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Ufficio Stampa

Rassegna stampa del 29/09/2009

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Rassegna stampa del 29/09/2009

CERSAIE: In università si studiano smalti e pigmenti del futuro (Il Sole 24 Ore, 29/09/09)

Nuove matricole (Gazzetta di Modena, 29/09/09)

Riparte Baobab Spazio alle giovani scritture (Il Giornale di Reggio Emilia, 29/09/09)

Scrittura creativa (L'informazione di Reggio Emilia, 29/09/09)

Via al laboratorio di scrittura creativa (Il Resto del Carlino Reggio, 29/09/09)

Una scoperta modenese sulla rivist Science (Gazzetta di Modena, 29/09/09)

Faccia a faccia tra banche e aziende (Il Resto del Carlino Reggio, 29/09/09)

Imprese e credito nella crisi I problemi nei dati dell�Api (Il Giornale di Reggio Emilia, 29/09/09)

Tavola rotonda all�università con Piccole e Medie Industrie (L'informazione di Reggio Emilia,

29/09/09)

modena, fondazione San Carlo rinnovata (Avvenire, 29/09/09)

Una vita al servizio dello sport e degli altri (Il Giornale di Reggio Emilia, 29/09/09)

I ricercatori? Solo il 12 per cento assunto in azienda (il Resto del Carlino, 29/09/09)

Laureati in cerca di lavoro. All�estero (Corriere della Sera, 29/09/09)

«Dopo tre mesi lavoravo già in Germania Non mi sono mai pentito della scelta fatta» (Corriere

della Sera, 29/09/09)

I CONSIGLI DI ECO ALLE MATRICOLE (la Repubblica, 29/09/09)

Così sfuma il sogno del posto fisso (Italia Oggi, 29/09/09)

Sacconi-gelmini: voti a scuole e atenei e via il valore legale del titolo di studio (Italia Oggi,

29/09/09)

Bologna, Maroni contestato gli studenti dell�Onda si scontrano con la polizia (la Repubblica,

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press LIf1E29/09/2009 Il Sole 341('I)IfiS

In Università si studianosmalti e pigmenti del futuro

Alla ricerca interna dell eaziende, spesso, si aggiunge an-che quella della rete delle uni-versità . Ed esistono struttur edegli atenei che riescono persi -no ad avere fondi dalle stess eimprese .

«Nel 2008abbiamo ottenutocirca 7oomila euro dai privat iper la nostra attività di ricerca- spiega Tiziano Manfredini ,professore ordinario di Scien-ze e tecnologie dei materiali evicedirettore del Dima, il Di-partimento di Ingegneria de imateriali e dell'ambient edell'Università di Modena eReggio Emilia - ma va dett oche, per questo 2009, i fondi de-rivanti dalle aziende si sono ri -dotti del 5o per cento . Dallo Sta-

to e dal Miur, poi, riceviamo al-tri5oomila euro: questo è il no-stro bilancio». Ed è la ceramicauno dei principali oggetti d istudio dei ricercatori del Di-ma . «I filoni di indagine del no-stro dipartimento - prosegue .Manfredini - sono tre: i mate-riali polimerici, i metalli e, ap-punto, i materiali ceramici. C ioccupiamo sia di materie pri-me che di smalti e colori, di in-

RIFIUTI NEL MIRIN O

Al vaglio anche la possibilit àdi ridurre la produzion edei rifiuti e migliorar ela qualità dei residu idel processo industriale

novazione sia di prodotto ch edi processo . Un altro settore diricerca è quello del recuper odei rifiuti e degli scarti all'inter -no del processo ceramico» .

E tre sono anche le modalit àdi collaborazione con le impre -se . Innanzi tutto, i laborator idel Dima offrono un servizio d ianalisi e prestazioni mirate .Poi, stipulano contratti di ricer -ca su tematiche specifiche, ri -

PRIVATI IN CAMPO

Una stretta collaborazion econ ilsistema produttiv ofa sì che dalle impres earrivi circa la metàdei fondi necessari

chieste dalle aziende. Infine,portano avanti progetti con fi-nanziamenti derivanti da ent ipubblici, progetti tuttavia cheapportano benefici anche a iprivati . Ma quali sono gli ulti-mi campi di applicazione dei ri-cercatori del Dima?

«Di recente - riprende Man-fredini - abbiamo lavorato sugl ismalti vetroceramici, sulle na-notecnologie e i nanomateriali ,sui processi di cottura non tradi-zionale, sui pigmenti innovativ ie i nuovi trattamenti superficia-li delle piastrelle.

Anche se va detto che al Di-ma non ci occupiamo solo d iqueste ultime, ma anche di sani-tari in ceramica» . Circa 150 gl istudenti del dipartimento, di-stribuiti nei cinque anni. «Perquanto riguarda il personale -spiega Manfredini - andiam odai professori ai dottorandi ,dai ricercatori agli assegnisti, emolte sono le collaborazion icon le università straniere» .Fra queste, l'Universidad Na-

cional de la Plata, in Argentina,la Alfred University, negli Sta-ti Uniti, la Pennsylvania StateUniversity, sempre negli StatiUniti, e l'Imperial College d iLondra. Poi, appunto, il mondodelle imprese.

Italiane, sì, ma soprattuttodell'Emilia Romagna. «Nel no-stro Paese - aggiunge Manfredi-ni - si parla tanto di difficolt àdella ricerca, ma per noi è me-no complicato, proprio per que-sta stretta collaborazione conle aziende» . Lungo, sul sito In-ternet del dipartimento, il "li-bro dei ringraziamenti" . Si va ,per esempio, dalla CeramicheRicchetti di Sassuolo, Modena ,alla Ceramica Elios di Soligna-no, sempre Modena. Fino all aPolis Manifatture Ceramiche,di Bondeno di Gonzaga in pro-vincia di Mantova. E dalle azien-de finora è arrivato circa i15o %del totale dei finanziamenti an-che se nel 2009 la quota dei pri-vati pare in forte calo .

RIPRODUZIONE RISERVAT A

Pagina 1 4La debolezza dei mercatirallenta gli investimenti

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press L.IfE29/09/2009 METTA 01 MODENA

NUOVE MATRICOLE . La fa-coltà di farmacia dell'univer-sità di Modena si preparaper dare il benvenuto ai nuo-vi iscritti organizzando, peril quarto anno consecutivo,la "Giornata della matrico-la" . Ad accogliere gli studen-ti, alle 15 di oggi nell'aula 3del dipartimento di chimic adi via Campi 183, sarà il neoeletto preside prof. AlbertinoBigiani. L'idea di questa ini-ziativa è stata dell'attual epreside Maria Angela Van-delli.

