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RASSEGNA STAMPA – WEB - ONLINE Conferenza stampa post Lettera aperta delle Società Scientifiche di Riabilitazione e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio Presso la SALA RIUNIONE del Grand Hotel de la Minerve Piazza della Minerva, 69 Roma Roma, 19 febbraio 2018 Collegio dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio

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RASSEGNA STAMPA – WEB - ONLINE

Conferenza stampa post Lettera aperta delle Società Scientifiche di Riabilitazione e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio

Presso la SALA RIUNIONE del Grand Hotel de la Minerve Piazza della Minerva, 69 Roma

Roma, 19 febbraio 2018

Collegio dei Professori Universitari

di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio

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scontro-medici-regione-lazio-22e8c1b8-15a3-11e8-83e1-221a94978c8b.shtml

Il nuovo Corriere di Roma e del Lazio http://www.corrierediroma-news.it/2018/02/19/ultimatum-

riabilitatori-regione-lazio-ci-ascolti-scatta-protesta/

Online-news http://www.online-news.it/2018/02/19/in-primo-piano-o-la-regione-ci-ascolta-o-blocchiamo-

i-ricoveri/#.WovbtrOhfiw

Quotidiano Sanità http://www.quotidianosanita.it/lazio/articolo.php?articolo_id=59165

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Collegio dei Professori Universitari

di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio

COMUNICATO STAMPA Conferenza stampa post Lettera aperta delle Società Scientifiche di Riabilitazione

e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio Presso la SALA RIUNIONE del Grand Hotel de la Minerve

Piazza della Minerva, 69 Roma

Roma, 19 febbraio 2018

SANITA’, RIABILITATORI: “O LA REGIONE CI ASCOLTA O SCATTA LA PROTESTA”

La rabbia della categoria nella conferenza stampa di questa mattina all’Hotel de la Minerve.

Chiesto un confronto con la Regione Lazio e una trattative sulle regole dei controlli. Proposte e

minacce, «Potremmo arrivare a fermare i ricoveri». Bartoletti, vice presidente dell’Ordine dei

Medici di Roma e provincia dichiara di offrirsi come mediatore. La paradossale vicenda delle

cartelle cliniche passate al setaccio dai “controllori” regionali nell’ambito della riabilitazione di

ictus, SLA, Parkinson, Sclerosi Multipla, postumi di eventi fratturativi: sono irregolari per il 90%.

«Siamo tutti truffatori o incompetenti?», dicono i rappresentanti di fisiatri, neurologi, geriatri,

pneumologi, cardiologi e riabilita tori. Il controllo retroattivo riguarda documenti a partire dal

2009. Perché solo ora la Regione Lazio si è svegliata?I diecimila riabilitatori del Lazio in rivolta

rivendicano la dignità del loro lavoro e la tutela dei diritti di centinaia di migliaia di utenti-

cittadini alle cure del servizio sanitario nazionale. La Regione Lazio rivuole indietro centinaia di

milioni di euro basandosi solo su “Linee Guida” in assenza di una vera normativa.

Il caso si fa politico, ci sono di mezzo il futuro di almeno diecimila operatori e di decine di strutture. La Regione fa orecchie da mercante, chiede indietro centinaia di milioni di euro, applica maxi sanzioni per cartelle valutate secondo criteri che lo stesso ente ha modificato (ma gli aggiornamenti non sono retroattivi) . L’obbligo di effettuare la terapia di riabilitazione motoria e neurologica in regime di ricovero è di 3 ore tutti i giorni. Questo accade solo nel Lazio. Il mondo della

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riabilitazione con le spalle al muro chiede di negoziare nuove regole, omogenee e condivise, propone commissioni formate da ex primari della riabilitazione. Ma è pronto anche a reagire all’atteggiamento negazionista della Regione. Trovata unità di intenti le società scientifiche ma se non verranno ascoltate minacciano di bloccare i ricoveri. Il vice presidente dell’Ordine dei Medici, Bartoletti si propone come mediatore.

SISTEMA DEI CONTROLLI SOTTO ACCUSA

Il mondo della riabilitazione mette sotto accusa il sistema dei controlli regionali delle cartelle cliniche. A parlare – per la prima volta ai media – anche con una lettera aperta rivolta ai cittadini pubblicata sulle maggiori testate- nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma presso l’Hotel de la Minerve, sono i medici rappresentanti delle Società Scientifiche della categoria (SIMFER, SIRN) e del Collegio degli Universitari che hanno presentato una situazione drammatica.

SIAMO TUTTI TRUFFATORI?

I “controllori” della Regione stanno esaminando retroattivamente le cartelle cliniche degli ultimi otto anni delle strutture private e pubbliche (30 case di cura accreditate, 2 IRCCS, più i reparti di riabilitazione negli ospedali pubblici per un totale di 46) che erogano riabilitazione contestandone l’appropriatezza e la congruità. Gli esiti delle verifiche sono paradossali: bocciato il 90% dei documenti esaminati. «Siamo tutti truffatori o incompetenti?» denunciano Carlo Damiani, Segretario Regionale Lazio SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), Rita Formisano, Segretario Regionale Lazio SIRN (Società Italiana Riabilitazione Neurologica) e Walter Santilli Presidente del Collegio degli Universitari. Si tratta di un volume complessivo di pagamenti annui di oltre 250 milioni di euro che la Regione passa alle strutture per 2500 posti letto, oggi i verificatori valutano inadeguate la maggioranza delle cartelle cliniche e tale giudizio comporta la restituzione delle somme e una sanzione aggiuntiva.

SANZIONI DELLA REGIONE

La restituzione di diverse centinaia di milioni di euro che la Regione Lazio chiede porterebbe al collasso i bilanci di molte strutture che erogano le prestazioni. E con ripercussioni occupazionali per un numero di lavoratori non lontano dai diecimila. Perché questa situazione paradossale riguarda solo il Lazio?

STANDARD RIABILITATIVO solo nel Lazio

Nel territorio laziale, unico nel panorama nazionale, lo standard riabilitativo è di 3 ore al giorno tutti i giorni e non tiene conto delle specificità dei pazienti soprattutto se anziani. «Se il ricoverato – dichiara Damiani- ha 40 di febbre, una polmonite in atto, secondo i “controllori” quel malato deve fare riabilitazione dal primo all’ultimo giorno del suo ricovero». La sanzione è un abbattimento della tariffa dovuta per quel ricovero. Il livello dei controlli a questo punto è davvero inaccettabile, affermano in coro le Società scientifiche e il Collegio degli Universitari della Medicina Fisica e Riabilitativa.

COSA PROPONGONO

I riabilitatori chiedono la revisione delle norme che regolano i criteri di accesso e di appropriatezza dei ricoveri in regime ordinario, adeguandole a criteri di scientificità come accade, del resto, in tutte le altre regioni d’Italia; rivendicano controlli omogenei, chiedono che i rilievi e le osservazioni siano uguali per tutte le strutture controllate (cosa che ad oggi non avviene). E infine propongono che i controlli non siano effettuati retroattivamente su cartelle di 10 anni prima, ma che siano effettuati anno per anno. Le verifiche vanno affidate a medici esperti in riabilitazione.

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Hanno partecipato i rappresentanti di: SIMFER – Carlo Damiani Segretario regionale Lazio Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa SIRN – Rita Formisano Segretario Regionale Lazio Società Italiana Neurologica Collegio dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio – Presidente Nazionale Prof. Walter Santilli Vice presidente Ordine dei Medici di Roma e Provincia, Pierluigi Bartoletti Esponenti delle maggiori associazioni degli utenti della riabilitazione A.L.I.C.E onlus Aidda onlus AIOP Rappresentanti IRCCS e case di cura accreditate Rappresentante Lista Parisi Energie per l’Italia candidato (Lettera) Lombardi M5S candidata alla Regione Lazio Assente Zingaretti invitato formalmente a partecipare come candidato della Regione Lazio Media Stampa Quotidiani Tg1 Agenzie di stampa Ansa Dire Adnkronos

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Contatto personale: Dott.ssa Stefania Pascucci Mobile/Android +39 333 9926 120 whatsapp – sms-e-mail E-Mail: [email protected]

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MERCOLEDÌ 14 FEBBRAIO 2018 16.55.54 Protesta riabilitatori Lazio, "cosi' Regione ci manda a casa" ZCZC6972/SXR XSP29728_SXR_QBXL R CRO S43 QBXL Protesta riabilitatori Lazio, "cosi' Regione ci manda a casa" Verifiche burocratiche per fare cassa ma strutture al collasso (ANSA) - ROMA, 14 FEB - "Cosi la Regione ci manda a casa". Prendono carta e penna coloro che si occupano di riabilitazione (fisiatri, neurologi, geriatri, pneumologi, cardiologi e riabilitatori) per dire ai cittadini che la regione Lazio sta mettendo in difficolta' il loro lavoro e quello dei centri attraverso i quali viene fornita la riabilitazione. Come? "Applicando un controllo retroattivo delle cartelle cliniche dal quale risulta che un'altissima percentuale delle prestazioni effettuate negli anni passati e' incongrua o inappropriata". La lettera aperta, che sara' pubblicata su alcuni quotidiani, e' firmata da SIMFER (Societa' di Medicina Fisica e Riabilitativa) SIRN (Societa' Italiana di Riabilitazione Neurologica) e Collegio dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio. "In questa situazione, unica nel panorama italiano, c'e' qualcosa di sbagliato - si legge ancora - non e' possibile che la maggior parte del mondo della riabilitazione sia in difetto, mentre centinaia di migliaia di pazienti possono testimoniare di aver ricevuto terapie adeguate e nella maggior parte dei casi risolutive. Queste verifiche burocratiche sembra siano legate alla necessita' di fare cassa e di presentare un'immagine positiva della sanita' laziale. Tale atteggiamento portera' al collasso delle strutture" . Le societa' scientifiche chiedono "controlli e verifiche puntuali, omogenee - e oggi non lo sono - e condivise". "Le verifiche sono tuttora effettuate con le vecchie regole - evidenziano - non si considera la qualita' del percorso riabilitativo del paziente mentre vengono contestate inadempienze tutte formali e prive di ogni riferimento scientifico". Infine, la denuncia di "comportamenti fortemente disomogenei tra i revisori, spesso non medici di estrazione e formazione riabilitativa" e il richiamo al fatto di "aver piu' volte manifestato la disponibilita' a collaborare, ma che rimane ad oggi inascoltata". Y09 14-FEB-18 16:55 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 14.30.36 Riabilitatori Lazio, Regione ci boccia "per burocrazia" ZCZC4170/SXR XSP99449_SXR_QBXL R CRO S43 QBXL Riabilitatori Lazio, Regione ci boccia "per burocrazia" Prestazioni non arrivano a tetto minimo 3 ore,richiesti rimborsi (ANSA) - ROMA, 19 FEB - I riabilitatori laziali sono sul piede di guerra contro le verifiche che la Regione sta compiendo sulle loro prestazioni. Infatti si stanno passando al setaccio le cartelle cliniche dal 2011 a oggi delle strutture accreditate e pubbliche. "Gli esiti delle verifiche sono paradossali: e' stato bocciato il 90% dei documenti esaminati", spiegano, con il risultato che vengono richieste indietro somme che sono intorno al miliardo di euro, con effetti sui bilanci delle strutture che hanno erogato il servizio. "Il Lazio prevede una prestazione giornaliera di 3 ore: tutto cio' che viene fatto sotto questa soglia non e' a carico del servizio sanitario. Altre regioni prevedono un minutaggio 'quanto basta' in relazione alle esigenze del paziente, che possono essere anche minori", spiega Carlo Damiani, segretario regionale del Lazio della Simfer (la Societa' italiana di medicina fisica e riabilitativa). "Non siamo imbroglioni o impreparati - aggiunge - I controlli sono stati fatti tutti su base formale e burocratica, non su questioni di qualita'". Ecco perche' i neuroriabilitatori chiedono alla Regione di rivedere le norme che regolano i controlli, facendoli fare "a esperti di neuroriabilitazione". Per Rita Formisano (coordinatrice per il Lazio della Sirn, la Societa' italiana di riabilitazione neurologica), "la riabilitazione viene considerata un peso e non un bene collettivo". "Il medico non si valuta per quello che spende, ma per quello che fa", commenta Pier Luigi Bartoletti, vice presidente dell'Ordine dei medici di Roma. "Nel Lazio la nostra disciplina e' valutata quantitativamente mentre tutte le altre sono valutate sulla qualita'. Siamo al ridicolo. Cio' succede per fare cassa. Diciamo basta ai controlli su base burocratica: devono essere fatti sulla qualita', su come si sia recuperata la disabilita' del paziente", spiega il presidente del Collegio dei professori universitari di medicina fisica e riabilitativa del Lazio, Walter Santilli. (ANSA). Y33-NAN 19-FEB-18 14:29 NNNN

