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RASSEGNA STAMPA 26-07-2018 1. QUOTIDIANO SANITÀ “Più risorse per il Ssn. Piano per liste d’attesa, nuova governance del farmaco e riforma della formazione post laurea”. 2. ANSA Ministro Grillo, invertire tendenza investimenti in Sanità 3. AVVENIRE Vaccini: una valutazione culturale e giuridica, prima che politica 4. IL MESSAGGERO Regione, la proposta "no-vax" dei 5stelle bocciata dal ministro 5. ITALIA OGGI Per la cassazione vaccini e autismo non sono correlati 6. MF Ssn e anziani, il rebus assistenza

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RASSEGNA STAMPA 26-07-2018

1. QUOTIDIANO SANITÀ “Più risorse per il Ssn. Piano per liste d’attesa, nuova

governance del farmaco e riforma della formazione post laurea”.

2. ANSA Ministro Grillo, invertire tendenza investimenti in Sanità

3. AVVENIRE Vaccini: una valutazione culturale e giuridica, prima che politica

4. IL MESSAGGERO Regione, la proposta "no-vax" dei 5stelle bocciata dal

ministro

5. ITALIA OGGI Per la cassazione vaccini e autismo non sono correlati

6. MF Ssn e anziani, il rebus assistenza

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quotidianosanità.it Mercoledì 25 LUGLIO 2018

“Più risorse per il Ssn. Piano per liste d’attesa,nuova governance del farmaco e riforma dellaformazione post laurea”. E a settembre gli “StatiGenerali per il benessere equo e sostenibile”. Lepriorità di Grillo in audizione alla Camera

E ancora, trovare soluzione per il pay-back della farmaceutica, spazio ad unanuova legge dei vaccini incentrata sull'anagrafe nazionale non ancora realizzata ead una legge che tuteli il personale sanitario dalle aggressioni. Nuovi investimentiin edilizia sanitaria, riordino di Aifa, Agenas e dell'Iss e possibili nuovi criteri diriparto del Fondo sanitario. Queste le principali linee programmatiche annunciateoggi dal ministro della Salute presso le Commissioni riunite Affari Sociali e Sanitàdi Camera e Senato. VIDEO AUDIZIONE

Più risorse per il Sistema sanitario nazionale anche attraverso un’efficace lotta agli sprechi e alle inefficienze.Risolvere definitivamente la questione relativa al payback e dare il via alla nuova governance del farmaco. StatiGenerali per il benessere equo e sostenibile. Porre rimedio all'annosa questione delle liste d'attesa introducendoda subito una maggiore trasparenza con l'implementazione dei processi di informatizzazione delle prenotazioni.E ancora, trovare una soluzione per il pay-back della farmaceutica per gli anni 2013/2015 e 2016 e dar vita allanuova governance del farmaco. Spazio anche alla nuova legge dei vaccini incentrata sull'anagrafe nazionalevaccinale non ancora realizzata, alla riforma della formazione medica post laurea ed a nuovi investimenti inedilizia sanitaria. In arrivo un disegno di legge per garantire agli operatori sanitari sicurezza nei luoghi di lavoro.

Queste in sintesi le linee di indirizzo del Ministero della Salute dettate oggi dalla ministra Giulia Grillo, auditapresso le Commissioni riunite Affari Sociali e Sanità di Camera e Senato. Molti i temi annunciati oggi dallaministra, su cui il Governo interverrà nei prossimi mesi ed anni, tra questi, largo spazio verrà dato a queiprovvedimenti che, seppur accennati nelle precedenti legislature, non sono stati ancora compitamente realizzati:dai Lea alla nuova governance del farmaco, fino all'anagrafe vaccinale nazionale.

Ma cominciamo, andando per ordine, da quello che è stato il primo atto di Grillo una volta insediatasi al Ministerodella Salute.

