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Domani Con Napolitano Molmenti, il canoista dei forestali vicentini porta l’oro al Nordest Pellegrini, nuovo flop NODI (ED EFFETTI) DEGLI ACCORPAMENTI VENEZIA — Un festival della politica senza politici, con un eccezione: Napolitano. Il Presidente sarà a Mestre il 6 settembre. Cacciari: i giovani facciano fuori i padri. A PAGINA 3 Il rapporto Soldi dalla Regione Olimpiadi Stili di vita, la «sfida» dei sapori VENEZIA — L’ultimo rapporto di Veneto Lavoro lancia l’allarme. In sei mesi in Veneto 19mila licenziamenti. Da gennaio a giugno boom di uscite individuali: 14.319, con un balzo del 21,4 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Torna a crescere la cassa integrazione. «Siamo tornati ai livelli raggiunti con la crisi del 2009» commenta Bruno Anastasia, l’analista di Veneto Lavoro. A PAGINA 9 Trabona Il paroliere VENEZIA — Oltre 300 ragazzi, altrettanti progetti d’impresa. Una giuria d’eccezione, guidata da Mario Moretti Polegato di Geox e Luigi Brugnaro di Umana. E 22 vincitori, che ieri hanno ricevuto dalla Regione un contributo fino a 50 mila euro per aprire la loro start-up e tuffarsi nel mondo del lavoro. Lavoro hi-tech, creativo, legato all’ambinete e alla cultura. Si va dall’app contro il sonno alle guide su smartphone per turisti ciechi. A PAGINA 2 Bonet La storia di PASQUALE DASCOLA Venezia, festival della politica Senza politici «Crollo delle Pmi» In sei mesi 19 mila licenziamenti Bocelli, l’addio a Quarantotto «Vive nei testi» Nuove imprese, le 22 idee dei piccoli Archimedi veneti Il vicentino che scala il Giau su una ruota ❜❜ MENO TRIBUNALI IL CASO VENETO Prestiti a Gavioli, indagato il presidente Piva. Che contrattacca: «Noi parte lesa» GALLIO — Acquisiti alcu- ni documenti relativi ai piani urbanistici degli ultimi dieci anni nel Comune di Gallio, nell’ambito dell’inchiesta sul pacco bomba esploso fra le mani dell’ex sindaco Anto- nella Stella più di sei anni fa. La procura di Bassano, avva- lendosi anche di agenti della questura di Padova, ha prele- vato i faldoni la scorsa setti- mana nel municipio galliese: ed è sempre più probabile, a questo punto, che l’indagine si diriga pure verso aspetti le- gati alle edificazioni. Venerdì scorso alcuni investigatori hanno svolto accertamenti al- l’interno degli uffici comuna- li, a Gallio, alla ricerca di un nome da dare ai responsabili dell’attentato. A PAGINA 7 Gallio Acquisite le carte dell’urbanistica Il caso I soldi sono pochi. La Lega esulta A Longarone «Prodotti tipici o a Km zero» A PAGINA 14 con intervento di BETTIN A PAG 4 A PAGINA 15 A PAGINA 5 Alba Finanza nella sede delle Bcc venete Bomba all’ex sindaco le indagini puntano sui piani regolatori Fuori dal podio Fondi ai genitori separati? Sì, ma prima ai residenti La prima scuola veneta per diventare gelatai LONGARONE (Belluno) — Sfornerà maestri gelatai, con il proposito di difendere l’arte tutta veneta del gelato tradi- zionale. E’ la prima scuola re- gionale per gelatai, che sta per aprire i battenti a Longaro- ne, nel Bellunese, su input di Confartigianato Veneto, Lon- garonefiere e Centro Consor- zi. Del resto la tradizione da di- fendere è ampia: in Veneto, se- condo in Italia solo alla Lom- bardia, ci sono 3.512 gelaterie artigianali, per 8.837 addetti. A PAGINA 5 de’ Francesco U n progetto gover- nativo modifica le sedi dei tribunali e delle procure. Non si tratta di una misu- ra inserita nel decreto per la revisione della spesa pubblica, ma di una bozza di decreto che renderà ese- cutiva una legge dello scor- so anno. La sua attuazione è nei desideri governativi, un intervento utile a dimo- strare, all’interno e all’este- ro, una nuova attenzione nel controllo della spesa e dei servizi. L’idea di fondo è giusta e circola da tanto tempo. I tribunali attuali (oltre 160) corrispondono a suddivisioni territoriali e a volontà politiche forma- tesi molti decenni addie- tro, sulla base del presti- gio di politici locali, di pre- dilezioni sabaude (17 sedi in Piemonte vorranno pur dire qualcosa), di situazio- ni stradali e ferroviarie che imponevano localizza- zioni ravvicinate (si pensi alla Calabria). Rivedere il tutto sulla base di criteri territoriali moderni, della diffusione della informati- ca e del modificarsi delle condizioni economiche era quindi necessario. Si doveva favorire la creazio- ne di sedi abbastanza cor- pose da consentire la spe- cializzazione dei magistra- ti e del personale ammini- strativo, poiché solo così può aumentare la produtti- vità, che è già ai massimi livelli in Europa, nonostan- te i codici siano i più farra- ginosi. Il Veneto esce però mal- trattato dallo schema pro- posto. I criteri prescelti so- no astrattamente apprezza- bili, ma si scontrano con esigenze locali non ade- guatamente valutate. Si è puntato sulla soppressio- ne di tutte le piccole sezio- ni distaccate (le vecchie preture), sulla creazione di tribunali di dimensione omogenea e conseguente- mente sull’accorpamento di quelli minori a quelli di sedi vicine. Non è detto che i criteri dettati dalla scienza dell’amministra- zione siano infallibili. Cla- moroso è il caso di Legna- go, sede distaccata di Vero- na che dovrebbe essere ag- giunta al tribunale di Rovi- go. Ciò significa che i citta- dini di Isola della Scala, la capitale del riso contigua a Verona, dovrebbero rivol- gersi per le loro controver- sie e per le pratiche che fanno capo al tribunale (autorizzazioni per i figli minori, passaporti, etc.) al lontano capoluogo rodigi- no. E Bassano? Ha senso accorpare il tribunale a Vi- cenza, senza pensare con- temporaneamente a un corposo aumento di orga- nico del capoluogo? Il van- taggio sperato, quello di lungo periodo nella tratta- zione più sollecita degli af- fari, si perderebbe, perché l’impatto organizzativo della fusione creerebbe maggiori problemi, essen- do quasi impossibile, con questi effettivi, una effica- ce ristrutturazione. Andrà poi considerato che il ri- sparmio di spesa derivan- te dalla chiusura di alcune sedi è compensato dal maggior costo negli uffici di destinazione. Come si concilieranno le esigenze immediate, a carico dei comuni, con i li- miti di bilancio e con la previsione, sempre para- dossale, che la riforma de- ve essere a costo zero? Gli uffici giudiziari, con la col- laborazione degli avvocati, negli ultimi anni stanno ri- sparmiando molti milioni grazie all’uso della telema- tica. Urge che questi fondi rimangano disponibili per leriforme, che sono da fa- re, ma da fare bene. © RIPRODUZIONE RISERVATA ALLE PAGINE 10 E 11 Sul podio L’accusa: 15 milioni senza garanzie alla cricca dei rifiuti. Perquisiti gli uffici regionali a Padova. Le intercettazioni VENEZIA — Aiutare i ge- nitori soli, separati o divor- ziati, che vivono con un fi- glio in gravi condizioni eco- nomiche. Il budget previsto dalla legge approvata ieri dal consiglio regionale pre- vede: 500 mila euro, suddivi- si in due fondi di rotazione, il primo da 200 mila euro de- dicato al microcredito a tas- so zero, il secondo da 300 mila euro per gli affitti. Po- chi. Ma c’è una corsia prefe- renziale: prima ai veneti. A PAGINA 4 Bonet VENEZIA — Daniele Molmenti, canoista friulano del Gruppo sportivo forestale vicentino di Carpanè ha con- quistato la medaglia d’oro nel K1 slalom di canoa. Attac- chi sul web a Federica Pellegrini. PADOVA — La guardia di fi- nanza di Napoli ha perquisito ieri la sede della Federazione veneta delle banche di Credi- to cooperativo di Padova e la casa del presidente Amedeo Piva, al quale è stato notifica- to un avviso di garanzia: Piva è indagato perchè, secondo l’accusa, dal 2007 al 2010 l’istituto di credito avrebbe erogato 15 milioni alla Ene- rambiente di Gavioli senza chiedere garanzie e ometten- do la notifica di false certifica- zioni alla Banca d’Italia. Per- quisita anche la casa e gli uffi- ci del presidente del collegio sindacale Daniele Rubin, che non è però indagato. La repli- ca di Piva: «Noi parte lesa». A PAGINA 3 Polese GALVAUTO Via Lago Trasimeno, 45 - SCHIO (VI) - TEL 0445/502311 AUTOBASSANO Via Borgo Tocchi, 9 - ROSÀ (VI) - Tel. 0424/585848 GALVAUTO Viale degli Scaligeri, 13 - VICENZA - Tel. 0444/563101 GALVAUTO Via Lago Trasimeno, 45 - SCHIO (VI) - TEL 0445/502311 AUTOBASSANO Via Borgo Tocchi, 9 - ROSÀ (VI) - Tel. 0424/585848 GALVAUTO Viale degli Scaligeri, 13 - VICENZA - Tel. 0444/563101 _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ LE ALTRE EDIZIONI: VENEZIA-MESTRE, PADOVA-ROVIGO, TREVISO-BELLUNO, CORRIERE DI VERONA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ VICENZA www.corrieredelveneto.it GIOVEDÌ 2 AGOSTO 2012 ANNO XI - N. 182 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente Codice cliente: 7746070

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rassegna stampa 02-08-12

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Page 1: rassegna stampa

Domani

Con Napolitano

Molmenti, il canoistadei forestali vicentiniporta l’oro al NordestPellegrini, nuovo flop

NODI (ED EFFETTI) DEGLI ACCORPAMENTI

VENEZIA — Unfestival dellapolitica senzapolitici, con uneccezione:Napolitano. IlPresidente saràa Mestre il 6settembre.Cacciari: igiovani faccianofuori i padri.

A PAGINA 3

Il rapporto

Soldi dalla RegioneOlimpiadi

Stili di vita,la «sfida»dei sapori

VENEZIA —L’ultimo rapportodi Veneto Lavorolancia l’allarme.In sei mesi inVeneto 19milalicenziamenti. Dagennaio a giugnoboom di usciteindividuali: 14.319, con un balzo del21,4 per cento rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno. Torna acrescere la cassa integrazione.«Siamo tornati ai livelli raggiunti conla crisi del 2009» commenta BrunoAnastasia, l’analista di VenetoLavoro.

A PAGINA 9 Trabona

Il paroliere

VENEZIA — Oltre300 ragazzi,altrettantiprogettid’impresa. Unagiuria d’eccezione,guidata da MarioMoretti Polegatodi Geox e LuigiBrugnaro diUmana. E 22 vincitori, che ieri hannoricevuto dalla Regione un contributofino a 50 mila euro per aprire la lorostart-up e tuffarsi nel mondo dellavoro. Lavoro hi-tech, creativo, legatoall’ambinete e alla cultura. Si vadall’app contro il sonno alle guide susmartphone per turisti ciechi.

A PAGINA 2 Bonet

La storia

di PASQUALE DASCOLA

Venezia, festivaldella politicaSenza politici

«Crollo delle Pmi»In sei mesi 19 milalicenziamenti

Bocelli, l’addioa Quarantotto«Vive nei testi»

Nuove imprese,le 22 idee dei piccoliArchimedi veneti

Il vicentinoche scala il Giausu una ruota

❜❜

MENO TRIBUNALIIL CASO VENETO

Prestiti a Gavioli, indagato il presidente Piva. Che contrattacca: «Noi parte lesa»

GALLIO — Acquisiti alcu-ni documenti relativi ai pianiurbanistici degli ultimi diecianni nel Comune di Gallio,nell’ambito dell’inchiesta sulpacco bomba esploso fra lemani dell’ex sindaco Anto-nella Stella più di sei anni fa.La procura di Bassano, avva-lendosi anche di agenti dellaquestura di Padova, ha prele-vato i faldoni la scorsa setti-mana nel municipio galliese:ed è sempre più probabile, aquesto punto, che l’indaginesi diriga pure verso aspetti le-gati alle edificazioni. Venerdìscorso alcuni investigatorihanno svolto accertamenti al-l’interno degli uffici comuna-li, a Gallio, alla ricerca di unnome da dare ai responsabilidell’attentato.

