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IL PROGETTO GAIA E L’AUTORITA’ PORTUALE DEL LEVANTE

0 Commentgen - 30 - 2012 admin

L’ente

L’Autorità Portuale del Levante, ente pubblico non economico istituito per effetto della Legge n.84/94, è deputata all’amministrazione dei Porti di Bari, Barletta e Monopoli da cui transitano circa 2 milioni di passeggeri all’anno e circa 7 milioni di tonnellate di merci. Le principali competenze sono l’amministrazione del demanio marittimo portuale, l’autorizzazione e controllo del lavoro portuale, la programmazione e realizzazione delle infrastrutture, la manutenzione dei compendi demaniali comprensivi degli specchi acquei ed il coordinamento delle Istituzioni operanti nei porti per il controllo dei traffici merci e passeggeri. L’Autorità Portuale, con i suoi circa 30 dipendenti, ha avviato dal 2007 un programma per lo sviluppo di un sistema portuale con l’obiettivo di rafforzare il ruolo assunto dal Porto di Bari di porta d’ingresso in Europa dei flussi di merci e persone provenienti dai Balcani e dal vicino Oriente.

Il progetto

Con l’obiettivo di assicurare un’offerta unitaria ed integrata di infrastrutture e di servizi logistici e, nel contempo, di migliorare la qualità del servizio reso agli utenti, l’Autorità Portuale del Levante, a partire dal 2008, ha avviato, in parte con fondi comunitari, un programma di informatizzazione delle procedure portuali sino alla creazione del portale GAIA (Gestione Automatizzata Informazioni d’Area) che consente, agli operatori portuali ed alle Istituzioni impegnate nella gestione e controllo dei traffici passeggeri e merci, di accedere a servizi dedicati in maniera esclusiva e protetta. Attivo sin dal 2010, il sistema GAIA Ships, basato sull’acquisizione e trattamento dei dati forniti dai sistemi AIS – Automatic Identification System delle navi, è dedicato alla previsione degli orari di arrivo delle navi e alla loro localizzazione sino all’ormeggio. Attivo dai primi mesi del 2011, il sistema GAIA Gate è dedicatoalla gestione automatizzata del controllo dei mezzi in ingresso nel Porto di Bari e dei passeggeri in partenza con le navi traghetto. Nello specifico, il sistema GAIA Gate permette il collegamento dell’Ente 24h su 24 con i sistemi di bigliettazione delle Compagnie di navigazione: in tal modo, nel momento in cui una delle Compagnie effettua la vendita di un biglietto con partenza dal porto di Bari l’operazione è segnalata in automatico al sistema del porto. L’acquisizione dei dati

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personali dei passeggeri e dei mezzi alimenta il database degli ‘attesi’per una completa tracciabilità del singolo utente dalla prenotazione fino al momento dell’imbarco. Le agenzie marittime ubicate in porto, presso cui i passeggeri si presentano per effettuare il check-in prima di imbarcarsi, ottengono dal sistema dei ticket di sicurezza necessari ai passeggeri per il controllo e l’accesso ai varchi d’imbarco. Le liste dei passeggeri generate in automatico per le singole navi costituiscono ai varchi d’imbarco il riferimento per gli operatori della sicurezza che controllano i ticket tramite terminali mobili collegati al sistema per un riscontro istantaneo del codice a barre associato. Contemporaneamente, tali liste sono messe immediatamente a disposizione, via Web, alla Capitaneria di Porto e alla Polizia di Frontiera per le verifiche previste per legge. Analoghe sono le modalità di controllo ai varchi portuali degli operatori che devono accedere periodicamente per esigenze di lavoro. Inoltre, Il sistema GAIA Gate consente alla Capitaneria di porto di fornire le indicazioni sugli ormeggi utilizzati dalle navi traghetto. L’integrazione tra i due moduli permette di acquisire informazioni connesse con la navigazione delle navi, compresi i ritardi sia in partenza che in arrivo, che vengono messe a disposizione oltre che agli operatori portuali anche ai passeggeri mediante la pubblicazione in automatico sul portale informativo pubblico del porto e sui pannelli informativi installati in porto.