Liste d'attesa. "È mia ferma intenzione proseguire il lavoro iniziato con l’invio della circolare trasmessa alleRegioni e Province autonome di Trento e Bolzano per conoscere la situazione reale delle cose. Da una primavalutazione dei dati a disposizione, ovviamente con i dovuti distinguo, si denota mediamente un forte sottoutilizzo dei processi di informatizzazione delle pronazioni. Tradotto, significa che ancora troppo spesso, edin particolare per i ricoveri in fase di elezione, la gestione delle prestazioni avviene per via cartacea creando ipresupposti e i rischi di forti distorsioni. Su questo aspetto l’impegno sarà massimo perché si tratta di una dellechiavi di volta per la corretta gestione delle liste d’attesa. Nei prossimi giorni, con tutti i numeri a disposizione,avremo la possibilità di fare una valutazione approfondita e implementare soluzioni per rendere più efficiente ilsistema anche con il supporto di chi ha maturato buone pratiche in questi anni. Io su questo aspetto sarò alfianco dei cittadini, spesso proprio quelli più deboli, e posso già anticiparvi che al Ministero ci stiamoorganizzando per creare un filo diretto di comunicazione con loro affinché tutti conoscano i loro diritti. Non sonotemi che si risolvono solo a colpi di decreti, sono consapevole che occorre anche fare investimenti, ma capirecome vengono utilizzate le risorse ha una fondamentale importanza".

Payback e nuova governance farmaceutica. "Stiamo già lavorando di comune accordo per individuare, se

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possibile, una soluzione per il pay-back della farmaceutica per gli anni 2013/2015 e 2016, confronto che staavvenendo già da un paio di settimane e che vede la collaborazione dei tecnici del Ministero della Salute, delMEF oltre che dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA). Contemporaneamente ho predisposto un tavolo per ilgoverno della farmaceutica, altra disposizione di legge disattesa, e dei dispositivi medici. Anche in questo casosaranno protagoniste le Regioni e le Province autonome insieme ai Ministeri della Salute, dell’Economia e dellefinanze e dello Sviluppo economico, oltre che alcuni esperti di chiara e comprovata capacità di livellointernazionale. L’obiettivo è mettere ordine ad un sistema avendo come unico interesse quello dei cittadini".

Riordino Agenzie nazionali ed Iss. "Sempre in tema di ordine, nel settembre 2014 (Documento di sintesi del25.9.2014) la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome aveva confermato la necessità di riordinodelle Agenzie nazionali e dell'ISS. Lavoreremo anche in questa direzione per ridefinire le varie mission favorendosinergie e collaborazioni a vario livello ma, soprattutto, evitando sovrapposizioni e ridondanze".

Vaccini. "Il tema dei vaccini è uno dei punti del programma di Governo. Nel quale affermiamo che, pur conl’obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontatala tematica del giusto equilibrio tra il diritto all’istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolaree scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale. In questa direzione sta lavorando lamaggioranza con un disegno di legge parlamentare che supererà la legge Lorenzin” Nata, peraltro, comedecreto legge e approvata di fretta e furia in due mesi la scorsa Legislatura. Intanto sto lavorando per larealizzazione dell’Anagrafe nazionale vaccini, il vero punto di svolta fin qui gravemente trascurato. E hoinsediato un tavolo di esperti indipendenti a sostegno della pianificazione strategica in materia, per affrontare ilfenomeno della diffidenza e del dissenso vaccinale, secondo le indicazioni internazionali a partire dall’Oms, e peraggiornare il Piano nazionale di prevenzione vaccinale. Voglio poi aggiungere, sempre in tema di vaccini, chealtro pilastro decisivo sarà la comunicazione sulla necessità delle vaccinazioni. E sulla comunicazione ilministero si impegnerà con tutte le sue forze".

