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REGIONE SICILIANA ARNAS “GARIBALDI” Piazza S. Maria di Gesù, 5 - 95124 Catania RASSEGNA STAMPA Giovedì 24 Giugno 2010 Ufficio Stampa Telefono 095/7592822 Fax 095/7594800 [email protected]

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REGIONE SICILIANA

ARNAS “GARIBALDI” Piazza S. Maria di Gesù, 5 - 95124 Catania

RASSEGNA STAMPA Giovedì 24 Giugno 2010

Ufficio Stampa Telefono 095/7592822 Fax 095/7594800

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Gazzetta del Sud

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Gazzetta del Sud Giovedì 24 Giugno 2010

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Il Sole 24 Ore Giovedì 24 Giugno 2010

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Corriere della Sera Giovedì 24 Giugno 2010

Bambini: in ospedale il computer per aiutarli a non sentirsi soli Iniziativa dell'associazione «Informatici Senza Frontiere» per la socializzazione online dei piccoli e dei giovani costretti a lunghe degenze TREVISO – Viviamo in un’epoca digitale, rivoluzionata di continuo da Internet e da tutto ciò che ne sta conseguendo giorno dopo giorno. Lavoro, comunicazioni e persino la socialità tra le persone sono cambiate grazie al web. Ma a un’-associazione trevigiana di volontari col pallino del computer, Informatici senza frontiere, è venuto in mente di andare oltre, coniugando in un progetto chiamato «Bambini al Pc» le opportunità offerte dalla tecnologia e dalla connettività telematica con lo spirito di solidarietà. Obbiettivo: rendere meno soli bambini e ragazzi obbligati a sostenere terapie prolungate negli ospedali italiani. TANTI OSPEDALI, UN SOLO OBBIETTIVO – Brescia nel 2008, poi Trieste, Monza e Napoli, quattro città per quat-tro ospedali coinvolti via via. A fare da apripista è stato il reparto di oncoematologia pediatrica degli Spedali civili di Brescia, dove spesso i piccoli pazienti sono costretti a lunghe degenze e alla lontananza da casa, famiglia e amici. È lì che i tecnici-volontari di Informatici senza frontiere – in collaborazione con Abe - Associazione bambino emopatico –, hanno installato una rete di 28 personal computer dotati di connessione ad Internet, di strumenti software per la comu-nicazione come Skype (software libero per «chattare» in tempo reale e fare videochiamate) e di programmi per il gioco. E siccome l’aiuto ai bambini sollecita volentieri la solidarietà delle aziende, i computer sono stati donati a Isf da Fujitsu Siemes, il cui contributo alla realizzazione del progetto – ricordano i volontari – è stato fondamentale, insieme alle altre donazioni da parte di Zurich Assicurazioni e HilLight Sponsor. La tecnologia, insomma, si è fatta vicina sia ai bambini ricoverati che allo staff dei medici, permettendo loro, grazie all’implementazione di una rete wireless, di restare colle-gati al mondo, trovare svago e dialogare con le famiglie e gli amici lontani. Non solo. Poiché «Bambini al Pc» piace ai piccoli e funziona, Informatici senza frontiere sta pensando di allargare il progetto con l’introduzione di programmi di e-learning, per mantenere i bambini in contatto anche con la propria scuola attraverso l’insegnamento via Internet. DA TRIESTE A NAPOLI VIA MODEM – Bastano alcuni commenti di bimbi e genitori presenti sul sito di Isf per ca-pire l’importanza dell’iniziativa («Grazie del pc perché mi fa passare il tempo all’ospedale andando in internet o parlan-do con i miei amici su messenger», Giovanni, 14 anni; «Con il pc ascolto le canzoni di Disney e dello Zecchino d’oro», Maria, 5 anni; «Sono una mamma di una bambina di 7 mesi della Tunisia che con Skype riesco a vedere i miei parenti, a parlare con loro e ad ascoltare la musica del mio Paese. Grazie!»; «Sono una mamma di un bimbo di un anno e vengo dall’Ucraina. Con Skype vedo e parlo con mio marito e mi sento meno sola») e i motivi che hanno spinto Isf e altri par-tner a replicare altrove il primo esperimento bresciano di «Bambini al Pc». È recente, infatti, la presentazione della ver-sione friulana del progetto: all’ospedale Burlo Garofolo di Trieste sono stati collegati in rete una decina di pc collocati all’interno delle stanze del reparto e del day-hospital di oncoematologia pediatrica e del Centro trapianti midollo osseo. Anche qui la solidarietà ha fatto squadra, attraverso una collaborazione tra aziende e associazioni, con Informatici sen-za frontiere, Agmen- Associazione genitori dei malati emopatici e neoplastici del Friuli Venezia Giulia e il provider Spin Internetworking, che ha offerto la linea adsl per la rete, a lavorare insieme. Stesse modalità ma iniziative ancora in fase di realizzazione presso l’ospedale San Gerardo di Monza e il reparto di fibrosi cistica del Policlinico di Napoli: in quest’ultimo, dove i giovani pazienti sono costretti a lunghe degenze, spesso in isolamento, si prevede l’installazione di 3 notebook col sostegno della società napoletana Cid Software. PC A TUTTO CAMPO – Informatica come strumento essenziale per favorire una migliore qualità della vita, opportu-nità di lavoro e d’inclusione sociale: «Bambini al Pc» a parte, questa idea si manifesta in tutte le diverse attività in cui Informatici senza frontiere si impegna da quando è nata (2005). E così, accanto ai piccoli degli ospedali italiani, il com-puter è stato usato per cablare strutture sanitarie rurali in situazioni difficili (Afghanistan, Congo, Uganda...) creando e fornendo gratuitamente un software di gestione chiamato «Open hospital» e formando il personale ospedaliero; oppure realizzando il programma per la registrazione degli ospiti della struttura diurna d’accoglienza per senza tetto Casa dell’-ospitalità di Mestre; o ancora tenendo corsi di alfabetizzazione informatica per detenuti, migranti, ex tossicodipenden-ti… e approntando un laboratorio nel carcere di Santa Bona di Treviso, dove i detenuti possano fare riparazioni di ma-teriale hardware proveniente da aziende esterne. Informatica a fin di bene, si potrebbe dire, e a costi contenuti: perché tra donazioni e recupero e ricondizionamento di pc dismessi, l’unico vero costo di certe iniziative – sottolinea Mara Pieri, responsabile comunicazione di Isf – è l’impegno dei volontari. Ma quello, si sa, è gratis, per fortuna. Corrado Fontana