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press L_If1E29/09/2009

GIORNALE diREGGIOUltitneNotizie

PRESENTAZION E

R p ite BaobabSwzio alle

giovani scritture

DOPO la pausa estivariprendono le attività delir_oget :to

Baibab/Spazi oGiovani scritture conun ' importante novità : unapiù stretta collaborazione trala facoltà di Scienze dellaFormazione dell'Universit àe il Comune di Reggio cheapproderà nell'acquisizionedi crediti formativi per 1 0studenti della facoltà cheparteciperanno al Laborato-rio di scrittura creativa .Oggi, dalle ore 17 alle 19 .30,si terra nella facoltà d iScienze della Formazionedell'Università (1' piano ,aula 4) la lezione di presen-tazione del laboratorio gra-tuito . Saranno presenti l oscrittore Giuseppe Calieetie la preside di Facoltà diScienze della FormazioneRoberta Cardarello.

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press LIETE29/09/2009

L'INFORMAZIONEdi Reggia Emilia

ScritturacreativaUna novità: la collaborazionecon I Università .Crediti fo nnaatis-i per 10 studenti cheparteciperanno al Laborato-rio di scrittura creativa Oggi ,alla Facoltà di Scienze dellaFormazione presentazionedel Laboratorio gratuito discrittura creati a con Giusep-pe Caliceti e la preside di Fa-coltà di Scienze della Forma-zione Roberta Cardarello .

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press LIf1E29/09/2009

il Resto dei CarlinoReggi o

Via al laboratoriodi scritturaLezione di presentazione ,o x i dalle 17 all'Universitàdi Reggio (aula 4 al primopiano), del laboratoriodi scrittur acreativa Baobab.

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press L.IfE29/09/2009 METTA 01 MODENA

Una scoperta modenesesulla rivista "Science"

Riconoscimento scientifico per i ri -cercatori del Policlinico. La prestigio -sa rivista "Science" ha pubblicat onel numero di agosto una scopertadell'equipe del prof. Antonello Pie-trangelo - direttore di Medicina II edel Centro malattie eredometaboli-che del fegato - sulla produzione diun ormone che regola il metaboli-smo del ferro nel corpo umano.

Scopo della ricerca modenese - cu ihanno collaborato le dottoresse Chia-ra Vecchi e Giuliana Montosi - è sta-to comprendere il meccanismo cheregola il flusso di ferro e permette al-la cellula di difendersi e sopravvive -re in condizioni di stress . E' stato in-dividuato il "sensore dello stress" ,una proteina "in grado di sentire l epiù disparate condizioni che turban ol'equilibrio o la sopravvivenza dellacellula" .

Questa scoperta apre nuovi scena-ri non solo nel campo delle conoscen -ze di base, ma anche in quello dellapatologia umana perché da questomeccanismo dipende la sopravviven -za della cellula .

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il Resto det CarlinoReggi o

I SI TAVOLA ROTONDA. ORGANIZZATA

I

Faccia afaccia tra banche e aziend ePER QUATTRO azien-de su 10, la crisi economicaha significato un netto cam-biamento nei rapporti con lebanche di riferimento, provocato dalla restri-zione dei crediti. Il dato, emerso in una ricer-ca su oltre duecento aziende, verrà presentatodomani alle 17 presso l'Aula Magna "Mano-dori" dell'Università (Via Allegri, 9 ex Ca-serma Zucchi), nella tavola rotonda "Le ban-che a lezione d'impresa" organizzatadall'Api.L'evento vedrà l'apertura dei lavori a cur a

della presidente di pi Cristina Carbognani,seguita dagli interventi dei rappresentanti deimaggiori istituti di credito presenti sul territo-rio . Interverranno Guido Talmelli, direttor egenerale della Banca di Cavola e Sassuolo;Fabrizio Poltronieri, responsabile area territo-riale Emilia Romagna del Monte dei Pasch idi Siena; Marco Cavazzoni, direttore rag-gruppamento Reggio di Banca Monte Par-ma; Antonio Rosignoli, direttore di Area pro-vincia di Bper; Marco Piccinini, direttore ge-

Verranno inoltre presentatii dati emersi da un'indagi-ne in tema di credito con -dotta da Api su un campio-

nedioltre 210 imprese. I141 % dei degli inter-vistati dichiara che l'attuale crisi finanziariaha comportato dei cambiamenti nel rapportotra la propria impresa e gli istituti di creditocon i quali ha intrapreso forme di finanzia-mento . Il 46% ha registrato allungamenti neitempi di approvazione delle linee di credito .Il 52% ha riscontrato disparità significativedi trattamento rispetto ai finanziamenti.

nerale di Banca Reggiana; Silvano Tama-gnini, responsabile area affari Reggio Su ddel Banco San Geminiano San Prospero;Fabio Niccolai, responsabile area impreseEmilia di Cariparma; Maurizio Volpi, coor-dinatore mercato imprese Emilia di Carisbo;Paolo Zavatti, manager business'unit retai ldi Credem; Luciano Aguzzoli, direttore gene-rale di Credito Cooperativo Reggiano ; Giu-seppe Zanardi, responsabile area EmiliaOvest di Unicredit.

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press L_If1E29/09/2009

GIORNALEdi REGGIOUltitneNotizie

Mercoledì all'Università una tavola rotonda con le banche

prese e credito nella cris iI problemi nei dati dell'Api

MERCOLEDÌ 30 settembre alleore 17 presso l'Aula Magna"Manodori" dell 'Universitàdegli Studi di Modena e ReggioEmilia (Via Allegri 9, all'exCaserma Zucchi), organizzatadall'Associazione Piccole eMedie Industrie di Reggio Emi-lia, si terrà una tavola rotondadal titolo : "Le banche a lezioned'impresa" .

L'evento vedrà l'apertura de ilavori a cura della PresidenteApi Cristina Carbognaní ,seguita dagli interventi dei rap-presentanti dei maggiori istitutidi credito presenti sul territorio .Interverranno: Banca di Carolae Sassuolo Guido Tameili ,Direttore Generale ; BancaMonte dei Paschi di SienaFabrizio Poltronieri, Responsa-bile Area Territoriale EmiliaRomagna; Banca Monte ParmaMarco Cavazzoni, DirettoreRaggruppamento Reggio Emi-lia ; Banca Popolare dell'EmiliaRomagna Antonio Rosignoli ,Direttore di Area provincia Reg -gio Emilia ; Banca ReggianaMarco Piccinini, DirettoreGenerale ; Banco San Geminia-no San Prospero Silvano T'amagnini, Responsabile Area AffariReggio Sud; Cariparma Fabi oNiccolai, Responsabile AreaImprese Emilia; Carisbo Mauri -zio Volpi, Coordinatore MercatoImprese Emilia ; Credein PaoloZavatti, Manager Business Uni tRetail ; Credito Cooperativ oReggiano Luciano Aguzzali ,Direttore Generale; Unicredi tCorporate Banking GiuseppeZanardi, Res p onsabile AreaEmilia Ovest. seguirà un dibat-tito con domande dalla platea.