Stati Generali per il benessere equo e sostenibile. "Con il supporto delle Regioni, degli stakeholder delmondo della sanità ed il coinvolgimento dei cittadini, a partire dal mese di settembre, costituiremo gli StatiGenerali per il benessere equo e sostenibile. Avrà il compito di elaborare un documento di programmazione, matengo a precisare che dovrà essere un provvedimento snello che tratterà molti dei diversi punti già toccati dalprecedente Patto. Ma con una differenza: conterrà un cronoprogramma per la realizzazione di quanto previsto euna puntuale rappresentazione dello stato di avanzamento lavori attraverso il portale del Ministero della Salute.Spiegheremo agli italiani quanto sta avvenendo, in caso di errori, li correggeremo spiegandone le motivazioni".

Trasparenza. "Nelle linee programmatiche del Ministro Lorenzin si faceva riferimento ad un Portale dedicato aospitare, anche in lingua inglese, tutte le informazioni relative ai nostri servizi sanitari e agli ospedali ealle strutture di eccellenza presenti sul territorio nazionale. Sono trascorsi cinque anni invano, e adesso congli uffici competenti del Ministero stiamo cercando di capire a che punto è il progetto, quanto finora è costato equanto costerà.

La trasparenza, ho già accennato, dovrà guidare la mia azione di Governo. Nel frattempo, ho già dato mandatoagli uffici di mettere a disposizione di tutti i cittadini i risultati dei monitoraggi dei LEA 2016 oltre che i verbali deitavoli di monitoraggio e verifica riguardo i Livelli essenziali di assistenza e dei Piani di rientro per le Regioni adessi sottoposti. Anche la mia agenda e quella dei sottosegretari saranno disponibili on line e visionabili dachiunque".

Nomine Dg Asl. "In tema di trasparenza come non ricordare uno degli aspetti più rilevanti presenti nel contrattodi governo: quello della dirigenza sanitaria. Al primo punto della sezione dedicata alla sanità, è previsto unintervento incisivo. Questo perché il provvedimento che ha portato alla formazione dell’elenco nazionale degliidonei all’incarico di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altrienti del Servizio sanitario nazionale - D.Lgs 4 agosto 2016, n. 171 'Attuazione della delega di cui all’art. 11,comma 1, lettera p) della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di dirigenza sanitaria' - non è stato in grado dirispondere ai problemi di ingerenza della politica nelle scelte dei manager in sanità. A dimostrazione di ciòbasti ricordare che in sede di lavori parlamentari venne presentata la relazione tecnica di accompagnamento aldecreto.

Ebbene, si stimava che i soggetti in possesso dei requisiti richiesti fossero in numero di poco superiore a 12.000(875 organi di vertice degli enti pubblici del SSN a i quali si aggiungevano i direttori di struttura complessa11.150). Dategli un'occhiata e capirete che, di fatto, nulla o poco è cambiato rispetto alla situazione precedente.Risolvere in tempi brevi un problema che si trascina da tanti anni non è cosa semplice, ma con gli uffici ed alcunepersone tra le più competenti in materia stiamo al lavoro per adottare i giusti accorgimenti. Formazione estrumenti di valutazione omogenei e trasparenti sono in cima al nostro progetto di riforma senza mai dimenticare

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che dobbiamo concedere ai giovani di talento l'opportunità di contribuire al cambiamento. Anche in questo, latrasparenza sarà la migliore garanzia delle scelte e dell’individuazione di chi è realmente meritevole".

Formazione post laurea. "Giovani e cambiamento saranno motivi conduttori di questo mio mandato a partiredalla RIFORMA della formazione medica post laurea. In proposito dovremo individuare insieme a Regioni,Province autonome e MIUR nuovi percorsi omogenei, equi ed armonici per i nostri giovani".

Aggressioni operatori sanitari. "Lo scorso 3 luglio ho insediato il Comitato per l’indirizzo e la valutazione dellepolitiche attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sullavoro. Anche in questo caso sono perfettamente consapevole che non si risolve con un tavolo il fenomeno,ahimè crescente, delle aggressioni al personale sanitario negli ospedali, nei pronto soccorso, in tutte le strutturea rischio, tema che sarà presto oggetto di un disegno di legge che abbiamo allo studio col ministero dellaGiustizia. Intendo in ogni caso tenere alta la guardia e puntare i riflettori su tutte le forme vecchie e nuove dimancanza di sicurezza e di tutela della salute in ogni posto di lavoro. Tra le prime azioni da implementare c’è lanecessità di dare finalmente attuazione a quanto previsto dal Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 'Attuazionedell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007 n. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi dilavoro'”.

