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Ufficio stampa

Rassegna stampagiovedì 5 gennaio 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

INDICE

prima pagina05/01/12 Prima pagina 6

È IL GIORNO DEI SALDI05/01/12 Economia e Territorio 7

Addio ai pagamenti in contanti Stretta sulle pensioni di oltre mille euro05/01/12 Lavoro 10

Savelli sfida Bazzoni: «Serve entusiasmo»05/01/12 Politica 12

Il Ravenna ha perso altri ‘pezzi’05/01/12 Sport 14

Chiudere l’andata con un ‘colpaccio’05/01/12 Sport 15

SOSTA GRATUITA05/01/12 Viabilità 16

Befana, festa per tutti i gusti e senza età05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 17

Ubriaca al volante in pieno centro05/01/12 Cronaca 19

«Torneremo capitale del teatro E tutto il paese sarà coinvolto, di nuovo»05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 20

Spuntano misteriose fatture per consulenze fatte dalla società di Aletti alla Triestina05/01/12 Sport 21

«A quella distanza, pallini privi di effetto lesivo»05/01/12 Cronaca 22

Speyer, preso spacciatore05/01/12 Cronaca 23

Sulle acque stagnanti di Marinara «chiesti chiarimenti a Seaser»05/01/12 Ambiente 24

Meglio Cesena o Ravenna?05/01/12 Cronaca 25

Lista per Ravenna ringrazia i ‘portuali’ e il sindaco05/01/12 Cronaca 26

Un progetto per aiutare i neonati sordi05/01/12 Sanità e Politiche sociali 27

La paziente non è stata abbandonata05/01/12 Sanità e Politiche sociali 28

prima pagina faenza lugo05/01/12 Prima pagina 29

OMSA05/01/12 Lavoro 30

Scontro fra auto nella nebbia, due feriti05/01/12 Cronaca 32

Donna scippata, l’agente recupera la borsa05/01/12 Cronaca 33

Un camion spezza l’Italia in due05/01/12 Cronaca, Trasporti 34

Nott dè bisò, si illumina la piazza E’ festa intorno al rogo del Niballo05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 35

Cevico, il fatturato è cresciuto del 10% e l’export del 59%05/01/12 Economia e Territorio 36

prima pagina05/01/12 Prima pagina 37

La Provincia virtuosa rinuncia all’auto da 60mila euro05/01/12 Politica 38

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La Voce di Romagna Ravenna

Commercio, il crollo dei consumi05/01/12 Economia e Territorio 39

«Tartassati da Monti e dalla Regione»05/01/12 Economia e Territorio 41

Il settore giovanile non può ripartire05/01/12 Sport 42

Aletti, s’indaga su consulenze sospette05/01/12 Sport 43

Al vertice di Agen.Da. arriva Maestri05/01/12 Economia e Territorio 44

La provincia ha un nuovo sito dedicato al turismo05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 45

«Dovere di Seaser far funzionare l’impianto»05/01/12 Ambiente 46

Savelli: «Con me un Pdl più democratico»05/01/12 Pubblica Amministrazione, Politica 47

«Incomprensibile taglio di servizio»05/01/12 Politica 48

Omsa, potrebbe essere il giorno decisivo05/01/12 Lavoro 49

De Pascale: «Il 2012 non ci fa paura»05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 51

L’Acmar vuole ripartire di slancio05/01/12 Sport 52

La Cmc sbarca a Belluno con il coltello fra i denti05/01/12 Sport 53

Ravenna, a rischio il match con la Pistoiese05/01/12 Sport 54

prima pagina05/01/12 Prima pagina 55

Discepoli se ne va, il Ravenna non ha più dirigenti05/01/12 Sport 56

Cmc, con la Sisley una gara che sa di passato05/01/12 Sport 57

Storia all’asta05/01/12 Cronaca 58

Porto: traci in ripresa ma la crisi rimane05/01/12 Economia e Territorio 59

Nittolo Il suo volume ad Avellino05/01/12 60

Droga Giovane arrestato05/01/12 Cronaca 61

“Il sindaco non autorizzi l’impianto”05/01/12 Ambiente 62

Befana multietnica dai Portuali “Al primo posto sempre i giovani”05/01/12 Sanità e Politiche sociali 63

“Irpef: stangata retroattiva”05/01/12 Economia e Territorio 64

“Ancarani al mio fianco”05/01/12 Pubblica Amministrazione 65

“Mi candido ma non cerco scontri”05/01/12 Pubblica Amministrazione, Politica 66

Cala il consumo di benzina05/01/12 Economia e Territorio 67

Bucci: “La Bora di Trieste arriverà fino a Ravenna?”05/01/12 Sport 68

E’ ONLINE IL NUOVO PORTALE DEL TURISMO DELLA PROVINCIA05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 69

“Decida Corte Costituzionale”05/01/12 Economia e Territorio, Lavoro 70

“Senza il freno del legislatore un monovolume per Casadio”05/01/12 Politica 71

“Camerlona finalmente in sicurezza”05/01/12 Politica 72

Ciclopista di Granarolo: è l’anno buono05/01/12 Trasporti 73

Sel: “La Golden Lady lasci lo stabilimento ai lavoratori”05/01/12 Lavoro 74

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Corriere della Sera

Il Giornale

Il Resto del Carlino

Il Sole 24 Ore

Camion danneggia un passaggio a livello05/01/12 Cronaca 75

Nott de’ Bisò per scacciare la sfortuna05/01/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 76

La “porta” della città nel degrado Rifiuti lungo il viale della stazione05/01/12 Ambiente 77

Richiesta danni per oltre 785mila euro05/01/12 Cronaca 78

Non lasciamo solo chi subisce la crisi05/01/12 Economia Nazionale 79

Noi imprenditori ci sentiamo traditi dalle banche e dallo Stato05/01/12 Economia Nazionale 80

La partita europea di Monti: finiti i motivi per temere l'Italia05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 85

Fornero, vertice a sorpresa con Camusso05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 86

Trasporti, grandi reti, servizi pubblici e ordini L'agenda liberalizzazioni05/01/12 Trasporti, Economia Nazionale 87

Il cantiere del dialogo adesso riapre dagli ammortizzatori05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 89

Riscriviamo le regole per i licenziamenti05/01/12 Lavoro 91

Scontro polizia-governo sulle carceri05/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 92

'Immigrati, la tassa va rivista' Ma Lega e Pdl accusano i ministri05/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 93

La Cancellieri: andiamo avanti anche da soli05/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 95

Referendum elettorale verso lo stop, si cercano intese05/01/12 Politica Nazionale 97

Il governo delle tasse grazia gli immigrati05/01/12 Politica Nazionale 99

Il boom dei medici low cost05/01/12 Sanità e Politiche sociali 101

«Gli sprechi sulla spesa non si tollerano più Tagliare un milione di dipendenti pubblici»05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 103

Negozi e iper liberi di nascere «Chi dice no vuol difendere le Coop»05/01/12 Economia Nazionale 105

«Noi cinesi pronti a tenere aperto 24 ore su 24»05/01/12 Economia Nazionale 107

La concorrenza tra le università non deve sparire05/01/12 Istruzione 108

Fornero-Camusso, via al confronto05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 109

E la Cisl rilancia il patto sociale05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 111

Sacconi: proposta Pdl su flessibilità e tutele05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 112

Pd in allerta: priorità al nuovo welfare05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 113

Si riaprono i dossier delle professioni e degli incentivi05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 114

Investimenti, debito e risparmio: alla prova le richieste italiane05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 115

Ammortizzatori ampliati e legati al reinserimento05/01/12 Lavoro 116

Cig in calo ma più disoccupazione05/01/12 Lavoro 117

Carceri, scontro Saverino-Polizia05/01/12 Sanità e Politiche sociali 119

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La Padania

La Repubblica

La Stampa

Unità

Il Governo ridurrà le tasse sui permessi, la Lega insorge05/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 120

Una maxi utility A2A-Iren-Hera05/01/12 Ambiente, Economia Nazionale 121

La Padania sopravviverà alla crisi: lo dicono i dati05/01/12 Politica Nazionale 122

Orari selvaggi per i negozi uccidono le piccole attività05/01/12 Economia Nazionale 123

“Siamo pronti a siglare un nuovo patto ma sui licenziamenti non si negozia”05/01/12 Lavoro 125

Lavoro, la Fornero vede Camusso “L’articolo 18 alla fine del percorso”05/01/12 Lavoro 127

Mandare a casa i dipendenti è possibile l’Ocse: siete tra i più flessibili al mondo05/01/12 Lavoro 128

Non pagano il 36% di Iva e il 55% di Irap ecco l’esercito dei “furbetti delle tasse”05/01/12 Economia Nazionale 130

“Onorevoli, tagli entro gennaio o interveniamo”05/01/12 Politica Nazionale 133

L’Italia dei Governatori e degli assessori nessuno in Europa prende le loro indennità05/01/12 Politica Nazionale 134

Sconto agli immigrati, la Lega insorge05/01/12 Politica Nazionale 136

Referendum, rischio bocciatura alla Consulta05/01/12 Politica Nazionale 139

Svuota-carceri, la polizia sconfessa il ministro05/01/12 Sanità e Politiche sociali 140

IL VALORE DEI BENI COMUNI05/01/12 Ambiente 142

Il premier: l’Ue non deve più temere l’Italia05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 143

Allarme di Juncker: “Europa sull’orlo della recessione” Record dei depositi allaBce05/01/12 Economia Nazionale 144

“Ma la nuova manodopera porterà via lavoro agli italiani”05/01/12 Lavoro, Politica Nazionale 145

Stangata sui permessi Lo stop del governo05/01/12 Sanità e Politiche sociali, Politica Nazionale 146

«Le lobby trafficano per colpire il sindacato e tagliarlo fuori»05/01/12 Lavoro 147

«Attenti, il Trattato va cambiato: mette a rischio l’Europa»05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 149

«Saranno anticipati i tagli per i dirigenti pubblici»05/01/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 151

DIPLOMI O LAUREE? MA CHE MUSICA STONATA...05/01/12 Istruzione 153

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Ravenna

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www.itrestodelcarlino.itiravenna Giovedì 5 gennaio 2012 e-rnail: cronaca.ravennaffilcarlino.net

[email protected]

Redazione: via Satana 40, 48100 Ravenna Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 Ed Pubblicità: S.P E. Ravenna L.E. s'Unenti, 60 Tel. 0544 278065/ Fax 0544 270457

Il Natale boccia gioielli e vestiti Analisi dì Confesercenti sullo shopping sotto l'albero. Oggi via ai saldi. Serva

n Alle pagine 2-3

Durante Le feste

Tra enti e figli contesi, boom di. liti

A pagina 4

Le setszìoní on line

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Oggi su www.ifrestodelcarlirleitinveriu

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la sua candidatura

hIL teatro di Castiglione, gioiello da salvare

SONDAGGIO Iniziano i satdi .

L ne approfitterai?

L'esposto di Marinara

«Chiarimenti sulle acque» n A pagina 12

Gli appuntamenti

Due giorni con. la Befana

n:A pagina 33 per.>„g,dd

IL DUELLO

PAOLO OIANGUIDO SAVELLI \Lk..\ OAZZONI

Botta e risposta nel In palio lo 'scettro' di coordinatore

A pagina 7

L'inps e il tetto dei contanti

«Pensionati, aprite un conto corrente» SA pagina 5

<Russi tornerà capitale del teatro» nn A pagina 10

n A pagina 9 e 30

I ZAkitAkt:

Fin03 atI Carlino continue il viaggio nel -Infiltrino della iwelra provincia

Una «redazione mobile« visiterà centri grandi e piccoli delterritono

per raccogliere segnalazioni e lamentele dai cittadini

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Cauto ott smo dietro ai banconi «Sarà una boccata d'ossigeno»

I commercianti sono pronti agli sconti

L'ASPETTATIVA tra gli opera-tori è alta, anche se, sottolineano in coro, l'ottimismo va sempre e comunque inserito in un quadro dal titolo crisi. Cominciano oggi, ufficilamen te, i saldi in tutta la re-gione. Sconti fino al 50% e attesa per verificare se, di fatto, i raven-nati abbiano deciso di aspettare la fatidica data per dedicarsi agli ac-quisti più consistenti. «Le vendi-

Gli sconti saranno consistenti In motti negozi del centro sono già partite te promozioni

te durante i saldi, specialmente nel settore abbigliamento — spie-ga Confesercenti — possono rap-presentare un'occasione almeno parziale di recupero della diminu-zione dei fatturati». Le vendite promozionali, a dirla tutta, in alcune attività del centro sono iniziate ancora prima delle festività. Secondo un sondaggio di Confcommercio Ravenna per la maggioranza degli operatori le vendite saranno stabili o in au-mento (54,6%), «Lo scontrino me-dio — sottolinea il presidente Gra-ziano Parenti quoterà tra i 30 ai 120 curo per la maggioranza de-gli intervistati».

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IL VADEMECUM

Confrontate arte Uno del prezzo vecchio con

quello ribassato: se avete dubbi suRa percentuale di

sconto chiedete chiarimenti al negoziante

oe sawe Provate sempre l'articolo

scelto: se vi pentite dell'acquisto it cambio

Sarà poi a discrezione

del commerciante

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in saldo sia OOP” stagionate. La esse

prevede, ihfOOK che sardi non riguarClinel

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Ma non atte tentaz Attenzione alle ditaziom d i

pagamento: fate bene conti per evitare di

trovarvi nell'impossibilità di saldare te rate

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il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

0..AR LA RISPOSTA DI CONFESERCENTI

«No alla liberalizzazione» LA LIBERALIZZAZIONE degli orari commerciali varata dal go-verno Monti continua a far discutere. Confesercenti regionale chie-de che la Regione impugni davanti alla Corte Costituzionale la leg-ge sulla liberalizzazione degli orari commerciali. La legislazione precedentemente in vigore consentiva già un'am- pia fascia di apertura per i negozi, dalle 7 alle 22, e con oltre il 60% dei Comuni emiliano-romagnoli classificati come città d'arte e Co-muni turistici con la possibilità di apertura in tutti i festivi (Raven-na è tra questi). «Con le aperture ininterrotte non aumenteranno i consumi, non migliorerà il servizio e non aumenterà l'occupazione

spiega Confesercenti . Orari completamente liberi favoriran- no solo la grande distribuzione».

C, s! \ ZR \ , n: o e A ALIMENTARI A RUSSI: «SODDISFATTA DEL BILANCIO»

«11 segreto: la qualità paga sempre» DEL suo Natale Paola Severi-no, titolare di La Delizia, attivi-tà specializzata in prodotti ali-mentari di qualità o Russi, è molto soddisfatta. Niente cri-si per queste feste?

«Le vendite sono in linea con l'an-no scorso, quindi, con l'aria di negatività che si respira di questi tempi, mi posso ritenere molto molto soddisfatta».

Il mercato alimentare tiene nonostante la guerra al ribas-so degli ipermercati?

«Sì, ma diversificare l'offerta è il segreto per non soccombere. I miei prodotti sono selezionati con cura, sulla qualità non si tran-sige»,

li segreto, quindi, è puntare a differenziarsi dai concorren-ti?

PAOLA SEVERINO

Formaggi al cioccolato e alla frutta secca, olio che profuma di natura, differenziarsi ti dà una marcia in più

«Il primo è questo, proporre pro-dotti che non si trovano dapperut-to. L'altro è conquistare la fiducia dei clienti e mantenerla nel tem-po. Io lavoro qui da 18 anni».

Quali sono questi prodotti 'differenti'?

«Qualche esempio? Formaggi con cioccolato e frutta secca, oppu-

re con vinacce di uva; prosciutti di alta qualità tagliati a mano, pro-dotti di presidi slow food».

Anche i prezzi, però, rispetto a un supermercato, saranno 'differenti'.

«F.. chiaro che una bottiglia d'olio selezionato può costare anche 20 curo. Ma non c'è paragone con quello che si trova comunemente sugli scaffali. Infatti per queste fe-ste l'olio di alta qualità è stato mol-to venduto».

E il reparto gastronomia di produzione propria? Anche quello ho tenuto?

«Sì, per i ce noni e le tavolate delle feste le vendite non sono affatto calate. La tradizione del buon ci-bo non tradisce».

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Aspettative dì crescita

Per La maggioranza deg li operatori intervistati Le vendite saranno stabili o in aumento

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la media degli sconti

Gli sconti medi nazionali, prevede Federmoda, saranno superiori a questa cifra

euro di spesa a famiglia

La cifra massima che, secondo Confcommercio, spenderà ìL 73% delle famiglie ravennati

Punteranno sui beni utili

Quasi la metà degli intrevistati si aspetta dì vendere in particolare ° beni utili”

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Lo shopping delle feste? Si taglia su vestiti e gioielli

Bene libri e gastromonia È l'abbigliamento il settore più sofferente

ab LEDA SANTORO

SI SPENDE per alimentari, gio-cattoli e per la cultura, non si guar-da al portafogli per le tecnologie all'avanguardia mentre qualche ri-flessione in più accompagna gli acquisti in gioielleria, di elettrodo-mestici e mobili, per non parlare dell'abbigliamento. TI monitoraggio di Confesercenti sull'andamento delle vendite nel mese di dicembre fra un paniere di 200 imprese associate dei diver-si settori di vendita (pubblici eser-cizi inclusi) fotografa gli scontri-ni emessi negli ultimi 30 giorni in tutta la provincia. La flessione del-le vendite è generalizzata, i dati

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Oggi via ai sa tu farai acqu

medi rispecchiano il periodo di. difficoltà del paese, caratterizzato dalla diminuzione della capacità di spesa delle famiglie e della stes-sa propensione al consumo.

MA NON tutti i settori, a detta degli stessi commercianti, hanno registrato il segno meno rispetto al Natale 2010. «Di certo, su tutto il territorio spiega Roberto Lucchi, direttore Confesercenti Ravenna — le vendite si sono con-centrate con l'avvicinarsi del Na-tale. Dopo i primi dieci giorni di dicembre molto deludenti i raven-nati si sono buttati sugli acquisti. all'ultimo minuto. Non sono ve-nute meno le tradizioni e le abitu-

O

sti?

LA TECNOLOGR Rimane una scatta prioritaria, anche se costosa, per regali d Natale

dirà che caratterizzano il periodo delle feste, con un'attenzione sem-pre maggiore al rapporto qualità-prezzo di prodotti e anche alla lo-ro utilità». Quindi via libera ai prodotti alimentari: tutto il com-parto mediamente ha registrato una buona tenuta e anche in diver-si casi un leggero aumento. Bene anche la vendita di prodotti tecno-logici, il mercato da qualche anno tiene e si conferma un settore sicu-

ro. Non una sorpresa quindi. La bella sorpresa, invece, è quella del-la cultura: bene le vendite dei li-bri. (si rivelano un regalo dalla ci-fra non esagerata e che, se scelto con cura, garantisce un'ottima fi-gura). Altra sorpresa: è andata be-ne anche la vendita dei cd.

LA FLESSIONE, invece, ha col-pito fortemente, «pur se non in maniera omogenea» sottolinea Lucchi, le vendite delle gioielle-rie. Un diamante rimane per sem-pre, ma di questi tempi, anche l'emorragia nel portafogli. La fles-sione è arrivata anche al 30 % per alcune attività. Meno un terzo an-che per alcuni negozi di abbiglia-

mento. Il settore è stato uno di quelli che ha maggiormente risen-tito del clima di austerity con pic-chi negativi anche del 35 %. Ed è proprio in questo settore che, da oggi, i negozianti si aspettano una boccata d'ossigeno grazie ai saldi. Nel dettaglio non si è risparmia-to, invece, per l'abbigliamento dei bimbi. In media il segno meno ha tocca-to anche bar e ristoranti. Le ecce-zioni, però, non mancano. «A fronte di una tendenza generale negativa — continua Lucchi. — alcuni esercizi hanno riportato ri-scontri molto molto positivi e au-menti di fatturati».

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Addio ai pag.: enti in contanti Stretta sulle pensioni di oltre e euro

Da marzo soldi versati solo sul conto corrente. La preoccupazione dei sindacati

APRIRE un conto in banca o alle poste, e comuni-carlo al più presto. L'invito dell'Inps è chiaro: dal 6 marzo le prestazioni previdenziali di tutti coloro che hanno una pensione superiore ai mille euro, «potran-no essere corrisposte esclusivamente con strumenti di pagamento elettronici, bancari o postali». Chi era abitualo a ritirare la pensione di persona e in contan-ti dovrà rassegnarsi. Niente file davanti allo sportel-lo, magari facendo due chiacchiere con qualche altro pensionato. Dal 6 marzo solo addebiti su conto cor-rente, libretto postale o carta ricaricabile. Una vera rivoluzione che, voluta dal Governo Monti per assi-curare maggiori controlli e trasparenza, preoccupa però i sindacati. Anche perché coinvolgerà, secondo i dati forniti dalla Cgil, oltre 63mila pensionati in tut-ta la provincia, e cioè il 53 per cento del totale. «I pensionati iscritti alla Cgil — spiega il segretario della categoria Giancarlo Bertozzi . sono 45.300 e molti di loro saranno costretti ad aprire un conto cor-rente, a cambiare abitudini radicate. Non sarà un problema da poco e infatti da metà del mese iniziere-mo le assemblee per rispondere alle richieste degli

iscritti e spiegare la situazione». Per questo Bertozzi spera che il Governo intervenga chiedendo a istituti bancari e poste di «concedere gratuitamente i conti ai pensionati».

RIBERTO Neri, segretario provinciale della Uil, spiega che sono già iniziate le consultazioni con le banche per verificare la possibilità di convenzioni con gli associati. «Abbiamo già ricevuto risposte po-sitive — assicura ma le difficoltà non mancheran-no. Temiamo soprattutto problemi nel rapporto con-creto con gli istituti. Molti, ad esempio, lavorano con nome banking e non sarà facile per le persone di una certa età». Alcuni iscritti hanno già telefonalo al sindacato allarmati, ma il grosso delle richieste, os-serva Neri, arriverà a partire dalla prossima settima-na, alla fine delle vacanze natalizie. «I nostri pensio-nati conclude sono 13mila. Occorrerà istituire sportelli dedicati a chi dovrà affrontare queste prati-che per la prima volta. Di sicuro, si dovrà evitare con-correnza tra le banche».

a.c.

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Addio ai pa,.=.a ■ acidi in JoAtuilti Sixt, ,u1:e Ji alla ■

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I SINDACATI

Non sarà fil costringere persohe

una certa età a cambiare abitudini radicate. C'è do

ha già telefonato allarmato. E poi c'e te

tecnologia: molti istituti Lavorano con nome

banking

I NUMERI

IL TOTALE

pfpUmero dei pensjOnati, secondo i dati

dalla Cgit, presenti M :provincia di Ravenna. R

percepisce meno di 000Deuro

PIÙ DI MILLE EURO

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pensionati della provincia che, a fine mese, icevono una pensione uperiore ai 1000 euro

press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

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Verranno attivati punt informativi per i€ pensionati che

per la prima volta aprono un conto corrente.

E anche per chi dovrà cimentarsi con i mezzi

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Riberto Neri, segreta delta Uít: «Abbiamo preso contatti con alcuni istitut

per verificare se è possibile attivare

convenzioni coni nostri associati. Abbiamo già

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Addio ai pagaineati in :.xx -iniat, Sixt:a Ad:e Ji

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Chi alimenta tali distinzioni deve chiedersi se it modus operandi è in Linea con te direttive di Berlusconi e Mano

o ian guid Consigliere resino

a IL DUELLO n Paoto avet

siqUfflT::tdrilurAte:e

Non possiamo accettare che a Ravenna si sia costituita di fatto una corrente di vecchie

logiche di An

Sarà mia preoccupazione costante impedire che questa

situazione faccia danni e sgretoli l'azione del partito

Nella nuova fase politica in cui ci troviamo gli scontri nel partito non servono

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— —

Sai e» sfide Blue, Serve eriuLiartme,

press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Savelli sfida Bazzom: «Serve entusiasmo» Lotta nel P& per il ruolo di coordinatore provinciale: «Ho una missione»

«LA MIA non è tana candidatura di rottura». Paolo Savelli ha cerca-to di metterlo subito in chiaro. Il 34enne avvocato cervese, che ieri mattina ha presentato la propria candidatura alla carica dì coordina-tore provinciale del Pdl, non ha certamente glassato sulle frecciati-ne che, 24ore prima, gli aveva lan-ciato Gianguiclo Bazzoni, ovvero l'attuale coordinatore. Bazzoni, fa-cendo ovviamente riferimento all'estrazione e all'orientamento politico di Savelli, aveva ammoni-to: «Non possiamo accettare che a Ravenna sia costituita di fatto una corrente legata a vecchie logiche di An e ai suoi preconsoli locali, e che tenti di imporsi alla guida del partito pur essendo una piccola mi-noranza». Savelli — consigliere comunale a Cervia dal 2004, prima con Fi e noi nelle liste del Pdl— in manie-

IL CANDIDATO Paolo Savelli ieri al Jolly Hotel

ra garbata ha raccolto il guanto del-la sfida e ha rilanciato: «Chi ali-menta queste distinzioni dovreb-be interrogarsi se si tratta di un mo-dus operandi in linea realmente con le direttive di Berlusconi e Al-fano, e in generale se è compatibi-le con la nuova fase politica in cui

ci troviamo». Savelli che ha an- che spiegato di «non volere scontri perché non servono al partito» —ha poi tagliato corto: «Bazzoni? Sì che lo conosco. È un consigliere re-gionale ed è il coordinatore provin-ciale che si candida, come il sotto-scritto. ad essere il primo coordina-

AVVOCATO DI 34 ANNI

Paolo Savelli, 34 anni, nato a Cervia. In gioventù è anche stato animatore dell'Azione Cattolica. Laureato in Giurisprudenza, dal marzo 2008 ha aperto uno studio legale a Cervia. Nd 2004 è stato detto al consiglio comunale di Cervia per Forza Italia, risultando il consigliere comunale più votato di tutto il centrodestra cervese, carica che ricopre tuttora.

COMMERCIALISTA DI 53 ANNI

Gianguido Bazzoni, 53 anni, laureato in Economia e Commercio all'Università di Bologna, è dottore commercialista e giudice tributario, incarico dal quale si è momentaneamente sospeso peri suoi impegni politici, Cofondatore di Forza Italia a Ravenna, è coordinatore provinciale del Popolo della Libertà. Eletto consigliere regionale alle ultime elezioni. Pagina 12 di 154

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

UNA BOCCATA DI ARIA FRESCA

Si passa dal. partito dei nominati ai partito degli iscritti e degli eletti La mia squadra verrà ufficializzata la prossima settimana e abbraccerà tutte te sensibilità del Pdl

torr eletto»: Proprio la novità del voto in calendario per il 5 feb-braio col congresso provinciale al quale prenderanno parte i 1.147 'tesserati' — è stata evidenziata da Savelli nella propria presentazio-ne: «Si passa dal partito dei nomi-nati al partito degli iscritti e degli

eletti. La mia 'squadra', che verrà ufficializzata la prossima settima-na, abbraccerà tutte le sensibilità del Pdl. Ci riconosciamo infatti nella cultura liberale del centrode-stra, dove laici e cattolici convivo-no. La mia candidatura si basa su una politica unitaria. Se ho deciso di candidarmi, l'ho fatto perché la richiesta è arrivata dalla base. Vor-rei portare entusiasmo e rinnova-mento come valore aggiunto. Del resto, in linea col pensiero di Ber-lusconi, vogliamo essere i missio-nari della libertà». Da Maurizio Bucci a Massimo Mazzolani, a Pie-tro Martini erano diversi i politici locali presenti ieri alla conferenza stampa. Un appoggio concreto è poi arrivato da Roberto Petri, uni-co membro romagnolo della dire-zione nazionale del Pdl: «E giusto ascoltare i giovani che si impegna-no in politica, soprattutto se han-no buone idee».

Roberto Romin

711777,-,

Sa? e» sfide flvzrvr2: Serve eptuAartme,

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Il Ravenna ha perso altri 'pezzi Nuove c;eilek'ìoní: Quintavalla andrà al Savona, Egbedi non ha i soldi per tornare in città

Ravenna LA CALDAIA non era rotta Manca-va solo il gasolio. Che sta per essere comprato, ma che potrebbe non es-sere sufficiente per arrivare a dome-nica. E solo l'ultima delle situazio-ni grottesche che ogni giorno carat-terizzano le 'cose' giallorosse. An-che quella di ieri è stata una giorna-ta intensa ifra via puma Stilo e il centro sportivo di Glorie. Oltre alle situazioni logistiche se ne sono ag-giunte alcune da libro cuore (Grel-Ioni che continua ad alloggiare al Class hotel solo perché a pagargli la stanza è il suo procuratore) e altre da libro nero. E il riferimento al co-lore della pelle di Morgan Egbedi c'entra davvero poco. L'attaccante nigeriano, che risiede a Novara con la moglie e i tre figli, ha infatti co-municato l'impossibilità di rag-giungere la nostra città perché non ha i soldi necessari per pagare ben-zina e pedaggio autostradale. Il col-mo però è un altro, e riguarda la po-sizione di Francesco Quintavalla. Il difensore giallorosso ha lasciato ieri la squadra per accasarsi al Savo-na in Seconda divisione, Dov'è il colmo? Il Savona è stato dichiarato fallito. Quintavalla che al Raven-na ha giocato gratis, anzi rimetten-doci per viaggi, vitto e alloggio ha dunque preferito una società fal-lita (che però gli ha garantito Smila euro complessivi fino alla fine della stagione e un tetto sotto il quale dormire) piuttosto che continuare a tribolare fino a maggio in giallo-rosso. Ieri poi è giunto il grido di allarme lanciato da mister Dodo Giorgetti: «Con audio che mi viene racconta-

to, e con gli adempimenti burocra-tici da assolvere, la partita di dome-nica è a forte rischio. Ogni giorno perdo qualche pezzo. Ho tentato in tutti i modi di convincere Quinta-valla a restare, ma, di fronte all'evi-denza dei fatti, mi sono dovuto ar-rendere. Ho letteralmente finito le parole. Cosa posso raccontare ad Egbedi che mi dice di non avere i soldi per benzina e autostrada? E gli altri ragazzi? Sono tutti giovani, nessuno ha fatto fortuna col calcio e sono a carico delle loro famiglie». La squadra giallorossa continua co-munque ad allenarsi. Lo farà oggi pomeriggio e domani mattina. Do-menica sempre che il gasolio sia sufficiente a garantire acqua calda e riscaldamento affronterà la Pi-stoiese. L'incasso servirà ad Metti per tirare avanti ancora qualche giorno. La formazione? Questa è la migliore a disposizione di Giorget-ti, a meno che nel frattempo non ar-rivino altri forfait: Leonardi;

Mandorlini, De Angelis, Cero-ni; Bizzarri, Affatigato, M.Piracci-ni, Noschese; Giuriola, Shiba.

INTANTO, Claudia Fabbri, che in queste settimane di 'vacanza' di po-tere ha fatto da punto di riferimen-to della società, ha tenuto a precisa-re la propria posizione all'interno del sodalizio giallorosso: «Non so-no la referente ma solo la collabora-trice esterna di Elisa Aletti». Fissa-ta infine al 30 gennaio l'udienza per il procedimento per falsa testi-monianza a carico di Buffi -me e Maurizi (e del Ravenna per respon-sabilità oggettiva) in ordine al ca-so-Lumezzane.

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

E il sogno dei ravennati che stasera a Belluno iii »» il Jiiia43 affrontano la Sisley. 1 morale è buono, afferma

Babini, 'quindi cercheremo di muovere ancora la Attenzione a Fei, Farina e Horstink

Chiudere t'andata con un 'colpa:do'

Stasera l'argentino è chiamato a confermare

ima prestazione che gli è valso, contro Latina, H premio di miglior giocatore della partita

Ravenna ADESSO servirebbe proprio un colpo a sorpresa. La Robur Cmc Ravenna ci pen-sa concretamente. E, dopo aver riaperto per l'ennesima volta il discorso salvezza grazie al successo di sette giorni fa in casa contro Latina, ci prova stasera a Belluno

alla `Spes Arena' fischio d'inizio alle 20.30, arbitri Zucca di Trieste e Cipolla di Palermo, diretta su Sportube.tv e sui 97.0 di Radio Italia contro la Sisley nell'ulti-ma gara del girone di andata. Della squa-dra che vinceva tutto in Italia e in Europa è rimasto poco; nemmeno il campo da gio-co, spostato da Treviso a Belluno, anche se l'organico allestito dal team orogranata

pur sempre di tutto rispetto. Il ridimen-sionamento, preludio all'abbandono già dichiarato dai Benetton, non ha dunque impedito di trattenere alcuni campioni co-me Fei e Farina. Il bilancio è in chiaroscu-ro: 16 punti (solo due in più di Latina, tanto per dare un termine di paragone) e appena quattro vittorie su 12, benché tut-te per 3-0, contro San Giustino, Padova, Monza e Piacenza. Curioso anche che la Sisley abbia giocato 4 tie break, perdendo-li tutti. «Andiamo a chiudere l'andata ha dichiarato coach Babini consapevo-li che a Belluno sarà molto dura dal punto di vista tecnico. Il nostro morale però è

buono e quindi cercheremo di muovere ancora la classifica». Pare intanto rientra-ta senza conseguenze l'ipotesi che Verhan-neman potesse cambiare aria cioè ritor-nare in Belgio — per via di un utilizzo col contagocce: «Martedì ha spiegato il di- rettore sportivo Paolo Badiali Verhan- neman ha effettuato un ottimo allenamen-to. Contiamo sul suo grande apporto a Bel-luno. Non ci sono idee relative ad una sua partenza. Per conquistare la salvezza ci sa-rà infatti bisogno di tutti».

LA SISLEY di Roberto Piazza gioca con l'alzatore della nazionale Usa ma alba- nese di nascita Suxho, schierato in dia-gonale con l'opposto azzurro Fei. Al cen-tro giostrano l'estense De Togni e lo slo-vacco Kohut, miglior muro della Europe-an league '07, mentre gli schiacciatoti so-no l'altro slovacco Ogurcak già nel mi-rino della Robur, e l'anno scorso avversa-rio dei ravennati con la maglia di Genova

nonché il fuoriclasse olandese Hor-stink, in Italia dal 2006 e con un palmares di tutto rispetto fra cui il 'triplete' 2007 (scudetto, Coppitalia e supercoppa italia-na). Il libero è il veterano Farina, anche lui con una serie sterminata (li titoli in ba-checa fra cui cinque scudetti conquistati con Treviso.

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Befana, festa per tutti i. gusti e senza età Oggi un anticipo e domani il clou. Anche ira fbize dell'ordine ci si scambia la calza

QUALCHE antipasto già oggi, e poi il piatto forte di domani. Questa è la Befana ravennate. Numerosi, articolati e... per tutti i gusti sono gli appuntamenti per l'Epifania. La caccia al teso-ro sulla scopa, dedicata agli ani-mali e alla Befana, e condotta da-gli operatori di Atlantide, è la tra-dizionale proposta del museo NatuRia di Sant'Alberto. Il costo dell'iniziativa è di tre curo a bambino, e la prenotazione (0544 528710 o 0544 529260) è consigliata. Alle 15, al planetario di Ravenna, in viale Santi Baldi-ni, va in scena 11 cielo dei bambi-ni', appuntamento straordinario per le famiglie sotto la cupola.

DOMANI è ovviamente atteso il clou. Dalle 1.4 alle 21 si svolge-rà in piazza del Popolo la festa dei donatori di sangue Fidas Advs con le relative animazioni. Da non perdere le Befane in Ve-spa', raduno di moto d'epoca a cura del Moto club Romagna, co-sì come lo spettacolo musicale itinerante dì Archimossi e l'atte-sa estrazione della lotteria. il tut-to sarà accompagnato da dolci, tè caldo e vin brtilè. Dalle 1430 è in calendario anche la festa del-la Befana al museo NatuRa di Sant'Alberto, a cura della pro lo-co e della parrocchia con giochi, animazioni, merenda e distribu-zione della tradizionale calza. Al-le 16.30, alle artfficerie dell'Almagià ecco lo spettacolo e la festa danzante 'Il Tarlantan della Moscovid a cura di 'Le arti della marionetta - teatro del dra-go'.

CON L'EPIFANIA si conclude anche il calendario delle visite

guidate ai monumenti. Oggi po-meriggio è in programma la visi-ta mosaici di Ravenna' (parten-za alle 14.15 dall'ufficio informa-zioni e accoglienza turistica di via Salara) - 15 curo per i forestie-ri, 6 curo per i residenti, gratis gli under 10. Sabato invece è in agenda la visita 'Scopri Raven-na' (partenza alle 10.45 sempre dallo lat): 6 curo prezzo unico. La prenotazione è obbligatoria allo 0544 35404 o allo 0544 482838. Domattina alle 1030, si terra la festa del Cral del Comune. La be-fana sarà in municipio con dolci e libri per i trecento bambini fi-gli dei dipendenti. Lo spettacolo dei burattini sarà a cura del tea-tro dell'Aglio con Massimiliano Venturi.

COME di consueto inoltre, an-che quest'anno, Carabinieri, Po-lizia stradale e Polizia municipa-le si scambieranno i doni augura-li nel giorno dell'Epifania. L'ap-puntamento è fissato per doma-ni mattina alle 10.30 nella sede dei vigili urbani in piazza Mame-li. Da qualche anno la festività del 6 gennaio è stata assunta qua-le momento per testimoniare lo spirito di collaborazione fra i cor-pi di polizia impegnati quotidia-namente a garantire l'incolumità dei cittadini.

PALAZZO Merlato ricorda che oggi, dalle 16 alle 20, tutti i 'par-cheggi blu' della città, ovvero quelli a pagamento, sono gratui-ti, così come lo saranno domani — giorno festivo — per tutto il giorno. Sabato saranno invece a pagamento, mentre domenica torneranno gratuiti.

Roberto Romin

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Anche quesfanno carabinieri, polizia

stradale e polizia municipale sì

scambieranno i doni. Appuntamento domani

mattina alte 10.30 netta sede dei vigili urbani

CALE ROTTE Domattina alle I 0.30, si terrà la

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Ultimi giorni per visitare presepi. Da non perdere

quelli a San Giovanni Battista, a Savarna al museo etnografico, dì

Stefano Garanti a Sant'Atberto e di Marin

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il Resto del Carlino Ravenna

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Dalle 14 atte 21, in piazza dei. Popolo, festa del

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Ubriaca al volante

in pieno centro GUIDAVA dopo avere alzato un po' troppo (eufemismo) il gomito. Non al termine di una serata in discoteca o dopo la notte di Capodanno, ma durante una mattina come tante altre. La polizia municipale di Russi l'ha sorpresa al volante con un tasso alcolemico choc: 2,2 al pretest e 2,3 all'etilornetro. Nei guai è così finita una donna residente in paese, di 52 anni, deunciata per guida in stato dì ebbrezza, sottosposta a ritiro della patente e a sequestro del veicolo. Un'utilitaria sulla quale la municipale l'ha osservata mentre zigzagava lungo le vie del centro. Mentre da piazza Baccarini la signora svoltava per via Molinaccio, con direzione San Zaccaria, è scattato l'alt. La donna a fatica si reggeva in piedi e aveva l'alito vinoso.

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ATTRICE Elena Bucci ha fondato insierne a Marco Sgrosso la compagnia teatrale Le Belle Bandiere

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

«Torneremo capitale del teatro E tutto il paese sarà coinvolto, di nuovo» Elena Bucci, ntssiana doc: «In primavera spettacoli, laboratori e mostre» «CREDO che questo sia il mo-mento di mettere insieme le for-ze, di costruire». Ed Elena Bucci, attrice, autrice e regista, fondarsi-ce insieme a Marco Sgrosso de Le Belle Bandiere, intende farlo a Russi, la sua città, con 'Terra di nessuno', progetto triennale di la-boratori, spettacoli, concerti, mo-stre, letture e discussioni che par-tirà in primavera con il sostegno del Comune. Tutto questo sulla scia di quel fermento che negli an-ni novanta trasformò Russi in una piccola e unica capitale del te-atro, della musica, dell'arte. «Quando nel 1992 — racconta Elena Bucci — decidemmo di fon-dare a Russi la nostra compagnia, vivevamo a Bologna e lavorava-mo con Leo de Berardinis. Torna-re in Romagna, pur continuando fuori l'attività teatrale con Leo, per noi significava verificare quanto il teatro fosse importante per una comunità. lo ho avuto la fortuna di incontrare de Berardi-nis e di lavorare da subito in pro-duzioni di livello nazionale. Tor-nare a Russi in quegli anni fu una

scommessa: misurare la mia espe-rienza con persone `normali'».

L'IDEA è di ricreare, e rinnova-re, quell'atmosfera di frenetica creatività che coinvolse la città, suoi abitanti parteciparono nume-rosissimi ai laboratori, e i suoi luo-ghi, anche i più inaspettati. Al

chiuso e all'aperto. Dal teatro Jol-ly a Palazzo San Giacomo, usato, ricorda l'artista, in «maniera anar-chica», nelle sue numerose sale splendide e decadenti. E ancora campi in aperta campagna e fab-briche dismesse. Gli spettacoli animarono la Chiesa in Albis, poi ristrutturata, e anche il teatro Co-

munale, all'epoca inagibile. In oc-casione della Mira di sett dulur fu-rono organizzate cinque 'false' aperture che coi rvolgevano l'edi-ficio malgrado la sua chiusura. A conclusione di. quel decennio si decide di ristrutturarlo. E non sa-rà stato un caso.

«VORREMMO che Russi — spiega Elena Bucci — diventasse, da maggio, un luogo di formazio-ne e produzione teatrale dedicato agli attori professionisti e a chi il teatro lo segue per passione. Per-ché l'arte non vada a finire fuori dal mondo. Inizieremo lentamen-te con laboratori che poi conflui-ranno in una produzione 'poveris-sima'. Verranno coinvolti non so-lo attori e gli artisti ospiti saranno invitati a tenere laboratori sulla lo-ro disciplina. E poi ci saranno i tecnici per svelare i segreti della luce, della composizione del suo-no. I luoghi saranno quelli di Rus-si. Dal Comunale al Macello, com-presi quelli all'aperto. In questo momento così difficile è impor-tante essere attivi. Sono tornati maturi i tempi per fare».

Annaffiarla Corrado Pagina 20 di 154

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C.U.CZO LA DOCUMENTAZIONE A SOSTEGNO DELL'ISTANZA DI FALLIMENTO

puntano misteriose fatture per consulenze atte dalla società di Metti alla Triestina

E' BEN ARTICOLATA l'istan-za di fallimento che la Procura di Trieste ha presentato nei confron-ti della società di calcio della Trie-stina, di cui Sergio Aletti (foto) è legale rappresentante. Aletti è an-che iscritto nel registro degli inda-gati della Procura triestina per l'omesso versamento di un milio-ne e 445mila euro di Iva. L'istan-za di fallimento è corredata con i risultati degli accertamenti conta-bili svolti nelle ultime settimane dalla Guardia di finanza del capo-luogo giuliano. Emerge così, in primo luogo, che i debiti della so-cietà ammontano a sei milioni di euro, a fronte di casse sostanzial-mente vuote e, soprattutto, a fron-te anche di sospette fuoriuscite di denaro da quelle casse attraverso fratture per presunte consulenze. Dei sei milioni di debiti, due mi-lioni e 100mila riguardano som-me dovute all'Erario, un milione e 300niila riguarda i fornitori, al-tre somme riguardano i dipenden-

ti. Allegata all'istanza di fallimen-to ci sono numerosi verbali di te-stimonianza come quello del con-sigliere di amministrazione Furio Avanzini il quale ha riferito alla Finanza che gli stipendi non ven-gono pagati ai dipendenti dallo scorso ottobre o come quello della segretaria della Triestina alla qua-le Aletti aveva detto che era im-possibile pagare l'Iva per mancan-za di liquidità. Un altro testimone

ha riferito ai finanzieri che la 'Aletti spa', ovvero la principale società riferibile a Sergio Metti (con un esteso oggetto sociale ruo-tante attorno alla realizzazione e commercializzazione di immobi-li) ha emesso nei confronti della Triestina calcio spa alcune fatture per asserite, misteriose consulen-ze. In generale, il meccanismo del-la fatturazione di consulenze è spesso, come la cronaca quotidia-na insegna, un tipico mezzo per giustificare uscite non lecite di de-naro dalle casse societarie. Aletti, ieri, in una dichiarazione all'Ansa ha detto che all'udienza di lunedì, davanti al tribunale fallimentare, dimostrerà di poter accedere al pa-gamento dell'Iva rateizzata Ma dovrà anche dimostrare l'esisten-za di un serio progetto di risana-mento della società, vista la lunga serie di inadempienze in tema di pagamento di prestazioni. E ciò non sembra proprio agevole.

ex.

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SPARO A 3ASrA LA DIFESA DI ROBERTO FANTINI, INDAGATO PER TENTATO OMICIDIO, CHIEDERÀ UNA PERIZIA

«A quella dis pallini privi di effetto lesivo» SARA NUOVAMENTE sentito dal pm Isabella Cavallari il 47en-ne ravennate Roberto Fantini, in stato di custodia cautelare in car-cere dal 21 dicembre per tentato omicidio. La sera del 20 dicem-bre, l'uomo sparò un colpo di fuci-le verso una Fiat Panda che lungo via Erbosa, a Bastia, si stava allon-tanando dall'area di ingresso alla sua abitazione. I pallini centraro-no il lunotto posteriore che andò in frantumi. A sollecitare l'interrogatorio, fissa-to per la prossima settimana, è sta-to il difensore di Fantini, l'avvoca-to Luca Berger il quale punta an-

che a un duplice obiettivo: far uscire dal carcere l'indagato e far sì che venga disposta una consu-lenza tecnico-balistica sullo spa-ro. Sotto quest'ultimo profilo, l'av-vocato Berger avanzerà una preci-sa richiesta al pubblico ministero. L'interrogatorio servirà a meglio delineare la condotta tenuta da Fantini la sera del 20 dicembre. Davanti al gip Antonella Guido-mei, all'interrogatorio per la con-valida dell'arresto, disse di essere uscito di casa imbracciando il fu-cile, temendo una incursione dei ladri avendo visto un'auto fare manovra sull'ingresso, e di essere

SEMPRE IN CELL', L'uomo è ancora in carcere Fissato, su richiesta, un nuovo interrogatorio davanti al pm

scivolato tanto da far partire un colpo. Gli accertamenti effettuati dai carabinieri smentiscono que-sta versione: la Fiat Pancia, con a bordo padre, madre e due bambi-ni, fu colpita nel lunotto posterio-re mentre era su via Erbosa a circa settanta-cento metri dall'ingresso all'abitazione. Come dire che

quando parti il colpo, Fantini era in strada e lo sparo fu volontario proprio all'indirizzo dell'auto.

MA LA SOLUZIONE proces-suale del fatto inevitabilmente de-ve passare attraverso una consu-lenza balistica che dovrà accertare la eventuale potenza lesiva resi-dua dei pallini (dovrebbero trat-tarsi di pallini vicino allo zero, ov-vero utilizzati per la caccia a gros-si volatili di valle come le oche), una volta frantumato il lunotto posteriore, alla distanza di settan-ta-cento metri dal luogo di sparo. Secondo esperti contattati dal di-

fensore, a quella distanza e una volta impattato il vetro, i pallini non conservano più alcuna lesività, men che meno con conse-guenze potenzialmente mortali. Come dire clic nel caso in questio-ne non si potrebbe parlare di ten-tato omicidio e la custodia cautela-re in carcere per Fantini dovreb-be essere immediatamente revoca-ta. La frantumazione del lunotto posteriore è spiegato con l'effetto 'punta': è noto che basta un lieve colpo secco con una piccola punta di ferro inferto in un'area di 'rot-tura' del cristallo, per farlo collas-sare.

Carlo Raggi

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

CAR,WWZ: PREGIUDICATO E IRREGOLARE

peyer , preso spacciatore I CARABINIERI hanno arre-stato un tunisino di 44 anni per spaccio ai Giardini Spe:yer. L'uomo ha precedenti penali ed è irregolare. Martedì sera i militari della Compagnia di Ravenna hanno notato il ma-grebin o mentre parlava con un giovane, al quale ha poi conse-gnato due grammi di marijua-na. I carabinieri hanno blocca-to il tunisino, trovato in posses-so di altri 35 grammi di 'erba'.

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Sulle acque stagnanti di Marinara «chiesti chiarimenti a Seaser» PER IL PRESUNTO malfunzionamento deWinipianto per il ri-circolo delle acque del bacino di Marinara «abbiamo chiesto chia-rimenti» alla società che si occupa della manutenzione, la Seaser, invitandola ad «un immediato ripristino nel caso in cui l'impian-to risulti non funzionante». Risponde così l'assessore all'Urbani-stica Gabrio Maraldi al consigliere dì Lista per Ravenna Alvaro Ancisi, che aveva sollevato il problema del non funzionamento dell'impianto e dell'utilizzo di risorse pubbliche per sovvenzio-narlo. Ma «il finanziamento pubblico è legittimo — sostiene Gua-raldi — ed è stato condiviso da tutti gli enti e i soggetti che hanno sottoscritto gli accordi relativi al Programma di riqualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio 'Porto turistico'. finanziamento dell'opera è stato stanziato dal ministero dei Lavo-ri pubblici, e non dal Comune, tramite il Programma di riqualifi-cazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio».

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Noi ravennati di ANDREA DEGID1

Meglio Cesena o Ravenna? IL CRITICO d'arte Philippe Daverio ha sag-giamente dichiarato che gli architetti e gli urba-nisti del dopoguerra non sanno fare le piazze, nè i viali. Le periferie anonime e squallide delle cit-tà italiane sono pressoché uguali in tutta la peni-sola, se si eccettuano alcuni casi dove la bruttura riesce a raggiungere dei livelli più elevati. Ra-venna non fa eccezione con la sua periferia ricca di un'edilizia povera e intensamente speculativa con delle strade dalle dimensioni d un viottolo di campagna. D'altra parte le nuove vie urbane devono essere anguste per consentire una profi-cua lottizzazione. In circa mezzo secolo le varie amministrazioni non sono riuscite a produrre qualcosa capace di rendere almeno dignitosa e piacevole la città. li centro storico e le aree monu-mentali sono bellezze che ci sono state tramanda-te dalle passate generazioni e sarebbe tanto se le varie amministrazioni monocromatiche si fosse-ro preoccupate di tenerli nella dovuta considera-zione e cura. Sarebbe troppo lungo enumerare le brutture e le sconcezze realizzate in rami anni a Ravenna, ogni cittadino potrebbe dire la sua, an-che se poi al momento di fare le scelte i più aval-lano supinamente la nomina di amministratori voluti dal partito o da talune congreghe specula-

tive. Il livello è sotto gli occhi di tutta, basta con-frontarlo con Fora, Cesena e Rimini. E in uno scenario siffatto, un consigliere comunale se ne esce con una proposta d'ampio respiro: destinare l'ex caserma Alighieri all'edilizia popolare. Po-vera cara e vecchia Ravenna, spero che tu non sia condannata ad essere travolta dalla demago-gia e dalla speculazione.

Lucrezia De' Tomasi

Cara Lucrezia, secondo me un forLivese e un cesenate cambierebbero di corsa la loro città con Ravenna. Quanto alle periferie bel-le, quelle esistono solo nelle fiabe di Di-sney, le consiglio un salto a Novoli di Firen-ze, giusto per fare un paragone.

andrea,degidilearlino.net

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il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

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la carenza di illuminazione facilitasse le prostitute ad ap-i in auto coni clienti. Bazzocchi torna poi ancora sull'ara

:antri dellà prostituzione in via Darsena, via Teodorico e nealeone,

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press unE il Resto del Carlino

05/01/2012 Ravenna

k.\\~m s s • s, '" \‘' ''CO SABATO SERATA DI SENSIBILIZZAZIONE ALL'ALIGHIERI

Un progetto per aiutare i neonati sordi Ad italo un percorso di screening per la diagnosi precoce

NELLA PROVINCIA di Raven-na, su mille nuove nascite, due so-no di bambini con dei problemi di sordità per motivi genetici. È. quanto emerge dai risultati pre-sentati dall'associazione onlus 'L'Orecchio Magico' – F.i.a.d.d.a. (Famiglie italiane associate per la difesa dei diritti degli audiolesi) di Ravenna, nata nel 2007 per ope-ra di una rete di famiglie di bam-bini colpiti dalla sordità. Su .3.300 bambini che nascono ogni anno, ve ne sono almeno 6-7 sordi. A questi vanno aggiunti i nati prematuri, o con sofferenze, che sono più a rischio stirdita cre-scendo. In totale, perciò, si arriva a IO bambini potenzialmente sor-di ogni anno,

«LA NOSTRA regione ha adotta-to, con una delibera del maggio scorso, lo screening neonatale del-la sordità — la evidenziato Fabri-zio Donato, presidente de l:orec-chio Magico' — attivato in tutti i.

punti nascita dell'Emi.lia-Roma-gna e che si può definire come una diagnosi precoce universale

che va fatta a tutti ì bambini». Dal-lo screening vengono poi indivi-duati i bambini affetti da sordità e, eventualmente, si interviene immediatamente con una protesi acustica nei casi meno gravi, o con l'applicazione chirurgica dell'impianto cocleare, una specie di orecchio bionico-elettronico, nei casi più acuti. Infine è previ-sta la riabilitazione con l'ausilio di personale specializzato, come logopedisti e psicologi.

I RISULTATI, nel complesso, sono soddisfacenti: «Abbiamo cir-ca una trentina di famiglie associa-te e abbiamo crealo la possibilità di percorsi diagnostici e riabilita-tivi che permettono al bambino un percorso dì crescita e di corret-to inserimento nella società» ha concluso Donato. 'L'orecchio ma-gico' organizza, per sabato (alle 20,30 al Teatro Alighieri) un gran galà con la partecipazione di An-beta Toromani, ballerina della tra-smissione 'Amici' e Alessandro M acario, primo ballerino del Tea-tro San Carlo di Napoli.