I benefici

Grazie al sistema GAIA, l’Autorità Portuale del Levante è in grado di gestire, in modo più rapido, il controllo puntuale degli accessi in porto e alle aree di imbarco sia dei passeggeri delle navi che delle persone autorizzate a garanzia di una maggior efficienza dell’intero processo d’imbarco e nel pieno rispetto dei Piani di Sicurezza vigenti. Le liste dei passeggeri, con i dati personali, inoltre, sono rese disponibili in largo anticipo rispetto al momento dell’effettivo svolgimento dei controlli alla Polizia di Frontiera consentendo ulteriori controlli preventivi a garanzia di una maggior sicurezza dei traffici. Infine, il nuovo sistema controlla, in automatico, il numero di passeggeri avviati all’imbarco per ogni singola nave impedendo il superamento dei limiti dicertificato fissati dall’Autorità Marittima a garanzia di una maggior sicurezza della navigazione. L’aggiornamento in tempo reale degli orari delle navi in partenza e in arrivo al Porto, con la segnalazione degli eventuali ritardi assicura un miglioramento della gestione del traffico portuale e della qualità del servizio reso all’utenza.

(In collaborazione con SMAU BUSINESS 2012 – Bari – Per registrarti ed accedere gratis a SMAU clicca qui)

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Porti: Bari, strategia adriatica al centro progetto 'Gaia'Ap Levante presenta il 19 aprile i progetti d'integrazione16 aprile, 16:24

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(ANSA) - BARI, 16 APR - La visione globale del sistema portuale adriatico, basato su una strategica integrazione tra il sistema informativo dei porti greci ed italiani, e' al centro del progetto Gaia (Generalized Automatic Exchange of Port Information Area), che sara' presentato a Bari il prossimo 19 aprile. Capofila del progetto, nell'ambito del Programma d'iniziativa comunitaria Etcp Grecia-Italia 2007/2013, e' l'Autorita' portuale del Levante (porti di Bari, Barletta e Monopoli). Obiettivo di Gaia e' lo sviluppo di un nodo centrale informativo trans-frontaliero per consentire

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uno scambio sicuro e la condivisione delle informazioni tra i Porti del Mar Adriatico e del Mar Ionio. Particolare interesse riveste lo sviluppo dei sistemi di informazione per scambiare informazioni sulla sicurezza dei viaggiatori: Gaia e' infatti finalizzato a sviluppare servizi per fornire informazioni agli utenti del Porto via web, computer e dispositivi mobili, per migliorare la gestione del traffico passeggeri e merci, ottimizzando i controlli di sicurezza ai varchi portuali e di imbarco. L'evento, in programma nel Terminal Crociere (dalle ore 9 alle 18), rientra nel progetto di cooperazione tra l'Autorita' portuale del Levante e l'Ap di Igoumenitsa, che coinvolge come partner il Politecnico di Bari e il Cti-Computer technology institute and press 'Diophantus'. (ANSA) RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA IndietroHome

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Page 1 of 2GAIA: la nuova frontiera delle autorità portuali

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ElaborAzioni - via Giulio Petroni, 117/c - 70124 BARI

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SHIP2SHORE www.ship2shore.it Lunedì 30 Aprile 2012

Negli spazi del Terminal Crociere di Bari si è svolta la presentazione ufficiale – coordinata da Mario Mega, Dirigente dell’Autorità Portuale del Levante - del progetto GAIA (Generalized Automatic Exchange of Port Information Area), frutto della collaborazione tra l’Autorità Portuale

barese e quella di Igoumenitsa (Grecia), parte delle attività del Programma di Iniziativa Comunitaria ETCP Grecia Italia 2007-2013. Le due autorità portuali sono affiancate dai partner tecnologici Politecnico di Bari e CTI Computer Technology Institute & Press Diophantus di Patrasso.L’obiettivo è costruire un nodo centrale

