell' As­sociazioneitalianaeditori. Spie­ga che in Italia il fatturato delle

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la Repubblica fotocopie legali vale 3 milioni di euro, quanto in Romania. In scrittoAlbertoAsorRosa,Tullio Francia 49 milioni, in Germania De Mauro, Adriano Prosperi e 128, nel Regno Unito 90, in Da- Luca Serianniin un appello pub­nimarca 45: «Abbiamo un pro- blico, c'è il futuro dell'editoria blema dilegalità, che con il digi- della conoscenza: «L'università tale si sta aggravando». italiana e, più in generale, il

Gli editori accademici e pro- mondo della cultura» rischiano fessionali che insieme fattura- di perdere con il ridimensiona­no 950 milioni di euro e danno mento di Carocci «un interlocu­lavoro a 7.500 persone diretta- tore attento, credibile e scrupo­mente, 22 mila con l'indotto, loso». Quando la tempesta per­hanno scritto al ministro dell'U- fetta sarà passata, si conteran­niversità Stefania Giannini, no i danni. Di sicuro i superstiti mettendo nero su bianco i pro- non saranno più gli stessi.

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blemi della Hgrande trasforma­zione". Dalla difficoltà di pro­durre materiali per la nuova di­dattica alla protezione del dirit­to d'autore e. alla partita com-

C'è anche u. prohlemaeu.lbime: la ftDe

plicatissima dell'accesso aper­to. «L' openaccess-scrivonogli editori - non è un fenomeno passeggero né poco rilevante nell'evoluzione dell'editoria di ricerca. Non è quindi in discus­sione il se operare in questa di­rezione, ma il come». Cecilia Pa­lombelli di Viella, casa editrice nata negli Settanta e specializ­zatainstudistorici,~arladiuna pratica selvaggia: «E diventato ormai automatico richiedere il pdf da inserire nelle banche da­ti delle varie università (ognu­nacon una propria autonomia). Senza una gestione condivisa, con un minimo di regole di que­sti contenuti che sono scientifi­ci ed editoriali al tempo stesso, il danno per una casa editrice di­ventanel tempo grande; ancora adesso, e sono la prima a non sa­pere fino a quando, i nostri fat­turati sono determinati dal mo­vimento dei libri di catalogo vi­sto che per fortuna i buoni libri di storia resistono al tempo».

"Gli editori - conclude Gia­coletto - non chiedono aiuti economici, ma chiarezza. Sulle norme e sulla didattica». Nel frattempo, ognuno corre ai ri­pari come può: alcuni hanno puntato sui manuali e sulle sin­tesiperiltriennio, altri come Za­nichelli o Laterza hanno affian­cato alla carta strumenti digita­li di approfondimento. I nuovi leader, quelli che gestiscono le banche dati, le riviste, le piat­taforme e che si muovono a ca­vallo tra l'editoria universitaria e professionale, hanno fatto shopping di cataloghi, portan-dosiincasalaricchezzadei u vec· chi" signori del sapere. Nonèun casochetraimarchiassorbitida Wolters Kluwer vi siano anche Cedam e Utet giuridica ed eco-nomica. Per Carocci e n Mulino

la lotta è in corso: i dipendenti chiedono alla proprietà di resi­stere. Di mezzo, come hanno

di queHe eoDaDesuem i ragam mvedh"ano

18,3% lA SAGGISTICA

Il calo della saggisticé _ specialistica negli

ultimi treanni

Gli studenti

La diminuzione in tre anni delle immatricolazioni

300mln LE PERDITE

Le perdite annuali degli editori dovute alla pirateria

950 IL FATTURATO

Gli incassi annuali degli editori accademici

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Univers" di Pavia

Droni O zanzara tigre Così si aiuta la ricerca

Finanziare la ricerca, con l'aiuto di tutto. Uinno­vativa proposta arriva dall'Università di Pavia, primo ateneo italiano ad aver aperto una piatta­

forma di crowdfunding per raccogliere fondi destinati alla condivisione della produzione del sapere. Pun­tando tutto sul coinvolgimento e la trasparenza: il do­natore può scegliere la destinazione scientifica di ogni suo euro, conoscere nome e cognome dei ricerca­tori coinvolti e ricevere un aggiornamento costante sui risultati raggiunti. La somma totale necessaria è di 130 mila euro, da dividere nei quattro progetti sele­zionati.