Valerio lazzi

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il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

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3 gennaio, pur comprendendo ore e l'amarezza per la perdi

, na persona cara che hanno tate le parole di chi ha scritto,

in dovere di riportare a tà una situazione che ha visto

di medici ed infermieri nelle cure di questa paziente, co-me di tutti gli altri che quotidiana-mente vengono curati ed assistili, anche in condizioni molto diffici-li di elevato afflusso di pazienti e

maggior numero dì ricoveri , come avv>enuto nei ',l'orni 27 e 2R cern-brere scorsi,.

a paziente i

ore 20,04 del 27-12 ics Pronto Soc corso, trueportata dagli opratori del 118, con un quadro notevol-

ente colliproille.0.. medico def Pronto Soccorso ha visitalo la paziente alle 20.26 ed ha preseti t-1 0 ECGinda,)-ini di laboratorio ed ,

ami radiologici del torace e dell'addome che sono stai i iernpe-tivamente eseguiti. La paziente é

stata trattata con antidolorifici e, una volta ottenuti i risultati delle idagini richieste che non diveu-

--xttavano alcuna variazione di ri-ev() del grave quadro clinico già

noto, e stata destinata al ricovero in Medicina Interna. Non essen-

vi à di posti letto in Medicina Interna e in nessuno de-

1 altri reparti di area medica, il edico dì Proni o Soccorso ha con-

ato il niedico dì guardia della ^lediciaa ed ha concordato il tra-

imento della paziente presso il parto di Ortopedia, La paziente

- é stata ricoverata presso il reparto di Ortopedia a carico dell'équipe medica della Medicina Interna al-le ore 00.25 (dopo 4 ore e 20 minu-ti in cui e stata studiata e trattata e non dopo 7 ore di attesa). La pa-ziente è stata visitata dal medico della Medicina alle ore 2 ed ha pre-

to la prosecuzione della [era- l'eSeCUZiOrie di esami di

OH SAN

ratorio di controllo nelle ore, su e- cessive, Durante la notte gli Info"' mieti della Ortopedia hanno ripe ,-

rnente ,sorvegliato la paziente e e -go in,atto le prescrizioni tera-

ic - e diagnostiche, Alle ore la paziente risultava vigile e

orientata ed é stata sottoposta ad un prelievo ematico per gli , esami di controllo previsti. Alle ore 7 cir - ca gli operatori che si accingevano ad iniziare le cure igieniche ai de- enti proprio dalla camera in cui ra ricoverata la paziente SOriti sta -

ta

alleatati dalla figlia, arrivata in eparto pochi minuti prima. Il per-

so a_e imo ediata-. ai e intervenuto ha purtroppo

eo „ ato l'avvenuto decesso de la ar

iente ha avviato

il medi

guardia della Medicina Inte-

prime i in„, i rapidi gli ace -:egul

,dei., , ,ienlo,s,,,tici necessari e le e'pl.1.9menti

nel corso del ricovero medico o 1 - tennista e iLl' rí.'“')

perdie1111:17;

1a notte fin-n'to '2":2r$7i: la

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sega la una situazione dì perico- n v>ia Montanari davanti al

dove una casa ostruisce tutto marciapiede nel punto, con gra-

e incuria, non é stato : previsto un ivieto di sosta sulla carrog l ata

favorire il passaggio dei pged r í che sono costretti a passare in ; rezzo alla strada con grave perico-

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il Resto del Carlino Ravenna

press unE 05/01/2012

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www.itrestodetcartino.it Giovedì 5 gennaio 2012 e-mait: cronacaJaenzaffitcarlino.net

[email protected]

Redazione, via XX settembre 15, 48010 Faenza - Tel. 0546 26589 - Fax 0546 664750 E Pubblicità: S.P.E. via danzi Repubblica, 2 Fusignano Tel. 0545 50690/ Fax 0545 50287

Quello che resta della frutteria 'Mandarino' di piazza Fela-ari

Le carcasse degli animali ritrovate vicino alla stazione

E-mail Ufficio Tecnito: [email protected]

GARAVINI ai A pagina 23

ali/810130 Laser:

Tel. 0545.282558 - Fax 0545 369403 .",

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Ritorna La strage

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In piazza del Papato

Nott de bisò Ricce° il rogo: Niballo vestito di bianco

IL caso a Lugo

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Sede Legale Oparativa: Via dell'Arligianato : 10/12 - -18022 Lugo (RA)

O 054H00596 - J54&900592 E-mail Ufficio Tecnico: tecdco@eurolamsr net

Lugo

Bruciata la frutteria chiusa da un anno SCARDOVI a A pagina 25

R caso Oggi incontro in Regione. Salgono a 25mila le adesioni al boicottaggio sul web

Omsa, il ocriorno della verità E il popo o di internet si scatena LIVERANI al pagina 16 Lo stabilimento Ornsa di via Pana

Nuovo orcio 81 NO0 FERIALI ora 29:01:9 FESTIVI ora 187,06

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dalle ore 13:00

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

«Il boicottaggio? Finalmente Ma le calze sono su tutti gli scali Cassintegrate disilluse sulla campagna partita su intemet

di CLAUDIA LIVERANI

CRISI OMSA: oggi il gruppo in-dustriale che ha trattato l'acqui-sto dell'Omsa con la proprietà sve-la il suo volto, il suo nome e suoi piani alle istituzioni Comune, Re-gione e ministero dello Sviluppo Economico. Questo se saranno ri-spettati gli impegni assunti il 23 dicembre al ministero dello Svi-luppo Economico quando le isti-tuzioni, dopo essersi sentite dire, come già in settembre, che c'era «un interessamento serio e concre-to alla reindustrializzazione dell'area», hanno chiesto di cono-scere identità e progetto del grup-po industriale entro il 6 gennaio e l'incontro fu messo in agenda per il 5.

MA FINO a ieri sera né palazzo Manfredi, né la Regione avevano

confermato o negato l'appunta-mento. Probabilmente, si spera, solo per un eccesso di riserbo. L'unico fatto certo al momento è il licenziamento delle 2.39 dipen-denti il 14 marzo. Golden Lady ha infatti. aperto la procedura di

ISTMO Oggi si dovrebbe tenere un incontro in Regione cot potenziate acquirente

mobilità con una lettera all'Inps datata 2.3 dicembre. Lo stesso giorno in cui proprietà, istituzio-ni e sindacati si sono incontrati a ministero dello Sviluppo Econo-mico. Ma in quell'incontro Fede-rico Destro, il delegato di Golden Lady, non fece parola della deci-

sione di licenziare alla scadenza del secondo anno di cassa integra-zione straordinaria. Regione e sin-dacati hanno chiesto il ritiro im-mediato del licenziamento collet-tivo. E intanto sul web, sull'onda di queste drammatiche notizie, ha preso nuovo slancio la campa-gna di boicottaggio dei prodotti del gruppo Golden Lady. Un'azio-ne avviata da quasi due anni sul web da gruppi come 'Solidarietà alle 320 donne Omsa', fondato e gestito da faentini, e dal gruppo 'A piedi nudi, non compro Omsa e Golden lady fino a che non rias-sumono' a cui hanno aderito oltre 25 mila persone.

MA SE le adesioni virtuali sono tante, non sono state altrettante le dimostrazioni di solidarietà nella realtà quotidiana. Le donne dell'Omsa , indossando i grembiu-

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li verdi dell'azienda o le magliette 'boicottiamo chi licenzia' in que-sti lunghi mesi di protesta sono state più volte di fronte ai negozi Golden Point della zona, Raven-na, Bologna, Forlì, e di fronte allo spaccio aziendale di via Pana.

«C'ERA sempre chi entrava co-munque — racconta Marina Francesconi e anche qualcuno comprava allo spaccio anche quando c'erano manifestazioni o sul piazzale. La politica dovrebbe intervenire con leggi che limitino le delocalizzazioni». «Fa piacere questo rilancio del boicottaggio — commenta Nadia Liverani — ma la gente compra comunque. Del resto anche qui, a Faenza, tut-ti i supermercati., Coop e Conad, hanno il loro scaffale pieno di cal-ze Golden Lady e Omsa».

Pio: ìa di commenti su ll InIziatIva

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LA PROTESTA HA DUE ANNI

L'iniziativa è partita da tempo ma c'è sempre chi compra ugualmente persino mentre sono in corso manifestazioni

LA DECISIONE IL GRUPPO GOLDEN LADY IL 14 MARZO AMERÀ 239 LICENZIAMENTI

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VA S,SV,sNDRZA ALL'OSPEDALE UN UOMO DI 67 E UNA DONNA DI 65

Scontro fra auto nella nebbia, due feriti DUE FERITI nello scontro fra due auto ieri intorno alle 10 in via SardAntandrea, a quell'ora avvol-ta da una nebbia fittissima. Una Citroen C3, sulla quale viaggiava una coppia, è stata violentemente tamponata da un furgone Fiat Doblò, L'auto era uscita da un cortile privato ed era diretta verso Granarolo. Stessa direzione del Doblò, guidato da un solarolese di 45 anni.

La Citroen è così finita nel fosso e Mentre il conducente della Citro-en, un faentino di 67 anni, è riusci-to ad uscire dall'abitacolo da solo, la moglie, una 65enne, che le viag-giava accanto, ha sbattuto violen-temente il capo contro il parabrez-za dell'autovettura e per estrarla è stato necessario l'intervento dei Vigili del fuoco intervenuti con due mezzi.

Sul posto, sotto una fitta nebbia che ha avvolto le strade del faenti-no per tutta la mattinata, è interve-nuto il personale di Romagna Soc-corso con due ambulanze e gli agenti della Polizia Municipale. I due feriti sono stati trasportati. all'ospedale dal personale di Ro-magna soccorso con ferite di me-dia gravità. La prognosi per la donna è di 30 giorni.

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Donna scippata ,

(.3,',(211,117h2:1,1'0Et la 7,1e) L i- 1L rg;,,d1 ScIPPI in centro a Faenza grazie aiFintervento tempestivo dì uif agente della Polizia Municìpale è stata però recuperata la borset-ta. Tutto è successo il 31 dicembre m ma Cahigheri; dove un giova-ne col volto nascosto da un cappuccio si è avvicinato alle spalle dì una cinquantenne e le ha strappato la borsa. La donna dopo essere stata assalita non ha lasciato la presa e per questo è Stata strattonata e gettata per terra (Se la caveri in una decina di giorni); nel contempo le urla della donna hanno attirato l'attenzione di alcuni passanti che hanno avvertito unagente della Polizia Municipale in bici che si è messa all'inseguimento. L'agente ha infatti inseguito lo scippatore in piazza Rampì dove ha abbandonato la borsa, mentre di fronte alle calìnate che separano il piazzale dove sì trovano gli uffici dell'ana-

grafe e le Poste l'agente ha dovuto desistere. Le ìndagini nei frattem-po s avvalgono anche delle uumaguu della mdeosorvighanza. Ma su un episodio analogo a danni di una donna in bici indaga anche il commissariato. Il fenomeno sembra essere in crescita ultimamente. Si tratta di reati particolarmente odiosi perchè colpiscono spesso an-ziani che possono cadere a tena, con conseguenze gravi

a. v.

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Un c• on spezza l'Italia in due Tranciati i tralicci della ferrovia a Castel Bolognese, treni bloccati per ore

«SIAMO (lui da ore e senza nem-meno uno straccio d'informazio-ne». Sono nulli e infuriati i passeg-geri rimasti bloccati a causa di un camion che con una manovra sba-gliata ha divelto i tralicci della fer-rovia, interrompendo la linea Adriatica che collega il sud a Bolo-gna e spezzando di fatto in due l'Italia. Ore di disagi per 43 treni e migliaia di passeggeri: il blocco tra le 8.55 e le 11 è stato totale con Trenitalia che ha predisposto un servizio bus per aggirare il punto dell'incidente (ritardi fino a due ore). Il ritorno alla normalità è av-venuto solo a partire dalle 16.

A CAUSARE l'incidente è stato un camion,che usciva dal cantiere di uno dei sottopassaggi in costru-zione a Castel Bolognese, in via Casanola. Secondo una prima ri-costruzione tutto sarebbe accadu-to eprché il rimorchio ribaltabile era rimasto alzato e per questo avrebbe abbattuto un dispositivo di sicurezza, il cosiddetto `trefolo di guardia', tranciando poi i cavi della linea della tensione che ali-mentano i locomotori. Tutti i mezzi pesanti hanno una sagoma, per legge, non superiore ai 4 me-tri mentre il trefolo è posizionato a circa 4,5 metri, e circa un metro più in alto i cavi della tensione. Da quel momento l'intero siste-ma è andato 'in sicurezza', segna-

lando alle Ferrovie il guassto e bloccando la linea. Almeno tre i convogli provenienti da sud fer-mati a Faenza tra questi un Inter-citv, il 758 Lecce-Milano delle 9.65 e il Regionale Ravenna-Bolo-gna delle 9.26, soppresso. Intanto per le riparazioni in via Casanola sono arrivate la squadra tecnica di Rete ferroviaria italiana e una pat-

I LAVORI per ripristinar circa 250 metri di linea elet- trica però sono stati lunghi e non facili. Intorno alle 11.15 la circolazione è stata riattivata su un binario e dunque in quel tratto i treni hanno dovuto circolare a senso unico alternato (ritardi fra cinque minuti e mezz'ora). Solo alle 16 è iniziato il ritorno alla nor-malità. Le ripercussioni però so-no state numerosi: ci sono stati per esempio forti disagi per il traf-fico ai passaggi a livello per il con-tinuo andirivieni di treni dopo la

riapertura della circolazione7In stazione a Faenza, poi, tanti han-no preso d'assalto la biglietteria per avere informazioni e anche gli agenti della Polfèr si sono mes-si a disposizione. Nella sala d'aspetto invasa da passeggeri bloccati e in attesa dei bus. un mi-sto di rabbia e rassegnazione: «Sia-

mo qui da due ore raccontano Marina e la sua amica Chiara, due studentesse provenienti da Rimi-ni e dirette a Bologna— e non ab-biamo alcuna informazione su quando ripartiremo, la bigliette-ria era inavvicinabile e a lungo non è stato dato nemmeno un an-nuncio all'altoparlante». Un bab-bo con il figlio di tre anni in brac-cio in viaggio da Lecce verso il nord racconta la sua epopea: «Nes-suno ci ha detto nulla, abbiamo scoperto che era -lutto bloccato so-lo a Faenza. Mi spiace perdere le ultime ore di vacanza qui, a causa di un guasto».

Antonio Veca

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Non- frin.;, -, la

press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

Noti dè bisò, si illumina la piazza E' festa intorno al rogo del Niballo Stasera dalle 17 la tradizionale manifestazione con i rioni

TUTTO pronto per la Nott de bisò. La manifestazione si tiene questa sera in piaz-za del Popolo con la diretta radiofhnica di Radio Rcb. Alle 24 avverrà il tradizionale rogo del Niballo vestito di Bianco. Correva l'anno 1964 quando un gruppo di volonterosi assieme all'allora segretario del Palio, Valerio Bezzi e i cinque Capo Rioni, pensarono che non ci si doveva fèr-mare ad organizzare solo il Palio del Ni-ballo e la gara delle Bandiere. Questa l'ori-gine dell'idea della 'Non de' bisò'. La ma-nifestazione, nei primi anni, si svolse la notte dell'ultimo dell'anno, poi dal 1971, fu definitivamente spostata alla vigilia dell'Epifania. La Nott dè Bisò è una festa popolare che continua, in tempi diversi, l'emozione e la gioia del Palio. Questo il programma della manifestazione che la macchina organizzativa rionale e comuna-le ha definito, insieme a Radio Rcb che da anni collabora alla manifestazione e tra-smetterà la diretta sulle frequenze 101.3, 103.9 e 91.0: alle 17 apertura degli stand gastronomici dei cinque Rioni, con cuci-na tradizionale e bisò (il caratteristico vin brulè fatto con Sangiovese e spezie), musi-ca e animazione con i Di di Radio Rcb; alle 18.30 ingresso del Niballo in piazza. del Popolo sul carro trainato dai buoi ve-stendo i colori del Rione vincitore dell'ul-

timo Palio del Niballo, il Bianco; alle 21 'Anni 80 uve', dal vivo le più belle can- zoni degli anni ottanta; alle 22.30 Filip- po Malatesta in concerto; alle 23.50 il lancio dei palloncini colorati con cui viaggerà un biglietto valido per un in- gresso gratuito alla prossima edizione

del Palio del Niballo.

ALLE 24 si terrà il rogo del Niballo nel centro della piazza. Il Niballo, il grande fantoccio raffigurante Annibale, il guerrie-

ro saraceno che simboleggia le avversità, prenderà lentamente fuoco, con scoppiet-tare di petardi, tra i saluti della folla. Nell'immaginario popolare con il rogo del Niballo vengono bruciate anche tutte le sfortune dell'anno appena trascorso ed è proprio in questo momento che i gotti in ceramica ricolmi di bisò vengono riem-piti ripetutamente e diventano i grandi protagonisti della festa. Chi acquisterà un gotto (costo 12 curo), potrà farselo riempi-re di vin brulè gratuitamente, quante vol-te vorrà, nei padiglioni di tutti i Rioni. In

pochi attimi le fiamme illumineranno la piazza. La tradizione rionale vede inoltre come buon auspicio, per la vittoria del Pa-lio del giugno seguente, la direzione in cui cadrà la testa di Annibale una volta ar-so completamente. Alla realizzazione del-la manifestazione hanno contribuito an-che diverse aziende locali: La Faenza Ce-. ramica, la Banca di Credito Cooperativo ravennate e imolese, Tele l, il Centro com-merciale 'Le Maioliche', Decathlon Faen-za, Prink, Natur House, Las Vegas e Zoo Planet. L'evento ha inoltre il patrocinio di Provincia, Regione, associazione Rievo-cazioni storiche dell'Ernia Romagna e Federazione italiana Giochi storici. E' sta-to distribuito anche un opuscolo gratuito che racconta la storia dei gotti della Non de Bisò dal '64 a oggi.

PER CONSENTIRE lo svolgimento del-la Nott de Bisò sorto anche previste diver-se modifiche alla viabilità nella giornata di giovedì 5 gennaio 2011. Dalle ore 12.30 fino alle 24.00 saranno vietate la circola-zione e la sosta di tutti i veicoli in piazza della Legna (all'intersezione fra via Seve-roli, corso Matteotti, via Torricelli), via Se-veroli (da via Nazario Sauro a piazza del Popolo) e via Torricelli (da piazza del Po-polo a via Manfredi, eccetto i residenti), in piazza Martiri della Libertà (nel tratto compreso da via Marescalchi al Palazzo del Podestà); dalle ore 16.00 alle 20.00, di-vieto di circolazione e sosta in parte del parcheggio di via Cavour (nel tratto com-preso fra i due ingressi). Obbligo di svolta a destra in via Severoli all'intersezione con via Nazario Sauro Infine, divieto di sosta, dalle 17.00 alle 20.00, sul lato sini-stro, in via S.Maria dell'Angelo (da via Ca-vour a via Zanelli) e via Severoli (da via Zanelli a piazza del Popolo).

Gabriele Garavini

Z,:SO DOPO LE POLEMICHE

ft direttivo dei. GaLto avverte suoi soci IL DIRETTIVO del Rione giallo (,vineitcire dell idt trio Palio, poi squalficato a vantaggio del Bianco per doping del pub43abli‘ l craati° F o nelyrigianaornì ha orsí sul suo sito un comunicato in cui avverte i suoi SOCi sui comportamenti in occasione della Nott dè bisò. «Il Consiglio Direttivo del Rione Giallo intende informare i propri Soci simpatilzanti che si dissocia d a qualsiasi teso pregiudicare í

regolare S% O gni/ente della prossima Nott de Risò< Si riserva inoltre di prendere provvedimenti nei confronti dei Soei che si rendessero responsabili di tali azioni» .

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press unE il Resto del Carlino 05/01/2012 Ravenna

GRUPPO VINICOLO LUGHESE

Cevico, il fatturato è cresciuto del 10% e l'export del 59%

SONO numeri importanti e soprattutto, cosa non trascurabile di questi tempi, positivi quelli riguardanti la gestione 2010-2011 del Gruppo Cevico: dia registrare infatti un + 10% nel fatturato, con un incremento dell'export del 59%. Il Gruppo Cevico, nelle due cantine di base, associa 4.500 famiglie di viticoltori e 9 grandi cooperative dì conduzione terreni. E' un vigneto di 6.600 ettari, che si estende dalle colline romagnole confinanti con la Toscana, fino ai terreni sabbiosi del parco del Delta del. Po e al Rimininese. E 1'80% del vigneto, sottolineano i dirigenti, «è a Denominazione di Origine Controllata o a Indicazione Geografica Tipica». Il Gruppo, che ha confermato presidente Ruenza Santandrea, ha evidenziato un patrimonio netto di oltre 63 milioni di euro e un fatturato consolidato (tra Cevico, Le Romagnole, Cantina dei Colli Romagnoli, Le Romagnole Due, Due Tigli, Sprint Distiliery, Winex e Tenuta Masselina) dì 102,265 milioni di giuro registrando un incremento del 10% rispetto all'esercizio precedente; nello specifico l'export del prodotto confezionato è aumentato del 59% assestandosi a 6 milioni e 700mila euro, grazie anche alle performance nei paesi asiatici ed est europei. Sono questi i numeri del Gruppo lughese che opera su 2 stabilimenti di confezionamento a Fuggii e a Forlì, su un'area complessiva di 136mila metri quadrati e con una capacità di stoccaggio di 61.5mila ettolitri. Il Gruppo, «con 1,3 milioni di quintali di uva lavorata, rappresenta il 30% della produzione del vino in Romagna, il 17% del vino in Emilia Romagna e il 2,5 % in Italia, il tutto con 23 marchi gestiti».

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L'emergenza tortore si e ripresentata n questi giorni. SERVIZIO a pagina 10

L'impianto di ridi-colo

SALDI

III zIII orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

43 La Cmc sbarca a Belluno e vuole punti

°chi d'artificio i r festeggiare Befana

Con la Befana arrivano

anche i Re Un'Agetin emergenza ci prova con Re.:Pío

press LinE 05/01/2012

Corriere

RAVENNA

RAVENNA. In tempo di crisi i ra-vennati non hanno di certo rinuncia-to alle tradizionali spese di Natale, ma fanno più attenzione al rapporto qualità-prezzo degli acquisti e alla lo-

Il patron del Ravenna con Sergio Aletti

La Finanza indaga su alcune fatture sospette Aletti, la resa dei conti

ro utilità. Lo rivelano i dati raccolti da Confesercenti su un campione di 200 imprese della provincia: flessio-ne delle vendite rispetto al passato.

• SERVIZIO pagina 3

RAVENNA. Fatture e-messe per consulenze pagate dalla Triestina alla Aletti Spa in un pe-riodo in cui i debiti della società alabardata quasi raddoppiavano, questo il nuovo fronte d'indagi-ne della procura giulia-na. Da Trieste, intanto, l'ex patron giallorosso replica: «Sono sereno, l'Iva si poteva rateizza-re».

• DOMINI a pagina 5

Maraldi: «Seaser deve far funzionare

quell'impianto» RAVENNA. «E' as-

solutamente dovero-so - replica l'assesso-re Maraldi - da parte di Seaser fa funzio-nare l'impianto di ricireolo delle acque di Marinara, a mag gior ragione perché si tratta di un'opera finanziata con risorse pubbliche».

• SERVIZIO a pagina 7

FAENZA. Il tanto atteso incontro ristretto al mini-stero tra istituzioni, pro-prietà e il possibile nuovo acquirente dell'Omsa si dovrebbe tenere questa mattina. Il Comune non conferma né smentisce. Segno evidente della fase delicatissima che sta at-traversando la vertenza.

• ISOLA a pagina 11

Lugo, va a fuoco l'ex frutteria Mandarino

• SERVIZIO a pagina 12

REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DEGASPERI, 5 - RAVENNA- TEL 0544-218262 FAX: 054433793. SPEDIZIONE IN A. P.- D.L. 351'03 (CONV. 14.2 710 210 41 ART. 1 COMMA1 -DCB MALI' ALTRE SEDI: RIMINI (511-354111), FORLÌ ,,0543355201, CESENA (0547311900), FAENZA-LUDO (0546-23123 i, IMOLA (0542-24704 ASM (0549-995147)- E-MAIL: RAVENNÚCORRIEREROMAGNA.IT- IN ABBINAMENTO GON LA STAMPA

euro 1,20 Anno XX N. 4

GIOVEDÌ 5 GENNAIO 2012

Commercio: la grande depressione Indagine Confesercenti su 200 aziende: Tortore, è una nuova ecatombe acquisti inflessione; oggi al via i saldi A Faenza continuano i ritrovamenti delle carcasse Ippica senza fondi

CASTELLO

A rischio 300 cavalli

CASTEL 5. PIETRO. Il governo taglia i fondi all'ippica e a rischio, oltre ai posti di lavoro ci sono anche gli animali. Nel centro di allevamento Ippocampus sono almeno 300 gli animali da corsa.

• SERVIZIO a pagina 13

IMOLA

Sanità, la Cgil: «Premiazioni ingiuste»

IMOLA. L'anno inizia teso per la sanità imolese. La Cgil medici accusa: «I dirigenti falliscono e l'azienda sanitaria li premia lo stesso».

FAENZA. Dubbi sul vertice a cui dovrebbe partecipare il possibile compratore •SERVIZIO a pagina 15

L'ora della verità sul futuro dell' Omsa CERVIA

ORi incontro fondamentale a Roma, ma ci sarà veramente? La ricetta di De Pascale contro la crisi

CERVIA. «Lavorare duro contro la crisi per portare più turisti nell'anno del Centenario». L'assessore De Pascale spiega la sua ricetta.

• SERVIZIO a pagina 19

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press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

La Provincia virtuosa rinuncia all'auto da 60mila euro RAVENNA. L'acquisto

di un'automobile di rap-presentanza, in dotazio-ne alla presidenza della Provincia, rappresenta -afferma con sarcasmo il consigliere provinciale dell'Udc Gianfranco Spadoni - un caso di «o-culata gestione delle cas-se pubbliche». Nel giu-gno scorso, la giunta ap-provò un provvedimen-to che autorizzava l'ac-

quisto di una monovolu-me di cilindrata superio-re ai 2 mila cc, per un im-porto di 60 mila euro: un provvedimento che tut-tavia non ha avuto se-guito perché un decreto legislativo emanato a lu-glio ha vietato di com-prare auto di servizio di cilindrata superiore ai 1.600 cavalli. La giunta ha quindi valutato di do-tarsi di un fuoristrada:

ma anche questa opera-zione non ha avuto buon esito. Finalmente, al co-sto di 36.300 euro, l'ente di Piazza Caduti ha op-tato per un monovolu-me. «L'esempio citato of-fre un chiaro segnale di come in un periodo eco-nomico così ristretto, si recuperino le risorse per compiere tali spese», commenta il consiglie-re.

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• Commercio, il crollo dei constuni

da Nkuti &lila 12

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press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

Commercio, il crollo dei consumi RAVENNA. In tempo di crisi i ravennati non han-

no di certo rinunciato alle tradizionali spese di Natale, ma fanno più attenzione al rapporto qua-lità-prezzo degli acquisti e alla loro utilità.

Lo rivelano i dati rac-colti da Confesercenti su un campione di 200 im-prese della provincia, di-stribuite nei diversi set-tori merceologici, confer-mano una flessione delle vendite rispetto al passa-to.

«I dati medi rispecchia-no il momento e il periodo di difficoltà del paese. In provincia alcuni settori di vendita ne hanno ri-sentito più di altri, come la gioielleria e l'abbiglia-mento, ma nel primo caso si tratta si tratta di un trend tipico del mese di dicembre, quando il com-parto del gioiello prezioso risente della concorrenza che deriva dalla bigiotte-ria di qualità - conferma Gianluca Gasperoni, pre-sidente comunale Confe-sercenti -. Per quanto ri-guarda il settore dell'ab-bigliamento, sicuramen-te hanno influito le atti-vità promozionali di un certo rilievo partite già a dicembre, e che a diffe-renza dei saldi, le vendite di fine stagione su tutti i prodotti presenti nel ne-gozio, propongono offerte interessanti solo su alcu-

ne il settore dei mobili, dei bar e dei ristoranti, dove però alcune attività hanno registrato un au-mento. Leggera la flessio-ne nel comparto profume-ria e intimo. Una sostan-ziale stabilità si è regi-strata invece sulle vendi-te dei prodotti tecnologi-ci, libri, giocattoli, artico-li per la casa, fiori, men-tre il comparto alimenta-re mediamente registra una tenuta e anche in di-versi casi un leggero au-mento. In calo in dicem-bre anche i consumi alle pompe di benzina. Come tendenza si registra an-che una diminuzione del-le vendite di confezioni e pacchi natalizi come delle cene aziendali, segno que-sto di come le aziende ab-biano ristretto il loro bud-get di spesa. Resta ora l'incognita sull'esito dei saldi partiti oggi, e che so-prattutto nell'abbiglia-mento possono rappre-sentare l'occasione di re-cuperare sulle vendite di Natale. «In prospettiva, le vendite di fine stagione non avranno lo stesso im-patto degli anni passati -conclude Gasperoni - sia

ni prodotti per un periodo limitato di tempo. In que-sto caso i fatturati non so-no crollati, ma di certo si sono ridotti i margini del-le aziende. Resta comun-que il dato positivo che certe area merceologiche hanno registrato una so-stanziale stabilità. Nell'a-limentare, ad esempio, i supermarket di paese non hanno accusato soffe-renze. I dati in nostro pos-sesso registrano comun-que un andamento "a macchia di leopardo", con i piccoli negozi del fo-rese che soffrono e soffri-ranno di più rispetto ad altri, anche per la concor-renza della grande distri-buzione». Pur se non tutti negativi, secondo Confe-sercenti emerge una di-minuzione delle vendite nella maggior parte dei settori merceologici della provincia, sia del com-mercio fisso che su aree pubbliche. In particolare, pur se non omogenea, la flessione media ha inte-ressato oltre ai settori della gioielleria e dell'ab-bigliamento (anche con valori a doppia cifra), hanno subito una flessio-

per la scarsa propensione al consumo dettato dal momento sia per le attivi-tà promozionali delle scorse settimane, che po-trebbero, forse, essere controbilanciate da tagli sostanziali sui prezzi di listino». Strettamente le-gata all'andamento delle vendite, è la legge della li-beralizzazione degli orari commerciali, alla quale Confesercenti Emilia Ro-magna si oppone con de-cisione. A questo proposi-to l'associazione ha ap-prezzato le recenti affer-mazione dell'assessore regionale Maurizio Me-lucci che ha criticato il provvediemnto del Go-verno Monti, e per questo chiede alla Regione di sol-levare la questione dell'il-legittimità della nuova normativa. A preoccupa-re il rischio di una indi-scriminata deregulation, dal momento che la pre-cedente normativa con-sentiva già un'ampia fa-scia di apertura per i ne-gozi, dalle 7 alle 22, con ol-tre il 60% dei Comuni e-miliano-romagnoli clas-sificati come città d'arte e Comuni turistici con la

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press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

possibilità di apertura in tutti i festivi. «Orari com-pletamente liberi favori-ranno solo la grande di-stribuzione - afferma Ro-berto Manzoni, Presiden-te Confesercenti Emilia Romagna - che detiene già una quota di mercato di oltre il 70% nel settore a-limentare, a danno del piccolo e medio dettaglio e dei mercati; peggiorerà la qualità della vita degli imprenditori e aumente-rà il costo della distribu-zione per i consumato-ri».

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La sede della Regione di viale Aldo Moro

• Commercio, il crollo dei constuni

s'nnwaaaJaMonrtedali

press LIETE 05/01/2012

Cailere

RAVENNA

«Tartassati da Monti e dalla Regione» Ancisi contro la manovra: «Da noi l'addizionale Irpefera già molto alta»

RAVENNA. Con il de-creto "Salva Italia" si è verificato un aumento secco dell'aliquota mini-ma dell'addizionale re-gionale Irpef passata dallo 0,90% all'1,23%. Al-varo Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, ri-corda che la regione E-milia Romagna già ap-plicava aliquote supe-riori alla minima, in ba-se alle fasce di reddito: 1'1,10% fino a 15 mila eu-ro, 1,20% fino a 20 mila, 1'1,30% fino a 23 mila e l'1,40%: una peculiarità perché tutte le altre re-gioni del centro-nord, e-scluse il Lazio e l'Abruz-zo, applicavano l'aliquo-ta minima dello 0,90%, potendolo fare discrezio-nalmente.

«Lo stesso decreto da-va però ad ogni regione la facoltà di decidere una variazione in aumento o in diminuzione fino allo 0,5% di Irpef. Volendo, quindi, sarebbe stato possibile non applicare nemmeno quell'aumen-to dell'aliquota base del-lo 0,90% all'1,23%. Natu-ralmente, nessuna Re-gione ha abbassato nien-te. Si sarebbe potuto an-che non aumentare le a-liquote delle classi di reddito inferiori e au-mentare le altre». Il con-sigliere comunale evi-denzia che, in virtù di queste novità, nella re-gione Emilia Romagna

retroattivamente dal 2011, in evidente viola-zione della legge sullo Statuto del contribuen-te. E neppure senza la motivazione dei tagli del governo, che si applica-no dal 2012», protesta Ancisi che ricorda che a Ravenna si è già tentata l'operazione dell'aumen-to delle tariffe-tasse dell'acqua, scongiurata dalla reazione «popo-lar-sindacale-mediati-ca» e dall'azione della minoranza. Ma la novità è «che ora tutti dormo-no. I contribuenti se ne accorgeranno con le trattenute sugli stipendi o sulle pensioni. Lista per Ravenna scuote chi ha voce in capitolo per-ché si svegli e si faccia sentire».

l'aliquota Irpef sale all'1,43% fino ai 15 mila euro, a 1,53% fino ai 20 mila, a 1,63% fino a 25 mila e a 1,73% per tutti i redditi Irpef superiori.

«Ma questo non è il fat-to più grave, anche se,

nella nostra regione, manteniamo il privile-gio di essere più tartas-sati. Lo sconcerto mag-giore deriva dalla deci-sione di tutte le regioni di far scattare questi au-menti non dal 2012, ma

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press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

I componenti dello staff tecnico si incontreranno venerdì per capire se c'è qualche possibilità di far allenare i ragazzi

Il settore giovanile non può ripartire Laurino: «Nessuna notizia dalla famigliaAletti, per ora non ci sono sbocchi»

RAVENNA. Sergio Alet-ti nella bufera, la prima squadra che rischia di non giocare domenica con la Pistoiese perchè manca persino il gasolio per riscaldare l'acqua del-le docce allo stadio e il set-tore giovanile che da me-tà dicembre è fermo e non vede sbocchi all'orizzon-te. La situazione è davve-ro tragica in casa del Ra-venna Calcio.

Settore giovanile in

stand-by. Le feste sono or-mai finite e i giovani gial-lorossi la prossima setti-mana vorrebbero riparti-re con gli allenamenti, ma il settore giovanile è an-cora fermo dopo che lo staff tecnico aveva deciso lo stop per la mancanza degli stipendi da mesi e per la difficile situazione che si era creata. «Per il

momento non abbiamo fissato nessuna ripresa dell'attività - afferma il responsabile del settore giovanile Giacomo Lauri-no - non abbiamo avuto nessuna notizia dalla fa-miglia Aletti. L'ultimo in-contro è stato con Recchi

prima di Natale ma ci ha detto di non fare niente perché la società avrebbe provato a risolvere la si-tuazione, ma ancora una volta non abbiamo saputo più nulla».

La situazione appare di difficile soluzione anche

perchè la società non ha ancora effettuato le iscri-zioni ai campionati gio-vanili che partiranno a breve. «L'iscrizione ai va-ri campionati giovanili deve farla la società - spie-ga Laurino - va firmata dal presidente, ma non mi

risulta sia stato fatto nul-la». Era nata anche l'ipo-tesi di creare una società sportiva dilettantistica indipendente dalla socie-tà per salvare il settore giovanile giallorosso e autofinanziarsi tramite sponsor, ma anche questa strada non appare prati-cabile: «I cartellini dei ra-gazzi sono di proprietà del Ravenna Calcio fino a giugno e quindi per farli giocare nella società di-lettantistica servirebbe comunque la firma del presidente».

Insomma tutto è fermo. «Venerdì faremo un in-contro tra tecnici dello staff - conclude Laurino -per vedere se c'è qualche possibilità di far ripartire i ragazzi, ma la situazione è molto difficile». (s.ferr.) Altro servizio a pagina 44

Un

momento

del torneo

giovanile

"Gioca

al Benelli"

che ha visto

protagonisti

tanti

bambini

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su consulenze sospette

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Metti, s'indaga su consulenze sospette

Il settoregiovanilenon può ripartire

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

Metti, s'in a su consulenze sospette Tra le poche fatture saldate dalla Triestina ci sarebbero quelle emesse dalla Aletti Spa

RAVENNA. Sergio Alet-ti dovrà trovare almeno sei milioni di euro entro lunedì oppure la Triesti-na fallirà.

Ed è difficile pensare che il "presidentissimo" ce la faccia, anche perché dalle carte sequestrate dal Nucleo di Polizia tri-butaria della Guardia Fi-nanza di Trieste nei gior-ni scorsi è emerso un par-ticolare non da poco: tra i pochissimi fortunati ad essere stati regolarmente pagati della Triestina Cal-cio in questi pochi mesi di dirigenza c'è anche lui, o meglio la Aletti Spa, so-cietà verso la quale sareb-bero state emesse fatture per non meglio specifica-te "consulenze".

Soldi usciti dalle casse alabardate e finite, secon-do la procura, diretta-mente in quelle del suo presidente, quello che da ottobre non paga uno sti-pendio di magazzinieri e impiegati.

Ma di quali consulenze si tratta? E per quali im-porti?

Il dubbio del sostituto procuratore Federico Frezza è che in realtà pos-

sa trattarsi soltanto di un modo per svuotare le cas-se della gloriosa Unione, attraverso un metodo già molto noto alla Guardia di Finanza.

Del resto una società immobiliare che svolge consulenze per conto di u-na società calcistica non sembra infatti un'ipotesi molto credibile. Ma è so-prattutto un dato contabi-le a insospettire gli inqui-renti: fino al 30 giugno scorso le perdite annotate a bilancio della Triestina erano di due milioni e 700 mila euro, il 30 novembre scorso erano aumentate a 5 milioni e 200 mila euro. Eppure, stando a quanto riferito dai dipendenti, gli stipendi non vengono pagati da ottobre e - tanto per dare l'idea della situa-zione - solo pochi giorni fa è stato saldato il conto da 60mila euro nei confronti dell'Hotel Daneu di Opici-na che aveva ospitato il ri-tiro della squadra. Una vi-cenda che ai tifosi giallo-rossi ne ricorda un'altra del tutto analoga: quel conto da 35mila euro con l'hotel Falcon Sant'Agata

Feltria (sede del ritiro del Ravenna) non ancora sal-dato, almeno stando all'a-zione civile avviata dai ti-tolari nei confronti di A-letti.

Ma come sono usciti quei soldi dalle casse so-cietarie? E dove sono an-dati a finire? Queste le do-mande alle quali gli in-quirenti forse dovranno rispondere da lunedì in poi.

Al momento Aletti è in-fatti indagato a piede libe-ro "solo" per evasione di Iva, nello specifico un mi-lione e 450 mila euro non

versati entro il termine di legge, ma se entro lunedì quei soldi non dovessero essere reperiti si arrive-rebbe molto probabil-mente al fallimento della Triestina (come del resto chiesto dalla stessa pro-cura) e in quel caso, allo-ra, l'ipotesi di reato po-trebbe essere ben diversa: bancarotta fraudolenta.

Nel frattempo, in rela-zione all'Iva evasa, dopo la perquisizione della Fi-nanza all'interno dello Stadio Nereo Rocco di Trieste la Procura ha chiesto e ottenuto il se-

questro preventivo dei conti correnti di Aletti, a-perti in ben 17 istituti di credito. La fiamme gialle stanno anche passando al setaccio le sue partecipa-zioni societarie e l'elenco dei suoi beni immobili.

Una ricerca che servirà a rispondere all'unica ve-ra domanda ancora inso-luta attorno ad Aletti, quella che ieri un tifoso a-labardato ha sintetizzato sulla bacheca Facebook del presidente in efficace triestino stretto: «Ue te ga la pila o no? Basta paiaz-zade!».

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r.,,SaNA vertice di Agen.Da. arriva Maestri

Itgrat, perhimbiauMeNi

oluSanron

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

Al vertice di Agen.Da. arriva Maestri RAVENNA. Avvicendamento

in vista al vertice di Agen.Da., la società per lo sviluppo della Darsena compartecipata da Comune, Autorità portuale,

Camera di commercio e Pro-vincia. Nata nel settembre 2009, il suo consiglio di ammi-nistrazione è composto attual-mente da tre membri.

Si tratta di Elio Gaspe-roni, designato dal Co-mune di Ravenna e no-minato presidente del C-da; Vittoria Sbrighi, re-sponsabile del Sistema qualità e dell'Area tecni-ca amministrativa dell'Autorità portuale, per cui è prossima la sur-roga; Stefano Zunarelli, professore ordinario dell'Università di Bolo-gna e presidente del Polo scientifico-didattico di Ravenna, membro desi-gnato da Camera di com-mercio e Provincia.

Il Cda arriverà a natu-rale scadenza in prima-vera, con l'approvazione del bilancio 2011, ma nei corridoi istituzionali si dà ormai per certo il fat-to che Gasperoni non verrà confermato alla presidenza. L'ex assesso-

re al Turismo e presiden-te in carica di Ravenna Holding verrebbe sosti-tuito da Andrea Maestri, avvocato e capogruppo del Pd in consiglio comu-nale nella prima legisla-tura Matteucci. La noti-zia non è stata né confer-mata né smentita dal di-retto interessato, ma di sicuro la sua nomina ap-pare un'ipotesi assai

plausibile nell'ambiente politico.

Per quanto riguarda Gasperoni, altri ru-mours l'avrebbero volu-to nelle vesti di segreta-rio generale dell'Autori-tà portuale, una volta di-smesse quelle di presi-dente di Agen.Da. Il mandato di Giuseppe Parrello alla presidenza scadrà, se non ci saran-

no proroghe, il 7 feb-braio. Due settimane do-po decadrà anche il se-gretario generale, inca-rico oggi rivestito da Fa-bio Maletti. Voci di cor-ridoio indicavano Ga-speroni come potenziale successore. Al momento, però, questa ipotesi ap-pare priva di fondamen-to.

van.ri.

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Al vertice di Agen.Da. arriva Maestri

Un grn per bimbi audiolesi

okaSanrem

press LinE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

RAVENNAINTORNO.IT

La provincia ha un nuovo sito dedicato al turismo

È accessibile a tutti sul web il nuovo sito di www.ravennaintorno.it il portale del turismo della Provincia. Molte le novità rispetto al vecchio sito pensate per venire incontro alle mutate esigenze dei turisti e degli operatori del settore. Si è deciso in-nanzitutto di puntare su una grafica più moderna e accattivante, con le sei aree tematiche di visita (Raven-na, mare, cultura, parchi e natura, enogastronomia, terme e sport) de-lineate con maggiore chiarezza. L'o-biettivo è invogliare i visitatori a `restare' nel sito per avere un quadro completo di tutte le attrattive del territorio e rendere più agevole la navigazione e l'accesso ai contenuti. «Il web è oggi uno strumento es-senziale per la promozione turistica - ha commentato il presidente della Provincia, Claudio Casadio la nuo-va veste di www.ravennaintorno.it si pone quindi l'obiettivo di offrire con immediatezza le proposte del turismo del territorio».

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Pagina 7 Crona. RAverna

■Itovere iSeaser 'miniere 'impianto.

ornata ■ Iella NienE ■na

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

«Dovere di Seaser far funzionare l'impianto» RAVENNA. «E' assolutamente dovero-

so, da parte di Seaser, far funzionare cor-rettamente l'impianto di ricircolo delle acque del bacino di Marinara, a maggior ragione perché si tratta di un'opera fi-nanziata con risorse pubbliche, ma il fi-

nanziamento pubblico è assolutamente legittimo ed è stato condiviso da tutti gli enti e i soggetti che hanno sottoscritto gli accordi relativi al Programma di riqua-lificazione urbana e di sviluppo sosteni-bile del territorio 'Porto turistico'».

Lo afferma Gabrio Ma-raldi, assessore all'Urba-nistica, dopo che il consi-gliere di Lista per Raven-na Alvaro Ancisi, su se-gnalazione di Franco Nanni, presidente dell'as-sociazione ravennate de-gli operatori nell'offshore petrolifero, ha presentato nei giorni scorsi un espo-sto ai carabinieri per sol-lecitare la verifica di e-ventuali illeciti sulle nor-me per la tutela delle ac-que dall'inquinamento, lamentando inoltre il fat-to che l'opera sia stata realizzata con fondi pub-blici. «Eravamo al cor-rente - precisa Maraldi -del fatto che la grata a ma-re era rotta e ci eravamo già rivolti a Seaser, socie-tà titolare del porto turi-stico di Marinara, compe-tente della manutenzione e della vigilanza delle o-pere del porto turistico stesso, comprese quelle per il ricambio delle ac-que, segnalando che do-veva essere ripristinata. Ora abbiamo chiesto chiarimenti rispetto alla problematica denunciata e l'immediato ripristino delle opere di ricircolo delle acque del porto tu-ristico nel caso in cui ef-

fettivamente l'impianto risulti non funzionante; allo stesso tempo abbia-mo chiesto all'Autorità Portuale di effettuare le opportune verifiche sull'effettivo funziona-mento del sistema». Per quanto riguarda il fatto che l'opera si stata realiz-zata con fondi pubblici, Maraldi precisa che si tratta di risorse erogate dal ministero dei Lavori Pubblici attraverso il Prusst, Programma di ri-qualificazione urbana e di sviluppo sostenibile del territorio, secondo «u-na logica di co-finanzia-mento pubblico-privato che si prefigge lo scopo, con limitate risorse pub-bliche, di creare percorsi in grado attivare e acce-lerare la realizzazione di progetti strategici: nello specifico prevedeva la partecipazione di risorse pubbliche per 381.661,65 euro, corrispondente ad una percentuale dello 0,78% delle risorse neces-sarie per realizzare l'inte-ro intervento, definite in sede di programma pari a 48.619.252,48 euro». Quan-to all'interpellanza di An-

cisi del marzo del 2009, ancora senza risposta, Maraldi afferma di non a-verla mai ricevuta, così come non risulta perve-nuto alcun sollecito da parte del leader di Lista

per Ravenna, «in ogni ca-so dal 2004, in varie occa-sioni, sono stati forniti al consigliere Ancisi tutti gli elementi da lui richie-sti rispetto a questa ma-teria».

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Pagina 8 Crona. Raverna

Aonme unPtil più democratico»

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

Savelli: «Con me un Pd1più democratico» Il candidato che sfida Bazzoni alla carica di coordinatore provinciale si presenta

RAVENNA. «Il partito ha abbandonato la stra-da dei dirigenti nominati ed e sta diventando il partito dei dirigenti elet-ti».

Paolo Savelli, avvocato cervese di 34 anni, ha presentato ieri, nel corso di una conferenza stam-pa presso l'NH Hotel, la sua candidatura a coor-dinatore provinciale del Pdl. Il 5 febbraio prossi-mo, infatti, in occasione dell'assemblea congres-suale, sfiderà l'attuale coordinatore provincia-le in carica Gianguido Bazzoni: pur legittimato, come consigliere regio-nale, dal voto degli elet-tori, questi, secondo il suo avversario, appartie-ne alla classe dirigente appunto dei "nominati": cioè a quella vecchia fase della storia di Forza Ita-lia e del Pdl quando gli incarichi venivano deci-si o ad Arcore, a Palazzo Grazioli o a Roma, nella sede di via dell'Umiltà, senza consultare la base come viceversa fisiologi-co nella vita dei partiti

democratici (e come sem-pre accaduto nella storia del Msi e di An).

«Se sarò eletto, avvierò entro 30 giorni la campa-gna congressuale per i comuni e doterò i coor-dinamenti comunali de-gli strumenti tali per ga-rantirne l'autonomia», ha promesso Savelli. E se Bazzoni ha criticato le conventicole organizzate

dalla corrente degli ex An (che farebbe capo a Roberto Petri, già capo della segreteria del mini-stro Ignazio La Russa), e ha sottolineato, con di-sappunto, l'attivismo di coloro che di questa cor-rente sono i fautori (de-finiti «proconsoli», con allusione evidente al lo-ro rapporto degli stessi con il "potere romano"

dello stesso Petri, in-fluente consigliere di amministrazione dell'E-ni), Savelli ha replicato affermando che le divi-sioni fra Forza Italia e An sono ormai cosa an-tica, e che è importante riconoscersi nella «cul-tura liberale del nostro paese, in cui laici e cat-tolici si impegnano a co-struire insieme il Paese.

Il rinnovamento passa anche dal superamento di questa inutile dialetti-ca. Chi sta continuando ad alimentare la distin-zione fra An e Forza Ita-lia dovrebbe riflettere sul senso della sua ade-sione al Pdl e della sua aderenza al pensiero di Silvio Berlusconi e di Angelino Alfano. La mia - ha proseguito - non è u-

RAVENNA. Se Gian-guido Bazzoni sarà rie-letto coordinatore pro-vinciale nel congresso del Pdl, Alberto Ancara-ni - già dirigente di For-za Italia, consigliere co-munale eletto, attuale vicecoordinatore comu-nale e presidente della commissione Bilancio di Palazzo Merlato - sarà il vicecoordinatore pro-vinciale del partito. «I giovani come Ancarani,

na candidatura di rottu-ra, ma di proposta». Lo stesso Alfano sta espri-mendo, anche nel conte-sto delle articolazioni territoriali, il principio della democrazia interna e della pacifica discus-sione fra tesi opposte, della proposizione di i-dee e progetti nuovi, nel contesto di un partito u-nitario che rappresenta un'«alternativa alla poli-tica alla sinistra, che e-siste, ed è autorevole e credibile». Per Savelli, che ha inviato una lette-ra agli iscritti («incon-trerò il maggior numero di loro»), il confronto con Bazzoni dovrà essere ca-ratterizzato «non dalla «contrapposizione delle persone, ma delle idee». Nella sala dell'hotel, era-no presenti, oltre a Ro-berto Petri, il capogrup-po in Consiglio provin-ciale Massimo Mazzola-ni, il consigliere comu-nale Maurizio Bucci, l'ex capogruppo in Comune di Forza Italia Pietro Martini e altri militanti. (s. o.)

che hanno già dimostra-to ampiamente la loro passione e grande capa-cità politica, saranno l'asse portante per l'af-fermazione dei nostri valori e ideali, che cor-rispondono alla maggio-ranza del popolo italia-no e che saranno la gui-da per una rinnovata a-zione di governo», è scritto in una nota dif-fusa dall'entourage di Bazzoni.

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Onisa, potrebbe essere il giorno decisivo

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press LIETE 05/01/2012

Cailere

RAVENNA

«Incomprensibile taglio di servizio» Riorganizzazione del Comune: Grillini (Pdl) sferra un nuovo attacco

FAENZA. La riorganizza-zione del personale e delle funzioni del Comune di Faen-za sta creando malumori. A tenere alta l'attenzione su u-no dei punti più significativi del mandato amministrativo del sindaco Malpezzi eviden-ziandone «le conseguenti in-congruenze» è il consigliere d'opposizione Alessio Gril-lini.

Dopo la questione relativa all'organizzazione dello staff del sindaco e al «demansio-namento dell'addetto stampa del Comune di Faenza sposta-to all'Urp» un nuovo mal di pancia sembra interessare palazzo Manfredi. Questa volta riguarda il servizio pro-getti. A denunciare «l'incom-prensibile scorporo del servi-zio» è lo stesso consigliere in-dipendente del Pdl. «È noto a tutti - afferma il presidente della commissione bilancio -

come questo ufficio fino ad oggi abbia garantito un ser-vizio alla città eccellente sia per l'edilizia residenziale, ci-vile, sportiva, sociale, pub-blica, scolastica sia per chie-se, viabilità e arredo urbano. In ogni città - prosegue - il mantenimento di un ufficio progetti è garanzia di cresci-ta e mantenimento qualitati-vo dell'urbanistica, diven-tandone di fatto il termome-tro dell'impegno e della pos-sibilità di crescita di un co-mune». La scelta di chiudere il servizio ricollocando il per-sonale viene così ritenuta da Grillini, dal punto di vista «strategico e politico», quan-tomeno «discutibile».

Ma al di là del servizio in sé, Grillini si sposta, come è ov-vio in questi casi visto che si tratta di funzioni seguite da persone, sul punto di vista u-mano e professionale. C'è un

elemento infatti che per il consigliere viene definito «ancora più problematico. Il capo servizi (l'architetto Claudio Coveri) - spiega - è persona di stimata efficienza e riconosciuta professionali-tà. Spostato a ruolo impiega-tizio perderà il ruolo organiz-zativo e coordinativo e quin-di la retribuzione. Il dipen-dente in oggetto - prosegue Grillini - pur non avendo tes-sere politiche, è persona al-tamente qualificata che fino ad ora svolgeva il suo impe-gno presso gli uffici comuna-li con un impiego part time. A questo punto ho chiesto di-rettamente all'amministra-zione, tramite un'interroga-zione, se per assicuragli il ruolo gli si fosse chiesto un full time». Domanda che tro-verà risposta ufficiale a bre-ve ma mettendo le mani a-vanti Grillini ipotizza già co-

me questa «non potrà che es-sere negativa».

Infine a «rendere ancora più particolare la questione» c'è la denuncia da parte del consigliere di essere stato «messo alla porta» nella riu-nione indetta dal sindaco con i dipendenti comunali in cui veniva presentata la riorga-nizzazione interna. «Una ri-chiesta di partecipazione alla quale è stato risposto fosse ir-ricevibile tramite una lettera scritta a non presentarmi». A questo punto «viene da chie-dersi - prosegue Grillini - co-sa stiano facendo gli ammi-nistratori con la città visto che non sono a loro agio nem-meno all'interno delle mura di palazzo. Abbiamo iniziato il 2012 con il piede sbagliato -conclude ironicamente Gril-lini - ma non preoccupiamoci questo è solo un nulla di nuo-vo». (r.i.)

