Rassegna Stampa

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Rassegna stampa - Aias Piacenza

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Piacenza LIBERTÀSabato 19 ottobre 2013

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Presi i “vampiri”del carburanteUn’automobile che cor-

reva a folle velocità nellanotte è stata intercettata

da una pattuglia del ra-diomobile alle porte diPiacenza. A bordo due

uomini, presunti “vampi-ri”del carburante.

[SERVIZIO a pagina 10]

«Noi pendolari, dimenticati»«Pendolari, dall’ammini-strazione comunale unsilenzio assordante». E’

senso della polemicalettera che il leader dei

pendolari Ettore Fittavo-lini, ha inviato al sindaco

Dosi.

[SERVIZIO a pagina 12]

Pd: dire addio ai vitaliziI parlamentari dovranno“adottare”un Comune egli assessori e consiglieri

regionali rinunciare alproprio vitalizio. Due

proposte che arrivanodal Partito democratico

locale.

[SERVIZIO a pagina 16]

È questoil bellodei sogni......che qualchevolta si avverano

con accompagnamento musicaledel Prof. LUCA DONINI

Gong, Campane Tibetane e di Cristallo, Sax e Flauti

PRESENTAZIONE DEL LIBROAL TEATRO TRIESTE 34 - PIACENZA

DOMENICA 20 OTTOBREalle ore 17,00

Anna Fermi:Anna Fermi:I MIRACOLI DEGLI ANGELII MIRACOLI DEGLI ANGELI

Anna Fermi:I MIRACOLI DEGLI ANGELI

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■ Una nuova casa famiglia perdisabili in via Landi, nel cuore delcentro storico cittadino. Saràpronta entro l’estate del 2014 epermetterà a persone con handi-cap fisico e psichico non grave ditrascorrere il tempo libero con e-ducatori e compagni rendendopiù facili le relazioni sociali e al-leviando il pesante fardello dellefamiglie. Il progetto è dell’Aias diPiacenza (Associazione italianaassistenza spastici) che si avvaledella collaborazione di Asp-Cittàdi Piacenza (Azienda servizi allapersona) nonchè del sostegnodella Fondazione di Piacenza eVigevano. Il progetto è stato chia-mato “Jonathan... è ora di spicca-re il volo”, come il gabbiano Jo-nathan Linvingston, ed è statopresentato ieri mattina nell’audi-torium della Fondazione di Pia-cenza e Vigevano.

«L’idea base del programma -come spiega il presidente di Aias,Claudio Tagliaferri - nasce dall’e-sigenza delle famiglie, ma anchedegli stessi ragazzi colpiti da di-sabilità, di pensare ad un proget-to per valorizzare gli spazi di au-tonomia di ogni persona, realiz-zando nel miglior modo possibi-le i propri obiettivi di vita». «Sia-mo convinti - continua - che non

occorrano grandi edifici o com-plicate organizzazioni per imma-ginare e costruire la propria vita,ma che siano indispensabili pic-cole comunità che si ispirino al-l’ascolto, alla condivisione ed al-la fiducia reciproca». Nasce cosìla seconda casa famiglia del-l’Aias, sempre nel complesso del-l’Asp-Città di Piacenza in via Sca-labrini (gli ex Ospizi Civili), ma

con ingresso da via Landi. Quel-la già esistente, nata nel 1974, si ètrasferita nei locali dell’Asp da viaChiapponi nel 2007 ed ha l’in-gresso su via Scalabrini. Ha carat-tere residenziale ed ospita settepersone (più un’ottava a rotazio-ne) 365 giorni su 365. La nuovasarà intitolata a Sandro Bosoni,storico presidente Aias dal 1966al 2011, il quale sosteneva già al-

lora con vigore la necessità di u-na nuova struttura. L’apparta-mento verrà ristrutturato e do-vrebbe essere pronto nell’apriledel 2014 dopo un investimentodi 250mila euro, in parte finan-ziati dalla Fondazione di Piacen-za e Vigevano. Il rimanente a ca-rico di Aias. Chi volesse aiutarepuò chiamare la sede dell’asso-ciazione al numero 0523/593604

(mail aiaspiacenza@yahoo. it).«E’ un bene che queste inizia-

tive vengano presentate alla città- dice nel suo veloce saluto Fran-cesco Scaravaggi, presidente del-la Fondazione -. Noi ci siamo, ilWelfare è uno dei temi maggior-menti sentiti».

C’è anche il presidente di Asp,Leonardo Mazzoli, accompa-gnato da Giorgio Prati, ex diri-

gente comunale ed oggi diretto-re di Asp. «Non posso che esseresoddisfatto - dice Mazzoli - diquesta collaborazione con Aias:è un modo per realizzare quellasussidiarietà di cui tanto si par-la». Spiega poi come il protocol-lo d’intesa tra l’ente pubblico ela onlus preveda la messa a di-sposizione, da parte dell’ente,dei locali che saranno ristruttu-rati dall’associazione. Al termi-ne dei lavori verrà siglata unaconvenzione che comprenderàanche la prima casa famiglia diAias (quella su via Scalabrini) eche metterà a disposizione del-l’associazione entrambe le strut-ture per 18 anni.