Intensa progettualità europea per gli scali pugliesiUna GAIA illustrazione al porto di Bari, che, con il GATE, ha già avviato il Port Community System

informativo e transfrontaliero tra i porti del Mar Adriatico e Mar Ionio, concependo il sistema portuale adriatico come un unico sistema integrato. Il progetto intende sviluppare una serie di servizi informativi per gli utenti portuali attraverso l’utilizzo di canali via web, il

computer e i diffusi dispositivi mobili, migliorando la gestione del traffico passeggeri e merci ed ottimizzando i controlli di sicurezza ai varchi portuali e di imbarco.“GAIA è un progetto che si basa su una visione globale del sistema porto che superi le separazioni fisiche e tecnologiche con la finalità dell’integrazione dei diversi

EVENTI

attori istituzionali che operano sulle due sponde dell’Adriatico e dello Jonio per il consolidamento e lo sviluppo di sistemi informativi cooperanti che permettano di migliorare i controlli di sicurezza sui passeggeri e le informazioni di servizio ai viaggiatori” spiegano i responsabili.

“La creazione di un data warehouse per l’elaborazione dei dati mediante innovative tecniche di analisi semantica consentirà, inoltre, di fornire un moderno strumento a supporto dei processi decisionali delle Autorità locali, regionali e nazionali in materia di trasporto marittimo e di logistica intermodale. La piattaforma tecnologica che si intende creare consentirà di gestire le informazioni relative ai flussi di passeggeri e mezzi che attraversano i porti oltre a quelle esterne che sono comunque di interesse per i viaggiatori e gli operatori”.Nel concreto GAIA consentirà alle Autorità Portuali del Levante e di Igoumenitsa di fornire servizi a passeggeri ed operatori mediante il web utilizzabili dal proprio PC o dai dispositivi mobili. Il budget totale del progetto è di 1.873.000

euro, co-finanziato al 75% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) ed al 25% dai paesi partner Italia e Grecia. Le attività sono state avviate il 1° marzo 2012 e dovranno concludersi entro il 28 febbraio 2014.A latere, l’Ing. Mario Mega ha illustrato un altro progetto in cui è coinvolta l’Autorità Portuale del Levante: GATE, nel quale è partner tecnologico la Selex Elsag, attivo dall’inizio 2011 e già finalista a SMAU BUSINESS nel febbraio 2012 tra i casi di successo delle applicazioni ICT nella Pubblica Amministrazione, ha lo scopo di gestire e monitorare gli accessi alle aree portuali di passeggeri e veicoli destinati all’imbarco sui traghetti e del personale che lavora in porto con l’emissione di

segue a pag.2

SHIP2SHORE www.ship2shore.it Lunedì 30 Aprile 2012

documenti che consentono l’accesso e la verifica in tempo reale al passaggio dai varchi d’ingresso.“Un porto moderno, per caratterizzarsi come nodo logistico, sempre più deve tendere ad integrarsi nella catena di distribuzione che porta a coordinare le tradizionali funzioni aziendali, tipicamente svolte all’interno di ogni azienda, con tutti gli altri membri sino all’utilizzatore finale che, spesso, è anche quello che ha innescato il processo produttivo. Per non costituire un collo di bottiglia il porto deve diventare un interlocutore avanzato che scambia informazioni con il mondo esterno contribuendo a dare valore, con la propria attività, al raggiungimento dell’obiettivo complessivo: soddisfare l’esigenza di disporre di un bene da parte di qualcuno a migliaia di chilometri di distanza. A questa esigenza si può rispondere avviando in maniera effettiva la costituzione del PCS Port Community System, un ambiente portuale informatizzato unico che si preoccupi di gestire gli eventi che si verificano per l’azione congiunta dei vari attori privati ed istituzionali che vi operano trasformandoli in dati e come tali valorizzandoli e mettendoli a disposizione di tutti coloro che ne possono trarre benefici per il proprio uso”.Mega nota come, da queste enunciazioni di principio, se si cerca di passare alla pratica, ci si accorge che al momento in Italia non esiste una governance dell’IT nei porti e che la stessa legge n.84/94, per ragioni storiche ha equiparato i servizi info-telematici come servizi di carattere generale alla stregua dell’ illuminazione o

