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RASSEGNA STAMPA Conferenza stampa Dolore: ne soffre oltre il 40% dei bambini Aggiornamento 30 Agosto 2012 Dolore: ne soffre oltre il 40% dei bambini ricoverati nei reparti di pediatria italiani Milano, 4 Aprile 2012

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RASSEGNA STAMPA

Conferenza stampa

Dolore: ne soffre oltre il 40% dei bambini

Aggiornamento

30 Agosto 2012

Dolore: ne soffre oltre il 40% dei bambini ricoverati nei reparti di pediatria italiani

Milano, 4 Aprile 2012

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SommarioTESTATA DATA LETTORI

Agenzie

ADNKRONOS SALUTE (3 lanci) 04/04/2012 per staff editoriale

ANSA 04/04/2012 per staff editoriale

DIRE 04/04/2012 per staff editoriale

AGENORD 04/04/2012 per staff editoriale

Quotidiani

IL DENARO 05/04/2012 n.d.

LA PROVINCIA DI CREMONA 10/04/2012 149.000

LA REPUBBLICA SALUTE 10/04/2012 3.276.000

CORRIERE ADRIATICO 12/04/2012 318.000

IL SECOLO XIX 28/05/2012 538.000

Periodici

DOCTOR 01/04/2012 32.627DOCTOR 01/04/2012 32.627

LA GAZZETTA DELL'ECONOMIA 07/04/2012 n.d.

IL SOLE 24 ORE SANITA' 10-16/04/2012 60.500

CORRIERE MEDICO 19/04/2012 36.100

IL SALVAGENTE 19-26/04/2012 n.d.

D-LA REPUBBLICA DELLE DONNE 21/04/2012 838.000

IL CORRIERE DI SESTO 27/04/2012 n.d.

ABOUTPHARMA AND MEDICALDEVICES

01/05/2012 n.d.

PUNTO EFFE 10/05/2012 19.314

IL PEDIATRA 01/06/2012 6.851

STARBENE IN SALUTE (LA STAMPA) 01/06/2012 2.132.000

IO E IL MIO BAMBINO 01/07/2012 740.000

NOTIZIARIO CHIMICO FARMACEUTICO

01/09/2012 12.582

Radio-Tv

RADIO RAI UNO GR1 04/04/2012 7.634.000

RADIO 101 04/04/2012 n.d.

RADIO RAI UNO - PRONTO SALUTE 18/04/2012 7.634.000

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RADIO OREB 20/04/2012 n.d.

MDWEBTV.IT 03/05/2012 n.d.

RADIO RAI 1 - AREA DI SERVIZIO 06/05/2012 7.634.000

Web

CORRIERE.IT 28/03/2012 1.059.998

COMUNICAREILSOCIALE.COM 29/03/2012 n.d.

PSICOLOGIARADIO.IT 03/04/2012 n.d.

IT.YAHOO.NOTIZIE.COM 04/04/2012 2.963.434

QUOTIDIANOSANITA.IT 04/04/2012 52.000

ILFARMACISTAONLINE.IT 04/04/2012 30.000

PHARMASTAR.IT 04/04/2012 20.000

LIBEROQUOTIDIANO.IT 04/04/2012 145.255

WALLSTREETITALIA.COM 04/04/2012 24.096

GOSALUTE.IT 04/04/2012 n.d.

ILCORRIEREDELLASICUREZZA.IT 04/04/2012 n.d.

MINORI.IT 04/04/2012 n.d.

TISCALI.IT 04/04/2012 695.149

TELECOLOR.IT 04/04/2012 n.d.

VOGLIADISALUTE.IT 04/04/2012 n.d.

ONLINE-NEWS.IT 05/04/2012 n.d.

DIETROLANOTIZIA.EU 05/04/2012 n.d.

FARMACIA.IT 05/04/2012 n.d.

DENARO.IT 05/04/2012 n.d.

IPADOVAGGI.IT 05/04/2012 n.d.

ITALIASALUTE.IT 05/04/2012 n.d.

FIMP.ORG 05/04/2012 n.d.

MEDICINALIVE.COM 05/04/2012 n.d.

BAMBINI.GUIDONE.IT 05/04/2012 n.d.

CLICMEDICINA.IT 05/04/2012 30.000

UPZINE.IT 05/04/2012 n.d.

PROVINCIA.GROSSETO.IT 05/04/2012 n.d.

BENESSERE.COM 06/04/2012 29.418

AZSALUTE.IT 06/04/2012 n.d.

MEDICINA.FORUMFREE.IT 06/07/2012 n.d.

CRONACADIRETTA.IT 07/04/2012 n.d.

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PHARMASTAR.IT 09/04/2012 20.000

PHARMASTAR.IT 09/04/2012 20.000

PHARMASTAR.IT 09/04/2012 20.000

PHARMASTAR.IT 09/04/2012 20.000

SANIHELP.IT 11/04/2012 26.693

FOCUS-ONLINE.IT 24/04/2012 n.d.

ILTITOLO.IT 30/04/2012 n.d.

TOTALE 68 36.217.017

Fonte dati: Audipress, Anes, Auditel, Audiradio, Au diweb

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Agenzie

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ADNKRONOS SALUTE (1 ° lancio) Data: 4 Aprile 2012

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI =

ESPERTA, SOFFERENZA SOTTOSTIMATA

Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Sono pazienti di taglia 'XS‘ ma la lorosofferenza puo' essere 'extralarge', ingombrante al punto da diventareinsopportabile. Piu' del 40% dei pazienti bambini ricoverati nei reparti di pediatriaitaliani soffre di dolore, soprattutto di origine non oncologica. Ma questasofferenza, avvertono gli esperti, "viene spesso sottostimata". Il dolore vienemisurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraverso l'impiego di terapie che vedonoal primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi). E' la foto scattata, a quasi dueanni dal varo della legge 38, da un'indagine condotta su 59 pediatrie italiane traottobre e dicembre 2011, nell'ambito di un progetto promosso dall'associazionepazienti 'Vivere senza dolore' e presentato oggi a Milano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloreL'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che oggi ha presentato non solo i datidell'indagine, ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministerodella Salute - arriva alla conclusione che c'e' ancora molto da fare per limitare lasofferenza inutile nei piu' piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indaginericeveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso deldono e' nel messaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'universita' di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico e' ostaggio del pregiudizio secondo cui cio' che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza e' che spesso la sofferenza dei piu' piccoli viene sottostimata, cosi'come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale". (segue)

(Red-Lus/Opr/Adnkronos)04-APR-12 13:56

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ADNKRONOS SALUTE (2 ° lancio) Data: 4 Aprile 2012

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI (2) =

FARMACI NON ADATTI A PESO ED ETA', SOFFERENZA NON TRATTATAINFLUENZA PSICHE

(Adnkronos Salute) - E poi c'e' il problema dei farmaci: "Non esistonoformulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'eta' dei bambini - precisa Benini -ma con l'opportuna competenza possono comunque essere utilizzati tutti i farmaciutili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancora pocoimpiegati. E' fondamentale migliorare questa situazione, perche' una sofferenzanon adeguatamente trattata puo' influenzare il comportamento psicologico delbambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in eta' adulta".bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in eta' adulta".Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'e' l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%). (segue)

(Red-Lus/Opr/Adnkronos)04-APR-12 13:56

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ADNKRONOS SALUTE (3 ° lancio) Data: 4 Aprile 2012

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI (3) =

ASSOCIAZIONE VIVERE SENZA DOLORE, 40-50% GENITORI NON VIENEINFORMATO

(Adnkronos Salute) - La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambiniricoverati, con 722 questionari. E' emerso che e' la mamma, nel 71,6% dei casi, afarsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenza delfiglio in oltre il 60% dei casi, e ad oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato.Dell'avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei"Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessita' di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unita' operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregia' molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

(Red-Lus/Opr/Adnkronos)04-APR-12 13:56

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ANSA Data: 4 Aprile 2012

IL DOLORE FA SOFFRIRE IL 40% DEI BIMBI RICOVERATIA farsene carico e' 7 volte su 10 la mamma

Quattro bimbi ricoverati su dieci soffrono di un 'dolore inutile', ovvero quello che sipotrebbe trattare efficacemente con i farmaci e che quindi e' evitabile.Lo ha spiegato oggi a Milano l'Associazione 'Vivere senza dolore', che ha condottoun'apposita indagine.Questo dolore, dice l'associazione, e' soprattutto di origine non oncologica, vienemisurato solo nel 60% dei casi e viene gestito principalmente con il paracetamolo(34,2% dei casi).L'indagine, condotta nell'ambito dell'iniziativa 'Accendi un sorriso' e patrocinata dalMinistero della Salute, ha esaminato 59 pediatrie italiane ''per comprendere comein queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato''.in queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato''.Come ha spiegato Franca Benini, responsabile del Centro regionale di curepalliative pediatriche dell'Universita' di Padova, ''la sofferenza dei piu' piccoli vienesottostimata, cosi' come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeuticheeseguite in ospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte alpeso e all'eta' dei bambini, ma con l'opportuna competenza possono comunqueessere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in areapediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorare questasituazione, perche' una sofferenza non adeguatamente trattata puo' influenzare ilcomportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, conconseguenze in eta' adulta''.L'indagine ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, ed e' emerso che e'la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. ''I genitori hannoconsapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi - dice l'indagine -cosi' come ad oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato''. Dell'avvenutaprescrizione e del tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il63,2% dei familiari. ''Questi dati - conclude Marta Gentili, presidente di Viveresenza dolore - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini condolore non viene informato in merito al problema''.

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DIRE Data: 4 Aprile 2012

SE IL DOLORE DEI BAMBINI NON CONTA: IN OSPEDALE NON VIENECONSIDERATO

Nei reparti pediatrici 4 bimbi su 10 sentono dolore. Ma solo in metà dei repartiviene misurato e inserito nella cartella clinicaMILANO - Nei reparti pediatrici degli ospedali italiani, quattro bambini su 10sentono dolore. Ma solo in meta' delle 59 pediatrie monitorate, il dolore vienemisurato e inserito nella cartella clinica. Il rimedio piu' diffuso e' il paracetamolo(somministrato nel 34,2% dei casi), seguito dall'ibuprofene (25,2%) edall'associazione di codeina e paracetamolo (12,6%). E' quanto emerge da unaricerca condotta dall'associazione Vivere senza dolore, da ottobre a dicembre2011, e presentata questa mattina a Milano al Circolo della stampa. Sono statiintervistati anche 722 genitori di bambini ricoverati: il 40% non risulta coinvolto oinformato dai medici sul dolore provato dal figlio. Nel 71,6% dei casi, e' comunquela madre a farsi carico del problema. "L'obiettivo della nostra indagine era quello dila madre a farsi carico del problema. "L'obiettivo della nostra indagine era quello diverificare l'applicazione della legge 38 del 2010", spiega Marta Gentili, presidentedi Vivere senza dolore. Una legge che prevede, tra l'altro, la misurazione deldolore, l'inserimento nella cartella clinica e la predisposizione di cure adeguate. Adistanza di un mese dal primo monitoraggio, i reparti che hanno inserito nellacartella clinica dei piccoli pazienti la valutazione del dolore sono saliti all'80%.Spesso il dolore del bambino non viene considerato. "Sono vittime di unpregiudizio secondo cui cio' che dice il bambino debba essere attraverso la lente diquello che vede e pensa l'adulto - sottolinea Franca Benini, responsabile delCentro regionale Veneto di cure palliative pediatriche dell'Universita' di Padova -. Ildolore viene cosi' sottostimata. Ma i bambini ne soffrono con conseguenze gravisulla loro vita e anche sulle cure della malattie di cui sono colpiti".Dalla ricerca emerge anche che i pediatri chiedono piu' formazione (25%), ladotazione di algometri pediatrici (16,7%), una cartella clinica aggiornata che riportiil parametro del dolore (11,9%) e, infine, la presenza nel prontuario farmaceuticodell'ospedale dei farmaci adeguati per la cura del dolore infantile (7,1%).Ai reparti che hanno partecipato all'indagine, sono state donate le lampade dicartapesta del progetto "Accendi un sorriso": sono state realizzate da bambini discuole e reparti pediatrici.

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AGENORD Data: 4 Aprile 2012

SALUTE: DOLORE, NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERAT I

(AGENORD) – Milano, 4 apr. – Presentata a Milano l’iniziativa “Accendi unsorriso”, promossa dall’Associazione vivere senza dolore, con il patrocinio delMinistero della Salute. Al vaglio 59 pediatrie: a circa 2 anni dalla Legge 38, quasi il60% dei reparti non ha ancora aumentato la misurazione del dolore e per 6genitori su 10 il figlio ricoverato prova sofferenza. Necessarie terapie piùappropriate e un ascolto più attento della “voce” dei bambini, affinché il dolore nonlasci su di essi un segno che duri fino all’età adulta. Lampade colorate in dono aipiccoli pazienti delle pediatrie che hanno aderito al progetto. Un dolore soprattuttodi origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccoli pazienti, misurato –nella metà dei casi – meno di 6 volte su 10 e gestito attraverso l’impiego di terapieche vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi). Sono alcuni deinumeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria in Italia, per quantoattiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro, l’Associazioneattiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro, l’Associazionepazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentato l’iniziativa “Accendiun sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute. Cuore del progetto, un’indaginecondotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre e dicembre 2011, per comprenderecome in queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato. I reparti sottopostisialla survey riceveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate dabambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d’Italia, nellasperanza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando le giornate dei piccolipazienti ricoverati. “L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruirecome fosse cambiato nelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 annidal varo della Legge 38, e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, permettersi in linea con quanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili,Presidente di vivere senza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici hamesso in luce come, dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nellaregistrazione del dolore in cartella clinica avesse interessato solo il 41,9% deicentri; in oltre il 53,1% dei reparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi.Tuttavia, a distanza di un mese, una nuova rilevazione ha mostrato come averspostato l’attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie deglialgometri specifici, abbia fatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% deireparti. Sul fronte dei farmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo(nel 34,2% dei casi), seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina +paracetamolo (12,6%)”.