Edilizia sanitaria. "Forse non tutti sanno che il fabbisogno finanziario nazionale relativo ad interventi di ediliziasanitaria ammonta a oltre 32 miliardi di euro, ripeto 32 miliardi di euro, di cui oltre 12 nelle sole zone sismiche I-II.Occorre dunque fare una riflessione circa l’esigenza di impostare programmi di investimento di medio-lungo periodo condividendo con molti dei miei colleghi ministri strategie e modalità di reperimento delle risorseanche in una cornice internazionale. Ad esempio, alcune iniziative di investimento e riqualificazione energetica sipossono immaginare ampliando quanto già oggi previsto attraverso i piani triennali di investimento immobiliaredell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL). Sono scelte difficili, ma abbiamodavanti a noi anche una grande opportunità per attuare il rinnovo del patrimonio edilizio e tecnologico in ambitosanitario soprattutto in Regioni che più di altre soffrono l’assenza di risorse in cui il tessuto socio-economico nonè il grado da solo di garantire uno sviluppo autonomo del sistema. E per questo è cruciale riaprire i rubinetti degliinvestimenti, chiusi ormai da troppo tempo. Ne va della qualità delle cure e della serenità di chi lavora negliospedali e nelle varie strutture sanitarie del nostro sistema. Ne va della nostra salute".

Piano nazionale cronicità e Piano di prevenzione. "Riguardo il Piano nazionale delle cronicità, non è maiabbastanza, tanto meno superfluo, sottolinearne l’importanza. In Italia sono quasi 24 milioni le persone chehanno una o più malattie croniche e sapere che non sono molte, anzi decisamente poche, le Regioni che lohanno recepito formalmente non suona certo come qualcosa di positivo. In proposito, dalle associazioni deicittadini sono arrivate richieste affinché nel nuovo sistema nazionale di garanzia dei LEA venga introdotto ilmonitoraggio rispetto al recepimento e all’attuazione del Piano. Mi sembra un aspetto ampiamente condivisibile.Esattamente com’è da condividere l’idea di elaborare un regolamento per individuare gli standard qualitativi,strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza territoriale. Un lavoro certamente complesso, manecessario per realizzare in modo appropriato tutti gli investimenti utili ad una corretta presa in carico dei paziential di fuori degli ospedali in una logica di continuità assistenziale. Da questo punto di vista può essere certamenteutile sia l’apporto del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM), sia la realizzazionedi un nuovo Piano nazionale della prevenzione, considerata l’ormai prossima scadenza dell’attuale".

Nuovi criteri di riparto del Fsn. "Ho deciso di far proseguire l’iter di approvazione del riparto del Fabbisognosanitario nazionale per l’anno 2018. Ma in futuro dovremo lavorare per rendere il riparto più aderente allenecessità del Paese. In proposito sarà attivata un’analisi sulla possibilità di revisione dei criteri di riparto allaluce della variabilità a livello regionale pur sempre in un’ottica di sostenibilità del sistema. Per far questooccorre anche il supporto dei cittadini che devono essere partecipi e informati del cambiamento. Io e il mioMinistero lavoreremo certamente in questa direzione".

Più risorse per il Ssn. "Quanto detto fino ad ora rende necessario anche invertire la tendenza che, come haappena sottolineato la Corte dei conti, ha visto negli anni tra il 2009 e il 2016 la riduzione delle risorse destinatealla sanità di circa tre decimi di punto all’anno al contrario di altri Paesi europei, mi riferisco a Francia eGermania, che hanno, viceversa, ampliato i loro investimenti in sanità. Anche nel nostro Paese sarà necessariotornare ad effettuare investimenti in questo senso, garantendo una sostenibilità economica effettiva ailivelli essenziali di assistenza attraverso il rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale a cui concorrelo Stato. Ci vorrà del tempo, nessuno ha la bacchetta magica, ma l'intento dell'Esecutivo è tracciato.