Il primo riguarda la sperimentazione di nuovi com­posti chimici contro la tubercolosi, in risposta all'al­larme lanciato dall'Oms sulla preoccupante diffusio-

Università di Pavia

l'apertura dell'anno

accademico

ne della malattia. La lotta alla zanzare tigre è l'obiettivo del secondo filone di studio, mentre il terzo è finalizzato all'utilizzo di un drone equipaggiato con avveni­ristici sensori per acquisire dati ambien-tali e monitorare lo stato di salute dell'aria. Uul-tima campagna, invece, è totalmente a difesa dei con­sumatori: prevede azioni di analisi delle pratiche irre­sponsabili di marketing.

Obiettivo: 130.000 euro Totale raccolto: 16,620 euro

Giorni mancanti: 41 Piattaforma: www.universitiamo.eu

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Data 23-12-2014 Pagina 43 Foglio 1

Università sempre più salata Crollano le iscrizioni al Centro

Crolla la reputazione degli atenei del Centro Italia, che al contrario premia quelli settentrionali nono­stante il calo delle strutture per la

didattica e l'incremento delle tasse. TI termo­metro dell'università italiana lo fornisce il Censis nel suo Rapporto annuale (www.cen­sis. it). Si raffredda dappertutto la domanda di istruzione universitaria nel quinquennio 2008-2013: -7,2% di iscritti, -13,6% di imma­tricolati. Unica eccezione il Nord Ovest che segna +4,1% e +1,3%. Contenuto il calo nel Nord-Est, mentre nel Centro precipitano sia le immatricolazioni, -18,3%, sia le iscrizio­ni, -12,1%. «Il dato più allarmante - spie­ga il Censis - è la caduta nei cinque anni dell'indice di attrattività delle università del Centro Italia che, contraendosi di oltre 8 punti percentuali ed essendo passata da 21,3% nel 2008 al 12,4% nel 2013 ha mar­cato un'apprezzabile riduzione del capitale reputazionale di questi istituti».

È proprio la reputazione degli atenei che sembra giocare un ruolo selettivo e dirimente nelle scelte degli studenti, per i quali appare in influente l'organizzazione dei servizi delle singole università. Così, l'attrattività premia sia gli atenei del Nord­Ovest, il cui indice più che raddoppiato nel quinquennio, sia quelli del Nord-Est, dove sale dello 0,8% pur calando gli studenti. Ma nelle università del Nord-Ovest arretrano i servizi di supporto alla didattica: si sono ridotti i posti in aule, biblioteche, laboratori informatici.

Servizi che aumentano sia al Sud, dove però si dimezzano i posti negli al­loggi, sia al Centro, dove cresce anche il numero dei pasti serviti e degli alloggi. Le tasse di iscrizione incidono sempre di più nelle entrate contributive delle università, dall'll % nel 2000 al 13,7% nel 2012, ma con gli atenei settentrionali sopra le medie nazionali e quelli centrali e meridionali al di sotto.

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Stefania Giannini

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Data 23-12-2014 Pagina 8 Foglio 1

STELlA, CORm DI LAUREA «QUESTO NON VUOL DIRE CHE L'IPOTESI DI CANCELLARE L'ACCESSO PROGRAMMATO SIA STATA ABOLITA DEL TUTTO: POTREBBE ESSERE UNO STOP IMPOSTO DA MOTIVI TECNICI~

Medicina e i test a ottobre «TI numero chiuso è salvo Per i riammessi via ai corsi» L'Alma Mater dopo la decisione del ministero