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Quotidiani

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IL DENAROData: 05/04/2012

Lettori: N.D.

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LA PROVINCIA DI CREMONAData: 10/04/2012

Lettori: 149.000

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LA REPUBBLICA SALUTEData: 10/04/2012

Lettori: 3.276.000

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CORRIERE ADRIATICOData: 12/04/2012

Lettori: 318.000

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IL SECOLO XIXData: 28/05/2012

Lettori: 538.000

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Periodici

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DOCTOR (1/2)Data: 01/04/2012Periodicità: mensileLettori: 32.627

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DOCTOR (2/2)Data: 01/04/2012Periodicità: mensileLettori: 32.627

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LA GAZZETTA DELL’ECONOMIAData: 07/04/2012Periodicità: settimanaleLettori: N.D.

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IL SOLE 24 ORE SANITA’Data: 10-16/04/2012Periodicità: settimanaleLettori: 60.500

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CORRIERE MEDICOData: 19/04/2012Periodicità: settimanaleLettori: 36.100

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IL SALVAGENTEData: 19-26/04/2012Periodicità: settimanaleLettori: N.D.

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D-LA REPUBBLICA DELLE DONNEData: 21/04/2012Periodicità: settimanaleLettori: 838.000

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IL CORRIERE DI SESTOData: 27/04/2012Periodicità: quindicinaleLettori: N.D.

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ABOUTPHARMA AND MEDICAL DEVICES

Data: 01/05/2012Periodicità: mensileLettori: N.D.

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PUNTO EFFEData: 10/05/2012Periodicità: quindicinaleLettori: N.D.

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IL PEDIATRAData: 01/06/2012Periodicità: bimestraleLettori: 6.851

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STARBENE IN SALUTE (LA STAMPA)Data: 01/06/2012Periodicità: mensileLettori: 2.132.000

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IO E IL MIO BAMBINOData: 01/07/2012Periodicità: mensileLettori: 740.000

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NOTIZIARIO CHIMICO FARMACEUTICO 1/3 Data: 01/09/2012Periodicità: mensileLettori: 12.582

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NOTIZIARIO CHIMICO FARMACEUTICO 2/3 Data: 01/09/2012Periodicità: mensileLettori: 12.582

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NOTIZIARIO CHIMICO FARMACEUTICO 3/3 Data: 01/09/2012Periodicità: mensileLettori: 12.582

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Radio-Tv

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RADIO RAI UNO – GR1Data: 04/04/2012Orario: 13.00Audience: 7.634.000

Soggetto: Conferenza stampa “Accendi un sorriso”

Intervista a: Marta GentiliIntervista a: Marta Gentili

Durata: 1’00”

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RADIO 101Data: 04-05/04/2012Orario: 16.30Audience: 7.634.000

Soggetto: Conferenza stampa “Accendi un sorriso”

Intervista a: Marta GentiliIntervista a: Marta Gentili

Durata: 1’00”

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RADIO RAI UNO – PRONTO SALUTE Data: 18/04/2012Orario: 11.35Audience: 7.634.000

Soggetto: Conferenza stampa “Accendi un sorriso”

Intervista a: Franca BeniniIntervista a: Franca Benini

Durata: 2’23”

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RADIO OREBData: 20/04/2012Orario: 10.00Audience: N.D.

Soggetto: Associazione vivere senza dolore e iniziativa “Accendi unsorriso”sorriso”

Intervista a: Marta Gentili

Durata: 25’

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MDWEBTV.ITData: 03/05/2012

Audience: N.D.

Giornalista: Patrizia Lattuada

Intervista a: dr. Luca Bernardo

Durata: 5’47”

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RADIO RAI 1 – AREA DI SERVIZIOData: 06/05/2012Orario: 10.00Audience: 7.634.000

Soggetto: cura del dolore

Intervista a: Marta Gentili

Durata: 18’00”

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Web

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CORRIERE.IT (1/2)Data: 28 Marzo 2012

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DOLORE, NASCE LA RETE EUROPEA PER IL DIRITTO A NON SOFFRIRE

Un europeo su quattro soffre di dolore cronico acuto e la metà non riceve alcuntrattamento

Dolore e ancora dolore. Si può curare ma non lo si fa come si dovrebbe. L’Italiadetiene la maglia nera in Europa, ma anche l’Europa non ride. Una battagliaculturale che ormai travalica i confini dell’Unione. Un europeo su quattro soffre didolore cronico acuto, 100 milioni solo nei 27 Paesi Ue, la metà dei quali non ricevedolore cronico acuto, 100 milioni solo nei 27 Paesi Ue, la metà dei quali non ricevealcun trattamento o addirittura non viene presa sul serio. Mentre il dolorereumatico, ortopedico ed oncologico sono riconosciuti come patologie, connumerose associazioni che si battono perché venga riconosciuto il loro status dimalattia e affinché i pazienti ricevano trattamenti adeguati, il dolore cronico comemalattia è praticamente sconosciuto ai professionisti della sanità e all’opinionepubblica in generale.IL LAVORO - Il 21% dei pazienti europei affetti da dolore cronico è impossibilitato alavorare, e tra questi, il 61% ha dichiarato che la malattia ha fortementecondizionato il proprio status a livello lavorativo. Secondo il Pain ProposalEuropean Consensus Report, il dolore cronico costerebbe all’Europa 300 miliardidi euro all’anno. La prevalenza del dolore cronico acuto è più alta in Norvegia,seguita da Polonia e Italia. Curarlo porterebbe enormi vantaggi, a cominciare daun documentabile crollo della spesa sanitaria. Perché usare i veri farmaci anti-dolore costa poco e ha effetti collaterali minimi rispetto alle ospedalizzazioni emorti dovute ad un uso improprio, ma a volte “obbligato”, degli anti-infiammatoriche il dolore in realtà non curano.LA RETE - L’Europa se ne sta rendendo conto e proprio in questi giorni hasponsorizzato la Pain Alliance Europe (Pae) che ha presentato ufficialmente unnuovo sito internet al Parlamento europeo. La rete paneuropea di 18organizzazioni non governative provenienti da 11 paesi dell'Ue è stata fondataufficialmente il 29 novembre 2011. L’Alleanza mira a riunire le organizzazioninazionali e locali e i gruppi che rappresentano gli interessi dei pazienti, al fine disollecitare interesse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico alivello europeo.

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CORRIERE.IT (2/2)

E’ nata la Rete che rivendica il diritto a non soffrire, il diritto ad essere curati per unmale curabile dalla notte dei tempi. «Pae ha come obiettivo quello di sollecitareinteresse e creare consapevolezza sul problema del dolore cronico, sia per quantoriguarda la mancanza di trattamenti adeguati per i pazienti sia per il riconoscimentodel dolore quale condizione che incide fortemente sulla qualità della vita - spiega Joopvan Griensven, presidente della Pae -. Il dolore cronico, oltre ad avere un impattoenorme sull’individuo e sulla sua vita sociale, causa ogni anno anche notevoli costieconomici. Si tratta di miliardi di euro persi a causa della ridotta produttività o assenzadal lavoro da parte dei pazienti, e per l’assistenza sanitaria e sociale dovuta all’erratadiagnosi o al trattamento inadeguato».I BAMBINI - Non solo adulti però. Anche i bambini provano dolore. Un numeroconsiderevole di ricoveri in pediatria è dovuto a patologie che comportano sofferenza.La legge 38/2010, quella italiana, pone il nostro Paese all’avanguardia perché, primaal mondo, sancisce il diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore anche per ipazienti pediatrici. Eppure il dolore nel bambino è ancora troppo spesso sottovalutatoe, di conseguenza, scarsamente trattato. Fatta la legge, si può dire, trovato il modo dinon applicarla. Partendo da questa constatazione, l’Associazione “Vivere senzadolore”, con il patrocinio del ministero della Salute,ha recentemente promossol’iniziativa “Accendi un sorriso”, allo scopo di verificare con un’apposita indagine come

Data: 28 Marzo 2012

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l’iniziativa “Accendi un sorriso”, allo scopo di verificare con un’apposita indagine comeil dolore venga controllato e trattato nelle pediatrie degli ospedali italiani. I 59 reparti dipediatria che hanno aderito all’iniziativa riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate dai bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, con la speranza di “cambiare il colore del dolore” e “accendere unsorriso” sul volto dei piccoli ricoverati.CURE GIUSTE - Infine, cure giuste. Dal simposio “sPAIN in Italy”, confronto italo-spagnolo svoltosi a Roma, esce la conferma che l’associazione ossicodone-naloxonemigliora la qualità di vita per 9 pazienti su 10 affetti da dolore cronico. Nonostante lecomuni origini latine, Italia e Spagna presentano alcune interessanti differenze. Inentrambi i Paesi il problema ha un notevole impatto sulla salute pubblica ma la suaprevalenza è più elevata in Italia, dove affligge il 26% della popolazione, contro un12% dei nostri cugini iberici. Ciononostante, in Spagna ultimamente il numero dipazienti sembra in crescita e il consumo di oppioidi forti, farmaci di riferimento per lacura del dolore moderato-severo, è quasi doppio rispetto a noi: nel 2011, il mercatoitaliano totale per questi medicinali ha raggiunto i 67,7 milioni di euro, contro i 121,5milioni di quello spagnolo. Nel nostro Paese, il ricorso agli oppioidi (anche moderati) èstato per anni frenato da barriere culturali, ostacoli burocratici, “interessi” di produttoridi altri farmaci non adatti a curare il dolore ma “stranamente” iper-prescritti dai nostrimedici. E anche da una “cattiva” informazione e formazione a livello di Scuola medica.La legge 38 del 2010 ha contribuito a sdoganare l’impiego di questi farmaci. Loconferma l’aumento rilevante nei consumi, registrato lo scorso anno in Italia (più 29%,il più alto d’Europa), rispetto al più 5% della Spagna. Il problema è che il nostromercato partiva da quasi zero, mentre eravamo ai primi posti internazionali nell’uso enell’abuso dei farmaci anti-infiammatori (Fans). Al punto che anche prodotti “vietati” intutti i Paesi del mondo da noi trovano ancora collocazione e giustificazione.

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COMUNICAREILSOCIALE.COM

“ACCENDI UN SORRISO”, PROGETTO PER I BAMBINI

MILANO. Anche i bambini provano dolore. Un numero considerevole di ricoveri inpediatria è dovuto a patologie che comportano sofferenza. La Legge 38/2010 cipone all’avanguardia perché, per la prima volta in Europa, sancisce il diritto allecure palliative e alla terapia del dolore anche per i pazienti pediatrici. Eppure ildolore nel bambino è ancora troppo spesso sottovalutato e, di conseguenza,scarsamente trattato.

Data: 29 Marzo 2012

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scarsamente trattato.Partendo da qui, l’Associazione pazienti vivere senza dolore, con il patrocinio delMinistero della Salute, ha recentemente promosso l’iniziativa “Accendi un sorriso”,allo scopo di verificare con un’apposita indagine come il dolore venga monitorato etrattato nelle pediatrie degli ospedali italiani. I 59 reparti di pediatria che hannoaderito all’iniziativa riceveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzatedai bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d’Italia,con la speranza di “cambiare il colore del dolore” e “accendere un sorriso” sul voltodei piccoli pazienti ricoverati. Per illustrare i risultati emersi dall’indagine,l’associazione dà appuntamento a mercoledì 4 aprile alle 11, presso il Circolo dellaStampa di Milano, corso Venezia, 48

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PSICOLOGIARADIO.IT

4 Aprile MILANO

ANCHE I BAMBINI PROVANO DOLORE

Un numero considerevole di ricoveri in pediatria è dovuto a patologie checomportano sofferenza. La Legge 38/2010 ci pone all’avanguardia perché, per laprima volta in Europa, sancisce il diritto alle cure palliative e alla terapia del doloreanche per i pazienti pediatrici. Eppure il dolore nel bambino è ancora troppospesso sottovalutato e, di conseguenza, scarsamente trattato. Partendo da qui,

Data: 3 Aprile 2012

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spesso sottovalutato e, di conseguenza, scarsamente trattato. Partendo da qui,l’Associazione pazienti vivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero dellaSalute, ha recentemente promosso l’iniziativa “Accendi un sorriso”, allo scopo diverificare con un’apposita indagine come il dolore venga monitorato e trattato nellepediatrie degli ospedali italiani. I 59 reparti di pediatria che hanno aderitoall’iniziativa riceveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate daibambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d’Italia, conla speranza di “cambiare il colore del dolore” e “accendere un sorriso” sul volto deipiccoli pazienti ricoverati. “Accendi un sorriso”.La gestione del dolore nei reparti di pediatria italiani.Mercoledì 4 Aprile 2012, ore 11.00 Circolo della Stampa – Sale Bracco e CaminoC.so Venezia, 48 – Milano.Interverranno:Marco Spizzichino, Direttore Ufficio XI – Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della SaluteFranca Benini, Responsabile del Centro Regionale Veneto di Terapia Antalgica eCure Palliative Pediatriche, Dipartimento di Pediatria, Università degli Studi diPadova,Luca Bernardo Direttore del Dipartimento materno-infantile e Direttore della U.O. diPediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano,Marta Gentili, Presidente Associazione vivere senza dolore.

