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Rassegna del 15/09/2018
FEDERAZIONE ITALIANA RUGBY15/09/18 Avvenire 25 Intervista a Piero Dominguez - Piero Dominguez Un figlio d'arte al
via della nuova Top 12 - Dominguez A volte ritornanoMonetti Cesare 1
15/09/18 Corriere del VenetoPadova e Rovigo
11 Top 12: debutto col Lazio, «Lanzoni» aperta E gli abbonamentisono già a quota 400
Celeghin Natascia 3
15/09/18 Gazzettino Rovigo 15 Femicz, largo ai giovani Romagnolo Paolo 4
15/09/18 Gazzettino Rovigo 15 Da tutta Italia gli Old si sfidano a Badia ... 6
15/09/18 Gazzettino Rovigo 15 Asm Set conferma il sostegno alla società R.Bon. 7
15/09/18 Resto del CarlinoRovigo
7 Arriva l'ostica Lazio I Bersaglieri vogliono partire col piede giusto Prestia Osvaldo 8
15/09/18 Voce di Rovigo 2 Bersaglieri, si comincia! ... 10
15/09/18 Voce di Rovigo 2 Le realtà sportive polesane saranno ospiti allo stadio ... 12
15/09/18 Voce di Rovigo 2 "Dobbiamo stare concentrati" S.S. 13
15/09/18 Voce di Rovigo 2 “Sfidiamo una grande squadra” ... 14
15/09/18 Voce di Rovigo 3 Asm Set main sponsor dei rossoblù M. V. 15
15/09/18 Voce di Rovigo 3 Fiamme, arriva il Mogliano ... 17
15/09/18 Voce di Rovigo 3 Petrarca pronto all'esordio ... 18
15/09/18 Voce di Rovigo 6 Si è spento Andrea Previati una perdita enorme per la città ... 19
WEB15/09/18 R1823.IT 1 Top 12: tutti a caccia del Petrarca Padova ... 20
14/09/18 ONRUGBY.IT 1 Cosa pensare del campionato italiano? ... 21
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settembre 15, 2018
Top 12: tutti a caccia del Petrarca Padova Articolo di:Duccio Fumero 0 Commenti
Inizia oggi il massimo campionato italiano di rugby che ha cambiato nome e formato.
Torna il massimo campionato italiano di rugby e si presenta al via con un nuovo nome e con due formazioni in più
rispetto al passato. Non cambia la formula, con una stagione regolare e poi le semifinali, mentre le retrocessioni
saranno due. E la corsa sarà al Petrarca di Andrea Marcato, campione la scorsa stagione. A inseguire c’è il
Calvisano, finalista l’anno scorso, e il solito Rovigo, cioè le squadre che hanno dominato nelle ultime stagioni.
Gli outsider più attesi sono le Fiamme Oro, semifinaliste un anno fa, ma anche i Medicei di Firenze, con Pasquale
Presutti che ha costruito una squadra di assoluto valore. Da non sottovalutare Viadana e San Donà, che subito si
scontreranno nella prima giornata, così come possibile sopresa potrebbe essere il Valorugby Emilia, ex Reggio.
Curiosità, infine, per le due neopromosse Verona e Valsugana – in particolare la prima ha lavorato bene questa
estate – con Lazio e Mogliano che chiudono il discorso.
Tutti i centotrentasette incontri del Campionato Italiano Top12 saranno visibili su una pagina dedicata del sito
internet federale, www.federugby.it, e sul canale Youtube ufficiale della Federazione Italiana Rugby
(www.youtube.com/fedrugby). Inoltre, scaricando e installando sul proprio smartphone l’applicazione ufficiale
gratuita sviluppata da FIR in collaborazione con IQUII e disponibile su app.federugby.it sia per dispositivi iOS che
Android, sarà possibile non solo seguire gli incontri in diretta video direttamente sul proprio cellulare ma anche
consultare in anticipo le formazioni, i risultati, la classifica e le principali statistiche del massimo campionato, il tutto
all’interno della stessa piattaforma. Infine, sulla pagina Facebook della FIR (www.facebook.com/federugby), sarà
disponibile in diretta il principale incontro di giornata, portando il Top12 verso un pubblico potenziale senza
precedenti.