Verranno inoltre presentati idati emersi da un'indagine i ntema di credito condotta da Ap isu un campione di oltre 21 0imprese . Questi i risultati emer-si : il 41% dei degli intervistat idichiara che l'attuale crisi finan -ziaria ha comportato dei cam-biamenti nel rapporto tra la pro-

pria impresa e gli istituti di cre-dito con i quali ha intrapresoforme di finanziamento . 11 30 %poi sottolinea che l'attuale diffi-coltà dei mercati finanziari haavuto conseguenze negativ esulla valutazione eli affidabilit àdell'azienda da parte degli isti-tuti di credito (peggioramentodel rating) . 11 46% ha registratoallungamenti nei tempi d iapprovazione delle linee di cre-dito . Il 52% ha riscontratodisparità significative di tratta-mento da parte di diversi istitutidi credito ris petto alle medesi-me richieste di finanziamento . l l53% ha rilevato significativiaumenti negli oneri finanziari .Basilea 2 : íl 45% ritiene ch eabbia avuto effetti negativi nelrapporto personale con gli isti-tuti di credito e con gli operato-ri delle filiali, mentre il 43 %ritiene che la sua applicazion eabbia peggiorato le condizionidi accesso al credito . Infine il50% ritiene di aver incontratomaggiori difficoltà anche nelfinanziamento di nuovi investi -menti .

La presidente di Api CristinaCarbognani spiega: «La volontàdi organizzare questo momentodi dialogo nasce dal fatto che gliimprenditori in questa grav econgiuntura che sta colpendol'economia e la società sentonocome prioritaria la necessità diavere ai loro fianco le banch edel territorio come partner privi -legiati per gestione dell eaziende . Una collaborazion efondamentale, in cui API s ipone al fianco dell'azienda. perpoter garantire di resister eall'urto della crisi e tutelar el'occupazione» .

La tavola rotonda sarà prece-duta alle ore 15 dall'Assemble aStraordinaria (riservata solo agl iassociati) che porterà all'ado-zione di un nuovo statuto cherafforza l'identità associativa atutela delle lini e ciel sistem aConfapi .

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press LIETE29/09/2009

L'INFORMAZIONEdi Reggia Emilia

"Le banche a lezione d'impresa "

Tavola rotondaall'universitàcon Piccolee Medie Industri e

Tavola rotonda domani alle ore 17 presso l'Aula Magn a"Manodori" dell'Università degli Studi di Modena e Reg-

gio in viaAllegri . L'incontro sarà organizzato dall'Associazio -ne Piccole e Medie Industrie di Reggio e avrà per titolo "L ebanche a lezione d'impresa" .

L'evento vedrà l'apertura dei lavori a cura della presiden-teApi Cristina Carbognani,seguita dagli interventi dei rappre -sentanti dei maggiori istituti di credito presenti sul territorio .Tra gli altri interverranno :Banca di Cavola e Sassuolo GuidoTamelli,Direttore Generale;Banca Monte dei Paschi di Sie-na Fabrizio Poltronieri,ResponsabileAreaTerritoriale EmiliaRomagna ;Banca Monte Parma Marco Cavazzoni,DirettoreRaggruppamento Reggio Emilia;Banca Popolare dell'EmiliaRomagnaAntonio Rosignoli,Direttore diArea provincia Reg -gio Emilia ; Banca Reggiana Marco Piccinini,Direttore Gene-

rale ;Banco San Geminiano San Prospero SilvanoTamagnini ,ResponsabileAreaAffari Reggio Sud ;Cariparma Fabio Nicco-lai,ResponsabileArea Imprese Emilia ; Carisbo MaurizioVol-pi, Coordinatore Mercato Imprese Emilia ; Credem Paolo Za-vatti,ManagerBusiness Unit Retail ;Credito Cooperativo Reg-giano LucianoAguzzoli,Direttore Generale ;Unicredit Corpo-rate Banking Giuseppe Zanardi, ResponsabileArea Emili aOvest . Seguirà un dibattito con domande dalla platea .Mode-m il giornalista di E'TV Stefano Catellani Verranno inoltre pre-sentati i dati emersi da un'indagine in tema di credito condot -ta daApi su un campione di oltre 210 imprese .

La tavola rotonda sarà preceduta alle ore 15 dall'assembleastraordinaria (riservata solo agli associati) che porterà all'ado-zione di un nuovo statuto che rafforza l'identità associativaa tutela delle Pmi e del sistema Confapi.

;ristina Carbognani, presidente Api

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Udru.inir

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press L lfE29/09/2009 '‘

Avvenire

Modena, fondazioneSan Carlo rinnovat aLa fondazione San Carlo diModena, diretta da Carlo Antini ,inaugura una nuova stagione dellapropria attività : nuovo comitatoscientifico, nuova "pattuglia" disoci corrispondenti, nuovi accord icon l 'Università di Modena eReggio Emilia e con l 'istituto diScienze religiose Contardo Ferrini,nuovo ciclo di lezioni, nuovo sitointemet. Dal comitato scientifico ,composto da Dario Antiseri (nellafoto sopra), Michele Ciliberto ,Arnold I . Davidson, Anne Fagot -Largeault, Elio Franzini, Alfonso M.Iacono, Antonello La Vergata ,Wolfgang Reinhard, Jórg Riipke,Pierangelo Sequeri e Gabriellanarri, l 'iniziativa del ciclo di lezioni«Democrazia: storia e teoria diun'esperienza politica», inprogramma con setteappuntamenti dal 2 ottobre al 4dicembre con le relazioni diGiancarlo Bosetti, StefanoPetrucciani, Luciano CanforarGiovanni Giorgini, Pietro Costa,Dario Antiseri, Daniele Archibugied Ermanno Bencivenga.

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press UnE29/09/2009 GIORNALE di REGGIO

UltimeNotizie

Con Pro.Ra ha contribuito t l' acquisto della Tùmotherapy per il S Maria Armaroh "Resteranno i suoi inse gnamenti"

Una vita ai servizio dello sport e degli alTota: "L'ho visto Giovedì e aveva in mente un progetto lento all'università"C

LORENZO CHIERIC I

E' SDV]TO presente fino ali') l irico .Malgrado la malattia lo avessedebilitato, ridotto praticamente aduno scheletro, pur parlando soltan-to con un filo di voce, Lanfranc oMalerba, giovedì scorso, quind idue giorni prima di morire, haricevuto Vincenzo Tota, presidentedel Cip reggiano, al quale ha volu-to dare un numero di telefono perproseguire un progetto che datempo aveva in mente e che volevarealizzare appunto con lo stesso'lata.

Lanfranco Malerba, in tanti ann idi attività al servizio dello sport edegli altri, ha lascialo un profond ovuoto nei cuori di tutti coloro chelo hanno conosciuto, che gli hann ovoluto bene e che lo hanno potutoapprezzare come uomo e comedirigente sportivo . Oltre al ricord odelle varie personalità del moltodello sport, che abbiamo pubblica-to nelle pagine di cronaca del gior-nale di ieri, abbiamo ricevuto i nredazione altri due contribut iimportanti, quello dello stess oVincenzo iosa e quello del dotto rLuciano Armaroli, presidente d iProra, ex primario del reparto d iradioterapia del Santa Mari aNuova, col quale Malerba ha con -dotto il progetto che ha permess oal reparto diretto fino all'annoscorso da, Armaroli, di dotars idella Tomotherapy, una macchinafinalizzata alla lotta contro il can-cro, uno seumento all'avanguar-dia che, purtroppo, lo stess oMalerba non ha t'atto in tempo asperimentare su se stesso .