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IT.YAHOO.NOTIZIE.COM (1/2)Data: 4 Aprile 2012

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PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI

Sono pazienti di taglia 'XS' ma la loro sofferenza può essere 'extralarge',ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, "viene spessosottostimata". Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol'impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).E' la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un'indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di unprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentatooggi a Milano.oggi a Milano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che oggi ha presentato non solo i datidell'indagine, ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministerodella Salute - arriva alla conclusione che c'è ancora molto da fare per limitare lasofferenza inutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indaginericeveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso deldono è nel messaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'università di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale".E poi c'è il problema dei farmaci: "Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all'età dei bambini - precisa Benini - ma con l'opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorarequesta situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta".

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IT.YAHOO.NOTIZIE.COM (2/2)Data: 4 Aprile 2012

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Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'è l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%).La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, con 722 questionari.E' emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione edel tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unità operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregià molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

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QUOTIDIANOSANITA.IT (1/2)Data: 4 Aprile 2012

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DOLORE. NE SOFFRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NEI REPARTI D IPEDIATRIA

Ma solo nel 60% dei casi i centri si sono occupati di misurare la sofferenza deipiccoli pazienti. È quanto emerge dall’indagine “Accendi un sorriso” condottadall’associazione Vivere senza dolore a due anni dal varo della Legge 38 sullalotta al dolore.04 APR - La sofferenza fisica e psichica nei bambini ricoverati, per la patologiacome per procedure diagnostiche o terapeutiche, tende ancora a esseresottostimata e non adeguatamente affrontata. “La legge 38 su terapia del dolore ecure palliative ha operato un riequilibrio, in precedenza nel paziente pediatricoquesto diritto non era preso in considerazione, mentre bisogna fare in modo chesia assicurato dal Ssn a tutti i bambini ricoverati” premette Marco Spizzichino, dellaDirezione generale Programmazione sanitaria del ministero della Salute, allapresentazione a Milano dell’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossapresentazione a Milano dell’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossadall’associazione onlus Vivere senza dolore, con il patrocinio del ministero dellaSalute, per scoprire come fosse cambiato l’approccio al dolore nei reparti dipediatria italiani a due anni dalla promulgazione della legge.E se l’obiettivo è fermare il dolore, quello che emerge è che, nonostante i passiavanti compiuti, c’è ancora molta strada da fare, sia per la diagnosi sia per iltrattamento.L’indagine ha riguardato 59 pediatrie su tutto il territorio nazionale tra ottobre edicembre 2011, con questionari a familiari dei bambini e medici; ai reparti coinvoltiverranno regalate coloratissime lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali e laboratori artistici per “cambiare colore al dolore” dei piccoliricoverati.Il dolore, soprattutto d’origine non oncologica, era presente nel 40% dei bambiniricoverati, ma lo si era misurato nella metà dei centri in meno del 60% dei casi.Dall’entrata in vigore della legge c’è stato un incremento della registrazione delparametro dolore nella cartella clinica solo nel 42% dei centri: a distanza di unmese si è rilevato come la messa a disposizione di specifiche scale di valutazione(algometri) abbia fatto aumentato aumentare la misurazione dell’84%, conregistrazione in cartella clinica in otto casi su dieci in metà dei centri.Per il trattamento i farmaci più utilizzati sono risultati paracetamolo in un terzo deicasi, ibuprofene in un quarto, codeina più paracetamolo nel 12,6%. Riguardo aifamiliari dei bambini ricoverati (nel 70% dei casi è la madre che se ne occupa), èemerso che più del 60% è consapevole della sofferenza del figlio così come al66% risulta che il dolore sia monitorato, inoltre il 56% e il 63% rispettivamente è aconoscenza dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia.

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QUOTIDIANOSANITA.IT (2/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 52.000

“E’ difficile pensare al dolore nel caso dei bambini, si pensava che nei più piccolinon fosse percepito e in questi anni si è capito che non è così. E il dolore ha uneffetto dirompente sul bambino, sulla sua qualità della vita per via di paura e ansia:curando il dolore si cambia anche il vissuto della malattia, stanno meglio sia ilbambino sia la sua famiglia” sottolinea Franca Benini, responsabile del Centroregionale veneto di terapia antalgica e cure palliative pediatriche (il primo italianoper queste cure). “Dei 13-14.000 bambini che oggi in Italia avrebbero bisogno dicure palliative, meno del 5% riesce ad accedervi” aggiunge in proposito.Oltre al problema della scarsa rilevazione del dolore c’è quello del trattamento nonsempre adeguato. “I farmaci più usati risultanti dall’indagine” prosegue “vannobene per il dolore modesto, in alcuni casi occorrono gli oppioidi: tutti i farmaci sipossono usare purché sotto attento monitoraggio e con una corretta gestione. Suquesto c’è ancora resistenza. E c’è il problema della formazione, oltre allamotivazione”.Non a caso, nel survey le principali richieste dei medici per poter meglio operare inNon a caso, nel survey le principali richieste dei medici per poter meglio operare inquesto frangente hanno riguardato per il 25% la necessità di formazione, per il16,7% la dotazione di algometri pediatrici, per il 12% una cartella clinicaaggiornata che riporti il parametro dolore e per il 7% la presenza nel prontuariofarmaceutico ospedaliero dei farmaci adeguati per la cura del dolore nel bambino.Una guida sulla terapia del dolore pediatrico sarà distribuita ai pediatri di famiglia econsultabile nel sito del ministero o dell’Agenas; sono poi stati istituiti corsi diformazione per operatori, e c’è l’accordo Stato-Regioni per definire i requisiti diaccreditamento delle strutture per le cure palliative pediatriche.“Le richieste espresse dai medici dell’indagine sono tutte condivisibili, ma occoreanche un approccio più comunicativo, trovando il tempo e il modo per parlare deldolore con i piccoli pazienti e i loro genitori” sottolinea Luca Bernardo, direttore delDipartimento materno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’OspedaleFatebenefratelli di Milano, uno dei reparti partecipanti al progetto. Anche iniziativecome “Accendi un sorriso” sono utili”.Nella stessa legge 38- 2010 è prevista la promozione da parte del ministero dicampagne d’informazione per i cittadini su cure palliative e terapia del doloreanche coinvolgendo associazioni private senza scopo di lucro per la tutela di dirittisanitari.

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ILFARMACISTAONLINE.IT (1/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 30.000

DOLORE. NE SOFFRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NEI REPARTI D IPEDIATRIA

Ma solo nel 60% dei casi i centri si sono occupati di misurare la sofferenza deipiccoli pazienti. È quanto emerge dall’indagine “Accendi un sorriso” condottadall’associazione Vivere senza dolore a due anni dal varo della Legge 38 sullalotta al dolore.04 APR - La sofferenza fisica e psichica nei bambini ricoverati, per la patologiacome per procedure diagnostiche o terapeutiche, tende ancora a esseresottostimata e non adeguatamente affrontata. “La legge 38 su terapia del dolore ecure palliative ha operato un riequilibrio, in precedenza nel paziente pediatricoquesto diritto non era preso in considerazione, mentre bisogna fare in modo chesia assicurato dal Ssn a tutti i bambini ricoverati” premette Marco Spizzichino, dellaDirezione generale Programmazione sanitaria del ministero della Salute, allapresentazione a Milano dell’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossapresentazione a Milano dell’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossadall’associazione onlus Vivere senza dolore, con il patrocinio del ministero dellaSalute, per scoprire come fosse cambiato l’approccio al dolore nei reparti dipediatria italiani a due anni dalla promulgazione della legge.E se l’obiettivo è fermare il dolore, quello che emerge è che, nonostante i passiavanti compiuti, c’è ancora molta strada da fare, sia per la diagnosi sia per iltrattamento.L’indagine ha riguardato 59 pediatrie su tutto il territorio nazionale tra ottobre edicembre 2011, con questionari a familiari dei bambini e medici; ai reparti coinvoltiverranno regalate coloratissime lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali e laboratori artistici per “cambiare colore al dolore” dei piccoliricoverati.Il dolore, soprattutto d’origine non oncologica, era presente nel 40% dei bambiniricoverati, ma lo si era misurato nella metà dei centri in meno del 60% dei casi.Dall’entrata in vigore della legge c’è stato un incremento della registrazione delparametro dolore nella cartella clinica solo nel 42% dei centri: a distanza di unmese si è rilevato come la messa a disposizione di specifiche scale di valutazione(algometri) abbia fatto aumentato aumentare la misurazione dell’84%, conregistrazione in cartella clinica in otto casi su dieci in metà dei centri.Per il trattamento i farmaci più utilizzati sono risultati paracetamolo in un terzo deicasi, ibuprofene in un quarto, codeina più paracetamolo nel 12,6%. Riguardo aifamiliari dei bambini ricoverati (nel 70% dei casi è la madre che se ne occupa), èemerso che più del 60% è consapevole della sofferenza del figlio così come al66% risulta che il dolore sia monitorato, inoltre il 56% e il 63% rispettivamente è aconoscenza dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia.

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ILFARMACISTAONLINE.IT (2/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 30.000

“E’ difficile pensare al dolore nel caso dei bambini, si pensava che nei più piccolinon fosse percepito e in questi anni si è capito che non è così. E il dolore ha uneffetto dirompente sul bambino, sulla sua qualità della vita per via di paura e ansia:curando il dolore si cambia anche il vissuto della malattia, stanno meglio sia ilbambino sia la sua famiglia” sottolinea Franca Benini, responsabile del Centroregionale veneto di terapia antalgica e cure palliative pediatriche (il primo italianoper queste cure). “Dei 13-14.000 bambini che oggi in Italia avrebbero bisogno dicure palliative, meno del 5% riesce ad accedervi” aggiunge in proposito.Oltre al problema della scarsa rilevazione del dolore c’è quello del trattamento nonsempre adeguato. “I farmaci più usati risultanti dall’indagine” prosegue “vannobene per il dolore modesto, in alcuni casi occorrono gli oppioidi: tutti i farmaci sipossono usare purché sotto attento monitoraggio e con una corretta gestione. Suquesto c’è ancora resistenza. E c’è il problema della formazione, oltre allamotivazione”.Non a caso, nel survey le principali richieste dei medici per poter meglio operare inNon a caso, nel survey le principali richieste dei medici per poter meglio operare inquesto frangente hanno riguardato per il 25% la necessità di formazione, per il16,7% la dotazione di algometri pediatrici, per il 12% una cartella clinicaaggiornata che riporti il parametro dolore e per il 7% la presenza nel prontuariofarmaceutico ospedaliero dei farmaci adeguati per la cura del dolore nel bambino.Una guida sulla terapia del dolore pediatrico sarà distribuita ai pediatri di famiglia econsultabile nel sito del ministero o dell’Agenas; sono poi stati istituiti corsi diformazione per operatori, e c’è l’accordo Stato-Regioni per definire i requisiti diaccreditamento delle strutture per le cure palliative pediatriche.“Le richieste espresse dai medici dell’indagine sono tutte condivisibili, ma occoreanche un approccio più comunicativo, trovando il tempo e il modo per parlare deldolore con i piccoli pazienti e i loro genitori” sottolinea Luca Bernardo, direttore delDipartimento materno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’OspedaleFatebenefratelli di Milano, uno dei reparti partecipanti al progetto. Anche iniziativecome “Accendi un sorriso” sono utili”.Nella stessa legge 38- 2010 è prevista la promozione da parte del ministero dicampagne d’informazione per i cittadini su cure palliative e terapia del doloreanche coinvolgendo associazioni private senza scopo di lucro per la tutela di dirittisanitari.

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PHARMASTAR.IT (1/3)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 20.000

INDAGINE ITALIANA SUL DOLORE PEDIATRICO: SOFFERENTI OLTRE IL40% DEI BAMBINI RICOVERATI

Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deil’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia, per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro,l’Associazione pazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentatol’iniziativa. Cuore del progetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, traottobre e dicembre 2011, per comprendere come in queste strutture il dolorevenisse monitorato e trattato. Patrocinata dal Ministero della Salute, l'indagineprende il nome di "Accendi un sorriso”.I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini, Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.“La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”.