IL TEST di accesso a Medicina si fin"Ìl. a ottobre. Lo ha annuncia­to il sottosegretario all'Istruzione Davide Famoue. «Siamo tutti feli­eh>, è il commento del presidente della scuola di Medicina dell'Al­ma Marer, Luigi Bolondi. Che con i colleghi degli altri alene~ mesi fa, aveva scritto al minist1"O dell'Istruzione,. Stefania Gianni­ni, chiedendo UI1 li pensamento ri­spetto all'ipotesi di cancellare il numero chiuso a Medicina. " Il primo dato positivo - spiega Bo­londi è cbe il test d'accesso è mantemllo, In realtà, ouobl'e è un po' troppo a li dosso dell'inizio dei corsi e potrebbe creare qual­che problema, ma di sicuro è una soluzione miglìore rispetto ad apIile). Soddisfatto anche il presi­dente dd corso di laurea, AIHh"ea Stella. Che pUIIOlalizza: «Questo non significa che l'i potesi di aboH­re il numero chiuso sia. stata can­cellata dI'fini tivamen te»,

I RAGAZZI che si son o immatri­colati quest'anno,. infatti, hauno sostenuto il test di ammissione in primavera, prima della m anni ta. e

UNIVERSITÀ Luigi BDlondi

tra le polemiche. Una spetlmenta* riolle che, stando alle parole di Fa­laone, è ormai chi lisa 11 el cassetto, E non solo, Archiviata anche !'ipotesi di adottare il cosiddetto 'modello francese' il1 cui i test so­no due, vengollo fatti in itinere e sì basano sulle materie studiate dumn te l'anno accademico.

«IL MODELLO franct'se nOI1 è funzionale - dice Bolondi -, ci fa piacere sa.pere che l'ipotesi è slata abbandonata)), Tra le novità in vi­sta per i filtmi camici bianchi po-

trebbI' esserci anche la presa in ca­lico da parte degli Atenei della preparazione alle prove di ammis­sione, çheverrebbe sottralta ili plÌ­vato, {{E evidente che questo com" p0l1el"Ìl. U11 lavoro aggIUntivo per l'università .- dice il presidente -che però facciamo volentieri Ora la preparazione è affidata a libere iniziative)),

TES T DI AMMISSIONE a par­te, l'Alma Mater è anche alle pre­se con la carica delle nuove mani­cole che sono state riammesse a Medicina dai giudici, dopo i ricor­si al Tar, "Ne abbiamo Clrca 180,>., dice Bolomli. Alcuni studenti sÌ sono già imma.tI1colati e hanno iniziato a fn"quen lare le lezioll~ al­tri hanllo formalizzato l'iscrizio­ne pochi giorni fu, <lFer 101'0- con­clude Bolo Ildi -abbiamo o rganiz­z.a~o un col"s.o di ~'ecul?e. ro:chep~r­fUll a genll alO e SI svolgera nell' In­terva��o tlll ii primo e il secondo semestre in cui non ci sono le 11'­zion~ utìlizzando gli spazi dell' Ateneo. La soluzioll e è stata possibile g11lzie anche alla dispo­ni bili tà offetta dai c!ocenlb>.

Ema.mJ.cla Astolfi

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Il conto annuale del personale

I dipendenti pubblici scendono dell'1,4% Gianni Trovati M1LANO

Nel 2013 Regioni e Comuni harmo assunto da concorso 4414-persone, e gli ingressi salgono a 5.029 se si comprendono nel calco­lo anche i ministeri: questi due nu­meri mostrano bene l'entità dello sforzo organizzativo chiesto per riassorbireiquasi20mila "esuberi" che la riforma delle Province do­vrebbe dirottare dai vecchi enti di area vasta agli altri livelli del gover­nolocale,oltrecheinqualchemini­stero per quel che riguarda ad

esempio gli uditori giudiziari. Le cifre si incontrano spulcian­

do le tabelle del nuovo conto an­nuale del personale, il censimen-

tocomplessivosulpubblicoimpie­go che la Ragioneria generale dello Stato ha diffuso ieri. TI confronto fra «eccedenze» in Provincia e spazi disponibili nelle altre Pubbli­che amministrazioni non può esse­re ovviamente immediato, per­ché la revisione degli organici im­pone una riorganizzazione i cui punti centrali sararmo al centro og­gi dell'incontro fra il ministro della

Pubblica amministrazione Maria Anna Madia e i sindacati. Nel cal­colo delle eccedenze, poi, secondo il Governo bisogna escludere i cir­ca 8mila dipendenti dei Centri per l'impiego che dovrebbero conti­nuare a fare lo stesso mestiere an­che nei nuovi ordinamenti.