AR«Lanfranco ha sempre voluto

unire il volley al volontariato - c iha scritto il dottor Luciano Arma-roti - con un grande spirito d iprofonda onestà intellettuale e d iservizio alla collettività. Io, comeresponsabile Prora, fui avvicinatoda Malerba circa 5 anni fa: miaccorsi subito che Lanfrancoconosceva tutte le nostre realizza-zioni a favore del servizio di radio-terapia del Santa Maria Nuova ,realizzazioni che ammirava incon-dizionatamente . Sapeva che erava-mo impegnati nel progetto"Tomotherapy" e stavamo racco-gliendo fondi da don azione peracquisire la più moderna macchi-na di radioterapia che il mercatoaveva da poco proposto negli Stat iUniti . Con questo strumento, laradioterapia di Reggio, che io diri-gevo con passione e orgoglio damolti decenni, poteva balzare aiprimi posti nella classifica nazio-nale ed europea come qualità tec-nologica e "ricchezza" di acco-glienza ai pazienti. Malerba capìche uno sport come il suo, noncontaminato dal business, avrebb epotuto impegnarsi concretamenteper versare donazioni a Pro .R amediante i ricavati di varie mani-festazioni . Grazie a questo accor-do e per alcuni anni io, come pre-sidente Pro .Ra, sono stato ospitedelle società. pallavolistiche indecine di manifestazioni, racco-gliendo fondi . Inoltre, Lanfrancomi ospitò nelle sue pagine de "I lGiornale di Reggia" per parlare d isport, solidarieta e del progettoTomotherapy. Tutto questo diede ifrutti sperati, tant'è che l'annoscorso inaugurammo la Tomothe-rapy. La nostra amicizia è statabreve ma intensa : ho sempre2TY13re772M 12 R11

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problematiche sociali e sportive ; lasua perdita, per noi di Pro .Ra èstruggente . Ora faremo tesoro de isuoi insegnamenti e continueremoa batterci per una società ch erifugga dall'indifferenza» .

conta Vincenzo Tola - Mi ha chia-mato lui con un filo di voce : "M ivieni a trovare? Sono in Medicin a3, interno 2! Fra mezzora sono d ate" . Ero contentissimo di vederloperché non avevo sue notizie d atempo ed ero preoccupato . Dopo isaluti mi ha detto: "Devo andare acasa, ho bisogno che mi spiegh icome si spinge la carrozzina e po icome si smonta : sai, devo essere il

più autonomo autonomo", A que lpunto ci siamo fermati a parlareper due ore : aveva un filo ai voce ,ma era lucidissimo . . . progetti, uni-versità. olimpiadi . Era un fiume i npiena malgrado la malattia . Sape-vo che sarebbe stata l'ultima volt ache lo avrei visto . Malgrado que-sto gli dissi "Leo, devi tornarepresto in mezzo a noi!" . Ed egliannuì con la test , poi, tivolgen-

dosi alla moglie disse : "Questi -parlando del Cip - hanno un aforza straordinaria" . Le Olimpiad idel Tricolore 2005 gli avevanopermesso di conoscere da vicino ilmondo del Comitato Paralimpico ,i nostri ragazzi e da quel giornonon perdeva occasione per aiutar -ci, sostenerci e Incoraggiarci .Malerba scherzava sulla su amalattia, come facciamo noi sulnostro handicap: era ironico, maaveva anche paura. Venerdì miavrebbe dovuto dare il numero delprofessor Grasselli dell'Universit àdi Modena, perché volevamo svi-luppare assieme un progetto spor-tivo per coinvolgere gli studentidell' ateneo . Non ce l'ha fatta . Lan-franco Materba lo ricorderemocosì! Mi mancherai Leo! Manche-rai a tutti "abili" e "disabili",, .

L'. AA O 1NCON«I-Io incontrato Lanfranco gio-

vedi scorso all'ospedale - ci rac -Pagina 26

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press L_If1E29/09/2009

GIORNALE di REGGIOUltitneNotizie

Ieri, nella chiesa dell'obitorio, i funerali del presidente Flpav, Presenti politici e dirigenti non solo del volley

o di follaLANFRANCO Malerba ci h alasciato e ieri oltre un centinaio d ipersone gli hanno portato 1 ulti-mo omaggio . Lo storico presi -dente provinciale della Fipav ,l'uomo che aveva fatto conoscer eil volley provinciale a i:ulti attra-verso il suo spiccato senso dell acomunicazione, è stato salutatoper l'ultima volta ieri pomerig-gio, alle 16 .30, da parte di tutto ilinondo del volley e non solo . Da

Bertaccini a Ferraroni, da EttoreSpaggiari ed Alessandro Ioni, daOnf ani a Fernando Margini ; diri-genti, allenatori, giocatori, colla-boratori e tantissimi amici di Lati -franco Malerba si sono stretti allamoglie e alla figlia, al genero e a idue nipoti per portare l'ultim oabbraccio a un uomo eccezionalee a un dirigente esemplare . Nonpotevano mancare gli assessoriallo sport di Comune e Provincia,

cossi come William Reverberi, pre-sidente del Coni regionale, Doria-no Corghi, presidente del Con iprovinciale, Gianlica Chierici, exassessore provinciale, oltre a ./erroFerrar i, attuale consigliere nazio-nale della Fip di cui è stato presi- -dente provinciale, a VincenzoTota, presidente del Cip, oltre atanti esponenti anche del mondodel calcio, rappresentanti di Csi(Bellesia e Vaccari), Uisp e Figc .

Durante la cerimonia il sacerdoteha ricordato la figura di un uomoche ha fatto tanto per lo sport reg-giano e dato tanto agli. altri per ilsuo spiccato senso di altruismo,un uomo che, fino all'ultimoistante della sua vita, ia cercato d iessere in prima linea, un grandeoratore che ha sempre trasmesso edifeso i valori dello sport . Lasalma di Malerba è stata tumulat anel cimitero di Coviolo . (1. . . )

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I ricercatori?Solo il 12 per centoassunto in azienda

ICERCA e aziende, un binomio ancora impossibil enel nostro Paese . A ribadirlo è l 'indagine «Stella» con -

> dotta su 4.384 dottori di ricerca e sugli sbocchi occupa -zionali in 7 atenei italiani : Università degli studi di Bergamo ,Brescia, Milano e Milano-Bicocca, Università di Pisa eSant 'Anna, ateneo di Palermo . I dati sono stati raccolti trami -te questionari via web e con un ' indagine telefonica e si riferi -scono al biennio di formazione 2005-2007 . Alle domande ,«per individuare criticità e punti di forza comuni e specific iper ogni singola struttura, ha risposto il 60%». L ' universitàpubblica resta lo sbocco professionale principale per chi con -segue un dottorato : nel 40% dei casi ; nel 13% sono gli istitutidi ricerca pubblici e privati e soltanto nel 12% le aziende pri -vate .Chi resta nel pubblico è anche più soddisfatto, avendo la per -cezione di aver trovato un impiego adeguato alla propria for -mazione (90%) . Il livello di appagamento cala al 50% nell eaziende del settore industriale e precipita a meno del 20% nel -le aziende di servizi . «Dal report — commentano dalla Scuo -la superiore San t'Anna di Pisa dove lo studio è stato presenta -to ieri mattina — sembra emergere che le aziende privat enon offrano in generale opportunità di lavoro tali da valoriz -zare le competenze dei dottori di ricerca e che siano viste co -me ripiego per chi non ha trovato un'opportunità più conso-na» .