La casa famiglia “Sandro Bo-soni” ospiterà giovani ed adulticon un’età compresa tra i 25 e i50 anni, con l’eccezione degli ul-tra 65enni già seguiti dall’Aias.«Oggi chi compie 65 anni deveandare in casa di riposo - osser-va Tagliaferri -, noi vogliamocreare un luogo dove sia possi-bile garantire alla persona disa-bile anziana coerenza e conti-nuità rispetto al suo progetto divita individuale, tutelandone ildiritto al mantenimento di unabuona qualità della vita».

Federico Frighi

Da sinistra, Giorgio Prati, Leonardo Mazzoli e Claudio Tagliaferri (foto Lunini)

Aprirà i battenti nell’aprile del 2014 e sarà intitolata al medico Sandro Bosoni.La convenzione con Asp e l’impegno della Fondazione

Jonathan,la casa dove i disabili imparano a volareNel cuore del centro storico, in via Landi, la nuova struttura dell’Aias ospiterà a turno 30 giovani adulti

Costretto a licenziarsi per curare il figlioLe storie dei “genitori coraggio” tra i sacrifici del presente e le ansie per il futuro

Operatori e genitori durantela presentazione del progettodella nuova casa famiglia Aias

■ (fri) C’è chi, con un ottimaposizione di lavoro, ad un certopunto si deve licenziare perchènon può seguire all’estero i de-stini dell’azienda ed aiutare il fi-glio al tempo stesso. Lo farebbe,forse, qualsiasi padre; lo ha fattoil signor Donato, seduto in pla-tea alla presentazione della nuo-va casa famiglia.

Lo racconta la moglie Giovan-na Manfredi. Un unico figlio conuna disabilità acquisita da un in-cidente stradale all’età di 17 an-ni. Oggi ne ha 35. «E’ su una car-

rozzina, fa fatica a parlare dopoaver subito un trauma cranico -racconta -. Le difficoltà quotidia-ne sono molte, fai fatica a capir-lo, devi spostarlo da una parte al-l’altra. Oggi sono in pensione maper seguire mio figlio mio mari-to si è dovuto licenziare dal lavo-ro». «Lavorava alla Sirti - conti-nua - ma alla prospettiva di tra-sferirsi in Inghilterra si è licenzia-to, si è pagato i contributi da so-lo per nove-dieci anni ed ha se-guito il ragazzo. Ci siamoscambiati i ruoli: io lavoravo in

Comune, lui seguiva nostro fi-glio». «L’Aias? Mi ha dato unacerta tranquillità - è convinta -:so che se ho dei problemi, possotrovare qualcuno che mi aiuta eso che nostro figlio apprezza iltempo libero passato al centro».

Giuseppe De Micheli, 70 anni,ha una figlia down di 26 che viveuna vita abbastanza autonoma:si veste, si lava, si nutre. I proble-mi sono altri: «Sono quelli di unapersona che non è in grado diprogrammarsi il futuro, ha unsuo mondo circoscritto nel qua-

le vive, ma dipende completa-mente da noi. Quello che ci tor-menta quando ci svegliamo lanotte, è che ne sarà di lei quandonoi non ci saremo più».

Laura Minoia e Filippo FratusDe Balestrini hanno una figlia di32 anni nata con una parapare-si spastica. «E’ un impegno quo-tidiano che dura da 32 anni -racconta il signor Filippo -, an-che se siamo riusciti a fare sem-pre quello che fanno le famiglienormali e recentemente siamotornati da una vacanza tutti in-

sieme in Grecia. Il problema èche quando non ci saremo piùlei da sola non sarà in grado didecidere della propria vita». C’è

poi la necessità della ragazza divoler evadere dalla famiglia, dinon stare sempre con i genitori.«L’anno scorso, ad esempio,non ha voluto venire con noi -rivela la madre - ed ha scelto dipassare 15 giorni nella casa fa-miglia dell’Aias dove è statacontentissima. Durante il gior-no poi, frequenta il centro diur-no della Geocart che funziona ameraviglia. A Piacenza c’è unarete valida ma le richieste diaiuto, da quello che sentiamo,sono sempre di più».

■ (fri) Seidipendentinella casa fa-miglia, tre ne-gli uffici di viaColombo e u-na trentina divolontari. Sono i veri pilastri dell’Aias di Pia-cenza che gestisce due strutture: la casa fa-miglia di via Scalabrini e il Polo informativosull’handicap di via Colombo 3. Qui ha sedel’Informa Handicap (lunedì, martedì, mer-coledì, venerdì dalle 8,30 alle 13, giovedì dal-le 15 alle 18), il Caad (Centro per l’adatta-mento dell’ambiente domestico per anzianie disabili), il Cdi (Centro di documentazioneper l’integrazione). Dal 2014 si aggiungeràanche la nuova casa famiglia. La gestione?Assieme al Comune di Piacenza, se verrà fir-mata la convenzione, oppure solo dell’Aias.

L’organizzazione

Le case famiglia e il Polo informativo

sull’handicap