Pagina 11 Crona. Faerma

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Onisa, potrebbe essere il g,iorno decisin)

<Incomprerhsibile tagio di salito»

press LIETE 05/01/2012

Cailere

RAVENNA

Il vertice era stato fissato lo scorso 23 dicembre, prima dell'improvviso voltafaccia della Golden Lady. Annunciati al tavolo azienda e istituzioni

Omsa, potrebbe essere Il giorno decisivo Mistero sull'incontro che dovrebbe svolgersi oggi con il possibile nuovo acquirente

FAENZA. Continua a far parlare di sé la questio-ne Omsa. Dopo servizi televisivi (Rai e Mediaset) e articoli (la Repubblica, il Manifesto) anche le e-dizioni online di molti altri quotidiani nazionali riportano la vicenda legata alla chiusura dello sta-bilimento faentino.

In questi giorni, infatti, servizi dedicati al licen-ziamento, ricevuto dalle 239 lavoratrici il 30 di-cembre a mezzo fax, sono apparsi sul Corriere della sera, l'Unità, Il secolo XIX, il Fatto quotidiano, l'Espresso e sull'Ansa.

Incertezza sull'incontro di oggi. Un interessamen-to che arri-va a poche ore dal tan-to atteso in-contro ri-stretto al ministero tra istitu-zioni, pro-prietà e il possibile nuovo acquirente che si dovreb-be tenere questa mattina. Un confronto, stabilito nella riunione del 23 di-cembre scorso, che però il Comune non conferma né smentisce. Segno eviden-te della fase delicatissima che sta attraversando la vertenza. Momento cru-ciale che sta portando le istituzioni locali a mante-nere un estremo riserbo e la volontà di non sbilan-ciarsi nel rilasciare di-chiarazioni.

I sindacati non mollano. Toni che invece vengono enfatizzati da parte sin-dacale. In una nota uffi-ciale i sindacati di cate-goria sottolineano come

«la Golden Lady alla fac-cia dei lavoratori, del sin-dacato e delle istituzioni, mentre era seduta al ta-volo il 23 dicembre scor-so, di fatto aveva già de-ciso il licenziamento di tutte le maestranze». Un atto «provocatorio e arro-gante» che «non ha dirit-to di cittadinanza in una

regione come l'Emilia Ro-magna dove è stato sotto-scritto un patto per la cre-scita tra tutti i soggetti so-ciali ed istituzionali (compresa Confindu-stria), che rifiuta atti co-me quelli della Golden Lady e che si pone come obiettivo il rilancio pro-duttivo del territorio at-traverso impegni condi-visi e coesione». Per Cgil, Cisl e Uil la proprietà de-ve quindi «ritirare la pro-cedura di mobilità, ripri-stinare un confronto uti-le sul futuro dell'Omsa e del tessuto produttivo lo-cale promuovendo inizia-tive per facilitare la solu-zione positiva della ver-tenza».

Cresce l'adesione al boicottaggio. Intanto la pagina Facebook dedica-ta al boicottaggio contro l'acquisto dei marchi Golden Lady riceve con-sensi da tutte le parti d'I-talia. Nella giornata di ie-ri il gruppo promotore dell'iniziativa "Mai più

Omsa" ha superato la quota di 46mila parteci-panti su oltre 450mila in-vitati. Una decisione, quella di boicottare i marchi dell'impero Gras-si, che viene così spiegata dagli stessi ideatori. «La decisione di chiudere lo stabilimento di Faenza

per aprirne uno in Serbia non ha giustificazione plausibile. L'Omsa - si legge su Facebook - non è in crisi, produce e vende fregiandosi del marchio made in Italy: paese in cui ha il grosso del mer-cato. Ma in Serbia - con-cludono - forse si può

sfruttare meglio chi lavo-ra». La protesta ha infine raggiunto anche le pagi-ne Facebook ufficiali del-la Golden Lady. Qui tan-tissimi interventi filo boicottaggio commenta-no infatti i post commer-ciali e pubblicitari pre-senti.

Intanto crescono le adesioni alla pagina su Facebook per boicottare i prodotti

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pressunE 05/01/2012

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RAVENNA

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Onisa, potrebbe es.sere orno decisin)

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Milano Marittima e Cervia "agghindate" per le feste del perio

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PubliCor

press LIETE 05/01/2012

Còrriere

RAVENNA

De Pascale: «112012 non ci fa paura» Michele De Pascale

CERVIA. «La crisi ha colpito anche noi e lavorare d'inverno è difficile per una città come Cervia, però ci so-no segnali positivi». L'assessore alle Politiche Turistiche Michele De Pa-scale traccia il bilancio del turismo

natalizio focalizzando debolezze e punti di forza. E annuncia: «Il 2012 sarà un anno straordinario per Mi-lano Marittima, che festeggerà il centenario della sua nascita con un calendario ricco di eventi».

«Prima di tutto voglio ringraziare gli operatori che hanno animato il Na-tale con aperture straor-dinarie e iniziative di qualità - spiega il giovane assessore -. Sono state u-na cinquantina infatti le strutture ricettive che hanno deciso di restare a-perte nonostante il mo-mento di difficoltà».

De Pascale spiega poi che «al di là dei problemi legati agli atti vandalici» iniziative come quella del Presepio Artistico realiz-zato dagli studenti dell'Accademia di Brera, per esempio, hanno ri-scosso un grande succes-so confermando il bis an-che per il prossimo Nata-le. Il 2012 sarà un anno in

cui «bisognerà attrezzar-si e lavorare sodo - ag-giunge - ma sarà anche un periodo straordinario per Milano Marittima». La lo-calità più chic della rivie-

ra celebrerà infatti il suo centenario (è nata il 14 a-gosto 1912) e per l'occasio-ne saranno organizzate u-na serie di iniziative cul-turali e non attraverso la

sinergia di amministra-zione comunale e associa-zioni di categoria.

Il calendario degli even-ti, che copriranno tutto l'arco dell'anno, sarà reso

entro i primi di febbraio mentre a fine gennaio Cervia sarà impegnata in un progetto di co-marke-ting ad Amsterdam per promuovere la località.

Pagina 19 CUM.A

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ILA 10le rp"alire dklancio

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

Basket DnB. Stasera al Pala Costa arriva il pericoloso Tosoni Villafranca (ore 20.30)

L'Acmar vuole ripartire di slancio RAVENNA. L'Acmar

vuole partire nel 2012 co-me ha concluso l'anno ap-pena passato, con un suc-cesso. La formazione di coach Ciocca ospita que-sta sera (ore 20.30, arbitri Soavi di Casalecchio di Reno e Venturi di Verga-to) il Tosoni Villafranca con il preciso compito di andare in doppia cifra di vittorie per rafforzare il quarto posto, e tenere così a distanza le cinque inse-guitrici a quota 14, tra cui proprio i veneti, magari con il sostegno del caloro-so pubblico romagnolo

che fin dalle prime uscite è accorso numeroso al Pa-la Costa. Non sarà un compito semplicissimo per i romagnoli perché la Tosoni ha fatto vittime il-lustri e, come l'Acmar, viene da due successi con-secutivi. «Dopo una sosta così lunga - analizza il tec-nico bergamasco - è sem-pre difficile ripartire ma noi vogliamo assoluta-

mente confermare la ten-denza buona che abbiamo avuto negli ultimi mesi dell'anno passato».

Il gran timoniere giallo-rosso mette sotto la lente gli avversari. «Affrontia-mo una squadra molto competitiva - prosegue -che si è ulteriormente rin-forzata rispetto all'anno precedente con inseri-menti importantissimi

come l'esperto lungo che può vantare tanta espe-rienza nelle categorie su-periori. A lui vanno ag-giunti sicuramente l'ala Garofalo (ex Faenza, ndr) che è un giocatore di gran-de qualità (ma anche quantità visti i 33 minuti medi di utilizzo, ndr), la guardia Ferrari che è sta-to tra i migliori giocatori del girone A della C dilet-

tanti a Cremona l'anno scorso. Sono quindi un gruppo molto solido e che vorrà lottare fino alla fine per i piani altissimi della classifica che già occupa. Noi non stiamo benissi-mo dal punto di vista fi-sico con alcuni elementi che sono alle prese con problemi vari ma dobbia-mo assolutamente soppe-rire a questo con le altre

doti che ci contraddistin-guono».

Il grande lavoro fatto con il vivaio sta intanto portando i suoi frutti. Nell'ambito del "Progetto Azzurri", curato da An-drea Capobianco, respon-sabile delle nazionali gio-vanili maschili, sono set-te gli elementi delle giova-nili convocati per lo stage del 18 gennaio a Ravenna: i '98 Marco Battaglia, Mat-teo Giardini, Alessandro Mazzotti e Alessio Tem-porin e i '95 Marco Maral-di, Gian Antonio Zannini e Marco Bendoni. (a.g.)

Pagina 41 SportVari

Crabs tornano in pista Wffli

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Cmc skuva a Bellun con il coltello fra i denti

press LIETE 05/01/2012

Caiiere

RAVENNA

La Cmc sbarca a Belluno con il coltello fra i denti

Babini: «Non è una trasferta impossibile ma dobbiamo partire forte» RAVENNA. L'entusia-

smo per la prima vittoria casalinga, l'aria di monta-gna in tempo di vacanze, la voglia di chiudere il gi-rone di andata in doppia cifra: si attacca a tutto la Cmc Ravenna pur di cari-carsi in vista della tra-sferta di questa sera che conduce al giro di boa del campionato sul campo della Sysley Belluno, no-bile decaduta (fino a un certo punto) del nostro campionato e comunque società in attesa di giudi-zio dopo l'addio annun-ciato della famiglia Be-netton.

Il compito si preannun-cia difficile per la squadra romagnola contro una Sysley che, con quattro sconfitte nelle ultime cin-que gare giocate, attende con ansia questa sfida per rimettersi in carreggiata e chiudere l'andata con u-na posizione di classifica più consona alle attese della vigilia. La Cmc, pe-rò, non può fare sconti e guardare in faccia a nes-suno. «Abbiamo il dovere di provarci - commenta Antonio Babini, coach biancoblu - arriviamo da una buona prestazione e in generale stiamo attra-versando un buon perio-do. Dopo la sosta per la World Cup abbiamo sba-gliato una sola partita, quella di Vibo, che a que-sto punto è da annoverare

nelle giornate storte ma lentamente stiamo acqui-sendo fiducia nei nostri mezzi, aspetto che potreb-be rivelarsi determinante in chiave salvezza. Vince-re, si sa, aiuta a vincere o comunque ad affrontare con altro spirito anche le partite che sembrano im-possibili».

La trasferta di Belluno, secondo Babini, non è im-

possibile ma poco ci man-ca. «Basta scorrere i nomi dei loro giocatori: Fei, De Togni, Horstink, Kohut, tutta gente da nazionale, abituata a giocare ad al-tissimi livelli - prosegue l'allenatore - se andiamo in campo con un atteggia-mento remissivo le possi-bilità di fare punti si ri-ducono al lumicino. Sarà molto importante l'avvio

di gara. In questo momen-to siamo cresciuti nelle partite da giocare punto a punto e ancora non abbia-mo la consapevolezza che, pur perdendo il primo set, oppure partendo con uno svantaggio, la partita si può sempre raddrizzare, soprattutto su campi dif-ficili come può essere Bel-luno. Sarà molto impor-tante l'approccio al mat-ch».

In campo, poi, bisogne-rà limitare i danni in ri-cezione. «Scopro l'acqua calda dicendo che il loro punto di forza principale

è la battuta - commenta Babini - e che noi, nel gio-co di palla alta, non siamo certo dei draghi. Una ri-cezione traballante vor-rebbe dire mettere i no-stri attaccanti di palla al-ta nella condizione di do-ver fare i conti con uno dei migliori muri piazzati del campionato, un fonda-mentale che, se funziona, esalta letteralmente Bel-

luno. Quindi se vogliamo fare punti il nostro gioco deve essere credibile e la ricezione funzionare me-glio possibile».

I sestetti. Babini potrà contare sulla squadra al gran completo e confer-merà lo stesso sestetto protagonista in avvio contro Latina: Corvetta in regia, Moro opposto, Mengozzi e Brunner al centro, Quiroga e Sirri (che compie gli anni oggi) in banda e Tabanelli libe-ro. Piazza risponde con Suxho alzatore, Fei oppo-sto, De Togni e Kohut al centro, Ogurcak e Hor-stink in banda con Farina libero. Si gioca alle 20.30, arbitrano Zucca e Cipol-la.

Tifosi. A Belluno la Cmc sarà seguita da oltre 60 ti-fosi, molti dei quali si muoveranno con il pul-lman organizzato dalla società. Restano a dispo-sizione gli ultimi posti, gli interessati potranno pre-sentarsi direttamente al-la partenza del pullman, prevista alle 15.30 dal Pala De Andrè.

Radio e web. Chi non se-guirà la squadra a Bellu-no potrà ascoltare la ra-diocronaca diretta, che sarà trasmessa a partire dalle 20.30 sulle frequenze di Radio Italia (97.0 mhz). La partita sarà trasmessa in diretta web su Sportu-be Tv (ci si può collegare tramite il sito Legavol-ley).

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Ravenna,arischioilmatchconlaPistoiese

press LIETE 05/01/2012

Cailere

RAVENNA

Ravenna, a rischio il match con la Pistoiese Non ci sono nemmeno i soldi per far funzionare le docce. Quintavalla molla e va a Savona

RAVENNA. Siamo alla canna del gas, o giù di lì. Anzi, siamo proprio senza gasolio, e la partita con la Pistoiese al momento è in forte dubbio. Dovesse disputarsi, il Ravenna la farà comunque senza l'ultimo acquisto di grido dello scorso mercato, perchè anche Francesco Quintavalla ha abbando-nato la nave che sta affondando nella serata di martedì.

Situazione disperata. Il bollettino di guerra di ie-ri recita così: gasolio fini-to al Benelli e docce quin-di inutilizzabili, gasolio terminato anche nel pul-lmino che solitamente porta i ragazzi più giova-ni ad allenarsi a Glorie. «E non è tutto - spiega il tecnico Rodolfo Giorgetti

perchè molti altri gioca-tori sono davvero sul punto di mollare la presa e non posso escludere che la squadra decida di non presentarsi in campo do-menica prossima». Il Ra-venna, nel caso, avrebbe altre due partite di tempo per rimanere in vita: una volta raggiunti i tre for-fait, infatti, la squadra verrebbe cancellata da o-gni campionato. Servono i soldi per la sussistenza minima, quindi per per-mettere la disputa della prossima gara. A chi

chiederli, però, vista la totale assenza di una so-cietà che, tra l'altro, con una tempestività che sa tanto di presa per i fondel-li ha emesso negli ultimi 15 giorni il solo comuni-cato relativo alla preven-dita di Ravenna-Pistoie-se, una partita cioè che potrebbe anche non esse-re giocata?

Quintavalla a Savona! Di paradosso in parados-so, bisogna registrare il passaggio di Quintavalla addirittura al Savona, cioè ad una società già fal-lita. I liguri, però, sono stati sottoposti ad ammi-nistrazione controllata e quindi sono stati garanti-ti gli stipendi per i gioca-tori da qui a fine stagione. A Savona, quindi, Quin-tavalla percepirà 8.000 eu-ro garantiti da una socie-tà fallita, mentre a Raven-na avrebbe rischiato di

non prendere nulla in u-na società di falliti.

L'amministrazione. Nel mezzo di questo caos to-tale, l'Amministrazione Comunale prova a vigila-re ma con le mani abba-stanza legate: «La situa-zione è a dir poco dram-matica - dice l'assessore allo sport Guido Guerrie-ri - e sono sinceramente dispiaciuto per Giorgetti ed i giocatori che stanno dimostrando grande sen-so di responsabilità e di attaccamento alla ma-glia. Da parte nostra, in questo momento, possia-

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en ALTRO ADDIO i i 'detto: e tant:asma'„ p vid deiei,a Ue,ttp (:.on la I destina che g,:h impediva di ,3ssurnere ufficiali :31tre società, ha deciso che non c.'er,3no più le condizioni r.),-:?,r- andare avaritr nei r110.10 di COnSi,iierrile propileda e ref -erente scloadra

RAVENNA Non è calciatore ;lui rien- trava nella categoria dei eentTOCalallaisti

faritasta ai potere") :ma In questi nteS:

RaVen133. era. COIne Se .1.13 foSSe: diventato uno dei gruppo, SeillpTe p:resente al canipo, seinpre prono a trasrneRere ll3

anSle, etliCelipa

zícIIIL esigenze dei giallorossi, sempre preseni. e ali eparli -te, anche in ida:3ferta, sempre disponibile al diall3go e al con-fronte con Gior getti, Mi3 tutto questo è finito con. l'arrivo dell'armo nuovo, Ti, perchè anche Gianc esare iifiscepoll ha deito basta. li direttore ha tos ino. per via

quel contratto c(333...la Triestina elle gli impediva assumere incarichi ufficiali

altro Gin:), ha CileCiSO iania c'erano

più le condizioni. per and:3re avanti in

questo ruolo consulente della pro- mleta P 'n

RaVenna, CiOnza Qnintavatia, ha perso un:altra ureziosa pedir 2. 'Ho cercato di Capii .e, mari mano che arrivavamo alla sosta natalizia racconta .l'ex tecnico del-la Triestina quali potiivan.o essere gli R'7dAllani.detk: situazione, se c'era glaiChe

130S3ibilli.0 di vedere :risolte le problema- tiche della squadra. Ho ricevUtO solotua/P: non sento pii: neSSUr3.0 della pro-

3,3rietà da prima di Natale e 11 tino ultimo contatto con diccela: è un sms auguri. Cosi ho degiso, a iniiiine±Xge, di feernar- mi. qui.: vd:reitimto essere noie oRasiii333.- dra.„ a que..sto gruppo di cr:.1 11 . 33:1 , ma vory,-ei fosse. ca3;3; curaa che

k+-N "t,natur e ssodars da Ia proprietà

mi. dicesse che possci essere un minimo Nal kltk . • , , — ■,`

operailvo e utile, Se atiltaSS: 3 Mezzane

o a :Ravenria o in idomagna avrei avuto ben poche esitazioni ma siccome abit0

a Massa, cioè a 300 kin da. re così diventa pin difficile. Dove 1.1 'continuare cosi.' 110:1 VUOI dire saio pagarsi_ affiergo„ rig0Tante e viaggi di 03.3,.<3. propild - 'vorielapp.rofitiare del-l'occasione per ringraziare gestori dei Class Hotel e del Ristorante la NUOVa

Madia per la squisita ospitalità e dispo-

5oprat- tUtt.0 Tenderii. COnin Cli nOri. poter fare

per cambiare la - di-spiacere, per uno che, fin dal primo gior-no, ha cffinostrato di apprezzare Haven.-- I31, Cii.Chi33Tand0 :a alla gi0 di ailena.rio arici3.e in E), voier bene .. " . città, è al-to: <Ho trovato 0.0 gruppo di ragazzi straordinario e .13.r: tecnico preparato e niotivato, iraiore q3desil ragazzi c'è

tutto: sono stati bravi finora a gesiire una situazione estremamente difficile e ci_ fOssem rubi:une norrnadi 'o

salverebbero senza problemi. _invece, i0. mia si13 , a7inne com0 quelle, 051 le, dove la proprietà nOn eSiSte nin, la salvezza diventa unin.cognita.. Ma. problema non è neila squadra, dove tra l'altn3 ci so-no giovani Validi elle potra.nrio dlventare unarma irripor:andSSirtia.: il pn:ble irta

che siamo arrivati a fine diei-Mire con tante 00010150 3] vento e senza Io strac - rio di no: nrOgel30„ senza alcuna prospet-tiva., con iaparna per 3iqotti. di questi gio-catori di essere irdrattati o di non Vedere

alcun illialhOrS0. Un dispiacere vero an-che per lui che, dopo l'esonero a Trieste, era tornato a Ravenna come UOMO dei:a. proprietà, illiSSOCianii. da essa è stato un fatto naturale: qua.ndo vedi. che le pro-i:nesse 13.013. ngeiriCi niandenill•3, ntlin U-

rla voita„ non dieci...voite„ ma sempre., il distacco diventa inevitabile",

Massíirm Moritz-smisr;

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Cmc, ch

di Al MASCHILE ':r 'h ho nci 3VVerSari 1-.;.--T:::nte battr.--T:::glie per io sculetti anH 90, ora [3c• lune, eterra. verh:::,17,1

pros,,,,.3 -10 3 CCH3)iii -31 - irP ru-it pro:/:,- , ,;1 „te

Relignink nnn òírnhnillNin

renderemo prima di lottare. Si RAVENNA Oggi a Bellimo alle ore 20,30, arbitri Zucca

e Cipolla) i tifosi bizareini yi-vrr:39.0 Una Sorta di ar.rtarCOPd

per la sfida che :netterà di fron-te i. padroni. di casa della SIsley alla 300)' Crec. L',13.trìrGbe le SqUadre, infatti„. Seno figlie dr due realtà Che soprattutto all'i-ulzio degli annINovarea diede-ro vita ad appassionantI per lo cudetto,. Da Gria pane c'è

formaylone ,,,,enteta, in estate trasferita da TreVi sC) cBellUriO,

mentre dall'anca cè la Roba: Cecina, che non è lo storico Por-to Messag::ero, ee c.he rappre

-,.•e39,:ta. Urta Città RaVellria.

In un sinalle creo esto i match di o ,,-zgi sarà altrettanto impor-niate, perchtè la. posta in paho le

gola a entrambe le forrnaKIoni.,

Se quella di Ca.Sa y1.010 ripren-dersi dal secco 3-0 subito a Ma-cerata., quella Ospite vuole dare un seguito alla bella VittOra ot-teura eco -oro larina. per con-quistare altri pintil peCiartti per io classelca, 'Andiamo o chie-dere girone M andata - 7:1 COateìtí Antall:O con-

sapeyoll che quella di Beliuno saca una partita molto di.fficIle dal punto di yista tecnico. .e.c.-- 'VII') morale, però, e buona e quindi daremo II ructssIreo per cercare di muovere la classIfica ancora una volt Un. :Impegno difficile, ma non ImpossIbile porti tecnico raveht- nate,. —lbgitc-taido le quattro big, che fanno 3_113. campionato a pwte, io.5;S:ey e una . ,,ietto realtà

fOfti del torneo assIerne a fvlonza, :ma di ce'Ic. non ci ar-

coach e ..n11R z1b,0 N h moto k,,Z,

ns.." n dove proveremo a sfruttare Q zz-s, OCIM510.1t L, ks§

carm dovrei-num so Ifeire parec-chio, in quanto è :molto inrte a servizio e a :muro. _E' Un incon-tro mono delicato, dove noI proverei:io a sfruttare ogni oc-casione che ci. cannere."„ _Dall'altra parte della rete, poi, ot sarà anche Un certo bei._ "Un gIocatore cosi, che oltreIutto sta passando un ottimo momento di forma, .non pt_ià manuilare„ :010 3010 lirtri:are, Noi 1io00e113.0 sfidare Beair,3.0 ricevendo il me-glio peDiblne, cercando poi di colpirlo con. la nostra YarIetà dI gioco. Solo niettendo In campo

úliiI11111:I111111,iiii2liil delle soluzioni alternative in grado eli poter evitare .11. muro aWerSariO - tennina - por..M. sperare di riuscire a por-tl'o casa almeno un punto'. €1105 10 diretta ramo-viieb l'i Bel-Inno 10 (inc sarà seguha da :A-tm SeSSanta molti dei quali si muoviiiranno con il pul-lma31 organizzato dalla società. Piestano e lispos;zipne liii 3,1 mi posa e gli t iiteressad potran-no presentarsi direttamente alla

part.enza, prevista alle 15,30 dal Pala DeArgite (Il -E

a squadra M terra veneta potra ascoltare la radiocronaca direi:- ta, che sarà r.rasreessa sulle fu:- dI Piadio Italia e

ta weig S13 Sportutie.tv TORNEO UNDER 13E h: pro-gramma. domani alle palestre dell'Id. il. Torneo l)uravit„ orga-nizzato dalla Robur Costa e ri-servato a formazioni undet 13, Le gane si disputeranno tre 'le il e le 17.

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aoie :::1S1033.31ite di 13.3.Vei31:3,11

volte nianifestato pubblicamente 11.ntenzathe di. acquistare tanto da vere perfino visitato :a si:G:tura. I'Vla sii] qui non se ne e fatto nulla. Le 373-

glarliki Si possono for:n:1E3re 30111 io-tesi A Partire dalla r.iro -crie del . 37.3110 -.: 1. íer1ialiT10 reba delki

St31-.0 .111S0111,1113.. C1.4 cioè conifira, si

aSSICItra laniVit à e Vii°3 11.1 ehtle a patito di salda:Te ilcanone a pe -fissato in circa 26, Mila

CC:111C 111 -1.te le altre, •SCadrà

31 dicembre gr:0333. neb-

bia., conte quella Che ieri mattina av-olgeva iTY.13r113.a. P°Tellei 3S:i:a1 -10 a

1;i313Tal0 (p.E3M1::": tiare potrebbe

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UVerdliale ai--11a 3111i e

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t30.: COTICOrtgfiZa degli aliTi .10::311.

soprattutto della ristoraZiDile bue resi

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stati' attliale - 13 relazione tec-nica di stitrli; deif:Erà( -tild a a Ctitg: del Derft0 CliatdUi.g'eVeCt'.hi - riStOraritie,

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eSSei-1-1. iiailìvaio i abreViiSS:31.10

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entro ci sono Gard:- :: Ltd e i dirigenti del

gruppo Peri ' na fotografia ancora i° h:311C° e nero in i113.10Cale cle 1:3 Se-

lo rappresentava un'intera .E noti era. ancora la M]irina da bere de-gli anni degli hot ,p hour, porid

i;ieriCip;1.1 rata 1i sabato e ia deme-

rilea. E. ancora pochi risto -C3.13n, Su

tinti, al pescatore. Niapet - essere pfii sarabbe meglio che vi. dicessi-

mo "Sapore:ti". Per . quale, uno mine; armi '60. Sicura-mente per Giordano Ferdinaudo Sa-- poret O. classe 1934, nal - h-4- , di iRagila-

CaVaile e 1113 COIne giocatore ne] llaventat Pei scarpette appese al chiodo e gestii:i:te di quel ristorante che da rhinvo aila bueaa eSCe, frit-

:Q e frizzantino - 'Via. Via

in ristorante dì rango. Piatto tipico] aragosia alla catalana. ivi a sono bue-nissind aflChe 't3.1.3ii.(ini Caiii.iii1areiti. e rucola. Ci sa fille Saporetti e ama alla grande. 33.11Cidi0 di. Gardbil,

iii.C.:11S1 Ferruzzi e linizi:, della len-

Ulla storia. triste viene se-gnato da tre evenb nei giro di poco]

I.nell'ottobre 2,016 il risi ora nie chiude,

h.C1.1111:erie sette a:1\: dopo Sa -po-

retti muore. Ne] mezzo - i.a data è quella dell'8 febbraio 2011 1.111b13.-

°aie con air„,posidi seittt5 à:Chiara

il faiii_iliej1:110 della società, "Ormai 80 abiti aveva detto poco prima di morire a un gi.OVaile croci:sui del

BenA1)1. - Inia nioglie al-trettanti, Non avevamo pinìeeiergi.e di00 tempo. E poi le tasse e le iinpo-ste sono cresciute sempre. Ogni al-310

Ci. tOCCaVa nienere 150 I.t conto lo faceva ancora in lire,. M.a. era

chiaro ciO Che 10 3VCVa costrehn a ti-rare già. Serranda. Ci aveva 'provato,

fino all'ultimo, Sl1.a (71331.11..13..

(.1 aveva -provato pure S:10113Di ah.d l'atthrità: 1.31.13. palle il fistc,rantè classico, quello che ti siedi e ordini, E (1:3.1Va.hiU: Vi:tsporto, quello

che porti a casa e in bella figura con gli alfaCi. IN0,liiente da fare. Fine di un'epoca, E ora? Q1131Che sa:.' zErevoca offre

CattiValiti recensioni da Bene Étioque. "Loc ale daitoni iaSS:C. il e signotili,

particolannerde elegailte 3.13.Che

S -133:.?1,0 C511E111110 - scrive :tineradodisa.- e iiella bella stagione è pos-

siiiile accoriodarsi in a a Si31.E'geS11Sali

Oardino, riparato da `dia SaZ:1130 C

O da singe,laripatite e:so -t:Che". Via Natale Zen, numero Id. 1:1_ 'Orale }1.3 Per aprirli, basterebbe- ro poco più' di 84 -

serve pedzia cotni.u:ss:oriata dai

curai ere fallimentare Alessandro Siici: - and:tonta il valore dell'azienda "fi- sta:arde al pescator:.", Ci sono poco

dì 26 Falla curo di attrezzature e di M° h"; E ci sono altri 83 eila cari

' per 1313a parte di immobile che itisiste su una si -,riscia dì .ierreno di proprietà Saporett i (200 metri qua-dri), dovesse decidere di. investi-re, si aq-i,'gindicherebbe una proprietà Che .1 -aSiSte 311. ben 1.429 metti quazir

per :65 coperti denfin e 120 fuori, ol-tre che un marchio storico della io calità rivierasca. E dopot nrt0 a 1113

prezzo aCCe,',-.1.:31.1e. L11.11 ■10 obbligo: non cad;h;alle la. destinazione d'uso. Ifistorat ]te era e r iistOtailie dOVrà ri-manere. Sta di. fatto che la Vedi:dita Se1,12:3 111-

Cailte per il 4 nove:Mbre addzMia deSer:ta, ,. - 1e per ora non

esiste un'altra data. Il gestore di un

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si

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RAVENNA Da venticinque anni la soglia delle merci sbar-

cate a Raverma rap:.)resentai. 1'80 per cento dei totale.

2Cifi non ha fat lo ecce'zione. 13eoliI inentre iO3i con tiriud a soffrire rispetto ai dati del 2008, quelli irnmedLitr) mente prima della crisi, l'export Va MORTO Ocee 2iss che escono dal por no ce Ravenna portano con loro container (più 131 oE.tr cento), Rcilio (meno 21,8 per cento, dovuto alla sospensione dello linea così Corinto), fertilizzanti (più 6;1 per cento) e altri prodotti chimici (più it6,1 per cento). li dato porta Od un export totale cresciuto del 10,3 per cento rispetto ai ptino it e tUrnestri del 2010. .Nurneil migliori del

p:..e crisi (Oiei 0,8 per cento). L'i m po rt e in calo del 9.b c ent o i.ispetto ai 20(1)8 nc

se la tendenza stii dodici mesi e comunque positiva. in to-tale gli sbarchi sono ammontati a 15,75 RÚon: ce tonnstiii-te.

Ani

„;, (1,-A 9‘)OR niu ino ren-; e -n U e (.1`,' M:1U d x _

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N"' traff:CO COntai.fler è 813-

nentto del 17 per cento nei primi nove rnes.: del. 2011, dato, diffuso dalu-

torità neli e Se:t:3113:3e

sc(rse, :il però un rovesci:in della rnediaglia: questo incrernento composto jr: larga parire dal con-teggio del conia:nei: vuoil ment ad del 47 per cento) 300 5 COilterlitad 5017:0 (TeSCiUti

dei il'i,9 per CentO,

comunque signilicativo” corne si legge nel capitolo dedicato ai. porto nel repOrt annuale dell'e-countfria rilcetto daInent0 dei tc3ffid. e St:033::0] -.

t() altaleriantei 11 primo trimestre è partito forte fpiti per cento) ma ira aprile e giugno si Va giura flessi:me (più '1.1;7 per ce:M() a cii5 seguita la frenata estiva 2,4 per cenio), Segr).C:

033333 3g33e sempre posid.VG , la tende:t:1m resta preoccupante in :attesa di conoscere i dati

:rinìieStee, .33Ailtient O

della movimentazione "nOri

stato in esodo di:riportare il livel-lo delffi scarniii alla situazione precedente la crisi.", vale a dire

nOVe MeSi del 2003. Ri-spetto ad 3...11ora :traffici sono an-cora'rosso: meno 0,47:3 Ce:3.-

te:, L3. crescita dei contairder, vuo-ti:: no, ha comunque permesso

biggiungere i iveiì pie-c

03 per cento) per: questo particolare tipo di merce.

infuse solide hanno rappre-sentato la kitta più importante della nierce movimentata dal porto di Raveiina di 43 per cen-lo i registrando un incremento cie118.4 per cento rispello ai pri- 311i nove mesi del 2010. Una buo-no crescita ma .ffieriore del 14,3 1-.5er cento 3 :TU:n:n Si re'-'''"fr2Va

nel 2.008, In parilcolare pesa la fiessione della domanda di. ma-teriali Da segnalare invece il forte anniento t80,5 per cento) del trattici cereali, in pube°. lare frumento e inak M3p0.:tat:

da Est Eifropa,„ Messico e Stati LE- 1 la Itavenna, infine, sono ar

rivate e partite 5.27ti SU:Vi ne:

mi nove mesi dello scorso anno. Aiessandto Montanari

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■■■ rIC■ CS,

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li libro di Fece Nittolo "lesseteParole di vetro e di pietra" (L Ong0 Ed: to-Fe), già presentato in di-cembre nella galleria ta-vennate Ninapì, -viene presentato di nuovo oggi (ore Vi.30)„ aex carcere Botti() i CO d AVe

dove rtsta nat:J zza

te) ravennate tipercorrerà, 'tramite le sue pagine., 40 anni di cartiera. il volume COrOn3 :Ma vita dedicata a: mosaico nelle sue rnol-teplic espresion, 'foca-lizzando momenti in cui Nittolo si è imposto ai-l'attenzlone internaziona-e coi) proposte spesso,

di ST,:::Tpci povocatoro, li libro è un vero e pro-prio oggetto d'arte p ez os to da patti(' ci a r

CICid dt Sta M pa con nobilitazloni in toglia ro e raccoglie le opere più sficative di questi primi 40 anni di carrera.

Atta Tartagní

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Droga Gìov2 n e arrest-J,tto Martedì sera carabinter: d: Ra-

hanno arrestato per spacdo un sgenne predudca-to tunlstno fttegolare sul tetritork: nazionale. Durante

consueti servaz: controHo nella ZO;13 de::3 St2kgle, SOfle:

stan notan ruovin--Eenn sset: un g:ovane d: Mezzano d:e,

ne: press: de: g:ard:n: Speyer, s: :avvic:Rao al tunslo, Mdart-

do a padottare con lui. ter-MMe denncontro due s: sono scarnbat: un piccolo involucro P pertanto sono Mtet-venut: taddamente, trovando g;ovane acqdrente ancora :n possesso d una dose da due warnrn: d: tmemivana, tueisino ha cercato sottrars: all'arre-sto .scaidando e dnienandosL Senza nre ne a l'ugg:re né a fe:re ness: è stato trovato :n possesso di a:tri 35 grarun:i

droga nonché 50 euro in

banconoe iltenute provente dello spacc:o.

Carabfrtìer un ai ente

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li sindaco non autorizzi rimpianto" RONCALCEC1 )ocurnento finale del comitato ci [tadl no a M atteded sul pn .)gelto della centrale a Noni:asse

I SindaC.0 S; faccia promotore

p rimo della dilesa eltitila salute dei suoi concittadini che a graiTt voce dile:kin° di. non autorizza-

re il progetto", A. chiederlo in an do-cumento inviato a Fabrizio Mitici

SOin) ed:Wanir; Cani.elnir; (preindente dei comitato cittadino di Ron calcaci) e illisse babini. (presidente dei comi-tato di. Filetto-Pilastro). il progetto questione ril-ptarilalac entrai e amasse che ia ditta Cts ha in progetto di CniihUire Urinrea di. lairrileii

"i: ::t - S; legge nel 'Zie.

Callient0 atoalSindaer: - lia

un SOStiniZiale Un: Unnerirri

dia Una Stia Linea d.: prOdLiZiOne,

(gridi +1:: ;Eri Carni:HO pel' eSpel-

;:ite SSari a ne iinee

produzione a tre camini". Questo progetto porterebbe, sectmdo i due comitati, oggenivaniente a "peg,gio-

rae in qualche inisura - Che rieSSUrin

eSairart3etire riUrilinffiCare

e di eli; tHiSSU -al: Cri:HOSCe. a coni.pci-

sizione ceita -la dell'aria Che

nei nostro territorio è già fortemente comprimi:essa", Cameratti e Eiabilii, pii Una produzione di energia elettrica conianti i dati delle polveri ;forniti pari a 7.:'l2:":,000

Ciae 37h/era:ira:n:W irr prOdii_ZiOrirt di CalOni Che ne 111:iftsai

Pr detitro I limiti di legge delle servirebbe con buona approssima- emissioni ne deriva Eilì Carie0 Zinne. a fin spetgttere 580 caldaie di a- nante sui terrttorio efie, sommato a hii.a.Zin di Cerini tieni qUariti;

(Ineiir: rthe solitaniente è già presente, questo sarebbe leggibile come con-

lotte

concrefizza motivo principale della tribii.l.0 all'abbat errutrarteUt nanìtoto titinosteri-

spressa dar rana:lini fioncakeeí e filetto co, rfientre O previsto espressa mn aSiSeM- 2 nei progetto un blea". Aìnnterno del " UZZO Ci; li:WO pth dei

progetto "è prnseist o ergillr. O il. Progetto per cento'. Infatui anche itii. intplanto ieleriscaidantento

teterisertirianiento, servirà infatti ad ali-esso non e finalizzato alla for ritura Meli late 3 tenne propriei à della Ci di caiore ReSSUria.utinza mnie, per dipendenii

mentre aViChbil un senso 3 ,.). 1,-.) se per- e Fai:giri per il lavaggio aillarlie22i,

mettesse di spegnere almeno gijaiehe preS;Cletd: i:egli:alari:i ".nel rag-

catila,r.e a gas, Oste per

gio r;:iririrEir; dei iHnni, area del:Inia

parlale in iefidirli ,: l3. -iiriperlilaZi.Orie, LeCniCi dei preprinenle, SUSSiStO-

Rirl ,.-irCgailin Cile il proponente elieltra- lit COI -liVaZinti di tipo fra Clir

colture hiologiciii€‘ Cern -fiCiire.,

ilene:Hd. ad aZi.CHICie Che hann0

bit:ne ailirOVe..neaZiende„ Saraiine

sicuranienre penalizzate per .1.:3 di-

sdetta di conixatti efo impossibilità a

Ce37:1W.C2:37S.:, cori ricadute Tlegati3,,e sui

redditi e su: livelli occupazionali, a fronte di Un -inipian -l0 per ;I ClUale,

sarà previsto lirOpieg0 di un solo O-

pera:l:re'', COUnrati SOS:Ungdin)

essere di. fronte ad lin progetto "det-

tato solo dall'occasione di inCaSSare

gli incentivi ightsdsh dalle norrire Wall ; dall0 Ciie i; pi ir:gaSSiliCar0 re l"

annoverithi: tra i sisitimi di produzio-

ne di e.nergia da Fasi dati OggeltiVO é Che i'3_;:Hieri bene-

fiCiarin sarà il con u -ni trenta, mentre tanti prnhleini iirre:Saii da tale idia-pianto Sara -n:HO i:Carie:H -i; e Spalinati

Ilianie:U ernia Sii ruitii pil ab itanti di (mesta 'Tont:del focose'.

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LA VOCE DEL POPOLO IL PRESIDENTE DEL CSIRC., LUIGI SPADARO INVITA TUTTI DOMANI

ALLA RITUALE KERMESSE. DEL CINEMA CITY: "DONI, D IVEUIMENTO E SOLDARETÀ"

3,1 8

n -

‘i. iír

A1 o o o <- C (111/YV‘"(A

k.k_ì • \' _

""N, orge è ormai -tradizione, anche etuest'ari- .ki

iio la (loop insieme ai suoi -pari- aers, organizza iii. festa della befana

nema City, una befana sempre più. :min.- tietnica e solidale..A illustrarci l'evento e le attività del gruppo Crai Portuali è Luigi SnadaTO, Presideme del Csrc Po

Malgrado la cr, kbefanadei portuali domani regalerà sorríse a:tanfi :A; Zp1:31e 1: &CgrettO?

pOrenali tlanr,C) sempre Credirtn gi0Vah.i,

dal lontano P-.36.0 quando crearono il gruppo spor-tivo per raga -:-:::a Nel corso degli anni, sono riUSCíd tea.- smettere ai giovani questa e-redità sociale, per cuiilcirco-lo segue ancora questa linea, proseguendo nello sviiunpo dell'atthatà rivolta ai giovani sia con le allività sportive che con. quelle dì aggregazione.

poslble antidpare qualcosa sull'evento di do- • per tanti armi ha promosso

ait.0 en sp -Jr- s„», un "diario del :Porto" a CU: 1:geiietta:0 Un filai per ha:n- iaVOMt0 le scuole del

ma non chiedetemi di comune, mentre negli ultimi dal' • N , • - ' • b O SOCAdie

La proiezione del film, anni è 5:31:0 Varat0 Un proget- dei resto, è parte integrante to per gli anziani a CUi hanrg)

del dono della Befana cosi partecipato :e case di UpCr.",;C:

come la calza. L. come tuto. i doni., nrin. si possono del colmi :ne. Oltre a questo, ll Circolo stipula con- aprire prima dei ternpo. veri -zio:n c on V::Tnj negozi e associazioni. c 131 pOS-

Ual e1:3. n"dià di. est anno? sano accedere Neiiatdo de: cinema Ciry -ceni:Lir:stalla:a sa P Un 2ingBrìo per U2012?

cola no ama fotografica sui progetto portato avanti Non vorrei cader- nelle s lire frasi dette e ridette, con Nsociazione Ii Terzo Mondo ed altri enti irta penso Che Oggi laugurio :n:a importante sia ci:te riguarda :a cotaruzione trna SCUO[a rnatenn. qUell0 di Una. ripresa economica .ih.n3.0d0 che tutti nei :villaggio di Baleveng in Camerun„ Le :fotografie possane) :) ,„vere un lavoro e uno stipendio decoroso, mostrano lo stato dei lavori e laugurio equello di Cares Tchamení Tchimna

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riproporla nel 2013., mostrando magari. la line dei. iavoin E' prevista inonre :a presanza di un. :uostro socio che l:a costruito un ::21(AeHo telec :m:andato d.i gru, che si cimenterà in alcuni lavori dimostra-tivi.

arare il CL-.RC. Portuali? quag sono le Mile

lì attMtà?

CifC010 SpOF:hc3 Ricreativo Culturale dei Por- tuali, :lato ne: :o ntano 1250 come gruppo sportivo, si evoluto col .ternpo diversificando :e sue altività e, sopratutto, aprendo il circolo a soci. esterni. La

SU.a peculiarità Che, dai pre- side:n:i:. ai soci, sono unti .vo :ontari, flAilaiirtente le :prin- cipali attività sportive asso- ciate al Coni sono Latta ma- schtie e fenrnflinile, paiiavoio fernrnini .:e e pesca. mentre le attività ricreative onconue-

cicisero , roolociclisrno e sci. Per .ii sociale il Circolo

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eddt

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eil'arteso di Tendere

0i3hajea :iSta a SC), --

' stegno di Gicingulilo Ba.z.zoni. per con.-

grasso pro5incia:2 dei PrAL che si terra domenica li febbraio, si è intanto definito chi sarà il vice- coordinatore in caso di vittoria. Sa:à gi0Varte i'dbeft0 An.e1:33:j

- 31: caso di .vUtoriri. - affian-cherà Eazzoni dopo il congresso alla guida del partir.° a livello p -rovine:aie.

"Ad. Ancarani, che è attual-mente vice-coordinatore COMU-

nale del partito e Consigliere co muriate dilla:va:ma con pieno di preferenze - si legge in una nota inviata ieri dallo stesso Flaz-zoni affidato cornpíto dei ininrivairiento dencishara, nell'allibito di. Ull O dell'a-zione dei il_UL che Si svolge senza ire:unii, senza divisioni suarerti-

Ma valorizzando e suppor-tando e migliori. erieq-zie. Siamo convinti che, dopo questa f3.se

di pìuf0Ildd e ell'itosuen,:o-ne' della virulenta dì aleitica po-litica degli uffinli mesi, si aprirà Una nUOVa faSe a. R3Venaa e nei Paese. I giovani coree AD.Carani,

che hanno già dimostrato am-piamente la loro passione e la [oro grande capacita politica. sa-ranno l'aSSe portante per l'affer-mazione dei nostri. valori ed deali., che corcìs 000 aila maggioranza dei popoio itati33:0

e ehe saranno la guida per una rinnovata azione di governo. "Natia nostra provincia si svol.- geranno a primavera le eiezioni comunali a Terme: sarà pelino ha:ECO pf0Va per MIRI-

rare i3. ripresa di un consenso sulle proppsie ee.i.PeIL, dopo che cittadini hanno sperimentato

cosa signitica iìníre or mano ai haD.Chied e 'professori' tanto a-mau dalla sinistra',

Pagina 15 "Ilfie,nzdk:o qcoofr,"

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Paolo Sovellì sticleà Giongulldo attuale co ,,mcl:n.Eitote prt:ev . ln ,.:1.Elle ;lel p..attito

:,"'"N‘ "s- s s,

IL CONGRESSO 2D L Savei ìí " ) i i (5, ) COnì La era dei mal

rUda ±.3itla Candida:3A-

ra dal fon e valore pro-J2,Tarnmatico".. 11.34:55:me

re 5:o in ode cervesedai 2004, esenta la sua pocsonale

:Ln falripa : V:;Saa Ciel C011- greSSO prOV:inCiale d'A ,5 feb-braio, "51 p5:55no - dice -- che ìai.et-terà fine al partito dei norniria-ti.". Savelli ribadisce olie non -;130:ie eSSere Candj.d31. 0 "di

'abbia:TUO ,);-)-

bli.S0 e il dovere di. creare il di-battito nel ìaiumento in. cui. 51 Pdì. c nseia peile". Q uindi. "en-tsiasmo, v0lor55 .5à e

Ai me coordinatore provinciale Ci:languido Bazzoni, che r5ei giorni scoi:s.5. X,;eva ci te di u-na ' 3.13 i -1-3.0.ral3ZarUrnorosa che fa ril5orimento lcin An. Stivalli r5- 54)o:ti:le così.: n e:Cin 113j. vorrei una sfida costnitilva, non di scontro.

il coordinatore nomin.ato dei p5:fitito che, COrUe me, cercherà di diventare n primo ad essere eletto". Tttttavia 'io e reiet, soste-nitOri Sian).0 tiitte persone 53er:t-

Popolo della 5i.ber5à. suda è una candidatura seria e queste distinzioni. :non appartengono

centrodestra e chi le sta soli. levando si dovrebbe interrogare sulla sua appartenenza al parti-to di Berlusconi". Saveili chiede

il

qt.Eind5 33Aperare faSe

-Cca. delle "iitittiti ritatribe". Peli "finora non ha potuto sce-

gliere la propria dirige:n.2;a. Nel 2011 ;dr:Orda alle elezioni. pro-vincialie omunati abhiamo toccato 51 minimo storico, Forse

n caso :15 dire che ce qt.Ealc tre ree b5erna di cui è OppOr:;:a3.0 di-scutere per indicare soluzioni".

13azzoni: "b top ad -inutili diatribe Siamo tutti 'sentii"

InsonmiS.:5\Tell.; usa toni pacati ìairt fenni nel presenti:a:sì. in. pla-tea si vedono Massimo Mazzo-lani, consigilere provinciale, Mettimi() bucci. consigliere co-rniinhie„ e Pietro Mattini, a Pa-lazzo Merlato fino alla scorsa 5e-gislattira. LE' lui a .b.cordarre che

Pd1 in. provincia ha 5...i47 setti. e Saveili ne approfitta per

r5volgere 5oro Un appellir "Veni-te a vota:se al congresso. non irn-pOrta per chi. Ft' la prima vera occasione dí parteCipa2.5.0ne at-

thta». Su questo i 34enr5e punta molto. Non a caso tra le azioni

che farà. nei prossimi giorni ce quella di "stare il pii" possibile in :mezzo agli iscridi e COnfrOri-

5:ar5ni con loro'. Se Sarà eierto, spiega, ataTier15. 'cetra trenta giorni la Call3paglia congressua-le por gil. organismi COilWida .: j. »

e Un'atCvità politica che "aSSdCU-

li una maggiore prossimità ai.

c5ttadini.". Tra 51p:3"bl:dico anche Roberto Petti, ex tmero uno nuov iricer A -r):Sn -no

io per ascoltare un giovane che ha buone idee", Per 55 Pdi si prfila un gennaio notto caldo.

Am

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La stangata assa benzinai' auton -ì , ravennat centellnando iconsurn:

.:.::::.:..

'.*........ - • '',',.... ':'''''''s:\ .. S:.. '' .f'..:Ì:: ::::"';‘:'.■.':',.,.:2.:L\

e (. aia 11 ( ISM110 «1 13( Mina ( COFESECENT1 Carbura.nt(: alle stelle? Gli automobilisti. reagiscono centel an do icon:uì }

a .Naale allah magri. per ioiellieri. e 'potalo -tic

ilaigidei saleili invernali, Contiisereonizi con:dotto

OritS1.teila tiieVa2.10Ine "aildnes-tt:., delle vernlite

nel rnese ilicernimn fra ìilì -paniere di 200 in3prCSe aS ,SOnian -LÌ díee seitori ili Vendita, compresi i pubblici esercizi.

ll'er quanto a "marchia di í :[3\'a(

- "id.SpendiianCi ilitnOnlennii C il per:orlo iliffitiribeti dei paeiiii„ carat- terizzalo dalla riiiiiimizione C.:3-- pai.n) di ;spesa fid3X:,iglie C deiia stesse propensione al (77313Stnrin, ii-

delle rettoti - i irti-irte:vie che clitik: siliairei2 preerci.u, -;:a-zictei i311C prO,Spe:thre CCOInOIÌAÌC;i3e" ..

11Ì tanti ina.se ,,,tit,i la rhata sisnalato clic le Vedi si 50:3.0 r.cin-Centi'ate COini fYi•inar: i-lei Natale; nen sono S,,,-ÌnUte !Men.ci ÌCÌ tracii2:ioni e le abitudini che itnailtertszarto ipe-rind0 cielle feste:, con Una 3.LliendOnn sempre Eriaggionz; a: rapporto prezze th;edeitti e anCine a'Ìia Utili n, Ei riegoziiii Cpi•st e.

Rarin. costilmito in: punto di rorimm i Lii iii drdle reni ,:orieile .-

Z-:.',peLiai

ve e o -ppm-M:i:CI per cori'31

fkir se t ohi ilegadVi. da ini(Vni.-

kaggir:.0 m eerge il " din3137.ÌÌlv.ÌC.ÌÌ, e. delle «endite nella maggior parte deicrui ori inerceologic i della provincia

Sia dei COIr. ,MlizerCin C.n ■-• SIA nn'n 1-``‘Abbiirn" "1 -.Ì.IO

pii" se nen iiimngetnea, fhissina media ha. iiiitereseit:in il settore :iena

101 :1mLii,tinn'abbighav ,:e:-.,i.;) d mi' e doppia ml io). dei in(tb , iii,

de .: bar e dei .iistorarni (eon 3..Ì.n:tien V)). I.eggCra fiCS-

S.:One CO.:".:3. -pniUtO p:::01",n-13:".ÌUinÌ in- tim:a. Una sosti-n:i:naie - ;110- SCRije Corifeseree.nti mmi o reg.,:31 -..rata

VeAite dein -lodo-M libri fair

iii CaSa, fiori, re il cnintiarie, ininÌrtilare registra ;Ma ;n11.;313. :3 -riChe

cm'.: mmi i'ngmeTI.) n.Ì:ÌO

Aie p-° ìpm dc hnri -dna, a di.M0Stra-Zi.:MC (le i rnitean: CSagera:i dCÌ. Car-1:0101 m CCilnÌe 1 mii COU.0111-.,_eatO qual-he auterevele analista - rischiano

ellivefltere a ci perieri,loso boomerang

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per la categoria. "C.:Ane tflnden'ta nn . -;: -Killege myta

Confesercenti registra 3.31;r1IC u- na ihmineizi.e :lene sairadne síi non - rezion: e pacniii

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La Boia arriverà fino a Raven net ."". Se chiede Maurizio R.e......i.

che prende si..;.moto dall'io - ChìeSta della Procura di Trieste Che, dOpe, :i PdanCa:.0 I'efSarrtenth

denVii delta Triestina Calcio (i .400.000 euro da versare entro H 27 CliCCifibre), ha indagato ii. :Presidenie Sergio .Aletn, congeia-io i corni coherin societad e per-sonah. dell'indagato e chiesto il faibinento della Società: "I-i a illa-:renna'? Da diversi MeS.: - scrive Bucci - alleo:- prima del pasgsg-gio delle qu.ote del l:a:renna e.à1- ,:odannvecchin proprietà --:A 1 3 k-letti spa, si assiste 3:1 Un. qUO:: ::- diano resoconto delle enormi dirlìcoità econ.orniche della so-cetà. I cui:ditoi - i San() diVer;i.: si va dallo Stato per i ìflaheati_ ver-samenti di ma ed Irpef. ai gloca-tori dell'ultima stagione, ai tecni-ci, allenatori del setiore giovariii' e fino ai numerosi fornitori. iíloc-callo in 'Tribunale te richieste di decreti ;i3.01.3.3:::.i.Vi, ahehe per cifre ioni.ileire:n}:. E Lì Pmenra dilla-

Sienn.a Che L3.? TUh:C: tace, ma sa-

rebbe ora che, a tutela dei e:edi-tori, si avviasse un'indagine per capire la situazione patìline:Male della. Società. Ti Sindaco Maiteuc-ci ha :ì. responsabilità politica di. qu.esta. situazione, riai momento che ha SOSterlUtO l'iscrizione del-la Società ai c;Impionetio di. serie I), senza conoscere l'esatta zione della Società. Al passaggio quote dei 2.3 giugno 2011 (a. 7

.,..-.n-,gii.pi. et,-A D , - -dusn -ra del biDricio) -- racconta bucci - avevo eviden-ziato i :rischi connessi alla man-cata approvazione delio stesso.

kievo date:

ai Sindaco lo Mia di-

Spellibi..:ità a promuovere una nuova società In totale disco:Ai-ntni:à coi passato. Ora si appren-de Ch.e it VeCChie: proprietario. :lei

caso di un. ritorno, indica come soluzione la pista Kosovara. sen-za per altro dire chi e come pa-gherà i debiti, io totale sfregio ai. creditori. Spero che questa volta. it Sindaco prenda ie digahZe in

ìflOd0 tangibile", ...