A PAGINA 7

Gallio Acquisite le carte dell’urbanistica

Il caso I soldi sono pochi. La Lega esulta A Longarone «Prodotti tipici o a Km zero»

A PAGINA 14 con interventodi BETTIN A PAG 4 A PAGINA 15

A PAGINA 5 Alba

Finanza nella sede delle Bcc venete

Bomba all’ex sindacole indagini puntanosui piani regolatori

Fuoridal podio

Fondi ai genitori separati?Sì, ma prima ai residenti

La prima scuola venetaper diventare gelatai

LONGARONE (Belluno) —Sfornerà maestri gelatai, conil proposito di difendere l’artetutta veneta del gelato tradi-zionale. E’ la prima scuola re-gionale per gelatai, che staper aprire i battenti a Longaro-ne, nel Bellunese, su input diConfartigianato Veneto, Lon-garonefiere e Centro Consor-zi. Del resto la tradizione da di-fendere è ampia: in Veneto, se-condo in Italia solo alla Lom-bardia, ci sono 3.512 gelaterieartigianali, per 8.837 addetti.

A PAGINA 5 de’ Francesco

U n progetto gover-nativo modifica lesedi dei tribunalie delle procure.

Non si tratta di una misu-ra inserita nel decreto perla revisione della spesapubblica, ma di una bozzadi decreto che renderà ese-cutiva una legge dello scor-so anno. La sua attuazioneè nei desideri governativi,un intervento utile a dimo-strare, all’interno e all’este-ro, una nuova attenzionenel controllo della spesa edei servizi. L’idea di fondoè giusta e circola da tantotempo. I tribunali attuali(oltre 160) corrispondonoa suddivisioni territoriali ea volontà politiche forma-tesi molti decenni addie-tro, sulla base del presti-gio di politici locali, di pre-dilezioni sabaude (17 sediin Piemonte vorranno purdire qualcosa), di situazio-ni stradali e ferroviarieche imponevano localizza-zioni ravvicinate (si pensialla Calabria). Rivedere iltutto sulla base di criteriterritoriali moderni, delladiffusione della informati-ca e del modificarsi dellecondizioni economicheera quindi necessario. Sidoveva favorire la creazio-ne di sedi abbastanza cor-pose da consentire la spe-cializzazione dei magistra-ti e del personale ammini-strativo, poiché solo cosìpuò aumentare la produtti-vità, che è già ai massimilivelli in Europa, nonostan-te i codici siano i più farra-ginosi.

Il Veneto esce però mal-trattato dallo schema pro-posto. I criteri prescelti so-no astrattamente apprezza-bili, ma si scontrano conesigenze locali non ade-guatamente valutate. Si èpuntato sulla soppressio-ne di tutte le piccole sezio-ni distaccate (le vecchiepreture), sulla creazione

di tribunali di dimensioneomogenea e conseguente-mente sull’accorpamentodi quelli minori a quelli disedi vicine. Non è dettoche i criteri dettati dallascienza dell’amministra-zione siano infallibili. Cla-moroso è il caso di Legna-go, sede distaccata di Vero-na che dovrebbe essere ag-giunta al tribunale di Rovi-go. Ciò significa che i citta-dini di Isola della Scala, lacapitale del riso contiguaa Verona, dovrebbero rivol-gersi per le loro controver-sie e per le pratiche chefanno capo al tribunale(autorizzazioni per i figliminori, passaporti, etc.) allontano capoluogo rodigi-no. E Bassano? Ha sensoaccorpare il tribunale a Vi-cenza, senza pensare con-temporaneamente a uncorposo aumento di orga-nico del capoluogo? Il van-taggio sperato, quello dilungo periodo nella tratta-zione più sollecita degli af-fari, si perderebbe, perchél’impatto organizzativodella fusione creerebbemaggiori problemi, essen-do quasi impossibile, conquesti effettivi, una effica-ce ristrutturazione. Andràpoi considerato che il ri-sparmio di spesa derivan-te dalla chiusura di alcunesedi è compensato dalmaggior costo negli ufficidi destinazione.

Come si concilierannole esigenze immediate, acarico dei comuni, con i li-miti di bilancio e con laprevisione, sempre para-dossale, che la riforma de-ve essere a costo zero? Gliuffici giudiziari, con la col-laborazione degli avvocati,negli ultimi anni stanno ri-sparmiando molti milionigrazie all’uso della telema-tica. Urge che questi fondirimangano disponibili perleriforme, che sono da fa-re, ma da fare bene.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ALLE PAGINE 10 E 11

Sulpodio

L’accusa: 15 milioni senza garanzie alla cricca dei rifiuti. Perquisiti gli uffici regionali a Padova. Le intercettazioni

VENEZIA — Aiutare i ge-nitori soli, separati o divor-ziati, che vivono con un fi-glio in gravi condizioni eco-nomiche. Il budget previstodalla legge approvata ieridal consiglio regionale pre-vede: 500 mila euro, suddivi-si in due fondi di rotazione,il primo da 200 mila euro de-dicato al microcredito a tas-so zero, il secondo da 300mila euro per gli affitti. Po-chi. Ma c’è una corsia prefe-renziale: prima ai veneti.

A PAGINA 4 Bonet

VENEZIA — Daniele Molmenti, canoista friulano delGruppo sportivo forestale vicentino di Carpanè ha con-quistato la medaglia d’oro nel K1 slalom di canoa. Attac-chi sul web a Federica Pellegrini.

PADOVA — La guardia di fi-nanza di Napoli ha perquisitoieri la sede della Federazioneveneta delle banche di Credi-to cooperativo di Padova e lacasa del presidente AmedeoPiva, al quale è stato notifica-to un avviso di garanzia: Pivaè indagato perchè, secondol’accusa, dal 2007 al 2010l’istituto di credito avrebbeerogato 15 milioni alla Ene-rambiente di Gavioli senzachiedere garanzie e ometten-do la notifica di false certifica-zioni alla Banca d’Italia. Per-quisita anche la casa e gli uffi-ci del presidente del collegiosindacale Daniele Rubin, chenon è però indagato. La repli-ca di Piva: «Noi parte lesa».

A PAGINA 3 Polese

GALVAUTOVia Lago Trasimeno, 45 - SCHIO (VI) - TEL 0445/502311

AUTOBASSANOVia Borgo Tocchi, 9 - ROSÀ (VI) - Tel. 0424/585848

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GIOVEDÌ 2 AGOSTO 2012 ANNO XI - N. 182 REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

Codice cliente: 7746070

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Page 2: rassegna stampa

VENEZIA — Uno fa un granparlare di giovani, di ricerca,di innovazione e poi ecco chein una mattinata d’inizio ago-sto se li ritrova di fronte, que-sti rimedi alla crisi infinita tan-to invocati e per nulla coltiva-ti, poche chiacchiere, nessundistintivo, molte idee. Venti-due ragazzi, in arrivo da tuttoil Veneto, sono approdati ieria Palazzo Balbi (tra qualcheimpaccio ché il Palazzo, al-l’esordio, incute sempre unpo’ di timore) per presentare iprogetti messi a punto in unpaio di casi col fratello, a voltecon gli amici (ricordate il gara-ge di Steve Jobs e Steve Woz-niak?) e passare all’incasso del-

l’assegno che la Regione hapromesso loro, vincitori delbando «Crea lavoro» da un mi-lione voluto dall’assessore alSociale Remo Sernagiotto. Ilcontributo, che varia da un mi-nimo di 15 mila euro (ma Ser-nagiotto ha ripreso la moscabianca: «Perché hai chiesto co-sì poco?») ad un massimo di50 mila euro, serviranno a que-sti ragazzi, tutti under 35, scel-ti da una commissione presie-duta da Mario Moretti Polega-to di Geox e Luigi Brugnaro diUmana tra 328 partecipanti,per avviare una start up, ossiaalzare la saracinesca della loroprima impresa.

«Abbiamo preferito dare po-chi contributi, ma sostanziosi,piuttosto che distribuire apioggia qualche migliaio di eu-ro qui e lì - ha spiegato Serna-giotto - in fin dei conti, a menon interessa il voto di questiragazzi bensì che riescano adare impulso alla ripresa diquesto nostro Veneto, crean-do nuova ricchezza e perchéno, nuovi posti di lavoro. An-che per questo a settembreaprirò altri bandi mirati, perun totale di 5 milioni. I giova-ni sognano e questa, alla loroetà, è la cosa più bella. La buo-na politica, invece di intralciar-li come fa spesso, dovrebbeaiutarli a realizzarlo». D’accor-do Brugnaro, da presidente diConfindustria Venezia ricordacon un sorriso quando ha ini-

ziato, figlio di un operaio e diuna maestra elementare, «conun amico ed un telefono. Ini-ziative come questa, lontanedall’assistenzialismo beotache vorrebbe qualcuno, dalcarrozzone che elargisce soldia destra e a manca, hanno il

valore del pragmatismo: noivi abbiamo dato una mano,ora tocca a voi correre con levostre gambe».

L’entusiasmo di certo nonmanca, dove riusciranno ad ar-rivare lo si scoprirà col tempo,ma stupisce (e forse non do-

vrebbe) sfogliare come i vinci-tori del bando si muovanoesattamente sui binari traccia-ti dai milioni di convegni chesi ripetono ogni anno sul «Ter-zo Veneto», ossia quello del tu-rismo e della cultura, della so-stenibilità ambientale e del-

l’energia rinnovabile, dell’altatecnologia e del web, dopoquello della pellagra d’inizioNovecento e quello dell’impre-sa con le radici nel sottoscalaed i rami nel mondo degli an-ni Settanta e Ottanta. NicolaChemello, ad esempio, s’è in-ventato un software, dedicatoalle forze dell’ordine, per mi-gliorare la gestione dei tabula-ti telefonici e la tracciabilitàdelle chiamate dei sospetti,mentre Luigi Assom vuole cre-are una mappa della cucinaglobale, con un motore di ri-cerca che aiuti gli utenti a cre-arsi una «ricetta personalizza-ta e sostenibile» in grado disvelare perfino quanto quelloche stanno mangiando impat-ta sul mondo (la faccenda è se-ria, visto che nell’Organizza-zione mondiale della Sanitàc’è chi medita di introdurreuna «tassa McDonald» a cari-co dei produttori dei cibi più

grassi e difatti Luigi ha già uncontatto con il Servizio inte-grativo scolastico di Trieste).Elisabetta Fregonese, graziead uno spin off dell’universitàdi Verona, studia il genomadei batteri utilizzati nella fer-mentazione degli alimenti,che detta così pare una cosa in-comprensibile, e invece po-trebbe tradursi nella possibili-tà per i viticoltori veneti diproteggere con un copyright ipreziosi segreti delle loro eti-chette. E ancora, Stefano DaRonch vuole introdurre glisport acquatici nei laghi delleDolomiti, Manuele Polloniprodurre accessori modahi-tech in plastica colorata (enon sono stati forse i colori lachiave del successo dei «sem-plici maglioni» dei pionieri Be-netton?), Nicola Gastaldo faremobili con i rifiuti delle azien-de, Marco Signorelli mettere apunto «dispositivi intelligentidi protezione personale» e in-somma, se solo si volesse sipotrebbe andare avanti anco-ra a lungo, ma lo spazio è quel-lo che è. Non resta dunqueche fare un in bocca al lupo aquesti ragazzi, 11 dei quali di-soccupati, 2 cassintegrati, glialtri poco o male impiegati.«Adesso basta - è sbottato Bru-gnaro - uscite di qui e mettete-vi a caccia di clienti. Via, anda-re!».