Naturalmente, il recupero delle risorse avverrà anche attraverso un’efficace lotta agli sprechi e alle

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inefficienze che ancora ci sono. Spazio dunque alla centralizzazione degli acquisti e all’allargamento dellacollaborazione tra i soggetti aggregatori (centrali di acquisto regionali) e CONSIP. Il Decreto del Presidente delConsiglio dei Ministri del 24 dicembre 2015, quello che identifica le categorie di beni e servizi da acquistare inmodo centralizzato dovrebbe rinnovarsi entro il 31 dicembre di ogni anno. Siamo nel luglio 2018 ma di Dpcmnuovi non se ne sono ancora visti. Mi impegnerò per una corretta programmazione anche in questa direzione,ottimista del fatto che in tempi brevi è possibile mettere in evidenza le buone pratiche che sono già presenti sulnostro territorio. Naturalmente non tutto è risolvibile in tempi brevi. Ad esempio, le dinamiche dei prezzi seguonoanche logiche legate ai tempi di pagamento. Anche in questo caso, in Italia si viaggia a diverse velocità. Perquesto occorre dare certezze alle imprese, soprattutto quelle 'buone e sane', in tutti i settori, che sono parteintegrante, in quanto produttori di beni sanitari, del SSN".

Informatizzazione Ssn. "Il Patto per la sanità digitale era previsto nell’articolo dedicato alla sanità digitale e alpiano di evoluzione dei flussi informativi del Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS) del Patto per la Salute2014-2016. Un primo risultato in questo ambito è rappresentato dal decreto di prossima emanazione rispettoall’Anagrafe nazionale vaccini, di cui già ho detto. Ma è necessario dare piena attuazioneall’informatizzazione del SSN a partire dal Fascicolo Sanitario Elettronico. Anche in questo caso, come giàsegnalato, il Ministero lavorerà per la predisposizione dei decreti attuativi per la definizione di contenuti, formati estandard di documenti sanitari e servizi al fine di favorire la coerente alimentazione dei sistemi di FascicoloSanitario Elettronico realizzati dalle Regioni. Spazio anche alle attività finalizzate alla realizzazione del sistema diinterconnessione dei sistemi informativi del SSN che consentirà di intercettare il percorso seguito dal paziente afronte di un bisogno sanitario, attraverso le strutture sanitarie e i diversi livelli assistenziali su tutto il territorio.Non ultimo l’estensione del sistema informativo per la tracciabilità dei medicinali a uso umano anche, ai sensi delDecreto del Ministro della salute 15 luglio 2004, nel settore veterinario".

Giovanni Rodriquez

IL VIDEO INTEGRALE DELL'AUDIZIONE DEL MINISTRO GRILLO

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25-07-2018

LETTORI 137.040

http://www.ansa.it

Ministro Grillo, invertire tendenza investimenti in Sanità Per sostenere Livelli assistenza.Recupero fondi da lotta sprechi

Sanit: Grillo, in alcuni territori profondo momento crisi © ANSA

E' "necessario invertire la tendenza", perché "anche nel nostro Paese sarà necessario tornare ad effettuare investimenti, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso il rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato". Lo ha affermato il ministro della Salute, Giulia Grillo, presentando alla Camera le Linee programmatiche del suo dicastero. Naturalmente, ha detto, "il recupero delle risorse avverrà anche attraverso un'efficace lotta agli sprechi".