della pulizia delle aree comuni. “Ovviamente ciò non favorisce un approccio efficace alla risoluzione del problema anche per l’abitudine di confrontarsi quasi esclusivamente sulla infrastrutturazione fisica dei nostri porti tralasciando le sempre maggiori esigenze di ‘strade telematiche’ che attraversino anche le aree portuali per lo scambio ‘ad alta velocità’ e ‘ad alta capacità’ di dati tra i vari attori. Questa diventerà quasi una necessità nell’ormai prossimo futuro allorquando passeremo all’utilizzo dell’internet delle cose con cui tutti gli oggetti potranno acquisire un ruolo attivo grazie al collegamento alla rete in una nuova dimensione in cui il mondo elettronico traccerà una mappa di quello reale, dando un’identità elettronica alle cose e ai luoghi dell’ambiente fisico, tra cui anche i porti”.Il dirigente barese parla di ‘rivoluzione irreversibile’, che non va solo assecondata ma anche governata per assicurare che non si verifichino distorsioni del mercato all’interno dei porti ma soprattutto per consentire agli operatori ed ai passeggeri di essere effettivamente protagonisti attivi dei processi produttivi e di consumo in uno scenario di integrazione che sarà sempre più stringente.“In tal senso alla realizzazione del Port Community System dovrà essere affiancata una efficace infrastruttura telematica costituita da una efficiente copertura wi-fi, integrata con una rete fisica in fibra ottica, che assicuri, in qualsiasi punto ed a qualsiasi soggetto interessato, la possibilità di una connessione a banda

Cosa avranno in comune Taranto e l’olandese Rotterdam? Da oggi qualcosa sul fronte portuale.Nell’ambito delle proprie strategie volte alla promozione dello scalo e all’implementazionedei traffici, l’Autorità Portuale di Taranto ha intensificato le relazioni ai fini di instaurare una fattiva collaborazione con uno dei maggiori porti del mondo, che movimenta oltre 400 milionidi tonnellate all’anno, nonché maggior centro logistico industriale e commerciale d’Europa.Il primo passo finalizzato allo start up di tale cooperazione è la freschissima sottoscrizione di unMemorandum of Understanding tra i vertici delle relative Autorità Portuali finalizzato alla costituzione di una joint-venture che mirerà alla valorizzazione ed alla razionalizzazione delle aree portuali e retroportuali del Porto di Taranto, al fine di attrarre investimenti sul territorio da parte di operatori di calibro nazionale e/o internazionale, oltre all’innalzamento dello standard qualitativo ditutti i servizi portuali e all’implementazione dei traffici.La Port of Rotterdam International (PORint) – Dipartimento della Port Authority addettoalle relazioni internazionali – utilizza il proprio network e la propria esperienza di altissimo

livello nel mercato mondiale per realizzare progetti di sviluppo in paesi/regioni chericoprono un ruolo di importanza strategica per il porto olandese.“Taranto è oggi il secondo porto d’Italia (per merci complessive movimentate, ndr). Vogliamo farlo diventare il primo! Faremo crescere insieme i due scali con l’acquisizione di nuovi traffici e ci saranno nuove iniziative industriali sia in Olanda che qui” ha dichiarato ambiziosamente

Roger Clasquin, direttore dei PORint, il quale ha siglato il MoU con Sergio Prete, presidente dell’Authority tarantina. “Avvieremo subito contatti con le nostre industrie e i clienti del porto per presentare le opportunità che offre lo scalo pugliese”.Il primo contatto tra i due sottoscrittori del protocollo è nato nel 2009 quando l’Authority di Taranto era guidata dal commissario Salvatore Giuffrè. Prete ha irrobustito il rapporto sfociato nel MoU.