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SANITA': ALLARME RIABILITATORI, DA REGIONE LAZIO SANZIONI INGIUSTE = Roma, 17 feb. (AdnKronos Salute) - "Siamo coloro che si occupano di tutti i pazienti colpiti da ictus, postumi di traumi cranici e midollari, Sla, Parkinson, sclerosi multipla, postumi di fratture o di gravi patologie dell'apparato respiratorio e cardiaco, postumi di amputazioni di arti. La Regione Lazio sta mettendo in difficoltà il nostro lavoro e quello dei centri attraverso i quali noi forniamo la riabilitazione. Come? Applicando un controllo retroattivo delle cartelle cliniche dal quale risulta che una altissima percentuale delle prestazioni effettuate negli anni passati è incongrua e/o inappropriata". E' l'allerta lanciata dalle Società scientifiche di riabilitazione, che lunedì 19 febbraio organizzano una conferenza stampa a Roma per denunciare la questione. L'appuntamento è alle 12 presso il Grand Hotel de la Minerve. "La rivolta dei riabilitatori. Così la Regione ci manda a casa" è il titolo dell'incontro, cui parteciperanno rappresentanti di Simfer (l'associazione scientifica dei medici che operano nell'ambito della medicina fisica e riabilitativa e non ha fini politici o sindacali), Sirn (Società italiana di riabilitazione neurologica) e del Collegio degli Universitari di Riabilitazione del Lazio. (segue) (Red-Bdc/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 17-FEB-18 12:44 NNNN SANITA': ALLARME RIABILITATORI, DA REGIONE LAZIO SANZIONI INGIUSTE (2) (AdnKronos Salute) - "Le verifiche in tutte le strutture di riabilitazione del Lazio dal 2010 - rilevano le società scientifiche - hanno portato rilievi di inappropriatezza e conseguenti sanzioni abnormi tali da mettere in discussione l'operato, la credibilità di ospedali, case di cura accreditate e dei professionisti che vi lavorano. In questa situazione, unica nel panorama italiano, c'è qualcosa di sbagliato". "Non è possibile - proseguono - che la maggior parte del mondo della riabilitazione sia in difetto, mentre centinaia di migliaia di pazienti possono testimoniare di aver ricevuto terapie adeguate e nella maggior parte dei casi risolutive. Queste verifiche burocratiche sembrano siano legate alla necessità di fare cassa e di presentare un'immagine positiva della sanità laziale. Tale atteggiamento porterà al collasso delle strutture. Chiediamo controlli e verifiche puntuali, omogenee (oggi non lo sono) e condivise". (segue) (Red-Bdc/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 17-FEB-18 12:44 NNNN SANITA': ALLARME RIABILITATORI, DA REGIONE LAZIO SANZIONI INGIUSTE (3) (AdnKronos Salute) - Ancora, "chiediamo che si tenga conto della nuova normativa entrata in vigore dal 2016, che risolve questa mancanza di chiarezza. Le verifiche di cui stiamo parlando sono tuttora effettuate con le vecchie regole; non si considera la qualità del percorso riabilitativo del paziente mentre vengono contestate inadempienze tutte formali e prive di ogni riferimento scientifico. Per i 'controllori' della Regione non ha alcuna importanza cosa si fa durante il ricovero, ma solo quanti minuti di terapia si fanno. Il risultato è la determinazione di un fabbisogno riabilitativo uguale per tutti i pazienti e per tutte le patologie. E non può essere. Alcune sanzioni da parte dei revisori sono francamente incomprensibili, quale ad esempio il non voler retribuire le giornate in cui il paziente non è in grado per complicanze internistiche di essere sottoposto a un trattamento riabilitativo". "Il sistema che noi contestiamo - concludono i riabilitatori - colpisce poi senza ragione i ritardi delle dimissioni dei pazienti, che nella maggior parte dei casi sono determinati dalla Regione stessa a causa della carenza di una reale ed efficace rete riabilitativa territoriale. Infine, denunciamo comportamenti fortemente disomogenei tra i revisori, spesso non medici di estrazione e formazione riabilitativa. Le nostre società scientifiche hanno più volte manifestato la disponibilità a collaborare con gli organismi tecnici regionali, ma tale disponibilità rimane a oggi inascoltata. Il perdurare di tali comportamenti inutilmente sanzionatori potrebbe avere importanti ripercussioni sul piano occupazionale (nel Lazio solo una minoranza dei centri è di gestione pubblica). Invitiamo pertanto le autorità regionali a ripristinare un regime di controlli più propositivo". (Red-Bdc/AdnKronos Salute) ISSN 2465 - 1222 17-FEB-18 12:44 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 19.12.01 SANITA': ULTIMATUM RIABILITATORI, REGIONE LAZIO CI ASCOLTI O SCATTA PROTESTA = Roma, 19 feb. (AdnKronos Salute) - I riabilitatori del Lazio non ci stanno, e dalla conferenza stampa oggi a Roma chiedono un confronto con la Regione e una trattativa sulle regole dei controlli. Con proposte e minacce: "Potremmo arrivare a fermare i ricoveri", affermano i riabilitatori del Lazio in rivolta. La Regione, accusano, rivuole indietro centinaia di milioni di euro basandosi solo su Linee Guida in assenza di una vera normativa. Il mondo della riabilitazione si sente con le spalle al muro chiede di negoziare nuove regole, omogenee e condivise, propone commissioni formate da ex primari della riabilitazione. Ma è pronto anche a reagire all'atteggiamento negazionista della Regione. Le società scientifiche Simfer (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa) del Lazio e Sirn (Società Italiana Neurologica) del Lazio se non verranno ascoltate minacciano di bloccare i ricoveri. Il vice presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Pierluigi Bartoletti, si propone come mediatore. Il mondo della riabilitazione mette sotto accusa il sistema dei controlli regionali delle cartelle cliniche. I 'controllori' della Regione, ricordano le società scientifiche in una nota, stanno esaminando retroattivamente le cartelle cliniche degli ultimi otto anni delle strutture private e pubbliche (30 case di cura accreditate, 2 Irccs, più i reparti di riabilitazione negli ospedali pubblici per un totale di 46) che erogano riabilitazione contestandone l'appropriatezza e la congruità. Gli esiti delle verifiche sono paradossali: bocciato il 90% dei documenti esaminati. "Siamo tutti truffatori o incompetenti?", si chiedono Carlo Damiani, segretario regionale Lazio Simfe, Rita Formisano, segretario regionale Lazio Sirn (Società Italiana Riabilitazione Neurologica) e Walter Santilli, presidente del Collegio degli Universitari. (segue) (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 19-FEB-18 19:11 NNNN

LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 19.12.13 SANITA': ULTIMATUM RIABILITATORI, REGIONE LAZIO CI ASCOLTI O SCATTA PROTESTA (2) = (AdnKronos Salute) - Si tratta di un volume complessivo di pagamenti annui di oltre 250 milioni di euro che la Regione passa alle strutture per 2500 posti letto, oggi i verificatori valutano inadeguate la maggioranza delle cartelle cliniche e tale giudizio comporta la restituzione delle somme e una sanzione aggiuntiva. La restituzione di diverse centinaia di milioni di euro che la Regione Lazio chiede porterebbe al collasso i bilanci di molte strutture che erogano le prestazioni, con ripercussioni occupazionali per un numero di lavoratori non lontano dai diecimila. Perché questa situazione paradossale riguarda solo il Lazio? "Nel territorio laziale, unico nel panorama nazionale, lo standard riabilitativo è di 3 ore al giorno tutti i giorni e non tiene conto delle specificità dei pazienti soprattutto se anziani", accusano i riabilitatori. "Se il ricoverato - dichiara Damiani - ha 40 di febbre, una polmonite in atto, secondo i 'controllori' quel malato deve fare riabilitazione dal primo all'ultimo giorno del suo ricovero". La sanzione è un abbattimento della tariffa dovuta per quel ricovero. Il livello dei controlli a questo punto è davvero inaccettabile, affermano in coro le società scientifiche e il Collegio degli Universitari della Medicina Fisica e Riabilitativa. I riabilitatori chiedono la revisione delle norme che regolano i criteri di accesso e di appropriatezza dei ricoveri in regime ordinario, adeguandole a criteri di scientificità come accade, del resto, in tutte le altre regioni d'Italia; rivendicano controlli omogenei, chiedono che i rilievi e le osservazioni siano uguali per tutte le strutture controllate. E infine propongono "che i controlli non siano effettuati retroattivamente su cartelle di 10 anni prima, ma che siano effettuati anno per anno. Le verifiche vanno affidate a medici esperti in riabilitazione". (Mal/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 19-FEB-18 19:11 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 18.15.10 SANITÀ, AIOP LAZIO: CON CONTROLLI RETROATTIVI COLLASSO STRUTTURE RIABILITAZIONE OMR0135 3 SAN TXT Omniroma-SANITÀ, AIOP LAZIO: CON CONTROLLI RETROATTIVI COLLASSO STRUTTURE RIABILITAZIONE (OMNIROMA) Roma, 19 FEB - "I controlli fatti in questo modo non creano qualità. Il fine è solo quello di recuperare denaro. È una modalità di controllo vessatoria nei confronti dell'attività delle strutture molte di queste costrette a chiudere perché viene tolto il 700% del fatturato. Si è verificato un comportamento scorretto sia della Regione sia dei controllori e tutto questo ha creato un contenzioso enorme". Così, in una nota, Jessica Veronica Faroni, presidente Aiop Lazio (Associazione Ospedalità Privata) interviene a sostegno della protesta dei medici riabilitatori contro la verifica retroattiva delle cartelle cliniche dal 2010 "dalla quale risulterebbe che il 90 per cento delle prestazioni di riabilitazione effettuate presso ospedali e cliniche accreditate nel Lazio è incongrua e inappropriata". "Aiop - aggiunge - ha cercato, per un anno e mezzo, di affrontare il problema con la Regione facendo tavoli tecnici che non sono serviti. Purtroppo ci si è resi conto ancora una volta che la quadratura del bilancio viene fatta a spese dei pazienti e dei professionisti del settore. Noi, come Aiop, a suo tempo avevamo evidenziato il problema insieme ad Aris; per fortuna ora lo hanno fatto anche i medici e ciò dimostra l'importanza del problema che sta vivendo questo settore della sanità. Così non si può più andare avanti né come imprenditori né come medici. Il controllo necessario che dovrebbe essere fatto per la qualità e la tutela del paziente in questo modo non ha la funzione giusta. E' importante che venga sottolineata la protesta dei riabilitatori per il bene dei pazienti, dei medici e delle strutture. Nessuno deve sentirsi intimorito ma deve avere voce, denunciando ciò che non funziona e che dà una ulteriore spallata ad una realtà assai fragile come quella sanitaria. Comunque - conclude la presidente Aiop Lazio - abbiamo coinvolto il presidente Zingaretti su questo tema e attendiamo una risposta". red 191814 FEB 18 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 14.31.48 SANITÀ, RIGHINI (FDI): "RIABILITAZIONE ECCELLENZA DIMENTICATO DA ZINGARETTI" OMR0074 3 POL TXT Omniroma-SANITÀ, RIGHINI (FDI): "RIABILITAZIONE ECCELLENZA DIMENTICATO DA ZINGARETTI" (OMNIROMA) Roma, 19 FEB - "La protesta delle Società Scientifiche di RIABILITAZIONE e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio è sacrosanta". E' quanto dichiara in una nota il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Regione Lazio, Giancarlo Righini. "La RIABILITAZIONE - osserva Righini - per gli alti scopi etici e sanitari che riveste, deve essere implementata non solo nel circuito privato-accreditato, com'è stato fatto nei decenni passati, ma anche e soprattutto nelle strutture pubbliche, ospedaliere e universitarie. Per quanto attiene, poi, alla RIABILITAZIONE extraospedaliera, assumono rilievo i centri di recupero funzionale e sociale, che erogano prestazioni di tipo ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, la cui peculiarità di intervento è connessa alla realizzazione di progetti riabilitativi personalizzati". "Ribadisco - conclude Righini - che per Fratelli d'Italia la priorità nella sanità, se parliamo di bisogni dei cittadini, non è quella di mettere in ordine i conti ma essere certi che negli ospedali le cure vengano assicurate nei modi e nei tempi necessari". red 191431 FEB 18 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 18.09.15 SANITA': RIGHINI (FDI), RIABILITAZIONE SETTORE ECCELLENZA DIMENTICATO DA ZINGARETTI = Roma, 19 feb. (AdnKronos) - ''La protesta delle Società Scientifiche di Riabilitazione e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio è sacrosanta''. E' quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Regione Lazio, Giancarlo Righini. ''La Riabilitazione - osserva Righini - per gli alti scopi etici e sanitari che riveste, deve essere implementata non solo nel circuito privato-accreditato, com'è stato fatto nei decenni passati, ma anche e soprattutto nelle strutture pubbliche, ospedaliere e universitarie. Per quanto attiene, poi, alla Riabilitazione extraospedaliera, assumono rilievo i centri di recupero funzionale e sociale, che erogano prestazioni di tipo ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, la cui peculiarità di intervento è connessa alla realizzazione di progetti riabilitativi personalizzati''. ''Ribadisco - conclude Righini - che per Fratelli d'Italia la priorità nella sanità, se parliamo di bisogni dei cittadini, non è quella di mettere in ordine i conti ma essere certi che negli ospedali le cure vengano assicurate nei modi e nei tempi necessari''. (Rre-Del/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 19-FEB-18 18:08 NNNN