E' infatti "necessario invertire la tendenza che, come ha appena sottolineato la Corte dei Conti - ha spiegato Grillo - ha visto negli anni tra il 2009 e il 2016 la riduzione delle risorse destinate alla sanità di circa tre decimi di punto all'anno al contrario di altri Paesi europei, mi riferisco a Francia e Germania, che hanno, viceversa, ampliato i loro investimenti in sanità. Anche nel nostro Paese sarà necessario tornare ad effettuare investimenti in questo senso, garantendo una sostenibilità economica effettiva ai livelli essenziali di assistenza attraverso il rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale a cui concorre lo Stato". Il ministro ha precisato che "ci vorrà del tempo, nessuno ha la bacchetta magica, ma l'intento dell'Esecutivo è tracciato". "Naturalmente - ha concluso - il recupero delle risorse avverrà anche attraverso un'efficace lotta a sprechi e inefficienze che ancora ci sono: spazio dunque alla centralizzazione degli acquisti e all'allargamento della collaborazione tra i soggetti aggregatori, centrali di acquisto regionali, e CONSIP".

Il tema dei vaccini "è uno dei punti del programma di Governo. Nel quale affermiamo che, pur con

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l'obiettivo di tutelare la salute individuale e collettiva, garantendo le necessarie coperture vaccinali, va affrontata la tematica del giusto equilibrio tra il diritto all'istruzione e il diritto alla salute, tutelando i bambini in età prescolare e scolare che potrebbero essere a rischio di esclusione sociale". Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Giulia Grillo, illustrando alla Camera le Linee programmatiche del dicastero. In questa direzione, ha detto, "sta lavorando la maggioranza con un disegno di legge parlamentare che supererà la 'legge Lorenzin'. Nata, peraltro, come decreto legge e approvata di fretta e furia in due mesi la scorsa Legislatura".

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del 26 Luglio 2018 MFQUOTIDIANO: MI LANO

estratto da pag. 25

Italia longeva: nelle grandi città le cure sul territorio sono ormai un obbligo sociale improrogabile

SSN E ANZIANI, IL REBUS A SSISTENZALe aziende del farmaco chiamate a diventare parte del sistema

Te s t i d i M a d d a l e n a G u i o t t o

L9 I talia rischia di diventare un enorme e disorganiz-

zato ospizio: nel 2030 saranno infatti 5 milioni gli anziani che, a causa dell’età, soffriranno di malattie c roniche, non saran-no a utosufficienti e avranno necessità di cure a lungo ter-mine. D i contro, l e famiglie saranno me no numerose, le consuete re ti sociali saranno meno attente e capillari, e non ci saranno abbastanza giovani per prendersi cura degli anzia-ni: per ogni vecchio c i s aran-no due lavoratori a sostenerlo, contro i tre di oggi. Questi so-no solo alcuni dei dati emersi dall’ultima r icerca elaborata dall’Istat per Italia Longeva, l ’agenzia naz ionale per l ’in-vecchiamento e la longevità attiva.Nei prossimi d ieci anni, o tto milioni di anziani avranno a l-meno una malattia cronica gra-ve: ip ertensione, diabete, de-menza, mal attie cardiovasco-lari e respiratorie. Questa fetta di P aese pone serie domande al nostro S sn e a tutti i suoi attori, dalle Regioni alle azien-de del farmaco. «Curare tutti questi anzi ani in ospedale», commenta Roberto Bernabei, presidente di Italia Longeva e direttore dell’Area Invecchia-mento del Policlinico Gemelli, «equivarrebbe a trasformare Roma, Milano, Napoli, Torino,