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ORARI LIBERI 67, 4

.1

UkU

iaRegi.Orle 'impugni. davanti alla Corte Costi-tuzionale la Legge sulla liberalizza zione degli orari commerciar, „L'As-so:nazione ha apprezzato la presa dir posizione dell'Assessore N'ICIUCCi

che ha criticato il irovvedirnente, e si appella alla Regione "dlinchè sol-levi la qUeSi.03:1C

della nuova normativa'. ":"-on le perture ininterrotte neo aurnente-MEWO COP.E.;;M:;„ non. migliorerà servizio e no at3rnenterà Loccupa zione aff, 1,1a. Roberto

PreSidente Cc lfifeSereCrAí En3ilia Ro- rnagna orari corripietamente Sliberj.

favoriranno sol° la grande dirstriliti- xdorie (che detiene una quuta di. ro.ercato di oltre nel settore allinentare) a danno dei piccolo e 113.ediC) dett3.00 e de': peg-

t>iorera qualità della vita degli im-prenditori e aumenterà -il costo del-

diStPibt3A.Cine l consixmaion", "C'è po nfaltra questione :tile-

vante -- sottolinea Stefano Bollettl-nari, Direttore Confes.erceriti coìlia Rornagria la rifornii: del Titolo V della Costituzione ha attribl.gt0 da

tempo alle Regioni la competenza suite .3,;:atrj.e relative a cotninerci°

e risine che qi3indi Ven.S01:10 e-

spropriate tali prerogative -in qxumto ormai Governo e Parlamele-to stanno intervenendo or materia controarciale. Nella sostanza„ su questa strada, aumenterann.o le CS.3.5.0..SUrC p5.C:CO .: C

commerciali e die.ir esen . ,,,, di nato'.

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GLI ECCESSI DELLA POUTK A

'3.-1 * -n ---3.5,4k ,- "sk, -,..---"ii. .t---. ;i, ,r- 1.„,, ,;-_,i,._,„,, ,, 'ist, k.......- "si iii. -:. ' - • ■•-y\'','tfrAk,

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N' •r-ten:

' arla di "virtù forzata" il _ consigliere: provinciaie

deil'Udc Ch.e

presenta un esempio concreto di oculata gestione del-le casse pubbliche.

La questione con contenuti (Invece) curiosi - scrive Spadoni

risaie al giugno 2011 quando la giunta approvò ±.U3 atto median-

per la recisione un rhonovolit.- rue di r,iU.P.dr3.ta superiore ai 2.000 cc, per un iritporto di 60,000 euro. Acquisto poi non praticato per effetto del DI. 28 del 6 itigiio 2011 quale prevede txurte ailinnata

delle auto di Se vano non possa superare i 1600 cc', In reaita- sot-tolinea ilc o nsigliere dell'Utile - già il DL dei 2010, art.2, im-poneva il limite dell80% rispetto 31

2.069 alle spese per 'iCqUIS:0,

inantitenZiOne, rcca ed eser

cizio delle autevetture negli enti Aila. luce di taii rictrina-

rive iirrivate ira capo 000110. la giUllta. provinciale ripiega sul-- l:acquisto di Ur). Itatristradit, Per la verità iìnehe tale :ipotesi di ac- quisto è saggiamente esclusa dopo brevi passaggi istruttori., per: eviiienti. :motivi di opportu- nità. Orii l'acquisto definitivo si

riferisce a an automezzo del tipo croser o monovolime, dei valore

35.300, cui vanno detraiti 3..000 euro per due vecchie auto pennutate. Non è in discussione la dotazione diiill'aiitovettiira di servizio al presunte della Pro.- vinci, s,fòrse-nrttto davo-

crisi. fra le igine del :lancio si recuperino le risorse per co in-piere tali spese. Ginetutto dal quadro complessivo si evince che se h legislatore non avesse posto un freno a quesie spese. l'ente locale Si 333:ebbe dettate:di

un monovolume del costo di 60,000 :turo. Tet furaginoso iteG d:3.nque, abbiamo assistito un'esemplare gestione delle -1-1--

S01'SC pubbliche riconducibile 31-

} Vist±103.3 a3:13 -MirdS1173zone

pro \,iimilde havenna",

,•:••• te qUale a;::::01"i22:aVa raCC;U:S:0

di rhezyo di rappresentanza; .,i,r I 'COMA.

alla Provincia

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APLTO Cons- e." a _rdei,m,a a aziOrì e, nen: anrese nanno risposto an imito Coniune a presentare un'offerta: le 10 selezionate si'ec§nt edera 11 tiO laVOr0

d .tn (XII Ws uno. La base di pari enza 'issata a iffla curo

""' a pista cielabile che COU.C1.0ier

FaefiZa Gra:131:0h) potrebbe

entrare in 1:UrZILOPC anCora

k rY:a. dei prossimo Capodanno. -;agii. Uni; C.(31 -1:11111.ali StalP diramato

l'invito a parteCipare alla gara affida-

3.13C.:3I0 la'V'CITY. a] q:3.:Ede harti'10 riSpa-

SP) '72; aziende interessate, Di ques,te, sono state escluse per ;i-n.1er superato termini:t iridieatt per la presentazione defft -i ftepia, mentte tra ie '7:: 1"11:Yantind

Vie SOD.:1 SratiE] artra:i1s0

la pratiCa .ifiePriS:ela del sortegtdo. •passo suct: essivo nell'aprire le buste l.:3.1(i10:10 da. VerffiCarti

l'el:itità dei ribasso sull'importo fissato

di paliteliZa., pari a

CUrey eSC1.1.:5a, tina volta esaurite le procedure, la ditta in.caricata. delta ma fase pOtrà :1:3hidi dare iniZi() a] Can-

tiere, firlaliZ -Fiiit0 co•mpletarnento de ii' opera eniro z012. Si tratta perO sole: di :111 affdrip0, pe,u. la spesa to

tale linpel.inata rielrarYthiZinS0 rfillega-

131e3Y:.0,13.(COStarde peri.e,d0 d'i Va.CC13.e

nizEt;,-;:.::, SdMaiia iti titira inAila C11:'

prOVerlieliti per :1371nitia. timo da utt defrabitato. Scendendo nei dett4i.tec-connabuto del:Ministero dell'Ambiente 13.1:7: ., ]a pista vera e propria avrà una lar-e per i restami datie casse del gfiezza media di 2,30 meni e sarà

(liStiTh:31ta.COP Cala in inanitiiii a stabillizzao , Fre

appalti dir:itti inferiori ai _ nesto cordoli a raso

earo per opere di Sal' à attre,ZZata rerra, per conseittire 13.13

arredo., servirà a rendere rifiglior smaitimento dei- p113. coni:or:lei/oh pas- - le acque mettiontine e :113.

3egtrie titre de- _ree. _ _ . _no per .rniliole hipatin con 11 - • - - • glt arnann dei cieilitriio, - l'ambiente circostante.11

• q.,',0:1 .10(ie SOSIe des:tderosi di raggiungere num:irto della senza frenala propria de- prevede poi un'ultedure

stinazione, :respirando l'aria plua che serie di interventi, la posa del- notoriamente caratterizza Ce13:1 370 lpianto d• illumiriaztone pubblica, Nord..iiarealtirescelta Sarà oineiia con- in al-t-,gintita aii a predis posizione della •venzitinalmente CliialMata Ca- SegrialetiPa orizzontale nal Naviglio", lungo l'argine del canale verticale. Inoltre, .le zone adibite a verde

iute:Tato illargine di Via GrallarOla Li; Sara:Un° aMplia:le ti piante e attrez- nuovo tratto del percorso cido-pedo- 2:ate CO3 -.] i'inseritienlo di arredi. di le-

ttale pardrii dal piazzale della scuola gilo, Cgspensablii per taip:rire sosta. "Marliti CeilitoMif e giungerà fino al_ Per Unttigliare gli. utenti a spostarsi. La campo sportivo di Grariarolo, regaiie ifiobilltà sostenibile, sono do di quas 4mila metri lineari i: circa fine e tre pi_Uiti di "bike Slia-

311:111a Metri. di DiSta. SCan3W.0 - da 12 niente utilizzati etuas t in C.SobAsiva a e i._ai.C;aS.(113no, esid ♦ nti. per iiinoversi para `est,. Nkola Tanesìni

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\a:ron danneqq a Lirì ssaaa o a velo CASTE BOLOGNESE Pc,-;9nti cikn: :'re 2 linea a- driatica ieri per i danni provocati alla linea di alimentazio-ne elettrica da parte eh un camion, durante l'attraversa-- mento di un passaggio a livello 3 C•EiSi:C'A F-301Ognese > che

tra non molto veriti soppresso e sostituito d un sottopas-so. Per-ialiZZati soprattutto i viaggiatori ilca percorso era interessato da eoincdenze. proprietario dei rriez:zo dovrà risarcin Grunp ,,) er“wie dello Stato nei i danni inatetia-

e per : ritardi movocati alla circolazione: il conto rtSlAterà particolarmente sa:ato. La circolazione dei treni tra Castel Bolognese e Faenza, sulla linea Bologna - stata completamente intermtta dalle . 55 alle 11.05, quando è ripresa SU rfl -; SO:0 :àrìark:r AUe hb e stata ripristinata SU er;-- trarnb ; binari. Sono circa 250 i metrl dl iinea elettrica ri-pristinati dalle squadre 'tecniche di Rete Ferroviatia na treni a 11;r;ga pCae0:• . :ThZa hahno 3r.teS ,,) StallOn: la riattivazione del primo dei due binari, quelii regionali sono stati limitati a Castel Boiognese e a Faenza e fra le due st.a.ioni e stato istituito un servizio di bue sostitutivi. Conapless;vamente SOr;0 Stat: 4.3 i treni comvolti, 20 a lun-ga percormriza 2S regionali, c.on caricellazioni parziali ritardi corn;xesi inizialmente fra (-30 e 120 minuti e fra 5 e 30 minuti dopo la prima parziale riattivazione.

(Mirgel al passaggio a iivello di Castel Bolognese

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H NHoMle al rogo Qualcuno voleva vesta lo col Ti colore

TRADIZIONE Stasera leigiazze del centro stodco Uli ) piene di g:en te per assistere ai rogo (lel \: ha L i:attesa della mezzanotte sarà accompagnata da musica e dal vin brak che si sposa a piadina salsiccia

oli de' Diso er scacciare sfortuna --"11 i rinnova. ai calare delle

tenebre la tradizionale Nett iiiaMfestee

che dal 199 ,1èM concomiw.ii con ' arrivo 1g:a 100 Chilometri dei Passatore nei riempire le piazze del centro sto-rico. E' l'evento che conciude ['annoia delle manilestiu-lioni le-gate al }l'olio €.Nì allo. A mez-zanotte brucerà il grande fantoc-do con. le sert3b;an2le del. guerrie-ro i:tu:uscire san:è:io:no, e con le fiamme si disperderanno le RV-

VeT,Sillà, Che potrebbero cc noce raht30 appena iniziato, La. festa

però alle con l'aperti:i-ra degli stand gastronomici. alle-stiti dai:C:n:pie rioni, che nell'oc-Ca3i0he gareggeranno -per avere pii:i denti possibili a consumare ca:rn•, salsiccia, polenta, patate

e a cr0 it bisò, O cia.ssic vin è infatti il. protagonista della festa: la base è2 sangiovese delle colline faentine, che viene cotto :linci a fare scriinparire quasi del. tutto parie 1ACCAlea, crierato e aromatizzato con chio-di dì garofano, cannella e buccia d'arancia nei grandi paioli di i'a..- rne. Anche questa sera è possiblie aCqU:StaTe i gOtti, ClaSS:Cì bie- Chieri in ceramica. che nel servi-zio sorto sec. accompagnati da u-na brocca: il segreto per chi vorrà se:aEd:arsi nella fredda serata sarà di acquisiwe ecc do te quaislasi che potrà essere riempito di. bisò a volontà -in tutti gli stand. Musi-che e intrattenimento faranno da cornice alla mantiOsinzion e che, per avendo ti suo cuore in piazza

Popolo, vedrà :riempirsi an-Ce parii dei corsi e tin tem piazza delta libeitei, compre-sa la scannata d.et Duomo. In -re-gia musicale affidata a lZadio Roti

proporrà alle 21"Antli.'110 le belle canzoni degli anni o

tanta: alle 22 . 30 si potrà ascoltare 3\431.ateS ,..3.

23.50 verranno lanciati i pal-loncini con colori d.ei riOni, al-legati ai qUall C: SOI:0 biglietti 0-

:maggio per assistere al Palio 2012, dopodiché tutti cercheran- no posto migliore per aSSiStere

i'eg0 de: t laniere. ione è stato allestito dagli o -perai. del Comune :nei tnagazzino di via dellArtigianato: sul telaio di me-....

indio è situa. efea:a. l'in3bOth.t±.1f3. riempita con paglia e petardi, mentre con uno stampo è stata creata la maschera del :{..-:',13.efiier0 rnoro, Al le i 0.,:30 circa il Niballo arrivoia in piazza su un CatTO traillatO cla dhe 1):30:, grailde fantOCCi0 è VeS:itC) Chrì triAlizio- nate costunie clliquecentesco ed O Narice, pente questo Oli colo-re del Rione vincitore dell'utill° Palio, dopo la ,:qualific a per do-ping della cavnlla CO:rthlihata ai Giallo, che si era imposto sul campo di ,g,dra, 1-10tare Che è dal 2003 chi Il Nibalio non

s tak

DÌZAih.'0 ctne 3_3 rione 7 11 ledo re Gel aiio

bianco: :messe: . Lribio Mas-inno porte suo primo Palio io Borgo il 21 ghigno 2002, ripetendosi di. fatto da buon sectmd O nel 201i.. Proprio per via deilsseprizio "a tavolino" del :Palio 2011 cè sta-

piccolo e civilissimo rito all'in:ci:1p

ce della della Noti de' Bise: qualcuno riteneva che fino all'eventuale sentenza dei Dr (qualora chia-malo:.,..3.Cat.333 dai Iiierie di Porta }l'onte) 11.Ni:iati:li. andasse vestito di giallo, altri propendevano per it bianco, come poi e avvenni :o. Un al: ro aveva pro -posto di co-minciare a vestirlo di colori clie non si:richiamassero ;ai Itionii il I 50esime nietriatii.ogii colon

in 110511-I suo ehtt3.31.a,S,M0 state pero subito bloccate:

"Non è it iaso di bruciare il colore in piazza...S ..

Rodolte Ciccia

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RUSSI ` • -sss

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\\R \\R \r%,̂

viale r----"" \ • , della <1 • k

RUSSI 4agazzini abbandona-

irifeirtatO datin ediaCCe e diTIO-

:e (:1C tiSSOrnigh.aido taiito cassonettia cieli) aperto. parcheggio della stazione fer-ovialaa di Russi :8.031 sembra

proprio ii higlietto da visita che un paese puè E':E5 peildOiCffi e:Viaggiateti

airiVe \iciaggd.eal che già, eraltro, devano fare i conti con altri disagi ienai-(iariL Per rrintSi di highetto ed essere sicuri di. non incor-rere in spiacevoli. sorprese (come la macchinetta auto-- Man:7A pii.: rotta che tnrtZi.0-

Mritte .), ad estimlo, i viaggia-tri si trovano in.ilattl costretti ad acquai -arie per tempo nei

Viinn.0,

Startte ChCa 800 meni dadn

StaZi011e,

Lo spettacoli) poi, per Va o viene dalla staziorie

F.:rba.cce a corona. dei -1)archegOo

Varia è daVVer0 C:e:Sedante.

Fatti italVi triard.aptiedi,

Messi a Inuovo da pochi mesi, il centraie viale :tussiario che Candi:Ce ai binari della Città

di Fari:M - Viale delid Ben n.0-

bliCa. - 3;2000 e triste come pOrrafOgnr3 della rnaggior

parte degli. italiani. nt 0:GeSti

tern:n': CriSi, Zeri), dr-

redo urbano non pei -.venuto, ad OCCeZi.011e 30 -: naln

jerSey piastica e qual-che dosso posizionato Stra-

da per rallentare i a velocità delle auto di. passaggio,

Poi, proprio chi :in allte a"-

rhra alla stazione, per prende-re un treni) o attendere uri viaggiatore:in arrivo, si trova a posteggiare mezzo nel

parcheggio dei tartari: Ori de-

serto. Uno spiazzo asfahato Crir:Ondail0 da MagaZZird

Cadead e da erbaCCe

se anche in pieno inverno. rocctsio del viaggiatore Ma-

g3:0 iln0 niidti

paese -- irieVidaM-

nte Cade pel ai.:301e ndrebeggi.0 ii.OVe, tra il

verde, fioriscono laitine di birra e bottiglie a dozzine. E .11 biglietto da visita alla città di Farini è così servito„

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nicia. aduli )eit oltre i8mi1a eut o SPESE LEGALI i Comune trascinato in -tri hunate dalla società CotWo che realizzò H SOLIONSSO di Tagliata

- .„ , . p.rovate dal

l'appaito -Der cAlto per :a retiltzzazio- erdi pUbbliel

et :•::::((k.tee.:. net vrettbero St)03'53-

S(3'0.0V1.3. rè... Ceri:les:3.13U pii.: cente.-sinio nierat 7251-.3.i.la cani per

hai:ie stia il CA -“:" W.:3.e, COSili - Lui aDr,..)alli ,.) affidato, :ira:bile sala

a giudizio per causa appel- pubblica, nel 1992 e con.e.laS0 PreSeil-tata- Claila SOCj.e', lEl SeOlTS0 CVideflteli3ellUl - nel ruiglior dei. niodi

,.=:ttobte., "13.0.1l. Si riti:era-i debitore hen lo. società. che ha . realizzato la . - de.Whip01110, aVenti() vori. dernputto a ritutii.to stipulali:3 nel. coni- nutri appalVi". A :aironi

Sl p0:3.e Se3-1-

tenZ. gradO dei. Tribunale litaVen313 C.Ile ce:il 2010 ifichlarava

i'azi.ohe proposta d.alla T"on,Clo srl pagai:ne -rito delle spese 1-:,- Videritfill7ael..11e 31013 è Cle.110 SteSSO

Vj.11::)reSa cite, non.ostanie il ve eletro avverse -in priitto graelo, It.a de- eiso iuriseguire l'a:noi:te: legalo e iTa.stiiittare nei TillitEitale llctiog,-- na

prirno Al tunitiento chi:ridi ai Corinnie di Cervia .resta GOStilillitS'i a g'11.3-

:3.e di SpeSe. per 1.:3 -1 ini.porio circa gli3Ila curo, affidati:lo

logalei all'avvocato Maurizio lAnd-mit Ilavenria., _L'opera, realizzata dalla società Con.(lo e ;t:t:lurida -la dal Corntine Cervila, stata "regoiarittebta. saidata - si legge 13.e.:13. clelibem ili Giunta - l'inthresa. appaltatric . e", itorlostaine questo la società. tut deciso di i itten--Care Ulla C2:31Sa. per l; "reellper0 inipopti relativi. alle riserve, o lire ad ulteriori importi a t:atto di rísarci-fl3e.13. -t0 per l'eSCCUZiarle dei ;a.V0.3J. carraliile 'raglia-

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r ichiesta (l tr i .ftl$01-3.fli3a pare proprio che 012

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press unE 05/01/2012 CORRIERE DELLA SERA

I CAMBIAMENTI E LA 1:1DUCIA NECESSARIA

NON LASCIAMO SOLO CHI SUBISCE LA CRISI di DAREI_ DI VICO

• ->•• na volta lo si chia- mava Paese reale. Poi si convenne che sapeva trop-

po di vetero-sinistra e il ter- mine è caduto in disuso. Ma in questi giorni convul- si e difficili vale forse la pe- na di rispolverare quel con- cetto perché Indica il prota- gonista della nuova fase della vita politico-sociale italiana. Se fino a poco tem- po fa interrogati dai son- daggisti i nostri connazio- nali rispondevano che fila- lia andava malissimo ma lo- ro tutto sommato se la ca- vavano, oggi sta subentran- do una percezione più reali- stica. E anche più dramma- tica. Pur senza aver fre- quentato la Bocconi gli ita- liani hanno capito che si stanno modificando i mec- canismi di fondo del fun- zionamento della nostra so- cietà e tutto ciò sta avve- nendo con inedita velocità.

Anche noi cronisti della crisi ci stiamo convincen- do di vivere un pezzo della storia patria che in un se- condo tempo rimastichere- mo e studieremo a lungo perché avrà segnato pro- fondamente il paesaggio sociale. Proprio perché il cambiamento è così pro- fondo non bisogna però la- sciare soli coloro che lo su- biscono. Storica mente in Italia, e per tanti motivi che non è il caso di affron- tare in questa sede, la cultu- ra del mercato è stata núno- :Italia, confinata all'appro- vazione da parte di élite lungimiranti. Oggi per di più il mercato si presenta alla stregua di un abito rigi- do, confezionato a Bruxel- les e non nelle nostre sarto- rie politiche, e che per giunta dobbiamo indossa- re in tempi di recessione e non di larghezza. Purtrop- po i governi di ogni colore che hanno sostato a Palaz- zo? Cbigi negli anni della crescita hanno sempre rin- viato le riforme strutturali e così siamo costretti a rea- lizzarle nelle condizioni di contesto più difficili che ci potessero capitare. Per tut-

te queste ragioni bisogna evitare che dalla paura del cambiamento, di per sé le-gittima, si sviluppi un senti-mento di estraneità e di ri-volta, bisogna scongiurare che gli italiani maturino un convincimento antieu-ropeo e coltivino l'imp•oba-bile sogno di tornare ai tempi della Eretta,

Su chi sta guidando, tra grandi difficoltà, il proces-so di modernizzazione (for-zosa) dell'Italia ricade dun-que la responsabilità di co-struire attorno a quegli obiettivi l'indispensabile clima di fiducia. Non stia-mo parlando di qualcosa di impalpabile ma chiedia-mo, ad esempio, che le ban-che sviluppino una poiicy amichevole nei confronti delle piccole e medie im-prese bisognose di credito. Vorremmo anche che lo Stato per non apparire pa- trigno affronti una volta per tutte lo scandalo dei mancati pagamenti della pubblica amministrazione e definisca una formula per incominciare a restitui-. re quel dovuto che altri-menti si trasforma in mal-tolto. Il Paese reale in quasi tutte le sue componenti sta affrontando uno stress sen-za precedenti, ma finora io sta facendo in maniera composta. In ri sposta a una riforma delle pensioni incisiva e di standard euro-peo abbiamo registrato so-lo tre ore di sciopero gene-rale. È vero che diverse ca-tegorie minacciano bloc-chi e azioni clamorose, pe-rò fin qui abbiamo letto per lo più appelli pubblica-ti sui giornali. Gli episodi più inquietanti di queste settimane riguardano la campagna terroristica di cui è bersaglio Equitalia ma in questo caso non si tratta di un'azione di lobby bensì di un fenomeno ever-sivo. Pur soffrendo, dun-que, il Paese mostra di ave-re i nervi a posto e merita di avere un governo per amico.

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«Noi prendlIon ci sentiamo traditi dalle banche e dallo Stato»

031 resisto più». Si firma Matteo ed è un piccolo

prenditore. Spiega co- me si SEDI-3. assalito da tutto e da tut- ti: «Non so ancora quante umiliazio- ni dovrò subire. Quante telefonate, raccomandate, ufficiali giudiziari, re- sponsabili vendite degli istituti giu- diziari, notai, tutto per levare il pro- testo», Matteo si sente abbandonato a se stesso e racconta la storia ama- ra «di quel direttore di banca che ogni anno mi faceva gli auguri dal compleanno a Natale». Ceste di rega-

li, agende, calendari, «mi chie- deva se volevo soldi per ampliare, per costruire un nuovo capanno-ne». Oggi quando Matteo chiama in banca risponde la segretaria, «mi di-ce che li dottore è impegnato o mala-to e mi ricorda subito dello sconfino e del mutuo non ancora pagato, mi rammenta che è partita la raccoman-data per il rientro immediato del ca-stelletto, del fido, delle carte di cre-dito. Lei sì che ha memoria».

Testimonianza Matteo è solo uno dell'incredibile

numero di imprenditori e arti ,Oni che hanno scritto al forum aperto da Corriere.it sulla crisi delle piccole aziende. Uomini e donne Che si sen-tono dimenticati, lasciati soli con loro debiti e le loro angosce, con i di-pendenti da licenziare e le speranze tradite. «Tutti ti girano le spalle --- scrive Alberto 46 ---- io e il mio socio avevamo un'azienda nel mecca--no-tessile, dinamica, innovativa, esportatrice». In 5 anni sono passati da 3oo mila a 5 milioni di fatturato, da 5 a 35 dipendenti poi «il tessile è stato il panno ad essere travolto, i pa-gamenti internazionali sono sempre

a3

si sente anche Miccad che aveva cre-ato 7 posti di lavoro e a causa dei mancati pagamenti delle aziende municipalizzate si è vista la casa pi-gnorata, la macchina. venduta e ii te-lefono staccato. «È vero che ho 50 anni però conosco bene due lingue e appena finisco di pagare faccio i ba-gagli e vado all'estero. Vi vedrà dal satellite». La tentazione di trasferirsi è contagiosa e anche un altro itn-prenditore che si firma provocatoria-

mente «Il fesso» scrive: «Mi trasferi-rò in Svizzera a fare le cose altamen-te tecnologiche, qui nessuna banca ti dà retta e ti apre un conto».

Scelte difficili Uomini e donne che non trovano

più. la solidarietà delle comunità e si trovano a dover fare scelte difficili. Manuela racconta: «Insieme al mio compagno ho una piccola attività in Sardegna ma il lavoro è praticamen-te fermo. Non riusciamo più .nernme-no a pagare il telefono e lui ha deci-so di lasciare qui me e i figli per cer-care lavoro a Milano. Ma -almeno una volta al mese dovrà tornare a ve-dere i ragazzi? Ma sommando costo della vita e trasporti ce la farà?», Alzi la mano chi non ha mai sognato di aprire un agriturismo, business e be-nessere in un colpo solo, Luka lo ha fatto nel 2003, ha comprato un pode-re in Toscana e l'ha ristrutturato. La. banca prima lo ha incoraggiato ad

«In 5 anni di crescita da dipendenti, gli istituti

facevano la corte, ora chiedono di rientrare velocemente dai prestiti» più difficili, le banche aspettano so-lo i rientri». Provano a resistere, con-vocano i sindacati, i dipendenti, cer-cano nuovi azionisti, presentano un concordato. «Io e il mio socio abbia-mo perso tutto anche le nostre abita-zioni che avevamo messo in garan-zia. E ci domandiamo perché all'im-prenditore che fallisce onestamente non viene riconosciuta la stessa di-gnità e lo stesso rispetto del lavorato-re che perde il lavoro?». Dimenticato

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aprire, a comprare nuovi terreni e poi, con la crisi, lo ha lasciato in bra-ghe di tela. Commenta Graziano: «La verità oggi è che l'andamento delle nostra attività non dipende più dal nostro entusiasmo, dalle idee ori-ginali, dal nostro carattere o dalla ca-pacità di affrontare i problemi. Lo Stato impone e pretende, le banche ostacolano il credito. Mi sono reso conto di tutto ciò e ho chiuso l'azien-da». Prima di mollare la presa un ar-tigiano che ama il suo mestiere fa di tutto per evitare il peggio come un lettore che si firma «Un fu imprendi-tore»; «Ho ridotto i costi all'osso ta-gliando ovunque, ora non so più do-ve tagliare e dovrò iniziare a non pa-gare i fornitori, come già hanno co-minciato a fare alcuni miei clienti. Dopo le utenze toccherà ai dipenden-ti. La chiamano discesa controllata».

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si sentono martellati dalla concor-renza sleale dell'estero e da chi pro-duce fuori e poi scrivere sulle scar-pe made in Italy. Come Rudizzo «do-po 40 anni che la nostra azienda è sul mercato non ce la facciamo più, in più i signori delle banche ci stan-no scavando la fossa e siamo costret-ti a chiedere aiuto ai fornitori». La globalizzazione «è stata una mazza-- ta sui piedi» aggiunge Lettore 333. «L'Unione europea si deve dare una regolata e mettere paletti alla deloca-lizzazione e ai rapporti con la Cina. E meno male che i cinesi comincia-- no giustamente a chiedere salari più

Qualcuno pur in questa condi-zioni di mercato sfavorevole ce la fa e se capita è grazie alla capacità di esportare. Come Ilaria Mugnaini che ha una piccola azienda di abbi-gliamento per bambini: «I-Io diversi-ficato il mio prodotto cercando di posizionarmi nella fascia alta e rita-gliandomi una nicchia. La differen-za l'ha fatta ['estero che assorbe il 70% del mio fatturato, il restante 30% di fatturato Italia è un disastro in quanto produci, fatturi ma non sai mai quando riscuoterai e questo non è giusto. Non possiamo noi im-prenditori fare da banca per gli al-tri». Sono un figlio di imprenditore scrive il giovane Amartya che si dice fortunato perché è stato mandato a. studiare fuori. «La società di mio pa-dre da io anni paga solo tasse senza vedere utili e come sia possibile ciò rimane un mistero italiano».

rapporto con io Stato La parola Stato molti piccoli im-

prenditori la scrivono tutta in maiu-scolo. Uno psicologo potrebbe spie-garci che è una forma di soggezio-ne, di paura. Lo chiamano «muro in-superabile», lo accusano di trattarli «da nemici», di tenere in piedi l'ana-cronistico articolo 18 ma soprattut-to si lamentano perché non paga. Un imprenditore napoletano che si firma «Avvilito» sostiene che lo Sta-to è il suo debitore primario, rimbor-sa con 24. mesi di ritardo e non ga-rantisce nemmeno i pagamenti tra privati. «E l'unico Stato europeo con una polizia fiscale rincara R.S. — ma abbiamo uno dei tassi di evasione fiscale più alti e quindi la Guardi di Finanza serve a poco». Nella 1968 se la prende anche lei con uno Stato che «ci chiede di paga-re le tasse su cifre mai incassate». Ed è quasi un coro. «Ci sono alcuni mesi come maggio, agosto e novem-

bre che il 16 del mese si spendono cifre mostruose tra tasse e Iva, quasi la metà dell'utile di un anno, uno sproposito» denuncia Marco. E as-surdo anche il sistema che «ti fa pa-gare le tasse sulle rimanenze di ma-gazzino perché ci si paga pure l'Inps, pago l'lnps su del materiale Che non ho venduto. E poi quando non si riesce a pagar tutto arriva Equitalia che nel pieno rispetto del-la legalità si prende tutto quello che trova».

Il nome di Equitalia, l'agenzia pubblica di riscossione oggetto in queste settimane di attacchi dinami-tardi, ricorre tante volte nei messag-gi degli «imprenditori dimenticati» di Corriere.it. I giudizi sono forti e gli epiteti ancora peggio. L'accusa è di non comprendere le dinamiche della crisi e di essere la spada di Da-mode che si abbatte impietosa su chi è stato ridotto al lastrico dai mancati pagamenti della pubblica amministrazione. Uno Stato che non dà ma mena.. «Sono un 35enne di Milano - scrive Eax76 - sono un lavoratore autonomo da sempre, mai fatto il dipendente, ho debiti per 350 mila euro dovuti a incassi non pervenuti e lo Stato non ti aiuta a riprenderli. Così sono entrato mio malgrado nel mondo dei decreti in-giuntivi». Persino quando finanzia. le imprese per la ricerca e l'innova-zione lo Stato si mostra patrigno e profondamente ingiusto. Spiega Pa-olo Sensini: «Chi prende i finanzia-menti? Guardate i titoli delle ricer-che proposte, dei progetti. E tuffa, fuffa allo stato puro nellSo% dei ca-si. E sono sempre i grandi a trarne beneficio. Quei grandi che scrivono bilanci di 200 pagine in cui tutto è possibile. Prendono i soldi, ci fanno cassa e nessuna ricerca».

Dario Di Vico hvitter@dariodivico

RPRODUZIONE RISERVATA

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< Sono nella meccanica fi. Weh, la Puglia aiuta. le multinazionali»

a faccia triste della giobalizzaziane. E' questa l'immagine con cui si confrontano molte imprese italiane in un mercato sempre più vasto in cui la battaglia del prezzo vede i paesi emergenti come avversari quasi

Francesco Marzullo, è amministratore unico di «Costruzione meccanica torneria», un'azienda di 20 dipendenti che si occupa di produzione di componenti meccanici di alta precisione e che sorge a Modugno (in provincia di Bari), nel cuore di un distretto meccanico di eccellenza. «Il settore metalmeccanico, che in Italia rappresenta uno zoccolo duro del PiI nazionale, presto anzi prestissimo seguirà le alterne vicende dei colleghi dei tessile e del salotto, cioè sparirà - sostiene sconsolato Marzullo - La concorrenza a prezzi incredibili da parte dei 10w cost country è incolmabile. Le multinazionali preferiscono cercare nuovi fornitori in Cina, India o Slovacchia. Noi piccole imprese italiane se delocalízziamo dobbiamo licenziare o magari trasferire le nostre famiglie all'estero. Se invece continueremo ad abbassare i prezzi, presto o tardi andremo incontro alla chiusura». Gli esperti dicono che per farsi preferire a prodotti meno costosi bisognerebbe innovare e rilanciare in qualità. «Verissimo ammette Marzullo -- ma dove troviamo i fondi per finanziarci? Di recente la Regione Puglia ha varato un piano di aiuti e incentivi alle multinazionali che operano in regione per evitare che vadano via e si perdano migliaia di posti di lavoro. Forse sarebbe utile promettere un ulteriore premio, in agevolazioni, a chi utilizza fornitori del territorio. I tedeschi lo fanno, invece le nostre grandi imprese ci dicono che applicano a tutti le stesse condizioni ovunque. Intanto il mondo cambia e noi speriamo di esserci».

Isidoro Trovato RIPRODul:ONE PUMA!'

«Ho un agriturismo, -venderò tutto a uno straniero»

Im3 'Italia è il paese dell'arte. E della burocrazia. Con l'arte si può far vivere un'azienda a patto che la burocrazia non la uccida. Succede persino in un

tPrritorio virtuoso come la Toscana: a Foiano della Chiana (in provincia di Arezzo) dove Giancarlo Cencini gestisce da io anni l'agriturismo "La spiga d'oro". «Fino ai 2007 andava bene, riuscivo a fare una media di 2.000 presenze annue -- racconta Giancarlo - da allora c'è stata solo una diminuzione delle presenze e un aumento dei costi: siamo arrivati a fare meno 25% di presenze e i costi sono aumentati del 30%». In compenso c'è l'arte: accanto all' agriturismo c'è una chiesa risalente al 1200, completamente abbandonata e la famiglia Cencini investe circa 23 mila euro in azioni legali e perizie per non farla crollare. «Ma in 4. anni i' unica cosa che è stata fatta sono i lavori di messa in sicurezza nel 2007 - spiega Cencini - e da allora la soprintendenza dice solo una cosa: non abbiamo soldi. E intanto antica chiesa con 800 anni di storia e una cripta sta di nuovo crollando. Provi a immaginare quanto turismo avrebbe portato in più se fosse stata valorizzata». E invece si è messa di mezzo la burocrazia «Ho presentato nel febbraio 2010, al comune dove ha sede 1. agriturismo, un progetto per fare una fattoria didattica sul risparmio energetico e le energie rinnovabili. Il progetto riguarda l'ampliamento e io spostamento di vecchi volumi. agricoli risalenti al 1970 (previsto dalla legge). Al parere preventivo ente pubblico deve rispondere entro 60 giorni, abbiamo ricevuto la risposta dopo 12 mesi: a voce ci è stato comunicato che il progetto andava modificato. Siamo a gennaio 2012 ed ancora il progetto non è stato ultimato, dobbiamo ancora presentare della documentazione, forse si avrà i' approvazione entro marzo 2012. Ma nel frattempo, se trovo l'offerta giusta, vendo tutto a qualche straniero innamorato della Toscana. Chissà che lui non abbia miglior sorte».

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i Stime basate su dati dei conti economici nazionali del settore istituzionale date società non finanziarie. I dati utilizzati nel calcolo degli indicatori sono pari alla somma dei quattro trimestri terminati in quello di riferimento. 2 Scala di sinistra. li fabbisogno finanziario è dato data differenza tra nvestimenti e autofinanziamento. 2 Scala d'i destra

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«Mi pagano un. anno dopo, così non si può resistere più»

una questione di tempi. E di relazioni. Quando i tuoi migliori clienti H diventano i tuoi peggiori finanziatori e i ritardi dei pagamenti si allungano _i a dismisura, si rischia il tracollo. Succede a tante piccole e medie imprese,

soprattutto a quelle che hanno a che bare con la pubblica amministrazione. Succede anche alla Alfa electric srl di Firenze che realizza impianti elettrici e tecnologici. «I pagamenti erano già lenti fino a un anno fa spiega Fabrizio Donzelli, uno dei quattro soci dell'azienda - adesso siamo alla disperazione: i ritardi della pubblica amministrazione sfiorano l'anno e con le banche non possiamo pià utilizzare ii credito accumulato con la Pubblica amministrazione. Quantomeno nei pubblico è sicuro che prima o poi quei soldi li rivedrai, nel privato invece alcune somme diventano inesigibili perché nel frattempo le aziende falliscono». Per recuperare il credito però si può ricorrere alle azioni legali. «Guardi - continua Donzeih -da noi si dice che se ti rivolgi a un avvocato, l'unica cosa certa è che ci sono le spese legali da pagare. E poi io non mi accanisco con gli imprenditori che non mi pagano: quasi tutti sono nelle mie stesse condizioni. Non ho incontrato tanti furbastri che rinviano i pagamenti speculando sulla crisi. Le difficoltà sono reali e ce ne accorgeremo in questo 2012. Temo che l'emergenza maggiore non sarà il lavoro ma la chiusura di tante, troppe piccole e medie imprese». In attesa che venga adottata la normativa europea dei pagamenti sprint, quali possono essere le soluzioni concrete per accelerare? «La vera boccata d'ossigeno la riceveremmo sbloccando i pagamenti del pubblico dice Donzelli esistono anche proposte di legge in tal senso. Forse è arrivato il momento di metterle in pratica. Prima che sia troppo tardi».

Tro. RiPRODIMIONE RISERVATA

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La partita europea di Monti: fini li i ti i motivi per temere l 'Italia Domani da Sarkozv , poi dalla Merkel. Chiederà meno vincoli sul debito

ROMA — Con «flemma bri-tannica» gli italiani hanno ac-cettato le «misure pesanti» im-poste dalla crisi, il Paese ha fat-to il suo dovere e adesso «l'Eu-ropa non ha più alcun motivo di avere paura dell'Italia». E con orgoglio e determinazio-ne che Mario Monti ha rispo-sto al quotidiano francese Le Figaro nella prima grande in-tervista dopo l'ingresso a Pa-lazzo Chigi. Domani vedrà Sarkozy a Parigi e mercoledì a Berlino, questa la novità, avrà un bilaterale con la MerleI.

Forte della manovra appro-vata e delle misure di crescita. in cantiere, il premier lancia un monito piuttosto energico per allentare l'asse franco-tedesco. «L'ar-monia. tra Francia e Germania. è condizio-ne assolutamente ne-cessaria», però non è sufficiente: «Due Pae-si su 27, anche se so-no i più grandi, non possono decidere per tutti gli altri». In gio-co, tra l'altro, ci sono i contenuti della lettera che il 29 dicembre il governo ha in-viato al presidente del Consi-glio europeo Van R.ompuy, per chiedere di evitare nuovi vin-coli sul debito. E ora che gli emendamenti alla bozza di Trattato «salva euro» sono uffi-ciali, è ancora più chiaro che Monti si batterà perché siano lasciati spazi di manovra sulla disciplina di bilancio. Su debi-to e deficit l'Italia chiede che si tenga conto delle «esigenze di investimenti pubblici» e, ri-spetto all'obbligo di ridurre di un ventesimo l'anno il debito eccedente il 6o% del Ril, che si valuti «l'influenza del ciclo

economico». Alla vigilia di in-contri decisivi il professore of-fre ai partner dell'Unione un ampio ventaglio di rassicura-zioni: «In Italia disponiamo di una materia prima molto rara in Europa, un consenso di fon-do dell'opinione pubblica a fa-vore dell'integrazione». In

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tempi di euroscetticismo dila-gante, è con queste credenzia-li che Monti lancia la controf-fensiva e ribalta le accuse: «L'Italia è vittima del rischio zona euro».

Domani arriverà a Parigi per rinsaldare l'asse con la Francia, in un momento in cui gli interessi (e i problemi) dei due Paesi coincidono: «I no-stri approcci sulla governance economica dell'Europa sono largamente concord.anti», Sul-le modifiche al Trattato Monti e Sarkozy giocheranno di sponda. Ma a differenza del presidente francese, il capo del governo italiano è «più convinto» che per far avanza-re irinteg,razione non si possa prescindere dalla Gran Breta-gna di Cameron, che Monti ve-drà a Londra il 18 gennaio. Monti ha tre settimane, in vi-sta dell'Eurogruppo del 23 gen-naio e del Consiglio europeo del 30, per esercitare la sua Trio-ral suasiou e convincere l'Eu-ropa a far di più su crescita e competitività

Dopo la tappa a Londra il premier accoglierà a Roma il trilaterale, alla fine del mese, con Merkel e Sarkozy, altra oc-casione per dimostrare un'evi-denza su cui «tutti gli analisti concordano» e cioè che l'Italia «ha fatto il suo dovere». An-che sul fronte interno Monti si sente più forte. Non teme che Berlusconi spenga la luce? «Non ho paura. Il mio gover-no potrebbe cadere domani». E poi, quasi un avvertimento: «Non sono sicuro che i partiti prenderebbero tale decisione a cuor leggero davanti all'elet-torato.,,».

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Fornero, vertice a sorpresa con Camusso Il premier: non voglio dividere i sindacati 11 confronto sull'articolo 18 potrebbe arrivare in una seconda fase

ROMA La modifica dell'ar- ticolo 18 sui licenziamenti si al-lontana al momento dalla tratta-tiva sul mercato del lavoro. Le dichiarazioni informali, fatte trapelare ieri, a tarda sera, da ambienti di Palazzo Chigi, met-tono fine alle polemiche di una giornata, segnata dall'incontro a sorpresa tra il ministro del La-voro, Elsa Fornero e il leader del-la COI ., Susanna Camusso, a To-rino presso la Direzione Regio-nale del Lavoro,

premier Mario Monti, si fa sapere, «non ha certo interesse ad assecondare o coltivare divi-sioni» tra i sindacati e non ha «manifestato alcuna preferenza nè preclusione sulla modalità degli incontri» tra governo e parti sociali.

La linea dell'esecutivo è chia-

ra: assecondare il dialogo anche se questo volesse dire, per ora, mettere da parte la modifica d el-l'arLicolo 18, spostando il relati-vo confronto al termine del pro-cesso riformatore che dovrebbe comunque partire dalle regole per i nuovi assunti (contratto unico). Un patto che Monti sem-bra aver fatto con i partiti, in particolare con il Pd. Dei nego-ziato si occuperà esclusivamen-te Fornero, in questo modo te-nendo lontani dal tavolo del te-

segretarlo Cg «Ora è auspicabile ritorno a modalità di confronto ordinarie e vere rispetto agli annunci» 11

mi trattati altrove, come la cre-scita e le liberalizzazioni.

Acqua sul fuoco, dunque, cir-ca «presunti contrasti tra la Pre-sidenza del Consiglio e la Cgil, in ordine alla modalità d.egli in-contri» rispetto ai quali ambien-ti di Palazzo Chigi esprimono «la sorpresa del presidente del Consiglio». Gli stessi ambienti ricordano che Monti «si tiene in stretto contatto» con Fornero che «sta avendo in questi giorni incontri esplorativi con i diver-

La proposta accora L'ex ministro Sacconi presenterà una proposta per allargare l'apprendistato

si Segretari Generali, proprio al-lo scopo di individuare l'agenda e le modalità di confronto rite-nute più idonee ad un sereno e proficuo svolgimento di tale confronto, pur nei tempi piutto-sto senati resi necessari dalla si-tuazione economica». A Palazzo Chigi, concludono le fonti, si sottolinea che questo governo, «pur nel rispetto delle identità e tradizioni delle diverse organiz-zazioni sindacali, non ha certo interesse ad assecondare o colti-

vare divisioni tra le varie orga-nizzazioni».

Il timore che le polemiche lanciate dalla Cgil sulla modali-tà. dei tavoli separati potessero compromettere il confronto, stava spingendo, ieri mattina, Palazzo Chigi a formulare una nota ufficiale. Un'idea che si è andata rafforzando quando il fuoco della Cgil si è spostato sul-l'ipotesi che il governo volesse affrontare il tema dell'articolo 18 e contro Cisl e Uil, definiti su Twitter «solisti stonati»,

Poi invece è prevalsa la linea informale, lasciando a Fornero e Camusso la possibilità di spie-garsi in un faccia a faccia lonta-no da occhi indiscreti. La prossi-ma settimana toccherà a Confin-dustria, Cisl, Uil e ligi, secondo un'agenda fitta che probabil-

mente non riuscirà a esaurirsi entro il mese. Solo alla fine, con-fermano da Palazzo Chigi, Mon-ti si siederà per presentare le conclusioni dell'esecutivo.

Intanto ieri l'incontro non sa-rebbe entrato nel merito, limi-tandosi a un giro d'orizzonte sul tema degli ammortizzatori sociali, caro alla Cgil, che però ha chiesto di inserire in un di-scorso più ampio che compren-da un piano del lavoro, riforme fiscali e liberalizzazioni,

«L'agenda di temi e modali-tà per il confronto» sarà defini-ta al termine degli incontri in-formali, ha spiegato il ministe-ro. Per la Cgii si è trattato di «un incontro usuale, di caratte-re informale, per definire l'agenda di lavoro, Ora è auspi-cabile il ritorno a modalità di confronto ordinarie e vere ri-spetto agli annunci che si so-no rincorsi in questi giorni».

Intanto l'ex ministro del La-voro, Maurizio Sacconi (Pdl), annuncia una propria proposta di legge per trasformare l'ap-prendistato in contratto d'inse-rimento. «i-?; positivo il fatto che la polemica sugli incontri sepa-rati si sia finalmente risolta con l'avvio di incontri informali» af-ferma Cesare Damiano (Pd). Iro-nico il commento su Twitter della Cisl; «Stasera (ieri per chi legge, ndr) confronto a due Ca-musso-Fornero: alla faccia dei presumi solisti stonati..,».

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Trasporti, grandi reti, servizi pubblici e ordini ragenda liberalizzazioni In arrivo la relazione Antitrust, poi via agli interventi

ROMA Giovanni Pitruzzella consegnerà il suo rapporto annua-le al governo giovedì prossimo. E stavolta non passeranno neanche due settimane per tradurre in un preciso provvedimento di legge le segnalazioni del Garante per la concorrenza sulle distorsioni del mercato. Anzi, la legge annuale sulla concorrenza, che in teoria do-vrebbe essere varata un mese do-po le segnalazioni, ma in che in re-altà in passato non è mai stata pre-sentata, potrebbe costituire pro-prio il titolo primo del decreto per il rilancio dell'economia atteso a fi-ne gennaio, dove le liberalizzazio-ni faranno la parte del leone. Oltre alla rimozione degli ostacoli nor-mativi alla libera concorrenza indi-cati dal Garante, nel pacchetto del governo ci sono almeno altri quin-dici interventi. Compresi quelli sui taxi e i farmaci di fascia C, pri-ma proposti, poi sfilati via dal de-creto di fine anno.

Il governo dei tecnici non vuo-le, né può più dare segnali di cedi-mento su questo fronte. Non solo perché stride troppo con il profilo personale del premier Mario Mon-ti, per lunghi anni commissario europeo al Mercato interno e al-l'Antitrust, e del sottosegretario al-la presidenza, Antonio Catricalà, alla guida dell'Antitrust nazionale fino a poche settimane fa e ora re-gista del nuovo piano di liberaliz-zazioni. Il fatto è che senza una, scossa decisa ai settori più protet-ti del mercato, che stavolta porti benefici concreti ai consumatori colpiti dalla manovra di risana-mento dei conti, sarebbe difficile per il governo far avanzare l'inte-ro piano delle riforme. Come con-vincere i sindacati a sedere al tavo-lo per la revisione della normativa sui licenziamenti e i nuovi ammor-tizzatori sociali. Tanto più che, co-me ha dimostrato il confronto del-l'altro giorno a Palazzo Chigi con Bankitalia, dalle liberalizzazioni ol-tre a un effetto «politico» si atten-de anche un impatto concreto, di qualche decimo di punto di Pil,

sulla crescita dell'economia già da quest'anno.

Così il pacchetto delle liberaliz-zazioni al quale lavorano, insieme a Catricalà, lo stesso Monti con i ministri Corrado Passera, Enzo Moavero e Paola Severino, cresce di ora in ora di spessore. Anche se non tutti gli interventi sarebbero varati nello stesso momento, nel-l'agenda dell'esecutivo c'è tantissi-ma roba.: l'Autorità. per i trasporti,

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l 'abolizione delle tariffe minime imposte dagli ordini professiona-li, le nuove misure per la privatiz-zazione dei servizi pubblici locali, gli interventi sulle grandi «reti», e quindi la distribuzione del gas, le Ferrovie, le Poste, ma soprattutto sulla rete di distribuzione dei car-buranti e forse anche una revisio-ne dei meccanismi delle tariffe Re Auto che, anche dopo le recenti ti - forme, continuano a crescere a rit-mi vertiginosi. Nonostante la fero-ce opposizione di alcune Regioni che sono ricorse alla Consulta con-tro la liberalizzazione degli orari dei negozi, potrebbero arrivare an-che nuove misure sul commercio, forse proprio sulla pratica dei sal-di, tutt'altro che trasparente. Po-trebbero esserci anche le modifi-che alla legge sul copyright, anche per tener conto dell'editoria offli-ne, e non si esclude neanche un nuovo intervento sulle banche, centrato questa volta sulla traspa-renza e i costi di gestione dei conti correnti.

Molte delle misure del pacchet-to avrebbero un impatto diretto sulle tasche dei cittadini, altre una valenza di carattere anche indu-striale. Come i possibili interventi sui monopoli naturali delle grandi reti di distribuzione. Si ritorna a parlare della separazione proprie-taria tra Snam rete gas ed Fni, del-la rete di Telecom Italia, ma anche di dividere in due società diverse, con diversi azionisti, Rete ferrovia-ria italiana, proprietaria dei binari e delle stazioni, da Trenitalia. Per le Poste si studiano misure per aprire ulteriormente il network agli altri fornitori di servizi, ma si stanno valutando anche il proget-to della Banca del Sud e la quesilo-ne delle agevolazioni statali all'edi-toria e al non profit, che oggi sono garantite solo a chi ricorre alle stesse Poste italiane.

Nel pacchetto ci sarebbe anche la liberalizzazione della rete di di-stribuzione dei carburanti. La bas-sissima concorrenza mantiene i prezzi al consumo italiani di benzi-na e gasolio a un livello superiore

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alla media Ue del 15-20%, con un costo enorme per l'economia e un aggravio pesantissimo per i consu-matori. Il governo, secondo quan-to si apprende, sarebbe pronto a concedere ai gestori la facoltà di approvvigionarsi di carburante da qualsiasi produttore o rivendito-re, ma il piano potrebbe essere an-cora più incisivo. E l'esecutivo di Mario Monti sarebbe intenzionato ad affrontare una volta, per tutte l'armosa questione delle tariffe Re Auto. E stato lo stesso Catricalà, come presidente dell'Antitrust, ad ammettere nella relazione dell'an-no scorso che il meccanismo del rimborso diretto dei danni non ha prodotto i risultati attesi, visto che i prezzi dell'Rc Auto continua-no a lievitare anno dopo anno.

Uno dei punti fermi del piano di liberalizzazione sarà la creazione della nuova Autorità di controllo sui trasporti. Si occuperebbe delle ferrovie (sullo sfondo c'è anche l'apertura del mercato del traspor-to regionale), di aeroporti e auto-strade (sulle gestioni, affidate in concessione ai privati, l'Antitrust ha già segnalato diverse anoma-

pacchetto bls Dopo il ritorno su farmaci e taxi : l'idea di un pacchetto di quindici interventi. i prirni nella legge sulla concorrenza

lie), ma anche del trasporto pub-blico locale, compreso il servizio taxi dai centri cittadini agli aero-porti. Nel pacchetto potrebbe es-serci anche una nuova stretta sul-la gestione dei servizi da parte di Regioni ed enti locali, che a tut-t'oggi operano direttamente attra-verso la proprietà di oltre mille so-cietà. Si prevede che possano esse-re affidati in esclusiva, quindi in monopolio, solo i servizi che non possono essere svolti in concor-renza da più soggetti. Il governo è ormai pronto a dettare le rego-le-quadro cui dovranno attenersi governatori, sindaci e presidenti di Provincia nel momento in cui questi servizi dovranno essere ri-messi all'asta, mentre è in fase avanzata la revisione dei meccani-smi del «servizio universale», pre-vedendo che anche gli eventuali sussidi forniti dagli enti locali o dallo Stato vengano messi a gara tra i privati insieme ai relativi ser-vizi.

Mario Sensini •mserisil2i(4)corriere.it

C lì:PRODUZIONE RiSERVA1 A

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ordilii l'agenda

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Retroscena confronto a Torino per definire l'agenda

Il cantiere del diaio o adesso riparte dagli a ortízzatori Sul tavolo anche il tema dei giovanl

due sindacati, Cisl e Uil, hanno fatto capire di non volere a tut-ti i costi intestarsi questa rifor-ma, dopo aver dovuto ingoia-re quella sulle pensioni di por-tata epocale.

Il vertice segreto si è chiuso con due note che hanno in co-mune solo l'uso del termine «informale» per definire l'in-contro. Un abboccamento che ha avuto il pregio di terminare con un «arrivederci».

Antonella Baccaro C PPRODUZIOI,E RISERIA

ROMA —11 blitz di ieri non è stato un blitz. L'incontro tra il ministro Elsa Fornero e il lea-der della Cgil, Susanna Camus-so, era programmato ma è sta-to volutamente tenuto lonta-no dai riflettori, dalle polemi-che e da Roma. Segno che, sia pure tra mille asperità, c'è una. seria volontà di interiocuzione tra le parti.