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PHARMASTAR.IT (2/3)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 20.000

“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore.“Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come, dall’entrata invigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore in cartella clinicaavesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% dei reparti, il dolore erariportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di un mese, una nuovarilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sul problema, mettendo adisposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbia fatto aumentare lamisurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte dei farmaci analgesiciutilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi), seguito dall’ibuprofene(25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo (12,6%)”.La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzacasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati - aggiunge MartaGentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.Tornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallanecessità di formazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), auna cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nelprontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nelbambino (7,1%). “Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo, Direttore delDipartimento materno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’OspedaleFatebenefratelli di Milano, tra i reparti che hanno aderito al progetto. “Ma noimedici possiamo fare già molto con un approccio nuovo, che vada verso unamigliore comunicazione con i pazienti. Ad esempio, può essere molto utileprogrammare all’interno della giornata il momento più consono per parlare delproblema dolore con genitori e bambini, ovviamente secondo le modalità piùopportune. Quando l’Associazione vivere senza dolore ci ha descritto il progetto‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo - siamo rimasti entusiasti e abbiamosubito capito che non potevamo non partecipare. Il nostro reparto si è prestotrasformato in una piccola fabbrica di lampade colorate, che siamo felici di donareora ad altri piccoli pazienti”.

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PHARMASTAR.IT (3/3)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 20.000

“Desidero ringraziare tutti i centri che hanno aderito alla nostra indagine e tutte lescuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratori artistici dove, con tanta dedizione, sonostate realizzate le Lampade del sorriso, splendide abat-jour in cartapesta chebimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandorendere felici altri bambini”, conclude Marta Gentili. “Abbiamo voluto raccogliere inun libro le immagini, i nomi e le storie di questa iniziativa, insieme a una fiaba chenarra la magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in séla sofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti”.E proprio dalle pagine introduttive di questo volume arriva il messaggio di MarcoSpizzichino, Direttore Ufficio XI, Direzione generale della programmazioneSpizzichino, Direttore Ufficio XI, Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della Salute. “Il percorso per il raggiungimento della tuteladel diritto del cittadino ad accedere alle reti di cure palliative e di terapia del doloreè ancora molto lungo, in particolare per quanto riguarda l’assistenza dei piccolipazienti, e solo l’assunzione di una precisa responsabilità degli attori coinvolti saràgaranzia del conseguimento di un totale successo”.

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LIBEROQUOTIDIANO.IT (1/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 145.255

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI

Sono pazienti di taglia 'XS' ma la loro sofferenza può essere 'extralarge',ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, "viene spessosottostimata". Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol'impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).E' la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un'indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di unprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentatooggi a Milano.oggi a Milano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che oggi ha presentato non solo i datidell'indagine, ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministerodella Salute - arriva alla conclusione che c'è ancora molto da fare per limitare lasofferenza inutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indaginericeveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso deldono è nel messaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'università di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale".E poi c'è il problema dei farmaci: "Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all'età dei bambini - precisa Benini - ma con l'opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorarequesta situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta".

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LIBEROQUOTIDIANO.IT (2/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 145.255

Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'è l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%).La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, con 722 questionari.E' emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione edel tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unità operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregià molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

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WALLSTREETITALIA.COM (1/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 24.096

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI

Sono pazienti di taglia 'XS' ma la loro sofferenza può essere 'extralarge',ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, "viene spessosottostimata". Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol'impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).E' la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un'indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di unprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentatooggi a Milano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloreL'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che oggi ha presentato non solo i datidell'indagine, ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministerodella Salute - arriva alla conclusione che c'è ancora molto da fare per limitare lasofferenza inutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indaginericeveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso deldono è nel messaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'università di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale".E poi c'è il problema dei farmaci: "Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all'età dei bambini - precisa Benini - ma con l'opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorarequesta situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta".

Page 59: Rassegna Iniziativa Accendi un sorriso [modalit compatibilit ]...2012/08/31  · IT.YAHOO.NOTIZIE.COM 04/04/2012 2.963.434 QUOTIDIANOSANITA.IT 04/04/2012 52.000 ILFARMACISTAONLINE.IT

WALLSTREETITALIA.COM (2/2)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: 24.096

Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'è l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%).La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, con 722 questionari.E' emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione edel tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unità operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregià molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

Page 60: Rassegna Iniziativa Accendi un sorriso [modalit compatibilit ]...2012/08/31  · IT.YAHOO.NOTIZIE.COM 04/04/2012 2.963.434 QUOTIDIANOSANITA.IT 04/04/2012 52.000 ILFARMACISTAONLINE.IT

GOSALUTE.IT (1/3)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NEIREPARTI DI PEDIATRIA

Presentata a Milano l’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossa dall’Associazionevivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero della Salute. Al vaglio 59pediatrie: a circa 2 anni dalla Legge 38, quasi il 60% dei reparti non ha ancoraaumentato la misurazione del dolore e per 6 genitori su 10 il figlio ricoverato provasofferenza. Necessarie terapie più appropriate e un ascolto più attento della “voce”dei bambini, affinché il dolore non lasci su di essi un segno che duri fino all’etàadulta. Lampade colorate in dono ai piccoli pazienti delle pediatrie che hannoaderito al progetto.Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato – nella metà dei casi – meno di 6 volte su 10 e gestito attraversopazienti, misurato – nella metà dei casi – meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia, per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro,l’Associazione pazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentatol’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute. Cuore delprogetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre e dicembre2011, per comprendere come in queste strutture il dolore venisse monitorato etrattato. I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.“Oggi il trattamento del dolore pediatrico èostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambino debba essere vagliatoattraverso la lente di quello che vede e pensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini,Responsabile del Centro Regionale Veneto di Terapia Antalgica e Cure PalliativePediatriche dell’Università di Padova. “La conseguenza è che spesso la sofferenzadei più piccoli viene sottostimata, così come il dolore legato alle procedurediagnostiche e terapeutiche eseguite in ospedale. Inoltre, non esistonoformulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’età dei bambini, ma con l’opportunacompetenza possono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo deldolore, che invece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. È fondamentalemigliorare questa situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattatapuò influenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua sogliadel dolore, con conseguenze in età adulta”.

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GOSALUTE.IT (2/3)Data: 4 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come,dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore incartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deireparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di unmese, una nuova rilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sulproblema, mettendo a disposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbiafatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte deifarmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi),seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo(12,6%)”.La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraversola distribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolivenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati – aggiunge MartaGentili – indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.Tornando ai medici, le loro richieste perpoter operare al meglio vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazionedi algometri pediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore(11,9%) e alla presenza nel prontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaciadeguati per la cura del dolore nel bambino (7,1%). “Richieste condivisibili”,afferma Luca Bernardo, Direttore del Dipartimento materno-infantile e dell’U.O. diPediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, tra i reparti che hanno aderito alprogetto. “Ma noi medici possiamo fare già molto con un approccio nuovo, chevada verso una migliore comunicazione con i pazienti. Ad esempio, può esseremolto utile programmare all’interno della giornata il momento più consono perparlare del problema dolore con genitori e bambini, ovviamente secondo lemodalità più opportune. Quando l’Associazione vivere senza dolore ci ha descrittoil progetto ‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo – siamo rimasti entusiasti eabbiamo subito capito che non potevamo non partecipare. Il nostro reparto si èpresto trasformato in una piccola fabbrica di lampade colorate, che siamo felici didonare ora ad altri piccoli pazienti”.“Desidero ringraziare tutti i centri che hannoaderito alla nostra indagine e tutte le scuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratoriartistici dove, con tanta dedizione, sono state realizzate le Lampade del sorriso,splendide abat-jour in cartapesta che bimbi di varie parti d’Italia hanno decoratosecondo la loro creatività, desiderando rendere felici altri bambini”, conclude MartaGentili.

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GOSALUTE.IT (3/3)Data: 4 Aprile 2012

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“Abbiamo voluto raccogliere in un libro le immagini, i nomi e le storie di questainiziativa, insieme a una fiaba che narra la magica storia della Lampada delsorriso: un racconto che racchiude in sé la sofferenza, ma anche la grande forza, ilcoraggio e la speranza dei piccoli pazienti”.E proprio dalle pagine introduttive diquesto volume arriva il messaggio di Marco Spizzichino, Direttore Ufficio XI,Direzione generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute. “Ilpercorso per il raggiungimento della tutela del diritto del cittadino ad accedere allereti di cure palliative e di terapia del dolore è ancora molto lungo, in particolare perquanto riguarda l’assistenza dei piccoli pazienti, e solo l’assunzione di una precisaquanto riguarda l’assistenza dei piccoli pazienti, e solo l’assunzione di una precisaresponsabilità degli attori coinvolti sarà garanzia del conseguimento di un totalesuccesso”

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ILCORRIEREDELLASICUREZZA.ITData: 4 Aprile 2012

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PEDIATRIA: MANCANO FARMACI SPECIFICI ANTI-DOLORE

“Non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’età dei bambini” –precisa Benini – “ma con l’opportuna competenza possono comunque essereutilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore che, invece in area pediatrica,utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore che, invece in area pediatrica,sono ancora poco impiegati. È fondamentale migliorare la situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”. ”Un primo questionario distribuito ai medici” – spiega Marta Gentili - ,presidente di Vivere senza dolore, “mostra che l’incremento nella registrazione deldolore in cartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Maa distanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol’attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie, algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% dei reparti”.

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MINORI.ITData: 4 Aprile 2012

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"ACCENDI UN SORRISO" PER I PICCOLI PAZIENTI

Accendi un sorriso, l'incontro organizzato dall'Associazione vivere senza doloreche si tiene oggi, a Milano, punta i riflettori su un tema spesso sottovalutato: lagestione del dolore nei reparti di pediatria italiani. Sull'argomento si confronterannogestione del dolore nei reparti di pediatria italiani. Sull'argomento si confronterannoreferenti del Ministero della salute, medici e altri esperti.«Un numero considerevole di ricoveri in pediatria è dovuto a patologie checomportano sofferenza», si legge nelle righe introduttive dell'invito. La legge 15marzo 2010 n. 38 sancisce il diritto alle cure palliative e alla terapia del doloreanche per i pazienti pediatrici, ma «il dolore nel bambino è ancora troppo spessosottovalutato e, di conseguenza, scarsamente trattato».Nell'occasione sarà presentata l'iniziativa promossa dall'associazione con ilpatrocinio del Ministero della salute da cui prende il titolo l'incontro, nata conl'intento di verificare, con un'apposita indagine, come il dolore è monitorato etrattato nelle pediatrie degli ospedali italiani. I 59 reparti di pediatria che hannoaderito all'iniziativa riceveranno in dono delle lampade di cartapesta realizzatedagli alunni delle scuole, dai piccoli pazienti degli ospedali e dai minori chefrequentano laboratori artistici di varie zone d'Italia, «con la speranza di “cambiareil colore del dolore” e “accendere un sorriso” sul volto dei bambini ricoverati».All'incontro interverranno: Marco Spizzichino, direttore dell'Ufficio XI dellaDirezione generale della programmazione sanitaria del Ministero della salute;Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapia antalgica e curepalliative pediatriche del Dipartimento di pediatria dell'Università degli studi diPadova; Luca Bernardo, direttore del Dipartimento materno-infantile e direttoredell'Unità di pediatria dell'Ospedale Fatebenefratelli di Milano e Marta Gentili,presidente dell'associazione.Al tema del dolore in età pediatrica il Ministero della salute ha dedicato lapubblicazione Il dolore nel bambino. Strumenti pratici di valutazione e terapia,uscita nel 2010. (bg)

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TISCALI.ITData: 4 Aprile 2012

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SPESSO NEGLI OSPEDALI IL DOLORE DEL BAMBINO NON VIENECONSIDERATO

MILANO - Nei reparti pediatrici degli ospedali italiani, quattro bambini su 10sentono dolore. Ma solo in metà delle 59 pediatrie monitorate, il dolore vienemisurato e inserito nella cartella clinica. Il rimedio più diffuso è il paracetamolomisurato e inserito nella cartella clinica. Il rimedio più diffuso è il paracetamolo(somministrato nel 34,2% dei casi), seguito dall'ibuprofene (25,2%) edall'associazione di codeina e paracetamolo (12,6%). È quanto emerge da unaricerca condotta dall'associazione “Vivere senza dolore” da ottobre a dicembre2011e presentata a Milano al Circolo della stampa. Sono stati intervistati anche722 genitori di bambini ricoverati: il 40% non risulta coinvolto o informato daimedici sul dolore provato dal figlio. Nel 71,6% dei casi, è comunque la madre afarsi carico del problema. "L'obiettivo della nostra indagine era quello di verificarel'applicazione della legge 38 del 2010", spiega Marta Gentili, presidente di Viveresenza dolore. Una legge che prevede, tra l'altro, la misurazione del dolore,l'inserimento nella cartella clinica e la predisposizione di cure adeguate. A distanzadi un mese dal primo monitoraggio, i reparti che hanno inserito nella cartella clinicadei piccoli pazienti la valutazione del dolore sono saliti all'80%.Spesso il dolore del bambino non viene considerato. "Sono vittime di unpregiudizio secondo cui ciò che dice il bambino debba essere attraverso la lente diquello che vede e pensa l'adulto - sottolinea Franca Benini, responsabile delCentro regionale Veneto di cure palliative pediatriche dell'Università di Padova -. Ildolore viene così sottostimata. Ma i bambini ne soffrono con conseguenze gravisulla loro vita e anche sulle cure della malattie di cui sono colpiti".Dalla ricerca emerge anche che i pediatri chiedono più formazione (25%), ladotazione di algometri pediatrici (16,7%), una cartella clinica aggiornata che riportiil parametro del dolore (11,9%) e, infine, la presenza nel prontuario farmaceuticodell'ospedale dei farmaci adeguati per la cura del dolore infantile (7,1%). Ai repartiche hanno partecipato all'indagine sono state donate le lampade di cartapesta delprogetto "Accendi un sorriso": sono state realizzate da bambini di scuole e repartipediatrici.