Palermo, Genova , Bologna e Firenze in grandi reparti a cie-lo aperto. E evidente, qu indi, che l e cure sul territorio non rappresentano più un’opzione,ma un obbligo per d are una risposta e fficace alla fragilità e alla non autosufficienza dei nostri anziani , che s i accom-pagnerà anche a una crescente solitudine».L’assistenza va quindi comple-tamente ripensata sul territo-rio e tarata sul lungo termine, come p revede il modello di Long-Term C are. «I vecch i hanno problematiche di salute che durano per sempre, finché questi vivono», dice Bernabei. «Gli an ziani non hanno b iso-gno di ospedali, ma di qualcu-no che passi due, tre volte alla settimana al loro domicilio, in base alle loro esigenze. Per questo ci vuole un cambio di visione con un’organizzazione non più centrata sull’ospedale. Bisogna ragionare in termini di assistenza domiciliare inte-grata (Adi)».Pur essendo l ’alternativa piùefficace e d economicamente più s ostenibile rispetto all’at-tuale modello che m ota attor-no a ll’ospedale, l ’assistenza domiciliare i ntegrata per la cura a lungo termine è oggi pressoché u n privilegio: ne gode i nfatti solo il 2,7% per cento de gli over 6 5 italiani. «Abbiamo num eri ridicoli»,

osserva il presidente, «la me-dia europea non va mai sotto al 10%, ma in alcuni Paesi del Nord Eur opa sono assistiti in casa il 20% de gli anzi ani». Considerando che a domicilio sono assistiti meno del 3% dei vecchi, sorge spont aneo d o-mandarsi cosa succeda a tutti gli altri. «Probabilmente con-tribuiscono a intasare i pronto soccorso, n ella migliore delle ipotesi», os serva Bernabei, «oppure sono affidati alle cure di familiari e badanti, quando non abbando nati all’oblio di chi non ha le risorse per farsi assistere». Anche in termini di ore di assistenza il nostro Pae-se è in fondo alla classifica. A ciascun paziente dedichiamo in media 20 ore di assistenza domiciliare ogni anno, ma non mancano nazioni europee che garantiscono l e st esse ore di assistenza in poc o più di un mese. Se questa è la situazione attuale, i l futuro pare tutt’al-tro che roseo. «Le famiglie», commenta i l p rofessore, «pi-lastro d el nostro welfare, sa-ranno sempre meno numerose, pertanto i servizi sociosanitari, che già oggi coprono solo un quarto del fabbisogno, dovran-no essere integrati sempre più dal s upporto di badanti, d a nuove f orme di mutualità e, probabilmente, da un ritorno allo spirito di comunità».Non v a dimenticata, p oi, la disabilità che, secondo le sti-

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ISTITUZIONALE SANITÀ

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del 26 Luglio 2018 MJQUOTIDIANO

F: M ILANO

estratto da pa g. 25

me Istat, nel 2030 interesserà cinque milioni di anziani, di-ventando la ve ra e mergenza del futuro e il principale pro-blema di sostenibilità econo-mica nel nostro Paese. «Essere disabile», co ntinua Bernabei, «vuol d ire a vere bisogno d i cure a lungo termine che, solo nel 20 16, hanno assorbito 15 miliardi di eu ro, dei quali ben 3 mi liardi e mezzo pagati di tasca propria dalle famiglie». I ruoli di ospedali servizi sa-nitari e famiglie andranno ri-pensati. C ome si inseriranno,

in questo contesto, le aziende farmaceutiche? «Preveni re le malattie non basterà», osserva il presidente, «dovranno evol-vere anche loro come aziende e come settore, e diventare parte attiva nel sistema di assistenza domiciliare in tegrata». Certa-mente la parola chiave di tutto è integrazione, a partire da quel-la tra servizio sanitario e ope-ratori sociali dei Comuni, per arrivare a coinvolgere anche le aziende produttrici di farmaci e molecole. La consegna a do-micilio dei farmaci, la corretta

assunzione e l’aderenza alle te-rapie, avranno un ruolo impor-tante nel contesto assistenziale dei prossimi anni. Una buona notizia infatti c’è: l ’assistenza domiciliare f unziona anche dal punto di vista economico perché, al di sopra di un cer-to numero di ore «di qualità», che devono essere considerate quelle ottimali, gli anziani ini-ziano a stare m eglio e i costi si appiattiscono, confermando l’assistenza domiciliare come un ottimo investimento, (ripro-duzione riservata)

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