TOP 12 – PRIMA GIORNATA
Valsugana Padova v Petrarca Padova
I Medicei v Valorugby Emilia
Rovigo v Lazio
Calvisano v Verona
Viadana v San Donà
Fiamme Oro v Mogliano
Foto – Stefano Delfrate
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Top 12: tutti a caccia del Petrarca Padova
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The Rugby Championship: All Blacks, è il primo
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Cosa pensare del campionato italiano?
Alcune riflessioni sul Top 12, a poche ore dal fischio d’inizio della nuova stagione per il
massimo torneo nazionale Un’azione di gioco da Petrarca-Calvisano, le due finaliste
dello scorso campionato (ph. Ettore Griffoni) È pur sempre il nostro campionato.
Bistrattato dai media, mal gestito da una Federazione poco lungimirante, privato di un
valore proprio per assecondare il sistema verticistico italiano, impoverito
economicamente e tecnicamente, secondo alcuni anche di intralcio alla crescita dei
giovani usciti dal percorso dei Centri di formazione e Accademia, trattato in poco modo
professionale dai club stessi. Negare certe evidenze sarebbe piuttosto difficile, ma la
passione che muove migliaia di persone da settimane – considerando pure tutta la fase
di preparazione – e le muoverà nei prossimi mesi non può (non deve) essere sminuita
troppo facilmente. Del resto, i club sono e resteranno il motore immobile del movimento,
le emanazioni di tante identità diverse tra di loro in cui c’è chi ancora ritrova un senso di
appartenenza, una tradizione o un legame con il proprio territorio. Tutto questo non si
può ignorare. Nemmeno in un contesto profondamente disagiato come il Top 12 (per
carità, non sarà il nome più consono possibile, ma qualunque cosa sarebbe stata meglio
del suo confusionario predecessore). Lo Scudetto conta ancora qualcosa, insomma: per
dubbi e chiarimenti, domandate al Petrarca di Alberto Saccardo o di un tifoso speciale
come Mattia Bellini, singhiozzante ai microfoni di The Rugby Channel nel post partita
della finale; o perché non al Rovigo, dove una vittoria quest’anno rappresenterebbe
l’estasi viste le tante tribolazioni degli ultimi mesi. Calvisano, invece, vorrà riprendersi il
suo posto in vetta dopo la finale persa. E le Fiamme Oro? Per i cremisi, uno Scudetto
coronerebbe un progetto che ha attirato non poche critiche. C’è chi vorrebbe sovvertire
queste gerarchie, anche se forse non ha le potenzialità per farlo: Viadana, Medicei,
Valorugby, San Donà, Verona… E chi, invece, affilerà le armi e si chiuderà in trincea per
evitare la retrocessione in Serie A: Mogliano, Lazio e Valsugana su tutte, ma anche una
delle sopraccitate qualora le cose non dovessero andare per il meglio. Potremmo vedere
un gioco meno aperto o meno spettacolare in alcune partite, ma con una salvezza da
raggiungere sarebbe impensabile vedere le ‘piccole’ adottare uno stile figiano,
soprattutto se la lotta – come ci auguriamo noi, da fuori – si dovesse protrarre fino
all’ultima giornata. L’aupiscio, in ogni caso, è che l’eventuale conservatorismo non si
tramuti in distruttività e anti-gioco. Per una volta, inoltre, il campionato sembra
essere davvero “il più interessante degli ultimi anni”, come spesso è stato ripetuto ad
ogni inizio stagione. Di seguito qualche considerazione sparsa in merito: ventiquattro
ragazzi su trenta dell’ultima nazionale Under 20, quella arrivata ottava ai Mondiali e