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TELECOLOR.ITData: 4 Aprile 2012

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PEDIATRIA, IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NE SOFFRE

Quattro bimbi ricoverati su dieci soffrono di un 'dolore inutile', ovvero quello che sipotrebbe trattare efficacemente con i farmaci e che quindi è evitabile. Lo haspiegato oggi a Milano l'Associazione 'Vivere senza dolore', che ha condottoun'apposita indagine. Questo dolore, dice l'associazione, è soprattutto di originenon oncologica, viene misurato solo nel 60% dei casi e viene gestitoprincipalmente con il paracetamolo (34,2% dei casi). L'indagine, condottanell'ambito dell'iniziativa 'Accendi un sorriso' e patrocinata dal Ministero dellaSalute, ha esaminato 59 pediatrie italiane "per comprendere come in questestrutture il dolore venisse monitorato e trattato". Come ha spiegato Franca Benini,responsabile del Centro regionale di cure palliative pediatriche dell'Università diPadova, "la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, così come il dolore legatoalle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite in ospedale. Inoltre, nonesistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'età dei bambini, ma conesistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'età dei bambini, ma conl'opportuna competenza possono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili alcontrollo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E'fondamentale migliorare questa situazione, perché una sofferenza nonadeguatamente trattata può influenzare il comportamento psicologico del bambinoe anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in età adulta". L'indagine hacoinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, ed è emerso che è la mamma, nel71,6% dei casi, a farsi carico del problema. "I genitori hanno consapevolezza dellasofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi - dice l'indagine - così come ad oltre il66% risulta che il dolore venga monitorato". Dell'avvenuta prescrizione e del tipo diterapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. "Questidati - conclude Marta Gentili, presidente di Vivere senza dolore - indicano che, inmedia, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore non viene informato in meritoal problema".

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VOGLIADISALUTE.IT 1/2Data: 4 Aprile 2012

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“ACCENDI UN SORRISO” CONTRO IL DOLORE DEI BAMBINI

È stata presentata oggi a Milano l’iniziativa “Accendi un sor riso”, promossadall’Associazione vivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero dellaSalute. Cuore del progetto, un’indagine condotta su 59 pedi atrie italiane: acirca 2 anni dalla Legge 38, quasi il 60% dei reparti non ha ancora aumentato lamisurazione del dolore e per 6 genitori su 10 il figlio ricoverato prova sofferenza. Ireparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.

“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini, Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.Veneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.“La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. È dunque fondamentale migliorare questa situazione perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”.

“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come,dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore incartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deireparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di unmese, una nuova rilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sulproblema, mettendo a disposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbiafatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte deifarmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi),seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo(12,6%)”.

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VOGLIADISALUTE.IT 2/2Data: 4 Aprile 2012

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Cosa pensano i genitori…La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come a oltre il 66% risulta che il dolore vengamonitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari.“Questi dati”, aggiunge Marta Gentili, “indicano che, in media, il 40-50% deigenitori dei bambini con dolore non viene informato in merito al problema”.

…e i mediciLe loro richieste per poter operare al meglio vanno dalla necessità di formazione(25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), a una cartella clinica cheriporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nel prontuario farmaceuticodell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nel bambino (7,1%).“Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo, Direttore del Dipartimento“Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo, Direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano,tra i reparti che hanno aderito al progetto. “Ma noi medici possiamo fare già moltocon un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazione con ipazienti. Ad esempio, può essere molto utile programmare all’interno della giornatail momento più consono per parlare del problema dolore con genitori e bambini,ovviamente secondo le modalità più opportune. Quando l’Associazione viveresenza dolore ci ha descritto il progetto ‘Accendi un sorriso’ siamo rimasti entusiastie abbiamo subito capito che non potevamo non partecipare. Il nostro reparto si èpresto trasformato in una piccola fabbrica di lampade colorate, che siamo felici didonare ora ad altri piccoli pazienti”.

“Desidero ringraziare tutti i centri che hanno aderito alla nostra indagine e tutte lescuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratori artistici dove, con tanta dedizione, sonostate realizzate le Lampade del sorriso, splendide abat-jour in cartapesta chebimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandorendere felici altri bambini”, conclude Marta Gentili. “Abbiamo voluto raccogliere inun libro le immagini, i nomi e le storie di questa iniziativa, insieme a una fiaba chenarra la magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in séla sofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti”.

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ONLINE-NEWS.IT (1/2)Data: 5 Aprile 2012

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SOFFERENZA “SOTTOSTIMATA PER IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI N EIREPARTI DI PEDIATRIA

Sono pazienti di taglia ‘XS’ ma la loro sofferenza può essere ‘extralargè,ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, «viene spessosottostimata». Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). È la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un’indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell’ambito di unprogetto promosso dall’associazione pazienti ‘Vivere senza dolorè e presentatooggi a Milano. L’obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato etrattato il dolore dei baby-pazienti. L’associazione – che oggi ha presentato nonsolo i dati dell’indagine, ma anche l’iniziativa ‘Accendi un sorrisò patrocinata dalministero della Salute – arriva alla conclusione che c’è ancora molto da fare perlimitare la sofferenza inutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipatoall’indagine riceveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate dabambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d’Italia. Ilsenso del dono è nel messaggio: «La speranza di cambiare il colore al dolore,illuminando le giornate dei piccoli pazienti ricoverati». Oggi, riflette Franca Benini,responsabile del Centro regionale veneto di terapia antalgica e cure palliativepediatriche dell’università di Padova, «il trattamento del dolore pediatrico èostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambino debba essere vagliatoattraverso la ‘lentè di quello che vede e pensa l’adulto. La conseguenza è chespesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, così come il dolore legatoalle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite in ospedale».

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ONLINE-NEWS.IT (2/2)Data: 5 Aprile 2012

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E poi c’è il problema dei farmaci: «Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all’età dei bambini – precisa Benini – ma con l’opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. È fondamentale migliorarequesta situazione, perchè una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta». Un primo questionario distribuito aimedici, spiega Marta Gentili, presidente di Vivere senza dolore, mostra che«l’incremento nella registrazione del dolore in cartella clinica, dopo la legge, hainteressato solo il 41,9% dei centri. Ma a distanza di un mese, una nuovainteressato solo il 41,9% dei centri. Ma a distanza di un mese, una nuovarilevazione ha evidenziato che aver spostato l’attenzione sul problema, mettendo adisposizione delle pediatrie algometri specifici, ha fatto aumentare la misurazionedel dolore nell’84,3% dei reparti». Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmacianalgesici utilizzati, c’è l’ibuprofene (25,2%) e l’associazione codeina-paracetamolo (12,6%).

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DIETROLANOTIZIA.EU (1/3)Data: 5 Aprile 2012

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DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI

Presentata a Milano l’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossa dall’AssociazionePresentata a Milano l’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossa dall’Associazionevivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero della Salute. Al vaglio 59pediatrie: a circa 2 anni dalla Legge 38, quasi il 60% dei reparti non ha ancoraaumentato la misurazione del dolore e per 6 genitori su 10 il figlio ricoverato provasofferenza. Necessarie terapie più appropriate e un ascolto più attento della “voce”dei bambini, affinché il dolore non lasci su di essi un segno che duri fino all’etàadulta. Lampade colorate in dono ai piccoli pazienti delle pediatrie che hannoaderito al progetto.Milano, 4 aprile 2012 - Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente inpiù del 40% dei piccoli pazienti, misurato – nella metà dei casi – meno di 6 volte su10 e gestito attraverso l’impiego di terapie che vedono al primo posto ilparacetamolo (nel 34,2% dei casi). Sono alcuni dei numeri che descrivono lasituazione dei reparti di pediatria in Italia, per quanto attiene il trattamento dellasofferenza inutile. A redigere il quadro, l’Associazione pazienti vivere senza dolore,che oggi a Milano ha presentato l’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dalMinistero della Salute. Cuore del progetto, un’indagine condotta su 59 pediatrieitaliane, tra ottobre e dicembre 2011, per comprendere come in queste strutture ildolore venisse monitorato e trattato. I reparti sottopostisi alla survey riceveranno indono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali,Comuni e laboratori artistici di varie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare ilcolore al dolore”, illuminando le giornate dei piccoli pazienti ricoverati.“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini, Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.

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DIETROLANOTIZIA.EU (2/3)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

“La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”.“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come,dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore incartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deicartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deireparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di unmese, una nuova rilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sulproblema, mettendo a disposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbiafatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte deifarmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi),seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo(12,6%)”.La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati – aggiunge MartaGentili – indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.Tornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallanecessità di formazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), auna cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nelprontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nelbambino (7,1%). “Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo, Direttore delDipartimento materno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’OspedaleFatebenefratelli di Milano, tra i reparti che hanno aderito al progetto.

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DIETROLANOTIZIA.EU (3/3)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

“Ma noi medici possiamo fare già molto con un approccio nuovo, che vada versouna migliore comunicazione con i pazienti. Ad esempio, può essere molto utileprogrammare all’interno della giornata il momento più consono per parlare delproblema dolore con genitori e bambini, ovviamente secondo le modalità piùopportune. Quando l’Associazione vivere senza dolore ci ha descritto il progetto‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo – siamo rimasti entusiasti e abbiamosubito capito che non potevamo non partecipare. Il nostro reparto si è prestotrasformato in una piccola fabbrica di lampade colorate, che siamo felici di donareora ad altri piccoli pazienti”.“Desidero ringraziare tutti i centri che hanno aderito alla nostra indagine e tutte le

scuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratori artistici dove, con tanta dedizione, sonostate realizzate le Lampade del sorriso, splendide abat-jour in cartapesta chebimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandobimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandorendere felici altri bambini”, conclude Marta Gentili. “Abbiamo voluto raccogliere inun libro le immagini, i nomi e le storie di questa iniziativa, insieme a una fiaba chenarra la magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in séla sofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti”.E proprio dalle pagine introduttive di questo volume arriva il messaggio di Marco

Spizzichino, Direttore Ufficio XI, Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della Salute. “Il percorso per il raggiungimento della tuteladel diritto del cittadino ad accedere alle reti di cure palliative e di terapia del doloreè ancora molto lungo, in particolare per quanto riguarda l’assistenza dei piccolipazienti, e solo l’assunzione di una precisa responsabilità degli attori coinvolti saràgaranzia del conseguimento di un totale successo”.

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FARMACIA.IT (1/2)Data: 5 Aprile 2012

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DOLORE, NE SOFFRE IL 40% DEI BAMBINI ITALIANI RICOVERATI

Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia, per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro,l’Associazione "Vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentato l’iniziativa“Accendi un sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute.Cuore del progetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre edicembre 2011, per comprendere come in queste strutture il dolore venissemonitorato e trattato. I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in donovariopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comunivariopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comunie laboratori artistici di varie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore aldolore”, illuminando le giornate dei piccoli pazienti ricoverati.“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini, Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.“La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come,dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore incartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deireparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi.

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FARMACIA.IT (2/2)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

Tuttavia, a distanza di un mese, una nuova rilevazione ha mostrato come averspostato l’attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie deglialgometri specifici, abbia fatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% deireparti. Sul fronte dei farmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo(nel 34,2% dei casi), seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina +paracetamolo (12,6%)”.La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolivenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati - aggiunge MartaGentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.Tornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallanecessità di formazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), auna cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nelprontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nelbambino (7,1%).

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DENARO.ITData: 5 Aprile 2012

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DOLORE IN ETÀ PEDIATRICA: SOFFRE IL 40% DEI RICOVERATI

I risultati di una ricerca nei maggiori centri di cura per i piccoli pazienti. Problemaignorato, ma con i moderni analgesici si evitano inutili sofferenze

Più del 40 per cento dei pazienti bambini ricoverati nei reparti di pediatria italianisoffre di dolore, soprattutto di origine non oncologica. Ma questa sofferenza,avvertono gli esperti, “viene spesso sottostimata”. Il dolore viene misurato meno di6 volte su 10 e gestito attraverso l’impiego di terapie che vedono al primo posto ilparacetamolo (nel 34,2 per cento dei casi). E’ la foto scattata, a quasi due anni dalvaro della legge 38, da un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre edicembre 2011, nell’ambito di un progetto promosso dall’associazione pazientidicembre 2011, nell’ambito di un progetto promosso dall’associazione pazienti“Vivere senza dolore” e presentato ieri. L’obiettivo: valutare come in questestrutture viene monitorato e trattato il dolore dei baby-pazienti. L’associazione –che ieri ha presentato non solo i dati dell’indagine, ma anche l’iniziativa “Accendiun sorriso”, patrocinata dal ministero della Salute – arriva alla conclusione che c’èancora molto da fare per limitare la sofferenza inutile nei più piccoli.I reparti che hanno partecipato all’indagine riceveranno in dono variopinte lampadedi cartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artisticidi varie zone d’Italia. Il senso del dono è nel messaggio: “La speranza di cambiareil colore al dolore, illuminando le giornate dei piccoli pazienti ricoverati”.Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell’universita’ di Padova, “il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la ‘lente’ di quello che vede e pensa l’adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale”. Poi c’è il problema dei farmaci: non esistono formulazionifarmaceutiche adatte al peso e all’età dei bambini – si fa osservare – , ma conl’opportuna competenza possono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili alcontrollo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancora poco impiegati.E’ fondamentale migliorare questa situazione, perché una sofferenza nonadeguatamente trattata – sottolineano gli specialisti – può influenzare ilcomportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, spessocon gravi conseguenze in età adulta.