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Repubblica Giovedì 24 Giugno 2010

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Ansa Giovedì 24 Giugno 2010

Latte materno piu' contaminato a Milano Ricerca,causa e' anagrafica: mamme piu' grandi sono piu' esposte NAPOLI, 23 GIU - Il latte delle mamme milanesi risulta leggermente piu' 'contaminato' di quello delle mamme napoletane. A scoprirlo i ricercatori della facolta' Agraria dell'Universita' Cattolica di Piacenza che parlano di ragioni anagrafiche: a Milano l'eta' media del primo figlio e' tra 30/40 anni mentre nel napoletano e' prima dei 30. Questo determina una maggiore o minore esposizione ad agenti contaminanti che entrano nel corpo soprat-tutto attraverso cibo e respirazione.

Tumore prostata: no a screening di massa Congresso urologia oncologica, tenere comunque alta la guardia ROMA, 23 GIU - Uno screening di massa sul tumore alla prostata non e' necessario, ma bisogna invece tenere alta la guardia contro questo cancro.L'indicazione viene dal congresso della societa' italiana di Urologia Onco-logica. 'Per il tumore alla prostata non ci sono elementi per mandare un invito ai 50enni a fare il test - afferma il presidente della Siuro - un controllo e' necessario per chi ha qualche sintomo e per chi ha casi in famiglia. Per gli altri e' consigliabile una visita dall'urologo'.

Attesi 3.600 casi Sla, assistenza non va Studio Fiaso, uniche eccezioni Lombardia e Veneto ROMA, 23 GIU - Per i prossimi anni attesi in Italia 3.600 nuovi casi di Sla ma l'assistenza ai malati e' ancora inadeguata. Eccezioni Lombardia e Veneto. Qui infatti l'approccio multidisciplinare al malato e' considerato 'vincente'. Emerge da uno studio Fiaso, secondo cui i 'guai' per i pazienti iniziano gia' dalla diagnosi: le struttu-re interpellate dichiarano di dedicare in media 45 minuti per malato ma solo nel 71% avviene in un luogo dedi-cato. In 1 caso su 3 viene tutto sbrigato in corsia.

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