Marco Bonet© RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA — Li chiama «giochi ad alta connettivi-tà sociale». E in effetti, per lo più, si tratta di cacceal tesoro. Ma nessuno pensi a «robe da bambini».Elisabetta Fregonese ha fondato con altri cinqueamici Sparanoia srl, premiata dalla Regione con 43mila euro. Li useranno per allargare il loro giro di

affari, dopo che già hanno iniziatoad allestire i primi «giochi urba-ni», ad esempio a Padova, dove so-no stati i registi di una gigantescasfida per le vie della città che ha vi-sto protagonisti, per un mese, i ra-gazzi delle residenze universitarie.«Un modo curioso e divertente perrivelare tutte le opportunità offertedall’Esu, che non è solo un lettosotto ad un tetto - racconta Elisa-betta -. Organizziamo giochi per leimprese, utili come eventi di

marketing o come esperienza di team building, maanche per gli enti locali, interessati a far scoprire gliangoli meno celebri del loro territorio, oppure pergli enti museali e culturali, che hanno così modo dicreare percorsi inusuali ed attirare più visitatori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA — I concorrenti ci sono, stanno in Ca-nada e negli Stati Uniti. «Ma la nostra applicazioneè decisamente migliore - racconta con una puntad’orgoglio Emiliano Fabris di Rawfish - tecnologi-camente più avanzata». Si legge «I-da», si pronun-cia «Aida», come l’opera di Verdi, perché è un app

pensata per l’I-Phone e per salvarela vita di chi si mette al volante:«E’ sufficiente inserirla nel portaI-Phone sul cruscotto, attivare ilsoftware e lei (l’app, ndr.) inizia amonitorare il tuo blinking graziealla telecamera. Cos’è il blinking?E’ la velocità con cui sbatti le pal-pebre - continua Emiliano -. E’ sta-to scientificamente dimostratoche se queste si abbassano al disotto di una certa velocità, il sog-getto è preda della stanchezza: la

app ti tiene sott’occhio e non appena nota i sinto-mi del colpo di sonno ti avverte, invitandoti a fer-marti. Si tratta di un software utilissimo per chiguida, soprattutto camionisti o autisti di mezzipubblici».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tre storie di imprenditori al timone di piccole aziende che hanno ottenuto sostegno

VENEZIA — Come si possono convincere nuovi turi-sti a passare le loro vacanze in Veneto? Quali frontieresi possono aprire, in una regione che ha ormai satura-to il mare, la montagna e pure il lago? Una delle rispo-ste, nota anche a Palazzo Balbi che difatti l’ha inseritatra le sue priorità, è il turismo accessibile, ossia quello

legato alle disabilità, agli anziani, al-le famiglie numerose. Enrico Capioz-zo, con la sua Veasyt, esattamente aloro si rivolge con le sue guide multi-mediali, già online, «che grazie aglismartphone permettono a ciechi esordi di visitare una città» e con ilsuo Veasyt Network, in via di realiz-zazione, «una sorta di TripAdvisor incui queste persone possano scam-biarsi informazioni ed opinioni adesempio sugli hotel che offrono ser-vizi dedicati». Sia le guide che il so-

cial network sono gratuiti. Chi paga? «Le imprese cheinseriscono la loro pubblicità tra le pagine virtuali -spiega Enrico -. Una parte dell’incasso va a noi, l’altraviene invece destinata al restauro o al recupero dei sitiinseriti nelle guide, dalle piazze ai palazzi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Volti e progetti

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Giovani, 22 idee trasformate in start upUn milione per partire, la Regione finanzia ragazzi «scelti» da Brugnaro e Mr Geox

Abbiamo preferito dare pochi contributi, masostanziosi. Anche per questo a settembre apriremoaltri bandi mirati Remo Sernagiotto assessore regionale

Luigi Brugnaro (Confindustria)Vi abbiamo dato una mano, oracorrete con le vostre gambe

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L’accordo L’Ordine mette in rete specialisti per l’associazione Speranza al Lavoro

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500

Crisi, duecento psicologi anti-suicidi«Una marea di richieste d’aiuto»

Sparanoia

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La carica dei trecento

Rawfish

Il lavoro Le sfide

Veasyt

Tra telefonate e e-mailI contatti registrati in 3 mesi dall’associazionedei familiari delle vittime della crisi

I colloquiL’associazioneSperanza allavoro vara, incollaborazionecon l’Ordinedegli psicologiun servizio diconsulenza cheprevede uncolloquiogratuito conuno specialistaseguito, senecessario, daaltri incontri atariffaagevolata

Piccoli Archimede

VENEZIA — In poco più di tre mesi ol-tre 500 richieste d’aiuto a «Speranza al la-voro», l’associazione nata in Veneto e pro-mossa da Filca Cisl e Adiconsum, che riu-nisce i familiari delle vittime dell’«indiffe-renza al lavoro». A rivolgersi a loro, so-prattutto lavoratori licenziati, imprendi-tori sull’orlo del fallimento, ma anche fa-miglie in grave difficoltà economica e so-ciale. «L’associazione è nata con l’obietti-vo di rompere il silenzio e la solitudine incui sono immerse tante vittime dell’indif-ferenza verso il lavoro - spiega Laura Ta-miozzo, presidente dell’associazione e fi-glia dell’imprenditore edile Antonio, chesi è tolto la vita lo scorso dicembr. - tute-

lare le imprese e i lavoratori significa in-nanzitutto tutelare le persone e la struttu-ra sociale che essi esprimono e per que-sto va creata una rete di riferimenti e diopportunità di sostegno».

Una rete di solidarietà che già contal’adesione dell’ufficio delle Entrate e cheguarda alla Borsa Lavoro, alla costruzio-

ne assieme a Caritas di un fondo di solida-rietà privato, e a coinvolgere medici, as-sociazioni e imprese in percorsi informa-tivi e formativi. Ieri l’Ordine degli psicolo-gi del Veneto ha siglato un protocollod’intesa, impegnandosi a mobilitare i pro-pri professionisti. Finora l’Ordine ha giàraccolto duecento adesioni di specialisti

veneti pronti a offrire supporto psicologi-co a lavoratori, imprenditori e famiglieche si rivolgono a «Speranza al lavoro»(www.speranzaallavoro.it). «La crisi stafacendo aumentare notevolmente il disa-

gio, così come la dipendenza da droga, al-col e gioco d’azzardo - spiega SalvatoreFederico, segretario Filca Cisl del Veneto- Prima di avviare un numero verde, a set-tembre, riteniamo che sia fondamentalecostruire una solida rete che affronti ilproblema da diverse prospettive».

Con gli psicologi si creerà dunque unservizio che prevede un colloquio gratui-to con uno specialista seguito, se necessa-rio, da altri incontri a tariffa agevolata odall’accompagnamento al servizio gratui-to della Regione Veneto. «I meccanismipsicologici che si innescano in questi ca-si - sottolinea Marco Nicolussi, presiden-te regionale dell’Ordine - richiedono l’in-tervento di un professionista in grado divalutare aspetti personali e contesto so-ciale. Esiste la necessità di costruire, for-se per la prima volta in Veneto, una retediffusa perché nei prossimi mesi si preve-de un impennata di richieste di aiuto».

Sara Rampazzo© RIPRODUZIONE RISERVATA

I costruttori di giochiper imprese ed enti«Fanno marketing»

Erano 328 i giovaniche hanno partecipatoal bando regionalechiedendo il contributo

La App che scopregli autisti stanchi«Dai battiti di ciglia»

Le guide turisticheper ciechi e sordi«Sono multimediali»

Nuove tecnologiee servizi concentranoil maggior numero diprogetti degli inventori

Lacrime e speranze Tamiozzo e Schia-von hanno fondato Speranza al lavoro

Il servizio

Le imprese del futuro Il bando voluto dall’assessore Sernagiotto ha assegnato i fondi attraverso una giuria «speciale»

2 Primo Piano Giovedì 2 Agosto 2012 Corriere del VenetoVI

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La città in ginocchio Il provvediemntoEnerambiente L’assenza di garanzieDistrazione fondiMentre Napoli affoga neirifiuti Gavioli avrebbe ri-cattato il Comune per pie-garlo a contratti-capestro

Nel 2010 Enerambientesi aggiudica l’appaltoper il prelievo dei rifiutiin centro a Napoli

La Bcc avrebbe finanziato15 milioni a Enerambien-te nonostante mancasse-ro le garanzie di rientro

Secondo la finanza la so-cietà viene spinta versoil concordato attraversola distrazione di fondi

Il 20 giugno Gavioli&Co(tra cui 3 funzionari Bcc)vengono arrestati. Il Riesa-me li ha rimessi in libertà

Il ricattoL’appalto I 15 milioniLa bancarotta Gli arresti

Un Festival della politica (ma senza politici)In calendario a settembre a Mestre: organizzato dalla Fondazione Pellicani, rilanciato da Cacciari, avrà come ospite Napolitano. Poi tanti studiosi e tanti giovaniIl caso

Ai domiciliariL’indagine che ha coinvolto Piva partedell’inchiesta che ha portato prima in carcere eora ai domiciliari l’imprenditore Stefano Gavioli

Le intercettazioni Piva non sapeva di essere controllato e ascoltato

Il presidente al telefono con i legali«Cosa c’entriamo con ’sti banditi?»

La Finanzacampana

a Padova

Vogliamo parlaredi grande politica,abbiamo invitatosoprattutto espertie studiosi

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Credito facile a Gavioli, indagato il presidente Piva che ribatte: «Noi parte lesa»PADOVA - Da mesi la procu-

ra di Napoli sta cercando di ri-costruire tutti i passaggi dei 15milioni di euro che la Banca dicredito cooperativo - Bancadel Veneziano ha versato nellecasse di Enerambiente, societàdel trevigiano Stefano Gavioli,finito in manette lo scorso giu-gno insieme ad altre 10 perso-ne e ora ai domincialiari nellasua villa di Mogliano. Pesantile accuse che erano state mos-se alla «cricca»: associazioneper delinquere finalizzata allacorruzione, all’estorsione, al ri-ciclaggio, bancarotta fraudo-lenta, falso in bilancio, ricorsoabusivo al credito. Tra queste10 persone c’erano anche trefunzionari della Bcc veneziana,sospettati di concorso in ricor-so abusivo al credito, in con-travvenzione con la legge falli-mentare, e truffa. Ora la guar-dia di Finanza di Napoli ha fat-to un passo in più, iscrivendonel registro degli indagati Ame-deo Piva, presidente della Bcce amico di Gavioli.

Il sospetto è che Piva, comepresidente della Bcc venezia-na, fosse a conoscenza dellostato di Enerambiente e che,avendo saputo che i suoi tresottoposti (poi arrestati) aveva-no proceduto a erogazioni fat-te senza titolo di garanzia, nonabbia avvisato le autorità. Perquesto ieri i finanzieri del Nu-cleo tributario della guardia difinanza di Napoli, comandatidal colonnello Massimo Gallo,gli hanno notificato l’avviso digaranzia e hanno eseguitoun’ordine di perquisizione nel-la sua abitazione nel Venezia-no, e nella sede della Federazio-ne della banche di credito coo-perativo che si trova in via Lon-ghin a Padova. Perquisizionisono state fatte anche nella ca-sa e negli uffici del presidentedel collegio sindacale DanieleRubin, ma quest’ultimo non ri-sulterebbe indagato. Piva, danoi contattato, ha dichiarato lapiena disponibilità a collabora-re con la magistratura di Napo-li, ribadendo la posizione giàpresa all’indomani degli arre-sti dei suoi collaboratori: ovve-ro che la banca è «parte lesa»del castello di falsità che sareb-be stato messo in piedi da Ga-violi. Su ordine del giudice perle indagini preliminari infatti il20 giugno sono finiti in carcere

Gavioli e anche i collaboratoridi Piva, ovvero Alessandro Ar-zenton, Manuela Furlan e Ma-rio Zavagno. Arzenton, padova-no di 50 anni, era il direttore

della Bcc Veneziana, estromes-so successivamente dal suo in-carico. Manuela Furlan, vene-ziana di 50 anni, era direttricedella filiale di Malcontenta (Ve-

nezia) e Mario Zavagno, 63 an-ni, era responsabile del settorecrediti della sede centrale.