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IPADOVAGGI.ITData: 5 Aprile 2012

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PEDIATRIA: DOLORE, NE SOFFRE IL 40% DEI BIMBI RICOVERATI

Da un'indagine condotta dall'Associazione "Vivere senza dolore", quattro bimbiricoverati su dieci soffrono di un 'dolore inutile', ovvero quello che si potrebbetrattare efficacemente con i farmaci e che quindi è evitabile. Come ha spiegatoFranca Benini, responsabile del Centro regionale di cure palliative pediatrichedell'Università di Padova, "la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale.Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'età deiInoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'età deibambini, ma con l'opportuna competenza possono comunque essere utilizzati tuttii farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. E' fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta".Questo dolore, dice l'associazione, è soprattutto di origine non oncologica, vienemisurato solo nel 60% dei casi e viene gestito principalmente con il paracetamolo(34,2% dei casi).L'indagine, condotta nell'ambito dell'iniziativa 'Accendi un sorriso' e patrocinata dalMinistero della Salute, ha esaminato 59 pediatrie italiane "per comprendere comein queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato". Ha coinvolto anche ifamiliari dei bambini ricoverati, ed è emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi,a farsi carico del problema. "I genitori hanno consapevolezza della sofferenza delfiglio in oltre il 60% dei casi - dice l'indagine - così come ad oltre il 66% risulta cheil dolore venga monitorato". Dell'avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sonoconsapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. "Questi dati -conclude Marta Gentili, presidente di Vivere senza dolore - indicano che, in media,il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore non viene informato in merito alproblema".

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ITALIASALUTE.IT (1/2)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI

Sono pazienti di taglia 'XS' ma la loro sofferenza può essere 'extralarge',ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, "viene spessosottostimata". Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol'impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).E' la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un'indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di unprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentato aprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentato aMilano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che oggi ha presentato non solo i datidell'indagine, ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministerodella Salute - arriva alla conclusione che c'è ancora molto da fare per limitare lasofferenza inutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indaginericeveranno in dono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini discuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso deldono è nel messaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'università di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale".E poi c'è il problema dei farmaci: "Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all'età dei bambini - precisa Benini - ma con l'opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorarequesta situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta".

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ITALIASALUTE.IT (2/2)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'è l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%).La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, con 722 questionari.E' emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione edel tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unità operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregià molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

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FIMP.ORG (1/2)Data: 5 Aprile 2012

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PEDIATRIA: DOLORE PER 4 BIMBI RICOVERATI SU 10, INDAGINE IN 5 9REPARTI

Sono pazienti di taglia 'XS' ma la loro sofferenza può essere 'extralarge',ingombrante al punto da diventare insopportabile. Più del 40% dei pazienti bambiniricoverati nei reparti di pediatria italiani soffre di dolore, soprattutto di origine nononcologica. Ma questa sofferenza, avvertono gli esperti, "viene spessosottostimata". Il dolore viene misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol'impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).E' la foto scattata, a quasi due anni dal varo della legge 38, da un'indaginecondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di uncondotta su 59 pediatrie italiane tra ottobre e dicembre 2011, nell'ambito di unprogetto promosso dall'associazione pazienti 'Vivere senza dolore' e presentatooggi a Milano.L'obiettivo: valutare come in queste strutture viene monitorato e trattato il doloredei baby-pazienti. L'associazione - che ha presentato non solo i dati dell'indagine,ma anche l'iniziativa 'Accendi un sorriso' patrocinata dal ministero della Salute -arriva alla conclusione che c'è ancora molto da fare per limitare la sofferenzainutile nei più piccoli. I reparti che hanno partecipato all'indagine riceveranno indono variopinte lampade di cartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali,Comuni e laboratori artistici di varie zone d'Italia. Il senso del dono è nelmessaggio: "La speranza di cambiare il colore al dolore, illuminando le giornate deipiccoli pazienti ricoverati".Oggi, riflette Franca Benini, responsabile del Centro regionale veneto di terapiaantalgica e cure palliative pediatriche dell'università di Padova, "il trattamento deldolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambinodebba essere vagliato attraverso la 'lente' di quello che vede e pensa l'adulto. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale".E poi c'è il problema dei farmaci: "Non esistono formulazioni farmaceutiche adatteal peso e all'età dei bambini - precisa Benini - ma con l'opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati. E' fondamentale migliorarequesta situazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata puòinfluenzare il comportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia deldolore, con conseguenze in età adulta".

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FIMP.ORG (2/2)Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: N.D.

Un primo questionario distribuito ai medici, spiega Marta Gentili, presidente diVivere senza dolore, mostra che "l'incremento nella registrazione del dolore incartella clinica, dopo la legge, ha interessato solo il 41,9% dei centri. Ma adistanza di un mese, una nuova rilevazione ha evidenziato che aver spostatol'attenzione sul problema, mettendo a disposizione delle pediatrie algometrispecifici, ha fatto aumentare la misurazione del dolore nell'84,3% dei reparti".Dietro il paracetamolo, nella lista dei farmaci analgesici utilizzati, c'è l'ibuprofene(25,2%) e l'associazione codeina-paracetamolo (12,6%).La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, con 722 questionari.E' emerso che è la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, egenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi, ead oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell'avvenuta prescrizione edel tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il 63,2%."Questi dati - aggiunge Gentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori deibambini con dolore non viene informato in merito al problema". Quanto ai medici,le richieste vanno dalla necessità di formazione (25%), alla dotazione di algometripediatrici (16,7%), a una cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) ealla presenza nel prontuario farmaceutico dell'ospedale di farmaci adeguati per lacura del dolore nel bambino (7,1%)".Richieste "condivisibili - commenta Luca Bernardo, direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell'Unità operativa di pediatria dell'ospedale Fatebenefratelli diMilano, tra i reparti che hanno aderito al progetto - ma noi medici possiamo faregià molto con un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazionecon i pazienti". Immagini, nomi e storie dell'iniziativa, insieme a una fiaba, sonostati raccolti in un libro.

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MEDICINALIVE.COMData: 5 Aprile 2012

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DOLORE NEI BAMBINI: PARTE L’INIZIATIVA “ACCENDI UN SORRISO”

Il dolore nel bambino: qual è l’approccio migliore da perseguire per far star bene ipoveri malati? E’ questa la domanda alla quale gli esperti aderenti all’iniziativa“Accendi un sorriso” presentata ieri a Milano si interrogano in cerca di una rispostasoddisfacente. In particolare, nel corso della presentazione, si è affrontato ilproblema del dolore non oncologico, presente in circa il 40 % dei piccoli pazientiricoverati in ospedale.In linea di massima l’approccio scelto è quello di affrontare la patologia dolorosaattraverso la somministrazione di paracetamolo, uno tra i farmaci meno pericolosiattraverso la somministrazione di paracetamolo, uno tra i farmaci meno pericolosiper i più piccoli: il medicinale in questione viene utilizzato nel 34,2% dei casi.Il progetto “Accendi un sorriso”, nasce per volontà della Onlus Vivere senza doloree con il patrocinio del Mistero della Salute. Alla base dell’edizione del progetto diquest’anno vi è un’indagine condotta nell’ultimo trimestre del 2011: una fotografiaseria e precisa del dolore pediatrico e della sua gestione da parte del personalemedico. Commenta Franca Benini, responsabile del Centro Regionale Veneto diTerapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova:Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto. La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli vienesottostimata, così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeuticheeseguite in ospedale. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta.Dello stesso avviso è Marta Gentili, presidente dell’associazione. La quale nelcorso del suo intervento ha sottolineato non solo la collaborazione delle strutturecoinvolte, ma la loro richiesta di “supporto” nel richiedere adeguamenti normativi esanitari in merito al dolore pediatrico. I risultati dell’indagine parlano chiaro:attraverso l’immissione di “algoritmi” specifici e strumenti dedicati, è stato possibilerivelare come nel corso dello studio l’approccio al dolore dei bambini sia cambiatoe come lo stesso sia stato misurato in maniera migliore e costante rispetto alpassato. Archiviando un significativo miglioramento in merito alle condizioni deibambini ricoverati. Si parla di un aumento di benessere pari ad oltre il 25%.

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BAMBINI.GUIDONE.ITData: 5 Aprile 2012

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SALUTE, “ACCENDI UN SORRISO” PER CONOSCERE IL DOLORE DEIBAMBINI

Il Ministero della Salute lancia “Accendi un sorriso” l’iniziativa che mira asensibilizzare in merito al tema della sofferenza patita dai piccoli pazienti neireparti pediatrici d’Italia.Secondo alcuni dati infatti circa il 40% dei pazienti ricoverati nei reparti di pediatriasoffre di dolore, soprattutto di origine non oncologica. Nella maggior parte dei casiil dolore viene gestito attraverso l’impiego di terapie che vedono al primo posto ilparacetamolo seguito da l’ibuprofene e l’associazione codeina-paracetamolo.Non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’età dei bambini masecondo gli esperti impegnati in questo campo con l’opportuna competenzapossono comunque essere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, cheinvece in area pediatrica sono ancora poco impiegati.

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CLICMEDICINA.IT 1/3Data: 5 Aprile 2012

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DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NEIREPARTI DI PEDIATRIA ITALIANIPresentata a Milano l’iniziativa “Accendi un sorriso”, promossa dall’Associazionevivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero della Salute. Al vaglio 59pediatrie: a circa 2 anni dalla Legge 38, quasi il 60% dei reparti non ha ancoraaumentato la misurazione del dolore e per 6 genitori su 10 il figlio ricoverato provasofferenza. Necessarie terapie più appropriate e un ascolto più attento della “voce”dei bambini, affinché il dolore non lasci su di essi un segno che duri fino all’etàadulta. Lampade colorate in dono ai piccoli pazienti delle pediatrie che hannoaderito al progetto.

Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria incasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia, per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro,l’Associazione pazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentatol’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute. Cuore delprogetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre e dicembre2011, per comprendere come in queste strutture il dolore venisse monitorato etrattato. I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.

“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini , Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università diPadova. “La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli vienesottostimata, così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeuticheeseguite in ospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte alpeso e all’età dei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunqueessere utilizzati tutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in areapediatrica sono ancora poco impiegati. È fondamentale migliorare questasituazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata può influenzare ilcomportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, conconseguenze in età adulta”.

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CLICMEDICINA.IT 2/3Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: 30.000

“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili , Presidente di viveresenza dolore. “Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come,dall’entrata in vigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore incartella clinica avesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% deireparti, il dolore era riportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di unmese, una nuova rilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sulproblema, mettendo a disposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbiafatto aumentare la misurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte deifarmaci analgesici utilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi),seguito dall’ibuprofene (25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo

(12,6%)”.

La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il doloredel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati - aggiunge MartaGentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.

Tornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallanecessità di formazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), auna cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nelprontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nelbambino (7,1%).“Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo , Direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano,tra i reparti che hanno aderito al progetto. “Ma noi medici possiamo fare già moltocon un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazione con ipazienti. Ad esempio, può essere molto utile programmare all’interno della giornatail momento più consono per parlare del problema dolore con genitori e bambini,ovviamente secondo le modalità più opportune. Quando l’Associazione viveresenza dolore ci ha descritto il progetto ‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo -

siamo rimasti entusiasti e abbiamo subito capito che non potevamo nonpartecipare. Il nostro reparto si è presto trasformato in una piccola fabbrica dilampade colorate, che siamo felici di donare ora ad altri piccoli pazienti”.

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CLICMEDICINA.IT 3/3Data: 5 Aprile 2012

Utenti unici: 30.000

“Desidero ringraziare tutti i centri che hanno aderito alla nostra indagine e tutte lescuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratori artistici dove, con tanta dedizione, sonostate realizzate le Lampade del sorriso, splendide abat-jour in cartapesta chebimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandorendere felici altri bambini”, conclude Marta Gentili . “Abbiamo voluto raccogliere inun libro le immagini, i nomi e le storie di questa iniziativa, insieme a una fiaba chenarra la magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in séla sofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti”.

E proprio dalle pagine introduttive di questo volume arriva il messaggio di MarcoSpizzichino , Direttore Ufficio XI, Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della Salute. “Il percorso per il raggiungimento della tuteladel diritto del cittadino ad accedere alle reti di cure palliative e di terapia del doloreè ancora molto lungo, in particolare per quanto riguarda l’assistenza dei piccolipazienti, e solo l’assunzione di una precisa responsabilità degli attori coinvolti saràgaranzia del conseguimento di un totale successo”.