11 governo non sembra vo-ler fare a meno della Cgil e la Cgil non può stare fuori da un accordo così importante. Di certo non si tratta di un dialo-go facile: l'esordio del gover-no sulle pensioni ha messo il sindacato sull'avviso su due punti. 11 primo è formale: la. modalità di fare un giro di ta-volo per poi assumere decisio-ni senza una reale trattativa, è per Camusso inaccettabile, Di qui la prima bordata sui tavoli bilaterali e sul metodo, diffusa insolitamente su Twitter, co-me una sorta, di avvertimento.

secondo punto è sostan-ziale: la Cgil teme che sul lavo-ro si ripeta il copione dell'Eu-ropa ce lo chiede», questa vol-ta a proposito dell'abolizione dell'articolo 18. Ecco, dunque, che sull'onda di indiscrezioni

La sede dei !ministero dei Lavoro

che ieri mattina davano come ancora sul tavolo il tema dei li-cenziamenti, un secondo itue-et della Cgil nazionale avverti-va: «11 governo parli chiaro sul-la riforma del lavoro», come a chiedere chiarezza sul perime-tro della, trattativa.

Da parte sua il ministro For-nero in questi giorni ce l'ha messa tutta per svelenire il cli-ma creatosi dopo le prime di-chiarazioni rese al Corriere sul-l'articolo 18. Non ha replicato alla Cgil sulla polemica dei ta-

voli bilaterali, se non indiretta-mente. Ha introdotto il terna, caro alla Camusso, delle «di-missioni in bianco» delle lavo-ratrici. Un viatico per l'incon-tro segreto del giorno dopo.

li metodo di Fornero è quel-lo dell'ascolto, partendo dai punti di minor frizione, in par-ticolare il tema degli ammor-tizzatori sociali e quello della precarietà dei giovani su cui la COI è stata invitata a esprime- ,

re le proprie proposte. Su un aspetto, tuttavia, la distanza è subito emersa: il ministro non intende allargare il dibattito a altri temi, come il fisco e le li- ,

beralizzazioni, come invece ha. Chiesto Camusso.

E l'articolo 18? C'è chi, co-me Pietro Ichino, scommette che alla fine non potrà restare fuori dal tavolo. Tuttavia an-che il senatore, primo firmata-rio di una proposta molto cara a Fornero, sostenuta da parte del Pd e dal Terzo polo, pensa che il punto di caduta potreb-be trovarsi più vicino alla for-mulazione degli economisti Boeri-Garibaldi che alla pro-pria, che esclude l'applicazio-ne dell'articolo i8 ai nuovi as -

sunti. Del resto anche gli altri

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Il lavoro ín Itana L'OCCUPAZIONE

1 11:1 Numero degli occupati. Dati trimestre 11111 2011, valori in migliaia

Donne

15-24 N 712 anni 441 Totale M li 53

25-34 2,866 anni Totale 4563

35-44 4251 anni 3.060 Tubatiti 7.311

45-54 k 3.036 anni 2.658 Totalle

0.454

66-64 k 1.743 anni 1,060 Totide 2,303

LA DISOCCUPAZIONE Tasso di disoccupazione (12 mesi e più). Dati il trim. 2011, valori in %

Donne

15-24 :„..„ 23,9 anni 32,3 Teme onownwommagn 2734

25-34 9 anni N 13

Totale 1096

35-44 anni n 7

Tarsia M Si 2

45-54 4,3 anni 5

»Me M 406

55-64 , 3,9 ain U 33 Teilde E 3 7

CHI PERDERÀ IL LAVORO Diminuzione delle persone occupate (2012-2013)

CONTRATTI IN SCADENZA Lavoratori coinvolti

il 7.126.257 219.000 •• •• •••

Fo.:,sRat, CON

• • • • • • •

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«Riscriviamo le regole per i icenziamenti» Angelellt «Partiamo dati accordo firmato il 98 giugno»

ROMA Luigi Angeletd, segre- tario generale della ptl. Lei quando vedrà il ministro Uornero?

«L'appuntamento è fissato per lu-nedì».

Susanna Canausso, segretario Cgil, invece ha incontrato il Mhil-stro nel pomeriggio di ieri.

«L-io saputo». Ma Canrnsso aveva protestato;

chiedeva un tavolo con tutti i sinda cati, non incontri separati. Ila chia-mato Cisl e «solisti stonati».

«Infatti la notizia dell'incontro mi ha colto di sorpresa. D'altronde, la polemica di Ca.musso mi era parsa eccessiva. Scambiava la forma per la. sostanza. Ci ha indebolito, ha distor-to l'obiettivo».

Non ritiene che il governo prefe-risca tenere i sindacati divisi?

«No, penso che il governo voglia comprendere in modo più preciso tutte le posizioni in campo. E scopri-rà che sui temi del lavoro non ci so-no differenze di tondo fra Cgil, Cisl

Allora, se le modalità degli in-contri sono la forma, qual è la so-stanza? qual è il vostro obiettivo?

«La sostanza sono gli argomenti di cui si discute. Noi non vogliamo solo parlare di come le aziende pos-

sano ridurre il personale, ma anche di come possano tornare ad assume-re».

Non volete occuparvi solo di mer-cato del lavoro, dunque.

«Vorremmo spiegare proposte an-che su tasse, cuneo fiscale, costi del-la politica. L'importante è essere in-terlocutori sulla ripresa del Paese».

Ma la regola dei tavoli separati non permette al governo di evitare «concertazioni»? Così possono ascoltare tutti e decidere da soli.

«Può essere. Ma anche la parola. «concertazione» ormai ha perso il senso di tanti anni fa. La questione di base è che non si può parlare di mercato del lavoro senza inserirlo nel contesto delle altre fondamenta-li questioni economiche. Mi pare che questo non sia sfuggito al presi-

Ma anche W. narola concertazione ormai ha perso N N .2.■ Senso di tanfi anni fa

dente N apolitano». Napolitano ha affrontato questo

tema? «L'altro ieri, da Napoli, non è sce-

so sul terreno dei tavoli separati, ma ha fatto riferimento all'accordo del 28 giugno. Ecco, in quell'accordo sin-dacati e imprese si impegnavano a discutere di tutti gli aspetti dell'eco-nomia del Paese, incluso il mercato del lavoro e non soltanto del merca-to del lavoro».

Si torna a combattere sull'artico-lo M: mantenerlo, modificarlo...

«La storia dell'articolo 18 mi sem-bra quella del hoy scout che vuole far attraversare per forzala strada al-la vecchina».

Chi è il boy scout, il governo? «Sembrerelbe. A me risulta che

su questo tema in Confindustria le

Non, dam` 333S?

seconle non riusciano

abolianlo

opinioni siano assai meno radicali. Anche perché le aziende hanno sem-pre potuto licenziare per motivi eco-nomici».

Anche qui: qual è la sostanza? «L'articolo 18 dice semplicemente

che ci deve essere un giusto motivo per licenziare. Poi, ci sono le proce-dure per licenziare, spesso confuse e contraddittorie».

E cosa si dovrebbe fare? «Riscriviamo queste norme in mo-

do chiaro, traducibile in inglese, co-me dice 'chino. Altrimenti si scivola. nel paradosso: siccome non riuscia-mo a chiarire, aboliamo le regole».

Monti e Fonte ro vorrebbero pre-sentare le modifiche sui lavoro en-tro il 20 gennaio. Camuso hai det-to che «la fretta produce cattivi ac-cordi».

«Questa battuta sulla fretta, Ca-musso poteva Risparmiarsela. Così ii-schiamo di tirarci dietro la solita cri-tica sui sindacati che vogliono tratta-re, trattare e trattare senza mai arri-vare alla soluzione. Invece, non c'è nessun italiano sano di mente che non ritenga che sia tempo di sbrigar-sì».

Andrea Garibaldi agaribald.i4carriere.it

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Scontro polizia- overno sulle carceri Il vicecapo: camere di sicurezza inadatte. Il Guardasigilli: Viminale (l'accordo

ROMA L'audizione in commissione Giustizia del Se-nato era informale, ma sono state le parole che Francesco Cirillo, vicecapo della polizia, ha detto ieri mattina uscendo da quella commissione a inne-scare una polemica esplosiva. La miccia? La frase che Grillo ha voluto enfatizzare: «Il dete-nuto sta meglio in carcere». E dietro c'era una critica esplici-ta a quel decreto legge «svuota. carceri» che vorrebbe portare nelle camere di sicurezza a di-sposizione di Polizia, Carabi-nieri e Guardia di Finanza i de-tenuti in attesa di processi per direttissima.

Un provvedimento forte-mente voluto da Paola Severi-no, ministro della Giustizia. Che nel pomeriggio era anche lei in audizione al Senato, vi-sto che il decreto «svuota car-ceri» ha cominciato proprio qui il suo iter per essere con-vertito. Non ha esitato il mini-stro prima di entrare in com-missione: «Sentirò nel detta-glio le critiche, ma posso dire fin d'ora che si tratta di norme che ho pienamente condiviso con il ministro dell'Interno al-la presenza dei vertici delle forze di polizia». Il ministro dell'Interno appoggerà presto e in pieno la collega della Giu-stizia.

Ma le critiche del prefetto Ci-rullo, nel dettaglio, rimbalze-ranno per tutta la giornata. Queste critiche dicono che «le celle di sicurezza sono troppo poche e non rispettano la di-gnità dei detenuti». Il decreto «svuota carceri» prevede un «transito» nelle camere di sicu-rezza di circa 21 mila detenuti,

quelli in attesa di un processo per direttissima perché colti in flagranza di reato. Ma Ciril-lo non è convinto. Ha detto il vicecapo della polizia: «Le ca.- mere di sicurezza oggi disponi-bili in Italia sono in tutto 1.057. In base alle norme del decreto dovrebbero ospitare, entro 48 ore dal fermo, perso-ne arrestate per reati non gra.- vi. e in attesa di processi per di-rettissima. Ma non bastano. E, oltre a questo, le forze di poli-zia non sono organizzate né at-trezzate per la custodia degli arrestati».

Una critica che qualche setti-mana fa era stata anticipata già da Renato Schifani: «L'in-tenzione del decreto è buona, ma bisogna verificare meglio la vivibilità delle celle di sicu-rezza», aveva detto il presiden-te del Senato, anche se poi ieri

il clima all'interno della com-missione Giustizia di Palazzo :Madama è sembrato essere molto più costruttivo rispetto a tutte queste polemiche.

Così almeno ha. voluto rap-presentare il ministro Severi-no uscendo dall'audizione: «Ho ascoltato soltanto inter-- venti costruttivi e non demoli-tori». E così ha dato man forte ai ministro Achille Serra, il se-natore dell'Udc, membro della. commissione Giustizia con al-le spalle una prestigiosa carrie-ra in polizia: «Non mi risulta nessuno scontro in atto fra go-verno e polizia. Il vicecapo G-rillo in commissione ha espres-so delle riserve pacate e ragio-nevoli sul provvedimento».

Ma. il prefetto Cirillo ha. volu-to essere sferzante anche sui braccialetti elettronici: «Costa.- no cinquemila curo fos-

simo andati da Bulgari avrem-mo speso meno,..», ha detto infatti, sebbene la convenzio-ne per i braccialetti elettronici fra il ministero della Giustizia e la Telecom sia scaduta a fine anno e il ministero non l'abbia voluta rinnovare (era una con-venzione da ii. milioni di euro per 45o braccialetti).

Le parole del prefetto Ciril-lo hanno scatenato anche i sin-dacati di polizia, Dividendoli. Perché da un lato c'è il Sappe, il sindacato della polizia peni tenziaria, che contrasta le af-fermazioni di Cirillo e dall'al-tra, inevitabilmente, il Sap, il sindacato di polizia, che per bocca del segretario generale Nicola Tanzi le approva in pie-no, così come l'Associazione nazionale dei funzionari di po-lizia.

Ma fra le polemiche il mini-stro Severino fa sapere che il decreto andrà avanti spedito, anche se aperto a tutte le modi-fiche del caso. Ce n'è una, ed è una proposta del Pd, che po-trebbe far tornare tutti i conti:

ovvero puntare agli arresti dornici-ilari (invece che al-le camere di sicu-rezza) per i detenu-ti colti in flagranza di reato che aspetta-no il processo per direttissima. E cel-le di sicurezza a par-te, in cantiere ci so-no altre ipotesi di modifiche per evita-re ingolfamenti

giustizia: la so-spensione dei procedimenti nei confronti degli irreperibili, la messa alla, prova, la non procedibilità in caso di irrile - vanza del fatto. C'è tempo fino all'Il gennaio per presentare gli emendamenti.

Alessandra Arachl

Ministro Paola Severino, ministro della Giustizia, ieri era in audizione al Senato dove il decreto ha cominciato il suo iter. «Ho ascoltato interventi costruttivi», ha detto

RIPRODI3ZiONE

Pagina 10 Scoilleo plfiZia governo mine carceri

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ROMA Saranno forse stati il dibattito e le polemi-che dei giorni scorsi sulla tassa che ciascun immigrato regolare maggiorenne do-vrà pagare (da 8o euro fino a un massimo di zoo) per il rilascio o il rinnovo del per-messo di soggiorno a con-vincerli a fare subito qualco-sa. Oppure probabilmente ci stavano già pensando. E ieri sono intervenuti: il mini-stro per la Cooperazione in-ternazionale e l'Integrazione Andrea Ri.ccardi ha chiama-to la collega dell'Interno An-na Maria Cancellieri e insie-

I costl Gli immigrati regolari maggiorenni avrebbero dovuto pagare tra 80 e 200 euro in più

me hanno scritto una nota. Insieme «hanno deciso di

avviare un'approfondita ri-flessione e attenta valutazio-ne sul contributo per il rila-scio e il rinnovo dei permes-si di soggiorno degli immi-grati regolarmente presenti in Italia, previsto da un de-creto del 6 ottobre 2o li che entrerà in vigore a fine gen-naio». Meglio riesaminare tutta la faccenda, prima di infliggere la tassa perché «in un momento di crisi che colpisce anche i lavoratori stranieri presenti nel nostro Paese c'è da verificare se la sua applicazione possa esse-re modulata rispetto al red-dito del lavoratore straniero e alla composizione del suo

nucleo familiare». La tassa infatti va aggiunta

ai 27 euro e rotti che già so-no dovuti per le spese del rin-novo del permesso di sog-giorno e da molti, a sinistra e nel centro, ma anche in tutto il mondo cattolico, dalla Cei alla Cisl, dalle Acli alla Cari-tas, all'Azione cattolica, vie-ne avvertita come una pro-

fonda ingiustizia, un balzello d'altri tempi, inaccettabile anche perché non colpisce gli irregolari ma gli stranieri che lavorano con regolare contratto e che quindi già pa-gano le tasse. Una voce per tutti, quella delle Acli: «L'au-spicio è che si arrivi all'aboli-zione di questa tassa supple-mentare, dal carattere iniquo

e discriminatorio, introdotta con il famigerato pacchetto sicurezza per motivi mera.- mente propagandistici».

Insorgono subito leghisti e Pdl, per i quali la tassa vo-lata dall'ex ministro Rober-to Maroni è giusta perché «anche gli stranieri devono pagare la crisi» e perché il «contributo regolarmente

votato da un legittimo Parla-mento non può essere can-cellato o modificato da un governo tecnico». Su Face-book, Maroni avverte: «La Cancellieri non si azzardi ad abolire il mio permesso di soggiorno a pagamento, sa-rebbe un atto di vera e pro-pria discriminazione nei confronti dei cittadini pada-ni e italiani, un attacco ai di-ritti di chi lavora e paga la crisi».

Nel Pdl c'è Isabella Bertoli-ni che chiede di stare «atten-ti al razzismo al contrario, sacrifici riguardano tutti, no ai trattamenti di favore», e c'è Alfredo Mantovano che giudica l'intervento dei due ministri «tecnici» un «gra-tuito sfottò al Parlamento».

Sì convinto invece all'ini-

fronte Ampio fronte a favore dell'abolizione: Pd, Eh e ldv con sindacati, Cei, Ad e Carítas

ziativa del governo da parte di tutti gli altri. Nel Pd Livia Turco vuole abolire la tassa «odioso frutto di una mania di persecuzione nei confron-ti degli immigrati»; nell'Udc Paola Binetti attacca la misu-ra, «discriminante che colpi-sce in egual modo gli stra-nieri con attività professio-naie brillante e quelli che versano in condizioni econo-miche precarie». Italia dei valori la vuole cancellare («La Lega è xenofoba», dice Leoluca Orlando) mentre vuole almeno rivederla Ritti - ro e Libertà: «E un'assurda stangata».

Mariofina lossa miossacorriere.it

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grati, la tassa va rivista» Ma Lega e Pdl accusano i i• stri «Vanno considerati redditi e famiglia». Maroni: anche gli stranieii paghino

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».1- 11 colloquio

La Cancellieri: andiamo avanti anche da soli La responsabile dell'Interno: «Il prefetto Odilo? Si è l'alto prendere dall'e' rità»

ROMA ---- Nel doppio fronte che ~baie si è aperto su immigrazione e car- ceri, Annamaria Cancellieri non Anna Maria Cancellieri, sembra disposta ad arretrare. An- ministro dell'I nte rri o il. Il ministro dell'Interno rivendi- del governo Monti ca le proprie scelte e avverte: dal 16 novembre 2011 (Image) «Non c'è alcuna volontà di creare polemiche o di arrivare a fratture, ma la decisione è presa e noi pro-seguiremo come abbiamo annun-ciato su entrambe le questioni».

La scelta di rivedere i criteri per la tassa sul permesso di soggiorno per gli stranieri è stata fatta insie-me al collega della Cooperazione internazionale e Integrazione An-drea Riccardì. Quella di utilizzare le celle di sicurezza per i detenuti, con il Guardasigilli Paola Severi-no. E così si continuerà a procede-re «in maniera collegiale, evitan-do di farsi trascinare da una parte o dall'altra a seconda di come si orienta il dibattito politico o inse-guendo sortite estemporanee». Un riferimento neanche troppo vela-to al vicecapo della polizia France-sco Grillo, che ieri, di fronte alla commissione Giustizia, ha eviden-ziato le difficoltà di utilizzo dei lo-cali che si trovano nelle questure„ nei commissariati e nelle caserme e così ha innescato lo scontro.

«Riccardi — racconta la titolare del Viminale mi ha telefonato e mi ha invitato a una riflessione co-mune che ho subito condiviso sul pagamento di questa tassa e così

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abbiamo deciso dì riesaminare la. situazione soprattutto per quanto riguarda alcune fasce di reddito particolari o difficoltà che si posso-- no creare all'interno delle fami-glie». La reazione forte del suo pre-decessore e le proteste dei parla-mentari del PdI non sembrano tur-barla: «I-lo massimo rispetto per le opinioni di tutti, ma io voglio veri-ficare personalmente gli, effetti di questo provvedimento. E come se all'improvviso moltiplicassimo per quattro la tassa sul passapor-to. Voglio proprio vedere che cosa succederebbe. Non dobbiamo ri - schiare che gli stranieri regolari, che pagano le tasse e hanno avvia-to il percorso di integrazione, rien-trino nell'illegalità, dunque dob-biamo stare attenti a utilizzare cri-teri di equità».

In realtà l'accusa è di aver mes-

so le mani nelle tasche degli italia-ni e di avere riguardi eccessivi per gli stranieri. Ma anche su questo Cancellieri non cede: «Queste per - sone le tasse già le pagano proprio come gli italiani e noi dobbiamo tenerne conto. Per questo consul-teremo il ministero dell'Economia e poi formuleremo la nostra pro-posta. Mi interessa individuare i casi di debolezza, le circostanze che possono creare difficoltà gravi alle persone. Penso alle badan ti che hanno uno stipendio basso, a. chi ha tre o quattro figli. Ma penso anche a quelle aziende che si accol-lano l'onere di versare il contribu-to per i loro dipendenti».

L'idea che sembra prevaiere è quella di indicare alcune situazio - ni che portano all'esenzione del pagamento o comunque a una dra-stica riduzione della cifra, «Una

somma sostenibile chiarisce il ministro — e non vessatoria come invece potrebbe diventare con i criteri attuali». Regole che erano contenute in un decreto legge poi approvato dal Parlamento ed è proprio questo ad aver scatenato la reazione di alcuni esponenti del Pdi che parlano di svilimento

funzione delle Camere. Un'accu-sa che Cancellieri smentisce quan-do spiega come «sarà proprio il Parlamento a valutare e discutere la nostra nuova proposta nel cor-so di un confronto che potrà an-che essere acceso, ma sicuramen-te costruttivo. P, il governo a d.eci - dere quali correttivi sottoporre e poi valuteremo l'esito del dibatti-to».

Una porta aperta, dunque, a dif-ferenza di quello che invece po-trebbe accadere per affrontare

l'emergenza per il sovraffollamen-to delle carceri. La titolare del Vi-minale si mostra sorpresa per la sortita del vicecapo della polizia perché «prima di prendere una de-cisione, la questione era stata di-scussa in maniera approfondita con il capo della polizia Antonio Manganelli e con il comandante dei carabinieri Leonardo Del resto il testo della relazione portata ieri all'attenzione dei sena-tori è sereno ed equilibrato. Devo pensare che Cirillo si sia lasciato trasportare dall'emotività».

Posizione ferma che a questo punto diventa drastica: «Indietro non si torna. La scelta fatta in pie-no accordo con il ministro Severi-no è stata dolorosa, ma pondera-ta. I responsabili delle forze dell'or-dine ci hanno elencato le possibili difficoltà e alla fine tutti abbiamo convenuto che fosse comunque necessario procedere. Conosceva-mo perfettamente i problemi, ma abbiamo ritenuto che fosse co-munque la soluzione più giusta e adesso, in piena coscienza, posso ribadire che ne sono davvero con - vinta anche perché non abbiamo intenzione di mettere le persone in luoghi malsani. Garantiremo il massimo rispetto della dignità offialia>>.

Fiorenza Sarzardni [email protected]

.RIPRODUZ,G,E RiSERVMA

Non dobbiamo rischiare che gli stranieri regolari, che pagano te tasse e hanno avviato il percorso di integrazione, rientrino nell'illegalità

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h etroscena La Consulta dirà no ai quesiti «azzoppando» però la legge in vigore. Quagliariello: terreno dissodato, tocca ai segretari

Referendum elettorale verso lo stop, si cercano intese

ROMA — Non sarà una sentenza della Consulta a far saltare il clima di tregua in Parlamento, non sarà la Cor-te a provocare fibrillazioni che mette-rebbero in difficoltà il governo di emergenza nazionale: in prossimità del verdetto sui referendum elettora-li, istituzioni e partiti di «maggioran-za» sono stati rassicurati sul fatto che i quesiti per abrogare il «porceltum» verranno bocciati. Così le forze politi-che contrarie ai referendum non sa-rebbero costrette a muoversi d'urgen-za per cambiare la legge, con l'obietti-vo di evitare la consultazione. Una corsa affannosa e contro il tempo al-zerebbe il rischio di tensioni tra i par-titi. Tensioni che si scaricherebbero sull'esecutivo.

Con la bocciatura dei referendum verrebbe quindi messo in sicurezza il sistema politico, non il sistema eletto-rale. Secondo fonti autorevoli, infatti, nelle motivazioni della sentenza i giu-dici della Consulta evidenzierebbero alcuni aspetti di incostituzionalità del «porcelium». Si tratterebbe — per quanto in modo indiretto ---- di uno stimolo se non di una vera e pro-pria esortazione nei riguardi del Par-lamento a cambiare la legge. E un te-ma su cui più volte è intervenuto il capo dello Stato, e che ormai trova concordi (quasi) tutti i partiti.

Insomma, il Palazzo attende solo l'ufficialità del verdetto della Corte, la prossima settimana, poi tra i lea-der della «maggioranza» inizieranno una serie di colloqui bilaterali già in

agenda. Ma il nodo è politico, perciò «serve un accordo politico tra i parti-ti„ che coinvolga anche Lega e Idv», ha spiegato nei colloqui preparatori il capogruppo del Pd, Franceschiui: «Serve un accordo e serve un luogo dove siglarlo». Il «luogo» potrebbero essere le Aule del Parlamento o le Commissioni, mentre a sottoscrivere l'intesa potrebbero essere i capigrup-po o gli stessi segTetari. Un accordo preliminare tra Pdl. Pd e Udc è stato già sottoscritto al momento delle con-sultazioni per il governo Monti: a Pa-lazzo Madama secondo il patto

toccherebbe esaminare la riforma dei regolamenti e del sistema bicamera-le, mentre Montecitorio si occupereb-be di legge elettorale.

Prima di modificare il «porcel-lum» sarà però necessario un com-promesso tra i partiti sulla sorte del Senato, che tutti vogliono trasforma-re in «federale», ma che il Pdl chiede sia «parzialmente elettivo». L'intesa tecnicamente pare possibile, e si por-terebbe automaticamente appresso anche la riduzione del numero dei parlamentari. Ma resta da sciogliere il nodo politico se come spiega il vicecapogruppo pidiellino, Quaglia-dello — «ora che il terreno è stato dis-sodato, è necessario che si parlino segretari». Regna nei partiti di «mag-gioranza» un certo ottimismo, detta-

Niente voto ma Porcellum insostenibile Apertura di Berlusconi al proporzionale

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to dalla consapevolezza dei rischi dif-fusi di questa fase: il pericolo che una classe dirigente incapace di cambiare venga spazzata via dal vento dell'anti-politica. L'unica risposta possibile è varare le riforme, che tutti sanno di non poter chiudere con accordi alle proprie condizioni.

Per quella elettorale servirà del tempo, in primavera è prevista «l'ora x», quando sarà definitivamente chia-ro se il governo Monti arriverà al 2013. Se così fosse, i partiti vorrebbe-ro arrivarci integri. Ecco perché sul nuovo modello si annotano sempre più convergenze sul proporzionale. A sorpresa ne ha fatto cenno Berlusco-ni durante l'ultimo ufficio di presi-denza del Pdl: «A questo punto si do-vrà pensare a una nuova legge eletto-rale. Penso sarebbe opportuno punta-re sul sistema tedesco. E solo una con-siderazione ha detto il Cavaliere — che lascio alla valutazione della commissione del partito...».

Non è solo un segnale lanciato al- l'Udc, è soprattutto un modo per blin- dare il Pdl dai tentativi di destrutturar- lo. Lo si intuisce dalle parole di Lupi: «La salvaguardia delle grandi forze po- litiche è elemento di stabilità nelle de- mocrazie, messe a repentaglio dalla frarnrnentazion.e». Un sistema propor- zionale «corretto» sarebbe la soluzio- ne. La stessa che ha in mente France- scbini e che inizia a far proseliti. Per- ché — come ha avuto modo di spiega- re il capogruppo democratico — «non è vero che il proporzionale con-- sentirebbe la politica dei due forni so- lo all'Udc, Con qualche correzione, lo permetterebbe anche al Pd e al Pdl».

Francesco Verderami © RIPRODUZIONE FISEPVAiA.

Pagina 14 Stipendi, parianionlori in li

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Il governo delle tasse grazia gli immigrati I ministri Cancellieri e Riccardi: «Ripensare l'imposta sul permesso di soggiorno;). Maroni: «Il mio decreto non si tocca»

Emanuela Fontana

Roma C'è crisi, più tasse per gli ita-liani. C'è crisi, meno tasse agli im-migrati. Dopo un mese di salassi annunciati e applicati, orail gover-no Monti lancia l'unico messag-gio anti-imposte dal giorno del-l'insediamento . Seguendo un ra-gionamento che potrebbe essere corretto se non arrivasse da chi ha appena flagellato sessanta milio-ni di cittadini, i ministri dell'Inter-no Anna Maria Cancellieri e della Cooperazione internazionale An-drea Riccardi stanno lavorando orain una direzione opposta: han-no deciso di «avviare un'appro-fondita riflessione e attenta valuta-zione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di sog-giorno degli immigrati regolar-mente presenti in Italia».

Il contributo sarebbe il nuovo balzello deciso da un decreto del governo Berlusconi, a firma degli ex ministri Maroni e Tremonti, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 31 dicembre, che sarà in vigore dal prossimo 30 gennaio. Nel de-creto è previsto che gli stranieri che chiedano il permesso di sog-giorno debbano pagare tra gli 80 e i200 euro, a seconda del tipo di do-cumento: la quota minima è per il permesso classico di un anno, 200

Ht/574 PO Democratici e Vaticano sostengono l'abolizione della quota da pagare

euro è invece l'obolo necessario per la carta di soggiorno, destina-

e ta ai «soggiornanti di lungo perio- a do», da rinnovarsi ogni cinque an-

ni. La nuova tassa non riguarda in nessun modo i ragazzi minoren-

a ni, gli immigrati che vengono in

iL NO 'M Ped EGA «Rispetto per le Camere che hanno discusso e votato quella legge»

Italia per cure mediche e coloro che richiedono asilo.

Il ragionamento dei ministri Cancellieri e Riccardi è questo: «In un momento di crisi che colpi-sce non solo gli italiani, ma anche i lavoratori stranieri presenti nel

nostro Paese, c'è daverificare se la sua applicazione può essere mo-dulata rispetto al reddito del lavo-ratore straniero e alla composizio-ne del suo nucleo familiare».

Il Pd applaude, ma lamossafilo-immigrati piace soprattutto agli ambienti cattolici, che questo go-verno rappresenta in effetti con molti ministri, e soprattutto con il premier Monti.

LaLega è sulle barricate, annun-cia l'ex ministro dell'Interno Ro-berto Maroni. Ma anche il Pdl è

DOCUMENTO Immigrati in

coda per il permesso di

soggiorno. Un decreto del

ministro dell'Interno Maroni e di

quello dell'Economia

Tremonti prevedeva che

dal 2012 gli stranieri

avrebbero dovuto versare

da 80 a 200 euro per il

rilascio. Ora il ministro della Cooperazione

Riccardi e la titolare del

Viminale Cancellieri

vogliono cancellare

la norma A nsa]

gravemente perplesso: interveni-re su questa materia sarebbe «uno sfottò al Parlamento», avverte I' ex sottosegretario Alfredo Mantova-no. Questo perché la tassa era defi-nita nell'ultimo decreto attuativo di ottobre, ma il contributo «è sta-to introdotto con la legge 94/2009, che a sua volta ha modificato il te-sto unico sull'immigrazione• è quindi legge dello Stato, varata do-po un confronto parlamentare consapevole e acceso». Se si modi-fica questa materia, bisogna quin-di ripassare dal Parlamento, av-verte anche il Pdl Lucio Malan.

Maroni ha subito reagito sulla sua pagina Facebook: «Il governo vuole cancellare il mio decreto sul permesso di soggiorno a paga-mento. Io dico alla ministra Can-cellieri di non azzardarsi a farlo, sarebbe un atto di vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadinipadani e italiani, un attac-co ai diritti dit chi lavora e paga la crisi che la Lega non può accetta - re».Eil vicepresidente del Carroc-cio al Senato Sandro Mazzatorta ha ricordato che in Francia sono necessari ben 1.600 euro a un im-migrato per ottenere il permesso di lavoro.

Il nuovo meccanismo era stato pensato per rifinanziare in parte i considerevoli costi sostenuti dal-lo Stato per la gestione dell'immi-grazione: rimpatrio degliirregola-ri e amministrazione delle prati-che dei permessi di soggiorno. Me-tà delle entrate erano infatti desti-nate al fondo rimpatri, per soste-nere gli straordinari degli agenti di polizia. L'altra metà andrebbe invece a finanziare gli sportelli unici per l'immigrazione e Finte-grazione.I1provvedimento avreb-be portato nel giro di poco tempo circa 200 milioni nelle casse dello Stato. L'imposta era stata dura-mente criticata dalla Chiesa, «una tassa ingiusta», l'aveva definita martedì monsignor Giancarlo Pe-rego, direttore generale della Fon-dazione Migrantes della Cei.E ieri dal Vaticano e ambienti vicini so-no arrivate lodi al governo che nel-la crisi pensa agli immigrati: il ri-pensamento del contributo sul permesso di soggiorno «è il segno di una grande apertura che acco-gliamo con favore», è stato il com-mento di Oliviero Forti, responsa-bile immigrazione della Caritas Italiana. «Un segnale importante e coraggioso» per le Acli.

elessi gessi distniesli

Il governo delle tasse grazia gli immigrati

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Andrea Riccardi min. Cooperazione

C'è la crisi, dobbiamo ripensare la tassa sul permesso di soggiorno per gli stranieri

Roberto Maroni ex min. Interno

Non si azzardino a farlo. Sarebbe una discriminazione verso gli italiani che lavorano e pagano la crisi.

Livia Turco deputata Pd

E una tassa odiosa, frutto della mania di persecuzione nei confronti degli immigrati. Va otalmente abolita

Giancarlo Perego dg Migrantes Cei

Imposta ingiusta e un sacrificio aggiuntivo solo per gli stranieri, già pwvati dalla crisi economica

Somma da versare

Durata

da 3 a 12 mesi

AMI! da 12 a 24 mesi

entrano n ItaIi pe ere cure medich e

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per le spese relative al documento elettronico

Lungo periodo

ANSA-CENTIMETRI

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II governo delle tasse grazia gli immigrati

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Francesca Gallacci

NON SOLO DENTISTI La nuova frontiera della salute

Il boom dei medici low cost «Prezzi più bassi della mutua» Spuntano come funghi i poliambulatori specialistici privati che promettono «servizi d'eccellenza e tempi d'attesa competitivi»

IN Sanità privata low cost? Fino a poco tempo in Italia era impen-sabile: i più diffidenti pensava-no subito ai dentisti di strada dei suk marocchini dove per pochi dirham si può rimediare l'estra-zione di un molare, una dentiera di dubbia provenienza e la cer-tezza di aver contratto un malan-no. Poi però, complice l'abolizio-ne delle tariffe minime, hanno iniziato a spuntare come funghi poliambulatori specialistici pri-vati che vogliono coniugare qua-lità delle prestazioni e prezzi ac-cessibili: la loro diffusione, e la conseguente promessa di un ri-sparmio, hanno smesso di susci-tare oscuri presagi negli italiani, tanto che per il mercato del low cost sanitario si stima una cresci-ta del 20-30% l'anno.

Milano, Firenze, Bologna so-no solo alcune delle città in cui poliambulatori hanno aperto i battenti negli ultimi mesi, ten-tando i pazienti con costi bassi e liste d'attesa azzerate. E il vento in poppa per la sanità low cost ha

MODELLO INNOVATIVO Dalla cardiologia all'angiologia arrivano le cure in franchising

CACCIA AL «CLIENTE» la corsa ad accaparrarsi il malato ricorda il celebre film interpretato da Alberto Sordi: «Il medico della mutua», un classico della commedia italiana

febbraio: i medici chiedono 70 euro per la pulizia dei denti, men-tre per un'estrazione si parte dai 60».

I privati low cost affilano le ar-mi per vedersela con il loro com-petitor diretto: non le altre strut-ture private, ma il sistema sanita-rio pubblico che, in tempi di ta-

iniziato a soffiare più forte con l'aumento dei ticket sanitari: in molti hanno intuito le potenziali-tà del business e si sono prepara-ti a uno sbarco capillare sul terri-torio. Tra questi Welfare Italia, i cui primi azionisti sono Intesa san Paolo e il gruppo Banche po-polari, che si è lanciata nello svi-

lupp o di un nuovo modello di prestazioni: la sanità in franchi-sing. Altro che profumi e intimo: l'ultima frontiera dell'affiliazio-ne commerciale è quella della sa-nità a prezzi contenuti. Per ora sono 28 gli ambulatori in tutta Italia, ma l'obiettivo è arrivare a 135 entroi12015.«Una visita ocu-

listica? Da noi costa sui 70 euro -spiega il direttore operativo Pao-lo Pezzana- un'ecografia pelvi-ca 60, una visita ginecologica con pap test 90 euro». Come van-no gli affari? A quanto pare a gon-fie vele: «Il centro odontoiatrico appena aperto a Firenze ha già l'agenda piena fino alla fine di

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gli e di ticket in aumento, sem-bra un colosso dai piedi d'argil-la. Gli ambulatori di «Medici per tutti», progetto del centro medi-co Ambrosiano, si occupa, come recita ilvolantino di «visite medi-che specialistiche con prezzi più contenuti del ticket del Servizio Sanitario Nazionale e con tempi di attesa più ridotti e servizi di ec-cellenza». Angiologia, cardiolo-gia, ortopedia sono solo alcune delle specializzazioni che vengo-no proposte e proprio come acca-de per il ticket sanitario naziona-le, il loro costo è proporzionale al reddito: per i nuclei familiari con un reddito lordo inferiore ai 45mila euro e per le persone con un reddito lordo annuo inferio-re ai 23 mila il prezzo delle visite è di 26 euro.

Un settore che ormai fa i conti da tempo con il low cost è quello dentistico: secondo i listini prez-zo una pulizia a basso costo può aggirarsi intorno ai 40 euro, un'otturazione sui 50, un' estra-zione può costare dai 40 ai 130 euro a seconda dell'operatore e della complessità dell' interven-

TENDENZA Per questo mercato si prevede una crescita del 20-30% l'anno

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to. L'Ordine dei medici però rac-

comanda prudenza. Il dottor Ma-rio Falconi consigliere dell'Ordi-ne di Roma e suo presidente fino allo scorso 31 dicembre qualche perplessità ce l'ha: «I costi bassi sono benvenuti, ma chi control-la la qualità delle prestazioni? Chi assicura che il low cost non serva ad attirare pazienti a cui poi far pagare altri approfondi-menti inutili?». Al momento nes-suno, ma l'Italia sembra ormai destinata a seguire le orme dipa-esi come l'Inghilterra dove il low cost è ormai sdoganato: basti pensare che la catena di super-mercati Sainsbury's, seguita a ruota dalla Mórrisons, ha inte-grato i propri punti vendita con ambulatori di medicina genera-le a prezzi abbordabili. Chissà se anche in Italia il medico si spo-sterà dalla corsia dell' ospedale a quella del supermercato.

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Nel 2012 gli italiani spende-ranno 140 euro a testa di ticket per farmaci, analisi,

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nua media di circa 140 euro a 1e%ta per quei 32,4 milioni di italiani non esenti dal ticket.Ai circa 4 miliardi versati nel 2011 per farmaci, visite medi-

che, analisi e pronto soccorso , si aggiungeranno infatti gli in-

troiti d el «su per ticket di 10 eti-ro» sulla specialistica. Una ci-fra pari a 834 milioni che nel 2011 è stato invece applicato solo da agosto e non in tutte le Region i, per un importo stima-to attorno ai 381,5 milioni.

Farmaci e anal ci costeranno 140 euro a testa

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INTERVISTA ALL'ECONOMISTA ZAMAGNI, PRESIDENTE AGENZIA PER IL TERZO SETTORE

«Gli sprechi sulla spesa non si tollerano più Tagliare un milione di dipendenti pubblici»

Massimo Unti Esposti MILANO

«UN MILIONE di dipendenti pub-blici in meno e avremmo gli stessi servizi risparmiando decine di mi-liardi. In più, rida-- remino una dignità ai burocrati di Sta-- to». Piuttosto tra.n-chant il giudizio di Stefano Zamagni, economista di lun-ghissimo corso, già preside dì Economia all'Università di Bo-logna, docente alla Bocconi e alla Scuola superiore della pub-blica amministrazio-ne, consulente econo-mico della Santa Sede e ora presi ,,

dente dell'Agenzia governativa per il terzo settore.

Così anche lei, professore, oggi è un burocrate

«Inflitti, parlo per esperienza di-retta. In cinque anni all'Agen-zia ho dimezzato il personale e raddoppiato la produttività. E sono tutti dipendenti pubbli-ci, badi bene».

Ci dica, allora, qual è il mole oscuro?

«La legge di Parkinson. Recita: i burocrati sono come i conigli, si ri-producono all'infinito. La ragio-ne? Il suo potere, come quello di un generale, dipende da quanti uo-mini comanda. In Italia, poi, c'è l'aggravante della disoccupazione al Sud, che incoraggia i politici ad assecondare l'espansionismo della burocrazia. Veda la Sicilia, dove stanno assumendo altri 1,500 fun-zionari»

C'è poco da sture allegri, allo-ra. Ma cosa può fare il gover-no Monti, per il quale, tra l'al-tro, lei fu insistentemente chiamato in causa?

«Dovrà varare, e credo che lo farà

presto, un consistente pacchetto di decertificazioni soprattutto per le imprese. Da 90 documenti a uno solo che contenga tutto ciò che la pubblica amministrazione deve sa-, pere. Tolto il lavoro ai burocrati, basterà bloccare il tum over per qualche anno e il gioco sarà :flutto. Ma non è un lavoro che si possa fa-, re solo dal centro: bisogna accelera-, re la transizione verso il federali-, smo fiscale e responsabilizzare gli enti locali».

Le stesse ricette del preceden-te governo, rimaste però sul-la carta

«Ma adesso la società italiana è pronta a digerirle. Certi sprechi non si tollerano più. Osservi per esempio come è cambiato il clima sul tema dell'evasione fiscale»

Non le sembro di essere un po' troppo ottimista?

«No. Ormai se ne parla dovunque e correttamente. Gli italiani hanno capito che l'evasore non è un furbo ma solo uno stupido»

Che viaggia in Mercedes,. pe-rò

«Fincliè c'è solo repressione, si. Le 'manette agli evasori', per esem- pio, sono come la pena di morte: ol-

tre un certo livello di pena, più si alzano le sanzioni più aumenta la gravità della violazione. Il gioco non è più a limitare i danni ma a farla franca. E finora, in Italia, gli evasori la facevano franca».

E ora? «Le ultime misure della manovra sono efficaci. Ma la soluzione sarà premiare chi paga. Dichiarare tut- to, insomma, dev'essere

Capitolo welfare. Cosa sugge- risce?

«E' troppo oneroso se tutto a carico dello Stato. Io ho proposto il siste-ma della sussidiarietà circolare: lo Stato garantisce i servizi di base, il volontariato e le imprese fanno il resto, d'intesa tra loro. A San Laz-zaro, nel bolognese, è partito il pri-mo esperimento proprio il 22 di-cembre. Vedrete presto i risultati»

Articolo 18 e mercato del la-voro?

«Siamo partiti col piede sbagliato. Se cominciamo ad elencare diritti da togliere, è ovvio che scateniamo il putiferio e il no secco dei sindaca-ti. Con i fatti, invece, si dimostri che il lavoro può essere meglio tu-telato con :formule più evolute».

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IN CIFRE

TRA IL 2001 E IL 2009

dpndent pubbiici di 110mda

utà secondo uno studio di Mestre

84 OGNI MILLE ABITANTI

E it numero dei lavoratori de t Pubblico ogni mille abitanti

9 2 + , °o TRAL 2OO1 E IL 2009

L'aumento di spesa per te retribuzioni dei dipendenti pubblici l+8% ai netto inflazione)

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Negozi e iper liberi di nascere «Chi dice no vuoi difendere le Coop» Non solo orari nella rivoluzione di Mota E il Pcli attacca la Regione

LA MAPPA DEL COMMERCIO Rete di vendita in Emilia Remagne Dal! 2010 - Fento:ederdistribuzionel

19 Ipermercati >8.000 mq

I fi Ipermercati 4.500-7.999 mq

\\''' '. \ ,N, , \- , „ , . , „ ,„ >, ̀•\n

% 559 Libere sevizio 200-399 mq

6. 5% ruscont

1,8E5 Distribuzione non alimentare al dettaglio

Cash & Carry

......... ..... 910 Supermercati 400-2.499 mq

25 Superatore e mlni-iper 2.500-4.499 mq

La Liberalizzazione del commercio non riguarda solo gli orari. IL decreto Salva Italia apre La possibilità di aprire nuovi esercizi senza vincoli, a parte quelli urbanistici

Pier Luigi Martelli BOLOGNA

COMMA due. Mentre dalla porta spalancata dalla liberalizzazione degli orari (comma 1) vorticano ri-colsi, proteste e consensi, non tut-ti sembrano aver fatto caso alla se-conda parte dell'articolo 31 del de-crelone `Salva Italia'. Che recita:

ostituisce ticll'ordittatrtcxtto xtaztonale la li. bertà di apertura di M3OVi eserciz i

commerciali sul territorio senza cautingentia limiti territoriali o al-tri vincoli di qualsiasi natura, esclusi quelli con nessi alla tutela

della salute, dei lavoratori, dell'ambiente e dei beni cultura-li». Cioè: vietato vietare, finite le trafile di carta bollata, rigorosa-mente col cappello in mano...

FINO ad oggi, aprir n attivita entro i 250 metri quadri era libero da vincoli. Sotto i 1500 era mate-ria per i COMUlli. Sopra, si entra-va nella programmazione provin-ciale. Ed e questo 'tappo' che sem-bra destinata a saltare, con effetti imprevedibili. Fermo restando che un'attività commerciale si po-trà comunque aprite dovei piani territoriali comunali avranno sta-bilito quella destinazione, fino ad oggi i municipi avevano general-mente largheggiato nella pro-grammazione, affidando alla Pro-vincia il compito di cal rrnere. Il che vuoi dire che davanti agli in-vestitoci potrebbero aprirsi vere e proprie praterie, capaci di raddop-piare i piani delle Province. Spazi e soldi permettendo, nulla vieta

di creare ipermercati o di raddop-piare quelli esistenti. Una facoltà salutata a tappi di spumante da au-torevoli economisti come Rober-to Ra-vazzon i, ordinario di Econo-mia e gestione delle impresen all'Università di Modena e Reg-gio e con perfida soddisfazione eia Sergio Pizzolante, parlamentare romagnolo del Pdl: «Qualcuno

IL 'TAPO' CHE SALTA Fino a oggi erano te Province a `calmierare' i piani regolatori dei Comuni

davvero crede che la reazione del presidente toscano Rossi e dell'as-sessore dell'Emilia romag:n.a, Me-lucci alla riforma liberale del com-mercio sia a favore dei piccoli commercianti contro la grande di-stribuzione?»

Così hon detto... «In realtà Vogliono diferider si-

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press unE 05/01/2012 il Resto del Carlino

stema me le Coop ne rosse. gittimo, ma non lo facciano pren-dendo in giro commercianti e con-sumatori. La norma attacca i mo-nopoli, crea più convenienza, competizione, apre nuovi posti di lavoro, Per gli stessi centri storici si apre la possibilità di sfidare la grande distribuzione». Accuse che per l'assessore Meluc-ci «non stanno in piedi, perchè qui nessuno ha chiuso la porta a nessuno» e che sorprendono Adriano Turrini, presidente del colosso Coop Adriatica ( 2 miliar-di di. vendite nei 2010): «Bisogne-rebbe rendersi conto del mondo in quale si vive. il problema oggi non è quello di aprire nuovi cen-tri commerciali, ma di tenere aperti quelli che ci sono... Gli hti ptétidimti .:nònaòtwdéipama

Ma o voa uestà libertà di aprire fa go o o no?

«Valuteremo, ma non è certo que-sto il nostro primo pensiero».

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press unE 05/01/2012 il Resto del Carlino

LA 'MNA.:CW LA RAPPRESENTANTE DI RIMINI ENTUSIASTA DELLA LEGGE MONTI

«Noi cinesi pronti a tenere aperto 24 ore su 24» RIMINI

«I MIEI CONNAZIONALI sono entusiasti della liberalizzazione di giorni e orari dei negozi decisa dal governo: tenere gli esercizi aperti 24 ore su 24 in Cina è la norma, adesso anche l'Italia finalmente si è adeguata». E' visibilmente soddisfatta Shi Sho Mien, 54enne (nella foto) rappresentante della grande comunità cinese di Rimini nella Consulta degli immigrati provinciale. Sul territorio sono oltre duemila gli immigrati del Dragone, in gran parte impegnati nel commercio: «Per noi cinesi il lavoro — continua la

"•"•""aura Shi, in Italia dal lontano 1981, commerciante di abbigliamento a ibnè sino al 2003, oggi mediatrice culturale e fondatrice

'iìThs'ociazione Italia-Cina di Rimini — è una passione e una vocazione :igi`bso è attivo nel settore della gastronomia come ristoratore, poi tanti

àrtmé,chieri, negozianti, esercenti. Credo che tantissimi metteranno in 1:pratica le opportunità che vengono dal decreto 'Salva Italia' del governo

Monti per il settore commercio». Non è un segreto che già oggi molti immigrati provenienti dalla Cina non osservino strettamente i

rigidi orari vigenti in Italia. «I miei connazionali — prosegue Shi Sho Mien preferiscono lavorare che restarsene a casa o

andare al cinema. E nel loro Dna, ma e anche una questione linguistica: per chi viene dalla Cina comprendere un film in

\ italiano è un problema». C'è qualche eccezione: «Mio figlio — * conclude Shi — è italo-cinese, fa il parrucchiere. Mi ha già

detto: 'Mamma io farò gli or ifi degli itali mi, non quelli dei cinesi'». Forse avrà preso dal babbo.

Mano Gradara

Nerk,i e cere Chiete 1,e v.,o1 1fer,e Coop»

"Mir242* Pagina 107 di 154

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~me I BANDI PER LA RICERCA

La concorrenza tra le università non deve sparire di Guido Tabellini

In questi giorni il Governo Monti si sta mo-bilitando per liberalizzare i servizi e intro-durre più concorrenza nell'economia ita-

liana. Saranno provvedimenti cruciali, perché una migliore allocazione delle risorse è fonda-mentale per stimolare la crescita della produt-tività e rilanciare lo sviluppo economico. Sor-prendentemente tuttavia, in questi stessi gior-ni la politica della ricerca sta andando nella di-rezione opposta: la nuova procedura per l'as-segnazione dei finanziari -tenti alla ricerca uni-versitaria sembra fatta apposta per peggiora-re l'allocazione delle risorse, distribuendole a pioggia e annacquando la competizione tra istituti di ricerca.

Le nuove procedure per l'assegnazione dei fondi per la ricerca di base (i cosiddetti Prin) e per l'inserimento dei giovani nelle università prevedono stringenti limiti numerici alle pro-poste che possono essere presentate da ogni ateneo, in proporzione al suo organico. Inol-tre, sono ammessi al finanziamento esclusiva-mente progetti che prevedono la collaborazio-ne di almeno cinque "unità di ricerca", cioè al-meno cinque distinti gruppi di ricercatori ap-partenenti a dipartimenti diversi. Sono invece esclusi dal finanziamento i progetti di ricerca

individuali o promossi da un numero più bas-so di ricercatori. Come hanno giustamente os-servato Fabio Beltram e Chiara Carrozza sul Sole 24 Ore (3 gennaio 2012), sono norme in-comprensibili e che non trovano alcun riscon-tro nelle migliori prassi internazionali.

Nell'intervista rilasciata ieri a questo gior-nale, il ministro Francesco Profumo ha osser-vato che con questa procedura si vuole innal-zare la qualità media della ricerca, evitando di sostenere singole eccellenze, e invitando inve-ce gli atenei migliori a mettersi a disposizione e a collaborare su grandi progetti. Purtroppo è facile prevedere come andrà a finire: pur di non essere esclusi i ricercatori saranno co-stretti a formare cordate che esistono sulla car-ta e per i burocrati del ministero, ma che poi non interagiranno tra loro se non per dividere il tempo perso a dare l'apparenza della colla-borazione. E le risorse saranno distribuite a pioggia indipendentemente da chi sa farne il miglior uso.

Il problema centrale della politica della ri-cerca in Italia non è che il sostegno va esclusi-vamente alle singole eccellenze. Il problema è l'esatto opposto: le eccellenze italiane, e ci so-no, non sono adeguatamente sostenute, né so-no concentrate in modo da creare davvero

i massa critica. Può essere utile un confronto. Nel zoo5 la National Science Foundation ame-ricana ha finanziato circa ioo progetti nelle scienze economiche. I vincitori apparteneva-no a solo 42 università in tutti gli Stati Uniti; cioè, in media ognuna di queste università ha vinto un po' più di due progetti. Le università migliori quindi hanno fatto la parte del leone. Nello stesso anno e nella stessa arca discipli-nare, in Italia su 51 progetti finanziati sono ri-sultate vincitrici 54 università. Cioè quasi tut-te le università italiane hanno ottenuto un fi-nanziamento.

Concorrenza tra università È probabile che questa ri-

partizione a pioggia tipica del nostro sistema rifletta due problemi: l'incapacità di sele-zionare in base al merito; e il fatto che le eccellenze italiane sono spesso disperse in molte sedi diverse, nessuna delle quali è in grado di raggiunge-re una massa critica. La rile-vanza del secondo problema è spesso sottostimata: un bra-vo ricercatore è molto più pro-duttivo se è circondato da al-tri talenti, e questa è la ragione per cui molti dei nostri miglio-ri ricercatori oggi sono all'estero. La concentrazione delle eccellenze è un passag-gio inevitabile se vogliamo davvero alzare la qualità me-dia della ricerca in Italia. Pur-troppo, le nuove procedure per l'assegnazione dei fondi al-la ricerca e peri giovani contri-buiranno ad aggravare ulte-riormente la situazione.

Il ministro Profumo ha im-plicitamente suggerito una se-conda ragione per cui sono state adottate queste nuove norme: per semplificare e ac-corciare le procedure di sele-zione tra progetti, in previsio-ne di un numero molto eleva-to di domande. Questo moti-vo, seppure comprensibile, ri-vela in realtà un problema più serio. In Italia i fmanziamenti alla ricerca sono erogati dal ministero dell'Istruzione, Uni-versità e Ricerca. Regole e pro-cedure sono scelte dalla buro-crazia del ministero; a sua volta è organizzata secondo criteri arcaici e poco flessibili, e spesso è poco consapevole di quali sono le esigenze e le migliori prassi della comunità scientifica internazionale. In altriPaesi avanzati, invece, i fi-nanziamenti alla ricerca sono erogati da un'agenzia indipen-dente, organizzata per settori

disciplinari, e con forti lega-mi con la comunità scientifi-ca. Se vogliamo davvero ren-dere più efficaci le procedure di erogazione dei finanzia-menti alla ricerca, la prima co-sa da fare è attribuire questo compito a un'agenzia indipen-dente, lasciando al ministero solo il compito strategico di stabilire gli importi aggregati e la suddivisione per aree di-sciplinari.