La sfida, comunque, non è sem-

plice, anche perché avviene all'in­terno di un pubblico impiego che c?ntinu.a a :,eder ridurre le proprie dunenSlOlll. Alla fine di quest'an­no, secondo le proiezioni offerte dallo stesso conto armualesulla ba-

se dei dati raccolti fino al mese di settembre, gli uffici pubblici do­vrebbero ospitare circa45mila per­sone in meno rispetto a 12 mesi fa, con una riduzione di circa 1'14 per cento. Per la Pa si tratta quindi di una ripresa in grande stile del pro­cesso di dimagrimento, dopo un 2013 praticamente fermo (-0,2%), processo che dovrebbe sentirsi in particolare nei ministeri (-1,7%; a Palazzo Chigisiregistra un -3,27%), nella scuola (-1,76%) e negli enti pubblici non economici (-2>33%).

Con ruoli ridotti e retribuzioni

ferme (-0>3% ne12013), il pubblico impiego riduce ovviamente il pro­prio costo del lavoro, che l'armo scorso si è fermato a 158,2 miliardi con una flessione dell'l>3% sul 2012 e del 5,7% sul2oo8.Merito deilimiti al tum over, che secondo la Ragio­neria harmo confermato la propria efficacia (anche perché il persona­le di ruolo non è stato sostituito da precari, ridotti di un terzo in sei an­ni) ma rischiano di essere insoste­nibili nei comparti più piccoli. E, soprattutto, rischiano di invec­chiare un pubblico impiego la cui età media sfiora ormai i 50 anni, e aumenta di sette mesi all'armo.

gianni. [email protected] ~)RJPRODUZICN~ RI5ERVAT,\

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Data 23-12-2014 Pagina 34 Foglio 1 /2

LAVORO E PREVIDENZA/Trasferito al professionista l'onere della comunlcazwne

Mai più pensioni ai deceduti Il medico dovrà inviare all'Inps il certificato di decesso

DI DANIELA CIRIOLI

sI e Inps in contatto telematico, per fre­nare l'erogazione di pensioni a deceduti.

Dal prossimo anno, infatti, il medico necroscopo sarà tenuto a trasmette all'Inps, in via telematica entro 48 ore dall'evento, il certificato di accertamento del decessò, pena l'applicazione di una sanzione da 100 a 300 euro. Inoltre, chi percepisce pen­sioni o altri trattamenti su delega di una persona dece­duta è tenuto a restituire le somme all'Inps con obbligo, a tal fine, per. banche e Po­ste di bloccare i c/correnti e di comunicare all'Inps i dati dell'indebito percettore. Lo stabilisce, tra l'altro, il ddl Stabilità 2015.

Comunicazione decesso. Il governo riprova a mettere un freno all'erogazione dei trattamenti previdenziali a persone decedute e, di rifles­so, anche all'aggiornamento degli elenchi degli assistiti che sta procurando conten­zioso in diverse Asl d'Italia (in particolare in Campa­nia). Dopo aver obbligato i Comuni, stavolta la legge di Stabilità 2015 prova a incaricare del compito di comunicazione dei decessi all'Inps i medici necrosco-

pi, ossia i medici presenti in ogni Asl con il compito di «certificare» l'avvenuta mor­te di persone, sulla base del primo accertamento operato, in genere, dal medico curan­te. La novità arriva da una modifica all'art. 2 del dI n. 663/1979, n. 663 (converti­to dalla legge n. 3311980). Con l'aggiunta di un nuovo comma viene stabilito che, a decorrere dallo gennaio 2015, il medico necroscopo deve trasmettere all'Inps, entro le 48 ore dall'evento, il certificato di accertamento del decesso. La comunicazio­ne va fatta in via telematica, online, e in caso di violazio­ne è prevista l'applicazione delle sanzioni dell'art. 46 del dI n. 269/2003 (converti­to dalla legge n. 326/2003), ossia di una sanzione il cui importo è variabile da 100 a 300 euro.