I pubblici ministeri Danilode Simone, Ida Teresi, Maria

Sepe e Luigi Santulli, riscontra-rono gravi indizi di colpevolez-za in merito ai reati di concor-so in ricorso abusivo al creditoe truffa. In particolare i magi-strati rilevano che i tre (e il re-sto della «cricca» di Gavioli, ov-vero Maria Chiara Gavioli, Pao-lo Bellamio, Giancarlo Tonet-to, Enrico Prandin, Giorgio Za-beo Giovanni Faggiano, Stefa-nia Vio, Loris Zerbin) avrebbe-ro «dissumulato il dissesto e lostato di insolvenza di Eneram-biente spa con l’accordo deifunzionari e dipendenti dellaBcc del Veneziano (...) i qualicon condotte attive e omissiveconcorrevano a ottenere elargi-zione di flussi finanziari a fron-te di una rappresentanza carto-lare fittizia e a nascondere la re-ale situazione economico-fi-nanziaria». Nel mirino, comeappare nelle prime pagine del-l’ordinanza che ha disposto ilcarcere, ci sono 15 milioni dieuro concessi non solo nonchiedendo garanzie ma sapen-do che la società stava andan-do in decozione. In particolare,si legge nell’ordinanza «l’accu-sa evidenzia che tale condottaveniva realizzata grazie ad unaintesa con alcuni funzionaridella banca di credito coopera-tivo - banca del Veneziano - iquali erano a conoscenza siadello stato reale delle societàsia della falsità dei dato fornitidalla stessa e tuttavia continua-vano a deliberare ulteriori con-cessioni di credito mentre allostesso tempo bloccavano la tra-smissione di segnalazioni dioperazioni sospette sui conticorrenti nei rapporti bancaridella società agli uffici dellaBanca d’Italia, omettevano ilcontrollo sulla solvibilità deldebitore e sulla veridicità di fat-ture e contratti prodotti anchequando esistevano segnali diallarme chiari che venivano in-gorati».

In tutto questo appaiono so-spette, e quindi trasmesse al-l’autorità giudiziaria a garanziadell’indagato Amedeo Piva, al-cune telefonate fatte con Gavio-li e con il suo attuale avvocato,in cui sembra essere a cono-scenza delle omissioni dei suoicollaboratori.

Roberta Polese(ha collaborato

Davide D’attino)© RIPRODUZIONE RISERVATA

Inchieste e politica

VENEZIA — Giuristi di pri-missimo livello come Gusta-vo Zagrebelsky e Stefano Ro-dotà. Grandi firme politologi-che come Angelo Panebian-co, Ernesto Galli della Loggia,Ilvo Diamanti. Scrittrici sullabreccia come Silvia Avallonee Dacia Maraini. E poi l’ecce-zione che conferma la regola,e che eccezione: il presidentedella Repubblica Giorgio Na-politano. Parlare di politica,senza politici: ecco la sfida di«Voci fuori campo», il festivaldi quattro giorni, che si terràa Mestre dal 5 all’8 settembre,organizzato dalla FondazioneGianni Pellicani. Pellicani, sisa, era il braccio destro di Na-politano, che quando può vie-ne sempre volentieri in lagu-

na per seguire le attività dellaFondazione. E anche questavolta sarà a Mestre per parla-re di «Nuove mappe della po-litica in Italia e in Europa», il6 settembre al teatro Toniolo:700 posti a sedere all’internoe un maxi-schermo in piazzaFerretto. «Parlerà della neces-sità di accelerare i tempi del-l’unificazione politica dell’Eu-ropa - spiega Massimo Caccia-ri, presidente della Fondazio-ne e relatore in un paio di di-battiti - d’altra parte il Presi-dente ha una grande esperien-za europeista».

Già da questo si capisceche il primo obiettivo è «vola-re alto». «Parleremo di gran-de politica - dice Nicola Pelli-cani, figlio di Gianni e segre-

tario della Fondazione - Perquesto abbiamo deciso di in-vitare soprattutto degli esper-ti e studiosi». Il secondo èquello di coinvolgere i giova-ni. «Vorremmo portare alcu-ni dei relatori nelle scuole me-strine», dice Pellicani. Caccia-ri, con la sua dialettica provo-catoria, ha pure dedicato aigiovani un dibattito «genera-zionale» che lo vedrà insiemea uno dei «grandi vecchi» delPci, Emanuele Macaluso, e al29enne Alessandro Aresu, au-tore del libro GenerazioneBim Bum Bam. «L’abbiamointitolato "Parricidio e infanti-cidio", perché secondo me igiovani dovrebbero fare squa-dra e "fare fuori" i loro padri- dice Cacciari - è evidente

che serve un cambio di classedirigente».

Anche perché il prof che èstato tre volte sindaco di Ve-nezia sulla politica attualespara solo bordate. La leggeelettorale? «Non frega a nes-suno, il fatto che il Parlamen-

to si dedichi a quello con la di-soccupazione giovanile al 40per cento è un emblema dellacrisi». Berlusconi? «Non sicandiderà, cerca solo di tene-re in piedi una baracca chesenza di lui si sfalderebbe,perché chi lo circonda vale co-me il due di spade quando bri-scola è bastoni». Centrode-stra e centrosinistra? «Catego-rie decrepite, stramorte». An-che per Grillo però non ci so-no parole tenere: «Non contaniente, perché non dà pro-spettive di uscita dalla crisi, èsolo una testimonianza dellacrisi». Insomma, un pessimi-smo cosmico in qui spunta so-lo uno spiraglio di luce: «I par-titi possono recuperare, per-ché in democrazia non sonoun optional». E Cacciari, inve-ce, scenderà in campo? «Nonci penso nemmeno».

Alberto Zorzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Perquisita la sede delle Bcc venete

PADOVA — L’iscrizione sul registrodegli indagati di Amedeo Piva è dovutosia per il suo ruolo di presidente dellaBcc, sia perchè, almeno stando a quan-to appare dalle intercettazioni, ci sonoalcuni elementi da chiarire circa il suogrado di conoscenza degli ingenti fi-nanziamenti della sua banca a alla Ene-rambiente di Stefano Gavioli. La socie-tà si era aggiudicata il prelievo dei rifiu-ti a Napoli e che, come appare nell’ordi-nanza della procura di Napoli, avrebbemesso in ginocchio l’amministrazionedella città «ricattandola» per farla capi-tolare a scelte a lui più convenienti. Nel-

l’ordinanza di 480 pagine emessa dalGip Isabella Isaelli emergono alcune te-lefonate che andranno chiarite. In unriassunto riportato dai finanzieri descri-ve una telefonata avvenuta l’8 marzo2011 alle 12.24. Piva e Gavioli si parla-no chiamandosi per nome, e, dice l’or-dinanza: «Gavioli pur presentandosi co-me vittima del Faggiano (collaboratorendr) che ha sottratto denaro, non con-testa le operazioni che proprio la bancadel Piva ha posto in essere senza maisegnalare nulla, e chiede di raggiunge-re nuovi accordi perchè altrimenti nonpotrà restituire il debito». Poi c’è un’al-

tra telefonata tra Piva, che aveva il tele-fono sotto controllo, e il suo legale. E’in questo contesto che Piva definisceGavioli un «bandito». Sono le 22.39 del26 aprile scorso. Piva: «Eh perchè, per-chè, adesso ci sono un po’ di casini co..sto c...o de Gavioli, ma cos’è che centre-mo noantri coi banditi». Il legale: «Ehbisogna fare in modo che voi non c’en-triate niente, nel senso che che (...) do-vete prendere posizione». Piva: «Sonoconvinto anch’io, bisogna denunciareil fatto, spiegare che noi siamo vittimee sono vittime anche i ragazzi». Il lega-le: «Arzenton l’ha fatto non per un inte-

resse personale, ma perchè non sapevafare bene il mestiere, e poi ha voluto ri-solvere il problema creandone di nuo-vi». Piva, in riferimento ai finanziamen-ti dice: «Lui (uno degli arrestati ndr)aveva in mente solo la banca ... ma im-becille affossi la banca se te va vanti co-sì e glielo disevan tutti e lui niente,avanti». Ora sarà la procura, anche inbase alle carte sequestarte ieri, a stabili-re se le omissioni di Piva sono di carat-tere penale o se semplicemente nonera a piena conoscenza dei fatti.

Ro.Pol.© RIPRODUZIONE RISERVATA

PresidenteAmedeo Pivae la sededi via Longhina Padova

MassimoCacciarie GiorgioNapolita-no saran-noentrambia Mestre

I rifiuti di Napoli L’inchiesta campana sul dissesto di Enerambiente torna a Padova. I militari negli uffici della Federazione

3Primo PianoCorriere del Veneto Giovedì 2 Agosto 2012

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Lucio Quarantotto,che martedì si è tolto lavita a 55 anni, è stato

un artista, un autore di musiche ecanzoni straordinario, il cui tor-mento interiore, vivo e sofferto damolti anni, a lungo si è tradotto inopere che a volte hanno conosciu-to un’enorme popolarità, come lacelebre «Con te partirò» (portata alsuccesso da Andrea Bocelli e inter-pretata da moltissimi autori, anchegrandi, in tutto il mondo), ma chesempre hanno colto angosce e atte-se del tempo, della generazione acui apparteneva e, via via, dell’epo-ca a cui partecipava.

I suoi tre album - «Di mattinamolto presto» (1982), «Ehi là»(1986), «L’ultima nuvola sui cielid’Italia» (1990) - sono fra le cose mi-gliori che la musica italiana abbiaprodotto negli ultimi trent’anni.Proprio alcune settimane fa, in unaserata al Candiani dedicata alla pre-sentazione di un importante librodi Luigi Manconi sulla «musica leg-gera», insieme a Marco Paolini e aGualtiero Bertelli ne avevamo evi-denziato le grandi qualità artistiche

e la singolare, significativa posizio-ne sulla scena italiana, purtropponon sottolineata come avrebbe me-ritato (e su cui ha pure ironizzatoin una bellissima canzone, «Tripo-li», anche se non gli sono mancatiautorevoli riconoscimenti critici).

Conoscevo Lucio da molti anni,fin da quando ci siamo incontratiin anni furiosi e vitali, in un am-biente in cui, proprio a Mestre, laricerca artistica e culturale spinge-va oltre le cupe vampe della politi-ca e si apriva a nuove prospettive. Ilsuo ultimo lungo silenzio parlavadel suo dolore, della sua anima in-quieta ed esigente, di una solitudi-ne altrettanto scelta che subita, co-me nell’ambiguo, tormentato e altempo stesso creativo rapporto chespesso poeti e artisti, ma anche per-sonalità di forte sentire e di acutaintelligenza, sviluppano nel pro-prio mondo. La nostra città dovràsaperlo ricordare, perché ne è statoun esponente significativo, una par-te della sua coscienza più sensibileil cui volo non finirà su questo sel-ciato insanguinato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caro Presidente delConsiglio, avremmouna proposta, a costo

zero per la collettività, per rilancia-re l’economia e riportare un mini-mo di giustizia nel nostro paesepartendo dalla convinzione che ilmondo va avanti grazie a coloro(pensiamo allo stesso Gesù Cristo)che accettano di mettersi in giocoe di rischiare. Essa parte, inoltre,dalla constatazione che, nella socie-tà attuale, il rischio di restare sen-za lavoro, di perdere tutto ecc. nonè abbastanza ricompensato. Si con-sideri che, in base al principio so-stanziale di uguaglianza, gli ugualidevono essere trattati in modouguale e i diversi (in termini di ri-schio) in modo diverso. La nostraproposta, semplice ma rivoluziona-ria, è quella di tassare i redditi inmisura inversamente proporziona-le al rischio di restare senza i reddi-ti stessi. Più alto è il rischio, menotasse si dovrebbero pagare, e vice-versa (per garantire il gettito com-plessivo). Il rischio verrebbe calco-lato in base al numero di soggettiin uscita dalle varie categorie permotivi diversi da morte, pensione,scadenza mandato ecc. Più nume-rose sono le persone (fisiche o giu-ridiche) che, per qualsivoglia moti-vo, come il licenziamento, le dimis-sioni, la cessazione di attività, il fal-limento ecc., cessano di far partedi una determinata categoria me-no, coloro che vi rimangono, ver-rebbero tassati.