IL RAPPORTO con il mercato del lavoro . Sono gli specializ -zati nelle scienze ingegneristiche a trovare «occupazione »con più facilità (il 94% trova un lavoro) . Le maggiore difficol -tà, invece, sono per i dottorati in materie umanistiche (81%) .E per chi opta per queste ultime è anche raro trovare un im-piego adeguato alla sua formazione. Non solo . «A conferm adella mancanza di un numero adeguato di sbocchi professio -nali va sottolineata la presenza di un 10-11% di dottori ch ecercano al l 'estero». Continua dunque la fuga di cervelli anch ea questo livello . Una situazione di crisi e in parte frustrazion eche colpisce anche le aspettative dei ricercatori italiani . Poch ipensano che il titolo di «dottore» sia spendibile sul mercato .

ALTRO CAPITOLO, lo stipendio. Il salario iniziale è ap-piattito su livelli comuni . Chi guadagna di più? Gli specializ -zati nelle aree giuridiche e in quelle politico-sociali . Anche s eil tetto dei 3 .500 euro viene superato da pochi e in tempi lun -ghi . Seguono i medici . Fanalino di coda per le discipline uma-nistiche, ferme ai 2mila euro al mese . «Altro dato significati -vo — commenta Maria Chiara Carrozza, direttore delSant ' Anna — è che la Scuola, come altre università d eccellen -za, aiuta la mobilità sociale . L' incremento di anni di studiorispetto ai padri è, in media, di 8 anni».

Antonia Casini

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press UnE29/09/2009 CORRIERE DELLA SERA

L'analisi I r .ger

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Laureati in cerca di lavoro . All'esteroa domanda è stata fatta agli stu -denti dell'ultimo anno di uni -versità, ormai ad un passo dalla

laurea . Stagione di passaggio, quandoi sogni sono ancora intatti ma si co-mincia a farei conti con la realtà ch esi agita là fuori, il lavoro, lo stipendio ,la carriera . «Cercherà un posto al -l'estero nei prossimi 12-18 mesi?» . Asentire le risposte rischiamo Io spopo-lamento. Il 30,2 per cento dice che sì ,cercherà lavoro in un altro Paese, u naltro 33 per cento ci sta pensando se-riamente . Insomma due aspiranti dot-tori su tre potrebbero fare le valige etrasferirsi all'estero, mentre solo i l36,8 per cento giura che resterà sicura -mente sul suolo patrio, Un dato che aprima vista ha sorpreso gli autori del -lo studio, i ricercatori dell'Ipsos e de lCnel, il Consiglio nazionale per l'eco-nomia e il lavoro . Perché se confron-tiamo queste intenzioni di voto con i lnumero reale degli espatri, la fuga s itrasforma da regola in eccezione . Soloil 4 per cento dei ragazzi laureati ne l2007 ha trovato davvero un posto ol-tre confine. E vero, sono comunque11 .700 dottori, rispetto al 1999 il loronumero è triplicato. Ed è anche veroche non sempre chi cerca trova, un acosa è mandare un curriculum, un'al -tra firmare una lettera d'assunzione .Ma tutti gli altri che fine hanno fatto ?

Una spiegazione la tenta DomenicoDe Masi, che guarda al problema conle lenti della storia: <<Dal 1900 al 191 0— spiega il professore di Sociologi adel lavoro alla Sapienza di Roma ---- i nItalia si laureavano 6 mila person el'anno . E la metà non sceglieva ma eracostretta ad andare all'estero» . Anch eil professore . in famiglia, ha avut odue laureate in farmacia che sono fini -te negli Stati Uniti, a Philadelphia, «Ri -spetto al lontano passato — aggiunge Malia offre più lavoro, chi v al'estero non è costretto ma decide d ifarlo, E non essendo costretti sonomolti quelli che, dopo i primi slanci ,cambiano idea» . Un ragionamentocondiviso dal consigliere del Cnel ElioCiaccia: «Molti ragazzi hanno una va-lutazione un po' romantica della real-tii . Alcuni di loro pensano che all'este-ro sia tutto meglio, tutto più facile .Ma poi, all'atto pratico, si accorgonoche è vero solo in parte» .

Per capire bisogna andare più i nprofondità. E vedere perché quei du easpiranti dottori su tre sotto la tes itengono pronto il passaporto . Il 75per cento degli universitari (e addirit-tura l'85 per cento degli studenti all'ul-timo anno delle superiori) sostien eche l'Italia non offre abbastanza op-portunità di lavoro . Trai difetti del no-stro Paese che li spingono a fuggire ,indicano la tendenza delle nostre

aziende a privilegiare i contratti a ter-mine e il precariato, la difficoltà di es -sere assunti senza esperienza, la diffu -sione delle raccomandazioni, mentrela crisi economica si piazza solo agl iultimi posti. Tutte cose che all'esteronon ci sono? «Sulla protezione social e---- dice Ciaccia, il consigliere del Cnel— i ragazzi hanno ragione . A differen -za di quanto avviene in altri paesi eu-ropei la perdita del posto, fenomenofrequente in un sistema flessibile,non è accompagnata da un sostegnodel reddito capace di mettere al sicur oil lavoratore . Su tutto il resto, invece ,ha un certo peso quella valutazione ro -mantica di cui parlavamo prima» .

Ragionamento di pancia più che ditesta? Una conferma il professor D eMasi la legge nella lista dei Paesi stra -nieri che gli universitari italiani sce-glierebbero come approdo per la lorofuga . Al primo posto gli Stati Uniti,poi l'Inghilterra, molto più indietro l aGermania, la Spagna, e poi la Svezi ache supera anche la Francia . NewYork, Londra: certo, lì si parla inglese ,

la lingua straniera più conosciuta an-che da noi . Potrebbe essere questa l aragione della scelta . Ma oltre a quell arazionale c'è una spiegazione mitolo-gica: «Per decenni ---- dice De Masiabbiamo detto che negli Stati Unit inon c'era disoccupazione, che chi èbravo si fa da solo e via discorrendo .Questo valeva quando da loro i disoc-cupati erano il ,4 per cento e da noi i l15» . Ma adesso? «Adesso siamo tutti edue al sette per cento, negli Stati Unitici sono più di 6 milioni di homeless ela metà di loro ha meno di 3o anni . Ilmito è rimasto ma non corrispond epiù alla realtà» .