Pensioni e conti «bloc­catÌ». Sempre in tema di erogazione di prestazioni a deceduti, il ddl Stabilità 2015 stabilisce ancora che i trattamenti in denaro versa­ti dall'Inps per il periodo suc­cessivo alla morte dell'avente diritto su un conto corrente presso un istituto bancario oppure postale sono corri­sposte con riserva. L'istituto bancario e la società Poste italiane sono tenuti alla loro

restituzione all'Inps qualora i trattamenti siano stati cor­risposti senza che il benefi­ciario ne avesse diritto. A tal fine, l'istituto bancario o la società Poste italiane non possono utilizzare questi importi al fine di estingue­re propri crediti. Le stesse responsabilità sono previste anche a carico dei soggetti che hanno ricevuto direttamente i trattamenti in contanti per delega o che ne hanno avu­to la disponibilità sul conto corrente bancario o postale, anche per ordine permanen­te di accredito sul proprio conto, o che hanno svolto o autorizzato un'operazione di pagamento a carico del conto disponente, sono obbligati al reintegro delle somme a fa­vore dell'Inps. In caso succe­da che l'istitut,O bancario o la società Poste italiane non possano soddisfare la richie­sta dell'Inps per impossibili­tà sopravvenuta del relativo obbligo di restituzione o per qualunque altro motivo sono tenuti a comunicare all'Inps le generalità del destinatario o del disponente e l'eventuale nuovo titolare del conto cor­rente.

L'Inps paga il giorno lO. Pluri-pensionati in fila alle Poste una sola volta a mese, il giorno lO, per incassare le pensioni. Dallo gennaio

2015, infatti, l'Inps paghe­rà solo in questo giorno, con pagamento cumulativo uni­co, chi percepisca più tratta­menti (pensioni, indennità, assegni ecc.). In particolare la norma stabilisce che, dal 1 O gennaio 2015, lepensio­ni, gli assegni, le pensioni e indennità di accompagna­mento erogate agli invalidi civili, nonché le rendite vi­talizie(Inail) vanno poste in pagamento il giorno lO di ciascun mese ovvero il gior­no successivo se festivo o non bancabile (sabato e domeni­ca), con un unico pagamento nei confronti dei beneficiari. L'Inps ha precisato che «l'in­troduzione del nuovo sistema di pagamento delle pensioni non comporta la modifica delle date di pagamento di pensioni pubbliche e sporti spettacolo». Tali pensioni, si ricorda, vengono e continue­ranno a essere disponibili con la consueta data di valuta:

.. giorno 1 di ciascun mese per le gestioni Inps (pensioni, indennità, ecc.);

• giorno 10 di ciascun mese per le gestioni dello spettaco­lo e degli sportivi professio­nisti;

• giorno 16 di ciascun mese per le gestioni dei la­voratori pubblici ..

La novità dovrebbe inte­ressare circa 800 mila pen­sionati con più assegni ero­gati da Inps ed ex Inpdap (oggi all'Inps).

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paga Dalla marzo 2015 al 30 giugno 2018 i dipendenti del settore privato (esclusi domestici e agricoli) possono chiedere di ricevere le quote mensili di tfr in busta paga. Il tfr paga l'lrpef in base ai criteri ordinari (più alta) e non secondo la tassa­zione separata

Tfr, rivalutazioni tassazione al 17% L'aliquota di tassazione (sostitutiva dell'lrpef) delle rivalutazioni del tfr sale dall'll al 17%. Si applica dalla gennaio 2015 (in caso di licenziamento/dimissioni) owero al31 dicembre 2015 (in caso di rivalutazione del tfr accantonato)

Stop ai benefici contributivi legge «407/1990" In vigore dal 1991, è lo sgravio contributivo sulle assunzioni di soggetti disoccupati di lunga durata (almeno 24 mesi) e pari al 50% per 36 mesi, elevato al 100% nel Mezzogiomo e a favore delle imprese artigiane. È abrogato dalla gennaio 2015 (assunzioni da tale data) .