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 17.39.56 (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (IL VELINO) Roma, 19 Feb - "La protesta delle Società Scientifiche di Riabilitazione e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio è sacrosanta". È quanto dichiara il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Regione Lazio, Giancarlo Righini. (com/red) 20180219T173942

LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 17.39.56 (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (2) (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (2) (IL VELINO) Roma, 19 Feb - "La Riabilitazione – osserva Righini - per gli alti scopi etici e sanitari che riveste, deve essere implementata non solo nel circuito privato-accreditato, com'è stato fatto nei decenni passati, ma anche e soprattutto nelle strutture pubbliche, ospedaliere e universitarie. Per quanto attiene, poi, alla Riabilitazione extraospedaliera, assumono rilievo i centri di recupero funzionale e sociale, che erogano prestazioni di tipo ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, la cui peculiarità di intervento è connessa alla realizzazione di progetti riabilitativi personalizzati". (com/red) 20180219T173942

LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 17.39.57 (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (3) (AGV) Sanità, Righini (Fdi): “Riabilitazione settore d’eccellenza dimenticato da Zingaretti” (3) (IL VELINO) Roma, 19 Feb - "Ribadisco – conclude Righini – che per Fratelli d'Italia la priorità nella sanità, se parliamo di bisogni dei cittadini, non è quella di mettere in ordine i conti ma essere certi che negli ospedali le cure vengano assicurate nei modi e nei tempi necessari". (com/red) 20180219T173942

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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2018 16.54.43 Sanita':Regione Lazio,no passi indietro controlli appropriatezza = Sanita':Regione Lazio,no passi indietro controlli appropriatezza = (AGI) - Roma, 19 feb. - "La Regione Lazio nell'attivita' dei controlli sull'appropriatezza delle prestazioni di riabilitazione sta applicando un Decreto, il 40 del 2012, varato dalla precedente struttura commissariale, che ha avuto numerose pronunce favorevoli da parte del Consiglio di Stato in relazione alle modalita' applicative e alla retroattivita'. L'attivita' dei controlli e' imprescindibile e non e' possibile ipotizzare o fare passi indietro". Lo comunica in una nota la Regione Lazio, rilevando che l'ammontare delle sanzioni per inappropriatezza delle prestazioni erogate elevate verso le strutture accreditate nella riabilitazione e' stato di 33 milioni di euro nel 2012 e di 22 milioni di euro nel 2013 e che queste annualita' sono gia' state valorizzate. "Siamo in attesa - dice ancora la nota - delle valorizzazioni relative agli anni successivi che presentano comunque un trend in progressiva riduzione per una migliore appropriatezza. Sono pertanto destituite di ogni fondamento le cifre e i numeri diffusi oggi". Inoltre, "questa Amministrazione ha riformato il sistema dei controlli con l'intento di migliorare l'appropriatezza delle prestazioni proprio a partire dal nuovo decreto 218 dell'8 giugno 2017 i cui effetti si vedranno nei prossimi esercizi. Di recente, come ricordato nella requisitoria del Procuratore regionale nell'ultimo giudizio di parifica dinanzi alla Corte dei Conti, 'il Servizio sanitario regionale ha ottenuto il ristoro da parte di una clinica privata della somma di oltre 30 milioni di euro, per aver erogato prestazioni riabilitative di qualita' inferiore a quelle previste dal Ministero della Salute'. La sfida dell'appropriatezza deve essere un obiettivo comune per migliorare le cure e utilizzare al meglio le risorse pubbliche", conclude la nota della Regione Lazio. (AGI) Vic 191654 FEB 18 NNNN

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http://www.corrierediroma-news.it/2018/02/19/ultimatum-riabilitatori-regione-lazio-ci-ascolti-scatta-

protesta/

Ultimatum riabilitatori, Regione Lazio ci ascolti o scatta protesta Pubblicato il 19 febbraio 2018.

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Tags: carlo damiani simfer, medicina fisica e riabilitativa, neurologia, nicola zingaretti taglia la sanità

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«Potremmo arrivare a fermare i ricoveri». Scatta la rabbia dopo anni di veleni voluti dalla giunta di Nicola Zingaretti, pronto il 4 marzo prossimo a riprendersi il potere della Regione Lazio. Le società scientifiche lo accusano di voler indietro centinaia di milioni di euro stanziati per la riabilitazione di gravi patologie basandosi solo su Linee Guida in assenza di una vera normativa. E per fare bella figura sul disavanzo del bilancio della sanità. Gli esiti delle verifiche sono paradossali: bocciato il 90% delle cartelle cliniche esaminate ritenute inappropriate dallo staff del governatore. «Siamo tutti truffatori o incompetenti?», si chiedono i riabilitatori, medici prima di tutto

Roma, da sinistra Walter Santilli, Carlo Damiani, Rita Formisano in conferenza stampa sul caso esplosivo della riabilitazione del Lazio

I riabilitatori laziali sono sul piede di guerra contro le verifiche che la Regione sta compiendo sulle loro prestazioni. Infatti si stanno passando al setaccio le cartelle cliniche dal 2011 a oggi delle strutture accreditate e pubbliche. «Gli esiti delle verifiche sono paradossali: è stato bocciato il 90% dei documenti esaminati», spiegano, con il risultato che vengono richieste indietro somme che sono intorno al miliardo di euro, con effetti sui bilanci delle strutture che hanno erogato il servizio. «Il

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Lazio prevede una prestazione giornaliera di 3 ore: tutto ciò che viene fatto sotto questa soglia non è a carico del servizio sanitario. Altre regioni prevedono un minutaggio ‘quanto basta’ in relazione alle esigenze del paziente, che possono essere anche minori», spiega Carlo Damiani, segretario regionale del Lazio della Simfer (la Società italiana di medicina fisica e riabilitativa). «Non siamo imbroglioni o impreparati – aggiunge – I controlli sono stati fatti tutti su base formale e burocratica, non su questioni di qualità». Ecco perché i neuroriabilitatori chiedono alla Regione di rivedere le norme che regolano i controlli, facendoli fare «a esperti di neuroriabilitazione». Per Rita Formisano (coordinatrice per il Lazio della Sirn, la Società italiana di riabilitazione neurologica), «la riabilitazione viene considerata un peso e non un bene collettivo». «Il medico non si valuta per quello che spende, ma per quello che fa», commenta Pier Luigi Bartoletti, vice presidente dell’Ordine dei medici di Roma. «Nel Lazio la nostra disciplina è valutata quantitativamente mentre tutte le altre sono valutate sulla qualità. Siamo al ridicolo. Ciò succede per fare cassa. Diciamo basta ai controlli su base burocratica: devono essere fatti sulla qualità, su come si sia recuperata la disabilità del paziente», spiega il presidente del Collegio dei professori universitari di medicina fisica e riabilitativa del Lazio, Walter Santilli.

CONTROLLO RETROATTIVO CARTELLE CLINICHE PER FARE CASSA

«Siamo coloro che si occupano di tutti i pazienti colpiti da ictus, postumi di traumi cranici e midollari, Sla, Parkinson, sclerosi multipla, postumi di fratture o di gravi patologie dell’apparato respiratorio e cardiaco, postumi di amputazioni di arti. La Regione Lazio sta mettendo in difficoltà il nostro lavoro e quello dei centri attraverso i quali noi forniamo la riabilitazione. Come? Applicando un controllo retroattivo delle cartelle cliniche dal quale risulta che una altissima percentuale delle prestazioni effettuate negli anni passati è incongrua e/o inappropriata». È l’allerta lanciata dalle Società scientifiche di riabilitazione, che lunedì 19 febbraio hanno organizzato una conferenza stampa a Roma per denunciare la questione. «La rivolta dei riabilitatori. Così la Regione ci manda a casa» è il titolo dell’incontro, che si è svolto a Roma presso il Grand Hotel de la Minerve al quale hanno partecipato i rappresentanti di Simfer, Carlo Damiani (l’associazione scientifica dei medici che operano nell’ambito della medicina fisica e riabilitativa), Sirn (Società italiana di riabilitazione neurologica) e del Collegio degli Universitari di Riabilitazione del Lazio.

ATTEGIAMENTO REGIONE PORTA AL COLLASSO STRUTTURE

«Le verifiche in tutte le strutture di riabilitazione del Lazio dal 2010 – rilevano le società scientifiche – hanno portato rilievi di inappropriatezza e conseguenti sanzioni abnormi tali da mettere in discussione l’operato, la credibilità di ospedali, case di cura accreditate e dei professionisti che vi lavorano. In questa situazione, unica nel panorama italiano, c’è qualcosa di sbagliato». «Non è possibile – proseguono – che la maggior parte del mondo della riabilitazione sia in difetto, mentre centinaia di migliaia di pazienti possono testimoniare di aver ricevuto terapie adeguate e nella maggior parte dei casi risolutive. Queste verifiche burocratiche sembrano siano legate alla necessità di fare cassa e di presentare un’immagine positiva della sanità laziale. Tale atteggiamento porterà al collasso delle strutture. Chiediamo controlli e verifiche puntuali, omogenee (oggi non lo sono) e condivise».

VERIFICHE CON VECCHIE REGOLE

Ancora, «chiediamo che si tenga conto della nuova normativa entrata in vigore dal 2016, che risolve questa mancanza di chiarezza. Le verifiche di cui stiamo parlando sono tuttora effettuate con le vecchie regole; non si considera la qualità del percorso riabilitativo del paziente mentre vengono contestate inadempienze tutte formali e prive di ogni riferimento scientifico. Per i ‘controllorì della Regione non ha alcuna importanza cosa si fa durante il ricovero, ma solo quanti minuti di terapia si

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fanno. Il risultato è la determinazione di un fabbisogno riabilitativo uguale per tutti i pazienti e per tutte le patologie. E non può essere. Alcune sanzioni da parte dei revisori sono francamente incomprensibili, quale ad esempio il non voler retribuire le giornate in cui il paziente non è in grado per complicanze internistiche di essere sottoposto a un trattamento riabilitativo».

NON ESISTE RETE RIABILITATIVA DEL LAZIO

«Il sistema che noi contestiamo – concludono i riabilitatori – colpisce poi senza ragione i ritardi delle dimissioni dei pazienti, che nella maggior parte dei casi sono determinati dalla Regione stessa a causa della carenza di una reale ed efficace rete riabilitativa territoriale. Infine, denunciamo comportamenti fortemente disomogenei tra i revisori, spesso non medici di estrazione e formazione riabilitativa. Le nostre società scientifiche hanno più volte manifestato la disponibilità a collaborare con gli organismi tecnici regionali, ma tale disponibilità rimane a oggi inascoltata. Il perdurare di tali comportamenti inutilmente sanzionatori potrebbe avere importanti ripercussioni sul piano occupazionale (nel Lazio solo una minoranza dei centri è di gestione pubblica). Invitiamo pertanto le autorità regionali a ripristinare un regime di controlli più propositivo».

AIOP LAZIO, CONTROLLI RETROATTIVI COLLASSO STRUTTURE RIABILITAZIONE

«I controlli fatti in questo modo non creano qualità. Il fine è solo quello di recuperare denaro. È una modalità di controllo vessatoria nei confronti dell’attività delle strutture molte di queste costrette a chiudere perché viene tolto il 700% del fatturato. Si è verificato un comportamento scorretto sia della Regione sia dei controllori e tutto questo ha creato un contenzioso enorme». Così, in una nota, Jessica Veronica Faroni, presidente Aiop Lazio (Associazione Ospedalità Privata) interviene a sostegno della protesta dei medici riabilitatori contro la verifica retroattiva delle cartelle cliniche dal 2010 «dalla quale risulterebbe che il 90 per cento delle prestazioni di riabilitazione effettuate presso ospedali e cliniche accreditate nel Lazio è incongrua e inappropriata». «Aiop – aggiunge – ha cercato, per un anno e mezzo, di affrontare il problema con la Regione facendo tavoli tecnici che non sono serviti. Purtroppo ci si è resi conto ancora una volta che la quadratura del bilancio viene fatta a spese dei pazienti e dei professionisti del settore. Noi, come Aiop, a suo tempo avevamo evidenziato il problema insieme ad Aris; per fortuna ora lo hanno fatto anche i medici e ciò dimostra l’importanza del problema che sta vivendo questo settore della sanità. Così non si può più andare avanti né come imprenditori né come medici. Il controllo necessario che dovrebbe essere fatto per la qualità e la tutela del paziente in questo modo non ha la funzione giusta. È importante che venga sottolineata la protesta dei riabilitatori per il bene dei pazienti, dei medici e delle strutture.