La capacità contributiva (art. 53della Costituzione) verrebbe cosìrapportata all’intera vita dei contri-buenti, anni di vacche magre com-presi. Se attuata, la nostra propo-sta determinerà l’immediato au-mento della domanda d’impresa edi lavori precari, privati, pericolosie umili (meno tassati). Ciò compor-terà la diminuzione del costo del la-voro e dell’immigrazione (provoca-ta, com’è noto, dallo scarso interes-se dei connazionali per tali lavori).I piccoli e medi imprenditori, pila-stro dell’economia nazionale, spa-ventati dagli enormi progressi delfisco dovuti all’informatica (forse

vero motivo dell’attuale crisi), nonsaranno più tentati di gettare laspugna con effetti devastanti pertutti, fisco compreso. La diminuzio-ne della domanda di posto fisso di-sincentiverà le raccomandazioni ei conseguenti favori, spesso illeciti,in cambio dell’impiego. La notevo-le maggior tassazione delle pensio-ni d'oro, in favore delle minime, va-nificherà persino le raccomanda-zioni di una volta. Non vi sarannopiù le scandalose differenze di red-dito, che si vedono in giro, basateunicamente sul presunto maggioro minor talento delle persone. Ladifferenza di quoziente d’intelli-genza tra le persone è minima.Analoga differenza, a parità di lavo-ro e di studio, dovrebbe sussisteretra i rispettivi redditi al netto delleimposte calcolate con il sistema danoi proposto. È difficile, se non im-possibile, che un dirigente pubbli-co abbandoni il lavoro perché gua-dagna poco. Al contrario, è facileche un imprenditore molli tuttoperché rischia troppo.

Estesi alla pubblica amministra-zione tali principi comporterannouna maggiore retribuzione dei po-sti meno richiesti a spese di quellipiù gettonati. Ben difficilmente ca-pi e capetti comodamente sedutidavanti al computer continueran-no a essere retribuiti molto di piùdei loro sottoposti in prima linea.Il governo non avrà più bisogno diporre tetti (incostituzionali) alla re-tribuzione di manager pubbliciche, per il potere che hanno, e gliomaggi che sono abituati a riceve-re, andrebbero a lavorare anchegratis.

I poteri forti non potranno piùcontare su gente strapagata e quin-di disposta a tutto. I posti di co-mando interesseranno molto dimeno alle persone grette e venali emolto di più a quelle (le migliori)che intendono il potere come unamissione. Il paese sarà sì divisoma, all’insegna di una sorta di fede-ralismo orizzontale, tra tutti colo-ro, da Nord a Sud, che hanno vo-glia di lavorare e impegnarsi.

Associazione avvocati fiscaliAmici art. 53 Costituzione

di GIANFRANCO BETTIN

Fatti&Confronti

VENEZIA — Lo spirito è encomiabile: aiutare igenitori separati o divorziati che vivono con un fi-glio in gravi condizioni economiche. Ma il budget,quello induce a chiedersi se mai la legge approva-ta ieri dal consiglio regionale potrà lasciare unqualche segno, al di là dei verbali dell’aula: 500 mi-la euro, suddivisi in due fondi di rotazione da 200mila euro per il microcredito a tasso zero e da 300mila euro per gli affitti, come possono soccorrerele 200 mila famiglie «monoparentali» che oggi vi-vono i Veneto? Non tutte sono in difficoltà, questoè vero, ma i conti comunque non tornano, comeha sottolineato Pietrangelo Pettenò della Sinistrache si è astenuto, come l’Udc ed i pidiellini DarioBond e Piergiorgio Cortelazzo, che hanno votatoin dissenso rispetto al resto del gruppo azzurro.

Soddisfatta la relatrice Arianna Lazzarini, spe-cialmente per l’esordio di quel «Prima i veneti»che è stato lo slogan elettorale di Zaia ed ha poitrovato sublimazione, seppur di molto annacqua-to, nel nuovo statuto della Regione: «Per la primavolta abbiamo subordinato l’accesso ai contributi

al criterio della residenza, per cuiavrà la priorità chi vive in Veneto daalmeno 2 anni». Una strettoia defini-ta «odiosa» da diversi consiglieri,compreso Nereo Laroni del Pdl, men-tre il democrat Stefano Fracasso hatacciato di «incoerenza» una leggeche «arriva dopo l’azzeramento dei fondi per la ca-sa, il trasporto pubblico scolastico, i libri, il traspor-to disabili, anche se resta intatto il valore del rico-noscimento, finalmente, della diversità della con-vivenza». Antonino Pipitone dell’Idv auspica inve-ce che l’efficacia della legge possa essere estesa dal-le donne sole con figli, «anche a quei padri separa-ti e divorziati che tra l’assegno di mantenimento el’affitto per una nuova casa, spesso vivono in con-dizioni di grande precarietà psicologica ed econo-mica».

In chiusa, pillole dal Ferro Fini. L’eurodeputatoSergio Berlato ha manifestato con i cacciatori diAcv chiedendo al consiglio di legiferare sulla cac-cia in deroga. Piccata la replica dell’assessore di set-

tore Daniele Stival: «Vada a protestare a Bruxelles,visto che non siamo noi ma l’Europa a non volerela caccia in deroga». Gli assessori alla Mobilità edal Bilancio Renato Chisso e Roberto Ciambetti han-no nuovamente incontrato i sindacati del traspor-to pubblico, preoccupati dai tagli ed anche questavolta hanno ribadito che non ci saranno stanzia-menti ulteriori nel 2012, neppure in assestamen-to. Il consigliere regionale dell’Udc Raffaele Graziaproporrà oggi all’Ufficio di presidenza l’adozioneanche al Ferro Fini della delibera già approvata aPalazzo Balbi sugli incarichi extra lavoro dei diri-genti della Regione.

Ma.Bo.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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191 LUCIO, IL POETA DELLA MUSICANON HA FINITO IL SUO VOLO

LETTERA A MONTI, PROPOSTAPER UN FISCO (PIÙ) EQUO

Sarebbero i milioni di euroin più che il riparto 2012avrebbe spartito rispetto al2011 tra le singole Usl

Leonardo Padrin

Padrin critica il riparto: spiegate le differenzeE il Pd carica: nuovi tagli, aumenti «virtuali»

VENEZIA — I direttori generalidelle Usl del Veneto ieri hanno pas-sato la giornata al telefono a chiede-re conto al segretario generale del-la Sanità, Domenico Mantoan, del-le cifre del riparto 2012, approvatedalla giunta e anticipate sui giorna-li. Il direttore, a tutti, ha dato la stes-sa risposta: la delibera definitivanon è ancora pronta, i tecnici stan-no facendo le ultime correzioni, ènecessario aspettare anche qual-che ora.

Nella sostanza, però, il contenu-to del riparto, cioè della distribuzio-ne dei finanziamenti statali alleventuno aziende sanitarie localidel Veneto (a bilancio 8,59 miliardidi euro), appare ormai definito. Eproprio con le previsioni annuncia-te ieri: l’aumento complessivo delfinanziamento al «comparto» dicirca 200 milioni di euro; la creazio-ne di un fondo dedicato agli inve-stimenti nelle aziende sanitarie, pa-ri a 70 milioni; la suddivisione del-le Usl in quattro fasce, con l’attribu-zione a ciascuna di una sorta di«spesa pro capite standard» (si vadai 1.880 euro dell’Usl 1 di Belluno,ai 1540 della Usl 15 di Cittadella).

La sostanza del riparto apparegià talmente ben delineata che, aldi là delle limature alla «spartizio-ne» che poi ci saranno, c’è già chine affronta un giudizio di merito. Èil caso di Leonardo Padrin (Pdl),presidente della commissione Sani-tà di Palazzo Ferro Fini.

«Trenta euro in più o in menonon faranno la differenza - affermaPadrin - la cosa importante è ilprincipio che regola il riparto. Equello che dico è che non può es-serci nella stessa Regione un citta-dino per cui si spendono 1800 eu-ro pro-capite e un altro per cui sene spendono 1500. Ogni cittadinoveneto deve avere gli stessi diritti.La spesa, cioè, dovrebbe essereuguale per tutti».

Spiega Padrin: «Sia chiaro, nonvoglio sostenere che sia sbagliatoche alcune Usl abbiamo più di al-tre. Anzi, va speso quello che c’è da

spendere. Dico un’altra cosa, ovve-ro che va spiegato nel dettaglio per-ché per alcune Usl si spende di più.

È evidente che ci siano Uslche hanno alcune specifici-tà ed erogano per questoservizi particolari. Ebbene,per queste si paghi di più,ma si spieghi minuziosa-mente tutto quello che è ne-cessario. Altrimenti, se nonc’è una spiegazione compa-tibile è evidente che dietroci sono degli sprechi».

Sul punto il presidentedella commissione Sanitàaggiunge: «Da questo pun-to di vista, rispetto al futuroi confini delle Usl, più cheuna garanzia, sembrano unostacolo. Come spieghiamoad un cittadino di Miranoche egli ha diritto a 200 eu-ro in meno di spesa rispettoad uno che abita a Belluno oa Spinea? Ho già parlato diquesto con il governatore

Luca Zaia e con l’assessore Luca Co-letto. Credo sia una questione di ga-ranzia per tutti i veneti».

Ma ci sono altre questioni sullequali si ferma a riflettere Padrin. Laprima riguarda il rapporto tra i ta-gli e gli accorpamenti delle Usl.«Abbiamo ricevuto più soldi da Ro-ma grazie alla contrattazione del se-gretario regionale Mantoan - affer-ma il consigliere Pdl -. Ma questonon deve fermare la politica di ra-

zionalizzazione delle aziende sani-tarie. È importante perseguire suquesta strada, perché l’obiettivo ècompetere con chi va meglio, edunque con l’Europa. Non invececon chi spreca di più». La secondail futuro. «Molti guardano con pau-ra al 2013, anno in cui dovrebberosentirsi gli effetti del taglio trienna-le di 900 milioni di euro alla sanitàveneta. Io affermo invece che se lagiunta chiuderà la partita delleschede ospedaliere entro il 30 set-tembre nel modo giusto non ci sa-rà da temere. Le schede contengo-no già una programmazione seria,che ci eviterà ogni problema».

Contro i criteri del riparto, intan-to, si scaglia duramente l’opposi-zione. Così Claudio Sinigaglia(Pd): «L’incertezza sui numeri di-pende solo dall’improvvisazionedi questa giunta e dagli assessoreche stanno litigando per dirottaresecondo le convenienze gli ultimisoldi. Altro che criteri scientifici. Epoi c’è poco da festeggiare per i200 milioni in più. Mantoan ha giàchiesto a tutti i direttori di tagliarei servizi del 5%. Alla fine, vedrete,la sanità si troverà ancora con sol-di in meno».

Giovanni Viafora© RIPRODUZIONE RISERVATA

E il taglio lineare chesecondo il Pd La Regioneavrebbe chiesto alle singoleUsl in vista del 2013

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La legge La Lega esulta per il requisito della residenza. Ma i fondi sono scarsi

Nella stessaRegione non si puòspendere 1800 europer un cittadino e1500 per un altro

mila euro E’ lo stanziamentodella Regione. Le famiglie con unsolo genitore sono però 200 mila

Contributi ai genitori separatiSì in aula e precedenza ai veneti

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Guarda le cifredel riparto alle Usl suwww.corriereveneto.it

Usl, spartiti 8 miliardi«Troppi gli squilibri»

Sanità Dopo la delibera che distribuisce molte risorse in più rispetto all’anno scorso

4 Regione Attualità Giovedì 2 Agosto 2012 Corriere del VenetoVI

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VENEZIA — Sono come Bruce Willis in DieHard, dure a morire. Le Comunitàmontane, che da tempo e da più parti sidice destinate a sparire entro l’anno perché«inutili», anche in questo 2012 hannoricevuto la loro parte di finanziamento dallaRegione, un milione 224 mila euro, arrivatoin laguna direttamente dal Fondo nazionaleper la montagna gestito dal Cipe. «Il Fondonazionale - ricorda l’assessore allaMontagna Marino Finozzi - è alimentato datrasferimenti comunitari, statali e pubblici.La suddivisione è stata effettuata sulla basedei criteri previsti dalla nostra leggeregionale: superficie territoriale montana,popolazioneresidente, statodi dissestoidrogeologico,condizionieconomicosocialideterminate dalgrado dispopolamentoregistratonell'ultimobiennio,altimetriamedia dei centriabitati». Intantoè polemica tra lo stesso Finozzi ed i primifirmatari della legge sulle Unioni montane,Dario Bond del Pdl e Sergio Reolon del Pd,che puntano a salvare le Comunitàtramutandole in Unioni di Comuni: «Questiultimi testi non si allontanano dai contenutie dalle proposte del progetto presentato dame, chissà perché dichiarato in questaoccasione irricevibile. In alcuni casi direiche alcuni contenuti sono anzi scopiazzati,si rischia di raffazzonare articolati in nomedi personalismi e esigenze politiche diverseda quelle utili all’autogoverno dellamontagna». (ma.bo.)