Taranto gemellato con Rotterdam mira alla prima posizione

Prete Sergio (AP Taranto) Clasquin Roger (Port of Rotterdam)

larga per l’accesso sia ai servizi portuali che al mondo di internet”.A questo fine l’Autorità Portuale del Levante dal 2008 ha avviato un programma di costruzione del sistema informativo portuale basato sulla costruzione di competenze professionali interne che consentissero di guidare i processi,

analogamente a quanto avviene per le infrastrutture fisiche materiali, oltre che sulla creazione di un’architettura flessibile, aperta e facilmente espandibile.“L’obiettivo che ci eravamo prefissati, e che oggi possiamo dire di aver già in parte raggiunto, era quello di avviare la costituzione non di un sistema sostitutivo

di quello delle Amministrazione Centrali quali Agenzia delle Dogane o Capitaneria di Porto, ma di un sistema integrato che, rispettando l’autonomia e le competenze, consenta di acquisire da esse informazioni di interesse generale valorizzandole adeguatamente e rimettendole a disposizione di operatori ed utenti”.

Ultimo aggiornamento:

4 maggio 2012 alle 08:32

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Bari e Igoumenitsa nell’era digitale

di BrindisiReport.it » 3 maggio 2012 alle 11:40

BARI – L’Autorità Portuale del Levante (Bari) si tuffa senza esitazioni nell’era digitale, e utilizzando al meglio i fondi della programmazione europea di settore, in due progetti-chiave per l’applicazione dell’informatica e delle Itc, stabilisce un ponte con il porto di Igoumenitsa, in netta crescita come hub strategico della Grecia sullo Ionio, per quanto riguarda l’evoluzione dello scambio di dati sulla logistica, nell’ottica di una rete di connessione tra i porti adriatici e ionici, e informatizza il controllo interno degli accessi di veicoli e passeggeri alle proprie aree di imbarco e sbarco in sinergia con una delle aziende nazionali più avanzate nel campo della homeland – security, Selex Elsag del gruppo Finmeccanica.

Ne dà notizia il periodico online di portualità Ship2Shore, che ha seguito l’evento di presentazione dei progetti. Si tratta di Gaia (Generalized Automatic Exchange of Port Information Area), che individua come sistema integrato l’insieme dei porti adriatici e dello Ioni dei Paesi membri della Ue, e Gate che in realtà è già operativo dall’inizio del 2011 ed è stato finalista alla rassegna Smau Business del febbraio scorso. Gaia è integrato nel Etcp Grecia – Italia 2007-2013. Le due autorità portuali del levante e di Igoumenitsa sono affiancate dai partner tecnologici Politecnico di Bari e Cti Computer Technology Institute & Press Diophantus di Patrasso.

“La creazione di un data warehouse per l’elaborazione dei dati mediante innovative tecniche di analisisemantica consentirà, inoltre, di fornire un moderno strumento a supporto dei processi decisionali delle Autorità locali, regionali e nazionali in materia di trasporto marittimo e di logistica intermodale. La piattaforma tecnologica che si intende creare – hanno dichiarato a Ship2Shore i responsabili del progetto – consentirà di gestire le informazioni relative ai flussi di passeggeri e mezzi che attraversano i porti oltre a quelle esterne che sono comunque di interesse per i viaggiatori e gli operatori”.

Rispetto ai risultati attesti, Gaia costa anche poco e garantirà alle authority di Bari e Igoumenitsa servizi destinati a passeggeri ed operatori mediante il web, utilizzabili dai propri pc o da altri tipi di dispositivi mobili. Il budget totale del progetto è di 1.873.000 euro cofinanziato al 75% dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) ed al 25% dai paesi partner Italia e Grecia. Le attività sono state avviate l’1 marzo 2012 e dovranno concludersi entro il 28 febbraio 2014.