Estero o Mia, cosa cercano gli aspi-

ranti dottori quando mandano un cur-riculum? Prima di tutto una ricca bu-sta paga, Da questo punto di vista lastrada dell'estero ha il suo perché : inEuropa il primo stipendio per un lau-reato supera 1 .700 giuro al mese ne l43 per cento dei casi . Da noi i «fortu-nati» sono meno della metà. Dopo isoldi, i giovani italiani chiedono d iavere la possibilità di fare carriera, diessere sicuri (leggi posto fisso), maanche di poter lasciare libera la mentefinite le otto ore lavorative . «Una paro -la che i giovani non vogliono più sentire dice Ciaccia, il consigliere de lCnel — è fatica, Molti di loro cercan oun impiego d'ufficio, meglio se a duepassi da casa, con un capo simpatico ,scarse responsabilità e un orario ridot -ta», Proprio partendo da questo ragio -namento il corposo rapporto è stat ointitolato dal Cnel «La scomparsa del -la fabbrica», prima tappa di una seri edi indagini sul riposizionamento com-petitivo delle nostre imprese dopo l acrisi .

Non solo peri futuri dottori ma an-che per gli aspiranti diplomati l'opera-io rappresenta una sorta di condannaprofessionale, la fine di tutte le aspira -zioni. «Se dico che faccio l'impiegata— è una delle risposte raccolte dagl i;autori della ricerca ---- mi vedo in ca-micetta e pantaloni . Invece come ope -raia mi vedo con la tuta blu : è il lavo-ro meno qualificato che ci sia» . L'ope -ratore di cali center, il receptionist,l'impiegato di infimo livello sono pro -fessioni ritenute socialmente più ac-cettabili . Nella classifica dei lavori chei laureati italiani non vorrebbero maifare, peggio dell'operaio ci sono sol -tanto il meccanico, il parrucchiere ,l'estetista, il lavoratore di un fast fo-od, il militare e Io spazzino . I diploma-ti aggiungono a queste categorie quel -le di dentista, medico, idraulico (manon volevano guadagnare tanto?) edinsegnante . Al primo posto, sia per ilaureati che per i diplomati. c'è il mu-ratore . «Ci sono lavori faticosi chenon sono pericolosi commenta DeMasi — e lavori pericolosi che non so -no faticosi . Quello del muratore è un odei pochi che unisce la fatica al perico -lo. E una risposta che non mi sorpren -de», I muratori, infatti, sono tutti stra-nieri» . Pagina 1 3

Laureati incerca di oro Meestero

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press LITE CORRIERE DELLA SER A29/09/2009

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press UnE29/09/2009 CORRIERE DELLA SER A

«Dopo tre mesi lavoravo già in GermaniaNon mi sono mai pentito della scelta fatta»

Quando si è trattato di scegliere non ci h apensato un attimo: laurea ad ottobre, curri-culum inviato a dicembre e a gennaio PaoloBeltrame era già in partenza . DestinazioneKarlsruhe, Germania . Tre mesi per una scelt ache vale una vita. Pentito? «Neanche un po'» .Difficile dargli torto : a cinque anni da quell ascelta oggi Paolo, 32 anni, è approdato in Sviz -zera, al Cern di Ginevra, la terra promessa de ifisici di tutta Europa. Una scommessa vint agrazie alla voglia di mettere il naso fuori di ca -sa.

«L'idea di partire racconta Paolo --- l'ave -vo già maturata durante l'ultimo anno di uni-versità . Tra colleghi di corso la voce che gira -va con più insistenza era quella che, se volevifare ricerca, era meglio andare all'estero» . Su -bito dopo la laurea, la partenza: «l en provato a

fare l'esame per un dottorato in Italia, a Napo -li, ma senza troppa convinzione : quando l'hofatto avevo già mandato il curriculum in Ger -mania» . Con Karlsruhe è stato amore a prim avista: «C'ero andato durante l'ultimo annoper un workshop sull'esperimento che stava-mo conducendo a Frascati in collaborazion econ l'università tedesca ed ero rimasto moltoimpressionato». Difficoltà all'arrivo? «No nparlavo una parola di tedesco, ma per fortun asi sopravvive con l'inglese» .

Il dottorato di Paolo dura tre anni e mezzo ,vissuti come un sogno rispetto a quello che sisente dire dai compagni di corso rimasti a ca -sa: «In Germania i dottorandi sono dei privile -giati racconta ---- possono fare ricerca sen -za fare la fame . Tanti si sposano durante il dot -torato» . E delle ansie dei loro colleghi italiani

non sanno quasi niente: «Del precariato all'ita -liana non ho esperienza diretta spiega Pao-lo sono partito troppo presto . Ma sentotanti amici che mi parlano di contratti che du -rano anche solo un mese. In Germania l'ango -scia del rinnovo non esiste: è vero, anche iofirmavo contratti a termine ma se la scadenzaera a gennaio a novembre sapevo già se sareistato o no riconfermato». Un rinnovo legatosolamente al merito : «Ti riconfermano in ba-se a quanto produci . L'impegno richiesto ètanto, ma è tanto anche quello che ricevi i ncambio» .

O meccanismo si basa sulle responsabilitàdei singoli : «i professori devono procurarsida soli i fondi per portare avanti il lavoro de lproprio gruppo di ricerca. Per farlo fanno an -che le quattro del mattino e spingono gli stu -

denti a lavorare molto» . Li seguono, ma quan -do è il momento di lasciarli andare non si fan -no prendere dalla sindrome della chioccia, an -zi. «Quello che mi ha colpito di più lavorandoall'estero continua Paolo ---- è l'idea ch ehanno della mobilità professionale . In Itali ase lasci un centro di ricerca o un'universit àdifficilmente riesci a rientrarci, altrove invecele esperienze fuori sede vengono incoraggia -te» . Lui lo sa per esperienza diretta: «Quandoero a Karlsruhe ricorda ---- il mio superviso -re mi diceva sempre che se avessi voluto ten-tare la carriera accademica in Germania avreifatto meglio a non restare troppo a lungo fis-so nello stesso posto» . Un consiglio che Paolonon si è fatto ripetere due volte : «Prima di di -scutere la tesi di dottorato in Germania sape-vo già che mi avevano accettato a Ginevra .Ora sono qui da aprile, pagato con i fondi del -l'Unione europea. Lavoro tanto e mi aggior-no», L'Italia? «Mi mancano gli affetti, il mododi vivere, ma non credo che ci tornerò».