Stefania Bortolotti

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UPZINE.ITData: 5 Aprile 2012

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IL DOLORE DEI BAMBINI NEGLI OSPEDALI Una ricerca condotta da Vivere senza dolore mostra che negli ospedali italiani, 4 bambini su 10 sentono dolore, ma in pochi reparti il dolore viene inserito nella cartella clinica

MILANO, 4/4/2012 - Nei reparti pediatrici degli ospedali italiani, 4 bambini su 10sentono dolore, ma solo in metà delle 59 pediatrie monitorate il dolore vienemisurato e inserito nella cartella clinica. Il rimedio più diffuso è il paracetamolo(somministrato nel 34,2% dei casi), seguito dall'ibuprofene (25,2%) edall'associazione di codeina e paracetamolo (12,6%). È quanto emerge da unadall'associazione di codeina e paracetamolo (12,6%). È quanto emerge da unaricerca condotta dall'associazione Vivere senza dolore , da ottobre a dicembre2011. Sono stati intervistati anche 722 genitori di bambini ricov erati: il 40%non risulta coinvolto o informato dai medici sul dolore provato dal figlio. Nel 71,6%dei casi è la madre a farsi carico del problema. «L'obiettivo della nostra indagineera quello di verificare l'applicazione della legge 38 del 2010" - spiega il presidentedi Vivere senza dolore, Marta Gentili - una legge che prevede, tra l'altro, lamisurazione del dolore, l'inserimento nella cartella clinica e la predisposizione dicure adeguate. A distanza di un mese dal primo monitoraggio, i reparti che hannoinserito nella cartella clinica dei piccoli pazienti la valutazione del dolore sono salitiall'80%». Spesso il dolore del bambino non viene considerato: «Sono vittimedi un pregiudizio secondo cui ciò che dice il bambino debba passare attraverso lalente di quello che vede e pensa l'adulto - sottolinea il responsabile del Centroregionale Veneto di cure palliative pediatriche dell'Università di Padova, FrancaBenini - il dolore viene così sottostimato, ma i bambini ne soffrono conconseguenze gravi sulla loro vita e anche sulle cure della malattie di cui sonocolpiti».

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PROVINCIA.GROSSETO.ITData: 5 Aprile 2012

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SE IL DOLORE DEI BAMBINI NON CONTA: IN OSPEDALE NON VIENE CONSIDERATO

Nei reparti pediatrici degli ospedali italiani, quattro bambini su 10 sentono dolore.Ma solo in meta' delle 59 pediatrie monitorate, il dolore viene misurato e inseritonella cartella clinica. Il rimedio piu' diffuso e' il paracetamolo (somministrato nel34,2% dei casi), seguito dall'ibuprofene (25,2%) e dall'associazione di codeina eparacetamolo (12,6%). E' quanto emerge da una ricerca condottadall'associazione Vivere senza dolore, da ottobre a dicembre 2011, e presentataquesta mattina a Milano al Circolo della stampa. Sono stati intervistati anche 722genitori di bambini ricoverati: il 40% non risulta coinvolto o informato dai medici suldolore provato dal figlio. Nel 71,6% dei casi, e' comunque la madre a farsi caricodel problema. "L'obiettivo della nostra indagine era quello di verificarel'applicazione della legge 38 del 2010", spiega Marta Gentili, presidente di Viveresenza dolore. Una legge che prevede, tra l'altro, la misurazione del dolore,l'inserimento nella cartella clinica e la predisposizione di cure adeguate. A distanzadi un mese dal primo monitoraggio, i reparti che hanno inserito nella cartella clinicadei piccoli pazienti la valutazione del dolore sono saliti all'80%.Spesso il dolore del bambino non viene considerato. "Sono vittime di unpregiudizio secondo cui cio' che dice il bambino debba essere attraverso la lente diquello che vede e pensa l'adulto - sottolinea Franca Benini, responsabile delCentro regionale Veneto di cure palliative pediatriche dell'Universita' di Padova -. Ildolore viene cosi' sottostimata. Ma i bambini ne soffrono con conseguenze gravisulla loro vita e anche sulle cure della malattie di cui sono colpiti".Dalla ricerca emerge anche che i pediatri chiedono piu' formazione (25%), ladotazione di algometri pediatrici (16,7%), una cartella clinica aggiornata che riportiil parametro del dolore (11,9%) e, infine, la presenza nel prontuario farmaceuticodell'ospedale dei farmaci adeguati per la cura del dolore infantile (7,1%).Ai reparti che hanno partecipato all'indagine, sono state donate le lampade dicartapesta del progetto "Accendi un sorriso": sono state realizzate da bambini discuole e reparti pediatrici.

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BENESSERE.COM 1/3Data: 6 Aprile 2012

Utenti unici: 29.418

INIZIATIVE: “ACCENDI UN SORRISO”Presentata a Milano l’iniziativa “Accendi un sorriso”, promo ssadall’Associazione vivere senza dolore, con il patrocinio del Ministero dellaSalute. Al vaglio 59 pediatrie: a circa 2 anni dalla Legge 38, quasi il 60% deireparti non ha ancora aumentato la misurazione del dolore e pe r 6 genitorisu 10 il figlio ricoverato prova sofferenza. Necessarie ter apie più appropriatee un ascolto più attento della “voce” dei bambini, affinché il dolore non lascisu di essi un segno che duri fino all’età adulta. Lampade colo rate in dono aipiccoli pazienti delle pediatrie che hanno aderito al proget to.Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia, per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile. A redigere il quadro,l’Associazione pazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentatol’Associazione pazienti vivere senza dolore, che oggi a Milano ha presentatol’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute. Cuore delprogetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre e dicembre2011, per comprendere come in queste strutture il dolore venisse monitorato etrattato. I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto”, evidenzia Franca Benini, Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova.“La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta”.“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, Presidente di viveresenza dolore.

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BENESSERE.COM 2/3Data: 6 Aprile 2012

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“Un primo questionario distribuito ai medici ha messo in luce come, dall’entrata invigore della Legge, l’incremento nella registrazione del dolore in cartella clinicaavesse interessato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% dei reparti, il dolore erariportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di un mese, una nuovarilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sul problema, mettendo adisposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbia fatto aumentare lamisurazione del dolore nell’84,3% dei reparti. Sul fronte dei farmaci analgesiciutilizzati, primo fra tutti il paracetamolo (nel 34,2% dei casi), seguito dall’ibuprofene(25,2%) e dall’associazione codeina + paracetamolo (12,6%)”.La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari. “Questi dati - aggiunge MartaGentili - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema”.Tornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallaTornando ai medici, le loro richieste per poter operare al meglio vanno dallanecessità di formazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), auna cartella clinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nelprontuario farmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nelbambino (7,1%). “Richieste condivisibili”, afferma Luca Bernardo, Direttore delDipartimento materno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’OspedaleFatebenefratelli di Milano, tra i reparti che hanno aderito al progetto. “Ma noimedici possiamo fare già molto con un approccio nuovo, che vada verso unamigliore comunicazione con i pazienti. Ad esempio, può essere molto utileprogrammare all’interno della giornata il momento più consono per parlare delproblema dolore con genitori e bambini, ovviamente secondo le modalità piùopportune. Quando l’Associazione vivere senza dolore ci ha descritto il progetto‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo - siamo rimasti entusiasti e abbiamosubito capito che non potevamo non partecipare. Il nostro reparto si è prestotrasformato in una piccola fabbrica di lampade colorate, che siamo felici di donareora ad altri piccoli pazienti”.“Desidero ringraziare tutti i centri che hanno aderito alla nostra indagine e tutte lescuole, gli ospedali, i Comuni e i laboratori artistici dove, con tanta dedizione, sonostate realizzate le Lampade del sorriso, splendide abat-jour in cartapesta chebimbi di varie parti d’Italia hanno decorato secondo la loro creatività, desiderandorendere felici altri bambini”, conclude Marta Gentili. “Abbiamo voluto raccogliere inun libro le immagini, i nomi e le storie di questa iniziativa, insieme a una fiaba chenarra la magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in séla sofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti”.

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BENESSERE.COM 3/3Data: 6 Aprile 2012

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E proprio dalle pagine introduttive di questo volume arriva il messaggio di MarcoSpizzichino, Direttore Ufficio XI, Direzione generale della programmazionesanitaria del Ministero della Salute. “Il percorso per il raggiungimento della tuteladel diritto del cittadino ad accedere alle reti di cure palliative e di terapia del doloreè ancora molto lungo, in particolare per quanto riguarda l’assistenza dei piccolipazienti, e solo l’assunzione di una precisa responsabilità degli attori coinvolti saràgaranzia del conseguimento di un totale successo”.

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AZSALUTE.ITData: 6 Aprile 2012

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Ne soffre il 40 per cento dei piccoli in ospedaleIL DOLORE NEI BAMBINI RICOVERATIUn'indagine dell'associazione Vivere senza dolore in 59 reparti di pediatria

Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccolipazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestito attraversol’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel 34,2% deicasi). Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria inItalia. A redigere il quadro, l’Associazione pazienti Vivere senza dolore conl’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dal ministero della Salute. Cuore dell’iniziativa “Accendi un sorriso”, patrocinata dal ministero della Salute. Cuore delprogetto, un’indagine condotta su 59 pediatrie per comprendere come il dolorevenisse monitorato e trattato.

“Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto – dice Franca Benini, responsabile del Centro Regionale Veneto diTerapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova -. Laconseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’etàdei bambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati”.

“L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge 38,e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi in linea conquanto richiesto dalla normativa”, dichiara Marta Gentili, presidente di Viveresenza dolore.L’indagine ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati, attraverso ladistribuzione di 722 questionari. È emerso come sia la mamma, nel 71,6% deicasi, a farsi carico del problema. I genitori hanno consapevolezza della sofferenzadel figlio in oltre il 60% dei casi, così come ad oltre il 66% risulta che il dolorevenga monitorato. Dell’avvenuta prescrizione e del tipo di terapia sono consapevolirispettivamente il 56,4% e il 63,2% dei familiari.

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MEDICINA.FORUMFREE.ITData: 6 Aprile 2012

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DOLORE NEI BAMBINI: PARTE L’INIZIATIVA “ACCENDI UN SORRISO”Il dolore nel bambino: qual è l’approccio migliore da perseguire per far star bene ipoveri malati? E’ questa la domanda alla quale gli esperti aderenti all’iniziativa“Accendi un sorriso” presentata ieri a Milano si interrogano in cerca di una rispostasoddisfacente. In particolare, nel corso della presentazione, si è affrontato ilproblema del dolore non oncologico, presente in circa il 40 % dei piccoli pazientiricoverati in ospedale.

In linea di massima l’approccio scelto è quello di affrontare la patologia dolorosaattraverso la somministrazione di paracetamolo, uno tra i farmaci meno pericolosiper i più piccoli: il medicinale in questione viene utilizzato nel 34,2% dei casi.

Il progetto “Accendi un sorriso”, nasce per volontà della Onlus Vivere senza doloree con il patrocinio del Mistero della Salute. Alla base dell’edizione del progetto diquest’anno vi è un’indagine condotta nell’ultimo trimestre del 2011: una fotografiaseria e precisa del dolore pediatrico e della sua gestione da parte del personaleseria e precisa del dolore pediatrico e della sua gestione da parte del personalemedico. Commenta Franca Benini, responsabile del Centro Regionale Veneto diTerapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova:Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto. La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli vienesottostimata, così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeuticheeseguite in ospedale. È fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta.

Dello stesso avviso è Marta Gentili, presidente dell’associazione. La quale nelcorso del suo intervento ha sottolineato non solo la collaborazione delle strutturecoinvolte, ma la loro richiesta di “supporto” nel richiedere adeguamenti normativi esanitari in merito al dolore pediatrico. I risultati dell’indagine parlano chiaro:attraverso l’immissione di “algoritmi” specifici e strumenti dedicati, è stato possibilerivelare come nel corso dello studio l’approccio al dolore dei bambini sia cambiatoe come lo stesso sia stato misurato in maniera migliore e costante rispetto alpassato. Archiviando un significativo miglioramento in merito alle condizioni deibambini ricoverati. Si parla di un aumento di benessere pari ad oltre il 25%.

Un piccolo traguardo che rappresenta un grande passo in avanti verso unamaggiore definizione di terapie del dolore e cure palliative per i piccoli pazienti.

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CRONACADIRETTA.ITData: 7 Aprile 2012

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DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BIMBI RICOVERATI

La ricerca è dell’associazione pazienti “Vivere senza d olore”

Il dolore colpisce più del 40% dei piccoli pazienti. È la situazione dei reparti dipediatria in Italia, per quanto riguarda il trattamento della sofferenza inutile. A dirloè l’associazione pazienti “Vivere senza dolore”, ha presentato a Milano l’iniziativa“Accendi un sorriso”, patrocinata dal Ministero della Salute. Cuore del progetto,un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre e dicembre 2011, percomprendere come in queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato. Icomprendere come in queste strutture il dolore venisse monitorato e trattato. Ireparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono variopinte lampade dicartapesta realizzate da bambini di scuole, ospedali, Comuni e laboratori artistici divarie zone d’Italia, nella speranza di “cambiare il colore al dolore”, illuminando legiornate dei piccoli pazienti ricoverati.