Sempre al palo da anni, ormai, un sistema avanzato di prenotazione a distanza che interessava il porto di Brindisi, e che sarebbe stato utile per agevolare le operazioni di check-in informatizzandole. Il sistema, pagato e inaugurato, è sempre lì, inattivo, accanto alla palazzina dell’Asi a Punto Franco.

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“ Port&ShippingTech” e i sogni della grande portualità nazionale

1 dicembre 2012 |

Dalle proposte per un approccio “green” sulle banchine alle filiere della logistica – Il confronto con i piùsignificativi scali europei – L’ultima frontiera dei motori marini

GENOVA – Due giorni di incontri dedicati alla filiera logistica nazionale e alle aspettative del mondo dello shipping. Così la IV edizione di “Port&ShippingTech” al centro congressi del porto antico di Genova, che si è tenuta da giovedì a ieri, venerdì, con un denso programma di relazioni, dibattiti e tavole rotonde. E con la solita fiorita di politici, a corredo delle varie proposte tecnico-operative sullo scibile. Che dire, a corredo dei due giorni di lavori, e delle relazioni molte delle quali indubbiamente di grandeinteresse? Potremmo commentare parafrasando quello che pochi giorni fa ci ha detto con amara ironia un manager di un importantissimo gruppo della logistica internazionale: se in Italia si realizzasse anche solo un’opera portuale ogni dieci convegni, saremmo il paese più infrastrutturato del mondo. Tradotto: troppe chiacchiere, pochi fatti. E ancora: Decio Lucano nella sua ultima News telematica, ricorda che nell’ambito del World Economic Forum di dieci giorni fa l’Italia s’è beccata la classificazione al 50° posto al mondo in tutte lesezioni riguardanti le dotazioni infrastrutturali: porti, aeroporti, strade, ferrovie, qualità della logistica. Da vergognarsi per un paese che un tempo era tra le maggiori potenze industriali. Andiamo avanti: giovedì con la collaborazione dei giovani industriali di Genova si è parlato anche del tantosospirato sportello unico marittimo nei porti e dell’inter-operatività del sistema digitale delle dogane. Presentati anche i progetti tecnologici E-port di Genova e Gaia di Bari. Tra le relazioni più interessanti quella di Gian Enzo Duci (Assagenti) e di Giorgia Bucchioni, vicepresidente nazionale dei giovani imprenditori di Confidustria: degna figlia d’arte, la giovane Giorgia ha tenuto banco ricordando con molta concretezza le tante potenzialità ma anche i tanti, troppi limiti del sistema Italia sul mare. Interessanti i tanti interventi anche nelle sessioni successive, entrambe con l’annotazione “green”: ovvero latutela ambientale nei porti e il ruolo degli enti locali e delle Autorità portuali. Dalla gestione differenziata dei rifiuti sulle navi da crociera alle emissioni inquinanti, dai progetti europei all’utilizzo (crescente) del gasnaturale liquefatto per il trasporto marittimo, con le ultime innovazioni dei costruttori di motori marini per l’utilizzo del nuovo carburante. Infine, davvero dulcis in fundo, il dibattito-confronto sul percorso di crescita eammodernamento compiuto da sette porti presi come esempio: Genova, ovviamente, e poi Napoli e Trieste per l’Italia, con Bilbao, Barcellona, Dublino e Porto per il resto dell’Europa. Un confronto, inutile dirlo, dal quale – con tutta la buona volontà espressa dal governatore della Liguria Claudio Burlando – gli scali italiani sono usciti piuttosto male prima di tutto per la mancanza di una seria politica marittima del paese. Ma forse non c’era bisogno di “Port&ShippingTech” per saperlo. E se le diagnosi non sono mancate, le terapie immediatamente applicabili continuano a rimanere, ahimè, nel libro dei sogni. A.F.

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