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Comunità montane,in arrivo 1,2 milioniE Finozzi si arrabbiasulle nuove «Unioni»

Cardin su Le Monde:il progetto è questo,o vado in Cina. Cacciari:torre orribile, ma si faccia

Longarone, corsi per chi apre un’attività o vuole specializzarsi

La storia L’ultima impresa di «Magico Tempe»

Viel (Confartigianato)È un lavoro duro: mialzo alle 6 e chiudoalle 22. E non ci siarricchisce

VENEZIA — «Non siamo schiavi del primoPaperon de Paperoni che arriva a Venezia». Ilsindaco di Venezia Giorgio Orsoni è infuriatoper le accuse sulla «svendita della città»denunciata da Italia Nostra dopo le polemichesul Palais Lumiere che Pierre Cardin vuolecostruire alle porte della città lagunare.«Abbiamo il dovere di valutare la proposta diCardin per tutti vantaggi che comporta», diceil sindaco. «Non si deturpa lo skyline diVenezia se si costruisce qualcosa a 20chilometri dal centro. Il progetto non è statoaccettato a occhi chiusi: abbiamo detto dei nosecchi, come quando ci hanno proposto dicostruirlo in mezzo alla zona industriale. Nonsiamoaddormentati,vigliamo».Per il suopredecessoreMassimoCacciari, la torre«è una cosaorribile». Si èdice contrario «aquesta bulimiada archistar»,ma ammette che«a caval donatonon si guarda inbocca». E datoche il Palazzo mobiliterebbe grandi risorse inun’area come Porto Marghera abbandonatada anni, ha convenuto che «si può anche fare,perchè non darà fastidio».Intanto della questione se n’è occupato ierianche il quotidiano francese Le Monde.«Omaggio o affronto a Venezia?», si chiede ilgiornale, che precisa: «Per Pierre Cardin, o ilprogetto viene approvato così com’è o è giàpronto a realizzarlo in Cina». Infine il legale diCardin, l’avvocato Sandro De Nardi, dice che«è falso e offensivo» sostenere che il cuoredel progetto sarebbe quello di «oltraggiareVenezia».

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De Bona (Fiera)Sono in molti apensare di rientrarenel mondo del lavorocon una gelateria

Artisti

Enti in bilico

BASSANO DEL GRAPPA (Vicenza) -Scalare le montagne in mountain bike?Roba da dilettanti. Per rendere il tutto unpo' più serio bisogna almeno «dimezza-re» la bici, fare l'intero percorso impen-nando e pedalando sulla sola ruota poste-riore. Deve averla pensata così, nel lonta-no 1998, il bassanese Simone Temperato,quando ha deciso di creare un suo stile diciclismo acrobatico. Oggi, a 36 anni, «Ma-gico Tempe» continua a far parlare di sé:pedalando in equilibrio senza mani sulmanubrio, con una bici priva di ruota an-teriore e di forcella, il vicentino domeni-ca ha scalato i 1200 metri, in 29 tornanti,che separano Selva di Cadore dal passoGiau nel Bellunese.

Il tutto in 59 minuti. «Quando sonopartito da Selva ho deciso di togliere pu-re le mani dal manubrio per vedere fino adove sarei potuto arrivare - racconta l'at-leta - non immaginavo di poter fare tuttoil tragitto in quelle condizioni, compresi itornanti». E invece ce l'ha fatta: l'impresaè stata documentata con foto e video, pre-senti in internet sul suo canale Youtube«bikeitalian». Non che sia stato un giocoda ragazzi, come ammette lo stesso Tem-perato: «Ci sono state situazioni in cui so-no stato costretto ad appoggiare le manisul manubrio per non cadere - conferma

il bassanese - ma solo per qualche secon-do. Ho dovuto faticare molto per mante-nere la bici in equilibrio».

Il funambolo della bici sfida le leggidella fisica da più di dieci anni. Tempera-to inizia a cimentarsi nel «bike trial»,sport che prevede l'impiego di biciclettein circuiti da cross, a metà anni '90. Le im-pennate iniziano nel 1998: in quell'annoriesce a percorrere per la prima volta,con la sua mountain bike, 45 chilometritutti su una ruota e senza soste nelle colli-ne di Bassano. L'anno dopo dalla salitapassa ad una discesa importante, natural-

mente in impennata: 14 chilometri e 20tornanti per un dislivello di quasi millemetri, in 27 minuti, da Foza nell'Altopia-no di Asiago a Valstagna sulle rive delBrenta. Con l'avvento del nuovo millen-nio Temperato decide di andare ancorapiù in là, e firma un'impennata di 11 chi-lometri in notturna sempre nell'area bas-sanese. Nel 2003 torna alla vecchia pas-sione, il bike trial, diventando campioneitaliano. Nel 2004 si ributta sulle impen-nate e stabilisce il record mondiale, oltre27 chilometri in un'ora percorsi su unaruota sola. Il trucco? «Ogni pedalata ècontrollata - risponde l'atleta - e calcolatain base alla pendenza, alla contropenden-

za, al vento. Insomma, un vero e propriocalvario».

Dal 2004 il curriculum delle impenna-te continua ad arricchirsi: c'è la scalatadel passo dello Stelvio, quella del passoHochtor in Austria, la salita da Merano aCastel Torre con un'altra bici sulle spalle,persino la salita dell'Alpe d'Heuz in Fran-cia mangiando una colazione a base dimarmellata, ovviamente senza smetteredi pedalare. La prossima impresa? Anco-ra le Dolomiti, fra qualche settimana. Mai dettagli «sono un segreto - sorride Tem-perato - lascerò tutti a bocca aperta».

Andrea Alba© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il vicentino che scalail Giau senza manie su una ruota sola

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Palais Lumière

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Palline al gusto birra e finocchionasce la prima scuola per gelatai

I tornanti Simone Temperato ne ha fatti 29 salendo da Selva di Cadore al Giau in 59 minuti

L’arrivo L’originale atleta in festa dopo l’impresa

L’opera Sarà alta 250 metri

Assessore Marino Finozzi

LONGARONE — «Mosche bian-che». Cioè preziosi, in quanto ra-ri. Perché l’eccellenza, per loro, èuna somma di antiche conoscen-ze e nuovi tentativi. A sentirli par-lare, i gelatieri, li si immagina piùcome alchimisti alle prese conalambicchi e serpentine che comeartigiani nel contesto di una cate-goria produttiva. Ma tant’è: i gela-tieri artigiani rifiutano i semilavo-rati, gli emulsionanti, le polveri-ne.

«Uova, latte e zucchero - affer-ma il presidente dei gelatieri diConfartigianato Veneto MarcoViel - sono la base per il prodottodi giornata». Il resto, è fantasia.Tra i gusti: finocchio, birra, vino,carota, gorgonzola, cetriolo, fun-ghi porcini, erbe balsamiche, tor-ta di mele, rosa, arancio, ciliegio,dente di leone, ortica, riso, vinsanto, ricotta e cereali. La new en-try è il parmigiano «terremota-to».

«Ma non vanno per la maggio-re, questi gusti un po’ strani - con-

tinua Viel - meglio quelli con ma-terie prime a chilometro zero. Peresempio, a Belluno io propongol’orzo di Cesiomaggiore e il cor-niolo». Che sarebbero? «Un tipodi orzo grezzo - chiarisce Viel - fil-trato più volte, e una bacca moltoaspra, dalla quale si ottiene unamarmellata con un gusto tuttosuo». Poche eccezioni alla regoladel chilometro zero. «Il pistacchio- continua Viel - me lo faccio man-dare dalla Sicilia. E mi costa un oc-chio della testa: se vendessi solopalline al pistacchio, andrei in fal-limento».

Con queste basi, a Longaronenasce la prima scuola veneta pergelatieri. I promotori: Confartigia-nato Veneto, Longarone Fiere eCentro Consorzi (ente formativodi Confartigianato Belluno).Un’iniziativa lodata dal governato-re del Veneto Luca Zaia: «Che i no-stri gelatieri esprimano un’arteproduttiva unica al mondo non èun mistero per nessuno, ma pro-prio per questo è vitale che la loro

esperienza possa essere tramanda-ta ai giovani in modo organizzatoe professionale come accadrà aLongarone».

Una scuola che, spiega OscarDe Bona, presidente di LongaroneFiere, «è l’evoluzione di un labora-torio e di un’aula didattica apertigià due anni fa; ed è anche il risul-tato di una lotta storica: il ricono-scimento, il 5 luglio e da parte delparlamento europeo, della Giorna-ta europea del gelato artigianale(24 marzo, ndr) proposta da Art-glace, la Confederazione delle as-sociazioni europee di categoria,che ha sede proprio da noi a Lon-garone».

Comunque sia, «la scuola - spie-ga il direttore del Centro consor-zi, Michele Talo - prevede due per-corsi diversi. Il primo per chi è al-le prime armi o che intende aprireuna gelateria, con 80 ore di forma-zione che riguardano la presenta-zione al cliente, le materie primee la valorizzazione di conoscenzaartigianali e locali. L’altro, più spe-

cialistico, per gelatieri già operati-vi. Quanto ai corsi di base, sonoprevisti cinque sessioni con unadecina di "studenti" ciascuna; gliinteressati alla specializzazione,invece, sono molti di più».

De Bona non nega che la crisiha avuto un ruolo nel progetto:«Con tutto quello che sta succe-dendo, sono in molti a pensare dirientrare nel mondo del lavoroaprendo una gelateria».

A Viel, l’idea che la sua attivitàdiventi un ammortizzatore socia-le non piace un granché. «Ma losanno, i nuovi adepti - chiosa -che mi alzo alle sei del mattino eche chiudo alle dieci di sera? Nonè una passeggiata. Se ho rispar-miato qualcosa nella vita è perchénon ho mai avuto il tempo dispendere. E poi ci salviamo solocon qualità e prodotti di stagione,senza contare che in quell’euro apallina devi far rientrare un po’tutto, dall’affitto al personale...».

Marco de’ Francesco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il gelato artigianale derivasolo da prodotti di qualità enon prevede l’impiego disemilavorati, emulsionanti e«polverine»

L’iniziativa Prodotti tipici o a chilometri zero. «Ma solo di qualità», assicurano i professionisti del cono

5Regione AttualitàCorriere del Veneto Giovedì 2 Agosto 2012

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VICENZA — Niente soldiper mettere in sicurezza il tea-tro Astra, le mura di parco Que-rini e il teatro Olimpico. Ovve-ro tre delle molte infrastruttu-re cittadine danneggiate dallafuria delle acque durante l’allu-vione di ormai due anni fa. Idanni riportati dalle mura delparco e nei due tea-tri cittadini dall’in-trusione di decinedi centimetri d’ac-qua non rientrano,secondo la Cortedei Conti, nella casi-stica del «dissestoidrogeologico» cau-sato dall’alluvione.E così i finanzia-menti, per sistemar-li, non arriverannodallo Stato, ma do-vrà sborsarli il Co-mune. È questo, insostanza, quanto siè trovato scritto Pa-lazzo Trissino inuna lettera arrivatapochi giorni fa dalcommissario stra-o r d i n a r i o p e rl’emergenza allu-vione, Perla Stanca-ri. «Mi viene quasida invidiare il sin-daco di Mirandola- dichiara il sindaco Achille Va-riati - che, avendo ottenuto ilruolo di vicecommissario perl’emergenza terremoto, ha lapossibilità di incidere in primapersona sulla burocrazia».