CIOCCHETTI (NCI), NO ALLA SANITA’ DI ZINGARETTI E GENTILONI

«Ecco l’ennesimo pasticcio della Regione Lazio in campo sanitario. Questa volta, a fare le spese dell’incompetenza del governo regionale di sinistra, sono i dipendenti dei centri di riabilitazione che in un nota si dichiarano impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. La Regione infatti, sta applicando un controllo retroattivo delle cartelle cliniche dal quale risulta che un altissima percentuale delle prestazioni effettuate negli anni precedenti è inappropriata». Lo dichiara in una nota Luciano Ciocchetti, esponente di Noi con l’Italia candidato alla Camera dei Deputati. «Verifiche, che stanno distruggendo l’immagine e la dignità degli operatori e che servono soltanto per fare cassa. In più, sempre gli operatori, in una lettera denunciano le gravi mancanze della Regione che, invece di porre rimedio, cerca di di scaricare la colpa direttamente sui lavoratori. – continua – Serve un regime di controlli che sia teso davvero a migliorare il servizio e non solamente a mettere in cattiva luce gli operatori che, ogni giorno, lottano per la salvaguardia dei pazienti

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spesso andando incontro anche ad una forte carenza di mezzi a disposizione». «Inoltre, è impensabile che in una situazione critica come la nostra si pensi di chiudere dei centro di riabilitazione. La Regione, osteggiando il lavoro di queste strutture, in realtà fa la guerra a tutti i cittadini che hanno bisogno di una terapia di riabilitazione e questo è gravissimo. Questa è la sanità di Zingaretti e Gentiloni », conclude Ciocchetti.

RIGHINI(FDI),GIUSTA PROTESTA SETTORE RIABILITAZIONE

«La protesta delle Società Scientifiche di Riabilitazione e dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio è sacrosanta». Così in una nota il capogruppo FdI in Consiglio regionale del Lazio Giancarlo Righini. «La riabilitazione – aggiunge – per gli alti scopi etici e sanitari che riveste, deve essere implementata non solo nel circuito privato-accreditato, com’è stato fatto nei decenni passati, ma anche e soprattutto nelle strutture pubbliche, ospedaliere e universitarie. Per quanto attiene, poi, alla riabilitazione extraospedaliera, assumono rilievo i centri di recupero funzionale e sociale, che erogano prestazioni di tipo ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale, la cui peculiarità di intervento è connessa alla realizzazione di progetti riabilitativi personalizzati. Per FdI – conclude Righini – la priorità nella sanità, se parliamo di bisogni dei cittadini, non è quella di mettere in ordine i conti ma essere certi che negli ospedali le cure vengano assicurate nei modi e nei tempi necessari»

LA RISPOSTA DELLA REGIONE (MA ZINGARETTI IN CAMPAGNA ELETTORALE PROMETTE ALTRO)

«La Regione Lazio nell’attività dei controlli sull’appropriatezza delle prestazioni di riabilitazione sta applicando un Decreto, il 40 del 2012, varato dalla precedente struttura commissariale, che ha avuto numerose pronunce favorevoli da parte del Consiglio di Stato in relazione alle modalità applicative e alla retroattività. L’attività dei controlli è imprescindibile e non è possibile ipotizzare o fare passi indietro. L’ammontare delle sanzioni per inappropriatezza delle prestazioni erogate elevate verso le strutture accreditate nella riabilitazione è stato di 33 milioni di euro nel 2012 e di 22 milioni di euro nel 2013. Queste annualità sono già state valorizzate». Lo comunica in una nota la Regione Lazio. Siamo in attesa delle valorizzazioni relative agli anni successivi -spiega nella nota la Regione Lazio – che presentano comunque un trend in progressiva riduzione per una migliore appropriatezza. Sono pertanto destituite di ogni fondamento le cifre e i numeri diffusi oggi. Per altro questa Amministrazione ha riformato il sistema dei controlli con l’intento di migliorare l’appropriatezza delle prestazioni proprio a partire dal nuovo decreto 218 dell’8 giugno 2017 i cui effetti si vedranno nei prossimi esercizi«. »Di recente, come ricordato nella requisitoria del Procuratore regionale nell’ultimo giudizio di parifica dinanzi alla Corte dei Conti, ‘Il Servizio sanitario regionale ha ottenuto il ristoro da parte di una clinica privata della somma di oltre 30 milioni di euro, per aver erogato prestazioni riabilitative di qualità inferiore a quelle previste dal Ministero della Salute«. La sfida dell’appropriatezza deve essere un obiettivo comune per migliorare le cure e utilizzare al meglio le risorse pubbliche», conclude.

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http://www.online-news.it/2018/02/19/in-primo-piano-o-la-regione-ci-ascolta-o-blocchiamo-i-

ricoveri/#.WovbtrOhfiw

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lunedì, febbraio 19th, 2018 | categoria: sanità Lazio

IN PRIMO PIANO/ “O LA REGIONE CI ASCOLTA O BLOCCHIAMO I RICOVERI”

Scatta la protesta del mondo della riabilitazione. Non è possibile che le cartelle cliniche dal 2009 ad oggi siano giudicate per il 90% incongrue o inadeguate in base a criteri che la stessa Regione ha “superato” nel 2016La rabbia della categoria nella conferenza stampa di lunedì all’Hotel de la Minerve.I rappresentanti delle società scientifiche dei riabilitatori SIMFER e SIRN e il Collegio degli universitari passano al contrattacco. Chiesto un confronto con la Regione Lazio e una trattative sulle regole dei controlli. Non è possibile che il 90% delle cartelle cliniche dal 2009 ad oggi sia giudicato incongruo o

inadeguato in base a criteri che la stessa Regione ha “superato” nel 2016. Giudizio non

negoziabile, sanzioni inevitabili? L’ente chiede indietro milioni di euro dalle strutture accreditate.

Ma la misura è evidentemente colma, non sono gli imprenditori del settore e le associazioni

datoriali a protestare, ma fisiatri e neurologi che vedono contestati i loro giudizi e le loro

valutazioni. C’è qualcosa di veramente sbagliato. La burocrazia regionale è miope, sciatta o in

malafede? La rabbia della categoria nella conferenza stampa di lunedì all’Hotel de la Minerve.I

rappresentanti delle società scientifiche dei riabilitatori SIMFER e SIRN e il Collegio degli

universitari passano al contrattacco. Chiesto un confronto con la Regione Lazio e una trattative

sulle regole dei controlli. Proposte e minacce, «Potremmo arrivare a fermare i ricoveri». Pier

Luigi Bartoletti, vice presidente dell’Ordine dei Medici di Roma e provincia, interviene e si offre

come mediatore. La vicenda delle cartelle cliniche passate al setaccio dai “controllori” regionali

nell’ambito della riabilitazione di ictus, SLA, Parkinson, Sclerosi Multipla, postumi di eventi

fratturativi è veramente paradossale, accade solo nel Lazio. «Siamo tutti truffatori o

incompetenti?», dicono i rappresentanti di fisiatri, neurologi, geriatri, pneumologi, cardiologi e

riabilita ori. I diecimila riabilitatori del Lazio in rivolta rivendicano la dignità del loro lavoro e la

tutela dei diritti di centinaia di migliaia di utenti-cittadini alle cure del servizio sanitario nazionale.

La Regione Lazio rivuole indietro centinaia di milioni di euro basandosi solo su “Linee Guida” in

assenza di una vera normativa. Che i riabilitatori chiedono e rivendicano senza successo. Nelle

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altre regioni tutto avviene in modo diverso, più equilibrato e comunque condiviso.Ma la Regione

evidentemente deve fare cassa a tutti i costi, anche attraverso questo sistema affatto ortodosso.

Ecco cosa c’è realmente dietro ai conti positivi vantati da Zingaretti in campagna elettorale.

IL CASO SI FA POLITICO Il caso dunque si fa politico, ci sono di mezzo il futuro di almeno diecimila operatori e la sorte di decine di strutture. La Regione fa orecchie da mercante, chiede indietro centinaia di milioni di euro, applica maxi sanzioni per cartelle valutate secondo criteri che lo stesso ente ha modificato (ma gli aggiornamenti non sono retroattivi) . L’obbligo di effettuare la terapia di riabilitazione motoria e neurologica in regime di ricovero è di 3 ore tutti i giorni. Questo accade solo nel Lazio. Il mondo della riabilitazione con le spalle al muro chiede di negoziare nuove regole, omogenee e condivise, propone commissioni formate da ex primari della riabilitazione. Ma è pronto anche a reagire all’atteggiamento negazionista della Regione. Trovata unità di intenti le società scientifiche ma se non verranno ascoltate minacciano di bloccare i ricoveri. Il vice presidente dell’Ordine dei Medici, Bartoletti si propone come mediatore.

SISTEMA DEI CONTROLLI SOTTO ACCUSA

Il mondo della riabilitazione mette sotto accusa il sistema dei controlli regionali delle cartelle cliniche. A parlare – per la prima volta ai media – anche con una lettera aperta rivolta ai cittadini pubblicata sulle maggiori testate- nel corso di una conferenza stampa tenuta a Roma presso l’Hotel de la Minerve, sono i medici rappresentanti delle Società Scientifiche della categoria (SIMFER, SIRN) e del Collegio degli Universitari che hanno presentato una situazione drammatica. SIAMO TUTTI TRUFFATORI?

I “controllori” della Regione stanno esaminando retroattivamente le cartelle cliniche degli ultimi otto anni delle strutture private e pubbliche (30 case di cura accreditate, 2 IRCCS, più i reparti di riabilitazione negli ospedali pubblici per un totale di 46) che erogano riabilitazione contestandone l’appropriatezza e la congruità. Gli esiti delle verifiche sono paradossali: bocciato il 90% dei documenti esaminati. «Siamo tutti truffatori o incompetenti?» denunciano Carlo Damiani, Segretario Regionale Lazio SIMFER (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), Rita Formisano, Segretario Regionale Lazio SIRN (Società Italiana Riabilitazione Neurologica) e Walter Santilli Presidente del Collegio degli Universitari. Si tratta di un volume complessivo di pagamenti annui di oltre 250 milioni di euro che la Regione passa alle strutture per 2500 posti letto, oggi i verificatori valutano inadeguate la maggioranza delle cartelle cliniche e tale giudizio comporta la restituzione delle somme e una sanzione aggiuntiva.

SANZIONI DELLA REGIONE

La restituzione di diverse centinaia di milioni di euro che la Regione Lazio chiede porterebbe al collasso i bilanci di molte strutture che erogano le prestazioni. E con ripercussioni occupazionali per un numero di lavoratori non lontano dai diecimila. Perché questa situazione paradossale riguarda solo il Lazio?

STANDARD RIABILITATIVO SOLO NEL LAZIO

Nel territorio laziale, unico nel panorama nazionale, lo standard riabilitativo è di 3 ore al giorno tutti i giorni e non tiene conto delle specificità dei pazienti soprattutto se anziani. «Se il ricoverato – dichiara Damiani- ha 40 di febbre, una polmonite in atto, secondo i “controllori” quel malato deve fare riabilitazione dal primo all’ultimo giorno del suo ricovero». La sanzione è un abbattimento

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della tariffa dovuta per quel ricovero. Il livello dei controlli a questo punto è davvero inaccettabile, affermano in coro le Società scientifiche e il Collegio degli Universitari della Medicina Fisica e Riabilitativa.

COSA PROPONGONO I RIABILITATORI

I riabilitatori chiedono la revisione delle norme che regolano i criteri di accesso e di appropriatezza dei ricoveri in regime ordinario, adeguandole a criteri di scientificità come accade, del resto, in tutte le altre regioni d’Italia; rivendicano controlli omogenei, chiedono che i rilievi e le osservazioni siano uguali per tutte le strutture controllate (cosa che ad oggi non avviene). E infine propongono che i controlli non siano effettuati retroattivamente su cartelle di 10 anni prima, ma che siano effettuati anno per anno. Le verifiche vanno affidate a medici esperti in riabilitazione.