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PHARMASTAR.ITData: 9 Aprile 2012

Utenti unici: 20.00

DOLORE PEDIATRICO, STATO DELL'ARTE E POSSIBILITÀ DI INTERV ENTO

Intervista alla prof.ssa Franca Benini , Responsabile del Centro Regionale Venetodi Terapia Antalgica e Cure Palliative, Università degli Studi di PadovaDurata: 6’ 05”

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PHARMASTAR.ITData: 9 Aprile 2012

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DOLORE PEDIATRICO, IL PROGETTO "ACCENDI UN SORRISO"

Intervista alla dott.ssa Marta Gentili , Presidente di “vivere senza dolore”Durata: 3’ 33”

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PHARMASTAR.ITData: 9 Aprile 2012

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IMPATTO DEL DOLORE NELLE PEDIATRIE ITALIANE, CRITICITÀ EPROSPETTIVE FUTURE

Intervista al Prof. Luca Bernardo , Direttore del Dipartimento Materno-infantiledell'Ospedale Fatebenefratelli di MilanoDurata: 5’ 45”

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PHARMASTAR.ITData: 9 Aprile 2012

Utenti unici: 20.00

L'IMPEGNO DEL MINISTERO DELLA SALUTE CONTRO IL DOLOREPEDIATRICO

Intervista al Dott. Marco Spizzichino , Direttore Ufficio XI del Ministero della SaluteDurata: 3’ 51”

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SANIHELP.ITData: 11 Aprile 2012

Utenti unici: 26.693

DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI PICCOLI RICOVERATI

Un dolore soprattutto di origine non oncologica, presente in più del 40% dei piccoli,misurato meno di 6 volte su 10 e gestito attraverso l’impiego di terapie che vedonoal primo posto il paracetamolo (nel 34,2% dei casi).

Sono alcuni dei numeri che descrivono la situazione dei reparti di pediatria in Italia,per quanto attiene il trattamento della sofferenza inutile . A redigere il quadrol’Associazione pazienti vivere senza dolore, che ha presentato l’iniziativa Accendiun sorriso, patrocinata dal Ministero della Salute.

Cuore del progetto un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, tra ottobre edicembre 2011, per comprendere come in queste strutture il dolore venissemonitorato e trattato.

Spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata , così come il doloreSpesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata , così come il dolorelegato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite in ospedale. Inoltre,non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’età dei bambini.

È fondamentale migliorare questa situazione, perché una sofferenza nonadeguatamente trattata può influenzare il comportamento psicologico delbambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in età adulta.

Un primo questionario ha messo in luce come, dall’entrata in vigore della Legge,l’incremento nella registrazione del dolore in cartella clinica avesse interessatosolo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% dei reparti, il dolore era riportato in menodel 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di un mese, una nuova rilevazione hamostrato come aver spostato l’attenzione sul problema, mettendo a disposizionedelle pediatrie degli algometri specifici, abbia fatto aumentare la misurazione deldolore nell’84,3% dei reparti.

È emerso come sia la mamma , nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Inmedia, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore non viene informato in meritoal problema.

Tornando ai medici, le loro richieste per operare al meglio vanno dalla necessità diformazione (25%), alla dotazione di algometri pediatrici (16,7%), a una cartellaclinica che riporti il parametro dolore (11,9%) e alla presenza nel prontuariofarmaceutico dell’ospedale di farmaci adeguati per la cura del dolore nel bambino(7,1%).

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FOCUS-ONLINE.IT 1/3Data: 24 Aprile 2012

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DOLORE: NE SOFFRE OLTRE IL 40% DEI BAMBINI RICOVERATI NEIREPARTI DI PEDIATRIA ITALIANI

Lampade colorate in dono ai piccoli pazienti delle pediatrie che hanno aderito alprogetto “Accendi un sorriso”, promossa dall’Associazione vivere senza dolore

A Milano, lo scorso 4 aprile, l’Associazione vivere senza dolore ha presentatol’iniziativa Accendi un sorriso , promossa con il patrocinio del Ministero dellaSalute. Cuore del progetto è un’indagine condotta su 59 pediatrie italiane, traottobre e dicembre 2011, per comprendere come in queste strutture il dolore deibambini ricoverati venisse monitorato e trattato.bambini ricoverati venisse monitorato e trattato.Secondo i responsabili dei reparti di pediatria intervistati, il dolore colpisce oltre il40% dei bambini ricoverati, ma, dall’entrata in vigore della Legge 38/2010, almomento della verifica, l’aumento del livello di registrazione di questo parametro incartella clinica ha interessato solo il 41,9% dei centri. Questo atteggiamento non èdato, - come ci piacerebbe pensare - dal fatto che i diversi reparti fossero già “inregola” con i dettami della Legge: in oltre il 53,1% dei centri, il dolore è riportato incartella clinica in meno del 60% dei casi. Una nota molto positiva va riscontrata nelfatto che, semplicemente spostando l’attenzione sul problema e mettendo adisposizione delle strutture degli algometri specifici per i bambini, è stato possibileaumentare dell’84,3% la misurazione del dolore nei reparti: ciò ha determinatoche, nel 47% dei centri, il dato venisse registrato in cartella clinica in almeno l’80%dei casi.Il percorso per il raggiungimento della tutela del diritto del cittadino ad accederealle reti di cure palliative e di terapia del dolore è ancora molto lungo, in particolareper quanto riguarda l’assistenza dei piccoli pazienti. -precisa in apertura diconferenza Marco Spizzichino , Direttore Ufficio XI, Direzione generale dellaprogrammazione sanitaria del Ministero della Salute - Solo l’assunzione di unaprecisa responsabilità degli attori coinvolti sarà garanzia del conseguimento di untotale successo..Un dolore, soprattutto di origine non oncologica, è presente in più del 40% deipiccoli pazienti, misurato - nella metà dei casi - meno di 6 volte su 10 e gestitoattraverso l’impiego di terapie che vedono al primo posto il paracetamolo (nel34,2% dei casi). La survey ha coinvolto anche i familiari dei bambini ricoverati,attraverso la distribuzione di 722 questionari.

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FOCUS-ONLINE.IT 3/3Data: 24 Aprile 2012

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È emerso come sia la mamma, nel 71,6% dei casi, a farsi carico del problema. Igenitori hanno consapevolezza della sofferenza del figlio in oltre il 60% dei casi,così come ad oltre il 66% risulta che il dolore venga monitorato. Dell’avvenutaprescrizione e del tipo di terapia sono consapevoli rispettivamente il 56,4% e il63,2% dei familiari. Questi dati – precisa Marta Gentili , Presidente di vivere senzadolore - indicano che, in media, il 40-50% dei genitori dei bambini con dolore nonviene informato in merito al problema.L’obiettivo della nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiatonelle pediatrie italiane l’approccio al dolore, a quasi 2 anni dal varo della Legge38/2010, e comprendere di che cosa i centri avessero bisogno, per mettersi inlinea con quanto richiesto dalla normativa. - dichiara Marta Gentili - Un primoquestionario distribuito ai medici ha messo in luce come, dall’entrata in vigore dellaLegge, l’incremento nella registrazione del dolore in cartella clinica avesseinteressato solo il 41,9% dei centri; in oltre il 53,1% dei reparti, il dolore erariportato in meno del 60% dei casi. Tuttavia, a distanza di un mese, una nuovarilevazione ha mostrato come aver spostato l’attenzione sul problema, mettendo adisposizione delle pediatrie degli algometri specifici, abbia fatto aumentare lamisurazione del dolore nell’84,3% dei reparti.Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòOggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudizio secondo cui ciòche dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente di quello che vede epensa l’adulto. - evidenzia Franca Benini , Responsabile del Centro RegionaleVeneto di Terapia Antalgica e Cure Palliative Pediatriche dell’Università di Padova- La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata,così come il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale.Sul fronte dei farmaci analgesici utilizzati, secondo l’indagine primo fra tutti è ilparacetamolo (nel 34,2% dei casi), seguito dall’ibuprofene (25,2%) edall’associazione codeina + paracetamolo (12,6%).Inoltre, non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all’età deibambini, ma con l’opportuna competenza possono comunque essere utilizzati tuttii farmaci utili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. – prosegue la Benini - È fondamentale migliorare questasituazione, perché una sofferenza non adeguatamente trattata può influenzare ilcomportamento psicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, conconseguenze in età adulta.Come dimostrato dall’indagine, le richieste da parte dei clinici per poter megliooperare si limitano ad una necessità di formazione (25%), alla dotazione dialgometri pediatrici (16,7%), ad una cartella clinica aggiornata, che riporti ilparametro dolore (11,9%) e alla presenza nel prontuario farmaceuticodell’ospedale dei farmaci adeguati per la cura del dolore nel bambino (7,1%).

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FOCUS-ONLINE.IT 2/3Data: 24 Aprile 2012

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Richieste condivisibili. - afferma Luca Bernardo , Direttore del Dipartimentomaterno-infantile e dell’U.O. di Pediatria dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano,tra i reparti che hanno aderito al progetto - Ma noi medici possiamo fare già moltocon un approccio nuovo, che vada verso una migliore comunicazione con ipazienti. Ad esempio, può essere molto utile programmare all’interno della giornatail momento più consono per parlare del problema dolore con genitori e bambini,ovviamente secondo le modalità più opportune. Quando l’Associazione viveresenza dolore ci ha descritto il progetto ‘Accendi un sorriso’ – continua Bernardo -siamo rimasti entusiasti e abbiamo subito capito che non potevamo nonpartecipare. Il nostro reparto si è presto trasformato in una piccola fabbrica dilampade colorate, che siamo felici di donare ora ad altri piccoli pazienti”.I reparti sottopostisi alla survey riceveranno in dono le Lampade del sorriso ,variopinte e splendide abat-jour di cartapesta realizzate e decorato secondo la lorocreatività da bambini di scuole, ospedali, comuni e laboratori artistici di varie zoned’Italia, nella speranza dicambiare il colore al dolore, illuminando le giornate deipiccoli pazienti ricoverati.Abbiamo voluto raccogliere in un libro le immagini di tutte le lampade, i nomi e lestorie di questa iniziativa -conclude Marta Gentili - insieme ad una fiaba che narrala magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in sé lala magica storia della Lampada del sorriso: un racconto che racchiude in sé lasofferenza, ma anche la grande forza, il coraggio e la speranza dei piccolipazienti. Il libricino sarà donato a tutti i bambini che, con grande generosità, hannocontribuito alla realizzazione dell’iniziativa.Info: Vivere senza dolore - Via Commenda 19, Milano (MI) - Tel. 3383100283 [email protected] – www.viveresenzadolore.it.G.S.

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ILTITOLO.IT 1/2Data: 30 Aprile 2012

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NO AL DOLORE INNOCENTE

Scritto da Marinella ChiorinoI piccoli pazienti non devono più soffrire.

Un bambino deve giocare, correre, divertirsi, gioire, ridere, sorridere... Un bambinonon dovrebbe giacere in un lettino d'ospedale; restare ore e ore immobile per ladialisi, per la flebo o per il catetere; subire l'amputazione di un arto; piangere per ildolore, urlare per le medicazioni invasive.

Al Circolo della Stampa di Milano ho seguito un convegno (realizzato grazie alcontributo di Teva Italia) intitolato "ACCENDI UN SORRISO, LA GESTIONE DELDOLORE NEI REPARTI DI PEDIATRIA ITALIANI": un tema delicato trattato conprofonda umanità e partecipazione, momenti d'intensa commozione anche tra irelatori!!!

Ad accendere un simbolico sorriso saranno le lampade in cartapesta create daipiccoli allievi delle scuole elementari e donate ai cinquantanove reparti di pediatria(sparsi su tutto il territorio nazionale eccezion fatta per la Sicilia) che hanno(sparsi su tutto il territorio nazionale eccezion fatta per la Sicilia) che hannorisposto a un questionario proposto dall'Associazione Pazienti Vivere SenzaDolore e patrocinato dal Ministero della Salute. Sono stati altresì gratuitamentedistribuiti algometri pediatrici (strumenti di facile utilizzo per misurare l'intensità deldolore).La presidentessa di "Vivere Senza Dolore", Marta Gentili, ha spiegato: "L'obiettivodella nostra indagine è stato quello di ricostruire come fosse cambiato nellepediatrie italiane l'approccio al dolore, a quasi due anni dal varo della legge 38!". Eio vi rimando, per meglio farvi comprendere l'argomento, a due miei articoli: "LaLegge 38/10 " e "Gli italiani e il dolore cronico " .

E' intervenuta Franca Benini, responsabile del Centro Regionale Veneto di TerapiaAntalgica e Cure Palliative Pediatriche, Dipartimento di Pediatria, Università degliStudi Padova: "Oggi il trattamento del dolore pediatrico è ostaggio del pregiudiziosecondo cui ciò che dice il bambino debba essere vagliato attraverso la lente diquello che vede e pensa l'adulto!

La conseguenza è che spesso la sofferenza dei più piccoli viene sottostimata, cosìcome il dolore legato alle procedure diagnostiche e terapeutiche eseguite inospedale. Inoltre non esistono formulazioni farmaceutiche adatte al peso e all'etàdei bambini, ma con l'opportuna competenza possono comunque essere utilizzatitutti i farmaci uili al controllo del dolore, che invece in area pediatrica sono ancorapoco impiegati. E' fondamentale migliorare questa situazione, perché unasofferenza non adeguatamente trattata può influenzare il comportamentopsicologico del bambino e anche la sua soglia del dolore, con conseguenze in etàadulta!".

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ILTITOLO.IT 2/2Data: 30 Aprile 2012

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In teoria la legge 38, all'avanguardia nella panoramica ospedaliera europea,prevede per il bambino il diritto ad accedere alle cure palliative e alla terapia deldolore attraverso specifici servizi dedicati! In pratica ancora molto poco si fa peralleviare le sofferenze dei pazienti più fragili e indifesi: i fanciulli!!!

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