La pri orità di questo Gover-no è affrontare l'emergenza economica, non riformare scuola e università. Tuttavia, evitiamo quantomeno che la politica universitaria faccia passi indietro. C'è bisogno di più concorrenza e di una'mi-gliore allocazione delle risor-se anche nelle scuole e nelle università italiane, non solo nell'economia privata.

Guido Tabellini RIPMAJZIJNE RISERVATA

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Il Soie /2

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Pagina 6 Fornero-CamussR via aI confiwto

press unE 05/01/2012

Il Sole12

Fornero-Camusso, via al confronto Palazzo Chigi: nessuna novità sull'articolo 18, mai cercato divisioni fra i sindacati

Davide Colombo ROMA .

La sede è istituzionale: la di-rezione regionale del ministero del Lavoro, a Torino. Lì si sono parlate ieri, Elsa Fornero e Su-sanna Camusso. Un incontro lungo - circa tre ore, dalle n alle

- tranquillo, approfondito e serio. Il ministro del Lavoro e il segretario generale del primo sindacato italiano hanno discus-so di tutti i fronti della possibile riforma di quel mercato del lavo-ro «duale e bloccato» che il go-

AGENDA STRETTA Il ministro proseguirà la sua ricognizione la settimana prossima: incontri bilaterali con gli altri sindacati e i rappresentanti delle imprese

verno vuole cambiare soprattut-to per rilanciare le assunzioni dei giovani e delle donne, e per garantire l'occupabilità dei lavo-ratori più anziani.

Il faccia a faccia è arrivato senza preavvisi e apre, nei fat-ti, l'agenda degli incontri che il ministro terrà settimana pros-sima con gli altri leader sinda-cali e i rappresentanti delle im-prese seguendo il metodo dell'ascolto di tutte le propo-ste concrete di intervento che possono essere condivise.

Quello di ieri non è stato un «incontro separato», insomma, ma di apertura totale, che arriva dopo le polemiche sollevate nei giorni scorsi proprio dalla Cgil, che voleva solo tavoli unitari, e

arriva nel giorno dell'ennesima presa di distanza di palazzo Chi-gi da qualsiasi ipotesi di modifi-ca dell'articolo i8 dello Statuto dei lavoratori; un tema, ha ripe-tuto lo staff di Mario Monti, che verrà eventualmente affrontato alla fine di un percorso di rifor-ma più complessiva e, comun-que, solo dopo la concertazione con le parti sociali. L'agenda, dunque, non cambia, semmai si apre. E dopo la ricognizione con incontri bilaterali del ministro verranno definite le nìodalità per il confronto finale che porte-rà «nei tempi brevi indicati dal Presidente del Consiglio Mario Monti» al varo della riforma.

La Cgil ha sottolineato il carat-tere «usuale e informale» dell'in-contro torinese con l'auspicio che ne seguano di nuovi e nelle modalità ordinarie. Ma, soprat-tutto, ha ribadito quella che è la sua posizione iniziale, assunta fin da prima della riforma della previdenza: serve la massima concertazione sugli argomenti di politica economica che riguar-dano il welfare e il lavoro.

Perché se il Governo vuole in-tervenire su lavoro e occupazio-ne, «questi temi vanno correlati a quello più generale della cresci-ta, che deve passare attraverso l'adozione di un piano del lavoro e con un intervento di riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti». A rimarcarlo, anco-ra su Twitter come nei giorni scorsi e poco prima dell'incon-tro Camusso-Fornero, è stato fat-to girare un post che parla da so-lo: «Non è necessaria la concerta-zione anni '90 ma un confronto serio e onesto». Perché se si vuo-

le trovare un'intesa è sufficiente «chiamare i sindacati e parlare chiaro, individuando obiettivi e strumenti»; sarebbe «buon sen-so», altrimenti «è solo tutto fu-mo per decidere da soli».

Le priorità che la Cgil ha in mente sono chiare: bisogna ri-durre la precarietà e intervenire sugli ammortizzatori sociali per estenderne le garanzie. E biso-gna farlo in fretta, perché la lista delle vertenze aziendali aperte al ministero dello Sviluppo conti-nua a crescere (sono 23o con cir-ca 3omila lavoratori coinvolti) e perché il calo tendenziale della cassa integrazione registrato ne-gli ultimi mesi del zon dall'Inps (-2o%) non fanno ben sperare vi-sta la prospettiva certa di un al-tro anno di recessione.

Si vedrà nelle prossime setti-mane se la richiesta di un «con-fronto vero» e a tutto campo a Pa-lazzo Chigi sarà alla fine accolta, visto che il premier, filtra in sera-ta dalal stessa Presidenza del Consiglio, «non ha alcuna inten-zione di coltivare divisioni tra i sindacati». Per il momento di la-voro continuerà ad occuparsi so-lo Elsa Fornero, mentre il pre-mier, insieme al sottosegretario Antonio Catricalà, penserà alle li-beralizzazioni e alla concorren-za. A condividere questo percor-so su dossier separati sarebbe an-che il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, che in privato avrebbe detto di preferire un approccio più cauto sul tema del lavoro, aggiungen-do che anche lui avrà un ruolo nella definizione delle misure per rilanciare l'occupazione.

RIPRODUZIONE RISERVATA

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ANSA

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press unE 05/01/2012

Il Sole/2

«Ora confronto ordinario e vero». La segretaria della Cgil, Susanna Camusso

Tasso di disoccupazione

Totale —25+

95 96 97 98 40

99 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10

Fonte: ministero del Lavoro

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press unE 05/01/2012

Il Sole12

Le posizioni. La Uil cerca l'unità

E la Cisl rilancia il patto sociale ROMA

nAl Botta e risposta polemico tra Cgil e Cisl, dopo il faccia a faccia di ieri sera tra il mini-stro del Lavoro e la leader del-la Cgil. «Confronto a due Ca-musso-Fornero. Alla faccia dei presunti solisti stonati..»: il sindacato di Raffaele Bonan-ni ha commentato così la con-vocazione della Cgil al mini-stero in risposta alla Cgil che, su twitter, in mattinata aveva scritto: «Con Cisl e Uil biso-gna concordare uno spartito: non si può chiedere ogni gior-no la concertazione e poi ac-cettare di fare i solisti stona-ti». Nel mirino della Cgil, la scelta delle due organizzazio-ni confederali di non opporsi al metodo degli incontri bilate-rali annunciati dal ministro, considerati dal sindacato di Corso d'Italia sulla stessa lun-ghezza d'onda delle riunioni separate promosse dal prece-dente Governo. Ma la chiama-ta del ministro Fornero che ha convocato la sola Camusso, in quanto leader del maggiore sindacato italiano, rappresen-ta unpreciso segnale di discon-tinuità rispetto al passato.

La Cisl sin dal principio non ha voluto unirsi alle critiche mosse dalla Cgil sul metodo scelto dal ministro, spiegando che quel che conta è il merito: «Le modalità con cui il Gover-no intende aprire il confronto con le parti sociali non posso-no diventare pretesto per non affrontare i problemi pesantis-simi che gravano sul mondo del lavoro e trovare le necessa-rie soluzioni». Anche per Lui-

gi Angeletti «in questo mo-mento non è la forma ma la so-stanza che conta»; il segreta-rio generale della Uil si dice convinto che «sia durante il confronto, che dopo il con-fronto, troveremo una piatta-forma unitaria perché la situa-zione che stiamo vivendo è ca-rica di incognite».

Ma al di là delle stoccate po-lemiche che si ripetono da giorni, ancora i tre leader sin-dacali non hanno deciso di in-contrarsi per stabilire una li-nea comune da tenere al tavo-lo negoziale. Eppure Cgil, Cisl e Uil avanzano la stessa richie-sta al Governo: vogliono una «vera trattativa» invece di una semplice consultazione, non limitata al solo mercato de lavoro, ma estesa al tema più vasto della crescita, del quale il mercato del lavoro rap-presenta un capitolo impor-tante, a fianco di altri, come il fisco. La Cisl insiste sulla ne-cessità di un Patto sociale sui temi della crescita e dell'occu-pazione: «Chiediamo al Go-verno di non partire da posi-zioni precofenzionate da altri, ma di saper costruire nei pros-simi giorni con le organizza- ,

zioni sindacali e imprendito-riali un Patto sociale che ri-guardi le politiche per miglio-rare il mercato del lavoro ed in-centivare la buona occupazio-ne, rilanciare la crescita con in-vestimenti e liberalizzazioni, sostenere i redditi di lavorato-ri, pensionati e famiglie con la riforma fiscale».

G. Pog. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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press unE 05/01/2012

Il Sole12

L'ex ministro. «Sostegno leale al Governo»

Sacconi: proposta Pdl su flessibilità e tutele ROMA

Si stringono i tempi del con-fronto sulla riforma del mercato del lavoro e degli ammortizzato-ri sociali e l'ex ministro, Mauri-zio Sacconi, torna in campo con la conferma di un'imminente ini-ziativa legislativa del Pdl sul te-ma. Il progetto è stato riassunto dal senatore in una nota che si apre però con una presa di posi-zione politica netta: il sostegno all'azione del governo e del mini-stro Elsa Fornero sarà pieno «se si realizzerà in coerenza con le uniformi indicazioni dell'Unio-ne europea, della Bce, del Fondo monetario e dell'Ocse».

AMMORTIZZATORE UNICO Un sussidio solo al posto delle attuali indennità di disoccupazione, mobilità e cassa speciale in caso di perdita del posto

Sacconi parte dalle forme di integrazione del reddito dei la-voratori sospesi dalle attività o rimasti senza occupazione, da rafforzare ed estendere, per arri-vare alla promozione dell'occu-pazione di giovani, donne e an-ziani entro un modello comples-sivo di mercato del lavoro più moderno e inclusivo ma nel qua-le non trovano posto strumenti «deresponsabilizzanti» come il salario minimo garantito. «Un rinnovato accordo Stato-Regio-ni e un impegno diretto dei dato-ri di lavoro che hanno ridotto il personale - scrive Sacconi in una nota - devono consentire di collegare ai sussidi servizi di ri-collocamento e attività mirate di formazione».

In questa prospettiva il com-pletamento degli ammortizzato-ri sociali «si può realizzare sen-za significativi oneri di finanza pubblica su .base assicurativa e sussidiaria». La strada da percor-rere passa per un'estensione dell'assicurazione obbligatoria ai settori e ai lavori non protetti «incentivando attraverso la le-

va fiscale forme integrative di so-stegno al reddito volontariamen-te organizzate dalle associazio-ni dei lavoratori e degli impren-ditori mediante enti bilaterali».

Riguardo agli strumenti, l'ex ministro propone l'unificazio-ne delle diverse indennità at-tualmente utilizzate in un nuo-vo sussidio uguale per tutti nel caso di perdita del posto di lavo-ro, mentre alle parti sociali vie-ne confermato il ruolo essenzia-le di gestione consensuale delle «ristrutturazioni produttive e occupazionali e dei mercati lo-cali del lavoro, dal collocamen-to all'impiego dei fondi bilatera-li per la formazione».

Sul fronte dei contratti nes-sun riferimento all'articolo i8 ma la proposta di una riregola-zione che muova dal riconosci-mento dell'apprendistato come modalità tipica per l'ingresso nel mercato del lavoro e consi-deri la «modulazione degli ora-ri di lavoro come un modo attra-verso il quale lavoratori e datori di lavoro si adattano reciproca-mente». Il riferimento forte ri-marrà sulla contrattazione aziendale (o di prossimità), re-centemente amplificata nelle sue capacità dall'articolo 8 della prima manovra estiva. Resta quella la sede, secondo Sacconi, ove le parti possono «sperimen-tare deroghe limitate, sviluppa-re forme di virelfare complemen-tare per i lavoratori e le loro fa-miglie, attrarre investimenti nelle aree più difficili».

Non è ancora noto se su que-sta iniziativa legislativa conver-geranno le altre proposte già presentate da altri esponenti del Pdl, come per esempio Giu-liano Cazzola, vicepresidente della commissione Lavoro del-la Camera, il quale punta inve-ce a un superamento esplicito dell'articolo i8 dello Statuto dei lavoratori (non solo per i neo-assunti) riconoscendo la possi-bilità di pagare un'indennità al posto del reintegro giudiziario nel caso di licenziamento.

D.CoI. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Sole12

Democratici. La sinistra: l'articolo 18 non si tocca

Pd in allena: priorità al nuovo welfare Emilia Patta ROMA

m* L'articolo 18 rischia di dive-nire la vera spina nel fianco di Pd. Uscito dalla porta durante gli ultimi incontri tra Mario Monti e Pier Luigi Bersani pri-ma delle feste natalizie, sembra rientrare dalla finestra delle chiacchiere di inizio anno.// pre-mier, nei suoi colloqui con il se-gretario democratico, aveva di-sinnescato la mina relegando la riforma della norma sui licenzia-menti a tema da affrontare even-tualmente alla fine di un percor-so dí riforma complessiva del welfare e del mercato del lavo-ro e, comunque, solo dopo la concertazione con le parti socia-li. La linea di Bersani è sempre la stessa: l'articolo 18 non è la prio-rità, va invece affrontato il nodo della riforma degli ammortizza-tori sociali per garantire tutti, anche i precari, e va perseguito il metodo della concertazione con le parti sociali. Non è il caso e non conviene a nessuno - ripe-te il segretario - mettere un dito negli occhi ai sindacati in que-sta fase delicata.

È dunque con una certa sor-presa che i dirigenti del Pd han-no accolto ieri mattina la prima pagina di Repubblica, che titola-va sul Governo che «ci riprova» con l'articolo 18. Contatti infor-mali con Palazzo Chigi per capi-re se fosse cambiato qualcosa ri-spetto al percorso concordato prima di Natale, poi la rassicura-zione: non ci sono fatti nuovi, nessuna bozza di riforma che tocca l'articolo 18. La prudenza di Bersani - che ha invitato i suoi a non commentare indi-screzioni di stampa («è un dibat-tito fatto sulla panna montata, Monti tace e la Fornero anche, aspettiamo i pronunciamenti uf-ficiali del Governo») - non bloc-ca tuttavia le dichiarazioni e le precisazioni attorno al tema cal-do dei licenziamenti.

Mette le mani avanti Cesare Damiano, l'ex ministro del La-voro vicino alla Cgil. «L'artico-lo 18 non va toccato, non si può cominciare da lì. Il problema è

adesso mettere mano a un siste-ma di ammortizzatori sociali che tuteli tutti, lavoratori stabi-li e precari». Dall'altro versan-te del Pd i "riformisti" spingo-no invece nella direzione della proposta del senatore Pietro Ichino, che anche ieri è tornato a insistere sull'abrogazione dell'articolo 18 («esistono tec-niche di protezione diverse che garantiscono la sicurezza dei lavoratori meglio dell'arti-colo 18»). «Le riforme del mer-cato del lavoro e degli ammor-tizzatori sociali vanno fatte per-ché è giusto ed utile farle», si legge nell'ultimo numero di

LA MEDIAZIONE DI MARINI L'ex leader della Cisl rilancia la proposta del contratto unico: primi 3 anni di prova, poi nessun licenziamento senza giusta causa

Qualcosa di riformista, la rivi-sta on-line dell'ala liberal che fa capo a Enrico Morando ed è vicina a Walter Veltroni.

La prova di una sintesi è affi-data al "grande vecchio" Franco Marini, ex leader della Cisl, che in una lunga intervista a Europa lancia il contratto unico: «Il Pd avanzi la proposta di contratto unico sulla quale ormai esiste ampia convergenza, anche nel Pdl». Si tratta del disegno di leg-ge Nerozzi-Boeri-Garibaldi in base al quale «il nuovo contrat-to unico si organizza su due fasi: i primi tre anni diventano di fat-to un lungo periodo di prova nel corso del quale l'impresa cono-sce il lavoratore. Dopo i tre anni non è più consentito il licenzia-mento senza giusta causa».

Sabato Bersani incontrerà Monti a Reggio Emilia, duran-te le celebrazioni del Tricolo-re, e sarà un'occasione di con-fronto per ribadire la «road map» stabilita prima di Natale. Per il resto, da parte del segre-tario, no comment.

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Il Sole12

L'agenda della fase 2. Libera lizzazioni e imprese

Si riaprono i dossier delle professioni e degli incentivi

Il dossier si chiama "libera-lizzazioni e professioni". Nulla di ufficiale, per il momento, so-lo un quaderno di lavoro in cui confluiscono le ipotesi allo stu-dio, anche alla luce delle linee di riforma già tracciate con le manovre dello scorso anno.

Il punto di partenza per il Go-verno è fare il bilancio di quan-to previsto dal decreto legge 138/zon in poi. Quali sono i principi fmora messi sulla car-ta, che aspettano norme attuati-ve? Ecco i principali: accesso li-

LE PROSSIME MOSSE Per intervenire sugli ordinamenti professionali c'è tempo fino al 12 agosto Gli ordini chiedono di essere ascoltati, avvocati mobilitati

berti alla professione (eventua-li limitazioni nel numero sono ammesse per «ragioni di inte-resse pubblico»); obbligo di formazione continua per i pro-fessonisti sulla base dei regola-menti emanati dal Consiglio nazionale di categoria; tiroci-nio, effettivo, non più lungo di 18 mesi; «equo compenso di na-tura indeimitaria» al tirocinan-te. Inoltre, il compenso spet-tante al professionista è stabili-to dalle parti. È stato, infatto, eliminato il possibile riferi-mento alle tariffe e la chance di derogarvi: dunque le tariffe non costituiscono più un para-metro per la formazione della parcella tra professionista e cliente privato; si tenta cioè di togliere di mezzo un valore mi-nimo verso cui si poteva cristal-lizzare il corrispettivo. Il pro-fessionista deve stipulare una polizza per i rischi derivanti da attività professionale; occorre distinguere gli organi istituzio-nali da quelli chiamati a istrui-re e decidere le questioni disci-plinari; la pubblicità informati-

va- specializzazioni, titoli pro-fessionali, compensi - è libera. Con la legge di stabilità (legge 183) si è consentita la costitu-zione di società prifessionali, anche di capitali, senza esclu-dere apporti da parte di soci fi-nanziatori non iscritti all'Ordi-ne. Non si prevede alcun limi-te nella partecipazione, anche se l'attività professionale è ri-servata agli iscritti all'Albo. Un regolamento deve disciplina-re, nel dettaglio, le società. Co-sì come con regolamento de-vono essere riformati gli ordi-namenti professionali. C'è tempo fino al 12 agosto. Su que-sti capitoli è impegnato il mi-nistero della Giustizia e, per al-cuni aspetti, è presumibile la collaborazione dello Svilup-po economico. Gli Ordini, at-traverso il Cup - il Comitato che ne rappresenta una buona parte - chiedono di essere ascoltati e si dichiarano pron-ti a una riforma che ammoder-ni la struttura. Gli avvocati sol-lecitano un cambio di passo e convocano per il 14 gennaio l'assemblea plenaria delle componenti dell'avvocatura per preparare una mobilita-zione contro il governo.

Al di là delle proteste, occor-rerà verificare se il Governo ri-terrà sufficienti i paletti per la riforma. Oppure se deciderà di agire su altri fronti come la limitazione delle riserve e del-le esclusive.

Tra gli altri interventi allo studio del governo Monti per rilanciare la crescita e riquali-ficare la spesapubblica si valu-ta anche una riapertura del dossier ereditato dal prece-dente governo sulla raziona-lizzazione degli incentivi alle imprese. La parola d'ordine è semplificazione: oggi si conta-no infatti circa 90 leggi di in-centivazione e l'obiettivo re-sta , quello di arrivare a sole tre tipologie.

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press unE 05/01/2012

Il Sole12

Trattati e modifiche. Da domani negoziato nel vivo

Investimenti, debito e risparmio: alla prova le richieste italiane ROMA .

Entro oggi le 28 delegazioni (26 Stati membri più Parlamen-to europeo e Commissione) riunite nel Forum che dovrà ri-scrivere i Trattati sotto forma di "Accordo internazionale su un'Unione economica raffor-zata" si troveranno in mano un nuovo testo sul quale lavorare Quattordici articoli divisi in sei titoli sui quali nelle ultime settimane si è scaricata una pioggia di emendamenti, molti dei quali di natura esattamente contrapposta.

Domani le delegazioni si in-contreranno per la seconda vol-ta a Bruxelles (il primo incontro si è tenuto il 21 dicembre) per mettere a punto la metodologia di lavoro. L'Italia sarà rappre-sentata da tre alti funzionari, il rappresentante permanente a Bruxelles, ambasciatore Ferdi-nando Nelli Feroci, il direttore dell'Integrazione europea della Farnesina, Raffaele Trombetta e il direttore delle relazioni in-ternazionali del ministero dell'Economia, Carlo Monticel-li. Rispetto a pochi mesi fa l'Ita-lia non dovrà giocare solo in di-fesa avendo oggi le carte in rego-la per difendere posizioni che non sono solo di interesse italia-no ma europeo. Per quanto ri-guarda poi uno dei nodi dell'ac-cordo, ed ossia l'inserimento nelle Costituzioni nazionali del-la disciplina dibilancio (la cosid-detta "golden rute") l'Italia ha già calendarizzato in Parlamen-to l'esame del ddl costituziona-le che prevede la regola del pa-reggio di bilancio. Inoltre l'avan-zo primario italiano è molto più elevato rispetto ad altri Paesi dell'Eurozona, si stima che si as-sesterà a dicembre sul 5% del Pil contro una media europea dello 0,5%. Il problema italiano è rap-presentato semmai dall'enor-me peso del debito, quasi il dop-pio rispetto al 6o% previsto da Maastricht. Se venisse applica-to integralmente l'articolo 4 del

titolo III dell'Accordo l'Italia do-vrebbe smaltire ogni anno un ventesimo della misura ecce-dente il 6o% pena sanzioni se-miautomatiche. Ciò vorrebbe dire manovre annuali, secondò l'andamento del Pil, variabili tra i 3o e i 45 miliardi di euro.

Nasce da qui la richiesta ita-liana (ma non solo italiana) di ri-spettare alla lettera il dettato del comunicato fmale del Consi-glio europeo del 9 dicembre che non ha modificato le regole già concordate sulla riduzione

IN ATTACCO Rispetto a pochi mesi fa l'Italia non dovrà giocare solo in difesa, essendo le sue posizioni anche di interesse europeo

del debito come il periodo tran-sitorio di tre anni (fmo al 2014), l'influenza del ciclo economico e tutti i "relevant factors" ossia il risparmio privato delle fami-glie e la sostenibilità dei regimi pensionistici. Compromesso già raggiunto nel giugno scorso dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti e tradotto nel regolamento Ue 1117/ton dell'8 novembre 2011. Solo domani si comincerà a capire se questo emendamento "chiave" per il nostro Paese potrà avere qual-che "chance" di successo. Nel negoziato, probabilmente qual-cosa si dovrà sacrificare. Non è ancora chiaro se il ruolo della Commissione sostitutivo di quello della Corte di Giustizia nel deferimento degli Stati ina-dempienti da parte di quelli vir-tuosi (articolo 8) oppure gli emendamenti al comma b dell'articolo 3 che prevede nel conteggio del deficit di tenere conto anche delle necessità de-gli investimenti pubblici.

Ge. P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal Welfare. Le ipotesi in campo

Giorgio Pogliotti ROMA

Estendere la copertura di ammortizzatori sociali a quella platea di lavoratori - soprattut-to giovani e donne - priva di tu-tele. Collegando il sostegno al reddito alle politiche attive del lavoro, per favorire la formazio-ne e il reimpiego. I tecnici del ministero del Lavoro stanno ra-gionando su una serie di ipotesi per aggiornare il sistema di pro-tezione sociale, uno dei capitoli al centro degli incontri sul mer-cato del lavoro avviati dal mini-stro Fornero. Che ha indicato come «preferenza personale» il reddito minimo garantito per chi si trova senza lavoro. L'ipo-tesi di assicurare una copertura di tipo universale in un merca-to del lavoro che si è evoluto, poggia 4tilla convinzione che l'attuale sistema di ammortizza-tori sociali ordinari tarato sul modello dell'impresa industria-le non garantisce gli atipici, ol-tre alle piccole imprese, l'arti-gianato e le cooperative che du-rante la crisi hanno beneficiato del sostegno della cassa integra-zione in deroga. Nella proposta di riforma la Cgil punta ad un si-stema pubblico e universale, per tutte le tipologie di lavoro e tutti i settori economici, senza esclusioni in base a settori, di-mensione di impresa e tipolo-gia dei contratti: «Va garantita una protezione universale - spiega il segretario confederale Fulvio Fammoni - con due pila-

stri: una cassa integrazione più ampia per chi si trova in un'im-presa in difficoltà e un'indenni-tà di disoccupazione irrobusti-ta per chi ha perso il lavoro. Nel frattempo vanno allentate le maglie dei requisiti per l'una tantum ai Cocopro, estenden-dola ai collaboratori della pub-blica amministrazione con le ri-sorse residue».

È stato il precedente gover-no a varare l'una tantum per i Cocopro che però ha sortito ri-sultati assai magri, avendo po-sto paletti molto rigidi: sono stati spesi solo 23 dei zoo milio-ni stanziati, il beneficio nel tri-ennio è andato solo al 6,2% dei collaboratori a progetto che hanno perso il lavoro. Nell'uni-verso degli atipici i più tutelati sono gli ex interinali che posso-no contare sul sostegno al red-dito assicurato dall'ente bilate-lare (Ebitemp) che, in virtù dell'accordo con i sindacati del maggio 2oo8, eroga un'indenni-tà di 700 euro lordi per i lavora-tori in somministrazione a tem-po determinato-disoccupati da almeno 45 giorni (devono aver lavorato almeno 6 mesi negli ul-timi 12), provvedendo anche al sostegno alla maternità (una tantum di 1.400 euro), alla tute-la sanitaria e a piccoli prestiti. Ebitemp è sostenuto da contri-buto dello 0,2% della retribu-zione versato dalle agenzie in-terinali che erogano il 4% a For-matemp per la formazione dei lavoratori con contratto a tem-

po determinato (ai lavoratori con contratto a tempo indeter-minato il 4% serve per l'integra-zione del reddito nei periodi di inattività). Per gli ex interinali è attivo anche un fondo di pre-videnza complementare (Fon-temp ). Anche se per Nidil-Cgil l'accesso alle tutele è fortemen-te limitato dalla frammentarie-tà dei percorsi di lavoro, gli al-tri sindacati considerano il la-voro in somministrazione, con

L'ORIENTAMENTO Allo studio una copertura universale che rispetto al sistema attuale garantirebbe anche i lavoratori atipici

le sue tutele, il modello per il la-voro flessibile.

«La flessibilità deve costare di più - afferma il segretario ge-nerale aggiunto della Cisl, Gior-gio Santini -. A tutto il lavoro ati-pico andrebbe esteso il model-lo di protezione del lavoro som-ministrato che coniuga le tute-le per i lavoratori con l'esigenza di flessibilità delle aziende. Nell'immediato il Governo de-ve garantire il finanziamento ' degli attuali ammortizzatori per il 2012 e semplificare i crite-ri dell'una tantum per i Coco-pró». Sulla stesa lunghezza d'onda Magda Maurelli (Uil-temp): «Invece di guardare ad

esperienze Nord europee per il lavoro flessibile abbiamo l'esempio del lavoro in sommi-nistrazione da estendere. Pro-poniamo una sperimentazione anche nel mondo autonomo».

O RIPRODUZIONE RISERVATA

i Una tantum per Cocopro

Tra112007 e 2010 sono calati di 149mila unità, attestandosi a 675mila. Su 34.185 domande presentate ne sono state respinte 24.372 (871%) e accolte 9.245 (29%).116,2% ha avuto un indennizzo con una media di 2.536 euro. Per l'accesso è richiesta la monocommittenza, un reddito tra 5mila e 20mila euro, essere disoccupati da almeno 2 mesi. Su 200 milioni stanziati, sono stati utilizzati 23 milioni, ne restano 177 milioni.

Sostegno per lavoro interinale a A dicembre 2009 erano state presentate 11.200 domande, il 75% (8.715) ha avuto l'indennità una tantum di 700 euro destinata ai lavoratori somministrati a tempo determinato che hanno lavorato almeno 6 mesi nell'arco di 12 mesi e disoccupati da almeno 45 giorni. Nel 2010 su 2.278 domande, 2232 hanno avuto il sussidio. Tra i12008 e 112010 l'1% degli interinali ha avuto il sostegno al reddito.

Ammortizzatori ampliati e legati al reinserimento

Pagina 8 ia più disoccupazione

ussidio

press unE 05/01/2012

Il Sole12

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press unE 05/01/2012

Il Sole12

più Cig in calo ma piu disoccupazione Nel 2011 le ore di cassa sono scese del 20,8%, in crescita del 2,7% le domande di sostegno

Claudio Tucci ROMA

ssm Un sistema produttivo che re-siste alla crisi. Ma non cresce. E non riesce così ad arginare il nu-mero di disoccupati che, seppur lentamente, continua ad aumenta-re. Nel 2011 le ore autorizzate di cassa integrazione (Cig) si sono attestate a 953 milioni, in calo del 2o,8% rispetto al 2010. Ma sono cresciute del 2,7% le domande di disoccupazione che a novembre 2011 sono salite a quota 126mila (contro le 123mila dello stesso pe-riodo dell'anno precedente).

I dati (di consuntivo) su am-mortizzatori (e - fino a novembre 2011 - su domande di disoccupa-zione e di mobilità) sono stati pub-blicati ieri dall'Inps. E mostrano, come elemento positivo, una for-te riduzione a livello tendenziale della Cassa integrazione ordina-ria, Cigo, -33,8%, sia nel settore in-dustriale (-39,5%)-sia nell'edilizia (-10,3 per cento). Segno meno, ri-spetto al 2010, anche per la Cassa integrazione straordinaria (Ci-gs), -15,8%, e per la Cassa integra-zione in deroga (Cigd) che fa regi-strare un -15,3 per cento.

Positiva pure la congiuntura (confronto tra dicembre 2011 e no-vembre 2on) che evidenzia una di-minuzione generalizzata delle ore autorizzate di Cigo (-5,7%), di Cigs (-36%) e degli interventi in deroga (-22,7 per cento). Mentre le domande di mobilità (a novem-bre 2011 su novembre 2010) sono scese del 19,6%, passando dalle 8.700 del ano alle 7mila del 2on.

Ma le prospettive del nostro

mercato del lavoro restano fo-sche. E tutte le stime più accredita-te parlano di posti di lavoro che andranno persi (ancora) nel 2012.

Di qui la «cautela» dell'econo-mista del lavoro all'università Cat-tolica di Milano, Carlo Dell'Arin-ga, a parlare di ripresa: «Bisogna attendere le prossime rilevazione per vedere se c'è davvero un mi-glioramento». Dell'Aringa ha ri-cordato (anche) come siano or-mai diversi mesi che si registra una contrazione tendenziale più 'o meno del 20% delle ore autoriz-zate di Cassa integrazione. Ma la

LE PROSPETTIVE Carlo dell'Aringa (Cattolica): «La crisi morde le aziende, c'è la sensazione che questi peggioramenti non vengano ancora registrati»

crisi morde ancora le aziende. E c'è la sensazione che questi peg-gioramenti non vengano ancora registrati nelle statistiche ufficia-li dell'Inps».

Del resto, ha ricordato Giorgio Santini, segretario generale ag-giunto della Cisl, il nostro Paese sta entrando in una pericolosa fa-se di recessione economica «e le vertenze aziendali aperte presso il ministero dello Sviluppo econo-mico sono 23o per un totale di 3oomila lavoratori coinvolti e ciò potrebbe tradursi in nuove richie-ste di cassa integrazione nei pros-simi mesi».

Un motivo in più - quindi - per «tenere in piedi l'attuale sistema degli ammortizzatori sociali. Al-meno fino a quando non si decida di realizzare un nuovo sistema di welfare», ha sottolineato Carlo Magni, economista, esperto di po-litiche del lavoro, alla. Sapienza di Roma.

E anche per il presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, «il volume di richieste di Cig nel 2011, dopo gli anni 2009 e 2010, e il lieve incremento di domande di disoccupazione, confermano la necessaria attenzione da prestare al complesso degli strumenti di ammortizzatori sociali».

Confrontando (ancora un pò) i dati (dicembre 2011 su dicembre 2010) sulla cassa integrazione per qualifica di lavoro spicca come il calo più consistente di ore autoriz-zate di Cig (-30,8%) sia stato ap-pannaggio degli impiegati. Per gli operai la contrazione tendenziale è stata del 29,2 per cento. A livello territoriale invece la riduzione maggiore si è registrata nel Nord-Ovest che ha visto scendere le ore autorizzate di Cig da 30,8 milioni del 2010 a 21 milioni del 2011. Al Sud, all'opposto, c'è. stato il calo minore (poco meno 3,4 milioni di ore). La Lombardia ha ridotto il numero di ore di Cig autorizzate di circa 7 milioni. Mentre Emilia Romagna e Lazio (sempre tra di-cembre 2011 e dicembre zoio) han-no praticamente dimezzato le ore autorizzate per trattamenti di in-tegrazione salariale. Passando in-vece ai settori (i dati Inps sono for-niti a livello cumulato, vale a dire

confrontando gennaio-dicembre 2011 su gennaio-dicembre 2010) emerge come la riduzione mag-giore di ore autorizzate di Cig si sia registrata nell'artigianato: -48,2 per cento. A seguire: indu-stria (-22,3%), commercio (-7,8%) ed edilizia (-6,9 per cento).

Ora si aspetta il dato sul tirag-gio (ossia sulle ore effettivamen-te utilizzate dalle imprese). Le pri-me stime, targate Inps, ipotizza-no per il 2011 un «un numero di ore utilizzate intorno ai 44o milio-ni, contro i circa 600 milioni utiliz-zati nel 2010 e nel 2009, con una contrazione quindi di oltre il 25 per cento». «E sbagliato interpre-tare questi dati con evidente ec-cesso di ottimismo», ha sottoline-ato il segretario confederale della Cgil, Fulvio. Fammoni. Che ha spiegato: «Dopo tre anni la situa-zione resta immutata. E le doman-de di disoccupazione 2011 son state più alte del 2010. Ciò confer-ma che la diminuzione della cassa solo in parte significa rientro a la-voro, mentre una quota crescente di lavoratori viene espulsa e di-venta disoccupato». Non solo. Per il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, all'orizzonte potrebbe esserci pure un (concre-to) rischio «stagnazione». L'indi-catore è il minor calo della Cigo a livello congiunturale rispetto alle altre gestioni che per Loy: «è una conferma di come l'inevitabile ral-lentamento dei consumi, derivan-te dalle tasse sui redditi fissi, fmi-sca per incidere (in negativo) sul-la produzione di molte aziende».

e RIPRODUZIONE RISERVATA

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press unE i► So►e3d /M

05/01/2012

Il bilancio dell'ultimo anno

L'ANDAMENTO PER SETTORE

Numeo di ore per tipologia

Tipo di intervento

...

d'intervento e ramo di attività

Diicembr sottoindicato. Variazione tendenziale

di intervento Dicembre

Rami di attività 2010 2011, Var. % Rami di attività 2010 . Industria 7.366.380 7.116.295 -3,39

Industria 17.397.325 16.881.747 -2,96 Edilizia 477.451 548.020 +14,78

Edilizia 4.047.901 3.133.791 -22,58 Artigianato 7.399.379 4.438.920 -40,01

Operai 17.867.425 16.688.584 -6,60 Commercio 6.504.836 5.054.891 -22,29

Impiegati

tig

3.5771801 3.326.954 Rami vari* -7,01 64.117 77.757 +21.27

Operi 16.295.815 12.716.752 -21,96

5.516.348 4.519.131 -18,08 Industria 39.673.613 19.751.962

Impiegati -50,21

Edilizia 1.702.788 1.931.219 +13,42 Industria 64.437.318 43.750.004 -32,10

Artigianato 45.059 – – Edilizia 6.228.140 5.613.030 -9,88

Commercio 1.762.539 1.863.947 +5,75 Artigianato 7.444.438

8.267.375

4.438.920

6.918.838

-40,37

-16,31 Rami vari* 12.168 6.573 -45,98 Commercio Operai 28.997.802 15.278.070 -47,31 Rami vari* 76.285 84.330 +10,55 Impiegati 14.198.365 8.275.631 -41,71 Operi 63.161.042 44.683.406 -29,25

Impiegati 23.292.514 16.121.716 -30,79 (*) Credito, Enti pubblici, agricoltura eccetera

...E PER REGIONE Ore totali per Regione MI Dicembre 2010 Dicembre 2011

Piemonte 12.236.836 2.055.233

Valle d Aosta

Lombardia

– :- ..a.'-f.::., ' ...P1 8.127.301 2.070.298

12.076 8.770.115 Lazio 28.784 –,,,,.., 4.281.509

17.512.293 3.427.729 ----._.--,-* Abruzzo

10.840.803 2.417.420 372.149 383.233

Trentino AA Molise 453.428 299.013

7.493.700 6.361.362 Ca

VIMIUMEMar— Veneto m pa nia

7.058.197 4.451.314

111111111111 2.411.285 3.340.183 Friuli VG Puglia ..-,,-2. 1.499.546 4.234.941

IIII 1.039.388 1.517.633 Liguria Basilicata 2.043.186 722.762

Emilia Romagna 10.753.349 809.182

Calabria 5.051.825 831.782

4.137.998 1.770.228 Toscana Sicilia

2.156.383 2.825.717 1.082.716 966.868

Umbria Sardegna 864.909 E 546.004

Fonte: In ps - Coordinamento generale statistico attuaria le i

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Paola Severino, ministro della Giustizia

press unE 05/01/2012

Il Sole12

Sovraffollamento carceri Estende l'applicabilità della

detenzione presso il domicilio Obbliga, nei casi di arresto in

flagranza, al giudizio direttissimo entro le 48 ore dall'arresto a Vieta di carcerare gli arrestati per reati lievi prima della loro comparsa dinanzi al giudice per convalida dell'arresto e giudizio direttissimo. In questi casi, l'arrestato dovrà essere, di norma, custodito dalle forze di polizia a Innalza da dodici a diciotto mesi la pena detentiva che può essere scontata presso il domicilio del condannato anziché in carcere

Giustizia civile a Introduce un meccanismo di estinzione di tutte le obbligazioni del soggetto sovra indebitato (famiglie e Pmi), anche nella prospettiva di una deflazione del contenzioso in sede civile

Prevede un intervento limitato dell'autorità giudiziaria, a favore dei neocostituiti organismi di composizione della crisi, composti da professionisti che favoriscono la definizione dell'accordo e ne seguono l'attuazione a Corregge l'attuale disciplina della mediazione per potenziarne l'utilizzo a Prevede una proroga di un anno per i magistrati onorari in servizio

La riforma. No di Cirillo sulle celle di sicurezza - Il Viminale: norme collegiali del Governo

Carceri, scontro Severino-Polizia Vittorio Nuti ROMA

.Le celle di sicurezza di com-missariati e stazioni dell'Arma? Per Francesco Cirillo, vicecapo della Polizia, sono del tutto ina-deguate ad accogliere gli arresta-ti in flagrante,come previsto dal Dl "svuota carceri". Misure in vi-gore dal 23 dicembre, che secon-do la Guardasigilli Paola Severi-no sono state invece «pienamen-te condivise e studiate conVimi-nale e forze di Polizia». A segui-re, la conferma del ministro dellinterno,Annamaria Cancel-lieri: «Le norme che affidano al-le forze dell'ordine la custodia in camera di sicurezza degli arre-stati in flagranza in attesqdi con-valida sono state prese in modo collegiale dal Govemo».

Inizia con questo botta e ri-sposta a distanza tra la Guardasi-gilli e la seconda carica della Po-lizia l'iter in commissione Giu-stizia del Senato del Dl 211/2on sull'emergenza carceri. Sentito al mattino per valutare l'impat-to del decreto sulle strutture, Ci-rillo spiega infatti ai senatori co-me le 1.057 "camere" agibili (658 dei Carabinieri, 327 della Poli-zia, e 71 delle Fiamme gialle) sia-no sì in grado di ospitare le per-

sone "in transito" verso le carce-ri, ma che le stesse hanno un alto costo di gestione, e non garanti-scono requisiti minimi come l'ora d'aria, e la divisione uomini-donne. Non solo: carabinieri e poliziotti «nascono per stare per la strada e la polizia peniten-ziaria nasce per stare nelle carce-ri. Noi non siamo addestrati né organizzati per fare questo tipo di lavoro».

LA POLEMICA Il vicedirettore della Pubblica sicurezza: «I braccialetti elettronici? Solo 8 e costano 5mila euro, conveniva andare da Bulgari»

Perplessità di Cirillo anche sui braccialetti elettronici per i detenuti, sostanzialmente inuti-lizzati dopo un decennio di spe-rimentazione : quelli attivi sono infatti «solo 8» su 2mila disponi-bili, e costano 5mila euro. «Se fossimo andati da Bulgari avremmo speso meno», è la bat-tuta di Girino.

Parole pesanti per il cammino del decreto, anche se il ministro

nel pomeriggio, al suo arrivo il commissione, stoppa le polemi-che: le norme sulle "camere" -spiega - sono state «totalmente concordate» con Viminale e Po-lizia. Le stesse parole, in pratica, usate in una nota dal ministro dell'Interno, che poche ore do-po precisa: il ricorso alla camere di sicurezza è una «decisione condivisa avvenuta dopo aver valutato sia le condizioni delle infrastrutture sia l'aggravio di la-voro per le Forze di polizia che si sono fatte carico responsabil-mente di questo ulteriore compi-to». L'ultima parola, in serata, è della Severino: «Non so cosa ab-bia detto Cirillo. Ho letto il docu-mento del ministero nel duale le camere di sicurezza sono giudi-cate idonee».

A dare la misura delle distan-za tra le posizioni, la scelta della commissione di approfondire martedì prossimo ascoltando i vertici del Dap, e l'immediata gi-randola di polemiche tra i sinda-cati di polizia. Con funzionari (Anfp) e Cosap (confederazione autonoma) pronti a bocciare co-me «improponibile» l'uso delle "camere", e il Sappe (Polizia pe-nitenziaria) che invece stronca Cirillo: «Non sa di cosa parla».

Tra i politici, l'ex mi del- la Giustizia Nitto Palma (Pdl) sottolinea «l'assoluta gravità del difetto di comunicazione tra la struttura del Viminale e il mi-nistro Cancellieri», bocciando come «non risolutive» "came-re" e braccialetti, mentre l'ex prefetto Achille Serra, responsa-bile Sicurezza Udc, preferisce gettare acqua sul fuoco: «Non mi risulta alcuno scontro in atto tra governo e polizia sullo svuo-ta carceri».

In secondo piano, in questo scenario, l'avvio dell'esame, sempre in commissione Giusti-zia, del Dl 212/2011 su processo civile e sovra indebitamento, preceduto da audizioni di magi-strati (Anm) e Avvocatura. Con-fermata in particolare l'opposi-zione del Cnf- «falcidiati i dirit-ti in nome di una efficienza tutta da provare» - e dell'Oua, preoc-cupata per un decreto "spot", con norme stupide che non ri-solvono la crisi della Giustizia. Ma la Guardasigilli chiede tem-po: «Se non si completa tutta l'attività di deflazione del pro-cesso non si può dire che si trat ta di norme spot. Il giudizio va dato alla fine».

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press unE 05/01/2012

Il Sole12

.grazione. Annuncio di Cancellieri e Riccardi - Maroni: non tocchino il mio decreto

Il Governo ridurrà le tasse sui permessi, la Lega insorge Allo studio l'ipotesi di rimodulare l'imposta su reddito e nucleo familiare

Valentina Melis

-rAz Rivedere le regole sul contri-buto da 8o a 200 euro a carico de-gli stranieri per il rilascio e il rin-novo del permesso di soggiorno, che sarà in vigore dal 3o gennaio. È l'intenzione espressa dal mini-stro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e dal ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione Andrea Riccardi, che hanno diffuso ieri un comuni-cato congiunto. I ministri, si leg-ge, «hanno deciso di avviare una approfondita riflessione e atten-ta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permes-si di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia», regolato dal decreto del 6 otto-bre 2011 firmato dall'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti e dall'allora titolare dell'Interno Roberto Maroni, che entrerà in vigore ilio gennaio.

«In patticolare - continua la nota - in un momento di crisi che colpisce non solo gli italiani ma anche i lavoratori stranieri pre-senti nel nostro Paese, c'è da veri-ficare se la sua applicazione pos-sa essere modulata rispetto al reddito del lavoratore straniero e alla composizione del suo nu-cleo familiare».

L'unica strada da percorrere sembra dunque quella di un provvedimento ministeriale che modifichi - entro fine mese - i criteri fissati dal decreto del 6 ot-tobre 2011.1 margini di interven-to, in realtà, sono ridotti, e non so-lo per una questione di tempo. La legge 94/2009 che ha intro-dotto il contributo sui permessi,

infatti, fissa un limite minimo di 8o euro, sotto il quale non si po-trà scendere, senza modificare la legge. La maggior parte dei ri-chiedenti, peraltro, sarà sogget-ta al contributo da mo euro, pre-visto per permessi di durata fra uno e due anni, come, ad esem-pio quelli per contratti di lavoro a tempo determinato.

C'è da garantire, poi, la coper-tura delle spese da finanziare at-traverso il contributo: una parte degli incassi, infatti, dovrà soste-nere l'attività degli sportelli uni-ci per l'immigrazione.

Alcuni esperti fanno notare che l'Italia si allinea con questa norma ai costi previsti negli altri Stati europei: in Francia, ad esem-pio, per la prima richiesta di per-messo, lo straniero può arrivare a versare 34o euro. E per il rinno-vo di un permesso di durata supe-riore a un anno, la tassa ammon-ta a no curo.

La decisione del Governo di mettere in stand-by il nuovo con-tributo sui permessi di soggior-no ha suscitato la dura opposizio-ne della Lega, che annuncia barri-cate in Parlamento. L'ex mini-stro Maroni invita il ministro Cancellieri a «non azzardarsi a cancellare il suo decreto». Per Roberto C alderoli, «è vergogno-so che per i ministri del governo Monti si possano spremere i no-stri pensionati e i nostri lavorato-ri ma non sidebb a chiedere nulla agli immigrati». Anche il Pdl è contrario a modifiche delle nuo-ve norme sui permessi: per Osvaldo Napoli, se Monti «si in-cammina su questo binario, il tre-no dell'Esecutivo è destinato a deragliare». La mossa del Gover-no raccoglie invece il favore del Pd - che chiede la totale abolizio-ne del contributo sui permessi: e dell'Idv, nonché dal Terzo Polo. Favorevoli anche la Cisl, l'Inca-Cgil e le associazioni cattoliche, dalla Caritas alle Acli.

ORIPRODUZIONE RISERVATA

Gli importi fissati per legge a Nel 2009 il «pacchetto sicurezza» (Dl 94/2009, articolo 1, comma 22, lettera b) ha modificato il Testo unico sull'immigrazione, prevedendo che la richiesta di rilascio e il rinnovo del permesso fosse sottoposta al versamento di un contributo di importo «fissato fra un minimo di 80e un massimo di 200 euro con decreto del ministero dell'Economia», di concerto con il ministero dell'Interno

Il decreto attuativo a il decreto attuativo di questa norma, firmato il 6 ottobre 2011 dall'ex ministro dell'Economia GiulioTremonti, di concerto con l'allora titolare del Viminale Roberto Maroni, in vigore dal 30 gennaio prossimo, prevede questa gradazione del contributo,

a carico degli stranieri maggiorenni: a 80 euro se la validità del permesso di soggiorno è compresa fra 3 mesi e un anno (come i permessi per lavoro stagionale); •

100 euro se è superiore a un anno e inferiore o pari a due anni (ad esempio per lavoro autonomo o per contratto di lavoro a tempo determinato); E 200 euro per il «permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo» e cioè il titolo di soggiorno senza scadenza

I costi già previsti IL n uovo contributo si aggiunge ai

costi già previsti per la richiesta di permesso di soggiorno: la marca da bollo da 14,62 euro, le spese postali di 30 euro e il costo di produzione det permesso di soggiorno elettronico di 27,50 euro

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L'idea dell'assessore al bilancio Tabacci

«Una maxi utility A2A-Iren-Nera» Cheo Condina m.R. «Visto che nei decreti si chiede agli enti pubblici di scen-dere sotto il 40%, noi ci diluiamo senza vendere, ma realizzando la grande multiutility del Nord conIren ed Hera». L'assessore al Bilancio Bruno Tabacci ha idee chiare sul futuro della quota dei Comuni di Milano e di Brescia in A2A, di cui oggi detengono in parti uguali il 55%. Al di là delle dichiarazioni politiche sulla ces-sione di quote, che la Leonessa vorrebbe limitata a un 5% (con un incasso tuttavia modesto, cir-ca 120 milioni), il futuro dell'as-setto azionario di A2A è infatti scritto nel decreto Ronchi che detta la riforma dei servizi pub-blici locali. Il provvedimento im-pone, per le amministrazioni pubbliche che affidano senza ga-ra la gestione di servizi a società controllate, la discesa nel capita-le delle società stesse al 40% en-tro giugno dell'anno prossimo e al 30% entro fine 2015. Per il big presieduto da Giuliano Zuccoli, che ricade in questa fattispecie, il nodo è rappresentato dal con-tratto d'oro (da 800 milioni), as-segnito nel 2011 al Comune di Milano all' Amsa (smaltimento rifiuti), controllata al 100% dalla multiutility.

La convenzione scadrà nel fati-dico giugno 2013, ma è chiaro che, a quel punto, Palazzo Mari-no avrà già deciso se mettere a ga-ra il ricco appalto oppure scende-re insieme aBrescia al 4o% delca-pitale diA2A, col 20% a testa. Ipo-tesi certamente più plausibile vi-ste le difficoltà di bilancio di en-trambe le amministrazione che peraltro, nei prossimi due anni, dovranno anche rinunciare a buona parte della tradizionale e ricca cedola distribuita dalla con-trollata, impegnata nel "digeri-re" l'acquisto di Edipower.

Salvo colpi di scena, insom-ma, nel giro di 18 mesi la parteci-pazione pubblica in A2A andrà ridotta del 15% e ai Comuni non resta che concordare una strate-gia che rynda l'operazione reddi-tizia e sensata strategicamente.

Un aumento di capitale, con le amministrazioni destinate a non sottoscrivere, sembra la via meno indicata. Più plausibile la cessione in blocco del 15%, che ai prezzi di Borsa di oggi frutte-rebbe 36o milioni. Al di là delle difficoltà nel trovare un investi-tore non sarebbe comunque un grande affare: il titolo è vicino ai minimi storici e il potenziale in-troito pro quota di Milano (18o milioni) non coprirebbe neppu-re metà del disavanzo previsto da Tabacci per il 2012 (460 milio-ni). Per Palazzo Marino, che ha in bilancio l'utility a 0,52 euro, la plusvalenza (che potrebbe uti-lizzare per finanziare le spese correnti) sarebbe peraltro di so-li 57 milioni.

Evidentemente la crisi dei

STRATEGIE Milano e Brescia devono studiare tutte le ipotesi per gestire l'azienda alla luce della riforma prevista dal decreto Ronchi

mercati complica tutto. Quattro anni fa, all'esordio a Piazza Affa-ri, l'azione valeva 3 euro e la quo-ta in mano ai Comuni oltre 5,1 mi-liardi, oggi il titolo ha chiuso a 0,75 euro e il pacchetto dei Comu-ni è quattro volte inferiore:1,3 mi-liardi. Ecco perchè la discesa al 40% andrà pianificata e articola-ta in più fasi. Essa potrebbe com-prendere prima una parziale ces-sione di quote e poi, per adeguar-si al tetto previsto dal decreto Ronchi (che nel 2015 scenderà ul-teriormente al 30%), la maxi fu-sione con Hera e Iren. L'aggrega-zione potrebbe anche prevedere lo stacco di cedole straordinarie per allineare secondo le propor-zioni concordatele quote dei sin-goli Comuni. Cosa già avvenuta durante le nozze tra Aem Milano e Asm Brescia, quando quest'ulti-ma distribuì un ricco dividendo straordinario al Comune.

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Pagina 33 Riassetto Edison, prezzo al vagjio di Comuni e soci

press unE 05/01/2012

Il Sole12

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i• 9 .• 99 »•ie••* 9 •• 99 ii 9 99. 99 .• 99 9••••* 9 e•• 99 ii 9 eiiiii.

Gli analisti prevedono che nel 2012 aumenterà ulteriormente la forbice

tra il Nord, che ha i mezzi e le capacità per competere in Europa e nel mondo,

e il Sud del Paese, sempre più arretrato e vulnerabile

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ZIAMO N1A. der tffilto gtOe:

nord alla crisi: lo dicono i doli

press unE 05/01/2012 laPADANIA

La L~75 I NO I t e

Gli indicatori economici danno ragione alla visione leghista

La Padania soprawi verà alla crisi: lo dicono i dati MILÀN - La crisi econo-mica morde il Paese e rende ancora più evi-dente il fatto, arci-noto, che l'Italia non esiste vi-sto che nei fatti ne esi-stono almeno due diver-sissime tra loro: la Pa-dania, che a dispetto della congiuntura eco-nomica, resta una ma-cro-regione capace di competere da pari a pari con le locomotive euro-pee, e un Mezzogiorgno sempre più arretrato e vulnerabile. Lo dice la Lega ma ora lo confer-mano svariati indicatori economici. Lo studio

sulle economie locali realizzato da Unionca-mere e Piometeia, ad esempio, prevede per il prossimo anno l'allarga-mento della forbice tra Nord e Sud. Nel Meri-dione, in particolare, si stima che la ricchezza pro capite nei prossimi dodici mesi sarà pari a circa i due terzi della me-dia nazionale. Nelle pro-vince del Nord-Ovest, invece, ci si aspetta un livello di valore aggiunto pro capite medio supe-riore del 20,2 per cento al dato medio nazionale. Lievemente inferiore,

ma pur sempre con un guadagno sul dato me-dio nazionale di oltre il 19 per cento, si attesterà invece il dato delle pro-

vince del Nord-Est. Parlano abbastanza

chiaro anche i dati di-saggregati del Pil 2012. In un quadro di decre- .

scita generale del "siste-ma Italia", che potrebbe portare ad una contra-zione del Pil dello 0,5 per cento, infatti, solo cin-que regioni, vale a dire Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Lombardia, Trentino Alto-Adige e Veneto, pur avendo un andamento previsto del Prodotto interno lordo negativo, dovrebbero riuscire a contenere i danni in misura mag-giore rispetto alla media nazionale. Piemonte, Friuli Venezia-Giulia, Toscana e Lazio invece, si allineeranno alla me-dia mentre tutte le altre regioni subiranno con-trazioni più forti della media nazionale. Nel complesso, quindi, il Pil atteso nelle regioni del Nord-Ovest sarà pari al -0,4%, nel Nord-Est a -0,3%, nel Centro a -0,5% e nel Mezzogiorno a -0,9%.