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http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/18_febbraio_20/roma-riabilitazione-truffe-sbagli-scontro-medici-

regione-lazio-22e8c1b8-15a3-11e8-83e1-221a94978c8b.shtml

Roma, riabilitazione con truffe e sbagli: scontro medici-Regione Lazio Secondo i risultati delle verifiche sarebbe «non appropriato» il 90% delle

cartelle cliniche. I camici bianchi: controlli basati solo su parametri burocratici,

bisogna valutare anche la qualità delle cure. La giunta regionale replica: non

faremo passi indietro

di Francesco Di Frischia

shadow

«Il 90% delle cartelle cliniche di malati curati in cliniche e centri di riabilitazione convenzionati del Lazio per la Regione sarebbero inappropriati, irregolari, ma noi non siamo tutti truffatori, nè incompetenti». Fisiatri, neurologi, geriatri pneumologi, cardiologi e esperti di riabilitazione, che lavorano tra l’altro in 30 case di cura, 2 istituti scientifici e in centri specializzati, lanciano l’allarme dopo che la giunta Zingaretti ha bocciato la maggior parte dei documenti esaminati dal 2009 a oggi. Un volume di pagamenti annui di oltre 250 milioni per 2.500 posti letto: in pratica la Regione chiede indietro alle cliniche circa 1 miliardo di euro.

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Replicano dalla giunta Zingaretti: «Stiamo solo applicando un decreto del 2012 che ha avuto numerose pronunce favorevoli del Consiglio di Stato sia sulle modalità di applicazione che sulla retroattività». Sui numeri, però, il quadro delineato dalla Regione appare molto diverso: «L’ammontare delle sanzioni per inappropriatezza delle prestazioni erogate elevate verso le strutture accreditate è stato di 33 milioni nel 2012 e di 22 milioni nel 2013». Per gli anni successivi comunque il trend «è in progressiva riduzione per una migliore appropriatezza: sono pertanto destituite di ogni fondamento le cifre e i numeri diffusi dalle associazioni dei medici». Del resto i controlli sono «imprescindibili e non si possono fare passi indietro - sottolineano dall’assessorato regionale alla Salute -. La sfida dell’appropriatezza deve essere un obiettivo comune per migliorare le cure e usare al meglio le risorse pubbliche».

I camici bianchi, però, la pensano diversamente: «Così si mettono sul lastrico 10 mila posti di lavoro - lamenta Carlo Damiani, segretario regionale della Simfer( Società di medicina fisica e riabilitativa) -. I controlli non possono essere solo burocratici, basandosi sulle ore di riabilitazione fatte al giorno (3 per legge ndr): se in cartella clinica c’è scritto 2 ore e 55 minuti la riabilitazione non viene pagate e se c’è scritto 3 ore viene pagata. Bisogna tenere conto della qualità». Parole condivise da Rita Formisano che rappresenta la Sirn (Società di riabilitazione neurologica): «Dopo 60 giorni di riabilitazione, il malato viene dimesso dalle nostre strutture, ha ancora bisogno di assistenza, ma nel Lazio manca una rete di centri per curarlo e aiutarlo». Più duro Walter Santilli del Collegio dei professori universitari: «Siamo il bancomat della Regione che con noi ripiana i debiti». E Jessica Faroni, presidente dell’Aiop Lazio (case di cura), rincara la dose: «I controlli fatti in questo modo non creano qualità. Si è verificato un comportamento scorretto della Regione che ha quadrare i bilanci a spese dei pazienti e dei professionisti del settore».

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http://www.quotidianosanita.it/lazio/articolo.php?articolo_id=59165

Lazio. È guerra sui controlli in riabilitazione. Addetti contro la Regione: “Non siamo truffatori. Ci ascolti o fermiamo i ricoveri” Simfer, Sirn e Collegio degli Universitari contestano il sistema dei controlli della

Regione Lazio secondo cui il 90% delle cartelle cliniche conterrebbe elementi di

inappropriatezza. Ciò produrrebbe una richiesta di sanzioni di centinaia di milioni

di euro, mettendo a rischio 10 mila posti di lavoro.

20 FEB - "Non siamo truffatori né incompetenti; è necessario cambiare le norme che nella Regione Lazio regolano i criteri di accesso ai ricoveri e i relativi controlli". È il messaggio lanciato ieri da Simfer (Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa), Sirn (Società Italiana Riabilitazione Neurologica) e dal Collegio dei Professori Universitari di Medicina Fisica e Riabilitativa del Lazio. La protesta del mondo della riabilitazione laziale è rivolta contro il sistema dei controlli regionali delle cartelle cliniche. “I ‘controllori’ della Regione - spiegano le società scientifiche - stanno esaminando retroattivamente le cartelle cliniche degli ultimi otto anni delle strutture private e pubbliche (30 case di cura accreditate, 2 IRCCS, più i reparti di riabilitazione negli ospedali pubblici per un totale di 46) che erogano riabilitazione contestandone l’appropriatezza e la congruità. Gli esiti delle verifiche sono paradossali: bocciato il 90% dei documenti esaminati”.

“Siamo tutti truffatori o incompetenti?”, affermano il segretario regionale Lazio Simfer Carlo Damiani, il

segretario regionale Lazio Sirn Rita Formisano e il presidente del Collegio degli Universitari Walter Santilli.

“Si tratta di un volume complessivo di pagamenti annui di oltre 250 milioni di euro che la Regione passa alle

strutture per 2.500 posti letto, oggi i verificatori valutano inadeguate la maggioranza delle cartelle cliniche

e tale giudizio comporta la restituzione delle somme e una sanzione aggiuntiva”.

“La restituzione di diverse centinaia di milioni di euro che la Regione Lazio chiede porterebbe al collasso i

bilanci di molte strutture che erogano le prestazioni”, denunciano i rappresentanti dei riabilitatori. “E con

ripercussioni occupazionali per un numero di lavoratori non lontano dai diecimila. Perché questa situazione

paradossale riguarda solo il Lazio?”.

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Tra gli aspetti contestati lo standard riabilitativo della Regione Lazio: 3 ore al giorno tutti i giorni senza

alcuna distinzione basata sulle specificità dei pazienti.

“Se il ricoverato ha 40 di febbre o una polmonite in atto secondo i ‘controllori’ deve fare riabilitazione dal

primo all’ultimo giorno del suo ricovero”, dice Damiani. “La sanzione è un abbattimento della tariffa dovuta

per quel ricovero. Il livello dei controlli a questo punto è davvero inaccettabile”.

Vista la situazione, i riabilitatori chiedono “la revisione delle norme che regolano i criteri di accesso e di

appropriatezza dei ricoveri in regime ordinario, adeguandole a criteri di scientificità come accade, del resto,

in tutte le altre regioni d’Italia; rivendicano controlli omogenei, chiedono che i rilievi e le osservazioni siano

uguali per tutte le strutture controllate (cosa che ad oggi non avviene).

E infine propongono che i controlli non siano effettuati retroattivamente su cartelle di 10 anni prima, ma

che siano effettuati anno per anno. Le verifiche vanno affidate a medici esperti in riabilitazione”. Senza

queste misure, concludono, “potremmo arrivare a fermare i ricoveri”.

20 febbraio 2018

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TG 1

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RM4 CRONACA DI ROMA Martedì 20 Febbraio 2018 Corriere della Sera

Gentiloni:sìaunaleggeperRomaCapitaleIl premier con gli imprenditori del Centro rispolvera l’idea di una norma ad hoc «ma senzacommissariare l’attuale giunta ». E sullo scontro Calenda-Raggi: «Bisogna insistere sul confronto»

La vicenda

● Ieri ilpresidente delConsiglio PaoloGentiloni haincontrato gliimprenditori edi commerciantidel centrostorico

● L’incontro siè tenutoall’hotelLocarno dovesi tenne ilprimo incontrodella nascentegiunta Rutelli,di cui Gentilonifaceva parte

● Si è parlatodei problemidel turismo aRoma e delledifficoltànormative degliimprenditoriromani

Una «legge di sistema suRoma Capitale» è auspicabile,ma non deve puntare a un«commissariamento che sa-rebbe un errore oltre cheun’utopia, dell’amministra-zione capitolina», così ieri se-ra il premier Paolo Gentiloniha risposto in un hotel alledomande di un gruppo d’im-prenditori del centro storico.L’appuntamento era preso

da tempo,ma gli impegni isti-tuzionali lo avevano fatto slit-tare. «Lo devo dire ad onordel vero - spiega Gianni Batti-stoni, presidente dell’associa-zione “Via Condotti”- que-st’incontro era concordato damolto, ma è stato impossibileper eventi esterni. Il caso vuo-le che cada proprio in questigiorni».Introduce la discussione la

presidente del Municipio I,Sabrina Alfonsi, che spiega:«Ci tenevamo come munici-pio a fare un ragionamentocon Gentiloni. Per troppi anniRoma non è stata consideratacome Capitale e non si è pen-sato che lo sviluppo del Paesedovesse andare di pari passocon quello della città. Il turi-smo è in sofferenza ed è unsettore che fa capire che Ro-ma non ha bisogno di più sol-di, ma di modelli più snelli,per le imprese soprattutto. Legrandi aziende stanno andan-do via, a fronte di un mercatoche è fatto da commercio am-bulante e non di qualità».Gentiloni dopo aver ricor-

dato che la prima riunionedella nascente giunta Rutellinel 93’ si tenne in quella sala,«un luogo a cui sono legato equindi mi porta fortuna», ri-sponde a varie sollecitazionidei presenti. Sulla legge suRoma Capitale precisa: «Puòessere utile una sistematizza-zione normativa - aggiunge -ma va fatta di intesa con l’am-ministrazione nella prossimalegislatura». Sul tavolo trami-nistero dello Sviluppo econo-

mico e Campidoglio Gentilo-ni è netto: «Il metodo pro-mosso da Calenda è quellogiusto, occorre superare lepolemiche e insistere, senzafarci distrarre da atteggia-menti di rifiuto».Gentiloni vent’anni fa è sta-

to assessore al Turismo, «epure alla moda» e racconta diconoscere «molto bene le dif-ficoltà del settore, sia per mo-tivi professionali, sia perchésono 60 anni che abito in Cen-tro». E poi aggiunge: «Le cosesono molto cambiate da allo-ra, vero che molti problemisono simili, ma è vero che ècambiato ruolo delle piatta-formeweb» nel settore del tu-rismo «ed è cambiata la com-posizione dei turisti».Per quanto riguarda invece

la sfida elettorale alla Regioneil candidato del centro destra,Stefano Parisi, invita il gover-natore uscente ad un confron-to. «Nicola Zingaretti, vi chia-mate Partito democratico.Facciamo un confronto de-mocratico. Stiamo arrivan-do», così dice lanciando unvideo che lo ritrae con un asi-nello e un cavallo nella cam-pagna di Tarquinia. «Più Pari-si usa il soprannome centro-destra, più convince gli elet-tori che hanno già scelto divotare Pirozzi a rifiutare lascheda per le politiche. Qual-cuno gli dica che sta metten-do a repentaglio i candidatinei collegi uninominali», so-stiene Francesco Storace, vi-cepresidente del Consigliodel Lazio.