Nuovo bonus assunzioni Sulle assunzioni a tempo indeterminato effettuate nell'anno 2015, con esclusione di apprendisti e domestici, i datori di lavoro possono scontare per tre anni (36 mesi) i contributi Inps, fino a un massimo di 8.060 euro annui. Lo sgravio non si applica ai premi Inail e non è cumulabile con altre riduzioni. AI lavoratore è garantito l'accredito contributivo ai fini pensionistici

Sanatoriaperla «piccola mobilità" Riconosciuti gli sgravi contributivi ai datori di lavoro che hanno assunto fino al 31' dicembre 2012 lavoratori iscritti nelle liste di mobilità. Limite massimo di risorse:

. euro 35,550 milioni Medici, online j certificati di morte

Entro 48 ore dall'accertamento del decesso, i medici devono inviare all'lnps il certifICato online. L'obbligo decorre dalla gennaio 2015 ed è punito con una. sanzione da 100 a 300 euro

Cure termali non più retribuite Dalla gennaio 2016 le cure termali autorizzate da Inps e Inail non saranno più assistite da indennità economica

Bonus bebè Per ogni figlio nato o adottato dallO gennaio 2015 al31 dicembre 2017 è attribuito un bonus di 960 euro annui, erogato mensilmente, se la famiglia ha uh Isee non superiore a 25 mila euro

Pluri-pensionati, l'Inps paga Ul0 Pluri-pensionati in fila alle Poste una sola volta a mese, ii giomo 10. DallO genna­io 2015 l'lnps paga solo in questo giomo, con pagamento cumulativo unico, chi

. percepisca più trattarTl(:!nti: pensi()ni,ind(:!nnit$,éls?egni ecc;, Tetto alle pensioni retributive

DallO gennaio 2015, i lavoratori occupati prima del 1996 non possono intascare una pensione d'importo superiore a quella calcolata interamente con la regola retributiva. La «stretta» Opeta4su tutte le pensioni: quelle ancora da liquidare e quelle già liquidate lì .

Pensioni anticipate, stop alla penalizzazione Fino al31 dicembre 2017, chi abbia accesso alla pensione prima dei 62 anni di età non subirà la penalizzazione Fomero. Penalizzazione che prevede che sulla quota di pensione «retributiva» sia applicata una riduzione dell' 1% per ogni anno di anticipo della pensione rispetto ai 62 anni di età e una riduzione del 2% per ogni anno ulteriore di anticipo rispetto ai 60 anni

····Beneficfpensionisticfper esposiZione all'amianto Entro ii 31 gennaio 2015 i lavoratori che hanno ottenuto certificazione di esposi­zione decennale all'amianto dall'inail, ex dipendenti di aziende che hanno messo' in mobilità tutti i lavoratori, possono chiedere all'lnps la maggiorazione contributiva per i requisitidipension(3 .. . . ..'

Indennità ai malati di mesotelioma Estesi per il triennio 2015-2017 le prestazioni erogate dal Fondo per le vittime dell'amianto ai malati di mesotelicima che hanno cOlltratto ia patologia o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell'amianto owero per comprovata esposizione ambientale

Pensioni per i malati di asbestosi Maggiorazione dell'anzianità contributiva per la pensione nel 2015 anche agli ex lavoratori, occupati in imprese esercenti attività di scoibentazione e bonifica e cOn attività cessata per chiusura, dismissione o fallimento e il cui sito sia interessato dal Piano di bonifica

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La Ragioneria

Statali, 200 mila occupati in meno in sette anni Il conto annuale del pubblico impiego non fa sconti. Ed è ben più amaro del 2013 secondo i dati della Ragioneria dello Stato. Se nel 2013, infatti, il taglio degli occupati nella pubblica amministrazione si era limitato a 6 mila unità, il sesto anno consecutivo di rosso, il 2014, promette molto peggio. I dati della Ragioneria stimano un calo pari all'I,6% nei primi 9 mesi. Quanto basta per far prevedere per fine 2014 ima flessione «molto superiore» a quella del 2013, più simile a quanto visto nel 2012 (-1,4%) e destinata ad appesantire il bilancio degli ultimi anni. Negli anni compresi tra il 2007 e il 2013 il personale della Pa a tempo indeterminato, è passato da quota 3.429.266 nel 2007 a 3.232.954 (nel 2013). Il taglio è del 5,7% . Vale a dire che ci sono quasi 200 mila persone in meno in quel pezzo della macchina dello Stato. Anche il personale a tempo determinato è sceso, mentre è aumentato il personale part-time. Crollati anche i contratti di collaborazione ad esterni.

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