In linea con questa

sione duale è, natural-mente, anche la stima delle esportazioni.

La leadership della diffusione delle produ-zioni italiane nel mondo, infatti, resterà ancora saldamente nelle mani delle imprese del Nord-Est (+2,5%) con la Lom-bardia, a +2,7%, a fare da traino per tutto il Nord-Ovest. Le esporta-zioni del Mezzogiorno, invece, cresceranno me-no della media naziona-

le prevista. Strettamente legato

all'andamento dell'export è poi il mer-cato del lavoro. La di-soccupazione, infatti, è destinata ad aumentare fino al 13,7 per cento nel Sud mentre nel Nord do-vrebbe mantenersi tra il 5 e il 7 per cento. In-somma, se c'è un'Italia che può sopravvivere al-la crisi questa è sola-mente l'Italia del Nord. Quella che in futuro an-che molti altri, oltre a noi leghisti, dovranno rassegnarsi a chiamare Padania.

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Anche questa, come già accaduto con le

pensioni, è un'altra guerra tra poveri dove a essere colpiti sono i più deboli

La misura sull'apertura libera delle attività

commerciali è contenuta nell'articolo 31 della manovra economica

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dono le piccole attività

Cote: i:Ita Tonno nessuna nuovatassa, l'addizionale lipef l'ha voluta Monti

trgratperr sipreffiangt

press unE 05/01/2012 PADANIA

WIVOCeMiNOEt

Coro di critiche alle liberalizzazioni. Sulla scia del Piemonte anche le rosse Toscana ed Emilia annunciano ricorso alla Consulta

Orari se va i per ne ozi attività uccidono le piccole at 'vi a IVA GARIBALDI

Quella sulle liberalizza-zioni degli orari dei ne-gozi assomiglia sempre di più a un'altra guerra tra poveri. La norma fortemente voluta dal Governo Monti che sembra voler realizzare a dispetto della levata di scudi di tantissime ca-tegorie è un vero scippo ai danni, ancora una volta, delle categorie più deboli.

Non servono profes-sori o esperti per capire chi trarrà vantaggio da simili misure contenute nella manovra econo-mica approvata a a di-cembre dal Parlamento. E non è difficile nem-meno individuare chi si troverà costretto, suo malgrado, a chiudere le saracinesche per sem-pre. A spingere per una liberalizzazione selvag-

gia dove ognuno fa co-me meglio crede è la grande distribuzione che ha la possibilità di avere personale a di-sposizione per coprire eventuali turni di lavoro anche sulle 24 ore. Di-verso invece è il caso dei piccoli esercizi commer-ciali, magari a condu-zione familiare, che ve-drebbero ridotto al lu-micino le loro attività commerciali.

Da una parte dunque godono i forti con nuova linfa per i grandi centri commerciali mentre dall'altra il negozietto ti-pico sotto casa verrebbe fàgocitato dalla catego-ria emergente delle at-tività etniche e stranie-re. Oltre alla questione di merito ne esiste an-che una di competenza: e già perché il Governo liberalizzando gli orari dei negozi invade un

ambito che è di com-petenza delle Regioni.

E proprio in questo senso s'era mosso per primo Roberto Cota annunciando, l'altro giorno, l'intenzione di fare ricorso alla Corte Costituzionale se mai questo provvedimento

dovesse imposto dall'E-secutivo. Una scelta che poco ha a che far con il colore politico tanto che Cota è stato presto imi-tato dalla Toscana. «Avevamo già pronto il ricorso contro la libe-ralizzazione prevista da Berlusconi - sottolinea

Enrico Rossi - e oggi presentiamo lo stesso ricorso contro quella decisa da Monti che è ancora più spinta». Allo stesso Mondo l'Emilia-Romagna dà un giudi-zio negativo sulla libe-ralizzazione degli orari degli e non esclude a priori un ricorso alla Corte Costituzionale contro il provvedimen-to, anche se la Giunta guidata da Vasco Er-rani attenderà l'esito dell'incontro che ci sarà per la prossima setti-mana a Roma per de-cidere la linea di azione. Pronto all'azione anche il Veneto mentre il Lazio ha fatto sapere di stare valutando attentamen-te la questione. Insom-ma la questione è aper-tissima e non è escluso che il Governo possa avere un ripensamento di fronte al fuoco di fila che si trova dí fronte.

Intanto partono anche le denunce preventive. E' il caso del Condacons che minaccia singolar-mente le Regioni che in-tendono ricorrere legit-timamente alla Consul-ta. Nel mirino dell'as-sociazione finiscono, in particolare, la Toscana

BONI: «FAVORITI GRANDE DISTRIBUZIONE E IMMIGRATI» La liberalizzazione dell'orario di apertura dei negozi penalizza, secondo il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Davide Boni (foto), soprattutto «le cosiddette imprese famigliari a beneficio invece della grande distribuzione e degli esercizi gestiti da immigrati». Per questo, osserva «bisognerebbe

trovare una formula di equilibrio tra le diverse realtà ed esigenze». Nel contempo Boni invita la Regione Lombardia «a farsi parte attiva, come altre Regioni, per impugnare la norma dell'esecutivo». A essersi schierate contro la norma sono state finora Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio, Puglia e la Provincia di Trento

CAVALLI: «ANCHE EMILIA DICA NO A DEREGULATION» «Liberalizzando gli orari di apertura il Governo Monti ha la chiara intenzione di aiutare i suoi amici della grande distribuzione, i quali, attraverso la turnazione, potranno rispettare orari assai più elastici». Ne è convinto il consigliere regionale della Lega dell'Emilia Romagna Stefano Cavalli (foto), che parla di un «colpo di grazia» per i piccoli commercianti che dovranno vedersela con «un'ulteriore concorrenza sleale, non potendo ricorrere ai medesimo escamotage». Sulla questione Cavalli presenterà una risoluzione per far fronte comune con le altre Regioni contrarie. Secondo Cavalli, infatti, «è assolutamente falso che la misura farà aumentare i consumi»

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Soddisfatti per l'entrata in vigore

delle nuove regole sono solo i rappresenta nti delle grandi distribuzioni

Maggioranza ancora divisa rispetto alle

decisioni d,ell'Esecutivo. Nel Pdl e nel Pd non mancano voci in dissenso

dono le piccole attività

Cote: idta Tonno nessuna nuova tassa, l'addizionale lipef l'ha voluta Moniti

trgratperl awam xr

press unE 05/01/2012 PADANIA

SAISOCEIMMISI

e il veneto. "Se il Go-vernatore del Veneto Zaia deciderà di ricor-rere alla Corte Costitu-zionale contro l'articolo 31 della manovra Monti - fa sapere l'associazio-ne - sulla promozione e la tutela della concor-renza, verrà denunciato dal Codacons all'Anti-trust".

Peccato per Monti che non abbia nemmeno una maggioranza par-lamentare unita nel so-stenerlo. In casa Pdl, ma lo stesso si può dire dalle parti del Pd, non mancano le voci contra-rie alla norma. E così

Carlo Giovanardi si premura di fare un ap-pello al suo partito: «Pri-ma di procedere alla li-beralizzazione selvaggia del commercio e alla proletarizzazione di strutture di servizio co-me quelle che riguar-dano taxi ed edicole,

con prevedibile ed ine-vitabile cancellazione di centinaia di migliaia di piccole imprese fami-gliari, il governo dovreb-be rispondere ad alcune semplici domande: chi trarrà vantaggio da queste iniziative? Mi-gliorerà la qualità della

vita? Ci sarà più o meno coesione sociale? Dimi-nuiranno i costi per i cittadini consumatori? Nel frattempo è bene che sia il Pdl a dare una risposta a queste do-mande discutendone nei suoi organi dirigenti - sottolinea l'esponente di maggioranza - prima di buttare a mare un modello italiano che può e deve essere si-curamente migliorato ma non distrutto da for-zature che tra l'altro non trovano riscontro in altri Paesi europei». Una scena non diversa si vive anche dalle parti del segretario Pierluigi Bersani. «Sulle libera-lizzazioni degli orari dei negozi il Pd si decida invece di inscenare uno psicodramma. A livello nazionale è favorevole mentre a livello regio-nale fa ricorso contro il testo della manovra che

è stata approvata anche dal Pd» evidenzia il de-putato del Pdl Gabriele Toccafondi.

Alla confusione della politica di maggioranza fa da contraltare la cer-tezza mostrata dalle as-sociazioni che rappre-sentano le grandi distri-buzioni. E non è affatto un caso che Federdi-stgibuzione inviti il Go-verno ad andare avanti senza alcun tentenna-mento: «A fronte di un quadro economico dif-ficile il Governo ha in-trapreso una coraggio-

sa politica di liberaliz-zazione» afferma il pre-sidente di Federdistri-buzione Giovanni Co-bolli Gigli secondo il quale «la normativa ri-guardo gli orari di aper-tura dei negozi sancisce il diritto per gli operatori commerciali di poter ge-stire liberamente í pro-pri punti vendita valo-rizzando contempora-neamente la concorren-za il servizio ai consu-matori e i propri inve-stimenti». Intanto il Go-verno va avanti incu-rante delle critiche e an-nuncia nuove e più pesanti liberalizzazioni, ovviamente per decreto, per la benzina, utility locali, rete e stoccaggio gas per quanto riguarda il capitolo energia, ma anche per ordini pro-fessionali, trasporti, po-ste e gli immancabili ta-xi e farmacie.

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press unE 05/01/2012

la Repubblica N li segretario della egli: "Non c 'è una sola ragione perché si parta da questo provvedimento"

4 4 Siamo pronti a siglare un nuovo patto ma sui licenziamenti non si negozia" ROBERTO MANIA

RO MA—Camus so, dopo le pole-miche di questi giorni Cala Cgil e il governo, ha incontrato il mini-stro Fornero. Cosa vi siete dette? Perché c'è stato l'incontro?

«Era un incontro fissato prima della pausa natalizia. Prin2 di av-viare unconfronto complesso co-me quello sul mercato del lavoro e gli ammort 1 zzatori sociali anda-vano chiarite le modalità con le quali proseguire e fissare l'agen-da. La Cgii ha sempre detto che non riteneva utile percorrere la strada degli incontri separati. Ora sappiamo che sarà un confronto ordinario».

Dunque ci sarà un unico tavo-lo di confronto con il governo e tutte le parti sociali?

«Esatto. D'altra parte era stato lo stesso presidente del Consiglio Monti a dire al Senato che sul mercato del lavoro il governo avrebbe cercato il consenso delle parti sociali>.

Avete parlato anche dell'arti-colo 18?

«Dire che ne abbiamo parlato mi pare esagerato. Io ho ripetuto che non c'è una sola ragione con-vincente perché si parta da li se si vogliono affrontare i problemi

veri». E la Fornero cosa le ha rispo-

sto? «Non posso dire che ci sia stata

proprio unarisposta.Hapreso at-to di ciò che ho detto io».

L'articolo 18 è fuori dalla trat-tativa?

«Il governo deve sapere che sull'articolo 18 noi non trattia-mo».

Per voi rima-ne un tabù?

«Lasciamo perdere i totem o i tabù.. L'arti-colo 18 dello Statuto dei la-voratori ha una funzione deter-rente per ilicen-ziamenti senza giusta causa. Per questo non può essere né aggirata né modificata».

È un no anche alla proposta Ichino sul contratto unico che non sembra dispiacere al gover-no?

«Nella proposta 'chino c'è una massiccia dose di propaganda. Si sostie-ne che serva a supera-re il dualismo del

mercato del lavoro. Però introdu-ce una nuova forma di contratto, cosa di cui non c'è alcuna neces-sità, mentre bisognerebbe ridur-re le tipologie contrattuali e far costare di più i contratti flessibili, da quelli a termine legati alla sta-gionalità e a precise casualità, ai

SEGRETARIO Susanna

Camusso

contratti di collaborazione a pro-getto per le più alte professiona-lità non certo per chi è addetto al-le fotocopie».

Sul mercato del lavoro teme che tutto il sindacato possa subi-re un'altra sconfitta dopo quella sulle pensioni?

Nella proposta Ichino c'è una

massiccia dose di propaganda

Introduce una nuova forma di contratto di cui

non c'è bisogno

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Tvlandaucasa/dipenderti èpossib sietet In

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press unE 05/01/2012

la Repubblica «Quello sulle pensioni è stato

un intervento sbagliato fatto di corsa dal governo. Non la consi- dero una sconfitta anche perché per noi non è ancora un capitolo chiuso. I problemi creati dal quel provvedimento li vedremo pro- prio durante la trattativa sul lavo-

ro e gli ammortiz-zatori sociali».

Resta il fatto che con Cisl e Uil si sono incrinati i rapporti dopo la posizione unita-ria contro la ma-novra del gover-no. È stata la Cgil a criticare, riferen-dosi a Bortanni, le «stonature di qualche solista».

«Mi pareva po-co credile accetta-

re il metodo degli incontri sepa- rati e poi proporre un accordo. La questione è in egli caso supera-

ta. Sul merito ci sono molte ...„„„„.... ............. convergenze».

Definirete una • posizione comm

ne tra i sindaca-ti?

«Ci pro-veremo».

Ritiene che ci siamo divisioni nel governo? Ci sarebbero mini-stri (Passera, per esempio) più disposti al dialogo con voi, e altri (la Fornero) meno.

«Non mi sembra corretto an-dare dietro le indiscrezioni gior-nalistiche. Credo, però, che se si vuole affrontare davvero la que-stione dell'occupazione, non si p uò pensare chet utto si esaurisca in una nuova regolamentazione del mercato dellavoro. Servono le politiche per la crescita, quelle sull'istruzione e quelle fiscali p er-ché il peso delle tasse sul lavoro dipendente deve diminuire».

Lei sta pensando a una nuova stagione della concertazione, come quella degli anni Novanta?

«No, francamente non mi p are che ci siamo le condizioni di que-gli anni. Ritengo però che sia ne-cessario un accordo. Di certo la strada non è quella di ascoltare le parti e poi decidere da soli».

Sta lanciando la proposta di u n patto con il governo?

«Dipenderà, come sempre, dal merito. Ma se si vuole piti lavoro, più. crescita, più uguaglianza nel-la distribuzione del reddito, serve un accordo. Questa è una neces-sità per il paese».

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Lavoro, la Fotriero vede Caniusso 18 alla Fine de l peTorso"

"Situnopron6asiglarcurn, masuilic.amentineasinew

press unE 05/01/2012

la Repubblica

Lavoro, la Fornero vede Camusso `L'articolo 18aliafinedelpercorso"

Disgelo fra governo e Cgile Monti . non voglio dividere i sindacati ROMA — Disgelo tra governo e Cg11. Quasi quattro ore di collo-quio a Torino tra il ministro del Lavoro , Eisa Fornero , e il leader di Corso d'Italia, Susanna Camus-so, hanno chiuso gli ultimi giorni di polemiche a distanza. Sul mer-cato dei lavoro e gli ammortizza-tori sociali ci sarà un vero nego-ziato tra il governo e le parti socia-li, non una serie di incontri sepa-rati come aveva inizialmente pro-posto il governo. Un punto a fa-vore della Cgil che aveva alzato le barricate di fronte alla possibilità che l'esecutivo decidesse da solo limitandosi ad ascoltare le posi-zioni di sindacati e imprese.

E ieri, in serata, è arrivata anche un'importante precisazione informale da Palazzo Chigi: «Il presidente Montinonha certo in-teresse ad assecondare o coltiva-re dWisionitrais•inclacatienon ha manifestato alcuna preferenza né preclusione sulla modalità de-gli incontri con le parti sociali». Insomma fine dello scontro.

Per condividere l'agenda del negoziato la Fornero incontrerà rispettivamente lunedì e martedì i segretari di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti. Poi partirà la trattativa. «Se ci si mette la buona volontà, in un paio di mesi si può ottenere un buon ri-sultato», diceva ieri uno dei mini-stri.robiettivo è chiudere in tem-pi veloci ma non rapidissimi. Pri-ma di maggio, comunque, quan-do il governo dovrà presentare a Bruxelles il suo piano per le rifor-me.

Anche dopo il vertice torinese, tuttavia, rimane il nodo dell'arti-colo 18 dello Statuto deilavorato-ri. La questione non è stata accan-tonata dal momento che c'è una richiesta della Commissione e della Ecc perché si superi la nor-ma tutta italiana del reintegro nel posto di lavoro in caso dilicenzia-mento individuale senza giusta

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causa. I tecnici del Lavoro stanno lavorando ad una proposta. La Fornero ha ripetuto anche ieri al-la Camusso che non è quella la priorità e che non è mai stata in-tenzione del governo «partile da lì». Dunque è un capitolo destina-to ad essere affrontato in coda al negoziato. Esattamente quello che è stato fatto trapelare ieri da Palazzo Cingi. Perché si capi-to — Monti ritiene ancora che il tema esista e che sia anche itn portante, mapensa che senedeb-ba parlare ai termine di un pro-cesso, non al suo inizio. Questo è lo scenario.

In campo c'è anche la Confin-dustria che, p erò, Indeciso dinon ripetere l'errore che fece l'allora presidente Antonio D'Amato di scatenare una battaglia contro l'articolo 18. Per ora gliindustria-li rimangono coperti, ma è scon-tato che durante il negoziato chiederanno una via d'uscita dal-

l'articolo 18 seguendo nella so-stanza la strada del contratto uni-co proposto dai senatore del Pd Pietro lenirlo che per le nuove as-sunzioni prevede la possibilità di. licenziamento individuale anche per ra gioni economiche, tecnico o organizzative con il pagamento di un'indennità monetaria da parte dell'azienda.

Ieri, praticamente mentre era in corso l'incontro tra la For-nero e la Camusso, la Cgil. via twit- • ter ha pole- mizzato dura- mente con Bo-

«ConCisl e Uil bisogna con-cordare uno

spartito: non si può chiedere ogni giorno la concertazione e poi ac- cettare di fare i solisti stonati». Criticando così la disponibilità del leader cisli•no al metodo degli incontri separati. In serata ---- sempre via twitter, la nuova via della comunicazione sindacale — la replica acida della Cisl dopo

il faccia a faccia Fornero- Camusso: «Alla faccia dei presunti solisti stonati... ». Ma que- sta volta il rapporto ra le confederazio-

ni sindacali è desti- nato ad essere recu- perato. Cgil, (lisi e Uil

hanno tutto l'interesse a non dividersi. L'ipo-

tesi di accordi separati

non può essere nemmeno presa in considerazione da un governo tecnico: l'intesa, se ci sarà, sarà con tutti, Per quanto la strada sia

davvero tutta in salita. Oltre al risvolto sindacale, c'è

quello politico. Stil lavoro Pdl e Pd hanno visioni diverse. Anche ieri più di un esponente del centro-destra (da Fabrizio Cicchitto a Giuliano Cazzola) ha invitato il governo ad andare fino in fondo sull'articolo 18. Mentre il tema del lavoro rischia di lacerare ilPartito democratico. Il disgelo governo-Cgil, comunque, fa tirare il fiato anche ai democratici, in cui con-vivono 'chino, i p op olari filo cisii-ni (da Franco Marini e B ep p e Fio--toni), la sinistra cofferatiana, e la maggioranza bersaniana oggi molto vicino alle posizioni della COI di Susanna Camusso.

(r. ma.)

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In Italia licenziare è difficile? Niente affatto. Gli indici dell'Ocse (strictness of employment protection) spiegano che liberarsi di un dipendente è molto più facile per un imprenditore italiano di quanto non lo sia per un ungherese, un ecco o un polacco. Con un indice di flessibilità di 1,77 (per i lavoratori a tempo indeterminato) l'Italia è al di sotto della media mondiale (2,11). In cima alla classifica, nei paesi in cui licenziare è più difficile ci sono la Germania (indice 3.0) e i paesi del Nord Europa. Dunque, secondo questi dati aggiornati al 2008, non ci sarebbe alcuna ragione per modificare l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori in nome di una presunta rigidità delle leggi italiane. Il nodo è, da sempre, l'obbligo di reintegro se il tribunale riconosce che il licenziamento è avvenuto senza giusta causa. Ma quell'obbligo è presente in gran parte dei paesi industrializzati, con l'unica eccezione degli Stati Uniti (che- ora stanno rivedendo le leggi in materia). Gli Usa sono in cima alla classifica della libertà di licenziamento: il loro indice è di 0.17. Ma sono anche una vistosa eccezione a livello mondiale che non si riscontra in nessuno dei paesi emergenti dove il Pil avanza ancora a due cifre nonostante la crisi. La classifica dell'Ocse (presa a riferimento dalle aziende che scelgono in quali paesi investire) mette l'Italia in cima alla top ten (indice 4,88) solo quando si voglia procedere a licenziamenti collettivi. In quel caso il nostro è il paese al mondo dove è più difficile licenziare grandi quantità di lavoratori tutti insieme. Ma e davvero un difetto'? Vediamo la situazione nelle diverse aree del mondo.

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TSC,C

Niente riassunzione nelle piccole imprese L'ARTICOLO 18 della legge 300 del 1970 (Statuto dei lavoratori) prevede che il lavoratore licenziato senza giusta causa (i motivi economici non sono al momento considerati tali) abbia dirit-to al reintegro sul posto di lavoro. Solo se il dipendente sceglie di rinunciare al reintegro, il datore di lavoro può scam-biare l'obbligo di riassunzione con il pagamento cli un indennizzo pari a 15 inensilità dell'ultimo stipendio perce-pito. Nellepiccole aziende con meno di 15 dipendenti il lavoratore ingiusta-mente licenziato non ha diritto al rein-tegro e viene risarcito in denaro. In ca-so di controversia il lavoratore può ot-tenere la sospensione del licenziamen-to fino alla conclusione del processo.

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press unE 05/01/2012

la Repubblica

Mandare a casa i dipendenti è possibile 1' Ocse: siete tra i più flessibili al mondo

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Fonte: Unioncarnere/Exceisior, Ministero dei Lavoro

LL lavoro perduto, l'andamento della Cig

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press unE 05/01/2012

la Repubblica GWWAN.CA

Lavoratori allontanati solo con giusta causa IL LICENZIAMENTO senza giusta cau-sa è considerato illegittimo e, in viapre-ferenziale, deve essere risarcito con il reintegro sul posto dilavoro.L'impren-ditore che voglia licenziare un dipen-dente deve comunicarlo al consiglio di azienda. Se il sindacato riterrà non fon-dato ilprovvedimento, ildipendente ha il diritto di rimanere al suo posto lino al termine del processo. Se poi il giudice stabilisce che effettivamente il licenzia-mento non era 0. -ustificato, l'imprendi-tore ha l'obbligo di reintegrare il dipen-dente in organico. L'unica eccezione è la possibilità che l'imprenditore dim o-stri chenon c'è possibilità di collabora-zione con il licenziato che dunque vie-ne risarcito con un indennizzo.

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Chiudere per delocalizzare è diventato meno semplice

GENERALMENTE il lavoratore che vie-ne ingiustatnente licenziato è risarcito con indennizzi di entità variabile se-condo criteri stabiliti dalla legge. Ma nell'autunno scorso tre sentenze di tri-bunali locali hanno fatto scalpore an-nullando il progetti di delocalizzazione di altrettante aziende d'oltralpe. Quelli che i francesi chiamano "licenziamen-ti della Borsa", dettati cioè dalla smania degli azionisti di portare altrove la pro-duzione per aumentare i profitti, sono stati considerati illegittimi e le aziende sono state obbligate a riassumere i la-voratori licenziati. Grandi proteste, na-turalmente, degli imprenditori. Ora sulla vicenda la parola deve passare al-la Corte di Cassazione di Parigi.

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CINA

Cacciare gli "anziani è quasi impossibile IN CINA la legge sul lavoro è stata ag-giornata a partire dal 1 gennaio 2008.1 dipendenti possono essere licenziati solo se il datore di lavoro è in grado cli presentare un giustificato motivo. Questo vale anche durante ilpe riodo di prova che varia da un mese a sei mesi a seconda della durata del contratto. Se il motivo è considerato giustificato, illi-cenziamento avverrà senza che allavo-ratore vengano corrisposte indennità. E' vietato il licenziamento in caso di malattie dovute all'attività professio-nale presso l'azienda o quando il lavo-ratore sia dipendente da almeno quin-dici anni presso la stessa società e gli manchino meno di 5 anni alla pensio-ne.

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TAT UN'

Mano libera per le aziende e il reintegro non esiste TRADIZIONALMENTE in Usa vale il principio secondo cui l'imprenditore può licenziare i suoi dipendenti a pia-cimento (" atwill") senza alcuna restri-zione. Una norma spesso invocata dai liberisti europei come riferimento ideale. In realtà nel corso dei decenni il limiti sono stati posti sia a livello fede-rale che dei singoli stati. In generale è illegittimo il licenziamento di un lavo-nitore che si siarifiutato diandare con-tro la legge, o -un licenziamento discri-minatorio per ragioni legate alla razza, alla fede religiosa o al credo politico. Curiosa la norma che in INitichigan vie-ta licenziamenti legati alla statura o al peso. Ma anche in caso di licenzia-mento illegittimo illavoratore viene ri-sarcitoindenaro e noncon ilreintegro.

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press unE 05/01/2012

la Repubblica

Non pagano 11 36% di Iva e il 55% di irap ecco l'esercito dei "turbati delle tasse" ROBERTO PETRINI

p le facile individuarli (come dimostra il blitz di Cortina) che contarli. Gli evasori fi-

scali sono la vera spina nel fianco del. Paese: con l'adozione della nuova banca dati dell'Agenzia delle Entrate, creata con il decre-to Monti, la lotta a chi non paga le tasse sarà più facile, ma sapere a quanto ammonta il gettito che si sottrae alle casse dello Stato è sempre stata un'impresa assai complessa. «Conoscenza appros-simativa ed incontrollata», ha detto recentemente la Corte dei Conti in merito alla conoscenza del fenomeno evasione in Italia.

1.AC;‘: WMMY Con successo ciha provato, so-

lo recentemente,la Co. mmissione guidata dal presidente dell'Istat Giovannini arrivando a risultati preoccupanti: la black economy, cioè l'economia dove non si paga-no tasse e contributi, ammonta al 17,5 per cento del Pil, ovvero 275 miliardi. Su questa cifra non si raccolgono Iva, Irpef e Irap. Per li-mitarci solo alle tasse maggiori. E' stato calcolato, qualche tempo fa, che se gli italiani avessero pagato le tasse come in Gran Bretagna e negli Usa a partire dal 1970 il rap-porto debito-Pii sarebbe stato dell'80 per cento invece che del 120. A conti fatti, oggi, all'appello mancano circa 100-150 miliardi all'anno di imposte versate.

La controprova di questi dati sta nelle "Analisi statistiche" pub-blicate ogni anno dal Diparti-mento delle Finanze che, in base

alle dichiarazioni dei redditi, ci informano su quanto dicono di guadagnare gli italiani. Basta guardare la fascia più alta: secon-do i dati ufficiali, oltre i 200 mila euro lordi annui ci sarebbero solo 71,989 contribuenti pari allo 0,17%. Basta guardarsi attorno per dubitare di questa cifra.

1.A SPARA fi

Verrebbe voglia di sapere qual è l'imposta che gli italiani evadono di più. La risposta viene dal "Rap-porto 2011 sul coordinamento

della finanza pubblica" della Cor-te dei conti, pubblicato nel mag-gio del 2011. E concetto è sempli-ce, si chiama Iva-gap, ovvero la differenza tra l'Iva che si dovreb-be pagare e quella che si paga ef-fettivamente. Ebbene in Italia è trai più alti d'Europa, sfugge al fi-scoi136,39percento. Cisupera so-lo la Spagna dove l'iva evasa è al 39,45 per cento. Francia e Germa-nia stanno tra l'8 e il 10 per cento.

Perla fotografia delle altre tasse bisogna rivolgersi sempre al rap-porto "Econoniia non osservata e

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ERPEF EVASA Emerge dai confronto dei numeri di Bankitalia con le dichiarazioni

IVA EVASA L'Iva gap, ovvero l'evasione dell'Iva è del 36,39%

1RAP EVASA In testa alla classifica il commercio, poi i servizi alle imprese

Fessone fisiche per classi di reddito complessivo

DI REDDITO Numero di in curo

dichiarazioni Percentuale

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4O6

Fonte: Commissione Giovennini

press unE 05/01/2012

la Repubblica flussi finanziari" redatto dalla Commissione Giovannini So-stanzialmente per individuare l'entità dell'evasione si raffronta-no i dati sui bilanci delle famiglie di Bankitalia (anonimi) con i dati dichiarati al fisco. L'esercizio è utile perché emerge subito che, ad esempio, l'Irap non dichiarata è per i commercianti il 54,6 per cento di quella dichiarata. Che la stessa Irap evasa nel settore dei servizi alle imprese è pari al 46,4 per cento. Se si guarda all'Irpef si entra in un buco nero (se non si paga Iva e Irap vuoi dire che non c'è base imponibile irpef): secon-do gli studi più accreditati, si arri-va al 59,5 per cento di evasione nell'ambito del lavoro autonomo.

QaW MgMl A denti stretti, e con un po' di

pazienza, si può leggere la tabella pubblicata a pag. 37 e intitolata "Tassi d'evasione per genere, classe d'età, area geografica e ti-pologia di contribuente" (sempre della stessa Commissione). Se si confrontano i guadagni di lavora-tori autonomie imprenditori (fat-ti secondo i te st anonimi di B anki-talia) con le dichiarazioni dei red-diti ufficiali raccolte dalla Sogei, emerge che l'evasione è pari al 56,3 per cento. Circa 4 milioni di contribuenti di questa categoria, in media, dichiarano un reddito netto di 11.789 euro, mentre do-vrebbero dichiarare un reddito netto, in media, di 27.020 euro. Il blitz di Cortina non sorprende.

C RIPRODUZIONE RIS ERVAI A

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press unE 05/01/2012

la Repubblica

frap 9•;-6, :!/,tù cFcrotod

La fotografia dell'evasione

--,....„... , indagine campionaria ,\ Dichiarazioni dei redditi

Bankitalia a partecipazione (dati Sogel) anonima

Centro

geogra mpa

[Nord

Mezzogiorno

[TOTALE

ss Tipologga cbnhibmite

Lavoratore dipendente

Pensionato

Autonomo e imprenditore

Reddito da fabbricati

[Pensionato e lavoratore dipendente

Autonomo e lavoratore dipendente o pensionato

Altro

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press unE 05/01/2012

la Repubblica

"Onorevoli, tagli entro gennaio o interveniamo" Affido di Monti: ck elle che ipartiti stacchino la spina ma non sono usciti di scena

CARMELO LOPAPA

ROMA-- Tre settimane ditempo per Camera e Senato. Poi, in as-senza di un segnale concreto, il governo interverrà. Qualcosa an-drà fatto, alla luce dei risultati del-la relazione Giovannini, fa sapere Palazzo Chigi, che «terrà conto» di quelle osservazioni «per le suc-cessive detern-rinazionidipropria competenza».

Il taglio alle bus te paga dei par-lamentari è stato stralciato dal de-creto "salva Italia", dopo le pole-miche di dicembr e, per rispetto al principio dell'auto determina-zione delle due Camere. Ma il pre-siderite Monti si «riserva di deci-dere» sul dossiercostidella politi-ca. Intanto, per quanto di sua competenza: enti e organismi statali. Se poi sarà necessario, an-che sulla scivolosissima materia parlamentare. È quanto la presi- denza del Consiglio lascia t-rape- lare al termine delle due ore fitte di colloquio tra il capo del gover-no e il presidente dell'Istat Enrico Giovannini, responsabile della cotmnissione che il 31 dicembre ha concluso, sebbene in parte, il lavoro di comparazione tra le in-dennità italiane e quelle dei legi-slatori di altri sei paesi europei.

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Monti «terrà conto dei rilievi for-mulati dalla commissione sulle retribuzioni dei parlamentari», si legge nella nota diffusa al termine dell'incontro in cui Giovanniniha illustrato i risultati raggiunti, la metodologia seguita e le enormi difficoltà affrontate, La commis-sione è finita sotto un fuoco di fila di polemiche. E trattandosi di un organismo governativo, è pro-prio all'esecutivo che il presiden-te dell'Istatha voluto chiedere co-pertura «politica» con l'incontro di ieri, Al cospetto di Monti, Gin- vannini ha confessato tutta l'a-marezza per i «toni» usati contro la sua squadra di accademici: «II nostro non è stato un attacco po-litico al Parlamento, non abbia-mo tratto delle conclusioni, ci sia-mo limitati a presentare un raf-fronto che saràpure lacunoso, ma è stato condotto con criteri scien- tifici», E soprattutto, «delle verità siamo riuscite a tirarle fuori». Co-me dire, non è colpa loro se le in-dennità lorde dei parlamentari italiani sono risultate le più alte d'Europa. Ora le Camere dovran-no provvedere entro la scadenza preannunciata del3 l gennaio. Se non avverrà, anche se la forzatura dovesse provocare sconquassi, il governo non resterà con le mani in mano. Palazzo Madama e Montecitorio saranno al lavoro giàdallaripresa,lunedì prossimo. Da ciascun capigruppo, il presi-dente Schifani attende proposte, nero su bianco. Poi deciderà il Consiglio di presidenza. Così alla Camera. Ma a Palazzo Madama il senatore questore le ghista, Paolo Franco, ne fa un caso politico, ac-cusa il governo di voler «delegitti-mare il Parlamento per continua-re a governare senza consenso».A suo dire, Giovannini ha «fatto flop», non ha individuato la me-dia Ue delle indennità e ora «sido-v-rà riprendere in mano da zero la

situazione». E guai a parlare di portaborse a carico del Senato («Costerebbe di più»). Insomma, altro che fine gennaio:il clima re-sta rovente. In tanti la pensano come il berlusconiano Francesco Giro: «Non siamo abusivi né ber-sagli da circo». Altri, come Cic-chitto e Quagliariello, prendono di mira la «campagna denigrato-ria» in atto,

Monti va per la sua strada sulla via del risai:ameni:o, come spiega inunintervistaaLeFigaro:«Ihnio governo può cadere domani, non

siamo qui per sopravvivere ma per fare un buon lavoro, Dubito tuttavia che un partito prende-rebbe con I e ggere zza difron t e agli ele (torba decisione distaccarela

spina, Ai partiti, che in Italia «non sono usciti di scena, ma restano protagonisti», rende «omaggio» per le scelte impopolari approva-te, Il premier sostiene di non te-

mereBerlusconi:«Dalmio prede-cessore ricevo un sostegno consi-derevole». Anche se non lesina critiche: «L'ex trtagg,oranza ha messo in discussione la sua poli-

fica d'austerità di bilancio dopo le elezioni regionali andate male e questo ha destabilizzato i merca-ti». L'errore? Non aver «amm.esso la grave mancanza della crescita», rinunciando alle «politiche di li-beralizzazione= A conti fatti, Monti si dice «assolutamente sor-preso» dei consensi, superiori al 50 per cento. «Non ho fatto nien-te per meritarlo:i:mio gradimen-to, al contrario, dovrebbe essere prossimo allo zero, data la gravità dei sacrifici chiesti agli italiani».

(D RIPRODUZIONE RISERVATA

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Presidente Consigliere di Regione

press unE 05/01/2012

la Repubblica

L'Italia dei Governatori e degli assessori nessuno in Europa prende le loro indennità

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press unE 05/01/2012

la Repubblica EMANUELE LAURI A

Le buste paga dei salariati della politica sfidano la crisi economica. E rappresentano, oltreconfine, l'Italia dei privilegi inossidabili. Perché se è vero, come rilevato dalla commissione Giovannini, che i nostri parlamentari hanno in media retribuzioni più alte rispetto a quelli del resto del Continente, il discorso non cambia affatto per i rappresentanti delle altre istituzioni. Per quegli oltre 160 mila amministratori di Regioni ed enti locali che guardano dall'alto i loro colleghi stranieri. Per carità, lo scenario muta da un livello istituzionale all'altro. Gli stipendi dei sindaci, ad esempio, sono in linea se non più bassi rispetto a quelli dei principali capoluoghi europei. Ma alcune misure, all'estero, limitano la spesa: in Spagna le giunte comunali sono "facoltative" nei centri con meno di 5 mila abitanti, in Francia ai consiglieri dei centri con meno di mille abitanti è imposto un tetto di 227 euro all'indennità mensile. Ma sono le Regioni italiane a rappresentare un Eldorado, malgrado i tagli avviati. 11 governatore della Sicilia Raffaele Lombardo, coni suoi 14.200 mila curo (netti) al mese, guadagna più di quello della Catalogna o della comunità autonoma di Madrid. Renata Polverini, presidente del Lazio, raddoppia i compensi della collega dell' Ile de France. E una piccola regione come il Molise (320 mila abitanti) può permettersi di vincere la partita con il Texas (18 milioni di abitanti): a Campobasso il governatore Michele brio ha una busta paga di 11.124 curo mensili, a Houston Rick Perrv supera di poco i 9.600 eti•O, al cambio attuale del dollari. E i consiglieri regionali, con la loro indennità-base che raramente scende sotto i novemila euro mensili? Più ricchi dei colleghi francesi (che al massimo guadagnano 2.700 curo al mese) come di quelli spagnoli (5.800 euro) o ancora di alcuni Lander tedeschi: ai deputati di Amburgo bastano 2.300 euro, più 300 a titolo di rimborso spese.

Gli stipendi dei sindaci euro iordi ai mese

Il moli sano Iorio è più ricco del oovematore del Texas IL CAPO della giunta siciliana, Raffàele Lombar-do, conisuoi14.200milaeuro (netti) almese bat-te il presidente della Catalogna, che ha compen-si pari a 13.600 mila euro: ma lordi. Il governato-re del Lazio Polverini, con i suoi 11.753 euro, prende il doppio di un collega dell'Ile de France (5.512 ettro). Le retribuzioni dei presidenti delle Regioni, in Italia, non sono legate alla popola-zione dei territori amministrati: il inolisUno Mi-chele lodo, con i suoi 11.124 euro, guadagna più del collega emiliano (7.768 euro) e, facendo un salto oltreoceano, più del governatore del Texas.

,, I , RODUZIONE RISERVATA

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Ma i sindaci di Londra e Berlino percepiscono più di Alemanno GLI stipendi dei sindaci, in Italia, vanno dai 1.291 ai 7.019 curo mensili, più alcune inden-nità legate, ad esempio, alla rilevanza turistica degli enti. Il sindaco di Roma, Alemanno, ha dichiarato 1.0mila curo lordi al mese, il collega. di Napoli (De Magistris) circa 4.200 netti. Va. meglio a i si n da ci di .Parigi (Delanoe percepisce 8.684 euro al mese), Londra (johnson ne gua-dagna circa 14 mila lordi), Berlino (Wowereit ha un'indennità lorda di 12.250 curo) eMadrid (10 mila curo, anche se lordi, per Rotella).

© P, PERA AZIONE RISERVATA

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press unE 05/01/2012

la Repubblica

Sconto agli grati, la Lega insorge 11 governo: la tassa sui permessi di so

orno va ridotta. Esultano Pd e cattolici •

SILVIO BUZZANCA

ROMA ---- ii governo farà «una approfondita riflessione e una attenta valutazione» sulla tassa sul soggiorno. l ministri Anna Maria Cancellieri e Andrea Ric-cardi voglio ripensare sulla somma compresa fra 80 e 200 curo che da fine gennaio un la-voratore immigrato regolare dovrebbe sborsare per avere il permesso o la "carta" che gli permette di restare inttalia e la-vorare. ll ministro dell'interno e quello dell'Integrazione han-no intenzione di rimodulare le tasse in base al reddito e alla composizione familiare. Per-ché, spiegano i due ministri, in un momento di crisi sono cifre importanti anche per gli lin:mi-grati.

L'annuncio però scatena la reazione negativa della Lega e del Pdl che difendono a spada tratta la tassa prevista in un de-creto di Roberto Maroni e Giu-lio Tremonti del 6 ottobre ap-provato dalla vecchia maggio-ranza di ceni E il più arrabbiato di tutti è proprio l'ex ministro dell'interno leghista. «Dico alla ministra Cancellieri di non azzardarsi a toccare il mio decreto, - intima Marmi" -sarebbe un atto di vera e pro-pria discriminazione nei con-fronti dei cittadini padani e ita-liani, un attacco ai diritti di chi lavora e pagala crisi che la Lega non può accettare», «Giusto»,

conviene Maurizio Gasparri, «quelle norme non vanno toc-cate».

L'ex ministro dell'Interno dà così la linea al resto dello schie-ramento. «Con un così clamo-roso trattamento di favore si ri-schia di codificare una sorta di razzismo all'incontrario che deve essere invece scongiura-to», dice la pidiellina Isabella Bertolini. Roberto Calderoli

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IL GIUDIZIO DEI MASSONI Sul Venerdì Gustavo Ratti, numero uno del Grande Oriente, parla di governo, Chiesa ed inquisiti. Monti? «Avrebbe tutte le carte in regola per essere massone»

parla di «vergogna» e spiega che non si possono «colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fi-ne mese» e «prendere posizio-ne contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati».

Il senatore pidiellino Lucio Malan, invece, ricorda ai due ministri che la «Costituzione che hanno poche settimane fa di osservare lealmente assegna

la funzione legislativa a Senato e Camera, che hanno votato non molti mesi fa anche la tas-sa sui permessi di soggiorno». E di «sfottò al Parlamento», parla anche l'ex sottosegretario a l-l'Interno Alfredo Mantovano. Osvaldo Napoli, vicepresiden-te del gruppo Pdl ammonisce Monti a «non muover foglia su materie eccentricherispettoal-la natura e al mandato del suo

esecutivo.Altrimenti ilgoverno deraglia».

Reazioni molto positive arri-vano invece dal centrosinistra. LiviaTurco, per esempio, ricor-da che «si tratta di una tassa odiosa, frutto di una mania di persecuzione nei confronti de-gli immigrati» e ne chiede abo-lizione. Commenta in modo fa-vorevole l'associazionismo cattolico. «P il segno di una

grande apertura che accoglia-mo confavore», commenta Oli-viero Forti, responsabile immuni-grazione della Caritas Anche le Ach auspicano che «si arrivi all'abolizione di questa tassa supplementare, dal ca-rattere iniquo e discriminato-rio, introdotta con il famigerato pacchetto sicurezza per motivi meramente propagandistici».

íe RIPRODUZIONE RISERVATA

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press unE 05/01/2012

1 a Re Mlim ‘z, N Tosi, sindaco del Carroccio di Verona

‘‘È una scelta demagogica un contributo è sacrosanto"

VERONA I I sindaco di

MI :ANO —Non alza le barricate, i sindacc, leghista diVerc,ntiFia- Verona Flavio vio Tosi, ma il suc, giudizio è netto; «Trovo assolutamente norma- Tosi, negli le che gli stranieri paghino un contributo per avere il permesso di u lt :m i mesi

soggiorno; non è una tassa, quei soldi servono a coprire le spese non in linea legate alle procedure a mnitt iistrative», con il partito

E abolirlo, come dice Maroni, sarebbe discriminatorio? di Bassi, è «Proprio co sì. Viviam o un momento di grave crisi economica, considerato

che comporta sacrifici per tutti. Ci sono due aspetti da valutare». uno dei Il primo? sindaci ribelli

«Riguardala disponibilità data da noi sindaci delle città medio- della Lega grandi ad accollarci le pratiche burocratiche dei permessi di sog- giorno. E una disponibilità che confermiamo, in questo modo le questure possono essere sollevate da compiti che i Comuni pos-

sono svolgere pili facilmente, attra- verso l'ai agrate».

E poi?

Non è nemmeno una «Al di là dei bolli, che si pagano a parte, i permessi di soggiorno com-

tassa, e abolirla significa portano delle spese: abolirle signifi- privilegiare una ca privilegiare una categoria di citta-

categoria di cittadini divi a discapito di altre. È una scelta demagogica e sbagliata. Una scelta

a discapito di altre tutta politica, che un governo tecni- co non avrebbe dovuto prendere».

L'ha sollecitata un vasto schiera- mento di forze sociali, politiche e

culturali. Lo stesso Napolitano, qualche tempo fa, aveva ripro-posto il tema dell'immigrazione parlando di "ius soli"...

«È una posizione che io non condivido, ma a parte questo resto dell'idea che il presidente della Repubblica sia un galantuomo».

Dopo il discorso di Capodanno voi leghisti l'avete seppellito di insulti.

«Se oggi c'è il governo Monti, la responsabilità non è certo del. Capo dello Stato, che durante la crisi si è comportato in modo ineccepibile. Semmai è di Berlusconi, che a Monti ha dato la fi-ducia».

Tornando al contribuito per ilpermesso disoggiorno: che co-sa farete?

«Ripeto, è una scelta politica, e la risposta dovrà essere politi-ca: la darà il nostro consiglio federale».

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Sconto agitilinigrati,. a _ega insorge

press unE 05/01/2012

la Repubblica li sindaco di Padova, il pd Zanonato

"Balzello ingiusto, va tolto fu un favore fatto ai lumbard"

PADOVA i l sindaco di

Padova Flavio

Zanonato ha fama di

legai itario: questa legge

era ingiusta nei confronti di 5miiioni di

lavoratori

ANNALISA CUZZOCRFA

ROMA—»La tassa sui permessi di soggiorno era nata solo per li-sciare il pelo ai leghisti, e va tolta», Flavio Zanonato, sindaco di Padova, una fama da legalitario del Pd, sa bene da che parte sta-re. Non con la Lega, che tuona contro la decisione dei ministri Caticellieri e Riccardi di ripensare il contributo preteso dagli im-migrati. Non con il Pdl, che a livello locale è ormai contro tutto e tutti.

Sindaco, il governo fa bene ad alleggerire il contributo? «Con la manovra gli immigrati pagheranno tutto quello che

pagano gli altri. Quell'imposta è stata introdotta per volontà par-ticolare di Maroni, per accarezzare il pelo all'elettorato leghista. È sbagliata ed è giusto toglierla».

IiCarroccio invoca le barricate, il Pdisembra dalla sua parte. «I leghisti hanno le polveri ba-

gnate, perché sono stati a reggere il sacco fino a qualche settimana fa e cercano di farlo dimenticare. Quan-to al Pdl, percepisco una certa schi-zofrenia: a livello nazionale prende delle decisioni che a livello periferi-co smentisce, mettendosi all'oppo-sizione».

Isabella Bertolini parla di razzi-smo al contrario.

«Lo sarebbe se una tassa pagata dagli italiani venisse sospesa per gli immigrati. Qui invece avevano messo una tassa in più per 5 mi-lioni di lavoratori, di cui un milione minorenni. Di questi, 2 mi-lioni e mezzo sono lavoratori dipendenti, 300mila autonomi. Producono 1'8 per cento del Pil italiano. Di cosa stiamo parlan-do? Se domani mattina vogliono andar via, cosa facciamo?».

Come sindaco del nord, sente una rinnovata ostilità del cen-trodestra nei confronti degli immigrati?

«Una parte della popolazione, anche quella più povera, li ve-de come concorrenti. E un sentimento sempre presente, -ma la politica dovrebbe spiegare che è sbagliato, non costruire una si-tuazione di permanente tensione. Il fatto che non riconosciamo elementari diritti a bambini che sono nati qui, che parlano no-stro dialetto, tifano le nostre squadre, è una bomba a orologeria. Se non la affrontiamo, saranno cavoli nostri».

RIPRODUZIONE RISERVA-FA

Avevano messo una tassa in più per 5 milioni

di lavoratori che producono 1'8 per cento

del Pil italiano

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Referendum, rischio bocciatura allaCauttita

press unE 05/01/2012

la Repubblica

Referendum, rischio bocciatura alla Consulta Alimento sono 6 i giudici favorevoli, 5 contrae e 4 incerfi. Mercoledì la decisione

ANA MILELLA

ROMA—II commento più esplicito: «Questa volta è un casino,,,», Quello più elegante: «Ammettiamolo, non è una passeggiata». Quello più pro-blematico: «Ci troviamo di fronte a una questione che tutto è, fuorché banale». il più realistico: «La deci-sione non è affatto scontata». Pro-prio così. A una settimana dalla se-duta della Consulta sui due quesiti che chiedono di abrogare la legge elettorale Calderoli dei 2005 - me-glio nota come Porcelli:m - la parti-ta è apertissima. Sei giudici per il sì, cinque nei ilno, ben. quattro incerti, Ma si deve pur dar conto dello scet-ticismo generalizzato su un p ossibi-le esito positivo. Per le ragioni che un'alta toga sintetizza co sì: «Tutta la giurisprudenza della Corte è sem-pre andata in un'unica direzione: non decidere in modo da lasciarsi alle spalle un vuoto normativo. In

materia elettorale poi, la questione già di per sé delicata, diventa delica-tissima. In Italia le leggi elettorali so-no costituzionalmente protette, il Paese nonpuò restarne senza. Sip o-trebbe votare domani, e una legge dev'esserci»,

Questa è la paura che si respira al-la Corte, aggravata da un'ulteriore riflessione: «Mai come adesso, con un governo tecnico a palazzo Chigi e M un quadro d'incertezza politica, bisogna essere attenti a rivoluzio-nare i paletti giuridici». È questo che rischia di sconfiggere chi sostiene il referendum. Il comitato p ramo tore con a capo il costituzionalista An-drea Morrone, chi ha raccol-to1.210.466 firme, da Di Pietro a Vendola, a Segni, a una consistente parte del Pd, agli oltre cento giuristi che hanno sottoscritto la piena am-missibilità. Per dirla con un'altra fonte della Corte: «Sentiamo la pres-sione delta gente, schierata contro norme che tagliano fuori la scelta popolare. Ma la Corte dev`essere molto attenta a stabilire un princi-pio che varrà per tutte le decisioni future».

Tra le 15 alte toghe che hanno ri-cevuto via mai/ la ricca documenta-

zione del relatore Sabino Cassese, c'è anche Sergio Mattarella, un pas-sato di spicco nella D c e poi nel cen-trosinistra, padre del Mattarellum, la legge dei '93 che i referendari vor-

rebbero resuscitare. Una coinci-denza, visto che solo il 5 ottobre il Parlamento lo ha mandato alla Cor-te. Lui, riservato come sempre, non parla. Ma i boatos dicono che non si

farà da parte, come pure qualcuno, tra i nemici del referendum, aveva sussurrato. L'astensione alla Con-sulta è solo un savoir faire, stavolta negativa perché l'ex ministro potrà

mettere la sua decennale esperien-za parlamentare al seivizio della de-cisione.

Che mota intorno a un interroga-tivo: se una legge ; cancellata da una

successiva, può tornare a "rivivere" e ridiventare operativa. Alla Corte, e tra i più insigni giuristi, la parola usata è "riviviscenza". Come scrive Alessandro Pace - il costituzionali-sta che 1'11 gennaio difenderà le ra-gioni del secondo quesito referen-dario - la questione è se la Mati:arel-la possa «riespan.dersi». Lui è can-vinto di sì, e lo ha argomentato nella memoria di 19 cartelle che ieri ha de-positato alla Corte. Due giorni pri-ma, in 38 pagine, altrettanto ha fat-to un altro costituzionalista di grido, Federico Sorrentino, per sostenere le ragioni del primo referendum. Il primo cancella d'un colpo tutta la legge, il secondo elimina cosiddet-ti "alinea", le frasi che servivano per abrogare il Niattarellurn e che, se soppresse, lo farebbero rivivere.

Ma bisogna prestare orecchio ai tam tam della Corte per rendersi conto che mai decisione fa più tor-mentata di questa. Ecco i dubbi nel-

le parole di un giudice: «La Corte non sta decidendo se il Porcellum è, o non è, una buona legge, e molti di noi sono convinti che non lo sia. Qui la questione è se i quesiti sono am-missibili o no, Se dovessimo ipotiz-zare che uno dei due lo è, faremmo fare alla Corte una virata di 360 gra-di rispetto alla sua precedente giuri-sprudenza, che esclude la rivivi-scenza delle norme abrogate. Appe-na l'anno scorso, con la sentenza 24 sui servizi pubblici locali, lo abbia-mo ribadito. Se decidessimo l'op-posto, dovremmo fare lo stesso per qualsiasi caso futuro»,

Senza una legge c'è un "buco" normativo. Q ue sto fa dire all' ex p re-sidente della Consulta Valerio Orri-da l'opposto di quello che molti pensano: «Proprio per non lasciare un l'uoto la Corte fa rivivere la legge precedente». Per evitare che il Paese resti senza norme elettorali, Buone o cattive che sian.o. C'è però una ter-za via, ipotizzata dal co sti tuzio nati-sta Alessandro Pizzorusso: la Corte solleva davanti a se stessa l'incosti-tuzionalità del P orcellum visto che i rilievi critici non sono mancati. E tutto sarebbe rinviato al futuro,

RiPRODUZiONE RiSERVATA

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Pagina 13 SVISlita-dreeri, [ardi -zia sconfessa il wilústre

, zdt,..zo Da Bdgarmrenno speso meno'

Il braccialetto elettronico ftw

costruito in materiale impermeabile e ipoatergenico, il braccialetto si applica alla caviglia

su di esso è installato un software che trasmette un segnale a bassa frequenza ad una centralina sistemata in casa

sua volta collegata via telefono con la sala operativa di polizia, carabinieri o finanza

m

k,

l'alla , e scatta se il detenuto — si allontana dal raggio consentito di circa 200 metri

li nt

Il contratto stipulato nei 2003 dal ministero dell'Interno (scaduto a fine 2011) prevedeva un costo annuo

press unE 05/01/2012

la Repubblica

Svuota-carceri, la polizia sconfessa il Il vice di Manganelli: celle in questura inadatte. Smisto: piano concordato col Viininale

ELSA VINCI

ROMA — Carceri, è scontro a sorpresa tra polizia e governo. «Le celle di sicurezza sono ina-datte alla detenzione e i brac-cialetti elettronici sono insuffi-cienti e vet usti». vice direttore generale della Pubblica sicu-rezza, prefetto Francesco lo, stronca le norme "svuota-carceri" varate dal ministro del-la Giustizia e innesca una pole-mica con Paola Severino, che difende le sue scelte. «Sono il frutto — dice — di un confronto con il ministero dell'Interno, sono state condivise dal Virili-naie alla presenza dei vertici della polizia».