Maria Rosaria Spadaccino© RIPRODUZIONE RISERVATA

«Il 90% delle cartelle clini-che di malati curati in clinichee centri di riabilitazione con-venzionati del Lazio per la Re-gione sarebbero inappropria-ti, irregolari, ma noi non sia-mo tutti truffatori, nè incom-petenti». Fisiatri, neurologi,geriatri pneumologi, cardiolo-gi e esperti di riabilitazione,che lavorano tra l’altro in 30case di cura, 2 istituti scientifi-ci e in centri specializzati, lan-ciano l’allarme dopo che lagiunta Zingaretti ha bocciatola maggior parte dei docu-menti esaminati dal 2009 a og-gi. Un volume di pagamentiannui di oltre 250 milioni per2.500 posti letto: in pratica laRegione chiede indietro allecliniche circa 1 miliardo di eu-ro.Replicano dalla giunta Zin-

garetti: «Stiamo solo applican-do un decreto del 2012 che haavuto numerose pronunce fa-vorevoli del Consiglio di Statosia sulle modalità di applica-zione che sulla retroattività».Sui numeri, però, il quadro de-lineato dalla Regione appare

possono fare passi indietro -sottolineano dall’assessoratoregionale alla Salute -. La sfidadell’appropriatezza deve esse-re un obiettivo comune permigliorare le cure e usare almeglio le risorse pubbliche».I camici bianchi, però, la

pensano diversamente: «Cosìsi mettono sul lastrico 10 milaposti di lavoro - lamenta CarloDamiani, segretario regionaledella Simfer( Società di medi-cina fisica e riabilitativa) -. Icontrolli non possono essere

solo burocratici, basandosisulle ore di riabilitazione fatteal giorno (3 per legge ndr): sein cartella clinica c’è scritto 2ore e 55 minuti la riabilitazio-ne non viene pagate e se c’èscritto 3 ore viene pagata. Bi-sogna tenere conto della quali-tà». Parole condivise da RitaFormisano che rappresenta laSirn (Società di riabilitazioneneurologica): «Dopo 60 giornidi riabilitazione, il malato vie-ne dimesso dalle nostre strut-ture, ha ancora bisogno di as-sistenza, ma nel Lazio mancauna rete di centri per curarlo eaiutarlo». Più duro WalterSantilli del Collegio dei profes-sori universitari: «Siamo ilbancomat della Regione checon noi ripiana i debiti». E Jes-sica Faroni, presidente del-l’Aiop Lazio (case di cura), rin-cara la dose: «I controlli fatti inquesto modo non creano qua-lità. Si è verificato un compor-tamento scorretto della Regio-ne che ha quadrare i bilanci aspese dei pazienti e dei profes-sionisti del settore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

❞WalterSantilliStiamodiventandoil bancomatdellaRegione: icontrollisullecartelleclinichesono giusti,ma servonoancheparametridi qualità

Chi è

● JessicaFaroni (in foto)è la presidenteregionaledell’Associazio-ne italianaospedalitàprivata (Aiop)

● «I controllifatti in questomodo noncreano qualità- dice Faroni -.Il fine è solorecuperaredenaro»

Sanità

di Francesco Di Frischia

Riabilitazione con truffe e sbagliÈ scontro tramedici e RegioneIcamicibianchi: troppaburocrazia.LaPisana:noapassi indietro

molto diverso: «L’ammontaredelle sanzioni per inappro-priatezza delle prestazionierogate elevate verso le strut-ture accreditate è stato di 33milioni nel 2012 e di 22milioninel 2013». Per gli anni succes-sivi comunque il trend «è inprogressiva riduzione per unamigliore appropriatezza: sonopertanto destituite di ognifondamento le cifre e i numeridiffusi dalle associazioni deimedici». Del resto i controllisono «imprescindibili e non si

Venti anni faDa quando il candidatodel Pd era assessore«molto è cambiatonel turismo con il web»

Aveva 98 anni

Nella chiesa Mater Dei le esequiedella vedova di Mauro DeMauro

S i sono svolti nellachiesa Mater Dei in viadella Camilluccia i

funerali di Elda Barbieri,vedova del giornalistaMauro DeMauroscomparso il 16 settembre

1970. Elda Barbieri, cheaveva 98 anni, viveva datempo a Roma, dove si eratrasferita dopo il rapimentodel marito, conosciutodurante la seconda guerramondiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni è candidato a Roma 1

Regione

Via alle gare per l’acquisto di treniper la Roma-Lido e la Roma-Viterbo

A l via le gare per l’acquisto dinuovi treni per le tratte exconcesse Roma-Lido e Roma-

Civita Castellana-Viterbo. IlPresidente della Regione, NicolaZingaretti, ha presentato conl’assessore ai Trasporti MicheleCivita il bando per l’acquisto deiconvogli. Il finanziamento di 100milioni di euro è il primo stepdell’intera gara del valore totale di314 milioni di euro che prevede,inoltre, la manutenzione per 10 annia carico del fornitore. Obiettivodell’intervento èl’ammodernamento della flotta. La

dotazione attuale del materialerotabile risulta avere un’elevata etàmedia e spesso risulta inservibileper guasti, creando un continuodisservizio dell’esercizio e un ridottonumero di corse che non riescono asoddisfare la domanda attuale e,naturalmente, ad attirare la notevoledomanda potenziale che scegliel’utilizzo dei mezzi privati. Medianteil finanziamento si vuole contribuireall’acquisto di nuovomaterialerotabile di tipo metropolitano, conl’obiettivo del rinnovo completodelle flotte delle due linee.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cinema America

Caso GuerriniLa rabbiadella sindaca:giorno decisivo

Si sarebbe dovutoriunire ieri, come diconsueto, il gruppoM5S inCampidoglio. L’incontro èslittato a oggi pomeriggio«per questioniorganizzative». Nel verticedi maggioranza si parleràanche di Gemma Guerrini,vice presidente dellacommissione Cultura,finita nella bufera per averdefinito «feticismo»,riferendosi alla rassegnacinematografica in piazzaSan Cosimato, «laproiezione reiterata divecchi film». Parole che,oltre a irritare i colleghi,avrebbero fatto arrabbiareanche la sindaca. Senzacontare le proteste dalmondo della cultura: oltre170 firme raccolte asostegno dellamanifestazione. Dopo ilweek end, oggi potrebbeessere la giornata decisiva.Nonostante le prese didistanza, la questione èancora calda e ipentastellati dovrannotrovare il modo didisinnescare le polemiche.Non sarebbe la primavolta: voci fuori dal coro,da capire se e come farrientrare nei ranghi.«Guerrini ha usato untermine infelice—ammette un consiglieregrillino—. In ogni caso, sutemi delicati sarebbesempre meglioconfrontarsi con lamaggioranza, prima diuscire pubblicamente».Una riflessione chesintetizza la nota nellaquale qualche giorno fa ilgruppo si è dissociatodalla Guerrini. Nellacapigruppo di ieri, nelfrattempo, si è riacceso loscontro con leopposizioni: «Il Consiglioè stato convocato pergiovedì, dalle 18 alle 24—protesta la dem ValeriaBaglio— . Come se nonavessimo chiesto di fissarele sedute in orari piùconsoni per consentirci diconciliare impegnifamiliari e lavoro».Rimostranze inascoltate:«Ci è stato risposto cheRoma non è il comune diPescasseroli... Ma è il solitopretesto per escluderci daldibattito. Vorremmo poteressere messi nellecondizioni di esercitare ilnostro ruolo con ilmassimo impegno». Einvece? «Manca il rispettodelle istituzioni».

Maria Egizia Fiaschetti© RIPRODUZIONE RISERVATA

Cultura Gemma Guerrini

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TARQUINIA

VOLLEY serie A2

TUSCANIA

Messaggi agli alleati

Berlusconiè convintodi vincere

BASKET serie C

CIVITA CASTELLANA

La Regione Lazio rivuole indietro le rette di riabilitazione dal 2009 per fare cassa e mette in crisi un settore. I luminari: errore grottesco

Grazie Zinga, addio a 10 mila posti

VITERBO VITERBO

Inchiesta Consip

Nuovi guaiperWoodcockdavanti alCsm

Mancette elettorali

CanoneRaigratisagli over 75

L’indagine realizzata dalla direzione studi e ricerche dell’istituto di credito evidenzia il segno + nelle esportazioni

Banca Intesa, c’è ripresa e la tiraCivitaCastellana

Vigili del fuoco, sedeancora sulla carta

Sport

Aperta lanuovauscitadellaTuscanese Unaguidaper scoprire laTuscia

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Palazzetto, il volleyorapaga il conto

Carnevale, la giuriafinisce sotto accusa

Fiume Marta Acqua inquinata e stop all’uso per agricoltura e allevamenti A a pagina 13

La Favl torna a sorridere: Umbertide ko

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A ROMAA giudizio della Regione La-zio il 90% delle cartelle clini-che nel settore della riabilita-zione neurologica, relative pe-raltroadunlassodi tempocheparte addirittura dal 2009, so-no irregolari.Ergo - sentenzia-no gli integerrimi controlloridella Pisana - le strutture con-venzionate non hanno dirittoai rimborsi e, se li hanno giàincassati, li devono restituire.Si parla di centinaia di miglia-ia di euro, un vero toccasanaper le asfittiche casse dell’enteregionale, somme che invecemetterebbero in ginocchio uninterosettore, concirca10milapostidi lavoroarischio. I“con-trollori” della Regione, tra iquali non vi è alcuno speciali-sta del settore, hanno applica-to alla lettera quella che è unasemplice indicazione contenu-ta nelle linee guida per la valu-tazionedellacongruitàdelle ri-chieste di rimborso, ovverocheper averediritto al rimbor-so stessooccorre che tutti i pa-zienti siano stati sottopostiorientativamentea3oredi ria-bilitazione al giorno. A a pagina 6

i it b it

A a pagina 23

A a pagina 23

“Allevatori e contadini, non usate quell’acqua”

A CIVITACASTELLANAIl peggio sembra essere alle spalle. La ripresac’è e lentamente si consolida. L’industria tiracresce anche se di poco l’occupazione. E ildistretto industriale di Civita Castellana siconferma la spina dorsale economica dellaTuscia. Soprattutto per quanto riguarda leesportazioni, come dimostra il monitor deipoli tecnologicidelLaziorealizzatodalladire-zione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.Nelterzo trimestre 2017 l’export del polo cerami-co chiude infatti in territorio positivo, facen-do registrare un incremento tendenziale del+1,9% rispetto allo stesso periodo dell’annoprecedente. A a pagina 9 A a pagina 18

Martedì 20 febbraio 2018Anno XXXVI n. 50 Euro 1,20

CALCIO SERIE CMister Sottili suona la caricaLa Viterbese prova a rialzarsidopo la sconfitta di Piacenza

A a pagina 14

A a pagina 14

ISSN: 2531-906X

PRIMO PIANO

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Nel mese di Marzo il costo delle visite medicheper le nuove patenti è di 80,00 e nel prezzo è compreso:

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I nostri servizi

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L'agenzia NON è più in Via Marini, 16 ma si è trasferita a Largo Onio della Porta, 16

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u Primo PianoMartedì 20Febbraio 2018

6

CORR

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di Giorgio Palenga

A ROMA-“Delledue l’una:o siamo truffatori, perchéab-biamo operato per ottenereun rimborso non dovuto ri-spettoalleprestazionicheave-vamofornito;osiamoincom-petenti, perché le cure riabili-tative cui abbiamo sottopo-sto i nostri pazienti non era-no ciò di quanto loro aveva-nobisogno”.Che né sull’unané sull’altradi questedue im-probabili ipotesi abbia sensosoffermarsi se non il tempoper capire che si tratta di unaprovocazione, lo si evince dachi questa provocazione l’hascelta ed usata per denuncia-reunfatto incredibile:agiudi-zio della Regione Lazio il90%delle cartelle cliniche nelsettore della riabilitazioneneurologica, relative peraltroadun lassodi tempochepar-te addirittura dal 2009, sonoirregolari.Ergo - sentenzianogli integerrimicontrolloridel-laPisana- lestruttureconven-zionate non hanno diritto airimborsi e, se li hanno già in-cassati, li devonorestituire. Siparla di centinaia di migliaiadi euro, un vero toccasanaper le asfittiche casse dell’en-te regionale, sommeche inve-cemetterebbero in ginocchioun intero settore, con circa10mila posti di lavoro a ri-schio.La rabbia dei professionistiDicevamo di chi la provoca-zionedicui sopra l’hagridatacon forza e rabbia. Ieri il pro-fessor Walter Santilli, presi-dente nazionale del Collegiodei Professori Universitari diMedicinaFisica eRiabilitati-va, il dottor Carlo Damiani,segretario regionale Laziodella Società Italiana di Me-dicinaFisica eRiabilitativa, ela dott.ssa Rita Formisano,segretaria regionale Laziodella Società ItalianaNeuro-logica, hanno convocato unaconferenza stampa, in un al-bergo della capitale, per spie-

gare cosa ha generato questaincredibile situazione. Neldettaglio, i “controllori” del-la Regione, tra i quali va det-to chenonvi è alcuno specia-listadel settoredella riabilita-zioneneurologica, hannoap-

plicato alla lettera quella cheè una semplice indicazionecontenuta nelle linee guidaper la valutazione dellacongruità delle richieste dirimborso,ovverocheperave-re diritto al rimborso stesso

occorrechetutti ipazienti sia-nostati sottopostiorientativa-mentea3oredi riabilitazioneal giorno. Dell’avverbio“orientativamente”, però, sene sonoperse le tracce stradafacendo e le 3 ore indicativesono diventate un dogma: sele terapie sono durate - tantoperdire -2he50’ laprestazio-ne non è rimborsabile. “Equestopertuttigiorni -haevi-denziato ieri ildottorDamia-ni - indipendentemente dallaspecificitàdellecondizionicli-nicheedellepatologiaper cui