Il Comune, nell’ambito deilavori «indifferibili e urgenti»legati al post-alluvione e finan-ziabili con fondi statali, avevapresentato al commissario re-gionale e al soggetto attuatoreprovinciale una lista di inter-venti fra cui, appunto, i lavorisu parco Querini e sui due tea-tri. I lavori, per una spesa pre-ventivata di 567 mila euro,comprendevano il rinforzo del-le mura dell’area verde (200mila euro), il ripristino del tea-tro Astra (267 mila euro) e lasistemazione di alcuni danninel seminterrato del teatroOlimpico (100 mila euro).«Tre opere oggi escluse - com-menta Variati - ma che eranostate tutte regolarmente valida-te dal soggetto attuatore pro-vinciale». La doccia fredda, in-vece, è arrivata dalla Corte dei

Conti, che ha negato i soldi,pur disponibili, per quei capi-toli, perché «non riguardano -fanno sapere da Palazzo Trissi-no - sistemazioni del dissestoidrogeologico del territorio».

E così la Giunta, ieri, ha do-vuto fare di necessità virtù, ap-provando una nuova serie di

lavori, per un importo di pocosuperiore, che è stata inoltrataal commissario regionale in at-tesa dello sblocco dei fondi sta-tali. «Per evitare di perdere al-tro tempo e soldi - spiega il pri-mo cittadino - abbiamo sosti-tuito questi tre interventi conlavori su ponti e strade altret-

tanto danneggiati. Nel frattem-po segnalerò l’assurdità del di-niego, in particolare per quan-to riguarda le mura di parcoQuerini». Palazzo Trissino hapresentato un nuovo conto dilavori per 615 mila euro, checomprende interventi in via IVNovembre (100 mila euro),

«dove sistemare le fondamen-ta indebolite dall’acqua» hadetto Variati, e su quattro pon-ti cittadini. Con un onere finan-ziario di circa 130 mila eurociascuno, Palazzo Trissinochiede di metter mano ai colle-gamenti su Bacchiglione e Re-trone all’altezza di viale Mar-gherita, ponte dello Stadio eponte della Piarda, tutti dan-neggiati dall’alluvione che haprovocato crepe e cedimenti,«anche se non strutturali» pre-cisa Variati. Intanto resta aper-to, però, il capitolo che riguar-da ponte Pusterla: «Aspettia-mo per settembre - aggiungeil sindaco - lo sblocco dei 700mila euro di fondi dal commis-sario straordinario regionalecon i quali pagare l’azienda eposare i nuovi parapetti».

Gian Maria Collicelli© RIPRODUZIONE RISERVATA

BASSANO — Dopo la Commissione Giustizia delSenato, anche quella della Camera, ieri, si è espressaa favore della salvaguardia del tribunale di Bassanoper il quale viene ipotizzato un allargamento dellacircoscrizione. Due reti a favore della città degli alpi-ni quindi, ma non è ancora detto. Per aggiudicarsila partita bisogna attendere che il ministro della Giu-stizia Severino porti in consiglio dei ministri il De-creto delega, per l’approvazione finale. «Siamo nel-la lista dei tribunali da salvare e per lo più con otti-me motivazioni, analoghe per entrambi i rami delParlamento. Anche se manca l’ultimo scoglio è co-munque una vittoria politica, dell’avvocatura bassa-nese e di chi ha collaborato con noi - sostiene Fran-cesco Savio, referente delle toghe locali - rimane l’in-cognita dell’ "accorpamento di territori limitrofiomogenei": se infatti nel documento del Senato siinseriva come esempio Cittadella, in quello della Ca-mera non se ne fa menzione. Ma noi non abbiamopreclusioni».

A giocare a favore di questo mantenimento, lanuova Cittadella della Giustizia, costata 12 milionidi euro e pronta a fine agosto, e la concessione daparte del Comune diun’area per la realizza-zione di un nuovocarcere. Una disponi-bilità messa nero subianco dal sindaco Ci-matti con una letterarecapitata a Roma.Ad influire anche lesollecitazioni di alcu-ni parlamentari. Traquesti Manuela Lan-zarin, Lega Nord, cheha dichiarato: «Abbia-mo ottenuto un risul-tato importante perBassano e per tutto ilsuo territorio, meritodi molteplici azioniche sono andate nel-la stessa direzione.Ora è importantenon abbassare la guardia perché questo schemanon è vincolate». Soddisfazione è stata espressa an-che dall’assessore regionale del Pdl Elena Donaz-zan: «La maggior parte del lavoro è stata fatta, ora ciauguriamo che il ministro Severino non disattendaun voto così chiaro».

«Il parere della Commissione è stato accolto daun’ampia maggioranza e questo non può che esse-re un segnale positivo», afferma Daniela Sbrollini(Pd), che ha portato il caso bassanese a Roma e chesi dice preoccupata per le sorti della sede staccata diSchio. Ad incrociare le dita per le sorti del tribunaledi Bassano anche Giorgio Conte (Fli): «Il mio auspi-cio è che ora anche il Governo faccia la sua parteaccogliendo senza resistenze il parere formulato dalParlamento». Apprezzamento è stato espresso an-che dal Comitato spontaneo per la salvaguardia deltribunale e della procura che ha ringraziato la Com-missione Giustizia del Senato «per aver valorizzan-do le specificità territoriali del bacino d’utenza eaver messo in luce gli eccessivi costi pubblici in ca-so di soppressione.

B.C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Corte dei conti blocca i 567mila euro per sistemarli. Fermi anche i lavori all’Astra

Offesa

Video poker È scontrosulle licenze nelle salescommesse a Vicenza

Regolamenti Il tribunale accoglie il ricorso di un locale in corso San Felice che per ora può riaprire

Savio

VICENZA — «Mio marito mi tradivacon la sua segretaria ancora prima che milasciasse ed è andato convivere con lei ap-pena uscito di casa. La collaboratrice hatestimoniato il falso e pure suo cugino».Decisa ad addebitare la separazione al ma-rito, una professionista vicentina 51enneè arrivata a denunciare la rivale in amore,più giovane di lei di sette anni, di quindi-ci rispetto all’ex marito. E oltre a lei ha de-nunciato pure un suo parente, che a suadetta le avrebbe retto il palco raccontan-do, durante l’udienza in tribunale, unaversione inventata e concordata. Allo sco-po, ovviamente, di salvare l’immagine del59enne. La rottura tra la coppia di profes-sionisti vicentini risale a qualche anno fa.Una rottura insanabile, che secondo lamoglie sarebbe da attribuire al tradimen-to del coniuge. Nessuna incomprensionee logorio del rapporto: lui aveva semplice-mente un’altra. E come un copione giàscritto tante e tante volte lei era una suacollaboratrice di studio, la sua segretaria.Più giovane, bella ed avvenente. Una

44enne che ha fatto completamente per-dere la testa del 59enne, un noto profes-sionista della città. Almeno secondo laversione della moglie, che è convinta chela relazione tra i due, così come ha scritto

in un accurato memoriale presentato algiudice, andasse avanti da tempo. Che ilmarito frequentasse la sua segretaria an-cora prima che lasciasse il tetto coniuga-le. Per questo quando, in tribunale, la44enne ha testimoniato di aver iniziato larelazione in privato con il suo datore dilavoro solo dopo la separazione la 51enneè andata su tutte le furie. Incapace di ac-cettare tali dichiarazioni, è ricorsa alle for-ze dell’ordine, per avere giustizia e perscaricare le colpe di un matrimonio nau-fragato al compagno, reo di averle messole corna.

«Ho la prove che l’amante non ha dettola verità, sono solo bugie: andava a letto

con mio marito da tempo, io la denuncioper falsa testimonianza». E così ha fatto.La 51enne si è recata in questura per for-malizzare il tutto. Ma non solo.

La donna tradita si è «accanita» anchenei confronti del cugino dell’impiegata.Ovvero l’uomo che si era presentato in tri-bunale sostenendo che la parente avevavissuto da lui nel periodo in cui il 59enneaveva lasciato la moglie. Una versionequindi che lasciava ad intendere al giudi-ce che non poteva esserci stata una convi-venza immediata tra i due amanti. Falsitàpure queste stando alla 51enne.

«Mio marito è andato a vivere dalla se-gretaria appena messo fuori il piede da ca-sa, questo è quanto successo davvero».Ora spetterà al giudice fare le dovute valu-tazioni: ovvero addebitare la separazioneal professionista 59enne, così come vor-rebbe l’ex coniuge, o credere alle versionidei due teste, accusati di falsa testimo-nianza.

Benedetta Centin© RIPRODUZIONE RISERVATA

Ognissanti 2010Parco Querini comesi presentava nelnovembre del 2010,quando mezzaVicenza è statasommersa dall’acqua

Sale gioco, il Tar frena Palazzo Trissino

In tribunale Una professionista contro la rivale in amore che avrebbe detto il falso davanti al giudice. Nei guai anche il cugino

NUMERI UTILIComune 0444221360Polstrada 0444250811Vigili urbani 0444545311Questura 0444337511

Emergenza infanzia 114Guardia medica 0444567228Ospedale civile 0444753111Ambulanza C.R.I. 0444514222

SOCCORSO ALPINOAltopiano Asiago 0424463359Recoaro Valdagno 330538683Arsiero 330538680Schio 330538681

FARMACIE DI TURNOCappellotto 0444911228Cegan 0444545030

«Abbiamo il sostegnodella politicaMa a decideresarà il governo»

«È la segretaria del mio exe sta con lui da quandoeravamo sposati non da quandose ne è andato di casa»

Bassano

«Mente» e denuncia l’amante del marito

Avvocati

Alluvione, Olimpico e Querini senza soldi

VICENZA — Il Tar concede il pri-mo round ai gestori delle sale gio-co. Il Comune incassa lo stop daltribunale regionale al provvedi-mento di chiusura di un locale d’az-zardo e quella sala gioco, adesso,potrà aprire. E così nella battagliainnescata da mesi fra Palazzo Tris-sino contro l’arrivo di nuovi localiper il gioco d’azzardo nel capoluo-go, stavolta ad avere la peggio èl’amministrazione, che martedì siè vista sospendere dal Tar (Tribu-nale amministrativo regionale) ilprovvedimento di revoca agibilitàemesso nei confronti della sala gio-chi e scommesse «Iziplay».

Il locale, gestito dalla società «Si-cur game», aveva aperto i battentilo scorso 17 giugno in corso San Fe-lice, di fronte al bar Sartea, fortedella licenza rilasciata dalla questu-ra. Dopo due giorni, però, ecco il

provvedimento del Comune, chein virtù dei paletti imposti a queltipo di locali (divieto di aprire vici-no a scuole, chiese, ospedali e cen-tro storico) aveva emanato l’inagi-bilità dei locali per quel tipo di eser-cizio, imponendo la chiusura. I ge-stori hanno presentato ricorso alTar e, per il momento, hanno otte-nuto un primo risultato: alla primaudienza di martedì, il giudice haimposto la sospensione del provve-dimento del Comune finché, ilprossimo 11 settembre, ci saràl’udienza definitiva sul merito del-la vicenda.

«Il giudice - spiega l’assessoreagli Affari legali, Massimo Pecori -ha dato un giudizio tecnico moti-vando la decisione con il fatto cheil Comune, impedendo all’attivitàdi esercitare, non ha tenuto contodella licenza concessa dalla questu-

ra. Ma noi diciamo il contrario, ecioè che la questura, concedendo ilpermesso, non ha considerato i re-golamenti del Comune». PalazzoTrissino, la scorsa settimana, haimpugnato le licenze rilasciate dalQuestore nei confronti di cinque al-tre sale gioco e scommesse in città,tre delle quali già aperte e oggettodi un provvedimento di chiusuraattività da parte del Comune.