A Palazzo Madama è convo-cata la commissione Giustizia per la conversione in legge dei decreti sull'emergenza carceri. Secondo il piano del Guardasi-gilli, transito nelle celle di si-curezza per chi è arrestato in flagranza, nell'arco di un anno, eviterebbe a circa 18 mila per-sone di mettere piede nei peni-tenziari. Il presidente della commissione, Filippo Berselli, ha richiamato in anticipo i se-natori dalle ferie dopo la tragica notte di Capodanno: un morto

Vallette di Torino, un altro a Trani. E ancora, tre tentati sui-cidi nei primi giorni de12012.

Ad aprire i lavori della Com-missione è l'audizione del pre-fetto Cirillo, portavoce anche dei carabinieri e della guardia di finanza. «Le camere di sicurez-za sono costose e il personale di polizia non è addestrato per ge-stire la detenzione degli arre-stati», dice. Non solo: «Le celle presenti in caserme e commis-

sariati non sono nemmeno suf-ficienti». Quelle «agibili» non sono più di 1.057. Possono ospi-tare 21 mila persone. Ma sono senza servizi igienici e prive dei-la necessaria separazione fra uomini e donne. Adattarle «co-sta troppo», a Torino perristrut-turarne cinque sono stati spesi

CAMERE DI SICUREZZA Niente carcere ma celle di sicurezza per chi è arrestato in flagranza, in vista del processo per direttissima

BRACCIALETTO I braccialetto

elettronico: misura rilanciata per tenere sotto controllo i detenuti ai domiciliari

450 mila euro. «l detenuti stan-no meglio in carcere—afferma il vice di Manganelli — posti di polizia non sono attrezzati nemmeno per l'ora d'aria, non garantirebbero la dignità». Altri problemi, afferma il funziona-rio del Viminale„ vengono dalla necessità di distaccare agenti

DOMICILIARI Chi deve scontare ancora 18 mesi di reclusione per reati non aravi viene messo agli arresti domiciliari

CARTA DEI DIRITTI A ogni detenuto verrà data una carta dei diritti al momento del suo inaresso in cella

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cdt,,co Da Bdgaruorcoono speso meno'

press unE 05/01/2012

la Repubblica dal territorio per consentire la sorveglianza degli arrestati. Sul punto interviene anche Il mini-stro dell'Interno, Annamaria Cancellieri: «Sono norme con-cordate e decise dal governo dopo aver valutato sia le condi-zioni delle infrastrutture, sia. l'aggravio di lavoro per le forze

di polizia». Ma vengo no espres- se riserve anche sui braccialetti elettronici previsti dal decreto per la localizzazione dei dete- nuti: Cirillo sottolinea che non hanno il Gps e dunque «sono inutilizzabili». Inoltre quelli at- tivi sono «solo otto» e costano 5 mila euro l'uno, «Se fossimo ari - n

dati dati a comprarli da :Bulgari — dice— avremmo speso meno».

ministro della Giustizia, ar- rivando al S enato , si mo stra stu- pita, «Ho letto il documento proveniente dal ministero del- l'Interno, precisava un certo numero di camere di sicurezza valutate come idonee», In sera-

U-na aCaccw sZunno vannu,'z: InC.u.No mascherao

essem mR5:1Ron-Co

ta Severino dichiara: «Non ho sentito un solo elemento che non fosse costruttivo. in com-missione ho recepito idee che, supportate dalPariamento, po-tranno arricchire il decreto leg-ge».

I sindacati di polizia danno pieno sostegno a Cinti o: «La de-tenzione di quarantotto ore nelle nostre celle degli arrestati metterebbe in crisi il sistema di sicurezza dei cittadini», dicono Anfp e Sap. La Lega parla di «in-dulto» mascherato. Il Pd con-ferma l'appoggio all'iniziativa del governo ma invita anon sot-tovalutare «le difficili condizio-ni strutturali», Il ministro della. Giustizia infine ammette che «qualche elemento può essere migliorato». Ma nessuna mar-cia indietro: <Abbiamo monito-rato tutte le situazioni e, al di là di casi limite, possiamo dire che in Italia le strutture già funzio -

nali e pronte sono la stragrande maggioranza».

RIPRODLOONE RISEr- ■VATA

Pagina 13 SVIICA-Cneri, [ardi-zia sconfessa il wilústre

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la Repubblica TI . VALORE DEI BENI COMUNI STEFANO RODOTÀ

s i può dire che il 2011 sia stato l'anno (anche) dei beni co-muni. Espressione ; questa, fi-no a poco tempo fa assente

nella discussione pubblica, del tutto priva d'interesse perla.politica, anche se il premio Nobel per l' economia era stato assegnato nel 2009 a Elinor Ostromproprio peri suoi studlin que-sta materia. Poi, quasi a2'improvviso, l'Italia ha cominciato ad essere per-corsa da quella che Franco Cassano aveva chiamato la "ragionevole follia dei beni comuni". E questo è avvenu-to perché la forza deile cose ha impo-sto unmul:arnento dell'agenda politi-ca con il referendum sull'acqua come "ben e comune". Da quel momento in poi è stato tutto un succedersi di ini-ziative concrete e di riflessioni teori-che, che hanno portato alla scoperta diunmondo nuovo e all' estensione di quel riferimento ai casi pii disparati. Si parla di beni comuni per l'acqua e per la conoscenza, per la Rai e per il teatroVall e occupato, perl'impresa, e via elencando. Nelle pagine culturali di un quotidiano campeggiava qual-che mese fa un titolo perentorio: "I poeti sono un bene comune".

L'inflazione non è un pericolo sol-tanto in economia. Si impone, quin-di, un bisogno di distinzione e di chia-rimento, proprio per impedire che un uso inflanivo dell'espressione la depotenzi. Se la categoria dei beni co-munirirriane nebulosa, chi essa siin-elude tutto e il connatio di tutto, se ad essa viene affidata una sorta ed palin-genesi sociale, allora può ben acca-dere che perda la capacità di indivi-duare proprio le situazioni nelle qua-li la qualità"comune" di un bene può sprigionare tuffala. sua forza. E tutta-viaè cos a buona che questo continuo germogliare di ipotesi mantengaviva l'attenzione per una questione alla quale è affidato un passaggio d'epo-ca. Giustamente Roberto Esposito sottolinea come questa sia una via da percorrere per sottrarsi alla tirannia di quella che Walter Benjamin ha chiamato la "teologia economica".

Ciò cli cui si parla, infatti, è un 11110-

vo rapporto tra mondo delle persone e mondo dei beni, da tempo sostan-zialmente affidato alla loca del mer-cato, dunque alla mediazione della proprietà, pubblica o privata che fos-se, Ora l'accento non è pii: posto sul soggetto proprietario, ma sulla fun-zione che un bene deve svolgere nella società. Partendo da questa premes-sa, si è data una prima definizione dei beni comuni: sono quelli funzionali all'esercizio di diritti fondamentali al libero sviluppo della personalità, che devono essere salvaguardati sot-traendoli alla logica distruttiva del breve periodo, proiettando la loro tu-tela nel mondo più lontano, abitato dalle generazioni future.

L'aggancio ai diritti fondamentali è essenziale, e ci porta oltre un riferi-mento generico alla persona. In un bei saggio, Luca Nivarra ha messo in evidenza come la prospettiva dei be-ni comuni sia quella che consente di contrastare una logica di mercato che vuole " appropriarsi di beni desti-nati al soddisfacimento di bisogni primarie diffusi, aduna fruizione col-lettiva", Proprio la dimensione col-lettiva scardina la dicotomia pubbli-co-privato, intorno alla quale si è ve-nuta organizzando nella modernità la dimensione proprietaria. Compa-re una dimensione diversa, che ci porta al di là dell'individualismo pro-prietario e della tradizionale gestione pubblica dei beni. Non un'altra for-ma di proprietà, dunque, ma «l'op-posto della proprietà», com'è stato detto icasticamente negli Stati Uniti fin dal 2003. Di questa prospettiva vi è traccia nella nostra Costituzione che, all'articolo 43, prevede la possi-bilità di affidare, oltre che ad entipub-blici, a "comunità di lavoratori o di utenti" la gestione di servizi essenzia-li, fonti di energia, situazioni di mo-nopolio. Il punto chiave, di conse-guenza, non è pi n quello dell' " appar-tenenza" del bene, ma quello della sua gestione ; che deve garantire l'ac-cesso al bene e vedere la partecipa-zione di soggetti interessati.

I beni comuni sono "a titolarità

diffusa", appartengono a tutti e a nessuno, nel senso che tutti devono poter accedere ad essi e nessuno può vantare pretese esclusive. Devono essere amministrati muovendo dal principio di solidarietà. Indisponi-bili per il mercato, i beni comuni si presentano così come strumento es-senzialeperchéi dirittidi cittadinan-za, quelli che appartengono a tutti in quanto persone, possano essere ef-fettivamente esercitati. Al tempo stesso, però, la costruzione dei beni comuni come categoria autonoma, distinta dalle storiche visioni della proprietà, esige analisi che partano proprio dal collegamento tra speci-fici beni e specifici diritti, indivi-duando le modalità secondo cui quel "patrimonio comune" si artico-la e si differenzia al suo interno.

Se, ad esempio, si considera la co-noscenza in Rete, uno dei temi cen-trali nella discussione, ci si avvede subito della sua specificità. Luciano Gattino ne ha giustamente parlato come di un bene pubblico globale. Ma proprio questa sua globalità ren-de problematico, o improponibile, uno schema istituzionale di gestione che faccia capo ad una comunità di utenti, cosa necessaria e possibile in altri casi. Come si estrae questa co-munità dai miliardi di soggetti che costituiscono il popolo di Internet? Di nuovo una sfida alle categorie abi-tuali. La tutela della conoscenza in Rete non passa attraverso l'indivi-duazione di un gestore, ma attraver-so la definizione delle condizioni d'uso del bene ; che deve essere diret-tamente accessibile da tutti gli inte-ressati, sia pure con i temperamenti minimi resi necessari dalle diverse modalità con cui la conoscenza vie-ne prodotta. Qui, dunque, non opera il modello partecipativo e, al tempo stesso ; la possibilità di fruire delbene non esige politiche redistributive di risorse perché le persone possano usarlo. E il modo stesso in cui il bene viene"costruito" a renderlo accessi-bile a tuni gli interessati.

Ben diverso è il caso dell'impresa,

dicui.pure si discute. Qui è grande itri-schio della confusione. Sappiamo da tempo che l'impresa è una "costella-zione di interessi" e che sono stati co-struiti modelli istituzionali volti a dar voce a tutn. Ma la putecipazione, an-che nelle forme pii intense di coge-stione ; non mette tutti i soggetti sullo stesso piano, né elimina il fatto che il punto di partenza è costituito da con-flitti, non da convergenza di interessi. Parlare di bene comune è fuorviante.

L'opera di distinzione, definizio-ne, costruzione di modelli istituzio-nali differenziati anche se unificati dal fine, è dunque solo all'inizio. Ma non rimane nel cielo della teoria. Proprio l'osservazione della realtà italiana ci offre esempi del modo in culla logica dei beni com uni comin-ci a produrre effetti istituzionali. Il comune di Napoli ha istituito un as-sessorato per i beni comuni; la Re-gione Puglia ha approvato una leg-ge, pur assai controversa, sull'acqua pubblica; la Regione Piemonte ne ha approvata una sugli operi data, sul-l'accesso alle proprie informazioni; in Senato sono stati presentati due disegni di legge sui beni comuni evi. sono proposte regionali ; come in Si-cilia. Si sta costruendo una rete dei comuni ed una larga coalizione so-ciale lavora ad una Carta europea.

Quei che unifica queste iniziative è la loro origine nell'azione di gruppi e movimenti in grado di mobilitare i cittadini e cli dare continuità alla lo-ro presenza. Una novità politica che i partiti soffrono, o avversano. Anco-ra inconsapevoli, dunque, del fatto che non siamo di fronte ad una que-stione marginale o settoriale, ma ad una diversa idea della p olitica e del-le sue forme, capace non solo di da-re voce alle persone, ma di costruire soggettività politiche, di redistribui-re poteri. E un tema "costituziona-le", almeno per tutti quelli che, vol-gendo lo sguardo sul mondo ; colgo-no l'insostenibilità crescente degli assetti ciecamente affidati alla legge "naturale" dei mercati.

RiPRODUZiONE RiSERVATA

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MARCO ZATTERIN CORRISPONDENTE DA BRUXELLES

Tutto è pronto per il «Grand Tour» europeo di Mario Monti, con un calendario fre-netico che propone un giro delle capitali che contano, un inconsueto incontro a tre sulle rive del Tevere e due vertici bruxellesi, uno da mi-nistro dell'Economia, l'altro come presidente del Consi-glio. L'annuncio ieri della vi-sita berlinese alla cancellie-ra Merkel per mercoledì 11 ha completato il quadro di quella che per il capo di go-verno è la doppia missione intesa a convincere i partner che l'Italia è sulla strada giu-sta, e a puntare tutti insieme sull'Europa per superare un 2012 che promette una brut-ta recessione. Roma vuole re-

«L'armonia

franco-tedesca è necessaria, ma

non sufficiente»

cuperare il ruolo che si meri-ta. E intende aiutare l'Unio-ne a fare lo stesso.

E' un'offensiva diplomati-ca che nessuno ricordava. «L'Europa non deve più aver paura dell'Italia» è il messag-gio con cui Monti, in un'inter-vista a "Le Figaro", anticipa lo scambio di vedute che avrà domani a Parigi col pre-sidente Nicolas Sarkozy, il quale poi volerà alla cancelle-ria federale lunedì per vede-re Frau Merkel, due giorni prima del premier italiano faccia lo stesso. Il francese e la tedesca saranno poi ospiti a Roma a metà mese, ripe-tendo il formato a tre del 24 novembre a Strasburgo. I118 sarà una giornata londinese per il Professore, ricevuto del conservatore David Ca-meron, per un secondo tem-po del match aperto a Bru-xelles la notte dell'8 dicem-bre, quando tentò di convin-cere l'inglese euroscettico a non mettere i bastoni sulle ruote del rafforzamento del-l'Eurozona. Confronto cru-ciale. Rispetto a Sarkozy, confessa il premier, «io sono più convinto che si debba as-sociare alla costruzione eu-ropea anche i Paesi che non sono dell'euro, in particolare il Regno Unito».

Nulla è affidato al caso. Monti è consapevole che la "fase due" del piano SalvaI-talia - quello della crescita -avrà le polveri bagnate se in Europa non si tesserà un ac-cordo sul coordinamento delle politiche di bilancio e una strategia per sviluppo e lavoro, basate sul rafforza-

mento del mercato interno. I due abboccamenti a Palazzo Lipsius - il 23 l'Eurogruppo, il 30 Consiglio Ue - hanno pro-prio questi temi all'ordine del giorno. Il premier auspica co-erenza e impegno. Vuole un'azione collettiva.

Ciò spiega come mai il go-verno abbia scritto nei com-menti al «Fiscal compact», il Patto di Bilancio intergoverna-tivo con cui si punta a blindare l'eurozona, si è detto partigia-no rigore di bilancio e, al con-tempo, abbia invocato una strategia «per la convergenza, la crescita e la creazione di po-sti di lavoro». E' la linea della Commissione Ue e dell'Euro-gruppo. «Solo coi tagli alla spe-sa non si va da nessuna parte», pensa il presidente Barroso in cui Monti troverà certamente un solido alleato.

La partita con la Merkel è delicata. Durante il governo Berlusconi i rapporti fra l'Ita-lia e la Germania si sono dete-riorati sino all'insofferenza. L'arrivo di Monti ha mutato il clima. Il premier ha un credito che deve difendere col rigore interno. Ma ha anche ha buo-ne chance di essere associato

all'asse francotedesco, cosa che piacerebbe a chi è allergi-co al metodo intergovernativo che tenta Parigi e Berlino.

«Non è una questione di semplice ideale - ha spiegato a "Le Figaro" -. L'approccio comunitario evita le derive del metodo intergovernativo che abbiamo sperimentato nel 2003 durante la discussio-ne del Patto di Stabilità». Se-condo il premier, «l'armonia

francotedesca è condizione necessaria e non sufficiente per lo sviluppo dell'Europa». Ecco dunque la filosofia di fon-do, impegnare l'Italia a dare «ogni contributo, sempre ce-rando di rendere minime le geometrie variabili nel pro-cesso comunitario».

Ancora. Convincere l'Unio-ne a essere più europea, maga-ri pungolare la Merkel sugli eu-robond e sul «livello insoddisfa-

cente» del fondo salvastati (Ef-sf). Soprattutto, fare campa-gna per l'Italia quale paese su cui contare, posto che «i fonda-mentali sono buoni se non mol-to buoni» e «gli analisti dicono che abbiamo fatto il nostro do-vere». La politica? No problem con Berlusconi ma con un'ama-rezza di fondo: «Il governo pre-cedente ha negato la forza del-la crisi e ha trascurato le libera-lizzazioni». Peccato.

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Il premier: lte non deve più temere l'Italia

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Il premier: l'Ue non deve più temere l'Italia Il primo ministro domani incontra Sarkozy, poi 1'11 la Merkel. "Berlusconi non ammise la crisi"

press unE 05/01/2012 LA STAMPA

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(.,.., i sono cose che si san-no, ma che è talvolta

; meglio non ribadire. Fi-

nirà per accorgersene anche Jean-Claude Juncker che, tor-nando dalla pausa natalizia, ha ingenerato ieri qualche nuova tensione sui mercati rammentando all'Europa che sta correndo «sull'orlo della recessione». Lo ha fatto a fin di bene, il lussemburghese che guida l'Eurozona, l'inten-zione era spronare i Ventiset-te a correre, agendo sulle sta-bilizzazione dei conti pubblici e lavorando a sostegno della crescita. Non voleva nemme-no essere pessimista, ha pure detto che «il 2012 sarà un an-no chiave per l'euro» e alla fi-ne «vedrete che alcune deci-sioni importanti per avvici-narsi gli obiettivi (di rilancio) saranno state prese». Niente da fare. L'euro è risceso sotto 1,30 col dollaro, in una giorna-ta di cattivi umori.

cas Papademos si è distinto nel rammentare il tragico destino che attende il suo paese qualo-ra non fosse raggiunto un ac-cordo con la Troika Fmi/Bce/ ue e i creditori privati di Atene. «Sarebbe il default», ha detto. L'insolvenza, la bancarotta. An-che lui voleva alzare la tensio-ne per il negoziato «per n piano finanziario credibile per il tri-ennio 2012-2015» che si apre a metà gennaio. Anche ha spa-ventato gli astanti.

Serve chiarezza. Serve dina-mismo. L'Europa ha messo pa-recchia carne al fuoco nelle pas-sate settimane. Ha un accordo internazionale detto «fiscal compact» in cui la cancelliera Merkel ha voluto far convoglia-re tutte le iniziative per il raffor-zamento del governo dell'Euro-zona, il coordinamento delle po-litiche e comuni e le sanzioni per chi sgarra. Domani, come da programma, si vedono a

ALLARME GREcIA Papademos ribadisce:

senza i nuovi aiuti sarebbe il default

.z,FISCAL COMPACT» Domani a Bruxelles

riprendono i negoziati Il 23 tocca ai ministri

Bruxelles i negoziatori delle isti-tuzioni ue, degli stati membri del parlamento europeo. Un ul-teriore incontro, si spera decisi-vo, è già calendarizzato per il 18, in vista della riunione dei mi-nistri economici del 23 e quella a livello di capi di stato e di go-verno dell'Unione del 30.

Quest'ultimo summit è sta-to convocato per parlare di cre-scita. Era ora. La stima della Commissione per l'aumento del pil nell'anno che s'è appena aperto è dello 0,5 per cento, ma è la media di previsione in cui Bruxelles trova eccessivi otti-mismi. Fra lo 0,1 indicato per l'Italia dalla Commissione e il -1,6 stimato dalla Confindustria c'è una differenza che sollecita la paura che il nostro dato sia errato e non sia l'unico. Dun-que si esige una strategia vera, che cominci anzitutto - aiutan-do in chiave politica l'azione del-la Bce 8che ieri avrebbe com-prato titoli portoghesi e irlande-si) - a riportare la liquidità sui mercati dei finanziamenti alle imprese. Questo, almeno,è quanto si sente ripetere con co-stanza a Bruxelles.

Non confortano le notizie che arrivano da Francoforte. A leggere i dati Bce sull'ammon-tare dei depositi di brevissimo termine che le banche vi lascia-no parcheggiati per un giorno si trovano nuovi record. Sareb-bero 453 miliardi, conseguenza del clima di diffidenza recipro-ca in cui nessuno presta più sol-di a nessuno per timore di rima-nere con il cerino accesso in mano. Gli analisti avverto che «questa crescente mole di de-positi potrebbe anche derivare da scadenze tecniche legate al-le chiusure dei bilanci annua-li». Nel dubbio tutti restano fer-mi e attendo la svolta politica di sostegno a euro e crescita che, sinora, l'Europa non è an-cora riuscita a realizzare in mo-do convincente per tutti.

Allarme di Juncker: "Europa sull'orlo della recessione"

Record dei depositi alla Bce Resta la sfiducia, le banche lasciano 453 miliardi a Francoforte

Le piazze finanziarie hanno incassato ieri la loro prima giornata negativa dell'anno do-po due positive. Facile dare la colpa al comparto bancario che semina paure, eppure gli operatori e le banche d'affari continuano a non essere con-vinti della bontà del futuro eu-ropeo. Trova proseliti la fede di chi continua a scommettere su un'uscita della Grecia dal club della moneta unica, nonostante le smentite reiterate da tutti gli addetti ai lavori. «Il ritorno alla dracma non è un'opzione», ha ribadito lo stesso Juncker. An-che lui non aiutato dal pressing dei greci sui privati che devono partecipare al loro mini crac pi-lotato. Il premier ellenico Lu-

Pagina 9 :111tulne eLlturekr: "Luopa

RAhdo della re,essione" Reconl du deposid ,dla 1301,

Possiamo forca meno di to '

dei doma

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"Ma la nuova manodopera porterà via lavoro agli italiani"

L'imprenditore del \ord-Kst: è giusto tutelare i nostri connazionali

l"-- na politica mirata nella gestio-ne dei nuovi permessi di lavo-ro e un controllo sui flussi di

stranieri è quello che serve al nostro Paese». Roberto Snaidero boccia sen-za possibilità di appello le iniziative del governo Monti in tema di lavoro e immigrazione.

Abolizione delle deroghe su lavora-tori bulgari e romeni e possibile re-visione della tassa sul permesso di soggiorno: l'esecutivo procede a piè spinto verso una liberalizzazio-ne a tutto campo....

«E non va bene, glielo dice un friulano doc, cittadino di una regione di fron-tiera da sempre legata ai flussi migra-tori e quindi consapevole delle proble-matiche ad essi legate».

Pensa che l'Italia corra dei rischi? «I lavoratori italiani, piuttosto. Au-mentare la presenza di concorrenti stranieri, rende più difficile ai nostri connazionali trovare lavoro. Si rischia di favorire l'invasione di nuova mano-

fare certi lavori... «È questo il punto. Sarebbe opportuno gestire bene i permessi in funzione di quelle che sono le esigenze oggettive del mercato del lavoro, ma non possia-mo lasciare aperte le porte a chiunque e ovunque».

Cosa intende? «Bisogna pilotare i nuovi permessi di la-voro verso settori o posizioni in cui si re-gistra una carenza di manodopera ita-liana. Allo stesso tempo però i nostri giovani devono capi-re che stiamo attra-versando un momen-to difficile per tutti ed è necessario ac-cettare quello che passa il convento, al-meno per ora».

Quindi anche l'ipotesi di revisione della tassa sul permesso di soggior-no non sarebbe d'aiuto?

«È un'ipotesi su cui si può discutere in qualche modo. Ma non penso che que-sta misura possa in qualche modo influi-re in maniera determinante sulle dina-miche occupazionali, specie in un mo-mento come questo e in un mercato del

lavoro come quello italiano».

Però spesso gli stranieri accetta-no salari più bas-si...

«E questa è la vera discriminazione. Io non credo che si pos-sa fare differenza di salari a parità di la-voro. Nella mia azienda ci sono per-

sone che provengono da altri Paesi e che vengono remunerate esattamente allo stesso modo dei colleghi italiani. Non c'è nessuna differenza, la nostra politica salariale è assolutamente uni-forme».

LA ICETTA

«Gestire gli accessi in funzione delle esigenze

reali delle aziende»

IL MERCATO

«I nostri giovani devono capire che bisogna accettare

ciò che passa il convento»

• Stangata sui permessi Lo stop del governo

"In.lt la nuova manodopera ponenti anatra agli italiani"

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È vero anche che gli italiani in passa-to hanno fatto fortuna emigrando all'estero.

«Sì, ma i tempi sono cambiati. Dal Friu-li Venezia Giulia, ad esempio, sono emi-grate tantissime persone che hanno fat-to all'estero la loro fortuna e quella del-l'Italia. Ma le cose mutano, i tempi sono diversi».

Quindi oggi serve una politica di di-fesa del lavoratore italiano?

«Io sono di questo avviso: siamo nati in Italia, paghiamo le tasse in Italia, parlia-mo l'italiano. È giusto tutelare i nostri connazionali».

Fanno bene allora certi Paesi euro-pei a mantenere le deroghe?

«Certo hanno fatto bene, si tratta poi di Paesi che hanno una storia anche più antica della nostra in termini di flussi migratori. Il Regno Unito, o addirittura la Svizzera, hanno senza dubbio un'esperienza più solida della nostra e in virtù di questo hanno compiuto una scelta ben precisa».

;Z:1)(- -o SiteJdel) Industriale nel settore

dei mobili, è stato per sei anni presidente nazionale di Federlegno

dopera rendendo ancor più complicata la situazione in un mercato del lavoro come il nostro dove già molti, specie fra i giovani, hanno difficoltà a trovare oc-cupazione».

Gli italiani però non hanno voglia di

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Stangata sui permessi Lo stop del governo Tassa da modulare sui redditi. La Lega: non ci pensino nemmeno

FLAVIA AMABILE ROMA

È stato l'ultimo regalo del go-verno Berlusconi la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati, una sorpresa che il governo guidato da Mario Monti proverà a modificare. Un decreto del 6 ottobre fir-mato Maroni-Tremonti aveva previsto un tributo da un mini-mo di 80 euro a un massimo di 200 a seconda del periodo di soggiorno ri-chiesto. L'ap-provazione era avvenuta con il via libera di Le-ga e Pdl dopo un lungo iter e mol-te polemiche ma soprattutto su altre norme del provvedi-mento, la tassa era passata un po' in secondo piano. Quando la novità è scattata con l'inizio del nuovo anno il clima politi-co diverso si è fatto sentire.

Da due giorni la tassa è al centro di forti critiche. Hanno iniziato i sindacati, Cgil, Cisl e Uil. Ieri anche il governo ha

preso posizione: il ministro dell'Interno, Anna Maria Can-cellieri, e il ministro per l'Inte-grazione, Andrea Riccardi, hanno annunciato che la nuo-va misura sarà oggetto di «ri-flessione» e «valutazione» da parte del Viminale.

Il governo non intende can-cellare la tassa, non potrebbe farlo nemmeno se volesse, do-

vrebbe abolire una legge dello Stato. La strada che si vuole se-guire è diversa: rimodulare la tassa in base al reddito del lavo-ratore straniero e al suo nucleo familiare, quin-di in base alla ca-pacità effettiva di pagare l'im-porto richiesto.

E si cerca di farlo modificando un decreto ministeriale che deve decidere i criteri di appli-cazione della tassa.

A chiedere un intervento da parte del governo è stato tutto il centrosinistra compre-so il Terzo Polo e l'intero mon-do cattolico. Ad opporsi, an-

che in modo molto netto, la vecchia maggioranza di cen-trodestra, quella che aveva ap-provato la norma.

L'ex ministro dell'Interno Roberto Maroni usa toni mi-nacciosi: «La

ministra Cancellieri non si azzardi a cancellare il mio de-creto

sul permesso di soggiorno a pagamento -scrive su Face-book - Sarebbe un atto di vera e propria discrimi-nazione nei con-fronti dei cittadi-ni padani e italia-ni, un attacco ai diritti di chi lavo-ra e paga la crisi che la Lega non può accettare». Prima di Maro-ni, Roberto Cal-deroli aveva accusato il gover-no di «vergogna», trovando «davvero incredibile» che si possa «spremere i nostri pen-sionati e i nostri lavoratori, ma non si deve chiedere nulla agli immigrati».

Contro il governo, però, si schiera anche il Pdl, partito

che, a differenza della Lega, fi- nora ha sostenuto il governo Monti in Parlamento. Secco il commento del capogruppo al Senato, Maurizio Gasparri: «Le nuove norme sono giuste e non vanno toccate». Il vice- presidente dei deputati del Pdl, Isabella Bertolini, parla di «razzismo al contrario». Il vicecapogruppo alla Camera,

Osvaldo Napo- li, avverte: «Co- sì Monti rischia di deragliare: immigrazione e costi della poli-

màa tica sono mate- rie dei gruppi parlamentari, non del gover-no». Dall'altro lato, esulta l'ex opposizione. «Bene», dice Li-via Turco del

Pd, che però suggerisce al go-verno di andare oltre e «aboli-re» la tassa. Analoga richie-sta da parte dell'Idv. Fabio Granata del Fli ci aggiunge la speranza che ora «si potrà an-dare avanti anche sulla for-mulazione di nuove norme per la cittadinanza».

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Stangata sui permessi Lo stop del governo

"bis li 111.1d01.1C1 11 r1 via la offro urli italiani

d i Il minimo per il permesso

di soggiorno per gli immigrati deciso dal

decreto Maroni-Tremonti

,

È la stima della Fondazione Ismu sul

numero degli immigrati irregolari in Italia

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«Le trafficano per colpire 1l sindacato e tagliarlo fuori»

segz-ekazio C à È sempre stato così nei momenti difficili. A qualcuno non piace, ma la concertazione è essenziale anche per evitare errori del governo»

ORME METTA MILANO

inda.cati ostacolo sulla via della «salvezza» nazionale? Sembre- rebbe un paradosso, ricordan-

do a quanto è avvenuto nel recente passato e quanto avviene nei paesi più ricchi d'Europa (vedi il caso tedesco). Eppure c'è chi lo sostiene. L'ex amba-sciatore Sergio Romano ci ha spiega-to, nel suo editoriale, ieri sul Corriere della Sera, che «se abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi e accumulato un enorme debito pubblico, lo dobbia-mo anche alla concertazione». Cioè al sindacato. Cioè: è colpa del sindacato la crisi d'oggi. Anche della Cisi., da Pa-store a Pezzotta, a Raffaele Bonanni, che abbiamo intervistato. Segretario, non le pare che approfit-tando dell'emergenza qualcuno stia cercando di assestarvi un colpo pesan-te, di confinarvi ai margini del sistema politico e sociale? «È sempre andata così nei momenti di difficoltà. E sempre accaduto che am-bienti lobbisti trafficassero per colpir-ci. Il rischio è ancora più consistente in una situazione di emergenza politi-ca ed economica, il rischio che si cer-chi di tagliar bcori una realtà forte-mente rappresentativa e con questa una normale esigenza di giustizia so-ciale, che noi rappresentiamo, perché se si chiedono sacrifici è giusto che li sopportino anche quelli che stanno meglio. Si capisce che a qualcuno non piace, ma la concertazione è fonda-

mentale, anche per mettere il riparo il governo da certi errori. Faccio un esempio: non si può chiedere a milio-ni di persone di d.ot:arsi di un banco-mat, senza che si faccia una pur rapi-da discussione. Se ne avessero parlato con noi, avremmo chiesto che si ridu-cesse almeno il costo dei servizi banca-ri, che sono i più alti in Europa...». Ha alzato la voce Bonanni quando ha pronunciato le parole «realtà forte-mente rappresentativa». Romano li aveva considerati alla stregua di club minoritari. Torniamo alla concertazio-ne Avete notizie dal governo? «Sappiamo questo: che ci incontrere-MO. Nei prossimi giorni, Niente altro. Per questo eviterei tempeste in un bic-chier d'acqua, eviterei di prestare il fianco agli attacchi di cui sopra, evite-rei polemiche inutili che ci allontana-no dai problemi seri». Lo dice alla sua collega Susanna Ca-musso, che ha appena visto il ministro Fornero? Nel senso che lei è pronto an-che ad incontri bilaterali? «Certo non sto a cercare il pelo nell'uo-vo. Che si vada al sodo, che si conclu-da presto quel patto sociale fonda-mentale non solo per respingere i ne-mici del sindacato ma anche per rime-diare ad una condizione, ripeto e sot-tolineo, di emergenza. economica e po-litica e, in prospettiva, democratica, come si manifesterebbe se anche il sin-dacato venisse relegato solo a un ruo-lo di ascolto, dopo che i partiti si sono per loro scelta messi nell'angolo e il. Parlamento assiste. Non credo che il

ministro abbia detto alla Carnusso co-se diverse a quelle che avrebbe detto a noi tutti insieme. Quello che chiedo è confronto serio, niente soluzioni preconfezionare, chiarezza traspa-renza, responsabilità. A viso aperto. Vedremo così quanto il governo è dav-vero disposto a trattare. Per evitare quanto è accaduto con la. prima mano-vra, quando si è deciso tutto in fretta presentandolo come insuperabile, im-modificabile, indiscutibile. il mio obiettivo è giungere a quel patto so-ciale condiviso e nei tempi giusti.

No a prestare fianco Subito il patto sociale per respingere chi ci attacca

c.ontú separati Noi siamo pronti: si vada al sodo. Chiediamo un confronto serio

Questa è la responsabilità che ci toc-ca e che ci obbliga all'attenzione e al-la cautela. in agguato son pronti quel-li che vorrebbero toglierci di mezzo, visto che siamo stati gli unici a. fiatare di fronte al governo. Leviamoceli dal-le scatole, penseranno...». Una volta si diceva: non cadiamo nel-le provocazioni. Per questo, l'arma più efficace del sindacato non è l'uni-tà? Passi avanti si son visti...

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». ritiene utile yE patto sociale?

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«L'unità non è una bandiera. Si co-struisce», i contenuti allora. Le priorità dei "vostro" patto sociale? «Questione fiscale, intanto: una rifor-ma che preveda la patrimoniale e che alleggerisca la pressione sul lavo-ro dipendente, sulle pensioni, sulle imprese che investono, una riforma che si realizza a costo zero spostando i pesi. Misure per la crescita, comin-ciando dall'applicazione integrale dell'accordo dei 18 luglio, continuan-do con la liberalizzazioni dei servizi pubblici, aiutandoli a svilupparsi e organizzarsi per grandi aree, con ridimensionamento delle corpora-zioni, rilanciando le infrastrutture. il welfare, con le pensioni in primo pia-no perché non si può accettare una riforma che manda allo sbaraglio la gente. Gli ammortizzatori sociali, estendendo la cassa integrazione, fa-cendo i conti perché non dobbiamo lasciare sulla strada nessuno». Non é attratto dal modello «assistenzia-le» danese? Lo convince il contratto uni-co? «Non ho pregiudizi, non pongo veti. Semplicemente credo che si debba partire sempre da questa realtà italia-na, dalla nostro tradizione e dalla no-stra cultura. E, ancora, credo che nes-suno si debba presentare con i suoi modellini molto intelligenti studiati in qualche laboratorio, Hanno fatto la gara per presentare il loro modelli-no e francamente mi pare d'aver assi-stito alla corsa degli asini. Sono altri soggetti che possono lavorare per tro-vare soluzioni logiche». Bisognerebbe far presente che i pae-si in questo momento più forti eco-nomicamente da Germania), sono anche quelli dove più consistente è la presenza dei sindacati nei mo-menti chiave della decisione... «Giusta osservazione. Lo diremo. La Germania è un caso esemplare, per almen.o due aspetti. Il primo: la coe-sione di un ceto politico, che si è stretto a salvaguardia. degli interessi del Paese, uno zatterone solido, un'arca di Noè, nel naufragio gene-rale. il secondo: un sistema sociale che attraverso il sindacato ha garan-tito partecipazione e responsabilità nelle scelte, anche dolorose. Se in Italia finisce in quarantena anche il sindacato, se prevale l'idea che di-scutere in modo tecnico, o presunto tecnico, faccia bene ai Paese, nelle mani di chi ci mettiamo?».

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ritiene :etile iE patto sociale?

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«Attenti, il Trattato va cambiato: mette a rischio l'Europa» L'ez'oeepo P& «Puntare solo sull'austerità produce recessione e indebitamento. L'Italia? Faccia parte con coraggio del fronte europeista»

SIMONE COMPII

ROMA scoliini@unitait

e il Trattato dovesse rimane-- re così com'è, l'Europa ri-schia pesantemente». A par-lare è Roberto Gualtieri,

uno dei tre eurodeputati (insieme al tedesco della Cdu Elmar Brok e ai liberale belga Van Verhofstadt) inca-ricati dal. Parlamento europeo di partecipare al negoziato dell'accor-do intergovernativo fortemente vo-luto dall'asse Merkel-Sarkozy. Do-mani, a Bruxelles, entra nei vivo la trattativa sulla bozza lanciata ai ver tice del 9 dicembre. La discussione partirà proprio dagli emendamenti presentati unitariamente dall'As-semblea di Strasburgo. E l'esponen-te del gruppo dei Socialisti e Demo-cratici auspica che anche il governo italiano faccia parte del «fronte eu-ropeista che dovrà correggere la li-nea di questo Trattato». Onorevole Gualtieri„ quali sono i pun-ti critici del Trattato? «Il problema. è l'impianto stesso del-la bozza di accordo. Se rimanesse co-sì com'è sarebbe non solo inadegua-to rispetto all'obiettivo di far com-piere un passo in avanti alla costru-zione di una vera governance econo-mica necessaria per affrontare la cri-si, ma ci farebbe fare addirittura dei passi indietro producendo un allen-tamento e non un rafforzamento dell'unione di bilancio», Per quale motivo? «introdurre un nuovo parametro sullo sforamento strutturale massi-mo rispetto al Pil - che nel Trattato intergovernativo é fissato allo 0,5% mentre in un accordo appena appro-vato dalPUe è fissato ari.% rischia di spostare a livello nazionale dei meccanismi di controllo che oggi so-no a livello comunitario. Dietro una

L'eurodeputato Pd Roberto Gualtieri

disciplina formalmente più rigida si nasconderebbe cioè la possibilità di una maggiore discrezionalità per cui ogni governo potrebbe poi proce-dere come meglio crede». Scusi ma l'obiettivo del Trattato non è tutto l'opposto? «Guardi, questo accordo nasce dalla volontà della Germania di riforma-re il Trattato di Lisbona, che dopo il veto posto dai primo ministro del Regno Unito Cameron ha ripiegato sul patto intergovernativo. A Me-rkei serviva. un feticcio ideologico per rilanciare la sua coalizione di go-verno, che non aveva più la maggio-ranza sull'Europa dopo che nel parti-to liberale tedesco si è affacciata una componente euroscettica mol-to forte. E la dimostrazione che die-tro l'operazione ci sono ragioni di politica interna è che tutto quanto richiesto dalla Germania per il raf-forzamento dell'integrazione neli'Eurozona in realtà potrebbe es-sere attuato attraverso procedure

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, Attenti, il 1,12.11ato

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comunitarie». Chi sostiene le ragioni della Market potrebbe però obiettare che si vuo-le evitare una maggiore disciplina. «Non c'è maggiore disciplina se si inseriscono nuovi parametri, estrinseci al diritto europeo. Una. vera cessione di sovranità si ha at-traverso il rispetto di procedure, di istituzioni e di regole comunita-rie. Sovrapporre meccanismi inter-governativi, introdurre rigidi vin-coli nazionali è cosa assai diversa. dal cedere sovranità all'Unione per una politica economica comu-ne. Rischia anzi di provocare l'ef-fetto opposto». La Commissione europea, con Bar-roso, ha proposto che Trattato sia a termine e dopo cinque anni venga incorporato nel diritto comunitario: può essere una soluzione? «Anche il Parlamento europeo ha presentato un analogo emenda-mento, ma il problema va oltre la creazione di un diritto parallelo a quello dell'Ue. Il Trattato presenta anche una parte troppo povera ri-spetto alla necessiti che ci siano crescita e solidarietà. E noi, unita-riamente, abbiamo proposto un salto di qualità pianificando una road map che porti agli eurobond, l'istituzione immediata di un. "fondo per la redenzione del debi-to" sulla base di garanzie congiun-

te. Puntare solo sull'austerità non. porta alla crescita né- alla stabilità e anzi rischia di far entrare in un circolo vizioso tra recessione e peg-gioramento dei debito». Avrà avuto modo di leggere gli emendamenti presentati dall'Italia: a suo giudizio nostro governo po-teva essere più coraggioso nella ri-chiesta di modifiche? «E chiaro che il governo è vincola-to dalle conclusioni dei vertice del 9 dicembre, mentre il Parlamento europeo ha potuto esprimersi con maggiore libertà, E però importan-te ricordare come si sia giunti a quelle conclusioni, in modo affret-tato, nella notte, dopo il veto bri-tannico. Ora l'auspicio è che si pos-sa meditare in modo pila approfon-dito sui rischi che corre l'Europa se non si danno risposte all'altezza della sfida che ha di fronte. Se si crea confusione normativa, se si apre alla discrezionalità intergo-vernativa, se non si mettono in campo adeguati strumenti per la crescita e la solidarietà, l'Europa ri-schia pesantemente. Adesso è im-portante che si manifesti la conver-genza dei Paesi che condividono l'impostazione del Parlamento eu-ropeo, che si realizzi un fronte eu-ropeista molto ampio per correg-gere la linea sbagliata di questo Trattato. Ne va del futuro dell'Eu-rop a.».

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«Saranno anticipati i tagli per i dirigenti pubblici» H p.,'esitt-AU de` a Commsione incaricata di comparare le retribuzioni: «Antipolitica? Sui parlamentari abbiamo fornito numeri, non sosteniamo tesi»

MARIA ZEGARELLI ROMA rrizegarelli@unitait

on spetta a noi trovare le soluzioni: noi fornia-mo dati che poi la poli tica deve utilizzare per fare le sue scelte». Ta-

glia corto sulle polemiche Enrico Giovannini, presidente dell'Istat e della Commissione incaricata di sta-bilire la media europea delle retribu-zioni dei parlamentari e dei dirigen ti pubblici. Giovannini parla con l'Unità poco dopo l'incontro a Palaz-zo Chigi cori il presidente del consi-glio Mario Monti. «Come è anda-ta?». «Incontro ricco di scambi di in-formazioni», prova a sintetizzare. Presidente, due ore a colloquio. Cosa vi siete detti? «Abbiamo parlato dei risultati otre-miti dalla Commissione e delle diffi-coltà incontrate durante il nostro la-voro». Lei ha chiesto sia a Berlusconi prima sia a Monti oggi di poter prorogare il termine del 31 marzo previsto dalla legge per rivedere e aggiornare i dati che avete depositato il 31 dicembre. La risposta? «La nostra ricerca è molto comples-sa perché dobbiamo agire su 31 isti-tuzioni comparando i dati di ben sei Paesi europei che ancora oggi non ci hanno fornito in maniera chiara e

esaustiva, Ma sia Berlusconi che Monti ci hanno detto di lavorare fi-no al 31 marzo e poi presentare i ri-sultati della nostra indagine». Monti su cosa le ha chiesto di accele-rare? «Quello che posso dirle è che il de-creto Salva Italia prevede che entro 90 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta si proceda alla fissazione di un tetto agli stipendi degli organi divertire e dei dirigenti della Pubbli-ca amministrazion.e. Ma anche in questo caso non è semplice arrivare al "numeretto magico" per stabilire quale è la media europea». Indicazione di ulteriori interventi lei non ne ha dati?

uesto non è il nostro compito, noi dobbiamo fornire i dati di base e cal-colare le medie retributive degli al-tri Paesi. Cosa che, per ora, non ab-biamo fatto perché ci sono così tan-te differenze e variabili che in alcuni casi è addirittura rischioso ipotizza re tetti retributivi». Quindi lei sta dicendo che è impossibile portare a termine la vostra missione? «È un compito che è molto più diffici- le di quello che forse il legislatore aveva immaginato. Mentre è facile fare una comparazione fra enti che esistono in tutti i Paesi, come la Cor-te Costituzionale o l'Agenzia del far-maco, diventa arduo in enti che non svolgono le stesse funzioni o non esi-

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stono proprio». Lei ha parlato addirittura di rischi? Quali? «I rischi maggiori riguardano la Pub-blica Amministrazione. Faccio un esempio: in ogni ministero i funziona-ri ricevono emolumenti adeguati alle loro mansioni così che un capo dipar-timento guadagna di più di un diretto-re generale. Secondo la legge la Com-missione dovrebbe fare una analisi di queste situazioni calcolando prima una media per ognuno dei sei Paese analizzati, poi quella europea che de-termina un solo valore: quello diven-ta il tetto e tutte le retribuzioni do-vranno essere al di sotto di quella ci-fra. In questo modo può accadere che lo stipendio percepito in Italia può di-ventare addirittura più basso rispetto a quello di altri Paesi».

etk` coli sM'.

«li premier ci chiede un'accelerazione nella nostra indagine ma non è semplice arrivare

al "numeretto magico"» Eppure è proprio qui che vuole interve-nire Monti «Questo prevede il decreto Salva Ita-lia: ettaro novanta giorni si devono fis-sare i tetti degli stipendi pubblici. Evi-dentemente, anche in questo caso, co-me per i parlamentari, i dati della no-

stia. ind.agine, che dovevano essere uti-lizzati nella prossima legislatura o per le prossime nomine, potrebbero esse-re utilizzati prima del previsto. Per questo la Commissione acquisirà tut-te le informazioni possibili entro il 31 marzo e noi, di conseguenza, sollecite-remo le ambasciate per farci avere i dati necessari alla comparazione». Si aspettava questa polemica suscitata dalla Commissione che lei presiede? «Sapevamo che non sarebbe stato fa-cile spiegare un argomento così com-plesso. Ma le polemiche di questi ulti-mi due giorni sono state ingenerose nei nostri confronti: noi forniamo dei dati, in modo imparziale, non soste-niamo tesi. Le decisioni le deve pren-dere la politica». Già, ma la Commissione ha girato il col-tello nella piaga in tempi di antipol idea. «La nostra indagine non c'entra nulla con l'antipolitica, il nostro mandato era quello di verificare quanto perce-piscono i parlamentari, i magistrati della Corre dei Conti, i funzionari e amministratori di Regioni, Province e così via per poi livellare i loro stipendi alla media europea». Lei è anche presidente dell'istat ll qua-dro economico-sociale del Paese è sta-to al centro dell'incontro con Monti? «L'istat produce molti dati di interes-se dei Governo e dell'opinione pubbli-ca ma non pcisso rivelare i ccin.tenuti del colloquio».

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CO d egno d knge da poco approvato al Senato, gli attestati accademici sono equipollenti per l'accesso ai concorsi. Una sorta di «sanatoria» che penalizza chi ha studiato (e speso) di più per la specializzazione del biennio

MORDANO ~VECCHI

MUSICOLOGO

arlare di musica o, peg-gio, di insegnamento musicale in Italia, è co-me indossare il cilicio. E riempire due pagine di giornale con un te-

ma a tutta prima così soporifero co-me l'equipollenza dei titoli di stu-dio rilasciati dai sempre più vecchi e malandati Conservatori di musi-ca, crea imbarazzo. Eppure il dise-gno di legge bipartisan approvato al Senato il 30 novembre e appro-dato ora alla Camera, concentra in sé un magnifico distillato degli infi-niti guai che affliggono la scuola, la musica, l'università, la politica. In una parola: il nostro Paese.

Alla fine del secolo scorso, 1999, la legge 508 trasformò i gloriosi quanto vetusti Conservatori. di Mn-sica in istituti superiori di livello universitario. Nasceva l'Alta For-mazione Artistica e Musicale, con un forte accento sopra «alta», a esorcizzare quell'ossessiva paura del «basso», che in un paese come il nostro, tuttora intriso di mentali-tà feudale e accademismi vecchio stampo, è sinonimo di «plebeo». I Conservatori, come le Università, adottarono il modello 3+2: diplo-mi accademici di i livello e speciali-stici di II livello, con la loro brava sequela di esami, crediti formativi, tesi di laurea ecc.

RITORNO A SCUOLA Fu così che migliaia di diplomati di Conservatorio, giovani, e meno gio-vani, tornarono a scuola per miglio-rare le loro magre prospettive di la-voro conseguendo un biennio spe-cialistico, o magari collezionando-ne più d'uno. Il Conservatorio vec-chio modello, dove si studiava mu-sica e basta, andava in pension.e, te-nuto in vita solo fino all'avvento della messianica riforma della scuola secondaria che avrebbe tra-sferito ai Licei quella formazione musicale di base tanto malvista da chi era chiamato a più alte mete.

Ma più che una riforma la 508 era una fiction: sbandierava la me-tamorfosi dei Conservatori in Uni-versità nonostante il 75% (1) degli iscritti avesse meno di 18 anni (nei 2000 su 35.000 studenti., 26.000 frequentavano i corsi inferiori e medi) e nonostante i titoli di studio dei docenti si limitassero spesso al diploma di Conservatorio e alla me-dia dell'obbligo.

In realtà, dietro l'insegna dei pur doveroso, avvio di un livello ac-cademico di studi musicali, quella riforma era forse soprattutto ii pia-cebo a una categoria che un sinda-calismo corporativo non cessava di

allarmare con lo spauracchio della «secon.datizzazione», del venire de-gradati cioè a scuola secondaria, ri-vendicando per contro, in nome del genius loci, l'equiparazione ai docen-ti universitari. Dieci anni dopo, nei 2010, a fronte di circa 6.000 docen-ti, gli iscritti ai Conservatori erano ol-tre 40.000 di cui però l'80% ancora iscritti ai corsi del vecchio ordina-mento.

Ora col disegno di legge da poco approvato al Senato, e salutato con toni trionfalistici come una vittoria della musica, i diplomi accademici di I e II livello sono dichiarati equi-ponenti per l'accesso ai concorsi alle «corrispondenti» classi di laurea uni-versitarie. Nel merito, nonostante l'entusiasmo dei legislatori, il Comi tato Universitario Nazionale ha espresso un giustificato parere nega-tivo, pur senza entrare nel merito di un. altro comma dinamitardo: quel-lo che infine sancisce l'equipollenza fra i vecchi, diplomi di. Conservatori.o e i nuovi diplomi specialistici di II li-vello. Il dubbio, atroce, è: ma i sena-tori che hanno tanto applaudito que-sto provvedimento non ne capisco-no l'iniquità e le consegue:nze? Passi per i firmatari di destra, che fingen-do di riformare smontano pezzo do-po pezzo ogni residuo di eccellenza nel settore pubblico della formazio-ne per dirottarlo verso un'iniziativa privata riservata a chi può pagarse-la. Ma chi ha a cuore il futuro dell'in-segnamento musicale nel nostro Paese, non può non capire che quell'equipollenza è una sciagurata invenzione a fini di una malconge-gnata sanatoria. Inesistente nei :fatti poiché assimila percorsi formativi ra dicalmente diversi. E per di più of-fensiva per quelle migliaia di studen-ti che sono tornati a studiare nei Con-servatori spendendo qualche mi-gliaio di euro per conseguire un diploma., .. che avevano già!

Senza contare che ora, di fronte a questa equipollenza, i diplomati del

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vecchio ordinamento (cioè l'80% dell'attuale popolazione studente-sca) non avranno più nessun motivo di iscriversi al biennio specialistico, col risultato di un immediato smagd-mento del già anoressico livello acca-demico che sembra avviarsi verso un'equipollenza ben più curiosa: 8.000 gli iscritti attuali ai corsi acca-demici, 6.000 i docenti: ci si prospet-ta forse un'Alta Formazione con più docenti che studenti?

'ESEMPIO DELLA GERMANIA Assurdo? Assolutamente sì. O asso-lutamente no, se l'obiettivo è quello di dismettere l'insegnamento musi-cale pubblico. Ma la strada per rida-re senso alla formazione musicale c'è: maestra, lineare, indiscutibile. Ed è proprio la riabilitazione, con una virata decisa e consapevole, di quella. «bassa formazione» che susci-ta tanto astio e che invece è la linfa di ogni vita musicale.

Apriamo ahi un volumino- so rapporto intitolato Musical 4,fe in

Unse bkanis:ìn Approvata a novembre concentra tutti l. guai che affliggono il Paese

RIforma fictbm› Conservatori co m.e università ma il 75% degli iscritti sono minori

Germany, edito nel 2011 dal Deut-sches Musikinformationszentrum. In Germania gli iscritti alle Musikho-chschulen e alle facoltà di musica so-no circa 25.000, In Italia il settore corrispondente, cioè gli iscritti ai cor-si superiori e accademici di Conser-vatori e Istituti pareggiati, conta 9.500 iscritti. Sempre in Italia gli iscritti ai corsi inferiori e medi sono poco più di 30.000 cui si aggiungo-no un migliaio di studenti del Liceo musicale e coreutica. Quanto alla Germania, dove la musica si studia fin dalla scuola primaria. i ragazzi che studiano musica ai Liceo sono circa il 30% (i) del totale, A questi si aggiungono gli studenti iscritti alle Musikschulen, le scuole pubbliche di musica: circa un milione nel 2008-2009.

Che strani i tedeschi. Tutte queste scuole musicali pubbliche per il pu-ro piacere di far musica, senza poi diventare musicisti di professione. Tant'è che da un paio di milioni di giovani che studiano musica solo 25.000 accedono al livello accademi-co:uno spreco! A noi invece, preme volare alto ma faremmo bene a guar-dare giù in basso, dove le fond.amen-ta stanno franando„.

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