è stato effettuato il ricovero.Anche se il paziente ha 40 difebbre, una polmonite in at-to, una diarreaprofusa, deve fa-re3orealgiorno,dalprimoall’ulti-mo giorno delsuo ricovero. Vipare ragionevo-le? Il faro per ladefinizione di untrattamento ade-guato efficace nonpuò essereil ‘quanto si fa al giorno’ mail ‘cosa si fa’, il risultato rag-

giunto, la soddisfazione delpaziente semmai”. Damianiha tenuto a sottolineare un

aspetto in parti-colare: “Non sia-mopolitici,néim-prenditori, siamoprofessionisti enon abbiamo al-tro interesse senon quello di fa-re bene il nostrolavoroegarantire

aipazienti le curemiglioriperaiutarli nel loro percorso direcupero. A passare da diso-nesti o incapaci non ci stia-mo, al di là delle implicazioniche da questa situazione sca-turiscono, in termini di postidi lavoroedipossibilitàdiga-rantire lecureadeguateaima-lati. Il paradosso è che po-tremmo trovarci nella situa-zione di dover fermare i rico-veri”.Quantità e qualità “Quelladellariabilitazioneneurologi-ca - ha incalzato il professorSantilli - è l’unica disciplinavalutata quantitativamente enonqualitiativamente, eque-sto è assurdo. Questo tipo dicontrolli,basati suaspettibu-rocratici e legati alla durata,invececheallaqualitàeall’ef-ficacia degli interventi, van-nocontroogni logicascientifi-ca. Ecco perché proponiamoallaRegionedimetterci sedu-ti ad un tavolo a riscrivere in-sieme i parametri di valuta-zione, affidando i controlli,che è legittimo che venganoeffettuati, a professionisti dicomprovata esperienza, co-me ad esempio ex primari.Viene da pensare che la Re-gione abbia deciso di usare lariabilitazioneneurologica co-meunbancomat,perfarecas-sa”. B

z

A ROMANelle ricettedi cucina si legge“quan-to basta”.Che sia sale, zucchero, o invece untempo di cottura, sta al buon sensodi chi si mette ai fornelli capire laquantità(oladurata)diun ingredien-te (o di una preparazione). Uscendodal parallelismo, in questa vicendadei controlli dellaRegioneLazio sul-le cartelle cliniche della riabilitazioneneurologica, di buon senso se ne tro-va davvero poco. Ancor meno - equesto è ancora più grave - di para-metri di carattere scientifico, vistoche se si pensadi valutare labontàdiuna prestazione assistenziale di que-sto tipo impugnando il cronometro,con le treore indicate comeunveroeproprio dogma, allora non si sa dav-vero di cosa si sta parlando. Ieri, nel-la conferenza stampadiRoma (nellafoto l’attentaplateadimedici erappre-

sentantidelleassociazionidegliutentidel-la riabilitazione che l’hanno seguita), ildottorCarloDamiani ha fornito anchei dati comparati di ciò che avviene nellealtre regioni italiane.Nellamaggiorpar-tedeicasi, pervalutare la rimborsabilità

dellaprestazione,viene indicato,perdu-rata e cadenza delle terapie, “quanto ènecessario”. In Lombardia, invece, siparladi55’giornalieri, specificando,pe-rò, che si tratta solo di un’indicazione dimassima. B

y

I problemidella sanità

La Pisana ritiene irregolare il 90% delle cartelle cliniche e rivuole indietro centinaiadi migliaia di euro. Indignati i professionisti: “Siamo truffatori o incompetenti?”

LaRegioneLaziovuole fare cassa

con la riabilitazione

La conferenza stampa Nelle foto alcuni momenti dell’incontro di ieri, in un albergo romano, presenti il prof. Santilli

(Collegio Professori Universitari) e i dott . Damiani (Società It. Medicina Riablitativa) e Formisano (Società It. Neurologica)

A ROMAI “controllori” dellaRegione stanno esaminando re-troattivamente lecartelle clinichedegliultimiottoan-ni delle strutture private e pubbliche (30 case di curaaccreditate, 2 Irccs, più i reparti di riabilitazione negliospedali pubblici, per un totale di 46) che eroganoriabilitazione, contestandone l’appropriatezza e lacongruità.Dagli esiti delle verifiche è bocciato il 90%dei documenti esaminati.Si tratta di un volume complessivo di pagamenti an-nui di oltre 250 milioni di euro che la Regione passaalle strutture per 2500 posti letto. B

I numeri I controlli riguardano 46 strutture

Oltre 250milioni l’annoper 2.500 posti letto

A rischio10mila postidi lavoroe le cureaimalati

In Lombardia la normativa fa riferimento a 55 minuti, ma si tratta di indicazioni orientative

Il parametrodelle tre oredi terapie al giorno solonel Lazionelle altre regioni l’indicazioneè “quantoènecessario”

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■ «Nondiventeremo il ban-comat della Regione Lazio.Chiediamoun tavolodi con-fronto per cambiare le rego-le, per ridefinire il sistemadei controlli con un campodi gioco uguale per tutti. Senon ci ascoltano, scatterà laprotesta». La rabbiadelmon-dodella riabilitazionedel La-zio è esplosa ieri nell’incon-tro ospitato al Grand Hotelde la Minerve di Roma.Sotto accusa il sistema dei

controlli regionali delle car-telle clinichepassateal setac-cio nell’ambito della riabili-tazione di postumi di eventifratturativi, ictus, Parkinson,SclerosiMultiplaetc.Aparla-re, per la prima volta allastampa, i medici rappresen-tanti delle Società Scientifi-che di categoria (Simfer,Sirn)edelCollegiodegliUni-versitari, che hanno denun-ciato a gran voce «una situa-zione drammatica». «Siamomolto preoccupati. I "con-

trollori" della Regione – haspiegato Carlo Damiani, se-gretario regionaleLazioSim-fer - stanno esaminando re-troattivamente le cartelle de-gli ultimi otto anni dellestrutture accreditate e pub-bliche che erogano riabilita-zione, contestandonel’appropriatezza. Gli esitidelle verifiche sonoparados-sali: bocciato il 90%deidocu-

menti esaminati. Siamo tuttitruffatori o incompetenti?».«Il punto – ha proseguito

Damiani – è che le verifichevengono fatte esclusivamen-te suaspetti burocratici e for-mali e non sulla qualità. Èun metodo inaccettabile, ri-sponde anche a un atteggia-mento poco rispettoso». «Sela riabilitazione invece cheun vero bene collettivo vie-

neconsiderataunpeso, allo-ra che ci chiudano pure», hatuonato Rita Formisano,coordinatrice regionale La-zio Sirn. «Nel Lazio lo stan-dard riabilitativo di tre ore algiornonon tiene conto affat-to delle specificità dei pa-zienti.Chiediamoche leveri-fiche vengano affidate adesperti del settore, non a chinon comprende neanche ladifferenza tra neuroriabilita-zione e riabilitazione moto-ria». «Nelle altre discipline sifa una valutazione qualitati-va.Pernoi, invece, si vaavan-ti per numero di ore e logi-che burocratiche. Se mi so-no fatto un’idea del perché?Per far cassa alla Regione,visto il piano di rientro noiserviamoper recuperare de-naro», ha concluso ValterSantilli, presidente Collegiodei Prof. Universitari di Me-dicina Fisica e Riabilitativadel Lazio. V. C.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Valentina Conti

■ DopoBalduina, SanGio-vanni.Unaltroquartieredel-la Capitale finisce sotto i ri-flettori dell’allarme voragi-ni. In via del Mandrione ècrollato il solaio di una cavi-tà sotterranea nei pressi del-la sede della Banca d’Italia.E stavolta il Municipio VII

haprovatoagiocared’antici-po prima che fosse troppotardi, decidendo di chiuderela strada. Evitando che sbu-casse fuori l’ennesimocrate-re preoccupante, non unanovità di certo per la zona.L’area interessata è quella

compresa tra la StazioneCa-silina e il civico 113, quasi aridosso delle muradell’Acquedotto Felice.«Abbiamoricevutounaco-

municazione da parte dellaBanca d’Italia – ha spiegatol’Assessoremunicipale ai La-vori Pubblici, SalvatoreViva-ce – con la quale siamo statiinformati del cedimento delsolaio in una cavità presentesotto la stra-da». Aggior-nando: «Lascorsa setti-mana si èsvolta unar i u n i o n epresso il Di-partimentoLavori Pubblici a cui sonointervenuti anche gli speleo-logi che erano stati incarica-ti dalla Banca ’'Italia di faredelle indagini sul sottosuo-lo». «In quel tratto di strada,ora chiuso al transito, perfortuna non ci sono residen-ti», ha aggiunto l’assessore.«L’appalto comunque è giàoperativo ed abbiamo deci-so di farci carico dell’inter-

vento con le risorse disponi-bili nel nostro Municipio».Su Luceverde, si legge co-munque che la strada reste-rà chiusa al traffico fino alle23:59 del prossimo 30 aprile.E, nella zona, non si tratta

di un caso isolato. Il crollo aBalduina apre un discorso a360 gradi, passato sotto trac-cia, sulla maggior parte deiquartieri della città conside-rati a rischio idrogeologico.Il 18 dicembre scorso nel-

la vicina viaAlghero, a ridos-so dell’elegante Villa Fiorel-li, un’altra voragine ha fattosudarenonpoco i tecnici delMunicipio.Uno smottamen-todiventatounproblemase-rio. Anche in questo caso si èdeciso di chiudere da subitoil transito da via Voghera epiazza Lodi prima che la vo-ragine s’allargasse. Amplian-do lo scavo, la sorpresa: so-no infatti stati trovati vari sot-toservizi e un manufatto ro-mano che hanno richiestoanche l’intervento degli ar-cheologi. I disagi per i resi-

denti non sono mancati econtinuano ancora oggi.Qualche giorno dopo la

chiusura della strada ilman-to stradale è sprofondatodanneggiando il sistema fo-gnario. Necessario, a quelpunto,un interventomassic-cio, compreso di iniezioni didecine di metri cubi di ce-mento. E ora via del Man-drione.

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■ La Giunta guidata dal sindaco VirginiaRaggi ha approvato la variante urbanisticaper il Ponte dei Congressi. Ne ha dato noti-zia ieri pomeriggio il Campidoglio.Il testo ora sarà prima portato in Commis-

sione urbanistica e poi al voto dell’Aula con-siliare. A seguire, l’iter di pubblicazione afiniurbanistici con leosservazionidei cittadi-ni (60 giorni in totale), poi di nuovo in Aulaper il voto finale. Il completamento di que-sto passaggio, unito all’adeguamento delprogetto del Ponte da parte degli ingegneridi Risorse per Roma alle prescrizioni redattedalla Conferenza dei Servizi di dicembre,

porterà (sarà un miracolo se ci si riuscisseentro un anno) al via libera per le gared’appalto.Il progetto - che i 5Stelle hanno legato a

quello dello Stadio della Roma di Tor diValle sostituendo il Ponte di Traiano conquello dei Congressi per poter tagliare le treTorri di Libeskind - prevede che il viadottodellaMagliana sarà percorribile solo in dire-zione Fiumicino e il Ponte dei Congressisolo in direzione via del Mare, dimostrandocosì l’inutilità dello stesso per assorbire iltraffico dell’uscita dallo stadio. F. M. M.

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Varata la variante urbanistica per la realizzazione dell’opera pubblica

Ok della Giunta al Ponte dei Congressi

Gli esperti di riabilitazione contro i controlli regionali «inappropriati» sulle cartelle cliniche

«Non siamo il bancomat del Lazio»

DasinistraWalter Santilli, Cesare Damiani e Rita Formisano

L’allarme crolli si sposta a SanGiovanniUnmese fa è sprofondata via Voghera. Ora rischia via delMandrioneStrade chiuse e iniezioni di cemento armato per riempire la voragine

PericoloLa prima foto asinistra mostrala chiusurapreventivadi via delMandrioneLe altre duela grandevoragine chesi è apertaall’inizio digennaioin via Alghero

Azioni preventiveVicino alla stazione Casilinatraffico vietato dai vigili urbani

Roma

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Tel. 0872724270 - Fax 0872716615Avviso di aggiudicazione

di appaltoSi informa che la gara mediante proce-dura negoziata relativa ai lavori di “In-tervento di adeguamento dell’impianto di depurazione in loc. Selvuccia del Comune di Atessa (CH) in attuazione della DGR n. 1013/2015” pubblica-ta in G.U.R.I. Serie Speciale n. 143 del 13/12/2017, è stata aggiudicata: CIG 7308846A83Data di aggiudicazione: 30/01/2018 – Offerte ricevute: 7.Aggiudicatario: F.lli Di Menna & Figli Srl – Capracotta (IS).Importo di aggiudicazione: € 388.139,25 oltre IVA.

Il RUP Arch. Aurelio Falconio

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AVVISO PER ESTRATTO ESITO DI GARA CIG 7101045FB2

Procedura aperta per l’acquisizione del servizio di presidio, conduzione, manutenzione e gestione degli impian-ti tecnologici presso la Sede Didattico Residenziale del Ministero dell’Interno. Si informa che la gara è stata aggiudica-ta alla ditta Burlandi Franco Srl in data 1/02/18 per il prezzo di Euro 719.440,00, esclusi iva e oneri di sicurezza. Documentazione: www.interno.gov.it.