Gladio Ziino

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press L.IfE29/09/2009 laRepubblica

La lezione del professore nei primo giorno del suo corso d'università

SIGLI DI-TOM4TRKX) 1

ILA IAVENTUBI

BOLOGNAE OP , cerevuole lariforma, ad un esame do -ete studiare cento pagine voi studiatene tre -

\ \ cento delta Eer a

ndc 'i lte contro la ld gge . Perché alla fln esarà un dfiecrpercento di voi ch e

avrà lavorato e siri l'él il e . Gli altri, che avran -no seguito la legge, saranno dotto riai parcheggio» . Umberto Ecosprona oltre duecento matricole attonite al primo giorno di ben -venuto al corso di Scienze di comunicazione all'università di Bo -logna. Quel corso che il semiologo ha fondato nel 1992 e che or alo riporta in cattedra . A dare consigli . Quattro generazioni di ma-tricole dopo : facce da ficcali, smarrite al primo giorno, abituate a

farsi portare per mano . Il di -scorso muove a braccio . Dalla"sua" università — la laurea inFilosofia a Torino dal 1950 a l`54, i diciotto esami "abba-stanza duri", i corsi monogra-fici e classici come "Essere etempo" da leggere in più — a icorsi di oggi con esami da cen -to pagi n e . « Vi assicuro che nes -suno è mai morto per la fatica ,a 24 anni si può fare, si hannotanti neuroni quanti sperma-toZoi» . Tra battute e citazionidotte, Umberto Eco insist esull'importanza dello studio .Approvando la riforma uni--versit aria co siddetta del «3-i-2» ,«è stato un bene adeguarsi alsistema accademico degli altriPaesi, avevamo solo il 30 pe rcento degli studenti che si lau-reava, gli altri erano fuori cors oo dormienti», ma disappro-vando la sua applicazione :«l'eresia dei crediti», costruitisulle ore di studio necessari eper poter dare im esame, l'as-surdità del numero di pagin emassimo imposto perlegge a dogni esame. E quel vizio tutt oitaliano del titolo : si è già dot-tori dopo tre anni, «quante voi -te l'ho scritto che è un errore» .Eco ricorda il percorso di studiall'estero : tre anni, poi due dimaster, infine il famigeratoPhd, sigla per Doctor ofPhilo-sophy. «in nessun Paese a lmondo uno studente che h afatto tre anni di università vie -ne chiamato dottore . Come siviene chiamati? Mister, mon-sieur, signore . All'estero non

esiste il dottore da ristorante oda parcheggio» . Tre anni diuniversità, come quella chehanno davanti i ragazzi e le ra-gazze che lo ascoltano, son ogià più che dignitosi: «Si pu òdiventare presidente d egl i Sta -ti Uniti, come Bush» . H segret odel successo per Eco sta no ntanto in quello che si insegna ,ma «nel modo di vita conven-tuale : questo fa una buonauniversità» . Ovvero lo stile col-lege . «Per fortuna quando è ar-rivatala riforma io sono anda-to a dirigere la scuola di al ti stu -di umanistici e non ho avuto ache fare con voi — continuaEco — Perché mi sarei ritrova -to sicuramente qualcuno acontestarmi untesto di 115 pa-gine quando, perlegge, avreb-be dovuto essere di 110» . Di quiil monito: «E' una truffa ai vo-stridanni, sappiatelo . Comesene esce? Comprendendo cheall'università siè soggetti attivie non passivi» . E' un'esortazio-ne a prendere l'iniziativa : «Aimiei tempi si andava a lezionesugli scritti minori cli Cartesio .Ora, con il parziale sfascio del -

la scuolasuperiore e con esam ida cento pagine, i corsi mono-grafici sono sparai . Vi è sottrat -to anche questo, non peirnet -tetelo, fatevelo da voi il cors omonografico», Un passaggi odelta lezione è dedicata alnter-net . Eco ha di fronte la genera -Ami eFaceboolce v^Jikipedia . Equi s'alati appola .«Dovete im -parare a cancellare dalla me -moria ciò che non serve e a ri-conoscere i siti attendibili . Co -me costruirsi questa arte delladiscriminazione? Si imparasolo andando a bottega, comein pittura, L'università vi offreuna bottegaia atto, per quest oèunaiattura che si siano esam ida cento pagine». E ancora :«Internet sta permettendo aintere generazioni di farsi unacompetenza alfabetica, mapuò essere uno svantaggio perchi non parte da zero come voi ,Una società efficace ha dellenozioni partecipate da tutti : letabelline, la terra rotonda . S enon esistesse l'udliv ersità a sal-vaguardia di questa enciclo-pedia e ciascuno costruisse ilproprio sapere solo navigando

in Internet allora avremmo se imiliardi di enciclopedie diver-se, ci sarebbe incomunicabi-fltà e dunque il collasso dell aciviltà», Di qui i vantaggi del-l'università. «Di qualsiasi cos ai mass inedia si stanno occu-pando oggi, l'università se ne èoccupata venti anni fa e quellodi cui si occupa oggi l'univer-sità sarà riportato dai massmedia tra vent'anni . Frequen-tare bene l'università vuoi direavere vent'anni di vantaggio ,E' la stessa ragione per cui sa-per leggere allunga la vita . Chinon legge ha solo la sua vita,che, vi assicuro, è pochissimo .Invece noi quando moriremoci ricorderemo di aver attra-versato il Rubicone con Cesa-re, di aver combattuto aWater-no con Napoleone, di averviaggiato con Gulliver e mcon--irato nani egiganti . Un piccolocompenso per la mancanza d iin] mortalità . Auguri» . Applau-si . Poi il saluto : «Credo di no naver più niente da dire ma d iavervi insegnato la saggezza» .

RIPRODU%IONERISERVAIA

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Il decreto legge Ce/mini sui contratti di disponibilità dice stop alla messe di ricorsi dei docent i

Così sfuma il sogno del posto fiss oNo alla regolarizzazione e all 'anzianità dopo 3 anni da precario

DI CARLO FORTE

docenti precari che spera -vano di passare di ruolo ri -correndo al giudice possonometterci una pietra sopra .

Idem per coloro che hanno unricorso pendente per ottene-re aumenti di stipendio legat iall ' anzianità di servizio . La pie -tra tombale su queste aspetta-tive è stata messa dal governocon il decreto legge 134/2009 ,pubblicato nella Gazzetta Uf-ficiale del 25 settembre scorso ,che riportata la norma salva -precari espunta dal decretolegge Ronchi . La presidenzadella repubblica contestaval'estranietà della norma sullascuola rispetto alla materi adel dl comunitario e cosìil governo ha fatto ri -corso a un autonom odl . Questo dispon eun'integrazionealla legge 124/99che suona piùo meno così :niente sta-bilizzazio-ne del rap-

porto di lavoro dopo 36 mesi e fumo, quindi, le speranze di tan-niente scatti di anzianità . E per ti precari che avevano avviat ocontro : stipendio fermo al livel- ricorsi .davanti al giudice facen-lo minimo (anche dopo

do leva su quanto previsto dalvent' anni di servi-

decreto legislativo 368/2001 ,zio) e quando

il quale dispone che, unafinisce il

volta trascorsi «i trenta-contratto

sei mesi comprensivichi si è

di proroghe e rinnovi,visto si

indipendentement eè visto .

dai periodi di in -V a n -

terruzione che in-no in tercorrono tra un

contratto e l 'altro,il rapporto di lavo-ro si considera atempo indetermi-nato» .La norma parl a

chiaro: ciò che contaper passare di ruo-lo è che i contrattia termine, una volta

messi in fila, copra-no i 36 mesi necessari

per ottenere la sta-bilizzazione . E tral'altro non fa che

recepire la nor-mativa europeasul rapporto atempo determi -

nato. Ciò dovrebbe bastare perdire che non potrebbe essere cam-biata. E invece no . E'vero che la legge re-cepisce una fonte so-vranazionale, ma èaltrettano vero che,trattandosi di unadirettiva, essa non èvincolante e quindipuò essere derogatada altra norma . Inmodo particolare sesi tratta di una nor-ma speciale, comein questo caso. Valea dire : di una nor-ma che introduc euna disciplina chevale solo in un set-tore specifico e fariferimento a cas iparticolari.