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vittoriosa due volte al Sei Nazioni, giocheranno nel Top 12, molti dei quali si presuppone
anche con un corposo minutaggio; il torneo si è arricchito della presenza di giocatori di
spessore internazionale e molto apprezzati in Italia come Francesco Minto, Lorenzo
Cittadini e Michele Rizzo, o di atleti capaci di fare la differenza a questo livello come
Matteo Zanusso e Samuela Vunisa; la classe media si è oggettivamente rinforzata sul
mercato, ad eccezione forse del San Donà che ha ceduto diverse pedine importanti. I
Medicei se ne sono accaparrate alcune, più Minto e De Marchi; il Valorugby si è
assicurata Junior Ngaluafe (ex Fiamme Oro) e Cardiff Vaega, giocatore dal curriculum
importante, ma anche Mirko Amenta e Emilio Fusco; a Viadana sono arrivati Di Marco,
Ruffolo, l’ex Jaguares Guillemain di cui si parla molto bene e l’enorme Criff Tupou,
fratello del Wallabie Taniela; Verona, pur essendo una neopromossa, ha aggiunto
giocatori come Buondonno, Bernini, Delfino, Salvetti, Mortali e Zanini già abituati alla
categoria, più Cittadini e tanti elementi di spicco già presenti in rosa; la lotta salvezza si
annuncia molto affascinante, con le tre squadre già citate coinvolte in primis. Ma la cosa
eccezionale, dateci retta, è avere la possibilità di vederla, una lotta salvezza; si giocherà
molto di più, senza eccessive pause che rischiano di far cadere in un momentaneo
dimenticatoio il campionato. Ci si fermerà a fine novembre, in concomitanza dell’Italia,
una a fine dicembre, una a fine febbraio, una per le squadre non impegnate nella finale
di Coppa Italia a fine marzo e un’altra nel weekend del 20 aprile; gli stranieri reclutati
dall’Italia non hanno quell’appeal tale da richiamare allo stadio persone in più, ma
nessuno di loro arriverà nel nostro Paese per svernare, visto che dei 21 giocatori arrivati
dall’estero (escluso Vunisa, che in Italia ci era già stato), solo in tre superano i trent’anni,
tra l’altro di poco: il terza linea della Lazio Rodrigo Bruno, il seconda linea del Valsugana
Geronimo Albertario e il mediano d’apertura del Mogliano Mark Jackman. Qualcuno
potrebbe non adattarsi al meglio, certo, ma vista la carta d’identità tutti – sia chi è nel
suo prime, sia i più giovani – arrivano con la voglia di dimostrare qualcosa e di
cominciare magari un nuovo percorso in carriera. È sufficiente per considerarlo più
interessante rispetto allo scorso anno? Senza timore, diciamo di sì. È sufficiente per
guadagnarsi maggiori spazi e considerazioni al di fuori del pubblico già affezionato al
rugby domestico? No, ovviamente. In attesa di capire quale valore aggiunto potrebbe
portare l’eventuale Lega di club del futuro, il monito da seguire dovrebbe essere quello
del presidente delle Fiamme Oro, Armando Forgione, in una dichiarazione rilasciata di
recente: “[…] Ritengo che anche i vertici del nostro sport debbano fare qualche sforzo in
più per far sì che la palla ovale italiana, non solo quella che indossa la maglia azzurra o
quella delle franchigie, sia un prodotto sempre più appetibile alle masse. Insieme, sono
convinto che potremo farcela”. C’è un problema, però: a sforzarsi non dovrebbe essere
la sola Federazione, ma anche tutti i club con maggiore professionalità, spesso
sconosciuta. E insieme. L’attesa continua. Intanto, godiamoci il nostro campionato, per
quanto possibile. Daniele Pansardi onrugby.it © riproduzione riservata
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