«Lo Stato - aggiunge il sindacoAchille Variati - non può far soldisulla pelle dei cittadini. Ci aspettia-mo, adesso, molti altri ricorsi, manoi attendiamo l’udienza di settem-bre. Se la magistratura darà ragio-ne ai gestori, la questione coinvol-gerà il potere di autonomia costitu-zionale degli enti locali, come quel-lo programmatico-urbanistico».

G.M.C.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Liti Coppie che scoppiano

Senato e Cameracontro la chiusuradel tribunale

Agenda

6 Giovedì 2 Agosto 2012 Corriere del VenetoVI

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Page 7: rassegna stampa

L’analista AnastasiaI dati del primo semestre sono un segno evidenteche la crisi occupazionale sta continuando

VENEZIA — Ieri le cronache nazio-nali erano piene di titoli sulla progres-sione dei disoccupati in Italia. E, pun-tualmente, arriva una conferma stati-stica anche sul piano regionale: la for-nisce l’agenzia Veneto Lavoro, che nelsuo aggiornamento sulle crisi azien-dali dà conto delle conseguenze dellarecessione nel primo semestre di que-st’anno, periodo in cui la crisi del de-bito europeo si è dispiegata in tutta lasua forza. Il risultato non è incorag-giante e stavolta spicca il dato relati-vo ai licenziamenti individuali: in solisei mesi sono stati pari a 14.319, conun balzo del 21,4% rispetto allo stessoperiodo dello scorso anno. In numeriassoluti, quasi tremila lavoratori inpiù. A questi, poi, vanno aggiunti i li-cenziati con le procedure collettive dimobilità: 4.600 tra gennaio e giugno.In tutto fanno quasi 19 mila espulsidal lavoro, un anno fa erano 18.300.Sembra una variazione lieve (+3,6%)ma ha comunque un significato nega-tivo. Bruno Anastasia, l’analista di Ve-neto Lavoroche coordinai report del-l ’ a g e n z i a ,non ha dub-bi: «È il se-gno più evi-dente che lacrisi occupa-zionale stacontinuandoanche in Ve-n e t o » . I lboom di li-cenziamentiindividuali,avvenuto pri-ma che en-trasse in vi-gore la riforma Fornero che solo dapochi giorni è ufficialmente legge, cispiega una volta di più che a soffriresono soprattutto le piccole imprese fi-no a quindici dipendenti, quelle a cui

anche la vecchia versione dell’artico-lo 18 consentiva di agire. «Il ridimen-sionamento del sistema produttivocontinua - riflette Anastasia - e leaziende più piccole, anche se teorica-mente hanno l’accesso alla cassa inte-grazione in deroga, tendono a chiude-re e licenziare. Per quelle più grandi,invece, sembra di assistere a un riav-vio del ciclo classico degli ammortiz-zatori sociali». E cioé: la cassa integra-zione ordinaria, che poi tende a tra-sformarsi in straordinaria, con unosbocco finale nelle procedure di mobi-lità, ovvero i licenziamenti collettivi.Insomma per il momento i morti stan-no soprattutto tra i Piccoli mentre i fe-riti si contano fra le imprese più strut-turate che provano a resistere facen-do ricorso alla cassa integrazione. Co-sì si spiegherebbe il calo dei lavorato-ri messi in mobilità con le proceduredella legge 223 e il contemporaneo au-mento delle ore autorizzate di cassaintegrazione: l’ordinaria, in sei mesi,fa un balzodel 40% sec-co sul pariperiodo del2011 e quel-la in derogadel 10%. Il«riavvio delciclo» di cuiparla Anasta-sia spiegaperché invece si contrae la cig straor-dinaria (-20,6%) mentre il conteggiototale (44,9 milioni le ore di cig di tut-te le tipologie) evidenzia una crescitacontenuta del 2,5%. Gli ottimisti a ol-tranza possono consolarsi col fattoche due anni fa, nel 2010, era andatamolto peggio (63 milioni di ore) mala debolezza del mercato del lavoronel 2012 è suffragata dalla statisticasulle crisi aziendali: in questa primametà dell’anno sono state coinvolte605 aziende in Veneto per un totale di15.182 lavoratori. «In buona sostanza- conclude Anastasia - abbiamo unnumero di addetti interessati che si at-testa sugli stessi livelli del 2009 e del2010». Lo sapevamo già, la statisticace ne dà conferma: il malefico spreadci ha ricacciati indietro di tre anni,quando ci scoppiò tra le mani la pri-ma crisi finanziaria mondiale con lacaduta di Lehman Brothers.

C.T.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il Consiglio di Stato dice noPalladio-Sator, addio Fonsai

Congiuntura La rilevazione di Unioncamere sul secondo trimestre

PADOVA — Fatturato in cre-scita ma risultato netto che tor-na in rosso di 5,6 milioni perCarraro, il gruppo di Campodar-sego dei sistemi di trasmissio-ne. Il documento contabile al30 giugno 2012 approvato dalcda segna infatti una crescitadelle vendite consolidate del5,3%, a 474,3 milioni, nonostan-te la «gamba zoppa» di Elettro-nica Santerno, sigla dell’elettro-nica di potenza che vede calarepesantemente il giro d’affari(-60,7% a 28,1 milioni) a causa«dell’incertezza della domandanel mercato fotovoltaico italia-no all’interno del nuovo conte-sto normativo». Mentre le altresocietà del gruppo, cioè quellefocalizzate sulla meccanica tra-dizionale per l’agricoltura (Dri-ve Tech, GearWord e Agritalia),confermano performance in au-mento per i ricavi e, con l’ecce-zione dell’ultima sigla, ancheper i margini, Santerno pare es-sere tornata all’utile solo a giu-gno grazie al conseguimento didue importanti commesse ne-gli Usa e in Sudafrica. Nel loroinsieme, perciò, i numeri delgruppo marcano una contrazio-

ne dell’Ebitda dai 32,6 milionidel primo semestre 2011 ai 24di oggi, ed un risultato netto ne-gativo, nonostante un utile di4,9 milioni, anche a causa di un«carico fiscale elevato». La se-conda parte del 2012 dovrebbefar osservare una continuità

nella domanda di veicoli, siste-mi di trasmissione componenticon una prevista crescita di fat-turato e redditività. L'anno incorso non sarà tuttavia suffi-ciente a raddrizzare completa-mente l'andamento di Santer-no, insegna sulla quale i con-tratti internazionali raggiuntimanifesteranno il loro effettosolo nel prossimo esercizio.Una ricalibratura della strutturain base ai minori volumi, ha tut-tavia rilevato il presidente, Enri-co Carraro, è già in grado di in-cidere in termini di redditività.A prescindere da tutto, il grup-po non ha ridotto gli investi-menti, passati a 13,5 milionicontro i 10,3 del primo seme-stre 2011, e destinati in partico-lare allo sviluppo di nuovi pro-getti per l’incremento della ca-pacità produttiva interna. Sottoil profilo finanziario, infine, al30 giugno il debito verso risul-ta stabile rispetto a tre mesi pri-ma a 280 milioni, ed i risultatieconomici approvati ieri per-mettono il rispetto delle cove-nant con gli istituti di credito.

Gianni Favero© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Anche l’export vira al ribasso«Ma c’è chi è pronto a ripartire»

VenetoSviluppoeroga 23 mln

Luxotticasi rafforzain Spagna

MILANO — Attendevano l’ultimo responso, quello delConsiglio di Stato, poi in serata hanno comunicato l’abbandonodefinitivo della partita. La vicentina Palladio Finanziaria (nellafoto, l’ad Roberto Meneguzzo) e l’alleato Sator ritiranoufficialmente l’offerta su Fonsai e sciolgono il patto sullacompagnia. Le due società hanno inviato ieri al cda diFondiaria Sai una lettera di revoca dell’offerta per un «progettodi investimento nel capitale del gruppo assicurativo». Inmattinata, il Consiglio di Stato aveva respinto il ricorso di Satore Palladio contro la decisione del Tar del Lazio che non avevaaccolto l’istanza di sospensiva presentata in merito alprovvedimento Isvap che autorizzava Unipol a prendere ilcontrollo di Fonsai (servizio sul Corriere della Sera).

-60,7%

La dinamica

In sei mesi 19 mila licenziamenti«È la caduta delle piccole imprese»Veneto Lavoro: siamo ai livelli raggiunti con la crisi del 2009

Quotate Il gruppo di Campodarsego in perdita di 5,6 milioni a metà anno. Ricavi in crescita

Le nuove norme sulsolare hanno fattocrollare la domanda

474,3 milioniIl calodel giro d’affari di ElettronicaSanterno, la controllata delgruppo legata al fotovoltaico

Effetto recessione Da gennaio a giugno boom di uscite individuali, torna a crescere la cig

VENEZIA — (g.f.) Il segno negativo chemancava, quello delle esportazioni, è arri-vato nei risultati dell’indagine VenetoCon-giuntura di Unioncamere Veneto per il se-condo trimestre 2012. Se infatti fino adoggi le imprese in grado di dialogare coni mercati esteri sono riuscite in qualchemodo a compensare o almeno ad attutirele flessioni del business domestico, ades-so con un calo dell’1,8% anche del girod’affari internazionale è automatico chescenda anche la fiducia per il trimestre incorso (il saldo fra ottimisti e pessimistiper il fatturato è a vantaggio di questi di35 punti). Nel complesso, il fatturato fraaprile e giugno è sceso del 5,1% rispetto

allo stesso trimestre del 2011 e gli ordinisegnano un -6%. In entrambi i casi, comedel resto per l’indicatore della produzio-ne, le aziende che evidenziano contrazio-ni più ampie sono quelle della fascia pic-cola e media. Tessile, abbigliamento, cal-zature, marmo, vetro, ceramica, legno emobile risultano poi, come si registra nel-la maggioranza degli studi economici, isettori più in sofferenza. Per il presidentedi Unioncamere, Alessandro Bianchi, «lenostre imprese sono tuttavia per la mag-gior parte pronte a riprendere l’attivitàproduttiva nel momento in cui dovesserocogliere i segnali di un’inversione di ten-denza del ciclo economico».

Il fotovoltaico ora diventa una zavorraCarraro in rosso per «colpa» di Santerno

Economia

VENEZIA — Ventitrèmilioni di euro difinanziamenti agevolatidestinati a 87 piccole emedie imprese venete: è ilprimo provvedimentodeliberato dal comitatoesecutivo di VenetoSviluppo nella sua primaseduta guidata dalneo-presidente GiorgioGrosso. «Uno degli aspettisu cui si intendeconcentrare l’attenzione -commenta quest’ultimo -è quello di un’ulterioreriduzione delletempistiche verso lerichieste che provengonodalle aziende. Questo, siain termini di rispostaoperativa che dierogazione deifinanziamenti». Ilcomitato esecutivo - delquale fanno parte anche ilvicepresidente dellafinanziaria Claudio Rigo ei consiglieri Rigon, Vanonie Zanolla - ha preso inesame 87 operazioni. La«quota fondo» (cioè laparte di risorsa pubblicaerogata alle imprese) èpari a 10 milioni di euro.

Finanziamenti

BELLUNO — Luxotticaha perfezionatol’acquisto degli oltre 120negozi specializzati nelsegmento «sole» amarchio Sun Planetanche in Spagna ePortogallo, annunciatolo scorso maggio. Nel2011 - spiega una notadella società - Luxotticaaveva acquisito dallostesso venditore i puntivendita della catena SunPlanet in Sud America,facenti parti diMultiopticasInternacional. Il valorecomplessivo dellatransazione è di circa 20milioni. L’operazioneprevede la gradualeconversione dei puntivendita al marchioSunglass Hut, laprincipale catena diLuxottica specializzatanel segmento occhialida sole. I negozi, oltre90 in Spagna e oltre 30in Portogallo, sonopresenti principalmentenei centri commercialidelle più importanticittà e località turistiche.

Acquisizioni

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Finanza

Il fatturato consolidatodi Carraro nei primi sei mesidel 2012, in aumento del5,3%

Le imprese piùgrandi tornano afar ricorso alla cigordinaria

Industria in difficoltàTessile, calzature,mobile, ceramicae vetro fra i settoripiù colpiti

Presidente Enrico Carraro

9Corriere del Veneto Giovedì 2 Agosto 2012

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