Insomma, considerando cheil governo per bloccare tutto h autilizzato addirittura un decreto -legge, e cioè uno strumento chepuò essere utilizzato solo in casi d inecessità e urgenza, è ragionevol eritenere che le ragione dei preca -ri fossero tutt'altro che infonda -te. Si tratta peraltro di ricorsi già

pendenti e ormai prossimi alladecisione. Che non vanno confusi

con altre iniziativeestemporanee, chestanno prendendo lemosse in questi gior-ni . E per evitare diimmettere in ruolo icirca 70mila docentitriennalisti, il gover-no è corso ai riparicon una disposizioniche spegne tutti glientusiasmi : «I con-tratti a tempo de-terminato stipulatiper il conferimentodelle supplenze . . .in quanto necessa-ri per garantire l acostante erogazionedel servizio scola -

stico ed educativo», si legge ne ldecreto, «non possono in alcuncaso trasformarsi in rapporti d ilavoro a tempo indeterminatoe consentire la maturazione d ianzianità utile ai fini retribu -tivi prima della immissione inruolo» . La pietra tombale valeanche per gli scatti di anzianit à(i cosiddetti gradoni) . Anche se ,almeno in questo caso,la strad adel giudice potrebbe non esserepreclusa defintivamente (si vedaItaliaOggi del 6 novembre 2007).Su questa questione, infatti, siè già pronunciata la Corte d igiustizia europea (C-307/05 de l13 .09 .2007)che, in un caso ana -logo, ha affermato l 'esistenza deldiritto agli incrementi retribu-tivi legati annzianità anche peri precari. E siccome le sentenz edella Corte europea sono vinco-lanti in tutti i paesi dell' Unione,se il ricorso dovesse giunger ein decisione, il giudice italian odovrebbe informare la sua deli-berazione all 'orientamento delgiudice sovranazionale. Sempreche non venga sollevata unaquestione pregiudiziale davantialla Corte di giustizia. Anche s eil ministero aveva chiarito ch eerano ammesse delle eccezioni eche tra queste andavano inserit ii precari . Ma ora a dirlo non èpiù un atto amministrativo, madi legge. Intanto il ministero staaccelerando sul decreto di attua-zione del dl . Già oggi potrebb eessere firmato dal ministro Gel-

Mariastella Gelmini

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Sacconi-Gelmini: voti a scuole e ateneie via il valore legale del titolo di studio«Studia che diventi un signore, ma senon vuoi studiare vai ad impararesubito un mestiere». Questo in sintesi ilmessagio rivolto dai ministridell'istruzione e del lavoro, Maria Stel-la Gelmini e Maurizio Sacconi, ne lpiano di azione per l 'occupabilitù deigiovani attraverso l'integrazione traapprendimento e lavoro. Un documen-to programmatico nel quale i titolar idei dicasteri sintetizzano gli intendi-menti ai quali informeranno l apolitica dell'istruzione e del colloca -mento dei due ministeri . Il documentoprende le mosse dalla constatazion eche la scuola nel corso degli anni si èscollata dalle esigenze del mondo del lavoro . E l'universitànon ha saputo fare di meglio. La scuola si è progressivamenteavvitata su se stessa, in un contesto conservatore che hapenalizzato il dialogo con il mondo del lavoro . E che in ultimaanalisi ha ingenerato nella società civile la convizione che ch istudia non deve lavorare e chi lavora non deve studiare. Iltutto con il risultato di aumentare la dispersione scolastica ela disoccupazione . Di qui la necessità di superare questa fasedi stallo abolendo il valore legale dei titoli e introducendo u nsistema di valutazione, non solo degli atenei, ma anche dell escuole, in modo tale da indurre gli studenti più meritevoli ascegliere i migliori istituti e le migliori università . Contri-buendo ad aumentare la competizione interna . Ingenerando,dunque, un circolo virtuoso il cui risultato dovrebbe esserequello di migliorare i livelli dell 'apprendimento e della didatti -ca. Veicolo fondamentale di questo processo virtuoso dovrà essereil contratto di apprendistato.

Antimo Di Geronimo

Pagina 1 5Scruibd pubblici . iu i n, i,, ou lumi.

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press L.IfE29/09/2009 laRepubblica

Bologna, Maroni contestatogli studenti dell'Onda.si scontrano con la polizia

ALESSANDRO COR I

BOLOGNA— Gli studenti del-l'Onda e gli ultrà del calcio all afine hanno messo insieme i lo-ro «no» e unificato le manife-stazioni di protesta. Due grup-pi che non si incrociano maihanno provocato tal ferugli co nla polizia, per l'arrivo ad unconvegno iell'aula magnadel-l'Università del ministro del -l'Interno Maroni, che ha trova-to il centro storico blindato . an-che se non è stato raggiuntodalla doppia contestazione.Ognuno con le proprie rivendi-cazioni : gli studenti del rnovi-

mento si sono mobilitati con-tro il ministro per dire «no» alrespingilo ento degli immigra--ti, mentre nelle vicinanze, u ngruppo di ultrà del Bologna edel Ravenna sono scesili) piaz-zaconuno striscio ilei nequivo-cabile : «No alla tessera del tifo -so» . Proprio di questa misura ,che sembra sconvolgere ilmondo degli stadi, Maroni h aparlato a margine del conve -

gno, ha mostrato apertura allesocietà di calcio, ma ha affer-mato che, in mancanza di pro -poste alternative, «la misura s iattuerà, la tessera è uno stru-mento utile per fidelizzare itifosi edare maggiore sicurezz ae tranquillità negli stadi . Nes-suna contestazione e provoca-zione mi farà cambiare idea» .Quanto agli ultrà, dice Maroni«evidentemente hanno in testa

qualcosa d'altro, non vanno avedere una partita di calcio» .

Il corteo degli stridenti è for-te di circa trecento giovani ap-partenenti al movimento del-l'Onda, ma con rinforzi prove -n lenti dai due centri sociali T lioe Crash . In vista dello sbarra-mento di polizia attorno ali'au-la magna alzano canotti e gom-moni «per dire che Maroni lomettiamo dentro un canotto e

lo respingiamo». Attorno amezzogiorno, gli studenti si co-prono il volto e tentano di sfon-dare il cordone di polizia, matra fumogeni e lancio di verni-ce vengono respinti a colpi dimanganello . Un ragazzo vieneferito al volto e non è uno stu-dente . ma un ultrà che vieneportato via dalla polizia per es-sere identificato .

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