IL RUPMariagrazia Di Iasi

20 martedì20 febbraio2018

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Page 31: RASSEGNA STAMPA – WEB - ONLINE · SANITA’, RIABILITATORI: “O LA REGIONE CI ASCOLTA O SCATTA LA PROTESTA” La rabbia della categoria nella conferenza stampa di questa mattina

::: segue dalla prima

MELANIARIZZOLI

(...) nell’utero dell’animalemadre, e lasciato crescere per28giorni,edessosièsviluppa-to regolarmente per quattrosettimane di gravidanza, ilmassimopercui l’esperimen-to aveva avuto l’autorizzazio-ne. Perché di esperimentoscientifico si tratta, che peròha superato di molto quellodello scorso anno realizzatocon un ibrido uomo-maialedallo stesso gruppo di ricercacaliforniano, dove le celluleumaneeranouna su100mila.

La ricerca, eseguita con lepiùalte tecnichedi ingegneriagenetica, ha lo scopo di tenta-re di far crescere organi uma-ni negli animali, o meglio inqueste interspeciedichimere,in modo da poter soddisfarelarichiestadi trapianti inconti-nuoaumento,ancheseperar-rivare alla possibilità di avereun intero organo compatibilecon l’uomo c’è ancora moltoda lavorare, poiché serve unrapporto di almenouno a 100delle cellule chimeriche.

L’annuncio è arrivato dagliscienziati della California Da-vis, presentato almeeting del-la American Association forthe Advancement of SciencediAustin, inTexas, e l’usodel-lepecore,spiegano iricercato-ri,hamolti vantaggi rispetto almaiale, perché bastano quat-tro embrioni e non cinquantaper far iniziare una gravidan-za, e soprattutto perché gli or-ganidegliovinihannodimen-sioni simili a quelli umani.

LAMITOLOGIA

La chimera è un terminemutuato dalla mitologia gre-ca, in cui la progenie diTifoneed Echidna aveva le fattezzemetà umane e metà animali,un mostro nato con una testadi leone, una di capra sullaschiena e la coda di serpente,ed anche se oggi questa paro-la è usata per indicare unaidea senza fondamento odunsogno vano, in questo casonon stiamo affatto sognando,

perché la coltivazionediorga-ni umani da destinare ai tra-pianti all’interno di altri ani-mali con questa sperimenta-zione si avvicina rapidamen-te, anche se saranno ancoranecessari dai 5 ai 10 anni.

Gli embrioni chimera infat-ti, potrebbero non solo au-mentare l’offerta di un cuore,un fegato, un rene o un pan-creas da trapiantare, ma an-cheoffrire lapossibilità diper-sonalizzarli, rendendoli cioègeneticamente compatibilicon il sistema immunitario dichi li riceve,utilizzando lestes-se cellule del paziente in atte-sa di trapianto, per eliminareil rischio di rigetto.

La ricerca, nello stesso gior-no in cuiè statapresentata,hafatto ilgirodelmondo,edèar-rivataanchealRoslin InstitutediEdimburgo,doveèstatacre-ata lapecoraDolly,edoveope-raBruceWhitelaw,professoredi biotecnologie animali, ilquale ritiene lo studio impor-

tante per scoprire se le pecoreoffrono un’opzione valida peril “progetto chimerico”, che èbendiversodalloxenotrapian-to, in cui un organo apparte-nente adun’altra specie vieneimpiantato nell’uomo, comefece Christian Barnard trasfe-rendo il cuore di un babuinoin un paziente, prima del suoprimo trapianto da uomo auomo.

Qui non si tratta di preleva-re un organo da un animalequalunque con caratteristi-

che simili all’uomo, ma di farnascere, cioè di creare, e pro-gettaregeneticamentequell’a-nimale, il quale avrà degli or-gani programmati ad esserecompatibili con il pazienteumano che li riceve e che neha bisogno per continuare avivere.

Damolti anni sono in corsodiversi tentativi nei laboratoridi ricerca di tutto il mondo,per coltivare organi da unaspecie all’altra, ma in questocaso il team di specialisti cali-

forniano assicura tecniche dimodificadelgenomaanimaleperprodurreembrionichear-rivino a produrre l’organo ri-chiesto compatibile con l’uo-mo, dichiara di riuscire ad al-lungareabreve il tempodell’e-sperimento fino a 70 giorni, edi arrivare ad aumentare laproporzionedellecelluleuma-nenella interspecie prodotta.

Certamente non mancanole preoccupazioni etiche, fralequaliquelladi ritrovarsi conuna chimera simil-umana,manientepaura,noncisaran-nomaiali o pecore con la fac-cia o lamente umana, perchécon questa sperimentazionesi potrà “selezionare il bersa-glio”, comeriportatodai ricer-catori, per evitare che le cellu-le umane si differenzino for-mando, per esempio, cervelloo gonadi umane, e si potràquindiindirizzarlaesattamen-teedesclusivamenteagliorga-ni che si intendono utilizzareed impiantare nell’uomo.

Comesemprelebiotecnolo-gie, e soprattutto l’ingegneriagenetica, sollevano dubbi edansie,ma l’unicomodoper ri-spondere agli interrogativi èascoltare la scienza, con le suecertezze e le sue evidenze, edè giusto accogliere ogni pro-gresso scientifico e discuterneragionando, senza giudicarecon ignoranza, tenendo beneamente chequesti studi, e l’e-norme e faticoso lavoro che liproduce, servono a salvare vi-te umane.

COLTIVAREUNCUORE

Se ci fosse la possibilità dicoltivareunorgano,peresem-pio un cuore, in un animaleda fattoria, per usarlo e tra-piantarlo, con un rischio di ri-getto pari a zero,per salvare lavita adunapersonaa voi cara,affettada insufficienzad’orga-noallo stato terminale,voida-reste ilvostroconsenso?Opre-ferireste attendere la morte diun’altra persona che magarinon sarà compatibile? Soltan-to in Italia attualmente sonocirca 10mila i pazienti in atte-sa di un trapianto, e quindi inattesadellamorte cerebraledialmeno 4mila persone poten-zialmentedonatrici,main tut-to il mondo c’è grande biso-gno di organi, e la scienza ed isuoi uomini si stanno impe-gnando ovunque a trovaremodi e metodi eticamentecompatibili per rispondere aquesto bisogno.È necessariosottolineare che attualmentequesta ricerca è ancora inunafase preliminare, e che nellechimere-pecoranonsièanco-ra raggiunto un rapporto otti-male di cellule delle due spe-cie per coltivare organiumaninell’animale, cioè organi ibri-dizzati da poter trapiantaresull’uomo. Attendiamo dun-quedatimiglioriediscutiamo-nesenzapaura,naturalmentelasciando sempre l’ultima pa-rolaallascienza,quellacheat-tualmente permette, ai fortu-nati che non sono in attesa ditrapianto d’organo, di vivereoltre cent’anni.

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:::CLAUDIAOSMETTI

■■■ «O la regione Lazio ci ascoltao potremmo arrivare addirittura afermare i ricoveri». Pierluigi Barto-letti, vicepresidente dell’Ordine deiMedici di Roma e dintorni, non lemanda a dire. Sul tavolo dei camicibianchi capitolini ci sono migliaiadi cartelle cliniche, quelle passate alsetacciodaicontrolloriregionalinel-l’ambitodella riabilitazionedipato-logie come la Sla o il Parkinson. Al-cune sono vecchie anche di dieciannie lastragrandemaggioranzadiloro presenta qualche irregolarità.Le carte bocciate, infatti, sono il90%del totalemagli addetti ai lavo-ri non ci stanno a passare per “in-competenti”.«Queicontrolli», incal-za ilprofessorCarloDamiani,segre-tario sulle sponde del Tevere della

Società italiana di medicina fisica eriabilitativa (la Simfer), «si fondanosuminuzieburocratiche,su assurdie anti-scientifici presupposti, e nonsulla verifica puntuale che invececome categoria chiediamo. Il risul-

tato è che, giudicando nonappropriata la quasi totali-tà delle nostre cartelle, difattovienemesso indiscus-sione ilnostrooperatopro-fessionaleeciònonèaccet-tabile».La lineadeidottori che si

occupano di riabilitazione,insomma, è dura. Ancheperché la sceltadella regio-neLaziodivalutareretroat-tivamente una mole cosìsterminata di esiti e docu-mentimedici rischiadi tra-mutarsi in una stangata

per il portafoglio. Il giudizio negati-vo si traducecioènelmancatoonelridotto pagamento delle prestazio-ni emesse, per un valore previsto dicentinaia di milioni di euro (micabruscolini) che adesso le casse del-

l’ente regionale chiede indietro. Alquesto, poi, vanno aggiunti «possi-bili ripercussioni su un numero dilavoratori non lontano dalle 10milaunità». Come a dire, non è un pro-blema circoscritto. Anzi. «Per la re-gioneLazio,edè l’unicanelpanora-manazionale,occorreche tutti ipa-zienti facciano treorediriabilitazio-ne al giorno, tutti i giorni e indipen-dentemente dalla specificità dellecondizioni e della patologia per cuisono ricoverati», sbotta Damiani,«tutto questo non è assolutamenteragionevole».E infatti sono proprio i luminari a

lanciare l’allarme: restituire alla re-gioneun importocosìelevatoporte-rebbe, nella pratica, al collasso deibilanci delle strutture e degli ospe-dali interessati. Intendiamoci, iverti-ci della Simfer e delle altre società

coinvolte non intendono restarecon le mani in mano. Al contrarioformulano una serie di proposteper superare la fase di stallo e guar-dare al futuro: una revisione dellenorme che regolano i criteri di ac-cesso dei ricoveri ordinari; controlliomogeneieugualipertutti inosoco-mi (cosa che a oggi non avviene) eladismissionedellapraticaretroatti-vadelleverificheche invecedovreb-beroessereconsentiteannoperan-no e affidate amedici esperti in ria-bilitazione. «Siamo davvero tuttitruffatori o incompetenti?», chiedo-no in coro (e provocatoriamente) irappresentanti di fisiatri, neurologi,geriatri, pneumologia e cardiologiromani. «Il faro per la definizionediun trattamento adeguato ed effica-ce non può essere il “quanto si fa algiorno”», concludeDamiani, «ma il“cosa si fa”. Invece siamo davanti aun atteggiamento sordo a ogni ra-gionamento clinico che ci fa persi-novenireundubbio sulla serenitàesullacorrettezzaconcuiquesticon-trolli vengono condotti».

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::: LA SCHEDA

La protesta contro la Regione Lazio

Rivolta deimedici riabilitatori per i rimborsiBocciato il 90% delle pratiche e la categoria contesta i metodi di valutazione: «Non siamo truffatori o incompetenti»

L’ultima frontiera dell’ingegneria genetica

Uomini o pecore? Ecco il dilemmaStudiosiUsa hanno ottenuto un embrione ibrido per creare organi da trapiantare

Da sin. Walter Santilli, Cesare Damiani e Rita Formisano

I medici dell'Apollo Hospital di Hyderabad, nell’Indiameridionale, hanno eseguito una rara tecnica per sal-vare la vita ad un uomo che avrebbe dovuto subire untrapianto standard: il cuore del donatore, un adole-scente, era troppopiccolo; così il chirurgoKrishnaGo-khalehacollegato il piccolomasanocuoredeldonato-re al vecchio organo in decadimento del paziente.

INTERVENTO ECCEZIONALE

L’uomovivograzieaduecuori

IL PRECEDENTEUn anno fa, nel gennaio2017,un teamdi ricercaame-ricano del Salk Institute diBaltimora ha creato un em-brione chimera trauomoesu-ino inserendo cellule stami-nali umane in embrioni dimaiale e facendoli sviluppa-re nell'utero delle scrofe do-ve sono sopravvissuti per cir-ca un mese mostrando i pri-mi abbozzi di tessuti e organiappartenenti agli umani

LA DIFFERENZAL’embrionepecora-uomocre-atodagli scienziati dellaCali-forniaDavis hamolti vantag-gi rispetto al maiale, perchébastano 4 embrioni e non 50per far iniziare una gravidan-za, e perché gli organi degliovini hannodimensioni simi-li a quelli umani

LO SCOPOLa ricerca ha lo scopo di farcrescere organi umani neglianimali inmododa soddisfa-re la richiesta di trapianti incontinuo aumentoL’ibrido pecora-uomo creato introducendo cellule staminali umane in un embrione di pecora

ATTUALITÀ14 __Martedì 20 febbraio 2018__

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